Presentazione del libro a cura di Franco Amatori, Pietro Modiano e Edoardo Reviglio "L'Italia al bivio. Classi dirigenti alla prova del cambiamento 1992-2022" (Franco Angeli)

Buonasera
Benvenuti
C'è scritto sul
Sulla carta d'ingresso che io dovrei moderare
è un compito qua appunto sai quanto mai quanto Guagliardo per me
Innanzitutto comincio a moderare me stesso e quindi vi chiedo
Se ancora non l'avete fatto di spegnere i cellulari
Pochissime
Lui che tecnologicamente più avanzato discreti potete anche silenziare
Il libro che presentiamo questo che discuteremo che discutere che questa sera
Questo qui si chiama l'Italia al bivio che raccoglie rielaborate
Le lezioni conferenze un ciclo di conferenze
Sul problema del declino dell'Italia in particolare nell'ultimo trentennio
Conferenze organizzate prevalentemente da Franco Amatori a Milano alla Casa della cultura e poi sapientemente Ferri elaborate e Enrico organizzate per questo volume
Non è un volume facile da discutere perché articolato alcuni articolatissimo in molti contributi
No tumulti tutti alti altissimamente puntuali precisi pregnanti e poi tra l'altro
Intrecciato da discussione con due di principali protagonisti politici
Della vita italiana di del trentennio in questione
E cioè Giuliano Amato
E Romano Prodi di cui con una intervista multipla conclude il volume
Non credo che se anche se volessi più uscire e sarebbe utile o sarebbe utile che io provasse a riassumere io cerco di il nucleare i problemi cruciali che questo libro cerca di affrontare e che imposta in maniera non solo plurale ma anche
Diciamo non proprio con corteo
Questi problemi si possono riassumere per cominciare in uno
Io
Questo trentennio si può coppe riutilizzare
Anche per essere il trentennio nel quale comincia finire e finisce poi definitivamente
Quel regime di economia mista che aveva caratterizzato l'Italia
Già negli anni Trenta ma poi soprattutto nel secondo dopoguerra e che credo di non esagerare il che di se dico che aveva dato o
Mi sbilancio ottima prova di sé
Tra l'altro ch'è già capitato a me un ruolo analogo nella presentazione in questa sede un po'di anni fa dei sei volumi della Storia dell'Iri
Facciamo amorevolmente curati sempre di De Franco Bathory ma con diciamo una filiera di studiosi che in in parte significative presenti anche in questo volume
E
Un po'perché
E un tema centrale per chiunque si occupi di o abbia interesse
A capire qualche cosa della vicenda italiana un po'anche perché e non è solo italiano sta dentro
Cicli del economia internazionale
E soprattutto della
Integrazione conflittuale dell'economia sovranazionale
Io
Cercherò di non usare la parola globalizzazione perché non la sopporto non so che cosa significa non so che cosa corrisponda
Circa eroi
Di ragionare con vecchie categorie gramsciani intermedi o marziale in mondializzazione dell'economia come un dato intrinseco alla natura che la possibilità espansive unificatrice a suo modo cioè conflittuale
Del modo di produzione capitalistico
Però qui stiamo parlando di periodi ben precisi e che sono comunque
Ben periodi disabili
Con un intreccio di approcci
Personalmente penso che il più fecondo sia quello di
Dello studiare queste evoluzioni naturalmente stando sul terreno determinato quella di un formazione economico sociale nazionale
Sei ancora si può usare questa
Categorizzazione io penso di sì
Perché
Sono abbastanza convinto di una
E un paio di idee che ho imparato i Quaderni del carcere e cioè che i novecento si caratterizza per essere per la prima volta il secolo nel quale la storia e storia mondiale direttamente mondiale
Per cui solo per convenzione essersene sappiano ricostruire i nessi nazionali internazionali o locale
Sovranazionale internazionale eccetera è possibile scrivere storie particolari questo vale per la storia economica vale per la sua politica larga solo dei soggetti vale
Jumper qualunque approccio che per il fumo pretenda di essere storiografico hard veramente ardua impresa
Perché quali sono le categorie fondative della storiografia contemporanea e un'impresa secondo me ancora non affrontata con una necessaria profondità e decisione se parliamo di moderno le categorie sono chiare se parliamo di contemporaneo molto
Tanto più che poi abbiamo vissuto in questo caso più o meno insomma forse io sono il più vecchio di tutti ma insomma forse io e Giuliano se
Nodi che induce
Del trentanove ma del due gennaio sono trentotto ter sei da tre mesi prima io sono ventisette gennaio tutte le messe in maggio Baggio curioso
Ora da questo punto di vista io ho avuto già occasione in alto altre occasioni di pronunciarmi in maniera non solo per ragioni di amicizia ma per ragioni di profonda sintonia sul tipo di storiografia di Franco Amatori
Perché sostanzialmente il tema suo l'impresa e l'impresa
Però fa per il modo in cui io conosco i libri che ha scritto poco quelli che ha allestito dopo quasi mai da solo dopo la storia dell'IRI penso allora volutamente Lisi mo'volume Feltrinelli sull'approdo mancato
E lo diciamo
Una maniera di scrivere che secondo me è uno dei modi possibili iscrive ecco la storia
Una delle possibili storiografiche
Su questo trentennio il problema e molto più alto
Allora
Per andare subito a concludere questa questo servizio
E apporre forte che
L'autore dei testi utili alla discussione si può leggere questo libro anche anche intorno ad una precisa polarità
Fra un giudizio che è contenuto nel saggio
I Pierluigi Ciocca ed uno che contenuto in un saggio a quattro mani di Franco Amatori e cioè
Volendo dare un giudizio su questo trentennio
Parametrato scusate il brutto termine sulla storia d'Italia Ciocca dice con uno schiocco consueta franchezza
Che a me non dispiace
Che qui si sono stati i peggiori trent'anni della storia d'Italia
E naturalmente lo documenta non solo ancora vissuto
Proprio nome ci sia verso siamo parte il prossimo stiamo parlando di di oggi stiamo parlando eh di oggi stiamo parlando
E dopo il furto dice non ancora vissuto questo incerto il più poi su questo concluderà col rapporto fra l'economia e la politica che sul corre seri questo punto delle della storia politica d'Italia
E
E quindi è un giudizio un po'naturalmente e e molto corroborato da da un incrocio di di analisi quantitative statistiche
Che intrecciano
Il maggior numero possibile di opera di di è un giudizio invece più diciamo meno meno drastico
Di Franco Amatori
Nel senso di dire sì però sostanzialmente una parte del sistema in che tempi di imprese italiane è riuscito
A buttar pelle e internazionalizzarsi fare anche un passi significativi nella competitività internazionale e anche a mutare incombono in conformità o incoerenza
Nella grande mutamento segnato dal mutamento del paradigma tecnologico dell'industria rispetto hanno rinnovato
Io credo che questo sia il tema fondamentale da discutere cioè questo libro parla dei trent'anni in cui questo Paese
Insieme a tante altre cose e segnato però da una conseguente liquidazione di un vecchio sistema economico che era economico e politico
Centrato fondamentalmente sulla capacità di
Utilizzare le risorse nazionali in periodi diversi secondo congiunture diverse anche di proiettarsi nella competizione internazionale guadagnando
Traguardi che non aveva mai conosciuto prima e che in una certa misura poi non ha nemmeno perso
E quindi è questo il tema però non ci sono giudizio ottimistici in questo libro persino per pezzo su questi trent'anni perché
Ecco io penso che
Ed è un invito che vale quello che vale manca perché poi nella misura in cui non sia molta energia per contribuire in prima persona
Ci guarderemo guadagneremmo tutti da uno sforzo di integrazione di questa storia economica dico così di questo trentennio con una storia politica di questo trentenni
Perché il frequente richiamo
Alle irresponsabilità o incapacità del capitalismo italiano di trasformarsi integrarsi di di fare la parte che gli spettava anche quando sono state introdotte significative muto significativi mutamenti di regolazione penso
Ad Amato basco pensare
Anche approdi dalla presidenza della
Della della Commissione europea
E e poi però
Non hanno risposto
E
Ma come potevano rispondere in paese che non c'è più il sistema dei partiti e vero forse che il quelli che ancora cercando sono solo quelli che ce ne hanno uno solo
Almeno così pare a me
In secondo luogo non solo non ce l'hanno ma è che hanno costruito un'architettura del rapporto tra centro e periferia dell'articolazione del dello stato delle Autonomie
Che
E per far per fortuna no
Non posso più nemmeno lontanamente pensare di stare dentro le vicende nelle vicende politiche per anche amici miei carissimi che ci stanno e ci sono stati ma dissipa
Come è possibile pensare di di governare dal centro un sistema come questo sì difatti non avviene
E non solo nel welfare ma in tutte le città i grandi scelte strategiche
Chiudo con un aneddoto che riguarda la mia esperienza personale
Bene bene vere me ne verrebbe raccontare più d'uno
Ma uno il più recente
Io ho fatto per scelta mia quattro anni di volontariato politico in Puglia
Facendo il segretario regionale dei DS
Tra la fine
Gli anni novanta e l'inizio
Degli anni Duemila
Naturalmente io ero fieramente scontento della legge elettorale regionale di tutte le leggi elettorali che avevamo fatto ma in particolare di quella regionale
Perché
Vedevo già che la
La disponibilità delle risorse pubbliche
A livello regionale di un presidente eletto con il Tatarellum cioè la legge elettorale
Fatta da Tatarella e da Massimo D'Alema poteva fare quello che gli pareva appena fatta la riforma del titolo quinto due mila uno i quindi avvenuta quella cospicua devoluzione di competenze alle Regioni
Il presidente della Regione Puglia il nobilissimo e grande ministro Fitto che tuttora difendere strenuamente l'Italia sul fronte del Pnr
Sia attribuì
Le diciotto competenze
Nominando le altrettante emergenze e licenziando una straordinaria burocrazia regionale costruita in fase di consultazione con pazienza e sapienza
E quindi
Aprendo la strada
Quello che può e altri ha saputo sfruttare molto meglio e che quindi
Se io voglio sfruttare le risorse che questa riforma del titolo quinto mi consente io mi devo fare il mio partito regionale come molti hanno fatto in alcuni casi
Con vantaggio per la collettività la Puglia è uno di questi
Questo è il mio giudizio sul presidente
Emiliano che io ho cercato di osteggiare in ogni modo quando ero simpatico perché
Cedere cc ne avevo anche uno per per la mia campagna elettorale di Procacci beh insomma basta con con gli aneddoti mi pare che questo sia il tema fondamentale della discussione
Presi questi trent'anni sotto il profilo di Kennedy questo Paese nel momento in cui abbandonato ho terminato ho concluso un ciclo storico che per skipper per ragioni di sintesi intitoliamo all'economia mista
E in grado riprendo la domanda
Dall'articolo dall'Inpdap saggio di di Pier Luigi
Che non è solo una domanda perché c'era la sua risposta e ingrato quest'Italia Titta affrontare una competizione globale è l'unico caso in cui userò il termine lui dice no io penso arcigno la parola adesso da chi cominciamo
Ah sì ho dimenticato citare la parola Franco per ricordare Beppe Berta
Penso che l'incontro come questo non posso dire tutta suber Pré Vert
L'amico carissimo chi se n'è andato pochi giorni fa lei ha scritto che fine fa l'anticapitalismo interviene quindi si pone con me
Insomma c'è una sequenzialità quello che ha detto per Barack
Libertà lo conosceva tutti io credo per le cose che ha scritto
Leso il diritto con un saggio sugli primo numero degli ammiragli della Storia d'Italia Einaudi sul sistema di fabbrica
Ventisette anni
Cosa insomma
Poi un rinvio del file di Olivetti coi i capitali in gioco c'è il prestito Ambro ma il Piemonte preunitario insomma si muoveva veramente oltre centosessanta garantire il freddo macchiati cioè qui
Lo sa bene
Le voglio fare in coma insomma pensiamoci un po'Questura sul Corriere non c'è più
Detto questo
Io darei la parola feriti Leone insomma qui siamo quasi tutti autori
Prima
Io grazie dopo
Forse sì
Allora buona sera grazie di avermi dato la parola soprattutto grazie dell'invito
Io l'ho trovato un libro veramente bellissimo straordinariamente stimolante cosa che di solito i libri di più saggi
Difficilmente sono difficilmente sono
Mi sono dovuta a contenere quando scritto qualche appunto mi sono dovuta contenere nel commenti e delle domande che avrei voluto porre visto che avevo la possibilità di avere alcuni degli autori presenti
Tanto che ho deciso di concentrarmi su alcuni saggi non è hanno in comune stabilimenti non avrebbe avuto senso
E e io scelto quelli di Giuliano Amato e Di Pietro Modiano focalizzati su novantadue e quelli di Franco Amatori ed Edoardo Reviglio che rientrano nel capitolo delle privatizzazioni
Poi vedremo che i rimandi sono moltissimi tra il saggio e l'altro ma mi è sembrato anche nell'insieme del diciamo che è una prova di coerenza del volume
I saggi di Amato di Modiano CIM Ship portano entrambi a riflettere su quel vero e proprio annus horribilis che è stato il mille novecentonovantadue io mi sono trovata proprio nei giorni scorsi a
Sì così spiegarlo agli studenti perché noi l'abbiamo tutti vissuto chi da protagonista chi da diciamo osservatrice partecipe ma in qualche modo eravamo tutti
Dei miei studenti non erano ancora nati in quell'anno in quell'anno e diciamo quindi non sono né avevano una memoria ma nemmeno una trasmissione di memoria familiare una consuetudine di letture
E ho provato a mettermi in fila d'inchiesta di Mani pulite con che poi avrebbe portato alla caduta da prima Repubblica le stragi di mafia
E nel mese di settembre diciamo la firma del Trattato di Maastricht ma poi nel mese di settembre in quel gravissimo attacco speculativo contro la lira
Una lira peraltro già fortemente instabile
Sì non non sono
Viste Inc
Con un quadro di finanza pubblica in affanno di cui entrambi gli autori il richiamo alle radici agli anni Settanta e Ottanta anche se il presidente Amato molto saggiamente dice
Andrà chissà sia sia settanta ottanta io me lo sono ritrovato questo debito pubblico già creato nel novantadue e quindi un quadro di finanza pubblica in cui con altissima inflazione governi avevano fatto un uso
A dir poco massiccio della spesa pubblica
Mi sono ricordata di una cosa di Ciampi una citazione di Ciampi che mi sono riscritta
In una delle considerazioni finali
In cui scrive sono stati introdotti sistemi di intervento pubblico che comportano nel presente e ancor più nel futuro spese incompatibili con le più ottimistiche previsioni di crescita
Promettendo la distribuzione di un reddito non prodotto e non producibile in tempi brevi
Il presidente Amato da politico esperto quindi libero scrive soddisfare domande importanti senza farle pagare a nessuno eh elettoralmente appagante questa è una cosa che ma si forma un debito che rimane per il futuro
Infatti tra l'ottantadue il novantadue Monti che nel libro avviene scritto
Si diverte scrive si dice che ogni promessa è debito sono che la promessa la fanno loro il debito rimane a noi non è un'altra cosa normale come
In effetti tra l'ottantadue novantadue il rapporto debito PIL passa dal sessanta al sessantacinque al centootto per cento
Invece
Indecente
è in quel contesto che diciamo si colloca il mercoledì nero il sedici settembre e malgrado tutti i tentativi esperiti nelle settimane precedente dal Presidente del Consiglio io il ricordo di una racconto fu
Fatto dal presidente in occasione di un bellissimo convegno ad Ancona organizzato da Franco Amatori e Cavazzuti sempre quel vulcano di iniziative scientifica il culturali che Franco
All'instaurata Ancona in cui ha raccontato con ricostruito i passaggi di quelle settimane precedenti
E immediatamente successive
Il governo ha poi costretto a imporre una manovra durissima incontri alimentando uno scontento che già Pierluigi Ciocca ha scritto nel suo libro ricchi per Samp tre che appunto per noia il libro di testo diciamo
Di un'Italia sull'orlo dell'abisso
E quindi è in quelle drammatiche condizioni che il Paese
Secondo me sgomento assolutamente disorientato sgomento il Paese e le sue classi dirigenti in larghissima parte
Affrontano da un lato l'incedere impetuoso della mondializzazione così non facciamo torto Beppe che non a cui non piace globalizzazione anticipa i francesi la chiamano mondializzazione dovrebbe la mondializzazione quindi col da un lato l'incedere impetuoso della mondializzazione e dall'altro la stagione nuova dell'integrazione europea in cui si entra con il Trattato di Maastricht
E qui sull'Europa condivido pienamente quanto scrive Pietro Modiano circa la sottovalutazione degli impegni che questa comportava comporta diciamo d'altra parte l'europeismo italiano e forse non solo quello italiano possiamo dire è spesso oggetto di un discorso pubblico cui non sempre corrisponde una coerenza di comportamenti di impegni
E Modiano scrive di una difficoltà a fare nostri i principi forse ancora di più letto osso della concorrenza
Qualche riscontro e sotto questo profilo la storia italiana offre abbondanti conferme sin dai primi anni del secondo dopoguerra quando l'Italia
Galleggia diciamo non recepisce le pressioni che gli Stati Uniti fanno i tre paesi Germania Giappone Italia perché adottino una legislazione antitrust
E poi nei decenni successivi questa così renitenza va avanti
Insomma siamo dovuti arrivare al novanta
Ho presente un bel saggio di Filippo Cavazzuti che quel libro su della Banca d'Italia su concorrenza mercato in crescita scrive uno racconto sul protezionismo interno
Nello stesso tempo però pensiamo anche all'euro proviamo a fare una riflessione speculare e pensiamo all'Europa diciamo non solo come vincolo esterno per l'Italia
E e su come l'Europa inteso nei trent'anni successivi che sono l'oggetto del nostro lì del vostro libro
La concorrenza
Dandone interne interpretazione tutta focalizzata nel diretto ancora di più chiusa sul mercato interno come se l'Unione europea fosse solo al mondo
In qualche modo un'interpretazione che ha
Tagliato l'erba sotto la possibilità di elaborare politiche industriali al di là del diciamo diverse competenze
Che non ha consentito la nascita non diciamo di campioni europei ma almeno di imprese che avessero una massa critica
Adeguata forse una politica la concorrenza un po'autolesionista adesso che lo dice Draghi lo possiamo dire tutti o qualche anno fa lo dissi in questa sede e fu bacchettata duramente là qualcuno lotto ma comunque tornando al novantadue io per entrambi gli autori o una domanda
Più che una domanda un desiderio di sapere di più
Sulla vicenda dell'Efim del richiamo raccontarci qualcosa in più che da essere diciamo la sorellina minore delle imprese pubbliche in qualche modo e diventa in quell'anno la pallina di neve che si fa a valanga
Diciamo in qualche modo e quindi è una mia curiosità che vi vi pongono insomma
Non voglio allargare il dibattito perché le domande che avrei sul novantadue e posti sul diciamo le misure prese nel posto novantadue sono molto dall'equilibrio del sistema pensionistico al sistema fiscale che diciamo rimane
Però insomma siamo tanti e non voglio rubare tempo e quindi passò ai due saggi sul privatizzazioni
Franco Amatori fa il punto da par suo sulle privatizzazioni italiane scrive uno dei più imponenti spostamenti ricchezza della storia occidentale
Scrive sulla scorta dei fonti dell'OCSE che ricostruisce un processo mi dice mancanza di un disegno quindi un processo disorganico in qualche modo affrettato non solo dalle esigenze di fare cassa e dagli impegni presi con l'Europa ma forse mi è sembrato di capire anche dalla necessità di sostituire un modello con un altro c'è una narrazione con un'altra quindi di passare diciamo in qualche modo di diciamo fare quest'
Passaggio epocale in un modo un po'affrettato Paz passando da una parte al modello basato sull'impresa pubblica pilastro scrive Franco non solo sul miracolo e con del miracolo economico ma più ampiamente del farsi dell'Italia come grande paese industriale
Ha un'altra narrazione basata su un'impresa privata eravamo considerata più efficiente più dinamica meno condizionata dalla Comit
Ma questa nuova narrazione però andava innestata proprio è un innesto diciamo da beh in un paese in cui scrive scrive Franco Amatori il protagonismo dello Stato ha rappresentato un fattore imprescindibile di unità e crescita dunque un innesto difficilissimo
Il crollo del ponte Morandi nel due mila diciotto in qualche modo drammaticamente testimonia la fretta dimostrarsi adeguati a quella nuova narrazione di fare scelte che si rivelassero adeguata
Il processo di privatizzazione ha rivelato al contrario e qui ne parlano tutti gli autori tutte le debolezze del capitale privato italiano capitalismo privato italiano
Quello stesso capitalismo che non aderisce e dunque fa naufragare il Progetto di super-holding di Guarino che anche
A marzo a Modiano richiamano
E una debolezza quella del capitale privato che amatori definisce una vera e propria débâcle quando si riferisce alla vicenda della Telecom
E dire che le success stories che si amatori che Modiano citano no ma Dalmine con la Techint la Nuovo Pignone
Non basta ma smentire quella debolezza non sono sufficienti
In qualche modo contrari controbilanciati ma
Ecco qui Reviglio arrivino ci suggerisce una lettura certo in cambio di tono rispetto ad altri saggi una lettura meno pessimista
Rispetto al vuoto di grande impresa che le privatizzazioni avrebbero lasciato no che questa è la e anche una lettura più ottimista sulle capacità di nuove generazioni di manager dunque di pezzi della classe dirigente diciamo nel farsi di quel trentennio quindi uno nuova generazione
Corti nuove di classi dirigenti
E nel saggio fa una vera e propria mappatura delle grandi impresa industriali attualmente attive in Italia
Ci mostra quelle avrete che grazie anche alle liberalizzazioni hanno saputo innovarsi assumere dimensione globale ci parla del passaggio seccati Finmeccanica Leonardo che altro capolavoro rispondo presunti
Ma soprattutto ci parla nel ruolo di Cassa depositi e prestiti nel disegnare un nuovo modello di Capri
Ci già un nuovo modello di capitalismo industriale un modello che definisce buono troppo usi esattamente questo oggettivi avrebbe Domingo destini vanno a Genova però las lo scrive nel ventitré
Grazie e che vede in qualche modo il controllo dello Stato abbinato a un'ampia e frazionata diciamo base azionari
E conclude Reviglio dicendo che questi esiti del processo di privatizzazione in larga parte non erano previsti
Cioè negli esiti rispetto a tutto il dibattito fu all'epoca su quali poteva essere la formula migliore la golden share la public company eccetera
Questo tipo di assetto industriale che si è che adesso si è diciamo lui descrive che sia determinato
Non era diciamo nei disegni
Messi sul piatto
Ma che nonostante fosse imprevisto forse proprio per questa l'assetto del capitalismo italiano che ne è uscito scrivi grazie alle grandi imprese rimaste a controllo pubblico appare complessivamente stabile
Ed industriali mente forte ed evoluto
L'ho citato perché è un'affermazione diciamo forte in qualche modo quindi forse sia pure con modalità completamente diverso dal passato ci troviamo di fronte di nuovo a un robusto protagonismo dello stato quindi diciamo questa perché
Quindi questo darebbe diciamo spazio al dibattito non solo degli economisti ma degli storici Fran Franco su questo è un maestro
Ma diciamo infinito che occuperebbe non non solo il pomeriggio di oggi ma parecchi pomeriggi avvenire e io telaio mi taccio ad essere opposta
Sì toccamento Cammy siamo noi abbiamo già detto prima l'Italia
Che sono numerose questa volta allora se non eroici mezzo indirizzi
Per diceva nei giorni lungo e
Io ho detto sì ho iniziato dicendo con
Con Daniela che questo libro bellissimo vorrei dire perché è bellissimo secondo me
Perché ci restituisce grazie agli autori la ricchezza interpretativa dell'economia politica a cui non siamo necessariamente più abituati per analizzare i processi
Non Brady interrelati gli errori le difficoltà le inadeguatezze oserei dire che segna nel cammino dei trent'anni terribili per l'economia del Paese novantadue due mila venti
Però io direi a dire il vero a iniziare dagli anni Settanta che sono molto presenti nel libro e molto presente nella nostra storia
La prima cosa dunque dare merito ai curatori che nell'introduzione ci introducono a questo
E fanno una ricostruzione diversificata molto e questo è interessante molto diversificata senza il timore di produrre un libro di contributi del tutto disomogenei questo è stato già in qualche modo notato diseguali
Che si muovono su fili diversi per tessere la tela degli eventi e delle decisioni soprattutto delle scelte
Che nelle interdipendenze ci portano oggi e così illustrano il
Processo economico che sfocia nel pessimismo ha richiamato più volte
Di Pierluigi Ciocca della visione macro economiche anche Luigi Ciocca
E quindi a dire come non seguirti su questo terreno sui sette elementi negativi di cui abbiamo discusso individuati che tra individui che portano il Paese alla debolezza di oggi di richiamo brevemente citando lo Stato era prodigo di vantaggi terne impresa lo è ancora
Scrive ma questo lo aggiungo io
Un'evasione tollerata dal fisco per decine di miliardi lo è ancora dico aggiungo io sussidi alle produrrà la produzione per altre svalutazioni importanti del tasso di cambio questo non più
Investimenti decrescente teen azzerarsi lo è ancora
Anche io aggiungerei a questa citazione finite le virgolette in
Uno stato disattento al crescere delle diseguaglianze
E questo lo aggiungo io naturalmente le in prese sono il soggetto come è stato richiamato corresponsabile del declino
Ma questo è quasi ovvio vediamo più nel dettaglio nel tempo breve che mi ha concesso la richiamo del libro tre filoni complementari che in parte sono stati già richiamati il primo è l'analisi del Po ma l'analisi non il problema del debito pubblico nella crescita che da par suo Roberto Artoni che non è qui ma mostra nella sua complessità
Anche per ruggini però ne interpreta il trenta effettivamente da settantadue a novantaquattro del debito sul PIL passa dal cinquantuno ingresso scritta centoventiquattro per centonovantaquattro oggi al centoquarantaquattro per cento
è un rapporto naturalmente ma quello che voglio mettere in evidenza è che il denominatore è composto dal confronto tra due grandezze e qui entriamo nell'analisi
Il tasso medio di crescita del PIL tasso di interesse nominale medio cioè il costo del debito
Ci sono due grandezze e quindi se il tasso di crescita è superiore al tasso di interesse talvolta ce lo dimentichiamo è elementare ma importante
Se il tasso di crescita del PIL è superiore al tasso di interesse nominale medio siam denominatore negativa e quindi questo garantisce la sostenibilità del debito cosa significa questo significa che è la crescita
Ma anche il livello sono i due aspetti che io ritengo essenziali anche il livello dei tassi di interesse che crescono in questi anni in quegli anni con infrazioni e di nuovo le svalutazioni degli anni settanta
Al punto che la insostenibilità del debito costringe a intervenire
A questo si collega all'analisi dello e di nuovo è un'analisi dell'operato dei governi che sono troppo timidi anche allora nel contrastare un'evasione fiscale di cui non voglio ricordare i numeri oggi
Che gonfia il numeratore il debito
Ritiene accenna può è un fatto che io ritengo molto importante che è la asimmetria temporale ci dimentichiamo degli anni Settanta forse non ci dimentichiamo gli anni settanta sono gli anni della crescita della spesa
Per le riforme sociali sacrosante è scritto tra un tra virgolette da qualche parte nel libro sanità previdenza pensione l'istituto
No
Pensione
Il welfare per sacrosanti motivi sociali che producono debito perché la riforma fiscale è ritardata
Arrivò solo nel settantacinque non dimentichiamo questa sfasatura che a me sembra essenziale non è la spesa per il welfare
La spesa confrontata all'epoca fiscale che non c'è stata
Per cento sì le entrate rimangono ferme oserei dire anche nel tempo successivo
Poi Bay in parte perché comunque arriviamo anche a questo poi ci sono sempre negli anni settanta la fine dei cambi fissi che secondo me è un
è un attore in scena un a un punto importanti sono a fine di Bretton Woods nel settantuno
Cara consente di cambiare il modello
Italiano e le crisi del petrolio settantatré settantanove
Questo evoca purtroppo dei fatti molto recenti per cui il modello economico non persegue la produttività dell'impresa e massi andava già su quel percorso
Che emerge chiaramente nel testo svalutazione inflazione debito pubblico mentre i tassi di interesse crescono come può essere sostenibile questo meccanismo ancora oggi peraltro ed ecco il secondo figlio il primo e stupide editori secondo filo per me è il passaggio dal debito alle privatizzazioni
I soggetti che si confrontò nell'economia del Paese sono essenziali qui è stato già accennato prima più che accennate interviene lo storico economico grande Franco Amatori che ci ricorda la drammaticità ed urgenza ovviamente
Di trovare una via d'uscita finanziaria al debito nelle privatizzazioni
All'inizio degli anni Novanta siamo arrivati ma ne mostra anche le carenze grazie Franco
Il saggio gli amatori indica il percorso con Pietro Modiano il partito del banchiere tra il protagonista il periodo che scrive Luigi arretro via con eccessiva modestia
Ma ci mostrano che cosa le scelte fatte allora nell'illusione di affidarsi quindi giustamente Daniela lo richiamava illusione di affidarsi a capitani coraggiosi
Ovvero industriali e questa è la cosa impressionante secondo me credo sia affidarsi a industriali che prendano la responsabilità del progetto industriale che era stato costruito dagli ieri in una visione strategica di lungo periodo questo non mi era dato
Non c'entra
Ricordi saggio di Giorgio fu affianca ricordata nel testo e Paolo Sylos Labini idee per la programmazione economica di lungo periodo è del sessantadue quando poi nel sessanta sette
Mi pare il Governo Moro apra al CIPE come idea di prove se lungo periodo fallisce rapidamente
Però alla visione era quel modello era quell'ottica
Ma i capitani coraggiosi che dovrebbero raccoglie il testimone non si manifestano
E infatti ha respinto il progetto di Guarino delle due holding che dovevano avviare quel cammino è un'illusione che si scopre nei capitoli analitici e coraggiosi sulle privatizzazioni che ho molto apprezzato questa narcisi
E lo stesso vale qui lo aggiungo io per la possibilità di rinvigorire la borsa asfittica italiana
Con l'idea di avere una proprietà azionaria diffusa anche questa è un'illusione che io ho vissuto dall'interno perché ero fa dalla commissione Cavazzuti
Altro che complotti sulle navi del Mediterraneo per il tra i finanzieri internazionali no mancano io credo i soggetti essenziali al predetto di privatizzare non solo per fare cassa ma per rinvigorire l'economia del Paese
E direi che nella mi permetto di dire che la commissione Cavazzuti sulle privatizzazioni si tiene solo il terreno delle ex municipalizzate qui dobbiamo a Giuliano Amato
La capacità rivisitati trasformati in società per azioni ma molto hanno richiesto in quella Commissione solo in quanto meno considerate meno rilevanti per fortuna
Perché molto hanno rischiato di essere assorbito da assorbite da in modo opportuno non può lui scusate di riutilizzo in sede europea io ricordo ARCEA per la quale io ero in questa Commissione
E abbiamo vinto su quell'atto imponendo la privatizzazione fredda cioè lasciando alle nella forma di società per azioni appunto anche quotate ma a maggioranza pubblica io ritengo che questo sia stato
Uso l'unico spesso un Successo della commissione Cavazzuti e qui arriva il terzo filone cerco di essere estinte
Etica perché siamo tanti e riguarda i soggetti sociali
Un problema serio io credo da un po'triste analitica non aver trovato in Italia una soluzione distributiva
I soggetti sociali impediscono alla débâcle dell'economia italiana perché i sindacati è ricordato nel libro accettano il patto responsabile e se mi è consentito scellerato di spezzare il circolo vizioso che ha che conoscevamo inflazione svalutazione io ho soltanto accennato agli anni settanta in questo il punto di contingenza e disdettato in luglio ricordiamo bene la salute azioni in settembre garantirà profitti e mercato estero
A chi esporta all'estro ce ne mostra la drammaticità il protagonista di quel governo dell'economia che Giuliano Amato e che al quale io chiedo cosa manca purtroppo sappiamo la drammaticità del momento cosa significano ma ciò che colpì mia colpito e che colpisce il ruolo politico di Trentin di cui condivido con voi la massima stima
Firma il patto e si dimette dal sindacato
Questo
La segreta da segretario già segretario sai non esageriamo dalla segreteria del sindacato forse oso dire consapevole di aver aperto la via inarrestabile delle diseguaglianze sociali di cui ci parla Laura Pennacchi nel suo bel saggio
Tutto si svolge in un'Europa incompleta qui siamo tutti sulla stessa linea che fatica a completarsi come ci ma ci mostra la problematica visione che emerge dall'intervista depuratori in tutti e tre a Romano Prodi
E oggi penso che sia particolarmente importante nel momento in cui ci accingiamo a dover fare i conti con il ritorno del Patto di stabilità del quale io vorrei mettere in evidenza il fatto che
E ancora
Un patto di stabilità che sia che affida il rigore di bilancio alle entrate complessive che vuol dire include interessi e investimenti
E questo è primo non sarà rispettato perché il tre per cento e sessanta per cento sono ridicoli a fronte di dei deficit e di debiti che noi abbiamo
E in secondo luogo non siamo neanche riusciti a e avviare una convergenza verso un bilancio comune europea essenziale alla crescita degli auspicati progetti comuni e ricordo il venga
Di cui ci parla sempre il presidente Amato che l'esempio tipico di si allontanano questi progetti comuni ancora una volta alle regole
Europee
Diciamo rispondono alla forza negoziale della Germania che oggi è impoverita perché nel due mila e ventiquattro cresce a un tasso dello zero due per cento lo ricordo
L'Italia dello zero sette come grazie come la Francia mentre gli Stati Uniti al due e mezzo ma la Cina intorno al cinque
Per cento seppure sceso
E questo è diciamo solo i tre figli
Che per me sono stati essenziali che ho potuto accogliere nel libro
Tuttavia non posso soffermarmi sui temi del Mezzogiorno trattati nera bella analisi di Vieste e gli altri perché il tempo non me lo consente però anche quegli meritano
Tuttavia i curatori del libro è stato messo in evidenza da soprattutto da all'inizio da introduzione di Beppe Vacca
Molto amanti figli meno evidenti che l'economia italiana riesce a tessere nei momenti più bui grazie Franco citare un minimo di speranza la generazione di industriali del quinto capitalismo non è teorica
E raccoglie le opportunità aperti tre nuovi spazi della trasformazione energetica digitale disservizi perché ne abbiamo l'esempio concreto e positivo e felice nel saggio di Fumagalli
Ecco il bellissimo saggio con cui vorrei concludere perché ci fa sperare nella vitalità di alcuni Fumagalli pochi per carità soggetti ancora vivi e dinamici nel paese in cui agli dobbiamo molto secondo me perché Fumagalli studiose protagonista di una nuova generazione di imprenditori del quinto capitalismo nuove nel mondo la sua impresa
Familiare che ha due caratteristiche quotata nella Borsa italiana
E proprio familiare nata l'ha sollevata dal nonno nel mille novecentoventisette si mantiene tale opera nel mondo opera nel mondo su due importanti tasselli che non dobbiamo dimenticarcene ormai sono i gas per industria non inquinanti per esempio va be'adesso non entro nel dettaglio ma il bioetanolo e poi disservizi
L'assistenza medica a domicilio dunque a opera in ventitré Paesi europei in Turchia Marocco India Brasile ora angina da qualche mese
Beh è
è abbastanza straordinario perché è capofila di questi altri imperiese ed è un'impresa familiare come quelle che noi preghiamo e del nonno
E italiana mantiene la testa in Italia non sono molti però vorrei ricordare anche Stefano Buono Stefano Buono con la sua New con prepara una nuova fonte di energia del nucleare da fusione ci avvolge privo di scorie radioattivi
La testa di nuova in Italia la creatività in Italia delle vie sperimentali in Francia e commercializzerà
Nel giro di forse un po'meno di dieci anni dall'Inghilterra ora io penso che non possiamo che ringraziano insieme ai curatori del libro che ci hanno offerto un'analisi così completa della complessità
Tornando a far vivere per noi l'economia politica di cui talvolta abbiamo perso traccia in questi anni spera
Se
Io sono sarò breve
La parola giusta questa di Valeria la complessità perché
è difficile essere unilaterale francamente noi da piccoli ci avevano insegnato essere unilaterali
Dobbiamo evitare di essere troppo complessi perché se no una una vale l'altra
Però
Per dire non c'entra con quello che avevo in mente ma
L'impresa familiare l'abbiamo massacrante noi volevamo l'impresa dei manager noi volevamo i fondi azionisti per modernizzare
Noi eravamo stufi di questi padroncini che una volta che si sono arricchiti hanno dei figli che spendono a Portofino i soldi
E l'azienda va a pallini insomma ecco questa era l'impresa familiare
Poi il mercato ci ha insegnato che il finanziamento di mercato è un finanziamento che vuole il ritorno ogni tre mesi e guai se non lo ha ogni tre mesi e quindi l'investimento a lungo e in realtà lo ostacola
E capita che molte famiglie garantiscano quell'investimento a lungo che il mercato invece non vuole allora allora uno dice sei come dipende dalla famiglia ecco si dipende sì dipende dalla famiglia in fondo io ho ho ho ho ascoltato con ammirazione interesse imprenditori italiani
Che spiegavano a me e ad altri quello che hanno fatto per abituare i figli fin da piccoli ad avere una cultura non parassitaria ma produttiva fondo e quindi
Il primo Budden Broch John possa evitare i guai delle generazioni successive
Sì va bene certo certo hai ragione
Nove programmi dovrei concludere fra quindi va a godersi perché della famiglia va bene
Passo a alle questioni che in fondo mi riguardano accennando soltanto all'altra questione complessa io rifuggo dalle domande stavamo meglio prima o stiamo oggi perché come quando mi chiedono qual è il romanzo più bello del Novecento o il film più bello del Novecento
Non ci riesco era a dirlo è uno in realtà
Cosa voi come si fa a negare che milioni e milioni di esseri umani sono usciti dalla povertà causati in quella cosa che lui non vuole nominare in realtà
E come si fa a non constatare che grazie a quelle stesse cose alle diseguaglianze nei nostri Paesi sono ferocemente aumentate
Ecco come si fa negare che il digitale abbia portato grandi benefici alla nostra vita come si fa a non restare
Ormai Farid vedendo lo sentivo ieri sera al telegiornale
Il problema dei nostri giovani che no no non osano rispondere al telefono di mette in ansia e parlano con gli altri solo scambiandosi messaggi
Quindi cercando di essere i soli anche quando sono con gli altri
Si stava bene insomma non dimentichiamo che Pasolini che pure non amava le lucciole che erano valori tradizionali e conservatori
Avrebbe durissime avrebbe dato in cambio la Montedison Torino della Montecatini allora per una sola lucciola insomma quindi
Dobbiamo saper accettare la complessità
Punto primo
Pier Luigi sei stato ingeneroso col governo Amato che compare nel tuo saggio solo come il Governo incapace del rigore necessario per evitare una svalutazione superiore al quale
Insomma
Ma se fossi un altro direi che se e Governo Amato è stato senza rigore finanziario figuriamoci gli altri avvenne
Ma non è questo il punto e il governo Amato entrò in carica il sette luglio
Entro il l'agosto
In tempi in cui si governava insieme al Parlamento e non si usava il decreto legge anche per dare il meglio di della sera ai propri ospiti
Si fece costruire una delle gare con quattro riff riforme che modificavano profondamente la spesa pubblica
La delega a passo ad agosto e i primi decreti cominciarono ad arrivare ad ottobre a seguire la svalutazione arrivò come sappiamo perché la Germania
Si rifiutò in quel primo venerdì di settembre di eseguire
I sostegni automatici previsti per le valute al limite del sistema monetario quindi a favore no non non cambieremo più lire con mare che appunto fu detto a Ciampi governatore
Ed era una svalutazione del sette per cento non era più di tanto assolutamente essenziale per rilanciare l'economia italiana che era stata strozzata dai valori di cambio imposti dall'un nuovo uno
Germania federale varco della Repubblica democratica tedesca poi fu o
L'esplosione della sterlina
Che trascinandosi fuori dallo SME anche l'Italia portò alla svalutazione a livelli superiori
I giudizi sono Diversi sul fatto che sia stato bene o male che nel frattempo noi avessimo congelato
I salari per l'anno dopo il che portò all'economia comunque un effetto benefico perché per i vantaggi competitivi della svalutazione sull'esterno
Senza pagarli con un aumento dei prezzi interni spirale prezzi salari
è evitata a me pare che non fosse così male questo risultato conferma
Comunque
Passo ad un altro punto che mi sta a cuore
Intanto per dire no questo lo devo dire che
Il risparmio realizzato dalla riforma delle pensioni allora attuata non è inferiore a quello realizzato dalla riforma Dini del novantacinque
Perché si sganciò secondo me giustamente i trattamenti pensionistici dal movimento dei salari
Elia agganciò al movimento dell'inflazione programmata che era giusto perché non c'è un aumento della produttività
Di me pensionato che giustifichi un aumento del mio trattamento pensionistico io devo essere ancorato al costo della vita
Non
Non più che a quello la storia delle privatizzazioni
Qui c'è il capitolo è il film che ha un capitolo speciale hai ragione in quel momento le firma proprio al fallimento
Il suo presidente gira da una banca all'altra
Portandosi in mano un disegno di legge che prevede uno stanziamento in futuro a suo favore e chiede soldi sulla base di questo
Arrivano dei signori i giapponesi che glieli danno al venticinque per cento
Il che dimostra la loro totale consapevolezza
Che davano ad uno sprovvisto del tutto di merito di credito dei soldi contando sul garante di ultima istanza che questo aveva alle spalle
Per
Io non ritenne che dovesse essere messo sul piano degli altri
Non è che adottando un qualunque trattamento io avrei ottenuto no quello era morto
è importante che ce ne rendiamo conto la
Lo stupro continuo
A cui la politica partitica assoggettato a i nostri enti di gestione poteva portare anche alla morte
E questo è il caso delle lei il sindaco perbacco aveva una storia nobile la firma era un fondo per l'industria meccanica che
Classico fondo di investimento pubblico che aveva dato un grande contributo allo sviluppo della nostra industria diventa all'Efim dove chiunque sia in politica è abilitato ad indicare qualche impresa decotta da salvare questa è la cosa
Sino a portarlo ad un indebitamento pieno ma dall'altra parte voci di possibile recupero quindi quello doveva essere liquidato
La storia della liquidazione a i suoi aspetti curiosi che nessuno l'amicizia di preghiere ricco un Borrelli quelle linee capo della Procura di Milano
Io gli dicevo mandarla in parlare sempre con lui Alberto
Perché ricevono sei come la testa dei pm è qualunque fatto di racconti nella loro testa è una fattispecie prevista dal Codice Penale sono capaci di far rientrare tutto nel codice penale
E infatti
Alberto poi gli dava retta agiva penalmente fatto strane idee che buono che era il parafulmine il direttore di fin le ha vinte tutte le cause contro previene il rischio in realtà però Cristo allungato moltissimo i tempi
Il vero problema fu
Che Barucci ed io ci facemmo convincere da Banca d'Italia
Che non dovevamo per istituire l'interesse
Perché quelli erano stati dei mascalzoni e mascalzoni erano stati e dovevamo restituire solo il capitale quando uscì il decreto che prevedeva la restituzione del solo capitale
E questi dissero subito ecco che lo Stato italiano
Dalla prima prova di come intende onorare il proprio debito io allora i tremori sul mercato dei titoli diventarono da dal terremoto questo è e lì me la ricordo ancora la riunione in cui Banca d'Italia era su questo fermissima noi non avemmo il coraggio e la forza di dire no perché è pericoloso eccetera così facendo
Le io privatizzare i gli enti di gestione
Né per ragioni ideologiche
Né per ragioni di cassa quale cassa Crivelli erano tutti con un passivo formidabile tutti compresi i grandi
Detti loro la forma di società privata per sottrarli al personale della politica partitica questa fu la ragione
Questa fu la ragione per cui il giorno dopo noi affidammo gli enti diventati società a consigli di tre il Presidente per mantenere la continuità un funzionario ministeriale è un amministratore scelto fu il caso di Franco Bernabé
Alleni preso tra persone nuove questa fu la ragione secondo me fu sacrosanto aver fatto questo
Avverrà sottratto
L'amministrazione di questi enti economici alla politica perché stava facendo
E i i infatti più infine con il dirigenza interno appena sparo aumentare le tangenti esporre direzione fra di loro
Quello che Franco imparo nel suo mi una volta diventato amministratore poi del resto lui l'ha raccontato
Non c'era nella nostra testa il modello meglio eliminare l'impresa pubblica
Non c'era assolutamente eravamo tutti persone favorevoli all'economia mista io poi io non ho mai cessato di esserlo e l'ho anche scritto di recente il Piano Barucci approvato dal Parlamento nel dicembre del novantadue prevedeva vendita di azioni che verranno inizialmente tutte del tesoro
Mantenimento di partecipazioni ora maggioritarie ora minoritarie in un'unica holding
E questa holding doveva irradiare intirizziti stabiliti in sede pubblica sulle società partecipate questo piano scompare negli anni successivi io non c'ero più
E non ci fu più neanche il piano
Quello che mi ha colpito e finisco negli ultimi anni è stato ma perché sparito lirico ma perché è sparita la Cassa del Mezzogiorno cioè
Tutti coloro che pensano che l'intervento pubblico sia utile sono diventati improvvisamente nostalgici di aggeggi che non erano più quelle cose che meritavano la loro Nostalgia
Perché la Cassa del Mezzogiorno che io mi sono trovato alla fine davanti
E che Andreatta fece morire non era più non era più la cassa che aveva tanto contribuito al Mezzogiorno d'Italia era un distributore Mezzano
Che distribuiva le risorse provenienti dal Cile dal centro alla dirigenza politica locale del Mezzogiorno
E faceva parte di un sistema inquinato
L'IRI non era più ieri ma perbacco ma come non lo so io cos'era stato il piano Sinigaglia cosa aveva significato la siderurgia nostra
Per lo sviluppo dell'industria italiana
Con non lo so Chris scuola di dirigenza manageriale era stata liberi ma non era più quello
L'inquinamento che aveva distrutto avesse in aveva fortemente ha deformato tutte
Queste cose qua e quindi ci lei mi si è salvato certo
Perché l'ENI era diverso in effetti Leni ha sempre avuto dentro una forza della missione pubblica del suo management le
E tanto per i tocco concluderà
Ma lascialo dire
Per ottocento miliardi
No cerchio
No però scusa
Lei mi aveva comunque un core business che rimaneva aveva il petrolio e il gas esattamente come nel che aveva il mercato coatto dell'energia elettrica che comunque era molto più giovane quindi sono casi diversi ma la voglio lasciare qui appunto perché ma ecco di questo dobbiamo essere consapevoli non non ha senso dire
Siccome serve l'intervento pubblico e io ci metto dieci firme qua sotto allora fu sbagliato abolire eliminerei
Ecco creare questa equazione onesta verso la storia chiede che la si abbandoni
Allora come procediamo
Gli autori
De
De una cifra una a Franco conclude ma Amadei il problema maggiore Edoardo ancora non hanno aperto bocca
Leonardo
Allora aspetta
No
Quella holding quello stato quell'intervento pubblica allora ora come lo vogliamo pensare e questa è la grande domanda questo
Sì sì sì
E non non ne poteva
No no no Fest stendiamo un
Con Franco abbiamo molto pensato perché effettivamente grandi imprese effettivamente le grandi grandi imprese sono prevalentemente quelli che abbiamo dobbiamo farle crescere in Europa abbiamo detto abbiamo la cassa
Funziona un po'come un sistema funzionato in questi anni con un sistema quando aveva bisogno lasciando autonomia
Di fronte di fronte a questo ci domandiamo Tozzi ex
Al momento la gestione abbastanza insofferente
Nel senso che non ci sono tre grossi dossier lo sappiamo il Vattimo una autostrade che non hanno proprio funzionato in cui la politica in qualche modo forse qualche cosa deve fare deve dire
Sul resto per il momento
Abbiamo visto come quelle queste le grandi imprese sono rimaste stanno tutte più o meno facendo bene per conto loro
Le vogliamo organizzare in un modo diverso vogliamo avere una cassa che abbia come dicevamo la volta scorsa alla presentazione a Milano la testa finanziaria di un Cuccia e quella industriale di unimi
Ho vogliamo continuare a avere una cassa che è un esecutore sostanzialmente un gestore finanziario forse sì
No cioè allora qual è proponiamo dagli delle missioni
Franco è convinto che no non dobbiamo dargli delle missioni perché le le imprese stanno loro meglio quello che devono fare dobbiamo solo mettere nelle mani giuste quindi questa la grande questione subiamo discusso durante questi ultimo
Due tre anni in cui in cui il sistema l'abbiamo visto
E le grandi privata abbiamo visto stella anche se abbiamo visto Pirelli abbiamo visto eccetera eccetera eccetera abbiamo queste splendide centocinquanta duecento imprese medie che sono e quei tesori nascosti gli inciampi anziché che anche in Europa son tre quattro mila che
Hanno sicuramente un grande futuro e in questi ultimi vent'anni se vai vederlo loro storia sono cresciute
Rapidissimamente andando a comprare siti produttivi nei luoghi in cui producono e sono
La frutta familiare funziona più o meno pratico e la famiglia che continua a essere un buon imprenditore oppure usano il manager se ne hanno bisogno
Cresceranno cresceranno e saranno speriamo è sono una bella realtà non sono ma da altre grandi imprese su queste pacche abbiamo dello Stato
Integrazione dentro indussero Pea
Ha senso pensare integrazione dentro indussero per assenza pesante trecento entro in Russia mondiale
Perché in realtà le le grandi imprese guardano a quelle che vanno meglio che sia ma loro non non né son più o meno senza confini lo sappiamo questo quindi ancora anche l'idea di e di realtà abbiamo industria europea
Abbia ce l'abbia fatta con Airbus va bene ma quello un caso un po'particolare adesso c'abbiamo la difesa ma ce n'è una e l'altra è un ratto mamma che abbiamo dovuto chiudere l'altra impresa comune l'altra Galileo che ha funzionato
Vogliamo pensare all'industria della difesa che diventi europea che si unisca per il momento c'è tutta una rete di alleanze di coca conosciamo e prende il partecipe amo tutte queste cose quando non c'è un grande
Impresa della difesa uno due grandi imprese filoeuropeo e quindi il tema ancora aperta e non non non ha risposto su questo
E prepotentemente quando ha detto che abbiamo fatto a perfezione S.p.A. non per fare cassa
E questo è molto importante
Questo molto importante
L'altro l'altro brevissimo commento che vorrei fare sempre sul saggio di Artoni sul debito pubblico perché secondo me molto importante in poté clinico però e viene fuori in realtà
E non siamo stati così circa le cliniche i fattori esogeni sul rapporto debito PIL hanno avuto un'influenza molto molto forte la sua abitazione gli anni settanta e l'inflazione che copriva le spese sociali
Che era giusto sacrosante ma che facevano anche Gianna Germania e Francia né che siamo gli unici vanno fatte
Poi abbiamo quel periodo tra l'ottantuno e l'ottantaquattro in cui c'è un po'di recessione in cui in cui c'è il divorzio in cui improvvisamente si passa dal settantadue all ottantadue poi dall'ottantacinque in poi ci racconta Artoni la politica
Finanza pubblica torna su un binario di stabilità
Poi abbiamo il novantadue in cui abbiamo la crisi dello SME quindi l'effetto comici e parla di neve che ce lo porta su di venti punti e poi da lì in poi ma non facciamo altro altare avanzi primari è fatta eccezione per il due mila quattro fino al corrente
E quindi l'aumento è dovuto alla crisi del due mila otto con l'aumento degli spread e poi al Cofide dove dove hanno lascia e
Vediamole
Tagliamo le spese assolutamente secca che e tutto questo anche un effetto sul consumo e lasciando i salari tra i più bassi no altri grandi paesi europei quindi capo e quindi per il consumo in Italia ovviamente molto basso quindi la crescita molto bassa sulla produttività dia un'idea un po'diversa ma ma non devo dire io son convinto che la misuriamo anche su
Sa che che la misuriamo su quattro anche su quattro milioni di imprese che dico che non sono imprese ne abbiam parlato spesso anche con Pietro e che di cui non abbiamo dati reali
Perché Stubai vederli piccoli piccoli piccoli di qua e di là non ti raccontano la storia la storia vera quindi ma questo è un tema che non renda più adesso che non ci sono che non sarebbe il caso ma comunque la la storia del debito pubblico dei Pico poco PIL Artoni ci fa vedere che effettivamente e questa mi ha raccontato all'opinione pubblica sembra che la politica Astra speso e che c'abbiamo il proprio debito più grosso d'Europa e del mondo perché siamo alle disgraziate nel Paese
E perché Sante cattolici gli altri son protestanti che invece non fanno debito seconda stare andrebbe raccontata un po'meglio al cabaret canestri spaccio
Col maestro Giuseppe Sinopoli
Perché poi perché poi io
è inutile che faccio un mestiere che non so fare io ho fatto per trent'anni l'il bancario quindi di queste cose poi prima per dieci anni faccio l'economista quindi mi sto di grazie anche a Franco mi sono ingegnato di cercar di mettere insieme un po'di esperienze che ho fatto nel bene e nel male nelle banche i miei antecedenti
Di di di più intellettuali insomma ne vengono fuori cose di questo tipo
Estivo sono grato a Franco che mi ha insegnato alcune cose fondamentali una delle quali
E di prendere sul serio le impresa in quanto tali quando si descrive la storia del del di un'economia la storia di un'economia non si descrive solo col le nostre grandezze di contabilità nazionale né con la politica economica
Perché la politica economica a parità di politica economica se il terreno sul quale i provvedimenti si applicano e fertile dati risulta se in fecondo nera degli altri e quindi capire se il terreno secondo nel secondo ha a che fare con come sono le imprese di cui Franco Amatori spesso cerca di parlarci come di un aggregato meritevole di studi storici
Comune entità che di per sé va presa in considerazione
Se questo è vero
Capire l'Italia senza capire come che che razza di roba e la grande impresa la piccola impresa impossibile
Possiamo andare a dare tutte le colpe o i meriti alla politica ma non arriviamo da nessuna parte io dico subito da picconi volta che leggo Ciocca sulle imprese
Io condivido applaudo io quando leggo quella cosina sui cioccolatini presso che poi mi in altri libri la scrive più carina mente ma diceva in fondo di grande impresa cosa è rimasto gente che fa il cioccolatini scrive
Le montature per occhiali più gente che è stata nel nei monopoli insomma che si è accontentata di agire
Più o meno bene e in il su in settori regolati questa è la grande impresa italiana adesso io non so se se è un po'troppo incisivo mette piace molto quando lo leggo ogni volta
Perché secondo me è pure vero sì sì sì no no non era così ma è diventato così
Comunque se
Lei diventa è è diventato così in un periodo storico importantissimo in cui poteva non essere così poi dice che non bisogna fare la storia con i se se non la fai qui se non so come la fine ma ma in quel periodo storico degli anni ottanta in cui le imprese avevano di nuovo in mano tutto le grandi imprese non in mano tutto hanno fatto un po'di aumenti del
Del degli orari di lavoro in Italia sono andati molto più per pro capite degli altri un po'di aumenti di intensità di lavoro di produttività pro capite non ha fatto investimenti la grande impresa negli anni ottanta non ha fatto investimenti li ha fatti solo la piccola impresa
La bilancia commerciale italiana
Quella la cui cui disavanzi sono stati attribuiti alla politica del cambio andava male per colpa delle grandi imprese
Andava male per colpa dei i tre settori la chimica i mezzi di trasporto elettronica punto gli altri andavo in grandi attivo
Per cui quella politica del cambio applicata imprese in grado di competere avrebbe avuto un successo diverso un effetto diverso sul ciclo economico sulla ricchezza prodotta di quella che ha avuto perché la microeconomia non ha funzionato
Questi a un provato andare all'estero
Ci ha provato la Hammer Montedison a fine anni ottanta c'ha provato la Pirelli cioè a non c'ha provato la Fia
C'ha provato De Benedetti ci ha provato la Comi ma non ci siamo riusciti quel salto di qualità della grande impresa degli anni ottanta della liberazione dalla CGIL sono stati gli anni del decide l'inizio del declino della grande impresa sei la grande impresa privata fosse stata presente ed attiva e forte
Quando Giuliano Amato ed altri dovevano privatizzare la storia d'Italia e delle privatizzazione sarebbe stata diversa dico una banalità mai così invece questi a fatti noccioline
Sì ma è prima affatto la finanza sì ma neanche tanto bene no a fatti noccioline a fatti e sono scomparsi
Sono scomparsi dall'orizzonte ha fatto la Finanza ha fatto le diversificazioni sono usciti dall'auto sono usciti dai loro core business sono spariti
E sono rimasti quelli che fanno i cioccolatini adesso la dico veloce ma qui c'è un problema di classe dirigente quando con Marco Onado diciamo guardate che il problema è la politica matura molto più vasto ed è un problema di classe dirigente diciamo una cosa
Che in questo libro risuona secondo me anche opportunamente insomma no andiamo a un po'al di là della politica
Che ha tante colpe al secondo me ce l'ha col tormento il debito pubblico e altre cose però esiste un pezzo di classe dirigente a cui dobbiamo attribuire le responsabilità opportune ultimissima cosa il novantadue su cui mi sono ingegnato
Avendo davvero l'onore di aver come di scarsa anti novantadue
Dette c'è una cosa che non succede agli umani no anche perché il locatore fragore nel cerchio no ma è andata così allora mi sono
Quella roba quello quello che è successo nel novantadue io ne ho due ricordi privati uno mi chiamano dall'Abi
Si chiamava Riccardo Retta Rolling il dirigente che mi dice guarda fuori e dimmi se ci sono le code allo sportello di Piazza Cordusio
E io ho guardato fuori no per fortuna no e questo probabilmente ha ha rianimato per un po'per un po'per un po'la politica l'altra cosa dicembre novantadue si privatizza il Credito Italiano abbiam provato a dicembre Giuliano Amato regnante
E sapete come l'abbiamo fatto c'era una nobile banca d'affari americana reduce dal Britania che dove vedete permettere una sera detti niente che ha detto fate un po'una cosa mandate centotrenta faccia le banche nel mondo
E vedete quanti vi rispondono se sono o non sono interessati al Credito Italiano
E così andò e ovviamente no ci rispose una la Hong Kong e Shanghai Bank questo per dire la situazione di caos in cui c'era era il paese nostro la sua classe dirigente e chi avrebbe dovuto governarla in quei periodi in cui saltava Lezzi saltava lei fin diceva nei nostri comitato crei comitati crisi ci ama
Se questi colletti non non rimproverano no non aiutano le infermieri
Come
Che è merito di credito all'IRI
E a questo punto c'è Andreatta e Van Miert che dice messa ieri facciamo risolviamo il problema la facciamo a Bettino no è andata così in una situazione nella quale chi governava era un cireneo che portava delle croci con Trentin è così contraenti che ha cercato di
Di fare quello che ha fatto
Facendo della svalutazione non la catastrofe
Ma lo strumento che ha permesso all'Italia di sopravvivere negli anni successivi con una redistribuzione del reddito che io credo la sinistra abbia continuato a pagare perché poi c'è stato l'accordo del novantatré ma quella botta lì non non è stata più più recuperata
Eccetera comunque questo è un po'diciamo il dramma
Che noi abbiente Cissé ci siamo visti diffusa retrospettivamente di fronte quando abbiamo scritto e fatto queste queste considerazioni la conclusione in cui siamo è l'Europa si è dei morsi sta demolendo io sento macro che dice ci vuole la politica industriale ma parola politica industriale quanti di non è riuscito a Pruzzo riusciti a pronunciarla due anni fa qualche mese fa politica industriale ma da dove vieni
Franco Bernabè ricordo in uno di questi saggi che invito a leggere
Peter Thiel che dice
Competition ISFOL Usa-Urss
No dopo gli anni del clintonismo quella roba lì che tu nomini la concorrenza che avrebbe dovuto board portare l'egemonia occidentale in tutti i Paesi del mondo la concorrenza e ISFOL usarci dicono adesso
E i fatti ci vuole la politica industriale nella quale chi la sa fare sono i cinesi con avendo dei punti di vantaggio gli americani vede continuamente agile per quanto riguarda noi è difficile perché ad arco la nostra cultura di economia sociale di mercato antimonopolio
Siemens Alstom che abbiamo demolito
Ieri l'altro perché era troppo grossi credo che avremo qualche difficoltà a farci luce
Punto maggiori
Qui
Franco avvenire due testi
Però
Franco si è
Io ricordo solo una cosa il Romano Prodi così il personaggio è un po'cioè sarà un un un tetto dice l'epoca Fazio tutti caro mio carissimo amico col quale lavoravamo
E c'era una soluzione succederebbe montato
Ieri per l'Euro
Allora quando per sottoponemmo chiesto
Virgolettato nel per il moscia decidiamo io prodotto ieri io che non salpata imminente Ance capito che nel scherzavamo
Il pensare che Palace Sulzer insomma
Quindi c'era così ma io però dall'unione fra conclude
Non pensate che serve tre zero oggi come sono stati fatti ho fatto quello che possono quello che so fare
Proporrò però con qualche anno in gare io io metta in quel proporre un po'Sardone giù
Però
Proporrò patriottico il Catania e poi
Montinaro magari
Sarebbe un'altra parte
Per la ricerca sulle classi dirigenti che secondo me quando il Paese non so poco graficamente
Vanno anticrisi riuniti
Verso il termine
Nelle case che precisazione
Per metà Antenucci
Il si dice sono quattro sono i politici imprenditori
I burocrati
Cosiddetti influenza
Naturalmente noi pensiamo come si chiama quel Ferrari
No pensiamo ancora non si Vittorio
Torinese escluse
Ecco
Che non sa
Allora sta Bonzio
Il secondo elemento cabina l'altra dice che viene fuori molto se parte quinto capitalismo sensazione cosa così un po'io sto scrivendo la storia della sua
Società ossigeno
E Aldo Fumagalli un mio amico pensavo tenutasi Miller cinesi come Ranieri sa negli archivi non piaccia
E quindi eventualmente
No no poiché ho cominciato ad avere con lui
Intanto degli appuntamenti
Qualche settimana
Milano tesserine quanto nel novanta Stan Albania poi già neanche in gara sì
Resta roba
Le Regioni a multinazionali scatta
Anticomunisti scure dicevo quindi professano palazzi civili invece l'amministrazione la ricerca scientifica
Dovremmo fare
Quella diceva Pietro cioè
Contano di gestione ne ho fatto quel ragionamento fatto
Intervista forbice con molto bene
Io ne ho fatto una lesione c'è ed è un palazzo del trenta per cento
Dell'economia nazionale
Cioè senza lo
Cioè l'arresto che cita una media il tre punto otto diritti per intenderci
Se non troppo vicino
Solo però
Cioè mentre alcuni soci soluzione
Credo che sia questo credo che sia molto importante cioè ci sono il Bologna già assistiti per
E quindi
Per il turismo
Ci sono tra
Ultimissima cosa
La storia di Guarino
Io sin qui Giuliano un tempo allora io non credo che il piano di guerrieri sia stato così lungimirante sì ma strisciante perché lui in fondo cosa voleva voleva che le banche spero in certi dello Stato finanziasse questo prevenzione come faceva come invece chiede svolge Carlo Sama io lo conosco Carlo sa un mio amico scura
Lo scarsa dieci
Volentieri
Carlo Sala
Quindi
Quindi è una cosa in quelli secondo me
E destituito
E ogni fondamento
Nel trentasette era diverso
Perché non pensare sia imminente collette cinici cioè gente
Con un alle spalle qualcosa di più
Sì sì qui sa
Io ho finito
Al nome di dente dichiaro conclusa la serata