La parola pace. L'utopia che deve farsi realtà

La giornata buon giorno a tutti a tutti e intanto grazie
Per essere venuti questa giornata importante
Che come promessa democratica
Abbiamo voluto fortemente penso a a Barbara Gianni e quando
Lo scenario internazionale ormai da qualche anno ha iniziato a girare verso
Conflitti sempre più forti tensioni sempre più alte
E quando come dire il linguaggio della guerra è entrato a far parte della vita quotidiana di di ciascuno di noi allora si è sentito forte la necessità di mettere in campo
Una giornata che potesse innanzitutto fare una cosa
Dare una mano a tutte e tutti noi della comunità del partito democratico
A mettere in campo un ragionamento un'analisi ascoltare i contributi le voci le parole perché lo scenario geopolitico che cambiava che cambia così velocemente
Aveva bisogno che il più grande partito del centrosinistra italiano mettesse in campo e metta in campo
Un approccio
Più analitico
Più ricco e più in grado di saper fare una cosa importante che è quella di ascoltare e oggi è quello che faremo con tantissime numerosi e numerosi contributi
Con l'obiettivo sempre
Di riannodare i fili sono anche i cittadini e le cittadine che in questo quadro internazionale si trovano molto preoccupati spiazzati perché alle preoccupazioni della vita reale di tutti i giorni di chi fa fatica si somma anche questo
Questo preoccupante contesto internazionale che lo dico da padre di famiglia fa pensare con una certa preoccupazione quando guardiamo i nostri figli e le nostre figlie e e quindi quando proviamo a mettere in campo immaginare il futuro allora è fondamentale come promesso democratica non lo abbiamo sempre fatto lo faremo fermi delle nostre convinzioni ma e continueremo a farlo a metterci a disposizione del partito democratico per cercare affinché sia tutto il partito democratico a crescere
A a vere una posizione e a saper stare dentro il mondo di oggi con anche una capacità di narrazione che lo sia sempre e solo quella
Appiattita qui tendono i nostri media noi abbiamo bisogno di ragionare di unire di rispettare la nostra grande pluralità perché solo così io sono convinto riusciremo ad essere più più forti e quindi oggi questa sala piena da Juan colpo d'occhio bellissimo
Ancora più più importante per questo prima di lasciare la parola ai primi interventi voglio ringraziare intanto chi ha organizzato lo dico da brianzolo anche con fare artigianale volontario questa iniziativa perché davvero è figlia della grande impegno della grande dedizione di chi tanti di promessa democratica hanno messo in questa in questa in questa organizzazione
Che non era semplice come potete immaginare ma che solo oggi solo adesso che rendono adesso direi che è venuta proprio bene a chi l'ha pensata
A voi che siete venuti qui tutti voi che avete preso un po'del vostro tempo di questo sabato per discutere di un tema così importante a tutte le relatrici relatori che interverranno e infine personalmente a Gianni e Barbara perché
Oltre alle idee continuano personalmente ma credo tutti a trasmetterci ancora passione e questa è la cosa che ci fa starà vivi ci può continuare a portare avanti quindi grazie davvero
Ora
Ora don subito la parola Alessandro Capelli neo segretario del la federazione del PD di Milano grazie
Grazie grazie mille
A tutto e tutti ringrazio
Ringrazio ovviamente
Tutta promessa democratica e Gianni Barbara per aver portato un dibattito qui a Milano così importante è del tutto evidente che è una discussione che ha rilevanza nazionale
E per noi l'idea che questa discussione si svolge a Milano crocevia d'Europa ha un senso che ci accompagnerà fino anche alle prossime elezioni europee
Barbara tra l'altro devo ricordare lo sappiamo tutti in ogni discussione che facciamo fa un riferimento alla pace lo faceva quando la guerra era di attualità ma lo faceva anche quando la guerra non era di attualità giornalistica
E quando ho letto il titolo di questa iniziativa devo dire che mi è arrivata una sensazione di magone perché leggere nello stesso titolo pace utopia vuol dire davvero che oggi la pace non sta in nessun luogo
E il mondo che ci stiamo consegnando è di una pace che non c'è più da nessuna parte non c'è
Nei posti dove non c'è mai stata almeno negli ultimi secoli e non c'è neanche nei posti dove pensavamo fosse arrivata
Non è così lontano alla fine quel mille novecentonovantadue in cui negli Stati Uniti si teorizzava che la storia fosse finita e che almeno al mondo occidentale sarebbe continuato in pace invece ormai da un po'di tempo abbiamo una guerra anche dentro i confini emotivi dell'Europa
Questo dibattito credo che ci aiuti tantissimo anche politicamente ma perfino emotivamente vi faccio un elemento dio grafico e da quando la guerra è in un Caino anche in Ucraina che la sento perfino sulla pelle mi rendo conto che lo sguardo di una persona nato e cresciuto in Occidente che quindi credeva alla pace come valore
Oggi la sento perfino come impellenza sulla nostra vita è stato un periodo in cui quella guerra lo segnata tutte le notti e adesso la recrudescenza di ciò che sta accadendo mi Israele in Palestina la sento come se potesse davvero riguardare tutte tutti noi perché quella cosa ci riguarda non solo valori realmente ma neanche con il futuro che abbiamo ed è per questo che questo spaesamento io sento il bisogno di sognare in grande il nuovo movimento per la pace
Ma che non sia al movimento che è un movimento di mediazione dentro i conflitti perché oggi noi interpretiamo la pace come il bisogno di tenere insieme due parti in conflitto
E come se fosse solo quello invece io penso che un momento per la pace deve avere una posizione diversa
Autorevole che investa sull'idea della cooperazione internazionale come crescita del nostro pianeta
Che investa sulla idea di convivenza dei popoli e non solo che chieda ai propri ormai in guerra di trovare di tornare insieme ci ricorderete vi ricorderemo ci ricorderemo tutti quando nel due mila e tre
Fu definita la seconda grande potenza mondiale il movimento per la pace sembra ormai un secolo fa effettivamente sono vent'anni
Però io in questo mondo l'idea che da Milano anche per quello piccolo che possiamo fare riapriamo la discussione sul valore di un percorso per la pace che abbia una sua forza in una sua autorevolezza credo che abbia grandissimo valore
Chiudo semplicemente ringraziandovi ancora
E in particolare ringraziando due persone che in queste settimane molto complesse hanno accompagnato il partito democratico nella sua discussione sulla guerra che viviamo tutte tutti in modo viscerale
Che sono Barbara Pollastrini e Lele Fiano
Che con i loro punti di vista differenti però hanno accompagnato il partito democratico di Milano ad avere una posizione autonoma e credo coraggiosa
E che ci ha anche permesso di essere il PAC il primo la prima federazione italiana a dire tregua umanitaria la prima federazione italiana
In qualche modo a dare una lettura non diciamo così non ereditata di quello che sta succedendo al sette ottobre in poi
Vi ringrazio tantissimo per essere qui tutte tutti a Milano a discutere con noi ringrazia ancora tantissimo Gianni Barbara
E promessa democratica e l'impegno che ci dobbiamo assumere come relazione milanese è quella di portare una discussione sulla pace fin dentro la discussione alle prossime elezioni europee grazie
Sì ecco
Bene grazie Alessandro ora chiedo risalire sul palco la nostra neo segretario regionale Silvia Reggiani grazie
La innanzitutto mi unisco Angela ringraziamenti Azaña Barbara tutta promessa democratica per questo momento di riflessione
Lo dico tante volte non siamo più abituati ad avere dei momenti in cui riflettiamo in cui cerchiamo di sviluppare un pensiero più profondo più lungo siamo abituati sempre alloggi all'immediato alla risposta subito
Che dobbiamo dare che ci sentiamo di dover dare che deve essere sempre quella giusta a volte per avere una risposta giusta per avere una risposta profonda c'è bisogno di riflettere
E quindi ringrazio per questo momento che è un momento coraggioso oggi sembra assurdo dirlo e invece così parlare di padre parlare di pace ci vuole coraggio che ha parlato di pace in questi ultimi anni
Anni purtroppo è più di un anno che scoppiata la guerra in Ucraina e poi un'altra guerra sempre alle porte dell'Europa a volte che ha parlato di pace troppe volte che ha parlato di pace è stato tacciato di essere di parte
E per questo io dico che invece quest'iniziativa di oggi è un'iniziativa coraggiosa perché eri riprendere riappropriarci della parola pace di quello che pace vuol dire tra l'altro in un giorno in cui aprendo i giornali abbiamo letto che la tregua purtroppo è finita
Che sono morte altre duecento persone altri cinquecento feriti tantissime vite di nuovo spezzate da una guerra che nessuno vuole ma da una pace che ancora è troppo lontana
E quindi parlare di pace imporci di parlare di pace in modo serio approfondito per cui non dobbiamo essere tirati dalla per la giacchetta da una parte o dall'altra e farlo oggi con la nostra segretaria nazionale che sarà qui
Insieme a tutte e tutti noi e anche per questo ringrazio per questo momento ecco penso sia davvero un fatto politico importantissimo e vorrei come ha detto anche Alessandro Capelli che sia l'inizio anno prossimo ci saranno le elezioni europee
E la parola pace che l'Europa ha invocato a volte ma con timidezza anche perché purtroppo non altro oggi gli strumenti quegli strumenti che dovrebbe avere per giocarsi
Un ruolo a livello internazionale che invece potrebbe avere proprio la scorsa settimana due settimane fa ormai dieci giorni fa è stato approvato
In Parlamento europeo quella riforma tanto voluta da David Sassoli per superare quei i trattati di oggi
E la parola pace molto legata a queste molto legata al ruolo che l'Europa purtroppo sta perdendo invece noi vogliamo che torni ad avere quindi grazie grazie davvero utilizziamo tutti questo momento come un momento preziosissimo
Per tutta la nostra comunità democratica ma anche per il nostro paese grazie
Grazie grazie alla segretaria regionale Silvia Siviero Giani
Anch'io voglio darvi il benvenuto ringrazio Lorenzo salati che ha avviato i nostri lavori
Oggi i lavori verranno suddivisi in diversi momenti in questo momento la presidenza oltre a Lorenzo Sala Punto Antonella Di Pietro Monica corti il sottoscritto Davide Ranalli
Credo che sia davvero un'emozione vedere questa sala così piena ma cerchiamo di capire le le ragioni che ci hanno portato qui che ci hanno portato appunto a discutere a riflettere come diceva sì il vero Gianni prima su un tema così attuale e così importante per farlo darei subito la parola a Gianni Cuperlo
Pensavo sarò brevissimo come quelli che mi hanno preceduto e giusto così perché prima di tutto grazie anche da parte mia per essere qui numerosi questa mattina mattina piovosa
Quasi invernale e come hanno detto Lorenzo Davide sarà una giornata molto molto intensa suo Lorenzo che abbiamo pensato in questo modo con questa formula
Soprattutto per per ascoltare forse anche un po'per recuperare del terreno che ci siamo lasciati alle spalle che non abbiamo calpestato nel modo giusto e nel tempo giusto noi abbiamo immaginato pensato questa giornata prima del sette di ottobre
E della strage orrenda di di Hamas l'abbiamo pensata molto prima delle migliaia di vittime civili di Gaza dove ma ne parleremo nel corso della giornata ascolterete testimonianze molto più importanti significative della mia dove la liberazione di parte degli ostaggi e la tregua di pochi giorni in questione lascia di nuovo campo spazio al il terrore di Hamas a Gerusalemme ieri l'Alto e alle le parole del ministro della sicurezza di Israele ieri il leader del partito di estrema destra ha detto dobbiamo tornare a martellare i calza con tutta la forza distrugge amasse tornare stabilmente lì
Senza compromessi essenza intesa ecco se siamo qui e anche perché senza compromessi senza intese la politica e le speranze di pace semplicemente si spengono moglie no
E guardate al fondo è sempre stato così
Anche nella lotta anche dei conflitti più duri
Per eliminare i fascisti non si potevano ammazzare tutti gli italiani
Naturalmente questa giornata l'abbiamo voluta dopo dopo non prima dopo il ventiquattro febbraio di un anno fa quando l'aggressione all'Ucraina ai piombato l'Europa in una guerra che si consuma sulla terra dove siamo nati credo a due tre ore di volo da dove ci troviamo noi adesso
E pace solo il titolo di un romanzo per lo quello Manza cambiato la storia della letteratura ecco se siamo qui oggi
E perché questo nostro tempo sta sacrificando uno di quei due termini ed è il solo che la politica avrebbe il dovere di preservare
E quindi il il senso anche del titolo no la parola la parola pace è avvenuto abbia scelto questo titolo perché è avvenuto anche con una sconfitta del linguaggio
Quasi quasi il timore di restituire alla parola al termine ciò che significa la sua dignità
Sull'altare della politica dell'etica della filosofia del diritto c'è chi sostiene con qualche buona ragione io credo che il mondo sia entrato in una lunga epoca di caos
Non ci sono una nazione a un intero capaci di di regolare i conflitti o di prevenirli fosse pure con l'arma della deterrenza
è una specie di di rivoluzione negli equilibri di potenza come l'era moderna non non aveva mai mai conosciuta
L'altro ieri l'ambasciatore Massolo economie Sperto ha commentato la vittoria di Riad per Expo due mila trenta
Parlando di deriva mercantile dove le risorse il denaro ma non solo il denaro secondo lui potrebbero a breve acquistare i seggi non permanenti del Consiglio di sicurezza
Una forma di colonialismo inedita hanno in un po'sfrontata
Ascolterete tra qualche istante la riflessione una parte importante della riflessione che Romano Prodi lo ringrazio davvero col cuore
Ha dedicato a questa nostra giornata che ascolterete il passaggio dove Prodi spiega perché nei prossimi mesi
Secondo noi l'Europa deciderà del suo destino
Destino una parola impegnativa non può anche fatica lui non intende la sorte dei prossimi anni lui dice il destino dei prossimi secoli naturalmente c'è anche un'immediatezza ma evoca un tempo storico lungo perché se le divisioni dell'Europa questo un po'il senso di quella affermazione se gli egoismi di parte o di nazione dovessero prevalere
La conseguenza sarebbe la nostra irrilevanza sulla scena del mondo
E e se l'Europa quello che l'Europa è stata rappresentato nei suoi principi costitutivi di civiltà politica democratica liberale
Dovesse davvero per la prima volta dopo qualche tempo qualche secolo divenire irrilevante o quasi sullo scenario degli equilibri del mondo
Molto sarebbe destinata a cambiare domani domattina credo di aver capito a Firenze si radunerà la destra sopranista
Con molte defezioni non è una cattiva notizia però avevano da mezza Europa ospiti della lega ci saranno i polacchi di confederate zia
Quelli che virgolette testuale non vogliono ebrei omosessuali a Botto tasse e Unione europea fine della citazione precisavano i neonazisti tedeschi quelli di pugni al monumento all'Olocausto nel cuore di Berlino
E allora vedete se in queste settimane nei cinema
Di questa città di questo Paese domina quel piccolo capolavoro in bianco e nero sull'Italia del dopoguerra
E la forza delle donne la realtà replica invece a colori pagine della storia che noi volevamo archiviate e non è così
Non è così nulla oggi archiviato una volta e per sempre però qui vivono la la politica e la difesa della democrazia
Con un particolare che senza ricostruire le ragioni storiche e anche quelle più profonde della pace la democrazia perde consenso
E allora il fondo se siamo qui è stato detto anche questo molto bene da Lorenzo demanda Davide perché sentiamo il bisogno di di questo sentiamo il bisogno di un pensiero di tornare a pensare per capire se la parola pace se quel concetto può ancora trovare le le ragioni e il consenso per condizionare le decisioni di Stati governi popoli nazioni vi leggo in un secondo
Tre secondi qualche parola di un'altra notte dice così l'idea più stravagante che possa nascere nella testa di un uomo e credo che sia sufficiente per la politica entrare amano armata nel territorio di un popolo straniero
Per fare di adottare le sue leggi o la sua costituzione
Nessuno a ma i missionari armati il primo consiglio che danno la natura e la prudenza respingerli come nemici
Fine della citazione
Queste parole sono state dette parecchio tempo fa da Robespierre
Polemizzando con l'illusione Girondini Ina di poter esportare la libertà e la rivoluzione io confesso non prendere l'uomo a modello ma insomma almeno cinici racconta perché il tema quel tema posto con quelle frasi interroga il potere e non da qualche anno ma da un paio di secoli diretta da molto più tempo ecco se pensiamo al Consiglio di Augusto morente a Tiberio non estendere i confini dell'impero
Perché sapeva che i pericoli di un'ambizione eccessiva di potere avrebbero portato con sé la distruzione di quell'interno
E il punto è che una trentina di anni fa quel consiglio all'Occidente nulla ascoltato
Ha scelto di trasformare una dottrina economica in un principio universale di convivenza ma in fondo anche di dominio
E a quel punto è a volte succede la storia preso contromano e ha mostrato che un mercato unico non per forza porta con sé un mercato unico globale non per forza porta con sé Pane pace e libertà
E il risultato è che non solo l'Occidente che saremmo noi non siamo più il centro del mondo fosse solo per ragioni demografiche
Ma ci sono almeno un paio di miliardi di persone convinte nel mondo che i nostri interessi e valori e consumi siano oramai dei privilegi insopportabili
Il tutto siamo a Milano a conferma che non aveva torto il Manzoni quando spiegava
Perché la storia senza la politica è comune a guida che illumina la strada ma senza nessuno dietro a imparare quel percorso e così facendo dice il Manzoni getta via i suoi passi
Ma la politica senza storia semplicemente cammina senza una guida
Ecco un pensiero sulla pace dovrebbe essere anche questo capire almeno provare a capire come il diritto internazionale
Invocato in tempo di pace e calpestato persino deriso quando a prevalere sono le armi invece impatta le norme restituisce una credibilità ad istituzioni oggi impotenti
Qualche anno fa
Christopher Clark ha titolato il suo racconto sulla follia dell'Europa del mille novecentoquattordici I sonnambuli
E quel libro molto bello si conclude così dice gli uomini del mille novecentoquattordici sono nostri contemporanei
E se pensiamo alle ragioni di Putin per invadere l'Ucraina o della Turchia per occupare il Mediterraneo quella frase almeno una cosa ce la indica
Ed è che dopo la guerra fredda quando l'Europa pareva consegnata ha confini inviolabili noi siamo tornati alla narrazione di diritti storici come traguardi da ripristinare e può succedere così che il Cremlino che susciti il mito Di Pietro il Grande e Caterina seconda e se Obama a suo tempo sbagliando ha battezzato la Russia una potenza regionale
Per Putin l'offesa non era a Lenin ma ai romano
E l'uso presente e del passato ma di un passato che non passa mai
In questo senso è sonnambuli del mille novecentoquattordici sono nostri contemporanei perché dall'Ucraina ai Balcani c'è un'Europa ancora alle prese con la lotta per l'egemonia di territori dischi allegati
Dalla fine degli imperi della Grande Guerra
Non dell'introduzione dell'Euro
Per la disgregazione degli interni della Grande Guerra Libia Siria alcuni tratti della penisola arabica vedono conflitti che sono ereditate le guerre scatenate dalla fine dell'Impero ottomano
E forse anche il fatto che in Ucraina oggi si combatta nelle trincee trincea un termine a proposito di parole un termine antico
Ho Chi avanzate e ritiri si calcolino sulle centinaia di metri ci fa capire quanto la storia di ieri Proietti la sua ombra su di noi
C'è una bella frase di Aldo Moro del presidente Moriero scoperta qualche tempo fa non mi esce dalla dalla testa dice chi semplifica toglie consapevolmente il superfluo
Chi banalizza toglie inconsapevolmente l'essenziale
Io penso sia una sintesi che ci parla perché ve li diamo un tempo dove non sia più capaci non si è più avvezzi a semplificare e ci siamo innamorati della banalità del discorso anche quando i temi sono i più severi più terribili
Senza complessità prevalgono il pregiudizio prevalgono le scomuniche
E allora la sintesi o se volete la morale e che la pace non può che fondarsi sulla convivenza tra popoli diversi che hanno il diritto di mantenere la loro diversità anche se destinati a vivere fianco a fianco
O addirittura mescolati tra di loro e questo principio vale tra Russia e Ucraina come per la tragedia tra israeliani e palestinesi anche se sono realtà diverse
Che richiedono soluzioni diverse il punto e che mancano quelli che Matteo Zuppi il cardinale zuppi chiama gli artigiani della pace quelli capaci di aiutare gli architetti della pace gli architetti sarebbero gli Stati i governi gli artigiani saremmo noi nippo anche noi
E la risposta del cardinale del Papa sono il digiuno della preghiera ma loro testimoniano la fede
Anche la politica dovrebbe moltiplicare artigiani e architetti di pace io penso che questo sia oggi il compito che deve prevalere sugli altri
E noi qui non facciamo nulla nulla più che provare a gettare un piccolissimo seme sperando che riesca ad integrarsi
Fermo la Roma a chi gli chiedeva perché non avesse fatto politica nella sua vita rispondeva perché io voglio pensare ecco forse aveva ragione o qualche ragione ma a noi servirebbe come l'ossigeno come l'acqua di mare una politica che torni a pensare non è facile lo sappiamo però mai come ora la storia io penso passerà da qui grazie di essere venuti e buona giornata
Quello oggi
Mettere in pericolo non solo la pace problema numero uno ma anche l'ambiente che è un problema grave
Non si deve certo non volendo e vicino al Corriere
Di fronte alla situazione
In cui siamo finiamo col fare delle belle proposte per l'ambiente protocollo di Kyoto impone unico Julio nato tutto il mondo perché perché con la maggioranza per l'approvazione del protocollo di Kyoto e ci siamo riusciti anche se poi il protocollo non è stato certo rispettato
Abbiamo cominciato questo grande cammino politico cui
Ha da godono di una lentezza orrenda ma manda giorno aggiusta in qualche modo procedendo ecco però a questo punto sì prego Rocco poi cosa fa
Se non riusciamo ad avere la forza aggregante rispetto agli altri Voce Amica deve comportarsi da primi della classe
Chiudendo tutte le nostre imprese mentre gli altri in quell'anno non è che non è che delle carbonica nell'aria abbia dei confini dei confini politici
E allora dico ma
Potrà se non capiamo queste abbiamo un Europa impotente anche nelle sue virtù i suoi sacrifici
La cosa più più più più orrenda no possiamo possiamo tenerci ecco perché
Abbiamo di fronte Andrea elezione in cui dobbiamo compattare
Coloro che quando avrò il futuro è un fattore di integrazione
E quindi gli astri biglie
E hanno fatto fuoco nasce negli ultimi tempi
Voglio dire
Non solo sull'opinione dei ma anche
In Spagna in Polonia dove le elezioni sono andate abbastanza bene Easter minimi cioè l'antieuropeismo è stato fortissimo oh intendiamoci non ci sarà un altro prego
Non parliamo ed ex cioè Netherlands Roland Claudia fuori perché la lezione
Inglese che i britannici stanno soffrendo parla francese
C'è pure la Gran Bretagna e Paesi a forte si riteneva protetto dagli Stati Uniti si riteneva privilegiato pensava chissà che cosa uscendo dall'Europa o no antropica bene
E quindi nessuno esce ma abbiamo Paesi che vogliono paralizzare
L'Europa mentre abbiamo milioni di unità ecco perché queste questo riorganizzazione diciottenni Europa
Dei diversi partiti
Cominciare dal partito democratico
Ancora l'unico che può su cui studi organizzare
Maqam ma il mio è un atto di opposizione ecco questo dove perché noi abbiamo di fronte
è un dovere un compito indispensabile incontrano venerazione
Perché quell'altro sembrasse troppo avanti così come dicevo storia per tredici secoli fa parte cioè non chiudiamo in Europa sarà scava
Sacconi
Come è stato per secoli la Cina con errori politici del passato
Non è che stiamo giocando un anno o due stiamo giocando la Venere dei nostri figli nipoti pronipoti e così via allora credo che
Voto Chirac devono essere soprattutto un senso di responsabilità nei loro confronti grazie
Grazie a a Gianni Cuperlo è un Grazio ringraziamento particolare davvero a a Romano Prodi che ha scelto di donare ci questo queste parole queste riflessioni
Quando promesso democratiche quando Gianni Cuperlo lo hanno invitato appunto a a parlare di pace
Quindi credo che queste queste parole siano parole importanti belle di un uomo che ci ha consegnato consegnato una grande eredità che è la stagione dell'Ulivo quella stagione nella quale le grandi culture politiche si sono incontrate la società civile
E credo che davvero anche da qui gli vada tributato ringraziamento ampio
Per il lavoro
E ancora la grande passione che riesce a metterci
E Romano Prodi è stato uomo di governo così come con grandi responsabilità di governo ha avuto il il prossimo ospite che i che per noi è un punto di riferimento che chiamò sul palco Mario Giro grazie
Grazie ringrazio Gianni per l'invito
Con ringraziando lui ringrazio tutti voi
è molto importante di parlare di pace riuscire a parlarne in maniera nuova e antica allo stesso tempo
Perché vedete la pace è il terreno della democrazia ed è il terreno delle democrazie le democrazie non sanno mai bene nella guerra infatti le democrazie non sono mai pronti alla guerra nemmeno Israele
C'è una democrazia mai pronti alla guerra
In tutta da quando le democrazie esistono si fanno sempre sorprendere dalla guerra non è il nostro terreno e di questo non dobbiamo vergognarci dobbiamo essere anzi orgogliosi
Il terreno della guerra è il Tirreno delle autocrazie
Dei regimi dei dittatori
Noi dobbiamo riparlare di pace perché abbiamo parlato male di guerra negli ultimi tempi
Ci siamo schierati e abbiamo pensato che solo schierando OC
Avessimo risolto il problema non è così
Quello che è successo e che abbiamo sprecato ottant'anni di pace Romano Prodi ci ricordava la storia e diceva attenzione
Perché se adesso sbagliamo
Sbaglia demo per un'intera generazione successiva
Per la generazione che è quella pensata da Romano del nervo reggae in del mai più
Che è la maturazione che è maturata come coscienza nella fornace della seconda guerra mondiale se volete mettiamoci pure la prima che ha insegnato ai nostri progenitori ai nostri genitori i nostri nonni che la guerra non è la soluzione l'Europa si è quasi suicidata con le due guerre mondiali ma soprattutto
L'Europa ha quasi perso l'anima con la seconda guerra mondiale per la Shoah
Quasi ha perso l'anima
Vedete è istintivo schierarci
L'abbiamo fatto giustamente anche quando è esplosa la guerra in Ucraina che in realtà era cominciata nel due mila quattro
E c'eravamo scordati di quanto fosse importante la pace chi ha manifestato per la Siria la guerra continua in Sicilia
Nessuno ha manifestato perversi
Eppure il paese si è spezzato non voglio parlarvi del Sudan non voglio parlarvi
Di della Libia
Improvvisamente ci siamo come presi da una scossa il ventiquattro febbraio e abbiamo però pensato
La via facile la via semplificata
Lo schierarsi
è un vero rischio non fare un ricettore un ragionamento perché la guerra cari amici cerca di sviare l'attenzione su di sé il problema è lo strumento guerra
Che è strumento la guerra
Non è uno strumento che si può mettere al posto di quarant'con un qualunque altro strumento non è la politica
Con altri mezzi
Non è uno strumento come un altro è un ingranaggio che toglie chiesi auto costruisce e toglie ruba l'iniziativa anche a chi la iniziata
La guerra ha una sua autonomia è una struttura che ha una sua autonomia e che tende ad autonomi disattesi anche da chi l'ha iniziata infatti pure chi comincia la guerra Point per finirla
Ha un sacco di problemi lo stesso Putin ha un sacco di problemi deve finire la guerra perde il potere perde la vita come fa
Questa è la cosa importante la guerra toglie il libero arbitrio anche ai leader quindi noi dobbiamo guardare in faccia la guerra per parlare di pace sapendo che cos'è
Non è una cosa qualunque non è uno strumento un interruttore che tu accendi e spegni per questo non esiste guerra giusta
Perché la guerra tende a eterni Zac si qual è il suo obiettivo continuare
Continuare in tanti modi con come dire un trucco mimetico la guerra a un metodo mimetico e distoglie lo sguardo da sé e ci chiede di concentrarlo su I protagonisti ma i protagonisti non hanno in mano niente
Russi ucraini stanno stancamente ripetendo
Al di là di quello che è giusto è sbagliato
Vedete giusto logico e giusto e lo sbagliato su cui noi ci siamo concentrati sparisce dall'orizzonte della guerra come strumento indipendente che tende a diventare permanente e distoglie lo sguardo da sé lo capite emotivamente il fascino delle armi ci sono certi giornali italiani
Che riempiono pagine con modellini di armi ai ridacchia c'era carri armati sappiamo tutto delle armi con un certo punto eravamo tutti diventati come dire specialisti di terrorismo islamico
Non tutti ma è tutto un metodo mimetico per togliere lo sguardo da sì
Alle democrazie questo di per le democrazie questo diventa un grossissimo problema
Noi dobbiamo smettere di pensare soltanto a chi ha ragione e chi ha torto anche perché in certe situazioni
Non c'è nessuno che ha ragione che ha tolto o meglio tutti hanno le proprie ragioni ma nessuno ha la ragione
E se noi guardiamo a Gaza oggi
Ci rendiamo conto di quanto a del dimenticato quella crisi
Ha creato una situazione impossibile rate adesso si ripete la soluzione dei due satira sociale depressa non esiste una soluzione dei due Stati così facilmente è un disastro subisce i due Stati anzi paradossalmente Lucia
Tu lo sai meglio di tutti paradossalmente lo Stato palestinese può nascere a Gaza
Paradosso quindi in mano a ma ad Hamas
Anche questa idea adesso eliminiamo un soggetto in questo caso Hamas oppure per Hamas Israele non esiste eliminiamo la Russia qual è il problema con la guerra in Ucraina
Noi tutti abbiamo rispettato e lo dobbiamo ripetere ce lo dobbiamo ricordare la resistenza eroica degli ucraini e i primi mesi perché se gli ucraini non avessero resistito mamma li avremmo aiutati ricordiamoci come siamo noi europei molto egoisti innanzitutto
Il problema è nato dopo a tre quattro mesi la narrazione cambiata è diventata una nazione della vittoria
Cioè la narrazione non della resistenza eroica degli ucraini ma della vittoria contro la Russia finalmente spezziamo la Russia eliminiamo la Russia
Questo è il problema così come eliminiamo Israele o cacciamo tutti i palestinesi
Tutte cose impossibili storicamente comunque guardate anche chi non sa niente di geopolitica negli ultimi trent'anni c'è una guerra che ha risolto i problemi pensateci
Non c'è nessuna guerra che ha risolto i problemi anzi gli amplificati perché da un punto di vista politico semplicemente perché ormai la guerra è sempre ibrida una volta si scontravano gli stati in qualche modo anche i ministri in per esempio Medioriente Egitto Siria contro Israele poi gli Stati a un loro modo di ragionare si fa la pace
Sì rintracciano difficoltosa avete le frontiere pace molto instabile anche quella ma gli stati Silvio nuovo in un certo modo ma quando la guerra diventa ibrida perché il soggetto ibrido il soggetto ibrido tipo il terrorismo tipo Hamas non muore mai
Princess mentre si informa e proteiforme
Allora vedete noi dobbiamo liberarci da questa ossessione dello schieramento
Che non significa essere neutrali che non significa assolvere qualcuno ma che significa innanzitutto guardare allo strumento guerra per quello che
E che toglie il libero arbitrio anche il leader figuratevi popoli agli Stati e che non è lo strumento io scusate il terreno della democrazia
Non è nostro terreno preferenziale queste la cosa importante da sapere poi ognuno può avere il suo giudizio
Poi ognuno cioè oggi mi ha mi ha fatto sorridere giustamente Cacciari dice non volete usare la parola guerra non è non importa usiamo realisticamente mi sembra non mi piaccia scusate la parola pace mi sembra irrealistica eremitica chiamiamolo allora atto di responsabilità come dice lui per arrestare il massacro va benissimo
Tanto ormai non si dice neanche guerra no si dice come sul operazione militare speciale no in Russia
Il problema è come si potrà tornare a parlarsi vedete il dramma di Israele oggi e poi concludo qua per non farla troppo lunga avete capito cosa intendo quando io quando vi chiedo di guardare la guerra per quello che e quindi alla pace per quello che può essere e alla sua forza democratica evocativa del futuro perché la guerra non
Non fa piani per il futuro
Il dramma di quello che sta succedendo in Israele e in Palestina che si è spezzata definitivamente la fiducia la possibilità di fiducia
Gli israeliani tutti gli israeliani anche quelli di sinistra oggi pensano se abbiamo dato mezzo stato i palestinesi hanno fatto una cosa così atroce cosa faranno se viviamo uno Stato intero questo è il dramma poi dargli torto no
Poi dare torto ai palestinesi quando dicono noi abbiamo bisogno di uno stato nemmeno
Dopo che hai detto questo
Il problema nostro è ricordarci di quanto abbiamo dimenticato quella crisi pensando io vedete che che si risolvesse da solo e mi ricordo quando era Consiglio europeo Gentiloni non c'era lo sostituì venne Netanyahu a Bruxelles Boris Johnson al ministro degli Esteri
All'epoca ancora e dotarci di se volete che il problema palestinese risotto
Non ci sarà mai un secondo Stato e nessuno si atto
Nessuno
Ma anche dopo Minsk due
Chi è che ha preteso l'applicazione di Minsk due perché ieri cominciata la guerra era cominciato nel due mila quattordici perché mistura nessuno ha chiesto l'applicazione veramente mi sono andato lì a pretendere applicazione
Perché chi doveva cominciare dovevano cominciare i don Bassi né a disarmare o doveva cominciare Chiefa a dare l'autonomia rafforzata differenziata diremmo oggi
Nessuno ha cominciato quindi la guerra ripresa
E in fondo quando Putin dice fino a un certo punto io non ho pensato alla guerra fosse anche vero forse anche vero
Non per giustificarlo perché la colpa è tutta sua e infatti non sa come uscirne
Vedete la guerra non è il terreno nostro e qui ci muoviamo molto male
Purtroppo ci muoviamo molto male ma è anche la nostra caratteristica perché noi siamo democratici e ne erano storni nostro DNA il DNA
Della repubblica
Ci ha inciso della repubblica parlamentare ci ha insegnato che i contenziosi le contese si risolvono col compromesso quando c'è compromesso significa devo rinunciare a qualcosa cos'è la pace rinunciare a qualcosa
Grato
Grazie a Mario Giro per questa riflessione ora dò la parola a Lucia Annunziata
Non certo un grazie
Credo che sia molto importante avere una discussione collettiva su temi che sono così che toccano gli equilibri politici anche gli equilibri emotivi delle persone
Grazie Gianni grazie chi ha organizzato queste cose grazie anche dell'invito nei miei confronti
E
Vorrei fare siccome è un mi occupo di cose qui sin qui siano prigione allestite tagli le cose le dichiarazioni cosa si fa dove stanno i carrarmati e tutte 'ste robe così l'ex ministro della Difesa sa queste asserzioni e vorrei partire
Bel darvi alcune informazioni suo che punto siamo e rispondere alla domanda principale chi ha vinto questa prima fase della guerra che forse sarà la prima fase della guerra lunga probabilmente la seconda non partirà dopato
Da mente ha perso Israele questo è abbastanza chiara
Non è solo una questione proprio canta è una questione centrale che mette in Israele
In una difficoltà enorme di cui noi anche faremo le spezie qualcuno diceva prima che è ripartita se si è fermata la tregua non è vero che si è fermata da tre
è stata rinvenuta atta sotto forme diverse un tipo di sospensione
Perché ci sono gli americani che su questo stanno veramente sul collo di tutti perché hanno un'elezione hanno paura di Trump
Hanno un problema con la Cina che il loro grande problema non sospettavamo tutta questa roba vogliono liberarsi ti penso mi Netanyahu prima che ci siano le elezioni arriva arrivi tran tran
E quindi stanno veramente in corsa stanno lì
Prettamente c'è stato by the prescrizioni o quella che era importante processato Blinken tre volte poi c'è stato il capo della CIA ben scritto sito abbia preso Casali più o meno
E poi c'è il famoso ben due perché che voi non sapete chi è ma è il più importante diplomatico americano
Si chiama metterò perché signore che alle l'incarico del Medioriente dentro il Consiglio di sicurezza nazionale ed è uno che lavora a pancia a terra su tutte queste cose la sospensione e una sospensione vera dirò una cosa che non vi fa schifo ma quattrocento morti non so niente in quelle dimensioni qui è chiaro
Soprattutto lo dico non per cinismo per realismo e sia chiaro non mi giudicate una cinica nel dire queste cose
Quello che è successo ieri è stata una cosa assoluta che a Napoli e delle molle la guerra di Franceschiello no cioè improvvisamente idee anni israeliana hanno detto a riprendiamo la guerra subito dopodiché si sono subito messi d'accordo perché Blinken ha detto si è chiaro che ci devono essere zone di copertura trazione tranquille zone non attaccabile da parte dei di per i CPT e hanno mandato che sta mettere Franceschiello farcita ammuina insomma no cioè hanno mandato da Gerusalemme a ganassa una mappa
In cui c'erano i quadrati dove col numero sopra dove i civili potevano stare perché così non venivano bombardati e questo ha fatto dei soltanto più o meno quattrocento porti insomma no
E ma voi secondo voi esista il fatto che uno telefona perché tutti tesi telefono lì e dice scusi inquilino numero tre lei ancora casa vada nella zona quattro B perché noi dobbiamo bombardare
Ovviamente questo non esiste questo è diciamo una forma per dare ad Israele
La soddisfazione i falchi di Strehler di continuare la guerra e tenere una situazione un po'pulita
è precaria però noi dobbiamo in situazioni come queste valutare minuto per minuto l'andamento di come si fa la guerra perché come si fa la guerra e il segnale politico che noi dobbiamo leggere in queste situazioni
è abbastanza chiaro secondo me questa è una parentesi quello che davvero farà Israele e credo che ieri hanno detto che la la battaglia contro mass sarà portata in tutto il mondo questo significa una Monaco che durerà
Venticinque anni e sarà combattuto in tutto il mondo tutti sanno che Israele Cia la lista di tutti i capi di Hamas dove vivono che fanno dovranno i figli che vanno a scuola eccetera eccetera ci dobbiamo aspettare quello che forse ce l'avrebbe dovuto fare un po'prima insomma
Più come dire interruzioni finiti interruzioni
Meno civili coinvolti quando parlo di Israele che ha perso la guerra intendo dire questo serale
Hanno acceso tanti CPT
Perché non ha più la forza e non ha più l'esercito danni dal due mila cinque
Qui c'è finiano che forse queste cose le sa quante me
Nel due mila cinque se vi ricordate nello stesso momento in cui Israele si era ritirata da casa perché ricordiamoci di una cosa Israele grassa non c'è
Dal due mila cinque
Nel momento in cui si è ritirata terza Israele e intervenuta in Libano contro Hezbollah che lavoro loro problema vero
E lei da lei in maniera Primo Ministro mi ricordo telefonate drammatica da Palazzo Chigi a cosa sta succedendo eccetera eccetera
E Israele entrò abbastanza allegramente lì dentro e stava per non uscire Succi
E quello fra il primo segnale che Israele non aveva quello che era stata la sua forza definì ente in Medioriente la indiscussa capacità militare di dominare ogni situazione
Questo è quello che Israele ha perso lo stesso è successo anche questa volta
E positivo in una democrazia come si direbbe Mario Giro
Che l'elemento di forza come elemento fondativo di un Paese termini e positivo
Tant'è vero che la caduta militare del controllo israeliano andato di pari passi è quello che io considero un grandissimo processo democratico interno vi faccio una sola esempi un solo esempio
Come ha scritto anche in una stanza lo sapevamo tutti però doveva scrivere nella stanza quando adesso fra Fortugno pensano tutti quanti
I segnali c'erano non ha risposto l'Inter eccezionale ha disposto il corpo militare non ha risposto al governo impegnato su altre zone
Cioè è ovvio che il Governo non gliene frega niente di gas vuole mantenere il western dove peraltro ci sono mezzo milione di coloni se non addirittura sette ottocento mila quindi già questo rimette al tavolo la questione che doppio Stato non si può fare perché secondo il terreno per il secondo Stato non c'è più
Questo è una balla ogni volta col dicendo prestato DC giriamo pagina parliamo davvero insomma no
Ecco allora un Israele
Ha perso tempo rispetto a queste cose rispetto attenzione anche perché ha fatto viene da una non come fatto quaranta ettari Weekend di mobilitazione democratica con cinquanta sessanta mila persone in piazza ragazzina
Per fare una cosa che forse hanno piacerebbe Farini età e almeno ammessi tentare di dire un governo più di testa che loro hanno per carità non voglio fare paralleli insomma però insomma un po'una eco cioè di questa cosa
E che non si può abolire la Corte suprema perché la Corte suprema in Israele è l'unico vero canta baldanza del governo
Israele a un diciamo una struttura politica molto più semplificata non della nostra quindi quarantatré Weekend di mobilitazione per migliaia e migliaia di persone in cui c'era anche buona parte dell'esercito israeliano perché è un esercito di popolo diciamo no
Questo per esempio secondo me è stato un grande momento in corso di democratizzazione
La sconfitta di Israele in cambio diciamo di questa apertura di orizzonti ad Israele
Io credo che lo dobbiamo studiare un po'Israele perché me questa storia che Israele viene messa da parte e vi dico subito una roba le donne violentate sono donne violentate
Di qualunque razza si erano in qualunque tipo di orizzonte veda nascere il sole no si può fare distinzioni tra le vittime chiunque applichi distinzione tra le vittime
Di fatto do sdoganato l'odio perché l'odio questo decidere che i miei
Io posso fare quello che voglio le vittime sarà soppressa come vogliono cioè questa è una cosa che si sono meritate questo è un nodo centrale non è solo una questione di donne è un nodo centrale ma è centrale anche per capire che cos'è Israele che ormai anche in Israele Fiano tu mi darai ragione su questo ha raggiunto il punto lo snodo centrale si può criticare un governo di Israele senza essere antisemiti
Si può criticare un un Governo di Strehler esattamente come in qualunque altro posto senza per questo collegio indebolire estremi a maggior ragione io credo nostro posizionamento sull'antisemitismo deve essere fare Miss ecco questo è
Fu una cosa su cui io ho scritto c'ho messo la faccia e chi non è invece d'accordo non è in accordo io faccio il giornalista devo fare un'altra cosa devo dire quello che penso
Allora Israele in un momento molto forte
Il partito dei genitori di di Tesini delle famiglie degli ostaggi non è stato semplicemente a chiedere datemi state Shiryu diteci
C'è un signore che un giorno sapere come partito aveva perso tutta la famiglia tra gli ostaggi ha preso un atteso una di queste orrende sedie di plastica che amano in Israele se messo sotto la casa di Benjamin Netanyahu con un cartello che diceva
Rivoglio la mia famiglia riporta nella casa
Quella roba lì per diventare quello che è diventato era una vera scintilla di qualcosa che era nel cuore delle persone ne sono ha detto non si può criticare il Governo mentre cinque
è chiaro
Allora questa cosa e insieme
Una forza in questo momento che però non si è ancora espressa
E cioè non ha perso la forza di diventare dominante nella soluzione di questa guerra e che però in questo momento comincerà a doversi esporre credo perché in Israele parte una grande guerra politica interna
Tutte le cose che vi ho detto adesso non nell'elenco sono sul tavolo con in aggiunta by the né che vuoi ma mare
Il dottor Netanyahu il più presto possibile per ragioni interno
Israele però non ha risolto il suo problema perché spunto ci sono cinquecento mila coloni visti colore coloni in a questa anche e non c'è più terreno per un secondo Stato
Da dove può venire cominciare a vedere una avvenire una possibilità di pace ci arrivo ve lo anticipo perché vorrei fare anche un ritratto della parte queste dei dei di insieme
Secondo me bisogna la soluzione
Precaria come sono sempre precarie le guerre insomma sarà è una forma di riedizione degli accordi di Abramo accordi di Abramo lo accusa conti la cui messa in opera soprattutto con l'adesione da parte dell'Arabia Saudita
è stata la miccia di tutta questa vicenda quindi niente doppio Stato cose proprio di questo genere e poi la concessione di una forma di autonomia molto forte
Al governo degli arabi in qualche modo da questa storia qui devi uscire chiara l'idea
Che c'è un passaggio di mano che gli arabi si prendono si iniziano a prendere una parte di responsabilità della gestione della vita degli arabi anche in Palestina
Come ci si arriva e possibile io su questo sono ottimista perché penso che quando c'è una guerra è arrivato il momento peggiore
Poi quando si da fuori si fa un po'
Di quell'area diciamo di quella ricostruzione di quell'energia della ricostruzione perché sono possibili anche delle geometrie che finora ha prima della guerra non erano possibili
Mentre Visco sono cosa i paesi arabi
Sono stati i primi ad avere abbandonato i palestinesi prestissimo abbandonati a tutto il mondo è vero ma innanzitutto dai Paesi arabi
A cominciare da quarantotto quando invece di dargli secondo Stato decisero decisero di tenerli maniere che come dire
Facesse un po'alla carne di Cannone della impossibilità di Israele di espandersi sono stati giocati sul piano geopolitico oggi sono di nuovo giocati su un cielo politico in quanto riguarda Hamas sia chiaro
Hamas ha fatto tre anni di preparazione su questo si sa tutto la zona la parte militare a diventata più forte della parte politica si è giocata questa parte qui a Massa è un'organizzazione terroristica
Il pericolo è infatti questo perché giustamente conosce molto bene la paura il timore la povertà la solitudine dei palestinesi
Quindi voglio dire è un circuito io tremo per i palestinesi perché il popolo non solo più solo ma il più utilizzato da tutti
Quando è stato firmato
Quando sono stati firmati gli accordi di Abramo che cos'era
Io ero contenta perché comunque erano equilibri
Però e costernato era la cancellazione finale del popolo palestinese
Tutti gli altri Paesi arabi facevano accordi con Israele il riconoscimento arrivava a un livello più alto di quello territoriale i palestinesi diventavano un dettaglio da diciamo capire dove metterli ma sicuramente non avrebbero avuto in questo accordo un loro Stato
Che cosa è successo in questa guerra
E quando sono usciti
I quando sono usciti dalla galera i prigionieri
Il West Bank e diventato un fiume di tra i vertici
Il drappo verde quello di Hamas
Questa è una cosa che su cui noi dobbiamo lavorare perché non è possibile perché consegneremo viste consegneremo i palestinesi a una situazione distruttiva finale secondo me venduti dall'altra parte l'Olocausto la seconda Nakba come dicono da pranzo
Acqua Nac dai la caccia a pranzo
Torno al punto e sto per riaverla fine ma un po'di dettagli me li devo portare non su questa storia qui
Per è successo un fatto molto importante che a me e durante la guerra nel mondo dei Paesi arabi e come vedete non sono a critica nei loro confronti l'Iran ha cambiato verso limitare l'Iran si comportasse collocata sulla geopolitica del Medioriente differentemente quando Hezbollah Nasrallah ha detto che loro non sapevano niente
From magari non era vero che loro comunque onorano il martedì ma non c'entravano niente perché loro sono libanesi
Ha espresso una roba molto importante
L'Iran
Ha combattuto con l'Iraq anche contro l'Arabia Saudita dal ottanta dal novanta la guerra dei dieci anni tra sunniti dopo il settantanove tra i sunniti
Illeciti
L'Irlanda affatto un incredibile lavoro politico-militare alleandosi peraltro durante la guerra contro l'Iraq con gli americani e sappiate che l'Iran stava con gli americani
Tutti o le forse listelli tutte le forze arabe che hanno ricostruito l'Iraq sono uscite uscite di dell'Iran
In quel periodo finora l'Iran è riuscita a costruire un'incredibile percorso dall'Iran appresso con le sue Guardia della Rivoluzione la parte centro nord del dell'Iraq ha sostenuto l'Iran ha sempre con i seguaci della rivoluzione sostenuto il regime alauita
Cioè stiamo parlando di Bashar Assad
Empoli è riuscito grazie a questi no a fare una cosa che è anche Ciro avrebbe voluto fare AN arrivare sul merito Errani
Sono arrivati in Libano il Libano e la loro spiaggia la loro presenza in un mondo diverso e ci hanno messo Hezbollah hezbollah è un'operazione politica un'operazione militare ed è fortissima leader praticamente il Libano non esiste più mai hezbollah è fortissimo
In questo caso che cosa hanno fatto e sto per finire
Il tiranno ha detto nuovi non possiamo perdere questo assetto strategico che la vera come dire essere arrivati sul Mediterraneo è un problema di controllo
Nel fare questo per la prima volta l'Iran ha dimostrato che può andare oltre lo scontro con l'Arabia Saudita
E essere parte magari malevole magari cattiva ma quando i buoni non ce ne sono in giro vorrei farà capire che parte le vittime i buoni non ci sono
Ha scelto in questa fase della guerra di giocare il suo ruolo geopolitico per rientrare dove negli accordi che brama e soprattutto nella gestione del post guerra con Israele
E oggi siamo a questo punto io credo che il ruolo che vota l'Arabia Saudita sostenendo il catenaccio cui Solti anche quello Kamprad colloco comprano tutto pure il Qatar non soltanto Roma venti trenta insomma no
Ecco la rabbia saudite che si ricolloca in questo modo secondo me può dare vita in un prossimo futuro per la pace
Ha un'idea più geopolitica
Del blocco del mondo arabo
C'è un solo problema e finisco qui
Questa parte qui di Medio Oriente perché così forte sto parlando dell'Iraq tante comuni condurre più Ritanna e dell'Arabia Saudita sono i tre grandi Paesi del petrolio
A voi non vi sfugge vi lascio qui il dilemma che dopo aver fatto un lunghissimo giro in euro per l'Occidente per dire non vogliamo più il petrolio
Il destino del Medioriente anche ampiamente dell'Europa e in mano alle tre grandi potenze petrolifere mondiali
A cui si abbeverano anche la Russia eccetera eccetera è una complicazione che dobbiamo tenete appunto grazie
Grazie
Ecco io
Dalla legge ecco che grazie Lucia grazie Lucia reazionario di queste due aperture di di giornate adesso Davide introdurrà
Un ospite in collegamento da Jocelyn a cui teniamo moltissimo però ho rubato io dieci secondi perché ci tenevo personalmente a ringraziare e salutare Carlo Feltrinelli che il padrone di casa di questo luogo fantastico e che ci ha fatto la sorpresa di il Veneto a salutare l'ascolta una parte di questi di questi lavori Davide presentato il nostro ospite
Sì grazie noi adesso abbiamo in collegamento che speriamo di riuscire a realizzare proprio un collegamento molto importante con padre chi attua
Che dice il rettore dell'università di Betlemme ed è advisor delle scuole del Patriarcato latino di Gerusalemme quindi potete capire comprendere come la sua testimonianza sia a rilevante nella giornata di oggi e le diamo subito la parola
Buongiorno
Allora uomo
Rivolgo
Rivolgo un saluto ora è un sogno no Amantino ringrazia tutti
Vi ringrazio aspetta nuove rogatorie Besco impossibilità di la
Lulli in tema di oggi pace
Come sapete stiamo vivendo o ad una fase viene di violenza i traumi e delle preferenze che non sono mai state accettate
Delle ferite dolore frustrazione e rabbia tutto il mondo guarda questa nostra Terra Santa un luogo che causa continuati guerre divisioni
Purtroppo non posso farmi vedere una foto umana volevo in rete una cosa per esempio nella cappella dell'università del braccio la cappella
Gesù Bambino
Ci stanno dei disegni Battista francese Roberto la brava che mostrano tutti i bambini Maroncelli nella storia cristiana
Dato una vengono tutte le nazioni loro
Milano
E purtroppo abbiamo aggiunto una lunga lista Minicucci rischia sarà
Anche un po'troppo questa lista non sarebbe finita adesso
La realtà è molto doloroso triste manufatto
L'umanità viene uccisa una con questa anche l'ASL ventuno
Il cardinale Martini vissuto la fine della sua Vink quattro neo un giorno e ha detto il giorno in cui con Mila facessero arrivato aggiustare sarà sarebbe arrivato a Gerusalemme
Accadrebbe in tutto il mondo
Semplificando la realtà e le con gesti ma bisogna vedere le crisi esistono entro venti attuali
In primo luogo penso che il fallimento della costruzione dello Stato palestinese e l'aumento delle spese e nuova religioso Ercoli circonda probabile mapping
Hanno portato a questa guerra ancora
In secondo luogo la debolezza della leadership
E le sue decisioni su un trampolino israeliano può essere e la mancanza di una fisionomia unitaria alle arrivo del principale straniante allo scopo per il futuro oste e ha tentato un elemento molto scuro colto fonte questa durava se potrei dire nei caratteri gioco
E in terzo luogo in tutto il Medio Oriente sinistra quelle appare chiaramente la gestione s'indovina era nella
Da una parte l'Iran circa cui influenza
La sua influenza si scatenerà la ex Cirielli lo Yemen
Ho l'Arabia Saudita ce minata dialoghi sconvenienti cioè un'alleanza è implicito accorpare malati e la Giordania Egitto e Israele tutti
Ho corso sono sostenere in circa la tutti sfrutta occhi dell'occupazione la la spina con un brutto o ombre una a nel gioco giustificato ecco
Non è facile ma secondo me col passato tutte le tentativi ponteggi
Bisogna uscire alpine ma di questo Ciocco rifare i giudizi entrare a piede niente Ivo oggi borgo per sempre facciamo così
O cerchiamo sanzione sentirci bene agire a questo obiettivo e l'altro
O decidere se io ero o Israele un po'anzi
Penso che noi provvisorie lasciare poco degli interessi cura dei leaders o di un partito e chi oppure della religione
Perché tutta questa vita umana viene massacrata costruendo
Perché la dignità umana e il più grande e tutti noi vogliamo nel pace
La pace non significa una una lunga ne che è una parte proprio diritto con una
Non è un dinastia Cicu Crespi usato una
Ora amore più un popolo questa no sia una volta ossessive
Che esclude tutti
Quindi la pace ruolo non è un suo amico flussi adesso siamo al raggiunge lecco largo però no credo sciita dello tutti e per tutti
Con il coraggio nel ore e la politica oggi finalizzata questa pace percussivi
Quando tutti noi vogliamo realmente tutti con giustizia eguaglianza i BTP
Ci nuovi
E vi ringrazio per ancora
A condividere con voi velocemente
Grazie
Grazie grazie al vera patria ad per questa veramente preziosa testimonianza abbiamo ore l'intervento della vice presidente di Medici senza frontiere il tabarchino che chiamo sul par
Buona giornata a tutti
Io spero mi auguro che tutti sappiate cosa e Medici senza frontiere comunque per quei pochissimi che non lo sapessero
Medici senza frontiere nasce nel settantuno nasce da con esperienza di giornalisti medici in via in via fra ed ha tra i suoi pilastri il che condiziona anche quello che andremo a dire ovviamente il il indipendenza la neutralità e l'imparzialità rispetto ai conflitti a cui prende parte nel tentativo di sollevare i feriti dei conflitti stessi dunque
Medici senza frontiere lavora in Palestina dal mille novecentottantanove
Io sono un chirurgo di formazione sono stata in Palestina a Gaza nella fattispecie quando c'è stata la marcia del ritorno forse qualcuno di voi ricorderà un altro momento difficile non certo come questo
Ma comunque da un punto di vista sanitario anche quello abbastanza complesso nel mille nel due mila diciotto
Qual è la situazione da un punto di vista umanitario è un punto di vista politico fino adesso abbiamo visto notevolmente complessa ma non lo è meno da un punto di vista sanitario perché non lo è meno intanto perché nella parte nord della Striscia i grandi ospedali di Gaza lasci fa che tutti conoscete perché quello famoso dei tunnel sotterranei di cui tanto si è parlato
La cifra la lauda l'Indonesia e altri ospedali più piccoli sono inutilizzabili inutilizzabili perché sono stati all'inizio prima privati della cosa più importante che l'Energia
Per cui si arrivava a lavorare al buio poi via via sempre più arresa difficile l'opera di chi c'era dentro prima
Perché il movimento di Medici senza frontiere ha dovuto ritirare la propria équipe per diciamo così di quelli che noi chiamiamo espatriati cioè non staff locale ma Starsky viene da altrove
Sono erano comunque rimaste trecento figure sanitarie tra medici infermieri a lavorare nei vari ospedali e progressivamente si sono ridotti
Perché perché gli ospedali sono stati tutti bombardati lo sappiamo tutti che gli ospedali non si bombardano lo sappiamo tutti che anche la guerra delle regole
Quello che non riusciamo a spiegare perché le regole non si rispettino è un compito politico spiegare perché le regole non si rispetta la ed eventualmente sanzionare chi non li rispetta in senso generale perché le guerre nel mondo non sono ovviamente solo l'Ucraina e ahimè Gaza denso sono molte molte di più
Quando quello che si è potuto fare cioè discostare feriti lo si è fatto teniamo presente che nel momento in cui sono state date
L'ordine di evacuare gli ospedali sempre per le famose leggi umanitarie
Chi ha dato l'ordine doveva di fatto proteggere quelli che andavano evacuati nella realtà dei fatti è che per evacuare un ferito bisogna avere un posto dove portarlo al ferito e questo non c'era
O per lo meno non si sapeva dove fosse per cui lì c'è stato un un grande buco e moltissima gente è morta perché non c'era un posto dove portarla
è morta perché mancava l'elettricità perché l'elettricità anche prima di questa guerra l'elettricità Gaza nel due mila diciotto ce l'avevamo quattro ore al giorno quindi e come andava l'elettricità negli ospedali andava con i generatori generatori vanno bensì avuta in benzina perdonatemi a gasolio pertanto l'assenza di elettricità condizionava tutto l'incubatrice quella un'immagine
Emotiva che ha fatto così
Inorridire il mondo ma quella era solo l'apice di una piramide molto sotterranea sott'acqua diretti provai sbarca non visibile ma estremamente importante differiti e feriti che non potevano essere trattati
Per carenza alla fine anche di anestetici questa era
Stavo andando molto così veloce era al nord della Striscia di Gaza che alla fine è rimasto praticamente con pochissime strutture in grado di fare solo cose molto piccole non certo interventi chirurgici per i quali serve
L'operatore sanitario ma anche la tecnologia in particolare elettricità le apparecchiature che vanno e via dicendo
Nella gli ultimi due operatori di a message che sono morti quando è stato bombardato
L'ospedale a lauda che era quello dove Medici senza frontiere quello dove ho lavorato anch'io aveva la maggior parte della propria attività
Sono stati bombardati il terzo il quarto piano il quarto il quinto hanno scritto ricco nella tavola che c'è in tutte le sale operatorie adesso nelle nostre non siamo informatizzati ma insomma c'è un tutta blu dove si scrive il numero degli interventi quello che si fa lì c'era scritto ricordatevi Dinoi
E che abbiamo fatto quello che abbiamo potuto quindi la loro situazione era drammatica questo il nord della Striscia andando verso sud
Medici senza frontiere è rientrata dal valico di Rafah e se posizionata nel sud della Striscia
E nel sud della Striscia a
Due un'équipe chirurgica che lavora al Nasser Hospital e in un ospedale più piccolo che è la l'Axa
E fu nel secondo si fanno piccole cose medicazioni nel primo si fanno interventi chirurgici paia
Due altri sostegni all'ospedale dei martiri e all'ospedale i beni Shakira annuncio sempre nome male questi due da ieri evidentemente consentitemi la battuta
Si trovano in quei quadrati di cui parlava Lucia Annunziata sbagliati perché da ieri è stato detto che devono smobilitare quindi evidentemente sono nel quadratino sbagliato del di questa suddivisione inquadrati della striscia di Gaza
Non so come faremo la notizia e tra ieri e oggi quindi questi due posti che in questo momento non fanno Chirurgia se non medicazioni e cose molto piccole però curano le gastroenteriti dei bambini che secondo l'OMS sono aumentate del quarantacinque per cento
Perché in tutto questo che è un disastro sanitario cioè l'assenza di malattie è in parte legata cosa all'accesso all'acqua pulita e questo non c'è
Perché immagini di tubature rotte dirà le abbiamo viste nei nei notiziari è legata alle fognature che funzionino
E e e le epidemie sono dietro l'angolo perché perché le fognature non funzionano perché i luoghi di rifugio più o meno sicuri che ci sono sono sovraffollati non possiamo mai al problema dei bagni ma
Quando c'è un bagno per mille due mila persone cioè si intuisce molto facilmente le difficoltà di mantenere un
Conto tradire un'area igienica per chiamarla così quindi moltissimi corpi sono ancora insepolti non sepolti sotto le costruzioni bombardate e tutto questo è foriero
Accanto all'assenza di possibilità di trattamento chirurgico medico che sia e foriero di epidemie prima fra tutte il colera ricorderete che ha funestato Haiti ha funestato
Nuovi dei grandi terremoti come nel mi diranno molti anni fa come è stato in paletti così via
A questo che ha a che fare con la gestione dei feriti
Sì aggiunge che cosa quella che è la sanità di tutti i giorni malati cronici malati che hanno un infarto i diabetici che non trovano in farmacia e quindi non trovando i farmaci perché
Perché il valico di Rafah aperto in questa tregua ma
Una cosa che spesso dimentichiamo e che Gaza è un grande campo profughi è il più vecchio il più grande campo profughi del mondo tutto ciò che si usa all'interno di Gaza viene da fuori
E se normalmente in epoca precedente il sette ottobre passavano del quattrocento e cinquecento camion di aiuto al giorno guardate che è una cifra enorme
E tutto questo a spese della collettività mondiale perché la Palestina gli abitanti della Palestina il loro sostentamento è a carico dell'und ora che è l'equivalente delle nazioni unite solo per la Palestina
Peraltro loro sono molto attivi anche per le sono uno dei luoghi sicuri tra virgolette anche se alcune scuole sono state bombardate quindi adesso siamo che Medici senza frontiere è riuscita a consegnare alcuni carichi di materiale sanitario che sono stati dati alla Croce Rossa la mezzaluna scusate rossa
E però siamo assolutamente carenti di materiale in più e per adesso le scorte sono sufficiente per alcuni giorni e dopo e dopo vedremo vedremo come andrà a finire
Non saprei cos'altro dire da un punto di vista sanitario non accatastate
Un intervento
Grazie a il tatuaggio veramente emozionante anche riflettere su su questi aspetti più concreti comunque della della guerra abbiamo ora in collegamento perché Provenzano che si stava recando punto in Medioriente
Io ne Gero rientro nella dico però
Non so se è possibile perché sento la mia voce
Avevamo fatto le prove prima
Ma evidentemente non abbiamo risotto
Scusate ma finisco per sentirmi vivo
Ma io mi sento mi sento di MSN volte perché sento me stesso una
Si sente ancora ritorno
Amato altri Puff
Ripristiniamo era il collegamento
Perché adesso sì sì
E io ho sentito sì Santoro intorno
Prova nessuno si è un po'più no adesso lo sa ancora
Ma le assicuro José
Sì prova adesso non lo sento più
Adesso non lo sa
Adesso è corretto
Va
Ecco mi scusatemi per questo inconveniente
Credo di avere imparato perdere di meno di preziosi vi dico subito che mi dispiace molto di non essere lì per una ragione perché dovete sapere che io giochi un pacco siamo compagni impara quello scelto io e o diciamo seguito
Ascoltando inavvertitamente le sue telefonate la cura con cui ha organizzato questo incontro di oggi per cui ringrazio anche Barbara
Lui conosce la ragione per cui non sono lì perché fra qualche minuto dopo questo intervento io partirò per una visione in Israele Palestina
Che faremo come PS
Saremo a Tel Aviv Gerusalemme in Cisgiordania
Ed è una missione di pace
Ho ascoltato già cose molto interessanti io forse non ne aggiungerò molte altre
Per una cosa voglio dirla la pace non è solo la ragione esistenziale dell'Europa come ha ricordato Romano Prodi e della democrazia come ha ricordato Mario Chico la pace in questo momento la priorità politica per tutti noi ecco perché
Diciamo
Abbiamo bisogno di una politica che torni a pensare come oggi abbiamo bisogno anche di una politica che torni a sporcarsi le scarpe andare in giro praticare il dialogo il confronto l'intesa il compromesso per citare l'introduzione di giardini
Avremo incontri con al più alto livello con il Presidente di Israele con il premier palestinese con il patriarca latino di Gerusalemme anche con molta serietà civile israeliana palestinese conditi operatori
Internazionali che vivo Novoli perché mai come in questo momento ne abbiamo bisogno credere nei lavori
Vorrei dire qualcosa su sulla necessità di riappropriarci della parola pace
Non l'abbiamo pronunciata l'abbiamo pronunciata anche alla manifestazione nazionale di piazza del popolo
E tuttavia dobbiamo dirci la verità se vogliamo davvero che appropriarcene che dopo lo scoppio della guerra di in Ucraina c'è stata una difficoltà sia una tendenza in tutta Europa pronunciare questa parola è paradossalmente ha coinvolto
Anche il mondo democratico progressista e io mi sono interrogato sul perché di questa pretesa di questa
Difficoltà
E io credo che sia il frutto da un lato di ciò che è stato già denunciato stamattina di un'inaccettabile criminalizzazione nei confronti dei pacifisti autentici coloro che sono per esempio contro le armi erano anche i controlli io
Di armi Ucraina una posizione che io non condivido crediamo tenuta un arcano che invitava al dialogo rispetto confronto non appunto
Criminalizzazione all accusati ottimismo
Però c'è stato anche qualcosa di peggio questo non possiamo punti il cielo considerarlo che questa parola è stata confiscata da una minoranza
Che ha deciso di piegarla narrazioni ambigue sulla guerra imperialista di cucine che arrivavano a Reagan annegare persino diritto e gli ucraini a difendersi e a resistere
Parlate io ci sono stata chiedo come alcuni e di voi e quando arrivi di la cosa che capisce che se ancora nei palazzi del governo
Ucraino non sventola la bandiera nera utile no e perché non perché c'era l'accordo per cui è stata come ha ricordato anche Mario Giro la resistenza di un popolo in area che si è levato diciamo non con un desiderio riversa ad un desiderio di resistere a un'invasione
Questo oggi ancora più chiaro perché diciamo la pace il primo desiderio degli operai
Ma che sanno bene anche che cosa vuol dire diciamo la rinuncia una cosa però non possono rinunciare alla libertà di sottrarsi a una vita sotto il regime di punti non sono in gioco chilometri di terreno come spesso viene detto Licaone Totuccio televisivi con qualche grado di diciamo di separazione ma con la tra Jack
No è in gioco esattamente questo anche un'idea c'erano quindi diciamo quando la società occidentali a subirono la fascinazione di Putin c'era una generazione invece che cercava una via per costruire libertà democrazia ed è la ragione per cui avevano provato a fare una rivoluzione
Questo lo voglio dire perché su questo tema noi abbiamo bisogno di fare ancora chiarezza una discussione tra di noi
Anche perché ci ha colto di sorpresa diciamo la verità ventiquattro febbraio due mila e ventidue l'abbiamo tutti vissuto con grande organismo vedere i carri armati i quelle stragi una verità
Perché l'anacronismo era il frutto di una mancata capacità di guardare al mondo perché la guerra del mondo c'era c'era anche l'idea vita quattordici una lezione c'è stata
Di quella guerra e va ricordata Gianni all'inizio io voglio sottolinearla una cosa abbiamo imparato io credo il ventiquattro febbraio due mila ventidue dovremmo più dimenticarci
Che pensare di affidare le relazioni internazionali soltanto agli interessi economici non assicura nel pace né sicurezza che le ideologie hanno un peso nella storia che non si può cancellare e questo non significa soltanto come ogni ci è capitato di dire che i McDonald se non posso sostituire la politica non significa anche qualcosa di molto più concreto cioè e l'idea che faceva che bastava fare affari con puntiglio permettersi al riparo è un'idea sbagliata anzi che ha prodotto il contrario prodotto l'idea appunto che l'Europa non avrebbe reagito
Ma unico Simone alle sue porte c'è stato anche altro non dobbiamo dimenticarlo c'è stata quella fuga caotica e degli Hakka dall'Afghanistan ma gli anni stando in cui ancora oggi c'è si sta combattendo clandestinamente una resistenza i nuove generazioni come per esempio mirabile che cercano una loro via alla libertà e alla democrazia questo lo dico perché diciamo questa partita nella libertà della democrazia non possiamo darla troppo persa c'è un punto secondo me cominciare specie della guerra
Oggi a piazza
E che dopo il sette ottobre dopo la reazione indirizzare è stato chiaro a tutti
A tutti davvero
Che la pace fosse l'unica soluzione possibile per garantire il diritto di esistere gli italiani Rizzo per tutti coloro che non hanno scelto invece di governare
La guerra perché questa è la grande divisione si è prodotta noi l'abbiamo detto queste cose che ho detto in Parlamento abbia detto che il terrorismo chiamasse
Non si può battere solo con Nájera posa ma anche con l'intelligenza politica di isolarlo di separarlo
Dalla questione palestinese e che in questo senso l'assedio l'invasione di Gaza oltre alla catastrofe umanitaria a denunciare
Alle violazioni del diritto internazionale stava diventando un gran un drammatico colore politico proprio a questo punto di vista perché il confine tra diritto
E e tra giustizia e vendetta tradimento difendersi punizioni collettive è un confine che non può essere mai valicato abbiamo detto
Che come ferme evoca vi è stata condanna l'attacco terroristico di Hamas
E alla sua collega Ruggieri morte dei che è stato quel movente dell'attacco altrettanto ferma e inequivocabile doveva essere la condanna per le violazioni del diritto internazionale umanitario per dedicare di vittime civili Zampini sotto il bombardamento
Anche per una ragione molto semplice su questo tema che io devo più questo Sagunto intervento
Perché per noi si gioca una partita fondamentale per la nostra stessa credibilità e non possiamo più permetterci doppi standard agli occhi del mondo anche per preservare la credibilità di questo segno all'Ucraina che sono nella prospettiva democratica
E progressista non discende da astratti i vincoli o considerazioni geopolitiche o dalla mera appartenenza a un'alleanza militare
Ha la difesa della libertà proprio del diritto internazionale contro la sopraffazione
La violenza e attenzione perché proprio la narrazione sbagliata sul nostro posizionamento sull'Ucraina ha condotto una divisione con il resto del mondo che è un Bruno sbagliato posizionamento sul e cliente
Potrebbe rendere definitiva perché ha ragione Lucia Annunziata quel compito va inserito in un contesto molto più ampio che è quello del caos globale ma anche di un conflitto che esiste un solo tre Israele e Palestina fra Israele Edmondo arabo
Ecco perché bisogna a diciamo tornare alla politica come state facendo oggi con la vostra discussione considerare la pace come il primo etero imperativo
Due popoli due Stati diciamo Mancino ha illustrato quanto difficile CIA sia questa funzione a qualsiasi altra prospettiva è una prospettiva regione e quando parliamo di due popoli due Stati però dobbiamo sempre ricordarci che uno Stato ancora non c'è e che il riconoscimento dello stato palestinese nel contesto dalla ripresa del processo di pace e la spinta che la comunità internazionale popolare nel due mila e quindici cui Parlamento italiano avevamo votato voi spinto su questa direzione a quella pace la fanno essere duratura ed eravamo poco su questo io vorrei dire che il crimine di Hamas
Ed è stato molto diciamo ha avuto delle conseguenze politiche sulla società israeliana perché anche il pulpito come ben ha ricordato la componente più tante progressista la componente persino pacifista quella che riguardava data assurdità israeliana non è tutta litania e questo così come la società palestinese non è Hamas importanti incontrare appunto gli altri discutere anche in coppia così in una società liberale tutta netta voglio dire che per essere credibile
Questa parola pace deve trasformarsi in una proposta
Io sono convinto che la proposta politica che noi dovremmo provare a a sostenere
Quella di una missione internazionale pace oggi sull'Osservatore Inter con Romano c'è un'intervista importantissimo l'ex premier Olmert d'Israele che coinvolga il mondo arabo anche nella responsabilità garantire la pace e la ripresa di un processo di pace in una cornice che non può essere quella di una conferenza internazionale in Europa deve trovare apparsi cariche noi come progressisti democratici dovremmo spingere su questo non ho davvero dicendo questo tema della democrazia e che riguarda noi io credo diciamo c'è stata anche una discussione del Partito Democratico che abbiamo nove non cambiano
Io mi sono reso conto anche nel corso di questi mesi in queste settimane che mai come oggi questo anche quest'idea
Democrazia
Idea fece dietro questo nome Partito Democratico sia così l'attuale pietra democrazia minacciata
Ed è minacciata non solo sul piano esterno ingaggiato sul piano interno e questa rinascente Erna eh ciò che ci deve suggerire i astenerci da ogni retorica di scontro tra civiltà perché i conflitti tra democrazia e autoritarismo chiediamo nella stessa Europa ecco perché noi dobbiamo sottrarci acquisti idea questa nostalgica di guerra tre dallo scontro cioè di un di un destino nel mondo deciso soltanto tra le potenze io capisco il ragionamento che ha fatto Lucia ma attenzione perché un compito nostro proprio dell'Europa e nasce per questo è io credo avendo imparato la lezione del degli errori commessi dopo l'undici settembre che è una democrazia non si può esportare con le ali
Non solo la democrazia va praticata e bisogna essere più coerenti da questo nel praticata
Io credo che la democrazia debba estendersi anche alle relazioni internazionali una logica non escludente ma di democratizzare relazioni internazionali nel senso di riconoscere anche i nuovi equilibri i potere
Voglio dire che il quindici e il sedici dice
Ne discuteremo di questo a Roma in una due giorni sull'Europa lo dobbiamo fare come partito io penso tra riscritte
Contro poté facendo oggi potrà Timis niente più così
Contributi al lavoro che tutto il partito
Deve fare anche nel diciamo belli mette in discussione le sue categorie Gianni ha fatto tantissime citazioni io mi limito apparve e noi diciamo c'è un mondo che sta andando in una direzione che non è quella anche si deve necessariamente spiegare i nostri schermi India e il Brasile non accetteranno mai una nuova la guerra trenta anche in questo l'Europa secondo me ha un'opportunità è una chance proprio da un impegno sulla pace in Medio Oriente approvare a ricostruire un ordine internazionale basato su regole condivise mettiamoci in discussione perché non si possono mettere le brache al mondo diceva a qualcuno però ne possiamo fare la nostra parte
è non mettere le brache al molto forse proprio il vero esercizio di democrazia di cui abbiamo bisogno credo Lazio internazionali
Fare la nostra parte il compito vero pratici e io sentirono Gianni nelle prossime ore anche da lontano anche dalla giù per sapere come è andata la vostra discussione grazie ancora mi sono preso qua punto tanto
E grazie a per Provenzano per questa importante contributo proseguiamo invito Lorenzo Guerini il nostro deputato ed ex ministro della difesa
Grazie grazie Gianni per questa iniziativa grazie dell'invito
Grazie soprattutto per darci l'occasione di di confrontarci di discutere di ascoltarci
Russo
Su un tema quello della pace che poi al suo diciamo l'esponente o suo contraltare al tema della guerra
Che è un tema che attraversa le nostre coscienze che attraversa la nostra coscienza individuale le nostre coscienze collettive come comunità
Alla quale apparteniamo
Che ci consente appunto di di di ascoltare di sentirci
Di vivere anche le nostre contraddizioni
Non dobbiamo aver paura delle nostre contraddizioni
Che credo che abbiano anche un ruolo importante di trattenimento
Che ciascuno di noi nella sua coscienza che penso debba
Voglio sperimentare ma si copra tutto ci dà la possibilità appunto di di discutere di confrontarci in una fase in cui anche su questa questione
Si parla ma non si discute
Si afferma ma non ci ascolta
Si pronunciano le proprie verità assolute ma senza metterci
In un quadro di di di comprensione anche di valutazioni che possono avere segno diverso
Io lo dico anche alla luce della responsabilità che ho avuto
In parte più ancora adesso quale deve essere il concetto di essere ancora di più incline diciamo la mia naturale vocazione quella di parlare poco
Ma vedo che va molto di moda parlare tanto invece molto di moda parlare tanto forse anche un pezzo dal nostro problemi a nasce da lì
Anche da un dibattito che non è maturo da un dibattito che non è serio
Da un dibattito che divide
è una delle c'è una cosa delittuoso dividere io penso
Le nostre comunità la nostra opinione pubblica
Su questioni così cruciali su questioni così importanti
Afferriamo tutti verità
Assegniamo patenti ad altri
Io credo invece non dovremmo segnale
Ieri ero a un dibattito sempre su questi temi organizzata dall'Associazione popolare da Castagnetti da un dibattito avuto un dibattito con Andrea Riccardi guado Mario G. insomma ci conosciamo da anni
E muoviamo anche abbiamo mosso anche la nostra discussione di ieri da appunti riposi da punti di partenza anche differenti
Ma io non mi sognerei mai di dire che appunto
Andrea Riccardi o altri siamo chi ha sostiene posizioni anche in parte diverso dalla mia si è arruolato dalla fila degli amici di Putin
Così come penso non sia giusto affermare o assegnare ruolo opposizione a chi ha dovuto assumere decisioni in funzione delle proprie responsabilità
E dalla rappresentanza del paese dentro un quadro di organizzazione di alleanze
Di riferimento di essere definito guerrafondaio cose di questo tipo adesso
E tra e due anni e che il nostro dibattito fu nuove e così via
Ed è una responsabilità queste che riguardano voi nella politica
Che riguarda il mondo dell'informazione
Che ha un po'è una versante veramente
Preoccupante e pericoloso
Su la discussione sui mezzi in cui oggi avviene la discussione cioè sociale guardati sociale
E sono io credo la rappresentazione di un paese di una ma non solo di un paese di opinioni pubbliche soprattutto di opinioni pubbliche occidentali
Che su questioni di questo tipo vengono completamente diviso in due
E in cui la C tre ma con punte non si trova un terreno comune di confronto di comprensione reciproca
Lo dico anche
Correggerà Mario se non è d'accordo con me o anche Lucia sono quelle che si occupano di queste questioni perché guardate il tema dalla contraddizione che nelle nostre coscienze
Su queste questioni delle contraddizioni che viviamo tra la decisione che dobbiamo assumere
I valori in cui crediamo
Che necessitano
Quotidianamente di verificare questi valori alla luce delle decisioni che dobbiamo sumero della responsabilità che dobbiamo avere nel dibattito pubblico eccetera eccetera eccetera pratiche il tema delle contraddizioni anche il tema che riguarda
Diciamo le relazioni internazionali relazioni internazionali sopralluogo delle contraddizioni
E quando ne immaginiamo che o pensiamo vorremmo che il mondo fosse diverso facciamo un esercizio che non è utile
E ruolo delle contraddizioni e luogo e contraddizioni
Tra
Valori e principi che si confrontano tra di loro e che non è facile stabilire una gerarchia
Perché il valore della pace più importante del valore della giustizia
Perché al valore della verità è meno importante o più importanti dal valore della pace
Tenere insieme tutte queste questioni io non interroga la questione mi israeliana sono sotto è stata spiegata benissimo non entra neanche la questione ucraina sulle mie posizioni sono abbastanza conosciute note quindi non sto anta volevo fare un ragionamento di un po'più dica di cultura politica
Mettere in discussione mette la relazione
Questi valori confrontarle tra di loro e cenere accettare luogo dalla contraddizione e ruolo da anche della relativizzazione
C'è Andrea Giorgis
Qua che insomma lo studioso del diritto
C'è una giustizia assoluta
Proprio ieri sera tornando a casa con sulla era leggero strade leggevo il libro di che sempre così alla giustizia alla fine tutto dopo tutta la sua l'esortazione che a sentire se c'è una cosa che vi devo dire
Che io ho trasformato questo tema in una domanda ha curato la risposta e che alla fine non c'è una giustizia assoluta perché anche la giustizia relativa così come non c'è una verità assoluta perché anche la verità può essere l'attiva
E questo ci dice tante cose
Ci dice che il valore della rinuncia
è un mezzo
Per raggiungere ciò che è possibile raggiungere dal punto di vista della giustizia della verità dalla pace
Che il valore
Del compromesso non è una sconfitta
Lo dico
Lo sapete che qualcuno diciamo quando vuole appigliamo in giro
Scimmie ottava il mio accento lombardo citando appunto verso parla Guerini si diceva compra dischi facciamo un compromesso
Però devo dire anche che questo tema la la difficile la difficoltà nel nell'accettare il tema del compromesso
è una difficoltà che ci siamo ce la siamo creata molto noia
Anche la racconto al punto da dei processi politici
Il compromesso qualcosa di che che non ci piace qualcosa sporco e qualcosa ci piace di più dire bianconero
Mi spiace dirlo ci sono molti coloro del greggio non solo in questa giornata
Luce se letto alcune cose da questo punto di vista anche rispetto alla ha come immagina si possono scegliere
Dalla crisi che in questo momento sta investendo drammaticamente
Gazza mi sarà ed è quello che è successo come se ne parla viene fuori ma anche lì ce ne può venir fuori dentro appunto una soluzione che muovendo da responsabilità
Di paesi che vogliono e possono assumersi o debbono assumersi questa responsabilità trovare una zona del compromesso rido ed è
In quel sito ancora più necessaria nel mondo in cui ci troviamo
Parte oggi siamo immersi lo diceva prima che Provenzano forse appunto Re che già da alcune cose che ci siamo detti ieri lo era anche lui era presente
Siamo immersi in un disordine globale
Che non è come dire il figlio di di alcuni eventi imprevedibili
Ma è semplicemente figlio
Di un mondo che profondamente c'è provvedimenti modificato
Di attori nuovi
Della difficoltà dei vecchi attori
Ed è la costruzione diciamo così anche di un quadro di impostazione normativa internazionale anche dal punto di vista delle istituzioni internazionali che è figlio
E quindi è inefficace di una fase che sta alle nostre spalle
C'è uno sconfitto
Uno sconfitto dentro tutte queste crisi io credo nel non possiamo non vedere
Che c'è la crisi dell'organizzazione del multilateralismo
Le Nazioni Unite
Sono simulacro di quello che
Immaginavamo quando o immaginavano
Coloro i quali appunto diedero vita
Alle Nazioni Unite
L'impotenza delle Nazioni Unite nelle maggiori crisi
Paralizzate
Dal potere di veto ma anche paralizzate dal fatto che la norma
Anche qua Giorgio scorre Jimi se sbaglio la norma nel diritto internazionale ne Pentimele
Il quadro giuridico del diritto internazionale nelle nei fatti internazionali
La volontà come dire di regolare i fatti utilizzando concetti giuridici
Masse
C'è una discrepanza tra i fatti e concetti giuridici
L'architettura va in discussione e va in difficoltà oggi noi siamo dentro questa lama qua
E guardate che se immaginiamo che torniamo al passato sostituendo semplicemente uno dei fattori immaginando che il mondo venga chiuso dentro un meccanismo bipolare da guerra fredda non stiamo capendo qual è il mondo che abbiamo di fronte a noi
Primo perché non siamo in guerra fredda ma siamo in una guerra tiepida e tiepido va interpretato non in senso diciamo così limitativo ma come un'escalation della guerra fredda
Siamo in presenza di guerre di guerre tiepide di guerre che rischiò di essere internalizzate
Per tante ragioni
Sì io guardo l'Ucraina
Faccio fatica a immaginare
Una prospettiva di uscita
Perché è perché non c'è una guerra perché quella guerra non hanno elemento risolutivo dal punto di vista militare
Ok
Perché è una guerra combattuta con cavetti implicite che ci sono
Non per buona volontà ma per necessità
Cavati impliciti che riguardano l'uso dello strumento militare
Appieno da parte russa cavalcare ATI impliciti che riguardano le forme le modalità e la sostanza dell'assistenza intermedi equipaggiamenti militari che l'Occidente sta dando l'Ucraina
Che non è solo un problema di scorte
Ma lo voglio comunicare che non è un problema le scorte
Ma un problema di volontà e quei caveat
Stanno facendo producendo una guerra ad alta intensità in termini di vittime ma una guerra che rischia di non essere appunto risolutivo dal punto di vista di un risultato militare che possono consentire di in questo c'è c'è il calcolo di Plotino rispetto a alle elezioni americane eccetera eccetera cose che conosciamo ma torno a prima chiudo quello che dicevo prima e chiudo
Sì pensiamo di tornare a quella a quello schema
Allo schema in cui si sostituisce ad un attore cioè la Russia un altro attore cioè la Cina siamo in una guerra fredda e qui Poli sono l'uso gli Stati Uniti l'Occidente e la Cina non immaginiamo un mondo che non c'è
Certo il tema della Cina sarà la questione è la questione per quanto riguarda gli Stati Uniti
La competizione strategie con la Cina ma quello questo schema questa non include
Un modello che possano essere moda allacciato primo perché avrà un problema di cosa sarà la Russia nella relazione internazionale dopo questa vicenda
La grande questione cosa sarà la Russia che voglio ricordare è un Paese che già sei mila cinquecento testate atomiche
Ma ha cosa cosa sarà l'India cosa vogliono essere paesi arabi cosa sarà l'Africa
Non sarà l'Africa un miliardo e mezzo di abitanti oggi due miliardi e mezzo di abitanti nel due mila settanta cinquanta
Voglio dire che l'Unione europea nel suo complesso a quattrocentocinquanta abitanti la Nigeria un paese dal due mila e cinquanta avrà quattrocento milioni di abitanti immaginate che tutto questo possa accesso accettare
Di essere incluso in questo schema
O che
L'organizzazione dei principi giuridici che non abbiamo costruito in questi anni si è in grado di governare ancora questi processi io penso di no
E io penso che se ne vogliamo dare
A questa parola
Una prospettiva
Dobbiamo ragionare anche in termini inediti in termini nuovi su quello sarà l'ordine internazionale che sicuri saranno i concetti giuridici che sono alla base della costruzione di istituzioni riconosciute che possono essere efficaci per affrontare le crisi e per trovare nelle crisi un luogo di compensazione ha riconosciuto ti posso consentire a queste crisi di essere risolte allora c'è bisogno
Di intelligenza c'è bisogno di coscienza c'è bisogno di coraggio c'è bisogno di visione e c'è bisogno soprattutto di non essere legati a schemi che possono essere confortevoli per noi
Dal punto di vista delle nostre sicurezze ma che rischiano di essere inefficaci rappresentare il mondo che e soprattutto il Mondo che sarà
Grazie al neanche Benigni interamente condivisa Serife invita a parlare Giacomo gamma nello scambio venire
Grazie grazie dell'invito buongiorno a tutti
Sono qui per per la mia esperienza di oltre sei mezzi in Ucraina come appunto l'inviato di Avvenire
Parto con una piccola costatazione esempi adesso fossimo stati a a chi è o fossimo stati a Kharkiv per questo incontro si sarebbe concluso circa un'ora fa questa è l'app che che in Ucraina tutti hanno l'hanno anche i giornalisti dove si segnalano
Gli allarmi antiaerei l'allarme antiaereo
è scattato in Ucraina esattamente un'ora fa
E quindi tutti gli incontri si sarebbero dovuti concludere
Un incontro come questo si sarebbe potuto tenere a chi M. se ci fosse stato un rifugio necessario a contenere tutte le persone presenti
Se fossimo stati a Kharkiv perché è la seconda città dell'Ucraina ex capitale questo incontro ci sarebbe
Potuto assolutamente tenere perché essendo a cinquanta chilometri dal confine russo un missile impiega meno di un minuto ad arrivare a bersaglio se specialmente parte
A dalla regione di Belgorod quindi appena oltre confine e come mi è capitato due domeniche fa l'allarme è scattato dopo l'esplosione del primo missile sui treni che erano arrivati domenica scorsa alle sette e mezza di sera
Parto dalla parola pace che Band e ben evidenziata qui
Ho trovato ha per la prima volta la parola pace in in Ucraina nella Periodo di Natale dello scorso anno
Prima di quel periodo pace era una sorta di parola tabù in Ucraina perché equivaleva nella visione Ucraina a resa o o o accessione oggi la parola pace in Ucraina sonori rientrato circa una settimana fa
O almeno l'idea di un del la richiesta di fermare la guerra e molto più pressante
Schema Tizio per per due ragioni essenziali
Una è una difficoltà dal punto di vista militare
Concordo su gran parte del delle posizioni dell'ex ministro Guerrini non concordo su sul per esempio sulla situazione militare in Ucraina per quello che ho potuto constatare in questo momento il dal punto di vista militare l'Ucraina soffre terribilmente
Per la mancanza di mezzi da una parte e non è ma non è soltanto questo e soprattutto per la mancanza di uomini uno dei grandi drammi che vive la popolazione ucraina in questo periodo la mobilitazione obbligatoria cioè il fatto che come
Cade e l'ho visto di persona si viene fermati agli incroci dalla polizia o dai militari si va nelle fabbriche si va nei bar e si dà il tagliandino per partire
E per essere arruolati
Chi voleva partire ed era aveva questo spirito
è già partito i militari o il militari professionisti combattono o alcuni da ho incontrato persone che combattono da da quasi due anni dalla dal ventiquattro febbraio sono sono in prima linea
La mancanza di uomini è uno dei grandi problemi per per l'esercito ucraino
E l'altra ragione per cui l'Ucraina da dal mio punto di vista è estremamente in difficoltà per questa decide definiamola così strategia di logoramento
Che viene portata avanti dalla Russia e questa strategia di logoramento how secondo me un punto fermo un un punto da da considerare ed è quella del timore come dicono gli ucraini di essere dimenticati dall'Occidente
E dopo seicento giorni seicentocinquanta giorni di guerra tra due giorni saranno seicentocinquanta giorni di guerra
Questo questo logoramento è evidente l'opinione pubblica mondiale sembra per certi versi aver dimenticato all'Ucraina
Logoramento secondo me anche di della vicinanza di di certi Paesi amici come vengono definiti
A cominciare anche dall'Europa
Al penso per questo logoramento dei Paesi amici alle incertezze dovute alle imminenti elezioni americane ma anche appunto a certi distacchi europei
Ma anche un certe certe certi fatti che si verificano penso ad esempio a quello che sta a succedendo adesso in Polonia e adesso per esempio in in Romania da da ieri ci sono Paesi considerati amici
Nella dell'Ucraina in questo momento i TIR assediano i confini Ucraini perché si accusa si accusa l'Ucraina di inviare erede di a vere anche grazie all'europea uno un lasciapassare per i trasporti ucraini molto più favorevole dal punto di vista economico del dei dei paesi limitrofi
Oppure e cito altri due casi quello che sta succedendo in Svizzera o in Norvegia dove addirittura si padano i profughi ucraini per essere rito per ritornare a casa
Questo dimostra anche una certa stanchezza
Del dell'Europa nei confronti o comunque di certe nazioni dell'Europa anche considerate vicine verso l'Ucraina e poi c'è il logoramento dello stesso popolo ucraino la gente è stanca
La la popola la la la nazione assegnata e del lutti parlando con i vescovi mi dicono che più o meno una famiglia ogni famiglia ucraina almeno un lutto
Quantificare i morti in Ucraina difficile
Penso che se si volesse a grande linee quantificare le persone
Morte tra militari e civili fra Ucraina e Russia in questi seicentocinquanta giorni di guerra
Probabilmente andremo su una cifra fra i seicento mila e sinceri settecento mila morti tra civili e militari da entrambe le parti e mi mi riferisco
è e poi c'è in cui il problema altrettanto drammatico dei feriti uno del del dei grandi dei grandi temi su cui già la popolazione si sta si sta interrogando
E poi c'è un altro fatto che sembra non non di poco conto in questo momento sta calando la fiducia nei confronti del Struck stanno calando crollando la fiducia nei confronti delle istituzioni ucraine da parte del popolo
Della popolazione ucraina circa la fiducia nei confronti del governo e del Parlamento varia tra il quindici e il venti per cento
Resta abbastanza elevata la fiducia nei confronti del presidente Zaleski
Che non è esente da critiche come Luís BenShahar infatti già in questi giorni ieri
A affrontato il tema della mobilitazione obbligatoria che sta appunto dividendo e lacerando il paese c'è il problema altrettanto forte che è quello della corruzioni e della speculazione che in guerra si si in questa guerra si sta verificando sì sono spariti
Centinaia di milioni di euro di aiuti non so quantificare quello per quanto riguarda dal punto di vista militare
E Stabila dando un sistema per cui anche chi chili chi non vuol partire paga e non parte
Tutto questo ci dice che è un Paese l'Ucraina che resiste ma fra mille difficoltà resiste con il nostro sostegno militare
Ma resiste anche e secondo me su questo spot su questo alcune volte ce lo dimentichiamo grazie al nostro sostegno umanitario
E questo è un altro proprio grave problema che per esempio mi segnalano mi segnala la comunità cattolica in Ucraina gli aiuti umanitari stanno letteralmente crollando in Ucraina
Al vi faccio l'esempio di quello che succede a Kharkiv ecco come di vi dicevo la seconda città dell'Ucraina
Oggi a aveva circa un milione quattrocento mila abitanti prima della guerra oggi a ho dato di di de de de di un di un mese fa ne ha un milione trecento mila
Ma circa cinquecento mila degli abitanti originari
Se ne sono andati solo sono fuggiti e sono stati di fatto rimpiazzati
Dai profughi di guerra arrivati dalla in particolare dalla dalla stessa Regione quindi dalla dalle zone più vicine al fronte o al confine oppure arrivati dalla dalle regioni del Donbass Donetsk Lucas
Significa che in una città circa un terzo della popolazione è arrivato senza nulla nona di Q di che sopravvivere
Ecco perché il sostegno europeo su cui il sostegno occidentale
Su cui forse appunto ci dimentichiamo spesso di evidenziare è quello umanitario che appunto come vi dicevo sta crollando
Fiducia e resistenza convivono in Ucraina anche se adesso è passata lì o furia della prima controffensiva quella che si era verificata esattamente un anno fa
E infatti fa anche per una certa per un certo verso impressione quello che ha dichiarato Stoltenberg qualche giorno fa dove ha detto che gli ucraini hanno riconquistato il cinquanta per cento dei territori sì sulla carta è vero ma tutto questo è avvenuto esattamente un anno fa
Da un anno non sta succedendo di fatto assolutamente niente il fronte è di fatto fermo
E anzi dal mio punto di vista dico che purtroppo in in certe aree vediamo dei piccoli segnali di avanzamento dell'esercito dell'esercito russo
Penso e per dire dell'opinione pubblica internazionale tutti abbiamo parlato e abbiamo in mente due delle grandi battaglie avvenute in due grandi città
In due città a Mariù Pollard
Bach multe in questo momento ci sono reduci appunto da un omnium dieci giorni fa
C'è una battaglia che si sta combattendo esattamente nelle stesse condizioni ma di cui l'opinione pubblica italiana o internazionale non hanno una cognizione che la battaglia di cupi Ascani
Esattamente la stessa cosa una città di trenta mila persone adesso ridotta poco meno di tre mila che sta per essere forze conquistata la stessa gli stessi ucraini che vivono lì
Purtroppo ne Nenni avvertono avvertono la vicinanza avvertono il peso l'ipotesi di questa di questa possibile conquista l'esercito russo e a tre quattro chilometri avanza ed è una città completamente devastata
Concludo sul sul tema della tornando all'inizio sul tema della della pace cosa cosa intende reprimere per pace in Ucraina Poli porto il punto di vista ucraino che può essere che interroga può essere condivisibile o meno
Oggi Pubblico l'intervista al vescovo di Kier
Ma avevo pubblicato nei giorni scorsi anche un'intervista una politologa di Kharkiv dove chiedevo se il congelamento
Del del della guerra a sancendo di fatto lo status quo e l'occupazione di quasi quattro regioni più la Crimea che consideriamo equivalgono al nostro Norditalia
Possa essere un costo accettabile per la pace
La risposta e dal punto di vista ucraino no
C'è chi dice per i morti per tutti i morti che abbiamo avuto il vescovo di Kiev e fa anche un ramo un ragionamento più ampio sotto due punti di vista uno mi dice
Che sancire questa occupa legalizzare questa occupazione significherebbe di fatto legalizzare la guerra come strumento per conquistare
Per a realizzare i propri intenti
Dall'altra lo stesso vescovo mi dice avete di fatto dice in questi dieci anni dal due mila quattordici come in tanti qui hanno ricordato coniglio all'inizio degli scontri indo bassa dal due mila quattordici la comunità internazionale
Più volte ha chiesto ha chiuso gli occhi di fronte alla a quello che accadeva dicendo che tutto questo non avrebbe era necessario per evitare un'escalation
E se il congelamento del del fronte o della situazione fosse un male necessario per evitare un'escalation oggi
Ma a si realizzasse come è successo il ventiquattro febbraio del del dell'anno scorso
Un nuovo attacco fra qualche anno sono interrogativi secondo me che dobbiamo porci concludo poi citando quello che dice il cardinale zuppi a proposito di questa guerra su come può essere la pace
Il il il cardinale Zuppi che ha che l'inviato del Papa afferra il conflitto russo ucraino ha visitato Pietro Mosca Washington e Pechino
E continua a ripetere che è necessaria una pace giusta la domanda come diceva anche lo stesso Guerrini conciliare giustizia
E pace un grande è un grande interrogativo in questo momento penso che sul terreno ucraino sia davvero complesso vedere come queste due dimensioni possano convivere grazie
E grazie a Giacomo Gamba e a tutti coloro che sono intervenuti finora prima di proseguire i lavori e con il cambio anche di presidenza ci tenevamo a ricordare Marisa Rodano
Che è una figura Stari cala del femminile
Sì
Del del femminile una figura storica della sinistra italiana i che abbiamo preso insieme a Barbara Pollastrini che venuta a mancare poco fa insomma che indica volevamo ricordare
Allora
I nostri interventi rimaste testimonianze e i contributi proseguiranno ancora per tutto il pomeriggio
Siccome so che siamo vicini allora di di pranzo dico solo che qua sotto si potrebbe prendere un panino c'è un baretto qua al piano terra possediamo gli interventi di questa bellissima giornata dando la parola Pierfrancesco Majorino capogruppo del Partito democratico della mafia
La realtà è malvagia ci diceva il nostro ospite doveva Gerusalemme ed è anche complicata basti pensare al fatto che questo bellissimo luogo che ospita l'importante incontro di oggi per il quale ringrazio anch'io davvero Gianni Barbero e tutti voi beh questo bellissimo luogo si trova a pochi metri dai grattacieli stupendi di Porta Nuova che sono in buona parte di proprietà del fondo del Qatar
Questo a raccontare non a metterla sul ridere ma raccontare davvero qual è il Conte sito nel quale ci troviamo e in un mondo simile
Porre al centro volevo riporre al centro la parola pace
è operazione politica molto complicata quasi scabrosa anche perché abbiamo troppi von Clausewitz in giro che si sono convinti del fatto che la guerra è la continuazione della politica con altri mezzi
Invece io credo che proprio noi proprio noi Democratici per riprendere il ragionamento che faceva Pepe Provenzano dobbiamo dire che il suo fallimento
è il fallimento della politica evidentemente fermo tutto questo non avendo certamente io risposte facili dico solo che dobbiamo condividere la necessità politica di provarci almeno visto che questo luogo è anche parte per l'appunto di una parte di un partito decidiamo che sul piano politico ci troviamo in un mondo in cui
In crisi lo diceva Lorenzo molto bene prima il multilateralismo e l'Europa
Guardate lo dico proprio non illudiamoci retoricamente fa e farà ancora una fatica enorme
A far sentire il proprio protagonismo senza che vinca la logica del compromesso al ribasso e non è questione solo degli Orban
Che sono fuori da noi anche questione proprio delle scelte che spesso anche le parti politiche più progressiste e a corte hanno tante volte realizzando per quindi io credo che dobbiamo provarci con la politica
Le scelte dunque la pace non è allora un richiamo generico al non fare nulla la pace non è la pericolosa deriva che porta alla neutralità e alla sua logica sapendo che schierarsi
Giro l'ha detto in maniera molto efficace non significa prendere parte in maniera un po'bambine esca a una parte o all'altra quasi a dover giocare la partita del ping pong necessariamente però schierarsi vuol dire prendere parte rispetto a questioni enormi che alimentano la logica della guerra
E parlo di cose che non dobbiamo mai
Ritenere il parlare d'altro faccio degli esempi molto rapidamente e si è un po'in maniera brutale e schematica
Perché la pace non è mettere dei fiori nei nostri cannoni perfetto giusto
Ma forse ospedali per tutte e per tutti nel sud del mondo sì progetti globali e non le piccole buone pratiche che ci sono già oggi per il diritto al sapere all'istruzione per le bambine e i bambini del mondo si una lotta allo sfruttamento minorile si evitare la ghettizzazione nella striscia di Gaza pure cioè la pace è scelte è scelte che portano ad affrontare il nodo delle diseguaglianze altrimenti il nostro confronto d'si sposta tutto sul gioco o della retorica
Odore delle dinamiche del potere quando i conflitti sono emersi in tutta la loro brutalità ed è anche cosa io credo che dobbiamo recuperare la giù di vigenza delle imprese se hanno a che fare ad esempio con le terre rare
Ho i metalli critici cioè come il sistema delle imprese
E del nord del mondo fatemela dire in maniera così un po'banale semplificata interviene nell'ambito dei paesi dove spesso si coltiva la logica del conflitto con quali conseguenze
Papa Francesco poche ore fa nel messaggio accolga in toto ha detto con il denaro che si impiega nella spesa militare nelle armi costruiamo un Fondo mondiale per eliminare la fame nel mondo questa per me non è l'utopia del pensiero di Bergoglio che come affermano i suoi avversari oggi gioca a fare l'influenza me la logica della politica che deve alimentare l'intransigenza delle scelte e credo che in quest'ottica e vado davvero a concludere dobbiamo anche aprire una discussione tra di noi sulle scelte che si fanno in questo Paese nella vecchia Europa sul nodo della questione degli armamenti io in questa cornice
Colloco ad esempio il fatto che dobbiamo rimettere in discussione l'impegno riguardanti il due per cento rispetto al PD sulla spesa militare non lo dico per aprire la folle michetta
Tra di noi per alimentare in un giochino di micro posizionamenti la questione del teatrino politico anche tra di noi condivido completamente
La riflessione di metodo a cui faceva riferimento Lorenzo che vedo là in fondo prima
Però è una questione di merito decidere che oggi esposti dalla spesa militare mette in discussione l'accordo verbale di alcuni anni fa in sede NATO non in una sede politica
A politiche che realizzino giustizia sociale nel mondo e io credo che su questo terreno le ci dobbiamo attestare chiudo
La pace dunque è una questione statica se giochiamo con l'etimologia o quarto a ritmo girare ancora una volta la parola pace perché sapendo che veniva il convegno di Barbara Gianni
Mi sono preparato ma Porta a Porta porta la pace a il concetto di stabilizzazione
Di chiusura addirittura io invece credo che oggi proprio nel mondo del causa dobbiamo dirci che la pace significa camminare apparire mettere in dialogo
E chiudo riferendomi alle bellissime parole di Alex Langer che scriveva nel tentativo di decalogo per la convivenza intere unica
è molto importante che qualcuno si dedichi alle all'esplorazione e al superamento dei confini
Attività che magari in situazione di conflitto somiglierà il contrabbando ma che è decisiva per ammorbidire le rigidità relativizzare le frontiere favorire l'integrazione potremmo aggiungere oggi per far sì che non vengano confuso il concetto indispensabile dell'immediato della tregua con la soluzione politica che porti alla costruzione della pace anche in Medioriente
Grazie fiera
Allora nel ricordarle che durante la giornata ci sono eh previsti tanti interventi anche di altissima qualità
Oltre alla presenza dalla segretaria nazionale lisci Laine prevista nel primo come nel pomeriggio dove la parola ad Alba Bonetti di Amnesty International per un suo contributo alla nostra iniziativa
Un giorno grazie sei grazie mille per per l'invito per questa occasione di riflessione più che mai necessaria
Amnesty International da sessant'anni e più difende i diritti umani ovunque lavorando in maniera totalmente indipendente autofinanziata e lavora attraverso la ricerca le campagne la lobby alla Boccassini
Mio preambolo parte da un po'lontano
Canta mio Dida del Pelide Achille l'ira funesta che infiniti addusse lutti agli Achei
Molti anzitempo all'Orco generose travolse al negli eroi e di cane da ugelli orrido pasto lo salme abbandono
Lo riconosciamo tutte tutti è l'inizio della prima opera della letteratura occidentale che forse non a caso parla di una guerra
Una guerra particolarmente feroce che si conclude con la distruzione della città
Descritta con dettagli raccapriccianti
D'altro canto a me non è venuta in mente un'opera che parlasse esclusivamente di pace
Da un punto di vista narrativo forse la guerre più avvincente ma io credo che continuiamo a leggere l'Iliade è la storia di altre guerre perché parlando di qualcosa di costitutivo dell'essere umano e abbiamo continuamente bisogno di farci i conti
Detto ciò Ford alla letteratura l'esperienza umana ci mostra che costruire la pace mantenerla richiede un impegno più a fondo e più a lungo molto più a lungo anche perché la pace non è mai duratura
Tra pochi giorni celebreremo il settantacinquesimo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani
E siamo in un periodo ad alla a da a più alta conflittualità dal quarantacinque ad oggi nel mondo sono in corso al momento cinquantanove guerre di sicuro chi lavorò alla stesura della Dichiarazione
Faticherebbe oggi a trovare le tracce di quello spirito di uguaglianza di progresso su cui la dichiarazione fondate quello spirito delle avere gang che veniva richiamato prima
Allora su che cosa poggia la possibilità di pace
Dirò una cosa
Forse sgradita ma paradossalmente è la possibilità di pace poggia anche sulla guerra cioè sulla lotta per l'affermazione dei diritti negati per l'anima rinegoziazione dei rapporti di forza all'interno di gruppi sociali contrastati
Amnesty International riconosce l'utilizzo della forza a titolo di legittima difesa così come previsto dalla dalla stessa Carta delle Nazioni Unite
E in certi casi riconosciamo anche il diritto di liberarsi Liber ribellarsi al tiranno cioè la ribellione individuale di gruppi
O uccelli gli individui o di gruppi noi difendiamo i diritti umani di tutti e quindi sia dei prigionieri di coscienza che sono coloro che vengono imprigionati per aver difeso il loro viene vietato
Il la loro libertà di espressione ma hanno usato metodi non violenti e difendiamo anche i prigionieri politici che invece sono quelli che ricorrono alla forza
La differenza è che per i budget prigionieri di coscienza richiediamo il rilascio immediato e incondizionato
Mentre per chi ha fatto ricorso alla violenza chiediamo processi qui ovviamente che non siano sottoposti a tortura o condannati a morte il diritto internazionale regola il cosiddetto ius ad bellum cioè le norme che stabiliscono quando è lecito usare la forza
Per il nostro impegno nella difesa dei diritti umani e però più rilevante lo ius in bello cioè l'insieme di quelle regole formulata nella convenzione di Ginevra del quarantanove che disciplinano la condotta delle ostilità
E soprattutto tutelano le categorie più fragili queste regole principalmente si riassumono in due principi uno il principio di distinzione e l'altro quello di proporzionalità
Secondo il principio di distinzione tutte le parti devono distinguere tra gli obiettivi civili e militari e ogni attacco deliberato su civili o edifici civili case ospedali scuole costituisce un crimine di guerra
Nel dubbio ci sia un edificio eh a uso civile o militare bisogna considerare che sia uso civile in in via cautelativa e quindi non lo si può attaccare
Il principio di proporzionalità proibisce attacchi che potrebbero portare alla morte di civili o arrecare ferite o danneggiare bersagli civili e potrebbero essere eccessivi rispetto al vantaggio militare previsto
Amnesty International è un movimento pragmatico ne siamo consapevoli che può essere molto molto difficile fermare una guerra
Ma riteniamo che anche in quel contesto si debba fare tutto il possibile per tutelare i diritti umani fondamentali e arginare le sofferenze dei civili
Dopodiché quando una guerra finisce da dove si parte per costruire la pace
Uno slogan sempre attuale dice che non c'è pace senza giustizia
Per garantire la giustizia è fondamentale combattere l'impunità di chi si è macchiato di crimini particolarmente gravi come crimini di guerra e crimini contro l'umanità
Quest'anno ricorre un altro anniversario sono i venticinque anni dello Statuto di Roma
Che ha istituito la Corte penale internazionale un organismo giudiziario stabile scongiuri giurisdizione estesa a tutti i crimini internazionali purché commessi sul territorio degli Stati aderenti allo Statuto
La conferenza che ha portato alla alla elaborazione dello Statuto è stata particolare perché erano presenti più di centosettanta Stati
Nel palazzo della del della FAO a Roma e di fianco in una tenda erano presenti i rappresentanti di centinaia di ONG che dialogavano con i rappresentanti degli Stati è stata una una situazione abbastanza
I soldi tanti dell'elaborazione di un trattato tra Stati
Lo statuto è stato ratificato dal centoventitré anni l'Italia dopo aver fatto la bella figura di ospitare la delegazione che doveva scriverlo ha fatto la pessima figura di metterci quattordici anni a ratificarlo
E l'elaborazione dello Statuto è stato uno degli esempi di quello che richiamava prima all'ex ministro Querini cioè di quanto è difficile il percorso
Della della politica e l'elaborazione del diritto da un punto di vista internazionale perché si voleva garantire c'è una parte consistente degli Stati che era lì volevano garantire l'autonomia della corte
Ma per fare questo hanno dovuto scontrarsi con chi invece avrebbe voluto subordinare il funzionamento della corte al Consiglio di sicurezza
E da questo punto di vista l'attività di lobby Jessi assicurata dalle ONG è stata fondamentale
Per avere una corte effettivamente autonoma
Dove la corte non ha giurisdizione può trovare applicazione il principio della giurisdizione universale degli stati cioè un tribunale nazionale potrebbe ma in alcuni casi deve intervenire
E quando si tratta di crimini contro l'umanità o quegli mini di guerra al genocidio tortura indipendentemente dal luogo dove si sono verificati
Perché sì questo si basa sul principio che questi crimini son talmente gravi da ledere il patto che tiene insieme la comunità internazionale ledono valori che tutti gli Stati sono chiamati a difendere non è semplicissimo l'esercizio della giurisdizione internazionale però per esempio in Germania
Dal due mila ventuno ad oggi si sono svolti sei processi che si sono conclusi con altrettante condanne per città e
IMI presenti sul territorio tedesco provenienti da Siria Tunisia Iraq campi le violazioni del diritto internazionale umanitario non solo mettono a repentaglio l'incolumità dei civili in tempo di guerra ma ne prolungano a volte indefinitamente le sofferenze in tempo di pace
Nel corso della guerra in Bosnia Erzegovina lo stupro è stato utilizzato come strumento specifico di terrore nelle campagne di pulizia etnica
Il verdetto dei giudici del Tribunale penale internazionale dell'area della ex-Jugoslavia
è stato d'importanza fondamentale per la difesa dei diritti delle donne perché lo stupro la riduzione in schiavitù sessuale in quell'occasione furono riconosciuti come crimini contro l'umanità
Contrastando l'antica e aberrante teoria secondo cui la tortura delle donne in tempo di guerra è un fatto intrinseco
Aberrante
Difendere i diritti umani espone a gravi rischi in molte parti del mondo anche in tempo di pace a rischiare di più sono le donne
Vedo che c'era un calda un in in un report che abbiamo presentato in ottobre all'Assemblea generale delle Nazioni Unite abbiamo messo in evidenza le minacce e le violenze specifiche di genere a cui sono sottoposte le difensore dei diritti umani
Ci sono
Più va vessate vanno incontro a una maggior esposizione di violazione dei diritti umani rispetto a agli uomini
è il difensore dei diritti umani continuano a essere escluse dai principali spazi di costruzione della pace il Consiglio di Sicurezza tenuto per la prima volta nel ventidue un dibattito su come affrontare la violenza contro le donne nei processi di facce
è stata sottolineata la necessità di fare di più per fornire spaziale difensore dei diritti umani
Ma rimaniamo ancora in una situazione di grande divario tra gli impegni dichiarati e quello che viene effettivamente realizzato
Basti pensare che dal diciotto ad oggi più di un terzo delle relatrici invitati a parlare col Consiglio di sicurezza sono state oggetto di ritorsioni intimidazioni nei paesi di provenienza
In sintesi
La guerra appartiene appare intrinseca alle vicende umane
Far valere il diritto internazionale umanitario limitarne sofferenze dei civili
La costruzione della pace non può prescindere dalla lotta all'impunità che è un dovere primario degli stati e in ultima ratio della corte della Corte penale internazionale
Le donne sono la parte della popolazione che subisce le maggiori violazioni dei diritti umani in guerra come in pace
Allora finché non sarà garantito un pieno riconoscimento dei diritti delle donne e non sarà assicurata la violenza di genere mancherà un contributo fondamentale per la pace
Grazie
Abbiamo allora la parola Emanuele Fiano però il suo intervento grazie
Cioè cercherei di alzare
Grazie moltissimo
A Barbara e a Gianni tutti coloro per organizzato questo nostro incontro per avermi invitato e per averlo organizzato per farci tornare allo scopo che dovrebbe avere la politica anche aggiungere che daremo a Verona
Diciamo così che ha per fortuna
Ancora la vita interna di un partito come luogo del confronto è saluto Alessandro Capelli il nostro segretario in cui in questi giorni
Questi mesi terribili di guerra abbiamo molto interloquite ci siamo scambiati impressioni incontri e Silvia
Che adesso si è alzata comincerei dalle parole perché voi lo avete giustamente messo nel titolo le parole hanno un peso
Più una ricchezza che va al di là della nostra intelligenza Pace deriva da da una radice indoeuropea Pack poi diventata Pack
Che ha il significato di legare unire è infatti ha la stessa radice di patto pace patto venga dalla stessa famiglia
Linguistica unire le gare in ebraico
Invece la parola Shalom che come quella araba Allam
Ha una radice che viene dalla completare e ancora oggi in ebraico la parola scialle vuol dire completare un completamento e il raggiungimento di qualcosa che prima mancava
E anche legato alla parola di pagare bresciana M
E stranamente questo legame tra la parola pagare
è la radice di pace lo ritroviamo anche le nostre lingue neolatine perché pagato e pacato hanno la stessa origine e pensate che qui e tanti sa quietare un pagamento deriva dalla parola di quiete
Perché se c'è uno scambio tra noi e ognuno di noi riceve qualcosa di quello che doveva avere si arriva ad una soluzione finale non tutto
Perché il compromesso
Lo sfondo su cui si può realizzare la pace
La straordinaria forza della parola pace pari forse solo alla sua latenza non solo oggi che sono giorni tremendi non solo in questi anni che sono stati anni tremendi ma sempre e questo anche perché io credo che sbagli eremo nello avvento Gianni Cuperlo in parte nel suo intervento iniziale se noi cercassimo un assoluto quando parliamo della pace la pace non è il paradiso
Non è il disegno perfetto mi viene in mente quella straordinaria pagina di critica dell'idea illuminista che fecero Horkheimer Adorno
Negli anni finali della seconda guerra mondiale spiegandoci che dentro il disegno dell'Illuminismo c'era già una parte
Del suo distretto e che la modernità il progresso non vanno sempre in linea retta verso il meglio ma che sono Irti di buche
E di errori
Se mi è consentito consentito perché
In questi anni c'ho riflettuto tanto neanche scritto anche recentemente in un libro che appena uscito qui è stato detto che il primo libro Della letteratura occidentale
E l'odissea io faccio riferimento ad un altro di questi primi libri che nell'Antico Testamento
C'è un punto che per me è sempre risultato di grandissima suggestione
Che è l'episodio di Caino Abele che tutti conosciamo
E quando Dio chiede a a Caino
Ducos dov'è tuo fratello ma glielo chiede dicendo di prima che già lo sa perché gli dice
Il suo sangue mi chiama dalla terra
Dunque è una domanda un po'speciale un po'strana un po'buffa di chi sa già qual è la risposta perché sa già che è morto
Il fratello buono diciamo così e questo è il primo indizio di una particolarità di cui vorrei parlare sì perché mi fa questa domanda sa già che il fratello è morto
Perché è una domanda alla nostra coscienza noi sappiamo sempre che c'è un altro che è una condizione tragica
E poi l'altra cosa che colpisce in quell'episodio che uno potrebbe pensare bene non solo gli chiedi
Che cosa è successo ma lo sai già che durò fratricida è un omicida è che quello è il primo omicidio della storia dell'umanità ovviamente parlo della versione biblico ognuno ne pensa quello che vuole
E potrebbe pensare che come nel caso di Adamo ed Eva come nel tradimento della prima norma morale che fu data sempre secondo il testo biblico all'essere umano
Quella prima norma i produce il primo atto da parte dell'essere umano che la violazione di quella norma nordico mangerai del frutto Della conoscenza cioè non saprai
Se tu dovrai dovesse iniziare a sapere sarai punito non sarei più mortale è uno potrebbe pensare che la pena per un omicida fratricida come Caino dovrebbe essere la pena capitale e invece no
Come nel caso di Adamo ed Eva non è la pena capitale
Anzi c'è quell'episodio biblico che la fronte di Caino viene assegnata io pensavo
Leggendolo e studiando le interpretazioni per il segno per dire fatelo fuori lui e responsabile tutta la vita sarà dannato no quel segno vuol dire Non uccidete carino rimanga in vita
Varierà per tutto il mondo e rimarrà in vita e la prima cosa che fa casino
Fondò una città la prima città che viene citata nella Bibbia a nome di suo figlio e no e la città di Caino a raccontarci che il male rimane permane dentro di noi permane nella storia dell'inizio della civiltà a quella domanda che Fabio
Ovviamente sempre secondo la Bibbia che dovrebbe già perché sa già benissimo quello che successe una domanda della nostra coscienza e quella famosa risposta di Caino che dice forse sono io sono forse io il custode di mio fratello
E la domanda alla quale dobbiamo rispondere sempre tutto
Tutti
A da un certo punto già nella sua introduzione già ci ha detto che senza
Una percezione della complessità prevalgono poi le cose peggiori e i conflitti la pensa esattamente uguale siamo immersi in una complessità contraddittoria che non ha precedenti
Il presidente della Commissione per i diritti umani dell'ONU un rappresentante dell'Iran
E peggio di questo lira né quel Paese per il quale abbiamo manifestato presente con Pierfrancesco Majorino tante volte
Nei mesi scorsi davanti a Palazzo Marino al grido di donna vita libertà perché sappiamo che l'Iran è un regime nel quale si uccide se fai vedere una ciocca di capelli e sappiamo le centinaia di esecuzioni che ci sono state questo anno in Iran
Ebbene il rappresentante di quel paese è il responsabile il vertice della Commissione per i diritti umani nel mondo dell'ONU
A partire da quest'anno e peggio di questo a parlare delle contraddizioni della complessità Gianni cioè che l'Occidente non ha fatto nessun'altra candidatura
Nel mondo a nome dell'ONU l'Occidente ha scelto che fosse un rappresentante di un governo che i diritti umani non li rispetta da anni
In un regime dittatoriale tremendo a guardare dei diritti umani degli altri nel mondo è una vergogna
E
Qui abbiamo parlato di cose moltissime cose che condivido moltissime cose che mi hanno colpito
E tutti noi siamo convinti io sono convinto essendo un difensore del diritto dello Stato di Israele aggiunge desistere difendersi che i conflitti non risolvono i conflitti armati le armi alla fine non risolvono non possono risolvere
Le contraddizioni della storia o i diritti degli altri ma è pur vero che noi abbiamo tante volte distrutto una contraddizione
Perché ci sono guerre che noi abbiamo apprezzato o no
Ci sono guerre la guerra di resistenza contro i nazisti non l'abbiamo apprezzata
Abbiamo
Ci sono discussioni nel mondo però quando gli inglesi bombardarono Dresda facendo duecentotrenta morti civili risposta al gonfalone dal bombardamento di Coventry da parte dei tedeschi che produsse mi pare
Questo mi pare tredici mila morti non so comunque un numero infinitamente minore e e ogni vita vale un universo quindi non è che uno o cento mila un milione sia diverso ma noi conosciamo le contraddizioni della storia e quando Mussi sul c'è stata qui c'è Chirico che ce lo può raccontare per la sua straordinaria capacità di raccontarci conflitti peggiori dei nostri decenni quando Mossul c'è stata la battaglia contro l'Isis a Mossul e intorno a Mosul e ci sono state decine di migliaia di morti civili
Decine di migliaia di morti civili per sconfiggere Leasys noi non abbiamo avuto la stessa sollevazione che giustamente c'è adesso giustamente c'è adesso per i morti civili palestinesi
Amo soldi
Scrittore israeliano di pace che ci ha insegnato a guardare il nemico negli occhi
Fece un giorno
Purtroppo non c'è più un gesto che produsse in Israele una polemica
E regalò il suo pur cercò di regalare il suo capolavoro che consiglio a tutti di leggere una storia di amore e di tenebra che è la storia della sua famiglia dall'Europa fino in Israele
Un libro straordinario
Lo inviò a Barghouti leader palestinese che era stato leader dalla Seconda Intifada
Che nelle carceri israeliane con cinque ergastoli considerato il mandante di moltissimi attentati kamikaze di moltissimi morti civili in Israele Corno considerato condannato per moltissimi attentati
Uno che viene considerato ai nostri giorni un possibile successore di Abu Mazen perché dotato in contrapposizione a fa Massimo
Di una forte leadership ancora presso la popolazione palestinese
Perché Amos Oz voleva che Barghouti conoscesse la sua storia
Che conoscesse il sentimento che avevano provato i suoi nonni fuggendo dall'Europa orientale i suoi genitori abitando nell'Israele pre fondazione dello Stato di Israele tra l'altro
Mancate nessuna rilevanza ma viveva in un quartiere
La famiglia di Amos Oz dove viveva una una vecchia signora polacca sul confine decisamente sulla strada verso Betlemme
La signora Korn verde
Da presso la quale nel mille centosettanta abito anche mio fratello
Come le storie si intrecciano quella era una casa
Era stata bruciata dai giordani negli anni venti e poi ricostruita dalla cui finestra si vedeva il deserto che portava al Mar morto erano Israele molto diverso una Palestina molto diversa da quella di adesso
Il libro non gli avevo mai non le fu consegnato per divieto dell'autorità italiana Barghouti
Ma scoppia una polemica che Amos Oz in Israele chiamo solo se volesse entrare in contatto con questo condannato
Per più
Egidio a cinque ergastoli
E invece Amos Oz percorreva una strada giusta io non chiedo la liberazione di chi è condannato per gas trova una strada giusta
C'è quella bellissima frase di Francesco De Gregori che dice la Storia siamo noi
Io la trovo straordinaria la correggere solo al plurale le Storia siamo noi
Perché lei Storia siamo noi fu ciò che si dissero e ci Saqqara ben e Yasser Arafat negli anni novanta
Quando prese una decisione che è l'unica l'unica che può portare alla fine dei conflitti
Ad un certo punto smettere di raccontarsi la propria storia perché le storie non sono mai raccontato guai
Quando nel mille nove nel maggio il quindici maggio del mille novecentoquarantotto viene fondato Israele sulla base dell'assunto dell'approvazione della Risoluzione centottantuno dell'ONU del mille novecentoquarantasette che spartiva quel territorio per due Stati lo Stato di Israele e lo Stato di Palestina
E Israele accetta la spartizione e come è stato detto prima mi pare da Lucia i Paesi arabi cioè l'Egitto la Giordania la Siria il Libano e l'Iraq non l'accettano e attaccano lo Stato di Israele
Quella è per per gli israeliani io penso che abbiano ragione una legittima fondazione dello Stato d'Israele
Che avrebbe lasciato ai palestinesi il territorio per fondare un altro Stato per i palestinesi quello stesso momento della storia si chiama Nakba distruzione
Sono due cioè un unico momento della storia raccontata in due modi completamente diversi e cosa fece lei fa carabine Yasser Arafat per i quali l'altro
In tutti e due i casi l'altro aveva le mani grondanti di sangue perché Arafat era il mandante e l'esecutore di decine e decine e decine di attentati
Nello Stato di Israele contro bambini donne vecchi civili ovviamente anche contro soldati e per Arafat e Rabin era il che era stato il capo dell'esercito che aveva scacciato i palestinesi delle proprie case ognuno con un pezzo di verità
E dissero ad un certo punto bisogna smettere di raccontarci la nostra storia perché sarà sempre diversa
Dobbiamo vedere cosa serve per costruire l'edificio del futuro
Il primo punto era il mutuo riconoscimento non so se vi ricordate questa frase degli anni Novanta mutuo riconoscimento io riconosco te tu riconosci me io ti mando il libro della mia storia in carcere anche se tu sei
L'assassino di centinaia e centinaia di israeliani
Servirebbe
Quel coraggio
E ovviamente serve sempre raccontarci la verità bisogna bisogna raccontassero la verità
E la verità la verità
Però momenti domande tempo trovarla
Io non chiedo ho quasi finito non chiedo alla
Alla sinistra che si che di trovare la sta a noi del partito democratico di trovare la strada per essere sempre d'accordo con tutte e due contendenti è impossibile io penso che ci siano delle responsabilità gravissime
Penso che Hamas sia un movimento terroristico
Che dichiara di essere terrorista penso che sia un movimento terroristico antisemita come scrive nella sua carta costitutiva penso che la destra italiana abbia la responsabilità gravissima di aver voluto espandere all'inverosimile
Gli insediamenti nei territori occupati penso che la destra israeliana estremista non voglia non pensi in alcun modo che si debba costruire uno Stato palestinese conoscono responsabilità che ci sono delle due parti ma chiedo che ci si faccia sempre
La domanda su sulla complessità di questo rapporto tra i due
E aggiungo andando verso la conclusione noi dobbiamo avere la coscienza di sapere qualcuno qui ha detto prima questo non è un conflitto religioso non era un conflitto religioso
Perché dopo la rivoluzione khomeinista del grande mille novecentosettantanove oggi Lucia ci ha detto delle cose molto giuste illuminanti sul ruolo dell'Iran e sull'atteggiamento che ha avuto l'Iran
In queste settimane è diverso da quello che ci si poteva aspettare ma ecco la rivoluzione comunista che cambia il quadro del conflitto israelo palestinese il conflitto israelo palestinese fino all'inizio degli anni ottanta era un conflitto territoriale
I palestinesi chiedevano indietro i territori occupati nel mille novecentosessantasette
Quelli più estremisti la chiedevano tutta dal Giordano allo fra al mediterraneo ma chiedeva aiuto la restituzione delle terre provati per costituire uno stato che Hezbollah Hamas Iran
Non chiedono la restituzione dei territori occupati chiedono la cancellazione dello Stato di Israele
E fa massa scrive nella sua carta costitutiva per fondare uno stato islamico unico lo scrive dove valga come legge la fattuale e dove gli ebrei sono respinti a mare è un cambiamento radicale di quel conflitto Hamas odiava Arafat odiava l'ha fatta Hamas blocca le trattative del due mila blocca le trattative del due mila otto di cui dice che ha citato all'Inter l'intervista che c'è oggi di Olmert su avvenire di cui l'ultimo episodio la trattativa di Olmert nel due mila otto che poteva essere chiusa alla quale Abu Mazen disse di no alla restituzione dei territori occupati
Finisco
Io ho ho la fortuna di poter ascoltare tutti i giorni in lingua originale la radio la televisione israeliana continuamente la i mezzi di informazione palestinesi quelli che sono in lingua inglese alla rapida Al Jazeera io non ho sentito parlare perlomeno nei mezzi di comunicazione d'ascolto io né la radio la televisione ufficiale israeliana o nei giornali
Di vendetta
Ma so che questa parola aleggia sull'idea che la risposta e il mille migliaia di morti palestinesi a Gaza siano frutto di una vendetta Confucio diceva una un adagio
Che si attribuisce a Confucio diceva prima di imbarcarsi in un viaggio di vendetta prepara due tombe una per tutte e una per il tuo nemico nel senso che la vendetta non porta mai
A una soluzione finale buona io non lo condivido per il sentimento che essendo esperti sento espresso dall'israeliani perlomeno sui mezzi di comunicazione che ascolta ma è vero che questa questione della vendetta attraverso attraversa la storia
E io penso che noi dobbiamo introdurre nel discorso di pace la razionalità e il coraggio di riconoscere nell'altro una parte di ragione e di incontrarsi vi ringrazio
Loro grazie all'energia presidiano questa intensa mattinata di risorse Ancona un contenuta delle padre Mikasa simile alla tarantina diretta nella Fondazione Feltrinelli accedere c'è spiccata grazie
Grazie a voi grazie a tutti voi grazie Gianni a tutte voi e tutti voi che siete qui
Forse merita uno con la una collocazione diversa perché dopo le le Fiano e le sue parole è difficile intervenire e quindi per l'intensità Lele non non arrabbiarti su per l'intensità del tuo discorso
E quindi faro due parole mi concentrerò su quello che accadrà su questo palco martedì martedì noi avremo il Forum internazionale sulla futuro della democrazia e quindi prendo a prestito l'utopia
E se ho capito qualcosa degli anni trascorsi assieme a Salvatore Veca scomparso da poco è nostro presidente onorario
Che è stato nostro maestro negli anni della costruzione di questa straordinaria cattedrale laica della cultura e dell'incontro e del dialogo utopia fa rima con Democrazia
E rispetto a questa democrazia noi martedì presenteremo i risultati di una serie di ricerche che abbiamo intrecciato attorno alle reti che abbiamo in Europa alcune danno dei dati davvero inquietanti e leggo alcuni passi di quello che andremo a raccontare proprio martedì
Secondo i dati raccolti da open society Foundation la democrazia oggi è la modalità preferita di governo del sessantanove per cento della popolazione
La cosa più inquietante
E il dato riferito ai giovani della generazione Z i Millennials
Io penso saliti Foundation barometri condotto in trenta Paesi rivela che il quarantatré per cento dei ragazzi e delle ragazze intervistate tra i diciotto e i trenta sei anni quarantatré per cento non pensa che la democrazia sia la forma di governo migliore
Il quarantadue per cento degli under trentasei e favorevole a un governo militare e alla presenza di un leader forte che abolisca Parlamento ed elezioni
Le elezioni hanno smesso di esercitare il fascino di un rito corrette collettivo che chiama a raccolta trasversalmente tutta la cittadinanza e le nostre democrazie faticano
Ricorderete tutti le parole inquietanti di Giorgia Meloni a pochi giorni dal suo insediamento lo Stato non deve disturbare il manovratore
Là dove il manovratore appunto l'impresa e lo Stato non siamo noi la collettività e i servizi di e per tutte tutti ma appunto il Pizzo di Stato il nemico
Eppure proprio nel mezzo di questo intreccio di transizioni ecologiche economiche e digitali quella che Adam Tusa chiama la polizia ISIN che andrebbe riscoperto il valore della democrazia come esercizio di dialogo e come ambizione trasformati IVA
La politica nelle sue capacità di farsi Progetto per immaginare nominare costruire un domani più degno di lode
Un'attitudine a proporre divisioni alternative che la sinistra ha saputo incarnare che via via è andata incrinando sì nella fase politica che si è aperta dopo il mille novecentottantanove questa fondazione
Sta dedicando un percorso di ricerca che sfocerà nella Nale del due mila e quattordici proprio nel posto ottantanove e nella costruzione o decostruzione del campo socialdemocratico dal mille novecentottantanove al due mila ventidue sarà molto interessante questo lavoro condotto da Marc Lazar per noi
Martedì nella chiusura di questa stagione proveremo a ripercorrerà in dieci tappe proprio le crisi del campo socialdemocratico e lo faremo partendo dagli ultrà dalle illusioni della terza via
Per arrivare a quella che proprio i greci chiamavano utopia dall'utopia di Tsipras annientata dei conservatori nelle recenti elezioni greche
E a questo percorso di disaffezione di crisi delle utopie riteniamo di poter reagire almeno con due strade
La prima riguarda noi cioè da un lato serve pungolare leader rappresentanti classe dirigente a riscoprire il coraggio di cambiare per incidere sulle strutture materiali e sociali sulle inerzie che perpetuano diseguaglianze sulle ingiustizie che inchiodano persone e gruppi sociali a un destino di povertà
E il nostro compito di elettori di operatori di cultura di soggetti richiamati dalla storia ad affiancare e a fare la politica rendendola più forte e ambiziosa
Si tratta della capacità di immaginare riforme anche contro la vol volontà dei poteri costituiti
Ed è accaduto tantissime volte proprio in questo Paese anche con una vena creativa
Ad esempio con alcune delle iniziative prese dal Governo Moro che si insediava proprio sessanta anni fa il cinque dicembre mille novecentosessantatré e proseguiva l'esperienza riformista iniziata negli anni precedenti sembra un'altra storia una storia lontana un'Italia lontana però con un clima di grande senso di riscatto di grande senso di originalità nello scenario politico
Internazionale e noi ci chiediamo oggi che cosa ci manca per avere quella originalità
Il secondo la seconda strada dice che avremo bisogno di ricordarci che la res pubblica è un'arena pervasa di saperi e di competenze divisioni e divide
E la sua ricchezza risiede proprio nella varietà di quella società civile laboriosa creativa impegnata perbene però oggi delusa sebbene non arresa
è un vivaio eccezionale di persone che ogni giorno nelle scuole nei quartieri negli uffici per le strade incontra problemi e inventa soluzioni sperimenta bisogni ed escogita strategie in gran parte quelle persone sono gli amministratori
La classe dirigente di questo partito
Che dobbiamo sforzarci a far sentire vicina e supportata dal caro ore e dalla fiducia della propria gente
Anche questo è un ritorno al senso di partito di cui spesso in Fondazione Feltrinelli parla Nadi ordinati che avremo ospite questo pomeriggio la democrazia non è solo un fatto quindi di regole formali di schede depositate nell'urna e di eterne campagne elettorali e bagarre nelle Aule parlamentari Democrazia in senso pieno sostanziale progressivo
Significa equità diritti dignità accoglienza protagonismo civico giustizia sociale
Ce lo ricorda la filosofa Wendy Brown che sarà ospite da noi su questo palco martedì abbiamo bisogno di riconoscere dice che non siamo solo frammenti di capitale umano
Se la rivoluzione invisibile compiuta dal neoliberismo e quella di disfare la forma politica EDD segregare il demo s'si fa ancora più urgente il bisogno di capire come nasca dove viva come si formi il popolo o meglio oggi i popoli come parla il popolo con quante voci che cosa vuole da che cosa da quali bisogni e mosso quali e quanti sogni di felicità colpiva ecco perché per noi chiudere questa stagione di ricerca nella quale in qualche misura anche la giornata di oggi
E inserita significa ripartire da un'analisi di ciò che è successo dopo il mille novecentottantanove ciò che ha disfatto e hanno in qualche misura ancora oggi arretra e fare trarre senso di fiducia rispetto a quella utopia che è la democrazia
E pensiamo di proporre a chi sarà presente in sala
L'innesco di questa reazione almeno da quattro fattori che ci sembrano decisivi cioè le pratiche partecipative dal basso la così
La democrazia innovativa
Le pratiche legate ai diritti sul mondo del lavoro un tema cogente per tutta l'Italia ma in particolare per le grandi città e Milano per in prima c'è il tema della casa
E le grandi questioni legate alla parità di genere io spero che sarete tutti in qualche misura ospite di questa nostra avventura che condividiamo assieme e che aggiorna ogni giorno quell'utopia che la democrazia che dobbiamo difendere grazie
Grazie proseguiamo questa densa giornata e a me l'ingrato compito di richiamare l'attenzione sui inseriti rispetto dei tempi scusate ma sono tantissimi i relatori che sono previsti nella giornata e ed è bello poter ascoltarli tutti quindi proseguiamo con sperando che mi sei pero parlamentari Pd
Ma allora intanto grazie a a Gianni a Barbara e a tutti coloro che hanno organizzato questa giornata di oggi per un momento di confronto
Assolutamente utile e necessario in un momento come questo così complicato spero sarò chiaro e non troppo
Appunto confusionario andrò a al punto non prenderò troppo tempo anche se ho un po'di come si dice il jet LEG arrivo direttamente dagli e dagli Stati Uniti da una conferenza
Sulla democrazia e l'intelligenza artificiale un tema che riguarda in realtà anche le guerre i conflitti perché l'intelligenza artificiale potrà essere uno strumento di costruzione della pace ma anche uno Paul possibile strumento di guerra qualcuno lo lo voglio dire
Qui oggi vedo Giorgio Ardito che conoscere bene in questi termini si è parlato troppo poco e lo dico perché l'intelligenza artificiale a volte è stata paragonata
Alle armi atomiche del fatto che in questi giorni ha nel alle Nazioni Unite cessata la conferenza sul trattato per la proibizione delle armi nucleari a cui l'Italia ha deciso di non mandare neanche nessuno come osservatori
Si tratta di una scelta sbagliata perché ridurre eliminare gli arsenali nucleari dicendo chiaramente che le armi nucleari sono un pericolo anche per chi detiene è qualcosa che dovrebbe essere parte della coscienza democratica soprattutto dei Paesi euro pelle quindi lo voglio dire qui perché con Giorgio che vedo lì ci siamo detti molto in questi giorni quanto poco se ne è parlato quanto poco si parla di tutto questo
Però voglio stare poi sul tema la pace giusta
E si cura la parola pace io dico giusta e si curanti perché altrimenti non è pace e quale ruolo per l'Europa perché la pace sia giusta e sicura allora io credo che la nostra stella polare debba essere il diritto
Internazionale e nel contesto di della guerra anche il diritto internazionale umanitario per questo abbiamo condannato
L'invasione di Putin in Ucraina
E per cui esso con altrettanta nettezza dobbiamo condannare
L'uso di ostaggi civili come merce di scambio da parte dei terroristi
E dobbiamo dire che la strage i civili a Gaza è qualcosa di totalmente inaccettabile come ha saputo dire in questi giorni con coraggio il premier spagnolo Sanchez e io credo che abbia ragione avere detto le cose come le ha
Dei tempi
Il diritto alla difesa non è il diritto alla vendetta io credo che questa parola vada detta così come sono inaccettabili le violenze dei coloni in Cisgiordania gli insediamenti e lei illegali che non sono un problema
Che di oggi vi sono per l'espansione in diciamo prevista Does motrice dal ministro dell'economia che vuole a mettere ancora soldi per fortuna Benni Guns
Ministro non a caso colui con cui Sanchez parla in queste ore lo ha dichiarato non parla più neanche con Netanyahu forse danza prenderà il posto di Netanyahu lo vedremo
Questo è l'auspicio di molti oggi in Israele e parlava anche oggi a Wrexham
Si tratta dicevo di
Un tema non solo delle nuove espansioni ma di un problema che abbiamo da tempo
Una Cisgiordania dove gli insediamenti illegali in violazione dei diritti internazionali hanno inquinato la possibilità di vedere un futuro da parte dei giovani palestinesi
Quelli che ho avuto modo così come i giovani israeliani di conoscere nel mia nella mia attività politica soprattutto nei movimenti giovanili alcuni anni fa ancora facevamo
Riunioni in cui ci si trovava insieme con questi movimenti è diventato impossibile a un certo punto per la distanza per loro l'odio che si è alimentato da entrambi da entrambe le parti
Ecco io credo che l'Europa non possa più essere solo pagatrice Dio aiuti umanitari quando si tratta di conflitti
Abbiamo bisogno che lavori per costruire la pace che sia un attore politico l'esempio principe dove noi non siamo stati in grado di svolge un ruolo politico a mio avviso e la Siria
Dove la costruzione di un equilibrio possibile di pace forse è una parola grossa un equilibrio di convivenza
è stato oggetto dell'azione di altri non dell'Europa l'Europa si è occupata dei profughi e degli aiuti umanitari per lo più con l'Ucraina qualcosa già è cambiato ma non è stato certo abbastanza se oggi siamo in uno stallo della controffensiva di Kiev dove una soluzione
Per arrivare a una pace duratura appare ancora difficile lo di fa fatica ad emergere rispetto invece al conflitto che oggi c'è in i a Gaza in Israele e in Palestina dobbiamo provare a fare un passo in più dobbiamo insistere sul diritto internazionale e sulla giustizia il che vuol dire riprendere la strada di due popoli due Stati
Con Gazza con una transizione sotto egida internazionale no una rioccupazione
Di Gaza lo dice Blinken non solo la sinistra europea che sia in grado di garantire il riconoscimento e la sicurezza quindi ad Israele ma anche una strada per la ripresa reale comprensibile della costruzione del percorso per due Stati per due popoli senza giustizia per il popolo palestinese non ci sarà mai sicurezza
Per Israele io penso che su questo dobbiamo essere molto chiari poco fa si è parlato del fatto che amasse
A nel suo statuto la volontà di cancellare Israele dalla faccia della terra e dobbiamo essere chiari Hamas con l'azione di poche settimane fa ha mostrato il suo volto senza alcun possibile
Dubbio un'organizzazione terroristica che va smantellata che va colpita soprattutto nel suo e nelle sue reti di finanziamento prima si è parlato del del dell'Iran ma parliamo anche del del Qatar abbiamo abbiamo un tema fondamentale di colpire coloro che hanno finanziato Hamas magari in qualche caso con anche il benestare di alcune altre partite diciamo anche da qualche parte dell'ASP della della politica israeliana
Che vedeva nella nel mantenere Hamas forte a Gaza un elemento di divisione
Dei dei dei palestinesi e di debolezza dell'Autorità nazionale palestinese di nuovo non lo dico io lo dicono i maggiori giornalista con i giornalisti come Levy
Del di Hà aretz e e dunque in nella società israeliana c'è un dibattito su questo ovviamente mi avvio a concludere
Dicevo
E abbiamo però dei dei partiti quelli che oggi in Israele possono essere isolati se cambierà l'equilibrio politico in queste ore c'è un dibattito
In corso ci sono partiti che che chiedono di riconquistare l'integrità della Giudea e della Samaria questo
Sono i termini che uso ne vogliono mandare i palestinesi in Giordania e cancellare lo Stato palestinesi voi sogna dircelo con chiarezza ci sono forze estremiste quelle che il danno i fucili ai coloni che ci sono anche in Israele e io credo che sia compito della politica democratica isolare queste forze proprio per dare dare giustizia a dare sicurezza dopo la la la la mattanza terribile che c'è stata con l'attacco terroristico di Hamas e la risposta poi di Israele che come come ho detto a visto
Purtroppo anche delle delle dei delle decisioni delle direzioni che hanno portato a la morte di un numero inaccettabile di civili per una risposta a un attacco di questo tipo allora chiudo dicendo
In tutto questo
Come cercavo di dire all'inizio di questa riflessione cioè il ruolo dell'Europa di cui dobbiamo discutere io credo che oggi l'Europa debba fare appunto un passo in più rispetto anche a precedenti crisi in cui si è si è trovata negli anni negli anni passati ha bisogno di svolge un ruolo politico
Vero per farlo deve avere maggiore unità politica per farlo deve avere in maggioranza politica le parole sono state chiare quelle a mio avviso di Draghi dei giorni scorsi Draghi ha parlato della necessità dell'Europa di farsi Stato io credo sia giusto e devo dire in questa sede e chiudo che qualche settima due settimane fa il Parlamento europeo dopo vent'anni dal fallimento della Costituzione europea approvato un testo per la riforma dei Trattati che parla anche della politica estera non più all'unanimità ma decisa a maggioranza e con una maggiore unità politica al dell'Europa non c'è tempo la di parlarne ovviamente nei dettagli ma il messaggio che voglio dare che c'è un dibattito anche nelle istituzioni finalmente più maturo lo dico da persona che ormai è da più di nove anni nel Parlamento europeo le cose sono cambiate
E oggi sarebbe un disastro se il nostro Paese se l'Italia non fosse al centro di questo sforzo di per dare una soggettività politica l'Europa appunto Draghi ha detto si faccia stato magari non saranno tutti gli stati membri sarà un nucleo di Paesi ora non c'è non è il momento di discutere ma dargli la capacità di essere un una una forza che così avrebbe la forza politica anche di lavorare
Per la pace davvero e senza infingimenti grazie e buona discussione
Grazie
Allora proseguiamo la nostra riflessione grazie al contributo di Gabriele seguire editorialista e Andrea Giorgis
Senatore Pd
Eccoci allora intanto confesso subito di essere molto contento di poter essere io a
Dare vita a questo
Pur breve dialogo confronto con Gabriele Segre entro subito nel merito di una domanda che io credo molti si aspettino avendo la fortuna appunto di poterti ascoltare e di averti qui con noi
Tu oltre ad essere un brillante attento studioso
Hai anche da un punto di osservazione privilegiato specie sulla situazione in Medioriente in Israele
Allora la prima domanda che ti voglio fare prendendo sul serio naturalmente quel sottotitolo che caratterizza il nostro incontro cioè l'utopia che deve farsi realtà
Coso cosa si può fare perché l'utopia si faccia realtà perché la pace diventi
Diventi pratica esperienza quotidiana
Nel porre questa domanda a me sono tornati alla mente alcuni scritti che io credo siano di straordinaria attualità di due filosofi
Che hanno dato un contributo determinante anche alla costruzione dello Stato costituzionale del secondo dopoguerra e penso a Maritain
E armonie
Ora entrambi si sono molto interrogati sui presupposti sulle condizioni necessarie perché si possa realizzare la pace
Entrambi convenivano sul fatto che uno dei presupposti uno dell'altro diremo dopo fosse quello di alimentare uno spirito un sentimento una disponibilità da parte delle persone
Alla pace cioè alla relazione con l'altro riconoscendo l'alterità assumendo il prodismo come un valore
E soprattutto affermando questa volontà questa intenzione
Tu pensi che oggi ho in un domani prossimo in Israele
Si possa affermare questo sentimento questa disponibilità questa intenzione
Grazie Andrea Center si sente benissimo grazie Andrea grazie Gianni guarda ragazzi tutti è un piacere essere qui oggi trovare in fretta e di utopia sono molto contento per l'altro che lo possiamo fare
Dialogando perché la politica dialogo la politica relazione evito figlio Di Passio
Bene e politica in questo senso
E un'altra domanda è tocca il centro diurno degli argomenti su cui avevamo riflettuto tanto ho cominciato un anno fa scrivere un libro che ho finito da poco che vedeva occuparsi di convivenza il tema della convenzione valor la convivenza della cultura la convivenza che qualcosa di diverso da facce e la volontà di stare assieme nove soltanto lo stare assieme
E ho finito presto libero
Non parlando di convivenza ma parlano di comunità
E te lo dico perché
Sono arrivato a difesa a una comprensione che per me è fondamentale oggi che ed è lo sviluppo del pensiero politico secondo me
Che che la comunità oggi non può essere altro che l'intenzione condivisa di fare qualcosa assieme
Comunità non è stare assieme perché si hanno gli stessi valori le stesse prospettive le stesse
Favoritismi piuttosto che quella al massimo e familiarità
Quella familiarità diventa comunità nel momento in cui decidiamo che da quei valori da quelle prospettive da quelle da da quelle idee
Ci facciamo qualcosa e ce le facciamo qualcosa assieme e qui da spesso non importa che cos'è bastargli intenzione
Basta l'intenzione questo per me e comunità questo dove e fare politica oggi
Allora tu mi stai chiedendo c'è lo spirito dei tempi c'è l'intenzione di stare assieme in Israele e in Palestina in Medioriente c'è l'intenzione di fare politica
Prima di venire qua a parlare con te ho letto ed è ultima notizia ho visto che Israele ha ritirato
Verso il la delegazione del Mossad in una in Qatar dove per tentare di portare avanti la tregua perché avanti il cessate il fuoco
E quindi la prima risposta che mi verrebbe da dirti no non c'è non ci sono le condizioni
Ma quelle condizioni ovviamente non è che voglio essere perentoriamente negativo non sono non sono la stessa cosa creare il cessate il fuoco non significa creare convivenza
Che male c'è stata la forfora significa creare le condizioni tecniche
Affinché ci siamo membri stabilità e si eviti ovviamente volti e si eviti il disastro maggiore di quello che c'è stato ma non significa fare politica
Il cessate il fuoco non è politica
La politica e l'intenzione di fare qualcosa assieme
Dopo che c'è stato già sotto il fuoco ed io quest'oggi non lo vedo tanto in in misere quanto faccio fatica a vedere le nostre comunità
Perché quella progettualità di cui non la politica dovrebbe esprime l'intenzione e diventata molto individuale è diventata la nostra la mia progetto ed anche al massimo si sposa con la tua e se si sposa indemoniata transattiva come vorrebbe per esempio presidente argentino Miley diventa una una forma di contratto economico e andiamo avanti la questione diciamo sviluppare non un progetto ma l'intenzione di fare progettualità assieme
è una domanda aperta seguono
Un attimo che ecco dalla regia diano la la parola io condivido molto il tuo sottolineare che non soltanto nei territori di guerra nelle zone di guerra ci sia una diciamo un prevalere di radicalità di radicalismi un prevalere di indisponibilità alla convivenza plurale perché la pace e possibile sincere
Interiorizzazione del valore del pluralismo che e disponibilità all'impegno perché il pluralismo sia vissuto ossia sia praticato hai detto che purtroppo questo sentimento attraversa molti paesi è vero persino l'Italia io penso che sia attraversata da un sentimento di di sfiducia ecco se vogliamo usare un termine mite disse fiducia verso la possibilità di dare vita quella straordinaria intuizione che nel nostri testi costituzionali cioè di una democrazia plurale partecipata deliberativa che assume il compromesso è la sintesi comunque alle ore ed è disponibile alla fatica perché si realizzi la mediazione la sintesi noi in questi giorni parliamo di riforme che hanno come tratto qualificante e quello di una tale concentrazione una tale disintermediazione da da dimostrare tutta l'insofferenza verso questo atteggiamento perché alla fine l'investitura diretta e la semplificazione che cosa sono sono una risposta
Semplice a una realtà complessa
E purtroppo c'è questo spirito del tempo ai ecco questo spero del tempo
Però intacca quello che è un presupposto
Perché si realizzi l'utopia della pace e perché senza la disponibilità a una convivenza plurale è impossibile che ci sia pace quale che sia poi il livello del pluralismo che noi definiamo
Poi c'è il secondo presupposto anch'esso però deve essere sentito deve essere condiviso
Ed è quel presupposto che e codificato nella nostra Costituzione all'articolo undici
Non tanto là dove c'è scritto che l'Italia ripudia la guerra ma dove c'è scritto che
L'Italia
Accetta e si adoperò per limitazioni di sovranità necessarie al realizzazione di istanze sovranazionali
Perché la pace presuppone una disponibilità interiore culturale un atteggiamento un'intenzione come dici tu politica
E al tempo stesso oltre che a una relazione umana presuppone anche la ricerca della costruzione di un'istanza terza
Chiede garantisca l'effettività nei momenti in cui uno dei due uno dei tre uno dei quattro dei cinque
Fa venire meno la propria disponibilità a praticare la pace cioè sarebbe curioso e di fatti due filosofi mettevano in guardia dal pensare che la pace si possa realizzare solo attraverso un processo spontaneo di reciproco riconoscimento occorre questa disponibilità d'animo questore pensione spirito ma occorre anche un po'una disponibilità alla consapevolezza che occorre con istanza sovranazionale anche questa questa disponibilità c'è oggi secondo te da parte dello Stato di Israele
Hai toccato un punto fondamentale secondo me e mi permetta vedi porta a me stessa Thea tutti quanti alla domanda se quella descrive disponibilità che adesso trova parafrasare un secondo vale per Israele
Vale per l'Italia quando parliamo di Europa vale per noi stessi in quanto individui quando parliamo di comunità
La quello che credette agli enti ai
Molto del giustamente eretto dalla Costituzione ci ricorda che
La sovranità
E prima di tutto
Il Progetto editori stessi
Siamo sovrani nel momento in cui possiamo decidere
Abbiamo lo spazio di disegnare di progettare quello che il nostro futuro non si capisce perché abbiamo abbiamo qui a sinistra abbiamo come dire ha rinunciato alla foto la sovranità dandola in pasto ai alle destre come se fosse una parola soltanto di destra
Io ho scritto di questo letto attrezziamoci del del concetto di sovranità magari cambiando nel livello non stiamo parlando di nazioni ma essere sovrani in un mondo che ci tira sempre di più di verso fusioni e interessi che sono distanti da noi stessi Beppe se c'è un valore umano prima in qualche politico
Allora la domanda se io ho davvero sovranità ovvero o la possibilità di immaginare il mio progetto il nostro progetto che mi chiami Gabriele Segre che mi chiami
Italia che mi chiamo il Pantheon comunità del partito democratico che mi chiami Israele
Se io ho la possibilità di immaginare quel progetto allora sono fa conto
Più pronto
A fare un investimento fatto sacrificio oggi che un investimento domani
E molto difficile rinunciare a qualcosa per rinunciarci
è molto difficile dire a delle competenze della sovranità
E poi si vedrà
Anche di fronte alla promessa di un grande futuro se quel futuro non è la costruzione del mio progetto fatta da me costruita attraverso la mia partecipazione mia intenso nato in questo caso della nostra comunità
Non c'è quella intenzionalità collettiva di farlo per Progetto rimarrebbe di un immaginario diverso e difficile rinunciare a ogni cosa
E difficile che qualcuno mi convincete
Va bene lo faccio per la prossima generazione per il bene comune per il bene più alto per la pace no quella prossima generazione quel bene comune quella focacce
Devono essere il mio progetto
Allora in quel momento e molte facce capire sacrificio come investimento
La sensazione che oggi il progetto che si limiti alla sola pace alla sola ricerca della pace non sia sufficiente
A determinare le condizioni perché si realizzi certa
L'altra sera ha avuto i piacevano a ridiscuterne con Lucia a parlare proprio di questo la conferenza che facevamo s'intitolava
Cosa serve per costruire il futuro
Oggi parlare di futuro non significa avanzare un'utopia
Significa creare le condizioni affinché le infrastrutturali affinché si possa vantare utopia l'utopia non è mai però da otto geniale di un singolo di pochi con i pochi personaggi essendo un lavoro difficile e laborioso in lungo
Di con la comunità più ampia e questa comunità ha bisogno delle condizioni per farlo in particolare a partire dagli sfarzi per farlo
Allora invece di chiederci quale l'utopia di domani
Oggi in questa fase di grande
Fatica
Di fronte alla guerra di fronte alla difficoltà della politica di fare politica forse la domanda è e precedente
Quali sono gli elementi che cosa ci serve
Affinché poi possiamo fare utopia assieme
Che cosa ci serve secondo te
Questa è una risposta che a
A tanti elementi ma soprattutto non può essere la mia risposta questa risposta soltanto del del lavoro comune gli spazi
Le infrastrutture sono fondamentali in questo senso
La possibilità di chiedercelo come tu hai chiesto a me adesso io lo riceveva per e ce la giochiamo assieme lo facciamo tutti assieme non una volta ma insieme coordinati in quella che è una collegialità che diventa ancora vita mosso la criminalità
Ovvero non soltanto la somma dei depressa prospettive Abba la creazione di una forma dalle diverse prospettive
Quello cita la possibilità di costruire di capire quali sono gli elementi che ci servono e poi continuare
Grazie
Direi che
Anche tu possa essere d'accordo nel
Pensare che intanto mettere a fuoco
Quanto quanto sia drammatica la guerra con le sue dinamiche intrinseche è stato ricordato in interventi precedenti lo ricorda Domenico Quirico in molti dei suoi i suoi articoli e come sia dietro l'angolo la guerra se se non ci fermiamo a riflettere a e a considerare
La necessità la necessità di una di un dialogo pubblico
Per scongiurarla
Ecco a la giornata di oggi penso che
Comunque un senso possiamo ritenere che che ce l'abbia grazie
Adesso sale sul palco Nicolò Radice Fossati responsabile esteri PGT Milano per un intervento
Così perfetto
Allora intanto Buongiorno dovute a tutti io intendo ringraziare Giovanni barbutissimo Adalberto Ciani invitato a questo evento come Giovani in democratici ed è molto importante per noi
L'evento si intitola la parola pace l'utopia che deve farsi realtà
E in realtà credo
Che per noi italiani la parola pace abbia significato molto importante
Molto profondo insito
è da quando è entrata in vigore la nostra Costituzione che cita l'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali
E favorisce la pace e la giustizia fra le nazioni che per noi la parola pace
Dovrebbe assumere un'importanza fondamentale
Però a me oggettivamente viene un po'da ridere
Trovo molto incoerente definirsi il Paese della pace un paese per la pace quando siamo uno dei maggiori esportatori di armi al mondo
E sia chiaro armi che non vendiamo agli svedesi
Armi che vendiamo a regimi dittatoriali a dittature che ogni giorno sopprimono il loro popolo massacrano incivili per mantenersi al potere
Io francamente mi vergogno di essere italiano quando penso
Che
Le pistole i fucili le mitragliatrici usate per sparare a civili innocenti a minorenni hanno il marchio Beretta sopra hanno la scritta made in Italy io mi vergogno
Profondamente come italiano profondamente
E credo che sia molto incoerente
Noi giovani democratici non vogliamo vivere in un paese cioè per la pace sulla carta
Ma che poi contribuisce alla guerra contro Stati legittimi e alla guerra contro civili contro persone che non hanno fatto niente di male
E non possiamo stare in silenzio le opposizioni e il Paese non possono stare in silenzio
Perché poi quelle stesse armi che ne vendiamo per milioni o miliardi vengono usate per massacrare innocenti e cosa diciamo
Cosa diciamo che è sbagliato ma siamo noi ad aver venduto quelle armi siamo noi a essere sporchi del sangue di quelle vittime noi
Quindi
Per fare un esempio qual è un Paese alcuni vendiamo armi per precisamente diciotto milioni di euro l'Egitto e cosa fa l'Egitto con queste armi
L'Egitto ogni giorno fa scomparire qualcuno l'Egitto ogni giorno prende un minorenne prende un ragazzino magari appena fatto diciott'anni chi lo sa lo stende per terra gli spara un colpo in testa e dice che era un terrorista per sopprimere le opposizioni per fare paura e bloccare ogni forma di dissenso
Lecito è un Paese che ricollegarli qui ricollegandosi anche alla crisi trova palestinese ha sfrattato con la forza a cento mila palestinesi al confine e con le nostre armi
Quindi noi come giovanile come giovani democratici e spero anche come partito ci opponiamo a questo e vogliamo essere davvero per la pace vogliamo essere un Paese
Che non è conosciuto solo per la cultura la letteratura e bei paesaggi bene Gozzi ma anche perché fa qualcosa per i diritti umani sul tema del commercio d'armi
E infatti noi come Federazione metropolitana presenteremo in Parlamento a gennaio una mozione ti chieda al governo italiano
Di fermare immediatamente l'export di armi leggere in Egitto e al regime di dittatore non presidente dittatore anzi che ogni giorno massacra civili e noi non vogliamo essere complici è una mozione
Per la nostra dignità come Paese per essere un Paese davvero per la pace per far sì che questa utopia diventi realtà grazie
Chiedo ora a Simone Negri consigliere regionale di salire sul palco per un intervento
Grazie innanzitutto per la bella giornata buongiorno a tutti allora
Sapendo di non poter toccare le vette di alcuni interventi di una gran parte degli interventi che ho sentito e sapendo soprattutto di non avere il dono della sintesi tra le mie poche doti spero quanto meno di essere provocatorio
Allora qualche giorno fa due giorni fa trenta novembre era un anniversario secondo me bellissimo l'anniversario
Della fine
Della condanna a morte dell'abolizione della condanna a morte nel Granducato di Toscana non penso di aver sentito telegiornali
Riportare questa notizia e pensando soprattutto a tanti Paesi di cui anche abbiamo parlato stamattina che sono stati evocati
Ci rendiamo conto in che mondo siamo però c'è un orgoglio che io credo che sia anche venuto meno da parte dell'Occidente
Chi è quello della sua base valoriale c'è quello delle tante battaglie che è quello dell'utopia che è stata disseminata in particolare io dico dal pensiero illuminista
E che in un mondo di anime belle come quello di oggi è riuscito però rive a liberare i milioni di persone dalle catene e a dare la libertà
E forse non è questo ce lo stiamo un po'dimenticando siamo un po'poco orgogliosi di questa storia che abbiamo di questi valori mi ha stimolato molto Massimo Tarantini perché io credo che la domanda trentino domanda sia in fondo Cuesta al grande dubbio che ove esiste può esistere la pace senza la democrazia
O forse senza la democrazia la pace non non si risolve ad essere nient'altro che una tregua delle tre guerre tra volontà di supremazia di superpotenze
E certo che stiamo parlando del della crisi
Del sistema occidentale e a me ha colpito che stamattina in insieme a tante parole giuste importanti il buon ultima la convivenza l'ho sentito poco fa
Non sia stata evocata la parola tolleranza io credo che la tolleranza sia il presupposto il mattone
Su cui si può costruire la pace
Stranamente un concetto che altrettanto in crisi come è in crisi la nostra capacità la nostra volontà
Come accidentale come uomini di libertà
Di cercare di sensibilizzare il mondo di portare i diritti di aprire una nuova stagione di diritti a livello universale non di guardare all'Iran e agli altri Paesi solo come dei nemici dei competitor
Ma come possibili nuove culle
Della democrazia e questo secondo me è un tema che ci interroga
Una conquista il fatto che tutti penso qua dentro e non solo a livello delle coscienze individuali dei nostri paesi ripudia amo la guerra
Riportiamo la guerra ed è una conquista purtroppo
Sentiamo anche un po'di apatia per quello che avviene in contesti che vediamo anche lontani da noi e però c'è un paradosso che come Occidente stiamo vivendo l'Occidente in crisi in crisi di valori
Che ripudia la guerra da un lato e giustamente dall'altro però si trova a competere sempre con meno forze
Di fronte a un mondo nuovo multipolare multipolare sempre più piccolo
Sempre più concentrato non ci sono praterie dovrebbe andare a dissodare a seminare il mondo è quello in una lotta sempre cresce più crescente per le risorse e con l'ambiente che sappiamo che sta facendo le bizze echeggiare in inabitabili diversi territori
Parallelamente ci tengo a riportare un
Una storia che mi aveva colpito e che mi ha sempre inquietato rispetto anche al tema della pace di come la e come vada costruita interpretata già le dai Mondello credo che lo conosciate tutti Armi acciaio e malattie uno dei libri più belli degli ultimi anni
Descrive come
Il male maori hanno annientato una popolazione della Polinesia che si chiamava Moioli che era una popolazione che aveva deciso una cosa bellissima
Di mollare le armi e di non combattere più quando sono stati invasi via mare
Dai maori sono finiti cannabis Cannavale standardizzati quindi sono stati mangiati
Perché è dall'altra parte non hanno trovato qualcuno che opponesse loro resistenza che difendesse quelli che erano i propri valori
E allora mi domando in questo mondo
Come pensiamo noi
Di potere a far valere le ragioni della democrazia come possiamo noi di far partire una nuova stagione
In cui si lotta per non con le armi ovviamente ma per affermare i diritti
In tutti quei Paesi dove oggi sono continuamente calpestati quali spazi abbiamo come pensiamo di muoverci
Credo che non solo pensando alle tre B alle Paci giustissime delle guerre attualmente in atto ma rilanciando proprio l'utopia
Di pensare a un mondo di pace e a un mondo di diritti a un mondo di libertà
Noi potremmo rilanciare anche il nostro Occidente e la nostra presenza nel mondo grazie
Grazie grazie Simone e chiederei a Leonardo Palmisano un suo intervento
Non Vito
Allora allora chiamerei al se Alberto Bortolotti bianca io ero qui hanno socialista
Vice Presidente
Grazie
Allora buon pomeriggio innanzitutto grazie grazie a Gianni grazie a Barbara grazie a promessa democratica per aver fortemente voluto questa grande iniziativa sulla pace in tempi difficili
Nel buio che avvolge l'Europa continentale l'abbiamo sentito gli interventi precedenti dalla destra oscurantista di Orban alla dittatura disumana di Erdogan l'aggressione russa di di Putin sino al conflitto israeliano palestinesi che abbiamo toccato prima oggi l'euro l'Europa l'Unione opera soprattutto è dinanzi a un bivio
L'ha detto bene l'intervento di Brando venite che mi ha preceduto
Questo bivio entra perire di fronte alle divisioni interne tra gli Stati o rinascere affrontando le crisi multiple che stiamo vivendo guerra povertà inflazione
Una crisi climatica che si intensifica ogni anno che passa l'arresto della mobilità sociale il crollo di quella fiducia che il mondo del domani sarà migliore di quello di oggi
Vedete tutto ciò è stato messo in atto a da una destra impudente finanziate promossa da una classe miliardaria sempre più spudorata nella difesa dei suoi privilegi
E questo avvenuto in Europa come nel mondo e anche in Italia
Lo vediamo bene in Italia dalle inchieste che sono emersa sua su Report su altri sull'Espresso altri giornali con un governo a guida Giorgia Meloni che affonda le radici al proprio consenso sulla paura
E sulla rabbia
Un governo che invece di affrontare l'inflazione tagli alle misure assistenziali
Invece di affrontarli esclusa dal mercato del lavoro di centinaia di migliaia di donne promuove la cosiddetta famiglia tradizionale strappando contemporaneamente i bambini della famiglia arcobaleno dalle braccia dei loro genitori e invece di affrontare la crisi abitativa che riguarda tantissimi giovani fa manganellare questi giovani fuori dalle università
Invece di una destra che invece di aprire rotte sicure a chi fugge da guerre carestie
Preferisce lasciarle annegare in mare è stato detto anche prima
Vedete in questi tempi bui la parola pace credo che sia luce credo che sia la bussola che guiderà i movimenti le associazioni i partiti verso la nuova Europa
L'Europa dell'ex genere action che plasma era questo cambiamento che io credo sia inarrestabile l'hanno detto meglio di me con parole bellissime nei nei loro testi diciamo né Altiero Spinelli alcuni tra i più illuminati architetti della democrazia europea
Ignoro appena progredisce
Passando attraverso le sue crisi ogni crisi che attraversano quindi rafforzerà l'Europa ogni decisione accomunarci renderà più forti più coesi non ventisette Paesi ventisette soluzioni in si ventisette paesi una voce
E con queste premesse l'altro giorno ci siamo incontrati a Bruxelles per il presidio ma i giovani socialisti europei per abbozzare il nostro manifesto politico in vista elezioni europee sarà presentato insieme al congresso del persa a Roma
I prossimi mesi
E abbiamo parlato di di molti temi in ambiente il salario minimo i trasporti l'abitare le migrazioni con anche qualche differenza tra di noi va detto tra i partiti della famiglia socialista però è stato chiaro entrano in quella sede che è arrivata oggi più che mai la necessità di costruire un grande patto generazionale
Per ridisegnare socialismo europeo e il Pd e i partiti e la famiglia socialista possono avere un moto possono essere il il motore di questo cambiamento possono dare voce alla nei generici milioni
Il PSE può tornare a catalizzare quel consenso europeista
Se tra noi sapremo imparare gli uni tra gli altri sapremo gettare un ponte tra le generazioni tra generazioni Erasmus e la generazione che ha ricostruito l'Europa poggiando sì sulla pace e sulla sulle macerie
Delle due guerre mondiali
E se lo faremo molti broker moltiplicare Moreno SNIA DCA rilanceremo davvero il sogno
Del socialismo europeo quel sogno di un'Europa federale e mondiale di una grande confederazione politica fondata sulle città e sulle regioni come amava dire il presidente David Sassoli che son quasi due anni dalla dalla sua scomparsa
Di fare un applauso
Infine
Concludo dicendo che per costruire la pace il mondo ha bisogno Europa più forte a per rafforzare l'Europa il nostro continente ha bisogno di noi
Quindi l'Europa ha bisogno di grandi partiti che riescano a catturare quella voglia di cambiamento comprendendo interpretando e plasmando la complessità di questa crisi grazie
Invito la terza resistenza terza sessione a presiedere il tavolo
Chiamo Romana bianche Sesa Amici e Marco Carla grazie
E allora
Va bene
Bene iniziamo questa tersa presidenza diciamo con chiamando
L'Inter in marmo Arena a intervenire
Non c'è
C'è il collegamento in diretta con la nostra Nadia
Ordinati con le professoresse Nadia Urbinati Ceretto collegamento con la professoressa Nadia Urbinati
Che voi conoscete la giornalista molto apprezzata
Non c'è grazie
L'opera noi senza verrà grazie grazie
Mi sentite ticinesi si sente benissimo grazie moltissimo per quest'invito e anche per una bellissima iniziativa
Che è nello spirito come diceva segreto prima che ho seguito con grande interesse di dialogo e di costituzione delle intenzioni per giungere alla pace io sono sempre stata diciamo così stupita dalla semplicità e della difficoltà di due parole che sono pace democrazia semplici
E in difficili nella loro semplicità democrazie non ha un fine uno scopo
Non vede non deve difendere una classe un po'un potentato ma semplicemente riprodurre le condizioni della propria esistenza cioè una tautologia
La pace
La ed in qualche modo simile perché la guerra è molto strumentali chi fa guerra sa che cosa vuole ottenere anche se magari non lo tiene ma uno scopo strumentale ben preciso
La pace non ha uno scopo la pace è la condizione per la quale tutti gli scopi ed è
E lettere i piani di ditte individuali e collettivi possano realizzarsi in questa cornice secondo me dovremo cercare di affrontare il problema della crisi della visione della pace c'è una crisi della visione collettiva globale
E delle condizioni per per ottenerlo della pace
E certo che c'è un pacifismo etico e morale molto forte di manifestazioni per la pace le dimostrazioni che
La comunità internazionale debba prendersi cura di questo ma a questa diciamo così volontà
Enti cara morale non corrisponde una altrettanta forza degli
Sugli attori degli strumenti attraverso i quali quella pace così semplice
Altrimenti diventa una impossibilità
Gli attori sono due secondo me in questo momento sono le norme cioè quello che Bobbio chiamava nella tradizione di canta
E di Cary assente il pacifismo della norma normativo a vivere un chiaro un sistema di norme internazionali all'interno delle quali gli attori
Possano interagire
Nella consapevolezza di operare per la pace anche se ci possano essere inciampi e si possono essere condizioni di conflitto anche violento ma essere nella traiettoria della pace
Ecco oggi a mio parere è è proprio questa dimensione internazionali che ha detto
Molto spesso su un peso delle proprie in responsabilità e anche in mancanza di volontà mi riferisco agli attori politici internazionali coloro che in qualche modo suo siedono nel consiglio
Nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite
E che non sanno trovare i cinque Paesi una condizione comune che riesca insieme con una voce apporre la per la parola fine
Allora conflitto israelo palestinesi da un lato e a quello che attraverso l'Europa dall'altro
E quindi questa dimensione di mancanza di leadership internazionale e di mancanza di forza della norma
Fa sentire a molti purtroppo l'idea che ci siano le Nazioni Unite cioè che ci sia una comunità internazionale che muore operare all'interno della norma
E delle norme e delle relazioni giuridiche per ottenere condizioni di convivenza pacifica questa comunità internazionale non ha più fiato cioè non è più forza di respiro capace di far vivere
Questi suoi
Idea anche non solo ideali sono veramente pragmaticità operazione relazioni normative pratiche non le so riesce a fare opera perché gli attori politici hanno perso quelli internazionali secondo me
Hanno verso il senso tra loro missione
Non ci sono le missioni delle Nazioni non ci sono i destini delle Nazioni ed è uno scandalo che oggi si parla di questo ma ci sono versioni pacifiche per la pace della comunità internazionale questo sì
E questo è a mio parere è un terreno scottante oggi è difficile attori
Chi sono e le opinioni quali sono gli attori a mio parere che oggi stia lo stanno fallendo in maniera di drammatica il il la promessa che si erano fatti nel mille novecentoquarantacinque
Gli attori sono proprio quelli che noi identifichiamo con una espressione semplici per farci capire anche se semplice non è sono gli attori cosiddetti a occidentali
Ovvero i due grandi attori in questo caso l'Europa e gli Stati Uniti la responsabilità degli Stati Uniti secondo me nella incapacità di far marciare delle norme internazionali in una maniera coerente è drammatica questa irresponsabilità mancanze della leadership che sappia che abbia il senso della forza e delle responsabilità internazionali che debba avvenire e non c'era
Tutta presa sosta a diciamo così risolvere i problemini opinione e di interno al loro Paese eppure con la pretesa
Di riuscire ancora dei determina il destino internazionali senza averne lo spirito adatto la forza morale e la capacità di far sedere sullo stesso
Nello stesso allo stesso tavolo tutti coloro che oggi solo in pluralistica opposizione o distinzione
Quindi questa polverizzazione del mondo in gruppi contrapposti assomiglia un poco alle fazioni delle antiche città greche
Che non riuscirono quando non riuscivano a trovare una capacità di creare insieme le condizioni
Per superare quella polverizzazione si sbranano l'uno con l'altro entravano in guerra civile ecco il mondo oggi vicino a questa condizione perché questi attori mi riferisco anche a quelli che stanno dall'altra parte cioè fuori dall'Occidente
Sono non siedono al tavolo della unica importante decisione che quella globale di sentire il mondo come uno l'umanità come una e il i casi delle guerre più diciamo
Moralmente ripugnanti come quella che vediamo sotto i nostri occhi oggi intere di Palestina
Ecco quindi mancanza di responsabilità e questo lo ritengo che gli Stati Uniti ce l'abbiano questa e occorre un opinione globale no anche sviluppi l'anti americanismo che una malattia dalla quale noi dobbiamo riuscire a e guarire norme non è l'antiamericanismo è la capacità di far sentire questo Paese
Con insieme l'Europa con una responsabilità da attuare e non da ne e non da abbandonare OUA considerare secondaria e l'altro autore ovviamente l'Europa proprio non esiste
Lo dice Prodi io sono d'accordo con lui in questo caso è un insieme di Stati che sempre più a causa del nazionalismo che all'interno di alcuni Stati importanti si sta sviluppando ormai quasi in tutti gli Stati continentali
E sì dubbiosi di Duce ad essere una diciamo così un compromesso quotidiano su quanto su quanto riuscire a portare a casa per la propria per il proprio stato senza peraltro fare il bene del proprio stato come vediamo nel nostro Paese dovendo in realtà si fa degno di una parte della popolazione di una parte di quella parte che si identifica con gli interessi di chi governa
Quindi questa visione che non ha un'Europa non dico uno stato come la chiama
Come la chiama brani mi sembra troppo forte ma senz'altro un'unione
Federata questo sì un'unione federata ma non c'è questa forza come la gli Stati Uniti non hanno la forza di capire il senso profondo che della loro responsabilità quindi mi sembra di potere
Mi sono dire a conclusione che quando noi giustamente imbocchiamo la parola pace o la parola democrazia dobbiamo sentire che primo quell'utopia
Non è mai realizzata e che la nella non mai realizzazione c'è sempre uno spiraglio per diciamo far qualcosa che la facciamo marciare più velocemente più speditamente un più giusta mi secondo che per fare questo non basta non soltanto le volontà
E le passioni le forze morali delle popolazioni occorre che ci sia una dimensione una leadership politica
Soprattutto nella parte che non conosciamo quella dei Paesi democratici che sia in coerenza con le forze gli ispira lo spirito della democrazia medesima ovvero che cerchi la pace e test ristabilisca la pace non per come sospensione di ostilità
Ma per
Condizionare il modo di vita ed essere
Nel giustizia nella libertà delle intere popolazioni ecco a mio parere quindi se si vuole essere a sinistra in questo caso il partito democratico e le forze legate adesso possono avere uno
Un una funzione questo dovrebbe essere quella di creare dove è possibile luoghi di riflessione di discussione per come questi tanti continui per giungere ad una a scuotere diciamo le opinioni di coloro cioè noi cittadini che possono influenzare o stimolare un far comprendere ai paesi della dello cosiddetto Occidente che hanno una responsabilità enorme superiore tutti gli altri che il nome di questa responsabilità devono riuscire insieme a trovare una soluzione per situazioni di crisi che da sole non possono avere soluzione non ci riescono
La crisi in Medioriente o si risolve con una espansione della territorialità di Israele e quindi cacciando
Ex espellendo dagli artisti stessi Adidas al le e poi da altrove le popolazioni
I palestinesi
O si risolve in un bagno di sangue che non era fine quindi occorre trovare da una comunità internazionale che riesca ad imporre un limite alle cupe Lazio anche diciamo decisione molte volte disseminate di una leadership autoritaria negativa in questo caso come quella di Netanyahu che non è migliori in questo modo in questo momento
Della sua controparte quindi occorre che queste forze internazionali questa leadership internazionali senta il l'appeal peso alla propria
Rita purtroppo a me sembra ma anche proprio questo oggi non è la volontà di pace ma degli attori e delle loro scelte questo sì e c'è una mancanza fortissima
Io vi ringrazio moltissimo non voglio rubare molto dall'altro tempo buon lavoro a tutti
Ringrazio vivamente la professoressa ordinati e pendere parallela Anna Scavuzzo che è vice sindaco della città che ci ospita grazie Anna
Buonasera a tutti buonasera tutto è intanto grazie ringrazio in particolare
Barbara Pollastrini Gianni Cuperlo per aver fortemente voluto un momento che fosse un esperienza di riflessione corale e che portasse a sistema tante esperienze diverse capaci di fare una prima grande costruzione di quel ritorno di politica di cui abbiamo tanto bisogno anche nel ragionare di temi alti e permettetemi di portare l'esperienza di un'amministratrice di una città meravigliosa come quella che ho l'onore in questo tempo di contribuire ad amministrare
In un disegno ampio di relazioni in quella prospettiva del si vis Pacem para pacem
E quindi in quelle esperienze che permettono alle comunità di sentirsi responsabili le une delle altre
In quella capacità di creare fratellanza e sorellanza nell'affrontare insieme
Esperienze umane sì idee che sono comuni a tutti e a ciascuno e in questa fratellanza in questa sorellanza le comunità si ritrovano e si vedono vicine
E quindi evidentemente le città sono un luogo attraversati attraversate da quelli che sono evidentemente i grandi temi che poi purtroppo vengono interpretati in una chiave
Di contrapposizione di conflitto ma allo stesso tempo sono anche dei grandi laboratori
Al loro interno per cercare per costruire dei percorsi dei processi di sintesi nelle tante diverse
Esperienze che li caratterizzano pensate alla nostra città alle tante comunità ai degrado migratoria le diverse provenienze anche dal punto di vista religioso o laico a quelle che sono tante sfaccettature del nostro essere cittadini che potrebbero essere oggetto di distanza anziché costruzioni di collaborazioni alleanze
Ecco e allo stesso tempo questa esperienza la portiamo e la disegniamo in un'altra faccia più ampia fra città che si allea noi collaborano
Al fine proprio di fare patrimonio comune di quelle che sono le sfide che oggi ci vedono in difficoltà ecco in questo io credo che sia un po'l'attualizzazione anche di quel messaggio la piano che aveva visto in una Diplomazia urbana la possibilità di costruire dei percorsi di dialogo capaci di essere all'altezza del bisogno di Pacitti tutte le comunità esprimono al loro interno e nel rapporto le une con le altre
Non lo stiamo facendo in tanti in tanti modi
Milano è crocevia in una dimensione internazionale che la rende di per sé città a vocazione internazionale aperta al mondo e capace di farsi e accogliente nei tanti DiVersi
Luoghi nei quali si attua questa accoglienza
E allo stesso tempo però interpreta quelle che sono le sfide pensata la sfida della sostenibilità alla sfida dell'accoglienza delle tante popolazioni che sono in transito o che cercano un'alternativa migliore
Di quella che lasciano e lo facciamo anche costruendo delle esperienze di scambio e di conoscenza fra alle comunità cittadine stesse
Lo facciamo
Sui temi dell'educazione e della sostenibilità della mobilità lo facciamo sui temi dell'Europa che in tante occasioni ci ha visto collaborare sapete che una delle esperienze forse più interessanti che sono seguite all'intuizione dei gemellaggi appunto di rapire Anna memoria
Sono quelle delle reti fra città e una delle reti più interessanti per esempio a livello europeo certamente Eurocity essa che nel nell'ultimo anno ha avuto anche la guida di del sindaco di Firenze pro-tempore a guida di euro sì secco questa riflessione sulla possibilità di costruire la pace a partire dalla collaborazione dalla conoscenza e dalla capacità di affrontare insieme le sfide che hanno le città noi la interpretiamo anche a partire da quella grande intuizione più con l'esposizione universale ha lasciato a Milano una grande eredità che quella dei temi delle politiche alimentari sostenibili
E su queste politiche alimentari che vuol dire contrasto alla povertà alimentare ed educativa vuol dire contrasto agli sprechi vuol dire
Impegno per la sostenibilità perché tutti possono avere accesso al cibo sano e di qualità in un'esperienza di affermazione dei diritti che non è utopica
Ma è invece quotidiana perché nelle città la pace è un cantiere
E su quel cantiere troviamo insieme della differenza che evidentemente a Milano da a Bangkok da cui torno ieri da Tokio da Osaka
Da abuso un Buora da Riad da New York a Los Angeles Rio de Janeiro Belo Horizonte potrei fare un elenco di duecentosettanta città quali sono le città firmatarie
Del Patto dei Sindaci per il cibo che Milano Pisapia lancio nel due mila quindici proprio qui durante l'esposizione universale e che anche grazie allo sforzo sia di Fondazione Feltrinelli che di Fondazione Cariplo continuano a portare avanti
E allora perché uso questo mio tempo la vostra attenzione per portare un un messaggio su questi temi perché innanzitutto difendere i diritti e costruire delle esperienze concrete in cui tutta la comunità
Sia chiamata a dare un contributo credo che sia la migliore
Il migliore messaggio che possiamo dare rispetto a quella pace possibile
Perché oggi è una pace che si realizza qui nella nostra città cercando di far sì che tutto a tutti abbiano il giusto
E ci si abitua a che l'impegno sia perché tutti abbiano il giusto e allo stesso modo così come è già successo nel momento del bisogno ci sentiremo chiamati non sentiremo nessuno lontano distante
Perché è stato compagno
Della nostra strada e con lui abbiamo spezzato quel pane
Che ci rende fratelli e sorelle a partire dalle nostre città io credo che questo sia un bellissimo messaggio
Che continuiamo ad affermare sia nelle città ricche della nostro pianeta sia nelle città più povere con quella consapevolezza di farci città fra le città e nella volontà di trovare il modo per cui ciascuno basta dare la propria parte e né in questa esperienza
C'è davvero quella restituzione
Di quotidianità che il costruire la pace e quindi di non assegnare ad altri il compito ma di sentirselo rispetto a quella che è la propria testimonianze la propria possibilità personale
Poi è ovvio a tutti e a ciascuno
Chiediamo di essere all'altezza del compito che gli ha dato a chi siede in Europa chi siede sui banchi del Parlamento a chi guida le nazioni a chi guida
Altre realtà e altri enti ma senza mai sottrarci alla richiesta di partecipazione di impegno che ciascuno nel piccolo e nel grande può dare io credo che questo sia anche una grande iniezione di fiducia
Di cui noi abbiamo bisogno non soltanto i nostri giovani anche se loro ce la chiedono con grande insistenza e penso che ci restituisca con entusiasmo per fare lo stesso in tutti i campi in cui siamo chiamati a collaborare grazie
Grazie Monica D'Anna
Ora Oliviero l'onore il piacere ma onore per tutti noi di chiamare a prendere la parola don Giuseppe che Lampard
Che direttore della rivista diocesana il segno studiosa di Filosofia delle religioni docente della Cattolica per me e per molti di noi testimone di questo tempo e delle sull'opportunità e difficoltà grazie
Grazie
Non meravigliate visse vi chiedo di fare un gran passo indietro sessant'anni fa
Quando l'undici aprile del mille novecento sessantatré Giovanni ventitreesimo
Gli rimanevano pochi mesi di vita
Firmava la sua ultima lettera intitolata Pacem interno risse
In questa lettera c'è una affermazione fondamentale
E vorrei che questa affermazione venisse ricordata
Allora eravamo in piena guerra fredda tra le due superpotenze
Anche l'Italia era coinvolta in particolare per lo spazio riconosciuto fin dagli anni cinquanta alla presenza militare
USA sul proprio territorio le basi in Friuli in Puglia in Sicilia
Nell'agosto del sessantuno il governo della Germania dell'Est costruiva quel muro che cadrà solo nell'ottantanove
Ed era la versione in pietra della cosiddetta Cortina di ferro
Nell'isola di Cuba nel sessantadue di fronte alle coste degli Stati Uniti venivano installati missili puntati contro gli Stati Uniti
E allora ricordiamo un momento quella clima
Nel cinquantanove Fidel Castro aveva rovesciato il governo filo americano del presidente cubano Battista azionando
Nazionalizzare Handley attività economiche ovviamente filoamericane dell'isola
Non si fece attendere la reazione degli esuli cubani rifugiati negli Stati Uniti
Che con l'aiuto della CIA tentarono di riprendere il controllo sull'isola arrivando il diciassette aprile del sessantuno alla cosiddetta Baia dei porci
Le persone di una certa età come la mia ricorderanno questo nome
Le truppe cubane guidate da Fidel Castro in tre giorni sconfissero il tentativo
Sono gli anni nei quali in Europa e anche in Italia
Vengono dispiegati basi missilistiche puntate verso verso l'Unione Sovietica
In risposta a questa iniziativa
La Russia di Chorus of forni a Cuba nel settembre sessantadue appunto quei missili da puntare verso la costa americana poco distante
Questo dispiegamento di armi nucleari
Poteva essere l'inizio di una nuova terza guerra mondiale
Allora le trattative diplomatiche scongiurare uno il rischio
Ma qui non possiamo dimenticare appunto la lettera di Giovanni ventitreesimo e prima ancora il lavorìo diplomatico sotterraneo
Lo scambio di corrispondenza con il presidente Kennedy e il segretario sovietico Krusciov
Ecco l'affermazione fondamentale di quel testo vecchio di sessant'anni
Vi risparmio la citazione latina
In questo nostro tempo che si gloria della potenza atomica è il razionale
Ritenere che la guerra sia adatta a riparare i diritti violati
Questa affermazione che ci può sembrare ovvia
In realtà mette fine
A mille seicento anni
Di storia della riflessione morale cristiana in materia
Per mille seicento anni la dottrina dominante era quella della cosiddetta guerra giusta
Le condizioni alle quali era legittimo fare ricorso alla guerra
La breve affermazione di Papa Giovanni liquida la legittimità della ricorso alla guerra sulla base dell'enorme potenziale distruttivo degli armamenti nucleari
Ritroveremo due anni dopo
La affermazione nei documenti del Vaticano secondo del Concilio con queste parole
Il progresso delle armi scientifiche
Armi scientifiche vuol dire
Il nucleare impiegato nella sera militare
Il progresso delle armi scientifiche a enormemente accresciuto l'orrore e l'atrocità della guerra
Le azioni militari infatti se condotte con questi mezzi
Possono produrre distruzioni immani e indiscriminate che superano pertanto di gran lunga i limiti di una legittima di
Esatto
Avendo ben considerato tutte queste cose il Concilio facendo proprie le condanne della guerra totale già pronunciate dichiara
Ogni atto di guerra
Che indiscriminatamente Mirra alla distruzione di intere città o di vaste regioni e dei loro abitanti
è delitto contro di io e contro l'umanità
E con fermezza e senza esitazione deve essere condannato
L'unica volta in cui nei testi del Concilio viene adoperato
Il sostantivo condanna il verbo condannare l'unica volta è questa l'unica condanna che viene allora pronunciata
Sono passati circa sessant'anni il problema rimane ancora
Certo c'è stato un cammino critico la coscienza cristiana si è liberata di quella dottrina della guerra giusta affermando che nelle odierne condizioni questo strumento inservibile inutilizzabile
Voi sapete che prima delle armi nucleari e chimiche il principio della legittima difesa poteva in certi casi condurre a parlare di guerra giusta
E di utilizzo di questi armamenti come strumento di deterrenza
La paura dell'utilizzo da parte dell'avversario di questi strumenti paralizzava i contendenti
Dobbiamo augurarci che la coscienza critica che ha fatto
Con fatica un lungo cammino oggi faccia ancora passi ulteriori
E faccia anche spazio ad un'opera progetti IVA
Che dia nuova consistenza alla pace e alla sicurezza alla stessa dissuasione
Dissuasione non più fondata sulla minaccia rappresentata dagli arsenali
Bensì su quelle risorse che su uno la solidarietà internazionale le sanzioni giuridiche l'isolamento di chi fa ricorso alla prepotenza e alla forza
Rassegnarsi anche solo alla logica della dissuasione attraverso la corsa agli armamenti vuol dire accettare appunto la logica perversa
Della riarmo indiscriminato
E finire in una trappola mortale per l'umanità
Grazie della vostra attenzione
Grazie da un gran fa in vedere sul palco Domenico Quirico giornalista della Stampa
Buon pomeriggio a tutti io di mestiere faccio l'inviato di guerra che detto in un posto in cui intitolare la parola pace a una assonanze un po'sinistra
Ma l'unico diciamo scopo che posso propormi con un minimo di di fondatezza
E quello di raccontarvi quello che non è utopia me la realtà
La guerra e la realtà del ventunesimo secolo
E non soltanto nelle due
Collocazioni geografiche che sono stati citate ampiamente in questa
In questa sede boh vi ricordo che in Sudan ci sono otto milioni di rifugiati
Ma di gente che è sfuggita la guerra che dura da molto da molto tempo gli ricordo che in Etiopia c'è un tizio a cui è stato dato sciaguratamente il Nobel della pace
Che sta cercando di annientare con la fame
Il distillazione politica dei gli aiuti umanitari un popolo inteso allora oggi la guerra ma la o è alta del ventunesimo secolo vi posso accompagnare in un'ora e mezza idea io io
In un posto in cui tutte le meravigliose dissertazioni sui principi del diritto della guerra umanitaria Leo regole della guerra non valgono nulla
In questo tempo cioè oggi la guerra era poi tornata alla sua connotazione tragicamente originaria cioè pura violenza
Le guerre di oggi non hanno regole il diritto internazionale bello e ricco è una colossale asciutta un'azione l'unica va be'gola nelle guerre guerre tua eserciti regolari due ore etniche tribali fanatiche
Weiwei religiose è l'annientamento dell'avversario la sua scomparsa fisica la distruzione pietra su pietra di tutto quello che gli appartiene
La guerra e questo violenza e il contromano io di ciò che avviene in una società o di pace uccidere non è un delitto ma è un merito
Questa è purtroppo la realtà di questo tempo
Di questo tempo essi e non partiamo
Dalla analitica come è cambiata la guerra e di che cosa è diventata la guerra non potremo mai costui venne utopie né in realtà
Faccio un esempio
Che poi mette tutti voi avete negli occhi perché qualcosa che gira lato come immagini per ragioni e Johnny o intorno al sette di ottobre
Fonti Eva
Tra la Gaza e Israele
Immaginatevi luogo
Immaginate però cerco di farvelo vedere mio mestiere cercare di trasformare con le parole quello che io ho visto quello che che è accaduto in una in una palpabile o è al tale da una parte da una parte tenete conto che era distante sono di due tre quattro chilometri al massimo e il paesaggio è lo stesso
L'equipaggio lo stesso stessi alberi stessi a robusti stessa sabbia stesso cielo se stessa come dire cumuli di nuvole che covano velocemente verso il mare
Da una parte ci sono dei alcune migliaia di ragazzi che ascoltano musica
Vestiti come noi una parte del nostro mondo perché l'isola e dire è una parte dell'Occidente
Per l'economia per la struttura politica appena va con tutte le sue
Come dire deviazioni assenze mancanze colte come in Occidente peraltro no ascolta comunità il loro mondo essi averli divertirsi
Chiacchierare Val trascorre il tempo a spostatevi di
Due o quattro chilometri
E tenete conto del suono quella musicate e quella musica internazionale che non si sa da chi sia fatta che si può mangiare come il tiramisù da qualsiasi parte del mondo
Assorbe compare invade no non investe un alto massa di giovani
Che possono descritti in modo totalmente diverso c'hanno delle tute nere c'hanno il passamontagna che mostra solo gli occhi la benda Leonte non c'è altro Dio che De io esprimo l'inumano
Furiosamente qualche cosa
è un un affare che si chiama fucile d'assalto ex sovietico AK quarantasette a dirlo siamo arrivati a settantaquattro settantotto e palpeggiare nelle tasche tasca pane le bombe a mano
E quella musica diamo qui va ad Ostuni limpida non Paolo non dicono niente non guardano i telefonini
Perché devono fare qualche cosa
Bene io ho visto un sacco di guai ho esordito col Mozambico negli anni ottanta del secolo scorso ahimè ma non ho mai visto in alcun luogo in modo così già automaticamente o probabilmente il kalashnikov mostruoso
Il confrontarsi e non scontrarsi di due mondi inconciliabili
Che non possono assorbirlo siluro nell'alto da una parte quelli che sognano
La cancellazione di quel mondo perché Hamas non è un movimento nazionalista è un movimento già di città fa parte di questo grande
Universo della purificazione del mondo di cui c'è il califfato Al Qaeda Aliosha Armanini chi ce l'ha più ne metta
Nomi diversi per una stessa idea che è stata evocata anche prima allora quei due mondi sono il ventunesimo secolo
Non do giudizi morali non li dopo dico semplicemente che da una parte c'è una pratica aspirazioni di vita perché i giovani sono agli anni quello vogliono fare vogliono vivere il come si vive qua omicidi da New York a Catanzaro o non so dove
Venti o trent'anni fa sarebbero andati alla festa musicale con Luzzi il mito a isolare gli hanno tenuto sempre a fianco ma il mondo è cambiato evoluto è giusto che sia così dall'altra parte c'è l'alto comando beh io chiamo il mondo del Tarak cinico e quello che attraverso questo oggetto che è forse l'oggetto più diffuso al mondo non è il telefonino tanto meno un computer l'oggetto più diffuso al mondo è il kalashnikov
Lo potete compare un mercato a Mogadiscio a cinquanta dollari anche venticinque sia un modello vecchio l'amara francese l'accompagna l'ex Jugoslavia però cinquecento euro allora ce ne sono più di novanta milioni di esemplari soli in Africa
Allora il mondo del plastico e il mondi in cui la differenza tra uomini e non omini passata verso tenevano in mano
Se ce l'hai sei un essere umano se non ce l'hai sei una formica uno scarafaggio una pietra io ti posso ammazzare e nessuno aveva mai a chiedermi il però che
Anni fa sono andato
Non posti in Sicilia dopo una di queste di queste tragedie del mare ha bocciato una nave di migranti credo trecento morti
Io sono andato a vedere il posto in cui avrebbero potati cinque credo sopravvissuti che adesso non c'è più perché è stato più la Procura della Repubblica c'erano un po'di truffe
Vicino a Catania e lì c'è un sacco di giovani migranti entro che andavano avanti indietro da cerca di passare il tempo trascorso una persona anziana
E niente voi Rossitto è un Magliano Pietro Edusei così
Fino all'AEGON mentre gli altri erano ci vedevano promessi dalla loro condizione di di doversi tali devono andare da nessuna parte Edusei così sorridente e lui m'ha detto perché cui sono sicuro
Che domani mattina sono ancora vivo
Nel mio Paese no
Allora il mondo non si divide tra la credo neanche tra ricchi e poveri e neppure traffico occidentali vedete automobilisti si divide tra coloro che hanno il modo di oggi eh da quelli che hanno il kalashnikov e quelli che non ce l'hanno perché in quella linea
Passa la differenza tra la sopravvivenza
Più o meno sicura Ila totale assenza di sopravvivenza perché non conti nulla allora se non teniamo conto di questo mondo qualsiasi convegno che faremo
Sulla pace su su tutte queste cose non ha alcun senso non ha alcun sei grazie
Grazie Domenico Quirico chiamò il piacere di chiamare Virginio Merola deputato e già sindaco di Bologna fino al due mila ventuno
Sì butto via gli appunti perché dopo questa conclusione che mi ha preceduto
Vorrei cercare di ieri di dire che scusate vorrei cercare di dire che in questa giornata
Noi iniziamo come è stato detto a riflettere fra di noi ne avevamo un estremo bisogno su questo come su altri temi
E con la speranza di come è stato detto da Gianni di lasciare un seme che possa sir mogli aria da qualche parte quindi senza alcuna presunzione però credo che sia importante oggi più che trovare le risposte vere non sono all'altezza e non credo che siamo ancora a questo punto Vaime provare a vedere se indovini amo le domande giuste
E io penso che in questa situazione è una domanda che ci dobbiamo porre prendo ad esempio Israele e Palestina
Qual è il nostro schieramento è il nostro schieramento è quale Israele qua
Le Palestina perché ascoltavo stamattina Lucia Annunziata c'è un passaggio che lei ha definito uno dei dettagli del suo racconto un dettaglio importantissimo
Da tempo noi siamo in campo per sostenere una ricostruzione democratica sia all'interno di Israele che all'interno della Palestina
Nel senso che oggi è evidente che dobbiamo sostenere in Israele
Tutte quelle manifestazioni che sono state per liberarsi di Netanyahu e perché abbia uno sbocco più avanzato democratico la storia la storia di Israele ma è altrettanto per la Palestina perché la vittoria di Hamas ci dice
Che appunto non ci sarà possibilità di incontro e di dialogo di un compromesso se non si afferma una diversa leadership all'interno dall'autorità palestinese
E quindi si parlare di pace per la democrazia ecco io penso che dovremmo dare ancora più rilievo questa parola democrazia
E la domanda che mi viene da porre che pongo a voi si intendiamo la democrazia come è nelle corde del nostro partito fin dalla sua nascita come l'utopia reale
Che dobbiamo praticare io penso che il contesto ci dice che per arrivare a parlare di pace bisogna tenere molto fermo il fatto che per molto tempo abbiamo di fronte una volta fra democrazia e dittatura
Io non credo che questo passaggio sia dell'udibile
Perché se la lotta nel mondo è tra l'imperialismo russo la la dittatura cinese la dittatura religiosa e TalkRai creativi dell'Iran
Le mire della Turchia e tanti altri casi io credo che questo ci imponga di ragionare su come si può reagire
Democraticamente rispetto a questo scenario e quindi quale atteggiamento a vere rispetto alla pace alla guerra facendo di questa la nostra domanda principale
Non riesco a dimenticare rispetto a quanto è successo in Israele che la è stata un'aggressione è stata un'aggressione infame che Israele ha il del dovere il diritto di reagire e difendersi
Per i di fronte a quello che ammassati cioè l'emanazione a Gaza
Di una dittatura teocratica che teorizza la la scomparsa degli ebrei non solo da da Israele e non riesco a dimenticare che rispetto a certi passaggi della storia la democrazia è vero in qualche modo sono sempre state costrette arrivare alla guerra ma quando sono arrivate alla guerra le hanno vinte
Rispetto alle alle dittature
Non vorrei essere frainteso voglio solo ricordare a me stesso
Che abbiamo combattuto delle guerre magari non giuste perché tutte le guerre sono ingiuste ma guerre necessarie per la difesa democrazia della nostra Europa
E quindi siccome si sono citate contraddizioni che dobbiamo saper vivere questa convenzione rimane rimane aperta perché non sappiamo oggi se sarà necessario combattere per la democrazia a livello mondiale
Ma sappiamo che la nostra unica arma oggi l'arma più debole
L'arma di quello che chiamiamo Europa
Perché stiamo tutti l'insufficienza del fatto di non aver una sovranità europea di non avere un ruolo nell'Europa nelle Nazioni Unite
Nessuno si fa da parte per dare un posto all'Europa nel consiglio dell'ONU
E sappiamo che il nostro nemico interno in Europa si chiama nazionalismo come il nazionalismo il nostro nemico Esterni
E quindi
Ce lo siamo detti altre volte andiamo di nuovo elezioni europee le viviamo come l'occasione per contarci Colomba il sistema proporzionale con soglia di sbarramento
Ma credo che dovremo cominciare a prendere sul serio allarme che ha detto Prodi all'inizio di questo convegno sì stiamo giocando davvero il futuro per molte generazione e quindi si io sono per la pace penso che dobbiamo lottare per la pace ma nello stesso tempo dobbiamo aver presente che ci sono condizioni per raggiungere la pace non sto dicendo una pace giusta
Perché temo che oltre a una guerra giusta non esista
Una pace giusta sei noi non lavoriamo per un primo compromesso per un cessate il fuoco per fare cessare le armi occupandosi soprattutto delle vittime dei di tutte le parti che subiscono queste questa queste guerre ma nello stesso tempo non avanziamo una nuova una nuova soggettività europea per permettere di dare un aiuto concreto
Ve la dico così quanti anni sono che diciamo che il Partito del socialismo europeo è tutto tranne che un partito sovranazionale
Capisco che dura ma a proposito di ripetersi le domande francamente possiamo continuare a esistere alla reflusso nazionale di quelli che una volta chiamavamo i partiti socialdemocratici e che adesso estendiamo anche ad altri agli intere coalizioni di di centro sinistra
Più un elemento di soggettività e fondamentale in questa situazione non perché si risolva con volontarismo papà perché il passaggio necessario per cominciare a provare a invertire una invertire una tendenza e quindi combattere il nazionalismo in Europa
Combattere per cessione di sovranità da parte degli stati nazionali combattere per eliminare il diritto di veto nelle decisioni importanti
Della comunità europea combattere perché ci sia una difesa europea permettete perché altrimenti senza questo il ruolo dell'Europa sia verso l'alleato principale gli Stati Uniti e ma anche quelli che sono i nemici la democrazia è un ruolo di passivo di trainò a seconda di chi vince fra queste fra questi fra questi schieramenti
E quindi io penso che noi dobbiamo prendere sul serio il termine democrazia al nostro interno ma anche nella costruzione di una forza politica europea e di azioni per la democrazia in Europa che siano conseguenti con il nostro obiettivo di ridurre le guerre aumentare le possibilità di pace
Per farlo mi permetto di dire visto che abbiamo assistito a un'onda emotiva enorme
Su questi temi
Che abbiamo tante tante basi teoriche e pratiche sulle quali poggiare che dobbiamo irrobustire che dobbiamo coltivare la prima e che
Dobbiamo prendere sul serio il nostro nome torno a dirlo con ossessione l'ho già detto altre volte prendere sul serio il nome democrazia significa che rispetto a quello che sta succedendo
è stato detto non è solo una guerra tra ricchi e poveri e che la gente non conta nulla
E quindi l'idea che la democrazia Sir la lotta per la democrazia serve anche per redistribuire il potere alle persone di contare qualcosa noi ce lo dobbiamo appropriare a cominciare dal nostro Paese
Perché non ci spiegheremo alcune contraddizioni la situazione non è delle migliori ma non vedo grandi manifestazioni di massa
Sui temi dell'eguaglianza vedo molte ondate emotive anche contraddittorie
Perché ha fatto bene usate Annunziata e Lucia Annunziata permettetemi di dirlo a dire che non va bene che silloge si manifesti contro la violenza alle donne
E si permetta la presenza solo le bandiere della Palestina non non va bene e noi dobbiamo avere il coraggio su questo di mantenere una posizione
Sono molte le posizioni che dovremmo avere il coraggio di mantenere i che non pagheranno nel breve periodo
Però dobbiamo deciderci ovvero una nostra impostazione di fondo Ia quella essere coerenti
Sono state fatte molte esitazioni quell'ammiccare come capirete da quello che ho detto finora e quanto sarà lasciato come fra gli ultimi messaggi Vittorio Foa
Cosa sarà il prossimo secolo lui parlava nel Novecento sarà uno scontro fra orizzontale e verticale tra alto e basso
Io penso che sia qui sul quale sulle che dobbiamo concentrare la nostra attenzione perché penso che senza undici scusate senza una lotta per la democrazia non c'è vera lotta per la pace
E quindi dobbiamo cercare anche una gerarchia fra le nostre fra le nostre parole nel senso che io credo davvero che se noi non riusciamo a coinvolgere in questa discussione di scontro tra verticale e orizzontale tra istanze democratiche istanze autoritarie il coinvolgimento
Di vasti strati di popolazione su una promessa democratica perché la democrazia senza una promessa democratica
Solamente un mezzo continuamente esposto anche la retrocessione e a tornare indietro non assolveremo fino in fondo il nostro il nostro compito quindi intervengo solo per porre queste domande perché da queste domande a secondo di come diamo le risposte post popolo discernere anche in conseguenze pratiche nella nostra azione nella nostra azione politica
Ho scoperto di recente che la parola ammenda significa in arcaico sostengo questo
A me e in Palestina almeno Israele per noi significa che lottiamo per la democrazia per dare potere alle persone di contare qualcosa in questo mondo bislacco nel quale viviamo
Grazie grazie Egidio
Adesso abbiamo mi sento di sentire le ho Palmisano
Scrittore ha trattato molto il tema delle rotte le mafie caporalato
Ma no grazie grazie a voi e Saro Breve sì ne avete recuperato ero fuori a prendere un caffè
Quando nel due mila diciannove anni viene conferita la colomba duro per la pace abbiamo una deficienza importanti chiedo la Comunità di Sant'Egidio perché intanto perché ho fatto quindici anni pugilato fatto lo sparring per i supermassimi
Quindi son menare però sono sostanzialmente un non non violento e loro mi rispondono perché tu hai detto una cosa nuova che per me è scontata
Per evitare che le mafie si diffondano nel mondo non soltanto in Italia e necessario disarmarlo
Allora nel discorso che io ho fatto quando a Roma quando mi hanno conferito la Colomba d'Oro
Ho detto guardate
Era un momento in cui noi stavamo cominciando a rincorrere altri Paesi NATO sull'aumento della spesa militare forse e il caso
Che ci si di Sarmi tutti perché perché intanto le vasche non se ne producono per conto proprio o le le armi
Ce l'ha detto poco fa importante reporter della stampa i novanta milioni di kalashnikov sono prodotti da una ditta che porta quel nome e lo stesso vale per Beretta lo stesso vale per tantissime altre
Altre vite e c'è un aumento della spesa militare che spaventosamente va a finire poi all'interno
Di quei circuiti non so se ricordate che c'è stato durante l'anno scorso durante il conflitto tra Russia Ucraina è caduto un aereo
Al confine tra la Grecia è un altro un altro Paese pochi giorni prima era uscito sul Corriere dicendo o come il timore che tutte queste armi che stanno piovendo da parte di tutti è sul suolo ucraino possano alimentare
Il contrabbando di armi perché sul territorio ci sono truppe paramilitari lo sappiamo
Trasversalmente schierate che in realtà sono vere e proprie mafie o embrioni di mafia ben quell'aereo c'erano delle armi destinate non ad eserciti regolari quindi a quello un traino o a quello russo ma erano destinate invece a queste truppe paramilitari che sono quelle che poi le vengono drammaticamente in Africa
E il conflitto intra africano rischia di riesplodere anche in chiave del tutto inusitata perché guardate in Senegal c'è qualcosa che ribolle e si va a votare a metà febbraio perché dico questo e chiudo penso rappresentando in qualche misura il partito democratico pugliese e avendo noi vissuto numerose guerre di mafia che hanno ucciso tantissimi ragazzini
L'età media dei nostri uccisi di mafia negli ultimi anni si è abbassata notevolmente in alcune province non soltanto la provincia di di Foggia che il tema la posto stamattina
Ma io Rino del fatto che un grande partito di sinistra
Sposi l'idea del disarmo anche unilaterale è un tema prepolitico un tema morale ha delle ricadute
Ha delle ricadute economiche bene io questa cosa la smentisco e chiudo davvero perché mi ha chiesto la CGIL di fare un po'i calcoli i conti in tasca a chi produce armi nel nostro Paese
Qui abbiamo un calo netto dell'occupazione industrie delle armi che non fa più di novanta mila addetti del sei per cento annuo
Un aumento dei profitti ci aggiungo quelle in Borsa del settecento per cento anni quella ricchezza produce la povertà che vediamo
Nelle nostre città che arriva ma anche quella nostra autoctona che qualcuno vuole far confliggere tra loro per poi vincere le prossime elezioni europee grazie
Grazie Palmisano
Invito a salire sul palco alla filosofa professoressa Giorgia Serughetti è un onore per noi Giorgio se Luchetti è una docente della Bicocca di Milano grazie Giorgia
Grazie
Ma volevo portare l'unica contributi a De PAS portare direi una giornata di Angers quello che e guarda un po'
La voce la riflessione del femminista non perché mi pare che si sia avvertito concerta si
Pensi al no della una voce flebile del femminismo non soltanto in quest'ultimo frangente quello in cui si è riacceso così violentemente
Il conflitto israelo palestinese ma anche negli ultimi due anni no di fronte al ritorno della guerra così vicino al Noe in Europa
Mentre di di femminismo c'è bisogno c'è bisogno di una voce delle donne per la pace per motivi per molti versi evidenti un po'
Perché in ogni guerra c'è una guerra nascosta lo sappiamo che la guerra combattuta sui corpi delle donne attraverso gli stupri di guerra i rapimenti le gravidanze forzate
L'interramento e molte altre violenze che sono specificamente di genere che vengono agite anche all'interno e con miste a quella pura violenza no di cui parlava prima Domenico Quirico
E poi perché c'è un significato specificamente di genere delle guerre di questo tempo
Che è vero vedono spesso scontrarsi diversi sistemico di valore in termini politici ma in cui davvero la frontiera è spesso quello che separa chi ambisce a restaurare un ordine anche di genere anche sessuale che rimetta
Le donne al proprio posto
E chi prova a respingere no questo questo attacco ci sono stati
Degli episodi significativi pensate a quel famoso discorso all'indomani dell'aggressione russa in Ucraina quando il patriarca Kirill ricordava
Che quella guerra era ancora che non chiamavano guerra vi ricordate eccetera
Misery is agenzia operazione speciale curatore speciale serviva anche a combattere appunto quei nemici che erano coloro che volevano fare dei gay pride della un sistema di vita quindi rappresentava questo scontro come uno scontro metafisico uno scontro spirituale uno scontro veramente tra sistemi di valori e visioni visioni del mondo
E e in anche però nel nella guerra israelo
Palestinese quello che vediamo un conflitto purtroppo tra l'altro tra leadership politiche che in entrambi i casi sono
Maniera diverso sta però però confessionali di riviste con tendenze autoritarie molto diverso e lo sappiamo però ci sono dal punto della lettura femminista si apre attraverso un'altra parte ministra si aprono anche possibili insomma Viviani critiche che attraversano tutte le forze in campo in questo ciclo della violenza che viene alimentata Traverso pulsioni di riviste autoritarie è un'ultima ragione forse non ultima un'altra ragione per cui lo sguardo femministe così necessario e perché tutte le guerre tendono a restare a ore restarono ordine no è in questo nostro tempo che sono due anni fa sembrava dover essere attraversato da un cambiamento dopo quella incredibile quelle che vive l'evento che è stata la pandemia H sospese l'ordine delle cose che ha costretto anche un po'a provare a immaginare da altri venti la guerra è tornato invece appunto come anche un vento di di restaurazione di chiusura della possibilità di una di un alternativa
Un'alternativa che potesse darsi nel segno anche di un approfondimento della Democrazia e un apertura alla possibilità della cura quindi in questo orizzonte
Attraverso appunto afflitto funestato da nuove guerre il compito dei movimenti si fa più gente movimento come quello femminista in particolare si fa più gente e si fa anche molto più duro però il femminismo può no io penso deve anche guidare in parte
La contestazione di tutti i Poteri generatori di morte non per la capacità di vedere la violenza e di est porsi sempre dalla parte
Delle vittime le la femminismo storicamente ha svolto questo ruolo centri pensiamo che nel mille novecentoquindici si riuniva all'Aja il primo congresso internazionale delle donne per la pace in cui si vedevano si incontravano un mille delegati da Paesi in gran parte belligeranti quindi le donne di Paesi che erano tra loro in guerra si riunivano no armi novecentoquindici appunto
Per stringersi le mani tra sorelle come dicevano allora
è un altro
Pensiero che mi pare di ricordare e quello di Virginia Woolf nel mille novecentoquaranta quando scriveva pensare la pace durante un raid aereo in cui parla del liti e risse Menconi Ascione il soldato inglese dice va liberato soldati inglese da liti verismo inconscio così come quello italiano così come quello tedesco chiara idea che per far finire la guerra per pensare la pace si dovesse star radicare
Una ossessione virili sta che era che era assolutamente no trasversale alle nazioni trasversale anche appunto alle parti in guerra e oggi potremmo dire anche trasversale
Almeno visibile in tutte le parti no delle delle contese oggi in corso dobbiamo essere capaci anche riflettere riflettere
Riflessiva mente sul nostro mondo no sui nostri sistemi di vita per non rischiare in qualche modo di riprendersi le terre di predicare gli stessi lo stesso
Carattere autoritario reazionario che andiamo a combattere no in queste in queste in queste grandi contrapposizioni a livello globale
Ovviamente le donne che io ho citato quelle che si riuniva nel mille novecentoquindici o Virgilio molte persone mi novecentoquaranta parlavano da una condizione di estraneità alla stanza del potere alla stanza dei bottoni erano donne che non avevano potere non avevano diritto di voto
Non è che non avevano la possibilità di prendere delle decisioni di partecipare l'unico cosa che potevano fare alzare la voce in quanto donne
E parlare a chi prendeva la decisione per dire
Fermati di tutti tono oggi le donne non sono più estranea
Alla gestione del potere al nel in Europa sono donne le le principali cariche
No al la maggior parte delle le cariche più significative a livello istituzionale ma il femminismo ecco ancor più in un tempo in cui è necessario anche distinguere tra il sole essere donne è invece l'agire come femministe
Il femminismo resta invece a significare una capacità di rintracciare questa radice antica patriarcale di tutte le guerre questo vuol dire anche chiudo che il femminismo non può farsi arruolare nelle guerre altrui
Per il ministro deve rimanere una lettura critica no di tutte le forme di violenza e quindi anche di questa violenza cieca di questo ciclo della violenza
Senza appunto dimenticare nessuna nessuna parte diciamo le le le donne vittime di nessuna parte su questo punto io sono stata anche
Critica insomma un modo mio rispetto sentito prima ricordare la questione del venticinque novembre sono sono certa che invece avrebbero dovuto essere menzionate anche le vittime degli attacchi del sette ottobre
Questo però ricordiamoci che non ha scoraggiato nessuna dall'andare in piazza perché è stato più forte molto più forte il bisogno di essere in quella piazza e di essere in quella piazza a parlare dipinta
A parlare di vita contro tutti i poteri generatori di morte così appunto questa piazza del venticinque novembre come tante altre mobilitazioni che io spero verranno ci dice appunto che un tempo di io li ha chiamati il sergente radicali insorgenze che rimettono al centro la radice no quindi avanti individuando la radice della violenza è anche però
Cercando di riporre
No all'orizzonte come orizzonte comune di lotta proprio una lotta per la vita di tutti di tutti e quindi appunto per le uguale uguale dignità di vivere no di tutto e di tutti
Grazie
Giorgia Serughetti portato un contributo molto molto attento da un punto di vista femminista di una lettura sul tema della pace e soprattutto la pace contrapposta alla vita e credo che questo elemento come dire sarà per noi per promessa democratica un ulteriore tema di approfondimento grazie molte professoressa Serughetti adesso chiamo Shady
Che che ci presenterà anche come dire a parte le le cose che vorrà dire anch'ella vuole la possibilità di vedere un video che molto toccante idee un punto anche questo molto forte per la nostra associazione grazie scellini
Buon pomeriggio a tutti
Come importante portare anche qui in questo intervento in questo evento sulla pace un un elemento importante che ricordava poco fa la professoressa
Non ci può essere pace nel mondo se non c'è la libertà della donna
E se non si riconosce il principio che i diritti delle donne sono diritti umani fondamentali e che non riguardano solamente una parte o una categoria di cittadini di popolo ma che riguardano tutti e quindi anche i nostri compagni anche gli uomini
Questo è un messaggio fondamentale e necessario che diciamo trova anche voce a un anno dalla nascita del movimento torna vita libertà in Iran
A seguito dell'uccisione della giovane ragazza Massa mini per mano di una delle Repubbliche delle dittature teocratica presenti nel nostro nel nostro mondo
Il movimento donna vita libertà ha portato tre parole nelle piazze italiane europee e in giro per il mondo e ha restituito anche un nuovo senso
è un rinnovato protagonista mo'del nostro ruolo della figura femminile molto spesso parliamo di pace ma lo facciamo in una chiave di potere in una chiave di indicazioni di confini
In chi vince e chi perde e in questa dialettica troviamo esclusivamente la dialettica machista
Dell'uomo del potere e anche del patriarcato
Non ci può essere pace torno a dire se non c'è la nostra libertà
Quello che noi viviamo è una società è una civiltà che non è per donne ovunque nel mondo
Il movimento donna di vita libertà ha dato voce e soprattutto c'ha posto un quesito a che punto siamo qual è la nostra condizione qual è il nostro ruolo di cittadine
E non ho né sviluppo democratico e di libertà anche nel nostro Occidente perché guardate molto spesso ci siamo abituati a concepire i diritti delle donne come dei diritti territoriali
Che valgono in Puglia che valgono in Veneto che valgono in Iraq e in Afghanistan e che lì restano isolati come una questione di cultura e allora diceva questa mattina
Si diceva questa mattina del perché l'ambasciatore della Repubblica teocratica dell'Iran e a capo della Commissione delle Nazioni Unite per i diritti umani
Perché i diritti delle donne non sono fondamentali e quando la repubblica teocratica dell'Iran
è entrata a far parte della commissione delle Nazioni Unite per la tutela delle donne entrata anche a far parte con il voto favorevoli dei paesi occidentali la giustificazione e cultura
E allora noi donne siamo cultura
Di come siamo abituati a o qual è l'educazione che ci viene in partite che viene impartita di generazione in generazione anche che ossa il potere nei nostri confronti ed è una cultura del malessere e incivile che ci riguarda riguarda tutti
E non è un presupposto religioso non è un presupposto e di ideologico è umanità
E di lì sono diritti umani perché se noi abbiamo chiuso gli occhi all'abominio agli a violenze anche avallate
Dall'Europa nei confronti di pesi e di politiche che usano potere coercitivo nei confronti delle donne abbiamo riportato quella stessa dialetti che quella stessa abitudine consuetudine
Nel nostro nel nostro mondo nella nostra realtà territoriale nella nostra Italia che in questi mesi
E in questi anni non affrontato con maturità
Quella che è una guerra interna è una guerra civile contro noi donne contro il nostro ruolo la libertà lei emanciparci e questa libertà ci costa
E ci è costata la vita
Io riporto qui anche un una lettera che c'è stata recapitata da Nardi est mamma di premio Nobel per la pace due mila ventitré
Un attivista per i diritti umani
A tutela delle donne e degli uomini che lottano per la libertà in Miranda lei ancora in carcere al momento non potrà andare a ritirare il premio Nobel che vi è stato assegnato la consegna avverrà il dieci dicembre
E tra l'altro è anche il pericolo di vita questo è un appello che pubblicheremo domani che ha visto la firma di Amnesty la firma del segretario anche Landini della CGIL a sostegno la richiesta di sua libertà e di impegno dei governi europei del Governo italiano di parteggiare
Per la Repubblica i democratica non teocratica dell'Iran per la libertà in Iran e per la libertà delle donne
Nardis mamma di nel ricordare le ultime uccisioni nell'eccidio della strage che c'è
Avviene ora in Iran dice
Mi riporto alcune parole sono profondamente scioccata per il modo in cui il mondo assiste impassibile al massacro e alle esecuzioni del popolo iraniano
Pensano che le esecuzioni dei giovani della nostra terra sia un fatto scontato in questo angolo dell'Oriente o forse credono che le condanne a morte siano state eseguite sulla base di leggi
E di tribunali qui e aperti dove la difesa dell'imputato e tutelata
E ancora e ancora nel gas dice ciò che nel frattempo viene fatto a pezzi in questo disinteresse mondiale
E l'umanità e nient'altro in questo mondo in cui tutto è globalizzato l'umanità e forse un'eccezione e me come abbiamo declinato l'umanità quando parliamo di pace
Come la vogliamo declinare nei nostri percorsi di una futura europea di un futuro mondo che deve scardinare dei preconcetti millenari si faceva riferimento stamattina i testi biblici
Noi dal testi biblici portiamo peccato originale e la nostra colpe quella di esternate donne
E da millenni veniamo giudicate per il corpo e per il genere in cui lasciamo in cui viviamo
E allora io cito un'altra frase anche
L'indifferenza e il peso morto della storia diceva Gramsci
E c'è molta indifferenza quando si parla di donne e c'è molta indifferenza quando si parla di pace e questa pace deve vedere la libertà delle donne
La libertà di tutti perché noi rappresentiamo il motto donna vita libertà ce lo riporta le debolezze di questa società le debolezze di questo mondo nel nostro corpo ce la vita la speranza per il futuro ci sono i più deboli
I minori
I componenti delle minoranze etniche religiose della comunità LGBT Q noi rappresentiamo il discriminato discriminato da una cultura patriarcale
Maschilista che è viva in tutto il mondo allora questa volta quando parliamo di pace cerchiamo tutti insieme tutti
Di urlare la nostra storia il nostro motto donna Mita libertà facciamolo per un Oriente di pace per un mondo di pace per la donna la vita e la libertà sempre ovunque Grazia
Grazie esce di veneti grazie tantissimo è arrivata voglio le nostre segretarie Ellis Klein a cui diamo nato calorosissimo Benvenuto e chiama Barbara Pollastrini
Che non mi sente Barbara Pollastrini e dare per tutti poi l'accoglienza all'Alzheimer
Ma anche mancante
Grazie
Barbara Cana toccate dare il benvenuto alle nostre segretarie nel tuo intervento in queste belle giornate che avete organizzato qui a Mila no grazie
C'è il video
Anche al video
Anzitutto devo ringraziare Cialdini per estrarre l'artefice
Dell'incontro con il Partito Democratico pari e anche a Roma per dare voce al movimento donna vita libertà dobbiamo parlare della pace
Come di un'esigenza mondiale non è possibile realizzare la democrazia lo sviluppo senza la pace
Io spero che i membri del partito democratico che è un importante realtà del Paese si impegnino per promuovere facce libertà e democrazia
Questi sono concetti che vanno di pari passo
Neanche il rispetto dei diritti umani e lo sviluppo non potranno esistere senza la pace
Faccio i miei auguri a Shady poter continuare il proprio impegno
Grazie ancora acerbi per questo video
E dalla paranoia
A Barbara Pollastrini era americana ma a Barbara anzi anatema Barbara per questo intervento Barbara tenta allora intanto ancora grazie a chi abbiamo ascoltato questa mattina
Chi ascolteremo poi e a tutte tutti voi
Segretaria io dovrei darti la benvenuta ma che l'andata a loro l'abete e sei davvero benvenuta
In una parola se questi diritti quello che ho sentito e quello che sto per dire noi siamo qui con questo spirito
Cito un verso lo faccio con timidezza persino con pudore E quindi uscimmo a riveder le stelle
E cioè noi siamo qui perché vorremmo riappropriarci di alcune parole pace
Disarmo disarmo
Democrazia anch'essa in crisi
Alcune parole
Che non sono scontati non sono banali
E sono molto messa in discussione ma che talvolta ce lo siamo detti stamani con voci davvero diverse mescolate per generazioni per convinzioni per storie per esperienze
Ma che insomma abbiamo parole che un po'ci sentiamo sulla coscienza tutte tutte anche quelle che ci credevano di più di avere tradito scusate se mi esprimo così
Richiede Gabriele lo riceva molto bene noi dobbiamo sapere comunicare il Progetto certo le proposte certo ma l'intenzione l'intenzione cioè dobbiamo sapere comunicare il fardello il dilemma ma il traguardo che da indicare e talvolta non ci siamo riusciti non ci siamo riusciti perché troppe
Troppa è stata l'indifferenza ne parlava ascia di del mercato delle armi di quel mercato delle armi qui ricco diceva sì voi parlate di pace ma dovreste parlare di guerra
Di guerra perché oggi nel mondo sono cento e sessantanove i conflitti cosiddetti dimenticati pensate all'input Dore già di dover dire I dimenticati cinquantasei le guerre milioni le morti c'è carestia fa a me
E diceva sempre Quirico mi ha colpita quest'immagine no da una parte i ragazzi che cantano le ragazze che ballano e dall'altra parte le ragazze e i ragazzi coltellacci confuso
Ci sono più fucili che che si dedica al mondo di quanti ci siano telefonini
E allora perché dopo aver ascoltato pro un po'ho tentato segretaria tutte tutti noi non so se ci sono uscita di comunicarvi che oggi dirvi
Cos'è stata la giornata di oggi poi continuerà per me costata almeno per me per me la giornata di oggi
Un'intelligenza comune
è un'umiltà comune ma insieme l'ambizione comune di ricostruire non solo di riappropriarci della parola pace ma di ricostruire la dimensione di un movimento culturale
Morale sentimentale
E contaminante sulla parola tale e allori qualche segretaria perché sa quanto il tema dell'indivisibilità dei diritti civili sociali ambientali politici ti stia a cuore
Ma in quell'indivisibilità dei diritti in quella idea cioè di dignità mai scomponibile della dignità umana ebbene lì si sta innanzi tutto fra il primo diritti il diritto alla pace
E quando penso che solo nel Tigrè ai sono ottocento mila i morti
E il sessanta per cento sono bambini e giovani donne morte per fame e allora guardate Nemi pochi minuti uso le parole di chi ne sa più di me Giovanni De Luna
Diceva scriveva da poco qualche giorno fa ha scritto un libro
Credevamo di essere dalla parte giusta della Storia poi la storia ci ha abbandonato la natura si sta prendendo le rivincite alcune religioni stanno in premendo il marchio del fondamentalismo e in Europa liberismo interessi profitti immorali hanno fatto dimenticare la storia
E l'Occidente tutto però senza Europa davvero risulta essere poca poca cosa
E lo voglio dire ne abbiam parlato anche stamani
Nessuna nato potrà sostituire la politica nessuna nato potrà riprendere il filo di un pensiero di una cultura di coerenze e di una passione
Che sono sulle spalle della responsabilità della politica certo la destra tutto questo non pensa la destra non ha dubbi la destra comanda
Difende il decoro dei monumenti imbrattati e intanto imbratta la nostra storia con un revisionismo vergognoso e tenta di imbrattare la Costituzione
Io scortato stamani e invidio e so quante prezioso il pacifismo integrale
Qualcuno ha scritto che ci vorrebbe un nuovo Malta mancanti cento dieci mila Mahatma Gandhi Dong rampa poc'anzi ci ha parlato della discontinuità con la guerra giusta prodotta dalla Pacem in terris
Fino all'allarme di papa Francesco sulla sciagura di una terza guerra mondiale più vicina nel non essere a pezzi ma neppure né nell'essere appunto guerra mondiale
La verità Piero per noi è che i dilemmi e l'etica della responsabilità per la politica non finiscono mai vivono in mezzo complessità a contraddizioni
Noi sappiamo ad esempio che i diritti e la pace hanno camminato tanto tanto ma hanno camminato anche in conflitti violenti
Nelle guerre per la libertà contro le dittature d'altronde lo abbiamo votato ogni sostegno all'Ucraina
Ci siamo vergognati della fuga da Kabul che ha riconsegnato le donne i talebani
Per la Buckler la libertà si sono fatte le barricate c'è chi dice inventate qui a Milano nelle Cinque giornate quando dalle finestre si buttava il mobilio per fermare la cavalleria dirà desk
è successo che senza resistenza questo Paese non avrebbe avuto un riscatto e dignità
E allora tu pensi appunto all'etica della politica
E quel sito che a serve il nostro stare insieme confrontarci mescolarsi ascoltare gli altri aprirà le porte perché semmai che nel dare le risposte non puoi essere il solo solo perché la politica a un certo punto deve decidere e allora ti appelli al diritto internazionale ma sai anche che troppe volte è stato stracciato
E che agli accordi di Oslo non ha corrisposto una volontà di pace ti appelli a diplomazie leadership
E non trovi talvolta quello che vorresti fino chiudere gli occhi come avvenuto sui cuochi di di cui non parla più nessuno o sui Lager come avvenuto in passato nel nome di interessi che i diritti umani
Hanno pienamente calpesta
Insomma io finitime minuti ma sono convinto di una cosa il punto è che senza coscienza il e senza riprendere il filo della responsabilità della politica che ha un'etica
Difficile da costruire ma essenziale e senza un grande movimento che io spero di vedere tutti noi speriamo di vedere come fu per il Vietnam o per il Cile nulla può accadere nulla può cadere
Sì movimento guardate ognuno lo chiami come voi ma un un cammino che anche un cammino di battaglie di lotta
Fatemi finire così qualcuno sentivo scemati Georgia
Tutte voi ce l'hanno proprio dite io so il perché noi sappiamo il perché qualcuno ha definito la nostra come lei tocca dei cose Giorgia se lo ricorda di sicuro statuti Tolone no ripreso da molti giornali i corpi simbolo di grandezze e miserie della modernità
Dei corpi giovani che smettono di mangiare per una fame di senso
A corpi di bambini denutriti fino a corte prima stritolati nel luogo di lavoro
Qua negati davanti a Lampedusa o torturati come Giulio regimi i corpi della Shoah i corpi di Hiroshima ora i corpi hanno mostrato il pogrom dei kibbutz e gli stracci a casa
Una settimana fa ecco volevo solo aggiungere questo abbiamo marciato contro la violenza
Una Maria di donne di ragazze che non si vedeva danni ve lo posso dire io che raramente salto una sola manifestazione forse è stata la scintilla dopo il colpo ecco ancora una volta il coro il corpo di una donna il corpo di Giulia mai voi sementi sono così arrivano quando non gli aspetti un fiume carsico che speriamo questa volta travolga mentalità culture poteri perché perché dentro ogni guerra
C'è una guerra sul corpo delle donne sulla loro libertà
I terroristi di Hamas hanno stupra e per favore Non insegnate a noi cos'è il contrasto al terrorismo
Nelle guerre cosiddette dimenticate lo stupro e praticato fino a essere un vero e proprio Femminicidio di massa ma la nostra storia anche quella recente
Quella recente parla di stupri per umiliare la donna e attraverso lei per umiliare un popolo la dignità per umiliare ogni principio di civiltà ha scritto Marina Corradi arrivano in ambulanza nei pronto soccorso
Degli ospedali israeliani cui segni di
Ma gli esami non trovano un infarto si chiama sindrome Dix pacco turbo dal nome di un vaso giapponese un ventricolo si deforma ce la sindrome non si conosce la persona muore
Qual è il punto che in nove casi su dieci questa sindrome colpisce le donne a pensarci non è altro che l'antico morire di crepacuore per dolori immensi
Perdite per il bimbo che vedi martoriato per la figlia
Che hai saputo o come avviene in guerra che vedi stuprata morire di crepacuore supera le frontiere ebrei palestinesi russe siriane al cane migranti italiani
Ecco la democrazia appunto non è cresciuta in un giardino
Ma qual è la differenza nelle guerre qual è la differenza
Che ci porta a riflettere oggi sulla storia del futuro e il fatto appunto che nella storia del passato anche nelle trincee
La differenza ira che cosa si sognava si sognava la pace cosa si diceva magari domani finalmente la pace
Questo è un filo che nessuno può spezzare e ancora una volta dircelo sono i corpi di donne quelli che si ribellano con su fuori capelli tagliati
Sono io il viso di Liliana Segre che dice resto una donna di tracce perché l'olio semina odio e da sempre io da subito io Liliana Segre ho deciso di non odiare
Pensando a quella donna a Liliana Segre mi è venuto alla mente questa frase resto convinta che la politica racchiude in sé molta dura necessità qualche amoralità molti opportunisti ma non saprà mai spogliarsi del tutto se è una politica democratica dalla sua componente ideale e spirituale
E non dovrà mai rinnegare la partitica e umanamente rispettabili della sua natura noi umilmente cerchiamo sempre abbiamo cercato anche oggi di dare una mano
Perché pensieri
Sentimenti il regioni si potessero incontrare e unire per una causa davvero giusto
Grazie moltissimo a Barbara
Grazie moltissima Barbara Pollastrini per queste giornate né per il suo intervento ha per il suo richiamo fortissimo per noi andar corpo come simbolo di che divide che in chi indica dov'era pace deve la guerra ringraziando Barbara chiama parlare
La nostra segretaria Handy Klein
Grazie a voi buona sera tutte buona sera a tutti grazie di aver organizzato questo momento importante di riflessione profonda e voglio ringraziare anzitutto Gianni in modo sincero
Mi dispiace che il ritardo di un volo
Abbia sottratto il mio tempo con voi per cui io abbia capito dalle occhiatacce di chi mi accompagna che tra più o meno quattro minuti se non parto perdo il treno come sapete all'opposizione non possiamo fermare i treni all'opposizione è già per cui devo essere devo essere purtroppo breve ma questo non mi impedisce di salutare ringraziare da ascoltare poi attraverso Radio Radicale lo streaming
Una straordinaria donna come Lella Costa che sono emozionata di incrociare anche oggi ciao Lella
E che mi scuso se appunto che dovrò ascoltare mentre vado via però un piccolo contributo lo vorrei lasciare io in questa cornice Chioggia ci avete offerto
Avete ragione al a chiedere con forza che nella nostra nel nostro linguaggio nella nostra discussione quotidiana della nostra azione rivendicazione politica
Ci sia con molta più forza convinzione senza alcuna timidezza la parola pace che non è mai solo una parola è sempre una pratica o meglio un intreccio di pratiche
Questo ci hanno insegnato le tante esperienze che ci ricordano come pace non possa essere un elemento riempitivo semplicemente tra le guerre ma che devono essere coltivate le prospettive di pace costruite io ho passato l'adolescenza
Gli anni dell'università poi a seguire percorsi belli come quello della Scuola di Pace che c'è a monte solo in andavamo al venticinque aprile per una delle più belle feste di liberazione a seguire quei percorsi quei percorsi vivono a lungo tutto il corso dell'anno
E i nostri amministratori amministratrici ne abbiamo tante quanti ne conosciamo che fanno vivere quei percorsi di pace perché pace
è un modo di stare al mondo pace è ciò che definisce il tipo di relazione che scegliamo di a vere tra di noi soprattutto con le diversità
E non è un caso se le destre nazionaliste di tutto il mondo colpiscono gli stessi nemici e quindi Miceni scelgono scientemente tra le diversità
Le persone migranti le comunità rom e sinte le persone
E le CPT cui ha Plas le donne troppo emancipata e per i loro gusti o qualcuno che la pensa diversamente e poi di nuovo
Gli intellettuali giornalisti oggi magistrati insomma no in qualche modo c'è una forte intolleranza verso la diversità Mcc sfida costruire davvero percorsi di pace vuol dire invece riuscire fare sintesi tra quelle diversità creare un terreno di pacifica convivenza
Io credo questo non abbiamo avuto dubbi dall'inizio davanti a una guerra criminale avanzata da Putin un'invasione che ha colpito ingiustamente il popolo ucraino i metterci subito al loro fianco
Non si può accettare che qualcuno pensi di riscrivere i confini d'Europa con
Con l'esercito con la guerra
Al contempo però continuiamo a insistere con la nostra unione europea
Che serva la politica come oggi avete evidenziato l'ho fatto Gianni nel suo intervento l'ha fatto Barbara adesso mentre ascoltavo la politica cioè un ruolo politico e diplomatico che non si dà pace in questo senso scusate l'involontaria gioco di parole
Finché non ha costruito le condizioni per un cessate il fuoco permettere al tavolo le parti per riscoprire il multilateralismo
L'anello dovuto prendere questa mattina faceva una bella riflessione con Castagnetti con Del Río con i cattolici democratici con i popolari proprio sul tema della pace della fraternità
Allora chiaro che dobbiamo rimettere al centro della nostra azione e delle nostre pratiche politiche questo concetto
Anche nell'ascolto nel rispetto reciproco tra di noi nell'essere sempre luogo di confronto aperto alla società e provare a ricostruire una cultura di pace che ha sicuramente in questi anni venuti venuta meno
La stiamo riscoprendo con forza però non soltanto chiedendo all'Unione Europea di fare un salto in più da questo punto di vista di fare un salto in più anche perché altrimenti tradisce la sua stessa essenza di pace
Che cos'è l'Unione europea se non la grande intuizione che non bisognasse lasciare le nazioni litigarsi le risorse ma provare a mettere insieme competenze per affrontare sfide che nessun Paese può più affrontare da solo
Ecco superare quei nazionalismi e dare al continente la pace che non aveva conosciuto in tanti decenni in cui secoli direi meglio in cui questi Stati sono sono stati in grado di farsi la guerra
Questa è la nostra storia proviamo a trarne una lezione e un impegno da questo punto di vista e vale lo stesso per aver riportato e voglio ringraziare in particolare il partito lombardo per la straordinaria partecipazione a piazza del Popolo qualche settimana fa abbiamo visto le immagini della stazione dove stavo per correre anch'io no
Letteralmente ricoperte di bandiere della pace del Partito Democratico voglio ringraziare i nostri segretari che sono qui presenti ma tutti voi
Però ecco è per questo che in quella piazza abbiamo voluto anzitutto che diventasse di nuovo una piazza di pace per chiedere un cessate il fuoco umanitario immediato per proteggere tutti i civili per far smettere di cadere le bombe su Gaza e per far smettere di cadere i missili su Israele non ci sarà pace
Finché non si riprenderà
Quella soluzione politica
Dei due popoli due Stati che oggi davvero sembra ancora più lontana ma forse proprio per questo
Può o suscitare una mobilitazione collettiva per essere o invece più vicina per essere finalmente il momento in cui riusciamo a far fare un passo avanti a tutta la comunità internazionale in questa direzione
E lo sappiamo non poteva essere più ferma e netta la nostra condanna gli attacchi terroristici del sette ottobre di Hamas
E voglio dire prima
L'ho detto in quella piazza ma prima Barbara ha citato di nuovo Liliana Segre
E hanno e Ifa e fanno male anche le parole no che a un certo punto ha detto chiedendosi se allora fosse vissuta invano io sono convinta che no
Non sia vissute invano ma quel messaggio dobbiamo farci tutti e tutte noi portatori rifiutando l'odio rifiutando la violenza rifiutando la sopraffazione
Rifiutando questo rigurgito di antisemitismo disgustoso che non è tollerabile l'Italia che non è tollerabile in Europa
Che non dobbiamo proprio lasciar passare così come così come frenare quella tendenza a raccontare di uno scontro tra civiltà che spesso invece nasconde l'islamofobia no e quindi lì il il conto che la generalizzazione il contrasto verso il mondo arabo
Tutto ciò che è più distante dalla nostra cultura e riuscire invece a far fare un passo avanti alla pace per fare la pace però servono gli interlocutori è vero che oggi si fa fatica a vederne ma non smettiamo i dismettiamo quella ricerca
Facciamo fatica a vederle lato naturalmente palestinese perché abbiamo sempre detto
Che Hamas non è il popolo palestinese Hamas non può essere un interlocutore perché un'organizzazione chiaramente terroristica che ha chiarito ancora di più la sua natura terroristica nelle nelle orride uccisioni nel massacro del sette ottobre dall'altra parte io ho qualche dubbio che gli interlocutori per la pace possano essere rappresentati nel odierno governo di Netanyahu dove ci sono gli estremisti di destra che non riconoscono nemmeno l'esistenza della causa palestinese e invece ci sono due popoli che hanno diritto a vivere in pace e in sicurezza
è uno esiste già e ha diritto ad esistere in pace senza che cadano i missili e l'altro però non esiste ancora perché la comunità internazionale colpevolmente
Ha abbandonato quella cause ha lasciato che quelle risoluzioni delle Nazioni Unite restassero Violante restassero incompiute inattuate allora oggi come ieri e anche come generazioni proviamo a dare il nostro contributo e non pensiamo che iniziative come queste non diano il loro contributo perché lo fanno perché creano quella cultura della pace che se lasciamo andare tra un conflitto e l'altro ci faranno trovare più impreparati
Quando c'è una nuova escalation di violenza
E allora grazie grazie di cuore di questa iniziativa noi
Prendiamo naturalmente quello che sarà l'esito ieri chiedo anche a Gianni naturalmente di farci avere gli atti naturalmente che cure Rete perché possono essere estremamente utili anche in vista dei prossimi impegni del partito democratico ce n'è una in particolare a cui
Vi invito e vi ringrazio salutandovi il quindici e il sedici dicembre
Dove metteremo a fuoco quali sono gli ha i grandi assi per costruire
L'Unione europea del futuro un grande Progetto di pace e di solidarietà
Contro quei nazionalismi e quegli egoismi che hanno tenuto a freno il progetto europeo impedendo che rispondesse alle aspettative del grande manifesto di Ventotene che per noi ancora un faro
E che ha scritto qualcuno mandato al confino dal fascismo che non ha risposto all'odio con altro odio ma con un grande sogno l'utopia che è nostro dovere responsabilità continuare a coltivare grazie
E scusate la corsa
Grazie lì
Credo che hai tolto lo spirito con cui noi abbiamo fatto questa iniziativa lei colto appieno
è un contributo alla ricco a costruire una cultura di pace di questo vi ringraziamo e ringraziamo soprattutto come dire della tua presenza che per noi è un fatto molto importante stiamo ora mentre lui corre a prendere un treno che altrimenti perdi
La parola che senza presentazioni perché credo che sia nota a tutti al Lella Costa che sarà anche qui come dire a un altro elemento di testimonianza vivissima grazie Lella
Amenta dispiace scusatemi se dietro le spalle ma non me la sento di andare lì poi gli viene da deliberare non esattamente il mio mestiere mi mi spiace Chelli va perché mi ero vestita per lei perché non mi sembrava il caso di lasciare unicamente sulle sue spalle il grosso tema politico della dell'Arno cromia mi sembrava giusto in alleggerire l'almeno di questo
Be
E scusate se facciamo questo
Digressioni iniziale ma è curioso che nell'intervista di diverse pagine che lei ha rilasciato a suo tempo
L'unica frase riportata in continuazione dai media sia stata quella sull'Arno con un viaggio senza ritorno forse dobbiamo farci delle domande darci magari qualcuno ci dà delle risposte allora per me essere qui oggi un onore
Un'occasione per sicuramente non per contribuire alla vastità e la profondità degli interventi che so che che ci sono stati trasformati in oggi pomeriggio interventi di geopolitica interventi di persone che hanno studiato e sanno riportare con precisione con esattezza quello che sta succedendo in particolare in certe zone del mondo però quello che mi ha incantato e mi ha convinto di questo invito che mi ha fatto Gianni Cuperlo la scelta del titolo
La parola pace che ricorda un film molto bello di Mimmo Calopresti che era la parola amore esiste
La parola pace dire che esista in qualche modo come dire un'affermazione un filo rivoluzionari anche parecchio audace perché è diventata una di quelle parole in qualche modo impronunciabili così come è diventata impronunciabile la parola Utopia
Vorrei cominciare con una citazione da Eduardo Galeano anche io ho amato moltissimo che te l'hanno amata in tanti e tante che stava persino in Boris quindi voglio dire tanta roba a proposito di che cosa è l'utopia Galliano che era un genio dice l'utopia come l'orizzonte
Faccio due passi cammino due passi e si allontana a due passi fa cammino per dieci passi e si allontana di dieci passi e quindi è irraggiungibile e dunque a che cosa serve l'Utopia a continuare a camminare
Ed è esattamente quello di cui credo ci sia bisogno
La pace un'utopia è possibile e probabile questo potere che non bisogna provarci in tutti i modi credo di no
Ci sono alcuni punti fermi della mia formazione per quel niente che conta per carità uno di questi si chiamava don si chiamava Lorenzo Milani con pareti prima di diventare don Lorenzo Milani e ed era peraltro nato da una famiglia ebrea quindi con una conversione che l'aveva sicuramente reso ancora più battagliero e ancora più come dire estremista un guastatore vero
Don Lorenzo Milani negli anni Sessanta scriveva
Non difenderò quell'idea di patria in sé non mi piacciono queste divisioni se voi però avete il diritto di dividere il mondo di italiani e stranieri allora io rivendico il diritto di dividere il mondo impoverito oppressi da un lato ricchi sfruttatori dall'altro quello
Quelli sono il mio popolo
E se voi avete il diritto di sostenere che italiani e stranieri possono legittimamente scannarsi
Allora io rivendico il diritto di sostenere che ricchi e poveri possono legittimamente combattersi e almeno nella scelta dei mezzi sono migliori di voi gli strumenti che voi proponete sono orribili mezzi per far morte e distruzione orfani e vedove gli unici strumenti
Che sostengo scelgo io sono nobili e incoerenti lo sciopero e il voto
Secondo me da qua bisogna partire
Da qua bisogna partire e di bisogna forse anche pensare che è un po'tardi
Interrogarsi sul senso della parola ed è bellissimo e importante farlo ma come se rincorrersi ma sempre dell'emergenza come se non riuscissimo mai non fossero mai riusciti e penso alla temperie al meraviglioso clima di credo anche di di emozionante ricostruzione di un mondo e di un universo di riferimento un universo che era fatto di leggi mancherà anche fattori di principi di paletti no di cose non è così non più negoziabili e non più praticabili penso a un la nostra costituzione che all'articolo undici dice che l'Italia ripudia la guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali non è una roba da poco penso
Penso anche a su quello che è stato
Nei primi anni novanta quando per la prima volta Gino Strada fuori scritte di Maurizio Costanzo Costanzo show e semplicemente essendo lì una sera raccontando quello da cui lui veniva cioè anni di lavoro come chirurgo di guerra cosa che tutti noi credo in perfetta buona fede ignoravamo ma che ci aveva già detto sempre il don Lorenzo Milani di di di di prima a saperlo leggere perché sempre negli anni Sessanta don Lorenzo scriveva
E e i dati erano spacca già a sua disposizione allora e nella prima guerra mondiale le vittime sono state per il dieci per cento civili per il novanta per cento militari si può tranquillamente sostenere che civili sono morti incidentalmente
Nella seconda guerra mondiale le percentuali variano sensibilmente arriviamo a quarantotto per cento di vittime civili cinquantadue per cento di vittime militari non si poggia più sostenere
E i civili sono morti incidentalmente nelle guerre contemporanee una caso
Parliamo delle guerre degli anni sessanta a maggior ragione sappiamo quanto valgano oggi ma cito sempre alla lettera don Milani le vittime sono per il dieci per cento militari per il novanta per cento civili si può tranquillamente sostenere che i militari mogli incidentalmente
Allora se lo scriveva Luís negli anni Sessanta portati una miseria perché siamo ancora qui
Perché siamo ancora qui a a stupirci e a indignarci dopo che l'ennesimo conflitto l'ennesima guerra che sappiamo benissimo che però ha sparato soltanto orfani e vedove e che generale disperazione totale sfilacciamento dei tessuti sociali infelicità miseria povertà e quindi altra manovalanza rispondi delle per qualunque efferatezza il mercato mondiale richieda se forse una volta per tutte possiamo arrivare alla conclusione
Intanto che non esistono guerre giuste ma soprattutto che nessuna guerra nasce se non soprattutto le opere contemporanee da precise motivazioni che sono economiche espansionistiche e di potere e che a tutto il resto quello che il caro vecchio quinto fratello Marx Carlo al quale io sono più legata
Chiamava chiamava sovrastruttura
Allora facciamo la pace con questa roba qui facciamo la pace facciamo la pace
Gino strada mi raccontava molti anni fa
Di essere stato negli Stati Uniti aver incontrato Monti Chomsky non è che lo raccontasse solamente però io me lo ricordo molto bene questo rapporto e che con lui si era parlato di questo si era parlato della
Dello spasmodico bisogno di pace dell'incapacità di trovare una linea comune che portasse a quelle sconfigge se la guerra Chomsky avevo detto una cosa che Gino pensava dovesse potesse diventare una battaglia come dire percorribile va bene la guerra ci vorranno
Ah per abolirla va bene però forse diceva Chomsky bisognerebbe fare con la parola guerra quello che per esempio si è fatto negli Stati Uniti e poi nel resto del mondo con un'altra parola la parola schiavitù prima di abrogare
Abolire veramente la schiavitù si è resa impronunciabile la parola schiavitù
Forse potremmo cominciare da lì
Cominciare a rendere impronunciabile la parola guerra
Che solo pensarla un reato perché oltretutto ci fosse una testimonianza in senso contrario Mario vediamo quotidianamente la guerra non solo non risolve i problemi mai
Non solo lascia la distruzione ma soprattutto è una spaventosa
Dichiarazione di impotenza
La guerra arriva quando tutto il resto è fallito
E attenzione a parlare di rifiuto della guerra non vuol dire negare la conflittualità e persino l'aggressività e persino una ahimè una quota di violenza che Aime stanno i rapporti ma sta anche nei rapporti quotidiani non è quello e non è che vogliamo tutti trasformarci infine TA esseri angelici e perfetti no
Ma pensate che siamo ancora lì che siamo ancora al punto che per risolvere le questioni bisogna
Sì terminale
Sterminare un nemico che è sempre più esteso nella nella società quella che noi ci ostiniamo a chiamare società civile ma davvero è questo davvero non riusciamo
Ad abrogarla almeno questa parola uno delle degli esempi che mia colpito e commosso di più in questo anno che è stato un anno orribile per tanti versi è quello che Michela Michela Murgia
Riuscita a a spiegare della suo quando ha reso pubblica la sua malattia perché spesso quando si parla di malattie si usano la guerra e la battaglia
E lei ha detto io mi rifiuto di usare questi termini perché comunque questa mia malattia un è un pezzo di me
E quindi io non posso pensare che entrare in conflitto di un battermi contro un pezzo di me io credo che quello che noi possiamo fare ciò che possiamo fare diceva eticità in un'altra celebre convertita tonda di intelligenza fulminante
Quello che ne possiamo fare a paragone di quello che ci ha dato è sempre troppo poco
Quello che credono e possiamo cominciare a fare quando ci si diceva sì no ma noi come possiamo
I governi di stati intanto per esempio rendere completamente illegale e criminale combattere in ogni modo la produzione commercio delle armi potrebbe essere un piccolo passo per l'uomo un grande passo per Roma partire da lì
Per esempio non si può no se vuole solo può
Cominciamo da lì ci si qualcuno come diceva giustamente il compagno pugliese che saluto intanto mamma
è una cosa fra Dinoi
Da qualche parte bisognerà cominciare e da qualche parte bisognerà cominciare e poi mi viene in mente un'altra cosa una frase bellissima di Umberto Galimberti che forse così estrapolata potrebbe gradi qualche imbarazzo oggi Manuela intendevo in senso alto
Quando diceva guerra guerra non è questa o quella guerra guerra è il modo in cui l'Occidente guarda le cose
E questo viene da lontano viene forse da una nostra attitudine al colonialismo penso una pagina meravigliosa di Calvino in cui descriveva un
Possibile non certo non vero ma verosimile incontro tra Montezuma
Montezuma cui sul mantelli carichi d'Oro la sua lentezza di sovrano di un impero che stava comunque finendo e Fernando Cortez
Turista
Invasore scattante
Intelligente furbo e Baronio si sfidano la partita a bocce
E le bocce sono dopo
E sono d'oro anche i gioielli le le ricchezze che costituiscono la posta in gioco ma quello che succede veramente quel giorno lì con questo occidentale spregiudicato che barra e che da quel momento il mondo non è più stato lo stesso e anche la guerra ha cominciato a cambiare ha cominciato a diventare il modo attraverso cui una parte di mondo ha cominciato impadronirsi e dall'altra parte e allora bisogna andare più lontano di così o più vicino di così io ho fatto lo spettacolo si chiamava Stanca di guerra nel novantasei dall'anno scorso mi è capitato che mi chiedessero ancora di farlo perché l'emergenza dell'esistenza di una guerra
Io facevo tutto un pezzo
Su su quelle che al quella che allora era l'emergenza che aveva che ci toccava di più era la battaglia che Emergency ha fatto per anni ottenendo dei risultati devo dire era quello contro per la messa al bando delle mine antiuomo
E alla fine di questo pezzo in cui mi figuravo che cosa possono provare coloro che salgono sui loro aerei rilasciano questo termine che vanno a cadere qua e là sono sicuri che prima o poi un bambino
La troverà
Mi chiedevo
Prima cosa io da da tutti costoro da tutti quelli che oggi lanciano i razzi missili e bombe da tutti questi io vorrei sapere una cosa sola
Vorrei sapere come fanno turni
E poi hanno a dormire
A noi che ci pregiamo di appartenere alla specie umana se commettiamo un'ingiustizia capita no di non dormire la notte abbiamo rimorso abbiamo disagio qualcuno addirittura senso di colpa ma loro
Io mi domando come fanno a dormire
Come fanno a vendersi anche i sogni a cancellare ogni impronta di memoria
Ma se si ammette Beretta ha ucciso il solamente perché era un dilettante uno di luppolo di campagna coinvolto in storie più grandi di lui è un assassino controvoglia non era una minaccia McDuck con Montezuma avrebbe perso
Se Macbeth ha deciso il sonno io voglio sapere da tutti questi che oggi fanno queste guerre come fanno dormire come fanno vendersi anche sogna cancellarmi impronta di memoria e a non sentire in ogni fottuto documento della loro fitta
Una voce che viene da molto lontano
La voce di Ecuba pensa un po'e classici
Che piange sul cadavere di suo nipote Astianatte figlio di Ettore scaraventato anche lui dalle mura di Troia perché Troja ha perso
Depone te per terra lo scudo rotondo direttore e voi Achei il cui vanto sono più le armi che il cervello il cui intanto sono più le armi che il cervello
Perché vi siete macchiati di un delitto tanto mostruoso
Avete avuto paura
Di un bambino
Grazie
Grazie grazie tantissima Lella Costa grazie grazie grazie
Grazie grazie
Le sue parole per noi grazie
Grazie e ora AN parole Chiara Braga
Che è la nostra capogruppo e vive alla Camera dei deputati
Chiara
Eh sì
Molto molto complicati alla premiere dopo nella corsa devo dire e cinquantotto ora segretaria sì esatto diciamo ho alle spalle tre grandi donne quindi quello che dirò sarà sicuramente qualcosa di molto scontato e banale ma voglio Ricard ringraziare prima di tutto Gianni e Barbara per avere pensato e realizzato questo momento di confronto e di approfondimento tanti di noi troppe volte siamo immersi travolti dal quotidiano impegnati ad affrontare le emergenze
Del giorno anche nel nostro lavoro parlamentare senza fermarci mai a riflettere in che momento siamo come possiamo provare a costruire risposte o anche soltanto a porci le domande giuste che vanno al di là dell'emergenza del giorno oggi voi ci invitate a riflettere su un tema così attuale così difficile da definire e in meno di ventiquattro mesi in una conquista che avevamo dato forse per acquisita per sempre quella
Di una pace stabile e duratura almeno qui nel nostro pezzo di mondo è stata sconvolta alle porte dell'Europa per ben due volte e abbiamo scoperto che si trattava di una pace tra superpotenze nucleari che ammettevano guerre nei teatri regionali
Ma in grado però di mettere davvero in discussione l'equilibrio globale però in quel lungo periodo di pace abbiamo anche imparato che questa parola non può essere intesa come solo come assenza di conflitti
Al contrario se vogliamo provare a immaginare immergersi nel nostro tempo Emma girare a declinare
Un sostantivo così impegnativo pace è diventato in primo luogo gestione dei conflitti innanzitutto di quelli lontani quelli che anche Barbara ricordava quelli che solo papa Francesco ricorda all'Angelus ogni domenica
Ecco io penso che se vogliamo tornare a dare un senso a quella parola pace se lo vogliamo fare da una prospettiva di sinistra dobbiamo provare anche andare al di là della sua antinomia
La pace non è solo assenza di guerra non è solo quella che si sigla dopo una guerra
La condizioni di vita che bisogna assicurare al mondo garantendo prima di tutto i diritti umani e i diritti dei popoli e la sinistra deve rispondere alla sfida di come dare di nuovo quei diritti un significato universalistico diritti umani e diritti dei popoli come orizzonte della convivenza
Per molto tempo si è pensato che per affermare questi diritti si potesse diciamo imporli con la forza a questo è stato per lungo tempo
Il lavoro svolto da qualcuno nel nostro mondo riflettevo in questi giorni
Alle ai riconoscimenti alle parole che ci sono state anche nel nostro Paese anche da importanti esponenti
Del mondo istituzionali alla morte di Kiesinger dato e non concesso che quello fosse uno schema giusto come non vedere la contraddizione dell'uso della forza mentre dall'altra parte del mondo incivile per fare solo un esempio
Deriva instaurato una feroce dittatura ora quello sta pittore sappiamo che quello scontro non porta mai una pace
Soprattutto non ci porta al rispetto dei diritti dei popoli e dei diritti degli umani
Il diritto ai diritti come li ha chiamati Gustavo Zagrebelski respiri prendendo année a rendere la quale aveva visto bene le conseguenze nefaste della mancanza dei diritti
La barbarie diceva arriva quando le persone perdono la dignità per ciò che sono non solo per ciò che fanno
Ecco allora è necessario immaginaria e pensare alla pace come questo nuovo universalismo dei diritti
E poi riflettendo ascoltando anche diverse parole per ultimo Barbara
La pace è sempre legata ad un'altra parola che apparentemente in opposizione alla parola lotta pensiamo quanto centrale questa parola ad esempio
Rispetto alla crisi climatica al degrado ambientale stiamo vivendo in questi giorni una discussione
Nella Coppa ventotto oggi sono state lette le parole di papa Francesco che non poteva essere Lima che ancora una volta ha ricordato è allegato il tema della costruzione della pace alla crisi climatica
E come facciamo a non vedere che oggi conflitti in molte parti del mondo sono strettamente legati ad una crisi climatica che non abbiamo saputo vedere affrontare rispetto a cui siamo
In estremo ritardo basta pensare a quante conflitti a quante guerre mi poco conosciute sono legate proprio alla competizione alla difficoltà di
Costruire un nuovo equilibrio sostenibile con l'ambiente con il pianeta e alla controllo delle risorse naturali
Ecco allora io penso che a queste sfide a quelle di cui ragioniamo oggi se ne deve aggiungere forse un'altra guardare al mondo con occhi diversi
Le guerre che abbiamo conosciuto negli ultimi anni ci hanno insegnato che forse occorre liberarsi in parte dal passato dove risiedono ragioni e torti troppo lontani su cui diventa più difficile costruire il futuro
E anche forse interrogarci sul concetto di giustizia la giustizia assoluta può essere un ostacolo alla costruzione della pace
Allora per costruire una pace come ci proviamo a fare ragionando insieme oggi occorre uno sguardo di nuovo di fronte nuovo di fronte a una realtà complessa e de non in non occorre invece pigrizia né intellettuale né emotiva e occorre anche guardare però l'umanità con un po'di fiducia
E la parola pace è una parola antica ce lo ha ricordato poco fa Lella Costa ma una sinistra moderna oggi deve essere capace di arricchirla
Di nuovi contenuti quelli anche rispetto a cui oggi
Con le vostre parole le vostre riflessioni raccogliamo tanti spunti che speriamo di potere portare anche nel nostro lavoro quotidiano di elaborazione politica e di iniziativa ciascuno nel nostro ambito grazie
Grazie grazie che elabora cavalchiamo lascio la parola a Paolo Berizzi giornalista di Repubblica
Buongiorno buon giorno a tutti a tutti e grazie per l'invito grazie Gianni grazie Barbara
Grazie alla Fondazione Feltrinelli che ci ospita
Da sempre la pena
Sono i buoni Goni ospite
E
Ma guardate volendo provare a dare un contributo non necessariamente intelligente a questa a questa giornata
Appassionante Iotti impazzirei da queste parole
Io non sono pacifista io sono contro la guerra Gino Strada
Delle mille e più frasi sulla pace scritte pronunciate da scrittori artisti intellettuali politici religiosi non dico giornalisti ovviamente
Di tutte queste questa di strada è una di quelle che io preferisco
Gino Strada è stato un costruttore di pace
Una pace al servizio degli ultimi soprattutto degli ultimi in primis degli ultimi come un costruttore di pace e papa Francesco che ci parla volte invano
Di incontro di dialoghi di dialoghi tra gruppi etnici o religiosi e di luoghi
Dove si impara a superare le tensioni ponti che oltrepassano
I muri
Viviamo un tempo di guerre
Abbiamo detto l'abbiamo sentito lo ha detto chi mi ha preceduto un tempo riguarda nel quale le frasi sulla pace inondano i sociale se ne prendiamo uno su telefonino non ci sono solo parole di guerra ci sono anche delle fasi molto suggestiva sulla pace
E poi ci accorgiamo che queste frasi soccombono clamorosamente
Soccombono sotto il peso della virulenza
Delle parole d'odio di pietre che escono dalla bocca
La rabbia il fuoco dell'intolleranza dalla sopraffazione è il tempo del conflitto questo è il tempo del conflitto
E il tempo del conflitto che ci rende però affamati di pace
Come sempre risvegliare le nostre coscienze io ci pensavo mentre venivo qui
Ne abbia bisogno della guerra per svegliarci qui per pensare che forse sotto sotto le nostre coscienze non è che stia facendo tutto tutto quello che dovremmo e potremmo che potremmo fare
Ci siamo gli avvenimenti di cronaca e da cronista da cronista dico che è grave se un avvenimento di cronaca locale o globale
è necessario per risvegliare la tua coscienza
E in fondo però e nella tua coscienza che fai vivere
Che da informa la tua parola di pace Dedaj voce la conditi di là di fondi
Allora io credo che
Parola pace e dire che le guerre sono fatte dai ricchi infatti sotto le macerie ci finiscono i poveri la parola pace andare oltre la logica del tifo delle curve di capire che ci sono due popoli
Che sono stato John oltre che delle bombe della banalizzazione della guerra
Sono ostaggio dell'estrema destra peggiore
Il governo di Netanyahu da una parte i terroristi di Hamas dall'altra che sono i migliori alleati del primo
La parola pace e dire che la pace è donna la pace donne infatti le donne non fanno le guerre le donne possono fare le rivoluzioni
Ma le guerre no
Lo racconta molto bene il film
Lo racconta molto bene infine manifesto di Paola di Paola Cortellesi
La parola pace e dire che il patriarcato esiste ancora e e ed è uno schifo dei no ed è o non è tanto diverso da quello novecentesco ed è una vergogna che nel due mila e ventitré in un paese presunto civile il patriarcato esista ancora
La parola pace la parola pace non a scrivere che si va in bagno a una kermesse politica o in qualunque altro luogo trovi solo due due generi
Perché scriverne un'infame discriminazione
La parola pace dire che un Paese che mette al bando le la comunità LGBT
Succede in Russia
Non è più un'autocrazia ma è una dittatura
La parola pace riaffermare che se pensi che qualcuno sia inferiore a te per sangue origine sesso religione hai già posto le basi per un genocidio culturale di quel genocidio culturale può può diventare un genocidio fisico
La parola pace sapere che se lasci indietro chi ha meno o chi non ha niente
Se non ascolto il suo grido d'aiuto
Beh lo hai perso per Saint
La parola pace e comprendere
Che l'assuefazione la distrazione quanti ne abbiamo visti in questi anni su tanti temi
La sua fazione la distrazione sono complicità e che nel momento stesso in cui né di un problema purtroppo lo hai già legittimato
La parola pace vado chiudere e democrazia resistenza
E Ventotene
La parola pace è la nostra Costituzione repubblicana antifascista e antirazzista
Quella che sancisce tre principi che dovrebbero essere di tutti coloro che hanno a cuore la Costituzione e soprattutto di quelli che sulla Costituzione hanno firmato hanno giurato i che magari si addormentano la notte con il busto del Duce sul comodino
Libertà libertà uguaglianza giustizia e sociale
La parola pace e Lidia sublime che su questi tre principi nella vita bisogna prendere parte
Essere partigiani
Senza indugi senza se e senza ma occorra essere partigiani semplicemente perché ci sono cose nella vita che vanno fatte perché è giusto farlo
E se questa parola questi Principi
Solo utopia beh io credo che abbiamo il dovere di trasformarli in realtà c'è un post scriptum la parola pace infine non fa rima con Atreju ma questo sulla mia trascurabile opinione personale grazie grazie a tutti
Grazie Gamora la parola ad Andrea Orlando
Buonasera a tutti grazie per questo invito grazie a Gianni a tutti coloro che hanno contribuito ad organizzarlo
La il mio ultimo viaggio
Istituzionale da ministro del lavoro è stato in Marocco un vertice euromediterraneo sarà votato da pochi giorni
Si era votato da pochi giorni per l'espulsione della Russia dalla Commissione diritti umani dell'ONU
Ma
Tutti i partiti Paesi nostri dirimpettai
Avevano votato o contro l'espulsione
O si erano astenuti
O erano usciti dalla porta al momento del voto ad eccezione di Israele
Eppure sono tutti paesi che informalmente fanno parte dell'idea larga d Occidente
Il Marocco la Giordania
In Libano per alcuni aspetti
Ci troviamo di fronte a
Già da allora ma oggi forse la situazione è ulteriormente peggiorata
All'accezione più restrittiva del concetto di Occidente da quando questo termine è stato utilizzato
E questo
Occidente stretto
Sta producendo e quindi in crisi in difficoltà in un una difficoltà della quale noi ci dovremmo preoccupare io non gioisco di questo
Reagisce a questa
Propria crisi
Attraverso
Una sorta di concezione religiosa dell'atlantismo
Così
Può accadere in una logica di polarizzazione estrema
Che è un uomo come Marco Tarquinio che dovremmo tutti ringraziare per le domande che ci ha posto nel corso di questi mesi possa diventare Putignano
E può accadere che è forse l'unico leader oggi alla guida di un Paese europeo che si è anche leader di tutta la sinistra
Come Pedro Sanchez
Diventi per aver posto infila tre cose la condanna di Hamas
La richiesta di un cessate il fuoco
E
L'affermazione del principio due popoli due Stati può diventare antisemita
Perché io penso che questo sia pericoloso per l'Occidente spesso
Perché guardate se non è questa parte del mondo dove si trovano le strade per la pace dove se sfuma la polarizzazione
Dove si ricercano dei ponti e si provano a costruire dialoghi tra le culture dove dovrebbe avvenire questo in Iran in Arabia Saudita dove
Se l'Occidente non è il luogo nel quale si cercano le strade strettissime attraverso la quale si può costruire la pace non c'erano non vedo un altro luogo nel mondo ma se l'Occidente diventa a sua volta una religione
Questa possibilità non si realizza
Del resto un segno di questa
Involuzione o evoluzione a secondo dei punti di vista religiosa l'abbiamo vista con appunto lo ricordava chiara prima con l'Abbiatici Castiglione di Henry Kissinger
Eppure ha richiesto in genere
Il responsabile di colpi di Stato in America Latina che hanno portato al potere Pino Chevy Dela che hanno portato
Alla realizzazione del cosiddetto Piano Condor del quale mi onoro da ministro la giustezza di aver fatto sì che ci fossero le estradizioni necessarie per processare i generali italo americani che erano Italo sudamericani che erano riusciti a scampare alla giustizia di quel Paese
Eppure anche quell'uomo con le sue contraddizioni
è stato ricordato
Non per il suo cinico realismo che
Spingeva comunque a trovare a cercare delle strade alternativa alla guerra frontale
Ma come una sorta di icone tipo il conato occorre del è una sorta di bandiera dell'Occidente
E in verità noi lo dovremmo dire tutto quello che è accaduto dopo
Signor detto quello che dovevo dire
Espresso il mio giudizio ma tutto quello che è accaduto dopo Henry Kissinger è gran parte della causa della condizione nella quale ci troviamo
Perché sono quella sorta di
Chiamiamole così di trotskisti di destra che ci spiegavano alla fine del secolo scorso e all'inizio di questo che la democrazia e diritti fondamentali si potevano esportare con il mercato e con le armi
Alcune
Hanno avuto anche cittadinanza nella sinistra europea su tutti Toni Blair
Allora
Allora
Quando alle persone in alcuni Paesi del mondo hanno mostrato di non apprezzare Mosca molto i fast food è di non convincersi attraverso questi come qualcuno invece pensava
Che il nostro modello fosse migliore si ha pensato che l'altro strumento potesse essere quello dell'esportazione attraverso l'azione militare
Io penso che abbia molta ragione Gianni nel direttore diamo da questo punto di vista all'antico ho letto fosse colletto la sua relazione cioè toglie torniamo al concilio Vaticano secondo
Poniamoci il tema che l'esportazione di diritti non si realizza attraverso lo scontro di civiltà
E non si realizza neppure attraverso la logica della forza
E la logica del preservare il globo
Ieri Tare l'Olocausto spinge nella direzione dell'accettazione non definitiva ma almeno come presupposto del confronto anche di regimi e di forme di convivenza molto distanti dalle nostre
Perché l'idea di imporre la nostra strada esclusivamente attraverso la logica della forza inevitabilmente porta all'Olocausto e alla fine del mondo questo diceva
Giovanni ventitresimo
E questo io credo dovremmo tornare a dire noi
Per questo io voglio ringraziare chi oggi ha voluto riporre con forza il tema
Della pace il della cittadinanza che questa parola deve avere nel nostro dibattito essendo io credo stata eccessivamente marginalizzata
E penso che abbia ragione ieri lo ha detto Pierluigi Castagnetti nel chiedere la convocazione di una sessione del Parlamento
Per iniziare a ridiscutere di come si ricostruiscono le vie della pace di come si recupera una tradizione della politica estera italiana
Che ha avuto i suoi punti più alti diciamolo con grande forza in Amintore Fanfani Aldo Moro e Bettino Craxi
Perché questo
Cioè nelle nella logica di un Paese che sale di essere posto in una particolare ubicazione del mondo
Che non solo per e in ragione di questa non solo può ma deve parlare anche con chi oggi anche cotte con tutti quelli che oggi si combattono
E può dare in questo modo un contributo fondamentale alla pace e alla costruzione di equilibri diverso ma poi di questo che ci dovremo occupare
Cioè di come terminata la vecchia logica della sicurezza basata sulla contrapposizione del terrore si ricostruisce un altro ordine mondiale che sia basato
Onda su una democrazia globale o su altre utopie che non vedo esattamente a portata di mano ma comunque su un mondo che diventi effettivamente multipolare
E questo io penso sia al tema sul quale noi ci dobbiamo interrogare se non vogliamo soltanto che l'evocazione della pace sia un nobilissimo sentimento che però non trova e non percorre le strade della politica
Io credo che questo sia lo sforzo che noi dobbiamo provare a fare
Ma per questo vedete concludo
Dobbiamo
Provare a recuperare una forza la politica
Colin Crouch
Qualche anno fa con un bellissimo libro che si intitola post democrazia diceva molto efficacemente una cosa
Che la posta democrazia appunto e quelle regime nel quale
La finanza decide
I tecnici governano e i politici vanno alla televisione
Dovremo fare due postille ulteriori
La finanza non è più padrona assoluta del campo perché sopra la finanza si sono affermati altri poteri che non so come definire che cosa sono le grandi piattaforme sono aziende sono stati sono banche
Sono concentrazioni di sapere e di potere
è una postilla finale
Oggi politici vanno in televisione ma non per prospettare delle soluzioni
Che gli hanno suggerito ai tecnici ma per schierarsi
Semplicemente per dire da che parte stai stai con la Russa stai con l'Ucraina stai coi palestinesi o stai con Israele e la politica nella sua massima debolezza si limita a mettere delle bandierine vicino ai profili di Twitter
Senza essere in grado di dire quello che dovrebbe dire come faccio parlare
Gli israeliani coi palestinesi come faccio parlare i russi con gli ucraini
Questo dovrebbe fare una politica che recupera la sua forza appunto la politica che è stata in campo nella stagione migliore della politica estera del nostro Paese e che io credo come Partito Democratico dovremmo saper riproporre intanto dicendo con nettezza le cose che dice Pedro Sanchez
Intanto queste
Grazie
Per il prossimo intervento invitiamo Daniela Padovan
Padova a salire sul palco
Presidente lei scrittrice
Giustizia e libertà
Grazie mille
Per questo invito e per questo momento di reciproco ascolto
Di tante voci diverse io vorrei parlare oggi della parola pace declinando la rispetto al concetto di conflitto perché parlare di pace significa anche parlare di conflitto significa parlare di capacità e di possibilità di confliggere di spazi di legittimità del conflitto di figure terze ed istituzioni deputate alla mediazione
Allora sono state dette molte cose importanti interessanti che tornano su questo concetto cioè che l'abitudine alle guerre di cui siamo spettatori passivi
Di fatto sta minando non solo la nostra percezione della funzione e della credibilità del diritto internazionale umanitario a cominciare dalla protezione dei civili che vigente chiamo così messa in discussione
Ma anche lo spazio di mediazione interna che condizione d'essere della pace e delle democrazie questo discorso riguarda anche noi
Riguardano voi qui la convivenza con la retorica della guerra con il suo retaggio di vittime con il suo retaggio di vincitori e vinti
Crea un modo di pensare e di sentire di schierarsi di argomentare che si riversa nel discorso pubblico nell'informazione nell'educazione e anche nella dialettica politica
Un'abitudine alla riduzione dell'altro è nemico una disposizione alla fascinazione della forza e all'irrisione della debolezza
Ed è una leggerezza una sconsideratezza nel vedere slittare le istituzioni a cui abbiamo affidato la cura del nostro spazio comune del nostro vivere comune
La nascita dell'organizzazione delle Nazioni Unite la dichiarazione universale dei diritti umani e poi il progetto di unione europea sono state l'esito di una volontà di rinascita è stato richiamato qui da diversi interventi
Dopo il precipizio costituito da due guerre mondiali dall'invenzione dei campi di sterminio industriali dall'uso della bomba atomica contro i civili
A separarci da quei giorni sono lasso di tempo che in realtà è brevissimo anche se ci pare immenso
Che costituisce una cesura tra dispotismo criminale e democrazia ma ecco che oggi quell'argine non appare più così stando vediamo nazionalismi richiami identitarie nuovi muri e nuovi campi vediamo una massa di senza diritti in fuga ridotti a nuova vita da contenere e respingere allontanare e di nuovo la minaccia nucleare guerre tentazione di uomini soli al comando
Credo che il problema sul quale in questo momento è veramente necessario trovare soluzioni
E il cupio dissolvi che disastro agli organismi internazionali e che destituite di autorità i possibili mediatori dall'ONU persino il Papa che sempre più viene sospinta ai margini e che anche oggi
Ha parlato mandando un messaggio alla Coop ventotto del problema dell'onda riconoscerci più nella comunità delle nazioni
Ecco tutto questo si declina anche sul piano nazionale termini guerresche militari bellici si infiltra nati e si radicano nella nostra vita pubblica e politica
Retoriche vuote e marziali di patria d onore umiliazione di ordine tornano come da un passato che credevamo lontano e tornano insieme una volontà di procedere all'occupazione passo per passo brutale del potere la conquista lo stiamo vedendo uno stillicidio quotidiano
Dalla RAI alle istituzioni culturali
Il maxi la Biennale dell'antimafia le società partecipate
Fino a quella che è stata chiamata la madre di tutte le riforme quella che vuole manomettere la Costituzione relegando la Presidenza della Repubblica un ruolo puramente rappresentativo
Svincolandosi da
Svincolandosi da equilibri da bilanciamenti umiliando i luoghi della democrazia a cominciare dal Parlamento
Fra i caratteri costitutivi dell'autoritarismo cioè come scriveva un grande politologo Juan Linz l'insofferenza verso ogni limite all'esercizio del potere
Il governo in carica sarebbe lungo l'elenco ma vale la pena soffermarci solo su alcuni passi ha esordito con un decreto che punisce chi partecipa una regola con una condanna dei tre ai sei anni
E questa è un'enormità lunare se pensiamo che per la pena a banda armata sita dei tre nove anni ha dichiarato lo stato di emergenza nazionale sull'immigrazione ha introdotto quindici nuovi reati o fattispecie di reato che significa più di uno al mese di cui otto sono già entrati in vigore
L'ultimo ddl sicurezza anche qui una cosa dette al volo saltando molti aspetti che sarebbero comunque
Sconcertanti
Introduce una fattispecie aggravata per colui che imbrattano deturpa beni mobili e immobili adibiti all'esercizio delle funzioni pubbliche
Agra a mala pena prevista per il delitto di istigazione a disobbedire alle leggi S commesso al fine di far realizzare una rivolta all'interno di un istituto penitenziario
Prevedo un reato che punisce con la reclusione da uno a sei anni lo straniero che durante il trattenimento in un Cpr metta in atto azioni di resistenza anche passiva
E la resistenza passiva prima è stato citato da Barbara Pollastrini
Lo stesso grandi il nostro esempio di resistenza passiva ma Andrej Sakharov Martin Luther King va
Che la fama del invece persone che non hanno neppure commesso reato potranno essere condannate
Per azioni di resistenza passiva soglia dopo soglia vediamo diventare normali espressione come guerra mondiale trafficanti reato verrà globale trafficanti reato universale per il contrasto della gestazione eterologa
Ma anche ecco terroristi per designare dei giovani ecologisti che
Vengono in questo modo immediatamente resi criminali tanto che nel caso di ultima generazione ne sono discese ultimamente delle incriminazioni per associazione a delinquere questi sono fatti gravissimi
Sono talmente tanti talmente frequenti come una slavina anche rischiamo di dimenticarcene uno dopo l'altro presi da quelli successivi abbiamo assistito che è stato ricordato all'attacco diretto al diritto di sciopero con l'uso sistematico della precettazione
Questo persino in occasione della proclamazione di uno sciopero generale che è un fatto senza precedenti nella storia repubblicana
E quando lo scorso venticinque novembre centinaia di migliaia di donne sono scese in piazza
Protestando non solo contro i fidanzati e mariti che ammazzano le fidanzate le mogli ma protestando contro un sistema di potere che elimina i corpi simbolicamente
E fisicamente anche quelli degli incidenti sul lavoro anche quelli che riguardano molte donne
Ecco allora i giornali di destra hanno parlato di linguaggio brigatista da parte di non una di meno
Non una di meno l'associazione che ha organizzato la manifestazione rivendicato la protesta davanti alla sede della di profitta
Allora si può dire che è un eccesso linguistico
A dimostrazione del fatto che sul patriarcato si sta giocando una questione profonda
Che mette in questione l'amministrazione statuale del potere sui corpi dall'interruzione della gravidanza il reato di tortura che si vorrebbe
Eliminare dalle istituzioni totali a cominciare dei manicomi alla criminalizzazione del dissenso
Ma io vorrei dire se scrivi su un muro se stracci un volantino se Broccio una bandiera si espone un cartello che contesta irride l'esecutivo non sei un criminale
Se il rapporto tra ordine pubblico e libertà di manifestazione pubblica del dissenso che delicatissimo per gli equilibri interni di un sistema democratico inclina immediatamente dalla parte del crimine senza che questo costituisca scandalo a essere in gioco e la libertà di espressione
Allora accettare la retorica per cui conflitto equivale a violenza significa compartecipare alla perdita della mediazione necessaria al mantenimento della democrazia e dunque della pace
Il dissenso una protesta non sempre possono essere educati a volte possono essere ironici certamente sono liberi e hanno necessità di Canale di espressione di Prodi di ascolto perché quando il conflitto
Viene soffocato compresso criminalizzato allora diventa scontro e questo sta a noi sta a noi che ci chiamiamo sinistra
Sta a noi che siamo opposizione rimarcarlo e non a sentire a un linguaggio perché la democrazia senza conflitto è un ossimoro
è una possibilità del suo esercizio infatti a permetterci di percorrere questa Inter lo stretto tra autorità e libertà
Un solo esempio lo scorso marzo mentre la Francia era infiammata delle proteste contro l'allungamento dell'età pensionabile da Presidente del Consiglio veniva scortata al congresso nazionale della CGIL
Ma le delegate che ne contestavano la presenza hanno avuto una straordinaria invenzione simbolica hanno lasciato sotto il palco decine e decine di peluche
Che erano come degli infantili potentissimi atti di accusa che richiamavano di peluche esposti del e deposti pochi giorni prima accanto alle salme dei piccoli naufraghi di Cutro
Ecco il nulla di più inoffensivo ma anche nulla di più chiaro nel rovesciamento
Finisco dicendo che il nostro Paese che conta cento morti sul lavoro ogni mese due milioni e diciotto di famiglie in povertà assoluta
Il tredici virgola quattro per cento di povertà assoluta tra i minori è un abbandono scolastico che riguarda un ragazzo su sei c'è appena stato mostrato in uno specchio impietoso dall'ultimo rapporto del Censis il Censis dice che per l'ottanta per cento degli italiani viviamo in un Paese in declino
Tanto da concludere che l'Italia è un paese di sonnambuli che non vedono prospettive che sono ripiegati su se stessi che vivono una ipertrofia emotiva dominata dalla paura che si trasforma in paralisi
Ma questa è un'immagine tremende che richiama io credo volontariamente la trilogia dei sonnambuli di Hermann Brocca
I tre gradini che l'Europa scese verso il crollo finale della sua cultura dello Squarcione dessert ovvero il nazismo naturalmente nulla sì
Deve sovrapporsi e non si tratta di equivalenze ma si tratta
Di uno sforzo di comprensione l'humus che portò il disfacimento europeo perché al suo nascere il fascismo non fu preso sul serio
Fino al mille novecentoventiquattro Piero Calamandrei disse che resse la generosa illusione della libertà che si difende tasse come una forza di natura non fu vista o debolezza
Fu disorientamento ed errore di gente onesta e civile come noi nello stesso disorientamento e terrore secondo Calamandrei in Corsaro che Democrazia europea incapaci di vedere che in Italia si insediava unanimi acritica
Una stomachevole uniformità di tutti i giornali una rivoltante retorica tracotante e menzognera penetrata come un contagio che aveva reso insopportabile alle persone di buon senso
E di buon gusto perfino il titolo di certi giornali e che a taluno faceva preferire di stare una settimana senza notizia piuttosto che sudicia arselle mani ad aprire uno di quei fogli immondi
Ecco Mussolini poté contare sulla generale tra l'esigenza una disposizione all'accomodamento distogliere lo sguardo
Una sentita un linguaggio che promette rafforza la dove c'era debolezza e che toglieva l'ossigeno per libertà dell'espressione del molteplicità
Chiudo con una pensiero la senatrice a vita Liliana Segre istituto peraltro che il DDL anch'riforme vuole togliere Liliana Segre ha chiamato l'articolo tre della nostra Costituzione la nostra stella polare
E ha detto che rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori
All'organizzazione politica economica sociale del Paese così come recita la nostra Costituzione non è poesia e non è Utopia e appunto la nostra stella polare e così ho concluso dovendo consegnare nelle mani
Di La Russa la presidenza del Senato e dunque la seconda carica
Dello stato non c'è un momento da perdere dalle istituzioni democratiche deve venire segnale chiaro che nessuno verrà lasciato solo prima che la paura e la rabbia possono raggiungere i livelli di guardia tracimare grazie
Per il prossimo intervento da Milano
Volevo scusate dare solo una comunicazione che stiamo finendo ora abbiamo un giornalista che amiamo tantissimo e che seguiamo sempre appena possiamo in televisione che è un riferimento importante per tutti noi e poi avremo l'intervento di chiusura di Gianni quindi ora la parola a Marco Damilano che facciamo un grande applauso
La grazie salo faticoso arrivare non sono sono contento di essere con voi visto che siete stremati sarò sarà sicuramente molto molto brave riusciamo tempo glielo spiego né ho sentito sono riuscito però a sentire alcuni interventi e in particolare quello di di Lella Costa che mi ha emozionato come e tanti e tante di voi
E volevo partire da un una suggestione che che che ha suggerito e Franco Monaco qualche giorno fa in una lettera all'Avvenire ha citato
E siamo Milano siamo anche alla vigilia della festa quindi ci sta ha citato il discorso del cardinale Carlo Maria Martini il sei dicembre del due mila e uno in occasione della festa di Sant'Ambrogio che era la ricorrenza in cui e tuttora succede l'arcivescovo di Milano si rivolge alla città di Milano ma non solo ed era un anno centrale quello del due mila e uno quello dell'undici settembre ma io dico anche quello della Scuola di Piazza quello di Genova quello del G otto
Quel momento in cui Michela Murgia ha scritto anzi ha fatto anche vedere perché era una storia per Instagram
Tutto è finito
E finita la fiducia nella democrazia
Quell'estate del due mila e uno che ha buttato giù quella che era l'illusione della mia generazione di tanti tante di noi cioè l'idea che i muri fossero caduti che la Rete avrebbe allargato spazi di conoscenza che la democrazia non avrebbe avuto limiti che la democrazia si sarebbe allargata a tutto il mondo in questi ventidue anni è successo esattamente il contrario la democrazia si è ristretta la pace sie chiusa
La Rete diventata veicolo di populismi Dini e xenofobia
Di odio di genere odio generazionale
Non soltanto ovviamente ma anche di questo e allora il cardinale Martini diceva in quel due mila e uno in cui si trovava negli stessi dilemmi di di di oggi di fronte a gravissimi attentati terroristici alle Twin Towers capacità inaudita di odio e di fanatismo
Fondamentalismo civile è religioso sembra il ritratto del sette ottobre
Ma anche di un risentimento dovuto alla mai mancata alla mancata soluzione dell'annoso conflitto israeliano palestinese
E si chiedeva in questo turbine della storia della nostra storia assenso davvero parlare di pace
Lui che poi ha concluso la sua vita in realtà l'ultimo pezzo l'ancora trascorso qui ma ha trascorso gli ultimi anni della sua vita come era suo desiderio vivere a Gerusalemme
Anche come segno
Di pace
E
Aggiungeva e questo la l'ha già detto Lella Costa quindi io mi mi aggiungo a lei aggiungo le parole del cardinale Martini
Aggiungeva che in Occidente tradizioni di libertà e di dignità umana
Convivono in un clima di crescente compromissione con l'individualismo senza regole il culto del denaro e del successo dell'immagine e della potenza
E quindi che se l'Occidente si parlava molto in quei mesi era cominciato il bombardamento dell'Afghanistan seguito la rappresaglia degli Stati Uniti rispetto
Alla all'attentato dell'undici settembre
E quindi
In quel clima si parlava di difesa dei valori dell'Occidente
E
Era un uomo della chiesa che lo iscrive in quel documento vive e abita ed è nata e cresciuta nell'Occidente
Ma toccava un uomo di Chiesa dire che dell'Occidente fanno parte il pensiero critico fa parte il prendere le distanze anche dalla propria identità che esattamente quello che ogni fanatismo
Religioso o civile e politico non vuole
Io di mi potrei ovviamente fermare qui dico e aggiungo che in questi anni
Certamente la pace è stata sconfitta e abbiamo se mai assistito a una moralizzazione della guerra a una moralizzazione delle ragioni della guerra
Filosoficamente discutevamo con la guerra giusta la guerra ingiusta poi abbiamo capito che suo ogni guerra si può trovare un apparato di motivazioni anche razionali anche ragionevoli
Ma sono tutte tutte insieme costruiscono l'idea che fare la guerra sia etico sia morale e quindi di conseguenza che parlare di pace costruire la pace sia qualcosa
Da molla Kyon imputate Bush alti o peggio ancora da agenti del nemico
Ecco
Nel costruire la pace noi abbiamo il dovere principalmente di costruire la democrazia perché l'altra grande illusione razzi cresce la democrazia crescerà la pace
Questi anni tra le molte separazioni l'ultima cosa che vorrei dirvi su questa parola la classe
Razione tra il molte separazioni che abbiamo costruito Andrea Orlando parlava
Della finanza della dell'economia separata dalla politica tra le molte separazioni abbia avuto abbiamo separato un certo molto anche la democrazia dalla fasce e abbiamo costruito una democrazia delle separazioni
Tra le tante che potrei citare ne dico una che vivo in modo più se volete anche più personale
Ed è la separazione tra la sfera della politica e diciamo pure tra la sfera dei partiti e la sera della società civile la sfera dei movimenti la sfera dell'impegno sociale
Su questo è uscito un nome che a molti di voi non dirà niente male a me una figura chiara una persona cara si chiamava Massimo Paolicelli era un mio amico
è morto molto giovane proprio dieci anni fa era il presidente della lega obiettori di coscienza quindi era io così in tasca e tuttora ho avuto in tasca solo quella tessera la tessera del la lega degli obiettori
Di coscienza il simbolo era un fucile spezzato due anni che sto in separati Pezzano
Un fucile
è una legge cinquantuno anni fa la legge sette sette due del quindici dicembre quindi proprio in questi giorni un anniversario in quegli anni settanta in cui tra le tante leggi civili che si ricordano
Mettiamoci dentro anche quella perché per i ragazzi come noi dire e fare quella scelta significava fare una scelta di cittadinanza che molti casi addirittura precedeva il primo voto perché all'atto di fare la visita militare medica della leva obbligatoria ti dichiarati obiettori di coscienza e quindi era una scelta di cittadinanza un
Uscire dal dal da quello che era l'istituzione scolastica tutto quello che gli pare e dire bene io qui però dico uno che è un sì un sì a fare un servizio civile per il Paese
Era dico questa figura perché era una figura che ha lavorato anche in Parlamento e quindi era un momento in cui anche in modo molto conflittuale e chi faceva
Politica in quegli anni lo sa bene anche in modo molto conflittuale c'era un rapporto Secondo tra mondi che poi si sono separati
La politica il mondo della politica è diventato più arido più sordo
Il mondo dei movimenti è diventato più autoreferenziale
E credo che questo abbia a che fare con la questione democrazia pace
Perché se il mondo della politica e segnatamente il mondo della politica di chi fa politica a sinistra perché gli altri diciamo hanno un altro sistema di valori
Ma se questi mondi si separano
Noi andiamo complessivamente verso una democrazia più povera più risentita e quindi anche una democrazia meno è in grado di dire parole di pace
Nella in un clima di crescente compromissione vorrei vorrei concludere con questa espressione del cardinale Martini un clima di crescente compromissione
Che in quel contesto lui usa in termine negativo e che invece e che invece dovrebbe essere in termini positivi la base della politica la compromissione cioè il raggiungere un compromesso
Il raggiungere un accordo il raggiungere un bene comune laddove sembrano regnare come regnano oggi solo gli interessi particolari che poi sono sempre gli interessi dei più forti
E questo con questa con questa parola che mi fa risuonare ancora in questa città chi ne è stato pastore non solo religioso vi ringrazio
Grazie
Grazie davvero a Marco Damilano avremo poi la conclusione finale della seconda parte del bel videomessaggio di Romano Prodi ma ora do la parola per l'intervento di peso della giornata al leader della nostra area Gianni Cuperlo a cui facciamo un grande applauso
Sono sono se è lecito dire due cose sbagliate in
In venti secondi che saranno conclusioni che non non sono che saranno delle come forse non è servito a nulla ricominciamo da da stamattina
Ricominciamo
Che saranno delle conclusioni che non saranno tali perché sono ringraziamento e poi c'è questo contributo questa seconda parte del contributo di di di di Romano Prodi molto molto belle vi chiedo di seguirla
E poi perché il leader della nostra area non se possenti introdussero sentire una cosa
Che poi guardando questo simbolo se possenti leader e non si può sentire anche aria tutto sommato quindi alla fine dobbiamo metterci dello spirito di la prima cosa che voglio dire ringraziare Kia avviso tecnicamente organizzativamente possibile
Fabrizio
Fabrizio fallito Vangelista Vanessa Alberti del perché sono due uno è quello dell'iter della nostra area precedente
Andrea Ugo e i tecnici della Fondazione Feltrinelli Corrado i tecnici della Fondazione Feltrinelli che sono stati da stamane
Solitamente generosi con nove straordinari sono persino intervenuti perché sono le diciassette zero tre l'annuncio che ci hanno dato verso le quattordici e che alle sedici e trenta
Cosa sto facendo di male
Ah grazie
Non l'avrei fatto la
In quanto anch'io ma non sono del PD
Forse se il contesto
Serve una donna
Grazie ragazzi dove a loro bravissimi da stamane ci hanno Jean assistito e e hanno aiutato a risolvere tutti i problemi che avevamo verso le quattordici ci hanno messo qualche allarme addosso prevosto Brizio perché ci hanno comunicato che c'era un problema
Qual è il problema
Che alle sedici e trenta doveva iniziare il turno delle polizie di questa sarà allora io ma raccogliete quelle carte se potete perché abbiamo spiegato che non avevamo sporcato molto e che quindi potevamo andare un po'più lunghe sono stati gentilissimi anche su questo le conclusioni come ho detto che farà il video bellissimo di Romano Prodi che ho ringraziato questa mattina una parte l'avete già vista ma la seconda parte è ancora più intensa sarà la conclusione logica di questa di questa giornata
Che cosa dirgli appartenga sementi che si estendono a tutte quelle persone personalità esterne al Pitti interne al PD
Prossimo vicine o meno prossimo meno vicine che sono intervenute da ultimo sono ancora qui Lella Marco e li ringrazio anch'io mi sono molto emozionato Lella per questa cosa che ci ha regalato e quindi grazie
Anche da mesi ma abbiamo fatto un po'tardi ecco sì effettivamente manifestato stamane alle dieci e poco più abbiamo fatto un po'tardi però siccome avevo fatto un po'tardi per una buona causa
Che e quando la causa è buona non non si scende dal treno alla prima fermata soprattutto se non è prevista ecco questo è fanno riferimento alla stretta attualità di questi giorni
Abbiamo ascoltato molte riflessioni che io non mi permetto nemmeno di digitali di riprendere però una soltanto penso che possa essere un po'punto di caduta di questa giornata ed è il fatto che che alla fine noi abbiamo vissuto le giornate che volevamo cioè una un'occasione per uscire da cui
Con con qualche certezza in meno se se mai avessimo avuto qualche certezza su questi temi così complessi qualche domanda in più questo era un po'il senso dello spirito come ci siamo detti questa mattina
Citavo stamane questa bellissima formule del presidente Moro
Che dice quali chi dice chi chi semplifica toglie consapevolmente il superfluo
Chi banalizza toglie inconsapevolmente l'essenziale che cosa so come gli è venuto in mente però appunto essere in una giornata particolarmente ispirata perché una sintesi che davvero lo dicevo stamane Pata molto a noi parla molto a questo tempo è stata molto di temi che abbiamo trattato in questa giornata
Ha ragione Andrea Andrea Orlando che l'ha detto no quella quell'immagine dei politici che si limitano ad occupare ed il set televisivi per per decidere dove schierarsi con chi stai da una parte e dall'altra allora vien da pensare
Avendo ascoltato le riflessioni le testimonianze di oggi Domenico Quirico ha fatto un intervento che che tinti riportata dentro perché tutti racconta quello che ha visto no quel riferimento
Alla vera distinzione del mondo che non è solo solo ottava ricchi e poveri Mattaccini maneggia un'arma
E chi invece non non ha la possibilità di farlo e allora di fronte alla alla complessità e alla drammaticità di tutto questo no di vien da dire Andrea che spreco
Che spreco e che che sciupio questa successione ininterrotta dall'alba a notte fonda di Talk televisivi
Che si susseguono riproponendo lo stesso schema senza mai il
Il rispetto dell'altro dell'interlocutore ma in questo caso verrebbe da dire senza nemmeno la curiosità di andare a capire meglio a scavare un po'di più nelle ragioni dell'altro che che ovviamente esistono sempre
Che che l'assurdità nell'arco di questi mesi in questi anni avere assistito ad una proiezione dei conflitti sulla sfera della della cultura no qui c'è Lella che ce ne ha dato
Una testimonianza con sia ma siamo a Milano con credo che la città abbia recuperato il rapporto con questa grandissima soprano russa che penso che doveva esibirsi nuovamente alla Scala ma credo che una grandissima soprano russa fosse stata esclusa dalla più grande teatro lirico del mondo perché
Perché nativa di quella di quella nazione o o penso all'episodio per fortuna poi rapidamente rientrato dalla Bicocca
Con il corso di Paolo Nori le lezioni di Paolo Vanoli scaricate le sue virtù sono delle cose che uno dei TTT fa male da storie sfiancante
L'elezione di un corso di Paolo Nori su Dostoevskij inviato soppresso perché non era il clima dopo il ventiquattro febbraio più adatto a tenere un corso sul Dostoevskij che poi povero Dostoevskij insomma la la realtà è che noi siamo di fronte a una situazione della quale un fenomeno come quello che stiamo vivendo non non hanno molti precedenti almeno non dia nella mia memoria
E e a che vedere molto con quello che siamo noi ne abbiamo parlato ci rimette sentito le testimonianze di tanti no con quello che siamo diventati noi l'Occidente agli occhi del mondo volta quand'ero ragazzino c'erano le partite quando c'era un grande calciatore che abbandonava il terreno da gioco penale e allora si convocata una grande partita del secolo Brasile contro resto del V otto
Ma era appunto una partita che tributato un omaggio a un grande campione e noi oggi viviamo un tempo storico in cui siamo entrati nella sfera di una partita che non è simbolica ma è politica
Ed è Occidente contro resto del mondo salvo il piccolo particolare che vuol dire a un miliardo poco più di persone tra le due sponde atlantiche il Giappone poco altrove sei sette miliardi di altre persone
Sparse sulla faccia della terra che vivono
I nostri diritti le nostre libertà alle nostre certezze i nostri consumi come dei privilegi insopportabili una trentina d'anni fa c'è stato un tizio non mi ricordo chi anzi mi ricordo sì ma non è importante che se nasci dicendo che dopo quel passaggio della storica il crollo del Muro la fine del comunismo non sarebbe stato mai più possibile che due nazioni che ospitavano una catena McDonald si fossero fatte la guerra ma McDonald ha diffuso i suoi punti vendita
Da non frequentare ma
E le guerre sono sono proseguite
In modo anche più intenso la la realtà e che noi non siamo più padroni del mondo e qualche motivo c'è che poi sono i motivi che sono stati richiamati da qualche intervento
E siccome abbiamo fatto un ragionamento che ha avuto un respiro lungo ci sono i pensieri lunghi che sono quelli famosi non citati Sempre verso il futuro
E io penso che abbiamo anche c'era per la citazione di di Manzoni stamane nei confronti di don Ferrante nostro che la politica io penso che avremo bisogno anche di recuperare dei pensieri lunghi guardano un po'indietro no per capire il famoso detto da dove si viene e dove si vanno insomma a proposito di pensieri lunghi all'incontrario cioè il passato durante l'Illuminismo
Nessun Paese del mondo di allora che non è ovviamente il mondo di oggi aveva un livello di vita più di due volte superiore
Alla regione più povera del mondo di quel tempo oggi il Paese più ricco del mondo è il piccolo Cattaro piccoli ma ricchissimi
E anche abbastanza attivi dal punto di vista degli argomenti che abbiamo trattato oggi e il Cataldi paese più ricco del mondo ha un reddito pro capite che quattrocentoventotto volte più alto dello Zimbabwe che è il paese più povero del mondo
E ed è diverso no se il punto il fulcro centrale da cui dovrebbe emanarsi addirittura l'idea la possibilità di estendere espandere i tuoi diritti i cui principi le tue libertà
Sullo Bettera quelli cerebrali direbbe quella
A una della relazione con l'arresto del mondo con capitalizzate in questa misura in questa dimensione
Però
Questo è un elemento che riguardano l'Occidente chiudo però la vittima principale di questa disuguaglianza alla fine siamo anche noi certo sono gli altri
E però siamo anche noi e la democrazia perché perché la ricerca dei mezzi di una vita dignitosa diventano a questo punto l'oggetto di una di una rivalità brutale
Dove anche la politica abdicare a se stesse insomma ragionamento che veniva fatto da D'Andrea e l'idea della guerra che torna ad essere fine e non più un mezzo messo abbia qualcosa di etico l'idea della guerra come mezzo cosa che non condividiamo
Il punto qual è il punto è che ha accusa aggiuntiva a quella soglia di contraddizioni di complessità del mondo e di contraddizioni del vivere in crisi entro una delle giustificazioni morali
Morali non solo politiche economiche delle giustificazioni morali
Dell'economia di libero mercato che non è solamente dire lo dicevamo stamane che non è assolutamente detto che un mercato unico globale porti con sé pace pannelli Beretta
Ma entra in crisi una delle giustificazioni morali e cioè che il perseguimento del profitto individuale fornisce anche
Il meccanismo migliore per il perseguimento del bene comune ma questo è un presupposto un pilastro fondante di quella cultura
Di quella cultura liberista e che è esasperato la logica del profitto fino a oltre la soglia della decenza no della comprensibile decenza perché il resto del mondo ci giudica anche per questo magari non lei con i rapporti le analisi statistiche
Però in qualche modo percepiscono la realtà o il fatto che negli ultimi venticinque anni che un quarto di secolo insomma è tanto non è poco e con un'ascia si laurea medicina però comunque non sono nemmeno un tempo storico sterminato della storia ma negli ultimi venticinque anni il numero dei miliardari americani è aumentato di quaranta volte
Nell'arco di un quarto di secolo cioè fatto il conto vuol stelletta ve lo consente stavate andando a scuola o oppure
Al liceo all'università o lavorava trincea in quest'arco di tempo ed è successo questo nel cuore dell'Occidente e non è pensabile che è una cosa di queste dimensioni l'impatto di questa natura
Non abbia ricadute nel resto del mondo mentre l'organizzazione internazionale del foro Andrea appena fatto ministro in questo ambito calcola che tre miliardi di persone che oggi vivono sotto
Quel livello di povertà che è fissato in due dollari al giorno
E incredibile perché poi i numeri fanno impressione in questa giornata chiudiamo con con questo pensiero tre miliardi sono come lo spaventoso quanti siamo in Europa meno di cinquecento milioni poco meno
Più o meno la stessa popolazione sta negli Stati Uniti appunto facciamo miliardo o poco meno o poco più e dall'altra parte tre miliardi tre volte noi gli Stati Uniti Giappone messi assieme
Che non hanno due dollari al giorno per sfamarsi e di fronte a questa realtà
Ci sono quelli che dalle posizioni di potere di governo dicono
Il blocco navale le frontiere i muri tu non sai nemmeno come reagire no all'inconsistenza l'irrazionalità di argomenti di questa natura che sfuggono completamente al confronto con la dimensione del della reale
E allora la sintesi quale può essere
Traete lavori la sintesi quell'abbastanza scontata ma se dovessi dirla in parole semplici direi che la disuguaglianza si approfondisce per la sua stessa logica interno
Il sano al loro a partire da parecchio tempo fa più di venticinque anni quasi una quarantina anzi più loro pensavano di seppellire il povero che è in sede lo stato sociale che l'internazionalismo
E hanno seppellito se stessi e rischiano di seppellire l'Europa
E il video che tra poco vedrete di Romano Prodi su questo dirà delle cose importanti e preziose per tutti noi
La pace è stato detto non qui non oggi insomma da da altri la pace non fu fatta per amore della giustizia mala giustizia per amore della pace
Allora questa e poi forse nella la ragione ultima è un po'il lascito il seme che dicevo stamane un piccolo seme che vogliamo integrare per dalle mode corso a questo simbolo nel quale crediamo e che è il principale partito la principale forza dell'opposizione oggi a questa destra nel nostro Paese
Cercare di fare in modo che questo simbolo Recuperi
Fino in fondo la la volontà la capacità di riflettere di scavare di ragionare dentro questo tempo storico e di non accontentarsi di seguire la cronaca di inseguire l'istante
Ma di scalfire lo quell'istante quella cronaca quel quell'inesorabile presente che che ci consenta di di recuperare il rapporto tra il primario e il dopo no né capite ricordare a volte che qualche anno fa in un editoriale domenicale Ilvo Diamanti su Repubblica coniò quel neologismo terribile
Quasi peggio di leader della nostra ma se la giocano
Che diceva diceva Ilvo Diamanti viviamo questo eterno presente allora il conio di euro cinismo prese notificazione no all'idea di un tempo la politica senza un passato senza un futuro
Tutto tutto risolto nel presente che poi è quella riflesso che ci costringe chi chi vuole naturalmente ad inseguire le agenzie di giornata le dichiarazioni a contrapporsi una sorta di di gara come come i vecchi pilotò mi con i cani che con attorno al coniglio e e allora mi veniva in mente a volte l'ho detto forse anche qui ma insomma che nelle Rimembranze liceali no Lella c'è decimo canto del dell'inferno quello degli eretici Dante a una certa empatia verso gli eretici il canto di Farinata
E e Farinata mini che in un'altra frazione rispetto a quella di Dante però i due hanno un dialogo perché Farinata lenta rigato
Dal sapere che sta succedendo a a Firenze in quel momento c'erano dei grandi pasticci a Firenze
Ci sono sempre i cani pasticcia finezza e questa è un'altra delle caratteristiche che
Che ho tratto dall'esperienza di questi anni
E e la pena che che che il poeta stabilito per gli eretici e che non conoscono il passato in qualche modo il futuro ma inviolato il presente che poi è il motivo che spinge Farinata
A interloquire con Dante per sapere che cosa sta succedendo lì in quella sua città ecco noi viviamo un po'la legge del contrappasso ribaltata no
Noi non ignoriamo trascuriamo il passato perché ignoriamo Pascoli è un libro di storia che lo conosci trascuriamo il futuro al tre miliardi che non hanno due dollari al giorno
Siamo prigionieri
In moto o o ossessivo e anche un po'ottuso del presente del quotidiano ecco se questa giornata che che dovrà avere un seguito che devono avere spero tante altri momenti per per arricchirsi approfondire ancora di più i temi di oggi
Aveva avuto un significato un valore un senso di ringrazio voi eroiche ed eolici che siete tuttora qui seduti
Era questo il senso che volevamo dare nella anch'io ho molta stima del quinto fratello Carlo ma amò perdutamente i primi quattro uno in particolare
Che se ne uscì dopo una noiosissima serata in una casa di Los Angeles facendo il baciamano alla padrona di casa e dicendole
Grazie ho trascorso una magnifica serata ma non era questa
E al contrario di al contrario di quelle genio ordini Grauso che anche sul terreno economico fossi poteva dire delle cose interessanti quanto
Il più noto noi abbiamo trascorse insieme a una magnifica giornata ed era questa
Tomento in cui vediamo un momento difficile
Lo dimostra tante cose Novo questura
Aveva si sporge o comunque le elezioni vanno a cercarle estreme conosce forse non salvataggio
In tutto questo abbiamo
Sentiamo la mancanza dell'Europa perché grande scontro Force India e Stati Uniti occorreva
Rinvia l'assoluta necessità di ma mediatore da mediatore di un senso
Molto attivo e la parola no cioè colui che con la sua forza
Pone le soluzioni ai due contendenti no facendo capire che
Non c'è più interesse
A questo scontro
Dice
Situazioni si è voluto nel senso inverso ciò vuole
Sì agli Stati Uniti che la Cina hanno fatto corso trovarsi le alleanze
No arrestati liti si è
A ristrette rinforzato una NATO
Sorto in comando molto poco
Forte da parte americana con un'Europa indebolite
Senta parte ciliegie cercare le alleanze comunque nella Cina stessa
Adesso ovviamente cronica situazione
Che potremmo chiamare corre Ovest contro tutti
Ricezione cioè della rottura del mondo che non giova a nessuno che tocca e conflitti africani che si divide l'America Latina
Qualcosa di veramente
Drammatico ecco
In questo in questo momento
Qual è la voce che non si
Quale europea
Pareva più necessaria è quella che
Viene ritenuta capace di fare proposte
Inclusive di mediazione
E che però piena nello stesso tempo relegata al ruolo
Puramente passiva
Chissà perché in questa guerra non abbiano avuto però d'Ucraina Vallone non abbiamo avuto nessuna
Mediazione da parte europea
Perfino la Turchia in un ruolo marginale quello quello del settore alimentare ha mediato attentato immediato in Arabia Saudita
Non una proposta europea
Perché l'Europa è divisa
Le elezioni una decina hanno dimostrato come
Di estremismi avviene a molto ruolo per semplice paralizzata di fronte alle elezioni ulteriormente paralizzata di fronte al rischio
Quello e quindi non non c'è non c'è
Allora queste elezioni devono essere proprio a il nodo bloccare questa situazione
Che però non si sblocca
Se proviamo del cambiamento istituzionale
Cioè che ha
Che nello Jonio europea consistono per il diversità
E ci sono un ci sono delle storie diverse fortunatamente si è fatto l'allargamento quando
Doveva essere fatto uscito a pezzi più che altri Paesi hanno capito che uscire non non ha nessun vantaggio che l'Europa
L'unica alternativa ma istituzionalmente
Non si trova ancora
E il mondo unti uscire da questa impasse
Perché per uscire
Bisogna sbloccare la la regola dell'unanimità
Ecco perché l'unanimità non esiste non fusione di nessuna istituzioni possibile del mondo
Cioè nel Consiglio di Sicurezza cioè il diritto di vetro infatti vediamo quali problemi questo questo comporta sostanzialmente in Europa ogni paese ha il diritto di veto
Allora a da un lato abbiamo visto come sia indispensabile
La nostra presenza nel mondo come scimmie speciale per recuperare il ruolo e dall'altra parte correggiamo impossibile contro le istituzioni che non possono funzionare
Allora scusate qui
Non bisogna
Non bisogna accontentarsi di lamentarsi
E bisogna reagire
Iracheno parlamentare uno Commissione escono da questo impasto di unanimità
E a maggioranza sedici della politica estera immediatamente
Il nostro ruolo aumenterà
Pensate
Pensate a lasciamo stare l'Iraq a portare
L'Afghanistan in cui c'è ma è stata raccolta ritraggano che pensate alla Libia perché vicino al nome di no la Sardegna è più vicino all'Africa e all'Italia continentale
E in linea con maggiore la Russia
Che all'ottanta per cento del prodotto nazionale lordo italiano e la Turchia che all'ottanta per cento e prodotto lordo spagnolo cosa c'entrano
C'entrano approfittando del nostro sfacelo siamo andati lì in via di Brindisi
Con iniziative del tutto improvvide si è capito che non si poteva crea sulla nuova rapporto istituzionale l'autopsia rivela turche
Sopra rispetto all'uno creme talaltra
Ma per noi è un bene ma il problema
Un bel problema allora Repetto neroniana ironici ogni anno
Finirà come eremita passa in maggioranza
Bisogna anche cambiare
Alcuni alcuni
Strutture nostro in terra dell'Europa
Perché questa guerra di Ucraina che non finisce mai
Proprio fatto nuovo
Prima quattro io questo precetto indimenticato il riarmo tedesco
Cioè il bilancio difeso tante nascondesse un bilancio ombra un bilancio grande più del doppio di quello francese che corre lungo il tratto
Quindi non corriamo finora l'Europa sceglie
Se gestita diciamo così e non binomio franco-tedesco
A Germania sull'economia la Francia sulla politica con l'Italia sempre importante le l'decidere l'orientamento generale non dimentichiamo questo ruolo non motore trainante ma determinante per il futuro
Questo dualismo franco tedesco più unitaria
Sta andando inglese
Annan in crisi
Perché evidentemente continua anch'io francese che la Germania ci vorranno cinque o sei anni francesi dicono che loro sono sempre sul podio superiori nell'armamento eccetera
Ma cinque sei anni la Germania finisce a comandare sull'aspetto economico spettacolo eccetera non credo abbia dubbi sulla democrazia tedesca no
A una certa età escono democratica scardina
Ho semplicemente il dubbio che l'Europa possano di hashish e un protagonista su un protagonista Soro
E allora qui
Cosa farà il problema in mano alla Francia no ce la Francia domani dichiarasse che inseriti il diritto di veto questi procede sicurezza
E a livello europeo allargamento nucleare servì sull'Europa guadagnerebbe la Francia
E l'Europa
E potremmo fingendo comincia ad avere un ruolo attivo nel mondo aiuta la pace invece
L'unico corrono troppo oggi
Aumentare il bilancio della difesa
Quello che in termini di crescita
Fortissimo all'aumento di tutti i Paesi europei
Per la difesa
Non era questo il nostro obiettivo principale
Quello sarebbe
Comunità indù tutta la difesa europea aprire una grande capacità di azione militare e politica senza spendere
In più almeno nei primi anni
Perché invece il mio silenzio scelto diciotto non so quante
Diversi carri armati costo l'ira di Dio e avessimo un paio solo compleanno gli americani
Il giorno dopo con le nostre spese militari
Possono rimanere uguali essere infinitamente più efficace posso fare mille esempi di questo tipo
E invece c'è questa terribile ricorso gli argomenti che non serve a niente
Che non serve a niente
Finché siamo così separati e divisi
Ecco quello che la grande sfida che noi abbiamo di fronte
Se uniti per la pace ma starci per la pace
E non
Vedete in tanti
Mi viene triste insomma in tantissimi Cascino riusciamo alla regolamentazione delle nuove cioè relitti eccetera
L'Europa all'Europa specie vengono riservati alloro potrebbero essere fatti in dibattiti sancisce
E poi il comando viene
Da
Viene data ecco questa può cadere finire a non perché vogliamo diventare una potenza tutto quello che ho detto franare l'Europa
Capace di avere almeno una politica regionale
Una politica
Che per noi soprattutto diventano politica dell'Inghilterra Milano
Al più fatto tante proposte impartiti dal due mila e nuove a livello europeo un rinnovato in questi anni di che in modo europeo di pacifica all'emicrania protocollo che fare
Trento Università parità ed erano uno con ugual numero il professore il nord sud a paritarie paritarie
Con il numero di studenti uguale tanti studi uguale a nord tanti studi uguale al sud Atene che fa scelta paritaria con il Cairo Annapolis con Tripoli e così via
E quando abbiamo cinquecento mila ragazzi studiata assieme
Taragna non c'erano più i turchi
Rossi
Comincia con il rapporto che era migliore sotto l'impero ottomano di quanto non sia oggi ma ci rendiamo conto delle sull'Iraq che stiamo facendo colla le nostre divisioni ci rendiamo conto o no
Che abbiamo peggiorato
Rispetto a quando
L'Impero ottomano
Fondo rilasciato un minimo di azioni ai Paesi quando ebrei cattolici ebrei cristiani e musulmani brandelli queste previsioni giocavano infondono assieme nello stesso villaggio non certo in Commissione in servizio ma almeno giocavano assieme
Ecco occhio mi chiedo mi chiedo perché non ci sia questa ripresa di uno spirito pubblico crea un potrebbe avere un fondamento etico capace
E anche una forza politica
Accanto all'unità gli USA Europa che noi dimentichiamo spesso che ancora dal punto di vista quantitativo la seconda potenza industriale del mondo
Prima negli Stati Uniti dice Quintilio coi loro comandano nell'impresa reti stanno diventando
Se lì padroni delle varie democrazie diciamo così ma ancora abbiamo un apriamo una favola abbiamo ora abbiamo una responsabilità dobbiamo dobbiamo ne comprerei ecco queste sono
Riflessioni che ci debbano guidare
A
Ha una missione europea che non non
Un'uscita tanto per vedere in un partito sul marco
Ma significa cercare
Di avere un idea comune
Sul nostro futuro