L'utopia sostenibile: sviluppo sostenibile e democrazia. Conversazione con Enrico Giovannini e Stefano Feltri

Parliamo di sviluppo sostenibile di economia della situazione del nostro Paese anche del mondo e dell'Europa che ci aspetta lo facciamo anche in occasione all'uscita
Del volume edito da Laterza l'utopia sostenibile a cura del professore Enrico Giovannini portavoce dell'ASI disse economista professore a Tor Vergata e a capo del comitato statistico europeo ben trovato poi l'urlo abbiamo in collegamento per commentare questi temi anche questo volume Stefano Feltri giornalista vicedirettore de il Fatto Quotidiano venne ritrovato su Radio Radicale
Buongiorno professore già dalle prime righe di questo volume si intuisce che la fotografia insomma è abbastanza impietosa sia per quanto riguarda il nostro Paese che anche per le prospettive europee
Quattro virgola sette milioni di persone vivono al di sotto della soglia di povertà due milioni di giovani non studiano c'è un'incidenza delle malattie legate all'inquinamento quindi a meccanismi evidentemente poco sostenibili
Legati al funzionamento insomma della nostra società e molto molto altro ci sono tanti dati importanti interessanti anche le prospettive
Presenti e future prove sarà lei tanto per introdurre radioascoltatori questa questa fotografia appunto
Ma il volume cerca di spiegare come si può trasformare un situazione di non sostenibilità economica sociale e ambientale e anche istituzionale che sembra caratterizzare non solo l'Italia
Ma anche l'Europa e direi il mondo
In una situazione in cui ci sia uno sviluppo sostenibile da tutti i punti di vista d'altra parte i grandi della terra al settembre del due mila quindici quando hanno firmato
Nell'Assemblea generale dell'ONU l'Agenda due mila trenta hanno chiaramente indicato la non sostenibilità dell'attuale percorso di sviluppo
Che poi si riflette nei dati di cui lei parlava da un lato la povertà l'inquinamento ma anche una crescita molto bassa che non riesce ad assorbire tutta la disoccupazione soprattutto quella che l'automazione genera in futuro
Qual è quindi punto è possibile trasformare questa situazione in una situazione di sviluppo sostenibile questa un'utopia irrealizzabile o si può fare
Il libro parte proprio da questa considerazione e propone oltre che a un'analisi della situazione italiana un approccio alla politica un approccio che integri
Le politiche economiche sociali e ambientali e veda il futuro come una possibilità di trasformazione per massimizzare non tanto il reddito non solo il reddito e il prodotto interno lordo ma il benessere complessivo ridistribuendo meglio le risorse
Nell'ultimo capitolo si parla anche dell'Italia e dell'Europa
E vengono quindi proposte tutta una serie di politiche di azioni per realizzare un vero sviluppo sostenibile
Secondo quanto le centottanta organizzazioni che aderiscono al all'alleanza italiana dello sviluppo sostenibile hanno già proposto in un quadro complessivo di trasformazione del nostro Paese
Ecco le sfide sono molte Stefano Feltri ma abbiamo oggi le istituzioni a livello nazionale internazionale europeo per saperle
Coglierei giuste diciamo coesi per realizzare questi obiettivi che sono sicuramente ambiziosi
Ma la risposta è King no nel senso che abbiamo tutta una serie di strumenti pronti perché il il libro di Giovannini parla di un'utopia sostenibile ma è anche un'utopia realizzabile nel senso non ci sono cose che richiedono un cambio radicale
Del sistema produttivo cose diciamo da libro dei sogni quindi fondando un certo compito la risposta è sì ce l'abbiamo mancano alcune cose fondamentali
Gran parte del libro si parla del fatto che le politiche dopo averle diciamo decide deliberate vanno anche valutate
Questa è una cosa per esempio che in Italia manca moltissimo cioè l'idea che ci siano dei leader ci debba essere un monitoraggio costante delle politiche per adattarle in corso ecco da quel punto di vista mi vengono in mente solo pochi esempi c'è da pochi anni l'Ufficio parlamentare di bilancio nella parte dei conti pubblici c'è lì in atto che fa diciamo la valutazione delle politiche sulla povertà
Diciamo sul Welfare però questa è una cultura che ancora manca
E
Se si ragiona in un'ottica di obiettivi da raggiungere misurabili e quantificabili è fondamentale porsi anche la questione
Della valutazione altrimenti si fa come come parenti che dice c'è un milione di posti di lavoro in più ed è tutto merito mio e non c'è nessuno che in grado di misurare quanto è fatto ragion sette quanto è fatto da dalla quantitativi Cindy Draghi e quanto dalla congiuntura economica
Ecco professore
Lei è d'accordo diciamo con questa analisi di di di di Feltri
Possiamo farcela dalle ovviamente a disegnato un'agenda poi ci sono anche i singoli gol dello sviluppo sostenibile quali sono secondo lei quel di più alla portata se dovesse fare diciamo una turista anche non solo per urgenza ma anche per possibilità di rapida realizzazione
Ma intanto fatto tornare sulla questione delle istituzioni sì che sono molto lieto che la settimana scorsa il Consiglio dei ministri abbia adottato una direttiva che crea la Commissione nazionale per lo sviluppo sostenibile
Presso la Presidenza del Consiglio che riunisce tutti i ministeri e che deve dare la spinta ai ministeri alle Regioni ai Comuni e così via
Per diventare operativi e realizzare gli obiettivi dell'Agenda due mila tre dinari e mezzo è importante una cabina di regia importante che rendi conterà annualmente
Sugli avanzamenti realizzati e sugli impegni che il governo si prende questa era stata una nostra proposta
Già dal due mila sedici sono contento che finalmente sia stata ereditata e poi appena il Parlamento verrà costituito spingeremo perché quell'impegno che le forze politiche quasi tutte hanno sottoscritto a partire dall'introduzione del concetto di sviluppo su sostenibile in Costituzione vengano realizzate come hanno fatto altri Paesi già questo aiuterebbe il nostro Paese a fare un salto di qualità sul piano istituzionale
Sul piano invece delle politiche
L'ultimo capitolo del volume cerca di o presentare le diverse proposte per politiche specifiche intorno a cinque parole chiave
Promuovere proteggere preparare prevenire trasformare
Lei pensi alla grande trasformazione della cosiddetta industria quattrocento zero
Ma se non c'è un meccanismo che protegge le persone che prepara le persone assalto e previene i rischi di crisi
Territoriali o aziendali e così via e chiaro che la paura del futuro spingerà a bloccare l'innovazione
Ecco questo è un esempio del fatto che è importante che le politiche vengano realizzate ma realizzate all'interno di un quadro organico
Di un quadro sinergico
E non come se gli interventi
Loro riprende l'unico gli altri ecco secondo lei però questa paura che si percepisce l'abbiamo visto anche un po'con il risultato elettorale del quattro marzo qui in Italia ma anche ci sono segni un po'ovunque in Europa e non solo
Frutto diciamo nella paura
Verso ciò che non conosciamo verso trasformazioni industriali importanti verso il insomma anche gli effetti perversi di una globalizzazione verso un mondo che sta cambiando in cui il lei era diciamo che conoscevamo come gli Stati Uniti hanno adottato altre politiche
Certo senso con una scarsa propensione francamente alla lo sviluppo sostenibile in cui invece sistemi non democratici come quello cinese invece fanno la voce da padrone per esempio in termini di sviluppo sostenibile a livello ambientale che stanno prendendo forma
Delle decisioni coraggiose ma c'è di fondo qualcos'altro per esempio il timore che ci sia uno Stato di diritto che funziona fasi alterne o in funzione il sistema della giustizia che non è presente nel nostro Paese adeguato o anche un sistema industriale che non è adeguato alle sfide
Che dobbiamo occorre un piano indistinto segnali all'Europeo lei che cosa ne pensa farò la stessa domanda venti anche Stefano Feltri questo è il cuore del libro crederlo problema cresciamo discutendo
Io cito e la scelta del titolo
Fatta insieme all'editore e implicitamente una risposta a quello che sto per dire
Il libro di Baumann retro utopia
E cioè il fatto che abbiamo talmente paura di fare il salto finale verso la globalizzazione che molti pensano che l'unico Trupia possibile sia quella di tornare indietro
Ma questo è molto pia perché il passato non può essere ripetuto
E allora di fronte a questa paura ci sono due approcci uno alzare muri come in tanti paesi si sta immaginando di fare l'altra e quella di pensare a uno sviluppo veramente sostenibile il tema che però lei pone sul ruolo della democrazia
E il potere decisionale
E chiave nella Scelta della governance di questo processo e il dibattito che abbiamo fatto sul libro recentemente con Calenda e Prodi Calenda ha sottolineato che è vero che esiste
Il rischio del sor permise mo'due decisioni per il brevissimo termine
Ma c'è anche il rischio del Long term Isma'
E cioè immaginare delle soluzioni meravigliosi in futuro ma nel frattempo non occuparsi delle transizioni
Sì pari a quella dei la Fura a cura funziona dava il paziente morto nel suo immediatamente e credo che l'Europa e l'Italia siano di fronte a questa sfida
Che non può essere disposto semplicemente invocando l'uomo forte superando la democrazia accettando logiche che forse funzionare in altri Paesi ma non nostre latitudini
E invece accettando un salto forte nel funzionamento della politica ma soprattutto delle istituzioni
Ecco Stefano Feltri la stessa domanda con in più un focus abbiamo l'impressione che appunto ci sono sistemi oggi non democratici in cui c'è un efficientismo almeno apparente almeno sulle questioni ambientali che che la fa a più da padrone e vediamo le nostre vecchie democrazie nostri vecchi Stati di diritto molto barcollanti e molto malconci che invece ho trovano appunto l'éscamotage dell'uomo forte poi vediamo quali risultati oppure non riescono a decidere
Un bel nulla
Maschile s'è un momento in cui di criticità democrazia trovano grande grande spazio grande audience perché appunto si ha l'impressione che il nostro modo di decidere sia contento troppo lento troppo farraginoso e poco efficace
è un problema sicuramente concreto però se la guardiamo non potrà ci sempre ombelico a prestare al dibattito italiano
E e anche a un un processo decisionale che permette di aggiustare in corsa
Le decisioni per non lasciare indietro le vittime certe in questo modo si parla tanto in Italia di protezione di proteggere le vittime del cambiamento e anche nella parte diciamo programmatica del libro di Giovannini si cominci proprio da lì con una frase in neretto sul bisogno di protezione ecco
E anche perché la democrazia permette di ricevere dei segnali
E che non si possa ignorare mentre chi Jinping in Cina chiaramente può impostare una strategia e industriale o tecnologica
Con dei costi umani
Sociali e ambientali tali
Nessuno protesterà per qualche anno per magari se esagera c'è la rivoluzione ma intanto lui può come dire raggiungere un benessere da redistribuire senza doversi preoccupare
Del dissenso non è purtroppo per fortuna questa cosa la possiamo fare ammenda dire anche per fortuna se il nostro obiettivo avere una società inclusiva in cui non c'è diciamo la schiavitù o qualcuno che deve pagare tutto il conto
Però è chiaro che dobbiamo porci una serie di questioni non possiamo far finta di essere ancora in economie chiuse in cui i nostri tempi decisionali sono come dire una nostra esclusiva e non hanno ripercussioni sul sui risultati s'
Professor un'ultima battuta non so se vuole segnalare qualcosa o aggiungere qualcosa per a beneficio dei radioascoltatori
E il fatto che il dibattito sul al futuro governo sul sul futuro programma
Di governo dell'Italia dovrebbe concentrarsi molto su questi aspetti e sappiamo avendo fatto un'analisi comparata dei programmi elettorali che potenzialmente questi temi sono citati da molti magari con soluzione diverso da la speranza non può che essere quella di trovare un aspetto politico che consenta di fare veramente programmazione a medio e lungo termine
E l'Europa si trova di fronte alla stessa situazione infatti l'Europa deve decidere la propria strategia al due mila trenta nei prossimi dal prossimo anno fondamentalmente e quindi sta affrontando gli stessi problemi spero che l'Italia possa portare un contributo e non inseguire
Ci fermiamo qui io davvero ringrazio il professore Enrico Giovannini portavoce dell'ASI is a capo del comitato statistico europeo è autore appunto del volume edito da Laterza l'utopia sostenibile di cui ovviamente consigliamo la lettura grazie
Professore
E l'orgoglio e grazie davvero anche a Stefano Feltri giornalista vicedirettore del fatto quotidiano per averci aiutato in questa discussione in questa nostro questo nostro confronto
Grazie quella serratura buone proseguimento con i programmi di radio radicale