Il mondo fuori

Direi che possiamo iniziare pazzo io gli onori di casa
Voglio ringraziare le persone presenti voglio ringraziare i relatori questa per me è una giornata molto importante il venticinque novembre sarà la giornata internazionale
Contro la violenza sulle donne
E
E i recentissimi fatti di cronaca ci ricordano quanto questo tema sia ancora molto poco sentito molto poco compreso
I
Voglio ecco il sono molto felice di iniziare in questa maniera voglio salutare l'ingraziare e la presidente della Commissione straordinaria Femminicidio che sì dato onore di essere abiti tra noi e
E diciamo diventa per me è ancora più importante Presidente perché dicevo proprio questo che di vittime di violenza donne vittime di femminicidio
E abbiamo visto che dalle statistiche ce ne sono e veramente troppe
Una ogni tre giorni di media ed è un'enormità sono numeri spaventosi
Dicevamo che se ne parla veramente troppo poco e troppo poco si comprende questo fenomeno
Il stiamo lavorando e devo dire siamo molto contenti del risultato ottenuto ieri che sicuramente un primo passo importantissimo ma sappiamo benissimo che di passi ne vanno fatti tutti i giorni
Io sono felice di questa iniziativa perché oggi le vere protagoniste approda queste sono delle donne vittime di violenza che hanno il coraggio
Perché di coraggio si tratta di mettersi in prima linea di raccontare e la loro storia è una storia fatta di dolore
E questo serve a voi ma sappiate che serve anche a tutte le altre donne che quel coraggio non riescono a trovarlo
Perché troppo spesso le loro denunce loro grido di aiuto rimane inascoltato e poi a volte troppe volte
Finisce in tragedia ecco siamo qui per parlarne per parlarne con a all'associazione Lucent Fiesta che da sempre a fianco di queste donne e che meglio di chiunque altro ci può raccontare
Quando col consentendo quanto dico che c'è quando dico che c'è ancora tanto tantissimo da fare
E però io penso che questo può essere un punto di partenza perché poi da questi spunti da queste riflessioni allora sì potremmo partire anzi direi andare avanti insieme voglio chiamare la presidente che ci teneva a fare un saluto
L'acqua
Buon pomeriggio a tutti a tutti io ringrazio la mia commissaria Cucchi risorsa preziosa con cui dialogare insieme
Alle ai trentasei commissari di cui trentadue donne di cui è composto da questa legislatura questa
Commissione
Che sappiamo e Bicamerale quindi il risultato ieri del voto al Senato fa vedere questo grande lavoro corale prima alla Camera con un voto di unanimità e ieri al Senato noi lavoriamo tutti e tutte per un obiettivo che è quello di salvare le donne
Di ridurre il numero dei femminicidi e di ridurre la violenza di genere
Io ringrazio la senatrice Cucchi perché oggi vuole portare
Le voci più forti
Quelli della resilienza della resistenza del coraggio della forza quelle che hanno deciso di essere esempio positivo per le tante donne che non hanno il coraggio di denunciare
Che si vergognano di denunciare che hanno paura di denunciare e l'ora secondo me questo è un aspetto positivo
Oggi il tema della violenza di genere viene trattato giustamente per il peso che ha in tutto alla sua negatività ma è anche importante dare voce alle voci positive quelle che ce l'hanno fatta
Non abbiamo vinto la guerra io dico non è vero che siamo in una società patriarcale ma che combattiamo ancora con vecchi modelli patriarcali e con nuovi modelli patriarcali quello sì
Non abbiamo vinto LaGuerta però abbiamo fatto tante battaglie
E continueremo a farle queste battaglie in maniera puntuale Attraverso il confronto il dialogo e non lo scontro
La Commissione è un tavolo privilegiato dove affrontare i vari punti che questa Commissione si è posto e sono tanti e tre questi punti l'ho detto e lo abbiamo condiviso il filo conduttore sarà la violenza economica se ne parla poco se n'è trattato poco ci sono pochissima giurisprudenza sul tema della violenza economica
E invece è subdola e presente
Ed è anche il primo fattore su cui spessissimo l'uomo interviene tu rimani a casa tu segui la casa tu segui figli non andare a lavorare il controllo il conto corrente non hai il conto corrente
Pensate quanto ancora abbiamo da fare ecco questa è una Commissione che fin dall'inizio abbiamo deciso di farla con una voce unitaria corale non che non ci sia il confronto e alcune volte anche lo scontro perché è corretto parlare
Le e portare le proprie visioni perché attraverso il confronto si raggiungono degli obiettivi come quelli che abbiamo fatto questa settimana
Sì
Ad intervenire negli aspetti educativi la scuola sicuramente uno dei processi fondamentali però io lo dico sempre e lo dico il primo processo educativo deve avvenire in famiglia
Dobbiamo riappropriarci del nostro ruolo genitoriale anche quello di dire no ai nostri figli
E se posso permettermi dobbiamo diventare una società vigile vigile vuol dire che non ci dobbiamo girare dall'altra parte quando sentiamo o vediamo una donna difficoltà
Tutti dobbiamo diventare vigile sorelle fratelli amiche vicine di casa o perché la violenza di genere si combatte anche con un rinnovato senso ciclico
Se c'è e lo dico tra milioni di virgolette un unico aspetto positivo in questo scenario di grandissimo dolore è che secondo me c'è un rinnovato senso civico a tutti i livelli della nostra società
Ringrazio la senatrice Cucchi persona
E dico persona donna fondamentale nella mia Commissione perché porta la sua voce
E porta anche la sua dolorosa esperienza di vita e ci aiuterà sicuramente a fare un percorso virtuoso perché noi siamo donne del fare
E sicuramente faremo bene perché questo nostro impegno lo dobbiamo per tutte quelle donne che sono uscite da questa spirale e che possono essere di aiuto a tante giovani ragazze ma anche a tante donne mature
E a quelle associazioni associazioni che sono le prime sentinelle sui territori
E che rappresentano il la prima interi il primo intervento a favore delle donne e degli figli che per spessissimo a volte a queste donne sono collegate grazie mille grazie
Grazie a lei presidente in stato d'accusa
Ora io direi che è arrivato il momento di dare la parola a chi come dicevo questa tutto quello di cui noi parliamo per cui ci battiamo l'ha vissuto sulla propria pelle e partirei proprio da voi non solo credo che vogliano intervenire per prima Patrizia
Così abbiamo
Patrizia cadauno
Ok
Buonasera a tutti io sono davvero onorata di essere qui
Ringrazio la senatrice Cucchi
L'opportunità che danno un tanto a me ma a una
Comunità di persone
Che normalmente stanno in silenzio e stanno in silenzio per tempo hanno paura perché sono intimi dite io sono una sopravvissuta
Non so quanto sono uscita
Non so quanto lavoro c'è ancora da fare Presidente
Ed è soprattutto onorata la donna che io sono stata
Un po'di tempo fa per tanto tempo e che non credeva che sarebbe mai riuscita a liberarsi dalla sua condizione di prigioniera e di vittima di violenza
Sono una sopravvissuta una di quelle che il violento non è riuscito a eliminare proprio
Per sempre o almeno non c'è riuscito finora e quindi sono sopravvissuta al pacchetto completo le botte
Né intimidazioni le minacce
La limitazione dalla propria libertà personale la disgregazione della dalla mia dignità e ad un orrore quotidiano fatto di continue svalutazioni e umiliazioni
Il passano sopravvissuta
Alle denunce
Ai procedimenti civili e penali
E soprattutto sono sopravvissuta la relitti Nizza azione in ogni sede
Allo sciacallaggio che tocca in sorte ad ogni donna anche parla di violenza
La domanda che mi viene fatta più spesso e che vi chiedo per cortesia non fate mai ad una donna
Si sta liberando sta cercando di o è un po'fuori o Ciampi aderente un piede fuori insomma non non le ha fatte mai questa domanda ed è quella quel con comunque mi viene fatta più spesso è
Perché non te ne sei andata prima
Io qui ho stilato un po'di di frasi di risposte che negli anni mi sono abituata
A dire e a ripetere
Perché avevo paura
Perché mi vergognavo da morire
Perché avevo due bambini piccoli che vada verso sono grandi ma neanche troppo il minore abbiamo fatto fatica sì farlo arrivare qua in Senato
Avevo due bambini piccoli e non sapevo dove andare
Perché in questura mi hanno detto che sembrava con una moglie cornuta in cerca di vendetta
Perché poi lui era armato fino ai denti perché mi aveva portato via tutto
Perché diceva che mi avrebbe ammazzato perché nel dirmi che mi avrebbe ammazzato lui puntava una pistola alla testa a volte anche in bocca
E perché diceva che avrebbe ammazzato mia figlia perché diceva che avrebbe ammazzato mio figlio o entrambi
Perché la legge diceva che se io fossi scappata mi avrebbero accusata di sequestro di minore
Perché la legge diceva che mai i maltrattamenti devono essere reiterati nel tempo e chi è uno schiaffo ogni tanto Moni erano maltrattamenti
Perché quando riuscivo a confidarmi mi dicevano di portare pazienza
E perché quando vedevano i lividi mi dicevano di mettermi un correttore
Perché davanti agli altri Luís non alzava mai la voce
E perché a furia di sentirmi urlare che era una donna di mare da b ho cominciato a crederlo anche io
E poi perché ero sola e avevo fame
E perché dovevo nascondere il cibo e mangiarlo di notte insieme ai miei figli altrimenti saremmo stati aggrediti
E poi perché nessuno ci credeva
Questa è una sintesi delle motivazioni per cui una donna non se ne va via prima
Una donna significa che tutte le donne che vivono questa barbarie vi possono fornire lo stesso identico pacchetto di risposte con lo stesso registro
Narrativo linguistico è uguale e uguale per tutti
Poi però me ne sono andata le cose non è che sono andate meglio anzi perché quando si denuncia bisogna essere preparate a qualcosa che non ci si aspetta
Gli effetti collaterali i questa improvvisa deflagrazione della verità che è una verità di violenza viene visto come un oltraggio al sistema
Intanto nessuno continua a crederci
Oggi bisogna difendersi dei tribunali dall'accusa di alienazione parentale perché i figli sono manipolati dalla mamma e non vogliono vedere il babbo per queste poi sono arrivati i processi penali che sono infiniti
Le udienze penali sono in un supplizio che gli innocenti e soprattutto se sono minori non dovrebbero subire mai
E che non meritano naturalmente
Oggi scopro anche una cosa
Non vengono solo processati quelli che commettono i reati i maltrattamenti
Ma anche chi li denuncia
Sono stata rinviata a giudizio perché
Per aver raccontato la mia la nostra storia
Una storia di violenza di riscatto parziale se vogliamo
E sono stata rinviata a giudizio perché nel narrare la nostra storia avrei reso avrei illeso la reputazione del violento
Benché condannato anche con una sentenza passata in giudicato anch'
Mi si accusa di aver definito
Violento il violento senza nominarlo mai
Di averne leso la reputazione e non perché i fatti non siano veri anzi i fatti sono veri oltre ogni ragionevole dubbio
Ma avrei dovuto lavare i panni sporchi in casa e questo è un riaffiorare di quel parla di
Ma stai zitta
Che si propone in una nuova versione moderna giuridica aggiornata
E che consente di reiterare violenza agli storica e maltrattando
Lo Stato lo stesso tribunale che ha condannato il violento e per cui almeno per un procedimento siamo ancora in attesa di giudizio definitivo mi trascina in tribunale dicendo che sostanzialmente una donna qualsiasi non può appellarsi al diritto di cronaca non può definire all'interno del proprio racconto il violento come violento
Quindi da una parte ci dicono di parlare di fare in Rete di sensibilizzare di condividere perché attraverso la narrazione noi attiviamo dei processi di guarigione che sono inferiori che sono collettivi dall'altra parte ci dicono sì ma meno però anche
Perché se no ti portiamo in giudizio perché se no stai vedendo l'onore della che io manco lo sapevo che violento potesse avere un onore devo dire verità allo scoperto grazie a questa a questa simpatica ordinanza del tribunale di Oristano
Quindi da una parte facciamo un grandissimo lavoro per dire alle donne che devono parlare ed è necessario farlo voi immaginate
Delle donne
Affette da un qualche tipo di patologia
Stanno vicine stanno insieme condividono fanno rette fanno sensibilizzazione su quella che è la loro patologia un male
Immaginate che loro non lo possono fare perché altrimenti il male si offende il male si risente cioè non ne possono tanto parlare di questa malattia non viviamo quindi noi vittime di violenza di Conte in una condizione assurda in questo corto circuito dove da una parte quelle poche insomma che riescono a sopravvivere a parlare a farlo sono invitate nelle istituzioni quali il tempio delle istituzioni quindi sono invitata a parlarne ma così come sono invitata nelle scuole ma non posso tecnicamente non potrei il secondo altro tipo di istituzione parlare me perché in questo racconto qualcuno si fa male
Io ormai ho scelto la testimonianza attiva
Sono assolutamente consapevole di andare incontro a al al mio destino che è quello ormai della di questa questa come dire conseguenza questo danno collaterale della testimonianza appropriata che la testimonianza comporta un'assunzione di responsabilità comporta
Il pungolare il sistema comporta lanciare anche delle precise accuse
Alla società che non è abbastanza vigile alle forze delle dell'ordine che sono pronte ma a volte anche no alla magistratura la procura
Noi quando parliamo generalmente diciamo sempre che qualcosa non ha funzionato non non solo prima e va be ma soprattutto dopo quando nelle istituzioni abbiamo chiesto protezione e giustizia
E giustizia sociale
Ecco che perché il mondo lì fuori
E pieno di donne silenziose e silenzi atte sono in pericolo con i loro figli e hanno bisogno di sapere che parlando possono guarire possono solcare la strada verso una generazione di persone donne e uomini libere e liberi dalla violenza una strada di giustizia sociale
Abbiamo su bisogni o di solidarietà e fermezza nei confronti della violenza abbiamo bisogno di una comunità che ancor prima delle istituzioni si faccia
Comunità intorno intorno alla a alla vittima alle vittime abbiamo bisogno di una riprovazione sociale afferma dei fenomeni legati alla violenza sulle donne sui bambini
E abbiamo bisogno di incoraggiare le donne a raccontarla
Sei Tita è qualcosa che non si può più tollerare
Non possiamo più tollerare la né dalla società né dalle istituzioni
E se le leggi sono sbagliate vorrà dire che qualcuna né destinata ad una disobbedienza civile afferma ma necessaria e in questo contesto il mio silenzio
Non lo avrà mai nessuno
Spero anche il vostro
Io voglio ringraziare Patrizia accada o si tenevo che fosse lei ad aprire questa iniziativa la ringrazio per il suo coraggio e perizia esempio e passo la parola a amara Bevilacqua che sarà la vera moderatrice
E fa parte dell'associazione Casa delle donne Dusan siesta alla quale noi tutti siamo molto molto uniti che qui si
Grazie grazie innanzitutto a Patrizia cadauno il tuo discorso
Mi ha profondamente emozionato perché quello che poi i noi cerchiamo di fare da in parte da un'altra parte ai sapori della barricata quotidianamente ringrazio la senatrice Ilaria Cucchi soprattutto per la prospettiva arrivederci che che ha voluto dare a questo incontro
Nel mondo fuori lo sappiamo pochi giorni fa abbiamo trovato il corpo davanti
Abbiamo
Abbiamo trovato il corpo assassinato di Giulia Cecchetti Inna nel mondo fuori Giulia è stata la centocinquesimo a vittima di femminicidio in Italia nel due mila ventitré
Il ventuno novembre c'è stata ridata la Melli a Fano strangolata dal marito cento sei
Nel mondo fuori ogni settantadue ore una donna viene ammazzata perché è donna
Nel mondo fuori un centro antiviolenza riceve in media dieci telefonate al giorno sette giorni su sette
Nel mondo fuori ci sono migliaia di donne e persone LGBT quattro you che non fanno quella telefonata e subiscono quotidianamente le innumerevoli forme della violenza di genere e sui generi
Nel mondo fuori c'è una narrazione così stereotipata della violenza di genere che è diventato una storia noiosa di bravi ragazzi assassini o principesse o poco di buono
Dentate incaute comunque morte
Il mondo fuori secondo noi non è bello
Seppure per un momento cancellassimo tutte le guerre e genocidi in corso il mondo fuori per tante donne e persone LGBT qua più più sarebbe brutto duro e violento allo stesso modo
Nel mondo fuori però ci sono Patrizia cadauno e Lucrezia la casella per esempio
Ci sono le centinaia di migliaia di persone che sabato venticinque saranno in corteo a Roma e a mezzi Lina e in tante altre parti del mondo contro la violenza patriarcale
Nel mondo fuori ci sono posti come luce Insiel sta che sono sempre troppo pochi ma questo mondo fuori c'addestrate a fare il meglio con il poco che abbiamo perché il mondo fuori a noi donne o persone LGBT qua più ci ha insegnato con le brutte sicuramente senza rendersene conto che se guardiamo bene non siamo sole
A volte non dovremmo nemmeno guardare perché avremo una sorella tanto che ce lo dimostrerà
A volte non riusciremo a tornare dalle nostre sorelle
Ma le nostre sorelle non smetteranno di cercarci e soprattutto non smetteranno di provare insieme a rendere il mondo fuori meno terrificante più libero
Le sorelle sono ovunque anche qui in senato
Sarebbe bello fosse scontato ma il mondo fuori c'è insegnate realismo e non lo hanno
Ma anche per questo l'incontro di oggi è un momento prezioso
Le sorelle ancora vive hanno un compito gravoso non sta Rizzitelli parlare in casa a scuola nei commissariati al supermercato nelle istituzioni alle istituzioni
Ovunque è il posto delle sorelle i nostri corpi i nostri desideri i nostri diritti la nostra pratica cambierà questo mondo fuori e lo faremo anche per voi
E adesso io vorrei addentrarmi nel mondo fuori con uno sguardo a anche professionale di chi vive il contrasto alla violenza quotidianamente come obiettivo principale
Quindi dopo intanto la parola chiara Franceschini che è la responsabile del Centro Antiviolenza sarà Di Pietrantonio nel settimo Municipio di Roma gestito dall'Associazione Casa delle donne luce sia stato
Innanzitutto
Ringrazio la senatrice Cucchi di averci a parto questo spazio all'interno di quelli che prima non erano venivano citati come un po'Palazzi espressione dello Stato quindi di un certo tipo di istituzione pubblica e di potere
Soprattutto perché sono spazi importanti in cui parlare di questi argomenti dovrebbe essere abbastanza una priorità dell'agenda politica attuale quindi io credo che ci sia un grande impegno da da valorizzare in questa iniziativa così come l'Inter ringrazio la testimonianza di di Patrizia perché so quanto quanto può essere difficile
E e l'introduzione di di Mara non vedo l'ora di ascoltare anche le le parole di ringraziamo perché esso quanto può costare tattica farlo in un mondo che non c'è ascolto che ci vuole sette come si diceva prima
Mi dispiace molto che la presidente della commissione femminicidio senese se ne sia andata mi dispiace perché nella scorsa presidenza aveva una postura di Ferrante che giustamente stando in questo Palazzo e facendo il lavoro che faccio tutti i giorni citando a sottolinearlo anzi faccio in qualche modo anche una un appello attraverso la senatrice che noi ci teniamo ci terremmo a interloquire con chi presiede questo tipo di convenzione perché al è proprio dallo sguardo privilegiato di centri antiviolenza proprio attraverso lo sguardo coraggioso delle persone che decidono di di parlare che qualcosa forse può cambiare nella concretezza perché altrimenti è solo un fumo grigio di parole che però non era seguito da azioni concrete e questo lo dico anche in riferimento la faccio un alle una piccola introduzione per per non dare per scontato nulla
L'associazione Casa delle donne luce sia stai solo una goccia nel mare all'interno di questo di questa città ma di questa regione in generale di questo Paese esistono Arietti pasti sì ma di centri antiviolenza di presi di che sostengono aiutano donne che devono fuggire dalle situazioni di violenza o che semplicemente hanno bisogno di essere credute di essere ascoltate è una rete vastissima rete capillare che spesso si poggia su l'autorganizzazione delle donne che si poggia su l'alleanza tra donne che si poggia su la libera
Espressione e necessità delle donne che decidono di organizzarsi questo avviene perché di fatto viviamo in uno stato che ha riconosciuto il reato di di violenza sessuale come tale solo nel mille novecentonovantasei e questo ce la dice lunga di quanto dal punto di vista dell'istituzione pubblica
Siamo un paese di fatto arretrato un Paese che è bene ricordarlo tra queste quattro mura è stato anche accusato di aver avuto all'interno dei propri tribunali un tipo di atteggiamento assolutamente discriminante e discriminatorio nei confronti
Di
Una donna che aveva avuto e trovato il coraggio perché ci vuole un coraggio leonino altroché vittime
Le donne che decidono come ha fatto Patrizia come racconta Patrizia di raccontare la propria storia non sono vittime sono delle eroine sono dei personaggi mitologici perché questo Paese
è il Paese caratterizzato dai tribunali che non credono alle donne
Questo Paese il Paese caratterizzato da acque i palazzi di giustizia che si trasformano costantemente in palazzi dell'ingiustizia è di questo stiamo parlando Eskov parlando di una sentenza della CEDU
Quindi so parlando in termini di giustizia ma fortunatamente di giustizia a livello internazionale e dico per fortuna perché lì dove noi subiamo continuamente
E le pressioni e le discriminazioni all'interno
I nostri palazzi è lì che possiamo almeno ricorrere alla giustizia internazionale possiamo ricorrere alla giustizia della CEDU e possiamo ricorrere a degli impianti normativi che sono tuttora disattesi in Italia
Esiste una convenzione di Istanbul che il nostro Paese ha ratificato nel due mila tredici e che tuttora delle famose Tre Pini
E mi dispiace io voglio parlare con la presidente della Commissione Femminicidio è importante che le associazioni che tutti i giorni contrastare violenza alla violenza di genere
Abbiano voce in capitolo su questo anche sulle legislazioni anche sui decreti legge è fondamentale
Perché esiste questa convenzione di Istanbul ratificata il nostro Paese che riconosce la violenza di genere in quanto tale e che prevede le cosiddette linee di intervento che vengono riassunte in quelle che possono essere dette lettere Pini e dire prevenzione protezione e punizioni
Il decreto legge che è stato approvato all'unanimità dal Senato segna sicuramente un passaggio importante
E questo ce lo dobbiamo dire io non ho avuto modo ancora di visionare il testo non abbiamo avuto modo ma abbiamo sicuramente lo faremo e abbiamo abbiamo letto bene o male gli articoli che sono stati descritti attraverso il mezzo stampa questo decreto legge a un passaggio importante ma che delle tre P tiene in considerazione solo quella della punizioni di fatto è stato passato attraverso alcuni articoli come uno strumento fondamentale di in prima applicazione della del Codice rosso
In termini di prevenzione mi dispiace ma lo dobbiamo dire perché altrimenti non saremmo osterie nel lavoro che facciamo tutti i giorni
Quello che è stato approvato all'unanimità lavora solo su una delle tre P cioè in termini di punizioni ma per la prevenzione non prevede nulla la prevenzione è un'altra cosa
La protezione è un'altra cosa perché quello che noi vediamo
Luce sia sta a quindici anni di storia fa parte di questa rete nazionale che è molto ampia e capillare
E che continuamente come dire lavora su campo quello che noi osserviamo e che quando una donna decide con tanta fatica di raccontare la sua storia
Di rivolgersi ai luoghi preposti che la dovrebbero proteggerne si trova a dover affrontare calvario perché è un calvario
Patrizia la descritto in una misura minima ma tutto quello che noi vediamo quotidianamente è il calvario delle donne e dei loro figlie
Che devono affrontare
Delle forze dell'ordine che continuamente le accolgono ma giudicando con frasi del tipo tra moglie e marito non mettere il dito chiamando il numero delle le reggenze centododici che una volta che lo chiami non si sa bene quando prima o poi queste forze che dovrebbero protettrici arriveranno quindi questo ce la dice lunga parte parliamo di attese interminabili e quando ci chiediamo
Perché
Le donne non denunciamo perché non chiamare i numeri preposti ecco la spiegazione è abbastanza semplice perché quelle forze che dovrebbero portare genocidi faccio di fatto non lo fanno e se lo fanno lo fanno giudicando il sì e rendendoci nuovamente vittime e le fanno con dei tempi mostruosi
Per non parlare del passo successivo
Se una Commissione Femminicidio deve lavorare seriamente deve porsi il problema del passo successivo anche lì dove si trova il coraggio di denunciare queste donne dove vanno
Non esistono non esistono degli spazi preposti se non in misura esigua in misura esigua e ridicolo in questa città esistono quattro case rifugio istituzionali
Lì dove abbiamo almeno una quindicina di centri antiviolenza ma i centri antiviolenza basta sono insufficienti sono insufficienti perché una volta che Renzi riceve le la domanda
E una volta che si decide di aiutare la donna
A fuggire da quella situazione magari con i propri figli poi non si sa dove metterle in sicurezza questo reato è un problema molto concreto è un problema molto reale che risponde a una delle tre P nella convenzione di Istanbul
L'altra Pinto
Prima la la presidente un poco come dire citava l'argomento i mi sembra importante che l'abbia citato la prevenzione
L'intervento di prevenzione deve essere sostanziale e deve essere assolutamente radicato lo dicono i numeri lo dicono le statistiche lo dico lo dicono molto chiaramente
Quello che riportano annualmente i centri antiviolenza della rete nazionale il fenomeno del femminicidio e quindi le cento sei donne morte ammazzate
Quasi a un anno e perché il due mila e ventitré none ancora finito sono solo la punta di un iceberg via che è molto più radicato in profondità e in ogni ambito della nostra vita
I dati sulla violenza sessuale sono impressionanti andate vi a leggere i dati della violenza relative alle fasce giovanissime della popolazione sono impressionanti
I dati della violenza digitale di genere del cyberbullismo sono impressionanti
Questo abbassamento dell'età giovanile in cui vengono compiuti atti di violenza nei confronti delle ragazze giovanissime cit ci restituiscono un dato fondamentale
Letta di Giulia Cecchetti in ci restituisce un dato fondamentale il la ragazza uccisa Prima Valle di diciassette anni trovata nelle buste dell'immondizia ci restituisce un dato fondamentale
Noi dobbiamo assumere il dato della prevenzione che la tata e la terza appeal della convenzione di Istanbul come una priorità
Assoluta
Perché non ci possiamo nascondere dietro dei giochi di parole di giri di parole con non è esattamente patriarcato ma sono nuovi modelli o vecchi modelli di patriarcato
Questa è una cultura radicata ve li diamo a Roma uno dei miti fondativi di Roma è il ratto delle sabine e che cos'è il ratto delle sabine se non la giustificazione la legittimazione di fatto di uno stupro
Ma di questo stiamo parlando stiamo parlando di una cultura
Radicata nella nostra quotidianità nelle nostre relazioni nel nostro modo di vivere in cui di fatto quello che ci dicono i dati quello che ci riportano le interviste
è che in questo tipo di organizzazione culturale e sociale l'amore associato a possesso
L'amore e proprietà privata è questa la cultura in cui noi siamo immersi in cui sono immerse le giovanissime generazioni che purtroppo stanno perpetrando questo tipo di attraverso quelli che sono i fenomeni della diffusione non consensuali di immagini intime
Odi e il spiccio o azioni di cyberbullismo ed è un fenomeno preoccupantissima o e allora all'interno delle scuole in non ci dobbiamo come dire entrare
Una volta ogni tre mesi dodici volte all'anno no noi dobbiamo lavorare che ci interessa davvero contrastare questo fenomeno e montare le risposte Sempre in emergenza a due giorni a tre giorni dal venticinque novembre Iurilli direi questo
Cara Presidente che è andata via
Il venticinque novembre è a tre giorni
E
Ed è stato approvato questo DDL che accogliamo comunque con favore perché almeno è un passo mai totalmente insufficiente allora noi vorremmo sicuramente come esperienza territoriale ma che nel corso dei quindici anni ha avuto un'esperienza anche sul sul campo nazionale e internazionale perché siamo in Rete anche con chi o ogni ogni anno organizza il convegno internazionale Wade che ragiona a livello europeo
Quello che noi vorremmo dire che ci vuole un impegno concreto fatto di programmazioni che intervengono strutturalmente non è abbiamo bisogno di lavorare sull'educazione Sassu affettiva
Questo non se le inventa Chiara Franceschini non se le inventa la Casa delle donne luce sia sta questo lo dice anche il loro M sì
Lo dicono anche le strutture preposte alla prevenzione in termini di salute che l'educazione sesso affettiva sta diventando finalmente lo dicono un elemento fondamentale nella prevenzione degli atti di violenza nella prevenzione di quelle relazioni che possono scaturire
Anche nell'ennesimo femminicidio allora cosa stiamo aspettando
Ora abbiamo fatto questo passaggio il nostro invito era facciamone altri andiamo ristrutturare i programmi scolastici facciamo in modo che non sia vero
Delle figure improvvisati a intervenire nelle scuole e facciamo in modo esistono i centri antiviolenza esistono questi perizie di di alleanza di relazione tra donne di salvaguardia
Della vita delle donne sono l'esperienza fondamentale per questo Paesi sia quelli istituzionale che quelli liberi autogestiti e aggiungo meno male che ci sono perché altrimenti quelli istituzionali non basterebbero
Non basterebbero per le chiamate che ogni giorno il quindici ventidue riceve per far fronte a questo che è un fenomeno endemiche oserei dire pandemico
E allora
Quello di cui noi avremmo bisogno non è la retorica invitiamo le donne a denunciare perché non denunciati o perché non siete andate via prima nuove abbiamo bisogno che questo Stato ci protegga davvero ci sostenga davvero
E per farlo
C'è bisogno di un'azione concreta l'azione concreta non sono le dodici ore previste dal ministro mal di Tara l'azione concreta è ridisegnare i programmi all'interno delle scuole inserire l'educazione sesso affettiva ad ogni grado
Ad ogni grado a partire da i primi gradi dell'istruzione e che lo facciano persone competenti per persone competenti
Io intendo le operatrici dei centri antiviolenza alle persone che quotidianamente lavorano su questo
Grazie
Io grazie a casa la casella vissuto con Patrizia suo fratello Luca la stessa violenza della madre è una carenza diverso però
Lucrezio impegnata politicamente nella sua città Oristano ci raccontava prima
E secondo me secondo noi anche per come viviamo al la nostra attività luce siesta è a partire da lei e da tante persone giovani come lei che prendono parole che agiscono che le cose cambieranno
E quindi era sul momento di ascoltare la voce anche qui
Cioè no
Vai Pantani
Lucrezia era una bambina piena di incanto di stupore sorridente amata da tutti e che di conseguenza amava tutti
Aveva un sorriso contagioso ed era una bambina che non pensava ad altro se non a rincorrere le farfalle e giocare con le coccinelle
Aveva cinque anni amava i propri genitori specialmente il Papa per lei il Papa era il suo supereroe quello che per lei avrebbe scalato Maria Monti non sapeva però che primarie quei monti un giorno li avrebbe dovuti scalare lei
Lucrezia aveva sette anni e aveva un'idea platonica dell'amore fin quando non l'inizio non inizia a percepire qualcosa
Era qualcosa di strano una sensazione mai provata prima sentiva qualcosa di diverso nell'aria
Non sapeva darle un nome sapeva solo che le faceva tanta paura
Lucrezia un giorno vide il padre dare un ceffone la propria madre
Il padre rideva di gusto
Ma la madre no la madre era in lacrime
Penso che stessero giocando ma come poteva essere un gioco se uno dei due stava piangendo
Andò vicino alla madre le asciuga le lacrime e la madre la rassicurò dicendole che era tutto a posto che stavano giocando
Lucrezia non capiva ma torno dalle sue farfalle dalle sue Coccinella senza farsi troppe domande
Poco tempo dopo Lucrezia iniziò a vedere il padre che lanciava i piatti per terra che riempiva di schiaffi e pugni la madre puntandole le pistole in bocca con una mano e tenendo alter ma per il collo con l'altra
Lucrezia continuava a non capire perché il Papa ma era sempre così tanto divertito mentre la madre era sempre di ole in faccia sempre piangente sempre più spenta mamma non aveva più nessuno intorno
Ci fu un tempo in cui a Lucrezia era ancora concesso tornare dalle sue amate farfalle e coccinelle affini troppo presto
Quindi nel momento in cui il padre quelle armi comincio a puntarle addosso anche a lei insultandola come insultava la madre
Fini nel momento in cui provava ad avvicinarsi al padre per dargli un bacio e si sentiva dire le matite collisioni
Finivo il giorno in cui durante una litigata e per i genitori dovete rinchiudere a chiama il teatrino in camera e mettersi in mezzo a loro due per provare a proteggere la mamma
Quel giorno Lucrezia fu scaraventata dall'altra parte del corridoio con una forza che non le permise di rialzarsi subito ma lei si rialzò e continuo a provare a difendere la mamma urlando con tutta la voce che aveva in corpo provando a spintonarlo via
Lucrezia iniziò a sentirsi in colpa era lei quella sbagliata inadeguata maleducata immeritevole di amore spensieratezza
Era colpa sua se il padre non la volevo attorno era colpa sua se la menava era colpa sua di tutto
Lucrezia iniziò a dormire con la mamma il proprio fratellino Lou
Ma chiusi a chiave nella cameretta aspettando che il padre uscisse di casa così da potersi fare un po'più grandi in quella che per loro era diventata una Calabria
Un giorno Lucrezia aveva nove anni e dopo l'ennesima lite prese la madre a forza la porto in camera chiusi a chiave e le chiese il telefono
Alla domanda della madre sul perché Lucrezia rispose dobbiamo iniziare ad avere delle prove di quello che sta succedendo devo farti le foto dei lividi mamma a nove anni
Lucrezia ricorda bene quando dovette sollevare la propria madre sanguinante da terra respirava ma non apriva gli occhi quando si riprese la madre l'accarezzo inviso e le disse che andava tutto bene di non preoccuparsi ci fu un momento in cui l'utilità quasi si arrabbiò con la propria madre continuava a chiedersi perché
Perché mamma dice le Bugie perché dice che va tutto bene perché la picchia papà la picchia le urla contro la insulta le sputa addosso le puntare armi perché dice che va tutto bene
Lucrezia non sapeva che quella madre non riusciva a chiedere aiuto perché intimidita perché stanca perché impaurita dal fatto che nessuno le potesse credere
Lucrezia non sapeva in realtà che la mamma aveva già chiesto aiuto e più volte alle forze dell'ordine ma nessuno si preoccupò di proteggerla e quindi di proteggere anche i suoi figli
Sono passati anni da quell'episodio ormai non erano più episodi ma pura quotidianità
Eppure Lucrezia si ricorda tutto perfettamente
Vive nella paura costante che possa accadere qualcosa alla madre o al fratello non dorma se dorme e sogna la vita di anni fa sogna la violenza il sangue la paura le armi le botte
Di Lucrezia in giro per il mondo ce ne sono tantissime eppure mi si parla raramente
Si parla delle madri ma dei figli chi ne parla
Chi parla dei figli orfani di femminicidio
Chi parla dei figli vittime di violenza diretta e assistita
Eppure i danni allora causati sono tantissimi
La prima cosa è che quando hai un padre abusante in casa non solo si è un figlio privato di un padre ma anche della tua mamma
Perché la mamma esausta
Lotta con il sangue per la sopravvivenza e quella dei figli in una società che le rema contro e questo tempo dedicato alla violenza e tempo sottratto alla libertà alla spensieratezza al racconto delle favole e alle cose fatte insieme
Questo poi comporta una adultizzazione precoce dei bambini dove i ruoli si invertono e sono i figli che inizia non penso a a pensare di prendersi cura della madre cosa che andrà a pesare per tutta la vita su quei minori
Quando hai un padre abusante ti viene tolto tutto
Ogni possibilità
Anche quella economica
E le conseguenze sono innumerevoli macigni enormi che questi bambini si porteranno sulle spalle per tutta la vita
Questi bambini crescono Maria alta bambini lo sono stati ben poco
Le istituzioni a chiacchiere raccontare l'importanza della tutela dei bambini ma di fatto oggi abbiamo ancora leggi che obbligano i bambini a frequentare i padri violenti per non essere strappati alle loro madri
Oggi abbiamo ancora minori come mio fratello
La cui responsabilità genitoriale e equamente condivisa tra nostra madre e il nostro padre violento
Condannato ad oltre quattro anni di carcere Pelmo per maltrattamenti in famiglia aggravati dall'uso delle armi lesioni violenza privata e violenza domestica
Oltre poi a quell'anche economica
Le istituzioni dopo infinite udienze il racconto pubblico della nostra storia da parte di mamma
Voluto anche da noi i figli perché stanchi di sentirci dire che eravamo manipolati da lei o che mamma fosse capace di farsi lividi da sola
Ebbene le istituzioni hanno deciso di rinviarlo a giudizio per aver reso l'onorabilità e la reputazione del violento
Benché non sia mai stato nominato e Bentiwaa ma affronti questo tema per sensibilizzare aiutare migliaia di donne e bambini anche nelle scuole e trovare il coraggio di chiedere aiuto
E qui chiedo
Il nostro onore la nostra reputazione quando mai è stato difeso
E ancora quando mai lo Stato si è preoccupato di metterci in protezione
Sappiamo che a seguito di una denuncia perché può capitare l'irreparabile figuriamoci dopo le condanne quanto tempo ancora dovremo stare nell'imbuto della paura della violenza e dell'intimidazione
E poi abbiamo apriamo il doloroso capitolo delle vicende processuali
Quelle in cui per quanto sia sacrosanto in uno stato di diritto procedere con processi giusti non dovrebbero tenere i ragazzi sequestrati e costringerle ad ascoltare tutta la propaganda della difesa e spesso anche dei testimoni degli avvocati
Capaci di affermare il falso e di agire condotti condotte arrivi Timi Bisanti nei confronti di persone che hanno semplicemente chiesto aiuto
Che hanno invocato protezione e che si sono appellate alla giustizia
Lucrezia oggi e qui davanti a voi altri bambini non ce l'hanno fatta e probabilmente non ce la faranno
Oggi ho diciannove anni e benché siano in quantificabili quelli che mi sento sulle spalle sarebbero potuti essere un po'meno se fossimo stati aiutati prima
Quindi a voi tutti chiedo parlante con cui Pandini e soprattutto parlate di quei bambini ascoltate lì parlate con loro preoccupatevi di loro ma davvero e non a chiacchiere
Imparate a riconoscere i primi segnali e soprattutto tutte nate lì
Ah di Atene cura perché loro presente il loro futuro dipende anche dalle decisioni che si prendono proprio in questi palazzi
In cui oggi sono onorata di poter dare voce ad una comunità silente e sofferente
Grazie alla senatrice Cucchi per aver reso possibile tutto questo grazie ad ognuno di voi per quello che riuscite a fare motivati anche dalla mia testimonianza
Ma grazie soprattutto a mia mamma e a mio fratello Luca
A mio nonno che non ha fatto in tempo a vederci oggi alla mia cara nonnina per avermi insegnato che cosa sono la famiglia e l'amore grazie
Grazie Lucrezia io non mi son prosciugate tutte le parole
La tua forza
Non è non non vorrei nemmeno dire è un grande esempio perché
Ho personalmente mi fa anche molta tristezza che questi devono essere gli esempi è vero che il femminicidio di Giulia scalzando grandi mare è vero che probabilmente sabato saremo centinaia di migliaia in piazza e però Giulia e Rita dopo sono state a centocinque a centosei di quest'anno tante volte cioè dobbiamo vedere in faccia quante Lucrezia quante Luca quante qualche luce in sinistra devono esistere quante basta basta
E
Ridando un momento
Per per tirare un po'un po'le fila questa il mondo di fuori ok
Ma visto che siamo qui dentro qual è il ruolo del mondo dentro allora
Cosa devono fare le istituzioni un contesto così violente e dove la violenza è così ramificata dove non è il livido e basta dove è una vite distrutte per generazioni
Noi crediamo che le istituzioni debbano riprendersi chiaramente
La responsabilità di ascoltare sul serio il mondo di fuori
Di capirlo di non giudicare né usare a proprio vantaggio né tantomeno svuotare le parole di Elena di Patrizia di Lucrezia di chi si occupa ogni giorno di contrasto alla violenza di genere sul campo dei movimenti femministi e trans femministi
Bisogna continuare a creare spazi di confronto e condivisione di esperienze pratiche come queste
Per generare finalmente il cambiamento da dentro oltre a quello che produciamo noi ogni giorno da fuori negli spazi non neutri e nelle singole vite
Riprendersi questa responsabilità da parte delle istituzioni o me ne rendo conto che non sia facile perché significa soprattutto la consapevolezza di essere istituzione e quindi di essere parte di ciò che spesso agisce violenza DbT mezza di chimica tutele di chi semplifica solo partendo da questa consapevolezza le istituzioni possono scegliere di fare qualcosa di diverso
Di non appiattire come dicevamo anche prima tutto solo sull'aspetto punitivo ad esempio ma di lavorare magari in sinergia con quel suo mondo fuori
Verso il sovvertimento radicale del mondo patriarcale ce l'abbiamo liberato tutti insieme
Grazie
Io voglio ringraziare se voi
Tanti
Io credo che quello che emerga fra le altre cose
Che e che un po'accomuna tutte queste vicende e in maniera diversa anche un po'la vicenda che ha coinvolto me e la mia famiglia
E il disinteresse il distacco poté l'abbandono totale delle istituzioni verso il cittadino che a loro si rivolge per chiedere aiuto
Lo abbiamo sentito nelle parole di Patrizia e di Lucrezia lo sentiamo tante volte
Eppure sembra che questa e di questo distacco delle istituzioni cittadino continui a rimanere tale a volte questo distacco
E creare danni irreparabile
Oltre ovviamente la sfiducia da parte del cittadino che allo stato istituzioni simili rivolge nel momento del bisogno
Ecco io voglio approfittare di questa occasione e di questa a un ultima parte del nostro incontro per raccontarli tramite diciamo la voce della di latte e interessata una storia che con ciò di cui abbiamo parlato oggi se non diciamo c'entra relativamente però è una storia che ci dice chiaramente
Quanto male possono fare le istituzioni quando da non solo ci voltano le spalle ma diventano addirittura il nostro peggior nemico questa è la storia che potrei raccontasse le stesse da la storia di Antonella
Mamma di Alice ed Alberto Scanni
Mi mi ascoltate sì
Buonasera dunque io ho ascoltato con molto interesse
Queste tre Piqué ha citato ed era la prima volta che sentivo questo questo modo di esprimersi purtroppo nella nostra storia nel dramma di mia figlia che è vittima di un femminicidio Am
Ad opera di suo fratello quindi in in un sola momento io ho perso la vita di mia figlia e la vita di mio figlio
Io ho purtroppo verificato la totale assenza di prevenzione
Totale assenza di protezione da parte dello Stato mi sento estremamente dispiaciuta dirlo in questo luogo che è un tempio delle istituzioni ma noi contro le istituzioni abbiamo dovuto fare una denuncia perché nel caso di Alice
Noi avevamo avuto tutti segnali da parte di suo fratello che ormai era in preda a un delirio psicotico ormai era gravemente incapace di distinguere la realtà ci siamo rivolti all'istituzione di salute mentale
Che ci hanno diciamo mandato
Di di di chiamare le forze dell'ordine nel caso in cui Alberto fosse stato pericoloso
Non hanno attivato t s o non hanno attivato Aso sono arrivati estremamente lunghi purtroppo su su quella che era una vera prevenzione che si poteva fare
Ma quando noi ci siamo rivolti anche il giorno in cui Alberto era completamente delirante ci chiamano e disse che avrebbe ucciso prima aveva minacciato di morte suo padre in una prima telefonata e tutta la famiglia in una seconda telefonata
E chiama in causa direttamente nostra figlia Alice e e suo marito Gian Luca noi abbiamo chiamato il centododici
E centododici ci ha completamente ignorato era il primo maggio due mila ventidue mio marito è stato al telefono sedici minuti con l'operatore e purtroppo ci hanno trattato come
Degli scocciatori questo la sensazione siamo stati completamente abbandonati
Abbiamo chiesto di poter fare ascoltare degli agenti la telefonata che aveva fatto Alberto abbiamo ricordato che Alberto era un paziente psichiatrico come ci aveva dato nelle istruzioni la psichiatra di salute mentale
Non si è mosso nessuno totale inerzia dopo sei ore Alberto era sotto casa di Alice che è scesa a portare il cane Lea uccisa con ventiquattro coltellate e in quella sera io ho perso due figli
Quindi non solo è stato non ha attivata nessuna forma di prevenzione in un caso in cui direi che era purtroppo assolutamente prevedibile che ci fu
Se un epilogo che ci fosse una enorme possibilità di un epilogo tragico non solo non ha protetto Alice
Voi potrete ascoltare purtroppo la telefonata che che su su tutti i siti in cui ci dicono chiaramente in cui abbiamo detto finché minaccia noi nostro figlio va bene che c'è un maxi ma ha minacciato nostra figlia
E l'operatore ci ha detto ma ma sua figlia non c'è mica chiamato
E questo è stato la protezione purtroppo che l'ha ricevuta Alice del motivo per cui noi abbiamo avuto il coraggio come ho ascoltato di esporci
In in
Un processo che poi ci ha visto colpevoli cioè assolutamente additati come noi
Le persone che dovevamo in qualche modo arginare un uomo di quarantatré anni che non viveva con noi e per il quale noi c'eravamo attivati ai limiti evidentemente delle nostre possibilità giuridica perché
L'unica cosa che potevamo fare a quella rivolgersi appunto
Ai servizi di salute mentale
Is e infine devo dire oggi purtroppo che partecipo a questo convegno sulla via ce violenza
Anche sulla pena oggi Alberto in realtà è stato condannato a ventiquattro anni e deve scontare la la pena che gli è stato assegnato il al giudice ventiquattro anni di carcere tre anni di Frentzen per essere curato
Qua non voglio dire non voglio dilungarmi a
A inserire a inserirmi sul su una polemica quale possa essere il significato di curare un uomo che sta ventiquattro anni in carcere il problema che oggi Alberto per la seconda volta è stato selvaggiamente picchiato in carcere
Da un un
Un suo compagno di cella che viene il dubbio AN
Sia stato scelto nuovamente con molta cura visto che era nel carcere di Marassi fu picchiato fu trasferito nel carcere di Sanremo ed è stato nuovamente selvaggiamente picchiato
Questo è quello che le istituzioni in questo momento purtroppo è il paradigma che io vedo
Da parte delle istituzioni e lo dico con dolore perché lo Stato sono anche i
Ringraziamo Antonella sue parole
A tutto il nostro sostegno la nostra vicinanza per proposte dire vogliosa notare e ringraziare l'onorevole Francesca che va che è qui con noi sempre in prima linea sulle battaglie che riguardano i diritti
E permettetemi di ringraziare anche Margherita Zurlo per dal suo prezioso aiuto
Penso che su questo siamo tutti d'accordo io credo che sia stato un momento importante molto importante e io credo che anzi sono convinta che andremo a casa con una
Molto su cui riflettere i sono convinta che ciascuno dei presenti ovviamente oltre a sentirsi vicino alle alle vittime
E prova ammirazione per coloro che tutti i giorni sono in prima linea e lo fanno
E per arenati tende dei diritti anche i nostri diritti perché i diritti sono di tutti anche quando si ha la sensazione che non ci riguardino direttamente e allora veramente voglio direbbero con tutto il cuore
Voglio dire di un grazie da parte mia e ritengo nasce da parte di tutti
Che non sarà mai abbastanza vero che il lavoro da fare ancora tanto però come detto prima non ci fermiamo sicuramente il venticinque faremo tutte tutti in piazza semafori grazie grazie