"La Conferenza di Messina: l'Europa verso la Conferenza Intergovernativa del 1996 per la revisione del trattato di Maastricht"

Radio radicale due giugno mille novecentocinquantacinque due giugno mille novecentonovantacinque oggi come quarant'anni fa una città italiana missina diventa simbolicamente il centro dell'Europa un'Europa che oggi come quarant'anni fa deve trovare la forza di scegliere la strada dell'integrazione superando difficoltà e resistenze
Questo anniversario è stato scelto per avviare il processo di revisione del Trattato di Maastricht che culminerà con la Conferenza intergovernativa del mille novecento novantasei che avrà il compito di riformare due dei tre pilastri
Del trattato di Maastricht il secondo e il terzo quello che riguarda la pesca ovvero sia la politica estera e di sicurezza comune
E la politica di cooperazione negli affari interni e nella giustizia come sarà dunque l'Europa quale sarà il suo nuovo volto di questo si comincia a discutere oggi e noi lo facciamo con due esponenti del mondo politico italiano il senatore Livio Caputo
Responsabile estere di Forza Italia e con l'onorevole Marco Pezzoni del gruppo progressista federativo insieme con loro commentiamo anche la linea politica italiana per la revisione del Trattato di Maastricht
Che è stata espresse nei giorni scorsi in Parlamento dal ministro degli Esteri italiano Susanna Agnelli non ascolto
Parliamo della Conferenza di Messina che si apre proprio oggi in due giugno una conferenza celebrativa infatti proprio quaranta anni fa il due giugno del cinquantacinque
L'Europa riceveva Nardo slancio dopo i fallimenti del c'è il berbero sia il tentativo già allora di costruire una politica di una di difesa comune dell'Europa
Parliamo dunque di questa conferenza di Messina
Quando proprio oggi il gruppo di riflessione composto da diciotto membri tra l'altro anche i membri del parlamento europeo e della Commissione inizieranno i loro lavori in visto che la Conferenza intergovernativa del novantasei che si aprirà sotto la presidenza italiana di turno al momento importante l'Europa si trova a un bivio miglior rischioso
Perché non fare qualcosa che potrebbe rischi
Significare anche fare marcia indietro eppure l'euroscetticismo cresce parliamo di fare il punto sulla situazione soprattutto dopo il dibattito che si è avuto sia alla Camera dei deputati sia al Senato qui in Italia e quindi dopo l'intervento del ministro Susanna Agnelli
Anzitutto ma devo dire che con un po'di rammarico sono vedo all'apertura di questa conferenza
Io facevo parte di questo gruppo di riflessione e poi quando è arrivato il governo dei tecnici come politico ho dovuto non dimettermi sotto la pressione soprattutto del PDS
Che non voleva che un membro del precedente governo continuasse la sua opera invece questa opera è stata continuata perché buona parte delle idee che il
Il ministro Agnelli ha presentato alla Camera e al Senato sono in realtà idee elaborate sotto la gestione di Antonio Martino del sottoscritto
Soprattutto il oggetto di istituire un segretariato la politica estera è venuto fuori nel corso di un seminario ancora prima di Natale e il soprattutto il rilancio della alla politica estera e di sicurezza comune
Per fare un po'da contraltare alle nostre manchevolezze sul fronte del primo pilastro sul fronte della Unione economica e monetaria è senz'altro farina del nostro sacco o comunque e auguro al mio successore il ministro Silvio Fagiolo buon lavoro abbiamo un ottimo rapporto io gli ho riversato tutto quello che quell'esperienza che avevo accumulato
Nella prima fase di questi lavori e devo anche direi che non avrà un compito facile io in una e coro sul Corriere della Sera ho paragonato questo esercizio alla con le più difficile che si è stata mai tentata
Dopo la quadratura del cerchio noi dobbiamo cercare nello stesso tempo di preparare l'Europa per l'allargamento Heather l'approfondimento
Due concetti che non sono sempre compatibili dobbiamo soprattutto rilanciare il processo di unificazione che come lei ha detto giustamente nell'introduzione e un po'in secca perché le vicende della Bosnia fanno dubitare della capacità europea di che gestiva una politica estera comune all'Unione economica e monetaria sembra allontanarsi nel tempo la data dell'nel novecentonovantasette la prima possibile e ormai praticamente esclusa quella del novantanove è sempre in programma ma bisognerà vedere quanti Paesi effettivamente rientreranno nei parametri previsti dal Trattato di Maastricht
In blocco suggerimento è e di non tentare l'impossibile a questa Conferenza intergovernativa del novantasei noi dobbiamo fare una leggenda per così dire in salita cioè partire dalle coglie su cui c'è la possibilità di un'intesa e poi semmai è cercare di costruire su quelle
Non additare come vorrebbero certe forze politiche e che sono quando ancora questa ubriacatura europei Istica degli anni ottanta andare dedicato chiedere subito il federalismo subito il federalismo non è possibile bisogna avvicinarci sibila vuol mente dobbiamo comportarci come un esercito che combatté su un fronte molto ampio e tentare l'avanzata
Dove l'avversario è più debole ecco questa moderazione mi sembra che emerga dall'atteggiamento italiano neanche degli molti altri stati membri nonché della commissione moderazione che invece non caratterizza in questo momento il Parlamento europeo che chiede a viva voce una maggiore importanza delle istituzioni quale la commissione quali Parlamento
Ma è così guardare non mirare in alto non mette arrischi a repentaglio però appunto l'idea di Europa
No io credo che non bisogna non mirare in alto è un'espressione inesatta non bisogna mirare al di là della portata del delle nostre armi è evidente che se si vanno a fare deve proposte inaccettabili alla Gran Bretagna in un momento in cui la la moneta ne ha travolto sarà alla vigilia delle elezioni politiche questo porterà soltanto a uno sconto e invece Ricky Caro che dove si può fare qualche cosa e sul secondo e il terzo pilastro
Io credo che ci sia in Italia e in Europa un effettivo bisogno di politica estera comune mancano le strutture per realizzarla è forse mancano anche i conta che la fiducia reciproca però la a conoscenza che questo è necessario esiste già quanto alla politica di sicurezza comune che
E dal Trattato di Maastricht affidata a l'Unione Europea Occidentale e è chiaro che se noi vogliamo dare credibilità a un'azione comune bisogna sviluppa all'Unione un'opera occidentale oggi una creatura un poi Buridano direi quasi un un contenitore vuoto ha anche il problema che la vi Paesi che ne fanno parte non coincidono con quelli che fanno parte dell'Unione europea e con l'allargamento a a quindici questo divario sì anch'un accentuato ma e e lì che bisogna evidentemente lavorare io norme condivido la alla tesi di di mirare alto o di girare al di là dalla portata delle nostre armi soprattutto perché temo che facendo collegi e invece di Tovara Aviva andare a un incontro così vada uno su conto e l'unica cosa che li l'Europa non può permettersi in questo momento è un fallimento
Lei prima parlava però gli strumenti per attuare una politica di sicurezza una politica estera diverso da quello attuale tra l'altro segretariato generale proposto da Susanna Agnelli
Anche in questo assediato dal governo Martino né con la mia collaborazione con latte dal governo Berlusconi Martino con la mia collaborazione ecco anche in questo senso però la questione non è così
Semplice infatti il segretario generale indipendente dalla Commissione proseguirebbe diciamo sulla strada di una politica estera affidata ai governi e ai singoli Stati quindi sulla strada della intergovernativa intergovernativa sulla strada intergovernativa mentre invece naturalmente chi vuole una Europa di tipo federalista
Vorrebbe dare più importanza a quelle che sono le istituzioni comunitarie e quindi per esempio c'è la proposta di affidare la politica estera non solo appunto ai governi ma anche alla commissione e quindi il segretariato generale dovrebbe essere misto composto da membri della Commissione dando il Consiglio ecco cosa pensa a riguardo penso che però una totale comuni
Davids azione della politica estera i tempi non sono ancora maturi ma non soltanto i tempi della Gran Bretagna ma anche quelli della Francia e della Germania qui indi cerchiamo di fare quello che invece è possibile e credo che il segretariato debba essere per il momento una specie di e se Cuba laccio esecutivo del Consiglio
Cioè un organismo che nello stesso tempo serva da stimolo e da da un
Ufficio studi e e da a realizzatore di politiche che devono essere approvate dal consiglio io ho suggerito nel mio intervento al Senato una formula che penso possa essere di qualche interesse cioè che si cerchi di
A raggiungere una situazione per cui si il Consiglio approva le grandi direttive della politica estera mettiamo
L'esempio la politica estera verso la Russia e la politica estera verso il Mediterraneo e la politica estera verso i Balcani e via dicendo
Dove l'Europa a interesse a una politica estera comune poi una volta approvati questi documenti generali queste grandi direttive
Poi si può procedere con il voto a maggioranza all'interno di questi documenti quanto alla partecipazione della della commissione ebbene e credo che bisogna centrata senz'altro farla partecipare
Può pretendere che oggi come oggi sia la Commissione a decidere e a condurre qui proprio la politica estera dell'Unione europea e di nuovo velleitaria
Primo accennavamo anche alla L'Unità unica in realtà alla Conferenza intergovernativa non deve parlare di questioni economico monetarie però l'appuntamento al traguardo do della novantanove appuntamento importante a cui si dovrà arrivare attraverso questa Conferenza intergovernativa otto bensì attraverso delle riforme istituzionali ecco l'Italia quanto dovrebbe che ruolo dovrebbe giocare in questo senso un ruolo molto importante quindi anche il dibattito politico in Italia dovrebbe probabilmente incominciare oggi almeno oggi questo due giugno del novantacinque
Ma non le ma modifiche eventuali al Trattato di Maastricht sul capitolo dell'unione del primo pilastro dell'unione economica monetaria non sono all'ordine del giorno
E siccome la Germania non vuole parlarne non potranno neanche essere messi all'ordine del giorno cosa che richiederebbe Luhmann l'unanimità
Perciò OPA quello dobbiamo aspettare che le condizioni maturino la mia tesi è che visto che non si i possono modificare questi parametri anche se dei parametri stabiliti nel novantuno potrebbero non essere più attuali nel novantanove
Bisogna che l'Italia spinga gradualmente discretamente per un'interpretazione elastica di quello riguardante il debito pubblico noi non riusciremo con la migliore volontà è anche confidando il sudore e lacrime a a ridurre nel giro di quattro anni il nostro debito pubblico dal centoventitré per cento del prodotto interno lordo al sessanta per cento del prodotto interno lordo come Maastricht e chiede significherebbe abbattere il debito pubblico di un milione di miliardi duecentocinquanta mila miliardi la hanno quando per il momento è ancora in crescita quindi bisogna che puntiamo a un come è stato anche detto autorevolmente a un'interpretazione dinamica cioè che noi veniamo possibilmente accettati nell'Unione
Se il nostro debito sarà in fase di riduzione anche se il traguardo non sarà ancora raggiunto questo sembra accettabile perché è stato accolto già praticamente per il Belgio che a un deb do pubblico anche superiore al nostro il ruolo che l'Italia deve svolgere in questa conferenza e fondamentale per almeno due motivi primo perché abbiamo o la possibilità di rilanciare la nostra immagine europea sul secondo e terzo pilastro essendo un po'zoppicanti sul primo secondo perché dobbiamo cercare di influenzare anche l'Unione in questo momento perché non rivolga solo le sue attenzioni all'Est ma tenga anche conto della situazione nel Mediterraneo l'Italia ancora con il Governo Berlusconi Martino si era molto battuta in questo senso o al fianco della Spagna della Francia con notevole successo almeno dal punto di vista degli stanziamenti finanziari
La con le convocazioni di questa conferenza per il Mediterraneo è un'opera che va continuata e per questo se mi consente vorrei spezzare una ulteriore lancia nonostante i pareri contrari del capo dello Stato e dello stesso ministro Agnelli conto con l'ipotesi di o tenere elezioni politiche nel nostro Paese durante il semestre di presidenza Italia questo sarebbe non solo nocivo per dalla nostra capacità di guidare questa presidenza ma sarebbe anche credo o assai
Poco dignitoso dal punto di vista del prestigio è stato fatto da parte della Germania e della Francia ma loro avevano delle scadenze obbligatoria e non lo faremo per Scelta inoltre ieri sia di tedeschi e francesi non decapita non l'esecutivo come avviene da noi e soprattutto non possiamo rischiare di cambiare cavalli in corsa di avere un il ministro degli Esteri che convince è una cosa un alto però finisce magari con degli orientamenti diversi non sarebbe serio e se c'è bisogno di una cosa in Italia ed è proiettava un'immagine di serietà
Tornano i parametri di Maastricht ultime notizie dicono che soltanto tre paesi sono rientrati appunto in questi parametri quanto questo peso
Caso la Conferenza intergovernativa ma direi non peserà sulla Conferenza intergovernativa che la Conferenza intergovernativa
Di unione economica e monetaria non parlerà
Si dedicherà ad altri argomenti certo è un serio è un segno che fosse questi criteri di convergenza non sono del tutto realistici e andrebbero forse rivisti ma a cui credo che troveremo una opposizione fortissima da parte non tanto del governo tedesco perché con il vuole a tutti i costi coronare la sua carriera politica con l'Unione economica e monetaria ma da parte della Bundesbank che su questo punto non recede e confortata dall'opinione pubblica tedesca che ci tiene al suo Marco e paventa l'inflazione più di qualsiasi altra cosa al mondo e su questo il presidente Abu del anti Meyer con cui ho avuto occasione di cenare qui a Roma recentemente durante una sua visita al Senato è stato categorico
E la Francia di Chirac la Francia cd Chirac per il momento rimane un po'l'incognita Chirac a a due
Europeisti a farli la politica estera il peso sicuramente un europeista
Jarrett anche e mi disse il nuovo ministro degli esteri il ministro per gli Affari europei ha ha la fama di essere un pochettino
Più scettico ma alla laddove la grande incognita credo che qui se non sia tanto sul
Fonte della volontà a di rimanere agganciati a alla Germania che è stata manifestata in maniera abbastanza vistosa dalla visita che Seracca fatto a con la pena entrato all'Eliseo quanto dalla promessa che ha fatto di cercare di migliorare le la situazione sociale della Francia di affrontare il problema della disoccupazione
Cosa che non so quanto sia compatibile vista la una certa debolezza strutturale dell'economia francese con l'aggancio al marco con la difesa oltre
Solo della stabilità monetaria tornano in Italia per quest'ultima domanda Dini si è augurato ed è stato ottimista e fiducioso per un rientro della lira nello SME in autunno a lei cosa pensa a riguardo e soprattutto sarebbe importante che succedesse prima
Insomma la presidenza italiana io gli faccio i migliori auguri il problema non è tanto di rientrare nello SME quanto acché parità centrale ci si orienta e soprattutto se poi ci si può rimanere
Inoltrati partner europei che hanno già manifestato la loro irritazione il loro disagio per all'eccessiva svalutazione della lira che ha reso nostro dei nostri prodotti troppo compiti ivi sui loro mercati certamente non ci faranno rientrare a una parità col marco superiore a mille cinquanta su questo posso o anche delle informazioni riservate e siamo ancora abbastanza lontani c'è ancora il dieci per cento di divario se saremo abbastanza virtuosi per rientrare a Terra scendere a queste a questa parità e a mantenerla per un certo periodo di tempo forse potremmo Auriemma magari entrare altrimenti la cosa resterà nel limbo dei desideri
Continuiamo a parlare del futuro assetto istituzionale dell'unione europea con l'onorevole Marco Pezzoni del Gruppo progressisti federativo membro della Commissione esteri è iscritto alle Movimento federalista europeo
Ma il punto principale proprio questo che a quarant'anni dalla Conferenza di Messina è giusto avere un atteggiamento come dire riconoscente celebrativo ma soprattutto occorre fare una riflessione
I Trattati di Roma che entrare in vigore due anni dopo il venticinque marzo del cinquantasette hanno disegnato l'architettura istituzionale economica di quella che prima era la Comunità economica europea e poi diventata recentemente
L'unione europea e quindi in questi anni hanno significato un mutuo perché il mondo è cambiato l'Europa è cambiata è crollato il muro e quindi il punto centrale è in realtà che l'ossatura istituzionale
I pompieri dell'Unione Europea sono ormai non all'altezza delle nuove sfide delle nuove sfide politiche della sicurezza della questione diciamo internazionale della questione anche del governo
Del degli Stati come sono oggi mutati le società la questione dell'occupazione la questione della giustizia quindi in modo c'
Centrale della conferenza intergovernativa dell'anno prossimo in realtà una è una sola cosa
Riforma della Unione europea riforma politica e istituzionale dell'unione europea perché l'ossatura che ci siamo dati in questi due Cenni ormai non regge più e soprattutto non reggerebbe alla sfida nuova che ormai è quella dell'allargamento l'allargamento ai Paesi dell'Est
Non gli ormai siamo passati velocemente all'Europa con quindici Stati
Siamo un'unione europea di quindici Stati dopo compiuti un anno
In un decennio
L'idea è quella che l'Unione europea potrebbe arrivare avvenuta otto trenta Stati quindi praticamente raddoppiare l'unico caso al mondo nella storia moderna che in poco tempo c'è una istituzione che deve farsi carico di una unificazione di standard sociali economici dieci e di avere poi un potere unificante possibilmente sovranazionale che governa questa enorme diciamo insieme di diritti di problemi economici e soprattutto di centinaia di milioni di persone quindi il problema che l'Europa in poco tempo deve aprirsi all'estero e aprirsi al Sud pone come questione ormai diciamo irrinunciabile la riforma istituzionale dell'unione europea
Dunque delle sfide storiche perché io vado per continuare ad esistere se esistenti al mondo poi magari la base e lo dimostra anche tutti i giorni deve cambiare deve riformarsi quali sono dunque le proposte del Pd FI
Nel partito di quello che lei fa parte e come il il PDS e anche le altre forze politiche hanno reagito alla posizione italiana governativa ricordiamo che il ministro Susanna Agnelli ha rappresentato un discorso alla Camera il ventitré maggio scorso stesso discorso ha fatto poi in Senato e questa è la linea politica appunto italiana
In prospettiva in attesa della conferenza intergovernativa come aggiudica quali sono i punti importanti da sottolineare secondo lei e cosa manca invece nella posizione italiana
Ma intanto io devo dire che in campo in Europa ci sono due posizioni molto estreme e alternative che si confrontano sul futuro del furto dell'assetto europeo diciamo che una prima posizione molto conservatori dice che vorrebbe praticamente mantenere i poteri ai vari governi nazionali è quella che passa sotto il termine di modello intergovernativo cioè di fatto l'Europa è sempre di più in Europa solo grande nel Catto interno con alcuni poteri di coordinamento che verrebbero svolti dai governi e quindi diciamo modello intergovernativo un modello diciamo quello federativo a alla ricchissime mai è questo modello conservatore dico non reggerebbe assolutamente in Europa che si allarga diceva ventotto trenta Paesi del Centro Europa del sud Europa e così via
E questo modello in gran parte sostenuto dagli euroscettici da chi dice ma sì per carità non imbarchiamo ci in una Europa politicamente unita perché le differenze sono troppo distanti l'operazione sarebbe troppo
Complessa questa opposizione questa posizione per esempio sostenuta molto anche dagli inglesi e devo dire che anche in Italia recentemente ha fatto un po'ti strada
Io credo invece che l'altra posizione quell'alternativa questa quella federalista
Abbia ancora una forte Presa in Italia lo ha dimostrato il fatto che in Parlamento siamo riusciti su quest'asse
Federalista a fare una risoluzione proprio in occasione della tenuta del ministro degli Esteri Agnelli Laura creando una maggioranza di centro sinistra che prevedeva proprio come alleati fondamentali di questa visione non solo noi progressisti in modo il PDS anche i popolari la lega io riformatori di di Pannella e un pezzo che io non sottovaluto di Forza Italia io credo che questa sia alla sera maggio Lanza parlamentare che interpreta anche la storia federalista nodo il nostro Paese date gas speriamo dal tiro Spinelli e il ministro degli Esteri neri io credo che si sia collocato più e questo giudizio positivo in questa visione federalista coraggiosa che Sacchi la politica deve tornare a governare i grandi talk cioè si internazionali quindi come dire a un primato della politica della capacità di governare i processi e non solo di essere come dire al carro dei delle logiche solamente economiche perché non è con questo che si costruisce la nuova Europa il ministro Agnelli mi pare che si è collocato in questa posizione federalista ora io devo dire collegialmente il dibattito molto più complesso io ho detto le due posizioni estreme ci sono poi ci sta posizioni intermedie estremamente interessanti perché per esempio solo qualche anno fa sulla spinta anche del Movimento federalista europeo al quale io appartengo e che domani ammissiva farà una grande manifestazione nazionale e che domani sempre a Messina il pomeriggio a Taormina farà una conferenza proprio per prendere su le autorità presenti a Messina perché appunto assumano un mandato coraggioso per il gruppo
Di riflessione dicevo io che faccio parte del gruppo del Movimento federalista europeo so bene che ci sono altre scuole altri modelli come quello dell'interdipendenza come quello funzionalista perché sono scuole molti pensiero molto importanti e che e siedono come dire che la costruzione dell'Europa è una costruzione non per poterli a tavolino ma che è anche una grande operazione di intenti Mita e creatività storica cioè noi siamo stiamo costruendo una cosa non come gli Stati Uniti d'America hanno avuto la frontiera certi cori i poveri indiani d'America
No hanno pagato un prezzo altissimo ma come dire dice ora un territorio che permetteva come dire una conquista territori territoriale e insieme l'invenzione di un modello di democrazia se orale estremamente interessante noi siamo invece in Europa eredi di civiltà di etnia di popoli di complessità relitto religiose di scuole di pensiero di grandissima come storia spessore storico quindi noi dobbiamo costruire questa nuova Europa inventando mettendo insieme modelli e non semplicemente costruendo la a tavolino il ministro Agnelli mi pare che è stato all'altezza di questa creatività che c'è imposta dalla complessità dell'Europa e soprattutto in alcune questioni mi pare sia stata innovative e coraggiose la prima è stata quella appunto di dire noi dobbiamo fare una riforma istituzionale l'Europa per l'allargamento all'Est e al Sud e non piccoli aggiustamenti
La seconda e quella che ha detto attenzione non pensiamo che questo processo possa essere gestisce dai governi dovesse gestito dando più poteri alla Commissione europea e la Commissione europea dovrà essere sempre di più il vero dopo un governo politico dalla nuova Europa quindi dovremmo avere come dire un governo sovranazionale e la Commissione prima di dello oggi di Santer e proprio come dire l'anticipazione di questo governo europeo il terzo punto per dobbiamo dare poteri legislativi più forti al Parlamento europeo quindi o no visione diciamo che prevede di spostare poteri dagli Stati nazionali a livello unificato proprio sovranazionale
E un'altra questione molto interessante lo diceva lei all'inizio è quella tra politica resta la Bosnia beh il fallimento politico dell'Europa ed è la grande questione della sicurezza interna dell'Europa e di sotto gli occhi di tutti
Solo adesso ci muoviamo la divisione dell'Europa senza una propria politica estera senza una propria politica di difesa come dire a
A permesso questo massacro che continua in Bosnia e addirittura il fatto che qui sul territorio europeo sta prevalendo chiusa la forza e la violenza le armi per fare conquiste territoriali alla faccia del diritto internazionale ma qui c'è una debolezza appunto anche dell'Europa che non va una propria comunque politica estera e questo l'l'altro grande tema ecco qui veniamo anche agli strumenti invece che dovrebbe avere la l'Unione europea in mano per attuare una politica estere per eventuali intanto una politica di difesa ma questo per un discorso ancora più approfondito ancora meno realistico probabilmente in questo momento a proposito di politica estera
Il ministro Agnelli ha fatto la proposta di un segretario generale
Qual è la posizione del PDS di fronte a questa proposta
Io mi fermi agli atterrata tanto che il segretario generale sta indipendente dalla Commissione europea quindi cosa significa e come ho reagito e se il governo italiano continuerà a fare questa proposta
Per questa proposta è già una proposta di mediazione
In un'Europa molto incerto ancora scettica altri partner europei sono molto restie ad arrivare una vera politica estera oppure quindi io la considero un passo in avanti soprattutto in previsione
Della unificazione del segretariato generale della politica estera europea con l'unificazione fra due anni scade il trattato di Brussel fondativo
Dell'unione dell'Europa occidentale che è un po'il braccio militare il braccio della difesa che dovrebbe sostituire diciamo così la NATO in Europa e lungo devo dovrebbe come dire diventare la dalla da diciamo il settore dello difesa comune della futura unione europea e quindi si può prevedere una unificazione nello stesso segretariato del segretario del muro che e anche il segretario generale della politica estera
Ed e di difesa della Unione Europea io in un sito piano
Mi scusi a più breve termine proprio in vista della Conferenza intergovernativa c'è questa proposta di questa segretariato generale la commissione perderebbe in qualche modo al potere i suoi due commissari responsabili delle politiche anche se non del commercio estero è vedere le relazioni con l'esterno anche se non sono comunitario per così dire copre verrebbero poi essere esautorati per così
No non non è neanche solo questa questione che alcuni commissario attuali dovrebbero esautorati il problema è che diceva una però la proposta iniziale però per noi diciamo del PDS ma anche per la visione federalista di cui parlava prima ancora una proposta che ci lascia perplessi perché ci pare comunque ancora troppo realistica in insufficiente nel senso che se vogliamo ho davvero avere una politica estera comune non si capisce perché prima abbiamo parlato la Commissione come il vero governo sovranazionale europeo
Non tanto solo sul commercio che pure si è una cosa importantissima e futuro ma non ci debba essere un commissario cioè un vero e proprio un ministro degli esteri della unione europea
Che oggi non esiste oggi tra i commissari che siedono abolisce nella Commissione non è previsto perché se lo è tenuto di questa mondi stato sostenuto gelosamente
La politica estera come propria questione principale io credo che il passaggio vero se il il par segretariato person passaggio intermedio ma il passaggio vero se c'è volontà politica debba essere quella che la commissione debba avere anche la competenza di una politica estera comune se davvero l'Europa vuole poi avere un seggio all'ONU ed essere un grande nuovo soggetto politico sullo scenario internazionale
Ecco però questo progetto un progetto forse che invece di avvicinarsi sembra allontanarsi per esempio in Italia si parla pochissimo durata l'Europa non era presente in un discorso di Fazio adesso alla relazione annuale della Banca d'Italia
Se si parla di Europa si parla di un'Europa economiche monetarie da cui all'Italia per ora fuori esclusa il dibattito politico non c'è e invece si siamo magari a fatti di cronaca europea come il caso di Malpensa due mila e quindi di anche una in disattenzione all'Europa che poi si manifesta con queste incongruenze allora come iniziare a parlare durata insomma in maniera concreta
Beh innanzitutto concordo totalmente che da troppi anni
Gli italiani sono stati europeisti a parole e però non hanno riorganizzato e ristrutturato i grandi apparati centrali e periferici penso alle Regioni ma ovviamente i grandi misteri
Per contribuire a definire né in quello che sta alla fase ascendente cioè preparatoria la politica comune penso all'agricoltura alle quote latte penso alla questione dei tagli la siderurgia penso al al famosi alle famose come dire riforme strutturali e ai fondi strutturali che noi come sanno tutti usiamo malissimo Bernard diamo una task force presente in Europa e presente nei ministeri chiave che faccia come dire da tramite perché questi progetti sono credibili
In Europa e devo anche dire che lo stesso Parlamento italiano vive separato dal Parlamento europeo quindi c'è una riforma istituzionali di modalità di lavoro dello Stato italiano che deve europeizzare sì perché questo è una questione centrale tanto più che in vantaggi forse abbiamo dimenticati dall'appartenere all'Unione europea sono giganteschi allora probabilmente c'è stato un po'come dire di caduta di passione europeista
Degli italiani che ha visto anche che paghiamo dei prezzi sulla sua annotazione della moneta sul fatto che per esempio dobbiamo pagare delle multe o su altre questioni non rendendoci ancora sufficientemente conto che invece lo abbiamo giganteschi vantaggi economici e veri e propri privilegi
Degli standard sociali di vita europee che vanno anzi io credo trasformati in diritti l'Europa del futuro saranno Europa molto complessa penso soltanto alla sponda sud del Mediterraneo alla questione dell'immigrazione dai paesi magrebini dai paesi
Mediterranei penso anche la gigantesca collaborazione per la ricostruzione della della Russia e dei Paesi dell'Est e quindi noi dobbiamo sapere che i prossimi anni saranno anni di grandi sfide c'è anche il piano per loro che ci dice
Come nei prossimi sette anni l'Unione europea sarà attraversata la più gigantesca ristrutturazione industriale economica
Bracciale tecnologica della sua storia da quarantacinque anni a questa parte e che a questo tasso di sviluppo abbastanza consistente moderato comunque sì creando proprio per l'innovazione tecnologica e per le riforme strutturali in corso il raddoppio della disoccupazione giovanile se non ci sarà la capacità ne parlavamo prima delle grandi di costruire nuove occasioni di occupazione
Le grandi reti transeuropee quella dei trasporti dalla navigazione la grande questione ambientale e una più alta qualità quello dell'intervento sociale di formazione scolastica a ora questa come dire la nuova Europa in Italia noi siamo presi da una crisi crisetta di tipo provinciale in cui per esempio non ci rendiamo conto che anche la riforma istituzionale e costituzionale italiana ormai va pensata anche legata alla riforma istituzionale e costituzionale l'Europa
Veramente non renderci conto che se vogliamo che sia l'Europa non solo voglio dire in termini economici ma in termini culturali in termini ormai di civiltà europea significa che l'organo sta crisi il passaggio mi si dice la prima a seconda Repubblica ormai da pensato in chiave europea e tenendo presente che la riforma elettorale istituzionale degli apparati amministrativi dall'amministrazione pubblica
Di questo nostro Stato va pensato pensando anche come specie come si riforma la stesse si rafforza la l'Unione europea se non recuperiamo questo orizzonte internazionale europeo veramente c'è solo il teatrino e ci sono come dire
Il fatto che pestiamo l'acqua nel mortaio ma non credo che costruiamo come dire una nuova fase chiara secca limpida dei trasformazione di Governo del nostro Paese
Che