C'e in Italia il rischio reale di una secessione ?

E continuiamo con questa serie di collegamenti indiretta abbiamo ora chi il direttore della Fondazione Agnelli il dottor Marcello Pacini Buongiorno dottor Pacini buongiorno allora cominciamo e e continuava a parlare anzi di io sono e di pericoli di secessione e la Fondazione Nieri ha fatto numerosi studi sulla necessità per così dire del un'altra formazione di una riforma radicalmente federalista dello stato io italiano dall'innanzitutto questione del secessionismo ma qui c'è il serio rischio della secessione e e quali sarebbero le conseguenze con o
Amiche della secessione nordici guadagnerebbe poi ma io credo che un rischio vero voti secessione oggi non esiste potrebbe Sussi
Potrebbe verificarsi in un lontano futuro non vi siano alcune righe risposta ad esigenze oggettive e conseguendo il Nord dalla secessione
Oggi così stando le cose non ci guadagna niente ma soprattutto per un un problema molto molto preciso insomma
Richieste ed esigenze reali che hanno le linee del Nord esistono e sono sotto gli occhi di tutti e sono delle esigenze di natura praticano i famosi infrastrutture e sono anche delle frenatura politica vere maggior potere maggior capacità decisionale male avere in fondo il destino impari in parte il destino delle proprie economie nella alla propria
Ora il problema che non abbiamo
è quello di riuscire a
Mi scusi mi ecco
Fornero ce ne quelle riuscì
Sire a trovare operativa che possa dare una risposta concreta a queste a queste tutte digerita allora io vedo non tanto il tema dalla cessione oggi quanto un problema e pericolo dopo
All'estero si fanno e quindi bisogna fare qualche cosa e quello che si deve fare pare una una vera riforma in senso federale dello Stato decreto sembrava tutto a posto ecco ma non sono solo si fa per dire una questione di Nico
Roma dello star Anton quindi di decentramento di rafforzamento dell'autonomia di tutto il sistema dell'autonomie di federalismo fiscale o e appunto una questione appunto fiscale ed economica insomma siamo una crisi fiscale dello nato il ieri ci sono alcuni ceti del nord che vogliono pagare meno tasse ma questo di pagare meno tasse è un problema
Anche tutti i cittadini tenta perché probabilmente al Nord si sente forse in maniera più esasperata perché magari si paga che paga più tasse anche per gli altri viabilistico altre regioni ma soprattutto dall'avere ragione sia che in questo momento si è perso la fiducia nelle Caf sta operative dello Stato centrale e quindi realtà la voglia vino fatti pagare meno tasse sorge anche dal fatto che non si offrono dei servizi io credo che se ci offrissero dei servizi e quindi il Paese purché
Nasce le Regioni le regioni del Nord funzionassero e quindi i civili avessero la percezione che ottengono qualcosa in cambio di ciò che pagano e credo che questa anche di disaffezione così io in quel giro busta così in questo momento un po'sopra le righe credo che rientrerebbe pieno anche il problema del è chiaro che le non in Italia tazzine perché a volte però litterae dobbiamo continuare anche a pagarle io non credo che si può
Che si possano pensare a pagarne vedono un futuro a alla luce del debito pubblico capiamo e dei problemi che abbiamo e brave di ciò che si recupera interno al CIPE per me vivere quali risultati
Io credo che vi sia una c'è una strana sensazione no perché afferente a una una specie di sensazione di essere di pagava invano esploderebbe questo parco è presentato nel pagare io vado posto invece
Rimpiazzata da una sensazione pago per qualche cosa e per questo lei dice e la stessa Fondazione Agnelli dice propone ci vuole un'effettiva riforma federalista ma di quale tipo di federalismo che può di federalismo
Ma io credo questo insomma che vorrebbero tornano ad una nostra nostri studi con le nostre conclusioni abbiamo cercato di dare delle qualificazioni al federalismo ci abbiamo messo degli aggettivi
Gli aggettivi più ricorrenti sono federalismo solidale o Federico dei valori un terreno abbiamo addirittura detto federalismo unitario che ci preoccupavamo di di mettere in luce come spia del realismo non volesse assolutamente dire
L'integrazione e lo Stato è solo un modo diverso di articolare lo Stato fra l'altro no dobbiamo pensare che siamo in un periodo storico in cui sta ma Capeto degli avvenimenti molto importante e questo forse ci sfugge a noi italiani ci sfugge troppo spesso che in questi avvenimenti accadono fuori dall'Italia sono due le grandi avvenimenti che accadono io credo o no quello vicino a noi e quel tipo europeo
Nella Conferenza intergovernativa avrà successo e quindi fa due ci troveremo ad a vere né non soltanto una unione europea più rafforzata ma ci proveremo addirittura da vere una unione monetaria che procede per la sua strada poi avremo il famoso o Pili che del come dire della sicurezza della e della politica estera e poi avremo una altri raccordi intorno al discorso di Scialla coro dice vengano che le che attengono alla l'ordinamento interno qui questo vorrà dire che ci sarà un trasferimento dei poteri e di competenze verso Bruxelles o verso papà qualunque verso l'Europa Quetta primo che nel primo grande processo il secondo grande parte di natura economica e quello che ho detto della competizione permanente verrà complice Depardieu rettori delle merger dei nuovi Stati del Sud-Est asiatico e fra non molto anche dell'America Latina aggressivi che vogliono esportare le
Che esportare con prodotti vuol dire creare occupazione al proprio interno allora in queste due situazioni io credo che l'Italia
Di e soprattutto l'Italia del nord perché sono quelli che in fondo potrebbero risentire di più di quella situazione ma anche le tutti perché in fondo ok o prendono ostico colgono nel tre e non ho della crescita per risolvere loro problemi o forse c'è poco da pensare molto vero sul futuro del suo
Ora se non si risolve il problema dei prossimi dieci quindici anni insomma alla defunta quell'innovazione non ha senso
Impostare in maniera antagonistica i rapporti fra le regioni lo Stato centrale soprattutto pensare alla secessione perché in fondo sui lavori per per andare dove tra andare però approva diciamo già quindi non è il problema di fare prevede il ritiro Chirac trovare delle formule per cui le regioni diventano delle diciamo dei governi
Delle macchine capaci di gestire gran parte delle delle loro funzioni economiche una Patri politica industriale la formazione professionale una parte anche dell'istruzione pubblica torni ad abitare in responsabilità a queste élite
Restano per protestare allo stato salvo quelle che vanno a Bruxelles euro a trovarla o a Francoforte ecco restare a Roma alcune grande collezione di natura diciamo internazionale che sono so la gravi grandi poli la ricerca scientifica e poi diventano anche europei tra pub l'ordine ovviamente deve in realtà io premette che è possibile un riequilibrio equilibrio potrebbe diventare anche con dovrebbe ancora Bianca ulteriore trasferimento di risorse verso verso le regioni più deboli
E eternamente però se penso alla tramvia Lillo dovrebbe essere accompagnato da Over The are politica di controllo che coinvolga le stesse regioni che pagano dei credo che questo sia formativa verificheremo in fondo hanno due modi di aiutare i polli il modo della cosiddetta cooperazione paterna per cui passa dal vertice l'aiuto e la collaborazione fraterna quella da Regione e
Propone
E che non è qui perché
La via che dovremmo a attuare quei educate per Crespo dato novanta o federalismo kefiah connotato davvero autonomia delle regioni e nello stesso tempo davvero la solidarietà verso i più poveri
Del nostro Paese
Per analizzare un po'questa questione del settentrionale come si usa dire non è poi tutto una cosa unitaria ci sono diversi nord in realtà perché perché Vittorio
I tortelli dopo la pietà puramente economico il Polo perlomeno o quattro quattro diciamo subito i sistemi economici perché il Piemonte dare un'occasione molto diverso rispetto al nord est
Quelle alla Lombardia anche Roma che era la sua tutta vocalità intorno a Milano sulla ha una sua logica diversa anche l'Emilia Romagna la mia tua che è la più vicino al nord est per per K il Tevere tipologie produttive ha una sua autonomia quindi in realtà da un punto di vista economico diciamo la la parte della Padania e si articola in tre o quattro subsistemi c'è un nuovo un punto molto importante
Che le racconti che comune a tutti la grande importante del commercio con l'estero questo ecco sono tutte Regioni mi che hanno una grandissima capacità esportativa quindi la sostanza del modello economico dello stesso solo diverte le tipologie e con cui viene affrontata e risolta la la quota sul diciamo l'economia da un punto di vista dei soggetti che che che che operano Hernan Piemonte c'era grande rilievo la la media impresa la grande impresa nel Norberto come è noto sono prevalenti le piccole imprese senta
La Fondazione Agnelli alcuni
Un po'di tempo fa proposte e riorganizzazione del
In qualche modo
Ogni tecnici
Regioni ecco che cosa voleva
Ma tentavamo sola che pensiamo tuttora e abbiamo tuttora che le tre regioni il tre macroregioni che proponeva un tempo Bossi ora volevo che dovremo tempo la lega ci sembravano su delle cose un po'artificiale e comunque non non più non consone a quelle che i reali bisogni del futuro del Paese
Ventuno come siano ora ci sembra oggettivamente troppo per un motivo molto semplice ne sono alcune che sono così piccole che non riescano a non riusciranno mai ad essere diciamo
Finanziariamente autosufficienti o non riusciranno mai a vedere una loro o identità ma economico sociale di livello internazionale
Impartita l'avevo fatto anche degli studi si vedeva come il fondo la crescita della della dimensione permetteva per risolvere a tutti i livelli sia al nord che al sud alcuni problemi di autor capacità finanziaria
E allora siccome le principale compie delle regioni di queste nuove regioni autonome deve essere quello di curare l'economia sostanzialmente però pensavo che il ridurre alcune regioni che sono molto piccole pensava la Lucania che mi stava all'Umbria insomma accorpandole ad altre Potenze R. la via una delle vie per potere spendere più
Del nostro sistema economico senta in conclusione di questa nostra chiacchierata di questa nostra intervista secondo lei però riorganizzando in senso federalista in modo molto abbastanza accentuato lo stato italiano non c'è in quale a che una necessità di riformare le istituzioni centrali insomma il federalismo può andar bene se per esempio di una qualche forma di presidenzialismo a livello di Stato centrale parliamo così io credo
Che questo sia un problema importante però non decisivo ecco ci spieghi lo dico questo modo suo secondo me
E si fa un federalismo ovvero primo serio coloro i quali dubitano o hanno paura di un presidenzialismo dovrebbero avere meno paura perché in fondo quello che mi pare un'OPA e quello che va dalle regioni italiane a Roma
Non c'è non c'è più possibilità di avventure bonapartista insomma come se qualcuno teme queste cose
Ecco quindi credo avevano paura credo peraltro che i due che i due problemi siano abbastanza baccalà separate insomma credo che altrettanto bene andrebbe un cancelli Arriaga come si dice cd certe Riccardo e come resta comunque il problema io sono d'accordo di dover rafforzare il potere centrale per quello che resta prevede per renderlo più efficiente ecco che il decreto credo però le due le due
Come lei privilegia nel nettamente di più la necessità di una trasformazione di
Aliscafi lo stadio e Lele spiego anche perché verde come lo stato italiano non funziona io credo che e non possiamo non perché
Quei mai i politici sono degli incapaci ma dopo cena perché vi sono delle regole istituzionali ci sono delle pubbliche amministrazioni striscioni
Ieri di un passato e di una legislazione che lì perché non le permette di funzionare
E col tempo si è aperto anche il senso il senso dello Stato il senso civico sono vivi non c'è più quel pathos per cui Levu Pubblica ministero con la pubblica amministrazione deve comunque risolvere certi problemi con piena coscienza allora io che do che tipo di quanta quella violazione due sono le vie che ci si aprono perché poi semplificando ove la via federale Comano rapì tedesca una la via francese i tetti che grata che lo stanno rivedendo intenso
Di centralità antenato Muchetti parla sulla pubblica amministrazione capace serie pubbliche amministrazioni in Italia tutti riporre accede impossibile vararla tempo solare che ci vuole più agevole né per ci vogliono due
Risponde l'amministrazione non si improvvisa scivola è uno spirito un senso dello Stato e non sempre una capacità tecnica proprio che non si improvvisa quindi l'unica via è quella di seguire una linea
Ricordi in proprietà tedesca della valorizzazione delle elette politica a tutti i livelli cioè a dire Retequattro sarebbe come fondamento può usare internet femminili un pochino così non scientifico ed è come se il federalismo portasse diluente del potere fra cittadini e permettesse ai cittadini meno abbienti che hanno buona volontà di Emery e dire di gestirsi le cose
E questa credo che sia l'unica via che non abbiamo quindi che peraltro del con
Di Rieti che della legge sui sindaci quella che ha insomma ha dato delle delle buone per buoni effetti sono certamente fattorino oggi il Comune fu sono è meglio che non nel passato non è credo anche nelle altre delle altre città ed è realtà e poi portare il potere alla periferia potere portare anche efficienza e fare emergere capacità
Gestionali che ora non ci sono e qui dal prefetto questa via si può alleggerire lo Stato vado leggero ridurre il potere dell'amministrazione un ruolo della pubblica amministrazione
E diciamo sopra trattati renderla anche più autorevole forse no deve essere un'amministrazione forte autorevole però s'
Coldebella definite vero pervasiva benissimo la ringraziamo ringraziamo Marcello Pacini direttore della Fondazione Agnelli con cui abbiamo concluso questo ciclo di collegamenti indiretti che avevo iniziato alle dieci da radio radicale abbiamo ascoltato come avete sentito il direttore di ideazione Domenico Mennitti direttore di ragioni del socialismo Emanuele Macaluso e ora proprio Marcello Pacini Rettore della Fondazione Agnelli buon ascolto come sempre da radio radicale una breve interruzione e poi nuovamente indiretta nei nostri studi