Don Lorenzo Milani. A cent'anni dalla nascita

Buon giorno a tutte e a tutti
Benvenuti alla Camera dei deputati
Proprio una sincera emozione ad aprire i lavori della riflessione che oggi dedichiamo a don Lorenzo Milani a cent'anni dalla nascita come recita il titolo di questo incontro
Ringrazio i relatori la prima presidente della Corte di Cassazione Margherita Cassano il presidente emerito della Corte Costituzionale Giuliano Amato il presidente dell'associazione Libera don Luigi Ciotti
La presidente del comitato per le celebrazioni del centenario della nascita di don Lorenzo Milani Rosi Bindi è un artista che tutti conosciamo e apprezziamo Flavio Insinna che ci leggerà alcuni estratti delle lettere di don Milani
Voglio anzitutto esprimere gratitudine da cittadina prima che da parlamentare della Repubblica al Comitato e alla sua Presidente per l'attività svolta quest'anno con l'obiettivo di far conoscere e ascoltare don Milani
A iniziare dalla prima bellissima tappa il ventisette maggio dell'anno scorso a Barbiana con il Presidente della Repubblica e con il cardinale Zuppi
Ridare parola ai poveri perché senza parola non c'è dignità e quindi neanche libertà e giustizia questo insegna don Milani
Così papa Francesco nel suo pellegrinaggio a Barbiana il venti giugno del due mila e diciassette
A me pare che questa semplice espressione avvia l'eccezionale pregio di riassumere per intero la testimonianza il messaggio del priore di Barbiana
Che non sono collocati in un tempo l'Italia degli anni cinquanta sessanta e in uno spazio uno sperduto borgo del Mugello
Ma attraversando il tempo e lo spazio hanno una dimensione universale sono l'alfa e l'omega la stella polare il pilastro di una società anzi di un mondo che ha l'ambizione di dirsi umano
Don Milani non appartiene al passato ci parla ancora oggi e continuerà a parlarci col suo linguaggio diretto abrasivo come lo ha definito il cardinale Zuppi e noi dobbiamo ascoltarlo credenti o meno
Per le tante Barbiana ancora presenti nelle nostre comunità
Magari nascoste nelle periferie cittadine o nei luoghi di approdo di chi cerca un futuro e una speranza per le insopportabile ingiustizie mai del tutto sarà di carte
Per avvicinare sempre più alla realtà quotidiana quei precetti costituzionali la Costituzione era il suo vangelo laico sottolineo Mattarella nel discorso a Barbiana
Che parlano del dovere di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale
Perché tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge senza distinzione di sesso di razza di lingua di religione di opinioni politiche di condizioni personali e sociali e dunque la scuola per don Milani il potente strumento per scardinare privilegi ed emarginazione perché la scuola ti apre la strada alla conoscenza al sapere e quindi ai diritti la scuola ti consegna le parole
Il mondo diceva si divide in due categorie non è che uno sia più intelligente e l'altro meno uno ricco l'altro meno ricco un uomo a mille parole e un uomo cento parole
Ecco la divisione ecco la fonte della disparità ecco il terreno ancora da arare
E voglio ringraziare il comitato anche perché con la sua azione nel corso di questi mesi ha contribuito a difendere un'idea della scuola quella che include
Quella che appunto non fa parti uguali tra disuguali quella che non distingue tra studenti di serie A e di serie B quella che mira a sviluppare il senso critico e sete di sapere un'idea dicevo che pare messa di lato per privilegiare un modello d'altro tipo che usa il merito come grimaldello per portare indietro le lancette dell'orologio
E se cerchiamo una contemporaneità Milani Anna anche al di là dei principi universali di cui dicevamo eccola qua il problema della scuola è uno solo i ragazzi che perde
Proprio come è scritto nel testo meraviglioso che il priore scrisse con i suoi allievi lettera a una professoressa
A distanza di quasi sessant'anni siamo ancora qui abbiamo tassi di dispersione scolastica più alti della media UE e all'interno del nostro Paese con percentuali diversissime tra regioni del nord e regioni del sud tra centro e periferie
Tante e tanti di noi generazioni nate anche due-tre decenni dopo la scomparsa di don Milani
Abbiamo nutrito le nostre scelte di impegno civile e politico con la sua testimonianza con il suo insegnamento con la sua sfida rigorosa e tenace al mondo come va
Con la sua battaglia all'indifferenza in nome dell'Aic era mi sta a cuore che è il contrario del motto fascista me ne frego
La politica dunque nel ricordare don Lorenzo qui nel cuore delle istituzioni è un compito una responsabilità importantissimi
Evitare che questo centenario si trasformi retorica evitare di trasformare il priore di Barbiana in una figurina evocativa
E raccogliere invece la più difficile insieme più profonda delle sue provocazioni
Politica si può fare soltanto insieme occupandosi l'uno dei problemi dell'altro nessuno si salva da solo e nessuno può essere lasciato indietro
Vincere l'egoismo ricostruire pazientemente la società i suoi legami la solidarietà che ne ha collante fondamentale questo ci chiede don Milani
Coltiviamo dunque la speranza di una società più equa inclusiva accogliente e prendiamo un impegno affinché tante ragazze tanti ragazzi facciano altrettanto anzi perché siano messi in condizione di fare meglio di noi grazie
Bene iniziamo a questo punto il nostro confronto con i nostri ospiti e col loro aiuto come dicevo approfondiremo il pensiero di don Milani attraverso la lettura e il commento di tre testi fondamentali che ne racchiudono il pensiero la lettera a una professoressa la lettera p Petta e la lettera ai giudici
Chiedo a questo punto a Flavio Insinna divenire al podio
E di leggere alcuni stralci della lettera a una professoressa
La lettera è un'opera collettiva pure data da don Milani insieme ragazzi di Barbiana negli ultimi mesi della sua vita per dare risposta alla bocciatura di due alunne all'esame per diventare maestro la lettera fu stampata nel marzo
Mille novecentosessantasette due mesi prima della sua morte
Prego
Grazie buongiorno lo dico per i ragazzi non è tutta se capisco non la leggo tutta di potrà sembrare un po'lunga ma è talmente bella che proprio tagliare tagliare tagliare sarebbe stato un peccato
Lo dico per la curva della tensione sono concetti talmente preziosi quindi un piccolo sforzo è cominciato allora lettera a una professoressa la vita era dura anche lassù discipline scenate da far perdere la voglia di tornare però chi era senza basi lento svogliato si sentiva il preferito
Veniva colto come voi accogliete il primo della classe sembrava che la scuola fosse tutta
Solo per lui finché non aveva capito gli altri non andavano avanti non c'era ricreazione non era vacanza nemmeno la domenica nessuno di noi se ne dava gran pensiero
Perché il lavoro è peggio ma ogni borghese che capitava visitarci faceva una polemica su questo punto un professore ci disse lei reverendo non ha studiato pedagogia parlava
Senza guardarci chi insegna Pedagogia l'università i ragazzi non ha bisogno di guardarli gli statuti a mente come noi si sale tabelline finalmente andò via e Lucio che aveva trenta sei mucche nella stalla disse la scuola sarà sempre meglio dell'Alberta
L'anno dopo io ero maestro cioè lo ero tre mezze giornate alla settimana insegniamo geografia matematica francese alla prima media
Per scorrere un atlante o spiegare le frazioni
Non occorre la laurea se sbagliamo qualcosa poco male era un sollievo per i ragazzi perché si cercava insieme
Le ore passavano serene senza paura senza soggezione lei si rivolge la professoressa lei non sa fare scuola come me
Poi insegnando imparavo tante cose ad esempio imparato che il problema degli altri
è uguale al problema mio
Sortire un e tutte insieme
è la politica
Sortirebbe uscirne da soli quelle l'avarizia
Dopo l'istituzione della scuola media vizio arrivarono a Barbiana anche ragazzi di paese
Tutti bocciati naturalmente tutti qualcuno non si è più fermato ora gli interessa tutto qualcuno invece siete riusciti a ghiacci Harlock un'altra volta a delle bambine di paese non ne venne neanche una
Forse era la difficoltà della strada o forse la mentalità dei genitori
Credono che una donna possa vivere anche con un cervello di gallina
I maschi non le chiedono di essere intelligente
è razzismo anche questo Sandro aveva quindici anni alto un metro e settanta umiliato adulto i professori l'avevano giudicato e un cretino
Volevano che ripetesse la prima per la terza volta invece Gianni aveva quattordici anni svagato allergico alla lettura i professori l'avevano sentenziato un delinquente
E non avevano tutti i torti ma questo non è un motivo per levarselo di torno nell'uno o nell'altro aveva l'intenzione di ripetere la scuola erano ridotti a desiderare l'officina
Sandro in poco tempo si appassionò a tutto
Prendeva nota delle cose che non sapeva e la sera frugava nei libri di seconde di prima a giugno il cretino si presentò alla licenza e di tocco passarlo
Gianni fu più difficile dalla vostra scuola era uscito analfabeta e soprattutto Collodi o per i libri
Agli esami una professoressa gli disse Val perché fai a una scuola privata lo vedi che non ti sai esprimere
Bisognerebbe del resto intendersi su cosa sia lingua corretta le lingue le creano i poveri e poi seguita per rinnovarle all'infinito i ricchi le cristallizzano
Per poter sfottere chi non parla come loro oppure per bocciarlo tutti i cittadini sono uguali senza distinzione di lingua l'ha detto la Costituzione pensando a Gianni ma voi avete più in orrore la grammatica
Che la Costituzione e Gianni non è più tornato neanche da ROI e noi non c'è vediamo pace lo seguiamo di lontano s'è saputo che non va più in chiesa né alla sezione di nessun partito va in officina
E spazza nelle ore libere segue le mode
Come un burattino obbediente il sabato a ballare la domenica allo stadio voi di Luís non sapete nemmeno che esiste
Così è stato il nostro primo incontro con voi attraverso i ragazzi che voi non volete qualche volta viene la tentazione di levarsi ritorno ne ma se si perde loro la scuola rude e più scuola e come uno spedale
Che cura i salami
E respinge i malati
La scuola un problema solo i ragazzi che perde la vostra scuola dell'obbligo ogni anno ne perde quattrocento sessantadue mila a questo punto gli unici incompetenti di scuola
Siete voi
Che li perdete e non tornate a cercarli bocciare come sparare in un cespuglio alla cieca boh forse è un ragazzo forse una lepre
Voi dite ad aver bocciati cretini e gli svogliati ecco allora sostenete che Dio fa nascere i cretini gli svogliati nelle case dei poveri ma Dio non fa dio non fa questi dispetti ai poveri è più facile che i dispettosi siate voi è esattamente quello che dice la Costituzione
Tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge senza distinzione di razza lingua
Condizioni personali e sociali è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini impediscono il pieno sviluppo della persona umana
E l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica economica
E sociale del Paese
Perché il sogno dell'uguaglianza non resti un sogno noi vi proponiamo tre riforme non bocciare a quelli che sembrano cretini dargli la scuola a tempo pieno agli spogliati
Basta dare uno scopo
Solo la lingua fare uguali è uguale chi sa esprimersi e intende l'espressione altrui che sia ricco o povero importa meno la cultura viene fatta di due cose appartenere alla bassa
E possedere la parola una scuola che selezionerà
Distrugge la cultura il maestro da ragazzo tutto quello che crede araba spera
Il ragazzo crescendo ci aggiunge qualche cosa ed è così che l'umanità va avanti ogni popolo alla sua cultura e nessun popolo c'era vero di un altro la nostre un dorso che vi porti arabo un po'di vita
Nell'arido dei vostri libri scritti da gente che ha solo letto libri io arrivai persino a pensare che aveste ragione voi che la cultura vera fosse la vostra ci va ancora quello è che non diventassi dei vostri come i figli dei poveri che vada all'università e poi cambiano razza
E così sono tornata barbiere del e a giugno mi sono presentato privatista Non c'è due sarà un maestro e farò scuola meglio di voi
Grazie
Grazie a Flavio Insinna tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge l'ha detto la Costituzione pensando a Gianni e questo credo sia il grande messaggio di questa lettera a una professoressa che abbiamo chiesto al professor Amato di commentare dal profondo conosci
Ore della storia politica costituzionale del nostro Paese da fine osservatore deve dinamiche sociali prego Presidente Amato
Grazie presidente ma
Anche quelli che lo hanno sentito oggi per la prima volta attenzione no necessariamente Luís direttamente i suoi ragazzi che sono gli autori della lettera
Gianni parla in prima persona dice io ora faccio
Questo non è don Mila ni tant'è vero che la lettera risulta firmata da la scuola di Barbiana Cristo l'autore
E se ha tuttavia riflette
Profondamente don Milani
Lo riflette anche negli aspetti in tv duri del suo carattere
Vi è un uomo che celebriamo giustamente non è un uomo sul quale si possa fare del facile aggiro grafia
Perché le sue durezze
Se volete lo impediscono
Me lo disse venne il suo padre spirituale don Raffaele Bensi che lo conobbe bene
E che diceva che aveva una intransigenza spaventosa
Era anche con le ricco
Don Benzi dice non ho mai sentito da una sola persona tante parolacce come quelle che lui era capace di tirarmi addosso
E dice
Aveva dentro un pezzo del Vecchio Testamento forse la madre ebrea e quindi un fondamento ebraico nella sua cultura
Che lo portava ad essere
Così sempre teso
E polemicamente aspro
La lettera alla professoressa nasce esattamente così
E proprio espressione in questo ribollire o di sentimenti l'amore per i suoi ragazzi
E guardate sull'amore
Don Milani ha risolto uno dei problemi dei laici
Che secondo me
Che un laico un non credente non può amare tutta l'umanità attraverso l'amore che ha per Dio
E quindi può amare solo alcune persone
Io ho definito una marcia in più quella che hanno i credenti proprio per questa maggiore capacità d'amore
E lui mi ha confortato perché lo scrive nessun essere umano può amare tutti gli altri ne possiamo amare sono alcuni e Dio non ci può chiedere di più
E noi decide sente dia a mare questi i poveri
E gli altri non li ama proprio
La lettera
E lui scrivendo mentre la lettera e in fieri dice lettere bocciature di quest'anno mi hanno rinfocolato la rabbia
E penso che verrà fuori un capolavoro
Un francescano non si esprimerebbe così non verrebbe un capolavoro come frutto della rabbia lui fieramente come frutto della rabbia per l'ingiustizia che ci sente dentro
Gli storici dell'arte fra qualche secolo diranno che la lettera emana un fascino misterioso e avvincente
Guai se sapessero che qui il mistero è vendetta vulgaris
La rabbia che ci divora il desiderio di vendicarci da quelle che hanno bocciato in griko il biondo termiche
E il linguaggio poi della lettera chiaramente in questo senso
Regia
Vi è stato chiarito bene dove approda alla lettera
Perché le tre riforme che che propone
Sono legate a constatazioni elementari
Che voi trovate diciamo mi bastano per dire che così non va che ci siano centottantacinque giorni di vacanza e centottanta di scuola in un anno
I figli dei ricchi centottantacinque giorni di vacanza li usano per svagarsi anche per imparare e che fanno i figli dei poveri in quei centottantacinque giorni
Guardate il problema è attualissimo
è quello che oggi si chiama del tempo pieno i genitori che lavorano
Come fanno quando i bambini non hanno la scuola
Le loro giornate come riescono a sud dividerlo chi non lavora chi alla band io il babysitter questo problema non lo conosce ecco soli e gialli
Centottantacinque giorni di vacanze centottanta di scuola
E ripetizioni pagate
Agli insegnanti della scuola
Questa è già una discriminazione perché sono i figli dei ricchi possono avere le ripetizioni perché le pagano gli altri no
E poi c'era tutto questo è un punto su cui brevemente tornerò il Tino il Tino
Per lui è qualcosa per la lettera che in fondo se ne potrebbe anche fare a meno c'è un passaggio
Che vi voglio un secondo
A cura del me lo sono perso
In cui lui dice colo con la lettera dice
Accidenti perché quando uno cerca una citazione questo scompare fondo libero
Che
A Gianni
Il figlio del ricco si chiama Pierino
Che è già un modo di sbeffeggiato in fondo
Ecco a Pierino può darsi che interessi sapere che Minerva è uscita dal grembo di Giove a Gianni proprio non mi interessa e non gli serve a nulla
Di qua la cultura che non serve
Questo rimarrà come una critica alla lettera questo punto
Perché la lettera che appunto poi si esprime nel nel tempo pieno
Nel non bocciare
Nell'aprire strade ve lo ha già detto Luís
All'insegna del non si possono distribuire parti uguali tra diseguali
è una lettera che all'inizio ha un grande successo
Aldo Visalberghi che stava lavorando su questo ne parlava come di una conferma delle tesi più corrette sulla scuola Pasolini inizialmente ci si riconosce
Buttitta la stessa cosa
In cinque mesi vende quarantacinque mila copie siamo nel mille novecentosessantasette tiratura da romanzo
E però
Un primo segnale viene dalla scuola stesse il ministro della pubblica istruzione ne vieta la distribuzione nelle scuole perché può diffondere un messaggio sbagliato sul
Qualità della scuola e poi inizieranno le critiche
Che negli anni in non è detto proprio che diminuiscano
Tu purismo
Terzomondismo che col passare degli anni verrà ritenuto superato
Apologia dell'ignoranza
Non sto inventando e sto citando
E senza far nomi vi dirò che ancora pochissimi anni infrarosso giornale più autorevole che esiste in Italia illustre editorialista
Criticato quel punto che c'è una cultura che non serve
Che quindi è classista infarto di condannare Gianni a saper leggere sono il contratto dei metalmeccanici ma a non conoscere il resto
Io non nego che questo è un punto problematico della lettera
Che però non è un manuale sul educazione in realtà una reazione la prima forte
Ad un classismo che notate oltre alla parte scritta da i ragazzi trovate una parte con le statistiche e erano state chieste
Si erano mossi avevano consultato il ministero è precede Visalberghi nel darci quello che sarà un quadro con cui vivremo poi per decenni quanti ai ragazzi si perdono
Quanti figli di laureati rispetto ai figli dei non laureati e qui visto
Il grande senso del classismo per durante io vi dico quand'ero presidente del Sant'Anna certo scuole di specializzazione in una delle prime cose che mi colpì
Fu il numero dei figli di laureati rispetto ai figli dei non laureati tra i nostri studenti
Cosa che addirittura non c'era quando io avevo frequentato quel collegio negli anni Cinquanta
E quindi pure prendemmo anche con l'aiuto del ministero
è un progetto di immobilità sociale per a vincere le remore che trovammo né ai ragazzi di famiglie aprì un mite che si autoescluso debbano non è per me
E a volte è bastata pancali viaggio per venire a fissa fare l'esame d'ammissione perché queste remore venissero meno il potessero poi
Frequentare come gli altri il Sant'Anna
Ecco in realtà
La lettera fu poi coinvolta da quella che è un'accusa che a volte i ricchi fanno agli altri
Voi volendo una scuola per tutti volete abbassare il livello culturale della scuola
Di ripeto io a quel punto vi prima lo considero rilevante ma non era questo il senso della lettera non lo è mai stato per chi si è posto da quell'angolatura
Se mi permettete di ricordare Antonio Gramsci
Gramsci si pose come il problema principale della futura scuola di massa quello che potesse abbassare la qualità degli studi
Orbene già impartire non più a pochi ma tanti
Ecco questa era anche la preoccupazione della lettera e la preoccupazione di don Mila ni ancora una preoccupazione a cui non abbiamo risposto
Grazie presidente Amato ho visto i ragazzi seguire con attenzione le sue parole spero davvero che anche gli stimoli riguardo l'attualità
Rimangano nella coscienza di questi ragazzi che ci stanno ascoltando
Passiamo alla seconda lettera che ci accingiamo ad ascoltare fu scritta don Milani nel mille novecentocinquanta da indirizzata a Italo Bianchi detto pizzetta
Alunno della scuola serale a Calenzano e attivista del Partito Comunista Italiano la lettera non fu mai spedita al Ripetta poter leggerla soltanto nel mille novecentosettanta quando le carte del priore furono riordinate
Nella lettera si cita la data del diciotto aprile giornata in cui nel mille novecentoquarantotto si tennero le elezioni politiche che sancirono la vittoria netta della Democrazia Cristiana
Un anno dopo nel luglio del mille novecentoquarantanove i comunisti venivano scomunicati dal Santo Uffizio il dicastero della dottrina della fede della Chiesa cattolica
A lettera mette in luce l'importanza della coscienza individuale della capacità di discernere il bene dal male anche quando ciò comporta andare contro le convenzioni sociali chiedo a Flavio Insinna di leggere il brano grazie quei cinque allora le terapie pertanto grazie caro Pivetta ogni volta che ci incontriamo boh topi dice che se tutti i preti fossero come bene allora lo dieci perché tra i due ci siamo sempre intesi anche se se piede la scomunica per i preti e se dei miei fratelli preti dei faresti volentieri polpette tu dici che ci siamo intesi perché tu dato ragione mille volte il mille tue ragioni Martine Aubry Ripetta
Va inteso viale inteso davvero è un caso sarà che tu mi trovi a lottare con te contro i signori San Paolo pro faceva lo faccio
Ma così e quel caso è stato quel diciotto aprile che ha sconfitto insieme ai tuoi torti anche le tue ragioni e solo per Comotto la disgrazia di vincere che mi piego piperita soffrire Conti delle ingiustizie macché reti
Mi piego con ripugnanza lascia che te lo dica a te solo che me ne sarebbe importato a me della tua miseria se vince viti credimi piperita io non sarei più stato dalla tua parte ti manca il pane che vuoi che me ne importa assieme quando avevo la coscienza pulita di non averne
Più di te che vuoi che me ne importa se a me che vorrei parlarti solo di quell'altro padre che tu dal giorno che torna resti da prigioniero e velisti con la tua mamma apprendere da quel giorno dove lei chiesto più piroetta Perkin muore piagato sull'uscio dei ricchi di là
C'è il parere di tiro
E solo questo che il mio signore va aveva detto di dirti
è la storia che mi si è buttata contro il diciotto aprile Caguas stato tutto è stato il vincere la mia grande sconfitta ora che il ricco d'Avvento con il mio aiuto mi tocca diretti che hai ragione
Mi tocca scenderà cantate a combattere il ricco ma non me lo dire per questo vi Poeta che io sono l'unico prete apposto tu credi di farmi piacere Novo tu invece strofinare sale sulla mia ferita
E se la storia non vi si fosse buttata contro appunto se il diciotto non va avresti mai veduto scendere lì in basso a combattere i ricchi hai ragione sì hai ragione tratterei ricchi sarai sempre te povero ad avere ragione
Ma come poca parola
Questa che tu mi hai fatto dire come poco capace di aprirti il Paradiso questa frase giusta che tu hai fatto dire pipe età fratello quando per ogni tua miseria io partirò due miserie quando per ogni tua sconfitta io partirò due sconfitte
Ripeta
Quel giorno
Lascia che te lo dica subito io non ti dirò più come ti dico ora hai ragione
Quel giorno finalmente potrò riaprire la bocca all'unico grido di vittoria degno di un sacerdote di Cristo
Di Roppi Poeta hai torto Beati i poveri perché il regno dei cieli e loro
Ma il giorno che avremo sfondata insieme la cancellata di qualche parco installata insieme la casa dei poveri nella reggia del ricco allora ricordate le ripeta non ti fidare più di me non ti fidare perché quel giorno io ti tradirò
Quel giorno io non resterò la Conte io tornerò nella tua Casucci ha piovose puzzolente tornerò lì a pregare per te davanti al mio Signore crocifisso quando tu non avrai più fa bene nel sette
Ricorda tenente piperita quel giorno
Io ti tradirò
Quel giorno finalmente potrò cantare l'unico grido di vittoria degno di un sacerdote di Cristo beati
Va bene
E sette
Questa lettera parla dell'Italia del dopoguerra ma parla anche nella nostra Italia delle ragioni della povertà e del ruolo della politica per ricucire per ricucire così
Faticoso
E anche della capacità di ascoltare le ragioni dell'altro quant'erano diverse le opinioni le ideologia allora quanta capacità aveva don Milani di sfidare ed entrare in questa diversità allora chiedere a don Ciotti di commentare questo testo significa entrare nel profondo delle parole che abbiamo ascoltato Fini grazie per aver accettato il nostro invito prego
Beh buongiorno a tutti
Innanzitutto come avete sentito
La lettera va collocato collocata in un contesto
E nell'epoca in cui è stata scritta nel mille novecentocinquanta e risale attenzione il periodo in cui don Lorenzo era cappellano viceparroco a San Donato di Calenzano
Dove Luigi inventerà già la prima scuola eliche farà la prima esperienza di una scrittura collettiva io ho avuto modo di conoscere quei ragazzi oggi persone molto molto adulte quando lui fa ha dovuto fare un servizio per suo immagine sono stato in quella che è stata la sua prima parrocchia e dove un parroco che aveva un santo don Pigi lo aveva accolto per il suo temperamento il suo carattere che certamente non era così comodo il nostro Don Lorenzo
Era giovanissimo quando scrive questa lettera
E don Lorenzo come è già stato detto era un po'scomodo
Era però nella sua essere scomodo radicalmente ragazzi radicalmente
Fedele al cancello ed era indisponibile don Lorenzo hai la annacquare il Vangelo
O a piegarlo a interessi contingenti
Era un prete
Che non solo sta dalla parte dei poveri
Ma vive come loro
Ha scelto di vivere come loro
Perché la sola parola credibile scriverà un giorno e quella che proviene dalla cattedra ineccepibile della poveretta
Sì la povertà è una cattedra
Una cattedra importante fondamentale
E la lettera che il petto chiediamo sentito alcuni passaggi
Va collocata in quel contesto in quel momento in quel territorio
Ripeta e un giovane comunista di Calenzano
Che resta affascinato e fascina topi Petta da quel giovane sacerdote capace non solo di predicare il Vangelo ma di livello
Di viverlo al Vangelo
La farò io la parola scomoda a volte difficile provocante
Che non deve essere solo predicata ma deve essere soprattutto vissuta
E così per don Lorenzo
Sacerdote che non solo assiste e soccorre i poveri
Ma fornisce loro gli strumenti e le opportunità per uscire da una condizione che non può essere considerata ineluttabile
Perché frutto di una società ingiusta che non riconosce la pari dignità di ogni essere umano e lì si era accorto che andavano molti di loro a messa ma non è che avevano una mazza
Era ancora la messa in latino
E allora don Lorenzo dice sì al monito le parole
Per capire la parola con la P maiuscola
Come fanno come fanno
Feltri ci sono e meravigliosa
Che intuizione meravigliosa
Per andare per dare loro gli strumenti è lì che nasce la prima scuola
La prima scuola
A Calenzano don Lorenzo per i questa prima scuola
Sì dono lancio don Lorenzo Milani
Coglie in più detta che ricorreva sempre dietro
Coglierla fascinazione ripete affascinato da questo sacerdote
E lui se ne accorge di tutto questo e lo mette subito l'abbiamo appena sentito sull'avviso
Ma non mi diretti PET-TAC io sono l'unico prete apposto
Tu credi di farmi piacere
è invece strozzini risale sulla mia ferita
L'abbiamo appena sentito ma lo ripeto ma il giorno che avremo sfondata insieme la cancellata di quel parco
East all'Ata insieme la casa del poveri
Nella reggia del ricco
Ricordatevi Ripetta non ti fidare di me quel giorno io ti tradirò
Quel giorno io non resterò là Conte io tornerò nella tua Casucci ha piovose puzzolente a pregare perché davanti al mio Signore crocefisso
Guardate che parole forti graffianti e in questo senso la lettera p Peppe anche una lettera sugli attenzione
Anche una lettera sugli allettamenti e sulle istituzioni del potere
Sul rischio che una volta preso il potere anche il progetto politico più nobile
Per dare la sua tensione ideale e diventi da mezzo
Fine strumento di autoconservazione e di perpetuazione disse
Il giorno dice don Lorenzo
E scrive
Il giorno che non avrei più fame né sete ricordate Nepi Poeta io ti tradirò
Allora c'è da chiedersi quale l'attualità urticante di don Lorenzo Milani
Di questa lettera
E l'avete appena sentito
Disturbato la vittoria dei suoi cattolici perché il partito cattolico era la Democrazia cristiana e questo ha visto questa Vittorio lo mette in difficoltà
E per quello che ha detto la vittoria la mia sconfitta
Però la vittoria del partito cattolico ma per lo diventavano sconfitta
Fa riflettere tutto questo ieri come oggi no parte grazie più proprio integratori
Ma più in fretta e lui dice P. petto a tutto passa perché muore piagato sull'uscio dei ricchi
Di là cent'anni di Dio
E solo questo che il mio signore che m'aveva detto di diretti
è la storia mi si è buttata contro e il diciotto aprile che ha guastato tutto estratto il vincere la mia grande sconfitta
Do la ma ecco praticamente capito anche se è un passaggio che sembra un po'intrigante ma è così chiaro che don Lorenzo non accetta di contarsi tra i vincitori
Perché sente di appartenere al popolo dei vinti
Non si sente a casa che fra i poveri gli umili il senza diritti
E qui che il destino lo porta qui che dichiara di voler restare per sempre
Non da solo attenti non Tassone
Ma insieme al crocifisso emblema dei condannati dalla Storia
Quel crocifisso cui ho fatto riferimento
I condannati della storia dalla storia di chi non si piega alle verità parziali transitorie ideologiche
Perché intravede una verità più alta e assoluta l'unica verità che salva
Don Milani vuole portare più Petta l'avete capito a riflettere sul fatto che la sconfitta politica
Non è una sconfitta morale
La sua rimane la parte giusta perché la parte dei poveri dei vinti di chi ha bisogno di aiuto
è in questo aiuto don Lorenzo tipi Poeta possono essere alleati
Perché condividono la stessa fame sete di giustizia
Ma fortissimo
Fortissimo risuona il monito di don Lorenzo
A restare sempre autentici e trasparenti
Questo vale per la politica quanti ne ho visti cambiare anch'io
Se sì entro infatti un pericolo dietro l'angolo
Dimenticarsi una volta raggiunto il potere delle ragioni per le quali lo si è cercato
Il pericolo che i vincitori di oggi si comportino da oppressori verso i vincitori di ieri
Il problema per don Milani non è che prevalgono gli interessi di una parte sull'altra ma che insieme si possa guardare all'interesse collettivo a quel bene comune che garantisce gli uni e gli altri
Per lui
E quella che coincide Vaticano secondo qualche anno dopo sottolinea con forza la scelta preferenziale per i poveri perché la scelta a cui chiama Gesù nel Vangelo una scelta che chiede coerenza
E don Lorenzo rivendica la propria povertà materiale come garanzia di credibilità
E avverte il PIL Pennetta
Che se un domani dovesse essere luglio a vincere
Perché è comunista
Non dovrebbe abbandonare la lotta in favore delle comodità
Nel sedersi sugli allori delle conquiste raggiunte
Don Lorenzo il parroco parla da una posizione scomoda
Perché nessuna delle parti che si confrontano in quel momento sulla scena politica e sociale può essere fino in fondo la sua non si riconosce una parte né dall'altra
Ma è proprio in questa scomodità che riceve la sua forza
L'essere
L'essere pungolo per gli uni e per gli altri
Cosa direbbe oggi don Lorenzo Milani
Anche oggi a parole tutti sono
Per la giustizia di chimiche chi di chimici e non è per la giustizia e di tipiche non è oggi per la legalità nel Paese
A parole tutti sono per la giustizia per il benessere per la condivisione
Mani infatti non ce un governo che non abbia operato tagli allo Stato sociale
E disinvestimenti rispetto ai diritti primari casa salute istruzione
E questo accade a prescindere dal colore politico l'abbiamo visto negli ultimi anni
Insomma Don Lorenzo oggi
Attraverso la sua storia i volti delle persone che aiutato crescere
Chi ha dato loro gli strumenti di un sapere renderli più responsabili
Chi ricorda oggi
Che se la politica perde la sua dimensione etica
Quel porsi al servizio che è l'esatto contrario del servizio sì dei servizi di perde la sua ragion d'essere e diventa puro e irresponsabile esercizio di potere
Ci ricorda che i conflitti ed è guerre ingiustizie le prevaricazioni
Le mercificazione e le privatizzazioni che stanno devastando il nostro pianeta sono frutto di conoscenze dormienti eticamente silenti
Sono i dilemmi morali potranno guarire il ci dalla malattia del profitto e dell'accumulo indiscriminati
Solo i conflitti di coscienza potranno salvarci dei conflitti armati
Don Milani
Lo ha scritto
Voi sapete ragazzi che appena arrivato lassù sotto il Monte Giovi
In punizione l'avevano mandato dal sulla prima cosa che ha fatto
Due giorni dopo è andato al Comune di Vicchio a comprare la terra per la sua tomba
E non dimenticate
Chi ha chiesto di essere sepolto qui paramenti sacri
Perché lo dimentichiamo la sua dimensione sacerdotale il sopore per Dio stesso capacità di saldare la terra quel bisogno di giustizia quaggiù con il cielo
Ma ha chiesto anche di essere sepolto
Lui nato in una famiglia ricca e nobile importante come Scarponi
I scarponi di montagna
Lo è chiara nato in città
Perché lassù aveva imparato a sporcarsi di fango io nel proprio ecco era don Milani
Non vuole essere citato
A seconda delle convenienze e delle occasioni
No
Don Milani chiede di essere vissuto nell'impegno quotidiano per la giustizia la libertà dà dignità di essere umano non dimentichiamolo mai
Grazie grazie vero andando Ciotti
Passiamo a questo punto alla terza lettera tra lettere ai giudici che è stata scritta da don Milani nel mille novecentosessantacinque come autodifesa nel processo per Oppo logica di reato
Che subito per aver criticato con una lettera pubblica i cappellani militari della Toscana in quali avevano definito l'obiezione di coscienza al servizio militare come insulto alla patria
A quel tempo lo dico ovviamente in particolare riferendomi numerosi studenti che sono qui in sale servizio militare ero ancora obbligatorio lo è stato fino al due mila e quattro e l'obiezione di coscienza spera ancora un reato
Prego la Flavi Insinna lettura il terzo fa grazie gran lo dico per i ragazzi è l'ultima Laterza l'ultimo sforzo dai non mollate da guarda quale mani guardare cominciamo
Do stenda
Con il telefono cede stile don Milani sa che il lanci che avrebbe fatto dei telefoni avrebbe fatti trova Pisa
Allora dovevo per insegnare come cittadino reagisce agli all'ingiustizia copia libertà di parola e di stampa come i cristiano reagisce anche al sacerdote e perfino al vescovo che erra
Che sbagliano che va in giro che sbaglia come ognuno deve sentirsi responsabile di tutto sulla parete della nostra scuola c'è questa scritta qua guardate che c'è questa la fece fare lui la fece luglio ai Kerr
è il motto dei giovani americani migliori lo possiamo tradurre con vede importa vista cuore
Ai che era esattamente il contrario del voto fascista me ne frego abbiamo dunque preso i nostri libri di storia e siamo tornati cento anni indietro nella storia italiana in cerca di cosa
Di una guerra giusta di una guerra cioè che fosse in regola con l'articolo undici della nostra costituzione
Do re colpa nostra non l'abbiamo trovata io maestro sono accusato di apologia di reato cioè di scuola cattiva ecco allora bisognerà accordarci su ciò che scuola buona
La scuola è diversa dall'aula del tribunale per voi magistrati vale solo ciò che è la legge di stabilità la scuola invece la scuola siede tra il passato
E il futuro e deve averli presenti entrambi e l'arte delicata di condurre i ragazzi su un filo di rasoio da un lato formare il loro il senso della legalità
Dall'altro la volontà di leggi migliori cioè e senso politico
In quanto alla loro vita di giovani sovrani domani non posso dire ai miei ragazzi che l'unico modo di amare la legge
è obbedire alla stessa nono posso solo dire loro che si dovranno tenere in tale orrore le leggi degli uomini da osservarle quando sono giuste cioè quando sono la forza del debole
Quando invece vedranno che le leggi non sono giuste cioè quando sanciscono il sopruso del forte essi dovranno battersi perché quelle leggi siano cambiate la leva ufficiale per cambiare la legge
E il voto la costituzione gli affianca anche la leva dello sciopero ma la leva quella vera di queste due leve è influire con la parola e con l'esempio sugli altri votanti e sugli scioperanti e quando è l'ora non c'è scuola più grande
Che pagare di persona
Un'obiezione di coscienza cioè violare la legge di cui si ha coscienza che quella legge cattiva Perrotta
Accettare la pena che essa prevede a dare retta i teorici dell'obbedienza dell'assassinio di sei milioni di ebrei risponderà solo Hitler eBay tenere era il responsabile perché pazzo
Dunque quel delitto dovrebbe è avvenuto
Perché non era un autore c'è solo un modo per uscire da questo macabro gioco di parole
Avere il coraggio di dire ai giovani
Che si sono tutti soprani tutti per cui l'obbedienza non è più una virtù ma è la più subdola delle tentazioni che ero un Credaro di potersene fare scudo nel davanti agli uomini lì davanti a Dio
Bisogna che ognuno si sente all'unico responsabile di tutto a questo fatto l'umanità potrà allora dire
Di aver avuto in questo secolo un progresso morale parallelo proporzionale al suo progresso tecnico una di queste con queste morali e sociali è l'articolo undici della Costituzione l'Italia ripudia la guerra
Come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli
O a scuola
Esclusivamente figlioli di contadini e di operai
Non posso non avvertire quei ragazzi impieghi ragazzi che i loro infelici Babi al sofferto il fatto soffrire in guerra
Per difendere gli interessi di una classe ristretta di quello facevano nemmeno parte non erro difeso
Gli interessi della patria
Non meraviglia devi dunque se ancora non possiamo obbedire tutte le leggi degli uomini miglioria vuole ancora e un giorno allora le OP diremo tutte
Vi ho detto che come maestro civile sto dando una mano il motivo a migliorarle perché io ho fiducia
Delle leggi degli uomini nel breve corso della mia vita mi pare che abbiano progredito a vista d'occhio le leggi con davvero oggi tante cose cattive che ieri sanciva allo oggi condannano la pena di morte l'assolutismo la monarchia la censura le colonie il razzismo l'inferiorità della donna la prostituzione il lavoro dei ragazzi
E invece un'ora non lo sciopero i sindacati i partiti
Ma nella guerra futura
L'inadeguatezza dei termini della nostra teologia ed è la vostra legislazione è ancora più evidente noto che l'unica difesa possibile in una guerra di missili atomici
Sarà sparare circa venti minuti prima diciamo dell'aggressore mai lingua italiana lo sparare i prima si chiama aggressione
Dodici fissa allora immaginiamo uno Stato onestissimo che per sua difesa spari venti minuti dopo
Cioè che spariti DC ai sommergibili unici superstiti di un Paese ormai cancellato dalla geografia ma in lingua italiana questo si chiamerebbe esiti avrà vendetta non difesa
Allora la guerra difensiva
Non resiste più allora non esiste una guerra giusta dei per la Chiesa
Né per la Costituzione
L'attualità di queste parole direi che è out evidente ma queste parole si dimostrano anche quanto è vero quello che ha detto il presidente Mattarella e cioè che il Vangelo laico di don Lorenzo Milani era la Costituzione e allora chiedo alla Presidente Cassano di commentare queste parole ringraziamo anche lei per aver accettato l'invito ad essere qui oggi prego
Grazie a voi per avere organizzato questa mattinata che spero possa essere utile soprattutto coi come nei confronti dei ragazzi qui cerchiamo di rivolgerci quindi per essere più chiara possibile non provocare Crisippo glicemici nell'ascolto perché ormai da tanto che penso siano qui questi ragazzi
Allora vado per punti primo avete sentito dalla lettera in quale contesto storico si colloca era il mille novecentosessantacinque la Costituzione ed entrato in vigore nel mille novecentoquarantotto
Ma le leggi che venivano dal precedente Periodo non erano state a ben quattro è un cuore in alcun modo ai nuovi valori costituzionali vi faccio un esempio perché molti di voi non erano nati allora ancora nemmeno a quel tempo rimedio anche se son tanto più vecchia
Facciamo degli esempi
In quegli anni e fino alla fine degli anni Settanta vennero mantenute leggi che consentivano al marito di picchiare la moglie a scopo correzionale
E molte sentenze di miei colleghi di allora della corte di cassazione affermavano che questo era il provvidenziale riflesso di una legge superiore che consentiva quindi all'uomo come ma pater familias di a preservare l'unità e di Indirizzo familiare
Era all'epoca e anche qui abbiamo dovuto aspettare gli inizi degli anni settanta era all'epoca in cui laddove il tedio della donna e dell'uomo venivano trattati diversamente perché la donna
Veniva punita per adulterio per il semplice fatto di avere una relazione extra coniugale in costanza di matrimonio
L'uomo inveisce veniva punito soltanto se questa relazione extra coniugale provocarla pubblico scandalo
Veniamo agli anni successivi gli anni tra il sessanta e il settanta perché così si capiscono anche queste lettere sono gli anni in cui degli insegnanti come coloro che vi accompagnano oggi subirono dei processi
Soltanto il fa la famosa vicenda del giornalino la zanzara di Milano pubblici Minucio scientifico di Milano soltanto perché alcuni insegnanti
Avevano preso l'iniziativa in una Spoon e le scuole superiori
Di parlare di cominciare a parlare con i ragazzi di educazione sessuale tutto questo venne ritenuto in contrasto con i principi fondamentali dello Stato
E questi insegnanti vennero tenuti vennero sottoposti a processo successivamente prosciolti ma il processo
Come voi sapete rappresenta già di per sé una pena per la persona che lo subisce
E pensateci epoca buia che che momento storico è bene ricordarle tutte queste cose ragazzi che se si conserva se si ha memoria del passato forse ci proiettiamo verso il futuro con una diversa consapevolezza sono gli anni in cui tanti miei colleghi non vedevano certi fenomeni il mondo Aminta cavano su certe tipologie di reati anzi vennero sottoposti sotto procedimento a sotto un procedimento disciplinare alcuni magistrati
Che avevano indagato su alcuni su alcuni concorsi universitari che secondo l'accusa erano truccati è vederlo sotto
Oltre a procedimento disciplinare perché c'era una sorta di tacita intesa che processi si faceva nei confronti soltanto di determinate categorie sociali altre non mi dovevano essere toccate
Erano gli anni dovete ricordarlo anche Cristo in cui si verificarono in una grande in una grande fabbrica italiana
Forme di spionaggio diffuso nei confronti degli operai per indagare sulle loro idee politiche
Questa è la realtà in cui si colloca la lettera di don Milani quindi una realtà per tirare le fila di questa prima parte del ragionamento ragazzi
Una realtà in cui formalmente all'entrata in vigore una sostituzione che oggi sono tutti ci invidiano per la modernità la ricchezza dei principi e dei valori che si esprime che si esprimeva ma in cui c'è stato un ritardo enorme nel dare attuazione a quella Costituzione nervi muovere dall'ordinamento attraverso l'intervento della Corte costituzionale nel rimuovere tutte quelle leggi del precedente periodo autoritario che non erano più conformi questo cosa dimostra
Spero di essere chiave non troppo tecnica questo dimostra un'altra cosa
Che non bastano le leggi a far buon un paese a far buon non l'ordinamento perché le leggi sono interpretati applicate dalle donne e dagli uomini quindi quelli quegli uomini perché allora erano solo uomini fino al giudice novecentosessantacinque poi diremo anche queste in magistratura
Quegli uomini chiamati ad applicare le leggi in quel periodo storico ed hanno magistrati che esse erano formati durante il precedente periodo fascista quindi uomini che avevano paura della libertà
Che si erano formati in un regime oscurantista e che quindi non riuscivano nemmeno accogliere il contrasto tra leggi ordinarie
E le leggi si e e la Costituzione quindi è soltanto a distanza di tanti anni dall'entrata in vigore della Costituzione che un po'per volta
Hanno cominciato ad essere rimosse quelle leggi ed essere sostituite da nuove leggi più conformi a quei principi venendo a chi vi parla vi ho detto prima ha parlato di uomini non perché cambia ce l'abbiamo il genere maschile assolutamente no ma è bene ricordare anche Cristo
Che nel nostro ordinamento
Oppure essendo entrata in vigore la Costituzione è rimasta in vigore la Costituzione ripeto entrato in vigore il quarantotto a rima è fino al mille novecentosessanta
è rimasta in vigore una legge del mille novecentodiciannove che vietava l'accesso delle donne a tutti gli incarichi pubblici compresa la magistratura
E facciamo un esempio di quanto sia fondamentale la testimonianza del singolo come ci dice la lettera di don Milani com'è che si è arrivati a rimuovere questa previsione assolutamente non conforme al principio di uguaglianza
Contenuta nella Costituzione grazie alla caparbietà di una giovane studentessa che si era laureata in giurisprudenza con un famoso costituzionalista il professor Mortati
Che si era messa in testa
Di voler fare il prefetto va be e la legge non glielo consentiva
E allora
Venne bandito il concorso lei fece strumentalmente la domanda sapendo che non sarebbe stata accolta puntualmente venne respinta
Lei impugnò dinanzi al giudice amministrativo questo provvedimento di esclusione e il giudice amministrativo per fortuna fu sensibile sollevò la questione di legittimità per contrasto tra la legge del diciannove la Costituzione
E finalmente nel mille novecentosessanta venne abolito questo divieto ma riguardava solo i prefetti sono stati necessari altri tre anni siamo arrivati al mille novecentosessantatré
Perché il Parlamento approvasse una legge si apriva lei e carriere pubbliche compresa la magistratura anche alle donne
E se nelle prime donne hanno cominciato a fare ingresso in magistratura nel mille novecentosessantacinque epoca in cui otto donne vinsero e guardati che cosa vi insegna tutto questo vi insegna come e non basta non nelle leggi né principi a far vivere un ordinamento l'insegnamento che cita la nostra Costituzione a un insegnamento molto diverso è un insegnamento che è scolpito due articoli fondamentali che secondo me sono il fulcro della nostra democrazia l'articolo due il principio di solidarietà e di pari dignità di ogni persona
L'articolo tre principio di uguaglianza un principio d'uguaglianza non formale ma sostanziale che impegna lo Stato come è già stato detto a rimuovere tutti gli ostacoli di ordine economico e sociale a me interessa a partire dall'articolo due perché questa è la forza dirompente moderna della nostra Costituzione cosa ci dice cosa significa questo articolo significa che per la nostra democrazia
Ragazzi è centrale il valore della persona
In quanto tali e che la democrazia e l'unione della forza degli esseri umani che sono animati da uno spirito solidale
Quindi queste o che cosa presuppone presuppone la disponibilità di ciascuno di noi questo si è perso si sta perdendo di giorno in giorno la disponibilità di ciascuno di noi
Ammette le a disposizione della collettività per amore degli altri ed è la cosa pubblica di a cui tutti noi apparteniamo le proprie capacità
Le proprie risorse intellettuali morali e materiali il proprio tempo
Affinché possano diventare patrimonio comune cui tutti siano in grado di attingere quindi in questo modo l'articolo due si dice un'altra cosa che solo in questo modo ciascuno di noi può ebbene condividere con gli altri si direbbe con termine evangelico i propri talenti con termine laico le proprie doti
E quindi ebbe e trasforma quindi queste doti da dimensioni individuale a risorse proiettate fare verso l'alto
In una dimensione sociale in cui assolviamo i nostri doveri
Per far questo però occorre un'altra cosa che secondo me centrale nella fase della scuola in cui i ragazzi si formano dobbiamo anche recuperare il senso
Che ogni persona non solo è un valore in sé ma un valorizzi perché ognuno è diverso dall'altro perché non esistono modelli precostituiti non devono esistere idea conformisti che di adeguamento a ideali o di bellezza quanto noi donne siamo condizionati in questo no a ideali di moda di bellezza
Di accettazione perché essi possiedono oggetti firmati l'articolo due secondo me
è rivoluzionario perché dice a ciascuno di noi devi avere il coraggio di essere te stesso il coraggio della propria diversità il coraggio di essere così perse e il coraggio di accettare l'altro
In quanto diverso da atti e guardate che questo non volessero offre volino etico ma il fondamento della nostra democrazia
Perché i regimi totalitari
Mi permetto di dire sono regimi che si basano sul concetto di un uomo massa cioè ogni individua indistinto dall'altro siamo tutti confusi e l'uomo massa che obbedisce a un pensiero unico ad un unico modo di atteggiarsi BS
Invece l'articolo due ci dice una cosa diversa noi siamo una democrazia in cui io ognuno è un valore per sé è un valore per gli altri da un valore se in vuole condividere socialmente con gli altri le proprie doti soprattutto se ciascuno deve imposta la propria vita
Non per sé ma perché bollettari il proprio contributo qualunque esso sia con le sue piccole forse terzo e ultimo passaggio che sono davvero porto via troppo tempo
Il la lettera che c'è stata letta da Insinna ci dice il ci parla della forza e dell'importanza delle leggi e della volontà di leggi venditori io quindi lancio una provocazione le padelle da scuola perché l'argomento è troppo ampio e poi sembra avere anche un po'eccentrico detto da un magistrato
Ma io vi dico che è una moderna democrazia non può funzionare
Delegando al legislatore e quindi alle elaborazioni di leggi la ricerca di valori fondamentali che danno senso alla nostra convivenza prima che a prescindere dalla legge
Perché guardate ragazzi la richiesta continua di interventi normativi per regolare ogni in più un minuto aspetto de e dai ogni più gas dettagliato profilo della nostra vita sociale
Sta diventando un grandissimo alibi per abdicare
Alla ricerca di valori propri su cui ognuno deve fondare la propria esistenza sta diventando una bella idea che sottintende un concetto autoritario dello stato quasi che noi come persone non fossimo in grado di elaborare dei valori avessimo bisogno che ce lo dicesse un'autorità dall'e sterno guardate questo è un pericolo mortale
Come il pericolo mortale lo dico per voi giovani in cui oggi si stanno usando impropriamente tante parole a cominciare dalla fatte Goria dei diritti
Fermiamoci a riflettere se è davvero uno Stato democratico quello in cui ognuno di noi
Conto denomina come diritto quello che un semplice desiderio una semplice aspettativa individuale
Si parla oggi del per farvi un esempio ha diritto di qua diritto dirà anche diritto alla felicità attenzione i diritti fondamentali sono scolpiti dalla Costituzione altre sono le nostre aspettative di vita e sa siate consapevoli i ragazzi che se continuiamo a dilatare a dismisura
La categoria dei diritti ci sarà un costo umano e sociale grandissimo perché ha ogni diritto creato per me significa la compressione della libertà dell'altro
Quindi io spero che questa mattinata traendo spunto da questa bellissima lettera passa servirà ad avviare una riflessione dentro la scuola non li possiamo solo sollecitare
Ora però percorso dovete farlo da soli e mi auguro di poter essere stata utile grazie
Grazie ringrazio la presidente Cassano ringrazio ancora una volta il presidente Amato don Luigi Ciotti e Flavio Insinna fare le letture e adesso con gioia do la parola alla presidente del comitato per le celebrazioni del centenario della nascita di don Lorenzo Milani Rosi Bindi ringraziandolo ancora una volta per come queste celebrazioni
Sono state svolte non sono state celebrazioni ma è stato un ricordo militante e credo che anche oggi abbiamo cercato di dare un esempio di questo prego presidente
Consentitemi di di rivolgere un ringraziamento particolare
Alla il presidente Ascani per essersi
Attivata all'inizio del centenario per fare per celebrare insieme questa giornata la Camera dei deputati
La ringrazio davvero
Perché credo che questa parabola che iniziata a Barbiana
Il ventisette maggio dello scorso anno con il Presidente della Repubblica si conclude
Alla Camera dei deputati una sede del Parlamento italiano
Fornisca una sorta di cornice istituzionale a centenario
I don Lorenzo Milani
Una cornice istituzionale e costituzionale
Dalla massima autorità garante della nostra Costituzione alla sede
Della rappresentanza popolare che il Parlamento
E credo che don Lorenzo
Con i suoi scarponi
E con la sua le sue paramenti sacri
Ci abbia consegnato un anno
Che vorrei riassumere nelle due parole con le quali abbiamo celebrato io il primo convegno ad Assisi con la precipitati cristiana vangelo e Costituzione
Da quella primo momento di riflessione è emerso
L'identità di questo straordinario testimone del Novecento
Del quale certamente non possiamo mai sottovalutare
Anzi rendere dobbiamo rendere centrare il suo essere profondamente credente
Don Lorenzo Milani non è interpretabile senza quell'indigestione del Vangelo che fece nell'anno
A vent'anni dopo dopo la quale dentro direttamente in seminario
Scoprì Gesù Cristo
E con Gesù Cristo decise di farsi prete e con Gesù Cristo scelse i poveri e la condivisione piena con i poveri
Il Papa ci ha ricordato don Lorenzo Milani come premette
E credo che
Questo sia la sua identità profonda
Un prete che ha deciso di vivere il suo sacerdozio
Servendo direi oltre che il Vangelo quello che è stato più volte richiamato questa mattina
Mutuando le parole del Presidente della Repubblica il vangelo laico che la Costituzione
Anche Pretato la sua funzione di Prete
Facendo il maestro
Cioè amministrando ai suoi ragazzi l'ottavo sacramento che era appunto la scuola
Si racconta che quando don Mazzolari che era un suo
Contemporaneo vedeva un bambino ovvero
Pensava sempre che fosse necessario dargli il pane
Don Lorenzo Milani quando vedeva un bambino povero pensava che fosse fondamentali dargli la parola e la scuola
Si adoperava anche per dargli il pane dirà infatti nella lettera Piero a conclusione del esperienze pastorali
A chi gli chiede perché tanta tanto amore per i poveri tanta sollecitudine per i bisogni materiali dei suoi poveri
Lui risponderà
Se io do loro il pane quotidiano poi verrà andranno se non glielo darò io andranno a cercarlo altrove
E in quell'altrove non saranno in grado di dargli il pane di Cristo che invece io potrò darli
Ecco io credo che
In queste due parole mangiare costituzione sia compreso don Lorenzo Milani
La seconda riflessione l'abbiamo svolta a Catania parlando di dispersione scolastica
La scuola ha un solo problema i ragazzi che perde
E con un ospedale
Che cura i sani respinge i malati
Ci sarebbe da commentare
Anche quest'ultima parte della frase di don Lorenzo
E abbiamo scoperto un Paese dove la dispersione scolastica è la tra le più alte d'Europa
E non è solo una dispersione scolastica
Attiva
Ma anche passiva
Troppi ragazzi escono dalle nostre scuole senza aver acquisito quel livello di conoscenze che quel livello scolastico dovrebbe consentirlo
E per usare le parole di don Lorenzo è una dispersione classista
Perché non riguarda tanto i Licei quanto gli istituti professionali
Non i ricchi ma i poveri soprattutto gli immigrati le periferie il Mezzogiorno d'Italia mai ancora dispersione scolastica legata alla caduta verticale del valore dell'istruzione e della scuola
Perché la dispersione scolastica in Veneto è diversa dall'esperto dispersione scolastica delle periferie di Catania
Il valore della scuola non è più centrale come
Nella preoccupazione di quei giovani operai di Calenzano e di quelle famiglie del Mugello che mandavano i suoi bambini bambini nascono da don Lorenzo Milani
Don Milani e la chiesa di Firenze
E abbiamo voluto ricordare che don Milani
Era una personalità assolutamente unica tutti noi siamo unici irripetibili don Lorenzo Milani questo aspetto credo che fosse più evidente che in altri
Tuttavia era era figlio di una chiesa nella quale il suo direttore spirituale era anche il direttore spirituale
Di un vescovo di un prete di Pippo diventerà vescovo monsignor Bartoletti era il direttore spirituale di la Pira il sindaco differenze era il direttore spirituale dice retta Mazzei un'altra ricca che riuscirà a passare per la per la cruna di un ago come un cammello
Era il direttore spirituale
Di don fasci beni che fondò un'opera di carità nei confronti dei poveri ere direttore spirituale di Padre Balducci che tutti ricordano come certamente una delle menti più scomode anche lui del suo tempo
è figlio di quella chiesa che certamente era una spina nel fianco a tutta la Chiesa del momento ma anche a tutta la società e la politica di quel momento
E guai a isolare don Milani da quel contesto
Don Milani e la politica
Ma abbiamo voluto commentare quella frase
Della lettera la professoressa che abbiamo riascoltato
Ho scoperto che il mio problema è uguale al tuo uscirne insieme o politica uscirne da soli e avarizia
E abbia ci siamo soffermati non soltanto sull'importanza della politica
Ma purtroppo sulla pericoli di quell'avarizia che oggi si chiama soprattutto individualismo
E lo abbiamo fatto con il rettore
Dell'Università per stranieri di Siena economo hanno pronti
Montanari
Infine don Milani e la Costituzione e ci siamo recati a Monte Sole
Perché anche se con Giuseppe Dossetti non si erano mai incontrati
Sicuramente tra di loro c'è stato un dialogo molto intenso
E tra i pochi politici insieme alla pirata che don Lorenzo Milani in qualche modo assolveva c'era sicuramente Giuseppe Dossetti
Ecco torneremo a Barbiana il ventisei perché a domenica e non il ventisette a concludere questo centenario
Dovremo ricorrere ancora una volta le capacità organizzative del sindaco di Vicchio perché tutto riesca nel modo migliore
E il e li consegneremo ai giovani
Insieme a al cardinale di Firenze che ha concluso
Il suo servizio alla Chiesa monsignor Betori e al presidente emerito un altro presidente emerito della Corte
Sagre Beschi
Presidente Amato che il presidente De Siervo e la presidente Sciarra ci hanno accompagnato oltre lei in questo anno
Per consegnare ai giovani il Vangelo e la Costituzione
Consegnare il lavoro di questo anno
Ma soprattutto consegnare al alloro
Il Vangelo e il vangelo laico appunto la costituzione
Ecco io credo che questi capire don Lorenzo Milani è in qualche modo concentrarsi davvero
Sulla capacità di rileggerlo dei riascoltarlo io ringrazio più farvi Insinna Perrier per essere stato qui tranne questa mattina ma anche per essere stato al Teatro la Pergola altro appuntamento importante di questo centenario
Chi sa leggere bene e ci fa ascoltare bene perché capisce quello che leggi io non sempre stata convinta di questo è la scelta di Dean sì ma non è stata casuale
Rileggerlo tutto andare oltre le caricature oltre le frasi famose perché la ricchezza di don Lorenzo Milani forse anche nelle pagine più nascoste quelle quelle spesso meno lette meno citate perché va capito tutto
Davvero credo che
Ai giovani si debba chiedere anche se se non è così facile leggerlo
Ma è di una ricchezza straordinaria per la nostra vita
Collocarlo nel suo tempo come hanno fatto molto bene
Tutti i nostri commentatori di questa mattina
In maniera straordinaria Presidente Amato da presidente Cassano e don Luigi collocarlo nel suo tempo perché altrimenti non si capisce fino in fondo don Lorenzo mando rinchiuderlo nel suo tempo
Questa è stata un'altra un'altra costante di questo anno non rinchiuderlo nel suo tempo don Lorenzo Milani è stato come ci ha detto il Papa un paese un prete inquieto e inquietante nei suoi anni
Ed è un prete inquieto e inquietante nei nostri anni
C'è un'attualità straordinaria
Un'attualità straordinaria che credo nasca proprio da quella sintesi che Luis fa tra Vangelo e Costituzione nella frase Spd in esperienze pastorali
Quando rimprovera
Il padrone al quale porta un suo ragazzo perché perché possa trovare lavoro
E questo gli gli chiede come condizione di di non scioperare mai di impegnarsi a non scioperare
E lui dice ma chi è questo signore che si permette di impedire l'esercizio di un diritto che è scritto non una legge qualsiasi è scritto nella Costituzione
Perché Cristo aspettava da noi da due mila anni perché è l'unica che ridia il povero un volto quasi di uomo
Io trovo in questa frase la sintesi tra vangelo il vangelo laico
Una sintesi che poi nella lettera i giudici in qualche modo espliciterà presidente perché quando dirà per noi cristiani che dobbiamo obbedire primo addio come dire a San Pietro e quando gli impediscono di predicare Gesù Cristo
Che agli uomini dirà questa è sempre stata una lacerazione
Nella vita dei cristiani noi in fondo siamo fortunati perché la nostra Costituzione appunto l'aspettava Gesù Cristo da noi da due mila anni quindi non abbiamo neanche questa scusa in qualche modo
Ecco io credo che e in questo sia la la l'eredità più grande che ci lascia oggi don Lorenzo Milani
E questo suo amore per la Costituzione
Lo fa essere così scomodo col per il Vangelo e per la Costituzione lo fa essere così scomodo per la Chiesa e per la politica del suo tempo perché in fondo che cosa chiede don Lorenzo Milani
Si interroga perché la Chiesa non sta dalla parte dei poveri
Perché continua in qualche modo ad essere in maniera esplicita o implicita diciamo dalla parte di quei ricchi no
Che vanno a scuola grazie
Ah è ai ai ragazzi dei contadini che guardano le pecore che producono tanto reddito per mandare all'università il figlio di ricchi mentre loro non ci possono andare perché la Chiesa non sta da quella parte
Famose famoso scambio con quel parroco
Quel parroco santo per cui quando si passa la processione come oggi non è passant poche a quel tempo tante ma ci sono tante persone stanno ai margini e chiacchierano e il parroco si chiede ma perché quei ragazzi non sono qui con noi
E don Lorenzo che risponde perché noi non siamo lì con loro
Questa questa fu qui questa spina nel fianco no nei confronti della sua chiesa perché la vuole più fedele al Vangelo e più vicino ai poveri la stessa cosa è la critica la politica
è stato detto molto bene e voglio ripeterlo in quegli anni la Costituzione scritta meno un libro chiuso
E le inquietudini don Lorenzo è perché è una Costituzione così bella non è attuata
Perché si ritarda così tanto a riconoscere i diritti dei lavoratori i diritti delle donne
Non si parla mai delle bambine da Lorenzo diceva dovete studiare di più dei vostri fratelli maschi perché vi dovete difendere anche dal padre e dal fratello dal fidanzato e dal marito
Non c'erano le leggi a protezione anche oggi ci sono ma sembra che non servano molto e non siano molto molto efficaci e in questo c'è perché questa costituzione non è attuata
Paradosso è che morì così giovane da non vedere i frutti che si vedranno piano piano ma si vedranno dell'attuazione di quella Costituzione
Allora dove sta l'attualità di Lorenzo
Io credo che stia nelle della nel nella in quell'inquietudine che dovremmo avere noi nel verificare se quella Costituzione davvero attuata
Continua ad essere attuata o addirittura non rischiamo di fare dei piccoli passi indietro rispetto ai risultati che sono stati raggiunti negli anni delle grandi riforme e che soprattutto se attuata nei confronti di quelli che si affacciano alle nostre porte al nostro Paese
E che non sono meno desiderosi dei ragazzi degli anni cinquanta degli anni sessanta di diventare cittadini italiani
E se nei loro confronti non c'è la negazione di quei due dir con articoli fondamentali che la carta costituzionale che certo ben ricordate la presidente Cassano
Realtà che conosce molto bene
Don Luigi Ciotti per il servizio indefesso che ha compiuto in questi anni in mezzo ai poveri
E che venne va riconosciuto a al presidente Amato dei
Del del della Sapienza con la quale
A da presidente della corte non ha mai avuto modo di migrazione Arno ma in maniera particolare non voglio ringraziare operare
Non ha messo due referendum che secondo me erano a proposito di desideri e di diritti o no di quei punti di caduta nei confronti della sintesi straordinaria tra diritti e doveri che c'è nella nostra carta costituzionale
Questa è la consegna di don Lorenzo la Costituzione
Questa Costituzione
Che dovremo attuare
Ed essere davvero
Come dire
Ansiosi di farlo in maniera intelligente in relazione al nostro tempo
E toglierne tutta la ricchezza a partire dalla sua origine
Una Costituzione repubblicana
Siamo alla vigilia del venticinque aprile che è figlia della lotta antifascista è di uno spirito costituente che ha saputo raccogliere dare formale speranze alla volontà di liberazione dalla guerra e dalla dittatura che aveva unito gli italiani nella Resistenza
Una Costituzione che contiene un modello di democrazia come ci è stato ricordato dove nessuno fa la parte che dobbiamo fare noi non abbiamo supplenti
E qui cittadini sovrani che voleva conformare con la sua scuola
Hanno nella Costituzione italiana la garanzia di un disegno istituzionale e di una visione di democrazia che consente davvero l'esercizio di questa sovranità la cultura della liberazione appunto come ha scritto lo storico Pietro Scoppola non implica un punto di arrivo
Ma rappresenta un principio costante di non appagamento rispetto a tutti i risultati raggiunti significa aprirsi all'idea di traguardi più avanzati di dignità e di libertà umana
E la Costituzione del quarantotto è ancora un punto di riferimento sicuro per indicare il cammino della liberazione
Grazie la presidente Bimbi allora da Barbiana Barbiana tutti i ragazzi e le ragazze auguro una buona riscoperta lettura dei testi di don Lorenzo Milani vivi e che c'era la voce di farli insieme magari anche le autorevoli parole che abbiamo ascoltato questa mattina grazie