"La politica economica alla ripresa autunnale" org. dal Centro Studi Confindustria

Luzi allora questa segnalata la politica canali care peraltro
Natalino Sapegno concreta e quella totalità erogare
Proviene
Che mi sembrano intanto diciamo
Della casa
è stata fatta salva quella conosciuta
In questo contesto il Centro Studi Confindustria deciso questa volta di presentare accanto all'usuale analisi delle prospettive di politica economica la ripresa autunnale anche un aggiornamento che la previsione di giugno che presentammo a Pisa
Deve lasciare la parola Giampaolo Galli che vi scriverà lo scenario tendenziale che noi immaginiamo per l'economia italiana vorrei illustrarvi le mie sensazioni da imprenditore da piccolo e medio imprenditore sulle prospettive che abbiamo davanti a noi
In primo luogo per quanto riguarda la situazione congiunturale della mia esperienza dei contatti con altri imprenditori e con le nostre associazioni emerge il giudizio che la situazione delle nostre aziende pur differenziata per settore ed area geografica rimane ancora difficile
La produzione sembra rimasta stabile negli ultimi mesi diminuiscono le esportazioni verso i Paesi europei
Ma aumentano quelle verso i paesi asiatici a dimostrazione ancora una volta della capacità del nostro sistema industriale di cogliere le occasioni favorevole offerte dal mercato
La domanda interna rimane debole molto debole il portafoglio ordini dell'impresa e continua ad assottigliarsi soprattutto nei settori dei beni intermedi e dei beni di investimento
La recessione non è alle porte ma certo le prospettive
Non sono buone
Si naviga a vista a pelo d'acqua per così dire l'errore di politica economica all'improvvisi eventi negativi potrebbero costarci molto cari
Per quanto riguarda l'inflazione il centro studi di Confindustria Gianna metà dello scorso anno aveva previsto che si sarebbe ripetuta pienamente ridotta dopo l'impennata dei primi mesi del novantacinque
Avevamo dimostrato che la principale causa del riaccendersi delle spinte inflazionistiche I era da ricercarsi nelle forte aumento dei prezzi delle materie prime
Gonfiati dalla svalutazione della lira
Venute meno e questo spinte l'inflazione al consumo è tornata oggi ai livelli più bassi del mille novecentosessantanove
E noi pensiamo che continuerà a decrescere nel corso del novantasei
E possibile scendere ancora da qui a fine anno ma la battaglia non è ancora vinta
Occorre adottare da parte di tutti i comportamenti coerenti con gli obiettivi discesa dei prezzi e con le esigenze di convergenze criteri di Maastricht
Per le imprese questa non è più un'opzione ma una condizione necessaria la propria sopravvivenza
Sono cambiate le regole della concorrenza internazionale oggi non c'è più spazio per aumenti di prezzo elica del mercato sono quelli che riescono a ridurre i costi
In quest'ottica con i margini sull'interno tornati a livelli molto bassi non appaiono coerenti incrementi contrattuali superiore all'inflazione programmata
Ne sono accettabili comportamenti come quelli del governo quando commenta come la manovra del giugno scorso il cuneo fiscale tra la retribuzione il costo del lavoro
L'obiettivo Maastricht rimane per noi preminente
Se riusciamo ad aggiustare i conti pubblici sia per la strada una forte e duratura riduzione dei tassi di interesse
E tutto questo avrà come conseguenza un impulso espansivo per tutta l'attività economica it all'occupazione
E fuorviante dunque pensare che quella tra rigore di bilancio e rilancio dell'economia sci è una scelta alternativa
Ma la filosofia che ha ispirato la manovra
E il DPEF quella del risanamento senza sacrifici dei cittadini appare in contraddizione in primo luogo con il dichiarato europeismo del governo ma anche con gli altri grandi obiettivi del risanamento della finanza pubblica della crescita dell'occupazione
Quanto è possibile risparmiare riducendo la spesa per le auto blu e per la cancelleria
Come si potrà così tagliare le uscite di ben ventuno mila miliardi
è forte il timore che il governo non ci riesca e che alla fine il conto finisca per ricadere come purtroppo è successo nel passato sulle imprese sotto forma di maggiori tasse
Il punto è che non è possibile immaginare il raggiungimento degli obiettivi programmatici e più in generale il risanamento della finanza pubblica escludendo a priori importanti settori di intervento quali la previdenza la sanità e il pubblico impiego
In un bilancio in cui l'ottanta per cento dalla spesa corrente al netto degli interessi e costituita dal costo del lavoro e da prestazioni sociali si coltiva l'illusione che l'equilibrio sia possibile senza incidere troppo sui cittadini
Questa rapida rassegna dei principali problemi della nostra economia sono giunto a quello più importante e più difficile da risolvere mi riferisco al problema della disoccupazione
Non ci nascondiamo che le prospettive per l'occupazione non sono positive
Non basterebbero dieci anni di crescita dei ritmi al novantacinque per riportare il tasso di disoccupazione nostro vicino a quello degli Stati Uniti
Le nostre analisi Pellicani hanno confermato i risultati raggiunti dagli studi effettuati dalle garanzie internazionali per risolvere il problema della disoccupazione in Europa occorre occorrono altri strumenti
Differenziare i salari tra categorie e settori e aree del paese introdurre forme di impiego più flessibili ridurre il cuneo fiscale e contributivo sul salario liberalizzare i servizi per l'impiego
Un'ultima considerazione
Io non so che cosa
Succederà nei prossimi mesi io sono convinto
Dai dati di cui siamo in possesso dalle informazioni che abbiamo avuto dalle dalle territoriali dal dei nostri colleghi
Che non siamo sull'orlo di un baratro io credo però che non considerare come concreta un'ipotesi l'ingresso in recessione nel nostro Paese
Non sia
Non sia possibile non considera se noi dovessimo trovarci con un fenomeno recessivo no in Italia che naturalmente impatterà ebbene da Roma in su e con le condizioni del del sud che tutti conosciamo e che io credo che diventerebbe un problema molto difficile da risolvere
Al di là di quelli che sono didattiche Giampaolo Gallimi gli ultrà tra poco il pessimismo tra chi fa il nostro mestiere è molto forte
C'è la sensazione che quando s'ci si alza al mattino si va in fabbrica
Il peso delle regole dei balzelli di tutto quello che uno
Deve sopportare giorno per giorno stia diventando insopportabile tutto questo potrebbe portare
A
Far decidere che forse soprattutto per le piccole e medie imprese fare questo mestiere non sia più possibile o che stia diventando troppo bravo
Vi ringrazio la parola al Giampaolo Galli
Concentrerò la mia esposizione su quattro punti essenziali
Le prospettive congiunturali a breve termine l'inflazione
La finanza pubblica l'occupazione
Prospettive a breve termine
Confermiamo la stima che facemmo nel giugno scorso di una crescita molto modesta pari allo zero sette che quantifichiamo nello zero sette per cento del prodotto interno lordo
Rivediamo al ribasso all'uno virgola cinque per cento la nostra previsione per il novantasette
Sono le stime più basse fra quelle che sinora sono circolate fra i Treviso ori sono notevolmente più basse di quelle esposte dal Governo nel DPF e ai McCall fermate dal Fondo monetario uno e due per cento per il mille novecentonovantasei confermate qualche giorno fa a quanto pare dal Fondo monetario internazionale
Dietro questi numeri c'è il giudizio di un'economia che sostanzialmente stagnante
Il il questo zero sette per cento in media d'anno significa una crescita tendenziale a fine anno prossima allo zero
La domanda è molto debole
C'è una situazione di fragilità una situazione a rischio
Riteniamo però di dover dare questi numeri che sono pur tuttavia dei numeri come dire non negativi non sotto lo zero e quindi tecnicamente
Non di recessione perché il primo la situazione della economia mondiale
Fare l'attivamente bene gli Stati Uniti stanno andando bene anzi vi sono addirittura rischi di surriscaldamento dell'economia americana di qui le aspettative di aumenti dei tassi d'interesse
In Giappone l'economia sembra essersi ripresa sia pure fra molti alti e bassi e la previsione di una crescita quest'anno nell'ordine del tre per cento
I paesi non OCSE in particolare soprattutto l'ansia sta andando molto continua ad andare molto forte
La ripresa nel resto de un d'Europa sembra essere a questo punto avviata anche se a ritmi lenti
Sull'interno abbiamo segnali che sicuramente non sono univoci
Ma questo vuol dire anche che non sono univocamente negativi
Prego la prima figura
Che riguarda forse l'indicatore più affidabile solido di cui disponiamo è che la produzione industriale media giornaliera la linea continua che vedete lì è una media per degli ultimi tre trimestre mezzi
Come vedete c'è stata una fortissima caduta
A cavallo fra il novantacinque e il novantasei ma poi la sensazione che si ricava da questi dati che includono anche una prima stima sulla base dei consumi elettrici di agosto
è che la caduta si sia arrestata
Non ci paiono generalizzate dai contatti che abbiamo avuto con le intese con le associazioni le chiusure lunghe ad agosto del delle aziende di cui pure abbiamo avuto notizia dalla stampa
La prossima per favore
Un indicatore importante è quello del clima di fiducia delle imprese e delle famiglie
La linea tratteggiata il clima di fiducia dell'impresa e che forse sorprendentemente sulla base delle indagini Isco non cade
La linea continua
E il clima di fiducia l'indicatore un indicatore sintetico di molte domande che Visco fa un campione di famiglie
Che risulta essere cono metricamente assai strettamente correlato al livello dei consumi effettivi come vedete ci sono molti alti e bassi e negli ultimi mesi c'è stata una forte ripresa
Che ci porta tecnicamente sui massimi dell'ultimo biennio
Non darei eccessivo peso a questi alti e bassi che in parte riflettono anche le congiunture politiche le tensioni pre-elettorali e post elettorali che pure hanno incidenza sul comportamenti ex-post effettivi di consumo
Darei un giudizio di stazionarietà
Di questa serie fondamentalmente sui livelli del la del novantacinque ora abbiamo avuto nel novantacinque una crescita bassa dei consumi delle famiglie ci aspettiamo che continui una crescita bassa dei consumi delle famiglie
Potrebbe esserci una piccolissima accelerazione dovuta al fatto che verosimilmente sta aumentando il reddito disponibile delle famiglie
No se non per favore l'ultimo dato congiunturale
Le notizie peggiori quelle che evidentemente le imprese sentono di più riguardano io ordini il livello degli ordini come vedete c'è stata una fortissima caduta nel corso del novantacinque
Poi anche nel corso del novantasei David del livello degli ordini
Abbiamo tuttavia l'impressione che questa caduta sopra valuti leggermente la caduta della produzione effettiva perché si riducono i tempi di per l'ordinazione dei beni proprio perché c'è grossa incertezza
Macro economica il micro economica c'è grossa incertezza
E segnaliamo anche il fatto che sembra essersi arrestata ma certo il dato per ora è molto come dire non dobbiamo dare eccessivo peso a un singolo numero sembra essersi arrestata la caduta degli ordini dall'estero
Giudizio complessivo quindi è quello di stazionarietà stabilita stiamo marciando molto molto lentamente in ogni caso l'aggancio la ripresa europea che il Governo riteneva potesse come dire essere già avvenuto nel corso del terzo trimestre
Sarà ritardato lento
Per due motivi offrire uno e il forte apprezzamento della lira che c'è stata e che pesa sulle nostre esportazioni il secondo è che la or l'orientamento della politica monetaria nonostante la riduzione del tasso ufficiale di sconto continua ad essere molto restrittivo e i tassi di interesse reali in Italia sono a livelli estremamente elevati prossima figura prego
Avete qui una l'andamento dall'ottantadue a oggi dei tassi di interesse reali a breve termine nei in quattro grandi paesi
Come vedete è interessante notare che gli Stati Uniti hanno avuto quasi sempre i tassi d'interesse reali più bassi fra questi quattro Francia Germania e Italia
E l'altra considerazione interessante che l'Italia che la linea continua rappresenta quasi sempre e quasi costantemente nel corso di questo quindicennio il massimo
Se voi guardate gli ultimi dati quelli relativi al novantasei quasi tutti i Paesi convergono verso il livello basso degli Stati Uniti l'Italia è l'unico Paese che rimane ad un livello molto elevato nonostante sia scesa l'infrazione sia siano evidentemente rallentata fortemente l'attività economica prossimo prego se poi si guarda antiche ai tassi di mercato monetario ai tassi sugli impieghi sui prestiti bancari sempre in termini reali
Si vede che negli ultimi nel corso del novantasei c'è stato un aumento perché scesa fortemente l'inflazione questo fatto coi prezzi al consumo forse più correttamente lo si potrebbe fare con i prezzi alla produzione e come dire la variazione sarebbe ancora più forte
Quindi abbiamo avuto una discesa dell'inflazione e tassi di interesse sugli impieghi in bancari che sono scesi molto poco molto meno dei tassi di mercato monetario talché il tasso di interesse reale aumentar in una fase ciclica negativa si possono su questo fare delle considerazioni su la politica monetaria di inflation target quindi il peso che ha in questa politica monetaria non solo l'effrazione
Rocco dovrebbe avere non solo l'inflazione effettiva ma anche le aspettative e le previsioni sull'inflazione peso di questa seconda componente che è molto importante in altri Paesi
In assenza del quale vi è un qualche rischio quanto meno che la politica monetaria svolga una funzione prociclica con effetti di aumento dei tassi reali nei momenti in cui la congiuntura scende perché la banca centrale
Reagisce con ritardo solo quando vede la diminuzione effettiva del tasso dell'inflazione
Secondo punto
Inflazione
Riteniamo molto probabile che prosegua nei prossimi mesi la divisi inflazione dell'economia italiana
Riteniamo verosimile è che a fine anno si posso aggiungere al di sotto del tre per cento con una media annua attorno al tre virgola nove per cento
Noi come Centro Studi Confindustria siamo stati credo fra i pochi a credere che l'inflazione italiana si sarebbe ridotta lo dicemmo già nell'estate del novantacinque fummo molto criticati
Non era difficile allora vedere che sarebbe bastato un minimo di normalizzazione della situazione politica per avere un apprezzamento della lira ed era verosimile una prospettiva di stabilità delle materie prime
Oggi abbiamo delle preoccupazioni abbiamo una previsione in senso opposto perché ci pare che la disinfezione in corso non sia del tutto sana
Non nel senso che non è probabilmente del tutto sostenibile
E sa e dovuta in primo luogo all'apprezzamento del cambio della lira questo non è un effetto sul tasso dell'inflazione è un effetto sul una tantum sul livello dei prezzi
Come una riduzione dell'Iva per intenderci questa riduzione
Questo effetto deflattivo una tantum si trasforma in riduzione del tasso di inflazione solo se diventa se si traduce in minore dinamica salariale
E qui noi vediamo un andamento delle retribuzioni di fatto e ancor più del costo del lavoro come ricordava Guidi
Aumenta di più perché aumenta il cuneo fiscale quindi vediamo una rete una un amento del costo del lavoro nell'industria nel novantasei attorno al sei virgola cinque per cento
Vediamo un incremento ancora elevato sopra il cinque per cento naturalmente qui la previsione dipende da come andranno i contratti ma insomma una previsione l'abbiamo fatta ben sopra il cinque per cento anche nel novantasette
Prossime benissimo
Questa tavola confronta i tassi di variazione delle retribuzioni non del costo del lavoro
Dell'Italia con quelle di alcuni altri Paesi vedete che nella media dei Paesi industriali lei la l'inflazione sul tasso di crescita delle retribuzioni sta attorno al tre per cento
Insomma un paese in cui si va al due per cento al quattro per cento ma l'Italia è chiaramente fuori linea rispetto a questi altri Paesi che hanno tassi di inflazione che sono riusciti a darvi del cadavere tassi d'inflazione
Nell'ordine del due due e mezzo per cento e qualcuno anche un po'meno
Questa è una prima considerazione che cinque induce a ritenere molto improbabile che si raggiunga l'obiettivo del due e mezzo per cento di infrazione per l'anno prossimo nel quantifichiamo l'inflazione media dell'anno prossimo nella tre virgola due per cento
Che vuol dire una grossa diminuzione rispetto a quest'anno in termini di medie annue si passerebbe dal tre nove quattro per cento di quest'anno
A un numero molto vicino al tre per cento ma guardando dentro questo numero c'è un fatto che può essere perché è preoccupante e cioè che l'inflazione tendenziale
Quella cui normalmente si guarda scenderebbe fino alla fine dell'anno ma poi rischia questa discesa di interrompersi e addirittura potrebbe tramutarsi in un qualche aumento
Un altro fattore da tenere presente per cui ha vinto riguarda la previsione di infrazione evidentemente il tasso di cambio
Che dipende da una gran quantità di fattori mercati internazionale difficilissimo prevedere ma così come l'anno scorso prevedemmo un forte rafforzamento del cambio
Della lira così oggi dovendo fare una previsione nomine prevediamo una moderato indebolimento sicuramente rispetto ai livelli di oggi ma anche rispetto ai livelli di due settimane fa non drammatico tale da portare il prezzo del nostro il prezzo medio delle nostre importazioni fra il tre e il quattro per cento
Quindi una crescita dei prezzi delle importazioni coerente che validerei ebbe per così dire aumenti dell'inflazione componenti interne dell'inflazione anch'esse comprese fra il tre e il tre e mezzo per cento
Alcuni sostengono che con il previsoni che è possibile immaginare un più forte schiacciamento dei margini unitari delle impresa è tale da ridurre
L'inflazione verso il due e mezzo per cento nelle nostre previsione non incorpori amò un qualche ulteriore indebolimento dei margini unitari prossimo per favore
Ma riteniamo che gli spazi siano molto limitati per questo
In questo grafico avete una scomposizione
Della margine unitario sui costi cioè pezzo diviso costi variabili quindi lavoro input intermedi per unità di prodotto dal novanta a oggi la linea continua è il margine complessivo le altre due linee sono
Il margine sull'estero il margine sull'interno la linea superiore che vedete scatta verso l'alto nel novantadue e il margine sull'estero evidentemente le imprese italiane hanno ha avuto un beneficio dalla svalutazione della lira per quello che riguarda il margine sull'estero immagine sull'interno che la linea più bassa delle tre tratteggiata
Avuto primo variazioni molto modeste nel corso del tempo
Guardate il mille novecentonovantacinque c'è un solo trimestre in cui si torna sotto il diverso attorno a livello dell'anno base cioè attorno a quota cento che del livello del novanta quella linea quel margine
L'unico che rileva ai fini del contributo dell'industria all'inflazione in Italia e quelli sono i pezzi che si praticano in Italia quindi l'incremento nel novantatré nel novantacinque e stato molto moderato
Da allora abbiamo avuto una discesa piuttosto forte in relazione come dire ai normali andamenti di questa variabile
Talché oggi il livello che noi stimiamo è sostanzialmente inferiore ai minimi diciamo dall'inizio del decennio e inferiore a quelli leggermente inferiore
A quelli del Periodo novanta novantadue quando un periodo a proposito del quale vi è consenso almeno ex-post almeno oggi che i margini fossero schiacciati
Da da quella che il governatore della Banca d'Italia definì la grande contraddizione fra un'industria competitiva schiacciata da un cambio forte iscritto nella banda stretta dello SME e invece costi del lavoro e dei servizi che aumentavano non in linea con quell'obiettivo di cambio
Sulla base di questa considerazione anche di una analisi che si può fare dei dati di Mediobanca sui confronti di redditività
Fra in prese le grandi imprese italiane quella degli altri principali Paesi analisi cicche cd c'è che persino nel novantacinque l'italiano stava particolarmente bene in termini di utili netti su un qualche aggregato rilevante
Noi riteniamo che Tushi Possa e che i margini per una ulteriore come previsoni come dire macro economici che i margini per un ulteriore schiacciamento
Della redditività siano abbastanza contenuti
Da questo quindi traiamo come dire questo rafforza la nostra conclusione che difficilmente si andrà al due e mezzo per cento
Ma debbo dire qualcosa di più su perché noi prevediamo adesso unna qualche indebolimento del tasso di cambio e i motivi attengono principalmente all'andamento e le prospettive dei conti pubblici
L'analisi che ne facciamo è che in questo momento i conti pubblici sono gravemente fuori linea rispetto all'obiettivo
L'obiettivo per il fabbisogno di quest'anno come ricorderete nella finanziaria dell'anno scorso per quest'anno è stato fissato centonove con la manovra con il DPEF è stato alzato leggermente a centotredici
Noi oggi
Come dire scriviamo un numero su questa nostra previsione di centoventotto mila
Con il timore che potrebbe essere peggio
Conti sono facilissimi da fare
Nei primi otto mesi fino ad agosto
Il fabbisogno di quest'anno accettai ceduto quello dell'anno scorso di tre mila miliardi quindi se i prossimi quattro mesi andassero come l'anno scorso saremmo accento trenta più trecentotrenta era che è stato l'anno novantacinque saremmo centotrentatré alcune cose fanno peggiorare i conti tuttavia nei prossimi quattro mese alcune altre migliorano quelle che le fanno peggiorare sono gli affetti di provvedimenti una tantum per esempio concordato che peso molto l'anno scorso
Che si possono quantificare in sei mila miliardi
La minor crescita economica rispetto al tre per cento dell'anno scorso di crescita del PIL quindi minor crescita delle entrate cinque mila miliardi ed ecco che il centotrentatré diventa un centoquarantaquattro
Ci son delle cose che migliorano che potrebbero far migliorare i conti questo è principalmente la manovra
Da s'diciassette mila sedici più uno dei tassi di interesse diciassette mila miliardi fatta a giugno che ci porterebbe da centoquaranta quattrocentoventisette
I giudizi sull'efficacia di questa manovra variano credo che siano molto pochi coloro che ritengono che davvero quella manovra valga sedici mila miliardi
Se diciamo che vale dieci mila miliardi che forse già una valutazione un filino generosa
A arriviamo a centotrentaquattro mila miliardi noi ci fermiamo nella nostra previsione a centoventotto mila miliardi immaginando che con uno sfondamento tanto forte qualcosa verrà fatto per impedire quanto meno ad esempio gli enti decentrati difesa di tirare sulla Tesoreria dello Stato
Quindi ci siamo fermati a centoventotto ma le tendenze in atto ci portano anche oltre
Dato questo punto di partenza
Valutiamo che ci sarà uno sconfinamento notevole rispetto agli obiettivi già I Still Ontani come tutti sanno da da Maastricht per l'anno prossimo uno sconfinamento che quantifichiamo pur con molte incertezze nell'ordine dell'un per cento del prodotto interno lordo questo significa che l'indebitamento della pubblica amministrazione che l'aggregato rilevante per Maastricht si collocherebbe attorno al sei e mezzo per cento del PIL quindi più del doppio del tre per cento canonico
Un punto che ci preoccupa molto che con questo scenario e con questa bassa crescita
Il debito pubblico su cui il potrebbe essere in leggero aumento anziché essere in tendenziale diminuzione che uno dei criteri importanti del Trattato di Maastricht
Dopo essersi ridotto invece nella novantacinque e dovrebbe ulteriormente ridursi leggermente anche nel novantasei nonostante lo sconfinamento
Abbiamo qualche timore per la l'esito della prossima legge finanziaria quand'anche fosse fatte fosse seria avremmo uno sconfinamento in più per l'anno prossimo
In più abbiamo dei timori perché non comprendiamo come non è che non comprendiamo i conti sono molto semplice se si debbono fare tagli per ventidue mila miliardi
Senza toccare i tre famosi settori pubblico impiego sanità e previdenza bisognerebbe ridurre del quindici per cento le altre spese
Ma ridurre del quindici per cento non rispettò ipotetici tendenziali ma ridurre nel novantasette rispetto a livello del novantasei questa cosa impossibile da fare in un anno forse non si può fare meno in dieci
Con questo quadro di finanza pubblica temiamo che non sarà facile evitare ci auguriamo che le si possono evitare ma temiamo che non sarà facile evitare tensioni sui mercati finanziari
Nella previsione per questo motivo abbiamo un moderato ripeto indebolimento del cambio questo fu indebolimento del cambio
E l'arresto del
Processo di disinfezione
Rischiano di bloccare la discesa dei tassi d'interesse prevediamo che vi sarà un'ulteriore discesa fra mezzo punto o un punto fino a fine di quest'anno temiamo che poi il processo si arresti
Quindi questi e sono rilevanti sono gli aspetti negativi della previsione una crescita molto lenta arresto della convergenza dell'inflazione conti pubblici fuori linea tassi d'interesse elevati
Nel rapporto abbiamo varie considerazioni sul che fare che riassume in due parole
C'è chi propone di attenuare il rigore finanziario il nostro giudizio è che bisogna intensificare lo non perché non ci preoccupiamo dell'occupazione
Ma perché ci pare che il modo più efficace per sostenere la domanda aggregata è di ottenere tramite una riduzione della ulteriore ormai riduzione della spesa pubblica
Ottenere una riduzione dei tassi di interesse
Andare all'eliminazione del famoso differenziale di oltre cinque punti subcomparto a breve circa tre punti su quello lunga con i paesi più stabili
Quindi la questione
Che si pone non è tanto quella del livello della domanda ma se vogliamo che la domanda sia domanda pubblica con tutti gli effetti devastanti che questa
In termini di mercati finanziari tassi d'interesse cambio della lira inflazione e così via oppure domanda mi domanda pubblica oppure domanda privata attraverso più bassi tassi d'interesse
Vengo al tema dell'occupazione
Quale che sia la politica macroeconomica che verrà seguita
E temiamo che non ci sia come dire sufficiente rigore coesione per fare una politica
Di rigore
Ed evidentemente i numeri che abbiamo detto comportano che se la Finanziaria sarà trentadue sarà comunque necessaria una manovra aggiuntiva e già facile prevedere oggi che sarà necessaria
Una manovra aggiuntiva nella primavera dell'anno scorso
Non per raggiungere Maastricht ma per raggiungere i più
Deboli pur più deboli obiettivi del DPEF
Quale che sia la politica ma crescono teniamo quindi che comunque questa diciamo non ci sia il la coesione necessaria per poter fare questa politica di rigore in ogni caso le prospettive dell'occupazione non sono buone quale Poli quale che sia la politica verrà seguita
Noi prevediamo una aumento zero per quest'anno forse ci potrà essere una modesta ripresa l'anno prossimo
Non verranno intaccati significativamente i tassi di disoccupazione
Per questo ci pare e queste sono considerazioni che stanno nel rapporto che ci voglia molto più vigore nel mettere mano a interventi strutturali sul mercato del lavoro
Qui davvero come ricordava Guidi ci sono
Come dire analisi e raccomandazioni a iosa fatta da esperti organizzazioni internazionali forse le cose più interessante le ha scritte l'OCSE nella recente rapporto come follow up del gioco stabili
Ci sono è questo il punto secondo me importante interventi che non costano all'erario e possono essere attuati o aree sulle quali si può intervenire rapidamente non voglio fare l'ennesimo Elenco dei provvedimenti per l'occupazione abbiamo sentiti tanti voglio soltanto ricordare alcuni punti
Sul punto dei servizi per l'impiego per esempio questo è un primo punto insomma in Italia sono pressoché inesistenti abbiamo ancora il monopolio pubblico del collocamento che a mio avviso uno scandalo
Perché non funziona non in forma di impresa e lavoratori sulle opportunità effettive che ci sono siamo l'unico Paese in cui non ci sono i dati sulle teche anzi stelle in prese non ci sono nel senso che non sono a disposizione dei lavoratori oltre evidentemente che dei ricercatori
Fa danni perché estende monopolio vengono sono vietate le agenzie private in alcuni paesi ad esempio in Belgio esiste una borsa telematica in cui si incontrano le domande le offerte di lavoro
Si schiaccia un bottone si può quel un progetto di questo genere
Fatto magari non dallo Stato può essere realizzato credo nel giro di pochi mesi non si capisce perché questa cosa ancora non esista quindi a liberalizzazioni di servizi per l'impiego
Ricordava Guidi salari relativi fra categorie impresa settori aree le analisi i confronti internazionali ci dicono che abbiamo la massima uniformità salariale fra i Paesi industriali in particolare fra settori prodotti
Ciò evidentemente rallenta e al tempo stesso rende più traumatica come eventi recenti dimostrano la riconversione dell'economia verso servizi e produzione ad alto valore aggiunto le uniche su cui abbiamo alla lunga credo la possibilità davvero di competere con i paesi a basso costo
Condanna evidentemente al sommerso e alla disoccupazione gran parte del mezzogiorno
Forse con l'ipotesi di accordo per i cosiddetti contratti di area si è aperto uno spiraglio per la flessibilità anche se ho l'impressione altre persone potranno intervenire con maggiore competenza di me
Che qui il diavolo stia nei dettagli bisognerà vedere in pratica che cosa succederà
Perché come dire gli enunciati su cui si è concordato mi pare a Palazzo Chigi sono ricchi e forse non poteva che essere così di diciamo così ambiguità creativa ma consentitemi di dare un giudizio un pochettino dal di fuori da economista
Mi pare che si tratti forse di uno spiraglio molto piccolo
Importante bensì proprio perché partiamo da una situazione di invarianza dei salari relativi fra aree del paese che ritengo sia pressoché inaudita
Terzo punto le cosiddette forme flessibili di impiego mi pare evidente
E le analisi delle organizzazioni internazionali insistono su questo che l'impresa non assumono assumono poco perché temono che l'assunzione equivalga a un matrimonio senza possibilità di divorzio
E quindi le liste lavoro interinale tempo determinato ma anche chiarezza su mobilità e costi della mobilità licenziamento individuale e collettivo e così via
Quattro il cuneo fiscale e contributivo sul lavoro
Siamo il Paese in cui questo cuneo più alto tutti ci dicono che questo scoraggia l'occupazione rapporto Ciampi tracce l'OCSE
E credo che sia assolutamente ovvio che le cose stiano in questo modo
è evidente che un'operazione di riduzione dei contributi sociali deve essere fatta a parità di gettito quindi andrà compensata con altre imposte
Mi pare che il governo stia pensando a questo problema
Il Progetto it parlo IREP come è stato ridefinito dal ministro Visco include qualcosa arrivò una cosa importante al riguardo spero che ci si renda conto che l'operazione
Deve essere fatta bensì a parità di gettito perché non ci sono spazi sul piano della finanza pubblica ma spero che ci si renda conto che non possa e non può essere fatto con una gravi o di pressione fiscale sulle in prese e poco importa che la pressione sia sugli utili o sul valore aggiunto su un'altra cosa in termini di valore aggiunto l'Italia è comunque il paese e l'abbiamo dimostrato nella ricerca che abbiamo presentato nel giugno scorso fra i maggiori Paesi industriali è quella in cui la pressione fiscale in tempi non sono in relazione quindi agli utili ma anche in relazione al valore aggiunto la più alta
E questo abbiamo anche argomentato questo a effetti negativi non solo sulla redditività delle imprese ma sugli investimenti e quindi indirettamente sullo occupazione
Ci sono altri punti importantissimi naturalmente nelle politiche per l'occupazione
Ma questi mi pare che queste sono quelli su cui occorre si possono fare dei passi avanti rapidamente se non li si faranno credo che ci sarà buon motivo per essere molto pessimisti sulle prospettive dell'occupazione
Come dire andando un pochettino oltre la stessa analisi economica o la sta come dire il mio stretto ambito di competenza tecnica
Credo di poter esprimere il timore è che se non si faranno passi su questi punti rischierà di entrare in crisi
Quel modello di concertazione che pure ha dato un contributo credo fondamentale alla coesione dell'economia e forse anche e più in generale alla coesione del Paese
Negli ultimi anni rischierebbe di entrare in crisi è sostanzialmente per manifesta incapacità ad affrontare
La realtà dell'economia le sfide della globalizzazione
Quindi quel modello è senz'altro servito ma a questo punto deve dare dei risultati ulteriori
Per affrontare il problema che altrimenti non vedo da che parte si può affrontare in termini di flessibilità del mercato del lavoro
Grazie
Grazie Giampaolo Galli
La parola al professor Antonio Pedone
Ha scosso
Mi scuso se per tenermi nei termini assegnatimi dieci minuti
Sarò in qualche maniera perentorio nelle affermazioni e quindi mancando di alcune qualificazioni appariranno spesso molto discutibile criticabili mi occuperò del problema della finanza pubblica
La manovra di finanza pubblica per il mille novecentonovantasette e per il triennio novantasei novantasette novantanove
Che dovrà essere presentata approvata entro la fine dell'anno risulta fortemente influenzata vincolata da tre elementi primo la scadenza dei termini
Fissati per ora con riferimento al mille novecentonovantasette per la verifica del rispetto dei criteri di convergenza previsti dal Trattato di Maastricht secondo il rallentamento dell'economia più profondo e prolungato di quanto previsto per il mille novecentonovantasei per la ripresa economica più modeste ritardata di quanto previsto per il mille novecentonovantasette
Terzo l'eredità dell'azione di finanza pubblica del mille novecentonovantacinque
Che rende in qualche misura precari i risultati brillanti
Positivi raggiunti lo scorso anno ma rischia di farmi pagare pesantemente il costo quest'anno in futuro
In particolare si corre il rischio di porre eccessiva enfasi
Su alcune rappresentazioni contabili quali anche accennato gallette sono trattate nella sua relazione in termini di fabbisogno di cassa del settore statale e di indebitamento netto della pubblica amministrazione vorrei trattare questi tre punti rapidamente in primo è chiaro che il risanamento dei conti pubblici va perseguito indipendentemente dall'impegno assunti con la firma del trattato e la partecipazione all'Unione Europea
Ma e evidente che la dimensione le modalità e i tempi dell'aggiustamento sono oggi determinati dalle scadenze concordate con gli altri Paesi per il processo di unione monetaria
Sia il fondamento ovviamente sia il contenuto e la ragione Itza dei criteri e dei tempi scelti dai Paesi europei
Sono stati sono oggi saranno in futuro oggetto di dibattito accademico politico TTP sui quali in questo momento non credo sia opportuno entrare
In quanto appunto aprirebbe un dibattito che ha già accumulato quintali di materiale scritto concordo quindi con l'affermazione che nella relazione
Di Galli che annulla servirebbe e sarebbe anzi controproducente cercare oggi dirli
Di rinegoziare i parametri o i tempi dell'unione monetaria vorrei solo aggiungere due considerazioni a questa affermazione che è contenuta nella relazione
In corsivo sottolineata la prima è che anche se non si esclude che possano essere concordata in futuro una rimodulazione dei tempi
E una integrazione di criteri
E che possa dotarsi una loro interpretazione tendenziale e corretta piuttosto che puntuale rigida
Ed anche se si può ritenere opportuno sostenere in tutte le sedi l'una o l'altra soluzione
Ci si deve dichiarare oggi e mostrare pronti fin da ora a rispettare pienamente l'impegno derivanti dall'assoluzione che sarà prescelta collegialmente qualunque essa sia
Non dimostrarsi effettivamente pronti con indicazioni di misure specifiche che entrerebbero automaticamente in vigore o andrebbero immediatamente approvate ed esplicitamente impegnati cacciò comporterebbe un costo finanziario estremamente elevato così come del secondo punto un costo molto elevato sarà imposto all'economia dei Paesi che non entreranno fin dall'inizio sia perché anche in questo caso ne deriverebbe un drastico innalzamento dei tassi d'interesse sia perché il Paese non partecipanti ma aspiranti a un successivo ingresso saranno sottoposti a vincoli altrettanto stretti che i Paesi partecipanti
Per quanto riguarda i parametri rilevanti tasso di inflazione tasso di cambio
Conti pubblici c'è nella relazione un accenno alla possibilità di aggiustare il tasso di cambio di fare in in seguito ovviamente a politiche non corrette che venissero seguite questa possibilità
Perché diciamo poi e prevedibile a breve periodo pure dopo non dovrebbe più essere prevedibile quindi anche questo andrebbe sottolineato forse nella relazione
Ritenere di poter eludere
A lungo tali vincoli significa prospettare la spaccatura o la disintegrazione del mercato unico
Ho la fuoriuscita unilaterale da esso senso che nessun Paese obbligato rimanervi
Con le conseguenze sul livello di attività economica e dell'occupazione che si possono immaginare soprattutto da coloro che giustamente pongono in primo luogo un problema dell'occupazione
All'attenzione della politica economica
è chiaro però che il rispetto dei criteri di finanza pubblica nei tempi e nelle misure sinora concordate tra i vari paesi incontra forti resistenze
In quanto tutti il PEG principali paesi europei in quasi tutti i principali Paesi europei e povere Effeti certamente indesiderabili sull'attività produttiva sull'occupazione
A causa della loro contemporaneità in primo luogo ma soprattutto per la mancata o ridotta adozione di misure strutturali dirette ad accrescere la competitività dell'economia europea
Riguardano sia il mercato del lavoro come è stato ampiamente sottolineato da Gandhi sia credo anche il mercato
Del
Finanziario sia il mercato in genere del attività produttive
Quindi la difficoltà di rispetto dei criteri e da parte di tutti i Paesi europei queste difficoltà sono aggravate nel caso italiano da alcune circostanze e due che sono molto importanti per decidere il da farsi le posizioni da assumere
Il primo che in Italia noi partiamo da una spesa primaria inferiore di ben cinque punti alla vedi europea
Ma non solo la spesa primaria è inferiore alla media europea e quindi tutti i settori possono o quasi tutti lamentarsi di avere un'assegnazione di risorse come quota del PIL inferiore alla media europea
Dante all'istruzione a tutti i ma anche un confronto recente aggiornato le spese per la protezione sociale come per cento del prodotto l'interno lordo sono in Italia inferiori alla media europea
Notevolmente inferiori a quelle di Paesi come la Germania e la Francia
E lo sono anche la spessa appunto per la protezione sociale nel suo insieme qui non solo quella previdenziale
In come quota del reddito procapite espresso in ECU
Questi dati quindi possono certo sostenere la posizione di chi ritiene che da quel lato se ci sia poco da tagliare lo stesso accade però dal lato delle entrate tributarie
Dai dati più recenti la sia la pressione tributaria complessiva
Sia in particolare la pressione delle imposte dirette
Come quota del PIL e in Italia notevolmente più alta della mediante l'unione dei paesi dell'Unione Europea quindi anche dal lato della l'antro aspetto del del saldo primario del bilancio non c'è più margine per intervenire mediante aumento del prelievo tributario in particolare il prelievo tributario diretto quindi sembrerebbe che siamo in una situazione di stallo cioè peggiore di quella degli altri paesi per certi aspetti
Queste sono costatazione che spesso si fanno però fatta la costatazione si indica una soluzione nella riduzione comoda della spesa per interessi
Anche il ministro del Tesoro nella replica al dibattito sul documento di programmazione a fine luglio affermato testualmente la questione dei tassi d'interesse costituisce la variabile cruciale della politica di bilancio di tutta la politica economica del paese
E certo tutto una forte riduzione Little tassi d'interesse del costo del debito consentirebbe di non dover ricorrere né a contenimento della spesa per la protezione sociale né ad aumento di imposte in particolare dirette
Va però tentano troppo tenuti presenti i due punti primo ogni tentativo o accenno di riduzione forzosa del costo del debito otterrebbe l'effetto opposto di provocare un rialzo consistente persistente dei tassi di interesse quindi è una via non praticabile
Così come e certamente praticabile ma non dimettiti efficace mediata quella di attendere da una forte riduzione una forte discesa del tasso di inflazione la riduzione dei tasso d'interesse
E semplicemente per il motivo che storicamente stiamo vedendo che la riduzione di inflazione si sta realizzando soprattutto il diciamo dei prezzi alla produzione ma anche dei prezzi al consumo non eseguita da una riduzione dei tassi di interesse questo nei grafici prima illustrati e seguita invece dal momento dei tassi di interesse reali
Allora perché cioè quello che voglio dire che la riduzione la discesa dell'inflazione è una condizione necessaria ma non è sufficiente Primo perché nel breve periodo può avere effetti addirittura di attese provocare una rallentamento della crescita produttiva dell'occupazione ma in secondo luogo perché perché si riflette in una discesa dei tassi d'interesse deve essere
Diciamo approvata dai mercati c'è ritenuta sufficiente dai mercati e dalle autorità monetarie ora sia i mercati sia le autorità monetarie
Sembra di ritenere che il riflesso sui tassi d'interesse possa tenersi soltanto in presenza di un forte miglioramento
Del della finanza pubblica e in particolare del saldo primario quindi si torna alla questione del saldo primario
E io ritengo quindi chiudo minuto non tratterò gli altri due punti Mamerco non più di due rimane pertanto obbligata la via dei saldi primari positivi ed elevati per ottenere quel premio in termini di riduzione del costo del debito
Che poi a sua volta consentirebbe di attenuare la dimensione degli avanzi primari richiesti
Questo è il tetto anche bene nella relazione quanto dovremmo sperare in questo sconto da vera
In quali condizioni e probabile che questo accada io ritengo che sarebbe probabilmente o forse varrebbe la pena di sperimentare
Che questo possa accadere
Una riduzione dei tassi d'interesse non molto distante dalla discesa dell'inflazione e quindi anche con un contenimento dei tassi d'interesse reali
Se si assumessero impegni credibili ancorché condizionati per il rispetto dei criteri in termini di realizzazione di determinati avanzi primari condizionati ovviamente a le scelte che nessuno oggi è in grado di prevedere ma che possiamo sappiamo quali sono in sostanza agendo eventualmente se necessario anche su voci di spesa pubblica
Come quello appunto previdenziale per la professione sociali per le quali siamo a livelli inferiori alla media europea o su voci di entrate tributarie per le quali superiamo la media europea
Forse una reciproca impegnativa e specifica disponibilità condizionata renderebbe meno gravoso o addirittura superfluo poi il ricorso a quei contenimenti di spesa a quell'incrementi di entrate
Questo naturalmente apre tutto il discorso di cosa significano questi vari aggettivi reciproche impegnativa e specifica disponibilità condizionata se qualche punto non entro
Però vorrei soltanto dire che questo se punto funzionasse io ritengo che potrebbe in qualche misura funzionare si tratta di vedere a quali condizioni
Le autorità monetarie e i mercati ritengono che sia sufficientemente impegnativo e specifico perché si rispettino appunto i vincoli da loro ritenuti necessario ritenuti necessari comunque proporzioni azione sin dall'inizio di unione monetaria
Questo aiuterebbe a risolvere anche gli altri due problemi sui quali non mi fermo e sono quelli specifici per i novantasette che si vanno affrontati uno e il riflesso della congiuntura economica meno buona del previsto sui conti e quanto di questa vada eventualmente compensato e quanto invece no per non dare un colpo eccessivo diciamo al livello di attività economica e l'altro aspetto che riguarda i riflessi che in termini di cassa possono essere piuttosto rilevanti per cui forse anche centoventi mila miliardi previsti nelle delle diciamo così dal modello con fiducia di fabbisogno di cassa e piuttosto presero ottimistico
Ecco vedere come si può cercare di contenere in prospettiva intanto di evidenziare per i novanta sei pienamente
La situazione di cassa conviene sempre far pulizia nei bilanci soprattutto quelli pubblici ma anche il quelli privati per quelli pubblici in particolare in questi casi credo che convenga anche se appariranno
Forse alcune migliaia di miliardi in più di diciamo che di fondi da stanziare te e in secondo luogo come evitare quello che appare e che è stato sottolineato nella presentazione che l'andamento del rapporto debito il PIL
Nell'indicatore che l'unico preso in considerazione damascate cioè delle delle pubbliche amministrazioni
Subisca un'inversione di tendenza e quindi non ci consenta neppure la cosiddetta soluzione belga nel caso l'Italia aspirasse ad entrare sin dall'inizio nell'Unione monetaria ecco su questi punti non mi soffermo sono più tecnici
La parte essenziale nel cassetto succitati riferisce la ringrazio il presidente tutti fuori
Grazie al professor Pedone la parola al professor Alessandro Penati
Nella divisione dei compiti mi occuperò della parte finanziaria c'era il dell'impatto diciamo di questo scenario di previsione
Per quello che riguarda i tassi d'interesse
Il tasso di cambio vorrei cominciare essenzialmente parlerò due punti i tassi a lungo i tassi a breve
E comincia le tasse Longa che rammentando che quello che succede in Italia non dipende soltanto da quello che succede in Italia ma anche da quello che succede nel mondo e se diciamo radiografia c'è una fotografia della situazione attuale
Piano che dal circa marzo aprile del mille novecentonovantacinque quando lo spread dei nostri titoli di Stato sui tassi tedeschi aveva toccato un massimo di seicentoquaranta
Punti
Sai sei sette per cento sei punto quattro per cento
Adesso si è recato a trecentodieci basis point quindi si è dimezzata
Però se guardiamo a cosa è successa la Spagna la Francia vediamo che più o meno accesso lo stesso in Hispania né cinquecentodieci nel marzo novantacinque predispone gli spread sono duecentoquaranta infrange l'ottantasei ha generato
E questo è quello che diciamo ai gestori di portafoglio chiamano Convergence Play cioè il movimento essi guerre flusso di di portafogli mondiali
C'è una tendenza a spostarsi o su quello che viene chiamato il core ma anche perché la Germania oppure sui mercati periferici sfruttando il fatto che la convergenza di infrazioni Belpaese periferici e ovviamente inclusa dell'Alitalia porta a una riduzione dei tassi a lunga un primo problema quindi è se questo contrasto lei
Può continuare a durare sì o no perché naturalmente questo ci facilita e qua la scenario mondiale favorevole pensata immaginata di essere un gestore di un grosso portafoglio obbligazionario del mondo dove investite
Beh non c'è atto in Giappone un disastro tassi al tre per cento un deficit fiscale che si va accumulando problemi di espansione monetaria eccessiva certa non volete comprare obbligazioni giapponesi
Ah è difficile che pensiate di fare molti soldi comprando obbligazioni americane sono già sette dodici e stanno incorporando una salita dei tassi d'interesse a breve se non altro avete paura di perdite in conto capitale
Senz'altra Incheon Anita sì lunga sono sei e trenta i tassi a breve sono tre per cento quindi la cui la struttura termine incrinata l'inclinazione che non si è mai vista nella storia e quindi si incorpora già una salita dei tassi a breve e quindi solo se non si perde in
Capitale ma neanche si guadagni in Francia per Novate identico a un bond lo spread zero quindi perché comprarla
Da questo punto di vista ne siamo molti fortunati perché Francia Spagna Svezia e mercati periferici sono molto attraenti come con il Convergence Play praticamente l'unica idea
Che circola nel mondo se uno vuole gestire un portafoglio obbligazionario internazionale quindi questa una grossa fortuna
Però attenzione perché questo converrà aspro e i c'è ma può anche finire da un momento all'altro tipicamente la mia visione del mondo e che queste questi diciamo allocazione di portafogli internazionali non è che siano molto
Ne statistica Atene preciso e cioè il converrà specie o non cioè non è che c'è un filo meno di credibilità nella manovra per cui lo spread va da trecento a trecentoventicinque un filo meno di credibilità per trecentoventicinque trecentosettantacinque poi torni indietro
Non è così o c'è convergenza cioè allora si segue il resto delle del mondo nella discesa dei tassi di interesse o non c'è
E allora lo spread va da trecento a seicento punto io non credo non credo che il prezzi dei bond
Italiani in questo momento incorporano lo scenario parecchio pessimista
Per quanto riguarda la finanza pubblica che è stato in cui presentato dal nel centro studi di Confindustria
E quindi la prima osservazione che fa cioè qual è il pericolo che il mercato giri atteggiamento nei confronti delle taglie per me c'è concreto non la vedo a brevissimo termine cioè penso che ci debbano essere la realizzazione di diverse notizie negative che per me non sono incorporate nei prezzi dopo
Soltanto alcune indicazioni
Prevenuto scusate un esempio di cosa potrebbe succedere se ne guardiamo la Gran Bretagna nel marzo del novantacinque lo spread sui titoli tedeschi era cento settanta basis point e adesso è cento settanta basis point cioè l'Inghilterra è stata completamente escluso dal convergerà spray che
Durata circa quindici mesi e la ragione è semplice c'è la ma preoccupazione che le portarti vado al governo punto zero Convergence poi quindi questa specie di rischio che io posso vedere per l'Italia che noi di colpo siamo cancellati
Da di strategie
Di portafogli internazionale come Paese no preso siamo ancora pelle sì e ripeto non vedo nessun cambiamento a breve termine però
Preme tutto tre elementi che mi hanno colpito io non ho non sono
Non ho previsione originale io non non rappresenta nessun centro di ricerca quindi cerco di immaginare
Come un gestore di portafoglio internazionale potrebbe reggere la nella relazione o quali elementi colpirebbe alla relazione del Centro Studi Confindustria primo tutto l'aggiustamento fiscale che è stato
Diciamo reclamizzato molto bene nel passato è stato di facciata perché il deficit nel novantacinque le centotrenta mila miliardi adesso siamo centoventotto centotrenta mila miliardi nonostante una manovra quindi non è successo assolutamente nulla nel novantasei rispetto novantacinque primo elemento che almeno a me ha colpito
Il secondo elemento che forse non è
E infatti Zanato forse non è importante ma che i file criterio di Maastricht basata sul deficit le pubbliche amministrazioni
Qua ci sono i famosi restituzione dei crediti d'imposta la sentenza la Corte costituzionale che son titoli di Stato che verranno emessi si possono architettare
Regole contabili per farle sparire ma dello stock di debito pubblico questi sono contati si sono contati come giustamente fa il Centro Studi Confindustria novantasette prendi sei cinque
Di disavanzo rispetto al PIL quindi non è tanto quattro e mezzo come previsto per il settore statale rispetto al parametro tre di mastri cioè sei cinque non credo che sei e cinque sia nei prezzi dei mercati
Ancora si parla di negoziazione implicitamente o anche esplicitamente rinegoziazione dei parametri le quali terremoto cosa fra la Francia e Vito se la Francia Germania andranno avanti con risolutezza il parlare adesso di rinegoziare
Creare esattamente quella Drosera estremamente negativa per la sezione di Stato
Non solo non vedo quale margini di negoziazione ci sia con un sei punto cinque per cento rispetto al al tre per cento
Quindi la conclusione a mio avviso che la situazione dei flussi internazionali ci ha aiutato ci sta aiutando penso che ci aiuterà però non può andare avanti all'infinito e la preoccupazione che queste crisi di fiducia
Basta guardare la nostra storia o anche di altri Paesi arrivano improvvise
C'è la possibilità che qualcosa di di simile possa succedere naturalmente però ripeto credo che ci debba essere la realizzazione di questi numeri che in questo momento non c'è altro fattore naturalmente che però adesso Cira estremamente
A nostro favore il dollaro grazie al cielo l'altro ieri ha cominciato a risalire non sa bene perché ma c'è una fortissima correlazione tra l'andamento del dollaro del marco e di tutte le valute rispetto al marco se il dollaro
Si apprezza schiaccia il marco favorisce tutte le altre valute si era indebolito sorprendentemente durante l'estate
E ieri invece l'altro ieri si è rafforzato e speriamo caldo allora i manga forte e questo anche questo nemico esterno non dimentichiamoci Carpisa novantacinque anche ritorni di Stato il partito al default messicano che ha schiacciato il dollaro e poi schiacciato
Tutte le altre divisa si tema dello SME
L'analisi è un filo più complicata per quanto riguarda i tassi a breve perché il vero il il vero problema sono i tassi a breve noi abbiamo un differenziale sulla Germania
Di cinquecento basic esponente a breve termine circa spanne Otto e mezzo conto Tremezzo anzi conto tre notava quindi forse di più cinquecentocinquanta punti quindi ovviamente i tassi a breve è un problema di politica monetaria quindi la politica monetaria e troppo restrittiva sì o no che cosa si può dire a questo proposito quella previsione sui tassi faccio un passo indietro per spiegare il alcuni concetti che se non sembrerebbe un po'calati dal cielo
Il mio modo di leggere il DPF il piano finanziario del governo ovviamente a sto semplificando moltissimo è il seguente
Praticamente tutta la spesa pubblica non è toccabile per ragioni
Politiche o qualsiasi cosa volete voi ma il sulla se la manovra sulla spesa pubblica non la posso fare sulle imposte vorrei ma non posso perché la congiuntura perché
Il in Italia non tollerano mento delle imposte
Cosa posso fare B annunciare un obiettivo
Di inflazione molto basso due cinque molto basso di due cinque
Cercare di perseguire o nel modo più credibile possibile
E una volta che questo due cinque diventa un qualche cosa di credibile automaticamente i tassi d'interesse scendano a questo punto sulla corda anch'io dovrebbero scendere anche al di sotto del livello del DPEF del sette per cento faccio due calcoli
Storicamente anche regimi di diciamo fluttuazione del cambio ma qua saremmo in un regime di fluttuazione controllato dirittura di moneta unica abbia avuto duecento duecentocinquanta basis point differenziale di tassi a breve sulla Germania l'inflazione due e mezzo quindi al massimo i tassi a breve sarebbero sei Semenza per cento il DPEF prevede sette per cento quindi a mio avviso il punto cruciale a è tutto si gioca sull'inflazione saputo sull'aspettative l'inflazione
Quindi quello che è un aggiustamento fiscale in effetto aggiustamento monetario l'onere di portarci a Maastricht non è sulla spesa pubblica né sulle tasse ma sulla politica monetaria che ci deve consegnare questo basso tasso d'inflazione soprattutto credibile
Alcune osservazioni è molto basso due cinque no perché anzi altre superiore all'obiettivo di Maastricht purtroppo
E ci sono tanti Paesi che anche loro sfruttano questa rallentamento ciclico per avere infrazioni molto basse la regola dice uno e mezzo sopra la media dei tre Paesi più bassa inflazione che sono Finlandia Svezia e Lussemburgo
E il target in questo mentre due tre
Nella nella Milano infrazione in mente questi tre Paesi zero otto più nel mezzo fra due tre quindi anche due cinque sarebbe addirittura fuori dal target rimaste c'è la seconda cosa è cambiato Car due cinque in media danno ma dobbiamo toccare due cinque rimanerci se no non c'è credibilità
Ecco in questa situazione io penso che sia appropriato doveroso fare quello che in molti altri Paesi già fanno è che chiamate inflation target in cioè la politica monetaria cessa di essere discrezionale
A come annuncia di avere come unico obiettivo il perseguimento di un certo obiettivo d'inflazione
Per serio quell'obiettivo d'inflazione quando chiaramente l'infrazione attese attuale raggiungono l'obiettivo diciamo il compito politica monetaria è finito a questo punto i tassi d'interesse convergono con il resto del mondo qual è la situazione attuale la situazione attuale è che a mio avviso
Quindi son due problemi il primo problema esca quale politica mettersi monetarie fare surfare inflation target in secondo problema è come fa mi avvisa la politica monetaria in Italia sta facendo ninfe centauri attenti ma lo sta facendo nel modo sbagliato
Quindi credo che sia assolutamente opportuno farlo
Sul modo di farlo ci sono dei problemi perché è il primo perché la Banca d'Italia non ha mai annunciato esplicitamente di fare un inflation targati cioè ha detto che guarda l'inflazione
Ma non c'è un annuncio esplicito che a mio avviso semplificherebbe le cose la seconda cosa è che cruciale nell'inflation target incline la banca centrale utilizzi come strumento per raggiungere l'obiettivo di inflazione l'inflazione attesa non quella storica e questo è molto importante perché in questo momento la Banca d'Italia sta guardando indietro l'inflazione storica non quello appesa
Tipicamente sia la teoria che la prassi suggeriscano questo modo di operare cioè la banca centrale annuncia
Uno per la sua previsione dell'inflazione il governo al parlamento decidano il target d'inflazione la banca centrale sulla base di questa targa dice la base mio modelli io prevedo questo obiettivo d'inflazione se la previsione superiore al target la politica monetaria restrittiva se no ed espansivo
Ecco che cosa succederebbe
In Italia se si utilizzasse questo a obiettivo implicitamente credo credo immagino che la Banca d'Italia faccia esattamente queste ma non ci dice qual è la sua previsione infrazione
Io penso che la previsione di frazionamento d'Italia sia nettamente superiore al due e mezzo ed è confortata da quello dalle previsioni
Sia del centro studi Confindustria a sia degli altri accento di consenso squilli se noi avessimo una inflation target in che io penso sia necessario fatta la Banca d'Italia
Penso che la previsione che dell'inflazione che la Banca d'Italia farebbe che ripeto non è l'inflazione di adesso ma è l'inflazione che la Banca d'Italia prevede prepara nel novantasette nettamente più altre due e mezzo e perché perché c'è l'incognita salariale che
Sta crescendo molto di più di quanto è coerente con due e mezza
Ho finito grazie
Allora quali sono le conclusioni per i tassi beh sono anche dipende chiaramente la dinamica salariale da cosa succederà
è possibile ed è pensabile cioè se le previsioni abbastanza pessimistica sulla dinamica dell'inflazione pessimistica rispetto chiaramente al DPEF consiste di mercato nel Centro Studi Confindustria si a riveleranno sono d'accordo anch'io con cento su dei conti in uso che c'è lo spazio per i tassi d'interesse una ricetta si presta a breve sì ma non fino al punto del DPEF
O addirittura oltre quindi non si può uscirà dalla finanza pubblica con una discesa rei soltanto i tassi a breve
E mi è difficile dire quanto più bassi tassi potrebbero essere se la Banca d'Italia annunciasse la sua previsione d'inflazione facesse ninfe centauri Tmb su più corretta
Senz'altro togliendo confusione propriamente avrebbero avremmo dei tassi a breve più bassi però non credo che sarebbero drasticamente più basse di quelle attuali
Quindi la conclusione che mi sembrano da questo punto di vista mi sembra sì potrei fare un filo meglio di quanto si può le previsioni sia di tasso di sia dinamica d'inflazione
Che sono contenute nella nella previsione presentata agendo su di Confindustria
Mi sembrano assolutamente condivisibili
Grazie al professor Penati lo parola al professor Angelo Tantazzi
Grazie ma alcuni commenti io sono molto d'accordo e questo rende un po'difficile anche fare ulteriori commenti su quanto è scritto nel nel documento che è stato presentato stamani
Sono pienamente d'accordo per quanto riguarda la crescita sia per quest'anno che per l'anno prossimo l'analisi che è stata fatta
Sulla crescita esternazione sull'andamento delle altre aree riflessi sulla nostra economia e così pure anche sull'andamento della crescita interna l'unico elemento ma lo dico come riflessione così di tipo generale e che ci può essere forse qualche filo di più di qualche briciola di più di attività economica l'anno prossimo relativamente ad un settore particolare cioè a latitare costruzioni ma su questo credo che l'analisi di tipo economico abbia molto poco da dire perché come note arcinoto dipende da tanti altri fattori
Di tipo istituzionale eccetera eccetera però in quell'area ci potrebbe essere qualcosa di più di quanto tutti anche noi stessi abbiamo indicato come crescita degli investimenti nel settore
Ora un breve commento che in parte ripete anche cose già dette su i vari aspetti degli squilibri la nostra economia
C'è un risultato positivo che è a portata di mano anzi lo sarà senz'altro l'anno prossimo ed era presentato sostanzialmente dall'azzeramento della posizione debitoria che il Paese ha avuto nei confronti dell'estero in questi anni
Date le previsioni di sul saldo della bilancia dei pagamenti sia quest'anno che per l'anno prossimo e prevedibile che si chiuda questa alla ripeto la posizione debitoria che abbiamo netta che abbiamo avuto
Questi anni anzi cominci a formare un credito netto dell'economia italiana confronti dall'estero
Che non fine finirà per rafforzare ulteriormente la nostra bilancia dei pagamenti nel senso che quella componente negativa che ha pesato molto in questi anni rappresentata appunto dal servizio del debito estero particolare gli interessi si sta rapidamente
Contraendo
Ricordiamoci che nel novantadue era avevamo duecento mila miliardi ecco di debito netto nei confronti dell'estero e quindi di il progresso è stato rapido e il risultato è un risultato
Intangibile e durevole per quanto riguarda gli altri punti gli altri punti
Sono caratterizzati generale da questo problema che otteniamo un risultato in un anno e lo perdiamo l'anno dopo detto e sarebbe opportuno che questo non avvenisse più cioè allude in particolare al discorso dei conti pubblici è già stato detto e ridetto
Novantasei un anno perso nel novantacinque siamo stati qualcuno è stato troppo brillante nei risultati
Che sono stati ottenuti nel novantasei a ad aprile avevamo sui dodici mesi un disavanzo che era ritornato ai centoquarantacinque mila miliardi e ora siamo come gli è stato detto
Colosso modo intorno ai centotrentadue e speriamo di rompere questa barriera
Dei centotrenta mila miliardi non sarà facile concordo pienamente con l'osservazione sono state fatte
Questo hanno perso chiaramente lasciata un'eredità pesante la legge finanziaria dell'anno prossimo perché hanno perso vuol dire che in termini di fabbisogno sul PIL da sette e mezzo del novantacinque se va bene quest'anno faremo sette sei e nove non si scende di molto
L'anno prossimo Saro prossimo sarebbe un traguardo strepitoso mio pareva indipendentemente da DPF
E cose varie scendere anche per il valore simbolico che questo ha sotto i cento mila miliardi scende sotto i cento mila miliardi sarebbe già arredi con risultato notevole che rappresenterebbe pur sempre però grosso modo un cinque per cento di fabbisogno sul PIL
Non so se sarà possibile raggiungerlo dipenderà come gli è stato detto prima dall'andamento dell'economia da quella che sarà la natura
Dalla legge finanziaria non scenografie teatrali come sono già state proposte nel passato ma interventi concreti sia dal lato delle entrate che dal lato delle uscite lo stesso discorso come metodo generale vale sull'inflazione infrazione sia abbiamo a portata un evento storico quello di salire ricordiamoci dal sessantotto al sessantanove
Per trovare dei livelli di inflazione quali stiamo toccando in questo periodo
è una generazione intera di di operatori nel mondo economico industriale del mondo finanziario che non sa che cosa vuol dire operare con un'inflazione bassa quindi è una riscoperta notevole dei vincoli che questo pone all'operatività a questo punto occorre dargli una credibilità di risultato perché certamente se più concordo pienamente perché qui con quanto detto a fine anno si tocca il due otto due nove e poi nel corso del novantasette ricomincia a salire nuovamente chiaramente l'effetto sarebbe disastroso modo particolare anche qui perdita di credibilità effetti sui tassi di interesse e così via qui le le cose occhi solo dei rischi ecco che questa venga cioè che ritorni su perché chiaramente gli aumenti del costo del lavoro nell'industria sui due anni di novantasei novantasette
In generale si aggirano valutazioni nostre intorno al dodici per cento undici dodici per cento è questo questo dato eh incompatibile con il mantenimento di una decelerazione dell'inflazione dei prezzi al consumo per l'anno prossimo
Perché quindi qui ci sono ancora delle possibilità aperte molte sono anche sulle vostre spalle nel senso che la chiusura determinato modo del contratti ancora aperti in corso può rendere più o meno credibile raggiungimento il mantenimento di un obiettivo dell'inflazione al di sotto del tre per cento
Perché perché perché questo è il risultato sia credibile chiaramente occorre rompere poi l'accoppiamento che oggi esiste tra crescita zero inflazione zero bravi tutti avere inflazione zero quando la crescita
Nulla praticamente problema di mantenere un grado di inflazione bassa in una situazione di ripresa
L'altro l'altra considerazione
E di carattere più generale sugli interventi di politica economica cioè quello che si vede si vedeva l'esperienza degli altri Paesi infatti si vede anche dal nostro è che intervenire soltanto sulla politica fiscale
Non è sufficiente Fini del risanamento sia come ripeto si ottiene risultati Lunati e quello si perde dopo poco si ottiene un risultato sui conti pubblici lo si ripete sull'inflazione si rischia di perdere e così via questo per dire che il il risanamento dell'economia è fatto da un insieme di interventi e non soltanto da interventi Matteo economici sono interventi sui mercati che devono favorire render più facile
E l'aggiustamento complessivo e sindacati sono prologo mercato del lavoro chiaramente e su questo consentitemi una parola cioè oggi di fronte a questo problema dalla disoccupazione senza andare a scomodare la mondializzazione dell'economia eccetera eccetera bisogna a mio parere avevano un atteggiamento di maggiore umiltà dal punto di vista del saper fare qualcosa praticamente quello di consentire sperimentazioni che di consentire delle che e nelle varie situazioni si possano sperimentare modalità diverse non esiste mercato del lavoro ne esistono decine centinaia di mercati del lavoro e dal punto di vista geografico e dal punto di vista a professionale quindi l'atteggiamento e di il criterio di base anche dal punto di vista degli interventi legislativi e di permettere di consentire che forme di sperimentazione vengano fatto non possono esistere priorità ideologiche da questo punto di vista perché nessuno ha la pietra filosofale per sapere che quella è la soluzione
E quindi naturalmente qui si scontrano sempre coloro che in realtà vogliono difendere una forma il rapporto contrattuale rispetto a quelli che vogliono che cerca di promuovere la creazione appunto di un posto del lavoro
Gli altri punti su fondamentale da questo punto di vista serviti comico economico sono ridurre la regolamentazione chiaramente emerse nel settore dei servizi
E anche il discorso del privatizzazioni visto sotto l'aspetto di produrre concorrenza e non soltanto il blocco delle tariffe ma introdurre concorrenza
In se settori che sono fondamentali poi per le loro ricadute sul resto del Como
Quindi le misure di risanamento dell'economia devono essere fatte insieme perché insieme rendono meno
Rilevanti costi della giustamente del risanamento complessivo si sono sporadiche ripeto otteniamo un risultato lo perdiamo su un altro fronte questo mi sembra appunto gli elementi che sarebbe opportuno l'aver presente nel impostazione generale diciamo così per il quadro di politica economica per l'anno prossimo grazie
Grazie professor Tantazzi
La parola al polso cipolle
Grazie abbiamo sentito negli interventi che c'era abbastanza concordanza con le previsioni del Centro studi e evidentemente non vi aspetterete da me una contraddizione io evidentemente confermo queste previsioni
E quello che ha già detto Guidi Galli volevo giusto fare una prima precisazione
Anche interpretativa esercizio previsionale che cento studi fa in questo momento come quelli e che fine altri momenti dell'anno è un esercizio che tende a vedere come fa il sistema economico tenuto conto di quelle che sono le linee di tendenza che sono in atto
Ogni previsione e non mi dilungo su questo qui è anche un messaggio non è soltanto una ipotesi deterministica che avverrà comunque
Ci sono gli spazi di intervento da parte dei singoli operatori per i quali questa previsione fatta perché ognuno ne tiene conto e quindi tenendo le conto nei propri atti poi sicuramente finirà per modificarla
Per confermarla di più opera di lettura per cambiarla
Ma soprattutto un messaggio anche nei confronti del Governo il Governo a tutta la possibilità
Di
Modificare posto che è l'operatore principale più pesante più importante che sta dentro il sistema economico e lo è tanto più nelle economie dei paesi europei continentali dove il governo gestisce da un lato il cinquanta per cento dell'economia in entrata e in uscita
E quindi purtroppo anche coloro che vorrebbero un minor peso del Governo
Poi sono costretti quando fanno le previsioni futura chiedendo un intervento perché gestendo il cinquanta per cento del sistema economico in termine finanziario
Non si può pensare che loro rimangano neutri o facciano operazioni di normale amministrazione perché la loro normale amministrazione ha effetti rilevanti ossia che la quindi la nostra previsione noi vogliamo speriamo che sia una previsione suicida in una qualche maniera cioè che non si avveri
Nella misura in cui più il responsabile della politica economica che hanno in mano le leve o alcune delle leve del sistema economico sappiano da questa previsione trarne anche quelle indicazioni e servono a loro per ottenere quei risultati che sono più confacenti a quelle che sono le esigenze del nostro sistema economico ed è con questo spirito che questa previsione è stata presentata io volevo farvi proprio in considerazione della politica economica più che non dell'andamento del sistema economico alcune considerazioni con riferimento essenzialmente all'inflazione poi sempre ci sarà tempo anche qualche cosa su la riflessione sul
Tasso di cambio della lira
Allora la considerazioni sull'inflazione parte dalle analisi che Giampaolo Galli vi ha dato e io l'avessi me lei anche in questi termini ne siamo passati dal novanta cinque al novantasei da un'infrazione che stava intorno al sei per cento nel novantacinque
Al novantasei un'inflazione che sta altre in mezzo per cento adesso tre quattro e come ha detto Giampaolo va verso il tre sotto il tre per cento alla fine dell'anno
Tutto bene quindi sì e no la qualità di questa infrazione
Paradossalmente peggiorata
Dal novantacinque al novantasei
E questo ci porta un discorso importanti di politica economica delle autorità di politica economica che a mio avviso sono ancora oggi troppo attente all'indice statistico dei prezzi al consumo anzi direi all'indice statistico il costo della vita
Che a sua volta un'anticipazione dell'indice
Delle prezzi al consumo e poco attente o relativamente poco attente a quelle che sono invece i fattori all'interno e l'inflazione che sono poi quelli che determinano le infrazioni domani e che Penati ha detto
La Banca d'Italia ad avere un'attenzione sull'inflazione
Futura più che non sull'inflazione passata mentre noi ci sembra quasi di aver vissuto negli ultimi dodici mesi con questa spasmodica tesa per questo indice dei pezzi dell'Istat scenda sotto il quattro per cento
E poi quando esce sotto i quattrocento non è successo quasi niente perché niente da questo punto di vista poteva succedere perché dico che paradossalmente la qualità dell'inflazione del novantacinque era migliore di quelle novantasei perché nel novantacinque hanno agito
Due elementi di carattere trent'temporaneo
E al tempo stesso di riequilibrio o almeno alcuni di essi di riequilibrio dell'economia che ha reagito sui prezzi
Mentre invece quella che era la parte fondamentale del processo inflazionistico che andamento dei costi di produzione diverse se n'è andata con una tendenza diciamo più moderata di qui quelle che erano state le analisi che come Confindustria amore esentato l'anno passato di attenzione l'inflazione scenderà
Scenderà una volta che questi elementi di transizione sono passati
E le reti transizione che sono passati erano dall'alto una svalutazione della lira eccessiva
E che non aveva una giustificazioni di carattere economico ma aveva una giustificazione di carattere politico ossia della crisi politica che si è innestata e che aveva determinato fra la fine del novantaquattro e lei se novantacinque una bolla di svalutazione che alla fine ha inciso sui prezzi ma che era destinata a rientrare il secondo elemento è stato l'aumento dell'Iva e al la di riposizionamento di alcune tariffe
Questi sono elementi transitori perché destinati a venir meno ma ho detto anche che erano elementi in una qualche maniera anche di riequilibrio sicuramente noi elementi di equilibrio l'aumento dell'Iva l'aumento delle tariffe per un Paese che ha degli squilibri di finanza pubblica e che ha un sistema fiscale
Che ancora oggi è fortemente centrato sulle imposte dirette e scarsamente centrato sulle imposte indirette quindi lì
Quell'inflazione in una qualche maniera
Era stato anche un prezzo pagato a un riequilibrio strutturale ricordiamoci che quando di inglesi fece una manovra di questo genere si inventarono pure l'indice dei prezzi al consumo senza le imposte indirette
E pubblicarono quello come indice di riferimento per il sistema economico a testimonianza del fatto che le imposte indirette è una manovra di prelievo da parte del governo e come tale non deve entrare nei meccanismi inflazionistici neanche in quelli che sono i rapporti fra le parti sociali perché se il governo ha deciso di prelevare
Con un'imposta sui consumi questa non deve essere scaricata da soggetto a soggetto e quindi ritornare nei costi di produzione a tre azionamento delle retribuzione
Le tariffe anche per alcuni settori erano fattori di riequilibrio e se vogliamo in una qualche maniera la svalutazione anche se evidentemente non era giustificabile ha generato
Problemi di carattere inflattivo comunque anche generato qualche flusso di esportazione in più sottostante a questo elementi di transizione c'era invece un andamento del costo del lavoro che se ne andava soprattutto se teniamo conto del costo del lavoro
Per unità di prodotto ha ritmi sostenibili con un'inflazione obiettivo dell'ordine del due tre per cento
Ricordo questi eventi perché a seguito di questi eventi e malgrado avessimo a lungo sostenuto che quel che c'era un'inflazione transitoria abbiamo assistito a partire dall'autunno dell'anno passato a un succedersi di analisi e di o valutazioni e da parte del governo di allora
Sostenuta anche dal governo di adesso e da parte della Banca centrale e da parte dei sindacati ma sono gli unici a mio avviso legittimati in questo caso a farlo che protestavano perché l'inflazione era alta a fronte di una contenimento un rallentamento della crescita del costo del lavoro addebitando al processo inflattivo all'aumento dei profitti
E senza rendersi conto della transitorietà e del fatto che un aumento infrazione da profitti a un aumento di infrazioni la domanda se non lo fa lo trattiamo in termini economici e non va trattato
Alla stregua del
Degli strumenti della politica dei redditi laddove invece c'è stata tutta una forte ventata di
Demonizzazione dell'elemento profitto
Che ha portato a spostare tutta l'attenzione dell'opinione pubblica e anche di policy maker dai fattori interni d'infrazione al risultato dell'inflazione che era l'indice dei prezzi e qui c'è stata questa grande messianica attesa che l'indice dell'Istat scendesse sotto il quattro per cento
E quindi anche tutta un'azione e la riproposizione paradossalmente di un armamentario obsoleto che i paesi civili hanno dismesso almeno da trent'anni in termini di meccanismi di controllo dei prezzi e di meccanismi
Di
Attenzione sui prezzi stessi ricordo banalmente che noi avevamo già un osservatorio sui prezzi al ministero dell'industria se n'è aggiunto un altro osservatorio al ministero del Bilancio
Per cui è stato fatto presidente anche per altri una persona degnissima come Luigi Spaventa che mi auguro che lavorerà poco perché
Non è un compito veramente ingrato quello di mettersi a fare nell'economia del due mila l'osservatorio dei prezzi presso un ministero del Bilancio abbiamo raddoppiato questi due osservatori abbiamo assistito a un attivismo
Basta alza forte da parte di ministri
Dello Stato italiano a denunciare questo o quel settore abbiamo osservato il parmigiano una volta messo all'indice come responsabile dell'infrazione un'altra volta erano le polizie
Era e ci ha poi ci sono finite dentro le banche l'autocisterna sempre come fattore di inflazione
E così via di volta in volta andata pizzicare un prodotto rispetto a un altro
Abbiamo assistito pochi giorni fa allarmi alla presidenza del Consiglio a una nuova sessione
Nella politica tariffaria con i ministri schierati a spiegare a sindacati e a noi che eravamo presenti anche che la politica tariffaria avrebbe puntato a una tariffa zero di crescita zero blocco delle tariffe anzi riduzione di alcune tariffe come sono state
Presentate
E in posizione
Anche a
A enti e al ad aziende che sono in corso di privatizzazione di politiche tariffarie indipendentemente dal fatto che si stanno costituendo delle Authority indipendentemente dal fatto che queste aziende vanno verso una forma di privatizzazione
Non credo che nessuno di noi a favore di rialzi o di abbassamenti di tariffe siamo tutti a favore dell'abolizione del sistema delle tariffe
E cioè alla ricostruzione il riporto di questi sistemi a un sistema di prezzi di mercato e poi ad agire sui mercati e questo ci ha portato un'analisi a a mio avviso sbagliata nel novantacinque sull'andamento dell'inflazione e adesso paradossalmente ci troviamo una soluzione totalmente opposta abbiamo un'inflazione diceva al tre quattro per cento
Abbiamo prezzi dei prodotti industriali che stanno a zero abbiamo aspettative di ulteriori riduzioni dell'inflazione però come ha detto Giampaolo Galli
Noi non abbiamo del fondo una andamento molto positivo
Abbiamo un aumento del retribuzioni che sull'onda di questa polemica dell'eccesso di profitti ha radicato un'aspettativa di crescita delle retribuzioni
Che è eccessiva rispetto all'inflazione attesa e programmata perché le retribuzioni si aspettano di cresce dell'ordine del cinque per cento l'anno che non sta in nessun Paese del mondo
Le retribuzioni in Francia in Germania Crespo nell'ordine del due tre per cento al massimo con tassi d'inflazione dell'uno due due per cento
Nove se vogliamo puntare al due due e mezzo per cento dobbiamo tende a retribuzioni e quando parli retribuzioni non parlo di minimi contrattuali commenta Magri Buziol di fatto che compresi straordinari e quant'altro vadano massimo di un quattro quattro e mezzo per cento
Nel mille novecentonovantasette e invece ci troviamo con
Un negoziato in corso che punta aumenti retributivi che da soli come mini contra Bois contrattuali ci danno incrementi praticamente quasi del dieci per cento in due anni a cui forse si aggiungono gli elementi che derivano dai contratti aziendali andiamo ad incrementi ancora più forti ricordo tra parentesi visto che siamo comunque in Confindustria che questo negoziato sta andando avanti
E che noi intendiamo applicare alla lettera l'accordo del luglio del novantatré il quale diceva che non ci sono automatismi e che quando si va a fare il negoziato si guarda si alla differenza tra inflazione fattiva e inflazione programmata a questa differenza va vista alla luce dell'andamento del cambio della lira che credo non sia un mistero per nessuno valuto nel mille novecento novantacinque
E all'andamento delle retribuzioni effettive che non è un mistero neanche questo per nessuno nel mille nove centonovanta sei stanno crescendo dell'ordine del file cinque e sei per cento il che significa che quando si va a fare il negoziato eh
Sbagliato ed è non rispettare l'accordo del luglio novantatré presentarsi con la sola richiesta del
Tensione applicare l'accordo ed è il motivo per cui non si riesce a firmare l'accordo perché da una parte c'è un settore che lo vuole applicare dall'altra parte c'è un settore che ne vuole applicare un terzo dell'accordo stesso e quindi questo non va bene accanto alla a all'andamento dei salari c'è tuttavia come dicevamo anche altri fattori c'è l'andamento del costo della oro che sta crescendo abbiamo avuto due aumenti di contributi sociali nel corso degli ultimi dodici mesi contrariamente a tutto quello che si è detto e anche questo pesa nella andamento del novantasette perché una parte di questi aumenti sono stati fatti a metà di quest'anno abbiamo poi Hill il rovescio di quello che abbiamo assistito nel novantacinque abbiamo il blocco dell'IVA il blocco delle tariffe tutte cose che si possono tenere per brevissimo terno ma tutte cose che un osservato ore intelligente dell'andamento dell'economia presuppone che quando queste finiranno daranno qualche cosa in più ecco allora che la qualità dell'inflazione attuale più bassa è decisamente inferiore alla qualità e novantacinque significa questo che lei fra re del novantasette dovrà per forza accelerare come ci dice Giampaolo Galli no come ho detto prima le previsioni che noi abbiamo presentato sono previsioni tendenziali alla base dell'informazione che c'abbiamo oggi ma non c'è nessuna ha ragione perché l'infrazione non possa continuare a scendere e quali sono le condizioni perché infrazione scenda nel novantasette sia e ci riporti a livello degli altri paesi beh la prima è quella lì che le politiche di chi retributive puntino alla dice se l'inflazione e non puntino invece ad incrementi delle retribuzioni reali fuori di qualsiasi obiettivo di politica dei redditi questo è importantissimo e questa è qualche cosa che compete alle imprese e sindacati non compete al governo
Governo deve solo evitare di pronunciarci purtroppo piccola parentesi se non rubo troppo tempo abbiamo avuto un accordo politico nel maggio nel luglio di quest'anno nel quale si dice che il governo vigilerà
Alla equità nelle nelle negoziazioni salariali
Cosa che non compete al governo vigilare sulla sulla maniera come si contrattano come si contrattano i salari
Cosa che come sapete tutti quanti è stata scritta come postilla del DPEF invasa un negoziato politico con una parte della maggioranza che non fa parte del governo
Quindi un compito che spetta alle imprese che spetta ai sindacati e lavoratori riportare l'andamento delle retribuzioni in un obiettivo di per versione dell'infrazione nella convinzione che l'accordo del luglio novantatré non solo ha funzionato ma ha funzionato bene secondo che bisogna che bisogna invertire il sistema di incremento dei contributi sociali e questo mi sembra evidente perché se no se si aggiungono costi in più è difficile poter immaginare di poter mantenere un'inflazione bassa ma è importante su questo mi vorrei soffro e pochissimi minuti ma altrettanto importante che si procede in questo Paese a liberalizzazioni di fondo la lotta all'inflazione si fa con processi di privatizzazione e di liberalizzazione le liberalità mi devono riguardare il settore dei servizi pubblici perché una politica tariffaria a zero incremento o un'Authority che domani come in Inghilterra e in altri Paesi dovesse presentarsi giustamente a fare le analisi di questi del vizi e dire le tariffe o i prezzi chiamiamole di questi servizi possono scendere il dieci venti per cento e del tutto legittimo del del tutto auspicabile la condizione e che questi settori abbiano poi la libertà al loro interno di poter tagliare questi costi e Carpiano il pungolo della competizione da parte di altri produttori che si fanno quei costi più bassi e che portano questi pezzi a dei livelli più bassi se no la politica della tariffa con il monopolista pubblico altro non è che promessa di squilibrio e di inflazione nel futuro a fronte di un vantaggio minimo che l'indice dei prezzi al consumo posso ci delle dello zero virgola uno in un determinato mese la seconda liberalizzazione la ricordata sia Galli che Tantazzi è quella del mercato del lavoro noi
Abbiamo sempre e giustamente messo il legame fra liberalizzazione del mercato del lavoro e occupazione e questo è giusto giustissimo c'è un altro legame che liberalizzazione del mercato del lavoro inflazione perché la ripresa e con in caso di un Paese
Può essere non inflazionistica se a un mercato del lavoro che liberalizzato e che soprattutto mobile ricordo solo che nel novantacinque quando l'economia italiana ebbe un che la crescita
Abbastanza forte soprattutto nel settore industriale ci furono tensioni perché lì dove stanno le imprese non c'erano lavoratori
E questo ha generato una carenza di capacità produttiva per un Paese che aveva un numero di disoccupati prossima i tre milioni in questa è un non senso si parla tanto di paura che l'Italia si spacca per manifestazioni sul Po poi quando si parla di mobilità perché gli italiani sono tutti uguali parlano la stessa lingua e devono girare in Italia che domani dove oggi era in Europa perché non è possibile fare una moneta unica e tanti Paesi separati dove ognuno sta a casa sua ecco io credo che questo Paese debba riprendere processi di mobilità di aziende che si dà un muove sul territorio e di U persone che sì devo muovere sul territorio perché la liberalizzazione Guidi rosa aperta era alla base di un progetto che ha dato lavoro a mille cinquecento persone in Emilia-Romagna provenienti dal Sud semplicemente mettendo in contatto coloro che cercano lavoro con coloro che offre uno lavoro cioè cioè facendo un lavoro intermediazioni normale che dovrebbe essere fatto credo che se il Paese riesce a darsi queste
Liberalizzazioni può coniugare il rigore e sviluppo che è quello che di cui tutti abbiamo bisogno grazie
Le conclusioni sono il Presidente la Confindustria Giorgio Fossa grigio gli ho dato che abbiamo due minuti magari volevo lasciare se qualcuno dei di Scala Santa a qualche precisazione dal da fare se non ce ne sono dove la parola al presidente
Senta della
Allora la parola al presidente di Confindustria dottor Giorgio Fossa ma
Io direi che abbiamo ascoltato
Questa mattina i tecnici io mi auguro che le parole di inizio d'intervento parte iniziale dell'intervento del nostro direttore generale siano
Confermate vale a dire che le previsioni che nostro centro studi ha fatto una volta ad ante non vengano conferma purtroppo però l'esperienza ci segnala che questo normalmente avviene ma
Come ha già detto Cipolletta ci sono le possibilità perché il Governo faccia certe opera Sironi per migliorare la situazione e per agganciare questa possibile ripresa prima del previsto non vorrei ripetermi ma come ho detto
Ti sei volte io ritengo che sia fondamentale il fatto che noi dobbiamo entrare in Europa e dobbiamo entrare in Europa dalla porta principale questo a mio giudizio Orsini Sica principalmente due cose dobbiamo fare il massimo per rispettare o avvicinarci il più possibile ai parametri di Maastricht che come abbiamo visto non sono assolutamente rinegoziati do abbiamo anche ridare competitività e voglia di crescere però a questo paese
Le due operazioni non sono i possibili ma occorre certamente uno sforzo di natura straordinaria perché con la normale gestione e con la generica ricerca del consenso sarà difficile se non impossibile coniugare rigore sui ci troviamo in una situazione in cui da un lato abbiamo un governo no che vuol fare una legge finanziaria accendo essenzialmente sugli sprechi dall'altro lato abbiamo appunto come abbiamo visto stamattina un quadro economico che se non è vivere propria recessione sicuramente e di una frenata molto forte e che non si lascia appunto prevedere una ripresa una ripresa brevissimo il presidente Prodi ha giustamente detto che vuole portare l'Europa la un Paese vivo noi diciamo e siamo d'accordo ma vogliamo soprattutto che il Paese entri in Europa e Possa vivere in euro
Per questo riteniamo importante che la finanziaria sia severa nei tagli alla spesa corrente che possano essere rilanciate le infrastrutture che sia rilanciata la competitività del Paese anche attraverso nuove iniziative fiscali che possano attrarre le i capitali internazionali e che favoriscano gli investimenti
E che sia finalmente introdotta anche da noi una reale flessibilità
Per fare questo occorre un azione forte che non sia solo di gestione ordinaria e che non abbia troppi riguardi per questa o per quella parte politica
Il problema
E capire se si può ridurre il disavanzo pubblico e al tempo stesso sostenere l'occupazione
Io ne sono convinto a patto che si abbandoni l'idea di pensare che la spesa può dica favorisca l'occupazione ci sono d'altronde dei dati che supportano questa convinzione ce ne prendiamo i dati relativi alla spesa pubblica in percentuale sul PIL e i dati relativi all'occupazione totale in percentuale dell'occupante del persone forza lavoro vediamo che negli Stati Uniti d'America abbiamo trentatré virgola tre per cento di spesa pubblica sul PIL e occupati pari a settantuno virgola sette per cento sempre ripeto in età lavorativa
Giappone spesa pubblica sul PIL trentacinque sei occupati settantaquattro e due la media europea vedi una spesa pubblica del cinquanta per cento e occupati pari a sessantuno e tre in Italia e il Paese che ha Maggiore spesa pubblica in percentuale sul PIL arriviamo al cinquantuno virgola nove per cento gli occupati sono solo il cinquantadue virgola sei per cento questi sono dati di fronte OCSE
è vero che nel breve periodo
Un po'di spesa pubblica consente di immagazzinare un certa quantità di ossigeno ma la lunga se ne pagano le conseguenze con un minor numero di occupati e di proporzione un maggior numero di disoccupati
Perché una maggior spesa pubblica comporta maggiori tasse maggiori oneri sociali dei quindi maggiori costi di produzione quello che si guadagna come occupati con appunto una maggiore spesa pubblica l'si perde sempre con occupati a causa di una minore competitività dell'impresa
Né possiamo d'altronde contare sulle vie della sua rotazione della moneta perché è una farsa via che può funzionare solo ho in un periodo limitato di tempo la sua rotazione infatti provoca infrazione aumenti del costo del denaro aumentar così la spesa per interessi tartare via si riduce l'occupazione perché sicuramente lui escono gli investimenti produttivi a causa appunto dell'elevato costo del denaro il risanamento dei conti pubblici deve quindi a venire agendo sulla spesa proprio per motivi d'competitività ciò non toglie ovviamente che sia necessario anche quella lotta all'evasione in cui tanto si sente parlare in questi giorni ma ritengo che la lotta all'inflazione all'evasione Henan sì tutto un dovere dello Stato non Bava stabile con altri provvedimenti non può essere una merce di scambio per salvaguardare a salvare questo o quello spreco pubblico in paesi che prima di noi all'affrontato la riduzione della spesa pubblica hanno la possibilità di abbassare le tasse e gli oneri sociali facendo così aumentare le compie la competitività delle proprie imprese e automaticamente
L'occupazione un esempio su tutti questi ultimi tempi riferito alcol che nel presentare il suo piano per l'occupazione ha proposto una riduzione della spesa pubblica della Bas la Regione ci sociali e sicuramente sentiremo presto la concorrenza tedesca fatta proprio di minori costi per oneri sociali un altro esempio
Che non è la spesa sociale
La strada da seguire e quella relativa per aumentare l'occupazione quella relativa al Regno Unito il Paese europeo dove la disoccupazione era più basso infatti abbiamo contro una media è stata dieci e dodici per cento degli altri grandi paesi europei
In in nel Regno Unito riso l'operazione del sette virgola cinque per cento proprio grazie a una forte flessibilità del mercato del lavoro flessibilità Dinoi aspettiamo dice ospitiamo che però forse aspettiamo da troppo tempo perché molte cose che ne chiediamo oggi stavano già nel famoso accordo luglio novantatré lavoro interinale contratti a termine e poi le ultime cose chieste la flessibilità salariale e bassi oneri sociali
Occorre sapere sostanzialmente se il Paese preferisce avere disoccupati assistiti utilizzare questi strumenti di flessibilità avrà poter migliorare la sua Seat azioni perché mente chi afferma che posso ancora esistere un'occupazione stabile e protette nelle fasce giovanili in particolare
Meglio un lavoro flessibile a nostro giudizio che un disoccupato sfido chiunque a dimostrare il contrario l'Italia ha sicuramente molta strada l'affare sulla via della flessibilità del mercato del lavoro ma deve anche avere il coraggio di finora non ha dimostrato di rimettere mano al sistema pensionistico oggi non possiamo legarsi finita Agli al ci sono giovani pensionati che con i soldi dello Stato fanno quello che in altri Paesi e riservato ai giovani disoccupati le loro pensioni non corrispondono ai contributi versati ma pesano sulla finanza pubblica i sui costi di produzione facendo per tale via sostanzialmente crescere la disoccupazione giovanile il risanamento deve essere inteso non deve essere inteso solo come fonti pubblici
è necessario come è stato detto che stamattina forzare e accelerare sulla politica delle privatizzazioni e della liberalizzazione e consentono la crescita di concorrenza la crescita del numero delle imprese
Ed i soggetti che operano sul mercato ci aspettiamo soprattutto perché forse ci siamo dimenticati in questi ultimi tempi in cui si è parlato molto importanti aziende in via di privatizzazione che si riparliamo anche delle privatizzazioni
Delle banche perché in assenza di investitori istituzionali e di un mercato finanziario maturo le banche sono lo strumento principale per le privatizzazioni infine
Due conclusioni
Il risanamento finanziario si sposa con l'occupazione se anche l'Europa accetterà di abbassare il costo del denaro stamattina ci ha detto che l'inflazione non è stata non è stata domata si parla dell'Italia ma sicuramente molti passi avanti si sono fatti e si sono fatti in tutta Europa e però dobbiamo riconoscere che in tutta Europa anche se in Italia la punta più negativa i tassi di sì sono a nostro giudizio troppo elevati altri paesi come appunto gli Stati Uniti al Giappone hanno sperimentato riduzioni forti di tassi di interesse del superiore i nostri senza per per ritornare una forte inflazione e ora a mio giudizio che l'Europa faccia questa scelta che faccia questo sperimentazione sostanzialmente che abbia più fiducia in se stesse
E concludendo dobbiamo ritornare al discorso
Che ha toccato anche Cipolletta la sua conclusione vale a dire il discorso relativo
Alla politica deve dire novantatré al quale bene o male si lega anche questa problema che ha che abbiamo oggi del contratto dei metalmeccanici la politica dei redditi avviata appunto del novantatré ha funzionato sia nel ricondurre o nel giocare una parte importante ricondurre di frazione verso il basso ma grado quelle saluta azioni forti che ci sono state
Ha giocato un ruolo importante anche nel salvaguardare certamente la competitività delle imprese ma anche nel proteggere mediamente i salari nel trova nel novantasei oltretutto i salari effettivi stanno appunto per cento tra il cinque sei per cento contro l'inflazione che a fine anno dovrebbe appunto stare sotto il quattro per cento se crediamo come vediamo che l'accordo funzioni quando ha funzionato occorreva prora pensare seriamente che i contrari ti vanno certamente rinnovati ma i contratti di lavoro vanno rinnovati più guardando al futuro che al passato grazie
Grazie a tutti voi in modo particolare ai relatori
Buona colazione