Speciale Giustizia

Una sera tutti a Lorena Durso benvenuti all'ascolto dello Speciale giustizia anche questa sera vogliamo soffermarci ancora sul tema carcere e esecuzione penale lo facciamo proponendovi la prima parte del convegno che si è tenuto a Roma il dodici giugno
Scorso presso la sala dell'Istituto di Santa Maria in Aquiro presso il senato
Della Repubblica convegno dal titolo forme e scopi della pena legale crisi o palingenesi nel corso dell'incontro è stato presentato il volume della professor Giovanni Fiandaca dal titolo punizione una volume di cui abbiamo parlato al lungo nel corso di quest'ultimo hanno da radio radicale
Se negli ultimi decenni è questo l'assunto del libro del professor Fiandaca ha prevalso una tendenza antiautoritaria e anti repressiva incline a contestarne
L'utilità anche in campo educativo le forti ventate di populismo politico della nostra contemporaneità hanno alimentato pulsioni collettive favorevoli a una concezione emotiva
Della punizione come vendetta pubblica ciò in totale contraddizione con quella crisi della pena che i giuristi non si stancano di denunciare e con quella finalità educativa che ne connota la la visione costituzionale
Mi hanno preso parte alla dibattito che sentiremo stasera Anna Rossomando
Dice Presidente del senato del partito democratico o Bruno botta magnifico rettore di UNITELMA sapienza e ha introdurre coordinare i lavori c'era il professor Vincenzo Mongiello professore ordinario di diritto penale a Omnitel ma sapienza sono intervenuti né Stefano Anastasia professore associato di Filosofia del diritto a UNITELMA sapienza e come sapete
Garante per i detenuti della regione Lazio l'avvocata Irma Contini componente del collegio del garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale il professor Vittorio Manes professore ordinario di diritto penale all'Università di Bologna
E ancora il ricco Mezzetti professore ordinario di diritto penale all'Università di Roma Tre il professor Adolfo Scalfati professore ordinario di diritto processuale penale
All'università di Roma Tor Vergata e presidente dell'Associazione tra gli studiosi del processo penale
E poi c'è stato l'intervento conclusivo dell'autore del volume il professor Giovanni Fiandaca che è professore emerito di diritto penale
Sentiamo dunque la prima parte
Di questo dibattito la seconda parte la sentiremo in una prossima puntata dello speciale giustizia con l'introduzione del professor Vincenzo Morgillo dicevamo ordinario di diritto penale a all'università UNITELMA sapienza
Oggi siamo qui riuniti per presentare anche grazie appunto l'intervento di vari autorevoli colleghi relatori un volume del professor Giovanni Fund Aka che penso sappiate
Professore emerito di diritto penale presso l'Università di Palermo il libro intitolato punizione edito dal Mulino all'inizio di quest'anno
Io darei subito la parola al magnifico rettore di UNITELMA sapienza il professor Bruno a botta sa la vice presidente del Senato Rossomando ci ha detto che arriverà fra qualche minuto però direi di cominciare i lavori dando appunto per l'indirizzo di saluto di apertura la parola al professor Botta prego
Beh così si sente
Va innanzitutto ringrazio il professor Mongiello mio così come tutta l'organizzazione
Per questa giornata perché unita alla Sapienza si muove ovviamente a trecentosessanta gradi in diverse direzioni ovviamente per far sì che si possono tutti quanti crescere insieme io sono diventato rettore qualche mese fa son solo dalla Sapienza una vita ovviamente siccome avevano pensato di farmi fare questa esperienza
Ho iniziato incontrando delle versioni di altissima qualità e ho avuto la fortuna di poter partecipare a tanti eventi ovviamente la presentazione di un libro sempre qualche cosa di interessante voglio dire che io sono un chimico che si occupa di antitumorali tanto per far capire abbastanza lontano ma quello che fanno i nostri colleghi giuristi e economisti
Però io sono un grande curioso che è stata la fortuna voglio dire o in qualche modo la fine in forza della mia vita
E perciò sono attratto da ciò che conosco meno da ciò che conosco poco e sono tratto ovviamente da ciò che mi viene in qualche modo presentato
Non ho letto il libro mi è stato presentato in grandi linee ma sicuramente lo leggerò perché sono stati incuriositi innanzitutto
Sono stati in Commissione del curriculum ed essenzialmente dall'esperienza personale dal fatto benché l'autore questo rapporto con i detenuti
E devo dire che questo mi fa ripercorrere alcuni passaggi della vita voglio dire perché in alcuni momenti per così come mi è stato presentato il limbo cornuto ore fa riferimento e fa quasi
Domanda se stesso voglio dire per quello che riguarda la cosiddetta pena per come ci si dovrebbe comportare del che cosa potrebbero essere gli effetti
Le carceri e fa tutto un'analisi critica ad una serie di situazioni che condivido appieno perché ripercorre un momento con la la mia vita ripercorro la mia vita perché per anni mi sono occupato voglio dire
Non tanto giovane comunque quando scoppio la i DS così come quando ci fu il caso cominciavano la tossicodipendenza nel in maniera molto intensa
Uno si accorgeva del problema nel momento in cui il problema ce l'aveva dentro casa
Deterrà semplice ovviamente perché non aveva questo problema
Dettare le condizioni suggerire dire come uno si sarebbe dovuto comportare però poi improvvisamente nel momento in cui una doverosa al problema naturalmente sì domando se stesso che cosa può fare e questa è la stessa cosa per quanto riguarda la questione della della detenzione moglie di naturalmente senza entrare nel dettaglio torno a dire perché non lo metto in marmo
Dato uno sguardo sempre perché la mia curiosità mi porta a guardare
Perché è naturale che la prima cosa che ne vogliamo quando quando qualche cosa ci viene fatta viene fatta da una persona cara che si parla subito della questione della pena si guarda subito
Al fatto se la pena detentiva oppure può soddisfare qualche cosa noi stessi io questo non lo so ma non credo
Perché essenzialmente il dolore che non abbiamo se qualche cosa è avvenuto avvenuta noi personalmente non è semplice ho letto qualche cosa di Agnese Moro siccome ovviamente sono giovanotto mi ricordo tutto il percorso norme ricordo il rapimento e non a caso avremo una giornata proprio sul rapimento Moro anche UNITELMA sapienza e per cui si è vero che sono stati processati sono stati condannati in qualche modo Agnese Moro dice io sono uscita più o meno soddisfatto però poi mi pongo la domanda era quello che io volevo voglio dire che ci poniamo anche la domanda la pena che detentiva la pena che serve a qualche cosa davvero mi torna in mente anche un altro passaggio io son figlio sacerdote giovani ventinove trent'anni e quando si dice appunto di dovere saperlo ascoltare e dove il potere mettere qualcuno in condizione di poter capire l'errore che ha commesso
Se insomma sono parole è semplice
Dio Sole però come facciamo che cosa quali strumenti offriamo per la cosiddetta di educazione noi comuni del ma sapienza in qualche modo ci muoviamo ce l'abbiamo nelle carceri dovranno recuperare ovviamente
Ragazze e i ragazzi ma che hanno commesso
Diciamo reati così non così come quelli che sono riportati in qualche modo nell'Inter
Per cui proviamo a fare il cosiddetto uno opera di rieducazione
Ma chi rieducato
è in grado di rieducare chi insegna in grado di insegnare questo è uno dei delle domande di io mi sono posto durante la mia vita in cui ho insegnato chimica organica nei miei anni all'estero la stessa cosa
Sono io in grado di poter dare qualche cosa sono entrato di poter mettere gli studenti di in condizione di poter capire appieno quello che dico
Per cui è naturale io leggerò questo link ed è naturale che io la ringrazio tutti ringrazio perché siamo colleghi in qualche modo
Perché perché minava in modo di imparare qualche cosa e come ho detto a guidare il modo di capire
Un pochino di più quello che dovrebbe essere la cosiddetta anche l'aspetto cosiddetto rieducativo grazie di nuova generazione tutto
Ringrazio il magnifico rettore per questa parole appunto introduttive che credo che siamo il modo migliore di cominciare questo nostro in centro
Ora e nell'attesa del arrivo della vicepresidente del Senato io di rivedere anch'io qualche cenno introduttivo
Per dare un po'le linee azione fondamentale della discussione di oggi provare indicare quello che a mio avviso ho trovato di particolarmente significativo in questo volume che oggi abbiamo il piacere di presentare
Giovanni Fiandaca è chiaro che non è oggi l'occasione per ripercorrere i lineamenti di questa fulgida figura di giurista
Però ecco ci tengo anch'io a segnalare come ha fatto il rettore che nel testo secondo me trovate anche indicati i tratti essenziali di questa figura
Perché credo uno degli elementi più affascinanti di questo volume sia proprio rappresentato dai passaggi anche di tenore autobiografico e più in generale il fatto che le riflessioni scientifiche dell'autore risultano sempre intrecciate con il suo ricco percorso accademico professionale ed umano
E quindi libro pagine di questo libro restituiscono anche oltre all'immagine dello studioso costantemente dedito alla ricerca l'esponente anche della penalistica civile per così dire impegnato a far sentire la sua voce fuori anche delle mura dell'Accademia
E il giurista come dice il professor Fiandaca anche in quei Tato dal dubbio che chi studia insegna Diritto penale positivo finisca in qualche modo per legittimare il sistema dei reati e delle pene così come credo che affiori anche l'umanista a tutto tondo come si racconta nel libro professor Fiandaca da ragazzo in bilico no tra la scelta delle lettere
Della medicina in particolare psichiatria e poi optò per la Facoltà giuridica credo che però questa vocazione genetica poi l'abbia
Abbia con dotto il professor Fiandaca coltivare sempre anche la passione per saperi Esterni all'ambito giuridico in senso stretto
Poi troviamo nelle pagine finali dell'epilogo del volume anche descritta pagina mia viso bellissime proprio l'esperienza di garante
Dei diritti dei detenuti per la Sicilia e dove credo il professor Fiandaca ma ce lo dice lui stesso ecco est in questa esperienza è stato messo bruscamente di fronte alla realtà al divario
Tra le teorie professate come docente universitario la realtà empirica non senza chiaramente contraccolpi anche sul piano morale ed emotivo
Poi si staglia l'uomo anche con le inevitabili fratture a volte dolorosa della vita qui credo che professor Fiandaca nell'evocare alle pochi delle punte l'intensità espressiva che devo dire sono rare almeno nella produzione scientifica
Di genesi professorale
è un libro e in questo senso vengo a anche mi lego alle collega le parole del rettore che e destinato una parte ampia i destinatari non solo a specialisti del diritto del diritto penale in particolare
Destinato agli studenti agli operatori penitenziarie magistrati legislatore ma anche al cittadino comune perché il libro è scritto in un Lessico comprensibile
Che rifugge come dice presa tenda che dal giuridiche S e quindi anche dei relativi tecnicismi
Per quanto riguarda la struttura del libro segue una direi un filo logico ineccepibile perché parte della nella prima appunto parte scusate il gioco di parole da un'analisi del fenomeno punizione
In senso a trecentosessanta gradi cioè nei vari contesti giuridico morale religioso scolastico domestico poi si focalizza sulla pena legale quella che subiamo noi appunto penalista in particolare
Come punizione istituzionalizzata e qui c'è una direi una sintesi magistrale nel ripercorre tutte le principali teorie della Prina dei vari versanti non solo appunto penalistico in senso stretto ma filosofico antropologico criminologico sociologico pedagogico questo perché corrisponde ad una convinzione profonda dell'autore che riprende anche da un criminologo scozzese Garlanda e cioè che in sostanza occorra un approccio integrato la pena
Che faccia interagire di vari saperi scientifici e quindi restituisca quella che è la politica Enzio analita della pena come come fenomeno anche la pena appunto legale
E quindi qui Fiandaca ci invita a non cadere nel ingenuo riduzionismo cioè di ricercare un significato univoco isolato al fenomeno punitivo
Occorre ricercare speso un equilibrio tra Bari anche funzioni anche nelle diverse fasi del fenomeno punitivo
E dalla difficoltà di trovare un equilibrio soddisfacente discende dice Fiandaca anche il perenne senso di
Soddisfazione del penalista
Quindi il libro tocca anche domande fondamentali perché si punisce sono le domande voglio dire basilari che si riportano anche approva e gli inizi della riflessione su queste tematiche
E oggi ce ne occupiamo in un'epoca che riconosciamo tutti di crisi della pena ma è una crisi che non è che nata oggi voglio dire affonda le sue radice
In problemi che sono ormai risalente
Quindi qui è interessante del volume quando Fiandaca analizza le varie teorie lettere classica diciamo con cui analizziamo la funzione della pena quindi la teoria retributiva le varie teorie preventive prevenzione generale prevenzione speciale
Evidenziando sia le potenzialità che il limite con riferimento alle teorie preventive e qui c'è un'apertura forte al sapere empirico criminologico perché preso Fiandaca ci evidenzia come mancano dei riscontri certi univoci circa la capacità preventiva della pena e spesso ci si accontenta di supposizioni di senso comune
La seconda parte che dedicata alla pena nell'orizzonte della giustizia penale contemporanea qui Fiandaca dedica una grande attenzione alla finalità rieducativa della pena a cui la Costituzione come sappiamo attribuisce una priorità
Sul piano assiologica
E e qui da secondo me interessante che Fiona che evidenzi la sotto perché il costituente ha scelto la finalità rieducativa della pena perché enunciato solo questa finalità non perde
Prendere posizione a favore dell'uno dell'altra teoria scientifica ma perché questa teoria
è coerente proiezione sul versante specifico dei delitti e delle pene della più generale ispirazione personalistica solidaristica che connota l'intero sistema costituzionale cito testualmente
Un passo del libro
E quindi come intendere la rieducazione qui ci dà un'indicazione chiara il professor Fiandaca cioè non deve essere ovviamente intesa come una intento di far convertire una conversione interiore del detenuto o del del condannato ma con un'offerta una forma di ausilio e di di forme di ausilio di opportunità al condannato affinché posso avere un'altra chance chance appunto che lo separino dalla precedente scelta per il reato
E quindi questo implica anche la rinuncia a qualunque imposizione qua ti IVA questo ormai un punto fermo nella riflessione penalistica chiaro poi ci sono gli autori dei reati economici non possiamo pensare di questo caso di ricorrere a dei trattamenti che puntino a eliminare i deficit di socializzazione perché sono grata di soggetti magari già ben integrate e quindi qui la educazione si colora di un significato più ampio e cioè come acquisizione da parte del condannato di una disposizione comportamentale incline al rispetto della legalità esteriore
Oggi è diffusa la consapevolezza ma anche qui non è una acquisizione recente lo evidenzia anche il professor Fiandaca già dei primi dell'Ottocento abbiamo brani scritti che sostengono l'incapacità del carcere così come lo conosciamo
Oggi la situazione è un po'migliorata sicuramente rispetto decenne secoli passate
E con c'è una forte con sapienza dell'incapacità del carcere così come di rispondere a questa finalità rieducativa della pena
E sicuramente il pretore Laganà tratto conferma dalla sua esperienza di garante
Perché il paradosso che noi conosciamo è qui
Ci troviamo ad affrontare come penalisti anche accademici
E che da un lato viene denunciata la crisi della pena in parla della pena carceraria però vediamo con e questa pena carceraria in tempi di populismo politico che sfocia anche in un populismo penale e non tende a recedere sopravvive tende anzi ad espandersi
E qui vorrei evidenziare in questa appunto mia breve premessa anche un paradosso che stiamo vivendo in questi in questi anni abbiamo puntato molto su delle misure sanzione alternativa al carcere
E però quello che vediamo che se queste sanzioni oggi vengono utilizzate queste misure alternative c'è un numero le statistiche parla di novanta mila soggetti novanta mila persone
A cui sono state applicate misure alternative ecco questo aumento delle misurata e non sta determinando un decremento nell'utilizzo della pena carceraria
Cioè aumento no contemporaneamente infatti abbiamo oggi di nuovo dei tassi elevati di carceri zonazione un sovraffollamento
Si aggiunge anche una quota di persone che sanno in una sorta di limbo quindi abbiamo novanta mila persone a cui si aprivano misure open alternative sessanta mila che passa detenuti altri novanta mila soggetti che sono i così detti liberi sospese
Cioè soggetti che hanno subito un appello una condanna a una pena sotto un certo livello e che attendono le decisioni del magistrato di sorveglianza senza passare per il carcere come oggi preveda normativo novanta mila persone che attendono un loro destino
Quindi anche un grave tasso di in effettivi tra questa è la ragione della crisi che noi avvertiamo profondamente e questa sensazione di crisi della giustizia penale tradizionale ci porta a vedere a ricercare nuove frontiere
è una delle frontiere che oggi è più a più attira l'attenzione degli studiosi ma anche delle disegnatore è la giustizia riparativa questo è un altro tema fondamentale trattato nel volume
Giustizia riparativa sapete che legislatore la riforma carta del decreto legislativo centocinquantaquattro due mila ventidue ha previsto dei a regolamentato modo organico questi nuovi strumenti in particolare la mediazione come strumento di giustizia riparativa che e qui il professore evidenzia anche le diverse concezioni di riparazione una riparazione più materiale risarcimento
Appunto eliminazione delle conseguenze dannose reato ma una Restaurant di Justice l'accezione
Magari anglosassone l'idea che appunto la giustizia debba servire a fare incontrare l'autore del reato la vittima allora
Recuperare un rapporto a superare le ferite determinate la frattura determinata al reato ecco qui la posizione presa dal Fiandaca è improntata direi non ad uno scetticismo aprioristico non ho un pessimismo radicale ma direi è improntata a una catena cautela problema Tizzano
Che io sento di condividere l'abbiamo parlato varie volte il prezzo cioè mi pare che questo approccio sia un un approccio realistico nella misura in cui non nega le potenzialità dalla giustizia riparativa ma evita anche in questo caso quella tendenza a coltivare magari delle illusioni di panacea di le formule magiche risolutive di strumenti alternativi risolutivi che poi magari rischiano di rimanere deluse anche perché non vengono affrontati i nodi della novità
Che ci si profila dinanzi
E quindi qui c'è per esempio delle pagine a mio avviso utile se mi avvio a concludere questa mia introduzione in cui tant'è che credo è stato tra i pochi ad evidenziare sin da subito il problema di rendere conciliabile come rendere conciliabile la giustizia riparativa con la finalità rieducativa dalla pena non è affatto scontato questo dato
E chiaro e ne potremmo dire il soggetto che eri pare si riconcilia qualche modo seria e dura ma non tutti si trova nelle condizioni di essere avviati allo stesso modo a questi percorsi cioè penso soprattutto a chi oggi popola le gli istituti penitenziari
Cioè sono quelle le persone più
Diciamo che si si può profilare si può immaginare o l'avvio ad un percorso di giustizia riparativa molti casi e lecito nutrire dei dubbi
E quindi agenzia riparativa non deve diventare un alibi per legittimare come dire la disattenzione proprio a coltivare politica di rieducazione
Ecco qui concludo dicendo che a mio avviso Fiandaca c'è un aspetto che è molto importante che il metodo che Luís
Utilizza nell'affrontare questioni così delicate così diciamo fondanti proprio del del del sistema penale no come il la giustificazione e la pena le modalità di pena più adeguata anche alle finalità costituzionale direi che è un metodo di realismo critico
C'è in questo metodo metodo che ci mette al riparo da un pericolo sempre incombente nella scienza penale e cioè in forte divario rischio di un divario appunto tra l'idee professate e la realtà quindi il rischio di cadere un idealismo è un realismo critico che però al contempo non sfocia in un eccesso di realismo che magari rischia di degenerare in nichilismo cioè in sostanza non credere in nulla ecco c'è un bilanciamento tra l'approccio che guarda la realtà ma anche voglio dire la fiducia che si possano migliorare ecco io questo devo dire la verità l'ho colto
In maniera in maniera chiara nelle pagine di questo volume quindi voi capirete perché oggi sono lieto di poter credo che dare l'opportunità a tutti voi di ascoltare tramite le parole dei autorevoli relatori che interverranno anche diciamo loro considerazioni sulle tesi che sono sviluppate nel volto
Bene io vi ringrazio per aver ascoltato appunto questa mia premessa introduttiva e seguendo l'ordine degli interventi direi a questo punto nell'attesa appunto di rivela presidente Rossomando di partire con il reato grazie
Grazie
Bene allora io seguire quest'ordine diciamo potremmo seguire l'ordine alfabetico però il professor Mezzetti credo abbia anche un problema personale io lo ringrazio per aver nonostante questo lo è oggi
Voluto onorare l'impegno preso essere qui con noi e quindi io darei se siete d'accordo subito la parola al professor Mezzetti per il suo intervento e poi dopo seguiremo l'ordine gli altri Renato grazie
Grazie a Vincenzo
Ricordo presso l'ordine o penale a Roma
Grazie Vincenzo io
Intanto ti ringrazio per l'invito che mai fatto
Questo anche diciamo cornice prestigiosa di presentare un volume
Che
Secondo me alla sua importanza perché rimette al centro di tutto il dibattito il problema
Non solo della pena dal punto di vista penalistico
E quindi da questo punto di vista tutti dobbiamo essere grati a a Giovanni Fiandaca aver richiamato l'attenzione di tutti noi su questo profilo
Mi scuso con gli altri relatori per aver voluto prendere la parola per primo ma un problema personale purtroppo non non mi consente di trattenermi e inizio proprio dal titolo di questo volume punizione rete poi anche sul piano grafico declinato in un certo modo sottrarre su tre
Su tre ricche come se già
Dal punto di vista plastico sì volesse in qualche misura far capire che il problema un problema Luli dimensionale
Perché dico questo perché nelle parti iniziale del volume Giovanni Fiandaca
Fa una
Affermazione che sembra quasi un una riflessione con se stesso
Dice dopo aver percorso tanti anni da
Accademico da scienziato del diritto penale
Ho ritrovato una necessità di
Ripete dalle fondamenta tutto il ius puniendi tutto il sistema penale
Perché questo tipo di riflessione ulteriore come se adesso guardasse le stesse cose che aveva studiato per tanti anni
Gli derivasse da un nuovo Prisma rispetto al quale lui guardare con rinnovata attenzione al problema che era quello della sua esperienza di garante per i detenuti peraltro in una area geografica molto problematica peraltro come sapete il problema
Scarcerato in Italia
A parte le pronunce su cui forse
Vittorio Manes potrà intatte del mio più e meglio di me del restituzioni europee sovranazionali hanno richiamato l'attenzione anche rispetto allo stato del sistema carcerario italiano su questo
Naturalmente in più punti il volume di Giovanni Fiandaca richiama anche con dati
Che gli derivano dalla sua esperienza
Di garante di rivisitare tutto il sistema punitivo guardandolo dal punto di vista della sua effettiva applicazione
Fin dall'inizio cioè il volume mette in risalto questo tema cioè
C'è un profilo relativo alla analisi teorica
Potremmo dire quasi scientifica del problema
Che non nasce
Solo e non nasce per primo sul versante prettamente penalisti come è già stato richiamato dal collega Vincenzo Mongiello ma che Luís intravede ai primordi quasi della civiltà e della speculazione scientifica
Tanto che
Già nelle pagine e che dedica l'introduzione del volume fa una specie di confessione dice io
Sono un giurista che si è affermato come docente di diritto penale
Ma che ha avuto sempre la tentazione in tutta la sua carriera di andare a guardare oltre l'orticello del diritto penale per interessarmi anche dell'interazione che il sistema penale a rispetto alle questioni giusti lo so sì che sociale sociali sociologiche
Direi anche psichiatriche e quindi sostanzialmente dice questo tema mi ha consentito di avviarmi per i sentieri che mi sono più congeniali quelli che sono più congeniale alla mia
Un modo di vedere il diritto penale quindi di rivedere tutto il sistema penale che riguarda sostanzialmente poi il punto di vista terminale cioè di qual è la sanzione tipica che deriva dall'applicazione delle disposizioni ma attraverso un excursus che mi possa consentire un approccio direi multidisciplinare quindi lì la premessa di tutto il suo ragionamento è che questo è un tema che non può che essere affrontato sul piano molti disciplinare quindi da questo punto di vista forse dopo questa candidatura sarà sbagliata ma è lo vista così
L'utilizzazione di un termine che apparentemente è un termine più generico ma che invece lui utilizza per dire non siamo in questo frangente in questo passaggio storico solo a parlare della pena intese in senso tecnico per come la pedoni per
Visti parlo di punizione e qui richiamo il passaggio che giustamente enfatizzava collega Morgillo per cui tutta una prima parte molto interessante da dire che con una serie una sequenza di suggestioni che passano dal diritto inteso in senso stretto alla sociologia alla psicologia criminale alla psichiatria forense si potrebbe dire a tutta una serie di altre scienze e a un certo punto anche al sistema scolastico
Declina tutto una serie di possibili accezioni del termine punizione da distinguere concettualmente anche sul piano contenutistico dal termine invece tecnico a cui siamo abituati noi penalisti di pena
E lo fa attraverso un excursus anche storico molto complesso e direi molto
Serrato perché nel giro di poche pagine riesce a diciamo così a far sì che vi sia una sorta di progressione nello sviluppo
Che il concetto di punizione da un certo punto è stato interdisciplinari di pena avuto nel pensiero giusti lo so fine qui mi pare di cogliere la prima suggestione perché questo libro a me è piaciuto molto per le suggestioni per i motivi di riflessione che in continuazione
Rivolge al lettore
E cioè che la sensazione sia questa che lungi dal considerare che il concetto di pena intesi in senso tecnico addirittura anche intenso
Diciamo legislativo legale possano derivare da una riflessione tutta interna al dibattito penalistico
Invece mi pare di aver colto che la si fa ritmi nascere lo si fa in qualche modo risalire al dibattito scientifico di tipo giusti ma nemmeno giusto probabilmente anche puramente filosofico
E a un certo punto del suo sviluppo argomentativo
Fiandaca diceva insomma da un certo punto di vista la questione relativa a una dicotomia che ha sempre affannato tutti quanti i penalisti cioè quella di intendere le funzioni della pena da tutti sta preventivo piuttosto che repressivo retributivo
In qualche misura aveva già impegnato i filosofi greci dell'antichità perché riesce in qualche misura mettere in non dico in contrapposizione ma insomma in una posizione diciamo dialettica l'iniziale riflessione di Platone delli suoi dialoghi con consolidati da una parte del sistema presenzialista regola l'altro
Mettendo in luce come da una parte si cerca immediatamente di mettere in luce come la funzione della punizione sia quella di tipo preventivo mentre dall'altra parte dopo una certa riflessione ci si sposta invece sul piano puramente repressivo è questo dialogo continuo tra prevenzione
E repressione cadenza tutta una serie di passaggi del libro che in qualche modo danno un significato a tutto un dibattito filosofico che si è sviluppato in seguito e mi piace su questo sviluppo che lui da in tutta la prima parte del volume molto interessante devo dire perché
è un volume che richiama l'attenzione non non solo dal punto di vista dello specialista del diritto penale ma del dello studioso in genere
Ma senza però scadere in una attività che possa essere così generica perché in realtà i passaggi sono passaggi serrati ma puntuali
Procedendo con queste suggestioni io
Ho segnato alcuni passaggi che mi sono assembrati veramente significativi per far comprendere anche come l'approccio progressivo che Fiandaca dal termine e alla Concetta la nozione di punizione
Correlata a quella di pena che invece è più propriamente una nozione familiare al penalista
L'età un prima di tutto un concetto di tipo filosofico e quindi ritorna al tema della dicotomia prevenzione e repressione
Poi
C'è un'immagine che mi ha colpito che subito dopo sottolinea questo suo excursus iniziale
Cioè fa riferimento al Panopticon di De Jeremy Bentham e alla all'immagine del carcere perché collega il problema della pena della punizione al luogo dove questa sanzione viene scontata
Come un sistema ripetendo appunto le parole di Bentham ma a struttura cosiddetta circolare
E cioè una struttura nella quale tutti i detenuti sono anche sul piano sociale osservati dall'esterno dal sorvegliante diciamo così
E senza però avere la possibilità coloro che subiscono questa punizione inteso in senso lato ho appena in senso stretto invece di avere la possibilità a reciproca di poter loro controllare invece il sorvegliante che da un qualche punto di vista a questa specie di occhio orwelliano verrebbe da dire cioè di osservatore costante puntiglioso che dà l'idea proprio della del soggetto che non dico sta in una posizione di finché tormenta in qualche modo il soggetto che sottopassa la polizia ma che comunque anche dal punto di vista dell'osservazione dei suoi minimi movimenti lo lo tiene sotto strettissima e continua sorveglianza
E l'aveva pure richiamato nella sua efficace densa introduzione il professor Mongiello passa poi ad un'altra suggestione che mi ha colpito fa riferimento questa volta l'opera di deride Garland appena e società moderna e qui da una definizione dello sviluppo ulteriore che sempre occorre cercare di rintracciare dal concetto di pena sul piano tecnico certo di punizione sul piano invece chiamiamolo così filosofiche sociologico come istituzione sociale complessa questo la definizione di Garland
Complessa a tal punto da apparire Poli dimensionale
E qui
Questo passaggio io l'ho trovato fondamentale perché
Sul punto Giovanni Fiandaca dice
Lo sviluppo concettuale che ha avuto il tema della pena e della punizione non ha consentito di arrivare ad una risultato che dia una certa qui scienza dal punto di vista della dibattito anche della tensione che sia sulla decifrazione di questo tipo di di concetto per cui sostanzialmente e io non posso che essere d'accordo con lui dice si è sedimentata nel tempo una sorta di posizionamento quasi
Potremmo dire di sintesi per cui la pena in particolare ma dove appena senso tecnico per come questa viene ricostruita dal punto di vista dell'approccio giusti lo so fico da cui deriva il concetto
Non può che essere intesa vista questa tensione continua tra questi due poli in cui si dibatte il concetto di pena prevenzione retribuzione in una dinamica assolutamente polifunzionale
E da questo punto di vista mi piace fare un parallelo con una posizione che aveva preso il mio diciamo antico maestro professor Vassalli il quale aveva sulla pena l'intesa in senso tecnico questa volta una cosiddetta visione che Dio definire il sincretismo dica
In una nota prolusione quella che aveva dettato dalla cattedra di diritto penale dell'Università della Sapienza di Roma nel mille centosessanta quando era stato chiamato dall'Università di Napoli
Perché doveva succedere al suo stesso maestro Delitala che dopo un solo anno alla Sapienza ha pensato bene di ritornare a Milano e lui aveva ripreso il posto
Ha preso il posto alla Sapienza di Delitala in una importante produzione che ricordo aveva il nome di funzioni e insufficienze della pena del mille novecentosessanta
Proprio in quella circostanza sul piano questa volta invece puramente tecnico Vassalli
Utilizza il concetto di penna intese in senso Sintra distico per dare una sorta di lettura complessiva di tutto il sistema penale
Non solo quello prettamente o esclusivamente relativo alle sanzioni ma proprio anche dal punto di vista delle comminatoria di tali di carattere generale delle previsioni di legge delle cause di non punibilità i tutta una serie di istituti che in qualche misura influiscono sulla infezione già in astratto della pena sulla pensabili ITA della impossibile erogazione della pena e lei declina seconda delle loro specifiche finalità
In un senso o nell'altro arrivando a concludere che la pena ha una funzione politica e aziona le perché a seconda del tipo di istituto rispetto al quale noi guardiamo il problema lo possiamo ricostruirne la finalità in un senso o nell'altro in maniera diversificata e qui mi pare mi sembra di poter collegare sia pure di una diciamo Rizzo molte più vasto con in cui si pone Fiandaca che effettivamente c'è un certo rendimento superiore nella Polimeri solarità della pena rispetto alle teorie chiamiamole pure a quelle comunque che in qualche misura guardano all'uno o all'altro soltanto delle funzioni classiche a cui vengono che vengono attribuite
Di qui
Il riferimento alla tema già toccato dal collega Mongiello della dimensione costituzionale allora della pena
Qui ci sono delle pagine molto intense che Fiandaca dedica al significato recondito del terzo comma dell'articolo ventisette dalla Costituzione
E rispetto a questo tema io ho individuato un punto che a me sembra nevralgico
E che in qualche misura ci riporta cura l'attualità perché nei vari passaggi molto significativi consequenziali tra di loro
Se andate a un dato momento
A un passaggio che per me rimane cruciale cioè fa riferimento alla questione che la nozione di pena che si ricava in termini generali dal terzo comma dell'articolo ventisette va circoscritta nella cornice del concetto che lui dice di proporzione Oddi proporzionati sa
E mi piace pensare che
Anche declinato in maniera più moderna come proporzionalità o diciamo proporzione inteso in senso lato questo tema ha formato oggetto lo dico perché c'è anche il collega Vittorio Manes che può condividere con me
La riflessione della prossima assembly diciamo scusate al prossimo convegno nazionale dei professori di diritto penale che si svolgerà a Bologna nel mese di novembre che riguarda proprio il problema
Della declinazione del profilo della proporzionalità in tutto il sistema penale
Queste riflessioni di Fiandaca mi sembrano ma adeguata e molto benda strutturata ouverture di tutto questo problema
Lui concentra l'attenzione sul tema dell'emersione del concetto di proporzionate sa dal terzo comma dell'articolo ventisette
E ma poi
Fa un altro passaggio secondo me
Significativo
Guardando il tenore della disposizione a un certo punto nell'isola un segmento
E afferma
Il profilo relativo al tema della raccordo della nozione di pena con la Costituzione con la finalità rieducativa della pena a una sua declinazione da parte del legislatore costituzionale ben precisa che una impostazione dice lui tendenziale perché di una parte della disposizione del terzo comma
Richiama giustamente all'attenzione forse in tanti anni nessuno aveva riflettuto con così con questa profondità sul profilo sul sul tema e cioè che il legislatore costituzionale dice che la pena deve tendere alla rieducazione del condannato
Quindi deve in qualche misura essere predisposta sul piano astratto per avere poi una sua concreta applicazione in un modo si potrebbe dire asintoticamente finalizzato a farsi che Possa essere rieducativa ma che questa è una sorta di aspirazione che in qualche misura da tutto il sistema
Della penalità può sul piano della sua approccio costituzionale può essere desunto ma che non è un approdo definitivo perché effettivamente poiché declina tutto una serie di notevoli difficoltà che in concreto e qui c'è il passaggio dal dal piano della previsione astratta dal piano della speculazione intellettuale a quello dell'applicazione pratica in cui giustamente diciamo la mia esperienza di
Garante per i diritti detenuti ma ha fatto vedere tutti questi problemi sul piano della loro concreta applicazione
E quindi sul tradimento che il lo stesso dettato costituzionale ha avuto dal punto di vista dell'applicazione in concreto della rieducazione del condannato che sconta una suo notevole deficit dal punto di vista proprio delle strutture di applicazione della pena che non consentono di approdare ad un livello ad un Ivo che sia dignitoso sul piano della recupero del condannato di una sua risocializzazione di una suo
Recupero dal punto di vista sociale
E qui
Procediamo di nuovo per ulteriori
Il suggestioni richiama la figura l'opera di Émile Durkheim
Che scrive una serie di tutti quanti puntualmente citati da Giovanni Fiandaca di scritti a cavallo tra l'Ottocento e Novecento posizionati storicamente dal mille ottocentonovantacinque mille novecentoquattro
In cui sembra che Durkheim cominci a sviluppare un concetto di prevenzione che sia non solo
Relativo alla prevenzione generale ma che nello quarti dal punto di vista della prevenzione generale positiva
Cercano di distinguerlo invece dalla sua declinazione in termini di
Prevenzione generale negativa
E qui
La prevenzione generale positiva deve svolgere una funzione che ha un preciso scopo di orientamento pedagogico e socioculturale
Qui recupera proprio in pieno il pensiero di Tulkarem ma
Qual è il passaggio il terrore che occorre però avere un approccio relativistico al problema perché tutti questi profili di carattere teorico scontano il loro staticità in momenti in cui specialmente si rispetto al sistema italiano non consentono in concreto il raggiungimento di quegli scopi che il giudice il il
Legislatore costituzionale si era prefissato perché ci sono delle difficoltà delle delle problematiche appunti stavo strutturale verrebbe da dire Nappi di
Deficit strutturale dei luoghi in cui
La pena che era scontata tanto che dice giustamente forse sarebbe il caso che la prevenzione non Possa in qualche misura essere ricondotta alla restrizione fisico spaziale del carcere ma debba trovare una sua sfogo in tutta una serie di sanzioni Xstrata trattamentali cioè che consentano da fin dall'inizio un recupero del soggetto anche dal punto di vista fisico della sua libertà di movimento
Tanto più che il lo stato del sistema calcio italiano non consente delle previsioni diverse da queste
Ancora e questa era stato pure richiamato nella intervento da dal collega Mongiello
Occorre relativizzare pure la funzione dal vera rispetto al tipo di destinatario una cosa ci sono i delinquenti comuni che sono molto inclini alla recidiva
Altro il trattamento sanzionatorio che occorre riservare ad esempio a tutta la categoria dei crimini dei colletti bianchi e qui
Mi piace ricordare pure una nota riflessione criminogene fece tempo fa Sutherland nel
Cercare in qualche misura di dare una connotazione ai criminali cosiddetti
Del tuo dei colletti bianchi che quasi sempre si tratta sono dei soggetti delinquenti primari già socializzate anzi fortemente sulla digitalizzate rispetto ai quali
Il paradigma della cosiddetta risocializzazione recupero sociale diventa qualche cosa talvolta anche di difficilmente spendi
Quindi da questo punto di vista
La parte diciamo centrale di tutto il volume qui mi avvio cura la conclusione del mio intervento
Si apre con quello che lo stesso Giovanni Fiandaca chiama il cahier de doléances
Ampia cahier de doléances che fa riferimento a tutta una serie di profili problematici di questa situazione diciamo così delle finalità della pena che però si scontrano con le le le la dura realtà del trattamento sanzionatorio per come in concreto viene applicato
E allora è come se ci fosse una specie di scontro immanente tra due ordinamenti uno formale che prevede tutta una serie di garanzia che si scontra invece con uno materiale che che richiama l'attenzione tutti quanti i tempi alla dura realtà della possibilità in concreto di far scontare la pena in un modo tale però da recuperare il soggetto che la sta scontando perché possa essere di socializzare
E qui si fa riferimento ad un sistema informale che a un funzionamento dice giustamente già recando avrà fatto di negoziazioni di
Compromessi di tutta una serie di
Forme di accomodamento costante che devono in qualche misura trovare la giusta dimensione tra la lo sviluppo teorico del del problema e la sua applicazione in concreto
E questo fa riferimento in un'altra immagine molto significative ma colpita ad un passaggio di e la riflessione di fuoco quando questi parla di una specie di camera oscura della legalità
Cioè di una previsione della legalità che che consente una serie di disquisizioni sul concetto di pena che però poi dopo si scontra con la dura realtà nel sistema con cui in concreto la pena viene applicata e qui questa anche una profilo molto interessante che sviluppa nel volume Giovanni
Un è un tema che mi ha molto interessato perché non è il solo un tema criminologico ne parli parla anche temi proprio puramente psichiatrici cioè lui fa riferimento a un certo punto al concetto di cosiddetto contagio criminale cioè al fatto che coloro che scontano la pena in quelle condizioni
Non solo non possano essere riso socializzate ma scontano invece un tale deficit per cui in concreto la pena diventa dei socializzante e da questo punto di vista io
Se posso insistere sul punto direi che questo aspetto che socializzante dato anche dal sistema
Ancora presente nel del codice penale italiano del doppio binario che prevede l'accumulo delle Sant'nelle pene criminali intese in senso stretto con le misure di sicurezza e in cui la misura di sicurezza non precede ma invece segue l'applicazione della pena che a sua volta una sua precisa è una sua forse devastante capacità di dei socializzare
E di allontanare il condannato dalla dalla realtà sociale tanto più che quando interviene poi a posteriori
La misura di sicurezza in termini pedagogici e curativi forse troppo tardi perché il soggetto è stato irrimediabilmente dei socializzate quindi non si riesce più
Apre a recuperarlo in in questo senso queste pagine del volume sulla punizione
Di Giovanni Fiandaca io le raccomando come una riflessione molto profonda su a tutti questi temi del fallimento sostanzialmente della idea e della ideale potremmo dire della risocializzazione che in qualche misura potrebbero di spingere il dibattito verso una funzione puramente retributiva della pena e allontanarla invece da una funzione preventiva specialmente dal punto di vista della vendeva special prevenzione
E concludo
Emergono pertanto nella riflessione dell'autore due tendenze opposte
Che sembrano tratteggiare ormai
Il presente il dibattito attuale sul tema della pena della punizione
Giustamente si fa riferimento ad una carattere contingente
Che si caratterizza per una deriva puniti vista dice Giovanni Fiandaca
Che ha il suo la sua origine la sua genesi in un populismo politico così viene letteralmente definito
Che diventa un la insomma la la chiave cosiddetta del di un principio repressivo ritorsivo di tutta la dinamica del sanzioni penali
Questo tipo di deriva punitivi istante invece si contrappone ad un'altra più liberale forse più sensibile approccio al tema della pena che lui definisce come consapevolezza della necessità di
Riuscire in qualche misura ritornare al tema della pena classica con tutte le sue finalità che ci avevano consegnato i grandi filosofi del passato e collega questo tema come è stato giustamente detto non mi ripeterò alle a due possibili alternative alla pena quello appunto dell'applicazione delle misure alternative alla detenzione
Ma nel senso appunto dell'alternatività dal punto di vista della scontare la pena in termini totalmente extra morali e non solamente in termini diciamo relativamente sostitutivi questo il primo riflessione che fa
La seconda quella della giustizia riparativa in cui mi pare di aver colto una differenza c'è quella che Giovanni Fiandaca indica in una sorta di binomio che si crea tra riparazioni intese in senso stretto da contrapporre alla punizione
Da una parte è invece della restaurati di Justice cioè della giustizia riparativa dall'altra che Luís non vede come due
Facce della stessa medaglia ma come due
Versioni anche abbastanza diversificate della tentativo di conciliazione che bisogna cercare di stare tra autore del reato è vittima rispetto alla quale qualche dubbio io
Lo nutro per tutta una serie di reati che purtroppo stanno sotto gli occhi di tutti di recente mi riferisco in particolar modo a tutta la categoria dei crimini internazionali rispetto ai quali faccio fatica ad immaginare anche solo mentalmente come si possa cercare di approcciare al problema superarlo attraverso la giustizia riparativa
Vi ringrazio per l'attenzione
Grazie professor Mezzetti del queste profonde riflessioni io vorrei dire avevo ha premuto interloquire però visto che arrivata alla la vicepresidente del Senato Anna Rossomando che ringrazio ovviamente in assoluto per l'ospitalità che ci ha concesso
Per l'invito che voglio dire a può venire qui del presidente
Intanto buongiorno a tutti un grazie veramente sincero perché è una discussione di cui abbiamo un grandissimo bisogno
Adesso un po'irritualmente e devo dire che quando studiavo sui testi al professor Fiandaca mai avrei pensato di partecipare incombente il nipote in cui come dire intervenivo in questa veste quindi sono anche un po'emozionata
Mi scuso anche perché dirà veramente pochi si apre le parole perché mai stiamo votando discutendo la riforma sul piano sul premierato quindi devo proprio come si direbbe fa devo Cattafi ottant'anni inascoltato ecco detto questo però ci tenevo anche perché mi occupo di questo io sono componente della Commissione giustizia e mi sono occupata tanto insieme anche molte persone che sono qui
Presenti di questi temi allora diciamo una cosa che discutere oggi del significato della pena della sua affettività quando registriamo la drammaticità della sequenza dei numeri di suicidi in carcere
Come dire particolarmente importante ma anche diciamo così pesante cioè facciamo questa discussione perché sulla pena si discute da moltissimo tempo e insomma ed anche da diverso tempo che dopo una serie di interventi del legislatore che aveva introdotto molti automatismi del del deprecabili diciamo così nella concezione dell'esecuzione della pena
Più e la discussione che si fa da molto tempo ai la prima diciamo questione però e che imitare
Che ma io ovviamente se discutiamo
Dei suicidi e quindi del una delle principali cause il sovraffollamento con tutto quello che si porta dietro sulla questione trattamentale la carenza di struttura di personale e di risorse
E via dicendo discutiamo giustamente dell'umanità della pena del trattamento la pena che è una questione importantissima sulla quale tra l'altro sono anche state molte pronunce europee e quindi anche come dire un po'no stop and go della stessa legislazione italiana anche in relazione a queste pronunce
Europee però mi sembra che la questione diciamo anche l'approccio sì o se ho capito bene se ho colto bene da una prima lettura del libro e che si vuole andare oltre nel senso che si vuole discutere l'impostazione in modo ovviamente anche moderno attento anche aperto anche diciamo con qualche provocazione
Con qualche diciamo paragone gioco molto diciamo molto forte
Sulla stesso fondamento della pena dice sulla punizione come risposta diciamo così al reato alla alla devianza allora io
La prima cosa che mi viene in mente che evidentemente abbiamo bisogno di fare questo anche perché appunto andando dentro le carceri a vario titolo
Facendo come dire contatti Speziani chi garante o chi fa le visite come parlamentari ma
Facciamo molte chi anche professionalmente perché punto io tra l'altro sono anche un avvocato penalista
Come dire ai questo polso della situazione però appunto la questione e di affrontare una volta per tutte in un confronto molto molto aperte molto laico il fondamento della pena tra l'altro
Totalmente immerso collegato al diritto penale c'era sistema del diritto penale
Questo sia concettualmente che filosoficamente
Perché noi siamo abituati discute della pena nel momento della esecuzione della pena e dice è stato somma comunque delle innovazioni importanti ma viviamo ancora
Sulle innovazioni degli anni Settanta questo obiettivamente e anche uno dei problemi e quindi il pregio di questa
Riflessione quello di provare
A rifondare in modo sistemico il concetto di pena mettendolo anche la più in discussione come appunto e la risposta adeguata al crimine al fattore atto il concetto di punizione
Ecco io questo penso che sia un ma un atto molto coraggioso perché poi come dire alla base della progressiva disumanità azione della pena
Evidentemente c'è c'è un qualcosa che abbiamo alle spalle su un un concetto un sistema una cultura
Era forse
In questi anni c'è qualche team come dire qualche
Non dico timidezza ma insomma forse il tema non affrontare in fino in fondo queste anche forse il vero ostacolo a poter diciamo un po'travolgere quelle che poi sono cioè qual è il risultato come dire a valle di questo
E che allora poi si può dire che bisogna marcire in carcere che bisogna buttare via la chiave perché nel concetto di merci cioè un portato il discorso del perché allora
Probabilmente all'umanità della pena quando eventualmente deve essere scontata in carcere non ci possiamo arrivare se non mettiamo comiche se non ripensiamo all'impianto complessivo e quell'altra questione
Diciamo così di natura so su politica e la questione del valore simbolico che nell'era diciamo così dei populismi è come dire
Come che si dice l'elefante nel corridoio se non mi ricordo più come si dice comunque sarà comunque una cosa molto ingombra diciamo perché questa questione del del valore simbolico ma naturalmente
Sul di diritto penale impatta moltissimo impatta molto anche sullo svolgimento diciamo sull'evoluzione della politica sul piega populista perché il populismo ha bisogno di singoli ha bisogno di identificare dei nemici è ha di fronte a questioni sociali gigantesche
La risposta appunto quella del reato questo
Un passato remoto un po'timore di metterla così perché c'è un po'come dire il pregiudizio che che appartiene a una certa diciamo parte politica culturale ma il problema come dire sempre sociale però oggi credo che come dire non non non non ci possono essere nessuna obiezione a questo perché il problema e che noi abbiamo una parte consistente diciamo da
Di chi come dire
Governi della politica che non si fa assolutamente lei lo di affermarlo cioè noi abbiamo avuto delle interviste del ministro Nordio dove ha detto molto chiaramente sul foglio
Che sappiamo tutti che le pene come cito virgolette che non che la l'aumento delle pene non ha nessuna efficacia dissuasiva però la politica deve dare dei segnali
Allora cioè il questo come dire un impianto c'è penso che abbia molto a che vedere
Con con questo libro e poi altre due battute che faccio il concetto di proporzione e quindi di affettività ecco questo è un concetto che ha avuto come dire una progressione cito per tutte l'ultimo una delle ultime sentenze della Corte costituzionale quando si espresse sulla questione dell'affettività in carcere
Ha scritto una sentenza molto importante su una serie di punti uno uno di questi punti
E quanto deve essere c'è che la pena non può essere inutilmente afflittiva e questa afflittività
Ovviamente non si ferma alle porte diciamo così che già purtroppo una realtà molto diffusa cioè come dire il bagno ogni il bagno come è fatta la cella con eccetera ma addirittura
Sulla questione della affettività e si collega a un altro concetto che mi sono segnata dall'intervento che ha
Preceduto la questione del contagio criminale e quindi la socializzazione o dei socializzazione cioè queste parole la Corte costituzionale con riferimento all'affettività in carcere ha proprio voluto agganciarsi a Quetta affermando
Che mantenere l'affettività in carcere elemento di socializzazione di reinserimento appena invece la destra Cerizza azione
E come dire lo straniamento della persona andando come dire a cogliere un aspetto che non è soltanto le condizioni più strettamente materiali ma quello dell'affettività quindi non siamo diciamo così all'anno zero siamo però con molte difficoltà perché appunto la politica vive
In o una parte vive di questo e perché e molto più difficile molto più complicato mettere in discussione come dire dei modelli sociali o delle ingiustizie sociali che ovviamente per affrontarle
Devi andare come dire anche a un modello di società a un modello di sviluppo un modello di civiltà industriale e via dicendo diciamo che e più facile
Invece il diritto punto simbolico e da questo punto di vista però non siamo neanche l'anno zero perché
Obiettivamente con la riforma Cartabia se pur essendo stata approvata vivamente da una maggioranza molto molto ampia e quindi si non si è potuto fare magari più di quello che si sarebbe voluto però io credo che introdurre delle pene alternative al carcere già nel processo e sia stato sicuramente un passo avanti naturalmente il problema applicarlo
E capire come si può ovviamente incrementare
Queste sono un po'le cose così un po'di impeto sul libro che ovviamente rileggerò con me con più compra ancora più con ancora più attenzione ma credo che davvero
Convegno come oggi sia molto prezioso abbiamo bisogno di di fare questa cultura di condividerle anche proprio di offrire un pensiero alternativo
Che sta nella civiltà giuridica ovviamente cioè non non dovrebbe stare almeno alcune però almeno alcuni se presupposti il sole che parte tanti in una parte politica dovrebbe stare
Nella nella civiltà giuridica insomma quando si difende molto si vuole evocare molto un'identità europea i popoli dell'Europa io ovviamente rinuncia alle sue identità
Però penso che una le identità conquistata anche a carissimo prezzo
In Europa sia questo di questo tipo di civiltà giuridica questi progressi che sono costati sicuramente anch'anche tanto insomma qualche rivoluzione c'è stata
Di mezzo e e però siamo come dire a una curva pericolosa
Della storia insomma e quindi bisogna tenere gli occhi aperti e per l'abbiamo bisogno di fondamentali e sicuramente l'incontro di oggi c'è offrirà qualcuno io vi ringrazio scappo mi tuffo nel premierato
Grazie veramente
Beh ringrazio
Ma Presidente Rossomando che avete colto dalle sue parole
Una sensibilità non comune forse ecco nell'agone politico
Per cui il per la questione penale
Ovviamente ha detto cose dei grandi importanti come diritto penale simboli ecco viene da dire
Diritto penale simbolico fu va forte in politica perché magari avvertito come poco sto sono in realtà molto lucrativo sul piano elettoralistico
Poi c'è anche un altro spunto importante tra i tanti penso anche al discorso della pena detentiva
C'è una totale disomogeneità applicativa è una pena di fatto indeterminata dei contenuti al di là della privazione della libertà e quindi anche questo può darsi
Da penitenziaria penitenziario dal modo di concepire l'esecuzione da parte del singolo direttore veneziano e così via può cambiare anche la collettività di questa pena
E questo pure un problema e come penalizza dobbiamo porci perché abbiamo sempre consigliato l'esecuzione penale con qualcosa di distante dal nostro statuto scientifico invece lì che poi si realizza
Tutto il sistema noi si concretizzano anche le funzioni e le finalità della pena
Quindi grazie io proseguirei non so a questo punto forse come anche ordine logico io farei parlare il professor Madness perché così diciamo chiudiamo da parte dei penalisti sostanzialista e poi ci avviamo alla seconda parte della discussione con professori amici colleghi che hanno svolto sempre ruolo deve caso di l'avvocato Irma Conti degli del collega Nastasia svolgono anche la funzione di garante dei detenuti e quindi hanno anche quest'altra
Come dire proiezione
Che accoglie accomuna al professor Fiandaca almeno una parte del questa parte della l'esperienza del professor Fiandaca invece con il professor Vittorio male se continuiamo riflessione immagino di carattere più penali secondo stanziali essendo con la capacità che contraddistingue anche il collega amico Vittorio Manes come sapere professore ordinario di diritto
Penale dello Scià di Bologna e quindi a cui do la parola per il suo intervento grazie Vittorio per essere venuto oggi
Essere proprio
No sono io che ringrazio
L'amico stimatissimo collega Vincenzo Mongiello per quest'invito
Perché per me è davvero un onore prendere parte alla
Presentazione del libro di uno dei più grandi maestri del diritto penale evidente che per la nostra generazioni di studiosi che per me in particolare
è stato una figura di riferimento da sempre io ricordo
Il primo incontro con il professor Giovanni Fiandaca quando ancora per me era semplicemente una categoria dello spirito veleggiava travagli a priori Cantiani e le monadi di Leibniz
No mille novecentonovantasette in Sicilia quando fu proprio lui a
Consentirmi di pubblicare il primo lavoro sull'abuso d'ufficio alla violazione di legge nel Foro Italiano che allora nella componente penalistiche era diretto appunto da Giovanni Fiandaca
Quindi un profondo debito di gratitudine che mi lega Luís
Non solo perché è stato ed è un maestro straordinario di studi ma un maestro di impegno civile
Penso alla sua esperienza istituzionale al Consiglio superiore penso alla sua esperienza più recente come garante uno straordinario didatta e soprattutto un modello umano
Quindi è un grande onore ma anche un onere perché non è facile presentare questo libro
Anche se dico subito che questo libro che è stato già devo dire squadernato
Dai nella introduzione molto ricca del professor uno Micillo e anche nelle ulteriori riflessioni che mi hanno seguito
è un libro che affronta un tema di straordinaria complessità sfida la complessità ma lo fa con il Sir mossi in plexi che solo i maestri hanno cioè lo fa compagine
Semplici semplifica anche mai semplicistiche
Affronta un tema enormemente Complesso perché il problema della punizione il problema più intimamente politico che noi affrontiamo a che fare con la polis a che fare con la censura
Che la polis riserva a chi viola le leggi dell'ancora
Non c'è concerto più politico del punire
Ma è anche un libro estremamente concreto
Perché le riflessioni che fa Giovanni Fiandaca nonostante siano estremamente profonde diciamo così ripercorrono poi gli itinerari concettuali più Complessi
Sulle tematiche affrontate non affondano mai non si spengono mai nel deserto di ghiaccio dell'astrazione è un libro estremamente concreto si misura con dei problemi
Lo fa peraltro stimolando questo credo che sia tornerò su questo punto la cifra più importante di questo saggio
Invitando costantemente alla riflessione cioè l'itinerario che conduce Giovanni Fiandaca non è mai una destinazione raggiunta un
L'itinerario di un viandante che accompagna il lettore dotandolo di un bagaglio
Concettuale per affrontare questo problema
Parto dall'epilogo ma parto dalla fine
Perché vedete alla fine di questa sua riflessione il maestro Giovanni Fiandaca ci lascia
Con alcune considerazioni di sintesi che sembrerebbero così ondeggiare tra il disincanto e la rassegnazione invece non è così perché tutto il libro è attraversato da un afflato di ottimismo auto
Di chi alla scienza e l'esperienza dalla sua parte ma di che non abbandona mai la ragione per credere
A un mondo migliore
Parto dalla fine dall'epilogo dall'insoddisfazione che ci consegna l'autore quando
Si pone al cospetto dell'irriducibile problematico città del fenomeno punitivo con l'aggiunta peraltro del perenne sospetto che noi tutti che chiunque si occupi di diritto penale finisca poi per legittimare un sistema
Imperfetto per antonomasia
E all'incessante problematicità di una ricerca inesausta verso una legittimazione estremamente difficile da reperire
Questa inquietudine riflette del resto
Il destino della piena della sua legittimazione della sua giustificazione è una condizione perennemente in satura
Però vedete è un destino questo della punizione della pena
Le cui tribolazioni diciamo sono inversamente proporzionali alla fortuna che la pena ha avuto a tuttora e continuerà ad avere nel corso dei secoli
Potremmo dire contee o contro di te ma mai senza di te nessuna società nessun consorzio civile mai riuscita ad abbandonare questo ossessione punitiva anzi questa diciamo tensione punitiva che nel corso dei secoli è diventata un'ossessione punire una passione contemporanea hanno c'ha insegnato la Sociologia degli ultimi anni
è quasi un paradosso
Lo richiama lo stesso Fiandaca quando
Recupera alcuni passaggi di un filosofo Umberto curi
Fatichiamo a giustificare i motivi
Fatichiamo a rintracciare a monte le ragioni per cui ci ostiniamo a punire ma crediamo sistematicamente nell'ingenua convinzione che una maggior dose di penalità equivalga a una maggior livello di difesa sociale addirittura all'ingenua equazione che carcere equivalga maggiore sicurezza ciclicamente questa ossessione ritorna
E in realtà è un atto di fede nulla di più perché questa
Adesione fideistica
Ha una risposta punitiva che non sappiamo né spiegare né giustificare si può spiegare solo vedette con le quelle ragioni retributive quelle componenti espressive tipiche della retribuzione che hanno a che fare con la psicologia del profondo cioè la pena è semplicemente uno strumento di catarsi collettiva che probabilmente diventa irrinunciabile per ogni società
La piena come il diritto penale e lo sappiamo bene c'è stato ricordato anche prima noi
Viviamo in questa illusione idealizzata per cui qualsiasi irritazione non dico problema irritazione sociale possa essere controbilanciato contrastato attraverso nuove iniezioni di penalità questa illusione figlia di una duplice finzione no
Che basti introdurre una qualche norma penale per attendersi gli effetti normativamente attesi che sistematicamente non si verificano e soprattutto che l'introduzione di un qualche nuovo reato non produca degli effetti collaterali che invece sistematicamente si verificano e perché vedete non è una riflessione solo teorica quella che ha apposto in connessione sempre di più l'overdose punitiva degli ultimi cinquant'anni con gli affetti
Che dolorosamente ci ricorda l'assillante intollerabile numero di suicidi in carcere
All'espansione del diritto penale in astratto chiamiamola over criminali Session fa seguito poi una o versante Massimo un'iniezione di pene comminate in concreto a cui poi fa seguito il tasso di sovraffollamento che oggi noi conosciamo lo per fare outing
Che è tornato a livelli tre Torreggiani siamo tornati a superare sessantuno mila unità di detenuti
Più o meno come precedentemente al due mila tredici quando la Corte europea dei diritti dell'uomo non devo certo ricordato in questa sede condanno l'Italia per violazione dell'articolo tre
Di quella norma di civiltà purtroppo dimenticata tornerò su questo punto che nell'articolo tre che nella prima parte dell'articolo ventisette comma terzo della Costituzione il principio di umanità della pena stato evocato
Ora tra la vicepresidente del Senato ci tornerò
Quindi dicevo paradossalmente non sappiamo come giustificare la pena però di diamo in un'epoca di splendore della pena di splendore della prevenzione generale anzi di splendore di quella
Messaggeri a simbolica così caro ormai ai partiti politici
Fu una celebrazione quasi quotidiana delle
Capacità delle valenze simboliche della prevenzione generale e Unicredito sempre più risicato limitato faticoso alla prevenzione speciale alla finalità rieducativa
Anzi a mio avviso vedette viviamo in un'epoca in cui
Le indicazioni precettive non solo programmatiche che la nostra Costituzione offre in materia di pena
Attraversano delle fasi decisamente intermittenti
La funzione rieducativa della pena che contrassegnati secondo sentimento dell'articolo ventisette comma terzo
A diciamo
Progressivamente ha avuto una valorizzazione sempre maggiore soprattutto da parte della Corte costituzionale
I principi costituzionali hanno una perenne eccedenza assiologica no una intrinseca capacità generativa riescono a partorire sempre nuovi principi così ha fatto la finalità rieducativa partorendo la proporzione
Partorendo il principio dell'individualizzazione del trattamento sanzionatorio partorendo il principio della progressività del trattamento sanzionatorio molto ancora potrebbe ricavarsi
Anzi secondo me si potrebbe arrivare addirittura a ricavare a ricavare maestro
Un principio una presunzione di rieducabile intagliati ogni detenuto di ogni condannato che dovrebbe essere un ostacolo insuperabile dovrebbe far ritenere per esempio costituzionalmente sospetto ogni regime di ostatività
Ciascun reo
Si deve presumere come soggetto rieducabile
Perché vedete quella formulazione utilizzata dai costituenti a una formulazione che non dice le pene devono rieducare non arriva tanti non ha la perentorietà del comando
Non
Di Louis esce però neanche in una indicazione solo programmatica
Dicendo le pene tendono alla rieducazione no utilizza un sintagma molto più Complesso le tenebre tesi sono tende nere
Devono significa che quelle indicazione non è meramente programmatica mai
Vincolante precettiva e dipendere significa aderire a un paradigma di laicità della pena che non può arrivare sino a trasformarsi in una forzosa palingenesi morale del reo
Ecco perché devono tende a rieducare
Però dicevo c'è una parte a mio avviso e questa è la riflessione che vorrei provare
Con la quale vorrei provare a contribuire al dibattito così
Poderosa mente accompagnato da Giovanni Fiandaca c'è una parte della nostra Costituzione penale di questo principio così importante per la costituzione penale che è rimasta in ombra
Mi sentirei di dire che è rimasta dimenticata o forse ancora peggio che diamo quasi per scontata
Ed è la prima parte dell'articolo ventisette comma terzo
Le pene
Non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità
Quella che è l'architrave portante
Del sistema della punizione in uno stato di diritto quella che ricorda che non si può mai rispondere alla violenza
Con la violenza la brutalità con la brutalità alla crudeltà con la crudeltà
Quella che ricorda che un in una democrazia matura lo Stato deve avere sempre il coraggio di combattere il crimine con una mano legata dietro la schiena come diceva il grande presidente della corte suprema israeliano Aharon Barak questo principio di umanità
Che ricorda che lo Stato di diritto è tale solo se è capace di assoggettare se stesso ha dei limiti e il primo limite è proprio questo
Principio di umanità
Quello che stabilisce sancisce la diversità tra appena e finì in vetta
Ecco io credo che questa prima parte sia stata profondamente dimentica
Noi come penalisti mi ci metto anch'io perdono il maestro perché ormai
Non abbiamo saputo coltivare questa profonda
Densità assiologica che deriva da questo articolo anche la Corte costituzionale ha valorizzato troppo poco questo questo principio questo principio che non è certo solo delle nostre costituzioni lo sapete perché
Rientra ritorna ricorsivamente in tante carte dei diritti emendamento della costituzione americana hanno il divieto di Cleveland Avenue al pane eccellente così come il Bill of Rights così come l'articolo tre della Convenzione europea dei diritti dell'uomo ma non è un problema didascalico di capire quante carte
Diciamo riproducono questo principio è la sua essenza e l'ethos del principio quello che interessa perché ci ricorda che lo Stato pur punire ma non può mai prevaricare quel valore che non si acquista per meriti messo il Po perdere per demeriti la dignità umana allora vedete a mia
La mia sommessa impressione che questo principio sia stato ampiamente dimenticato perché nonostante anche le coraggiose decisioni della corte costituzionale tale certamente quella sull'affettività in carcere
Dove però la stessa Corte Costituzionale avrete notato non fa richiamo la prima parte dell'articolo ventisette comma terzo nonostante quel principio fosse stato invocato dal rimettente nel prospettare la questione di costituzionalità
Invocando l'articolo tre della Convenzione la violazione dell'articolo centodiciassette
Ma ci dobbiamo chiedere questo principio e davvero rispettato questo cardine di civiltà è davvero rispettato oggi imita
Le nostre condizioni attuali dei penitenziari sono tali da poter dire che noi rispettiamo il principio di umanità
Il numero di suicidi
Diciamo così il bar taglio di una campana che ci ricorda che forse in Italia abbiamo abolito la pena di morte ma di pena si muore ancora eccome
E conforme al principio di umanità in regime perennemente emergenziale dell'articolo quarantuno bis
Che ormai si traduce di fatto in una tesi artifici azione affettiva
Che si può spiegare solo in chiave di pura neutralizzazione del reo mi verrebbe da dire di film peplum di annullamento Verre
E conforme al principio di umanità volendo andare da tutt'altro settore
Questa assuefazione tutta italiana che abbiamo per pene infamanti pensate all'appena mediatica prima che sia celebrato un processo con
Devastazione gradazione ciclica dell'individuo che non sarà mai risarcito
Che è spinto ad attraversare un'autentica Carlo Cabassi una discesa agli inferi dalla quale non far mai ritorno
Anche qua poca dovesse essere assolto allora vedete questo che si sono i grandi interrogativi credo che dovrebbero per esempio spingerci a coltivare tutte le nel
Le indicazioni che ci offre Fiandaca e persino a pro seguirle
Su altri versanti io penso che sia arrivato
Il tempo di declinare dall'articolo ventisette comma terzo un autentico diritto fondamentale ad una pena umana da riconoscersi a chiunque
Diritto rispetto al quale ogni soggetto istituzionale primo fra tutti lo Stato deve essere il primo garante il primo custode
E venendo meno a questo obbligo deve essere posto al cospetto delle proprie responsabilità come gli obblighi positivi di tutela declinabile dalla
Come insieme europea nella giurisprudenza della Corte ONU per i diritti dell'uomo però chiudo
Limitandomi a dire che
Questo libro
E a ringraziare ancora il professor Mongiello per quest'invito insegna molto soprattutto perché non ambisce ad insegnare nulla
Cioè non ambisce ad insegnare qualcosa di definito di compiuto di acquisito ma ambisce semplicemente a stimolare la riflessione a rimettere in discussione le nostre convinzioni più diffuse tanto comode e scontate quanto fallaci Cirith corda fondamentalmente
La punizione come problema in senso etimologico probabile in come ostacolo al cui cospetto
Diciamo
Siamo posti come ostacolo assiologica ecco e Chicco culturale che abbiamo sempre davanti anche nell'essi col quotidiano pensate all'essi Co della politica che ad ogni piè sospinto
E bocca la castrazione chimica come risposta a pur gravi e turpi episodi di violenza dice quindi credo che sia
Un libro estremamente importante
E vi invito davvero alle cellule
Ringrazio il professor Madness veramente per queste parole così profonde consapevole
Veramente ci tengo a ripetere una frase che andrebbe scolpita no poste non gli uffici in ogni aula di giustizia in ogni luogo dignità umana è un valore che non si acquista merito non si perde per demerito questo ci dobbiamo sempre ricordare perché
Quando perdiamo questa consapevolezza si ricorda alla barbarie si ricorda ai tempi voi contro quei tempi bui proprio per la prospettiva che tempi Buy possono sempre tornare il nostro così
Senta sancito quel quei principi che magari possono sembrare mette ideale la rieducazione
La dignità l'umanità della pena ma che sono un costante richiamo alle nostre coscienze
Quindi grazie veramente
Io proseguirei nella discussione a questo punto dare la parola all'avvocato Irma Conte
Che svolge anche il ruolo di partirà l'ufficio del Garante nazionale i diritti delle persone private tra libertà personale quindi da un po'di tempo Irma
Si dedica diciamo le dedica la sua capacità destinata come già ad una un ruolo veramente importante credo ci vorrà e un po'illustrare
Spiegare come ti
Che ha coinvolto e come ti stai appunto impegnando in questa attività i problemi che sta incontrando nel ci fa molto
Siamo molto incuriosito e interessato a stabilire la prova conosce lo costrinse grazie grazie grazie Ale Nicola Vincenzo mandi il collega io vi chiederei
Iniziare questo mio intervento con un minuto di silenzio perché ne stiamo parlando di quanta quaranta dei suicidi siamo parlando di punizione e stiamo parlando di tutti i nostri interventi finalizzati e determinati grazie
Per rispondere alla domanda del professor Marcello è amico diciamo in combinato disposto con il libro
Che ho apprezzato moltissimo professore
Due punti di partenza uno che io il professor Fiandaca l'ho studiato
Al corso di rito penale alla Sapienza quando Versilia dove soggiornare presso il siracusano e continua a studiarlo oggi da garante nazionale delle persone private della libertà personale
E questo lo faccio con nel senso che tra l'altro con un confronto una chiave critica sulle indicazioni che lui nell'epilogo professore
A voluto dare in merito al mandato di garante regionale e così egregiamente a diciamo rivestito
Ed allora parto da dalle immagini per dirvi in che cosa consiste il nostro ufficio la nostra funzione
Parto dalle immagini del recente Weekend di venerdì sabato e domenica
Sono stata a Cagliari li abbiamo visitato il trentanovesimo Its Trenta momenti trentottesimo e trentanovesimo istituto penitenziario Uta e poi la casa circondariale di Is Arenas
Nella casa di condanna Elisa Elena se vi sono settecento ettari con novanta detenuti che vivono la dimensione rieducativa
Perché io non aggiungo alle eccellentissima parole del professor Mezzetti del professore e malessere del professor Mongiello nulla condivido tutto e loro troppo egregiamente l'hanno già diciamo proferite
Una funzione rieducativa della pena
E allora dobbiamo confrontarci se il detenuto il condannato che ha rotto il patto con la società infrangendo le regole
Ne possiamo dobbiamo recuperarlo dobbiamo dargli quella opportunità di chi vorrà primati del professor Mezzetti e se questo possiamo farlo
Tenendo in considerazione della dignità dell'uomo e della donna che non devono mai essere in nessun modo intaccati
E allora gli istituti penitenziari vivono una situazione noi siamo dal due mila sedici con queste dato drammatico dato dei suicidi Pino una situazione patologica cronica
Oggi quello che io vedo è un carcere mi
Grazie anche l'evoluzione al percorso che tutti noi abbiamo fatto al centro della società
Non più come è stato concepito sin dalla sua costruzione ai margini della società lontano dalla società
Ma un carcere che vede le università si è detto prima il professore Fiandaca è stato uno dei ispiratori del gruppo all'interno degli istituti penitenziari i poli universitari
E allora in carcere che vede un momento di rieducazione di formazione a Torino assoluti sono ho incontrato
Molti detenuti che si stava laureando il numero dei laureati è circa seicento sul territorio nazionale sono mille settecento iscritti all'università
E questa ha un altro dato positivo e allora la pena come punizione di educazione e recupero il carcere come genesi di qualcosa di nuovo e di positivo o il carcere come punizione retribuzioni oppressione
E in questo ovviamente questo prima versante in questo primo
Primo parte in questo primo modo questa visione
Chi affrontiamo il nostro mandato tra l'altro porta anche il saluto del Maurizio D'Ettorre e di Mario Serio con i quali condivide questa esperienza dal venticinque gennaio marchio che esperienza è un'assunzione di una responsabilità di una funzione particolarmente importante
E in questo modo continuerò a farlo continuerò a visitare istituti penitenziari per incontrare i detenuti e le detenute
E quando l'altro giorno ai Serena s'dopo averli si sono avvicinati prima i due-tre detenuti eravamo nella biblioteca poi gli altri e poi altre ancora e poi alla fine siamo rimasti fino alle otto
Immersi nelle loro parole nello scambio molto attento tra l'altro e con una condivisione su quello che è il recupero io penso di portare in questo contesto così elevato
Il senso di tutto ciò che ne stiamo facendo Noè nel senso la società sta facendo e deve fare
Perché certo è un atto di fede anche su quello che noi avvertiamo e assumiamo ogni volta che entriamo istruì evidenziare i no quando anche
Il ventiquattro dicembre
Per me è un regalo di Natale importante è stato un detenuto a Rebibbia quindi ancor prima l'assunzione
Dell'incarico a Rebibbia perché ha detto che dopo una serie di andate e ritorno dalla dentro e fuori dal carcere avevano la certezza che non sarebbe più rientrato perché ha imparato a fare il fornaio
E è uno dei dodici detenuti assunti da una società che ogni giorno
Produce pane per per Roma
E allora in questo modo
è una cura di particolare è una capacità critica che dobbiamo fare ed una cura dei particolari che deve contribuisce a farci aprire una visione quella corretta quella centrale che poi risponde
All'architrave che professor Madness parlava faceva riferimento all'articolo ventisette della Costituzione
Che è l'architrave proprio della nostra funzione ma non della mostra consentì garante i professori la nostra funzione della società
Perché la Costituzione viva sia una società ogni giorno ne rende l'applicazione
I io no no moltissimo da dire
Sì e non che oltre alla cura di particolare oltre interessarci del fatto da una ragazza detenuta l'altro giorno giovedì mi ha detto che se avesse avuto la liberazione gli anticipatari conosciuta sarebbe già uscita il giovedì ieri ha incontrato il sabato ne sarebbe uscita già giovedì
E allora noi tra l'altro come dice sempre il professor Serio assumiamo nostro mandato buono autonomia con indipendenza
Qui davanti è vicino a me c'era Anastasia sta vasta sia che lo fa da tempo
A nel Lazio
No non con isola mentre allora solleciteremo legislatore saremo presi dietro quei principi costituzionali e cercheremo di consentire anche a un tribunale di sorveglianza che sul territorio nazionale
Una Plutino comma un parola voi spenderla per loro per i magistrati per il la polizia penitenziaria per i comandanti e le direzioni degli istituti penitenziari
Perché tutti
Svolgono nonostante tutto con il massimo in pietra e quando dico nonostante tutto nonostante una condizione ancora rudimentale se pensiamo all'informatizzazione Tribunale di sorveglianza vedo ecco vetro procuratrice aggiunta nel saluto che annuisce
Un'informatizzazione che non c'è e che rende tutto estremamente lento difficile e allora il tempo la moneta con cui il detenuto targata il prezzo paga la sua pena con lo Stato
E lo Stato non può nell'esigere il rispetto disperde quindi De Rose spegnimento della pena non può non esige dello dando però attenzione al tempo e rispondendo alle istanze che in questi incontri con i detenuti incontri peraltro tutti toccanti i primi quattro in onda un pomeriggio in due giorni
Ci hanno portato il nome di armi a Maurizio detto era guardarci la mattina dire forse sono stati troppi perché
Ti porti un carico emotivo ma non è stato troppo perché di lì abbiamo cominciato a utilizzare questo carico emotivo come lei ama
Nel nostro coinvolgimento quotidiano alla bisogna rispondere con il tempo perché non si può attendere dal due mila sedici
A Torino
Ho dal due mila dieci non mi ricordo quale tribuna sembianza n non certo non qui non ci sono colpe da darci
Qui c'è semplicemente una soluzione da portare perché altrimenti facciamo parte del problema grazie
Ringrazio veramente l'avvocato Irma Conti per aver condiviso S due esperienze prime esperienze che rivelano sicuramente l'importanza del ruolo che assunto ma anche la passione con cui lo sai lo sta svolgendo
Per credo che veramente sia al vostro un ruolo fondamentale
Tua condivide con
L'amico Stefano Anastasia Sophie andare aveva svolto per vari anni c'è il professor Fiandaca il garante non ha dei poteri di intervento diretto però anche dalle sue pagine traspare chiara l'importanza di questo di questo ufficio di questo ruolo
Importanza anche legata allo scorso Toldo denuda bisogna poste proprio credo di è una persona cui potersi rivolgere di un ascolto di quell'attenzione
Che per me è uno delle bisogni fondamentali dell'essere umano dice per esempio una filosofa a cui sono molto legato come si Montpellier la l'importanza dell'attenzione ecco quindi credo che voi avete innanzitutto questo ruolo e poi chiaramente la capacità di incidere questo ne Mimì delle compatibilmente con le possibilità concrete non dipende solo da voi però credo che anche questo sia molto legato al l'impegno la passione che voi dedicate sicuramente non è non possiamo più accettare queste tassi di carceri trazione questo sovraffollamento e la piaga dei Suicide inaccettabile forse ci deve fare anche riflettere sui mutamenti credo della nostra capacità proprio di essere umani anche di sopportare livello di sofferenza qui espone il carcere a cui un il carcere Spoleto individua forse una pena oggi veramente così come siete sperimenta la disumana nella misura in cui il livello di sopportazione di capacità di resistere alla sofferenza perché il carcere sofferenza ecco quel così sovrasta a volte delle persone e poi si traduce in questo numero veramente aberrante dolorosissimo dei suicidi quindi questo credo che sia un elemento di riflessione passa per una serie di suicidi
Basta cerchiamo di analizzare le cause resort perquisito questo diciamo diventa una funerario calcolo che veramente mi deprime solamente nell'analizzare le cause ma dobbiamo considerare che sedici dei quarantatré su cd
Erano misure cautelari quindi inattesa di primo giudizio
Di primo giudizio era misura peraltro quindi su questo ma è già abbiamo gli strumenti nel nostro ordinamento
Per poter far fronte e sedici sono sedici vite
Quindi anche la gradualità grazie alle misure cautelari è un altro aspetto che va considerato e su
E ci sarà approvato Scalfaro parlerà grazie
Grazie ancora i vari quindi per continuità non posso che passare la parola all'amico e collega Stefano Anastasia che insegna filosofia al diritto ospita Sapienza devo dire da quando anche e soprattutto da quando è venuto in UNITELMA sapienza ciò ma fare proprio sia di questa sinergia che credo disse arriveranno anche fruttuosa ecco Stefano perché abbiamo prove inventa inviato questo ciclo di seminari
Sulla riforma del penali in crisi credo che siamo arie dall'ottavo incontro uno degli incontri precedenti pure aveva partecipato professor Fiandaca è un grande diciamo anche ascoltò diciamo successo come dire del dell'iniziativa che ha avuto un grande la grande udienze
Era suo dedicato proprio al tema riparazione l'educazione
Ecco quindi credo che siano momenti riflessioni importanti per entrare nel vivo delle questioni che abbiamo di fronte che siamo chiamati ad affrontare e Stefano ha questa capacità appunto questa sensibilità da filosofo aperta la sociologia diciamo di analizzare i problemi le questioni penali e svolge anche Louise volo di garante tenuti per la Regione Lazio in passato le fatta anche per la Regione Umbria Gaetano e quindi credo che potrà gli arricchire il dibattito anche delle tue esperienze delle tue dei problemi che ha potuto riscontrare di persona gli atti la parola Stefano Grassi
Bene grazie grazie all'amico Vincenzo Moon Gillo
Per questo incontro diciamo che che stiamo facendo e per questo percorso che insieme stiamo facendo dentro dentro UNITELMA sapienza
Credo molto utile e molto interessante per ciascuno diciamo anche da diverse prospettive disciplinari perché poi per noi interessata con questo diciamo siccome vediamo le cose diciamo sì da un ambito da un ambito disciplinare diverso e su questo e su questo tornerò più avanti
Perché questione molto rilevante che mi chiama anche al confronto con con Giovanni Fiandaca con cui ho avuto il piacere di condividere
Tutti i suoi sette anni di garante
Di tutti e la regione Sicilia io nel contempo ero garante per le regioni Umbria e Lazio sono stato portavoce della conferenza degli enti territoriali quindi la nostra frequentazione è stata prima e più che accademica è stata la frequentazione su sui fatti diciamo sì su che dobbiamo fare se c'è questo problema in quel carcere diciamo accorpando eccitate
Ora Franco no per terra le spero vedo vedo è questa cosa diciamo così ci ha tenuti insieme per tutti per tutti questi acquisti
E quindi mi fa veramente molto piacere oggi poter discutere di questo libro che io trovo un libro veramente importante a dispetto del
Del minimalismo con cui
Gioviani Giovanni Fiandaca lo presentai no lo presenta come un libro di orientamento per i non specialisti quindi diciamo
Che certamente e peraltro diciamo sì esattamente quello che è importante fare c'è parlare delle cose proprie non solo a quelli che già le sanno ma soprattutto a quelli che non vi saranno quindi è molto importante questo dal punto di vista ovviamente del della responsabilità civile dello studioso e la cosa fondamentale diciamo Marco
Però in questa diciamo nel presentare questo libro in questo modo c'è anche un tentativo in qualche modo presentandolo di mettere le mani avanti non entrerò proprio nel merito delle cose più dure perché voglio parlare ad altri non voglio parlare diciamo sì ai miei colleghi diciamo
In questo secondo me CEI
Un minimalismo che nasconde invece l'importanza di importanza di Libero
L'importanza del libro secondo me nel modo con cui fa emergere chiaramente
Agli studiosi e al pubblico generale diciamo sì qui alle persone colte le persone che si prendono la briga di leggere un libro che non è una cosa diciamo
Ormai di grandissima diffusione nel nostro Paese che invece diciamo merita sempre merita sempre il suo spazio il suo tempo
Perché è un libro che raccolto in maniera sincera e l'insoddisfazione
Di uno studioso di quella vaglia
è stato detto da tutti io sono l'ultimo poterne parlare perché io sono semplicemente un collega di quella bassa cucina di cui vi ho detto diciamo si fa
Non altro e e quindi l'insoddisfazione che appunto Giovanni Fiandaca racconta rispetto al paradigma penalistico nella composizione dei conflitti all'interno della società
Di questo si tratta
E dico paradigma penalistico perché Gianni il titolo punizione c'è un diciamo così una cosa che sembra un mascheramento non è pena no ma ha un'accezione più ampia la punizione perché esplicitamente come già da qualcuno è stato detto
Giovanni Fiandaca tratta il problema della reazione ai fatti avversi non solo diciamo sì nell'ambito delle regole sociali della convivenza pubblica quella che è regolata poi diciamo sì dal dal diritto pubblico e dal diritto penale ma anche nella vita quotidiana dalla famiglia della scuola diciamo e quant'altro quindi questo
Questa cosa è quindi questo titolo questa punizione e insieme dice Mussi
Un mascheramento ma è anche il modo con cui si mette a fuoco
Come il paradigma penalistico in qualche modo pervade aree che sono Esterne ulteriori rispetto alla disciplina stretta del del diritto penale rispetta questa paradigma appunto
Giovanni Fiandaca sì interroga criticamente se appunto diciamo sì questo paradigma penalistico risponda diciamo sì abbia una efficacia risponda
Ai suoi scopi diciamo assolva ha una funzione progressiva ecco questo mi sembra
E si parte lo diceva bene prima il professor Manes si parte dal paradosso della pena che un po'è anche nel titolo del nostro incontro
E cioè di una penna che non è mai stata tanto viva
Come da quando ne abbiamo decretato la crisi
L'Est questure da quando abbiamo detto che la pena è in crisi diciamo la pena a e diventata diciamo così una esplosione diciamo così di di manifestazioni appunto prima Vincenzo Mongi lo diceva
Abbiamo
Non solo i sessantuno mila le sessantuno mila persone in galera ma ne abbiamo sessantuno mila che sono in in esecuzione penale esterna venti mila che sono in misura processuale di messa alla prova ne abbiamo ora gli ultimi diciamo cifre di diciamo veramente
Stiamo a latticini che non so quanto siano fondati semplicità un po'
Queste sono sicurissime queste sono sicurissime certificate mensilmente dal Ministero Giustizia sul sito e mister giustizia
Quello che rimane incerto e che nelle ultime quotazioni perché come come al mercato dice Luther quotazioni sono arrivate come diceva prima Vincenzo a novanta mila
Sono i cosiddetti liberi sospesi sono i così detti liberi sospesa poco
Possono essere Expo sono le niente rimane liberi sospesi senza termine diciamo ci sono
Novanta mila novanta mila queste sono le ultime cifre ora mi ricordo quale sia la fonte anche Lolli l'ho sentita recente
Quindi parliamo di un sistema diciamo così ora tra lasciando tutti gli altri ambiti di punizione che pure ci interesserebbero perché per esempio quadrate che la discussione che si fa sul versante penale
Non è diverso da quella che si sta facendo sul versante educativo e scolastico
Di cui uno degli assi fondamentali della discussione pubblica e anche dell'idea di riforma dell'istituzione scolastica e la disciplina e la punizione
Lo lo registro soltanto non esprimo un giudizio diciamo però è così diciamo quindi il tema punizione è un tema che alla sua
Diciamo attualità non solo diciamo sulla materia strettamente penalistica ma più in generale in tutti gli aspetti a cui faceva riferimento prima fa riferimento nel libero
Giovanni Fiandaca però appunto
E il la dimensione della penalità nel nostro Paese se contiamo tutti questi sedimenti arriviamo a sessantuno mila sessantuno mila fanno centoventidue mila e altri venti mila e messa alla prova facciamo centoquarantadue mila e ci mettiamo i novanta mila libri sospesi e abbiamo duecento trentuno mila persone
Quando quando abbiamo dichiarato diciamo cito il libro che cita anche Giovanni Fiandaca quello di Luciano Eusebio fine anni Ottanta sulla pena in crisi quando abbiamo dichiarato che la pena è in crisi
In carcere abbiamo trenta mila persone
E misure alternative al carcere ne avevamo tre imita
Quindi siam passati da trentatré mila persone a duecentodieci mila persone questa è la grande trasformazione che è una grande trasformazione sociali
Non è una trasforma è una trasformazione a cui diciamo così in qualche modo il diritto Offredi sui suoi strumenti
Perché per accompagnare diciamo sì una domanda il punto vero intorno a cui credo ci dovremmo interrogare e diciamo sì da dove viene questa domanda sociale di
Punizione di controllo penale di quello che sia diciamo questo credo che sia il tema diciamo che ci ritorna punto da una riflessione sul paradosso paradosso della pena ed è un caso che Giovanni Fiandaca che inizia il suo libro con una ricostruzione delle teorie della pena legati alle filosofi e generali diciamo sì no da dai dai classici greci a
A tanti Hegel eccetera non è un caso che poi alla fine lo stesso Giovanni Fiandaca scatta
Su la ricerca su che cos'è la pena in realtà e quindi alla fine arriva a condividere diciamo innanzitutto quella
Quella definizione di Daevid Garlanda cui si faceva riferimento prima della pena come istituzione sociale innanzitutto è una cosa che c'è diciamo sì è una cosa che c'è e con cui dobbiamo fare i conti
E dobbiamo fare i conti su con le dinamiche sociali che la motivano e la e la gente hanno diciamo
E questa credo anche ne discutevamo qualche giorno fa con l'amico Vincenzo Monti Cillo della di quella natura diciamo sì della pena come pene in bianco citiamo famoso libro non ancora pubblicato diciamo
Pena in bianco diciamo
Un libro non pubblicato ancora di di una spia il giovane studiosa con cui ci siamo confrontati Vacca devo facce appunto di una pena che non definisce il suo contenuto
Rimane diciamo sì a definire uno spazio temporale sospeso oppure uno spazio temporale sottratto no la reclusione per un tempo di
E qualsiasi altra movenze a che pure cioè nell'ordinamento che e che vediamo diciamo sì nell'ordinamento è sempre una movenze sarà le sanzioni sostitutive o qualsiasi altra misura alternativa
Sempre diciamo commisurata sul l'equivalente universale la moneta che il tempo della reclusione
Sempre diciamo così girato intorno al tempo della reclusione che non sappiamo che cos'è in concreto che non viene definito che cos'è in concreto no rimane un tempo
Un tempo sospeso perché alla fine della pena
Possiamo fare solo come il il poeta che diceva no credo
Tutto ciò che possiamo dire ciò che non siamo ciò che non vogliamo della pena noi possiamo solo dire ciò che non vogliamo che sia
Quella meravigliosa prima parte del nell'articolo ventisette comma tre della Costituzione a cui giustamente ci richiamava il professor Mario esprima dice quello che noi non vogliamo che la pena sia
E poi i costituenti hanno fatto uno sforzo ulteriore e hanno detto
Devo non deve diciamo principio assoluto non può consistere in trattamenti contrari al senso d'umanità
E poi principio finalistico deve tendere alla rieducazione alla rieducazione del condannato no e quindi hanno imposto come del resto era nella cultura del tempo dei costituenti o almeno della loro parte
Maggioritaria seppure di diverso orientamento politico era quello appunto di pensare a un'utilità futura della pena in senso positivo per la persona che vi venisse vi venisse costretto e qui viene il problema della finalità rieducativa su cui siccome ne discutiamo diciamo sì voglio soffermarmi un altro perché la finalità rieducativa della pena
E obiettiva mente rispetto a la natura oppure inespressa della pena cioè tutti quella ragioni in bianco che ci attende appena lei diciamo innanzitutto io penso quello che dice di essere
E cioè una trentina
E innanzitutto una sofferenza
Questo diciamo sì la legge la Costituzione il Codici non lo scrivono ma se non fosse questo non esisterebbe l'intero sistema penale se non fosse innanzitutto una in frizione di sofferenza
Ed è il rispetto alla in frizione di sofferenza che la funzione rieducativa a diciamo così in qualche modo una regione controfattuale
è una forma diciamo così è un tentativo di dare un senso a una corsa che invece si presenta appunto
Con una dimensione prettamente essenzialmente negativa no una appunto infezione
Di di sofferenza
E il punto è che è una promessa di senso che diciamo queste l'esperienza che noi vediamo in opera non
Oggi io nella Regione Lazio Irma in Italia o Giovanni messo in sette anni in regioni Sicilia però dobbiamo dirlo diciamo sì
Nella esperienza storica della pena carceraria
E l'intento diciamo sì positivo e
In larga larghissima per non dire quasi totalmente diciamo così so misura soccombente
Non si manifesta nella realtà
E noi con questa cosa dobbiamo fare i conti
Perché anche la migliore teoria deve fare i conti con la realtà
Ecco ci fermiamo qui con l'intervento di Stefano Anastasia professore associato di filosofia del diritto presso l'università unità del ma la alla Sapienza nel corso del convegno forme e scopi della pena legale crisi o o palingenesi convegno che si è tenuto a Roma il diciotto giugno
Scorso presso la sala dell'Istituto di Santa Maria in Aquiro presso il Senato della Repubblica abbiamo sentito fra gli altri gli indirizzi di istituzionali di saluto di Anna
Rossomando vicepresidente del Senato
Del Partito Democratico del magnifico rettore di UNITELMA Sapienza Bruno botta
A a coordinare i lavori del convegno il professor Vincenzo Mongiello professore ordinario di diritto penale a unità il ma la sapienza e appunto abbiamo sentito gli interventi di Irma Conti avvocato Irma Conti componente della tarantella
Tale dei diritti delle persone private della libertà personale del professor Vittorio malessere professore ordinario diritto penale all'Università di Bologna è appunto l'intervento di Stefano
Anastasia che anche garante per i detenuti della regione Lazio
Continueremo ad ascoltare questo convegno nel corso dell'incontro fra l'altro è stato
Presentato come avete sentito il volume del professor Giovanni Fiandaca dalla titolo
Punizione nella prossima puntata dello Speciale giustizia dedicato a questo convegno sentiremo in particolare l'intervento del professor Adolfo Scalfati che è ordinario di diritto processuale penale
All'università di Roma a Tor Vergata e presidente dell'Associazione tra gli studiosi del processo penale e sentiremo anche l'intervento conclusivo dell'autore del volume Giovanni Fiandaca che professore emerito di diritto penale per questa sera ci fermiamo qui grazie a tutti per l'attenzione da Lorena Durso una buona ascolto con i successivi programmi di radio radicale