"Conflitti e interventi umanitari dopo la guerra fredda: il ruolo italiano ed europeo nella ricostruzione della ex Jugoslavia" org. dal CeSPI e la rivista "Sapere"

Grazie sede
Venuti ringrazio anche a nome del CESPI rappresentato da da del suo direttore Dalmat Dassù
Vi ringrazio invece per la rivista sapere che
Per poter immaginare est piccola tiratura
Le tirature in genere sono in proporzione inversa una certa pesantezza dei contenuti
E tuttavia pensiamo di pensiamo di fare del nostro meglio perché appunto alcune cose un po'più difficili per quanto riguarda le interpretazioni della da parte della pubblica opinione e circolino lo stesso poi con quale con quale successo forse lo si vedrà attentati
Questo questo non vorrei sapere stadio costruito abbastanza faticosamente appunto con la collaborazione del CESPI nel mi vorrei limitare a dire
Come è nato perché può essere significativo di un certo modo di vedere di fare le cose
Io il professor Calogero che qui la mia sinistra facciamo parte di un di un piccolo gruppo di
No no
Stavo per dire disperati venne in realtà in realtà poi non lo siamo perché ciascuno di noi ha un mestiere mestiere principale con cui Campana viene tranquillamente versiamo degli universitari di mestiere facciamo i fisici e però tanti anni fa abbiamo costituito un gruppetto che si chiama Unione scienziati per il disarmo
E naturalmente la situazione mille novecentottantadue per esempio quando abbiamo cominciato a produrre qualcosa completamente diversa da da quella attuale il problema centrale erano armi nucleari strategie missilistiche tutte queste belle cose
Poi poi la la situazione è cambiata
Per queste cuspide unione scienziati per il disarmo
Naturalmente Calogero dedica non amano il il il dito il sinistro possiamo dire che però è tanto però tantissimo
A all'ospite perché in realtà all'incombenza diversa che è quella di segretario generale del TAG Porsche del movimento Bakura oltre a essere un fisico di mestiere e
Questo gruppo questo gruppo dall'ospite ha cercato di produrre materiali sfruttando per quanto possibile le proprie competenze tecniche
Di contatti con gruppi come cespi con cui abbiamo collaborato in questa in questa occasione sono stati sempre strettamente necessarie perché le nostre competenze
Si ferma non certo punto quelle del CESPI forse cominciano in quel punto è mettersi mette insieme significa produrre qualche cosa di meno particolare di di più sensato però questo numero deve sapere
Se volete nato ha avuto il primo germe all'interno dell'USP chiedendo una cosa molto strana uno dei uno dei dei nostri associati in questo in questo utente
Aveva prodotto un documento anzi il secondo documento è un fisico per questo sequestro non finti con il mestiere
Aveva prodotto un documento e che rappresentava lo sforzo di un fisico di capire il problema dei conflitti più o meno più o meno vicini
Già un documento analogo invece il numero di sapere prodotto dallo stesso collega insieme con un altro
E a quell'epoca era segretario Luz spendeva Giuseppe Narduolo deve ve lo dico ormai son passati quattro a cioè più di più di quattro anni quattro anni e mezzo
Era un documento su un le guerre del Golfo
Sulla guerra del Golfo questo documento sulla vera del Golfo secondo me particolarmente bello avevamo avuto la fortuna di di pubblicando l'avevamo fatto circolare un po'in Parlamento di pervenire servito per interpretare un po'infatti soprattutto i fatti legati poco ER strategie te il progetto del febbraio del e questa volta questa volta la scommessa di di Nicola Cuffaro di Bari era un pochino più ambiziosa e come è nostro costume non ci siamo fidati affatto di cresciuti scriveva e che però potete potete leggere in questo numero della rivista
Allora ne abbiamo parlato con i colleghi del Cefriel colleghi del CESPI hanno valutato hanno valutato una cosa
Mi pare di capire che non l'abbiano trovato ignobile in manette nullità no lo dicano adesso all'ultimo momento sarebbe una pugnalata dopo di che il grosso il grosso del lavoro solo lo hanno non hanno affatto loro entro la fine tesserati disse che che è venuta fuori questa questo numero speciale che che è venuto fuori perdonatemi se vi ho fatto questa storia perché è una storia di di fatti che di Biondi un piccolo gruppo di persone che molto precario come potete immaginare perché è difficile trovare soldi per fare uscire la rivista totale che collabori difficile tutto
Anche per i cespi non credo che la situazione sia molto più più allegra
Però la determinazione a capire molto forte quindi non modo o nell'altro continueremo adesso l'onorevole Bonino non è ancora arrivata posso dire una cosa sussistono è una lana specchiano perché grammi sta già ieri ha detto che attraverso dieci erano assenti insinuando di
Cade a Mosca riecco gli organismi non governativi sono presenti qua e vi ringrazio
Perché nostra idea per la presentazione di questi numeri sette in realtà a parlare del problema più scottante ITC oggi in questo campo
Più vicini il problema della sostituzione dell'ex cerchia e naturalmente e gli accordi anti ha detto sono soltanto una tregua ci sono su queste opinioni divergenti piumino pessimisti inutilmente
Ma senza dubbio in questo spazio in questa finestra di opportunità ruolo che l'Europa può giocare molto più importante di quello che è riuscito a svolgere l'ultima fase di questo conflitto che ha visto come tutti sappiamo un grande diventa un gioco degli Stati Uniti
In ogni caso il ruolo che l'Europa ha già svolto e anche in Italia e soprattutto anche attraverso i canali del volontariato militante gli aiuti umanitari è stato essenziale io credo e giorni dopo Dayton non lo diventerà ancora di più noi vorremmo discutere quindi in fondo del rapporto fra conflitti e ricostruzione
Fra Craxi Snami dimensioni puliti aiuti umanitari e cercheremo di farlo con le persone che hanno accettato di venire che ringrazio inizio Roberto Toscano che vieni da Ginevra adesso lavora il prossimo sui problemi del disarmo sunniti non solo sul disarmo ma su tutta una serie di altre cose molto disparate che gli permettono di avere questa visione così complessiva della sicurezza nel dopo guerra fredda
Lucio Caracciolo che direttore di lime Secchia
Lanciato queste dire addio uno Slavia Luca stamattina ministro bruniti ringrazio molto che Pino è stato nominato direttore
Della cooperazione allo sviluppo del Ministero degli Affari Esteri insulti e che punto potrà parlare del ruolo che l'Italia in particolare intende svolgere un tema così che arriverà solo più tardi e che si è detta molto disponibile interessata una discussione a un dibattito con gli organismi non governativi
Quindi io ringrazio tutti voi chiederei la parola per invece Francesco Calogero pensato già presentato da Carlo Bernardini che poi dovrà lasciarci e quindi può introdurre subito una discussione grazie
Grazie Martins grazie Carlo io avevo accettato di venire qui nel contesto di questa intenzione numero di sapere al quale ho contribuito ma ho contribuito con un articolo sull'eliminazione delle armi nucleari che è completamente fuori tema e quindi non parlerò che delinquente ma mi devo scusare perché come ha detto Marta devo a partire per Ginevra e quindi dovrò lasciare il convegno fra fra poco
Divagare a Ginevra perché abbiamo un convegno pago esce sulle armi biologiche questo week-end per fortuna anche il tema delle armi biologiche fuori tema rispetto all'aiuto sull'aria antico per fortuna
Volevo un momento riflettere su questo tema sul tema del conflitto Jugoslavia e quello che si può fare
Dopo conflitto sperando che si sia arrivati effettivamente a un terminazione a un armistizio
E mi sono chiesto in particolare quale possano essere il ruolo della comunità scientifica
E forse anche quindi del padroncino effetti il Padova scene esistono dei gruppi punk guaisce nelle Repubbliche ex jugoslava in Croazia in Bosnia in Macedonia in Serbia in genere associati alle accademie delle scienze
Ma fino adesso molto poco è stato possibile fare per ovvi motivi perché in una situazione di guerra combattuta
Praticamente non c'è spazio per iniziative di riconciliazione
E non c'era spazio per tentativi di trovare una soluzione in un momento in cui l'attenzione di tutti i governanti del mondo era concentrata sulla su questo problema
A differenza di altri casi in cui i canali riservati potevano anche all'inutilità
Che il problema che vedo che spero sia il problema che abbiamo di fronte quello di rimarginare le ferite di far rinascere un dialogo
Sperabilmente una collaborazione fra i diversi pezzi della Jugoslavia
E a a me sembra che per questo fine in un certo senso nessuno può farlo meglio della comunità scientifica non è detto che la comunità scientifica da sola Possa cambiare le cose ma c'è un ruolo naturale per la comunità scientifica
Ex jugoslava
Per giocare un ruolo positivo e quando parlo della comunità scientifica in questo caso parlo in senso stretto cioè la in particolare diciamo le scienze naturali le scienze matematiche
Nell'ambito del Pat Cox quando parliamo di comunità scientifica ne parliamo in senso più largo e concludo concludendo anche le scienze umane ma qui vorrei riferirmi proprio a quelle che si dicono le Lehár success
Perché vedo un ruolo speciale per questi per gli scienziati in qualche momento per per Matilde abbastanza OP
Anzitutto
Esiste una evidente tradizione di collaborazione di questa degli di questa comunità che era una comunità unita cioè gli scienziati del ex Jugoslavia licenziati naturali della ex Jugoslavia erano una comunità scientifica unica
Immersa in una comunità internazionale che è anche largamente una comunità unica
E cosa assolutamente ovvia ma che io penso è sempre il caso di ripetere la scienza è universale
Teorema di Pitagora vale sia in Grecia che in Turchia
Questo fatto inevitabilmente implica un superamento delle differenze
Ecco Micheli biologiche e così via
Nondimeno licenziati spesso sono radicati nelle loro realtà nazionali ed etniche e talvolta sono non meno faziosi degli altri
Particolari matematici tendono ad essere molto faziosi perché il loro abito mentale è quello di essere irragionevoli cioè di considerare sempre i tassi estremi il molto astratti ma
Vista questo
Molto rilevante però in realtà
Gli scienziati naturali specialmente tendono a
Sede in qualche misura radicati nelle loro comunità
E quindi possono in qualche misura coinvolgere in una opera di collaborazione e di cooperazione anche il resto della società civile
Per la maggioranza delle attività e delle iniziative scientifica
Assolutamente ovvio che la massa critica che le rende possibili e tali e tale da coinvolgere quanto meno l'intera comunità dell'ex Jugoslavia
Anche un'attività scientifica modesta
Nel campo della fisica o della chimica della biologia
Per avere un senso in genere deve avere una dimensione che va al di là di quello che è possibile diciamo nella sulla Bosnia
Quindi c'è un motivo di carattere del tutto naturale ed obiettivo funzionale che spinge alla collaborazione alla cooperazione non è un fatto in qualche misura artificiale in cui si deve artificialmente cercare di collaborare con altri per stabilire dei buoni sentimenti viceversa è una situazione in cui la cooperazione la collaborazione
Necessaria
Anzi io penso che da questo punto di vista gli aiuti che arriveranno dall'esterno dovrebbero naturalmente spingere in questa direzione
E sottolineo naturalmente io spero per gli aiuti che arriveranno per esempio a una ripresa delle attività scientifiche
Non debbano in qualche modo burocraticamente preferire le attività in cui c'è un gruppo della Bosnia un gruppo dei serbi per con qualche burocrate ovvio però credo che vada edificare se effettivamente ma che siano del organizzati in modo da sostenere le iniziative scientificamente valide che proprio perché scientificamente valide non possono essere altro che tali da coinvolgere da essere avverte perché non ha senso che siano chiuse
Vorrei sottolineare che in questo senso c'è una differenza rispetto alle scienze umane contro tutto sta
Scienze umane ma nel caso delle scienze umane
Letteratura storia e filosofia
Inevitabilmente l'aspetto ideologico gioca un ruolo più importante
E in parte se non sbaglio
Le intellettualità umanistiche in questo conflitto sono state elementi che ne hanno fomentato gli aspetti in alcuni casi
Le comunità intellettuali nell'ambito delle accademie
Gli storici dei letterati hanno atteso a sottolineare gli aspetti conflittuali a stimolare il nazionalismo più Gretto
Anziché tendere a superare
In qualche misura questo può essere naturale per i cultori di queste discipline
E ripeto è assolutamente aberrante nell'ambito scientifico è proprio una cosa che non aberrante
Perché non non ha senso parlare di una fisica mussulmana otto Sonia cavo serba il contrasto a un ma non non è proprio non sta in piedi e
Questo l'aspetto sul quale io penso si deve si debba puntare naturalmente mi rendo
Completamente conto che non non basta non è non è la comunità scientifica da sola che può smuovere le cose in maniera maggiore ma
Io penso che ciascuno di noi deve cercare di vedere quello che nel proprio piccolo uno può fare
Da questo punto di vista io in genere preferisco parlare delle cose che già sono state fatte anzi preferisco non parlarne proprio ma piuttosto farle in questo caso viceversa parlo di cose che non sono ancora state fatte ma che dovrebbero essere fatte ma vorrei sottolineare questa metodologia che io penso
Quella che aperta annulli ripeto cercare per quanto possibile di utilizzare la naturale capacità di comando comunicare e collaborare della comunità scientifiche
E tecnologiche non solo scientifica e tecnologica e per cercare di mettere in piedi un opera di
Quello che in inglese si chiama Killing in italiano non c'è una parola proprio equivalente rimarginare ma non è Sokol rimarginare di cuscinetti mettere insieme
Guarire
Un operaio di di superamento della tragedia e naturalmente ce li odi che sono nativi insofferenze degli antagonismi che sono
Io Dope scontato che compito del futuro debba essere quello di di costituire una comunità
Nell'ambito dell'ex Jugoslavia e naturalmente questa comunità immerse in una comunità più larga e quando parlo di indiscussi che una comunità non ne parlano i termini
Dei diplomatici a dei politici non è questo il problema che mi pongo se ci debba essere poi una finzione una confederazione il futuro qualche quel non è questo il problema è quello di ricostituire una comunità operativa sì spirituale se volete cioè di gente che essenzialmente riconosce nel lavorare insieme nella collaborazione un vantaggio rispetto a quello di spararsi contro io credo che sia questa la transizione più importante la transizione nel modo di pensare di riconoscere che collaborare e lavorare insieme è più conveniente poi quando questo passa nelle coscienze seguono poi le strutture amministrative e politiche militari il il resto viene dopo in questo spero che la comunità scientifica e tecnologica possa giocare un ruolo di guida e di primo piano
Tirarsi dietro poi tutto il resto del Paese non è facile le comunità scientifica in tutti i Paesi non sono particolarmente robuste
Ma la Jugoslavia era un Paese che aveva un livello scientifico e tecnologico del tutto rispettabili e quindi il compito non sarà facile ma questo penso che sia chiaro a tutti questo è il contributo che io mi sentivo di poter dare grazie ringrazio Francesco col giudice permetti posso ricordare un esempio almeno tra il sessanta e il sessantadue
Si interruppero le persone l'Unione Sovietica gli Stati Uniti perché era stato battuto informo blu due dal capitano Paolo
Il Roberto molto contenti di questa impresa americani molto meno
De l'educazione hanno bruscamente interrotto dal processo per tutti meno tutte le sedici infelici continuarono comunicare cadavere addirittura un uno scambio di persone che abbiamo da una parte all'altra tranquillamente quindi quello che invece
Calogero più concreto forse settantuno lo stesso non non non lo pretenda
Perché queste comunicazione alcune circostanze diventano sono un fatto essenziale con con implicazioni non è un caso che un movimento
Come come il Parma uscite sostanzialmente il fatto di scienziati poi a un certo punto prendano prestigioso riconoscimento un premio internazionale così grosso come il Nobel
Io vorrei chiedere a Matteo Rosso di prendere quindi opportuna è molto più bravo di me dirigere più simpatica
Ho va bene
Allora era la parola Roberto Toscano per una sorta di introduzione i nostri lavori da poco
Il compito di introdurre un tema così complesso compito molto gravoso cercò di toccare soltanto alcuni punti
Per prima cosa rivali può sembrare strano che per presentare il numero di una rivista dedicato i conflitti ci si riunisca parlare di sviluppo
Ora l'unica cosa invece strana e che esistano due culture cultura che non sempre su tutto il cd comunicarsi e di scambiarsi riti intendersi su linguaggi comuni
La cultura della pace e direi della pace e della sicurezza e la cultura dello sviluppo
A forse sarebbe bene se oggi potessimo scambiarci idee chi si occupa principalmente di pace sicurezza e chi si occupa principalmente di sviluppo per vedere possiamo dare un piccolo contributo al superamento di questa dicotomia che estremamente dannose
Non solo la dicotomia dannosa ma è anche ingiustificata se pensiamo che il documento base su cui si fondano le le relazioni internazionali da cinquant'anni
La Carta delle Nazioni Unite è un interessante combinazione di ottica di pace ottica di sviluppo che non sono messi in alternativa purtroppo quello che accade invece è che
Soprattutto negli ultimi anni si è venuta a creare sia sotto il profilo dell'attenzione politica sia sotto il profilo delle risorse disponibili una specie di perverso gioco a somma zero in cui si toglie lo sviluppo per dare sicurezza o o viceversa viceversa non si è visto molto ultimamente però sono due vasi comunicanti
E ripeto a somma zero in realtà sono due dimensioni che andrebbero tenute presenti contemporaneamente
E dico questo con riferimento anche ai conflitti più recenti soprattutto i conflitti più recente
C'è un secondo fenomeno che complica ulteriormente le cose
Lo stesso intervento a siamo al capo dello sviluppo
Lo stesso intervento della comunità internazionale per garantire i livelli minimi di sopravvivenza alle popolazioni quindi un intervento che tende a trasferire risorse economiche
Viene fatto sempre più non nell'ottica dello sviluppo ma nell'ottica dell'emergenza un'emergenza che spesso e causata da evidenti politico politico-militare
Cosa accade qui un altro gioco a somma zero all'interno dello stesso sviluppo se voi vedete le cifre globali
C'è sempre più dato all'emergenza e sempre meno dato lo sviluppo con conseguenze che possiamo immaginare perché se è vero che le condizioni materiali di esistenza e questo un punto su cui vorrei soffermarmi dopo sono uno dei fattori che contribuiscono al conflitto quando un conflitto è chiaro che se noi non operiamo in anticipo rispetto a situazioni di squilibrio
Crea mettiamo le basi per futuri conflitti future emergenze rispetta le quali poi saremo obbligati a erogare risorse ma senza un orizzonte progettuale semplicemente un azione di caricava di di di rimedio a a catastrofi vere e proprie
Ma senza ripeto una prospettiva futura
Allora
Che cosa avviene in realtà in queste che si chiamano le emergenze complesse io credo che questo debba essere un punto fondamentale di una riflessione a
Avviene che si opera
E lei varie organizzazioni internazionali operano con una pluralità di mandati che spesso risultano contraddittorie
Ad esempio
L'aiuto umanitario per definizione deve essere incondizionato
Ma
Ci chiediamo quali possono essere le conseguenze di un aiuto internazionale ad esempio nei campi profughi che in alcuni casi e crea situazioni condizioni di vita nei campi
Che sono più favorevoli sempre livelli miserie di di ristrettezze rispetto a quelli che queste stesse persone che sono nei campi troverebbero nel momento del ritorno
Nel proprio paese nei propri luoghi di origine un panno sulle sicurezza palanche di condizioni proprio di alimentazione ad esempio di cura medica
Un'altra considerazione l'aiuto umanitario e le organizzazioni umanitarie sono estremamente a disagio quando si vedono coinvolte in operazioni di tipo militare per ragioni comprensibili ma e questo l'abbiamo visto nell'ex Jugoslavia
Che cosa si fa quando la violenza armata impedisce l'accesso agli aiuti non possiamo eludere questi problemi
E che cosa fare tornando al problema dei profughi quando come di Dini campi rifugiati tenuta ieri i i responsabili del genocidio che sono organizzati e armati impediscono con la forza il ritorno dei profughi questo sta avvenendo
è una complessità di ruoli e di problemi che non possiamo mettere
Sotto il tavolo prendiamo
Qualsiasi emergenza complessa c'è
Una pace da negoziare un cessate il fuoco da mantenere i responsabili dei crimini da punire
Ma nello stesso tempo la riconciliazione che deve deve essere promossa
Bisogna garantire la sopravvivenza immediata ma bisogna anche mettere le basi per uno sviluppo futuro mi rende conto che si tratta di una copia gli annessi di mandati e di finalità
Di estrema difficoltà e questo spiega sicuramente lampante oltre alle carenze di volontà politica che pure ci sono state quello che è avvenuto
Nella circostanza un intrecciarsi contraddittorio di mandati che non vedeva nessuna soluzione
Diciamo da parte di fare politica significa scelte di priorità ma le priorità sono state mandate avanti
In parallelo e con problemi di di accavallamento di contraddizioni ma qui bisogna fare un passo indietro perché la si può soltanto parlare della pluralità di strumenti che si devono usare nell'emergenza complesse
Bisogna anche riferirsi alla pluralità di cause del conflitto perché dobbiamo un po'di farci all'origine
Io spero che avrete la pazienza di leggere l'articolo che ho scritto su sapere perché ho cercato appunto di affrontare questo problema
Certo la dimensione economica è importante
è importante soprattutto nella frammentazione di Stati preesistenti
E segreto momento vedete che non sono quelli all'interno dello stato che sono oggettivamente più svantaggiati che prendono l'iniziativa del disfacimento dell'unità politica sono al contrario quelli che ritenendosi più avanzati
Non accettano di avere la palla al piede dei connazionali meno avanzati che secondo luogo assolvono risorse e non danno un contributo economico quindi
Beh anche in Italia c'è qualcosa del genere anche se speriamo non con gli stessi sbocco
Anna
Però starei molto attento ad applicare una sorta di determinismo economico
Non è detto che sia la problematica economica e la conflittualità economica che debba necessariamente inevitabilmente porta il conflitto non è così lo vediamo mi chiamo situazioni talmente complessa così Stefano che non si risolvono con conflitti
E allora dobbiamo andare alla ricerca di altri fatto
Ora molto di moda la spiegazione etnica
Dire che faremo bene ad esaminare un po'controluce e come si fa con le banconote e le crisi sono false
E io credo che in questo caso ci siano molte banconote false messo in circolazione
Come si fa a pensare ad esempio prendiamo il caso più drammatico di sconto etico gli hutu e i tutsi
Da alcune letture
O ricavato delle analisi abbastanza sconcertante
Ora sappiamo tutti lo stereotipo del tutsi alto goduto basso
In origine può darsi che fosse così ma dopo una convivenza protratta attraverso i secoli
Il modo in cui i tutsi venivano identificati per essere poi abbattuti col machete era con la carta di identità dove c'era c'è scritto la nazionalità
Perché parlano la stessa lingua
Perché hanno la stessa religione incidentalmente cattolica sono tutti cattolici
A
Altra incisione su cui varrebbe la pena soffermarsi al quindi evidentemente non è il fattore etnico un fattore che di per sé detta predeterminare il conflitto e se c'è una cosa che dà respinta quei due sul nell'ogiva detto una cosa molto interessante al Papa licenziati che si può riferire alla popolazione del complesso
Non è vero che si è più naturale ammazzarsi più artificiale convivere direi proprio che non è così anziché il contrario perché si si deve usare la forza per fare la pulizia etnica vuol dire che se non si usa la forza la gente tende inevitabilmente a mescolarsi Ap mescolarsi dopo i conflitti ora quella realtà però di una situazione come quella cosa
Non è che la comunità etnica non abbia avuto attraverso i secoli una sua importanza come elemento di identificazione del gruppo come elemento proprio culturale e ha vinto anche politico
Che cosa è avvenuto però per secoli secoli di convivenza
Interrotti i capperi e di di conflitto
Più brevi periodi conviventi Centanni
E ha tenuto che le varie comunità
Fondamentalmente stavano per conto proprio erano ma vivevano a fianco delle altre con cui stabilivano dei rapporti di convivente appunto con addirittura una certa simbologie di appeasement non so inviti reciproci in occasione di matrimoni di di di feste
Per dare un segnale di comune appartenenza
Out a un'umanità è una comunità inteso in senso più ampio
Voglio dire che con il vicino concreto si è sempre convissuto
Attiene però che a un certo punto il vicino concreto diventi il vicino astratto
Cioè non è più Mustafà è il musulmano ma quando avviene questo avviene storicamente in due momenti solo quando ci sono crisi economiche
Molto forti che riducono i margini di compromesso per la sopravvivenza già un gioco a somma zero come si diceva prima
Ma soprattutto collegata a questo momenti di crisi politico istituzionale
Il crollo dell'Impero Austroungarico e di quello musulmano cioè le grandi sconvolgimenti che sono tipici della interazione dei Balcani
Cosa avviene in quel momento avviene in quel momento che il vicino concreto diventata tratto diventa una figura
Privata delle connotazioni che permettevano la convivenza e diventa una minaccia e soprattutto diventa la persona da colpire perché prima che lui colpisca per ma attenzione in tutto questo non c'è nessun automatismo
No niente che la gente un giorno decide di prendere il coltello di ammazzare il vicino di casa perché questo avvenga
Serve un lavoro professionalmente sistematicamente svolto a livello politico
La gente vicino a convincerla non è così naturale prendere il machete e andare a fare a pezzi il vicino di casa assolutamente normale né psicologicamente né politicamente
Succede purtroppo ma succede dopo che si è accumulata dopo che è stata accumulata
Una carica di paura
E di identificazione negativa dell'altro
Fatta con mezzi di comunicazione ormai con la Radio la radio Niccolini il Ruanda con quello che i politici nella zona dell'ex Jugoslavia hanno fatto con grande determinazione identifica
Sì ho fatto questo discorso è per dire che dobbiamo tenere presenti questi aspetti e questa realtà anche nel momento in cui cerchiamo di rimettere le mani anche con un aiuto esterno in queste
Situazioni di lacerazione e di caduta della possibilità di convivere
Non assegnandoci al fatto che sia davvero impossibile come tutto sommato se avessero detto qualcuno
Anche nel mille novecentoquarantacinque
Che tedeschi e francesi
Avrebbero avuto un rapporto come quello che i tedeschi francesi hanno oggi
Avrebbero molti avrebbero gridato all'utopia
I soliti sognatori invece possibile quindi ma a meno che noi non applichiamo una visione razzista dicendo sai i serbi son fatti così gli hutu quelli gli piace ammazzare direi che oltre a essere abbastanza sgradevole e anche infondata storicamente quindi non dovremmo prendere strade che non ci portano anche un po'triste analitico da nessuna parte
Allora
Ma che cosa avviene nel momento della ricostruzione perché questo deve essere in effetti il punto di riferimento alla nostra riflessione oggi qui non può essere soltanto storico
Anche nel momento della della della della ricostruzione dobbiamo chiederci
Quali sono
Le risposte a queste esigenze contrastanti a queste logiche contrastanti di pagine di costruzione di diritti umani di tutto che l'umanità ora non è possibile pretendere che una sola logica che va imporsi su tutte le altre
Non so la giustizia
Fiat giustizia per Mundus non può essere questo
Anche se ci vuole anche la giustizia
Non ci vuole solo la riconciliazione perché allora vuol dire che della riconciliazione noi non dobbiamo perseguire nessun quindi
Ora quello che si può e si deve fare devo e trovare quello che in ogni momento determinato può e deve essere una logica dominante che non annulla le altre materie prende però il soprattutto cioè quando migliaia di tutsi venivano abbattuti
Quale avrebbe dovuto essere la logica dominante tragica dominata avrebbe dovuto essere quelle di salvarli anche con l'intervento esterno che però nessuno aveva la voglia di determinato mandato disco
Ora quando poi centinaia di migliaia di Mutu nei campi
Hanno sono stati colpiti dal colera Ricontati la logica dominante è stata quella di salvarli senza decidere chi erano
Sapendo benissimo che molti di loro erano stati responsabili genocidio ma vedetela l'aiuto umanitario questo lo dico perché stando a Ginevra parlo spesso con i funzionari da Croce Rossa internazionale l'aiuto umanitario ha una sua logica che quasi di fine spietata bisogna saldarle agenti in pericolo comunque
Ma vedete subito che questa logica che nobile e necessaria non può essere l'unica non tutti possono agire solo su quella logica
Perché altrimenti vedete che i meccanismi che producono la vittima
Sono intatti si lascia che producano la perfetto e noi ci mettiamo a valle muniti di fasce vende per prendere le vittime senza porci il problema di cosa sta avvenendo
Dentro
La la foresta dove avvengono mista quindi anche questo problema è un problema serio
Quando Sarajevo era cannoneggiato dieci chili prendevano dignitari passanti certo che la logica dominante dovrebbe se quello di fermare l'acqua
Con negoziati con l'uso delle armi ho come è stato fatto e come ha funzionato non dimentichiamocelo con una combinazione delle due cose
Anche questo questa cosa farebbe la fine
Ora e adesso in questa fase quale dovrebbe essere la logica dominante prima di tutto la pace nel verbale garantita non è non è detto che usiamo
Alla fine del turno
Va garantita prevedendo anche il possibile uso della forza contro chi la minaccia azienda andate a vedere il mandato della a info
Non è un mandato di peacekeeping grazie
Ma anche se se la pace dovesse ritenere quale sarà il compito il compito è quello se voi andate a vedere il documento di Boutros Ghali del novantadue l'Agenda for Peace c'è un concetto che si chiama o sconfitti gli studenti
E la costruzione della pace è un concetto molto complesso che però non è astratto si è visto in Cambogia
L'esperienza della Cambogia far vedere in realtà come tutti questi vari aspetti
Per tutte le diritti umani pacificazione dialogo è un equilibrio molto instabile molto complesso che però è inevitabile per ricostruire dopo la
La guerra ora
Ripeto logica dominante ma non logica esclusiva
Non dobbiamo cioè pensare che adesso il problema è sia economico e non più politico o politico-militare
Cioè non dobbiamo pensare qui usa una terminologia ministeri ministeriale che si possono dividere gli affari economici dagli affari politici non si possono mai dividere gli affari economici son sempre altamente politici gli assalti politici ad una dimensione corale che senza così
Ora
Nella ricostruzione o in quel continuum che va dalla prima riabilitazioni finora ricostruzione sviluppo si dovranno tenere presenti alcuni punti fermi che sono politici dicevo prima che l'aiuto umanitario eterei segreti incondizionato in condizionabile ma attenzione questo l'orientamento che già all'Unione Europea sta prendendo
L'aiuto allo sviluppo che è diverso dall'aiuto umanitario immediato
Potrà dopo la sarà
Condizionale condizionato ad esempio al rispetto dei diritti umani
Condizionato alla non interferenza con le vittorie rifugiati quindi non sarà versare soldi
Senza un un quadro politico
E secondo queste anche credo molto importante
Sì abbiamo imparato qualcosa dal Piano Marshall
Che spesso viene richiamato in questa fase a volte anche non in modo molto corretto comunque abbiamo indagato che non basta al trasferimento di risorse serve anche una una gestione concordata delle risorse da parte dei beneficiari questa aspetto del piano Marshall è stato essenziale
Non è che gli americani andavano dei francesi dai dagli italiani e ed evidenti rende
C'è una visione d'insieme che presupponeva una rapporto tra i beneficiari cioè voglio dire gli attori di questo dramma jugoslavo
Tanto più in quanto aspirano ad essere inclusi nell'Europa dovremmo comprendere che noi non accetteremo e rivalità nella ricostruzione
Che non sceglie vedremo tra Paesi Cassano vive e paesi da ignorare
Ma che esige Nemo da loro o almeno lo spero sembra che ci siano le condizioni
è è dato da tutti per scontato che la realtà dei nuovi stati creati
Con
Disfacimento alla sigla verso una realtà permanente ma non è questo il punto il punto di sapere quali tipi di rapporto avranno i Paesi chi sono sotto questo profilo dovrebbe essere chiaro che la condizione dell'aiuto la prima condizione
La dimostrazione che questi Paesi
Sapranno di cominciare a collaborare
Sarebbe assurdo
Pensare che l'Europa possa usare nei confronti questi Paesi
Un criterio uno schema che negherebbe la stessa realtà dell'Europa che una cappa di collaborazione
Esprimo vivamente che questi Paesi non siano tentati dalla
Dall'idea di potersi presentare come primi della classe a esclusione dei porti vicini sarebbe disastroso e non porterebbe
Io credo che solo in questo modo allora si potrà uscire dal conflitto
In un modo Stabile e che
Non manca invece le radici per ulteriori conflitti perché attenzione la la notte della ripartizione di risorse che provengono dall'esterno se viene condotto in un certo modo può mettere le basi
Ulteriori lacerazioni tenute virosi contenere nevosità e quindi potrebbe sconfiggere lo scopo che noi ci prefiggiamo con l'aiuto che è quello di una pacificazione a più lungo termine
Grazie ai miei studenti adesso darei la parola
Lucio Caracciolo Cesare venire qui
In Emilia
Grazie devo dire che ho sentito con molto piacere gli interventi di Francesco carotenoidi Roberto Toscano perché mi pare che si muovano in una ottica e da un punto di vista molto vicino a quello che noi abbiamo proposto in questo caso rappresento qui la rivista Limes abbiamo proposto con il progetto euro sulla via ma prima di parlare di questo progetto mi permetterete alcune considerazioni
Che riguardano innanzitutto l'accordo di Dayton
Io credo
Che ovviamente dobbiamo essere tutti contenti di questo accordo ma dobbiamo essere anche molto consapevoli del fatto che siamo a un bivio questo accordo può rappresentare diciamo una tregua in una guerra quindi un intermezzo verso eventualmente una seconda fase forse anche più atroci e della guerra
Oppure come speriamo tutti l'inizio della pace e della stabilizzazione dell'intera regione balcanica dell'intera Europa sudorientale
Perché si riesca ad imboccare la strada buona è necessario un impegno prioritario dell'Europa dobbiamo credo essere tutti consapevoli del fatto che quella regione non è di primario interesse americano che l'impegno americano è limitato nel tempo e anche dire né la volontà politica
Che certamente gli americani non perderanno l'occasione di andarsene qualora certamente si verificassero delle condizioni sfavorevoli sul terreno e in ogni caso quindi questa patata bollente ce lo troveremo
Mangiare noi a gestire noi
Vedete e l'accordo di Dayton
è stato certamente favorito da una assonanza diciamo di posizioni
Tra le leadership serba e croata di fronte alla quale l'anello più debole cioè quello musulmano alla fine si è piegato non so quanto provvisoriamente non so quanto volontariamente
Certamente però gli equilibri sul terreno sono ancora molto precari notizia di questi giorni cioè successive all'accordo di Dayton ci segnalano episodi bellici
Attacchi trovati sia pure limitati intorno al corridoio della Posavina
Soprattutto violenze in Bosnia centrale tensioni molto forti nella federazione
Musulmano croata ribellione dei serbi di Sarajevo
E tensioni anche all'interno del campo serbo-bosniaco quindi non dobbiamo perdere di vista la precarietà di questo accordo
Uno degli aspetti più
Interessanti delle cose che sentivo prima dire c'era proprio c'era toscano e quella della
Forse della nostra assuefazione
Ad immaginare che lo scenario bellico sia lo scenario naturale di quelle regioni di quei Paesi
Ora
Non mi pare sia pure attraverso una conoscenza molto sommaria della storia che i serbi e croati abbiano passato il tempo a combattersi anzi questa è a parte la parentesi della seconda guerra mondiale la prima vera guerra serbo croata
Quindi io non credo che vi siano degli interessi inconciliabili tra serbi e croati il problema è quello di trovare un assetto in cui tutti i popoli slavi e non slavi di quella regione possono vedere garantiti i loro diritti e possono vedere garantito il loro diritto innanzitutto l'esistenza
Molto concretamente per noi si pone in questa fase credo l'alternativa tra una europeizzazione dei Balcani che non può essere ovviamente per domani ma che deve essere il nostro obiettivo
E invece quella già strisciante balcanizzazione dell'Europa che non ci stiamo
Purtroppo verificando direi da una novanta novantuno in poi
E di cui la guerra in Jugoslavia è un po'la che tradì paragone perché in questa guerra e su questa guerra l'Europa si è divisa
Ogni Paese andato più o meno per conto suo e anche in maniera poco elegante sotto al tavolo ci siamo scambiati
Diversi colpi proibiti
Uno degli aspetti più curiosi e anche più tragici se vogliamo della balcanizzazione è l'aspetto della manipolazione geopolitica della lingua
Forse voi sapete che a Dayton c'erano trentatré interpreti per tre persone che parlano la stessa lingua
E perché ognuno Miloshi Ricci Tucci Marchese prego che c'è doveva far finta di non capire l'altro
Perché non essenziale imporre la propria identità anche dal punto di vista linguista ecco adesso leggo sui giornali non so che si vuole imporre il bergamasco come lingua ufficiale della Provincia di Bergamo che gli slovacchi vogliono imporre ciechi di mettere le diciture in slovacco sulle merci che arrivano da Praga insomma
Questa deriva
Diciamo balcanizzato ante non è una prerogativa unicamente dei Balcani ma è qualche cosa che Ricucci riguarda tutti molto da vicino
E per questo che secondo me per imboccare la strada giusta
Bisogna dare una prospettiva di medio periodo alla intera regione dell'Europa sudorientale e in particolare la regione balcanica
Senza questa prospettiva secondo me l'accordo di Dayton si rivelerà appunto una tregua fra due guerre fra tre guerre quanto sarà
Il progetto Rosaria che noi abbiamo lanciato sommariamente descritto sul Limes è un progetto che si muove quindi all'interno di questa ottica un ottica di europeizzazione dei Balcani
E un'ottica quindi che assume come possibile anche se non probabile
La convivenza e la collaborazione fra tutti i popoli di quell'area e quindi assume come falso il presupposto che quei popoli siano destinati unicamente a scannarsi
D'altronde se noi vediamo anche concretamente sul terreno al di là diciamo dell'al di sotto della superficie quello che è avvenuto in questi anni
Possiamo constatare come gli scambi
Non solo di pomodori fra serbi croati e musulmani siano continuati e che certe diciamo forme di dialogo e di commercio in tutti i sensi
Siano continuate malgrado e insieme alla guerra quindi immaginare che il futuro di quella regione possa essere quello di una serie di muri perché questa sarebbe l'alternativa vera
Ha un progetto come quello di euro se l'aria ecco immaginare una serie di muri è uno scenario molto più complesso e molto meno facilmente immaginabile di quello che non abbiamo definito con questo nome
Sostanzialmente con questo nome noi identifichiamo una cornice geopolitica ovviamente può essere riempita di diversi contenuti ma che si basa sullo scambio tra una prospettiva di integrazione dei paesi compresi fra gli stati membri a nostre Grecia quindi diciamo dalla Slovenia alla all'Albania
Che non tocchi le frontiere che sono state costruite anche in maniera sanguinosa perché se non ricominciamo a discutere delle frontiere ovviamente ricominciamo a sparare
Ma proponga di rendere queste frontiere delle frontiere di tipo europeo cioè delle frontiere permeabili permeabile alle persone alle merci alle idee e capitali
Delle frontiere simili
A quelle che dividono la Francia dall'Italia la Germania la Francia e così via
Questo ovviamente è un obiettivo che non può essere raggiunto subito ma è un obiettivo che ci dobbiamo porre senza il quale bisogna dirlo molto chiaramente è nostro non solo diritto ma è nostro dovere costruire un muro
Comma questa otto muro vero per impedire che quel tipo di infezione sì pro paghi
Anche in Europa occidentale nelle nostre democrazie purtroppo questo sarebbe un compito quasi impossibile quindi noi dobbiamo batterci per favorire lo scenario diciamo migliore
Ovviamente
Non ci facciamo illusioni cioè non è un un un progetto che possono essere realizzato subito
Ma ripeto è un progetto che credo sia utile e vada incontro agli interessi di tutti cioè possa essere un minimo comune denominatore va certamente in contro i nostri interessi e qui parlo da italiano oltre che dall'opera nel senso che l'Italia è il paese che avrebbe più direttamente da soffrire da una non dico vietnamita azione ma anche solo libanese libanese azione dei Balcani cioè di una guerra permanente a livelli di intensità variabili
Perché ovviamente avendo un apparato di sicurezza non straordinario saremo più esposti sia eventuali espansioni del conflitto sia anche molto più banalmente a ondate di profughi che potrebbero provocare dei grossi problemi
Anche nel nostro Paese quindi Italia un interesse prioritario certamente non identico a quello del Portogallo alla stabilizzazione dei Balcani
Ma è un interesse credo che può essere condiviso non solo dai nostri partner europei occidentali ma anche dai popoli
Diciamo slavi o anche non slavi che abitano quell'area
Perché appunto qual è l'alternativa l'alternativa è che si apparecchi no degli stati fortezza
Ostili chiusi armati fino ai denti
Purine cosiddetti auguri dal punto di vista tecnico e
Diciamo che vivono in una logica di guerra
è chiaro che c'è un interesse molto forte da parte di alcune leadership e di alcuni signori della guerra e di alcune mafie a lavorare per uno scenario di questo tipo
Quindi non siamo diciamo né degli utopisti degli idealisti vediamo le cose cerchiamo di vedere le cose come sono
Però credo che ci sia un interesse di quei popoli e di quei Paesi e alla fine anche di quegli Stati
A
A cambiare pagina a passare da una logica di guerra ha una logica di pace e di collaborazione
Anzitutto credo che questo sia l'interesse delle parti più deboli di quell'area e qui mi riferisco in particolare i musulmani
E agli albanesi
In uno scenario di muri è chiaro che i musulmani farebbero una pessima fine cioè o sarebbero relegati in un ghetto
Ho sarebbero sterminati
Ho nella migliore delle ipotesi sarebbero assoggettati come fastidiosa appendice cuori da croati voi dei serbi
Quindi impedire una logica di muri allargare lo scenario è innanzitutto credo nell'interesse dei musulmani quando parlo di musulmani non capisco solo musulmani della Bosnia mi riferisco per esempio anche musulmani del Sangiaccato
O comunque a a tutti i musulmani presenti nell'area balcanica vale ovviamente questo anche per gli albanesi anche per quanto lo sono anche in quanto musulmani
I quali albanesi come sapete sono presenti non solo nello Stato di Albania ma anche in Serbia e in Macedonia in quantità notevoli
E quindi io credo che una soluzione della questione albanese a meno di non immaginare una soluzione balcanica che sarebbe una specie di Stato indipendente grande albanese puro
Comprendente l'Albania il fosso e una parte dalla Macedonia che se non vogliamo immaginare scenari di questo tipo io credo che anche dal punto di vista
Anche dal punto di vista albanese chiedo scusa
Anche dal punto di vista danese penso che vi sia un interesse a un approccio di questo tipo
Credo che i meno interessati a un a un'ipotesi di questo tipo potrebbero essere in realtà i paesi più forti e cioè la Croazia e la Serbia
In particolare le la Croazia sta passando una fase ho l'impressione almeno da quello che leggo di retorica nazionalistica molto molto accentuata
E un approccio di tipo integrato come quello che proponiamo noi certamente non non può suscitare in questa fase grandi entusiasmi però mi domando se l'interesse è provato può essere poi di qui a qualche anno quello di chiudersi in uno stato appunto di tipo balcanico chiuso in guerra contro il resto del mondo e soprattutto senza più quel supporto che gli americani gli hanno dato in questi anni che gli ha permesso non dimentichiamolo di vincere la guerra in Krajina o meglio di di recuperare la Krajina quasi senza dovere combattere
Perché come ripeto l'impegno americano nei Balcani secondo me sarà limitato nel tempo e perché quello che il era il loro grande sponsor fino a poco tempo fa c'è la Germania a molto cambiato il suo atteggiamento nei confronti della Croazia
Anche rendendosi conto con qualche ritardo della natura di quel regime
E quindi io penso che non sia nell'interesse al fine nemmeno provato quello di ragionare in una logica di muri
Per quanto riguarda la Serbia infine
Concludo questo piccolo giro Doris
Conte degli interessi dei vari Paesi
Certamente
Negli ultimi due anni Milos felice ha cambiato il suo atteggiamento nel senso di essersi re reso conto dei dei disastri di cui viene uno dei maggiori responsabili se non il maggiore
E quindi di avere posto come priorità della politica serba non la conquista di altri territori ma la reintegrazione nella comunità internazionale l'accettazione di un approccio negoziale
Anche a costo di sacrificare concreti interessi serbi e questo gli ha provocato come abbiamo visto non pochi problemi sia all'interno del dei serbi di Bosnia sì all'interno della Serbia stessa e di questi giorni la notizia
Che è rientrato da Dayton Milosevic ha epurato una parte del gruppo dirigente del suo partito il Partito Socialista
Cioè praticamente eliminato le le frange più nazionaliste ma non dobbiamo illuderci anche in Serbia il nazionalismo sempre forte la retorica di guerra è sempre forte che
Specialmente in alcune regioni penso ovviamente alla Bosnia non sarà facile
Far passare un discorso che si muove in una logica di integrazione di pace
All'interno di questo che ne abbiamo chiamato Progetto di euro Slavia
Abbiamo anche e qui veramente concludo immaginato alcune iniziative concrete
Innanzitutto
In questa idea è stata ripresa e commentata all'estero da rari da vari giornali
Quello che mi ha fatto più piacere è stata anche ripresa e commentata dall'altra parte dell'Adriatico tra nello spazio diciamo appunto tra Slovenia Macedonia
E cambiando il titolo ma non cambiando la sostanza né l'abbiamo
Abbiamo divulgata diciamo anche in Albania dove ovviamente non si può parlare di euro sull'aria ma di euro Albania e quindi di un approccio integrato dello slavo e albanese verso una visione complessiva di europeizzazione di quell'area quindi diciamo c'è stato una risposta di interesse credo anche superiore unica superiore a quello che mi aspettavo
Completamente noi diamo immaginato di costruire dei pivot di questo progetto che abbiamo battezzato case euro sull'aria
Casa dello Slavia che grazie soprattutto al contributo di volontari di amministrazioni locali di alcuni di questi Paesi stiamo già concretamente costruendo in particolare vorrei citare l'esempio di Tuzla
Ho visto qualche giorno fa il sindaco beige e dice che è stato uno dei più entusiasti sostenitori di questa idea grazie anche all'aiuto del Comune di Bologna della ambasciata degli enti locali che è stata ricostituita credo che questo accada possa concretamente cominciare a funzionare da gennaio
Uno dei progetti che abbiamo immaginato per questa casa su suggerimento dello stesso sindaco di Tuzla è quello di condurre dei sondaggi geopolitici così li abbiamo chiamati nella Area di Tuzla
Dove come voi sapete esiste grazie a Dio ancora una forma di convivenza tra croati serbi e musulmani dicevo dei sondaggi
Per intanto identificare chi vive adesso in quell'area quali sono i suoi bisogni in che stato vuole vivere che cosa pensa della possibilità di convivenza insomma dare un po'voce anche alla gente comune visto che in una logica di guerra giusta gente non ha parlato o meglio la sua voce è stata soffocata da quella dei vari capibanda
Devo dire devo anche ringraziare pubblicamente che per questo abbiamo avuto la disponibilità ovviamente gratuita dell'istituto del professor Mannheimer a Milano
Il quale sta appunto studiando anche concretamente come si possono realizzare questo tipo di sondaggi
Un interesse molto forte lo abbiamo avuto anche in altre città in altre regioni in particolare della parte sud mi riferisco quindi all'Albania dove un Progetto di casa euro Albania in avanzato stato di discussione con il presidente del distretto di Durazzo dove l'Italia fra l'altro una presenza particolare perché sta diciamo facendo il Piano regolatore dell'area
La stessa cosa stiamo facendo a Skopje con i macedoni a Belgrado con i serbi e speriamo che si possa fare qualcosa di simile presto anche in Croazia in Slovenia
Tutto questo per favorire ripeto un approccio integrato un approccio che come diceva prima Roberto Toscano
Faccia capire anche molto chiaramente ai nostri partner d'oltre Adriatico che noi non accetteremmo una logica di ricostruzione basata sulla rivalità tra loro cioè non abbiamo nessuna intenzione di importare le le beghe e le guerre balcaniche all'interno dell'Europa ovviamente questo non può essere nostro interesse quindi se loro vogliono veramente
Credo almeno avere una prospettiva di adesione all'Europa che ne dobbiamo tenere ferma
Essere ben chiaro in questa prospettiva non può essere fatta dai macedoni contro i serbi da croati contro i musulmani e così via perché appunto questo significherebbe non le opere l'europeizzazione dei Balcani ma la balcanizzazione dell'Europa quindi su questo e su questo mi pare che a occhio e croce ci dovrebbe essere un consenso anche di tutti i Paesi dell'Unione europea su questo bisogna essere molto chiari cioè non non è un un approccio diciamo puramente umanitario è un approccio che si basa anche e per questo è più solido sui nostri interessi
Infine altre iniziative che stiamo immaginando riguardano il dialogo interreligioso
Qui anche in collaborazione con la Comunità di Sant'Egidio
Stiamo per esempio studiando la possibilità di produrre dei libri di testo per le scuole o di favorire la produzione i libri di testo che siano fatti insieme dargli dalle tre religioni monoteiste
E dalle tre querele e dalle varie confessioni in un approccio integrato cioè non approccio di esclusione dell'altro quindi cerchiamo di di evitare che l'educazione religiosa come purtroppo molto spesso avviene sia fatta per discriminare per additare l'altro non solo come diverso ma anche come avversario
Se ne pensiamo solamente a quello che è stato il ruolo della Chiesa ortodossa in Serbia una delle delle centrali del nazionalismo
E per non parlare dello a Dalla Chiesa croata in Croazia che si è mossa non come una chiesa cattolica ma come per una chiesa nazionale croata
Ecco non ci abbiamo ci rendiamo conto di di dell'importanza disseminare un diciamo un dialogo anche sul piano religioso ecco queste sono solamente alcune delle iniziative altrui e stiamo studiando di carattere anche umanitario economico e così via ovviamente questi sono i fatti e che sorpassano largamente i le possibilità di una rivista noi non abbiamo nessuna diciamo nessuna voglia di possibilità di gestire cose così complesse stiamo cercando semplicemente trovare sul terreno da una parte e dall'altra
Le persone le organizzazioni e le istituzioni che possono far procedere questo progetto grazie
Intanto ringrazio è nato un minimo batterci la giunta ed ha subito la parola invece il ministro Bruni e per il suo intervento grazie
Grazie intervento sarà più proiettato verso il futuro che verso l'analisi della situazione nella ex Jugoslavia e verso i problemi politici dove sono stati i primi interventi
Orientato verso il futuro perché volevo condividere alcune riflessioni
Sulla forma i metodi e gli obiettivi che la comunità internazionale l'Italia si devono porre nel processo di ricostruzione
Della ex Jugoslavia dello spazio basca
è stato detto che quello il quadro di riferimento per qualunque azione che la pace è estremamente fragile e credo che Lucio Caracciolo ha spiegato perché questa pace estremamente fragile e quali sono le incognite del futuro
Ma senza dubbio la ricostruzione e l'assistenza vivevate in questa fase presenta per la comunità internazionale una sfida completamente diversa da quella di altri ricostruzioni post conflitto altre assistenze post-conflitto pensiamo all'America Centrale al Mozambico alla stessa Campo
Perché completamente diverse perché in primo luogo abbiamo la pace estremamente fragile in secondo luogo
Abbiamo un problema del tutto irrisolto ancora irrisolto dislocazione di norme masse di popolazione sia all'interno dello spazio balcanico nel nello spazio il compito sia al di fuori dei confini
Perché abbiamo invece una situazione preesistente preesistente al compito completamente diversa da quella dei Paesi in via di sviluppo come quelli nei quali la comunità internazionale ha agito in passato in situazioni post-conflitto
Completamente diverso perché c'è un ottimo rilevato ai livelli dello qualitativo delle popolazioni
Dal punto di vista educazione né tradizione di strutture
Sociali economiche e sanitarie
Distrutti dal compito ma che preesistevano la presenza nonostante la distruzione di un precedente apparato industriale improduttivo senz'altro non secondario anche se legato a una logica economica è una struttura politico economica ben diverso da quello occidentale
E infine preesisteva uno spazio economico integrato dell'area resisteva al conflitto purtuttavia con l'esclusione
Di importanti realtà del dei Balcani come l'Albania l'ansia che andrebbero invece superate
E davanti a questo quadro credo che gli obiettivi che ci dobbiamo porre come Italia come comunità internazionale possano essere visti nel breve medio e lungo periodo e chiaro che l'obiettivo finale
Come ritardava Caracciolo e quello che lei Opizzi azione dei Balcani dobbiamo cercare di creare o di aiutare la creazione di uno spazio quanto più vicino e quanto più in prospettiva omogeneo all'euro
Ma nel breve medio periodo evidentemente la prima opere obiettivo deve essere quello saldare il processo di pace al processo di assistenza di ricostruzione
Questa saldatura è indispensabile per il successo
Della e dell'intervento di pacificazione che verrà fatto dalla NATO ed è indispensabile per poter procedere allettante successo
Quindi è questo sì un affare d'altronde in una visione di passaggio dall'emergenza alla ricostruzione fino a oggi essenzialmente la comunità internazionale l'Italia ha notato dell'emergenza
Nello spazio bellico si cominciano le prime attività di ricostruzione
I primi attività che saldano questi due fenomeni e sempre l'oratore mi ha preceduto ricordava alcune iniziative concrete che si stanno prendendo nel campo di quello che Andrea cooperazione decentrata con l'apporto anche delle volontarie ma la fase successiva ricostruzione sarà la più complessa perché dovrà coinvolgere la riqualificazione delle risorse umane
L'assistenza allo sviluppo delle strutture democratiche altro elemento fondamentale per creare una situazione di convivenza
Una riforma istituzionale amministrativa perché evidentemente non solo alla creazione bosniaca aveva bisogno di assistenza che già dalla comunità internazionale in questo settore ma se ne vogliamo
Che una trasformazione profonda anche delle altre componenti del conflitto la Serbia e la Croazia verso dei modelli di società europea anche per loro un'assistenza a una riformulazione delle strutture democratiche sarà
Infine senza dubbio la ristabilire di potenziare la rete delle infrastrutture lo spazio e ai fini anche di ricreare quello spazio economico preesistente
E il rilancio delle attività produttive e di occupazione
Quale l'obiettivo
Le spazia
Ecco nella prima fase delle discussione ci si è concentrati molto a livello internazionale
A Dayton senz'altro decreto anche nei prossimi giorni a Londra ci si concentra molto sulla area che è stata toccata dal conflitto e quindi essenzialmente
La Bosnia lo spazio croato per lire gli aspetti degli sfollati evidentemente anche la Serbia
Quindi quello spazio che è stato toccato dal conflitto ma la visione italiana credo anche di altri Paesi europei e che gli obiettivi della ricostruzione deve andare sotto al di là devo andare molto al di là perché bisogna riassorbire ingestione di costruzione non solo lo spazio ex jugoslavo secondo la nostra visione ma anche degli spazi più a sud
Proprio per disinnescare penso all'Albania e la Macedonia per disinnescare degli elementi potenziali di conflitto che per ora non sono emersi basti pensare alle popolazioni
Di origine albanese presente in sede del grande tragedia del Kosovo che per fortuna non aggravato il compito di non esporre in questi anni ma che la rima
Ma anche i problemi delle minoranze etiche albanesi il massimo
E quindi la visione di prospettica di questo intervento secondo noi dovrebbe e portare a un interventi che permettono di creare una spazio più ampio di integrazione di computer
Quale
Lo sforzo di intatto nella concertazione internazionale e della partecipazione italiana a queste voi sapete che la settimana prossima a Londra vi sarà la prima conferenza sugli aspetti civili del post-conflitto
E
L'Unione europea lo diranno senza dubbio
Con maggiore autorevolezza il commissario Bonino
Nel suo intervento e la Banca mondiale si apprestano a una opera di collaborazione estremamente importante per intervenire sia in questa fase di emergenza che nella fase di saldatura delle emergenze la ricostruzione e poi della ricostruzione e sono previste già Brussel
Verso il diciannove e venti di questo mese poi più in là febbraio delle iniziative di partecipazione di Banca mondiale non europea con i maggiori donatori permettere in piedi questi piani di assistenza e di ricorsi
Ma questi strumenti
Come li vediamo dall'ottica dal punto di vista italiana
Né pensiamo il che è stata una grande iniziativa quella della commissione di aver stabilito fin dall'inizio un rapporto di funzionale e di divisione del lavoro con la Banca mondiale
La Banca mondiale può darci delle e caratteristiche di competenza tecnica estremamente valide e soprattutto può rappresentare l'elemento di raccordo e di partecipazione per i Paesi extraeuropei per i donatori extra-europei soprattutto gli Stati Uniti scalare i Paesi arabi in Giappone
Però
L'unione europea deve svolgere il ruolo centrale politico
Lo ricordava prima l'impegno degli Stati Uniti non può essere un impegno totale non lo può essere perché non sono in gioco i suoi interessi vitali mentre sono in gioco gli interessi vitali delle loro
Il quale il il ruolo dell'Italia in in questo quadro nella fase di emergenza di assistenza all'emergenza credo che abbiamo giocato un ruolo abbastanza importante l'Italia in termini finanziari è stato il quarto donatore per le aree colpite dal conflitto e ma dire che è stato molto più che in termini finanziari perché è stato uno dei pochissimi Paesi presenti sul terreno
Non solo con delle
Organizzazioni tipo governativa il nostro centro di Spalato di assistenza con una nostri convogli che portava aiuti umanitari ma soprattutto come Paese
Perché la tragedia jugoslava ha messo in moto qualcosa che in Italia prima non esisteva e c'è un primo modello di cooperazione decentrata attraverso la collaborazione
Degli enti locali e degli attori non governative nel governo
Che hanno permesso tutta una serie di azioni di emergenza di assistenza con la partecipazione dei sindaci delle maggiori città da Bologna Venezia Torino le Regioni le il volontariato che è riuscito a rafforzare e a rendere presente la nostra no al nostro paese in questa opera di hashish
Che cosa stiamo facendo e come vediamo di saldare questa attività con il futuro credo che le prime iniziative
Di fine conflitto precisa Italia si inquadrò proprio in quello che sarà il disegno che si preannuncia a Londra e cioè quello di far continuare a far fronte in primo luogo all'emergenza in corso di saldatura con la ricostruzione
A Sarajevo stiamo facendo questo da una parte
Assistiamo alle popolazioni dell'Europa e bisogni principale che sono la nutrizione le scuole riscaldi mezzi scalda mentre poi la ristrutturazione degli alloggi dei primi interventi per quanto riguarda la ripresa delle forniture idriche
In futuro e in futuro credo che l'intervento italiano dovrà concentrarsi in quei settori nei quali a una sua particolare competenza nel quale si è dimostrato già adesso e anche in altre occasioni di poteri svolge un ruolo coordinato concordato con gli altri donatori con la comunità internazionale
Soprattutto l'area sociosanitaria nel campo sanitario
Per esempio l'Italia è il paese l'iter nella processo di pace in Medio Oriente ci ha avuto la leadership dalla Banca mondiale dagli altri donatori in questo settore e in Bosnia abbiamo fatto un grande lavoro credo che continueremo in questo
Il sviluppo delle piccole e medie imprese senz'altro
E in futuro certo anche il quadro della ripresa delle infrastrutture della ricostruzione perché questo è fondamentale
L'importante è che queste iniziative italiane e quelle della comunità internazionale
Creino le condizioni per la partecipazione poi dei privati
Perché inimmaginabile pensare alla ricostruzione dello spazio distrutto dalla guerra
In Bosnia senza pensare a un massiccio afflusso di capitali privati quando si parla delle cifre previste dalla Banca Mondiale tre miliardi di dollari in tre anni
Della stessa Unione Europea un miliardo virgola uno di ECU in quattro anni dell'apporto dei donatori sono cifre possano sembrare rilevanti ma che sono che molto limitate se si vuole pensare a una ricostruzione del tessuto economico e sociale
Della Jugoslavia e se non altro per portarlo ai livelli pre conflitto ci sarà per lo meno sei sette volte bisogno di sei sette volte di più di questi flussi e solo i flussi privati potranno a portare questa iniezione finanziaria e quindi ecco che la ricostruzione dovrà essere mirata anche a creare quelle condizioni per la ripresa dei si
Un altro elemento fondamentale penso che la partecipazione italiana alla assistenza e poi la ricostruzione e di mirare questa partecipazione a integrarsi e assistere in un certo senso la presenza delle nostre forze di pace
Per fortuna penso che questo è già avvenuto per impegni tutt'altro quadro in Mozambico dove abbiamo avuto le nostre forze di pace e questa presenza della cooperazione italiana sia sotto l'aspetto del volontariato per quella governativa che ha creato una cornice favorevole nei confronti delle autorità delle popolazioni
Penso che se come si prevede le forze di pace italiane saranno dislocati nell'area di Sarajevo esiste già una tradizione di presenza italiana un riconoscimento delle autorità locali una che disposizione favorevole
Delle popolazioni che dovrà continuare con questa presenza dell'assistenza e della cooperazione italiana che sicuramente agevolerà il compito anche delle nostre forze infine nella cooperazione io penso che dovrà svilupparsi questo grande tema della cooperazione decentrata cooperazione verso ricordate
E il Cassino caso nel quale l'Italia intera percepisce che non si tratta di una politica governativa o di un aspetto della politica internazionale a favore la risoluzione dei conflitti ma di un interesse vitale della Nazione delle sue comunità
Ecco perché abbiamo già avuto
L'attività delle citate i comuni delle regioni del volontariato una grande sfida credo per noi sarà quello di organizzare al meglio di coordinare al meglio questi sport un'ultima riflessione
Su il caso Jugoslavia la sua ricostruzione credo che sia un caso che farà fare un salto di qualità enorme nella riflessione nostrana riflessione internazionale
Sui problemi della cooperazione in generale e sui problemi della cooperazione nei tempi moderni
La cooperazione fino a ieri era emergenza era assistenza alla crescita economica
Oggi la cooperazione Cisco allocare in una situazione del mondo che non è più quello che non è più solo quello
Si pone soprattutto in relazione alle aree di tensioni reali di conflitto alle ali e quindi di stabilità alle aree che possono produrre flussi migratori e flussi di rifugiati
Verso i nostri paesi si pone quindi in coincidenza con una serie di problemi che vanno ben al di là di quelli essenzialmente assistenziali umanitari o di sviluppo economico la il caso Jugoslavia sarà un modo per vedere come si possono affrontare assieme tutti questi problemi e quel che sarà credo
Un'occasione non solo di riflessione ma di modifica profonda del ruolo delle nostre istituzioni sia nazionale che internazionale
Perché dovranno lavorare assieme perché la NATO dovrà lavorare assieme altre organizzazioni in una maniera completamente diverso dal passato perché le istituzioni finanziarie internazionali dovranno lavorare in logiche completamente nuove
La NATO esempio da strumento di difesa diventa strumento attivo Lippi spingendo in un quadro di ricostruzione è un compito completamente nuovo che non è il suo tradizionale
L'Unione Europea stesse la commissione che ha lavorato molto di più
Nel campo della emergenza dello sviluppo economico dovrà inserirsi e portare dietro di sé la dimensione politica europea perché nella Jugoslavia non potremo andare sull'altare dell'assistenza alla ricostruzione economica
Dovremo portare una dimensione politica dell'Europa in questo processo e crearlo
E con un'altra occasione di sviluppo enorme delle nostre istituzioni grazie
Andò alla parallela del suo intervento del una di esse
No grazie mille di questa occasione di riflessione
E in realtà volevo condivida con con voi due pensierini non so
Uno di ordine più generale e l'altro più relativo diciamo a ruolo italiano ed europeo ex-Jugoslavia anzi parto da questo poi forse per perché poi si è mi aiuta anche a spiegare un po'a questa situazione preoccupazione un progetto generale che che sento innanzitutto
Io temo che la stessa cacofonia cacofonia
E quindi che abbiamo tutti visto con grandi frustrazioni mi aveva la responsabilità o chi non l'aveva ma insomma
Del tempo di guerra ex-Jugoslavia si ripeta nella ricostruzione la mia preoccupazione di fondo che questa stessa scoordinamento queste stesse
Non dico quindici politiche diverse rispetto alla ex Jugoslavia perché molti stati membri neutraliste di tradizione ma anche essere neutrali rispetto ad un conflitto vicino a casa e avere una posizione politica per essere chiari insomma
Ma non abbiamo tutti visto negli anni della guerra dal novantuno a dai conterà intenderci
A livello di Unione Europea perlomeno quattro politiche distinte
I pro serve i cromosomi umani i pro croati i pro neutraliste che però è una posizione politica precisa
E tant'è vero che a livello di Unione Europea dove per la pesco per la politica estera e di sicurezza comune il voto è necessaria l'unanimità questa unanimità non si è mai trovata sicché per uscire dall'impasse
Si è inventato a mio avviso in aperta violazione del Trattato di Maastricht prima il Gruppo di contatto poiché il Gruppo di Contatto allarga
Poi due mediatori poi non andavano bene poi li abbiamo anche revocati o si sono autore vocati poiché
E poi alla fine è arrivato Holbrooke
Il quale rispetto a tutto il dibattito vogliamo un signore o una signora eccetera qualcuno ci ha dimostrato che c'è un signor pesca che si chiama Holbrooke in quale ha come Piccolo dettaglio che è di nazionalità americana per il resto ci ha ben insegnato che che se uno ha una politica e gli strumenti della politica quelli finanziari e quelli militari non è un problema di credibilità è un problema di identità e quindi anche il signor Holbrooke immagino nessuno conosceva è diventato molto visibile credo che anche la mia mamma lo riconosca
Perché esprimeva un'identità ed una volontà politica che non c'entra
E acqua qua curata dal Mali e ragioni interne
Ma non credo che siamo noi in posizione di fare le pulci agli americani
A un certo punto si è questa volontà coagulata è arrivato il signor penso
Passa porterà un po'sbagliato ma insomma per il sesto
Temo dicevo che last questo tipo spesso poco approfondito al di là delle singole buone volontà individuali anche di ciascuna istituzione perché non solo c'era ma devo dire che il conclave di Daytona dove davvero quale con con calcio uno li ha chiusi dentro dice svedese qui da qui non uscite finché non troviamo un accordo cioè veramente in attesa della fumata praticamente dovete eleggere il papa doveva uscire
Anche lì metodi un metodo insomma anche da Europa e conosciamo bene o in ogni caso devo dire che il le idee base il piano base discusso a Dayton ha poi un po'corretta eccetera in realtà erano le idee il piano che l'Unione europea nella sua Rocco fonia
Per la verità aveva spinto con dettagli ma davvero dettagli diversi ma nella sostanza in realtà era esattamente il piano che l'Unione europea il Gruppo di contatto con l'allargato quello ristretto insomma non so più bene ma comunque su cui ha lavorato per anni
Dico questo perché la mia preoccupazione che si ripeta per la ricostruzione
Lo stesso tipo di cacofonia
Faccio un esempio ma non perché non per cattiva volontà individuali secondo me perché infatti però dopo a raffica nell'Unione europea non abbiamo non abbiamo voluto il Trattato di Maastricht non ha dato gli strumenti de di una politica estera quindi uno non può poiché ha deciso di non averla una politica estera comune
Non può poi dirsi va bene non abbiamo però la facciamo questo non si può fare
E io ritengo io ritengo boh penso che anche chi
C'è anche un po'più modestamente no penso che anche in assoluta buona fede
Quando si è trattato di scrivere mastri
Ha pensato a questo tipo di costruzione primo pilastro secondo pilastro perso pilastri magari in assoluta buona fede
Io credo che dopo cinque anni
Ha visto sul terreno che questa cosa non funzione e lo lo sbocco naturale di questa riflessione anche di questa autocritica non capisco perché non si debba fare era Conferenza intergovernativa che comincia a marzo
Perché non possiamo io credo andare avanti a dirci non funzione certa
E poi però avendo l'occasione non si metta le carte sul tavolo per dire abbiamo sperimentato anche chi pensava in buona fede che potesse funzionare
Abbiamo sperimentato che non funziona abbiamo l'occasione per cambiare
Dicevo faccio un esempio novecento vediamo le date della ricostruzione dunque se capisco bene
Abbiamo ci sono nel prossimo mese cinque conferenze
La prima è Londra l'otto e il nove che è una conferenza sugli aspetti civili in cui ci sono tutti
Si firma Parigi il quattordici
Seguito da mi pare d'aver capito una sessione di studio su una parte da
Costruzione
C'è una pregi in conferenza che anche lì sarà un po'la cartina di tornasole insomma voglio bene che ognuno si sbilancia in ipotesi e invece mi ha letto la ricostruzione ma io voglio capire l'assegno
Quindi c'è un momento di verità
Previsto il diciotto e diciannove dicembre e la pregi in conferenza sento dire che forse questa conferenza quella che non si fa
Le altre fanno tutte per carità ma questa sento dire che non si fa che sento dire che è ritenuta prematura l'affetto incontra nel frattempo ne sono previste altre due chi sugli aspetti umanitari chi sugli tutto bene ma
Vi dico
Il mio problema mio padre credo che dobbiamo porci il problema appunto di perlomeno in termini di ricostruzione evitato un certo francofoni
K
L'assessment dalla Banca mondiale probabilmente condivisibile come inizio
Io son d'accordo con lei in quattro miliardi di dollari su quattro anni sono davvero ne dovrebbero essere la sinergia Olmi o il nucleo che da possibilità a investimenti privati attira altri tipi di capita
Quindi come gestirli è fondamentale si gestiscono in modo da aprire le possibilità ad altri tipi di capitali di intervenire quindi puntando evidentemente ad esempio sulle infrastrutture o qual è la linea guida di questa risposta
Da parte paghiamo perché sempre in una materia complessa come la ricostruzione di un Paese anche nei vari Paesi credo che il problema uno dei problemi di fondo e top e trovare qual è il filo conduttore
Per sbrogliare la matassa
E credo che su questo c'è un problema Bidente di darsi da darsi di concordare
Delle priorità e dei metrò
Allora senta una delle ipotesi che credo si stia sviluppando è quello del alto commissario del ai ripresentati
Nella persona di Carpi capisco bene
Rappresenta altro rappresentante non solo della comunità europea ma diciamo di nomina o di nazioni unite
Un altro rappresentante della comunità internazionale per la ricostruzione
In una struttura insomma Cardente e poi una struttura se capisco bene tripartita
Banca mondiale Comunità europea nella sua aspetto umanitario e diciamo ricostruzione e una terza parte altri donatori
Conferenza islamica sia non so se sarà questa però certo la struttura della ricostruzione è un elemento fondamentale
Perché solo se tu hai una struttura trasparente e chiara di chi fa che cosa
Poi
Non indico solo appendere ma esaltare il ruolo del vuole invariato vivo perché in una struttura chiare trasparente altre energie possono essere io credo efficacemente coordinate trovare il loro spazio se invece non è chiaro chi fa che cosa è chiaro che diventa un collo di bottiglia per cui anche delle grandi buone volontà piccole o grandi di cooperazione regionale eccetera eccetera non trovano il canale con cui evidentemente denuncia
Da questo punto di vista mi pare che i sei mesi che abbiamo di fronte di presidenza italiana credo che la presidenza italiana possa e debba giocare un ruolo importante esattamente in questo tipo di dimensione
Tenendo presente che a mio modestissimo avviso ai prossimi sei mesi
Sono mesi ancora tipicamente umanitari
Perché credo che mettere in piedi e la struttura è un piano
Degno un piano insomma
Necessità tempo necessità missioni di assessment necessità insomma tempo
E attività necessità anche io sono d'accordo fantasia nel senso che fantasia nel senso che tutto questo non è solo un processo economico o a una dimensione politica
Oppure non è solamente che si fa un assegno di quattro miliardi di dollari non è solo questo è un problema anche di inventare le grandi linee di un futuro politico di rapporti tra l'Unione Europea e queste regioni
Allora questo solo per dirvi che probabilmente nei giorni prossimi ci sarà più chiaro appunto e la struttura e chi fa che cosa
Per esempio gli umanitari
Noi stessi entro lacca GR
La Croce Rossa
Chi è stato lì con umanità
Da chi dipendiamo più ciò a chi facciamo riferimenti e questo diventa
Fondamentale
Perché evidentemente a me pare che tra il mille fili
Che si possono tirare dicevo in una matassa complessa ma qualche priorità bisogna scelte a Londra proverò a dire che secondo me un filo che si può e si deve tirare che può essere sinergico di altre iniziative eh
Il ritorno a casa
Dei tre milioni e seicento mila tra profughi displaced tornerà Paul Pippo
Più luce sono tre milioni e seicento mila in ambito ex jugoslavo diciamo
Più ottocentocinquanta mila tra rifugiati displaced eccetera che per il momento hanno trovato rifugio diciamo nei Paesi membri
Questa è non sono cifre né forse terzo
Allarmistiche sono il risultato di missioni sul terreno compiute non solo da noi che già ci stavamo ma in collaborazione con l'HC R.
E la cifra che viene fuori abbiamo fatto anche una mappa che ormai abbastanza precisa di chi sta dunque
Attualmente ma anche chi può tornare dove ci sono zone dove la la gente di provenienza non tornerà più
I cinquecento mila serbi fuggiti dalla Krajina o espulsi dalla Krajina mi sembra molto
Difficile se per non dire fantapolitica o che possano ritorna
Sempre se brezza tutt'altro caso emblematico i trenta mila abc che adesso stanno letteralmente lungo una strada
Lungo la strada una specie di campo lungo quattordici chilometri deve ormai siamo a livello di di epidemia che i croati non vogliono i mussulmani neppure loro evidentemente Ananke molta paura di tornare a casa loro insomma
Elementi di questo tipo se posso permettere di suggerire tentano di farlo a Londra un filo conduttore
Di priorità eh prendere il filo conduttore sostanzialmente del resettlement un ritorno a casa o in nuove case o in nuove delle locazioni di questa massa di persone perché penso anche che se il processo di pace pure così fragile
Deve avere uno sbocco elettorale sento dire programmato per settembre ottobre e io credo che senza il ritorno a casa correlativo censimento non capisco chi voti
Cioè se quattro milioni e mezzo
Su una popolazione complessiva stanno ancora capisce dolce non capisco chi vota e non capisco quale processo politico stima
La l'Unione europea a ho bloccato in termini umani da questo dico che i prossimi sei mesi sono ancora umanitari umanitari però bisogna fare un censimento
A capire chi sono queste persone da dove arrivano dove si possono rimettere insomma ma in questo senso bisogna fare una pressione termino qui sui gli stati membri che per favore per questo inverno si tengano gli ottocentocinquanta mila
Capisco che è difficile anche dal punto di vista psicologico di questa gente che vuole tornare a casa al più presto possibile non fosse altro per vedere che cosa è rimasto però credo che se ai tre milioni e sei aggiungiamo ottocentocinquanta mila cioè tutto questo va anche il ritorno a casa va organizzato tempi ficcato accompagnato da uno una messa in moto delle perlomeno infrastrutture di base acqua elettricità non è che possiamo rimandarli a casa a meno venti gradi in preda magari
Chiudo qui con una non abbiamo bloccato centodieci milioni di ECU
Spero di riuscire ad ottenere almeno per questo caso emblematico un coordinamento vero come gli stati membri che fanno anche loro molti l'aiuto bilaterale umanitario
Però io ho i dati normalmente in tempo reale dell'Olanda e dell'Inghilterra no no informazioni mai dagli altri Stati membri mentre noi siamo obbligati opportuno ma qualunque decisione prendiamo a mandarla in tempo reale cioè lo stesso giorno alle quindici in rappresentanza di Bruxelles non riesco ad ottenere il reciproco ma non per volontà di comandare chissà che ma semplicemente in un'esigenza di coordinamento di uso anche gli hotel possibile delle energie e spero che da Londra in poi di poter ottenere queste reciproche informazioni penso che sia indispensabile fare una banca dati per non è che possiamo andare avanti a fax
E si riesca quindi a aggiungere questa sfida l'ultimo pensierino
Dunque abbia avuto Daytona
Conclave
E lo
Palestina la pace in Palestina viene firmata a Washington
La comunità europea e gli Stati membri stanno pagando tutto il processo di pace in Palestina come da anni a questa parte
Tanto più adesso in cui per essere chiari stiamo pagando tutta l'amministrazione del nuovo Stato palestinese ivi compresa la polizia ivi compresa tutti gli elementi di amministrazione
Rimane il fatto che la pace è stata firmata a Washing
è finita ieri la Conferenza del Cairo
Convocata da Jimmy Carter
Non a titolo personale vivente certo più i capi di Stato ed altri Ruanda Burundi Uganda
Zaina e Tanzania
Con la mediazione Sudafrica sostanzialmente mali
E nere
Altro esempio tipico di una situazione in cui la comunità europea non solo è stato il più grande donatore
Probabilmente è stato anche uno dei più grandi responsabili
Ma lì quello non eravamo soli per dire la verità ma comunque
Il piano che si discute Alcaro rientro rientro programmato una parte diversa Clemente eccetera eccetera è un piano padre della Comunità europea
Proprio perché non ci siamo dati gli strumenti di una politica estera e di sicurezza comune
Non si chiama Holbrooke mo'si chiama Carte
No io credo che davvero possiamo fare altri esempi e però credo che
Non per orgoglio ma credo per assumere delle responsabilità come io credo sia doveroso per l'Europa
Se non vogliamo essere solo la libera circolazione dei capitali la politica agricola quella della pesca tutte cose indispensabili per carità ma credo che
Bisogna fare qualcosa pur perché la definizione del ministro belga che non è mai molto spiritoso ma in questo ci ha azzeccato
Che quello che del Unione Europea gigante politico nano economico del verme militare vedi scusate non l'ho detto io è il ministro verde però lui ha molto più compito di metrò gli è scappata quel che gigante economico e nano politico e l'ultimo non lo diciamo più insomma vediamo di di fronte a queste esperienze
Probabilmente avere tutti il coraggio di fare un passo in avanti l'occasione c'è e la Conferenza intergovernativa credo che sarà responsabilità di molti e grave se non coglieremo neanche in questa occasione ringrazia
Grazie Emma e io adesso darei la parola a qualcuno personaggi quella presente hanno gli organismi del volontariato
Il particolare del Consorzio italiano di solidarietà non so se devo intervenire la fredda per uno scambio editi anche con voi
Lo spettatore
Meno
Ma non più ci siamo in inutili perché c'è una telefonata a Bruxelles un secondo mi spiace che non ti ascoltiamo drastiche aspettiamo
Facciamo un'altra sempre involontari va bene omologare su
Ecco allora abbiamo circa un'ora per un lampi di di discussione con anche il pubblico con un primo intervento di Raffaella Bolini dei comitati italiani solidarietà
Ma io vi ringrazio per aver organizzato quest'incontro e questo secondo me è un momento in cui
C'è tantissimo bisogno di mettersi a discutere
Di discutere di parlare di parlare di parlare non è spesso facile perché fa nel contempo perlomeno noi
Manovali non più o meno siamo manovali tutti nel proprio campo consegniamo anche come dire disperatamente a lavorare quindi il tempo per fermarsi non è sempre semplice trovarlo
Devo dire che mi sembra una discussione anche molto confortante
Quella che stamattina è cominciata qua
Perché mi pare che fra quelli che hanno provato a confrontarsi con la vicenda balcanica da psicosi l'altra in questi anni in realtà le opinioni le attenzioni alla situazione le esigenze eccetera siano molto concordi nei vari punti di vista mi hanno già sentito qua voci diverse ma mi pare come dire
Ci sia una una sintonia di base
Una sintonia di base che io provo come dire a tirar fuori per quanto riguarda il mio punto di vista il nostro
E che inizia a semplificare con una con una frase
Chi ha Chess chi è riuscito a intervenire in maniera più o meno adeguata alla situazione del conflitto e maxi lo Slavia l'ha fatto
Partendo dal dato di cui parlava toscano nella prima introduzione del fatto che abbiamo avuto a che fare con un conflitto Complesso e quindi con un'emergenza complessa
Io ho ascoltato poco grande interesse la sua la sua relazione perché mi pare che abbiamo sistematizzato molte delle riflessioni che ci siamo fatti in questi anni
E da un'emergenza complessa non può che nascere una fase diciamo di potenziale riabilitazione altrettanto complessa
E da questo punto di vista mi pare che le questioni che ci ha detto
Bonino rispetto alla questione del del della necessità di avere un piano di avere un quadro di riferimento
Entro mutò e ognuno inserisca i propri i singoli pezzi piccoli o grandi che siano è come dire la prima fondamentale risposta di fronte appunto a una situazione complessa è una fase complessissima che ci si apre di fronte e anch'io dal mio punto di vista invece sento che il rischio a quello che è l'album fonia
Diceva lei della sentita durante tutto questo periodo in questa fase invece che diminuire aumenti anche perché aumentano i soggetti in campo
Per quanto riguarda presente ogni l'italiano abbiamo avuto tutto un periodo in cui nella fase di emergenza i soggetti che operavano nella sì da slavi erano molto limitati morti identificati
E sono quelli che poi si sono incontrati in questa esperienza molto secondo me interessante non solo rispetta Lexicon slavi e io spero che questa esperienza ora un grande spazio anche nel dibattito sulla riforma della cooperazione perché può essere d'esempio anche per altre situazioni del tavolo di coordinamento
E adesso come dire quella sede del tavolo di coordinamento per esempio per quanto riguarda l'Italia già non comprende più tutti quelli cominciano a muoversi verso la ex Jugoslavia sappiamo gli imprenditori che fanno valigetta partono
Le regioni centrale in campo in pompa magna
E via andare Connell esperienze in questa fase secondo me molto anche confusionarie piani di buona volontà ma anche molto confusionaria
E che rischiano come dire di non fare i conti non tanto con le esperienze che si sono accumulate le competenze nel senso di dire dovete passare da tra da da noi perché noi siamo gli unici in grado di dirvi che cosa succede perché nessuna così arrogante
Ma tranne invece forse in questa esperienza sull'emergenza quantomeno ci siamo resi conto delle difficoltà dei rischi e dei pericoli quindi per lo meno quelli no forse saremo in grado di evitare cioè di socializzare lì in modo che ogni volta ognuno debba ricominciare da capo
Allora e presepi dalle dal punto di vista diciamo dell'esperienza italiana secondo me questa soggetto del tavolo di coordinamento per gli aiuti alla sullo Slavia stata un ponte in tardivo di risposta a quella gara un'emergenza complessa
Guardandolo fisicamente cioè una cosa dove ci stanno dentro i pacifisti e i generali delle del dello stato maggiore della difesa il inesperti della cooperazione italiana e i i volontari delle organizzazioni non governative che per la cooperazione italiana neanche esistono perché son quelle non idonei e quindi non vengono neanche riconosciute
Le ONG per la cooperazione allo sviluppo e via dicendo
E ognuno in realtà come dire non solo ha fatto il proprio mestiere ma come dire anche cambiato mestiere perché è andata a finire che appunto molte Amg della per la cooperazione allo sviluppo si son messa a fare l'emergenza pura
Le associazioni come la mia
Che è l'associazione di come dire con grande caratteristica culturale abbiamo sempre fatto la diplomazia fra i popoli relazioni di comunità abbiamo cominciato a portare i pacchi famiglia e a fare l'adozione a distanza
Il ministero degli Esteri ha messo in piedi una struttura che ha lavorato come dire che adesso anche un fiore all'occhiello diciamo della possibile nuova cooperazione che però è stata messa su perché c'erano centinaia di gruppi volontario Enti locali che chiedevano al ministero di garantirgli l'accesso alla alle zone di conflitto e quindi come dire si è fatto carico al ministero di fare un mestiere che normalmente non è il suo
E via dicendo no potrei farla lunga ma non la faccio
Già già la sta facendo ma
Abbiamo in più come dire abbiamo sul campo verificato come dire l'intreccio è il fatto che in una situazione complessa le semplificazioni sono un disastro che purtroppo però tutta la strumentazione che abbiamo a disposizione a livello di Ministero
A livello di di unione europea a livello di nazioni unite di agenzie internazionali in realtà è ancora molto una strumentazione semplificata cioè come dire molto settorializzato dai poco adatta agli intrecci
Per cui appunto e dico va che pure quando si discute di politica mentre tutti erano convinti del fatto che l'emergenza non è solo il portare il pacco ma il lavoro di di Bonatti ovunque sociale di di disporne
E poi dopo alla fine però delle compatibilità dal punto di vista delle del dei confini dei progetti possibili erano molto semplificati
Oppure il fatto che per esempio abbiamo avuto grandissime discussioni con le organizzazioni e le agenzie internazionali pensa grandi conflitti che abbiamo avuto all'inizio come consorzio tavolo ecco e cooperazione italiana
Con la l'UNHCR
Quando presente ci dicevano non se ne neutrali
Quando trattavamo con i croati veranda per entrare dentro mostarda
Con un concerto probabilmente anche lì c'è di di di commistione fra il fa la neutralità che oggi significa Utah hanno tutti quelli che ne hanno bisogno e dall'altra parte però la necessità di far politica per riuscire ad aiutare tutti quelli che hanno bisogno che anche lì no probabilmente è un superamento un po'dell'idea un po'ottocentesca che presento sta dietro e principi
Della Croce Rossa internazionale rispetto alla mia neutralità no e son dibattito tutti aperti
Allora io credo che adesso questo tipo di complessità che in qualche maniera anche qui in Italia nell'esperienza del tavolo troviamo proprio rappresentata fisicamente può essere molto utile a dare a ricomincia a capire quale ruolo adesso e qui parlo come dire dal mio punto di vista il ruolo di nostro possiamo svolgere in questa fase allora però a segnalare alcune cose molto concrete prima questione
Allora giustissimo attenzione al fatto che l'emergenza non è finita
Questa non è una cosa che circola solo fra chi c'ha voglia di pensare che arrivata la pace ma presente una delle cose che interlocutori l'autorità di molte parti della ex Jugoslavia oggi dicono tutti quelli che incontravano basta con gli aiuti umanitari venire qui con i soldi per la ricostruzione
Mettendo sotto il tappeto come dire tutta quella parte invece di emergenza che soprattutto riguarda le categorie vulnerabili e quelle socialmente come dire poco interessanti
Cioè le sentinelle decine di migliaia di pensionati vecchietti che sicuramente non staranno dentro al piano di sviluppo come dire del futuro luminoso di questi Paesi ma che comunque non devono morire di fame e che stanno morendo di fame chiusi nelle case
E e quindi come dire c'è un pezzo di emergenza secondo me che andrebbe che su cui bisogna continuare a lavorare per non considerare come dire l'emergenza del del del gli ultimi quattrocento mila sfollati in una botta sola diciamo che l'ultima fase quella che poi ha portato come dire al al cessate il fuoco
Su cui però probabilmente bisogna fare un lavoro più selettivo
Perché allora probabilmente invece che come dire apportare le robe al magazzino di turno forse bisognerebbe cominciare a pensare ad andare a cercarli Titti dentro le case perché c'è il vero rischio che poi con un come dire col sistema di potere anche che all'interno delle diverse situazioni si crea
In realtà non non non arrivino le cose giuste appunto posto giusto
Altra questione da molte parti come dire anche per quanto riguarda la società civile una delle cose più facili che ci viene da fare a dire a bene allora non siamo capaci di costruire le grandi infrastrutture però per esempio le case
Le come dire le abitazioni eccetera di questo c'è bisogno cominciava a ricostruirle cui pure secondo me c'è un dato politico cioè stiamo molto attenti al fatto di non escluso questo servirebbe un piano non lavoro di monitoraggio hanno legittimare con i nostri interventi piccoli o grandi che siano le operazioni di pulizia etnica in qualche maniera come dire di completa
Denigrazione di quelli che sono i principi fondamentali del diritto no rispetto a alle alle proprie di chi di chi erano quelle case d'un agente cioè dove dunque a buttare magari i dieci milioni per rifare per rifare i vetri e quanto i lavori che tu ci fai sopra potranno servire per esempio per legittimare no le nuove proprietà terza questione
Vanno tutti a lavorare nelle zone che sto facendo la parte come dire di autocritica rispetto a noi tutti hanno bisogno di andare a lavorare nelle zone famose Mostar Sarajevo Tuzla
Pochissimi si stanno orientando verso il lavoro nelle zone tipica dei Paesi più piccoli e soprattutto di quelle zone di confine
Fra diciamo croati musulmani o federazione e e territori sotto controllo serbo
Che saranno fondamentali per capire se questo se questo piano regge cioè se si cominciano a ricostruire dei difficili punti di comunicazione
No in questi giorni abbiamo spedito una delegazione a fare un monitoraggio intenso della zona del cantone di Librino Q Press eccetera la parte diciamo delle zone liberate conquistato secondo comma vogliamo mettere nell'ultima offensiva perché lì presente io in molte di queste zone è stato quando da entrambe le parti un meccanismo terrificante di ripopolamento forzoso utilizzando quei Madonie sfollati che si riportano in teoria a casa ma non accanto a loro si portano laddove centenario si deve dimettere nelle zone di confine come dire di riempire le case distrutte o di modo che si rifà in qualche maniera il fronte umano e da una parte e dall'altra si ritrovano in qualche dei poveri disgraziati che arrivano in posti dove non c'è niente e dove ci lavora pochissima gente
E lì appunto o come dire saranno quelli luoghi dove sulla base del bisogno del riconoscimento reciproco della propria
Condizione si riesce Arrigo come dire a riguardarsi in faccia oppure saranno i posti dove invece coprono no rischia anche di crollare il tentativo di di riconciliazione
Altro punto io vedo che per esempio da parte di quelli che si muovono diciamo che appartengono a questo mondo della società civile che si è mossa su questo credo che sarebbe molto importante l'aiuto invece che da soggetti istituzionali può avvenire
C'è un po'l'idea come dire o la frustrazione nutrire adesso arriva la grande ricostruzione non c'abbiamo più spazio oppure al contrario quella di dire proviamo a stare dietro la grande ricostruzione a me pare che ci sia un terreno che è propriamente da questo punto di vista anche molto propriamente italiano non solo per la vicinanza anche per le caratteristiche del nostro dibattito diciamo del nostro Dell'Anna
Del dibattito che c'è intorno al sistema produttivo ma anche di esperienze reali che abbiamo da tutta questa parte dell'impresa sociale cioè io vedo questo non so per forza l'esperienza parziale via dove
Se semmai di essere smentita ma
C'è una parte in qualche maniera come dire Cerese rischia di esserci una specie di connubio infernale no fra l'esperienza in qualche maniera e la tradizione statalista no dei Paesi ex jugoslavi
Con un'idea invece di ricostruzione
E come dire di di impostata diciamo sul modello proprio privatistico occidentale per cui al uno spazio che proprio non si riempie è quello di quella roba che non qua abbiamo chiamato l'impresa sociale
Cioè e faccio un esempio minuscolo ammassa ci stanno una sbarcata docenti no
Che soltanto stavano rinchiusi appunto nella logica come dire statalista al ponte l'istituzionalizzazione del disagio che c'era in ex Jugoslavia in una bella clinica precede vicino a Sarajevo che fu bombardata quindici anni sotto pari a casa
No
Adesso li ho l'idea quella che si ricostruisce la casa per i ceti oppure per esempio un lavoro che noi qua c'abbiamo messo un sacco di anni a cominciare a lavora su questo no e agli esami convegni sull'impresa sociale le cooperative sociali eccetera eccetera
Io penso che un pazzo fondamentale di lavoro che nel piccolo potremo farlo voi è quello di costruire in qualche maniera in negli interstizi che comunque ci saranno alcune esperienze di questo tipo governative di giovani all'assistenza domiciliare agli anziani
O a esperienze di questo tipo per il trasporto dei bambini a scuola o cose o l'autocostruzione per il recupero del patrimonio urbano sono cose su cui cioè noi qui in Italia c'è un esperienza probabilmente serve come dire servirebbe un Indirizzo in questo senso
Perché appunto la cacofonia vado a concludere scusate la lunghezza sarebbe da parlare fa più occasioni su un ponte
Il la cacofonia sta nel fatto che io credo che servirebbe molto
Avere delle sedi io penso ad esempio non lo so forse nel tavolo di coordinamento ex-Jugoslavia presso la Presidenza del Consiglio forse si potrebbe allargare un po'l'esperienza che stiamo facendo per provare a scrivere le specie di linee guida sulla ricostruzione e trasformarlo per esempio non aspetti in una specie come dire di comitato consultivo chiamiamolo così mettendoci dentro delle no delle persone che su questo possono aiutare che deve che diventi in qualche maniera un luogo riconosciuto dove anche quando il ministero deve mettere il timbro sul progetto nella regione no perché se non parli lo boccia
Debbano in qualche maniera come dire passare non per essere condizionati ma perlomeno per i materiali diciamo di discussione su questo sulle possibilità di lavoro su quello che sarebbe in qualche maniera meglio fare
Perché noi abbiamo delle situazioni un po'demenziali in questo periodo in cui per esempio faccio parlo degli esempi concreti c'abbiamo la Regione Piemonte che con più di un miliardo da investire sicuramente non è questo che farà la ricostruzione abbattendo decide va bene
Metto cinquecento milioni per ricomprare i macchinari dell'ospedale di Zezza adesso la ricostruzione all'ospedale senza è sicuramente una cosa importante ma rappresento questa è una cosa indica che può fare anche come dire
Cioè che su cui si possono anche è una una cosa come di che più può fare chiunque apprezzato no a questo tipo di ragionamento sarebbe importante per esempio che la Regione Piemonte potesse lavorare ad esempio sulla questione dalla ricostruzione del sistema la sanità di base per dirne una cioè perlomeno potrei dovrebbe avere la possibilità di scegliere
Ci sono indica appunto situazioni in cui nome del fatto che è più facile si vede meglio funziona meglio si prendono i soldi si comprano le cose qui si portano lì
Quando per esempio non abbiamo la possibilità di acquistare in Bosnia con un progetto che gestiamo comici asse per conto dell'UNHCR moltissimo del materiale che serve sia per i progetti umanitari che per i progetti di riabilitazione
Eppure la maggior parte di chi interviene da cui no ha bisogno di far vedere che partono i danni no no no da qui quando li potrebbe dare lavoro comprando le cose lì e noi ci lavora ci lavoriamo già gestiamo de dodici miliardi dodici milioni di di Maldini marchi per conto dell'UNHCR quest'anno la maggior parte delle cose dell'UNHCR a Udine
Dato per i campi profughi gliel'abbiamo confratelli facendo lavorare la gente è una cosa che potrebbe servire anche quando ci sono magari di pochi milioni messi a disposizione da qualcheduno
Finisco per dire che mi sembra che in qualche maniera forse una cosa che che ci servirebbero e come dire provare a rifare un po'un patto di collaborazione
E con i soggetti con cui l'abbiamo fatto anche con quelli con cui abbiamo fatto troppo poco in questo in questi anni no col ministero degli Esteri ai tempi facemmo un patto vero e proprio ci vollero tre morti dei volontari bresciani ma fu un patto la presenza del ministro in cui noi ci impegniamo a non andare più in giro con i camioncini
Esposti a tutti i venti e ministero si impegnava a garantirci accesso e sicurezza per gli interventi nelle zone di conflitto cosa su cui poi c'è stato anche un grandissimo contributo da parte del ministero la difesa che c'ha messo a disposizione anche i trasporti in Italia
Adesso qual è il nuovo patto io credo che il nuovo patto dovrebbe essere molto su questa partita dei contenuti cioè del riuscire in qualche maniera fare una discussione comune per riuscire ad orientare quello che ieri che può essere il pezzetto
Ecco che noi possiamo portare in modo che sia un pezzetto qualificato dal punto di vista delle possibilità al di là del fatto che la quantità sia piccola ma alcune cose buone si possono fare anche con poche risorse
All'interno del patto più generale allora del del quadro più generale e forse da questo punto di vista questa è una cosa che la la dico Annone
Come dire del tavolo perché ne abbiamo discusso più volte ci sale ci piacerebbe molto per esempio per questa parte di discussione e in questo nuovo patto ci fosse un rapporto più stretto sancito in qualche maniera di collegamento con l'Unione europea e alle sue attività
Perché in realtà probabilmente come dire sul questa esperienza italiana con tutti i limiti appunto anche l'autocritica questo come dire che faccio pare la sede di auto glorificazione però anche tutti gli stimoli che ha portato possa in qualche maniera come dire trovare anche in quella sede no un un punto di riferimento che sicuramente sarebbe utile qui
Ma forse potrebbe anche come dire a dare dare alcune sollecitazioni anche a quella tentativo appunto di costi di costruire un quadro complesso una situazione che rimane complessa scusate la lunghezza due mila io
Allora delle degli interventi le richieste di interventi di Carlo Bernardini signor Buzzi vicino e di Oriani del di Morimondo se qualcun altro vuole intervenire per favore nello lo dovrebbe dire nel peso più verso una una dovremmo chiudere ed asce sei
Avviso Bruni Emma Bonino ha possibilità di di dire ancora qualcosa quindi allora Suma cercati di non parlare molto
Scusa se forse meglio a stare zitto come organizzatore ma l'ultimo intervento mi ha molto scosso perché ci sono degli elementi di passionalità
A sostegno che sono entusiasmanti contemporaneamente però tutto quello che è stato detto via spacca
Perché
La Regione Piemonte fa benissimo
A dare i soldi per
Guai se le regioni italiane si mettesse a fare delle scelte per gli altri che sono come noi che hanno il loro pensiero politico la loro volontà
E qui c'è c'è qualcosa di di contraddittorio noi non dobbiamo fare delle scelte
Non è questo
E e viceversa in tutto l'intervento sentivo in forma più o meno esplicita questa questa cosa di portare in un nostro modesto
Scusa ma non non non è questo
Non è questo il probabilmente bisogna aumentare la quota d'alta ma qui la cosa va trattata con la massima delicatezza perché non è il nostro modello
Pro tempore troverete i loro problemi e il lavoro ma l'importante è che ce l'ha è importante mettere tutti in condizioni comprese le minoranze tutto era la difficoltà di farselo sono ma di farsi no e non
E quindi i nostri interventi sono tremendamente difficile molto difficile dobbiamo capire o una cultura completamente diversa dalla nostra una struttura sociale per molti versi è simile simile alla nostra
Come mi fermo qua credo che se ne potrebbe parlare a lungo cioè non sono veramente commosso dal dal di elementi di forza di persone che vengono messi in questo spero che sinistra faccia
Frequentiamo e non annoso diversi no sono brevissimamente perché questo può può aiutare forse gli altri interventi insomma
E badate
Nel rispetto con gli organismi di volontariato io proprio molta attenzione tra la necessità di coordinamento che spesso si scontra con le l'autonomia
Di queste organizzazioni allora a me per esempio a volte mi viene difficile dare dei coordinamenti perché
La loro autonomia e che vogliono stare a Sarajevo
E più o meno per loro come per noi funziona l'effetto sia man e io non ho niente in prima linea uno che invece voglia andare a
Un altro paesino a Conflenti School dove non so più che fare
Quindi ciò molto bello dico per riflessione comune che da una parte c'è l'esigenza del coordinamento dall'altra però questa autonomia del volontariato ha penato proprio a dirgli no guarda io c'ho i soldi ma deve andare a completa può
Normalmente strilla come un'aquila come se appunto è un condizionamento il problema scusate lo lo dico per la e avere anche una visione d'insieme cosa che l'organismo di volontariato piccolo o grande che sia
Obiettivamente non riesce ad avere no per cui
E difficilmente riesco a far passare il messaggio di una visione più di insieme dico questo perché forse può aiutare a a non ripetere alcune cose ad interrompere questo è un problema del coordinamento l'autonomia
E una visione d'insieme ormai è diventato può un il problema vero del nonno rapporto l'ultimo elemento io credo che se questo piano globale ardeva vere con me protagonisti
Loro e loro e noi anche con un minimo di condizionalità evidentemente però le priorità io credo vadano discusse o loro quelli devono nel bene e nel male assumersi anche a loro la responsabilità di stabilire quali sono le priorità per il loro Paese
Questo credo sia fondamentale chiedo scusa di questo intervento ma
Presenta allora io sono Ignis a pubblici e sono presidente della Comunità dalla Bosnia ed Erzegovina in Italia
Sicuramente tanti di voi di chi è da parecchio di chi emette che esiste questa comunità in Italia sì e noi noi ai profughi in maggior parte di noi sono profughi all'inizio da di guerra abbiamo iniziato insomma organizzarci e aiutare ai nostri connazionali prima in Bosnia e poi ci siamo resi conto che tanti problemi c'erano anche
E no dico la verità non stiamo andando avanti il mutuo etica perché non abbiamo approccio non abbiamo appoggio da nessuno e tante volte finiamo nemmeno ben visti anche tra di noi ci sono maggior partito d'intellettuali ci stanno in Italia
E lì diciamo tutto Licciulli tutto due religioni addirittura
Nel nostro Statuto noi prevediamo anche ad diciamo nazionalità infatti noi abbiamo una ragazza che porta il discorso di lingua madre che una qua
Che la cattedra di posto Matvejević approssimazioni vice eccetera
Per quanto riguarda la pace in Bosnia noi ancora non crediamo questo non siamo ottimisti birichini purtroppo i criminali di guardarsi ma rimasti al potere e poi tutta la la pacca economia che c'è sta domani del della mafia locale
Poi anche per quanto riguarda ma non forze di pace nemmeno in questo abbiamo molto molta fiducia perché in qualche modo si difenderanno acquisti muri in questa maniera
E io ho paura che la Bosnia divampa comici
Costruire la pace ma stiamo costruendo acidità
Perché qua abbiamo la possibilità di costruire una pace con le nostre persone e stiamo cercando prima di tutto a lavorare lì dove è possibile in questo momento e tramite questi nel giorno costruire pace in paese no
Non so forse sembra un'utopia ma da questa e molto difficile io lo so che è difficile perché lavora tutti i giorni perché sono le persone traumatizzante non si fidano sono insicuri
E e difficile arrivare a queste persone e lavorare con loro
E penso che noi noi possiamo dare tanto e fare tant'però sempre approccio vostro
Allora il il che cosa di che cosa ne abbiamo bisogno ne abbiamo bisogno di spazi
Noi ci incontriamo in un spazio do dove insomma è impossibile lavorare
E dove noi non abbiamo possibili noi abbiamo voi ha bisogno di fare incontri culturali ah incontri che a queste persone danno una fiducia una sicurezza e che li avvicinano
Lavorare con i bambini che stiamo già lavorando però ripeto con la fatica perché non abbiamo spazi Adele anche le possibilità di avere un un giornale un giornale in lingua e dare informazioni proprio avendo i contatti in tutta la Italia che questa cosa anche nelle altre parti dei nostri ecco comunità sì
Si allarga una radio a queste cose finora non io c'ho detto tante volte ma comunque vedo che non si ha pensato a diciamo ha lavorato ben questa maniera
Tempo
Poi come ho capito io dare la possibilità agli intellettuali perché voi sapete bene comunque che sono tantissimi profughi anche in Italia io dorsale se ampio di Roma ottanta per cento dei profughi che stanno a Roma sono ex studenti o sono laureati
E penso che tre per cento di loro si può dire ma di questi laureati che sono inseriti ma sempre tranne che virgolette in un lavoro di professione però con qualche contratto professionale però mi si può dire quasi che non sono inseriti e lavorare con loro e costruire qualcosa con loro sicuramente può essere molto per costruire qualcosa semestre
Però ripeto finora io non ho trovato molta disponibilità e io mi auguro perché io penso che questa esperienza la nostra sto cercando prendere tutti i contatti coi posti a ce a livello europeo
Di creare una rete di creare una rete tra di noi in Europa
E io mi auguro che in questo in in questa maniera forse saremo anche in qualche evidenti appoggiati dal dalla stessa Comunità europea perché così riusciremo forse aprire aprirà le nostre frontiere in tutta l'Europa
Però è volevo solo ricordare una cosa i primi segni positivi dalla Bosnia sono stati dati da noi noi siamo stati i primi e dire
Guardate che la Tuzla e la zona della Bosnia dove si convive ancora illiriche tocca lavorare ellissi può costruire
Siamo stati noi i tre il primi che abbiamo portato diciamo delle ONG italiane a lavorare alle zone più pericolose come GRA dacci Azzi per scuole eccetera che stanno alla alla a proprio tre chilometri dal conflitto e così via e per questo dico io noi siamo disponibili però abbiamo bisogno di una collaborazione
Giusta e che non ne solo vista diciamo da da un punto
Economico perché io tante volte non sono una politica non so parlare con come una politica però mi sono resa conto che anche aiuti umanitari sono affari e la mia paura è questa
Che non sarà non sarà semplice costruire qualcosa perché secondo me sarà una grande lotta Piero
Per parte economica
Grazie
Dunque mi presento brevemente io sono il rovello ricami di Morimondo mondo l'associazione che tramite le sue leggi fa progetti di cooperazione e lo sviluppo di emergenza in ventidue Paesi tra America latina grafiche sto Europa
Abbiamo all'incirca cinquanta progetti al momento in atto
Per quanto riguarda la ex Jugoslavia circoli mongole monismo il mondo sono presenti in Bosnia Erzegovina da tre anni cioè dal novantatré fondamentalmente nella regione di Tuzla abbiamo cominciato a lavorare nella città di procedere ad altre voci sommesse sì alla Regione
Con progetti di sostegno l'ospedale di sostegno alle strutture sanitarie e sostegno alle scuole rifornimenti materiali rifornimenti vestiti restauro di edifici non solo allestimento di mense centri sociali corse professionali cose di questo tipo
Dunque vorrei fare alcune osservazioni fondamentalmente basate sulla esperienza che abbiamo maturato in Bosnia Erzegovina in questi anni
La prima mi viene in mente anche sentendo parlare il rettore Tecce che mi hanno preceduto e il problema del coordinamento se dopo Enrico dal coordinamento tra i donatori io vorrei ricordare lo scoordinamento tra le leggi sul campo e questo tre leggi ONG e donatori
Quello che noi abbiamo anche pagato insomma ma anche in termini di incapacità delle leggi di rinunciare a passo di autonomia per poter lavorare meglio
Il che e uno scoordinamento che collegato anche al fatto che su ci si è trovati a lavorare in una condizione di umanità lingue erra
E quindi i problemi di ricatti i problemi situate passaggio tutte queste cose qua sono state affrontate nella maniera più scoordinate spesso irrazionale possibile
Sia nati da chi come noi per magari per mesi è stato fermo riscatto rimanere fermo perché non voleva pagare cinque mila marchi ha cambiato portare sul materiale a chi era disposto a vendersi la mamma per portare il suo materiale scopi
E quindi e quindi si pone il problema del passato va be'passate passato ma in futuro funzionerà ancora così e mi domando
Avremo un ombrello che può essere l'ombrello di lecco di comunità europea di Nazioni Unite che farà in qualche modo una Robbie per impedire che noi siamo soggetti a questo tipo di di pressioni e però anche da parte del Gip ci sarà una seria onesta limitazione nella propria autonomia e giustamente si paga autonomia
Perché è chiaro che se uno vuole essere diciamo garantito da un ombrello sul periodico anche poi accettati sottostare a delle regole
Che bisognerà concordare ma poi bisogna rispettare perché inutile concordare regole che poi nessuno rispetta
Poi va be'che invece riguarda futuro la riabilitazione
Diciamo partendo dai mattoni al pensiero bisognerà riabilitare edifici su Touré infrastrutture civili bisognerà far ripartire il tessuto economico ricostruire il tessuto sociale prima di tutto chiaramente bisognerà rispondere bisogni fondamentali la popolazione
E poi bisognerà rumore pacificazione promuove democratizzazione
Ora senza andare nel dettaglio dell'attività di uno di questi così convettivi da raggiungere a me interessa parlare del collegamento che c'è tra questi obiettivi
Vuole dire sono tutte cose collegate tra loro dal coro del come si fa è chiaro che è difficile portare pacificazione all'interno di un paesino in cui gli aiuti umanitari sono distribuiti in maniera discriminanti discriminata
E difficile che una città così conduca alla riappacificazione Semeta della città l'acqua e l'altra metà non ce la e così via insomma no è difficile che ci siano evitare tensioni sociali se si se si porta invasione di profughi in alcuni paesini perché è un problema se non non si può fare un po'far sì che la per citare operazione nega completamente stravolta questo quindi sono tutte cose che bisognerà affrontare in maniera molto molto precisa
E poi ancora credo che sia importante sottolineare che
Bisognerà certe individuare i bisogni a cui rispondere ma il modo in cui bisogna rispondere secondo me e quello di appoggiare i servizi che dovranno rispondere ai bisogni ovvero per esempio i servizi sociali i servizi sanitari educativi
Per rispondere ai problemi sociali ai problemi di nuove emarginazioni ai problemi della per sempre della scolarizzazione che un po'stata chiaramente messo in difficoltà in questi anni
I rendimenti problemi economici prima si ricordava che i soldi sono pochi e quindi è chiaro che la ristrutturazione deve essere sospesa nel tessuto su cui poi privati vanno agire
Ma certo per un prema di soldi ma anche per il fatto che non andiamo a gestire uno Stato andiamo da ad aiutarlo c'è uno Stato a gestire se stesso e quindi il discorso è un altro insomma
E secondo me anche bisogna capire anche umilmente che se invece di appoggiare le strutture ci sostituisce le strutture
Tramite si creano più problemi di quanti se ne di Sorvino perché a parte che si indeboliscono ancora di più le strutture e poi si creano problemi ai fruitori dei servizi perché si cambino le regole del gioco comunque si mettono regole del gioco che sono diverse da quelle che sono le regole a cui loro sono abituati o comunque sono difformi dall'amministrazione che lo Stato si dà e in ultimo è chiaro che se ci sostituisce una struttura il problema della sostenibilità diventa drammatico
Qua si parla di qualificazione del personale io sto starei attenta specificare che la qualificazione no non possa Patrasso attraverso dei corsi di formazione o corsi di qualificazione
Perché in realtà la abolire l'impoverimento della capacità professionali questi anni e fondamentalmente stato causato dalla dall'interruzione del dialogo con l'esterno per esempio in molti casi e quindi riqualificazione sarà prima di tutto ristabilire il dialogo con l'esterno mi viene in mente non so un esempio che ENI
C'ha visto coinvolti anche durante la guerra non è lavorando tutto abbiamo promosso un quadrato di federazione tra facoltà di fisica e il Centro Internazionale di Fisica teorica di Trieste che ha permesso ad di scienziati di andare in visita al centro di condurre delle ricerche quindi riportare indietro informazioni
E quindi anche queste qualificazione e riqualificazione del personale
Poi voi un'osservazione riguardo al processo di democratizzazione e di pacificazione
Credo che sia fondamentale e forse questo da parte dei donatori considerare come elementi qualificanti
Il fatto che in un progetto la partecipazione della popolazione alla definizione e alla realizzazione di un progetto sia notevole e poi chiaramente anche la promozione di attività specifiche
Che portino così alla così alla promozione del dialogo
Non so bisognerebbe forse anche quando si parla di pacificazione pensare molto al quello che saranno le così la documentazione dei crimini di guerra il punizione dei criminali perché a mio parere questa cosa non è una cosa che va contro la riconciliazione ma che e forse la conditio sine qua non per la riconciliazione perché da quello che io vedo in Bosnia cioè a questo punto una specie di ossessione ormai della gente del l'ho diretta episodio per giustizia perché è non è solo questo e di territorio perso non perso e questione di lutti e di disastri personali che però coinvolgono ma la popolazione intera
E quindi se anche la giustizia nel senso di un tribunale che giudici che giudichi criminali verrà negata
Credo che questo qua creerà non pochi problemi proprio nella psicologia delle persone
In ultimo finisco come genuini così genericamente odorigeni intervento mi pare fondamentale va be'innanzitutto a dire all'interno dell'assetto amministrativo per la Bosnia si darà e giustamente deve prendersi la responsabilità di darsele di indicare le priorità eccetera eccetera
Credo che i bosniaci hanno molto sofferto in questi anni della così meccanismo di dipendenza delle utili sottovalutazione del loro capacità e di emarginazione dalla gestione della cosa pubblica che si sono trovati a
A così ad affrontare e quindi la partecipazione delle persone e delle strutture locali e delle associazioni nella progettazione e la realizzazione dei progetti e fondamentale ma a parte per un'occasione di rispetto
Credo anche dal punto di vista della riuscita l'intervento si è fondamentale perché è chiaro che per quanto tu sia integrato rimane un agente esterno in una realtà e quindi se non si se non veicola proprio presenza attraverso un partner locale adeguato
Non può che mettersi così esporsi al rischio di errori per lo sulla vita per ignoranza trasferte scoperto interrompo
Sono d'accordo con te su questo però c'è l'altro rischio
Cioè che indipendentemente da come alcuni possano pensare tu Euro
Sul problema reale aiuti umanitari tema reggenza o d'urgenza io credo che imparzialità l'impolitico città eccetera sia fondamentale certo e non solo in Bosnia ma in molte zone di conflitto il problema di conflitto so
Ho e che l'utilizzo della organizzazioni o persone locali necessariamente di parte specie in un momento di
Fitto a volte non ti garantisce esattamente all'imparzialità da questo è sicuro cioè bisogna fare molta attenzione nella scelta del partner chiaramente questo espone un rischio però anche perché poi non è che lo colpì controlli più cioè voglio dire in Sarajevo nostra una separazione è stata anche quella di provvedere alla parte serba di Sarajevo no no questo questo è chiaro allora poi
Quelli dell'imparzialità
Almeno da quello che ho visto io lavorando a volte uno non so come dire per essere imparziale a volte si dice di essere ciechi
E questo è un pericolo perché questo by night a diventare parziali perché aumenti in cui io non so come di mi devo trovare a appunto a pagare tali tangenti per fare arrivare qualcosa da una parte e pur di farla arrivare finisce che magari non faccio altro che finanziare di fatto la guerra per esempio cosa di questo tipo quindi il problema di imparzialità è un problema veramente forse insolubile insomma che si possono cercare di affrontare ma non risolvere
Va be e dire che il grazie
Né in un senso
Sì grazie perché iniziativa grazie proprio tanto degli interventi che ci sono stati questa mattina che le organizzazioni umanitarie ci aiuta davvero ad aprire ce ne abbiamo grande bisogno nei momenti del genere
Sarò schematico su alcuni punti che sono usciti nella mattinata
Intanto ritengo doveroso sottolineare il fatto che
Come è stata interpretata Raffaella Bolini
Ritrovo che essi mi trovo che sia
è stato con qualche cosa di erroneo del Raffaella Bolini non è come lei la il pensiero di Raffaella Bolini l'azione soprattutto i Raffaella Bolini non è come nella cornetta
Io direi che nei talk show e dei collaboratori suoi se c'è stato unica penso in tutto il mondo un'esperienza di coordinamento
Che si è negato il coordinamento non è vero c'è stato un grandissimo coordinamento delle centinaia di gruppi di solidarietà
Non solo gruppi ma dalle regioni comuni eccetera si almeno tentativo di grande coordinamento in Italia unico al mondo penso in questi mesi
Che poi si è si è formalizzato anche nemici sì ma non sono richieste per col coordinamento è stato piantato anche legali Presidenza del Consiglio ed è uno dei grandi meriti ma proprio Raffaella Pollini
Pare va riconosciuto pare veramente riconosciuto
Ecco sul coordinamento io penso che chi ha cercato il coordinamento avuto occasioni di coordinarsi e spesso noi a livello internazionale chiedevamo ma voi che avete una visione più ampia dittici secondo voi dove ci sono necessità scoperte che ricordiamo questa indicazione purtroppo non ci venivano
Purtroppo non ci veniva no
Ma io ritengo davvero in queste esperienze usava chi ha voluto volontà di coordinarsi ha potuto coordinarsi
Sulla
Ecco
Alcuni alcuni punti di a Flash nonché sono felicissimo davvero che sia stato sottolineato è fortemente che siamo ancora in una fase di emergenza
Parlando con alcune regioni italiane ormai si pensa all'impresa e delle regioni che vanno che corona fari e spaventosa allora se riusciamo tutti sottolineare che ancora siamo alla fase emergenza perché finché ci sono scollati tre milioni seicento mila io santo sono cifre immense finché ci sono una quantità enorme di fasce deboli la popolazione
Famiglie mono mono come si chiama monoparentali molto con mamme sole sei figli disabili anziani non autosufficienti ed è questa emergenza via Santo queste emergenze
Secondo punto sulla ricostruzione
Sulla ricostruzione il proprio il tavolo di coordinamento e la presidenza del consiglio cercato di
Trasmettere di far circolare un documento per delle linee guida della ricostruzione da dare appunto alle regioni in modo particolare che è lì il punto e non solo ma tutti gli operatori questo esiste perciò al tavolo di coordinamento la presenza del consiglio si può
Si può chiederlo
Mi pare che sulla ricostruzione è stato detto avrà preso Traniello corre a condizionare i o condizionare l'utilizzo dei fondi dei fondi internazionali ma sulle due sponde direi sia lì sui diritti umani ritorno dei profughi di nel senso non di pulizia etnica
Collaborazione fra le tre parti o più parchi geografiche Giorgio geopolitica il controllo sulla spesa militare probabilmente anche perché se tutti i fondi poi vengono usati ancora in gran parte già spese militari poi però anche per noi per coloro che parteciperanno al ricostruzione
Un piano di priorità del preciso importantissimo ma anche un codice di comportamento
Secondo me manca proprio se mai pensato forse un codice di comportamento per chi opere nella ricostruzione molto spesso ricostruire come concepiamo anche affaristica mente
Inés paesi del genere creiamo degli sconquassi terribili a livello sociale umano irrecuperabili poi irrecuperabili ecco non so dire di più però mi pare che sia importante che ci sia che qualcuno ci mettiamo sotto a creare a pensare a un codice di comportamento per la ricostruzione la stessa presenza militare
Teso presenza meritata parlando mi riferiscono scomparso a cui accennavo prima sarà una marea di soldi che arrivano
E questo crea crea davvero un un sì uso sta prospettando vendevate stamattina e niente
E crea veramente uno scoop una su uno scoppio di equilibri di
Glielo no visto un po'anche in altri Paesi lo stesso interventi Somalia sono affari eccetera testé società ne risentono ne risentiranno tanto
Voi avete fatto la pubblicazione per i militari puramente anche voi avete i quali ci comportamento è da tener presente questa volta presente non non sarà solamente di difesa di di di di di forzare la pace ma sulla società avrà delle conseguenze forse forse disastrose anche la Scala attenti sulla Società parlo proprio lo nell'ambra Società Iran appunto i rapporti sociali ma la stessa la stessa morale pagine no me stessa
La stessa etica della della del della della della società in cui voi siete siete presenti sarete presenti
Nella ricostruzione importante è già stato detto da Raffaella Bolini penso proprio
Ricreare occasioni di lavoro il più presto possibile e visto che la ricostruzione industriale produttive eccetera richiede un po'più di tempo oggi occasione di lavoro tante ce ne sono nel sociale
Proprio nel sociale non parlo solo di diritti di la basta non non non non mi dilungo
Un punto a Cuneo si è accennato e quello del debito estero
E soprattutto il debito estero dipendente dalla Federazione jugoslava prima perché quelli che ha comprato armi oggi presso il panino ma il vecchio debito che debba pesare sulla Bosnia oggi il vecchio debito parte il vecchio debito la Federazione usava prima mi pare davvero qualche cosa che non quadra
Forse il limite nazionale una del cose a cui dovranno pensare per per il futuro di questi Paesi anche annullare
Almeno la Bosnia almeno la Bosnia annullare il debito dipendente dal periodo previsione
Sulla ancora sul coordinamento
Ecco perché io perché volesse per curiosità forse non tutti lo conoscono perché volesse precostituita sapere
Quante organizzazioni sono state coordinate l'abbiamo cercato e non superi di stima di pubblicare il vademecum del tavolo di coordinamento era presente la Presidenza del Consiglio
Qui ci sono davvero decine e decine centinaia di organizzazioni che hanno partecipato a questo tavolo di coordinamento che hanno partecipato al coordinamento dell'Ics
Veramente questa la sottolineo è un'esperienza unica penso in tutto il mondo lo trovate all'interno della di questa destinato messo fuori proprio c'è l'elenco della realizzazione manipolare presente nasce così l'aria forse può interessare anche voi
Ecco
Occorre sottolineare mi pare anche però oltre allo scoordinamento europea eccetera politico un polo scoordinamento degli aiuti dall'italiano
A me pare che nel periodo passato ci sia stato una non conoscenza dalla porta qui alla porta accanto ufficio emergenza ufficio territoriale della cooperazione sulle azioni che l'uno o che l'altro ufficio faceva
Mi pare abbiamo avuto questa netta sensazione allora se queste in questa fase a sé a queste in questa fase si può rimediare sarebbe davvero direttore una cosa splendida perché
E sta a meno la ciò che viene fuori come immagine esterna da dal dalla data a quanto è stato fatto l'ufficio emergente l'ufficio territoriale dimostra proprio che una porta un ufficio non sapesse cosa facesse l'altro ufficio
Militare ancora una cosa
è ancora una possibilità brevissima
Non mettetevi a fare azioni umanitarie voi di vostra iniziativa che spesso capita
Che spesso capire perché ognuno deve fare il suo mestiere le iniziative umanitarie fatte da voi Somalia ce n'è stata una che sta andando ancora avanti è stata bella e li potete andare toccarla con mano in ospedale a giovare
Ma tutto il resto poi ci sono state delle azioni umanitarie presente doverli prendere per non far fare ombra pessima figura
Perché non siete persone del mestiere non non sapete invece una collaborazione stretta tra voi organizzazioni umanitarie quello sì quello fondamentale non abbia beneficiato tantissimo in Somalia dell'appoggio dall'appoggio a vostro
Però ognuno faccia il suo mestiere davvero ognuno faccia il suo mestiere no spesso viene da voi da parte vostra e tentativi tempi la tentazione di fare azione umanitaria proprio per accattivarmi la simpatia della gente eccetera
Sono errori che poi pesano appena ve ne andate via non sapete più cosa fare allora quattro l'ennesima Italia forse Pinè in mano ritira fuori dalla dalla dalla dal dal guaio ma non è semplice
Ecco va Piras basta che il pareggio per la
Michele Sarfatti
Allora anzitutto alla presentazione diano per farmi
Le la l'organismo cui la preserva esentate LIPU Istituto per la cooperazione universitaria
Che chiarisco subito non fa cooperazioni fra università ma Conte fra universitari cioè utilizzando le risorse universitarie quindi anche indirettamente non esita per la cooperazione allo sviluppo
La mia esperienza essenzialmente state prioritariamente stata dal mille novecentosettantuno un'esperienza di cocaina se però per chi fa cooperazione nei paesi in via di sviluppo si rende conto che edificio distinguere perché le le emergenze nei paesi in via di sviluppo naturali e non naturali di vario tipo appaiono invito a distante ma con frequenza quindi saper residui colare negli stessi sapere affrontarle dettato un iter parallelo diciamo che abbiamo percorso e che c'è arricchito molto e ci ha permesso anche poi di agire nel nostro Paese perché ricordo che nel Novecento
Settantasei quando ci fu il terremoto del Guatemala
Con pochi mesi dopo ci fu il terremoto del Friuli e ci sembra tanto strano non doveva essere presenti lì mentre si sta presentando l'altra lì impara moltissimo tanto in a prendere in mano il Friuli che procedeva eccessivamente dopo nelle ripiglia
Quanto ci permise di di un intervento che forse più tocca quest'apice sono molto sommaria perché il tempo deve essere letta legge in questo contesto entra e che si permise di fare le affrontare la più grossa emergenza della nostra esperienza e credo anche forse anche il tipo del generale che fu quella d'Armenia e Colico fu chiamato in Armenia a il infermo intervento di emergenza e dopo il fermo
E veramente questo ci permise di comprendere che cosa è effettivamente CE fece conoscere anzitutto un paese dell'Unione Sovietica che per l'epoca
E l'Armenia era Unione Sovietica no e ci fece capire che era che cosa che cosa prevede le caratteristiche di un'emergenza a fondo e allora qui vorrei e a riportare quest'idea
C'è l'emergenza passatemi il termine è un momento privilegiato nell'azione umanitaria
Che anche comprendere la cooperazione perché tra le caratteristiche che hanno a quella dell'immenso bisogno che essa de notte presenti ed è la grande richiesta di aiuto che naturalmente esige ora questo rapporto determina quasi Larisa dell'uomo mi farò nel senso buono della parola dico pronte a colui che aiuta
Che viene aiutato e questo è un elemento di enorme responsabilità per chi va a sviluppare l'emergenza ma anche una norma elemento di arricchimento
Perché ciò i rapporti che si stringono con una popolazione e con le autorità locali in un periodo di emergenza non si riescono a fare in quattro cinque o sei anni di cooperazione ed è naturale
Perché questa realtà acuta no a questi effetti
Ecco allora che si presenta un problema molto interessante
Cioè che veramente un'emergenza
Pensata solo o meglio un'azione umanitaria di emergenza pensata solo in quanto stato di emergenza forse è antieconomico è uno spreco
Bisogna che ci riuscirei a capire che ciò che si apprende e ciò che ci tiene nelle mani diciamo a qui dov'è che possiamo e sulle quali possiamo agire e di tale importanza che deve essere condotto a Termini riversa
Questo credo che anche nella terminologia internazionale entrato una fase d'emergenza senza una fase di riabilitazione questa la terminologia se non erro e quasi inconcepibile o meglio ripeto ancora una volta e anche economico perché i gli aiuti d'emergenza sempre sono molto cari
Perché non si sa quando come come programma si inventano nel senso migliore della parola no e si anche ottengono alle condizioni che sono necessarie
C'è come noi abbiamo raggiunto certi tipi di prodotti momento all'emergenza solamente pochi mesi dopo dopo avevano potevano essere fatti con costi notevolmente inferiore
Quindi un'emergenza che tenga conto di questo elemento secondo me secondo la sua esperienza è molto importante
C'è un terzo passaggio in altrettanto importante è che credo che tocca un poco quello che è stato l'incontro di oggi fare un inciso io dai invitato anzitutto sono gratis mo'di essere stato invitato in questione incontra se devo esprimere comunque esprimere con molta sincerità ciò che più mi ha colpito e questo modo di affrontare completo questi problemi che lavori definire un modo culturale nel senso che tutto era prevista quindi non può nemmeno stupire sicché in questo modo culturale e interi la forte passione del volontariato
Non è un elemento avulso dalla cultura non è un elemento pulso dalla prudenza e la necessità che persone c'è ciò che ritengo volontario non è solamente la professionalità e la capacità di organizzarsi ma è la motivazione la spinta ma troppi e di tutti gli uomini e in modo particolare di alcuni evidentemente no ora questo e ha un suo campo su settori che ha un suo valore che toccano fra un istante per concludere il mio intervento
Di come può essere capite capitalizzato però e un arco che si stende su tutte le possibilità ecco allora tornando alle emergenze la cooperazione cioè questo passaggio dice anche il ministro
Precedentemente non c'è che pensare un'emergenza pensare momento umanitario in relazione a a un processo successiva determinante
E non si può improvvisare fa un programma qualunque azione che debba avere un seguito deve essere pensata quando ne lasciamo all'Armenia sotto la lei la legge dei sei mesi dell'emergenza non sapevamo che lascerà una ricchezza che probabilmente poteva essere distrutta perché questa è la quando ci sono delle costa di grandi esigenze gli uomini ragionano poco e quindi si aprì operano in maniera non dico indebita Marvin capaci di quello che hanno perché le hanno ricevute no
Quindi occorreva una una presenza l'abbiamo creata con le nostre forze al di fuori delle leggi di chi ci aveva aiutato compreso in Parlamento non prego ettari sì sì sì allora compresa argomenta la con il la reale europea che poi ci torno aiutare proponendo certi programmi successivamente
Passo al terzo tema che mi interessa presentare c'è tutto questo che tutti questi eventi che oggi affrontiamo vedendo nella tra complessità sono il famoso binaria cui faceva riferimento prima Niso toscano in cui si deve muovere in azione di di di solidarietà cioè una azione di pace
è che punta però a una una stazione di diritto in fondo alla Carta dei diritti dell'uomo enti del la cassa avere sancito il diritto all'uomo il diritto di avere diritti
Ma che non è sufficiente bisogna pur con questa sera cioè Lequile diritta la cui esistenza che quello che viene fuori dalla dichiarazione di analisi dell'uomo poi ha un seguito deve avere un seguito e deve passare per una fase che quella convivenza e questo a cui voleva far riferimento
Cioè quando si va a lavorare con
Si impara molto di ciò che non si può imparare stando fuori da questa situazione questa la forza delle esperienze del Milan e c'è la fase finale che qua della cooperazione che permette poi di lavorare insieme per un obiettivo comune l'ultimo punto era questa
C'è tutto questo capitale non lo possiamo tenere dentro di noi non possiamo dimenticarci quando anche venne stabilito come tetto l'un per cento del prodotto nazionale lordo per poter intervenire con gli Stati industrializzati queste somme erano destinate per la maggior parte alla juta ai Paesi più deboli
E per un'altra parte alla sensibilizzazione interno delle proprie società cioè quelle dei Paesi industrializzate se volete la parola anche quello dei Paesi ricchi a capire i problemi dello sviluppo e non so quanto nel nostro Paese ancora se ne capisce
Perché a questo punto quando si depaupera la cooperazione tanto da non poter la non solo parla viene in più ma addirittura l'impossibilità di raggiungere i risultati che aveva messo in moto perché non ci sono risorse o non si vogliono dare uccelli inceppo amministrativo
E quindi il Parlamento non più non sostiene più queste cose e dovrebbe farlo il popolare e ridotta H credere che tutto questo una grande truffa e niente più queste un grave difetto di mancanza di sensibilizzazione ed è uno un'operazione sia finita ed è un'operazione basta non lo dico vado via con la coscienza sporca della grande operazione che va a condotte portata avanti perché determina
Grazie a te a me dispiace mondo perché come al solito abbiamo contro il tempo allora darei la parola invece lei non voglia ministero Bruni per una replica Lignani
L'ANCI vogliono dire ancora qualcosa cerchiamo
Ma io misure però pochissimo tempo sul serio no solo due riflessioni
E non voglio ritornare credo sul su problemi su cui sono intervenuto un po'prima coordinamento eccetera ma anche necessita di una visione d'insieme questo che credo sia ruolo per esempio che sempre di più ci vogliamo dare ai ecco il nostro problema non è sostituirci sul terreno crede crediamo che ci siano fior fiori di
Organizzazioni quindi non è il caso che facciamo una nuova agenzia umanitaria europea non non non è questo credo però che possiamo essere
Efficaci in settori appunto di a vere
Una visione d'insieme perché normalmente l'organizzazione di volontariato in quanto tale conosce molto bene
Il suo progetto ma mi manca una visione
Di cui invece necessario
Ora
Come sapete sta organizzando una specie di vertice umanitario si fa per dire a Madrid
è il problema è questo cercare di uscire con una riflessione comune e possibilmente delle proposte
Su alcuni problemi che ormai sono una nuova problematica dell'aiuto umanitario e che a mio avviso necessitano risposte
Pensate faccio l'esempio che faceva l'amico prima il libero accesso degli aiuti umanitari
Io credo che non sia più possibile andare avanti che ognuno si risolve da sé chi paga chi non paga
Perché non è un mestiere nuovo
E io penso che invece l'il libero accesso fa parte di Como fa o deve far parte di convenzioni internazionali
E quindi con penalizzazioni per nel caso ex-Jugoslavia abbiamo fermato fior fiore di accordi
E con i serbi eccetera eccetera risultato manco la Renault porta di Sarajevo gestito dalle Nazioni Unite si riusciva a far funzionare come sapete molto bene insomma
Per questo è un tema da sollevare a livello politico anche per togliere gli organismi del volontariato da un mestiere che non è il loro e da tentazioni che non sono le loro ne possono dare soluzioni adeguate il trapano non pago da un camion non do un camion mezzo cammina Banana insomma
Però non è questo che possiamo chiedere dallo così come la sicurezza nei campi io credo che non è mentre a San frontier Croce Rossa o voi tutti in un campo di cinquecento mila profughi i quali non tutti sono santi e martiri ma sono persone quindi buone e cattive eccetera eccetera ma la sicurezza nei cantieri non può essere una soluzione ad hoc
Organizzazione per organizzazione che non si sa come si organizza in qualche modo questo è il senso secondo me di nuova problematica dell'aiuto umanitario che aveva vere secondo me è un'esposizione politica e tentare un tentativo di risposta politica così pure e termino qui il problema del umanizzare militare umanitario militare
A tutela utile per fortuna
Quando i qua e quarantadue mila cacciati da sempre in Italia sono arrivati ventitré mila credo che siamo stati i primi Rocco ventiquattro ore i primi a dire guardate mancano dodici mila all'appello che ex così e si è scoperto dopo per fortuna tutte le tende l'accoglimento eccetera abbiamo utilizzato
I militari dell'UNPROFOR
Perché quando ti arrivano venti mila persone dalla sera alla mattina
Imposti dovettero alle organizzazioni del volontariato ma adeguata a coprire i bisogni precedente sette arriva una massa di venti mila persone e chiaro e ben venga che d'altra parte questo è un altro problema che secondo me va sollevato
Con molta franchezza a livello internazionale esistono secondo me settore di comparazione penso al trasporto per esempio non dico la distribuzione lo ma al trasporto penso a una rete di comunicazione noi spesso abbiamo personale umanitario isolato adattativa dai santi
E non è ogni ONG che si fa la struttura di comunicazione
Parlo anche per la loro sicurezza
E credo che invece esistono settore di cooperazione tanto più e chiudo che a livello internazionale sempre di più si danno la way of per esempio a finalità umanitario sarebbe il caso di approfondirla di capire come positivamente le vogliamo organizzare visto che è un che è stato stabilito dei capi di Stato e di governo che ha queste finalità bene ben venga vediamo come si fa
A sfruttare tutto quanto visto che i bisogni mi sembrano illimitati
Temo temo che ci sia posto per tutti
Vi ringrazio
Ma speriamo di crederci ancora
No all'indomani
Ma salva va a
No no no no
A vediamo vengano
Serate
No
Bene allora
Sino io volevo soltanto aggiungere una un'ultima riflessione soprattutto basata sugli interventi che si sono avuti ed era quella della partecipazione
La partecipazione della società locale delle autorità locali in tutto questo processo sia via assistenza di emergenza e domani di ricostruzione
Io credo che nel caso della ex operaia queste fondamentale credo che tutti sappiamo
Che il maggiori disastri della cooperazione sono ascritti alla mancanza di partecipazione quindi all'imposizione di modelli nostri di modelli non voluti o di opere non voluti io non coordinate con i bisogni effettivi e con Dellas delle società locali nel caso della chiusura e questo è ancora più imperativo perché come dicevo all'inizio
è un'operazione in una società è un lunare che ha una sua tradizione di educazione
Scientifica economica universitaria di strutture di tradizione di lavoro e così via che e quindi questo diventa assolutamente imprescindibile e quindi credo che nel dialogo tra di noi
Domani anche nel futuro del tavolo di coordinamento questo sarà uno degli elementi fondamentali su cui riflettere c'è come sviluppare la partnership
Di di dove andremo a operare reggersi europea
Bucci solo un minuto per dire un paio di cose forse non non tutte gradevoli ma le voglio dire lo stesso la prima riguarda la questione dei modelli ecco io credo che ne dobbiamo essere assolutamente imparziali nella gestione degli aiuti umanitari neanche in generale e la visione di questa di questa vicenda ma non in politici
Cioè noi non dobbiamo accettare di farci imporre o di diventare strumento di modelli o progetti
Che sono agli antipodi della nostra concezione della democrazia dell'Europa della libertà cioè se noi tanto per fare un esempio facciamo come la Caritas che dagli aiuti solo ai croati beh insomma certamente ossia la Caritas può farlo ma noi non dobbiamo farlo
E la seconda cosa la seconda copia fa anche il traffico di i bambini la seconda cosa che vorrei
Betonella
Sì va be'io ne ho conosciute meno conosciute beh no nell'ormai che lo dico perché lo dico ma perché lo con l'ho verificato ho verificato
Forse ah ecco bene fa bene parliamo di limiti alla ma il richiamo limiti nano richiamo limiti benissimo la seconda cosa che si si è parlato di di censimento da parte della signora Bonino sono molto d'accordo
Penso che sia una una cosa importante appunto però che avvenga solo secondo criteri diciamo europei adesso qua bisogna precisare meglio cosa vuol dire
Certo se facciamo dello smercio cimento uno strumento per diciamo favorire un cosiddetto gruppo etnico contro l'atto così detto gruppo etnico secondo me facciamo un autogol ecco
Questo soprattutto in vista delle elezioni che secondo l'accordo di Dayton dovrebbero farsi di qui a poco tempo insomma io ho qualche dubbio che si facciano ma certamente se si inserì si fanno sulla base del censimento jugoslavo del novantuno significa non farle occorre fare delle lezioni farsa
Quelle quel censimento valeva forse nel novantuno
Dopo quello che è successo dopo i profughi dopo i morti che senso ha fare un uno una tornata elettorale sulla base di un censimento che non corrisponde alla realtà significa palpitazioni truffa tanto vale dirlo
Infine ultima cosa io penso che
Sulla questione dei profughi e anche lì io andrei molto cauto perché innanzitutto bisogna vedere quanti di questi profughi effettivamente vogliono tornare nelle loro case e conoscendo un po'diciamo degli il problema è anche la mentalità dei profughi in generale poi di quelli in particolare non sempre è questa la volontà loro quindi non non non è che possiamo costringerli con la forza tornare nei luoghi di origine in secondo luogo in molti casi significherebbe questo parlo con Lehár
Non sarebbe una cooperazione pacifica quindi anche qui attenzione a data per un atteggiamento pragmatico e realistico e a non scatenare altre guerre nome di un criterio che si suppone essere giusto ma che poi gli stessi diciamo oggetti o soggetti di questo criterio rifiutano
Localizzazione secondo
Il tema dell'imparzialità una cosa che ci troviamo di fronte a tutte le volte che si parla dell'umanità ma come ha detto Caracciolo imparzialità
Non ci permette di eludere la politica anche a stelle dolci facciamo politica anche essendo neutrali siamo politici quindi quello che deve essere è che ognuno deve fare il proprio mestiere tenendo presente però che ci sono altri mestieri che ci sono altri mestieri e altri soggetti che operano sulla base di diversi mandati è questo il problema non di trasferire il proprio mandato su un terreno improprio e qui penso al ruolo degli tali che bisogna dire l'hanno sempre scelto il luogo di mettersi sotto che domani taglio se voi parlate con un militare ha proposto l'operazione Pellicano che è stata nobile per non trovate grandi entusiasmi di solito prima perché noi sì l'abbiamo fatto ma non è detto che siamo solo noi che possiamo fare queste cose quindi
Dire che bisogna riconoscere che a volte sono gli si richiede di fare cose che fanno bene ma che non rientrano invece quando si tratta di proteggere un convoglio umanitario dalle minacce di gente armate mani intenzionata belli solo i militari posseduta o altrimenti possiamo decidere di non farlo e paghiamo il pizzo e con questo aiutiamo i banditi locali a essere sempre più robusti quindi che sono dilemmi politico morali di non poco conto ed è lì ad esempio che c'è la connessione non perché l'umanità che diventa militare
Ma perché l'umanitario deve operare in un quadro che può essere garantito dalla presenza militare ecco quindi ognuno deve fare il proprio mestiere ma non illudiamoci che ci sia una dimensione neo non esiste tutto altamente politico sia nella produzione del conflitto sia nel superamento del conflitto
Io vorrei dire
Che non è
Cioè vorrei dire due parole alla fine se mi permettete molto breve in
Che il quadro che però cercato di discutere stamattina rimanga comunque un gran
Di di grande difficoltà
E gli accordi Dayton appunto aprono questa finestra di opportunità ma è chiaro che la situazione rimane di emergenza in narra per un certo periodo e sono anche chiare tutte le difficoltà che già esistono mi sembra anche all'interno dell'espressione organizzazioni internazionali che pure stanno tentando di applicare questi accordi e lo farà
Non nei prossimi mesi credo rispetto a quello che ha detto cruccio che Sinan
Dato che il tono che dovremmo avere
Non può essere così insomma senza combattuta a Torino nel senso che mi pare che se c'è una cosa evidente dalle lezioni di di questa tragedia jugoslavi la RAI che gli errori sono stati fatti da molte parti da a cominciare da parte in causa dire principalmente da parte serba ma non solo sono stati fatti dagli Stati Uniti anche se gli Stati Uniti emergono come i principali protagonisti degli accordi perché per lo meno sono intervenuti con una grande ritardo dai Paesi europei che sono stati divisi e
Non parte impotenti e probabilmente anch'
E nelle azioni di volontariato che pure sono state così meritoria quindi direi non c'è nessuna di queste partite può
E al dopo Dayton con presunzione eccessiva
Sono convinta anch'io che una visione politica e di Insiel ne sia necessaria in cui collocare gli aiuti a molti timori perché mi sembra che esistano questi giochi competitivi sia fra i Paesi singoli che fra gli organismi in Europa è fondamentale soprattutto se si afferma era una fase di sa of paure appunto di ricostruzione piuttosto che di conflitto ma l'Europa non è sicuramente in questo momento un ancoraggio così solido sappiamo tutti quali sono i problemi di questa Conferenza intergovernativa da questo punto di vista io raccoglierei senz'altro
L'invito al Vienna Bonini ad essere anche un po'più utopistici almeno su questo cioè guardare un po'in avanti hanno limitarci ad un una conferenza di così basso profilo a ritenere assolutamente indispensabile un progresso
Nella pesca e nella politica estera e di sicurezza comune sia nel cesto cooperazione che in quello di di strumenti militari e di intervento ultima qualche voto devo dire che mi pare più un punto debole di questo sistema internazionale del dopo guerra fredda e abbiamo cercato di cui abbiamo cercato di cogliere un elemento cioè il passaggio dall'ipotesi di una grande guerra virtuale fra i due blocchi alla
Tardi queste piccole Gué
Carli ma con
Disastri di grande entità come in caso ex voluta un problema evidente la difficoltà di costruire consenso interno nei nostri Paesi su la gestione crisi sua coopera sugli aiuti e così via l'Italia un caso da questo punto di vista particolar sfortunato se volete nel senso che la cooperazione è stata più o meno azera
Durante single pare cioè che esistono da noi non altrove ma anche per quello che dicevo prima cioè la difficoltà dopo la guerra fredda di creare consenso su politiche di solidarietà Esterna questo mi sembra un grosso tema su cui i cespi magari di nuovo in collaborazione con sapere questo discutere Imu voi a tenere un occhio parti aree noi siamo convinti che la cooperazione allo sviluppo sia uno strumento essenziale dell'azionista e una dei Paesi fra cui l'Italia e quindi speriamo di riuscire in qualche modo a contribuire a questa grande operazioni Dioli legittimazione che ne pensiamo ci debba essere attorno a questi problemi grazie