Dove va oggi la filosofia italiana? Il caso della storia della filosofia - prima giornata

Noi siamo di stirpe prussiana quindi cominciamo generalmente in orario
Volevo dire poche cose
Relativamente ai motivi che ci hanno spinto ad organizzare questo seminario e naturalmente rivolgo un saluto cordiale agli amici che hanno accettato il nostro invito affascinante amici che sono qui ad ascoltare esecutore consente un seminario senso nella misura in cui genere scorso quindi chiunque
è in questa sette oggi o intervenire ripetutamente
Volevo dire brevemente quali sono i motivi che ci hanno indotto
A promuovere in questo seminario
Parto da da una constatazione oggi in Italia ci sono molti autorevoli storici della filosofia vengono pubblicate opere importanti di storia della filosofia c'è soprattutto una generazione nuova storici dell'ammiraglia molto giovani intendo giovani Saint Carlo va bene vent'anni che stanno cominciando a dare contributi importanti nell'ambito della
Tuttavia io penso
E da qui al mare interessa dinamiche ci sia
Una crisi della storia della filosofia
Come disciplina
Anzitutto nel nostro sistema universitario
Di ma è una crisi che viene da molto lontano
A mio giudizio coinvolge il problema del rapporto della crisi della storia generale
Se dovessi fare una periodizzazione direi che si tratta di un tre che arriva dagli anni Settanta e su questo vorrei
E quando dico
Crisi della per intenderci proprio per discutere fra noi
Della Storia della filosofia ritengo appunto ad astenersi della filosofia qual è stata
Per lunghi anni come per esempio del nostro sistema culturale del nostro sistema universitario
Penso ai grandi maestri con cui ci siamo formati tanti bidoni
Ad Atlanta Pagnano terreni
Quelli che hanno rappresentato appunto negli anni cinquanta e sessanta la storia della filosofia in Italia che questo spiega anche idolo è sempre stato il luogo nel quale in Italia si è fatta la filosofia
Che è un altro punto che usava il presidente perché ci sono forza dei critici guardi ventuno aprile
Che gli storici della filosofia sono inerti da un punto di vista filosofo Caviezel melodico ovviamente non è così non si pensa senza categoria
La storia della filosofia non è una galleria di opinioni come diceva è parlando di
Penso a dovuta alla crisi della storia della filosofia intesa
Come disciplina egemone in qualche modo nell'ambito del sistema universitario e anche del sistema culturale italiano come come punto negli anni cinquanta sa se poi è un lungo periodo di crisi che ho realizzato anche
Ed è un punto interessante a vede determinarsi per consentire
A livello accademico proprio a livello universitario io sono rimasto colpito è uno dei motivi
Mi hanno indotto ci hanno indotto come istituto a promuovere questo segnale fra di noi che oggi accade anche che
La storia della filosofia
Nelle grandi università Zani hanno guardi dura essere insegnata da autorevoli colleghi più autorevoli studiosi che però hanno alta formazione che vengono da altre discipline dalla filosofia teoretica oppure dall'estetica
C'è proprio una perdita di peso da questo punto di vista della storia della filosofia in questo senso e questo che diceva da ultimo è un indicatore importante che fa
Quindi questo era il primo motivo è un altro lo sforzo insieme di individuare gli elementi che hanno portato a questa crisi
Gli anni Settanta dicevo con un avvio di una crisi che rivolto riguarda la storia nella sua complessità
Come hanno detto in un libro importante il manifesto della storia Garnett anzi ed i curdi e quindi l'ultimo punto che volevamo cercare
Di discutere insieme e accusa vedo che riguarda posta
Ma
Dunque
Che un pur sono proprio nuovo
Quando recitò
Dicono
Però
Non è dunque cosa farà
Va be'
Chiare
Sono
Da
Chi
Se non
Come
Ma il nuovo
Insomma
Del resto sono pronti
Numerosi civile
Rizzo nati all'estero
La storia della
è un asteroide secondo penso
Un quello che era novantuno
Paradossalmente
Come appare
Promise
Il proprietario
Per
Tornerà più in generale credo che non esista una filosofia perennis
Che esistono domande alle quale si dà una varietà di risposta e che la varietà di risposta
E appunto la storicità e la rivendicazione della qualità
Filosofiche propriamente filosofica verso patrimonio scusate se insisto su questo tema ma io trovo un fastidioso ogni tanto confrontarmi con degli amici con dei colleghi i quali per esempio la sua la filosofia come qualcosa di me né da un punto di vista teorico non è così
E permettetemi di fare solamente un differimento di carattere
Più personale legata alla mia formazione ho sempre trovato intollerabile fastidioso gli attacchi che sono stati fatti siamo della sede di cui dell'istituto di cui è stato presidente ad Eugenio nere
Che viene presentato appunto spesso come storico senza problema filosofico storico senza teorie tutte sciocchezze
Lo può dire chi non conosce carenti conosce chiarezza che rende molto più filosofo che storico io delle indagini storiche di Greco non mi fido lo dico con l'affetto dello scolaro mi fido di quello di Valsolda nordico ndr
Grande come il tacito di Dione Cassio che ricorre il Tiberio di Dione Cassio ricordati come ad esempio nel caso più come dire vi interessa una cosa la nascondeva
Più in Premier ma un problema più simulava a gara in più premeva la filosofia più
Bravissimo lava all'interno delle sue posizioni anche sulla filosofia come sapete storico ma come si fa a non capire
Che il tema della Praxi che il tema della libertà sono tempi filosoficamente centrali filosoficamente centrali di gare lo dico solo per ribadire la qualità filosofica della serratura
Però l'altra domanda che non ci volevano credere gli altri amici più giovani che ella vorrà quindi sostituito quando iniziò a vendersi
Io credo che siano gli anni settanta
Ormai appare chiaro anche agli storici contemporanei in senso proprio
Che quegli anni rappresenta una svolta radicale nella storia della nazione nella storia di un Paese se uno vuole capire dove siamo arrivati oggi a tutti i livelli ecco gli anni Settanta che doveva fare i punti
Ambiente contraddittori anni drammatici anni delle grandi legge l'emancipazione del divorzio dell'a bordo mancanti del terrorismo
Sono anni in cui poi arriverò alcun FIAT in cui fu dato una battaglia campale
Fra le forze chiamiamolo del progresso De Fazio la conservazione e badate quanto dico forse la conservazione non intendo dire la democrazia cristiana
La democrazia cristiana ci è stato spiegato e sta nel partito di governo della borghesia italiana no semplicemente il partito da borghese italiano e del resto Moro rimase al governo ucciso in quegli anni
Quelli sono anche terribili perché furono appunto gli anni nei quali cambiamo la struttura fondamentale del Paese
Furono anni
Come dire come dicevo profondamente contraddittori se dovessimo per riorganizzare anche da dove arriva mio giudizio la crisi della storia non sia bisogna partire di lì diceva Cantimori periodici sale è interpretare questa è la periodizzazione
Che io proponga siamesi angora un processo per cui la storia della filosofia
Da disciplina egemone decisiva
Nell'assetto complessivo del sapere filosofico comincia a diventare disciplina secondaria che può essere addirittura accantonata licenziato oppure restare a livello il titolo delle accademie mentre la insegno no
Professionisti gli altri discipline studiosa terrorismi ma che non sono storico storici per senz'altro ecco quelli sono gli anni
Clementi nella storia recente dell'Italia perché si definisce un come dire una vittoria di forze che poi incidono a lungo nella storia italiana
Fino al nome di fu venia ingenerano la fine la crisi della dico io tradizione nazionale italiano
C'è una svolta da questo punto di vista
Sia come dire si intreccia questo alla crisi del partito comunista che quegli anni sono gli anni della massima espansione del PC ma anche dell'avvio della sua crisi
E la crisi diciamo della tradizione nazionale di quegli anni significa anche ma ne parlerà molto meglio di me Alberto Burgio la crisi del marxismo italiano nella forma che aveva assunto i ritardi attraverso i quaderni del carcere sono gli anni in cui comincia ad affermarsi la lega di Bossi
Sono Gianni lui se l'auto rappresenta l'autunno in cui si sviluppa voi ma non do giudizi antiberlusconismo insomma Gandhi
Che toccano anche come ho detto il sistema culturale italiano cominciano a toccare il sistema accademico italiano è cominciata sul tempo lungo ad avviare una crisi della storia della filosofia
E che la storia in generale come principale strumento della formazione etico politica degli italiani
Questi sono gli anni
In cui finisce una parte della storia repubblicana
Inizia un'altra fase dell'asse repubblicana e ci sono sconvolgimenti anche a livello filosofico e storico filosofico
Penso allo scrittoio di cui dei filosofi non ci sono più
I testi di Gramsci testi di Labriola di testi di Marx irrompono a partire dalla fine degli anni Settanta nuovi innesti Heidegger Gadamer
Viene avanti Mitchell richiesta la critica del del pensiero dialettico il pensiero negativo la crisi della ragione
La dissoluzione l'avvio della dissoluzione del paradigma storico filosofico se vogliamo capire qualcuno di quello che è accaduto a mio giudizio bisogna lavorare in quegli anni vedere come lo scrittore si trasformi eccome progressivamente
Vengono avanti nuove posizioni nuove auguri che producono un accantonamento e sul tempo lungo una dissoluzione del della storia della filosofia e di ciò che essi quanto sto ha significato nel nostro Paese dico solo che l'effetto politico di questi di queste nuove filosofie a mio giudizio nullo
A differenza di quello che era stato pezzetto politico della grande tradizione nazionale italiana di quella che si era incardinata in Gramsci
L'effetto politico di queste nuove filosofie a mio giudizio sostanzialmente inesistente
C'è una crisi di una tradizione ma non c'è qualcosa di nuovo a mio giudizio effettivamente ma
H e che riesca a dire qualcosa di significativo dal punto di vista ambiente politico però come ho detto e ribadisco la crisi non è solo diverso
Della storia in generale come giustamente dicono nell'horror dentro aumentare
E non è una crisi solo italiana è una crisi europea un requisito continentale è una crisi che riguarda il sapere storico in generale e quindi la storia
Però se noi quindici sono e questo è il secondo punto riflessione elementi propri della crisi della storia della filosofia iniziale che appartengono a nuclei alla crisi delle nostre tradizioni
Ma come dicevo non è solo un problema italiano
è un problema sulla che riguarda e qui faccio veramente differimento al libro di habitat ricurvi che riguarda la concezione la come dire significato e la funzione della storia in generale
E mi riferisco ma è qualcosa che ha sconvolto e sconvolgente e lavoro storico filosofico
Uso un termine sommario per farmi capire a quelle che sono in vendita anche all'interno del lavoro storico
Cioè con i big data è passato tra tradizionalmente inteso si espande e si complica un mendicante
Irrompono una pluralità di informazione che moltiplicano i punti di vista
è una vera e propria rivoluzione culturali che mette anche in crisi le periodizzazione tradizionali fra antico e moderno contemporaneo
Operano come dire qualcosa di sconvolgente dal punto di vista della concezione del passato e del rapporto con il tempo della concezione con il tempo ponendo agli storici dell'arte il via problemi teoricamente decisivi quelle del tempo quello del passato quello delle fonti quali fonti utilizzate all'interno di questa massa di materiale quali problemi selezionare come delimitare i temi indagati e con quali strumenti è una vera e propria rivoluzione o ne prendiamo atto e ci misuriamo
Con questo e sviluppiamo affondi che certi così come dell'esito elettorale europeo per dire
Oppure noi non riusciamo rimotivare i missili sono gelosia quindi come dire caratteri specifici della crisi nazionale ma una crisi di ordine più generale
Che riguarda la riduzione di materiali nuovi che sconvolgono il rapporto tradizionale degli storici della di solito la filosofia con il passato ponendo problemi che chiedono risposte anche di ordine teorico come di solito i rapitori hanno sempre fatto
Tenendo conto di quello che è accaduto per esempio il concetto di fonte anche su quello non dobbiamo farlo ora ma cambia convenuta l'idea del passato e dei medesimi attendemmo è una situazione nella quale
Ci muoviamo nella quale sono andate in crisi vecchie periodizzazione vecchie interpretazioni lo stesso concetto di mondo moderno è costituito dai moderni
Attraverso il lavoro essenzialmente di carattere autobiografico e la costituzione di grandi miti come quello di Rinascimento come quello di illuminismo è di fronte a noi oggi come problema
Noi per rimotivare verso della filosofia abbiamo bianco bisogno di andare oltre i vecchi confini le vecchie periodizzazione eliminando ogni forma di etnocentrismo
Deve diventare centrale per noi vi sono osservazioni che fa sempre un amico Filippo Mignini che mi disperso in azione secondo voi di rapporti tra Oriente e Occidente
Fra quelle che la tradizione europea in generale e l'Occidente e l'Oriente
Anche utilizzando come ha fatto di recente affermasse mal riuscito pure il Sempione il concetto di età sia con riferendosi appunto alla posizione di a spesso e proponendo di fare dell'ex arsenale distruggo di un programma inserisce
Vorrei essere chiaro su un punto anche perché
è come dire e anche una veste del temperamento
Il quadro è complicato ma io credo che abbiamo tutte le energie per rimotivare il lavoro storico filosofico
Abbiamo tutti gli strumenti per ripensare il paradigma storico filosofico chiudendo
Con l'idea di tradizione nazionale qual è stata presente nella nostra storia di cui alla Centro classe della filosofia
Ma anche come dire andando in direzione e facendo i conti con queste nuove scoperte di carattere informatiche di cui credo non sempre abbiamo la consapevolezza di piena piena di quella
Che esse comportano noi diceva Paolo Rossi un maestro a cui ho voluto molto bene
Che il passato non è il nostro passato
Diceva Paolo Rossi ha scritto un libro bellissimo su questo intitolato un altro presenze il passato e un altro presente noi dobbiamo attrezzarci per ripensare il passato una presente utilizzando tutti gli strumenti che abbiamo a nostra disposizione gli strumenti detti enti strumentali comuni perciò abbiamo costruito in convegno nel modo seminare nel modo in cui quel vedete
Una riflessione su quello che la storia della filosofia è stato negli anni Cinquanta facendo sondaggi in direzione della storia di Milano di Torino le nuove generazioni e poi quello che accade
Dopo gli anni settanta con l'impiego con la fortuna di Heidegger con la crisi della ragione con il pensiero debole con il venir meno della storia nella del pensiero politico come propone appunto Carlo nella sua relazione voi qualcosa che riguarda il futuro mettendo al centro sia le novità Digital Life is diciamo in un punto di svolta questo lo dobbiamo sapere
Abbiamo la responsabilità di sapete di stare in un punto come come questo ma credo che abbiamo la forza per andare avanti ringrazio di cuore
Cominciavano le nostre la prima relazione
Massimo
Va bene
Grazie
Grazie
Sentite
Grazie a Michele Ciliberto per l'invito e grazie anche per le parole che abbiamo appena ascoltato e che mi consentono di entrare subito nel merito del tema che mi è stato proposto cioè la figura di rottura e la sua visione della storia della filosofia
E parto da un dato il fatto ben conosciuta
Nella filosofi italiano del secondo dopoguerra soprattutto negli anni Cinquanta
Se si scritto al pubblico dibattito sui rapporti tra filosofia e storia della filosofia
Si tratta di una vicenda ormai ben nota che è stata ricostruita sia seguendo le posizioni e i principali protagonisti Abbagnano carente preti Tatra
Sì esaminando i loro rapporti che spesso sono compressi i fatti di convergenze e divergenze
Sembra di poter dire che di quella discussione sappiamo tutto o quasi tutto per quanto singoli momenti o singole figure meritano senz'altro ulteriori importanti menti come nel caso di oscuro ma solo Luigi Scarabelli
Ho sul versante delle ricerche specialistiche hanno avuto una risonanza internazionale Di Giorgio Tonelli
Eppure non si tratta di un capitolo chiuso ed è in un solo di qualche marginale approfondimento certamente il quadro generale in cui si svolse quel dibattito esaurito si grosso modo nei primissimi anni Sessanta e l'ha fortemente segnato dalla polemica e non solo sul piano storiografico con l'idealismo
Che specie con l'attualismo gentili erano
Quanto dall'esigenza di ribaltare schermi a lungo dominanti che ormai nella mutata situazione della filosofia italiana dopo il quarantacinque apparivano inesorabilmente logorati
Ma in realtà dopo diversi decenni non sono affatto usciti di scena i temi i nodi irrisolti i punti nevralgici delle forze
Senta forse interminabile disputa
Sui rapporti tra la filosofia la storia della filosofia tra una storia filosofica della Filosofia è una strada Sofia che non pretende di assumere un'esplicita armatura concettuale
Come è stato detto recentemente di progressivo inarrestabile processo di normalizzazione ed i professori d'azione della storia della filosofia
Non ha comportato affatto
Per archi tra dica Storia della Filosofia per chi fa il nostro lavoro la fine delle questioni che hanno state sollevate negli anni quaranta e cinquanta
Tanto che se si ripresentano anche oggi ma in forme nuove perché nuovo è il contesto culturale e anche organizzativo della ricerca
Il nuovo contesto culturale ha visto tra l'altro emergere segreta una certa invasività
Il sospetto nutrito dai filosofi analitici che la stare dalla filosofia nonostante le vengono riconosciuti a almeno pro forma alcuni meriti rimane pur sempre la disciplina ancillare
Dall'incerto statuto teorico e al fretta costituzionalmente da una patologia l'incurabile
La dichiarata estraneità alla ricerca della verità se non addirittura la convinzione che usano punto di vista storici stinco
Posso smentire dimostrare con la prova dei fatti
Che non esiste una verità filosofica
Un sottile filosofo analitico come Diego Marconi
Ha scritto ad esempio che la sta nella filosofia cito è tra l'altro un grande serbatoio di idee e argomentazioni
Mentre per parte sua la storiografia filosofica e anch'essa un grande serbatoio di ricostruzioni e analisi di tutto ciò
Sì portante sostenere sono ancora parole di Manconi che una comunità filosofica che ignorasse la Storia della Filosofia sarebbe una specie di dilettante collettivo
Si tratta di una formulazione certamente distinta da certi furori antistorici che hanno spesso caratterizzato la famiglia
Dei filosofi analitici ma giova ricordarlo anche dei filosofi teoretici divario orientamento
Resta tuttavia il fatto che il nodo dello statuto filosofico della storia filosofica richiede di essere chiarito è un punto sul quale in realtà anche i filosofi analitici più indulgenti sembra nutrire qualche sospetto
Lo stesso Marconi parla di repertorio ossia di una storia una sorta di utile contenitore cui attingere in caso di bisogno
Ma e chi ritiene che sono ancora sue parole di storici sono profondamente diffidenti nei confronti dell'idea di verità filosofica
Informa assai più rosa concedetemi questo spunto polemico un altro filosofo analitico Marco Santambrogio
Ha sostenuto addirittura che i filosofi per svolgere il loro lavoro hanno bisogno della storia della filosofia tanto quanti pesci hanno bisogno della bicicletta
è una battuta in felicissima che si potrebbe anche trascurare
Se non fosse per il fatto che recentemente un pamphlet scritto da uno storico della filosofia forse pentito e ora tutto rivolto a mostrare come la storia della filosofia renda pessimi servizi alla filosofia e anche a chi ne insegna
Ha preso proprie mosse dei pesci e dalle biciclette per mandare al macero il supposto storicismo italico tra rettificato esclusivamente con meno grave
Non è questa la sede ovviamente per approfondire questa questione
E affrontare in maniera più dettagliata il problema
Di chi ritiene che era stato Arzuffi ha sia un utile strumento per tenere in vita i repertori cui attingono pensatori bene altrimenti degni di questo nome
Ma una prima mossa per ribattere a simili requisitoria contro la storia della filosofia
Anche come disciplina accademica
Potrebbe essere
Potrebbe consistere
Nell'esibire come e con quali argomenti distorsiva filosofi hanno riflettuto su questo nodo che indubbiamente un nodo molto intricato
Peraltro senza nemmeno sfuggire con buona pace dei sacerdoti della chiesa magnifica alla questione della verità
E proprio il grande lavoro di uno storico tra filosofia come Mario Dal PRA sembra adatto a fare qualche incursione su questo terreno terreno accidentato ma che richiede almeno di essere sgomberato subito
Da pregiudizi talmente dure a morire dal ripresentarsi una volta mutata adeguatamente le vesti a distanza di decenni
Ripercorrendo nell'opera in occasione del suo settantesimo compleanno
Eugenio Clarence sottolineava siamo per la cronaca nel mille duecentottantacinque come fosse un luogo comune ritenere che il contributo più rilevante di Dal PRA alla ricerca filosofica contemporanea sia quello recato in sede storiografica
In questo modo però aggiunge vagamente
Cito sembra spesso sfuggirle proprio significato profondo senta intenderà Dakota mente come quel nastro la figlia ebbe origine
Le ragioni che la suscitarono e che cosa si pose
Non solo e che essa si pose non solo quale risposta teorica ai maggiori problemi di metodo ma quale modo di concepire la filosofia stessa e il suo compito e quindi come filosofica
Come ancora diceva deve sin dagli anni del suo impegno giovanile come storico della filosofia dal club insomma era ben consapevole cito nuovamente i terreni del valore teorico dalla ricostruzione sto
Come tutti sanno un passaggio cruciale dell'attività di Dal PRA e la fondazione nel mille novecentoquarantasei della Rivista di Storia della Filosofia poi rivista critica di storia della filosofia
Che assumerà un ruolo di primissimo piano della storiografia filosofica italiana dei decenni successivi
Il programma della rivista tira inevitabilmente segnato dalla polemica contro l'idealismo e dal PRA formulava in maniera incisiva sottolineando che la storiografia dell'idealismo ha proposto il rito sono sue parole alla giustificazione dei fondamenti metafisici della dottrina
Di qui era venuta l'imposizione di schemi presupposti di quadri arbitrari ossia un limite in verità non ascrivibile solo alla storia della Filosofia praticata soprattutto da Gentile ed gentiliana
Come che sia in giudizio di Dal PRA era molto netto cito dall'eccessiva pesare deposizione teoriche sui fatti storici
Questi ultimi sono stati talvolta o impoveriti o gonfiati comunque troppo arbitrariamente semplifica le varie posizioni più reti che troppo spesso si sono poste come norme dogmatiche il per la storia
Della filosofica come i sistemi fissi e rigidi capace di irrigidire stress seccamente e astrattamente il processo storico
Rilette oggi queste affermazioni benché formulate ancora nell'esito che circolava nella filosofia italiana di quegli anni segnalano un problema nulla
Se e come lo storico della filosofia possano sfuggire rischio di che Grazia posizioni teoretiche
Che come sistemi fissi e rigidi come diceva d'altra conducono la storia della filosofia sotto la legislazione di norme dogmatica
Dal PRA per parte sua proponeva tre antidoti che mi sembravano particolarmente efficace il primo in primo luogo la necessità di coltivare la Storia della storiografia filosofica
Che illumina al tempo stesso gli esiti del lavoro storico e i suoi presupposti filosofici
In secondo luogo la necessità non meno stringente di legare la storia della filosofia la storia dalla cultura
E infine l'esigenza che essa improrogabile di collegare la star chiuso fino alla storia dalla scienza
Si potrebbe osservare che dal trattenuto fede solo in parte questi assunti programmatici per quanto riguarda il nesso tra filosofia è stato dalla scienza se trattati in realtà di un obiettivo conseguito più con una sagace politica culturale che con il lavoro diretto sul campo
E mi riferisco al fatto che dal prato di Tarcento di studi sul pensiero filosofico del Cinquecento e del Seicento nei suoi rapporti con la scienza affiliato al Consiglio Nazionale delle Ricerche
Per quanto riguarda invece il rapporto tra storia filosofia e storia della cultura va riconosciuto che dal PRA ha fatto ricorso in maniera parsimoniosa al contesto delle idee delle visioni del mondo e della storia reale che invece hanno avuto un ruolo così importante in tanta parte della storiografia filosofico italiano del secondo dopoguerra
Il lettore che prende in considerazione ad esempio volume su Jung la seconda edizione del mille novecentosettantatré s'imbatte subito in alcune pagine dedicate al momento storico in cui si colloca l'opera di dominare
Ma è un quadro decisamente scarno diverso da quello assai più ricco che si trova per citare una biografia di quegli anni
Ad esempio nel capitolo dedicato alla nuova scena del pensiero con cui si apre il libro su Jump di Antonio Santucci
In realtà la Storia della Filosofia praticata dall'altra è rimasta sento di natura sostanzialmente internista
Per usare il lessico
Gli storici della scienza
Tra l'altro e questo un terreno sul quale si può misurare anche la distanza di Dal Prà dalla carenza un punto importante forse non è un caso che dal tra non si sia mai espresso esplicitamente sulla concezione dei carente della filosofia come sapere storico
Neppure negli anni in cui la discussione sulla tesi di grave fu particolarmente vivace
Solo tardivamente si incontra una velata presa di posizione
In una pagina se ma la metà degli anni ottanta in cui Dal Prà rileva la distanza tra lo storicismo di coerenti e il mio razionalismo di preti dicemmo no e poi da un certo momento in poi dello stesso Dal Prà
Cito neo nazionalismo e storicismo non potevano che realizzare un incontro provvisorio
Emergenza per poi tornare l'uno e l'altro nel proprio ambito culturale e nella propria matrice storica
Nonostante la lunga collaborazione la direzione della rivista critica di storia della filosofia
L'incontro tra dal praticare sul piano della ricerca storiografica e dei suoi fondamenti rimase
In effetti sostanzialmente provvisorio
Mi sembra un caso che dal PRA ad espresso la convinzione nel mille novecentottantadue
Che carenti fosse cito forse l'emergere sugli altri momenti di quello della storia delle idee
Una constatazione che potrebbe essere letta anche come una dal tra
è per contro rimasto sostanzialmente fedele al primo punto programmatico enunciato nel mille novecentoquarantasei
Ossia l'esigenza di coltivare da parte dello storico la storia dalla storiografia filosofica nei suoi esiti come dei suoi assunti filosofici
Nell'attività di Dal Prà questa ambizione ha trovato una significativa realizzazione in molti suoi lavori specie negli anni cinquanta in particolare nella monografia sullo scetticismo greco ma pure il volume sulla storiografia filosofica antica del mille novecentocinquanta
In cui ha messo a fuoco con chiarezza il nesso inscindibile tra storia e filosofia Storia della storiografia filosofica e filosofia
Osservava a questo proposito Dal Prà
Occorre richiamare gli studiosi fuori da ogni fondamento astratto alla giustificazione criticamente più rigorosa del vivo rapporto che lega il nostro orizzonte filosofico storico
Allo sforzo compiuto dalle varie epoche del pensiero per comprendere in se stesse il passato
Ciò gioverà a stimolare la nostra ricerca di oggi verso la più unitaria da più di bravi integrazione storica contrari ogni soddisfazione dogmatico diuretici sta
Non si trattava solo di istituire una nuova disciplina da riconoscersi a livello accademico per quanto Dal Prà pensasse anche a questo e ha rimesso in gioco un aspetto essenziale per la filosofia stessa
Che sempre si storicizzare i momenti in cui non può farne a meno si confronta con altre filosofie
Accogliendo un comitato incontrovertibile l'esistenza di molte filosofie storicamente differenziate
La filosofia insomma è sempre in rapporto con le filosofia di qui l'esigenza di ricostruire il passato della filosofia tenendo conto di come essa sia tutta interpretata sia stata interpretata le diverse fasi del suo sviluppo
La storia la storiografia filosofica illustra appunto come i problemi interni delle singole filosofiche si sono misurati con l'esistenza di altre filosofia la storia della storiografia filosofica scriveva Dal Prà deve puntare sul modo con cui le varie filosofie hanno considerato se stesse il risultato di un processo includente il passato
Ma tutto questo la precisazione è molto importante non significa rinunciare a un punto di vista filosofico fosse pure in forma soltanto implicita
Anche una semplice indagine erudita o una ricerca
Scusa o la ricerca di natura essenzialmente filologica rimangono a un retroterra filosofico se non altro per giustificare l'opportunità di lavorare su specie filologico
E più in generale si può dire che stare Storia della Filosofia e anche fare filosofia e fare storia della storica filosofica e ancora fare filosofia con le parole tra nella introduzione alto volume sulla storiografia filosofica anti
Questa preoccupazione emerge anche nell'ampia indagine sullo scetticismo greco anch'essa del mille trecentocinquanta uno dei libri più importanti l'altra
In cui la storia le interpretazioni subito messa in primo piano per mettere a fuoco le questioni di fondo che a partire da gag ruotano intorno alla definizione stessa dell'oggetto storiografico scetticismo l'accurata analisi della storia delle interpretazioni non ha solo un valore propedeutico
E parte integrante della ricostruzione storica una volta che questa sia liberata dalla pretesa di riferirsi a una verità filosofica pregiudiziale ma vi è di più
Dal PRA metteva in guardia dal fare in uso in modo non avvertito di categorie storiografiche che diventino criteri di valutazione generale
Così affermare che lo scetticismo Pieroni hanno presentimento del metodo sperimentale della scienza moderna
Comporta l'isolamento doppino contesto storico di elementi strutturali che dovrebbero rendere visibile un simile presentimento
Per Dal PRA in altri termini
Occorre una certa cautela se l'estensione dell'analisi storica consente di dare la giusta consistenza la supposta teologie
Una vicinanza e concettuali il raffronto con altri autori
E con altre dottrine non può fondarsi solo su un richiamo immediato in questo caso allo scetticismo senza ulteriori specificazioni diceva Dal Prà degli elementi logico strutturali caratterizzanti di quella posizione
Molti anni più tardi da Traver conservato a questo proposito che l'autonomia della storia della filosofia come genere letterario era stata raggiunta anche in virtù di una riflessione a tutto campo sulla Storia della storiografia filosofica
Con l'espressione felice Dal Prà definiva questo tipo di riflessione un elevarsi del lavoro storico a un secondo livello di applicazione
Che coinvolgevano soltanto l'attività della riflessione filosofica ma anche la stessa attività di determinazione storica che aveva per oggetto la riflessione filosofica
Il lavoro dello sportello chiuso via dell'insomma avere per oggetto anche la ricerca storica stress nei suoi esiti nei suoi presupposti ed ai suoi problemi ricorrenti
Del resto al centro delle riflessioni Dal Prà sulla natura della storia della filosofia e della storiografia filosofica nel loro rapporto con la filosofia era costantemente presente una preoccupazione
Che sarebbe ritornata in più occasioni seppure con molteplici variazioni lungo tutto l'arco del suo percorso intellettuale
Per dirla con le parole del mille novecentoquarantasei già ricordate la questione di fondo era di tutelare la storiografia filosofica dall'eccessivo pesare delle posizioni giuridiche sui fatti storici abbiamo già visto questa citazione
Senza fare questo privare dei loro diritti ben disciplinati deposizioni Fioretti
All'inizio degli anni Cinquanta da prassi era impegnato proprio su questo fronte a denunciare che il rischio teoretici Istat come lo chiamava
Vale a dire la pretesa della filosofia come costruzione teorica di prevaricare o almeno di organizzare per così dire in forma autoritaria la storia della filosofia
Nella prospettiva Dal Prà lesto di ogni tiro criticismo è una cattiva storiografia che annulla il passato nel presente di una verità storica oppure lo confina nel limbo dell'errore restituendo il passato di ogni significato per il presente
Ma questo vuol dire che una buona storiografica debba rinunciare a un punto di vista unitaria anzi e proprio una logica pratica come la chiamava Dal Prà a tutelare lo storico della filosofia dal duplice rischio di vanificare piano storico in nome di un principio metafisico
O di dare spazio al Vito di una neutrale oggettività
Solo su questa base si potrà individuare il significato del tempo di una filosofia sto citando dal tra travalicare il tessuto materiale della stessa per coglierne inserzione organica impreciso tessuto di azioni e reazioni di pensiero
E di vita
Ora il tempo di una filosofia voleva dire anche il riconoscimento di una sua legittimità non c'era il suo inserimento in un percorso predeterminato sia chiaro
Che la condanna essere solo un momento di un cammino glorioso verso la verità o ciò che si ritiene sia la verità il che comportava inevitabilmente la polemica nei confronti della categoria gentiliana del proponimento di cui la scuola turistica più ancora vicentina in verità aveva fatto un uso indiscriminato
Alla metà degli anni Cinquanta l'urgenza di chiudere con l'eredità dell'idealismo ci faceva particolarmente sentire proprio su questo terreno
E non per caso se ne è discusso a lungo nel famoso convegno fiorentino nel mille centocinquantasei animato dagli interventi tra gli altri di gare arcipreti Bobbio Abbagnano e che lo stesso Dal Prà
Il quale per parte sua in quell'occasione prese di mira la questione del superamento della storiografia filosofica per sottolineare ancora una volta l'esigenza imprescindibile di lasciare piena libertà al bario succedersi delle filosofie
Senza postulare un criterio valutativo
O il giudizio di un pensiero sistematico metafisico che impedissero di accelerare
E di accedere alle loro parziali verità diverse relativi comprimendo in un tutto unitario allo storico non interessa proclama
Un vincitore e un vinto in nome di un supposto progresso e invece attento all'vario e al molteplice e non solo l'uno e al progressivo
Se entrava così anche nell'ambito della storia della filosofia del periodo post idealistico ed altra avrebbe ricordato efficacemente un quindicennio più tardi
In un articolo che reca non per nulla il titolo significativo questo storia e verità della filosofia
Dove dal tracciava una sorta di bilancio sottolineando come l'ambito delle connessioni storiche dei concetti avesse preso sempre maggiore estensione fino a coinvolgere nella sostanza tutta la struttura concettuale
Ivi compreso il suo assunto di verità con conseguenze molto rilevanti sullo stesso modo di intendere la filosofia e la sua l'attuale
Va notato che anche in questo contesto dal tratteneva rivendicano la piena autonomia della Filosofia da ogni altra forma di sapere e divisione della di e questo proprio in virtù del suo assunto conoscitivo e identità che non può mai venir meno a cui la filosofia non può rinuncia in altri termini
Un qualche diritto all'assunto di a temporali età della Filosofia non può essere messo a tacere
Questione quanto mai spinoso in tempi di tramonto ormai compiuto dell'idealismo quindi generalizzata rivendicazione dell'indipendenza dalla Storia della Filosofia dalla filosofia
E qui c'è una domanda che dal tra si pone e che mi sembra significativa
Si trattava dell'indipendenza dalla filosofia o non piuttosto della distruzione della Filosofia proprio in nome della storia della filosofia
è significativo che da traverse qualche remora a sposare una tesi di questo genere
Tanto più perché sottintesa anziché formulata esplicitamente e si chiedeva
Ma non è giusto allora che questo sottinteso sia reso del tutto chiaro ed esplicito anche se con esso viene caso che si riproponga apertamente una visone storici Istica cioè in ultima ma analisi ancora una filosofia
E una domanda retorica forse era rivolta anche a ma in ogni caso una domanda che segnalava un quarto di secolo dell'avvio della riflessioni Dal Prà
Sulla natura di una Storia della Filosofia una questione non ancora risolta
Anche per questo motivo guardando oggi alato e vitalità al PRA
Rimane attento
Fondamentalmente una questione che Dal Pra aveva efficacemente sintetizzato nel titolo del suo articolo del mille centosettantuno storia verità della filosofia
Intorno a questa prospettiva si era ispirato tutto il lavoro della filosofia critica della rivista critica di storia della filosofia
E nella convenzione come diceva esplicitamente dal tra che non si possa fare propriamente ricerca storica in Filosofia senza riferimento a un quadro teorico dove quadro teorico non significa un criterio assoluto di verità e nemmeno un metro di valutazione univoco bensì è un criterio orientativo circa le strutture teoriche della ricerca filosofica così da tra nel mille novecentosettantuno
Ma quale era questo criterio orientativo
Dal fa l'aveva mai individuato da tempo dell'empirismo critico di Giulio Preti che la presentò il suo credo filosofico per così dire soprattutto a partire dagli anni Settanta
Preti e la sua vicina interpretazione dell'empirismo logico alla luce delle Itanium kantiana
Assunse la funzione di punto di riferimento per le scelte non solo storiografiche Macchi filosofiche di Dal Prà
Ed in sostanza l'esigenza di fondare su quanto interpretativi intesi come una sorta di assunzioni a priori ma storicamente determinate il lavoro storico in filosofia lavoro certamente fondato sui fatti mai dominato dall'orientamento che sulle orme di preti
Trovava in versione corretta del liberismo classico e contemporaneo il criterio teorico in base al quale orientare lo sguardo storico sulla ricerca filosofica
Da questo punto di vista si comprende perché dal PRA nella seconda edizione dello scetticismo Greco nel mille novecentosettantacinque si riferisse con pieno consenso a un saggio di preti uscito postumo intitolato lo scetticismo e il problema della conoscenza
Dove il significato epistemologico dello scetticismo e il suo rapporto con il realismo e la discussa in termini puramente teorici ma che dal PRA riteneva illuminanti anche in prospettiva storica quindi un circolo virtuoso tra epistemologia e storia
Le considerazioni filosofiche da di preti confermavano ad avviso di Dal PRA la necessità di intrecciare la struttura logica il muso logica dello scetticismo con l'indagine storico filologico
E a partire di qui si poteva ricavare un'indicazione di metodo quanto mai importante
La storia ha che fare perché così non tanto con corpi morti quanto invece convivi organismi e questo fa sì che anche l'altura considerazione epistemologica non possa prescindere dall'indagine storico filologica
Resta però da chiedersi se e come se come si possa oggi mettere a frutto una percezione di questo genere in un contesto molto mutato nel quale vecchi interrogativi vengono formulate in termini nuovi risposte come quelli dal prassi a fine turno direzione che inevitabilmente va ben oltre le sue riflessioni
Secondo filosofo analitico vale il principio in base al quale il filosofo teorico cerca per mestiere la verità
Mentre lo storico della filosofia non solo si guarda bene dal farlo ma se lo facesse la trovasse la verità vanificherebbe la maggior parte del suo lavoro e potrebbe chiudere bottega
Al più si può sostenere quella forma di genealogia critica che mostri la contingenza storica e si comporti la perdita dell'innocenza di un certo concetto volumi in basso concerto schema lungo imbarazzo
Posso aprire lo spazio per nuove prospettive teoriche
Eppure anche in questo caso la sua utilità per la filosofia resta limitata giacché in Filosofia sto con la riferendomi alla posizione di Marconi si tratta di escogitare nuovi argomenti o confutabili quando constatiamo concerto paradigma teorico mostra d'accordo
E solo in questo ultimo senso pertanto che la Genealogia critica simul dura si mostra efficaci
Si misura con la realtà del pensiero teorico perché effettivamente aiuta a capire come quel determinato paradigma ci sia consumato e dove affondino le radici della sua degenerazione
Ma fatto questo lo storico si ferma e ci del passaggio i Rossofuoco teorico
Dal PRA avrebbe risposto che la verità non è certo guardata con sospetto dallo storico anzi come abbiamo visto la sua idea era che senza De Rita la dispersione frammentaria dell'esperienza e di conseguenza della stessa trama dei fatti storici fosse inevitabile
Si poteva aggiungere che da questo punto di vista la contrapposizione affermatasi anche in altri contesti tra la storia esegetico una storia filosofica della filosofia
Debba essere messa in discussione ma soprattutto occorrerebbe convincersi da parte dei critici della storiografia filosofica
Che contestualizzare eleggere storicamente un filosofo rappresenta un salutare vaccino contro bische precostituite
Con tutto questo resta aperto il quesito posto da dal Prà la star Sofia a in qualche modo a che fare con la verità e sì a che fare con la verità con qua merita le scienze storiche accertare dei ritardi qualcosa comporta l'esibizione di prove testi documenti fatti sconosciuti e molto altro ancora
Comporta una loro interpretazione corrente con altri sistemi di prove una verifica di quanto stiamo affermando tenendo conto di altre interpretazioni o di contro interpretazioni
Per giungere a formulare delle tesi o delle interpretazioni che siano garantiti cioè accertabili condivisibili dalla comunità scientifica per le procedure che hanno condotto formulare evidentemente lo storico negazionista non rispetto a questi fatti
L'idea di più la verità come assentibilità garantita quindi in pirica mente provato approvabile seppure in un certo contesto dato potrebbe essere un possibile candidato per districarsi tra questi interrogativi abbastanza scomodi e forse Dal PRA che ben conosceva di luglio e anche quanto predicava scritto di Yuri
Potrebbe trovarsi d'accordo con una simile prospettive
Soprattutto da altra ben sapeva che l'empirismo critico avrei lavorato delle tecniche di controllo abbastanza sofisticati
Che preti per giunta riteneva fossero utilizzabili anche per quanto riguarda la conoscenza storica
Si può ritenere che non si tratti di una risposta adeguata
Si può pensare che un simile impianto potrebbe cadere quando il quadro di riferimento non fosse più l'empirismo in questa accezione più rare
Ma un qualche altro parametro teorico si potrebbe infine obiettare che in questa veste la nozione di verità è troppo vaga per poter assolvere il compito oneroso violentare la storiografia filosofica o di fornirle addirittura una sorta di fondamento per questo più radicale potrebbe anche darsi che tutta la questione debba configurarsi diversamente rinunciando
A un qualsiasi criterio di verità magari condividendo una posizione alla gara o almeno allargamento degli anni Cinquanta e su questo come ricordava anche Michele occorre fare molta attenzione
La filosofia di per se stesso allora in questo senso sarebbe in questo senso veramente un sapere storico
Ma qui fortunatamente
Ma anche un anello circonda congiunzione cioè un confronto esplicito il tra con vere
La mancanza di questo anello inficiato già allora una parte di quel dibattito per quanto la contrapposizione tra pretenderei abbia trovato in certa misura una funzione di per così dire alzarsi
Un'ultima osservazione prima di concludere è ancora necessaria per completare seppure provvisoriamente provvisoriamente il quadro che abbiamo tracciato
Dal PRA era un grande didatta certamente la sua lunga carriera di insegnante liceale lo addestrato a raccontare la storia della filosofia in quel modo così trasparente che molti di noi ricorda ricordano non vi era mai Dal PRA meno anni una concessione alla retorica persino al posto di una su asciuttezza espositiva che raramente indulge a concessioni letterarie
Nel tentativo di avventurarsi sul terreno di una ermeneutica spericolata incurante di quanti si trova innanzitutto nei testi e nella loro struttura concettuale
Come se non bastasse la strada soffiato al PRA vada percorsa in tutto l'arco del suo sviluppo
Facendosi anche editore di testi traducendoli commentando le e interpretando
Per gli studiosi la sua generazione era più la regola che non l'eccezione come attestano i casi illustri de geneticamente Nicola Abbagnano
Per citare solo un momento i nomi di chi maggiormente ha inciso anche sul piano dell'insegnamento universitario e nove sulla storia culturale del secondo dopoguerra
Oggi come ben sappiamo non è più così
E non potrebbe nemmeno essere così vista l'enorme specializzazione che caratterizza ogni campo dell'indagine storiografica un elemento forse da tener presente
Nel discorso che è stato fatto in apertura sulla crisi del sapere storico
E non è un caso che oggi fioriscono rigogliosa menti Companion studiando Hooks e grandi sintesi scritte dei migliori specialisti presenti sulla scena internazionale accreditati
Dall'autorità ottenuta in un campo magari piccolissimo della storia della filosofia
D'altronde anche la grande storia filosofia in dieci volumi diretta da dal Prà Nizza uscire nel settantacinque era stata concepita
Già nel mille novecentosessanta era un'opera collettiva era già un'opera collettiva che annoverava collaboratori prestigiosi mostrandosi sempre attento ai risultati di una ricerca storiografica più recente con esiti innovativi anche per il pubblico degli specialisti
Come diceva Dal Prà punto interessante come diceva dal prato esentando l'opera i progressi incessante le ricerche storiche richiede un lavoro sempre più impegnato su singoli problemi
E la paziente estensione delle conoscenze su campi finiti e ben determinati dell'indagine
Ma senza per questo lasciare in ombra il piano strutturale della Filosofia la sua impalcatura teorica
La storia d'altra parte è indispensabile correttivo della riflessione teorica lo storico diceva Dal Prà
Lo storico della filosofia e aperti infatti all'improvviso previsto al Complesso composito
E la sua virtù sta proprio nel contrapporre una visione chiusa sistematica della vicenda storica tra lo sfida
La strada tortuosa che conduce alla concreto conquista i nuovi spazi a dimensione storica
Sono le persone estremamente interessanti che meriterebbe di essere approfondito seriamente
Ma non per questo dal prassi mostrava condiscendente nei confronti di uno specialismo ipertrofico privato di una visione d'insieme
E ancora oggi uno sguardo così ampio come quello di Dal Prà che spaziava dallo scetticismo greco ad Abelardo Belluno Condi ha da Hegel a Marx
Potrebbe o dovrebbe costituire almeno una sorta di ideale regolativo un focus immaginario sto le nostre ricerche
Che spesso corrono il rischio di perdere un orizzonte più ampio per restare negli immediati paraggi di interessi molto circoscritti
E questo è l'insegnamento di Dal PRA che tutto sommato non andrebbe abbandonato nonostante siano passati molti decenni dalla fondazione nel lontano mille novecentoquarantasei della Rivista di storia della filosofia grazie
Ringrazio Massimo poiché le strade relazione molto bella rosso ricca
Su cui si potrà naturalmente discutono e da parte te lo volta
Ma concentriamo la discussione nella più avanti andiamo intanto la parola a cambiarla Peppe che ci parla di Abbagnano Chiodi la scuola Torino un altro passaggio
Questa è una
Prego
Grazie a Michele per l'invito a questo convegno
Che pone una questione cruciale che torna a riproporsi oggi ci ricordava Massimo Ferrari alcune voci della di filosofi che si richiamano alla tradizione analitica anglosassone
Che tendono ad espungere Storia della filosofia come del tutto priva di qualunque rilevanza filosofo
Sono voci che tornano a farsi sentire vorrei però ricordare che il che denuncia a mio modo il carattere un po'provinciale di questo tipo di discussioni che un'analoga posizione era espressa negli anni ottanta novanta da un filosofo italiano che si in cui sono stato anche amico che si richiamavano tradizione tutt'altro che quella della filosofia analitica intendo dire Gianni Vattimo che si richiamavano ermeneutica
In uno dei volumi di filosofia pubblicati da Laterza dedicato alla storia della filosofia
Un attimo delegava la filosofia hanno un atteggiamento di pietas verso il passato e quindi dotata di funzione puramente archeologica ecco nel una sorta di punto verso il passato per conservarne la memoria ma del tutto irrilevante dal punto di vista filosofico
Dove è chiaro che lui faceva uso della di una delle tre nozioni di storia indicate da anni dice cioè quella della storia archeologica
Dimenticando che indice invece aveva segnato la storia anche se non altro una funzione critica cioè di far vedere come la storia potesse assumere una rilevanza anche nei confronti delle di del presente cioè mettendoci di fronte a problemi certamente aiutandoci a problematiche Zare anche imprese
Per affrontare questa questione
Mi è stato assegnato il compito di ritornare agli anni della mia formazione quindi inevitabilmente quanto dirò avrà un colore autobiografico con tutti i limiti che una prospettiva autobiografica ovviamente può avere quando nel mille novecentoquarantasei a guerra appena finita
Compare il primo dei tre volumi della Storia della filosofia presso la UTET
Abbagnano era nel pieno della sua stagione esistenzialisti
Nel suo contributo al fascicolo di primato la rivista di Bottai dedicata all'esistenzialismo in Italia
Egli aveva tra l'altro ha affermato che l'esistenzialismo cinto ritorna interrogare i maestri del passato
E nell'aria
Rispettoso del fermo le risposte
Il compito di chiarificazione esistenziale è strettamente connesso ha un compito di ricerca e di chiarificazione storiografica
Era già in qualche modo il programma della sua futura storia
In ogni filosofia diceva nella prefazione
Si è incarnato ed espresse dalla persona del filosofo non solo in ciò che aveva di più su nella singolarità della sua esperienza di pensieri e di vita
Ma nei suoi rapporti con gli altri e col mondo in cui visse la storia della filosofia non è nel dominio di dottrine impersonali che si seguano disordinatamente Orsi con catene non dialetticamente nella sfera d'azione di problemi eterni di cui le singole dottrine siano manifestazioni contingenti la storia della filosofia
Riproduce nella tecnica dell'indagine sottolineo tecnica delle indagini rigorosamente disciplinate
Lo stesso tentativo che la base il movente di ogni rapporto umano
Comprendersi e comprende
Sottraendosi alla pretesa ridicola di impartire ai filosofi lezione di filosofia come quella di fare in materia terminata filosofia il criterio è la norma di giudizio delle altre
Sono affermazioni nelle quali emergeva chiara la presa di distanza sia dalla storiografia di matrice nero che gli hegeliana sia da quella di matrice almeno in alcuni neo scolastica prevalenti allora in Italia
Ma ciò significava al tempo stesso la necessità imprescindibile in una prospettiva esistenzialisti Ca'di istituire un rapporto costitutivo anche con il passato
Non possiamo raggiungere diceva
Senza l'aiuto che ci viene dai filosofi del passato la soluzione del problema e dai quali dipende la nostra esistenza singola e associato la filosofia non era un'impresa solitaria fuori dal tempo
Di qui l'importanza vitale nella storia della filosofia per la filosofia stessa
Perché l'oggettività e la cautela critica che sono al cuore dell'impresa storiografica
Non sono sintomi di rinuncia all'interesse teoretico ma le prove più sicure della serietà nell'impegno teoretico essa è la storia di persone che dialogano intorno al loro destino
La più alta personalità filosofica di tutti i tempi Platone ha espresso nella stessa forma letteraria delle sue opere il dialogo la natura vero del filosofare
Nata da un atto ripetuto di fedeltà storica quell'appunto di Platone verso so
Ma con uno strano paradosso
Dal momento che non c'è dottrina filosofica che non sia stata criticato negata
Ma chi vorrebbe sostenere che l'obliterazione definitiva di uno solo dei grandi filosofi antichi o moderni non sarebbe un impoverimento irrimediabile per tutti gli uomini
Ciò non impedì vada bagnano di esprimere chiaramente le sue preferenze per esempio per Platone o canta contro Aristotele ecco greca era evidente adesso tra la sua prospettiva teorica dell'esistenzialismo positivo con questo modo di concepire la Storia della Filosofia
Ma si trattava di un ancora mentre molto generale che non concepiva la storia della filosofia come strumento di conferma di specifiche dottrine filosofiche ma lasciava libero campo alla scelta di autori e problemi
Questo punto rimasto assodato anche dopo la svolta di Abbagnano verso gli euro io vi risma a partire dal mille novecentoquarantotto
Caratterizzato da una concezione della ragione come ragione finita
E storicamente condizionata
Lontana da ogni pretesa di totalità e definitività
Attende invece le specifiche tecniche di indagine sottolinea di nuovo in cui si esprimono gli appelli alla ragione e quindi anche le esigenze di controllabilità incorreggibili età
Valide anche in ambito storiografico
In quanto assicurano che solo così sia utenti con un dialogo con i filosofi del passato
Si possono
Sollevare dubbi
Sulla funzione meramente retorica della metafora del piano
Perché come avrebbe sottolineato Giulio Preti con un uomo del passato non cediamo Platone appartiene a un altro presente no nel mio presente a forma di preti ripreso da Paolo Rossi che ricordava anche Michele free
Ma al di là della metafora rimane chiaro l'ampio spazio di libertà concesso da bagnano alle indagini storiografiche
Ma più che a specifici lavori storiografici Abbagnano si sarebbe dedicato alla composizione del dizionario di Filosofia pubblicato nel mille novecentosessantuno quando io ero studente dove la Storia della Filosofia diventava il terreno dal quale attingere i documenti perché Vieri significati delle parole usate dai filosofi
Le quali costituivano nella maggior parte dei casi alternative concettuali entro le quali operare le scelte
Al movimento neo illuministico aderirono filosofi anche di altre università come Milano
Scuola di Banti Dal Prà Firenze gare concordi nel riconoscere una funzione critica e operativo alla ragione
Era un gruppo eterogenei
Che di fatto si dissolse
Nel mille novecento sessantuno nel sessantadue con un ultimo convegno al quale fu il presente a Torino sul linguaggio della Filosofia aperto da una relazione il Giulio Preti Arthur
Nella sua relazione al congresso della Società filosofica italiana L'Aquila del settantatré
Bobbio che era uno dei due relatori accanto carente avrebbe preso atto della fine dell'illusione neo illuministica
Due convegni luministici precedenti cinquantacinque cinquantasei a Firenze avevano però riguardanti i problemi del linguaggio storiografico e della storiografia filosofica
In essi erano state messe in discussione le nozioni di unità precorre il mento superamento ed era stato dibattuto il problema dei rapporti tra storia della filosofia storia della cultura ricordo un articolo di Rossi Aviano
Del cinquantacinque
In questo clima erano usciti libri di storiografia filosofica ai quali anche tra i più giovani guardavamo come a modelli oltre alle opere di carente
Lo storicismo tedesco contemporaneo Di Pietro Rossi
Il balcone di Paolo Rossi il locale indiano Illica saldi di Gregori il giovane Feuerbach dice
Inutile sottolineare che tutti questi scritti erano sorretti anche da forti interessi teorici solo esempio
è evidente che lo storicismo tedesco Di Pietro Rossi era concepito anche in alternativa all'altro storici lo storicismo facciano quindi era un modo di rilanciare anche un altro modello di storicità che faceva appello soprattutto la figura di Max bene
Presente nell'azione dei pretori e di Bobbio credo tuttavia diportisti poter certificare che noi più giovani
Impegnati allora i lavori storiografici
Ci sentivamo parte i componenti di uno schieramento comune
Senza avvertire scollamenti tra indagine teorica indagini storiografiche
Per me altri amici
Un senso di appartenenza ha cresciuto poiché dal far parte
Nel gruppo gravitante allora intorno alla Rivista di filosofia
Dove il ruolo importante aveva abbiano ma presenza assidua era anche Norberto Bobbio
Che dedicava i sui corsi un anno un corso teorico e l'anno dopo uno storico ricordo che io ho seguito quello sullo
Mi scuso appunto di scivolare nell'autobiografico ma per noi giovani interessati a problemi storici
E un oggettivo vi direttore oltre i casi non solo ai deca romanzo russo all'oblazione ma anche Russell di che sta mai Carlo
Era in questo orizzonte
Che Mario Trinchieri ero amico di poco più vecchio di me compagno di conversazioni
Pressoché
Quotidiani
Autore di un libro
Sulla filosofia della firme
I fratelli
Procedeva tradurrebbero in aprile Ricerche filosofiche divide il pianista in
La logica dell'alcol scoperta scientifica di Popper ma anche vulnus OCCAR
Così i testi di Chomsky da parte di Armando De Palma
Umberto Eco ricordava che in seminari organizzati da bagnano aveva conosciuto per la prima volta la filosofia analitica
Erano tempi diceva in cui portare gli analisti ci a Torino era una provocazione io stesso ricordo la presenza del neo positivista Gustaf Berman a Torino invitato da bagnato
Chi più rimaneva ancorato all'Abbagnano della stagione esistenzialisti Ca'
Anche durante la fase neo illuministica era Pietro che io le cui indagini sul pensiero di Heidegger si svolgevano attraverso un corso pronto costante con l'esistenzialismo positivo di Abbagnale
Ciò loro portava ad avvisare in Africa strumenti per congedarsi dallo etilismo ma al tempo stesso il fallimento di un progetto molto costruire una filosofia della libertà
Erano le Generali o che si era concluso secondo Chiodi specie nell'ultimo anche grazie in una sorta di neoplatonismo
Che rappresentava di fatto una ricaduta nello etilismo e dell'impossibilità di costruire un'etica
Impossibilità di costruire un'etica
Punto invece decisivo anche per molti filosofi taglia
Ogni usciti dalla resistenza
A Parigi sono a Paci o Luporini
Il rilevante anche inchioda il nesso tra interesse teorico interesse storiografico
Che si sarebbe prolungato poi nell'analisi del problema della riduzione in Husserl e Heidegger volto a cogliere il positivo e il negativo in entrambi i personaggi nel volume esistenzialismo fenomenologia
Libro che segnava la rottura drammatica dei suoi rapporti con Enzo Paci
Ed era pur sempre Taittinger che lo spinge ad affrontare il problema delle deduzioni incanta nel sessantuno dove riscontrava una nuova teoria del fondamento non assoluto e incondizionato ma finito è condizionato come emergeva nella seconda edizione della critica della ragion pura control privilegia mentre il gregariato nella prima dell'otto
E sempre da interessi teorici ma legati anche all'attualità storica gli anni sessanta
E l'ho mosso i suoi studi sui rapporti tra esistenzialismo marxismo culminato nel suo bell'articolo sul concetto di alienazione del cinquantatré col connesso problema della disabile nazione e nel libro sul sarte al marxismo del sessantacinque
La sua fedeltà alla prospettiva esistenzialisti cadi Abbagnano l'esigenza connessa alla sua esperienza nella Resistenza come comandante partigiano
Gli assegnano alla filosofia un compito pubblico
Volto a rendere più umano il mondo trovava la sua espressione nella produzione del sessantacinque
Filosofia storia realtà umana dove diceva che cito la ricerca storica cioè il chiarimento del passato
Prima di essere una disciplina organizzata è una dimensione strutturale di quel particolare esistente che è l'uomo
Che tale dal dover progettare il proprio futuro individuale e collettivo a partire alla comprensione del proprio passato
Ma anche nel mondo torinese di matrice cattolica che ruotava intorno a corso e al suo allievo Luigi Pareyson la dimensione teorica si legava strettamente d'indagini storiografiche
Mettendo in discussione soprattutto le interpretazioni tradizionali di Cantet dell'idealismo tedesco così Parenzo impegnato nella costruzione di un personalismo cristiano
Di un'estetica come teoria della formati vita in alternativa anche all'estetica crociana i giorni ermeneutica filosofica diversa da quella data Meridiana
Con una serie di studi storici vincolava Fichte e Schelling dalla filiera che li riduceva a puri antecedenti di Canicattì
E Valerio Verra svolgeva indagini pionieristiche sull'età post kantiana richiamando l'attenzione su figure come
E gli accordi cioè faccio il questi esempi concreti che mostrano il nesso inscindibile che c'era allora tra interessi teorici e indagine storiografica
Dal canto suo Vittorio Mathieu oltre a un libro su Bergson dedicavano ampia monografia all'analisi dell'Opus postumo dica
E Francesco Barone dopo una ricostruzione critica del mio positivismo logico mille novecentocinquantatré mostrava rilevando la rilevanza della logica trascendentale rispetto alla logica formale attraverso una indagine che lo conduceva una larghezza Cantet e poi all'Ottocento
E non si deve dimenticare che anche Gianni Vattimo che in filosofia ottantasette come dicevo prima avrebbe ridotto la storiografia filosofica accurato archeologica dell'eredità disciplinare
E a semplice strumento didattico aveva esordito nel sessantuno con un libro sul concetto di fare in Aristotele mille novecentosessantuno sulla linea dell'estetica come teoria della formati vita del suo maestro Luigi Pareyson quindi come vedete forte nesso con una prospettiva Teo
Lo stesso Vattimo centuriazione ottantasette riconosceva che rapporto polemico tra storici della filosofia e filosofi teorici erano soprattutto un fenomeno italiano ahimè
Poi
La conferenza per
La cosa ci può ripetere anche per l'oggi
Posso dire che almeno per come avvertivo le cose non era così anche per noi negli anni sessanta settanta
Indagini teoriche ricostruzioni storiografiche condotte con criteri rigorosamente biologici come cercavamo di applicare
No considerate matrice di alimentazione reciproco
Come meglio ambito più specifico di studi mostravano casi eccellenti di filosofi di formazione analitica capace di fornire importanti contributi storiografici di più alcuni dicono alcuni di questi
Son diventato anche amico
Come quello in giornata un balzo malconci scoprire Marius dormito manca il freddo
Mi sono imbattuto recentemente in due citazioni
In di letterati italiani che ritengo di poter fortemente condividere con queste chiuso
Uno e Cesare Pavese entrambe risalgono agli anni dell'immediato dopoguerra
Lunedì Cesare Pavese
Che dice
C'è un ostacolo a leggere
Ed è sempre lo stesso
In ogni campo della vita
La troppa sicurezza disse
La mancanza di umiltà
Il rifiuto ad accogliere l'altro il diverso
Cenni semplici ferisce l'inaudita scoperta che qualcuno ha veduto non mica più lontano Dinoi a diverso da noi
Siamo fatti di Tristan abitudine
In quegli stessi anni andando controcorrente
Allora ma credo anche rispetto all'oggi un altro letterato al fratello di De Chirico Alberto Savinio scriveva
La cultura ha principalmente lo scopo di far conoscere molte cose date paradossalmente morti ecco
Più cose si conoscono
Meno importanza cita ciascuna cosa
Meno felice
Meno fede assoluta
Conoscere molte cose significa giudicarle più liberamente e dunque a me meno cose si conoscono
Più si crede che soltanto quelle contano
Soltanto quelli hanno importanza
Si arriva così al fanatismo
Insomma
Bene la parola d'armi che vede non si il maniero Villibaldo dell'esperienza dell'Università Cattolica ci teneva molto a questa delle
Grazie per
Grazie Michele Ciliberto per questo amichevoli invito che però anche un rilievo culturale e scientifico in tubetti attualità anche se si parla di storia della filosofia però la storia sempre radicata nell'oggi
Va tradizione dell'Università cattolica alla quale farò riferimento
è una tradizione in cui la Panico Piquet prime Adriano Bausola poi
Maestrelli e così sono formati che hanno insegnato
Dando però un contributo Mickey è per molti aspetti
Sì caratterizza per una svolta che imprimono alla impostazione iniziale dell'Università Cattolica svolta
Attuata senza appariscenti proclami ma nella quotidiana ricerca dell'indagine filosofica e qual è questa svolta
Si sa che padre Gemelli e Francesco Olgiati due fondatori dell'Università Cattolica erano molto interessati alla riflessione filosofica
Perché in questa riflessione desideravano portare una novità rispetto al mainstream di quegli anni e cioè un ritorno in qualche modo al Medio Evo ematoma
Dico in qualche modo perché non si identificavano Como le prospettive del testo minimo
Delle facoltà ecclesiastiche poche parole non si sarebbero riconosciuti in quell'opera di padre ma Chiussi intitolate al veleno kantiana
Cosa volevano allora come volevano coniugare la fedeltà insieme a un rapporto che non fosse di
Negazione assoluta di ciò che dopo il Medioevo era accaduto
La tesi dice meglio questa Miotto Misma non dovrà adattarsi al pensiero moderno ripetendo gli errori del modernismo ma in quali Cermelli non fui sensibile qualche periodo
E poi rimase in qualche modo anche dopo influenzato
Ma dovrà compiere un processo di assimilazione
Più conforme alle modalità di sviluppo di un organismo vivente
Riferimento per l'organismo i cervelli non è tanto gentile ma al medico al neurologo come lui era dello scienziato come lui era e non smise mai di essere avendo mentalmente positivista per questo aspetto
Mentre infatti l'adattamento è un processo passivo ed estrinseco l'assimilazione implica trasformazioni intrinseca e testimonianze di vitalità
E su questa linea gemelle dedica un programma poi naturalmente non lo pratica Luigi altro mestiere Ferrari cerca di natura psicologica neurologica Olgiati che rispetto al Gemelli era il più chiuso più tendente alla dimensione apologetica da un lato e la attenzione a una formazione ti potremmo dire egemonia culturale dall'altro
Bruciati percorre
Una serie di riflessioni
Che vogliono appunto realizzare attraverso lo studio del pensiero moderno ricco di minuziose letture di testi informato sulla letteratura critica il processo di assimilazione di cui c'ha mai parlato col risultato che Paolo Rossi in un articolo sulla filosofia scolastica i suoi orientamenti storiografici
Correttamente denuncia perché dice il risultato è un'oscillazione tra una erudizione sovrabbondante
E priva di ogni criterio di sé tipi selettività e la riduzione della storia del pensiero a una nuova logica un più logica diverso da quella turistica quindi qualche modo l'assimilazione voleva dire
Recuperiamo l'anima di verità che c'è in ogni filosofo che non coincide magari con la prospettiva fondamentale dall'individuata ma che in qualche modo è assimilabile al prospettiva tomista così che il tomismo può diventare moderno o attuale assimilando questi aspetti anime di verità appunto del pensiero moderno
E proprio era icastica mente caratterizzare Orbolato metodologia in anni
In cui queste espressioni erano più coerenti core correnti parlando di tesi che magari proponeva storia di ieri diceva si doveva essere una tesi polemica e Olgiati amava privilegiava la polemica bisogna fare una tesi a manganello
In tema
Chiaro
La Vanni Rovighi in quegli anni si è formata ha iniziato a insegnare
Ma non è mai stata anche per temperamento tentata da prospettive primariamente polemiche o apologeti
Il sommesso avviso con cui si esprimeva non era un modo di dire ma era un un atteggiamento parole ricordate prima dal professor cambiarlo ci sarebbe riconosciuta perfettamente sentito e vissuto
E infatti non è un caso che in molte interviste qualche volta non troppo gradita dentata cattolica lavarmi ha detto ma come anche dei colloqui che pur essendo stata allieva di Olgiate pur stimando lo per altri aspetti umani
Non era mai stata influenzata dal suo insegnamento che su di lei era passato come acqua fresca diceva
Tutto sommato gemelli garantiva libertà perché sapeva benissimo questo mio atteggiamento e non ha mai fatto nulla né per condizionarne né per criticare
Proprio perché era anche come diceva lei allergica all'attualismo gentili hanno dopo che si è laureata
Pensiero realtà su Tommaso comma su Novo in otto ore appunto teoricamente ma
Mite e come tale accettato bocciati che invece accetto meno Zamboni campo e altri di cui forse temeva la concorrenza infatti Zamboni
In qualche modo escluso per motivi di ortodossi DVD eterodossia campo più dolcemente fu accreditato a Trieste dove c'è una scuola che porta
E giovanili se proprio che la sua fortuna è stata quella di incontrare un maestro
Che la messa in contatto immediato con i testi To mistici non tanto quelli manuali Admenta Anton me non tanto per un Progetto culturale
Di diffusione del dominio ma di studio di alcuni temi di alcuni problemi sicché studiando Tommaso come si studia un classico uno come tanti altri
Ha trovato come si trova nei classici una freschezza un'originalità che i giudizi correnti non lasciano sospettare allestito porto diceva se mi avesse proposto un manuale come quelli allora in voga assolutamente mi avrebbe trovato agli anticrisi
C'è un tipo di di quelle prospettive triste però appunto essendo allergico all'attualismo gentiliana si guarda fuori d'Italia ascoltano lezioni di sci sono al Collège de France
Inizia a studiare le opere di usarlo a partire dalle ricerche logiche va a Friburgo e per un semestre segue le lezioni di Heidegger
Ascolta un'elezione di Parma a Berlino
Incontra Froner che l'età indicazioni e suggestioni importanti per una lettura della Fenomenologia ed è un approccio Heidegger che lo rendesse meno ostico e più facilmente incontra la vedova di Husserl Marvin la quale in una lettera parti del trentotto scrive verrà a trovarla una italiana Sofia Vanni Rovighi dell'Università Cattolica di Milano è una filosofa molto esperta di fenomenologia seria e simpatica
Con questa preparazione che era per quegli anni un po'atipica
Porto Tommaso
Molto su temi e sudori che erano molto
Estranei all'Italia
Atteggiamento che lavagna aveva era quello di dire galileiana mente
Non si può far filosofia da soli occorre farla come altri cento nel dialogo con i contemporanei ma soprattutto nella lettura dei testi Galileo ricorda che sono all'organo si parta chi li sa suonare
La cui sia si impara dalla continua lettura dei poeti diventa quindi necessario
Proprio per imparare a filosofare
Andare alla scuola di quei grandi filosofi come si andava a bottega degli artigiani per imparare un mestiere e quindi
Sentivo assonanze quanto veniva detto prima la dimensione di Storia della Filosofia esiti o resi non era vista in antitesi certamente tra la Panico Pilia contadini che era notevole differenza indubbiamente
Ha per le mani l'unico riferimento agli storici della filosofia
Letti con acribia con riferimenti filologici con edizioni serviva Ceretto ad accertare dei fatti un'evoluzione come certi problemi si presentano come mettono in una apparente identità a quali domande rispondono però anche per vedere come quei problemi sono formulati che risposte hanno l'interesse fioriti Coccia
Del resto la dimensione storica diventa importante come ricordava campo che
Parlando di Cantet dice diventa molto importante quando si parla di critica di Cantet la metafisica sapere a quale metafisica si faccia riferimento
Sì non c'è la metafisica componente astratto sapere capire se si tratta della metafisica antica di quella medievale secentesco col fiatone come lo faccio questo leggendo le sue opere
Leggendo anche quelle meno note anche gli epistolari anche le opere secondarie che leggendo il contesto quante volte lavarli diceva
Se si conoscesse bene di più
Il contesto in cui è che l'opera i testi che ha studiato e letto corrispondenti suoi certamente non diventerebbe un autore facile però sicuramente non sarebbe un autore avvertito come estraneo rispetto alloggi
E quindi se la prospettiva
Filosofica
E sempre presente anche in chi pastori della Filosofia
Se non si può impedire ai Fioretti di assumere problemi e soluzioni
Da filosofie
Che li hanno preceduti sarebbe augurarvi re che tenessero ben distinta la loro filosofia dalla storia
Quindi in qualche modo se la domanda
Teorica alimenta una certa ricerca la ricerca deve poi aprire una metodologia ed esigenze proprie peculiari diverse da quelle dell'elaborazione teorica rispetto alla quale appunto
La storia ha una sua peculiarità in un riveste una funzione meramente ancillare o strumentale
E in questo senso se l'azienda fiori si può ricercare semplificazioni o essenzializzazione di prospettive
La tendenziale riduzione alcuni modelli per facilitare un confronto un bilancio critico l'indagine storica deve rifuggire dagli schemi precostituiti non ricercare facili sintesi globali guardi The connessione
Deve evitare di schemi precostituiti
Proprio perché si sofferma sui contesti sui margini individuando le differenze
E allorché sì rivelino documentati affinità somiglianze rimarcare però anche la peculiarità tra prospettive apparentemente simili
In questo senso
Le ricerche della Panico Vindice in ambito medievale sia in quello moderno e contemporaneo
Evitano scrupolosamente di valorizzare una filosofia sull'in quanto anticipazione o percorri mento di una successiva ore spingere un'altra solo in quanto deviante rispetto al coerente percorso più uno sviluppo considera adesso considerato esso come del
I contesti diversi lo ricorda spesso la Vanni declinano
Diversamente categoria apparentemente identiche
E la precisazione dei problemi a cui certe teorie
Costituiscono risposta aiuta a cogliere la complessità di una teoria apparentemente semplice e a storicizzare rispetto
Nel rispetto delle differenze
Quando la panne questo punto parla di philosophia perennis
E non intende in molti anche turnisti Diderot una specie di tradimento come la o statizzazione di un sapere in qualche modo
Segni o venga visto come un criterio su cui con cui valutare gli altri o a cui io ricondurre gli altri ma piuttosto una visione un po'debole diremmo
Dice scavando una filosofia cercando di pensarlo ripensarla fino in fondo si trovano aspetti messi in
Verità messi in luce da altre filosofie si ritrovano
Convergenze inaspettate la perenni talora non sarebbe stata da una particolare filosofia storica elevata a modello ma piuttosto ecco qui un po'direbbe troppo debole
La l'esito cui asintoticamente si perviene attraverso un progressivo approfondimento dello studio della verità della realtà ma questo dalla fine non all'inizio è una specie di
Idea limite
Dite a regolativa ma c'è un limite e di Olivier regolativa così da storia quindi l'attenzione filosofica e viva ma non per fissare un
Progetto
Rispetto al quale misurare le realizzazioni storica ma per vederlo quasi come il termine di un serie di punti di vista e di prospettive
Spesso tutte legittime nel senso che hanno una loro legittimità
Anche se poi magari tendono escludersi l'una con l'altra
Ma simbolo di un'altra realtà e su cui lavarmi stima molto l'uomo non ha una prospettiva una capacità di individuare di intuire l'essenza dei fenomeni
In maniera esauriente totale la sua prospettiva lontana rispetto a quella italiana
Di cui apprezza certamente la cultura ma di chi sente lontana proprio per l'impostazione la sua visione più vicina a quella di tante gli uomini hanno
Prospettive limitate e parziali l'attenzione individuare
Che cosa queste prospettive mettono in luce e qualche aspetto reali aiutano a illuminare
L'esito di questo processo potrà portare forse asintoticamente a una sintesi che sono sarà però mai uno storico della filosofia punti oretta farla anche Titti oretta
Destinato prima o poi al tramonto ecco che allora
L'indagine storica serve per mettere in luce e quindi anche molto importante trovare letture trasversali letture alternative vetture nuove rispetto al mainstream di un'epoca mettere in luce quegli aspetti e quei temi
Che non vengono abitualmente sottolineati ma che gli venivano importanti aspetti della realtà ingiustamente trascurati così quando studierà Tommaso
La Panni metterà in luce come in Tommaso ci sia una forte distinzione
Dal platonismo dalla costi Nismo quando si parla dell'uomo e dell'unità dell'uomo certo domani si riconosce nella metafisica le prove di resistenza di Dio però quando parla del contributo ti Tommaso lo vede soprattutto Bella
Concezione per cui l'anima non si aggiunge ha un corpo già costituito rimanendone separata mai forma del corpo sì che in questo modo c'è una stretta connessione tra uomo e natura
Ci sottolinea l'importanza della affettività e dei sentimenti nella vita morale
Si conferisce alle cose del mondo una loro autonomia sia pure in un contesto creaturale
Per tale motivo
Si cerca di studiare le leggi intrinseche delle cose del mondo
E per questo motivo sottolinea l'importanza della legge naturale intesa come quella regola intrinseca che costituisce un ente e che gli consente ti realizzarsi
Questa prospettiva lavarmi ritiene che in
Tommaso ci sia un principio di laicità proprio perché che va sottolineato Tommaso sottolinea come le cose del mondo Appiano una loro finalità intrinseca abbiano un loro natura questo natura che in qualche modo anch'io rispetta e deve rispettare ed è questa natura che determina che le cose del mondo siano rette non da decreti ecclesiastici soltanto ma da leggi inerenti alla natura umana e proprie di essi su questo tema la Panni
Studierà il percorso della ratio non soltanto nel Medioevo D'Agostino fino a Tommaso fino al secolo quattordicesimo agli studi
Della filosofia della natura della logica ma anche nel pensiero moderno e proprio il pensiero moderno vede nella nascita della scienza
Con l'applicazione del metodo matematico alle indagini sperimentali
Sulla realtà naturale
E la loro conseguente determinazione quantitativa e non solo qualitativa delle leggi della natura un grande
Una grande novità nella filosofia che pone e determina problemi che i filosofi successivi dovranno affrontare sia dal punto di vista lo geologico sia dal punto di vista antropologico e da quello metafisico
Ma è proprio su Cantù e nel rapporto con Hegel che vede una differenza fondamentale del modo di porsi di fronte alla filosofia
Canta
Di cui apprezza soprattutto la convinzione che la ragione sia limitata e finita
Che
Non ci sia la possibilità di uno sguardo come vorrei che assoluto sull'assoluto ma soltanto di una prospettiva
Che può operare per il mondo quel mondo fenomenico rispetto al quale si dovrà operare un superamento se vogliamo garantire la libertà e la legge morale
Quindi
Mentre di tante vede soprattutto come importante questa razionalità che costituisce un po'l'epistemologia della scienza moderna
E che rinvia semmai a una interesse metafisico di altri impostazione di altra natura
Innegabile certamente la ricchezza di analisi concrete ma condividendo una critica di Croce
Analisi concrete sono fatte non tanto grazie
A una intuizione sullo spirito di un popolo di un'epoca ma grazie a una ricerca storica che certamente produce che conosce e che consente questa ricerca in un'intuizione di a vere
Su quell'ambito prospettive convincenti che non rivelano però una
Presunta assolutezza
L'autore però che nell'ambito contemporaneo più
A attratto l'interesse dell'amico visite Edmund Husserl
Soprattutto nelle Ricerche logiche nelle in tema informale un transenne dalle logiche
Oltre alla testimonianza di questo pensatore
Nella inesausta ricerca di una filosofia come scienza rigorosa alcuni punti vengono da lei particolarmente sottolineati
Intanto un medico un metodo che cerca di afferrare è stato nella sua immediatezza liberandosi per quanto è possibile e anche qui l'opera sintattica una liberazione completano Giamaica
Dalle incrostazioni dalle prevenzioni che la tradizione le convinzioni il proprio temperamento comporta
Secondo luogo l'analisi dell'intenzionalità
Quindi un'analisi che insieme di filosofica e psicologica e ti aiuterà eliminare molti pseudo problemi all'interno della teoria della conoscenza
E la capacità di fare astrazione di astrarre ma capacità che c'è anche nel pensiero moderno scienza c'è anche nel pensiero classico e che dice in qualche modo e qui anni apprezza molto l'annotazione di Heidegger della finitezza dell'intelletto e tra l'altro tema su cui lavarmi ritorna la capacità di astrarre che molto
Utile perché è necessaria affondare proposizioni necessarie e quindi
A garantire connessioni che rendano possibile una scienza rigorosa queste capacità di estrarre dice però anche della finitezza del pensiero del punto di vista dal quale sempre ci si colloca che può essere trasceso cento condividendo un altro punto di vista sul quale ci potranno essere integrazioni e interazione
Quindi in questo senso la varietà
Che la storia della filosofia propone dice più che un relativismo
Dimentico della verità unica torre della verità l'indicazione di una serie di punti di vista di prospettive
Che possono avere
Quando non siano assolutizzare quanto lo siano viste come l'unica avente valore una capacità di afferrare la realtà
O meglio alcuni aspetti della realtà che meritano richiedono rendono possibili integrazioni integrazioni future questo dice che la Storia della Filosofia
Implica un processo un percorso che non ha limite così come la ricerca filosofica
Questi
Meriti
Veniva dato testimonianza quando l'Accademia dei Lincei nell'ottanta
Conferì alla Vanni Rovighi premio Feltrinelli sure discipline filosofiche come commissione presieduta da Bobbio e poco dopo carente
Chi faceva parte della commissione che scrisse la motivazione le scrisse in una lettera privata spero che la motivazione non le dispiaccia
Esprime come meglio ho saputo
Un'ammirazione sincera per il rigore la coerenza con cui lei ha sempre lavorato per la costanza e la fedeltà con cui ha insegnato unendo la vita alla ricerca in una armonica fusione
Valgono è stato allievo della pani Rovighi in anni certamente diversi da quelli vissuti dalla neve
Anni in cui
La il riferimento forte alle otto Misma se non ecco scomparso certamente si è molto attenuato
In cui la tradizione mio scolastica lascia spazio pur rimanendo una riferimento di fondo fa considerazioni più varie
Suo tori diversi consentendo quindi proprio che emergessero quella varietà di punti di vista su cui lavarmi tanto il sistema e proprio su questo aspetto Bausola procura dedicato molti saggi Torino il pensiero moderno e contemporaneo direi su quattro in particolare si sofferma sul più intanto
Perché come veniva ricordato prima di due si apprezza proprio il fatto che per molti aspetti viene criticato quando nell'etica si dice ma tu non hai proposto un'etica determinata concrete Bausola dirà questo forse
Più che un difetto può indicare un merito perché l'interesse e l'intento di Jiří era quello di sviluppare un'etica nella quale
Siano
Sì ha lasciato spazio al integralità dell'esperienza umana e quindi ecco il la rinuncia a un'etica determinata era motivato dal desiderio di non tarpare
Con una determinazione troppo precisa
La
Legittimità del sorgere di aspirazioni di impulsi molto differenti
Qualche volta conflittuali che non sarebbe giusto perché son tutti legittimi determinare come illeciti e ingiusti quindi quell'apparente debolezza critica che veniva rimproverata poteva da un altro punto di vista più esistenziale e più umano riservatezza
L'autore però su cui molto ha lavorato Celli tranquillo la prospettiva diversa rispetto veniva prima ricordato mi pare insomma alla
Trinità idealistica proprio su quegli aspetti della filosofia della rivelazione
Che mettono in luce da un lato
Il distacco dall'idealismo sia pure con molte consonanze ma anche l'apertura temi che saranno poi porti dell'esistenzialismo in un caso che il rapporto con Kirch ci fu e fu anche conflittuali additati come
Innamoramento iniziale proprio per questa emergenza irriducibile dell'esistenza rispetto alle senza che il tema su cui tanto Scelli insiste ed è proprio quindi l'esigenza di andare al di là
Dell'oggi cinismo e che li hanno in una prospettiva che implichi anche la mitologia la rivelazione perché ritornare all'unità
Dopo la divisione di una colpa e spiega il male ma addirittura il male incendio
Proprio tutta questa riflessione dice che l'uomo non può da solo riuscire a ricostituire questa unità ecco una prospettiva speculativa mente ricca quindi la speculazione aiuta a trovare elementi nuovi ma che consentirà anche di cogliere aspetti della storia
E dell'esistenza umana che spesso venivano trascurate un secondo motore e Brentano
Siamo a un altro livello
Certo il Brentano che si è formato alla scolastica ma non è su questo che Bausola insiste Brentano temi molteplici significati dell'essere su cui Heidegger in particolare si formerà ma guarda di più Brentano
Degli studi in Psicologia dice che della conoscenza
Quello che all'origine guarda caso sia Nutella fenomenologico serliana eccetto una serie di ricerche
Biglietti teoria della conoscenza e di logica sulla verità sulle nozioni astratte sulla induzione sia della filosofia analitica
Molti in anni successive vedevano in Brentano anche uno dei cespiti tra cui sulla filosofia analitica in alcuni ambiti viene ripreso e da ultimo Pascal
Non Tore un po'eterogeneo rispetto a questi
Che
Però lo stimolano per vari motivi intanto per la
Rilettura dell'esperienza umana attraverso
Affermazioni paradossali filosofi cerca una coerenza una scuola di contadini ma anche le scuole filosofiche che tipo di sistematizzare dico indiziarie in Pascal il
L'affondo sulla realtà anzi l'attendibilità dell'osservazione surreale nasce proprio è un'affermazione paradossale
Miseria e ricchezza uomo e un tiglio decaduto l'ultimo passo della regione è riconoscerete infinite cose la soprastante
Di un autore però che non era di razionalista
Va bene parcheggiate sognatore ma è un matematico un fisico quindi con un forte cespite nella conoscenza
E due punti in particolare nello
Respinte interessano Bausola da un lato il pari e questa scommessa sull'esistenza di Dio che anche qui però percorre strade molto diverse rispetto a quelle tradizionali anche qui una scommessa ma più utilizza però tutti quei dati Intel
Scommesse nel gioco che Pascale per esaminato proprio per altri contesti e da ultimo la polemica con i gesuiti Ricci azionismo di Pascal
Molto severo contro i gesuiti accusati fondamentalmente giù relativismo sostanziale anche se non manifesto
Essendo confessori di decine di principi dovevano in qualche modo attacca e Bausola mette in luce come forse Pascal è un po'troppo severo presso i Gesuiti perché dimentica che nella sua pur lucida polemica ritiene al di là di eccessi non condivisibili i gesuiti avevano una attenzione ai casi singoli proprio perché ritenevano che ci fosse fra doverosa esigenza di trattare diversamente fattispecie differenti anche se
Apparentemente simili
Questo talora quota l'impressione di indurre al relativismo ma anche qui invece era il rispetto di una pari iniettate nel reale
Che non sempre
Riducibile a schemi
Semplifica tori e coerenti ma che in qualche modo dice di una ricchezza su cui la Teoria può dire qualcosa ma non può dire tutto al col tema della finitezza in fondo del pensiero è un laico modifiche Michel credo sia la Panico figli sia Bausola in una espressione di insieme convinzione teorica non ho paura a dire la posizione diversa dalla mia ma insieme di atteggiamento umano di umiltà quando la diceva mio sommesso avviso che faceva mio sommesso ma fermo
Quindi qualche modo c'era la convinzione di essere almeno motivata in quell'avviso però sapere che non è l'unico forse non è sicuramente il migliore o l'ultimo ma può integrarsi in un cammino infinito che è la storia dell'uomo col perché la storia della filosofia che
Lei ha riportato fra di noi figure bellissime come quello appunto della Vanni Rovighi all'interno di un discorso più complicato ma era veramente una figura straordinari per molti direi di fermarsi dieci minuti e poi diamo la parola alle giovani generazioni ci rendiamo la parola da mirabile e poi assai linee quindi speriamo di avere il tempo verrà discusso cioè
Limitiamo i nostri lavori
Invitiamo gli amici che sono fuori a di Ancona
E con le due ultime relazioni di questa mattinata
Poi spero che ci sarà tempo per discuterne un po'quello che si è fatto nella mattinata lo rinviamo insomma questo punto della discussione mi sta molto a cuore sta a cuore per la buona riuscita del del seminario
Dunque il primo del
Venti della giovane generazione come dico io Federico ammirabile che parla di che avvenne la filosofia come sapete è storico prego
Giorno intanto ringrazio il professore per avermi coinvolto pure essendo io più uno studente di uno studioso direi
E anche per aver tenermi affidato diciamo una relazione sulle arene che non è un compito facile da svolgere qui all'istituto senza dubbio
Oltre
Chiaramente ho dovuto fare delle scelte nel nel presentare questa figura così importante è ormai deciso di strutturare per comunità il mio intervento in due parti
Nella prima parte mi concentrerò sulla filosofia come sapere storico quindi volume pubblicato nel mille novecentocinquantanove da Laterza
Enucleando temi e questioni che mi sembrano possano mi sembra possano chiarire il significato dell'espressione che dà il titolo tanto al libro quanto al mio intervento
E nella seconda parte invece cercherò di caratterizzare diciamo in maniera più ricca
La proposta Garegnano di una filosofia come sapere storico estendendo lo sguardo anche ad altri testi dello stesso perenne magari concedendo mi anche qualche considerazione
Più ampia sulla sua figura però sempre rimanendo fedele all'orizzonte temporale di questa prima sessione fra gli anni cinquanta
Sessanta
Aggiungo per concludere diciamo queste precisazioni preliminari che il l'interesse di fondo diciamo che muove questo mio intervento è una riflessione e una
Esplorazione di quelli che possono essere ritenuti i tratti distintivi della tradizione nazionale la tradizione culturale italiana e cioè il nodo che stringe
La storiografia e la filosofia e il rapporto organico tra storiografia
E politica
Ora la la filosofia come sapere storico e
Di fatto il luogo nel quale Garelli teorizza più esplicitamente il proprio impegno nel restituire dignità al mestiere dello storico della filosofia
L'avversario della sua battaglia viene identificato molto chiaramente nella preoccupazione speculativa che per esempio anima coloro che sostengono l'impossibilità di una Storia della filosofia
Che in assenza diciamo di un preliminare impegno teoretico
In assenza di una compiuta filosofia che preceda
La stessa indagine storiografica e ne costituisca il il fondamento una Storia della Filosofia così intesa secondo perenne destinata a configurarsi le parole sono sue come una ricerca araldica di antenati illustri
All'interno di una galleria di di errori diventa sostanzialmente il ritrovamento dell'identico il ritrovamento delle Terme ritrovamento dell'immutabile
Opportunamente isolato da ciò che invece è soggetto al tempo questa preoccupazione speculativa che di fatto soffoca
La ringrazio
Questa preoccupazione speculativa che di fatto secondo carenze soffocare la ricerca storiografica
Per Walter sicuramente i suoi occhi la storiografia idealistica rispetto alla quale si tratta di promuovere un rinnovamento ma Garella percepisce anche in molti di coloro che sono impegnati in questo stesso rinnovamento da qui l'invito nel libro a non abbandonare la concreta ricerca storiografica per perversi invece
Astratte discussioni sui quelle che ai suoi occhi apparivano come astratte discussioni
Sui principi primi per una ricerca storiografica scrive Karen trova la giustificazione in se stessa nei suoi risultati non imposizioni metodologiche non inquadri teorici presupposti
L'eventuale discussione ridefinizione degli strumenti di lavoro deve nascere tutta all'interno di un'attività storiografica ben definita questo è un una parte allo stesso tempo però nella prefazione al volume
Gare ne riconosce che destino di una discussione
Sul Renata dell'esigenza di chiarire il compito ai metodi della storia della filosofia non può che essere divenire una riflessione intorno al compito il significato della Filosofia stesse
è vero che lo storico deve porsi in primo luogo il problema delle regole e delle tecniche del concreto lavoro storiografico
Tuttavia perché rende è impossibile e sarebbe inopportuno per uno storico rinunciare ad affrontare il problema teorico della storicità della filosofia quindi la riflessione teorica che nel primo dei due interventi che compongono il volume
Per in replica alle critiche di baci
In questo primo intervento ma la riflessione teorica sembrava essere ritenuto da che rende sterile anacronistica invece nelle osservazioni preliminari viene giudicata ineludibile lo storicismo posti diaristico del secondo dopoguerra
Tenta di allentare il nodo tra filosofia e storiografia senza dubbio
Mira a restituire alla storiografia un suo spazio però di fatto non scioglie
Questo nodo cioè il terreno su cui ci si muove è sempre il terreno filosofico forse anche nella consapevolezza dell'ineludibilità nonostante tutto del circolo gentiliana o di filosofia e storie della filosofia
Qual è la concezione filosofica che perché rende deve fungere da necessaria premesse critica di un indagine storiografica
Citando da uno dei molteplici passaggi da cui si può citare per rispondere a questa domanda delle osservazioni preliminari le idee non si possono staccare quasi fossero dotati di una loro vita autonoma dalle situazioni ossia dalla realtà degli uomini che le formulano
Ogni indagine storiografica deve muove dal presupposto che la filosofia lungi dall'essere una disincantata visione di verità eterne si trova sempre in undici un GP le nesso col mobile variare di tutte le componenti della vite umane
Scrive che rende le filosofie sono sempre pensieri reali di uomini reali situazioni reali
La loro nascita e corposamente in pura le idee sono sempre saldate alle cose nascono dall'urto con le cose sono coscienza ed espressione di situazioni reali sono risposte e risposte ad esigenze sollecitazioni che scaturiscono da queste situazioni
Sono alcuni
Citazione diciamo ripreso alcuni passaggi del
Delle osservazioni preliminari una volta appurato ciò è evidente
Perché rende che il compito dello storico della filosofia non può consistere nello studio della struttura formale della filosofia
E non può consistere nemmeno nell'esposizione diciamo dei delle somiglianze delle differenze tra una struttura tra diciamo una filosofia e altri filosofi e questa non è storia dice molto nettamente gare nelle osservazioni preliminari
Storia e propriamente ricostruire la genesi di un pensiero esplorando immessi che questo pensiero con il mobile Complesso delle attività umane aggiunge lo storico è coscienza la seconda potenza cioè svela ciò che rimane nascosto persino agli stessi filosofi cioè le radici pratiche Lello Radice reale le determinanti pratiche delle scelte filosofiche
Le Cronache di filosofia italiana si può dire che sono condotte proprio secondo questa impostazione cioè garantisce gli riguardare alle riviste più che alle opere filosofiche perché vuole considerare parole sue uomini e dottrine come espressione di un tempo come forze che in un tempo agirono non spiriti disincantati ma persone persone reali
Caduta quella che viene chiamata una concezione partenogenetiche a della Filosofia cioè secondo la quale appunto le idee nascono da altri che perché rende è evidente tutta la fragilità tutta l'inconsistenza delle categorie di unità e continuità
Che dominano per esempio nella storiografia di matrice idealistica ma non solo
Ma agli occhi di Karen
La storiografia di ispirazione hegeliana tende a ridurre la storia ha logica tende a ridurre la successione temporale ad un legame logico di premesse e conseguenze in cui si dà una piena continuità in nessuna vera novità
Però se si accoglie l'idea anche se che Diana che il pensiero il concetto di una situazione al mutare delle situazioni non possono non corrispondere cesure profonde e novità di forme di pensiero
La critica chiaramente investe anche in quelle pagine la tesi delle eterne domande
Secondo che rende l'idea che la storia della filosofia sia la storia delle molteplici risposte fornite a massimi problemi che permangono nel tempo
è viziata proprio dal presupposto che il filosofare si si alimenti in modo autonomo è questo il vizio di fondo in realtà il il ritorno di temi e problemi è soltanto apparente in contesti differenti temi e problemi assumono significati differenti anche l'unità e la coerenza formale di una filosofia non può che essere mera apparenza perché nello sviluppo di un pensiero operano appunto quelle determinanti pratiche che sono causa di salti di discontinuità di incoerenza e infine sempre nel testo viene contestata anche la tesi della unicità della filosofia in ogni momento storico scrive carenti il presente concreto è plurale policentrico cioè ogni epoca è pervasa da una molteplicità di esigenze e quindi le idee che esprimono queste esigenze non potranno che essere a loro volta
Molteplici
Detto questo aggiunto che black la critica delle categorie di unità e continuità perché rende non deve condurre ad un loro abbandono definitivo deve condurre ad una loro previsione a un ripensamento che ne consenta
L'impiego non come schemi metafisici presupposti all'indagine estesa
Si può continuare a parlare di unità e continuità ma a patto che siano i risultati di una ricostruzione storiografica
Che rimane comunque consapevole dei contrasti insanabili esistono tra gli uomini e tra le loro idee non possono essere assunti a priori non si può dare per scontato
Non si può dare non si possono dare per scontate preliminarmente alla ricerca e in termini simili
Si esprime anche quando deve replicare ai critici delle osservazioni preliminari e dichiara
Deve dichiarare la propria estraneità ad ogni forma di determinismo verticale di ogni riduzionismo delle idee alle cose cioè sostenere che vi sia una solidarietà tra pensiero e realtà tra il e cose scrive che rende non significa ridurre l'uno all'altro in quei termini significa ridurre le idee e alle cose il moto fra idee cose estremamente complesse un complesso di gioco è un complesso gioco di azioni e reazioni
Il loro rapporto non è mai univoco non è mai a senso unico
L'obiettivo che si propone con le osservazioni preliminari è semplicemente mettere in guardia
E confronti della tesi appunto che la storia della filosofia si sviluppi tutte a partire da aporie filosofico la filosofia può essere nata da esperienze di genere differenti suoi antecedenti possono non appartenere
Al dominio della filosofia
Ma dove essi debbano essere cercati aggiunge carene non può essere stabilito a priori
Rimane comunque il fatto che
Perché a Rennes il significato di una scelta filosofica può essere colto compiutamente soltanto collocandolo in un orizzonte più ampio di quello della sola filosofia non Rizzotto e quanto più ampio possibile
E per quanto le idee possano essere debitrici nei confronti di altri che il loro rapporto non può essere mai spiegato sulla base delle sole
Ragioni formali ma bisogna tenere presente appunto quel complesso gioco di domande e risposte a cui si accennava in precedenza
La domanda è quella di gare ne e più una storia della cultura che è una storia della filosofia domanda spesso ricorrente
In realtà nelle osservazioni preliminari l'idea di una storia generale della cultura che è una formula proposta da Mondolfo non lo convince
Per l'eccessiva rigidità del concetto di cultura col quale Cham si finisce per ridurre alcuni dalla molteplicità delle manifestazioni
Il nuovo cultura
Ai suoi occhi invece a accogliere più lucidamente il rapporto mobile e cangiante di una filosofia con i suoi contenuti filosofici è l'articolo che è stato citato anche prima dal professor cambiano e cioè l'articolo diciannove Rossi del mille novecentocinquantacinque non non lo affronterò in maniera specifica però mi limito a segnalare che Diana De Rossi in quel testo non hanno dubbi sulla legittimità di un indagine di storia della filosofia in senso stretto cioè una storia della filosofia che prima descrive i contenuti di una certa dottrina
E poi solo in un secondo momento si occupa di determinare i rapporti di questa con manifestazioni di altri campi il volume Carignano invece critica proprio questa concezione della storia della filosofia
Perché a Renna veramente concreta così scrive è solo una storia unitaria integrale dell'uomo ma storie di quanto rientra nella sua esperienza complessiva
E qui la distanza anche rispetto ad altri protagonisti della filosofia italiana del secondo dopoguerra
Al professor Ferrari prima
Citava Dal PRA sicuramente un'altra figura e preti preti che accusa carenti nega di negare un'autonomia la filosofia quindi anche la storia della filosofia
Per preti la filosofia si compone diciamo di distrutti
Pure di regole di tecniche che sono autonome da sollecitazione determinazioni extra filosofiche e che quindi costituiscono la specificità della filosofia stesse la storia la storiografia filosofica che
Ambisce poi ad acquisire
Valore scientifico deve quindi configurarsi come uno studio di queste strutture autonome in cui si oggettiva il pensiero
La considerazione invece dell'aspetto etero Omo cioè dei nessi tra idee situazioni la cui esistenza comunque non viene negata da preti è però ritenuta secondaria e comunque non è colpito diciamo
Così scrive lo stesso perché non è compito di una di una storiografia filosofica propriamente detta
Come è noto Viarenna nella replica critica duramente queste convinzione di preti scorgendo rifiuto di una Storia della filosofia che si autenticamente storia
Chiamo la predilezione per una storia filosofica della filosofia a scapito di una storia storica della filosofia
La la contrapposizione tra preti e carente comunque riguarda e questo è bene tenerlo presente prima ancora che la storia della filosofia in modo intendere la filosofia
Aver la richiamata forse mi dà anche l'occasione
Per per mettere a fuoco ulteriormente il significato della formula filosofia come sapere storico siamo dire che se dal punto di vista di preti
In fin dei conti Filosofia e Storia della filosofia sono attività ben distinte e la filosofia essenzialmente elaborazione teorica
Dal punto di vista di chiarendo optare per la storia non significa rinunciare alla filosofia come diceva anche il professor nell'introduzione
Per gare nella storia della filosofia o comunque la storia è modo di fare filosofia potremmo dire che si sente filosofo proprio in quanto storico della filosofia
E se ne può trovare conferma per esempio anche nel volume quando Karen scrive che
La storia è direzioni in cui oggi si può tentare in modo criticamente valido una considerazione unitaria della realtà
Offrire una visione d'insieme della vicenda umana e poco l'aspirazione costante costitutiva della filosofia secondo che rende e quindi la storia cerca di appagare questa aspirazione
Può essere ritenuta a tutti gli effetti un modo di filosofare non solo la storia aggiunge che rende
E l'unico modo concreto per una considerazione unitaria delle attività umane
E questo è un altro punto interessante perché da un lato nel testo che rende vuole rimanere fedele ad una concezione plurale del filosofare diciamo quindi sembra tollerare anche il lavoro teorico puro scrive che legittima l'eventuale negazione della storicità del filosofare qualora sia ben argomentata
Allo stesso tempo però lascia intendere che il filosofo per essere vero filosofo deve farsi storico insieme allo storico nelle osservazioni preliminari si legge
Che l'uomo l'uomo dice intriso di storia
Non può fare filosofia senza acquisire consapevolezza del cammino di cui il figlio anzi la stessa filosofia è presa di coscienza storica la quale soltanto popoli trovare sbocco in Progetti
Conosce la storia per poterla per poterla continuare
Se il filosofo si rifiuta di essere storico e rischia di subire passivamente l'eredità del passato e si preclude possibilità del passato di cui sostanzialmente rimane all'oscuro in caso contrario invece se si fa storico potrà veramente trarne insegnamento è su sulla base di partendo da queste parole vorrei terminare questa prima parte soffermandomi maggiormente su questo significato del farsi storico insieme allo storico
Per silicato che chiarendo attribuisce a questa espressione che poi significa chiedersi per quali caratteristiche il sapere storico possa concedersi con una filosofia agli occhi vivere
Per i Karen sono piene di profonda verità le affermazioni di Salvemini citate nelle osservazioni preliminari
Lo storico non deve né condannare né assolvere deve semplicemente spiegare la storia non piange non ride cerca di comprendere allo stesso tempo però è evidente la sua volontà di evitare che il discorso storico possa essere confuso l'espressione è sua con i relativismo dell'universale significanza per il quale tutte le dottrine sono trattate sostanzialmente come equivalente
E per scongiurare ciò in quelle pagine attribuisce allo storico il compito di valutare ma intendendo per valutazione un atto ben differente da quello del filosofo che sulla base della propria filosofia liquida o esalta il pensatore del passato
La valutazione di cui parla una valutazione sulla base di metri interni al processo storico cioè se la genesi di un idea
è legata al suo essere risposta determinate richieste
Bisogna verificare l'appropriatezza di o meno di tali sposta si tratta di valutare se le dottrine esaminate hanno appagato effettivamente le esigenze per rispondere alle quali sono state elaborate e quindi si può distinguere a quel punto tra filosofie vere filosofia base cioè tra risposte precise e risposte mancate o inadeguate tra espressioni sono del testo tra carte di me navigazione che hanno consentito di orientarsi nel tempestoso mare Giare della vite carte di navigazione che invece hanno condotto al naufragio e attraverso queste valutazioni scrive chiarendo che la storia della filosofia si rivela un sapere effettivo cioè non solo aiuta a conquistare la memoria del passato ma anche ad orientare il futuro dimostrandosi
A tutti gli effetti il pensiero
E azione
Queste parole comunque non devono essere fra intese Grant ci tiene a precisarlo non bisogna pensare
Che la storia fornisca risposte prefabbricate alle nostre domande chi pensa così presuppone che tra il presente il passato vi sia un un'identità di problemi e di situazioni quando invece
Il passato è altro da noi
Dire che la storia può dare risposta alle nostre domande può significare solo riconoscere il circolo vitale tra problemi del presente memoria del passato e orientamenti futuri la ricerca storica
Nuove dal presente dei problemi del presente cercando di risalire alle alle radici cercando di ricostruire la genesi nella convinzione che in questo modo sia possibile
Definire meglio le domande che vogliono una risposta e rintracciare indicazioni per una loro risoluzione
Nelle pagine delle osservazioni preliminari Karen aderisce apertamente alla tesi della contemporaneità della storia
Mentre prende apertamente le distanze esalta questo nella replica da ogni pietrificazione del passato cioè da ogni idea che il passato vada scontato e adorato come tale
Intanto perché questo è in una certa misura impossibile i documenti rimangono muti se non rivivono nell'atto dello storico che l'IRI suscita ponendo loro domande anche domande di vasto respiro aggiunge
A lettura di un testo prego è impossibile senza una collaborazione di perizia filologica e intelligenza teorica anche queste sono espressioni delle osservazioni preliminari
Quindi è inevitabile che il passato venga sempre nuovamente inserito in prospettiva una prospettiva presente
è inevitabile però è anche bene che sia così perché era in Garelli dice apertamente di essere per una storia aperta cioè il discorso del passato deve essere compreso in un orizzonte sempre nuovo deve sempre essere messo in dialogo con il presente
Però ci tiene a precisare che riconoscere questo riconoscere
La contemporaneità della storia non significa rivendicare un presunto diritto alla deformazione del passato secondo i propri bisogni cioè inserimento di un pensatore del passato
Nel nel dialogo deve essere rigoroso non arbitrario si può interpretare un pensatore attualmente cioè in rapporto a noi senza deformano ma non lo si deforma soltanto se questo momento interpretativo è preceduto dal momento proprio dell'attività storiografica cioè da un duplice lavoro
Da un lato si deve studiare il processo di formazione di sviluppo del pensiero dell'autore come abbiamo già detto ma questo non basta la comprensione di un autore aggiunge non può prescindere da un esame della sua storia postuma
Della vita dopo la morte di un pensatore cioè una matura coscienza storiografica non torna mai dato un pensatore di scegliere tiene sempre in considerazione la storia delle interpretazioni
Questo perché anche i modi in cui una dottrina del passato è stata rivissuta nei vari presenti appartengono a quella dottrine sono utili per illuminarlo
Alcuni aspetti
Concludo così questa questa prima parte
Aprile è una seconda parte diciamo di considerazioni che spaziano lungo e largo e l'aprile con qualche parola
Diciamo sulle ricerche sull'Umanesimo e Rinascimento dove sicuramente possibile trovare più di di qualche spunto ecco su che cosa significhi identificare filosofia sapere storico intanto perché le ricerche Garagnani non sono lavori semplicemente eruditi sono tutt'altro che una fuga
Dal presente come già si diceva in precedenza e attraverso lo studio del pensiero umanistico rinascimentale che gara in si propone di sviluppare
Un punto di vista appropriato per l'esame
Di problemi del proprio tempo e questo va detto
Anche perché proprio in quell'epoca secondo perenne sorgono molti problemi che suonano alle nostre orecchie di estrema attualità e nella cultura umanistico rinascimentale che è possibile rintracciare le linee Oriente attrici
Della nostra cultura
Detto questo però mi sembra che le ricerche Garegnano e sul Quattro e Cinquecento siano degni di interesse per il discorso questo conducendo oggi
Perché mostrano chiaramente che perché era innestato l'umanesimo a introdurre per la prima volta una filosofia che si dissolve nel sapere storico
E un sapere storico che si concepisce come filosofia
Alle grandi cattedrali di idee proprie del pensiero medievale gli umanisti contrappongono la filologia e della cultura rinascimentale costituisce la vera filosofia secondo me rende l'atteggiamento filo filologico è a tutti gli effetti
Un modo nuovo di prospettarsi problemi è uno sguardo profondamente innovativo sul mondo che è mosso dà un senso della storia è mosso dalla preoccupazione storico critica di intendere i pensatori del passato nelle loro dimensioni cioè nella loro storicità e nella loro umanità di comprenderli nella verità della loro situazione storica a filologiche storicizzazione
E questa filosofia dei non filosofi questa filosofia che trova la propria realizzazione in una ricerca concreta precisa definita meglio di qualunque sistema può pervenire ad una profonda consapevolezza critica della condizione umana delle sue possibilità
Come dei suoi limiti e può saldarsi anche ad un'attività politica concreta anche nella stretta connessione che viene rintracciata tra queste indagini particolari che si intendono come filosofia e impegno civile quell'altro tratto distintivo diciamo della tradizione moderna
Che viene avviato dall'Umanesimo anche in questo stretta connessione mi sembra che si riflettano i motivi della posizione filosofica Garegnano cioè di una filosofia come sapere storico quindi nelle ricerche sull'umanesimo si profila una prima identificazione tra filosofie sapere storico già dalla fine degli anni Quaranta possiamo dire
Ciò non toglie però che l'incontro con Gramsci rappresenti un passaggio decisivo nell'elaborazione di questa posizione non a caso proprio nel volume del cinquantanove dopo i cui scritti teorico metodologici sulla storia della filosofia
Garelli sceglie di ripubblicare il testo del suo intervento al primo convegno gramsciano dell'anno prima mille novecentocinquantotto
La filosofia della prassi di Gramsci è perché rende essenzialmente una filosofia che si risolvere al sapere storico Garella presenta come il fatto più importante del secondo dopoguerra proprio perché si tratta di un indirizzo filosofico che a differenza delle altre filosofie
Non trova la propria realizzazioni in un sistema di dogmi di principi in formule generali e astratte ma nel concreto studio storico
Uno studio storico che muove dalla convinzione che le idee non nascono da altre idee ma sono espressione sempre rinnovato dello sviluppo storico reale sono parole dei Quaderni queste
Ma sono parole che come abbiamo visto no riecheggiano con forza nelle pagine delle osservazioni preliminare l'altro passaggio dei Quaderni spesso citato
E ritenuto da carrello un'ottima sintesi del pensiero gramsciano e quello nel quale si afferma che
Se la filosofia si sviluppa perché si sviluppa la storia generale del mondo lavorando praticamente a fare storia si fa anche Filosofia
Una conferma che la principale fonte di ispirazione delle posizioni espresse nelle osservazioni preliminari sia Gramsci
La si può trovare
Proprio in quell'intervento
Al convegno gramsciano dove la filosofia della prassi viene definita un modo per individuare le domande maturate nel corso della storia ma rimasta senza risposta e un metodo per rispondervi realmente e non e passivamente sapere storico e sapere effettivo come si diceva prima
Possiamo dire che è proprio in questa
Saldatura tra attività storiografica e battaglia politica che risiede l'insegnamento principale di Gramsci a gare no e Gramsci a mostrare Karen
Che
La meditazione sulla storia di ieri
Può e deve essere connessa alla lotta di domani notte il contributo maggiore che nel dopoguerra un intellettuale può offrire al rinnovamento della cultura italiana e alla costruzione di una nuova società è un grande libro di storia
E impostata come una storia dei nessi tra idee e forze reali consenta ai nuovi gruppi emergenti diventare più consapevoli di se stessi e quindi più concretamente attivi
Su su sull'idea di una indissolubilità tra edifica
Nella nuova società esigenza di un'opera di storicizzazione
Insiste in particolare quindici anni dopo che è uno degli scritti Garagnani più più militanti in cui
Non è difficile scorgere tra l'altro quelle pagine come altri testi degli stessi anni una convinzione che è fortemente radicata in quella che abbiamo chiamato tradizione italiana
Ossia che la storiografia sia la struttura della coscienza nazionale il luogo principale della formazione culturale e civile cittadino il luogo dove i problemi fondamentali della vita del Paese giungono
Ad auto coscienza oppure non giungono all'autocoscienza non vengono alla luce perché deliberatamente o pubblicherà che questa è l'accusa che Garella rivolge in particolare a croce
Di non posso chiaramente passare in rassegna le multe immagini di Croce che popolano pagine degli scritti
Dichiara N le critiche allo storicismo crociano per la sua incapacità di cogliere il carattere drammatico della della condizione umana la la filosofia dello spirito di di Croce è un moto dello spirito eternamente scandito a priori che procede necessariamente di Clarita templari Itaten dice incendiare in cui ogni avvenimento trova senso
C'è anche però un Croce più utenti con Croce fedele a se spesso più fedele a se stesso il miglior croce perché Rand che è quello delle ricerche particolari contrapposto al Croce
Nel sistema però questo stesso Croce per esempio all'inizio degli anni sessanta
E viene diciamo un proprio nelle opere storiche di Croce e quindi le sue interpretazioni particolari e non nella filosofia dello spirito
Viene identificato l'aspetto nel quale Croce ha inciso negativamente sulla cultura italiana da cui la necessità di un antico Croce
Che non deve essere però polemica superficiale
Ma deve essere contrapposizione di interpretazione interpretazione giungendo all'elaborazione di una Storie d'Italia alternativa nella quale vengano riscoperti proprio quei problemi che la storia di Croce secondo perenne
Ha obliterato che la storia d'Italia
Queste sono parole di una conferenza del del sessanta essenzialmente in sintonia con l'ideologia e programma conservatore delle classi dominanti lo è la sua interpretazione
Del fascismo Croce in particolare viene accusato di avere promosso una concezione della storia della cultura che ha giocato un ruolo fondamentale nel distacco degli intellettuali
Dalle masse perché la sua concezione della storia della cultura è imperniata attorno a quello che perché rende la consuetudine idealistica di
Separare le idee dal terreno in cui germogli
E di identificare la libertà della cultura con il distacco dalle lotte con la rottura
Del legame con la vita reale e la sedimentazione profonda di queste di queste posizioni secondo Carena distolto molti intellettuali per esempio dall'intentare un processo alla cultura di appartenenza da li ha disposti da una comprensione
Piena del fenomeno fascista e ha nutrito la loro illusione che il rinnovamento del Paese possa essere promosso assumendo
Una posizione politicamente neutra la questione in questi anni per carenze se se le gare o meno la cultura la politica non si pone nemmeno perché tra politica e cultura la separazione non è possibile molto interessante
Un intervento del sessantacinque in cui scrive che l'aut aut non può sempre in ogni caso convertirsi in e e per dire che senza scegliere una parte ci si condanna l'impotenza solo con una presa di posizione
A favore delle forze che intendono rinnovare le strutture della società
è possibile assumere una funzione di guida nel processo di rinnovamento
Gare non si è mai iscritto al Pci come sappiamo è stato però uno dei principali interlocutori del partito quando Togliatti si pose l'obiettivo di raggiungere anche gli intellettuali non comunisti
Non è mai stato non si è mai pensato come un intellettuale organico però non è del tutto improprio pensare che fosse molto attratti in quegli anni per esempio dal ritratto di Machiavelli che viene disegnato da Gramsci
Intellettuale non separato che vide con il proprio popolo per esprimerlo in un in una cassa sopra razionale che salda il sapere al fare che al posto dell'atteggiamento oracolare del figlio pontificale pone la verità come ricerca
E lavoro il nuovo storicismo di cui Karen si fa promotore muove proprio da questa consapevolezza della crisi del modo tradizionale di intendere la filosofia in modo Pini sì in senso contemplativo o quantomeno prettamente Nunzio logico
E intendo invece introdurre un nuovo rapporto tra conoscere fare che superi lo iato tra tra di essi ed è interessante però che ancora una volta le oscillazioni sono molte tra i riferimenti di questo storicismo comunque vi è sempre anche coloro cioè in una conferenza del cinquantasei ad esempio Carena riconosce proprio a croce il merito di aver individuato nello storicizzare il principale compito del filosofo tanto che è proprio seguendo Croce
Che la riflessione filosofica si è svolta a ricerche specifiche rifiutando le vuote chiacchiere della filosofia più locale imboccando invece la strada di
Più deciso storici sì sì ho capito
Sì al di là di queste oscillazioni quello che mi premeva sottolineare che emerge da questi da queste parole quello che
Lo storicismo di carene come atteggiamento culturale come postura
Cito solo questo passaggio del del sessanta che è un passaggio che non è molto interessante per capire carente
La cultura essi sempre ieri sia ma l'eresia e feconda in quanto non si estendono in una protesta anarchica
Eresia dentro un'ortodossia
Cioè fuor di metafora potremmo dire che perché un rinnovamento sia reale e duraturo le innovazioni devono sempre innestarsi
Nel solco della tradizione filosofica nazionale di cui comunque occorre raccogliere l'eredità positiva e l'anti croci a cui pensa carene
Non deve mai essere confuso per esempio con l'Iraq e scomuniche come lui le chiama di un certo anti dialisi lo stesso vale per Gentile ma chiaramente non c'è il tempo per
Per parlarne
Volevo solo chiudere dicendo che la filosofia come sapere storico non viene più ripubblicata fino al mille novecentonovanta per la riluttanza dello stesso perenne che percepiva quelle pagine come come lontane
In quanto collocate in un orizzonte di studi che negli anni era mutato se sensibilmente
Come è noto a partire dagli anni Settanta negli scritti di gara Hennessy
Respira un'aria senza dubbio differente rispetto a quella di e i decenni che abbiamo preso in esame in questa prima sessione negli scritti su Rinascimento tramonta l'immagine del dell'umanesimo civile
Imperniato attorno all'idea che l'uomo sia Progetto
E non destino sia atto di libera scelta esistenziale
Prendono piede altri temi concetto di vicissitudine per esempio che da cui trapela sicuramente una minore fiducia nelle possibilità dell'uomo e anche la stagione dell'impegno si chiude determinante sicuramente il sessantotto i sei strascichi
E può esserne ritenuto sintomatico tra i tanti
Di questa svolta intanto un passaggio con cui proprio vorrei concludere che
Nel presentare le opere filosofiche di Gentile siamo nel novantuno quindi molto distanti da quella da quella stagione che abbiamo esaminato
E torna a riflettere sul voto filosofia politica cultura
L'esistenza di un rapporto organico tra politica e cultura non è in discussione in quel testo
Però viene sottolineata la specificità della filosofia e l'autonomia della filosofia da ciò che non è filosofico compresa la politica difficile non vedere fa una differenza rispetto alle posizioni compreso in considerazione
Chiaramente quando
Quando tematica più generale cercherò cercherò di fornire una caratterizzazione specifica di dottrine di mettere dei temi diciamo sul piatto
E di chiarire lo stato di una certa discussione innanzitutto
Partirei da esattamente come è partito nel suo intervento il professor Ferrari dalla circostanza che anche in questo periodo in generale in passato molto ma anche in questo periodo si è tornato a parlare
Delle riflessioni che tramite cinquanta anni sessanta hanno caratterizzato la la riflessione italiano a proposito del nesso tra filosofia e storia della filosofia a questo proposito appena uscito recentemente un numero di filosofia italiana curato da me dal professor mi scuso che si occupava proprio di questa tematica vale a dire di andare a rilevare le discussioni
Chi erano avvenuti in quel periodo tre anni cinquanta anni sessanta diversi ancora oggi avessero un impatto se ancora oggi fossero state portate avanti in qualche misura contribuissero al dibattito contemporaneo
Se ci fosse stato insomma un filo conduttore tra quelle riscossioni e la riflessione contemporanea
E gli anni Cinquanta sono sicuramente stati uno spartiacque decisivo per quale ragione perché sono esattamente il momento in cui da un lato abbiamo tutta una serie di autori che si ricollega hanno in modo più o meno esplicito alla tradizione precedente perché si sono formati in quella tradizione
Perché hanno avuto la propria formazione filosofica sotto ad esempio sotto il militarismo d'altra parte vi sono chiaramente tutta una serie di fortissime polemiche
Verso quelle istanze verso appunto le istanze di idealisti che più qua 'sta chiaramente iniziato nell'immediato dopoguerra
La Rivista di filosofia nel quarantasei movimento illuministico tutte cose che sono state citate anche negli interventi precedenti in parte la stessa scuola
Garegnano che su questo tema comunque come ha anche messo bene in luce Federico rimarrà sempre piuttosto ambigua rese spiegare chiaramente ha dei debiti molto forti verso la tradizione idealistica e tuttavia soprattutto nell'immediato dopoguerra dal punto di vista per così dire metodologico mi muovi ad essa anche alcune severe critiche e d'altronde il il tema della continuità e della della frattura tra tradizioni neo idealistica e tradizione successiva è un tema che personalmente ho cercato di sviscerare in in tutti i miei lavori il titolo provocatorio che avevo dato al mio libro in qualche anno fa la rinascita dell'idealismo
Aveva diciamo così proprio il senso di andare a rilevare in che modo l'interesse che oggi si sta riaccendendo triglie idealismo italiano tra autori come Croce Gentile
Che negli ultimi anni sono stati inequivocabilmente oggetto di molte pubblicazioni
Sia di carattere teorico che di carattere storico se questa rinascita di interesse fosse dovuta per così dire a una
Aurina a una risorge Enza dal niente oppure fosse invece fondata in tutta una serie di fili conduttori che erano rimasti intatti dal secondo dopoguerra la risposta che io ho dato che c'erano tutta una serie di
Di Speedy meditazioni
Talvolta sommerse io li ho chiamati strade sommerse che portavano avanti alcune tematiche né diaristico in alcuni Autori anche importanti del Novecento italiano chiaramente gli anni Cinquanta come dice come dicevo sono importanti perché sono gli anni in cui Guido Calogero appena pubblicato questi stand è stato molto discutendo le sue lezioni di filosofia quelle famose che erano state scritte proprio in carcere il momento anche tragico sono gli anni in cui Scarabelli
Dopo aver dato alla luce la critica del capire sta lavorando sul campo sulla critica del giudizio
Sono gli anni anche in cui un autore di scuola metafisica come Gustavo Bontadini sta in realtà in modo trasversale portando avanti tutta una serie di tematiche attuali Istica d'altra parte come dicevo qua stiamo sul momento in cui la filosofia italiana tesa a tutta una serie di desiderio altre sedi distanze che portano al desiderio di di di nuovo un desiderio di novità un desiderio anche di come si può dire cancellare alcune eredità pesanti del mio idealismo di qui anche la designazioni di metafisica che molti di questi autori di questi storici della filosofia
Dei primi anni Cinquanta dando le prospettive di idealisti che in realtà questa è chiaramente una designazione come si può dire strumentale perché sia crocicchi gentile avrebbero recisamente
Smentito che le proprie prospettive fossero prospettive metafisiche anzi avrebbero affermato che intanto di Filosofia sia l'attualismo che il sistema dei distinti crociano siano in qualche misura una forte critica rivolta alla metafisica
In ogni caso tra le varie designazioni critiche che vengono rivolte in questo credo all'idealismo c'è sicuramente questa ecco tutta una generazione di studiosi che negli anni Cinquanta inizia a pubblicare i primi lavori inizia a respirare una certa atmosfera culturale inizia a produrre tutta una serie di lavori anche importanti nella storia della filosofia italiana del Novecento
è la generazione che nasce tra gli anni Venti soprattutto la seconda metà degli anni Venti primissimi anni trenta per fare qualche esempio Tullio Gregory nato nel mille novecentoventinove Cesare Vasoli nel mille novecentoventiquattro Paolo Rossi nel mille novecentoventitré Pietro Rossini trenta
Carlo Augusto Viano nel ventinove e Gennaro Sasso nel mille novecentoventotto
In che modo questo è un tema a mio modo di vedere centrale nell'impostazione stessa che si è data a questo seminario in qualche modo siccome abbiamo detto
Tra
Anche tra gli autori che ho citato vi sono delle grandi divergenze dal punto di vista metodologico tra continuità e frattura con il mio idealismo in che modo si può dire
Che sul negli anni successivi la crisi della storia della filosofia
Sia coincisa con tutta una con una crisi proprio di una certa di un certo modo di impostare la riflessione filosofica che aveva caratterizzato la tradizione italiana ebbene direi che ciò che unifica tutti questi
Tori al di là delle difetti le divergenze di metodo
è la riflessione sulla storia della filosofia come parte di quella riflessione che la tradizione italiana aveva sempre impostato tra filosofia e altro tra ciò che filosofia e ciò che non è filosofia a mio modo di vedere ovviamente non solo a mio modo di vedere uno dei tratti infatti distintivi della tradizione filosofica italiana e questo interrogarsi anche in qualche modo i circoscrivere la nozioni di filosofia
Mediante l'esclusione o per inclusione mediante Izzo il rapporto di essa con ciò che non è filosofia il che può essere la filologia terrà chiamarmi per parafrasare ovviamente il classico schema picchiano può essere la storia
Può essere la politica o può essere proprio la storia della filosofia
Ecco al di là delle posizioni specifiche il riflettere sul legame tra filosofia e storia della filosofia in qualche modo e portare avanti questo peculiare aspetto della tradizione italiana deve interrogarsi
Ovviamente anche qualora invece l'assunzione di fondo sia che Filosofia e Storia della filosofia coincidano perché chiaramente anche a seguire questo è una circoscrizione della filosofia quindi tutti questi autori sono diversamente talvolta in maniera polare ed opposta impregnati del clima delle discussioni prebellica e poi di là spesso Ferrucci condanna postbellica dell'idealismo quindi vi sono tutta una serie di problemi che poi emergeranno
Nelle discussioni degli anni Cinquanta il problema del nesso tra strutture in realtà empirica la critica della metafisica critica appunto nella quale sono come dicevo prima spesso accomunati anche autori come Croce Gentile
Che non si sarebbero mai definiti metafisici per un discorso chiaramente discorso semplice ovvero che una prospettiva che si definisca idealistica
Intenda non intenda procede oltre la realtà sia crocicchi gentile avrebbero inteso il metafisico come qualcosa di astratto
Identificazione quindi talvolta esplicativa tratti presi metafisica e tutta una serie di di interessi di ricerca che appunto non sono in un saranno il percorso degli autori che ho citato limitati alla filosofia pura per dire Gregori
Inizia a dedicare ad esempio le sue attenzioni in modo significativo fin dai primi anni sessanta al tema dello scetticismo Shetty il lavoro su scetticismo ed empirismo molto importante nel mille ICI del mille novecentosessantuno e sarà una costante della riflessione di Gregori che fino agli ultimissimi anni penso al al lavoro libriccino su Montaigne che abbiamo pubblicato con l'edizione della normale
Nei suoi di qualche anno fa di recente ancora il il tema sullo scetticismo è un lavoro che carattere un indoor tematica che impregna disse l'abilitazione di Gregori nel senso che Gregori definiva il suo lavoro come qualcuno privo di criteri metodologici predefiniti infatti per usare un'espressione ripresa di recente per parlare di Gregori una caccia senza preda
Quindi un qualcosa che non avesse una metodologia precostituita un autore come Pasolini darà un'importanza fondamentale nei suoi studi sul Rinascimento acciocché
Apparentemente non pertiene questo in linea anche con Lattanzio negare ignora con ciò che apparentemente non pertiene
Al campo della filosofia pura quindi alla magia quindi alla retorica quindi al al alle gambe tra magia e scienza legame tra magia e scienza che ovviamente sarà fondamentale in tutto il lavoro di Paolo Rossi
Non solamente nei suoi scritti principali ma proprio come filo conduttore di tutta la sua abitazione il i i suoi lavori sulla rivoluzione scientifica hanno proprio il tentativo di dimostrare come la rivoluzione scientifica avesse coscienza
In alcuni Autori della propria autonomia rispetto a ciò che l'aveva preceduta e come tuttavia fosse fortemente derivata da ciò che l'aveva preceduta quindi rotore paradigmatico come Bach comuni che pur criticando tutta tutti gli doleva della precedente
Tradizione ermetica magica in realtà aveva una formazione che partiva proprio da quello quindi anche nel caso di un autore come Paolo Rossi si vede chiaramente questo tentativo
Di definire o comunque di trattare la filosofia in rapporto a ciò che tradizionalmente non è ritenuto filosofia cioè che non appartiene al al semplice campo dell'attività ma che appartiene a tutto ciò che adesso in qualche modo commesso anche se apparentemente spurio
Anche se apparentemente
Trasversale
Chiaramente anche in autori che non discendono direttamente dalla lezione
Gare in mia ma che per certi versi condividono alcuni aspetti metodologici gli allievi di Garelli penso abbiano o a Pietro Rossi il legame tra filosofia e ciò che non è filosofia
Sarà fondamentale tant'è che anche negli ultimi anni anche nei lavori che i due hanno condotto insieme all'importanza decisiva ad esempio il tema della geografia tema della geografia della filosofia come dire che in qualche modo anche single mi si tiene conto solitamente in maniera in maniera sedi analitica la geografia ha un'importanza fondamentale la strega la filosofia una città illegali che in questa città si tengono costituendo poi in qualche modo influiscono sulla filosofia che si fa
In in una determinata spero geografica il secondo tutela determinata reti di associazioni che difficilmente vengono ricostruite
Ecco e d'altronde il legate con la scienza naturale sarà anche in modo polemico importante negli ultimi due autori che ho citato e delle la la razionalità scientifica e quindi la polemica
Che ad esempio via lo farà a più riprese anche negli ultimi anni contro il pensiero debole contro tutta una sorta di sballo ricezione a suo dire della razionalità scientifica il
Il tema il il rapporto le polemiche anche in sede diciamo così del rapporto tra legislazione civile religione e via dicendo qua sto semplicemente per dire che questi autori
Condividono questo l'interrogarsi su a questo genere di problematica ecco un autore chiaramente
Autonomo tutto questo panorama e tra quelli che ho citato di questa generazione Sasso per quale ragione perché Sasso
Innanzitutto il fatto che Sasso abbia dato la sua tesi correlatore da un lato scialbo
E correlatore dall'altro Antony chiarisce un pochino in qualche misura si azzurra detto in modo quasi ironico quella che poi sarà tutta la prospettiva tutta da tutti quella che poi sarà tutto il percorso di sasso
Teso tra una una ricostruzione storica estremamente puntuale i delle istanze teoretiche che immergono fortissime Fini realtà dei suoi primi lavori e che tuttavia vengono poi Cominotto immergendo in modo esplicito sulla mente dalla fine degli anni ottanta in poi
Come dirò brevemente in conclusione per certi versi la riflessione di sasso e quella più problematica Espinosa tra tutte tra tutte le riflessioni che ho citato e per il tema che abbiamo cui abbiamo accennato in origine vale a dire quello del nesso tra appunto le strutture a temporali e invece la realtà temporale il inutili ricca ecco per quanto riguarda non tanto gli autori che si sono formati in questi anni che parlo dato i loro frutti principali a partire soprattutto negli anni Sessanta ma poi come abbiamo appena visto fino ad anni recenti dissidi fino agli anni due mila fino insomma fino alla loro talvolta recentissima scomparsa
Gli anni Cinquanta come dicevo hanno però anche annuale nella propria teorizzazioni interno a proposito di queste dispute di queste riflessioni
Due momenti capitali il convegno del mille novecentocinquantasei con interventi di preti Garelli impacci come fondamentali su questa tematica e poi chiaramente la disputa del cinquantanove sessanta sul Giornale critico che come ho accennato Federico e come ha aveva introdotto anche il professor Ferrari avrà trova sarà stata viene originata proprio dalle osservazioni gare mio dalle dalle osservazioni preliminari gare nivale e poi diventerà una vera e propria interrogazione complessiva sul nesso tra Filosofia e Storia della filosofia sarebbe paralizzante come già detto in precedenza
Ridurre questa disputa a una sorta di confronto serrato tra la filosofia puramente teoretica da un lato e la storia della filosofia puramente storica dall'altro questo in primo luogo perché l'autore che aveva stimolato questa discussione vale a dire carente come abbiamo ampiamente visto negli interventi precedenti
Tutto si può definire come anche il professore ha detto e d'altronde lui lo sa meglio di chiunque altro
Tutto alla la stella la riflessione di Karen tutto si può dire menti priva di spunti filosofici anzi a partire dal dai primi spunti di carattere fortemente spirituale ivi esistenzialisti coi assolutamente una meditazioni che si imposta in modo filosofico tuttavia quando cercato in passato di di dover dovermi soffermare su pochi momenti fondamentali per ricostruire questa disputa io ho sempre utilizzato in modo paradigmatico da un lato la posizione di Garella e dall'altro la posizione di rotture che citavo prima vale a dire Gustavo Bontadini che per certi versi anche se talvolta in modo polemico e con delle designazioni che oggi potrebbero sembrare annosi quasi quasi divertenti perché sono frutto di un clima culturale completamente diverso dal nostro Bontadini USA a più riprese la dicotomia tra laicista imita fisico cose che hanno proprio un sapore
Un sapore o retrò diciamo così tuttavia dal punto di vista puramente speculativa la posizione di Bontadini a mio modo di vedere in quella discussione
è assolutamente il controcanto più rigoroso che sia stato formulato la posizione di carente per la sua come si può dire per la sua rigidità assertiva che non giungeva a compromessi
Ecco e un punto fondamentale di questa disputa che Federico a in qualche modo anticipato è il fatto è la concezione Garegnano della storia integrale
Qual è una delle obiezioni che vengono mosse da più riprese a Garelli dalla parte intimoriti cistica che Bontadini
Per così dire ritira a più riprese reciterà in modo insistito ecco il fatto che la storia della filosofia debba necessariamente partire da qualcosa i contenuti che noi andiamo vagliare in sede storica e filosofica non possono essere non posso venire da niente devono essere frutto sempre e comunque di una selezione il fatto che il contenuto storico filosofico debba essere selezionata quindi si che nell'autore che fa storia della filosofia ci sia a prescindere in ogni caso una qualche ragione una qualche dinamica che lo spinge a scegliere quei contenuti in una altri e qui dico che viene da perfettamente
A a riguardo
Il ciò che aveva detto Federico riguardo il con la concezione carriera di storie integrale Garelli in un certo senso avrebbe risposto a questa obiezione che tutto e Dini o di essere esaminato che l'uomo nel Complesso in tutta la varietà delle sue formulazioni delle sue espressioni culturali
E e e nello specifico delle sue espressioni concettuali è degno di essere esaminato di qui la polemica tra la concezione che che Bontadini ironicamente di nomina del Madagascar e la reale prospettiva Carignano ecco chiaramente Garella tra gli altri passaggi in cui articola la sua posizione afferma cito letteralmente dalle osservazioni chi concepisca ogni ricerca giustificata via via dei risultati che raggiunge e quindi fondate verificata nelle sue costruzioni
Non potranno sentire alieno da sé il problema di un fondamento presupposto e giustifica anche la ricerca e lo definisce questo fondamento presupposto
Una filosofia condizione della storia della filosofia
Bontadini obietta che questo presupposto non è necessariamente un presupposto filosofico
Mai comunque il presupposto che può essere anche in Chirico psicologico semplicemente Dio grafico che porta un autore a scegliere contenuti e non altri chiaramente l'obiezione di Bontadini e che qualora questo contenuto venga scelto in modo filosoficamente avvertito la storia della filosofia sarà edificata secondo dei criteri razionali
Mentre qualora il criterio sia scelto in maniera per così dire che riflessa derivata semplicemente diciamo nel modo più generali non mi interessa dell'autore per così dire dal fatto che un autore tra i più affascinanti matematica piuttosto che un'altra
In questo caso si avrà un lavoro che potrà essere storicamente puntuale
Ma sede
Ma ma ma comunque frutto di un presupposto irrazionale
Ecco e ciò che Garella dice per caratterizzare cercare la firma delle osservazioni per caratterizzare lo statuto della filosofia nei confronti delle altre discipline discipline che a suo modo di vedere sono invece caratterizzate dalle dalle dalle verità temporali
Il seguente punto in ogni epoca afferma Karen si può parlare di un certo stato raggiunto dalle cognizioni matematiche o fisiche uniche in cui un quarto di nozioni accettato col risultato della ricerca precedente non così avviene per la filosofia perché chiaramente in ambito filosofico afferma Garelli
Il fatto stesso che vi sia contrasto opinione vale dimostra che non si può paragonare la filosofia a una disciplina esatta al che chiaramente Bontadini obietta e e ripeto sta utilizzando Bontadini semplicemente perché a mio modo di vedere è per così dire la formulazione più rigorosa di tutta una serie di istanze non tanto perché abbia deciso arbitrariamente di di soffermarmi su questi due punti ma secondo me punta di rispecchia tutta una serie di distanze che poi si contrappongono a quelle gare Mione almeno su alcuni punti al che Bontadini obietta che di fatto chiaramente anche il sapere cosiddetto esatto vale a dire la al la stessa matematica ma anche le ma soprattutto le scienze naturali sono passibili di riformulazioni di adeguamenti e sono in realtà frutto di una conoscenza
Tutti dica mentre lo Statuto della filosofia al di là della questione di fatto su quale sia il consenso in filosofia è proprio quello di occuparsi della sua circoscrizione de la tematica della diritta e quindi paradossalmente pure semplici più spesso il consenso Iscieri scienza naturale che in filosofia è la filosofia d'avere come oggetto il rigore assoluto e nulla scienza naturale
La scienza naturale sarebbe per così dire il dominio dell'ipotetico che poi di fatto presenta un consenso maggiore nelle varie epoche storiche in cui si dispone
E la filosofia sarebbe invece il regno del necessario in cui tuttavia il consenso
Sì manifesta in modo Asti in modo molto minore
Quindi tornando alla questione del Madagascar
Bontadini e definisce con tema del Madagascar il rischio in cui si può incorrere qualora si faccia storia della filosofia in modo in avvertito casuale
Madagascar è storia di una civiltà particolare chiaramente oggi queste espressioni sorgerebbero quasi sprezzanti nei confronti di una civiltà sicuramente ricca sicuramente articolata come molte altre tuttavia Bontadini utilizza questa espressione per designare la storia particolaristica che esaurisce nei dettagli in tema specifico un autore specifico
E non ha tuttavia ben presente quale sia l'orizzonte che l'anima
Ciò che spinge per l'appunto a a a trattare un periodo in un altro e chiaramente in questo caso è Garelli che ha buon gioco nell'obiettare che
La storia che Bontadini definisce totalmente privo di senso storico e che definisce storia
Del Madagascar l'interessantissima storia di una civiltà che appunto come tutto come tutte le altre manifestazioni umane
E al tempo stesso degna d'essere trattata ma il punto è proprio questo bisogna chiedersi è chiaro che se noi leggiamo la prospettiva di Garella e tutto lo storicismo di matrice Carignano e chi caratterizzerà anche molti dei suoi allievi come una valorizzazione della della storia di per sé con una selezione arbitraria contenuti
Con una scelta per così dire casuali gli argomenti da trattare le critiche di Karen le critiche di Bontadini hanno buon gioco tuttavia dobbiamo chiederci se invece del la risposta di gare non sia quello che dicevo prima
Sul fatto che qualsiasi oggetto umano e degno di interesse chiaramente questo presenta poi i problemi di carattere pratico
Nel senso che ovviamente diventa poi Complesso allo storico della filosofia esaurire tutti possibili ambiti di indagine però in qualche modo è una risposta teorica rispose di ordine teorico
Alle obiezioni che sul piano teoretico erano state mosse da tutta una determinata controparte della quale appunto a mio avviso Bontadini rispecchia il lato più radicale
E posizioni interessanti in questa disputa come d'altronde
è stato anche in questo caso accennato è anche quella di preti che da un lato
Si trova d'accordo con Garella in qualche lui dice la pars destruens della prospettiva gare mio la polemica dice Preti contro tanta troppa pseudo storiografia filosofica base di libera menti
E qui tutti hanno in mente la storiografia idealistica chiaramente come è stato mostrato in vari contributi degli ultimi anni
E come è stato anche
Accennato nella prima relazione questo vale in realtà più per gli epigoni degli idealisti che per gli idealisti stessi perché
Un conto è ad esempio la storiografia di Gentili anni e un conto invece la storiografia di Gentile che in certi casi ad altri contributi
Di fondamentale importanza è soprattutto lo ha fatto senza delle pre costruzioni troppo invasive però nel caso della storiografia gentiliana ad esempio intesa come degli allievi di Gentile è chiaro che l'inveramento ira
All'ordine del giorno come strumento di indagine stessa cosa vale per multi
Allievi di Croce Oro Autori da Croce influenzati pur avendo Croce specificato a suo riprese come la filosofia e la sua stessa filosofia non potevano dirsi definitive quindi preti polemizza con Grant contro gli interamente gli animi differita alle assenze filosofiche significa prive di a di alcuna serietà scientifica
E tuttavia obietta il motivo principale di dissenso tra Mega rende si può presentare con lo spostamento di accento lo definisce preti per gara nella storia della filosofia da essere principalmente storia per me della filosofia
Ecco e
Conseguentemente poi bisognerebbe anche a questo proposito come abbiamo appena cercato di andare
Dietro le quinte della discussa almeno nel breve spazio che mi è concesso
Delle discussioni tra carene contadini soprattutto sul tema della storia integrale bisognerebbe appunto capire se davvero la storia della filosofia ad essere per gara in principale mente storia asserzione che inseguirà ma bisogna poi vedere se questa storia non sia in sé già
Filosofia comunque
Preti pur si si annovera possiamo liberare preti tra gli autori che in questa disputa tengono per così dire una posizione una posizione di mezzo una posizione che non non articolata storia della filosofia in senso puramente teoriche cistico come un Bontadini e tuttavia non si limita almeno nella lettura che da preti a privilegiare il lato storico come
Come farebbe appunto a suo dire Garella
E come stavo dicendo prima la prospettiva
Di Sasso a mio modo di vedere è estremamente emblematica del modo in cui al giorno d'oggi si sono portati avanti queste queste discussioni e del modo in cui queste discussioni
Come si può dire
Sono ancora vive nella filosofia italiana contemporanea e la prospettiva di sasso ad un certo punto di vista la più complessa è la più problematica per quale ragione perché Sasso come Cominotto e celebre principalmente come storico della filosofia ha dato contributi importantissimi su Machiavelli sullo stesso di organismo italiano su crucci a partire dal saggio del settantacinque sulla sulla ricerca della dialettica
E via dicendo tuttavia paradossalmente nonostante Sasso sia considerato
Uno storico della filosofia anche il filo logico di altissimo livello Sasso risponderebbe che la storia della Sasso affermerebbe che la storia della filosofia prese in sé
Presa come disciplina autonoma sia qualcosa che non pertiene minimamente all'ambito della verità
E quindi sia qualcosa che di fatto insiste
E assolutamente a filosofica
Questo chiaramente deriva dalla posizione che Sasso esplicitato iscritti teoretici a partire dagli anni ottanta come dicevo prima in poi a partire dalla verità l'opinione in realtà a partire già da essere negazione che ancora precedente
E
E ed è frutto di una concezione della verità che assolutamente a temporali in un senso non troppo disse o meglio in un senso molto dissimile ma almeno permettere ideologicamente affine a quello che dici Tavo prima di Bontadini
La verità del Sasso è qualcosa che non ha niente a che vedere con le vicende umane in generale con le vicende storiche quindi a maggior ragione si instaura una problematica dicotomia tra il lavoro dello storico
E il lavoro del filosofo nel senso tra il fatto che lo storico possa partire da tutta una serie di verità temporali presupposti e il modo in cui si possano in Volare nel nell'esercitare il proprio lavoro io anche filologico la questione annosa che si può che si pone di conseguenza esistono delle verità temporali posto che queste verità esistano in che rapporto si pongono con i fatti dell'esperienza
Ed è possibile fare una storia della filosofia che parta dalla presupposizione di queste verità nella scelta dei contenuti senza per questo venire meno a rigore analitico questa è la questione appunto che si ripropone anche al giorno d'oggi
E Sasso ha risposto con una metodologia per così dire store storico filosofica che ha definito analisi strutturale dei concetti vale di gradire l'andare a considerare nei singoli autori quali siano quali siano i poli concettuali decisivi
Capendo tuttavia che la considerazione che si fa di questi poli concettuali nei vari autori non è comunque mai identica alla verità se in quanto appunto i tempi in a temporale e slegato dalle vicende del mondo
E questo è curioso perché è una posizione così rigorosa e una posizione così particolare non sia non si applica appunto ad un autore che differentemente da autori che hanno simili posizioni in ambito teoretico
Ha dato come dicevo di contributi fondamentali in chiave storico filosofica Machiavelli hanno autore per Sasso fondamentale proprio
Perché viene a considerare la mutevolezza del mondo in piedi con la quasi la la ferocia del mondo in pirico in modo in cui la realtà si struttura anche nelle sue dinamiche più razionale delle sue dinamiche
Più più feroci
E conseguentemente peculiare come un autore come ad esempio Severino che parte da una prospettiva teoretica non così dissimile da quella di Sasso faccia
Soccombere qualsiasi dinamica storico filosofica di fronte la sua prospettiva teoretica o meglio legga la storia della filosofia come una integrale filosofia della storia come un dipanarsi dei vari momenti a seconda di un criterio precostituito che quello appunto di nichilismo della decadenza di Occidente e via dicendo diversamente innovatore come Sassu che opera la sua analisi strutturale di concetti pensa che i concerti vengano a convergere
In una data idea di verità e tuttavia che queste Vieri meritano si Possamai sovrapporre
Ai concetti agli autori e ai fatti empirici che vengono trattati
Ecco tutto qua sto che vengo alla conclusione
Per
Per dire che
Un autore come Sasso a mio modo di vedere è al giorno d'oggi paradigmatico delle discussioni che invocavo innanzitutto perché si dispone esplicitamente perché ha trattato iscritti rapporto tra filosofia e storia della filosofia e in secondo luogo perché appunto lattoni in modo quasi a pure etico e problematico il rapporto tra i due poli mentre gli altri autori che ho citato indagano i legami del della filosofia con le altre discipline quindi con la scienza naturale
Quindi con la storia quindi con la politica quindi con la storia della filosofia
Senza per questo vedere una Polia nelle gambe tra la filosofia e le altre discipline in sasso c'è una fortissima consapevolezza della Polia tra una visioni pura della verità e invece una considerazione in sede storiografica
Ecco un atto fondamentale della tradizione italiana come dicevo all'inizio della mia relazione è la circoscrizione della filosofia per esclusioni o per inclusione data dal suo legame
In questo caso con la storia che in questo caso ancora più specifico con la storia della filosofia quindi a mio modo di vedere per rispondere all'invito unici in aria del professore e per rispondere anche a la motivazione che ha dato in un certo modo
Il la a questo convegno che ha dato proprio lo spunto al convegno interrogarsi oggi sul passato sul presente i sui possibili sviluppi della filosofia italiana e della sua tradizione o almeno di una delle sue tradizioni
Significa proprio interrogarsi
Sul legame tra Filosofia storie della filosofia
Bene allora ricominciamo con i nostri lavori e diamo inizio alla seconda
Sessione
Che si apre con una relazione del professor Alberto Bruno lo su uno dei punti cruciali
Del ragionamento che stiamo sviluppando cioè che se già avviato questa mattina e cioè quello insomma Chrissie del marxismo teorico in Italia non sto a dire ci sia il professor Burgio amico dell'istituto conosciutissimo per i suoi lavori
Sono felicissimo di averlo non minori prego
Grazie buon pomeriggio
Per enunciare con chiarezza
Il mio giudizio sulla questione posta al centro della nostra discussione
Dico subito che concordo nella sostanza
Con i termini in cui il problema della grave crisi in atto
Della storia della filosofia
E posto nella traccia del nostro seminario
Penso anche io che il problema specifico della crisi della storiografia filosofica
Sia in effetti parte di una più generale crisi della storiografia
E che se a sua volta questa crisi complessiva sulla quale da tempo gli storici più avvertiti ragione non
Non si lasci comprendere se non come espressione della crisi più ampia e vasta che investe il nostro rapporto con il passato
Va da sé che in ultima analisi
Un fenomeno come quello di cui stiamo ragionando
A precisi ricadute anche sugli sviluppi dell'organizzazione degli studi storico filosofici
E sugli squilibri o gli equilibri interni delle istituzioni accademica
Ma difficilmente riusciremo a comprenderne la DC e portata muovendoci esclusivamente su questo terreno lungo linee di una storia interno
Del problema
Quello che ci interessa e a mio modo di vedere un fenomeno
Che ha radici profonde i mutamenti reali
Che nel tradursi in una nuova economia del tempo sociale
E in una sua nuova rappresentazioni ideologica
Hanno investito e trasformato in parte stravolto anche il mondo della ricerca
Prospetterà lei la seguente Genealogia
Tenderei a pensare che il cambio di paradigma
Che ha comportato la marginalizzazione della prospettiva storiografica nel quadro degli studi filosofici
E a proposito del quale ai nomi degli autori ricordati nella traccia del seminario aggiungere è senz'altro quello di fuoco
Discenda da quel mutato rapporto con il passato che effettivamente caratterizza la mentalità egemone del nostro tempo
E che a sua volta questo nostro diverso rapporto con il passato
Sia parte di un più generale riorientamento ideologico del quale occorre indagare tempi forme e presupposti materiale
Viviamo è stato autorevolmente affermato nell'epoca del presenti su
Un'epoca in apparenza senza storia
Nella quale il presente per dirla con Alexandra Clough
Infierisce contro le speranze del futuro e le illusioni del passato
Una sorta di presente permanente privo di qualsiasi rapporto organico con il passato storico
Queste ultime parole
Sono di Enrico sponde
Secondo il quale
La distruzione dei meccanismi sociali che connettono l'esperienza dei contemporanei a quelle delle generazioni precedenti
è uno dei fenomeni più tipici e insieme più strani degli ultimi anni del Novecento
Pone con Toni
Colui che forse ha indagato con maggiore acume critico
Le metamorfosi della memoria sociale contemporanea
Parlava in proposito di un ai sorpresa
Consistente scriveva in una immediatezza intensificata
Che allenando l'attenzione dello spettatore a una rapida successione di micro e venti
Rende ancora più difficile concepire come il reale anche il passato predeterminati
E a maggior ragione concepire una qualsiasi coerenza storica lungo
Immagino
Che una riflessione sulla crisi della ricerca storiografica e in particolare sulla crisi della storiografia filosofica
Non possa prescindere da questa premessa e dalla sua problematica azione
Non possa quindi esimersi dal guardare anche ai processi reali che verosimilmente hanno contribuito a modificare il rapporto che oggi per lo più si intrattiene o non lo si intrattiene
Con il passato e con la storia
Terrei a sostò a sottolinearlo
Non è parlar d'altro
Al contrario significa a mio parere attaccare la sostanza stessa del problema
Del resto
A me è stato chiesto di ragionare sulla crisi del marxismo teorico italiano negli studi storico filosofici
E la natura stessa dell'argomento impone
Di varcare i confini del microcosmo degli studi
Ciò appare subito evidente a ben guardare sin troppo evidente
Se consideriamo in primo luogo il contenuto di queste teorie
Il marxismo teorico
Trae la propria la ragion d'essere dalla critica degli odierni assetti sociali
Ed è del tutto comprensibile
Che nel corso dell'ultimo secolo e mezzo
La sua fortuna o sfortune
Sia stata determinata in larga misura dall'andamento delle lotte sociali
Dalla sorte toccata alle conquiste materiali e simboliche del movimento operaio in Occidente
Dall'esito delle lotte anti coloniali e naturalmente dall'onda d'urto dei principali eventi rivoluzionari che hanno segnato la storia del mondo contemporaneo
Nel caso del marxismo innesto tra storiografia e scenari politico storici e dicevo sin troppo evidente
Nel senso che rischia di risultare fuorviante
La contrapposizione
Tra l'istanza critica sottesa al materialismo storico e alla critica marxiana dell'economia politica
E lo spirito di questo nostro tempo è talmente estrema
Che se in questa sede
Ci occupassimo soltanto degli studi sul marxismo teorico
Potremmo ricavarne l'impressione fallace
Che la crisi della storiografia filosofica coinvolga esclusivamente questo circoscritto campo di studi precisamente in conseguenza della secca sconfitta politica
Subita dal movimento operaio in tutto il mondo sviluppato a partire dagli anni settanta del Novecento
Una secca sconfitta dell'acqua della scomparsa del Partito Comunista Italiano
Fu una non marginale conseguenza
Se qui ci occupassimo solo della vicenda degli studi storico filosofici sugli autori e i testi del marxismo teorico e della loro alcuni anni in morte per riprendere il titolo dell'importante contributo carente
A una discussione simile e antitetiche questa nostra di oggi
Potremmo derivarne il convincimento erroneo
Che il problema non concerne alla storiografia nel suo complesso e in quanto tali
Cioè appunto il nostro rapporto con il passato
Ma soltanto una determinata Teoria critica della società e della storia
Concepita in funzione della trasformazione del mondo borghese
Vi è poi un secondo motivo di merito
Per cui riflettere sulla crisi della storiografia filosofica connessa al marxismo teorico italiano
Rende particolarmente evidente la necessità di prendere in considerazione anche
L'insieme dei processi reali sullo sfondo dei quali si è profondamente modificato il nostro attuale rapporto con il passato
Il marxismo teorico italiano
In particolare le sue due espressioni fondamentali missaggi Labriola Jani sul materialismo storico e Quaderni del carcere
è stato nella sua essenza un discorso sulla storia
E un esercizio di storia filosofica
La priorità
Per il quale il materialismo storico era la filosofia della prassi e la nuova e definitiva filosofia della storia
Leggeva la teoria Matching sia la come una teoria della storia finalmente in grado di restituire una visione unitaria
Scientificamente attendibile dello svolgimento storico universale
E per questa ragione capaci di comprendere la logica dell'agire politico
Gramsci a sua volta
Consegnava i Quaderni del carcere anche un libro di storia critica della modernità un grande libro di storia che è al tempo stesso anche un libro sul metodo storico e sulle implicazioni teoretiche dell'indagine storiografica
Entrambi privilegiato l'indagine storica e la riflessione metodologica e filosofica sulla storia universale sulla storiografia
In quanto nell'una e nell'altra scorgeva no elementi portanti della teoria rivoluzionaria
Così stando le cose
Non dovrebbe sorprendere che in un'epoca posto storica
Nella quale con la percezione della continuità storica è scomparsa anche l'idea
Della possibile transizione a una diversa forma della società
L'interesse per questi testi sia declinato
O si sia modificato in radice
Dettando percorsi interpretativi in origine non immaginabili
Percorsi che lasciano ai margini o addirittura escludono dal quadro dei temi rilevanti una filosofia della storia
E una riflessione filosofica metodologica epistemologica e filosofico politica sulla storiografia
Percepiti ormai come risolutivo fossili
Soprattutto in Italia
Si è stati in massa marxisti fino ai primi anni Ottanta e si sono letti studiati
I testi di Marx e dei suoi eredi in modo empatico
Cogliendone lo spirito e l'intenzione
Finché se ne sostanzialmente condiviso anche il giudizio sulla storia
Intesa tra marxista e intensità buona parte degli autori che ad essi si erano richiamati come una dinamica progressiva
Per converso
Si può dire che la crisi della storiografia filosofica sul marxismo teorico italiano è in larga misura
Un aspetto della odierna crisi della filosofia della storia
Dove per filosofia della storia è qui da intendersi
La propensione spontanea a concepire la storia come una vicenda di liberazione collettiva
Prima ancora che una argomentazione teorica consapevole a sostegno della concezione universalistica e progressiva della storia stessa
Di tale crisi
Sono chiari sintomi a mio avviso tanto la piegatura filo logistica
Assunta da gran parte dei recenti studi
Quanto l'intento di revocare in dubbio
La persistenza
E l'autenticità e l'autenticità stessa dell'ispirazione storico materialistica dei testi
Il discorso potrebbe forse dovrebbe a questo punto ampliarsi a dismisura
Essendo infiniti gli esempi possibili
Bastino rapidi Cenni
La stragrande maggioranza degli studi recenti sulla Priore su Gramsci sembrano muoversi
Sullo sfondo di un identico e non originale schema ricostruttivo
A un primo tempo caratterizzato iniziati idealistica
Lui che lirismo spaventi hanno nel caso dell'atrio la pre marxista
Un Croce n-esimo innervato da scorie gentiliana Ebert sognano il caso del Gramsci pre carcerario
Si ipotizza in realtà si postula
Abbiamo fatto seguito una seconda fase regressiva
Caratterizzata dalla lettura politica meccanicistica riduzioni Istica fatta distinte del materialismo storico
E finalmente un terzo momento
Segnato da un'esegesi più meditata e complessa della teoria marxiana
Momento che questo è il punto
Per ciò stesso rifletterebbe o quanto meno lascerebbe intravedere la sostanziale presa di distanza teorica e politica da Marx e dal materialismo storico
Attesi antitesi e felice a offrire punti entrambe verrebbe da dire
La chiave di tale sistema
Che ne rileva nel rivela la ratio è evidente
Consiste in primo
Luogo nel presupporre il presunto connotato deterministico della critica marxiana
Per solito individuato nel famigerato modello struttura sovrastruttura del fuoco orto del cinquantanove
Quindi in secondo luogo
Nel servirsi di tale opinabile ipotesi interpretativa come di un aureo insindacabile criterio di giudizio per la lettura in questo caso dei testi di Labriola e di Gramsci
Il che mi pare comporti un duplice presso il paradosso
Per un verso
Labriola e gran ci sono letti sulla base di un assunto idea appunto che la critica marxiana sì in centri su un dispositivo deterministico contro il quale entrambi si batterono in tutti i loro scritti
Giacché consideravano la lettura fatta all'Istica del materialismo storico dell'analisi marxiana del capitalismo una iattura
Per le sorti del movimento comunista
Per l'altro verso la prima o le gran ci sono aspramente criticati per le loro presunte ricadute nel meccanicismo e nel fatalismo
Le quali però
Posta la presunta connotazione deterministica del materialismo storico sarebbero viceversa da considerare indizi di una lettura fedele e coerente
Della teoria Marx Engels sia
In tutto questo
La sollecitazione dei testi per usare un eufemismo trionfa
Benché dissimulata da un'apparente rigore filologico pochissimi esempi daranno spero una pur paga idea
Nei Saggi la privo di anima
In particolare nei discorrendo
E rintracciabile l'elaborazione di un concetto di lavoro
Che come il concetto di prassi Praxis verosimilmente desunto dalle tesi marziane su Feuerbach
La Priora pone in stretta connessione con la concezione plastica del reale quale risultato dell'identità dialettica tra soggetto e oggetto
La realtà del mondo umano e storia in quanto prassi lavoro
Cioè spazio dell'oggettivazione del soggetto la cui attività è per dirla con la prima tesi marziana di incidenti sette edificare
Ora di tutto questo complesso il cruciale ragionamento strutturante rivelatore delle intenzioni di Labriola oggi si perde traccia
Nel momento in cui inspiegabilmente si sostiene che il lavoro per come inteso da Labriola null'altro sarebbe che un atto del pensiero
Compiuto in un mondo di cose che a loro volta altro non sarebbero sono un prodotto artificiale del pensiero
E così via teorizzando sino a suggerire
Che quella di Labriola soltanto in forza di una moto inganno
Si presenta si pretende filosofia materialistica
La verità dello Pseudo marxismo la Bri Uliano risiederebbe nella sua matrice spaventi Anna
Pervasiva ancora messaggi degli anni novanta
Onde l'autore di questi è fatalmente sospinto verso un mortale abbraccio con l'attualismo gentiliana
Il caso di Gramsci e per forza di cose ancor più imbarazzante
Una periodizzazione congetturale della storia interna dei Quaderni
Imperniata sull'ormai leggendaria svolta del mille novecentotrentadue
E prospettate
Mediante molteplici espedienti
L'interpretazione in chiave autobiografiche anzi autocritica
Di luoghi dei quaderni che parlano di tutt'altro
O di tutta
Una lettura comparativa
Di testi a eccidi che non solo sollecita i testi ma addirittura di stravolgere
Il lavoro sulla metafora gramsciana della traduzione dei linguaggi
Per dedurre che Gramsci intendeva voltare pagina rispetto al marxismo
E così via escogitato in sostanza
Sono attribuite a Gramsci le proprie convinzioni teoriche politiche prima fra tutte come si ricordare
L'idea delle senza deterministica dello schema storico materialistica un'idea lo ripeto
Contro la quale Gramsci comincia la Priora non c'è soldi polemizzare
Dopodiché su questa base e costruita un'articolata tesi storiografica stando alla quale Gramsci avrebbe da ultimo preso le distanze non soltanto dall'esperienza politica in atto e sui tempi in Unione Sovietica
Esperienza che Gramsci appassionatamente difende anche in importanti note del quaderno diciannove paterno ventidue
Ma anche dal materialismo storico e dallo stesso Marx
Anche in questo caso basti di questa che potremmo definire esegesi creativa un solo esempio
Molti praticabile attribuito
In un atto nota del quaderno dieci pagato cinquantadue Gramsci
Critica la pretesa autoritaria di fare della libertà
Un pallone con cui giocare al football
Si tratta di un tema ricorrente nel corpus dei Quaderni qui ripreso
Nel corso di una brevissima riflessione sulla centralità del concetto di libertà e della filosofia della libertà eppure
Capita che siano colti qui senza incertezze sarebbe difficile non vedere
Un riferimento al totalitarismo non solo fascista o nazista ma anche staliniani
Quindi non soltanto la prova lampante dell'abbandono di ogni visione ottimistica degli sviluppi allora in atto nell'Unione Sovietica a partire dai suoi vantati successi in ambito economico e sociale
Ma anche l'indizio di un almeno parziale rinnega mento della prospettiva di un possibile superamento dell'orizzonte capitalisti
Tra parentesi
La nota Grancia né in questione intitolata punti per un saggio sul cruccio
Tornando a noi
E al nostro problema me pare in sostanza
Che la specifica crisi della storiografia sul marxismo teorico italiano sia stata e sia essenzialmente un riflesso della crisi generale di una forma mentis
Incentrata su una ben precisa ancorché spesso inconsapevoli che storia e la prassi
Un riflesso anche della crisi dei movimenti reali che quella forma mentis ispirata e sostegno
Detto ciò lo ripeto io penso che proprio per questa sua configurazione il discorso non concerna soltanto la storiografia filosofica sul marxismo italiano ma abbia valore generale
Quello che ha coinvolto gli studi storici sul marxismo teorico italiano negli ultimi trenta quarant'anni è indubbiamente a mio giudizio
Un revisionismo esegetico che ben si comprende nell'odierna temperie storica e politica
Nei confronti del quale non sarebbe improprio impiegare la categoria marxiana di accomodazione
Ma credo che questa vicenda specifica
Si collochi nel quadro della crisi generale della storiografia filosofica
Il sia espressione della più vasta crisi della cultura e della mentalità storico credo quindi che qualsiasi tentativo di comprendere
E contrastato quanto meno arginarla debba muovere
Dallo studio di queste più vasta crisi
Che ha investito è profondamente mutato il nostro rapporto con il passato e con la storiografia
Per tutte le considerazioni Xi quindi sin qui svolte
Credo che
Se si intendono scoprire le radici della crisi tra storiografia filosofica e le possibili contromisure
Occorra porsi una domanda che ci spinge al di là del mondo delle idee degli studi
Quando e perché
Si è verificata questa crisi della cultura storica che riflette un diverso rapporto con il passato e con lo storico
Se guardiamo agli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso
Due grandi trasformazioni
Appaiono decisive in rapporto alle nostre considerazioni
Sul piano economico sociale
Le grandi industrie occidentali delocalizzare ognuno le proprie strutture
Sfruttando i grandi progressi tecnologici nei settori dell'informatica e della logistica
L'economia mondo capitalistica si riorganizza
Per la prima volta nella storia coincise con l'intero pianeta anche sul terreno della produzione
E al tempo stesso rivoluzionò le dinamiche riproduttive nel senso di una loro vertiginosa accelerazione
Sul piano politico
La caduta del muro di Berlino l'implosione dell'Unione Sovietica e il conseguente sconvolgimento del sistema di alleanze stabilito sia al termine della seconda guerra mondiale un processo quest'ultimo ancora ben lontano dal concludersi come mostrano i conflitti armati oggi in atto ai confini dell'Europa
Misero fine alla guerra fredda
Proiettando l'immagine di un pianeta virtualmente unificato anche sul terreno politico istituzionale
Furono gli uni e gli altri mutamenti di enorme portata
Dai quali provengono effetti rilevanti anche nella comune percezione del tempo
Ma detto questo spesso si verifica qui quello che a mio giudizio un corto circuito analitico foriero di gravi fraintendimenti
Quando ci si interroga sulle cause del cambiamento culturale e psicologico
Che ha investito il nostro rapporto con il passato
Tale cambiamento e non di rado immediatamente ricondotto a questi processi materiali
Nel senso che il venir meno della posizione storici Istica
E l'avvento dell'attitudine presenti ci stiamo
Sono spesso considerati conseguenze immediate di questi mutamenti reali
Ne consegue
Che i presenti Isma'il post modernismo che ne costituisce il più ampio quadro di riferimento
Tendono a essere considerati le forme teoriche proprie di questo tempo espressioni appropriate della sua auto comprensione teorica perché coerenti con la configurazione materiale di un mondo all'apparenza senza tempo
Proprio come la filosofia della storia canonizzata dalla cultura dei lumi
E assunta dall'idealismo classico del marxismo può benessere considerata un'espressione appropriata dell'autocoscienza della modernità
Io credo che così facendo si commetta un errore
Tanto più grave in quanto tale da precludere qualsiasi reazione volta restituire efficacia alla prospettiva storico critica
Che i mutamenti reali di enorme portata verificatisi negli ultimi decenni abbiano sortito effetti rilevanti anche nella comune percezione del tempo è come ho appena detto in dubbio
Ma l'interpretazione
Dei cambiamenti intervenuti nella comune percezione del tempo e la loro rappresentazione teorica erano e sono tutte da discutere
Era ed è da discutere in particolare la lezione a lettura post modernista in base alla quale il cambiamento in atto nella comune percezione del tempo chi sostanziali dissolversi della prospettiva storica
Altro non sarebbe se non il riflesso ideale di una reale caduta del tempo storia
Quello che credo vada fortemente sottolineato se si vuole cogliere la natura ideologica di questa lettura
è che nel cambiare il volto delle nostre società e le stesse forme della nostra vita
Le trasformazioni verificatesi nel corso degli anni ottanta e novanta del novecento non hanno affatto stravolto la base materiale delle dinamiche riproduttive caratteristiche della società moderna
Mi hanno anzi radicalizzato la logica originaria
Con le saltare l'importanza del controllo sui processi di produzione ivi compresa la produzione di informazioni e modelli in grado di imporsi nell'immaginario sociale
E con il potenziare l'impatto del conflitto di lavoro
Non solo sulla distribuzione del reddito tra salario profitto ma anche sull'assegnazione delle posizioni di potere nelle nostre società
La persistenza di questi elementi strutturali che ideologicamente rimossa
Nella interpretazioni presenti IST post modernista
Che negli accadimenti degli ultimi decenni del secolo scorso scorge gli effetti del presunto esaurimento della vicenda storica
E la sanzione della definitiva crisi della modernità
I presenti
E il post modernismo sono realtà possente ma concerne uno per ricordare il celebre studio di Fredric Jameson
La logica culturale
Del tardo capitalismo si collocano nel campo della lotta tra ideologia
Sul terreno della disseminazione di modelli ideologici modelli
In questo caso specifico drammaticamente confutati
Tanto dalla crescente potenza ai distrutti ricca del capitalismo mondializzata quanto dall'incalzante forse incontrollato intensificarsi della conflittualità geopolitica
In tema di ideologia
Chi è senza ideologica della tesi presenti sta sarebbe molto interessante se ne avessimo il tempo
Ragionare in particolare sul
Esso tra presenti istmo
E feticismo delle merci credo si possa sostenere
Con buoni argomenti che la sensazione oggi diffusa della dissoluzione della temporalità storica
Discenda tanto dall'insistite evocazione di un mondo unificato sotto l'impluvium prego della mondializzazione capitalistica
Una rappresentazione ancora potente benché da trent'anni a questa parte contrastata da una ininterrotta serie di conflitti bellici
Quanto soprattutto
Dalla vertiginosa contrazione dei tempi della riproduzione allargata
è un fenomeno che con il perfezionare nubili o del lavoro
Nel quale come ricordiamo Marzi individuava la fonte del feticismo delle merci promuove la rimozione della genesi del mondo materiale
Appunto la rimozione della sua storia
E della sua essenziale storicità
Ad ogni modo
Cogliere la natura ideologica della posizione presenti sta credo aiuti a comprendere come non vi sia nulla di cogente
E a maggior ragione in nulla di irreversibile
Alla base di quel mutato rapporto con il passato e con lo studio storico del passato
Che effettivamente condotta lo spirito del nostro tempo e del quale la crisi della storia della filosofia
Intesa anche come disciplina accademica è conseguenza
E mi pare che questa considerazione apra lo spazio per la ricerca di concrete contromisure concludo
Con un'ultima considerazione
Che ci riporta in chiusura la questione del marxismo teorico
Combattere per la prospettiva e la cultura storica
In un'epoca apposto storica
Sarebbe improprio
Senza produrre buoni argomenti a sostegno del sapere storico della sua importanza quale concreto ausilio nella prassi
E quest'ultimo compito
Mostrare come senza consapevolezza storica si sia ignari se e fatalmente subalterni
E a sua volta appannaggio della cultura critica votata a ricostruire la genealogia dell'esistente per revocare in dubbio la pretesa ineluttabilità
Credo si possa sostenere in proposito
Che sussiste età critica e cultura storica un rapporto di con appartenenti
Forse di con sostanziali
Se questo è vero
Allora sarebbe il caso di riflettere criticamente
Sul ripudio del marxismo a partire dagli anni ottanta del Novecento
Da parte degli ampi settori dell'intellettualità italiana che lo avevano in precedenza appassionatamente abbracciato
E sarebbe opportuno smettere di vedere in tali ripudio come il compiersi fatale di un destino
Personalmente
Ritengo che quel repentino mutamento
Raramente argomentato in sede teorica
Abbia provocato pesanti perdite e conseguenze gravi anche e in primo luogo sul piano della solidità e vitalità della ricerca storiografica nel quadro generale
Della storiografia filosofica
Oltre che è ovvio
Nel contesto più circoscritto della ricerca sugli autori testi del marxismo italiano
Autori e testi che semplicemente credo non si lascino intendere sì distratti dalla prospettiva teorica e politica sottesa allorché lavorazione
Vi ringrazio
Domande
Di elementi sia di repressione che vede discussione che hanno allargato il discorso della grafia filosofica all'interno quando molto più vasto
In cui ha coinvolto come è giusto che sia anche gli elementi di trasformazione sociale materiali se non partiamo di lì è difficile capire tutto quello che si sta
Torno e anche la presta diffonda per via delle riforme preconcetti
Di passaggio a me pare che ci abbia dato molti elementi su cui vale la pena riflette la parola non abbiamo Alfonso
Bene allora per affrontare il tema del del titolo che mi è stato assegnato io vorrei partire dalla riscoperta della letteratura e della cultura viennese del primo Novecento avvenuta in Italia dei primi anni settanta ed ecco alcuni titoli sono per circoscrivere la dimensione del fenomeno
Senza limitarmi al campo della storia della filosofia penso José frotte la tradizione ebraico orientale di Claudio Magris del settantuno
Al sapere senza fondamenti di Aldo Gargani del settantacinque a Crisis di Massimo Cacciari del settantasei
A austro marxismo il socialismo di sinistra fra le due guerre di Giacomo Marramao crisi della ragione sempre a cura di Aldo Gargani
E per sconfinare nei decenni successivi ancora a Massimo Cacciari con dallo Style Golf dell'ottanta
Claudio Magris L'anello di Clarisse e le categorie dell'impolitico di Roberto Esposito dedicato prevalentemente a Hermann Broch e Canetti ancora Aldo Gargani con il coraggio di essere e infine un libro di Nicolao Merkel e il più recente del novantasei dedicato sempre al socialismo viennese
Sono opere distanti tra loro sia dal punto di vista disciplinare che dal punto di vista del metodo accomunate però dal bisogno di una riscoperta dell'idioma filosofico viennese
Che in più di un caso di quelli menzionati si combina in modo originale alla circolazione alla fortuna delle opere di Micene di Haidnegher di Wittgenstein è in parte anche di Adorno
C'è un'opera che determina il clima degli studi di Ciani ed è la raccolta delle lezioni di Friburgo di di Heidegger del trentasei quarantasei apparsa nel sessantuno e tradotta in francese da virtù nascoste Klossowski dieci anni dopo e da questo momento in poi ampiamente circolante anche in Italia ritornare a Vienna vuol dire rompere con la tradizione italiana congedarsi dai del congedarsi da Marx e soprattutto dallo storicismo
E più in generale vuol dire anche rompere con la filosofia moderna che sarebbe entrata in crisi perché fondata sul primato trascendentale del soggetto
Su questa strada Massimo Cacciari e Aldo Gargani ai cui due lavori
Rispettivamente Crisis del mille novecentosettantasei e crisi della ragione del mille novecentosettantanove intendo richiamare attenzione entrambi questi autori collocano nella capitale austriaca già definita laboratorio della fine del mondo da da da Kraus o idrocefalo data Canetti l'avvento di un uomo nuovo
E partendo da Vienna pur seguendo percorsi differenti vedremo i due nostri Interpreti Cacciari Gargani finiscono per convergere almeno su un punto
Per quel che riguarda Gargani sommariamente la sua idea di rivoluzione mentale si fonda sull'evidenza e sulla verità di un mondo che precede il soggetto che precede l'uomo un mondo che l'uomo non ha creato nel voluto e che dominato da istituzioni sopra individuali
La volontà di potenza le forme vitali l'inconscio l'essere il linguaggio di Wittgenstein che tra le forme di vita la più importante
Quella in cui l'uomo vive e vi ha agito piuttosto più più di quanto possa agire
Questa pretesa di un ritorno all'oggettività di un mondo che precede il soggetto e anche beninteso una pretesa ideologica e politica di confisca dichiarata della ragione classica che poi vedremo cosa vuol dire
Per portare al posto della ragione classica in primo piano il peso e l'influenza di quelle istituzioni psichiche
Biologiche come il corpo o linguistiche da cui l'uomo è condizionato a prescindere dall'uso della ragione
Le strade di Vienna conducono così alla dissoluzione del del rapporto di centralità dell'uomo
Alla dissoluzione dell'io ed è a questa un'impresa che ha una rilevanza etica e politica
Da questa nuova prospettiva attraverso la Vienna di una catena anguria di autori che sono Ernest Marx Hugo von Hofmannsthal Robert Musil Arnold Schoenberg Oskar Kokoschka Sigmund Freud Ludwig Wittgenstein che poiché l'insieme degli autori che sono al centro di un'opera fortunata come il libro di Allan Pjanic estesa in turni in la piena di Wittgenstein anche questo
Apparso nel settantatré tradotto nel settantacinque ebbe una grande fortuna in Italia da cui nasce un progetto filosofico ambizioso ma che avrà vita breve
Di un dichiarato umanesimo senza qualità vale a dire senza ordine senza centralità dell'uomo e senza un'idea di provvidenza
Proiezione filosofica di una letteratura che e quella cognata dal Musil nell'Uomo senza qualità dove al centro vi è il problema del senso del possibile cioè il rifiuto di ogni determinismo
Al cui ambito ad esempio sono ascrivibili sul piano delle arti una musica composta al di fuori delle accademie come quella di Gustav Mahler o come quella di Arnold Schoenberg composta fuori addirittura dal sistema tonale
Nel caso di Gargani è importante sottolineare la familiarità tutta peculiare con la fisica relativistica la logica matematica
I suoi testi sono intessuti di citazioni tratte dal punto da Mack dall'asilo Kalmar da Kurt Gretel da anche Spagna dall'inizio di Brouwer con preferenza per l'orientamento intuizionista
Contro il realismo concettuale
Ad esempio di contro streghe di Georg Cantor e soprattutto di George Edward Moore
Tutto questo viene fuso assieme alla grande letteratura a Hugo von Hofmannsthal la Virginia avulso a Robert Musil Accardo a Carlo Emilio Gadda contratto a scendere
Indubbiamente un tipo di composizione molto affascinante per temi e autori trattato dall'estetica dalla matematica dalla critica letteraria dalla teoria musicale in cui il metodo storico non non è prevalente
Ed emerge anzi forte la volontà di rottura di un cane
Dunque sotto la voce Crisis mai possiamo ricomporre diverse ramificazioni di un progetto uniforme di indebolimento di quella che viene appunto definita ragione classica
In cui il vecchio ordine un mito razionali classico come piace definirlo questi interpreti diviene una testa di turco
L'agonia delle strutture della razionalità classica tanto nell'ambito delle scienze naturali che in quello delle scienze umane non costituisce un affine una perdita ma è l'occasione che svela nuove possibilità
Nel segno della trasformazione e della instabilità del problema e dello Statuto stesso della filosofia
In un continuo passaggio dalla prospettiva del soggetto a quella dell'oggetto
Ed è su questo punto che ancor più nettamente si dispiega il progetto di Cacciari nel suo caso il rapporto con l'opera dice e mediato da studi storico-artistici e di letteratura classica
Anche la sua Enciclopedia va in questa direzione in particolare verso un ambito musicale e poetico e letterario
Scorrendo Crisis del settantasei a parte il primo capitolo che dedicato all'austero marxismo e all'opera filosofica di Levin passano in rassegna accanto vince
Heidegger Wittgenstein male Jean verde il Gheorghe Kravitz Oscar Kraus e Rainer Maria Rilke
Il negativo benché nel pensiero negativo che non va confuso con la dialettica negativa di Adorno nasce dal recupero della critica Dini cioè alla dialettica hegeliana
Un'operazione che investe anche l'interpretazione del giovane Marx
Che la critica della filosofia hegeliana del diritto pubblico che era stata scoperta Daria Zanus nel mille novecentoventisette tradotta da cantano della volpe del mille novecentocinquanta aveva criticato il carattere di astrattezza della dialettica hegeliana
Ma quel che importa sottolineare dal punto di vista di Cacciari e che il pensiero negativo non è estranei anzi è una precisa interpretazione di che vuole la negatività il negativo come elemento essenziale della dialettica
Intesa qui come logica del concreto e dell'esperienza per mostrare in che misura la dissoluzione del carattere di astrattezza del sistema hegeliano e già immanente alla sua struttura di fondo
E questa impostazione ci aiuta a capire in che termini i negativi benché non non va inteso come una forma di irrazionalismo
Per essere ancor più espliciti sul piano storiografico esso vuole essere una radicale contestazione della distruzione della ragione di Luca su un testo apparso nel cinquantaquattro e tradotto in italiano da Rivaldo Arno nel mille novecentocinquantanove per Einaudi
E nasce da un forte una forte adesione allo schema storiografico della continuità tra è che e mi dice quella proposta appunto da Corleo ditte nel suo libro del quarantuno tradotto da Giorgio Colli nel cinquantanove sempre per Einaudi
Per ancorare questo tipo di interpretazione ha una linea italiana Cacciari come ha chiarito anche in un recente testo autobiografico
Attraverso la mediazione di Mario Tronti risale a Galvano Della Volpe al suo Egger romantico e mistico del ventinove apparso lo stesso anno della coscienza infelice nella filosofia di Hegel via Val uno studio in cui il nucleo razionale concreto della dialettica hegeliana
Soprattutto nel pensiero del giovane Michele e collocato nel momento negativo che determina la dialettica ma non si lascia assorbire completamente dalla dialettica
Dietro il filosofo scopriamo il teologo dietro il razionalista il romantico diceva Jan Fabre
D'altra parte Galvano Della Volpe ma non certo il soldo se consideriamo Banti preti io Geymonat proprio a partire dalla centralità del problema della dialettica soprattutto con l'opera intitolata logica come scienza positiva del cinquanta poi riapparsa col titolo logica come scienza storica nel sessantanove
Aveva provato a liberare Marx dall'etilismo tentando una rilettura eterodossa di Marx del giovane Marx come epistemologo in senso kantiano del mondo morale o meglio Marx come il Galilei del mondo morale
Un'impostazione anti hegeliana antistorici giusta che andava contro il progetto del partito nuovo di Togliatti che negli stessi anni soprattutto tra il cinquantadue e il cinquantaquattro andava formalizzando uno schema genealogico
Del marxismo fortemente ancorato Engel e tradotto nella linea italiana De Sanctis Labriola Gramsci
La questione di legame indiretto
Tra Cacciari e Galvano Della Volpe mi pare uno dei primi aspetti da approfondire per ricostruire la trama del pensiero negativo anche perché è un legame Esterno
Ma quella diretta rete di relazioni che con Della Volpe ebbero filosofi e storici della filosofia come Lucio Colletti Mario Rossi o Nicolao Merck Sharp
Ma al contempo è un legame non del tutto estraneo agli ambienti e a figure dell'opera Isma'come Mario Tronti e Asor Rosa che attraverso Ugo Spirito il primo Tronti
E tramite le attività dell'Istituto Gramsci di Roma degli anni cinquanta secondo Asor Rosa ebbero con Della Volpe e Colletti un canale aperto di dialogo sullo sfondo
Non bisogna dimenticare che Della Volpe ordinario di Storia della filosofia all'Università di Messina aveva chiamato a insegnare Storia delle dottrine politiche nella stessa università Raniero Panzeri docente dal quarantotto al cinquantuno il padre dell'Organismo italiano che in Quaderni Rossi avrebbe fortemente ripreso l'impostazione scientificità del marxismo del Volpiano spostando l'oggi su nell'ambito della fabbrica come luogo centrale della formazione sociale
Per chiudere il cerchio di questa breve
Parentesi si osservi però che in Cacciari
Per stare al al al testo del ventinove di della volante una componente mistica effettivamente esiste ma al di là del riferimento al misticismo hegeliano essa prende altre direzioni ovvero parte da una generica Radice
Della Volpiano
La natura adespota della dialettica e si trasforma attraverso la lettura del Tractatus di Wittgenstein
Il lato mistico vi siete allora da un lato nell'infondatezza della conoscenza e della decisione che si d'auto pone che la nuova immagine di una regione di una ragione entrata in crisi cioè liberata dai presupposti della logica classica e coincidente in tutto e per tutto come la volontà e se ci pensiamo questa l'impostazione lontanissima nello scientismo di quella volta
E la mistica infine per Cacciari e al contempo anche una limitazione del libero gioco della volontà sulla realtà
Il contrasto forte della tecnocrazia e del positivismo e sarà una traduzione politica dell'imperativo di Wittgenstein su ciò di cui non si può parlare si deve tacere per chiarire
Il contesto va aggiunto che il ritorno anni c'è dei primi anni sessanta è una tendenza diffusa in tutta Europa e quella Michel Renaissance promossa
Decidere reso anzitutto col convegno all'abbazia di voi un mondo del mille novecento sessantaquattro e in Italia con l'avvio dell'edizione Colli Montinari nello stesso anno con la pubblicazione di Aurora e frammenti postumi
Ed è proprio un libro di Daenerys miccette la filosofia del sessantadue a proporre una difesa a oltranza di quell'impostazione anche che indiana negativa denunce
Che ritroviamo con ulteriori declinazioni anche nel testo di Cacciari del settantasei
Anche per Cacciari che esclude l'interpretazione esistenzialisti già del filosofo tedesco tutto ruota attorno al problema della volontà indeterminato
Del resto definisce la filosofia di vincere un empirismo e mostra con due argomenti il legame profondo tra il tra il concetto di negazione è quello di volontà il primo è che la negazione e non la sintesi e il vero e unico momento di affermazione e godimento della differenza
L'unica garanzia di un vero pluralismo il secondo è che la volontà non è mai volontà esaurì pile di un oggetto o di uno scopo ma è sempre affermazione e piacere della differenza negazione creativa è positiva non è difficile scorgere in questa prospettiva le implicazioni politiche di quello che sarà definito anche come miccia n-esimo di sinistra
A questo punto va chiarito ed è un punto d'interesse centrale per il nostro seminario che in questa dimensione critica l'uso del pensiero prevale sullo studio
Vale a dire anzitutto sul controllo delle fonti e per quel che riguarda nello specifico gli studi Nick Ciani si tratta di una costante di lunga durata
Solo nel mille novecento cinquantaquattro Carlo Schleck fa era stato in grado di pubblicare una nuova edizione delle opere di micce presso l'editore Anser di Monaco e sconfessare nella nota ai testi la veridicità della famosa volontà di potenza denunciando le falsificazioni operate sui suoi testi e sulle sue lettere
Ancor prima che il lavoro di Colli Montinari nell'archivio di mai di Weimar cominciasse a dare i suoi frutti
Tuttavia ancora nel mille novecentocinquantaquattro Lukács della distruzione della ragione attribuisce anice esplicite responsabilità relative alla genesi del nazismo proprio a partire da volontà di potenza
Come più volte ribadito da Cacciari spesso il medium verso l'opera di micce ancor più dell'edizione Colli Montinari fu proprio i nigeriani decreto del sessantuno allora ampiamente promosso anche da Antonio Negri nella scuola padovana
E anche se Heidegger fu consapevole già negli anni Trenta delle manipolazioni dei testi di Ciani bisogna sottolineare il suo ruolo decisivo per la fortuna di quell'opera volontà di potenza
Che resterà nei decenni a venire una delle piattaforme teoriche principali per il diffondersi di mode e letture di cacciare come quella italiana
Beninteso nei suoi corsi Heidegger non è vita di discutere alcuni aspetti dell'opera di Alfred Boeing perché era stato il principale mezzi finché attore di Vincenzo assieme alla sorella
Ma indica in essa e nelle annotazioni biografiche di Elisabeth Forster uno strumento valido e affidabile
E di particolare rilevanza tra i corsi ed è Galliani e quello del trentasei trentasette intitolato la volontà di potenza come arte
In cui la filosofia di Vincenzo e presentata come platonismo rovesciato come filosofia del mondo terreno
E la volontà di potenza e presentata come la suprema espressione della tecnica quel sapere operativo che guida il fondo e il totale padroneggia il vento e la totale creazione dell'ente da parte dell'uomo quel sapere operativo che rende lente artefatto arte fatto dall'uomo preminente sull'ente spontaneo e creato della Philippoussis
Ed è su questa base high tech di Rihanna che Cacciari costruisce l'interpretazione consegnata Crisis il cui pilastro teorico principale resta la volontà di poter
Mazzillo Montinari in un articolo dedicato a Cantimori Mincio del settantanove e Luca a proposito della moda Licciana di quegli anni il problema delle letture differite riferendosi all'efficace espressione usata perderemmo e nel settantasette nella voce filosofia per l'Enciclopedia Treccani
Annota questa citazione
Poche volte come nel Novecento è stato così vistoso il fenomeno delle letture differite degli inediti sollecitati dei postumi editori dei frammenti strumentalizzati in dosaggi montaggi tendenziosi fino al limite della falsificazione
Un fatto singolare prese di coscienza ed elaborazioni teoriche maturata in una situazione storica vengono differite nella pubblicazione circolazione ossia spostate rispetto alle loro coordinate temporali
Inserite in ritardo nel discorso comune e quindi fatte interlocutrice in un dialogo almeno parzialmente diverso dal loro condotto con un altro linguaggio e così Montinari a partire da Garella incalza la ripresa degli scrutini Ciani che dopo la rinascita negli Stati Uniti d'America negli anni cinquanta in Francia negli anni Sessanta assunto in Italia proporzioni di tutto rispetto e accompagnata da una montagna un mito fatto anche di pseudo filologia paragonabili piccolo alla mistificazione della volontà di potenza avvallata denomina illustri come quelli di Massimo Cacciari Ferruccio Masini Sergio Moravia Gianni Vattimo
Detto questo e centrale nel discorso di Cacciari l'insistenza su sui testi Ciani soprattutto su quella che lui definisce la logica della volontà di potenza che aspra assume i suoi occhi la dimensione del la spiegazione migliore della modernità scientifica
Che definito da Cacciari appunto come la forma perfetta di razionalizzazione senza presupposti
Il soggetto di questa razionalizzazione è la volontà di potenza che piega in ogni circostanza la verità la ragione la tecnica all'uso e al bisogno
Ed è su questo piano che Cacciari sviluppa il dialogo tra Heidegger miccia e Marx in un dirompente articolo del settantasei pubblicato su Rinascita intitolato Heidegger noi i Soggetti poi ripubblicato ampliato con il titolo confronto con Heidegger
Cacciari impone le seguenti domande
Considerata la non neutralità della tecnica e possibile per essa una guida politica può il marxismo candidarsi per questo progetto
Può accettare le premesse nichilisti che di questo discorso può alla sinistra porsi la questione del governo politico della tecnica può accettare la sfida di una politica come volontà di potenza senza alcuna sintesi consolatoria
Da qui nasce crisis
Tentativo di una rifondazione scientifica del marxismo su nuove basi a partire dal pensiero negativo di minacce Heidegger e Wittgenstein
C'è una citazione dei frammenti postumi del mille ottocentottantotto che e centrale crisis
Ed è la seguente che non ci sia una verità che non ci sia una costituzione assoluta delle cose una cosa in sé ciò stesso è un nichilismo e anzi il nichilismo estremo
Con questo con questo spirito Cacciari sostiene che nessuna Costituzione scientifica nessun apparato epistemologico può avere una Fondazione essenziale Mitchell ha insegnato a capire che ogni spiegazione meccanicistica del mondo carte la verità si trasforma in qualcosa che da creare
Che dà il nome a un processo
A una volontà di soggioga mento che di per sé non ha mai fine
La verità è un processo di un attivo determinare verità è una forma di organizzazione del materiale sensibile tale da permetterci nell'uso e l'abile zur Macht rivela agli occhi di Cacciari il fondamento razionale che e proprio in questo nell'essere opposto a ogni forma di fatalismo
Di decadentismo di irrazionalismo labile zur Macht totale creazione dell'ente e della soluzione alla crisi delle scienze non c'è infatti razionalizzazione senza volontà volontario verità il mondo continua Cacciari ci appare logico perché noi lo abbiamo reso la villeggiatura Mark è l'opposto di ogni soggettivismo
E indica al contrario il rapporto conflittuale processuale che corre tra l'incudine interpretazione e lo stato di fatto una relazione l'interpretazione non riflette semplicemente lo stato di fatto ma lo crea lo trasforma e il finale del ragionamento di Cacciari lapidario la forma logica ancora una volta non è un dovere essere mai un voler potente l'approdo e il parallelo tra micce e Wittgenstein
Anche per Wittgenstein e non esiste una struttura oggettiva del pensiero le le proposizioni del discorso umano non dicono nulla sulla realtà
Tra referente significante non vi è alcuna corrispondenza organica nell'osservazione sopra i fondamenti della matematica
Illogico viennese scrive bisogna emanciparsi dal bisogno della ricerca dei significati fuori dalle regole di relazione dei segni
Il significato di una parola non è nell'oggetto che essa designa ma è tutta interna all'uso del gioco linguistico un mondo chiuso in cui il gioco e l'unica sostanza la soggettività conclude Cacciari però
Più nulla della struttura trascendentale dell'ego non è più in nessun modo la traduzione latina della sostanza del greco più poche idee
Ma il gioco può essere pure tecnica funzionale illimitata e limitata al punto da negare il mondo qui come dicevamo Cacciari si ferma e introduce il limite mistico che completa la doppia natura di questo ritorno di criticità
La libertà del gioco si ma anche la fine del gioco
Perché il mistico il profeta subentrano per contenere gli accessi del tecnocrate e per indicare che in un punto determinato bisogna fermarsi perché il mondo esiste a prescindere dal gioco linguistico
In questo discorso il mistico non ha però connotazione trascendentale
Al contrario è una scesi intramontabile in uscita dal gioco per prendere atto che il mondo esiste come forma di vita
Come il linguaggio entro cui l'uomo vive e di agito più che agire
Quindi ha uno spazio di gioco ma limitato
Ecco perché miccette Wittgenstein questo discorso stanno a indicare i due poli della crisi della Regione da un lato l'estensione illimitata del soggetto sull'oggetto dall'altro la sua morte come trascendentale anche Gargani nel denso testo che introduce crisi della ragione del settantanove si riferisce alla crisi organica della razionalità classica
Intesa come una struttura di potere centrale opprimente burocratica entro cui da un certo punto in poi è diventato impossibile rappresentare e catalogare i nuovi fenomeni intellettuali
Quel tipo di ragione per Gargani è insufficiente perché la vita si trasforma e si espande mentre essa resta rigida
Anche perché Argan come per il pensiero negativo di Cacciari la crisi della logica classica non è tuttavia solo una perdita ma è l'emersione di nuovi pensieri che fuoriescono e divergono da vecchie strutture ad esempio andando in direzione dell'individuale della nomade marginale
Verso tutto quello che la razionalità classica ha declassato come privo di dolore
Gargani mostra in queste e molte altre pagine una familiarità dicevamo con la logica con la fisica con la teoria della relatività e da quest'ambito degli ricava una nuova immagine della ragione
Per l'attività ristretta scrive ha messo in crisi l'immunità delle immagini logico geometriche in particolare il loro non essere coinvolte da i fenomeni che descrivono
Nell'ordine razionale classico la scienza usa la vita la subordina il suo disegno l'espressione più frequente nel testo di Gargani e conficcare
Gli ideali i valori e le strutture dell'ontologia classica sono conficcati nella realtà
Più che essere conformi ad essa e in questo ordine all'individuo non conta niente e non può fare niente per alterare il corso degli eventi non vi è libero arbitrio
Ragione classica non aspira alla verità ma aspira alla sicurezza e un regime di polizia contro la la multiformità l'imprevedibilità
I concetti della ragione classica disciplinano tutto malcontento sì auto esplodono che si sottraggono ogni rischio di contaminazione con l'esperienza il movimento avere ragione classica è sempre stato univoco ormai biunivoco
Per questo per sapere ogni cosa basta sapere una sola cosa
In questo orizzonte per Gargani l'incubo e quello che Wittgenstein a confrontandosi col suo maestro Mur per il quale le proposizioni logiche sono vere a prescindere
Tanto quanto possono esserlo immobili in una stanza
Nel regime della ragione classica insignificante e più importante del referente
L'ambizione di Gargani è quella di ridurre l'epistemologia classica sotto la specie dell'antropologia per fare emergere scrive il suo contenuto di violenza simbolica rituale la nazionalità classica incontinente
E vuole essere immune da ogni eletto l'aspetto della vita sulla scienza la caratterizzazione di questo soggetto ha una forte matrice letteraria
E il primo riferimento che viene in mente oltre al romanzo di musica di Bland di Canetti in cui il protagonista il sinologo perché in è riuscito mutilati di tutti i sensi a privarsi di tutto il sangue e a realizzare una piena solitudine per potersi dedicare interamente alla scienza e nutrirsi solo della cellulosa delle sue carte
Senza che alcun imprevisto possa interrompere il flusso regolare delle sue giornate
In questo ambiente asettico tutto ciò che è diverso che diseguale è un complotto che legittima predazione e omicidio
Oltre a Canetti e Musil c'è poi Adorno che nella dialettica negativa definisce l'idealismo hegeliano una forma di appetito belluino che divora e De Falco alla varietà del mondo
L'eccedenza dell'individuo l'imprevedibilità dell'evento in questo regime della sicurezza sono proibiti tutto ciò che accade è già accaduto la norma del passato comprime il presente e il futuro
è appena il caso di notare che la radice di questo lui di questo arista anti storicismo di Gargani è sempre indice cioè la sua seconda inattuale che è un testo centrale per autori come Benjamin Adorno Canetti sulla cui scorta anche Gargani promette di schierarsi dalla parte degli oppressi e dei vinti anzitutto le vittime della repressione plurisecolare operata dalla Regione classica e dell'ottimismo storico
Ma dove si rinviene allora la convergenza con Cacciari nell'idea che il razionalismo classico non può darci alcuna vera e oggettiva conoscenza del mondo
Perché ogni conoscenza del mondo e volontà perché per conoscere pienamente l'immaginazione scientifica deve giocare liberamente
Liberarsi dal giogo della vecchia macchina logica
Quello che davvero conta in questa visione e che nell'ambito della scienza l'unico motore creativo e l'uso l'applicazione il bisogno concreto che volte secondo una possibilità illimitata
La crisi delle scienze può risolversi allora solo nell'accettazione di una completa libertà intellettuale
Nel diritto di poter andare contro la ragione se non si pecca contro la ragione non si combina nulla dichiarava a incitare e Gargani aggiunge
All'incontinenza della ragione classica bisogna opporre intuizionismo il decisionismo linguistico praticato da Wittgenstein puntellare la casa del sapere edificata dalla ragione classica con le categorie dell'uso dell'applicazione perché la costruzione del sapere e in se stessa un'azione e non una scienza
Risalita la scena primitiva
Della costruzione dell'azione la pratica scientifica ritrova
Un più stretto legame con la vita per Gargani non basta più neanche la prospettiva mio kantiana cioè l'idea di una formazione ed evoluzione delle forme nel tempo ora bisogna riconoscere la piena occasionalità
E assoluta storicità delle forme in sintonia
Con le idee matematiche di Luigi sembrava per Gargani le pratiche scientifiche devono restare al servizio di un atto della volontà in questa nuova dimensione a differenza di quel che avviene nella logica platonico Zante
La legittimazione della scienza non è deduzione
E pura conformità uno sconto
Lo stile intellettuale di una nuova razionalità dovrà allora abolire la distanza che la tradizione classica aveva stabilito tra scienza e vita tra attività pratiche e sapere
è evidente in questi questo punto un esito paradossale cioè la denuncia della violenza della ragione classica sulla vita culmina nell'Apologia di una possibilità illimitata della vita e della volontà sulla scienza
Al di là dell'efficace retorica di questo tipo di argomentazione il più provato a riassumere necessario tornare a riflettere sul loro potere de strutturante
Non solo nei confronti delle discipline storiche
Ma anche verso le forme della politica
Una campagna demolitrice per l'emancipazione degli individui legittima e comprensibile eh concluderlo che al di là dei tre dei propositi si è risolta in una ulteriore forma di immunità critica della filosofia
Priva di un esito metodologico che non fosse la pura ostilità insofferenza verso ogni metodo
Un percorso critico che a quell'altezza era stato già ampiamente sperimentato e in modo esaustivo del libro di Paul spiegherà ben contro il metodo abbozzo di una teoria anarchica della conoscenza grazie
Solo
Ripeto
Anch'io sono lieto nel di questo invito per il quale ringrazio Michele ringrazio tutti voi
Dunque sul pensiero debole
Intanto alcuni alcuni alcuni momenti
Che hanno segnato in certa misura dei momenti di contatto
Più infelici che felici tra pensiero debole poco in particolare Vattimo
Diciamo così è alcuni storici dell'articolo passo in rassegna soltanto alcune date in alcuni testi allora il pensiero debole ma un'antologia curata da parte provati esce nel mille novecento ottantatré
Carlo Augusto Viano pubblica va pensiero nel mille novecentottantacinque sappiamo che il primo dei dei tre saggi di Fiano è particolarmente
Come dire
Incalzante
Sulle operazioni di di ciascuno di coloro i quali avevano contribuito al volume
Poi
Ed era stato citato questa mattina da
Da Giuseppe Cambiano esce
Filosofi ottantasette
Nella quale appunto Vattimo in certa misura
Indica come la filosofia la Storia della Filosofia o il passato la tradizione filosofica dovrebbe essere lasciata
In una certa irrilevanza e comunque
Semplicemente degnata di una sorta di pietas
E
Nel mille novecentottantanove riesce paragone degli ingegni moderni e postmoderni di Paolo Rossi
Che innesca un un dibattito
Sui quotidiani in particolare sulla Repubblica
Non so se tutti ricordiamo l'inserto Mercurio
Allora Mercurio nel nove settembre nel ben dal ventitré di settembre al sette
Ottobre del mille novecentottantanove riporterà degli scontri piuttosto accesi diciamo così tra tra Vattimo Paolo Rossi Paolo Rossi nella paragone degli ingegni moderni e postmoderni
Si era pronunciato
Relativamente al pensiero debole nei termini di una lite che Reese non sto citando l'integralismo di ritorno che indossa i panni del marxismo e poi oscurantismo antiscientifico ammantato da pensiero rivoluzionari
Dibattiti nuovo replicava con toni contorni Astrid non vi riporto
CCC va di mezzo in certa misura anche Severino
Le accuse o comunque i rilievi che vengono mossi hanno le tinte del giornalismo filosofico della sostanziale irrilevanza eccetera
Allora va
Un'impressione che può venire a rileggere questi questi dibattiti queste
Queste battaglie o questa battaglia
E che in certa misura
Si voglia attaccare soprattutto fai perché era un certo parte Piero le i gomiti sul movente che vi hanno vi aveva preso viene
In Italia e questo spiega anche la presenza disse lei
E contro Becker vuol dire in buona sostanza che cosa a mio parere vuol dire contro una idea di storia come unità
Cioè in buona sostanza come come se si trattasse insomma di andare contro una filosofia della storia più o meno esplicito più linee implicita all'interno del pensiero del Kenya mi limito a segnalare come ultimo testo di questo diciamo
In questi sei anni di dibattito
Una un articolo del mille novecentottantasei Di Biagio De Giovanni sul sul Centauro nel quale i toni non sono assolutamente polemici c'è una una dura critica fatta al pensiero debole
E soprattutto alle pretese i fuoriuscita dal moderno dalle pretese post modernista e del pensiero debole nel quale Degiovanni mette in luce come al al non si non si esce dal mondo esterno non si può uscì
Il re dal moderno soprattutto un si può uscire dal moderno senza prendere seriamente in considerazione la dialettica questa la la descrizione insomma di alcuni momenti dei primi
Anna dei primi e secondi anche momenti in cui ci fu dibattito un po'tra sordi se vogliamo anche e poi cercherò di spiegare anche meglio in che modo intendo questa questa espressione tra storica alcuni storici la filosofia alcuni in particolare Vattimo che alcuni filosofi vicino al pensiero debole allora contestualizzazione del pensiero debole a partire dalla prefazione di Roma che di un attimo
Ci sono due punti
Secondo me da sottolineare
Due riferimenti storici percorso di dirlo di contesto
Il primo la condizione postmoderna mille novecentosettantanove
Liotta
Che poi sappiamo pochi anni dopo ritratte era la famosa affermazione relativa alla fine dei anch'essi
Cioè la fine delle grandi narrazioni
In Italia no abbiamo appena sentito cioè in contemporanea del mille novecentosettantanove appunto la crisi della ragione esce il libro curato da Gargani dal titolo Crisi drenaggio
Dove si trattava in certa misura di salvare la ragione dal fantasma irrazionali spicco
E questi sono due elementi contestuali poi ci sono due elementi di carattere teoretico diciamo da sottolineare
Due referenti teorici particolarmente rilevanti per il pensiero debole o meglio per Vattimo erano fatti per Vattimo nicchia hi-tech sono gli autori di Vattimo
E
Per quanto invece riguarda Rovatti non tanto Del Piero Nick dice ma soprattutto fu
E in particolare quella nozione di genealogia che Fulco aveva messo in luce per con un attraversamento di alcuni testi di indice già nel mille duecentosettantuno
Allora
Per approfondire la
Diciamo
Quelle che sono quelli che sono i tratti salienti del del pensiero anzitutto di Vattimo
Poi passerò più brevemente a Rovatti in relazione alla a quella che può essere l'interazione tra pensiero debole
E Storia della Filosofia scusate se mi esprimo in termini così così approssimativi era ottima giusto per semplificare
Allora
Prima di tutto Vattimo parte da
Una considerazione relativa alla dissoluzione della di affitti
Cioè la crisi di una visione totalizzante del senso della storia
Quindi
Dopo Marx dopo Luca Necci
Una tendenza dissoluti IVA mette in luce un attimo che si manifesta soprattutto di natura e investirli e quindi
Attraverso questo si manifesta come l'idea di totalità e di riappropriazione tipiche della dialettica siano ancora mozioni metafisiche non critica
Da qui l'alternativa che Vattimo propone l'alternativa queste strutture metafisiche cogenti
Che consisterebbe questa alternativa appunto nella nozione di evento dirai bis che gli viene fornita ovviamente da Heidegger
Dal modo in cui Fighter interpreta messe e dunque una nozione di essere non sostanziale
Eventuale
E questo è un primo punto secondo punto è quello che riguarda
Sempre di importazione da faide per la differenza ontologica tra nella famosa differenza tra ente e dance
In questo
In questo accade in questo eventuali sì diciamo così si manifesta secondo un attimo una temporalizzazione quindi un indebolimento
Di strutture che fino a ad allora erano ritenute stabiliti appunto con cento
E sì
Si colloca in questo contesto un aspetto dell'essere che Vattimo indica attraverso il termine di per difendere cioè tradizione
Una tradizione che presenta anche il carattere della linguistici tali e qui c'è l'apporto dell'ermeneutica praticata sappiamo stato Vattimo proprio a introdurre
In Italia e da qui
In Nuova un tondo Gia come la definisce Vattimo spesso
Che può fare riferimento anche a a un'espressione Mitcham anche la famosa la famosa morte di indirizzo
Che in certa misura riprenderebbe ripeterebbe ampie regolare la di indebolimento delle strutture cogenti ragion d'essere
Quindi
Batti il nuovo specifica che da questo punto di vista
Questa fine della struttura stabile dell'essere
Va intesa quali tesi non metafisica Mascoli cistica
E questo in qualche misura
Viene confermato dalla sua particolare come dire insistenza sul carattere nichilisti con la sua proposta
In un senso storici distico dunque il pensiero
Il pensiero debole che Vattimo propone assume prosegue l'eredità
Della dialettica
Per ma coniugando l'acconto la differenza con la differenza ontologica con la differenza tra essere dove all'essere appunto non può avere più una funzione di struttura stabile soprattutto cogente
E con questa accezione di essere viene a indebolirsi di conseguenza anche la nozione di verità
Nel senso che la verità assume viene ad assumere il carattere di un'apertura storica
Quindi non più
Una verità che va riferita a un'apprensione nove dica
Ma un orizzonte che Vattimo definisce come retorico permanenti ecco come processo interpretativo eccetera
Molto brevemente per quanto riguarda
Trovate questi sono alcuni aspetti che in certa misura no costituiscono a mio parere una sorta di apertura nei confronti di una riflessione di alcune considerazioni tematiche proprio sulla dimensione storica per quanto riguarda Rovatti
La faccio appunto molto più breve
C'è un riferimento prioritario preferenziale alla
A fuoco al fuoco della micro fisica del potere che ricordo esce nel mille duecentosettantasette non è un libro di fu con un libro che raccoglie alcuni testi poi non riesce neanche in Francia tra l'altro
Dove
Dove Rovatti propone
Uri convulsi della verità a quella dimensione delle pratiche che essendo pratiche di verità
Sono anche pratiche di soggetti in azione
Ne parla Fulco in maniera estremamente diffusa incorso al Collège de Fonds se non ricordo male nel mille novecentottantadue sull'ermeneutica del soggetto
Ma Rovatti precisa anche che si tratta di lavorare la questione della verità legandola strettamente alla questione del potere
Succo di nuovo
Ma sollecita anche verso un compito di rilettura della società attuale e della tradizione di pensiero da cui proveniamo
L'orientamento è quello che si potrebbe definire
Vagamente e dico anche
Di un'etica che successivamente Rovatti chiamerà aggettivo era coltellini minimo un'etica
Dunque
In relazione alla storia della filosofia
Un conto come abbiamo visto è il reazione di alcuni storici della filosofia abbiano Paolo Rossi eccetera Mercurio ai aiuta a capire che si trattò forse soprattutto di contrapposizioni
Tra accademici o tra categorie di accademici più che di polemica filosofica
Altro conto il modo in cui il pensiero debole di Vattimo
Soprattutto
Possa intersecarsi con la dimensione storica e storiografica nonostante quella pietas cui Vattimo spesso l'aveva l'aveva relegato
Quanto agli storici
L'impressione che la presa di distanza presa di distanza è un femminismo ci fu ucciso uno no Toni come come ho già detto piuttosto intensi
Dal pensiero debole possa provenire da quella che credo a buon diritto potrebbe definirsi appunto una filosofia della storia più in più o meno implicita imbattibile
Che ogni riferimento va faide dire che non mangio ce ne
Vi ricordo una delle
Delle frasi delle innumerevoli frasi sono contenute nel Niger vicari perché l'essenza del nichilismo vince ai vi era un certo punto della storia in cui dell'essere stesso non è più niente
Affermazione che nessun
Modo può essere un enunciato storiografico sicuramente Heidegger non lo pronuncia con questa intenzione se così lo si leggesse si dovrebbe
Si dovrebbe pensare che non è un enunciato pronunciato da davanti
Ma mentre nel contesto di faide e guerre
Questa affermazione come tante altre assume un carattere perentorio un carattere oracolare
Vattimo la rilancia nel senso di un'apertura storica
Insomma mi sembra che in linea di principio
Ne
Ermeneutica e storicità non contrastino fatto nei appunto sul piano dei principi né in altri termini con la pratica della ricerca di carattere storico filosofico
Sul piano del principio ripeto
Peraltro in certa misura potrebbe attestarlo quelle che sono state e sono in ambito di più stretta polemica filosofica
Delle contrapposizioni le contrapposizioni forse più aspre del da al pensiero debole
E sul piano della proprio sul piano della teoria e proprio in quanto in quanto teorica
E
Mi riferisco nell'ambito appunto di questa polemica filosofica mi riferisco in particolare a quella linea di argomentazioni che va sotto il nome di nuovo realismo
Che nella dimensione storica in tutte le sue articolazioni
Che in tutte le sue possibilità effettive eccetera sembra in realtà non curarsi minimamente uno degli ultimi libri che in assoluto
Mi sono capitati tra le mani
E che si intitola filosofia contemporanea
Non compare
Dopo c'è storia neri titoli nei sottotitoli compresa la filosofia contemporanea fosse soltanto logica teoretica neutro non conferma inerpicano logica teoretica epistemologia
La filosofia del linguaggio eccetera e come se non ci fosse traccia all'interno della filosofia contemporanea di alcuno studio di storia della filosofia
Il che mi pare che costituisca di fatto anche se non viene detto nulla riguardo il che costituisce di fatto mi sembra una estromissione della ricerca storico filosofica dall'ambito della filosofia e dove
Direi coerentemente si trovano affermazioni anche prive di qualsiasi fondamento storico e anche filologico
Per esempio su Heidegger Nicoletti alcune ma non vedi box
Dico questo l'unico
In forma di tesi
Perché se un effetto per così dire negativo di chiusura nei confronti della ricerca storico filosofica del pensiero debole ha prodotto
Mi pare che questo si sia verificato forse più in maniera indiretta che non
Per le prese di
Come
Dello stesso va
Primo
Nel senso che la strutturale apertura di quella che Vattimo anche chiamato inerme nell'ottica questo comune parlare
Vero questo Comune stare insieme sulla base di gioco d'interpretazione
Non poteva non porsi anche in maniera ospitale appunto aperta
Nei confronti di qualunque tipo di esperienza culturale
Anche per esperienze culturali molto distanti tra di loro figuriamoci dunque per la storia della filosofia è un'esperienza culturale molto vicina alla filosofia
E il secondo luogo d'altra parte a pure sollecitato però
Questo
Questo venire induce questo sorgere contrapposizioni conti contrapposizione da parte di quel nuovo realismo a cui ho fatto riferimento che a differenza del pensiero debole e pienamente nei no più che pienamente rigidamente direi collocato in un ambito teoretico di Filosofia teoretica
E soprattutto
All'ispirazione prevalentemente antica questo cosa significa
Significa che per esempio quella che
è una
Posta in gioco forse la principale
Posta in gioco del pensiero debole
Ossia la questione della verità questione della verità nel modo in cui viene ereditato sia attraverso il pensiero di micce sia attraverso il pensiero di fare
E che
Richiederebbe esigerebbe oltre a ulteriori approfondimenti in sede di teologia anche un approfondimento storico critico molto importante molto rilevanti sarebbe molto importante che
La questione della verità venisse indagata a tutti i i i livelli in cui la filosofia e la ricerca filosofica storico filosofica eccetera alla possibilità di indagati
Sia relativamente alle affermazioni di micce
Ma anche relativamente
A alle affermazioni di far vedere qui
Per esempio si può ricordare come Heidegger
Per quanto come tutti sappiamo piuttosto
Incurante
Ma non sprezzante nei confronti della storia della filosofia come tale
Ad un certo punto si rende conto di aver
Come dire che aver frainteso
Una sua posizione una delle sue posizioni
Particolarmente significative cioè
Di aver collocato quella nozione di verità dialettica
All'origine
In un'origine che poi a un certo punto sarebbe stata sarebbe stata la dimenticata
Sarebbe tramontata questo grazie a Platone se qualcuno ha presente Lalla
La dottrina platonica della verità di Heidegger
Fa vedere come da una nozione di all'elettrica come apertura come non nascondimento eccetera
Si passi si incomincia a passare a una nozione di verità come corrispondenza
Come o Moises come adeguarsi eccetera
E crede che spesso a un certo punto prevedere nel mille novecentosessantaquattro
In quel breve testo che sentito dalla fine della filosofia che raccolta in tempo ad essere annuncia ad un certo punto dice che si corregge
Dice sì neanche il nome in fin dei conti avete e ha il significato che io ho voluto dare a questa parola
Sta di fatto che bisogna continuare a interrogarsi su www perché diciamo
Anziché
Considerare la verità sul piano dell'apertura di ciò che ci rende manifesto lente di ciò che ci concede l'accesso all'ente noi ci interroghiamo intendiamo una verità semplicemente come una corrisponde quindi anche da questo punto di vista sul c'è una certa sensibilità storico filologica INAIL perché non
Dunque la questione della verità dicevo
A mio parere si ritrova a essere completamente ignora tagli appiattita
Per quanto riguarda appunto
Queste nuove prospettive realistico analitiche diciamo così
Su una dimensione organizzativa del tutto non interrogata
E già a partire dai propri enunciati una dimensione verità attiva passivamente dunque dogmaticamente assunta esclusivamente nella forma della corrispondenza tra enunciati e stati di fatto e quindi senza interrogare senza
Aggredire con una riflessione con l'interrogazione lo statuto filosofico
Niente gli enunciati stessi né degli stati di fatto ed è una una modalità quella della adeguazione come sappiamo che
Nessuno mai a voluto considerare come
Inutili negativa dannose eccetera
E una dimensione imprescindibile per quanto riguarda l'agire pratico per quanto riguarda tutte le attività
Che
Ci sono richieste nel nostro vivere quotidiano
Altro conto invece ritenerla come ciò che non va assolutamente interrogato e ciò che avanza pretese assolutistiche anche nell'ambito della della riflessione
E quindi diciamo questa questa possibilità di di di tangenza modo dire nell'incontro né di sodalizio ma questa possibilità di tangenza tra
Una direzione
Prettamente filosoficamente una direzione storico filosofica relativa al tema della della verità
A mio parere proprio attraverso quelle aperture che pensiero debole
Ha fornito anche senza volerlo e fornire perché non dimentichiamoci che Vattimo appunto
Non è stato particolarmente ospitale nei confronti degli degli storici della filosofia ma il suo pensiero in qualche modo lo ebbe e non può non esserlo a meno di non contraddirsi in maniera radicale
Quindi se si vuole anche
Non possiamo e qui concludo possiamo anche fare riferimento a a quel passaggio che avevo menzionato prima
Relativo a fuoco relativo appunto a una a una riduzione di genealogie che in certa misura mi sembra degna di essere tenuto ancora in considerazione sia in ambito filosofico ma anche in ambito storico filosofico
In quanto nell'appunto di
Orientarsi o orientare il proprio interesse orientare la propria riflessione nei confronti di ciò che ci viene dal passato e secondo le modalità attraverso le quali dal passato appunto tutto ciò che civile ci ci riguarda e può interessarci
Io mi fermerei vi ringrazio
Perché grazie dell'invito ringrazio tutti voi su tutto anche per quello che ho ascoltato anche perché mi dà la possibilità prima di infliggergli
Piccolo criteri ben preparato
Di di qualche notazione seminariale nel senso che qualche appunto preso
Su quello che voi avete segnalato fra stamattina e poi anche oggi pomeriggio esce vado per punti
Anche perché così si delegittima un po'di più enunciava scusare un po'di più il taglio probabilmente molto Di Tosto il punto di vista personale sul perché decreto
Il primo punto
A livelli alti della pratica del mestiere
Il nesso Filosofia Storia della filosofia
E immanente
La differenziazione e il depotenziamento di questo nesso e piuttosto nei vissuti accademici praticati su entrambi i fronti per essere qui e chiari questa Germania diciamo così
Abbastanza consolidata convenzione non vorrei essere ma blasfemo
è un po'come nel dialogo interreligioso ai livelli alti della mistica si conviene nel rapporto sacro perché dissentire
E mi vissuto i religiosi di massa nella loro condizione nettezza sociopolitica che c'è differenziazione e contro
Ecco credo che
Questo sia qualcosa da mettere
In
Religiose
Un punto di vista
Personale ma probabilmente anche un senso
Crisi della storia Michela parlato diciamo così di crisi della storia
Nelle sue parole introduttive come collasso nel presente ecco questo credo che questa triste della storia come collasso del presente
Che ci fa perdere profondità alla presenza attuale del nostro esserci
Questo è un punto decisivo perché una crisi che con il digitale l'intelligenza artificiale rischia di andare ben oltre le apocalissi culturale come perdita di mondo di un mondo determinato
All'Ernesto De Martino per intendere lasciare rischia di essere crisi della presenza come perdita di mondo in quanto tale una crisi antropologica più che una crisi di mondi culturali
E
L'aggressione che poi politica che abbiamo davanti
Che ovviamente per prepararla c'è bisogno di un Antonov un riflessivo
Noi non siamo riusciti neanche a dar corpo effettivo universale riconoscimento fino in fondo alla scoperta storica c'è il suo intendimento nell'ultimo del suo habeas corpus e siamo già atto per lottare per difendere la Bers mente ma che pensavamo di avere acquisito
Il digitale in altri termini per riprendere una sollecitazione che c'è già questa mattina Michele e uno e passionale che andrebbe pensata
Sia in prospettiva teorica ed in prospettiva storica ripeto il parallelismo con altresì svolte nella storia della Dec ecco questo volevo
Per essere utile a questo dibattito
Sottolinea
Venuto molto fuori questa grande Filosofia e Storia della filosofia
Ho seguito molto quindi non si è questa diatriba sulla verità
No
Io questa diatriba la stabilizzare il Consiglio
La verità la prima potenza se potesse essere interrogando un po'all'antica una relazione tra verità come esponente
La verità la prima utenza è un accadimento storico quindi non è eterna in senso fissi distico ma eternamente di vendite
La verità la seconda potenza e la Missa in giudizio e la messa in giudizi
Sostenibili di questa di questo accade in merito
Che ha che hanno ampiamente le loro formule disciplinari
Della messi in giudizio in giudizio sostenibili di questa accadimento
Della volontà la prima potenza in un giudizio cioè credibile sperimentale
Non certo in assoluto ma relativamente certi Tocci accreditabile nel sistema di relazioni in cui esso spesso accade e cioè si fa presente
E questa mi sembra essere la lezione di angherie
A discendere dalla lettura della dottrina libro cita ora l'equivoco possono leggere e su Ferretti sulla verità alla seconda potenza di leggerla cioè in termini matematici
Qualcosa di più no una moltiplicazione di accadimenti del nostro Carenzio
E quindi come avete maggiore valore ontologico perché cognitivo
In verità nel nostro caso è un mito
Cioè se dovessi dirlo qualche matematico libertà mentale insomma e in fondo una potenza bambino due rispetto alla verità fondo azionario nell'accademia che poi la lezione di pace almeno del genere invece sull'utilità e il danno dell'assorbe preferisce
Perché qui si annida
Questo ovviamente vuoto per richiamare una cosa ti prego
Dicesse cambiano solo i due letterati che citava sul sull'umiltà necessario per cose sai meno di fare illusioni di aver toccato volesse reo o arredate storica definitiva cioè la presunzione del giudizio questo
La presunzione dell'aviere giudizio nell'istante della potenza di chi e al momento è sopravvissuto
E gli escrementi potere sopravvivenza anche perché l'obiezione sopra storico del filosofo dello storico del metafisico dell'Everton
E che anche distanti muoiono
E quindi cerchiamo di stare con i piedi per terra fin quando è possibile
E ora
Questo mi permette
Di farlo perdonare il taglio riceviamo poco di punto di vista anche personale perché ammette che perché poi un modo di ragionare del perché se ho capito bene in fondo quello che mi chiedeva aiuto
Perché anche che negli anni settanta e magari perché ancora oggi assecondare la possibilità di
Un paradigma nel fare il nostro mestiere
In generale che che del Paradiso
Storico e filosofico
Cioè non mi sembrava il caso improponibili anche diciamo così per la brevità
Del tempo a disposizione
Un tra indietro sulla fortuna di Heidegger in Italia a partire dagli anni Settanta gli anni in cui l'ho incontrato in cui la questione dell'essere
Come quattro fondazioni e gli effetti speculativi talmente motivante nella giacca rimandata nei nostri studi Mantica esistenziale si è ricordato vecchio
Tutto quello che c'era attorno convincente forse con forza crescente in Italia nel dibattito teorico
Per noi questo accade
Sulla scorta soprattutto della traduzione italiana di Gianni Vattimo di saggi e discorsi nel settantasei
Con il suo incipit con la Conferenza sulla questione della tecnica traduzione che seguiva di poco quella della lettera sull'umanismo insieme a loro è ritirato nella ferita dovuta sempre europea occasione
Nell'ottanta si sarebbe aggiunta la riedizione di tempo ed essere guida con il titolo titolo traducendo quello che era il suo perimetro Sac Presidente Rizza un testo per certi aspetti dei conclusivo dentro l'incredibile intanto sempre a Napoli settantasette
Era era uscita una tradizione che cos'è metafisica per la libreria Tullio Pironti curata da due giovani Arturo Martone Giulio rallentò l'olivo di Gadamer Rostock dunque Gabriele abbia fornito una prefazione
Nell'ottantuno
A chiudere questa brevissima tassi grafica dell'orbita ellittica gli animi e tante altre uscito un'altra conferenza celebre che cos'è filosofia figura di Carlo Angelino e per il Mela
Quell'ovviamente di che cos'è metafisica era prima destare una riedizione di cui il
Di Carlini che già
Aveva a disposizione
Perché viviamo questi testi perché erano testi che mostravano che il problema nonostante il discorso di elettorato
E la implicazione del nazismo non poteva essere evaso con suo contributo all'esistenza Massimo
Che comunque il da farsi positivo Okonkov urbanizzazione ermeneutico è data mediana della Provincia beckettiana che lo stesso Vattimo aveva portati in Italia con l'elezione diretta del metodo
E per il resto con c'è consegnata germanistica
Condannato sostanzialmente a un altro ma Lazio ideologica
Si poteva studiare come luoghi di legittimità diciamo così
E sarebbe il resto era e assoluta fra da far metabolizzare
Avessi preso diciamo così questa strada anche delle sue scelte negli studi italiani perché ha vedere poteva anche risolversi perché Heidegger ma anche no
L'avrebbe cioè per il in movimento sentenziò insomma configurato proprio nei termini almeno dal mio punto di vista detta tema storico filosofico che il suo rinnovato e Daryl rompere sulla scena filosofica italiana degli anni settanta
Aveva contribuito a mandare in crash
Il lugubre accademicamente propiziato
Che anche se in modo un po'carbonaro ne legittimava insieme a c'è la presenza degli studi tra i più giovani al di là degli anatemi ideologici
Propiziato da Valerio Verre
Per quattro anni a metà degli anni Settanta radunata seguiti serbata avente convento ammonti rapido
In Umbria Lade divismo italiano cominciava a configurarsi occhiata anche che guardava con inevitabile occorrenza del Novecento filosofico ponendo in dialogo giovani e giovanissimi alcuni neolaureati tra cui
Silenzio
Condividiamo ed è che Gadamer Verner Marx Christian nuove su se che è poi all'origine anche della linea di Ciro Sofia dell'architettura dei medi del serpente
Il mai stesso Duce affermati che di lì a poco si sarebbe affermata e di lì a poco Severino Simoni Vattimo cacciare Vitiello Perniola Ferruccio Masini intorno a sé CM
Quasi tutti quelli che hanno fatto anche definita negli anni successivi sono passati da lì da quel convento
E poi perché questo torsione del tema assegnato
Per il seminario perché anni di Goethe mi interrogava personalmente in termini non narcisistici spero davvero aumentare
Mi spingeva ce la chiede due perché l'avessi studiato
Con motivazioni non sono un migliaio ma condivise da una un po'più della mia generazione che in quegli anni si volgevano agli studi filosofici
Giovanni e da studiosi e ricercatori quali erano per dirlo un po'alla leopardi a un ambivano a farsi filosofica
Sul mondo della voglia di cambiare il mondo del sessantotto e forse anche al usando le deduzioni che mi sarebbero venute
Cominciava a circolare l'idea che se non il mondo si poteva cambiare almeno il modo in cui stare nei propri studi in concreto no proprio postura filosofica in magari questo cambio di postura serviva a capirlo meglio il punto più resistente del previsto alle istanze di cambiamento
Credo che qui ci siano ragioni della fortuna di anche venti di micce negli anni settanta ottanta e non solo sul mio tavolo di lavoro come si sarà intuito dagli accenni alla colonia napoletana diede geriatrica Blumarine Utility
Mi sembra ci sembrava che gli studi filosofici quando già non si fossero rassegnati a farsi ancillare epistemologia di qualche scienza ivi comprese quelle umane
Ho una restrizione logico sociologica o consegnate sia alle fortune e sfortune del marxismo teorico non potevano più farsi bastare la coscienza storica punto di vista non solo accademicamente consolidato
Ma insieme certamente con ambizioni turistiche ineludibili per chi volesse farsi filosofo alleggerire il mondo per il proprio posto nel mondo
E però ambizioni che perdevano mordente vuoi per il loro risolversi disciplinare e accademicamente disciplinato in sapere storico
Mi azzarderei in mera a dirimere la coscienza storiografica sia pure metodologicamente il più grande città vuoi per l'emergere oggi emergere dell'allungo di screditata istanza nell'incipiente sensibilità ecologica di una filosofia della NATO
A metà di quegli anni insieme a saggi e discorsi uscito il primo rapporto
Del lordi così come è noto al crollo diciamo storico cronologica del
Del club di Roma
Natura che cominciava a ribellarsi alla sua riduzione alla manipolazione antropica mediata dal calcolo dell'uomo cultura sub specie tecnico scienziato effettivo contro concreta e
Sì dell'annuncio enunciando il superuomo o a un mero paesaggio con le sue romanticismi di questa antropizzazione
Insomma l'istanza della circostanza della circostanza ambientale come condizione di evento nella stessa circostanza storica
La parola essere riabilitato tutto questo e sembrava peraltro dare una tradizione filosofica a questa sensibilità emergente
Di un'eccedenza la coscienza storica per comprenderle comprendersi della condizione umana dell'uomo del secondo Novecento
Dell'epoca e della questione della tecnica come anche che il secondo Heidegger con grossi chiedo cominciava a capire decisa negli anni Cinquanta ciò soprattutto la Fracci ecco perché anche che
In definitiva del punto di vista mi si perdoni il riferimento personale che facevo quelli valere in tecniche metafisica saggio su Heidegger
Un libro che uscito nell'ottantuno dunque provava ad argomentare che l'Amsa Iskra anche dovesse leggersi come Oncologia
Come necessità che i tempi richiedevano di un sapere dello un colosso della propria circostanza mondano come natura e storia
Per dirlo fino in fondo una tesi di questo tipo è questo credo il motivo per cui geologico tu mi sono permesso dell'opera sto proponendo
Per dirlo fino in fondo e non pagare quindi concorsuali dietro il rischio tematico come la come mi era stato pressantemente consigliato nell'ambiente storici stridono con l'età
Il capitolo conclusivo i pesci rimesso mano per il figlio era dedicato beninteso nei raid EPR
Hanno messi in circolo in parallelo di ecologia cibernetiche circolo linguistico era dovuto diventare visto insisteva tenerlo un'appendice per dire come l'abbastanza complicato diciamo
Muoversi fuori dal da quello che tipo permetteva il punto di vista Cesarone nei suoi risvolti anche abbastanza quei tragici che per un giovane studioso qualche cosa questo per ribadire la mia cattiva convinzione nell'incontro con i decreti un perché anche che che ancora oggi mi sembra determinante che fosse proprio la filosofia cioè arrestare il luogo elettivo della custode della circostanza umana nelle sue radici antiche e quindi indebito all'essere come tempo anche nel mondo della scienza e della tecnica che su quella circostanza avanzavano una pretesa in certo qual modo di privatizza fosse solo per quel che sembrano sempre più poter garantire in modo fallace
Almeno dal mio punto di vista le sue aspetta
Ho avuto modo di ribadire più avanti così un punto di vista in dialogo con un libro importante che mi sembra che ancora mi sembra il punto più alto dove poteva aggiungere lo storicismo degli storici
Almeno quella in cui aveva qua frequenza anche di prossimità nient'altro che storie di Giuseppe Galasso del Duemila
Che c'è per completezza perso stessa completezza se fosse andato Fondo assistenza la coscienza storica di scendere i saperi storici anche quelli della scienza
Alla luce anche della mutata situazione nell'epoca della tecnica del lavoro dello spirito non potevano non prendere in considerazione ontologico metafisica
L'aneddotica comprende integrato integralità temporale dell'esserci non potesse bastare la divenuto sua coscienza storica al più nella sua estensione sociologica e politica
Magari armate a poterne fare una deroga politiche integrate nella vita da Scienze te insomma ci sono cose non storiche almeno non storica in senso stretto anche secondo lo storico condividono il tratto temporale
Una chinensis sopra storie tristi Twente vestito entra la storicità dell'essere che piena coscienza e si ipotizza come coscienza storica
Essere e tempo e di cui sta temporali tamazight le carte dell'esserci un'articolazione città
L'evidenza ontologiche questa figura tutti che si sostanzia nell'essere gettata adesso voglio non voglio alla fine remissiva dissi alla stessa chinensis che l'ha istituita quella della stessa come dell'essere mette
E cioè che la domanda sull'essere ai decreti hanno capito abbellire al di là del Domina carattere poi gli enti Cauto Proietti con con cui la nostra finitudine si legge inganna se stesso e delle proprie dell'arte
Un'evidenza che ha buone ragioni per proporsi come miglior modo di custodire la stessa circostanza della nostra storicizzazione mille sui bassi ottica la direi con una bellissima diciamo sia espressione di Ortega sei del mille novecentoquattordici
Meditazione del Chisciotte io sono io e la mia circostanze se non mi sembra che sono un soldo dalle circostanze soldo neanche me stesso
Ecco perché Heidegger come allora la sua perché riabilitazione di un lessico che può sembrare invasivo dalle determinazioni sequenziali che persegue un concreto sapere storico
Che può sembrare sul piano cognitivo una notte in cui tutte le vacche sono nere anche se si parla dello splendore dell'essere
Ovviamente io non credo che sia così che questo lessico dell'essere sia un modo di evadere dall'urgenza del dente anzi forse il contrario
Il miglior modo di rispondervi e nonostante ardersene sia difeso troppe le prospettive o antiche nell'antologia la sua sollecitazione a pensare per poter degnamente abitare costruendolo dimostrò essere nel mondo e il vostro esserci nella sua intimità con se stessa
In definitiva la sostanza etica che dall'assunto ontologie opportuno dire detenute sono a mio avviso lo l'eredità più pregnante dell'assenza
Dietro tutto questo
Dietro l'ontologia all'estero la sua storia c'è un'idea forte di Ciro Sofia e anche di storia della filosofia
In anche che questo le ragioni si chiama condensato il gestore della metafisica
Che non si può fare l'assicurazione della filosofia senza un'idea di Filosofia andarsi a riprendere andarsi a riprendere la filosofia di o alla sua devitalizzazione nelle materie della conoscenza
O in un sapere storico mera consapevolezza storiografica esistenziali Zandonai Gallesi cronologica lungo il filo conduttore del tempo
Per la filosofia dello spirito vivente che per rendere appunto dissi come spirito non poteva esimersi dal gettare uno sguardo sulla sua storicità sul carattere temporale del fenomeno otto storico
Sia dal lato della sua circostanza conti crede dei suoi vissuti esistenziale era già stato peraltro il programma che dava a se stesse giovane ndr
Enunciando nel sedici nella conclusione alla dottrina delle categorie del significati endoscopio
La necessità sono solo parole
Di un confronto di principio come sistema più imponente quanto a ricchezza approfondita forse l'esperienza vissuta e di concettualizzazione
Con il sistema di una Weltanschauung storica che ha tolto risolte sublimata insieme tutti i motivi problematici anteriori col sistema gli eredi non spiccio che nei fatti monogramma genetico della questione dell'essere ammesso al basamento nell'Atlantico esistenziale
Un chiarissimo tra liti che si strinse alle questioni rendesse conto come domanda sul suo storicizzati assidui e presso di lui sempre su montando ci
Nell'Unione dell'essere in cui siamo da sempre inquieta cucito vi hanno già sempre iniziata negli stessi
E che la la fatemi del pensionato hegeliano tenacemente hanno dato sottovalutare fin dall'inizio
Sì da poter emergere dallo stesso ovviamente ognun Steklov alla domanda sull'essere degli anni dei quaderni neri dei trattati storico metafisici
Dove tutta la storia del dessert Revolver la filosofia che ha provato a pensarlo dimenticandolo a favore dell'ente però con studenti in se stesse la possibilità di drammi monarchico nell'epoca della tecnica con l'asse Lippi in se stessa come capacito antologica come capacità di cogliere davvero il senso dell'essere
Per cui il pensiero altro non può fare
In questo cambiamento nei nostri conflitti sporse ad attendere in epoche rari di un'oscura chiamata un tutt'altro indizio dell'essere un suo luogo
Qualcosa propriamente fu severo restituirebbe dissenso la stessa domanda sull'SPC riguarda e che gli storici usando scissi c'è assente guardate il si è sempre molto lui
Quest'ultimo accenno mi sembra dire avviandomi alla conclusione che perché Degrassi espressione non interrogativi Carmassi assertive nella sua fruibilità filosofica a un paradigma
Storico filosofico che non voglio ridursi a mero competenza storiografica c'è bisogno di due cose
La prima che come ogni grande esperienza di pensiero quella che Gary Anna non si depotenzia scolastica
In una mera ripetizione Cassola il secolo dei suoi schemi storiografici che non rende neanche a ragione alla grandezza dello storico dell'arte filosofia per fumare deve delle sue grandi letture di autori e momenti topici della sua storia della metafisica
Che pur nella sua geniale originalità
è l'esito di un sordido paradigma storico antologico dimesso intrinseco tra filosofia e la sua storia sostanzialmente la linea che da Hegel passa ventitré operante nella filosofia tedesca dopo Cannes il che certamente genera parzialità ermeneutica a cominciare dalla diminuzione della tradizione romana o latina che lo schema germanico di asse
Grecia Germania
Però è difficile disconoscere che questa storiografia attivissimo non con quel bersaglio grosso di restituire il senso del letto a qualche pezza in cui pensa
Che di questa epoca la modernità nel suo compimento tecnico Sarasso al suo lessico
La decisione metafisica fondamentale cioè la decisione attorno a cui si organizza la trascendenza dell'esserci
Il modo in cui configura il suo mondo non sia la riduzione dell'essere dell'ente e per l'ente dissi e scrissi a calcolo abilità manipolando e manipolata
Calcolo abilità circa e dire
In assenza di Piedras del pensiero anche come la chiama formicai
Che risalendo per il delle Paolo e la casa soffro Colea come capelli con la hybris immanente dell'umano
Calcolabili tachicardie direi che un calcolo dell'umano fu riscaldato questi pensa dischetti non saper più abitare tantomeno costruiti nel mondo la circostanza Suma storica e naturale
Ripetitive le sue stesse condizioni di sussistenza orti prima ancora che spirituale in cui costruisce le sue ontologie
Che non vede neanche più come già asservita fine Ottocento
Un botanico biologo con lo scozzese Patrick Grant che lo cito il nostro mondo verde gli animali sono relativamente pochi e dipendono dalle foglie viviamo grazie alle foto
Insomma sul tavolo di lavoro della baita nella Foresta Nera pensare la successo non era nostalgico ritiro bucolico dal mondo reale abitato dagli altri ma un qualche ragionamento sulle possibilità e venne Mensi ali dell'esserci dell'ente oggi conto logico anche e soprattutto di quello della spiritualità della tetti in questo per capire che la prima cosa che attesta l'imperiale dei Carc e la questione della techno la seconda che vi si lega il modo in cui la sua validità esistenziale ha trattato l'altro lato del proprio tempo cui si conosce la coscienza è nel tempo come intende perlomeno una coscienza
Quale impressione cioè ha dato Cornolti sotto come mandato originario originante della domanda filosofica
Nella determina nella tematizzazione dell'assolutezza del mostro esserci ente immenso della sua temporalità come il tempo Mondovì in cui ed cui questa timidezza e gettata e gettata sulle spalle se stesse
Da qui a chi lo legga anche il tenace fascino per ogni sforzo di pensiero della magnifica esistenziale di essere tempo e per le sue radici nel laboratorio filosofico dei primi corsi fu del giudizio del tenace fascino ancora oggi del dialogo dobbiamo intrattenuto con l'esperienza della Poesia
Che ha aumentato la capacità il guadagno cognitivo e a ed affettivo pensiero del nostro esserci privato storico di penetrazione molto logica del nostro essere al mondo
Ecco questo e quel che mi sembra resti secondo attivamente di tale dialettica capace cioè di generare tutto recenti utile a fecondare quale che sia paradigma storico filosofico che senso mediatici lo Sofia all'altezza del proprio tempo e difficile che abbiamo già salita intrinseca al di là delle delle alture eccellente storiografia che fu proporre insomma concludendo vorrei dirla così
Heidegger ai decreti perché i la filosofia non brevetta concetti la filosofia pendenza i pensa il tempo tutte le cose che sono una sola cosa il suo interiori fruire il mare di dentro per governare riconverte nella misura
Conosci te stesso il mare di Fury l'eterno divenire nel tempo che mentre ti traversa Thiago mente spesso
Sì metti dalla circostanze in cui tenerti per salvare te stesso
Nei cento uomini fenomeno che sei che la verità di Platone Joselito al fenomeno mirabilmente ripeterlo ricordato già prima delle streghe Agassi
Io sono io e la mia circostanze se non sorgono le circostanze la Consob neppure me stesso
In questo senso la filosofia resta il proprio tempo ha preso con il pensiero come voleva il ovvero per i tassi figlia tempo risse per dirla con un antico brocardo
Sebbene questo tempo sì anche il tempo Commitee siffatto dentro il tempo esistenziale
La grande ambizione di skateboard del suo singolo e non subì il tempo storico ontologico il fiume nella storia e nelle sue basi viene menzionato il suo divenire come scorre tempesta fuori da governare o almeno comprenderne molti da quelle delle stelle qui Da Rin Scienze matematiche attori dell'autonomia di Lombardi
A quelli della storia perché vi resti in piedi per il tempo debito il mio momento quella Craxi del movimento Umma che l'accumulazione ottico come ente di ogni consoci
Ecco io credo che anche che l'abbia genialmente completato questo doppio registro di un domandare che filosofico mentre fa storia della filosofia e Crespi è questo che riduce grazie
Infine l'equilibrio del seminario è anche con mio penso se riusciamo a farlo del volume che occorre mettere insieme l'intervento come il suo servo
Come dire a dare movimento al vuol alla riflessione complessiva e a mostrare anche racconti senza l'impostazione differente che si articola presso il seminario nell'altro senso
Seminario e quindi grazie grazie molto Eugenio ne abbiamo per chiudere
Caro comunque lasci senza sto
Con lui in Italia dopo l'acquisto
Carter
Allora grazie presidente Sciliberto l'amico Michele per l'invito sono molto contento di di essere
Qui a discutere un tema importante fonte dalla dall'apertura appunto sta male presidente è emerso con chiarezza noi che ci sono alcune ragioni interne alla disciplina ma ci sono naturalmente anche ragioni Esterne la crisi della storia in senso generale indipendentemente dalla filosofia
Di cui appunto qui parliamo
Credo che il titolo che ho dato il mio intervento si è piuttosto spero sia piuttosto chiaro auto esplicativo
L'idea che vorrei presentare brevemente quella di
Un paio almeno due motivi per i quali
Diciamo così la prospettiva storica interpretazione storica è assente se non ci diciamo è piuttosto debole se non assente nella filosofia politica in Italia dopo la crisi del marxismo
Naturalmente motivi sarebbero molti appunto alcuni anche esterni agli studi filosofici quello si diceva intorno
Relativamente alla alla crisi della storia in generale e naturalmente il campo disciplinare molto ampio cioè ridurre mezz'ora l'intera filosofia politica locale capite che è un'operazione un po'ardita diciamo forse anche temeraria
E e quindi naturalmente mi sono costretto a semplificare
E però appunto quello che vorrei cercare di fare con chiarezza indicare almeno due almeno due motivi può ce ne sono anche di più insomma per punto spiegare l'assenza la debolezza della prospettiva storica negli studi di filosofia politica
In Italia
Il primo motivo è di natura diciamo così accademico istituzionale
Perché in Italia la filosofia politica nasce come disciplina accademica diciamo numi di cattedra no per vendicare forme nei primi anni Settanta
A Torino Norberto Bobbio a Roma la Sapienza Augusto Del Noce a Pisa Giuliano Marini sono coloro che per primi facciamo
Intitolare loro insegnamenti filosofia politica
Ma da dove nascono questi insegnamenti nascono in realtà dalla filosofia del diritto non dalla filosofia degli studi filosofici per come intendiamo nostrane Filosofia filosofia tele eccetera
Già queste cattedre questi insegnamenti nascono come in qualche modo una diretta emanazione della filosofia del diritto che infatti continua a essere per tutti gli anni settanta fino al mille novecentottantasei continua a essere la DC pizzetto recinti scientifico oggi sul punto scientifico disciplinare il settore disciplinare e con sosta sua e concorsuale di riferimento
Il primo concorso di filosofia politica
Filosofia politica in Italia nel mille novecentottantasette
Qui fino a quel momento si insegnava che naturalmente dopo questi primi tre nomi si sono altri no docenti che si presentano sul terreno della filosofia politica in Italia ma fino al mille novecentottantasei concorsi sono sempre comunque dentro il treno della filosofia del diritto
Nell'ottantasei il primo concorso specifico di filosofia politica cui naturalmente ne seguiranno poi altre non negli anni novanta
Vede come vincitori docenti i cui nomi tutti noi ben conosciamo e che appunto avranno un ruolo significativo e non lo sviluppo della disciplina a partire da quegli anni
Faccio solo pochino Salvatore Veca Giacomo Marramao Elisabetta Galeotti Giulio Maria chiodi Luigi Alfieri poi successivamente mica li Nicoletti Giuseppe Duso cioè tutti
Docenti universitari che a partire appunto dal mille novecentottantasette nei primi anni Novanta diventano titolare di cattedra di filosofia
E con la credo che già da questa prima notazione molto anche
Schematica
è facile capire perché appunto nella cartografia ministeriale dell'indisciplina accademiche
La filosofia politica benché all'inizio inserita nelle aree della discipline giuridiche appunto non quello delle discipline filosofiche
E successivamente in quello delle Scienze Politiche dove si trova tuttora no filosofia politica si vede meglio i miei SBS zero uno cioè nel settore
Delle scienze politiche
E quindi in compagnia di scienza politica e dei diversi insegnamenti ambiente di Sociologia d'un disilluso
Ecco allo stesso modo è abbastanza evidente che la nascita appunto della filosofia politica come disciplina accademica non ha una non ha relazioni strette con punto la sensibilità verso gli studi storici
Non solo con le altre discipline filosofiche nemmeno conto gli altri con altri studi storici
Nel gruppo delle scienze politiche attualmente venti si trovano anche alcuni insegnamenti storici penso per esempio
Storia istituzione dell'Asia delle Americhe certo ma questi hanno chiaramente connotazioni di chiaramente internazionalisti che nulla a che vedere con la storia come le intendiamo in questo consenso consesso non
Oppure ci sono anche insegnamenti
Di storia su questioni politiche faccio riferimento a Storia delle dottrine politiche storia delle istituzioni politiche che in realtà però sembrano nella maggior parte dei casi ovviamente
Potete perdonare le semplificazioni
Nella maggior parte dei casi queste discipline storia dottrine politiche storia delle istituzioni politiche sembrano mettere insieme storia e politica ma essere in realtà del tutto filosofiche senza filosofica
Cioè un candidato aspirante docente con studi filosofici che si presenta un concorso di storia dottrine politiche è probabile che non faccia una fine diciamo così ecco se vogliamo semplifica
Ecco allora vorrei dire queste considerazioni che sembrano se anche molto burocratiche amministrative accademiche mezzo basso senso del termine credo però in che in realtà parlino appunto anche di qualcosa di più profondo cioè
Appunto di una certa separazione che caratterizza i rapporti tra filosofia politica studi storici e discipline filosofiche fin dagli anni Settanta e che vive tuttora in Italia insomma diciamo così
In una frase se da questo punto di vista se la ricerca sulla politica è storica nel gruppo no che abbiamo appena descritto se la ricerca sulla politica storica allora non sembra essere necessaria la filosofia
Se invece la ricerca sulla politica e filosofica io politica non sembra essere necessarie la storia insomma è questo il panorama che mi sentirei di poter descrivere attualmente che che appunto trova le proprie origini questa storia che ho brevemente ripercorso
Naturalmente la filosofia politica con disciplina accademica appunto oggi vede in Italia numerosi indirizzi di ricerca
Gli studi di genere
Le teorie dei diritti l'indagine sul capitalismo globale evito di citare le università in cui si studiano queste cose perché altrimenti finisco più insomma ecco
Ovviamente nella mia relazione queste cose ci sono gli studi postcoloniali appunto le teorie normative la simbolica politica le nuove tecnologie la bioetica l'impolitico
Ecco però tutte queste di diciamo correnti di di di studio sembrano essere accomunate da un'unica questione cioè la mancanza di sensibilità storica
Naturalmente so bene che
Gli studi di filosofia politica non possano essere ridotti all'interno del
Dell'etichetta S.p.A. S zero uno questo penso me lo concederete ma appunto per semplicità è questo che sto cercando di in qualche modo descrive e naturalmente so anche che dentro appunto gli studi di filosofia politica oggi non mancano gli studi marxisti tutt'altro non mancano gli studi di storia della filosofia politica non manca naturalmente la storia concettuale quindi
Non voglio dipingere un quadro totalmente in bianco e nero però per semplicità e per semplificazione insomma capite che è un po'questo il tentativo questo facendo chiarire l'oggetto che può rappresentare ecco però appunto anche al netto di queste necessarie precauzioni considerando che la realtà incrementi comporti sfumata della semplificazione sto presentando
Non credo che tutto ciò basti a rassicurarci sulla presenza di un'interpretazione di un'impostazione interpretativa che tenga insieme appunto filosofia storia politica che è sicuramente minoritaria nel panorama italiano
Della filosofia politica
Questa è la prima regione
Punto amministrativa accademica chiamata
Istituzionale insomma ecco che in qualche modo a mio parere ci rende conto del perché diciamo dentro la filosofia dentro di sé di filosofia politica
In Italia oggi in un'epoca appunto successiva alla crisi del marxismo che ogni mese
Non sto qui a ripercorrere perché altri ben più sapientemente l'hanno fatto possono fare
Ecco direi che questa diciamo la la prima più semplice ragione ma a mio parere non secondaria ecco diciamo per comprendere il perché
Manchino una certa sensibilità storica dentro gli studi di filosofia politica in Italia oggi
Ora però occorre passare al secondo motivo quello su quale stare un pochino più lunga anche se cerco di essere breve
E cerco di mantenere la promessa
Secondo motivo
Direi di contenuto e naturalmente ribadisco la premessa è chiaro che è uno dei motivi non è il l'unico o il motivo ma è uno dei motivi
Importanti e che credo punto posso anche dialogare con tante cose che oggi abbiamo abbiamo sentito
Abbiamo fatto riferimento agli anni Settanta
La filosofia politica nasce come costola chiamiamola così della filosofia del diritto
Ma negli anni settanta tempi di filosofia politica naturalmente non potevano non essere presenti anche nelle altre aree del sapere filosofico e naturalmente viene anche spontaneo pensare alla tradizione di pensiero che allora era fra la più influente sito salì più influenti se non la più influente cioè naturalmente il marxismo è ottima
Ecco allora c'è da capire se
Diciamo la crisi del marxismo di cui abbiamo già parlato ripeto sulla quale ovviamente non qui non mi soffermo al
Se ha avuto un ruolo o se non ha avuto un ruolo nello sviluppo della filosofia politica in Italia per come l'ho descritta sino
Naturalmente appunto
Acquisite le zero delle etichette iper semplificative appunto dopo scontato nelle cose che
Punto qui ci sono studiosi ben più gettonati di metter parlarne ambientali
Tom sostanzialmente
Quello che vorrei segnalare come una certa diciamo così tradizione certe importante tradizione studi cistica all'interno del marxismo sostanzialmente non abbia avuto un vero ruolo
Nella nascita negli studi di filosofia politica in Italia
è vero che in questi ultimi qui andiamo appunto nel contenuto è vero che negli studi di filosofia politica in Italia in quelle tradizioni che ho citato prima due vorrei qui di nuovo immediatamente mettere sottoposti occhi
La filosofia normativa sostanzialmente anzi la normativa e chiamiamola fra virgolette impolitico nostro
Sostanzialmente
Ecco in questi ultimi Nenni negli studi che appunto appena citato naturalmente confluiscono
Due correnti diverse delle
Touré
Della sinistra italiana senza dubbio sostanzialmente opposte tra loro ma che in entrambi i casi in entrambi i casi hanno abbandonato totalmente la prospettiva storica quindi diciamo così
Il
Quella parte della cultura di sinistra cultura marxista che entra negli studi
Di nuovo nella maggior parte stiamo parlando di un quadro ovviamente di semplificazione
Quella parte della cultura di sinistra del marxismo italiano che entra nella fede negli studi di filosofia politica in Italia la eh
Può essere in qualche modo diciamo così concentrata su questi due grandi aree la teoria normativa e la studi diciamo bloccherà il posto per racemo che chiamammo un modo più preciso post opera Isma'
Ma rientra con una prospettiva in cui la storia non è assente diciamo e quindi è un marxismo depurato dalla sua versione
Tra virgolette storicista
Quindi nell'impianto della filosofia politica anche quella che ha origine in qualche modo da una sensibilità marxista la è assente la relazione con gli studi storici e storico
Filosofo che già erano piuttosto marginali anche in una disciplina che aveva la propria ascendenza nella filosofia del diritto come abbiamo
Le due correnti alle quali faccio riferimento e che ho scelto solo per la loro
Da in un ripeto non cioè siano le uniche ma perché sono le più rilevanti oggi sia da un punto di vista accademico sia da un punto di vista di fortuna culturale barra editoriale barra A accademica sostanzialmente
E quindi le ho scelte per
In qualche modo la loro rilevanza attuale due corrente alle quale faccio riferimento appunto le già citate sono la sua figlia
Analitica normativa diciamo introdotta nove a Salvatore Veca ma tempo visto anche Maffettone Marina Calloni Elisabetta Galeotti Antonella dei sussidiari Carter eccetera e poi punto quello che di nuovo qui con un'etichetta capisco benissimo che
Facciamo è davvero molto discutibile questi ticket ma insomma chiamiamole posto operai ISMU rivisitato che possiamo concentramento alle figure di Nigri Agamben e poi Esposito ecco in entrambi i casi appunto come vi dicevo si tratta di
Diciamo ispirazioni correnti risibile che nascono almeno da un ceppo noti della sinistra italiana del marxismo italiano ma che abbandonano del tutto la
Prospettiva storica
Ecco allora brevemente vorrei
Diciamo così andare a vedere alcune caratteristiche di queste di queste due di queste due correnti per per capire meglio perché insomma ecco
Parlo di questo abbandono della prospettiva storica
Questi documenti vanno intese prima di tutto come una forma di reazione di nuovo così abbiamo già oggi ascoltato forme di reazione nei confronti di un Ascierto dogmatismo chiamiamolo
Così
Certo dogmatismo del marxismo assurde del marxismo storici stinco che appunto negli anni Settanta
In qualche modo rischiano di diventare un po'una un'ideologia
Cristallizzata no tanto da prefigurare in qualche modo anche una nuova scolastica alla sostanza
Naturalmente questo
Questo giudizio nulla toglie all'importante tradizione del marxismo turistico italiano che fra l'altro voglio dire era stata anche innervato e anche plurali Sato chiamiamo così da tutta una serie di interventi e prospettive che di nuovo di di cui di nuovo oggi abbiamo sentito parlare col dire no da reazionari Smoke viticola Fenomenologia dal pragmatismo all'epistemologia storica con nomi che oggi abbiamo già fatto da Gemona da preti abbaglianti eccetera no quindi anche qui di nuovo
A capire che l'operazione fatta da queste due correnti è un'operazione di risposta a un a una crisi no del marxismo moderna passa no deve della produttività diciamo sia teorica sia pratica del marxismo ma che forse diciamo così legge quella tradizione marxismo storici distico in modo troppo monolitico sostanzialmente
E appunto erano emersi come ben sappiamo Singh addirittura sin dagli anni Cinquanta se ci pensiamo Galvano Della Volpe nucleo comunque
Erano emersi soprattutto agli anni sessanta in poi negli anni Settanta prospettive critiche nei confronti appunto di questa impostazione storicista non sostanza
Il primo nome e quel mare fronti naturalmente Mario Tronti è
Segue no quali l'opera di l'opera la rivista Quaderni rossi di Raniero consiglieri Mario Tronti la prospettiva operai sta di Mario Tronti non solamente il generale
Chiaramente un paradigma antistorici distico esistenzialista fra virgolette lo potremmo chiamare no concentrato sul presente
Centrato su un presente in cui la battaglia politica deve concentrare le proprie
Unico che forza
Un presente che ha risolto e che in qualche modo ha risolto le stratificazioni del passato e che necessita di un'esplicitazione e e soprattutto dell'organizzazione del conflitto non non quindi dell'esercizio dell'egemonia
In Tronti il marxismo quindi non è solo economia politica non è solo dialettica me soprattutto Teoria politica
Cioè l'idea è che nella dottrina marxista manchi un'esplicita teoria politica
Che pronti negli anni successivi indire darà il motore lontanissimo tradizione che calcio
Calcio niente
Negli anni sessanta e gli anni Settanta diventerà
L'autore di riferimento di questa tradizione marxista no che anche qui naturalmente Tronti ci sono mille cose no potremmo dire del suo voluti riduzione del suo pensiero
Cercato insomma il di portare
Indulgenza nei miei confronti
Ecco l'idea appunto che il marxismo abbia bisogno secondo Tronti di una teoria politica per l'azione nel presente la e quindi di una diciamo così abbandono di una prospettiva dinamica
Proprio progressista fra virgolette nella storia
Di un intervento qui e ora diciamo pure questo è il tema che si pone e ora dirò due parole sulla forma veramente due parole sulla fortuna di Schmitt imita
Ecco allora appunto che gli strumenti di filosofia politica che Tronti mette in campo sono qui saranno quelli di Smith e soprattutto agli anni Settanta ma già negli anni Sessanta sono quelli Machiavelli
Risposta di Hegel eccetera quindi un di autori che in qualche modo fuoriescono a nord dalla dalla visioni
Più storico più classica nostri cisterna
E che poi naturalmente vedremo all'opera anche riviste degli anni successivi non mi riferisco solo la classe operaia contro piano ma mi riferisco anche a riviste che avranno che saranno reciprocamente nemica in qualche modo ma che a mio parere Packard partono entrambi da questa critica della Radice storici Istica cioè laboratorio politico il centauro
Sono due due riviste laboratorio politico più quella
Chiaramente di fronti e vicina a posizione appunto posto penalista in qualche modo invece Centauro
Che coordinata da hard di Giovanni cui appunto sul sulla quale scrivono Cacciari voterei le altre
Pensatori della sinistra italiana e che ha più un'impronta apposta gramsciana ma che a mio parere comunque nasce come costola di questa visione ha posto operai mistica
Cioè di un politico di un politico la pialla Schmitt sostanzialmente che può a risolvere le contraddizioni del marxismo di fronte ai cambiamenti dei capitali del nuovo capitalismo questa mi sembra un po'la proposta che
Emerga d'acquisti da questi autori ma capite bene che un richiamo il richiamo a motore come Schmidt
E significa l'abbandono della storia della dimensione storica
Poi un momento quali Schmidt non ha al lo Schmitt del no mostrerà a terra
In cui prevenzione storica ben presente una alle Smith del del concerto del politico il bel Griff Rhys politici e quella l'opera di riferimento
Tant'è che appunto
Possiamo individuare in questa breve brevemente in questa fortuna di Smith gli anni settanta due grandi aree uno della cultura italiana la prima la cultura
Vagamente Cattle non pagamento cattolica nel senso con non non non c'è una scuola specifica nel di riferimento che è quella appunto di Gianfranco Miglio sostanzialmente di Francesco Mercadante
Che per il Mulino e per Giuffrè soprattutto pubblicano
Diverse opere conoscete bene sto qui insomma le categorie del politico che è una è un'opera in in un volume in cui si raccolgono diverse opere di Schmidt ed in modo particolare naturalmente il concetto del politico il brief Rispoli dicendo
Ma anche opere come il cattolicesimo politico e dottrina della Costituzione
Tradotta da Alberto Caracciolo appunto ma sotto la supervisione di Francesco Mercadante per per per
Ma l'altra grande area
Uri
Sfonda diciamo la figura di Carlo ospite quello appunto che abbiamo già citato cioè quella della sinistra del centauro che nasce appunto anche per certi aspetti con contro tutti
Sappiamo bene l'influenza di Shimizu cacciare su Barcellona su sua Esposito e dal punto di vista fondamentale la pubblicazione del volume collettaneo che nasce da un convegno padovano la politica oltre allo stato pubblicato nel mille novecentottantuno a cura di Giuseppe Duso
Con saggi di Barra Marramao Alessandro bivaccare locali Pierangelo schiera Mario Tronti Gianfranco Miglio Giuseppe Duso
Giuseppe Zaccaria Marcello Montanari appunto che
In qualche modo come si può dire rende chiaro l'influenza DC Mita nella cultura di sinistra italiana
Non dimentichiamo poi che comunque anche la terza pubblica in quegli anni la traduzione della dittatura mille novecentosettantacinque e
L'altra traduce un importante lavoro di giorni quando su calci Mitt introdotto da sera Rocchetto ma tanto per far pipì
Internet è sottoposto insomma in qualche modo la fortuna di di di Schmitt in Italia in quegli anni
Ecco da queste esperienze e da questa esperienza in modi naturalmente sotterranei carsici fai con i loro specificità ma ripeto qui vorrei andare
Al soldo del nostro questioni insomma ecco da queste esperienze posto creste muove naturalmente Toni Negri Antonio
Che appunto non era Micalizzi salpare Wilma consensuale alla Schmid sostanzialmente e soprattutto nel radicalizza il soggettivismo politico proprio lo scopo di annullare ogni forma di mediazione storica
è questo il tema che vorrei mettere sotto i vostri occhi
Lasciando quindi sussistere la sola immediatezza esistenziale dell'antagonismo con esiti appunto che ricordano chiaramente Degrees Viespoli dice
Vi leggo solo due righe del libro Marx oltre Marx sempre nel mille novecentosettantanove
L'antagonismo è il motore dello sviluppo del sistema ogni oggettivi Ismu materialistico vieni con ciò meno il rapporto è aperto nella misura in cui ha fondato dall'antagonismo io credo che
Con
Da queste parole si capisca benissimo punto
La via al soggettivismo la via allocarsi unanimismo la via alla contingenza intesa nel senso proprio immediato dell'essere l'abbandono di ogni prospettiva dinamica nel centro storico
Non starò qui a politica diciamo non voglio dire a sua Storia del pensiero di di di minuti passano di di Negri intorno a Machiavelli intorno Spinoza al tema della moltitudine perché questo mi sembra
Noto a tutti e diciamo in questa prospettiva che in qualche modo enfatizzare dimensione movimentista no
La moglie la dimensione del qui e ora ripeto dell'intervento immediato nella sprint nella storia nel senso nel presente intendono nella storia
Quindi una presenza è un'azione in forme essere effervescenza di una società di una politica che nasce e muore nel momento in cui l'azione si svolge sostanze
Una concezione quasi puntiforme nel tempo diciamo pure ecco così non non non dinamica nel senso storico
Se non entriamo insieme l'elezione di Toni Negri la rivisitazione del pensiero negativo il temi della crisi tutte cose che abbiamo sentito e quindi sulle quali dico assolutamente nulla
Ma anche la fortuna del posto per il pensiero post strutturalista francese in Italia da su o alberi da Davis eccetera per non parlare di Althusser regioni
Che ovviamente il tema della storia sarebbe molto ben problematico individuare no intanto per settimane
Ecco allora che possiamo meglio comprendere dove nasce l'opzione teorica di Agamben e dove nasce l'opzione teorica dispositivi Roberto esposto
Proprio in questi dati diciamo traiettoria che fate l'abbandono della storia la propria natura sostanzialmente no
Voi capite bene che si tratta di un un blocco di pensiero che nel la filosofia politica in Italia insomma vuol dire stampa rilevanza enorme
Enorme
Quindi capire meglio di me come
E come si può dire su lungo questa strada le operazioni legame l'Esposito portino ai siti ulteriormente a storici o antistorici
Queste opzioni già praticate da Tronti darà
Età e danni appunto
è piuttosto chiaro no voglio dire che in Agamben presento la fortuna vicini del tema della nuda vita al tema dello stato d'eccezione
Conduce no al tema della contrapposizione antagonistica alla contrapposizione esistenziale alla questione della vita il Pio se no nella sua differenza da da zoo è e appunto
Evito di di di soffermarmi perché poi dovrei parlare brevemente anche nell'altra opzione teorica cioè quella filosofia normativa quindi gli ultimi cinque minuti dedicata a quella
Mi soffermo proprio due minuti un minuto su Roberto Esposito perché invece aveva per quale motivo perché lui in realtà
Appoggia questa sua opzione diciamo così politica dell'impolitico suona rilettura della tradizione italiana di filosofia che
Già stata voglio dire chiaramente criticata da da da si guarda molti uno di questi forse più imminente e piano nobile che appunto ne sottolinea
Esiti sostanzialmente
Come si può dire Dei le fondamenta sostanzialmente
Insostenibile perché appunto molte perplessità concettuali metodologiche filologiche potremmo punto sollevare controllarli la rilettura delle filosofie perde della filosofia italiana proposta da da Esposito ma
Chiaramente quello
La prime evidenze che quella che questa ricostruzione è prodotta attraverso strumenti storiografici piuttosto modesti sostanzialmente
E soprattutto vorrei far notare un'altra cosa è l'ultima cosa vuoi punto passiamo a all'altra brevemente l'altra corrente quella della della filosofia normativa cioè diciamo che questi questi autori no
In modo diverso convocazioni diverso quindi ripeto col beneficio della semplificazione a cui sono costretto
In modi diversi appunto cercano di sfuggire
A quello che ai loro occhi e il dogmatismo dello storicismo marxista
Accusato in qualche modo di essere una forma di meccanicismo storico no al al termine del quale il sol dell'avvenire produrranno per il migliore dei mondi possibili seguita la critica ovviamente che che questi autori
Ridotta proprio in soldoni cercando di pur promuovere
E in qualche modo diciamo così cercando di inserire il Kairos antiche in questa dinamica storica progressiva
Che vede più che vincere le forze del comunismo le fonti le forze dei capitali spacco
L'operazione di tronchi Agamben negli altri è proprio questo tentare di interrompere una dinamica che lungi dal favorire le forze appunto del del progresso
Favoriscono le forze della conservazione in questo Kairos deve intervenire l'azione cui ora è quindi l'abbandono di una dimensione storica progressiva non sostanza
Ecco mi sembra che però questa posizione l'undici dal
Diciamo così
Dare peso alla storicità
E l'azione
Das dà peso
Ha una posizione che dato una volta per tutte c'è una posizione sostanzialistica in cui l'azione viene vista in modo salvifico aperta parentesi ai i linguaggi del camper soprattutto gli ultimi dieci anni è un linguaggio totalmente geologico totalmente teologico
Che quindi sostanzialmente elimina ogni riferimento alla storicità no per assolutizzare dare sostanza in qualche modo a dei concetti che sappiamo bene essere storici
Quindi la contingenza del qui e ora dell'azione Schmitt Diana che evocata da questi atti da questi Autori in realtà e dal loro punto sempre invocata
Ma mai presa sul serio perché in realtà sappiamo bene che proprio la storicità arrendere alla filosofia un pensiero critico uno svelamento di processi di naturalizzazione uno svelamento anche delle illusioni delle dimensioni progressiste certamente
Ma non attraverso un recupero della sostanza l'inserzionista
Tommaso e la critica che Bloomberg svolge nei confronti di Schmidt sostanzialmente cioè è è il fatto di rendere eternit dei concetti che secondi opifici mite costituiscono la sostanza no del processo di secolarizzazione che Bloomberg appunto svela nella sua
Inconsistenza
Ecco ma se con l'affermarsi appunto delle opere Ismu del posto per il Mori visitato di Negri Agamben in modo particolare si verifica una puntura interpretazione che stimo logica dei rapporti tra filosofia e storia nostro teatrino della politica
Presidente attraverso introducendo sguardo genealogico con la diffusione della filosofia analitica normativa e qui siamo al punto dell'altra famiglia promossa da Decca siamo di fronte a una svolta culturale politica che semplicemente fa ammenda della storia
Già mentre questi autori in qualche modo si pongono il problema la storia tant'è che punto Esposito sente addirittura il bisogno di fare una storia e filosofia italiana no in qualche modo
Ecco nel nel caso invece la filosofia analitica la teoria normativa su base analitica sostanzialmente decide che la storia non esiste sostanzialmente
Ecco allora che appunto dopo aver lavorato negli anni Sessanta come allievo di Paci
Su antisprechi Cassirer equamente appunto in intorno al settanta pecca inizia la sua pluridecennale collaborazione con la Fondazione Feltrinelli
Studiando il rapporto lavoro valore in una chiave di critica dell'economia politica ecco mi dicevano entrambe queste correnti nascono all'interno del Maxxi
Almeno dal punto di vista biografico
Pubblica nel settantatré con il Saggiatore volume Marx e la critica dell'economia politica che ha un impianto ancora abbastanza tradizionale
Mentre invece nel settantasette teca pubblica il libro saggio sul programma scientifico di Marx che invece appunto critica fondo il modello marxiano irrazionalità
Storica e secondo pecca teleologica
Che viene reclutato solo per i processi di modernizzazione dei paesi premi industriale ma non per i Paesi capitalistici avanza
Capiamo bene che il segnale di cambiamento Peter
E come sapete ci dicesse modello marziano funziona
Nell'Ottocento funzionava all'Ottocento non più
Ecco allora che pecca partecipa al saluta famoso volume collettaneo crisi della regione parlato media e anche al meno famoso ma a mio parere piuttosto significativo volume Max Weber e l'analisi del mondo moderno dinamico ottantuno cura Di Pietro Rossi
Che appunto segna in qualche modo ciò abbandono della prospettiva marxiste aggiungendo il decano centoundici Rossi
Sommando una prospettiva un artista e non solo del marxismo storici cistico perché veri capi alla ricerca di un valido paradigma di scientificità che appunto inizialmente viene individuato nell'oggettività weberiana
Ecco di lì a poco Libra centottantuno tribù volume collettaneo Giorgio saggio appunto diventa significativo di lì a poco con le case editrici Feltrinelli il Saggiatore
Venga avvia una serie pubblicazioni che determina l'introduzione in Italia della filosofia e politica anglosassone qui hanno storia notano di impianto analitico normativo
Cito solo
Alcuni autori Thomas nei loro Robert data Hilary pattina Bernard Williams
Amarti assente Richard Eyre
Ce ne sono altri lascia Millionaire resterà Waltz Michael vuol sarà che appunto sono centrali nel discorso di Veca che si muove a partire da questo da da questi anni su due binari
Quello accademico e quello invece più pubblicistico politico ma ovviamente
L'annoso di svolta per la fortuna dell'introduzione di questa tradizione
Di questa al discorso filosofico politico accademico e naturalmente il mille centottantadue quando viene tradotto in Italia tradotto da Sebastiano Maffettone ma un'operazione patrocinata dal belga e
Cosa non secondaria ispirata in prima istanza da Marco Mondadori perché Marco Mondadori il primo che conosce il libro di Rawls una teoria della giustizia e da lì
E storia appunto nota a tutti voi vorrei diciamo che i ritardi stiamo tirando
Definiti vicaria miliardi ha chiesto allo spettacolo da lì naturalmente sì appare una tradizione di pensiero che tutt'oggi è particolarmente robusta nel panorama della Filosofia politica che le hanno devo dire non solo della filosofia politica italiana come voi sapete meglio di me
Che
In con in qualche modo
Ripete vivere i concetti di filosofia politica in uno spazio astratto in uno spazio senza colore in uno spazio senza dimensione
Fuori da ogni contesto storico sociale per quello che dicevo qui il problema non è dire interpretare la storia l'azione la contingenza necessità la la qui si tratta di dire la storia non esistesse
Ecco allora che con un atteggiamento in qualche modo testo Rizzante nei confronti del presente si realizza l'elaborazione in questa tradizione filosofica politica di una teoria formale formalizzabile
Teoria ideale astratta che intende dirci che cos'è la giustizia
Qui non solo qui ora ma Sempre sostanze
E che quindi in qualche modo incrementa
Lo iato tra la riflessione filosofica e gli studi storici
Non credo siano necessarie altre parole concludo punto perché direi che tra libri politicismo
Della del posto opera Isma'chiamiamolo così insomma ecco visitato e la e politicizzata siamo della filosofia normativa nella filosofia politica italiana il rapporto tra filosofia storia e politica
Credo si sia perso per strada grazie
Ed è sulla rottura anche far fronte Pellissier
Bene
Abbiamo poco tempo se c'è qualcuno che vuol fare qualche domanda
Come dice Belloli alla parola
Oppure vediamo un po'di discussione e mi dispiace
Che sono sfociati immessi nella discussione molti elementi molti temi molto interessanti verità
Soprattutto molte prospettive molto diversi e potenzialmente contraddittorio se non contrastanti in certi casi quindi questo dovrebbe dare anche
Come vitalità al libro se riusciamo a farlo che vorrei calabrese
Prego prego Massimo Gatti
Ma
Ecco se beh non voglio tediarvi a fine pomeriggio però relazione che oggi pomeriggio mi sono sembrate particolarmente congruenti
Con l'introduzione di questa mattina
E beh ci sarebbe molto da dire anche sulle relazioni di questa mattina sono sapere storico Genova quello che mi ha abbastanza colpito
Per un po'tutto quello che sta precoce come legge di grande interesse e due relazioni di Alfonso Musci di di Polidori che sono in qualche modo complementari
E secondo me in
Suggeriscono una serie di riflessioni sulle quali forse dovremmo poi lavorare
La prima resta pensiero negativo la la scoperta della Vienna
Della Grande Vienna
è stato un passaggio estremamente importante libro di cacciare sicuramente rappresenta una cesura da questo punto
Sia uscisse
Mi sembra che Gianni però si sia verificata l'operazione
Ambigua per così dire perché da quella grande Vienna è completamente assente una parte importantissima di quella stessa di Enna che la piena di Mastella viene del Circolo di Vienna
L'antenna de la riflessione sul rapporto tra scienza e filosofia in termini estremamente puntuali e pregnanti
Anche la Vienna di quello che è stato chiamato il tardo Illuminismo del Circolo di Vienna c'è questa operazione l'operazione fortemente selettiva
Che fa che oscura un altro pezzo di quella storia che forse ancora più importante
E curioso che proprio in quegli anni incominci fece un lavoro di non in Italia di rivisitazione delle vicende della filosofia scientifica viennese a partire proprio da Mark al quale Gargani e rivolge le sue attenzioni ma
Già in una prospettiva che non è più quella
Che lo avrebbe condotto a rivedere la storia del circo diviene rapporti condizione stima quindi vi si apre un poco scusate l'espressione molto portare una sorta di di buco
Che che è stato riempito altrove ma non il taglio in maniera molto marginale l'Italia
Contestualmente questa la seconda considerazione che mi viene in mente tutta la discussione sul pensiero debole sulla crisi della ragione
Beh a parte il fatto che c'è un po'il feticcio di cose la ragione classica ragione autoritario ha ragione io neanche l'ho mai capito bene che cosa si intendesse con perché ha ragione classica
Ma a parte questo particolare non irrilevante
L'osservazione che volevo fare mettendo insieme queste due questioni queste due relazioni è sostanzialmente questa se ne guardiamo all'arte alla filosofia laica tanto per intenderci in cui la storia della filosofia
Grazie personaggi di cui vi ho parlato questa mattina aveva un ruolo molto importante e come ha ricordato cambiano si intrecciava
Con le posizioni filosofiche in senso forte dai Denver al di cui al pragmatismo al mio positivismo ecco quell'area lì
Giunta alla svolta degli anni dei tardi anni settanta
Non è stata in grado di fornire una risposta cioè l'operazione viennese e passata tutta sotto il segno della Crisis nel senso di caccia
Nel va be va be'l'osservazione ecco questa è la prima d'altra parte io un po'studiato insomma qualche anno fa questa questione della discussione sul pensiero debole e la crisi della ragione
La risposta di personaggi pure influenti come pianta benevolo ma non solo lui
è stata una risposta fondamentalmente ideologie nel senso che si è visto l'emergere il pericolo di un nuovo irrazionalismo ricordo saggio di Paolo Rossi tra Arcadia Apocalisse qui son tornati i barbari son tornati coloro che in qualche modo appoggiano la distruzione della ragione
E anche in quel brillante pamphlet invidiano va pensiero il confronto CONAI delle con l'Armenia antico non è un confronto filosofico è un confronto politico culturale o se volete ideologico
Ora io credo che sia stato un limite deve stare filosofica di cui qualche modo ci sentiamo parte per la preminenza della storia della filosofia non ha saputo affrontare la questione sul campo diretto io non credo che nessuno di quell'area
Più tra i più giovani tra i più anziani abbia scritto qualcosa di importante su Haider
La produzione alluvionale swahili che in Italia e status di parte degli ariana spesso con cadute gergali a tutti ben noti ma non c'è stato un tentativo di entrare nel merito delle questioni filosofiche anche da un punto di vista storiografico che stanno alla base di quella supposta stagione tra virgolette io razionalistica che arrivava alle porte quindi c'è stato un limite fondamentale
Credo di poter dire della filosofia laica dell'area di coloro che si riconoscono una strada Sofia come filosofia
Che è rimasta forse anche spiazzata dalla crisi del marxismo dalla fine della stagione minori mistica di cui parlava volto nel settantatré e insomma dalle dall'irrompere sulla scena Dini figure di personaggi di problemi
Che erano del tutto altri rispetto alla solida tradizione italiana laica postbellica ecco credo che lì ci sia stato momento di svolta molto importante Paci tutte le questioni anche di carattere storico sociale epocale
Di cui abbiamo parlato evidentemente non possono essere trascura
Però Lina Storia della Filosofia
Si è rinchiuso in se stessa
Si è continuato a fare il sano lavoro di storici sui problemi classici chi fossero i libertini che fossero mentre monta andava altrove non lo si è incrociato Socrate due mondi paralleli che non si sono parlati
E questo ha in qualche modo facilitato questa reciproca estraneità o ritenuta tale tra storia di filosofia
Nella quale ci dibattiamo ancora adesso persone che questo discorso come fatto in maniera molto più raffinata e più sottile lo sto mettendo così in modo un po'rozzo alle sei e mezza del pomeriggio però credo che sia un risultato interessante da discussione di oggi pomeriggio
Avere individuato questo che è uno snodo debbano in qualche modo siamo ancora e arredi non vorrei dire vittime ma forse anche vittime ecco questo un punto sul quale
Credo
Per portata un seminario
Ne parlavo
Sì da palo prima con Polito cioè nel senso che diciamo così
La mia forma assolutamente cioè senza in realtà
Quando parlavo del caporale incontenibile
Parlava per tutti diciamo così
Anche se a dir la verità neo primo approccio accademico dovuto Storia della Filosofia di assoluto valore che ero io verrà insieme a Gianni Vattimo erano molto amici
E accudivano qualche precedente che minano dove insomma mi hanno avviato morso l'università un personale servite dice
Questo perché in realtà in effetti è mancato proprio quello che diceva
Cioè nel senso che niente
Il mondo andava da una parte
E certamente quello che qualifichiamo conversazione agissimo cercava di di inseguire quel mondo diciamo primo peraltro sono Stato l'editore ha mancato di Cacciari sembra paradossale
In realtà da giovinetto rifatto il consulente editoriale Mario Guida che ci arriva questo dattiloscritto
Dico queste cose perché sembra biografia spicci il manoscritto di Chris di Cacciari dico queste cose non per fare biografia spicciolo ma perché come dire sono stile significanti dell'atmosfera diciamo no arriva questo manoscritto
E io
Non grosso e io nel resto entusiasta perché cacciarono ancora il caccia ritiene e propongo dovevamo assolutamente farlo Mario Guida purtroppo mi dice con questo titolo a chi lo prendiamo quella cosa Finci
Poi in realtà è stata forse la fortuna di Maximus scriveva conservatore credo filtri
Ma come pure
Il c'è un tavolo no si fece da guida
Per un'iniziativa diciamo così poco personale
Esattamente il settanta canzoni balletti invece
E
In realtà ci sarebbe stato bisogno di un confronto che in realtà per per alcuni idiosincrasie diciamo così una di come dire che era già costituito
Aveva una certa difficoltà a inseguire il mondo che andava da un'altra parte
Ma mentre invece fondamentalmente quelli che andavano che cercavo di andare insieme al mondo stavano nell'ottica non avete capito niente che cambia il mare andiamo di là forse se ci si fosse parlato si sarebbe arrivati prima fare un significativo di questa
Con cui ci siamo arrivati ma grazie stralciate le sue figlie
Ma ad esempio
Ricordando che un Polidori
Continua con la diciamo così richiamato molto Vattimo perché anche sul piano personale per me è stato una torsione
Ma Vattimo il signor storico della filosofia perché mi sono formato solo l'interpretazione di arresto per le sue proprie Sonni eccetera suo essere superiori linguaggio libere Sherman Act sul lavoro su un cadavere
Poi ho cominciato a fare il teorico diciamo soggette la maschera
Perché in quegli anni d'età ma quando Gianni Letta così anziché classe
La denunzia
Torino grande nuda Napoli piccolo avuta ha scelto occorrono atti classe Milano Trieste il pensiero di per le di come dire ormai conosceva con Gianni non mi sono troppe perché secondo me non avevamo bisogno del pensiero debole non era una risposta all'altezza della questione
E anche la questione del del nichilismo Nobel del le la scoperta dell'irrazionalismo credo che quando cacciare licenziarmi Pileri la verità almeno questa scoperta pensiero negativo mi sembrava cioè
La ripresa di di cioè nel senso che la potenza del era ma poi la potenza del negativo che
E cioè faccia però in realtà c'era quel tipo di con il punto era probabilmente cercare di
Di pensare il mondo che stava andando da un'altra parte dove tornava proprio la parola mondo è se uno in questo momento permesso vegetale quindi lo dico però cedo subito voglio rubare tempo agli altri
Penso di aver dato una dimostrazione incorpora il dieci milioni che ho provato a non fare Lessico cerca no no no no nel nel però per esempio quello che è mancato dall'altra parte e
Come dire un principio di metodo ed Elia
Perché uno turco molto subiranno su cui o poco sotto questo profilo
Cioè come prendere sul serio qualcuno non è cioè e prendere posizione dove il cuore dalla sua fondazione
Cioè sì certo poi vedete tutte le debolezze però il vero confronto ST confronti sul punto forte della sua posizione con cui ti misuri ecco questo questo c'è mancato e questo andrebbe
Credo che da questo seminario c'è la possibilità
Di Persichetti perseguite di perseguire questo quindi secondario
Interessati di filosofia politica negli ultimi quarant'anni
Questa
Se secondo lui esiste veramente dal punto di vista teorico visto che lui ha citato Tronti Apeca
I e anche gli altri se possiamo dire che il marxismo io lo prendo il senso come causa cioè un insieme di filosofia tedesca di va bene voleva sapere da noi se è sono esaurite le possibilità storiche filosofiche secondo la sua analisi o oppure restano aperti e delle strade grazie
Dunque mi limiterò a dire che diciamo il filosofo e soprattutto lo storico della filosofia non fai spetta quindi per me importa difficile dire se ci sono delle possibilità Calabria e e attacca rapporti era solo per dire appunto che
è chiaro che la dimensione storica dimensione che
Parla di una linearità del nostro sviluppo
Ma è chiaro che nessun gruppo sapere cosa potrà cadere
Ne se potranno esserci riattivazione in hotel di una sensibilità storica negli studi di filosofia tra politica e più in generale il suo di filosofici questo mestamente non non mi sentirei di poter dare una risposta
L'esondazione di oggi pomeriggio sono state tutte estremamente interessanti
Che hanno messo in luce come attraverso diverse strade appunto il paradigma
Storico filosofico sia entrato in crisi se non sia stato abbandonato però ho trovato in tutte un tratto comune
Che secondo me denuncia al tempo stesso la debolezza strutturale della filosofia teorica italiani
E cioè tutte quante lavorano partendo da qualche altro filosofo che non appartiene alla tradizione filosofica italiana
Si tratta di indice si tratta di Heidegger si tratti di Schnittke si tratti di Foucault si tratti di Gadamer
Cioè nessuna elaborazione teorica è stata in grado di elaborasse autonomamente e non per usare un'espressione che usava Diego Marconi e non di filosofare per procura cioè attraverso l'uso di determinati altri filosofi contemporanei
Cioè mi chiedo se parallelamente alla presa d'atto
Che una crisi del paradigma storiografico non occorra anche prendere atto di una debolezza strutturale della riflessione teorica italiano
Ditemi voi quale rilevanza internazionale a la nostra prospettiva teorica elaborate in Italia
Esatto
Non so c'è secondo me è un interrogativo che dovremmo che dovremmo porci ecco di non fare soltanto un mea culpa Antinori storici della filosofia ma forse un mea culpa devono farla anche gli elaboratori della riflessione teorica in Italia io credo almeno poi una piccola chiosa a Polidori a proposito dava confermare la codardia indica che a un certo punto sia un po'corregge aperta la correzione gli era venuta da Paul Fritz lender che era stato suo collega Marburgo grande filologo autore di una grande sua monografia proposto fateci una legge quadro dottrina platonica della verità elette paradossalmente analizza questo concetto nel mito della caverna ma non prende in considerazione l'analogia del sole come l'idea del bene
Dove il sole dice chiaramente produceva luce così come l'idea del bene produce la verità quindi l'idea di verità come di sì per la terza in realtà era presente anche il pratone c'era quella di corrispondenza ma c'era anche queste cioè Platone è sempre difficile restringerlo in una sola posizione
A fine aprile e forse anche Salina di fatto poi la stessa
La stessa riflessione
Se mi chiedo se per comprendere bene al meglio la discussioni occupata dagli anni cinquanta attorno alla questione del rapporto fra filosofia Storia della filosofia di Carrizo insomma quelli dei protagonisti sono stati ricordati più volte
Non valga la pena non sia utile ritornare un po'alle origini di quel discorso che a mio giudizio affonda le radici anche in una certa tradizione del Positivismo italiano
La prima discussione fra sulla filosofia la sera della filosofia è stata svolta in prospettiva critica sulle posizioni del positivismo
è stata svolta da chiaramente da Gentile che ha portato a colmare a distruggere lo iato fra filosofia storia filosofia i atto che invece veniva abitato lei positivissimo dopo appositi rischi insomma intendo in senso in senso lato
Ma penso in modo particolare Anna
Ha una tradizione che parte da fiorentino
Grandi teorici della della questione del rapporto fra filosofia ed è stato d'accordo sia sul prima Ferentino e purtroppo
Che sviluppano tutta una serie di riflessioni e vissuti che vanno poi anche a dimostrare a verificare quel tipo di troppo
E quando quando bene parla riflette sui positivisti distingue il positivismo come sistema il positivismo come metodo e nel momento in cui negli anni Cinquanta
Dà vita quella insomma inserisce nel nel dibattito nella questione secondo me quando penso alla filosofia come sapere storico
Va un po'al di là non dice che la filosofia è la storia della filosofia parla della filosofia come sapete storico in qualche maniera anche per andare oltre un certo tipo di discussione che nell'ambito culturale italiano Senjavin sto
Che ha dato un esito che di fatto ha impoverito la storia della filosofia al netto della questione che Gentile sia stato un grandissimo stimolando insomma storico della filosofia di fatto però dal punto di vista teorico a
Annullato la distanza fra filosofia e storia della filosofia e mi chiedo anche questo quanto possa incidere nella discussione comprendenti che poco dopo scriverà messaggio
Retorica illogica che è una risposta al saggio una risposta alcuni promotori superiore al saggio di non su le due culture la cui traduzione italiana non a caso è stata introdotta
La gente ma nel nel piccolo Tibet subito Feltrinelli cioè mi chiedo se anche questa come dire questo sguardo che ancora più lungo non possa essere utile da una parte per ricostruire in una maniera un po'più articolata
La genesi di una discussione che negli anni cinquanta a un amico molto molto elevata ma non possa essere continua ad essere un punto di riflessione critica anche può da Alcide De risposto come dire del degli spunti di riflessione anche anche adesso in una prospettiva che mentre guarda indietro guarda anche avanti secondo l'anno secondo il detto di
L'importante detto di Petrarca
Penso che anche perché poi e poi mi taccio anche perché poi un altro grande interprete un grande filosofo e storico della filosofia di cui oggi non si è fatto il nome io penso che invece va preso in considerazione del Mondolfo
Che si trova l'intreccio di queste di queste questioni che si trova si trova anche l'intreccio della
Della riflessione sulla sulla filosofia di Marx eccetto sì e ma e che è anche autore di di saggi sulla storia e filosofia usati raccolti nei sessanta e sono di qua di particolare particolari benissimo
Si ringrazia la professoressa sicuramente questo spunto interessante che da un lato confermo ciò che dicevamo vale a dire che la disputa che negli anni Cinquanta si in tavola sulla storia della filosofia una disputa che ha le sue radici
Anche nella filosofia precedente da un lato ci sono autori che polemizzano verso una certa tradizione
E dall'altro ci sono autori che proseguono
Una determinati interessi se non determinate istanze quando ad esempio anche Federico si è richiamato
Alla lettura che indagare in nelle osservazioni ma anche in altri testi alla teoria gentiliana del circolo tra filosofia e storia della filosofia si sta richiamando esattamente quelli discute
Il peraltro il il punto preciso che bucava la professoressa cioè le critiche gentiliana tutta una serie di stanze positivisti che al a a una certa lettura del rapporto tra storia i filosofia i tra Filosofia e Storia della filosofia che si davano il positivismo sarà poi essenziale anche per la formazione stessa del pensiero gentiliana questo lo dico perché vi sono
Diciamo così alcune letture che vogliono anticipare
La genesi dell'attualismo fino ai primissimi anni del Novecento questo mio modo di vedere non è corretto perché l'attualismo propone tra ma poi la sua elaborazione più compiuta dopo il mille novecentosette e nel mille novecentodieci in modo più esplicito tuttavia sicuramente sia agli scritti gentili anni sulla prassi e su Marx e sia l'operazione che insieme a croce
Sulla critica
Mette insieme proprio tracce critica verso il positivismo che mette insieme sono una fucina fondamentali per elaborare la sua prospettiva unitaria
Che sicuramente in una certa misura eccome sempre diceva la professoressa una semplificazione della questione dal punto di vista metodologico per il semplice
Atto che nella prospettiva del gentile maturo filosofia storia filosofia ovviamente vengono a convergere in modo totale i radicali
Così come così come d'altronde ogni altra
Determinazione contenutistica viene a convergere nella forma filosofica qua sta su su sulla questione che abbiamo appena evocato una una brevissima cosa che invece volevo dire che avrei voluto dire a prescindere in relazione a quanto stava dicendo adesso il professor Ferrari è che secondo me oltre a essere interessantissima è scaturita dei seminari dalle interventi precedenti la questione
Della del pensiero negativo Ibl e anche delle visioni per così dire contrastanti che sono state offerte della tematica secondo ma c'è veramente un problema faide Goerne la filosofia italiana da un altro punto di vista o meglio da un punto di vista correlato quello concernente il fatto che questo autore è stato interpretato in chiave opposte
Cioè il pensiero bianche che era stato letto sia degli assertori del pensiero debole chieda gli assertori del tra virgolette pensiero forte è significativo che ci siano letture ai bicchieri viale intese in senso di Polistena
Come appunto quelle che sono stati citati nei segnali precedenti e che poi ci siano invece letture viali Dagger
Assolutamente nel segno di un pensiero forte penso alla lettura si delineava Diaghilev che certamente deve a Heidegger come un pensatore che ha sbagliato come tutti gli altri pensatori nella storia della filosofia secondo Angri tuttavia come un punto fondamentale e al tempo stesso la questione invece evocata dal professor Mazzarella della verità temporale la temporale
Anche in quel caso sono state date ieri che letture opposte
è vero che se valorizziamo di sentirlo Heidegger di esseri tempo e lo ai decreti l'analitica esistenziale dobbiamo dire delle cose se valorizziamo RAI che è apposta che i re per brutalizzare dobbiamo dire né altri però quello che volevo dire per essere il più il più brutale possibile più sbrigativo
Possibile e che esiste secondo me sarebbe importante fare un lavoro anche concernente le letture contrastanti di Angri in Italia ai leader forte ai leader debole ai Degrassi autore della verità nel tempo ai De Grasse rettore della verità atemporale qua secondo me è uno snodo quasi quasi dialettico fondamentale del pensiero italiano poste anni sessanta anni settanta che è stato finora indagato relativamente poco grazie
Grazie anch'io la professoressa per lo spunto e secondo me in
Si apre la questione delle molteplici influenze subite da creare diciamo suo rapporto complicato con l'idealismo da un lato che è anche se se segnato sicuramente dal fatto che c'è un'eredità ai positivistica tre dei di quell'ambiente che che Carenzi propone di raccogliere e che ha inciso per esempio sulla sua formazione non richiamerò pienamente il fatto che gare che si forma a Firenze in un contesto che fortemente segnato in senso anti idealistico e che invece è molto più vicino se vogliamo a posizioni che ha scriveremo all'ambiente positivisti Co
E che sicuramente i
Si propongono un un recupero dell'eredità di figure come tocco il fiorentino io non nuova a portata di mano ora la filosofia come sapere storico però mi sembra di ricordare che nella postilla bibliografica
Subito dopo le osservazioni preliminari c'è un riferimento molto chiaro il fatto che tocco il fiorentino sono due
Riferimenti appunto nella della riflessione che che gare ne sta sta conducendo e lui stesso
Mi pare sia una lettera spirito però non vorrei sbagliarmi
Dice esplicitamente sì dichiara esplicitamente di non volere di volere essere
Un non indegno successore di queste figure quindi penso che il richiamo a a quella discussione per quanto riguarda le altre figure della storia della filosofia in Italia quanto questa discussione
Diciamo maturate in ambiente positivisti qua abbia inciso
O magari qualche dubbio in più non sapesse tutto al PRA quanto possano aver inciso perché per esempio questo magari chiedo anche al al professor Ferrari mi sembra che su sul dal paradiso siamo soprattutto del dell'immediato dopoguerra incida molto di più il circolo gentiliana di Filosofia e Storia della Filosofia forse più che più che invece le posizioni dei dei positivisti però questa non più una considerazione che mi veniva sul momento
No ne approfittavo per prima cosa trovo molto interessante la la sollecitazione del professor cambiano sul fatto da debolezza o meno della
Debolezza strutturale di una filosofia che
è una filosofia per procura una filosofia per interposta persona che è una cosa che mi ha sempre colpito francamente da da giovane studente curioso della filosofia in Italia oggi d'altro canto però mi ha sempre sorpreso il fatto che pur essendo una filosofia per interposta persona che parte sempre da autori
è una filosofia che in queste figure acquisito una straordinaria visibilità mi sembra a livello internazionale c'è comunque figure come a gambe non Esposito lo stesso
C'era un terzo che volevo citare Fioroni mi sfugge e Vattimo hanno ricevuto tante traduzioni e quindi
Sì sì sì sì sì certo certo certo
No ma infatti infatti però è è interessante questo fatto e cioè il fatto che da un lato è una filosofia per interposta persona però dall'altro lato
Sono fin non so quante traduzioni abbiano ricevuto gli stemmi altri autori che mi avrebbero Merit
Ma sicuramente il più
Sì sì a se stesso
Ci sono
A