Contrasti tra Segni e la Dc sulla lista referendaria per le elezioni politiche. Pannella ritira ufficialmente la denuncia contro il Presidente Francesco Cossiga. Intervista a Domenico Rosati

Microfono il senatore Domenico Rosati del gruppo democristiano senatore Rosati una direzione della DC molto atti che serva anche per risolvere il nodo del caso Segni sembra esser tutto finito
In un nulla di fatto non rimane sulle sue posizioni però non ci saranno rottura nel nulla e Segni correrà per la DC e mi pare
Quello che era da prevedersi cioè la democrazia egiziana interesserà non perdere il collegamento consegne Segni non ha interesse a perdere il collegamento con la democrazia cristiana è una sinergia che garantisce anche alla democrazia cristiana il consenso di una reale come quella referendaria dalla quale farebbe male ad estraniarsi a mio giudizio poi l'equilibrio si troverà lungo la strada
Nel senso che probabilmente la rivendicazione di autonomia disegni e del movimento referendario precipiterà su un punto cioè la richiesta
Della non apposizione del vincolo di maggioranza sulla riforme istituzionali ed elettorali
E una richiesta che avrà molto più sostegno in Parlamento di quanto apposta per me la sottoscrizione di patti trasversali e su questo secondo me il movimento rete vario sarà nella sostanza più forte e credo che segni farebbe bene ecco a cercare alleanze su questo punto piuttosto che accettare questa supervisione esterna dei garanti che poi mi dicono erano trema si sono ridotti a uno solo professor Scoppola che vede ecco questo patto trasversale come un modo vidi carenze di guida delle scelte politiche parlamentari io sono abbastanza soddisfatto di questa soluzione o non soluzione
Ecco Rosati lei non teme una campagna elettorale difficile lo è oggettivamente ma per la democrazia cristiana in particolar modo anche per quelle che potranno essere interferenza il capo lo Stato anzi proprio qualche giorno fa il capo lo Stato si è rivolto direttamente a lei alza tre Granelli
Le ha dato detto del visionario mi relazione a vicende importanti per nostra storia come quella di Ustica e il terrorismo quello rosso le Brigate Rosse
Ma insomma visionaria era anche Giovanna d'Arco quindi non non è proprio che sia la più pesante che ha usato nei nostri confronti
E
L'ha fatto poi in un contesto in cui eravamo almeno una quarantina di persone coinvolte in un'esternazione a valanga quindi la cosa è passata anche inosservata di che cosa si può dire noi non abbiamo mai sostenuto quello che ci viene attribuito a mettere di collegamenti Brigate Rosse P due né per il missile di Ustica e abbiamo invece questo almeno per quel che mi riguarda coltivato sempre un dubbio un dubbio che una risorsa preziosa della democrazia su vicende oscure e per esempio per quel che riguarda le Brigate Rosse che cosa ha fatto o che cosa non ha fatto la P due attraverso gli uomini inseriti nei centri di controllo dei servizi segreti
Per e scoprire uno scoprire
La prigione di Moro e ieri
Agevolare o non agevolare la trama che c'era dietro dell'assassinio della scorta di Moro il suo rapimento queste una connessione che va esplorata e che non è stata chiarita neanche dalla commissione d'inchiesta e per quel che riguarda Ustica il dubbio riguarda non
Il fatto in sé chi ha lanciato il missile io ho sempre detto che questo mi interessava assai poco la cosa più grave inquietante che qualcuno ha deciso che quella cosa non si doveva sapere così come era avvenuto ha nascosto un fatto evidentemente perché dava più importanza qualche altro fatto
Il punto da mettere a fuoco il punto da chiarire il punto con cui
E dopo la fine di questa legislatura nella prossima dovrà fare i conti presidente può dare del visionario a chi vuole ma poi non si sfugge data questa stretta e cosa che in ogni caso il Parlamento non potrà giudicare diciamo l'attività del capo dello Stato poi che volontà della maggioranza e del PDS sostiene Marco Pannella che ha ritirato la sua denuncia
Il comitato non si è pronunciato il Parlamento dunque non si pronuncerà lei non non la ritiene questa una menomazione delle prerogative di questo Parlamento io non ero favorevole all'
Le richieste di messa in stato d'accusa del presidente puntavo piuttosto a una pressione morale e politica
Che convincesse il presidente a valutare nella sua autonomia e responsabilità l'opportunità di lasciare la carica prima della campagna elettorale per cui non mi entusiasmo né per le questioni che possono riguardare l'atteggiamento del presidente della Commissione Matisse né per la lettera di di Marco Pannella credo che così come erano state avviate le cose diventava bene giocoforza diciamo praticare il suo pressing sul Plaza che si è che si è praticamente realizzato in questa in questa vicenda si è andati avanti direbbe il Manzoni a sostenerle fermati Inés
E di questo secondo me si può anche convenire con Pannella che c'è stata una sinergia implicita tra le due forze maggiori impegnate in questo in questo in questa battaglia o non battaglia combattuta però ripeto
Mi ero mai fatto soverchiante illusione che si potesse arrivare a una conclusione formale o di archiviazione con la raccolta delle firme o o
Peggio ancora di
Messa in stato d'accusa formale e di passaggio della cosa alla alla corte insomma
Le cose vanno così si può dire un po'all'italiana
Quello che lascia l'amaro in bocca ai che finiamo la legislatura con un Presidenza della Repubblica un'istituzione di garanzia che è diventata pari Fede messa in discussione da tutti proprio perché è diventata parte questo risultato politico più devastante di tutta questa vicenda