"Economia della cultura" Convegno nazionale dedicato agli aspetti economici della produzione e dei servizi culturali in Italia in occasione della pubblicazione del "Rapporto sull'economia della cultura in Italia 1980-1990" a cura del Dipartimento per l'informazione e l'editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri Org. da: Provincia di Bologna, Associazione per l'economia della cultura, Societa' editrice Il Mulino (Bologna, Palazzo Malvezzi, 22-23 febbraio 1995)

Buongiorno a tutti
Il professor Rodotà appena chiamato non sarà qui quindi cominciamo senz'altro
Questa esposizione e discussione dei criteri e dei e delle dei criteri della ricerca e dei risultati
Mi della ricerca mirata sugli audiovisivi
Tanto ringrazio il professor Santaniello garante dell'editoria di essere presente anzi lo invitò a a sedersi qui con noi perché la sua presenza c'è un'ora e e a questo punto se vorrà intervenire potrà farlo senz'altro quando vuole di qui
Però due parole sulla
Su questa esperienza che vede in uno stesso volume raccolti
I risultati di una ricerca
Che investe quattro settori solitamente affrontati in modo separato
Distintamente ci sono pochi studi sistematici sui beni culturali
Sullo spettacolo dal vivo sugli audiovisivi sull'editoria non si sono mai tentati
Degli studi diciamo di raccordo per lo meno di di collegamento di integrazione di considerazione unitaria
Di settori che configurano appunto attività culturali variamente a vario titolo culturali dove pensano diverse tradizioni intellettuali scientifiche
Dove spesso la ricerca economica non si addentra per perché appunto cultura ed economia nella tradizione
Anche scientifica italiana non vanno molto d'accordo
Sì che quello che abbiamo inteso realizzare come associazione per l'economia della cultura è qualcosa che va in una direzione nuova sia in termini di considerazione dei problemi sia in termini di dati per valutazioni scelte
L'obiettivo è anche quello di una considerazione unitaria di un settore per andare anche a pratiche amministrative e di gestione diverse da quelle attuali
Dove pesano molto gli interessi di piccoli settori
Ci sono aggregazioni tradizionali anche nuove consolidate ma dove non c'è strategia dove non c'è linea e e strategia
Politico istituzionale anche
Quindi questo rapporto come base di conoscenza per qualcosa che deve venire
Si riferisce al decennio ottanta novanta
E il ovvio evidente ritardo nella pubblicazione di ricerche che spesso sono pronte da un anno e mezzo meno questa degli odi visivi già nel giugno del novantatré era compiuta
Si possono indicare alcune cause di questo ritardo ma comunque lasciamo perdere
Però mi pare evidente che gli aspetti più importanti sono quelli appunto
Della considerazione integrata dei settori e il tentativo di delineare delle linee di tendenza di sviluppo delle caratteristiche strutturali quindi di questi settori sì che la ricerca si presenta alla critica
Per questi aspetto diciamo con i suoi caratteri
Abbiamo pensato di fare illustrare il
Il metodo il gli obiettivi e i risultati della ricerca a al professor Giuseppe Licheri che e è uno dei coordinatori della del settore audiovisivi e abbiamo chiesto al professor Antonio Pilati di che direttore dell'istituto tutta l'economia dei media di Milano
Di discutere appunto con bicchieri e insieme a voi
I risultati stessi prego grazie
Innanzitutto
Due premesse alla alla presentazione diciamo della dei risultati innanzitutto il fatto che
Va sottolineata la difficoltà che esiste ancora in Italia ad avere dei dati su questo settore e questo la dice lunga su quanto l'attenzione della diciamo dei ricercatori dal punto di vista economico sia astratta sufficientemente pressante per che questi dati si formassero in realtà oggi
Ancora oggi analizzare dal punto di vista economico molti dei settori dell'audiovisivo in generale del blues la cultura e assai difficile proprio perché non c'è una struttura in grado di preparare dei dati certi sufficientemente approssimati e in grado di offrire delle serie storiche necessarie per individuare quei tempi indi credo che il valore di questo lavoro che abbiamo fatto tutti insieme che ha dato come risultato questo grosso volume sia quello di essere un primo tentativo di mettere dei paletti su cui poi costruire in prospettiva una serie di ricerche che possono dare i trend di medio e lungo periodo
Per questo il primo la prima assegnazione che spero sia utile per indurre le istituzioni che sono addette alla produzione di dati certi di incrementare questo lo con la il secondo elemento è
Quello che
Vorrebbe spiegare come mai abbiamo messo insieme questi settori l'audiovisivo la visivo
Qualcosa che a partire dagli anni ottanta mette in evidenza degli elementi diciamo sistemici
Che uniscono mezzi che prima hanno avuto una storia uno sviluppo molto separato o prevalentemente separato per la prima volta negli anni ottanta si rende conto proprio grazie alle sinergie i rapporti economici che televisione radio
Discografia cinema e dopo il video hanno sempre più delle interrelazioni che riguardano sia le sinergie produttive e distributive
Sia illa la circolare sul lato dell'offerta sia la che sente circolarità del consumo di prodotti di comunicazione da parte da da da parte appunto della della domanda e quindi una circolarità che si riferisce ai rimandi tra un mezzo e l'altro e quindi i consumi cinematografici televisivi discografici radiofonici sono dei consumi che non sono sostitutivi in modo che ci prova ma che e rimandò da uno agli altri e questo è un secondo elemento che farsi che si possa guardare a quest'insieme di settori come a un
Sistema
E il terzo elemento importante e quello che tutti questi mezzi
Tendono a conquistare un elemento comune che il tempo delle persone quindi tutti questi mezzi insieme agli altri mezzi di comunicazione
Tendone competono per conquistare posizioni di tempo degli utenti e questo fatto è un altro elemento che porta i vari settori
Della della della della filiera odio visiva ad avere diciamo delle strategie che li accomunano molto
Fatta questa premessa vorrei sviluppare il mio la mia presentazione in quattro parti una prima parte che credo sia utile e che
Diciamo è volta a indicare alcuni elementi di sfondo delle grandi trasformazioni che sono avvenute in questo settore negli anni ottanta
Una seconda parte che diciamo in modo molto sintetico perché avete visto la dimensione della ricerca da alcuni elementi che hanno caratterizzato i vari settori analizzati nel decennio
E una terza parte che tenderà a vedere poi dal novanta a oggi cos'è successo quali sono gli i i i i principali elementi e si può avremo tempo qualche accenno alle prospettive
Ovviamente in comincerò dalla appunto come dicevo dalle dagli elementi di di di scenario che sono anche un po'le
Per condizioni che hanno fatto sì che negli anni ottanta si sia registrata una profonda trasformazione
Nei settori che abbiamo preso in analisi
Innanzitutto chiedo che ci sia un elemento generale che sia quello che riguarda una maturazione del pubblico degli utenti di questi prodotti del consumatore questi prodotti che ha determinato nel corso degli anni settanta una crescente diversificazione dei gusti delle persone
All'inizio degli anni Ottanta essendo il conto che ormai non si può più parlare di un pubblico di massa ma che all'interno di questo pubblico di massa ormai sono individuabili
Diversi pubblici segmentati con caratteristiche diverse con gusti diversi
E questo è dovuto ovviamente a molti elementi dal che sia del livello scolastico educativo alla inizio negli anni settanta del turismo di massa quindi una mobilità
Delle persone molto più intensa che a determinato una diversificazione appunto dei desideri e dei gusti e che quindi spinge il pubblico a come si crea una domanda di diversificazione dell'offerta
Questo è un primo elemento chiedo importante
Per capire come il terreno all'inizio e hanno tanto fosse Fertile per quello che poi è successo
Un secondo elemento importante la disponibilità di tempo
Sicuramente palese anni ottanta troviamo una situazione in cui il pubblico a per diverse ragioni a disposizione più tempo sia per il tempo di lavoro e relativamente diminuito sia per il tempo degli spostamenti
Fisici nella città e nel territorio e ed è ridotto dalla miglior servizi di trasporto sia perché all'interno delle funzioni del tempo libero alcune funzioni obbligatorie obbligate si sono ridotte gas grazie a l'utilizzazione di mezzi di tecnologie pensate per esempio a tutto quello che gli elettrodomestici rappresentano del tempo della casa
Un terzo elemento importante è la disponibilità di spazio cosa vuol dire vuol dire che all'interno dell'abitazione che diventa sempre più il luogo di consumo e distesa del del tempo libero
Si è determinato una maggior disponibilità di spazi abitativi che ha permesso di frammentare il consumo familiare di per esempio televisione
Il fatto che le abitazione hanno più spazio che tendenzialmente ogni membro della famiglia trova nella casa un suo spazio specializzato falsi che anche il consumo televisivo da un consumo concentrato e familiare diventi un consumo tendenzialmente individuale e quindi all'inizio degli anni ottanta si inizia a registrare il secondo o il terzo televisore nelle case in in in in quantità crescente e il fatto che diciamo il Phyllis i singoli membri a famiglia sono in grado di consumare individualmente prodotti per diciamo destinati in modo specializzato ai ai giovani ai bambini a alle donne agli uomini eccetera eccetera
Un quarto
E ultimo elemento interessante che questa processo di crescita del consumo televisivo di dive differenziazione è un processo che avviene più facilmente e più rapidamente perché non ebbe non è condizionato da elementi economici dalle menti di reddito ovvero il la flessibilità del consumo televisivo non dipende dalla capacità di spesa delle famiglie perché per di fatto il consumo televisivo un consumo che appunto perché in parte pagato da un il cannone che è una tassa che non è proporzionale alla quantità di consumo televisivo e in parte pagato dalle in paese
Quindi credo che questi quattro elementi di sfondo sono insieme ad altri ovviamente o che si che la versione più importanti più evidenti
S'che hanno quelle condizioni che vedranno poi negli anni ottanta una grande trasformazione della soprattutto della dell'attività televisiva del segmento televisivo ma a traino di queste idee radiofonico Materano di questo anche degli altri mezzi di comunicazione
Vediamo ora brevemente che cosa è successo nei singoli campi per diciamo diciamo accenni
Di di di sintesi
Innanzitutto guardiamo la televisione come tutti noi sappiamo l'elemento caratterizzante degli anni ottanta è il fatto che la rottura del monopolio televisivo avvenuta pochi anni prima
Produce i suoi effetti più evidente a partire dall'inizio degli anni ottanta e il principale setto e quello che con la rottura del monopolio televisivo in Italia sì
Che ha
Una nuova merce e la rottura del motore fisico fa nascere o un nuovo condotto una nuova merce sul mercato economico che è quello del pubblico televisivo il pubblico televisivo fino agli anni Settanta era concepito come un'entità
Che era determinata al di fuori di logiche dei rapporti economici con la rottura del monopolio e con l'avvento delle televisioni commerciali il pubblico assume un valore economico
E quindi la il confronto tra gli operatori attori televisive avviene intorno alla
Dinamica competitiva volta da una parte a produrre questo nuovo bene che il pubblico e quindi una competizione che si svolge la parte a livello dei palinsesti televisivi che sono l'elemento che costruisce e definisce il pubblico
E dall'altro la competizione sul lato della fonti delle materie prime cioè sulla acquisizione dei prodotti televisivi
E nello stesso tempo la competizione si svolge sulla lato della vendita di questo prodotto che quindi il rapporto tra
Gli enti televisivi le società televisive e il gli inserzionisti pubblicitari
Quindi all'inizio degli anni Ottanta incomincia a vedere questo la formazione che sono condotto e intorno alla formazione di questo nuovo prodotto che per la prima volta ha un valore un prodotto di va be'ha un valore economico il cui diciamo
Vedere la nascita di una crescente competizione su questi due fonti la conquista della diciamo la convenzione per produrre questo prodotto e la competizione per poi venderlo a agli inserzionisti pubblicitari
Questo tipo di competizione all'inizio determina siccome è un nuovo mercato per un nuovo condotto determina l'afflusso di un numero crescente di operatori e quindi entrano sul mercato
Nuovi soggetti
E nello stesso tempo c'è una diversificazione dell'offerta rispetto ovviamente a quello che avveniva prima con una allungamento della filiera dell'industria audiovisiva chi vede nascere nuove funzioni nuove professionalità e che quindi attrae un numero crescente di funzioni nel momento in cui essi c'era una situazione di monopolio tutto la domanda e l'offerta veniva all'interno dello stesso ente e quindi la filiera concentrata all'interno di un Centocittà un un un unico centro di decisioni da letto in cui il monopolio si pompe elemento in cui si crea una situazione di mercato ovviamente tutto il segmento economico industriale si allunga con nuovi nuovi elementi di professionalità quindi dalla produzione alla commercializzazione alla al alle ricerche al marketing tutte queste cose
La cosa interessante che la
La competizione sicché esce su diversi fronti
In Italia in particolare vediamo a differenza di altri paesi europei che la competizione molto forte si concentra da una parte sull'atto dei fornitori e noi sappiamo che per esempio un fenomeno tipicamente italiano è stato quello di far crescere rapidamente i prezzi delle materie prime cioè dei prodotti televisivi proprio per il fatto che questa concorrenza
Da parte delle del delle società televisiva è stata molto forte sappiamo che per esempio l'acquisto di prodotti sul mercato internazionale è stato affatto di lievitare ha visto gli una forte lievitazione dei prezzi proprio perché a un certo punto
Televisione teatri e criteri zone pubbliche sì contendevano elevare serie televisive
Con offerte sempre in crescita del del
Del prezzo da da pagare
Lo stessa cosa si è vista sul fronte dei clienti di questi enti televisivi cioè gli inserzionisti pubblicitari
Con la nascita di una cosa che col evidentemente prima non esisteva che è quella del marketing televisivo ovvero delle strategie per vendere
Diciamo gli spazi televisivi agli inserzionisti
Questo è un punto molto importante per le chiedo che sia l'unico punto in cui l'Italia dimostra una originalità a livello internazionale nel senso che in Italia si sono messe a punto delle tecniche di vendita di commercializzazione della televisione presso gli inserzionisti che sono originale rispetto agli altri Paesi e in particolare sappiamo bene che per questo ci riferiamo soprattutto alla finestra Publitalia che ha messo appunto
Diciamo dei e rapporti con i clienti o il potenziale i clienti pubblicitari che non hanno visto cose simili negli altri paesi cioè tutta la tecnica di stimolazione dell'impresa e di sollecitazione a utilizzare la frusta televisiva e eccetera eccetera
Il terzo tema importante della competizione è stato quello ovviamente e quello più visibile è stato quello sulla sull'ordinanza che ha determinato diciamo da una parte una tendenziale saturazione dell'offerta
Tutti voi probabilmente si ricorda il peso degli anni ottanta la programmazione televisiva incominciate dalle cinque del pomeriggio finiva alle undici di sera e la competizione per conquistare l'audience ha spinto a una l'estensione crescente degli orari di trasmissione fino arrivare ventiquattro ore su ventiquattro
E ha spinto anche a una diciamo una lievitazione dei costi della foto della formazione dei palinsesti
La caratteristica e l'anomalia italiana da questo punto di vista è stato quello di costruire però una specie di gigante coi piedi d'argilla perché se noi guardiamo complessivamente degli anni Ottanta vediamo che l'Italia registra fosse il più rapido e il più di grande sviluppo la più grande estensione del settore televisivo
Ma un'estensione quel piede argilla perché non è basata su una copia splendente chiesta industriale ovvero il boom di grande di sviluppo la grande chiese a Treviso in Italia aziende utilizzando materie prime che sono prevalentemente di importazione e questo è una caratteristica dell'Italia
Nel senso che in Italia nessuno ha cercato di fatto di sfruttare la crescita di questo settore per creare anche uno sviluppo di tipo industriale
è vero anche che in altri Paesi europei dove queste su questo tentativo c'è stato c'è il tentativo di agganciare la crescita dei consumi televisivi alla sviluppo di un'industria
Audiovisiva nazionale
Non sono stati fatti grandi passi avanti ha per ragioni di struttura del mercato internazionale ma almeno qualche tentativo è stato fatto e oggi in Europa ci sono alcuni Paesi come la Francia Germania
Che in realtà grazie allo sviluppo dei consumi televisivi sono stati in grado comunque di consolidare e in quel caso testo di sviluppare sensibilmente anche la parte industriale
Della della del settore
Audiovisivo
Il diciamo per quello che riguarda quindi la televisione dove vediamo che dall'inizio degli anni ottanta alla fine degli anni ottanta c'è una fortissima crescita della del dell'offerta
Credo che in termini orari l'offerta viene quadruplicato quintuplicata
Grosso modo c'è una fortissima cash città delle risorse disponibili soprattutto provenienti dalla pubblicità
E c'è una sostanziale frammentazione o comunque diversificazione
Del pubblico una diversificazione del pubblico che coincide con una valorizzazione del pubblico perché dal punto di vista qualitativo il fatto che il pubblico si possa diversificare permette anche di valorizzare il il il pubblico dal punto di vista pubblicità
La cosa interessante più che credo soffermarsi sulla settore televisivo per vedere poi IVA le varie componenti economiche della del suo sviluppo
è chiedo quel anche perché voglio dire tutte queste cose sono descritte in modo molto dettagliato nel rapporto e quelle invece di aggiungere qualcosa che nel rapporto non c'è perché non non era previsto che ci fosse ed è quello appunto di fare rapidamente qualche affrontò Prato ciò che è successo in Italia e ciò che succedeva contemporaneamente in Europa perché proprio per quello che riguarda la televisione e la radio in parte l'Italia è stato sicuramente un fenomeno
Decisamente anomalo
Rispetto al resto d'Europa
Perché non perché in Europa non siano successe cose simili la rottura del monopolio c'è stato in Italia come successivamente c'è stata in Francia in Germania in Inghilterra e negli altri Paesi
La
Pochi estiva e riduzione del potere della televisione pubblica cessate in Italia come c'è stato negli altri Paesi ma negli altri Paesi sono successe che ho due elementi che in Italia dal mio punto di vista purtroppo non ci sono state il primo elemento è stato quello che troviamo in tutti gli altri Paesi almeno in Francia Germania Inghilterra di legare la Chiesa Città del settore televisivo
A politiche economico industriale del Paese
Se noi analizziamo le politiche di dei paesi sta al degli altri paesi OPEC vediamo che la apertura del mercato l'apertura della del della competizione è stata governata si è cercato di governarla in modo tale che questo tipo di apertura
Generarsi uno sviluppo economico che alimentasse settore economico industriali nazionali e non soltanto batte bene
Il settore industriale strettamente ovvio visivo ma anche e soprattutto settori industriali strategicamente fosse più importante insomma quelli delle nuove tecnologie l'industria elettronica l'industria aerospaziale l'industria delle telecomunicazioni
E questo interno in tempi molto precoci
Ciò non è avvenuto alla fine del del segno valuta all'inizio del decennio del mille novecento ottantuno ottantadue i tre maggiori paesi europei Francia Inghilterra e Germania mettono a punto in modo totalmente indipendente
Delle strategie di sviluppo televisivo
Determinate non Dash scelte di politica delle comunicazioni ma da scelte di politica industriale il discorso è molto semplice siccome le l'industria nazionale di questi Paesi ha bisogno di essere profondamente rinnovata abito dietro l'aria dei momenti di accelerazione
Ha bisogno di riuscì a diventare competitiva sul mercato internazionale
Si vede nello sviluppo televisivo l'elemento trainante per poter fare chiese questi segmenti industriali che sono quelle dell'elettronica di largo consumo che sono quelli dei satelliti
Del destinati alla televisione che sono quelli delle telecomunicazioni in quanto letti di trasmissione di diffusione e in prospettiva di anche di di integrazione comunicativa
Che poi questi progetti in questi Paesi abbiamo avuto più o meno successo è un altro discorso e ci sono diciamo anche le spiegazioni però il fatto interessante che questo ha dimostrato
Il fatto che la televisione e lo sviluppo televisivo avrebbe potuto generare degli effetti positivi dal punto di vista industriale
Cosa che invece per l'Italia onestà non è successo il secondo elemento che distingue appunto il resto dell'Europa o comunque questi tre Paesi che ho citato rispetto all'Italia e quello che c'è stata una maggior sensibilità per le prospettive di innovazione del settore
In Italia non abbiamo avuto una grande che sia televisiva senza innovazione sostanzialmente soprattutto senza innovazione né di prodotto
Perché la maggior parte dei prodotti sono sono dei prodotti sono andati che che venivo da altri mercati ma che erano già largamente collaudati non c'è stata e l'invenzione di nuovi prodotti e ancor meno c'è stata l'invenzione di nuove forme distributive per quello che riguarda la televisione mentre invece negli altri Paesi sette intatta la strada di altre nuove forme distributive che offrisse una migliore segmentazione del mercato che offrissero una maggior quantità del dal punto di vista dell'Offerta e che sono sostanzialmente le forme distributive che oggi sud al centro dell'attenzione a livello mondiale e che riguardò quello che intermezzo giornalisti sentiamo le autostrade dell'informazione
Noi in Italia si siano trovate dance anni novanta senza non solo nessun tipo di infrastrutture in questo campo nei satelliti nei caveau ma senza neanche la sensibilità e la cultura per lo sviluppo di questi settori e questo sicuramente è stato un handicap che è dimostrato dal fatto che mentre tutti i Paesi sviluppati oggi hanno un progetto Paese che riguarda lo sviluppo delle nuove tecnologie dell'informazione l'Italia è l'unico Paese senza avere un progetto di questo tipo e e questo è il segno che è mancata una chiesta anche di tipo culturale
Da questo punto di vista
Passando rapidamente però già parlato credo abbastanza a gli altri settori
Chiedo che valga la pena di segnalare alcuni elementi per ciascuno di loro perché credo che ognuno abbia manifestato nel corso degli anni ottanta delle elementi di forte novità per quello che riguarda la Radio la radio come tutti sappiamo tutto uno sviluppo ancor più tra virgolette drammatico di quello che ho avuto la televisione in termini di quantità di soggetti che sono entrati sul mercato
In termini di quantità di diversificazione dell'offerta in termini di quantità dei consumi radiofonici la cosa curiosa che è caratterizzata dalla rabbia e che a questa Maggiore crescita rispetto alla televisione non ha corrisposto una maggior crescita delle risorse destinate alla radio
Ovvero la radio è un mezzo che chi esulta enormemente ma senza vedere una crescita delle risorse e le spiegazioni possono essere tante
Appena mio una delle spiegazioni è che intanto nel settore radiofonico è mancata una imprenditorialità in grado di dare forma
Economica industriale e aziendali imprenditoriale alla radio cosa che invece a Treviso è successa e seconda cosa che appelli mio lo sul grande sviluppo della radiofonia soprattutto nei primi anni è venuta da parte di operatori che non avevano né la cultura nelle dimensioni di impresa
Beh se però tutti la natura e lo sviluppo delle le emittenti locali ancora oggi si parla in Italia credo di due mila cinquecento emittenti radiofoniche e tutti diciamo gli esperti vanto che su due mila cinquecento stazioni radiofonico due mila fosse garante sempre saprà in modo più preciso il numero tutti gli esperti sanno che all'interno di questa grande poeta le radio che hanno assunto una dimensione di impresa sono poche centinaia e quindi può se è questo una delle ragioni per cui nel radio non non c'è stato uno sviluppo delle risorse come avvenuto invece della televisione
Per questo credo che sia diciamo l'elemento a parer mio più caratterizzante di questo settore dal punto di vista economico
Il cinema il cinema come sapete all'interno dei mezzi audiovisivi e è l'unico che nel corso degli anni ottanta a rappresentato la crisi verticale una chiesi molto interessante da osservare perché e guarda
Diciamo diversi aspetti è una crisi che ha visto la riduzione drastica del numero di film prodotti in Italia
è una crisi che ha visto la riduzione drastica del biglietti venduti euro è una crisi che ha visto la riduzione drastica delle sale cinematografiche
Ma all'interno di questa crisi chiedo che il dato più interessante da sottolineare e lo spostamento dei gusti del pubblico chiamiamoli così
Sotto questo
Parola gusti del pubblico ci sta
Una serie di cose molto interessanti che magari vedremo il dibattito e il dato a cui mi riferisco eh la
Percentuale di biglietti venduti e rispetto all'origine dei film
Il dato è molto importante nel mille novecentottanta
Il film italiani rappresentavano il quarantatré virgola quattro per cento degli incassi
Il film americani tenta tre per cento e i film di altri paesi ventidue questa all'inizio degli anni ottanta
Nel mille novecentonovanta il film italiani erano scesi al ventuno per cento
I film americani erano saliti al settanta per cento
E i film di altri paesi al nove per cento quindi nel corso degli anni Ottanta chiedo che al di là della crisi generale quindi della riduzione drastica dell'offerta del consumo celato grafico
Il dato più importante da rilevare e questo spostamento questa crescente egemonia della cinematografia americana che si riflette poi anche nell'offerta televisiva l'altro dato interessante sono i sei mila film credo che nel mille novecentonovanta
Erano offerti sulle televisioni nazionali conto i trecento film offerti dalla RAI nel mille novecentottanta
Dati li cito a memoria ma grosso modo lo delle gambe se questa e questa o diciamo crescente egemonia del poeta americano
è un tema che oggi è al centro del dibattito internazionale anche in sede europea
Ed è il grande problema che la comunità europea
Cerca di risolvere su questo non basterebbe un convegno per approfondire il il tema ma è sicuramente uno degli elementi caratterizzanti del decennio cioè la crescita della prodotto di importazione e in particolare del prodotto nordamericano nei consumi nazionali che ha una chiese che ha dei risvolti ovviamente non soltanto culturali Madden svolti pesanti anche dal punto di vista economico industriale
E ripeto questo è un in tema di grandi attiva a cui devo dire purtroppo l'Italia in sede internazionale non contribuisce nel modo e col peso con cui dovrebbe contribuire i i chi chi sta guidando questo dibattito molto importante sono datati francesi e d'altra parte i tedeschi e gli inglesi e la presenza italiana è molto molto
Ultime considerazioni per il sempre sul sul decennio per il gli altri due settori
Per sopruso per uno che quello del video del mio ex nel negli anni ottanta vediamo la nascita di un nuovo settore di un nuovo mercato cui quello dell'homevideo che in Italia
Sì presente si sviluppa in termini anche qui anomali rispetto al resto della Valtenesi si sviluppa in termini molto più lenti
Il mercato dell'homevideo che esse lentamente per diverse ragioni intanto ovviamente perché l'Offerta gratuità di prodotti o divisi è talmente più ricca rispetto ad altri Paesi che diciamo deprime della las la spinta a a a consumare videocassette a domicilio dall'altra però dipende anche dal fatto che
La crescita del parco dei videoregistratori nelle case è molto più lenta che altri paesi ed è molto più lenta perché sul mercato italiano
Arrivano quasi contemporaneamente due prodotti che sono alternativi per la scelta di di spesa delle famiglie che sono il il il cd compact disc da una parte quindi la catena Hi Fai
E dall'altra l'homevideo cosa che invece nega in altri paesi europei viene in tempi un po'più differenziati e che quindi permette alle famiglie di acquisire in tempi più rapidi e quindi la formazione di un parco
Di videoregistratori in tempi più pratiche la cosa interessante in questo settore oltre diciamo al alla formazione più lenta del mercato e quella che rappresenta anche una specificità dell'Italia ed è quella delle forme di distribuzione dell'homevideo
L'Italia inizia diciamo a a utilizzare le forme di discussione dell'homevideo che si erano diciamo Forkel si erano sviluppate degli altri paesi sopra tutto i video club
Ma a un certo punto inventa una nuova forma che quella dell'edicola della vendita edicola solo inizia cioè non so oggi sorse solo in Italia ma sicuramente l'Italia il primo paese che vede nell'edicola un punto di distribuzione e di vendita dell'homevideo chiazze probabilmente ma qui ci sono persone più esperte a un éscamotage permesso dal permessa dalla legge
Italiana il fatto che le prime due cassette vengono vendute come accessoria prodotti a stampa che non pagando IVA pagando meno IVA quindi permettono di far circolare il il prodotto video senza il pagamento dell'IVA e questo è l'elemento che permetta all'Italia di creare una rete distributiva molto capillare le edicole in tutt'Italia e ti fa fare un salto nelle nel rapporto tra affitto di videocassette e vendite di videocassette
Penso che lo che sia un elemento interessante altamente interessante è che in Italia a differenza probabilmente altri paesi la competizione
Tra gli editori video e più accentuata e questa accentuazione della competizione spinge a trovare anche nuove forme di commercializzazione tra le quali Porta a porta credo che in Italia dell'Italia se al primo Paese dove si usa la tecnica della vendita porta a porta per vendere videocassette
Per quello che riguarda la discografia non dirò niente perché c'è Daniele D'Oglio che ha curato con me la parte sulla discografia che spero vorrà diversi qualcosa
Io volevo accennare un attimo a quello che è successo dopo rinuncia a farlo perché ormai prenderemo il tema nel dibattito volevo soltanto dire due cose
La prima è che
Dopo questa grande in in rapido sviluppo del settore audiovisivo in Italia degli anni ottanta
L'inizio degli anni novanta ha dimostrato che negli anni ottanta si è raggiunte a una quasi immaturità del settore cosa vuol dire vuol dire che all'inizio anni Ottanta ci si è resi conto che ormai il consumo televisivo era sta tendenzialmente verso la saturazione perché perché in realtà ormai tutte le case ormai avevano uno più televisori il novantasei per cento credo delle case ITEA nonché le e qui non ci sono margini ulteriori espansioni
Ormai l'offerta quotidiana per Canale che aggiunge a le ventiquattro ore e quindi più di ventiquattr'ore al giorno è impossibile trasmette il numero di canali televisivi e ormai oltre la saturazione delle risorse quando il
Consumo individuale quotidiano aveva ormai superato le tre ore che è la media europea e quindi anche da questo punto di vista e difficile pensare che il consumo individuale possa aumentare
E a a a questo tipo di saturazione ha corrisposto una sorta di Casey delle risorse tradizionali televisive che sono il canone
Pagato quindi la tassa sostanza ente pagata da tutti gli utenti che proprio perché ecco e percepita come una tassa e difficile fare aumentare in modo consistente al massimo quando va bene spiccano nel commentare in modo proporzionale all'aumento dell'inflazione
E quindi non aumenta sicuramente rispetta l'aumento dei costi dell'attività televisiva e dall'altro la pubblicità che è stato l'elemento trainante di tutto questo sviluppo e Kenzo degli anni Ottanta ha raggiunto una situazione di saturazione di crisi saturazione perché ormai la quantità di annunci pubblicitari che la i canali crisi portone difficilmente aumentabile ma dall'altra perché ormai l'esigenza della non non di tutti gli azionisti ma di una parte crescente degli inserzionisti
Tende a privilegiare inizia a privilegiare altre forme di pubblicità Defoe e questa che possono essere più flessibile che si possono essere meglio tardi pinzate che siano più personalizzate e quindi se si incomincia a registrare una specie di disaffezione di una parte crescente di inserzionisti dal mezzo televisivo pesa dimostrato dal fatto che chiedo nel novantadue novantatré in Italia
La parte di investimenti in comunicazione delle intese
Che è stata indirizzata verso mezzi non tradizionali di pubblicità non mass media ma il il marketing diretto il Mei Ling e le sponsorizzazioni eccetera eccetera è stato superiore alla parte di Investimenti nei mezzi di comunicazione di massa tradizionale e quindi questo elemento interessante perché pone per la televisione soprattutto e per il gusto di sia nel suo complesso
La necessità di trovare nuove fonti d'entrata e non in Italia non è ancora così evidente come in altri Paesi ma probabilmente nuove fonti di entrate saranno il portafoglio degli utenti cioè dove in poi sempre di più le persone dovranno pagare per quello che vedranno e che consumeranno dal punto di vista televisivo
Ciò non vuol dire come alcuni futuro oggi sostengono che significa alla fine della televisione generalista di massa gratuita questa continuerà a vivere ancora per molti anni e per molto tempo ha sicuramente inizia una fase in cui
La televisione gesta finisse la sua espansione e quote percentuali di mercato di questo diventerà isola saranno erosa ed altre forme televisive io mi fermo qui vi ringrazio eventualmente prendevano il dibattito
Vuole intervenire subito
Rivolgo un è cordiale saluto alla presidenza convegno che tutti gli interventi e devo dire che il mio intervento è del tutto estemporaneo perché ero venuto proprio per ascoltare
I relatori interventori di un convegno che ha una sua centralità in tutto tutti i dibattiti che attualmente permettono su questo settore talmente importante
Però sono sollecitato con proprio dal dalla rilevanza della tematica che viene analizzata esaminata nel rapporto sull'economia della cultura in Italia devo dire che il rapporto degno del massimo apprezzamento per la completezza la la cura perché vi in ogni contributo e che ho apprezzato anche molto nella relazione
Ricche
Ecco vorrei soltanto porre in rilievo un due punti che forse
Meritano un ulteriore approfondimento anche se in vi sono dei tratti degli scemi nel rapportano è verissimo
Cioè i due temi
Oggi in fondamentali in un quadro che voglia delineare tutti i punti fondamentali del del settore dell'audiovisivo mio breve intervento limitato naturalmente al settore dell'audiovisivo
Cioè il tema della regionalizzazione
Da una parte il tema della multimedialità dall'altro
Che proprio a Bologna la settimana scorsa si è tenuto un bel convegno pare ho avuto l'onore di partecipare le regioni e informazione
Il tema poneva in evidenza una esigenza fondamentale cioè di realizzare finalmente in una dimensione che oggi come oggi manca nel sistema del dato di un istituto italiano
Esatto dimensione regionale
E abbiamo ricordato che i da tante parti provenuto un incitamento un monito a colmare questo punto indubbiamente carente manchevole
Ecco direi forse uno degli in tutti i deboli e dei punti vulnerabili del nostro sistema accanto all'innovazione tecnologica non del realizzata accanto al problema quadro delle regole
Accanto al problema dell'industria dei programmi
E viene anche questo altro elemento certo di non trascurabile importanza e di non trascurabile il pizzo
Ora nelle sollecitazioni non sono mancate
Dando uno sguardo molto rapido alla giurisprudenza della corte costituzionale non ritroviamo nelle sentenze fondamentali quella dell'ottantotto anche quella recente recentissima nel richiamo costante a queste esigenza di realizzare una dimensione che Ristetti anche la realtà regionale
E quella bella sentenza fu una delle più corposo del mille novecentottantotto si poneva in rilievo come in fondo tutti i soggetti istituzionali non potessero essere estranei alla alla presenza all'intervento al governo del sistema contrario televisivo e in particolare Aldo regioni come punto di snodo fondamentale
Ma poi di recente da nottata l'attenzione delle istituzioni del dell'unione europea
Io ho potuto citare che i documenti molto importanti recenti anche una relazione di Santer
Che pone il rilievo questa necessità
Che i punti di snodo non siano soltanto quelli degli Stati nazionali ecco quindi intriso da nazionali ma anche quelli regionali ecco viene ormai un un accento che è una tensione su questo punto fondamentale
D'altra parte comunque noi esaminiamo entro
Ma
C'è ora
E
Altri se
Buffone
Ma
A a
Va
No no
Come
Punti a a farsi
Cioè a
Quindi hanno
Che credo che cioè
Crescere
Corrado
No
Ma
Che
No no
A
Che è
Più
Credo
Che dei
Lo
Questa vocazione quindi porre l'accento su questo punto e realizzarlo
Non può a parte
Io credo che nei millenni Progetti dirne presentati in Parlamento dalle forze politiche vie come tutti sappiamo il Progetto della lega il Progetto dei progressisti il progetto dei pattisti popolari
E anche poi tanti altri progetti di iniziative parlamentari individuato
Ma io ho notato con diretto compiacimento nel senso con apprezzamento che in ognuno di questi disegni di legge di un forte momento regionale
Particolare viene questo nucleo di norme molto ampio che allarga il potere e la presenza di regioni potenzia il Co.Re.Rat. inaffidabili porre in atto di potere in molto incisivi in materia di intervento in tutta l'aria regionale
E punto veramente importante per quanto riguarda la presenza di comitati radiotelevisivi regionali
In tutti i momenti della campagna elettorale perché non vi è dubbio che data l'alta densità televisiva italiana una delle piante come è noto no
Ecco
Potete pensare che il controllo avvenga solo in maniera centralizzata vuol dire indubbiamente eludere e vanificare proprio queste istanze di controllo controllo senso naturalmente più positivo della parola
Cioè
Attività rivolta al fine di garantire il corretto svolgimento del dibattito il le Havre svolgimento del dibattito il completo svolgimento del dibattito
Quindi ecco mi pare che questo punto meriti un un'analisi un approfondimento o
Degno della l'importanza
Poi ecco un altro punto
Che merita ecco punto diverso ma direi
I fondamentali ormai per quindi una visione di
Dell'audiovisivo italiano
Cioè del momento della la nuova frontiera della multimedialità
Ecco
Sulla multimedialità aglio segnala uno dei documenti più importanti che proviene dalla commissione lavori pubblici
Del del Senato la quale dopo un'audizione molto interessante alla quale anch'
Basti citare e direi dopo
Ho udito
Tutti i soggetti maggiormente presenti nel del sistema a poi diventa
Portante del documento
E io vorrei
Solo citare un passo dopodiché
Impegnare il tè
Ecco dice il documento all'avvento della tecnologia digitale sta determinando un processo di convergenza e di integrazione tra i settori delle telecomunicazioni dell'emittenza radiotelevisiva dell'informatica
Che il passato
Caratterizzati da
Distinti
Il processo sta portando a livello mondiale alla interconnessione di reti alla creazione di un strutture di reti
Poi di un'ampia Maurice servigi
Non direi TriStar mio la lettura di questo documento che
Strenna
L'importanza e precisione
Nata
Questo tema della multimedialità
Apre tanti problemi
Prima di tutto noi siamo in netto ritardo per gli altri Paesi
Netto ritardo dovuto proprio
Alla mancata innovazione tecnologica perché non si può partecipare
A una competizione ad un confronto in tema di multimedialità se almeno
Non si abbiano
Gli elementi proprio
Gli strumenti lo strumentario fondamentale le reti cablate le reti satellitari
E tutto ciò indubbiamente oggi come oggi pensato già rilevato ma questo tema
Della multimedialità
Tema a valenza pluriennale perché non tocca solamente sistema radiotelevisivo
Nel suo intreccio con delle telecomunicazioni ecco l'informatica
Ma tocca anche problemi profondamente sociali
Proprio in quelle libro il libro verde della Unione europea
Venite ha rilevato come la Multimedia in media di tali rappresenti non solo un punto di sviluppo del sistema radiotelevisivo
Ma rappresenta un forte punto
Di avanzamento culturale perché questo offre tale una pluralità di servigi anche a carattere culturale
Età esaminato anche sotto questo profilo poi problemi di carattere sociale
L'impatto così potente di questa
Località di servizi civili programmi
Sul pubblico
La possibilità altro tema molto bene esaminato di concentrazione perché potremmo arrivare se non vengono adottate delle normative idonee a delle mega concentrazione
Oltre quelle su scala nazionale ma vi è anche questo questo punto problematico da fronteggiare
Tutti i problemi del telelavoro ecco ora io dico bisogna guardare a questa nuova frontiera
E e sono poi due frontiere apparentemente una volta un po'alla dimensione locale l'altra volta a una dimensione globale il Mondiale regionalizzazione multimediali
Ringrazio il garante per questo intervento tra l'altro sottolinea due aspetti che nel rapporto certamente non sono centrali ma costituiscono elemento di attenzione esempio il rapporto evidenzia come la dimensione regionale non abbia questo lo diceva Licheri non sia supportata livello dell'impresa radiotelevisive da da strutture di impresa la propria industria e quanto alla motivo allieta mi pare che richiede appunto evidenziasse come l'arretramento all'arretratezza strutturale tecnologiche e di sistema del telecomunicazione e dell'audiovisivo diventa un handicap di fondo negli anni novanta
Allora la parola ad Antonio Pilati che sottoporrà io spero a una critica radicale il rapporto
Difficile sottoporre una crisi il rapporto perché mi sembra che sia fatto molto bene contenga un gran numero di gli spunti molto molto interessanti
Quello che vorrei fare e questo la discussione avviata da bicchierini
Rappresenta una ricostruzione mi sembra molto anche molto interessante dei nodi chiave dello sviluppo degli anni Ottanta che sono stati anni secondo me decisivi nella storia
Del dei media in Italia non fosse altro che per l'enorme espansione quantitativa qui hanno dato via dovrei scegliere alcuni punti della ricostruzione di Carey
Usando come criterio per la scelta di questi punti da discutere da loro incidenza rispetto alla alla nuova trasformazione da ciò a cui si abbiamo gli anni ottanta sono stati anni di grande diciamo di grande rivoluzione e di grande trasformazione hanno ampliato enormemente appunto il mercato dei media hanno dato luogo a un'integrazione come accennava ricche eri fra settori cinema televisione editoria eccetera che in precedenza erano rimasti largamente lontani separati hanno indotto nuove abitudini del Pup io credo che oggi metà degli anni Novanta noi siamo di fronte a un altro Grande Punto di svolta
Come erano stati un grande punto di svolta gli anni Ottanta che però hanno caratteristiche e anche motivazioni alquanto diverso e da quelli degli anni ottanta sostanza nel sistema dei media in Italia i direi in generale in Europa ci sono succedute due rivoluzioni
Piuttosto ravvicinate a tempi brevi
La rivoluzione degli anni Ottanta basate essenzialmente sullo sviluppo pubblicitario a mio avviso è alle porte una nuova rivoluzione che a mio avviso sarà basata su altri moventi essenzialmente dei momenti di tipo tecnologico e dei momenti di trasformazione della domanda dei consumatori
In contesto con lo sviluppo tecnologico e e mi pare importante cercare di capire le differenze tra i due periodi di svolta e cercare di cogliere nello sviluppo degli anni ottanta o come dire una serie se non direzione di insegnamento una serie di spunti di analisi che ci consentano di affrontare al meglio
Le domande le sfide che ci vengono negli anni novanta ecco con questo criterio di guardare al passato per trarre spunti di comprensione per
Per il futuro
Io vorrei scegliere tre punti per la discussione
Il primo punto è il rapporto fra investimenti in infrastrutture tecnologiche e sviluppo della domanda da parte del pubblico
Su questo punto io vorrei soffermarmi in particolare su quello cui accennava richiede cioè sulla differenza
Tra gli investimenti in tecnologia che in Italia non sono stati quasi fatti nel corso degli anni ottanta e gli investimenti in tecnologia
Che invece sono stati fatti nella maggior parte degli altri Paesi europei e l'incidenza che questi investimenti in tecnologia hanno avuto sullo sviluppo della domanda nel corso degli anni ottanta
Questo mi sembra un punto cruciale perché quello a a cui andiamo incontro è una rivoluzione che nei prossimi nei prossimi anni è una rivoluzione in cui sarà essenziale la dotazione tecnologica come accennava anche prima imperante
Una rivoluzione tecnologica che richiede dei cospicui investimenti e il punto centrale sarà capire se c'è una domanda in grado di assicurare dei ritorni adeguati e in tempi non troppo lunghi agli investimenti che o le aziende o lo Stato dovranno fare per costruire le reti
Le autostrade le informazioni quindi il primo punto
Capire quali sono i rapporti tra investimenti in tecnologia e sviluppo della domanda secondo punto su cui vorrei soffermarmi eh
Discutere brevemente quali sono stati i fattori trainanti
Del delle produzione dello sviluppo degli anni ottanta per capire se potranno essere ancora all'opera in questi anni novanta terzo punto è un po'più di dettaglio ma secondo me egualmente importante ed è il il tema del cinema cioè capire
O per lo meno dare alcuni spunti per comprendere le ragioni del gap che andato del divario che è andato continuamente accrescendosi non soltanto in Italia fra consumo del film ma americano e consumo del film nazionale
Primo punto investimenti in tecnologia e sviluppo della domanda
E in Italia
Negli anni ottanta come diceva di Chieri come chiarissimo come si sa non sono stati fatti investimenti in nuove tecnologie non si è fatto nulla per costruire reti via cavo non si è fatto nulla nell'ambito del satellite le ragioni ci sono molte
Tuttavia noi soltanto con la televisione via etere abbiamo generato dei ricavi
Che
Essenzialmente sommando pubblicità e Cannone
Che sono molto vicini sono preso perché allineati a quelli della Francia e della Gran Bretagna
Dove nella composizione dei ricavi erano presenti anche ricavi da a abbonamenti aprite le visioni da
Fatte via etere via cavo e
Consumo di programmi erogati via satellite
Cosa vuol dire questo vuol dire che e infranti in Gran Bretagna e anche in Germania si sono fatti investimenti ingenti per costruire nuove modalità di diffusione del segnale televisivo in Francia si è cominciato nell'ottantadue con il clan Kabul in Gran Bretagna ai il
Sky televisioni inizia mi sembra la fine degli anni settanta all'inizio degli anni ottanta a fare le sue trasmissioni il dato interessante e che queste nuove tecnologie trovano nel corso degli anni Ottanta scarsa rispondenza presso il pubblico
In Francia ad oggi vale a dire dodici anni dopo l'avvio dodici trecento proprio del clan Carlo abbiamo poco più di un milioni di abbonati alle
Alle reti via cavo il che è è un risultato non certamente eccezionale
La televisione via satellite e in Gran Bretagna è decollata soltanto negli ultimi due anni dopo che le due società che si erano impegnati in questo settore hanno consumato o un Monte di risorse indubbiamente indubbiamente cospicuo
Cosa vuol dire questo vuol dire che di fatto
Non c'è stata nel corso degli anni ottanta una grossa rispondenza da parte del pubblico per i prodotti che venivano diffusi con le nuove tecnologie
Gli investimenti nelle nuove tecnologie sono stati o trainati da una politica dirigista da parte dello Stato come come in Francia come anche in Germania oppure sono stati delle dei tentativi da parte di alcune società come in un Gran Bretagna che hanno avuto dei successi suo lungo periodo dopo appunto Investimenti molto grossi quindi cosa vuol dire questo vuol dire che negli anni ottanta almeno a mio parere la televisione via etere è stato il grande motore del dello sviluppo del settore dei media ed è stato un grande motore soprattutto perché si è creato una serie di condizioni per un grosso sviluppo della pubblicità in sostanza gli anni ottanta sono stati un grande sviluppo a tecnologia stabile basato su un cambiamento dei rapporti fra domanda del Pubblico e domanda delle aziende e Offerta da parte dei dei broadcaster la tecnologia è intervenuto in misura
Tutto sommato modesta la tipologia del prodotto non vinci e e de il consumo non si è molto modificata
Quello che si è modificato è stato il fatto che mutando le condizioni d'erogazione prodotto aumentandone la quantità
è un comitato di molto il consumo
Di fatto secondo me negli anni ottanta sono stati un Periodo in cui il sistema televisivo tradizionale che poi non era molto diverso nelle sue tecnologie nei suoi usi
Da quello che era uscito dalla fine della guerra ecco questo sistema tradizionale ha trovato Trezzano alquanto tecnologie ha trovato dei le modalità e delle richieste di domanda molto più forti di quelli che c'erano negli anni precedenti è cambiato in sostanza il mix fra la domanda e l'offerta per la gran parte
Del dopoguerra abbiamo avuto
Un'Offerta di prodotto tutto sommato debole tutto sommato non molto ampia
La domandasse consumava per intero questo Offerta relativamente scarsa eco
Separata nelle sue varie nelle sue varie modalità appunto Cinematic revisione radio dischi eccetera e il cambiamento si è prodotto quando
La domanda del pubblico
A per ragioni di tipo secondo me sociale e economico avuto un impulso ha avuto una spinta a crescere a quel punto quando la gente ha domandato al sistema più ore di televisione più orientamenti per orizzontarsi nella vita sociale più filma
Avendo più tempo libero ha chiesto più elementi per organizzare questo tempo libero a quel punto lì entrato in crisi un sistema basato su un'offerta scarsa nel momento in cui la domanda è cresciuta sono saltati i vincoli che tenevano debole l'offerta il sono avuti due grandi elementi che hanno caratterizzato gli anni Ottanta vale a dire l'integrazione tra i diversi mezzi e la competizione fra i diversi mezzi
Nel momento in cui il pubblico accoglieva con maggiore interesse i prodotti di comunicazione si sono moltiplicate le iniziative per offrire prodotti dico di comunicazione
E si è generato una forte competizione fra i diversi mezzi in passato non c'era competizione per il tempo sociale per il tempo di uso dei media fra cinema e libero fra televisione
E giornali negli anni ottanta nel momento in cui il pubblico chiedeva più prodotti l'Offerta sia molto ampliata ed è cominciata l'impegno la competizione la convenzione è stata anche un'integrazione nel momento in cui competevano sullo stesso mercato che era il mercato scia del tempo sociale sia il il mercato delle risorse pubblicitarie i mezzi si sono sempre più integrati e sono venuti costituendo quel sistema integrato dei media che è la caratteristica
Più essenziale degli anni ottanta ecco in tutto questo sviluppo a me sembra la tecnologia avuto un ruolo secondaria non ci sono stati degli usi di dei media nuovi sollecitati dalla tecnologia o se ci sono stati sono stati di ordine marginale
Quello che c'è stato è stato un muso un maggiore e più intenso più variegato
Dei prodotti che è una tecnologia ormai collaudata veniva offrendo quindi in sostanza io credo Investimenti in tecnologie nuove che ci sono stati negli anni ottanta hanno avuto esiti deboli sostanzialmente perché non incrociavano la domanda che veniva costituendosi in quegli anni
Errori di strategia industriale errore di di marketing eccetera ci sono stati indubbiamente ma il punto chiave secondo me era che il tipo di televisione in tipo di organizzazione della domanda che c'era negli anni ottanta non aveva un suo vecchio bisogno delle nuove tecnologie la lezione che viene da questo punto è questo che le nuove tecnologie diventa importanti
Generano usi che sono socialmente diffusi
Nel momento in cui cambiare l'organizzazione sociale e cambia quindi il tipo di domanda che nell'organizzazione sociale si rivolge ai mezzi di comunicazione
Allora se vogliamo fare un aggiornamento dalla situazione agli anni Novanta e alla rivoluzione delle autostrade dell'informazione che ci sta di fronte a domanda che io farei è questa
Ci sono nell'organizzazione sociale ci sono nella nostra vita sociale
Dei cambiamenti delle nuovi dei nuovi tipi di richiesta degli usi
Dei media che generino una sufficiente domanda di nuove tecnologie sta cambiando la nostra società stanno cambiando i bisogni
Sul lavoro nella vita quotidiana nell'organizzazione dei rapporti sociali in misura tale da creare una necessità una richiesta di e interattività di usi più sofisticati dei media
Sei abbiamo dei dubbi su questa risposta se pensiamo che l'organizzazione sociale c'è un forte lavoro all'auto mediche Cina alte l'insegnamento riteniamo che non siano ancora penetrati a fondo
Un'altra vita sociale io credo che sia difficile immaginare che le tecnologie possono avere le nuove tecnologie possono avere una funzione di levatrice tale da poter suscitare questi usi che come dire endogena mente il corpo sociale
Non ha ancora prodotto
Il il secondo punto su cui volevo soffermarmi vale a dire le ero reali e motivazioni del grande sviluppo di comunicazione che ci sono stati negli anni ottanta si ricollega un po'quello che dicevo prima di solito si pensa
Che e il cambiamento sia stato provocato essenzialmente dalla crescente Offerta di reti televisive più reti televisive che trasmettono rottura del servizio pubblico
Maggiore offerto e quindi maggiore consumo ecco io rovescerei un po'questa impostazione non credo che sia stata la maggiore Offerta di reti televisive la maggiore offerta di programmi televisivi a trainare di per sé il consumo
Io credo che sia stante il fatto che nella società c'era una maggiore domanda di prodotti di comunicazione che ha fatto sì che questa rivoluzione
Potesse trovare tanto successo nel pubblico io credo che sia venuto prima il desiderio della gente di del pubblico di a vere
Più programmi che raccontassero come si muove dalla vita sociale e per la sia venuto prima
Il bisogno delle aziende
Di avere nuovi strumenti di comunicazione per esempio per fronteggiare i cambiamenti nel settore della grande distribuzione per esempio per lanciare nuove Marche e nuovi tipi di prodotto come avvenuto negli anni ottanta che hanno creato
Lo sfondo la radice nelle quali il boom delle televisioni commerciali
A affondato i suoi i suoi moventi i principali ecco quello che e io mi domando è c'è un tale potenziale di i bisogni insoddisfatti
Nella società di oggi per trainare la domanda multimediale quando diciamo la pubblicità e probabilmente una risorsa che si va appiattendo nel suo sviluppo diciamo né in questi anni novanta diciamo una cosa giusta e è difficile immaginare che la pubblicità possa crescere nei prossimi anni con i ritmi che abbiamo conosciuto negli anni Ottanta perché perché sono finite e le ragioni che l'hanno sostenuto quello sviluppo sono è finito
Il lancio continuativo di nuovi prodotti prodotto di marca
Che attiva fortemente gli investimenti pubblicitari sta dimostrando
Alcune difficoltà forti nel settore dell'Argot confronto dell'hard discount alle Marche dei la grande distribuzione eccetera quindi nel momento in cui noi vediamo attenuarsi la crescita il potenziale di crescita o della pubblicità tendiamo a dire la nuova frontiera della televisione sarà la domanda dei consumatori il portafoglio dei consumatori ecco
Siamo sicuri che i consumatori abbiano voglia di spendere per acquistare dei prodotti televisivi per acquistare dei programmi per acquistare magari con una selezione una varietà molto maggiore che in passato
Quei prodotti che però fino ad oggi ricevevano gratis ecco
Su questo io credo su questo punto si gioca in gran parte la sorte delle autostrade dell'informazione e di tutto l'apparato di nuove tecnologie che che ci disegnano il futuro oggi perché se non c'è questa base di domanda da parte del pubblico che secondo me a il suo radicamento in un nuovo sistema di i rapporti e di usi sociali probabilmente gli investimenti delle tecnologie rischiano di diventare un come dire un atto di fede e di tipo dirigista che poi non troverà dei ritorni sufficienti da parte del mercato
L'ultimo punto su cui volevo soffermarmi è una notazione molto breve e riguarda il gap del cinema è verissimo in tutta Europa il cinema americano
Ha conquistato posizioni su posizioni pro guardiamo a un dato strutturale film medio americano ormai vado cito a memoria ma insomma costa più di venti milioni di dollari quindi è un investimento produttivo
Cospicuo di grande dimensione film medio italiano costa qualche miliardo due tre miliardi quindi io la tre o quattro adesso
Siamo in questo ordine di cifre
Non è difficile vedere che il rapporto tra il costo medio dei film italiani euro e il costo medio del film americano è di uno a otto uno a dieci in queste condizioni secondo me è molto difficile pensare che la domanda del pubblico possono rivolgersi al film che costa meno al finché ha dentro minore spettacolarità minore competenza professionale c'è un problema di dimensioni della produzione che secondo me è un elemento chiave
Per pensare allo sviluppo e all'andamento del cinema nella competizione tra americani ed europea grazie
Come sì
Dunque a questo punto noi abbiamo previsto interventi di amici
Che che hanno già annunciato la loro presenza e che sono presenti voglio ringraziarli Enrico Menduni
Paolo Caretti credo che ci sia ecco e Andrea Pezzoli Daniele D'Oglio
Io sono Celestino spalla che presiede perché il professor Rodotà non ha potuto venire e anche il professor Dematté ci ha telefonato avuto dei problemi
Vedo anche qui presente Paolo Mori anti Giovanni Bechelloni che ieri hanno avuto ruolo nella nella discussione del rapporto sulla editoria quindi se vogliono intervenire chiunque sia presente comunque se vuole intervenire io seguirei l'ordine di elencazione anche se da viene da olio potrebbe fare un intervento di esplicazione diciamo di del del rapporto stesso sul disco
Come volete mio zio visto che legherebbe ha lasciato questo compito di parlare della Cenerentola copia del rapporto cerco di essere breve e soprattutto di dare quelli che sono gli elementi salienti della industria della musica del mercato discografico negli anni ottanta mi sarà un po'difficile seguire lo schema con cui avete portato i vostri interventi perché ovviamente i livelli di Precorvi problematicità di dell'industria televisiva della radiofonia ottenuta del cinema non sono assolutamente comparabili a quelli della dell'industria del mercato discografico
Soprattutto perché si tratta di un mercato di un'industria molto poco noto molto poco indagato molto lasciato alle dinamiche del mercato
Direi molto poco analizzato sia in sede accademica che in sede di ricerca non esistono stratificazioni di dati storici sul profilo del consumatore
Esistono dati di mercato molto poco attendibili e molto gestiti in chiave di marketing dagli operatori del settore per cui sui quali vanno fatte Tare e filtri molto complesse
Tuttavia cercando di dare alcuni elementi di sostanza intanto va detto che si tratta di un mercato e di un'industria molto piccola molto piccola in Italia
Piccola in Italia perché complessivamente stiamo parlando di un settore che nel mondo vale sopra intorno ai trentacinque mila miliardi di fatturato al commercio quindi al dettaglio
Mentre Italia parliamo di un mercato intorno ai seicento miliardi e quindi siamo al diciottesimo posto nel mondo è uno dei tanti settori in cui il Paese
è assolutamente arretrato in tema di mercato non corrisponde alla posizione che invece occupa come Paese industriale G7 o dell'OCSE
D'altra parte è un mercato che lavora su un numero di punti-vendita quindi punti di accesso al consumatore è assolutamente ridicolo si parla di ottocento mille negozi specializzati dove viene venduta la musica
In realtà dati delle case discografiche molto concordanti parlano di quattrocento quattrocentocinquanta cioè sono questi i punti in cui si vende la musica in tutta Italia a volte scandalizza il dato delle librerie le famose ottocento librerie
Che devono fare i tre mila miliardi circa di fatturato del libero nel disco siamo ancora meno sono quattrocento i punti che devono fare i circa mille miliardi al consumo dell'industria discografica
L'altro dato interessante è che si tratta di un mercato sostanzialmente immobile
In che senso il mobile attualizzando i valori monetari al mille novecentottanta al mille novecentonovanta e questo è un esercizio che corre che ieri abbiamo deciso di fare perché da un'immagine molto significativa di che cos'è questo settore si scopre che l'incremento di fatturato apparente che è del duecento per cento se si leggono i dati assoluti
Scende in realtà al dodici per cento fate voi il conto con i tassi di inflazione in realtà il mercato è diminuito si è ristretto in questo decennio
Dirò di più negli ultimi quattro anni ho visto i dati al novantaquattro si è ridotto ulteriormente quindi indire attualizzate il mercato del novanta e del novantaquattro vale meno di quello del mille novecentottanta
Detto questo però quindi un mercato piccolo quindi un mercato immobile è un mercato che cresce altrove questo dato interessante ritornano un po'le valutazioni di richiede sul mercato dell'homevideo
Cresce al di fuori del mercato ufficiale della musica cioè non si vendono tanto i dischi nei negozi specializzati che sono però gli unici referenti dell'industria quindi di delle case discografiche poi fanno il mercato
Entra e cresce parallelamente tutta una serie di mercati possiamo chiamarli alternativi le case discografiche attendono vederli come alternativi
Io preferisco vederli come integrativi qui è una questione anche di punto di vista come dire di di di valutazioni prospettiva di carattere strategico
I più diversi certo il più eclatante e l'edicola perché l'edicola si vede e negli angoli delle strade sono trenta mila sono trenta mila punti vendita di dischi a questo punto non solo di video
E non a caso negli anni Ottanta c'è un'espansione geometrica dell'edicola che passa da poco più di dieci miliardi all'inizio del del decennio a oltre duecento miliardi a mille novecentonovanta come valore complessivo di fatturato visti e l'incidenza sul mercato edicola del comparto dischi
A raggiunge il trenta per cento questo è un altro dato molto significativa venti esclusi quotidiani c'è tutto ciò che non è quotidiani e mi fondamentalmente il mercato dei grandi editori delle serie insomma i fabbri di Agostini chi più ne ha più ne metta
Il mercato edicola quindi è molto importante anche perché meriterebbe probabilmente un seminario a sé stante c'è tutta una differenziazione di prodotto che individua un tipo di pubblico diverso da quello che l'industria della musica si immagina c'è un modo di conferire il prodotto un meccanismo promozionale tutto diverso da quello che l'industria ritualmente adotta
Ci sono però altri mercati che crescono altri mercati che danneggiano dice l'industria fondamentalmente il mercato della pirateria che in Italia ha dimensioni assolutamente inimmaginabili parliamo del cinquanta per cento del mercato delle musicassette
C'è il mercato si si parlava ieri dalla fotocopia questa è una forma di fotocopia musicale
A differenza della fotocopia che sia regolato da una legge però in genere inapplicata
I discografici sono riusciti dal novantuno dopo dieci anni di lotte feroci a ottenere l'applicazione di una tassa sulle cassette Vergine audio video e sugli impianti Hi Fai che in parte compensato in termini di bilancio la perdita che l'industria discografica realizzata USA della copia privata e della pirateria la pirateria però è un fenomeno che solo in Italia raggiunge queste dimensioni che incide ripeto in maniera molto significativa
Un altro fenomeno solo italiana però delle importazioni parallele che è stimato valere intorno al tre per cento del mercato complessivo quindi comunque parliamo di diciotto miliardi diciotto venti miliardi un valore anche qui determinata da fattori come il differenziale di prezzo sul mercato americano la velocità di rotazione del prodotto sul mercato americano che mette a disposizione in tempi molto rapidi prodotto nuovo per l'esportazione
In ultimo diciamo la vendita per corrispondenza e il porta a porta che anche qui caratterizza l'Italia in maniera molto marcata che costituisce tuttavia un un per cento del mercato complessivo quello che invece manca rispetto agli altri Paesi e la grande distribuzione
Che in questo Paese non riesce a decollare nonostante i vari tentativi e diciamo che tutti gli anni ottanta si sono caratterizzati per il tentativo dalla grande distribuzione di diventare un fattore significativo di modernizzazione anche per l'industria e la musica
Questo non è successo anche se il diciamo la quota di valore è passata dal dieci al venti per cento siamo lontanissimi dalla dimensione degli altri
Paese quindi dicevo un mercato piccolo un mercato che ha curiose caratteristiche di mobilità nel suo segmento fondamentale di crescita parallela tuttavia è un mercato è un'industria in cui negli anni ottanta sono successe delle cose insomma successe fondamentalmente quattro quattro fenomeni essenziali
Il primo è la l'aumento della concentrazione
è un mercato tradizionalmente abbastanza concentrato negli anni Ottanta accelerazione della concentrazione spaventosa nel senso che si passa da una quota del trenta per cento diciamo delle non majors occhio come quota di mercato le non majors al sette per cento
Polarizzando e all'ottanta quasi per cento del mercato alla fine degli anni ottanta su sette case di quale tra l'altro delle quali cinque multinazionali l'altro fenomeno importantissimo è la crescita e la quota di mercato e le multinazionali che progressivamente passano da il venticinque trenta per cento dei primi anni ottanta al settanta settantacinque per cento della dell'anno novanta
A proposito di aggiornamenti negli ultimi quattro anni questo fenomeno incrementa ulteriormente notizia di pochi mesi fa l'acquisto della Ricordi della famosa antiche ultima casa discografica italiana
Da parte della BMG del gruppo Bertelsmann
Grazie a questo praticamente agì oggi la quota delle multinazionali sul mercato italiano supera l'ottanta per cento
L'aspetto interessante per raccordarmi a quanto detto sul cinema e che questo non corrisponde però a un trionfale cavalcata del repertorio internazionale il quale continua ad avere un peso molto significativo intorno al quaranta per cento del mercato complessivo ma viene superato dal repertorio nazionale negli anni ottanta
Qui credo che sia semplicemente un problema di maggiore flessibilità dell'industria discografica rispetto a quella televisiva era quella cinematografica
I discografici hanno inventato forme di integrazione verticale sul prodotto all'inizio degli anni ottanta quando pensavano che si trattasse di fare grandi contratti alle grandi star per imporle in tutto il mondo quindi riducendo il numero degli artisti imponendo più sui mercati
Hanno pagato duramente questo questo questa impostazione perché nel mercato della musica questo non funziona il prodotto nazionale mantiene un suo peso significativo
Tanto è vero che alla fine degli anni Ottanta l'ho cambiato strategia e hanno dato l'ordine di investire sui repertori nazionale che mi oggi in Italia
L'ottanta per cento del mercato in mano alle multinazionali ma il cinquanta per cento in mano ha prodotto nazionale cioè le multinazionali sviluppano prodotto nazionale
Questo succede anche negli altri paesi non è una novità ripeto
Essendo le le le le cinque multinazionali che si dividono quei trenta mila miliardi di mercato mondo
Centrali due a Londra e tre a New York è una in Giappone decidono le politiche per tutti quanti dunque il quarto fattore interessante no questo l'ho citato appunto la variazione la nuca reazione del misti prodotto fondamentalmente il quinto fattore sempre per ricollegarmi a quanto detto da Licheri all'inizio è il peso e la televisione
Per tutti gli anni Ottanta l'indulto discografica subisce l'espansione della televisione privata ed è la radio private in maniera molto significativa
Almeno su tre livelli diciamo un primo livello riguarda proprio la sottrazione di fatturato cioè per la industria discografica all'espansione delle radio locali soprattutto e in parte anche delle televisioni locali
E poi anche dei network nazionali significa meno fatturato perché in Italia unico paese al mondo la musica diventa merce di scambio a basso costo per la programmazione televisiva
Se vogliamo scarsa lungimiranza da parte di alcune delle case voracità da parte dei nuovi operatori media fanno sì che per tutti gli anni Ottanta la presenza di questa moltiplicazione di emittenti che trasmettono musica gratuita
Diventa un elemento di forte contrazione del mercato discografico
Questo spiega come mai il mercato piccolo il mercato immobile è tuttavia tale di fronte a un incremento esponenziale del consumo di musica che non c'è bisogno di cercare di quantificare perché si vede
Basta girare nelle strade la gente con le cuffiette si capisce che quelli tempo di traditi trasporto verso il lavoro che sia diminuito aumentato non lo so Licheri però sta di fatto che comunque hanno le cuffiette ce lo usano indipendentemente dalla disponibilità di tempo libero
Un secondo livello è naturalmente quello dell'uso promozionale dei mezzi che va a cambiare quello che è il profilo di marketing dell'impresa discografica abituata tradizionalmente ha modi molto vetusti come la pubblicazione del libro cioè come la pubblicazione del disco la la recensione del giornale amico l'avvio su alcune riviste specializzate
E i concerti degli artisti con gli anni Ottanta si impone il modello della promozione televisiva prima attraverso la creazione di prodotti ad hoc
Le famose compilations dei primi anni ottanta sui quali venivano applicati dall'alto sconti tariffari particolari alla fine degli anni Ottanta invece semplicemente promuovendo con la televisione il prodotto discografico
Questo ha un impatto molto significativo sui bilanci delle case e qui c'addentreremmo che in questioni è troppo dettagliate mentre è significativo il fatto e qui concludo che delle case italiane che rimangono su questo mercato guarda caso le uniche due che mantengono una dimensione significativa sono case di proprietà delle televisioni
Sono cioè la Fonit Cetra che nonostante il suo sostanziale stato fallimentare continua a sopravvivere a se stessa perché gestisce pacchetti di pubblicità Rai
In cambio di prodotto che le case discografiche volentieri le concedono la Rti Music ex cinque Music ex Fire Music invece il cento per cento proprietà
Il gruppo Fininvest che tramite ha sul mercato il prodotto delle televisioni questa è una trasformazione come dire genia o logica mai significativo di quello che dicevo prima dell'impatto delle radio televisione su questa industria nel decennio
Direi che mi fermo qui perché ci sarebbero le considerazioni da fare sui supporti hanno naturalmente ecco un elemento fondamentale che in questo decennio cambia la base tecnologica di supporto di suono
Sparisce nelle pietre tre giri spariscono i quarantacinque giri
Si afferma in maniera assolutamente incontrovertibile il compact disc
Attualmente siamo inattesa di vedere quale sarà il nuovo supporto destinato a salvare un'industria che dipende molto dall'innovazione tecnologica dei supporti
Credo che sia sufficiente
Grazie Daniele D'Oglio allora Enrico Menduni grazie
Ma io parlerò da lettore del
Del rapporto anzi per essere precisi da lettore della sezione media del rapporto perché quello avuto in bozze mentre soltanto ieri sera ha avuto librone impero del quale ovviamente eros semplicemente un'impressione di fondo io soprattutto per quello che riguarda il nostro settore e devo dare atto agli autori di aver fatto una fatica immane perché sono riusciti intanto a parlare mentre alcune persone parlava davanti a loro come e in secondo luogo sono riusciti a rendere compatibili serie di dati molto diverse e disomogenee fra loro e credo che con questa ampiezza
Questo lavoro non aveva nessun altro mai fatto in Italia prima noi siamo uno strano Paese dove se uno e se uno vende un frullatore le istruzioni nel frullatore in cinque esemplari sono depositate in tutte le biblioteche nazionali e penso che fra due mila anni uno storico vorrà fare la storia e la cultura materiale in Italia
Se il supporto cartaceo
Sarà ancora in vita sarà in grado di raccogliere le istruttore le istruzioni del frullatore Brown però se noi vogliamo vedere una puntata del rosso e nero che agli affetti della formazione dell'opinione pubblica
Della vicenda politica dell'orientamento delle persone avuto nel nostro Paese un'importanza molto maggiore noi dobbiamo sottostare alla carità di chiederlo al broadcaster che se vuole ce lo fa vedere un pure a una fin sul come dire una riproduzione domestica di questa trasmissione mi spiace che sia andato via il garante io mi aspettavo che il Garante lamentasse l'impossibilità da parte del suo ufficio di a vere
Dupuis in quanto ufficio la possibilità di raccogliere dati statistiche avvalendosi di strutture universitarie non deficitaria come succede in Francia come succede negli Stati Uniti è abbastanza paradossale
Che la presidenza del consiglio si debba servire di un'associazione privata
Per andare a caccia di statistiche in un campo in cui gli stessi Enti di Stato
Pubblicano serie di dati quanto mai eterogenei tra loro in quanto a criteri raccolta il Chieppa impone ai redattori una faticosissima opera di depurazione e di collazione di questi dati quindi è stato fatto
Un grandissimo lavoro e credo che si vede insomma perché non una è vero
Storica
Io quindi non voglio segnalare dei difetti perché non li ho trovati anziché se decidono di ogni anche cercati negli e devo mi chiedevo anche in vista di possibili sviluppi nuove edizioni eccetera
Sì è promossa considerarsi conclusiva una diciamo un'esposizione dei dati che potrebbe richiamarsi un po'al Trivio e al quadrivio anche al catalogo delle navi con cui si apre un simpatico poema omerico ossia facendo una domanda
Una partita di calcio professionistico è uno spettacolo dal vivo
Un programma televisivo
Un diritto da vendere o una videocassetta allora noi abbiamo in questo annuario un sistema canne d'organo per cui il prodotto o le vene prodotto della ideazione artistica un l'evento
Vengono scomposti sostanzialmente nei supporti con i quali vengono presentati al pubblico
Felice e contento pagante o sedicente gratuito mentre lo sa di pagare tramite ma sorta di sovrattassa sul sui detersivi che compra anche i prodotti che ritiene di avere gratuitamente
Allora questo sistema molto importante e chiedo allo stato dell'arte degli atti dei dati era l'unico percorribile
Tuttavia non ci fa cogliere che oggi il ciclo di vita di qualunque prodotto culturale parlo di quelli applicati al sistema dei media naturalmente è un ciclo di vita
Totalmente multimediale che comporta un pellegrinaggio del prodotto attraverso vari supporti varie catene distributive
Dal dal suo lancio fino alla morte allora forse sarebbe necessario trovare magari intrecciando le due i due sistemi di rilevazione morto di cogliere questa Giunta
Di un prodotto quindi cogliere una multimedialità che prima ancora di affrontare nuove tecnologie già oggi si confronta con supporti forme distributive pubblici
Molto diversi
E qui si arriva anche alcune questioni io non ho letto il rapporto nella Pa diciamo la la l'altra parte del rapporto lo ho dato una scorsa rapsodica e quindi può darsi anche che dica delle cose ciò che però io prematuro sono neanche sicuro
Che la partita di calcio di cui abbiamo parlato
Sia compresa diciamo nei consumi culturali come a mio parere è ovvio che sia per esempio noi abbiamo assistito adesso ha una relazione sulla discografia
Dove si parla ampiamente di musica leggera
Non sono sicurissimo che nella parte musicale
Ci sia cioè quando si cambia il supporto ci sia un altrettale attenzione a questo fenomeno ora mi rendo conto che degli scarti sono necessari per carità
Però io ho provato qui nelle more di questo convegno a ripartire un attimo tutta la materia dal punto di vista del consumatore finale
Un po'per risponde a quella saggia domanda di ricchezza ma chi paga che è sempre la domanda che aleggia in questi consumi culturali
E io francamente ho trovato che dal punto di vista del consumatore finale tutto il parco tutto il blocco di quello che è contenuto nel rapporto più quello che potrebbe esserci e non è stato affrontato per Bari e rispettabili scelte sostanzialmente si può divise in tre forme di consumatori
Piena i consumi non alimentari delle famiglie cioè lo asili per anche il tenimento familiare e autoformazione delle famiglie
Che comporta consumi
Diciamo in acquisti Investimenti in ardue per esempio l'acquisto del televisore o del videoregistratore oppure acquisti di software di prodotto quindi acquisti della videocassetta del libro del quotidiano la mattina e quant'altro
Poi abbiamo una serie di prodotti che vengono in parte irrilevante consumati dal turismo
Per esempio musei e scavi indubbiamente che solo in parte consumati dall'utenza Donetsk e in parte consumati dalla utenza
In realtà è di tipo tutto diverso diciamo solo corollari dell'offerta turistica Italia
E poi abbiamo delle offerti di prodotti e di servizio che in realtà sono dei corollari del sistema formativo perché è una biblioteca universitaria
Praticamente dai libri solo agli studenti dell'università o nella Biblioteca Nazionale di Firenze il novanta per cento di coloro che se ne servono solo dati inventati ed non ne ho idea sono studenti professori laureandi e dottorandi mi pare ovvio che quella è una spesa che va in capo al sistema formativo sono dei pezzi del sistema formativo
Allora se questo fosse vero per un attimo
Beretta si verrebbe a vedere che per i primi tempi di consumi quelli che sono in capo ai consumi extra familiari delle famiglie
Diciamo dal concerto dei Wiener Philharmoniker fino alla partita dell'Udinese
Chi paga e soprattutto i privati
Con in minima parte in tempi uffici privati della pubblicità
Per le attese che vanno fanno parte diciamo di utenza turistica è lo Stato che si ha con la gran parte del della spesa e in misura minore in biglietti pagati dai privati e la pubblicità ancora che forse sarà destinata aumentare diciamo la sponsorizzazione culturale
E per questi tipi di consumi che te attengono in gran parte al rafforzamento del sistema formativo è in gran parte lo Stato a pagare è stato inteso in senso lato comprensivo delle istituzioni pubbliche locali e regionali ora io lo prevedo che questo sia uno schema definitivo scientifico però mi ha colpito
Questo tipo di ripartizione dei consumi secondo chi è il l'utente finale si presti molto bene a una differenziazione di coloro che invece sono le agenzie di spesa
Perché allora forse ci renderemo conto che in ciascuno di questi tre sistemi c'è un rapporto fra hard e soft
Fra consumi e vita del prodotto peculiare per cui la vittoria la partita di calcio a cui prima mi riferivo si svolge tutta dentro il primo pezzo
Mentre che so io i restauri di Ercolano Rossi con la loro ciclo ormai secolare grazie a Dio si svolgono quasi esclusivamente o prevalentemente al Sud al servizio del secondo di questi blocchi quindi io eventualmente dovesse essere fatto una una seconda edizione un aggiornamento di questo Progetto cosa auspicabile io favorire ai diciamo l'intersezione fra questi due criteri
Perché questi due criteri ci danno poi
Diciamo la del le coordinate di riferimento per cogliere tutti tutti i fenomeni che sostanzialmente sono stati espressi mi pare sia pure con accenti diversi dar Licheri
E da pirati perché per esempio una la malattia dei costi della televisione questa specie di malattia mortale da saturazione
Beh è una malattia televisiva ma per esempio negli Stati Uniti dove e questo virus si è sviluppato per la prima volta nasce con lo sport professionistico
Con società per esempio di basket diventate da poveretti miliardarie nel momento in cui cominciavano entra nel grande giro della della trasmissione televisiva e dei diritti delle loro partite che poi sono state rovinate dal fatto che a un certo punto arriva una saturazione i costi tendono ancora a crescere ma le entrate non ero più per la dinamica espansiva quindi non è un un fenomeno peculiare della televisione si svolge in forma più curiale nella televisione dandole una peculiare aggressività
Io per esempio sono convinto che una parte delle botte che ha preso la radio non siano dovute a una mancanza di dardi Marchetti o meno di genio manageriale di chi ha fatto l'impresa ma al fatto di questa televisione perennemente in crisi d'astinenza sempre a caccia di soldi sempre approntarci pare in Giordania sempre pronta a scippare la radio come elemento più forte del sistema più bisognoso di denaro che ha studiato a tutti gli altri mezzi e infatti la radio in Italia e sempre su quel quattro per cento che potrebbe tranquillamente diventare il sei parlo di percentuale la torta pubblicitaria rispetto all'otto fino al dieci undici degli Stati Uniti quindi credo che questo tipo di organizzazione ci permetterebbe più di cogliere questa queste nuove tendenze
Tutto a quello che ci aspetta negli anni ordini negli anni novanta e io ho sentito con attenzione Pilati che dice sempre delle cose molto stimolanti due riflessioni mi vengono così
Da passante stradale
La prima che probabilmente è vero che chi ha fatto la televisione via etere in Italia è riuscito a fare profitti senza bisogno di padelle canali satelliti e quant'altri e probabilmente anzi sicuramente è vero che oggi non c'è una domanda così sostenuta che da far cambiare la situazione rispetto agli anni gli ottanta
Però è anche vero che i Paesi che hanno fatto queste cose forse hanno dato meno profitti agli imprenditori televisivi tuttavia oggi si trovano una rete infrastrutturale che noi non abbiamo e si trovano quegli influssi sulla industria spaziale delle telecomunicazioni o di elettronica di consumo che noi non sappiamo neanche cosa sia certa probabilmente hanno degli effetti minori di quelli che anche lo so la Francia aveva sperato
Tuttavia
Effetti consistenti e poi l'ultima osservazione e che manca totalmente le l'aspetto normativo
L'aspetto normativo perché scioperi dell'Inghilterra però sicuramente in Francia
Quello che è avvenuto è avvenuto con una forza con una forte capacità normativa direi quasi prefettizia dello Stato francese
Ora dove probabilmente dobbiamo anche censurare degli degli degli eccessi dirigisti ci tuttavia una totale mancanza di legislazione poi ci porta che per noi la la scelta o meno delle autostrade informatiche non è una scelta di marketing è una scelta di necessità perché non abbiamo oggi i modi della captazione per i ritardi eccetera
Nemmeno gli strumenti per lavorare e quindi io prendo atto che la televisione via etere è stata estremamente redditizia
Però mi preoccupa anche del fatto che il Paese non ha avuto tutti i vantaggi che ho non ha ridotto gli svantaggi che potevano essere conferiti all'industria paese da un mix più equilibrato di risorse questo io volevo grazie
Grazie milioni se ritieni che brevemente vuole dire qualcosa
Sì no volevo dire una cosa rispetto da questa inflazione da costi che importante
Di cui tu accennavi rispetto alle all'Est spettacoli sportivi del vivere alta
Il private messo in evidenza questa caratteristica dell'industria culturale in genere Böhm che la dico agli spettacoli dal vivo quindi non soltanto la musica il teatro ma anche lo sport che spettacolare Rio
Ma in generale poi a tutte le forme di produzione culturale
Che hanno a che aprisse a difendere gli altri di a differenza di altri settori industriali DS Alda alta intensità di lavoro e non di capitale e quindi il fenomeno che della inflazione da costi è un fenomeno che caratterizza tutto tutto il il settore inclusa culturale ed è un elemento molto interessante per capire poi quanto perché succedono certe cose e non altro
Allora il professor Paolo Caretti grazie
Ma io mi vorrei limitare ad alcune sintetiche considerazioni molto esperte al contenuto del rapporto non sono un economista non sono un must Nebiolo voi non sono neanche un operatore del settore diciamo così e mi sono sempre occupato di questi problemi dal punto di vista
Della loro ricaduta sul piano delle regole e quindi del del legislatore
Che vorrei fare qualche considerazione proprio su questo versante
E cioè del tipo di utilità che un rapporto come questo può avvenire per non soltanto come diceva spada all'inizio
Per orientare le strategie industriali e imprenditoriali aziendali ma anche per orientare le strategie di un legislatore che oggi all'ambizione di diventare un soggetto che pone alcune regole agli sviluppi di del mercato e farò qualche considerazione di questo tipo con riferimento specifico al settore della televisione
Vorrei però anche e sottolineare l'importanza di questo rapporto che mi pare si scriva in una fiorire di un rinnovata attenzione e di interesse culturale soprattutto degli economisti
Su questi problemi dell'economia del settore di cui ci occupiamo
Che cosa può ecco l'interrogativo che mi sono posto il questo qual è il tipo di utilizzazione che
Un legislatore che voglia immaginarsi una strategia può fare di questi elementi che che vengono da Nada indagini del tipo di quelle di cui oggi discutiamo
Ci sono pare tre possibili tipi di utilizzazione
La prima è quella perché mi pare abbia caratterizzato
La legislazione italiana almeno degli ultimi quindici anni
E che una
Caratterizzata da una sostanziale sottovalutazione dei dati economici cioè degli aspetti e delle dinamiche del mercato del settore considerato
Una sottovalutazione che essi rischiando la
La sua prova provata mi pare
Nella rapidissima obsolescenza cui sono andati incontro quelle regole che il legislatore si è immaginato ad esempio per porre un limite alle concentrazioni
Pensate a limiti anticoncentrativo mistici della legge sull'editoria dell'ottantuno che a breve distanza di tempo sono dovuti per essere molto modificati
Ma pensate anche ai limiti anti concentrazione mistici della legge sul sistema radiotelevisivo anch'essi immediatamente dopo la il loro varo soggetti a discussione ridiscussione proposte di revisione
Pensate alla a definizione del legislatore di quello che doveva essere l'ambito dell'emittenza locale
Anche questo definito in un modo che poi si è rivelato sotto il profilo economico una definizione astratta anche questa e bisognosa di rettifiche di correzione
Sono tutti esempi mi pare che sono
Sintomatici di una strategia legislativa
Nella quale si intendono in questo intende secondo la quale si intendono introdurre alcune regole nel mercato ma queste regole vengono costruite in qualche modo aprire ori in maniera astratta e comunque con una assoluta sottovalutazione
Del
Della coerenza o compatibilità che queste regole hanno con certe dinamiche
Economiche del mercato considerato
Rispetto a questa impostazione ce ne potrebbe essere una seconda diametralmente opposta
E cioè quella di partire
Da una attenta analisi e considerazione delle dinamiche economiche del mercato e immaginare delle regole concepite essenzialmente con questa linea guida prioritari
Cosa vuol dire questo in termini concreti immaginare delle regole che non si spingono fino al punto da impedire nel mercato considerato il raggiungimento di quella che si chiama Anna condizione ottimale di impresa
Di garantire delle condizioni generali di accesso e permanenza del mercato minime quindi un un tasso di pluralismo accettabile per salvaguardare il principio di concorrenza ma in ogni caso di garantire l'accesso e la permanenza di sul mercato di impresa e di iniziative che comunque riescono a rimanere sul mercato secondo le medie le regole di mercato
Non anche a quelle che quelle regole tendono ad estendere
C'è però anche una terza
Via una terzo tipo di impostazione per una strategia legislativa
Che
Punti a
Coniugare insieme
I dati che emergono dalle analisi economiche dell'etica degli sviluppi del mercato
Con altri criteri
Che sono legati invece non tanto alle dinamiche economiche
Quanto piuttosto a diciamo così principi di carattere costituzionale diverso a quello che potremmo definire in maniera sintetica la funzione sociale dell'attività di cui ci si occupi
Ecco questa terza strada mi pare questa terza strada questo terzo tipo di impostazione che naturalmente comporta difficoltà
Molto maggiori delle altre perché si tratta di operare un bilanciamento un ministra criteri molto diversi
E quindi richiede un grande sforzo di fantasia sul piano delle soluzioni operative molto più articolato
Mi pare che sia quella che ad esempio è indicata con molta precisione dalla Corte costituzionale ci sono una serie di passaggi nell'ultima sentenza
Quella che ha dichiarato l'incostituzionalità
Della normativa di di parte della normativa anticoncentrativo mistica contenuta nella legge del mille novecentonovanta
Nella quale parti nelle quali questo problema e e non solo preso in considerazione mantiene
Risolto con delle indicazioni che mi sembra vadano in questa in questa terza direzione c'è un punto che vorrei leggervi di questa sentenza dove si dice
Che nell'opera di bilanciamento dei diversi interessi in gioco bassi curata quelli che trovano espressione nell'articolo ventuno la una prioritaria
Una prioritaria salvaguardia la concentrazione in atto nel settore dice la corte pur potendo in ipotesi rispondere alla opportunità
Di conseguire una dimensione di impresa ottimale sotto il profilo economico aziendale
Non corrisponde peraltro al preminente necessità di assicurare il maggior numero possibile di voci e dall'esigenza che struttura dimensionale forza economica delle imprese
Siano funzionali alla finalità primaria
Di garantire anche grazie alla indipendenza delle imprese stesse dà libertà e il pluralismo informativo e culturale
Mi pare che questa affermazione stia un'indicazione molto precisa rispetto a quale debba essere la strada
Per costruire una strategia del legislatore che poi deve essere appunto un legislatore che regola il mercato
Naturalmente dicevo questa impostazione non solo rende molto più difficile immaginare queste regole perché si tratta di bilanciare interessi diversi
Ma
Può anche essere lasciare aperto il problema di come debba essere interpretata questa indicazione questa è l'indicazione della Corte
Come va vista in prospettiva va intesa come una sorta di
Restivo di un'impostazione
Che in questo settore tende comunque a privilegiare criteri diversi da quelli economici e quindi come un'impostazione tutto sommato che possiamo intendere come recessiva in prospettiva o no
Io credo che sono molto d'accordo su questa impostazione della corte e credo che il settore dell'informazione radiotelevisiva abbia ancora oggi delle specificità due che non possono portare a ad un ribaltamento di quella che era stata è stata fino ad oggi l'impostazione del legislatore voglio dire che da una precedente sostanziale sottovalutazione dei dati economici
Il parrebbe sbagliato
Passare ad un'impostazione opposta cioè all'impostazione tutta economicistica di una strategia legislativa nel settore dell'informazione radiotelevisiva e credo che questa indicazione della Corte quindi si dà un'indicazione molto importante
Cibo acqua che naturalmente rappresenta solo un punto di partenza ma un punto di partenza che meriti di essere sviluppato
Grazie professore Andrea Pezzoli che ha avuto modo di di intraprendere la strada del rapporto con noi quando era non c'era e ora invece ha un ruolo Anna presso l'ufficio dell'autorità antitrust
Grazie
Dunque come si dice in questi casi appunto io sono qui perché ho avuto il piacere per di realizzare rapporto e anche se in
Darò conto di quello che viene svolto dal Autorità garante della concorrenza
Le mie opinioni non impegna non riceve l'istituzione che in qualche modo rappresenta
Volevo iniziare intanto concordando con quanto era stato detto da Enrico Menduni
Sottolineando appunto che mi sembra che una seconda edizione del rapporto mi sembra che si va sarà condannata a essere più complesse all'intreccio dalla sovrapposizione gli sforzi che sono stati fatti e a mio avviso sono punto avendo rivisto i svolgendo le indagini per esempio sul settore cinematografico sono sforzi utilissimi perché poi ha bisogno di raccogliere informazioni dati su questi settori che dal punto di vista economico sono non troppo studiati diciamo gli sposi gli sforzi che sono stati fatti per mettere insieme l'intero sistema audiovisivo
Sono ancora poca cosa diciamo rispetto a quello che fu sospetta la seconda
Un eventuale seconda versione del rapporto quando bisogna mettere insieme telecomunicazioni informatica cinema pubblicità televisione appunto tutti i supporti diversi sui quali poi prodotto c.t. culturale sia no quello di cui io volevo
Parlare in questo breve intervento è limitato invece al settore del
Con la filiera cinematografica riprovare appunto
A guidarne una rilettura sotto il profilo concorrenziale sottolineando all'inizio appunto ribadendo anche se avendo partecipato alla realizzazione non forse non sta bene che lo faccia che sono due aspetti molto positivi di questo almeno per la parte relativa alla la filiera cinematografica che anche se il rapporto è uscito in ritardo
Le informazioni dati mantengono una loro attualità è successo un fatto nuovo dal novanta al novantaquattro che l'incremento della concentrazione se nel settore delle sale cinematografiche l'esercizio però c'era già quasi tutto nel nell'illustrazione fatta da Andrea Marcotulli
E poiché poi tutto sommato nota anche una lettura più tradizionale cioè quella che si limita alla fine tra virgolette perché appunto alla filiera cinematografica quindi che si occupa di produzione distribuzione ed esercizio
Delle sale quindi considera prevalentemente come mercato Abballe soltanto quello dell'esercizio tenendo conto che ci sono gli altri due sbocchi che sono l'homevideo
E il non e appunto la la domanda televisiva appunto anche una lettura limitata la filiera più tradizionale del cinema mantiene una sua utilità appunto questo secco più che altro c'è la sua utilità perché e mette in luce quelli che sono gli aspetti positivi e invece le distruzioni intense che di quello che Marcotulli chiamai i legami fisiologici tra queste tre
Tra queste tre fasi
Appunto va detto che appunto queste tre fasi sono si caratterizza sotto il profilo concorrenziale per avere una dimensione geografica del mercato profondamente diversa e quindi da questo punto di vista
Pongono problemi e preoccupazioni piuttosto diverso nel settore della produzione è un settore prevalentemente internazionale dove opera la concorrenza internazionale
E quindi è un settore che sotto il profilo concorrenziale non pone dei problemi ho dei problemi abbiamo visto di promozione dell'industria nazionale
E poi magari a chiusura dell'intervento vorrei legare gli aspetti di concorrenza con quelli di promozione del Museo nazionale che non necessariamente devono essere e visti in conflitto forse il settore della distribuzione che è un settore è un mercato di dimensioni prevalentemente nazionali
E poi c'è invece il mercato del delle sale dell'esercizio che ha una dimensione geografica locale limitata alle recita comuni
E a poi invece in alcuni comuni in particolare
Ha una funzione e segnaletica cioè detto ancora più semplicemente le piazze di Roma e di Milano
Nel nella fase a valle della filiera cinematografica pure essendo pure in presenza di una riduzione del numero delle sale su un altro dato che è stato sottolineato in più di un intervento è un otto mila e cinque nel inizio anni Ottanta tre mila otto al novanta sono diventate tre mila nel novantaquattro
Quindi c'è un processo continua drammaticamente
Appunto pur anzi proprio perché presenza del questa riduzione del numero delle sale le chiazze di come di Milano diventano due piazze decisive per il successo di una pellicola
E poiché la vendibilità di questa pellicola di quei a quelli che sono i due acquirenti principali
Oggi del distribuzione sulla togati ovvero la la ente televisivo e e l'homevideo teniamo presente che
Il ricavo di un distributore ormai dipende per il circa due terzi dalla domanda di un video e del della televisione c'è il cinquanta per cento dei ricavi viene assicurato dalla vendita a a chi opera nel mercato continuità la televisione circa un quindici per cento
Dalla domanda degli un video invece soltanto il trenta trentacinque per cento dalla presenza nelle sale ciò nonostante
E la presenza nelle sale decisiva perché proprio il successo del film poi viene determinato viene assaggiato nelle
Nelle piazze nelle sale cinematografiche in particolare nelle piazze di Roma e di Milano di qui la preoccupazione poi la emersa nel corso di questa indagine conoscitiva di natura generale che l'autorità a svolto a partire dal novembre del novantadue che si è recentemente conclusa nel novembre del novantaquattro e dalla quale è emersa appunto la centralità di questo segmento della filiera
Perché appunto in questo segmento nel corso degli ultimi anni è sistemi significativamente cresciuto alla concentrazione
Di mercato
è cresciuta a seguito di alcune operazioni proprio di acquisizione da parte dei principali operatori è cresciuta anche per un certo periodo a seguito di accordi tra gli operatori sul mercato e quindi diciamo è diventato un segmento particolarmente importante
Il fatto la liberalizzazione ed è poi ecco ulteriormente distolto da una distruzione di natura amministrativa nel senso che la creazione di nuove sale il rinnovamento l'ammodernamento delle sale esistenti è diciamo vincolato reso più difficile dalla
Appunto dalla normativa centocinquantatré bene dalla legge centocinquantatré del novantaquattro che lega appunto la l'apertura di nuove sale a un rispetto di coefficienti tra popolazioni numero degli schermi
No che sostanzialmente e impediscono ostacoli sensibilmente l'accesso a a questo
A a questo al mercato delle sale cinematografiche su questo l'Autorità garante se pronunciata nel novantuno tappato segnalando al Parlamento appunto le distruzioni natura concorrenziale di di questa normativa
Il punto è uno degli interventi che va verso la
Liberalizzazione del appunto settore del dell'esercizio cinematografico
La liberalizzazione settore dell'esercito serafico importante perché consentirebbe di cogliere quegli aspetti positivi che invece nel processo di integrazione tra di produzione distribuzione e esercizio di fatto ci sono cioè quei legami fisiologici di cui dà conto il il rapporto perché effettivamente il controllo di tutta la filiera fa sì che poi il l'operatore che è presente in più di una di queste fasi riesca a controllare effettivamente poi l'esito del prodotto riesca a fare un torto a produrre un film più coerente con l'ora con lo sbocco finale
E quindi riesca a controllarne più facilmente il il successo ha però coi in sede le distruzioni e io brevemente possiamo verificare a seconda delle fasi che sono coinvolte cioè la presenza contemporanea nella
Passerei relativa distribuzione e a quella dell'esercizio fa sì che si possono creare con più facilità degli impedimenti alla all'entrata e nel
Nel mercato e Sarcina togati dei Circuiti Indipendenti
E quindi e
Anche diciamo distribuire film che non siano legati alle distribuzioni dei principali operatori nel settore della distribuzione
Che chi opera nel settore della distribuzione
è posta invece privilegiare le sale controlla direttamente e poi da un punto di vista anche qualitativa e questo anche delle ricadute in termini sulla settore più a monte quello della produzione
E poi il prodotto che viene privilegiato nel nelle sale di chi distribuisce anche magari è anche il integrato a valle con appunto il settore radiotelevisivo sia un prodotto prevalentemente televisivo e quindi non un prodotto destinato alla sala ma appunto destinato alla sala in quanto tramite per poi rivendere il il prodotto su quelli che sono i mercati più attraente attraenti piede degli operatori ecco qui e c'è un discorso perché
Questo impedisce poi il lo sviluppo di una produzione che invece è meno sensibile alla allo sbocco televisivo
E questo si lega in parte a in in termini anche concorrenziali a quegli interventi che possono poi promuovere lo sviluppo di un'industria cinematografica perché poi di fatto questa distorsione avviene non tanto a seguito di mani di dinamiche competitive o di gusto di consumatori che frequentano
Gli esercizi
Le sale ma a seguito della presenza di un opera i operatori e mercati contigui quelli della radio televisioni che invece sono caratterizzati da una struttura fortemente concentrate per problemi di natura concorrenziale appunto che non sto qua a
Sottolineare ulteriormente
Ecco
Questo è il quadro dei però e dei contro del processo di integrazione che avviene lungo la filiera della dell'industria cinematografica
La possibilità di cogliere appunto gli aspetti più di efficienza di economia di scala di maggior controllo dell'intera filiera che stanno nei però dipende appunto dal fatto che il la fase ultima almeno questa relativa alla l'esercizio cinematografico possa essere più liberalizzata
In questo senso gli interventi che sono stati fatti interventi legislativi da un lato gli interventi d'autorità dall'altro ecco forse vale la pena
Passando brevemente in rassegna appunto si va ad aggiungere a quelli degli alla modifica dei limiti
Relativi a concentrazioni che veniva sottolineato dal professor Caretti prima si va ad aggiungere la modifica dei limiti consentiti attivi in termini di sale sono tornati che proposta dalla legge centocinquantatré novantaquattro
Sostanzialmente le operazioni di acquisizione e di concentrazione del mercato sale cinematografiche sono generalmente di dimensione tale
Che stando alle ai limiti tradizionali della legge a tutela della concorrenza non verrebbero mai colto che non sarebbero mai comunicate perché non raggiungerebbe mai qui fatturati minimi che poi richiedono la comunicazione all'autorità
Questi in questo senso c'è stato un cambiamento interessante proposto dalla legge centocinquantatré novantaquattro cioè di
E obbligare e i soggetti che appunto
Realizzano operazioni di concentrazione in questo settore quando a prescindere dal fatturato e quando questo coinvolge in termini d'uno di sale in termini di fatturato il venticinque per cento del mercato locale che può essere anche un mercato piuttosto piccolo questo fa sì che diventa un pochettino più interest più facile e monitorare le evoluzioni in questo segmento della chi viene
Il secondo punto l'avevo già citato in precedenza è stata la segnalazione da parte il secondo intervento diciamo è stata la segnalazione all'autorità sulle impedimenti di carattere regolamentativa amministrativo all'accesso nel mercato del delle sale c'è appunto questo piano regolatore delle delle sale cinematografiche che effettivamente non trova una giustificazione economica particolarmente
Ragionevole e che di fatto però impedisce l'entrata di nuovi operatori pensiamo soltanto alle
E ventotto operatori internazionali già sono presenti nel mercato la distribuzione delle produzione che per entrare vorrebbero almeno un numero minimo di sale per poter poi distribuito profit un e questo oggi diventa impossibile perché le sale sono in mano a in cui sono controllate prevalentemente da pochi operatori le sale quelle interessanti costruirne di nuove diventa
Più problematico e in termini propri di dimensioni minime efficiente trenta il mercato non non non facilmente raggiungibile
Poi ci sono gli interventi più diretti dell'Autorità che sono uno si è appena concluso e due sono in corso quindi nei prossimi mesi se ne saprà l'esito quello che si è appena concluso un procedimento una un'istruttoria aperta per inottemperanza nei confronti di Cecchi Gori per l'acquisizione del delle sale del circuito
Safin
E
Punto il procedimento si è rapidamente concluso con lo Stato somministrazione di una sanzione di cinquanta milioni al gruppo Cecchi Gori per non aver comunicato l'operazione è invece ancora aperta nel merito istruttoria questo relativamente al mercato di Roma al mercato pensassimo pratiche di Roma è ancora aperta l'istruttoria a al riguardo nel merito per vedere se quest'operazione ha effettivamente creato una posizione dominante il numero di sale coinvolte da questa operazione grosso modo il poco più del cinquanta per cento del mercato romano
E poi appunto insieme a questo c'è l'altro procedimento che è quello relativo invece all'intesa tra Titanus Cinema cinque che ove venisse trovata invece farebbe sì che questi due soggetti continuerebbero più dell'ottanta per cento delle sale nel mercato romano
Questi sono gli interventi di liberalizzazione perché utile soltanto una battuta tra il legame che c'è tra una politica di legalizzazione seppur limitata un segmento rendo perfettamente conto che parlare giacimento grafiche quando gli ha un almeno uno degli atti più mercati di sbocco quello ma decisivo a problemi concorrenziali e diciamo altrettanto grossi e comunque interventi di verbalizzazione nel settore delle sale stimato grafico comunque una politica di liberalizzazione nella filiera
Del cinema ecco non sembra necessariamente conflittuale con e una politica di sostegno dei anche vedi indusse nazionale in particolare delle fasi più a valle se la produzione proprio per i motivi che seppur brevemente accennavo prima nel senso che la liberalizzazione della fase più a valle consentirebbe poi una competitività maggiore anche nei due segmenti e più a monte e questo potrebbe stimolare il anche Illy
I produttori diciamo non orientati necessariamente a prodotti televisivi a trovare un loro sbocco su almeno Nicchio segmenti di mercato che si aprirebbero di più di quanto oggi effettivamente non so grazie
Grazie Pezzoli quello chiedere essi altri qualcheduno vuole prendere la parola perché abbiamo finito fa venire qualche cosa però voglio prima sentire se ci sono richiesta di intervento
Volevo solo fare una precisazione sull'intervento di Amenduni e anche della mia gentile vicina io non ho parlato musica classica semplicemente che non ho ritenuto di entrare nel dettaglio delle ripartizioni mercati una pappetta ovviamente è presente nel rapporto che se ci fosse un interesse di questo genere lo si può trovare i dati non sono confortanti ma ci sono la quota di mercato è molto bassa è un dieci per cento qui però interessante ve lo dicevo prima sull'edicola la propria casa che invece mantiene stabilmente il trenta per cento del mercato
Io avevo detto l'edicola individua un pubblico diverso da quello dalla musica tradizionale un'altra cosa anche a seguito dell'intervento di Pezzoni mi sembra interessante rimarcare come lei cinque multinazionali che oggi controllano l'ottanta per cento del mercato discografico che ne parliamo di musica registrata in Italia sono tutte e cinque filiali nazionali di conglomerate multimediali
Questa interessante rispetto anche alla all'ipotesi che Menduni faceva di una seconda edizione del rapporto che deve tener conto della verde diciamo del percorso dei diritti chiamiamolo così discograficamente si chiamerebbe il percorso dei diritti non è un caso che ormai la musica tranne nel caso che la fonia mai che peraltro è abbastanza a sé stante fa parte di conglomerati di sfruttamento complessivo dalla produzione culturale dal Libano alla televisione al video al cinema e questo fenomeno sta aumentando enormemente
Da questo punto di vista il mercato italiano è ulteriormente penalizzato perché proprio l'assenza di infrastrutture di distribuzione proprio l'assenza di una industria nazionale in qualche modo significativa fa sì che queste che nella musica sono delle filiali non hanno nessuna capacità di intervento sugli altri aspetti della diciamo di questa filiera trasversale perché non possono far altro che recepire i risultati di una produzione che è a monte che non dipende da loro un'ultima cosa sull'intervento di Pilati brevissimamente non so se ho colto a fondo il significato dato perplessità sull'esistenza di una domanda
Specifica in grado di generare tecnologia ovverosia se non sia la tecnologia che in qualche modo impone la domanda forse una riflessione minuscola sull'episodio degli anni ottanta che è stata l'INPS l'ingresso sul mercato del compact disc che in questo senso va un po'contro quello che tu adombri in quel caso si è trattato di una tecnologia che ha creato una domanda che prima non c'era
Nessuno aveva in realtà bisogno di ascoltare la musica Smeriglio di come era possibile ascoltarla con degli impianti Hi Fai di un certo livello
I compagni di scatta ambiato le basi tecnologiche una politica di marketing molto significativa soprattutto sull'abbassamento dei costi dei dei degli apparati riproduzione del suono ha di fatto imposto un intero nuovo mercato
Non è un caso che oggi il mercato della musica registrata Langue inattesa trasognata che arrivi la nuova tecnologia che creerà il nuovo mercato su cui trasferire tutto il repertorio che adesso è stato trasferito sui compact disc quindi da questo punto di vista è molto dialettica la questione ma
Grazie
Prego
Pubblico
Sale
Sì però siccome porre riuscivo a mettere
Ecco sulle perplessità di Pilati e l'esempio fatto da D'Oglio
Ce ne sono molti altri
Chi ragioni un poco l'impresa a proposito di Investimenti sente sempre più o meno la stessa musica
è chiaro che dovremmo tutti essere in quel settore
E chiaro però altrettanto che nessuno ha il coraggio di muovere un dito per il momento perché il primo non si sa quanto tempo ci vorrà per aver effettivamente dei mercati che si sviluppino nel settore chiamiamolo genericamente multimediale Secondo non si sa quali siano effettivamente gli oggetti che verranno venduti in questo settore multimediale tutti teste che si fanno al momento
Due mila di qua sei mila di là eccetera hanno tutti lo stesso problema come dicono tutte le imprese tu presentai consumatori dei prodotti sufficientemente poco appetibili vedrai che il risultato è esattamente quello che ti aspetti risultato scarsissimo a ora la parte più interessante quella che comincia da lì e dice loro quali sono le azioni che si possono compiere per presentare come in un suk arabo tutti quelli che sono i possibili prodotti del multimediale una strategia che comincia ad essere discussa da parecchie aziende e quella dei polli
Polo commerciale sostanzialmente un luogo della città dove venga concentrata una basta quantità di prodotti diversi sono servizi e sono titoli
Che
Che all'epoca la caratteristica ulteriore di avviare una qualche grossa
Ente e che
Essendo essendo già predisposta posso vedere che cosa è disponibile sul mercato
Per questo che cosa vuole dire voglio dire che si può parlare non soltanto di nuovi prodotti oppure nuovi supporti tecnologici come nel caso proposto d'olio
Ma anche nuove forme molto rilevanti di Marchetti diverso dal normale per esempio questo alla creazione di
Poli commerciali luoghi nella città
Che ci permetterebbe di meglio capire che cosa sia effettivamente la domanda latente
Questa era la la prima parte non non darà in altre parole per scontato il fatto che effettivamente ci vorranno decenni no per vedere emergere la domanda per questo tipo di servizi
Seconda parte e questo se mi permettete grazie
Seconda parte dell'intervento relativo all'intervento del professor carretti molto interessante e che ci sono già delle questioni di piuttosto concreti in discussione
Che forse varrebbe la pena prendere di petto è stata presentata una proposta di legge dal senatore Debenedetti a proposito di come cablare le città
E lì c'è un punto che mi sembra
Non dico controverso ma degno di essere approfondito si parla di una unica concessione che il l'ente locale in questo caso potrebbe assegnare per un bacino di utenza fino a se ricordo bene trecento mila o cinquecento mila no cinquecento mila potenziali tamponati
Ora questa è una questione che da un per una aspetto il tecnologica per l'altro no per l'altro attiene molto fortemente alle considerazioni che il professor Caretti presentava prima
è proprio indispensabile al vere un solo cavo gestito da un solo gestore
Che porti il segnale nelle case dei cinquecento mila Massimo utenti di una città o di un bacino non è pensabile Pier la possibilità di avere concorrenza anche fra gestori Dicati
Ora questa è una questione che normalmente viene viene spazzata via dicendo esiste un monopolio naturale cioè tali sono ricorsi no nella posa
E poi nell'allacciamento di questi cade che non si discutere meno ora in realtà le esperienze che vediamo in giro per il mondo ci dicono che le cose non stanno così
Tale la numerosità delle reti esistenti che possono essere riconvertiti o su cui possono essere innestati gli altri caldi che questo discorso sui costi a un discorso che ancora
Molto molto da approfondire ecco
Se può esistere anche concorrenza fra gestori Dicati
è possibile che si vada al di là della questione solo della regolamentazione dell'accesso ai caldi da parte di tutti quelli che sono i possibili produttori di titoli o programmi
Ora questo nato in questione di grande rilevanza come si fa a rendere possibile o rapidamente la posa dei cavi cioè sostanzialmente come si fa garantire un cache flow positivo in tempi non geologici ai possibili interessati a porre i cali
In parte dipende anche dalla legislazione che che si studia questa questione se ce ne sia una sulla oppure ci posso essere più di una concessione per bacino d'utenza è un primo esempio interessante di come discutere concretamente questi sviluppi grazie
Grazie professor Pettazzoni da perseguire
Una scuola e
Tentazione apposto un buon tema molto interessante molto autorità su cui volevo intervenire un attimo
Diciamo in tutto il mondo per ora illa le concessioni per il cavo sono di tipo monopolistico il concessionario unico sul territorio soltanto adesso negli ultimi sei mesi negli Stati Uniti si è posto il problema di creare competizione anche all'interno di della della stessa concessione
In Europa probabilmente questo succederà in base alla direttiva della Comunità europea che prevede a partire dal mio ex novecentonovantotto la competizione in tutti i settori delle telecomunicazioni e non soltanto sui servizi ma anche sulle
Detto questo
Questo tipo di liberalizzazione pone enormi problemi perché innanzi tutto
Se non c'è
Una condizione di perequazione tra aree a forte densità di consumo potenziale e aree a bassa densità quello che ha permesso al telefono diventa un servizio universale
Noi rischiamo di ritrovarci in Italia come gli altri Paesi europei che un sessanta per cento della popolazione avrà il privilegio di poter accedere al caso
E un quaranta per cento approvazione non accelera mai al cavo
Perché l'economia del cablaggio non permette di remunerare gli investimenti soprattutto in un Paese come l'Italia a popolazione molto dispersa e con la struttura geografica che noi conosciamo
Già oggi in Inghilterra dove c'è un regime di concessioni private per il cavo soltanto il sessantacinque per cento del tu della popolazione
Sarà cablata perché sono stati privati che hanno concorso per avere la concessione il resto della popolazione se non interviene qualcheduno
A cablare la senza la possibilità di essere Munerato sul territorio non sarà cablato quindi le condizioni perdonava alla domanda dove sei tu
Le condizioni per cablare rapidamente se è questo il problema un Paese è indubbio che non siano quelli della competizione ma quelle di una situazione di monopolio controllato monopolio in cui però si o del un ostello un garante che i controlli in modo molto preciso le condizioni di cablaggio i tempi in cui il monopolista si impegna a cablare la qualità e le tariffe
Se noi andiamo verso una situazione di competizione e quindi di incentivazione della competizione di imprese private questo
A Siena moltissimo il cablaggio delle aree ricche delle per esempio delle città ricche all'interno dei sì tali che dei quartieri ricchi ma la sera al margine e il cablaggio si rimanda di vent'anni
I quartieri poveri e delle città ricche e lecita
Poveri ispettore si italiche soprattutto ripeto in un posto come l'Italia dove noi abbiamo una popolazione molto dispersa qui questo è un tema molto rilevante molto interessante a discutere tutte ovviamente io Prada l'incandescenza e ma che sarebbe la le altre occasioni da da rispetto
Bene vorrei dire un qualcosa io come autore diciamo anche tenendo conto della discussione
Nel rapporto c'è la risposta a un domanda chi si fa raramente e cioè come mai
La rottura del monopolio pubblico
Non ha con la privatizzazione della radiotelevisione soprattutto della televisione non ha portato a un mercato del dell'audiovisivo televisivo non ha portato a un a un mercato libero ma ha portato a un duopolio
Per questo è una è una è una allo stato di fatto incontrovertibile
E a cui non sono state date risposta se non in termini politici
Cioè nel senso di una tenuta della RAI
Perché luogo della pressa dei partiti e un nascita del monopolio privato perché alleato
Della di una parte di un di un settore della classe politica
Nel rapporto sono evidenziate le dimensioni economiche della comunicazione televisiva che sono tali da imporre che hanno determinato materialmente la costruzione di un volo uno uno ricco polio
Un oligopolio televisivo nel settore privato premono Po
Questo perché è importante rilevarlo indicando gli aspetti strutturali diciamo di mercato
Perché sono quelli che contano quando si pensa di uscire se si pensa di uscire
Da una dimensione diciamo asfittica sia per quello che riguarda il sistema delle comunicazioni sia anche percorre riguarda le impresse
Perché non c'è dubbio che le stesse impresa che dominano il mercato televisivo non sono fuori idee e non sono vitali
Non quindi per molti aspetti è stato detto mi pare da tutti è una situazione che chiede di essere cambiata però i dati e strutturali economici sono quelli cioè è un è un sistema dove non essendoci prezzo su cui farsi concorrenza la concorrenza si sposta sui fattori di produzione
Che nel caso specifico sono gli autori e tutta la forza lavoro intellettuale che determina il prodotto televisivo in quanto prodotto originale oppure sono
E ITT gli archivi sono le cineteche e i i cataloghi delle società produttrici
A livello mondiale di prodotti audiovisivi che diventano materia prima da trasmette
E questo elemento strutturale resta oggi aperto è un elemento da su cui riflettere perché andare in un in un'altra direzione aprire il mercato come si dice significa al di là delle intenzioni
Incidere o meno sulle condizioni materiali di costruzione di altri settori di altri poli di altri soggetti
E questo non lo garantisce nessuno certamente almeno questa è la nostra tesi negli anni ottanta non la garantito il mercato
Cioè di avere diversi soggetti
Altro aspetto che non è marginale rispetto a questo problema e che tutto lo sviluppo delle risorse degli anni ottanta che sono affluite nel settore hanno visto
La prevalenza del mezzo televisivo rispetto a tutti gli altri mezzi cinema radio
Discolo comprese e è stata il fatto che tutte queste risorse hanno determinato nella sostanza
Una modifica delle del degli aspetti distributivi del settore
Cioè la drammaticità tra virgolette del cambiamento ha investito le forme di distribuzione di prodotti audiovisivi
Con la crescita dei consumi di alcuni prodotti per esempio il film che oggi è molto più sul mercato per così dire di prima perché si vede cinema dappertutto negli anni Ottanta c'è stata l'esplosione
Della fiction cinematografica del film in particolare su tutti i mezzi quindi distribuzione ma con la crisi drammatica della produzione nazionale evidenziando un altro aspetto strutturale dell'economia
Dei media in Italia in Italia cioè che l'aumento della domanda
Fallimento dalla domanda nazionale
Non si accompagna necessariamente a un aumento dell'offerta nazionale in un mercato aperto qual è questo
E così come l'aumento delle risorse destinati non si accompagna necessariamente a una rafforzamento una impulso alla dimensione industriale cioè agli investimenti ha una destinazione di queste risorse a capitali cioè a lavoro accumulato che determinò una volta del processi attivi di realizzazione di prodotti nuovi quindi c'è questo elemento mercantile dominante cioè di una una distribuzione e di una riso e di risorse che vanno in nella direzione appunto del commercio privano e della distruzione piuttosto che della produzione e infatti vediamo che in tutti questi anni nonostante l'afflusso di risorse dal la consistenza delle in prese la consistenza
Degli investimenti nell'in nel nella produzione industriale nel settore non è aumentata non è aumentata
Per certi versi sono diminuiti gli occupati perfino sono diminuiti gli occupati
E questo in un decennio più visto l'esplosione del settore
Perché si evidenziano questi elementi perché tutto ciò è importante soprattutto se si considera quello che ci sta di fronte e che veniva emergendo sia nella introduzione di dichiari che nella replica di filati nessun e questo
Non è un elemento su cui chiederei appilati chiuderà se non ci sono altri interventi questa questa queste riflessioni di
Dirmi il suo parere
Quello che ci sta di fronte con lo sviluppo delle reti integrate reti di comunicazione
è nella sostanza un nuovo sviluppo una nuova dimensione della distribuzione
Che trova nel supporto informatico nel supporto digitale supporto elettronico un nuovo canale
Di convergenza dei dei prodotti audiovisivi
In linea di massima in gran parte sul terminale domestico no anche questo aspetto degli anni ottanta sono aumentati i consumi culturali in casa sul video sul televisore sono molto più di quanto non siano menta di consumi culturali fuori di casa
Ecco ma il futuro che ci attende attraverso le reti va esattamente in nella stessa direzione c'è uno nuove tecnologie e tecnostrutture di distribuzione dei prodotti con la il salto di una serie di intermediari
Che spesso sono ancora oggi dei tic degli intermediari italiani
Nel commercio nella nell'esercizio né esercizio cinematografico l'esercizio delle edicole eccetera eccetera
Ecco questa dimensione questo è il fatto che noi siamo sicuri di avere o per lo meno se ci saranno le risorse per fare investimenti e se non ci avremmo modifiche nella distribuzione ma non sappiamo anzi è molto dubbio che tutto ciò sarà accompagnato da un incremento del prodotto
Il prodotto nazionale da mettere su queste reti sì che un ipotetico sviluppo giustamente Pilati diceva ipotetico questo
Il fatto che un'ipotesi bisogna vedere se la il la domanda si incrocia con quella con l'esigenza di investimenti o o meglio se il fatto che noi siamo tutti d'accordo che gli investimenti vanno fatto poi viene sarà raspa sarà sanzionato sarà troverà una risposta alla domanda no
Ecco ma anche questo è un problema il fatto cioè che
La distribuzione il futuro sembra investire appunto ancora una volta gli elementi di disturbo i fattori distributivi le strutture di distribuzione e invece sul piano della produzione e quindi della destinazione
Di capitali alla produzione quindi rispetto industriale non è affatto garantito
Un po'di osservazioni sparse prendendo spunto da quello che se è stato detto in torno al rapporto fra tecnologia domanda del mercato che mi sembra appaiono un tema chiave per capire un po'dove stiamo andando
State citate nel nel nostro dibattito tre diversi tipi di tecnologia il Compaq discreta se ho ben capito gli apparecchi di realtà virtuale e le reti che cambiano e agevolano la la distribuzione del segnale televisivo dico guardiamo un attimo le caratteristiche di queste tecnologie perché le loro caratteristiche il loro rapporto con l'uso sociale da parte
Del Pubblico secondo me hanno effetti interessanti sul la loro probabilità di
Rapido o meno introduzione sul mercato il compact disc è una nuova tecnologia certamente però implica un un uso che a me sembra e molto vicino agli usi precedenti cioè non chiede a chi lo utilizza come dire
Un un allenamento non chiede una particolare assuefazione alla alla tecnologia in sostanza è una nuova tecnologia
Che non modifica sostanzialmente gli usi consolidati
Appresi legati alle tecnologie precedenti e probabilmente questo è un elemento che ne facilita l'introduzione perché tutto sommato il pubblico a un prodotto che dà delle prestazioni più efficaci e e non deve come dire
Fare un corso implicito di
Di applicazione per Lucio
Il caso della realtà virtuale mi sembra esattamente si colloca all'altro estremo abbiamo una tecnologia che offre una prestazione radicalmente diverso da quelle che sono presenti sul mercato
E che richiede un un forte investimento come dire concettuale educativo da parte dell'utente che deve imparare delle delle cose nuove deve imparare a maneggiare degli usi che non sono consolidati nel nel corso può darsi che questo nuovo tipo di tecnologia come dire compensi lo sforzo
Di allenamento per l'uso grazie alla efficace alla novità delle prestazioni che offre quindi la prestazione così interessante così nuova che
Viene compensato lo sforzo per perché
Le reti di distribuzione si collocano mi sembra un po'nel mezzo certamente la distribuzione il fattore nuovo perché come dire cambia il modo di distribuire di diffondere il segnale però implica anche un certo cambiamento negli usi del televisore se noi pensiamo per esempio a al cosa significa il video on demand da parte dell'utente noi vediamo che non è come consumare il film tradizionale su una qualunque Péter Edison o una qualunque televisione uno dei problemi più grossi che ha incontrato fino ad ora pro pro ha messo a punto di un software amico dell'utente per poter navigare attraverso le varie opportunità di scelta ecco in questo caso così abbiamo abbiamo premetto una via intermedia tra due cose il prodotto non è così nuovo
Diciamo Lucio non è così nuovo però viene richiesto al pubblico una un certo investimento in in capacità di di apprendimento e questo può essere un elemento questo questo bilanciamento può essere un elemento che trattiene o meno la domanda
Quindi io credo il e molto legato al rapporto tra prestazioni e richieste
Di educazione fatte al all'utente il successo delle nuove tecnologie o le prestazioni sono molto più avanzate oppure possono esserci delle delle resistenze
Un secondo punto che riguarda le condizioni di introduzione delle reti e che si lega al discorso della domanda
Se non c'è una domanda forte che chi da i prodotti che vengono distribuiti sulle reti e che quindi garantisce un ritorno in tempi abbastanza brevi cosa succede che se vogliamo introdurre quelle tecnologie scontando che abbiano dei ritorni a lungo termine quello che non fa la domanda deve in un certo senso farlo l'apparato normativo cioè deve fornire al
Ai soggetti che si incaricano o sono incaricati di fare gli investimenti per la costruzione delle reti
Dei vantaggi in termini di condizioni operativi in termini di monopolio locale o meno in termini di prezzo
Che gli consentano di ritornare dell'investimento come dire in sostituzione della domanda carente da parte del pubblico
E qui si innesta il il mi sembra il discorso di Chieri se non abbiamo una domanda forte che premi gli investimenti che dia un Castro a tempi non non geologici allora la compensazione deve avvenire da parte delle normative questo probabilmente si traduce in una riduzione della competizione
Se e non c'è una domanda forte il legislatore tenderà a diminuire le condizioni di competizione per favorire il soggetto che viene a erogare e quindi abbiamo da decidere se il come dire
Introdurre queste tecnologie valga o meno una riduzione del quadro competitivo in cui vengono innestarsi che ha una decisione poi prettamente politica alla fine si deve capire se quell'investimento è così interessante per il sistema Paese da giustificare un certo tipo un certo tipo di legislazione
Ultima cosa secondo me importante distinguere tra domanda dell'impresa e domando delle famiglie la mia sensazione soprattutto riguardo alle reti che ci siano più o probabilità che cresca la domanda delle in prese che la domanda delle famiglie
Microsoft e Intel per esempio a quel che si legge sono molto spinta entrare nel mercato delle reti nel mercato dell'interattività soprattutto puntando al mercato dell'impresa che scontano nei loro business nei loro piani industriali che questa domanda crescerà più rapidamente che la domanda dell'impresa e mi sembra che noi invece attendiamo di più a discutere sulla domanda in famiglia incentrare il discorso sul ridonda Mende e su queste cose raramente bisognerebbe forse correggere un po'l'ottica e guardare al al dato delle imprese grazie
Allora Beppe Licheri voleva dire una cosa chiediamo parlarsi ma
Il tema del diciamo delle nuove reti di telecomunicazione noto sta informazione prospettiva dei servizi previsione che il grande punto di interrogazione di tutte le imprese
Io credo che quando si elencano i servizi che dovrebbero essere trainanti sulle nuove reti
Si fa un elenco di cose molto diverse si parla del video on demand si parla delle Telles open dell'acquisto a distanza si parla del telelavoro del sente l'insegnamento eccetera eccetera
In realtà facendo un passo più avanti si può incominciare a mettere un po'd'ordine dicendo chiedo che esistono una serie di nuovi servizi
Che non ricchi non richiedono la formazione di nuove abitudini di consumo un po'la cosa che diceva Pilati rispetto al compact disc noi sappiamo benissimo che è possibile prevedere la chi esita del servizio video on demand
Perché equivale esattamente lo stesso mercato dell'homevideo fosse qualcosa in più il video on demand vuol dire non andare dal video crebbero o in edicola e avere il video che noi desideriamo direttamente a casa nostra Traverso una rete di telecomunicazione
Ed è un consumo già formato quindi non ci sono incognite sappiamo che ottenere il video attraverso la Rete e più economico probabilmente è più comodo che non andare al video club a scegliere e qui su questo tipo di servizi ne possiamo fare delle previsioni di potenziale domande
C'è un secondo tipo di servizi che sono i servizi per i tipo transattivo il pelle acquisto il telesoccorso
Che è un nuovo servizio su cui e più difficile sapere come il pubblico poter reagire sappiamo però una cosa
Che le trasposizioni delle esperienze a livello internazionale non ci servono oggi si tende a dire anche in Italia che il tele acquisto il telescopio in potrei essere uno dei nuovi servizi importanti perché si sa che negli Stati Uniti
Il telex open l'acquisto a distanza avuto una sviluppo molto molto forte subacuto negli ultimi quattro cinque anni
In realtà non sappiamo però che lo stimolo ad acquistare distanza dipende moltissimo dalla struttura urbana
E non sapeva benissimo struttura urbana struttura commerciale degli Stati Uniti è radicalmente diversa da quella italiana dove siamo abituati ancora è possibile ancora per noi scendere sotto casa in moltissimi casi e trovare quello di cui abbiamo bisogno a fare duecento metri andare in cento e farlo
Ho insomma nel nel nella nella zona prestabiliti non è così ed è quindi questa è una delle cause fondamentali del fatto che il telex open e sicuramente un servizio nuovo su cui gli abitudine si formano rapidamente perché viene interviene in un settore dove c'è una domanda potenziale fortissima altrettanto io non direi per l'Italia andrei molto cauto sulle previsioni che si fanno di sviluppo del tele sotto in in Italia un terzo tipo di servizi che sono quelli del telelavoro ed attendo così lettere educazione all'altro tipo ci può ad altro tipo di riflessione
Probabilmente qualsiasi analisi che noi facciamo ci permette di stimare l'esistenza di una domanda consistente per forme di insegnamento a distanza
E forme anche di lavoro a distanza su questo potremo discutere però diamo per scontato
Il problema è che per tirare le condizioni di sviluppo di questi servizi
Bisogna ingeneri Zare pezzi importanti della società se non si riorganizza lo l'organizzazione dell'impresa e il telelavoro non esisterà esisterà solo a livello marginale
Ma non basta riorganizzare le in paese bisogna organizza riorganizzare le case noi quando però e te la voce Indian conto che il novantanove virgola nove per cento delle abitazioni
Non sono state concepite come luoghi di lavoro e si Swartz trasferire un pezzo tutto il lavoro da luoghi deputati a queste attività a luoghi non deputati
Bisogna che hanno delle postazioni che sono concepite che sono protette rispetto alle altre attività per cui le case son concepiti e prima che avvenga questo come è ovvio automatico capirlo ci vorranno un sacco di anni
Così come il Telesina mento fintanto che non si riorganizza profondamente i contenuti didattici e l'organizzazione della della scuola il tre si ha interesse a una cosa aleatoria marginale e di pure allegoria ma non potrà minimamente incidere allora detto questo dire questo tipo questo terzo tipo di servizi probabilmente hanno una potenziale domanda importante voi chi frequenta l'università sa che il livello di congestione allucinante qui c'è una potenziale domanda sicura però perché questa potenziale dei Länder si attivi
C'è bisogno di uno è di di di organizzare dei punti così inerti dell'organizzazione sociale che sicura uno sforzo culturale no ma una spinta enorme e dei tempi molto lunghi
Quindi chiedo che sia ora di incominciare rifletterebbe impone da quando si parla Idi nuovi servizi e di nuove domande e e quindi di nuove reti per porta questi servizi grazie
Fare possiamo chiudere grazie a tutti per essere intervenuti emerse cioè il il convegno finisce nel pomeriggio e ci sarà un incontro finale avverso rete grazie
Alle alle treni pare
Allora
Possiamo cominciare assistente come si fa a stare senza una ragazza cosa vediamo
Bene
Allora siamo andati a fare
E per voce molto serio
Possiamo cominciare bene siamo nella fase conclusiva
Vittorio Ripa di Meana
Ma anzitutto
Io credo che alla fine di questo convegno e nelle quattro sessioni in cui si è articolato noi dobbiamo fare una constatazione
Che in queste discussioni che si sono succedute ieri ed oggi sono emersi moltissimi temi e moltissimi argomenti di dibattito di grande rilievo
Temi e argomenti che hanno certamente arricchito il rapporto che l'associazione per l'economia della cultura ha presentato e che lo hanno proiettato questo rapporto
I in pieni anni novanta cioè lo hanno in qualche modo aggiornato
E quindi hanno consentito di esaminare la situazione prospettata dal rapporto in in modo dinamico e quindi di grande rilievo per potere poi collegare a questo discorso e al rapporto diciamo il il futuro aggiornamento che noi pensiamo di fare del rapporto stesso su base quinquennale
Per potere offrire un documento che periodicamente venga aggiornato
Nell'ambito di questi argomenti che sono stati discussi certamente uno dei pioli significative dei più importanti è stato quello del ruolo
Che lo stato e gli Enti pubblici hanno nella cultura e quindi anche nell'economia della cultura
è chiaro che il ruolo dello Stato è molto diverso nei vari comparti che sono stati esaminati nel corso di questo dibattito
è un ruolo di programmazione il decisione e di tutela nel campo dei beni culturali e un ruolo di garante delle regole
Nel campo nell'editoria e della televisione dei mezzi di comunicazione in particolare della televisione e un ruolo sostanzialmente di finanziatore nel campo dello spettacolo quindi sono ruoli molto diversi
E che peraltro hanno dei confini e hanno avuto anche in passato ma continuano avere dei confini abbastanza incerti
Questo rende anche più difficile se ne incerti confini dell'attività dell'intervento ruolo dello Stato anche definire in modo preciso quali sono le regole ai quali alle quali si debbono attenere diciamo i gestori del quindi se sostanzialmente ci privati che soprattutto nel campo
Editoriale l'altra televisione anche dello spettacolo sostanzialmente gestiscono il sistema e che ormai da alcuni anni si occuparono anche in modo crescente del problema dei beni culturali
Bene questo è uno dei punti di grande importanza su cui sarà certamente molto interessante anche conoscere quale l'opinione del professor Prodi che su questi temi a diciamo lungamente riflettuto e a quale adesso cercheremo di fare una domanda per discutere questo aspetto
E certo che un punto ulteriore di di grande rilievo che è emerso da questa discussione
E il problema della scuola della formazione e dell'occupazione tre problemi che sono strettamente legati tra di loro perché è chiaro che se la scuola non produce una cultura di base è sufficiente a convincere i giovani a scegliere
Di occuparsi nella loro vita di cultura piuttosto che scegliere diciamo professioni più tradizionali perché sono sempre state in fondo poi l'ambizione di gran parte dei giovani anche perché non avevano gli strumenti per scegliere altre logiche queste possibilità di occupazione si vanno moltiplicando
Pensate
A un dettaglio di grande rilievo di questi giorni il nuovo ministro dei lavori pubblici e dell'Ambiente che è un ministro vero
Che è succeduto a due ministri credo inesistenti ha subito firmato nei primi giorni dei decreti per mettere in moto
Tre o quattro grandi parchi nazionali che erano stati bloccati
Dall'insipienza dei predecessori ebbene c'è una grandissima richiesta di nuovi parchi
Cioè mentre prima fino a poco tempo fa si combatteva per evitare che i parchi nascessero perché c'erano gli interessi dei costruttori perché si pensava che questo danneggiava se ci si è resi oggi conto che invece il parco è una ricchezza è una ricchezza non soltanto ambientale di qualità della vita ma anche una ricchezza culturale perché poi spesso nei parchi
Diciamo anche diciamo c'è anche un patrimonio artistico da tutelare e poi mette in moto delle attività turistiche e quindi mette in moto un'attività economica quindi voglio dire la scuola deve io credo con rapide con rapidità cercare di trasformare quest'il tipo di cultura che offre agli studenti e collegarsi quindi poi con la formazione che deve diventare la formazione professionale per
Invitare un numero crescente di giovani ad avviarsi verso le attività nell'ambito del settore culturale e l'occupazione l'occupazione che da questo verrà sarà un premio
Cioè il giovane aveva si sia preparato ha studiato è stato formato e riesce a trovare un'occupazione nel setting questo settore che che egli ha scelto questo sarà il premio
Alla sua diciamo alla sua scelta la sua fedeltà alla sua fiducia in questa possibilità
Quindi
Noi pensiamo che questi due aspetti siano due aspetti su cui si gioca il futuro della cultura italiana neri prossimi tempi nei prossimi decenni ma anche nei prossimi anni e qui si innesta un problema io credo che con questo voglio chiudere questo breve queste brevi osservazioni un problema molto importante
Cioè noi abbiamo ormai un sistema politico elettorale maggioritario che oggi credo che il Senato approverà ora la legge per elezione regionale che ha una forte ridotto ma con Carla con parte maggioritaria nuova il sistema delle elezioni politiche già notevolmente maggioritario si parla di renderlo totalmente maggioritario come voi sapete molti questo dei leader chiedono allora il problema è ma chi poi al potere come gestisce la cultura quali devono essere i rapporti tra la cultura e chi governa il Paese
Qual è il il criterio di gestione della cultura è un criterio maggioritario questo è credo una domanda importante che alle soglie di una di di elezioni politiche regionali che comunali e quindi un rinnovamento grande del sistema di governo del Paese nelle sue varie articolazioni e quindi con un sistema nuovo che è stato per ora sperimentato solo in alcune cita l'anno scorso e di lezioni politiche del mille novecentonovantaquattro ci deve fare riflettere quindi io credo che è una domanda che io vorrei rivolgere al professor Prodi è quella di sapere appunto quali debbano essere a suo avviso i rapporti tra la maggioranza e la cultura in questo Paese
Prima aveva risposto
Pavone
Valuta
Spengo io
Più che una domanda un si sa al sinistro con la domanda naturalmente ma una riflessione su uno degli elementi che scaturiscono da questa importante riunione
Intorno ai temi dell'economia della cultura
Non è nuova naturalmente la riflessione riguarda essenzialmente i rapporti tra stato le sue articolazioni territoriali
Un elemento che apparentemente è diventato all'ordine del giorno con le questioni che sono state sollevate in tema di federalismo fiscale da alcune parti politiche in tema di federalismo politico
Ma che nel campo della cultura sono sempre state presenti perché le responsabilità pubbliche si sono sempre divise tra Stato Enti regionali enti provinciali enti comunali
Oltre che naturalmente corresponsabilità sia pure ancora piccole del settore privato
Di fronte a una nuova deriva istituzionale del dibattito ma anche delle normative che vede sicuramente importante non posso dire privilegiata ancora ma importante
Una disarticolazione dei poteri centrali
Nel campo della cultura abbiamo delle esigenze un popoloso più complessa che in altri settori una che responsabilità centrali responsabilità regionali non possono essere completamente divaricate c'è necessità di un collaborazione
Istituzionale e operativa perché le responsabilità specifiche
Che riguardano il settore dei beni culturali come il settore anche dei mezzi di comunicazione di massa a livello regionale uscito nel caso della nostra conferenza come ciò che riguarda lo spettacolo
Diciamo esistono responsabilità molto caratteristiche dello Stato centrale che peraltro lo Stato centrale fino adesso non ha fatto svolto responsabilità che riguardano obiettivi di natura culturale nazionale mentre lo Stato ha svolto quasi sempre il compito di sostenere enti soggetti istituzioni cosa che invece spetterebbe molto più logicamente alle autorità locali a diverso livello
Ne emerge dalla va un lo sguardo anche soltanto superficiale alle istituzioni alla struttura
E alla dinamica economica di questo settore che sarà bene prima o poi regolare questi rapporti in modo che essi non risultino dalla casualità
Questo anche per avvicinare tra di loro i diversi livelli di godimento culturale che le diverse regioni italiane estrema perché le diverse regioni italiane esprimono un diversissimo grado di soddisfazione dei bisogni culturali i propri cittadini
Al di sotto del Garigliano c'è il deserto per un grande serie dei settori culturali di cui ci siamo occupati eppure questo settore per riprendere un argomento di Vittorio Ripa di Meana e pure questo settore è certamente un settore che ha un importante contenuto di occupazione e di reddito oltre che naturalmente di relazioni
Sociali e di civiltà
Questa divaricazione territoriale non implica necessariamente una maggiore centralismo nelle responsabilità pubbliche
Implica soprattutto a una maggiore capacità delle responsabilità decentrate di rispondere ai bisogni dei loro cittadini in questo senso nel campo della cultura io credo che riconosciamo
Per lo meno l'esigenza se non l'esistenza di un federalismo attivo che parta dal basso e che riesca quindi dal basso a soddisfare le esigenze culturale
Della della nostra società civile
Da questo punto di vista allora non è forse così rilevante il volume assoluto delle risorse pubbliche
Che debbono essere destinati a questo settore benché certamente queste saranno in riduzione
Ma soprattutto il modo come queste risorse verranno distribuite ai chi si prende la responsabilità di distribuirle su questo siamo io penso a una svolta abbastanza storica nei prossimi anni bisognerà decidere
Una volta per tutte se la cultura Danovi come è stato sostenuto della sessione che riguarda lo spettacolo alla fine dei conti mutatis mutandis e con tutte le particolarità del caso
Si produce in una specie di continuum rispetto all'epoca del regime fascista
Oppure c'è veramente uno stacco
In cui questo è un settore che determinerà un nuovo livello di democrazia
Prova
Io sono venuto qui con un biglietto che diceva chiusura Vittorio Ripa di Meana Paolo Romano Prodi
Quel giorno avete fatto le domande io mi faccio le domande voi viene offerta la par condicio mi sembra replica se il sequestro queste voglia di portare un dibattito a chi è chi è chi è importante per
Non lo credo affatto dall'articolo tre cose
Dall'evoluzione è stato accostato in tempi non sospetti settantacinque no non è stato riportato in tempi non sospetti
Si invocano la par condicio voglio fare alcune riflessioni
Che cercano anche di rispondere
Alla domanda che sempre delicatissimo gestione della cultura
Criterio ma maggioritario ma questo è un problema assolutamente generale su tutta la magistratura sciatta
Non esiste il criterio non esiste struttura di potere maggioritario che non abbia attenti bilanciamenti
Questo è la regola proprio che il maggioritario
Più sia un sistema maggioritario più i check and balance come si dice in termini costituzionali diventano forte di ritrovi cessare di rettili importanti reca ogni Paese deve scegliere i suoi checks and balances no e
Tra l'Amérique ah come primario il potere del Senato della Suprema Corte altri hanno eccetto il Parlamento è sempre un importantissimo lo strumento di check and balance in Italia evidentemente bisogna costruirli contemporaneamente la ricostruzione di uno stato quando si cambia il sistema elettorale
Ma è sempre semplicemente da poco e un cambiamento dello strudel Parlamento Bavia proprio coerentemente ricostruire
Che il strutture sì porteremmo latrare degli equilibri che sono aperti al nuovo sistema elettorale
E qui la risposta Ripa di Meana Leon si fonde molto nocciole attenzione che il primo check and balance sulle autonomie locali
Il primo check and balance è un discorso di regioni chiamiamo federalismo che avevamo regionalismo rafforzati ero non non non mi faccio mai ombra dei termini ma discorso di Forte
Struttura di potere locale come nella lettera di sapere se Mani federale presente no che ha proprio sempre avuto un sistema maggioritario sono molto forte ma Condi fortissimi bilanciamenti tanto forti bilanciamenti che una delle due Camere è costituita alla Camera delle Regioni sostanzialmente e allora è chiaro che con dei bilanciamenti di questo tipo il problema del partito che vince e che ha un potere molto forte anche il governo viene bilanciato
In questo momento in Germania la Camera
Bundesrat governata dalla una maggioranza eseguano della maggioranza democristiani liberali nella Camera delle Regioni invece Bundestag è governata dall'alleanza fra come sembra al Bundesrat invece a una maggioranza socialista quindi questi sono sempre discussi bilanciamento estremamente forti
E questi discorsi bilanciamento scendono finalmente qui in modo altrettanto vigoroso al problema del autonomie comunali e non sull'autonomia regionale regionali
Però nel
Cemento
Nel campo della cultura trova un arma molto forte nella grande flusso di istituzioni fondazioni strutture proprio che vengono da un volontariato
Di lavoro da un volontariato monetario dall'incrocio o da un mecenatismo oltre affronterà The vegetativo che sono di un'importanza colossale
Tra stabilire il problema del del pluralismo culturale questo a norme valore norme efficace diremo così in tutte quelli che noi chiamiamo i beni culturale no Mosè eccentrici e qui si hanno danni enormi
Danni enormi
Progetti da invitare no il discorso del Mezzogiorno ha ragione parole no non è che noi lo possiamo bilanciare dando più fondi da una regione all'altra anzi ne dovrebbe lanciare forti sotto nome di gestione dei fondi
Alle regioni in modo che ci sia una discorso di appropriarsi del troppe tipo di bene culturale questi sono i bilanciamenti classici di ogni democrazia serie di ogni democrazia collaudata della democrazia tranquillo qui
Nel campo dei beni culturali
In quello che invece in campo
Non so come chiamarlo no dei mass media c'è l'edificio Brugine radio televisione dodici di che giornali ed editoria a quel discorso vice molto diverso
Qui il problema non si trova più la a bilanciamento delle istituzioni e nel fare emergere protagonisti privati o mecenati you e quindi una cultura di utilizzazione di questi beni culturali nuova
Il caso invece dei mass media
Competition is competition cioè qui
Occorrono veramente delle regole di concorrenza che sono completamente diverse dalle regole soltanto di garanzia più che sono nei beni culturali del Giro perché qui andiamo veramente in settori
Che
Sono d'importanza colossale e qui abbiamo
Del cose no mondo
Nelle cose nuove al mondo che così non lo metto in dibattimentale annua
Molto mister relitto no molto chiuso ovviamente per la particolarità del dibattito anche fra diversità in cui si trova l'Italia
Sotto questo aspetto concorrenziale per il pericolo che l'attuale assetto proprietario oggettivamente costituisce nei confronti libertà di informazione
Si è trovato a dimenticare come il problema della gestione dell'informazione nel mondo
Altrove sempre due strumenti o uno e su questo ci soffermeremo un po'è il classico strumento dell'Antitrust della regolamentazione della concorrenza
Che tutti aspettiamo tra l'altro attenzione
L'apertura al nuovo la promozione progetto ecologico far sì che la concorrenza sia la concorrenza incrociata cioè da altri settori che non sono i settori stesse cioè facciamo un esempio concorda concorrente la televisione
L'argomentazione previsione comunque avviene da un lato con una regolamentazione di antitrust
Diremmo così classiche normale dall'altro lato però
Permettendo incentivando l'entrata della televisione via cavo
Che pur non essendo decisiva in questa concorrenza ma costituisce ulteriormente un'altra forma di concorrenza e cioè la concorrenza sempre fatta due capitoli l'argomentazione dell'esistente e l'apertura al nuovo e la la chiusura
La la la la l'abolizione delle barriere no e e qui abbiamo veramente da imparare quello che sta succedendo in questo periodo in questo periodo poi nella nella mondo e stava succedendo fatti assolutamente assolutamente eccezionali televisioni via cavo
Ha preso un andamento vigoroso bravo negli ultimi mesi addirittura non tanto gli ultimi anni negli ultimi mesi tanto da cambiare completamente la faccia alla faccia la a all'anno
A al modello di concorrenza che noi abbiamo nel mondo e
Sta toccando faccio il cuore di tutto la andamento della vita economica perché comunicazioni lì l'incrocio fra telecomunicazioni e
Sistema radiotelevisivo non al sistema dei mass media è ormai un fatto che costituisce veramente il nuovo incrocio dell'umanità
E i cambiamenti sono
A abbastanza forti no
Greche
In Europa
L'abbiamo avuto uno sviluppo dal tredici in via cavo in alcune parti densamente popolate il nord Europa
Ma assistiamo negli ultimi mesi per la prima volta a un cambiamento radicale in un Paese che la Gran Bretagna Gran Bretagna
Non senza da qualche tempo è stato possibile l'ingresso della televisione via cavo dividendo il Paese non mi ricordo duecentotrentaquattro ventiquattro sono e permettendo a un proprietario di una delle più di pochissime
Stazione via cavo evidentemente per impedire quei fattori di concentrazione che tanto ci preoccupano in Italia
Ma si è visto che
Il questo non bastava per dare una forte espansione tredici in via cavo
E allora è stato fatto un passo interi ulteriore per dirvi quanto importante la concorrenza un passo interiore dando a tutte le televisioni Viacard o il permesso di fare telefono di fare telecomunicazioni
Allora nelle televisioni via cavo in cui il ritorno dell'investimento ero sui dodici quattordici anni improvvisamente il retro dell'investimento si è avuto sui quattro cinque anni
Trenta mila miliardi di lire immediatamente dal mercato americano soprattutto ma anche dal mercato britannico ci sono i settori versati nelle televisioni via cavo della Gran Bretagna
Con effetti di tipo concorrenziale sui polmoni dei mass media che sono assolutamente sbalorditivi cioè
E lo dico in un Paese come la Gran Bretagna in cui la regolamentazione della crisi e televisioni rapporti su punti privato erano stati fatti con grandissima prudenza con grandissima
Con tutti quei corpi di controllo tanto criticati da Gran Bretagna stesse perché è sempre un campo difficilissimo confini ma che avevano un collaudo mondiale fra il più maturi più profondi bene anche in questo caso questo non è sembrato sufficiente ma si è aperto con un discorso concorrenziale che ha completamente spiazzato
La
Il modello concorrenziale dei mass media valuta abbiamo assolutamente capire che questi la strada la strada che bisogna bisogna percorrono e che queste una risposta molto molto dirette a quanto chiesto Ripa di Meana che ne ha risposto nel campo contrari mass media
Attenzione la l'equilibrio che si deve sapere in caso di una situazioni figli di di un di un maggioritario è proprio un equilibrio in cui a i protagonisti aumentano di le regole di concorrenza di preservare i protagonisti esistenti sono molto severe
Il corpo di sorveglianza molto forti e molto venne radicati Authorities e questo un un uno dei problemi che non mi attenzione che noi tocchiamo non soltanto riguarda i mass media
Abbiamo adesso siamo di fronte a preventivazione i telefoni e di fronte al Paese nel delle
Tutte le prescrizioni che noi abbiamo il problema più più più pesante più grosso è quello che l'autore di sorvegliante
Richard ritrovati a un discorso dell'Authority
Che è un corpo sorvegliante burocratico dice ma quest'anno chiediamo l'aumento dei prezzi il tre per cento e buonanotte
L'authority una roba grandiosa contorti è fatta da raffinati ingegneri finanzieri
Se un corpo piccolo ben pagato ristretto di John intelligentissimo di raffinata cultura economica il quale mica solo si limitano a dire quest'anno le tariffe cinque per cento anche se e molto raffinato anche il discorso delle tariffe
Perché
A seconda dell'inflazione secondo i dati ma cominciano a cadere uno severissima disciplina in favore del consumatore e cioè e se servizio corrisponde determinati livelli tecnici se il consumatore viene protetto Eduardo ai diritti di prestazioni crea se il progresso tecnologiche sufficienti anche in questo caso cioè il l'authority anche il diritto
Tutelante il diritto del consumatore di avere delle innovazioni ultime dell'economia
Attenzione non pensiamo
Come è nel dibattito estivo in un discorso di un'Authority
No che protegge unico gli altri ma che non ha invece una funzione di promozione atti già della concorrenza ecco allora si semplifica molto il problema di cui mi fece di domanda di Biljana perché non è un problema statico solo di divisioni quasi mercato ma in programmi neanche certamente anche i problemi al traffico a un'enorme importanza che il discorso una concorrenza da tutelare è un discorso assolutamente fondamentale che
Non è certamente
Possibile tre settori così delicati avere questi vuoti di legislazione che portano alla conseguenza di rispondere in modo molto pensoso molto preoccupato alla domanda che mi fa cioè
Le garanzie che noi abbiamo perché la maggioranza a maggioranza non si si impadronì rispedito tutto sistemare altri viene sono pochi sono pochissimi lo precedono l'Italia se poi si si allora aggiunge il fatto che la maggioranza si somma la proprietà delle delle televisioni private a quella per il controllo settore pubblico il problema della preoccupazione è un problema
E emerge come uno dei grandi problemi di salvaguardia della democrazia in Italia e ed è oggetto di preoccupazione non solo da parte degli osservatori italiani ma mi tutti gli osservatori stranieri sebbene le carte gli articoli della stampa straniera sul problema della regolamentazione della concorrenza l'immagine di un'Italia
L'anomalia da preoccupazioni il la caratteristica particolare
Noi del nostro Paese rispetto agli atti emerge emerge continuamente
Ma nell'industria
Di questo tipo però quella che incroci fra i mass media spettacoli cetra che anche per l'avvenire
Che il mondo sta procedendo delle grandissime novità
Ad esempio e il produttore di spettacolo al mondo su tutte quelle americane
Hanno stanno andando verso una rivoluzione impressionante non si comprano
I pacchetti l'uno con l'altro vicino cambiamenti Contini
In atto una nuova rette televisiva nazionale degli studios tuttora leader nazionale che il dieci per cento del mercato e si è messo a decidere tra grandi reti americane gli studios di Hollywood sono comparve giapponese si comprano fra di loro
Si fondono Rossi e
E il
Il
Coordinamento che avviene fu poi fra computer televisione sta anche qui facendo dei progressi enormi
In poche parole non solo abbiniamo uno di fusione
E della televisione via cavo sempre più forte ma abbiamo un cambiamento totale del mercato per effetto del fenomeno che amiamo interattività cioè
Ormai il il il
Nei miei nei mass media comincia a trionfare proprio perché mezzi tecnici perché viene e possibile per effetto della terra delle autostrade elettroniche no lo chiamiamo Colomba retorico ma semplicemente la fibra ottica
Che ormai viene stesa dappertutto ebbene la fibra ottica è uno dei grandissimi elementi di
Di
L'innalzamento della concorrenza non elemento tecnica sta nella concorrenza ed è preoccupante che in Italia sostanzialmente vitello abbiamo una in quello che pochi sanno no ma e divertiti perché in Italia abbiamo una ricche globale di fibre ottiche tra le più diffuse in tutti i Paesi fortunatamente per preveggenza ma perché per follia nazionale abbiamo avuto per tanti anni una coesistenza linee telefoniche fra A.S. Setti
Non è che si no per fortuna queste finito ammanettato che mi ricordo dieci anni fa ed aveva sempre la vigilia di far questa fusione no e si opponevano sempre
Da un lato gli interessi del delle imprese e dall'altro lato
Diversità di trattamento sindacati no finalmente venuta questa fusione allora è risultato siccome per anni abbiamo avuto l'assist
Se se qualcuno che con lo spirito di osservazione che percorreva la strada a Bologna Firenze per la vecchia Porrettana trovava fossero coscritto si
Da un lato e il fosso scritta è esistita l'altro no entrambi bucava ma neanche di una stessa posto buca un sembra che la strada
Risulta avere abbiamo una bella retti di fibre ottiche no a questo si aggiunge che le Ferrovie dello Stato saggiamente come facevano i dieci metri una fibra ottica le autostrade me ne vanto di aver insistito su questi giacché fate un buco via la fibra ottica
Lei ha fatto abbastanza tranquilli abbiamo sulla storia sul plasma già nessuna astensioni mettere bottiglie su fibre ottiche notato che d'altra parte ripeto è anche ovvio perché siccome il costo la fibra ottica è quello di fare il buco no il costo il materiale ormai meno del cinque per cento di proprio il costo il buco è chiaro sarà fibre ottiche vuol dire semplicemente fare un buco
E abbiamo adesso una rete la grande rete a fibra ottica che esiste ma abbiamo in neanche un caso sostanzialmente la fibra ottica che arriva
E ci siamo dibattuti per anni nella l'incertezza se con rame
Col figlio tradizione al telefono si poteva fare interattivo no Ulivieri di dice di sì nel giudizio di noi giudice di Firenze no te è passato il tempo e sostanzialmente
Ormai pensiamo che si terrà stendere la fibra ottica no per motivi tecnici adesso di genieri pesa anche tutte le informazioni che deve passare
Nella anche in una semplice casa ma semplici abitazioni si è talmente grande da
E allora noi abbiamo questa assoluta inesistenza di questo mercato
E non è ancora regolamentata non è ancora possibile fare
Un altro esempio h quindi un primo passo di questo tipo la ringrazio di questo tipo poi secondo problema vedere se si usa l'idea la la la durissima
Dottrina inglese che permesso a chiare televisioni via cavo fare il telefono ma non è permesso dalla British Telecom per dieci anni
Fare la televisione via cavo cioè a ritenendo che ecco l'ultima nel mercato era abbastanza potente di per sé come si dice in termini di dottrine monopolistica
Si è detto noi facciamo la simmetria una delle grandi discussioni che abbiamo in Italia in questo momento usiamo anche noi la simmetria o invece lasciamo che anche
La a stecche privatizzata possa entrare nel mercato delle televisioni via cavo o con la dottrina diverse con l'inglese abbiamo di fronte tutte queste scelte
E debbo dire che il Paese
Pressato da problemi più urgenti prestato al proprio il dibattito la par condicio prima di questo incredibile struttura di mercato che non esiste in alcuna parte del mondo nelle televisioni dimentica
Che abbiamo bisogno di andare avanti non dimentica che abbiam bisogno di di di sì zitti TTT di creare un nuovo Paese no che abbiamo bisogno di di rifare tutte queste strutture che e quindi che abbiamo bisogno di riorganizzare questo delicatissimo settore della nostra vita economica
E evidentemente questo un problema di grandissimo interesse io ho avuto la fortuna di partecipare l'anno scorso la commissione bancaria banche ma della della CEE sulla Europa lascito all'informazione globale e
Emerge con la chiarezza estrema che il gioco futuro
Della cultura in Europa passa molto fortemente attraverso questo tipi di infrastrutture
La non certo dominanti dominante rimane sempre la scuola ma dopo viene la scuola stessa dipende fortemente da questi nuovi strumenti che noi che noi abbiamo bene io vedo che noi abbiamo assolutamente una
Cara del tutto insufficiente cultura per cui non viene altro che nel circolo ristretto degli esperti affrontato il problema che il vero problema del domani
Cioè progresso tecnico innovazione e concorrenza
Nel grande settore dei marmi
Ecco perché
Siamo di fronte a qualcosa di di di del tutto del del tutto in importante
E badate che con questo voglio terminano perché
Risultati così delicate coloro che mi hanno preceduto e sempre ieri voglio invitare a Torino ma il
Argomentazioni più un Paese
A
Ha una struttura privata in quel settore e credo che si debba attendere verso una predicazione sempre maggiore più un paese deve fare una regolamentazione severa lo Stato leggero è uno Stato severissimo e chitarristico fino al punto e che negli Stati Uniti io vi ricordo la sentenza
Più più importante della storia dell'umanità però forse dottore la sentenza fondare Gesù Cristo insomma ma non è stata quella del giudice Green
Che ha spaccato la la stima attinenti ogni non non vi immaginate che non era nemmeno nemmeno concepibili che questa grande società americana fosse spaccata in società regionali
Fosse concessa soltanto
Di a vere il l'Inter
Il legame fra le diverse zone ma in nessuna delle sette delle sue dagli Stati Uniti quell'edificio
E che la clienti ha più messo piede che bene questa sentenza che era era stata salutata come la fine di AT&T è stata l'anima della concorrenza dai Nas
Del sistema delle comunicazioni il mutamento mondiale delle spese delle comunicazioni giudice Green ha cambiato la storia dell'umanità con queste sentenze no contro dei giri strani norma proprio con questa con queste sentenze che siano cominciati
Il gli incroci terribili e meravigliosi che sono stati che che ci servì seguiti dall'America all'Europa
Colle per vedere se che si sono espanse all'estero che ha rinnovato fra di loro pazienti che si buttati gli altri campi costituendo contribuendo costituita costituire questi grandi concorrenti mondiali che hanno aperto o delle nuove opportunità commerciali con anche in questo caso degli accordi del tutto innovativi da cui siamo fuori siamo tutti o fuori da questi dirlo capite
Gli accordi fra operatori telefonici
E le televisioni gli accordi fra operazioni telefonici gruppi editoriali
Fra produttori di programmi e televisioni tutto questo incredibile intreccio di contenuti diversi e di accordi nuovi che sta qualifiche
Bellissimo il termine quello che in sintesi gli analisti che hanno ragni e ragnatele no ormai il termine che che è venuto fuori vedo l'Italia assolutamente inesistenti
Assolutamente inesistente Iran italiani Man mano fa le ragnatele non non esiste un cambiamento no
Rispetto a questi a queste cose che viene avviene nel mondo e addirittura è chiaro che quando quando minori abbiamo queste rivoluzioni chiaro che abbiamo anche in questi casi dei rischi quando abbiamo una compagnia telefonica
Che si fonde con un fornitore di contenuti cioè la United teste West per fare un esempio delle compagnie regionali che si è fusa con la Time Warner uno degli studios viole del più importante certamente abbiamo
Dei rischi missiva questa grande innovazione ma abbiamo però un cambiamento della concorrenza enormemente forte rapito che se c'è come che un antitrust
è un controllo serio come abbiamo visto prima darà veramente un rinnovamento continuo al settore della concorrenza che così lana innesco alla Paramount
La fa stare con con Havas editore cioè tutto il mondo sta facendo queste cose tutto il mondo
E vederci fuori da questo giro per me è
Estremamente doloroso e ricordate che siamo fuori da questo giro e anche per i modelli concorrente che abbiamo in Italia non è solo un danno alla libertà ma è un grande danno all'economia del nostro Paese
Non è un discorso mio solo garantistico ma è un discorso che non stiamo perdendo le occasioni di riservisti dei ragni e ragnatele che sono il nuovo di quello che sta accadendo al momento
E certamente che questo
Interattivo queste novità creano un'infinità di mercati di nicchia spezza l'unico mercato in tanti piccoli sotto i mercati cambiano la natura dell'economia cambierà anche il mercato pubblicitario principio sul mercato massiccio vivibile unificato e standardizzato il mercato di nicchia vediamo in che abbiamo la pubblicità specializzata per gli specialisti di settore
Per i tecnologi per i consumatori particolare per gli amanti della pesca di amanti i sotto settori perché
Tutto questo una mondo che ci cambia che ti cambia davanti bene e questo anche in Europa come vi dicevo sta correndo e non solo in Gran Bretagna abbiamo in la Germania ormai è tutto un cavo abbiamo i rapporti fra dolci Telephone cash Sperto Aciman la reti interattive nazionale via cavo raccogliete Media Services abbiamo i cambiamenti
Che sostanzialmente arrivano in tutti gli altri Paesi europei io credo che l'interesse nazionale la necessità del progresso e la garanzia della concorrenza
Obbligano per tutti questi tre motivi anche il nostro Paese finalmente a inserirsi in una cultura che oggi dominante a livello mondiale cioè la cultura del vasto numero di protagonisti con uno stato non più protagonista ma severo regolatore dell'economia grazie
Bene facciamo un secondo usi e costumi valutazione tiene come trazione ripartire con il professor Pavone
Naturalmente questo questo paesaggio che c'ha descritto la locandiera fasci Dante per alcuni di noi terrorizzante per due ragioni che naturalmente ci ritroveremo davanti il primo il terrore nasce dal fatto che uno ha ulteriore a un'ulteriore cablaggio dei singoli individui
Può determinare una riduzione dello spazio di mercato sia dell'editoria sopra tutto il giornale
Sia dello spettacolo l'occasione per vedersi trattazione dei drusi Caproni individui si caprone strada o le case perché sistemarsi Gaber o addirittura le famiglie cose tremende in realtà negli altri paesi si dimostra che l'espansione delle delle autostrade informatiche casa per casa eccetera non hanno ridotto in maniera significativa di altri mezzi di espressione ma appunto il problema che si porrà mentre sì sì aggiornarci si modernizza si ottiene quella in quell'altra paritari col con gli altri di cui parlava Romano Prodi
Ritenere contro il fatto che tutte le altre attività culturali potrebbero rischiare un appannamento se non vengono opportunamente riformate qui non non vedo protezionismo in campo
Puro protezione ma riserva indiana dei giornali è una riserva indiana
Dei beni culturali sarebbe un errore perché ci troveremmo comunque a dipendere i poteri forti che magari non saremmo riusciti a controllare
Come ci dice Romano in relazione alla necessità dello studio siam pronti alla protezione che trent'anni che previsioni tecnologici vedono la sparizione del giornale
Sì per fortuna non soltanto Romano voglio gusto il giornale la carte sporcarsi le mani con la carta rotolava noi nei pressi del paese del cioè non è mica se l'ho fatto di premere un tasto
Quindi io non non vedo questo questo questo tipo di problemi salvo per un secondo le pongo subito
Verissimo a livello di concorrenza crescendo di fronte alle alternative tecnologiche tra l'altro della consentono implicano elementi di libertà maggiore in un sistema che altrimenti riprodurrebbe Grande Fratello come successe in quest'ultimo periodo risultano decenni c'è un elemento tuttavia che a me personalmente come economista né discordanti
Ed è che è un elemento di concorrenza che riguardi tutto il settore la cultura in particolare questa della cultura riprodotta attraverso il cablaggio
Perché sia effettivamente di concorrenza ha bisogno di avere un mercato dei capitali in concorrenza
O ha bisogno di avere provveditori di finanza che a loro volta non facciano i Grandi fratelli guardavano un ceppo riguarda allora sul fatto un discorso
Si sarebbero almeno venti dividersi gli investitori stranieri più quelli italiani pratico almeno vive venti di detti visto il termine pronti a investire in Italia in questo settore che ci saranno appena sarà possibile
E che secondo me implica che Romano Prodi ci ha detto
Che ci vuole più concorrenza per avere più più il pluralismo
Uno Stato leggero ma molto più qualificato rigoroso e autorevole e una forte internazionalizzazione anche nel settore della cultura su cui io mi dichiaro perfettamente d'accordo
Subito nel clima
Ma sul settore dell'internet dell'internazionalizzazione della cultura
Siamo ancora in una fase quasi previsto
Perché
Quando una legge sul giornale come abbiamo tutti letto stamattina telenovela solo qual tutte straniere
Telefoniamo al regolamento per copriamo solo solo per quello che ho detto neanche quando io lo devo nel che in quel settore abbiamo un attivo no scutello cosa si può dire le potremo pur farlo io romani Caterina Dell'Olio internisti gli avvelenamenti Bolt niente neanche quando l'abbiamo fatto queste all'italiana grazie best Western Australia
Dicevo che stamattina abbiamo letto sui giornali due notizie di segno molto diverso come abbiamo letto che il sindaco di Napoli è andato negli Stati Uniti per presentare la nuova Napoli
Artistica ambientale e per chiedere Investimenti americani a favore della città di Napoli che una cosa ammirevole da un certo punto di vista ma anche molto deprimente e cioè che il sindaco di Napoli e badare da solo che a me senza che nessuno si occupi di loro
Non è in America se c'è una legge se c'è una legge che per una di questi investimenti non c'è nessun bisogno di muoversi arrivano i finanzieri ma però non arrivano persone nate non possono investire
Quindi siamo in una fase storica
Poi abbiamo letto invece abbiamo sempre letto stamattina che ieri una grande azienda francese a
Finanziato i lavori di restare pertanto
Cioè evidentemente al coperto ero qualcosa che nel nell'ambito del degli investimenti di una grande punti nazionale questo era un investimento che produceva anche un vantaggio economico all'investitore quindi diciamo il discorso dei collegamenti
Internazionali per fare venire i capelli Investimenti e sollecitare quel processo di concorrenza a cui Romario Prodi faceva riferimento è fondamentale ma certamente mancano le condizioni perché mancano le regole
Perché le regole non ci sono o se ci sono sono delle regole contabili
Basta pensare che corre la nuova regolamentazione che si vorrebbe portare in Parlamento sul in campo televisivo durante la campagna elettorale è una cosa allucinanti perché non regola niente
Ce l'hai fatta solo per avere delle piccole flessibile per misurare il tempo in cui uno parla e per valutare gli ammiccamenti dei giornalisti alla televisione perché non sono in regola a cui Romano Prodi faceva riferimento che devono essere regole stringenti e non ci sono
Che poi in Italia la concorrenza può è uno qualche cosa che suscita una reazione istintiva di rigetto non si riesce a creare un sistema aperto un sistema in cui non ci siano posizioni dominanti e soprattutto non ci hanno abusi di posizione dominante è una difficoltà questa che il Paese sta incontrando ancora oggi nel momento in cui sempre più si deve aprire al grande mercato all'unione europea agli altri paesi si non si riesce ancora a superare il modo sicuro io credo che su questo si gioca la conservazione dell'Italia e la democrazia
Cioè se non si riesce a stabilire delle regole sedere e delle regole di concorrenza che ci aprano al resto del mondo io credo che questo Paese può avere può andare incontro a delle molto difficile
Quindi mi sembra che il Messaggio le indicazioni che ci vengono da Romano Prodi sono certamente condivisibili ma richiedono una lotta strenua per essere portate avanti perché mi sembra che nel viaggio tra Palermo e Milano Milano e Palermo se questo deve essere il viaggio siamo ancora al primo chilometro
Posso aggiungere romano un'altra considerazione molto del suo ragionamento sta nella capacità dello Stato leggero di esprimere delle autorità che si erano effettivamente diciamo nel pieno delle loro capacità fatta di persone serie e così via
Due grandi ostacoli uno generalissimo Opel per l'Italia
E cioè noi siamo al Paese dalla giustizia amministrativa per cui non esiste autorità che non posso avere sovrapposto su di sé un tribunale amministrativo che agisce secondo le regole
Del del diritto dell'impresa è formato su il secolo scorso
Ho detto francese stabilito all'origine
Seconda questione è straordinaria con una persona intelligente di grande capacità come Ragioneria generale dello Stato
Monarchia
Di cui si può dire che beati i monarchi Terrace Coruzzi perché se non ce l'avessimo sarebbe un disastro però abbia sostenuto di recente che le ho solo inteso si possono fare perché si sovrappongono al nostro sistema giuridico certo cioè si sovrappongono verbale abbiamo sopra una scultura
Talmente vecchia disastrosa protettiva del potere statale in senso in senso addirittura del potere assoluto come la giustizia amministrativa forse vuole cosa bisognerà fare in questo campo
Per cui quel con questo chiudo veramente proprio la la concezione diverso se una concezione statica giuridici Istica e allora non Chiara concezione statica dirigistica non ha nemmeno il concetto di concorrenza non entravano i valori della garanzia del diritto alla concorrenza non stiamo parlando di un valore nuova che è la concorrenza perché è una situazione nuova prima sull'importanza la concorrenza
Quindi è chiaro che dobbiamo immettere concetti giuridici concetti giuridici nuove per prendere oltre a questo l'altra osservazione
E poi finisco veramente di Ripa di Meana che ha fatto sulla impresa francese che fa restauri in Italia
Vedete quando parliamo interazione tra per cultura mese preventivo è stato della Sistina
Che se ho fatto bene i conti quelle esistenti già precisa branche del guadagnato l'ira di Dio tra l'altro perché han fatto pagare tutto tutto tutto pensate che quando la la la moglie presidenti di Stati Uniti e l'altra vista la sigla Sistina non è stato permesso di fatto l'affare anche se accompagnata dai dagli sponsor giapponesi perché quello era riservata alla a colui che le ha fatte il restauro o di state attenti e quando sia dei monumenti che hanno una importanza mondiale che se questi si attacca una mentalità mondiale e un'utilizzazione della restauro di quello che volete a livello mondiale fisico cioè la Ste la testa serve insomma no generalmente questo è l'aspetto impressionante che ho visto nella storia della della Cappella Sistina è stato sostanzialmente utilizzata
Dal punto di vista pubblicitario giuristi informative Twist di immagine ogni ogni pezzo di restauro erano dal dito di Dio il giudizio universale tutto è stato spiegato messo in foto organizzato fino ad a vere sei Conticchio fatti bene un ottimo rendimento anche finanziario lì questo che era stato chiamato la invece l'attivismo del secco no
Infine certamente non vorrei che
Dal mio discorso all'Antitrust non emergesse che l'importo Prata regolamentazione importanti tutto ma sono importanti anche le quote di mercato
No nella tradizione dell'Antitrust il problema delle quote di mercato sempre stato un problema dominante
E lo è ancora di più nel discorso ai mass media io ripeto sempre sfilano i giornalisti che si sono mi hanno già sentito ripetono quindi chiedo scusa ma è bene le cose semplici ripeterle quando io studiato antitrust per la prima volta nel sessantatré
Che non esisteva la televisione
è il capitolo sulla concorrenza dei mass media ritrovato il mio ispettore Stifani
Cioè stiamo attenti che qui tocchiamo il cuore dei sistemi e cominciava con molta più severità dei capitoli precedente che trattava delle automobili che trattavano degli altri settori perché e e differente perché diverso
Io non so se lo stesso testo oggi alla London School abbia televisioni Stefano non lo so ecco no hanno studiato io già allora questo era il titolo del capitolo che riguardava dall'Antitrust e io credo proprio che lo dobbiamo capire che questo i Stifani
Istituendo perché tocca il cuore del nostro sistema democratico grazie
Ringrazio Hall dove poté me allora ringrazio Paolo Leon ringrazio Romano Prodi
E hanno voluto concludo che è questo convegno verso do la parola per un brevissimo saluto conclusivo al nostro stesso la cultura Giuseppe Papagni
Penso ok
E il saluto sarà brevissimo proprio perché l'intendimento è quello di un saluto iniziale di benvenuto un saluto conclusivo che vuole essere un arrivederci
Noi oggi abbiamo discusso ieri e oggi ne ho discusso di un rapporto sulla cultura
Che non è soltanto l'informazione ma è una richiesta di ipotesi per il futuro perché ciò che viene rappresentato nel passato non potrà certamente ripetersi nel futuro c'è quindi la l'inchiesta la ricerca è finalizzata a capire gli errori del passato per cercare di non commettere più in futuro c'è una cosa di questo rapporto che è estremamente importante e le conclusioni
E lo sono altrettante altrettanto e sono collegate a due concezioni spaziali una quella territoriale cioè una maggiore autonomia delle autorità delle diciamo degli enti locali e di chi lavora nel territorio e nello stesso tempo una capacità di approcciare queste cose territoriali ha delle visioni che sono complessive poi gli ha mentito di Rai olistico perché rimpiazzo le parolacce
In quanto amo molto che le concessioni siano globali però la cultura potrebbe essere questo ma non è necessario che si olistica per essere cultura
La cosa che diventa estremamente interessante comunque sul quale nella rivedersi noi dovremmo confrontarsi
E le sono le associazioni no profit della cultura io credo che se in questo momento in Italia ci se qualcheduno che effettivamente sta operando per la cultura
Sono quelle che nella cultura non vedono il profitto ma vedono la soddisfazione del genere umano nella cultura e proprio con questo augurio che tutto si trasformi in soddisfazione e non in profitto presidiamo l'appuntamento alla prossima occasione che mi auguro che sia fra un anno grazie