Critica e militanti

Buongiorno da critica militante il primo dell'anno poco dopo aver compiuto novant'anni
è morto Ruggero Savinio come il padre Alberto e come lo zio Giorgio de Chirico era pittore e scrittore ma i suoi quadri per usare una sua espressione si collocano dalla parte dell'ombra le figure
Riemergono cioè spesso tremolanti opache contraddicendo il culto familiare per la linea netta e anti impressionista le pagine di Ruggiero invece somigliano molto alle pagine di Alberto suggerendo
Una continuità naturale simile a quella osservata da Savinio senior tra Luigi Pirandello il figlio Stefano
Sono scritti per così dire a tecnica mista alternano autobiografia di variazioni hanno la grazia trascurata di un discorso orale
Anche i temi rimangono gli stessi il pudore la vergogna la malattia e l'arte la famiglia e la superstizione
Il gusto del gioco etimologico del sigillo sapienziale dell'amento turistico magari malgrado i tentativi di smarcarsi e né di smarcarsi da un'ironia che rischia di diventare diceva Ruggiero il contrario della meraviglia
Per quanto timida o malinconica e segreta
Certo la felicità una vasta riserva di felicità
Deve essere stata una delle più sicure eredità di Alberto Savinio che era insieme un eterno adolescente un pater familias affettuoso sempre pronto a incoraggiare i talenti
Dei suoi bambini dai nomi Arioste rischi di Ruggero ragazzo diceva ad esempio che disegnava come il grande pittore Pincio e ben deciso a considerarli fin da subito creature autonome dalla tua presenza ho imparato la sfiducia verso le certezze troppo assistite dalla forza scritto Ruggero del padre
Quindi è stato relativamente facile rifiutare una lotta edipica condotta su un ring dove si muovono mere silhouette mondane
Del resto Ruggero Savinio apparteneva a una generazione troppo giovane per la resistenza è troppo è troppo vecchia per il sessantotto quindi cresciuta in tempo perfetto perseguire anziché la monumentale Clio una trasversale soffusa melodia interna avanti alle ombre augustee dei Dioscuri cioè dello zio del padre l'erede ha compreso così
Che la sua minorità protratta poteva scioglierlo dalla prigione della storia e perfino dell'identità dell'opera favorendo l'abbandona una pratica una ricerca priva di intenzioni e quindi di falsi scopi
Esita estremo del dilettantismo Savignano potremmo dire la cui suprema civiltà coincide appunto con l'assenza di scoppi ma norme di inquietudini ciò che lo spinge a operare dice Ruggiero in un'autobiografia in terza persona cito è il desiderio di sgombrare il campo dalle incombenze per poter tornare a uno stato di quiete
Insomma lavora per potersi riposare dopo la sua aspirazione l'omeostasi che nel linguaggio biologico indica l'equilibrio di un organismo
A volte nei libri di Alberto Savinio fa capolino il piccolo Ruggero mentre disegna gioca con gli animali fabbrica musiche rudimentali o scopre gli inganni degli adulti che pubblicano per lui versioni purgato dei classici
Ma qui la pagina di Alberto che vorrei citare il finale della variante di casa la vita cioè di quel racconto Casa la vita della raccolta omonima
In cui il critico Giacomo Debenedetti vide una versione per così dire astratta del celebre racconto una giornata di Luigi Pirandello cioè la vita intera di un uomo a passo accelerato
Nella variante l'alter-ego di Alberto Aniceto fugge da questa casa allegorica e si ritrova a navigare in un mare buio
E la nave della morte sul mare dell'eternità scrive Savinio senior che importa nella casa la vita il passaggio degli inquilini non si arresta
E mentre Aniceto esce dalla porta creduta del giardino Ruggiero continuazione fisica di Aniceto
Entra nella casa sicuro di sé lo sguardo diritto e comincia a esplorare le Camere illuminati deserte per le quali rimangono i segni di caldi
Palpitanti degli inquilini che sono appena usciti
Viva il principe Ruggiero cari sentirci venerdì prossimo