Presentazione del libro "Cento Pagine. Cinque discorsi sulla sinistra. Verso un nuovo orizzonte dei Democratici" di Roberto Morassut

Roberto Morassut io sono Giulia Merlo sono Pleso resta il quotidiano domani diciamo modererà o questa tavola rotonda che anche dei trattini vorrei quasi dire inediti nella misura in cui riusciamo ad avere a questo tavolo ora arriverà anche Lonate Patronelli quasi tutte le componenti di quelle che sono le opposizioni quindi sarà anche una per l'occasione per ascoltare posizioni differenti ma forse non troppo su quella che è diciamo un po'questa stagione di riforme
Io esordisco con una brevissima presentazione del libro forse qualcuno di voi l'avrà già letto libro inedito nella misura in cui contiene cinque discorsi che il l'onorevole Morassut ha fatto ha tenuto ha scritto su cinque temi differenti ma che tutto sommato hanno un punto in comune che è diciamo la vocazione riformista io la la semplificherei così
Il tema delle riforme in questo momento è al centro del dibattito pubblico del Paese e quindi questo libro è quanto mai attuale soprattutto per questo anche quando guarda al passato perché la vocazione storica di Roberto la conosciamo tutti
E quindi anche il suo sguardo rivolto al passato rispetto anche alla stagione del Partito comunista e quindi anche in occasione dei cento anni del partito comunista che sono stati festeggiati l'anno scorso e ci sono spunti che rimandano all'oggi
Ritrova il particolare perché ripercorre i discorsi dal due mila e sedici a oggi e quindi che attraversano una stagione politica che è cambiata molto una stagione partitica per il partito democratico che è cambiata molto
E anche diverse stagioni per il paese visto che comprendono anche la fase del corridoio
Quindi gli spunti sono tanti sono vari oggi cercheremo di toccarne qualcuno
In particolare ci concentreremo come dicevo e sul tema delle riforme che anche quello più di attualità e quello più di interesse per cercare di aggiungere anche diciamo così una pars construens a quello che il dibattito attuale rispetto a un testo di riforma costituzionale in questo momento all'esame del Senato e che impegnerà tutti i riformisti nel valutare cosa attenere cosa buttare se buttare tutto se salvare qualcosa
Dopo questa presentazione io passo la parola al senatore Andrea Martella che è appunto anche un amico di di Roberto e quindi in questo senso insomma darà o anche una sua introduzione una sua lettura
Bellissimo punto diciamo dei punti fondamentali di questo libro e del perché è un libro che va letto ed è un libro che va capito soprattutto
Grazie a a Giulia metro per questa sua introduzione
E devo dire che è molto bello essere qui oggi con tutti voi a parlare di Roberto Morassut del suo libro
è molto bello per lo qui accanto come bello per e Maria Elena e gli altri esponenti
Come Nicola e poi Stefano Patronelli che ci raggiungerà
Devo dire innanzitutto che
Penso che la mia presenza qui è quella di tutti voi è innanzitutto il segno di una stima nei confronti di Roberto
Di una stima di un'amicizia
Che nel corso di questi anni è diventata più solida e che per quanto mi riguarda per una delle cose del più belle che mi sia capitata o in politica per questo oggi sono grato e penso che questo sentimento accomuni anche tanti di voi
A me
Devo dire che questo libro di Roberto bassi puramente eletto come ha detto Giulia
Ci sono cinque discorsi cinque saggi Cinque scritti che sembrano apparentemente non collegati l'uno all'altro ma che in realtà hanno un filo
Rosso come si dice che riunisce
E questo filo rosso e dato sicuramente da due elementi che sono presenti nella cultura politica di Roberto Morassut da un lato una critica
Sempre costruttiva ad una certa pigrizia come lui
La chiama della sinistra ad interpretare i cambiamenti del mondo e dall'altro però una sua appartenenza vera solida alla comunità del partito democratico la sua storia
Con la capacità di però di fare in modo che questa critica apposta interpretare in maniera diversa il tempo che stiamo vivendo
La società contemporanea con le sue sfide e devo dire che dentro questo
Libro cioè tutto Roberto Morassut e forse questo è anche e il figlio che collega questi discorsi c'è Roberto che
Naturalmente
Segue tutto il percorso come ha detto anche Giulio Merloni del PC le PDS dei DS fino al Partito Democratico che però immagina che ci debba essere un nuovo approdo quello dei democratici che possono essere qualcosa
Di nuovo con un nuovo rapporto con il Paese e la società
C'è Roberto che
E profondamente legato la sua città Lopez nell'ultimo capitolo che di questa città è profondamente conoscitore che è stato presente come militante come iscritto come segretario della sua
Sezione poi come amministratore comunale come assessore all'urbanistica nelle giunte di Walter Veltroni è un Roberto che oltre a essere profondamente legato la sua città
E avere una visione di questa città capaci di unire alla concretezza insomma è anche come tutti voi sapete il padre o uno dei fratelli del piano regolatore di Roma
Poi nel c'è naturalmente anche Roberto Morassut
Che a una grande passione per la storia
Che ammette insieme la sua esperienza politica come il suo interesse per la storia da qui c'è questa straordinario ritratto di due figure fondamentali della sinistra italiana Matteotti
E Berlinguer
Con dei tratti molto attuali molto importanti quelli che ci ricavano soprattutto a quella che è l'idea
Del riformismo che amore assoluto un un riformismo che deve ritrovare visione concretezza appunto che non può essere dice Roberto inteso come minimalismo di potere ma che deve avere una prospettiva politica che non deve essere solo la gestione del quotidiano e questo è importantissimo
Io credo che sia un tratto che ci unisca che unisca tutti quanti noi infine c'è in questi suoi libri soprattutto in questi suoi scritti soprattutto nel primo capitolo dove Roberto parla del rapporto tra diciamo la democrazia
Vere forme di rappresentanza
E e quindi parla delle istituzioni democratiche c'è la sua vicenda anche personale di parlamentare e tutti quanti conoscete un parlamentare di coro rigoroso presente capace
Disinteressato
E questo è davvero un tratto più importante che davvero importante che ha fatto in modo che Roberto voglio ricordarlo
E l'unico parlamentare da Roma in giù che è stato eletto in un collegio per il PD e questo è davvero qualcosa che gli fa onore e che dimostra di come come la battaglia politica
Come la battaglia politica coniugata con il rigore e coniugata con una una visione ideale culturale Fossa premiare anche rispetto risultati difficili ci ricorderà ci ricordiamo quanto fosse incerta
Quella battaglia che giorni
Roberto vissuto di grande di grande impegno in fondo ecco volevo dire queste cose per dire che poi nel nel nel saggio che parla del Partito Democratico c'è proprio l'idea detto che il Partito democratico debba rinnovarsi ancora una volta e che debba agire
Su due questioni fondamentali sulla sul versante interno
Ribaltando diciamo così da struttura correntizie facendo in modo di aprire a nuove energie nuove forze sul versante esterno avendo la capacità di far diventare davvero il partito democratico quello che lui chiama
I democratici un nuovo partito che
Riesce
A costruire un nuovo patto con i cittadini e la Società insomma mi pare Giulia tutti argomenti attuali importanti che si ricollegano anche in questo periodo assurto che stiamo vivendo dal punto di vista politico con il governo della destra e con tutte le cose che stanno accadendo è attraverso questo libro Roberto se non delle risposte
Ci offre sicuramente una chiave d'interpretazione delle chiavi di Inter di interpretazione che io penso possono essere utili grazie
Grazie grazie al si era fermata la ecco rientravi un po'subito nel vivo con con il dibattito e faccio subito una domanda all'onorevole boschi
Mica lancio al tema delle riforme il libro soprattutto nel primo capitolo affronta il tema della democrazia diretta rispetta la democrazia rappresentativa che è un tema che torna di attualità in un certo senso anche pensando a questa riforma costituzionale che
Avrebbe come presupposto ideale quella di un'elezione diretta note ben capito ancora se il Presidente della Repubblica se del Presidente del Consiglio insomma si capirà strada facendo però questo è un tema che la maggioranza di centrodestra a posto
Lei è stata una delle protagoniste della stagione delle riforme del due mila sedici per poi saputo sono terminate con il referendum che non è andato come molti molti speravano
E quindi chiedo e dal punto di vista proprio di un'analisi di quello che è il testo che appena arrivato in Senato e di cui si sta dibattendo molto
Questa riforma costituzionale è una riforma che serve una riforma che non serve e soprattutto in chiave riformista come penso che siamo anche Italia via Pontinia definirsi una un movimento riformista e progressista
Esiste una chiave una formula che come dire riuscirebbe a inglobare lo spirito riformatore anche di Italia viva o dei riformisti in una prospettiva di riforma costituzionale che possa essere lo dico condivisa ma quanto meno una proposta che mette in difficoltà quelli che sono stati i presupposti di questo governo nel proporre il testo che attualmente insomma stiamo visionando
Buona sera a tutti intanto e grazie a Roberto Morassut per avermi coinvolto perché quando c'è stima come o nei confronti di Roberto Morassut poiché è un onore essere coinvolti anche in un confronto in un dibattito con gli altri colleghi
E in qualche modo potersi anche così esercitare interpretare il pensiero di Roberto attraverso i suoi scritti e quello che in qualche modo suscitano le sue riflessioni sia quando interviene in aula sia quando appunto abbiamo la possibilità di leggere
Il il libro le sue riflessioni le sue considerazioni
Partiamo subito dal tema delle riforme costituzionali che credo non sia proprio il tema che più unisce al tavolo le diverse posizioni diciamo delle opposizioni del centro sinistra questo non soltanto rispetto alla proposta dell'attuale governo ma
Anche rispetto a quelle che sono state le proposte che ricordava Giulia Merlo degli ultimi anni che hanno portato poi al referendum del due mila sedici
Se la domanda iniziale eh
Se questa riforma la riforma che il governo ormai ha presentato formalmente e quindi diciamo han preso adesso una posizione di centro destra che quella e va verso l'elezione diretta del Presidente del Consiglio quindi abbandonando quella proposta che è stata portata avanti in campagna elettorale centrodestra
Che mirava invece l'elezione diretta del Presidente della Repubblica quindi un modello diverso se questa soluzione in qualche modo può risolvere il tema che anche Roberto pone nel nell'intervento che il primo saggio diciamo raccolte in questo libro tra rappresentanza partecipazione delle alla partecipazione partecipazione diretta no nel senso che la riforma che è presente il centro destra sicuramente
A un grande vuoto una grande lacuna perché non affronta minimamente il tema per esempio del superamento del bicameralismo o comunque di come riequilibrare quello che sarà un diverso peso dell'esecutivo rispetto poi al tema del ruolo del Parlamento delle prerogative parlamentari quindi c'è un vuoto c'hanno alcuna che non è un elemento di poco conto nell'affrontare una riforma costituzionale
Roberto Rao apre il suo libro fa anche una riflessione proprio partendo storicamente dalla dall'interrogativo se mai è esistita una forma di democrazia diretta universale sappiamo risposta purtroppo è negativa perché anche se immaginiamo la polis greca gialli erano escluse donne e schiavi cioè a maggior parte la popolazione comunque era esclusa da quella forma di partecipazione diretta
Andava un po'meglio forse all'epoca romana ma non troppo in termini di partecipazione ma insomma sappiamo che ci abbiamo messo sei quindi se queste qualità arrivare ad una forma non perfetta di democrazia che però è la migliore che finora siamo riusciti a immaginarci
E che ci dà anche una grande responsabilità o qui c'è uno spunto nella nel saggio di Roberto che per me è molto interessante
Squall avevo forse mai neanche ripetuto può su come l'Europa abbia una grande responsabilità nel rappresentare una alternativa proprio termini democratici di modello che propone rispetto ad altre realtà che ormai democratico hanno ben poco o lo sono sulla carta o nemmeno sulla carta insomma grandi le grandi potenze mondiali economiche
O di Paesi emergenti
Tornando alla riforma costituzionale quindi c'è questo grande vuoto non viene risolto il tema Antella equilibrio tra partecipazione rappresentanza a a mio avviso uno spunto positivo noi condividiamo come Italia viva diciamo la proposta dell'elezione diretta del Presidente del Consiglio era anche la nostra proposta quella con cui ci siamo
Presentate agli elettori l'abbiamo chiamata sindaco d'Italia per intendersi per renderla diciamo più facilmente è percepibile dei cittadini con il richiamo a un legge elettorale che ormai conosciamo bene che abbiamo imparato in questi anni a conoscere che forse quella che ha funzionato meglio tra le riforme almeno degli ultimi vent'anni perché nelle grandi città
La possibilità per i cittadini di scegliere gli
E Geri direttamente il sindaco e un sindaco che ha una maggioranza sostanzialmente stabile che gli consente per cinque anni di portare avanti per comandato è un meccanismo che ha funzionato idea è di riproporlo con le dovute differenze
In ambito nazionale per quella che è l'elezione diretta del Presidente del Consiglio
Tuttavia poi se volete
Gli annoierò andando nei nei dettagli della riforma però insomma
Per farla breve quello che non funziona proprio come è stata pensata e scritta dal Governo e dalla maggioranza questa riforma perché se immagino l'elezione diretta del Presidente del Consiglio deve avere un modello in cui davvero il cittadino come avviene con il sindaco elegge
Ma nel momento in cui il presente del consiglio non ha più una sua maggioranza in Parlamento che gli consenta di portare avanti il mandato per cinque anni
Per noi la parola deve tornare i cittadini si torna alle elezioni non possono esserci allora accordi di tipo diverso in Parlamento tanto meno l'ipotetica ipotizzato il governo
Cioè che all'interno della stessa maggioranza si scelga una persona diversa
Che in teoria dovrebbe portare avanti lo stesso programma di governo ma non si capisce bene poi chi dovrebbe verificare controllare l'adesione a questo programma di governo e quali tipo di sanzione qualcosa esserci laddove questo non avvenga
Con il paradosso che chi è eletto direttamente dai cittadini può essere sfiduciato magari dopo un mese due mesi tre mesi di governo chi viene ad essere il sostituto
Ha una pistola fumante sul tavolo perché invece nel caso in cui venisse sfiduciato dalla sua maggioranza si tornerebbe al voto e non a un ulteriore Presidente del Consiglio scelto in Parlamento capite bene
Che il secondo che viene scelto con questo meccanismo è molto più solido e molto più forti di chi invece ha avuto l'investitura diretta attraverso il voto popolare questo noi è uno emotivi diciamo che porta a non condividere del tutto questa proposta qua ce ne sono molte altre non c'è limite ai mandati non non ci sono poteri connessi a questo nuovo ruolo del presidente del Consiglio sono sono tante le cose da dire
Però la sintesi è che così come è stata presentata dal governo buone per noi condivisibile
L'approccio però che avremo come tale vi è quello di cercare di lavorare per migliorarla in Parlamento con emendamenti con proposte con modifiche e non diciamo con una chiusura totale
Questo perché noi riteniamo che le riforme costituzionali servano
E
Provare diciamo così a trovare un punto di convergenza ampio
Che dovrebbe nel miglior mondo possibile tenere insieme più forza politica possibile in Parlamento è un in uno sforzo un impegno che ci sentiamo di di affrontare poi ci sono altre riforme su cui se volete possiamo diciamo concentrarci
Altrettanto importanti che il governo ha messo in campo
Kids pur non essendo tecnicamente diciamo riforme costituzionali vanno a incidere pesantemente sul nostro assetto costituzionale Pd l'autonomia differenziata su cui anche Roberto poi accenna nel libro ma che è un tema che si parla con una Roma Capitale con regionalismo pre macroregioni eccetera
Ecco quello forse un punto su cui come opposizioni credo abbiamo più o meno la stessa linea
Di netta contrapposizione rispetto alla proposta del governo e su cui c'è una preoccupazione vera sulla idea complessiva di paese che questo governo sta portando avanti
Le faccio una domanda telegrafica per concludere
L'altra
Una domanda telegrafica per concludere più uno spunto giornalistico questo esteso sui giornali noi scriviamo e cerchiamo di di riflettere su questi punti insomma con la maggioranza con l'opposizione
Uno dei ragionamenti è stato la riforma costituzionale del presidenzialismo va a insenatura dell'autonomia che lei citava
Lei ritiene insomma dalla sua visione anche particolare del Parlamento che effettivamente sia questa la strategia del governo e ritiene che sia come dire auspicabile che queste due riforme viaggino a braccetto
Io non so su quale sia la strategia del governo il dubbio ecco che si tratti semplicemente di una tattica per arrivare alle europee con alcune bandierine disseminate sul sul campo l'autonomia differenziata che serve la lega a fare campagna elettorale a dire che questo governo sta attuando per loro una sorta di federalismo per altri giornalismo comunque queste forme di autonomia differenziata e dall'altro l'idea che l'altra parte del centro destra diciamo non leghista quindi Fratelli d'Italia Forza Italia che forse questa proposta di autonomia la devono un po'accettare obtorto collo non è che siano entusiasti di questa riforma dell'autonomia possono valere così da vantare la riforma verso l'elezione diretta del Presidente del Consiglio
Quanto siano serie
Le intenzioni del Governo e quanto il governo voglia davvero portare a casa queste riforme soprattutto farle bene fare in modo che possano essere una risposta per il Paese secondo me lo scopriremo dopo le europee in base a come andranno le europea quelli che saranno anche gli assetti costa all'interno della maggioranza
E diciamo così gli equilibri tra di loro
L'importante è che il prezzo di questa campagna elettorale non la paghiamo poi tutti noi complessivamente come Paese
Perché il rischio che ci siano riforme non fatte bene perché diventa nel risultato di accordi equilibri all'interno della maggioranza
è un rischio che poi potremo pagare non in questa legislatura non con questo governo ma per anni e anni e anni quindi sicuramente c'è un'attenzione molto alta e per me c'è soprattutto sul tema dell'autonomia differenziata perché si tratta comunque di una legge che ha un iter molto più rapido
Poi attuarla è tutto un altro discorso è perché poi diciamo arrivare l'attuazione concreta sarà tutto un altro discorso ma che può potenzialmente avere un iter molto più rapido
E provocare danni non da poco
Penso che il nostro ruolo come opposizioni sia soprattutto quello di dici Lare mettere in guardia rispetto a quelli che sono i rischi e cercare anche di dove è possibile portare dei miglioramenti io in in spirito riformista mi sono sempre sentita
Di di dare un contributo quanto meno a migliorare quelle che sono le proposte che arrivano dalla maggioranza ovviamente in alcuni casi è proprio impossibile questa operazione di tavolini chiaramente quindi e al certo punto non possiamo che che fermarci
Credo però che ha una un lavoro serio sulle riforme a prescindere dalla campagna elettorale a prescindere dalle esigenze tra Meloni ex alpini di guadagnare qualche punto nei sondaggi
Serva al Paese lo pensavamo nel due mila sedici non è andata bene i cittadini legittimamente preferendo monarchica scelta non era quella sperata da me ma è una scelta che democraticamente cittadini hanno fatto io credo però che quell'esigenza di riforme che manca quale ancora oggi e lo penso anche se oggi sono all'opposizione non ho cambiato idea oggi Brandoli nelle vene
Grazie
Grazie grazie all'onorevole basti io come dire restituisco le stesse suggestioni anche all'ormai un Satriani diciamo ripartendo da quello che che diceva l'onorevole boschi e cioè il testo ha dei forti appunto ci sono dei problemi di bilanciamento nei rapporti tra Parlamento ed esecutivo
Non si affronta il tema del di cameratismo che rimane rimane in quanto tale però lo spunto positivo c'è dice onorevole Boschi rispetto
Appunto all'ipotesi di eleggere direttamente il presidente del Consiglio immagino che dal suo punto di vista questa non non sia la soluzione ideale però le chiedo ecco
Quanto meno nella nella parte di contrarietà mettiamola così al testo presentato dalla maggioranza condivide la posizione e appunto se ci sono anche da parte sua
Degli sconti per migliorarlo oppure se questa riforma non è il punto in questo momento storico del nostro Paese perché forse si può anche fare un ulteriore passo indietro nostro una necessità oltre che sull'opportunità di modifica di un testo
Ma intanto grazie per la domanda grazie a Roberto per l'invito che ho accettato con grande piacere prova andare subito dritto alla risposta e poi non fare brevemente con i tempi che ci siamo dati un piccolo ragionamento
Io penso che questa sia una pessima riforma
Per molte ragioni è una riforma scritta male è un grande pasticcio come Maria Elena Boschi ha spiegato
E penso però e qui c'è una differenza che sia una pessima riforma innanzitutto per l'impianto che propone io sono contrario all'elezione diretta del Presidente del Consiglio del presidente La Repubblica sono contrario perché penso che per molti anni
La politica con una qualche trasversalità abbia guardato al nodo delle cosiddette riforme in particolare delle riforme costituzionali
Sempre dallo stesso punto di vista cioè abbia guardato al nodo delle riforme avendo come elemento cardine come punto di riferimento la necessità di costruire stabilita
Ed efficienza del sistema a partire da un rafforzamento dei poteri dell'esecutivo
è stato un obiettivo dichiarato
Io penso che non sia questo il problema che abbiamo e penso anzi che la crisi del riformismo delle culture riformatrici di questo Paese su cui Roberto nel nel suo libro si concentra molto abbia a che fare con tutt'altro
Anzi sono proprio convinto che continuare a concentrarsi diciamo sugli elementi di struttura in questo caso sulla nostra architettura costituzionale Contini a costituire c'è un elemento di potente sbandamento rispetto al centro de la questione che ha che fare sia con il nodo del rapporto tra rappresentanza interessi bisogni
E dunque con la natura della democrazia e della sua crisi una crisi che attenzione viviamo in questo Paese ma vediamo
Più generalmente una parte grande del mondo in particolare del mondo occidentale io penso che sia molto in crisi una democrazia come quella americana
La cui forma costituzionale può essere discussa una forma costituzionale molto solida piena di contrappesi ben fatta ma nella quale vota il trenta per cento dei cittadini delle cittadine io non penso che una democrazia in cui va a votare il trenta per cento degli aventi diritto
Sia una democrazia sana dal punto di vista del suo funzionamento
Allora
Credo che lo dovremmo provare a ripartire da qui quando dico noi penso a chi si occupa della politica per la cosa pubblica dell'interesse collettivo anche da diversi punti di vista
Primo che cos'è che è andato in crisi sono andati in crisi i partiti le forme organizzate di strumenti che sono deputati non solo dalla Costituzione
Ma che sono deputate diciamolo sette processi materiali ad organizzare bisogni interessi a mediare
O ad agire i conflitti e a costruire per questa via strumenti di partecipazione in grado di risolvere anche qui quel punto di contraddizione che Roberto ci propone il primo saggio tra democrazia diretta e democrazia rappresentativa ora faccia c'ha ragione lui lo spiega in modo molto chiaro la democrazia diretta non esiste non è mai esistita anche laddove diciamo si è prodotta dal punto di vista delle forme istituzionali
Nel nella polis greca si produce una forma di democrazia diretta che come è stato ricordato però esclude
Ben di più della metà della popolazione con la democrazia assai dimezzata
Che cos'era che in qualche modo nella storia migliore della nostra Repubblica
Costruiva la cerniera in grado di mettere in relazione la partecipazione anche qui badate non come un tema astratto come un meccanismo come una macchina ma come espressione di interessi bisogni collettivi
E la politica come sistema di rappresentanza di mediazione poi di traduzione in scelte concrete di quegli interessi i partiti i corpi intermedi
Le organizzazioni di massa e la loro capacità di costruire una sorta diciamo di polmone tra la società e la politica
Io penso che da molti anni si è sostanzialmente rinunciato a discutere di questo nodo
è un po'come la discussione sulle riforme della legge elettorale guardi fra è un po'la stessa cosa no noi negli ultimi decenni ci siamo abituati a governi che con una certa ritualità tendono a cambiare la legge elettorale più o meno alla fine della legislatura in funzione di che cosa di un calcolo che peraltro quasi sempre si rivela errato drammaticamente errato di convenienza
La maggioranza del turno di sapere che c'è mi conviene cambiato legge tra le cosiddette vincerò più facilmente le lezioni ripeto quasi sempre lì va malissimo e in generale quell'idea a poco o nulla a che fare con l'interesse sostanziale dei cittadini delle cittadine con la qualità della democrazia io Presidente che penso che sia arrivato il momento di invece ricostruire una legge elettorale proporzionale che restituisca potere di scelta i cittadini e le cittadine anche con le preferenze ma discutiamo dello strumento
Dico che però anche questo che dal mio punto di vista sul piano della riforma la legge elettorale sarebbe lo strumento migliore non risolve il problema
Le leggi elettorali come le riforme costituzionali sono state utilizzate come una scorciatoia per intervenire su una crisi di sistema che invece dal mio punto di vista molto più profonda è il motivo per cui concludo subito
Io penso che ci si debba porre in modo molto netto questa proposta di riforma costituzionale
Un premierato iper pasticciato per ragioni di fondo e per ragioni di merito
Perché questa riforma si muove assieme allo spacca Italia perché così mi pare giusto chiamare la riforma Calderoli sulla cosiddetta autonomia differenziata e perché come si dice diciamo per gli appassionati della materia il combinato bis
Posto di queste due cose produce uno schianto vero del nostro sistema di garanzie anche qui formali che sostanziali
E penso contemporaneamente che dovremmo diciamo tornare concentrarci sull'attuazione della Costituzione repubblicana
Perché a me pare che sta qui il problema la grande stagione riformatrice di questo Paese si è sempre qualificata attorno alla capacità di
Leggere le trasformazioni della società italiana i cambiamenti che quelle trasformazioni in premevano sul terreno dei bisogni
Allargare fette della città italiane costruire attorno a quei cambiamenti risposte in grado di
Costruire un sistema di diritti
Più adeguato alla situazione che ci stava vivendo nel Paese è stato così per la grande riforma del sistema sanitario nazionale per le riforme della scuola per le riforme del lo stato di famiglia
Quella stagione è una stagione nella quale la parola riforma
Esprime tutta la sua potenza di costruzione e di trasformazione
Da un po'di anni e chiudo su questo però mi pare un tema di cui diciamo dovremmo tornare a discutere in profondità
La parola riforma si è persino rovesciata nel suo senso adesso non so che ne pensa Roberto però a me pare evidente che negli ultimi anni generalmente quando il telegiornale della sera
Il TG uno delle venti prendiamo quello diciamo perché
Quello istituzionale annuncia una riforma qualunque sia il governo che la propone tendenzialmente la maggioranza dei cittadini la prima cosa che fa e cerca un tavolo sotto cui nascondersi perché una cosa la capitale senza sapere nulla di quella riforma che tendenzialmente con la riforma mi toglierà qualche diritto li ridurrà un po'di opportunità
Questa quote questo elemento ha ha molto a che fare con la discussione diciamo che che Roberto ci propone in termini profondi a me a me sembra così
Ed è per questo che ho accettato con piacere diciamo per confrontarmi sulle riforme strutturali su cui ho detto che cosa penso e penso che alle opposizioni convenga costruite su questo terreno un largo fronte unitario è una battaglia chiara
Chiara perché il terreno su cui i cittadini e cittadine
Sono in grado non solo di capire capiscono molto più di quello che spesso si pensa che capiscano ma anche di rispondere a una chiamata la mobilitazione ma il tema di fondo che secondo me appunto è un altro mi pare il terreno su cui invece in particolare chi oggi si dichiara alternativo alla destra destra che ci governa sia chiamato ad approvare a costruire un approfondimento
Grazie grazie per appunto un quadro sicuramente diverso da quello che abbiamo appena sentito che appunto nello spirito di provare a sentire tutte le voci io passo la parola al senatore Martella che so mi dicono dalla regia che ha qualche appunto
E che però si aggiunge anche forse appunto una chiave di lettura che quasi a cura del partito democratico e poi lei ha venduto anche in commissione Affari costituzionali sopra sottomano i testi di entrambe le riforme
è infatti esattamente questo il punto come dicevano sia Maria Elena Boschi che Nicola fra tre anni fra tre anni rischiamo che cittadini italiani paghino un prezzo quello che si sta provando fare su questo terreno si è superato l'autonomia differenziata sia sul terreno del riforme costituzionali e l'orario
Vorrei dire solamente questo sono d'accordo con quanto diciamo Maria Elena Boschi circa il fatto che se ci sono le riforme che hanno funzionato nel nostro Paese sono quelle relative all'elezione diretta dei sindaci
Elezione diretta dei presidenti delle Regioni hanno dato alternate stabilità alle istituzioni e anche alternanza
E però oggettivamente la vicenda dell'elezione diretta del Presidente del Consiglio così come viene proposta dal Governo rischia di fare dei danni
Al nostro setto istituzionale se pensiamo che dal Parlamento derivano i poteri del presidente della Repubblica del Presidente del Consiglio della Corte costituzionale quando uno di questi poteri viene eletto direttamente cambia l'equilibrio e questo rischia i terminare qualcosa di difficile però è un terreno sul quale riflettere magari poi Roberto dirà
Qualcosa in proposito perché non c'è dubbio
Che alla questione del rafforzamento su questo sono d'accordo fino in parte del ruolo dell'esecutivo che noi pensiamo con più una diciamo con il sistema della sfiducia costruttiva con o guardando il sistema tedesco dobbiamo con pensando al rafforzamento delle dei poteri dell'esecutivo
Voglio avere la capacità di parlare agli italiani e quindi di proporre una riforma che guardi le esperienze che sono in atto quindi io penso che faremo davvero bene nella con tutta l'ampia alleanza che può esserci che attualmente l'opposizione di questo governo a costruire una proposta unitaria e comune
Sulla sulla sull'autonomia differenziata ecco io penso che si sta facendo qualcosa realmente inapplicabile
Perché faranno le Regioni che non chiederanno le competenze previste da quello che stanno facendo che un un groviglio di nodi irrisolti senza risorse finanziarie
Senza prestabilito il rap
E quindi con
Il rischio
Di non come viene detto di spaccare il paese ma soprattutto io dico di no non consentire un processo di rafforzamento delle regioni che io invece magari in questo mi distingue
Che per la mia provenienza per la mia storia da Roberto che ipotizza chiederei numero delle regioni
Debba essere diminuito nel suo ultimo scritto io penso che il potere delle Regioni può essere rafforzato ma questo deve avvenire nell'ambito del unità nazionale
Con prerogative precisi e non sicuramente ma anche questo fu oggetto del referendum che si fece no su materie assurde
Come l'Energia
Come nella politica estera o come i grandi sistemi di natiche di di trasporto di comunicazione o come e sulle la questione delle telecomunicazioni ecco se ragionassimo sull'autonomia che si può davvero realizzare con delle risorse precise e che serva però aumentare
Diciamo l'efficienza delle amministrazioni regionale nei confronti dei cittadini ecco anche su questo dovremmo aprire una riflessione ma l'impressione è che non è così sono al momento armi di propaganda elettorale in vista delle europee io ho l'impressione che non si concluderanno però nell'una e nell'altra ma questo lo vedremo solo con la mente tra un po'di mesi non c'è dubbio e io penso dopo le europee e anche prima dovremmo dopo il risultato delle europee dovremmo però fare in modo che queste opposizioni che ragionano sui molti argomenti di cui stiamo ragionando questa sera abbiano la capacità di costruire e un'alternativa vera all'attuale governo a questo quello cui siamo chiamati e le penso questo di cui anche Roberto ci parlerà nel suo intervento grazie
Ecco io faccio una domanda telegrafica lodevole Fratoianni per chiudere quello che lei diceva prima pensato più volte la parola noi era un poi riprende un po'quello che c'è anche il senatore Martella cioè è possibile una costruzione di un nuovo io almeno in chiave di opposizione in questa fase visto anche che insomma si guarda alle europee che sarà una stagione in cui come dire
Si sarà chiamati come centrosinistra a pensarsi a ripensarsi forse su uno scenario quindi ecco questo noi che lei diceva prima e declinabile
Ma io penso così ho un noi si declina
Non solo come opposizione ma nella costruzione di un'alternativa oppure la destra continua a vincere e governare Francesco
Ci sono delle cose che
Nella politica nella realtà c'hanno la testa dura
Con questa legge elettorale
Va bene perché un altro quadro discutiamo ma con questa legge elettorale
Senza
Un'ampia coalizione
Che sia condizione di partenza non sufficiente badate che come abbiamo visto anche in alcune elezioni amministrative anche in alcune lezioni in cui Frontera larghissimo
Stavamo dalla stessa coalizione perfino io Maria Elena Boschi quindi più largo così si
Anche
Anche in casi come questi diciamo in qualche caso non è bastato perché perché in tutta evidenza per battere la destra occorre non solo una larga coalizione
Ma una proposta politica in grado di rendere chiara l'alternativa
E di spiegare alle persone perché votare a noi non a loro
Io poi su questo diciamo c'è un naturalmente le mie idee e altri ne hanno altre costi una coalizione implica che nessuno può pensare che le proprie idee siano le uniche idee che si mettono in campo perché implica uno sforzo di mediazione una capacità di ascolto però io la dico qui l'ho detta
Molte occasioni lo ripeto
Se non c'è questa disponibilità allora esercitiamo ci alla ginnastica parlamentare dell'opposizione che però francamente ai cittadini ai cittadini a chi non è più in grado di curarsi perché nel frattempo tagliano la sanità che non poco andare più i figli a scuola all'università che non può spostarsi per i costi dei trasporti crescono eccetera eccetera eccetera temo che interessi assai poco
Grazie
Per le conclusioni la parola ovviamente spetta all'autore del libro a cui volevo volevo fare una domanda ovviamente una riflessione generale rispetto al tema delle riforme sarà necessaria però volevo chiederle in particolare una cosa ho trovato una una frase interessante soprattutto nell'introduzione del libro
Lei fa un'autocritica rispetto alla sinistra parlando di tigri sia della sinistra in cui siamo dal dibattito di oggi mi sembra che insomma ci sia del dinamismo ecco però ecco la pigrizia forse a un tratto che ha pesato mettiamola in questi termini quanto meno nella dell'ultima stagione elettorale in cui gli esiti non sono stati quelli sperati quindi ecco
Le chiedo una riflessione innanzitutto sul tema delle riforme ma poi anche nell'ottica di guardare avanti se diciamo c'è stato un risveglio ci potrà essere un risveglio di una sinistra pigra
Ma io intanto non voglio ringraziare tutti per questa presenza e e anche i colleghi che hanno accettato di interloquire su questo mio strano libro offrono uno strano quindi il libro è strano
E Andrea Martella quale ci tengono amicizia profonda di tanti anni siamo cresciuti insieme dirigenti del PDS lui avvenenza il romanziere dagli federazione
E quindi c'è un rapporto di amicizia antica Maria Elena Boschi e perché credo sia stata ed è una delle novità
Più brillanti della politica italiana degli ultimi anni ha dimostrato dal ministro delle riforme anche se poi l'esito non è stato fortunato
E però ritengo che in cambio di classe dirigente radicale che c'è stato in questi anni sia una delle personalità emerse più più importanti e più più significative della nuova esperienza parlamentare politica italiana
E lo dico sinceramente ho fatto con Maria Elena anche una breve campagna elettorale due legislature fa l'ho potuto apprezzare direttamente
Nicola Fratoianni che stimo davvero perché è un leader di una sinistra riformista e radicale che però vuole rimanere sinistre non far perdere a questo tema a questo termine un'identità chiara
Cosa che in questi tempi è molto molto difficile lo fa con una grande forza che con uno spirito battagliero in in Parlamento che davvero invidiabile
E con una presenza costante
Quindi tutte persone che stimo Stefano Paduanelli purtroppo non c'è appunto raggiungere ma anche con lui abbiamo collaborato ai tempi del ministro della dello sviluppo economico io del sottosegretario all'Ambiente per le questioni legate all'energia
A tante cose insomma persone cui tenevo fossero possibilmente presenti a un tavolo da posizione diversi per discutere di che sì il mio libro è uno spunto un libro strano perché poi con l'editore è più presente Federico Santillo che saluto ringrazio del rito che Cuper
Abbiamo pensato di assemblare un po'cose diverse che uno ha scritto è un discorso parlamentare una cosa fatta in un convegno
Per legarli intorno al tema della democrazia
Democrazia termini pigrizia
è un termine eccessivo forse io l'ho usato senza nessuna boria perché la pigrizia dentro ognuno di noi ognuno di noi si porta dentro dell'edilizia che poi sono gli affetti
Per la propria storia quindi non do giudizi N perciò nessuno figuriamoci possa dare giudizi
Però sicuramente nell'esperienza che ho fatto io sono stato uno segnato dalla svolta di ottantanove
Non certo punto mi sono reso conto
Che tutti i miei affetti tutte le mie convinzioni tutte le mie certezze
Ma erano entrati in una fase di grande
Così entropia dove tutto è possibile
Dove dove non era affatto possibile più che per cinquant'anni per sessant'anni il sistema andasse avanti sempre allo stesso modo e che ci dovevamo abituare
Stagionalmente in un mondo diventato sempre molto più mobile
A continui aggiustamenti di posizionamento mantenendo i valori costanti valori costanti
Però cambiare le forme del modo d'essere cambiare il modo di affrontare un mondo che non è più terrestre quindi pesante ma che è diventato marittimo precisi ci sono le le onde e le le le le le correnti ghetti guidano e devi navigare
Molto meno Machiavelli è molto più Guicciardini
Per essere un po'così aulici
E questo mi ha un po'segnato in tutte le fasi critiche pensare vista e cercare di riflettere e di non perdere mai il contatto con quel qualcosa di nuovo che sia GP si annuncia nelle circostanze critiche nei passaggi per questo pigrizia a sinistra perché ho avvertito effettivamente l'ultima ora l'elezione di Elvis Line che io ho sostenuto e che sostengo
Ha prodotto una rottura
Che non è una critica al passato ma è pur vero che adesso parlo per quanto riguarda il PD
Del fatto che ci si era obiettivamente un po'così abituati a stare una condizione da un lato ottimale dall'altro diciamo un po'però molto molto rischiosa di non vincere mai le lesioni e di stare sempre al potere
E questo è una cosa che ci ha abituato male forse è stato necessario perché il Paese andava a rotoli quindi serviva una forza che fisse ad essere però Paesi andava a rotoli che serviva qualcuno che tampona se questi disastri della destra però posso dire alla romana c'è pure piaciuto
Perché di fare di e poterci gestire anche del potere alla fine alle classi dirigenti far piaceri fa comodo
Ma questo ci ha molto logorato nel rapporto col Paese quindi l'elezione di egli è stata una rottura e continua ad essere un la manifestazione un segno che questo questo segnale prosegue
Però c'è un punto che io avverto e che voglio dire chiaramente qui lo non qui perché c'è il libro che discussione l'ho detto oggi nel gruppo in tutte le occasioni in cui ci sarà discussione i gruppi dirigenti lo dirò
Il punto critico della nostra democrazia adesso prendo il caso italiano ma è chiaro che discorso si può applicare a tutta l'Europa occidentale la democrazia vive nell'Europa nel mondo occidentale
Ma una democrazia dove vota il trenta per cento dei dei cittadini dove metà di quel trenta per cento vota populista
Dove la democrazia americana che modello oggi è qualche cosa di molto inquietante per certi aspetti
Dove le forze di cultura democratica democratica liberale socialista sono il dieci per cento degli elettori le coscienze pubbliche
Questo la cosa drammatica il resto del mondo da un'altra parte
E le nuove tecnologie che pure hanno introdotto elementi di libertà ci sentiamo più liberi
Non hanno migliorato le forme democrazia della partecipazione non solo politica non mi riduco al metodo borghese della democrazia ma penso la democrazia economica penso la democrazia e dei diritti penso la democrazia delle libertà
E non è non è soltanto il metodo borghese che va preservato e qualche cosa di molto più profondo
Questa crisi profondo nel caso italiano ci sta porta
A un Paese dove votano in pochi
Il Parlamento
è un Parlamento svuotato ma non è uno slogan noi contiamo ordini del giorno
Noi votiamo adesso con il governo di destra ne abbiamo due fiducie settimana
Dove spingiamo lo spinge a un voto andiamo lì sotto sì o no e poi ci rovesciano centinaia ogni giorno che facciamo anche noi perché la battaglia opposizione dei pur fare ma l'ordine del giorno è una cosa che alimenta il populismo se io mi approva un ordine del giorno perché nella a Roma nord stanca provata che si deve finanziare faccio per dire
E poi vado a Flaminio e dico hanno approvato l'ordine del giorno a tutti ad avere succederà qualcosa e poi non succede niente
Questo è un aumento del populismo mai portato un pezzo lei ha sebbene quindi anche questa modalità intanto come regolamenti parlamentari andrebbe un po'rivista ma in Parlamento non c'è
Qual è la funzione legislativa del Parlamento e attenzione che non è solo un problema del governo di destra perché anche noi
Con i nostri governi abbiamo contribuito poco ma eravamo in emergenza e terribili bisognava c'era il covo invece era la guerra c'era nella crisi finanziaria c'è stata un'accentuazione della legislazione d'urgenza ma adesso
Tutto punto anche anche quello lì che passare diventa
Adesso vogliono fare decreto sul piano Mattei
Chiamateli se no piano Matteini niente e niente fanno l'ufficio decreto decreto d'urgenza decreto legge per fare un ufficio V due dentro
Allora questo sta porta
Ad una annullamento del ruolo legislativo del parlamento ad un'ipertrofia del ruolo esecutivo del governo che però viene esercitato male
Perché poiché è un Governo che non sai quanto dura contro un governo che ha un potere legislativo esecutivo come dei sistemi diciamo semipresidenziale o che ma coltura c'è una certezza c'è una scaglia questo fa un programma de poi magari fra tre mesi cade altro altro tema diciamo che sconvolge
I parametri di chi assiste gli ma che sta succedendo
E anche con la magistratura il potere giudiziario che il potere giudiziario oggi è politicizzato correnti Zanazzo
E il Parlamento sta diventando una sorta di pare ha poteri giudiziario per quante sono le commissioni d'inchiesta che noi abbiamo votato
A fini politici commissioni d'inchiesta su Davide Rossi su la questione del delle maschili M. per menare a quello per menare a quell'altro faccio l'inchiesta perché devo ammazza qui
è una cosa che veramente non ha nulla a che fare con un sistema compiuto di democrazia allora il punto è questo che io mi domando
Politicamente poi vengo due confessioni sugli
Ma noi dobbiamo difendere questa roba qui cioè il punto che ho posto una discussione interna
Noi dobbiamo schierarci
Nel momento in cui la destra propone il Pierre mirato siamo tutti d'accordo che è un sistema sbagliato stato sperimentato in Israele per poco tempo è finito come è finito
Noi possiamo posizionarci non è una critica che io faccio al gruppo dirigente di posizionamento perché voglio Donato interno bolidi ITT di merito posizionarci in una linea che dice
Non si passa non si fa al premierato ma la nostra proposta
Quale nostra controffensiva
Di proposte il PT
Ha perduto l'egemonia sui temi delle riforme costituzionali il giorno in cui noi abbiamo perso il referendum sulle riforme costituzionali fino a quel giorno
Giuste o sbagliate che fossero certe proposte il PD e allora era la Livni era la forza egemone che lavorava per una ristrutturazione della democrazia italiana
In un sistema con un disegno finito quel referendum che abbiamo perso ogni egemonia e siamo andati una volta presso una volta dietro una volta fino al taglio adesso Stefano non c'è su questo saremo sicuramente in contrasto al taglio di guarda dei parlamentari in una situazione in cui ci sono i ma anche i parlamentari dell'impiego missione
E questa
La questione allora
Da dove ripartiamo tutti insieme con le nostre idee diverse
Io credo
Mi sono convinto di questo
E io sono un parlamentarista convinto sono una band avvertiti quindi la democrazia strutturata credo che sia fondamentale anzi credo che i partiti debbano cambiare proprio sostanzialmente perché così no
E credo che un sistema
Che si ponga anche il tema di riordinare le funzioni dell'esecutivo e del Parlamento
Anche non escludendo che nell'esecutivo ci possano essere dei punti di maggior rafforzamento
E che il tema degli al fieri i chiamo Alfieri non gli avvocati degli al fieri cioè di figure che rappresentino degli schieramenti
Perché è una certa semplificazione nell'Unione pubblica comunque cioè è un tema decisivo per ricostruire un senso di democrazia che funzioni
Quindi io non è che sono a favore del premierato perché la propria premierato non mi convince ci sono temi tecnici lo conosco relativamente che possono essere insidiosi
Ma che quando si va a votare
Sia chiaro uno schieramento un programma io sono cresciuto lei in quegli anni quindi sono convinto profondamente di questa giustezza di questo schema si va a votare c'è un programma c'è uno schieramento c'ho delle idee e c'è un alfiere che dura un tempo poiché l'alfiere si fa male Pavia
Io credo che questo questa filigrana
Un po'lui la dobbiamo ricostruire nel modo più giusto
Mi piacerebbe un Parlamento che anziché votare ratifiche di trattati internazionali del mille novecentottantuno mi arriva ad un giorno la ratifica di un trattato con la Colombia tra una cosa e il caffè
Che vigna dall'ottantuno dopo al Parlamento sta roba qua
Parlamento deve fare quattro cinque legge organica di riforma sei per evitare la questione che diceva Nicola Fratoianni che la riforma viene vissuta come e adesso quattro-cinque grandi riforme organiche di settore che il Parlamento debba fare nell'anno non votare la Regina nulla contro Reggina e poi arriva quell'altra cosa
Micro leggi che si sta lì a fare gli emendamenti su cose incomprensibili presi una di queste lo dico per esperienza segnali andar lì
Una grande legge sulla terra importanti sull'arte
Perché dalla terra tutto inizia e tutto finisce
E non si può più separare il dissesto idrogeologico la rigenerazione urbana la casa ci vuole un grande
Provvedimento quadro che metta insieme i temi della sicurezza dei luoghi
Dell'abitare dell'equilibrio delle città
Grandi riforme così deve fare
Non dico queste cose che possono apparire lunari per dire
E non ci basta più dividerci sulle varie opzioni
O al limite barricarsi contro una destra che vuole distrugge la democrazia
Semipresidenzialismo non è che porta i carrarmati perfetto le strade o portare tanti altri problemi
Ma che ci sia un principio in cui la sinistra se la gioca
E se la gioca sulle idee sul Nori sulle squadre gli schieramenti ma anche sulle figure di punta
Io questo lo considero un tempo un tema centrale che noi non possiamo illudere che non vuol dire democrazia diretta perché non basta il leader ma se Boniperti
Su questo la mia riflessione sui partiti
E relativa proprio a quello che il PD cioè io penso che nel momento in cui abbiamo perso il referendum
Si è conclusa una sporca storia del PD
E da lì noi abbiamo cominciato a Spring dell'Arci
Io creare le condizioni per cui in questo mondo che è fatto di cose ancora solide mandi molte cose ancora mobili
Di multa società che si muove si rivolta poi ritorna
Noi dobbiamo navigare la questa realtà non possiamo negarla
E servono forze politiche che abbiano elementi solidi
Elementi di dire adesso a Nicola Zingaretti è stato dato un compito
Costituire la fondazione ed è è un compito importantissimo
Sintetizzare le intelligenze sintetizzare le competenze metterli a lavorare sulle politiche non solo le competenze storico filosofica la Frattocchie ma gli scienziati
Perché parliamo del mondo che che de parliamo di un mondo che cambia che sta morendo a terra sta morendo perché non ha più i tempi di recupero noi dobbiamo chiamare gli scienziati a discutere di questo assimilati alla politica quindi una grande fondazione che ci aiuti
Su un piano solido a a costruire ed ebbe e poi forme di partecipazione estremamente lì
Non solo i circoli ma ammonimenti reti relazioni e io lo vedo così un partito democratico partito di sinistra riformista nuovo un partito movimento
Io Sogno un partito movimento che sta sul crinale sul bilico tra struttura e anche aperture mobilità che e movimento movimenti sommovimento non sono partiti fa questo questa questa questa sintesi ci deve essere ecco perché questo libro contiene tutte queste suggestioni e poi c'è un passaggio ma domani qui
Ci sono gli amici i compagni la Fondazione Matteotti che saluto ci sarà un la giornata dedicata a Matteotti alla salate rotoli con due convegni importanti
No Matteotti Berlinguer perché Matteotti Berlinguer
Mio quando volo abbiamo marginali fare un convegno alcuni amici compagni Violante Aldo Spini lo faremo poi sul raffronto tra flusso rapporto fra queste due figure perché ci sono gli anniversari pacato Gianluca diversa di De Gasperi quindi annuncio che forse faremmo una cosa
Con tre figure sull'etica pubblica Degasperi cinquantaquattro Berlinguer ottantaquattro Matteotti ventiquattro tre figure
Topi che perché Matteotti Berlinguer mi hanno detto Comincini mi disse vicino posso dire no liscia ma che volete il colbacco poi mette il colbacco a Matteo forma Berlinguer e cioè che l'attenzione però il riformismo in Italia c'è sempre avuto
Questa questa questo questo sapore
Ministeri a lista
Va bene
Piccole piccole cose piccoli guadagni e poi invece no Matteotti era un grande idealista che sapeva stare sul concreto
E Berlinguer è sempre stato un comunista quindi era un idealista
Che però
Sapeva praticare le vie concrete della trasformazione e del cambiamento dell'identità entrambi avevano un doppio fronte sui quali sono morti in forme diverse Matteotti ucciso Berlinguer
Allo stremo delle forze il fronte della battaglia contro la reazione profonda che in Italia si determina quando crescono le condizioni di vita dei lavoratori
E dall'altro il fronte del massimalismo
Che quando
Sì combatte vuole sempre arrivare prima del tempo o le sempre accorciare i tempi vuole sempre usare l'arma che va oltre la politica magari anche la violenza e queste due storie li accomunano per questo
Ho inserito questa roba qui non continuo tanto che poi tempi sono stretti i tempi sono stretti sull'autonomia differenziata se ne parlerà ma penso che insomma Italia abbia un problema che ha troppe regioni
E non si parla di città pratico molto semplicemente i leptoni le ma un Mezzogiorno con con sette regioni
è una discussione dove mancano le città che sono i motori dell'economia a me non m'ha mai convinto e penso che noi non dobbiamo stare lì assi indagare sulle se ci danno qualcosa in più su questo su quella ma dobbiamo inventare un'altra proposta
E questo diciamo sono le motivazioni che sono alla base di questo libro
Che non è una denuncia di una pigrizia ma un tentativo per
Così per scalare su temi che sono attuali
Interrogandosi criticando anche se stessi e di questo ringrazio tutti voi gli ospiti ancora una volta che hanno voluto perdere qualche ora per leggere un libro eticamente difficile dell'assurdo diciamo è
Che che però mi ha fatto piacere presentare questa sera grazie
A coltivare grazie grazie a Roberto Morassut spedito grazie al senatore ma Martella grazie all'onorevole Boschiero Rigoletto Arianiti devono salutarci perché devono andare a votare grazie per la vostra presenza articolato ed era
Va propongono