"Le idee costituzionali della Resistenza" org. dalla Fondazione Lelio e Lisli Basso, Fondazione Istituto Gramsci e dall'Istituto Luigi Sturzo

Allora ci sono alcune variazioni rispetto al programma stampato la prima di queste che come potete osservare coi vostri occhi
La presidenza alla presidenza sono stato designato io per assenza del collega col turni
Che arriverà ma credo più in ritardo
La relazione di Luciani
Si sposta probabilmente nel pomeriggio se ho capito bene
Perché a a sua volta deve raggiungerci quindi la mia proposta
E di fare iniziare e se si è detto già disponibile questo Vincenzo a Tripaldi
Che dovrebbe che presenta una relazione sullo stato pluralismo istituzionale nel patto costituzionale il contributo della sinistra che gli do senz'altro la parola ringraziando
Ma questa mattina ce la possiamo prendere con una certa tranquillità quindi io penso non so una quarantina di minuti
Non
Sì
Fosse
Ecco la riflessione costituzionalistica
Per la individuazione del patto costituzionale non può se non partire dall'analisi del dibattito in Assemblea Costituente
Perché in questa sede che
Il patto comincia ad acquisire
Ad ritrovare le prime forme giuridiche le prime forme che possono essere oggetto di una riflessione della cultura costituzionalistica
Ed è in questa sede
Che
Il patto
Appare
Già per così dire depurato di diverse istanze istanza che appunto provenivano
Sì dalla fase
Dalla fase costituente
Ma erano per così dire nella fase terminale dello scontro politico che si era verificato in quella fase stessa
E quindi bisogna partire necessariamente
Per un'analisi fatta dal costituzionalista
Da quel momento è il momento del dibattito ripeto in Assemblea Costituente mirava ossidanti
Di poter individuare fino a che punto
Il patto
Riesca a trascrivere
Nella Carta costituzionale quarantotto
Tutte le idealità che erano presenti nella fase resistenziale
Il che non avviene sempre
Se per esempio
Diamo uno sguardo a quello che ha prodotto la carta costituzionale il riferimento ai problemi
Della cultura e della scuola
Noi ci accorgiamo che in realtà
Il patto non riesce
A tradurre o meglio dire l'Assemblea costituente non riesce a tradurre
Tutte le aspirazioni che pure erano presenti
Fortemente con una serie di connotati molto interessanti nella fase resistenziale
Basterebbe per esempio fare richiamo i cosiddetti convitti della rinascita
Che sono una grande esperienza
Di mode modelli organizzativi sulla scuola e sulla cultura
Che in realtà non furono per niente prese in considerazione del dibattito Assemblea costituente che si lasciò trascinare
Sui problemi
Della scuola e della cultura dallo scontro che ci fu su scuola privata Cisco lapidata no
D'altra parte sempre guardando al dibattito l'assemblea costituente non riusciamo a capire per esempio
Come spesso
E questa la sede dove il patto riesce a trovare
Una serie di con di connotati che invece non appariranno erano presenti nella stessa fase costituente soprattutto per quanto riguarda gli aspetti di organizzazione costituzionale
Ecco allora quindi e in quel punto a quel punto di vista da quella da quella prospettiva di analisi ne dobbiamo partire
Per verificare in che senso
Qual è il contenuto del patto scritto in carta costituzionale
Il riferimento anche i problemi
Della dello Stato e del pluralismo istituzionale che rappresenta
Un po'Rizzato fondamentalmente riflessione più attenta che su quale sono stato chiamato a svolge la mia il mio intervento
Ecco allora
Dicevo del patto forse c'è un po'di enfasi
Nel continuamente ritornare sul fatto ma io credo che
Che anche in questa fase
Così travagliata della vita
Istituzionale italiana
Ritornare sul patto non è soltanto un'esigenza è un'occasione celebrativa
Ritornare sul patto significa andare alla ricerca non solo delle fonti della legittimazione le fonti che hanno legittimato la Costituzione del quarantotto
Ma significa porsi anche individuare anche una via
Attraverso la quale percorrendo la quale ci si può arrivare anche una forma a forme di innovazioni costituzionali
Che siano accettabili possibili e desiderabili
In questa fase storica
Ecco già a partire dagli anni ottanta
Quando
Era vivissimo lo scontro
Sulla ricerca di limiti
Della innovazione costituzionale in fase non costituente
Una parte della cultura costituzionalistica italiana ha fatto ricorso al limite ai limiti individuati attraverso l'analisi del patto attraverso la ricostruzione del patto
Perché
Se non si e questa questa via non è stata poi il percorso a più nelle fasi successive
Fino appunto kora siamo
Nella fase degli anni quasi due mila
E potrò può credo che la via all'indicazione questo ricorso all'esigenza
Del patto come i limiti del processo di innovazione costituzionale
Dalla ci dava possibilità potrà dare la possibilità di individuare un quadro di innovazioni possibili e desiderabili
Se non c'è il patto se non si ricorre al patto non si se no bisogna ricorrere a patto perché non siamo in fase catastrofica non c'è un processo
Che ha posto in discussione il fatto che al legittimo nato la costituzione del del quarantotto
Siamo a in una fase
Di innovazioni che devono essere necessariamente innovazioni deboli
Non possono essere innovazioni forti
E purtroppo malgrado questo io sento continuare il continuamente
Questo ricorso
A formule magiche a slogan che erano un po'gli slogan degli anni ottanta ricordate non c'è in governatrice ingovernabilità
E quindi occorre una riforma istituzionale
Bisogna far fronte alla democrazia bloccata
Bisogna
Porsi il problema della questione morale
Nella fase di questi anni la formula magica è questa bisogna passare dalla prima alla Seconda Repubblica
Ora
Se in realtà vogliamo dire che la fase di innovazione
Debba deve necessariamente riguardare anche momenti forti dell'organizzazione momenti delocalizzazione costituzionale formule l'organizzazione personale che siano presenti in carta costituzionale
Credo che la risposta possa essere positiva bisogna anche passare alla seconda Repubblica marathas passare alla seconda Repubblica significa abbattere innanzitutto tutto il processo degenerativo
Della costituzione poste in essere nel mille centoquarantotto
Abbattere
Quella Costituzione vivente che ha prodotto una serie di danni
Nella Carta costituzionale italiana
Andare alla ricerca di ripartire dal patto interpreteranno la fase storica degli anni di questi anni
E porsi quindi il problema di ricercare
Quali innovazioni
Debbano e devono essere possibili in questa fase
La fase Lalla la fase costituente non cento
La fase costituente possiamo avere all'H a comando la fase costituente non può essere decretata a tavolino
Anzi spingere sulla fase costituente
Significa ed è molto pericoloso perché significa creare delle condizioni perché l'alta non ci sono condizioni che possono anche portare una delegittimazione della stessa carta costituzionale del mille novecentoquarantotto e allora
L'obiettivo e quello di andare alla ricostruzione ad una intere per interpretazione una ridefinizione dei contenuti nel patto costituzionale
In questa fase e quindi considerare il patto
Non solo
Come risultante Bilancio rispetto al passato
Ma di considerare il patto anche come premessa e programma
Rispetto al futuro
Con questa impostazione che cercherò di
Ritrovare nel patto scritto in Assemblea Costituente
Le matrici
Delle scelte dei costituenti del quarantotto
Sulla forma di Stato e sul pluralismo istituzionale
Cercando anche di verificare
Qual è stato il ruolo della sinistra
Nelle scelte
Che sono state operate soprattutto per il contributo dei dossettiani
Quale ruolo della sinistra rispetto alle scelte che vedono l'egemonia del gruppo dossettiani Assemblea costituente
E il riferimento
Al la forma di Stato
E in riferimento in modo particolare
Alla Scelta delle istanze pluralisti che che trovano una consacrazione gli articoli due e tre della carta costituzionale
Cercherò di verificare che in realtà non si tratta soltanto di una
Una posizioni di difesa delle scelte dossettiani
In realtà quando il modello uscito
Dalla Commissione dei settantacinque
Viene presentato in assemblea costituente
Inizia una fase di grande Viotti e di grande scontro
Tra le forze progressiste presenti in assemblea
E le forze più conservatrici c'è un attacco frontale contro le scelte
Che erano state fatte dei dossettiani
Ed in questa
In questa fase
La sinistra assume
Un ruolo
Fondamentale determinante non solo nella
Difesa
Del patto stesso
Ma anche nel progettare
Una serie
Di momenti di innovazione rispetto alle linee fondamentali descritte
Descritte nel modello che era uscito dalla Commenda alla Commissione dei settantacinque
Ecco appunto e la sede della prima sottocommissione la commissione settantacinque
Quella che determina
La scelta di fondo dei dossettiani
In quella sede
L'oggetto della riflessione era
Ero in diritti della persona
Ebbene in quella sede ci si pose il problema di
Andare a determinare
Anche quale a quale doveva essere la forma del modello di Stato
Non si poteva discutere di libertà fondamentali riguardanti la persona senza porsi il problema di individuare individuare la forma di Stato
Ed in questa sede
Che sia una scelta verso un modello a tendenza
Socio centri comma
Con una
Ricostruzione della modalità di rappresentazione del Polo sociale
Sulla sull'istanza pluralistica
Cercherò di delineare schematicamente questo percorso
Rinviando
Il più possibilmente
Alle cose prescritte nella relazione che ho presentato
Ecco il quadro
Di riferimento
Per la per i costituenti
Era innanzitutto
La cultura europea italiana cave operato tra Ottocento e Novecento e che risentiva anche della cultura europea
Ma il quadro di riferimento
Fu rappresentato
Soprattutto
Dalla
Dalle riflessioni
Della dottrina sociale della Chiesa
Ecco allora che
I costituenti
Dinanzi a modelli o olistici
O modelli di cotto amici
Fanno una scelta verso modelli di cotto amici
Cioè modelli che costruiscono
La dicotomia Società Stato
E la costruiscono o privilegiando
Il Polo sociale modelli socio cioè entro cinque
O province privilegiando
Il Polo statuale modelli stato centro città
La riflessione
Della cultura giusto pubblicistica
Abbiamo portato non solo alla individuazione
Di questi modelli
Ma aveva anche portato alla individuazione dei canali istituzionali
Attraverso i quali permettere
Un ricongiungimento della dicotomia d'unità
Sia per modelle tendenza
Socio Centrica
Sia per i modelli a tendenza stato centri
La cultura giusto pubblicistica aveva individuato una serie di canali
Che erano
Interessati finalizzati
A determinare il congiungimento al Polo sociale il posto attuale
Attraverso un doppio processo
Un procedimento
Di avvicinamento del Polo sociale rispetto allo Stato
Un avvicinamento un un una
Un tentativo dello stato di andare verso il Polo sociale processi di integrazione continua
Tra le due polarità attraverso una serie di istituti positivi
Chiamati a realizzare la congiunzione dei due popoli
Attraverso canali istituzionali ben definiti
Ecco ruolo degli istituti d'allora si è diretta del ruolo del partito il ruolo e la programmazione
Tutti i canali istituzionali tesi a determinare un congiungimento delle due polarità
Ecco allora
Dinanzi
A questa
I a questo quadro teorico
Il costituenti
E soprattutto i dossettiani
Una scelta verso un modello a tendenza socio centri come
Fanno
Una scelta verso questo modello
E fanno una scelta verso
Una rappresentazione del Polo sociale
Non più configurata
Su una visione per così dire atomistica della società
Ma riconoscendo
Alle comunità intermedie
Un ruolo fondamentale
Nella costruzione del modello
In fondo tutta
Tutte le scelte successive
Sono in funzione
Di queste operazioni
Lo è in funzione di questo pressione la scelta di un regime delle libertà civili che è finalizzato
Tutta la battaglia conduce
In carta in Assemblea Costituente Giorgio la Pira
Per finalizzare il regime delle libertà civili
Per individuare un catalogo di valori verso i quali le libertà civili devono essere finalizzate
Risponde a questa logica
Risponde a una logica
Di una scelta di un modello a tendenza sopruso eccentrico
Tutto teso a configurare il Polo sociale sulla base sull'esistenza di un pluralismo sociale
Lo sono
Lo vedremo anche le scelte
Operate sulle il riferimento al quadro delle autonomie territoriali
Tutto quinti in funzione della scelta operata
Del modello dell'egemonia dei dossettiani
Qual è l'atteggiamento
Della sinistra rispetto a queste scelte
Ed è un anzitutto come dicevo
Un atteggiamento
Difesa di questo modello contro gli attacchi che cominciano
Già in questa fase nella fase dei lavori della Commissione dei settantacinque ad essere evidenti
Come dicevo
Lo scontro diventerà più aspro in sede di assemblea plenaria
E lì
Che il ruolo di difesa del modello Dossetti erano
Trova nell'apporto della sinistra
Un momento decisivo
Per impedire l'abbattimento la sconfitta
Ma come dicevo non credo che
Possiamo scrivere al ruolo da sinistra soltanto questo atteggiamento
Per così dire di difesa di conservazione delle scelte già operante
Sinistra entrambe
Nel modello dossettiani
Entra nel modello fosse pieno per espungere
Dal modello lo sentiamo l'istanza corporativa
Per impedire che
Accanto ad un pluralismo sociale venga riconosciuta anche un'istanza corporativa
A sinistra
Anche un ruolo sempre propositivo
Nel momento in cui
Nella fase delle scelte sull'organizzazione costituzionale
Ci sono tentativi di rintrodurre l'istanza corporativa
La costruzione la costruzione della seconda Camera
Sulla sulla base delle istanze
Corporative
La presentano tentativo continuamente fatto anche dei dossettiani nel dibattito in Assemblea
Il tentativo di costruire
Il sistema di elezione del consiglio regionale
Su questa base est rappresenta sempre un tentativo di rintrodurre
Nella nel modello scelto
Quella istanza corporativa
Che era entrata nel patto
Ed era entrata nel patto nel momento in cui
Era stato scritto erano stati scritti una serie di ordini del giorno compreso lo di non operarsi
Chi rappresenta
Un momento di riscritto di scritturare di tentativo di scrittura del patto
Che si andava costruendo
Che si andava registrando formalizzando nella fase di dibattito l'assemblea costituente
Vedremo che
Questa
Posizione per così dire
Propositiva della sinistra
Potrei essere
Maggiormente evidenziata
Soprattutto quando si va a costruire
Quel modello di società prefigurata
Che si trova nel secondo comma dell'articolo tre
Il dato normativo più evidente
Ebbene in questa sede come vedremo perché poco
L'egemonia
Dossettiani finisce in Trentino conia egemonia della sinistra
E INCE entra in gioco l'egemonia della sinistra
Il gruppo Dossetti hanno siringhe produce nel dibattito
Per
Inserire
Alcuni sedimenti culturali
Attinenti dal proprio patrimonio
Ecco
è una posizione po'diversa
Dalla
Posizione emersa nella costruzione
Dei principi
Che sono poi posti nell'articolo due della carta costituzionale
Ecco allora
Che in monello comincia
Ad assumere i connotati che poi vedremo
Trascritti in carta costituzionale
Ecco allora che
Il modello acquista
Le caratteristiche
Che vediamo
Emergere non solo
Le le norme fondamentali
Questa iniziale regime scelto articolo due dell'articolo tre
Ma il modello
Comincia ad assumere i suoi connotati propositivi
In tutto l'assetto complessivo
Della carta costituzionale in tutti i modelli in tutte le scelte organizzative
Che vengono
Proposte
E vengono approvate
In nel dibattito in Assemblea
Ecco allora
Che dobbiamo cercare ora di
Determinare
In che senso
L'istanza pluralistica interna nel modello
In questo modello tendenza socio centri con
Con quali connotati entra
Quale tipo quale tipologia di pluralismo
Sono presenti è presente
In carta costituzionale
Quali indicazioni ci sono fornite dal patto
In questa
Ricostruzione che tenda vedere il patto non soltanto esclusivamente come
Bilancio rispetto al passato
Quali indicazioni può offrire
Il patto
In un processo di trasformazione
Di innovazione
Della carta costituzionale del quarantotto
Ecco potrei posso dire che
Il riferimento
Alla istanza pluralistica
Che
Veramente si può parlare
Di una pluralità di pluralismo
Veramente si può parlare di una Pro Italia nulla di lui perché
Non solo
Passa il riconoscimento
Della istanza pluralistica
Il pluralismo sociale
Liberata da configurazioni ed da concezioni organi cistica
Attraverso processi di secolarizzazione che passano già all'interno del gruppo Dossetti hanno nei rapporti della pila Dossetti
Macché soprattutto
Disegni intorno
Del peso di condizionamenti che provengono dall'aria dalla sinistra
Ecco quindi un pluralismo sociale
E poi anche
Un pluralismo istituzionale
Che senso si può parlare di un pluralismo istituzionale
Quali sono i limiti che il pluralismo istituzionale
Evidenziato dal patto
Offre
Alla lettura di chi si pone in una logica di reinterpretazioni del patto costituzionale in questi anni
E si pone quindi una logica di identificazione dei limiti e i progressi di innovazione in fase non costituente
Il pluralismo istituzionale
Che è presente in carta costituzionale
Parte dalla considerazione
Che
Il pluralismo vada considerato
Come un elemento strutturale della democrazia politica
Indispensabile
Alla crescita del bene comune
Ci sono passaggi del dibattito l'assemblea costituente
Che risentono
Di una certa cultura
Non solo italiana della tradizione ci sprovvisti dell'Ariana sul pluralismo
Ma anche della cultura europea
Se
Diamo uno sguardo delle riflessioni dia né Sprenger
Scritte
Intorno agli anni Sessanta
Noi possiamo avere un contributo
A ripercorrere
Il dibattito che ne è stato prodotto in Assemblea Costituente
Che ha prodotto
Il
Istanza di pluralismo istituzionale
Presente il cane
Nel senso che
Non solo viene riconosciuto un pluralismo
Nel senso più ampio
Come pluralismo
Dei momenti della decisione politica
Ma soprattutto viene
Ancorato
Questo processo
Alla esigenza di una necessità dell'esistenza di un codice di valori
Un codice di valori che deve
Essere fortemente ancorato alla costituzione
Che deve contenere accanto
A norme procedimentali di rango costituzionale
E a regole del gioco del fair play
Anche un minimo di idee regolative di carattere generale
Cioè a dire un codice di valori
Che non vuol liberarsi dello Stato
Che non vuole liberarsi della sovranità dello Stato
Che riconosce lo Stato
Come un gruppo tra molti altri
Un gruppo che persegue un fine comune molto più estesi tutti di tutti gli altri gruppi
Che lo obbliga in particolare
A comporre i conflitti tra i gruppi
E a difendere gli individui contro la tirannia dei gruppi
Ecco il ruolo alla sinistra
Nella contribuire
A determinare i contenuti del codice di valori
Lo Stato è un gruppo sui generis
Non bisogna togliere
Quelle teorie pluralisti che di matrice anglosassone che
Consideravano allo stato non affidavano lo Stato
Il ruolo fondamentale il corpo di garantire l'ordine pubblicistica pluralistico
Ecco allora
Che in questo gioco
Tutto teso a costruire il monello
Distanza pluralistica ottiene il contributo
Della sinistra
Ma lo ottiene soprattutto nella
Tentativo di
Ricercare
Una serie di meccanismi di depurare iniziazione
Che devono essere tesi
Al raggiungimento della
Un Moggi Anita desiderabile
In un quadro fondato sull'istanza pluralistica
Il contributo offerto
Dal compresso della normativa dell'articolo tre il secondo comma
è un contributo alla ricerca di un ottimo
Di un'omogeneità desiderabile
In realtà si è modelli
Fondati sul pluralismo
Che i modelli fondati sull'anti pluralismo
A mettere una consistenza di omogeneità ed eterogeneità
Il modello fondato sul
Sul pluralismo
Sulla pluralismo ammette un minimo di omogeneità
Ma non desidera un massimo di omogeneità
I modelli fondati sulla anti pluralismo
Richiedono sì
Un minimo di eterogeneità
Ma escludono
Che questa edito eterogeneità superi
Questi valori minimi
In riferimento all'istanza al modello di pluralismo
Scritto in carta
Di pluralismo istituzionale
I costi costituente era consapevole
Che
Andando al di là del minimo di omogeneità
Lo Stato può deperire per i potrò Fia
Andando alla ricerca di un massimo di oggi omogeneità
Lo Stato può
Morire per ipertrofica
Costituente teme
Che l'istanza pluralistica
Diventi fonte di legittimazione
Di nuovi particolarismi
Il corporativismo
Il faccia acquisire
Alla società più i caratteri di una società Policarpo mica
Che non quelli di una società pluralistica
Ed ecco il Codice dei valori determinati dal secondo comma dell'articolo tre
Che tutto in funzione della ricerca di meccanismi tesi
Potremmo quasi dire a un
Ad un processo di depolarizzazione
Nell'ambito dell'istanza pluralistica
Ed ecco il significato il senso
Che ha il compito hanno al complesso normativo fissato nel secondo comma dell'articolo tre
Impedire
Processi degenerativi
Il della istanza di pluralismo istituzionale
Impedire
Che questo processo
Costruisca più la città una società Poligrafica che non una società fondata sul pluralismo
Vorrei
Un po'di cooperare Dini questo rischio di questo posso ancora continuare
Ancora tre minuti
Per
Determinare
Ho pagato per quaranta minuti
Grazie
Cercare di recuperare le linee
Di questa riflessione
Per offrire poi
Qualche aspetto di valutazione che presente che sono presenti ho cercato di fare emergere nella relazione scritta
Sulla
Possibilità
Di quali possibilità di di innovazioni possibili e desiderabili
Si può sapere per il quadro
Il tutto il sistema dell'autonomia
Ebbene il patto ha determinato che ci può essere un pluralismo sociale un pluralismo istituzionale
Patto scritto
Ha determinato
Che non ci può essere un pluralismo delle sovranità
E tutto questo viene confermato dal costituente
Quando va
A determinare il quadro del sistema delle Autonomie
Tra gli italiani
Perché in questa sede
L'unico limite
Al pluralismo
Istituzionale rappresentato pluralismo delle sovranità
Il costituente non fa una scelta
Verso forme
Che siano determinate
E capaci di delegittimare il pluralismo
Delle sovranità
Il costituente non è che respinge l'istanza federalistica
Perché e consapevole
Che l'istanza pur istanza federalistica e in sé e
Un momento come il modello della stanza regionali del mondo il modello giornalistico
Che risponde
A East alloggi che di autonomia e non logiche di
Tese a realizzare istanze SPISAL Anita
E consapevole che soltanto una scelta verso lo Stato un tipo di Stato confederale
Avrebbe significato una realizzazione
Della istanza
Del pluralismo delle sovranità
E qualora
Che fa una scelta sul piano dei principi
Che in parte corrente
Con le scelte
Operante
Nel momento in cui si pone il problema di riconoscere il pluralismo da introdurre in carta
Talvolta non fa delle scelte coerenti
Verso un pluralismo istituzionale di tipo cooperativo pur avendo fatto una scelta nessun pluralismo istituzionale non conflittuale
E non lo fa nel momento in cui
Per esempio non si pone con correttezza il problema
Di una costruzione di una seconda camera che sia espressione
Di regionalismo cooperativo
Di un Senato chiamato a rappresentare
Interessi delle regioni
Per questa è una mente mentre sul piano
Delle scelte dei valori
La scelta del pluralismo istituzionale
è una scelta verso modi il modelli non conflittuali
Sul piano delle scelte organizzative
La scelta
Non è verso modelli organizzativi capaci
Di rendere possibile
L'istanza di pluralismo cooperativo che era già presente nelle scelte di fondo
Scritte nel patto
Sono
Costretto a chiudere così questa questa riflessione
Rimando
Per le eventuali conferiti altre considerazioni alla parte scritta che ho lasciato
Alla segreteria del nel contegno in grazie per l'attenzione
Ringrazio il professor da Tripaldi anche per il rispetto dei tempi
è chiaro dalle sue parole che
Il profilo che aveva e ha preparato per questo convegno aveva una sua ampiezza
Che poteva essere difficilmente contenute in tempi necessariamente Brevi tuttavia ad mi sembra che dal suo intervento sia risultato
Sia risultato con sufficiente chiarezza i punti principali le tematiche e soprattutto il disegno che questa relazione Contini
In relazione in particolare i problemi del pluralismo e e alle sue diverse accezioni applicazioni di tipo costituzionale
Credo come sempre accade in questi casi che la parte argomentativa dovrà essere poi vista
Come opportuno sulla testo definitivo è scritto qui in ancora molti ringraziamenti
Devo comunicare o qualche ulteriore variazione uno in particolare onorevoli Giugni che vedete essere giunto questo tavolo ha un impegno
A a stretta a stretto a orario stretto quindi contrario a ha chiesto di poter
Ha chiesto di poter intervenire subito credo che siamo tutti d'accordo di ascoltarlo
Anche perché amico Barboni gentilmente si presta a rimandare invece sull'intervento quindi dò
La parola a ragioni che parlerà su la lenta liberazione dall'eredità del sindacalismo corporativo
Sì grazie grazie presidente
Antica condizione di quello che è arrivato in ritardo e che se ne va in anticipo cosa che accade sovente soprattutto quando si esercita pro-tempore sottolineo pro-tempore una attività parlamentare se doversi riscrivere
Ora il titolo di questa relazione aggiungerei alla lenta liberazione dall'eredità corporativa anche l'apparente fallimento costituzionale in materia di sindacale
Apparente però e nel corso dello sviluppo della relazione cercherò di esprimere qualche valutazione in proposito
Però mi è caro anche perché questo mi riporta ad alcuni studi giovanili
E mi è caro partire da una valutazione del significato del corporativismo
Tanto più che se vogliamo parlare di eredità corporativa del dobbiamo cercare di avere un'idea chiara su quella che è stata questa
Esperienza che qualcuno di noi avrà anche vissuto altri non che è meritevole di considerazione perché un pezzo della storia del nostro Paese
E che contrariamente a quello che poteva fermare un'affrettata storiografia apposte liberazione e qualche traccia l'ha lasciata
Qualche trasformazione la indotta nel bene e nel male c'è stato e quindi da questo lato merita una attenzione non scevra in qualche momento della della sua storia da qualche attento valutazione da atteggiamenti di rispetto
Il corporativismo si compone di due aspetti che si succedono nel tempo e qui liquido molto brevemente l'argomento
Il vero e proprio corporativismo che non c'è mai stato
Perché mentre in Hispania in in Portogallo vennero creati i sindacati undici i sindacati che riunivano insieme padroni e lavoratori e questo è il vero modello corporativo
In Italia si si mosse in questa direzione ma con prudenza e gradualismo tant'è vero che poi non si arrivò mai ad una vera conclusione
Dopo aver creato il sindacalismo di diritto pubblico nel quadro di una concezione autoritaria che fu dominata soprattutto dalla personalità di Alfredo Rocco che abbia una visione eminentemente statuali Istica
Nel mille novecentotrentaquattro si diede fiato alle trombe e un anno prima dell'avventura etiopica sia buono si avviò la costruzione del vero e proprio sistema corporativo cioè di ortive
I costituzione di organismi rappresentativi delle due parti del conflitto sociale o del conflitto di classe
E questa fu una realizzazione parziale frammentaria e soprattutto per valutazione degli stessi del del di degli stessi osservatori e commentatori appartenenti al regime fascista soprattutto nel periodo che va dal mille novecentoquaranta quarantadue fu un'esperienza fallimentare proprio in questo periodo che scavando nelle riviste scientifica dell'epoca
E anche in qualcuna di quelle riviste che avevano assunto un atteggiamento più vivacemente critico o autocritico
Si vede che il capitolo il tema del fallimento delle corporazioni è molto ricorrente quello che non è fallito nel senso che è stata una realizzazione alla fin dei conti e invece il modello sindacale fascista
Che ha regnato dal mille novecento ventisei
Fino al mille novecentoquarantatré e che appunto ha lasciato questa traccia questa eredità e questo problema di come liberarsi dall'eredità dal da dall'eredità del sindacalismo corporativo
Questo è un argomento anche sul quale immediatamente dopo la Liberazione circolo un atteggiamento di superficiale condanna
Sottolineo l'aggettivo perché lo condanno anch'io solo vorrei che non si condannasse in modo superficiale
E un poi ispirato anche da valutazioni
Che circolavano nell'ambiente del fuorusciti Isma'che era certamente poi meno informato in materia e che tendeva a vedere in questa realizzazione esclusivamente una macchina repressiva
Animata dare pressori e impersonata e guidata da agenti del regime fu una come tutte le realtà storiche fu una realtà più ricca più articolata e certamente più ambigua
Studi in proposito finalmente ce ne sono
Credo che sia un argomento di ricerca che non sia stato sufficientemente esplorato
Purtroppo il tempo della vita è scaduto nel senso che io avevo suggerito proprio a a De Felice di organizzare audizioni con relativa registrazione di protagonisti del regime perché la documentazione era in gran parte scomparsa
Oggi godiamo di varia vari scritti di buona levatura
E di alcune testimonianze che soprattutto in forma di diario e memoriali cd ci forniscono effettivamente alcune indicazioni interessanti sullo svolgimento dell'epoca
Però guardate
Regna al regna ancora un grande mistero su quello che sta su quello che in realtà sia avvenuto nelle stanze dei sindacati fascisti su che cosa avevano in testa i dirigenti dei sindacati e troppo tardi purtroppo per interrogarli perché sono ormai mi sembra quasi tutti oltre forse veramente tutti scomparsi
Ricordo soltanto un libro che mi entusiasmò perché uscita trentaquattro io volessi molto anni doppio beninteso
Ed è la tesi di laurea di uno studioso francese che poi divenne dire direttore generale del ministero economica abbandonò gli studi è un po'un accurato studio dall'interno del sistema corporativo compiuto compiuto in Italia per una tristi di più dottorato non don tirare tanti laurea alla quale al quale attinsero praticamente tutti gli studiosi posteriori e le cui aste portanti cui valuta le cui valutazioni fondamentali poiché in fondo non sono state smentite
C'è poi una sequenza di Authority a caso posso ricordare
Mi è caro ricordare Acquarone perché non è più tra noi ovviamente l'opera di De Felice
L'opera diciotto corpi in quella di Cordova ecco poi le testimonianze e sulle testimonianze io ne ricordo due scritte una e una orale vedere scritte sono il lungo viaggio attraverso il fascismo che e ricco di testimonianza in materia
Le il diario di di Tullio Giannetti che fu il l'ultimo presidente della Confederazione fascista dei lavoratori italiani dal quale gare si apprende che lui ci credeva davvero
E che molti ci credettero davvero e poi l'episodio
Trovandomi per una particolare circostanza con una sindacalista comunista di quel duri insomma a a Vibo Valentia
Portato nel municipio perché ivi aveva luogo una riunione detti una statua
Chiesi lessi sotto a Luigi Razza Pico ma quindi razza fu il presidente della Confederazione fascista dei lavoratori dell'agricoltura di ma com'è che ve lo tenete proprio a chiesi c'è movimento in movimento se la maggioranza del movimento sociale
No dice ma è quello che a chi ci ha portato i contratti di lavoro
Questo mi ribaltò completamente tutto no tutto uno schema che avevo in mente no del sindacalismo fascista come agente di repressione evidentemente già in qualche area del Mezzogiorno
Fu un vettore di una novità di un'innovazione l'innovazione del dei contratti di lavoro intesi in un certo modo diversità come sono ora ma che dietro quel minimo di protezione sociale di cui i braccianti dell'epoca non godevano
Quelli calabresi in particolare perché quelli pugliesi o quelli siciliani erano erano riusciti a conquistarsi qualche cosa
Che cosa fu questa costruzione fu una costruzione Cla potrei definire in una tra molta era molto Ratti Ratti da si schematica sintesi
Un sindacalismo
Organizzato per legge
Sì estremamente strutturato dal punto di vista formate privo di qualsiasi circolazione democratica all'interno
E soprattutto operante su un piano di attività negoziale intensa ma totalmente privo di di forza contrattuale insomma a Bari per impaurito cioè perché vietato lo sciopero
E allora la succursale della banca Enipower per questo sindacalismo che considera perché un sindacalismo senza pagare il Papa quando riesce neanche a sedersi a un tavolo di contrattazione era la protezione del regime
In una vertenza locale il punto di forza per un dirigente sindacale fascista era costituito dal federale il quale per b ragioni di consenso per ragioni di acquisto di popolare o di mantenimento di popolarità e ha costretto poi a un certo punto a chiamarsi l'associazione degli agricoltori con l'associazione degli industriali a dire perso dati di ascolto questi questo era il meccanismo che operava nell'epoca
Parlare quindi di sindacalismo genuino che assolutamente fuori tiro nello stesso tempo parlarne come se fosse una cosa inesistente anche sbagliato perché invece sia pure in questi meccanismi contorti qualche cosa funziona
Il che fa sì che si da questo nascesse anche una certa classe di dirigenti sindacali
Che per effetto di due combinati disposti l'uno che in parte erano allevati che era al allevati in batteria e scuole per dirigenti sindacali
L'altro è che venivano reclutati in buona misura fra diplomati e laureati
Assunsero poi una certa conoscenza tecnica degli argomenti da cui risultò un effetto un effetto prodromico che fu il un effetto postumo
Che fu la continuità della loro attività nell'ambito del sindacalismo
Poste liberazione sia pure nella dimessa veste di tecnici della contrattazione negli anni immediatamente dopo la Liberazione per almeno una quindicina d'anni successivi chi capiva i processi
Chi conosceva i contratti che ne conosceva le clausole sapeva come si scrivevano in fondo erano vecchi sindacalisti fascisti tenuti in una a un secondo livello naturalmente tende tenuti come consulenti come esperti e una buona parte di essi anziché andare nel sindacato dei lavoratori che tutto considerato esercitava nei loro confronti
Ho una diffidenza o addirittura nostro un un giustificato l'ostracismo politico andarono dalle organizzazioni degli imprenditori
E la loro cultura allora conoscenze tecniche attraverso le organizzazioni degli imprenditori
Finiranno per influenzare anche quelle dei lavoratori in altre parole quando si trattava tra Confindustria e CGIL ancora i tempi di Di Vittorio
Chi sapeva un po'fare i contratti erano i contrattualistica di parti confindustriale che venivano quasi tutti dalle organizzazioni fascisti sia di Confindustria sia perché in questo la Confindustria fu molto aperta sia da dalla parte dei lavoratori
L'eredità e anche questa ma naturalmente dobbiamo cercare ora di cogliere i significati di queste eredità salendo un po'a un livello di esplorazione de delle basi culturali del sistema
Il sindacalismo fascista fu definito un sindacalismo giuridico
Che è un'espressione abbastanza abbastanza priva di senso se la prendiamo dei sui termini più letterario
Ad essa si fa riferimento frequente vi sono particolarmente affezionati sindacalisti mi offre neo fascisti o post fascisti quelli che fanno capo alla CISNAL Movimento Sociale e ora alleanza nazionale in realtà questo che cosa voleva dire voleva dire il sindacato deve essere regolato dalla legge viene riconosciuta la personalità giuridica i sindacati che cosa ha questo è il più di peso che di vantaggio ma lì apparve tipo una grande conquista e di conseguenza anche gli effetti dell'azione sindacale vengono esaltanti attraverso una loro traduzione in effetti pregnanti
Simbolo di tutto e questo veramente un aspetto importante il famoso erga omnes
Cioè l'applicazione dei contratti nei confronti di tutti iscritti e nomi scritti ricordiamoci che durante il fascismo i contratti si applicavano a tutti tra l'altro non c'era neanche
Che si sia detto anche in occasione della polemica sul referendum sui contributi sindacali non c'era neanche un obbligo di iscrizione ai sindacati solo che chi non si scriveva era messo in fondo alla graduatoria di collocamento ma l'obbligo comunque non esiste
Ora questo questa forma del sindacalismo giuridico
è stato da qualcuno considerata come una
Espressione di continuità rispetto a un passato prego fascista e in questa veste è stata condannato poi non il fascismo che si è impadronito di questo passato che apparteneva ad altri e che buona parte far capo sociali al al socialismo giuridico non al sindacalismo giuridico
Al socialismo giuridico a certe forme di riformismo presenti in Italia e ancor più presenti altrove
Ma se serviti si si avvalse di questo argomento per condannare i precedenti tre come se le colpe
Per la costruzione delle responsabilità per l'avvenuta costruzione del sindacalismo fascista poi fossero da far ricadere Am su Giovanni Monet Montemartini che è stato la miglior figura a gran parte sconosciuta del riformismo italiano di riformismo socialità Viano
Non vi è la forma di appariscente presenza politica ma nella forma di un l'influenza profonda sul piano dell'insegnamento e sul piano della creatività istituzionale perché i nostri istituti di legislazione sociale in gran parte essere inventati
Ma so che a Pavia anni fa c'è stato bellissimo convegno per ricordarlo ma tuttora nella memoria degli italiani il riformismo è il riformismo parlamentare non si ricorda mai
Questo tappa di grande riformismo culturale che Fiori invece in quell'epoca
Comunque è vero è vero che c'è stato un certo rapporto di continuità è vero che il primo progetto di legge sindacale elaborato dal regime la famosa Commissione presieduta da Giovanni Gentile del mille novecentoventicinque avrebbe potuto tranquillamente essere emanato anche nel quadro di un regime liberale
Tant'è vero che contemporaneamente nella Repubblica di Weimar
Veniva in essere un un tentativo di elaborare una struttura di carattere abbastanza fine quindi l'ispirazione per il momento era ancora un'ispirazione europea poiché la
Data mentre ci si chiuse invece soprattutto per effetto dell'azione e della influenza di Alfredo Rocco ed è la sua visione è stato l'Africa
In una dimensione molto molto molto Tarchi Ca'non solo e sul piano economico ma anche sul piano culturale
Che cosa si oppose a tutto questo con la Resistenza e dopo la Resistenza questo è un po'il tema centrale del nostro incontro
A quel possiamo rispondere meglio naturalmente se conosciamo un po'i precedenti per cui ho ritenuto di indugiare un po'su questi precedenti
Grande creatività
La Resistenza su questo non seppe esprimerla anche perché era alle prese con con altri problemi non solo i problemi della lotta armata e della gestione politica della stessa ma anche i problemi delle linee generali quelle quelle più generali di una Costituzione monarchia o repubblica insomma i temi erano quelli
Però certo che nel lento processo di ricostruzione del sindacalismo libero che fortunatamente fatto con una censura di continuità totale rispetto a quello precedente
I problemi si pose e vennero dibattuti anche se non molto approfonditi su un tema ci fu ci fu un atto oralmente una grande concordia
E fu dovuta anche alla alla presenza degli alleati che materia avevano idee chiare la libertà sindacale che che si dovesse demolire l'apparato corporativo l'apparato di sindacalismo di diritto pubblico apparve subito necessario
Dei quarantacinque giorni di Badoglio furono fatti alcuni passi tutto considerato minori poi lo smantellamento completo si ebbe nel Regno del Sud come se il famoso decreto del mille novecentoquarantaquattro
Ci fu un fatto però forse
Quasi improvvisato ma che lascia una traccia profonda di carattere nuovo innovativo
Diciamo un primo nucleo di una nascente democrazia sindacale e fu proprio né di quarantacinque giorni del regime Badoglio del governo Badoglio
Mi pare il tre settembre del mille novecentoquarantatré lo quarantatré nello stesso giorno in cui a Cassibile veniva fino la generale Castellano firmava l'armistizio
In Italia venne stipulato il famoso accordo Buozzi Mazzini in cui Giuseppe Mazzini era semplicemente il commissario della alla Confindustria la Confederazione fascista
Dei degli industriali e Bruno Buozzi era era quello che vorrà quello che sappiamo
Costitutivo delle commissioni Interni
Questo fu un istituto che duro a lungo
Fu accettato dalla coscienza popolare implica in termini
Molto profondi poi e presto suo ciclo vitale naturalmente che terminò intorno alla fine degli anni sessanta quando gli inconvenienti dell'istituto cominciarono ad essere superiori a che non i vantaggi ma che
Introdusse proprio nell'ambiente di lavoro il coraggiosamente dentro l'ambiente di lavoro
Elementi di autodeterminazione Commissione intende probabilmente molti ricordano e certamente la parole ancora riecheggia ancora perché qualcuno chiama commissioni in tema di tutte le forme di rappresentanza sì c'è anche questo equivoco linguistico che però dimostra che
Il concetto era entrato era entrato Paul
Con profondità teniamo presente poiché una delle caratteristiche delle del sindacalismo fascista
Caratteristica mal digerita dai dei dirigenti sindacali peraltro era di essere una struttura tutta fuori dalla fabbrica e ha una struttura protettiva
Fatta di contratti nazionali
A cui non corrispondeva poi non faceva da Pantani una organizzazione rappresentativa nel luogo di lavoro di sindacalismo era tutto esterno
Non esistevano neanche garanzie per il libero esercizio della attività sindacale sia pure di quel tipo dentro luogo di lavoro
E fu un momento di grave sofferenza e e di conflitto interno al sistema tutti ricordano e una delle poche e una delle poche vicende ebbene dimostrate viene illustrate dalla dalla documentazione dell'epoca la famosa avvertenza sui fiduciari di fabbrica i sindacati fascisti fin dal mille novecentoventotto chiesero il riconoscimento di loro rappresentanti nel luogo di lavoro
Per carità dovevano essere semplicemente dei raccoglitori di contributi dei portavoce
Non avrebbero avuto potere contrattuale mai avrebbero potuto democraticamente rappresentare decisi delitti delibera orientamenti di carattere collettivo da parte della collettività di fabbrica ecco
Però
Avrebbero significato la presenza nei luoghi di lavoro di un fattore di importante di rappresentatività protettiva per lo meno tutto questo si trascinò per anni e solo nel mille novecentoquaranta quando c'era bisogno o di vendere un po'di popolarità perché eravamo già in guerra o Wall inizia di oppure alle soglie della guerra questo nome open e memoria vennero riconosciuti i famosi fiduciari di fabbrica che poi travolti dalla guerra in realtà non esercitare nessuna influenza
Però lo schema che viene fuori nella contrattazione ma ci ci arriva un pochino dopo e che proprio articolato su queste basi e ce lo portiamo appresso per lo meno fino agli anni Sessanta
Quali erano i progetti della Resistenza i progetti immediatamente successivi alla liberazione ma qui ci fu una
Uno scudo come ho detto prima dibattito abbastanza limitato ma le idee che circolavano poi sostanza erano queste
Democratico diamo al sindacato fascista
Così come è stato fatto in parte in Portogallo parecchi anni dopo
La rendiamo elettive le cariche mantenendo questa struttura questo patrimonio notevolmente ricco e mantenendo
Un'organizzazione un apparato che che può essere utilmente impiegato e devo dire che una certa inclinazione in questa direzione ed aveva dimostrato lo stesso Bruno Buozzi
Che in alcune lettere e quindi raccolti accuratamente di notevole interesse manifestava una propensione verso una soluzione che sarebbe stata una soluzione di transizione indubbiamente produttiva foriera di alcuni vantaggi
Ci fu poi un dato di fatto
Lo smantellamento del sistema deciso bruscamente nel novembre del mille novecento quaranta dando quarantaquattro e questo in pratica poi non faccio margini
Per procedere ulteriormente verso questa ipotesi di democratizzazione dell'apparato sindacale fascista
Nel frattempo circolavano varie ideologie
Una sicuramente molto influente era l'ideologia cristiano sociale che si esprimeva la rete dei termini di
Libertà sindacale della categoria organizzata era molto vicino all'idea di una democratizzazione del sistema sindacale fascista perché sostanza diceva creiamo una struttura che si chiama categoria diamole un riconoscimento di tipo pubblicistico Rapp di rappresentatività coattiva in sostanza però dentro i sindacati possono essere anche diversi
Ci può essere un pluralismo sindacale è chiaro che qui si pensava un sindacalismo cattolico contrapposto al sindacalismo socia al comunista i quali si sarebbero mossi all'interno di questa struttura organizzata
In realtà
Ristretti un po'per questi un po'tutti un po'per deliberata volontà
Un po'per quei fatti che a volte ci si trova dentro un un un risultato senza avere neanche previsto il meccanismo poiché entrato nella Costituzione come articolo trentanove poteva prestarsi molto ad una lettura di questo tipo
Ma ecco piccolo rinvio ulteriore e occorre ricordare ancora
Ancora due aspetti per lo meno che vi fu il patto di Rho
L'unità sindacale sancito dal Patto di Roma
Giugno mille novecento quarantaquattro
E e questo sbatte sbarazzò via almeno per il momento Lidia che potesse esserci una combinazione di questo tipo categoria organizzata ma pluralismo sindacale all'interno di essa
Ci fu un ampio riconoscimento di fatto del diritto di sciopero poi diventato riconoscimento di diritto nel nell'ambito della Costituzione
Ma qui e qui sta interessante come manifestazione della cultura dei costituenti e degli stessi sindacalisti che erano presenti nella Costituente
Il diritto di sciopero nei servizi pubblici di Vittorio lo voleva limitato
E così era l'opinione di quasi tutti
Affermazioni come quelle che trionferà hanno poi negli artigli anni sessanta e settanta che il diritto di sciopero non deve soffrire di alcune chi qualunque limitazione
Messo gettito a né procedurale né oggettiva affermazioni di questo tipo non si ritrovano negli atti dell'Assemblea costituente dove c'è un'alta percezione
Dell'importanza del servizio della necessità della difesa dell'utente
Il tutto poi si Conte solo in una formula va dissi ma che quella tuttora in vigore che rinviava al futuro un futuro che per questo aspetto attardato avvenire fino al mille novecentonovanta
E non è che abbia risolto tutti i problemi anche perché può intendiamoci questi problemi non non si possono risolvere mai completamente
L'articolo trentanove della Costituzione e e quella cosa illusoria
Che si compone dirà dopo lo sto a recitare anche perché
Chi insegna la materia tutti gli anni deve fare una lezione sull'argomento e quindi e quindi sì esatto mi sento esaurito dal esaurita la vena da questo lato ma cioè un'affermazione della libertà sindacale che ha avuto piena applicazione piene di esuberanza applicazione potremmo anche evitare
E poi c'è il meccanismo
Predisposto per riconoscere il sindacato distribuire i mandati in proporzione agli iscritti
E consentire lo svolgimento di contratti appunto muniti della famosa efficacia nei confronti di tutti l'efficacia erga omnes
Furono vari i modi di interpretare e di costruire quest'articolo è questa interessante perché ci fu immediatamente in tempo quasi reale un tentativo di interpretazione corporativa dello stesso
Oddio corporativa e qui indico soltanto due nomi che già di per sé significano molti Francesco Carnelutti in un famoso convegno del mille novecentoquarantanove
E poi una sequenza di interventi da parte di Giuseppe Bottai che esercito una certa attività anche dopo la liberazione in questa recente polemica non se ne parla
Non da non dal mio fascista
Direi da postfascista abbastanza
E continuo in una rivista che dirigeva a propugnare la necessità di un assetto sindacale di diritto di un sindacalismo giuridico
Che finalmente lo lo metteva dentro lo poneva dentro le immagini di un articolo concepito in funzione di libertà poi l'articolo trentanove
A questo seguiti una polemica che durò una quindicina d'anni e che dire proprio un'operazione di smantellamento delle reti pieno dell'eredità ideologica del corporativismo sotto questo profilo
La partenza probabilmente pragmatiche empirica e determinata anche da fatto da fattori up abbastanza abbastanza egoistici
La CISL leggeva delle rappresentanze unitarie che avrebbero dovuto essere costituite secondo l'articolo trentanove in proporzione al numero degli iscritti
Una condizione giuridica che l'avrebbe condannata in sostanza a una condizione arrestare minoranza
E soprattutto a parte la minoranza una condizione di minoranza con le con le mani legate non avrebbe potuto
Mettere in moto quella quella vivacità contrattuale non disgiunta dalla spregiudicatezza che la portava sovente a fare a sud
A fine a sottoscrivere i famosi Accor
Riduce viva di di questa grande importante organizzazione
Salendo un gradino diciamo c'è poi la doppia citazione di questi di questi dico di questo atteggiamento
Cioè il rifiuto di una applicazione costituzionale che avrebbe imbrigliato dentro una
Apparato un apparato modesto ma pur sempre un apparato l'azione del sindacato e soprattutto avrebbe imbrigliato quella forte spinta di rinnovamento di fare veramente un sindacato nuovo che la cifra si era proposto
Questa pressione per la non attuazione finirà poi per avere la meglio e per trionfa e se volete leggere una teorizzazione ad altissimo livello della necessità e superamento della meccanismo costituzionale queste nella prolusione di Federico Mancini all'Università di Bologna nel mille novecentosessantatré
Nonostante scaramucce varie e di in gran parte di retroguardia poi immobili il grande la parte la parte importante la parte centrale del movimento sindacale segui questo orientamento e restò soltanto qualche pattuglia di autentici nostalgici
Ai vocale la necessità del sindacalismo giuridico probabilmente lo dicono ancora adesso ho l'impressione che abbiano perso anche la di la dimensione del significante e significato di questi termini
Nacque quello che venne chiamato poi l'ordinamento di fatto un sindacalismo che si autor di dato e come tale è riuscito a a vivere ma in maniera abbastanza prospera per una trentina d'anni avuto anche i suoi teorici di cui di cui P taccio
E avuto una sanzione legislativa tutto considerato nello Statuto dei lavoratori quale per la parte che riguarda i rapporti collettivi di lavoro
è un atto di recezione della dell'ordinamento di fatto esistono grandi organizzazioni non sono regolate dalla legge
Però prendiamo atto della loro esistenza e conferiamo loro una serie di diritti di riconoscimenti questo
E il meccanismo dell'articolo dello Statuto dei lavoratori che contrasta visibilmente con con quello dell'articolo trentanove della Costituzione sono passati quasi venticinque anni
I termini della polemica sono cambiati il movimento sindacale e maturo ritiene di farcela da sé e in Italia abbiamo dato vita a un'esperienza che e più rara in altri Paesi avuto due precedenti importanti Belgio e Gran Bretagna prima dalla Texas e ora un imitatore Nini in Uruguay
Non non mi pare che il quadro il quadro planetario offra altri punti di riferimento
Importante e con questo mi avvio riesco ad avviarmi alla conclusione importante considerare però la struttura la cultura la tecnica
Tipo di protagonismo nella programmata nella nella contrattazione che l'aspetto più vitale evidentemente dell'attività sindacale
Ora quando si parla di eredità corporativa e il riferimento più realistico più veritiero insomma e quello la struttura contrattuale e e già mi pare di averlo detto
La struttura della contrattazione nel periodo fascista era imperniata su grandi accordi di carattere nazionale
Non come come quelli di oggi frequenti interconfederale
Nessuno si sognò ma in quell'epoca di fare un accordo luglio mille novecentonovantatré
Erano semplicemente accordi di categoria che avevano un po'la struttura la tendenza
L'ispirazione
è essere un Codice dalla professione un Codice della professione
Del metalmeccanico datore di lavoro e lavoratore del me del chimico datore di lavoro
E lavoratore non dell'impiegato pubblico perché la contrattazione nel settore pubblico si sarebbe sarebbe stata legittimata soltanto quindici anni orsono
E questo avveniva si svolgeva a ritmi predeterminati in un clima che non era di grande combattività anche perché le armi erano state erano
Non ne hanno neanche deposti e le le armi era erano state tolte di mezzo nel momento in cui il codice penale del mille novecentoventisei aveva vietato il ricorso allo sciopero
Questo che cosa sa quale caratteristica veniva alla caratteristica
Chiamo culturale proprio che era una contrattazione
Che puntava ad una funzione protettiva di tutela dall'esterno insomma
Nessuna partecipazione effettiva certo non c'erano le assemblee che ratificava nei contratti
Il tutto avveniva in sostanza nelle stanze del Ministero delle delle corporazioni era una forma di decentramento amministrativo possiamo considerarla così
Poiché anche nelle migliori amministrazioni ci sono poi conflitti interni qui si producevano i conflitti interni e c'era una una dialettica negoziale quella di cui ho già parlato
Poi l'altra caratteristica
Che si combinava con questa e che discendeva da queste era la totale assenza dal luogo di lavoro
Contratti donne erano contratti aziendale
Si ebbe qualche caso anche clamoroso per esempio a Torino nel mille novecentotrentaquattro di accordi aziendale di carattere molto in forma
Una furibonda lite sui cottimi che venne poi risolta dall'intervento del
Della federazione locale
Depardieu PMS
E che anzi venne trasferita sul piano nazionale da qui viene trasferita sul piano nazionale
E si riferisce anzi sta scritto che intervenne personalmente il Duce
A risolvere questo che vede la forza contrattuale in questo caso si proiettava addirittura sul capo sul capo del Paese sul capo della nazione e venne data ragione al hai lavorato
Problema di a d'accettazione o meno di un sistema di costi
Però questo fu un fatto eccezionale normalmente la contrattazione si svolgeva sulle loro teste mi apprendevano i risultati dai giornali ci fu un periodo in cui i risultati consistevano in decurtazione del salario
Aspetto assolutamente insolito però dobbiamo considerare anche che era un periodo di deflazione
Sembra dalle analisi compiute che le decurtazioni fossero sempre superiore al tasso di deflazione
Comunque non è che di per sé ci si debba poi meravigliare se nel momento in cui la lira acquista potere ecco d'acquisto anziché perderlo ci sia poi una ripercussione anche sul livello salari
Il punto chiave quindi questa mancanza di presenza in sede aziendale ma questo che cosa conferisce è qualcosa di ci si di cui ci saremmo accorti molto più tardi e rispetto alla quale ha un grande significato
Il
La contro la vicenda della ammissione della contrattazione aziendale
Operazione che è stata compiuta a partire dagli anni sessanta e che ha profondamente trasformato proprio il modo di essere delle del sindacalismo italiano
Perché attraverso la contrattazione aziendale sindacalismo entra in contatto diretto con i problemi della produzione
Discute della produttività mentre la contrattazione del Periodo del regime fascista proprio della produttività non se ne occupava per niente
Anzi sembra che ci fosse un certo lassismo perché essendo in regime di alterchi economica poi fin dei conti ci si comportava come talvolta ci si è comportati da noi nell'ambito del pubblico impiego o di talune partecipazioni statali
Non ha nessuna importanza un rapporto con le capacità di sopportazione con il drammatico può essere drammatico problema dei costi del lavoro le capacità di
Sopportazione del carico di Spesal su e supplementari da parte dell'azienda
Tutto il tutto si ripercuote tranquillamente poi sui normali destinatari che può essere o essere i consumatori di utenti o lo Stato che ricapitalizzare le aziende se sono aziende su il il tema produttività emerge invece in primo piano quando si affronta direttamente il tema l'argomento
Con con il management aziendale e tutto questo è qualcosa che si sviluppa a partire dagli anni sessanta telefono
Niente
Intendesse vertenze che si sviluppa che ebbero luogo agli inizi di questi anni siamo in pieno boom economico e poi raggiunge il diapason naturalmente con l'autunno caldo eccomi il decennio successivo qui ecco se io dovessi dire
Qual è il momento in cui l'eredità corporativa viene
Cancellato
Italiano
Fisionomia
Come realtà e come cultura come mentalità e come ispirazione
Io direi che è proprio intorno al mille novecentosessantuno sessantadue e negli anni successivi quando si modifica il modello della contrattazione vorrei aggiungere solo un capitolo cioè l'indicazione di un capitolo e poi ho terminato
Una delle operazioni più criminali questo veramente criminale del regime fascista perché non ha nessuna compensazione neanche apparente fu la soppressione della giustizia del lavoro
Qualcuno avrà nella memoria
L'esistenza di una magistratura del lavoro non è la magistratura del lavoro era era era semplice era semplicemente costituita da uffici della magistratura ordinaria che si ammantano di questo pomposo nome come d'altronde oggi il pretore del lavoro e anche
Non è altro che un ufficio specializzato della magistratura ordinaria
Solo che noi pretore del lavoro l'abbiamo rimesso in piedi dopo che era completamente scomparsa anche qualche dunque forma di giurisdizione spedì di amministrazione speciale della giustizia
Il regime fascista c'era quando iniziò ce l'aveva ed erano i probiviri industriale che l'aveva addirittura designati dai sindacati prima eletti poi in una fase successiva designati dei sindacati
Erano simili a quanto quanto esiste da cento anni in Francia centocinquant'anni in Francia era quante quante esistito ridonda detta ad armarsi diritte in Germania e così via
Vennero spazzati via
E in nome di un principio e qui molto Alfredo Rocco direi unità della giurisdizione e lo Stato ha solo una volontà tutt'nulla può essere fuori dello Stato
E e e e lo Stato si esprime solo con una voce la giurisdizione venne unificata ammettendo solo questa porzione di
Rito speciale
Che che si chiamò pomposamente magistratura del lavoro senza indubbiamente meritare tale titolo
Questo fu anche un ulteriore elemento di burocratizzazione del sistema
Perché l'attività aperte nuziale che e e pane per i denti detto il sindacato oggigiorno anzi spesso sindacato nasce dalle attività perché anziani anche dalla piccola vertenze alita
Venne tutta quanta trasferita in carico ad una istituzione pubblicistica e statalisti Ca'
Come la magistratura direi che con questo che avviene intorno al mille novecento ventotto ricco si salda l'edificio il meccanismo assume caratteristiche profondamente e intensamente statale statalisti che l'idea quindi del sindacalismo di diritto pubblico come un'espressione di pluralismo all'interno dello Stato viene definitivamente tratta
Abbandonata e la costruzione assume quelle caratteristiche per le quali d'altronde poi è nota ed è anche condannata dalla storia
Passeranno molti anni si comincerà a parlare di pluralismo che in fondo era un tipo di cultura che fino a questo dopoguerra fino a dopo la liberazione in Italia era abbastanza poco diffusa
E la conquista di un effettivo pluralismo dei rapporti di lavoro si realizzerà come ho detto uno due decenni a seconda di Ettore fissiamo la pipe il per i il Periodo in cui si in cui in cui avviene definitivamente la trasformazione sì ecco avverrà in quel periodo lì e
Si potrà dire che allora abbiamo liquidato l'eredità corporativo fascista grazie
Molto grazie ragioni per questa sua a relazione così ampia e di grandissimo interesse dove mi pare che il Periodo i problemi concernenti la resistenza hanno rappresentato il perno mi chiamo del dell'intero discorso un perno intorno quale a girato il sono girate le sue considerazioni che hanno tuttavia avuto una radice venne più profonda ero nell'asta storia del notte sociali e della organizzazione del lavoro nel nostro Paese
Da questo punto di vista la sua relazione mi sembra possa prestarsi a varie considerazioni e spero possedesse posso dar luogo anche ad ulteriori interventi proprio per la sua l'ampiezza e la
Difficoltà la complessità del tematiche che sono state afro
Lo i suoi impegni lo costringono a lasciarsi naturalmente lo ringraziamo lo salutiamo in modo che si possa ritenere libero di potersi muovere senza vincolarlo eccessivamente
Io a questo punto darei la parola a dì per dì vi chiederei ancora un po'di pazienza so che i lavori in questo modo sono un po'un po'faticosi ma vi pregherei di resistere ancora medico ai vostri posti per la una relazione che sarà quella di bah Enzo Balboni su pluralismo Autonomie sociali finalismo dello stato del pensiero dei cattolici democratici dopo la quale proporrei di concederci un meritato Black vi prego quindi è ancora un po'di pazienza e do la parola a la collega e caro amico Barboni
Già oggi
Deve essere vostra pazienza non è esaurita
Riprendiamo la riflessione esattamente dal punto in cui la lasciava Giugni non solo per ragioni di cortesia istituzionale è stato opportuno sentire la sua relazione prima della mia perché
Anch'io prendo le mosse da un dato concernente il lavoro e l'economia come momento discrimine rispetto al quale si può intravedere un riorientamento ideale dei cattolici democratici
Dividendo la mia relazione in due parti c'è una prima che origina dal famose già citato radio messaggio di Pio dodicesimo dell'altare del quarantadue sull'ordine interno degli stati
Che poi prolunga la sua capacità
Di orientamento fino alla Resistenza che a mio avviso fa da discrimine
Rispetto all'atteggiamento antico dei cattolici rispetto ai problemi del pluralismo che era invece provvederemo subito organi cinismo etico e rispetto a questo il il dato nuovo serio se volessimo dagli anche una date un giorno nel quale prende costruzione prende identificazione ideologica precisa
è il famoso ordine del giorno Dossetti nove settembre mille novecentoquarantasei
In assemblea costituente nel quale apertamente e senza più guardare indietro
Sì accetta si riconosce si fonda il pluralismo come valore ecco allora che la prima parte delle mie riflessioni si potrebbe chiamare così il difficile commiato dei cattolici dalla dottrina dell'organici Isma'e del corporativismo
Con quelle straordinarie intuizioni dei tempi che la gerarchia ecclesiastica sa sempre cogliere il radio messaggio di Natale del quarantadue che cade esattamente a metà della guerra
Lascia intuire un possibilità di riorientamento della gerarchia
Nei confronti del problema della democrazia che non sarà affrontato immediatamente lì sappiamo tutti che viene affrontato due anni dopo quando ormai la guerra sta per concludersi e l'esito in qualche modo è già
E già ipotizzabile in una certa direzione ma fino ad allora nel quarantadue che cosa si fa
Sito cominciano a fare di riassestamento i anche rispetto al depositi ideologico della chiesa la quadra decimo anno è soltanto del mille novecentotrentuno
In cui e la dimensione corporativa di cui ancora nel quarantadue un breve messaggio ci si sforza di mettere in luce dietro segnalandomi resi residui profili positivi
In un quadro apertamente dichiarato di Inter classismo e di ricerca dell'armonia c'è questa parola armonia ripetuta diverse volte nei testi questo è il punto di partenza del radio messaggio pontificio del quarantadue con qualche rettifica esso viene ribadito una rettifica in senso di una maggiore apertura ne visita imposte ai tempi nuovi nera di o messaggi
Sempre del tempo di guerra dedicati alla pace nel mondo e alla collaborazione tra le classi già indicata nel titolo nel mille novecentoquarantatré e come dicevo al problema della democrazia nel quarantaquattro
Ma ancora nel punto più avanzato in qualche modo di una congiunzione ideale
Possibile ma pur sempre problematica tra cattolicesimo e democrazia che avviene nel radio messaggio del Natale quarantaquattro viene ribadita l'unità organica e organizzatrice di uno vero popolo come definizione dello Stato
Tale punto di vista anzi un tal modo di leggere la storia non sarai mai completamente abbandonato
Dalla Chiesa della gerarchia perché di quando in quando nei momenti topici riemerge RAI farà sentire ancora alte nitida la sua voce anche se con coloriture diverse
Pensiamo agli interventi molto duri argomentati di padre Messineo alla settimana dei cattolici del fine di Firenze quarantacinque che solleva robuste critiche
Poiché l'Ulivo richiamare così
Ai fondamenti costituzionali della democrazia
Pensiamo anche all'intervento in quella sede molto ispirato dal punto di vista dottrinale di una persona di straordinaria levatura anche morale come il cardinale Elia Dalla Costa
Che fa un fortissimo richiamo ai valori religiosi ecco ma anche gli mantiene una solidità di impianto cattolico molto forte e più avanti nel tempo in una convegno importante cinquantuno che la Settimana sociale dei cattolici dedica Genova presidente Siri alla categoria professionale organizzata le cose che ha appena citato Giugni
Ci tornerò sopra perché quello è un altro dei punti di riorientamento perché for finalmente arrivano nell'ambito della cultura cattolica persone che hanno o una profonda cultura
Nuova ecco divi che Mengoni che pure non è un rivoluzionario ma almeno riesce a fare entrare si chiama il diritto di sciopero la sua relazione l'idea che lo sciopero è un diritto dentro a quella che era una cultura poco recettiva di queste
Distinzioni ma siccome
La chiesa e la gerarchia riescono benissimo e c'è una provvidenza evidentemente che cura queste cose a muoversi su entrambi i piani
Una persona che certamente non aveva
Istinti in quel momento rivoluzionario dei tempi nuovi come padre Gemelli rettore della Cattolica riunisce intorno a sé un gruppo di persone assegna dei compiti di
Prima approva di primo approfondimento del del radio messaggio del quarantadue e ha don Giuseppe Dossetti che in quel momento e assistente ordinario alla Cattolica non è giungere Giuseppe Dossetti ancora
Viene affidato il compito di scrivere una relazione sulla famiglia che poi verrà pubblicata nel quarantacinque che però è tutta
Dentro la cultura tradizionale molto dentro la cultura tradizionale ci sono soltanto un certo tipo di aperture ma se voi leggete due testi
E può Chechi e rispetto ai quali ci sono soltanto pochi anni di differenza questa relazione sulla famiglia intesa come un corpo intermedio forte ecco il corpo intermedio più solido
All'interno della struttura organizzata e lo stato e gli interventi di Dossetti in Assemblea Costituente c'è un abisso in mezzo c'è anche non so quanto
Quanto culturalmente decisiva dal punto di vista dei testi ma certamente culturalmente decisiva per una maturazione forte in senso diverso la partecipazione fisica materiali di Dossetti che uno dei pochi che partecipano concretamente alla resistenza sulle montagne del reggiano e darà poi una testimonianza forte
E la la citerò in fondo all'assemblea costituente di questo impegno personale e detto tra parentesi e lo sappiamo tutti c'è qui Paolo Pombeni che
Uno
Se non forse lo storico più profondo di questa che ha toccato bene queste cose la chiamata di Dossetti dentro il gruppo dirigente democristiano avviene come come stazione per il fatto che lo così se lo considerava una rappresentante della resistenza del Nord un ignoto bravo ragazzo che avremmo messo lì come tanti altri non sapendo questo che cosa portava dentro perché
Ecco che
Portare entro di sé
Un qualche modo una bomba oppure uno era una Pd tabernacolo vivente quindi ma non lo sapeva il gruppo dirigente democristiano che questo sarebbe avvenuto e viene contatto
Grazie a monsignor Pigneto dalla famosa vicenda del del dell'incidente
Da auto che vi succede viene portato direttamente nella direzione altro che Berlinguer portato direttamente alla vice segreteria
Della democrazia cristiana nel giro di poche ore senza nemmeno vedere De Gasperi che che era l'unica cosa che gli era stato promesso come collegamento con le istituzioni dico questo perché il
Voler ribadendo un'altra cosa
Che la gerarchie la Chiesa si muovono consapevolmente sui due piani perché l'entrata la vocazione di retta dei Dossetti dei Lazzate dei la Pira partecipare alla vita politica avviene su chiamata su richiesta in qualche modo subordine
Morale che proviene direttamente
Dalla gerarchia
E
è interessante vedere che c'è un lungo periodo nel quale tutta questa intellighenzia cattolica che io chiamo in modo riassuntivo anche se un po'rozzo dei cattolici democratici accetta per tanto tempo la stessa terminologia ideologica fortissima dei corpi intermedi e qui c'è una si legge sì volutamente una terminologia polemica nei confronti della rivoluzione
Giacobina dell'ottantanove contro la legge riesce a Pegli del novantuno contro il divieto di ricostituzione di entità intermedie tra cittadini individuo e lo Stato detentore della somma del potere pubblico
Una cambiamento di stile di cultura viene però molto in fretta cioè la capacità di riorientare sì ma non in modo superficiale in modo profondo e già evidente in ali in un in testi che sono subito dopo
La l'approvazione anzi la discussione l'Assemblea costituente e già ad esempio Antonio Amorth addotta immediatamente il concetto di formazioni sociali che era appena stato presente nell'ambito della della discussione in assemblea costituente questa vicenda interessante perché e lo vedremo fra un po'mente di fronte naturalmente dovendo impiegare pochi minuti debbo andare velocemente saltando diversi passaggi mette di fronte due
Weltanschauung completamente diverso quelle di De Gasperi e quelle di Dossetti che nonostante alcuni tentativi realistici che sono stati fatti vedere
Che fondo queste persone erano due facce da accordi avendo avuto l'occasione in questi ultimi mesi di di studiare un po'approfonditamente queste cose avendo avuto anche la fortuna di parlare in diverse occasioni direttamente con don Giuseppe
I due erano effettivamente portatori di due concezioni opposte perché opposta è stata la valutazione che dividendi
L'uno e l'altro hanno dato della vittoria del diciotto aprile del
Del mille novecentoquarantotto
Nella storiografia Lucianone cartografia nella in quello che che succede anche nella letteratura giornalistica o delle riviste mensili di quest'estate
Si è soliti dire che era stato De Gasperi ad aver avuto le intuizioni giuste in sintonia con i tempi dati del dopoguerra e coreggente obiettive del Paese
E che pertanto era Luigi vincitore politico della contesa mette il suo antagonista aveva anche emblematica mente sul piano della storia personale
Chiuso la sua vicenda con le dimissioni che significavano pure l'abbandono della politica consumate nei primi mesi del cinquantadue
Ma ha uno sguardo che fosse capace di andare più in profondità potrebbe aprirsi una diversa visione lo dico non semplicemente in modo occasionale ma perché
E il sostegno della seconda parte del mio ragionamento
Che lascia intravedere in un partito di ispirazione cristiana che avesse seguito l'impostazione forte di Dossetti un partito laburista cristiano come fu anche ipotizzato
E in esso il possibile nucleo di comando di un partito democratico non egemonizzato dal Partito comunista e anzi alternativo adesso nei valori nei programmi nel gruppo dirigente ma questo evidentemente un altro discorso ed è una delle ragioni per le quali non ci fu mai Simpatia vera del gruppo dirigente comunista nei confronti del Dossetti ISMU ecco ci fu anzi un contrasto netto di impostazione di fondo perché si vedeva in questo un possibile elemento che di di di produzione di qualcosa di nuovo di qualcosa che non si era di cui non si era mai avuto conoscenza e coscienza nell'ambito della cultura politica italiana ma certamente il gruppo Dossetti hanno aveva quella ispirazione dente questa aspirazione
Non si spiega diversamente il lungo profondo lavorìo ideologico che emerge dalla lettura di Cronache sociali tra i quaranta skater quarantasette cinquantuno agisce da pungolo costante intransigente a volte con toni molto duri nei confronti del governo De Gasperi
Ma al tempo stesso come dicevo la visione l'azione Dossetti Anna rappresentava una sfida verso le sinistre i comunisti in particolare
Una sfida portata per di più sul terrene sulle problematiche a loro più congeniali chi sfoglia
Cronache sociali vede che è un giornalismo fra l'altro di grandissima profondità le inchieste sui salari le inchieste sulla disoccupazione l'attenzione alla politica estera al movimento laburista inglese al movimento democratico americano
Sono molto attenti ai le scelte politiche generali tuttavia volute con grande determinazione dal gruppo dirigente democristiano fermamente diretto da De Gasperi si volsero in altra direzione a cominciare da quelli importantissime in politica estera nella concertazione
Via le alleanze militari
Per proseguire con una politica economica decisamente liberiste rigorista
I cui Alfieri furono Einaudi Corbino e Pella
Mentre gli obiettivi si estrinsecava con in una lotta senza quartiere all'inflazione nella stabilizzazione monetaria nel rifiuto di un'imposizione fiscale straordinaria
Negli aiuti e incentivi per l'imprenditoria e infine in un ancoraggio solido con i ceti medi
Quanto appena accennato è ben noto e gli storici naturalmente sono hanno dato un giudizio che sostanzialmente quasi direi nei dettagli condivisibili
Ma definiti questo modo alla problematica
Del nostro tempo delle del del del tempo di cui mi occupo e vorrei appunto dare un qua qualche Pic piccolo contributo per il quinquennio quarantatré quarantotto
A questa a questa strada questo percorso vedere come l'intellighenzia dei cattolici democratici riuscì più o meno consapevolmente a modificare il quadro di riferimento culturale
Di alcuni termini basilari del discorso sociale e giuridico e politico
Riuscendo a provocare a un po'più alto lì e al più alto livello
Una deviazione di itinerario ed anzi una mutazione concettuale di grande rilievo che riuscirà a depositarsi nel testo costituzionale stabilendo talune formule letterari innovative particolarmente felici
Tali da abbandonare immediatamente
Da segnalare immediatamente che l'abbandono delle formule dello Stato savoiardi laboristi e lei liberista poi piegato dal fascismo le sue esigenze dittatoriali
Era netto e irreversibile
Ma rinnovazione era drastica anche nei confronti del consolidato depositò ideologico della Chiesa e della sua dottrina sociale ancora ferma i concetti di cito tra virgolette sano corporativismo
Armonia tra le classi difesa ad oltranza dei corpi intermedi e conseguente scarsa considerazione per lo Stato questa è un'antica questione e finalizzazione dell'uomo e della società addizione quindi eccetera del tutto una visione non laica non e rispetta come del resto ci si poteva attendere da una dichiarazione ufficiale di Pio dodicesimo del quarantadue
In questo insegnamento la stessa autorità statale esibiva come insopprimibile valore quello volto al mantenimento dell'ordine se voi prendete i testi che ho citato il primo dei compiti dello Stato
è sempre il mantenimento dell'ordine
Poi e ed è un ordine finalizzato è l'ordine per il consolidamento e la pace sociale vista nel contesto che abbiamo detto e per la realizzazione di un bene comune incentrato sul destino trascendente della persona umana sotto la guida della chiesa
X lire riorientamento che avviene dopo la Resistenza prende a mio avviso questo titolo
La libertà il personalismo comunitario in ambiente pluralista e la giustizia sociale sono i contrassegni della Repubblica nata dalla Resistenza questo è il riorientamento forte
Che avviene tuttavia in un modo che al vi dirò non
Duro non con contrasti aperti
Morendo si invece per linee interne senza clamorose rotture o polemiche aspre gridate verso la chiesa e la gerarchia verso il giacimento culturale concettuale cattolico proveniente dalla tradizione c'è un gruppo piccolo ma ha ardente per fede straordinarie capacità intellettuali che riesce nel tentativo di dare quel colpo dolce ma deciso di timone che provoca una virata nella rotta di questa grande e pesante nave era una nave che aveva due mila anni di storia
Dei dentro di sé e ai concetti che ho detto prima anche erano ora racchiusi in quella dimensione organico armonica corporativa subentrano allora quelli della sanità del conflitto sociale
E politico l'ha detto anche bene a Tripaldi prime correlativamente della libertà di organizzazione sindacale
Diritto di sciopero nonché su un piano diverso il diritto di dei cittadini di partecipare nei partiti attraverso di essi alla determinazione della politica
Nazionale su tutto ciò avrà decisiva influenza la rottura dell'unità sindacale ad egemonia comunista e la nascita della CISL a guida democristiana
Che potrà valersi del impulsi ideologico i nodi di normativo di un uomo di primo ordine quale fu Mario Romani che si era formato negli Stati Uniti su una diversa concezione quella spesa alla quale se richiamato Giugni
E sul piano del diritto del lavoro nella visione moderna e rigorosa anche sul piano del diritto civile perché che è quella di Luigi Mengoni cioè le cose cambiano quando i cattolici cominciano a mettere in campo delle persone che non hanno una cultura giuridica approssimativa in qualche modo sbriciolano semplicemente con formulette giuridiche le cose che la Chiesa gli dice di far fare ma quando Mengoni con coraggio all'interno della Settimana sociale dei cattolici a Genova cinquantuno preceduta da Siri viene a dire che il diritto di sciopero c'è la prima riga dell'articolo quaranta è una conquista dei lavoratori e rispetto a questa l'azione e l'attenzione che la Chiesa deve essere un'attenzione positiva perché indietro non si torna ma non si torna indietro nemmeno concettualmente perché il rapporto di lavoro tra l'uomo Pietro l'uomo lavoratore l'imprenditore ha una sua caratteristica particolare per il fatto che la dimensione effettiva dei rapporti di forza tra i soggetti ridondanti e sul piano del diritto civile e quindi c'è una posizione speciale rispetto a questa alla quale va data
Un'attenzione particolare né in un contesto nel quale monsignor Pavan rappresentante Della chiesa tradizionale ancora parla di categorie professionali organizzate e se potesse direbbe che il corporativismo era un elemento positivo e verrebbe esibito il fatto che Francesco Vito persona di di grande equilibrio e serietà era all'interno delle corporazioni i rappresentanti dei lavoratori del mare questo dava la dimensione in qualche modo della combinazione degli elementi che venivano portati davanti e coma rispetta questo Intini scendono in campo
Persone di una qualità nuova e quindi la sanità del conflitto sociale e politico
è il primo elemento rispetto al quale si vede che la nave ha cominciato a ruotare
La propria rotta e poi ci sono tutti i discorsi sui quali si potrebbe andare molto molto lungo io ho fatto nelle schede che avevo aggiunto un'antologia che sarebbe addirittura straordinaria infinite eccessiva addirittura poi parlerò di un sovraccarico ideologico sulla finalizzazione dell'economia al servizio dell'uomo secondo l'insegnamento di Vito
Sulle possibili
Limitazione alla proprietà individui tra la proprietà individuali in relazione alla funzione sociale
Fatto sempre a questo proposito l'ho già fatto in un altro convegno dedicato a Mortati una specie di di di piccolo qui Sala alla leggendo tre righe in sfidando le persone ma non voi che siete
Studiosi a indovinare chi le ha scritto le due righe sono eliminare i grandi con prezzi capitalistici privati dannosi e pericolosi alla società è un retto funzionamento dell'economia
Frantuma
Frantumare moltiplicare quanto più possibile la proprietà private evitare il fratello della disoccupazione attraverso il solo modo possibile cioè un'economia rigorosamente controllata dallo Stato in cui lo Stato abbia eventualmente una larga diretta
Partecipazione chiedo detto pericoloso rivoluzionario che nel quarantacinque scrive queste cose e Giorgio Ballatore Paglieri
Quello che poi scriverà nel quarantotto un testo di commento alla costituzione molto attenuato rispetto invece alla rigoroso mantenimento di una traiettoria coerente che invece manterrà
Antonio Amorth per quello parlo di sovraccarico ideologico ma se andiamo a vedere tutta l'area de di coloro che intervengono nell'economia ma gli stessi i protagonisti del Codice di Camaldoli pare unito Vannoni
Sarà cenno è anche Capograssi sono intrisi totalmente di questa finalizzazione del dell'economia cioè che rispetto alla quale la la scrittura poi degli articoli dal quarantuno al quarantasette della Costituzione non è che una conseguenza totalmente voluta la terza via tra liberismo capitaliste stati di redazione socia al comunista è una vi è una terza via sulla quale corrono tutti si fa fatica a trovare un intellettuale cattolico economista
Del tempo forse c'è soltanto De Maria ecco che che si pone in una posizione diversa rispetto a questo
Poi la e quindi finalizzazione dell'economia al servizio dell'uomo il secondo dei concetti totalmente riscritti il terzo evidentemente la piena valorizzazione delle autonomie sociali o meglio si dice delle formazioni sociali
Eterno introduzione del personalismo comunitario del pluralismo questo l'abbiamo detto tantissime volte
E questo è un contributo intanto di ordine culturale come voi sapete anche qui si vedono entrambi i i momenti Lazzati scrive in quegli anni in modo esplicito come la una persona netta è sicura delle sue idee come era lui apri virgolette dice l'ideale medievale definitivamente caduto
E lo dice nella stessa università nel quale nel mille novecentoquattordici era aperta la nuova rivista culturale dell'Università Cattolica l'insegna di me di validissimo così come invece Gemelli e Olgiati avrebbero voluto
E poi ci sono le e
Le precisazioni di ordine costituzionale sulla struttura dello Stato dia morte ritengo una un pensatore che andrebbe rivalutato all'interno del mondo cattolico sono state straordinarie
I contributi e che in silenzio questa persona fra l'altro molto vicino a Dossetti Dossetti gli è anche personalmente debitore di tanti idee portate cui sul piano tecnico costituzionale in Assemblea costituente che scrive può più tra il quarantacinque quarantasei persone
Piccolo editore cattolico Marzorati un libretto su federalismo regionalismo e struttura dello Stato che diciamo tra parentesi quadre
Coloro che hanno tirato fuori senza nemmeno sapere cosa fosse la parola federalismo avrebbero fruttuosamente dovuto leggere
Ma c'è di più c'è il quarto elemento che ormai è Forte c'è la piena accettazione della democrazia non solo democrazia come procedura
Ma come forma sostanziale del nuovo Stato fondato sulla sovranità popolare e irrobustito nella sua compagine attraverso la legittimazione provenienti dalle masse popolari
Aiutate progressivamente ma senza esitazioni ad acquistare consapevolezza ecco io quando troverò un mio giovane studente bravo gli farò fare una tesi di laurea sulla parola consapevolezza rispetto al percorso ideale culturale dei cattolici democratici morta Tibbs Moro Dossetti e tantissimi altri usano sempre nei momenti topici
Chiave
Il dato secondo il quale il compito della cultura cattolico democratico è quella di far acquistare alle masse progressivamente
Rimasi Catholic consapevolezza del loro Stato e quando lavano Presa saranno in grado di partecipare poi in modo pieno la vita
Politica del Paese
E cioè il le il corollario di tutto quanto detto fin qui è che lo stato che sia di orientato secondo questa direzione
Lo stato meglio la Repubblica ecco anche questa terminologia diverse significativa assume dei compiti danze spesso dei figli
Ma con uno spostamento a mio avviso che a mio avviso segnala l'irrompere di tempi e modalità nuove non è più scolasticamente il perseguimento del bene comune Del Bon umano un simpliciter
Come ancora segnala Dossetti sia nella relazione sulla famiglia del quarantatré sia in quella sua ordinamento e funzione dello Stato ma è vero il cinquantuno
Bensì comincia a farsi strada faticosamente un'idea che emerge tra immaginabili difficoltà che la visione moderna questi tassi moderna che risanare su un piano diverso che non è nemmeno quella di Maritain è quella di mummie di esprit
In base alla quale il perseguimento del bene va individuato e raggiunto attraverso un lavoro in comune con altri a questo punto non è arrivata la cultura cattolica di quel tempo però già riesce a intravedere nelle opere almeno immuni questo questa dimensione dell'altra l'ultima parte del discorso è più
Semplice perché Ara un terreno conosciuto è quella dei conti dei dei fini dello stato di questo di questo ambito mi piace segnalare un dato che e spero di poter riprendere in un lavoro apposito che sto facendo
Delli la straordinaria importanza che acquista dal punto di vista ideologico la controversia Dossetti Carnelutti nel al al convegno dei giuristi cattolici del mille novecentocinquantuno
Perché se ci sono due visioni antitetiche che si scontrano anche duramente l'una con l'altra è questa perché da una parte il per carne lutti lo Stato a ragion d'essere
Perché è un ordinamento capace di produrre neutralmente il diritto mentre l'altro Dossetti si pone in funzione della dimensione finalistica senza della quale non avrebbe senso neppure una partecipazione alla vita politica ispirata ai valori dei principi del cristianesimo
Cioè il suo il suo elemento chiave del ragionamento Guede se noi siamo cristiani cioè se abbiamo un'ispirazione interiore cristiana siamo obbligati a occuparci insieme alla libertà
Insieme alla libertà della giustizia sociale allora questo è un compito che non udibile senza del quale non ha senso neppure la partecipazione in quanto cristiani alla vita politica del Paese per il resto sarebbe la qualche modo l'ordinamento della libertà è un ordinamento che non richiede un di più per il che provenga dalla ispirazione cristiana queste in qualche misura la visione integrale di Dossetti ecco che dalla quale poi sono state aggiunte talvolta in modo non necessario
Delle aggettivazioni ulteriori ma certamente questa ma non è solo sua perché se prendiamo un testo che sarà l'ultimo che cito di il primo
E del che il primo discorso ideologico fatti in Assemblea Costituente dai cattolici democratici nella nell'Assemblea non nella Commissione e lo fa Aldo Moro significativamente al trentun anni inadatto lui questo questo compito ed è il discorso famosissimo del tredici marzo del quarantasette e Moro collega libertà e giustizia sociale
E e e da appunto questa connotazione finalistica alla alla Repubblica individuando tre forme di democrazia
La democrazia in senso politico e dice che non basta la democrazia in senso sociale che è quella che con deve consentire gli elementi fondamentali della vita materiale delle persone ma poi essendo in qualche modo sensibile alla loro ispirazione cristiana è l'ulteriore forma di una democrazia in senso umano per realizzare di fatto il più possibile l'eguale dignità
Di tutti gli uomini e qui ci sono delle lunghe indicazioni a questo riguardo mi piace citare perché la frase
E molto bella del discorso di Moro riguardi riguardo alle formazioni sociali
E la richiesta che i cattolici fanno della necessità di stabilire tra le persone le formazioni sociali da un lato e lo Stato dall'alto dei confini delle zone di rispetto questa è una cosa bella che mi piace ricordare dei confini delle zone di rispetto e dei raccordi e te era la modalità con la quale la democrazia diventava elemento integrativo dello Stato e allora in un modo che era molto precedente
Alle odierne scimmiotta Touré che vere e in qualche modo eccessive colorazione che vengono fatte è in questo contesto che viene riconosciuto il principio di sussidiarietà se voi andate a leggere la definizione data da Moro allora data da Dossetti nell'ordine del giorno del quarantasei troverete anche con termino rigo terminologia giuridica rigorosa la definizione del principio di sussidiarietà come deve essere nettamente inteso ecco per tutte gli aspetti dei quali le formazioni sociali non siano in grado di non si rivelino sufficienti ho già detto prima io non ci ritorno che ci fu forse in quel tempo una sorta di sovraccarico ideologico
In cui le affermazioni di principio fanno premio su un'articolazione alla quale non corrispose quasi per nulla la realtà dei fatti no anche soltanto in divenire in un disegno programmatico
Coerente
L'ultima conclusione chi voglio dare che molto e sentita molto fortemente da questo gruppo dirigente
L'idea umana del diritto
E su questo convengono Moro da una parte Capograssi dall'altra Capograssi scrive nel mille novecentocinquanta negli studi in onore
Di Carnelutti un testo molto bello su quale torna anche Dossetti in modo critico perché tra di loro c'erano anche posizioni di forte contrasto anche tra Capograssi Dossetti sull'agli utilizzi un libertatis ma il vero fondamento della libertà è un altro dice anche dicono entrambi ma dice anche Capograssi dopo in questo
Testo che sulla sulla crisi sul il diritto dopo la catastrofe l'idea forte la stesse i dell'idea umana del diritto che poi pro prende direttamente da Rosmini il diritto è la persona umana
Ma se il riorientamento culturale dei cattolici non sarebbe stato possibile o a mio avviso se non ci fosse stato per almeno alcuni di loro diciamo per la per coloro che svolge la funzione di punta di diamante anche l'esperienza diretta della Resistenza poche pochissime volte Paolo Pombeni Fauré
E più conosce meglio di me gli atti l'assemblea costituente ma credo che poche volte episodi della Resistenza vengono portati all'attenzione dell'Assemblea
Ma in una di queste volte facendo l'oratore cioè sapendo a chi parlava volendo ottenere e giustificare il consenso che i comunisti stavano per dargli sulla sua formulazione di quello che diventerà l'articolo sette
I rivolgendosi a loro e ai liberali perché c'è un momento nel quale i di chiama direttamente in causa e poi Dossetti a RAI arrivi in pubblico a Napoli ha raccontato per la prima volta che dopo il suo discorso sull'articolo sette luglio ebbe le congratulazioni personali da parte di Benedetto Croce
Che che che naturalmente aveva posizione diversa in questo contesto viene ricordato un bellissimo episodio della lotta partigiana sulle montagne del reggiano nel quale un vice-comandante delle di una una formazione partigiana il comma il compagno meglio viene prima ferito e poi sta per morire
E Dossetti si incarica DVD di dare a lui e di nuovo quella parola che vi ho detto prima Lecce allora qualcuno dovette assumersi il compito di far sì che quel sacrificio iniziato con tanta generosità conoscesse anche la suprema generosità quello di consumarsi consapevolmente
Credetti così di dovergli dire che la videro ormai finita per lui e di dovergli chiedere che gli consapevolmente la offrisse per noi
Perché tutti diventassimo più buoni questo aggettivo che viene irriso anche di queste queste settimane perché tutti diventassero più buoni
Più fedeli alla bandiera che serviva amo più disposti a immolarsi come lui per i loro per il rinnovamento d'Italia
Bastarono poche parole perché di comprende sia sentisse
E con gli ultimi esiti sforzi della voce conferma se ciò che gli avevo chiesto ed ecco il punto con il quale voglio chiudere
E noi presenti giura mo'all'ora di fronte a un costo sacrifici così grande così consapevole che avremmo sempre sentito e osservato l'impegno che esso importava per nuovi
L'anelito rinnovatore della giustizia dice a tutti che dobbiamo avvertire la Pressure il gemito del Nuovo Mondo che sta sorgendo del mondo nuovo
E che dobbiamo inchinarci a questo mondo nuovo con religioso rispetto perché nulla venga menomato e tradito il messaggio e il compito che i nostri morti ci hanno lasciato
Le parole fondamentali sono messaggio compito nuove strutture sociali una nuova coscienza di presenza dei cattolici
Dei cattolici nella vita del Paese allora in questo modo
Il messaggio che viene una volta di più riproposto per le continue aria alimentarsi
Il sogno di una comunità politica rinnovata nell'interiorità non formalmente ma sostanzialmente senza di questo anche l'avventura cristiana in politica ovvero con più precisione
Una politica di ispirazione cristiana non avrebbe senso
Grazie barboni anche lui mi pare si sia impegnato in una relazione di quelle relazioni molto dotate di tutto un un retroterra e che meritano di essere meriterebbero di essere commentate
Meriterebbero di essere commentate e parte per parte si tratta di una costruzione di grande respiro anche in questo caso la resistenza rappresenta il i dicevo prima il perno una lente di lettura di vicende che tuttavia la travalicano sia messo in senso cronologico sia dal punto di vista degli degli Effetti prodotti
Mi permetterei di consigliare gli si fa fare questo lavoro sull'uso del termine consapevolezza a qualche bravo studente
Di farglielo fare magari mettendolo in rapporto al termine coscienza
Che nella coppia vescicale consapevolezza e coscienza si può leggere una parte rilevante Biella un filtro di lettura
Di due forse i due culture politiche quella cattolica più sulla consapevolezza quella la coscienza più rappresentativa della di una cultura invece di origine socialista coscienza di classe eccetera e forse protestante
Questo spunto mi sollecita a mi convince ulteriormente della opportunità veramente di ricostruire non solo le storie delle idee politiche ma anche dei linguaggi politici come si sono diffusi caratterizzato il nostro Paese
Grazie dunque ancora molto il con con particolare convinzione io a questo punto come avevo promesso propongo di sospendere per un breve break e di riprendere tra circa un quarto d'ora abbiamo ancora due relazioni di Rugge e di Carducci che sono presenti e quindi il la nostra mattinata si dovrebbe concludere regolarmente grazie
Elezione
E la bellezza del paesaggio
Esercita un'attrazione ovviamente superiore
Da scortare
Nel senso che è arrivato anche il professor Luciani e quindi
Ritengo opportuno
Riprendere l'ordine incominciando dall'uniche doveva parlare
All'inizio della mattinata
Prego accomodarsi successivamente parleranno professor rogge professor Carducci
Do senz'altro la parola a Luciani e il tema della sua relazione unità nazionale principio autonomistico alle origini della costituzione
Scusate ancora una comunicazione dopo queste tre relazioni non non credo non ci sarà assolutamente tempo per una dibattito ho ricevuto alcune richieste d'intervento in particolare sulla relazione di barboni ma questa mattina mi sembra che proprio non ci possano entrare temo che non c'è potranno entrare neanche questo pomeriggio perché vedo che l'uovo è veramente pieno insomma
Tuttavia è stato del vedremo anche in relazione allo svolgimento dei tempi per l'una e mezza e noi dobbiamo concludere perché al a quell'ora è prevista il servizio di se al piano superiore a cui tutti i partecipanti al convegno sono invitati grazie
Grazie
Io per varie ragioni devo delle scuse anzitutto per costretto a alterare l'ordine dei lavori per il mio ritardo
In secondo luogo perché non ho consegnato una copia della relazione ancorché in versione
Provvisoria e parziale
Per problemi di di carattere elettronico insomma ecco probabilmente li abbiamo risolti adesso e può darsi che sia disponibile e più tardi
La la mia relazione
Ovviamente si occupa di questioni che sono che si sono poste alle origini della costituzione
Tocca Problemi tuttavia che sono ancora oggi attuali e probabilmente dobbiamo sottolineare quanto sia difficile ma l'ossessione tempo importante parlare di queste cose oggi giorni così difficili evidentemente per la nostra costituzione
Inizio con la citazione il Comune è un ente pubblico territoriale ausiliario dello Stato che provvede a essere
Così scriveva Umberto Borsi nel Dizionario di politica curato dal Partito nazionale fascista edito nel mille novecentoquaranta quando già la costruzione fascista dell'autonomie locali si era completata era stata lenta ma si era completata nel cuore e aggiungeva subito dopo che fra i Comuni del moderno tipo amministrativo il Comune fascista come quello che si mantiene più rigorosamente nell'ambito de la funzione che gli è propria svolgendo ora in stretto coordinamento con l'azione dello Stato che sua guida il suo tutore
Si rivela sia dal punto di vista logico sia riguarda i risultati pratici il migliore ecco io credo che questa concezione
Anzi sarebbe meglio dire questa negazione fascista delle autonomie locali che sintetizzato molto efficacemente da Bossi questo passaggio debba essere e ricordata sempre quando noi ci interroghiamo sul peso
Che lei rivendicazioni autonomistiche hanno avuto durante la Resistenza la fase costituente
Credo infatti che sia è vero che come ha scritto Pavone e cito la Resistenza è stata pressoché unanime nelle sue prese di posizioni esplicite nel rivendicare decentramento e Autonomie locali
Senz'altro ma si dovrebbe e valutare con molta attenzione se questa posizione così esplicita
Sì radicarsi nell'adesione a un compiuto progetto politico sociale o fosse invece determinata soprattutto da un atteggiamento generale di rifiuto nei confronti di tutti gli aspetti del modello istituzionale fascista insomma il quesito che ci dobbiamo porre questo
E l'esigenza che si avvertiva era quella di costruire il nuovo Stato
Attorno al principio autonomistico
Oppure era quella di diciamo una generale democratizzazione del sistema è chiaro che questo interrogativo centrale
Perché si accogliamo la prima alternativa collochiamo la questione delle Autonomie al centro di tutta la vicenda costituente diventano la chiave di lettura
Di tutt'di tutta la fase costituente
Mentre se accogliamo la seconda alternativa immaginiamo un disegno
Nel quale lo sviluppo dell'autonomia aveva un ruolo diverso non avrebbe costituito una sorta di rinunciabile scenario di fondo ma sarebbe stato concepito soltanto come uno redento ancorché importante ma sette un elemento
Fra i molti che avrebbero dovuto comporre quel disegno
Impostata così la questione mi sembra che sia praticamente impossibile non non avvertire che negli anni che precedettero la Costituente
Si facesse valere soprattutto quel bisogno molto indifferenziato di democratizzazione di cui parlavo prima mentre stava patrimonio caratteristico di alcune soltanto tra le forze antifasciste quella connessione stretta fra democrazia e autonomismo fra autonomismo libertà che sarebbe stata alla base invece della prima alternativa
Non a caso proprio Pavone ha osservato e cito che il minimo comune denominatore del movimento resistenziale
Fu una generica aspirazione a una maggiore partecipazione popolare democratica la cosa pubblica e con questo stesso mi pare si chiarisce bene quale fosse il senso richiamano domani
A parte appunto alcuni settori destinati poi a rimanere minoritari non sia affermava l'idea che la democratizzazione della politica e della società passasse Attraverso autonomismo ma quella tutta fatto speculare che la democratizzazione comportasse di per sé l'autonomismo
Senza poi approfondire più di tanto qualità e quantità del dell'autonomismo
Certamente alcuni episodi concreti della vicenda resistenziale fanno sì che siano comprensibili in prima battuta alcune sopravvalutazione che secondo me sono sopravvalutazione del peso effettivo della tematica autonomistica
E penso in particolare alla questione repubbliche partigiane alla differenziazione territoriale dei partiti e alla strutturazione in senso regionalista dei comitati di liberazione
Questi ultimi due fenomeni sono quelli su cui ha richiamato l'attenzione soprattutto Ettore Rotelli come sapete
Credo che sia difficile però negare che le repubbliche partigiane fossero anzitutto semplicemente come lo scritto Grassi Legnani il frutto di fortunate operazioni militari
Alle quali non si riconnette va necessariamente un progetto politico autonomista in senso forte e cioè intendo pormi se in senso forte non semplice elemento del futuro edificio democratico ha proprio la pietra angolare subì costruirlo secondo la differenziazione l'ho fatto in apertura
Dall'altro penso che il limite stesso dell'estensore pubblicata artigiane fosse imposto più dalle stesse vicende belliche dall'opposizione del nemico
Che da una volontà consapevole la volontà fonte che volesse consapevolmente fondare una comunità spazialmente delimitata destinata a sopravvivere anche alla fine dell'operazione militare
Si può anche dire quindi che essi anticiparono come ha scritto Rutelli in senso democratico autonomistico quello che avrebbe dovuto essere il futuro ordinamento dello Stato italiano
Ma il punto e proprio questo torniamo al quesito iniziale
L'elemento democratico sembrava essere concepito come il primus rispetto all'elemento autonomistico e non viceversa come pure sarebbe stato legittimamente possibile concepire
Quanto alla questione della differenziazione territoriale dei partiti e anche alla regionalizzazione dei CLN
Salto
Nel testo scritto rapidamente argomento perché anche questi elementi ci dicano non siano risolutivi nel nel nel dirci e più di tanto ci dicono che la questione autonomista si poneva ma non ci dicono nulla sulla sua centralità
Ecco non possiamo soltanto per questo per la esistenza di questi elementi cioè dire
Che agli occhi di chi viveva gli eventi il senso della storia di allora andasse nel senso e nella direzione autonomismo democratizzazione e non viceversa
Così come si intrecciava con la questione della democratizzazione e quella dell'autonomismo si legava anche alla questione ovviamente dell'unità nazionale
Io qui preciso che dal mio punto di vista non ha rilievo il problema pur decisivo importante del senso profondo della Resistenza cosa è stata guerra d'indipendenza guerra civile guerra di classe eccetera
Questo anche diciamo non non un non tanto perché le tre letture possono convivere coesistere sovrapporsi quanto perché proprio a prescindere dal da qualunque lettura che si abbracci il tema de L'Unità nazionale rimane sostanzialmente intatto
Quali che fossero le loro intenzioni i protagonisti della lotta resistenziale erano comunque chiamati a confrontarsi con quello che mi sembra problema del dopo
E a chiedersi cioè cosa fare una volta ottenuta la vittoria militare
Su quali basi avrebbe dovuto essere visitata la nuova convivenza civile e grazie a quali strumenti si sarebbe potuta ottenere l'integrazione entro una unica realtà politico sociale di soggetti che erano altamente differenziate
E bene così come coloro che consapevolmente o meno interpretavano la Resistenza come guerra di liberazione dallo straniero non potevano non pensare a come rendere salda la compagine nazionale liberata
E quelli che partecipavo resistenza nati dall'intenzione di sconfiggere un nemico mortale
Interno esterno politico di classe che fosse non potevano interrogarsi sui limiti entro i quali sarebbe rimasto risorta dopo la guerra civile una nazione insomma detto in termini chiari tanto i primi che i secondi e i terzi dovevano porsi il problema dell'unità e questa unità problematica non poteva che essere unita nazionale
Questa presenza di uno slancio forte verso la costruzione di una rinnovata unità nazionale credo sia confermata è dimostrata anche dalla diffusa idea della Resistenza come il secondo Risorgimento squeeze fu soffermato con sua bella relazione ieri Francesco Traniello
Per quanto in fatica come dice Claudio Pavone potesse essere la sottolineatura del parallelismo fra i due eventi storici e diciamo metto tra parentesi tutta quanta la questione del richiamo del fascismo Risorgimento il leader del concordato come atto conclusivo del Risorgimento mettiamola da parte
è il fatto stesso della sua elaborazione della porzione di questa idea del raccordo Risorgimento Resistenza che a mio avviso è rivelatore
La disgregazione sociale e politica che era stata paradossalmente causata dal fascismo paradossalmente rispetto all'intenzione di origine evidentemente sollecita il reperimento di nuove ragioni dello stare insieme
E nella direzione dell'ottenimento di una unità che era stata solo promessa ma non era stata realmente ottenuta quasi cento anni prima
Credo sia interessante notare che qui non giocano pienamente quella che è stata definita l'ansia di radicamento la ricerca spasmodica delle origini
Che nel solco dell'aspirazione alla lunga continuità hanno segnato la storia di un secolo ventesimo teso e certo non solo in Italia a dimostrare l'esistenza di una storico reale unità del popolo che fosse sottesa alla giuridico-formale unità dello Stato
Sulla vita giuridico-formale lo Stato non c'erano dubbi si cercava di dimostrare l'esistenza sottesa a questa età giuridico-formale dello stato di una reale dello storico reale unità di poco e questo lo si faceva ricercando lunga continuità qui no
Non gioca questo elemento non gioca pienamente perché
Perché l'accostamento della Resistenza Risorgimento avviene in chiave critica e nella consapevolezza che proprio l'insufficienza del più antico dei termini della coppia costringono a un passo indietro della storia di qui anche la questione dell'altro risorgimento sesso
Non solo dunque era necessario riannodare i fili recisi dal fascismo non solo era necessario riprendere ma era in imprescindibile
Raddrizzare correggere un'opera che sin dall'inizio presentava di difetti di costruzione ed è per questo che riteneva richiamate Risorgimento in questa chiave
Ho l'ho già detto appena adesso che la centralità della questione dell'unità nazionale non viene meno quale che fosse la scelta compiuta in ordine all'alternativa fra resistenza come Guerra d'Indipendenza resistenza come guerra civile o come guerra di classe e la stessa conclusione a mio avviso si deve raggiungere quando l'alternativa in giuoco e quella fra visori
Detta e Risorgimento e o resistenza come movimento verso l'unità un'altra alternativa classicamente posta nel dibattito storiografico
è chiaro infatti che le due spinte almeno nella Resistenza convivevano
E credo lo vedremo fra poco che non potessero convivere perché il progetto di unità che si sarebbe venuto delineando di fatto era quello che fondata questa unità fra l'altro proprio sul sul possente valore integrante dei diritti
Anche i diritti di libertà starei per dire anche soprattutto per alcuni dei partecipanti
Dei diritti di libertà certo non solo
Nessuna concezione del Risorgimento comunque giustificava l'idea che sarebbe stato possibile riprendere il filo interrotto di un processo storico che senza il fascismo avrebbe potuto giungere al suo piano a compimento
La sfida infatti mi sembra molto molto più alta si trattava di trovare un fondamento nuovo e diverso dell'unità nazionale perché quello fornito dalla vicenda risorgimentale non si era dimostrato sufficientemente saldo
E di conseguenza come in tutte le fasi storiche di questo tipo anche allora si trattava di rinvenire o addirittura di costruire dei fattori di integrazione capaci di tenere insieme la società civile proiettando il nuovo vincolo sociale sul piano della politica e delle istituzioni secondo meccanismi analizzati
Da molti da sociologi da storici ed altri e tra i costituzionalisti soprattutto da Rudolf strumenti
Ciò che comunque mi sembra un deve essere dimenticato e che tanto il modo in cui il problema dell'unità nazionale si poneva quanto le forme possibili di soluzione che concretamente si prospettavano
Erano largamente indipendenti dalle intenzioni soggettive delle forze politiche e anche dalla loro lettura del significato della fase storica che si stava svolgendo
Vedremo fra poco che al di là e e oltre questa intenzione queste letture pesavano delle esigenze oggettive che chiamerei proprio di carattere sistemico
Che riducevano gli spazi di scelta degli attori politici anche a prescindere dalla concreta avvertenza che questi avessero del fenomeno cioè dell'esistenza di questi fattori oggettivi
Quindi chi nell'analisi della fase pre costituente costituente assume il punto di vista del diritto costituzionale e e della sua logica Glock faccio io ovviamente per ragioni di mestiere
E si deve a costare alla discussione sulla lettura della Resistenza nella consapevolezza del rilievo direi dirimente di questi elementi oggettivi
Ora centralità della questione l'unità nazionale in via di principio però il problema della costruzione di questa nuova unità nazionale avrebbe potuto essere legittimamente risolto sulla base di un progetto incentrato sulla scelta autonomistica
Perché perché ha ragione Umberto Allegretti quando scrive che è soltanto in virtù di una vera e propria semplificazione teorica
Che nella discussione politica successiva l'unificazione si è affermata l'idea e cito ancora della identificazione tra unità nazionale e forma unitaria dell'organizzazione sono due cose diverse
Si può tranquillamente fondare unità nazionale partendo dal basso teorica
Abbiamo anche sentito a favore di questa ipotesi in astratto sembravano militare fra l'altro almeno due buone ragioni e una di carattere storico e diciamo così tutta italiana e l'altra di carattere più propriamente generale generale teorico la prima ragione si radicata nella quella che mi sembra l'acquisita consapevolezza dei guasti che erano stati prodotti dalla piemontesi d'azione forzata dell'Amministrazione della società
Questi guasti va be'erano stati questo diciamo un tema classico di di buona parte del pensiero meridionalista come come si sa è su di esso si basava una lettura revisionista e alternativa
Non
Celebrativa del Risorgimento come fatto militare di conquista più che come lotta nazionale di liberazione di indipendenza
E quindi prendendo atto dei limiti dell'Unità risorgimentale imposta dall'alto si sarebbe potuto spingere alla costruzione di una vita diversa edificata dal basso la seconda ragione stava il rapporto di equivalenza che da molto tempo una parte del pensiero politico aveva instaurato fra libertà e federalismo Libertà e federalismo libertario autonomismo questa tradizione
A ascendenze fuori d'Italia in Italia è stata molto viva sin da Cattaneo anche da prima ovviamente ma Cattaneo e normalmente ricordato anche le antologie del federalismo l'autonomismo il primo autore rilevante perché è da allora che il problema viene posto al centro dalla discussione e ha trovato ovviamente alimento in alcuni filoni del pensiero meridionalista e di quello liberaldemocratico socialista libertario penso a Salvemini a dorso trentina Spinelli tanti altri a tutte queste posizioni comunque è comune l'idea dell'esistenza di un continuum tra federalismo libertà e democrazia che alla fin fine prende queste tre espressioni sostanzialmente sinonimi che
Cito qui una definizione di federalismo data da uno dei massimi studiosi massimi esperti inno che geniale Lazard
Che lo definisce come il termine generico perciò che potremmo definire come l'interconnessione tra auto-governo e partecipazione al governo ecco come vedete lo spazio semantico occupato da questo termine pressoché sconfinato
Finisce per essere e violetta globalmente in senso in senso democratico
Accogliendo questa impostazione quindi la questione federalista autonomista si poteva tranquillamente collocare al centro del progetto politico di costruzione di un nuovo ordine se io cerco l'unità nazionale fondata sulla libertà e la libertà equivale autonomismo federalismo perché non partire dal basso
Perché appunto questa questo progetto avrebbe riassunto in sé fondandosi sull'autonomismo tanto la questione della libertà che quella dell'unità in una sintesi che sembrava l'unica sintesi ragionevole
Le cose non mutarono significativa niente se si parlava di federalismo di autonomia ovviamente per ragioni che adesso non posso sulle quali non posso
Ritornare
Ecco nessuna di queste due ragioni però fu sufficiente perché la questione autonomista divenisse realmente centrale nel dibattito politico che precedette e e che accompagnò la formazione della Costituzione repubblicana
Non potessero la prima la questo della Piemonte situazione perché in realtà la natura artificiale forzata dell'unificazione era lamentata come un vizio d'origine ed era un insorge diciamo veramente grave ed era un vero problema politico soltanto in alcune parti del paese
E quindi il problema davvero era quello molto più semplici di bloccare qualunque tentazione separatista
Che attraversasse percorresse queste parti del Paese e questo fu puntualmente fatto saggiamente con la concessione delle autonomie speciali addirittura prima della costituzione
Non poteva essere sufficiente però neppure la seconda la seconda ragione cioè la connessione stretta tra autonomismo libertà e democrazia perché perché questa posizione teorica era era condivisa anzitutto da da una frazione minoritaria delle forze politiche secondariamente non andava che non va
Tuttora esente da critiche
Quanto al braccio
Di ampiezza di quella teoria io credo che non debba essere sopravvalutata la sua ascendenza cattolica
Perché se fosse vero questo anche la democrazia cristiana si sarebbe dovuta collocare supposizioni rigorosamente autonomiste in quel senso il che avvenne invece soltanto in parte
è chiaro e si sa che il principio economista sempre avuto un'importanza notevole la tradizione politica cattolica e però mi pare solo perché questo principio si collegava ma senza coincidere di col principio della sussidiarietà
Oggi il principio la sussidiarietà voi lo possiamo definire in questo modo grosso modo principio secondo cui le stanze di governo di livello più elevato possono esercitare i propri poteri solo quando e solo nella misura in cui le stanze inferiori non sono in grado di soddisfare in modo altrettanto efficiente
Le esigenze qui pubblici poteri sono chiamati a dare risposta c'è un problema di distribuzione verticale del potere tra livello locale
Però non era soltanto questo la tradizione cattolica ovviamente più sigaretta qui debbo credo di avere soltanto una decina di minuti adesso non so quanto circa
Video tagliare richiamo rinvio allo scritto
E per dimostrare che tanto nell'enciclica quadrati esimo anno quanto nella Rerum Novarum di fosse una idea di sussidiarietà molto più ampia già in altre occasioni mi è capitato di scrivere che in questa impostazione importazione del magistero papale il principio di sussidiarietà assume una duplice valenza da una parte si fa paradigma coordinatore dei rapporti fra Stato e società civile cioè riguarda i rapporti Stato società civile ed è proprio il modello di strutturazione di questi rapporti e impone in quanto paradigma al primo allo stato una funzione meramente suppletiva nei confronti dei meccanismi di autoregolazione della società
Dall'altro questo principio opera come modello di ripartizione delle competenze tra i vari livelli pubblici di governo la lettura e la definizione che abbiamo visto darsi oggi alla luce di Maastricht
E mi sembra evidente che nel magistero papale la riflessione assumesse come centrale ed essenziale la prima valenza la prima idea
Sussidiarietà come paradigma ordinatore dei rapporti Stato società civile
In armonia con la tradizione del socialismo cattolico d'arresto
L'estensione del principio di sussidiarietà anche al campo di organizzazione di pubblici poteri mi sembra perfettamente coerente con questa premessa se volete ma per l'appunto è qualcosa che viene desunto da queste premesse è una conseguenza secondaria rispetto su presupposto primario
La lettura puramente organizzativo istituzionale del principio non è conforme a questa tradizione di pensiero allora
Ma tradizionale la quale dista autonomismo istituzionale solo uno dei corollari della sussidiarietà e si inscrive in un disegno molto più complesso nel quale si uniscono molti altri elementi
Teoria dei corpi intermedi dottrina della rappresentanza professionale ideologia dal solitari Daris solidarismo scusate concezione naturalistica della famiglia eccetera eccetera
Quindi sale Soriano diamo le fila del discorso tutto questo vuole dire che ai cattolici all'epoca nel periodo costituente non poteva sembrare appagante una prospettiva diciamo focalizzata su questo aspetto del principio di sussidiarietà sull'aspetto diciamo organizzativo istituzionale
E quindi è vero che le idee ricostruttive della democrazia cristiana del quarantatré documento di straordinaria importanza qualificano le regioni come cito la più efficace garanzia organica della libertà però non è meno vero che le concepiscono come enti oltre che autonomia anche soprattutto cito rappresentativi amministrativi degli interessi professionali
Tanto che si immaginava che il quello che si chiamava il corpo rappresentativo della regione dovesse fondarsi prevalentemente sull'organizzazione professionale
Per quanto coi riguardava i comuni sapete che l'organo rappresentativo dei Comuni nelle idee ricostruttive veniva concepito come un organo fondato sul principio della rappresentanza dei capifamiglia sì pensava al voto dei capisce
Questo intreccio fra autonomismo e altre suggestioni ideali autonomismo organizzativo istituzionale ed altre suggestioni ideali sullo sfondo credo non potesse essere espresso in modo più chiaro
Diciamo limpido
Della democrazia cristiana quindi la costruzione della democrazia attraverso una Rete una cascata di corpi politici esclusivamente politico amministrativi autonomi non poteva sembrare una prospettiva appagante perché l'autonomismo politico era solo un aspetto solo elemento
Solo una frazione di un più ampio e complesso disegno culturale e sociale che era atteso soprattutto a valorizzare forme di rappresentanza diversa da quella politica incentrate su qualità come quella di lavoratore di componenti del nucleo familiare eccetera
Che non potevano annullarsi nella qualità comune e astratta di cittadini
Il dibattito sulla seconda camera e sul sistema elettorale da dare la seconda Camera e diciamo labile
Manovra politica di Togliatti da questo punto di vista sono rivelatori di come si risposa a questo progetto
Alla fine dei conti insomma questa posizione che ho chiamato autonomiste in senso forte o intransigente mente autonomista quella che puntava sulla costruzione della nuova unità nazionale partendo dal basso attraverso lo sviluppo dell'autonomia e politiche
E soprattutto la posizione che puntava al processo federativo
Erano destinate a restare confinate alcuni settori ognuno Licari parte del Partito d'Azione parte partiture pubblica
Ora
Credo che non si possa dare torto a chi fra l'altro h sempre criticato le l'equivalenza e l'equazione
Libertà scusate autonomia Isma'libertà autonomismo
Democrazia
Ci sono ragioni che
Sono stufo nello scritto
Per le quali mi sembra che sia molto più prudente revocare in dubbio questa connessione stretta ovviamente parlo di autonomismo politico laddove invece l'autonomismo amministrativo è altra cosa
C'è una connessione imprescindibile tra autogoverno amministrativo locale
E democrazia mentre invece non c'è questa connessione stretta tra autonomia autonomia politica e democrazia tutto sta a cuore a distinguere tra autonomia amministrativa autonomia politica
Tento di farlo
Nemmeno in questo scritto in un altro
Però insomma
Il tempo è tiranno
Quindi anche per questo
L'idea di fondare la costruzione internazionale sulla nel pieno dispiegamento nel Principato mistico non poteva essere convincente
E
Credo peraltro che non sia certo per questi dubbi teorici
Che la questione dell'autonomismo non fu posta al centro della discussione politica negli anni precedenti la Costituente mi sembra infatti che urge se ero ben altri problemi da questo punto di vista rinvio alla lettura istruttiva del bollettino di informazione documentazione del ministero per la Costituente nel quale di autonomismo e di regionalismo si parla pochissimo nella rubrica nella rassegna la stampa se n'era la la piccola rubrica età che compare ogni tanto ma poi non c'è altro ci sono interventi di personaggi di secondo piano
Mentre viene dedicata un'attenzione straordinaria la questione della legge elettorale politica la questione dell'idea di costituente
Alla questione
Dei dei dei diritti economico sociali dell'assetto dell'economia e questo vuol dire che insomma
La questione autonomistica era costretta d'accatto
Ma era
Non tanto se non era il frutto diciamo di questi dubbi teorici che solleviamo noi adesso
Se non era il frutto di mera disattenzione che cos'era che spingeva i costituenti e prima ancora che sposerà che spingeva nel dibattito precedente
Parliamo oggi
A una sostanziale messa non mi è stato accanto ma mise in secondo piano
Del principio autonomistico mi sembra che fosse il diseguale sviluppo sociale politico soprattutto civile delle diverse parti del Paese
Un nuovo una diseguaglianza che vendeva azzardata non solo la scelta in favore del federalismo ma sconsigliava addirittura la collocazione dell'autonomismo al centro del disegno costituente non poteva essere quella di primo detto la pietra angolare sulla quale costruire l'edificio
Urgeva poi la questione della legittimazione
Per le forze politiche
Come sa sappiamo perfettamente le forze politiche che erano chiamate a costruire il nuovo ordine non potevano dare per scontata questa legittimazione e anche qui semplifico la fondarono sul paradigma antifascista come ha detto Antonio Baldassarre ma questo paradigma antifascista
Era sufficiente in una prima fase veramente limitatamente fondativa del nuovo ordine ma era necessario tra scenderlo per costituire altre ragioni dello stare insieme e tutto questo si poté fare soltanto accogliendo la scelta in favore di un'Assemblea costituente che sarebbe stata la sede per definire valori comuni perché non bastava più l'accoglimento semplice di quel paradigma antifascista
è chiaro che la scelta a favore della Costituente molti avevano come dire facevano pesare una visione giacobina del del sistema politico de la democrazia ma la la Costituente era veramente un passaggio imprescindibile fu
Fu assolutamente necessaria solo nella Costituente infatti le varie posizioni si sarebbero potute confrontare solo grazie alla Costituente il tentativo identificare valori comuni di riferimento avrebbe potuto avere successo
E proprio opzione in favore della Costituente però poneva al centro della discussione politica il tema dell'unità
In questo nuovo senso condannando una posizione marginale quello della differenziazione e dell'autonomismo in altri termini urgeva identificare ciò che era comune piuttosto che garantire ciò che diverso
L'autonomismo non veniva rifiutato ma si collocano in secondo piano
Oltretutto se noi non accettiamo
E spero riteniate ben cinque minuti se non accettiamo definizioni onnicomprensive come quella di Lazar
Ci accorgiamo che il
Terminato Nomisma il termine federalismo
O connotano principi sostanzialmente vuoti nel senso che si possono tradurre in regole distributive di competenze e di poteri ma questi termini ripeto se non ci applichiamo di quelle definizioni onnicomprensive non ci dicono nulla sui valori sostanziali che sono connessi all'esercizio di quelle competenze né altri termini se io dico federalismo non dico nulla su quali sono poi i diritti che vengono esercitati nella concreta formazione politico sociale che si dà una assetto federalista ma non lo so
Invece nel secondo dopoguerra si affermò modello di costituzione totalmente nonché il segnano nel qual era imprescindibile fondarsi su principi fondamentali sostanziali che non solo formali pieni di contenuto non vuoti perché anzitutto perché i sistemi politico-sociali hanno bisogno spasmodico di garantirsi da entità
E una chiara diciamo il sistema coesistere solo si poggia su una chiara identità i principi fondamentali sostanziali sono appunto al lo stesso tempo simboli immaginerà tori di quella identità
Questo rapporto fra identità
E principi fondamentali sostanziali era molto chiaro già Pellegrino Rossi e qui cito rinvio allo scritto un passaggio del suo corso diritto costituzionale che tende alla Sorbona nel mille ottocentotrentasei mila ottocentotrentasette un peccato non leggerlo perché è veramente bello ma insomma dove troverete nello scritto
Se questo se tu se la connessione tra identità e principi fondamentali sostanziali era avvertita da Pellegrino Rossi figuriamoci quanto poteva essere importante e decisiva nel momento in cui si costruiva il nuovo nel secondo dopoguerra
Soprattutto quando fu chiaro che il sistema si avviava entrare in quella che chiamo la grande Korine democratico pluralistica
Perché perché siccome molti credono che questa koinè sia retta da principi identici non solo parzialmente differenziati ma identici sotto ogni cielo e ogni latitudine chi fa parte di questa koinè democratico pluralistica
Somaschi deve necessariamente affermare la propria individualità i tratti distintivi della propria identità perché altrimenti si offuscano le ragioni che giustifica la sua stessa esistenza in vita che ci stai a fare se sei assolutamente uguale agli altri
E appunto questo bisogna come dicevo prima è spasmodico nei casi in cui manca una identità nazionale intesa in senso naturalistico
Per riprendere la sistematica di Chabod
E perché è necessario surrogare questa unità naturalistica con una più mediata ma più meditata identità che chiamerei ordinamentale o costituzionale ecco sfuggendo a questa volta alla
Alla terminologia show
Ne e quindi se è vero questo è chiaro che soltanto se si sfugge all'appiattimento sul denominatore minimo comune a tutte le costituzioni democratico pluralistica e solo elaborando la tavola originale di valori costituzionali anzitutto sostanziali
E non vuoti non meramente formali si possono produrre allo stesso tempo unità e individualità unità e identità
L'altra ragione per la presenza corposa di principi sostanziali e non meramente formali stava a mio avviso nella raggiunta consapevolezza della irriducibile pluralità
E conflittualità delle società contemporanee svanita l'illusione di una unità di popolo dai contorni sta che che chiamerei magici
Ecco si afferma l'idea che il segnalamento Iberian che il popolo è in realtà un processo piuttosto che la realtà in atto
E
Dice de L'Unità mai constatiamo la realtà delle delle fratture delle divisioni che attraverso il corpo sociale
Ebbene
Anche allora si affermò dunque l'esigenza di
E individuare aree dell'agire politico sociale che fossero sottratte alla decisione di maggioranza perché ha deciso di maggioranza ha dovuto essere un pericolo per questa articolazione pluralistica aree cioè nelle quali anche il massimo dei poteri riconosciuti nello Stato costituzionale di diritto
Potere delle tirature costituzionale non poteva trovare ingresso l'aria cioè dei principi costituzionali fondamentali intangibili
Questi principi una volta fissato in Costituzione divengono in rivedibili e non più negoziabili ma fra tutti sono propri principi fondamentali sostanziali che esibiscono la massima capacità di assorbimento delle ispirazioni ideali dei diversi soggetti del patto sociale
E per questo si candidano ha una posizione centrale nel disegno costituzionale
In altri termini principi fondamentali sostanziali in quanto frammenti consolidati dell'originario atto costituente
Da quel latto traggono una linfa che trasmetto a tutta la Costituzione e al sistema politico che essa fonda ma allo stesso tempo rappresenta la garanzia più alta e più salda
Che nessuno dei partecipanti all'accordo originario venga colpito nei valori più essenziali che riconosce
E non venga colpito da una semplice decisioni maggioranza
In ogni caso dunque per le ragioni che ho detto L'Unità costituzionale non poteva che essere quella che io chiamo unità nel nome di valori ogni condivisi o se preferite come dice Umberto Allegretti unità nazionale di contenuto
Fra tali contenuti spiccavano necessariamente i diritti fondamentali di libertà che sono lo strumento con cui la Costituzione perseguì fine come dice Gianni Ferrara in uno studio in corso di pubblicazione
Di conformare lo Stato a se stessa mentre diritti fondamentali sociali faceva parte anch'essi di questo scenario e sono i diritti con i quali le costituzioni ottenuto il risultato di assoggettarsi lo Stato provano addirittura conformare la società fanno un passo in più
Proprio in ragione di questa centralità dei diritti diciamo la preminenza della questione dell'Unità non portò alla scomparsa della questione dell'autonomia ma è chiaro che stava necessariamente in secondo piano
Il dopoguerra comunque ci ha consegnato diciamo una più che un'identità nazionale una identità costituzionale
Una identità costituzionale sulla quale la stessa identità nazionale ha cominciato faticosamente e però naturalmente ad essere costruita o se preferite ricostruito
Faticosamente perché ma è chiaro perché qui si problema grosso perché l'unità costituzionale era stata voluta e creata dai partiti che erano la punta di diamante era era un unico soggetto il pluralismo ancora vivo insomma per tante altre ragioni d'anche quelle dette da Scoppola ieri e che ha scritto nel suo libro
Non potevano che essere i partiti
I soggetti fondatori i nuovi protagonisti del pluralismo ma questa unità fu appunto voluta creata dai partiti e la questione era da un lato quella di mantenere questa unità assiste all'interno del sistema dei partiti una volta venuto meno il paradigma antifascista e una volta che diventavano ancora più chiare
E più chiari condizionamenti
Dello scenario internazionale che avrebbero portato invece a una è una divisione alla conflittualità e dall'altro si trattava di far di travasare di tradurre questa unità nazionale trovata dei tacque costituzionale e poi nazionale
Trovata dai partiti in unità sociale farla subito dalle coscienza dei cittadini questo era il la grande sfida il punto più alto di questo suo dipinto secondo me fu raggiunto alla fine degli anni settanta tra cene settanta inizio degli anni ottanta
Ma non era una conquista definitiva e credo che oggi comprendiamo che non c'era alcuna definitività di quella conquista che bisognava ancora ancora essere accorti e per questo rapidamente concludo e per questo che
L'attacco alla Costituzione ogni volta e anche attacco l'unità nazionale nessuno può essere così ingenuo nessuno si può sorprendere
Per la contemporaneità di questi due attacchi l'abbiamo visto è storia e cronaca attacco la Costituzione attacco l'unità nazionale
Prima questi attacchi sono nati come attacchi la parte seconda parte della Costituzione la parte organizzativa ma poi si sono tradotti rapidamente in attacchi la parte sostanziale
E questo si desume non soltanto da quelli che mi sembra episodi più clamorosi cioè la contestazione dei principi economico sociali della Costituzione ma anche si documenta indizi apparentemente minori pensate un po'alla polemica ricorrente sulle sui diritti degli ex regnanti di casa Savoia o alla questione della possibile abrogazione della dodicesima disposizione finale della Costituzione che ci sta sotto
Mi sembra personalmente assolutamente evidente
L'attacco
Dei federalisti estremi dei confederali visti dei separatisti chiamarmi come volete all'unità nazionale combacia perfettamente con questa sono due due
Diciamo aspetti della della stessa Tenaglia
Se inquadriamo così è questa conclusione
Intro queste coordinate che sono offerte dall'analisi di quelle che ho chiamato urgenze costituzionali nel secondo dopoguerra la questione dell'autonomismo
Si spiegano meglio e meglio si comprendono le scelte che sono state compiute dai costituenti in ordine alla questione sono mista con insomma poi trasfusa nel testo che la Costituzione si chiarisce in particolare quella natura difensiva garantista delle Autonomie regionali che era stata colta già da Vezio Crisafulli
Con grande chiarezza
Una natura difensiva garantista che da molti è stata letta come il frutto di un limite culturale dei costituenti anche questa non è una novità questa della sottolineatura dei limiti culturali dei costituenti
Ce li vivessero laddove era invece il risultato coerente questa scelta anche se insoddisfacente del parallelogramma delle forze allora in campo
Comprendiamo anche perché i fu il ritardo nell'attuazione dell'istituto regionale che proprio perché era stato concepito come uno strumento di garanzia subito stesso destino della giustizia costituzionale del referendum che non è un istituto di garanzia ma era concepito politicamente come tale
In una fase in cui gli obiettivi primari era uno sviluppo e il rafforzamento dell'autorità di governo insomma in altri termini non si poteva chiedere ai costituenti più di quello che la fase storica
Di allora poteva e consentire loro di fare
Altre cose qui dico sull'autonomia del rapporto tra mia politico-amministrativa posizioni comuni posizione delle Regioni ripeto comunque che mi sembra che la scelta dei costituenti in favore del regionalismo garantiste regolativo fosse largamente obbligata certo che poi nello sviluppo successivo del Paese soprattutto oggi questa scelta sia stata ossia ancora convincente invece è realmente discutibile ma questo apre prospettive che i giuristi chiamano de iure condendo delle quali non posso parlare qui vi ringrazio
Grazie Luciani per questo il suo intervento che ha anche mi sembra il merito d'aver posto in termini estremamente chiari
Questioni che si riflettono sulla dibattito non solo costituente ma più in generale politico oggi in atto
Ho trovato particolarmente persuasivo anche perché appartiene ad una Area interessi che su quale o un minimo di competenza le osservazioni che ha fatto a proposito dell'otto nomi istmo presente nella cultura e nella tradizione della cultura politica cattolica ricordo peraltro che il punto forse più o originale più autentico di queste da tradizioni in ordine alle Autonomie rappresentato mi sembra dal dall'intervento di Sturzo al convegno dal complesse perché popolare di Venezia che restò sostanzialmente isolato nella tradizione ad a riprova del fatto che le intuizioni distorsioni in quegli anni erano quelle che andavano in una certa direzione ma perché avevano ben scarso retroterra culturale possibilità di ascolto per cui fu l'autonomismo dovette essere per così dire riscoperto quo come molte del tra parte delle premesse stuzzicare e e in modo molto più faticoso e anche se vogliamo molto più ambiguo incominciamo da ridere dà l'idea della rappresentanza della democrazia eccetera
Tocca ora a Fabio Rugge che è sede siede ma mia sinistra che ci parlerà di dinamiche istituzionali del governo locale
Grazie chiedo scusa subito del condizioni della mia voce che peraltro costituiscono la migliore garanzia di brevità dell'intervento
Anche se non escludo di avere temperamento sufficiente per proseguire per la mezz'ora che io credo sia assegnato
M
Ma io vorrei
Proporre o riproporre le considerazioni sulla scia di una questione che è già stata
Aperta stamattina dall'intervento di Giugni in ordine alla continuità ma che poi dopo serpeggia serpeggiata anche negli altri interventi e suppongo che è stata anche oggetto dei lavori della giornata presidente ai quali mi scuso di non aver potuto partecipare
E questo tema della continuità e come è noto è stato sollevato con particolare attenzione con particolare con tono anche polemico in ordine alla questione del governo locale
Per il quale si è registrato un eccesso di continuità regime fascista e l'età repubblicana
E quindi si è ritenuto di sputare al ceto politico
Che produce questo cambiamento la timidezza
Del cambiamento sotto questo profilo
Ora mi pare che questa tesi della continuità tra regime repubblicano il regime fascista diciamo così del governo locale
Possa difficilmente essere smentita
Sicuramente c'è il dato importante incontestabile anche esso del ripristino delle le attività degli
Degli organi di governo degli enti locali
Ma e noto che poi questo ripristino delle attività e circondato da una normativa che rimane quella del testo unico del trentaquattro per la verità
Testo unico che la cui vigenza anzi prolungherà fino a tempi recentissimi
E quindi di tutto un corredo di norme che poi stringono queste nuove amministrazioni queste amministrazioni rinnovate sotto il profilo democratico in un nesso
Centralistico che effettivamente
E in continuità con il regime fascista
Perché per esempio perché per esempio viene mantenuto la statizzazione del segretario comunale quindi il controllo
Così come il fascismo avevo voluto il fascismo sul verte il controllo sul vertice del burocrazia comunale una figura chiave come è noto del governo locale
Perché viene
Confermata proprio sotto il profilo degli strumenti del controllo centralistico una modifica importante introdotto dal fascismo in quell'organo chiave di questa vicenda che la Giunta provinciale amministrative
Fascismo aveva per la prima volta
In questo organismo composto da una
Da membri designati localmente membri rappresentativi dell'organizzazione dello Stato l'organizzazione periferica dello Stato aveva dato per la prima volta la prevalenza questa seconda componente quindi rafforzando il carattere centralistico dello
Per la verità
Con la Repubblica si fa in un certo senso di peggio
Perché proprio quel decreto del mille novecentoquarantaquattro che annuncia alle ripristino delle elettività degli enti locali che poi verrà successivamente tornerò su questo punto proprio quel decreto lì
Rafforza ulteriormente questa componente dell'amministrazione periferica dello Stato nella GPA introducendovi il l'intendente di finanza
Ma sicuramente questa accenno alla Gpa
E un è una riferimento alla questione dei del prefetto
Che è stata un'altra questione sollevata dalla storiografia che ha discusso della continuità entrambi questi punti
Ci mettono sott'occhio o la necessità di un ampliamento di questa prospettiva cronologica
Perché la GPA è un istituto che accompagna tutta la storia costituzionale di questo Paese almeno fino al mille attorno ai centosettanta quindi con una durata di ottant'anni
E il prefetto
Direi altrettanto e di più
Quindi il problema della continuità del regime del governo locale col fascismo e in realtà parte
E di un problema più ampio vale a dire il problema della continuità del regime del governo locale con tutta la storia costituzionale tu tutto il sistema con tutta la FER fa assunto del paese
La continuità infatti del regime per gli enti locali stabilito dalla Repubblica con il regime stabilito dal fascismo va assommata
Ad alcune continuità rilevabili nella storia costituzionale latu sensu del Paese
Tra dire regime fascista e il presidente Periodo liberale
Beh se si prende l'aspetto più eclatante della politica amministrativa del fascismo
Sugli enti locali
Vale a dire la sostituzione del sindaco elettivo con un po'd'estati nominare già
Alcune cose si potrebbero osservare si potrebbe osservare per esempio che in realtà questo atto non è eversore di una lunga di una lunghissima tradizione il sindaco era stato di nomina regia in Italia fino agli anni Novanta dell'Ottocento
Ma è un'osservazione
Probabilmente non molto probante
Può essere interessante richiamare un episodio che cioè il commento che nell'American Political Science Review si fa all'introduzione delle potestà in Italia
E come Tatoli americani dicono a finalmente viene introdotto in Italia il city manager
Evidentemente si tratta di un di un episodio di quella che che i gli studiosi di comunicazione chiamano decodifica verrà ante ma la decodificare aberrante richiede delle delle circostanze le circostanze che c'era effettivamente una tesa e una domanda per un intervento razionalizzatore
Delle dell'organizzazione del governo locale
E questa domanda aveva preso
Dagli inizi del secolo in poi
Chiaramente le forme di una opinione diffusissima e prevalente nella dottrina giuridica
Vale a dire
Il fatto che l'auto-governo non richiedesse ha fatto la elezione degli organi del governo locale
Questa posizione che viene formulata
Proprio negli anni novanta dell'Ottocento rimane poi una posizione dominante
Rimane poi una posizione che spesso alla personalità come come Santi Romano
Quando il regime fascista
Procede per esempio a indicare come enti ausiliari dello Stato quindi non più enti autonomi neppure enti autarchici menti ausiliari dello Stato insistendo poi sulla loro connotazione come organi dello Stato quindi stringendo ulteriormente dal punto di vista della della della dottrina
Il le il ruolo l'ampio raggio o il potenziale raggio del governo locale si appoggia sulla tradizione di questo tipo una tradizione robusta
E della stessa tradizione che fa da sponda per esempio a Scelba quando nel mille novecentoquarantotto
A al congresso dell'Unione province italiane dice beh
Le Province non c'è bisogno
Per le province non c'è bisogno che in fondo si ripristini non c'è urgenza che si ripristini la elettività delle cariche
Perché loro possono svolgere il loro ruolo nella compagine statale anche così come sono
Come è noto come rimarranno
Fino al mille novecentocinquantuno quindi dopo per sette anni dopo che era stata promessa presentata la reintroduzione delle le attività delle carte
Poco proprio Borsi mi veniva da pensare prima e una rappresentante di questa continuità
Perché Bossi aveva già scritto nel Trattato di diritto amministrativo all'Orlando la voce funzioni del comune che appunto e il precedente da cui poi scaturisce
La la connotazione diciamo negativa limitativa dell'autonomia locale del governo locale che veniva richiamata prima
Quello che sto cercando di dire e che e il questo episodio eclatante della sostituzione il sindaco col potesse
Nell'immediato dopoguerra ad una tradizione costituzionale molto compatta da questo punto di vista molto stretta da questo punto di vista
Pare l'abbiamo parlato di di di normative abbiamo parlato di regime giuridico ma insomma nel complesso il sistema accentrato fa registrare questa la first vassoi accentrate del Paese pare di stare questa continuità trent'anni fa
A trentacinque anni fa trentacinque anni fa a Alberto Caracciolo puntualizzava in modo limpido
I caratteri di questa Cafasso
Combinazione
Coniugazione di parlamentarismo
E sistema centrato alla francese
Anche ricerche recenti non smentiscono questo anche ricerche recenti sull'esperienza per esempio di un comune importante come Bologna Enzo uno studio fatto di recente da Baldi Sciarra
Molto puntuale confermano che questa setta centrato persiste
Quando il Comune di Bologna vuole realizzare delle politiche
Perso canali amministrativi il ministero del lavoro il Provveditorato locale opere pubbliche e così via
Certo come è stato osservato
Le comunità locali soprattutto quelle grosse importanti va detto possono sviluppare delle politiche ma possono svilupparle a condizione di passare attraverso il controllo e il filtro del cento
Ma visto che si sta parlando di idee costituzionali
A me pare
Che questa compattezza dell'esperienza costituzionale italiana come esperienza di uno Stato
E di una first class accentrata risulti molto bene
Dalla perdurante presenza dalla pervasiva presenza la perversa dalla presenza trasversale
Di un paradigma proprio quello che veniva richiamato
E qui il discorso un po'si copre ma forse con valutazioni diverse proprio quello che veniva prima richiamato dolciaria cioè il paradigma politica amministrazione
La divisione la partizione tra politica e amministrazione viene costantemente utilizzata
Per indicare
La natura supplente vicaria minore
Della esperienza del governo locale
Questa posizione e una posizione costante voglio leggere un piccolo brano di
Di Crisafulli scritto nel quarantanove vi sono circostanze non interessa
Crisafulli su Rinascita scrive non si pensi che quello delle autonomie locali in un aspetto sia un aspetto secondario o peggio ancora di ordine tecnico amministrativo
Questo è questa è la posizione assunta dal governo intento a comprimere rigorosamente le manifestazioni dell'autonomia locale e a ridurre sul al piano della pura amministrazione
Lei in più della vita locale con il solito pretesto di tutti i regimi reazionari di salvaguardare il tecnicismo amministrativo dall'invadenza della politica
La tendenza alla pura amministrazione rientra dunque coerentemente nel sistema attuale della politica democristiana
Sì eccetto questa tendenza della politica mi democristiana
A a limitare a utilizzare il paradigma amministrativo per gli enti locali evidente evidente per esempio un'altra vicenda importante sulla quale adesso non c'è modo di soffermarsi che quella dell'amministrazione comunale
Di Milano negli stessi anni
Ma
Il punto che qui non è detto e che in realtà questa tendenza non è affatto tipica dei regimi reazionari ma aveva accumulato appunto l'esperienza fascista con tutta l'esperienza liberale
Questo naturalmente molto meno evidente se si considerano le voci della politica penso soprattutto i socialisti e ai cattolici
Per quanto anche loro quando debbono stilare i loro programmi per di amministrazione locale parla appunto di di di di governo locale parlarvi programma amministrativo
Ma è soprattutto uno sforzo un lavorio continuo ben datato c'è
Riconoscibile
Nella seconda metà dell'Ottocento un lavorio della dottrina che continua che si preoccupa di negare qualsiasi politicità della dottrina giuridica che si preoccupati negare qualsiasi politicità
Di ciò che si svolge nell'ambito del governo locale
Sostanzialmente
Per la dottrina giuridica negare
La negazione della politicità del del del governo locale
E un presupposto per considerare esaurita
Nello Stato ogni politicità presente nel corpo sociale
Per richiamarla in modo perentorio alla unica espressione di sovranità
Accettabile e concepibile in questo schema c'è una sorta di orrore nei confronti di ogni politicità
Che entri in concorrenza eventualmente in antagonismo con quella dello Stato termine orrore non è non è un eccesso retorico e e il termini che per esempio USA Ajelli mette nelle nel nel novantadue quando parla dell'ipotesi di Paul di Poteri
Altri nelle nelle nel corpo sociale e dice questi queste ipotesi che qualifica come medievale naturalmente
Queste ipotesi e da considerare e e e assume che entri e terrificante
E questa posizione di Yellen e che ieri e che viene viene viene tradotto in Italia proprio in questi anni c'è c'è Orlando che che che che fa un punto di riferimento della tutto italiano e quindi è una presenza
Diciamo
Ancora attuale e e viva negli anni di cui stiamo parlando
E questo che spiega Boy per esempio l'atteggiamento e della dottrina giuridica
Per quanto riguarda le regioni di molta giù di dottrina giuridica e la dottrina giuridica che si chiama Vittorio Emanuele Orlando
La quale dice che appunto la Regione è un ente amministrativo del tipo del comune e della provincia
è una dottrina che si chiama Ara né letti
Però che si chiama personaggi o personalità come come Renato Malinverno c'è una bella voce bella nel senso è molto interessante voce del nuovissimo digesto
Che fatte da Malinverno che riprende la voce delle nuovo digesto redatta nell'anno uno sforzo diciassettesimo del dell'era fascista
Chiesi di Chicchi sarebbe molto il interessante poter eleggere filologicamente ma vanno veramente gustoso dove giudice B speriamo che l'ipotesi la giornalista più volte sconfitta nei Parlamenti e nei governi e parlamenti non venga più riproposta
Come si trattasse di una proposta e non invece di una prescrizione in Costituzione abbastanza chiare abbastanza leggibile per un giurista
Bene perché ho insistito su questa compattezza e questa continuità
Che
La setta centrato la normativa accentrata la dottrina centralista comunista come due potrebbe qualificarsi hanno nell'esperienza costituzionale italiana e che fanno di questo Paese un Paese che fino a tempi molto recenti
A sicuramente vissuto una anzi sicuramente rappresentato l'esperienza di una fare Fassino accentra
Perché beh perché innanzitutto questo forse può modificare il tono della polemica
Civile giustamente giustamente sostenuta nei confronti di una continuità col fascismo
E perché la quantità sul fascismo fu una a sua volta una continuità con il preciso
Ma soprattutto per un altro punto e qui forse
Diverbio dalla posizione presentata prima
Cioè
La domanda non è forse tanto come mai le Autonomie non furono realizzate dal ceto politico che ha governato il Paese dopo il quarantotto
La domanda e piuttosto queste come mai fu pensato di inserire in Costituzione un impegno così solenne così difficile da mantenere così radicalmente nuovo rispetto a tutta la tradizione costituzionale del Paese
Voglio dire
Il costituente il costituente
è stato molto prudente su tanti altri punti
Veniva richiamato la questione dello sciopero
Si potrebbe ripercorrendo il ragionamento fatto fatto da Calamandrei
Vedere come è sempre stata contrapposta ad un'affermazione di principio un'altra affermazione di principio
Ma su questo punto l'impegno per quanto circondato da alcune cautele
Fu abbastanza forte
Impegnata il costituente ad un radicale cambiamento della fare Fasson del paese c'è un e elemento c'è un episodio rivelatore
Del a carattere ingombrante di questo impegno
Quando si riunisce la Commissione dei settantacinque si tratta di distribuire nelle sottocommissioni il
Il materiale o i temi
Che dovevano essere elaborati per il testo dare dirigersi
Non si sa dove mette la questione di autonomia
Viene detto da una parte che e una questione troppo importante
Viene detto l'altra parte che in realtà appartiene a tutte ma la verità
E che questa sua importanza questa sua trasversalità indicano che era effettivamente un tema che difficilmente si inseriva in quello che era facile pensare come un testo costituzionale per questo Paese
Allora
Proviamo a pensare come mai appunto un costituente che aveva
Che dimostra questo questo carattere di prudenza questo carattere di prudenza nella redazione del testo
Giunge poi appunto a stipulare una promessa possiamo dire una promessa impossibile una promessa che si è rivelato impossibile
E che forse non era difficile pensare come almeno come scommessa molto difficile giallo
C'è naturalmente un elemento di calcolo politico
Questo sentiremo cosa dirà Carducci in proposito ma a un certo punto
La posizione diciamo di non fervente autonomismo del Partito Comunista delle sinistre in nelle nel processo costituente Djenné non dico rovesciata me sono mutate
Viene multata perché
Si dice
Alla fine forse opportuno avere uno ordinamento regionale capace ove si renda necessario nel corso degli eventi di fare delle regioni dei solidi presidi della libertà e della democrazia
Qui c'è riverbero di un di un cambiamento del del quadro politico su come si direbbe oggi
C'è un'altra ragione quindi calcolo politico possibile
Del resto
Del resto bisogna sempre poteva supporre dei motivi cinici nelle nelle nelle politiche
Poi c'è un elemento di cultura politica
Beh
Sicuramente come c'è una sottovalutazione del tema dell'amministrazione nel testo costituzionale
Che sicuramente non si contraddistingue per dare indicazioni fortemente innovative sotto il punto di vista dell'amministrazione stricto sensu
Probabilmente c'è anche una sottovalutazione
Della difficoltà di procedere a una ristrutturazione dello Stato
Quale quella che l'impegno pre giornalistico poteva richiedere e qui naturalmente l'ha richiamato il fatto che i tre grossi partiti erano partiti che non si identificavano con il processo di costruzione dello Stato unitario anche e anzi che avevano avuto dei momenti di forte polemica
Quindi
Poteva essere questa posizione anche il frutto di una riflesso difensivo diciamo così lo stesso che porta ha portato una richiamato a Tripaldi al problema del pluralismo costituzionale può cioè di dischi di di diluire Leconte le possibili concentrazioni di potere piuttosto che favorirne
Ma sicuramente c'è un terzo
Elemento
Ed è un elemento di io vedo soprattutto
Importante per il pensiero cattolico e anche per quel pensiero laico repubblicano azionista che più più fortemente aveva hanno avevano
Coltivato avevano iscritto nel loro patrimonio ideale nella loro tradizione ideale
Questo elemento delle Autonomie adesso si può discutere
Quanto in questo patrimonio pesasse
Un retaggio antico di tipo corporativo quanto fossero presenti invece quelle opzioni più più più più più nuove di cui parlava prima Balboni ma sicuramente il pensiero cattolico
Questo elemento questo impegno per le Autonomie
Era un impegno risalente
E allora probabilmente accanto ai due motivi che ho richiamato cioè il calcolo politico la cultura politica c'è anche questo elemento diciamo Division
Di e se magari prigionieri ma anche testimoni di un progetto
Ideale che in forme quasi dottrinari e come avrebbero detto gli anti
Autonomistico fine Ottocento si fa sentire nella Costituzione
Concludo
Entrambe tutti e tre questi elementi sono stati considerati non sono elementi nuovi probabilmente si tratta di capire meglio come questa come questi tre elementi sono miscelati nella gerarchia di questi elementi
E mi sembra che sia un'interrogazione che val la pena di svolgere ancora
Perché
Perché
E in perché verte su una contraddizione tra Costituzione tra con seduzione fare Fasson cioè su ciò che veniva scritto nella Carta costituzionale e la struttura effettiva del Paese
Ed è in fondo poi
Anche un problema che forse appunto ci riguarda direttamente oggi mi viene quasi da dire che le le le le le
Le formulazioni le indicazioni del primo del del del del del costituente della Prima Repubblica potrebbero venire buone per il costituente della Seconda Repubblica potrebbero aderire di più
Alla realtà del Paese in questa Seconda Repubblica
Posto
Che venga inaugurata
Ma
Potrebbe anche darsi che queste
Che questi formulazioni risultino oggi è invece
Troppo in ritardo o troppo scarsamente
Credibili per essere efficaci
Grazie a Rogge altri elementi su questo nodo cruciale del costituzione e delle Autonomie
Penso che sia doveroso da parte mia passare subito la parola professor Carducci che ci parlerà sulle origini del regionalismo italiano Ido senz'altro affarone grazie presidente
Allora in considerazione anche dell'orario quindi evidentemente delle esigenze di
Sì
Il spettare i tempi dei lavori di questo convegno io ho pensato di fare innanzitutto così una schematizzazione introduttiva di come si è sviluppata la mia relazione su questo argomento
Innanzitutto cercato di diciamo interpretare il titolo che ha la relazione si è voluto dare di origini del regionalismo
Quindi mi sono soffermato soprattutto sull'idea di Regione nella pubblicistica pre resistenziale resistenziale come idea costituzionale
Che si è coniugata poi con altri dei costituzionali che nello stesso periodo quindi dagli anni trenta agli anni quaranta
Sì Volpone si modificano nel loro significato
E principalmente mi sono soffermato sulla coniugazione dell'idea di Regione con l'idea di forma di Stato e di governo
Con l'idea di rappresentanza politica con l'idea di governo e di indirizzo politico ecco l'idea di controllo come garanzia dell'unità dello Stato
Quindi ho cercato così di ripercorrere una parte della pubblicistica pre resistenziale resistenziale terre intravedere
Individuare ed evidenziare di orientamenti che su questi su queste connessioni concettuali sono emersi appunto da questa letteratura
Gli accenni quindi a lavori costituenti in qualche modo li ho fatti solo in funzione di questi richiami d'altra parte molte cose che avrei potuto dire sono state
Richiamate puntualizzate dai sia da dal dal professor Luciani che dal professor Lucio quindi non non ho nessuna ragione di ripetere
Quanto è stato detto sicuramente meglio di quanto avrei potuto direi
Un'altra puntualizzazione così introduttiva è quella che non ho voluto riflettere o comunque suggerire una riflessione sul tema del del regionalismo come idea costituzionale secondo la schematizzazione e la suddivisione di regionalismo e federalismo come modelli di Stato
E ho cercato nella relazione di spiegare il perché cercano adesso se avrò la possibilità il tempo di dirà bene
è una ragione
Ecco
Consideriamo quindi primo punto l'idea di regione come idea costituzionale coniugata con l'idea della forma di Stato della forma di governo eccomi avviso è proprio nel periodo resistenziale
Che la regione come idea costituzionale si carica di un nuovo significato in qualche modo appunto innovativo rispetto a quanto la pubblicistica precedente pubblicistica statutaria aveva potuto
Elabora
Nel momento in cui il regionalismo veniva tradotto da ideologia politica modello costituzionale appunto idea
E so nel Periodo precedenti diciamo la resistenza scontava una insufficienza di elaborazione aggiornate di teoria dello Stato
Tant'è che il problema delle regioni veniva inquadrato nella classica contrapposizione di matrice ottocentesca che si limitava a distinguere con riferimento appunto alle teorie dello Stato fra Stati rappresentativi e non avallando quindi un'ideologia liberale che appiattiva le profonde differenze esistenti all'interno dei singoli ordinamenti statuali
Secondo il criterio dell'esistenza o meno nello stato di una rappresentanza elettiva e qui voglio dire i richiami sarebbero in qualche modo scontati giustamente si ricordava prima anche lo stesso gli Elimi correlando e così via
In questa ristrettezza di prospettive di questa ristrettezza di prospettive risentiva anche il dibattito intorno alla forma di governo ossia la descrizione dei rapporti e della dinamica degli organi dello Stato
Anche in questo caso infatti l'elaborazione teorica non andava oltre l'idea che la forma di governo indicasse semplicemente il modo di esercizio della sovranità intendendo quest'ultima non in termini attributiva ma sostanziali ossia come potere illimitato superiore
Di conseguenza la ricerca della rappresentanza elettiva come criterio discriminatorio delle forme di Stato indirizzava le classificazioni delle forme di governo verso gli stessi esiti concettuali basti pensare ad esempio credo richiamo come semplice rinvio
Di dottrina alla difficoltà che l'aggiusto bici Istica italiana del di fine Ottocento riscontro nell'individuare dei criteri distinzione tra le formati cosiddetto governo di gabinetto e il governo presidenziale
E noto lo studio di Mincuzzi l'unico probabilmente l'unico studio su questo argomento che già comunque è sintomatico di una difficoltà di classificazione delle forme di governo al di là del problema della rappresentatività dell'organo degli organi dello Stato
Queste difficoltà non potevano non riflettersi anche sul versante delle idee dell'autonomismo e del regionalismo
Tuttavia con la crisi dello Stato liberale e soprattutto con l'affacciarsi del problema della ricostruzione di un nuovo modello istituzionale dopo la caduta del fascismo
Apparve evidente come il tema delle regionalismo dovesse indissolubilmente coniugarsi con nuove ipotesi di dottrina dello Stato e di teoria delle forme di governo
Uno spunto che mi è sembrato di dover richiamare su questa intuizione e che occorre poi lavorato in un apposito paragrafo relazione e contenuto ad esempio in alcuni scritti almeno centoquarantacinque di Adolfo Omodeo
Che viene ricordato come un antiregionalista il quale realtà però rifletteva giudicava criticamente regionalismo resistenziale proprio perché a suo avviso nonno e qui non si coniugava appunto con una model una nuove ipotesi di ristrutturazione dello Stato degli organi dello Stato che fossero legittimato anche dalla presenza degli enti territoriali come forme di partecipazione di nuova partecipazione politica dei cittadini attraverso appunto l'ente Regione quindi in questo senso egli si poteva qualificare in qualche modo un antiregionalista o meglio uno scettico del regionalismo resistenziale
E qui ovviamente vado vado oltre per evitare di di appunto non rispettare le scadenze temporali
In qualche modo quindi regionalismo nel Periodo resistenziale poteva essere acquisito anche come problema della libertà e della sovranità nelle istituzioni dello Stato quindi negli organi dello Stato e non solo come problema di rivendicazione libertà dallo Stato come soggetto come e noto del resto come un settore della più attenta dottrina costituzionalistica italiana proprio a partire dalla crisi di fin e secolo interpretarsi regionalismo come problema della razionalizzazione della sovranità sul territorio
Penso alla riflessione di Santi Romano sul decentramento amministrativo ma penso anche all'evoluzione della nozione di autarchia come chiave interpretativa del problema della forma di Stato italiano nel suo impianto di funzioni e organi e qui gli studi professor Murgia
Ci sono sempre di utile riferimento
Questa nozione di attacchi ha tra l'altro fu ribaltata nel suo inquadramento da un significativo scritto di Silvio Trentin del mille novecentoventicinque pubblicato sulla rivista di diritto pubblico in cui trentini quasi ad anticipare i contenuti delle sue future proposte federalisti che si rivendicava rivendicava l'indipendenza dell'incauta Chicco e prospettava in via di ipotesi lavo la possibilità che la volontà dell'ente autarchico coincidesse con quella delle star dello Stato come se fosse espressione appunto di una volontà autonoma
Sicché e l'idea che sembrava in qualche modo
Desumersi da queste riflessioni trentine era quella che lente autarchico godesse di una sua un'auto naturale autonomia come espressione di volontà
Politica appunto indipendente ma
Parallelamente espressa dall'ente nei confronti dello Stato
Nei da sottovalutare ovviamente che diciamo questo nuovo modo di intendere l'autonomismo regionalismo fosse presente anche in una riflessione di Giuseppe Capograssi del mille novecentodiciannove
Lì dove gli intravedeva nell'avvento della Regione una nuova idea di governo sia di esercizio della sovranità arrivando a ipotizzare il riconoscimento dell'autonomia normativa e della elettività dirette proporzionale dell'ente regione come nuovo attributo della forma di Stato
Anche qui ovviamente salto un passaggio per soffermarmi però su come questa coniugazione per l'idea della regionalismo e tenuto nonnismo come elemento di riformulazione della forma di Stato della forma di governo fosse presente in un modo piuttosto chiaro e anche probabilmente giuridicamente rigoroso nelle riflessioni di Emilio Lussu
Deluse perché ente questo sforzo sistematico con cui egli affronta il tema delle Autonomie
Sforzo che in qualche modo si delinea già in tutti i suoi contorni nello noto scritto federalismo del mille novecentotrentatré pubblicato sul quaderno sesto di Giustizia e Libertà Corno sotto la firma appunto lo pseudonimo di Tirreno
Innanzitutto rosso lusso riflette sul concetto di unità statale comitato problematico dell'esperienza dello Stato italiano
è significativo che a proposito di tracce un raffronto con la vicenda della formazione della RAI tedesco a dimostrazione del fatto che il problema della forma di Stato dovesse coniugarsi con la costruzione della forma di governo sia della organizzazione delle funzioni dello Stato
Come l'impero tedesco il Reich tedesco era stata l'espressione di un processo integrativo
In cui l'identità degli Stati si componeva nel riconoscimento della loro partecipazione all'esercizio dell'attività dell'intero e della loro collaborazione come azione dal basso alla strutturazione della sua unità
Così l'unificazione italiana appariva luci sull'esatto contrario di questo riconoscimento di libertà e di sovranità
A vantaggio di una concezione occhiata del potere statale all'interno del suo territorio
Scriveva appunto lusso in questo scritto federalismo l'unità fu sacrificato tutto Repubblica democrazia federalismo la stessa libertà
Gli ha dal la dialettica fra due i termini libertà sovranità fu stroncata sul nascere ad esclusivo vantaggio del valore assorbente dell'Unità intesa come modulo di organizzazione del potere della sovranità
Il problema dunque era quello della definizione del rapporto fra detenzione del potere ripartizione delle competenze all'interno dell'ordinamento statale
In base a questa impostazione tinti natura funzionali Istica Lussu propone la revisione della forma di Stato e di Governo italiana smantellando i dogmi elaborati dalla sua tradizione politica istituzionale
Questa prospettiva di lusso sembra infrange una costante delle istanze autonomistiche ottocentesche quella cioè di considerare l'autonomia e decentramento regionali come rivendicazione di una libertà soggettiva
Beh condizionamenti del potere dello Stato ancora monolitica mente considerato nella sua unità dogmatico ottocentesca
E non invece come ragione di riformulazione del ruolo statale mediante la revisione delle sue funzioni e soprattutto della loro legittimazione rappresentativa
Per lo su quindi il problema regionalismo era un problema di razionalizzazione delle funzioni dello Stato e della rappresentanza politica all'interno dello Stato
Lo so infatti sembra vedere nella riforma della rappresentanza un elemento determinante di qualsiasi disegno autonomistico
E in questo egli chiaramente più chiaramente di altri autori
Tratteggia i contorni di una nuova forma di governo rappresentativo che si sviluppi parallelamente a livello statale e a livello regionale
Anche questa mi sembra diciamo mi sembra uno spunto interessante della riflessione di Russo Lussu che altri scrittori regionalisti del periodo pre resistenziale resistenziale invece non non richiama
Cioè la necessità che entro regionalismo come problema anche della forma di governo
Venisse considerato sia sotto il profilo della organizzazione delle funzioni lo Stato Seattle sotto quello della organizzazione delle funzioni all'interno della regione garantire appunto un parallelismo tra forma di governo statale e forma di governo regionale
E infatti modello costituzionale che la burrasca Lussu sì che suddivide sostanzialmente in tre ipotesi
Definizione costituzionale quindi a livello normativo costituzionale delle competenze statali e delle competenze regionali
E quindi qui c'è già in nuce il problema della definizione costituzionale del ruolo dell'ente Stato e del loro e dell'ente regione come elementi di un'unica forma di Stato e di governo
Profilo che sarà presente anche nella regionalismo repubblicano di di Zuccarini
La specificazione della funzione dei limiti della funzione di controllo come funzione non più dello Stato ma dell'ente Regione in qualità di intervento di garanzia dell'autonomia della stessa e non di salvaguardia di interessi non pertinenti alla Regione
E infine la riformulazione della legittimazione rappresentativa delle funzioni dello Stato
E qui sia la proposta più interessante di Lussu
Quella cioè di una sorta di assemblearismo per giornalistico l'Assemblea federale rappresentativa delle regioni e l'entità regionali come dice Russo
Che si deve riprodurre anche come modello assemblearistico a livello regionale quindi problema della rappresentanza indirizzo politico trovano la loro sintesi in questo modello rappresentativo assemblearistico
Ed è questo uno sforzo come dire razionalizzatore appunto del problema delle funzioni dello Stato in funzione appunto in ragione della sua nuova struttura autonomistica
Che come noto contraddistingue anche il dibattito all'interno del Partito d'Azione sul problema appunto della della
Individuazione del soggetto del Governo e del presidenzialismo per una parte appunto del come noto del Partito d'Azione
Queste stesse coordinate si riscontrano anche in un'altra untore
Che diciamo solitamente richiamato come federalista ma che la cui riflessioni in ogni caso ci torna utile per inquadrare appunto il problema del regionalismo come idea costituzionale che Silvio Trentin
E di Trentin diciamo preso spunto soprattutto da liberare federale
Pubblicato appunto negli scritti inediti The settantadue
Per trentine il problema fondamentale della conversione delle Autonomie dell'autonomismo con la forma di governo sta nella risolvere la questione della legittimazione dell'esecutivo quindi della funzione di governo il potere esecutivo infatti dovrebbe essere secondo Trentin la sintesi delle stanze espresse da tutte le componenti della struttura trentine dice federale autonomistica dello Stato
E nel contempo deve reggersi sul collegamento costante di queste stesse struttura e significativo questo utilizzo dei concetti di sintesi e di collegamento
Nello scritto appunto liberare il federare trentine non approfondisce la portata di questo suo suggerimento in esso tuttavia sembra riecheggiare l'idea espressa nel ricordato studio del mille novecentoventicinque sulla rivista Diritto pubblico che ho richiamato prima sull'evoluzione della nozione di autarchia
Della natura l'indipendenza degli enti territoriali territoriali come fattori di condizionamento dell'esercizio delle funzioni dello Stato
Idea che in liberare e federale viene tradotta in termini propositivi di una nuova forma di Stato che trentine definisce collaborativa non accentratrice e di un nuovo sistema di governo che tempi che Trentin definisce fondato sulla autorità dell'esecutivo è anche questa una suggestione che in qualche modo
Ci richiama la le ipotesi presidenzialiste del Partito d'Azione presso di collaborazione però a livello assemblearistico e quindi non di esecutivo ma di legislativo parlava Lussu nello scritto federalismo che ho prima citato
La novità però dell'impostazione di trentine rispetto alla all'ipotesi di lusso risiedeva nel richiamo a questo problema dell'autorità dell'esecutivo quindi la funzione di indirizzo politico come guida di uno Stato autonomistico
Esecutivo quindi non rapportabile alle assemblee all'assemblearismo di lusso ma comunque rappresentava anche su una risposta alla tradizione parlamentari Istica italiana
Infatti in questo richiamo di lusso di trentine si intravede un tentativo di superamento dell'antitesi liberale fra parlamentarismo e autocrazia
Sostituito dalla formula della partecipazione politica la formazione della volontà dello Stato attraverso nuove libertà
Non più ristrette nello spazio politico di una rappresentanza unitaria parlamentare
Antitesi che in qualche modo si riscontra anche in alto in altre otto ori significative soprattutto nel pensiero meridionalisti Coppola penso che menta Sturzo la sua polemica sul trasforma la sua critica trasformismo addosso e ovviamente anche a Gramsci richiami che ovviamente non posso approfondire ma che sono
Naturalmente non
Quindi dietro la tradizionale interpretazione del regionalismo resistenziale come disegno politico ideologico
è possibile rinvenire le linee portanti di un disegno istituzionale fondato su idee concetti comuni
Come si è visto il problema sollevato dall'Us da trentenne implicava la necessità di coniugare il riconoscimento delle competenze regionali con un nuovo assetto rappresentativo dello Stato
Questo rapporto biunivoco problema della rappresentanza problema delle Autonomie ricompare più o meno esplicitamente in qualsiasi ipotesi regionalistica che non voglio esaurirsi nella pura e semplice rivendicazione politica o ideologica
Era chiudo un complesso nodo concettuale di natura costituzionale quello della dislocazione del potere decisionale politico delle regioni all'interno degli organi dello Stato
Nodo che contraddistingue ad esempio tutto il dibattito tedesco sul nesso fra parlamentarismo al federalismo contribuendo non poco a chiarire l'incidenza dell'assetto territoriale su quella forma di governo basterebbe
Così richiamare tutta la problematica sulla Bundesrat tedesco sia nella giusto qui cistica tedesca
Della parlamento ed è più da parlamentarizzazione del Reich Guglielmino sia nel periodo successivo
In Italia questa tematica si innesta in un ottica meno estesa che privilegia il profilo della chiarificazione dell'incidenza della Regione sulla forma di Stato
Rispetto a quella della ridiscussione della forma di governo come se in altre parole l'introduzione della regione si possa risolvere in una procedura di suddivisione di competenze
Sufficiente a spezzare la continuità burocratica dell'accentramento statale liberale e non invece in una rivisitazione delle idee della rappresentanza e del Governo
Anche per questa ragione
Non l'ha voluto come ho cercato di dire in apertura non ha passo non me ne è sembrato così significativo utile tentativo di inquadrare i modelli del regionalismo resistenziale nello schema classico della distinzione fra federalismo regionalismo
A seconda della natura residuale o doppiata dell'autonomia dell'ente territoriale
Ad esempio lo spontaneismo degli azionisti come l'uso trentine ma anche la distinzione fra Stato regionale è stato federale acquisita da Gaspare Ambrosini ed Antonio Amorth perderebbero spessore concettuale si si giudicasse il secondo esclusivamente secondo quella modellistica
Ad esempio raffronto che ho richiamato prima di lusso tra Italia e Germania processo unificazione tedesca quell'italiano rifiuti potrebbe addirittura risultare arbitrario per la presupposta in comparabilità
Della natura delle Autonomie risultati
La realtà è che quella modellistica federalismo regionalismo consente di spiegare i processi di formazione delle Autonomie ma non di comprendere l'incidenza di quei processi sui meccanismi istituzionali interni allo Stato cioè sulla forma di governo i tipi di Stato delle Autonomie descritti dal regionalismo italiano resistenziale corrisponde alla diversi tipi di validità che al ruolo delle regioni si voleva riconoscere e non semplicemente a diversi tipi di procedure di formazione della loro autonomia
Infatti
Al modello gerarchico autoritario dello Stato liberale il regionalismo poteva contrapporre modelli di collaborazione istituzionale come appunto quelli di lusso di trentina che ho richiamato prima oppure ipotesi di regolamentazione
Finalizzata a garantire l'adeguamento delle istituzioni alle profonde trasformazioni della società che l'autonomia Isma'crebbe prodotto
Quest'ultima sotto soluzione tra l'altro prospettava la coincidenza organi cistica tra regole istituzionali e valori della comunità sociale storicamente fondata e sono quindi in qualche modo
Tipici della del diciamo del regionalismo cattolico della riflessione dei cattolici sul regionalismo
Ovviamente sarebbe da richiamare come riferimento appunto dite costituzionali a lo studio di Ambrosini anche l'originario modello che è stato recentemente
Recuperato
Ma allo stesso modo si potrebbero ricordare ad esempio il contributo di Giorgio Ballatore Palmieri nei suoi lineamenti
Il re e parlamento
Ed una sua garanzia nella previsione costituzionale di casi di divieto di intervento parlamentare sulle regioni a condizione però che il Parlamento rappresentasse il vertice sono parole di Balladur Paglieri
In cui confluiscono tutta la vita politica di istituti rappresentativi della nazione
Non il mezzo uni quel monopolistico di rappresentanza della volontà popolare quindi ancora una volta il problema dell'autonomia e si coniugava con il problema della proposta della rappresentanza
E questo approccio secondo l'impressione così che potuto maturare io prova con una sua lavorazione anche giuridicamente molto robusta nel lavoro che è stato prima richiamato borbonica Antonio Amorth sul problema della struttura dello Stato in Italia che sempre del quarantacinque
Qui innamorato l'introduzione della Regione interpretata come superamento dell'autonomia la Tononi dell'atomismo individualista liberale
Che permeava disse le istituzioni statutarie riducendo il principio rappresentativa un dato procedurale a quello della periodica consultazione elettorale
Il problema Pietro Amorth ritiene rimane si apra con l'introduzione dell'ente Regione e lo Stato italiano era quello del coordinamento delle funzioni espletate dalla rappresentanza statale rispetto agli orientamenti manifestati dalle singole regioni
Il problema in altri termini dell'unità dell'indirizzo politico all'interno di uno Stato delle Autonomie
Problema che poi ritornerà nella riflessione di Sturzo nel quarantanove la Regione in azione a Costituzione varata come riflessione sulla risposta che la Costituzione dava questo a questo problema
Nello studio diamo atto questa tematica emerge non solo sul fronte del rinnovamento dei contenuti della rappresentanza parlamentare in particolare nell'accenno alla composizione della seconda Camera una Camera delle Regioni
Ma anche soprattutto con riferimento alla radicale riformulazione di una funzione etica tipicamente acquisita lo Stato accentratore liberale
Quella del controllo e qui mi richiamo quindi a quella accenno che ho fatto in apertura idea della regione idea del controllo come funzione di garanzia
Riporto qui le parole diamo se il principio del decentramento politico deve avere un significato distinguersi dal decentramento amministrativo
Se la posizione delle unità autonome sul piano costituzionale l'attribuzione loro anche nella gestione interessi pubblici maggiori deve importare delle conseguenze certo la più importante quella di modificare profondamente il rapporto di controllo
Che nella forma di organizzazione dello Stato sempre spetta l'amministrazione governativa sullo operato degli enti pubblici e qui amor proponeva appunto delle soluzioni appropriate controllo come garanzia dell'unità dello Stato
Ed infatti riteneva che nel momento in cui la rappresentanza parlamentare delle regioni consente di stabilire una connessione più organica fra il nuovo ente lire la Regione l'organizzazione dello Stato
L'unità dell'indirizzo politico si realizzerà attraverso la dialettica degli organi della forma di governo statale
Legittimati anche dalla partecipazione delle regioni il controllo a questo punto non servirà più come intervento sanzionatorio di tutela dell'unità statale ma come strumento di vigilanza della coerenza dell'Inter Rizzi degli indirizzi politici delle regioni
Ha molto utilizza poco questo termine vigilanza posti controllo quasi richiamando la distinzione concettuale tedesca
Tra controllo e vigilanza
In questa città Tura costituzionale forma di Stato e forma di governo sembravano rintracciare una comune matrice rimaneva risolta tuttavia la specificazione dei dettagli della forma delle forme costituzionali che l'ente Regione avrebbe dovuto assumere per armonizzarsi con nuovo modello statale di governo innamorato in altri termini manca quella un riferimento specifico puntuale al problema della forma di governo regionale come elemento di completamento della riflessione sul regionalismo come nuova idea costituzionale
Su tutt'altro fronte invece si colloca la riflessione nel periodo esistenziale dei comunisti secondo che si basa invece sull'idea che di una forma di governo non contaminata dal modello regionale dello Stato
Secondo l'impostazione di Crisafulli nello scritto noto del quarantasei per una Costituzione democratica definisce storici Istica
In questo nella riflessioni di Crisafulli Laconi dello stesso Grieco
Questi temi unità dell'indirizzo politico garanzia rappresentanza politica in funzione della struttura regionalistica dello Stato problema del controllo come funzione di garanzia dell'unità dello Stato sono risolti tutti su di un unico fronte quello di non disconoscere il principio della sovranità parlamentare
Il Parlamento con la sua legittimazione popolare democratica rappresenterebbe la garanzia e racchiudere vinse tutte queste funzioni indipendentemente dalla nuova struttura della forma di Stato sicché
In questo senso non come dire si sancisce una frattura una discontinuità tra la riflessione sulla forma di Stato che presenta dei nuovi soggetti le regioni e la forma di governo che sostanzialmente rimane incantata sul modello parlamentari Stich ottocentesco
E infatti secondo e questa è la riflessione che fa Laconi sempre su Rinascita il tema del controllo che invece ad esempio hanno ma lo stesso Russo e trentine consideravano essenziale come elemento di configurazione del regionalismo comica costituzionali
Non riguarda la garanzia dell'autonomia non è una funzione di garanzia dell'autonomia ma invece la tutela della funzione rappresentativa deve essere invece s'deve esprimersi come attività di controllo parlamentare
Quindi nella dialettica tipicamente ottocentesca parlamentari Istica del rapporto di controllo tra di fiducia fra Parlamento e governo
Che assorbirebbe in sé anche indipendentemente dalla questione della rappresentatività regionale della del Parlamento la garanzia dell'unità dello Stato
E infatti lo stesso riconoscimento la funzione legislativa che la Costituzione costituente potere era riconoscimento alla Regione la funzione legislativa venire interpretato dalla con in questi termini
Leggo direttamente dal suo pensiero la Regione può sviluppare un'attività legislativa propria unicamente nel quadro della legislazione fondamentale dello Stato e nel rispetto degli interessi nazionali
La garanzia sull'attività
Regionale più che essere considerata riguarda problema della tutela delle situazioni soggettive delle Regioni per la loro quindi legittimazione all'interno della rappresentanza parlamentare
E vista invece nel suo risvolto tradizionale ottocentesco della sanzione attraverso il controllo parlamentare quindi Parlamento controllando l'attività del governo la sua funzione amministrativa di indirizzo politico si farebbe interprete anche delle delle regioni indipendentemente da una legittimazione in qualche modo costituzionalmente sancita della rappresentanza delle Regioni nel Parlamento era ovvio pertanto che il problema dello Stato visto approfondita To privilegiando un profilo di natura strettamente politica la dialettica Parlamento governo
In cui il fulcro della dinamica istituzionale della traduzione degli interessi
E che le stanze a tutti i livelli delle funzioni o Stato risiedeva nella rappresentanza parlamentare
La stessa autonomia legislativa regionale non avrebbe potuto implicare la rivendicazione dell'autonomia degli enti Laconi diceva le regioni non sono soggetti politici e non hanno poteri politici
Concepita come possibilità di un proprio indirizzo politico a differenza invece di quanto diceva Sturzo o amorfo Ambrosini
Della riconoscimento di una funzione indirizzo politico a regioni e quindi di consenso al problema della garanzia dell'unità fa indirizza statale Indirizzo regionale perché indirizzo politico regionale disconosciuto sta Laconi sì che assorbiva nella dialettica parlamentare
Io a questo punto poi concludevo ma siamo arrivati al termine per provando e qua a rintracciare della queste idee costituzionali di di questi autori che ho richiamato come dire dei riferimenti a modelli costituzionali stranieri in qualche modo si possono intuire già da quelle consigli tante osservazioni che ho fatto in precedenza anche se bisogno ovviamente
Tener conto che come dire la riflessione resistenziale sul tema del regionalismo
Era mirata un problema ovviamente storico contingente ben preciso quello cioè di per superare il il modello di Stato ereditato dalla appunto all'esperienza liberale e che si riteneva degenerato nell'esperienza fascista sicché i modelli costituzionali stranieri su cui per i quali rinvio alla relazione per pochi accenni che ho fatto
Venivano in qualche modo letti in funzione di questo di questa ragione politica di riflessione
E qui in questi termini concludo questa mia schema Kissin
Schematizzazione sì ma relazione
Con la quale con cercato di tracciare queste questi rapporti di queste connessioni fra certi dei costituzionali che nella pubblicistica tra gli anni trenta e quaranta si evolvono e maturano e la riflessione sul regionalismo come non esclusivamente come problema appunto di riconoscimento di autonomia
Nei confronti dello Stato grazie
Devo ringraziare professor Carducci per questa sua limpidissima relazione
Che ci ha fatto intravvedere sfondi che non sono naturalmente potuti essere esplorati fino in fondo ma in cui quale la cui cornice risulta mi pare assai in termini assolutamente chiare
Ci deve essere stato un un regista nascosto nella nei lavori di questa mattina poi che
Il ritardo del professor Luciani certo consentito di sentire una dietro l'altra queste tre relazioni
Che pure ha caratterizzate orientate in modo diverso hanno toccato tutti quanti un tema di grandissimo rilievo non solo nella storia costituzionale ma nella storia generale del nostro Paese e nella cronaca politica di tutti di questi giorni
Mentre ascoltavo i nostri amici che parlavano non ho potuto fare almeno di pensare ad una studioso che avrebbe trovate in questa sede ancora un attimo perché acceleri poi andiamo tutti a mangiare qualcosa siamo tutti un po'stanchi
Stavo dicendo che non ho potuto fare a meno di pensare quanto avrebbe avuto da dirci in quest'occasione compianto Roberto Ruffilli da cui
Molti di noi Dio per primo abbiamo tanto imparato su queste tematiche e che in pratica ha aperto delle idee squarci di discorso storiografico nuovo su questo terreno
Cercheremo di proseguire di continuare per quanto ci sarà possibile il suo insegnamento che mi pare resti ancora molto vivo e che anzi forse con il passare del tempo acquista ancora più spesso confermo che e al piano superiori sono altre risposte le mense se posso così chiamavano questo piuttosto modesto budget se ma anche naturalmente ci permette di ricaricare
Le energie dietro lui prospettiva di un pomeriggio che si annuncia altrettanto
Ricco di spunti e di relazioni e auguro a tutti quanti Buon appetito arrivederci
Gli ha saputo
Giustamente
Unione intolleranza
No
Sì Casale no io
A
Differente un'eventuale no no va bene fece ambientale cioè se si riesce un emergente
Sia se
Possiamo prendere posto così diamo inizio ai lavori
Bene allora possiamo dare inizio a questa seduta del nostro convegno che come dal avrete potuto constatare nel programma è piuttosto che impegnativa sia per il tema che è un po'il cuore del convegno stesso sia per quanto riguarda il numero dei relatori che sono previsti per questo pomeriggio ecco questo mi impone è di invitare l'esattoria contenere nei limiti naturalmente del possibile la loro relazione
Tenendo presente che i nostri tempi sono molto molto stretti quindi diciamo teniamoci attorno a una mezz'ora però chi riuscirà a a contenere in un limiti di tempo minore il il proprio intervento sarà particolarmente
Premiato
Comunque ecco io diciamo a un certo punto sarò costretto ad invitare a a stringere a concludere mi rimetto alla buona volontà dei dei relatori
Posso dire che ieri pomeriggio il numero dei relatori era minore ma comunque sono stati tutti entro tempi
Diciamo così relativamente brand
Ecco mi impongo da parte mia di evitare qualsiasi chiosa o commento alle alle relazioni e quindi sarò soltanto un presidente che da che dà la parola così anche per evitare di essere io di cattivo esempio
A questo punto possiamo dare inizio alla seduta tenendo presente che rispetto al programma che avete visto c'è una piccola modifica qui avremo in questa prima tornata prima del coffee break che il professor Fioravanti il professor Bettinelli la professoressa Pivetti la professoressa Bruno
Dopodiché
Interverranno gli altri relatori previsti per il pomeriggio allora non mi resta che dare la parola al professor Fioravanti
Grazie
Ma io inizierò intanto con una delucidazione sul titolo della mia relazione i giuristi del partito politico fra gli anni trenta e quaranta
Si tratta di un titolo da una parte come dire pianamente descrittivo di Sho
Che andrò dicendo dall'altra
è un titolo tutt'altro che innocente voi sapete vi sono dei titoli innocenti altri che contengono in sé una tesi da dimostrare e questo è un titolo non innocente nel senso che il titolo contiene in sé la proposizione di una tesi alla cui dimostrazione dedicherò questo intervento
La tesi la rappresento subito in modo molto stilizzato e poi andrò arricchendo questo discorso la tesi è la seguente si sostiene qui che la cultura e la dottrina giusto pubblicistica e costituzionalistica
Degli anni trenta e quaranta è andata
Costruendo
Progressivamente
Una scelta dottrina dei caratteri fondamentali del partito politico poi vedremo quali sono
E si sostiene che questa dottrina intrecciato la propria vicenda con la vicenda del bar costituenti intrecciato è un termine prudente perché non mi sentirei di dire influenzarlo
Per non incorrere in un'immagine sarebbe subito un partire con il piede sbagliato no non voglio assolutamente infatti cui sostenere la voglio dire sin dall'inizio
Che nella nostra costituente vi sia stato una dottrina precedentemente elaborata che alla costituente si è fatta legislazioni fece sia stata capace di influenzarla
Fino a determinare caratteri della Costituzione in senso formale del testo costituzionale sostengo
Qualcosa di diverso sostengo che in Italia come altrove è intervenuto un mutamento nella concezione fondamentale del partito politico e che questo mutamento è iniziato ben prima della Costituente è iniziato
Negli anni trenta per quanto riguarda la dottrina
Si potrebbe farlo iniziare dal saggio di Costantino Mortati sull'ordinamento del Governo
Del mille novecento trentuno
E sostengo dunque che
Con questi il vantaggio di questa impostazione quello ritenere uniti gli anni trenta e quaranta da una parte e dall'altra di tenere unito cultura giuridica cultura politica anche qui con grande prudenza
Enuncio questo mi mi mi piacerebbe di più parlare se tutti figli fossero stati ricostruiti ma non è così di una cultura costituzionale di una cultura del del costituzione degli anni trenta e quarant'
Che in muta naturalmente nello spazio di questi vent'anni che tuttavia rispetta un certo paradigma iniziale che ora in un cielo intraprende il proprio cammino di trasformazione già all'inizio
Degli anni trenta quindi con questa impostazione la costituente il problema del ruolo dei partiti dentro la nuova costituzione diviene un problema che sifone dentro un itinerario che a questa Piazza
Naturalmente il punto di riferimento sessuale per la costituzione è il suo Celebre articolo quarantanove come è stato di recente osservato da Sergio Bartoli questo
Articolo quarantanove se viene
Isolatamente preso e se viene interpretato con un criterio letterale non rappresenta poi una grande novità
La dottrina liberale ottocentesca si era ovviamente per esempio Arcoleo già occupata di partiti politici e di diritto di associazione
E si potrebbero fare
Sì si volesse andare a scavare con un criterio appunto letterale che la struttura normativa dell'articolo quarantanove
Non è poi molto dissimile tolto il riconoscimento dei partiti ma la struttura normativa la proposizione articolo quarantanove
Non è molto diversa dalla norma madre
Sulle libertà politiche
Delle costituzioni liberale democratiche cioè l'articolo sesto della dichiarazione dei diritti dell'ottantanove quale dici
Tutti i cittadini come voi sapete hanno diritto di concorrere personalmente o tramite i loro rappresentanti alla formazione da Lecce
E si potrebbe quindi sostenere in questa linea che il diritto dell'articolo quarantanove di concorrere alla determinazione della politica nazionale
Attraverso i partiti politici sia un'evoluzione all'interno di questo Chance come dire il partito è un arricchimento degli strumenti di esercizio della democrazia politica
Delle libertà politiche ma dentro un genus che rimane fondamentalmente lo stesso
Che è quello dell'ottantanove e in fondo
L'ultima banalità che posso dire su questo e che il soggetto della proposizione giuridica nell'articolo quarantanove come nell'articolo sei dello del mille settecentottantanove è pur sempre tutti i cittadini
Che hanno diritto diciamo
In questa linea di interpretazione del ruolo dei partiti politici
Questa linea possiamo chiamarla la concezione liberale o anche societaria del partito politico se voi Police
E in questa linea il partito politico ha cittadinanza nel diritto costituzionale perché serve ad arricchire le forme associative
Le espressioni del fondamentale diritto di associazione
In questa linea la natura prevalente del partito eh sociale e non istituzionale
Il partiti provvedono ad organizzare le libertà di associazione dei cittadini ma non può però non provvedono a costituire i governi non provvedono ad organizzare le forme di governo non provvedono a determinare l'indirizzo politico il partito ha una natura che lo separa dalla circuito dell'indirizzo politico
Se volessimo sintetizzare una formula questa concezione liberale societaria del partito potremmo dire
Che in questa linea il popolo con la nazione a mo'di liberalismo ottocentesco
è sovrana attraverso i suoi rappresentanti che sono più o meno selezionati dai partiti politici più o meno influenzati dai partiti politici ma la nazione sovrana Traverso
I suoi rappresentanti e non attraverso i partiti che organizzano la sua volontà di essa nazione o popolo sovrano son due cose evidentemente molto diverso
Questa concezione liberale è il paradigma che era dominante esce siamo arrivati è il punto iniziale della trasformazione che appunto lo corrode a partire dagli anni Trenta anche Elisa è il paradigma liberale e quello del maggiore studioso il giurista europeo in maschera i partiti politici cioè io con Kaspar Bloom Shelley
è il paradigma dei liberali italiani di Minghetti
Ma anche di Vittorio Emanuele Orlando per avvicinarsi ai nostri giuristi
Tutti sanno che l'ultimo scritto di Vittorio Emanuele Orlando che aveva novantadue anni voi sapete poco prima di morire fece due cose andò a patrocinare in Cassazione pochi giorni prima di morire a novantadue anni
E scrisse l'ultimo suo saggio che interrotto che il saggio sui partiti politici mille novecentocinquantadue
Ed è di straordinario interesse perché ben quattro anni dopo l'entrata in vigore della Costituzione Orlando chiama a raccolta restano le forze di quello che lui con una certa civetteria chiama il diritto costituzionale classico che quello che aveva creato Luís
Il diritto e chiama a raccolta le forze detto senza contro un nemico
Qual è questo nemico e lui lo dice questo per me è oggetto di grande ammirazione devo dire lo dice con un con con due parole sostantivo un aggettivo straordinariamente centrasse il pericolo e la forma istituzionale che il partito fa assumendo nella nostra democrazia questo era il nemico del diritto costituzionale classico come Orlando lo chiama Luís lo vede lo percepisce
E chiama a raccolta contro questa tendenza in atto i partiti stanno divenendo istituzione allora qui dobbiamo capire come penetrata nella cultura giuridica italiana l'idea del partito come istituzione
Intanto non è penetrata attraverso Santi Romano questo lo diciamo subito perché quando si parla di istituzione si pensa subito a Santi Romano invece Santi Romano nel mille novecentoquarantasei quando si presenta al nuovo pubblico diciamo con i principi di diritto costituzionale generale dice sul partito
E sulla sua Fo forma istituzionale una banalità assoluta cioè dice i partiti sono ausiliari del Governo dello Stato romano a cui era debitore di quella defaticante discussione che di recente qualcuna provate a ricostruire ma non è lì il punto del problema voi sapete negli anni Trenta tutti i nostri giuristi
Discussero se il PN F. era nell'ordine organo dello Stato persona giuridica pubblica ente ausiliario dello Stato allora i nomi Jemolo Biscaretti Crisafulli la Villetti e via dicendo
è non è qui la discussione interessante sulla natura giuridica del pm non è qui dentro questa discussione che è nato questo problema del natura istituzionale del partito politico dove nascono allora con questo curioso metodo di inversione per cui inizio da ultimo io l'ho ritrovato con grande forza e lucidità in uno scritto di Mortati di cinque anni dopo quello di Orlando missaggio di Mortati sui partiti politici del mille novecentocinquantasette
Ironia della sorte per gli iscritti in memoria di Orlando
E questo è il più formidabile atto di distruzione che io conosca teorica naturalmente la concezione societarie e liberale del partito
Per me che ho studiato Mortati il primo è stato rileggerlo ora una rivelazione perché c'ho ritrovato tutto il Mortati precedente
Ho cioè capito mi pare che c'è una linea di continuità da quel saggio del mille novecentotrentuno
Sull'ordinamento del governo fino a questo saggio del mille novecentocinquantasette una continuità vi dico subito che interrotta solamente dagli anni della costituente in cui per motivi che poi vedremo Mortati non porto
Fino in fondo questa idea della natura istituzionale del partito pur
Vediamo procedendo per balzi perché ho già consumato un po'del mio tempo che cosa significa ricavandolo da questi scritti riportati ma non solo
Concepire il partito come istituzione cosa furti
Il primo punto
C'è una trasformazione della struttura sociale su cui si fondano le istituzioni politiche io come Mortati diceva lo Stato moderno una trasformazione che viene percepita con forza dai giuristi in tutta Europa
Soprattutto in Italia e Germania ma non solo iniziale giù
Questo processo di trasformazione della base sociale delle istituzioni politiche anni venti ettari
Rende obsolete le vecchie dottrine della sovranità questo il primo punto che emerge con forza che emerge con forza
Non solo la dottrina liberale della nazione sovrana attraverso i rappresentanti massiva di beni
Immediatamente insieme anche la dottrina giacobina della sovranità intesa come sovranità della universalità dei cittadini vive come diceva la costituzione dell'anno primo nel mille settecentonovantasei
è per dirla in un in in una parola negli anni venti trenta la costituzionalistica europea scopre la società come il luogo di conflitto scoprì che nel la ciò che ha chiamato nel nel Settecento e nell'Ottocento
Nazione o popolo è in realtà un Complesso fittissimo di interessi organizzati che stanno rapporto di equilibrio fra di loro
Precario e avvolte riaperto conflitto
La conseguenza è che le costituzioni del Novecento
Non possono più presupporre L'Unità del corpo sociale
Che nel corso dell'Ottocento era espressa da questa maestosa figura dello Stato come persona giuridica
L'unità è un valore rinunziabile ma deve essere ricercatissima e qualcosa da guadagnare
Questa idea nasce la dottrina negli anni Venti e tre
Secondo punto come si fa a guadagnare L'Unità è qui che spunta fuori la funzione del partito policy
è questa la radice prima del carattere istituzionale del partito fu ovvero in assenza di partiti politici non si ha solo una sfera più povera pelle libertà politici come voleva il modello societario liberale meno ricca meno partecipanti
Senza partiti politici diviene difficilissimo sente se non impossibile il processo che conduce
Un complesso di interessi organizzati più o meno organizza che si presentano corposamente come tale a darsi unità polisti a costruirsi come regime politico in definitiva a fare una costituzione
Nel suo senso originaria Secondo Mortati il primo passo fondamentale per la costruzione dell'unità politica e quello della differenziazione
Questo mi ha è un'altra cosa mi ha colpito molto fortemente perché non è parola del vocabolario giuridico
Portate l'aveva presa da determinate dottrine di carattere sociologico e politologi in questo modo posso trattare la differenziazione cioè l'idea è che dall'indistinto
Del popolo della nazione che reso plurale solo dagli interessi organizzati che si muovono dentro il primo embrione di unità è dato dal fatto che da quell'indistinto spuntano fuori alcune grande opzioni
Alcune grande versioni del bene comune che sono in radice i partiti politici
Senza questa funzione primaria in questo senso istituzionale dei partiti politici non si costruisce la comunista policy
Terzo punto
Ancora più avanti
C'è un altro discorso sui partiti che questa volta di Crisafulli mille novecentosessantasei è incredibile come ancora nemmeno centosessantasei si adoperasse pure tra virgolette quella Scheler espressione parte totale il partito come parte totale mille novecentosessantasei
E cosa vuol dire totale
Certo dirlo ora ente
Suona stonati sì ma cosa vuol dire
Il partito è un particolare tipo di fare questo è molto importante
Il partito si distingue da ogni altro tipo di associazioni civile economica culturale associativa per il fatto che infuocato si è partito politico se merita l'aggettivo politico
A costruire unità
Quella distanza con la concezione liberale del partito di viene mass nel senso che il partito essi associazione questo rimane per tutti
Ma non è mai mera societas
Non è mai mera confederazione mi interessa il partito è istituzioni torna nel senso weberiano è universitas Dosso Civitas
è qualcosa che non è governato da semplici norme di organizzazione o di tipo utilitaristico mai governato da una norma disco
Che è la ricerca di una particolare versione Del Bene comune in quel particolare sta alla parte ma parte totale in questo senso
E allora anche a questo proposito riforma il rapporto Stato società Pep del Partito socialista i partiti nascono nella società
Ma da questo modello sono chiamati a trascende
La società
La vocazione vera dei partiti è quella di essere fattori di integrazione persino anche se la parola può sembrare
Per lo meno altrettanto forte quanto sale fattorini disciplinarle come vedremo Mortati lo dirà nel pieno della fase costituente come vedete naturalmente ora è facile dire sono cose degli anni trenta no perché nelle cose che ho detto ora qualcuno che studia a quegli anni davvero ci potrà trovare il partito che si fa stato il partito che educa il popolo all'amore per lo Stato il partito che unisce disciplina bene
Ciò che però io sostengo il che una cosa sono le dottrine del regime fascista un'altra cosa sono le dottrine nel regime fascista che sono nate dentro il regime fascista ma non si sono mai poste come dottrina del regime
Allora questa grande idea del partito come istituzione e una di quelle idee che è destinata a trascendere il recinto
A lasciare
Un'eredità costringere tutti coloro che sono venuti dopo e riusciva a confrontarsi con questo proprio
Dicevo di Mortati nel bel mezzo della fase costituente quarantacinque morta PC dice che cosa vuol dire costituente per l'Ulivo
Tre righe la decisione costituente non ha altro senso se non quello di sottrarre sottrarre
Il processo di formazione del nuovo Stato
Alla fase incandescente del bellum Omnia un contra homeless di giuridica ficcare per quanto possibile dice Costantino
Di giorni cioè costo costi fare la Costituzione significa costituzionalizzare
Disciplina porre in essere una comunità ordinata e i partiti sono evidentemente termostati i principali attori di questo processo di riconduzione ad unità di Jury edificazione
Cerco di saltare qualche parte torniamo alle quanti minuti
Sette otto mila sette otto farà le amministra bene in
Allora torniamo allo scritto di Mortati del cinquantasette in quello scritto si scopre un'altra cosa
Questa concezione istituzionale del partito politico è questo il punto per me decisivo ora passo a un secondo livello di questa analisi più meno meno generico più legato all'analisi della forma di governo e meno la dottrina del partito
In questo scritto cinquantasette si scopre una ferita
Che era stata taciuta negli anni della Costituzione
E cioè che questa dottrina istituzionale del partito politico porta dritti
Alla scelta per il principio politico Macciotta
Senza dubbio alcuno naturalmente mille novecentocinquantasette no quarantasei orali bisognerebbe storicizzare il perché Mortati la scrittura cinquantasette non le quarantasette per qualcuno di noi conosce queste cose questa abbastanza ovvio ma però come dire per me che analizzò la fiorire la dottrina costituzionale eh
Un laboratorio nel senso che il lì Mortati dice da quella dottrina
Che non abbiamo costruito fino a partire dagli anni Trenta che io chiamo la dottrina istituzionale del partito politico discende l'adozione di un principio politico maggioritario e cosa vuol dire maggiore sarà questo che mentre nel modello liberale che nel modello societario
Il compito dei partiti
Come associazioni come se mi perdonate la banalità come creature della società
è quello di fare emergere dalla società le idealità gli interessi e quanto in essa è presente ma non di determinare l'indirizzo politico nel primo modello quello liberale societarie partiti possono influenzarlo
In via di fatto possono naturalmente tutte queste idealità questi interessi non scompaiono d'incanto nel momento la determinazione ma il punto fermo è che il Parlamento è istituzione e i partiti non lo so questo il punto fermo nel primo momento e la determinazione dell'indirizzo politico deve dunque dipendere dal Parlamento come organo dello Stato e non dei partiti politici questo rimane ferma
Nel secondo modello
Dove il partito politico diviene in senso pieno istituzione polizia
Allora il partito assume su di sé questo onere enorme
Che è quello di provocare nel popolo la decisione fondamentale sulla determinazione dell'Indirizzo Polizzi
Il partito e lo strumento che consente di far parlare il popolo sovrano e di far scegliere adesso direttamente
Un determinato Indirizzo policy
Nel momento in cui il partito o i partiti in coalizione divengono maggioranza
Di fronte
Al corpo politico del popolo sopra
Questo è secondo me la radice del principio politico maggioritario da cui fuori derivano meccanismi elettorali
Ma la differenza di radice è questa
Dunque in questa linea il ruolo del partito è più grande che nell'altro più forte più intenso
Come andarono da questo punto di vista in un minuto le cose alla Costituente
Io credo che alla costituente
Da una parte si doveva affermare il principio pluralistico come è stato già detto più volte l'espansione della libertà d'associazione il principio societario ma dall'altra
Vi era anche l'esigenza di costruire un nuovo Richie
Fondato sulla sovranità popolare
E tutti sapevano che le istituzioni fondamentali a questo scopo erano i partiti politici
Quale scelta fu fatta alla Costituente io direi nell'una nell'altra
Non si poteva limitarsi alla Costituente a ribadire
Il carattere del partito politico come strumento de diciamo di manifestazione della libertà fondamentale associazione perché tutti sapevano ormai che i partiti politici erano realtà che andavano oltre in questa direzione qui non si poteva rimanesse in ma non si volle neppure abbracciare sino in fondo la dottrina istituzionale del partito politico la dottrina istituzionale partito politico era legata nella nostra cultura politica e costituzionale all'immagine del regime del capo del governo
Che non era solo quello fascista trascorso ricordiamoci la comparazione costituzionale vitale nata negli anni trenta lo troviamo scritti di Donati di altri giuristi che comparano anche se a noi sembra così aberranti il regime fascista del capo del governo con il regime presidenziale
Americano con altri regimi dove il dato comune eh
Questo sono tutte dottrine antiparlamentari antiliberali tutte dottrine nate per riportare la determinazione dell'Indirizzo politico al popolo sopra
Anche nella sua forma aberrante
Diciamo totalizza
Questo è il punto sul quale ovviamente la nostra costituente non poteva non poteva giungere ultima osservazione son costretto veramente a procedere molto velocemente
Alla nostra seguente c'era anche un altro problema fondamentale non era solo questo della del rifiuto diciamo di forme di governo di questo genere
C'è anche c'era anche il problema dei rapporti fra le forze politiche
E cioè
E alla Costituente vi era una una situazione in cui l'insieme delle forze di polizia quello che poi è stato chiamato il sistema dei parchi
Pensava di se medesimo in termini istituzionale certamente cioè di necessaria organizzazione la sovranità poco ciascuna di queste forze politiche pensava di sé in termini istituzionale di se medesima ma il problema è che cosa pensava realmente ciascuna forza politica dell'altro
Io credo che il punto fondamentale sia che tutti temevano che cosa la istituzionalizzazione della vittoria politica dell'avversario
Nessuno era disponibile a riconoscere ad un altro la chance di poter divenire una sorta di forza portatrice
Dell'Indirizzo politico voluto dal corpo sovrano e in quanto tale nucleo fondamentale di una vera e propria funzione istituzionale non potendo fare questo salto la Costituente secondo me alla fine non contiene una vera e propria dottrina della funzione di governo questa è la mia conclusione la nostra Costituzione contiene una procedura per la formazione del governo ma non una individuazione della funzione di governo dice come si fa il Governo ma non dice che cosa è che il Governo si è rotto
E si badi bene quando dico questo non intendo dire che la nostra costituente avrebbe dovuto scegliere forme di governo diversa da quella parlamentare
Dico semplicemente che anche dentro la scelta per il governo parlamentare sarebbe stato possibile
I isolare ebbene osare di più il momento autonomo istituzionale della funzione di governo
Questo fece per esempio la Costituzione tedesca e guardate Casoni la Costituzione tedesca nel momento in cui fa questo riconosce di più della nostra il carattere istituzionale dei partiti politici perché le due cose
Secondo me vanno sempre assieme l'una con l'altra infine ultima notazione e questa né tutta questa ultima parte mio discorso non voleva essere un discorso di critica
Alla Costituente io ne faccio la storia rilevo questo e dico anche il motivo profondo per per cui la funzione di governo che esisteva come dottrina qui ho trovato in uno degli iscritti sono stati distribuiti
E che Togliatti diceva no non ha non abbiamo i giuristi giuristi non c'hanno indicato nulla non era finito perché la dottrina della funzione di governo c'era in Italia non non si volle scriverla ma perché e qui bisogna spiegarlo bene questo mi preme dirlo perché non non non è il caso della veramente di lanciare atti d'accusa senza precisare
Per un motivo molto semplice perché il problema del governo nella sua autonomia è sempre stato risolto in tutte le costituzioni a partire da quella americana quando si è risolto anche il problema della supremazia della Costituzione
Le due cose fanno sempre insieme e il punto veramente critico alla Costituente e che vi è una difficoltà ad ammettere la istituzionalizzazione della vittoria di una parte politica
In un momento nel quale per cause storiche generali necessariamente ancora troppo debole era la fiducia nella Costituzione come norma giuridica
La Costituzione come norma giuridica di protezione dei diritti degli individui delle minoranze la Costituzione che sottrae tutto quello che deve sottrarre al circuito politico della maggioranza la Costituzione che disegna
Zone neutre assolutamente indisponibili da parte della maggioranza tutto questo non era matura nella cultura politica costituzionale italiana con le categorie del costituzionalismo antico e concludo davvero non vi è mai stato veramente un Gubernatis
Cioè una funzione di governo che si è davvero pienamente
Insediata e legittimata senza che fosse pienamente legittimata e insediata anche l'Ajouli stizzito
Le due cose si affermano insieme se in Italia si è stata debolezza nel stabilizzare la funzione di governo e perché vi è stata la debolezza dello stabilizzare la Costituzione come norma giuridica la supremazia della Costituzione ecco anche il caso italiano dimostra queste queste due vecchie categorie Cooper una colonia degli stilisti funziona ancora grazie
Ringrazio il professor Fioravanti e do la parola al professor Ernesto Bettinelli sul tema partiti rappresentanza
L'uomo
Allora scusate
Dicevo che anch'io cercherò di essere virtuoso nel rispettare i tempi e quindi dopo omettere la prima parte della relazione che era dedicata al alle nuove Chiuri alle nuove tendenze ed anche a singolari proposte di legge che vorrebbero ridurre il ruolo dei partiti di massa nell'attuale stagione politica ecco e voglio precisare che ho ritenuto opportuno anche partire dall'attualità per è meglio misurare la distanza rispetto a visioni Progetti costruzioni che appunto maturarono o comunque furono acquisiti cinquant'anni orsono e che come è stato detto in questo convegno sinteticamente si possono evocare come la cultura istituzionale che anche sociale della Resistenza
Io procedevo in maniera un po'diverso da dal collega che mi ha
Preceduto perché intendo storicizzare il tema dei partiti politici in rapporto alla
Rappresentanza politica ecco l'origine e la giustificazione storica dei partiti come partiti di massa come partiti di quadri
Il loro percorso e Travaglio non hanno certamente bisogno
Di ulteriore teorizzazioni
I materiali da letteratura ormai sterminata di cui disponiamo consentono di considerare quasi definitive alcune conclusioni a prescindere dalle elaborazioni e dalle metodologie di indagine
Talora non coincidenti che li sorreggono
Il partito di massa esso stesso com'è noto il punto di arrivo di manifestazioni di associazionismo sociale e politico
Direi proprio senza soluzione di continuità di parti della collettività nazionale convinte di essere ignorate o sottomesse da altre parti della collettività ritenute egemoni
In quanto detentrici di pressoché tutte le risorse della convivenza tra cui l'organizzazione politica quale si impone nelle prime fasi dello Stato liberale
L'emancipazione delle parti ignoranti o sottomesse è consegnata appunto al partito politico
Che nasce come vera e propria organizzazione alternativa al sistema politico delle parti a di cui si contesta appunto la posizione che la vocazione dominanti in questo senso l'obiettivo del partito politico è la conquista del sistema stato la sua sostituzione o quanto meno la sua radicale trasformazione assolutamente chiare in proposito ed è una delle poche citazioni le altre le devo o mettere e Antonio Gramsci quando avverte che il partito espressione di una classe eh aperte le virgolette è tale quando esso è concepito organizzato e diretto in modi e forme tali da svilupparsi in uno stato e precisa stante l'integrale e non in un governo tecnicamente inteso e quando si appunto si sviluppa in una concezione del mondo
Chiusa la citazione l'osservazione a mio avviso è valida non soltanto per i partiti di matrice operaia ma anche per altre aggregazioni tese comunque ad organizzare
Gruppi sociali in situazione subalterna
Vito di massa ma che io direi a vocazione di massa infieri fosse vissuto in funzione
Assolutamente antagonista nei confronti non tanto di altre formazioni politiche sociali ma proprio delle istituzioni dello Stato
Compresa quella rappresentativa espressione fino al mille novecentotredici di un suffragio ristretto lo segnalava tra gli altri sia pure indirettamente ma inequivocabilmente qui forse integro Fioravanti Santi Romano
Quando nel mille novecento nove
Affermava cito che l'organizzazione dello Stato moderno si palesò presto del tutto deficiente nel regolare anzi spesso nel non riconoscere gli aggruppa menti degli individui pur così necessari in ogni società pervenuta ad un alto grado di sviluppo continuava romano
Si capisce che la vita sociale che non è mai dominata dalle regole giuridiche ha continuato a devolvere essi per conto suo
E si è posta in contraddizione con un sistema non consono ad essa magari accentuando oltre il necessario come suole avvenire la contraddizione e la lotta che ne è la conseguenza nello stesso discorso che sulla sua prolusione per l'inaugurazione dell'anno accademico proprio a a Firenze mille novecento sette novecentootto e lo stesso discorso santi romano rimarcata il peccato d'origine del tipo di ordinamento liberale scaturito dalla rivoluzione francese quello diceva espressamente di essere eccessivamente semplice
La concezione del partito istituzionalmente antagonista non venne meno quando in virtù dell'allargamento del suffragio i rappresentanti delle classi subalterne entrarono in Parlamento
L'idea che la presenza in Parlamento fosse un necessario momento interlocutorio nella lotta per un nuovo Stato e che dovesse essere utilizzata soprattutto per dare più ampia risonanza
Anche nei momenti in cui le leadership parlamentari dei partiti antagonisti partecipavano apparati che parole mentalisti che di compromesso con altre parti e dunque nei fatti rendevano omaggio all'impostazione liberale del Parlamento come luogo anche di mediazione
In questa antica e quasi permanente discrasia tra cultura diffusa e prassi contingente sta forse il problema è risolto e la crisi del partito a vocazione di massa
Può essere utile ripercorrere brevemente i tratti fondamentali che consequenziali
Del partito di massa soprattutto operaio anche perché il suo assetto è stato proprio nel Periodo costituente se non il modello quanto meno un punto di riferimento per altri partiti popolari soprattutto cattolici
Per i quali peraltro la subalternità delle classi organizzate non si può considerare come fattore permanente bensì
Associato o complementari ad altri fattori in particolare certamente la comune adesioni a valori religiosi
Ecco dunque i capisaldi di tale esperienza considerati velocemente in sequenza storica
Come si è già detto all'origine del fenomeno vi è la percezione dell'intollerabile situazione di subalternità ed emarginazione da parte di determinati gruppi sociali
E questa percezione genera volontà di emancipazione
Le risorse che vengono conferite a soggetto collettivo che a tal fine viene costituito consistono soprattutto nell'elevato numero degli aderenti
In grado di dare forza politica al soggetto medesimo
Ed è proprio questa forza che trasforma una parte sociale in partito
Elemento imprescindibile che consente alla forza di essere efficiente di acquisire una identità e la sua coesione
Assicurata da un'organizzazione militante e da una disciplina che coinvolge l'organizzazione in tutti i suoi livelli un simile esito più che imposto avrebbe dovuto manifestarsi quasi come processo spontaneo questa convinzione
Faceva affidamento su una verità teorica
La coscienza di tutti i militanti di condividere la stessa situazione di subalternità e la medesima volontà di emancipazione non avrebbe potuto dare luogo a conflitti interni tra intelligenze individuali
Lo sforzo comune si sarebbe naturalmente indirizzato alla formazione di una intelligenza collettiva cioè l'intelligenza di partito in grado di confrontarsi con le intelligenze individuali o comunque parziali degli altri soggetti antagonisti che in prospettiva
Proprio per questa loro insufficienza sarebbero stati costretti accedere legge Moni
E con questa cultura e con queste certezze che partiti antagonisti in particolare i socialisti sia pur dopo un notevole travaglio di cui omento affrontano la questione del loro ruolo negli organi rappresentativi liberali appena maturano le condizioni istituzionale
Lento ritmo non teme contaminazioni borghesi proprio perché la presenza in Parlamento di deputati socialisti non è considerata un fatto individuale o la somma di fatti individuali
Ma è una manifestazione appunto di forza collettiva e cioè il partito che entri in parlamento
Il gruppo parlamentare organo del partito che non rappresenta ma piuttosto esprime le sue determinazioni le la sua intelligenza collettiva si afferma e si cerca di praticare il principio del vincolo di mandato in contrapposizione al divieto di vincolo di mandato sancito dall'ordinamento liberale
La selezione dei militanti destinati all'attività parlamentare in un simile contesto avrebbe dovuto essere una questione di scarsissimo impatto politico in astratto tutti militanti sarebbero stati idonei a coprire un simile ruolo
Fungibili appunto in quanto componenti di un indivisibile intelligenza collettiva entrando in Parlamento i militanti non muta vano teoricamente la loro condizione sociale di partenza
Non ci poteva essere scissione esistenziale tra rappresentanti e rappresentati
Assegnare questa tendenziale identità si convenne
Che il lavoro parlamentare dovesse essere retribuito come il lavoro operaio le somme eccedenti delle indennità parlamentari di ciascuno erano ceduti al partito regole prassi che con vari temperamenti hanno resistito
Quasi fino ai giorni nostri
Che una simile idea di partito potesse inverarsi con automatica
Coerenza fu presto negato da studiosi provenienti dalle stesse file socialiste è forse superfluo ricordare le peraltro controversa analisi e conclusioni di Michaels
Sulla naturale vocazione del partito di massa socialdemocratico alla burocratizzazione all'oligarchia e quindi ha inevitabilmente azione interessante osservarlo di quel nota lo vedrete come le stesse conclusioni arriva Gramsci comunque tali fenomeni si sono comunque verificate anche se magari si può contestare che siano effetti ineluttabili di regole Ferri questo modello o disegno di partito di massa rimane nelle sue linee fondamentali radicato nella cultura dell'ASS dei partiti della sinistra di classe anche nel secondo dopoguerra
E questo nonostante l'opzione strategica per la via democratica socialismo e per l'opportunità di una collaborazione con altri partiti portatori di interessi diversi e talora divergenti rispetto a quelli delle classi subalterne
Restano in particolare salde le concezioni relative al primato del partito
Quale soggetto politico esclusivo nei confronti delle istituzioni rappresentative e al ruolo meramente proiettivo dei parlamentari anche in quanto gruppo assolutamente subordinati alle decisioni di parti
Quando dopo la Liberazione partiti di classe riescono ad assumere posizioni di influenza anche ai fini delle scelte sui nuovi assetti costituzionali e si cercano di imporre la dottrina del primato del partito nella rappresentanza politica
Fino al tentativo di irrigidire la nelle carte costituzionale
Valgono in proposito come significativo esempio le proposte di André Filipe presidente del gruppo parlamentare socialista nella prima costituente in Francia è anche presidente della commissione per la Costituente
Dirette all'approvazione di una disposizione costituzionale
Che affermava la indefettibile corrispondenza tra gruppi parlamentari e relativi partiti in quanto l'avessero determinato l'elezione con la conseguente con la con la conseguente previsione che l'abbandono l'espulsione di un deputato dal suo gruppo di origine avrebbe comportato automaticamente
La decadenza dal mandato parlamentare idee simili circolavano anche nella sinistra di classe italiana anche se non furono mai formalizzate
La supremazia del partito nei confronti degli organi costituzionali rappresentativi non significava peraltro che esso dovesse essere costituzionalizzato nel senso di diventare soggetto di diritto pubblico
L'autonomia del partito quale manifestazione di antagonismo sociale e quale strumento di lotta per un'emancipazione non ancora conseguito dalle classi subalterne
Nonostante la formazione dello Stato democratico permaneva ancora come punto fermo pur tra molte ambiguità che conveniva a tutti i protagonisti del patto costituente lasciare sospese
Ok forse allora non erano fino in fondo
Percepito
Il confronto nel periodo costituente sul ruolo dei partiti nel nuovo Stato democratico e per certi versi alquanto singolare
Se si rilegge con maggiore distacco storico quel dibattito si può considerare come il disposto costituzionale
Di cui l'articolo quarantanove di cui già ha parlato più avanti norma fondamentale
Su cui tanto tra l'altro lavoro Lelio Basso e che dell'incondizionato consenso soprattutto dei grandi partiti nota rappresentò fatto un compromesso di sosta
La formula adottata al momento della sua elaborazione copriva in verità due concezioni ancora piuttosto distanti o si potrebbe altrimenti dire rivelava una doppia potenzialità a sinistra l'enunciato era apprezzato
Essenzialmente come garanzia contro eventuali tentazioni da parte delle altre forze politiche della maggioranza che si andava costituendo un sistema politico
Di invade negli spazi organizzativi
Acquisiti dall'opposizione al sistema a quel sistema che dopo l'esperienza costituente avrebbe sbarrato le sinistre perché l'asse qualsiasi accesso al governo
Viceversa Secondo la cultura democratica che ragionava in termini ideali quasi senza curarsi della realtà del sistema politico
Che essa stessa andare edificando l'articolo quarantanove assieme assumeva alto e più vasto significa la disposizione avrebbe dovuto istituzionalizzare in senso giuridico l'insieme di tutti i partiti antifascisti
Rende il luogo privilegiato in cui la sovranità popolare avrebbe dovuto concretamente esprimersi
Si confidava che il sistema di tutti i partiti potesse ottenere un'adesione di massa
Per questo venivano coltivati ipotesi di sul riconoscimento giuridico dei partiti sulla necessità di regole comuni e democratiche per la loro vita in Terna con riguardo soprattutto al momento dell'assegnazione delle della selezione delle candidature affinché risultasse individualmente e politicamente più qualificata la composizione della rappresentanza politica
Sì gli dicevano Progetti perfino in tema di primarie il regime proporzionale così
Morta in una proposta di mille novecentoquarantasei si ricordino poi qui taglio tra i primi contributi sistematici elaborazione e gli studi di Pietro Virga di Giuseppe Domenico Ferri di Norberto Bobbio in uno scritto quasi dimenticate mille novecentoquarantasei
L'idea illusoria che il metodo democratico potesse essere lo statuto fondamentale di qualsiasi libera formazione sociale
E impartiti e in particolare scusate dei partiti chiamati da assumere un ruolo pubblico ad esercitare addirittura funzioni costituzionale
Aveva la sua fonte la sua forza nell'esperienza fondante e trainante dei comitati di liberazione nazionale
A cui gli esponenti della cultura democratica non marxista attribuivano non di rado un plusvalore rispetto al Comune denominatore antifascista
Scriveva nel mille novecentoquarantasei alla vigilia della Costituente ma Mario Boneschi
Pure esponente della destra azionista relativamente alla posizione che partiti politici avrebbero dovuto assumere nel nuovo ordinamento repubblicano cito sono state avanzate proposte assai interessanti di riconoscimento giuridico dei partiti anche qui i fatti hanno preceduto le leggi perché il sistema dei CLN
Era in sostanza basato sui partiti politici politicamente più qualificati e quali sia attribuito un vero e proprio riconoscimento giuridico
E aggiungeva come se si trattasse di una conseguenza quasi scontata in Italia essendo l'inclinazione naturale verso la moltiplicazione e lo spezzettamento dei partiti occorre che la Costituzione ne favorisca il concentramento ai partiti riconosciuti e dovrebbero essere quelli che raggiungono un determinato numero di mandati in Parlamento
Si dovrebbero riconoscere a certi poteri come quello di designare direttamente membri di determinate commissioni o di titolari di certe cariche innovata troverete altri ferimenti da cui un passo assolutamente identico di Massimo Severo Giannini
La fatica intellettuale di proporre un modello costituzionale comune di partito politico di massa che superasse la Tunisia e e la prassi del partito di massa antagonista non approdò ad alcun risultato
Un simile insuccesso fa tutt'uno con la disattenzione o l'approssimazione con cui i partiti affrontarono il tema della rappresentanza politica
Econdo incapacità conseguente di dare alla rappresentanza politica nuova configurazione o quanto meno nuova forza
Al fine di rendere l'istituzione parlamentare
Luogo autonomo di sintesi e di decisione politica effettiva cioè quotidiana e potere dello Stato e non semplicemente anche Ina di formalizzazione di conflitti di interessi
Ritenuti Presutti pregiudizialmente in componibili
Tale ruolo così riduttivo segnato il Parlamento non è imputabile soltanto le tendenze e diffidenze della sinistra di classe ma è il frutto di un assai più generale sovradimensionata concessione
Di una nuova democrazia integrale dopo l'esperienza totalitaria fascista
Valga in proposito ricordare soltanto questa netta enunciazione di Mortati sulla prossima posizione
Costituzionale dei partiti definiti cito mezzi necessari per l'organizzazione della pubblica opinione in espicazione da essa
Da una volontà politica tali da condurre per loro stessa natura al superamento delle istituzioni rappresentative qual erano stati intesi della concezione liberale
E ad una loro trasformazione che l'avvicina nella sostanza agli ordinamenti della democrazia di si potrebbe di converso e giustamente anche a monte rammentare come proprio sulla configurazione la rappresentanza politica monocameralismo Mikami l'ISMU esigenza di un bicameralismo differenziato e caratterizzato da una seconda Assemblea espressione di ceti degli interessi morali non partecipi
Non partitici tre partiti della sinistra di classe e gli altri in particolare i democristiani vi fosse un irriducibile di verifiche divaricazioni di problemi di posizioni e di prospettive ciò è indubbiamente vero ma è pure vero che quel confronto non fu per nulla drammatico e che alla fine non fu difficile per i cattolici rassegnarsi all'inconcludenza del bicameralismo eguale
Di tale quei cento si può dare una spiegazione che vada oltre alla ricorrente tesi del duo del virtuoso compromesso complessivo tra culture concezioni differenti in effetti anche i democristiani
Più che motivati dalla di valutazione della rappresentanza politica di per se stessa
Appunto come autonomo potere di sintesi cercavano con quelle proposte di rilanciare un modello organico federativo di partito ritardava realizzarsi proprio in presenza dell'altro tipo di partito
Già in
Il partito di lotta integrale che mal tollera competizioni interne che possono indebolirlo nel corso del periodo repubblicano certamente risentito dell'evoluzione del sistema Po
Mitico subendo anche positive mutazione la più rilevante è stata certamente la progressiva trasformazione da partito mono classe a partito pluriclasse permanendo comunque un'indubbia vocazione popolare
Da siffatto modello le altre forze politiche sono state attratte e hanno cercato di imitarne soprattutto la questione organizzativa
Un tale processo ha caratterizzato non soltanto le formazioni a largo seguito popolari appunto ma anche quelle storiche d'opinioni i liberali ad esempio che hanno progressivamente adottato la formula del partito di sezioni il partito diffuso sul territorio e sia pure in misura diversa del partito di apparato centralizzato con una struttura burocratica e funzionari una delle differente più mercato più marcate rispetto al partito
Di classe tipo è stato il correntismo le cui cause prime non sono dovuto semplicemente ad una più spiccata propensione ad un'articolazione democratica una più spontanea partecipazione delle terre
Il correntismo come è noto è stato soprattutto se tu non soltanto e petto di particolari condizioni istituzionali quale sistema elettorale proporzionale scrutinio di lista con voto di preferenza multiplo
Accento sottolineo la seconda parte in proposito fossi potrebbe supporre che tra le tante ragioni che indussero i partiti di sinistra di classe ad optare per tale sistema elettorale vi fosse anche l'intuizione che questo sistema avrebbe prodotto maggiori divisioni
E lacerazioni impartiti che per loro natura per la loro eterogenea base sociale non sarebbero stati in grado di darsi una disciplina perché privi di un programma rivoluzionario o comunque un programma di radicale trasformazione dei rapporti sociali
Vi furono però già all'inizio dell'instaurazione del sistema dei partiti nell'Italia repubblicana altre rilevanti aspetti che vendevano nella prassi non troppo dissimili in modi di organizzazioni tra partiti ispirate a concezioni strategiche
Assai distanti e appartenenti a sotto sistemi quasi incomunicabilità fra di loro mi riferisco al fenomeno del nuovo con lettera lirismo
Che ha permesso ai partiti di acquisire un consenso sociale e adesioni indirette che altrimenti non avrebbe corrotto
In effetti la prospettiva che tutta la società civile confluisce nei partiti anche di classe per esprimere ed organizzare i propri interessi non solo non si realizzò ma a dire il vero non fu nemmeno troppa coltivata dagli stessi partiti
Come è noto anche il Colle termalismo nasce a sinistra con il movimento sindacale e si rafforza con il movimento cooperativo
è però soprattutto il mondo cattolico popolare a privilegiare l'associazionismo popolare diffuso
Destinato ricomposto in una sorta di struttura federativa molto spesso informale ma egualmente efficiente dal punto di vista politico e più specificamente di partito
Nel secondo dopoguerra gli stessi cattolici faticano a recuperare questa formula vicina e alla fine l'abbandonano in favore di un'organizzazione di partito centralizzata lo dimostrano
Il nuovo collateralismo rimane formalmente estraneo al partito e funzione essenzialmente con una sorta di suo polmone Esterno le cause di questa deviazione sono molteplici quindi è riassumo soltanto due
In primo luogo il timore che la constatazione da parte delle forze politiche del rischio di perdere progressivamente legittimazione in presente
Sa di una non sufficiente propensione dei cittadini a un'adesione di massa le forze medesime sulla base di motivazioni esclusivamente ideologico
Meriti proposto ricordare che la campagna contro la partitocrazia aveva prodotto sensibili brecce ne anche negli stati porto negli strati popolari soprattutto nelle regioni meridionali
In secondo luogo nell'Italia della ricostruzione dello sviluppo economico disordinato ineguale
E ineguale i partiti dell'uno e dell'altro sotto sistema quello di governo e quello della stabile opposizione assumono un ruolo e un potere per così dire inediti
Quello di mediatori sociali e di di distributori di risorse se ritengono cioè vocati a rispondere direttamente a diffuse e quasi sempre contingenti domande di emancipazione sociale ed economica di categorie e di singoli le associazioni collaterali
Che talora quando appartengono all'aria di governo vengono istituzionalizzate talvolta più riescono proprio a questo scopo legittimano i partiti nella misura in cui questi dimostrano di parte di poter far fronte a situazioni concrete un tale collateralismo talora diviene anche competitivo
Quando gli interessi organizzati non sono pregiudizialmente inseriti nell'uno o nell'altro sotto sistema
Il fenomeno che è tra le cause della degenerazione che limpida
Clientelare del complessivo sistema dei partiti in Italia e della loro perdita d'identità nel significato più rigoroso del termine costituì avuto inevitabili ripercussioni sulla qualità della rappresentanza politica che a mio avviso costituisce la vera questione istituzionale del Paese piuttosto che non la debolezza o l'inconcludenza dei governi che mi pare problema deriva l'insufficienza e l'inefficienza della rappresentanza politica nella nel corso della storia repubblicana
A partire dagli anni cinquanta e anche nei tempi in cui si teorizza e si proclama la centralità del parlamento è stata sottolineata da vari studiosi e polemisti
Quando si rammaricava uno che le Camere fossero divenute luoghi semplicemente di registrazione le decisioni prese al di fuori delle medesime appunto nelle sedi dei partiti e tra i partiti o quando avvalendosi di indagini statistiche questi studiosi denunciavo nel ruolo esorbitante assunto dalle Commissioni parlamentari in sede legislativa dove Conso dove si consumavano scambi quasi clandestini tra i partiti dei due sottosistemi
Ad onta di qualsiasi conventio ad excludendum mi avvio alle conclusioni
Il ruolo amministrativo assunto dei partiti politici in epoca repubblicana non ha provocato soltanto le disfunzioni istituzionali che conosciamo insisto soprattutto Traverso la Spal mutazione della rappresentanza politica
Ma anche prodotto un ceto politico autonomo caratterizzato da propri specifici bisogni interessi esistenziali soddisfatti molto spesso attraverso l'auto con cessione
Di non sempre giustificabili privilegi
E ciò ha definitivamente vanificato una delle premesse essenziali per la coesione del partito di massa antagonista delle origini l'attento iniziale condivisione delle mette delle medesime condizioni di vita per esponenti dirigenti di partito e i gruppi sociali a cui il medesimo avrebbe dovuto fare riferimento la cultura antipartito che da qualche tempo e dominante non soltanto in Italia ha trovato un fertile terreno proprio in una simile scissione oltre che nella carenza di figure politiche riconosciute dalle masse come davvero esemplare alla crisi definitiva del partito di massa nella sua più recente versione pluriclasse e che possiamo questo punto definire residuale non hanno contribuito solo contraddizioni interni ma anche potenti fattori Esterni di ordine istituzionale e culturale anche questi ampiamente oggetto di profonde analisi da parte di studiosi di varia estrazione scientifiche ideali la lunga stagione la democrazia pratica bloccata senza alternativa Arese evanescente un altro elemento fondamentale dell'originaria concezione del partito di massa il Progetto globale
Di trasformazione sociale
Non più credibile ma per la verità neppure troppo ricercato ed elaborato con effettiva convinzione e determinazione sul Progetto globale fanno premio negli anni settanta singole iniziative di Democrazia Diretta assai incisive
Quando non vincenti su grandi temi di riforma civile più che non sociale
Promossi immediatamente da organizzazioni di cittadini in una logica trasversale cosicché si fa strada l'idea non solo per le nuove forme di azione politica siano più efficiente rispetto ai partiti ma che questi costituiscono oramai solo un impaccio per il raggiungimento di puntuali obiettivi di rinnovamento tale diffuso convincimento comporta presto anche la fine del Colle terrorismo da cui come si è già detto i partitini primi vent'anni della Repubblica avevano tratto indiretta ma consistente legittimazione quale agente di crisi irreversibile della sopradetta forma partito viene inoltre segnalata l'esplosione dei media televisiva e degli atteggiamenti orientamenti del conformismo di massa che questi riescono a propagare e ad imporre i modelli di benessere di consumo rappresentati come alla portata di ognuno il messaggio che il destino dei singoli è una questione dei singoli e non invece legato a una più o meno faticoso emancipazione collettiva che richiede organizzazione in mobilitazione permanente insomma prevale una cultura centrifuga della rappresentazione che sembra togliere il già scarso spazio alla cultura accenti
Centralità della rappresentanza a cui Lidia di partito di massa avrebbe dovuto e a mio avviso ancora dovrebbe essere indissolubilmente locale
Le legata anche se ripeto l'istituzione della rappresentanza politica nella complessiva vicenda nell'Italia repubblicana hanno dato disse un'immagine di stagnazione o in ogni caso di troppo lento trattamento all'evoluzione della società sta finendo
Ma ciò e ne e inevitabile essendo mancate mancando tuttora una cultura rappresentanza politica
Una simile situazione ha compromesso gravemente o anche il terzo fondamentale elemento costitutivo del modello della prassi di partito che stiamo considerando il consenso che non si può ridurre almeno periodico consenso elettorale
Che avrebbe dovuto essere manifestazione permanente di partecipazione attiva alla formazione e alla fermata alla formazione e all'affermazione di un progetto collettivo
Nonostante questa analisi nonostante le tendenze in atto
Più esposto in apertura di relazione giacché non ho risposto in apertura di relazione
E che sembrano volgere in pazientemente contro l'idea storica di partito per privilegiare altre forme spettacolari di azione politica che premiano personalismi fine a se stessi
Che generano competizioni ansiogene
E che soprattutto inducono i cittadini una passiva solitudine e disincentivato l'impegno politico insieme ad altri nonostante tutto ciò ritengo che le antiche regioni che più d'un secolo fa portarono alla costituzione dei partiti a vocazione di massa
Non si sono fatti suoi
La necessità di luoghi reali non virtuali per la costa del per la costruzione i nuovi progetti politici di convivenza attorno cui organizzare il consenso attivo mi sembrano ancora attuali considerando che il problema storico dell'integrazione di tutti ma lo Stato non è affatto risolto
Anzi il rischio di una permanente esclusione di larghe fasce di persone anche delle dalle minino pare dalle minime opportunità di vita sta assumendo proporzioni nuove impreviste
Che l'emancipazione degli esclusi possa essere affidata alle buone intenzioni degli altri le grandi comunicatori
Dotati del potere di luminarie periodicamente e facilmente secondo convenienze di mercato gli entusiasmi deportazioni collettive
Mi parrebbe davvero una strada senza ritorno il partito la sua dimensione comunitaria diffusa libera manifestazione della volontà costruttiva dalla società civile
Resta a mio parere uno strumento infungibile la democrazia anche soprattutto nell'era mediatica quale contrappeso alla velocità e alla semplificazione dei messaggi diffusi derby Prada Ras
Quale luogo d'incontro tra persone reali e di Moore e di maturazione ed elaborazione collettiva e ancora valido il richiamo di Max Weber
Contro la democrazia della strada che caratterizza diceva i Paesi con un Parlamento impotente o politicamente screditato e cioè soprattutto in assenza di partiti organizzati razionalmente
Proprio ripercorrendo con la necessaria serenità
La parabola storica del partito a vocazione di massa cercando di comprendere le ragioni della sua crisi e anche delle sue degenerazioni se possono recuperare si possono recuperare come tuttora utile alcune intuizioni condizioni originaria rimaste disattese
Tra queste il valore fondante fondamentale di un non è un film ero Progetto di convivenza che conferisca identità al partito e consenso di quanti in tale progetto si riconoscono un'organizzazione rivolta all'integrale detentiva partecipazione dei cittadini e non invece fucina di un ceto politico professionale separato e alla fine condizionato ho motivato soprattutto dalla salvaguardia dei propri interessi distinzione infine la valutazione se non addirittura la scoperta della rappresentanza politica come visibile il luogo di confronto di virtuosa mediazione e di responsabilità
Per le decisioni che concernono le questione vitale della convivenza che ringrazio
Grazie al professor Bettinelli anche se ha sforato di qualche dai cinque minuti pesa
Comunque la mia preoccupazione riguarda soprattutto coloro che sono in coda a questo Elenco ecco quindi direi inviterei di nuovo i relatori che devono parlare a da tenersi
In maniera scrupolosa i tempi che sono state fissate allora diamo la parola alla professoressa Maria Serena diretti che affronterà il tema continuità e rottura alla nascita del sistema dei partiti
Scusate
Dunque io ho cercato di mettere a fuoco il problema
Della continuità della rottura nel sistema dei partiti
Cercando di
Focalizzare i problemi mai partiti istituzione nel primo e nel secondo dopoguerra e mettere un po'confronto i contesti politici all'interno del quale il partito Istituzione è chiamata ad operare in queste due realtà
Per fare questo sono partita
Mi è sembrato interessante partire dalla conclusione dello studio di Costantino Mortati sulla Costituzione di Weimar pubblicata nel quarantacinque
Montati termina questa o sua analisi vincendo
Una democrazia moderna
Non può validamente poggiare sull'impalcatura caratteristica dello Stato liberale dell'Ottocento
Ma esige che l'assetto istituzionale democratico PRI tutte le strutture economiche sociali
Perché dalla profonda ed intima compenetrazione di queste proprio organismo che può trarre le vere ragioni della sua solidità
Ecco io credo che questa sia un'affermazione buona per partire e per interrogarci intorno al clima politico che si respira non solo in Italia all'indomani della prima guerra mondiale
All'ansia del nuovo che incombe fa da contraltare il dilemma di come gestirlo
Il processo di trasformazione socioeconomica che in un Paese con camper come l'Italia si scontra con l'avvento della guerra totale
Distrugge alla base la legittimità tradizionale delle forze politiche al potere e la caduta perpendicolare
Che la fedeltà politica al vecchio notabilato registra
Si traduce nell'atto mi darsi delle forze sociali che rivendicano un preciso ruolo politico nella gestione dello Stato
Il processo come è già stato dicono ricordato era stato stigmatizzato da Santi Romano nella sua analisi sulla crisi dello Stato moderno fin dal mille novecentonove
Dieci anni dopo la guerra segna definitivamente la chiusura di un'epoca
Ma la politica non è come la chimica dove se noi veniamo due elementi la reazione e già individuate in sede di laboratorio
E le fasi del processo di integrazione risultano quindi verificabili prevedibili ancor prima dell'esperimento
La politica è un qualcosa di più complesso dove non sempre due più due fa quattro il dramma dunque che il Paese legale vive all'indomani del mille novecentodiciotto
è che in realtà nessuna forza politica alla percezione di quali elementi possano essere mescolati per parlamentare al di là della crisi paese qualcuno parla di costituente qualcuno parla di rivoluzione
Ma un dato solo i cento l'espandersi a macchia d'olio dello sciopero come strumento di lotta per strappare più accettabili condizioni nello stand avvilita pensiamo alla partita del fenomeno degli scioperi per il caro viveri
Deve coniugarsi insieme la richiesta di riforme economiche e quella di riforme politiche di struttura
La variegata schiera dei partiti dell'estrema
Ciò che resta del radicalismo non invischiato nelle stanze del palazzo i repubblicani i socialisti e sull'altro fronte i popolari
Tutto indiscussi capipopolo di queste giornate tendono sempre più ad avvicinare la richiesta di interventi nel sociale
Con un mutamento di sistema che crei i presupposti
Per l'accoglienza di riforme secondo una logica che rafforza il principio per la verità già più volte velatamente apparso all'interno del dibattito politico ottocentesco
Che solo la rappresentanza degli interessi organizzati può essere il vero garante che il fine che la politica dello Stato persegue è generale e tutela tutto il Paese reale
Il messaggio che filtra non essendo presente che in settori marginali l'idea che sia possibile far passare il modello bolscevico della Repubblica dei consigli forma idealizzata di un'idea realistica democrazia diretta è quello di una ristrutturazione della Camera rappresentativa secondo forme che garantiscano l'accesso a tutte le forze politiche organizzate della società
Qui a mio avviso sta la vera rottura che si registra nel dibattito politico
Se lungo tutto l'Ottocento l'organizzazione della politica in Italia in un clima di antiparlamentarismo e anti partiti Isma'imperante accetta l'esistenza del partito come partito dello Stato
In quanto di fatto attraverso il processo trasformisti con il partito di governo costantemente coincide con il partito dello Stato
Ora il problema porte che non può più essere rimandato
è la necessaria omologazione della forma partito come espressione di una società che si è organizzata al di là e per certi aspetti al di fuori dello Stato
Su questo principio si innesca un'ambiguità di fondo che evidenzia a mio avviso la scarsa capacità d'ingegneria costituzionale della classe dirigente
L'illusione che si persegue è che concedendo l'accesso ai gruppi all'interno dell'assemblea rappresentativa le istituzioni siano salde
Senza capire fino in fondo che contro un sistema dove la socializzazione della politica porta all'Atomic darsi delle forze politiche
Il pulso dirigista o libertario del sistema elettorale maggioritario proporzionale non produce effetti difformi
Il maggioritario uninominale ancorché temperato con l'effetto coagulante del secondo turno
Non può di fronte a una pluralità di forze politiche scollegate da un punto di vista territoriale e lontane da un punto di vista politico produrre un ordine riduzione della molteplicità dei denominatori
Per contro la proporzionale corretta che viene introdotta nel diciannove corretta nel senso del PalaSharp collegi piccoli voto giunto e via dicendo
Proporzionale corretta dicemmo
Far vestire il suo fotografa e conseguentemente cristallizza la frammentazione introducendo se leggiamo fondi dati un aspetto potremmo dire frenante nella misura in cui non avverrà le forze liberali che sono quelle più atomizzate
Ma garantisce la loro rappresentanza all'interno della camera
Alla variegata schiera del vecchio partito di governo viene dunque mantenuta una potenziale maggioranza relativa all'interno tuttavia in un contesto dove l'erosione dei gregari a danno dei notabili contrapposti non è più possibile
Perché al di fuori della schiera governativa stando a partiti strutturati che vivono di vita propria importa dinari milanisti che impedisce quel travaso di ministeriali che aveva caratterizzato la partitissima delle pletoriche maggioranza giolittiana e dell'anteguerra
Il problema dunque che nasce immediato è quello della formazione di governo ed è un problema senza soluzione perché non solo non esiste coalizione possibile
Ma soprattutto perché la partecipazione al governo
Secondo le regole del governo di coalizione è al di fuori della cultura politica del tempo
Anche chi si era battuto anima e corpo per cambiare la struttura del sistema parlamentare pensiamo Turati Onno Sturzo aveva sempre considerato come punto finale dell'operazione
La formazione non tanto di un governo di più partiti quanto di un governo di programma
In questo senso la proporzionale e vista da parte di chi ha alle spalle un partito come la possibilità di costituire un sistema dove in forza di un diverso peso politico dato ai partiti all'interno degli organi di formazione della norma generale cioè della legge
Si sia in grado di conferire all'indirizzo politico dello Stato una tendenza desunta dalla combinazione dei programmi delle porte rappresentante
Al contrario illiberali che contrattano sulla proporzionale nel diciannove in realtà mettono in evidenza come il terreno della contrattazione sia innanzitutto alla propria sopravvivenza
E secondariamente la predisposizione di un canale attraverso il quale mantenere sostanzialmente inalterata la forma di organizzazione della gestione del potere
Non per nulla impersonato praticato come Giolitti bene tutti i vantaggi insiti nel poter presentare su due liste diverse meticcia nelle elezioni che la venticinquesima la candidatura subacquee di San dire di Salandra
Oppure un Camillo Peano il classico look luogotenente di Giolitti
Cerca di trovare tutti gli éscamotage possibili per dare consistenza l'idea che non si vota per partiti ma che il voto continua ad essere personale nella misura in cui non deve poter decidere quel cordone ombelicale che per tradizione in certi collegi lega il rappresentante ai propri lettori
E qui l'esempio classico è l'anno e gestione del divieto di lista singola nella legge elettorale del diciannove
Difficile dunque di finire la forma-Stato a cui ci troviamo di fronte in Italia nel mille novecentodiciannove
Sembra una sorta di Crisalide congelata in parte ancora bruco certo non ancora farfalla che vede bloccato il suo processo di trasformazione se tuttavia vogliamo per una volta affiancare l'analisi del dell'apparato istituzionale con quella del sistema politico quello ha prodotto dobbiamo riconoscere che l'apparato è l'esatta immagine di un sistema che attraversato da forti spinte ideologiche contrapposte tende a dividersi senza essere in grado di individuare nella caparbia ricerca di una propria specifica identità insita in ogni gruppo i punti di convergenza che possono funzionare da collante tra i diversi partiti
Anzi le stesse forze politiche organizzate sono permeati da questa stressante presenza di frazioni che producono lotte intestine foriere i prossimi divisioni che non tarderanno a venire discorso del ventuno e del ventidue successivamente anche per i popolari
Nel sistema del diciannove cambiano dunque alcune forme dell'organizzazione del potere pensiamo al dibattito che porta l'introduzione del nuovo regolamento della Camera nel venti
Ma l'idea che a gestire il Governo debba essere il partito dello Stato il partito che con un impulso centripeta raccoglie intorno a sé le porte ministeriali non cambia
E la controprova più evidente di questa ben radicata tradizione nella gestione del potere e il tentativo esperito da giorni nel ventuno con i blocchi nazionali
Laddove appare evidente che la classe dirigente crede ancora che prefabbricato un grande partito elettorale si possa aggirare l'ostacolo rappresentato dalla presenza all'interno del sistema dei partiti orga ricambi sistema di partiti organizzati
Il regime che l'Italia produce dunque l'indomani della prima guerra mondiale non è quello di una democrazia o di una oligarchia fondata sui partiti
In realtà il processo che porta all'istituzionalizzazione della forma partito come struttura che interviene nelle scelte dello Stato facendosi canale di intermediazione della politica è un processo informazione
Da un lato abbiamo i liberali che identificano la politica organizzata ancora con il partito dei notabili
Dall'altro abbiamo partiti organizzati che sono geneticamente impreparati alla destra del potere chi per nascita chi perché percepisce se stesso come Stato nello Stato e automaticamente si autodefinisce come anti sistema
Si pensi da un lato al grande dibattito che aveva suscitato all'interno della Seconda Internazionale la decisione dei socialisti francesi di entrare in un governo borghese nel novantotto ma dall'altra per restare all'interno nel contesto italiano
Al grande dibattito che si registra l'interno della Camera tra il venti e il ventuno
Quando i socialisti dalle parti più diverse vengono chiamati fissiamo i discorsi di Amendola ma anche dello stesso Mussolini ad assumersi la responsabilità del potere
Invito a cui non è sufficiente come risposta da un lato il famoso discorso di Turati rifare l'Italia dall'altro quello di tre test sull'espiazione
Il fascismo rappresenta per certi aspetti all'interno di un discorso attento alle forme
Processo di fascisti d'azione porta radicalizzare il problema della forma partito identificando partito è stato il partito diventa per assurdo durante il ventennio l'unico canale legale della vita politica sostiene Pannunzio alla schiena vecchio simbolo della partecipazione dei cittadini al potere si è sostituita la tessera
Il documento che attesta l'appartenenza ad una comunità politica che condivide un idem sentire rispetta la cosa fu
La forma partito intesa come processo di istituzionalizzazione di un gruppo fa dunque un salto di qualità
E all'indomani della caduta nel regime fascista è impossibile pensare che la politica si possa gestire al di fuori di strutture organizzate d'altronde un attento costituzionalista come Mortati
Già quarantuno intervenendo sul problema della posizione del partito e dello Stato pur con qualche prudenza dovuta al momento in cui scriveva aveva sottolineato il partito e precisamente l'organismo sociale che spontaneamente nasce nel seno della morte quindi Elli rinvenuti atto corpo elettorale
Allo scopo di dare adesso una coscienza politica nonché la capacità di formare ed esprimere una volontà unitaria che esso di per sé nonna
Il partito appare perciò un portato non solo utile ma necessario alla vita dello stato in quanto mezzo di esplicazione del compito adesso attribuito ad imprimere all'azione di questo un determinato contenuto politico
Il quadro di riferimento dunque degli anni tra il quarantatré e quarantasei quando attraverso la lotta al fascismo di sorgente che al nazismo si prepara il terreno per la legittimazione della nuova forma-Stato mette in evidenza proprio questo
Io ne pluralismo di potere che presenta sulla scena politica italiana incomincia ad apparire in modo sempre più forte che la legittimazione dello Stato può passare solo attraverso il canale delle forze politiche che si coalizzano contro il fascismo
Da un lato abbiamo la caduta del legittimo potere tradizionale esercitato dalla monarchia che nella convivenza con il regime fascista ha distrutto il patto tra RAI popolo su cui si era andata strutturando la monarchia costituzionale nell'età liberale
Dall'altro lato si profila la proposta politica socia al fascismo presentato dalla Repubblica sociale italiana in nome di un potere carismatico esercitato da Mussolini che gode tuttavia scarsa credibilità se non nella stretta cerchia di fanatici testimoni di una fedeltà ad un'idea che va al di là di ogni credibilità insita nel progetto politico che sta lo rappresenta
Infine abbiamo il CLN
Nuovi simboli di Napoli archiviati caratterizza sul nascere la struttura della partiti d'azione della scena politica italiana
Il processo di legittimazione del CLN
Più labile sul piano formale individua nella tradizione delle forze politiche sostanzialmente estromesse dallo Stato dopo le elezioni del ventiquattro la ricongiunzione con una legittimità del potere che il fascismo ha cancellato ma ciò che fonda il carisma in base al quale CNN ritengono di rappresentare latte l'alternativa al potere reggia
è l'essere il prodotto di quella contrapposizione da sempre manifestata rispetto al fascismo
In forza della quale richiamava la necessità di un nuovo potere costituente che riscriva su nuove basi il patto fondamentale in cui si deve riconoscere la vita della nazione
In una logica dunque legale razionale tempo i CLN si promuovono come canale attraverso il quale deve passare la costruzione del futuro potere su cui si fonderà la forma-Stato della nazione
Potere che deve imporsi come tale e non come atto di autorità coercitiva nei confronti della società
Ma come espressione di una volontà popolare manifestata attraverso il nuovo strumento della rappresentanza che la forma partito in un quadro sulla destra
Qui stanno avviso il carattere nuovo del sistema che emerge all'indomani della caduta del regime l'idea che la coalizione delle forze politiche possa farsi garante di un potere legittimo esercitato all'interno dello Stato
Il problema rispetto a questo dato nuovo è rappresentato tuttavia da un diverso cammino fatto dalle forze politiche dell'antifascismo durante il ventennio se all'interno dei partiti socialisti e comunisti d'Europa ma prima ancora in Italia pensiamo intervento di Gramsci l'Internazionale comunista già venticinque è andata maturando negli anni trenta la necessità di una lotta contro il fascismo
Che veda la sinistra alleata con le altre forze antifasciste quindi è andata crescendo la cultura della coalizione che trova allineati su una lunghezza d'onda compatibile anche parti della Nuova Democrazia Cristiana
Non altrettanto si può dire per il vecchio liberalismo che era presente in tutti i sensi sia generazionale che culturale il ponte lanciato tra il ventidue dei quaranta tre per una impossibile ricongiunzione delle due Italie
Il pluralismo politico che trova probabilmente un comune denominatore nel CLN
Si evidenzia così ben presto come foto un fronte attraversato da crepe difficilmente sanabili e la diretta conseguenza di ciò si riflette nella difficoltà di queste nuove forze politiche ad esprimere un governo che sia il portato di un comune idem sentire
Molti sono i momenti della vita il periodo c'è leninista da cui traspare questa coabitazione volute portata un tempo ma credo che il dibattito intorno alla introduzione per la legge elettorale per l'elezione della Costituente sia un momento particolarmente significativo
Per capire quale sia la dinamica di interazione tra le forze politiche che viene evidenziando sì una volta giunti alla chiusura del conflitto bellico
La scelta in base alla quale si arriva ad optare per la proporzionale tende a mettere in stretto rapporto la tecnica di traduzione dei voti in seggi con la funzione del tipo di Assemblea che si vada a leggere
Non l'Assemblea rappresentativo ordinaria
Bensì una camera che deve riscrivere la Carta fondamentale dello Stato e che quindi non può che vedere seduti allo stesso tavolo tutte le correnti politiche calibrate da quel tanto o poco di seguito che hanno all'interno della società
Ancora una volta dunque il compito che si affida al sistema elettorale e quello di essere mero strumento speculare
In questo senso senza ripercorrere qui cammina attraverso il quale si mette in evidenza quanto lontani si sia ancora dall'idea di uno Stato fondato sui partiti
Si tende a riprendere il dibattito sulla proporzionale interrotto nel diciannove non a caso e su quel testo legislativo che si apre la discussione per arrivare a definire la legge per la Costituente
Senza neppure rispolverare quel dibattito abbandonato tra il ventitré ed il venticinque che aveva strettamente collegato proporzionale governo
E negli anni tra il ventitré e il venticinque che dentro da un lato alla commissione elettorale che elabora la legge Acerbo prima
E negli archivi interventi che l'antifascismo riesce a produrre nel venticinque c'è questo numero unico della rivoluzione liberale Gobetti che mi avvisa estremamente significativo
Che esce in occasione della introduzione da parte del fascismo nel sistema maggioritario se secco sistema che poi non verrà mai utilizzato che servirà a definire in modo più corretta la funzione della proporzionale come sistema che prelude ad un governo di partiti i quali nella comune coabitazione ministeriale
Dovrebbero tradurre nella prassi l'indirizzo politico che la Camera rappresentativa elaborata info ha elaborato un porta degli input ricevuti dal corpo elettorale organizza
Tutto il lavoro della commissione
Per la vecchia elabora la legge elettorale è invece caratterizzato seppure con elementi nuovi
Pensiamo all'ipotizzata introduzione dei quorum deficienza quale salvaguardia del potere decisionale del singolo rispetta la volontà del partito nella definizione degli eletti
Dallo scontro sul ruolo che il partito acquisterà al tavolo delle trattative e conseguentemente nel futuro impianto dello Stato
Nessuno mette in discussione l'esistenza dei partiti ciò che si cerca la parte del vecchio liberalismo di ricacciare indietro e tuttavia ancora una volta in ultima analisi come era avvenuto nel diciannove
L'istituzionalizzazione che la forma partito è andata acquisendo nel processo di formazione delle scelte politiche in questo quadro dove la coabitazione forzata allontana la possibilità che la futura forma di governo sia la formula della coalizione tra i grandi partiti di massa
Il vecchio Vittorio Emanuele Orlando a un'intuizione interessante il quadro politico che viene profilandosi tende ad evidenziare governo direttoriale dice Orlando che suppone una pluralità di campi non fusi nell'unità direttiva che vedesse propria dell'unità dello Stato
Il vecchio giurista in realtà vede lontana in un mondo dove la contrapposizione ideologica tra i partiti non è invidiabile
Lo Stato fondato sui partiti non può decollare secondo quel modello di condivisione del potere che sarebbe in realtà l'unica via attraverso la quale può andare uno stato realmente democratico
Il nuovo Stato che nasce dunque si fonda su una legittimità che trova la sua origine nei partiti
E questo è il prodotto della recessione nella forma stato dei mutamenti che si sono andati costruendo nel difficile processo di interazione tra uno Stato e di una società che sono passati attraverso l'esperienza del fascismo prima della Resistenza poi ma la forma di governo che alla fine questo stato riesce a produrre non è in realtà molto diverso dal grande partito di centro che si identifica con lo Stato e che cerca di espungere dal sistema le forze contrapposte
Forma di governo credo tipica del vecchio Stato liberale
Professoressa attive diretti per
Per vedere
Per questa relazione anche per essere rimasta ben dentro i tempi ora do la parola alla professoressa affermando Bruno per la relazione sul tema partito e rappresentanza nel riflessione dei cattolici
Quel modello di partito e quale modello di rappresentanza emerge dalla variegata e composita aria cattolica in specie quali il rapporto tra partito e società qual è il rapporto tra partiti e istituzioni statali
E in primis com'era concepita la società e quale ruolo dello Stato
Le proposte che emergono solo fra loro del tutto alternative o pur nelle differenze e nella pluralità di vedute non è forse impossibile individuare delle idee forza comuni
E se sì quali sono queste idee e quale la loro attualità
A questi interrogativi cercheremo di rispondere seppure in modo succinto fiduciosi della vostra pazienza
Come è noto l'aria cattolica è fortemente composita
Via una pluralità di gruppi di persone e di esperienze vi sono esponenti dell'ex Partito popolare giovani della Fuci del Movimento Laureati Cattolici il gruppo dei dossettiani esponenti
E poi ex esponenti del movimento quel fondazioni i cristiano sociali di Bruni di cattolico comunisti poi Sinistra cristiana
C'è il centro politico italiano di D'Agostino ed altri
Vi è un confronto ideologico ma anche generazionale a livello centrale io a livello locale come ci ha spiegato bene Francesco Malgeri in una sua recente relazioni
Vi è una molteplicità di situazioni e gli orientamenti che riflettono la realtà di regioni fra loro diverse per tradizioni esperienze politiche e religiose
Sono molto utili al riguardo le relazioni presentate in occasione del convegno organizzati dall'Istituto Sturzo
Occorre inoltre marcare la presenza di illustri costituzionalisti sia nel periodo tre costituente sia in quello costituente
L'attenzione costante di volta allo studio dei problemi la necessità di una conoscenza tecnica delle istituzioni e di proposte adeguate per la ricostruzione istituzionale richiedeva appunto la presenza di Este
Non mancano e spettinati settori come ad esempio in quello sindacale
La coralità caratterizza la stessa formazione del partito democristiano
Attestata fra l'altro da vari documenti nazionali e locali dalla diffusioni del le stesse idee ricostruttive da parte di Spataro ad esperti dagli elementi che abbiamo trovato Nibali carteggi da quello di Spataro a quello di Veronese
Elenchi di persone da contattare di quell'apertura del nascente Partito la cui fisionomia e i cui tratti caratteristici appaiono gradatamente e non sempre in modo netto ed univoco
Prima di esaminare il modello di partito occorre fare alcune precisazioni su gli elementi caratterizzanti il disegno della società e dello Stato
Come abbiamo già sottolineato in altra sede la risposta più esplicita più articolata sulla configurazione della società ormai divenuta di massa del secondo dopoguerra
Sull'insieme degli interessi messa presenti e sulle forme organizzative viene dal mondo cattolico
Punto centrale e l'uomo concepito non come individuo ma come persona ad esempio Igino Giordani ex popolare autore di innumerevoli importanti scritti INA articoli sul quotidiano pone il nuovo centro e scopo di tutta la l'azione sia ecclesiale che civile secondo una concezione che come ha osservato felicemente Tommaso Sorgi
Uno dei maggiori studiosi dell'opera di Giordani si può definire di personalismo sociale nel pensiero di Giordani sembra possibile individuare il disegno di una democrazia ascendente
Pur nella varietà di posizioni nel mondo cattolico parità di cui ci ha parlato tanto bene stamattina
Il professor Balboni l'uomo viene naturalmente inserito in una serie di comunità famiglia scuola categoria professionale Chiesa enti locali non sempre indicate in modo univoco
Comunità poste come cerchi concentrici in cui gradualmente egli espande la propria personalità
Pensiamo alla pira nelle sue premesse nella relazione alla diciannovesima Settimana sociale di Firenze esami di coscienza di fonte alla Costituente alla relazione ben nota in Assemblea Costituente
Pensiamo anche a Lazzati a Moro ammortati ad altri
Nonostante le differenze che ci sono i nonostante l'evoluzione che poi è possibile vedere nel pensiero dei cattolici
Sono e inutile Abbili principi comuni e messi nel noto ordine del giorno Dossetti presentato alla prima sottocommissione della Commissione dei settantacinque
Siamo nel Nord Est il nove settembre mille novecentoquarantasei questo ordine del giorno si esclude sia la visione meramente individualistica sia la visione totalitaria dei diritti dell'uomo
E si richiede il riconoscimento della socialità di tutte le persone le quali si completano e si perfezionano nelle varie comunità intermedie secondo una naturale gradualità
E perciò in cui le comunità non sono sufficienti nello Stato
Un punto di riferimento obbligato per il suo apporto alla tematica concernenti il disegno della società e di raccordi fra queste lo Stato e il pensiero del costituzionalista Costantino Mortati che già
Di cui già partiti parlato sia da parte di Fioravanti
Che ti Bettinelli della Pivetti
E chi nei suoi scritti e negli interventi del periodo pre costituente e costituente
Pone come centro motore di tutto l'apparato statale il popolo
Il popolo inteso non come Massa indifferenziata di individui ma come massa organizzata in gruppi in cui però il momento individuale non è annullato in quello associativo
Ho stratificando la personalità e gli interessi del singolo ma il singolo elemento attivo Eureka un proprio contributo personale nel gruppo la personalità del singolo non deve essere compressa ma valorizzata
La distinzione tra masse popolo sarà sottolineato più volte anche da morto da De Gasperi da Dossetti proprio Dossetti nel problema della democrazia che esce qualche mese dopo il venticinque aprile del quarantacinque osserva
Lo Stato non contiene in sé e non ad una meccanicamente in un dato territorio una l'operazione a Moffa di individui e so è e deve essere l'unità organiche organizzative di un vero popolo la massa e la mimica capitale della vera democrazia e del suo ideale di libertà e di uguaglianza
Tutela della persona e del suo sviluppo che non si ritiene appagata dalla mera affermazione del diritto di libertà e di quello di uguaglianza ma che postula i necessari interventi dello Stato
Per eliminare le posizioni di vantaggio si esclude lo Stato l'impotente ma si esclude anche la concezione meramente liberale dello Stato come specifica Mortati nella relazione sui diritti pubblici subì attivi
E l'esigenza della libertà cioè l'interesse sociale a ottenere il raggiungimento del massimo sviluppo di ogni personalità umana che conduce a sollecitare l'intervento dello Stato
Proprio il concetto della persona umana e la sua socialità con le relative esigenze porta i trucchi più progressisti dell'area cattolica a superare posizioni antistatalista e pensiamo alle riflessioni di Moro nelle lezioni di filosofia del diritto tenute presso l'Università di Bari
Si è ribadiamo contro lo Stato liberale si è contro lo Stato totalitario
Da più parti si prendono le distanze dall'anticapitalismo ma si rifiuta anche il capitalismo
Si reclama la giustizia sociale connessa allo sviluppo della persona
Di qui anche l'importanza di valori cristiani in altri termini come sottolinea Giordani occorre dare unanimità alla democrazia
Di qui il dialogo dialogo sociale traditi e poveri dialogo tra popoli
Lo stesso Giordani nello scritto coscienza politica e coscienza religiosa alla Costituente
Rimarca la necessità per un cristiano dentro e fuori di qualunque partito di dare una propria visione dei rapporti tra Chiesa e Stato e ammettere che i doveri preliminari da assolvere
Connessa alla concezione della persona al pluralismo sociale e politico è l'educazione politico sociale che rende il singolo sempre più consapevolmente attivo per lo Stato
Non è del resto da sottacere la grande tensione spirituale di quegli anni su cui ritorneremo nel corso della relazione
Quali le fonti di queste concezioni
E se vanno ricercate mila ripresa del tomismo nonché come indica bene Gonella negli insegnamenti pontifici dalla Rerum Novarum alla Parigi esimo anno ai radio messaggi natalizi di Pio dodicesimo
Pensiamo a quelli del quarantadue del quarantatré e del quarantaquattro
Poi come alimento più familiare la sociologia di Toniolo la dottrina dello Stato di Sturzo la filosofia personalista di Maritain ma stiamo attenti il personalismo integrali di Maritain
Era sì ben conosciuto dal mondo cattolico ma anche diversamente sfruttato
Dal personalismo di Monia le stesse idee costituenti delle mere Pini erano ben conosciute occorre anche ricordare il centum tedesco non mancano fra l'altro scambi di idee con esponenti della cultura internazionale cattolica
Non va poi sotto asciutta influenza della dottrina costituzionalistica francese ad esempio Maurice più ma anche tu qui carente Malberti
Nonché di quella tedesca e dell'esperienza costituzionale da Marianna non mancano certo riferimenti ad altri modelli stranieri ad esempio quello svizzero
Vari sono gli strumenti di diffusione e di approfondimento delle idee
Dei documenti ricostituenti dal programma di Milano all'iter costruttive alla relazione Gonella agli iscritti agli studi o interventi di alcuni tecnici Ambrosini ha molto ballato Ripa ieri capo Dassin Moro Mortati Tosato
Nonché ai saggi alle lettere di altri illustri esponenti dell'ex partito popolare
Igino Giordani Spadaro Sturzo pensiamo al i vari i giornali riviste Osservatore Romano Civiltà Cattolica il Popolo d'idea Studium ma Cronache sociali ed altri non va trascurata importanza del codice di Camaldoli
Il cui testo fu elaborato lo sappiamo tra il settembre del quarantatré e il maggio del quarantaquattro ma uscì in volume nell'aprile del quarantacinque col titolo per la comunità cristiana ad attestare che doveva essere un lavoro aperto
è un testo a cui si fece riferimento per la stesura degli articoli economico sociali della Costituzione
Importante poi sono le varie scuole di preparazione sociali fra le quali da ricordare quella di Venezia che funzionò per molto tempo le elezioni furono tenute da donna Agostino Toniolo pronipote del sociologo Toniolo
Vi è un'attenzione particolare alla formazione politica sia a livello locale che a livello nazionale
Pensiamo al ciclo di conferenze su tematiche politico-sociali organizzato dall'Università Cattolica del Sacro Cuore non bisogna poi dimenticare l'azione dei circoli
Pregevole e inoltre l'attività di studio svolta dal dicastero degna di particolare attenzione è la diciannovesima Settimana sociale dei cattolici
Questo in estrema sintesi il background in cui va calato il modello di partito
Come scrive Giovagnoli
La cultura cattolica del dopoguerra si incontrava con un oggetto che lei era profondamente strano l'idea del partito era un'idea che evocava un pluralismo non accettato che ricordava l'esperienza negativa del Partito popolare
Si temeva che il partito fosse un elemento per tubature del rapporto tra stato e società
Nello schema astuzia non lo sappiamo vi era scarso spazio teorico per la figura del partito
Come precisa lo stesso Sturzo in un articolo del quarantotto il partito politico è quell'organo intermedio che serve a fissare i piani programmi direttive
E che da un lato coagula gli elettori inutile attivi e dall'altro precisa meglio la responsabilità degli eletti
Per Sturzo il partito politico deve assolvere ad una duplice funzione intermediazioni applicazione delle domande sociali mi con fonti dell'organizzazione statale
Formazione degli elettori per tutto lo sappiamo sia la partitocrazia sia il parlamentarismo sono dimagrita evita
Per De Gasperi il partito è uno strumento essenziale per inserire i cattolici nella vita statale per adempiere a un servizio sociale un servizio politico sulla posizione di De Gasperi di torneremo più avanti
Sottolinea la funzione di educazione politica dei partiti Gonella in alcuni articoli per esempio nell'articolo partito è stato del quarantaquattro scrive
Solo intendendo la funzione dei partiti in senso strumentale rispetto alla libertà degli individui e rispetto agli interessi del bene comune dello Stato
Si fece si fissa un presupposto del mitico della democrazia basata sul consenso
Consenso educato ma non coartato o deformato
E nell'articolo vogliamo diventare un partito di massa sempre del quarantaquattro sottolinea che educare le masse e il fine essenziale della DC e più in là la democrazia cristiana e dunque il partito di massa ma non della massa a morte ancora in un altro articolo sottolinea l'importanza ormai di una necessità dell'attività preparatoria di studio per le riforme fu future
In quanto la democrazia oltre a essere un metodo deve essere una scuola
Più cosciente sarà la scelta del popolo più solide saranno le nuove istituzioni
E anche interessante ricordare proprio sul modello di partito ciò che il costituzionalista Egidio Tosato scriveva Spataro nel mille novecentoquarantatré in risposta alla richiesta di pareri sulle idee ricostruttive
E chi così stive ritengo necessario chi ogni partito e così anche la Democrazia Cristiana
L'interesse proprio l'interesse generale per l'avviamento ad un solido governo rappresentativo e responsabile
Completi il proprio programma abbandonando le troppe comode e nocive generalità
Per tal modo si dovrà forse raggiungere anche una certa riduzione tra partiti tanto indispensabile per la formazione di un governo relativamente stabile
Già in questo breve scritto troviamo quello che sarà elette modifica di alcune proposte di Tosato la Costituente nonché di altri studiosi della via cattolica il rifiuto della partitocrazia il rifiuto dello Stato dei partiti
Un parlamentarismo una forma di governo parlamentare corretta
Lo stesso Tosato ritornerà sulla tendenza egemonica dei partiti in uno dei suoi ultimi scritti i rapporti tra persona società intermedie è stato ove rimarca che le deviazioni partitocratiche sono aggravate dall'esasperazione del multipartitismo
Sul partito kodama ma anche sul partito tramite contro il partito che ha fama insiste monsignor Barbieri in un'articolazione spartito in idea del quarantacinque un partito deve rappresentare veramente una corrente di interessi e di idee
Deve prospettare la possibilità di un contributo efficiente alla causa nazionale deve saper convogliare le forze reali alla prosecuzione di quel fine
E ancora la formulazione programmatica di un partito deve essere specifica e quindi fornita di elementi tali che la distingua no da altri movimenti
Ma deve lasciar posto alla voce dei singoli si tocca così il tema della libertà all'interno del partito che sarà esplicitamente posto in tutta la sua problematicità da mostrare
Sulla funzione dei partiti c'è anche un scritto di sullo come ha ricordato Totaro in una sua recente relazione
Sulle in questo articolo si pone la domanda perché noi consideriamo indispensabile ad ogni sana democrazia l'esistenza dei partiti
E risponde
Perché i partiti in Canada hanno la pubblica opinione per uno e per un altro sentiero perché ecco qua no perché istruiscono perché raggruppano unitariamente le varie tendenze
Il giorno in cui un partito manca questa funzione il partito diventa una Camarines sia una formazione politica eterogenea di persone che si spalleggia no per ottenere un posto di comando
Merita anche ricordare la posizione di Lazzati che distingue le varie associazioni dal partito politico
Che per sua natura e Bolton proiettare e quindi realizzare il bene del singolo e delle singole comunità parziali nel cerchio della comunità confini universale cioè lo Stato
Particolare attenzione va rivolta poi al pensiero di Dossetti
Egli nella lettera i parroci siamo nel marzo del quarantacinque precisa la DC non vuole e non può essere un movimento conservatore
Ma vuole essere un movimento tutto permeato di la convinzione che tra l'ideologia e li spedì e l'esperienza di liberalismo capitalistico e l'esperienza se non l'ideologia dei nuovi grandi movimenti anti capitalistici
La più radicalmente anticristiana non è la seconda ma la prima importante anche la connessione tra politica e morale
A parte le distanze dal capitalismo e interessante notare che come sottolinea Campanini Dossetti alle soglie della liberazione pali di movimento democratico cristiano e non di partito
Invero incertezze esitazioni sussistevano in altri gruppi cattolici della Resistenza soprattutto dell'Italia centro settentrionale
Forse la dizione e movimento dipende dalle carenze di organizzazione strutturale
Come traspare da successivi scritti Dossetti diventò presto consapevole del ruolo determinante che il partito doveva svolge nel nuovo ordinamento democratico
E di più volte nei suoi interventi nel periodo pre costituente costituente insiste sull'organizzazione interna del partito sulla sua disciplina sulla sua formazione ideologica
Certo non poco sulle sue riflessioni avrà influito l'esperienza partigiana come è noto egli fu uno dei leaders nazionali della DC come italiani Zaccagnini ed altri che hanno avuto una specifica e dirette esperienza della lotta partigiana
Nella lezione la politica oggi al convegno regionale propagandisti dell'Azione cattolica del quarantotto Dossetti sottolinea va oppure meditato il diritto dell'esistenza e la funzione di partiti oggi
Va superata la vecchia concezione di partiti come sette di interessi e di urti
I partiti invece organizzano fermento hanno orientano educano per una democrazia organica neppure quindi partitocrazia nessun piano nazionale né nella vita interna dei partiti stessi
La democrazia interna e oggi deficiente dei partiti italiani diminuendo la fecondità del dialogo e della dialettica delle varie posizioni
Insiste quindi Dossetti sul pluralismo sociale distingue la funzione dei partiti dalla funzione che sindacati
I sindacati devono evitare il doppio estremo dell'integrale politicizzazione da un lato del puro di vendita azionismo dall'altro ai partiti tocca invece la funzione di sintesi e di specificazioni politica
Nota e la polemica De Gasperi Dossetti sul ruolo e sulla funzione di partito
Se De Gasperi e per una posizione più tradizionalista Dossetti e per un partito come strumento di costruzione di una cultura politica unificatrice come ha detto bene Pombeni
Per i dossettiani la fisionomia di partito può dalmatico era importante per evitare di selezionare gli elettori su una base confessionale classicista per De Gasperi le alleanze erano invece più importanti deborda
Il problema di definire in modo adeguato il partito era sentito da molti presenti in un appunto dal Tato dal fondo che non esiste
Si legge il nocciolo della questione è la nozione del partito dobbiamo porre a De Gasperi il problema del partito delle scelte dei candidati non fare del partito uno strumento solo elettorale
Preoccupato di salvaguardare il pluralismo e Moro per il quale i partiti sono organi dell'opinione
Pubblica un articolo questo del in rassegna del fanta quattro ma non i soli e chi teme che partiti pretendano di a vere il monopolio dell'opinione pubblica non accogliendo tutte le voci pieni di significato
E chi avverte che lo Stato se vuole essere realmente liberale sociale non può ridursi a stato di partiti soltanto ma deve essere la comunità di tutti gli enti sociali che l'uomo ha creato dalla famiglia al sindacato per una gamma infinita di esperienze tutte piene di significato umano
Certo egli non nasconde la difficoltà di garantire un'effettiva partecipazione dei cittadini alla vita pubblica teme una degenerazione del popolo in massa
E questa linea anche un suo commento le studio nel quarantasei in cui sottolinea che la funzione del popolo non sia esaurita
Nel dare il voto in sede di elezioni
Auspica
L'interessamento e la vigilanza a riguardo non si può dimenticare l'azione svolta dall'Azione cattolica
Durante i lavori della Costituente buoni rapporti con i singoli deputati vuoi facendo pervenire appunti sulle singole questioni che venivano trattate
L'importanza dell'educazione politica e anche attestata dalla pubblicazione a conclusione dei lavori che la Commissione dei settantacinque
Del volume la Costituzione italiana che raccoglie le relazioni di Fanfani la Pira Moro Dossetti Taviani Mortati Ambrosini età
Nella vertenza proprio sì precisa che lo scopo è di offrire elementi obiettivi di giudizio per un orientamento di un'opinione pubblica
Ritorna la necessità di costruire veramente una coscienza costituente
L'articolata e complessa composizione del mondo cattolico si ripercuote sul problema del rapporto politica religioni e soprattutto sulla nostro problema unità o pluralità dei partiti cattolici
Nelle idee sulla democrazia cristiana di italiani del quarantaquattro diedi fiuto del partito unico dei cattolici
In un appunto sempre del quarantaquattro tratto dal fondo veronese si sottolinea la libertà per gli iscritti all'Azione cattolica di dare adesione a qualsiasi partito politico che presenti sicure garanzie di rispetto per la religione per lavorare
Tuttavia di fronte all'attuale situazione storica dell'Italia si considera desiderabile che cattolici siano raggruppati in un unico organismo politico
In un altro articolo sempre del quarantaquattro si considera prematura la formazione di un unico partito cattolico e si avverte che essa frettolosamente raggiunta darebbe origine a scissioni e artisti
Sulla laicità del partito e nota la posizione di Sturzo privati da fra l'altro in una lettera Giordani della custodia e quarantaquattro
Sottolinea il carattere di aconfessionalità IP laicità del partito De Gasperi nelle idee nelle linee di ricostruzione ma l'autonoma responsabilità dei cattolici sul piano politico non escludeva per De Gasperi
Un rapporto tra il partito e la Chiesa
Per Dossetti
Sul terreno politico sì di vendica una distinzione ma non separazione tra naturale e soprannaturale tra politica e religione
Fra Stato e Chiesa
Alla fine di queste brevi annotazioni sul modello di partito ci sembra interessante leggere la definizione di democrazia cristiana quale emerge dal dizionario sociale della DC del quarantasei
Che ho avuto per gentile concessione del professore desertico e da ricordare fra l'altro che in quel periodo Dossetti era segretario della stesse e molti suoi amici collaborarono alla stesura delle singole voci
Democrazia rischia
Nome del partito d'ispirazione cristiana nato per iniziativa di alcuni vecchi popolari dei neo guelfi e di altri cattolici negli ultimi anni della dittatura fascista era quella coralità della formazione radici a cui accennavo prima
In occasione del primo congresso nazionale ha determinato la propria fisionomia politiche può drammatica di partito interclassista ad ispirazione cristiana convinto sostenitore dei metodi delle forme democratiche per seguente un ordine che consenta la totale espansione della persona umane
La riflessione giuridica sul partito e opera soprattutto di Costantino Mortati
Egli conosce bene è stato detto anche da altri relatori la complessità dello stato contemporaneo la trasformazione della realtà sociale e politica
Il contributo di te Mortati rispecchia la sua cultura giuridica ma anche come vedremo le posizioni principali dell'area cattolica soprattutto della nuova generazione
Mortati prende le distanze dalla posizione più giuridica tradizionalmente assegnata ai partiti politici a suo avviso tali associazioni naturali espressioni del principio di organizzazione nel campo degli interessi politici hanno assunto una funzione di protagonista nell'ordinamento dello Stato democratico moderno che ha conferito ad essi una funzione tutt'altro che pregiudica matti pittura pubblicistica
Per la natura dei compiti che vengono ad assumere e si costituiscono la base dello Stato democratico
Già che
Preparano i cittadini alla vita politica danno modo tesi di esprimere organicamente organicamente la loro volontà
Selezionano uomini che rappresentano la nazione nel Parlamento e influiscono sul funzionamento degli organi costituzionali caratterizzando la forma di governo
Per Mortati il partito lo strumento essenziale per il superamento della separazione liberale è stato società uno strumento di differenziazione di specificazione della società a riguardo c'è anche un bel saggio di Fioravanti nel in Quaderni fiorentini
La stessa proposta di inserire nella Costituzione il sistema proporzionale veniva motivata per garantire il rapporto Stato società Mortati esclude questo importante il Partito Chiesa ma esclude anche il partito di interessi
In particolare nello scritto della la Costituente avverte che non può consentirsi la presentazione di liste a partiti che perseguano può danni limitati ad interessi locali o parziali
Perché mancherebbero di una visione generale sui problemi
E neppure possono avere spazio ai partiti aventi un numero esiguo di aderenti perché non possono avere una vasta risonanza nello spirito pubblico così da essere centri Doni alla selezione raccolta di pubblico opinioni
E gli propone
Che i poteri di presentazione delle liste sia di prerogativa esclusiva di organismi che abbiano un minimo di attenti una certa struttura organizzativa e un definito programma politico
Mentre tale potere non dovrebbe essere riconosciuto a qualsiasi aggregazione meramente numerica direttore
Mortati e consapevole dello spostamento venutosi a verificare dalla del centro di formazione dell'opinione politica di imprimere allo Stato dal Parlamento all'interno dei partiti o agli accordi tra i partiti di qui la necessità di una regolamentazione giuridica dei partiti che postula la necessità di un controllo interno
Delle formazioni politiche al fine di garantire pubblicità e libertà di dibattito
Proprio per il ruolo che i partiti politici svolgono nell'ordinamento Mortati insiste sull'esigenza di democratizzazione della loro organizzazione interna oltre che della loro attività Esterna
A questo punto
Sì grandezza ignoti
Ci
A questo punto riemergono le ormai famose
Osservazioni di Mortati sulle cause della fine della costituzione di Ivana le posso saltare perché gialle riportate dati in Assemblea Costituente già è stato detto Mortati presento un emendamento
Nel quale si afferma in città il diritto dei cittadini e diritto di riunirsi in partiti ordinati in forma democratica
Si demanda la corte l'accertamento del possesso da parte dei partiti politici dei requisiti richiesti alla legge sappiamo che Mortati non è solo c'è anche Moro il quale avverte che se non vi è una base di democrazia interna
I partiti non potrebbero trasponder un indirizzo democratico nell'ambito della vita politica del Paese la democrazia infra partitica
Era quindi lo strumento per un'effettiva partecipazione dei cittadini all'interno dello Stato
Sulla questione della disciplina dei partiti si sofferma anche Capograssi
E lui spiega che è importante la disciplina del partito perché dal modo come un partito la intende e possibile rendersi conto del concerto vero e non dottrinario che si fa della politica della democrazia della libertà e dell'individuo
E sottolinea l'importanza della dignità umana il riconoscimento giuridico dei partiti lo sappiamo viene sancito nell'ordine del giorno presentato da Dossetti
Dossetti ritorna sull'importanza di questo ordine del giorno da lui presentati in una conferenza del quarantasette lo lo salta
Ecco altro punto importante Mortati propone una regolamentazione giuridica delle procedure di formazione delle liste da parte dei partiti politici
Ipotizza un sistema tipo primarie semi aperte in quanto alle assemblee che devono designare i candidati
Convocate dalle formazioni politiche possono intervenire anche simpatizzanti ad esse non iscritti ai quali però viene riconosciuto un solo un diritto di proposta il diritto di voto è limitato abbia sociale Mortati ancora rimarca più volte la funzione educativa che i partiti ritorna sull'importanza dei valori e non è il solo
Ritorna sul sulla connessione politica ma sulla connessione fra politica e morale Giordani
In un articolo di estrema attualità
Con parole che purtroppo non sono state sufficientemente meditate che non si può consentire malversazioni nel maneggio del denaro pubblico derogare ad una legge in favore del proprio partito forzare la giustizia per servire la casta
Tale lassismo corrompe la società
Ok passiamo ancora l'arte sesto levando va bene
Ma lo dicono
Non porta a niente
Allora non è per mia colpa per cui o Bisello ha bisogno ancora di un altro poco
Per quanto riguarda l'anno insufficienza della rappresentanza politica la necessità di una seconda camera sulla base della rappresentanza degli interessi sappiamo che è uno dei punti cardine
Nel programma del partito popolare e poi della DC nell'area cattolica c'è una partita di proposte
Ecco vi posso
Né mi risparmio alcune
Ecco per esempio vi ricordo ecco quello la proposta che emerge dalle idee sulla democrazia cristiana elaborate nel quarantaquattro e diffuse a Genova da Taviani
Si prospetta una costituzione democratica dello Stato in modo che ogni cittadino abbia il diritto e il dovere di partecipare alla vita pubblica e pro si propone un bicameralismo fondato su una camera politica e su una Camera sindacale
Ancora nel programma della democrazia cristiana di vicenza sia per una Camera eletta a suffragio universale e per un Senato espressione della rappresentanza sindacale degli interessi economici
E abbastanza noto il documento tubini della nuova Costituzione che frutto della commissione di studio istituita dalla DC
E che propone una seconda Camera rappresentativa
Delle delle regioni degli organi culturali dei rappresentanti dei sindacati delle organizzazioni industriali e così via sappiamo che l'insufficienza
Della tradizionale rappresentanza politica viene sottolineata da molti tecnici dell'area cattolica pensiamo all'opera di Ambrosini pensiamo all'opera di Giorgio Pini del Senato del mille novecento quarantasei pensiamo a Ballatore Paglieri mi lineamenti programmatici
Della Democrazia Cristiana in cui sottolinea che la solare addizionale rappresentanza attraverso il Parlamento è del tutto insufficiente occorre burocratizzare lo stato e porno più intimamente a contatto con la generalità dei cittadini occorre colmare l'abisso che separa i cittadini dallo Stato
Sappiamo che
L'organo anche ufficiali della DC seguita vicino tutte le discussioni nel che si svolgono in Assemblea Costituente su sulla rappresentanza abbiamo anche articoli molto interessanti sulla Civiltà Cattolica tra l'altro ce n'è uno di Messineo all'indomani dell'approvazione del testo della Costituzione in cui lamenta
La composizione poi il fatto che non siano state accolte le proposte della democrazia cristiana e poi ancora lamenta anche il fatto che anche il capo dello Stato e anche il governo derivino pure indirettamente che partiti politici si è in presenza di scrive di un regime parlamentare sui generis che meglio potrebbe essere definito un regime di Assemblea o di partito
Sì possiamo ancora ecco fa siamo sulla vi risparmio mi dispiace la posizione di forzati andiamo al
Le conclusioni
Allora la ricchezza votanti
Va bene la ricchezza e la complessità delle proposte in parte esposte
A testa la consapevolezza da parte del mondo cattolico Della necessità e dell'urgenza di riconoscere il ruolo che il partito politico aveva assunto dopo il primo dopoguerra
E che avrebbe assunto maggiormente nel secondo dopoguerra nonché nel bisogno di porre adesso precisi limiti così da impedirne una degenerazione con conseguenti danni
Sul funzionamento delle istituzioni statali
I pericoli poi realizzati sì di uno stato dei partiti
E della cosiddetta politica sia erano ben presenti alla riflessione cattolica
Certo gli strumenti proposti non sempre convincono e si risentono di una cultura statalista
Forse sarebbe stata necessaria una maggiore riflessione molto amare sono le parole di Dossetti sulla potatura completa della delle proposte della composizione della seconda Camera Dossetti lo sappiamo considera il sistema bicamerale non sono migliore ma addirittura indispensabile
Per evitare il pericolo di nuove dritta dittature e di stile proprio con riferimento alla Carta costituzionali Dundee principi non bastavano
Lamenta la composizione del Senato di chi la colpa si chiede dei comunisti dei liberali no nemmeno noi tentavamo bene una rappresentanza organica ed invita ad un maggiore studio
Al difetto di originalità di alcune proposte fa però riscontro come ha sottolineato esattamente leopoldo Elia la originalità del disegno istituzionale complessivo
E merito del mondo cattolico aver tentato di equilibrare il potere dei partiti
Con istituti auspicati dalla tradizione politico sociale cristiana quale referendum le proposte di un collegio elettorale allargato che il Presidente della Repubblica o quelle di elezione popolare sempre per il capo dello Stato
Nonché le proposte Mortati Tosato sull'apporto Parlamento governo pensiamo lo schema di Tosato tendente alla bipolarità azione delle forze politiche a parte poi congegni più arditi vedi voto di sfiducia costruttivo non va sottaciuto infine il ruolo attribuito alla Corte costituzionale
Ricordiamo che Ballatore Palmieri suggerisce una Corte che controlli sia il governo sia il Parlamento affinché non è sorbiti no dai limiti delle loro competenze e ancora sempre nel mondo cattolico si insiste sulla corte costituzionale contro abusi da parte di Port dei partiti politici
Per concludere merita sottolineare importanza dei valori che come collante in uniscono le varie proposte o meglio lei dai forza di queste proposte
Dignità della persona umana diritti doveri pluralismo giustizia sociale idee forza che sono alimentati dalla Resistenza resistenza non solo armata ma come ha sottolineato recentemente Dossetti dalla seconda guerra mondiale
Nella sua globalità con gli immensi sacrifici gli uomini e le sue incalcolabili conseguenze geopolitiche sociali e persino religiose
Attesta il rilievo attribuito ai valori l'insistenza delle molteplici voci sul rapporto politica morale sull'educazione politica basi per una regolamentazione adeguata e per una corretta attuazione delle norme
Sull'educazione politica ritorna più volte e concludo Giordani ed in un avvincente articolo c'è una coscienza democratica cristiana avverte con parole altamente profetiche se non in inseriamo una più profonda una più pronte profonda coscienza morale e spirituale nella massa democristiana
Essa passato il pericolo comunista
Si risolverà in uno di quei conglomerati elettorali
Che di quando in quanto sia eccitano per virtù di De Marco oggi capirò Petteni a patriottarda sul cui appello si scaricano a dissolvere ogni rimorso le note finali e definitive della marcia ieri reale
Oggi d'altro genere
La necessità e l'urgenza di proseguire nell'approfondimento delle idee delle proposte di quel periodo ma soprattutto di recuperare il fervore spirituale che li alimentano è di solare evidenzia
Ringraziamo la professoressa Bruno sospendiamo per dieci minuti esatti
Come
Come potete vedere c'è stato
Un ridimensionamento dovranno essere in cinque siamo diventati in tre in quanto il professor Guerrieri
Far slittare a domani gentilmente dire la sua relazione il professor setta
Dichiarato che essendo avendo lui consegnato la sua relazione scritta non riteneva necessario tenendo conto del del tempo limitato che abbiamo a disposizione esporle qui
Oralmente quindi abbiamo tre relatori ai quali raccomando comunque un di di contenersi entro i limiti a Moggia fissati sono il professor Agosti la professoressa salvate il professor Quagliariello quindi dà la parola al professor Aldo Agosti per il tema i comunisti il partito nuovo
In uno scritto apparso su uno dei primi numeri di quella che allora si chiamava la rinascita la futura rinascita cioè alla fine del mille novecentoquarantaquattro
Togliatti osservava che cito tra le posizioni assunte dal nostro partito in questo nuovo periodo della vita nazionale l'affermazione di volere essere e di essere un partito nuovo e quella che finora ricevuto nelle discussioni e le polemiche minor rilievo
Invece egli puntualizzava esse quella che ha un significato più profondo e avrà nello sviluppo della nostra attività politica le manifestazioni e le conseguenze più ampie
E probabile che in questo modo Togliatti intendesse mettere a confronto lo scarso interesse che denunciava per la forma partito
Con un'attenzione più assi insistente che avevano destato le formulazioni pura abbastanza vaghe che il Partito comunista italiano aveva dato dopo la svolta di Salerno della democrazia progressiva
In effetti si tratta effettivamente di concetti strettamente legati e reciprocamente funzionali direi
E anche per la ricerca storica sul PC democrazia progressive partito nuovo hanno poi rappresentato quasi uno in via di i cui termini sono così indissolubilmente intrecciati che si rischia indebitamente direi di identificarli in realtà essi hanno origini percorsi esiti notevolmente diversi
Della democrazia progressiva io qui non parlerò per ragioni di tempo rinviando al testo scritto che ho presentato
E in larga parte anche rifacendomi alle considerazioni che ha svolto nel l'azione di ieri Luigi Masella che in parte ha descritto proprio almeno in termini genetici e di percorso
L'origine di questo concetto mi limiterò soltanto a una puntualizzazione
Sarebbe o meglio una duplice puntualizzazione da un lato sarebbe sbagliato assimilare sic et simpliciter l'idea di democrazia progressiva qual è la formula otto gli atti quale venne formulato delle lei posizioni del PC dopo il mille novecentoquarantaquattro
Ai progetti di società che sotto definizioni i denti che o comunque molto simili
Venivano più o meno nello stesso periodo considerati come gli obiettivi da raggiungere per i Paesi dell'Europa centro-orientale liberati dall'Armata Rossa
La condizione geopolitiche di quelle realtà assicurava in partenza i comunisti un peso che in Italia malgrado la loro forza il loro prestigio non potevano avere
Il richiamo un sistema multi porta multipartitico e a un'economia mista in paesi come la Polonia l'Ungheria o loro ma con la Romania per esempio divenne assai presto la copertura di una pratica spregiudicata di occupazione del potere
E di negazione della democrazia politica
è stato peraltro finora impossibile anche gli storici meno ben disposti nei confronti del PC dimostrare che un disegno simile sia mai stato seriamente perseguito dei Comunisti italiani
Al di là di questa secondo me importante precisazione resta però il fatto che nella sua indeterminatezza la strategia della democrazia progressiva
Non costituiva accerto un'elaborazione che si differenzia se compiutamente ed esplicitamente dall'orientamento generale del movimento comunista fra il mille novecentoquarantaquattro e il mille novecentoquarantasette l'apporto più originale che venne dei Comunisti Italiani e in primo luogo da Togliatti fu il ripensamento della forma partito che si voleva funzionale a questa strategia cioè la concezione del partito nuovo
Si potrebbe anche anzi dire che i vuoti e le zone d'ombra presenti nella concezione della democrazia progressiva sono in un certo senso riempiti e illuminati dal modo di intendere il ruolo del partito
Il PC è delle forze politiche che si ricostituiscono nel Paese dopo la caduta del fascismo l'unica che possa vantare un'ininterrotta presenza in Italia nella lotta contro il regime durante tutto il ventennio
Questo elemento di continuità profonda con il passato non impedisce tuttavia che esso sia anche il partito che più radicalmente ed esplicitamente rinnovi in questo periodo la sua politica la sua struttura organizzativa
Proclamandosi appunto rispetto alla sua tradizione precedente un partito nuovo
E noto che Togliatti sempre attento alle sottigliezze terminologiche
Vuole marcare con questa definizione una distinzione rispetto al partito di tipo nuovo che era in sostanza nelle Sicco comunista il partito di tipo leninista formatosi nell'era della voce di trazione dei partiti comunisti a verso la metà degli anni Venti
Non che mi sia mai nelle presi nelle prese di posizione di Togliatti e a maggior ragione di altri dirigenti del PC del PC un'esplicita affermazione di rottura rispetto a quel precedente ma le caratteristiche che vengono enunciate come proprio del partito nuovo tendono a rovesciare piuttosto che a sviluppare un precedente modello politico e organizzativo
Non ci si è finora interrogati a sufficienza su quelle che potremmo chiamare con un termine che era caro che era caro a Paolo Spriano le scaturigini del partito nuovo
Limitandosi qui ad accenni molto schematici ci si può riferire
Ad almeno tre punti
Il primo è il più lontano è sicuramente rappresentato dai paragrafi sul partito delle Tesi di Lione del mille novecentoventisei
Purché naturalmente si abbia l'avvertenza di vedere delineati i nessi soltanto un embrione del partito nuovo e non si pretenda di forzare dentro uno schema di lineare un processo di sviluppo in cui gli elementi di rottura sono sicuramente maggiori di quelli di continuità non può però essere sottovalutata l'importanza degli accenni alla necessità di cito combattere la tendenza a tenere artificialmente ristretti quadri
L'insistenza sulla capacità dei compagni di lavorare tra le masse di essere continuamente presenti tra DS di essere in prima fila in tutte le lotte e più ancora sull'esigenza di cito di nuovo sapersi adattare a tutti i terreni che ci sono offerti dalla realtà sfruttare tutti i motivi di agitazione insistere sopra l'uno sopra l'altra forma di organizzazione
A seconda della necessità e a seconda delle possibilità di sviluppo di ciascuna di esse
Un secondo punto di riferimento e sicuramente individuabile nell'analisi della Società italiana che è alla base delle lezioni di Togliatti sul fascismo nel mille novecentotrentacinque non c'è dubbio che l'analisi del fascismo come regime reazionario di massa mette in evidenza non solo la necessità di un profondo rinnovamento dell'azione politica comunista quale si era delineata fino ad allora
Ma anche l'esigenza sulla base di precise osservazioni critiche che investono le precedenti esperienze di apportare modifiche importanti ha le stesse caratteristiche del partito
Vengono cioè delineandosi alcuni tratti importanti del futuro partito nuovo a cominciare da quello essenziale relativo al carattere di massa che richiamato implicitamente nell'affermazione dove vanno le masse dobbiamo andare anche noi
Si fa strada in Togliatti il proposito di formare un partito nuovo della classe operaia
Capace di conquistare la base popolare del regime non tanto perché si fa portavoce di precise istanze di classe a partire dalle quali aggrega i settori sociali politicamente affini
Quanto perché garantisce un cemento ideologico in senso molto lato e soprattutto un'organizzazione di massa ancora più salda e ramificata di quella creata dal fascismo
Il terzo momento d'incubazione del partito nuovo lo si può cogliere infine e l'esperienza di Togliatti in Spagna
L'attenzione il favore con cui egli segue e incoraggia la trasformazione del Partito comunista spagnolo in partito di massa rappresentano un precedente significativo che non è stato forse finora valutato in tutta la sua importanza
In ogni caso il partito di Togliatti in mente al suo ritorno in patria e qualcosa di profondamente diverso dal partito avanguardia che agisce in una situazione rivoluzionaria
Una situazione rivoluzionaria di cui nel mille novecentoquarantaquattro egli non resiste non ritiene esistano in Italia le premesse di fronte alla disgregazione di una società civile sconvolta dalla guerra
E di sé educata politicamente da vent'anni di fascismo
Occorre per lui lavorare anzitutto la sua ricomposizione spezzando il circolo vizioso tra sovversivi sulle passività che è stato la causa non ultima della sconfitta del movimento operaio nel primo dopoguerra
Cioè impone al pc compiti commento gli atti dice completamente nuovi e diversi da quelli che gli si ponevano in passato
Quali Togliatti lo specifica fin dalle prime prese di contatto con il suo partito a Napoli nella primavera del quarantaquattro mai soprattutto in uno dei due discorsi tenuti a Firenze il tre ottobre mille novecentoquarantaquattro che lo spiega con chiarezza
Cito ecco quali sono i tre elementi nuovi della nostra lotta del nostro programma nel momento presente
Primo il carattere nazionale del nostro partito secondo la partecipazione attiva non soltanto come critica ad un governo nazionale terzo il carattere di masse popolare che deve avere il nostro partito
Sulle
Diciamo sul contenuto di ciascuna di queste caratteristiche e sul nesso reciproco che le collega mi sono soffermato nel testo scritto e non ritorno soffermarmi adesso
Voglio però mettere in luce che non si tratta soltanto di enunciazioni di principe astratte ma di direttive
Per le quali Togliatti si batte immediatamente in prima persona al fine di renderle operanti fin dei primi giorni dopo il suo arrivo in Italia
Si dà da fare vincendo le resistenze dei vecchi quadri per eliminare molti ostacoli al reclutamento il partito recitano le norme provvisorie organizzazione che redige fa approvare il ventidue giugno
Accoglie nel suo seno tutti i lavoratori cittadini onesti che ne accettano il programma politico compresi quelli che sono stati iscritti al Partito nazionale fascista prima del venticinque luglio mille novecentoquarantatré senza essersi resi personalmente colpevoli di attività fascista
E le stesse norme prevedono che il tesseramento sia affidato direttamente alle organizzazioni di base costruite costituite sul luogo di lavoro e di strada
Anche se l'accettazione dell'iscritto diviene definitiva solo dopo che il comitato direttivo della federazione ha dato parere favorevole
Va detto che questa concezione del partito per la quale Togliatti si batte con grande tenacia non appena rientrato in Italia non aveva lo stesso peso e lo stesso significato per tutto il PC
E si incontrava resistenze forti anche se raramente esplicite sia nei quadri sia alla base
Il Partito comunista non va dimenticato era nel periodo di cui stiamo parlando io costituenti in senso lato diciamo
Un organismo in continua e tumultuosa trasformazione che era passato dai poco più di cinque mila iscritti che si registravano al momento della caduta di Mussolini nel mille novecentoquarantatré al milione ottocento mila iscritti che faceva registrare
Al suo primo congresso nazionale fra la fine del quarantacinque e l'inizio del mille novecentoquarantasei
Certi settori del partito per semplificare e abbreviare l'esposizione potete vedere per esteso
Non esclusa ed è importante una parte sul gruppo dirigente sì uniformarlo non più che disciplinatamente alla nuova linea politica
E
Di cui Togliatti si era fatto assertore e alla forma organizzativa cioè appunto il partito nuovo che questa linea politica sorreggeva
Perché convinti che si trattasse in realtà di un'astuzia tattica destinata da versare ad ingannare gli avversari
Ovvero di un espediente provvisorio imposto da un rapporto di forze sfavorevole ma di cui il partito sarebbe sbarazzato appena possibile per applicare la sua vera politica cioè per prendere il potere da solo
In questa prospettiva la risorsa rappresentata dal Partito dei pochi ma buoni doveva essere adeguatamente protetta e coltivata magari sotto forma di un vero e proprio partito nel partito
Si è molto discusso come sapete del significato delle radici di quella che poi lo stesso Togliatti chiamerà la doppiezza del PC
Credo che l'interpretazione più convincente sia quella che la fa consistere non tanto in un voluto mascheramento dei propri obiettivi con l'esibizione di un volto democratico miranti a nascondere la sostanza di una strategia rivoluzionaria
Ma che invece vede in esse la risultante di componenti più complesse
E principalmente l'effetto della compresenza nel partito nel momento in cui esso compilando il salto dalla vita clandestina la vita legale di più generazioni e al limite anche di più linee politiche almeno potenzialmente alternativo
Sul piano organizzativo si può dire che in una certa misura la doppiezza trovi espressione dello stereo nello sforzo costante di realizzare un equilibrio fra partito di massa e organizzazione di quadri
Al rifiuto del passato rappresentato per usare ancora parole di Togliatti dal nichilismo politico dello pseudo comunismo astensionista
E al bisogno di novità si affianca però l'esigenza di via formare una ancoraggio ideologico come tramite indispensabile per un cambiamento che non significhi una pericolosa rottura con la tradizione
Scrive Pietro Secchia nel dicembre del mille novecentoquarantacinque cioè al momento del quindi del quinto congresso del partito
Non bisogna mai lasciarsi andare delle improvvisazioni e prima di decidersi a delle radicali riforme nel campo dell'organizzazione non basta constatare che il vecchio criterio il vecchio sistema non risponde più alle esigenze
Ma occorre studiare in qualche modo assicurarsi che il nuovo che si vuole introdurre sia non solo un poco migliore ma sia tanto migliore da risponderei risultati politici che vogliamo ottenere e da compensare il danno che la spezzata tradizione necessariamente apporterà
Può darsi che queste affermazioni siano anche la spia della diffidenza che se che notoriamente provava per una concezione troppo aperta del partito nuovo
Ma anche Togliatti era sensibile all'esigenza di dare al partito di massa una salda guida ad opera del suo nucleo interno cioè dei quadri sperimentati nella clandestinità e nella Resistenza
Un nucleo a sua volta saldamente sottoposto al controllo degli organi dirigenti politici più ristretto
Il partito nuovo di massa doveva avere quindi la funzione di essere la guida del blocco politico sociale progressista
E di penetrare quanto più possibile nei pori della società civile mentre il partito di quadri doveva costituire la solida rete di controllo dell'intero partito
In questo senso ha ragione Massimo Salvadori quando osserva che
Il partito nuovo di Togliatti fu l'originale combinazione secondo uno schema gerarchico del partito di élite bolscevico di quadri con il partito medici ricco di massa in grado di accogliere dirigere organicamente anche simpatizzanti
A patto che si tenga conto che la gerarchia tra i due partiti non era a senso unico e che il partito di massa esercitava a sua volta un'influenza sul modo di essere del partito di quadri
Quanto questa doppiezza anche organizzativa fosse presente nella stessa impostazione di Togliatti è un problema aperti e non facile da risolvere
Probabilmente il leader comunista pensava davvero che per un periodo di tempo indefinito la via rivoluzionaria non fosse percorribile in Italia
E che comunque la ricostituzione di un solido tessuto democratico fosse la condizione imprescindibile di sopravvivenza del movimento operaio organizzato e vero però per quanto parti siano in proposito i suoi accenni nel periodo mille novecentoquarantaquattro quarantasette
Che mai viene meno in lui la convinzione che la democrazia socialista così come si è realizzata nell'URSS e la più compiuta forma di democrazia possibile superiore quindi a quella che le condizioni obiettive consentono di tentare di realizzare in Italia
Da questo punto di vista la doppiezza viene a Togliatti accettate capitalizzata come una risorsa che può essere speso nel futuro e soprattutto come una sorta di valvola di sicurezza che permette di incanalare gli umori e le aspettative di una parte consistente della base del partito
E un equilibrio sottile e difficile da tenere sotto controllo
Da un lato infatti Togliatti non intende procedere fino in fondo sul terreno di una revisione ideologica
Che resta per lui stesso inconcepibile e che comunque difficilmente avrebbe la forza di far digerire non solo la base del partito ma una parte importante del gruppo dirigente Secchia Colombi Roasio in buona misura anche Longo
Dall'altro bisogna che l'aspettativa della resa dei conti rivoluzionari non si traduca in comportamenti collettivi che facciano fallire il disegno strategico di lungo respiro a cui pazientemente ha lavorato e lavoro
La battaglia ingaggiata Togliatti contro una tendenza militariste insurrezioni sta indubbiamente esiste alla base del suo partito
Non riuscirebbero ad impedire ad alcuni ex alcuni eccessi del resto ben spiegabile all'indomani di quella che era stata di fatto oltre a una guerra di liberazione anche una guerra civile conforto e contenuti di classe
Ma nel complesso
Coglierà pienamente nel segno il giudizio espresso da Piero Calamandrei nel nell'estate del mille novecentoquarantasei
Quando riconoscerà al Pci togliattiano il merito di avere riportato cito tra le masse disorientate disgregata e da tante sciagure il senso della disciplina politica
E questo senza dubbio uno dei compiti che Togliatti attribuisce al partito nuovo che cerca di costruire non senza difficoltà
Un partito di cui egli stila per così dire l'atto di nascita nella relazione tenuta al quinto congresso del PC nel dicembre del mille novecentoquarantacinque
Nella parte finale del rapporto egli ne precisa con molta chiarezza i connotati
In primo luogo propone un'innovazione poi recepita dall'articolo due dello Statuto che introduce una modificazione decisiva nella tradizionale forma partito comunista
Quella dell'adesione basata solo sull'accettazione del programma politico del partito indipendentemente dalla fede religiosa professata e dalle convinzioni filosofiche così recita l'articolo
E vero che resta per iscritto il dovere di acquistare una sempre maggiore conoscenza dei classici del marxismo leninismo e l'arresto basta leggere il programma della rinascita rivista per vedere quale importanza Togliatti attribuisse all'IMI all'elemento dell'orientamento ideologico
Resta il fatto però che viene delineato un primo abbozzo di laicizzazione del partito che pone le premesse per una maggiore libertà di ricerca teorica
Significative anche l'insistenza sulla democrazia interna che deve caratterizzare il partito e l'accenno a una disciplina che non può avere non deve avere nulla di simile a una disciplina di caserma di corpi morti come è stato osservato nel corpo della vecchia tradizione comunista sembra dunque cominciare a farsi largo sia in una sia una concezione pluralista del partito sia una concezione garantista del dissenso e dell'opposizione
Si può aggiungere che nello stesso quinto congresso celeste negare Billé un dirigente allora particolarmente vicino a Togliatti
Nell'avanzare la prospettiva della fusione tra socialisti e comunisti si spinge ad affermare che non vi sarebbe motivo di scandalo se il partito unico dei lavoratori italiani non assumesse il centralismo democratico come proprio principio organizzativo
Certo quando ebbe termine la stagione dell'unità antifascista sia all'interno del Paese che a livello internazionale involucro del partito nuovo cominciò ad essere riempito i nuovi contenuti
Il segno più
Ne il primo segno netto in questa direzione sia con la conferenza organizzativa che il PG tiene a Firenze nel gennaio del mille novecentoquarantasette
In una fase che possiamo definire direi Preah agonica della coalizione di unità nazionale
Alla vigilia della crisi del secondo governo De Gasperi e poco prima della costituzione dell'effimero
Terzo terzo governo dopo la scissione di Palazzo Barberini
In quell'occasione il rapporto principale fu tenuto non a caso da Pietro Secchia che acquista un peso sempre maggiore nella direzione organizzativa del partito e che attraverso questo peso
Veniva in realtà a influire in modo molto pesante anche sulla linea politica bisogna dire che Togliatti nel intervento che fa che non è comunque il rapporto principale a Firenze mostra di condividere con secchi e l'idea che il partito debba rafforzare il suo carattere di partito di quadri
E prestare maggiore attenzione all'aspetto dell'educazione ideologica dei suoi membri
Senza una dottrina rivoluzionaria afferma non esiste Partito rivoluzionario senza una dottrina d'avanguardia non esiste un partito d'avanguardia nel nostro partito queste verità sono state un po'dimenticate
Se indubbiamente c'è qui un ridimensionamento implicito e anche quasi esplicito di quel principio di laicità del partito che aveva sancito l'anno prima l'articolo due dello Statuto
E però molto significativo questa necessità di una più accentuata connotazione ideologica sia da Togliatti messi in rapporto con la necessità di elaborare una via italiana al socialismo di cui proprio in quel intervento a Firenze e lì per la prima volta da una formulazione chiaro
è vero che il discorso sulle vie nazionali aveva avuto fino a quel momento pieno di diritto pieno diritto di cittadinanza del movimento comunista internazionale
Ma è anche vero che proprio fra la fine del mille novecentoquarantasei e l'inizio del mille novecentoquarantasette si moltiplicavano nei Paesi dell'Europa centrorientale i segnali di una progressiva omologazione delle esperienze di democrazia di tipo nuovo al modello sovietico
L'insistenza del leader del Pci sulla necessità
Cito ancora di imparare l'arte difficilissima di cogliere il generale il particolare e di adeguarsi a quest'ultimo senza perdere di vista mai le mete supreme acquista dunque un significato in quel preciso momento storico che non si può sottovalutare
Un anno dopo il sesto congresso del partito l'autocritica investì in pieno sul piano politico le cosiddetti illusioni costituzionale degli anni precedenti e ogni accenno esplicito una via italiana al socialismo fu lasciato cadere
Sul piano organizzativo fu ratificato di fatto il ritorno al modello leninista del partito di quadri
Le modifiche apportate lo statuto approvato due anni prima andavano nel senso di una restaurazione di criteri disciplinari più rigorosi e di una maggiore rigidità organizzativa
Più che i cambiamenti introdotti tra i quali comunque era sintomatica la maggiore insistenza sul dovere dell'iscritto di darsi una formazione ideologica marxista-leninista
E la caduta del divieto di costituire frazioni comunisti insieme ai sindacati e organizzazioni di massa
Era significativa la lettura che ne dava una parte del gruppo dirigente
Longo per esempio dando una valutazione positiva dei cambiamenti introdotti avrebbe osservato il Comitato centrale del settembre del mille novecentoquarantotto che prima si era interpretato l'articolo due dello Statuto come una direttiva di neutralità di indifferenza nei confronti delle virosi avversaria delle idee non comuniste delle storture delle contaminazioni dei nostri principi
Il Pci fu allora ristrutturato sulla base della cellula e dei gruppi di dieci
Affidata la responsabilità di un capogruppo fu sottoposto a uno stretto controllo ideologico e riprese una forte connotazione opera Istica con un apparato formato essenzialmente dai quadri appartenenti alle generazioni politiche presenti la rigidità organizzativa che si accompagnava alla affievolita autonomia conseguenti alla costituzione del Cominform che data del settembre mille novecentoquarantasette
Non rimase senza effetto sulla linea strategica che il partito aveva messo a punto negli anni quarantaquattro quarantasette
Anche se
Che se veniva ufficialmente riconfermata perdeva però nettamente di incisività politica complessivamente ripiegamento conseguente alla guerra fredda non giunse a mio avviso spostare drasticamente l'asse della politica del PC che continuo ad essere quello della difesa dell'allargamento della democrazia e della piena attuazione della Costituzione
Della tutela degli interessi delle classi subalterne
E della loro educazione alla partecipazione politica su queste basi che Togliatti difese sempre con energia dalle tentazioni più radicali di una parte del gruppo dirigente anche se molto ad esse dovette concedere Ipc continuo ed estese la propria opera di penetrazione capillare nella società italiana
Resta tuttavia il fatto
Che anche sul piano parlamentare non si chiuse mai nemmeno nella fase più acuta di scontro in un atteggiamento puramente ostruzionistico le sue possibilità di fare politica
Quali erano state affidate al partito nuovo restarono per un lungo periodo di tempo direi almeno fino al mille novecentocinquantatré se non oltre quasi inesistenti grazie
Bene ringraziamo il professor Agosti che si è tenuto entro i limiti che lui stesso indicata e diamo ora la parola alla professoressa Mariuccia Salvati sul tema il partito nell'elaborazione dei socialisti
Grazie presidente io ho molto apprezzato questa mattina
Vi ricordo che è stato
Tratto da dal presidente Francesco Traniello del di Roberto Ruffilli nel contributo da lui dato ai temi che sono stati trattati appunto nella mattinata
Mi sento per analoghe ragioni di dedicare questo intervento che sarà vede che rinviava il testo a Stefano Merlini che morto prematuramente
L'anno scorso e che ha dedicato tutta la sua vita di studioso alla difesa di una certa idea socialista che cercherò appunto di sintetizzare il rischio nettizzare in questa interno
Il testo consta di sei parti i sei paragrafi che di riassumo brevemente la prima si intitola appunto idea socialista un mondo a parte e prende spunto da dall'ultima pubblicazione di appunto di Stefano Berni un calendario compilato composto proprio per il mille novecentonovantaquattro l'anno della sua morte
Che è corredato di citazioni
Nelle quali emerge soprattutto la purezza di intenti messa ennesima evangelico il rigetto della dittatura sotto ogni forma
I temi del solidarismo e della generosità
Dei militanti il calendario si intitola casa nuova e pulita E reca un manifesto appunto degli anni Cinquanta contro la corruzione allora come nel novantaquattro di Pansa nel mondo politico
Mi sembra che l'insieme di queste citazioni Bellini bene appunto una particolare visione del socialismo come appunto mondo a parte
Nel testo troverete anche una lunga citazione di
Faravelli
La citazione in cui appunto fare venne ancora del quarantadue difende l'idea del partito come un partito di operosità socialista cioè imperniato non sulla formazione del governo ma sull'importanza dei sindacati delle cooperative di iniziative di educazione e così via
Quello che voglio dire che al di là delle mutamenti che stava intervenendo nella forma partito già che ci ha ricordato ancora qui Fioravanti in apertura della seduta pomeridiana in realtà così il nelle menti dei protagonisti questo passaggio storico ancora non è avvenuto
Questo Mondo che ha descritto da appunto del calendario che vi ho citato è un percorso che appunto qui chiamo del mondo a parte
è un percorso che si richiama appunto alla storia socialista come subcultura
Che aveva accettato appunto il partito come castrum entro di
Appunto dentro entro i quali si poteva manifestare questa idea socialista
Qui l'idea socialista è sempre maiuscola ed essa legittimare il ricorso allo strumento organizzativo che fin dall'inizio mostra le sue pecche agli occhi dei socialisti oltre che gli osservatori con mostro proposti
è questo scarto che spinge Michele sa scrivere appunto il suo famoso saggio critico sul partito politico
Saggio profetico circhi rischi di irrigidimento burocratico insiti in ogni struttura che ha solo in sette non nel confronto con la leadership degli altri partiti gli eventuali correttivi alle leggi promise nell'auto perpetuazione della leadership
Considerazione l'alternativa a questi inesorabile degenerazione partitica una volta scartata l'evoluzione della legalitaria
Sarà come si vedrà chiaramente con Mussolini la spinta di matrici sono indiana a saltare ogni mediazione della rappresentanza
E a cercare la legittimazione della leadership direttamente nelle massime salvo perdere a quel punto ogni controllo sul fine proclamato in questa deviazione di percorso si vanno a collocare non a caso alcuni dei più convinti fautori del mondo a parte come Rossoni sicuri ancora nel ventisette di stare perseguendo l'idea socialista
Nel frattempo a contrastare l'immagine di un partito socialista detentore del monopolio della rappresentanza del mondo parte compare sulla scena il partito comunista che attraverso gli originali riflessioni di Gramsci
Proponevo configura una visione del partito non più in chiave di subcultura e quindi soggette le degenerazioni dette
Ma di strumento politico alternativo al Parlamento per la selezione e la formazione delle élite dirigenti che avrebbero guidato la lotta rivoluzionaria della classe operaia
Dunque nel corso degli anni Trenta non ci troviamo di fronte a tre concezioni della forma partito di massa la vecchia forma socialista
Che è una forma come già diceva Gioacchino Volpe di tipo confederazione di agenzie locali che aveva dimostrato la sua inadeguatezza rispetto alla nuova forma partito fascista
Guidata da un le da un leader e non da un rappresentante la nuova forma comunista incentrata sull'attenzione un'attenta selezione formazione di quadri
La forma partito fascista che mi si passi il paradosso ha molto in comune sul piano formale col Partito comunista penetrazione capillare articolazioni territoriali direttive dall'alto
Il paradosso era già stato notato da Charles Maier
Che sulla scorta dei lavori di anni finisce aveva collocato al momento della sconfitta del modello consigliare un Processo parallelo alla rifondazione dell'Europa borghese
Di rafforzamento e di concentrazione delle decisioni anche nel movimento operario
I due processi secondo lui si rispecchia no coinvolgendo lo Stato in un ruolo di mediazione e di integrazione sociale e segnano un passaggio storico
Ineludibile
E comunque su questo sfondo che prende avvio del movimento socialista tra le due guerre un secondo filone di riflessione sul ruolo del partito
Che è nato in contrasto con l'elaborazione pre fascista è destinata a sua volta di barricarsi facendo i conti con la tradizione del mondo a parte
Qui diciamo del teste secondo punto si incentra sulla
Sulla matrice di queste elaborazione che appunto il contrasto fascismo antifascismo
E prendo spunto dal dibattito sui Quaderni di Giustizia e Libertà relative appunto alla lanciato sul sul partito sul tema del partito nel questionario
Lanciato proprio in occasione della formulazione del programma di CL
Nel testo tento a come dire a a prendere in considerazione soprattutto gli elementi di novità che mio avviso ci sono gli spunti estremamente originali che questo questionario propone alla nostra attenzione soprattutto di storici
I temi che vengono qui suggeriti sono poi i temi della migliore storiografia odierna attenzione alla propaganda attenzione all'organizzazione sindacale fascista al dopolavoro
Tecniche non a caso insomma saranno ripresi da Togliatti nelle sue lezioni sul fascismo
Mi sembra che appunto questi termini qui proposti lascia intendere una sensibilità per un mutamento sostanziale dei compiti del movimento politico
Dopo l'insediarsi insuccesso del PNA F. nessun altro partito potrà più prescindere dalle funzioni che il partito fascista così spudoratamente esercitava all'epoca nel Paese
Proprio ieri qui Scoppola ricordava
I temi dell'educazione civica e come siano stati sottovalutati nel dopoguerra
Salvo appunto al l'arrivo di di un esperto americano già gli americani degli anni Venti avevano notato questo stravolgimento che stava avvenendo
Nel concetto stesso di cittadinanza grazie alle formule originali del fascismo ora a mio avviso Egl individua questo mutamento come contrastare queste funzioni di propaganda piuttosto che l'informazione
Di imposizioni dall'alto di una scelta piuttosto che della sua organizzazione dal basso
Non è vigile il ma insisto anche in questa sede non sarà mai richiamate a sufficienza il carattere minoritario e storicamente in quella congiuntura soccombente vitali aspirazioni
Si noti che questa preoccupazione etica che fondi alimenta il rigetto ideale dei mutamenti istituzionali operati dalla rivoluzione fascista nella vita del Paese l'abolizione dei diritti individuali la fine della separazione dei poteri
Ha caratterizzato sempre soprattutto l'antifascismo liberale sia di parte cattolica Ferrari due natiche socialista Gobetti Giustizia e Libertà
Fino al Partito d'Azione sarà invece l'insistenza sui valori della libertà e dei diritti individuali come cemento dell'identità nazionale
E che troverà più di un riflesso non è casuale nella Carta costituzionale a determinare dopo la Liberazione nella massa degli elettori
La percezione di questo partito come non moderno cioè incapaci di accettare trasformazioni avvenute a riprova del segno indelebile rappresentato dal fascismo
Ora ho preso questa spunto del questionario
Di CL perché com'è noto a questo questionario risponde anche un socialista SD che è poi Lelio Basso
Di questo intervento dal titolo indicativo che spartito ma in Italia non vorrei qui sottolineare gli aspetti più noti cioè il carattere
Rivoluzionario anzi massimalista come è stato definito della sua posizione nei confronti di Egl
Ma piuttosto altri aspetti e che sono appunto due e che mi sembra non riconducibili in gran parte poi ha un'influenza soprattutto Gobetti Anna che Apple attesi di questo testo mi sembra prevalente e costante nella formazione di Basso
E cioè il fascismo come non semplice incidente con semplice fatto di degenerazione morale
E l'attenzione alla ai giovani e giovanissimi alla nuova generazione che si era formata appunto negli anni del fascismo dunque su UGL su questi quaderni si vede
Si viene definendo una duplice frattura tra chi crede e chi non vede i mutamenti in corso potremmo dire tra i liberali UGL ma su questo si soffermerà poi Quagliariello
Ma anche tra chi vive dietro ogni accetta gente chi li vede intende servirsene per un mondo nuovo
Ecco attorno al mondo nuovo costruisco poi un pezzo diciamo successivo nel percorso che qui riassumo ancora più brevemente
Nel senso che sempre appunto in occasione del confronto con Gelli a mio parere non a caso proprio per questa sensibilità che le domande del questionario di Rosselli imponevano agli interlocutori
Si delineano due visioni di questo mondo nuovo né che sono appunto i due visioni
Appunto alternative rispetto al mondo a parte che ho definito prima e cioè la visione di basso e la visione di Morandi
Come ho detto prima la mia esistenza qui e sulle matrici Gobetti anni di basso che a mio avviso sono evidenti in in molte citazioni che purtroppo non vi posso fare ma così molto belle sul sia diciamo sul fascismo come autobiografia della nazione sia su un nuovo discorso i giovani per esempio del alla vigilia del voto del diciotto aprile in cui la la così il tema delle illusioni e delle ultime delusioni che hanno attraversato la gioventù
Che lei ha vissuto il fascismo e le divisioni che ora appunto separavano coloro che avevano fatto giustamente la Scelta democratica e coloro che non l'aveva fatto bevono fatta e quindi rischiano di ricadere nel cinismo nell'apatia
Coinvolgevano anche un'autocritica da parte del dirigente socialiste
L'insistenza sul significato della scenetta delinea un percorso che ancora per le battaglie per la ricostruzione del partito socialista e lasci intravvedere in basso
L'antica concezione del socialismo come mondo nuovo soprattutto in quanto presuppone un vero rinnovamento morale qui vi è la scia delle lezioni di Mondolfo e l'amicizia con Gobetti di cui si possono appunto vedere diciamo per il quale per la quale si possono vedere articoli pubblicati sia sul quarto stato del ventisei che su Quarto Stato dance quarantasei
Analogo sul piano morale diciamo percorso possiamo rintracciare in grado finora critiche anche lui proprio del confronto con con Giustizia e Libertà naturalmente come Presa di distanza rispetto alle vecchie generazioni socialismo matura delinea una propria idea di montoni uopo per lui diciamo che qua e centrale la natura del fascismo per lunedì fascismo nato come reazione borghese la minaccia rivoluzionaria del primo dopoguerra è andata sempre più negando le proprie sorti a quelli della Punto Grazia bancaria e industriale e del grande capitalismo agrario
Ora questa punto filone degli analisi della crisi italiana imperniata appunto sul ruolo dei fattori economici è un filo che lega il percorso Morandi antecedente scritto altra bustina la storia delle grandi industrie del trentuno
Fino appunto i lavori nel centro interno socialista fino a quarantacinque quarantasei e poi la stessa direzione del partito è un marxismo questo
Non inteso dice buonista e il senso
Del marzo giovane come chiaramente prevale appunto in basso ma appunto il Marx della capitale
E non mi sembra anche privo di rilievo il fatto che Rosselli stesse proprio per replicare a Morandi che a mio avviso così delinea alcuni che indica appunto che dovrebbero essere oggetto del nostro studio oggi come storici del fascismo
Rifiutandosi appunto di identificare il fascismo con una il dominio della borghesia e ricordando tutto ciò che invece il fascismo stava delineandosi della realtà del paese
Quindi dicevo il mondo nuovo dimoranti è un mondo della classe operaia prima ancora che di una società socialista
Per questo la sua diciamo al le difficoltà di Morganti si mostreranno soprattutto nella appunto della nella Polia
Con del rapporto con il comunismo cioè se il partito socialista e soprattutto i rappresentanti della classe operaia come giustificare la distinzione rispetto a un partito comunista che già si configura come rappresentante della classe operaia
Questa è così il tema non a caso della lettera i comunisti della rivista clandestina politica di classe nella quale egli appunto dice la realtà è che i socialisti difendendo la scelta socialista contro quelli appunto comunista della politica di unità nazionale siamo nel mille novecentoquarantaquattro
La realtà anche i socialisti portano anche nel fuoco dell'azione per esigenze che i comunisti non provano
E si debbano segnare un orizzonte agli sforzi che chiedo da una massa lavoratrice non possono limitare le prospettive per i successivi tre quarti tutta e questo orizzonte è rappresentato dalle finalità di classe
Quindi diciamo anche per Morandi il mondo nuovo ideale che scende militante socialista non è una squadra vincente o il mito di un paese lontano
Per questa scelta può contare solo su se stesso oltre che sull'idea socialista impersonata dalla memoria di coloro che in essa hanno creduto
Quindi è una scelta prima di tutto morale più ancora che razionale una scelta di memoria storica a mio avviso tuttavia quasi divini ancora
Diciamo ritorna una concezione che chiamo di nuovo del mondo a parte uno e cioè una concezione che fa i conti con difficoltà con la sfera della politica e delle istituzioni
Ricordo ancora la come dire la dibattito con Lombardi l'aspro dibattito Condon variabile quarantotto quarantanove
Sembra a proposito della differenza con i comunisti e di nuovi richiamo di Morandi a questa fedeltà di classe una visione che quasi dicotomica assai bene noi i loro mi sembra caratterizzare appunto Morandi
Tralascio qui ogni accenno tuttavia all'azione governativa di Morandi su cui mi sono soffermato in altri lavori qui a mio avviso l'azione buona indiana è un azione diciamo più che tre di unionista invece di tipo laburista
Nel senso che la difesa della classe operaia si accompagna anche all'illusione di continuare a utilizzare a fini classisti grave della gestione industriale di eredità fascista in funzione dell'attuale l'organizzazione dei consigli era nata
A mio avviso in questi dati usciamo circostanza come appunto tecnico al governo Moranti costruisce una rete di alleanze in termini di programma che si vedono chiari nella fondazione della Svimez
E che rappresenta no a mio avviso un nucleo di come dire di i prodromi di un centrosinistra ecco li ho chiamati poi destinati a soccombere sotto la scure della della guerra fredda che riprenderanno però rigore nella seconda metà degli anni cinquanta a mio avviso il fallimento del governo tripartito isola questo nucleo di riformatori
Penso a Sara c'è naturalmente
Ed esalta in alcuni di loro la particolare condizione che nella situazione politica del Paese per attuare le riforme non bastasse l'elaborazione comune di un programma ma forse soprattutto necessario rafforzare lo strumento partito
A mio avviso questa è una decisione che investe anche alcuni dirigenti della Democrazia Cristiana per esempio pronti ma sicuramente Morandi che si dedica con vigore al rafforzamento appunto di questo strumento
Poiché appunto era fallita l'alleanza a livello di governo per sulla quale Morandi aveva molto confidato
Quarto punto diciamo alla Fininvest delineato a questo mondo nuovo ecco che così la il successivo punto è riprendendo una forma Roses di circa il sulla fine della repubblica di Weimar per ora un partito nuovo cioè puntiamo punto sul partito ecco sul rinnovamento del partito a mio avviso puntano sia basso che Morandi a partire da appunto da presupposti diversi ma in maniera coerente per entrambi
Sicuramente Duranti
Questa preoccupazione soprattutto rivolta a fondare e a rifondare l'organizzazione del partito nelle aziende qui di prenderti la sollevato punto da Giugni stamattina sul fatto appunto che finalmente i sindacati relazione di classe ritorna dentro le aziende
Ma anche basso a una dedica un'attenzione come dire puntigliosa proprio alla ricostruzione appunto dei meccanismi del partito tuttavia a mio avviso la differenza
Una differenza appunto separa i due leader stecche portano appunto questo rinnovamento di partito nuovo nella nell'area socialista ed è il rapporto con le istituzioni
E sono al punto cinque e mi avvio verso la fine forse non è paradossale che il partito che è stato in maggio simbolo della degenerazione della Prima Repubblica avevo libero di prestigio come Lelio Basso
Il teorico più convinto dell'assoluta novità rappresentata dalla formula costituzionale del riconoscimento del diritto del partito ad essere la più autentica espressione della sovranità popolare sancita dall'articolo uno
La novità consiste come più volte insistito nella definizione stessa di sovranità
Che secondo la nostra Costituzione non risiede ma appartiene al popolo il quale esercita tramite i partiti
Questa concezione non sulle imporre che alla formazione della politica nazionale partecipino anche i partiti di opposizione nonché l'esercizio pieno della democrazia si eserciti dentro i partiti
Dietro questa battaglia condotta personalmente da basso che si intreccia con alleanze non di partito
Una peculiare cultura giuridica e teorica imperniata sulla revisione del concetto di sovranità vista come non più appartenente allo Stato come nella scuola tedesca o alla nazione come da tradizione francese ma al popolo qui vi è anche un nesso con la riflessione sulla persona e quel personalismo digiuni e e soprattutto la persona nel mondo protestante su cui punto basso aveva scritto negli anni Trenta
Per valutare appieno il significato della collaborazione culturale che sta alla base della formulazione della Costituzione come patto fondativo della democrazia italiana
Converrà ricordare che un terreno d'incontro fu indubbiamente la condivisa consapevolezza del nuovo ruolo del partito nella relazione tra società e Stato
Quando i costituenti dibattito dibattono e si impegna a non definire il posto che i partiti spetta nella democrazia hanno in mente non solo il tradizionale ruolo di rappresentanza politica ma anche un compito nuovo di pedagogia della società
Ai partiti spetta cioè non solo la funzione di raccogliere le domande espresse dalla società
Dire a interpretare da condanne
Prima di presentare la soglia dell'esecutivo ma anche di aiutare la società a esprimerle nei termini più generali questo compito si rivelò particolarmente difficile
Ma all'uscita dal fascismo ma mi sembra significativo che appunto
A questo compito appesi ricostituenti e su questo si è soffermato Fioravanti cioè la democrazia in Italia vince prima dei partiti e poi nella società
E questa la novità della revisione Bassiano e del concetto di sovranità rispetto all'insistenza tradizionalmente marxista del consumo concetto di potere potere di classe
Ecco qui naturalmente basterebbe citare il discorso di Bassora costituente sul ruolo appunto innovativo dei partiti come sede di esercizio della sovranità popolari e qui ricordo anche che appunto altri leader naturalmente come Foa e Lombardi diedero al PSI quel particolare carattere appunto di maggiore attenzione alle libertà istituzionali che connotati spartito in questi anni
Chiarito dunque che la rinascita del partito può contare su una duplice visioni elaborazione del mondo nuovo
Rimane da chiarire che il terzo modello diciamo continuava ad esistere quello che avevo attribuito appunto a Fioravanti non a caso che conduce la discussione ferocia con basso sullo Statuto
La continuità e appunto rappresentata da questa chi al fedeltà all'idea socialista è stato giustamente notato che riproposta nel secondo dopoguerra questa idea di operosità socialista
è anche il difetto oltre essere vecchia
Di essere priva del controllo politico e finanziario di quelli che prima del fascismo erano stati più importanti canali per la presenza socialista tra i lavoratori e cioè la Confederazione del lavoro
E la lega delle cooperative già si tradurrà quindi una ben più manifesta dipendenza nei confronti di coloro che saranno disposti a fornire i mezzi finanziari per sostenere l'organizzazione del partito
Quindi concludendo l'idea socialista nel dopoguerra appare rappresentata da tre modelli di partito una configurazione debole tradizionale due incarnazioni rinnovate quelli di basso e quella di Morandi
Tutti e tre perdenti nel lungo periodo a metà degli anni Cinquanta la soluzione sarà trovata nell'abbandono dell'idea socialista
Per la nenia la politica boh nascente cioè di salvare il partito
Trasformando il ruolo da subalterna a trainante in sede di bilancio storico è opportuno rilevare che come ha osservato Claudio Pavone
Il modo veniale di far politica soprattutto nel lancio del centrosinistra fu probabilmente più innovative consapevole
Di quanto il suo atteggiamento non intellettuali induca gli storici ha riconosciuto la strada che porta in movimento operaio integrarsi in forme democratiche dello stato borghese
Fa fu indicata con sicurezza da Nenni e poi seguita dal pc
E questo piano la continuità con la storia d'Italia impersonata proprio dall'idea sono John scrive Pavone centro sinistra il compromesso storico appaiono così due tappe di uno stesso processo
Che se si vuole schematizzare nel suo insieme la storia dell'Italia unita viene da lontano piena cioè dalla tradizione del trasformismo che vede la classe dirigente collocata per definizione al centro
Periodicamente ampliarsi e parzialmente rinnovarsi con una serie di cooptazioni operate dopo aver imposto alle opposizioni lunghi e defatiganti tirocini di legittimazione queste parole Pavone descriveva riflettendo in occasione della morte di Pietro Nenni sull'esperienza del compromesso storico
Dopo quindici anni molte cose sono cambiate certo la strada Pregnana riproposta oggi apparirebbe vecchie l'idea socialista sempre valida nei suoi fondamenti etici di solidarietà non può che ripresentarsi sotto forma di alternanza
è lecito tuttavia chiedersi nel ventre si sollecita chiarezza su questo lato se esista dall'altro una classe dirigente disposta a rinunciare tradizionali defatiganti operazioni di cooperazioni al centro
Per battersi lealmente sul terreno di altrettanto validi principi liberali
Per questo relazione così intenso e costituita dopo aver visto il partito né i cattolici in comunisti socialisti possiamo ora con la relazione del professor Gaetano Quagliariello
Al partito nel riflessione delle forze laiche liberali prego
Come in premessa anche per convincere qualcuno a restare in sala prometto
Grande sinteticità eseguirò sull'esempio di Mariuccia rimandando al testo scritto e operando un massacrante riassunto di quanto di quanto proposto
Il testo si compone di quattro parti
La prima delle quali e dedicata al parco ai liberali ed il partito nella lunga durata non si tratta evidentemente di una scelta metodologica quanto della convinzione che per capire indagare
La novità
Che i liberali presentano nel loro approccio al partito politico nel secondo dopoguerra è necessario partire da lontano necessario cioè partire da quel primo dopoguerra
Nel quale il confronto con il partito politico da parte del mondo liberale si pone in maniera sostanzialmente nuova diversa dalle forme nota Billary che avevano risolto il consenso durante la lunga stagione liberale
Sappiamo che il centro di questa discussione in qualche modo avviene intorno alla legge elettorale
Del diciannove e sappiamo che quella legge a due conseguenze di tra virgolette lunga durata che non bisognerebbe sottovalutare con
Eccessiva facilità la prima
è un mutamento sostanziale della vecchia forma di governo
La vecchia forma di governo del gabinetto esce in qualche modo amputata improponibile dalla riforma elettorale del diciannove
E soprattutto dalla successiva riforma del regolamento del
Il fatto che molti dei liberali non abbiano la consapevolezza di ciò o non la vogliano avvenire il fatto che per usare un'espressione oggi di moda e si hanno aderito a quella riforma così come
Con lo stesso entusiasmo con il quale si può inghiottire un rospo non deve farci dimenticare evidentemente che quella riforma produsse sostanziali differenze nella forma di governo in secondo luogo muta sostanzialmente il rapporto con l'organizzazione politica
Anche qui gli ultimi e i più recenti studi
Mettono in evidenza
Come nei fatti il problema di organizzarsi con moduli modelli organizzativi differenti da quelli delle vecchie forme nota Billary fu un problema ben presente alla grande famiglia liberale del pre sfasci sul
Che questa grande famiglia liberale interpretò in maniera differente
Alcuni la parte più radicale nelle file delle formazioni ex combattenti e poi nella democrazia sociale altri
Dando vita all'esperienza Ammendolia altre ancora dando luogo al primo
Nucleo del Partito Liberale Italiano che non a caso nel dopoguerra inizierà i suoi congressi dal terzo
Tenendo conto che i primi due congressi nazionali si erano svolti nel periodo dell'immediato pre fascismo altri ancora pensando a forme di organizzazione inedite del mondo agrario insomma per risolvere questo problema con una battuta che risparmia tre fogli di relazione si può dire
Che non bisogna dimenticare come nel primo dopoguerra accanto alle camicie rosse degli Arditi del Popolo alle camicie nere dei fascisti
E le camicie azzurre dei nazionalisti ci furono le camicia HT e guanti bianchi delle squadre d'azione liberale
Evidentemente
Questa
In realtà
Produce due sensibilità diffuse nel mondo liberale
La prima e quella che nei fatti un partito politico istituzionalizzato ed è un tema che ha affrontato Maria Serena Pivetti nella sua relazione di oggi pomeriggio è in qualche modo incompatibile è pericoloso per un sistema liberaldemocratico
Del diciannove quando c'è la riforma elettorale riforma elettorale che verte in realtà sul ruolo del partito ci fu chi mise in guardia i liberali su questo punto
Il vecchio leader
Giolitti fu uno degli oppositori a livello politico più strenui del tentativo nicchiano appunto dal punto di vista della teorizzazione giuridica varrà ricordare le posizioni di Vittorio Emanuele Orlando colui che era stato il maggiore teorico del Governo di gabinetto che non a caso subito dopo la marcia su Roma ebbe a dire in realtà il regime liberale non muore oggi è morto nel diciannove con l'adozione
Della
Proporzionale qui dunque due sensibilità diffusa la prima e che nei fatti i liberali hanno
Un sistema politico liberaldemocratico ha da temere dalla istituzionalizzazione del partito politico
La seconda e che comunque forme maggiori e migliori di organizzazione avrebbero potuto probabilmente evitare la diaspora del ventidue
Portare la crisi ad altre conclusioni
Se noi guardiamo nei diari nelle corrispondenze nelle analisi dei massimi dirigenti liberali troviamo questi due temi in qualche modo contraddittori accostarsi eh tornare con grande continuità
Dal livello delle sensibilità sarà il caso spostarci un attimo al livello della teorizzazione
Ideologica
E e quindi evidentemente ancora in maniera ancora più schematica dobbiamo dire che
Si produce un sostanziale modificarsi della posizione del partito politico nella riflessione speculare delibera
Evidentemente non si può fare a meno
Di guardare alle riflessioni di Benedetto Croce non solo perché di quel mondo era il maggiore
Teorico ma soprattutto per quello che sarebbe stato il suo ruolo nel rinato Partito liberale dell'immediato dopoguerra
Andando anche qui con l'accetta ricordiamo come dodici come Croce
Era stato l'autore della famoso articolo pubblicato sull'Unità di Salvemini nel mille novecentododici il partito politico come giudizio e come pregiudizio
Nel quale in realtà affermava la legittimità di un partito sociale
A patto che questo si fermasse sulla soglia delle istituzioni a patto che l'indirizzo e l'unità statuale non fossero messi in in dubbio
Dal partito politico era una posizione che potremmo dire di malcelata
Tolleranza
Ora già Giovanni Sartori nei suoi scritti giovanili dedicati a croce nota come questa posizione di malcelata tolleranza
Nel corso degli anni del regime si modifica
E si trasforma in maniera sostanziale in un una prima riflessione del ventiquattro e ancora più sostanzialmente nelle riflessioni Crociani degli tardi
Anni Trenta il partito politico non è solamente il visto come
Uno strumento è un pericolo per il bene comune che si affissa in qualche modo per il concetto di bene comune che comunque un concetto estraneo e minacciato
Dal partito politico un partito politico diviene nella riflessione crociana uno strumento indispensabile
Per il conseguimento del bene comune
Evidentemente
La riflessione di Croce privilegiava lo sviluppo di un liberalismo metà politico e spingeva imiti va inevitabilmente sullo sfondo l'indagine sui contenuti dei singoli partiti
E la ricerca di quei tratti ideali e programmatici che avrebbero potuto qualificare differenziare uno spaccio uno specifico partito liberale
Era il partito in sé
Un strumento necessario del liberalismo ma non un particolare partito e tanto meno un particolare Partito liberale
Questa posizione evidentemente confluì nella Torino nella teorizzazione del tre partito crociano
Il partito liberale non poteva essere considerato un partito accanto agli altri partiti
Ma era per l'appunto un pre partito che aveva il compito di conquistare un regime di libertà nel quale tutti gli altri partiti avrebbero avuto la possibilità di esprimersi
Si trattava in qualche modo di un doppio ufficio che veniva assegnato al rinato Partito liberale essere il veicolo in grado di promuovere un regime intriso di valori liberali e una volta conseguito questo scopo essere partito accanto agli altri partiti
Questa concezione pre partitica di Croce aveva evidentemente delle sue conseguenze sia a livello di forma partito sia a livello della teorizzazioni e delle posizioni liberali nei confronti del partito
A livello di forma partito
Di era
Il rigetto per programmi rigidi per organizzazioni strutturate in qualche modo il partito che emerge dalla riflessione crociana e non solo dalla riflessione crociana era un partito in qualche modo a termine
Che era legato alla fase emergenziale dell'immediato dopoguerra e che avrebbe ridiscusso
La propria collocazione una volta che il regime si sarebbe il nuovo regime si fosse incamminato sulle strade del liberalismo
Evidentemente si prefigurava già un partito con strutture extra parlamentari estremamente debole comuni organizzato verticalmente non orizzontalmente sugli snodi della società con un gruppo parlamentare che comandava il corpo extra parlamentare estremamente ridotto
Non si trattava ovviamente di una posizione che cadeva all'interno di un vuoto pneumatico di tempo e di spazio è chiaro che questa concezione del Croce peccato che non c'è la relazione di setta che avrebbe chiarito queste cose
Poneva anche dava delle risposte concrete a quelli che erano i problemi politici che liberali e Croce in particolare si trovava a dover affrontare innanzitutto il fatto di poter
Questo tra virgolette agnosticismo questo puntare sulla mette sulla su un liberalismo metta politico gli consentiva di non sciogliere il nodo istituzionale che come sappiamo condizionava estremamente il partito
E d'altra parte lo metteva anche nella possibilità di non doversi scegliere una posizione di destra scegliendo un'alleanza con i settori monarchici e i settori qualunquisti
D'altra parte e anche qui a livello livello teorico si incontrava con un'esigenza estremamente pratica i consentiva anche di proporre quella divisione tra liberalismo e liberismo che avrebbe Conso che gli avrebbe consentito di prendere distacco dal liberalismo dell'immediato dopoguerra cercando piuttosto a livello
Di passato un po'di collegamento diretto con la tradizione della destra storica e quella divisione sulla quale come sapete si sarebbe poi sviluppata la famosa polemica con Luigi Einaudi
Il fatto di essere partito ebrei partito allo stesso tempo
Di affermare
In qualche modo la necessità
Del partito ma dall'altra privilegiare i compiti pre e partitici
Portava anche a comprendere come in campo liberale il fatto che non fosse messa in discussione non solo la legittimità Murders persino la necessità dei partiti politici
Potesse perfettamente convivere nel nel secondo dopoguerra con una forte polemica nei confronti dei partiti organizzati che riprendeva in qualche modo almeno nell'immediato dopoguerra
I temi classici della polemica anti partitica del caratteristica degli anni in cui i partiti di massa fanno la loro apparizione quanto meno nella dimensione continentale cioè gli anni a cavallo dei due secoli se voi
Prendete questo c'è nella relazione le riviste liberali del tempo la città libera di Paratore Einaudi e Croce
La Nuova antologia di Mario Ferrara e di Quaderni della critica di Croce in realtà troverete
Una ricca letteratura che recupera appunto questa vena polemiche attività dell'anti partiti Nismo i nomi io stroboscopiche Michels ritornano
Sovente e in qualche modo torna anche la classica antinomia della
Tra individuo è partito
E su questo su questa antinomia in realtà che si fonda che si fondano le prime teorizzazioni della partitocrazia
Il primo a usare il vocabolo fune quarantaquattro Roberto Lucifero futuro segretario del Partito liberale
Alla Consulta e in pubblicazioni scientifiche cui capitolo è dedicato alla partitocrazia
La partitocrazia e distante come in quei termini classici ripeto come la supplente la la sopraffazione del partito nei confronti dell'individuo
In qualche modo manca completamente in questa teorizzazione questa prima teorizzazione della partitocrazia quell'esigenza di statualità che invece sarà propria della categoria Maranini Anna di partitocrazia che comunque maturerà
Circa un decennio più tardi
D'altra parte
Se una novità c'è in questa polemica anti partitica questa la possiamo individuare in una tematica nel tentativo cioè in qualche modo nuovo e dinieghi di inserire all'interno di questa polemica
Temi classici della prima riflessione sul totalitarismo e mettere in connessione il ruolo che il partito aveva avuto nel dopo che un appunto eccezione partitica delle istituzioni aveva avuto nel primo dopoguerra nella nascita di quella che
Con termini contermine presso a prestito dai alle quali potremmo chiamare lei era delle tirannie
Tutta questa diciamo e la parte in qualche modo più scontata di questa riflessione dell'immediato dopoguerra abbiamo diretti accanto a questa guardando bene e soprattutto nella prospettiva della Costituente
Quindi soprattutto man mano che la Costituente si avvicina
Si pone una altra prospettiva che invece inverte in qualche modo che in qualche modo appare speculare a questa prospettiva più classica il tema cioè che si trova
Certamente minoritario ma che è presente in alcune di queste riviste segnatamente nella città liberati Paratore Einaudi e rocce non è solo della
Contiguità tra una visione partitica della vita politica una visione totalitaria
Ma c'è anche un tema in qualche modo inverso che recupera evidentemente in chiave completamente differente il riferimento al primo dopoguerra
Cioè il tema di come si organizza una società posto totalitaria
Tenente dando per scontato il fatto che l'organizzazione di una società apposto totalitaria non può essere assolutamente quello classico che si
Che era vissuto prima di questa esperienza prima di questo periodo
E in qualche modo che il centro di questa società posti nel centro della riflessione su questa società apposto totalitaria che andava in qualche modo enucleando sì doveva essere cercato proprio nel ruolo del partito
Uno dei
Costituzionalisti
Di maggiore rilievo del Partito liberale in quel periodo e che
Influenzò o molto in profondità le posizioni del partito in vista della costituente intervenendo nel quarantasei al congresso nazionale del Pd
Così
Si espresse sul problema dei partiti
Sarebbe grave errore credere che si tratti di un fenomeno limitato agli Stati totalitari o a partito unico
Basti ricordare l'esperienza dei paesi anglosassoni ove il regime proprio dello stato parlamentare è stato profondamente modificato
E viene comunemente considerato dalla scienza politica e giuridica come una fase ormai superata della realtà di un nuovo tipo di
Di ordinamento che si qualifica apertamente stato dei partiti
In verità la formazione di grandi partiti organizzati ha conferito alla vita pubblica spetti assolutamente nulla è un fatto che si potrà approvare o deplorare
Ma che non è lecito ignorare è una realtà che viene che si viene affermando sotto i nostri occhi anche in Italia con una con un'evidenza ogni momento crescente su questo stesso argomento su questa stessa linea d'onda in qualche modo si pone e qui in qualche la riflessione si lega a quanto detto da Maurizio Fioravanti questo pomeriggio la riflessione di un giurista
Come Vittorio Emanuele Orlando che non è un giurista tra gli altri e in qualche modo il padre nobile di quello che poi nell'uso ultimo saggio avrebbe definito
Avrebbe definito come il diritto costituzionale classico Orlando intervenendo nella alla prima riprendeva questo tema della transizione già presente in tutti gli interventi della Consulta fatti da Orlando e intervenendo poi al la prima nella alla Seat alla prima seduta dell'Assemblea costituente tra l'altro affermata
Compito formidabile dissi di ricostruzione di cui codesta Assemblea dovrà accingersi in un momento in cui nell'eterna battaglia fra la libertà e la tirannide sembra che i popoli cerchino un ubi consistam
Fra il tramonto del governo parlamentare
Il delinearsi di un nuovo ordine in cui i partiti da semplici forze politiche verrebbero assumendo figure carattere di natura giuridica costituzionale
Che questa sia la tendenza si può affermare ma i modelli mancano e il travaglio continua
E qui
E su questo tema che Orlando insiste in tutti i suoi interventi alla Costituente
O o alcune pagine
Di coalizione di
Scusate di la citazione perché evidentemente di risparmio
La posizione di Orlando si ferma però a constatare
Una possibile transizione una transizione in atto in qualche modo è indisponibile ai entrare all'interno di questa transizione e a governarla egli a questa posizione di aspettazione di una situazione che comunque ecco mutata ma ritiene che l'onere della soluzione non spetti
A quei liberali che avevano evidentemente teorizzato il governo di Gardini
Spetta innanzitutto a i nuovi attori che si sono presentati sulla scena politica in un intervento di un mese successivo a quello che vi ho letto il suo invito
Ad affermare la possibilità di risolvere il problema del Governo
Considerando in qualche modo il ruolo diverso del partito viene espressamente formulato a Palmiro Togliatti
Se volete
Questa
Spessa
Problematica e affrontata in maniera
Speculare a quella di al comando e totalmente diversa e qui abbiamo le due posizioni presenti in campo liberale da Meuccio Ruini un uomo che certamente non fa parte della famiglia liberale lo stesso titolo di Orlando che era stato un radical socialista e vicino anni
Che durante il regime aveva bevuto ruoli di grande importanza della burocrazia che era stato eletto all'assemblea costituente come sapete nella vista della democrazia
Del lavoro che aveva portato a tante assieme a Ruini altri importanti uomini del pre fascismo è un uomo che come sapete avuto il compito di dirigere la commissione
Del dei settantacinque
Il suo intervento in assemblea costituente e la sua opera in Assemblea costituente non è altro che una risposta puntuale ad Orlando sul tema di dei partiti
Egli non nega la transizione che Orlando ha designato anzi la recupera per proporre però per i liberali un percorso differente quello di non fermarsi a constatare il declino di una soluzione e la difficoltà di nucleare l'altro ma quello di essere presenti in prima persona in
All'interno di questa transizione
E io credo
Guardate che all'interno di questa posizione di Ruini ci sono molti elementi
Per capire il suo successivo ruolo nel cinquantatré all'interno di dei fatti che portarono alla riforma della legge elettorale con premio di maggioranza quella chiamata detta legge
Intervenendo parlando tutte in un articolo coevo
All'intervento di Orlando sulla Nuova antologia Ruini così si esprime
L'ho detto in assemblea beh ci troviamo ad una svolta lo Stato a base parlamentare di gabinetto quale si delinea o più compiutamente nell'Europa ottocentesca e al tramonto o almeno in via di profonda trasformazione
Sono venuti al proscenio i grandi movimenti di massa e l'azione diretta dei partiti assume un forte rilievo
Non si sono forgiati nuovi istituti i vecchi a cui l'ha detto
Ma non possiamo e non dobbiamo abbandonarli senza gettati immaginate avventure costituzionale
Seguiva una disamina puntuale di quanto il suo la sua funzione era riuscita a strappare in termini di governo parlamentare classico
Paragonando il testo della Costituzione italiana ad esempio al testo e aveva formulato la prima assemblea costituente in Francia
Di poco precedente
Come si può constatare si trattava di Costa di considerazioni assai prossime a quelle avanzate da Orlando
Diversamente dall'anziano maestro però Ruini non si limitava ad un ruolo da di spettatore passivo ed un po'rassegnato egli proponeva al vecchio mondo liberale di intervenire da protagonista nel difficile approccio esso di transizione in atto
Senza impregnati
Senza impressiona sì per le aporie e le illogicità
Nella suo lavoro di difesa
Nel testo predisposto dalla Commissione Luini descrisse la forma di governo parlamentare classica come un atto lanciato tra due piloni
Uno di questi era rappresentato dalla sovranità popolare l'altro dalla sovranità regge
Appariva perciò del tutto evidente che nelle nuove temperie si sarebbe dovuto accettare in premessa la impossibilità di tornare a descrivere quella parabola nella sua purezza
Non di meno quindi riteneva necessario giungere ad una sintesi tra il vecchio e il nuovo tra il vecchio che declinava e di nuovo che voleva imporsi
Una soluzione questa che consentisse all'antico governo parlamentare di conoscere una nuova stagione repubblicana evitando così la pericolosa fuga in avanti rappresentata dal modello del governo di assemblee
Il suo fu un discorso pieno di empirica sarebbe stato necessario metter da parte la pretesa di giungere al descrizione di un nuovo perfetto equilibrio istituzionale per conseguire la Costituzione più democratica e liberale che fosse possibile nel particolare contesto storico
Un invito al realismo e alla valutazione degli effettivi rapporti di forza e trovo poco seguito nelle file liberale
Se dunque si getta in conclusione rapidissimamente uno sguardo d'insieme sul confronto che il mondo liberale sviluppo con il problema del partito nell'estate del costituente
Si evince come al suo interno non mancarono quanti individuarono la necessità che le nuove organizzazioni di massa assumessero un'inedita importanza nell'equilibrio istituzionale
Che si andava profilando
D'altra parte tale prospettiva faceva sorge il tempio il timore che si potesse giungere a forme istituzionali in contrasto con quelle proprie di una democrazia liberale
Queste due acquisizioni convissero l'uno accanto all'altro senza che i liberali fossero in grado di offrire soluzioni differenti rispetto a quelle avanzate dal testo della Commissione dei settantacinque
Gli antidoti e le alternative proposte furono infatti estremamente poco in questo ambito la richiesta più forte che non a caso comun ossia Orlando che Ruini fu quella dell'elezione diretta del Presidente della Repubblica
Che avrebbe dovuto sostituire la monarchia nel ruolo di sostegno dell'atto di ponte tracciato dal governo di gabinetto
Non è un caso dicevo che tale proposta di d'accordo l'anno in cui essa però non venga recepita a causa dell'invincibile pregiudizi che al tempo Vigevani riguardi di ogni forma di investitura popolare di istituzioni monocratica
D'altra parte tale pregiudizio non aveva lasciato immuni del tutto nemmeno illiberale la loro posizione al modello americano infatti fu un ed essa profondi assai poco gli aspetti tipici del cosiddetto governo diviso
Per soffermarsi sui rischi di involuzione autoritaria che l'attuazione di quel modello avrebbe fatto correre all'Italia
I liberali ritennero che nel nostro Paese quella soluzione non era praticabile perché l'attribuzione di poteri amplissimi e praticamente illimitati cito da astuti
Al Presidente non sarebbe stata controbilanciata dalla forma federale dello Stato e da un'opinione pubblica matura e resistente cosicché il sostegno al sistema presidenziale in in sede di Assemblea presto compito pressoché esclusivo della sparuta pattuglia azionista se un antidoto allo strapotere dei partiti non fu indicato a livello di forme di governo tale preoccupazione non trova neanche una concretizzazione in una conseguente proposti di regolamentazione delle caratteristiche delle competenze a cui dovuto avrebbero dovuto assolvere i partiti in un moderno sistema liberaldemocratico
Questo non fu affatto un tema assente nella pubblicistica liberare ricordato prima Bettinelli
Ed il tema che Mariuccia evocato parlando evidentemente della proposta di Basso
La pubblicistica liberale Risorgimento liberale ma ancor più la città libera cioè addirittura sulla li cita libera
Un questionario su questo tema al quale rispondono venticinque persone tra cui fra le altre Conella poi gli atti e così via
Di estrema importanza non fu ignorato ma venne ritenuto per le ragioni dette da Bettinelli su quei non mi dilungo
Un tema improponibile nell'attuale momento un tema eccessivamente pericoloso
Al fondo di questi comportamenti contrastanti da una parte la comprensione del ruolo del partito dall'altra la incapacità di giungere a formulazioni differenti da quelle in qualche modo egemoni
è possibile scorgere il residuo di un'antica avversione ma anche un vago presentimento sul futuro
I liberali avvertirono che il partito politico avrebbe potuto rappresentare l'elemento dinamico sul quale basare una lettura progressiva della e che adesso erano affidate molte speranze di quanti avrebbero Point perpetrato la nuova costituzione alla stregua di una rivoluzione promessa a ben guardare tali sensibilità del mondo liberale appaiono del tutto speculari a quelle prevalenti nel mondo azionista anche sul versante azionista si intuire sottolineo a più riprese la centralità del partito nell'assetto istituzionale che si profilava nel dopoguerra
In tale centralità però la parte più consistente dell'azionismo forse un residuo della stagione pre pacifista
Che avrebbe impedito l'auspicata rottura istituzionale
Alla base della lettura speculare illiberali ed importanti settori dell'azionismo sviluppare un vi era una differente interpretazione della storia d'Italia e la polemica tra Pardi e Croce sul rapporto tra Italia liberale democrazia fascista
Emblematico
Vi era però anche un'antica sto ostilità nei riguardi dell'istituzionalità del partito politico
Che se in casa liberale si nutrì di tristi ricordi delle vicende del periodo diciannove e venticinque tra gli azionisti affondava le radici nel Gobetti Isma'degli incunaboli del primo dopoguerra nelle elaborazioni GE liste degli anni Trenta
Fu anche questa specularità tra due enti partiti ismi
I timori per rivoluzioni promessi e di contrapposti rammaricati per rivoluzioni mancati
E impedì al mondo liberale di avanzare una proposta unitaria che potesse efficacemente contrastare quella di una forma di governo passata sulla centralità di fatto del partito politico senza che tale ruolo fosse stato esplicitamente riconosciuto regolamentare
Grazie Quagliariello certa al termine di una giornata così intensa alla conclusione naturale dovrebbe essere un dibattito però ritengo che la stanchezza dei presenti allora targata consiglino per di chiudere così la serata buona sera
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