"Metti una sera: spettacolo e cultura in Tv" festa dell'Unita'

Diamo inizio alla festa
Allora il tema di questa sera
Grossomodo spettacolo e cultura in televisione
A dibattere questo argomento sono presenti credo li conosciate tutti e non ci sia bisogno
Di particolari qualifiche perché sono noti e arcinoti e riconoscibilissimo i dalla mia sinistra la nostra destra il regista Sergio Spina
Borgna
Noi e Zucconi
Perché mi è venuto presente Averna comunque possiamo fare tutti con di Guglielmo Zucconi grandi marce allora
Io non è che voglia entrare nell'argomento dicendo quello quali sono le mie opinioni su questo argomento non più di tanto però credo che valga la pena prima di aprire il dibattito
Di spendere poche parole per raccontare perlomeno come nata questa cosa
Che stasera siamo qui discutere dibattere cioè questo spettacolo e cultura in televisione
E in questa storia che ormai si avvicina al pari quarant'anni
Va detto subito che la televisione italiano non è nata per partenogenesi voglio dire
La mamma non era vergine
E ha avuto anche un papà
Il padre di questa televisione italiana si chiama si chiamava di così chiamato perché è morto Sergio Pugliese Sergio Pugliese uomo
Di teatro autore di commedie di una certa fortuna
E anche uomo di una
Grossa capacità poi imprenditoriale
E quello che diede l'impronta e il segno alla televisione alla sua origine il segno che diede pugliese essendo uomo di teatro fu appunto quello di sanare una televisione schiera del teatro filmato questo sia per quello che riguardava diciamo così
Il il fiore all'occhiello della televisione che allora era appunto il teatro il venerdì sera
Che era
Era un appuntamento fisso col teatro e tutti gli sforzi della televisione andavano su questo venerdì sera oppure su un'altra forma di spettacolo che era la rivista e anche la rivista però era in qualche modo la trasposizione di quella che di quelle che erano le riviste che si davano nei teatri portata in televisione
Probabilmente era difficile fare qualcosa di diverso
Aggiungo però che la televisione nasceva anche nacque anche come dire da una costola della radiofonia perché tutta la tutta la la l'alta dirigenza e tutti i funzionari che si occuparono della televisione il suo rigidi
Tutti quanti venivano dalla radiofonia e quindi c'era questo trasferimento di molte io ricordo
Delle delle dei clamorosi insuccessi che mi videro soccombere in prima persona
Il telex CIPE che qualcuno forse ricorderà sono trentadue anni fa ebbe era proprio il tentativo di prendere un certo tipo di trasmissione radiofonica d'avanguardia e trasferirlo in televisione
Per quello che riguarda la cultura e va detto che la distinzione all'interno della RAI era radicale c'era lo spettacolo e c'era la cultura c'erano le sezioni spettacolo e sezioni cultura e la cultura sotto il termine cultura si intendeva quella che è la cultura umanistica liceale
Questo proprio perché anche tutti i dirigenti e Giuseppe aveva fatto bene il liceo quasi tutti e e per loro la cultura rimaneva quella cosa lì
Ora
Da tutto questo si ricava che alle origini della televisione e questo fu un poco il peccato originale che pazienza se portata appresso
Per anni e anni ed è cosa sempre ancora oggi è abbastanza difficile da togliersi di dosso in fondo o non si erano accorti non c'eravamo accorti o non si erano accordati oppure non era abbastanza evidente
Che primo
La televisione aveva un senso soltanto se si prendeva innanzitutto in considerazione la specificità del mezzo che era una cosa diversa
Si dovette aspettare
L'arrivo di Nanni Loy a mia memoria Accor Lo Specchio segreto per vedere finalmente un uso di questo mezzo che fosse diverso da quello che era stato fatto fino a quel momento ma soprattutto quello a mio parere non so parere bei gli amici qua attorno a me che non si era capito ignora che lo spettacolo e la cultura erano esattamente la stessa cosa
Non c'era assoluta nessuna differenza tra le due in quanto appartenevano entrambe Allo stesso fenomeno e la stessa
E alla e e direi proprio allo stesso disegno
Strategico generale
Borgna ci potrà spiegare e Zucconi dall'altra ci potranno spiegare come
Io credo almeno che non esista nulla di più neutrale e asset etico di quello che sembra il prodotto lo strumento più neutrale di questo mondo cioè la canzonetta
Ecco mi pare di aver rubato troppo tempo anche perché siamo in tanti e vorrei per incominciare a dare la parola a Guglielmo Zucconi proprio per una ragione perché è uno non abbiamo lavorato credo assieme trent'anni fa con succo proprio perché è uno di quelli che si è trovato proprio in questa situazione e a seguito un poco questo sviluppo di dello spettacolo e di questo spettacolo completamente scisso dalla cultura per cui tra questi due
Sì io credo tu abbia ragione a dire sei tu hai perfettamente ragione a identificare spettacolo cultura
Data la specificità del mezzo e dato il fatto che qualunque manifestazione dello spirito umano
Dell'intelligenza umana si traduce in futuro
Però io credo che forse fuorviato dal titolo che voi avete dato
Alla al nostro dibattito e forse anche pensando agli equivoci che ancora sussistono e alle attese del pubblico credo che una distinzione tra la cultura con la C maiuscola quella secondo gli accademici quella che tu hai chiamato prima cultura umanistica io potrei giungere ornamentale ma potrei anche dire la cultura delle scienze umane delle nuove scienze che in quelle che sono emerse negli ultimi vent'anni o della fisica o delle scienze matematiche l'applicazione matematiche
Occorre a farla per vedere se e quanto la televisione possa esserne un vettore ossia nemiche
E ossia fuorviante anch'io ricordo con molto affetto pugliese
E di Pugliese ricordo un particolare
Ci raccomandava come dici tu perché avevamo sperimentato la radio e passavamo a fare la televisione ci raccomandava questi mi raccomando
Occorrono delle cesure dei siparietti delle distinzioni molto precise
Tra un momento all'altro della trasmissione perché il flusso che discende da quello scatolone
Può far confondere la gente falle scambiare le cose serie dalle cose buffe
Il notiziario dallo spettacolo
è così che credo poi nacque anche il carosello come cesura molto precise
Pochi anni dopo casco un oggi credo sono caduti l'anno scorso i trent'anni
Ricorderete che a Marcinelle in Belgio successi uno terribile sciagura minerarie morirono centoquaranta persone
Delle quali la maggior parte erano italiani tra gli italiani la maggioranza apparteneva a uno stesso paese d'Abruzzo
Ebbene in quel Paese la televisione era agli inizi c'era un solo televisore nel bar la gente lasciava le case dopo cena e andava nel bar a vedere la televisione
Questi videro dal telegiornale che cosa era successo Massine e non reagirono
Richiesti mesi dopo come mai non avessero immediatamente percepito la gravità della cosa risposero ma noi credevamo che si trattasse ancora dello spettacolo non avevano capito
La differenza mancava ancora la conoscenza della sintassi diciamo anche dell'esito della televisione
Fu pugliese che mi chiese di portare e questa è una controprova di quello che dice oppure no non lo so
Di portare in televisione un personaggio più forse tu ricorderai facevamo in radio che era di di anziani forse lo ricordano la signora Cipriana era un personaggio di una donna smemorata che aveva molto successo negli spettacoli radiofonici
Portati in televisione fu un disastro spaventoso perché questa donna attraverso la radio era stata immaginata come una svampita profumata delicata gentile graziosa mentre una bravissima attrice però che avevo un blocchi da gufo che spaventò
Gli spettatori tolse spazio alla
Fantasia che nella radio invece ha un enorme terreno e la televisione invece glielo nega gli ottoni
Spettacolo o cultura
Ma io credo che
Prima di tutto occorra dare atto alla televisione
Che fino direi al ridicolo
Legalizzata
Rende istituzionalizzate i fatti fatti ed avvenimenti che altrimenti non verrebbero percepiti dalla gente dovrebbero percepiti male
Chiedo scusa se cito due aneddoti che mi riguardano ma devo dire che la mia vita è l'argomento è l'unico argomento che conosco bene
Alla al principio di luglio sono stato a Nuova York a vedere fare un servizio sui festeggiamenti dello Stato libertà
Ebbene
La penultima sera davanti a Manhattan
Ci fu uno spettacolo di fuochi meraviglioso dodici chilometri di fuochi che si riflettevano sui grattacieli di vetro i quali a loro volta si riflettevano nella
Tra alcune centinaia di persone che erano lì dal mattino per assicurarsi un buon posto
Molti seguirono lo spettacolo di fuochi attraverso il piccolo televisore che si erano portati da casa perché se non lo vedevano attraverso il televisore quello spettacolo non diventava vero
Secondo episodio nel nel mille novecentosettantasei misteriosi signori chiamerei tanto conoscere misero una bomba davanti alla redazione del giornale dove lavoravo e saltando per aria restandovi ivi mi preoccupai immediatamente telefonare mia moglie a Milano dice guarda che se vedrai sentirai per radio che è successo al CoDiSA altro lotto impressionare perché io sono qui ancora vivo ti telefono
Mi disse beh presto Tare doveva capitare io pensai perbacco sposato una donna spartana
Alle otto un quarto dopo che il telegiornale aveva fatto vedere lo sfascio della relazione squillò il telefono e mia moglie piangendo mi disse ma chiaro nessuna bomba potevi morire di coma te l'avevo detto dice sì ma l'ho visto alla televisione solo quello l'aveva fatto diventare vero
Che cosa significa questo significa che e qui mi riallaccio a quanto diceva l'amico Folco
La televisione consente di emozionare di fare capire alla gente certe cose che altrimenti alla gente non arriverà
Il problema è
Dove si può fermare
E quali inganni può provocare questo passaggio di concetti di idee di astrazioni che sono la cultura con la C maiuscola attraverso il televisore
è uscito un libro d'un sociologo americano in queste settimane che si chiama divertirsi da morire
Secondo la sua teoria la democrazia morirà perché il divertimento in queste società dello spettacolo è talmente prevalente che finiamo col perdere l'abitudine a ragionare io non credo che questo avvenga perché la democrazia non è fatta soltanto di ragionamenti dibattiti ma è fatta anche di bisogni di pulsioni di scelte che avvengono sotto la sferza dell'interesse
E e di cose più concrete e più terra terra delle semplici Leo dei concetti
Credo però che dobbiamo stare attenti perché questo oggetto misterioso che è la televisione
E che ancora di cui ancora non conosciamo compiutamente gli offre gli effetti nei prossimi anni un i prossimi decenni Cerri Chili servirà delle sorprese speriamo che siano sorprese piacevoli grazie
Ringrazio Tucconi
Passerei la parola a Nanni Loy Danilo oltre che ho appena finito di dire che uno di quelli
Che tra i primi hanno scoperto che la televisione poteva essere una cosa diversa dalle altre cose però vorrei sottolineare un momento nettare dell'intervento di Zucconi ed è che
Il proprio l'accento messo da Zucconi su l'uso che della televisione si fa e degli affetti che dell'uso che della televisione si fa
Possiamo essere vittime anche inconsapevoli
Questo
Per ritornare al discorso di prima non è che tutto faccia cultura ma indubbiamente mi sembra che cultura e tutto quanto contribuisce alla realizzazione di un Progetto
Quindi problema e di vedere qual è il Progetto da realizzare sei quello appunto di intontiti Ricci se quello di bloccarci più pensare sei quello di distinguere i momenti
La cultura con la C maiuscola con la C maiuscola ed è lo spettacolo con la S maiuscola chiedo scusa soltanto lungo lascio la parola al logiche dovresti acchiappare secco
Ma io credo che si è stata citata quale specchio segreto posso forse ricordare qual è stata la la le l'ispirazione cioè critica azione che abbiamo cercato di realizzare con Specchio segreto
Era quello di
Cercare di informare la gente
Senza senza annoiare
Cioè di resti far diventare protagonisti i rappresentati degli degli spettatori
Cioè contrastare l'andazzo che c'era allora così come c'è oggi attivismo televisivo
Per darvi la televisione doveva essere come forze ancora pensiamo a doveva essere allora come dovrebbe essere oggi una una finestra aperta sul mondo sulla gente su gli altri
Che informi il più possibile
Per noi diciamo operatori culturali del cinema della televisione giornalisti eccetera credo e il dovere principale sia quello di informare
Questo questo diritto dovere che noi abbiamo di informare la gente
Evidentemente nasce dal diritto del cittadino a essere il più compiutamente possibile informato
Il nostro lavoro nei mezzi di comunicazione di massa consiste proprio nel cercare di soddisfare il bisogno della domanda sempre maggiore di conoscenza che i cittadini
Propongono continuamente in una in una democrazia chi lavora in questo settore ci dovrebbe esporre dovrebbe sforzarsi continuamente deve rispondere a questo bisogno Chiusa allarga l'area della conoscenza della consapevolezza da parte dei cittadini degli ascoltatori di spettatori televisivi e meglio è per la democrazia
Ogni cittadino con voi sapete bene che conoscere vuol dire contare sapere vuol dire contare quindi togliere le sacche dell'ignoranza del buio dell'incomprensione per dare la chiarezza della verità delle notizie la chiarezza dell'informazione
Quindi informare la gente sul paese dove vive sui problemi che ci sono sulle condizioni di vita anche anche dolorose di molta gente è il nostro dovere
Naturalmente non voglio adesso analizzare le differenze fra spettacolo e cultura è la stessa cosa quello che secondo me però non rientra in questo quadro cioè nel quadro dell'informazione
Formazione che si si deve fare e si può fare anche anche divertendo perché non è detto che l'informazione debba essere noiosa per forza che noi dovremmo fare anche anche divertendo
Quello che non rientra nell'informazione e tutto quello che non ci riguarda
Sono tutte le favole tutte le cose fabbricate all'estero e che ci propongono continuamente che oggi occupano quasi tutti gli spazi di comunicazione del cittadino italiano
Si parla sempre di problemi di altri paesi di personaggi e di altri Paesi sono delle favole assolutamente inutili
Che non aiutano mai la gente a vivere a capire meglio la realtà dove vive evasione a pura
L'evasione va bene se è una parte una parte percentuale di tutto alla somma di messaggi ma quando c'è soltanto quella come sta succedendo adesso dove vediamo quasi soltanto all'OPA
Roba che viene che viene dall'estero questo è sbagliato perché è contro l'intelligenza dello spettatore contro il diritto dello spettatore a essere il più compiutamente possibile informa quindi la situazione la televisione potrebbe essere uno strumento meraviglioso perché potrebbe allargare veramente l'aria della conoscenza della cosa della della consapevolezza
Potrebbe irrobustire le coscienze e rendere più anch'sempre più democratico del nostro Paese è invece adoperata male oggi perché perché prevalgono dei criteri di puro profitto per cui si compra roba all'estero perché costa meno non gliene importa niente agli agli imprenditori parla per loro
Conta solo il guadagno e quindi si trascurano quelli che dovrebbero essere gli interessi dei dei cittadini grazie
Grazie a Nanni Loy il quale ha messo in sul
In campo sul terreno un nuovo problema ha aggiunto che quello che mi pare stia diventando squisitamente politico
Se il Progetto è un Progetto che deve mirare alla qualità della vita Progetto sulla qualità della vita non può essere fatto che in concreto cioè parlando delle cose
Così come sono
E così come possiamo conoscere
Ora tutto ciò mi pare che rientri in una cosa che generalmente si chiama politica e nella fattispecie quando parla
Bella dei costi di politica economica
A questo punto vorrei passare vi ho detto che non vorrei entrare più che tanto con le mie opinioni vere
Il ruolo il compito che mi tocca in onore diverso
Vuole passare a questo brutto invece chiedo scusa se entro troppo a Gianni Borgna che a due qualità dalla sua mette assieme
Intanto quella
Di avere scritto
Una bellissima storia
Bella canzone non a caso prima citavo la non neutralità della canzone
Ma poi anche quella di essere responsabile bello spettacolo di questo grande partito proletari allora la parola
Va
Sì io vorrei
Cominciare proprio se volete parlando di canzone ma non per fare per carità
Una dota di squisiti sioniste
Sulle canzoni o sulla storia della canzone italiana ma per citare un episodio che mi è capitato quest'estate io
Una domenica prima di andare a tenere uno dei tanti comizi in una festa dell'Unità avevo un paio d'ore a disposizione acceso la televisione io ho visto credo che fosse da da un papà
Una vecchissima puntata
Di un programma che Giorgio Gaber curava
Credo nel mille novecentosessantaquattro quando io avevo diciassette anni hanno proprio un ragazzino
La trasmissione si chiamava questo e quello
E era praticamente il seguito di un'altra trasmissione forse ancora più interessante ancora più riuscita che Gaber l'anno precedente aveva tenuto in tv
Nella televisione che allora contemplava un solo canale insomma televisione di Stato per eccellenza che si chiamava Canzoniere minimo Canzoniere minimo era un tentativo di
Riflettere sulla canzone e non solo sulla cosiddetta canzonetta ma sul canto popolare ad esempio sulla canzone politica
Fu quella trasmissione a a presentare al pubblico per la prima volta molti cantautori che poi diventeranno celeberrimi soltanto ne ricordo uno
Come Bruno Lauzi allora sconosciuti si muove fu lanciato da quella trasmissione
Queste quello era un tentativo forse persino più ambizioso di mettere insieme proprio contestualmente a confronto la canzone cosiddette impegnata di verza la canzone dei cantautori la canzone che voleva dire qualche cosa di più della canzonetta
E invece la canzone non la canzonetta banale quella
Di Sanremo anni cinquanta ma
Le prime canzoni dapprima musica giovanile
Da Rocca quello che di lì a poco sarà il bit italiano e non solo italiane evidentemente
Era un confronto molto vivace
Con momenti anche abbastanza spettacolari ecco io vedendo quella trasmissione che poi mi è riaffiorata la memoria
Tra l'altro quella puntata mi sono ricordato di averla vista più di vent'anni prima
E compensato che trasmissioni di questo tipo paradossalmente oggi che la televisione non solo a tanti più canali poi ci sono le private ma tanti più mezzi a disposizione
Non si fanno più
E direi siccome il tema dell'incontro di oggi è ancora più specifico non è se ricordo bene soltanto spettacolo e cultura in tv ma metti una sera spettacolo e cultura in tv direi che non si fanno più soprattutto la sera
Ma non solo trasmissioni sulla canzone
Cercando di riflettere al di là della banale esibizione di cantanti in questo o quel festival
Ma direi che non si fa più spettacolo e cultura insieme soprattutto la sera in televisione da un bel po'di tempo
Io sono perfettamente d'accordo per carità io pochi
Che ho sempre cercato di analizzare e il significato profondo anche culturale delle canzoni figuriamoci se non son convinto che lo spettacolo e la cultura siano due cose indissolubilmente legate
Quindi credo che fosse spettacolo e cultura per esempio
Non so lascia o raddoppia o il musichiere
Quelle trasmissioni che hanno fatto un po'la storia della televisione almeno
Gli inizi della storia televisiva che hanno reso popolarissimo il mezzo televisivo
In tutto il paese anche nelle più sperdute zone della penisola
Perché erano trasmissioni adesso certo non possiamo far nell'analisi sociologi l'hanno fatta studiosi delle comunicazioni di massa l'hanno fatta era uno trasmissioni pur molto spettacolari che hanno avuto una grossa funzione nella cultura azione di come si dice con un brutto termine di massa hanno avuto una funzione molto importante per esempio dal punto di vista linguistico
Voi sapete che ancora subito dopo la la guerra la seconda guerra in Italia come ricordavo i gli studiosi della lingua italiana e gli storici della lingua
E come Tullio De Mauro ad esempio l'italiano era parlato da pochissime persone in pochissimi zone del nostro Paese con la televisione alcune trasmissioni quelle più popolari
Servirono anche a far conoscere la lingua italiana gli italiani
Facendola conoscere a farla parlare
E con questo a me sembra e Nanni Loy ha messo molto bene il dito nella piaga che da un po'di anni a questa parte questa funzione
Della televisione soprattutto di fondere insieme spettacolo e cultura
E solo la sera forse proprio per le caratteristiche del mezzo televisivo questo obiettivo si potrebbe raggiungere con questo viene fatto molto molto meno
Alcune volte non viene fatto per niente
Ci sono sempre più trasmissioni banali le trasmissioni diciamo
Culturalmente interessanti
Vengono passati in fasce orarie di basso ascolto perché trasmissioni interessanti sia sul piano culturale sia sul piano culturale spettacolare ce ne sono
No non voglio dire Quark
Perché è per definizione una trasmissione culturale ma non solo l'altra hanno una trasmissione come parola mia che era proprio anche un tentativo di andare a fondo sulla lingua italiana e quindi era una trasmissione eminentemente culturale in una fascia oraria anche di minore ascolto mi pare che andare in onda tra le diciotto e trenta alle diciannove e trenta avendo anche caratteristiche di spettacolo ha avuto un grossissimo successo
Tant'è vero che adesso viene ripetuta e quindi questo dimostra che non è ha fatto vero che trasmissioni anche di impegno culturale non possano arrivare al grande pubblico non possano interessare il grande pubblico
La sera diciamo che in televisione sempre più predominano certi contenitori certo tipo di di trasmissione c'era poi una sorta di monocratici sia di Pippo Baudo da fantastico adesso non so se il più sette otto dieci
Fino a
Mille altre trasmissioni compreso ormai anche il ricordo di Maria Callas perché Baudo ormai con il sodalizio che ha stabilito con Katia Ricciarelli inonderà ancora di più
Lettere delle sue trasmissioni e delle sue presenze
Molto meno c'è un tentativo di fare spettacoli cultura direi che forse da questo punto di vista negli ultimi anni c'è stato sia pure molto significativo il il tentativo riuscitissimo delle trasmissioni di Renzo Arbore ma poco più ecco questo perché però beh io credo che il problema si anche legato alla nascita delle televisioni private
Non tanto perché io penso che si debbano demonizzare le televisioni private non mi pare che sia questo il punto
Tanto più che talvolta per esempio e molto più spettacolare un molto più divertente una trasmissione che si fa televisioni private che non televisione di Stato se pensiamo allo spettacolo puro al divertimento puro ecco una trasmissione come Driving che non è che non appare nel nel televisione di Stato ma nelle televisioni di Berlusconi
è una trasmissione nella sua cosiddetta tra virgolette demenziali ITA sua cosiddetta comicità demenziale e surreale forse più riuscite a più divertente più aggressiva
Di tanti spettacolini della televisione di Stato
Ma il problema nasce con le private probabilmente perché la stessa televisione ha pensato bene
Di fare una corsa ad ostacoli terrificante di concorrenza pura con le private e tutto questo ha portato ad una banalizzazione dell'Offerta ad una standardizzazione direi ad una banalizzazione dell'offre
E il risultato finale è un po'quello che diceva Nanni Loy
Perché in pratica
La televisione italiana sempre più sembra il terminale della produzione altrui
è vero quello che gli autori registi ad esempio denunciano che noi siamo sempre più un terminale siamo sempre più vittime di una colonizzazione culturale
Anche qui il problema non è di demonizzare i singoli prodotti serial che vengono trasmessi in televisione generalmente di confezione statunitense o magari giapponese
Ma di capire che noi abbiamo una nostra cultura delle nostre tradizioni delle nostre radici
E diventare soltanto il terminale della produzione culturale altrui non è incerto il modo migliore di fare informazione di usare il mezzo televisivo e ti usare la televisione come un potente mezzo di a cultura azione di massa
Ecco quindi credo che ancora una volta anche parlando
Dello spettacolo e della cultura in tv e magari la sera e si ripropone il problema ad esempio di come regolamentare il rapporto con le televisioni private di quali leggi di quali confini stabilire di quali confini per esempio stabilire anche riguardo alla trasmissione di film in tv tutte cose che però non sono state fatte c'è stato un totale permissivismo
Il cosiddetto liberismo selvaggio la deregulation selvaggia che però non sta portando a dei grandi risultati e la libera concorrenza tra lo Stato e le private invece di innalzare il livello culturale anche l'uso migliore che si potrebbe fare del mezzo televisivo sta portando sempre più ad una terribile banalizzazione
Grazie a Borgna e siccome sono stato sgridato Sergio Spina
Eccesso di intromissione
Gli cedo la parola a vico la spina che vorrei ricordare regista di una ormai da qualche anno di cui il contenitore
Tale Serravalle quindi è un esempio
Proprio di quelli invocati da Bologna spettacolo cultura che si chiama Mixer cioè un caso di spettacolarizzazione dell'informazione
A chiedo scusa aspirava la mia opinione voglio dirla questo proposito io
Prima di arrivare a a fare la informazione spettacolo vorrei personalmente me l'auguro l'aspetto la informazione verità
Se l'informazione
Io non sarei così apocalittico ne voglio essere integrato si capisce ma non sarei così apocalittico
Sulla sulla televisione come ho sentito da da molti interventi soprattutto da quello iniziale di Zucconi che dava che demonizzata non il tipo di spettacolo ma demonizzata la scatoletta
Il il il Periodo il Periodo ma clou Aniano della nostra cultura e per fortuna passato il il mondo visto come villaggio il mezzo come messaggio addirittura al mezzo come massaggio
è stato in parte anche giustamente rimesso in riga come concetto
Da questo da questa iniziale demonizzazione o sopra importanza o extra importanza ore sopravvalutazione della televisione nasceva negli anni negli anni Sessanta
Il
Il problema la paura il terrore del minutaggio terrore che per adesso per fortuna è rimasto soltanto a Marco Pannella e noi per nostra fortuna non ce l'abbiamo più
Era il terrore per cui i dirigenti dei vari partiti andavano a contare il numero di minuti in cui comparivano in televisione
L'ordine in cui comparivano perché pensavano che una quantità maggiore o minore di minutaggio in televisione avrebbe addirittura sconvolto
Le prospettive elettorali per fortuna non era così perché la televisione ha molto meno importanza io sono io sottovaluto forse troppo Lazio televisione un bar secondo me la televisione ha un'importanza minima per fortuna per fortuna
Anche perché anche perché se la televisione avesse molta importanza o esce o avesse l'importanza che molti danno alla televisione
Dovremmo metterci le mani nei capelli io ne ho pochi ma insomma però metterci le mani nei capelli e e scappare in qualche altra zona del mondo perché la televisione la cultura che fa la televisione una cultura bassissimo
Perché quando si parla di cultura e spettacolo è vero ma ci sono mille culture c'è la cultura della quiescenza c'è la cultura del qualunquismo
C'è la cultura dell'appiattimento culturale e mi sembra che questa sia proprio la cultura che la televisione di Stato e non di Stato
Sta dando in questo periodo
Con questo non è che voglio saltare Dio mi guardi non è che voglio esaltare la cultura della della vecchia RAI
Grave chiara e addirittura si arrivava al paradosso dall'altra parte come diceva giustamente Folco prima
Le fasce all'orizzontale
La sezione culturale copriva orizzontalmente allora erano solamente prima uno poi due canali copriva orizzontalmente due canali lo spettacolo coprivo orizzontalmente i due canali informazione copriva orizzontalmente i due canali non c'era
Nessun tipo di
Di messaggi di scambio tra queste realtà
C'era una serie di otto di fasce orarie dedicate solo alla cultura una serie fasce orarie delicate solo lo spettacolo spettacolo non poteva essere cultura la cultura mai per carità poteva essere spettacolo se no sarebbe degenerata
Alcuni tentativi malgrado tutto furono fatti e furono anche dei tentativi estremamente interessanti però erano eccezioni che confermano la regola che la divisione doveva essere drastica
Devo dire però che in quella televisione
Si facevano delle cose che poi voglio ricitare un pezzettino di Pansa molto molto giusto secondo me
Si facevano delle cose che purtroppo oggi non si fanno più
C'erano sì gli sceneggiati che allora noi chiamavamo sceneggiati però anche gli sceneggiati avevano loro funzione intanto facciano conoscere la cultura italiana il romanzo italiano e anche il romanzo straniero agli italiani che non avevano mai letto
Forse lo facevano con mezzi anche un pochettino affrettati forse lo facevano con un minimo di superficialità però devo dire la verità che gli sceneggiati con gli sceneggiati si preferiti della televisione della RAI Radiotelevisione italiana hanno portato un sacco di gente a leggere dei libri che non avevano mai letto a rileggere intanto attraverso la televisione poi alleggeriti veramente era il periodo in cui si facevano le grandi inchieste giornalistiche e si facevano le grandi inchieste culturali
Siccome tutti si citano io anch'io mi auto cito io non so se mai oggi io potrei proporre alla Rai Radiotelevisione italiana non parliamo poi Berlusconi non operiamo e se potesse poteri se potessi mai
Il proporre una serie come l'archeologia del Mediterraneo o una serie come festa farina e forca che erano trasmesse che erano inchieste che duravano un'ora e mezzo un'ora e mezzo di trasmissione per sei sette dieci dodici puntate in cui un proprio un programma un problema
Veniva sviscerato magari male magari malissimo ma venire sviscerato dall'a alla Z in tutti i suoi possibili particolari
Oggi come oggi se io devo citare sempre auto citare un è un esempio quello di Mixer
E se noi vogliamo fare una mini inchiesta di un'oretta
Dobbiamo frantumarla in sette otto e dieci pezzettini di sette minuti
Che è una idiozia senza pari perché nessuno si ricorda più niente una settimana dopo l'altra vede dei pezzettini abbiamo fatto un'inchiesta sul Giappone che è durata dieci puntate di sette minuti ma è una spruzzata
Ah ma è una cosa che veramente fa fa fa scempio alla nostra cultura e fa scempio sono nostre intelligenze
La
La da una parte c'è stata a un certo punto il settantasei c'è stata la riforma più o meno famigerata più o meno seguita più o meno tradita diciamo molto tradita
E con la riforma ci fu quell'anno bellissimo che fu tra settantasei settantasette quando la RAI fece di gran lunga i sui più bei programmi ci fu Dario Fo ci fu uno le cose più belle che fece la RAI nel in tutta la sua storia
E fu anche purtroppo
L'anno o negli anni successivi l'anno delle della nascita delle tv private che noi allora chiamavamo tv Pirate ma nessuno si può più dire perché su tv private sono altri nostro il nostro faro e il nostro obiettivo culturale
Con la riforma prima e con la nascita dei tv private cv info ci fu invece proprio questo mischie metodi carte
Cultura informazione spettacolo divennero un grande calderone ci faceva skipper da quello culturale si faceva cultura spettacoli Zatta si faceva informazione culturale spettacolarizzata cioè ci fu questo grande pasticcio non ci furono più d'inchiesta non ci furono più vicini già atti non ci furono più le grandi opere teatrali in tv
Si fece molto cinema a poco a poco si fa sempre più cinema questo è molto bene però Seat si è perduto da allora un modo di fare televisione fra l'altro si è perduto il modo di fare la televisione indiretta
E si è darsi se perché lasciatemelo dire secondo me il contenitore il il talkshow non è televisioni indiretta
Un calderone di
Di pasticcio orti di di una specie di pastiera napoletana dove dentro c'è tutto c'è un po'di spettacolo un po'di cose c'è uno che parla parla parla continuamente non sto parlando forse troppo io e sono nati i famigerati contenitori
Ho il problema dei contenitori che è gravissimo e che secondo me appunto denuncia questo tentativo di appiattimento gravissimo della cultura che essi che si mescola malamente allo spettacolo
In RAI o i difensori della RAI di un certo tipo o i detrattori delle tv private di un altro tipo
La colpa dicono e delle private perché la RAI è stata costretta per per non perdere audience è stata costretta a inseguire le private e per inseguire la private ha dovuto perdere culturale dovuto perdere informazione aumentare aumentare il contenitore aumentare lo spettacolo eccetera
In verità e aumentare la la compera di prodotti colonizzatori americani di serial se brasiliani tutte queste cose
Io credo invece che le private non sono la colpa di questa ricerca della RAI ma sono la scusa
Che la RAI ha trovato opportuna
E pertinente e efficace era scusa che ha trovato una scusa molto surrettizie che la RAI ha trovato per fare non spettacolo non cultura non informazione e per la manici questi famigerati compi un contenitori Appia base appunto come diceva prima giustamente Gianni di PPI baudismo i di Carrisi e di da Mathis mi che sono la fine dalla cultura ma purtroppo anche la fine dello spettacolo
è finito questo primo questo primo round
Diceva prima Nanni Loy che fatto caso una cosa curiosissima
Nessuno dei quattro intervenuti ha mai usato la parola popolare
Nessuno mai neanche una volta i cioè è un aspetto dico è un aspetto positiva non stavo dicendo nel senso nell'ex allora finito al primo round è prima di a ridare poi la parola
Ai
Quattro
Illustrare
Tavolo rotondo visti come il serial cavoli ieri
è se a questo punto se qualcuno del pubblico ad apporre delle domande a questo punto i
Sono graditi vostri interventi il quattro
Qui presenti
Sono a vostra disposizione quindi qui c'è un microfono
Ma dell'animale
Come nessuno coraggio
Sembra se la
Io
Alla filiera adesso verso anche
Ma pensa che in questi ottantasei che tu Zucconi lavorava alla Rai come Milano pavimento del settantasei
Se loro nessuno ha nulla da chiedere la come e dire che argomenti ce n'erano parecchi sì
Scusate voglio dire ancora una cosa io se proprio sono un parolaio vorrei parlo parlo parlo noto parolaio noto parla uno che non parla Torre parolaio
Volevo appunto citare questa cosa di Pansa sulla sulla decadenza del giornalismo e passa scritto questo libro carte si no carte false in cui attacca i giornalisti
In maniera
Terribile e dice che son tutti praticamente dei dei venduti dei Parolari
In fondo della gente che non ha non sa più fare il proprio mestiere
Stavo pensando e questo credo lo butto lì come come un sasso in piccionaia stavo pensando ve lo butto come proprio con una provocazione stavo pensando anche che la televisione bruttina diciamoci la verità però con quel minimo di di volontà di velleità culturale di verità di spettacolo che eravate visione di Pugliese
Eravate una televisione fatta da gente di teatro gente di spettacolo gente di cultura da registi fra l'altro Nanni Loy ha cominciato proprio un pugliese da registi eccetera Point a poco a poco
La famigerata categoria dei giornalisti di cui parla Pansa si è impadronita della RAI Alaïa direttori generali di giornalisti direttori
Di struttura giornalisti direttori di rete giornalisti direttori giornali ovviamente giornalisti registi giornalisti l'uomo di cultura giornalisti ogni spettacolo giornalisti i giornalisti si sono impadroniti della RAI fra pochi potevano anche delle delle tv private
E tutto questo ha portato l'appiattimento secondo me culturale della RAI sarà colpa anche un poco di questa categoria
Comunque nessuno ha ecco aspetti curiosi che noi non ci siano reazioni nel pubblico allora sì ah ecco avanti
Prego
Se potesse qualcosa inedite per favore probatoria gente anche noi non sapevamo se uno si presente
No io gradirei solo una cortesia
Ecco la la mia domanda è Cuesta perché ne conosciamo benissimo le persone che
Hanno trattato questo argomento
Mi interesserebbe però conoscere da loro attraverso la loro esperienza di retta appunto dei della correlazione che c'è fra spettacolo e cultura attraverso i miei attraverso i mass media conoscere
Effettivamente qui delle loro analisi critiche non delle disposizioni che ringraziando naturalmente loro esposizione dell'esposizione che più o meno noi già conosciamo voglio dire questo che questo tipo di informazione data a questi livelli
Più o meno noialtri segna un po'il sentore
Io credere invece che si prende che si facesse un'analisi critica che quella non per intendere cultura come cultura in con la C maiuscola ma anche che cosa si intende per Progetto culturale
Cioè che cosa si intende per mass-media cosa si intende per manipolazione oggi dei mass media perché credo che sì a questo che interessa perché non occorre citare il fatto che il il mezzo diventa il messaggio ma bisogna che noi attraverso di loro si venga a sapere in quale maniera questo mezzo viene oggi gestito grazie
Allora facciamo rispondere subito da Zucconi cominceranno padre personale Spina Mario quando non sia capiti la colpa è sempre di chi parla e mai di chi ascolta e quindi faccio ammenda ma io non ho affatto tracciato un panorama catastrofico apocalittico del futuro della televisione io ho citato un libro di un sociologo americano che si chiamano importanti
Che ha scritto tutti questo titolo questo libro dal titolo divertente divertirsi da morire
Ho anche detto che ma ho anche detto che non lo condivido perché credo e semmai qui tu puoi vedere una dose di pessimismo ritengo che la televisione gli effetti della televisione
Di lungo periodo siano ancora da misurare
Gli effetti della stampa sull'umanità va be'che erano tempi più lenti di adesso ma c'è voluto almeno duecento anni oltre cento per misurare che cosa succederà con la televisione
Quello che io sto constatando ma non solo io ovvio è quella che i sapienti chiamano l'eterogenesi dei fini e dato per spiegarti un po'quello che capitò a Cristoforo Colombo che credeva andare in Giappone scoprì l'America
La televisione spesse ottiene dei risultati diverso da quelli che si propone ne cito due
La democrazia cristiana si era convinta Monopoli usando la televisione di democristiani Zare Alitalia un'inchiesta del Mulino
E vi parla un uomo di quella parte quindi assolutamente sereno un'inchiesta del Molino ha stabilito che il il voto comunista è direttamente proporzionale all'aumento delle antenne televisive quindi il risultato è stato completamente opposta
La guerra del Vietnam non l'ha vinta generale già la vita la televisione americana perché portando nelle case degli americani indiretta come accaduto in molti casi a delle madri di vedere dei figli cadere sul fronte ha scatenato quell'ondata di puritanesimo che stava che sottostava alla nel che sottostava anima americana
E che non aveva mai avuto la possibilità di manifestarci sulle guerre che americane aveva sempre combattuto fuori casa
Vino dei mari invece dalle spiagge di di Tripoli agli altri di Montezuma le guerre coloniali poi uno torna a casa racconta le balle che vuole son tutti gloriose tutti bravi ma quando te li portano in casa
L'orrore il dolore dalla guerra allora la cosa cambia
L'ondata di indignazione provocata dalla televisione americana unità con la campagna anche dei giornali è quella che ha prodotto la pace in Indocina
Però continua a essere non solo per questo mondo getto mi stereo la la rivoluzione di Praga sicuramente legata con la protesta tra quello che i cecoslovacchi vedevano e quello che raccontava la televisione
Ultimo esempio di contraddittorietà la settimana scorsa due giornali francesi due settimanali francesi di un certo prestigio depone Re numero conservate hanno due inchieste esattamente opposta ne può invece che i bambini delle scuole elementari francesi a causa della televisione escono dalle scuole primarie che non sanno leggere o non sanno leggere compiutamente
Dell'Overlook Hotel invece facendo un indagine facciano richiesta nelle scuole medie scopre che gli studenti richiesti su quale trasmissione preferiscono rispondono apostrofo che è una trasmissione difficile bella di equilibri una stupenda trasmissione e il il divo preferito da loro è l'uomo che conduce questa trasmissione quindi sono apparentemente almeno profondamente in contraddizione quindi aspettiamo vedere cosa sarà cosa accadrà e cerchiamo appunto come ci sollecita il signore di non manipolare troppo il mezzo oltre quelle manipolazioni che sono insite nel mezzo spesso perché quando una scatolina così vi fa vedere
Un pezzo di realtà voi credete che sia tutto la realtà invece una parte che voi scambiate per il quanto alle televisioni private rispondo anche qui per fatto personale dato che io lavoro a Canale cinque quindi lavoro per Berlusconi non mi occupo del Milan quindi sono innocente almeno su questo su questo versante ed Apple
Dire questo
Come sapete noi siamo in attesa di una legge che speriamo arrivi ma sulla quale io ho dei forti dubbi
Ho dei forti dubbi per due motivi perché il potere non regala mai niente a nessuno di solito lo strappa nelle cose quindi non vedo come regaleranno questa legge che permetta di fare il telegiornale indiretta non lo so
Il secondo motivo è che anche se il ministro Gava come ha promesso la presenterà ottobre
Quanto passerà prima che questa legge venga approvata sono quarantaquattro articoli e mentre per una legge supponente della riconversione industriale
Parlano in tre in aula perché tutto si decide in Commissione dato che nessuno ne capisce niente oltre gli specialisti
Una legge come quella della televisione
Provoca l'intervento di tutti i deputati perché poi gialle moglie a casa dicono tu devi dire che facciano più l'Alaska Tony Vece devi dire che voglio più musica classica quindi interverranno tutti sarà un dibattito tra alcuni anni
Va be in attesa di quella legge noi facciamo quello che possiamo facciamo i così detti surgelati dopo il super Findus nei nei programmi culturali cioè costruiamo prima dei programmi che voi vedete in onda ma sono stati fatti prima B con difficoltà notevoli perché come sapete cambiamo solo di pubblicità non abbiamo il canone nello Stato che ci ripiani debiti ebbene nonostante queste difficoltà devo dire che proprio ieri sera è andata in onda
La prima di una
Serie di otto puntate la prima trasmissione di una serie di otto puntate che si chiama otto Italia allo specchio che cosa è che un bell'esempio credo di cultura che diventa spettacolo poi andrebbe non tra male questo lo vedremo ma l'intendimento era questo
Nasce da un libro di due sociologi Fabris e Mortara i quali applicando alla Società italiana Uddin griglie i tipi di analisi a qui detti a grappolo non quelle tradizionali vede proletario capitalisti oppure agricoltori contadini
Artigiani percettori di salario di rendite di profitti ma Attraverso i gusti modo non tanto di guadagnare quanto di spendere degli italiani e loro propensioni sono usciti otto Italia che hanno varie etichette che vanno dai Cipputi agli integrati puritani eccetera
Ebbene noi abbiamo avuto devo dire coraggio de spendere quarantadue milioni a puntate non è invecchieremo
Credo una lira di pubblicità perché credo che pochissime di che di pannoloni o pannolini o di birre vorranno associarsi a questa roba che così all'apparenza sembra Barbosa anche se non lo è
Noi abbiamo fatto quattro puntate stiamo ultimando le in cui cerchiamo di trasferire le idee le intuizioni e i dati numerici e quelli concettuale di questo libro
In spettacolo devo dire caro Nanni noi che abbiamo rubato Specchio segreto
L'idea di Specchio segreto perché dovendo fare parlare
Della gente che non è abituata a parlare in televisione per evitare le solite legnosi previste
Siamo andati nei luoghi dove ciascuno di questi otto gruppi più facilmente si ritrova e gli abbiamo ripresi con una camera nascosta naturalmente dopo dicendogli
è venuto fuori credo qualche cosa di interessante di buono ecco questo è un esempio di come si può fare qualcosa di buono anche avendo delle necessità di profitto senza le quali poi la televisione chiude no che non è un caso che tutte le altre televisioni private quelle importanti abbiano ceduto perché ce lo dei costi enormi
E a questo proposito vorrei sentire io scusa Folco se tiro quel mestiere mi piacerebbe sentire il parere vostro su un tema molto importante verissimo
Che i i i le serie i telefilm americani dalla Cida inerti e gli Uccelli di rovo e tutte le pale di fra Giulioli stanno
Rovinando la la nostra sensibilità culturale e morale
Però
Come si risolve il problema dei costi degli sceneggiati italiani ammesso che li sappiamo fare che hanno la necessità del doppiaggio che hanno un mercato piccolo perché italofoni saranno sessanta milioni nel mondo se ci arrivano a differenza degli ottocento milioni degli spagnoli di settecento milioni di lingua inglese eccetera
Se molto bello c'è un annuario statistico scoperto che l'italiano che io credevo
Che forse la quarta o la quinta lingua di rifugio nel mondo e al sedicesimo posto dopo alcuni dialetti indiani che vengono parlati da circa centoventi o centotrenta per milioni di persone ecco come si può risolvere questo grave problema importante al quale è legata alla nostra
Identità culturale cosa dovrebbe dire la legge per consentire a di produrre degli sceneggiati dal momento che questi sceneggiati prodotto in Italia non hanno mercato già fanno fanno fatica i tedeschi
Hanno avuto la fortuna di imboccare due serie come si chiama il leader ricche quell'altra che giri meno adesso
Ma il problema italiano è ancora più grave di quello del
Grazie
Mi sembra che del primo rispondere sia proprio loro i per a una domanda di questo genere che sarebbe venuta fatalmente comunque anche senza rubare il mestiere
Anche per una ragione perché i telefilm anche in America sono fatti proprio all'interno di una struttura cinematografica di una certa rilevanza
Cioè è possibile proprio perché sono fatti
Oscurare le sentivo credevo che mi spesso e
Credo che sarebbe impossibile probabilmente in Italia incominciare un lavoro di questo genere senza passare attraverso proprio una riconversione o rioccupazione dei centri
Di produzione cinematografica non lo so
Io personalmente mi accadde dieci anni fa
Di essere quando gli studi il Tirrenia erano fermi e siccome chiunque avesse avuto un po'di buonsenso poteva immaginare che
Mettere in piedi industrialmente vi industrialmente intendo proprio pensando
A compiere un certo tipo di lavoro dove le sceneggiature dovrebbero essere volto sceglie a Turi Ferro eccetera cioè dove tutto il lavoro precedente all'entrata
In studio dovrebbe essere molto rigoroso
Ora andai trattai l'acquisto proprio prima personalmente mandato alcuni consiglieri d'amministrazione della RAI Tirrenia come gli studi splende di aveva ancora completamente attrezzature costava due miliardi
Cioè veniva a costare molto meno della trasferta della Carrà
In America e lei sono ancora lì nessuno li ha acquistati perché hanno incominciato a intervenire un giro tale di interessi che non avevano nulla a che vedere con gli interessi
Né del prodotto nei dell'azienda e dell'industria e dell'occupazione per cui non se n'è fatto nulla
Volevo vorrei aggiungere all'elenco fatto prima di fatti da sul fatto da Spina che diceva una volta c'erano registi
Sceneggiatori eccetera la televisione era fatta da un certo e l'ho alimenti poi a e ha dimenticato
Che oggi sono forse il più i funzionari di partito
I viale Mazzini non gli addetti ai lavori
Io no non credo che sia un punto di vista molto corretto
Parlando di televisione cioè di meccanismi così importanti della vita quotidiana di tutti noi di tutti i nostri bambini tutti i nostri ragazzi di meccanismi così delicati che contribuiscono alla formazione
Della conoscenza e della coscienza dell'uomo del cittadino
Non credo che sia corretto parlare soltanto dal punto di vista di un imprenditore che vuol guadagnare per forza in questo settore
La presenza dello Stato come produttore di televisione dovrebbe garantire proprio questo cioè la difesa degli interessi del cittadino dello spettatore per questo che io ho detto prima che
No non è non è il criterio del pozzo Piegaio che deve prevalere che deve guadagnare per forza centinaia di miliardi sulla pelle sul cervello dei cittadini
Questo non è un punto di vista questo è il punto di vista egoistico brutale e spietato la legge del profitto ridotta non è una moralità non è un criterio generale di conduzione di tutto il settore delle comunicazioni di massa
Il criterio dovrebbe essere di difesa degli interessi del cittadino
L'intesa della dell'area allargamento dell'aria della conoscenza della consapevolezza come si diceva prima
Poi voglio anche rivoglio dire quando Zucconi dice ci vorrebbe una legge la legge non arriverà mai non ci dimentichiamo che la legge esiste esiste in Italia c'è stato un decreto nell'ottantaquattro chiamato Berlusconi per comodità e poi rinnovato con una legge di conversione nell'ottantacinque
Dove è prescritto testualmente che la percentuale di UILM di lungo medio e corto metraggio quindi tutto quello che si programma in pelle vice delle televisioni di Stato e private
Deve essere a partire dal luglio del mille e novecentottantasei cioè da luglio da due mesi fa questa percentuale deve essere del quaranta per cento di nazionalità dei paesi membri della comunità europea
Compresa l'Italia naturalmente
Questa legge è stata votata da proposta dal governo ha votato dal Parlamento questo decreto e non viene mai applicato da nessuno e nessuno le chiede ne chiede l'applicazione
Questa è una dei paradossi dei tanti paradossi del nostro Paese giace questa legge
Di solito di media la percentuale nelle televisioni private i prodotti italiani o dei paesi dei paesi membri della Comunità economica europea si aggira fra il dieci e il dodici per cento
Quindi manca il ventotto per cento di film di Longo medio e cortometraggi tutti i di di film lo medio Rugova italiani o di Paesi membri della comunità europea
Quindi già ci sarebbe un criterio generale politico legislativo
Per difendere l'identità culturale del nostro Paese l'identità culturale europea ma questo decreto non viene applicato da nessuno e nessuno ne chiede l'applicazione
Questo è il paradosso
La RAI né nemmeno dalla RAI la RAI ci ha percentuali molto più alte
Quindi io vorrei dire poi voglio rispondere a quelli che dicono che noi non saremo capaci di pari in Italia Pino altri nel mille novecentosettantasei si producevano duecentoquaranta firmarla
Dalla dall'avvento delle televisioni private dalla dal dal momento della programmazione selvaggia DPB televisione la produzione di film è scesa continuamente oggi siamo arrivati a produrre ottanta ottantacinque film all'anno
Ci c'erano decine di migliaia di lavoratori di operai di tecnici
Dei politici di attori di scrittori di registi per produrre fabbricare pene perché il nostro cinema era il secondo del mondo ha avuto un successo enorme in tutto il mondo
Per fabbricare duecentoquaranta film
Tutte queste energie queste forze questa creatività è andata dispersa per la crisi quindi il potenziale per fabbricare prima di medio e corto metraggio telefilm sceneggiati in Italia c'era
Sono soltanto gli imprenditori che non l'hanno voluto ad operare che non ha lasciato decadere marcire per importare soltanto prodotti stranieri per il loro profitto e attacca
Voglio aggiungere un'altra cosa negli Stati Uniti nel la percentuali di attività di lavoro sono coperte oggi per il quaranta per cento dal settore delle comunicazioni
Fabbricazione di apparecchi produzione di firme per il film televisioni il quaranta per cento di tutti gli addetti al spetta il lavoro in generale in tutti gli Stati Uniti agisce nel settore delle comunicazioni
è un settore è enorme
Di una portata gigantesca ci sono decine di milioni di giovani negli Stati Uniti che trovano lavoro in questo settore in Italia gli spazi di lavoro per i giovani in questo settore si sono ridotti sempre di più
Perché prevale soltanto la legge del profitto del bottegaio che guadagna di più comprando all'estero e doppiando in Italia e quindi siamo ridotti al rango di Colonia
è una delle possibilità maggiori vispi Lupo e di lavoro
Oggi e nel futuro è quella delle comunicazioni è in Italia non si fa niente in questo settore
Vorrei ricordare
Vorrei ricordare Nanni Loy al suo sconforto
Che se la legge dell'ottantaquattro
Sarà rispettata come la legge settantacinque dobbiamo aspettare la legge del novantaquattro
Tanto tempo passato e probabilmente tutto ciò non accade accade non esiste nulla il caso non esiste
Però a questo punto spero che qualcuno abbia per qui a forza i solleciti Tare vorrei che che che che qualcuno rispondesse Gueli intervenisse
Prendesse la parola anche da parte del pubblico
Qua
è un fatto
Quel progetto
Che noi come come lavoratori della sinistra
Avevamo consegnato alla RAI TV
Progetto che abitava
Una soluzione di tipo
L'intervento
Come aveva detto
Il relatore precedente l'ultimo gli interventi
Tant'è vero che io ma ricordo molto bene
Però colto può molto bene
E tu cornice lo ricordava anche lui
Che qua da noi come consiglio d'azienda
Occupammo la Sipra
E siccome che ai giornalisti tremava il cadaverino in quel poco tempo
Si sono persi a fare rivoluzionaria anche loro
Per un venti giorni
Un mese
Il telegiornale
Con con lo spazio appena autore dopo
Le informazioni che dava Pastore e gli altri aveva attirato la l'ascolto
Dal telegiornale
Più un aumento del venti venticinque per cento
Ma in quel periodo si parlava anche di più fuori città progresso
Si parlava anche di
Intervento
I nuovi
Spazi di cultura e di pubblicità all'interno
Della
Per lei per terribili giovane dell'ente televisivo statali
Tant'è vero che noi quadro conciliabolo quel libretto
Sirchia lo che allorché a babbo il libretto di Bow da parte dei giornalisti
è il libretto de ripeto di pausa parte nostra
E ripeto dei soli da parte da parte dei giornalisti
Ecco tutto questo qua tutto questo
Allora vogliamo capire una cosa
C'è la volontà politica di risolvere i problemi all'interno dell'ente televisivo
Con lo spazio diviso fra partiti o il dissenso il senso di andare verso il pubblico verso la cultura e verso a una soluzione che sia democratica e decisiva
Per la cultura
Perché allora
Bisogna avere il coraggio di dire non vogliamo fare queste cose
Perché non vogliamo dare cultura alla gente
Io mi ricordo molto bene la procura
La polemica
Che c'è stata
All'albergo Hotel Principe di Piemonte quando
Qualcuno voleva far chiudere la Sipra perché diceva
Che era il captava i giornali
Ora i caroselli
Però ricordo molto bene però qua qualcuno si dimenticava che le stesse cose le fa il Corriere della Sera
Quando Dana pagina la pagina da il Corriere della Sera
E vuole sei sua amica devo ore dodici su Corrierino dei Piccoli Devole tre dall'altra parte non è dall'altra parte e fare dall'altra
è il progetto che noi avevamo presentato era che lo Stato spendeva la bellezza di quarantadue miliardi in pubblicità
Don darla più allo spazio tua privato allo spaccio privata darlo lo spazio pubblico affinché tirarsi
Uno certo tipo di discorso sulla polis capoverso io la socia in Coppa dicevo ricordano i primi Caroselli del per la pubblicità progresso una goccia del purosangue può salvare una vita
Beh le botteghe tre giorni dopo
C'era la fila alle botteghe a tirarci a attiva sul sangue
Le vele Marzia che si buttano via
E allora
Pubblicità anche su questo risparmio
Cultura anche su questo risparmio
Le proposte che abbiamo fatto sulla salute
Sulla prevenzione
Ecco tutte queste sono rimaste nel cassetto vorremmo capire il perché
Tutte queste rimangono circa sette io le capisco buono non ha problemi a capirle però bisognerebbe che anche chi fa i dibattiti abbia il coraggio
Abbia il coraggio di dire come stanno le cose
Grazie
Devo dire il mio nome
Devo dire io non noi mi chiamo Bruno Serafini volevo fare una domanda estivi
Non pensi che la decadenza culturale che c'è oggi nella RAI televisione
Sia dovuta alla lottizzazione selvaggia operata dal Partito socialista
E dalla Democrazia cristiana
Sappiamo tutti quanti che in televisione oramai comanda ma
E non sia dovuta
Al fatto all'occupazione
Da parte delle dei posti di responsabilità da parte dei giornalisti cioè questo fatto di far ricadere le colpe sui giornali che mi sembra come giocare a uno scaricabarile pratica grazie
Grazie altri va beh allora
A
Ci ricordiamo tutti che il servizio pubblico viene chiamato anche il servizio pubblico
Dal nome dell'onorevole Bubbico del dalla democrazia cristiana
è verissimo non non ci sono non ci sono problemi il problema dei del giornalismo era un problema più legato al al alla faccia culturale alla quantità di
Diciamo così di non di non di faciloneria ma di di appiattimento dei problemi veramente culturali verso verso l'informazione più spicciola più aperti più
Più facile da capire che è tipica di un certo giornalismo certo di un certo giornalismo lottizzato che la RAI sia lottizzata questo lo sappiamo tutti non si non non c'è bisogno non c'è bisogno di fare delle sparate sulla sulla RAI lottizzato lo diciamo da lo diciamo da anni diciamo da anni l'aveva detto prima fra l'altro Gianni Borgna evidentemente allora non l'ha ascoltato
Diciamo da anni che tutte i veri problemi
Che sono alla radice
Della decadenza culturale
E della decadenza anche di credibilità del servizio pubblico ma anche del servizio privato sono dovuti alla lottizzazione
Alla lottizzazione selvaggia e alla lottizzazione soprattutto che non permette in nome di di della presa dei posti singoli da parte di non tanto di funzionari di partito come diceva prima poco ma da da parte di persone diciamo così fidate
Questo fidate per certe cose poi che poi fidate sul non solo perché i risultati che danno sono risultati mediocri SIM per cui Craxi o Martelli come dicevi prima in intese panno la Rai di di persone lottizzate dal Partito Socialista e queste persone invece di fare gli interessi almeno del loro partito fanno una televisione talmente brutta che non fanno neanche l'interesse del loro partito tant'è vero che vengono continuamente cambiati perché non sanno neanche fare il loro mestiere già in questo debbo dire la verità sono più furbetti democristiani che ammetto che almeno lo utilizzano ma mettono gente che un po'più di mestiere lo conosco
Ma chi è e ma è chiaro che la la situazione paradossale la situazione catastrofica
La situazione è drammatica in cui versa oggi il servizio pubblico è dovuto solo ed esclusivamente alla lottizzazione nel quale fra l'altro non lui fino a prova contraria non siamo presenti
Comuni come rozzo
Sì no io vorrei dire questo che naturalmente figuriamoci almeno tre dei quattro partecipanti a questo dibattito non foss'altro perché comunisti
Sanno bene che il problema della lottizzazione della spartizione della RAI come un solo della RAI i ignare politica molto ben precise lì il cancro fondamentale
Che bisogna denunciare e che forse non denunciamo mai abbastanza
Del resto questo fatto produce delle mostruosità Bernanke insomma pensiamo che e da tre anni che si deve rinnovare questo benedetto Consiglio di amministrazione della RAI e non si rinnova mai
E ormai l'Italia sta diventando il Paese delle proroghe indefinite
Siamo stati anche a Venezia Zollo che prende appunti dorsale abbiamo denunciato proprio ieri una conferenza stampa anche la Biennale
Che è un'istituzione molto diversa dalla RAI che adesso viene a scadenza dovrebbe essere rinnovata non si sa perché secondo fonti socialisti o democristiani e dovrebbe essere prorogata indefinitamente
Ma io vorrei dire che oltre alla lottizzazione c'è un un problema altrettanto grave io l'ho accennato nel mio intervento e che tra l'altro è stato un po'la filosofia sui mezzi di comunicazione di massa portata avanti dalla DC e forse ancor più dal PSI in tutti questi anni
E cioè la cosiddetta filosofia della deregulation che cosa significa per essere più chiari cioè si è sostenuto a un certo punto che l'Italia anche a livello per esempio economico industriale
Ma pure a livello televisivo delle comunicazioni di massa del cinema
Era un Paese dove forse si era legiferato troppo non troppo poco dove l'intervento dello Stato era stato troppo massiccio non poco massiccio
E allora si è pensato che sarebbe stato molto meglio togliere questi lacci questi vincoli questi condizionamenti è restituire tutto al mercato in una concorrenzialità selvagge questo è un po'la filosofia che sarà portata avanti
Nanni Loy ricordava come un certo decretos cosiddetto decreto Berlusconi già consentirebbe ad esempio di far trasmettere in televisione una certa percentuale di film Italianieuropei che poi quello che la legge sul cinema del nostro partito l'unica legge presentata in Parlamento
Danni sul cinema prevede
Ma basterebbe ricordare che un'altra legge dello Stato
Che il decreto seicentosedici che completava il riordinamento dei Poteri tra lo Stato e le Regioni
Già nel mille novecento settantasette prevedeva che da lì a due anni si sarebbero dovute fare in Italia tutte le leggi di riforma dello spettacolo teatro musica cinema compresi ebbene siamo nel mille novecentottantasei
E quasi nessuna
Di queste leggi non dico è stata approvata per carità ma non è stata nemmeno presentato dal governo in Parlamento
L'unico partito che ha presentato tutte le leggi previste da una precedente legge dello Stato è stato il partito comunista e presentato la legge per il cinema per la musica per il teatro e così via
E la situazione il risultato di tutto questo cos'è stato quello che poi Nanni Loy denunciava la colonizzazione culturale perché come è stato detto il cinema italiano è stato un grande cinema l'Italia all'estero per tutto un lungo periodo di questo secondo dopoguerra è stata conosciuta solo attraverso il nostro cinema
Prima attraverso il grande cinema neorealista pensiamo a film come Roma città aperta di Rossellini o Ladri di biciclette di De Sica
Poi anche attraverso il cinema degli anni Sessanta compresa la commedia all'italiana che è stata veramente una finestra anche sul nostro costume sulla storia dell'Italia di quegli anni
Ebbene questo cinema questo grande patrimonio di risorse ed energie è stato letteralmente distrutto
Anche perché si è andati a questa concorrenzialità selvaggia e si è in realtà voluto fare un regalo a determinati padroni in tempo del vapore oggi delle comunicazioni di massa
Ecco ma questo per rispondere anche ad una questione che è stata sollevata prima quando uno degli amici o compagni che sono intervenuti ci chiedeva un maggiore approfondimento anche del Progetto culturale
Ebbene noi riteniamo e Nanni lo diceva che la televisione debba essere una finestra
Non caso noi insistiamo moltissimo sul fatto che la televisione debba essere per esempio
Sempre di più diretta debba usare sempre di più lo strumento della diretta
Prima si diceva i talkshow spesso anche dati indiretta ma è una Diretta fasulla falsificata alla Loretta Goggi che fa una trasmissione il bello della diretta dove tutto però è preconfezionato
Io mi ricordo e non a caso si parla proprio
Della televisione del settantasei immediatamente dopo la riforma e Sergio Spina ricordava che era il momento forse più esaltante della storia della tv cosa culla di retta quando il telegiornale andò al congresso della Democrazia Cristiana
Di una democrazia cristiana che allora usciva dalla sconfitta elettorale del settantacinque in quel Palazzo dello Sport dell'EUR di Roma che era una bolgia indescrivibile ma quando per la prima volta non per sentito dire non attraverso il filtro dei giornali e dei telegiornali si capiva che cos'era
Veramente tangibilmente fisicamente la crisi e il dibattito della Democrazia Cristiana
O il processo di Catanzaro oppure se pensiamo al discorso dell'approfondimento perché noi diciamo anche approfondimento della notizia Sergio ricordava benissimo oggi imperversa questo stile così detto televisivo per cui bisogna fare tutto molto celermente molto per frammenti molto per ritmo
Ma invece ho visto questa è stata una trasmissione quella sulla guerra civile spagnola
Era una trasmissione anche lunga e molte puntate tutta fatta di documenti che era veramente approfondimento di un fatto purtroppo sempre relegata in ore di minore ascolto
Ecco allora che cosa voglio dire io sono molto d'accordo con tutti quei compagni che denunciano
La lottizzazione i danni il cancro della lottizzazione
Però credo che oltre a questo vadano visti questi aspetti
Di più profondo significato culturale perché Sergio ricordava appunto il periodo in cui si andava a guardare i minuti che venivano dati alla DC o ad altri partiti ma io non credo che la soluzione dei problemi sia come dire in una lottizzazione più democratico più pluralistica
Magari dando più spazio anche al Partito comunista o altre forze
Di sinistra il problema di fondo è trasformare radicalmente la televisione fare della televisione uno strumento davvero e fino in fondo al servizio dei cittadini di tutti i cittadini