Critica e militanti

Buongiorno da critica militante è ben noto ai lettori italiani Isacco a Isaac Bashevis Singer il grande narratore yiddish premio Nobel nel mille novecentosettantotto meno noto soprattutto fino a qualche anno fa
E invece il suo fratello maggiore Israel Joshua che pure bisarche è stato il modello il fatto che Israel nato nel mille ottocentonovantatré morì a soli cinquant'anni nel mille novecentoquarantaquattro e forse non a caso solo dopo la sua morte comincia a definirsi la fisionomia autonoma del futuro Nobel figli di un rabbino FASSID dico cioè appartenente al filone del vitalistico pietismo misticismo ebraico e di una madre
Che veniva al contrario da una famiglia di rabbini ortodossi Singer crebbero in una cittadina polacca al confine tra Impero austro-ungarico e Impero russo la terra delle scelte
I villaggi a forte connotazione ebraica sempre minacciati dai pogrom
Coi loro macellai maestri Mitoraj tessitori commercianti gli artigiani passando da Varsavia da Kiev del poi emigrando negli USA Israele giornalista prolifico il socialista disilluso
Ed è un po'il ruolo dell'Edipo di fronte alla tradizione la sua opera come si vede nei grandi affreschi dei fratelli Ashkenazi e della famiglia Karnowski eh razionalista è concentrata sul realismo sociale
Insacca è venuto dopo è invece già quasi subito uno scettico insieme cinico e creaturale pre e post moderno ipnotizzato dall'intimità e dall'esuberanza erotica sia Israel che Isaac
Hanno dato un'ultima indimenticabile immagine di quel mondo vidi share linguisticamente socialmente variopinto
Che prima della Shoah componeva una nazione trasversale alle nazioni di circa dodici milioni di individui
Lui dice la lingua degli ebrei aschenaziti insieme dialettale internazionale permette di conservare l'immediatezza dell'etica romanzesca che nelle moderne letterature nazionali invece si sta de componendo perciò la narrazione Zingari Ana
Corre per così dire più veloce della sua convenzionalità del suo pittoresco caricaturale
E dei facili schemi di contrapposizione tra figure e vicende nell'edipico Israel torna il tema della dialettica tra padri e figli oltreché tra fratelli oggi l'editore Giuntina nella traduzione
E con l'eccellente commento di Enrico bene la ripropone un suo racconto lungo del mille novecentotrentasei Willy
In cui il tema è affrontato con una purezza che ricorda Isaac
Lui del titolo nasce in realtà col nome di Wolff
Nello stesso mondo ebraico dell'Europa centrorientale dell'autore ma hanno il carattere perfino nel fisico
Tutto ciò che delinea lo stereotipo tengo in una atletico a una confidenza innata con gli animali e non riesce a farsi piacere lo studio mentre ascolta il precettore licensing
Citiamo quelle parole cantilenante in una lingua che gli era estraneo noi entravano proprio in testa le tende dei tatari
E il vitello d'Oriente era la idolatrato dagli ebrei i bianchi padiglioni di re Salomone le sfide di Gerusalemme si mescolavano assieme in un unico groviglio
Così Willy Wolff rifiuterà anche nelle migrazione americana la vita di città l'astuzia dei commerci
Lei lo io cerimonioso e si insedierà invece in una fattoria alle prese con un mondo rugiada usano interposto Iano di cavalli e piante proprio perché sembra un Goin'tra gli ebrei Wolff diventa un ebreo errante
Ciò che per gli altri ebrei sradicamento e assimilazione per lui sembra normalità
Il padre è un tipico ebreo cocciuto Zingari anonimo lo capisce proprio per lui infatti la storia e tutto è la natura e nulla non toccate gli animali vi dimentica erede quello che avete studiato avvisati i figli nelle prime pagine
Per lui contano le parole mentre per il figlio ambientato sì in una nuova famiglia di contadini americani basta un guado per dire tutto perché i veri rapporti crescono nel silenzio della religione minima e massima di Willy
è la credenza in un Dio che sta sopra le creature
è la lettura della Bibbia di un protestantesimo che lo riavvicina paradossalmente all'ebraismo sarà la grande guerra riunire padre e figlio nel Nuovo Mondo
Un mondo speculare si direbbe all'Est europeo quasi figura della Palestina il padre riuscirà a cui a ritessere testardamente la recita la rete civile delle origini
Rendendo una volta ancora estraneo al figlio mentre la mora sottomessa che abbisogna diritti si adatterà volentieri alle minuziose prescrizioni Cascella
Singer mette in scena tutto l'essenziale di questa dialettica che scorre molto raffinata sotto l'apparente semplicità del racconto e non risolve nulla come spiegate nella lui stesso e dell'uso sia dal dogmatismo della tradizione sia da quello delle ideologie moderne Willy pur così distante dal destino del suo autore
E forse figura delle insuperabili aporie
Di questa la storia degli ultimi eredi di un universo quasi scomparso a libro chiuso si ripensa lo straordinario paradosso della cultura da cui scaturisce il monoteismo più roccioso la tradizione esegetica più cavillosa hanno prodotto la più fluide irresistibile corposa e varia
Vena narrativa del Novecento pari sentirci venerdì prossimo