Progressisti e riformisti

Emilia Patruno giornalista parlamentare del Sole ventiquattro Ore
Seguo da molti anni le vicende del centro sinistra del Pd oltre che le riforme istituzionali
Iniziamo questo dibattito questo convegno sul tema progressisti riformisti Piero Fassino e sembra che abbia avuto un contrattempo ma ci raggiungerà
Un convegno che serve anche a a presentare il numero di Paradox sa dedicato proprio al tema del progressismo
La rivista telemetri semestrale
Un lavoro coordinato da Claudia Mancina che conoscete tutti politica filosofa
Già parlamentare negli anni Novanta prima del PDS poi dei DS che erano già sulla via
Della trasformazione in partito democratico qualche anno dopo
Il tema quanto mai complessa o intanto bisognerebbe capire se progressisti e riformisti sono due definizioni in qualche modo sovrapponibili
Mancina nel suo nella suo nel suo scritto fu Paradox da sembra un po'
Prefigurare una sorta di progressismo riformista no nel senso di cambiamenti piccoli cambiamenti in una direzione o comunque di miglioramento che però non è più quella che immaginavano
I nostri avi dalla rivoluzione francese il pensiero illuminista che vedeva la storia la storia dell'uomo come un'unica storia non tante storie
Votata inesorabilmente al miglioramento delle condizioni umane purtroppo viviamo in un'epoca per cui questo assunto sconfessato da più parti se non altro pensiamo al tema del cambiamento climatico insomma no
Però appunto per una sinistra che aspira a governare resta il tema no di migliorare le sorti de de dell'uomo della donna le sorti della convivenza civile
Progressisti riformisti Fusco incidono fino a un certo punto perché pensiamo ad esempio alla al fronte al Fronte popolare che ha ha vinto diciamo così le elezioni del secondo turno in Francia quanto mai composito dentro c'è un po'di tutto cioè il Riformista del ma c'è anche nelle insomma che è su posizioni per certi versi insomma
Reazionaria addirittura è un po'ha molto antieuropeo
Quasi filo Putin quindi c'è un po'di tutto e lo stesse forse si può dire anche del nostro campo largo perché Giuseppe Conte ama definirsi appunto a mamma definirlo campo progressista
Non gli piacciono le parole destra e sinistra però su molti temi Conte non può essere considerato un riformista obiettivamente quindi insomma
Intanto la definizione dei temi poi prima di dare la parola Claudia Mancina come coordinatrice di questo numero della rivista volevo fare una mia riflessione che ancora una domanda insomma da giornalista attenta a questi temi
In un mondo in cui le libertà
Il sistema liberaldemocratico eh sotto assedio no lo vediamo anche dall'esterno con le armi che da Putin
Paradossalmente un una sinistra riformista di governo si trova a ad avere una posizione conservatrice
Anche nei rapporti con con il i giovani no io una ragazza di una figlia una ragazza di vent'anni mi trovo in difficoltà perché a quell'età
Si sogna il sol dell'avvenire un cambiamento o no un non dico una rivoluzione che non ci crede più nessuno ma una grande trasformazione
E invece noi siamo costretti a dire attenzione questo è il momento di difendere questo fortino liberaldemocratico che assediato tutte le parti anche dall'interno delle nostre democrazie come vediamo con la crescita di queste destre
Estreme e quindi è un problema anche di narrazione insomma è è è molto difficile da veicolare questa difesa
Dei dei di di delle libertà che vengono date per scontate ma sappiamo benissimo che non lo sono sono una virgola nella storia
Che però appunto i giovani sentono poco attraente come messaggio e magari sequel si rivolgono paradossalmente più alle destre perché nella loro nell'essere antisistema comunque propongo una loro modo un cambiamento che passa andiamo a guardare
Non è una conservazione ma in questi casi chiedesse estrema addirittura una un regresso o no a al mondo prima delle delle libertà democratiche
Quindi insomma un con la riflessione su questo su come rendere un pochino più sexy diciamo così la narrazione
Di una sinistra di governo per i nostri giovani che non sia solo difendiamo quello che i nostri nonni hanno conquistato
Ora diamo subito la parola abbiamo appena iniziato arrivato
Piero Fassino
Si è perso solo una brevissima introduzione diamo subito la parola a Claudia Mancina
Così va bene
Sì grazie a tutti voi di essere qui avendo sfidato eroicamente il caldo di oggi è vero che questi sta freschi
E queste immagini sia un motivo per cui su non l'unico motivo per trattenervi qui e grazie anche a quelli che ci seguono chi ci seguano in collegamento
Allora questa ultima cosa che diceva Emilia Patta mi sembra importante ma ci tornerò dopo vorrei iniziare dicendo solo una parola
Sul sul sul fascicolo il fascicolo dedicato in realtà a conservatorismo e progressismo
Però non a caso il progressismo che occupa gran parte dei contributi e delle riflessioni
Perché perché sembra strano ma il conservatorismo a una a oggi un profilo più chiaro forse essere cosa significa essere conservatori abbastanza chiaro
Si tratta le ci sono tra l'altro ci sarebbero da da tacitare molti autori ma ce lo risparmia una destra democratica legata a una tradizione nazionale ma senza forzature
E beh indistinta almeno in partenza almeno per ora dalla destra populista e antisistema sistema
In realtà come abbiamo come vediamo tutti i giorni ci sono delle incursioni nella destra populista e antisistema nel campo conservatore
Però per il momento c'è ancora una differenza di fondo e possiamo appunto identificare un pensiero conservatore come un pensiero che fa parte del del campo democratico
Noi le difficile vedendoci oggi di non fare riferimento alle elezioni importantissime che sono appena avvenute in Francia nel nel Regno Unito sono due casi diversissimi
Tuttavia
Non possiamo non non fare una riflessione su di essi insieme sono diversissimi per i sistemi elettorali diversi che sono usati che sono diversi tra di loro e tutte e due DiVersi rispetto all'Italia
Quel c'è una lezione sicuramente o ci sono due lezioni diverse in queste elezioni il labour si è presentato come un partito della sinistra riformista
Dopo un lungo percorso di ricostruzione dell'identità politica e culturale del partito e delle sue proposte
Certamente la sua vittoria è stata favorita dal tracollo Consel dei dei dei Tories dovuto alla politica sconsiderata che hanno fatto negli ultimi anni alla confusione ai cambi di di di Primo Ministro cosa cui britannici non sono certamente abituati ed avuto soprattutto alla Breaks il perché si sta rivelando in realtà una perdita più che un guadagno
Per il Regno Unito
Quindi certamente c'è stata questa questo tracollo dei Tories però non si può pensare che
Che non ci sia una una cioè non si può sottovalutare la vittoria delle pure è una vittoria che è stata conquistata appunto
Ricostruendo ricostruendo il partito ricostruendo la proposta politica il messaggio che viene mandato che viene mandato alla alla al Paese
Il privilegio si è presentato come un partito di governo come un partito affidabile da cui si può affidare il
Difficile momento che sta attraversando il Regno Unito
Naturalmente questo non significa che si debba sottovalutare alcuni segnali che ci sono stati in queste elezioni dall'energia dall'emergere di Farage che per la prima volta entra in Parlamento sia pure con pochi
Con pochi seggi ma che comunque
Diventa
Diventa sempre più una minaccia per i conservatori
E quella gli altre formazioni minori o di indipendenti
Che mostrano che sotto la superficie delle super efficiente sistema di voto britannico in realtà si muove nel ripete sa che potrebbe riservare sorprese per ora però noi abbiamo questa vittoria del labour che certamente è molto era molto prevista e quindi non ha emozionato però è sicuramente una cosa molto positiva
In Francia la situazione più complicata c'è stato una vittoria della sinistra una ripresa del centro che entusiasma molti ma ovviamente dovuta agli effetti della desistenza
La dei le desistenze non sono un anonimo una manipolazione come ha detto l'ha però fu tuttavia sono qualcosa che deve essere tenuto presente nel valutare i risultati forse a sinistra ci sono stati ci sono troppi entusiasmi
L'unità di forze diverse con idee politiche diverse può vincere contro la destra ma non costruì costituisce una reale alternativa di governo questo noi dobbiamo saperlo e evidente del resto da come si stanno muovendo o cominciano a muoversi le forze politiche in Francia
Forse possibile un governo di centrosinistra questa credo che sia la possibilità a cui molti di noi guardano con speranza un governo di centrosinistra
Che con la quale Macron tornerebbe alle sue origini come lo spinge a fare le mondo è un articolo di le monde credo fosse di ieri o devo tutto quesiti ieri
Le monde ricorda che Macron nella sua prima campagna si definiva per l'appunto progressista
E vede quindi suggerisce all'epoca ama Kron di favorire di di di di prendere in considerazione il fatto che ci sono le condizioni di un'altra politica più pacifica ma non meno risoluta
Dice nel mondo che non nasce all'estrema destra il monopolio dell'ascolto e della vicinanza con un popolo che si sente abbandonato
E questo come sappiamo come accennava prima anche Emilia è un un problema comune a tutti i Paesi democratici
Questi due così diversi risultati parlano alla sinistra italiana in modo diverso ma parlano anche in modo
Ma parlano anche io credo alla destra potrebbero essere un'ulteriore spinta alla costituzionalizzazione di Fratelli d'Italia
Chi non aderisce alla linea del tanto peggio tanto meglio non può che augurarsi
Ma veniamo al progressismo progressista è una parola molto usata oggi la definizioni progressista e estremamente usata anche se in modo piuttosto confuso
Quasi e quasi e quasi eufemistico cioè il la parola
Progressista in Italia viene usato quasi come un e organismo per non dire sinistra per non dire ad per non dire socialista ovviamente per non dire socialdemocratica
Ma in America dove la parola la tendenza politica cominciata ai tempi di Theodore Roosevelt
Per progressista si tende invece esattamente il contrario si intende i progressisti sono l'ala sinistra dei democratici del partito democratico
Perché lì la querelle è il termine socialista e ovviamente
Impronunciabile nel discorso politico
E quindi viene sostituito col termine col termine progressista in Italia invece come dicevo il progressista è
Come un una una socialdemocrazia sbiadita di ciascuno se si può usare questa espressione non a caso viene usato viene come autodefinizione anche da Conte ma viene usato spesso anche dalla sinistra
Ora anche noi non non usiamo facilmente anche in Italia non si usa facilmente la parola socialista o socialdemocratico si dice più spesso sinistra
Che è un termine certamente importante che ha una grande storia però è un termine in qualche modo topologico diciamo cioè che indica un luogo una posizione nell'arco delle forze politiche
Più che indicare dei contenuti non non torno qui non ricordo la definizione di Bobbio per cui la sinistra è caratterizzata dalla libertà la destra dal scusate dall'eguaglianza la destra dalla libertà
Personalmente l'ho sempre considerata una definizioni insoddisfacenti
Che piuttosto che dirci qualcosa di di profondo riflette esattamente la divisione del mondo della guerra fredda perché durante
La guerra fredda appunto c'era un mondo che
Sosteneva o tentava di perseguire l'eguaglianza a scapito della libertà è invece il mondo che ci considerarsi chiamava libero che che metteva al primo posto la libertà
Io credo che questa distinzione non sia più valida più valida oggi
La questione allora e che cosa intendiamo dire quando diciamo progressisti e come egli si diceva prima qual è la connessione tra progressisti e riformisti
Ipo i progressisti sono riformisti ma anche in misura anche direzioni
I cinque stelle sono riformisti Cinque Stelle si dicono progressisti ma io avrei qualche qualche perplessità definirli riformisti
Data la la la visione dello Stato come grande elargito ore di sussidi che hanno mostrato di avere in tutte le loro come dire numerose iter prestazioni chiamiamoli così
Essere progressisti comporta necessariamente essere riformisti io credo di sì ma allora bisogna indicare almeno alcune linee di pensiero
E lo fanno diversi Autori nel nel fascicolo non riprendo qui certamente una i i dettagli vorrei dire una cosa soltanto
Che
Non può far parte di un'idea di un universo progressista e riformista il pessimismo tecnologico col conseguente naturismo io lo chiamo cioè quella illusione che si possa recuperare una natura perduta
La storia umana è storia di trasformazione della natura e di avanzamento tecnologico avanzamenti che certamente hanno prodotto enormi problemi sociali ma hanno anche consentito di superarli
Pensiamo alla alla alla rivoluzione industriale no ma oggi siamo di fronte a una nuova industria una nuova rivoluzione che è quella della intelligenza artificiale
E quella di fronte acquisiamo e i progressisti e riformisti non possono opporsi non possono non porsi il problema di come guarire le ferite che questi passaggi sociali producono
Per rispondere ai problemi nella rivoluzione industriale sono nati ancora nell'Ottocento i partiti socialisti e poi più tardi il Welfare State
Che cosa hanno da dire oggi i progressisti riformisti a ieri dimenticati i forgotten man della globalizzazione della rivoluzione tecnologica che cosa hanno da dire ai giovani io penso che fossero molto giuste queste cose
I giovani hanno bisogno di di di qualcosa di più di qualcosa di più della di una vaga idea di progresso e hanno che letti anche bisogno che l'idea di riformismo venga specificata meglio nelle sue prospettive
Questa è una domanda che ci facciamo tutti su cui tutti possiamo dobbiamo dare delle risposte
Io vorrei chiudere dicendo ricordando soltanto una cosa che
Qualche anno fa si è parlato di politica delle emozioni all'inizio sembrò una una perfino una strana idea oggi le emozioni sono diventate fondamentali in politica sono fondamentali proprio per produrre questi grandi spostamenti di opinione pubblica emozioni come il risentimento la paura la rabbia del fino all'odio sono emozioni che spingono verso posizioni antisistema di destra e talvolta dispiace dirlo anche di sinistra Van posizioni antidemocratica e antisistema
E invece i progressisti riformisti dovrebbero coltivare sul emozioni positive come la speranza
La fine la speranza nel futuro per l'appunto la fiducia nella capacità di nella capacità delle forze politiche e di migliorare la situazione esistente
E anche la compassione la compassione per con le persone che sono maggiormente in difficoltà non è facile naturalmente l'importante sarebbe riuscire a portare queste emozioni dentro un Progetto politico
Un progetto politico appunto riformista
Sì
Chiamerei Giovanni Orsina collegato da remoto
Se ci sente eccolo
Docente alla LUISS politologo storico è anche autorevole protagonista del dibattito pubblico con i numerosi articoli pubblicati sui giornali
Grazie professore
Finora
Il
Ma la mia impressione questa da quando noi ragioniamo di progressismo e così come quando ragioniamo di conservatorismo e questo è un punto sul quale dissento da quello che diceva prima professoressa Mancina io penso che il conservatorismo sia combinato molto male
Da un punto di vista culturale e ideologico tanto quanto il progressismo non penso che sia in condizione molto migliore s'ma perché perché il progressismo il conservatorismo sono due termini politici che rimandano a una continuità temporale
Cioè rimandano a un tempo nel quale del passato presente futuro siano collegati
E ci sia un criterio per decidere che cosa vuol dire tra il passato il presente e il futuro
Migliorare cambiare e possibilmente cambiare in meglio e invece che cosa voglia dire cambiare in peggio ma c'è sempre però dentro questi concetti concerto di progresso
è un congedo concerto che presuppone continuità temporale concerti incrementale
Essi dispetto al passato si fanno dei passi in avanti in alcuni ambiti poi si immagina che nel futuro se ne faranno altri lo stesso vale per il concerto di conservazione
Conservare vuol dire che il passato viene preservata portato dentro il presente fermo restando che nella fase finale diciamo dall'altra parte finale della dell'introduzione di Claudia Mancina aveva un certo punto diciamo propone una sorta di definizione dei progressi in molte realtà potrebbe anche è se non l'inizio di conservatorismo perché i conservatori si sa non sono degli immobili sì
Ci sono delle persone che ritengono che le fila cose debbano essere migliorate ma debbano essere migliorato in maniera empirica maniere incrementale c'è un fortissimo concerto di riformismo anche dentro
L'idea di conservatorismo conservatore non è assolutamente un immobili sta però per tornare al tema del tempo quindi noi diciamo immaginiamo dei conservatori progressisti
Diciamo costruiscono su due temi cioè un'idea di continuum temporale
E un'idea che vi siano dei criteri per valutare il continuum temporale e quindi per immaginare che gli esseri umani vadano verso il meglio verso il peggio poter giudicare se questo continuum temporale diciamo la freccia della storia deve essere giudicata positivamente o negativamente ecco la mia impressione è che non abbiamo perso tutte e due queste cose
E lì abbiamo cominciato a deve a partire dagli anni sessanta nel momento in cui è rientrata con molta forza nella cultura occidentale il tema rivoluzionario
è un tema che naturalmente attraversa tutta la modernità dalla rivoluzione dalle rivoluzioni americane soprattutto quella francese in poi
Però tra l'Ottocento e il Novecento diciamo vai viene emerge profonda come un fiume carsico
Negli anni Sessanta riemergere con conforta
E naturalmente la rivoluzione è un concetto profondamente diverso e profondamente incompatibile col concetto di progresso
Chi è che scrive all'inizio del Novecento un libro contro corre contro il progresso Risorse sorella
Perché percepisce bene che il tema del progresso con questa idea incrementale
Del miglioramento è proprio il contrario della rivoluzione cioè noi siamo incamminati verso un cammino progressivo non dobbiamo cambiarlo anzi dobbiamo assecondarlo
Victor Serge nelle sue memorie stile la stessa cosa sempre riferendosi alla parte dalla sua biografia sull'inizio del Novecento noi eravamo i principali nemici dell'idea di progresso
Perché perché volevamo fare la rivoluzione
è dagli anni Sessanta questo tema rivoluzionario rientra con grande forza era la cultura occidentale e però rientra fortemente legato e perché ovviamente l'ultima manifestazione del rivoluzionario novecentesco quando tutta una serie di opzioni sono state bruciate e in particolare è stato bruciato il marxismo
Che era l'ideologia che dava una fortissima
Ovviamente intelaiatura storici istiga all'idea di rivoluzione
E negli anni Sessanta questa idea di rivoluzione Sidis giunge però da grandi idee grandi progetti collettivi e si lega fortemente al tema della liberazione individuale è un discorso ovviamente compreso ma secondo me alla base gli anni sessanta e gli anni Settanta questo è quello che accade c'è un rilancio dell'evoluzionismo novecentesco ma fortemente legato al tema
Della libertà individuale cioè la liberazione dell'individuo dal suo passato dalla sua tradizione dalle identità che gli vengono trasmesse autoritaria mente dal suo contesto sociale e dalla sua storia così che l'individuo possa essere e fare quel che vuole
Non più legato ha un'identità nazionale ha un'identità religiosa ha un'identità familiare ha un'identità sessuale ha un'identità etnico linguistica
L'individuo è un essere Edison Canato titolare di diritti
E la funzione della storia è quella di rompere di chiudere i conti col passato
Di eliminare passato di avviare una nuova storia che ha una storia grazie all'assenza della quale fatto l'eliminazione delle delle delle zavorre del passato farà sì che gli individui possano reinventarsi
Negli anni novanta grande sociologo Enzo all'evidenza parlava di riflessi di individuo riflessivo c'è un individuo che non ha più un ancoraggio pregresso che gli viene dall'esterno ma si costruisce e egli costruisce da sé le proprie identità le proprie speranze le proprie i propri valori non più ricavando lì da un contesto che lo forza
Questo sostanzialmente rompendo i meccanismi di cui dicevamo prima cioè rompe il tema del tempo perché
Se il passato del tutto sbagliato a priori tutto da buttare tutto da eliminare se diciamo e quindi il passato eh
Quello che ha prodotto il fascismo
E quindi il fascismo il nazismo quello che ha prodotto e quindi profondamente corrotto da rifiutare in toto e allora naturalmente l'estetica di continuità temporale si spezza
E se
Questa rottura col passato è fatta nel nome dell'individuo e della capacità dell'individuo di essere fare quel che vuole diventa anche molto difficile avere dei criteri condivisi sulla base dei quali decidere
E il cambiamento che abbiano è progresso o meglio a un certo punto ma su questo uso Del Noce secondo me ha scritto delle pagine straordinarie il cambiamento è dite seguono proprio perché il passato il vezzeggiativo
Quindi qualunque cambiamento del progresso ma a questo punto il criterio per valutare il cambiamento del cambiamento stesso
Non è che viene valutato rispetto a un criterio Esterno il semplice fatto che una cosa sia nuova
La rende buona e quindi nuovismo nel quale siamo siamo completamente compiutamente emersi quindi a questo punto il progresso del progressismo diventano la liberazione dell'individuo e quindi i diritti Isma'di cui parla Claudio Mancini nella sua introduzione da un lato quindi progresso vuol dire liberare il più possibile l'individuo dal passato
E il criterio per il progresso quindi è la massima liberazione dell'individuo dalle scorie che lo limitano e il cambiamento di terzi perché il passato per definizione è quelle scorie che li guidano l'individuo
Naturalmente questo apre dei problemi enormi
E rende poi questo concetto di progresso sempre anche più più difficile sostanzialmente Concetta autoreferenziale
Si appoggia su se stessi al cambiamento del buono in quanto tale e quindi naturalmente poi diventa anche difficile per difenderlo in quest'anno ragionano moltissimi filosofi molti banchi non so chi parla francesi pensa al Pascal Chabod
Viviamo nel mondo Allon
Atteso apparso Hartog
E proprio su come il tempo della tarda modernità sia un tempo completamente frammentato nel quale non c'è un legame tra passato presente e futuro inquilino in senso senso reale non c'è neanche progresso appunto se non in questa forma di cui dicevo prima
Ovviamente è un concetto che rende praticamente impossibile fare politica
Perché in questo mondo privo di legali privo di
O meglio la politica è solo la liberazione di individuo l'unica modo di far politica liberale l'individuo ma più si libera all'individuo che diventa difficile
Costruire azione collettiva quindi la politica diventa una sorta di esercizio che si manda Aldo Faggi commessi corrode darsi perché più liberal d'individui e meno sarà possibile
Sviluppare un'azione collettiva dotata di senso ed è per questo lo diceva adesso Claudia Mancina che il nostro mondo un mondo così emotivo e la sfera pubblica e così il denaro da emozioni perché quando noi torniamo alla base del dell'individuo quando noi rammentiamo isoliamo gli individui ciascuno nel proprio mondo autoreferenziale riflessivo
Alla fine l'unica cosa che può unificare questi individui se non se ciascuno può essere fare quel che vuole quindi per definizione diverso da tutti gli altri e non può essere il regime intanto in alcun modo con tutti gli altri
L'unica cosa che può accomunare gli esseri umani sono le emozioni
Il livello nel quale alla la rabbia è comune a tutti poi dopodiché siamo arrabbiati per un milione di ragioni differenti e da qui appunto i movimenti populisti che unificano in negativo unificano tutti gli arrabbiati ma quando poi si tratta di tradurre questa rabbia in un programma politico io sono arrabbiato per una ragione uno per un'altra uno per un altro uno per un'altra è chiaro che non si riesce più più a far politica
Un'ultima annotazione per riprendere il tema del conservatorismo e e chiudo
Questo vale ovviamente anche per i conservatori perché te perché gli anni sessanta settanta a quel punto di svolta vincono
Vincono per tutti questo si vede molto bene quando uno riflette su quello che diventa no le destre europee a partire dalla fine degli anni Settanta che diventano destre fortemente incardinate un tema del libero mancato
E ciò che il rapporto fra conservatori nel libero mercato non è un rapporto molto banale perché libero mercato tutto eh tranne conservatore
Libero mercato è uno strumento di distruzione
Di tutto dei testi del tessuto comunitario delle identità delle identità collettive è un grandissimo strumento di individualizzazione
Che cosa fanno i conservatori negli anni settanta
In particolare nel mondo anglosassone ma in forma diversa secondo me anche in Europa continentale ritrovano con questo mondo
Fortemente individualizzato rispetto al quale non non possono tornare indietro e in un certo senso ci entrano dentro anche loro
E c'entrano dentro dicendo ma in questo mondo nel quale il passato non è più recuperabile nel quale non c'è più una tradizione alla quale agganciarci in questo mondo così individualizzato dobbiamo trovare un modo individualistico di essere conservatori quale il mercato
Perché il mercato è un'arma a doppio taglio da un lato libera il di ridurli dando loro gli strumenti per soddisfare i propri desideri dall'altro lato lui regimental
Perché è vero che tu sul mercato guadagni soldi attraverso i quali può fare quel che vuoi martedì guadagna risolvibili svegliare presto la mattina di ieri mentre una giacca una granata devi andare al lavoro degli ubbidire al tuo capo cioè degni di per rispettare delle regole e questo è quello che interessa i conservatori usare il mercato il riportare l'ordine tranne il fatto che tu riporti ordine attraverso lo strumento che è uno strumento che chi disintegra anche quel poco di tradizione e di storia che erano rimasti quarant'anni dopo il conservatorismo oggi si trova di fronte un mondo nel quale quale tradizione usi Cinquale tradizioni pari forza un mondo nel quale le famiglie normali famiglie sempre più slabbrata e sempre più ma dire atipiche con rapporti Complessi con nel quale la religione Enna distico Orta enorme
O i
Il Santo Padre dice chi sono io per giudicare insomma ire proprio negando l'idea che ci possa essere un criterio di giudizio
Valevole oggettivamente e quindi di fatto poi dice fare un po'quello che volete e i conservatori oggi ci sono in grandissima difficoltà ma la loro difficoltà secondo me esattamente speculare quella dei progressisti ed è speculare chiunque voglia fare politica cioè dare un senso alla storia
E dare un senso alla storia collettivo quindi cercando di costruire dei valori collettivi
In una situazione nella quale liberi individualismo la frammentazione individualistica dei nostri giorni e lo dico da liberali sia chiaro rende molto difficile
Di dare un senso al tempo e ricostruire dei criteri attraverso i quali quel tempo possa essere giudicato altro che sulla base di se stesso cioè il cambiamento buono in quanto tale grazie
Chiamerei sempre da remoto il senatore Francesco Verducci che nostro ospite che ha reso possibile questo convegno senatore del Pd al quale chiederei anche una riflessione su sul PD di oggi c'è non se non c'è il rischio per entrare in questo calderone progressista
In cui c'è anche Conte di perdere il muro non dico il tratto originario ma è il motivo per cui è nato il PD come sta bene anche Piero Fassino che ha fatto l'ultimo congresso dei DS no prime intere per il motivo per cui è nato il PD è poco per fare un partito riformista cioè non è una delle varianti il PD è nato per fare riforme per fare per essere un partito riformista di governo quindi viviamo in una fase in cui appunto c'è Ancona ridefinizione dell'identità stessa del PD
Grazie
Grazie a lei Emilia parta spero mi sentiate innanzitutto mi rendiate anche e salotto naturalmente i carissimi amici Claudia Mancina Piero Fassino Tommaso Nannicini saluto al professor Orsina e ringrazio ringrazio tutti
Penso sia la dell'importante la presentazione di questo numerosissimi ma Paradox perché è molto stimolante
E dialoga in maniera molto forte con l'attualità politica che stiamo vivendo del resto Claudia Mancina nella sua introduzione adesso questa domanda riferita al PD ci portano dentro l'attualità anche il vetro questioni molto spesso
Rimosse quelle ma cui veniva fatto riferimento ovvero il tema dell'identità del partito democratico
E vero quando nacque nel due mila sette quando nacque in maniera velocissima io rapporto sempre come l'orgoglio di aver collaborato con con con Piero Fassino nella segreteria nazionale dei DS in quei mesi febbricitante però ricordo anche come la nascita del Partito democratico fosse all'inizio stanza
Pensata come una dinamica politicanti emerso anche il nome invece il precipitare anche lì di tante criticità Castellana che portano poi alla risposta della nascita dei del Pd indietro
Una urgenza anche di consunzione di gruppi dirigenti
Il PPI in realtà appunto l'interramento del del grande processo politico nell'Ulivo dell'unione di tutti i riformisti in Italia
E a me piace pensare il partito democratico come un grande partito che tenga però insieme tutte le sfaccettature non del riformismo del progressismo della sinistra nel nel nel senso più ampio che noi che noi possiamo possiamo avere
E perché penso che questo sia la cosiddetta vocazione maggioritaria del partito democratico cioè l'idea non di parlare ad un indistinto ma di tenere insieme però tutte le forze che vogliono più che il riformismo io mi permetto di dire senza voleva essere frainteso eventualmente il riformismo che vogliono il cambiamento cioè la la trasformazione della società che tengono vivo anche un punto critico nei confronti della società e noi viviamo quando il partito democratico nato nel due mila sette ancora la crisi
Del capitalismo e della globalizzazione romana l'abbiamo conosciuta appoggiando mamma no sì in poi
Non non era così avvertita neanche dagli altri gli osservatori più acuti propose spoiler nata in maniera feroce in maniera tanto evidente
Si è mostrata
Inadempienza mi viene da dire più che l'immaturità o con l'incapacità dei riformisti che avevano governato sul finire degli anni novanta e poi per i primi anni Duemila nel capire servisse
La politica che non era finito il tempo della politica e che bisognava invece pensare come per i politici già nello spazio lo spazio sociale che non sarebbe bastato solamente il mercato ad assicurare avanzamento inclusione sociale appunto progressi
E questa questa incapacità dei riformisti nel vedere l'urto sociale che stava arrivando che adesso è dispiegato in maniera in maniera così forte dentro cui sono sono nasce nasce poi l'offerta politica populista anche
Nella nella nostra italiana e e comunque in tutta la nostra la nostra Europa dove comunque appunto il popolino sempre molto diverso rispetto a quello che storicamente
è un'altra cosa dell'America Latina be appunto attecchisce laddove la sinistra riformista non è in grado di fare fino in fondo il suo mestiere quindi non vede o vede dopo gli altri o fa finta di non vedere la crisi grande della democrazia ecco io su questo voglio concentrare il mio intervento io penso che il tema grande che noi abbiamo noi progressisti Dinoi riformisti noi noi noi sinistra se non se non possiamo più diritti socialisti come
Come diceva nel suo saggio naturalmente provocatoriamente
Claudia Mancina e però appunto fare i conti con il tempo che richiamo il tempo che viviamo è quello sono Meduri legame fortissimo tra il tema della crisi della politica e della crisi della democrazia
Dentro queste due tesi cioè lo smarrimento e la crisi della della sinistra dei dei dei progressisti dei riformisti cioè nella capacità di tematizzare il cambiamento sociale
Il partito democratico secondo me tornerà ad a vere consenso
Composta ha anche ricominciato ad averlo i dati delle europee ma soprattutto delle amministrative quintali di qualche settimana fa Sorico regia incoraggianti e ovunque la sinistra nella nostra porzione di mondo l'Occidente europeo
Quando climatizzata la questione della crisi della democrazia come Grande questione sociale
Cioè il fatto che la democrazia non può essere qualcosa di non la democrazia non è mai qualcosa di statico l'ha mai qualcosa di neutrale la democrazia è innanzitutto
Emancipazione e oggi invece noi viviamo il tempo dell'esclusione di un'istruzione feroce feroce assolutamente però c'è il tempo di diseguaglianza
Sono durissime venivano da pendente frulla dove per chi non non ha alcune condizioni di partenza e impossibile avere alcune relazioni alcune opportunità Ida andare avanti non c'è un inganno enorme quello della della della meritocrazia
Spacciato appunto per è un istinto elmetti tutti alla pari quando sappiamo ma ce l'hanno insegnato
In realtà da don don Milani poi ecco questo l'inganno mo'molto comodo in democrazia l'impossibilità oggi per
Milioni di persone di realizzare il proprio progetto di vita questo mando in pista la democrazia
E con la sinistra tematizzato questo oppure vince la destra una destra che io su questo e l'alta considerazione che voglio fare perché per ragioni insegnamento per noi una destra che molto politica ovunque
Non è il conservatorismo di di di gite un tempo è una destra molto politica
è una destra che ha capito punto che ci sono istanze sociali cui dare risposta c'è una grande insoddisfazione un grande malessere che naturalmente
Rimette in campo ma del capro espiatorio mettendo gli ultimi contro i penultimi cose che sappiamo ma efficaci nel momento in cui saltato tutto il trentennio trentennio glorioso dell'Uefa
è un miraggio oramai lontano e
Punto diseguaglianze
L'impossibilità di emancipazione e l'impossibilità di trovare un lavoro quando lo si trova il precario mal pagato impossibilitati mandare studiare i propri figli ecco questo prova un corto circuito che a mio avviso il tema fondamentale
Della sinistra che vuole rispondere alla propria crisi è contemporaneamente risponde alla crisi della democrazia e alla crisi della politica
L'autore cosa che voglio dire
Che nelle
Nel nel saggio di Claudio Mancini e concludo
L'altro elemento dirompente e la fase del capitalismo che viviamo
E quindi l'impatto che la la tecnologia
La Rete l'evoluzione della Rete sulle nostre democrazie e anche sul sull'impoverimento della politica di soggetti della politica ecco su questo sui progetti io a a proposito di che cosa sia il riformismo del progressismo
Noi abbiamo avuto la sinistra che nel Novecento si è organizzata intorno al movimento operaio possiamo dire dopo la fine del movimento operaio che ha provato a organizzarsi intorno al lavoro oggi noi la crisi che vediamo non solo dovuta alla fine del movimento operaio ma anche a alla difficoltà vi rappresentare il lavoro ma quello a mio avviso torna ad essere il punto sostanziale di una sinistra e voglio essere moderna di cambiamento e innovativa anche perché o si cerca di presentare
Il mondo di chi non ce la fa o di chi non ce la fa ira punto dal mondo frastagliato del del lavoro o di chi non ha lavoro oppure noi non riusciremo di nuovo a costruire legali sociali perché la crisi politica che abbiamo anche crisi antropologica al tempo della società Erre al tempo di del del la pervasività degli algoritmi oggi dell'intelligenza artificiale di piattaforme che monetizzava questi strumenti gongolano giganteschi per cui ci sono cinque persone al mondo che decidono di cosa parliamo quando ne parliamo chi ne può parlare o meno
E di spegnere o accendere voci in base a quello che vogliono la politica insegue perché le le le regole per lei arrivano adesso al Parlamento e alla Commissione europea ma insomma siamo il continuo ritardo questo capitalismo tecnologica molto diverso da quello che storicamente non abbiamo vissuto come il l'avanzamento della scienza penso arrivi al Rinascimento cioè un'evoluzione delle società dovuta alla scienza è oggi noi invece ecco questo questo strapotere della tecnologia rischia di un una regressione delle delle democrazie perché appunto non esce e tecnologia in mano pochi e questo è un rischio molto gravi
Da ultimo se dovessi dirlo con una con uno slogan io penso che il compito dei progressisti della sinistra riformista oggi sia quello in un tempo che sembra essere contro la democrazia appunto autoritarismo torsioni liberale comunque c'è il rischio anche nel nostro Paese a mio avviso molto forte il tentativo di riforma istituzionale compito dei progressisti è che la sinistra riformista è quella né in un tempo che tutto dice sia contro la democrazia è invece trasformare questo tempo
In un nuovo se loro democratica una grande sfida serve una grande mobilitazione ma io penso che le nuove generazioni per quello che lei mirata diceva riferendosi a sua figlia alcuni istanza cui alcuni tenga conto di ma di emancipazione di cambiamento radicale della società stanno dentro il terreno bello riformismo se riformismo ora essere all'altezza
Del tempo che rivede la crisi creativa grazie a tutti voi
Grazie
Ora Tommaso Nannicini nella scorsa legislatura senatore del Pd riformista doc insomma è stato consigliere economico di Matteo Renzi segretario e premier
E tra l'altro uno il padre possiamo dire uno dei padri del G otto sacchi tacque John Sutter propone a Cartier torna solo un po'
Di questo discorso che stiamo facendo perché c'è una segretaria del PdL ce l'ha anche aderito alla raccolta di di le firme per abrogare il Jobs Act lanciata da da un altro leader diciamo così massimalista
Quello della CGIL Maurizio Landini e quindi il Pd si trova ora a fare una battaglia per abrogare una legge che l'UE ha fatto pochi anni fa
Quando il Pd aveva moltissimi voti insomma i negli anni in cui è arrivata al quaranta quarantuno per cento alle europee di dieci anni fa
Ecco in questo caso Kjaer progressiste Kjaer conservatore e cioè è successo qualcosa
Buonasera a tutti a tutti grazie mille appara Dozza per l'invito a Claudia Mancina che accurato questo bel numero nel direttrice lavora Paoletti
è un piacere commentare questo numero lassù in coda alla domanda su Jobs act sul quale francamente ore avvalermi della facoltà di non rispondere perché no per il bene de de dei qui presenti che hanno sfidato il caldo
E vorrei stare sul punto del del della distinzione fra progressisti e conservatori devo dire che ringrazio Paradox anche perché mi ha riconciliato un po'col termine progressista perché insomma per un socialista italiano prima che europeo
Questo termine da un po'di fastidio perché la genealogia è già stata ricordata è di solito la parola che si usa perché non si può usare l'altra quindi non possiamo dirci socialisti allora siamo tutti i progressisti quindi è un termine diciamo sul quale non ho mai riflettuto forse abbastanza per questo mea culpa riflesso pavloviano però è un termine che ha una sua utilità e l'ostilità del termine da si capisce leggendo i contributi
Importanti di questo numero anche perché rispetto ad alcune distinzioni Filosofia politica un po'normative un propri scritti prima veniva ricordato il Bobbio di destra sinistra e una il libro diciamo
Forse più importante di un di un grande pensatore come Norberto Bobbio non abbiamo bisogno forse di quelle distinzioni dove ci sono i buoni e cattivi troppo cariche di di di di di contenuti normativi
E in fondo questa distinzione temporale tra progressisti e conservatori chi a chi piace più il passato a chi piace più il futuro
Non è poi così Denza se non è una filosofia della storia forte per cui è sempre meglio andare avanti diciamo nella vita di tutti i giorni nel
Cosa ci muove l'azione individuale e all'azione collettiva a volte la bussola il passato a volte abuso del futuro diciamo ci sono fasi nella vita individuale e ci sono fasi nella vita di una nazione
In cui è importante fare appello al passato in cui invece ancorarsi al passato
E altri in cui è invece importante
Immaginare il futuro quindi questa distinzione fra passato e futuro
Mi sembra utile in politica anche a leggere alcuni dinamiche pari politica degli ultimi decenni e su questo sono anche molto d'accordo con Giovanni Orsina sul fatto che se insomma
Se qualcuno piange dall'altra parte non si ride quindi se c'è una crisi del progressismo c'è anche una crisi forte del conservatorismo che sta dentro quest'asse
Perché e secondo me quello che unisce queste due crisi oltre a un tema più generale di crisi della politica sul quale spendo due parole e anche la velocità dei cambiamenti che stanno attraversando i nostri tempi
Perché se il cambiamento è così veloce disorienta tutti chi si vuole ancorare al passato perché quel passato che io voglio vedere alle elettrici ed elettronici agli eletti alle lettrici e lettori si sgretola sotto gli occhi e quindi è sempre
Più difficile prima Orsina parlava giustamente di questo
Ancoraggio al mercato che è stata fatta nell'ultima fase
Dell'egemonia culturale conservatrice adesso se facciamo quasi finta di niente nell'era tram piano insomma è stato un paradigma importante dopo la crisi della socialdemocrazia
Però un po'come la socialdemocrazia con le sue vittorie aveva creato le basi per il suo su superamento la vittoria dello stato sociale
Ha creato
Società non più piramidali ma con una grande classe media nel mezzo a un certo punto quella classe media si è rivelata alla crisi fiscale alla burocratizzazione dello stato c'è stato un cambio di paradigma lo stesso la globalizzazione neoliberista ha creato un po'con
L'arrivo sulla scena geopolitica già economica di Paesi che erano ai margini del progresso economico e della storia ha creato anche se alla fase del suo superamento quindi è normale che ci siano questi cambiamenti che creano dei cambiamenti di paradigma ma quello che crea scompiglio oggi e la velocità di questi cambiamenti perché anche se per se non pensiamo al mercato ma pensiamo alla Triade
Dio patria famiglia lasciando stare il primo veramente della Fia del scherza coi fanti
Però se pensiamo a padre famiglia io quale patria quale famiglia ci sono famiglie sempre lo diverte se c'è un tessuto sociale quindi appellarsi
Auguri di cose vuole costruire un mobilitazione oggi solo su cui su su questi elementi però lo stesso nel campo progressista perché se il cambiamento è veloce
Fai fatica a governarlo o a dire a tutti state tranquilli sono io che lo governa perché ovviamente è difficile governarlo e pensare anche alla storia movimento socialista voglio dire perché poi è vero che noi da riformisti ci fidiamo di questa dicotomia fra riformisti e massimalisti importante
Però anche i riformisti per gran parte della storia il socialismo insomma hanno usato l'idea della rivoluzione la dittatura del proletariato erano con le gambe ben ancorate marchi sono nella pratica quotidiana sindacale e politica di emancipazione e di lotta per i diritti
Però c'era quell'ideologia uniti
Unificava tutti però è chiaro che era la lentezza di quei cambiamenti di quelle lotte per i diritti che ti permetteva quei perché poi certo punto qualcuno
Se ha giustamente svegliata ha detto che però è davvero questo il sol dell'avvenire allora un attimo ripensare questi idea di progresso quindi la velocità secondo me mette in crisi tutte e due conservatori riformisti
Questa crisi ovviamente si innesta in una crisi più generale della politica prima giustamente Claudia Mancina diceva che ormai siamo alla politica delle mozioni fatte un tempo le categorie importanti erano riforme rivoluzione progresso adesso sono rabbia risentimento paura
Quindi insomma questo economisti politologi filosofi sono sempre meno richiesti c'è sempre più bisogno di psicologi Psicologia sociale psicologica qualità
Per interpretare i grandi cambiamenti ma perché regge sì licenza di socialisti su questa volatilità della rabbia questo
E poi la capacità di un'offerta politica populista di dare risposte a questa rabbia questa pompa ore a questo risentimento
Gli scienziati sociali spesso si dividono tra chi dice colpa dell'economia le disuguaglianze crescenti che hanno creato questa domanda per una offerta populista
E chi invece dice no non sono ragioni economiche sono ragioni culturali questa perdita di senso delle comunità delle persone di fronte all'apertura
Delle nostre economie delle nostre società io penso che sia importante non scontarsi in questo dibattito fra cause economiche cause culturali anche le cause politiche
C'è una cesura nell'ottantanove in cui nel nostro Paese più che in altri non per niente voi
Nostro paese dagli anni novanta in poi diventa un po'la Silicon Valley del populismo
Le abbiamo trovate tutte le varianti di solito altri Paesi ai alcune alcune forme quello di destra o di sinistra ve lo si attacca disse sì all'assistenzialismo quello che si attacca al nazionalismo l'imprenditore di successo e si è fatto da solo fuori dai partiti tradizionali
Che sia fatto impartiti a a ai margini del dell'arco costituzionale insomma che altri Paesi ai un mix di questi ingredienti non li abbiamo provati un po'su tutti
Ma le abbiamo provate un po'tutti perché da noi la crisi e la politica è stata più forte che altrove perché noi insieme alla crisi dell'ottantanove abbiamo avuto Tangentopoli
E quindi in quella fase abbiamo votato secondo me è un po'via un po'troppi bambini con le acque sporche
Rottamando le ideologie ci siamo un po'scordati degli ideali di quella che Salvatore Veca chiamava all'ombra del futuro sul presente
Quell'idea di progresso appunto o quell'idea di progresso anche senza la filosofia della storia quell'idea a cui voglio tendere che mi muove all'azione collettiva
Oggi perché oggi c'è quell'ombra
Che mi muove all'azione perché voglio andare da quella parte
Quindi rottama delle ideologie via gli ideali rottamata la partitocrazia è un eccesso di diramazione della
Del potere partitico nell'apparato statale abbiamo buttato via i partiti abbiamo buttato via l'idea che ci devono essere delle organizzazioni di massa che intermediano il rapporto fra rappresentate rappresentati ma anche che ti danno dei luoghi di socializzazione politica perché quell'idea di progresso insomma non è che si è affermata nella storia
Solo grazie a filosofica importante è stato ovviamente avere dei giganti del pensiero che ci hanno dato degli ancoraggi ideologici ma poi c'erano delle organizzazioni
Dove mentre parlavi di marxismo ti sollevati provare l'INPS però nello stesso tempo capivi come riformare una società e riformare la sua comunità quindi c'erano dei luoghi dove quell'ideologia si calava e si faceva azione
Collettiva quotidiana
Rottamati quelle organizzazioni o non ripensate per la riorganizzazione è chiaro che ci resta solo questa
Partecipazione incendiaria nello sciame digitale che però non si fa mai Massa e per fare storia abbiamo bisogno di qualcosa che si fa massa si fa azione collettiva
E si fa cambiamento poi nel rottamare la crisi fiscale e la burocratizzazione dello Stato ci siamo un po'scordati delle nuove disuguaglianze e quindi di come ripensare lo Stato quindi ideologia partiti Stato sociale avevano rottamato un po'troppe cose senza l'accortezza di capire come la politica tornava a dare risposte un mondo nuovo dove i cambiamenti erano infinitamente più rapidi e quindi a un certo punto quest'idea di progresso entrata in crisi
Un po'da tutte le parti entrata in crisi da chi ha paura della fine del mese quindi sesto progressi non lo vedo perché faccio fatica arrivare alla fine del mese è entrato in crisi anche da chi ha paura della fine del mondo
Chi pensa che senza un'idea di progresso questo mondo va a sbattere perché questi grandi cambiamenti non posso che trovare un finale catastrofico di fronte a questa incapacità e questa crisi della politica come vediamo le derive quotidiane di conservatori e progressisti
Dall'ATO conservatore secondo messi
Si sono annidati un po'troppo nella mentalità dei conservatori politici dell'offerta politica conservatrice sì ha flirtato troppo con i capri espiatori non potendo più difendere il passato che ti volevo idealizzare
Ti vendo
La mia rabbia contro i capri espiatori che ci stanno distruggendo sto passato i cinesi con le loro importazioni e poi con i loro virus gli immigrati che attentano alle nostre comunità e a la e precarizzato il nostro il nostro lavoro quelli là ci sono stati capri espiatori da noi dalla progressiva ci sono stati altri derive
Claudia Mancina il suo pezzo parla di diritti ISMU diritti Isma'l'idea che non ho più l'idea di progresso universo celati faccio una lista di diritti di come la Galli questo diritto a me è è capitato di scrivere di strumenti Isma'come malattia infantile del riformismo certo punto perso questo ombra del futuro sul presente ci siamo innamorati degli strumenti l'Europa
Governo l'agenda Monti l'agenda Draghi il merito la crescita tutti strumenti non obiettivi non obiettivi che possono stare in una Filosofia politica una cultura politica
Compiuta che ti muove alla
All'azione collettiva perché guardate e chiudo quelle ideologia del passato per quanto retro ci potrà se lo sembrare non avevano solo un sogno perché oggi si dice razionale a sognare date sul sogno perché in fondo il sol dell'avvenire ci dava una società libera dall'alienazione libera da da certe oppressione dei di un una struttura economica
Però ora faccio esempio al massimo perché è più semplice o oltre al sogno e ha un'idea
Di direzione c'era anche o un'idea di identità di orgoglio di missione collettiva volevo di proviamo proviamo a convincere un bambino a non fare una cosa diciamo non devi non devi attacca la fa
A dire di sei grande magari non è il caso che la fine magari scatta qualcosa e e non la fa
Lo stesso il quando c'è un'ideologia che ti dice non c'è solo la direzione della storia ma c'è una frase letta e proletariato che ci porterà la c'è una missione collettiva prima una coscienza di classe e poi una coscienza di organizzazioni collettive un senso di appartenenza a organizzazioni collettive
Che erano i depositari di quella leve del cambiamento quindi le ideologie hanno non solo una funzione di indicati dove andare ma anche di darti un senso di appartenenza a un senso di missione che ti muove all'azione collettiva senza questa
Senso di missione difficile spingere le persone alla all'azione collettiva per questo penso sia utile il chiudo ovviamente sono tornati in Accademia come è stato detto fatto il politico
E quindi insomma c'è sono ci innamoriamo facilmente del microfono ho già concluso due volte ma adesso concluso davvero per dire che secondo me dentro questo ripensare un'idea di progresso ci sta alle idee che sono stato dette anche molti contributi di emancipazione assunto per Nenni
Socialismo era portare avanti che nati indietro quindi questi dati emancipazione continua e di strumenti emancipazione in modo sempre nuovo ma insieme a questa idea di emancipazione dovrebbe starci anche un'idea di legami perché molto si è perso nella nostra capacità di muovere all'azione collettiva le persone
Quest'idea che ci deve essere un senso di comunità di azione collettiva pensare anche alle fortune del centrosinistra nelle amministrative andiamo sempre bene i nostri sindaci sono più votati terzo settore in alcuni settori alcune comunità in alcune aree interne
Solo il terzo settore visto ancora come la frontiera rispetto alla paura rispetta risentimento di una politica che non c'è più e gran parte dei quelle persone sono volta centro sinistra ma poi chi dai meriti
Queste persone non vota centrosinistra perché non c'è un'offerta politica che rende questa capacità di tenere insieme legare il territorio comunità
Un idea che un'idea di progresso verso cui tendere tutte e tutti insieme
Piero Fassino
Dunque temi intanto ringrazio Claudia
Perché questa rivista è uno strumento utile di decisione politica in un tempo in cui la riflessione politica
Scarsezza
Perché io sto leggendo un libro che vi consiglio
Paolo Romance verranno di notte
Ovviamente non tutto è condivisibile e certi toni forse non sono condivisibile ma vi leggo queste pagine
In uno dei suoi dispacci dal fronte ASMI spinto mi ha spinto ad esplorare un sito tedesco chiamato Orso onde o
Nelle classifiche su piattaforme come spot fai Kappel post traspare che occupi regolarmente i primi posti centinaia di migliaia di persone lo ascoltano soprattutto ragazzi
E così sempre in Rete emerge anche l'inquietudine dei genitori tedeschi che da un giorno all'altro scoprono di avere un figlio radicalizzato
In un messaggero rette dell'undici febbraio una madre di nome Katharina parla del suo figlio quattordicenne
La cosa racconta inizia in un modo innocuo quando passando accanto alla cucina suo figlio sbatta dicendo i nostri politici dovrebbero prendersi cura più cura dei tedeschi
E poi aggiunge che vorrebbe diventare ricco e famoso con l'accredito a Lucca
All'inizio la madre pensa che la mania di grandezza sia normale quelle tra ma poco tempo dopo mentre guida l'automobile si sente dire dallo stesso ragazzo
Che non è possibile che le tasse dei cittadini tedeschi servano a pagare le navi che raccolgono i rifugiati sulla costa africana per portarli in Italia
Mi giro verso il sedile posteriore continua Caterina
E chiedo a mio figlio dove ha preso quella frase e lui risponde dal Pat carsiche tutti ascoltano
I ragazzi sono dei guru sono molto informati e il cast si chiama appunto corso und Office
Ma in poppa
Acts accendono e ascoltano e la radio dice
Stoccarda è una città più sicura della Germania ora queste statistiche non vengono più raccolte perché la situazione è diventata così grave che la gente non ne parla più
Non si dice che le donne vengono è volta a volta violentata sull'azione che estrasse che la via principale dis Stoccarda di giorno e di notte
Chiuse le virgolette la verità è che tuttora lo Stoccarda è una delle città più sicure della Germania
Che l'Ufficio federale di polizia criminale pubblica regolarmente le statistiche sulla criminalità nella con extra se c'è stata una denuncia di un presunto stupro ma poi la donna ha ammesso di aver inventato tutto
Così i genitali tedesca tedeschi scoprono che un piccolo deserto delle gazzette x-trackers distribuisce gratuitamente contenute di corso od Corfù e che il divulgatore di maggior successo conta più di centosessanta mila
Follow me
Tra dobbiamo fare i conti con questo motto
E io mentre ascoltavano trasformi Betti battito mi chiedevo come nostro dibattito riesce a interloquire
Con queste generazioni con questo mondo
Allora
Lasciando la citazione di di Paolo
Io penso che noi
Stiamo vivendo una crisi profonda
Dato intanto da un fatto semplice ma fondamentale
Ma e qui parliamo di Papa abbiamo usato la parola progresso lo usano anch'io ma che cosa significava proprio Amendola mi ricordo la discussione
Sottolineava che c'è una differenza tra sviluppo e progresso
Sviluppo è una dinamica economica che ha una sua linearità è una sua oggettività
Progress è uno sviluppo che afferma un miglioramento progressivo delle condizioni di vita dei cittadini delle persone
E noi nel Novecento siamo vissuti tutte in un secolo e in cui il progresso era sostanzialmente vissuto dalla gente come il miglioramento costante e continuo delle proprie condizioni di vita
Mio padre aveva studiato di più di suo padre aveva avuto più opportunità di suo padre
Io ho avuto più opportunità di mio padre ho studiato di più di mio padre e così milioni per milioni e milioni di persone il progresso era una dinamica di crescita costante e continua delle tue condizioni
Di lì
Per i tuoi figli per la tua famiglia
L'altro giorno ascoltando la radio tutto questo dibattito sui superbonus
Vi è stato citato un dato per altro notissimo l'Italia è un Paese è il paese in Europa che al primo Abba alto tasso di famiglie che hanno la casa in proprietà l'ottanta per cento degli italiani alla casa in proprietà
La casa in proprietà è stato uno dei grandi simboli
No e non sono simboli uno dei grandi motori di quel miglioramento costante continuo della vita che hanno vissuto milioni e milioni di famiglie italiane vede e non soltanto finita
E il punto e che si è inceppato questa dinamica
E oggi tu non hai la certezza
Non è neanche la certezza del contrario intendiamoci
Spesso c'è una vulgata come dire catastrofista
Ma non è la certezza che i tuoi figli avranno più opportunità di quelli che ho avuto tutto
Perché racconto sempre per stare in un intervento che non ha pretese ideologiche un episodio che mi è capitato due anni fa
Sono sulla spiaggia
In Toscana ero in vacanza
E passeggio perché se non molto vengo riconosciuto
E vengono riconosciuto da un signore che mi serve a Bongiorno venga a prendere un caffè
Con una casa sulla spiaggia
Quindi
Non povero
E difatti lui è un architetto che la moglie è una direttrice di una ASL
Ceto medio se hai la casa sulla spiaggia Toscana presumo che è la casa in proprietà anche a Roma ovviamente accetta
La mia zona del caffè è stata dedicata a trasferire me tutte le loro angosce sul futuro dei due figli
Di una famiglia di ceto medio benestante non di una famiglia che vive una condizione di indigenza di povertà
Ho ma dobbiamo fare i conti con questo e cioè
La globalizzazione ha cambiato il mondo
Non lo sappiamo
Ma trarne le conseguenze
Più complicato
Perché a tutti piace il cambiamento purché il cambiamento non cambi nulla di quello che c'è
No
Quindi Orsina dice il cambiamento un valore in sé c'è un cambiamento del valore in sé purché sia esattamente come quello che c'è perché se invece mette in discussione quello che c'è il contesto il mio lavoro al mio modo di lavorare il minore detta la mia certe cose quel cambiamento mi spaventa e siccome per molti il cambiamento si è tradotto per una serie di dinamiche che
Sono state ampiamente analizzate rappresentate spesso in una
Maggiore come dire i non dico precarizzazione ma certamente incertezza insicurezza delle condizioni di vita che per alcuni si sia tradotto anche in una vera precarizzazione e è evidente che tutto questo ha prodotto
Una lacerazione
Nei sentimenti e nei vissute nel modo di pensare e nel modo di rapportarsi alla realtà
Ma siamo stati abituati tutti parliamoci chiaro non europee
Che il mondo era diretto da uno
E per secoli è stato così
Per secoli è stato così
La globalizzazione ha fatto sì che quello che prima
Veniva beneficiato tra tre miliardi
E mezzo di persone
Diventasse oggetto di beneficio per sette miliardi
E abbiamo tutti pensato cioè passare da tre miliardi e mezzo a sette miliardi forse una gigantesco opportunità per tutti e non lo sa nulla sarebbe cambiato per noi non poteva essere così
Non poteva essere così capisco che è complicato
Farlo accettare ma
Tu non puoi pensare che è una torta che prima dei militari in tre miliardi e mezzo da quando la dei veri sette la stessa anche se quei tre miliardi e mezzo in più che si aggiungono producono come dire accumulazione che allarga la dimensione dell'atto però alla fine tu non puoi pensare che tutto rimane come prima nel momento in cui il mondo si allarga e si affaccia al mondo dei consumi della produzione e della competizione un pezzo di mondo che prima cioè
Prima non c'è
Che un primo grande tema è questo
E guardate che questo è una delle radici della crisi della sinistra perché la la sinistra è sempre stata portatrice di una cultura cosmopolita
Fortemente intrecciata dal protezionismo
Che dimentichiamoci mai pace
Sta nella cultura da sinistra il protezionismo
No
Sindacati America
Espressione vertice più compiuta no di un approccio protezionistico
Alle dinamiche economiche sociale però nella cultura della sinistra c'era c'era e c'è tuttora questo intreccio il cosmopolitismo l'internazionalismo chiamatelo come volete no e quindi una naturale propensione a pensare che se il mondo si allarga come avviene con la globalizzazione questo è un fattore dici di crescita di civiltà e in parte lo è
Perché quei tre mila
P e mezzo che ci sono giunti oggi vivono meglio di come venivano prima
Non c'è il minimo dubbio no
E però al tempo stesso quella Giunta di tre miliardi e mezzo di persone ha prodotto delle conseguenze sui tre miliardi e mezzo di prima
Che hanno visto messa in discussione una serie di certezza pensiamo soltanto a tutto il tema della competizione economica
Pensiamo tutto il tema
Del trasferimento del decentramento produttivo
E e via di questo passo quindi
Un primo elemento di crisi davanti diciamo del dei valori della sinistra e di chi si riconosceva in valori di progresso sta nel fatto che la globalizzazione ha cambiato radicalmente
Diciamo alle
Le variabili entro cui tu hai ricostruito
Il miglioramento delle condizioni materiali di esistenza costante e progressivo
No ne abbiamo dovuto anche cambiare le nostre nozione di sviluppo perché noi per lungo periodo abbiamo pensato che lo sviluppo fosse l'infinita crescita della produzione di beni e di mezzi senza limiti poi
La vicenda ambientale sia costretto a fare i conti con i limiti dello sviluppo
Ma ci siamo arrivati
Tanti
In Italia ci siamo arrivati per la prima volta qui abbiamo un toscano nel mille novecentottantotto una vicenda della Farm ottanta massacra qua
Giusto
Per la prima volta noi abbiamo e tutto lì la indizione di un referendum per chiudere una fabbrica
Io ricordo sempre per stare alla ne ordina l'aneddotica che quando ero segretario del partito sotto mi telefonano dalla Sicilia mi chiedo di andare a una grande manifestazione che si fa a Priolo
Contro lane esche inquiline per la chiusura dello stabilimento io calma calma se non Italease altana vado l'autista del compagno che mi accompagna preallarme cioè ci sarà un sacco di gente oggi
Poi pittrice
Così come c'era tantissima quando Amendola venuta qui per celebrare l'apertura di quello stabilimento
In quei trent'anni fa il cambiamento di un mondo no
Cerca memento di un mondo
Allora intanto noi dobbiamo fare i conti con questo fu
E questo cambiamento ha determinato da una condizione di insicurezza di incertezza terrà alcune anche di effettiva precarizzazione che ovviamente ha suscitato paura suscitata dall'OSCE e quando
Una persona presa dalla paura ripiega non si apre si chiude
Ce lo dice l'immigrazione
Quando arriva della gente sconosciuta l'istinto naturale non è allargare le braccia d'istinto naturale di chi è qui mette le mani avanti
Quando sei di fronte a un fenomeno non conosciuto che quindi non domini non governi distinte immediato
E la paura il timore
Che cosa potrà quale danni mi potrà provocare che cosa potranno
E quindi questo è un primo tema
I questo contesto è maturata una crisi della democrazia rappresentativa
Che non ce ne sono in Italia sia in tutto il mondo
Che si traduce in particolare nella democrazia parlamentare che è la forma più compiuta della democrazia rappresentativa
No
E io vedo un grande limite nostro
In Italia ma non solo in Italia
Se guardiamo
All'evoluzione del rapporto tra il potere politico i cittadini nei secoli
Constatiamo facilmente che ogni secolo
Ha cambiato le forme di quel rapporto
E ogni secolo nonna non è vissuto sulle forme di rapporto tra politica genio del secolo precedente
Noi oggi se siamo in un secolo che è diverso novecento conteniamo aspirare in avanti le forme della politica della rappresentanza istituzionale del Novecento
E ogni giorno ci scoppia nelle mani di questo
Perché c'è una divaricazione sempre più evidente tra le forme dell'organizzazione politica che nel Novecento noi abbiamo costruito e sulla base del quale abbiamo costruito straordinarie conquiste successi e che erano la forma politica che accompagnava quell'idea di crescita e di miglioramento delle condizioni di vita della gente
No e oggi noi in una fase nella quale
Quella certezza di crescita e più pallida e per molti è incerta
Le forme politiche risultano anche se assolutamente spiazzata
Peraltro la globalizzazione a determinato mutamenti strutturali nella
Diciamo nella politica e nei meccanismi di decisione rispetto alle forme della democrazia rappresentativa la democrazia parlamentare appesantire è stata forte quando è stato e mercato coincidere
E il potere politico statale
Nella coincidenza
Territoriale tra stato e mercato aveva una capacità di direzione molto forte
Noi oggi viviamo in un tempo globale in cui
Le dimensioni
In cui si sviluppano i fenomeni non è soltanto la dimensione è stata al Nazionale anzi sempre di più è una è una dimensione più larga ma le forme della politica continuano a essere le forme politica statale nazionale vediamo tutta la fatica di atti di costruire
Un'unione europea forte no
I meccanismi decisionali non solo
Devono fare i conti con una spazialità diversa devono fare i conti anche con una temporalità diversa la democrazia rappresentativa era la forma politica del tempo differito perché la democrazia rappresentativa a delle procedure e le procedure hanno un tempo
Noi viviamo nella società del tempo reale
Per questo nella coscienza delle persone anche le coscienza più istintiva quella meno politicizzata
Il Parlamento appare un'istituzione
Come dire superata è quello che conta è il governo e la decisione
E no l'elaborazione
No e il percorso decisionale
Per c'è uno spostamento di centralità
Dalla rappresentanza la decisione
Per è cambiato la spazio
In cui si decide che uno spazio molto più largo dello Stato nazione è cambiato il tempo della decisione
E le sue procedure e quindi la centralità dei decisori
E poi su tutto questo è arrivata la digitalizzazione e la con quello che ha
Con diciamo l'enorme cambiamento che ha prodotto quello che vi ho letto più è significativo
Prima dobbiamo fare i conti con tutto questo e tutto questo io son d'accordo con quello che ho detto avete tutti
Ha spiazzato tutte le culture politiche del Novecento non
Ha spiazzato la cultura della sinistra ma ha spiazzato la cultura anche dei conservatori e anche dei liberaldemocratici
E non a caso tutte il populismo a un certo punto si è affermato
Nella crisi delle culture politiche tradizionali che non sono apparse né a chi si rivolgeva ai conservatori né a chi si rivolgeva alla sinistra né a chi si rivolgeva un pensiero liberale adeguata e in grado di dare le risposte che la gente comune
E poi il turismo
Non è la malattia
Il primo è il sintomo della malattia
Prima no
Poi anche il populismo alla lunga mostra la sua corda come cioè in alcune realtà si comincia a vedere no e il voto francese il voto inglese ci dicono questo ci dicono che non è affatto scritto
Che ci debba essere soltanto come dire un'evoluzione populista
Nel nel nella nel governo di una società in Inghilterra come è stato detto vince un laburismo che si presenta come dire
Come
Con una cultura di governo e con la capacità una coltura di governo di parlare una società larga
In Francia si sbarra la strada a una deriva populista di destra appellandosi ai valori
Ai valori del progressismo giustezza libertà alla uguaglianza certamente
Poi questo non è ancora sufficiente a dare luogo a un governo come vediamo no
Però intanto poi bloccato una deriva che sarebbe stata drammatica esiziale non solo per la Francia ma per l'Europa intera
Adesso il problema è come Amendola bloccata ecco ostruisce una
Proposta politica che sia capace di intercettare quelle ansie perché le ragioni per cui nelle banlieues la gente lottava le prime non sono assorbite dal voto
Bloccate momentaneamente
Ha spiegato alla gente che la stradone era quella adesso di vedere qual è la tua strada
Se no tornerà alla
Se non lo fa
Quindi allora perché ho fatto tutto questo ragionamento perché anche le parole contano la parola riformismo è una parola che si è molto logorata evitando
Perché non c'era tutto è stata usata tutte anche Berlusconi la usava ricordate anche la destra USA
Che ne è una parola che
è sfumata nei suoi contorni nel suo senso nel suo contenuto
Per cui a parte diciamo
Il pregiudizio nei confronti delle parola riformismo che a sinistra per lungo tempo c'è stato per cui i riformisti del PC accettarono certo punto di farsi chiamare con un'altra parola che era miglioristi giusto
Quindi parte diciamo una pregiudizio verso questa parola cioè avere ragione storico-politica adesso sarebbe lungo approfondito e che quindi ha bruciato l'utilizzo di questa parola per lungo periodo
Ma quando ci sei arrivato e la sinistra ha detto sì
Questa però dobbiamo usarla che l'abbiamo osare anche perché dal punto di vista ecco dei contenuti in realtà
Quei contenuti erano già stati fortemente entrate in merito al nella sinistra no
Gli occhi ricordo
Negli anni ottanta programmi economici che scriveva
Eugenio peggio piuttosto che Luciano Barca piuttosto che Gerardo Chiaromonte e li comparare con i programmi economici la socialdemocrazia tedesca e non si vede viene sulla destra
In serata il tempo gli stessi ispirazione dagli stessi per gli stessi contenuti no ecco ma parte queste
Però poi quando ci sei arrivata ora la parola
E si è sommata perché se ne sono impossessati tutte anche la destra quindi approva riformista è una parola complicata da usare
Perché si usa progresso e non si riesce più che sinistra
Secondo me perché avvertiamo che sinistra
Come dire configura uno spettro sociale
Troppo stretto per avere un'ambizione maggioritaria di governo
E pensiamo che la categoria progresso ingorghi la categoria di sinistra ma configuri come dire uno spettro più largo
Una capacità di rappresentanza sociale titolare
è vero non è vero però è questa la ragione
No la ragione per cui usiamo più facilmente la parola progressista perché avvertiamo tutti
Anche chi come noi crede da sempre la sinistra riformista e socialdemocratica senta Ratti è quella categoria politica può essere oggi e non sufficiente per parlare
Ad una società a rappresentare una società larga e quindi potenzialmente maggioritario
è stato
Poi non so se è vero o non è vero ma e così dal dal punto dell'analisi
E così
E allora io penso che ci sia il problema di ritornare a
Sì è che noi ci chiamiamo progressisti sia che sì chiamiamo riformisti sia che non abbiamo timore usare la parola sinistra e gli diamo
La dimensione
Non minoritaria che la sinistra deve avere almeno nel mio pensiero
Il problema vero è quali sono i valori su cui noi fondiamo
Queste categorie
Sì sono i valori tipici e dalla rivoluzione francese in avanti Vendola a cui ci appelliamo sempre l'uguaglianza la solidarietà i diritti e la libertà la democrazia la parità di genere e via via si sono arricchiti
No questi valori
Oggi noi come
Lì decliniamo perché questo è il tema
Non solo ECMO Carlei come le definiamo è il tema che ci consegna al voto francese nello sbarrare la strada all'attento ai evocato questi valori
E ti hanno consentito di sbarrare la strada
Adesso ha il problema come quei valori introduce
No
Ora la
Strada
Anche la veste ha dovuto fare i conti con tutto quello che diciamo
Lo ricordava bene Orsina eccetera
La destra in questi ultimi anni
è infatti Isla soprattutto un
Valore diciamo così che è l'identità
Cioè tende a ricostruire un
Come io
Un ubi consistam enfatizzando molto il valore dell'identità
Famiglia
L'identità etnica
Tutta la politica sull'immigrazione
No
L'identità anche sociale s'no
Il popolo contro lei
Cioè
E io credo che noi dobbiamo farci i conti con questa questione
Mi ha molto colpito
Cioè
Ancora in questo libro di Roma è stato un sole affronta questo nodo dell'identità che racconta l'episodio
Cioè significativo che a un certo modo via come sapete Paolo Rumiz un giornalista che ha seguito tutta la guerra balcanica Balcani sono uno dei suoi grandi
Temi
E durante la guerra lui faceva il corrispondente per il Piccolo di Trieste
Sul teatro di guerra
A un certo punto
Incontra un
Serbo
Delle milizie di Mladić
Il quale gli dice che massacrando i bosniaci aveva capito finalmente chi era
La sua identità
Arrivava dall'avere in un in uno
Che lui pensava appartenente uno identità diverse il nemico
E avere il nemico consentiva specularmente
Nel rapporto che c'è sempre tra ombra e luce che a buio e luce di definire la propria identità
No
Allora io penso che questo tema dell'identità è un tema che la destra cavalca in termini assolutamente perno inaccettabili ovviamente
Che fa dell'identità il fondamento di una politica di discriminazione
Discriminazione sessuale e discriminazione di genere discriminazioni sociali di disperazione notte e via di questo passo
Però il tema dell'identità è un tema estraneo alla finestra ecco io credo che questa questione non ce l'abbiamo
Perché in fondo nel Novecento la forza della sinistra è stata una grande identità sociale
E
Casa del popolo Emo eventi si lei che le leghe di inizio Novecento il sindacato i partiti DC di massa che cresceranno seno la struttura organizzata di un'identità
No sociale classe certo pene
Io penso che si sia anche questo questo tema che
Dobbiamo vedere nel ridefinire come
La sinistra è un campo progressista e capace di tornare a essere
Riferimento di grandi masse il tema dell'identità non è un tema banale non può essere ovviamente declinato nel modo in cui lo detiene la destra ho appena detto però il punto il punto io avverto che cioè non ho la risposta ma avverto che c'è
E infine ultima mia considerazione di questo mio intervento molto Random ecco come avete visto
è che noi dobbiamo fare i conti col fatto che la società digitale cambiato radicalmente la società
Ne siamo tutti figli di una società analogica
La società la logica aveva variabili forme di organizzazione forme di
Di comunicazione
Dimensione valoriale molto diverso
Molto diversa
Io non ho sostenuto nel congresso
La Shoah sostenuto Bonazzi
Ma
Mi sono reso conto in questi mesi
Che per parlare qui ragazzi che
L'episodio del ragazzo tedesco ci dice
Ci sono come dire dentro la società digitale sono
Determinante lascio agli parla Bonaccini novità
Come non gli parlo io
Ce ne dobbiamo fare i conti con il fatto che
Il mutamento radicale che la digitalizzazione
Ha indotto induce e crescerà sempre di più
Come intelligenza artificiale con tutte le cose che con questo straordinario
Mutamento innovativo
A una generazione che rispetto al passato è gigantesca
No
Per cui è cambiato lo stesso concetto di innovazione
E si obbliga a fare i conti quindi era
A ripensare le categorie del modo con cui noi pensiamo la politica le sue forme di organizzazione il suo linguaggio
Perché appunto
Non è pensando di rinnovare già questa parola è una parola che
Limitativa
Rinnovare
Le forme con cui noi abbiamo gestito la politica le istituzioni fino a oggi sia sufficiente
In fondo ai finisco questa considerazione che non mi sembri eretica
Io penso che il premierato che propone la Meloni
Sia
La strada istituzionale sbagliata che va contrastata
Già non ho dubbi
Però la Mellone nel momento in cui il
Propone il premierato e si rivolge ai cittadini modo demagogico
è ingannevole gli dice decidete voi
Noi per contrastare questa cosa proponiamo il cancellierato che è un modo di far funzionare al meglio quello che c'è
Nella percezione dell'opinione pubblica perso zero tutti sette
Perché uno dice di consegna lo scettro
Poi non è vero tutti sappiamo e per questo contrasto
Noi diciamo no lo scettro conteniamo Merlo noi e lo facciamo funzionare meglio
Capito perché era un cittadino normale che non abbia tutte le categorie politologi perché noi abbiamo con cui noi siamo in grado di sceverare
Non riusciamo
Io considero e l'intervista che ha concesso qualche giorno fa un grande quotidiano il presidente alla Corte Costituzionale Barbera fosse piena di verità
Piano livore il teorizza
E finisco con quello che a me è sembrato sempre un grande paradosso
Della sinistra sinistra nasce per cambiare il mondo no
Tutte le volte che c'è un cambiamento la prima reazione istintiva della sinistra e mettere le mani avanti e preoccuparsi di quali sono i rischi
No
Non pensando che in questo come dicevo sì ma è vero anche se non bisogna enfatizzare stabilizzarlo nel cambiamento c'è sempre un elemento di innovazione poi questo non significa che qualsiasi cambiamento ci ammonisce
Perché
L'atto Moss serve a curare il cancro pensarla così della bomba atomica sempre lato ma il problema è che ogni Fenomenologia ha bisogno di essere guidata Diretta
Dipende da come la usi no
Però non c'è dubbio che
Il cambiamento è portatore come dire di un elemento innovativo che attira
Più per formazione familiare son portato sempre ad aver attenuato così lo mio padre era uno che amava le innovazioni
Siamo stati i primi a Torino ad avere un televisore nel mille novecentocinquantaquattro quando nessuno ce l'avevo
Ricordo quando entro a casa mia un frigorifero quando tutte le case avevano la ghiacciaia
Oricchio padre era uno calmava le perché pensava che l'innovazione era mo'portatore
è un cambiamento
E d'altra parte pensiamoci bene certo che l'innovazione comporta rischio ma
Noi adesso quando finiamo questa riunione
Ci alziamo e camminiamo andiamo via camminando
E camminando
Alziamo un piede dopo l'altro
Camminando quando alziamo un piede siamo sulla strada su un piede solo
Perché l'altra in aria
Per pochi istanti
Non è che per questo abbiamo paura di camminare perché abbiamo paura di cadere rischiamo o no
No quindi io penso che
Appunto la sinistra non deve aver paura del cambiamento viviamo un tempo in cui cambiamenti sono molto più giganteschi e radicali veloci di Tinti di tutta la storia
Siamo state una grande forza di cambiamento in un tempo in cui le modalità e il tempo del cambiamento ci consentivano di governarlo
Oggi viviamo un tempo così rapido così voce così tumultuoso in cui la capacità di governo è molto più complicate e molto più a rischio
Però
La vita è un rischio
E quindi tanto vale provare
A massimizzare né le possibilità e a minimizzarne
Il Rischiatutto
E qui mi fermo grazie
Grazie a Fassino anche per aver introdotto oltre il suo bel discorso
Per aver introdotto nel dibattito questa cosa qui
La rivoluzione digitale perché mi ha colpito quello che diceva Orsina sulle Cissé eccesso di individualismo contemporaneo non è quello che ha detto prima
Mancina su le emozioni che hanno fatto io fuzione nella politica e guardate che intenda fare
Questo è lo strumento dell'eterno presente e dello strumento che si stimola e quasi violenta le nostre emozioni quindi alla fine con questa roba qui equilibrismo farsi sempre comporta mio figlio quindici anni
Vive di questo messi
Neanche più no la televisione i canali chiaro rinunciando li vedono fisso ma neanche più Netflix
Ma
è incredibile sì penso che il nostro tempo sia abbastanza scaduto magari Mancina vuole fare un saluto no
Tutto
Va
Grazie