Don Peppe Diana, per amore del mio popolo. Il contesto, l'impegno e l'eredità pastorale di un martire

Gli interventi e le relazioni saranno affidate a Federico Cafiero de Raho già procuratore capo della Repubblica di Napoli
Ulderico parente storico e consultore della Congregazione Cause dei Santi Raffaele è stato giornalista e saggista monsignor Francesco Savino vescovo di Cassano all'Ionio e vice presidente della Cei le conclusioni saranno affidati a monsignor Domenico Battaglia arcivescovo di Napoli e io porto i saluti anche dei rappresentanti istituzionali che non sono riusciti ad essere qui ma che appunto ci mandano i loro saluti a cominciare dal presidente della regione Campania Vincenzo De Luca
Dal comandante dell'Accademia re un attentato aereo nautica generale Luigi Casali
Da monsignor Camillo Cibotti vescovo di Isernia Venafro
Dal comandante interregionale dell'Italia meridionale della guardia di finanza generale di corpo d'armato Vito a ugelli
La dottoressa Patrizia Mirra presidente presidente del tribunale di sorveglianza di Napoli che ancora ci manda
Gli auguri di buon lavoro l'avvocato distrettuale dello Stato di Napoli Michele Gerardo
E i e infine l'assessore comunale alla sicurezza legalità e immigrazione Mario Morcone che sarà sostituito
Dal capo della segreteria dottor Giuseppe da Ascoli e da un collaboratore
Io vi auguro buon lavoro il passo subito la parola don Marcello Cozzi
Grazie Maria Paola benvenuti a tutti agli studenti della nostra facoltà i relatori alle istituzioni a tutti quelli che hanno accettato di partecipare a questo momento importante
Non solo per la nostra facoltà ma penso anche per la Chiesa di Napoli per la Chiesa Campana per la chiesa di Aversa a trent'anni dall'omicidio di Tom Petty Diana
Io passo subito la parola per i saluti e quindi passo la parola ad un Antonello foderare utente che hanno della sezione San Tommaso di questa facoltà
Carissimi studenti
Cari colleghi e con grande gioia
Che accolgo
Le autorità
Ma soprattutto i relatori che hanno dato la disponibilità
A partecipare a questo convegno
Ringrazio monsignor Savino
Carissimo questo diventa amico
Di terra calabra
L'onorevole Cafiero De Raho
Che anche luglio come promotore di conoscerlo per la Calabria Reggio quando era procuratore della Repubblica di Reggio professore parente amico della facoltà e della sezione in particolare dove ha tenuto la una cattedra di Storia e il dottor Santo
Che giornalista e saggista
Un grazie particolare Eva monsignor Spini Lillo
Che quando abbiamo proposto la realizzazione qui di questo convegno mi ha colpito la spontaneità e l'accoglienza di questa proposta e di voler collaborare alla realizzazione
è un grazie soprattutto
A tubi mobile taglia
Nostro arcivescovo mio Gran Cancelliere
Perché fin dal primo momento ci ha spronati come facoltà eccome iscrizioni in modo particolare ad essere una realtà che entra in relazione con il territorio
Perché era importante ed è importante secondo il suo magistero non fermarsi solamente nelle aule per fare accademia
Ma varcare la soglia
E mettersi in ascolto del territorio perché ciò che viene elaborato in queste aule possa essere una risposta reale e concreta ai bisogni pastorali del territorio
Grazie al professore Manfredi e al dottore Natale per la loro presenza della parola che ci vorranno donare perché anche loro hanno accolto la proposta
Di celebrare questo convegno con entusiasmo e immediata disponibilità
Quando ho proposto un mandato la mela dottor Natale chiedendogli la disponibilità
Lui mi ha detto e me lo chiede certamente ci sarò
E mi ha detto di tanti motivi per cui era importante per lui esserci
E anche il professore Manfredi quando gliel'ho proposto il sindaco di Napoli non è di un piccolo comune ha preso l'agenda e ha detto ci sono sarò presente
E questa spontaneità che c'è stata da parte di tutti nessuno ha avuto dubbi no da parte di tutti
Ha significato che il percorso che stavamo iniziando romperà un percorso possibile
E soprattutto era un percorso necessario
Ed è cruciale di conoscere che la lotta alla mafia alle mafie è un impegno con lei che fuori coinvolge molteplici attori e prospettive
Mentre tanti operatori dell'antimafia svolgano un ruolo importante nel contesto della criminalità organizzata
E a fondamentale evitare l'atteggiamento di responsabilità e arroganza che talvolta può emergere da alcuni di loro
La complessità del fenomeno mafioso
Richiede una pluralità di approcci e contributi da parte di diverse figure
Tra cui giornalisti accademici attivisti politici soprattutto membri delle comunità locali colpite dalla presenza della delle mafie ogni individuo e ogni settore della società che ha un ruolo da svolgere nella denuncia delle mafie e nella promozione di una cultura di legalità e giustizia questo significa incoraggiare e sostenere una pluralità di voci e punti di vista anziché monopolizzare il discorso sull'antimafia inoltre essenziali e di conoscere che nessuno possiede la verità assoluta sulle mafie
Piuttosto che attraverso il contrasto il dialogo tra le diverse prospettive
Che possiamo avvicinarci a una comprensione più completa del fenomeno e sviluppare strategie più efficaci per contrastarlo
Inoltre è importante sottolineare che il lavoro degli operatori dell'antimafia non dovrebbe essere immune da critiche o contestazioni
Come in qualsiasi altro campo la trasparenza e la riflessione critica sono fondamentali per garantire l'integrità Hillel Picascia delle azioni intraprese contro le mafie
Nessuno dovrebbe essere al di sopra della legge o immune dalla caduta azioni o scrutinio pubblico
Lotta contro la mafia è una sfida perché riguarda l'intera società e richiede il contributo di tutti quindi anche della Chiesa
Nessuno dovrebbe arrogarsi il diritto esclusivo di parlare delle maglie e di determinare quali azioni siano giuste o sbagliate
Nella lotta alla criminalità organizzata piuttosto e attraverso il rispetto reciproco
La collaborazione la diversità di prospettive che possiamo sperare di costruire un futuro libero dalla presenza mafiosa
La figura di rompe pietà di Don Peppe Diana
E il suo tragico assassino richiedono un'esplorazione approfondita e dettagliata
Do un dato indiana era un sacerdote coraggioso impegnato che hanno sfidato apertamente la presenza delle mafie nel club nel territorio di Casal di Principe
La sua attività pastorale non si limitava alla cura delle anime ma si estendeva anche alle denunce dell'ingiustizia e delle liti e illegalità pre perpetrate dalla comunità organi dalla criminalità organizzata
L'assassino di don Diana avvenne il diciannove marzo novantaquattro ha sconvolto non solo la comunità di Casal di Principe
Ma scosso anche l'intero Paese la sua morte ha evidenziato la profonda connessione tra la mafia e il potere locale mettendo in luce Crisafi delle difficoltà affrontate da coloro che osano sfidare l'illegalità la controversia sul suo assassinio è stata alimentata da alcune discrepanze
Tra gli investigatori le informazioni e l'informazione
Il fondo una prima vera e propria dicotomia
Che ha alimentato confusione e il sospetto e forse un possibile depistaggio delle indagini
La morte di italiana ha evidenziato anche la necessità di un maggiore impegno da parte della Chiesa nel contrasto alla mafia alla corruzione
Don Diana stesso era consapevole dei rischi che correva e delle minacce che riceveva a causa delle sue denunce ma ha deciso comunque di non tacere di fronte all'ingiustizia
La Chiesa deve seguire il suo impegno uscendo dalle mitiche o sita e assumendo un ruolo attivo nella promozione della legalità e della giustizia sociale
Le università e la nostra in particolare ha un ruolo cruciale in questo processo di ricerca di approfondimento dei fenomeni criminali
Poi quel può fornire un'analisi accurate critica dei fattori socio economici culturali politici e pastorali che favoriscono la crescita il consolidamento delle organizzazioni criminali
Solo comprendendo appieno queste dinamiche possiamo sviluppare strategie efficaci per contrastare la presenza mafiosa e promuovere una cultura di legalità e giustizia
Solo attraverso un approccio rigoroso e trasparente possiamo sperare di ottenere risultati concreti nella lotta contro le mafie e nel sostegno alla Q alle comunità vulnera nel due mila undici durante un processo in cui era chiamato a testimoniare
Un processo di 'ndrangheta un parroco calabrese dichiarava questo parroco che i soggetti sottoposti a giudizio appartenenti ad una nota famiglia mafiosa di quel territorio
Erano buoni cristiani
Questo rappresenta un campanello d'allarme sulla necessità per la Chiesa di abbandonare qualsiasi forma di neghittosità riguardo ai temi della criminalità e della corruzione
La Chiesa non può più permettersi di restare in silenzio Olimpi ignorare le sfide morali e sociali che affrontano la comunità in cui opera
L'episodio di questo parroco è una dolorosa testimonianza di come alcuni membri del clero possano essere influenzati o intimiditi dalla presenza della criminalità organizzata
La chiesa
Tutta insieme nessuna parte esclusa
Deve invece rafforzare il proprio impegno nel promuovere una cultura di legalità giustizia e rispetto dei diritti umani anche a costo di sfidare apertamente i poteri criminali e corrotti
Il prete i religiosi devono essere esempi viventi dell'integrità morale e di coraggio
Pronti a difendere i più deboli qui a denunciare le ingiustizie senza timore né esitazioni
E fondamentali
Che la Chiesa si distingua per la sua coerenza e la sua fermezza affinché possa veramente essere una guida morale per le comunità e un faro di speranza nella lotta contro la criminalità organizzata solo attraverso un impegno totale e senza compromessi possiamo sperare di realizzare la missione di una società fondata sulla giustizia sulla solidarietà qui sulla dignità di ogni persona
In conclusione
L'omicidio di Don Peppe Diana di cui ricordiamo il trentesimo anniversario dell'efferato gesto il beato Pino pugliesi e tanti altri preti di cui non si conosce né la storia né il sacrificio
Ma anche lontani nel tempo
Sacerdoti uccisi che rappresentano una ferita aperta nella coscienza collettiva ma anche un richiamo alla responsabilità e all'impegno nella lotta contro le mafie
Solo attraverso una riflessione profonda è un'azione concreta possiamo onorare la loro memoria e costruire un futuro di speranza e dignità per le generazioni future
Grazie e Buonconvento
Abbiamo chiesto accedono Antonello abbiamo chiesto al sindaco Gaetano Manfredi il saluto dalla città di Napoli grazie
Buongiorno a tutti porto con grande piacere a questo convegno saluto alla città
Quando don Antonio Mele invitato a poteva essere presente questo incontro così significativo anche
Per quello che rappresenta il valore di don Peppe Diana non solo nelle nostre comunità ma all'interno di quelli di quello che la partecipazione morale e spirituale di ognuno di noi ho accolto questo invito con grande piacere
La circostanza che don Mimmo ha voluto che la Facoltà teologica discutesse di temi che sono così collegati con quella che è la realtà quotidiana il non sulla nostra vita le nostre difficoltà
Ah ma anche le nostre speranze questa circostanza la ritengo veramente un passaggio molto importante quest'impegno queste riflessioni civile e molto importante
Il
La storia di Don Peppe Diana oltre che essere ovviamente una storia che ha colpito i tanti tutti per il sacrificio che nella sua personale ha un valore molto significativo dei nostri territorio penso che il sindaco Natale ripeterà insomma
Sottolinea questo aspetto oggi la criminalità soprattutto nei luoghi più difficili nei luoghi dove c'è più disgregazione sociale c'è meno presenza delle istituzioni sì presi presente al come
Un anti-Stato come una istituzione che estivo che si vuole sostituire
Allo Stato e lo fa con l'azione materiale quindi realizzando un welfare alternativo la casa e lavoro il sostegno alla povertà il la presenza di un riferimento ma anche con un'alternativa che possiamo definire quasi istituzionale cioè
La presenza di figure forti che da col compagno diciamo riempiono il vuoto che invece è rappresentato dalle istituzioni
Il ruolo della Chiesa in quest'ora è un ruolo molto importante
Perché la presenza degli fatto sulla presenza dei perenti
Sostituisce da un certo punto di vista spesso quella che è l'assenza del scale
Diventano un'autorità morale è un punto di riferimento un momento di aggregazione di ascolto delle comunità e delle popolazioni
E questo è quello che fa più paura questo è quello che dà più fastidio alla criminalità organizzata il fatto che il queste in questa sostituzione che loro fanno dando un'opportunità alla diciamo di riferimento alternativo rispetto al voto che che spesso in in alcuni territori stizzito
E questa è la forza diciamo rivoluzionaria della fede della dell'azione
Del Libardo su dei nostri territori perché uno si potrebbe chiedere ma perché poi alla Verdon perché Diana diventa è stata vittima di un reato così efferato
Perché poi alla fine e c'è stato chi ha deciso a un certo punto di ammazzarlo non è perché lui rappresentava una minaccia una un pericolo un ostacolo a quelle che erano le azioni che la criminalità mettere in campo che perché con la sua autoritativo orale col suo riferimento rispetto ai cittadini mettere in crisi quest'idea di un antistato sostitutivi ecco io credo che questa riflessione ci deve molto sostenere perché noi abbiamo la necessità di di riaffermare il il principio della presenza delle istituzioni civili civili religiose e morali all'interno della nostra società
Un'alleanza forte tra le istituzioni civili e il della comunità la comunità pastorale è un elemento determinante determinante nei piccoli comuni e determinante nelle grandi periferie delle nostre città
Questo motivo io mi auguro che in questo momento di riflessione sia un momento anche di stimolo
A un impegno ancora più rinnovato debbo dire stiamo mettendo in campo grande energia anche una grande sintonia
Ma mai queste energie non è mai sufficiente per poter difendere il nostro territorio e i nostri i cittadini da un umbra che appena si abbassa la guardia tende a oscurare quelle che sono le tante esistono delle nostre quindi ricordo di Don Peppe Diana deve rappresentare per tutti noi uno stimolo a fare meglio ben più presenti essere sempre più incisivi rispetto al futuro e alla alla voglia di cambiamento che forte nei nostri territori grazie e buon lavoro
Grazie al sindaco Manfredi Renato Natale non è soltanto il sindaco di Casal di Principe mi permetto di dire che il sindaco di don Peppe
Ne abbiamo chiesto anche lui ovviamente
Il saluto il suo e della città di Casal di Principe
In un in un prossimo convegno dovremmo chiedere al Senato Natale una relazione di almeno tre ore e mezzo per raccontarci che cosa sono stati quegli anni ma comunque grazie davvero al sindaco di Casale per essere qui
Ah ecco
Sono dimenticavo chi era solo un Ecopass e che ha una certa età Renzi perderà anche sì c'è una crisi di identità profonda
Sì allora
Quanto sono stati laici perché non dovrei esserci aggiungere uffici sede
Scherzosamente operetta perché
Trent'anni si sono relazione di due ore e mezza ma insomma che renderebbe poco quelli che sono state trent'anni dalla morte dirompente voci
A parte che c'è anche un prima Della Morte con Peppe un lungo prima di anche in quel caso dissi senza dirotto dibatta sono morti di don Peppe qualcosa cambia nella nella presa di coscienza dei cittadini
Stato coi a trasformare quelle che era conosciuti come Gomorra
In quelle che invece piace dire nelle terre di Don Peppe Diana
Ma vi posso garantire costata tanta fatica però arrivare ad oggi
Ha facoltà teologica
Che ricorda e parla di di un sacerdote convertiti annegata sciopero su vite per amore della verità benevolo del supporto
E costano molto molta fatica io ricordo Raffele
Nonostante che
Meno vecchio di vetro potrebbe aver perso la bemolle più di mi può darsi che non se lo ricorda ma vede invece di sì
La fatidica abbiamo fatto per ricordare dove prima degli anni
La statistica abbiamo fatto per combattere le calunnie le maldicenze
I tentativi di delegittimare don Peppe e insieme ad un Peppe delegittimare il movimento al dico pure che andavo a cento in un pub si nel nome di don Peppe
è stato una fatica immane che è durata anni
La tre ho trovato guardando delle carte in questi giorno circa altri da vecchio io non butto nulla per cui voi ogni tanto qualcuno butta Randi con tutta l'avvocato conservate in questi anni ho trovato dà comunicazione giudiziaria che ha dei buoni qui Luigi Ciotti alla mandati dirompente a mamma Jolanda
Da parte di un giornale giornalista aggiunge un omaccione
Che ci accusava di calunnia perché noi avevamo detto che avevano loro sul loro giornale avevano raccontato Vucciria
E malvagità
Di sacerdote certo Luigi Ciotti tra le persone occupate voce la madre non Peppo c'eravamo noi della zona
Non c'erano altri sacerdoti in quella denuncia
Il primo anno dopo la morte non percorrevamo dedicata all'una scuola abbiamo dedicato un sacco di cose una scuola
Per poter riscoprire la targa che avevamo fatto fare
Ho dovuto lavorare faticare molto
Alla fine
In qualche modo da Chiesa locale fu costretta a venire perché c'era la stampa sono
La pratica è stata assai forte nei primi anni per ricordato don Peppe dovevamo uscire al due tre persone con e punizioni
Anche se è stato Estudiantes cose molto rilevato mentre in cui s'abiti che so
Per attaccar qualche manifesto che ricordasse la figura di don Peppe
E così è andata avanti per anni era
Poi un po'alla volta un pezzo alla volta anche grazie poi è risultata che portano avanti la magistratura Picelli o concittadini perché c'ha la cittadinanza onoraria di Casal di Principe il dottor De Raho
Il tema andavo or di tanti altri magistrati ma anche forze dell'ordine
Sì è arrivata a abilità processuali un po'alla volta illa preoccupazione
Come dire la
La freddezza da parte di molte ambienti cominciata a sciogliersi
E già nel venticinquesimo anniversario molti tubetto abbiamo avuto una grande manifestazione una grande partecipazione
Oggi vedere che qui no in questo tempio scherzosamente prima ho detto che insomma voi studiate teologi direttamente in paradiso perché si è riaffacciata queste terrazze insomma sempre lordi stare già in Paradiso per cui ci si aspetta Catwoman dall'altra ride
Don Peppe un un po'di sì volontario belle ad accoglierci a farci la lezione
Ecco ricordare Tom Petty viale in un luogo come questo tende ha un significato stordimento importante una sorta di medaglia che voi mettete anche sul mio petto come quelli di tanti altri che per anni hanno combattuto e lottato affinché questo non venisse dimenticata
Ovviamente per lui non era facile decidere di mollare perché la sua morte cd vestiva di grande responsabilità
Che non è la sola responsabilità di ricordare un amico un compagno di lotta un aveva proprio compagno forse non non è il caso va usato con insomma si può si può residuo sicuro adesso abbiamo sdoganata anche questo che
Ma si trattava di non tradire un'idea si trattava di non tradire un'idea un'idea di libertà
Per la qualità era morto uno
E non eravamo rivestiti di libertà non di di responsabilità non potevamo mollare e davanti alle calunnie davanti alle dirigi trazione davanti all'indifferenza davanti a ai ai colpiti notevole che abbiamo subito a livello personale a livello un di organizzazione cioè di questi hanno e non potranno lasciare non solo che don Peppe morisse sistematicamente ogni volta me che non volesse quelle ritenga le idee di libertà vite per cui lui aveva collaborate contribuito a scrivere quel documento per amor del mio popolo Montalcino voi non potevamo decide non lo abbiamo fatto ed oggi da vostra presenza qui iniziative che si fa qui
Dell'istituto oggi trova la presenza di personalità importanti
Ci dà ragione io vi ringrazio per tutto questo
Vogliamo dare il nostro benvenuto con un caloroso applauso direi a una classe di liceo classico de'Botti si di Torre del Greco diciannove
O per noia avervi qui questa mattina
è bello che è una università celebri chi ha frequentato l'università della strada
è doveroso che il luogo per antonomasia che scruta e approfondisce l'insondabile mistero di Dio
Voglio ricordare sia spesso la propria esistenza nel luogo dove quel mistero diventa carne e vita vissuta
Ed è inevitabile che a salire su questa cattedra del sapere oggi ci sia chi è salito sulla cattedra per eccellenza e cioè la croce del martirio
Ricordare Don Peppe Diana qui oggi a trent'anni dal suo omicidio significa per noi e per questa facoltà esercitare certe il dovere della memoria che quando si parla di vittime innocenti di mafie costituisce quel grembo che deve sempre instancabilmente partorire la necessità di un impegno consapevole e responsabile
Ma significa anche interrogarci Vangelo alla mano su cosa fare e come fare perché il chicco di grano caduto in terra nuovi manca solo ma produca frutto e in cosa consista quel frutto per la chiesa e per le nostre chiese
Lasciatemi dire però che non saremmo nel se non dice Simo
è stato già detto poco fa che ricordare don Peppe per noi significa anche restituirli quella dignità di sacerdote per troppo tempo forse vilipesa
Per chi ha vissuto da vicino
Quella difficile e amara stagione del fango e della calunnia celebrare ricordare oggi il martirio di don Peppe l'eredità pastorale del suo sacrificio significa anche ricordare hanno cioè sì
In un luogo come questo che forma ed abilità all'annuncio del Vangelo
Che il fango e la calunnia rappresentano in un certo senso il destino segnato
Di chi il Vangelo decide di annunciarlo nell'unico modo possibile
Compart Fresia
Quando si invita strapparle sia si trasforma facilmente drammaticamente in maledizione e Croce
Ma quando poi mani omicide ti trattando la vita il tuo martirio diventa da solo
Parte sia anzi ne rappresenta il momento ma Simone annuncio denuncia sue nello stesso tempo e quando i tuoi carneficine prendono coscienza allora si muovono perché su quella terra sotto la quale si è stato sepolto provvedono accettare colate di fango
Ma c'è una cosa che essi non sanno e che non riescono a mettere in conto
E cioè che se il chicco di grano caduto in terra non muore rimane solo se invece muore produce molto sul
Cioè il Vangelo di Giovanni
E allora continuo a parlare quel tipo di grano e nessuno più potrà farlo ottocento questo è successo ad un perché di Ana da quel diciannove marzo di trent'anni fa Luís non ha più smesso di parlare
Ecco sarebbe bello pensare al convegno di quest'oggi come ad una sorta di sua lectio magistralis
E lui in cattedra attraverso le voci dei relatori che si alterneranno a ricordarci come era la Gomorra con la quale ebbe a che fare in quegli anni
A raccontarci che in fondo il suo invito a non tacere per amore della sua gente si immergeva nell'ambito di un percorso della Chiesa campana che partiva da lontano
Ha confidato siccome viveva il suo amore per il Vangelo e a invitarci a riflettere su cosa significa essere preti in contesti così impregnati di mafia e che la Chiesa su questi temi
Deve abbandonare il linguaggio a volte troppo tiepidi
E forse poco profetici
Consentitemi infine
Un ricordo personale
Io porto ancora negli occhi quel giorno di dieci anni fa
Per il ventuno marzo del due mila quattordici
Quando nella chiesa di San Gregorio settimo a Roma durante la veglia di preghiera in occasione della giornata nazionale della memoria in ricordo delle vittime di mafia con gli amici di libera mettemmo sulle spalle di papa Francesco la stola di do un petto
Un'emozione indimenticabile
Io non ho mai smesso di pensare che in fondo quel giorno quello stola è stata apposta sulle spalle di tutta la Chiesa
A ricordarci che l'annuncio del Vangelo e annuncio di libertà e di liberazione
E che per dirla con papa Francesco il nostro posto come chiesta come preti non può che essere lì dove c'è sofferenza dove c'è sangue versato dove c'è cecità che desidera vedere dove ci sono prigionieri di tanti cattivi padroni
Proprio come ha fatto d'un tempo
Il trentesimo anniversario del suicidio ha scritto di recente monsignor Spini lo vescovo di Aversa
Presentando il documento trent'anni di voci sulle terre di don Peppino Diana nei quali si è voluto riproporre trent'anni dopo quel suo famoso per per amore del mio popolo monta c'ero
Ci richiama scriveva Monsignor Spini lo al suo essere un uomo vero un credente è un prete vero
Consapevole dell'irrinunciabile vocazione ad essere protagonista della storia
E perciò mai disposto a lasciare che una certa assuefazione collettiva della società umana particolarmente della sua terra della terra in cui viveva
Dovesse continuare a rimanere piegata sotto lo schiacciante peso della prepotenza Camus fissa
Di quel potere che per affermarsi utilizza tutti i mezzi e le occasioni possibili per confondere elementi manipolare i giudizi e sottomettere le volontà
Per imporre le sue soffocanti logiche distrutta mento
Delle persone e della loro vita ecco
Io penso che queste parole
Oltre alle altre che ora Nunzio Spini lucidità sia il modo migliore per introdurci in questo convento
La parola a don Angelo Spini grazie
Beh potrei anche non dire altro perché perché c'è stato detto già tutto in queste espressioni ringrazio di cuore Imma Battaglia nella diocesi di Napoli e la la facoltà di cui mi onoro di essere stato alunno verso nord quasi cinquanta anni fa insomma
Quindi tutte le autorità qui presenti per voi studenti presenti qui per aver voluto questo questo momento di convegno che certamente come diceva dottor Renato Natale sindaco di Casal di Principe
Luci Parigi fa gioire chiedendo portare in piena si quella esperienza forte vissuta certamente da tanti io non raccolta sono negli ultimi anni insomma
Vissuta però da tanti con tanto impegno e con tanto sacrificio mi permetto di dire che questo fu il senso
Di quel gesto che che tanti ricordano che anche un po'tutto il convivente nelle nel giorno in cui sono arrivato come vescovo di Aversa il primo passo di ho fatto sì è stato proprio andare sulla tomba di don Peppe Diana
Ma il motivo vedo di quel di quell'andare sulla tomba di don Peppe Diana era semplicemente di dire non conosco ancora questa realtà ci sto in grado una cosa so di certo che un prete è stato ucciso
E se un prete è stato ucciso allora ho immaginato che la vita degli altri confratelli non fosse poi
Tanto più facile sia di chi magari come confratelli che nel novantuno firmarono il Manifesto per amore del mio popolo
Così come e gli altri in qualche modo tutti in tutti i giorni alle prese con situazioni avvolte veramente faticose da da affrontare e nelle quali a volte dirimere che quasi poter scegliere la strada più giusta e non è sempre facile allora
In quell'atto di omaggio don Peppe Diana per me c'era il senso di un un attenzione
Fraterna certamente
Se di di un atto di stima verso tutti i confratelli sacerdoti che poi avrei incontrato con cui dovuti alla grazia vedi camminare ormai sono tredici anni quindi che camminiamo insieme ed è stato vedo una grazia di Dio eliminazione dei confratelli
Nella diocesi di Aversa che sono che sono qui presenti e oggi
Mi veniva da sorridere permettete questa cosa perché le capita spesso dovunque mi trovo diverse parti insomma che in quello che è capitato qui non è il targhettino c'è scritto
Angelo Spini lo vescovo di Acerra credo che questa confusione che capita spesso che la verità e non sono corpi e forse Pollica lasciamo l'esperienza anche di Don Peppe Diana alla figura di don Riboldi
O se vogliamo al al cammino anche mi piace pensare al presidente delle Poste Conferenza Episcopale
Dal bisogno di donna che insomma che l'essere il cammino che sta facendo la la Chiesa campagna anche sul sul tema del dell'ambiente sul tema delle della necessità di essere capaci di vivere il nostro rapporto con con con la realtà in maniera più costruttiva di allora
Permettetemi cerco di andare velocemente
E penso al titolo di questo di questo convegno Don Peppe Diana per amore del mio popolo il contesto l'impegno e l'eredità pastorale di un martire
Ecco questo titolo individua già la presenza di don Diana come martire e in un contesto un contesto nel quale il suo impegno costituisce il perone dedita
A giudicare dicevo prima anche con i confratelli
E a giudicare dalla quantità e dalla qualità anche delle iniziative che sono state proposte in occasione della celebrazione di questo trentennale della sua uccisione e considerando anche che ciascuna di queste iniziative non ha alcun interesse affermarsi ad una sterile commemorazione di facciata
Ma piuttosto vive e vuole comunicare speranza impegno concreto per un cammino di rinnovata partecipazione con responsabilità civile ed ecclesiale
Sembra di poter dire che quasi si sta realizzando quando il Santo Padre Giovanni Paolo secondo ebbe a dire all'Angelus della domenica venti marzo novantaquattro cioè il giorno dopo l'uccisione di don Peppe
E lì il Papa all'Angelus Panucci parlando proprio di questa notizia che gli era arrivata dell'uccisione di questo sacerdote
Ebbe a dire
Voglia il Signore far sì che il sacrificio di questo ministro
E va angelico chicco di grano caduto nella terra e morto produca frutti di sincera conversione di operosa concordia di solidarietà e di pace
Ecco credo che il fiorire di tante numerose e qualificate iniziative come questa che
Abbiamo accolto con tanta gioia sicuramente
Che chiamano quindi tutta la nostra comunità ecclesiale il nostro popolo
A riflettere quasi a riprendere quel dialogo con Don Peppe Diana riconoscendo che nella sua esperienza cioè tanto della storia e della vita vissuta dalla nostra gente in quel particolare periodo
Per trarne indicazioni attenzioni di speranza per il futuro ecco credo che questo fiorire di iniziative sia un segno in e qui inequivocabile del maturare
Di quei frutti già eliminati dal seme del suo sangue sparso su questa nostra terra che è una pagina quella del tempo dell'uccisione di Don Peppe Diana che adesso stiamo appena appena io credo riaprendo
Mio desiderio sarebbe che quasi ci fosse un'attenzione anche di chi insomma curerà la storia della Chiesa locale e a a rileggere quel quel tempo
Quel tempo che e pensate insomma sono nel nostro territorio si noti in quegli anni si sono contati oltre ottocento morti ammazzati
E non è una cosa troppo
Alcuni anche bambini devo dare atto al sindaco Natale che si sono in questa in questi ultimi mesi sono state diciamo dedicate del degli dedicati degli spazi della della città
Ma proprio a dei bambini
Dei bambini uccisi in maniera assolutamente innocente sono perché non riuscì uso riusciti a sfuggire alle dinamiche delle lotte tra i clan
Devo anche dire che se a questi ragazzi
Uccisi ce ne sono stati anche alcuni che e sebbene ancora molto adolescenti e si erano già macchiati di diverse forme di di reato
E di crimine
Ma io credo che anche questi alla fine fossero semplicemente vittime di una logica di una mentalità di un modo di di vivere e per il quale la la la sopraffazione diventava il valore l'affermare se stessi verso andando a sopraffare altri più deboli questo era un po'il valore dominante
E non è detto assolutamente
Che questo valore questo presunto valore scusatemi questo disvalore però non si è ancora lì a a a gestire e tanta parte della realtà nella quale noi viviamo
E mi piace ricordare che anche papa Francesco in evangelica o di uno ci invita poi a riconoscere e a credere a credere dice con certezza di fede che chi si offre essi Donadio sicuro sicuramente sarà secondo ecco allora noi oggi raccogliamo questa eredità preziosa
è il frutto di una semina e sappiamo che questa eredità come ogni eredità che si raccoglie chiede di essere nuovamente investita per portare altro frutto e quindi un nuovo frutto di vita
E allora il martire chi è il martire
Il martire noi di solito lo in individuiamo come un testimone e quando diciamo un testimone pensiamo ad una persona che annunzia qualcosa che ha visto
Erika cosa che ha sentito ma non qualcosa non necessariamente qualcosa di cui si è stato anche pienamente partecipe
Io credo che il martire sia fondamentalmente colui che annunzia ciò in cui ha sentito maturare la sua propria identità
Il martire non non non non non offre il suo impegno la sua testimonianza semplicemente per una sorta di dovere etico o di opportunità per l'affermazione di una causa
Il martire è colui che esprime in quell'atto se stesso chi è veramente lui alla e la consapevolezza della propria identità
Ancora papa Francesco Semprini Evangelii Gaudium al duecentosessantanove ci dice che noi siamo invitati a riconoscere in Gesù il modello da seguire
Ad imparare da lui uno stile di vita che ci porta ad essere impegnati nella costruzione di un mondo nuovo ma non con un obbligo dice il Papa non come un peso che ci esaurisce
Ma come una scelta personale che ci riempie di gioia e ci conferisce identità
Vorrei ritornare su questo tema dell'identità perché l'identità la consapevolezza di sé
Il martire è tale perché consapevole del suo essere chi è veramente qui ecco nella consapevolezza di di questa identità
Si diventa capaci di porsi con libertà davanti ad ogni situazione e ad ogni altra presenza umana sì e capaci di dialogare persino con chi si presentasse come nemico cioè ha detto Gesù Angelo Di Matteo capitolo cinque
La consapevolezza di questa identità prende la persona capace di entrare in dialogo con tutti di affrontare senza timore le tentazioni e di orientare sapientemente ogni bene solo alla verità
Ecco nella consapevolezza della propria identità sia la maturità delle scelte di scelte capace di superare ogni tipo di condizionamento di imposizione
Solo chi ha consapevolezza di sé
Può fare questo nessun'altra forma potremmo dire di di di di rivestimento esterno può in qualche modo portarci ad essere Martini e la storia dei martiri della Chiesa
Testimonia che ogni martirio non è mai stato l'espressione di un impeto di eroismo
Ma piuttosto l'espressione di una consapevole fiduciosa adesioni al Cristo della propria appartenenza a lui
I racconti degli atti dei martiri certamente spesso ampiamente agiografici e Cinzia sembrano ripercorrere i passi del martirio della passione e della morte del maestro
I Martini sono coloro che vivono quella situazione come l'ha vissuto a Gesù
E come il maestro i martiri cristiani sono presentati fedeli alla verità e alla giustizia ma miti e generosi verso gli stessi fratelli che li condannava
La consapevolezza quindi della propria identità però non non è qualcosa di acquisito in maniera definitiva una volta per sempre e non nemmeno è innata
Potremmo dire che segni insomma nei millenni e secoli passati l'identità di un popolo dipendeva semplicemente dall'appartenenza ad una tribù ad una città ad una famiglia
Ad un territorio fisicamente circoscritto
Così da vedere consentire come barbaro come straniero ogni altro essere umano il cristianesimo c'ha annunziato una nuova identità la possibilità di identificarsi di presentarci con qualcosa di nuovo nella storia
Basterebbe rileggere divieti rinvia evito di citando adesso per intero insomma la lettera di ogni chi è il cristiano colui che vive nella propria terra come straniero e viva in ogni terra straniera come cittadini
Qualcosa di sublime ed è lì perché vive qualcosa di nuovo qualcosa di nuovo che agli occhi degli altri addirittura appare meraviglioso
E ancora mi piace citare i primi due versetti del capitolo sessantadue del profeta Isaia
Che è il il diciamo ricordare quel perverse il primo versetto è quello del che viene citato appunto come per amore del mio popolo non tacerlo
Ma poi continua e dice per amore dissi io non tacerlo per amore di Gerusalemme non mi concedo il riposo finché non sorga come Aurora la sua giustizia
Non è dunque un non tacere semplicemente per denunciare un male ma è per sperare di poter coinvolgere il popolo nella ad dell'annunzio di una vita nuova e difatti conclude
Allora leggende vedranno la tua Giustizia tutti della tua gloria sarai chiamata con un nome nuovo che la bocca del Signore indicherà
Il nome nuovo
Il nome nuovo che la bocca del Signore indicherà e Donato al popolo quello stile meraviglioso di cui dicevamo del vivere dei cristiani e questo è l'opposto
Proprio come il bianco e il nero se volete e e di ciò che invece non sia la causa la camorra non sia un altro tipo di appartenenza e di identità
E lo avevano denunciato sapientemente i vescovi della campagna nel già nel mille novecentottantadue
Pelle un documento che dovremmo saper riprendere perché di di di enorme attualità
E e e e ci invita davvero a ad essere attenti a tutte le realtà con le quali ci confrontiamo quotidianamente nella nostra realtà e soprattutto ci invita a saper discernere
A riconoscere allora che cosa è secondo il cuore di Dio e che cosa non non è che cosa in verità e che cosa falsità che cosa il libertà che cosa invece oppressione dipendenza
E i i vescovi avevano scritto
Bisogna appunto levare alta la voce della denuncia e riproporre con forza il Progetto dell'uomo nuovo
Creato secondo Dio nella giustizia e nella verità e sottolineare la contrapposizione stridente che esiste tra i fans i messaggi della camorra e il messaggio di Gesù Cristo
E questi pensieri furono ripresi
Poiché nel Natale del novantuno
Nel due mila il Manifesto che diciamo redatto da don Peppe dai parroci degli Casal di Principe recitava come battezzati in Cristo Dio ci chiama ad essere profeti
Il profeta fa da sentinella cioè vede l'ingiustizia la denuncia e richiama il progetto originario di Dio
Che non è lo stesso di chi sembra a volte darci delle possibilità delle comodità insomma
L'identità allora non nasce da appartenenze naturali nel si distingue per le affiliazioni a gruppi raccolto intorno a un capo
Ma si forma invece nella consapevole disposto ad una vocazione non vocazione che viene da Dio e chiede questa vocazione
L'ipotesi formale di germinare di crescere nella consapevolezza dell'anima insomma eccome se tutta la nostra vita fosse un tempo di gestazione
Un cammino di maturazione
Cristiani non si nasce si diventa diceva Tertulliano
E quindi si diventa cristiani attraverso un continuo essere disponibili alla conta alla conversione
Ecco questo il passaggio allora l'identità di don Peppe come martire matura possiamo dire in una conversione questa è l'idea che mi son va fatto io
In realtà la conversione e propria del cristiano e non lo diciamo solo perché siamo in Quaresima no papa Benedetto sedicesimo nel due mila sette ebbe a dire che parlare di conversione significa andare al cuore del messaggio cristiano e insieme alle radici dell'esistenza umana
Perché perché conversione capacità di orientare
In maniera sempre nuova sempre rinnovata il proprio cammino e sincera ricerca della verità e attenzione fiduciosi alla vita e a quanto essa rivela e a ciò che propone in maniera sempre nuova
Ecco in questo senso credo di poter dire che Don Peppe Diana ha vissuto con autentica libertà di spirito la disponibilità al convertirsi al cercare in modo nuovo di vivere
Da cristiano nel mondo
E ma il percorso della vocazione e della formazione sacerdotale di don Peppe è stato sicuramente segnato dall'impietosita del suo carattere questo lo dice lui stesso neri nei suoi scritti
Però si è sviluppato sempre nonostante ripeto l'impetuoso ITA del suo carattere anche il cui qualcuno insomma ancora continua appellarsi per aprire le sue perplessità ma si è sviluppato nell'orizzonte della fede nel Cristo nella disponibilità a donare se stesso nel sacerdozio
Egli scrive così nel suo profilo vocazionale
L'ansia di io mi attanagliano
L'ansia di Dio
E Dio è il padre che chiamo è che di che a cura in modo ineffabile
In questa dimensione di amore filiale verso il padre comprende il mio peccato la mia incoerenza la mia infedeltà e mi sforzo di offrirle a lui accettando me stesso come peccatore
Per essere purificato e rinascere nel sonno
Ecco il senso allora di quella conversione che che di definisce un'identità di chi è rivolto e sempre verso la bellezza la bontà e questo sarà ciò che animerà la sua conversione
I momenti del suo passaggio possiamo dire l'uscire da quel modo di pensare degli semplicemente vissuto nell'ordinario no egli stesso sul giornale lo spettro
Nel novantuno scrive una passività mortale sembra aver preso corpo nell'aria culturale e geografica di Casal di Principe San Cipriano
Si è fatto il callo alle notizie e agli eventi una serie di morti annunciate tante vittime designate
E che questo che poi viene appunto denunciato e questo e ciò che io dico segna un po'la sua conversione
Per la sua conversione che credo indie dance sia la scelta la scelta di campo da che parte stare
La scelta di campo del volere essere dalla parte di Cristo dalla parte di chi sente e che siamo chiamati a a ad di evidenziare
La distanza incolmabile che separa la giustizia dall'ingiustizia la vita dalla morte la luce dalle tenebre
E come samaritano della parabola ci coinvolge
Nel farsi nel farci vicini laddove l'identità di chi si fa vicino e davvero poi capace di essere fonte di vita ecco don perché ha vissuto questo mi sembra che il suo essere maschile
L'eredità Cherici lascia e questa consapevolezza di identità di appartenenti al Cristo e DS del di di di persone che vivono così questo slancio questa verità
Di Diego di creatività nell'aria nella vita del mondo nella storia del mondo in cui viviamo
Grazie
Grazie a monsignor Spillo vescovo di Aversa ed oggi abbiamo scoperto anche vescovo d'onore ma di Acerra morto non del futuro grazie davvero
All'epoca del martirio di don Peppe chi poi ha messo le mani dal punto di vista la magistratura in quella storiaccia
Stato ventotto Federico Cafiero de Raho oggi preside oggi vicepresidente della commissione antimafia abbiamo chiesto lui di illustrarci che considera Gomorra in quegli anni
Grazie davvero
Innanzitutto grazie
Per avermi invitato
Veramente grazie
Ci tengo molto se
Parlare di Dompaire vince occasione nella quale dovendo parlare di Casale principe
Ricordi
Proprio dovute che è stato in
Ho
Il santo che ha fatto risorgere tassabili
La sua nuove sì e riversata su quel territorio
Inondando di
Direi di santità del territorio stesso
Guardate Casal di Principe Casapesenna tutti quei territori
L'Adda vicino a San Vito sì tutti quei territori
Erano all'epoca
Murgia molto prima
Controllate occupati dalla camorra
Pensate che
Già nelle mille novecento settantotto settantanove ottanta vi era il clan Bardellino
Quel clan
Sostanzialmente controllava
Tutta quanta la parte della Campania che riguardava il casertano i comuni viciniori
Pensate che quella era anche l'epoca in cui c'erano
Trecento morti all'anno settantotto settantanove ottanta in cui la nuova famiglia
Sì confrontava con la nuova camorra organizzata che restò naturalmente sconfitta e nella nuova famiglia uno degli esponenti di maggior rilievo uno degli esponenti più forti più significativi tanto che venne creato
Uomo
Di mafia mafioso e faceva parte della commissione
Di cosa nostra era proprio Antonio Bardellino
Quindi immaginate che potenza aveva quel clan
Era un clown è che fece fare al quell'organizzazione criminale un salto di qualità
Non era più il clan che si muoveva soltanto con i mitra fucili pistole no e le trame che aveva costituito una struttura economico imprenditoriale
Era il clan che aveva capito che attraverso i Consorzi del Consorzio del cemento il consorzio delle cave il Consorzio degli inerti cioè tutto ciò che serviva per le costruzioni
Era il grimaldello per entrare nei grandi appalti
Ed è l'organizzazione che aveva creato centinaia e centinaia di imprese edili
Che quando si passò alla ricostruzione furono le impresa che si infiltrarono in tutti i grandi appalti tutto quello che vedete costruito attorno a Napoli è stato costruito nell'impresa di Camus
Che entravano o come affidatarie o come subappaltatrice
Erano le imprese che aveva una forza economica straordinari
Anche quando l'appalto veniva affidato ad una società del nord a lavorarci erano le imprese
Di Casal di Principe le imprese dei territori del casertano le imprese della Campania perché Bardellino era il protagonista anche della distribuzione degli appalti
Avviene però che i giovani Francesco Schiavone Antonio Iovine Michele Zagaria Francesco Bidognetti
Vogliono ad un certo modo fra Vincenzo De Falco vogliono impadronirsi del potere
E quindi decidono di uccidere Antonio Bardellino sentono Pardini ha però lasciato i suoi due nipoti Paride Saltillo Antonio sì arzillo a governare tutta quanta l'aria invece questi grandi camorristi emergenti volevano prendere il posto di Barberino del suoi nipoti
E nel mille novecento ottantotto uccisero attraverso Mario gli uomini che si recò in Brasile
Antonio Bardellino ma nello stesso momento poiché andava distrutta tutta quanta l'aria della criminalità di Bardellino
Uccisero Paride si alzi lo e pensate questo omicidio e un fatto
Particolarmente significativo di come tutti i capi dovessero essere coinvolti
Partecipano tutti capi nella casa dell'assessore
Del comune di Casal di Principe si riunirono fecero portare Paride Saltillo e tutti parteciparono mettendoci Levante tirando la corda che uccise pari Descalzi
Pensate quale punto proprio di violenza di cattiveria di di assurda criminalità
Erano erano protagonisti costoro
E poi cosa avviene che costringono
In
I bar delinea di tutti a lasciare quel territorio
Luigi Basile uno degli uomini di Bardellino corre dai carabinieri e
Con una pistola addosso dice
Correte subito nel casertano Casal di Principe negli altri comuni perché se non intervenite subito uccideranno tutti quanti i bar degli indiani ci sarà una strage ed i carabinieri immediatamente intervennero su quel territorio e andarono a proteggere i bar dei diniani perché altrimenti sarebbero stati uccisi tutti
Questo e la nascita del clan dei Casalesi
Quando si parla del clan dei Casalesi si parla della peggiore organizzazione che c'è in quel momento che ha una forza criminale ma anche una forza economico imprenditoriale straordinari
E poi
Cominciano gli omicidi perché tutti coloro che in qualche modo erano legati ai Bardellino che non erano stati
Portati fuori e che non volevano lasciare il territorio vennero uccisi e via via i
Il clan dei Casalesi continuo a operare
Nell'economia ma mentre si muoveva negli appalti al tempo stesso commetteva omicidi uccidendo tutti coloro che si muovevano contro le loro regole
Ma pensate che venne ucciso anche un tunisino solo perché stava spacciando droga in quel territorio e lì nel territorio la droga non si doveva spacciati
Pensate che la più grande
Forma economica che stabilivano dal punto di vista anche criminale per il traffico illecito
Di di rifiuti
Rifiuti di ogni tipo che venivano portati dal Nord al Sud e loro erano gli artefici dell'occultamento di queste grandi quantità di rifiuti tossici nocivi di ogni tipo
In Italia i terreni venivano mossi totalmente lì veniva riversato di tutto
E gli omicidi venivano commessi anche nella stessa strada del stazione dei carabinieri
Non avevano paura di niente avevano un'arroganza una prepotenza una violenza senza tanti
E quindi pensate cos'era all'epoca quel sacerdote Don Peppe Diana
Don Peppe Diana era un uomo come tutti gli altri ma era anche un sacerdote per un sacerdote che però non si chiudeva nella propria chiesa
E quando portava avanti sviluppava la propria omelia parlava di camorra parlava di quella camorra che stava togliendo alle famiglie i figli
Che o venivano uccisi obbedivano assoldati o venivano comunque condizionati della loro vinte
E uno dei compiti maggiori e appunto si assunse Don Peppe Diana fu proprio questo portare dalla sua parte i giovani i ragazzi
Attraverso l'associazione degli Scout d'
Donne Peppe Diana deteneva tantissimi
E li prendeva da tutti i comuni
Non solo dal casertano ma anche dall'area limitrofa alla a Casal di Principe Aversa e tutti gli altri Comuni del casertano
Naturalmente parlando
Porgo il mio saluto a sua Eccellenza suoi eccellenza l'arcivescovo battaglia che ha vissuto in Calabria tanto tempo proprio vivendo una realtà analoga direi
Forse la realtà molto più diffusa così come sua eccellenza Pelillo che ho avuto tantissime occasioni l'opportunità insieme di partecipare a convegni di legalità oltre che incontri con i giovani
Pensate che Don Peppe Diana
Fu appunto un sacerdote che
Comincio a parlare
A quel popolo chiamava dicendo ciò che bisognava fare
E questo lo faceva inchieste
E fuori
Partecipava alle grandi manifestazioni di legalità anticamorra
E ad esse partecipavano
Migliaia di persone quando vi era don Peppe vi erano tanti altri sacerdoti
Vi era Luigi Ciotti vi erano con la sua associazione appelli all'epoca perché ancora non esisteva libera
E e tanti tanti altri cioè la Chiesa avuto qui un ruolo di grandissima importanza
Pensate che
Renato Natale Stato uno di quegli uomini politici
Che
Si mosse apertamente per la legalità Nendo una distanza
Sì del reale rispetto a quella calmo
All'epoca
Parlare di legalità non era come oggi
Io ricordo che fra i vari episodi di cui ci occupammo nel
Mille novecento novanta quattro aprile novantaquattro l'anno delle elezioni fu un comizio
Al quale appunto partecipo Renato Natale con altri esponenti dei i partiti di
Di quei partiti di ristretti del gol lo stesso Renato Natale
Apparteneva che il in uno di questi
Egli
Voleva
Portare avanti l'intero incontro però pensate che si mise il padre di Francesco Schiavone ad una ad un altro angolo si mise un altro camorrista poi più giù un'altra ancora poi un altro ancora poi un altro ancora e
Quando cominciarono a parlare essi interruppero
E cominciarono a fare delle domande chiaramente provocatoria
E a quelle domande sì tenta o una risposta
Ma a un certo momento tutta quanta
La gente cominciò a preoccuparsi
Coloro che avevano
Posto queste domande avevano determinato una tale preoccupazione anche della polizia che stava controllando troppo l'ordine pubblico che
Subito si comprese quale poteva essere l'evoluzione di quell'incontro per cui Renato Natale e gli altri politici che partecipavano a quell'incontro vennero portati via
Cioè non si fece tacere
Coloro non si fecero tacere coloro che facevano parte del clan ed erano chiari esponenti del clan che in modo provocatorio parlavano
Ma sì pensò di portare via loro questo è il clima che si chiedeva all'epoca
E guardate poi nel
Ditemi quando sto cominciando a a occupare troppo tempo perché già lavora Cino circa cinque
Un po'di più Marcello
Pensate che
Via via devoluzione criminale fu terribile perché all'interno dello stesso clan cominciano a crearsi delle divergenze delle preoccupazioni
Vincenzo De Falco era il soggetto criminale legato a quella politica condizionata dalla dal clan e proprio attraverso l'avvocato Aldo Scalzone ed altri esponenti
Riusciva comunque a condizionare l'andamento delle elezioni anche lì non c'era più libertà di voto addirittura controllavano i seggi passando sì le schegge
Per cui chi entrava aveva già la scheda prima e doveva necessariamente votare chi dicevano loro perché la spesa era preconfezionata
C'era un controllo incredibile per cui non c'era più libertà Vincenzo De Falco era il soggetto che voleva comunque occupare i comuni e assumere con i propri esponenti
Posto di sindaco pensate che agli inizi degli anni ottanta i sindaci dei comuni del Casertano erano o fratelli o o figli o comunque parenti degli esponenti
Capi di quei clan
Quindi pensate un po'a che punto si era loro controllavano tutto
Nel mille novecentonovantuno venne ucciso Vincenzo De Falco proprio perché stava assumendo il ruolo di di monopolio in ogni direzione
E da quel momento inizia uno scontro fra diciamo il grande falco e il clan dei casalesi con Francesco Schiavone come dicevo poc'anzi Antonio Iovine Francesco B.
Biglietti Michele Francesco Pignatelli era in carcere ma i suoi uomini Michele Zagaria ecco i loro gruppi facevano guerra per strada
E quel che avete visto per televisione corta e armati autovetture con persone che si sporgevano e con i mitra sparavano per le strade non è un'invenzione giornalistica o televisiva e ciò che accadeva
Non dico quotidianamente ma quasi in quelle strade
Cioè la violenza era incredibile
E quante persone innocenti sono arrestate vittime di queste sparatorie
Degli omicidi che avvenivano per strada quanti agguati hanno fatto ed avevano infiltrati dappertutto voi pensate che a un certo momento iniziarono
Dei controlli serissimi anche sulle strade
L'unico giorno in cui polizia e carabinieri furono richiamati perché vi era una manifestazione alla quale bisognava partecipare vi era un altro compito fecero l'agguato a Aldo Scalzone lo uccisero quell'avvocato di conservativa Vincenzo Di Falco e questo avveniva nell'ottobre del mille novecento novantuno
Gli omicidi erano stati tantissimi per cui quando voi leggete per amore del mio popolo non tace ero
Quella diciamo quello scritto quel documento era un documento che veniva diffuso nel momento in cui il clan dei Casalesi sparava dappertutto ed era quel documento era di per sé di una
Di un'intensità e di un'ampiezza incredibile
Perché parlava delle estorsioni parlava del clan che toglieva i ragazzi e le famiglie parlava di una politica corrotta parlava della corruzione che dilaga parlava della mancanza di controlli e poi
Invitava alla denuncia
Ma invitava alla denuncia
Sotto un duplice profitto da un lato vi era il dovere del del cattolico di colui che doveva avere consapevolezza di un comportamento ligio alle regole
Innanzitutto della della chiesa
E e quindi non poteva sottrarsi a valutare criticare quel che stava avvenendo
Dall'altro lato le regole dello stato che erano le regole che volevano che contro la corruzione contro la camorra ci si attiva assente
Quindi un doppio dinamismo si chiedeva al al al fedele che non erano solo le regole della chiesa e questo lo si diceva con un'intensità e una chiarezza incredibile
Ecco perché c'è il documento in quel momento per amore del mio popolo non tace ero viene scritto in un momento in cui il clan dei Casalesi dissemina di morti in tutto il territorio
E in cui era necessario restituire ai giovani la possibilità di un futuro e Don Peppe Diana amava i giovani
Pensate che
Del mille novecento novantadue inizio novantadue
Su proprio per volontà di Giovanni Falcone
Viene istituite la direzione nazionale antimafia e vengono istituite le direzioni distrettuali antimafia
Fino a quel momento a fare le indagini era stato per quanto riguarda il casertano la procura di Santa Maria Capua Vetere
E da quel momento in poi che da Napoli con la Direzione distrettuale antimafia si occupa di quei reati
E beh io ero un sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia in Napoli e da sostituto procuratore comincia a occuparmi poco di quei territori e pensate che non c'era niente sul clan dei Casalesi
Ancora si pensava che a governare fosse Antonio Bardellino con i suoi uomini
E nei confronti della clan Hubbard Bellino l'ultima sentenza era del mille novecentottantasei
Cioè sei anni di assoluta come dire immunità da parte degli atti degli appartenenti del clan e quindi nessun contrasto da parte dello Stato
Per cui l'unico a muoversi era proprio don Peppe Diana come gli altri sacerdoti della forania di Casal di Principe cadevano appunto sottoscritto quel documento
Devo anche dirvi che nei precedenti presi presso carabinieri e polizia ancora si parlava di di Mario e gli uomini di Antonio Bardellino
Come coloro che rappresentavano appunto il clan
Il diciannove marzo del mille novecento novantaquattro io ero appunto un sostituto
E nelle dal mille novecentonovantatré in maggio novantatré aveva iniziato a parlare Carmine Schiavone il cugino di Francesco Schiavone ed erano iniziate veramente in modo concreto approfondito le indagini sul clan dei Casalesi e allora
Sembrava incredibile che quel clan si fosse organizzati in quel modo perché nulla lo aveva precedentemente espresso manifestato telegramma controllasse
Tutti quanti i consorzi che avesse centinaia e centinaia di imprese tutto ciò non emergeva da nessun'indagine
Ecco
Cosa avviene da quel momento in poi un'indagine colossale vennero in pochi mesi iscritte oltre mille trecento persone per associazione mafiosa
Ci fu un'attività senza precedenti è bene il diciannove marzo del mille novecentonovantaquattro
Ricevetti una telefonata
E mi si diceva è stato ucciso il parroco
Della chiesa di San Nicola dibattito
Immediatamente mi venne a prendere l'autovettura
Di servizio
E mi recai a Casal di Principe
Nell'andare a Casal di Principe iniziai a a riflettere su tutto ciò che stava avevamo acquisito
E pensando ora arrivando in chiesa mi dovrò fare largo ma la gente
Dovrò sentire persone che urlano dovrò tentare di iniziare l'indagine
Le nello stesso momento pensavo ma come possibile perché l'hanno ucciso devo anche dire che qualche settimana prima lo avevamo sentito
Come proprio firmatario di quel documento noi i magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Napoli
Degli insieme agli altri sacerdoti ci fece capire che in fondo quello che avevano scritto
Era quello che appariva a tutti in modo chiarissimo e che si meravigliava sostanzialmente e credo anche giustamente che noi sentissimo loro come persone informate
E si domandava come non lo sapete quello che avviene qui è possibile che lo Stato non sa quello che sta avvenendo in questi luoghi
E quindi diciamo
Che quando
Mi stavo recando in quella chiesa che tutti questi pensieri mi passavano per la testa
Arrivai davanti alla chiesa
Vedi che non c'era nessuno
Ma sapete che significa nessuno
Io faccio sempre l'esempio ricordando i film western a mio padre piaceva uno e me li faceva vedere da piccolo
E vedevo che nel momento finale il momento in cui il buono doveva fare il duello con il cattivo tutta la gente si chiudeva in casa
E proprio anche le imposte chiudevano ecco che proprio credo che sulla base di questi ricordi da ragazzino
A guardare i in alto per vedere se almeno ci fossero persone affacciate era tutto serrato anche le imposte
Cioè come se nessuno volesse avere nulla a che vedere con quel fatto volesse essere testimone ho chiamato ho coinvolto in quel fatto
Questa era l'omertà questa era la paura della gente questo era il territorio in cui si muoveva Don Peppe Diana
Entra in chiesa e non c'era nessuno soltanto gli uomini che appartenevano al ai carabinieri che stavano facendo i rilievi e chiesi ma dove sta la gente è possibile che non c'è nessuno e mi dissero che nell'edificio affianco vi erano tutti i ragazzi che piangevano i ragazzi che con lui avevano portato avanti un
Un approfondimento discorsi
Di legalità
Ecco che quello credo che è proprio l'emblema di ciò che avveniva in quel territorio
Però voglio anche dire un'altra cosa che qualche giorno dopo ci fu una grandissima manifestazione
Con migliaia di persone arrivano con i pullman
C'era naturalmente Renato Natale con tutta la parte diciamo che si era occupata di quel territorio ma c'era
Luigi Ciotti c'erano tutti i suoi ragazzi cena
Tutti i sacerdoti dell'uovo c'erano i vescovi c'era di tutto c'era veramente una folla incredibile e questo dimostrava che quando si stava insieme ci si poteva esporre
Chiamammo
L'unica persona l'unica due persone il sagrestano e il fotografo che erano amici di Peppe che si trovavano con lui nel momento in cui quest'uomo entro e disse chiedo un teste
E do perché rispose sono io lui estrasse la pistola e gli sparo numerosi colpi anche al viso
Una scena incredibile
Di fronte alla quale Augusto Di Meo il fotografo noi intanto avevano acquisito tutte le fotografie di quelli che potevano essere
I soggetti sospettati
Mostrata del gusto di meno lui riconobbe una persona pur affermando di non averla vista bene in volto però riconobbe una persona
Che era Giuseppe quadrano
Uno degli uomini di Vincenzo De Falco e poi di Nunzio De Falco quindi il gruppo avverso al clan dei casalesi dopo la separazione dopo la costituzione di queste due fazioni cioè
Colui che
Era stato mandato dal Nunzio De Falco per uccidere appunto Don Peppe Diana e
Quel che
Anche devo dire mi colpì molto fu che un uomo semplice come Augusto Di Meo
Era in grado in quel momento di
Fare una individuazione
Difficile
Perché era l'unico a poter parlare e poter dire
Chi poteva essere stato l'autore riconoscerlo fu da allora poi che si sviluppò ulteriormente non solo Giuseppe quadrano venne condannato poi come collaboratore di giustizia ma con lui
Gli altri appartenenti al gruppo che avevano partecipato a quella stessa azione
Ancora
Brevissime riflessioni perché pure occorrono parlando il don Peppe Diana
Io ho partecipato sempre tutti gli anni il diciannove marzo alla commemorazione
E quindi a quella ci celebrazione che veniva fatta nella chiesa di San Nicola di Bari a Casal di Principe
Via via ho potuto assistere ad una evoluzione enorme
La prima
Ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di centocinquantadue
Camorristi
Compresi tutti i capi del clan dei Casalesi la sede il cinque dicembre mille novecento novantacinque
Poi si ebbe un'altra operazione poi un'altra ancora ma cosa
Emersa via via in quelle celebrazioni
Che quelle persone soprattutto i giovani era sempre pieno di giovani la chiesa soprattutto quei giovani e le persone che prima avevano paura anche di
Di nominare il clan dei Casalesi nessuno parlava di clan dei Casalesi quando sentivo le persone di quel territorio chiedevo ma
A chi apparteneva che loro rispondono
Giudice scusi ma che sta dicendo eravamo soltanto noi
Non c'erano altri non si parlava in pubblico ma nel segreto d'indagine abbassavano la voce fino a non far sentire ciò che stavano dicendo avevano un tale terrore del clan per cui nessuno
Pronunciava clan dei Casalesi
E devo dire appunto che da quel momento in poi dopo la morte dopo l'omicidio di Don Peppe Diana
E via via ad ogni commemorazione c'era sempre una maggiore liberazione nel senso che
Si sentiva aleggiare ovunque una che mostrerà di legalità che non si era mai vista
E tutti parlavano di clan dei casalesi al microfono senza avere più paura devo dirvi che quasi
Mi venivano le lacrime agli occhi e quasi piangevo di fronte a quel cambiamento che c'era stato
Guardate che come diceva poc'anzi il sue eccellenze
Spillo
La calunnia
Aveva SerT pregiato per tanto tempo
E anche nelle indagini ci chi fece affermazioni gravissime
Pensate che nel corso del processo però Carmine Schiavone
Riferì
Che prima di iniziare a collaborare
Parlo con don Peppe Diana e i DS Peppe io penso che comincio a collaborare
E lui disse
Guarda qui ci sarà un movimento sicuramente le cose cambieranno cambieranno e qui regnerà la legalità
Ecco pensate un camorrista che prima di cominciare a collaborare il cugino di Francesco Schiavone che andò a confidarsi con Don Peppe Diana sa significare che Don Peppe Diana era tanto al di sopra di ogni sospetto che nonostante la calunnia fosse stata molto forte
Nessuno è riuscito a incrinare un'immagine di un uomo che deve essere considerato un santo
Grazie davvero il dottor De Raho
Un contesto davvero che ci dice
La grandezza del martirio di questo prete
è un impegno
Che comunque partiva da lontano perché per amore del mio popolo era già scritto in un documento dei vescovi della Chiesa Campana abbiamo chiesto appunto in quale alte o di questo magistero ecclesiale sia inserito l'impegno di don Peppe l'abbiamo chiesto al professor Ulderico parente
Allora buongiorno
Sono sempre molto lieto di essere alla facoltà teologica a cui mi legano
Tanti bellissimi ricordi nella negli anni dell'insegnamento
Che
Devo dire che quando ha accettato questo invito di don Antonio moderare o che ringrazio
Sono stato immediatamente consapevole del rischio nel quale mi andavo a mettere perché appunto il titolo della mia relazione che ho lasciato volutamente invariato
Era per amore del mio popolo percorsi e parole di una Chiesa che in Campania non ha taciuto
E
Conoscendo la mancanza di ricerche sul tema
E conoscendo anche in parte la storiografia dei rapporti tra la Chiesa e mafia
Mi sono appunto reso conto che
Era difficile rispondere e infatti non risponderò un certo senso perché
Non c'è stato neanche il tempo di poter fare un indagine
A tutto campo a tappeto sul tema ma trovandoci in una Facoltà teologica credo che questa possa essere una responsabilità della della Facoltà stessa
Ecco allora dicevo ero consapevole della storiografica sul tema vi leggo solo
Una frase estrapolata da un libro recente di Isaia Sales esperto di problemi appunto di storia della mafia
Un giudizio generale su questo rapporto nel libro preti e mafia
Ecco sulla mafia la Chiesa non è stata mai essere adibita ecco sono frasi lapidaria ed è un paradosso che a combattere a contrastare le mafie per un lungo periodo storico non sia stata la Chiesa o esponenti del mondo cattolico ma coloro che non la frequentavano e conclude questo capitolo mentre la chiesa era assente taceva
A loro quest'altra persona è spettato portare la croce e non a chi da esibiva sul petto ecco sono parole estremamente severe io personalmente ritengo anche in parte ingiuste dal punto di vista storiografico perché partono da un assunto
A mio avviso sbagliato cioè che la chiesa sia responsabile della
Dell'assunzione del carico della
Della legalità ecco questo vale nel momento in cui c'è l'equiparazione chiesta responsabile del della legalità non credo che sia un fatto
Come dire scontato né sia un fatto personalmente giusto ci sono delle responsabilità diverse prima
Diciamo l'onorevole gravosa descritto un quadro i di uno Stato completamente assente nella terra del clan dei Casalesi
Ecco ma non voglio soffermarmi diciamo più di tanto su questo aspetto che non mi compete
E posso la storiografia e non solo Sales ma sono diversi gli studiosi soprattutto in relazione a Cosa Nostra quindi non tanto alla camorra che è un fenomeno meno studiato dal punto di vista storiografico
Il giudizio è prevalentemente negativo però dobbiamo entrare anche nella
Storicamente parlando nella
Nel contesto del tempo pensate che fino alle rivelazioni di Tommaso Buscetta nel mille novecentottantaquattro a Giovanni Falcone nessuno conosceva il nome della mafia siciliana
Era la mafia siciliana nessuno
Sapeva che quella mafia si era auto denominato Cosa Nostra ecco è stata solo ora rivelazioni di Tommaso Buscetta a dire che loro non si chiamavano
Mafiosi tra di loro ma erano Cosa Nostra e quindi pensate
Anche alla totale il mio e ha rivelato anche i meccanismi dell'organizzazione di cosa nostra la struttura piramidale la commissione dei con la commissione regionale la commissione le Commissioni provinciali e così via
E solo il lavoro
Di Falcone sulla scorta degli insegnamenti di Rocco Chinnici che è stato il suo maestro il lavoro del pool antimafia che ha consentito di ricostruire in maniera dettagliata all'organizzazione appunto di Cosa Nostra c'era una profonda ignoranza
Della pervasività della non tanto della presenza ma della struttura
Di cosa nostra e le indagini procedevano in Sicilia in maniera episodica era argomento per diciamo reato del singolo reato e non in Rete quando noi sappiamo bene invece
Che e le organizzazioni mafiose agiscono in maniera strutturale e indulgente quindi bisogna partire anche da questa la consapevolezza delle stesse
Autorità diciamo dello stato della forza della marcia in questo senso il documento che prima citava anche monsignor Spillo mi sembra particolarmente significativo anche se si tratta di un unicum
Nel nel contesto appunto delle terre della Campania dove tra l'altro non c'è un'organizzazione
Ramificata e piramidale come Cosa Nostra ma ci sono più strutture ci sono Taborre il termine è solidamente coniato coniato ingiustamente al rurale
Ecco questo è il contesto su cui da cui noi partiamo quindi un contesto di non conoscenza naturalmente le cose sono cambiate quando anche l'opinione pubblica ha preso coscienza e consapevolezza della realtà
Di Cosa Nostra innanzitutto e poi anche delle altre mafie presenti sul territorio nazionale
Ecco un fatto interessante e quello del cioè che ha accusato la Chiesa di silenzio
Alcune volte dirà sete di complicità dire Annette rassegnazione ma anche le ha dato atto degli impegni quindi mi sono trovato di fronte ad un compito immane ecco questo di andare a ricercare anche perché molto spesso i documenti
Di impegno
Per diciamo la la legalità ONU contro la camorra e sono distribuiti in una serie di
Giornali riviste e periodici estremamente periferici quindi non è neanche semplice ricercato ha detto e probabilmente questo è anche il mio appello forse la Facoltà teologica deve farsi Pierre Cardin con di questa ricerca creando un gruppo che possa dare
Come dire consistente continuità
E questo convegno potrebbe essere anche uno stimolo da questo punto di vista
E poi c'era anche la rassegnazione io ricordo sempre un ricordo
Ai funerali del piccolo don Nunzio Pandolfi il diciotto maggio mille novecentonovanta don Franco vorrà Pullino a Santa Caterina fornirlo la famosa espressione fui terrena Napoli
Scappate andate via che era il grido di dolore di un sacerdote di fronte alla morte di un bambino di due anni assassinato in casa sua nelle braccia del padre Obiettivo del rari della calmo
E
Nomi della in Campania sono stati certamente quello di monsignor Antonio Riboldi vescovo di Acerra
Il quale veniva però dalla esperienza siciliana vi era stato in Sicilia e aveva verificato la pervasività di Cosa Nostra nell'epoca della ricostruzione del terremoto del successivamente ricordo della Belice e poi Raffaele Nogaro anche qui diciamo soprattutto però negli anni novanta un uomo che veniva però da una terra diversa dalla dalla campagna
è quando adesso quindi diciamo che si tratta di un terrei noto non ancora di soldato di ricerca che deve essere a mio avviso assolutamente percorso
Perché può contribuire anche oggi pasto oralmente apportare la chiesa ad una conoscenza ad una consapevolezza del del proprio ruolo
Anche su don Peppe Diana no di cui oggi parliamo e di cui si celebra aggiorni il trentesimo anniversario dell'uccisione
Ci sono discrepanza
Nel senso che la storiografia gli studi finora apparsi sono soprattutto diciamo memorialistica non ci sono grandi studi sulla figura di don Peppe si parte dalla morte
Dalla sua morte ma io ritengo che probabilmente ci sono studi interessanti chiaramente quello sardo che recentemente ho visto anche se non ho avuto la possibilità ancora di leggerlo di Tanzarella
Ma
Diciamo che finora don Peppe è stato studiato soprattutto a partire dalla sua morte
Ecco io credo che invece la una cosa doverosa
Necessarie
Perché sia riscoperto nella sua dimensione storica sia quello di ripercorrere in maniera scientifica attenta
Rigorosa il suo percorso di vita quando ho letto il documento per amore del mio popolo ad esempio ma è solo una delle tante
Simulazioni che viene fuori quando ci si avvicina alla sua persona ecco quando si legge questo documento
Colpisce il richiamo ad un certo punto quando parla dell'impegno dei cristiani ad una serie di espressioni bibliche dell'Antico Testamento Isaiah genesi Geremia Isaia
Ecco io mi mi sono chiesto ma che cosa ha studiato cosa leggeva comete regalava
Don Peppe qual era la sua vita quotidiana non era solo la sua
Il suo impegno contro la delinquenza organizzata anzi questo impegno contro la delinquenza organizzata era sicuramente frutto di qualche altra cosa che finora negli studi ancora non è apparsa
Cioè quando aveva mi piace il titolo del convegno perché parla di impegno ed eredità pastorale
Don Peppe è stato un pastore ma di questa pasta oralità finora
Almeno per quello che io ho potuto leggere in questo tempo Breve poco si è detto del di quella che è stata la l'azione che prepari in qualche maniera anche la sua morte ecco che studi quali studi ha fatto quali sono stati i suoi docenti in Facoltà teologica se lui cita tre volte quattro volte
In questo documento i profeti
Chi è stato insomma Enzo quale Stato l'input che ha ricevuto questo è necessario sapere è necessario sapere
Bene quali sono stati i suoi incarichi ministeriali i suoi rapporti con la Curia diocesana i suoi rapporti con i confratelli pensato già richiamato il documento non è solo su il documento è un documento collegiale sinora direi del clero della forania
Di Casal di Principe non è non si è esposto solo lui se vogliamo usare questo termine si sono esposti altri sacerdoti insieme con lui è bello
Riflettere sull'asino Dalida non farne un eroe
Solamente ma pensare che innanzitutto
Un sacerdote
Ecco ed è un sacerdote che vive la sino dall'Italia insieme agli altri sacerdoti della della sua diocesi al desk di cui è stato anche segreta
Ecco sono aspetti che secondo me contribuiscono a capire chi è l'uomo che si presenta al martirio
Che accetta il rischio consapevole mentre non come una Angello inviato in mezzo ai lupi ma come un pastore che difende il gregge in mezzo ai lupi
Ecco io credo che qui ci sia una spetti assolutamente necessari e che il convegno di oggi
Penso possa aiutare all'interno a rilanciare con una stagione di studi ad oggi a mia conoscenza non esiste ancora una raccolta dei suoi scritti organiche anche scientifica cronologicamente ordinata
E penso che con tante manifestazioni che si svolgono ormai da diversi anni
Ecco non ce ne sia stato ancora questo impegno che è un impegno come dire il minimo per la conoscenza di una persona per evitare che questa persona possa diventare un mito
E come tale andare a fare chiaramente con scopi opposti a fare la stessa operazione che ha fatto la camorra cercando di delegittimarlo
Mitizzare allora e ugualmente pericoloso
è della stessa pericolosità della diffamazione di quello che il Corriere di Caserta intitolava a caratteri cubitali don Diana era un camorrista
Per dire la più grande diffamazione oltre a quella della frequentazione con le do diffamazioni ma e altrettanto pericoloso mitizzato va bene io penso che questo sia ugualmente pericoloso perché si toglie forza alla sua proposta Profezia la sua profezia sacerdotale va bene quindi attenzione al mito è importante che negli ultimi anni c'è questa grande attenzione nei suoi confronti ma noi dobbiamo fare attenzione alla sua persona non alle idee Christine si vogliono in qualche maniera incollare e poi portare avanti questi temi una cosa mi colpisce molto
Mi è venuto quasi spontaneo il paragone
Con don Giuseppe Puglisi
Ci sono molte analogie la prima analogia drammatica e che entrambi sono colpiti nel giorno di una loro festa personale don Giuseppe Puglisi quindici settembre nel giorno del suo compleanno
Don Giuseppe Diana il diciannove marzo nel giorno del suo onomastico
Sembra un caso ma c'è un avvenimento drammatico in una giorno di festa l'altra cosa che mi colpisce subito immediatamente che si trattava di due parroci
Non si trattava di un predicatore di un religioso ma di un parroco
In entrambi i casi ecco questo è un elemento molto importante perché io penso che i il parroco quando fa il parroco e non quando fa l'anti qualcosa fa
Un lavoro di formazione è il lavoro di informazione e l'educazione io credo che la più il più grande insediamento di don Giuseppe Pugliesi e di Don Peppe Diana sia stata la formazione quello di togliere il terreno alla mafia non attraverso l'antimafia che non spetta alla Chiesa ma spetta all'uscita
Quindi non antimafia ma un uomo per
Per la formazione e in particolare per la formazione dei giovani Don Pugliesi don Diana lo stesso impegno la stessa passione imperi giù
Non Diana con anche quell'atteggiamento nuovo diciamo esuberante per molti versi però portava spesso il foulard degli scout
Ecco mi sembra che sia un'immagine bella di dire l'attenzione ai giovani e quindi il richiamo forte alla sfida educativa
Che la Chiesa deve abbracciare perché
Perché credo
Non so neanche quando
Ancora tre minuti
Allora il
Allora il credo che il vero senso del
Del suo sacrificio e così via e il forse il monitor più importante sia quello di richiamare di richiamare la Chiesa ad una sfida educativa sparse la sfida educativa che impegno per la fede attenzione perché io credo che una fede rettamente intesa
Coscientemente comunicata Annunziata sia di per sei un
Atto
Che si oppone all'Ama
Perché la mafia è una religione
è una pseudonimi Licciulli con i suoi riti di iniziazione da Puccio Uto
Il sangue che viene versato su un'immaginetta della Virginia
O di un santo per paradosso San Michele Arcangelo il patrono della polizia è una fede
Il battesimo l'iniziazione è un rito che imprime un carattere come il carattere battesimali si entra non si esce più
Si esce con la morte è come un rito battesimale l'ingresso nell'organizzazione mafiosa allora insegnare la fede
è il vero
Insegnamento secondo me il vero monito che cita don Giuseppe essere preti fino in fondo e consentitemi di dire preparare
Attraverso l'azione di formazione un laicato consapevolezze che spetta a lei tanto essere animatori come dice il Concilio delle realtà temporali
Questo è il
Secondo me il vero compito è quello che don Giuseppe Diana e don Pino Puglisi hanno fatto e l'immagine da questo punto di vista che mi viene e che voglio
Con cui voglio concludere è quello di un laicato impegnato e penso alla figura del reato Rosario Livatino le cui
Previ sono state recentemente anche ospitate dalla Chiesa della chiesa di Napoli ecco don Rosario Livatino potremmo dire
è un po'l'immagine di quello che è stato la seminagione di Don Peppe Diana e allora quello che nel giorno del suo funerale a cui parteciparono circa venti mila persone
Ecco è bello
Ricordare quello che fu ritrovato
Tra gli iscritti disseminati intorno alla sua banca ecco che adesso
Se ritrova chiudo con questo
Perché credo che possono essere
Va bene comunque lo dico parole mie diciamo era il monito
Che richiamava Tertulliano cioè dal tuo sangue
Cioè il sedime per nuovi cristiani ecco io penso che questo sia stato l'insegnamento di Don Peppe Diana e
Penso che su su questa scorta cioè innanzitutto conoscerlo conoscere il suo tempo conoscere il suo sacerdote per capire poi quella che è stata la sua eredità grazie
Professor corrente abbiamo chiesto Raffele salto giornalista scrittore saggista di parlarci di don Peppe lo ha conosciuto di persona condiviso
Molti dei suoi percorsi
Abbiamo chiesto Raffaele
Appunto di di descriverci la vita il servizio il martirio
Di don Peppe
Grazie
Grazie soprattutto voi che avete promosso questa iniziativa perché credo
Che dopo trent'anni parlare di una persona in un uomo come don Diana restare ancora qui a parlarne probabilmente questa persona o quest'uomo questo sacerdote qualcosa di buono l'abbia fatto
Io ho conosciuto
Nel mille novecentottantanove
Ci siamo conosciuti all'incirca
Durante una manifestazione anticamorra
Ad Aversa
Perché poco prima
Qualche settimana prima San Cipriano d'Aversa
C'era stata una sera
Una rissa durante
Una festa di piazza
E da quella rissa erano state firmati due ragazzi dai carabinieri
E la sera stesse il concerto per il concerto che c'era stato c'era tutto Tullio De Piscopo tra l'altro
La Samp la sera stessa
Quei ragazzi fermati hanno organizzato
La specie di rivolta nel senso che hanno assaltato la caserma dei carabinieri
A San Cipriano d'Aversa
E quella caserma la stavano distruggendo perché si sono scontrati con i carabinieri i carabinieri hanno dovuto
Poi chiamare rinforzi
Hanno tagliati i fili del telefono distrutto le macchine
E
Per fortuna avevano le radiotrasmittenti perquisito Riva per imporsi dal da Caserta sono andati via a difendere quelli che stavano chiusi dentro
Perché stavano quasi per incendi Harlan
Quella caserma
E all'ultimo momento intervenute il boss Antonio Bardellino di cui raccontava
Cafiero De Raho ecco in seguito a quella cosa poi nacque un'iniziativa
Che diede vita ad un movimento
Che si chiamava liberiamo il futuro
Di cui Renato Natale era uno degli artefici insieme agli altri amici che si occupavano in quel momento di di costruire una resistenza a quello che c'era sul territorio
Perché come ricordava sempre dottore Cafiero De Raho su quel territorio
Dall'ottantasei anche prima
Sui Casalesi non si facevano indagini
Eppure nell'ottantadue di che era stato ammazzato un carabiniere nella caserma de che faceva parte della caserma di Casal di Principe Salvatore Nuvoletta
Era stato ammazzato perché il maresciallo dei carabinieri così raccontano le cronache se l'era venduto
Al clan dei Casalesi
E tutti questi fatti queste storie quella cominciata a narrare effettivamente nel novantatré Carmine Schiavoni perché fino ad allora
Nessuno come usciere sapeva niente di questi fatti di questa storia
O per e Diana era tra coloro i quali si era cominciato a porre il problema
In qualche modo di affrontare queste storie perché nel suo Paesi ragazzini
Andavano a frotte libera nelle braccia della della camorra
Era l'unica strada evidentemente che era stata aperta in quel periodo
Io dirigevo un piccolo giornaletto che avevamo fatto alcuni di noi
Tra cui anche Renato Natale era tra i fondatori di questo giornale si chiamava lo spettro
E dovette Diana scrive su questo giornale
Credo che gli unici articoli che lui abbia fatto siano stati pubblicati lì tra l'altro li ho raccolti e li ho messi in un compendio al al alla fine dell'ultimo libro che
Ho pubblicato su don Diana uscito in questi giorni
E ricordo don Diana
Ricordo don Diana quando è accaduto la una delle vicende di cui raccontava
Federico perché c'è stata la guerra tra clan e hanno cominciato a spararsi tra loro ma sono morte tante vittime innocenti
E di egli in uno di questi episodi ventuno luglio del novantuno
A San Cipriano d'Aversa una domenica pomeriggio
Hanno sparato in pieno giorno alle quattro del pomeriggio cinque feriti
è uno di questi ragazzi che viaggiare in macchina Angelo Riccardo vent'anni è stato ucciso è stato preso nell'occhio quint'fronte nell'occhio è morto sul colpo
E don Diana è stato quando mi ha chiamato con gli altri amici abbiamo
Cominciato a interrogarsi su che cosa si poteva fare e lui ha suggerito la
L'organizzazione di un volantino
E che
Nel momento in cui non si riusciva a definire a parlare come diceva Cafiero
Perché la parola camorra si diceva sottovoce quel volantino invece diceva apertamente
Basta con la dittatura armata della camorra
Allora voi capite che
Quando si comincia a parlare in questo modo tu diventi dirompente nel nel tuo mondo
In quel territorio che era un mondo chiuso un mondo non contaminato dall'Est
E
Alla reazione di quel volantino che abbiamo poi abbiamo dato era firmato dalla parrocchia di don Peppino Diana dalla redazione di questo giornale perché io dirigevo si chiama lo spettro
Da una comunità che operava lì nel territorio dei ragazzi dell'Azione cattolica
E quel volantino è stato talmente dirompente che uno dei primi articoli che ha scritto don Peppino Diana su quel giornale aveva come titolo la forza della parola
E diceva esattamente le parole sono a volte dette nel momento giusto più forte delle pallottole
Ed era così
Perché ci fu una reazione anche da parte delle istituzioni arrivo poco dopo a Casal di Principe parlare con don Peppino Diana
Il prefetto di Caserta dell'epoca Corrado Catenacci e anche il ministro dell'Interno Vincenzo Scotti
Il trenta di settembre di quell'anno il Comune di Casal di Principe venne sciolto per condizionamenti di camorra
Fu uno dei primi scioglimenti dei consigli comunali nello stesso provvedimento vennero sciolti in provincia di Caserta anche altri due comuni quello di Casapesenna è quello di Mondragone
Era un contesto lo in cui si agiva in cui non solo le perché i territori diciamo gli affari che facevano i i Casalesi clan erano diciamo appannaggio dei loro gruppi criminali ma controllavano anche le amministrazioni comunali
E spiace dirlo controllavano anche le caserme di carabinieri qualche tribunale e qualche commissariato
Perché i provvedimenti di cui diceva Cafiero
Che diedero vita al poi al processo Spartacus del novanta cinque i primi arresti ci furono del novantacinque ebbene quegli elenchi come spesso ha ricordato anche Renato Natale erano nelle mani prima che i provvedimenti fossero adottati
Di coloro i quali a Casal di Principe girarne circolavano nei bar dicevano ma tu non ci sei in questo elenco
Allora tu non vali niente perché io sono qui sul più importanti deciso che passavano anche sopra a questi fatti
Per cui abbiamo avuto a che fare anche con cui lo Stato che non solo ha non solo quando si è arrivati ma i magistrati hanno cominciato a a fare pulizia nel territorio ma hanno cominciato a fare pulizia anche al loro interno
Perché questo era un problema un grosso forte
Perché il rischio era che se e quando tu andavi in una caserma di un commissariato poco dopo il verbale ce l'avevano in mano i camorristi decapitato
è capitato depresso
Scusate ma l'attenzione mi piglia quando parlo di queste cose perché le le ricordo come se fosse ora perché
Correlato Natale col quale abbiamo fatto un viaggio di tanti anni assieme avevamo un patto
Il patto era se succede qualcosa a te
Allora io mi mobilitò se succede qualcosa a me lo fai tu e sai come fare
Perché lui era militante del Partito comunista
Io era atti visto attivista sociale di altri gruppi
Però noi avevamo messo assieme una Rete nel nostro territorio di una piccola resta nuclei di resistenza che si riunivano come in qualche modo diciamo i resistenti no quando c'era il fascismo
Anna di nascosto nella sacrestia di una casa di qualcuno riunioni da qualche parte riservata che Don Peppe Diana diventò il punto di riferimento di tutto questo perché lui era un sacerdote
Era un ragazzo pure lui trent'anni fa vi è stato ucciso a trentasei anni
Quindi nel novanta
Novanta novantadue insomma aveva poco più di trent'anni o su due anni più di lui eravamo più o meno tutti lì
E lui continuava a battersi
E continuava a a scrivere su quel giornale ne ha scritto di altri articoli supposte vicenda cominciata rilasciare interviste
E soprattutto a voi
Ha deciso di fare quel documento
Che l'ha pubblicato su quel giornaletto che ne faceva
L'ha pubblicato sullo spettro
E il ventiquattro di dicembre del novantuno c'è stata la diffusione di questo documento
La notte di Natale nelle chiesi di Casal di Principe
Cominciava così il documento siamo preoccupati
Questa preoccupazione diciamo che c'è ancora adesso
La camorra è una forma di terrorismo che incute timore che incute paura
Era un manifesto contro la corruzione politica era un manifesto contro la criminalità perché scendevano i dettagli anche sul sugli appalti che facevano quante erano le percentuali
E soprattutto invitava la Chiesa
A prendere parte alla contesa sociale che a dire da che parte sta
Io non conosco quella chiesa che è stata sempre no o conosco anche l'altra
Ma nei nostri territori quella chiese mi dispiace nell'ovviamente non è diretta la spinello
Che come lui ha ricordato il primo passo che tutti abbiamo apprezzato è stato quello di andare sulla tomba di don Diana ma quella diocesi
Negli anni
Era stato un punto di riferimento perché si trasformava in tempi di votazione della politica
In un tempio in cui arrivavano lì i ministri sottosegretari il potere gli e andava a cercare aiuti ed era quello il riferimento e tu non capì di perché Antonio Bardellino era il capo del clan ma pochi anni prima il sindaco del paese il fratello di Bertelli
Sì ma com'è qua
Lo svagato
Quale faccia
Si racconta che il fratello di Antonio Bardellino
Voleva candidarsi in Senato egli che venne a dissuaderlo in qualche modo Bettino Craxi perché lui era iscritto al Partito socialista
Però dovette pagare il prezzo
Di in qualche modo di passeggiare sulla strada il Paese a braccetto con il sindaco
E allora in tutto questo contesto che don Diana
Comincio a dire dobbiamo voltare pagina
Lui che era un ragazzo
Soprattutto era uno scout
Ed era un prete guarda non era un prete anticamorra era un prete
Lui lo faceva perché credeva nel Vangelo
No perché credeva nella lotta alla camorra
E lui non voleva essere ucciso
Non aver imbracciato diciamo la bandiera dell'antimafia dell'anticamorra perché voleva fare l'eroe assolutamente
Non voleva essere un errore
Non voleva essere un nero e Luís tutto quello che faceva il smobilitare in questo perché era un sacerdote
Io ho cercato di
Ovviamente non tocca a me perché da laico
Abbiamo cercato di ragionare di raccontare un buon Diana prima di quel diciannove marzo perché quella è una data spartiacque
è una data in cui c'è un prima e un dopo e ci sono tanti elementi di quei segnali che quella morte coi è servita
A diciamo a determinare un tempo un nuovo
E e io la faccio risalire ad alcuni elementi che stanno di
Nel tempo e tra l'altro il suo profilo vocazionale vedete sale sono segni che coincidono e datato diciannove marzo mille novecentottantuno
Diciannove marzo torna quella data
Del profilo vocazionale e il suo profilo vocazionale ci sono tre elementi forti
La famiglia i giovani e il lavoro
Che lui tira fuori come elementi di base e sul quale comincia a dire io voglio fare il prete così su questa direttiva
E prima di capire come si facesse un prete fa due anni il segretario al vescovo Gaza di Aversa
Poi c'è il vice parroco di don Carlo Aversano la chiesa del Santissimo Salvatore poi gli affidano la parrocchia
In quella parrocchia dove lui vive l'assassinio di Jerry Maslow
Il ventiquattro e il venticinque di agosto del mille novecentottantanove abita terno ammazzano già rimasto immigrato sudafricane
Da cui poi è nata tutta anche una parte legislativa nodi l'azione di protesta che ci fu in seguito a quella cosa è nata la legge Martelli perché
E i primati di gli immigrati rifugiati periodi conosciuti solo da quelli che provenivano dai paesi dell'Est
Da quella vicenda in poi la la dinamica poi si è allargata normativamente attraverso la legge Martelli e lui voleva creare un centro di prima accoglienza per immigrati
E lui si era posto già questo problema
E quando nel novanta poi accade quella storia in quel ragazzo lui esplode non è possibile
Ma lei continuava a fare quello che faceva insegnava all'ITIS Volta di Aversa ogni mattina partiva da dalla sua casa di Casal di Principe passava per casa peseta avevo un macchinone infilava dentro cioè sei sette otto studenti però dice prima di salire dovete urlare come la camorra fa schifo
E questo faceva
E allora quella mattina del
Anzi prima di quella mattina quando ammazzano don Puglisi
La mamma me l'ha raccontato lei in più di un'occasione
Era al telegiornale quella sera è che in casa c'era anche don Peppino Diana
E disse Jolanda è sentito Peppino ammazzano pure i preti e più stai attento lui non disse molte parole
Perché capì che il momento era complicato perché quella quell'assassinio veniva
Dopo che il Papa
Aveva fatto
Quella invettiva nella Valle dei Templi
E c'erano stati forse come conseguenza quegli quegli attentati no ai monumenti religiosi e in qualche modo quella Tenco e la morte di don Puglisi aveva sdoganato anche
L'uccisione dei preti in chiesa
Perché nel nelle intenzioni del mandante dell'omicidio
Nunzio Nunzio De Falco morto di recente
La sua idea come è scritto anche nella sentenza sarebbe stata quella di dire facciamo un omicidio eccellente perché quel gruppo che stava soccombenza sotto i colpi di arma da fuoco
Dei grandi che ormai del dominavano il gruppo Schiavone Bidognetti
Stava facendo una strage e allora l'intervento dello Stato in modo massiccio poteva determinare la fine di quella lotta armata diciamo così e quindi riuscire a fermare la mattanza
C'era anche questo nella sentenza e poi si è detto si è parlato di i funerali non non mi non fatte e tutto il resto i funerali non fatti si riferiscono al fatto che c'era un provvedimento del questore di Caserta del prefetto che all'epoca non consentiva più di fare i funerali di colori quali appartenevano ai clan criminali ecco
E io ricordo
Quella mattina quando sono arrivato a casa di prima di arrivare a Casal di Principe
Io ho chiamato Renato Natale perché ha poco prima delle otto ho ricevuto una telefonata ce l'hanno ucciso il tuo amico di come inchiesta il prete
Ma che stai dicendo che non citano i preti
Era incredibile
Posso leggere badate anche negli atti processuali c'è qualcuno che tre camorristi ha detto no io il prete non la marzo quella mattina non è voluto andare d'ammazzarlo anche tre camorristi
Ieri in credo
Non si ammazza un prete
E allora ho telefonato a casa di Renato Natale all'epoca non c'erano né i socialmente cellulari
E quindi si doveva chiamare lì non c'era a casa perché lui prima di me saputa la notizia
Aveva detto la moglie fa i bagagli ce ne andiamo la sta città ed era il sindaco del paese
è stato solo un attimo però
Voi andate in chiesa Lucera
E io ho telefonato a casa sua
E lì non c'era e dall'altro capo del telefono
Mi ha risposto la figlia piccola
Non ha parlato solo singhiozza
E io ho capito che era tutto vero
Sono corso a Casal di Principe
Sono andato da lui che insieme un altro amico ne ha spediti in Comune organizzare
La resistenza tra virgolette e li abbiamo fatto il primo manifesto subito che abbiamo fisso per le strade del paese come Romero come don Puglisi
Il riferimento di don Diana era la teologia della liberazione luci lavorava su questo
E questo è un aspetto che va approfondito sicuramente
E quel richiamo è importante nel pomeriggio siamo riusciti a mettere in piazza come prima risposta era sabato il sabato pomeriggio mille persone
Ci sono le immagini di Renato con gli occhi lucidi i ragazzi dell'Azione cattolica di un Peppino Diana
E i vescovi di Caserta di Acerra di Aversa
Vi risparmio la diatriba che abbiamo dovuto affrontare perché il vescovo di Aversa dell'epoca non voleva che venissero attribuisca
E non so se la sua storia come
Mi schiero dalla fede spero ritorni
Chiudo siamo alla fine no voglio solo
Voglio solo dire
Della della mamma di don Diana
Magari avremmo tempo in altre occasioni
Io la mamma di don Diana l'ho vista quel quella mattina non la conoscevo conosceva sul sconoscevo solo lui che l'ho vista quella mattina i funerali
E lei girava solo la testata da un lato all'altro non aveva più lacrime
La mamma di don Diana non aveva più
Io le immaginata come
La Madonna Addolorata
Mancavano solo essi le sette spade in petto questi videro quel lutto che laschi affatto in faccia per tanti anni
Poi c'è stata anche la moglie di Sandokan che ha cercato
Incontrare la mamma di don Diana c'erano mezza parentela che un giorno si è riuscito a incontrarsi c'era stata l'amante la moglie di Sandokan è che è andata dove stava lei
E ha detto noi non c'entriamo niente col delitto di Peppe
E però la risposta di Olanda è stata ferma e decisa
Potete anche non c'entrare direttamente non voi siete fatti della stessa pasta e lei è stata l'artefice della resistenza forte dell'organizzazione di tanti ragazzi tante persone soprattutto gli scout che hanno reagito
Per la morte di don Diana e oggi se c'è tutto quello che c'è grazie soprattutto anche a Jolanda che ha resistito no lei ha imbracciato non la bandiera dell'antimafia
Ma la lotta per la difesa della dignità del figlio che è stato diffamato di risparmi tutto quello che abbiamo dovuto fare le campagne di stampa noi contro il Corriere di Caserta
Abbiamo iscritto all'ordine dei giornalisti abbiamo tentato di boicottare quel giornale abbiamo scritto al direttore della Stampa di Torino perché in quel giornali in quel momento usciva come inserto come panino
Assieme alla stampa in edicola
Vi risparmio tutto questo ma vi dico solamente che noi aspettiamo ancora no che Don Peppe Diana sia riconosciuto per quello che c'è un martire della Chiesa
Un martedì della chiesa come dice Nogaro martiri di Cristo in nome del suo popolo
Vorremmo che fosse
Perché Fini
Perché c'è anche il vescovo della diocesi di Aversa che so che ha messo su una commissione
E sta lavorando spero che stia lavorando per procedere in questo senso in questa direzione per capire e per dare atto indiano esattamente il posto e riconoscimento non perché c'è bisogno di questo o di quel riconoscimento siamo già comunque facendo riconoscendo don Diana siamo qui a celebrarlo e perché probabilmente lui rappresenta ancora qualche
E quel documento della sua eredità spirituale che ci ha lasciato e credo che due meriti che sia riconosciuto da tutti come martedì nella chiesa grazie
Ci mandai grazie grazie davvero Raffaele ci manda il suo saluto ci sta seguendo il vescovo di Cosenza
Don Gianni Checchinato prima di lasciare la parola a Domingo
Per le conclusioni sì
Abbiamo chiesto però a don Francesco Savino vescovo di Cassano allo Jonio vicepresidente della CEI
Abbiamo chiesto ma come si fa il prete in contesti così difficile io so che lui è bravo spiegarcelo poche parole per ma so che peraltro allora
Buongiorno a tutti sono convinto che qualcuno stava pensando
Qui siamo al rischio della nostra resistenza biologica
Quindi state tranquilli che cercherò di essenze rizzare ma lasciatemi con affetto e stima salutare don Mimmo e don Angelo a cui voglio veramente un grande bene un pene del cuore
Veramente un grande impegno del cuore
Chiaramente saluto
Tutti
Ringrazio do per cello e don Antonio che mi hanno invitato per questo intervento
Che ripeto cercherò di estensione drizzare
Sono contento di pensarci perché
Vi dico subito che ho conosciuto di persona seppure non beve don Peppe Diana e poi se lo Stato i primi due anni a fare memoria Casal di Principe ormai frequentavo porta il gruppo Abele di don Ciotti cui mi sono subito iscritto per quindici anni a libera e ho fatto anche dei campi antimafia soprattutto in Puglia perché sono pugliese soprattutto del cuore la sacra corona unita
Allodi soprattutto dell'assetto Manduria Mesagne quindi ho fatto un poco un'esperienza che mi ha formato molto e poi solo da nove anni
Indica la tre qui popolare meglio di me don Mimmo battaglia la Calabria e una terza
Credetemi dove c'è il fascino c'è situazione c'è bellezza c'è veramente trasfigurazione ma c'è anche un sistema culturale e antropologico ma onirico Zanchetti sta
L'ex procuratore di di Reggio che fa purtroppo della Calabria una Calabria figurata una Calabria
Dove i cittadini purtroppo sono ridotti a sudditi però è possibile
Una rivoluzione che stiamo cercando soprattutto insieme in Calabria di portare avanti di attivare veramente processi di cambiamento partendo dalla dura realtà
Voglio essenziali zero in intervento facendo subito un presupposto un preambolo se volete e poi voglio consegnarli tre piste di di ricerca hanno come un prete può essere prete all'interno dei contesti mafiosi
Però lasciatemi ricordare ciò che diceva
Leonardo Sciascia
C'è stato un periodo della vita in cui mi sono nutrito degli scritti di Leonardo Sciascia più studiato loro loro mo'approfondito
La dolce lascia
Diceva così
E questo lo dico da la facoltà teologica o di quando i cattolici anzi facesse notare anche don Franco delle touche Vesco sì di fare di Napoli che conosco rubai danni quanto era rettore del seminario no
E quindi diceva Leonardo Sciascia
Si punti Vespri siciliani
Di fronte alla religione cristiana
Ciò che sente Bremer diceva di Montanelli
Che poteva benissimo essere al passo come un buonissimo cattolico
Ma il fatto e che non era per niente cristiano
E cito ad ogni fascia perché
Dico subito che
Il nostro fare memoria questa mattina sino tale
Con più voci di appartenenza diverso
Fare questa mattina una memoria collettiva
E fondamentale soprattutto rispetto a Dubai per Diana perché noi dobbiamo restituire a don Diana la sua dimensione sacerdotale e soprattutto la sua dimensione etica parroco
Perché spesso o la percezione che altamente usi surrettiziamente o machiavellica mente
Si fa una memoria
Qualche volta retorica qualche volta addomesticata qualche volta funzionale a non fare verità su questo grande palco su questo grande testimone del Vangelo
Sono operazioni che vanno smontate
E qui chiedo lo storico di aiutarci in queste operazioni di dis montatura di certi perché è vero
E pericoloso il mito
Ma un tributo pericoloso quando si cede facilmente agli schizzi di fango e non soltanto agli schizzi di fango
Perché a mio modesto parere
Nella vita sacerdotale di don Peppe Diana c'è stato il primato assoluto della evangelizzazione
E il resto sono tutte delle conseguenze
E tra l'altro penso che
Bisogna restituirle
Verità a questo prete
E voglio ricordare ciò che don Peppino
Diceva
Non sono un politico ma un uomo di chiesa
Che si limita a lottare accanto alla gente che abita a quei luoghi questi luoghi
Nel tentativo di affermare quei diritti negati che il malgoverno e la camorra hanno sempre negato
Non c'è bisogno di errori vorrei ricordare a noi ciò che diceva è in una in una qui non oltre Bertolt Brecht
Maledetta la pazza che ha bisogno di eroi
Io quando sento a parete voi mi viene un po'idiosincrasia
Ove viene subito il sospetto che abbiamo già risolto i problemi faccia due rigori
Basterebbe il coraggio da per paura il coraggio di fare delle scelte di denunciare qui apro una parentesi
Il grande cardinale Ballestrero
Diceva don Luigi Ciotti qual è stato
Arcivescovo ai cardinali a Torino ci vado Luigi anche la denuncia è un annuncio di salvezza
E non dobbiamo rinunciare alla denuncia anzi la denuncia e speculare all'annuncio del Vangelo
Diceva ancora don Beppe Diana
Bisogna risalire sui tetti Elli annunciare la Padula diritta
E ancora
E termino il mio presupposto
Delle tre piste che vi voglio consegnare
Leggo
Nei seminari diocesani
Ai candidati al sacerdozio ministeriale si insegna che bisogna essere sacerdoti secondo il cuore di Cristo quante volte ho sentito anch'io no ha tutto da consentita queste espressioni
A questo punto la domanda che bisogna farsi è semplice
Don Peppino Diana è stato socio tutte secondo è quello di Cristo
E la domanda alla quale oggi la Chiesa deve rispondere
Da quanto l'angelo sa molto spesso di rito da il processo di beatificazione no e perché c'è una prodezza dello spirito dice stiamo vedendo esterno studia no no tra un buon punto mi dice è vero è vero conferma stamattina
Ma lo chiedo sempre quando ci vediamo incendi allodole sposa ha così lo fermano come come fa il processo non come va iniziano perché io ci credo lo dico subito sono d'accordo con del ramo
Quella che allarga deve dire un grazie
Io sono convinto che il Santo
Lo dico io adesso mi assumo io questa facile responsabilità
Però dopo appena stato sacerdote secondi quelle Cristo vero
E la domanda alla quale dobbiamo rispondere
Perché se la risposta è no
Non è stato della società di Cristo
Avrebbe dimenticarlo perché faccio Memory
Me privata questa scelta bisogna avete argomenti
Se invece noi diciamo
Che la risposta è sì certo pettegoli Anna Don Peppe Diana è stato un sacerdote secondo i quali Cristo
Allora gli è stata tolta la vita cioè per il suo amore al Vangelo
A motivo della causa di Cristo che poi la causa degli uomini
Allora noi abbiamo il dovere di fare il viva memoria vado a memoria generativa perché anche le memorie possono essere simili
Anche le mogli e possono avere l'obiettivo machiavellico di addomesticare
I processi di verità stiamo attenti e certe memorie
Noi allora abbiamo il dovere e ciò che stiamo facendo questa mattina per questo sì sono contento di essere con voi
Protagonista
Calò Marcello dico grazie Corazza don Antonio Franco che ci ha detto introducendo i lavori
Dobbiamo avevi hanno le commissioni pari il velo di silenzio sussurrò
Dobbiamo sentirci dire da lui oggi anche questa mattina fate questo in memoria di me
Osimo mette sulla bocca di don Beppe Diana che ci dice fate questo in memoria di me
Non stravolge dicono che sono stato perché non sono stato un solista
Sono stato un'orchestra
Ho fatto squadra ho fatto massa critica
Perché sappiamo che non sei parti
L'individualismo purtroppo il virus del nostro Sud
Ancora allora due del non fare questa memoria
Dobbiamo ridare addotto epico Diana facendo un lavoro interdisciplinare di teologia di pastorale di storia di giornalismo di politica ma insieme Paese far rivivere per quello che è stato un don Peppino Diana
Quando era parroco immerso fanno il perché vedete
Io che
Ho portato
Subito Hilti
Sacerdoti giovani dalle dolci subito subito sulle orme di don Pino Puglisi e poi l'anno scorso sono stato in campagna no
Anche sulle orme Livio Pepino Diana debordante Diana
Io
Mi chiedo
E mi chiedo
Con queste parole
Come mai in tutt'Italia si conosce bene don Pino Puglisi
E noi come Chiesa siamo contenti siamo orgogliosi io più policy voglio ricordare
Che quando Pino Puglisi fu ucciso est
Qualche mese dopo fu compreso il killer il PM può sulla domanda semplice
Una domanda secca Alkiviadis uscendo ma amichetti perché proprio don Pino Puglisi
Sapere quale fu la risposta
Perché un plico pochissimi toglieva i bambini dal saggio
Facevo l'operazione educativo
E poi subito policy aggiungeva
Mensi mafiosi occupano
Le piazze noi cittadini dobbiamo abita
Allora io dico
Perché doppio policy dissi io sono felicissimo no dall'altro do colato Lorefice mi ha regalato così vado a fargli visita delle ricchezze gestito in don Pino Puglisi
Io dico perché si fa molta molta fatica ancora oggi no a far conoscere don Beppe Diana per quello che è stato stamattina e l'ho ascoltata delle cose
Chiuse Vasco totale così di senso del cosa significa dire che a mio avviso
Vanno veramente come devo dirigere a fare proprio un tam-tam no culturali dei passi pubblicitario ora io sono convinto che più noi faremo memoria
Di don Beppe Diana come stiamo cercando questa mattina un abbiamo una memoria vera autentica seria responsabile collettiva più sono convinto che
Sono convinto che lo dico a quella volta arcano confratello don Angelo spinello sono convinto che la la chiesa no di Aversa
I comuni qualche segnale sperduta richiesti insieme riuscirete a portare avanti
Questo crocevia di azioni e non saremo con voi vincola Jeremy sosterremo con tutte le modalità possibili immaginabili senza far sentire mai soli perché la solitudine è sempre gente attiva dimostrare
E quando tutto un vescovo si sente solo posso capire molto bene perdonismo capisco molto bene quali sotto le conseguenze allora velocissimamente
Voglio consegnargli su questo testo su questo tema essere preti in contesti mafiosi io aggiungo
Missione possibile
Mi sono preso il lusso di aggiungere alto tema missione possibile e vi consegno velocissimamente tre piste
Su cui incamminarci
Per essere parecchie lo dico anche seminaristi qui presenti no
Noi seminari Catanzaro ed ho fatto anche un corso di formazione adesso Perozzi si manifesti sulla targhetta sulla senso della santità sovrastato dalla in piazza età e il che fare rispetto o alla sua data è chiaro
Capite le difficoltà
Dall'alto ha ribaltato giustamente ma ci tentiamo guardate soltanto o le difficoltà ci sono dovevamo fare il coraggio di
Superarle e di andare oltre qui papa Francesco ci consegna quel bellissimo principio quando dice no mentre lo spazio si occupa il tempo invece bisogno di attivazione Riva ma tirare processi no
E tutti volti prima pista la cito infetto solo con un flash poi metto a disposizione il testo che ho preparato
La prima pista accettazione e pratica del modello ecclesiale che emerge dal Vaticano secondo il particolare la capretta spesso per favore seminaristi
Sì a chi ha figli del Vaticano secondo
Sì atti e figli almeno della lettera genietto
Sì ha tre figli della che ha operato spesso
Quando le cause spesso ci aiuta a dirci che rapporto col mondo e la porto dentro il mondo si basa sul dialogo
La postura della chiesa non può essere la postura del giudizio i Giorgio ideologico sul mondo
Abbiamo sentito
Domenica scorsa che Dio Amato il mondo
Ho amato a tal punto che ci ha regalato suo figlio c'adulato suo figlio
Il mondo non va
Visto ideologicamente negativo
Vi leggo soltanto qualche passata il numero quaranta
Lo dico i sacerdoti lo dico avverte escono dico a voi seminaristi
Ma la chiesa
Numero quaranta canuti spesso perseguendo il suo proprio figlio di salvezza non solo comunica l'uovo o la gallina
Di fonte anche in qualche modo soprattutto il mondo la luce che questa vita divine usati
E lo fa specialmente per il fatto che risana ed eleva la dignità della persona umana
Consolida la compagine dell'umana società e conferisce al lavoro quotidiano degli uomini un più profondo senso e significato così la Chiesa sentite la conclusione di questo numero quaranta
Con i suoi singoli membri e con tutt'intera la sua comunità crede di poter contribuire molto a umanizzare di più la famiglia degli uomini e la sua storia
Papa Francesco riprende la fisiologia del popolo dice pasta correzione Apple diete ricca una visione piramidale delle chiese
Basta con la visione cerchio della chiesa ma è il migliore di una chiesa come poi dietro
Una chiesa assume
Dove e tutta carismatica una chiesa tutta ministeriale dove ciascuno vive il suo ministero doveva recuperato soprattutto la tipologia e le conseguenze del battesimo che Sacramento fontane originali originante
Perché è lì che dobbiamo trovare il fondamento comune che ci lega
Ragione Balthazar quando dice che la Chiesa è una sinfonia carismatica ma la Sinfonia nella corresponsabilità dei ministeri
Una delle cose su cui mi confronto a muso duro con i preti ai quali dico se tu parroco dice io sono il Parco comando io sappi che ti divisione
Ma che significa io sono il Parco comando io
Perché lui quando non siamo capaci di dialogare di tenere il confronto ci rivolgiamo nella nel potere
Del potere ma che potete
La chiesa del Vaticano secondo è chiamata ad una missione umanizza attrice che dopo le consente che non ci consente di tacere di fronte ad ogni sopruso offesa della dignità umana
Faccio un esempio ma come facciamo presente in Calabria non so qui in campagna tacere di fronte al diritto alla salute
Che viene negato quotidianamente come io faccio a tacere
E qui gioco gioco bene a non dire nulla so autonomia differenziata che renderà ancora ancora di più le disuguaglianze eliminava i divento dedussi su tutto
Ma come facciamo a dire di no proprio sul concetto di uguaglianza
Come facciamo
A dire a dire nulla sulla grande questioni oggi dell'istituzione della scuola voi immaginate se ventitré materia vengono attribuite
Alle Regioni
Già la riforma del Titolo quinto dalla costituzione da cui viene tutto il resto già affatto della devolution del potere sanitario alla alle regioni piaccia teso quello che ci ha visto
Gli allora carissimi rarissimi demo Pluto voi
Hanno il prete mi vescovi dobbiamo recuperare un attimo Lucia del popolo è un'idea di chiesa
Non e dobbiamo mette da parte ogni migliore individualista che molto spesso nei seminari Franco se sbaglio mi correggi chiusa l'elettore illuminato illuminante icone che potrà spesi seminario educazione e troppo individuale non comunitaria
E collaudate subito alle parrocchie riscontrati riscontrati subito no
E subito ci si crollo e allora è importante
Per essere ripresi soprattutto capaci di viveri contesti malavitosi senza accedere a decidere il figlio perché se venite in Calabria sapete qual è l'alleanza più forse per quell'unico Massimo indissolubili Calabria
E loro quattro anni succede quale come si chiama
Alleanza tra le mansioni di e deviate e la santità quale un matrimonio
Sì è quello possibile chiusa che non vanno è un è un è un matrimonio sacramentale indissolubile
E sapete quella base di questo incontro
Di questo triangolo isoscele
Perché quella sui quali perché alcuni sociale al al vertice sono le nostre vie
E nella sanità la base della che costituite e qui gioco gioco alla grande col conteranno
Solo i colletti bianchi i funzionari i burocrati raggiungevate categoria
I politici la classe politica
E quando c'è questa alleanza a te lo dico nulla perché Valotti quotidianamente caro dopo al centro ora noi siamo qualche volta in questo che alcuni sociale cerchiamo anche noi come uomini chiesa
Quante volte si fanno delle scoperte che ci sono sacerdoti per esempio che appartengono al ribasso dell'INPS
Qualche volta appartengono a Sonia deviate
Bianca la solita questo deriva
Quale delle liturgie chiariti tutti particolari
Seconda pista vado oltre altrimenti
Sarebbe interessante da sa leggere quel documento Dalla Chiesa calabrese del mille centonovantuno
Quando dice la Chiesa non ha progetti tecnici il suo progetto e la conversione ma vada oltre pigramente si è fatto tardi secondo seconda pista chiedo hanno il Pritzker richiesta soprattutto ai seminaristi
Il superamento del modello clericale e sacra
Se noi siamo ancora educati ad una visione sacrale clericale noi corriamo il rischio no
Di essere due stessi un brodo che favorisce l'organizzazione dei poteri mafiosi che favorisce
Le mafie
La figura Del Prete secondo il modello
Che di cave sacrale e decisamente superata
Quale allora immagini di parete in una chiesa impastata Piccirillo e di fango
Lo dico subito il prete pastore
E qui papa Francesco liscia che per i vescovi sette pastori in mezzo al popolo avanti al popolo accanto al popolo dietro il popolo
Un pastore che non fugge davanti ai lutti
Un pastore che non si rifugia nel ruolo o nel potere sacrale ma si schiera dalla parte del più debole
E qui lasciatemelo dire con molta sincerità
Abbiamo celebrato l'anno scorso ITC
I cento anni dalla nascita di don Lorenzo Mila
Oggi lei ma è lo stesso da che parte stiamo ai certi o me ne farei
Un prete non non dire me ne frego ai cioè ecco un prevede resta disponibile ammettere il suo corpo a disposizione dal Vangelo
Come ha fatto otto Beppe Diana
E qui questo me lo dovete consentire
Vi devo leggere
Una riflessione a mio avviso durissima ma la leggo perché quando l'ho letta mi ha fatto bene
Ed è un collega anche oggi del suo impegno politico con Teramo
Il dottor Scarpinato
Penso che conoscendo Scarpinato spesso viene alla ribalta calcoli su riscontri no nel qui al Senato il Senato
Sentite cosa dice
Cosa dice Scarpinato
Non le volete le perché quando ripeto quando l'ho letto esatto un pugno allo stomaco però ripeto
Certi pugni fanno bene
E mi ha fatto bene come come come fresco e mi ha fatto bene come presente
Dice Scarpinato
Esiste un Dio dei potenti
E un dio degli impotenti
Unione dei mafiosi
E uno degli antimafiosi
Un dio dei dittatori è un dio degli oppressi
Così in America Latina esistono prelati che siedono la stessa mensa dei dittatori genocidi ed è condivido le scelte
E quelli invece che stanno dalla parte degli oppressi
Come monsignor ovvero
E che si sono fatti ammazzare per tutelare le ragioni degli oppressi
E Sicilia c'è un padre Puglisi si e c'è un sacerdoti come Nino fasullo pochi davvero Egeo sacerdoti che invece condividono la cultura mafiosa che c'erano a messa in chiese affollate dal popolo della mafia
E dalla borghesia mafiosa
E poi c'è un sacerdote
Della cosiddetta palude
Sì mi avessi fatto nascere chiara da che parte
Non siate paludosi
Non siate i prezzi del pantano
Ho perso punti
Ciascuno sceglie liberamente la propria chiese proprio Dio
Molto democraticamente
Quella palude sono quelli che non stanno né dalla fate la mafia nella parte nord dell'antimafia ma sanno solo con soltanto con se stessi
A volte mi viene in mente
La metafora del Banco del casino
Che non perde mai perché punta su tutti rumeni
Sul rosso e suo nero neanche sullo zero
Questa luce inviare e possibile
Anche perché tranne per tranne poche eccezioni la predicazione evangelica a un serraglio generalista che consente a chiunque un approccio non problematico
La predicazione ricchissimi
Tranne delle eccezioni
E centrata suo con la famiglia sulla morale sessuale cioè generici appelli alla solidarietà all'amore per il prossimo alla cosiddetta etica dell'intenzione a una carità accomoda perché si traduce nella cultura delle nostre
è un pugno allo stomaco ma la verità grave il coraggio di dire no
Così da signora bene della borghesia mafiosa
Parla mafiosi affarista che con i soldi delle tangenti del marito compra borse griffate Bitton a sei mila euro l'uno
Mentre ottocento metri più sotto nei quartieri dei quartieri popolari degradati c'è gente che non riesce a mettere insieme il pranzo con la cena si sente tanto buona perché regala vestiti dismessi griffati
Il nostro caro Tonino che dice
Getta Edusei
Non siamo ancora a questo livello
Gestiamo fiduciante
Cillo Antonino e che guardandosi con donne dormivo ci capiamo al volo dal rosso grande maestro nostro grande testimone lo dico sempre fortuna l'ho incontrato l'ho conosciuta l'ho frequentato per fortuna
Per fortuna oggi forse non salirci un tesoro
Da o o a quella convertirmi sia chiaro nella conversione finirà mezz'ora dopo la morte lo passa la vita per convertirli però Plaza don Tonino qualche mi limito di conversione sono riuscito no a percorrevano
Probabilmente per fare posto ad altri acquisti perché la sera organizzare serate da Croce Rossa per raccogliere fondi e per chi ha adottato dei bambini all'estero versando cinquanta euro
La stessa signora non si sente assolutamente incolto può essere un versa i contributi per la collaboratrice domestica
I mariti che evadono il fisco che fanno i soldi con la corruzione e con mille altri metodi illeciti
Questa seconda pista
Cari sacerdote che a lui
La coerenza se citato
Il giudice Livatino di Latina detto due cose bellissime tra le tante
Alla fine della vita non conta se siete stati
Credenti ma sono stati credibili e poi dice che cosa mi spaventa di più
Il Silenzio degli onesti
è un certo silenzio degli onesti e molto assordante
Terza e ultima pista
E qui anche la mia proposta molto forte per questo sinodo che stiamo celebrata quindi vicende di Chiesa diversa
Una chiesa poliedriche
Non poi una seconda indicazione
Il superamento del modello che di Caressa creare di potere
Che fa del prete l'uomo del potere
E poi mi pare metodi dire
Soprattutto da noi al Sud ci vuole una sinodali tra tra le chiese del Meridione
Ne richiese del Meridione dobbiamo camminare insieme metterci insieme confrontarci
Comprare il sindaco e con coraggio
Sfide comuni
Alternative coraggiose sulla scia della Evangelii gaudium
Essere faretti i contesti dominati dal cancro diabolico delle mafie richiede il sostegno della comunità civile ma soprattutto della
Comunità ecclesiale
Vivendo due principi fondamentali della dottrina sociale della Chiesa la sussidiarietà circolare tra le chiese e la sussidiarietà verticale coglie tutte le istituzioni che noi
Così vediamo sui nostri territori
In questo senso la riscoperta
Di un assiduo dà vita concreta che riguarda scelte stile consente al prete di non agire isolato e nemmeno da errori ma dentro una rete relazionale quelle incoraggia e sorregge
Sì milanisti fate vite in comune
Fate imita anche con i vescovi
Perché sappiate che la seduta il prete vi fa fare una serie di errori
Che vanno da essere consociativi con i poteri ma ne viziosi o ad essere o a vivere una vita doppia triple quadruple
Intelligenti pauca abbiamo capito a quanto più vite faccio riferimento
I sei al sale se chiudo
A pagina duecentottantanove del libro di Previti dei mafiosi
Dice così
Spesso da Chiesa
Nelle nostre regioni e l'unica voce profetica nel voto politico e sociale
Inutile nascondere che occorre trovare il coraggio di affrontare quella appunto e si alza Sales chiama la questione meridionale cattolici chiudo dicendo
Che
E l'ora
Della profezia
E lo chiedo a me proprio nella memoria io batteria
E l'ora di osare di più
E l'ora del coraggio direi comunitario ecclesiale collettivo insieme egli ora in cui noi dobbiamo seminari perché domani i bambini i ragazzi possono evidentemente vivere i contesti diversi
Del numero centosessantadue
Il Caro Papa Francesco lodato si dice che mondo stiamo preparando per i nostri bambini Pelosi giovani che il mondo sia preparato
Nella memoria Attilio batte Diana severamente cerchiamo coerentemente di essere alternativi al potere malavitoso seguendo anche quale indicazione forte laica coraggiosa del
Ieri il giudice oggi politico Scarpinato io penso che per amore
Del nostro popolo per amore di Sion però le nostre comunità non possiamo tacere perché i nostri silenzi o il nostro Berta sono organici al potere malavitoso e sono molto spesso strumentali e funzionali a chi si serve dei nostri territori più che metterci al servizio dei nostri territori
Dottor Lino citando la polizia Rostand quando ci vediamo un pochino in difficoltà
Diceva la notte bella ci potrò produsse nove stampato stiamo male per lo diceva
Usate
Usiamo
Allora insieme
Nelle diverse appartenenze dei diversi ruoli insieme
Con l'essere preti di un popolo il popolo mi permetto di dire delle tutti tutti insieme possiamo farcela perché sapete succede
Vi dico la cosa è più scontata
Il male
Si sono realizzate
Il problema è che il bene e disorganizzato e l'ora in cui dobbiamo organizzarci perché insieme dico insieme possiamo farci
Grazie davvero Francesco per questo intervento così pieno denso di contenuti e di passione io lascio subito la parola ad un minimo per chiudere questa bellissima mattinata
Bellissima anzi
Vorrei iniziare per concludere chiaramente questa mattinata ed intima intanto veramente ringraziando ringraziando tutti ma vorrei partire soprattutto da quella gamma Gomorra di questa mattina abbiamo ascoltato
E per dire anche che
Quella Gomorra oggi forse non esiste più
Forse non esiste più sicuramente con quei modi
Nel senso che forse non assalta più caserme dei carabinieri come accadde nel settembre dell'ottantasette a San Cipriano d'Aversa prestato già detto questa mattina quando vi omini dell'arma furono presi d'assedio per la sola colpa di aver fermato due ragazzi dopo una lite scoppiata durante la festa patronale
Di certo non costringe più le persone rintanarsi in casa e osservare spaventati da dietro le finestre uomini armati di tutto punto a sfilare in corteo con le loro auto per ricordare a tutti compreso gli avversari che sono loro che comandano
Come accadde nell'ottobre del novantuno a Casal di Principe San Cipriano
Casapesenna
Forse quella Gomorra non esiste più
Ma questo non vuol dire che è scomparsa che è stata vinta
Che la benefit a finalmente ha soppiantato la malavita
Sappiamo invece che le mafie dovunque anche qui nei nostri territori si sono trasformate
Si sono evolute
Hanno avviato nuovi viceministri hanno cambiato volto
Talvolta anche i nomi
E una Gomorra forse diversa certo
Ma continua ad essere mostro che semina morte come sempre ha fatto
Con fiumi di droga
Ad avvelenare la vita dei nostri ragazzi
Con rifiuti di ogni tipo a violentare le nostre Kultur
E l'aria che respiriamo
Con l'anima silenziosa e subdola della corruzione che conta nell'anima malata di chi è disposto a tutto pur di avere il potere Sordi
Compra esteti ad usura allettante sempre più disperate di time di questa economia malata
Che già di per sé
Come dice papa Francesco è sempre più un'economia che uccide
Gomorra serrature diversa in tutti questi anni si sarà pure trasformate devoluta ma continua a togliere la ditta a tanti innocenti
Come faccio io oggi qui a Napoli
Ad esempio
A non ricordare Giovambattista Cutolo Giorgio
Che sognava la scala della musica e che lo scorso trentuno agosto è stato ucciso per un motorino parcheggiato male così si è detto dà una mano che se non è direttamente riconducibile alle alla camorra
E comunque è figlia di quella cultura
E dinnanzi a questo come faccio io oggi a non lasciarmi interpellare da quello che per tediarla già diceva più di trent'anni fa
E cioè bisogna risalire alle cause del problema camorra per avere la possibilità di serrare un la radice che è in marcia
La camorra oggi una forma di terrorismo che incute paura
Impone le sue leggi e tenta di diventare componente endemica nella società campana
Lo scrive Bonotto un tette e gli altri tre enti della sua forania in quel famoso appello di Natale del novantuno
Forse esagerato dire che quelle parole sono ancora attuali
è saggio se vi trasmetto il timore di quella trasformazione di Gomorra a cui poco fa facevo riferimento forse nient'altro è che quel silenzioso processo di demitizzazione della società campana su quinquies preti trent'anni fa già ci mettevano in allerta
Perché ve lo confesso
Ciò che oggi mi fa paura
Non è il solo la camorra che pure continua a sparare e ad uccidere
Ma è soprattutto quella che diventa pensiero
File di dita
E che tende a diffondersi in modo endemico nella cultura di questa nostra società fino a diventare irriconoscibile
Invisibile è per questo accettata tollerata quasi come se fosse un irrinunciabile elemento folkloristico
Come una specie di inevitabile fotogramma in una bella cartolina colori che bisogna sempre mostrare di questa nostra meravigliosa regione
Io non avevo dubbi sul fatto che gli interventi di chi mi ha preceduto avrebbero generato in me probabilmente le stesse domande che ora sollecitano anche voi cioè prima di tutto
Cosa farebbe oggi don Peppino Diana
Cosa direbbe oggi in questa nostra società campana che continua ad essere aggredita dei ballerini della camorra
Dove lo incontreremmo oggi
E penso che la risposta sia scontata per me come forse anche per voi
Dove è sempre stato
Con le parole di sempre
Con la stessa passione
Con la stessa inquietudine quella sana quella positiva che ti fa crescere
Che ti induce continuamente a metterti in discussione
Che ti provocati alimenta dentro come se fosse un roveto ardente quel desiderio inestinguibile di cambiare tutto e di non arrendersi mai
Don't sette io l'ho visto qui questa mattina
Fra queste poltrone a prendere appunti
A non lasciarsi sfuggire neanche una virgola di quello che è stato detto
Ad ancorare il suo pensiero al percorso oggi diremmo sinodale della Chiesa campana convinto che come i navigatori solitari non si va da nessuna parte
E che anzi come diceva trent'anni fa dobbiamo allargare il coinvolgimento che non deve essere però che attiva di una sola forania
E l'ho sentito rivolgersi non senza qualche brivido a me e hanno i vescovi che presenti con le stesse parole con cui attraverso un volantino
Si rivolse a monsignor Lorenzo chiari negli quando il ventinove maggio del novantatré si insediò nella diocesi di Aversa come nuovo vescovo
Due punti ci siamo posti un atteggiamento di speranzosa attesa scriveva su un tetto
Proiettando nella figura del nuovo pastore tutte le ansie di queste popolazioni martoriate da fenomeni delinquenziali
Sentiamo il bisogno di essere gregge guidato dal buon pastore di essere incoraggiati nella nostra ansia di costruire il Regno di Dio siamo comici che un vescovo non può da solo rivoluzionare una realtà e questo ci porta a prendere più coscienza di essere noi parroci i primi profeti
Io l'ho visto qui questa mattina attento in religioso silenzio con i suoi occhi fissi si ognuno di noi attendere dalle nostre labbra come sono gli innamorati sanno fare
E gli innamorati del Vangelo
Lui che parlava della sua vocazione come un essere stato scelto dalla mole di io per essere segno di amore di speranza nel mondo
Lui che disse spesso scriveva l'umiliazione esortazione del Verbo di Dio provochi M. il più grande sentimento di amore
E così e che motivo le mie scelte pastorali io operare per il regno il mio mettere da parte gli interessi personali
Lui chi aveva deciso di dividere la povertà come ancora scriveva nel suo diario
Non come un non possedere fino a senso ma per essere uno che ama e che vuole essere riempito dallo Spirito di Dio per comunicarlo a tutti
Ecco l'amore
Dunque
Come cifra delle relazioni con Dio e con i fratelli
Come un sacramento scriveva anni fa monsignor Nogaro in una bellissima lettera che in direzione ai genitori di te
Perché diceva
Per amare la persona bisogna incontrarla avvicinarla farla prossimo per soccorrerla nel bisogno ecco questo è quello che ha fatto conta
A questo punto non mi meraviglia perché insieme ai suoi confratelli per lanciare quell'accorato appello del Natale del novantuno decidere decisero di prendere quel passo di Saya
Che già i vescovi campani smentiamo sentito questa mattina avevano utilizzato anni prima per amore del mio popolo non tacciono
Chi lite il Vangelo in questo modo
E cioè come una continua dichiarazione di amore
è chiaro che non corre non può restare zitto
Dinanzi alle oppressioni alle ingiustizie al male che soffoca ogni speranza alla violenza che deturpa il sorriso delle persone che tua
è chiaro che non puoi fare altro come diceva don tette che risalire sui tetti early annunciare la parola dipinta
Io penso che non ci sono bacchette magiche
Ricette precostituite
Ho un prontuario valido per tutti da cui evincere in maniera scientifica sia dal punto di vista ecologico che pastorale come si fa il prete o come lo si fa in una terra di mafia
O meglio possiamo mettere in campo le migliori strategie pastorali possiamo inventarci le programmazioni migliori è indubbiamente lo facciano possiamo anche parlare le lingue degli uomini e degli angeli come dice Paolo nella lettera ai Corinzi
Avere il dono della profezia conoscere tutti i misteri e tutta la scienza avere tutta la fede in modo da spostare le montagne distribuire tutti i beni per nutrire i poveri se non avessi la carità
Se non vivessimo cioè il nostro servizio da innamorati della nostra gente
Ed essere anche disposte a giocarci la vita noi non saremmo nulla non significherà Hammond nulla
E a nulla porterebbero a tutti gli sforzi che facciamo
Io continuo ad essere convinto che agli occhi della camorra
La goccia
Che fece traboccare il vaso fino poi a decretare la condanna a morte di don Peppe
Furono quelle due semplici ma esplosive parole
Per amore
Mi piace pensare che furono queste due parole a far tremare le gambe agli uomini del clan
Perché chi ama
Chi per amore disposta a dare la vita
Chiuso all'amore come un'unica arma di battaglia contro le armi dei violenti fa paura
Ed è impossibile fermarsi
Il sia un modo lo si possiede anziane
A meno che non lo si elimina
Eppure neanche questo è sufficiente
Perché per don tette
Come per Gesù di Nazareth
Senza che il paragone sembra irriverente
Ma d'altronde non è stato lo stesso maestro a dirci che avremmo subito la sua stessa persecuzione
Il martirio ha costituito l'inizio di una nuova vita ed un'alba nuova per un intero territorio monsignor Riboldi
Lo aveva capito da subito
Da quando
Chi è nato
Sulla bara di don Peppe quel diciannove marzo disse con la faccia tra le mani
Oggi è morto un prete mai nato un popolo
Do Marcello me lo consentirà
Nel raccontarmi dei suoi frequenti incontri con i cosiddetti pentiti di mafia
Mi è rimasto impresso un fatto che ha segnato tanto anche lui
Per la terza cosa che accomuna Ulderico Dompé Condon Pino Puglisi
E cioè che quando Giuseppe quadrano prima e Gaspare Spatuzza voi i sicari rispettivamente di Don Peppe Diana e di don Pino Puglisi
Gli hanno raccontato degli omicidi dei due sacerdoti
Entrambi
Senza neanche conoscersi fra di loro
E a distanza di chilometri l'uno dall'altro gli hanno confidato
Che nei giorni e nei mesi successivi ai due omicidi
Si portarono impressi negli occhi in modo indelebile gli occhi deterrenti mentre venivano uccisi
Io penso
Che se un prete viene ucciso
Perché si è schierato con il suo popolo
E l'ho amato fino al punto di mettere in conto l'estremo sacrificio
Tu quegli occhi che riporterà il dentro persa
Ti interpella no ti cambiano la vita
Perché come dice il Signore
Non c'è amore più grande che dare la vita per i propri fratelli
E un amore così grande quando lo incontri e lo guardi negli occhi ti segna persiani
Allora è bello che un'istituzione accademica come questa
Si fermi a riflettere sull'eredità di un martire
Perché come mettere in cattedra l'amore
Ma per evitare che quel martirio come spesso accade posta severi legato solo alla sfera dell'emotività del momento o dell'emozione di ricordi
Penso sia altrettanto bello importante che questa istituzione accademica
Abbia pensato di raccogliere questa difficile eredità svincolandola dalla sola sfera della memoria per legarla a quella che don Tonino Bello avrebbe definito l'organizzazione della speranza
In questa sezione della Facoltà teologica
Si è avviato un percorso che si pone l'obiettivo di costituire
Un istituto di ricerca e di formazione interdisciplinare contro le mafie e la corruzione
E cioè uno strumento formativo permanente a disposizione soprattutto don Ciccio delle diocesi del sud Italia
Per aiutare sostenere accompagnare le Chiese locali nell'affrontare fenomeni così difficile è così complessa
Attenti non si tratta
Di
Professionalizzare i preti e gli operatori pastorali
Upper tornare alle parole di don
Benino si vuole semplicemente dire che non possiamo limitarci a sperare
Dobbiamo organizzare la speranza
Se la nostra speranza non si traduce in scelte e gesti concreti di attenzione di giustizia di solidarietà di cura della casa comune
Le sofferenze dei poveri non potranno essere sollevate l'economia dello scarto che li costringe a vivere ai margini non potrà essere convertita per le loro attese non potranno di fiorire
A noi specialmente a noi cristiani tocca organizzare la speranza
Dedicare quest'istituto a Don Peppe Diana e un po'come dar seguito a quello che lui diceva
In un'intervista del novantadue
Quando affermava
Che la denuncia non basta
Alla denuncia dobbiamo affiancare la nostra testimonianza
Dobbiamo creare un Progetto
Ma nello stesso tempo e anche non lasciare inevaso quell'appello con cui
Un anno prima Luís negli altri Peretti più devono la famosa lettera per amore del mio popolo
Le nostre chiese scrivevano
Hanno oggi urgente bisogno di indicazione articolate
Per impostare coraggiosi piani pastorali aderenti alla nuova realtà in particolare
Dove vanno a farsi promotrici di serie analisi sul piano culturale politico ed economico coinvolgendo in ciò intellettuali
Ecco chiudo
Chiudo dicendo io non ho conosciuto personalmente Dompé
Ma se anche solo lontanamente
Ho capito qualcosa di lui
Sono certo
Che lui
Alla fine di questa bella mattinata
Si sarebbe alzato
Avrebbe applaudito con passione
Avrebbe calorosamente salutato gli amici
E poi si sarebbe messo in macchina
Dicendo a se stesso e ad altri
E adesso tutti al lavoro e tutti sui tetti a rinunciare la parola di Dio
Grazie
Nel ringraziare davvero tutti per questa mattinata per la vostra presenza io mi permetto di aggiungere a quello che poco fa diceva dormimmo in conclusione di questa di questo nostro convegno abbiamo accompagnato don Peppe a riprendere la macchina
Tutti noi poco fa ci ricordava Raffaele quello che diceva don Peppe quando faceva salire Agassi sulla sua macchina ma tutti quanti noi adesso saliamo sulla macchina Eaton Peppe e tutti in coro diciamo che la camorra fa schifo
Diciamolo tutti insieme la camorra fa schifo grazie davvero a tutti
Azioni