"Cooperazione allo sviluppo: nuovi soggetti, nuovi strumenti nuove politiche" (le proposte dell'area progressista) org. dal Gruppo Progressisti-Federativo della Camera e del Senato e dalla Delegazione Italiana del PSE del Parlamento Europeo

Amato ma attivo in prospettiva credo che dobbiamo
Così per fare questo tipo di commento partire altri considerazioni qualcuna già fatta dai relatori la prima e politica
Ecco un paese come l'Italia mi ricorda per l'onorevole grazie che ambisce a svolgere un ruolo nella concertazione internazionale non può la verità system efficace
Di cooperazione senza mettere a rischio l'intera sua collocazione internazionale la seconda e geopolitica anche questo veniva ricordato ma apprezzerete che lo dica un operatore quanto meno non un politico
Nel senso che né il mio settore di appartenenza
E i settori i nostri confini a a oriente mezzogiorno verso aria ad alto rischio politico economico sono aree caratterizzata da conflitti da integralismi
Da pressioni democratici e non intervenire economicamente vuol dire a esporsi Agri sparisse qualche nocivi la cooperazione oltre che un fatto umanitario di solidarietà sì che va messo nei primi posti nella gerarchia di valori certamente un fatto anche con l'obbligo che io non nascondo insomma no perché sono profondamente convinto che il problema viva solidarietà può essere affrontato anche con strumenti di mercato ma ci sono radicalmente convinto che questa che e la strada che bisogna imboccare la solidarietà alla possibilità veniva ricordato
Poco fa il disegno di legge Fantozzi al quale io ho collaborato e credo che sia una strada giusta quest'e non è sono oneri a carico della finanza pubblica l'inaugurazione
Di una nuova forma di welfare che mette in comunione mercato e solidarietà questa è la strada a mio avviso che si può affrontare con me politiche di bilancio più più severe la terza economica l'Italia è un Paese esportatore più fonda tutta la sua strategia di riposizionamento economico sul potenziamento delle escort sull'internazionalizzazione
E noi ancora confondiamo molto tra esportazioni
E internazione dichiarazioni e questo credo che sia sempre opportuno ripeto noi siamo un Paese negli ultimi scalini da scala gerarchica dei Paesi industrializzati nel processo di internazionalizzazione
Stamane su ventiquattro c'è un articolo molto chiaro di dove vanno le multinazionali insomma no vanno verso i Paesi emergenti della conquista loro la logica del profitto di quote di mercato sta vedere come si può mediare questa logica di profitto vuole oggi dalla solidarietà e si può mediare questa strada e quindi c'è il rischio che il nostro Paese Berta tutte queste quote di mercato degli Emerging Markets
Con la competizione con Paesi che invece hanno strategie integrate dico penetrazione commerciale dove la cooperazione una strumento importante
Ecco queste sono altre considerazioni forse banali ma che ammesso ingeriscono l'inizio dell'intervento
Il mantenimento degli attuali livelli di cooperazione è è un suicidio diplomatico
Un suicidio azioni dovrà con i paesi in via di sviluppo beh mi scuserete se io calcolavano su questi argomenti più economici nel mio intimo cioè età però non nascondo che devo affrontare chiamato in questa veste credo e dare il mio contributo e quindi dobbiamo a tutti i costi utilizzare questo stato di crisi
In cui versiamo per quella riflessione che voi oggi ci imponente per un ripensamento e per il rilancio
Non sempre le crisi non se sono inutili no servono delle fa toccare con mano la profondità del disagio insomma quindi dobbiamo essere però conoscenti lo dico da operatore del credito che una risposta in solo termini finanziari è una risposta
Di breve momento la risposta di di corto respiro pronta a nuove crisi quando gli stanziamenti portando la riduzione
E quindi è vero giusto io condivido gran parte della relazione introduttiva la cooperazione servono o rilancio in termini di idee
Di indirizzi di approccio io ho ascoltato con con interesse questa relazioni mi ci ritrovo per per molti aspetti sempre da operatore ecco l'esperienza che la la banca che rappresento
Chiedo che sia abbastanza utile e importante
Danni Mediocredito che la banca pubblica per eccellenza con tutti i controlli che volete
Cura la gestione di tesoreria degli investimenti finanziari e la cooperazione e lo sviluppo lui sono degli venivamo impegniamo a valle della cooperazione da Rivaldo chiedermi se il tesoro siamo ufficiale pagatore insomma no
Però questo ruolo anche se passivo ci ha messo la posizione privilegiata di osservatorio di vedere quello che cosa accadeva
Tutte le opportunità e tutti i vincoli e tutte le cose che non andavano tutte quelle che si possono fare anche se ripeto l'abbiamo vissuta in un ruolo direi marginale perché a valle di un processo già compiuto di istruttoria di rapporti e quindi un processo
E poi lo Stato stiamo vedendo con una grosso
Osservatorio nel nuovo ruolo Caminito centrale già
Che è quello della Banca di sviluppo noi siamo da poco società per azioni abbiamo voluto aggiunge il ruolo d'agenzia questo ruolo di Banca di più perché siamo convinti proprio perché che questa questa intermediario diverso è fondamentale e abbiamo proprio nella nostra missione questo dell'internazionalizzazione
E ripeto questo osservatorio ci ha fatto vedere concepibile una cooperazione come integrazione tra strumenti pubblico privato e c'ha fatto vedere che dobbiamo ridurre l'episodicità e la frammentarietà chi ha caratterizzato tutte le fasi della nostra cooperazione insomma secondo noi lo la parola chiave e integrazione perché tanta fantasia
Non si può sviluppare sì ce ne vuole insomma occorresse anche realisti l'interazione a mio avviso che la chiave di lettura di un nuovo modo di fare cooperazione se vogliamo dare la cooperazione un significato ripeto non episodico e quindi integrarla
Con strumenti di mercato che massimizzino
Il risultato dell'intervento sia per il Paese destinatario sia per il Paese donatore noi abbiamo spesso fa riferimento uno stato d'anca omologa che il credito a Statte desco no e chi è quel contenitore delle integrazioni una efficiente avevano decurtare la consideriamo istituzioni finanziarie che il crogiolo dell'integrazione
Ci vogliono intermediari capaci per fare le integrazioni
Perché integrare vuol dire cogliere il meglio di tutto no eliminare il peggio
Per fare questo occorrono risorse occorrono capacità occorrono professionalità altrimenti non si integra un bel nulla insomma no e questo istituto molto importante che assomiglia molto a quali noi tendiamo di assomigliare presso i più corretti
Oggi gestisce
Tre mila Progetti in più di novanta Paesi con questo approccio di integrazione o integrazione con altri strumenti l'assicurazione che gli viene svolto il project finance buy back cantante vede
Questo consente da un lato di migliorare
La qualità tecnica dell'operazione e dall'altro contribuisce a fare aggiunge quella massa critica necessaria a far decollare il progetto perché anche qui vorrei raccomandare no un po'di realismo no nella nell'approccio a questo problema che condivido mi ricarica massima però
Se questi progetti non aggiungono massa critica soggetti che diventano polvere no e quindi ecco occorre
Un contenitore un crogiolo che sia capace di farlo diventare Massa criticati vecchie un modo di lei più trasparente gestì la cooperazione ma è un modo e comunque l'obiettivo lo raggiunge
Quindi sapeva il lato sta e però sopra cavedano interessa che ci obiettivo venga venga raggiunto insomma ecco io porto come mia abitudine degli esempi che mi riguardano tale che
Azione diventa uno dei pronunciamenti generici dico assume la sua responsabilità
Noi da poco da due anni in questa formazioni sbaglia abbiamo dato alla banca questa caratteristica di Banca di sviluppo e dove cerchiamo di operare in questa in questo termine
Ecco porto l'esempio dell'avrebbero a prendere la costruzione di una centrale elettrica e dal mille duecento megawatt in Pakistan
Del valore di mille settecentoquindici dollari un di un milione cento centoundici dollari operazione è fatta in project finance quindi un modo idee molto trasparente e molto visibile di fare cooperazione ecco come l'abbiamo integrato
C'è stato un intervento di cooperazione l'intervento di garanzia della Banca mondiale
La garanzia della Sace e tutto organizzato dame della centrale a come
Arranger dell'operazione questo è integrazione ma per integrarlo corone capacità professionale solo obiettivo fondamentale è è riassumibile nella formula abusando del thread vanno e questa è la formula attraverso la quale credo che noi possiamo non tornare auguro mercantilismo ma accettare la richiesta dei paesi in via di sviluppo che quella che vogliono partecipare a processo di integrazione e a ricordare ai Paesi industrializzati che spesso diedero aiuto sieste celato spesso il pagamento di rimborso delle barriere protezionistiche venivano messe
Venivano pagati e poi attraverso crediti aiuto questo è un modo attraverso il quale si è sviluppato questa politica
Ecco questo non vuol dire inoltre che la devo dire inoltre che che il nuovo scenario della cooperazione è la è la cooperazione industriale
Ecco finora la cooperazione italiana hanno avuto un ruolo preponderante forse eccessivo i grandi progetti infrastrutturali
Che è difficile contestare perché è un modo attraverso i quali coinvolgere le multinazionali in questi grandi processi insomma no ecco qui finora nella cooperazione italiana hanno prevalso una ideazione o in gestione riguardava l'onorevole
Grassi accentratrice no questo non ha favorito la trasparenza e ha favorito
La mediazione fra Stati no o là che non sia importante la mediazione fra Stati ma quando suo fra Stati cioè qualche rischio dura abbiamo visto quindi l'operazione deve basarsi sulla collaborazione detto industriali che è fondamentale per evitare gli inizi di prima con iniziative concepite e gestite anche dal basso questo sì gli orti credo questo tipo di di processo quindi si tratta di spostare risorse settore pubblico quello privato mantenendo al pubblico l'attimo l'attività di indirizzo di e di controllo a questo riguardo le scelte contenute agli indirizzi
E lavorati dal CIPE a favore dell'imprenditoria locale veniva qui ricordata sono da condividere questi indirizzi che io ho ho letto e mi sembra che sia uno vadano direzione divo diverso ecco il cui lavoro che va fatto ai fianchi e sulle John Benson
Da giovedì c'è una strada difficile una strada però obbligata la cornice attraverso la la quale si possono realizzare quelle integrazioni
E infatti questo Region Venture hanno così difficoltà a nascere ragion Venture nasce e qui il ruolo del sistema bancario imprenditoria minore mi devi faceva di menzione sono fondamentali è un lavoro ai fianchi un lavoro o diuturno lavoro di consulenza non nascono spontaneamente né da John venti uno esso senza far riferimento a questo tipo di John Ventures abbiamo visto che aumentando i servizi reali Jōban cioè l'aumento non è già ben certo
L'odiavo capito che età tra i servizi reali andava affrontato quello del manager perché andava poi a fare da John Venture osserva una banalità gli ho pensato che in Italia dai quarantacinque ai cinquantacinque anni esistono qualche migliaia di manager che ormai che sono usciti dalle aziende no eh in aziende non c'entro più abbiamo realizzato una banca dati di destinare già e stiamo offrendo questi manager ai potenziali che soggetti Greggio invece e vediamo che il imprenditori italiani ai più incoraggiato il pacchetto finanziario gli interessa ma è non non è l'ultima istanza è anche importante però gli interessa l'accompagnamento io cito questo discorso dalla banca dati manager per dire tutta quella sommatoria di servizi reali che sono fondamentali per far capire questo tipo di di di di indirizzo insomma ecco
Non bisogna perdere occasione per sviluppare tutte le forme di cooperazione intermedia
Per fare questo occorre però che nell'attività dei sistemi bancari e degli imprenditori rientri questo tipo di politica che la politica di medio termine ma politica comunque che va messa all'ordine del giorno tutte quelle forme di cooperazione intermedia che io posso provo ad elencare contatti commerciali
Intese di commercializzazione produzioni su licenza trasmissione del know-how manageriale tutte formule direi di supporto collaterali complementari ma sono fondamentali per potere comunque dare un'accelerazione a questo
Processo ecco dobbiamo
Falsi che imprenditoria acque a cui lei si riferiva piccole nell'impresa alle banche locali nutriamo offrire a questi soggetti pacchetti organici che includevano varie opzioni
Formazione di nuovi imprenditori assistenza tecnica manageriale tutoraggio il monitoraggio questi sono tutte attività che possiamo farle insieme riforme ed impresa alle banche locali ecco però ricordiamoci anche che la cooperazione non è il solo fatto di strumenti ma anche di attori
Non basta integrare gli strumenti occorre integrare gli attori della cooperazione e due sono a mio avviso i protagonisti potenziali finora assenti
Da questo processo sono le banche locali i paesi in via di sviluppo e la finanza etica cui prima qualcuno di voi faceva riferimento ecco l'argomento delle banche locali certamente il terminale d'altra parte l'ha trovato
O è l'imprenditore se c'è se non c'è la banca locale per limitata che e così poco sufficiente che sia e comunque terminale e che va e valorizzato va preso nella giusta dimensione va aiutato deve diventare un agente di sviluppo comunque per lui paesi occidentale
Ecco finora la cooperazione ha trascurato il mondo del credito locale invece la sollecitazione la raccolta del risparmio la selezione dei iniziative anche se o strumenti rozzi è comunque una fase importante a cui dedicare è attenzione ecco certamente questo stimola le banche locali deve essere anche fatto carico alle banche i Paesi occidentali insomma no che questa visione
Noi richiamiamo spesso alle banche italiani che devono essere più soggetti di sviluppo di ed è giusto che siano più attenta ai processi di sviluppo è una missione storica delle bancone di essere non solo intermediari di risorse agenti di sviluppo questa funzione che si assegna assiste a Banca in ogni Paese del mondo e quindi sta più più a noi
Fare in modo che queste banche erogati dei paesi in via di sviluppo possono avere quella crescita culturale che fondamentale ecco in questa direzione così mi viene messo così
Abbraccio una riflessione insomma no io sento dire negli ultimi giorni no che esistono e si aggiudica da questo atto di danni veramente gli esuberi sistema bancario oggi si dice che sono trenta mila gli esuberi resterà bagagli penso che sia forse
Anche un po'di più
Ma c'è mai venuto in mente lei prima ricordava il bacino del Mediterraneo e i Paesi del del Corno d'Africa dovrebbero essere i terminali
Teme che sia naturale che sia questo ma ce n'è uno che in mente che forse questi trenta mila esuberi anzi anziché a carico della finanza pubblica come visione doveva andare una parte di questi quelli più interessanti più motivati possono essere anche destinati per periodi brevi di tempo insomma non vogliamo mandare nessuno no immissione in Paesi disagiati ma questi Paesi mediterranei non mi sembra che non siano tanto
A a fare in modo a fare in modo che le nostre banche possono mettere i terminali e aiutare le banche locali a fa crescere questi progetti o altrove la strada
Ultima sarà possibile a un modo diverso di parlare di trenta mila trenta mila esuberi ecco sono strade che possono essere percorse quindi ecco noi su questo argomento cito un esempio come si può fare la cooperazione o fare cooperazione
Anche attraverso strumenti imprenditoriali io quando arriva Emilio Dido centrale ho visto che la cooperazione l'ha fatta attraverso gestioni di leggi e e migliaia di miliardi no francamente non sempre avevano una distinta è un impatto produttivo sul territorio mi riferisco in modo particolare ai Paesi dell'Est ma lo dico presi del resto abbiamo inaugurato un'altra forma di fare cooperazione
Mi doveva centrare avvinto come giorni fa una carenza promossa dalla Bears per creare un fondo chiuso per fare piccole e medie imprese a Pietroburgo ma mi sembra che sia un modo diverso di usare
Forme di cooperazione e l'abbiamo fatto con strumenti di mercato senza nessun ricorso a strumenti di finanza pubblica
Certamente sono spazi marginali non sono sparsi definitivi e vengo al secondo assente articolo della finanza etica ecco è una protagonista che nel nostro paese non c'è stato
Fino alla cooperazione oltre agli interlocutori istituzionali ha visto la partecipazione di organizzazioni non governative
Finora i loro interventi sono stati legati alla disponibilità delle risorse pubbliche che c'erano
Ecco sappiamo che esiste una disponibilità in Italia ancora molto latente
Da parte dei tagliatori a concedere risorsa condizioni favorevoli purché calate verso obiettivi ad alto profilo
A profilo etico ecco il finanziamento etico la cooperazione è una strada una strada in cui si possono incamerare risorse e con riguardava lei che centrale attento a questa a questo sentimento a approfondito lo studio
Pubblici saremo se non sbaglio a gennaio
Febbraio chiede che non anticipo cito solo un dato che mi sembra che mi sono state le ha ricordato Massimo ha ricordato ricordo io un solo fondo medico statunitense l'anno scorso ha raccolto risorse maggiori di quella cooperazione nove native italiana e quindi capiamo che c'è spazio per questa materia certo parlare di ogni volta che si parla di finanza etica non l'Italia dove si c'è una turbativa non c'è
Di un Paese che ancora deve
Essere maturo dal punto di vista della mercati finanziari insomma no ci ha sempre una sensazione di utopia no aveva meno io la provavo anni fa esso rompo meno ma insomma c'è c'è qui siamo negli anni al mondo utopico e invece non ci siamo
Viaggiando nel mondo utopico basta citare
La ecco Acciona interne cioè Stati Uniti e che fornisce assistenza creditizia piccole Made in America Latina compressi dell'importo medio di cinquecento dollari questo fondo etico anche portafoglio prestiti di ottocento milioni di donne ne conta oltre duecento mila
I clienti insomma no quindi come vedete insomma c'è questa potete sta possibilità che certamente non non è che possiamo affidare e e pensare che la finanza etica sia risolutiva tutti i problemi che abbiamo di fronte non lo aveva fatto ma però questo dimostra che ci può essere un percorso dai da curare grazie a Dio
Mi sembra che la pubblicistica di questi giorni ultimi sei mesi e molto ricca di questa di questo aspetto io mi auguro che faccia a ancora maggiore strada certamente non si tratta di sostituire i protagonisti tradizionali della cooperazione no i governi e le imprese con con la finanza etica questa ha un aspetto mi auguro che ce l'abbia non sarà così immediato ma è un processo di crescita che va a Babaman restandoci concludendo io noto sento da operatore sottolineo questi aspetti perché questi sono da me richiesti che c'è una in uno spazio non coperto tra stato e mercato
Lo stato vincolato dalla sua crisi fiscale e quella del mercato vincolato dalla quello che noi economisti definiamolo Shorter rimise mano tutto quello legato a risultato domani mattina insomma no senza fare uno sforzo di medio Periodo che comunque uno sforzo economico lo sforzo imprenditoriale è uno sforzo va recuperato nel mondo a mio avviso per poter parlare di sviluppo visioni di medio periodo
Se non recuperiamo divisione da imprenditori Edo parlo da operatori del credito non parlo da
Dice neanche o da o da uomo volontariato parla imprenditore una figura di medio periodo non diciamo affrontare in questi periodi e ci tiriamo addosso televisivi o indifferenti il settore non protette
Può creare un ponte tra queste realtà per coprire il gatto e crescente dei bisogni
Materiali i paesi in via di sviluppo e le aspirazioni morali che esistono nei Paesi industrializzati i dati che prima ricordavo che dovessimo eloquenti
è provato concludendo fino a ieri i pilastri la nostra azione verso i Paesi a rischio sono stati grida aiuto agevolazioni all'estroso garanzie assicurative questi debbono continuare ad avere un ruolo ma purché integrati questa è la novità
Io a crearne altri e sono la cooperazione industriale e la valorizzazione ricordo dei sistemi bancari locali
Legion Venture e l'internazionalizzazione con le tecnologie strumentazioni nuove quelle per tali quelli del project finance questo progetto senza Benedetto che poi la finanza di progetto che poi è riscoprire in qualche modo il gusto di fare le cose in funzione nella loro capacità di produrre reddito superato è sempre un modo abbastanza positivo è corretto e e la cooperazione etica a mio avviso sono una strada che può essere percorsa
Per quanto riguarda la banca rappresento su questo argomento ci siamo
C'abbiamo uno Statuto stiamo operando siamo interessati che disponibili a collaborare con voi quando riterrete di riprende questo argomento su basi più legislative più impegnative grazie
La ringrazio la tintarella parole immediatamente a togati direttore dei rapporti con lei sta dalla consente
Ma io ringrazio
Il gruppo progressista per aver voluto invitare anche una tante del sistema delle imprese in industriali italiane
Cercherò di sintetizzare molto brevemente il punto di vista dell'impresa e su questo tema così difficile e controverso della cooperazione allo sviluppo anche perché devo dire che nell'ambito delle riflessioni che su base associativa noi organizziamo
Da parte di tutta una larga serie di intese che hanno avuto continuano ad avere interessi operativi se nel campo della cooperazione allo sviluppo ci sono sicuramente molte preoccupazioni
E certamente anche delle possibilità di proposta e cercherò verso la fine
Del mio breve intervento di dare qualche indicazione in questo senso per essere molto concreto penso che sia bene partire da una constatazione
Che per le imprese industriali
Si impone specialmente in un momento come quello attuale in cui come ricorda il presidente imperatori l'internazionalizzazione la globalizzazione oramai un obiettivo assolutamente necessario per poter sopravvivere nella competizione internazionale
E cioè quella che occorre riconoscere che anche nel sul tema della cooperazione allo sviluppo
Bisogna fare in modo da dare concretamente a questa politica della cooperazione un ruolo strategico connaturato all'interno della politica estera economica perché la cooperazione allo sviluppo a degli effetti diretti
Sul problema della competitività dei sistemi Paesi che oramai sono quelli che si affrontano correntemente su tutti i mercati internazionali questo non per una scelta scientifica astratta ma per una costatazione concreta e cioè per il semplice motivo che tutti gli altri nostri partners internazionali seguono questa strada quindi non non possiamo sottrarci se vogliamo rimanere
Nell'ambito della competizione internazionale a utilizzare anche lo strumento della cooperazione allo sviluppo come uno strumento anche di politica economica e quindi di presenza sui mercati
Da questo punto di vista è evidente che i tagli recentemente anzi già da parecchi anni apportati in Italia i fondi della cooperazione per tutta una serie di problemi che sono contemporaneamente di natura psicologica giudiziaria e direi di esigenze di bilancio
Hanno tolto alle imprese italiane un elemento di competitività che invece mantengono i nostri concorrenti
I quali utilizzano la cooperazione come un ornamento strutturale di presenza in una ampia serie di paesi in via di sviluppo io ho notato prima il presidente Grassi ha dato delle indicazioni devo dire molto puntuali e precise sulle priorità
Prime che si vedono oggi in questo momento data la situazione dei fondi di bilancio trans il presidente imperatori ci ha parlato
Di un agenzia tedesca che opera in novanta Paesi su tre mila progetti quindi qui c'è evidentemente
Una discrasia una contraddizione che dovremmo cercare di superare se è chiaro che ci sono problemi di bilancio forse anche problemi di strumenti adeguati di strumenti efficienti e su questo vorrei ritornare alla fine
D'altra parte non lo posso dimenticare che soltanto l'anno scorso ho scoperto che un Paese come il Giappone
Aveva diciamo finalmente cancellato dalla lista dei Paesi beneficiari dell'aiuto giapponese il Brunei che notoriamente è uno dei Paesi più ricchi del mondo
Quindi evidentemente i nostri concorrenti utilizzano l'aiuto come uno strumento di penetrazione e questo perfino nei Paesi che certo non si possono
Classificare in via di sviluppo
Le nostre imprese hanno da tempo identificato in maniera molto precisa in qualche volta anche piuttosto diciamo vivace i danni che sono conseguenti alla paralisi della cooperazione è evidente che lei queste imprese si sentono tagliate fuori da tutta una serie di Paesi dove praticamente se non c'è un supporto d'aiuto almeno come elemento componente di un certo mix in pratica non si entra
C'è poi il problema che ha creato dalle procedure molto defatiganti che sono indispensabili certe volte per realizzare i nostri progetti di aiuto e che a volte ci sono arrivate fino a quattro anni Sister giunge dall'erogazione e queste procedure hanno creato dei danni specifici all'impresa
Per a vantaggio dei nostri concorrenti più volte si è sentito dire sulle piazze estere non perdete tempo con gli italiani perché i loro progetti richiedono anni e spesso non vanno imposto che questo è sicuramente un danno non solo un danno per l'immagine dell'Italia mandano anche delle singole imprese
In più queste imprese lamentano
Un danno alla loro affidabilità non solo su quel mercato quindi non solo nell'Africa subsahariana ma anche in un contesto molto più ampio perché notoriamente
Gli imprenditori si parlano fanno delle comparazioni
E poi obiettivamente il taglio delle disponibilità ha prodotto tutta una serie di sprechi per investimenti fatti in specializzazioni in tecnici in strutture adeguate che erano state costruite per queste operazioni e che praticamente vengono a cadere
Quindi quale dal nostro punto di dal punto di vista delle nostre imprese l'obiettivo che de in realtà perseguire la cooperazione allo sviluppo secondo voi bisogna cercare un giusto equilibrio fra interventi strutturali infrastrutturali che sono sempre indispensabile per far funzionare le economie
Nei Paesi in via di sviluppo
E un sostegno all'imprenditorialità tenendo presente che sono questi due strumenti che assicurano veramente un uno sviluppo permanente uno sviluppo duraturo con l'attenzione e quindi come ha già indicato presidente imperatori
Occorre pensare a organizzare orafo favorire la creazione di Joan gancio occorre sviluppare ancora di più processo di formazione anche quello di formazione manageriale ma soprattutto processo di formazione tecnica
E fa
Promuovere il trasferimento di tecnologia devo dire che da questo punto di vista nell'ambito del sistema confindustriale le associazioni delle categorie produttrici sono certamente i primi attori interessati a promuovere queste iniziative soprattutto quelle sul piano della formazione in definitiva è già stato ricordato
Anche in precedenza
Nell'intervento del signor Salucci
C'è la l'opportunità l'interesse a creare un processo di creazione d'impresa
E quindi da questo punto di vista le nostre impresa anche le piccole e medie imprese italiane possono essere utilizzate su questa base
è evidente che
Gli interventi umanitari hanno una loro logica sia nell'emergenza sia nel breve termine
Però ci sembra importante che anche in sede legislativa venga fatta una distinzione molto precisa fra i fondi destinati agli interventi umanitari e quelli che invece sono destinati alla cooperazione economica più indirettamente produttiva
D'altra parte
Un'altra critica che è stata fatta la situazione attuale legata al problema delle norme crescita degli strumenti multilaterali rispetto a quelli bilaterali questo non perché non vogliamo ancorarci al criterio dell'aiuto legato dell'aiuto strettamente e bilaterale
Ma perché gli aiuti multilaterali
Contro un vantaggio forse più più psicologico che reale di cessione diciamo della responsabilità gestionale praticamente producono uno svantaggio certo per le nostre imprese che è evidente che le nostre imprese molto più difficilmente nel contesto multilaterale possono avere un ritorno di questi fondi
Devo dire
Noi proprio l'anno scorso abbiamo fatto un esperimento
Per cercare di utilizzare i famosi fondi slegati giapponesi progetti pilota abbiamo fatto con i giapponesi una missione in Indonesia
Non è venuto fuori praticamente nulla quindi non esistono degli strumenti multilaterali di utilizzo di aiuti non legati questo significa che lo strumento bilaterale e la destinazione bilaterale dei fondi d'aiuto deve essere mantenuta e deve avere come aveva avuto in passato un'importanza preponderante rispetto agli aiuti multilaterale
Un altro elemento penalizzante che per la verità che è rimasto solo forse più annunciato che che concretizzato è quello che è stato introdotto con la legge quattrocentododici del novantuno
E che prevede per le operazioni di aiuto l'effettuazione di gare aperti alla concorrenza europea
Con questo non vogliamo dire che abbiamo delle perplessità sulle gare perché evidentemente l'industria privata per definizione accetta il principio della competitività quello che non ci sembra accettabile valido è aver introdotto forzatamente un meccanismo di apertura alla concorrenza europea in realtà non ha condizioni di reciprocità perché in molti paesi europei
Per un lato non sono legati a operazioni di questo genere e per l'altro di fatto anche quando hanno deciso in sede legislativa magari di operare in questa maniera in sostanza non non aprono le loro chiare ai nostri produttori i quali una volta di più si trovano svantaggiati
E vorrei quindi anche per avviarmi a concludere a quelle che possono essere le proposte del sistema industriale per una revisione nel breve e nel medio termine degli strumenti di cooperazione
Direi di sì per quanto riguarda soprattutto il breve termine un primo punto è quello di rivalutare la funzione economica degli aiuti soprattutto quelli che hanno potenzialità produttive quindi quelle che possono trasferire imprenditorialità creare delle nuove in prese quindi rendere il più possibile il più possibile rapidamente autonomo il sistema produttivo nei paesi in via di sviluppo
Un altro punto importante è quello di sviluppare non come dicevo l'aiuto multilaterale ma le possibilità di finanziamenti paralleli l'anche presidenti Pera dove parlava di confine con financing cioè di fare in modo che i nostri fondi vengano utilizzati per finanziare determinati progetti che sono stati già abbagliati anche da organismi internazionali ho ho anche multilaterale questo è sicuramente una garanzia supplementare in particolare una garanzia importante per ottenere le coperture assicurative
Che sono poi indispensabili e quindi anche questo ci sembra un un obiettivo importante che potrebbe essere raggiunto
Anche nel breve termine senza troppi cambiamenti legislativi
Nel medio termine direi che si impone oramai in maniera evidente una revisione approfondita della legge quarantanove
Ci sono già alcuni disegni di legge discussione in particolare al Senato che fanno dei tentativi forse molto limitati e più dettati dall'emergenza ma è certo che bisognerà dedicare a questa revisione della legge quarantanove una con un'attenta valutazione del prossimo futuro
Forse il punto più importante è quella di farla tenendo conto dei comportamenti e degli strumenti che vengono scelti e realizzati soprattutto da parte dei nostri concorrenti dei nostri partners europei non è il caso di inventare
Strumenti nuovi ce ne sono parecchie anche particolarmente efficiente e a questo punto credo che uno degli strumenti che noi ci sentiamo di poter sostenere ne parla anche Grassi nella sua introduzione e quello della creazione di una agenzia per la gestione dell'aiuto allo sviluppo che sia il più possibile professionale e che tenga conto delle esperienze che sono state fatte in Paesi come la Germania per esempio Giada molti decenni anche perché questo strumento oltre ad avere delle grandi potenzialità di efficienza di realizzazione concreta
Dei progetti spesso riesce anche a produrre finanza in proprio
Normalmente questi interventi vengono fatti non soltanto con fondi messi a disposizione dallo Stato ma come il prodotto finanziario della gestione dell'agenzia e quindi questo è un fatto assolutamente importante perché alleggerisce in momenti così difficili come quelle attuali il tesoro per la provvista di fondi necessari per finanziare l'aiuto credo che l'idea della creazione dell'agenzia dovrebbe avere una priorità per un ragionamento che forse potrete trovare paradossale proprio perché nello stanziamento pubblico all'aiuto che raggiunto al momento attuale su un livello più basso
Può consentire una partenza di questa nuova agenzia in condizioni sicuramente più facili che non se si fosse trovata gestire tre quattro mila miliardi
Che erano disponibili anni fa quindi sembra che
Tutto sommato questo potrebbe essere il momento migliore per fare un esperimento partire magari con disponibilità minori utilizzare tutti questi strumenti nuovi in cui si è parlato anche stamattina
E cercare di dare una soluzione nuova al problema della cooperazione rinvia
Grazie dare la parola a questo punto Sabine Siniscalchi
Ricordando chi invece onorevole contenti essendo ammalato non potrà essere presente
Grazie onorevole Craxi mi associo ai ringraziamenti di relatori che mi hanno preceduto ha rivolto agli organizzatori di questa importanti occasioni di confronto e di dibattito sulla cooperazione italiana
In una situazione vini di crisi quale quella che sta sotto gli occhi di noi tutti
Ecco in ci tengo a sottolineare che sono qua con una duplice rappresentatività
Rappresento la mia associazione Mani Tese una delle ONG che operano ondate lungo tempo in Italia costituita trent'anni fa quando ancora non esisteva in Italia una legge sulla cooperazione con i Paesi in via di sviluppo e rappresento anche il forum per la lo sviluppo sociale la lotta all'esclusione
Che invece un'entità di recentissima costituzione Natta nel novantaquattro in vista di un importante avvenimento internazionale quali è stato il vertice dei capi di Stato e di governo
Che si è svolto quest'anno nel marzo di quest'anno a Copenaghen
Ecco il forum ha colto lo spirito di Copenaghen e ha saputo raccogliere oltre sessanta tra associazioni e reti che in Italia si occupano dei problemi più diversi
Dall'abitazione alla salute mentale all'immigrazione alle relazioni interculturali alla cooperazione
Ha colto lo spirito di Copenaghen perché il vertice sullo sviluppo sociale promosso dall'inazione uniti
I era punto nelle intenzioni dell'ONU il primo vertice INCE in cinquant'anni sullo sviluppo inteso come problema globale problema che riguarda tutti i Paesi e tutte le società del mondo
Le tematiche al centro del dibattito di Copenaghen erano povertà disintegrazione sociali disoccupazione i problemi che stanno mettendo a rischio la sicurezza e la stabilità di tutte le società anche di quelle ricche ben nord del mondo
I dati che definiscono questi problemi sono già stati citati parte si onorevole Grassi ha ricordato che ci sono oggi un miliardo e cento milioni di persone che vivono al di sotto della soglia della povertà con meno di un dollaro al giorno
La disoccupazione riguarda ormai il trenta per cento della forza al lavoro attiva su secondo le Nazioni Unite su due virgola otto miliardi a lavoratori il trenta per cento
Appunto o a un impiego nun sufficientemente Rent Munerato quindi sul più compatto settecento milioni circa oppure disoccupato centoventi milioni
E poi la conflittualità il disagio sociale che assumono forti in forme diverse
Ma si manifestano ovunque trasformandosi spesso in veri e propri conflitti di carattere civile sempre le Nazioni Unite ci dicono che dal novantuno dal mille novecentonovantuno ad oggi sono scoppiati Bin settantanove guerre civili
Dati che denunciano uno stato di sofferenza dell'umanità nettamente in contrasto con le speranze generate dalla fine della guerra fredda e della contrapposizione bipolare
Problemi che si producono a dispetto dei progressi compiuti nel campo scientifico e tecnologico a dispetto della dell'ampliarsi delle libertà civili e delle e degli spazi democratici ricordiamo che l'ultimo decennio è stato per eccellenza il decennio della democratizzazione di interi continenti pensiamo all'Africa all'America Latina
Problemi che si producono a dispetto di la crescita complessiva della ricchezza mondiale che e cresciuta sempre secondo i dati dell'ONU di sette volte negli ultimi cinquanta
Di fatto ci dicono gli esperti ci troviamo di fronte a un processo di crescente concentrazione della ricchezza e delle opportunità nelle mani i settori sempre più ristretti della società
Cito ancora un dato il venti per cento della popolazione mondiale possiede l'ottantatré per cento di tutta la ricchezza mondiale
Problemi di carattere globale che sono dunque innescati da processi di carattere globale finalmente anche nel nostro Paese forse grazie alla pubblicazione del libro di
Tatti che operano secondo logiche diverse da quelle della tutela sociale ed ambientale
Che Hiromi in maniera graduali il potere degli Stati
Chi riesce a sfuggire a qualsiasi qualsiasi tipo di regolamentazione
E che difficilmente guidata persino dalle organizzazioni internazionali preposti al governo della finanza e dell'economia e mi riferisco alle istituzioni di Bretton Woods al Fondo Monetario Internazionale e la Banca mondiale
Sì è vero ad esempio che il fondo monetario non ha voce in capitolo sui movimenti speculativi di capitali
Che ormai riguardano il novantaquattro per cento dicono gli esperti delle di tutte le transazioni finanziarie internazionali e che ammontano a qualcosa come mille miliardi di dollari al giorno
Ecco di fronte a questa situazione neanche a Copenaghen i governi hanno avuto la forza e la capacità di trovare strategie comuni
Si sono limitati a delle enunciazioni di principio riaffermando la propria intenzione di appropriarsi nuovamente di un ruolo che spetta sulla densità un ruolo nel campo politico e sociali e testualmente nella dichiarazioni finali si dice
Che
La libera interazione delle forze di mercato non può da sola garantire il progresso sociale pertanto sono necessarie politiche pubbliche che correggano gli effetti indesiderati del mercato e mi completini meccanica sul
Tuttavia i governi si sono arenati di fronte ai nodi cruciali della sistema economico il politico internazionale mi riferisco alle questioni del debito alla all'esigenza di stabilire dei codici di condotta per le imprese multinazionali a sistemi coordinati di tassazione delle ricchezze
Alla riduzione programmata delle spese per gli armamenti alla revisione delle politiche di aggiustamento strutturali che come sappiamo ormai Comegna messo persino dalla Banca Mondiale
Provocano hanno effetti devastanti sui settori sociali più deboli dei Paesi sottoposti a queste politiche di aggiustamento proprio a causa dei drastici tagli alle spese sociali alle spesi dell'istruzione e la sanità
E i Governi non hanno neppure saputo trovare di di finire degli impegni precisi nel campo della cooperazione a Copenaghen come spesso succede in questi in questi grandi conferenze internazionali si è fatto un po'l'apoteosi della cooperazione come panacea i tutti i mali le sofferenze dell'umanità
Eppure è stato tolto
Dal documento conclusivo è stata tolta una scadenza precisa l'anno due mila
Entro il quale i governi avrebbero dovuto impegnarsi per ottemperare appunto a quell'impegno che come è già stato desto è stato preso nel settantadue nel mille novecentosettantadue chi destinare almeno lo zero sette per cento
Del loro prodotto interno lordo per l'aiuto allo sviluppo
Questo impegno è stato reiterato ma senza stabilire entro quando vado integrato
I Governi non hanno neanche se voluto accettare in maniera appunto decisiva una proposta lanciata dalla alcune agenzie delle Nazioni Unite da lui in diffida l'Unicef in particolare e ripresi sostenuta dalle organizzazioni non governative che la famosa proposta vinti vinti
Vale a dire che si destini almeno il venti per cento dell'aiuto per obiettivi di sviluppo sociale dalla dire Piera saluti di base istruzione primaria istruzione professionale
Fornitura di mezzi di produzione piccoli produttori etc quest'impegno dei paesi
Uno due
Inevitabile
Vorrei anche
In qualche modo introdurre alcuni elementi questa giornata
E che hanno una caratteristica quel di offrire elementi per una discussione che deve poi facciamo entrare in un imbuto di carattere legislativo
Del quale si avverte la necessità e che quale oggi
Cioè in discussione alla camera e assegnato sul tema della cooperazione Poli
Ormai esiste un così un dibattito a nostro avviso a tutto campo spesso privo di agganci i punti di riferimento
Con diciamo su oggetti che si muovono non sempre con altro rigore poi soprattutto la K di piombo della vicenda giudiziaria che ne ha in qualche modo così tagliata l'immagine rispetto alla quale invece mi crediamo che oggi occorra fare un passo un passo avanti
Chiedo scusa se a presiedere questa prima sessione saranno io spesso abbiamo alla Camera una congiuntura particolarissima anche con la stampa via certamente informato che impedirà ad alcuni parlamentari della Camera chiesto e presenti
Proprio perché si sta diciamo giocando una partita abbastanza abbastanza importante bene io passerei immediatamente alle relazioni e alla diciamo agli interventi previsti nella prima sessione
Vorrei partire da un paradosso della cooperazione italiana
Stiamo discutendo organizzando conferenze su una materia parlo in termini economici temi finanziari praticamente inesistente
Basti osservare gli stanziamenti di aiuto pubblico allo sviluppo previsti dalla Finanziaria dell'ottantadue novantasei
Per ottenere conferma della drammatica riduzione degli aiuti ai Paesi divisi
Oramai il volume di cooperazione gestito direttamente dal nostro governo e dell'ordine di settecento miliardi di lire all'anno
Ricordate il cinque mila miliardi nel novantadue ancora
Mentre i contributi obbligatori e gli organismi internazionali ammontano a mille settecento miliardi in cinque anni di dalle passata
Da un aiuto pubblico allo sviluppo
Equivalente allo zero trentanove per cento del nostro prodotto nazionale lordo all'uno allo zero virgola quattordici queste ridà l'idea che c'è a modellare
Della parabola negativa in pratica la cooperazione italiana oggi esiste in funzione degli impegni obbligatori con la comunità internazionale
La nostra cooperazione diventato soltanto cooperazione multilaterale passista
Allora perché dibattere sulla cooperazione allo sviluppo dell'Italia
Perché siamo convinti noi progressisti che l'Italia non posso costruire la sua politica estera
Né assolvere i suoi compiti europea senza alcuna politica di cooperazione allo sviluppo
Ciò si sostanzia almeno per tre
Elementi indiscutibili
Vediamo
Il primo
Il riconoscimento nel Trattato di Maastricht della cooperazione come impegno comune dell'Unione Europea
Due le nuove dimensioni e della sicurezza e della politica internazionale che attribuiscono un rinnovato il più incisivo ruolo alla cooperazione allo sviluppo
Terzo
La posizione di frontiera del nostro Paese in uno spazio economico e politico come quello mediterraneo
Particolarmente soggetto all'instabilità e all'esplosione delle
Vogliamo discutere di cooperazione anche perché la possibilità di crescita delle risorse destinate a questo scopo si presenti la apparentemente come incompatibile
Con la suprema ragione di ridurre il deficit pubblico per entrare nel nell'Europa di Maastricht
Il dibattito sulla cooperazione italiana in estrema sintesi deve rispondere a questo doppio imperativo
Come costruire una reale politica di cooperazione e come tale costruzione può essere compatibile con i vincoli di bilancio
Prima di indicare le nostre proposte all'interno di questo quadro voglio dire alcune parole su due possibili soluzioni diciamo schematiche semplificatorio
La prima è quella di chi crede che per l'Italia non sia necessario avere una propria politiche di cooperazione a che sia sufficiente mantenere impegni con gli organismi multilaterali
O internazionali
Cioè chi all'Italia basti pagare la sua quota di cooperazione multilaterale per rimanere nel club dei paesi che contano e anche per affrontare i problemi di sicurezza e di politica estera legati all'azione di cooperazione
Fermo restando che siamo per una forte vocazione multilaterale dell'Italia pensiamo che sia illusoria la funzionalità di una strategia fondata sulla rinuncia ad assumersi delle responsabilità in questo campo
La comunità internazionali in primo luogo l'Unione europea esigere ai vari Paesi un impegno ben maggiore che il mantenimento delle quote obbligatorio di risorse
La crisi della cooperazione internazionale mostra come non esista un soggetto o un piccolo gruppo di soggetti sui quali deporre la responsabilità dell'attività di cooperazione
La stessa Banca mondiale per citare il soggetto più significativo dell'assistente internazionale vive anche essa è una fase di ripensamento e di revisione delle sue politiche
La crisi politica e finanziaria messicana di un anno fa ha messo in seria crisi d'ottimismo sull'aggiustamento strutturale
L'Italia è chiamata a contribuire allo sviluppo internazionale non solo con risorse finanziarie ma anche con i veri con proposte con politiche
Una seconda semplificazione da evitare e quella di chiedere all'Italia un semplice aumento di risorse
Si tratta di una posizione che prescinde dalla stop
Significa della nostra cooperazione
La crisi della copertina italiana ricordiamolo il prodotto innanzitutto della sua stessa azione
Della ma la cooperazione
Prima che dei vincoli di bilancio
è impensabile quindi che senza una seria politica ed una seria riforma la cooperazione posso trovare il consenso politico e sociale necessario perché di taglia rinnovi suoi impegni
Per inciso
Il ceto politico oggi il governo alla Camera e al Senato è un ceto politico sostanzialmente estraneo al teste la cooperazione patate
Estraneo per formazione e per diciamo consapevolezza troppe questo non va dimenticato una prima proposta di tipo metodologico dei progressisti e quindi quella di seguire un percorso di breve durata da concludersi entro marzo del novantasei che veda nella Commissione parlamentare d'inchiesta il luogo della critica costruttiva e della riflessione per un dibattito sulla cooperazione in un solo fra le forze politiche
Ma anche con la direzione generale della cooperazione e il Governo con legni Cicconi Esperti con il mondo economico e finanziario con le associazioni e il terzo settore affinché si arrivi ad un corpo di proposte da presentare alle sedi legiferante del Parlamento
La cooperazione italiana non può rinnovarsi chi all'interno del quadro e del dibattito della cooperazione europea
Non si tratta perciò di inventarsi obiettivi e priorità
Ma di adottare dare un contributo italiano agli orientamenti più efficaci innovativi che ha raggiunto la cooperazione internazionale
In primo luogo per quanto riguarda gli obiettivi
Si è affermata la convinzione che l'orientamento fondamentale della cooperazione allo sviluppo deve essere la riduzione della povertà
Le dimensioni della povertà del mondo
Un miliardo e trecento milioni di persone in condizioni di per più povertà assoluta e i suoi effetti dirompenti in termini umani e di instabilità e conflittualità insieme ai più di trent'anni tentativi falliti di fare della cooperazione uno strumento della politica economica e la sicurezza dei suoi dei Paesi donatori sembrano coniugarsi per determinare che la riduzione della povertà costituisca la principale ragione di essere della cooperazione allo sviluppo
Questa è stata la principale conclusione del sunnite di Copenaghen
Per l'Italia da qui politiche di cooperazione è stata caratterizzata da un costante mutamento di obiettivi di priorità
E particolarmente necessaria questa definizione strategica Kill ancori all'interno della cooperazione europea e internazionale
Non può darsi sostanza che ad ogni cambiare di governo sia una politica di cooperazione diverso
Sulla base di questo orientamento l'Italia deve definire il suo contributo di collaborazione con gli altri soggetti donatori
Specificatamente come è stato più volte indicato dalla direzione generale della cooperazione la nostra cooperazione deve puntare su quattro principali punti di forza
Il primo la nostra relativa maggiore conoscenza rispetto ad altri donatori di alcuni Paesi beneficiari come ad esempio i Paesi del Corno d'Africa
E la nostra maggiore intensità e complessità di rapporti con alcuni Paesi mediterranei
Due l'esperienza acquisita nel settore socio sanitario
Tre
La qualità dei progetti di sviluppo sociale portati avanti dalle nostre ONG quattro la promozione dell'imprenditoria locale compresa la micro imprenditorialità come meccanismo innovativo di lotta alla povertà
Per poter affrontare questo obiettivo è necessario un contesto economico internazionale favorevole Paesi beneficiari affinché Possa spiegarsi d'azione della cooperazione in particolare si richiede che i rapporti commerciali debito estero non solo non tolgono ai paesi in via di sviluppo quello che ricevono dalla cooperazione allo sviluppo ma chi si è avviato un processo che cerchi di integrare anche i Paesi poveri nell'economia internazionale
In altre parole risulta imprescindibile una forte coerenza nell'azione spera dei Paesi donatori in primo luogo dell'unione europea
Per l'Italia significa un doppio impegno
Da un lato dovrà sostenere le proposte di cambiamento della politica agricola e della politica commerciale europea che favoriscano i Paesi più poveri
La tv della cooperazione Esterna è sostenibile soltanto se prepara le condizioni per lo sviluppo dei rapporti e degli strumenti economici internazionali in primo luogo il commercio
Dall'altro lato l'Italia dovrà articolare la sua differenza la sua politica economica estera considerando anche io rientra menti della cooperazione ad
Senta del passato quando si cercava soltanto una funzionalità della cooperazione interni di politica economica quando si cercava soltanto
Una subordinazione
Dello scambio economico alla cooperazione
Ora si dovranno inserire le tematiche della cooperazione nel politiche economiche
Ad esempio l'impatto ambientale e sociale di Investimenti
La promozione della cultura imprenditoriale il Paese ricevente la cancellazione del debito dei Paesi più poveri
La politica economica e la politica di cooperazione verso i Paesi in via di sviluppo hanno molti punti in comune basta che non si confondono e che i rapporti fra le due politiche non siano assegni
L'individuazione della riduzione della povertà come obiettivo centrale della nostra cooperazione non significa modificare le priorità geografiche dell'Italia
Ma qualificare il contenuto e il ruolo nella nostra politiche di aiuti
Esisteva mai un forte consenso acché la condizione italiana si debba concentrare in non più di una decina di Paesi
E che siano due le nostre aree prioritarie
Il Mediterraneo in senso esteso comprendendo in Medioriente e il Corno d'Africa
Nei Paesi prioritari la lotta alla povertà e l'azione specifica della cooperazione allo sviluppo ma in nessun caso e la nostra unica politica
In particolare verso i Paesi del Mediterraneo è indispensabile articolare tutti gli strumenti disponibili
Politica estera politiche economiche cooperazione culturale scientifica e tecnologica
Cioè creare un'ampia offerta di cooperazione in senso esteso ma con una divisione di funzioni e un coordinamento sia all'interno dell'Italia che con i programmi di cooperazione mediterranea dell'Unione Europea
La riduzione della povertà è un obiettivo coerente con i programmi multilaterali che l'Italia sostiene finanziariamente in particolare con il principale accordo di cooperazione allo sviluppo dell'Unione Europea cioè la convenzione di Londra
La riflessione sull'esperienza di lo medici offre inoltre alcuni insegnamenti particolari importanti particolarmente importanti per il rinnovamento della nostra cooperazione bilaterale
La lotta alla povertà non solo è strettamente legata agli orientamenti che oramai tutti i modelli di cooperazione hanno adottato
Diritti umani Democrazia sviluppo sostenibile sviluppo umano e partecipativo ma costituisce il principio coordinatore dell'attico di cooperazione
L'efficacia degli aiuti direttamente legata alla vocazione verso lo sviluppo del Paese ricevente e alla sua capacità di ricezione degli aiuti esterni
La cooperazione da governo a governo che ha caratterizzato la storia della cooperazione internazionale mostra oramai enormi i limiti in termini di utilizzazione ed efficace degli aiuti
Il segni di crisi della convenzione di romeni dipendono in parte da una struttura istituzionale chi ha considerato i governi centrali
Dei Paesi ACP Africa Caraibi Pacifico quasi come unici interlocutori dell'unione europea
Non è chiaro non è casuale che il nuovo approccio della cooperazione decentrata proposto dalla Commissione europea abbia origine soprattutto né i fallimenti del modello di cooperazione centralistico di Lomé
Il decentramento della cooperazione non riguarda solo i Paesi donatori iniziative delle regioni e degli enti locali ma anche quelli beneficiari
Si tratta di rapportare la cooperazione alle popolazioni direttamente interessate facendole partecipi del processo decisionali la cooperazione decentrata è una cooperazione fra comunità del Sud e del nord che mette in moto le risorse disponibili sul territorio
Siamo convinti che la cooperazione italiana anch'essa fortemente centralistica può trovare un'opportunità di rinnovamento nell'approccio della cooperazione decentrata approccio che già sta mostrando
Una maggiore efficacia pur nella sua breve esistenza
Ci sembra inoltre che questo tipo di approccio avvicini le tematiche che la cooperazione e lo sviluppo dei cittadini in particolare i giovani la mancanza di consenso e di entusiasmo per i problemi della cooperazione che si riscontra nel nostro Paese e legato anche alla lontananza degli attività di cooperazione del mondo reale
Peraltro anche con una cooperazione riformata e con maggiori risorse sarà comunque necessario mobilitare risorse non pubbliche a questo scopo
Apple un fatto consolidato l'attendente del nostro Paese verso un ordinamento di tipo federalista
Ciò imporrà che Regioni ed enti locali abbiano maggiori competenze anche nei rapporti internazionali
Bisogna quindi ampliare i regolamentare più compiutamente le attività di cooperazione decentrata e già previste nel nostro ordinamento ma in un modo ancora disorganico e contraddittorio
Infine non si può ignorare chi vuole rapporti più complesse tra l'Italia e il sud del mondo e dato dei flussi migratori
Spesso con faciloneria
Si ipotizza un rapporto quasi meccanico fra la cooperazione e il controllo dell'immigrazione
Si tratta invece di un rapporto particolarmente difficile ma l'approccio probabilmente più utile e quello della cooperazione decentrata da un lato perché sono le amministrazioni decentrate quelle che affrontano i problemi dell'immigrazione
E dall'altro perché la cooperazione territoriale permette il coinvolgimento dello stesso immigrante nei programmi di aiuto
La moltiplicazione dei soggetti della cooperazione sia nei Paesi donatori che nei Paesi riceventi e oramai una tendenza consolidata
C'è chi vede in questo processo un disordine ancora maggiore che in passato con un'Offerta frammentata in piccoli progetti di cooperazione disarticolato
Si tratta effettivamente di un pericolo reale
Ma non è negando o nascondendo la moltiplicità dei soggetti
Chi possiamo affrontare il problema
Basti pensare che la prevista crescita del settore non profit
Grazie anche la legge Fantozzi sicuramente incrementerà il ruolo di questo settore nella cooperazione allo sviluppo
Le esperienze di una delle federazioni Dionigi Licci chic
Con la Ras assicurazioni
E quello della Banca Etica per creare finanziaria Terna killer per lo sviluppo sono solo i primi esempi di una tendenza che inevitabilmente si moltiplicherà
La cooperazione allo sviluppo non potrà più assumere un'attività esclusiva delle governo è una fiera regola regolazione di questa tendenza
Non può che essere quindi risultato dell'esperienza
Anche a questo proposito così come nel caso del rapporto fra cooperazione bilaterale e multilaterale si deve cercare il massimo di coordinamento ma si deve mettere in conto soprattutto in una prima fase un certo disordine
Perciò più che a vantare proposte articolate di coordinamento costruite a tavolino mi interessa a questo proposito proporre alcune linee di discussione
E imprescindibile che l'Italia articoli una vera politica estera
Chi la cooperazione allo sviluppo diventa una componente strutturale della politica estera non uno strumento o un surrogato di essa che le priorità geografiche della cooperazione non cambino ogni anno e che le condizioni politiche siano guidate per i i principi della cooperazione e necessario somma una politica estera attiva in Europa e nel mondo in grado di rappresentare la cooperazione italiana e dialogare alla pari con la politica economica
Fissate da una parte del governo le priorità e gli obiettivi della politica di cooperazione necessario un corpus tecnico qualificato in grado di esercitare una vera leadership intellettuale nel campo degli aiuti
Quest'organo deve preparare tecnicamente i programmi paesi Nicastro prioritari per l'Italia
Deve contribuire alla discussione dei programmi cofinanziati dall'Italia con gli organismi multilaterali
Deve orientare offrire consulenza alle amministrazioni decentrate e alle organizzazioni non pubbliche nelle loro attività di cooperazione deve fare il monitoraggio e la valutazione interni le porte e le valutazioni interne dei programmi della cooperazione italiana
Per questi funzioni ci sembra particolarmente appropriata la creazione di una Agenzia per la cooperazione allo sviluppo
Che supporti tecnicamente gli orientamenti della politica di cooperazione adottati dal governo e adesso risponde direttamente
La mia idea voglio essere chiaro
E che al momento della decisione politica e di attività diplomatica corrisponda un momento altrettanto qualificato e con margini di autonomia
Nella gestione della cooperazione allo sviluppo
La nostra esperienza fondata sul doppio ruolo del diplomatico rappresentante della politica estera e gestore della cooperazione
Non è stata così
Si è caratterizzata per essere una struttura fragile in condizioni di subire quello che la commissione di studio sulla cooperazione dell'ex ministro Colombo chiamava
Incrostazioni degli interessi di soggetti esterni
Sulle caratteristiche concrete dell'agenzia avremo tempo di discutere ma fin da ora faccio un appello a tutti gli interessati ad avanzare proposte in queste e in altri centri
La repressione degli eventuali abusi nel campo della cooperazione spetta evidentemente alla magistratura
Per il controllo amministrativo di legittimità formale ci sono giorni istituzionali Accio proposte quali la Ragioneria generale dello Stato la Corte dei conti
Ma resta aperto il problema del controllo politico
Che come per tutte le attività del Governo deve competere al Parlamento
E quindi opportuno noi avanziamo una proposta
Di questo tipo che il Parlamento costituisca un apposita Authority dotata delle competenze dei supporti dei supporti necessarie
Vorrei concludere la mia relazione sollevando un problema più generale
La cooperazione allo sviluppo non deve essere concepita come un settore
Della politica estera
Come un fondo dal quale prelevare risorse
Perché è un modo di cattivi rapporti nord sud è una fabbrica di conoscenza sullo sviluppo del mondo
Come scrive il comitato consultivo della cooperazione olandese
E un investimento nella pace nella sicurezza di tutti
Nel nostro futuro grazie
Io darei immediatamente la parola a dose di spesa così vicedirettore del centro studi politiche internazionali
Venivano prima di tutto in questa breve relazione voglio ringraziare
Questo invito che mi infatti mentre il tie un po'un ringraziamento più generali perché io mi occupo di cooperazione italiana più o meno dall'ottantanove e sempre
Parlare
L'azione voglio indicare alcuni elementi più generali sul quadro della cooperazione allo sviluppo internazionali
Non è solo l'Italia anche sino con con le stesse a drastici tante però la cooperazione internazionale mostra molti segni di stanchezza sì non di aperta crisi
La riduzione dei fondi pubblici nazionali e internazionali non sembra fermarsi
Tra i Paesi OCSE solo il Giappone ha mantenuto il suo livello abituali di aiuti tra gli organismi multilaterali la situazione non è molto diversa
La diminuzione del Budget del gruppo Banca mondiale ha colpito in modo particolare Lai direi cioè l'organismo che più direttamente si occupa dei Paesi poveri
L'unico l'organizzazione delle Nazioni Uniti per lo sviluppo industriale del PVE essi non conterà più con il contributo degli Stati Uniti cioè circa la quarta parte del suo bilancio
Ma anche la situazione economica degli Enti Pini un altro organismo chiave della cooperazione internazionale non è affatto positiva
Contemporaneamente però ben altro quadro offrono influssi privati destinati ai Paesi in via di sviluppo
Nel mille novecentonovantaquattro tali afflusso ha raggiunto i due centoventisette miliardi di dollari un vero record contro i cinquantaquattro miliardi dell'aiuto pubblico allo sviluppo
Appena quattro anni prima nel mille novecentonovanta La PS era pari a cinquantasette miliardi di dollari rappresentando più della metà del totale delle risorse finanziarie destinate ai Paesi del sud del mondo
Fondi privati che si moltiplicano e fondi pubblici che rallentano questa è la caratteristica essenziale dei rapporti finanziari attuali fra il nord e il sud del mondo e da qui che parte la nostra riflessione
Da una parte questo quadro dei rapporti finanziari è uno dei principali indicatori delle trasformazioni economiche avvenute nei paesi in via di sviluppo
E il sud del mondo si è profondamente diversificato e sono emersi molti in su
Sono ovviamente molteplici fattori che spiegano questa differenziazioni per poter tentare qui un'espirazione sintetica
Il percorso generale però va rintracciato nella capacità o nella possibilità che il PDS hanno del riuscire a inserire sì nell'economia internazionali
Il grado di integrazione nel mercato mondiali di paesi regioni popolazioni è diventata la vera frontiera fra lo sviluppo e il sottosviluppo
I flussi futuri finanziere non sono soltanto l'indicatore dell'inserimento dei Pbs nella globalizzazione
Ma ci offrono anche no il Converso la geografia della marginalità internazionali quelli che non sono inseriti seguendo la destinazione dei duecentoventisette miliardi di dollari
Del novantaquattro possiamo osservare comune si si fermano in Asia e in America latina
Anzi in meno di dieci Paesi di queste aree
Non li troviamo nell'Africa subsahariana tranne che marginalmente nell'investimenti nelle miniere nelle Energia della Nigeria e probabilmente nemmeno l'entrata del Sudafrica nel mercato finanziario modificherà la sostanziale emarginazione del continente
La geografia della marginalità Cirri corre il ritardo e i limiti dei processi di modernizzazione mondializzazione
Per integrare la maggior parte della popolazione della terra sono necessari ma completamente insufficiente le politiche macroeconomiche
L'integrazione dei due terzi del mondo richiede politiche di sviluppo e riforme sostanziali nei principali rapporti economici fra nord e sud in primo luogo i rapporti commerciali
Ma richiede anche che i Paesi e le popolazioni emarginati del sud diventino soggetti del proprio riscatto queste due condizioni offrono l'occasione per riqualificare le politiche e gli strumenti della cooperazione internazionali
Dalla geografia della marginalità emergono con chiarezza quali sono le priorità geografiche settoriale della cooperazione
Dove e come concentrare gli aiuti
Le dimensione dell'esclusione e le sue conseguenze in termini di sicurezza globali richiedono di pensare allo stesso tempo in termini innovativi al problema delle risorse finanziarie necessarie per la cooperazione l'obiettivo fondamentale della riduzione della povertà e dell'esclusione
Dovrebbe incentivare il miglioramento della qualità dell'offerta di cooperazione compresa le stesse a ristrutturazioni delle agenzie nazionali e internazionali
Incaricati
Sui contenuti della lotta alla povertà sul sul primo punto individuato riguardo a le priorità e ai contenuti
Io credo che si possono individuare due percorsi innovativi o due nuovi approcci tue tentativi e il primo è stato ampiamente indicato dall'onorevole Grassi che quello della cooperazione decentrata
E il secondo che su quello che mi fermerò brevissimamente e quello degli strumenti finanziari di appoggio alla micro imprenditorialità si tratta Piero di duelli tecnologie si può lette tra virgolette e strettamente legati alla trasformazione dei paesi in via di sviluppo
Cioè alla riduzione o le scomparsa dello Stato alla crescita della società civile all'incorporazione dei criteri del mercato nell'economia informale alla nascita di una nuova istituzionalità pubblica a partire dell'amministrazione locali
Il si deve anche dei due tecnologie legati a nuovi paradigmi dello sviluppo
Che si fondano in che e nello sviluppo le persone vanno prima delle corse lo sviluppo e un processo di apprendimento la democrazia e la partecipazione sono Calori funzionali allo sviluppo
Per quanto riguarda le finanze delle microimprese questa seconda tecnologia individuata nella lotta alla povertà
E questa fa intimamente rapportata alla trasformazione quantitativa ma soprattutto qualitativa della povertà
In termini schematici si possono individuare tre tipologie nel mondo dei poveri netti Vs
Una prima temo tipologia e quella fondata sulla mobilità fisica
Si cerca altrove il lavoro perso ogni lavoro noi mai trovato Como sedici in America centrale se vota con lo Spears si vota con le gambe e se ne va
In molte occasioni questa mobilità e anche Mika immigrazione internazionali e una parte del PD emessa e diretta verso i Paesi industrializzati
Una secondo una seconda tipologia integre l'esercito dell'economia informale
In non pochi PVE essi questo settore e addirittura più importante dell'economia formali si tratta di un'economia estremamente composito
Una parte piccole in realtà riesce a inserirsi nel circuito formali un'altra parte segue il ben conosciuto arte d'arrangiarsi e un'altra ancora passa dall'economia informale al Giro della criminalità
Tra le tipologie che ha visto che agiscono nell'economia informali Esiste poi un settore che possiamo definire quello dei poveri e che si sono stancati di essere i poveri cioè quei qui cinquecento milioni di poveri con un alta percentuale dei covoni che gestiscono con certo profitto le micro imprese
La letteratura economica li chiama micro imprenditori ed effettivamente condividono molti elementi della cultura imprenditoriale
In termini di produzione delle della povertà queste sta diventando una delle strade più efficace
Sia per la sosta la sua sostenibilità fondata sull'impegno e la responsabilità dei propri soggetti che per gli effetti culturale contro l'assistenzialismo e le attività degli attivi
Il principale problema per la crescita il consolidamento e il necessario salto qualitativo della micro impresa
E costituito dal fatto che questi imprenditori privi di garanzie patrimoniali non hanno accesso al credito
La banca mondiali e stima che non più del due per cento dei micro imprenditori dei paesi in via di sviluppo partecipa di qualche che qualche tipo di servizio finanziario
Rendere accessibile il credito a questo settore può diventare una significative qualificanti attività della cooperazione internazionale su questa linea ormai si dispone di una discreta esperienza
L'antecedente più importante e la grammi in banca
E l'appoggio di un'organizzazione dell'uno li fa a questa iniziativa si tratta di una banca nel Bangladesh e specializzate micro crediti
E che ormai raggiunge una tientela de più di due milioni di mutuatari coprendo quasi la metà dei bilanci del Paese
L'istituzione finanziaria di sostegni alle micro imprese si sono moltiplicati negli ultimi anni
Il Bryne Indonesia anche su una clientela dei due milione di mutuatari e dodici milioni del risparmiatori
E i micro crediti del Banco soli in Bolivia rappresentano circa il dieci per cento del mercato potenziale mentre i suoi mutuataria superano la terza parte del totale della Bolivia
Un primo studio complessivo del fenomeno e lavorato dall'agenzia americana per la cooperazione Youssef lo servente
Che prende in considerazione dodici casi dell'Asia dell'Africa e dell'America l'attiva arriva a conclusioni particolarmente interessante
Di queste conclusioni e due ci sembrano rilevante la prima e che i poveri pagano i prestiti
Le sofferenze bancarie sono minimi il sistema dei gruppi solidali ispirato all'esperienza del grammi in banca date le dimensioni dei crediti duecento quattrocento dollari e le scadenze a breve anche poche settimane e in grado di supplire le garanzie patrimoniali
La seconda conclusione dello studio
E che contrariamente a quanto si crede questi istituzione finanzieri hanno molti punti di forza per diventare sostenibile e ristabilire circuiti di autofinanziamento risparmi interno credito
Per i Paesi donatori sono tre le principale raccomanda raccomandazioni da fare
Primo appoggiare l'istituzione finanziari e non i progetti della micro imprenditori tira lì imprenditorialità secondo cercare la vitalità di queste istituzioni e terso offrire no no per la loro crescita
Tutto ciò significa che altri soggetti dei Paesi donatori
Che tradizionalmente hanno avuto un ruolo passivo di semplici enti esecutori o finanziatori possono e debbono giocare un ruolo di primo piano nella riduzione della povertà
In particolare la partecipazione dell'istituzione finanziaria Evelyn presi europee quindi italiani può costituire una garanzia sulla qualità di questi programmi
In un recente studio per il Medio Credito Centrale nel quali ho partecipato abbiamo potuto osservare che le struttura finanziaria dei prestiti ai poveri può disporre dei numerosi strumenti
Che la loro gestioni non è meno complessa di altre attività finanziati
Quindi le nuove tecnologie della cooperazione accennate e in particulare la seconda su l'istituzione finanziere della micro imprenditorialità richiedono non solo un diverso partenariati o fra Sud e Nord ma anche un nuovo partenariato fra i soggetti agenti dello sviluppo in particolari
La partecipazione e ripeto non in quanto semplici
Enti esecutori e ho erogatori delle amministrazioni locali dell'impresa in ed è l'istituzione finanziaria dei Paesi donatori deve essere accompagnata da un dialogo sistematico da una contaminazione di mondi quale amministrazione centrali della cooperazione e soprattutto con le ONG le organizzazioni sociali presenti da tempo nella realtà dei paesi in via di sviluppo
L'altrettanto necessaria riqualificazione delle ONG potrei fare un impulso in un rapporto di collaborazioni qua nel mondo economico e finanziario
Le attività di alcune ONG italiana come il Molise nuovi mondo e la promozione dell'imprenditoria locale nella provincia di Buenos Aires
Gli amici se nella promozione delle piccole imprese in Burkina Faso costituiscono dei segnali incoraggianti a questo riguardo
Anche nella gestione dell'aiuto quindi a partire delle elementi o dei percorsi innovativi e l'orientamento e sta modificando l'organizzazioni e il ruolo delle amministrazioni nazionali della cooperazione la cooperazione diventato ma una materia che richiede ancora una maggiore capacità tecnica io una maggiore specializzazione che in passato e strutture agili e in grado di dialogare con un'ampia varietà di soggetti costituiscono dei requisiti fondamentali
Le strutture nazionali tendono ad essere più snelle e con maggiore capacità propositiva
Si richiede da loro un minore ruolo gestionale a favore di un ruolo leader nell'indirizzi nel coordinamento così come una rappresentanza forte nelle sedi multilaterali
Non solo e non tanto per difendere interessi nazionali quanto per proporre e negoziare politiche favorevole allo sviluppo internazionale
Nel caso europeo predominano attualmente boutique due privati quello sul coordinamento
E sulla possibile revisione di lavoro fra la Commissione e le amministrazioni nazionali e quello sulle riforme organizzativa all'interno dei vari Paesi
Al di là delle forme specifiche che addotta questo dibattito i suoi termini si centrano soprattutto sul come incrementare l'efficacia degli aiuti
Ed è constatabile una tendenza verso una ricerca di maggiore autonomia delle strutture tecniche della cooperazione la maggiore indipendenza del Git pizzette in Germania la proposta in discussione in Olanda per costituire un'agenzia la maggiore specializzazione del Silene Svezia la privatizzazione della cooperazione in Gran Bretagna
La riqualificazione della cooperazione internazionale deve essere accompagnata accompagnata comunque da un sostanziale incremento del volume Inter risorse finanziarie
Ma anche qui la formula tradizionale sembra avere poche probabilità di successo
La proposta di un contributo dei Paesi donatori per la cooperazione equivalenti allo zero virgola sette per cento del PNL è stato approvato dal mille novecentosettantadue
Da Londra e sono quattro Paesi Danimarca Olanda Norvegia e Svezia hanno superato questo obiettivo
Il problema non solo si presenta quali inadempimento dell'impegno ma anche della gestione di aziona le degli aiuti i problemi globali non sembrano trovare una corrispondenza con soluzioni necessaria altrettanto globali
A questo riguardo ci sembra particolarmente interessanti per orribile la proposta avanzata dal Nobel Tobin sull'idea di fissare una piccola commissione tipo e l'uno per mille sulle transazioni finanziarie internazionali
Per avere un è stimata è di dimensione di questa iniziativa basti pensare che le transazioni sec. Rizzi Sputnik nel solo mondo industrializzato ammontano a circa cinque intanto cinque cinquantacinque mila miliardi di dollari
Perciò una Commissione per la cooperazione internazionale dello stelo per Delogu dell'uno per mille sarebbe equivalenti al volume attuale dell'aiuto pubblico allo sviluppo
Intanto tutte quelle amministrazioni nazionali che stanno riducendo l'Errico le risorse per la cooperazione potrebbero accogliere la proposta del Giappone nel senso che tale riduzioni sia accompagnata da una cancellazione del debito estero dei Paesi più poveri non è una soluzione ma è un segnale importante grazie
La parolaccia un franco Imperatori presidente di Mediocredito Centrale
Grazie per la per l'invito ecco affrontare
Il il tema della cooperazione in un momento di profonda crisi di risorse credo che potrebbe essere momento peggiore della
Come veniva ricordato dall'onorevole grazie il passaggio
In pochi anni delle risorse sulla cooperazione dal zero virgola quaranta del PIL
A zero dieci chiedo che impone urgentemente questo documento sul rilancio della cooperazione quindi io ho apprezzato l'invito che mi è stato rivolto per dare un contributo dell'operatore che vive vive sul campo con questa esperienza anche se in un ruolo come dirò nel suo
Pubblico multilaterale a per questi scopi e gli scopi sviluppo sociale e questa cifra si abbassa ancora a nella veste che c'entra nel caso che gli aiuti bilaterali
E in questa situazione in una situazione che come è già stato e ieri e tutto anche stamattina è è l'aiuto pubblico allo sviluppo si trova a livelli estremamente bassi questa proposta avrebbe potuto rappresentare una innovazioni reale il concreta
L'aiuto pubblico allo sviluppo appunto ha toccato il minimo storico e e e a dare un'idea delle degli ordini di grandezza
Mi sembra giusto è proprio è una sorta di onesta intellettuale sottolineare che è la cifra che oggi viene destinata in cooperazione allo sviluppo quei famosi cinquantaquattro miliardi di dollari all'anno e una cifra inferiore a a quella che i Paesi indebitati del sud del mondo pagano ogni anno sotto forma di servizio DTT o quindi tanto Watts sotto forma di aiuto
è tanto torna anzi innanzi quote maggiori torna sotto forma di a Paganica degli interessi sui debiti contratti e senta il peronista intellettuale devo dire che oggi i paesi in via di sviluppo per o no a causa anche la protezionismo dei Paesi industrializzati egli del deterioramento i termini dello scambio qualcosa con i cinquecento miliardi di dollari all'anno
Secondo i dati della Banca mondiale quindi dieci volte di più di quello che ricevono sotto forma di aiuti
Mi crediamo francamente che l'attuazione degli accordi di Marrakech sull'Uruguay Round potranno di colpo portare benefici
A economie deboli che vengono inseriti in un sistema internazionali totalmente liberalizzato senza alcuna rete di protezione
Infatti c'è uno studio sempre che la Banca mondiale che dice che questi accordi porteranno di fatto un aumento della ricchezza mondiale calcolati in circa duecentotredici miliardi di dollari l'anno ma l'Africa subsahariana
Una delle fasce più povere se non la più povera del PRA e del pianeta perderà immediatamente qualcosa come due virgola sei miliardi di dollari l'anno
Questo per dire che ancora una volta ci si preoccupa di far crescere la ricchezza ma non ci si preoccupa della sua distribuzione
La cooperazione internazionale in in questa situazione economica mondiale
Purtroppo secondo noi non fa altro che veicolare questa forma di diseguaglianza che si va accentuando e i o nel migliore dei casi titolare di rendere sopportabili disagi di una situazione che mi secondo il nostro giudizio e penso anche secondo il giudizio delle Nazioni Unite profondamente iniqua
Un ulteriore distorsione e della cooperazione è data dal fatto che in assenza di decisioni i programmi politici che portino ad un riequilibrio della situazione sia a livello internazionale che all'interno dei singoli Paesi una quantità crescente di aiuti viene assorbita dall'India cinse che si moltiplicano nelle varie parti del pianeta
Oltre figli ormai siamo a quasi oltre il dieci per cento dei delle api estri destinato alle dei paesi del da investito vera a iniziative di merci ma gli chiesi fa parte di un coordinamento internazionale di che raccoglie le principali ONG europee che si chiami euro steppa e che ogni anno pronti propone all'opinioni pubbliche a e a mondo politico un rapporto sulla cooperazione che si intitola di di Reality Olimpia
Ecco in questo rapporto si denuncia questa tendenza a sostituire l'aiuto destinato allo sviluppo strutturale con l'aiuto d'emergenza non perché non si sia convinti della necessità di soccorrere popolazioni colpiti da calamità il disastro da guerre ma perché si ritiene che questa situazione vada innanzitutto prevenuta e che e si il secondo motivo per cui si esprime la perplessità nei confronti della dell'aiuto divergenza è che questo aiuto non va a sostenere la società civile dei paesi che non ricevono
E questo dato e confermato dal rapporto dietro con l'ufficio del dell'Unione Europea per l'aiuto umanitario che su
Circa settecento quanto Trombin Dionigi ECU destinati lo scorso anno a investito direttamente nelle leggi nelle associazioni della società civile del Sud soltanto seicento mila i la cifra veramente i irrisoria
Ecco quindi non può andare verso Lella società civile perché viene gestito interamente da su oggetti
Del nord del mondo e inoltre risulta estremamente il più costoso di l'aiuto destinato allo sviluppo strutturale
Basti pensare che il piano di salvataggio che il Messico costa qualcosa come cinquanta miliardi di dollari dalle dico una cifra che equivale a tutto la pièce dinamiche
E vengo alla conclusione del mio intervento con delle proposte che necessariamente saranno sentiti che visto la necessità di rispettare i tempi che ci sono stati assegnati proposte di carattere politico
Essenzialmente che esprimiamo a coloro che nel nostro Paese
Sono incaricati di definire programmi e politiche di cooperazione innanzitutto vorremmo che proprio Piera i motivi che ho descritto fin qui l'Italia assumessi un atteggiamento più coerenti nelle sedi internazionali e portarsi quei principi che va affermando
Istintivo dia confermano la sua volontà di sostenere una maggiore giustizia sociale aveva una maggiore solidarietà tra i popoli un più concreto rispetto dei diritti umani che questi principi vorremmo non rimanessero nelle righe dei decreti e dei litigi la venissero portati nelle sedi inviati internazionali giovedì vengono prese le decisioni che riguardano il destino dei popoli e mi riferisco all'Unione Europea ai vertici di gessetti agli incontri della Banca mondiale del Fondo monetario
Perché soprattutto in questi ambiti che spesso i diritti dei popoli più deboli di settori più deboli della società non vengono tenuti in considerazione
Il secondo l'uomo vorremmo che l'Italia che effettivamente si trova in una crisi
Economica che non vogliamo rinnegare
Si facesse portavoce di alcune proposte estremamente validi
Che mirano a recuperare risorse da destinare allo sviluppo sociale in particolare mi riferisco alla tassazioni di movimenti speculativi di capitali da Fëdor Tobin tax e alla diciamo riduzioni progressiva dei bilanci per la difesa e delle spese per Armani che leader eredi i cosiddetti dividendo di pace
Quindi soldi si possono trovare basta basterebbe che il nostro Paese proponesse questi cose e rilanciarsi appunto proposti fatte a Copenaghen e purtroppo decadute
E per rimanere nel campo del disarmo vorremmo davvero che il nostro Paese si impegnasse per una riduzioni
Programmatica e possibilmente per la cessazione totali della vendita di armi ai paesi in via di sviluppo
Riteniamo che questa attività sia una vergognosa contraddizione in tinti di pace sul nostro Paese fatwa sbandierando soprattutto in questi giorni con invio di contingenti
Militari nella ex Jugoslavia e riteniamo che sia uno sperpero scandaloso di risorse che nei paesi acquirenti potrebbero essere destinati allo sviluppo umano
Assistiamo invece a pericolosi involuzioni sotto questo profilo infatti proprio in questi giorni si sta propone proponendo una revisione della legge centottantacinque su come che regolamenta il commercio italiano delle armi e alla approvazione della quale anche la nostra associazione ha partecipato in maniera attiva
Chiediamo che l'Italia e dialisi in più e si associ alle decisioni di alcuni Paesi europei alla Danimarca Ileana nordici in particolari e accetti di adottare nella nella propria cooperazione allo sviluppo la proposta finti clienti quella che ho citato prima vale a dire di ad esempio e decida di destinare a almeno il venti per cento del suo purtroppo poco aiuto a obiettivi di sviluppo sociale
Chiediamo che l'Italia sostenga le attività delle agenzie di sviluppo dell'ONU
Uno degli esempi positivi che è stato portato a Copenaghen dal Comitato nazionali preparatorio esiti positivi sulla cooperazione del nostro Paese è stato proprio il programma per udire
Che in Italia finanziato nella sua quasi totalità e che a certamente aiutato
In maniera efficace la pacificazione in nell'area centro americana un programma realizzato da lui inghippi in stretta collaborazione con la società civile locale
Vorremmo anche che l'Italia si impegnasse sul fronte della della democrazia e della partecipazione popolare ecco
Di fronte alla palese iniquità del sistema internazionale suona falso il continuo richiamo ai principi di democrazia fatto dai Paesi donatori
L'esperienza ci dimostra che l'aiuto bilaterale ma anche quello multilaterale hanno in passato seguito e continuano a seguire la politica dei due pesi e due misure a seconda degli interessi strategici dei Paesi donatori
Il nostro Paese purtroppo non si è sottratto a questa logica perversa
Ecco le conquiste in campo politico attraverso i processi di democratizzazione che ho citato prima rischiano davvero di essere vanificati dall'assenza di conquisti equivalenti in campo economico
La democrazia rimarrà una parola fanatica in lì centinaia di milioni di poveri analfabeti affamati del sud del mondo se essi continueranno ad essere esclusi
Dal dall'accesso alle risorse fondamentali come la era iscritto i mezzi di produzione
E sì continueranno a non poter soddisfare i loro bisogni fondamentali
Le lezioni multipartitismo la libera impresa non bastano ad assicurare il rispetto dei diritti della di una popolazione e altrettanto indispensabile mettere fine a fenomeni antidemocratici come l'accaparramento di patrimoni comuni il latifondo il nepotismo la corruzione la dipendenza dei partiti politici da gruppi di interesse commerciale
E soprattutto va garantita fornendo loro gli strumenti adeguati
La garantito il libero funzionamento delle associazioni popolari di movimenti di base dei sindacati delle cooperative in special modo delle cooperative dei piccoli produttori e delle donne
Che mi preme ricordarlo sono l'ottanta per cento dei poveri del mondo
Vorremmo infine che finissi rispettato riconosciuto e sostenuto il nostro lavoro
Il lavoro di noi o in Egitto il nord del mondo Dinoi ONG italiane
Che certamente abbiamo commesso degli errori ma che se non altro abbiamo al nostro al nostro attivo alcune azioni fondamentali innanzitutto non ci siamo mai fatti condizionare ha già prima della fine della guerra fredda dalla logica del bipolarismo nei nostri interventi abbiamo sempre cercato di porre al centro di questi interventi il soddisfacimento dei bisogni di settori più poveri delle popolazioni
Abbiamo rappresentato ci siamo sforzati di essere il veicolo privilegiato per entrare in contatto con le popolazioni con la società civile del sud del mondo
Abbiamo cercato di proporre un modello di sviluppo nel nostro Paese non improntato solo sulla crescita economica Massud un'equa distribuzione delle risorse su Rispetto
Di delle risorse ambientali sull'approccio di genere sulla proposta di una modello sociale ed economico che come si è detto a Copenaghen metti la gente al centro grazie
Un attimo la segreteria per una informazione volevo semplicemente dire an astringenti ospiti che ragazza è previsto uno a feedback Camassa decenti i lavori riprenderanno a mezzogiorno quarto punto grazie
Prendere posto
Bene iniziamo la seconda parte dei nostri lavori attori e strategie decentramento e terzo settore
Come avete potuto vedere ci sono alcune modifiche anche nelle presenze che sono dovute i lavori partano parlamentari soprattutto appunto alle votazioni
Sulla Finanziaria che no hanno consentito una serie di deputati di o partecipare i nostri lavori
Sui nostri ospiti sono già presente al tavolo dalla presidenza Toro senz'altro la parola quindi a Flavio Zanonato sindaco di Padova vice Presidente Associazione nazionale dell'ANCI
Ecco intervenga in questa doppia veste
Volentieri primo perché posso portare il saluto dell'Associazione nazionale dei comuni italiani e in particolare del precedente
Enzo Bianco
Si tratta di Renzi che ha cercato di rinnovarsi e che ora vorrebbe sul terreno della cooperazione dare un contributo più significativo di quanto è riuscita a dare nel recente passato
E anzi a questo proposito ringrazio
Gli organizzatori di un convegno come questo perché nelle relazione che ho potuto ascoltare questa mattina
E anche nelle discussioni che poi inevitabilmente si sviluppano fra persone che si conoscono e che su questi temi hanno già avuto modo di collaborare
Gli spunti e le idee per poter ampliare la gamma di lavoro dei Comuni sono state sono stati veramente notevoli
E poi mi piace che intervenire come amministratore di una città che sul terreno della cooperazione e dello sviluppo vuole provare a dare un proprio contributo molti cercare di lasciare uno sei
Brevemente visto il tempo particolarmente ristretto Rizzo è stato sottolineato che la cooperazione degli Stati industrializzati
E verso quelli del Terzo Mondo profonda crisi
In Italia questa crisi ha assunto caratteri anche più marcati per un insieme di motivi
Dagli scandali derivanti dalla corruzione derivanti dagli sprechi dell'iter derivanti dall'inefficienza e soprattutto per l'assoluta mancanza di una politica di programmazione
Questo tipo di crisi ha in qualche modo rilanciato e rivalutato il ruolo della cooperazione decentrata promossa dalle amministrazioni locali dai Comuni e dalle città in particolare mobilitando e coordinando forze pubbliche e private che son presenti nel territorio
Che cercano un'interlocuzione diretta con le realtà locali del terzo mondo e che in qualche modo rappresenta una grande volontà di solidarietà e di iniziativa che è presente sia i soggetti ispirati
Da motivazioni religiose si Soggetti ispirati da motivazioni
Ideali di tipo laico ma anche da soggetti che hanno interessi economici che vogliono in qualche modo in queste realtà affermare rispetta di processi di sviluppo che possono essere sinergici con queste esigenze
Questo tipo di rapporto all'esigenza cercato quindi di scavalcare la mediazione di governi che non sempre sono interessati a questo tipo di rapporto sia sul versante dei paesi del sud sia sul versante dei paesi sviluppati
L'intervento diretto degli enti locali lo è noto insomma non si non è un fatto nuovo in Italia ha precedenti di particolare rilievo e di particolare importanza spesso si ricorda l'esempio di Reggio Emilia e la collaborazione del Comune di Reggio Emilia con il Mozambico ancora nella fase della lotta di liberazione di questo paese dal ma il colonialismo
Portoghese questo esempio ha visto col insieme agli altri iniziative che si sono sviluppate a partire da comuni anche di piccole dimensioni da amministrazioni provinciali da regioni iniziative che si sono moltiplicate
Il voglio riferire in particolare iniziative del mia citate la città di Padova perché alcune iniziative ma rappresentano anche come dire il punto di approdo di una riflessione che insieme a voi sempre nei tempi ristrettissimi vorrei fare a Padova sono almeno tre iniziative oggi corso una prima consiste nel fatto che collaboriamo
Con la città di delirante ci siamo con questi gemellata è una città la seconda città del Mozambico capitale come sapete ma appunto immediatamente dopo ci appunto per abitanti Città Universitaria di Ribeira e qui il Comune di Padova sta coordinando lacci Enea e quindi l'ostruzione dei degli artigiani una delle due associazioni degli artigiani
Alcune organizzazioni del volontariato cattolico che già aveva una presenza attraverso associazioni che anche nel dibattito di oggi insomma sono sono intervenute
Una serie di presenze istituzionali che preesistevano al contrario dello stesso Comune di Padova in passato aveva dato dei propri tecnici aderire sta coordinando tutto questo con l'obiettivo di sviluppare iniziative su due fronti primo la creazione di un il cubature di microimprese equidistanza cercare di andare a costruire una realtà artigianale micro impresa in questa città e l'altra e cercare di formare dei degli infermieri professionisti utilizzando anche la grande presenza ospedaliera
E universitarie nel campo salita che caratterizza la città di Padova ci siamo recentemente gemellati
E siamo diventati come Comune il punto di riferimento di un insieme di presenze che già avevano questa forte tensione questo forte interesse in questa direzione
Il gemellaggio già avvenuto il sindaco di Beira collaboratori è già stata Padova abbiamo già stabilito come avviare una serie di iniziative e anche come finanziarle e adesso dobbiamo dare aderire al premier
Tradurre anche formalmente in pratica questo progetto questo forse il progetto principale quale stiamo lavorando contemporaneamente
Stiamo sviluppando iniziative in direzione dei rom stiamo ospitando duecentocinquanta Padova il quattro campi si tratta di popolazioni non più dopo provenienti dalla Serbia erano sull'uscio del frizzante enorme miseria conseguente alla guerra le ha rimesse in movimento e anche qui il rapporto e con il punto di provenienza sono realtà vicine
A Belgrado dove ci siamo impegnati a realizzare un acquedotto
C'è qualche difficoltà con le autorità locali che vorrebbero i soldi e dolci
Consentono quindi di fare una verifica attenta se effettivamente i soldi
Finiscono sito sporgono una infrastruttura di questo tipo però pensiamo di arrivare anche a questo risultato
L'iniziativa però che forse meno importante sotto il profilo della ricaduta ma che a mettere più interessante sotto il profilo della metodologia e la fondazione di un associazione di Comuni che si chiama
Comuni Padovani per la pace che si è dato un obiettivo molto preciso non quello di produrre iniziative ma quello di sostenere iniziative di qualsiasi soggetto
Sia esso istituzionale sia esso volontario sia esso
Singolo a Padova abbiamo anche singole persone per esempio c'è un tale con un aeroplano che tutti tutte le settimane fa un volontario a portare aiuti umanitari zone della Serbia della Croazia seconda
In modo tale che ci sia una strutturazione che aiuta chi vuole produrre iniziative di solidarietà e di amicizia fornendo supporti logistici spazi magazzini fornendo mezzi quando necessario forme fornendo anche piccole aiuti economici
Abbiamo cercato in questo modo non tanto di indirizzare e governare anche se questo è un problema che ci stiamo ora ponendo un fenomeno di solidarietà ma piuttosto di sostenerlo di raccoglierlo di censirlo ha scoperto una realtà di grandissimo
Interesse
Ecco quest'ultimo esempio lo voglio sottolineare perché mi serve lo sviluppo del breve intervento
Che voglio ora continuare e concludere
Questa cooperazione decentrata dei comuni
è stata costantemente marginalizzata
Le leggi sono nostri che si occupano di questo una dell'ottantasette di fatto e preoccupata dice una contrapposizione tra l'iniziativa degli Enti locali della politica estera
Governativa e quindi mantiene su questo una forte ambiguità consentì sostanza agli Enti locali di sviluppare una propria iniziativa
E anche se in qualche misura lasciava qualche varco tutte le iniziative successive attraverso circolari del ministero sono state nel senso di nel senso di chiudere nel senso di impedire nel senso di tagliare una legge successiva del novantatré ha invece aperto margini notevoli per la possibilità della cooperazione e dell'aiuto ai Paesi del sud del mondo ma anche in questo caso e la legge che consente per esempio il coordinamento del ministero degli esteri con l'astrazione nazionale dei comuni con l'Unione delle Province italiane che consentirebbe di stanziare un otto per mille
Lo zero otto per cento del bilancio delle entrate correnti di bilancio iniziative di cooperazione anche in questa in questo caso abbiamo avuto da una parte il Coreco che non hanno consentito poi di applicazioni moltissime realtà e dall'altra la continua anche recente
Iniziativa governativa che ha cercato di bloccare diffidare i comuni il ministro degli Esteri proprio recentemente ha emanato una direttiva che diffida i Comuni da operare in questo in questa direzione
Ora l'esigenza io questo voglio dire di dare comuni un'autonomia comuni agli enti locali uno autonomia nello sviluppo dell'iniziativa non può contraddire la necessaria esigenza di un coordinamento
Evidente che occorrono delle regole occorre una concertazione con il governo occorrono
Occorre un coordinamento quello che invece dobbiamo in qualche modo non negando il coordinamento rivendicare e una politica che vada nella direzione di favorire i comuni e di consentire loro di sviluppare loro iniziativa
E si tratta di iniziative a chi e capace di coalizzare e di catalizzare una più antico effettiva decentrata
Che esiste nel territorio e che ha enormi potenzialità e per questo che
Apprezzato particolarmente il ragionamento che è stato sviluppato nella relazione credo sia necessario che a livello periferico si stabiliscono rapporti diretti tra le comunità locali sesso vorrei che si impegnasse impedirlo sta in questa direzione anche lanci
Sapendo che appunto il coordinamento di tutte queste iniziative consente risultati di particolare di particolare interesse questi di ruolo delle amministrazioni locali può diventare la cooperazione decentrata un ruolo che collocandosi all'interno di una politica governativa che stimola ma che non coartata
Raccoglie tutta una serie di esigenze che si esprimono nelle diverse comunità nei diversi comuni si tratta di un ruolo che può essere di grandissima importanza cosa tra le altre difficoltà va in qualche modo messo in luce età risolto
Una io ho appreso di queste ho cercato di mettere a fuoco questo punto
Attraverso l'esperienza di amministratore si percepisce di meno sono convinta anche in un convegno di questo tipo si percepisce di meno i tavoli di esperto di tecnici di questo settore la la difficoltà maggiore per gli enti locali
Quelli di più piccole dimensioni particolare e comprendere esattamente quali sono le possibilità conoscere esattamente quali sono le leggi conoscere con una certa precisione quali sono i possibili finanziamenti da attivare
Da questo punto di vista
Credo che sarebbe interessante
Non so se l'agenzia proposta dell'azione va in questa direzione
Avere un punto di coordinamento che consente agli enti locali di aderire indirizzi suggerimenti di conoscere progetti sui quali possono impegnarsi a loro volta sui quali possono chiedere alle associazioni del loro territorio di impegnarsi non sottovalutiamo questa cosa perché il le norme disperdersi iniziative dipende anche dalla scarsa conoscenza e dal fatto che la volontà positiva nuove esistenti diffusissima poi si scontra si frammenta si diventa si frattura il mille iniziative proprio per una mancanza di coordinamento quindi chiudo su questo
Esiste tra l'altro anche sottovuoto devo fa questo Forum delle città per la cooperazione decentrata iniziativa che è collegata alle città unite per lo sviluppo a livello più che a livello internazionale serve che ci sia questo coordinamento
Credo che uno sforzo congiunto città o illeggibili
E il convincimento che dobbiamo far maturare anche a livello nazionale governativo di un indirizzo che non sia opprimente per tutti quelli che vogliono sviluppare la propria iniziativa sia un passaggio necessario per sviluppare ulteriori energie che lo ripeto ci sono si tratta soltanto di coltivare e sviluppare
Siamo Flavio Zanonato
Era previsto l'intervento decreto Vito D'Ambrosio presidente della Regione Marche
Però si scusa e impossibilitato a partecipare per motivi legati alla sua attività di presidente della regione è sostituito dal dottor Vittorio Ciccolini direttore all'Osservatorio Interregionale per la cooperazione allo sviluppo cui diamo volentieri la parola
Grazie presidente e porto il saluto del Presidente D'Ambrosio si scusa perché gli impegni regionali purtroppo non gli hanno consentito di essere presente ha lasciato orme questo compito spedirlo svolgo molto volentieri innanzitutto ringraziando ed esprimendo il più bel il mio più vivo compiacimento per l'organizzazione di questo convegno su un tema così importante
Ed anche per quello che ho sentito stamane in questo sul ruolo che la cooperazione decentrata è chiamata a svolgere della nuova politica di cooperazione allo sviluppo e si definì quindi di approfondire questi argomenti noi su questo presenteremo tra poco gli atti di un convegno che è stato organizzato il ventidue febbraio
Dalla Conferenza dei presidenti e quindi dall'Osservatorio interregionale sulla cooperazione allo sviluppo che è un'emanazione dalla Conferenza dei presidenti e dal Consiglio nazionale dell'economia e il lavoro
Il convegno aveva un tema abbastanza affascinante del modo di vedere
Dalla cooperazione sostitutiva alla cooperazione partecipativa
Il ruolo della cooperazione decentrato
Ricordo con piacere di questo convegno l'intervento del dottor Muzio
Che mi auguro quanto prima negli atti troverete per intero
Lui ci ha portato un concetto nuovo nuovo perché noi parliamo di sviluppo umano parliamo di sviluppo sostenibile lui ha parlato di sviluppo umano sostenibile che non è la somma dei due sviluppi
Questo è un concetto a mio modo di vedere che noi tutti dobbiamo approfondire dobbiamo esaminare attentamente i
La Conferenza dei presidenti
Già da diverso tempo sta dibattendo al suo interno nell'ambito del il ministero degli affari esteri la cooperazione diciamo decentrata ma la cooperazione comunque delle Regioni delle Province autonome e degli enti locali
Io cercherò di essere e di far rientrare mio intervento le dieci minuti però ti chiedo scusa una cosa abbastanza complessa mantello dieci minuti
Nel mille novecentottantotto con la legge quarantanove ottantasette il comitato consultivo il quarto gruppo di lavoro predisposto una delibera la delibera dodici che è stata approvata dal
CX comitato interministeriale per la cooperazione allo sviluppo massimo organo previsto dalla legge quarantanove dell'ottantasette fu frutto di un lunghissimo dibattito chi era presente a quell'epoca in cooperazione allo potrà ricordare prima il gruppo di lavoro poi il comitato consultivo pal comitato direzionale poi tutti i vari ministeri poi la delibera dodici io penso che conservi ancora oggi la sua attualità
è un modello a cui noi ancora facciamo riferimento e ed abbiamo inserito nella cartella che avete trovato all'ingresso perché riteniamo che da di possiamo trarre ancora spunti di attualità
La cooperazione allo sviluppo non si fa soltanto nei paesi in via di sviluppo la si fa anche sul nostro territorio ecco questa è la prima impostazione che io debbo dire grazie
Ai diplomatici dell'epoca che con un intuito particolare fossero questo problema l'abbiamo messo sul tappeto purtroppo signor Presidente questa delibera rimasta pressoché inattuata nella parte in cui prevedeva l'intervento delle regioni dell'attività di cooperazione allo sviluppo è rimasta senz'altro
Una significativa esperienza perde
I programmi di educazione allo sviluppo per i programmi di formazione purtroppo poi delle note vicende successive hanno un rallentato anche questo però credo che per quanto riguarda l'attività sul territorio noi
Potremmo riprendere mi auguro che ciò avvenga tempi previa questa opportunità
Opportunità che si deve trasformare in un coordinamento
Il parere a cui il palco fra il relatore che mi ha preceduto faceva riferimento è un parere dell'ufficio del contenzioso del Ministero degli Affari Esteri
Che a mio modo di vedere giustamente
Faceva presente che la cooperazione decentrata non può essere distinta parallela da quella governativa cioè se noi come istituzioni pensiamo di fare questo allora ci trasformiamo in orig
Ma non siamo egiziano istituzioni siamo istituzioni che vogliamo vivere e e lavorare in un contesto governativo ben chiaro di intesa con gli organi e le amministrazioni centrali però con il nostro ruolo la nostra autonomia la nostra peculiarità sia ben chiaro noi a queste principi non rinunciamo non rinunciano perché
Perché dal DPR seicentosedici in poi noi abbiamo dall'articolo tre abbiamo questo concetto della politica sociale già inserito la nostra attività e visto che questo concetto della politica sociale quello che attualmente gli organismi internazionali stanno diffondendo non vedo il motivo per cui voi adesso dobbiamo fare un passo indietro
Noi ci proponiamo con forza e la Conferenza dei presidenti in una documento discusso in Conferenza Stato Regioni ed approvato dalla Conferenza Stato Regioni ha ribadito appunto che c'era questa necessità di coordinamento per questo ha costituito l'Osservatorio interregionale sulla cooperazione allo sviluppo
Per consentire alle informazioni di circolare
Noi e lo dico con rammarico
Non svolgiamo ancora appieno il nostro ruolo abbiamo trovato molte difficoltà abbiamo trovato anche spesse volte incomprensione però con l'aiuto di tutte le regioni e di tutti i colleghi
Abbiamo in di recente ormai nell'ambito nazionale portato avanti con forza questa concetto della cooperazione decentrata
Cooperazione decentrata che li ricordo nell'ambito del ministero nel momento in cui proponiamo questo convegno si diceva che aveva bisogno di una ratifica parlamentare
Ma io credo che i colleghi siano propositivi anche questo di oggi è propositivo e mi auguro che da questo convegno escano delle ottime iniziative e soprattutto delle prospettive concrete
Io su questo sono abbastanza dubbioso consentitemi di dirlo abbiamo sempre sentito anche nelle Commissioni gli affari esteri eccetera poi all'atto pratico ci ritroviamo con un emendamento all'ultima proposta di legge che prevedeva un apposita riserva per la cooperazione decentrata che sta dividendo vita travagliata non so ieri sera che cosa abbiano deciso produttive informazioni erano che quella riserva per la cooperazione decentrata era una uno
Utopia
Quindi mi sembra che dal quello che noi tutti riscontriamo otto quello che tutti nel mondo ormai stanno portando avanti a quello che l'Italia invece sta facendo c'è un notevole scollamento
Scollamento che si verifica anche con l'Unione europea
Stamane l'onorevole vecchia distribuito un regolamento sulla cooperazione decentralizzata noi siamo molto lontani
Proprio nell'ambito governativo ad avere delle procedure disposizioni bento
Non le regioni che cosa le regioni individuano come il loro ruolo
Vi leggo testualmente parte del documento
Forte l'esigenza per le regioni italiane così come per quelle europee di valorizzare un proprio autonomo ruolo per concorrere alla definizione realizzazione di una cooperazione decentrata
I cui cardini principali possono essere riconducibili al coinvolgimento attivo e consapevole dei soggetti istituzionali decentrati detti può essere alle scelte di sviluppo del proprio territorio
Valorizzazione di un ampio ventaglio di risorse umane economiche tecniche presenti nel Paese donatore
In tale ottica gli interventi e le regioni potranno essere orientati verso il rafforzamento istituzionale delle realtà del sud del mondo e dell'Est europeo
E al sostegno della cooperazione decentrata come possibilità di attivare soggetti enti locali ONG associazioni di volontariato piccole medie imprese presenti nel territorio delle regioni e porli in relazione con i soggetti dei paesi in via di scampo
Favorire nello stesso tempo l'aggregazione di risorse pubbliche e private attorno ai progetti di cooperazione questo è un documento che come dicevo è stato approvato in conferenza stato regioni del dicembre mille novecentonovantatré
Ma se il presidente mi dà ancora io ho due minuti di tempo vorrei soffermarmi un attimo su altri due punti
Sul Mediterraneo in modo particolare come osservatorio siamo stati poco piloti di un programma mette plus che sta portando avanti una serie di iniziative in funzione in previsione dell'intervento della Unione europea sul Mediterraneo che voi tutti conoscete ammonta a quattro mila settecentottantacinque
Milioni di ECU quindi una cifra che si aggira intorno ai dieci mila miliardi noi in quell'ambito abbiamo sostenuto una documento compiacere abbiamo visto che è stato fatto proprio da tutte le regioni mediterranee nella quale abbiamo individuato tre assi di intervento
Il primo asse era quello del rafforzamento delle istituzioni locali
Su questo punto è fondamentale io letto anche delle versioni precedenti alla Conferenza nazionale sulla cooperazione del mio novecentonovantuno già da allora si poneva con forza il problema del istituzioni locali è necessario che i governi locali dei centri del loro territorio parte del loro potere è necessario che venga istituita istituzionalizzata nel loro interno una serie di associazioni di strutture con le quali noi
Potremmo e ci auguriamo di poter collaborare il secondo asse che lo abbiamo portato a sostegno della nostra testi
Visto nell'ambito della pianificazione
è un termine che noi Regioni abbiamo molto familiare perché la Costituzione proprio ci si affida questi corpi di programmazione e pianificazione del territorio
Noi riteniamo che la pianificazione del territorio sia indispensabile per poter evadere da quella che fino adesso è stata un intervento a pioggia di cui volevo dire la mano destra non sapeva quello che faceva la sinistra ma di fatto è così noi vogliamo una cornice e per questo vi sottopongo un attimo spero poiché il relatore che mi seguirà o Nadal Petrovic successivamente lo riprendano con forza
Riteniamo che il tavolo di coordinamento che è stato costituito per l'ex Jugoslavia sia un'esperienza utile da poter esaminare da studiare questo tavolo di coordinamento ha successivamente
Diciamo auspicato la costituzione di tavoli di coordinamento regionali a cui partecipano oltre che le regioni le amministrazioni provinciali gli straccioni comunali tutte le forze del volontariato associazionismo del volontariato ed anche dell'ONG laddove esistono
Ma soprattutto questo tavolo di coordinamento proprio su proposta delle Regioni
è chiamato ad adottare un territorio cioè le regioni italiane d'intesa con il ministero degli affari esteri con la base logistica di Spalato
Sotto anche lo stimolo della Presidenza del Consiglio dei ministri dipartimento affari spesso Jean
Ha prospettato appunto che ogni Regione si faccia carico di adottare un territorio nell'ambito di quel territorio si studino apertamente si procede alla mappatura dei Progetti
Sì evidenzino tutte le individualità si facciano partecipi perché altrimenti chi nega Remo tutto quello che abbiamo detto le autorità locali le associazioni locali del loro sviluppo e dopodiché questo programma o questa pianificazione noi la vorremmo sottoporre tutti gli organismi internazionali chiedendo un confronto su questo ma anche un impegno
Che chiunque poi andrà ad agire in quel territorio agirà in un quadro in una cornice in cui nessuno perderà la propria individualità cioè il timore che qualcuno possa Anzac a un progetto coordinato da una Regione a cui partecipano i Comuni e gli enti locali a cui partecipano e associazioni del volontariato leggi la piccola e media impresa
E poi vi dirò una cosa su questa piccola d'impresa
Io credo che assolutamente non si corre il rischio che ognuno per la propria entità perché perché ognuno sarà responsabile di un segmento inserito in un contesto e quindi avrà la sua visibilità il anche il Comune di Roma con cui come Regione Lazio stiamo collaborando intensamente
Avrà nell'ambito di questa un progetto la sua sarà Sarajevo sarà Tuzla non sarà un'altra ma comunque quel segmento viene portata avanti da una individualità ben precise e vi dicevo per la piccola media impresa
Perché con la Cispel stiamo studiando di costituire una joint ventures pubblico-privato locale che abbia per fine la progettazione dei servizi pubblici e la gestione dei servizi pubblici lasciando poi la piccola e media impresa la possibilità
Di gestire cioè di realizzare questa iniziativa e Joy dentro che praticamente dovrebbe essere un po'una strategico per cortesia
Grazie l'ultimo concetto presidente che e l'ho già iniziato era quello dello sviluppo umano sostenibile noi nel nostro asse parlando di sviluppo sostenibile
E ci aggiungiamo con molto piacere questa impostazione che ci proviene con vari tipi sviluppo umano sostenibile
Con l'augurio che questi a
Convegno possa portare effettivamente poi a una concretizzazione
Antico forse anche un po'rozzo farò riferimento essenzialmente alla nostra esperienza per cercare di leggere da questo punto di vista le indicazioni i problemi che rimangono aperti
Indicati da Grassi nella sua introduzione che peraltro condivido veramente in modo convinto
Il nostro mondo
Che parlando dell'Arci si parla ovviamente di una realtà più vasta che quella dell'associazionismo realizza una mole straordinaria di iniziative di emergenza di solidarietà di cooperazione
Siamo presenti attraverso la nostra azione in tutte le realtà della ex-Jugoslavia in Palestina Cuba in Albania in Algeria Kurdistan
Col popolo Sahrawi in Mozambico e oltre a questo c'è tutto il lavoro che ruota attorno alla presenza degli immigrati nel nostro paese
Ma per il ministero degli affari esteri noi non esistiamo
Per la legge quarantanove non non esistiamo
Attraverso il meccanismo della idoneità questa realtà come dire viene tenuta sotto il pelo dell'acqua
Noi stessi diamo vita ad una ONG Clarks
Che però è una parte significativa ma relativa del complesso della nostra iniziativa che molto più ampia dell'attività di cooperazione che esprimiamo attraverso la nostra le energiche anzi da qualche tempo ci siamo impegnati ci impegniamo nonostante tutte le difficoltà a tentare di mettere in relazione con tutto questo mondo di iniziative
Che il nostro associazionismo esprimo quindi innanzitutto vogliamo un riconoscimento della nostra soggettività fermo restando il ruolo il valore dell'esperienza delle organizzazioni non governative come si sono costruite in Italia ma ponendo affrontando anche questo problema di cui io adesso ho parlato ma soprattutto vogliamo il riconoscimento della qualità della professionalità del lavoro che faccia perché non è vero che andiamo bene soltanto quando riusciamo a raccogliere generi alimentari vestiario saponette o quant'altro
Abbiamo professionalità sociali culturali nel campo del privato sociale del terzo settore che possono essere utilissime per non dire che servono come il pane all'Est come nel sud del mondo
Noi ovviamente siamo interasse interessantissimi vogliamo essere partecipi del dibattito generale sulla cooperazione di ciò a cui si è ridotto nel nostro Paese dei modi per rilanciarla del volume complessivo dell'iniziativa di cooperazione
Ma stando alla nostra esperienza e per quel che ci riguarda noi non chiediamo i miliardi dei progetti faraonici su cui la cooperazione
Si è costruita con le sue distrazioni in questi anni e poi fallita
Chiediamo per realizzare ed estendere il lavoro che facciamo
Interventi mirati da poter realizzare in tempi brevi anche utilizzando ad esempio i fondi loco sulla base del lavoro fatto sul campo
Su competenze specifiche già approvate in altre situazioni
Ripeto non chiediamo in miliardi chiediamo soprattutto servizi come ci è accaduto nella ex-Jugoslavia
Il ministero degli Esteri può farsi carico di pagare i trasporti l'assistenza il luogo il personale
L'assicurazione e come diceva prima secondo me giustamente Zanonato
Può svolgere un ruolo un un ruolo e approntare strutture di servizio di informazione di orientamento può svolgere un ruolo importantissimo sul terreno della promozione
Che mi pare un terreno piuttosto disordinato sul quale adesso
Come dire ci si esercita un pochino a capocchia
In qualche direzione si in qualche direzione no e non si riesce a capire il legame le priorità delle diverse iniziative promozionali che sono che abbiamo conosciute che sono in capo chiediamo sedi trasparenti e controllate di programmazione verifica degli interventi nei Paesi prioritari
Perché non si fa un tavolo Palestina come quello che si è riusciti a costruire l'ho accennato ci folletti per la Jugoslavia con tutti i soggetti interessati degli enti locali al volontariato alle organizzazioni non governative agli imprenditori al sindacato e chiediamo che queste sedi abbiano un potere di indirizzo reale e che non sia possibile scavalca mi sembra questo
Punto che veniva posto perché io ancora rafforzo
Per esempio nella ex Jugoslavia adesso che entrano in campo i fondi per la ricostruzione quella dimensione di rapporto tra l'iniziativa del ministero degli Esteri quella degli enti locali delle associazioni dei sindacati dove va a finire
Se non si stabiliscono priorità metodologie capaci di sviluppare la presenza preziosa che c'è stato in questi anni e di andare ad un'iniziativa di ricostruzione che sia e qui liberata realmente vicina le esigenze e gli interessi della gente della costruzione della democrazia in quelle realtà dopo la guerra drammatiche che c'è stata
Chiediamo che il ministero degli Esteri e si impongano i rapporti negli impegni internazionali perché sia valorizzato il ruolo dell'Italia e delle sue esperienze per esempio richiedendo l'utilizzo di organismi italiani nei progetti finalizzati
Nel finanziati gli organismi internazionali tramite il boom in molti bilaterale e perché sia valorizzato il ruolo delle comunità e delle organizzazioni di cittadinanza o se preferite della società civile nei paesi di intervento
Vedi per esempio in Palestina dove la banca mondiale finanziata dall'Italia anche dall'Italia non prevede alcun fondo alle organizzazioni non governative locali
Che rischiano di morire strangolate dopo essere state quelle che insieme ad altre forse più di altri hanno costruito dal basso la realtà dello Stato palestinese
Il dialogo il difficile dialogo annota hanno dato passo dopo passo
Con gli israeliani
Con le organizzazioni pacifiste israeliani prima con le organizzazioni non governative israeliane con le città israeliane e così via dicendo
Non ci sentiamo naturali alleati degli enti locali gemellaggi relazione di comunità
Come cooperazione in tanti campi davvero concreta e fattiva
Abbiamo sempre difeso la cooperazione decentrata come risorsa per un rilancio della cooperazione nel nostro Paese per questo ci permettiamo anche dopo gli accenni esso Stevie che sono stati fatti di sottolinearne alcuni rischi
Attenzione che gli enti locali non diventino loro stessi
Una sorta di N G
Attraverso progetti nati gestiti soltanto dall'interno dell'istituzione non legati alla realtà locale all'articolazione delle iniziative dei soggetti che si esprimono nella realtà locale
Attenzione ad un'iniziativa che può fare molto immagine ma che finisce per non produrre
Ne nei luoghi destinatari degli interventi né nelle comunità
Delle quali gli Enti locali sono espressione attenti al pericolo che gli enti locali siano usati come una sorta di sportello di cassa del Ministero degli Affari Esteri che non riesce a finanziare le sue idee prova fondi facili negli enti locali e lo stesso vale per gli organismi internazionali
Non si può inseguire un concetto di cooperazione decentrata che si risolva nella sostanza nello scaricamento dice con fondi responsabilità da parte del governo del Ministero Affari Esteri su livelli sui livelli periferici appunto decentrati ognuno deve fare il suo mestiere questo mestiere deve comporre un disegno coerente funzionale capace di dare forza d'iniziativa italiana
Crediamo nella cooperazione decentrata se intesa come rapporto fra istituzioni locali tessuto operante nel territorio e anche qui in modo trasparente
Utilizzando anche qui lo strumento del tavolo facendo in modo che gli enti locali diano un contributo alla crescita
Della propria cittadinanza delle organizzazioni della cittadinanza suscitando una spinta profonda
Nella realtà del nostro Paese allo spirito e alle iniziative di cooperazione internazionale infine alcune note finali
Tutti portano in palma di mano l'esperienza dell'ex-Jugoslavia bisogna sapere però che quell'esperienza si è realizzata solo perché grazie all'iniziativa
Alla dedizione di Monti le regole del ministero agli affari esteri sono state scavalcate e ha girato pur sempre nel rispetto della legge ma scavalcate che da girare
E che la forma attiva del Ministero degli Affari Esteri è stata tante tante volte la principale difficoltà da superare
Un'altra osservazione sulla questione della finanza etica che è stata qui
Oggetto di una relazione affrontata dal dottor imperatore
è un fatto importante
Un fenomeno importante cui dare vita
Attraverso molte iniziative attraverso idee chiare
Deve far parte di un disegno quadro
Riorganizzazione della capacità di iniziativa del nostro Paese
Ma attenzione anche qui a cominciare con il piede giusto
Attenzione che la finanza etica non sia semplicemente un effetto promozionale
Per le strutture finanziarie istituti finanziari del nostro Paese o aggregati di impresa
Attenzione
Che questo fenomeno diciamo non rimanga con una prospettiva sullo sfondo che rischia di farci perdere il tempo dell'iniziativa concreta penso al fatto per esempio che mentre noi discutiamo mentre si discute mentre si cerca di impostare
Schemi di lavoro metodologie orizzonti c'è bisogno oggi di un'iniziativa per esempio di assistenza attraverso il credito di tante risorse di tanti imprenditori che già adesso
Potrebbero diciamo tornare utili
Per le esigenze concrete per i bisogni di oggi delle popolazioni dell'ex-Jugoslavia come di tante altre realtà
E infine sarebbe molto grave
Se nella prospettiva della discussione della riforma della cooperazione
Che ormai e di fronte a noi come una necessità
Il rinviabile
Se si discutesse soltanto tra gli addetti ai lavori
Nello vecchio schema della cooperazione questo è già accaduto in parte per quel che riguarda l'atto il decreto ponte
Io credo che se noi vogliamo ricostruire e rilanciare la cooperazione nel nostro Paese dobbiamo rendere protagonisti del disegno della nuova cooperazione tutti i soggetti che hanno esercitato la loro iniziativa utilmente nell'interesse dell'Italia nell'interesse delle comunità destinatari degli interventi perché ricostruire una dimensione uso questo termine l'ho detto all'inizio rozzo ricostruì una disputa una dimensione corporativa diciamo della discussione attorno alla riforma della cooperazione finirebbe per essere un danno per la prospettiva di tutti noi ed è anche per questo per non straparlare e basta
Che noi ci proponiamo proporremo ad altre di realizzare nella prossima primavera speriamo agli inizi della prossima primavera una impegnata riflessione
Dell'associazionismo e del volontariato
Sul tema della cooperazione e della riforma della cooperazione in modo da poter portare come abbiamo cercato modestamente insisto rozzamente mi fa in questa sede
Il punto di vista della nostra esperienza della nostra iniziativa del nostro mondo e vi ringrazio di averci fatto parlare
Né per l'ultimo intervento di questa sessione dalla mattinata do la parola Nathan Petrovic coordinatore del Consorzio italiano di solidarietà per le circostanze
Grazie presidente
Allora anche la nostra relazione parte appunto da una impostazione non da una impostazione teorica diciamo di Cles complesso problema ma da una da un'esperienza concreta acquisita nel campo cercheremo di riassumere
L'esperienza dell'intervento della società civile del volontariato italiano impegnato in questi quattro anni di vera in ex Jugoslavia quindi s'solo solo in quei territori e di tirare qualche conclusione che però potrebbe essere utile per i prossimi interventi sia laiche
Che altrove
Il momento nel quale cerchiamo di farlo poi segna per la prima volta un passaggio reale tra le due fasi dell'intervento e né ci può stare
Quello del emergenza nel mezzo di una guerra Barbara e senza regole difficilissima da intervenire
Ed è il momento della riabilitazione Riabilitazione ricostruzione morale e materiale che certamente e non è una frase non sarà più facile della prima
Tuttavia questa divisione non è poi così netta
Nell'ambito dell'intervento di emergenza e caratterizzato innanzitutto nell'organizzazione dell'invio di immense quantità di aiuti umanitari
Sono già stati stabiliti legami saldi e di lungo termine innumerevoli gemellaggi adozioni e piccole ricostruzioni oltre al sostegno culturale istruttivo né allo sviluppo della democrazia
Quale era il quadro nel quale si è mosso il Consorzio italiano di solidarietà che oggi qui rappresento un coordinamento tra associazione nazionale Enti locali o in Egitto comitati cittadini coordinamenti fra scuole ed innanzitutto gruppi spontanei nati in Italia sin dall'inizio della guerra
La prima caratteristica di questi intervento consisteva proprio nel fatto di una così massiccia e capillare risposta della società civile italiana con dimensioni forse inedite prima
Sono certamente impressionanti purtroppo non molto note
Le dimensioni del tale movimento che a tutt'oggi non mostra segni di esaurimento
Ma quello che è ancora più caratteristico era la capacità di organizzazione e di coordinamento mostrata
E sei basata su obiettivi comuni ma anche su certi valori base
Tutti i due sufficienti
Sufficienti per poter aggregare un così vasto fronte di associazioni sia laiche che cattoliche diversissime tra loro
Così mentre l'Ics
Che appunto consorzio viene creato per rendere più efficace l'azione non
Nettare a per superare il problema della frammentazione degli interventi per razionalizzare le risorse e per ottenere un maggior peso nei rapporti con gli enti internazionali e governativi tutte le che ha tutte le cose che nel caso della frammentazione sicuramente avere però almeno esso chiede ai suoi aderenti di rispettare negli interventi il principe dell'Impero esplicita e di non discriminazione su base etnica religiosa cercando di favorire di favorire anche con azioni molto concrete il dialogo la convivenza e la democrazia
La seconda particolarità era costituita dalla determinazione di muoversi ed Inter scambiarsi insieme ad amministrazioni dello Stato ad enti locali e di ruolo interi atto nell'ambito altro volontariato
Nell'ambito del tavolo di coordinamento sulla ex Jugoslavia istituito ai sensi della legge trecentonovanta
Nei tre anni del suo proficuo lavoro nell'ambito del tavolo si è innescato un meccanismo efficace che permetteva ad ogni singola persona e da ogni comunità che avesse voluto attivarsi
Non soltanto di dare il proprio contributo in qualsiasi termine alle vittime di guerra in ex Jugoslavia ma anche di farlo in modo diretto stabilendo dei rapporti che potranno protrarsi nel tempo
Questo complesso ma funzionante meccanismo comprendeva in poche parole la promozione l'organizzazione delle raccolte degli aiuti
Sul te intero territorio italiano una rete di magazzini nelle diverse città e gestiti dal volontariato gli autocarri
Del ministero della difesa per trasportare gli aiuti dai luoghi della raccolta a un centro logistico del consorzio di Ancona
Trasporto via mare con le navi del Ministero della difesa o con quelle pagate del Programma alimentare mondiale
Infine autocarri della cooperazione italiana cosiddetta Italia anti portavano gli aiuti alle popolazioni civili delle destinazioni prescelte sulla base delle necessità segnalate delle opere dagli operatori nel campo ma anche sulla base dell'interesse espresso dai gruppi e le comunità di raccolta infatti l'importanza maggiore dell'introduzione di questo meccanismo non consiste nella quantità degli aiuti portati anche se essa non è per niente indifferente vitale uno dei maggiori donatori degli aiuti delle repubbliche ex jugoslave ma nel fatto che esso altre le strade d'accesso alle città della Bosnia Erzegovina per esempio alla società civile italiana
In questo modo si rende possibile la consegna di materiali a destinatari specifici
Facendo concretamente vivere i gemellaggi di comunità e portando anche gli aiuti non considerati di prima necessità dall'Alto Commissariato per i rifugiati ma ugualmente importante per il ripristino della normalità
Come un fatto del tutto positivo c'è da dire che il tale era l'unico Paese dell'Unione europea con un proprio parco di autocarri in Bosnia
Noi crediamo veramente che il modello del tavolo di coordinamento sulla ex Jugoslavia
Come essere trasparente dello ero coordinamento si sia rivelato sia innovativo in un'emergenza così complessa come quella della ex Jugoslavia che proponibile per le altre aree di crisi di questo tipo
Vi è stata inoltre una parallela determinazione nel coordinarsi con gli organismi internazionali impegnati anche sì in modo straordinario in ex Jugoslavia nell'arco di pochi anni il volontariato italiano riunito a Ricci S affatto e sta facendo diversi progetti con le più importanti agenzie ONU
Alto Commissariato Unicef programmare entrare mondiale Organizzazione Mondiale della Sanità Croce Rossa internazionale ad altre alcuni di questi sono in parte finanziati da fondi e donazioni della cooperazione nell'ambito degli impegni internazionali
Questi progetti che coprono una larga gamma che vada la distribuzione degli aiuti al attivazione della produzione ci hanno permesso di essere presenti in modo continuato con propri uffici in una decina di città e sicurezza prendiamo l'esempio
Dell'intervento tipo per esempio nella regione di Tuzla
Il Consorzio italiano di solidarietà è presente da tempo in questa regione nel nord della Bosnia con diversi progetti affidatigli dall'Unicef Fo dell'Alto Commissariato per i rifugiati
Ma svolgendo questi compiti di cooperazione classica rimessa in foto in funzione degli asili nido l'ufficio Ics funge da riferimento per l'organizzazione dei convogli
Il convoglio italiano di oltre quaranta autocarri fu infatti il primo a rompere tori mensile assedio nella primavera del novantaquattro e per progetti di altro tipo sviluppati nella zona da parte dei gruppi aderenti
Inoltre il consorzio si è fatto ispiratore delle iniziative che vedono promotore la Regione Lazio come affidataria del cantone di Tuzla
O provincia di Novara gemellata con altri comuni del territorio regionale con progetti che partono dalla rimessa in funzione degli asili nido
Ma si estendono a ben altri settori quello dei gemellaggi tra le scuole ed altri enti dell'attivazione della produzione
Delle piccole ricostruzione
Infine avendo una presenza così forte e visibile sul territorio si riesce ad intervenire anche nei casi di estrema emergenza come nella notte della caduta delle zone di sicurezza della zona di sicurezza di Srebrenica
Quando i volontari dell'Ics furono i primi ad accogliere i disperati così si arriva alla presenza capillare sul territorio con dei progetti diversificati che vedono come protagonisti organismi internazionali la cooperazione grandi e piccoli enti e di volontariato
Se infine si arriva a dire che il Comune di Tuzla e l'unico sull'intero territorio della Foster Erzegovina ad essere governato delle opposizioni non nazionalista crediamo che facendo un lavoro umanitario di cooperazione assicurando una presenza e monitoraggio internazionale contribuiamo a dare forza chi si batte veramente per il ripristino della pace di normalità
Che tipo di conclusioni tirare di questa esperienza da definirsi più che positiva
Ci sono due versanti sui quali muoversi il primo riguarda il completamento del lavoro in ex Jugoslavia e ragionevole aspettare abbiamo già detto che si entri presto nella fase della ricostruzione
Anche se non sono da escludere totalmente altre situazioni di emergenza
Ed in Cresto legami ormai Salvini intrecciate tra le diverse comunità ed espressi non solo nell'invio degli aiuti umanitari
Ma da una parallela rette di adozioni del volontariato dell'accoglienza in Italia e soprattutto da gemellaggi tra le comunità
Saranno un'ottima base per gli altri tipi di interventi la situazione del post guerra e non ancora di pace ugualmente un importante se non di più nel di dell'intervento nell'emergenza
Offrirà tanti spazi sì al rafforzamento con i nuovi contenuti e nove risorse bei progetti iniziati che all'apertura dei nuovi quindi l'introduzione dei nuovi soggetti dagli enti locali alle origini attraverso loro attività nel campo ma anche attraverso una serie di corsi di formazione di tutti i tipi
Fino al mondo imprenditoriale piccola e media impresa e le istituzioni di credito
Sarà indispensabile per il ritorno di quei paesi al contesto europeo in questo senso la disponibilità espressa stamattina da parte di enti come Mediocredito e Confindustria c'è sembra particolarmente importante devo dire però che da parte nostra già da tempo abbiamo cercato di coinvolgere questi altri enti imprenditoriali nel lavoro del tavolo di coordinamento sulle cinque svaria
Cercando di farle capire che un piccolo aiuto nella fase di guerra può ritornare benissimo nei tempi di pace
Quello che conta e che tali interventi vengono passati e sull'esperienza acquisita sul campo non solo dagli organismi specializzati come nostro ma anche delle altre ONG presenti
Ma anche dal volontariato e della società civile organizzato organizzata nel proprio territorio
E sto infine seppur fondato sulle regole di mercato dovrebbe limitarsi a cooperare con quei territori Stati Regioni che rispettano le norme e gli standard internazionali nel campo del rispetto dei diritti umani le minoranze etniche come del resto suggeriscono le agenzie ONU impegnate nel campo
Riteniamo inoltre che l'esperienza dell'intervento in ex Jugoslavia possa rappresentare un precedente ugualmente importante anche per le altre aree di crisi di questo tipo sia nel Sud del mondo che nell'Est europeo
L'esperienza appunto dello Stato che fornisce invece me mezzi logistici
Che permettono libero accesso e riduce le spese logistiche della società civile la creazione di serie trasparente di confronto e di decisione tavolo di coordinamento e non solo a livello nazionale ma anche a livello regionale provinciale o comunale
Consolidazione della partecipazione attiva della società civile non solo attraverso il recupero di denaro
Ma attraverso creazione di canali sicuri ed efficaci che permettono a scuole ad enti locali ai gruppi e alle associazioni di costruire un loro specifico intervento
E d'altra parte gli sforzi di coordinamento interno del volontariato enti locali e le ONG possono essere uno strumento molto efficace per valorizzare al massimo e dare visibile tale impegno italiano nelle aree della crisi
Questo vale sia per interventi a fronte di emergenze di lungo periodo che per quelle di cooperazione di riabilitazione ma per fare tutto ciò bisogna adeguare la normativa esistente bisogna cioè sapere che l'intervento tra l'altro è stato già ricordato cioè l'intervento nelle cinque Suardi qui oggi tutte sono fieri e dà ragione
Sia stato fatto spesso ai margini delle normative vigenti è che molti degli interventi potevano essere ancora più fruttiferi San un fossero stati impediti dalle leggi e normative che con la realtà attuale e i reali bisogni non hanno più niente a che fare
Grazie
Evergreen Grazioli per i nostri relatori per le comunicazioni fatte per il contributo non solo di riflessione ma soprattutto anche di esperienze che sono state portate che credo arricchiranno la anche la discussione del proseguì nostri lavori ci diamo appuntamento alle ore quindici precise
Mo'
I nostri lavori ci sono
Alcune assenze anche nel pomeriggio da giustificare
Il riguardano i parlamentari per ragioni diverse sia della Camera che del Senato per il resto i programmi il programma va avanti secondo quanto avete visto negli inviti
Il tema su cui ci concentriamo in questa terza sessione quello dei nuovi strumenti per la cooperazione allo sviluppo
Abbiamo alcuni contributi particolarmente significativi cominciamo con Christoph Bouvier che è responsabile dell'Unità riabilitazione sviluppo sostenibile del NOCS che ufficio Nazioni Unite per il servizio ai progetti di sviluppo
Prego
Grazie
Buonasera
L'ufficio delle Nazioni Unite per sedici da Poggi progetti
Procedo COMU un opus
Si sente molto onorato esso è stato invitato dalla commissione bicamerale d'inchiesta la cooperazione sviluppo a partecipare a questa conferenza
Sulla cooperazione
Il nostro decreto esecutivo sarà sentimenti allegato di trasmetterli nel mio approssimativo italiano come l'uno sa confrontata alle nuove sfide di cooperazione ha proposto e messo in pratica strumenti per certo ancora imperfetti nuovi originali trasparenti e efficaci pensiamo
La decisione della segretario generale delle Nazioni Unite
E dei paesi membri di creare l'uno è stata una di questi manifestazioni di interesse per nuovi strumenti
L'uno se infatti è una figura unica nella costellazione delle entità del sistema e si unite e unica and almeno due sensi la prima è che autofinanziata esclusivamente sulla base dei proventi della vendita dei servizi che rende per la realizzazione di progetti programmi di sviluppo
In altre parole non resine sua sovvenzione di nessun tipo né di contributi obbligatori né di contributo voluntary Paesi donatori né delle Nazioni Unite stesse
E concorriamo dunque del mercato per gestire progetti e programmi finanziati dalla comunità internazionale e per i quali dobbiamo per sopravvivere e crescere dare i servizi di qualità a costi competitivi
Obbliga dunque a combinare i criteri di imparzialità e di trasparenza propri dunque racemo internazionale
Con i criteri di gestione più comuni nel settore privato
Il risultato è stato una crescita costante del volume dei progetti affidati in gestione l'uno bis malgrado o forse proprio grazie alla retribuzione delle risorse destinate alla cooperazione allo sviluppo
In quest'anno ad esempio il bilancio dell'anno novantacinque di progetti affidato l'uno bis e leggermente superiore amidi miliardi di lire per un costo complessivo delle strutture durano scorte inferiori a cinquanta miliardi
Il secondo criterio anche unico nel sistema delle azioni tenta e stato dei mettere l'uno bis al servizio di tutte le altre entità al sistema nel Senese
Così l'uno sì invece di essere in concorrenza con le altre entità altresì sia del sistema nel suo universo tenta di contribuire alla maggiore efficienza generale del sistema e la sua maggiore affidabilità
Preservando così i vantaggi comparativi di organismi specializzati
Come un istituto azione concreta di applicazione di questi principi pure citare l'esempio di un l'epoca ma proverei finanziato dalla maggior parte del governo italiano
è realizzato in Centroamerica dall'ottantanove al novantacinque
Potere è stato presentato nell'occasione del vertice social sullo sviluppo sociale di Copenaghen
Come un punto di partenza più ritrovano nuova strategia di cooperazione internazionale lo sviluppo
Il risultato del potere sono stati valutati e da varie istituzioni esterne di prestigio compresi l'OCSE età
La fondazione tedesca felice ad Azio l'Aspen Institute e Stati Uniti
Nonché dal premio Nobel della pace Oscar Arias siano concluso che non solo rappresenta un uso particolarmente efficace di fondi affiliati all'idea dall'Italia
Però non vorrei riconosciuto il valore del potere comode lo per futuri programmi di cooperazione allo sviluppo
Alcuni dei principi che hanno meritato l'attenzione di valutatori sono la trasparenza e il controllo sociale delle spese
Con modalità che combinano la gestione di un organismo internazionale con una partecipazione diretta dei beneficiari in questa stessa gestione
Un sono sicura tra i tristi che il condicio mente denutrita locali re presentanti dalla società civile e in più del governo centrale nelle decisioni della programmazione del progetto
E in quanto l'arresto realizzazione illuso simultaneo di tutte le modalità di realizzazione disponibile cioè organismi non governativi sia internazionale sia locali
X di governo settore privato anche in questo caso essenzialmente piccole ditte locali e anche ovviamente organismi internazionali specializzati sotto un solo un un unico programma
In queste circostanze l'uno bis ha garantito ai donatori e parti corali Italia in questo caso che la gestione di questo complesso programma fossero oggetto di rendicontazioni unificato e trasparenti secondo criteri informati chiaramente prestabiliti
Malgrado la complessità liberalizzazione Simo tenuto per quattro anni successivi intorno al novantacinque per cento
Vorrei concludere con una alta che ai tristi che a porta in particolare del programma pruderie in Centroamerica
Che fa parte della nostra visione della cooperazione allo sviluppo del futuro
Una sinergia tra la cooperazione multilaterale Venanzio unite e la cooperazione decentrata nell'ambito delle politiche di decentramento il ruolo delle Nazioni che in questo caso e doppio offrire un quadro programmatico nel quale si possono inserire le operazioni di cooperazione decentrata eseguiti direttamente tra le comunità locali
E offrire servizi di appoggio alla realizzazione di questi rispettivi progetti con i loro modalità proprie
Così le Nazioni Unite che rappresentano la comunità dei governi nazionali favoriscono attraverso la visione concreta di progetti di sviluppo l'Inter Como diretto tra comunità locali così come fra società civile dei Paesi donatori e dei paesi in via di sviluppo
E in questo quadro che sono in persona in preparazioni con l'Italia in questo momento programmi di cooperazione allo sviluppo umano in Mozambico in Tunisia in Bosnia
Epopee in Centroamerica chi sono basati sull'esperienza positiva realizzata con il potere
Vorrei cogliere l'occasione per ringraziare questa opportunità di poter
Per essere
Ringrazio ha risposto prometto che questa delega del questo porto unità dirle quanto l'uno sa apprezzato la collaborazione con l'Italia durante questi anni
Di considerazione della pace in Centroamerica e speriamo
Con la con l'Italia
Poter affrontare nuove sfide frazioni
Bene diamo ora la parola al consigliere Paolo San nella della Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo del ministro degli affari esteri dico subito
Che subito dopo il consiglio e snella ci lascerà perché proprio in queste ore si sta discutendo al Senato
Chiamiamola così la legge fonte per la cooperazione allo sviluppo costi qui a più profonde significative riforme
Grazie brevissimamente io vorrei iniziare col il il portare i saluti del direttore generale del ministro Bruni che in Argentina per un incontro bilaterale che quindi non è brutto essere presente a questo incontro e anche
Direi il nostro allegramente o per questa iniziativa è inutile dire in questa sede quanto profonda sia la crisi della cooperazione italiana crisi finanziaria crisi di efficienza e crisi di immagine otiti credibilità
E quindi i dibattiti come questi servono a riprendere un'attività
Che come mi sembra sia stato detto anche da molti elettori in precedenza e di grandissima importanza non solo per la politica estera italiana ma anche per un'attività a cui è legato il mantenimento della pietà e della pace e della stabilità internazionale io mi vorrei inni pochi minuti
Ma a mia disposizione di imitare a uno alcune indicazioni sul tema nuovi strumenti per la cooperazione non per fare le delle proposte che certamente non starmene alla direzione generale fare soprattutto in questo momento ma piuttosto per dare delle indicazioni di quadro che mi sembra siano importanti
Ricerca di nuovi strumenti è un'attività costante della Società internazionale
Sia per far fronte alle all'evoluzione dei rapporti internazionali sia per me maglioni migliorare i livelli di efficienza e un'attività costante del date del Comitato aiuto allo sviluppo
Ed è un'attività costante tutti gli organismi internazionali e dei paesi che fanno aiuto allo sviluppo
Si parte nella ricerca e questi strumenti mi sembra sia doveroso dall'evoluzione dei rapporti internazionali
Certamente in questi anni sono avvenuti grandi fatti che hanno cambiato scenari internazionali basta pensare a mutare dei rapporti Est Ovest al emergere di problematiche nuove sul piano internazionale sul piano economico la crescita dei Paesi del Sud-Est asiatico
E la crescente diversificazione economica
Dei paesi in via di sviluppo la presenza delle grandi aree di povertà l'emergere di nuovi problemi o comunque crescere quantitativo di nuovi problemi ambientali de demografici per cui si è reso necessario
Un aggiustamento degli strumenti io vorrei dire che il via di larga approssimazione alcuni elementi sono fondamentali
Prima di tutto cresce la diversificazione fra i paesi in via di sviluppo crescendo la diversificazione
Si rende necessario avere modelli diversificati d'intervento non si può intervenire in tutti i Paesi allo stesso modo ma ogni paese ha una sua ricetta una ricetta per lo sviluppo e quindi anche una ricetta di cooperazione allo sviluppo questo significa una personalizzazione se si vuole a livello Paese degli interventi di cooperazione
Seconda costatazione
La cooperazione sembra perdere un po'un ruolo autonomo ma viene sempre più visto come uno strumento di appoggio alle politiche economiche interne che di cui si riconosce il ruolo fondamentale nello sviluppo
E anche di appoggio a politiche concertate in sede nazionale o internazionale di carattere commerciale o finanziario
Cioè si prende atto sì riconosce che ai fini dello sviluppo anche ai fini dello sviluppo anche ai fini della crescita economica può essere molto più importante una diversa politica commerciale o una diversa politica finanziaria
Piuttosto che la politica di cooperazione quindi la politica operazione è un elemento in appoggio a queste politica terzo elemento si riconosce sempre più l'importanza o il la crescente interdetti dipendenza sia sul piano della sicurezza Interna sia sul piano della sicurezza internazionale basti pensare all'esplodere dei fenomeni delle migrazioni con tutti i problemi che portano e che comportano sia per chi e costretto a emigrare sia per i Paesi che ricevono queste correnti migrazione
Quarto
Elemento un riconoscimento di un sempre maggiore ruolo di una sempre maggiore importanza delle attività di cooperazione nel ruolo che è stato indicato un minuto fa dall'oratore precedente di mantenimento o di consolidamento dei processi di pace
Quindi all'interno un tipo di questi processi di pacificazione sia internazionali che è stato fatto il caso del prode ma sia a livello interno nazionali basti pensare ai grandi conflitti etnici tipi
Sono sulle porte di casa
Questo che cosa significa
A mio avviso si significa che si sottolinea sempre di più l'importanza degli obiettivi politici della cooperazione rispetto agli obiettivi puramente economici o se si vuole quelli di carattere solidaristico o umanitario
Se così è questo significa che acquistano peso sempre più rilevante lei Azzi attività di coordinamento delle strutture intergovernative o governato e questo è un fenomeno che si sta verificando in alcuni Paesi grossi donatori
Che si stanno muovendo anche intorno a una revisione degli strumenti di gestione della cooperazione passando da un approccio indipendente di o direi tecnico a una prevalenza degli dal momento politico
Di gestione
Questi sono alcune
Prime grandi indicazioni di quadro parliamo sul piano più operativo quelli che mi sembrano anche delle dei fatti nuovi che si stanno verificando sul piano internazionale si riconosce la sempre più spiccata complessità e tecnicità degli interventi di cooperazione per cui si rende sempre più necessario affidare l'attuazione degli interventi di cooperazione ad organismi altamente
Specializzati e sotto rigoroso controllo e qui bisogna linee si nota che ci sono addirittura delle diversificazione all'interno di queste strutture esecutive
A seconda della metodologia volti Potì strumento quindi si tratta se si tratta di progetti di investimento di progetti di cooperazione tecnica
O di interventi umanitari o di interventi di mantenimento della pace diverse sono le competenze e le mette le professionalità e le competenze
Tecniche che sono richieste
Quindi se il momento programmatico negoziale sempre più chiaramente e e di ispirazione governativa proprio per i problemi di più vasto coordinamento politico che questa nuova cooperazione richiede le fa la parte o tutta la fase attuativa gestionali
Anno internazionale la cooperazione più vicino ai di ai agli individui
Sia ai taxi Peirce per quanto riguarda i donatori sia ai beneficiari e nei paesi in via di sviluppo decentrata e la una parola di moda
è una parola che però va precisata nei suoi contenuti
Decentramento della cooperazione risponde a delle esigenze obiettive ma a condizione che si inserisca in quadri coordinati
Per evitare che essiccata in quella che si può definire la babele della cooperazione dove tutti sanno cooperazione ma non si sa esattamente come e con chi è soprattutto creando gravi danni alle strutture dei Paesi beneficiari della cooperazione che mi preoccupa devo dire questo aspetto più ancora che i danni che si possono verificare nel attività di cooperazione dei Paesi donatori e il fenomeno
Di un assalto o di una e più frazionamento dei suggerimenti che arrivino i paesi in via di sviluppo a volte contraddittori fra loro
Sale mancano questi qua e quindi il problema è quello di definire dei quadri coerenti organici che siano a livello nazionale e poi a livello internazionale ancora una volta l'oratore precedente indicando il potere ci ha dato un caso molto interessante in cui c'è stata o ci sta cercando di verificare ciò che il collegamento fra decentrata nazionale e internazionale
Cioè questa filiere questo passaggio molto preciso di un programma multilaterale sostenuto da ingabbiato da un Paese donatore e che poi ha una realizzazione attraverso il decentramento in loco nel Paese beneficiario ma anche con un appoggio decentrato da parte Paese donatore quindi una formula complessa
Con più attori però all'interno di un quadro razionale e coerente
C'è infine e qui poi mi fermerò
Un'evoluzione degli strumenti operativi perché tutto questo richiede poi un'evoluzione degli strumenti operativi primo no strumento operativo su cui bisogna riflettere su cui si ritrova si riflette e quello di rafforzare le strutture di coordinamento
Questa parola diventa sempre più una parola chiare Ytzhak ha lavorato per anni su questo mito del coordinamento internazionale e la Banca mondiale ha proposto delle strutture di coordinamento che hanno funzionato direi meglio ma non ancora nel modo ottimale certamente e necessario operare o trovare delle strutture di coordinamento adesso anche a livello europeo e nazionale e che siano efficaci
In secondo luogo un arco un altro strumento operativo nuovo e quello della identificazione di strumenti congiunti donatore
Beneficiario congiunto sotto
In questa accezione del termine per stimolare la produzione
Per la il la produzione sia del settore industriale quindi promozione della piccola e media impresa ma non solo ma anche nei settori dell'artigianato dell'agricoltura e che sia accompagnato
Da attività di Institution building quindi di rafforzamento delle istituzioni locali anche qui si è un po'alla ricerca delle formule cioè della strumentazione necessaria
Per operare questa e questo innesto produttivo nei paesi in via di sviluppo
Strumenti con voi
Per far fronte ai nuovi problemi a cui accennavo prima che sono questi problemi trasversali di grande di dimensione quindi problemi la crescita demografica il degrado ambientale il ruolo della donna quindi si cerca di affinare i modelli per la valutazione degli impatti in questi settori
Se sempre più complessi sempre più difficile
Altrettanto nuovi sono gli strumenti che si affacciano nel campo della cooperazione finanziaria qui tutti i i sistemi soprattutto per far fronte al problema dell'indebitamento sono stati affidati scorso gli ultimi anni e devono essere recepiti anche a livello della legittima legislazione nazionale
Ma non si può dimenticare l'importanza che sta dell'evoluzione in corso nel campo degli strumenti di analisi che diventano sempre più affinati e qui è importantissimo ricordare tutto il lavoro che si sta facendo
Ne ha per migliorare l'analisi del fatte i fattori sociali da fattore culturale quindi antropologico
L'effetto dell'ente pelle del tende centri della del modifiche collegate allo sviluppo sugli strati più deboli ma anche semplicemente sugli strati che poi reagiscono con a queste repentini cambiamenti con un'esasperazione dei conflitti e quindi di si innesta tutta questa grande nuova parte della cooperazione per la prevenzione dei conflitti
Direi così in una sintesi brevissima quanto riguarda il bilaterale ma non si potrà lasciare due aspetti importanti che riguardano invece la multilaterale
Multilaterale in questo momento il processo in corso e quello di una revisione del costi-benefici per ciascuna delle agenzie internazionali
E quindi c'è un in corso un processo di revisione della mondo delle agenzie enti laterali per cercare di razionalizzare l'impiego delle risorse in campo multilaterale
L'atteggiamento degli Stati Uniti ditta recentissimo a proposito dell'Unido che d'altra parte fa seguito atteggiamenti assunti con altri organismi multilaterali in precedenza
Non rientra tanto in quel quadro della riforma generale delle Nazioni Unite ma delle obiettivi specifici dire i che quello del mi una razionalizzazione delle burocrazie del multilaterali e una massimizzazione
Dei ritorni o dei della efficacia dei disinvestimenti nel settore multilaterale ed infine il problema
Importante del che che legato allo sviluppo dell'integrazione europea che certamente costituisce il nuovo banco di prova anche delle cooperazioni nazionali europee perché in quest'ambito dovranno essere studiate nuove forme di collaborazione
Direi che questo quello che sembra a Noemi il gli atti alcuni perché ce ne saremmo senz'altro altri degli aspetti principali o degli snodi principali nella ricerca di questi strumenti nuovi
Ripeto che sono dettati dal l'esigenza di offrire risposta a due cose
Cambiamento della Società internazionale e bisogna porsi chiaramente di fronte a questo problema del cambiamento delle esigenze della società internazionale e l'altro che invece direi è un po'una ricerca di routine delle strutture che si occupano di cooperazione cioè come rendere più efficaci i nostri interventi noi speriamo che anche l'Italia possa rapidamente e in base anche a questi riflessioni ritornare al posto che le compete le fra in gli attori di questa importante sforzo internazionale per la rafforzare la pace la stabilità e la sicurezza reciproca attraverso la collaborazione e la cooperazione allo sviluppo
Vediamo ora la parola l'onorevole Luciano Vecchi
E la commissione per lo sviluppo e la cooperazione del Parlamento europeo pecche anche vicepresidente dell'Assemblea paritetica unione europea ci
Io volevo un mio intervento cercare soltanto di sottolineare alcuni punti non limitandomi quindi strettamente al
Al tema di questa sezione tematica
Che io ritengo importanti nel momento in cui come giustamente i progressisti decidono di entrare si intende
Ripensare
Fondo a quella che deve essere la e cooperazione allo sviluppo italiana nel suo ruolo nel contesto europeo internazionale perché io ritengo che da questo punto di vista come giustamente veniva fatto questa mattina nelle relazioni introduttive in maniera particolare quella l'onorevole Grassi il fare riferimento da un lato la necessità di innovare profondamente negli strumenti e obiettivi e dall'altra di tenere conto in maniera meno episodica meno casuale dello scenario internazionale
Delle sue compatibilità e dei quadri in cui la nostra futura cooperazione dovrà muoversi in maniera particolare quello europeo
E e deve essere qualcosa appunto di tutt'altro che marginale ma io credo un elemento qualificante della stessa politica nazionale
Di cooperazione allo sviluppo dicevo che occorre fare i conti fino in fondo con la dimensione europea e con l'azione delusione rosea
Perché al contrario di quella italiana riprendendo i termini usati la relazione di questa di questa mattina la cooperazione europea esiste esiste ed anzi tende a dovere un peso quantitativo che qualitativo crescente rispetta anche se con una serie di limiti che cercherò di dire nei confronti delle politiche nazionali bilaterali e in generale nel quadro nel quadro internazionale sia nelle iniziative dirette dell'Unione europea
Sia in quelle possibili in molti casi ancora costruire sinergie tra le politiche di cooperazione nazionale e quella europea che assieme oggi rappresento hanno più o meno il sessanta per cento dell'aiuto pubblico allo sviluppo a livello internazionale
Questo è l'unico dato in qualche modo che non cala tra quelli che venivano ricordati Darix House in questa mattina attualmente l'Unione europea più i suoi Stati membri muovono qualcosa come ventisette circa miliardi di ECU che vuol dire circa trentacinque miliardi di dollari all'anno in aiuto pubblico allo sviluppo con un peso dell'intervento diretto dell'unione europea tra il sul suo bilancio presso gli altri strumenti come il fondo europeo di sviluppo
Che ormai eh attorno al sette per cento del dell'intera risorse comunitarie tutto compreso in questo caso quindi non soltanto la cooperazione allo sviluppo verso il sud ma tutte le azioni di cooperazione internazionale incluse anche quelle nei confronti dei Paesi dell'Europa centrale e orientale
Con una tendenza in qualche modo a consolidarsi anche se con un cambiamento di composizione a tutto vantaggio
Diciamo a tutto svantaggio dei partner tradizionali maniera particolari Paesi ACP a tutto vantaggio
Dei nuovi Paesi con cui si fa cooperazione dall'est europeo al Mediterraneo in parte la stessa Asia America latina ma che comunque rappresenta un quadro di riferimento fondamentale
Dicevo occorre fare i conti a mio modo di vedere in maniera non estemporanea pensando la cooperazione italiana con questo quadro non per subalternità come oggi o fino ad oggi in molti casi è stato ma al contrario perché contare di più nelle scelte che vengono fatte a livello europeo in sapere interessare giustamente
E sviluppare quel quadro di sinergie noto a livello comunitario come le tre C e cioè la coerenza il coordinamento e la complementarietà tra politiche europee politiche nazionali proprio per l'entità dell'aiuto pubblico ora allo sviluppo rappresentato dall'Unione Europea e per la globalità delle politiche sullo scenario internazionale che essa sviluppata quindi non soltanto quelle di cooperazione ma anche quelle commerciali
Quelle sopra lo futuribili legate la politica estera e di sicurezza comune e così via rappresento io credo una delle scelte in qualche modo fondamentali dicevo che ricordavo prima le cifre in qualche modo crescenti che danno un'idea e quindi mi pare che è evidente che il ruolo che è necessario sempre di più che l'Europa l'Unione Europea posso giocare sia in quanto tale si nelle istanze internazionali diventa il fattore decisivo tuttavia dobbiamo anche vedere che all'interno di questo quadro di mobilitazione crescente di risorse e tutto sommato di competenze crescente fidato Unione europea si nasconde a mio modo di vedere alcun movimento in senso contrario
E cioè se noi guardiamo in qualche modo non soltanto insomma se guardiamo al di là delle cifre
Se guardiamo non soltanto ciò che appare ma appunto in movimento è un po'più sette sotterranei io credo che questo impegno quantitativo e soprattutto qualitativo dell'Unione Europea sulla scena internazionale si oggi tutt'altro che scontato soprattutto per il futuro
Siamo reduci TAC qualche giorno abbiamo terminato giovedì scorso dalla sessione di bilancio per il mille novecentonovantasei dove Craxi in maniera particolare alato un'ampia maggioranza occorre dirlo contaminata se il Parlamento europeo siamo anche per quest'anno riusciti in qualche modo a a garantire
Diciamo così il consolidamento delle risorse messo a disposizione per la cooperazione allo sviluppo in senso stretto tuttavia ci siamo arrivati con una proposta del consiglio quindi dei governi dei quindici governi dell'Unione Europea
Che proponeva tagli mediamente del venticinque per cento per quanto riguardava le voci di bilancio che più direttamente poi dirò qualcosa su questo riguardavano la società civile
La cooperazione decentrata cooperazione non governativa andavano a una riduzione drastica in qualche caso il dimezzamento in qualche caso come sulla cooperazione decentrata addirittura all'azzeramento delle risorse messa a disposizione
E l'ha spesso dibattito alla stessa trattativa molto lunga sul rinnovo del protocollo finanziario della convenzione di Lomé che avvenuto almeno in Italia nel disinteresse più complessivo della più generale dell'opinione pubblica dei media
E che però alla fine si è concluso con un risultato a mio modo di vedere non negativo e cioè che permette per il periodo novantasei no novantacinque novantanove
Di garantire il fatto che la conversione di Lomé continua a essere il più grande strumento multilaterale di cooperazione internazionale investendo questo periodo per i settanta Paesi Africa Caraibi e Pacifico all'in circa ventinove mila miliardi di lire quindi impegno molto forte tuttavia
Giada questo dibattito diciamo così che riguardava soltanto il rinnovo del protocollo finanziario emergono elementi di forte preoccupazione sulla possibilità di a vere oltre il Duemila uno strumento come la convenzione il nome che con tutti i suoi limiti ha però in qualche modo garantito una impostazione a suo tempo estremamente innovative credo interessante anche per il futuro che quella del partenariato su una base di eguaglianza dal punto di vista politico e sulla garanzia di privilegia simmetrici per quanto riguarda il commercio internazionale per i Paesi in via di sviluppo cosa nasconde tutto questo nascono io credo un elemento più generale che è stato richiamato questa mattina
E cioè una crisi che pure esiste ed in Italia vissuti in maniera più acuta che altrove ma non è nostro monopolio una crisi delle politiche di cooperazione non soltanto dei loro strumenti tradizionali che in qualche modo in questi anni sono stati anche profondamente rinnovati ma una crisi di motivazione una crisi di consenso una crisi di percezione non solo da parte l'opinione pubblica ma
Da una stessa parte importante e consistente
Del ceto politico comunque dei di coloro che sono portati a prendere delle decisioni e non è un caso che il dibattito incerto veniva ricordato l'intervento precedente che a Paesi diversi e regioni del mondo diverso occorre applicare degli strumenti di cooperazione diverso e questo è assolutamente sacrosanto ma non c'è dubbio che nel momento in cui per esempio l'Unione europea sta
Definendo
Nei confronti di un Paese chiave come la repubblica sudafricana gli strumenti di cooperazione non c'è dubbio che il senso del mutamento di fase e quindi dove rispetto a un passato in cui si andava appunto
Ha comunque garantire a cercare strumenti anche di l'appoggio asimmetrico e quindi garantissero ai Paesi terzi più vantaggi di quanto l'Unione europea non si assicurava i confronti un paese come il Sudafrica
Che certo molto contraddittorio la base del negoziato e quella della reciprocità in maniera molto stretta dove quindi l'elemento specifico della cooperazione allo sviluppo
Viene messo come dire accanto a quello della difesa degli interessi commerciali il che è legittimo ma evidentemente pone che qui un elemento di preoccupazione io ritengo più a lungo termine allo stesso tempo ed è l'ultimo elemento in qualche modo di preoccupazione che volevo segnalare credo che in maniera particolare negli ultimi cinque o sei anni con mutamento geopolitico a livello internazionale così radicale
Emergano in maniera più forte di quanto non accadere in passato percezione interessi diversi dai Paesi da parte dei Paesi membri dell'Unione europea nei confronti delle altre aree del mondo
E questo come dire nei dibattiti sede non soltanto di Consiglio ma più in generale anche parlamentari o nell'opinione pubblica si avverte in maniera molto forte non c'è dubbio che interesse le percezioni io strategica di un Paese come la Francia tradizionalmente più proiettato nei confronti del continente africano siano diversi dagli interessi tedeschi o nordici più interessati all'Europa orientale o a quelli spagnoli più toccati verso l'America Latina e così via e da questo punto di vista che rappresenta anche un elemento se vogliamo qualche caso oggettivo ma che si fa sempre più fatica in qualche modo a ricomporre a mediare non c'è dubbio che le parti
Più svantaggiate del mondo in maniera particolare i Paesi del continente africano rischino anche l'interno di un'evoluzione europea che pure quanti praticamente quantitativamente positiva di trovarsi in una situazione di difficoltà perché vorrei ricordarlo è questo
Spero potrà essere uno degli argomenti di discussione nella prossima revisione i trattati europei gli strumenti finanziari per la cooperazione con i Paesi africani non provengono dal bilancio dell'Unione Europea ma provengono dal fondo europeo di sviluppo che alimentato da contributi finanziari diretti
Degli stati membri dell'Unione europea e quindi molto più soggetto di tutte le altre forme di cooperazione al cambiamento in qualche modo di umori Wola prevalenza o meno di determinati
Interessi nazionali ecco volevo dire rispetto a questo e per far abbastanza breve e che invece io sono convinto che un ruolo forte dell'Italia
Non molto più forte di quanto non sia stato in passato e molto più limpido e qualificante la cooperazione internazionale passi proprio nel fare i conti con questo nuovo quattro di compatibilità e con la necessità di definire se posso permettermi questo termine anche un interesse nazionale
Nel quadro della definizione
E delle Politiche europee ma un interesse nazionale visto non in contraddizione con l'interesse europeo pensi proprio per valorizzare quegli elementi specifici e peculiari che venivano ricordate che questa mattina che il sistema Italia e che anche la parte migliore della tradizione la cooperazione italiana può portare
Ma soprattutto mi preme sottolineare un elemento proprio nella sessione in cui si discute di nuovi strumenti e cioè che discutere di strumenti è fondamentale
Allo stesso tempo però se noi guardiamo alla situazione o alle situazioni che vanno avanti in molti paesi in via di sviluppo soprattutto nei Paesi meno avanzati io credo che vi sia anche bisogno di riportare un attimino al centro la politica e la necessità di definire strategie e strumenti politici con grande chiarezza
Sia perché quel quadro di sinergia delle tre C
No la coerenza che vuol dire
Coerenza anche qui su tre livelli coerenza tra le politiche nazionali e quelle europee coerenza tra le politiche di sviluppo le altre politiche settoriali a cominciare da quella agricola e commerciali
E coerenza tra quanto afferma l'Unione Europea e quanto fanno i suoi Stati membri degli organismi internazionali multilaterali
Ma che la seconda cinque del coordinamento che in alcuni settori pensiamo per esempio l'aiuto emergenza è vitale non soltanto importante e in terzo luogo alla complementarietà che l'elemento chiave che può permettere di fare non solo convivere ma anche di fare progredire assieme le politiche nazionali quelle europee evidentemente è un problema non soltanto della definizione di strumenti che pure sono fondamentali
Di coordinamento di ricerca le coerenze eccetera ma è un problema fondamentale di volontà politica è opera fondamentale di in qualche modo rinuncia a politiche di piccola potenza che la la tentazione di confronti le quale molto forti e alcuni pezzi prova rifare qualche altro esempio molto breve per titoli su cosa vuol dire riportare la politica e quindi la capacità di costruire una politica estera
E comune europea che abbia un impatto positivo sulla cooperazione soltanto per titoli e che si tratta di cose che conosciamo Rwanda
Il Ruanda soltanto in termini di aiuto d'emergenza costato l'Unione europea lo sto dicendo in maniera cinica qualcosa come quattrocento milioni di ECU in dodici mesi
Procedo dico nel cui sono un po'più di ottocento miliardi di lire
Coerenza politica avrebbe voluto che gli stati che avevano più presenza in un Rwanda fino all'inizio dell'Olocausto come dire non produce sono quelle situazioni che hanno portato poi allo scoppio della guerra civile della mattanza
In quel Paese la vicenda somala è nota ma prima un altro problema che sta credo per scoppiare con grande forza il problema della sicurezza alimentare
Ora noi siamo in una situazione da qualche anno
Da tre anni circa a questa parte e il problema tenderà ad aggravarsi in futuro in cui rispetto alla fase precedente in cui l'Europa in generale il sistema internazionale
Erano pieni di stock di prodotti alimentari che la cui gestione era molto costosa e di cui non si sapeva esattamente cosa fare e ciò era prodotto tra le altre cose dalle politiche agricole dell'Unione Europea dalla Comunità europea allora oggi siamo in una situazione opposta
E cioè che anche a causa delle scelte fatte fuori dalla dalla Comunità europea ma anche da situazioni sia strutturali che congiunturali
Stiamo entrando in un periodo molto forte di penuria alimentare senso delle scorte si vanno rapidamente esaurendo e non soltanto dei paesi in via di sviluppo
Al punto la cosa sarà sfuggita a molti che qualche giorno fa l'Unione europea ha deciso di mettere una tassa all'esportazione dei cereali
E non più l'importazione come era prima
Allora è evidente che adesso mi interessa scendere nel merito di questo parere evidente che in casi come questo l'impatto delle scelte di politica interna all'Unione Europea in maniera particolare le politiche agricole commerciali hanno un effetto non più soltanto indiretto o a medio lungo termine nei confronti dei Paesi in via di sviluppo
Ma pongono un problema molto forte di responsabilità internazionale in questo caso anche di sopravvivenza perché voi capite
Il nei confronti di paese che già oggi sopravvivono soltanto grazie all'aiuto alimentare che cosa può voler dire una situazione di questo tipo evidente che si pone un problema molto complesso di costruzione di una capacità politica su questi temi
E così via allora io credo che abbiamo qualche scadenza di fronte alle molto importante anche come Italia primo luogo entriamo nella fase del semestre europeo di presidenza appunto del semestre italiano di presidenza dell'Unione Europea entriamo nella fase dal mese di marzo in cui si apriranno le conferenze intergovernative per la modifica
Dei trattati europei tutte le discussioni che si stanno facendo si parla molto poco o molto marginalmente
Delle parti che riguardano la cooperazione allo sviluppo che nei trattati europei sono state introdotte soltanto col Trattato di Maastricht ma sono molto deboli e credo dovrebbero andare rafforzate soprattutto nella parte che riguarda i meccanismi di coordinamento e coerenza con le altre politiche
E dei rapporti tra politica di cooperazione allo sviluppo e
Politica estera e di sicurezza comune e quindi da questo punto di vista credo che la presidenza italiana possa e debba svolgere da una funzione in qualche modo positiva
Infine sono gli ultimi tre elementi che vorrei sottolineare per titoli abbiamo un problema molto grande che non riguarda soltanto l'Italia che non riguarda soltanto il settore la cooperazione e lo sviluppo di trasparenza della presenza dell'atteggiamento italiano in sede europea
Nel senso che molte delle decisioni più importanti vengono prese in sede di Consiglio dei ministri a porte chiuse
Quinto che quindi non si sa in linea di massima le posizioni che ogni Paese sostiene qualche settimana fa spero di non fare un grande peccatore quelli raccontando questo piccolo aneddoto
Veniamo informalmente informati da parte di qualche amico presenta una riunione del consiglio che il rappresentante italiano stava sostenendo una posizione di contrarietà a la crescita dei metri destinati all'educazione allo sviluppo
Può dire decisione che non faceva riferimento almeno a nostro avviso da alcuna decisione orientamento del governo italiano intervenendo altrettanti informalmente
Siamo riusciti a porre essere quella far correggere questa posizione e come dire ha poi permettere un prosieguo positivo Dario nel Consiglio dei ministri credo che uno dei problemi da porre nella riforma la cooperazione italiana è quello che il parlamento italiano si è informato in maniera preventiva
E durante è in corso d'opera come dire delle posizioni del governo andrà a sostenere sia associato in qualche modo a questa opera di formazione delle decisioni che al Consiglio da un lato il Parlamento europeo
In qualche modo dall'alto
Il secondo problema è quello che riguarda considerazione conclusiva la necessità di fornire strumenti e filosofie per tutti gli attori possibile la cooperazione del sistema Italia stamattina abbiamo avuto l'intervento di qualche esponente del sistema bancario
Che rappresenta come dire uno dei passaggi cruciali se pensiamo che per esempio uno dei problemi più grandi che hanno attori come sono le imprese italiane a partecipare allegare
Europei comunitari e di appalto per esempio lei
Per la realizzazione dei progetti della convenzione di Lomé
L'assoluta indisponibilità del sistema bancario italiano nel suo complesso alle aperture di credito e a dare garanzie per le fideiussioni per gli anticipi che vengono fatti dall'Unione Europea perdendo così una parte consistente della diciamo così della quota italiana soprattutto per le piccole imprese soprattutto per le imprese sottocapitalizzate soprattutto per le cooperative o le imprese più giovani o le imprese innovative
Quindi problema di questo tipo
Terza e ultima considerazione
Evidente ed è stato richiamato a tutti che è necessario passare in maniera molto più forte a una cooperazione di società
Io credo che quando parliamo di organizzazioni non governative o quando parliamo di cooperazione decentrata parliamo di due aspetti più o meno dello stesso lo stesso problema o dello stesso in qualche modo filone
Con la differenza che le organizzazioni non governative sono strutturalmente istituzionalmente preposte a occuparsi di cooperazione allo sviluppo di educazione allo sviluppo e gli altri soggetti della cooperazione decentrata non soltanto gli enti locali ma facciamo ogni altra forma associativa
Espressione società civile che esista non hanno come fine fondamentale quello dalla cooperazione internazionale lo sviluppo e quindi devono trovare canali in qualche modo propri allora io sono convinto che questo sia un settore fondamentale e credo che l'evoluzione tutto sommato positiva che c'è stata lì dall'Unione Europea di apertura di moltiplicazione degli spazi di sostegno alle iniziative innanzitutto delle ONG oggi eseguono più del venti per cento del bilancio comunitario
Di cooperazione allo sviluppo e di cooperazione internazionale sia anche più recentemente per quanto riguarda i vari aspetti la cooperazione decentrata anche se non tutti sono così trasparenti e positivi
Credo possa essere un riferimento importante anche per gli strumenti che andiamo fino a definire a livello nazionale anche perché e concludo ormai siamo nella situazione che le ONG italiane
Molti enti locali italiani molte associazioni italiane hanno impegnata nel terreno della cooperazione hanno come unico punto di riferimento l'Unione europea la quale evidentemente non è per sua Costituzione fatta per rispondere completamente alle esigenze
Che il provengono da da ogni paese a questo punto di vista ma che fondamentalmente proposta a sviluppare l'azione di tipo europeo ed è preposta in qualche modo a favorire le sinergie il coordinamento tra iniziative
Ed è questo l'elemento di debolezza molto forte che noi abbiamo e che dovrà essere al centro io credo alle preoccupazioni dalla nuova legge italiana
Bene ascolteremo del dottor Carlo Borgomeo che è il presidente della società per l'imprenditoria giovanile grazie mi chiedo scusa in anticipo delle molto precarie condizioni fisiche
Che prenderanno di scarsa efficacia il mio intervento ma non volevo mancare a questo invito per due motivi il primo perché è la prima volta dopo nove anni che
Abbiamo accumulato esperienza dell'attuazione della legge quarantaquattro in materia di creazione d'impresa giovanile ha più volte con la forza politica un gruppo parlamentare ci invita a riflettere nella sessione nuovi strumenti
E tra l'altro mi pare di capire che l'invito non è un espressione di di rapporti di buon vicinato ma ho trovato la motivazione di tenere l'azione dell'onorevole Grassi che mette tra le innovazioni di contenuto la promozione di microimprese nella programmi di cooperazione
Siamo siamo stati invitati non a caso secondo motivo per il quale sono stato molto contento di questo invito
E che la Società per l'imprenditorialità giovanile che prima si chiamava comitato c'ha un sogno collettivo
Che io personalmente come responsabile di questa società diciamo se possibile sottolineo insomma mi piacerebbe moltissimo prima o poi riuscire a trasferire il know how che abbiamo accumulato nella creazione di impresa di soggetti deboli
Nelle politiche di cooperazione allo sviluppo
Personalmente poi insomma mi piacerebbe dedicare un po'di anni dall'aderire esclusivamente a questo perché trovo del tutto naturale anche l'esperienza con la alcune modificazioni che adesso di vi proporrò in maniera disordinata
Però l'esperienza di fare naturalmente da esportare
Fisiologicamente da export
Non solo e di questi chiedo scusa un esperto di cooperazione internazionale e quindi faccio due
Sulle
Riflessioni la prime sui contenuti
Allora noi pensiamo
Che lo sviluppo che serve
Ai paesi in via di sviluppo sia uno sviluppo non trasportato a forza
Non da trapianto
Ma sì uno sviluppo nel quale si fa di tutto per cogliere spinte
E non c'è
Qui naturalmente
Tutti mi farebbero immediatamente l'obiezione ma la faranno
Anche se non apertamente
Più adulta ha idea di che cosa parla benissimo allora io
Rispondo salvo in maniera radicale secondo me ad eccezione del Sahara e dell'Alaska non c'è un posto in cui non si possa provocare accompagnare e consolidare una spinta di sviluppo locale questo è il mio assunto
Se tutti penso che sia una sciocchezza in intervento non vale niente se qualcuno ha qualche dubbio io dico a parlare
Mi pare però è evidente che mi deve essere concessa facciamo l'attenuante su questa radicalità che investono avevo funzioni
E cioè il fatto che in pompa magna qualcuno porta allo sviluppo spiega come si fa più o meno
Fa la grande fabbrica dalla A alla Z e più o meno seria rivendicando sulla manutenzione dimenticandosi di lasciarli soggetti forte c'è legge pare che non abbia funzionato
E non può funzionare non c'è non ci sono questioni tecniche arriva due vengono dopo c'era questione teorica iniziale lo sviluppo non è effimero se è uno sviluppo che ha radici nel territorio nella dimensione locale
Perché di queste cose mica perché ho studiato tanto perché ho gestito per nove anni
In aree che naturalmente non ci sono con i paesi in via di sviluppo pacche per le stesse obiezioni si faceva l'inizio della legge ma doveva
Perché qui c'è la grande obiezione teorica
Che lo sviluppo di nuove imprese di piccoli guarda io dico mi nuove imprese ma vale microimprese mare lavoro artigianale lavoro autonomo individuale la chiave delle regole produttive quindi baggianate
Amico vado questo segue un contesto favorevole allo sviluppo se non c'è un contesto favorevole non va bene
Allora sarà che sono segnato da
Tanti anni di chiacchiere e di politiche meridionalistiche io non so d'accordo
Chiedo che si rifletta sulla contestualità degli interventi si deve lavorare sul contesto e quindi le infrastrutture la società civile alla formazione non lo dico con questo tono per non sottovalutare appetito sapevo tutto
Ma intanto bisogna forzare la nascita di nuovi soggetti imprenditoriali ripeto piccoli
Perché il contesto altrimenti lo capirà mai
Non cambierà ma
Pensate naturalmente con tutti cambia del tutto le diversità necessaria nel nostro Mezzogiorno
Fin quando si è pensato che sarebbe cambiato perché la politica offriva nuove grandi infrastrutture
E attenzione anche la grande industrializzazione ed in questa logica bisogna penalizzare il Mezzogiorno perché arrivava culture vedute Baldari ad ogni
Bisogna contemporaneamente operare sul contesto e sui soggetti questa è la questione
Suo padre vorrei insistere molto
Facendo una battuta e volevo farla finita così subito diciamo acquisto panni umidi fate ci prova bravo
Fa diceva
Secondo me funziona
Naturalmente e qui vengono le tecniche diverso e fare informazione promozione assistenza la progettazione finanziamento eccetera ecc in Calabria è diverso sarà in Algeri
Dal punto di vista delle tecniche
Quando è la praticabilità di un intervento del genere a mio modesto avviso naturalmente per fare questo bisogna eliminare
Senza ritegno senza mediazioni alcune cose che io da ignorante da materia ho scoperto perché noi un po'di tempo fa e il progetto è ancora in corso con il ministero degli esteri dalla direzione generale lo sviluppo abbiamo presentato un progettino per un'operazione del genere in Albania
Che è molto piaciuto io non voglio fare battute
Polemiche banale non mi compete insomma è ancora lì stiamo discutendo siamo vede eccetera eccetera
E ho scoperto alcune cose che non esistono non possono esistere
Cioè questa logica violenta immediata dello scambio del ritorno per il nostro Paese ma come si fa a predicare
Di voler far nascere nuove imprese se si sottraeva potenziale buon imprenditore pure delle caratteristiche fondamentali e quindi decidere come fare l'impianto
Come si fa ad ad offrire un percorso che dal mio punto di vista scusate la radicalità
Ma somme sono anche poco tempo
Ma in cui il soggetto locale un ostaggio
Per la sua azienda somiglia più a un deposito di marchi di macchine utensili semi obsolete che vengo da dalle altre parti a un'azienda
E questo lo può conseguenze possibilità di meccanismi e a me sorprende che molte volte Borghezio ci aveva come si fa al trenta ambienti imprenditoriali non sono d'accordo se lo macchine non vengo dirà ebbene allora facciamo e
A me sembrerebbe che la cultura imprenditoriale più avanzata più internazionale correttamente
Capisce
E investe nelle possibili relazioni commerciali e tecnologiche che un'operazione del genere può dare per tradurla in soldoni secondo me al sistema delle imprese italiane come ero molto di più se li facciamo fare quello che negli anni il tutoraggio un'impresa neonato in un Paese in via di sviluppo che sta sul territorio capisce
Conquista mercati
Fa un'alleanza fra un partenariato altro che facciamo passa il programma così li vendiamo questo questo e per
Quindi ci sono quelle cose va cambiata altrimenti non se ne parla neppure come secondo me parliamo sempre di tecniche non ci sono mediazioni sulla bici sulle tecniche con il con i governi e le istituzioni locali ci sono mediazioni sulle obiettiva sulle tecniche di valutazione dei progetti presente no se no si arriva un'altra cosa
Punto interessantissimi questa nostra piccola esperienza con l'Albania in cui invece le autorità albanesi ce lo avvicinano insieme i progetti finanziati non se ne parla
Non se ne parla proprio decidere insieme gli obiettivi se vogliamo fare un'agricoltura nelle città nelle campagne se vogliamo tutto ma le le tecniche non si mediano
Questione di una questione e io insisto con veemenza perché ci credo proprio RAI prova secondo me è proprio quello che vi devo dire che noi abbiamo girato un po'da ho fatto eccetera non c'abbiamo stralcio Dani Sordo possiamo andare
E in Algeria convincerli e dire vediamo risolti perché della brava lei ci sono due ben distinti impegnare in Italia
Ciò anche poche esperienze lo dico sinceramente che non sono in grado di decifrare la reazione degli interlocutori dei paesi in via di sviluppo però delle volta un'impressione
Che questa proposta che è una proposta di sviluppo economico ma anche evidentemente una proposta da un punto di vista socio politica fortemente attrattiva
è che ha fatto brillare gli occhietti
Insomma noi diciamo accettiamo la sfida che se ci danno quattro soldi andiamo all'università e programmi studenti protesta fare impresa di
Io accetto voglio provare
Seconda contributo io già finito è un contributo sugli strumenti
Siccome
Non vorrei dare l'impressione insomma come vedete non sono un professionista un professionista revocato un discorso tutto preoccupato sulle difficoltà essa andava invece netti vede nel piatto mi candido voglio farle lavorare o ridiscute voglio capire
E vi faccio con l'altra riflessione sugli strumenti
Io ho letto alcune cose ripeto non sono un esperto però capovolgiamo io vi dico come funzionava quarantaquattro non è che le viene qualche idea
Paola quarantaquattro
Oggi è una una la impresa Società della giovanile è una società con capitale sociale dodici miliardi posseduta all'ottantadue per cento al ministero del Tesoro
E al diciotto per cento dei fondi
Scusate dai fondi di sviluppo delle società del centrali cooperative
Questa società a ingestione
Dal ministero del tesoro una legge
La società a funzioni di informazione
Promozione
Non sono chiacchiere sono mestieri sono fatti professionalmente definiti formazione professione assistenza la progettazione valutazione selezione erogazione tegami soldi tradotto in italiano controllo
Possibilità di revoca delle agevolazioni e quindi di denuncia all'autorità giudiziaria
E monitoraggio complessivo dell'operazione
Non diamo caramelle
Siamo soldi
Quest'anno credo che ero che Remo cioè credo abbiamo erogato sinora duecentodiciannove miliardi penso che arriveremo a fine anno duecentotrenta duecentotrentacinque e ha
La Finanziaria prevede trecento negati perché dico questo perché naturalmente questi soldi sono iper controllati
Ma mi pare strano il meccanismo che c'era prima e che viene disegnato per cui non si può adottare uno strumento più flessibile
In cui c'è una mediazione tra lo stato
Lo Stato ma è possibile che un progetto di come la gente d'azione devastatrice che scrive agli ma dove siamo
Ma perché passa su altre scrivania che rispondono ad altre logiche procedurali amministrative contabili e gestionali senza attenuare di un fino il controllo e la cultura la rendicontazione anzi se volete il mio padre accentuando la la cultura dalla rendicontazione
Perché sappiamo tutti che quelle scrivania senza parlarne male ma sono le loro regole quelle scrivania la rendicontazione sostanziano la sala nessuno
Mai e si può fare si può è una legge dello Stato italiano qualcuno può sorridere dice e allora sorrido io in questo caso vogliamo fare se è più difficile com'è difficile dare i soldi a cooperative giovanili senza garanzie patrimoniali senza le banche
è un meccanismo pubblico senza garanzie patrimoniali essenza di istituti di credito gli anni sondino
E dopo nove anni e mezzo con tutte le cautele gli scongiuri del caso visti prese nel quale stiamo stiamo ancora lì non è successo niente e si finanziano e le imprese sopravvivono dopo cinque anni all'ottantadue per cento
Non lo dico per venire a fare pubblicità lavorando altro me ne frega niente naturalmente lo dico perché io sarei molto contento
Se il gruppo progressista chi volete voi senza fatto quest'intervento fatto un po'un comizio di chiedo scusa ma facciamo una se una sessione di lavoro
Con i tackle quelli che sanno quali sono i vincoli per lo strumento che deve gestire è lei raccontano esattamente quello che facciamo qualche evento dotato diamo soldi pubblici
Veniamo pagati dal ministero del tesoro con un contratto noi società siamo pagare se del caso con un contratto
La cui attuazione viene rendicontato con certificazione da una società di certificazione
E sulle linee pubblica naturalmente certifichiamo alla grande
E ripeto attenzione non pensiate che sia più facile
Perché sono mille adesso abbiamo in erogazione settecentottanta imprese senza garanzia patrimoniale
Assumendoci MOI la responsabilità del pagamento
Per essere più brutali modi cioè il mandato appagamento in banca un film io no ma nessun ministero
Perché lavoriamo per il comparto il ministero del Tesoro l'attività di erogazione l'ho detto disordinata ma secondo me questo è un punto importante perché io ho letto
Però della proposta di legge se il consiglio di elimina con grande chiarezza ho l'impressione che ci salva moltissimi diciamo vincoli legacci cose complicate
Per questo tra l'altro e concludo ed l'unico sistema per trovare una mediazione intelligenti tra pubblico e privato e privato mostra un privato Ciampi e stordito bossoli uscire e privato proprio dal club di straordinaria importanza
Perché se c'è un danno in questa fase in cui pendolo
è stato violentemente squilibrato verso il consenso gioia parla solo si perdeva consenso su questi temi conosciuti vitale su tutto quello che era solidarietà e sviluppo pareva brutto parlarle insomma questo pendolo
Ha bruciato o comunque ha fortemente mortificate le risorse straordinarie interni civili
Di trasparenza di protagonismo di sviluppo e già questo non è possibile e secondo me a ben guardare ma questo rimandare al tavolo per così dire tecnico
Che sarei veramente contento se potessimo realizzare
Secondo me un meccanismo del genere in cui c'è una struttura pubblica a proprietà pubblica ma con regime privatistico di gestione privatistica è quello che consente di recuperare di dare lo spazio più trasparente
Più serio e anche più flessibile alle organizzazioni privato nel senso più bello del termine da organizzazioni non governative che operano nel settore che vanno rilanciate per arrivare a obiettivi importante per tutti noi
Bene in questa sessione abbiamo raccolto dei contributi davvero stimolanti in tema di nuovi strumenti non solo abbia molto anche riflessioni innovative per quanto riguarda sinergia e coerenza e nodi politici ed operativi della cooperazione di questo ringrazio i relatori faccio una proposta facciamo a questo punto la pausa caffè questo ci consente riducendola di dieci minuti di riprendere alle sedici e trenta per la quarta ed ultima sessione con mezz'ora di anticipo sulla tabella di marcia ai dieci minuti fa
Marchica nel momento presente per poi arrivare con una certa coerenza di metodi almeno questo speriamo noi
A farne discendere soluzioni a medio e lungo periodo
Come ogni G. diaria laica sentiamo infatti profondamente questa necessità
Dato che ci consideriamo oramai parte integrante di un vasto movimento di società civile al nord come al sud
Che mira oggi a ricostruire le basi stesse della convivenza tra le persone i popoli e tra il genere umano e natura
Sembra quindi oramai acquisita anche da parte di una certa intellighenzia cosiddetta liberal la consapevolezza che il modello di sviluppo dominante essenzialmente basato sulla mondializzazione del paradigma economico occidentale
Stia producendo una crescente disgregazione sociale nel Nord ed un drammatico azzeramento delle opportunità di sviluppo equo e quindi di democrazia nei tanti Sud del pianeta le conseguenze ancorché negate dai chierici della globalizzazione per il pensiero unico sono evidenti ed innegabili
Compresa la crescente tendenza l'esclusione sociale di masse sempre più lasciate da parte perché inutili alla macchina produttiva problemi globali quindi cui però non deve corrispondere come invece predica il modello iperliberista una univocità di soluzione
E queste infatti la prima profonda differenza tra le due visioni del mondo che oggi con sempre maggior chiarezza affermano la differenza che esiste tra la destra e la sinistra proprio sui fini ultimi dello sviluppo da una parte e cioè un modello di relazioni basato sulla competizione sempre in nome del profitto dall'altra un sistema di relazioni tra Stati natura improntati alla cooperazione all'integrazione economica e sociale
Questa riflessione iniziale servì a chiarire il perché gli oltre trenta ONG di area laica attualmente aderenti al Colchester
Collocano la loro azione all'interno di quella pluralità di soggetti convinti che la necessità primaria sia oggi quella di offrire e alla società civile e dalla società politica la possibilità di riprendere nell'ambito della costruzione della storia quel posto da protagonisti attualmente totalmente occupato dalle forze economiche ed in particolare delle forze finanziarie
Le organizzazioni non governative di cooperazione allo sviluppo mettono al servizio di questo disegno le loro caratteristiche costitutive
E cioè la loro capacità di analisi della reale dall'organizzazione interna altamente democratica e partecipativa caratteristica che non tutte le formazioni politiche possono vantare
E la loro capacità progettuale la capacità quindi di offrire soluzioni concrete nell'ambito di una visione del mondo condivisa e per ciò stesso olistica
Si tratta quindi come il nostro parere
Contrastare la crescente anomia che si produce nella Società sviluppo diseguale e chiaro che le forme associative fortemente orizzontali Zarate possono costituire non solo un antidoto efficace
Ma soprattutto costruire una pluralità di luoghi ove mettere ove e mettere in essere i termini di quel rapporto di partenariato vero fra società politica e società civile che ridia centralità ad entrambi
E questo un passaggio centrale anche se vogliamo parlare di una nuova legge per gli aiuti allo sviluppo
Ecco perché pur rivendicando la nostra specificità di esperti dei problemi del rapporto nord-sud del mondo chiediamo alla sinistra politica del nostro Paese di ricollocare questo tema nell'ambito più vasto della ricostruzione dello stato sociale
Delle forme di democrazia e delle politiche ambientali
Il pettine Zare per così dire gli aiuti allo sviluppo per quanto importanti essi possano essere senza porsi il problema di un quadro macro economico
Orientato verso la globalizzazione dei modelli di sviluppo al nord come al sud significa non solo perdere tempo
Ma impedire di fatto il collegamento tra fenomeni emergenti quali flussi migratori e la contestuale mancanza di democrazia nei Paesi di provenienza
Per questo chiediamo che la sinistra politica italiana anche facendo tesoro della nostra esperienza
Promuova una politica estera che vede nell'aiuto allo sviluppo uno strumento importante per la partecipazione dell'Italia al rafforzamento degli strumenti sovranazionali di governo siano essi le Nazioni Unite un'Unione Europea orientata verso il sociale oppure la costruzione delle organizzazioni non governative transnazionali
Chi è crediamo che si è imperativo oggi porsi il problema di re di rafforzare tutte le sedi in cui si possa governare la globalità dei problemi proponendo una molteplicità di soluzioni culturalmente originali seppur tutte informate alla costruzione della democrazia economica e dalla rispetto per i vincoli sociali ed ambientali
Per questo chiediamo una politica estera discussa in Parlamento e che individui delle priorità di lungo periodo sostenute da uno strumento di legge appropriato e non distorte civile ad altri fini
Riprendo in chiusura quindi l'affermazione quindi come le organizzazioni non governative di solidarietà internazionale dell'area laica sentano molto la responsabilità di essere al servizio di un disegno più complessivo che consenta di condividere
La loro specificità con tutti quei soggetti che agiscono per lo sviluppo delle potenziali ma potenzialità umane e non semplicemente dei percentili finanziarie
Ecco perché
Abbiamo deciso di compiere due passi carichi di indicazioni metodologiche e politiche per noi rilevante due passi dei quali anche la futura legge sulla cooperazione dovrà tener conto
Il primo è stato la nostra adesione congiuntamente alle altre due federazioni al Forum del terzo settore
All'interno del quale rappresentiamo il nostro specifico e con il quale vogliamo costruire un momento di grande confronto proprio su quelle politiche di riformulazione dello stato sociale e dell'economia solidale sulle quali si gioca oggi una sfida di livello internazionale
Il secondo e la decisione di regionalizzare la nostra struttura federativa creando coordinamenti regionali dotati di ampia autonomia
Al fine di poter aumentare la capacità delle singole leggi associate di entrare a loro volta in contatto territoriale con quel vasto ambito di associazioni e di autonomie locali che già oggi condivide le nostre finalità
E i nostri mezzi
In questo segno dei tempi deve potersi vedere anche un motivo di profonda riflessione per tutta la sinistra
Il cui compito storico è a nostro avviso proprio quello di favorire l'emergenza di un nuovo paradigma di lettura e di governo della reale scegliendo anche attraverso la priorità data gli strumenti della politica estera quali la cooperazione allo sviluppo il segno della sua presenza nella volontà di mutamento storico grazie
Grazie Salinari anche per il rispetto dei tempi la parola a Mauro al Brizio responsabile la politica europea di Legambiente
Innanzitutto ringrazio per l'invito rivolto alla nostra associazione anche perché
Credo che sebbene non ci siano
Se sebbene non ci sia nella nella nel titolo della conferenza nazionale credo che il tipo di cooperazione su cui l'area progressista si impegna a promuovere sia quella lo sviluppo sostenibile
E quindi il contributo alla riflessione della nostra associazione non vuole essere quello dei come posso dire un'associazione ambientalista che cerca di scimmiottare il ruolo e le funzioni giusto e più avanzato a nostro avviso che devono avere le organizzazioni di cooperazione allo sviluppo ma portare la nostra specie la nostra specificità il nostro contributo tra partner DiVersi trattore diversi lo sviluppo sostenibile
In questi settimane nel nostro Paese si sta
Utilizzando in maniera veramente poco credibile l'alibi del semestre italiano per tutt'altri scopi
Però il la presidenza di turno del nostro Paese
Soprattutto per quanto ci riguarda svolgerà un ruolo di primo piano dovrà svolge un ruolo di primo piano sebbene tra le delegazioni degli altri quattordici paesi dell'unione nessuno ci spera
Perché molto si parla della dire la Conferenza intergovernativa per la vice per la revisione dei Trattati di Maastricht ma c'è anche la revisione del Quinto Programma d'azione ambientale l'Unione europea
Ebbene nel progresso riporto l'ultimo dell'agosto scorso
Tutti fatto dalla DG undici c'è una valutazione dei primi tre anni del lo stato dell'arte lo stato d'attuazione del quinto programma che veramente a detta della DG undici veramente disarmante parto da questo perché perché credo che e tre principi ispiratori e poco attuati anche nei Paesi nordeuropei questo è fondamentale perché smettiamo di fare i provinciali non lo diciamo i Paesi nordeuropei verso dove va tutto bene
Anche nei Paesi nordeuropei tre principi ispiratori integrazione della politica ambientale con le altre politica dell'Unione
Partnership
E condivisione delle responsabilità tra i diversi attori dello sviluppo sostenibile non sono stati applicati e per quanto riguarda la politica internazionale in particolare la cooperazione non sai nemmeno discussi e in tutto il dibattito sulla cooperazione a livello dell'Unione Europea
Di tutto questi questioni non si fa parola
Allora noi crediamo che la nostra il nostro governo nella fase di revisione sia del trattato per il quinto programma deve dimostrare con atti concreti
Il voler dare vita
E dare concreta attuazione a questi tre principi c'abbiamo delle scadenze c'è perché poi molto spesso il nostro Paese si fa l'europeismo a parola non nei fatti io visto che dopo aver solo per cinque minuti solo due piccoli esempi non ci abbiamo
Da subito
Il dal tre al quattordici di giugno acque ad Istanbul alla conferenza Habitat due sull'ambiente urbano allora dove la politica dell'Unione Europea verrà e il coordinamento da posizione Unione Europea verrà svolto dalla presidenza di turno italiano
Ebbene su questo ragionare seriamente
Su che tipo di cooperazione perché Habitat due istituti può avere lo stesso effetto anzi non solo d'immagine ma spero anche di atti concreti di ciò che è stato rilevato
C'abbiamo un'altra cosa
L'anno prossimo parte il programma Meda
Ebbene il nostro Paese senza volerlo
Ha svolto un ruolo importante con la Conferenza euromediterranea tenuta qui a Roma in preparazione la Conferenza di Barcellona dove per la prima volta in maniera concreta e seria
Del nostro paese in particolare la giunta romana ha messo attorno a un tavolo cento sindaci di tutto il bacino del Mediterraneo che hanno firmato una carta per una cooperazione decentrata ed orizzontale per lo sviluppo sostenibile delle metropoli delle città del Mediterraneo
Ebbene a ragionare su queste cose per Paul caratterizzare con atti concreti il dibattito sulla cooperazione
Che poi danno un senso alla politica acché politica poi sir si realizzi perché solo così facendo Noè realmente riusciamo ad essere credibili nelle posizioni che sosteniamo rispetto alla revisione di Maastricht il quinto programma d'azione nove i tre principi ribadisco integrazione parte del CIPE è condivisa da responsabilità sono gli unici che consentono a tutti di svolge il proprio ruolo e dare il meglio di se stessi
Su questo c'è grande necessità di poca politica ebbene nel nostro piccolo subito dopo rio noi abbiamo fatto la piccola cosa che poi per cui risultati quel follow up che ha avuto è stato molto importante che è stato quello subito dopo il rinvio abbiamo lanciato insieme ad una pezzo importante nell'arco della cooperazione italiana il COCIS un progetto Eco scambio
Che è un po'
Otto realizzato in cinque parti del Brasile
Gemellati con altrettante realtà territoriali italiane per definire insieme un piano di gestione e di sviluppo economico di queste aree
In una realtà badate bene dove non esisteva una legge quadro sulle aree protette e grazie alla nostra azione e altre la il governo federale sta predisponendo una legge quadro che per certi che ha mutuato le parti interessante che lì si potevano applicare della nostra legge quadro nazionale sulle aree protette
E nello stesso tempo ha sviluppato una serie di competenze
E soprattutto la promozione di un forte tessuto organizzativo di ONG locali e se di anche di micro imprenditorialità diffusa
E questo ci ha dato anche un grande contributo ciò che vedeva fare in Italia
Allora su questo secondo me si possono fare tante cose
Noi dobbiamo sfruttare al meglio i due appuntamenti che vi dicevo per quanto ci riguarda e concludo come Legambiente noi da gennaio prossimo promuoveremmo
Un tavolo aperto a tutte le organizzazioni non governative della cooperazione ambientaliste e anche sociali per ragionare su come preparare Istanbul Habitat due facendo del Grande
Attivismo e dinamismo
Del dice nuove giunte locali dei nuovi governi municipali
Solo secondo me l'aspetto più interessante diciamo e l'espressione più o dinamica di ciò che ha espresso l'area progressista a mio avviso nell'ultimo frangente e che può realmente caratterizzare
Il protagonismo di un certo ceto di governo da una parte che Sica che si caratterizza con atti concreti e allo stesso tempo
Da forza e dignità alla proposta politica per la Corte cooperazione allo sviluppo sostenibile noi faremo la nostra parte
Grazie la parola Rosario lembo presidente del CPC coordinamento iniziative popolari di solidarietà internazionale
Io vorrei iniziare ringraziando punto rare progressista per questa iniziativa costituisce certamente uno dei pochi segnali da parte del mondo politico in questo momento di crisi la cooperazione internazionale
Spero che questo sia il primo mattone ma spero che se mattoni non un sassolino
Nell'ambito di una riflessione appunto sulla cooperazione internazionale che credo deve essere a tutto campo
E che deve portare credo puntato in Italia ad una inviato Tonino questa l'aspettativa del coordinamento che qui rappresento che è stato impegnato in questi anni e Couto Dino Cosi a stimolare una operazione di partenariato sia di rapporto ad associazioni e gruppi punto Tito di base del sud
Sperimentando anche i nuovi strumenti alcuni dei quali sono stati citati anche nel corso di questa settimana questa giornata di lavoro punto Antimo sul tema più finanziario Papin una cooperazione che si appunto attimo profondamente non solo revisionata riformata
Riscritta
Per cui lo dico mi auguro che non sia sassolino mattoni
La mia il mio contributo impostato person seguendo Posca nella scritta di queste punte così minare punto su tre considerazioni la prima su questi nuovi obiettivi puntati modi la cooperazione sviluppo discorso secondo sui nuovi attori la terza sui nuovi strumenti
E sui nuovi attori ha puntato il vero stamattina potrà abbiamo assistito punto Altino a questa contestualizzazione dello scenario in cui oggi si trova a collocare la cooperazione poté internazionale vi pare che le relazioni introduttive hanno saputo tener conto di queste innovazioni
Tra permane la sensazione che lo sforzo di riflessione da parte mi pare sia delle forze politiche che anche degli operatori che questa mattina ha portato i loro contributi sono ancora caratterizzate da una debolezza di volontà e la mancanza di coraggio rispetto alle profonde innovazioni che devono caratterizzare nuova cooperazione allo sviluppo
Cioè mi pare che simile ancora voler riformare questa cooperazione ricostruendo modello di cooperazione
Gestito nel passato in cui si associano finalità legata ad interessi del nord e poco finalizzati a dare risposte concrete a prospettive e potenzialità umane di quello sviluppo umano sostenibile già esistenti mi pare anche l'intervento del pomeriggio
Messo in evidenza non solo al Sud dell'Italia ma anche nel sud dei Paesi del Terzo Mondo
La riconversione di una della cooperazione a favore dello sviluppo ma non vuol dire un cambiamento radicale
Vuol dire appunto che devono essersi nuove priorità praticamente che non sono compatibili con il perseguimento di obiettivi di priorità economica finanziaria o finalizzato a obiettivi di sicurezza o di rafforzamento dei di potenziali mercati alcuni interventi di stamattina parte il mondo dell'impresa della finanza hanno detto che invece appunto vedono ancora vengono a formare la cooperazione problemi punto potenziale prima stipulare occupazionali abbiam puntati ad eccedenze punto di personale in determinati settori
Vediamo di riconvertire questi quadri non può essere questa la chiave di lettura di una revisione Bracco presenta nazionale
Impostazione strutturale quindi punto atti no della cooperazione allo sviluppo deve puntare a creare e definire con chiarezza nuovi obiettivi di cooperazione e da una sequela delle pari opportunità quelle dell'investimento alle risorse umane e non il perseguimento degli interessi solo appunto latino dei i Paesi del Nord
Abbandonando quindi quei vincoli di dipendenza e di subordinazione dalla politica estera che mi pare anche in relazione introduttiva più regole grassi sono stati messi in evidenza e la ricerca punto latino di sostegni a politiche commerciali economiche che vanno promosse con strumenti legislativi differenziati
Ciò che noi auspichiamo e che le nulla nuova politica di cooperazione costituisca quindi una legge quadro una cornice come qualcuno ha detto
Entro le quali poi punto intervengono specifiche normative legislative finalizzate a rendere operative costruttivo il contributo di altri soggetti economici appunto Tino finanziarie non che vogliono dare puntatina alla cooperazione alla solidarietà internazionale
Rispetto agli attori
Anche qui processi di unificazione dell'Europa la relazione presumo che abbia ascoltato oggi nel pomeriggio hanno messo certamente in evidenza una caduta d'interesse da parte degli Stati nazioni ma anche una crisi una capacità appunto incapacità di sapere punto gestire la cooperazione da questo decentramento verso appunto un attimo e quel territorio ma perquisì assistono due tendenze da una parte questo decentramento dal livello nazionale a quello territoriale comuni le grandi città ecco delle regioni
Dall'altro punta al prevalere punto allo spostamento dello sviluppo dalla cooperazione verso forme di solidarietà corte c'è umanitari assistenziali che non promuovono lo sviluppo in questi Paesi lo sforzo appunto anche degli attori punto a titolo di cooperazione decentralizzata almeno così come è stato illustrato alcune al soccorso di questo appunto un attimo convegno ci pare devono essere utilmente messi a fuoco vorrei evidenziare due rischi
Da parte il prevalere di una progettualità di cooperazione finora sperimentato in modo particolare in questi ultimi mesi in Italia da parte degli enti locali più finalizzata a la ricerca di immagine di visibilità
Cercando conto di quali Skármeta insieme tipologie d'interventi umanitari promossi punto ecco dal territorio ma in assenza di una strategia nazionale a livello di cooperazione l'esperienza del modello dall'ex Jugoslavia punto
E gli interventi abbiamo ascoltato con i suoi limiti che oggi si pongono appunto attinta interni di contributi da corda poter dare alla ricostruzione ma soprattutto al mantenimento del prete
Ci vuole quindi una cooperazione punto che anche a livello decentrato si è puntualmente la cooperazione innovativa diversamente si cambiano i nomi
Si cambiano gli attori ma la sostanza resta lo stesso si trasferì sul modello dal centro alla periferia come si sta facendo dalla cooperazione bilaterale a quella multilaterale
Restando però ancora tipologie d'aiuti vincolati legati appunto mattino all'export di prodotti dei Paesi industrializzati o di tecnologie o di metodologia dei Paesi industrializzati
Ci vuole quindi una cooperazione potete anche a livello decentralizzato non ripeta questo modello non cerchi di sostituire all'impresa pubblica le imprese municipalizzate nella ricerca punto atti ad interesso di modelle punto da trasferire paghe travi veramente il coraggio di impostare una progettualità nuova
Che parte da quei soggetti che sono qui sul territorio gli immigrati
Ma quelle persone che patimento comunità hanno qui punto la possibilità di essere strumento di dialogo per costruire questa nuova progettualità rispetto agli attori una seconda considerazione porrei che punto che si evitasse il rischio di ridurre ruolo dell'associazionismo da soggetto autonomo di cooperazione a quello di semplice strumento di coordinamento o di distribuzione di dimensioni di solidarietà che però sganciate da un approccio Progetto a sono solo a quella della dimensione gestionale di risorse di umanitarie di punto latino progettualità elaborate puntati o da altri e affidati in gestione ore abitazione l'organizzazione non governativa pregi cioè non devono diventare strumenti solo di erogazione di servizi assistenziali umanitari o di interventi quindi che siano promossi punto Lazio da agenzie internazionali o dagli stessi enti locali
E qui si allaccia la terza riflessione sul ruolo degli strumenti
Io rivendico puntati non questa appunto dimensioni rappresenta nazionale questo ruolo di soggetti attivi di punto e direi unisi punto attimo che le organizzazioni non governative possono appunto un attimo fa svolge sono i soli soggetti che possono essere al di là dello Stato abilitati questa riconosciuto la legge quarantanove
A svolgerla punto una cooperazione in parallelo pure che questa appunto un attimo soggettività fosse mantenuta perché oggi di fronte le crisi di vari modelli dall'ONU praticamente allo Stato solo in una relazione da popoli tra cittadini fatta Cittadinanzattiva
Potranno essere costruiti in termini culturali ma anche politici e progettuali dei rapporti basati sulla convivenza e sulla corresponsabilità rispetto alla gestione dei problemi
In questo senso punto ecco quindi occorre far sì che anche nell'ambito di questa radicale riforma della lì trapanese di cooperazione italiana perché il seno governative possono appunto un attimo mantenere punto questa assoluta soggettività
Si tratterà di inasprire punti criteri requisiti modalità appunto per dare questi doni tardare punto ecco questi limiti di soggettività
Quindi modalità con cui riconoscere si tratta però di cambia punto anche degli strumenti delle modalità passare certamente ad approcci diretti rendicontazioni più selettivi e punta affidati Guerrino detto ad esperti esterni monitoraggio gli strumenti anche innovativi come convenzioni quadro c'è un punto delega puntatina gestire risorse finanziarie come l'esempio della Mezzogiorno appunto a chi ne costa alimenta
Alla ha dato la possibilità di poter sperimentare
C'è a mio giudizio quindi un ruolo nuovo che si prospetta per l'associazionismo impegnato nella cooperazione non quello di gestori come ha detto ma quello di mediatori appunto l'attivo della solidarietà non si tratta più di parlare punto attivo per conto degli altri e di gestire appunto latino delle risorse
Si tratta appunto occhio di essere persone capaci di appunto concorra da questi atti alle borse di questi progetti di una cooperazione punte con nuova
Mantenendo questi livelli di soggettività di rappresentatività io credo che utilizzino governative in quanto espressione della società civile possono dare un contributo innovativo un contributo che praticamente può cercare a rendere sinergiche a questa punto collaborazione da parte del mercato da parte del sistema finanziario da parte del mondo aziendalistico
E anche degli stessi appunto ecco partiti ma schiacciando riducendo questa soggettività e credo che si perdere i deputati in una delle potenzialità di questa riforma di una cooperazione
Grazie la parola a Sergio Marelli direttore generale della Fox circolazione dall'asse in organismi cristiani di servizio volontario
Raccomandiamo i tempi
Sempre se tranquillo sui tempi anche perché la fortuna di parlare dopo due federazioni con le quali in questo momento si sta fortemente collaborando evita di ripetere tante cose per cui un intervento breve per portare così qualche elemento di complementarietà e in tre minuti non si possa non parlare solamente di alcune cose e in particolare di alcuni criteri perché entrare poi nel merito dei dei problemi è impossibile un tempo così corte richiederebbe
Una diversa attenzione
Noi pensiamo che ci sia un problema urgente doveroso che è quello di riportare
Ad un alto grado di interesse il discorso della cooperazione
Noi riteniamo che sia ancora troppo basso l'interesse in modo particolare dei nostri politici qui in Italia rispetto alla tematica della cooperazione
Riportano un grado alto di interesse perché è un dovere riteniamo per un Paese come il nostro paese industrializzato ricco avanzato chiamiamolo come vogliamo
E allora è un problema di mezzi e di obiettivi
Di Maddie fondamentalmente perché anche oggi si è riconfermata una grande
Volontà una grande espressione di grandi disegni di grande disponibilità a fare delle cose anche estremamente interessanti mamme continuava ritorna la domanda come si possono fare tutte queste cose
Con poi cinquecentottanta miliardi
Che è un problema di mezzi e su questo vorrei soffermarmi un po'un poco di più
Un problema di mezzi perché ognuno anche oggi è emerso chiaramente ognuno ha un po'i suoi interessi per fare questa cooperazione ed è evidente che in una pluralità di soggetti ci sia anche una pluralità di interessi allora noi pensiamo che non sia superfluo
A ribadire il concetto che però fondamentalmente l'attività di comparazione destinata ai Paesi del Sud
E quindi noi pensiamo che al di là dei nostri interessi particolari quello che poi debba prevalere è l'interesse dei paesi in via di sviluppo
E quindi riaffermare
Con grande forza il diritto
Dei soggetti di questi Paesi di questi Paesi stessi di essere pienamente coinvolti
In un momento in cui l'Italia sta riavviando un processo sta rifacendo un cammino per andare per addivenire a definizioni di nuovi strumenti di cooperazione
Cioè in altre parole noi pensiamo che il ribadire questo non sia superfluo
Perché forse non è così evidente per tutti
Mentre per noi lo è chiarissimamente che il binomio cooperazione uguale solidarietà per non è ancora quello a cui noi dobbiamo tutti ispirarci
Allora un secondo criterio mi sembra quello che già stato ripreso anche questo oggi ma però vuole riaffermarlo mi sembra importante attingere il più possibile le esperienze degli altri Paesi perlomeno livello a livello comunitario
Non ripercorriamo gli stessi errori o per lo meno cerchiamo di tirare tutto quanto di buono io penso ce ne sia
Tutto quanto di buono c'è in questi Paesi e non solamente estrapolando alcune cose qua e là
Estrapolando rifacendosi alle normative comunitarie solamente quando bisogna fissare degli Stir i limiti di massimali economici senza invece tenere conto di discorsi politici discorsi di cooperazione che a noi sembrano molto più interessanti a livello europeo che non quelle italiane
Un terzo criterio è inevitabile oggi associare oltre che era alla parola la parola cooperazione oltre quella dalla solidarietà la parola immigrazione
Non vado oltre e penso che tutti sappiamo che cosa vogliamo contendere con questo ma c'è un problema di un binomio che sempre più si stringe tra la cooperazione e l'immigrazione
E allora mi permetto di aggiungere anche perché la federazione che rappresento raccoglie grossomodo l'ottanta per cento dei volontari che sono attualmente in servizio
Vedo anche che la risorsa del volontariato intesa come risorse umane disponibili al nord e al sud nel fare cooperazione possa giocare un ruolo estremamente interessante anche in questo binomio cooperazioni immigrazione
Il valorizzare persone che hanno condiviso che hanno vissuto di persona la realtà del Sud penso che debba essere una risorsa di cui tenere conto quando parliamo dell'immigrazione nel nostro Paese
Allora riconsiderare il volontariato come un soggetto e non come uno strumento io penso sia fondamentale questa cosa
Perché se è soggetto
E anche sicuramente soggetto di cooperazione decentrata
La facciamo da tanti anni forse non siamo stati così bravi di codificare la sotto questo titolo
Ma quello che le nostre associazioni i nostri gruppi di appoggio illude che si costituiscono attorno ai volontari che rientrano danni fanno cooperazione decentrata
Non voglio dire con questo che non abbiamo nulla da imparare ma voglio dire che è un cammino che ne abbiamo già intuito in qualche modo intrapreso
Un ultimo punto è l'ultimo criterio
è evidente e chiaro
Che anche noi ci uniamo al coro di coloro i quali dicono che i meccanismi di controllo sono doverosi sacrosanti
E forse oggi sono un po'deboli o forse fino a ieri sono stati un po'deboli quindi lungi da noi da non riconoscere questa questa importante criterio operativo modalità operative
Il problema però nostra misera avviso vecchie questi meccanismi di controllo se passa se pensiamo a una riformulazione della cooperazione dello strumento legislativo dalla cooperazione
Debbono essere appunto lo strumento cioè bisogna tutti insieme ma in modo particolare gli addetti ai lavori reinventare ritrovare con tutta la genialità che tra l'altro contraddistingue gli italiani ma ritrovare dei meccanismi perché il controllo sia strumentale sia strumento
A un ambito di attività come quello della cooperazione che tutti noi sappiamo tutti noi addetti ai lavori sappiamo che troppo difficilmente rientra nelle regole canonico nelle regole standardizzate che vengono applicate ad altre attività molto più fra virgolette semplici
Questo è un problema nodale
Oggi gli strumenti i meccanismi di controllo reggono la cooperazione
Vorremmo che almeno in futuro magari anche oggi stesso venga ribaltata esattamente questa questa proporzione
Per concludere solamente dicendo una cosa non vorremmo comunque che guardando troppo lontano si rischia di inciampare sul gradino che abbiamo sotto i piedi
Allora solamente per ribadire cioè occorre qualche cosa di urgente
Sappiamo della sensibilità di alcuni politici
Ma riteniamo che occorre uno sforzo ha cresciuto per risolvere la situazione di oggi non parlo tanto è solamente in questioni e qui di questioni economiche non parlo solamente del benedetto problema dei crediti pregressi
Ma parlo soprattutto di un problema che sta nella tutela del personale italiano del personale volontario che sta lavorando all'estero
Di quello che sta lavorando coperto dal Ministero degli Affari Esteri e del cinquanta per cento dei nostri volontari in servizio sto parlando di trecentocinquanta persone che non godono di nessuna tutte le garanzie
Allora oggi dove in queste ore i nostri volontari decifra stanno trattando in Somalia per la liberazione del volontario rapito ieri sera penso che sia doveroso richiamare in questa assemblea grazie
Grazie infinite il solo sul fermo a questo ufficio possiamo assicurare che per quanto sarà possibile fare anche da un punto di vista politico istituzionale cercheremo di risolvere anche questo problema se la parola a Claudio Verna Bucci presidente di Morimondo
Molto importante che anche da questo convegno
Da diversi punti di vista e con differenti sensibilità emerga con forza la centralità dell'impegno della lotta alla povertà come una sorta di Zenit di una riforma internazionale il sistema in crisi della cooperazione allo sviluppo è importante perché e sono solo rappresenta efficacemente l'indispensabile approccio etico alla materia ma va oltre questo
Non solo esso può rappresentare un'efficacissima idea forza uno slogan appropriato come lo fu negli anni settanta quello della lotta alla fame battaglia poi diciamo pure miseramente tradita
Ma soprattutto perché questa idea forza che va trasformata in prassi
Coniuga sensibilità culturali e di interessi materiali tra nord e sud del mondo superando il limite di un approccio meramente insomma o si convince la gente io questo
Raccolgo l'intervento di Gelli i la classe politica in Parlamento Parlamento è l'espressione nel nostro Paese c'abbiamo i parlamentari che ci meritiamo e quindi voglio dire il problema è più profondo e più culturale e tra la gente tra la cultura del nostro Paese
O si convince la gente dico che la povertà è un problema dell'umanità contemporanea e non solo del nostro paesello del nostro quartiere o altrimenti dall'attuale stallo non si potrà di certo cit
Lotta alla povertà intesa come tutela della sicurezza individuale il cittadino di questo mondo quindi tutela la sua salute la sua educazione al lavoro alla casa qui ed ogni angolo della terra
La povertà del Sud poi si è di recente trasferita in casa nostra accanto alle nostre povertà e questo naturalmente quantomeno può aiutare in questo sforzo culturale che ha un compito non facile di certo ma si tratta a mio figlio a mio a mio avviso di una sfida culturale a cui occorre cimentarsi come un imperativo politico morale ed anche economico
La lotta alla povertà richiama immediatamente un impegno del non profit forse diciamo di questo settore è stata in primo luogo la bandiera ma proprio per il ragionamento che appena fatto
Ben scarsi risultati se solo dal non profit questa bandiera dovesse essere difesa
Ebbene siccome poi stamattina così efficacemente non era così compiuta Sabina Siniscalchi
Diciamo dell'impianto politico etico delle ONG italiane ha così efficacemente parlato io
Mi permetto mimi consentitemi di rappresentare in questo mio breve intervento un'anima diciamo non profit che accanto ad alta al tradizionale solidarismo proprio per voler mantenere lo considera indispensabile rinnovarlo
Intende accettare la sfida di una contaminazione col mercato e coi suoi strumenti e qui debbo stare molto attento perché naturalmente soprattutto nel settore non profit italiano vi è la tendenza ad una demonizzazione di posizioni come quella che qui timidamente cerco di esprimere e quindi mi voglio spiega bene perciò intento contaminazione dal mercato per ciò che al non profit dal mercato può risultare utile e funzionare per il perseguimento dei suoi fine del tricolori e quindi penso al perseguimento della professionalità
All'attenzione al management al rigore nella gestione economico finanziaria alla ricerca applicata all'innovazione perché no all'impegno su settori innovativi come la gestione del credito d'aiuto e non più solamente del due
Nella convinzione che
Questo sì è un cammino obbligato per una necessaria innovazione verso un sistema di cosiddetto welfare mix
Non perché questa sia diventata la moda dell'ultima fase ma perché si ritiene con intima convinzione che il tradizionale approccio che per semplificazione definirei assistenziale e perdonatemi la grossolanità del termine
Non funziona più assegnato tutti i suoi limiti ed è stato partecipe al fallimento generale se non una concausa non certo una causa determina certo che la strada è in salita allora per esempio stamattina si parlava di micro impresa la mia organizzazione si cimenta nel sostegno alla micro imprenditore d'Italia provincia dispone sarda cinque anni abbiamo cominciato ad avere le prime difficoltà nel far capire al tecnico competente in questo caso non si tratta di prova visita di un tecnico ignorante
Che noi volevamo utilizzare il dove operò trasformandolo in credito dice no queste dopo dovette regalare deve morire lì ma se io condono lascio un fondo rotativo col credito lascio un fondo di rotativo di un miliardo
Che poi da una città della provincia di Bono stare se adesso si è esteso a otto città della provincia di buone sale con quattro lire
Produce ricchezza e decine e decine di piede micro imprese quindi lavoro ebbene insomma è stata una strada in salita però è una breccia che si sta aprendo e che come tante altre occorre con coraggio e con la solitudine che a volte occorre che fischi chi pensa di innovare c'è questa presunzione stile carico scaricare sulle spalle insomma si si si munisca con santa pazienza
Ebbene quando alcuni anni orsono abbiamo grado questo no associazione di associazioni che si chiamò il mondo che raccoglie alcune delle le principali organizzazioni non governative italiane siamo partiti alla consapevolezza che la crisi della cooperazione allo sviluppo non esclude di certo anche le ONG italiane
Non certo da un punto di vista etico tra le ONG italiane credo che non vi siano concussi con con che corruttori
Forse uno due ma insomma li hanno pizzicati all'impianto tolti di mezzo
Però insomma che che che ecco occorre un ripensamento anche nostro e non non una mira difesa sindacale
E qui le tre principali autocritica nostro movimento una insufficiente innovazione professionalità che occorre perseguire anche per trovare una piena cittadinanza nella dimensione europea dove siamo piccoli sottorappresentati e come tutti gli altri settori Pagani poco incidenti
Una polverizzazione delle forze nemiche le organizzazioni e dei conseguenti interventi a pioggia nel sud del mondo ed una dipendenza finanziaria eccessiva fino all'altro ieri da un unico finanziatore che ha portato come indispensabile né corollario quello della subalternità politica
Occorre invece a mio avviso prendere coscienza di tali limiti operare anche delle rotture inevitabili col passato che possono simbolicamente e concretamente per metterci l'apertura del sogno
Bisogna perseguire non lamiera alleanza sommatoria di forze ma l'integrazione organizzativa metodologiche delle attività e non perché ce lo ha consigliato così efficacemente il dottor imperatori tempo fa perché questa e la via
Occorre inoltre
Rendersi conto che nell'attuale sfida della cooperazione internazionale nella dimensione europea la dimensione come dire l'al la dimensione della qualità non può essere disgiunta dalla quantità delle risorse umane e finanziere a disposizione
Ed occorre infine accingersi alla inevitabile autoriforma dell'Assemblea delle ONG italiane perché appunto andiamo proprio a richiedere a ripensare proprio la identità stessa e la storia del nostro movimento
Ebbene siamo tra di che lavori quindi posso esprimermi dando per scontato tante cose insomma posso anche permettermi dei toni autocritici perché tanto parliamo tutti bene poiché lo energie c'è chi lo fa efficacemente io sposo fino in fondo anche le posizioni in positivo propria c'è sempre partire prima dei miei limiti per poi andare a finire ad individuare la soluzione
Dei miei problemi e quelli degli altri
Ebbene e l'assegno si accede all'assemblea dell'ONG italiane in base al fatto di essere finanziati o dal ministero degli esteri o dalla Comunità europea ma insomma che l'identità e quella di un non profit che per definirsi si rifà ad un finanziamento fu insomma hanno ragione anche certi amici dell'associazionismo quando dico ma l'associazionismo internazionale questo movimento incredibile che è stata veramente la novità dell'ultimo dell'ultimo periodo di da associa
Monadi non governativa
Monti oggi tocca l'onere della proposta a cominciare per esempio dall'derisione quel conto
Il concetto della pratica di idoneità che è stata considerata per troppo tempo una sorta di iscrizione ad un albo che consentiva automaticamente finanziamenti pubblici quando invece a mio avviso
Deve essere considerata oggi in una futura legge come una sorta di prese requisito a mani possibilmente anche molto larghi
Ma solamente un prerequisito per individuare soggetti abilitati ad un rapporto efficace con l'istituzione pubblica
Sì sono drammaticamente indietro
Ecco difficile quindi perché critica alleanze come come come si
Giudice Andrea le alleanze sindacato corporative poi fare una difesa di categoria astratta anche perché insomma
Dionigi sono lo specchio della SIP Società ci del nostro Paese
E di conseguenza inevitabilmente vi sono anime integraliste anime laiche anime innovatrici gli animi affaristiche perché no e e tutto questo insomma babba Baba
Va separato va separato
Evitando di buttar via inevitabilmente il solito bambino con l'acqua sporca
E siccome insomma ecco e chiudo con un terzo punto di autocritiche verso l'ENI Junior fatte abbastanza penso che a questo punto ho tutti i titoli per Permanent compra per parlare anche un po'male per la cooperazione governativa che mi consente si esplica ed è un po'come sparare sulla Croce Rossa
E anche il nuovo direttore generale non ce ne voglia perché a lui facciamo i migliori auguri di buon lavoro nella glielo trasferiremo in altra sede questo messaggio
I migliori auguri di buon lavoro perché diciamo sappiamo lo conosciamo come uomo colto e preparatissimo inauguriamo di poter rappresentare anche simbolicamente
Il lo riduciamo la fase di una ripresa di Marina c'è la cooperazione italiana
Però ecco
Per molestando che si condivide l'esigenza di una riforma della cooperazione che fu che prenda spunto dai risultati della Commissione parlamentare d'inchiesta ecco all'uniche alla alla alla
Diplomazia italiana che in questo momento ha in mano le redini
Della direzione della nostra cooperazione ecco che fare oggi
Per intanto che penso per cose
Prende atto che il il DDL all'esame del Parlamento non può essere considerata uno strumento necessario sì ma provvisorio in vista di un'organica legge della cooperazione
Secondo che
Si consideri in base all'esperienza fatta che i tre momenti che
In maniera erronea si sono sovrapposti nell'applicazione della legge quarantanove quello della della della fase politico negoziale del management dell'operativi
Da invece vedano in una futura legge una riarticolazione in soggetti distinti seppur coordinati
Sì questo sì che è un'agenzia o un chiamiamolo come ci pare insomma agenzia le ONG del Nord si definiscono tutte agenzia immunitarie demonizziamo agenzia per parlare di maneggi di sviluppo ecco facciamo già capire sulle parole in Italia a me interessa tra Agenzia che
Si intenda il management della cooperazione
All'ostico
Ma per intanto qualcosa si può fare si deve fare a favore della della soluzione di una situazione di di credito sinceramente permetterne la parola indecente delle ONG nei confronti di programmi pregressi chiusi o in corso
E
Sì chiudo con una battuta allora anche un immediata riforma dell'ufficio ONG preposto alla cooperazione italiana
Ebbene
Solo un paragone
Presso l'Unione europea l'ufficio per le ONG italiane è stato composto sino a un mese fa da un unico funzionario che da solo ha gestito decine di progetti l'anno per un valore di circa cento miliardi l'anno
In Italia l'ufficio o MG è composto da circa una quarantina di addetti
Compresi anche i tecnici diciamo di di di di contabilità ed amministrazione
E in tre anni non è riuscito che ha gestire poche poche unità di miliardi ebbene nel momento in cui si fa il libero mercato dei calciatori perché non chiedere a questi validissimi
Burocrati europei e così efficacemente hanno gestito la cooperazione ONG italiana negli ultimi anni egli si fa un buon contratto per alcuni anni e ci vengono a insegnarci come si fa anche da noi perché il problema sta nel manico
Grazie per la
Con un biasimo per i tempi ricordando che i calciatori si potranno comprare ma non necessariamente a schierare quindi sto
Schierare la parola a Paolo Sarfatti dell'Istituto Agronomico per oltremare
Pregando anche lui deve rispettare i tempi
Grazie signor presidente
Sì
Allora
In questo breve intervento vorremmo cercare di dimostrare l'importanza di uno strumento come l'Istituto Agronomico per l'Oltremare di Firenze nel quadro di una cooperazione allo sviluppo rinnovata quando verso la fine degli anni Settanta è cominciata in Italia il boom della cooperazione si è pensato di poter fare a meno dell'istituto o per lo meno non si è pensato a rinnovarlo a potenziarlo ed a dotarlo di una dirigenza all'altezza della nuova situazione
Negli altri Paesi europei purtroppo duole dirlo non vogliamo fare del provincialismo però è il quadro di riferimento nostro devono essere sempre gli altri Paesi europei negli altri Paesi europei dicevo invece gli organismi nati è intorno agli inizi del secolo per assistere l'attività agricola delle colonie sono stati completamente rinnovati e potenziati riformati e mezzi efficacemente al servizio della cooperazione in Italia invece si è preferito ricominciare da zero il Budget è cresciuto a dismisura con una evidente sproporzione tra le somme soldi stanziati e le capacità tecniche realmente disponibili
I risultati della cooperazione sono sotto gli occhi di tutti e l'attuale condizione di paralisi deriva indubbiamente fra le altre cose anche da questo errore di valutazione
Se vogliamo uscire dall'attuale impasse occorre lavorare un nuovo paradigma filosofico scientifico e organizzativo per la cooperazione e lo sviluppo in campo rurale
Il primo imperativo è quello di combinare insieme i due obiettivi fondamentali dello sviluppo rurale e della conservazione delle risorse naturali
La popolazione rurale della maggior parte dei Paesi poveri è costituita prevalentemente da contadini privi di risorse economiche con scarsa influenza politica
Le popolazioni sono strette in una tenaglia micidiale tra povertà degrado delle risorse e impossibilità di fare sentire la propria voce una cooperazione intelligente deve sapersi inserire in questa cornice
Stimolando la partecipazione delle popolazioni anche in contesti ambientali sociali e politici estremamente difficili
Da un punto di vista scientifico
Vogliamo ricordare che le sfide che molte sfide tecnologiche rimangono ancora pendente e la ricerca e lo sviluppo di tecnologie devono essere intensificate se vogliamo avere una crescita sostenibile senza danni dell'ambiente la società deve chiedere al mondo della ricerca di uscire di superare le sue logiche tradizionali e di porsi in un'ottica orientata allo sviluppo
La complessità dei problemi richiede uno sforzo per affrontare uno studio dei sistemi agricoli e dell'ambiente attingendo a metodologie di chi politico sistemi interdisciplinare
Dobbiamo cercare cioè di privilegiare gli aspetti di sintesi delle varie componenti in maniera ad accogliere le interrelazioni se vogliamo essere più aderenti alla realtà e all'obiettivo di uno sviluppo umano sostenibile
Per quello che riguarda gli aspetti organizzativi della riforma della cooperazione non vogliamo entrare nel merito della discussione anche se mi sembra che oggi ce ne sia stata veramente poco a questo proposito vogliamo soltanto ricordare che il momento politico decisionale dei e comunque in qualche modo oltre disporre di strutture tecniche formate da esperti preparati e soprattutto indipendenti
Una pubblica amministrazione efficiente deve essere in grado di controllare la spesa in tutte le sue fasi e soprattutto deve essere in grado di valutarne l'efficacia e la rispondenza alle finalità sociali prefissate
L'Istituto Agronomico per l'Oltremare
Che cos'è l'istituto è un'istituzione pubblica che appartiene all'amministrazione centrale dello Stato
è posta sotto il controllo del ministero degli affari esteri e la legge che lo regola lo definisce come organo di consulenza e assistenza del Ministero degli Affari Esteri nel campo tecnico scientifico e agrario
Non è facile descrivere in poche parole la realtà dell'istituto
Sia per la sua lunga storia ormai quasi centenaria l'istituto infatti è stato fondato nel mille novecentoquattro che per la mole di lavoro svolta
L'approccio all'East dell'istituto ai problemi del mondo rurale dei paesi di devia di sviluppo non nasce dall'improvvisazione
La testimonianza del suo background culturale e può facilmente essere rintracciata fra le centinaia di documenti pubblicati e nella sua ricchissima biblioteca che conta oltre centoventi mila pubblicazioni scientifica e tecnica tutte sull'agricoltura nei paesi tropicali e oltre ottocento periodici in corso biblioteca continuamente frequentata da studiosi più stranieri che italiani
Lo chiamo è collocato in una posizione geograficamente strategica
Nel cuore di una città e di una regione che hanno una marcata tradizione di apertura culturale e scientifica e di cooperazione col mondo a Firenze esiste indubbiamente un concentrato di istituzioni che testimoniano questo fatto
Molto significativa e la presenza dell'università ed in particolare del corso di laurea in scienze agrarie tropicali e subtropicali con cui ovviamente esistono molti rapporti di collaborazione
La vitalità dell'Istituto Agronomico per l'Oltremare dimostrata dal fatto che nonostante sono alla fine che nonostante negli ultimi tre anni e mezzo e ripeto tre anni e mezzo
Si sia letteralmente dimenticato di nominare il direttore generale dell'istituto il personale non si è messo in una situazione di attesa ma al contrario ha lavorato con impegno ottenendo risultati significativi
Purtroppo l'istituto è regolata da una legge vecchia concepita negli anni Sessanta un'epoca durante la quale la cooperazione non esisteva la sua capacità di azione trova un freno nel groviglio di norme contro norme che regolano la vita della pubblica amministrazione in questa sede vorremmo sollecitare le forze politiche in particolare i progressisti parlamentari perché finalmente si elabori un disegno di legge per la ristrutturazione dell'istituto
Lo chiamo potrebbe essere ridisegnato come uno strumento tecnico della cooperazione italiana specializzato nei problemi dello sviluppo rurale e della conservazione delle risorse naturali
Un centro di respiro internazionale dove si elaborano si adattano e si verificano concetti e tecnologie in un processo di continuo aggiornamento metodologico
Pensiamo ad un piccolo organismo non certo
Anni fa con carattere di servizio tecnico-scientifico con la natura giuridica di ente pubblico sotto il controllo del ministero degli Esteri
Che possa partecipare all'identificazione formulazione realizzazione di progetti essere un tramite tra il mondo della ricerca e l'implementazione pratica dei suoi frutti
Essere un nodo a livello nazionale delle reti di ricerca
Dell'agricoltura
Di ricerca agricola rientrata lo sviluppo sviluppare e mantenere una vera e propria scuola di Esperti in cooperazione nel campo rurale offrire servizi
Di assistenza e formazione di consulenza per i Paesi in via di sviluppo direttamente anche per Leo Leo usano poco l'istituto troppo troppo troppo poco spesso non ricorrono alle risorse che l'istituto di cui l'istituto dispone
Essere il nodo centrale infine di un sistema informativo nazionale sui temi dell'agricoltura tropicale dello sviluppo rurale a partire dagli strumenti già esistenti
Queste funzioni disegnano una fisionomia molto specifica che non è facilmente assegnabile ad altre ad altre strutture come enti di di ricerca organizzazioni non governative e così via quindi alla luce di queste prospettive pensiamo che sia ormai giunto il momento di mettere seriamente ma non la ristrutturazione dello Yahoo e al suo sostanziale potenziamento
Oltretutto sarebbe una riforma praticamente a costo zero non si tratta di incrementare in questo momento non c'è bisogno di incrementare il bilancio dell'istituto si tratta solamente di riorganizzarsi ad inquadrarlo
Esistono varie proposte sul tappeto una era anche rari arrivata essere approvata da un ramo
Del parlamento in due legislature fa e questa volta queste proposte devono essere prese esaminate nell'occasione non deve essere mancata contestualmente deve essere fatto questo contestualmente alla riforma della cooperazione grazie
Grazie la parola Edoardo Missoni presidente ATO
Per cui Cheruiyot raccomandiamo stare nei tempi
Grazie io vorrei innanzitutto ringraziare gli organizzatori dell'invito a partecipare
E per questo vorrei fare anche riferimento specificamente al titolo di questa conferenza
E c'è l'individuazione in nuovi soggetti nuovi strumenti nuove politiche un titolo che ci richiama moltissima concretezza
è una ricerca di linee strategiche innovative
D'altra parte proprio per l'importanza di una simile conferenza
Per l'importanza di rilanciare un tema che dovrebbe essere oggi al centro per molti problemi spera conta stati riferiti dovrebbe essere del cento alle nostre politiche per verso l'estero le nostre relazioni internazionali un titolo così importante riteniamo che avrebbe richiesto fin dalla sua preparazione
Un molto più vasto coinvolgimento di tutte le forze politiche progressiste democratiche
Forse avremmo riempito maggiormente la sala forse avremmo potuto di contributi magari più critici ma dentro quest'ambito avremmo potuto costruire forse di risultati
Ancora più sostanziosi
Secondo ringraziamento invece va al dottor Galli
Che ha parlato a nome della Confindustria e ritengo che abbia introdotto elementi di estrema chiarezza in questo dibattito e per questo gli siamo molto grati
Per chi non c'era questa mattina voglio ricordare e ha sottolineato come quell'associazione d'impresa ambisca la perpetuazione di un aiuto pubblico allo sviluppo seppure modernizzato e dinamico esatto quale strumento di assistenza alla penetrazione commerciale dell'impresa italiana
Secondo la visione che peraltro sembra in contraddizione con lo spirito di competitività proprio della vera in Premier imprenditorialità ed alla base d'altra parte di un sistema il libero mercato che sia realmente tale
E in contraddizione rispetto invece a rispetto a questo concetto di mercato libero e dove invece si propone un mercato distorto proprio da meccanismi di assistenza pubblica le imprese italiane che come tutti sappiamo pure l'OCSE condanna comunque si tratta di posizioni chiare in tal senso facilitano certamente il confronto
La Lux l'associazione degli operatori di cooperazione allo sviluppo è nata tra l'altro proprio per favorire il confronto con tutti gli operatori di qualunque estrazione di qualunque visione di qualunque visione strategica possono portare nel dibattito
E più in generale operatori di cooperazione lo sviluppo operatori della società internazionale
E se di fatto oggi l'unica associazione che riunisce in sé i cittadini italiani operatori comunque impegnati nel settore dentro le istituzioni italiane e internazionali private
Pubbliche private Proxy e private non profit
Quindi un ampio spettro di opinioni e di esperienza
Dunque proprio dentro questo foro questo Pavullo un Woody
Di riflessione è nata l'esigenza se colta l'esigenza di una revisione normativa
Della cooperazione oltre che di un'analisi della sua applicazione della normativa vigente
Abbiamo dunque avviato circa un anno fa un processo di riflessione generalizzata sulla riforma della cooperazione che ormai proprio dal dibattito di oggi appare un processo inevitabile e mi sembra abbastanza unanimemente accettato
Quindi riforma
Abbiamo
Stamattina mi sembra che sia stata abbastanza unanimemente accettato agli interventi andavano in questo senso comunque sia abbiamo lanciato un'iniziativa che proprio per dimostrare che siamo attori della cooperazione non chiede niente a nessuno
La riforma della cooperazione non chiediamo la costruiamo la insieme e in questo processo di costruzione riforma c'è stato spazio per tutti e c'è ancora spazio per tutti
Ben vengano le voci critiche perché queste aiutano riflessione i aiutano la costruzione che risponda maggiormente necessità del Paese
Di rimando per approfondimento
Del punto della situazione della sintesi descrittiva di questa esperienza di questa iniziativa
Be rimando un documento che è in distribuzione fuori
E che comunque vedrà una prossima tappa il ventinove gennaio in cui invitiamo tutti quanti alla presentazione di un articolato
Una proposta per l'elaborazione di una legge sulla riforma dell'operazione in un articolato documento che è anche relativamente dettagliato
Però qui il tempo evidentemente tiranno e quindi farò un veloce passaggio sui temi principali dei contenuti della proposta
Dello stato dell'arte cioè di quanto emerso dal dibattito che ha visto confrontarsi operatori delle più diverse estrazioni
L'ultimo appuntamento è stato una conferenza nazionale a maggio
Località la Farnesina ma Casa dello studente
Scelta come qualità proprio perché fosse vicino al nuovo col quale si identifica nostra politica estera e che nonostante la vicinanza visto l'assenza quasi totale
Dei diplomatici e questo ci è dispiaciuto moltissimo dico quasi totale perché era con noi l'ambasciatore Manfredo Incisa di Camerana anche se rappresentando la fa
La nostra rappresentanza la fa
Bene ma veniamo ai lineamenti del nostro documento
Documento che ricordo è il frutto di un ampio dibattito dove la nostra associazione funziona soltanto come segreteria per appunto mettere assieme i vari contributi
Si è riaffermato in qualche modo che la nostra politica estera fedele al dettato costituzionale deve essere finalizzata alla promozione della pace della giustizia tra i popoli articolo undici la nostra Costituzione e per estensione sul piano internazionale l'articolo due della nostra Costituzione deve rispondere a doveri inderogabili di solidarietà politica economica e sociale
Se questa deve essere nostra politica estera in questo senso la cooperazione italiana lo sviluppo ne è parte integrante anzi mi diventa un momento fondamentale
Il dibattito ha fondamentalmente in questo senso riconfermato le finalità già previste nella legge quarantanove pur tuttavia sottolineandone alcuni aspetti e introducendo alcuni indispensabili vincoli ve ne ricordo solo due
Tra questi appunto gli scopi puramente civili della cooperazione e cioè l'inammissibilità di utilizzare fondi l'aiuto pubblico sviluppo per qualsivoglia operazione militare o di polizia anche se di finita internazionalmente a scopi umanitari
E altro esempio che si riferisce a parte discorsiva stati introdotti questa mattina
La necessità o se vogliamo la non ammissibilità del trasferimento di tecnologie la cui appropriatezza e sostenibilità non sia stata adeguatamente valutata e comprovata
Siano collocate nell'ambito di una programmazione integrata i piani di sviluppo nazionali e locali
Che nel realizzare questa integrazione vi sia un ampio coinvolgimento dei beneficiari e che tutto ciò avvenga in ampio coordinamento con quanto realizzano altre agenzie internazionali sia sul piano bilaterale che multilaterale
è stato stabilito che le priorità e quindi l'Indirizzo
Per la nostra cooperazione le priorità della cooperazione italiana dovranno essere determina determinate dalle esigenze di aiuto allo sviluppo o se vogliamo dei bisogni delle popolazioni e delle aree beneficiare e solo in subordine da altre stanze della politica estera italiana
In questo senso dovranno essere privilegiate le aree geografiche rateizzate da bassi indici di sviluppo ed in ogni caso in quelle aree le fasce di popolazione più svantaggiati
Bisognerà puntare a che gli interventi di emergenza rispondono esclusivamente d'emergenza e non siano un fatto sporadico ma puntino contemporaneamente alla ricostituzione di organizzazione il tessuto sociale e produttivo di quelle le aree colpite
Le relazioni estere d'altra parte di un paese come l'Italia non possono essere che soprattutto quando si svolgono un ambito di cooperazione non posso non coinvolgere tutto il tessuto sociale e culturale
Economico del nostro Paese ed in tal senso bisogna ricercare e la partecipazione sociale e un contesto di Indirizzo un contesto decisionale politico livello interministeriale per questo emerge che l'Organo di Indirizzo si colloca a livello del Consiglio dei ministri
Però sotto un molto più rigido controllo esterno da parte del Parlamento dove prevediamo dove si prevede che possa essere istituita una Commissione permanente di vigilanza
Con adeguati strumenti di valutazione esterna tanto della cooperazione come politica tanto laddove necessario di singole iniziative a questi strumenti istituzionali si dovrebbe affiancare necessariamente uno strumento di controllo sociale senza il quale non possiamo dire che la cooperazione appartenga realmente ai cittadini italiani
Ma la messa in atto degli indirizzi politici che verrà formulata in questa ipotesi a livello del Consiglio dei ministri viene completamente quindi la traduzione se vogliamo di questi orientamenti politici nella fase programmatica e operativa
Viene trasferita interamente ad un Ente Eur Agenzia per l'aiuto pubblico allo sviluppo pochi elementi ancora che sia dotato di forte autonomia e che dotato anche di proprie rappresentanze nei principali Paesi e risponda direttamente al Consiglio dei ministri e al Parlamento
Questo ente dovrà avere un necessario collegamento forte con le realtà locali
Che sociali coinvolte l'attività di cooperazione e dotarsi a tal fine dei doni strumenti consultivi e poi fondamentale questo pezzo che sono elemento ancor più innovativo la necessità di dotare l'aiuto pubblico allo sviluppo di stanziamenti certi e quindi nell'ipotesi quinquennali con la dotazione di un fondo adeguato
Che possa essere appunto vi colmato alla fine del quinquennio e che sia anche dotato di uno strumento di uno specifico istituto di credito per l'aiuto pubblico allo sviluppo per l intera gestione dei fondi oggi parcellizzati su molte voci di spesa in diverse tabelle dell'attuale bilancio questo anche per trasparenza
Finalmente proprio per trasparenza dovrà esserci una chiara individuazione di competenze e responsabilità e un'organica dettagliata definizione di procedure immaginiamo di manuali delle operazioni sul sullo stile di quelli organizza internazionali
Deve essere assicurata una corretta e completa informazione al pubblico anche con specifici servizi garantita una valutazione interna adeguate la valutazione esterna che ricorda
Signor mente sul per quanto riguarda la partecipazione sociale questa dovrà essere assicurata anche è stato ricordato superando il tradizionale concetto di idoneità centrando maggiormente Still attenzione sulla qualità dei progetti ma soprattutto dei processi di sviluppo che le nostre inziative siano in grado di attivare e la selezione anche nel campo delle elezioni non governative dovreste rimandata adeguate criteri di selezione
La partecipazione ai cittadini immigrati che è stata più volte richiamata e anche la loro la possibilità di dar loro concreta partecipazione alle iniziative di cooperazione e favorito così anche il consolidamento di relazioni tra le regioni interessate in Italia dall'immigrazione e le regioni di provenienza
Ampi spazi economia regionale sono state chieste anche a questa parte
Quindi questo è lo Stato molto sintetico di questo documento fuori mi trovate copie il ventinove gennaio sarà presentata la seconda bozza del documento di lavoro articolato già andiamo verso una proposta articolata di legge
Fatta però la cittadinanza attiva degli operatori che sottoporremo alle forze politiche che vorranno e sapranno farne buon uso per portare anche in Parlamento la volontà dei cittadini
Non è che la cittadinanza attiva voglia sostituirsi al Parlamento ma vuole partecipare democraticamente secondo quanto è previsto dalla Costituzione alla vita politica del Paese grazie
Alcuna parola Fiorina musone della divisione delle società transnazionali investimento le Nazioni Unite a cui supplì Cerro e stare nei tempi perché ricordiamo di cinque minuti
Quella sera ringrazio innanzitutto i capitoli del convegno per avermi invitato a questa manifestazione sullo sviluppo
L'organizzazione che rappresenta una conferenza delle Nazioni Unite sul commercio lo sviluppo e inserita su questo dibattito sullo sviluppo ed è stata rilanciata sotto la guida del nuovo segretario generale
Rubens Ricupero così vicino alla nostra nazione come un'agenzia faro per lo sviluppo
Lo sviluppo degli scambi commerciali che il cuore delle attività dell'organizzazione e lo strumento post essenziale per lo sviluppo dei Paesi ed è una garanzia di pace questo il messaggio di Rubens Ricupero di cui mi sono oggi rappresentante
In questa ottica la nostra organizzazione
Studia anche il fenomeno della globalizzazione soprattutto per quello che riguarda le società multinazionali ed il loro impatto nell'economia di vari Paesi
Colgo dunque queste occasioni di scambio con voi sui temi dello sviluppo per far di un piccolo riassunto dei principali temi del nostro rapporto annuale il rapporto mondiale sugli investimenti
Questo rapporto e eccezionalmente ricco di informazioni sulle multinazionali raccoglie i dati sui flussi di investimento a livello mondiale siamo l'unica agenzia poter rifornire e inoltre lì compara Coni flussi totali dei capitali privati verso i Paesi in via di sviluppo in particolare come stato menzionato questa mattina questi fusti di capitali privati si sono qua triplicati hanno raggiunto la cifra
Totale duecentoventisette miliardi di questi di questa cifra
Ben ottanta miliardi se rappresentano flussi di investimenti diretti questi investimenti diretti sono una fonte più sicura di finanziamento per lo sviluppo
Per esempio gli investimenti di portafoglio risultano più volatili di natura speculativa e riaggiustare i agiscono in fretta gli sciocchi di mercati finanziari come quello vissuto dal Messico di recente di fatto risulta più amplificato questo sciocca e dei mercati finanziari
Se i Paesi in via di sviluppo
Gli investimenti diretti invece rappresentano una ma la fonte di finanziamento più duratura e stabile e apportano competenze manageriali e tecnologiche iniettando una nuova vitalità nel tessuto economico economico dei Paesi che ospitano le multinazionali
Il nostro rapporto analizza soprattutto i Paesi in via di sviluppo ed anche in Africa dove questi flussi stagno o comunque sono in declino
Troviamo che ci sono delle nicchie dove questi investimenti rappresentano una fonte di reddito notevole e quindi vogliamo contribuire a migliorare l'immagine di marca del continente africano
E mostrando che in alcuni casi il profitto realizzato per esempio dalle filiali Statunitensi è superiore a quello realizzato dalle stesse filiali in altre regioni
La nostra Agenzia e soprattutto focalizzata a contribuire allo sviluppo del continente africano terrà la nona conferenza sullo sviluppo del commercio in Sudafrica
E quindi teniamo una serie di iniziative che coinvolgeranno anche la società civile ci sarà un evento parallelo con le organizzano Ingo non governative per un rilancio degli investimenti in Africa
Nostro rapporto mostrano oltre un'trenta interessante cioè che non ci sono più solo grandi motivi gruppi multinazionali che investono all'estero ma anche una miriade di piccole e medie imprese
Mi diamo una lista nel nostro apporto non soltanto di quelle che sono i paesi sviluppati ma anche quelli che sono in in paesi in via di sviluppo
In più ci sono dati raccolti su piccole e medie imprese dimostrano un indice di internazionalizzazione quasi pari a quello di grandi gruppi quindi questo è un è un tema nuovo che ci fa comprendere che militari soggetti per la cooperazione c'è un gran numero di imprese che non sono più soltanto multinazionali ma anche piccole e medie imprese che si interruzioni tenuti il rapporto inoltre dimostra che il sessanta per cento degli scambi commerciali e sotto l'egida di multinazionali un terzo sono scambi intra afferma un altro terzo asportazioni di filiali non siamo ancora riusciti a quantificare invece gli scambi che derivano da subappalti o altre forme di alleanza e di accordi commerciali
Il contributo delle multinazionali e lo sviluppo e ormai riconosciuto e il nostro rapporto mossa che governi hanno adottato politiche liberali per favorirlo interessante notare che soprattutto nei Paesi in via di sviluppo nuove leggi sugli investimenti sono entrati in vigore
E sono indicazioni di una più grande apertura
La nostra agenzia e anche in ha aperto un dialogo per l'introduzione di un quadro di riferimento multilaterale per gli investimenti se questo accordo che avesse venisse realizzato potrebbe sorpassare l'importanza di precedenti accordi commerciali già raggiunti
Perché crea nuovi spazi per transazioni internazionali per esempio pensiamo che molti governi che sono interessati a a attrarre incentivi per i disinvestimenti possono creare degli effetti indesiderati od generare sprechi e distorsioni
Crediamo inoltre che nel campo sociale ci sia un'azione internazionale necessarie e richiesta facciamo quindi le proposte nel nel nostro rapporto per migliorare il quadro Tirale multilaterale per lo sviluppo
Vi invito a farmi richieste per ricevere copia del rapporto o rivolte nella segreteria del convegno che ha delle cartelline a vostra disposizione con un riassunto spero di essere stata nei tempi e vi ringrazio
Grazie infinite la parola al professor Fabrizio Onida amministratore straordinario dell'Istituto per il commercio estero
Grazie naturalmente parlo e beh ormai son qua
Parlo nella mia veste nonché amministratore dell'ITC Einaudi studioso che spero di non aver dimenticato vi sottopongo cinque telegrafiche riflessione intorno al tema perché c'è un ripensamento generalizzato sull'efficacia della politica degli aiuti ho ascoltato in questo scorcio Previti tempo purtroppo mi spiace di non aver potuto partecipare lavori ma questi messaggi mi sembra si possono cogliere nella dibattito sia nei Paesi sviluppati e che nei paesi in via di sviluppo
Proprio telegrafico il primo un chiaro con loro messaggio da economisti il l'aiuto al di fuori della di una corretta politica macroeconomica una cornice macroeconomica appropriata l'aiuto finisce ad essere in molti casi quasi totalmente privo di successo rispetto al al suo scopo che è quello di portare il Paese ad un tasso di crescita auto sostenuto politica macro si intende naturalmente politica fiscale e monetaria di cambio di apertura agli investimenti internazionali
Il su tutto questo quadro c'è naturalmente una polemica non priva di ragioni tra la Banca mondiale il Fondo monetario sulla cosiddetta condizionalità che in alcuni casi è stata usata con maniere e formule eccessivamente restrittive ma non v'è dubbio che si è arrivati a condividere la principale conclusione cioè che più un'efficacia di di flussi di aiuto su presuppone un quadro di politica macroeconomica coerente e non contraddittoria come spesso si è notato
Indubbiamente il successo di alcuni paesi sia in America Latina che prima ancora in Asia nell'avere optato per un'opzione per non aver optato per uno sviluppo diciamo di integrazione piuttosto che di tradizionale chiusura sostituzione delle importazioni ha ha favorito questa riflessione
Si può discutere con ho accennato qualcuno accennato la crisi messicana ad esempio come contro argomento la crisi messicana originata da un eccessivo un'eccessiva attenzione alle politiche macro
Ti posso assicurare che sul un'analisi di di ciò che è avvenuto di costi e benefici di queste sì crisi inclusa la crisi messicana di cui tra l'altro vedo che la questo rapporto dell'UNCTAD fa un cenno sono argomenti ancora estremamente
Aperti seconda considerazione è noto l'aiuto e stroppo spesso diventato il sostegno ad una classe politica e una classe militare corrotta
E non sappiamo che questo alla sua controparte anche nella nella stessa convenienza di interessi clientelari del Paese donatore questo può essere una componente strutturale Marchesi certamente un fatto su cui riflettere terza cosa terzo punto aiuto multilaterale aiuto bilaterale aiuto legato Yuto slegato
Lei in fasi oggi portata di più verso l'aiuto multilaterale e in particolare critico verso l'aiuto bilaterale legato cioè quello in cui il Paese donatore
Trasferisce fondi e poi in pratica se li recupera attraverso il vincolo alle commesse che il Paese ricevente dell'età
Tecnica antica tecnica utilizzata ancora da alcuni Paesi fra cui l'Italia della Francia più di altri
Pericolo di questo approccio ovviamente è quello di ridurre l'efficacia ultima dell'Inter il trasferimento di risorse reali a vantaggio dei Paesi riceventi perché nelle politiche dei due collegato lo si voglia o no i Paesi riceventi acquistano beni ad un prezzo superiore a quelli di mercato di conseguenza la capacità complessiva dell'aiuto di trasferire risorse viene credo e in più direi come critica anche dal lato dei Paesi donatori
L'aiuto legato disincentivante stessa impresa che devono andare poi a competere nelle gare internazionali disincentiva dall'acquisire quegli elementi di competitività che invece gli consentirebbero di tessere beneficiarie di un mercato internazionale
Quartultimo appunto mangia questo già toccato da altri interventi l'aiuto contiene deve contenere una TAC una tecnologia trasferita cioè dei meccanismi con cui accanto alle risorse finanziarie di è una capacità di utilizzo dei prodotti parliamo di aiuto che non non rituale alimentare naturalmente ma l'aiuto che si incorpora
In progetti di investimento in venti gli impianti in attività produttive in partenariato eccetera
Il protagonista quindi comunque indispensabile di questa di questo lato dell'aiuto devono essere anche l'impresa e mi pare che questo messaggio sia stato dato da quanto ho capito da precedenti interventi particolare anche dottor Galli anche qui vorrei insistere troppo spesso si è contrapposta la socialità o l'altro il modello altruistico cosiddetto dall'aiuto al modello egoistico che vede dietro all'aiuto al Paese donatore gli interessi
Industriali e questa è una vecchia polemica va va rivista alla luce di questa elementare considerazione che se non sia in grado di trasferire dei no fa o delle capacità di impiego delle risorse dei beni strumentali di Paesi non sanno dopo un po'che farsene di questo tipo di aiuto l'inefficacia dell'operazione diventa palese corollario di questo troppo spesso l'aiuto consiste nel mandare Esperti quadri docenti abili volontari nei Paesi in via di sviluppo importante
Troppo poco spesso si fa l'operazione che invece a perfetti più duraturi sul trasferimento di tecnologia che far venire nei paesi presso le imprese presso i sistemi produttivi
Una selezione di quanti tecnici di giovani anche Di Maggio perché no perché apprendano
Le capacità tecnologiche non solo delle grandi imprese anche delle piccole imprese questo no per azione che ha meno successo perché spesso almeno interessante o meno attrattiva naturalmente per le l'organismo donatore ma è dal punto di vista dell'efficacia dei risultati assai più incisive
Grazie mite
Professor Nicola unità la parola a Gildo Baraldi la sua relazione per una riforma normativa dalla cooperazione dell'Italia con i paesi in via di sviluppo e poi ci saranno le conclusioni di Piero Fassino grazie siamo tutti un po'stanchi e quindi molto interessati a sentire conclusioni dell'onorevole Fassino quindi vi risparmio la lettura della mia relazione nove cartelle fitte fitte che peraltro trovate nella cartellina mi limiterò gli aspetti essenziali innanzitutto mi sembra corretto dire che
Il mio compito de di dare per informazioni suggerimenti
Per l'impianto di una nuova normativa della cooperazione e che a questo fine mi è stata preziosissima l'esperienza di quest'anno di lavoro nella Commissione parlamentare d'inchiesta sulla cooperazione che ha proprio questo compito
E e sta lavorando bene su questo compito perché questo perché una nuova legge non può e questo forse uno dei limiti della legge attuale essere costruita a tavolino traducendo norme legislative degli ideali per quanto validi siano senza tener conto approfonditamente di come funziona la macchina pubblica in Italia ed i quali sono stati gli elementi fattori emotivi Camportaccio a molti fallimenti
Che vanno rimossi altrimenti una nuova legge sarebbe come gocce
Ci sono però delle condizioni preliminari che vanno affrontate prima di parlare di qualunque normativa
Perché non ci si può illudere con la nuova legge la più bella di questo mondo risolve problemi una legge uno strumento eccome
Con una barca
E certo che con una zattera tutta sconnessa non si naviga molto non si va molto lontano ma anche con con la nave più perfette
Si va poco lontano se il mare è in tempesta se il capitano non conosce la rotta cioè non c'è la rotta
E se l'equipaggio è quello sbagliato e quindi qualche le riflessione su questo va fatta molto rapidamente in Italia il mare per la cooperazione e sempre meno navigabile cosa voglio dire voglio dire che nell'opinione pubblica italiana non c'è consenso all'attività di cooperazione Marelli alla lamentato prima la scarsa attenzione della classe politica ma è un riflesso di questo mancato consenso eppure una serie di episodi dagli Ugo Slavia di cui ha parlato Nadal Petrovic al Ruanda eccetera dimostrano che il popolo italiano non è meno attento alla solidarietà esterna di Paesi dove il consenso altissimo come Paesi scandinavi come volante
Era perché il non consenso qua per la cooperazione pubblica così come funzione deve almeno tre cause che ci trova pienamente troverete una negazione più approfondito nella relazione
Certamente gli scandali gli abusi la mala cooperazione hanno tolto quel poco di fiducia e ci poteva essere grazie anche all'azione dei media che ha giustamente enfatizzato queste infatti ma la cooperazione ma poco ormai ha parlato re dei media ha parlato di molti interventi pure positive che ci sono state un secondo elemento secondo me importante di cui tener conto anche nel progettare un futuro elemento che la cooperazione italiane è sempre passata molto lontano dal paese reale
C'entra Lizza per una serie di attività chiusa cosa ghetto se stesse in cui una struttura centrale del ministero degli Esteri erogava dei soldi per far dell'attività che non coinvolgevano se non in misura minima di ONG e poco altro il Paese reale
Un terzo elemento e che il cittadino italiano non è messo nelle condizioni di capire a cosa serve la cooperazione e questo non soltanto perché manca un'attenta azione di informazione ed educazione lo sviluppo che è importante
Ma anche perché effettivamente l'attività di cooperazione sono state rivolte prevalentemente a azione assistenziali di tipo limosi Niero e i cittadini dice va be le mie cento lire le dogma di più per favore no
E ha azioni di supporto
Io lo chiamo parassitario alcune grosse impresa cioè costruzione di grosse opere che non generano nuova ricchezza che finiscono lì come diceva professor Rumi da Paul poc'anzi che richiamano indietro gli stessi soldi dati
Non ci sono molti esempi che facciano capire la necessità oggettiva della cooperazione e i benefici anche di ricaduta di vantaggio reciproco in Italia che derivano da una lotta seria di tipo strutturale contro la povertà
Secondo elemento la rotta beh signori diciamolo chiaro indica non basta dire che la cooperazione una parte integrante della politica estera una fase troppo generica certo che non è lo deve restare ma in Italia una politica della cooperazione non c'è mai stata
Se non c'è una politica della cooperazione inevitabile che ci si disperde in tanti interventi che non hanno un costrutto totale anche se dentro queste ci sono molti interventi riusciti e buoni
Ma risultato complesso complessivo alla risultante detto dare delle forze risulta nulla
Credo che quindi la prima mancanza prima di qualunque legge
E che nessuna legge può sopperire da correggere e quelle di definire chiaramente politica di cooperazione politica vuol dire dire chiaramente quali sono gli obiettivi quali sono le priorità quali sono le concentrazioni e che sia di cooperazione non di commercio est non perché la cooperazione cosa buona il commercio estero cattivo lungi da me l'idea del genere
Ma perché sono due cose diverse che devono essere correlate
Ma il cui gli strumenti buoni per l'uno non sono buoni per l'altro
Terzo elemento l'equipaggio
La cooperazione a poco coinvolto i soggetti attivi nel territorio lo dicevo prima lo ripeto sono i soggetti da imbarcare su questo su questo partito su questa la quali
Beh sono sostanzialmente quelli che sono intervenuti oggi
Non a caso sono tutto il terzo settore certa la cooperazione pubblica avuto rapporti intensi con una parte del terzo settore Bennici però anche e lì in qualche misura Ghitti Zandonà facendo le cercando di farne dei clienti di erogazioni
E comunque senza un coinvolgimento complessivo è un'interlocuzione delle leggi con tutti gli altri soggetti a ricche completi il terzo settore al di fuori delle mi jeep totalmente strani
Il secondo settore
Il secondo settore che non può essere soltanto alcune imprese esecutrici di grossi progetti ma deve essere soggetto
Secondo settore settore imprenditoriale settore proprio in particolare la piccola e la media impresa le imprese sociali gli istituti di credito le cooperative il commercio il piccolo investimento
Anche su questo non mi dilungo molti hanno parlato
Questi sono soggetti fondamentali per la cooperazione terzo elemento per carità e illusorie falso dire che la cooperazione risolve il problema dell'immigrazione non è vero
Però sicuramente può servire a renderla più governabile non a ridurre usare internet
Le comunità di immigrati non sono mai state nessun moto coinvolte nei processi
Quelle che sono in grado su base vocazionale di mettere in piedi delle interazioni degli interscambi bene questi di fatto in una normativa attualmente confusissima e contraddittorie sono escluse
E passiamo adesso finalmente mi avvio rapidamente a concretizzare a Bach
Varcano sta più funzionante
E quali che siano la rotta l'equipaggio il mare la barca deve poter funzionare
Però ci sono due elementi di da tener ben distinti di cui oggi si è parlato più volte
La barca a dei limiti intrinseci
Va riprogettata ed è un aspetto è quello che riguarda la riforma della normativa della cooperazione la barca attuale attraversato miglior fortuna Ali e questa l'hanno fatta a pezzi sta affondando e questo è un altro aspetto
è necessario appare subito i buchi che la sta facendo affondare
Per evitare che in attesa che i medici a consulto decidono la cura il malato muoia
Non vanno confusi gli aspetti bene io spero di apprendere uscendo da questa conferenza tra pochi minuti che oggi almeno un ramo del Parlamento in Senato ha approvato una legge ponte che serve e deve servire esclusivamente sarebbe sbagliato che andasse interferire nella futura riforma serve a mettere le pezze a una barca che sta affondando
Nostra elencare tutti gli elementi alcuni sono stati detti
Credo che sia importante ricordarne alcuni le ONG stanno morendo perché hanno avanzato anticipato molti soldi già deliberate da tre anni e quindi stanno allegando dei debiti volontari cooperante in giro per il mondo molti sono assolutamente privi di ogni copertura assicurativa conservazione del posto lavoro eccetera
La macchina attuale si sta leggendo in gran parte sul personale precario che addirittura al trentun dicembre rischia divenire perso
I borsisti stranieri che sono in Italia non riesco ad arco riscuotere quella magra borse di studio che hanno bene queste son tutti i buchi che non c'entrano con la riforma operazione ma che vanno immediatamente tappato il Governo ha proposto una legge ponte a questo fine legge ponte che aveva degli elementi di perplessità effettivamente tanto in qualche misura anticipava anche forme di riforma il lavoro del Senato l'ha riportata nella sua giusta il respiro che oggi si riesca a uscirne
E veniamo adesso ai limiti strutturali che credo siano abbastanza importante
Io credo che il primo dei limiti strutturali è la confusione dei ruoli per fare le cose bene bisogna sapere chi le fa e chi fa che cosa
Cosa accade
Nella vaghezza delle attribuzioni è stato giocoforza che l'attuale direzione generale per la Cooperazione supera il ministero degli esteri Fini se per concentrare dentro di sé quasi tutte le funzioni
Essendo infatti supplisce il compito politico di indirizzo e di programmazione che spetta al governo
Progetta gli interventi li concorda con i partner svolge il ruolo di ente finanziatore e quello di organismo di gestione quello di esecutore diretto di procuratore degli appalti gestisce l'attività di valutazione la valutazione dell'attività da essa stessa promosse e mancanza di enti gli altri soggetti diviene anche interi controllo politico dei risultati questo genera confusione
Ce n'era anche conflittualità con gli organi di controllo istituzionali che ci sono inevitabile credo che questa è la prima cosa che vada risolto riportando la struttura al suo ruolo fondamentale di ente finanziatore
La legge quarantanove aveva fatto questo tentativo ma l'ha lasciato un po'in mezzo al guado in parole povere non ha osato attuare compiutamente alla scelta di un'agenzia specifica per la cooperazione e ha sperato di poter costruire una specie di agenzia virtuale all'interno del ministero degli Esteri mescolando
Nei fatti
Funzionari e diplomatici corpi esterni di tecnici questo ha generato confusione
Parte di questa confusione se anche tradotta in periferia nel senso che gli organi periferici della cooperazione dei Paesi beneficiari di fatto non ci sono
La gran parte non ci sono quei pochi che ci sono faticosamente funzione
Altro limite strutturale
Oggi forse non sicuramente non lo era i tempi in cui fu approvata la sua centralizzazione cioè è un ricevo una macchina dello Stato centrale che tratta direttamente con altri governi senza coinvolgimento del Paese reale
E allora quali rapidamente qui veramente sarò abbattute più che che esposizione ripeto rimando alla mia relazione il tipo di proposte che possono essere adottate il prim'ancora di collocarlo collocare correttamente i ruoli la responsabilità politica della cooperazione compete esclusivamente al governo non al Parlamento tanto meno alla direzione generale lo sviluppo un'eventuale agenzie per la sua che svolgerà solo compiti d'attuazione al Parlamento però compete il controllo politico dell'intero operato nel governo e quindi per quanto riguarda la cooperazione il controllo politico delle scelte dei risultati
La parola Authority che è stato usato stamattina mi piace poco per fa pensare a meccanismi complessi
Andiamo in termini chiave si tratta di una commissione speciale permanente parlamentare di vigilanza sull'attività di cooperazione con accesso molte altre attività
è una corretta distinzione tra i compiti di governo e compiti di Parlamento
Torniamo ai compiti del governo la cooperazione ha bisogno di una propria politica e però non può essere scissa dalla politica estera anzi la prevalenza della politica estera di cui la cooperazione è e deve restare parte integrante e determinante quindi è chiaro che la responsabilità politica si deve concentrare nel ministro degli Esteri
Però affiancato da una conferenza dei servizi che tenga conto delle altre stanze sono molte che vanno a confluire nella cooperazione
Separate ma che in qualche modo hanno che vedere dal commercio estero agli affari sociali all'immigrazione alle politiche comunitarie e così via
Un altro elemento che è stato richiamato mi pare in particolare da Missoni ma che mi sembra molto importante
La possibilità di operare secondo una programmazione cito le regole dell'Unione Europea quinquennale certa
In Italia si procede programmazione triennale con certezza annuale
Al limite triennale visto come è fatto il nostro bilancio ma almeno certa e necessario poter in tal super impegni che non vengono sconvolti ogni anno
Adesso un fatto determinante perché la cooperazione persegue rilievi risultati
Le priorità
L'Italia ha operato credo in cento dei centoventi Paesi in via di sviluppo
Sparta Jannacci dovunque bene credo che ad eccezione dei soggetti autonomi
E poi spiegherò perché quindi delle leggi del volontariato e in alcuna misura della cooperazione decentrata
Le priorità devono essere rigide e molto circoscritte vanno scelti alcuni paesi in cui l'Italia opera con tutti gli strumenti nessun'altra cosa che accende rapidamente mettendo insieme tutti gli strumenti non tenendo separato il multi bilaterale dal bilaterale il dono dal credito ma convergendo le che opera per programmi paese nei pochi Paesi prioritari
Ripeto usando simultaneamente come qualcuno ha già detto oggi tutti gli strumenti e tutti i canali per conseguire il risultato di un programma paese articolato e organico
Programma paese che non può essere generico spetta al governo approvare un profilo paese generale ma prima che questo si è tradotto in un programma paese precisa necessario che venga dato incarico a un organo tecnico
Che può essere interno esterno all'agenzia di cui parlerò poi di effettuare un approfondito studio di fattibilità
Per mettere a punto i programmi ottimali e le diverse alternative sui piani tecnici economici sociali ambientali e di sostenibilità
Troppe volte e questo l'ha verificato la sesta Commissione d'inchiesta se in un progetto che sulla carta poteva anche esser bello che non ha tenuto assolutamente conto della realtà
Credo che il ministro degli affari esteri di poter essere affiancato da un ufficio centrale all'interno del ministero degli Esteri
Guidato da un diplomatico che disponga di tutte le competenze necessarie interne specie non è importante
Ma credo che il compito di enti esequie di ente finanziatore vada dato come è stato già anticipato questa mattina un'agenzia un'agenzia che abbia il compito di formulare in forma esecutiva i progetti organizzare legare le procedure concorsuali
Erogati spazialmente finanziamenti in base alla verifica degli stati di avanzamento effettuare i controlli le citazioni indie accettazioni monitorare e valutare gli stati di realizzazione
Un'agenzia che dispongo di personale proprio e che sia dotata di un nucleo centrale soprattutto come fanno la maggior parte dei Paesi donatori come fa la commissione come fa l'Unione europea di unità periferiche nei Paesi prioritari
Essenziali anche per garantire se hanno un adeguato autonomia la flessibilità di progetti che si sviluppano sul territorio e che non possono essere scritto una volta per tutte poi se invece di quattro banche due Zapperi lo prende le due banche quattro zappe non va più bene
Questa flessibilità è necessario
Tranne che per casi specifici che spiego nella relazione che non il non mi dilungo a raccontare l'agenzia non deve essere anche intese Cutrufo gli enti esecutore e neanche ente gestore di pesi prioritari dev'esserci una gestione concordata congiunta
Della rappresentanza italiana fatta dal le strutture locali
Dei Paesi beneficiari dev'essere una gestione congiunta e ove vi intervengano anche degli altri paesi degli donatori o degli organi multilaterali donatori credo che l'esperimento raccontato da due piedi prodiere si interessante da questo punto di vista in esecuzione deve essere data enti esterni comprare con regolarità le procedure concorsuali possibilmente da farsi in blocco
Decentramento quando parlo di decentramento di se n'è parlato molto e non mi riferisco soltanto alla regioni ed enti locali Padalino di tre livelli diversi
Il decentramento e non già parlato della struttura della cooperazione tramite unità locali
Il decentramento della cooperazione decentrata italiana quindi il ruolo degli enti locali il ruolo del delle regioni il ruolo dell'amministrazioni periferiche che dico brevemente mi dilungo riprende la relazione è sostanzialmente non quello di fare piccole e ma riuscite scopiazzato pure della struttura centrale di cooperazione ma è quella di essere un punto di raccordo delle forze del territorio
Per operazioni di interscambio di cooperazione effettiva basato su vocazionalità fin effettive con specifiche aree del sud e parlo anche qui senza dilungarmi ne ha parlato abbastanza accuratamente stamattina disavanzi del decentramento che già c'è
Nei Paesi cosiddetti in via di sviluppo in cui è necessario superare una volta per tutte una cooperazione vincolata essere da governo a governo
Ma capaci di arrivare sul territorio peraltro ricordiamo anche che in molti casi i governi non esistono o non sono riconosciuti o non sono rappresentativi ad esempio di consistenti minoranze etniche il casi credo che si nutre che vi racconti di conoscete tutti
La cooperazione decentrata non mi dilungo ripeto vi invito a leggerla mi limito solo a dire che non può essere però un fatto di anarchia totale è necessario che ci siano delle condizioni che rientri nella politica generale in Italia e se non ce ne sono
Fondamentale
L'ultimo aspetto e qui chiudo
Uno esistono tutta una serie di soggetti che devono essere imbarcati sulla nave della cooperazione pubblica
Esistono dei soggetti del tutto autonomi ad esempio le leggi il terzo settore e va completamente non è impostato il rapporto attuale con questi soggetti non soltanto perché il meccanismo attuale non funziona è stato denunciato dei rappresentanti delle leggi non mi riferì perché è un tipo di rapporto che non ha senso
Un tipo di rapporto che non distingue tra soggetto autonomo di proposte proprie
E soggetto esecutore di proposte affidate dal governo sono due cose radicalmente diverso un soggetto autonomo riproposte proprie responsabili ciò che fa chiede una serie di facilitazioni tra l'altro credo che quelle proposte dal ministro Fantozzi già superino quelle attuali della legge quarantanove
Comunque vanno riviste
Chiede alcune garanzie per gli operatori volontari e cooperanti che esse siano
E chiede in alcuni casi neanche necessariamente sempre dei contributi
Contributi un'attività gestita non della cooperazione pubblica ma da questi istituti
Privati e volontari credo che su questa base la dall'impostato il rapporto anche qui non mi dilungo rimanda alla delazione
Vi ringrazio
La parola per le conclusioni all'onorevole Piero Fassino
Va bene io intanto chiedo scusa non ho potuto assistere questa mattina come sapete
è in corso la seduta assolute finale l'esame della Finanziaria e quindi potuto sganciarmi soltanto oggi pomeriggio
Naturalmente ho letto le relazioni a partire dalla relazione di Grassi scontato i contributi oggi pomeriggio mi pare che abbiamo offerto
Era anche un riconoscimento che c'era in molti interamente
Un quadro sufficientemente credibile
Di proposte chiuso questa
Frase è questa parola credibile
Perché il problema è proprio questo oggi
Quello di restituire credibilità
Ad una politica di cooperazione che per ragioni che sono più che note quelli che stanno in questa sala questa credibilità è venuta perdendo
è venuta perdendo credibilità per ciò che nel passato la Puglia di cooperazione è stato
Ed è venuta perdendo di credibilità perché
Alla crisi della cooperazione non si è risposto tempestivamente con una serie di riforme di rilancio
Ma si è sostanzialmente
Assunto una politica di basso profilo sia in termini di risorse destinate sia in termini di gestione che non ha aiutato certamente il recupero di credibilità
Non mi riferisco dico subito all'azione che è stata fatta negli ultimi
Due o tre anni
A livello della direzione generale
Della della cooperazione io credo chi mi conosce sa che sono uno che non come dire molto esplicito senti io credo che noi dobbiamo dare atto al ministro Aloise di aver gestito una fase molto difficile la gestito con grande rigore che trasparenza e anche mettendo e rimettendo ordine dove c'era un grande disordine
Ma il problema è che diciamo la il grado di compromissione
Il grado di compromissione a cui era giunto lì della cooperazione italiana richiedeva una volontà politica determinazioni che non potevano essere assunte soltanto dalla struttura ministeriale
Ma e chiedevano una determinazione una volontà politica di chi alla responsabilità politica prima del Governo e dei ministri
Che invece non c'è stata quando c'è stata è stata
Inadeguata
Quindi il problema è restituire credibilità
Lo dico anche perché oggi qui
Ascoltando la discussione parlando con alcuni amici che sono qui conosco da tempo
Mi è parso anche come dire di cogliere in qualche modo
Uno stato d'animo
Che io riassumo così
L'essere qui a continuare a discutere della cooperazione ma
Avendo sempre meno speranza che quello che si discute si riesca davvero a fare
Io posso capire lo stato d'animo di tanti amici e compagni sono operatori in questo settore così delicato che hanno dedicato e dedicano energie
Capacità passione e che si sforzano di
Ho continuare a credere a una politica di cooperazione che in questi anni ha visto costantemente ridotta le risorse e le opportunità le possibilità di azione concreta
Quindi io penso che il problema sia quello della credibilità per parte nostra noi crediamo
Nella politica di cooperazione
I e qui lo sa benissimo sa anche questo non è il primo convegno il primo mentre discussione che
Mettiamo in piedi
Qui siamo mi pare ci siamo sforzati di offrire un'elaborazione più esaustiva e più credibile e più completa che nel passato
Crediamo che la cooperazione sia una funzione essenziale della politica estera di un Paese e della politica estera italiana
E riteniamo che sia giunto il tempo di
Sale seguire a questa affermazione che può rischiare di diventare un'affermazione puramente di principio formale degli atti concreti
Negli atti concreti in termini di concreta azione legislativa
Immediatamente come provvedimento ponte ma subito mettendo
In piedi una capacità di elaborazione di proposta in sede parlamentare per la riforma della legge quarantanove e operativa dal punto di vista della sollecitazione dello stimolo al governo e al potere all'esecutivo politico perché diciamo sì riprenda con vigore una politica di cooperazione
Ora è chiaro che per fare una se la politica di cooperazione è uno strumento come
Della politica estera
Non è banale dire che però bisogna avere chiaro che politica estera bisogna fare si vuole fare
E io credo che sia necessario dedicare qualche parola questo
Io non ho mai condiviso l'affermazione un po'
Semplicistica e che va molto di moda nel quando si parla di politica estera nel giornalismo italiano di dire che l'Italia non ha mai avuto una politica estera io penso che l'Italia una politica estera l'ha avuta
La scelta atlantica la scelta europea
Sono state due scelte che hanno segnato la collocazione internazionale dell'Italia la politica estera italiana
Chi è qui tendenzialmente si occupa di politica estera sa sa meglio di me come nelle varie fasi che hanno caratterizzato il cinquantennio che ci sta alle spalle e in contesti politici sia internazionali che interni molto differenziati per l'Italia ha espresso qualche volta meglio qualche volta meno bene
Diciamo una politica estera io non credo che l'Italia non abbia avuto la politica resta altra cosa e poi valutare se è stata la politica estera migliore per il Paese ma qui entreremmo in un altro dibattito che non è adesso il caso fa
Una politica estera l'Italia l'ha avuta una politica estera a maggior ragione l'Italia ha bisogno di averla oggi
Liberando sì di una serie di retropensieri che noi ci portiamo
Dietro
Tutto sommato forse non la cultura italiana fatto fino in fondo i conti con alcuni problemi che gli derivano dalla storia
Il fatto per esempio
Che
Una delle fasi in cui la Italia ha cercato di avere una politica estera
Abbia coinciso con il fascismo
A indotto nelle classi dirigenti democratiche della successivo dopoguerra una ritrosia a misurarsi con i problemi della politica estera e a misurarsi per esempio con una categoria
Che è classica della politica estera della geopolitica come la categoria dell'interesse nazionale
Espressione che nel lessico politico italiano è stata allungo espulso
E non utilizza
Così come l'aver perso la guerra
è stata evidentemente non poco condizionamento per un lungo periodo nella diciamo inibizione a misurarsi coi problemi dello scenario internazionale la politica estera
Cito queste due cose che lo dico perché di questo non si discute ma sanno come li ha rimossi dal dibattito ma riacquisire una dimensione di politica e sterile internazionale significa anche fare i conti con la propria storia e liberarsi di una serie di
Arie parlasse molti elementi inibitori che porti hanno a lungo influito sulle classi dirigenti e in qualche modo
Rattrappito la capacità di pensare
Ad un ruolo internazionale dell'Italia e di collocare pienamente l'Italia negli scenari internazionali
Oggi
Diciamo siamo in una fase di transizione
Tutt'altro che esaurite consolidata perché sappiamo tutti che il vecchio assetto che per cinquant'anni ha presieduto
All'equilibrio mondiale si è esaurito ma un nuovo assetto consolidato e stabile non c'è oggi che siamo in una fase di transizione
A maggior ragione si pone a tutti i Paesi il problema di come s'collocarsi dentro uno scenario tre internazionale il movimento
E quale politica estera darsi sapendo che paradossalmente ma non parla ma non tanto diciamo il fatto che
Ci si si sia tutti più liberi nel senso che ogni Stato sia più libero rispetto a un'epoca nella quale la divisione del mondo in due
Compie introduceva dei vincoli alla politica estera dei singoli Paesi
Il fatto che si sia tutti più liberi comporta però anche che tutti ci sia più responsabili e più capaci di collocare la propria politica dentro uno scenario internazionale
Ora io penso che
Oggi noi siamo di fronte a naturalmente si possono usare tante categorie per leggere le dinamiche internazionali ma sicuramente c'è una
Polarità che risulta evidente risulta evidente in Europa risulta evidente in altri continenti risulta evidente su scala mondiale
E la Polaris io mi riferisco alla polarità tra una tendenza alla rinazionalizzazione della politica e delle politiche estere
E
Peraltro verso invece al polo opposto le tendenze
Che a me sembra ineluttabili che sul terreno dei processi strutturali anche sopra strutturale è inarrestabile
La tendenza all'integrazione
Ora io penso che un Paese come l'Italia come terrebbe una Errore esiziale
Se
Si acconcia asse a perseguire una politica estera ispirata dalla categoria della rinazionalizzazione
Badate questa mia affermazione non è astratta e generica perché abbiamo avuto un ministro degli esteri il precedente rispetto a questo che non si è mosso
In un orizzonte molto lontano da questo
Io penso che invece l'Italia
Sia più di altri paesi
Un po'una nazione un Paese che ha un interesse vitale strategico essenziale usate l'aggettivo che volete
A essere pienamente partecipe di tutti i processi di integrazione e di tutti i processi di sviluppo multilaterali azioni sul terreno multilaterale
E che la sua politica estera anche in termini bilaterale perché la politica estera di un Paese non si svolge evidentemente soltanto nella dimensione multilaterale
La bilateralità della sua politica estera a un'efficacia in quanto si collochi dentro uno schema integrazioni sta e multilaterale
Penso per esempio che di fronte alla le difficoltà del processo di integrazione europea l'Italia non possa avere in nessun modo una politica che possa concedere alla tendenza alla stagnazione del processo di integrazione europea che è sotto gli occhi di tutti
Penso che
Di fronte ai problemi che si pongono a destra in una difficile transizione l'Italia più di altri Paesi sia interessato a collocare la politica propria politica bilaterale verso quell'area attento un processo di
Forte multi dalle multilaterali zonazione dei rapporti tra Unione Europea e Europa centrale e orientale
Penso che la proiezione mediterranea
E la politica estera italiana che è una funzione essenziale la politica estera del nostro Paese possa trarre maggiore efficacia in quanto si collochi dentro la cornice multilaterale definita dalla Conferenza euromediterranea
Cioè voglio dire che una la scelta fondamentale della politica estera italiana a me pare essere queste usiamo per un attimo
Per comodità questa categoria della geopolitica che ripeto allungo espulsa nella politica italiana che a lungo espulso soprattutto nella nelle categorie concettuali della sinistra
Cioè dell'interesse nazionale bene se si volesse definire qual è l'interesse nazionale dell'Italia l'interesse nazionale Italia e prima di tutto essere partecipe di tutti i processi di integrazione
In ogni possibile efficacia della politica estera italiana può derivare soltanto dall'essere partecipe dei processi di integrazione
Così come io le dico queste affermazioni possono sembrare ovvie non sono ovvie se uno pensa soltanto appunto
Non dico soltanto la politica estera fatta dal governo Berlusconi quando Martino era ministro ma al dibattito sull'Unione europea che c'è stato non più di quindici giorni fa in Parlamento dove per la un dibattito utile e finalmente salutare dopo per la prima volta e la storia della politica italiana da molti decenni a questa parte c'è stato un dibattito nel quale non ci sia dichiarati al cento per cento tutti europea europeisti
In termini rituali senza fare i conti con le conseguenze che questo comporta ma una discussione vera ha fatto emergere che anche in Italia come in altri Paesi c'è invece una corrente fortemente euroscettica anti europea eri nazionalizzate
Quindi il problema
Mi pare principale oggi è quello di invece almeno questo noi pensiamo
Collocare la l'Italia negli scenari internazionali e la sua politica estera dentro uno schema che scelga l'integrazione integrazione europea l'integrazione dei vari scacchieri come la dimensioni essenziale
Per il nostro Paese
Naturalmente
A partire da questa scelta si tratta di capire anche quali sono poi le are
Prioritario politica estera italiana sentiamoci
La politica estera di un Paese determinata da tantissime cose determinata dal luogo in cui quel Paese si trova diciamo la dimensione geopolitica e diventare condizionata dalla stella ciascun paese si porta dietro
Spesso si dice dobbiamo imparare dalla Spagna è giustissimo Pisoni imparerà la Spagna no note come la Spagna usato l'Europa per modernizzarsi curate come la Spagna oggi sta sulla scena internazionale ma tra le tante ragioni per cui la Spagna questa grande dinamicità c'è anche il fatto che la Spagna per due secoli è stato un grande impero nel mondo
E queste cose non si perdono come dire nella nel background di un popolo di un Paese contano
Contano
Quindi l'Italia tutto sommato è un Paese che ha centotrent'anni di storia di unità nazionale
E quando altri paesi europei come la Francia l'Inghilterra la Spagna erano grandi imperi e governava il mondo non era un'identità che contasse e la storia moderna di questo Pianetti queste cose contano ma
A parte questo quindi conta tutto conta dove sei conta la storia che ti porti alle spalle conta le responsabilità che via via storicamente sei venuto o assumendo ti onorando ti Chiappori ritornano non è un caso che noi continuiamo a parlare di Corno d'Africa
No contano tante cose nella definizione della politica estera di un Paese però detto questo è chiaro che si possono individuare alcune priorità della politica estera italiana
Ci sono tre aree sono prioritarie in rapporto alla collocazione geopolitica che il nostro Paese ha
Che sono ovviamente l'Unione europea che è diciamo il luogo naturale dello sviluppo da tutti i punti di vista della nostra della nostra del nostro futuro ciò l'Europa centrale e orientale
Che è strategico
Lo è stato strategico perché già oggi l'Italia in quest'area una posizione di eccellenza rispetto ad altri Paesi europei e a interessi di carattere economico sociale culturale politico rilevante in quell'area ed è mediterraneo per le ovvie
Ragioni che chiunque comprende
Per un Paese come l'Italia difficilmente
Può far derivare la politica estera proprio soltanto dalla collocazione geopolitica crea in un mondo che è sempre più interdipendente sempre più piccolo è difficile che un Paese come l'Italia che per quanti guai e abbia pur sempre un grande Paese che appartiene diciamo che è una media potenza uso questa espressione come vedete Kuso parecchi espressioni che non sono dell'essi coté coalizione della sinistra che è una media potenza no che può fare una politica estera di media potenza
E un Paese che media potenza non può dire io non non mi interesso di che cosa si sta nel Pacifico perché nel Pacifico ci stanno le tendenze di cui ci ha parlato lui dapprima no e le le relazioni che ci sono tra il sistema economico italiano e quell'area sono essenziali e decisive
Non può non occuparsi del Cono Sud dell'America latina dove i processi di modernizzazione di questi anni per quanto pieni di contraddizioni sono segnati da una crescita di presenza delle imprese italiane rilevante oltre diciamo i legami di natura
Demografiche storie ci sono con quell'area eccetera eccetera cioè quando si quanti io credo che la politica estera vada vista nel fare un Paese che sta nel mondo non può scegliere lo dico perché spesso c'è questa per chi come noi partecipa spesso dibattito ed è stata c'è sempre uno che se altri c'è l'Italia deve occuparsi di
Due cose ma un Paese che sta nel mondo non si occupa di due cose sta nel mondo si o come tutto quello che succede nel mondo poi stanno nel mondo stabilisce una gerarchia di priorità ma sta in quel mondo lì e fa i conti con tutti i processi che sul
Sul piano sul piano mondiale intervengo
Bisogna individuare quindi aree prioritarie
è possibile individuarle sul terreno geopolitico sul terreno delle relazioni economico commerciali del nostro Paese
Bisogna individuare gli strumenti ora questo è l'altra grande questione non risolta la politica estera italiana e che per quello che riguarda la cooperazione evidentissimo
Cioè ingenera politiche estere si fa con in due modi si fa con i soldi o si fa con i soldati l'unica cosa che non si fa e non si fa coi saldi
E invece in Italia c'è qualcuno che pensa di poterla fare coi saldi siamo il paese che spende di meno sul proprio Prodotto interno lordo
Per la cooperazione zero quattordici ma siamo anche il Paese che ha il più basso
Tasso di spesa per la politica estera il bilancio del ministero degli esteri è irrisorio siamo il Paese che ha più basso tasso di spesa del ministero della difesa dei Paesi dell'Unione europea
Cioè tutto tutte quelle diciamo spese che in qualche modo afferiscono
Alla politica estera
Sono in termini di risorse assolutamente irrisorie tanto è vero che poi quando dobbiamo decidere di andare in Bosnia non sappiamo come pagare
Quell'intervento dobbiamo mettere una tassa di scopo una tassa ad hoc con tutto quello questo comporta
Quindi il primo problema che deriva da quel ragionamento che ho fin qui fatto alla prima questione che si pone e che io penso dalla prossima Finanziaria noi dobbiamo porre in termini radicali
Alla prossima verrà mai questa in via di approvazione e che non è più sopportabile una ulteriore compressione della spesa per la politica estera si pone il problema di un'inversione
Negli ultimi sette anni di esercizio in esercizio la la Riley risorse destinate a politica estera sono costantemente scese
La prossima finanziaria si dice che sarà la finanziaria che deve fare una grande manovre settanta mi aveva non lo so si vedrà ma non è possibile continuare a ridurre la spesa saporiti
Perché il livello a cui siamo giunti è un livello così basso da inibire qualsiasi non dico velleità possibilità stessa di fare alcunché
La cooperazione ne è un esempio ma non è solo questo
Quindi questa è una prima questione
La prossima finanziaria se la Finanziaria nella quale c'è un'inversione di tendenza nella spesa per la politica estera
Minima simili simboli sia quello che vuole devastazioni ma sentenza non si può continuare a ridurre pena chiudere
Non sarà semplice fare questa battaglia
Perché la prossima Finanziaria sarà una finanziaria di ulteriore compressione della spesa come sappiamo
E però
Adesso io sono un uomo come tutti quelli meno sano tendenzialmente sempre molto moderato
No e l'altra sera ho fatto una brutta che una brutta siamo l'unico Paese al mondo che spende ogni anno una cospicua cifra del proprio bilancio per pagare dei servizi segreti che facevano soltanto mettere le bombe sui treni del proprio Paese perché da vent'anni e così no allora da cominciare a ragionare su come si spendono i soldi
Io penso che dentro una riorganizzazione una riqualificazione della spesa perché che durante l'ha fatta il problema di come si inverte la destinazione delle risorse per ma sulla politica estera è una questione che per noi dovrà essere
Come dire
Dirimente
La seconda questione che attiene agli strumenti e poi come gli strumenti hanno una capacità operativa ma di cui oggi abbiamo discusso di uno strumento appunto senza le con la politica e cooperazione ci son tutte le proposte che sono state avanzate nell'azione di grassi di rissa usi adesso
Gildone richiamai chiamava una serie di proposte che io condivido quindi sul quale io adesso non torno
Resta il fatto che poi
Anche nella politica estera noi misuriamo quello che uno dei problemi fondamentali dell'Italia e cioè che il quadro normativo è importante fino a un certo punto poi grama dell'Italia è che il quadro normativo è chiamato a essere interpretato da una pubblica amministrazione che un colabrodo
Quando quindici giorni fa
Una barca di queste clandestine e affondata nel canale di Otranto e sono morti quindici poveri cristi albanesi a me ha colpito leggendo il giorno dopo la se sui giornali che quella barca affondata l'aveva acquistata una nave della mini della marina militare americana distanza Otranto e che era in un giro di perlustrazione
E i pochi che si sono salvati sono stati salvati da un peschereccio tedesco l'unica cosa di cui non c'è la notizia era un guardi a Costa Italia
Chiaro
E poi dobbiamo fare i conti con questa cosa qui o il fatto che poi è il vero problema di questo paese che questo Paese non ha mai avuto uno stato o da
Quello che altri cioè la vera sfida io poi per mettermi solo questa digressione la vera sfida su cui secondo me il centrosinistra vince o perde davvero nel Paese
E se dimostra di avere uno straccio di idea credibile su come dare a questo Paese l'unica cosa che questo Paese non ha avuto mai uno stato degno di questo no che non c'è
E gestire la politica la politica estera che eminentemente una funzione pubblica statale perché non è privatizzabile la politica estera
Almeno nelle sue funzioni essenziali e pone questo problema
Pone questo problema di come è organizzata la macchina della politica resta dal punto di vista la struttura del ministero degli esteri la struttura consolare della struttura diplomatica
Degli strumenti operativi come la cooperazione del commercio estero io non invidio c'è attonita che sta mettendosi le mani cioè
No ma dobbiamo fare i conti con una col fatto lo dico perché io son d'accordo con quanto ha detto Baraldi e anche gli altri che sono intervenuti ormai è tempo di andare di pensare a una nuova legge la legge quaranta non è non è più soltanto il problema di rivederlo riformarla si sono è mutato il contesto c'è il problema di andare al di là di una nuova legge per la comparsa benissimo tutto giusto
Attenzione io son d'accordissimo stiamo lavorando a questo e Baraldi Grassi hanno dato delle indicazioni però attenzione che noi siamo di fronte a un problema in più in Italia
E cioè che c'è da rifare il quadro normativo e legislativo poi una volta fatto il quadro normativo e legislativo abbiamo
Questo stato questa pubblica amministrazione che è fondata appunto
Unicamente sul rispetto a Stato della norma per cui non è importante se il cittadino viene
Come dire soddisfatto nelle sue esigenze l'importante è che si rispetti una norma poi c'è la norma uccide il cittadino questa è una variabile che alla pubblica amministrazione italiana non mi non mi interessa
No l'ultimo esempio che ci riguarda riguarda la cooperazione con l'autogoverno palestinese tutti i progetti di cooperazione con la Palestina sono bloccati dalla Corte dei Conti sapete perché perché lì c'è uno che ha obiettato che la Palestina non è uno Stato e dal punto di vista formale a raggio la Palestina non è ancora uno Stato no
è un autogoverno è una figura del tutto impropria che la diplomazia internazionale sia inventato per risolvere un processo politico di pace complicatissimo Colli la Corte dei conti non capisce questa cosa qui
Non c'è un problema che siamo allo stato non si può autorizzare in seno finanziamenti Saxe tutte queste cose e qui inutile ragionare
Questa Stato per cui noi possiamo decidere di stanziare due mila miliardi per la Palestina poi c'è quello dei
E non riusciamo a risolvere questo problema da settimane settima
Per
Il problema di come si mette mano alla pubblica oppure come dire poi Fois sapete benissimo come il perfido Monorchio i suoi uomini bloccano tutti i progetti di cooperazione danese né io trovo incredibile che debba essere Monorchio a decidere come si spendono i soldi per la politica estera italiana ma così è
Parlo per fare nomi e cognomi
E penso che non sia più accettabile né sostenibile
Ma qualche faccia il ragioniere generale dello Stato ma non può decidere la politica estera italiana
Come non la può decidere presente a corte del corpo
C'è un problema grossissimo io capisco il quadro normativo che va rispettato figuriamoci ma qui non siamo al quadro normativo è già qui siamo un'inversione delle responsabilità siamo una pubblica amministrazione che il nome della norma surroghe sostituisce il potere politico e avoca a sé le decisioni politiche
Ma di fatto è un problema enorme
Quindi io penso che queste questioni dobbiamo affrontare anche di petto anche come polemicamente come lo faccio io perché c'è un limite oltre il quale la pazienza no come dire no perché poi capita a tutti voi di parlare con i palestinesi medico ma scusate un po'ma la Corte dei conti non è una struttura dello Stato italiano si mostra veterano ha deciso di spendere soldi palestinesi e allora perché non li spende e non riesce a spiegarsi
No
Quindi io penso che noi siamo di fronte a questi problemi siamo di fronte come vedete a problemi di natura strategica a definire un quadro di riferimento chiaro per le scelte di politica estera italiana entro questo quadro definire risorse adeguate che oggi non ci sono e che invece vanno individuate trovate
Siamo di fronte al problema di mettere mano a una riforma della struttura nei suoi vari comparti qui abbiamo discusso della cooperazione mandino meno rilievo è qual è la struttura oggi del ministero degli affari esteri come sappiamo che che vanno che vanno affrontati sulla cooperazione io più specificatamente condivido le impostazioni che sono state qui proposte Leon ha bisogno adesso di farle perdere tempo nella relazione di grassi in Prati fissato se quella di Baraldi
Sono state dette cose che peraltro coincidono molte cose che sono emerse di voglio dire non evidentemente consideriamo che
La cooperazione tra tutte le ragioni che ho fin qui detto è una funzione essenziale la politica estera
è evidente che la cooperazione multilaterale è importante ma noi non abbiamo mai condiviso
E nel passato c'è stata questa tendenza la tendenza a ritenere che
Stante le difficoltà che la cooperazione bilaterale aveva conosciuto e tutti i problemi di malaffare di Tangentopoli che anche nella cooperazione sono manifestate l'unica soluzione era quella di
Gradualmente abbandonare la bilateralità della cooperazione per fare leva soltanto sul multilaterale non ci pare una scelta giusta
è importantissimo stare ridente Monte nella cooperazione multilaterale ha poi la cooperazione sia uno strumento di politica estera non può essere totalmente appaltato soltanto le istituzioni internazionali nelle quali poi il peso rilevante dell'Italia nel determinare scelte decisioni e
Come dire per quanto ne possiamo considerati importanti dato
Quindi
L'operazione è uno strumento della bilateralità oltre che della multilateralità lo strumento che deve essere gestito dal paese in rapporto alle sue priorità di politica estera alleare quindi di interesse prioritario quindi sono state individuate alcune mi pare ragionevole cioè noi pensiamo che la cooperazione della concentrarsi nel Mediterraneo e del Medio Oriente nel Corno d'Africa e per alcuni è stato che sappiamo bene che la situazione è molto diversa in America Latina
E queste siano le aree diciamo prioritarie fondamentale e quindi ogni altro intervento in altre aree debba essere in qualche modo
Subordinato a queste a queste a queste priorità così come c'è un problema di struttura che va rivisto noi abbiamo ipotizzato attualmente questo so che l'argomento più delicato e anche come dire l'argomento che va sottoposto di più a verifica
Cioè come riorganizzare la struttura a noi pare che sia un punto mi ormai chiaro sia la necessità di distinguere tra il livello di responsabilità politica
Di chi deve determinare l'indirizzo e le scelte nella politica di cooperazione da chi è chiamato in termini esecutivi a rendere operative quelle scelte
E che debba essere diciamo introdotta una distinzione tra questi due livelli naturalmente siccome non voglio smentire quello che ho detto facendo tesoro però delle riflessioni che ho fatto fin qui perché se poi quella distinzione si traduce che anche nella cooperazione
La struttura operativa a poco a poco perché resa più autonoma surroga il potere politico decide poi lei quello che fare
No cioè se c'è abbiamo anche poi a livello dell'agenzia la cooperazione il caso corte dei conti non va bene cioè è chiaro che la distinzione ha un senso in quanto continui a esserci il primato del soggetto politico la decisione di quali sono le scelte di politica di cooperazione si devono sviluppare spetta a chi governa il Paese non possono aspettare a nessun altro
Un'asta
Un'agenzia o cosa sarà chiamatela come volete una struttura operativa dotata di maggiore Mazzi margine di autonomia di maggiore flessibilità capace anche di sfuggire a tutti i vincoli della contrattazione del pubblico impiego dalla funzione pubblica va tutto bene in quanto si operativa di scelte che fa il soggetto politico
L'esecutivo politico non può su essere sostitutivo sostitutivo DS
Qui vecchia introdotto una cosa che io credo e credo sia giusto richiamare cioè detto che noi vogliamo
Assegnare un ruolo più forte alla cooperazione come strumento della politica bilaterale però il problema di una strategia europea nella politica e cooperazione il nodo ineludibile
Tra l'altro siccome sosteniamo che bisogna costruire una politica estera e di sicurezza comune a livello europeo se vale per proprietà transitiva il ragionamento che la cooperazione è uno strumento di politica estera vale anche a livello europeo
Costruire una strategia di politica estera comune in Europa significa anche iniziare a pensare come ci può essere una strategia di cooperazione che sia funzione e braccio operativo di una politica estratte esterna
Sono d'accordo poi naturalmente con le questioni indicato Berna Bucci candidato altri cioè diciamo l'asse fondamentale la cooperazione non si può confondere la cooperazione con altri livelli
Deve essere essenzialmente finalizzata alla lotta alla povertà questo è il tipo diciamo di fondamentale approccio altra cosa la politica economica commerciale internazionale eccetera che altri strumenti altri livelli altre risorse eccetera eccetera per
Pare su questo qui tra chi e qui
Ecco io concludo ringrazio per la attenzione che ci ha detto in
Per la giornata
Cui raccolto molti spunti che ci servirà il petto non solo per pubblicare gli atti che potrebbe essere soltanto come dire il modo per mettere un libro in più in biblioteca ma invece per e le indicazioni che precedeva il dato ti tempestivamente inazione legislativa è in azione per il rilancio della politica di cooperazione grazie
Partecipanti
Da questo convegno
Sul risultati ne seguiranno conseguenze per iniziativa politica legislativa dei progressisti e popolari
Il resto esco una
Scusi cosa che
Non si sente a