"Il pluralismo sociale e istituzionale nella riforma dello Stato" ciclo di incontri economici dal titolo "Solidarieta', impresa e lavoro: quale sviluppo per l'uomo" promosso dalla Compagnia delle Opere in collaborazione con Unioncamere organizzato nell'ambito del Meeting per l'amicizia fra i popoli '96 "Si levo' un vento impetuoso da est, e sicuri della loro guida, navigarono sinpo ai confini della terra" (Rimini, quartiere fieristico, 18-24 Agosto)

Introduciamo questo incontro
Sul tema diciamo istituzionale il pluralismo sociale e istituzionale nella riforma dello Stato
è un tema che si inserisce nel dibattito di questi giorni
Sia del dibattito generale che c'è in Italia sia nel dibattito di questo meeting un questo tema possiamo o individuare due sotto temi il primo è quello della relazione tra stato centrale
E regioni comuni il tema del federalismo il tema del decentramento il tema del rapporto ormai cruciale tra una istituzione centrale e le articolazione sul territorio di queste istituzioni
Ma il secondo che hanno le sta a cuore almeno forse più del primo è il tema del pluralismo sociale cioè del nesso tra realtà sociali
Abbiam parlato in questi giorni di non profit ma il tre il presenza qui del presidente l'Unioncamere ci dice di altre istituzioni non politiche istituzione economico come la Camera di Commercio come sapete dopo la riforma saranno elette
Ivi rappresentati sanno eletti democraticamente dalle imprese il ruolo di queste istituzioni queste articolazioni della convivenza civile con lo Stato
Dico che questo tema ci sta a cuore come il primo
Con questo sollecito anche gli interlocutori qui presente perché noi saremmo totalmente contrari a essere dominati non più da Stato ma da regioni
Come da feudatari peggiore dell'imperatore che invece di versare da Roma penserebbero da Milano
Ho dai gli altri capoluoghi di provincia perché il risultato del per il cittadino sarebbe semplicemente che la mano pesante
E lo stato sarebbe ancora più presenti
E allora questo secondo tema illumina anche il primo perché vorremmo capire oggi cosa vuol dire federalismo cosa vuol dire riforma istituzionale in che misura il cittadino le forme sociali di base possono guadagnare
In termini di risposte ai bisogni in termini di servizi che possono avvenire in termini di Mo praticità dal passaggio da Roma a Milano
Perché io temo
Uno stato separatista non solo perché separatista ma anche perché se la Goggi tant'
Con cui questo separatismo viene fatto con cui futuri padroni diventeranno diciamo
Presidenti di Stati o roba del genere mi auguro mai hanno la mentalità del Pizzi Cagno lo che diventa tre preferisco il re di una volta faccio quello che almeno a qualche quarto di nobiltà e quindi per questo io chiedo che sul primo tema si si risponda anche a questa domanda nelle formulazioni tecniche in che misura la persona può guadagnarci in che misura la persona
Può essere favorita dal fatto che che lo Stato anche delega delle funzioni alle regioni ai Comuni e così via e secondo appunto in che misura ciò che è direttamente frazione della popolazione o ciò che direttamente espressione in modo strano ma importante come le camere di commercio dico strano perché articolato forse in forme che la gente conosce meno di altri anche se hanno un'importanza cruciale nel nostro Paese chi misura queste espressioni vera democrazia economica possono interloquire con le regioni
Queste penso siano le due domande all'interno delle quali i nostri interlocutori possono e devono svolgere il loro compito stasera e sono interlocutore di primo piano
Come al solito nel mitico innanzitutto appunto il presidente enormi di Unioncamere dottor Danilo Longhi
Quindi il dottor Vannino Chiti presidente della Regione Toscana
E quindi il dottor Roberto Formigoni presidente della Regione Lombardia
Dare la parola innanzitutto al dottor da Lino Longhi e dico che mentre parlano i nostri tre interlocutori
Potrete consegnare dei fogli agli gli addetti con domande da fare perché pensiamo alla seconda parte di raccogliere un po'di domande
E che qualcuno le formule a nome di tutto tutti in modo tale che possiamo avere un dibattito ma anche non dispersivo
Do la parola al dottor Longhi grazie
Nel dibattito
Sui temi del forma-Stato
Si sono inserite anche le camere di commercio italiana
Tema pasto che ha impegnato le aule parlamentari
Le aule universitarie convegni la carta stampata
Ma anche istituzioni come le camere di commercio che pur avendo delle radici lontanissime nella storia di questo nostro Paese soltanto nel mille novecentonovantatré hanno visto la legge di riforma di riordino
Che le allinea dopo l'istituzione delle Regioni dopo la nuova legge per le province e i comuni anche le camere di commercio come ente come istituzioni
A servizio delle impresa
Le camere come istituzione di democrazia economica degli interessi per interessi di cinque milioni di imprese italiane un numero straordinario di altissimo
Istituzioni che proprio perché rappresentative di questo mondo dell'impresa impresa che noi non consideriamo soltanto come così il prolungamento dell'imprenditore ma impresa intesa come insieme dell'imprenditore dei collaboratori delle tecnologie tutti gli aspetti finanziari ossia di tutto ciò che muove l'economia all'interno di un Paese
E proprio per questo il sistema camerale desidera avere voce dentro la riforma dello Stato
Desidera partecipare la crescita del Paese perché riteniamo che una tardi articolazione dello Stato si ponga come problema urgente e necessario perché questa riforma avvenga secondo principi che siano si di decentramento amministrativo sul territorio ma soprattutto momenti che vai che hanno a valorizzare di aspetti funzionali gli aspetti sociali di una società quale quell'italiana profondamente modificata
Le camere oggi rappresentano nel nostro Paese un sistema articolato
Sono momenti di autonomia istituzionale ma anche di autonomia fiscale
E hanno già raggiunto quindi l'aspetto chiesto dalle Regioni dai Comuni
Cioè ossia quello di avere una capacità impositiva e non soltanto di finanza derivata da parte dello Stato
Arrivando a testimoniare
Come il decentramento fiscale sia compatibile rispetto alla diversa articolazione del nostro Paese
E questo è stato raggiunto attraverso il principio della solidarietà uno dei valori che contraddistingue il sistema camerale
Se è vero che tutte le camere concorrono per sostenere non solo finanziariamente ma soprattutto per adeguare il livello dei servizi omogenei su tutto il territorio nazionale
Credo che il sistema camerale rappresenti nel nostro Paese uno spaccato straordinario nel senso che non vi è nessuna differenza tra le grandi aree metropolitane ed più disperse province del nostro territorio dove il livello dei servizi non sia omogeneo
Tutto questo a dimostrazione che se opera l'autonomia insieme con la solidarietà insieme con il collegamento complessivo di un sistema questo Paese può tutto insieme
Entrare a far parte dell'Europa
Sicuramente i cinque milioni di imprese hanno contribuito e normalmente a porre in crisi lo stato in quanto tale l'impresa abituata
A confrontarsi con altre imprese non solo europee ma mondiali
Può misurare compiutamente il livello dei servizi che la pubblica amministrazione offre all'impresa stessa
Può misurare quali sono gli aspetti particolarmente quelli fuori cancello in termini di inadeguatezza non solo della pubblica amministrazione ma anche a livello delle infrastrutture
E credo che questo insieme con il fatto che nel mille novecento e quarantotto quando fu approvata la Costituzione le imprese non erano certo cinque milioni non fatto molto evitare un bassissimo numero di imprese quindi la Costituzione quarantotto non teneva presente del fatto straordinario
Di questa cultura del rischio così diffusa del nostro paese nel sistema camerale si scrivono ogni giorno solare
Quasi mille in prese nuove il che dà il senso della dimostrazione di una fecondità imprenditoriale straordinaria anche se è vero che ogni giorno muoiono tantissime nuove impresa
Un po'Molino non nuove Molino dell'impresa e quindi il tema è quello di sostenere questa realtà se entrale per quanto attiene all'economia tale da consentire lo sviluppo complessivo del nostro sistema economico
Le camere sono favorevoli assolutamente alla federalismo
E quindi a una nuova ricca articolazione dello Stato
Perché attraverso questa riarticolazione dello stato sicuramente si salvaguarda l'unità nazionale
Senza con ciò
Arrivare alla e margini stessa e margini emarginazione di alcune aree perché come sistema camerale dimostra è possibile attraverso la solidarietà raggiungere obiettivi comuni
Articolazione dello stato
Che non può essere soltanto ed è questo il nostro punto di vista un travaso dei poteri
Tra lo Stato centrale e le regioni tra lo Stato centrale e gli enti locali
Ma deve essere anche una hard Rita articolazione del potere che tenga conto di alcune realtà istituzionali
Soprattutto di enti funzionali quali sono per esempio le camere di commercio quali sono le università
Quali sono una serie di e in digestori di nodi strutturali del paese e quindi tenendo conto di una riarticolazione del potere e attenga anche a queste enti funzionali il cui potere sta diventando molto rilevante
Perché come osservavo prima comunque gruppo di amici se pensiamo che il Trattato di Maastricht
Che determina i parametri di ammissibilità degli Stati dentro l'Europa
Il Trattato di Maastricht pone delle regole che sono essenzialmente delle regole monetarie e finanziari più che regole politiche
E le regole monetarie e le regole finanziarie pianto dettate essenzialmente le banche centrali enti funzionali e tra questi evidentemente credo che la Bundesbank avuto sicuramente un grande ruolo
Allora che Oropa può nascere se le regole per accedere l'Europa sono regole monetarie e regole finanziarie
Ecco quindi che il tema di una regolamentazione di un ruolo sicuramente importante degli enti funzionali ma dentro un quadro di controllo politico ed è questo quello che chiede il sistema camerale che chiedersi di avere dei poteri per quanto riguarda funzioni a servizio delle imprese come delega dello Stato e delega delle regioni
Ma dentro un quadro di dirigenza che vede la Regione copre momento politico decisionale sul territorio e quindi titolare per quanto riguarda l'interisti e le strategie complessive da dare per lo sviluppo del territorio stesso
Quindi favorevoli a uno riarticolazione dello stato sulla base di un federalismo sia delle Autonomie sia fiscale
Che vede insieme e che corra insieme con la solidarietà che comprendersi
Poteri nuovi alle realtà territoriali ma che consideri anche le realtà funzionali come completamento logico insieme con il pluralismo sociale per quanto riguarda una nuova forma-Stato e quindi sotto questo profilo sicuramente il dialogo che le Camere di commercio un avviato con delle regioni
Anche con il Parlamento con il Governo ha particolarmente con le regioni e con le mestruazioni provinciali credo possa giovare più di ogni altra considerazione
Per proporre un modello di Stato che sia coerente rispetto ai temi rispetto alla attuale sensibilità del nostro tempo grazie
Do la parola presidente della Regione Toscana dottor Chiti
Sì grazie grazie anche
Per questo invito e per questa occasione di confronto con voi su su questi temi si io credo diciamo noi ci prendono quotidianamente ma penso
Che siano ormai di grande rilievo e di grande urgenza per per il nostro Paese vuole cercare di diciamo rispondere a
Tre punti a tre domande
Perché oggi è necessaria secondo me è una riforma federalista del nostro Stato
E l'urgenza ormai dei tempi con cui realizzarla
Quali secondo me sono i suoi contenuti essenziali il terzo aspetto le cose su cui insisteva ora molto bene Presidente Longhi che spero di avere anche un momento il tempo che riprendere come questo questo processo di riforma non riguarda soltanto le istituzioni non è una disputa per quanto alta e nobile negli aspetti più importanti tra Stato centrale Regioni Comuni e Province riguarda anche la società
Le organizzazioni che si muovono nella società civile riguarda i cittadini
Allora intanto e mi scuso
Per lo schematismo spero che non appare troppo scolastico perché diciamo perché secondo me oggi una riforma dello Stato che abbia queste caratteristiche che si muova in direzione del federalismo io penso
Che questo serva sicuramente all'Italia serve al nostro Paese
Il centralismo del nostro Stato come si è organizzato il nostro Stato diciamo ha ucciso l'efficienza ha reso difficili i rapporti in in tutte le aree del Paese
Tra cittadini e istituzioni non ha certamente realizzato la coesione unitaria dell'Italia oggi le differenze sono non meno grandi di quelle che vi erano vi erano alcuni anni che vi erano alcuni anni fa
Ma non c'è soltanto un problema italiano io sono convinto di questo io penso che anzi sbagliamo
Se facciamo un dibattito sul cambiamento dello stato in Italia guardando certo dobbiamo guardare all'Italia è qui che dobbiamo realizzarlo ma se guardiamo soltanto all'Italia non capiremmo perché questi problemi stanno appassionando la Spagna perché hanno riguardato il Belgio perché in modo purtroppo drammatico ci sono stati nell'ex Jugoslavia in modo meno drammatico ci sono stati nella nella vecchia Repubblica dieci costo Valacchia ecco io penso che siamo di fronte a da un lato un processo di costruzione dell'Europa dell'Unione europea che impone se è giusto io ritengo che sia giusto e vada portata avanti con grande convinzione di modificare le istituzioni lari la riorganizzazione anche a livello dei singoli stati nazionali
Dall'altro il primo ancora siamo di fronte a delle tendenze che ci sono nella vita economica nella vita della cultura nella vita dell'informazione
Basti pensare a volte al dibattito che ne facciamo sul sistema radiotelevisivo in Italia che cosa succederà per le tecnologie nuove dal prossimo agosto da prossimi messi in poi
Questi processi che sono andati avanti intorno a noi
Pongono se si vuole che la democrazia ci sia che la democrazia funzioni delle domande nuove alla democrazia
Cioè se le istituzioni non cambiano non si rinnovano le istituzioni così come sono non riescono più a dare degli obiettivi
Delle regole certe valide per tutti i cittadini a controllare queste queste regole cioè può porsi un problema di crisi o di difficoltà per la stessa per la stessa democrazia allora da un lato
C'è bisogno di istituzioni nuove e più forte a livello sovranazionale
La costruzione dell'unione europea che non sia soltanto un grande mercato economico e finanziario ma che sia qualche cosa di più
E una grande aspirazione un grande obiettivo per tutti noi cittadini dell'Europa per i giovani dell'Europa in cui l'Italia riprenda essendo stato un paese fondatore il suo ruolo il suo contributo
Dall'altro un cambiamento una modifica varate non dico un superamento so che c'è dibatte anche su questo ma realismo della politica ci deve dire noi oggi dobbiamo essere in grado di padroneggiare con una riforma di accompagnare con una riforma il cambiamento degli Stati nazionali
Dentro dentro questi dentro questi processi
Se non lo facciamo la mia impressione appunto che ci troviamo di fronte alla frammentazione e il particolarismo io non temo le posizioni politiche sbagliate di Bossi
Temo che se non c'è una risposta urgente alta e forte della politica e della politica riformatrice
Quelle al di là di Bossi finiscono per prevalere perché appunto gli esempi che ho cercato di fare dalla Spagna
Alla Cecoslovacchia prendo esempi non non traumatici ci dicono che se non si affronta la Riforma e cambiamento agli Stati nazionali sia comunque la divisione la frammentazione e qualche cosa che io non considero positivo per l'Europa
Allora bisogna guidare la riforma il cambiamento io ritengo il cambiamento verso un federalismo di tipo regionale
Che tenga conto certamente dell'Italia ma insomma se vogliamo intenderci per dirla con una battuta appunto cosa si sta tentando di fare in Spagna cosa c'è in Germania per intendersi con una battuta poi è chiaro che dovremmo legarla quello che avviene in Italia seconda considerazione ancora quella dei tempi
Come i tempi sono davvero urgenti perché non si può ottenere un Paese undici anni dodici anni non so quanto a discutere di riforme istituzionali di cambiamenti aspetti della Costituzione poi non fare
Perché altrimenti si crea un effetto di delegittimazione su quello che c'è e di sfiducia su quello che non si vede e quindi c'è bisogno di una grande urgenza nei tempi tempi rapidi che cosa vogliono dire per me vogliono dire due cose
La prima che come il governo ci ha detto nell'incontro con le Regioni
I provvedimenti presi su cui abbiamo anche alcune osservazioni critiche come regioni di modifiche mazzo Morano è questo il tema nel senso non rinunciamo introdurle ma insomma i provvedimenti a Costituzione vigente
Ai cambiamenti delle procedure rapporti tra istituzioni e cittadini e il trasferimento di tutte le competenze amministrative tranne quelle riservate allo Stato centrale Regione-Enti locali
E l'avvio del federalismo fiscale avvengono con la prossima Finanziaria
E quindi questi provvedimenti a Costituzione vigente siano in vigore entro la fine di questo anno così ci è stato detto così deve essere fatto perché è un punto di credibilità immediata
Secondo punto la commissione bicamerale è stata istituita per affrontare le riforme
La riforma del titolo quinto della Costituzione perché senza riforma della Costituzione il federalismo non può è esserci perché bisogna cambiare alcuni articoli della Costituzione
Non c'è solo la la commissione bicamerale si è dato una scadenza ha una scadenza il Parlamento ha dato una scadenza entro luglio prossimo deve riferire più progetti devono essere votati in Parlamento noi però poniamo
O almeno io propongo ancora con convinzione una questione che le regioni e gli enti locali avevano detto e di cui non si è tenuto conto perché bisogna anche qui partire con il piede giusto
Bisogna che nella Commissione bicamerale quando si affrontano le questioni della forma stato cioè come si cambia lo Stato centrale quale ruolo delle Regioni quale ruolo dei Comuni e delle Province ci siano siano presenti rappresentanze designate
Dalla conferenza dei presidenti delle Regioni dall'associazione dei comuni delle province di Regioni Province e Comuni
Da protagonisti a pieno titolo perché altrimenti si parte in un modo sbagliato di questo aspetto non si è tenuto conto io mi auguro questo almeno è l'invito io faccio che il Presidente della Camera che il presidente del Senato abbiano la sensibilità di sentire questo problema
E di introdurre questo correttivo senza indugiare nei tempi ma di introdurre questo correttivo perché importante che comunque entro l'estate si arrivi a definire in Parlamento dei progetti e poi
Uno più e poi il popolo si esprima con un referendum confermati
La penultima questione che voglio affrontare è quella ma di che cos'è il federalismo secondo me
Qui mi sembra più semplice
O il presidente l'ex presidente Cossiga ha scritto una volta un articolo molto sintetico mi pare su sul Corriere della Sera non mi ricordo su quale giornale ma comunque che era molto essenziale molto essenziale e poneva le questioni oggettive di che cos'è il federalismo così ci aiuta a superare di che cosa devono fare le regioni cosa devono fare
Le Province e Comuni perché si può non fare il federalismo secondo me si sbaglierebbe ma non è mica ho un obbligo
Di adempimento e di tradimento se non si fa
è sbagliato chiamare federalismo quello che è un'altra cosa se si vuol fare il decentramento amministrativo e il presidenzialismo semipresidenzialismo si può fare c'è anche in Francia
Penso che sia sbagliato penso che non serva penso che non ci faccia stare a pieno titolo neppure in Europa ma è un'altra strada si dica che è un'altra strada
Federalismo
Si ha quando c'è una redistribuzione di poteri che oggi sono concentrati nello Stato centrale e questi poteri sono quello giudiziario e io dico subito che non è il caso di resti dire distribuire in Italia il potere giudiziario quello legislativo e il caso invece deve distribuirlo quello relativo all'ordine pubblico probabilmente in questa fase non opportuna redistribuiti sì ma possibile distribuirsi come in Germania come si potrà vedere allora la redistribuzione del potere legislativo comporta un nuovo patto tra italiani
Tra italiani
Tra le Regioni e gli enti locali e lo Stato centrale con pari dignità e legittimità come abbiamo scritto in quel documento mi pare bene della conferenza dei presidenti delle regioni
Deve essere precisato
Quali sono i poteri legislativi che rimangono allo Stato centrale e dunque compiti di governo che rimangano allo Stato centrale
Secondo me secondo noi penso di poter dire non compro orale mai estati se ma con riferimento alle regioni italiane sono la politica estera
La difesa la giustizia la moneta e in questa fase anche l'ordine pubblico il resto viene assunto con piena potestà e con autonoma responsabilità dalle regioni
Regioni nuove perché non si hanno oggi regioni che hanno queste responsabilità e queste competenze
Con funzioni legislative di governo e dunque si supera anche quello che è stato un vizio in questi anni di un regionalismo povero di un accavallamento di funzioni e di una concorrenza su un terreno sbagliato
Tra Regioni enti locali perché di fatto tutte tutti sia le regioni che gli enti locali avevano soltanto competenze amministrative noi riconosciamo che invece la titolarità della funzione amministrativa
Sulla base anche delle competenze che gli assegna la legge centoquarantadue del novanta sulla riforma degli enti locali e dei Comuni e delle Province dentro questo quadro di riforma delle regioni perché le Regioni dovranno avere questa funzione legislativa e di governo
Bisogna che si riorganizza il Governo centrale
I ministeri al cui devono essere superati abbiamo fatto il vinto un referendum e non se ne superati neanche uno bisogna superare alcuni ministeri
E bisogna cambiar nasce
Bisogna superare il bicameralismo perfetto e aprire al posto del senato una Camera delle Regioni questo è i punti foto fondamentali di un federalismo se si vuol fare voce dentro federalismo fiscale non cento su questo siamo più d'accordo ma questa è la strada se si vuol fare
L'ultima considerazione ho terminato
è che appunto il cambiamento dello Stato da centralista federalista non riguarda soltanto le istituzioni
Non riguarda cioè le profonde riforme che devono investire lo Stato centrale le Regioni Comuni e le Province riguarda anche la società ha un senso se guarda anche alla società
Insieme a una dimensione sovranazionale prende forza una dimensione locale
Che non è solo di identità e di partecipazione e di sviluppo economico a livello locale e di mercato del lavoro è di riorganizzazione dei servizi sociali e qui si pone questa a questo deve servire il federalismo un ruolo dei cittadini
Un ruolo di istituzioni come le camere di commercio per le competenze che hanno nella vita delle categorie economiche produttive dell'economia un ruolo delle organizzazioni economiche sindacali in genere di quelle culturali del volontariato del settore no profit
Cioè quello che si chiama sussidiarietà
E che dice
Che l'intervento si fa a livello più vicino possibile ai cittadini in realtà non deve riguardare soltanto un rapporto tra istituzioni dell'Unione europea a quelle dello Stato centrale quello delle Regioni quello dei Comuni e così via ma anche le cose che i cittadini possono fare indirettamente o con loro organizzazioni o con l'organizzazione della società civile queste la sussidiarietà
La sussidiarietà riguarda cioè anche il rapporto tra cittadini le loro organizzazioni e le istituzioni
Le istituzioni sulla base delle loro competenze
Hanno il compito di indirizzare le risorse di fissare le priorità gli obiettivi fondamentali che le diverse quali ce le politiche che vinceranno una volta o l'altra le elezioni vogliono realizzare i servizi
I servizi di base
E
Ogni cittadino che ogni cittadino italiano deve ricevere
Cioè ci deve essere un minimo di servizi nella scuola nell'assistenza sociale nella sanità
Un minimo in basso che ogni cittadino io Speroni cittadino europeo Moni cittadino italiano deve avvenire ovunque abiti dalla Lombardia alla Toscana alla Sicilia
Poi il di più rispetto a questo se uno riesce a darle con propri sacrifici con propri sforzi o con propria efficienza
E aggiungo anche
I modi con cui servizi si danno
Cioè i soggetti che sono chiamati a gestire a dare questi servizi
A realizzare questi obiettivi saranno i più diversi è bene che sia così ebbene che vi sia pluralismo anche in questo anche nella capacità e nei soggetti che danno e offrono queste queste prestazioni questi obiettivi le istituzioni devono controllare che il minimo si è rivolto a tutti delle pari opportunità stabilite ci siano per tutti e la qualità di quello che viene dato ma bisogna superare una assolutizzazione schematica
Degli strumenti che essi ad operano dei mezzi che si mettono in campo per realizzarli spesso il dibattito e lo scontro in questi anni quasi di principio finisce per essere più sui mezzi
Sui soggetti che danno un servizio che sulle finalità del servizio sulle prestazioni del servizio sulla qualità di questo servizio sul controllo di questo servizio ecco e questo io penso che il federalismo ci possa aiutare anche affrontare in modo nuovo questi compiti cambiando tutti cambiando una cultura che spesso sbagliata in modo in modo trasversale in questo senso mi pare che anche la società non soltanto per la trasparenza per sapere come si dice sempre a chi pago le tasse cosa si fa
Ma anche per come diventa responsabile protagonista abbia tutto da guadagnare nel nostro Paese da questo cambiamento delle nostre istituzioni
Parola a Roberto Formigoni
A me sembra che su un tema come questo
Con grandi battito se si è scatenato e quindi col polverone ulteriore che è stato sollevato forse l'esigenza maggiore oggi è quella della chiarezza finora nove e cercare di essere schematica
Il primo punto dello schema
E per me è un'affermazione molto chiara
Che così come sono le cose non si può più andare avanti
Perché come è stato condotto lo sta in questi anni col prevalere col dominio assoluto anzi dello statalismo
Del centralismo del dirigismo noi abbiamo sfigurato il volto di questo Paese
Basti pensare che noi siamo ancora oggi
L'ultimo Paese socialista d'Europa o se volete il primo Paese socialista d'Europa abbiamo l'economia più socializzate da siamo davanti alla stessa Unione Sovietica
Abbiamo il sistema scolastico e universitario che ha un sistema scolastico universitario totalmente fondato sullo stato abbiamo mortificato l'iniziativa che nasceva dal basso che abbiamo creato quella voragine di debito pubblico che tutti con che tutti conosciamo
Quindi il primo punto fermo è l'esigenza indifferibile di una riforma di un cambiamento radicale
Riforme cambiamento radicale proprio nella nel rapporto tra lo Stato il cittadino e quindi nella forma dello Stato riconoscendo che il mondo è cambiato
Che nel frattempo la divisione in due dell'Europa gli alta e tutto l'arresto è finito che gli Stati-nazione che hanno avuto un compito un ruolo importantissimo in un passato anche recente non si stanno più che tutta l'Europa e tutto il mondo ma l'Europa soprattutto a in marcia verso una valorizzazione delle realtà regionali
E che soprattutto è il momento dominato da un'ansia grande di libertà
Da massi e rende di protagonismo sociale in cui la persona le aggregazioni i movimenti e i soggetti sociali le realtà dal basso sono quelli che possono cambiare realmente le cose
Quindi l'esigenza è quella di una riforma che sia centrata
Che faccia perno esattamente su queste parole che sono anche quelle contenute nel titolo la parola pluralismo che vuol dire le riconoscimento della libertà che vuol dire il primato della libertà il primato della persona e di tutto ciò che dalla persona nasce sia in termini di aggregazione le persone che si mettono assieme liberamente in tutte le forme aggregative che scelgono quelle che vogliono perché non puoi andare a limitare la voglia della gente rimettersi insieme dalle famiglie ai gruppi e movimenti
E la libertà della persona nel nel momento del suo dinamismo quando la persona diventa un soggetto che fa che crea che costruisce che inventa che lavora che produce che produce arte o che produce prodotti dalle della propria mano dalla propria intelligenza della propria iniziativa operativa
Credo che anche la parola che che clienti andata di voti in questi temi cioè il federalismo
Coglie il suo momento di verità se parti esattamente da qui il primo federalismo è il federalismo dei soggetti sociali
Il primato nel riconoscimento dell'autonomia prima ancora che essere dato alle comunità locali va riconosciuto ai soggetti sociali che operano in una dimensione locale o sovralocale
Da questo punto di vista mi sembra che abbia perfettamente ragione Vittadini
Quando dice di temere nuove forme di centralismo sotto il paravento di nuovi termini
Perché certamente dal punto di vista della vita della gente della vita delle persone essere dominati da un centralismo nella capitale dello Stato nazionale o nella capitale dello Stato regionale esattamente la stessa cosa
E le rischio del centralismo c'è e come rischio dobbiamo esserne attenti sia a livello della Regione sia del Comune sia dalla Provincia voglio dire sia del consiglio di zona o del Consiglio di condominio perché è una rivoluzione di mentalità che va fatta riconoscere il primato dell'uomo della persona sulla legge
Il primato del dell'inizio della libertà
Sulla sulle Regolamento che pretende che pretende di vincolare
L'auto-governo quindi il riconoscimento dell'autonomia la riconoscimento dell'autogoverno
Che non è un diritto concesso graziosamente dal centro
Ecco perché anche qui credo valga la pena di mettere in guardia
Alcune parole che si usano con lo stesso significato sono profondamente diverse
Quando si parla di decentramento si parla di un diritto graziosamente concesso dal centro
è il centro che continua a Goma a comandare a governare ma siccome è un centro magnanima un Centro democratico concede che qualcosa sia governato dalla periferia
Che è esattamente l'opposto dell'impostazione secondo me giusta che quella invece di riconoscere che il principio della sovranità sta esattamente nella società o nella persona nella periferia
Il vero centro non è il centro che governa e la periferia che vive che crea che deve essere riconosciuta come sorgente dalla sovranità sorgente del potere
O il federalismo si fonda su questo riconoscimento di un principio innato di un principio Sorgi vivo che nella persona in quanto soggetto umano che nell'impresa alcuni passaggi dell'intervento di Longhi che mi son piaciuti molto
Il riconoscimento del che il riconoscimento di un principio di responsabilità
Che è riconoscimento del fatto che la società anche quelle più complesse si costruiscono dal basso per successivi momenti di creazione almeno dal punto di vista del valore e che l'errore è quando un centro che si presume onnipotente pretende di controllare
Tutto quello che le sottoposto ma appunto questo è l'errore che ha segnato tragicamente le esperienze totalitarie di questo secolo e anche tante esperienze che sotto la parvenza di una democrazia in realtà vogliono soltanto perpetuare dei meccanismi di controllo sociale concedendo ai cittadini ai sudditi quel tanto di autonomia
Che loro viene chi viene lo voglio appunto il graziosamente graziosamente concesso certo anche qui un'annotazione
Poiché la genia dei gattopardi è costantemente capace di riprodursi e di moltiplicarsi
Il riconoscimento
La lotta ad ogni centralismo che può riprodursi anche su scala inferiore non può diventare lo spunto per lasciare le cose come stanno
Un passaggio diversi passaggi dell'intervento
Del collega Chiti che mettono in guardia contro chi vorrebbe organizzare un federalismo in maniera così polverizzata dico dal punto di vista della riforma dello Stato
Da
Cambiare tutto perché nulla cambi
Chi chi chi ci va parlando in questo momento dalle colonne dei giornali
Di un federalismo organizzato su base comunale in realtà sta parlando di una nuova forma più sofisticata di centralismo non perché i Comuni italiani non siano importanti ma perché la realtà dei comuni italiani e così polverizzato oltre otto mila
Che pretende che di dividere l'Italia o Degas risalì l'Italia in ottomila microstati microregioni le città-stato c'è qualcuno che parla di città-stato
E dice che poi è quello il modo per rendere l'Italia più competitiva per esempio sul versante europeo sul versante colpevoli dobbiamo misurarci con la forza dei lender tedeschi
Perché poi il federalismo lo vogliamo gambizzare perché le nostre aziende i nostri lavoratori le nostre cooperative i nostri giovani che inventano nuove forme di lavoro possano trovare mercati nuovi in cui espandere la loro creatività
E come faremo avremmo un'Italia enormemente più debole di quello che già è oggi abbiamo bisogno di organizzare un federalismo che ci permetta di competere con i lender tedeschi o con le organizzazioni del degli altri stati
Dal punto di vista tecnico del terzo passaggio che faccio tutto questo significa attuare una riforma che vada alla riscrittura della Costituzione
La Costituzione non è la Bibbia e non è un tabù può essere riscritta e può essere rivista senza essere accusati di lesa maestà
Se oggi un conservatorismo drammatico
Che si cela dietro tutti coloro che si stracciano le vesti quando si parla di riforma della Costituzione
La Costituzione va cambiata perché è uno strumento per salvaguardare la libertà e il diritto dei cittadini e io credo che si possa sommessamente dico si debba pensare al cambiamento sia della seconda parte della Costituzione ma anche perché no della prima parte della Costituzione affidiamo
Agli strumenti democratici
Di cambiare quello che è un in sostanza un patto tra le forze sociali che ha avuto come la costituzione del quarantasei quarantasette
Un momento importante di equilibrio tra le forze politiche di allora
Oggi la situazione è cambiata sono completamente diverse le condizioni politiche la realtà internazionale
E le organizzazioni sociali di riferimento
Oggi i partiti non sono più i partiti ideologici di cinquant'anni fa sono partiti di opinione sono partiti i rappresentanti di interessi o direttamente delle lobby sono partiti territoriali
Se è cambiato tutto forse val la pena di pensare di ridisegnare anche questo patto sociale
Cambiare l'organizzazione dello Stato per conservare l'essenza
Della realtà di popolo che costituisce la nostra nazione perché certamente la parola nazione italiana conserva una sua importanza al suo nucleo vitale che secondo me va salvaguardato fino in fondo
Ma un paese vicino a noi come la Francia c'è ad esempio testimoniato che è possibile cambiare e anche cambiare più volte la propria costituzione senza per questo distruggere il Paese
Il quali strumenti utilizzare in questa direzione anche qui io sommessamente dico il mio parere prendo posizione dal punto di vista politico so di dire una posizione che non è universalmente contro riconosciuta che non è la via che ha scelto il Parlamento io ho ritenuto e continuo a ritenere che per cambiare la Costituzione la via maestra sarebbe o sarebbe stata quella di andare alla elezione a suffragio universale da parte di tutto il popolo elettore di una Assemblea per la riforma della Costituzione
Perché se si vuole cambiare il patto sociale bene che tutti possano esprimersi tutte le realtà presenti nel Paese quindi un organo eletto con il voto proporzionale questa volta sì
Senza principi maggioritari che crea una maggioranza anche dove non c'è perché i rappresentanti di tutte le le famiglie ideologiche e culturali politiche presenti nel Paese potessero scrivere il nuovo patto il Parlamento ha scelto la forma della Bicamerale
è una forma che c'è alla quale io faccio moltissimi auguri
Nella quale lo dico senza nascondermi dietro un dito credo poco sono scettico perché di bicamerali ne abbiamo già viste due all'epoca negli ultimi quindici anni e non hanno purtroppo prodotta nulla
Perché si parla di una Bicamerale a cui non sono stati dati i limiti temporali e quindi è legittimo sospetto di un éscamotage per guadagnare tempo
è legittimo di sospetto di pensare che si voglia far discutere una Assemblea di illustri Simi deputati e senatori della Repubblica per non approdare ecco perché almeno alcune delle regioni hanno preso una diversa iniziativa
Parlo della iniziativa dei referendum che è stata portata avanti dalla regione Lombardia ma non soltanto dalla Regione Lombardia
In settembre vedremo quali sono le regioni sia quelle governate dal Polo sia quelle governate dall'Ulivo
La nostra è un'iniziativa istituzionale non vuole creare una nuova divisione o no nuova contrapposizione anche se certamente la politica ha un peso
Ma io credo che sia giusto nel momento di cambiamento profondo della forma dello Stato andare a sentire il popolo
E benché è inflazionato lo strumento principe per sentire il popolo è lo strumento della consultazione popolare cioè in questa direzione del per del delle referendum
La Regione Lombardia ha proposto due tipi di referendum abrogativo nazionale
Ha chiesto
Embra la Corte costituzionale le richieste di referendum abrogativi che cosa vogliamo abrogare vogliamo abrogare alcune delle norme più centralista e sarebbero tanti simile leggi da abrogare per cancellare il centralismo in Italia
Non siamo così folli da proporre centinaia o migliaia di referendum abbiamo scelto alcune materie indicative perché la gente possa dire con chiarezza se vuole appunto andare in direzione di quella riforma forte che dicevo prima vogliamo abrogare alcuni dei ministeri nazionali
Che hanno competenze che la Costituzione assegna le coste alle regioni sono quattro i ministeri che chiediamo di abrogare
A votare il ministero della sanità delle attività produttive e il ministero dell'agricoltura del turismo qualcuno può ricordare ma questi due ultimi non li avevamo già avvocati nel mille novecentonovantatré tutto il popolo sovrano gli aveva avvocati ma se voi andate a rivedere la struttura del governo che ci governa vedrete che ci sono ancora bellamente i ministri dell'Agricoltura magari non si chiama più così si chiama delle risorse agricole ci vuole un fine linguista per capire le vite
E poi abrogare tutta una serie di norme che vanno a porre dei controlli dei vincoli statali fortissimi
Sulle iniziative che sono dal basso dalla società
Io mi sono letto gli appunti dell'incontro credo uno incontri di apertura del metti in quelle valvole sorda Magni con Tremonti
Dice cose che condivido amplissimamente sul modo con cui finora è stato tenuto sotto censura sotto controllo tutto ciò che nasceva liberamente come iniziativa dalla società quindi andare navigazione di abrogare tutta una serie di queste norme evidentemente e mi avvio alla conclusione il federalismo che noi vogliamo è un federalismo
Che vuole unire di più il Paese non dividerlo
Ma per unire di più il Paese Today di ridare alla gente i motivi per stare insieme
Le ragioni per stare insieme
E le ragioni per stare insieme è il sentirsi di più responsabili di fronte alla propria realtà
Noi abbiamo bisogno di salvare l'unità della patria ma per salvare l'unità del Paese e dobbiamo cambiare lo Stato cambiare la forma dello Stato buttando a mare la vecchia forma dello Stato
Per salvare l'essenza
I motivi dello stare assieme
Quindi un federalismo per il Nord e per il Sud
Perché da un federalismo serio hanno tutto da guadagnare le regioni del Nord ma anche le regioni del Sud e io sono particolarmente entusiasta per il fatto che tanti miei colleghi presidenti di regione del Sud
Hanno profondamente capito hai sposato questa tesi
Per cui oggi l'ipotesi non riforma federalista dello Stato e portata avanti Company forza da regioni del nord e da regioni del sud
Non parliamo di federalismo solidale
Uno dei giorni più belli di questi tredici mesi che ho passato alla alla presidenza della Regione Lombardia è stato il momento in cui con la Calabria
La Regione Lombardia la Regione Calabria hanno sottoscritto un patto d'intesa per la valorizzazione reciproca delle attività imprenditoriali dalle iniziative di giovani
Ed è stata un'iniziativa
Dove il protagonismo non è stato degli enti regioni ma abbiamo voluto costumi della società partecipate maggioritariamente dai privati
Dall'impresa e da dagli esponenti dell'università
Perché il futuro è lo sviluppo sta in quella direzione
è federalismo certamente anche una dose importante di fai da te di fare da noi lasciate neanche qui ricordare la battaglia che assieme
Agli amici assessori della giunta regionale lombarda che sono qui con noi in prima fila a tanti consiglieri stiamo facendo su un campo vitale per l'economia dalla nostra regione dalla Lombardia come quello delle vie di comunicazione
Perché la Regione Lombardia che primeggia in tanti campi
Dal punto di vista imprenditoriale
E poi la Regione al trentasettesimo posto in Europa per le vie di comunicazione
Le nostre piccole imprese può dunque ai prodotti assolutamente all'avanguardia quando questi prodotti escono dal cancello della fabbrica si trovano un sistema di strade di per ovvie di poste di informatica nel trentasettesimo in Europa
è chiaro che poi la gente diventa nata non è proprio
E allora al governo noi abbiamo detto no vi chiediamo più i soldi per fare le strade che tanto voi governo non avete perché le strade sono di competenza statale
Il l'ANAS sempre stanziato grandi somme che poi regolarmente veniva tagliata ad ogni Finanziaria non da principi di soldi che non avete dateci i permessi di farle da noi resta alcune strade sappiamo farcele noi attingendo al capitale
Della al capitale privato attingendo al contributo dei privati abbiamo programmato una serie di grandi vie di comunicazione
Che potremo fare senza prende uno uno uno un soldo dallo Stato
Ma mandando avanti abbiamo fatto una battaglia insieme le regioni per strappare Allo stato pensate la concessione di potere aiutare i nomi le Regioni le nostre in paese all'estero
Fino ad oggi era impedito ad una regione di assistere i propri imprenditori che andavano con la con la con la valigetta ventiquattro in Germania in Francia e negli atti negli altri Paesi mi accusavano di fare politica estera in realtà i nostri imprenditori hanno abbandonati a se stessi purtroppo bisogna dirlo con un ministero degli Esteri un ministero del Commercio Estero unici cioè che era incapace di aste esterne abbiamo strappato abbiamo ottenuto di poter avere le nostre rappresentanze a Brussel
Per andare a suo la comunità europea affari sia a fare un lavoro di lobbying di lobbying pulita giusta dipende che gli interessi sacrosante dei nostri imprenditori a fare in modo che gli studi di fattibilità che i finanziamenti che la comunità europea diano Dante la comunità europea da siano disegnati non soltanto sulle esigenze dei francesi e degli inglesi ma anche sulle esigenze dei nostri imprenditori nazionali
E così in tanti altri tempi che non cito per brevità
Chiudo chiudo con una constatazione perdonate carica di rabbia sul modo con cui questa tematica e oggi si conciata dal sistema di comunicazione che domina in Italia
Di queste cose
I giornali se parlano parlano centesima panchina perché le prime pagine devono essere consegnate le prime pagine di tutti i giornali nazionali
Le prime notizie di tutti i telegiornali tolte qualità o di una rete quali dall'altra rete quelli pubblici e quelli privati
Devono essere consegnate come sono state consegnate in quest'ultimo mese alle vuote elucubrazioni di un signore il letterato e ai suoi rigurgiti intestinale
L'esaltazione del vuoto della follia il nulla esaltato per un'operazione politica disegno chiarissimo
Per togliere spazio per togliere credibilità e attenzione della gente ad un processo serio di cambiamento che ridia il potere ai cittadini
Che cambia realmente le cose perché deve essere chiaro questo è il disegno deve essere chiaro che o si lasciano le cose così come stanno o va avanti il tran-tran
Di questo modo di andate le cose oppure l'opposizione e la follia
Ha un autodistruttiva di una secessione di una rottura di unità del Paese che non porta nessun in modo che la gente sia confusa e magari per spavento per paura dica lasciamo le cose così come stanno questo l'operazione vergognosa
Perdonatemi se Vibo compone il dirlo ma è inaccettabile che la sesta potenza industriale del mondo La sette ma comunque un Paese come il nostro abbia un sistema informativo di comunicazione così scandaloso come quello che abbiamo noi
Allora
Allora già questo primo giro di interventi ci ha dato un quadro esauriente
Sì è sul nesso tra imprese Stato sia sull'idea di un federalismo che non sia amministrazione sia su proposte positive per quel senso molto rapidamente chiederei che che fa delle domande sia telegrafico nelle domande chiedo a altrettanta rapidità nelle risposte in modo tale che possiamo chiudere il dibattito in un tempo ragionevole per la cena
No
Se chiedete reporter meglio perché dopo non si sente quindi
Lo chiederei intervenire magari non ripetendo le risposte sì nostri interlocutori si ritengono soddisfatti delle risposte date prima degli altri
Sì mi pare che oggi si è universalmente condiviso non solo in questo nostro convegno
La necessità d'una riforma dello Stato
Su quale riforma però e in quali tempi ecco qui credo che le diversità si esaltino nel senso che non c'è assolutamente convergenza sotto questo aspetto non certo dei relatori anche se i relatori ha messo in evidenza così una certa diffidenza
Sia per quanto attiene le riforme a Costituzione invariata sia per quanto attiene le modifiche
Costituzionale mi pare d'aver colto che innanzitutto non è un problema di ingegneria costituzionale istituzionale una riforma dello Stato
Ma è un fatto essenzialmente legato alla cultura cioè una forma stato BS dei colleghi in qualche modo alla storia alla tradizione ma anche fatti nuovi e le trasformazioni che sono avvenute in questo Paese sistema camerale invoca appunto una revisione sotto questo aspetto perché la sto Paese passata in quarant'anni
Da un paese agricolo al sesto o settimo paese industrializzato del mondo l'Italia partecipò oggi con il cinque per cento di tutti i commerci mondiali e storicamente per circa settant'anni di questo secolo Italia ebbe sempre una e cronico disavanzo per quanto riguarda la bilancia come Sale oggi non esiste nessun Paese del mondo che abbia un attivo primario sul bilancio con il commercio con l'estero pari a quello italiano quindi sicuramente vi è stata una trasformazione straordinari
Trasformazione che deve essere essenzialmente però non tanto di ingegneria dicevo ma per esempio che consideri le le competenze non solo come il fatto più significativo su cui articolare o un Paese ma si passi dalle competenze alle funzioni quante questioni sono state e imputate alla burocrazia alla quale forte delle competenze di fatto non dava alcune risposte così il tema del principio della sussidiarietà che è stato invocato sicuramente questo principio assenso se il potere in basso ossia se il potere è nelle mani delle regioni e degli enti locali quindi delegano Allo stato poteri sicuramente il principio della sussidiarietà funzione è più difficile che lo Stato si spogli dei propri poteri per attuare il sussidiarietà perché non dimentichiamo è stata rievocata la sussidiarietà del Trattato di Maastricht proprio perché il potere reale era negli Stati
Dell'Unione europea non nell'Unione europea in quella fase quindi sicuramente è tutto urna principio da costruire
Io credo che intanto inatteso di questa riforma
Io desidero qui sottolineare come il dialogo tra le regioni e le camere di commercio sia molto proficuo abbia progredito
Sono stati raggiunte delle intese importantissime non volute da norme ma soltanto per la volontà degli uomini
Né per i servizi per le imprese sottolineo qui sull'accordo importantissimo che è stato raggiunto tra la Regione Toscana e e le camere di commercio la Toscana
Un accordo se per alcuni settori anche con la Regione Lombardia per quanto attiene l'artigianato l'ambulantato da altri settori importanti ma anche la Regione che ci ospita
Ha raggiunto un accordo con le Camere di commercio
Il presidente della conferenza delle regioni il presidente morì tra ha presentato un disegno di legge proprio per la costituzione di una conferenza regione Enti locali
Ecco io suggerisco qui perché pur fidando e chiedendo a gran voce
La riforma dello Stato credo che la prima riforma se quelle che riusciamo a fare insieme
Con la nostra volontà dentro
E i margini che pure esistono discrezionalità nella pubblica amministrazione fra istituzioni non gerarchicamente subordinati e quindi autonome e quindi in grado di raggiungere una serie di accordi possibili
Io ritengo e mi auguro che trascorso questo semestre in corso in cui il presidente morì lavora in questa direzione
Anche il futuro presidente della conferenza dei presidenti delle regioni che supera l'incarico col primo gennaio novantasette Presidente Formigoni possa proseguire questo confronto ripeto
Abbiamo fiducia come sistema camerale nel parlamento nel governo perché realizzi rapidamente queste riforme ma ebbene intanto porre mano a quello che riusciamo a fare insieme penso per esempio al ruolo che insieme stiamo giocando per quanto riguarda la riforma dell'ICE perché proprio le Regioni e le camere come se vado in un ruolo specifico nella promozione delle imprese non soltanto derise e nei poteri centrali
Quindi è attraverso questi margini di discrezionalità che pur sono presenti nella pubblica amministrazione che potremmo dare delle risposte immediate
Purtroppo e il mondo delle imprese ha necessità immediate e non può sicuramente attendere
I tempi incredibili che sono i tempi della politica e i tempi delle trasformazioni soprattutto se costituzionali
Perché il rischio è che le imprese muoiano che i disoccupati aumentano senza avere alcuna riforma presente
Voglio dire una cosa sul sul
Alcune considerazioni sulle sulle domande che ci sono state sintetizzate boy una considerazione
Lisbeth
Rispetto
No buono va bene
Se si ha rispetto a un punto che alcuni punti che poneva Formigoni nel suo intervento anche perché è l'ultimo
Del matrimonio
Ma io sono io sono convinto che
La diffusione di una il cambiamento dello Stato e la diffusione di un'autonomia di una responsabilità democratica sul territorio un ruolo diverso
Delle regioni degli stessi enti locali
Naturalmente non crea la meccanici Tanucci dalla sicurezza che da questo discenda il miglior rapporto possibile con la società civile con le sue organizzazioni e poi dobbiamo anche dire cercherò di sottolinearlo e questo la fortuna perché io mi auguro che per il cambiamento per le riforme per la costruzione di quella che si chiama
Le regole comuni la casa comune ci sia una larghissima convergenza di tutte le forze
Democratiche che operano un paese poi naturalmente ci sono e per fortuna ci sono anche le differenze delle diverse opzioni diverse priorità che ci devono
Che devono continuare a esistere perché i cittadini possono scegliere e il e l'impegno politico si è anche una passione non sia una omogeneità un'omogeneità noiosa
La città io credo che questo però crei le premesse crede premesse
Cioè se le regioni se gli enti locali hanno un'autonomia e una responsabilità come quelle che prima abbiamo detto
Ci sono le condizioni maggiori ci sono le condizioni perché anche il rapporto con i cittadini con la società civile con le sue organizzazioni siano più feconde più positivi non è scontato ma certamente ci sono
Perché per qualsiasi cittadino della Lombardia o per qualsiasi cittadino della Toscana è più facile a vere un rapporto è stabilire un rapporto con Formigoni o con Chiti
Presidenti delle loro regioni o con Formigoni o con Chiti sindaci se fossero sindaci di una città che con le stesse persone se fosse il presidente del consiglio e quasi un esempio banale ma è vero
Così questo è il trasferimento di responsabilità e di assunzioni precise di responsabilità sul territorio
Vuol dire poi sviluppare un dialogo e un confronto vero curati sto facendo in questi mesi un esperienza durissima forse se si parla di esperienza ci si capisce ci si capisce niente
Stiamo facendo il toscano esperienza durissima
Che inedita in Italia che quella della ricostruzione da una catastrofe come quella che che che c'è stata a seguito di un con un'allusione un'alluvione durissimo ci sono stati quattordici morti quindi non è stato è stato alluvione non rende l'idea io ero giovane avevo diciassette diciotto anni ho visto l'alluvione di Firenze
Prettamente più grave ma era un'altra cosa questo è un bombardamento d'acqua ci sono strade ci sono ponti ci sono case io che non ho visto avuto la fortuna di non vedere la guerra quando viste era comuni immagine di guerra questo è il quattro
L'esperienza che è stata compiuta per la prima volta è quello che commissario per la ricostruzione è stato nominato il presidente della Regione in quanto presidente della regione no in quanto X e Y di nome e cognome
Questo ha consentito di stabilire un rapporto con i sindaci con le organizzazioni su quel territorio con i cittadini che ha fatto sì che in trenta giorni
Le famiglie avesse Rocco quanto lo Stato aveva stanziato per l'assistenza
Con il meccanismo dell'autocertificazione del controllo posso dire del controllo perché in questi giorni sui giornali toscani apparso che in alcuni comuni sì c'è stata l'autocertificazione c'è stata
Il versamento delle risorse alle famiglie ma poi c'è stata anche la contestazione a pochissimi casi perché i cittadini quando sono responsabilizzati dimostrano un grande senso civico una grande maturità che o per sbaglio o non per sbaglio avevano richiesto di più e ora devono restituire ma è stato un esempio intanto di efficienza in trenta giorni i soldi sono arrivati a cittadini che avevano il diritto di controllo e di trasparenza in quindici giorni è stato approvato il piano della ricostruzione di questi Paesi
E si stanno partendo in tre primi di settembre tra metà settembre partiranno centodiciassette appalti per cominciare la ricostruzione dei lavori io sono persuaso io sono persuaso che così sarebbe avvenuto
In tutti i per tutte le regioni dunque con questo meccanismo e dico anche
Ma se questo avviene di fronte alla disgrazia tanto grande
Non può avvenire lo stesso di più di fronte alla situazione di normalità
Cioè
Se la regione a le competenze sulla piccola impresa sull'artigianato Sella sulla scuola se lassù sul sul turismo se la sugli atti settori sull'organizzazione della sanità
Questo rapporto che rapporto di partecipazione con i cittadini difficile per carità
Ma secondo di discussione di confronto ma anche di efficienza e di trasparenza nelle decisioni non può avvenire di più che se invece questi poteri sono concentrati in un unico punto
E a livello centrale chiunque governi lo stato e chiunque abbia governate chiunque governerà perché contano molto gli uomini perché non è vero che gli ho messo la stessa cosa contano gli uomini contano le coalizioni e contano i programmi e conta però anche le regole di strumenti le istituzioni che poi presiedono raggiunge gli obiettivi e io sono convinto che il il cambiamento dello Stato crei le condizioni per uno sviluppo della democrazia economica
Le cose che diceva Rondi questa esperienza che in parte stiamo facendo abbiamo anche anticipato in un rapporto secondo con le Camere di commercio possa creare le condizioni positive per il funzionamento della scuola per il funzionamento della sanità per il funzionamento dei servizi sociali certi
Occorre queste vero in tutti in Italia
Un cambiamento di cultura io credo che occorra a destra e a sinistra se preferite al centrodestra centrosinistra se preferite a sinistra come volete
Nel senso che qua e nella allo stesso modo sia per chi diceva lo Stato
Deve essere meno sempre sia per chi diceva lo Stato deve essere di più c'è stato spesso una ideologizzazione un'assolutizzazione
Dei mezzi degli strumenti rispetto agli obiettivi alle finalità delle prestazioni il punto che dobbiamo porci qui secondo me sta una piccola rivoluzione culturale e di guardare quando c'ho una scuola a chi è rivolta la scuola
Quali sono i ragazzi che devono andare a scuola io mi auguro fino a sedici anni poi presto fino a diciotto
E quali sono le materie che devono avere comuni in quanto cittadini italiani europei e qual è la qualità dell'insegnamento questo è il sistema che devo avere in mente poi dentro la possibilità alla flessibilità
Le convenzioni vari soggetti e la responsabilità di chi può stabilirlo vecchie dalla Toscana non potrei sapere su una scuola di Milano o se la scuola di sonde serio non è seria ne potrei contro ma neanche se fosse a Roma fare Presidente Consiglio ministero Pubblica istruzione
Viceversa stessa cosa per Formigoni viceversa se sono in Toscana questo è possibile se la Lombardia la regione Lombardia Lombardia queste possibile questo il meccanismo secondo me verso cui con umiltà e con impegno
Dobbiamo indirizzarci guardando alle prestazioni a quello che vogliamo fare al controllo di qualità e di efficacia delle prestazioni
Prima
Che scontrarci in modo assoluto sui mezzi e sugli strumenti mi interessa di più lo so lo dico anche con autocritica
Per la sinistra ma penso ripeto che riguarda anche la destra prima di sapere se lo Stato deve essere presente come
O se lo Stato deve essere assente perché voglio sapere quella prestazione come faccia assicurarla tutti i cittadini che ne hanno il diritto e come mi garantisco che ci sia e che sia di alta qualità poi per quanto mi riguarda personalmente io sono più contento
Se questa può essere data perché non sperimentate nelle mie esperienze di sindaco e ora di presidenti di regione da capacità dirette da organizzazioni dirette della della della società della società civile
La seconda considerazione che mi interessava in modo schematico e poi passo all'ultimo punto invece di un confronto con Formigoni
E quella che è stata posta sui temi della della libertà
E toccava punti della in questo caso della libertà religiosa io penso che noi dobbiamo costruire una società in cui libertà e responsabilità stanno insieme e partono questo sì dalla dalla scelta personale
Partano dall'esistenza di regole di riferimento
Certe che vengono date dalle istituzioni e dalle leggi e dentro questo sanno garantire il pluralismo e sanno garantire i diritti e doveri delle maggioranze ma anche gli spazi di cultura e gli spazi anche religiosi delle minoranze
Laddove questo non c'è un paese anche se non se ne accorge e meno libero e si prepara tensioni per il futuro
Ormai in Lombardia voi ne avete ancora di più ma insomma ce ne sono anche in Toscana ce ne sono visto moltissime al sud e chi l'avrebbe detto
Cittadini che vengono da altre parti del mondo cittadini che vengo da altre parti del mondo e che hanno altre religioni solo qui in mezzo a noi
Che a Firenze ci sia una moschea in questi possono riunirsi e pregare io non lo sento un fatto negativo e non lo sente con un fatto negativo neanche la Chiesa che opera a Firenze e in Toscana caso mai io sento un fatto negativo che se ci sono dei cattolici
O se ci sono degli ortodossi o se ci sono chiunque sia di altre religioni in Paesi islamici non possono avere un punto loro di preghiera è un punto loro di spazio di vita religiosa
Ecco resta però è la scommessa grande che anche noi dobbiamo fare cioè la scommessa grande che noi dobbiamo fare sta qui la fiducia nell'uomo
Io penso che un cittadino islamico che viene qui
E che ha un suo spazio di associazione di cultura e di preghiera possa riportare nel paese di origine
Queste le mento benefico di contraddizione e possa dare forza a quello che noi diciamo che non è un fatto dell'occidentalis motto uso ma un fatto ci sono principi di pluralismo
Di libertà di di di diritti anche per le minoranze che sono tali ovunque e che se non ci sono fanno arretrare lo sviluppo della collaborazione tra popoli e anche tra quei Paesi l'ultima considerazione
Era rivolta un punto dell'intervento di Formigoni con Formigoni
Sono d'accordo con molte delle cose che ha detto tutte quelle che non ride non dico ovviamente siamo d'accordo l'abbiamo discusso tante volte credo che sia giusto per franchezza con l'UE per franchezza
Anche con voi questi confronti del resto hanno anche questo senso a me pare molto bello perché anche questo questo senso che ci si dica le cose in modo del tutto Franco io non sono sono d'accordo con lui su un punto
Se si dovesse
Discutere di cambiare l'insieme della costituzione che è una scelta politica ne ho fatto dei divi diciamo di illegalità certo allora certamente l'Assemblea costituente non avrebbe alternative
Non si può affrontare i problemi dell'insieme della Costituzione senza Assemblea costituente
Io penso che oggi e per i tempi che abbiamo e per le sensibilità politiche e ritengo anche per le necessità
Io ritengo che il il punto da affrontare vero urgente sia quello del titolo due appunto dell'organizzazione della parte seconda dell'organizzazione dello Stato in ogni caso in ogni caso oggi siamo di fronte a una scelta che il parlamento ha fatto io ritengo che di fronte alla scelta che il parlamento ha fatto della commissione bicamerale noi abbiamo come Regioni due punti da porre con estrema forza con estrema forse con estrema chiarezza uno è quello dei tempi
Bisogna che entro l'estate si produca uno o più progetti
Questo sì perché altrimenti l'Assemblea costituente diventa inevitabile perché se non si conclude siccome la commissione bicamerale è uno strumento come l'assemblea costituente se questo strumento scelto
E scelto anche perché dovrebbe fare prima
Non produce ancora una volta gli affetti allora divento anch'io un sostenitore dell'Assemblea costituente perché in questa situazione non si non di consiglio dove non si vive a lungo si si si gioca sulla sulla pelle del Paese sulla pelle di del ruolo dell'Italia sulla pelle della democrazia ma spingere perché invece entro l'estate si concluda e l'altra cosa vogliamo esserci vogliamo esserci
Se si fa l'assemblea costituente non è un problema allora che ci siano i presidenti delle Regioni o i sindaci perché abbiano votato i cittadini con il sistema proporzionale
Ma se si fa come si è fatta la commissione bicamerale e si affrontano questioni dell'organizzazione dello Stato si parte con il piede giusto se ci sono non perché invitati appunto ecco come come una concessione ma perché ci sono in quanto che momenti ci devono essere
Le rappresentanze anche delle regioni del Colle comune ed e dei Comuni delle Province
E l'altra considerazione io sul referendum abrogativi non ho difficoltà
Non faccio questioni di legittimità giuridica io capisco il senso del discorso del referendum ha un senso di pressione di sollecitazione politica ma questo ha il senso
Io credo che in questa fase
Nella fase cioè in cui siamo
Dentro
Io spero una discussione rapida comunque una verifica entro l'estate se la commissione bicamerale produce o no ne dobbiamo esserci spingerci perché produca e quindi mi pare che l'altro discorso Possa
Non è capisco fino in fondo l'efficacia non ne capisco l'utilità queste giudizio che dodici i popoli che uno di tipo di legittimità giuridica ho l'impressione che ci posso portare su un altro binario disperde sul troppi binari
I referendum abrogativo sono d'accordo per quanto mi riguarda dei quattro ministeri per due ordini di motivi uno di continuità perché noi abbiamo fatto dei referendum la stessa Toscana è stata tra le regioni che ha promosso delle ferendo abrogativa abbiamo fatto del referendum li abbiamo vinti
Sono stati trascinati da Segni dal voto quello che volete ma quando c'è un risultato elettorale IPSEMA conta risultato che c'è stato per essere numero uno vinti
E i misteri nonostante la nostra battaglia sono stati in qualche modo fatti quindi c'è un principio di continuità di coerenza per le regioni c'è un problema di stimolo perché pone problemi anche di tempi e di incalzare
E c'è anche una questione che va posta forte e chiara subito
Cambiare lo Stato e fare il federalismo non vuol dire neppure trattenere soltanto quelle quattro cinque grandi funzioni legislative di governo che dicevo io e resto dire delle regioni
Perché se insieme non cambia sulla base di questo la struttura del Governo federale quella livello nazionale
Se non cambia la struttura del Parlamento superando il bicameralismo e se non cambia la pubblica amministrazione allora abbiamo fatto un'operazione di no vile ma altrettanto inefficiente e non valido trasformismo e quindi questo segnale forte bene che ci sia questa almeno è la mia convinzione
Io sarò rapidissimo in questo mio ultimo intervento padre mi sono dilungato nel primo anche se evidentemente sarebbe molto interessante per me proseguire a dibattere con Longhi chi ti noto sottolineo con piacere alcune affermazioni che Chiti ha fatto che mi sembrano molto importante che avremo modo di approfondire nei nostri incontri
Bimestre mi best di mensili
Di presidenti delle Regioni dico soltanto che i referendum abrogativi per come li abbiamo impostato di fatto hanno questo valore di pressione sul governo sulla Bicamerale che lui ha detto perché la Costituzione dice la legge che fai andare dice che si va a votare nella primavera tra il quindici aprile quindici giugno di fatto per quella stagione li ho la Bicamerale avrà potuto qualcosa tu dicevi prima dell'estate e allora i referendum in qualche modo vengono disinnescato io sarei l'uomo più felice di questa terra o per lo meno d'Italia se venisse Udine scatti vuol dire che non ce n'è bisogno perché i fondi sono state veramente fatte oppure invece referendum lì si fa e sarà il sovrano cioè il popolo a tagliare
Ma detto questo proprio perché voglio essere
Rapidissimo due solo osservazioni la prima è prendono spunto dal tema della parità scolastica di nuovo sollecitata dalla domanda io sono convinto che ci sono tutta una serie di problemi che si trascinano da decenni nel nostro Paese che sarebbero più facilmente risolvibili su una dimensione regionale
Il tema del pluralismo scolastico credo che sia posso essere un illuso uno di questi temi
Riaffidare come stabilisce la stessa Costituzione non c'è bisogna fare neppure riforme federaliste
Il tema della scuola dell'università ampliando magari alcune competenze alle regioni potrebbe essere la carta vincente per poter risolvere questo annoso problema che ha un problema
Di libertà di diritto e non e non di privilegio
Ecco perché il federalismo non è una battaglia ideologica
è una battaglia per far funzionare meglio le cose per dare alla gente la possibilità di essere più libera più protagonista per ritorna per gli assegnare alla politica all'amministrazione il suo compito che è uno solo anzi sono due
E anche qui alcune assonanze con Chiti sono volute
è il compito di legiferare di impostare di programmare non è il compito di gestire perché non è compito delle dei politici e amministratori gestire la gestione il fare va affidato alla società
Alle persone alle famiglie gruppi alle agli imprenditori e lavoratori e invece torna desse un compito dalla regione dello Stato quello di controllare controllare ferocemente controllare la qualità del servizio erogato controllare nel campo de la sanità come nel campo della scuola dell'università e viva pluralismo
Che cento scuole Ezio gareggi lo che cento fioriti uniscano recuperiamo anche Mau da questo punto di vista ma che ci sia il controllo della regione che il servizio prestato sia veramente di qualità in modo che la gente potendo scegliere non si abbindolata questo il compito della politica programmare individuando il bisogno fare in modo che chi ha più qualità da spendere spenda e poi controllare che il servizio prestato sia perfetto ultimo punto riprendo
Una osservazione di Longhi nel dediche
Ha ragione quando sollecita che su questo tema vanno messi insieme le forze di tutti quindi quella che lo mi ricordava la Conferenza Regioni-Enti locali è la scelta non soltanto di Formigoni di Chiti ma dei presidenti delle Regioni su questo c'è unanimità noi chiediamo che lo strumento sia la Conferenza Stato Regioni enti locali
Oppure se la via scelta poiché la via che il Parlamento ha scelto è quello della Bicamerale io non non sono tipo che voglia fare le battaglie contro i mulini a vento la richiesta che abbiamo fatto unanimemente di una presenza delle regioni nella Commissione bicamerale una presenza emblematica ma una presenza politica perché si faccia del vero federalismo
Nel senso che abbiamo ricordato prima e non del semplice decentramento la presenza delle regioni come garanzia di questo grazie
Concludiamo questo incontro di cui punto riprendo solo due due frasi mi sembra che sia stato esauriente in tutto frasi dette da tutti se il potere in basso i cittadini si sono responsabilizzati rispondono
La necessità di espressione di tutti tutto il dibattito sui concentra in un punto è il cittadino e la persona che ha il potere e ha il diritto non è uno Stato che glielo dà il cittadino deve organizzarsi non è l'idea di napoleonica che qualcuno deve darti un diritto questa è la grande differenza che deve passare in Italia
Se no noi non vogliamo come diceva Formigoni essere decentrati lo vogliamo che questo diritto attraverso cui ci esprimiamo sia assicurate da qui che parte il principio di sussidiarietà
Tutto quello che si può fare dal basso col cittadino venga fa del cittadino l'impresa venga fatto dal cittadino il resto lo farà lo Stato e qui la seconda affermazione
Come detenuti uno Formigoni che non lo Stato non deve gestire lo Stato deve
Programmare e deve controllare rispetto una vita che nasce dal basso quindi la prima differenza non è di mille forme culturale
Che ci si rassegni a questa differenza di concezione noi non c'era non RAI conosceremo mai allo Stato il diritto di organizzare una società diremo che questo Stato deve è espressione di questa società
Queste la grande differenza che non c'è che è la differenza tra uno Stato totalitario come l'Italia in gran parte i può ancora essere perché fino a quando un cittadino non può decidere di come usare i suoi soldi per fare una scuola per fare un'opera di assistenza
Fare un ospedale è uno Stato totalitario che permette di votare perché sia dato potere semplicemente Adele rappresentante non al popolo questo passaggio questo fine del totalitarismo può avvenire solo se viene sancito questo diritto non sono nel vuoto ma anche nel coesione economica neanche l'espressione del della detassazione ma anche l'espressione di Poteri costruiti dal basso questo il giudizio sintetico con cui concludiamo questo incontro