Medio Oriente: in Isrele Peres tenta di allargare la base del suo governo

Israele cerca queste
Dopo il trauma del quattro novembre la parola d'ordine del Paese sembra essere ritrovare l'unità perduta l'unità di un popolo in amianto tra un comune retaggio di persecuzioni da un lato e le scelte dettate dal processo di pace dall'altro
Non a caso Shimon Peres ha nominato ministro senza portafoglio il rabbino Avital uomo estraneo alla politica capo di una Yeshiva una casa di studio rappresentante dei religiosi moderati
A livello politico il conflitto si esprime anche nel tentativo del premier di allargare la base parlamentare del governo includendo nella stretta maggioranza i partiti religiosi e parte dell'opposizione laica
Io ribelli il fedele delfino di tenere con la papalina in testa torna dei rabbini ortodossi nella speranza di convincerli quantomeno a sostenere il governo dall'esterno
In cambio i laburisti sarebbero disposti a impegnarsi a non firmare nuovi accordi di pace prima delle prossime elezioni previste tra un anno e prendere in maggiore considerazione le riserve degli impianti dell'implementazione dell'accordo Oslo due
Tutti falchi e colombe laici e religiosi parole in nome della democrazia
Chi vuole proseguire nel processo di pace si rifà alla maggioranza parlamentare anche limitata a pochi deputati che oppone denuncia il fatto che il Governo non ha una maggioranza ebraica in che veste e dipende dai voti dei deputati arabi
Al centro della polemica rimane il futuro delle oltre cento mila persone che vivono al di là della linea verde
Il perché a venti che ricordiamolo sono stati creati dal settantasette in poi dai laburisti non meno che dal Likud è il problema della quadratura del cerchio
Guidare il Paese in questo tentativo e oggi è responsabilità di Shimon Peres uomo profondamente impegnato nel processo di pace e maestro del compromesso politico
La Gerusalemme per radio radicale vago il caso