Percorsi di cultura politica a Camaldoli 2023 - La "Terza questione". La Chiesa, i cattolici e l'Italia (4ª giornata ed ultima giornata)

Amo scusate messe faccio un po'di pubblicità a una nostra consorella che ha scritto un libro perché ho visto che ieri molte domande ruotavano su problemi anche attuabili attuale Titti De Lucia trovare risposte nuove e così via di foglie consigliare questo testo
Della mia consolidata Deborah Rienzi
Che ha scritto Dio rimane riorientamento i teologici per l'epoca nostra pubblicato dalla cittadella se vi interessa legge qualcosa di nuovo nell'ambito della chirurgia di consiglio questo tipo Deborah vinse Dio rimane
Cittadella
Sì sì ce l'abbiamo se abbiamo perché noi siamo decisi giochiamo
In squadra
Grazie ma
Male Dio rimandare riorientamento ideologici della Cittadella
Vi consiglio di leggere prima il testo
E poi di notte perché le notti sono
Questo molto complica
Lo
Che ora abbiamo fatto venire le undici subito dice
Cofano e del capitale
Ovvero
Va
Bene aveva
Senta
Ci accomodiamo
Gentile vive il sei
Onore con privilegio
Di cuore lo faccio a nome della rivista il regno
Che mi associo al ringraziamento naturalmente anche alla comunità
Di Camaldoli sono giornate drammatiche quelle che ci siamo trovati ieri oggi di fronte
Non lo immaginava
E ancora una volta la storia nella sua tragicità
Sfida la nostra fede la speranza
Parlare di pace il titolo
Concordato l'Europa come orizzonte di pace diventa
Lato ancora più importante
Più esigente però anche e questo credo che su queste esigenze su questa importante importanza della ascolteremo con grande con grande attenzione
Credo che anche superiore generale solenne qualcosa non era
Suo evenienza né Misiti luglio ci ha fatto molto piacere Casella con voi per l'ottantesimo anniversario del Codice di Camaldoli in quella coesione azioni tutta digitale tenuto anche una relazione de sono molto usate che anche oggi accolto l'invito quindi che con noi partecipare sta riflessione
Non voglio rubare altro tempo lasciano la parola sul mezzo grazie alle nuove udienze
Per cui un giorno
Forse ci sono troppi microfoni siccome così o
Buongiorno a tutti Buona domenica sono molto lieto di tornare
Mi chiedo di breve tempo a Camaldoli un posto meraviglioso
Ringrazio il dottor Brunelli per l'invito a partecipare a questo a questo convegno
Ecco sapete che siamo occupati con il signor dei vescovi quindi è difficile trovare anche altri spazi ma quando il dottor Brunelli mi ha fatto questa proposta ha detto vengo volentieri tengo volentieri perché credo che sia una dell'occasione per parlare di Europa per parlare di pace anche se evidentemente
Il nostro pensiero in questo momento ecco qua a quanto sta succedendo
Te in Israele in Palestina nella Striscia di Gaza adesso il Papa a mezzogiorno avrà dangerous farà anche un appello appello che è stato ripetuto da quasi tutti i governi del mondo no ecco perché si fermino si termina violenza però questa questi eventi stanno mettendo ancora più in pericolo le fragili speranze di pace che sembravano delinearsi
All'orizzonte appunto anche condanna colgo con l'Arabia Saudita eccetera eccetera va be siete tutti al corrente
Di quello che sta succedendo comunque poi avremo anche occasione di andare in chiesa e di celebrare la messa e credo che a questo punto al di là degli sforzi diplomatici che sembrano
Non sembrano avere grandi risultati e lo dico anche il riferimento alla guerra in Ucraina
Ecco nel riferimento alla guerra in Ucraina meno dobbiamo unirci tutti non preghiera corale per la pace no con
Quindi entriamo in merito all'argomento che mi è stato assegnato dell'Europa come orizzonte di pace
Credo che si possa definire l'identità dell'Europa
Anzitutto e soprattutto da un punto di vista storico e culturale perché l'Europa non è un'espressione geografica ben definita
E soprattutto una storia un modo di pensare e di essere e l'esito aperto di un processo culturale che lungo i secoli ha coinvolto e accumulato popoli di lingue e tradizioni diverse
Il mille novecentotrentanove
In scoppiata la Seconda guerra mondiale in uno scritto dedicato all'unità dell'Europa e della sua dissoluzione il filosofo Carlo credit poteva mare che circa alcune sue parole
Il nucleo della sua unità non va assolutamente inteso in senso materiale
Esodi manda invece a un comune modo di sentire di volere e di pensare sviluppatosi nel corso della storia europea
è minata modalità di concepire e dare forma se stessi al mondo
Identità dunque come Storia dei popoli della cultura e dello spirito
Identità come decisione personale responsabilità per l'altro
Identità come storia comunitaria percorsa anche da grandi contraddizioni tragedie e lutti
Quando Romano Guardini dichiarava provocatoriamente nel mille novecentoquarantasei l'Europa o diventerà cristiana o non esisterà più di fronte alla tragedia allora in corso
Aveva chiara la consapevolezza che
Non serviva un esercizio archeologico di ricerca delle radici dell'Europa
Ma semmai la trasformazione di quelle radici in un nuovo Progetto
Egli auspicava una riconversione religiosa
Cioè superare la riduzione dell'umano a materiale tecnico come era purtroppo avvenuto nei campi di concentramento nazisti l'Europa invece quando si è proteso ai vertici dello spirito
Ha raggiunto altissime forme espressive dalla poesia alla musica dalla filosofia alla scienza dalla letteratura all'arte dal diritto alla politica e all'economia
E attraverso di esse ha consegnato alla storia potremmo dire la più alta immagine dell'uomo
Come persona dalla dignità inalienabile e dalla interminabile unicità
Come soggetto della libertà e mistero aperto alla trascendenza
Quanto c'è di biblico di Cristiano e di umano in tutto questo
Lo stesso mondo classico sia inserito in Europa attraverso la mediazione del cristianesimo Dante costituisce l'insuperabile esempio della sua metamorfosi nella cristianità
Ma oltre a questi tutto questo patrimonio umanistico potremmo dire che lo sviluppo della democrazia
E di tanti positivi aspetti della comunità umana rinvengono radici preziose nella libertà personale e nella destinazione universale della verità
Che il cristianesimo ha affermato comparve sia emittenza soprattutto attraverso la testimonianza vissuta di tanti santi coerenti nel credere e generosi nell'amare
La stessa idea di rappresentanza e di governo che domina le costruzioni politiche non hanno ad oggi e profonde con la complessità del monoteismo cristiano
Quanta strada ha percorso l'affermazione di Paolo non c'è giudeo né greco non c'è schiavo nel libero
Davvero il lavoro del cristianesimo nella costruzione dell'identità europea è stato imprescindibile e rimane da essa inscindibile
Questo non esclude ovviamente ma anzi invita ad includere altri importanti incontri altri riconoscimenti altri punti contaminazioni altre radici l'Europa presenta infatti una storia plurale fin dentro il cristianesimo stesso nelle sue molteplici manifestazioni nelle sue tradizioni persino nelle sue divisioni
Quella storia potrebbe inizialmente potrebbe idealmente iniziare con l'episodio riportato dagli atti degli apostoli di Paolo che durante il suo secondo viaggio missionario a trovate in Frigia nell'Asia Minore via una visione era un macedone che lo supplicava vieni in Macedonia e aiutarci
E Paolo da quella che era allora la Macedonia passò a Tessalonica quindi ad Atene a Corinto e dopo tanto viaggiare giunse infine a Roma
Dopo le catastrofi del primo Novecento tutte sviluppatasi nel cuore del continente le due spaventose guerre mondiali totalitarismi la Shoah
L'Europa ha saputo rinascere dalle sue ceneri e riformare se stessa
Lo ha fatto anche grazie all'ispirazione di tre grandi statisti cristiani ed europee Konrad Adenauer Robert Schuman e Alcide De Gasperi
Divenendo una Comunità di Stati e di popoli che un tempo si erano combattuti e che superando odiosi nazionalismi potevano ora ritrovarsi insieme
Nazioni antagoniste nemiche diventavano nazioni amiche diventavano partners
Di fronte al Parlamento europeo il venticinque novembre due mila quattordici papa Francesco ha affermato
I padri fondatori cito i padri fondatori dell'Europa desiderare un un futuro basato sulla capacità di lavorare insieme
Per superare le divisioni e per favorire la pace e la comunione fra tutti i popoli del continente
Al centro di questo ambizioso progetto politico vi era la fiducia nell'uomo
Non tanto in quanto cittadino né in quanto soggetto economico ma dell'uomo in quanto persona dotata di una dignità trascendente
Oggi quel felice disegno pure essendosi in parte realizzato appare attratti smarrirsi
Ed è un timore che papa Francesco ha spesso ribadito ad esempio il sei maggio due mila sedici ricevendo a Roma il Premio Carlomagno e anche recentemente a Lisbona in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù
Ventidue anni fa nel due mila uno nella carta ecumenica firmata dalle Chiese europee la che la CGIL si dichiarava che non si può raggiungere l'unità in forma duratura senza valori comuni e condivisi
E una simile preoccupazione era stata espressa da già dell'ora quando da presidente della Commissione europea in un discorso tenuto il sei febbraio del mille novecentonovantadue proprio i rappresentanti delle Chiese del continente
Affermata
Bisogna dare unanime all'Europa
Se nei decenni a venire non riusciamo a darle un'anima una spiritualità un significato avremo perduto la partita dell'Europa
Con il solo talento giuridico poi solo know how economico l'Europa e condannata a fallire
Senza un lungo respiro non è possibile realizzare l'unione europea
E nelle attuali circostanze internazionali che li chiamavamo all'inizio le preoccupazioni per il futuro del progetto europeo rimangono molto molto forti
Eppure non possiamo dimenticare i risultati storici conseguiti anzitutto con la Costituzione stessa dell'Unione Europea
E poi con il suo allargamento oggi a ventisette Paesi tutti formalmente condizionati dalla rispetto dei principi dello Stato di diritto
Con la realizzazione di una moneta unica e con la definizione di un Comune concetto di cittadinanza
Se pensiamo nel campo dei diritti umani la Convenzione europea dei diritti dell'uomo
La Costituzione stessa della Corte europea dei diritti dell'uomo la Carta sociale europea e la Carta dei diritti fondamentali sono tutte conquiste paradigmatiche le politiche
Di cooperazione e di allargamento sono state un fattore importante nel superare regimi politici totalitari
Che poco più di trent'anni fa dominavano ancora vaste aree a est e a sud del continente e nell'avviare un processo di democratizzazione
Ancora il Trattato di Lisbona del due mila sette esprimeva l'ambizione di unire i popoli dell'Europa
Attorno alla visione di una comunità di valori condivisi
Il fondo sociale europeo della politica agraria comune hanno agito come strumenti finanziari di compensazioni tra regioni ricche e povere tra arie trarre rurali che Urbani
In tema di solidarietà internazionale le Unione Europea gestisce un intervento finanziario per aiuti umanitari di emergenza che è il più importante a livello mondiale
Lo stesso si può dire del fondo europeo di sviluppo per la cooperazione internazionale
La risposta coraggiosa che la Banca centrale europea dato nel luglio del due mila dodici per salvare l'euro di fronte al propagarsi della crisi finanziaria mondiale generata sì nel due mila otto rimane memorabile
Quindi risultati fondamentali che sono stati raggiunti in questi anni
Ma proprio in quel frangente questa della crisi finanziaria mondiale l'incompiuta costruzione istituzionale dell'Unione ha mostrato tutta la sua problematicità
Il suo essere in un certo senso ancora una struttura ibrida
Tra sovranità nazionale identità comunitaria con una combinazione di elementi federali sovranazionali e confederali intergovernativi rischia spesso di limitarne l'efficacia dell'azione politica
Un risultato significativo è stato raggiunto nella risposta alla grave crisi generata dalla recente pandemia lì come nell'impegno profuso di fronte alla sfida telematica abbiamo rivisto un'Europa più coesa e più solidale
Il Next Generation io tu si presenta come filosofia nuova come occasione di trasformazione economica e sociale frutto di scelte legate allo sviluppo
Purtroppo un analogo spirito solidale fatica ad emergere nell'affrontare il drammatico fenomeno dal fenomeno epocale dell'immigrazione qui
Il parco continua a insistere ma non solo il parco conto che questo fenomeno potrà essere affrontato soltanto insieme e più si accampa questo più ecco come dire ci sono divisioni e approcci diversi a questo da questo fenomeno lo stesso confronto politico interno privilegia prevalentemente la dimensione nazionale
E le istituzioni comunitarie non sono oggetto sufficiente di un confronto politico per così dire europeo ma spesso antieuropeo
Se all'inizio di questa storia i principali leader fondatori avevano la visione di un'Europa che superasse le nazioni oggi assistiamo spesso a un processo inverso
Con leader che utilizzano l'opera incompiuta dell'Europa come argomento per riaffermare un'egemonia dei singoli Paesi
Nella prospettiva piuttosto illusoria che nel tempo della mondializzazione una sovranità autosufficiente dei singoli Stati europei possano bastare per affrontare le sfide comuni le sfide del futuro
Dopo il mille novecentottantanove si apriva un'era nuova nella quale sembrava avviarsi la possibilità di riconciliare in Europa l'agiografia con la politica e con la cultura
Innanzitutto nell'Europa centro-orientale un'area fondamentale per la pace soprattutto dopo la fine della guerra fredda
Un'area che lo scrittore Milan Kundera stigmatizzato come culturalmente all'Ovest politicamente all'estero e geograficamente al centro
Tale processo di riconciliazione europeo appare ancora a lungo
La stessa uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea assente dal referendum del due mila sedici ha creato una situazione inedita indebolendo questo processo
Se prima riunione era in un certo modo quasi identificabile in quanto il processo politico aperto tendenziale all'insieme dell'Europa oggi questa identificazione non è più altrettanto scontata
Le Unione Europea si trova oggi ad affrontare simultaneamente una somma di crisi che ha pochi precedenti nella sua storia
Alcune crisi sono più particolari come da crisi demografica o quella relativa ad un certo spaesamento esistenziale
Una preoccupante crisi dissenso
Dove le istanze sollevate e a volte esasperate fatte passare per diritti sembrano rispondere più ai bisogni degli individui che alle reali esigenze delle persone e delle società
Altre crisi sono più globali come l'emergenza climatica l'emigrazione che citavamo prima con le sfide di una terza guerra mondiale a pezzi secondo l'espressione del Santo Padre Francesco
Che caratterizza l'insieme dei conflitti congelati e attivi in diverse parti del mondo
Le grandi migrazioni di massa che dal Nord Africa e del Medio Oriente arrivano nell'Europa meridionale poi in tutto il continente sono una sfida che interpella e qui ripeto quello che ha detto prima
E se rivela che solo una risposta comune
La quale non può limitarsi all'emergenza immediata
E alla lotta contro i trafficanti di persone pur necessario pur doverosa
Ma deve essere in grado di fronteggiare in modo collaborativo e lungimirante un movimento migratorio epocale
Solo questa risposta comune può permettere di trasformare il dramma in atto in qualcosa di costruttivo per il futuro
A partire dall'urgenza di dare un futuro
A migliaia e migliaia di persone che fuggono da povertà guerre cambiamenti climatici estremi
E tale problematica dovrebbe portare l'Europa anche a riflettere sulla fase post coloniale nelle aree soprattutto del continente africano
Dalle quali si genera il flusso migratorio in definitiva una risposta europea e non dei singoli Stati può essere proficua e venire più adeguatamente accorcia da quelle stesse popolazioni pensiamo quello che sta succedendo
Negli stati del del Sahel Ettore gel tutta l'instabilità che si è venuta a creare che anche lì non sembra avere soluzioni facili
Di fronte alle crisi geopolitiche in atto l'Unione europea non riesce sempre a parlare autorevolmente con una sola Bucci
E gli Stati che oggi ne fanno parte si muovono spesso isolatamente assecondando interessi nazionali e finendo per accentuare singoli aspetti del problema
Manca ancora l'Europa che funga da soggetto equilibratore nella costruzione e nel mantenimento della pace
Non va inoltre sottovalutato il crescente sentimento di paura
E di insicurezza delle popolazioni europee che si trasforma velocemente il rifiuto dell'altro o indifeso ostile
Quando la paura e l'incertezza pervadono il continente si evidenzia poi in modo accentuato nella crisi demografica
Che rappresenta una questione non secondaria per il futuro di tante popolazioni europee
Ancora una volta come già in passato la sfiducia lo smarrimento e la paura possono creare davvero gravi danni
Occorre necessariamente tornare a ridefinire sia l'Europa sia di Unione europea corso siano in se stesse in relazione tra loro
è un compito che interessa tanto la politica nei suoi processi istituzionali quanto l'intera società nella sua identità storica e culturale
Infatti un'identità indistinta rinunciataria anche sul piano religioso crea processi sociali di smarrimenti
Che talora favoriscono indirettamente risposte divisive se non radicalizzata e e violente
L'Europa e oggi nuovamente colpita dalla guerra
Il conflitto in Ucraina lascia sgomenti
Speravamo che gli orrori che avevano caratterizzato il nuovi centri novecento forse riapre il PTP lì
Che l'integrazione economica e politica forse un passo decisivo in favore della pace
E che le istituzioni internazionali create dopo il secondo conflitto mondiale bastassero per metterci al riparo da nuove tragedie
Per le speranze si sono purtroppo affievolite negli ultimi decenni
Ingenerando una preoccupante crisi del multilateralismo e del concetto stesso di comunità delle nazioni di famiglia delle nazioni come direbbe kippah
E ancora nel mille novecentonovantuno il Santo Padre Giovanni Paolo secondo riflettendo sugli eventi dell'ottantanove nell'enciclica Centesimus annus salutava il superamento pacifico di quell'ordine europeo
Uscito dalla Seconda guerra mondiale consacrato dagli accordi di Yalta
Che sembrava esigere un'altra guerra per essere scosso
Quell'intervento lo diceva il Papa è stato invece superato dall'impegno non violento
Di uomini che mentre si sono sempre rifiutati di cedere il potere della forza hanno saputo trovare di volta in volta forme efficaci per rendere testimonianza alla verità
Il magistero della Chiesa cattolica dalla Pacem in terris ad oggi approfondito continuamente di fronte ai cambiamenti storici alle esigenze internazionali
Il tema della pace e il ripudio della guerra
Una delle espressioni più forte poi variamente ripresa si trova proprio nella Centesimus annus eccetto al numero cinquantadue
Mai più la guerra no Mai più la guerra che distrugge la vita degli innocenti
Che insegna ad uccidere e sconvolge egualmente la vita degli uccisori
Che lascia dietro di sé uno strascico di rancori e di oggi
Rendendo più difficile la giusta soluzione degli stessi problemi che l'hanno provocata
I vescovi cattolici degli Stati Uniti nel novantaquattro con la lettera pastorale la giustizia frutto della pace sintetizzano la dottrina della Chiesa sulla guerra anche qui cito alcuni passaggi di questa lettera
In situazioni di conflitto il nostro impegno costante dovrà essere per quanto possibile quello di lottare per la giustizia con mezzi non violenti
Quando però gli sforzi sostenuti per un'azione non violenta non bastano a proteggere l'innocente contro un'ingiustizia grave
Allora la legittima autorità politica è permesso come ultima risorsa di impiegare una forza limitata per soccorrere gli innocente e a ristabilire della giustizia
I suddetti obblighi non esimono uno Stato dal diritto e dovere dalla propria difesa contro l'aggressione come ultima risorsa
Ma almeno innalzano la soglia del ricorso alla forza creando istituzioni promotrici di soluzioni non violente alle contese
Il rispetto della sovranità dell'autodeterminazione del non intervento sancito ad Helsinki nel settantacinque quale prassi giuridica internazionale condizione di una pace duratura
E stato approfondito dalle chiese in particolare dopo la lunga e terribile crisi dei valida dei Balcani
Qui di fronte alle violenze commesse non solo da uno stato nei confronti di un altro Stato
Ma anche all'interno di uno stesso stato contro popolazioni inermi contro la sua stessa popolazione sì anche riflettuto
Sull'opzione dell'intervento umanitario per il quale tutte le autorità politiche sono responsabili della difesa della dignità umana della vita umana e dei diritti umani
Sono concetti ribaditi continuamente inseguito dai pontefici ed alle singole chiese ora all'invasione dell'Ucraina la guerra e la devastazione del suo territorio comportano la distruzione anche delle regole dei diritti internazionali sui quali si basa la possibilità di una convivenza pacifica
Fino alla minaccia dell'estremo ricorso all'uso delle armi nucleari
L'Europa non può accettare l'Europa non può accettare che si torni ad un sistema che ridisegna i confini con la forza
Oggi di fronte a guerre né imperialistica visioni che richiamano un passato che si credeva superato e urgente ribadire la condanna dei nazionalismi particolarmente di quelli di matrice etnica
è una macchina che grava sulla storia europea e del Corriere di nuove tragedie
I fondamenta i fondamentalismi nazionalismi di vario genere non possono essere legittimati
Così come ogni forma di sacralizzazione e mitizzazione dell'idea di nazione
L'una è una forma di negazione della vera ispirazione religiosa l'altra una forma di neopaganesimo
Si tratta di forme che nulla hanno a che fare con la legittima valorizzazione della comunità nazionale e con un'autentica ricerca del bene comune
Inoltre credo che mentre si debba agire per ristabilire l'assoluta necessità di un ordine internazionale solidali è pacifico
Non si possano riconoscere il valore pieno degli ordinamenti istituzionali fondati sulla partecipazione democratica dei cittadini
Indispensabili per allontanare lo spettro della guerra
Nel suo recente viaggio apostolico in Ungheria nell'aprile di quest'anno papa Francesco ha ricordato che in questo frangente storico l'Europa è fondamentale
Perché essa grazie alla sua storia rappresenta la memoria dell'umanità
In tale contesto il Papa ha citato una frase di Alcide De Gasperi pronunciata durante un incontro con Schumann Adenauer nel cinquantatré
è per se stessa e non per opporre ad altri che noi preconizziamo l'Europa unita
L'Europa è dunque un valore in se stesso un orizzonte di pace
Se l'Unione europea si dovesse di slegare anche i valori comuni su cui è costruita la pace e la solidarietà e l'unità nella diversità la democrazia alla giustizia lo Stato di diritto
I diritti umani nella libertà di religiosa e la sostenibilità economica sarebbero messi in pericolo
In più il Papa ha rievocato quando disse Schuman
Il contributo che in Europa organizzato e vitale può portare la civiltà e indispensabile per il mantenimento di relazioni pacifiche in quanto parole memorabili la pace mondiale non potrà essere salvaguardata se non con sforzi creativi sforzi creativi proporzionali ai pericoli che la minacciano e poi ha aggiunto il Papa
In modo molto preoccupato Corsera che certamente con intenzione provocatoria in senso buono in questa fase storica i pericoli sono tanti ma mi chiedo anche pensando alla martoriato Ucraina dove sono gli sforzi creativi di pace
Dove sono gli sforzi creativi di pace
Come non sentirsi pienamente interpellati
E coinvolti come chiese come cristiani in questa fase cruciale della storia europea e della storia mondiale
Non siamo qui certamente a dare lezioni agli altri
Ma mentre imbocchiamo la pace dall'alto
Dobbiamo operare concretamente per essa
Papa Francesco ci ricorda che la pace è dono di Dio ma affidato a tutti gli uomini e a tutte le donne che sono chiamati a realizzarlo
E dunque una nostra responsabilità umana e storica nel pregare per la pace nello stesso tempo nel promuoverla attivamente e concretamente
E a proposito di responsabilità cristiana
è sotto gli occhi di tutti come in Occidente neanche in Europa ci siamo giunti a uno stadio ulteriore del processo cosiddetto di secolarizzazione
Che non riguarda più solo la crisi della pratica religiosa ne sono la differenziazione l'autonomia dei vari ambiti sociali
Ma una profonda modifica la natura stessa di adesione alla fede
Ormai strettamente legata alla libera scelta
Individuale all'adesione interiore a misura della propria convinzione spesso anche solo emotiva in un contesto di pluralismo religioso cioè di grande varietà di credenze e di non credenze
Parlare di Dio in questo spazio pubblico richiede Rispetto nei confronti di questo consenso personale
E richiede uno stile di un linguaggio cristiano coerenti
La sfida che abbiamo di fronte e quella di offrire nuovamente l'annuncio del Vangelo alla libertà delle coscienze
Per risvegliare il mese la nostalgica di Dio
E papa Francesco non smette da questo punto di vista di scrollarci
Essere una chiesa in uscita nel senso di uscire dalle strutture consolidate perché il Vangelo può soccorrere sulle strade di oggi
Credo che in una società frammentata di una vita frammentata piena di interrogativi di aporie abbiano bisogno di accogliere nuovamente la richiesta accorata di aiuto del macedone
Portare nuovamente il Vangelo
Il messaggio del Vangelo dall'Europa all'Europa e agli Europei
Come allora fu una domanda inaspettata per Paolo così oggi è un interrogativo le attente ma presente in tanti nostri fratelli e sorelle
Solo in parte anestetizzati già il secolarismo consumistico
E di fronte a quella richiesta di soccorso viene nomina Yuto la parola Chessari va la quale invitano annuncio gioioso una cultura dialogante rispettosa responsabile e cosciente disse
Come fare
Direi ispirandomi a quanto a papa Francesco disse due anni fa i partecipanti all'assemblea plenaria del Consiglio delle conferenze episcopali d'Europa
Partendo dalla certezza che tante persone hanno ancora fame e sette di avvio portano cioè nel cuore quella con creata perpetua sette di cui parla Dante e che l'architettura leggera ma soffocante del consumismo non riesce a estinguere
Tuttavia suggerì il Papa in quell'occasione ripartire dalle radici
Non dà l'idea di restaurare un passato che non torna più
Ma dalle basi della fede dal Vangelo dalla tradizione vivente della Chiesa che si fonda sull'essenziale sul buon annuncio sulla vicinanza e sulla testimonianza
Dalle fondamenta della Chiesa delle origini e di sempre
Dall'adorazione avvio e dall'amore del prossimo non dei propri gusti particolari non dai parchi e negoziati per difendere la Chiesa difendere la cristianità
La via ricordo il Papa e quella intrapresa dei grandi costruttori della fede del continente ad esempio i patroni d'Europa dei santi
Che hanno messo in gioco la loro piccolezza fidandosi di Dio
Hanno cominciato da se stessi
Dal cambiare la propria vita accogliendo la grazia di Dio
Non si sono preoccupati dei tempi in cui delle avversità e delle divisioni
Non hanno perso tempo a criticare qua colpevolizzare
Hanno vissuto il Vangelo senza badare alla rilevanza del politica così con la forza mite dell'amore di Dio hanno costruito monasteri bonificato terre ridato anima persone Paesi nessun programma sociale solo il Vangelo
Con una
Tensione metodologica che in realtà è prettamente contenutistica
Ogni ricostruzione avviene insieme nel segno dell'unità con gli altri
Ci possono essere visioni diverse ma va sempre custodita all'unità
Perché si custodiamo la grazia dell'insieme il signore costruisce anche lì dove noi non riusciamo la grazia dell'insieme
E la nostra chiamata essere Chiesa sul corpo solo tra di noi
Possa il percorso sinodale
In atto aiutarci a riscoprire la comunione quali via dell'evangelizzazione
Per essere testimoni più coerenti e credibili di unità e di pace oggi per il continente europeo non per strategia Master il Vangelo grazie
Care eminenza davvero grazie per la sua presenza per le cose che ci ha detto per questo regalo importante non solo per questo convegno che è poca cosa ma le cose che lei ci ha detto vanno oltre
Convegno in atto la ringrazio davvero
Padre
Poi non concludere
Ecco allora queste parole
I cinesi ci devono accompagnare perché che dobbiamo un grande compito oggi là dove ci siamo dove siamo
Come un severo vangelo ecco Omo
Essere questa presenza anche attiva in Francia una presenza dementi Dublino osa ecco uno in questi giorni con una discussione evitati professori
Avevo sì ricostruito un po'cammino lo sguardo la presidenza cattolica e oggi forse viviamo un momento carsico ma questo non vuol dire
Che
Affinché non ci sia i cattolici non ci siano forse siamo in un altro momenti un'altra distribuiti in qualche modo un'altra esposizione
E quindi non so io
Oggi sono molto incoraggiato da questi giorni di riflessione
Al di là d'esser pessimista e ottimista più sentito che abbiamo abbiamo sentito un po'venerdì mattina mano io mi sento molto incoraggiando e soprattutto anche da questo sguardo chiusi giovinezza
Ci ha prospettato nella sua relazione mi non perdiamo la speranza
Classe e un arrivederci al prossimo anno perché noi continuiamo questa scuola della formazione politico vero assolutamente sì
Adesso ci prepariamo per la Santa Messa che fra pochissimi minuti grazie a tutti l'hanno detto
Grazie grazie senz'
L'Europa
E aspettative e attese che si hanno nei confronti dell'Europa
è il terzo è quello di fare se avremo il tempo spero un brevissimo focus sull'Italia destra italiana in chiave soprattutto di continuità nell'ultimo decennio rispetto a questa regione anche se è difficile definirla Regione
Ecco
Arrivato perfetto
Ecco allora esatto la quindi come struttura della presentazione volevo cominciare proprio dicendo due parole senza essere accademica o troppo
Ogni dettagliata ma sul fatto che quando parliamo di Medioriente nordafricano realtà dovremmo pensare almeno altre sotto regioni questo ci aiuta poi a riflettere su dinamiche sono diverse all'interno di quella che noi pensiamo essere quindi era un blocco coeso
Il Magra quindi Nordafrica che storicamente ha avuto una minore conflittualità rispetto al resto della regione particolare sicuramente ci sono delle rivalità che riguardano l'Algeria rispetta la questione dei Sahrawi quindi ma che è un conflitto a bassa intensità prolungato nel tempo e che non ha particolari conseguenze se non umanitari per i Sahrawi
Il Levante quindi tutta la zona invece che riguarda assolutamente il conflitto israelo palestinese che è stato la frattura che ha caratterizzato quello in gran parte succedeva nella sotto regione delle tante e il Golfo e quindi il Golfo come potete ben immaginare se ne sente sempre di più parlare
è una parte del Medioriente che ha visto alcune rivalità soprattutto negli ultimi vent'anni molto forti tra la Repubblica islamica iraniana e il Golfo sunnita quindi in particolare le monarchie conservatrici saudita ed emiratina
E che ha un ruolo sempre più importante nella regione ma anche a livello internazionale e anche realtà come relazioni economiche col nostro Paese
Poi dirò qualcosa di molto breve sul Sellers è centrale questo perché ha di interesse per l'Europa
L'Europa si è dotata di una strategia sul set nel due mila undici di un'altra nel due mila ventuno e l'Italia è molto concentrata sul Sahel
Abbiamo una politica estera che guarda con molta attenzione a quello che succede dalla Mauritania al Ciad
In particolare nei tre Paesi centrali del Sahel che sono al Mali il Burkina Faso Niger
E vi dirò perché e cosa sta succedendo lì
E questo mi collegarono a quello che è stato definito la nuova politica estera italiana il mio a occhio che italiano cioè un grande attivismo proprio in questa parte dell'Africa
E poi dirò qualcosa su come l'Africa e il Medioriente Nordafrica guardano all'Europa
Allora molto brevemente rispetto quindi al primo blocco tematico quindi appunto Medioriente Nordafrica
Quello che vorrei far passare diciamo come messaggio è che il contesto in cui ci troviamo adesso è molto diverso rispetto alla situazione antecedente al due mila undici
Con la fine della guerra fredda diciamo dal novantuno almeno al due mila tre si assiste a una fase di uni polarità assoluta da parte americana ed egemonia assoluta da parte americana nella regione mediorientale questo come molti di noi si ricordano ha implicato almeno due guerre molto importanti quella del novanta novantuno in Iraq e del due mila tre di nove in Iraq che hanno avuto modalità molto diverse
E che rappresentavano esattamente questo gli Stati Uniti decidevano al che cosa succedeva nella regione in termini di conflittualità e anche di dinamiche legate poi alla pace questo finisce nel due mila uno
Ma in particolare in realtà finisce in termini strutturali maschi nel due mila e la guerra del due mila tre in Iraq prosegue purtroppo per parecchi anni ma finisce nel senso che dalla guerra del due mila tre in poi gli Stati Uniti
Cominciano a rivedere progressivamente la loro posizione nella regione
Le mila otto il Presidente americano Barack Obama per la prima volta parla apertamente del fatto che la politica estera americana deve prepararsi a lasciare il Medioriente il famoso pivot tu eri già cioè guardare verso l'Asia
Che poi sono riusciti a farlo oppure no è ancora una questione che viene molto dibattuta perché in realtà era difficile abbandonare tutta una serie di interessi di posizioni di basi militari e di presenza che era stratificata dalla soprattutto dalla fine della seconda guerra mondiale
Diciamo però che le dinamiche nella regione cambiano molto perché il decennio dal due mila tre diciamo al due mila undici è un decennio ancora caratterizzato da conflitti soprattutto legati all'Iraq e da un grande da una grande frattura
Che è quella tra il mondo sunnita e il mondo sciita
Si parla quindi come frattura della confessione alimentazione di tutte le dinamiche anche di politica interna nella regione attorno a questa dimensione
Nel due mila dieci undici vi ricorderete che con le primavere arabe si aprì questa breve stagione di speranza democratica di governance migliore soprattutto dal Nord Africa fino al Golfo con qualche accenno di protesta in vari neanche non Man
Quella regione diciamo ebbe breve durata l'unico regime che è stato democratico fino a due anni fa era la Tunisia e la Tunisia ma una ormai più nessuna struttura democratica in essere
Ma è stato sicuramente dal due mila undici in poi un cambiamento paradigmatico per molte cose gli Stati Uniti contano molto meno nella regione arrivano molti altri attori dalla Rossi alla Turchia anche soprattutto il Golfo
La capacità di influenzare le dinamiche politiche della Regione da parte degli attori locali aumenta moltissimo cioè ci sono cose difficili da prevedere anche dalla da parte nostra da Roma da Bruxelles perché sono assolutamente locali
E come dire in realtà un dal due mila undici in poi sino al due mila venti ventuno un decennio di enorme violenza
Di guerre a sia civili che guerre per procura che guerre come si chiamano civile internazionalizzate pensiamo allo Yemen dal due mila quindici
Con un intervento metà Demi era chino estremamente violento che ha di reso lo Yemen
Un paese uno dei Paesi più poveri al mondo con l'insicurezza alimentare più alta al mondo ma non è stato solo lo Yemen ci ricordiamo l'evoluzione anche in Siria ultimamente dopo una prima fase pacificare la trasformazione in un conflitto civile
E via dicendo
Questo quindi è un decennio chiave di enorme instabilità e volatilità politica ma soprattutto grandissima violenza e vittime civili
Che cosa succede all'interno di quel decennio che con il fallimento delle primavere arabe si instaura ne consolidano dei regimi autoritari
Internamente e quindi tutto il Nordafrica con l'eccezione Tunisia che diventa autorità negli ultimi due tre anni ma succede a livello di Regione che la parte del Golfo che era più stabile perché erano monarchi conservatrici dove non c'è stata nessuna rivolta questa grossa
In aumenta la propria influenza quindi il ruolo dell'Arabia Saudita degli Emirati e del Qatar in tutto il resto della regione quindi dal Libano alla Palestina Allo Jenna
Anche all'Egitto alla Tunisia aumenta enormemente cioè la capacità che avevano prima gli americani di influenza nella regione
Progressivamente si sposta verso il Golfo
E infatti appunto nel decennio del due mila dieci parliamo di ascesa del Golfo
Che cosa è successo negli ultimi due tre anni ecco negli ultimi due-tre anni in realtà queste dinamiche camminano abbastanza perché se come vi raccontavo rispetta la Guarnieri man è davvero un intervento mi Rankine saudita quello che fa precipitare il conflitto inerme nello trasforma una grande guerra per procura una guerra civile internazionalizzata
A partire dagli anni due mila venti il Golfo sunnita quindi in particolare le monarchie sunnite del Golfo
Cambia l'approccio cosa significa che decidono di dare la priorità alla dimensione economica agli scambi economici e commerciali e alla stabilità della regione per poter continuare a crescere economicamente
Questo significa che cambiano politica estera quindi si comincia a parlare finalmente di Pacini e Menna e ancora ad oggi abbiamo da due anni un cessate il fuoco che più o meno regge
Si comincia ad adottare una politica
Che risolve il conflitto con il Qatar a e gli Emirati l'Arabia Saudita avevano boicottato il Qatar per varie ragioni ma diciamo in particolare perché il Qatar aveva una politica sarà molto autonoma a favore della Fratellanza Musulmana che l'ha vista in maniera molto negativa da Press delle monarchie sunnite ma appunto all'interno di questa nuova visione del Golfo in cui la priorità è la crescita economica la prosperità economica
E garantire condizioni sempre migliori di vita i cittadini del Golfo in modo anche da garantirsi la stabilità interna
Allora si fa la pace anche con il Qatar quindi sì consolida il blocco del Golfo e addirittura si comincia a ragionare su una possibile apertura diplomatica verso la Repubblica islamica iraniana non solo nello stesso momento
Bianco
Le qualcosa considerato completamente in immagini bile ma sull'onda cioè questo lo fanno prima in Bahrain gli Emirati ma ovviamente non avrebbero potuto muoversi senza un tacito accordo da parte saudita e adesso abbiamo visto che l'Arabia Saudita negli ultimi mesi a pubblicizzato anche visite di alto livello
Di un proprio ministro e di un ministro israeliano in Arabia Saudita per la prima volta una dinamica completamente senza precedenti perché perché ovviamente l'esperto domestico in casa
In Arabia Saudita piuttosto che negli Emirati rispetto all'opinione pubblica potrebbe essere molto negativo queste aperture potrebbero essere viste come un tradimento della causa palestinese
Il motivo per cui comunque il Golfo procede verso la strada della normalizzazione con Israele è in parte un discorso di quanto poco conti l'opinione pubblica in questi Paesi da un lato e dall'altro l'occasione generazionale
Al teresiana eliminate che in Arabia Saudita siedono due principi ereditari giovani
Che non avvertono con la stessa urgenza l'importanza della questione palestinese
Motivo per cui anche adesso resta quello che abbiamo visto da ieri alla striscia con la striscia di Gaza e in generale ormai appunto con una campagna di bombardamenti anche molto forti sulla striscia dove vivono due milioni quattrocento mila
Cittadini palestinesi che non hanno nessun luogo in cui scappare
Non ci sono state dichiarazioni di solide verità significative da parte del Golfo
Perché questo va veramente a scontrarsi con i loro obiettivi politici cioè rafforzare le relazioni con Israele soprattutto in chiave economica energetica commerciali
Ecco volevo dire proprio due cose su come la Regione guarda all'Europa in particolare dopo la guerra in Ucraina
Allora se è vero che da quando dal ventiquattro febbraio due mila ventidue l'Europa a
Si è concentrata moltissimo sulla regolamentazione dei flussi migratori che provengono dalla regione mediorientale e nordafricana
Così come era il caso dal due mila quattordici quindici sicuramente vi ricordate dopo il peggioramento del conflitto in Siria la famosa prima crisi grande crisi migratoria
L'altro grande tema la sicurezza energetica come conseguenza delle mancato approvvigionamento energetico da parte europea nei confronti della Russia
Ecco questo significa che l'euro abbandona la sua retorica sulla democrazia e la good governance cioè il buongoverno diciamo in Medioriente Nordafrica
E l'Europa di solito si muove all'interno di questo quadro normativo che la politica di vicinato in cui è costretta in realtà a fare investimenti accompagnati da clausole che spingano a una maggiore democrazia rispetta i diritti umani negli ultimi anni ha addolcito molto diciamo queste richieste più normative
Però la guerra in Ucraina mostrato come dire da parte araba invece l'ipocrisia europea davanti all'apertura dei nostri confini nei confronti dei profughi ucraini
Il modo in cui questa grande solidarietà entra europea è stata letta nel mondo arabo è stata una grande accusa
Di ipocrisia di doppiezza vedi apertura nei confronti solo di persone che sono simili a noi
Che hanno una religione un'altra che non sono quella islamica
Da e che hanno appunto come dire che chi non a creano delle problematiche particolari in termini di integrazione
Quindi quello che per l'Europa è stato un comportamento virtuoso rispetto alla crisi ucraina è stato letto nel Medioriente Nordafrica sul talmente all'opposto
Poi c'è stata una seconda conseguenza legata è questione energetica del Medioriente Nord Africa da questo punto di vista si divide in due
I paesi che si portano energia e petrolio in particolare il Golfo un come vi raccontavo ma l'Algeria è diventato ad esempio per noi italiani il partner adesso strategico
Dopo aver abbandonato la Russia intermedi approvvigionamento
E invece altri paesi in particolare il resto del Nordafrica pensiamo all'Egitto alla Tunisia che sono disperatamente privi di energia dipendenti completamente dalle importazioni energetiche e dalle importazioni di cibo
La guerra in Ucraina e quello che ha comportato con l'aumento dei prezzi del petrolio e dell'energia per questi Paesi importatori di energia e di cibo è stata drammatica e quindi le condizioni in cui già versavano difficile economica
Ora sono molto peggiorate sia per l'Egitto che per la Tunisia
Ecco se scendiamo di una fan parte questo appunto ne parliamo perché ci si è resi conto che
Non ci si può preoccupare soltanto ad esempio dei flussi migratori che arrivano dal Nordafrica al Nord Africa è una zona di transito non è una zona con l'eccezione adesso della Tunisia di partenze di flussi migratori locali
La grande zona da cui arrivano queste milioni di migranti assai nel excel centrale in particolare excel centrale quindi
In particolare il Mali Burkina Faso Niger come vedete qui questi sono dove vedete i puntini più usciti e dove c'è più violenza e questo si riferisce agli anni all'anno due mila ventidue
Che cosa è successo che nell'ultimo decennio ci sono state una serie di colpi di Stato in questi tre Paesi è un aumento della violenza politica enorme anche per colpa di due famiglie
Di gruppi terroristi che sono uno collegato ad Al Qaeda e uno collegato allo Stato islamico
Queste questa violenza a non soltanto provocato instabilità politica ma dei movimenti di milioni di persone di sfollati interni nella regione e la crisi alimentare
Più grave del pianeta alcuni in termini macro
Ecco qui appunto poi tanto condividerò le slide con chi sarà interessato
Dico proprio solo due cose su come stanno cambiando gli equilibri in sella e quindi se era una Regione con alcune sacche di instabilità fino al due mila dodici ma tutto sommato sotto controllo con una forte presenza francese in quelle zone
Dal due mila dodici in poi invece aumenta moltissimo l'instabilità politica
Aumenta il ruolo dei militari negli ultimi anni aumenta il ruolo anche di mercenari stranieri in particolare russe
Questo significa aumentano le violenze contro i civili violenze contro i civili vengono in realtà purtroppo commesse sia da terroristi denso reggenze locali appunto al Califfato islamico
Ma anche da forze dell'esercito nazionali questo importante non dimenticarselo è infatti l'Europa ha cercato di promuovere delle forme di cooperazione alla sicurezza e militari anche per insegnare valori cioè come comportarsi a forze di sicurezza in questi Paesi c'è hanno un stigmatizzare delle popolazioni di questi Paesi in particolare ci sono comunità
Come quelle dei Fulani che vengono tendenzialmente accusate di essere anti statali e fomentatori di instabilità
Le percezioni africane dell'Europa quali sono allora un recente sondaggio di a un centro di ricerca tedesco che ha fatto moltissime interviste con politici africane di tutto il continente
Ha individuato alcune caratteristiche che non ci stupiranno molto il veniva chiesto di mettere a confronto europei Cina
E di individuare quali fossero i pro e i contro rispetto al ruolo dell'Europa e della Cina nel continente africano
Una delle caratteristiche attribuita all'Europa positiva era quella di a creare lavoro buono nel continente rispettare standard ambientali che fornire prodotti di alta qualità
Si diceva però che in generale l'Europa continuava a non essere abbastanza presente cioè a fare comunque investimenti troppo limitati e non strutturali sistemici di ampio respiro detta in altre parole
Di non costruire grandi infrastrutture soprattutto di trasporto cosa che invece fa la Cina da ormai quindici anni e poiché si accusava soprattutto l'Europa di essere ancora molto paternalista avere un atteggiamento ancora post coloniale e quindi la di superiorità morale quando si approccia questi Paesi quindi cercando sempre di influenzare la politica interna di questi Paesi
Ecco in tutto questo contesto l'Italia come si colloca l'Italia a b intanto rispetto all'Africa sicuramente ha avuto una una politica abbastanza assente nei tre decenni precedenti fino almeno all'inizio del degli anni due mila dieci
O comunque diciamo di attenzione insufficiente parlo dell'Africa dal sei all'in giù ecco sicuramente non del Nordafrica
Ma a partire in particolare dalla crisi migratoria quindi il due mila quattordici quindici vediamo un crescente interesse italiano nei confronti del Mediterraneo allargato
Vediamo un importante documento nel due mila quindici da parte del ministero della Difesa italiano calibro bianco che parla di regione euromediterranea ma anche di Mediterraneo allargato come di zona di interesse strategico e qui la frase del libro bianco della difesa e per la tutela degli interessi nazionali e per il consolidamento della cornice di sicurezza e difesa
Particolare interesse riversano le aree del maestro excel Corno d'Africa Paesi del Golfo Persico
Benissimo c'è una lista di zone che comprendono al Mediterraneo allargato viene detto che sono prioritarie per il nostro Paese perché se sono instabili possono aumentare i flussi migratori verso il nostro Paese
Ma manca una chiara visione geopolitica
Qui faccio in realtà un ragionamento su quale sia il tipo di visione che l'Italia ha sviluppato nei confronti del Mediterraneo allargato che come capite bene è una vuol dire un po'tutto e niente nel senso che va veramente dal Marocco fino al Corno d'Africa e come vi dicevo in realtà sono tutte zone diverse cognomi che riversa ma parlare di Mediterraneo allargato serve della politica estera italiana
Per dare l'impressione di due cose la prima che ci siano delle dinamiche di sicurezza comuni in tutta questa zona anche meritano la nostra attenzione e quindi che facilitano la presa di decisioni da parte dei governanti italiani
E la seconda è quella di ricavarsi uno spazio di autonomia e di azione perché è importante questo questo in linea di continuità negli ultimi governi italiani in realtà c'è una ricerca di status
E il Mediterraneo allargato è considerato il terzo cerchio e mezzo della politica estera italiana
Il primo è la serata l'antica il secondo quella dell'Unione Europea il terzo storicamente al Mediterraneo Mediterraneo allargato cioè allargarsi finanza nel rappresenta una sorta di normale sviluppo di quello che deve essere l'attenzione italiana ma anche l'interventismo
Come si declina questo concretamente allora intanto anche quali sono gli shock esogeni che hanno portato a questo interesse forte la crisi economica
E l'attenzione verso l'Africa dal due mila otto due mila undici in poi le primavere arabe come dicevo la crisi migratoria nel quattordici quindici e la guerra in Ucraina con il tema dell'Energia
Ecco che cosa stiamo facendo ultimi punti diciamo e chiudo in termini di Mediterraneo allargato da parte di politica estera italiana il primo pilastro che guardiamo e l'energia
Cioè in realtà non in termini di importanza di tale importanza primo pilastro sono le migrazioni
E quindi sulle migrazioni ovviamente c'è stata un'attenzione a partire dalla caduta del colonnello Gheddafi in Libia nel due mila undici che ha comportato come dire
In parte inizialmente una grande stabilità quel disfacimento di quello che sumera di Fitch così da uno Stato vero e proprio e ora addirittura abbiamo la struttura bicefala in Libia quindi abbiamo più autorità
Che governava in diverse parti del Paese quindi da lì sicuramente l'aumento dei flussi migratori anche verso il nostro Paese accordi che abbiamo rinnovato in Libia anche adesso nel gennaio del ventitré
Di vario tipo quindi sia tramite il Ministero degli Interni che della discesa quindi collaboriamo a trecentosessanta gradi con la Libia tentativo di accordo con la Tunisia
è del luglio scorso vi ricorderete la visita del presidente Meloni in Tunisia insieme a fondarla Jenea Mark Rutte appunto che aveva la presidenza del Consiglio d'Europa
Per fare una sorta di accordo quadro fondamentalmente un facsimile di quello che abbiamo fatto con la Turchia
Rispetto alla gestione dei migranti in Turchia anche se con cifre molto diverse
Questo accordo come l'abbiamo visto con gli sbarchi di quest'estate
A intatto a decollare la Tunisia lamentato di non aver ricevuto ancora i fondi anche se sono stati stanziati e comunque di non essere in grado di pattugliare le proprie lunghissime coste in realtà il tema è un altro
Il tema è che dalla Tunisia non partono soltanto migranti subsahariani che nel Paese non hanno nessun diritto e nessuna tutela internazionale perché la Tunisia non ha purtroppo ad oggi
Accettato nessuna normativa di protezione dei richiedenti asilo ma partono tunisini tunisini che una volta erano pochi tunisini delle classi medio-basse che non riuscivano ad arrivare a fine mese ora parte la classe media
E parte la classe media non con trafficanti che organizzano barche ma partono con i loro barchini cioè si è parlato di democratizzazione della migrazione della rima della migrazione nel Paese perché le condizioni socio economiche in particolare peggiorate da quando il presidente Cai sarebbe arrivato al potere sono talmente deteriorate che è diventato molti insostenibile per la classe media continuare a vivere nel paese
L'altro tema l'Energia
E l'energia ovviamente iniettivo in Africa dal cinquantaquattro e continua ad espandere il proprio network a fare accordi vi dicevo appunto dell'Algeria l'anno scorso
Ma anche ovviamente la Libia e in Libia riesce ENI a parlare con entrambe le parti
E in generale l'idea è quella di utilizzare un grande Framework venerdì di investimenti energetici europei per inserirsi come Governo italiano e fare progetti industriali da Diario in Africa soprattutto nel settore agroalimentare quindi creando lavoro in Africa
E gli ultimi punti che riguardano il nostro attivismo nel Mediterraneo allargato sono la diplomazia gli interventi militari vi dicevo negli ultimi tre decenni l'Italia in Africa subsahariana non era molto presente ora però sta cercando di recuperare solo in sella abbiamo aperto ambasciate in Niger nel due mila diciassette in Burkina l'anno dopo in Mali nel ventuno in Ciad apriremo l'anno prossimo
Questo dà un segnale significativo anche se simbolico perché sono ambasciate molto piccole con poco personale però rappresentano un nostro interesse
Non visite di Stato quindi da Paolo Gentiloni in poi al ministro degli esteri di mai nel ventuno in Mali e il ministro a difesa Guerini sempre nel dei conosce Malik in Niger non c'è mai stato così tanto attivismo diplomatico italiano nel Sahel come negli ultimi cinque anni
Le missioni militari nel due mila diciotto abbiamo attivato la missione militare bilaterale Niger siamo ancora lì nonostante l'ultimo colpo di stato di un mese fa
Ha ed eravamo presenti in varie altre missioni anche loro che stavano partendo diciamo cometa Cuba
E altre
E poi appunto in non ultimo dato Manuela Del Re è stata nominata alto rappresentante europeo per il SEL
Questo rappresenta comunque riconoscimento da parte di Bruxelles di un ruolo molto attivo della diplomazia italiana in una regione rispetto alla quale la Francia sempre più fatica a giustificare la sua presenza
Ecco l'ultimo punto è proprio questo cioè all'interno di un contesto come viola brevemente raccontato di grande difficoltà
Per il Mediterraneo allargato sicuramente per il sell in termini di crisi umanitaria crisi alimentare e di sfollati ma anche per ragioni diverse per il Nordafrica e per il Levante a quello che colpisce da un lato appunto un attivismo forte in alcuni ambiti della politica estera italiana
Ma in realtà appunto con una grande difficoltà a definire un chiaro perimetro di interessi strategici e anche di obiettivi di medio-lungo periodo
Quindi assistiamo anche a un attivismo e moltissimi altri campi pensiamo all'indo Pacifico dove negli ultimi anni c'è stato molto attivismo diplomatico italiano
Con un rischio direbbero gli scienziati politici divo per Stramaccioni cioè di esagerare di fare troppo senza una chiara definizione di obiettivi e di strumenti per realizzare quegli obiettivi grazie
Grazie davvero Ruta nauseanti per la completezza e la profondità della sua esposizione del suo intervento che ci ha consentito non solo di avere informazioni aggiornate molto puntuali di una situazione ma anche di capire
Come dal Mediterraneo non si vede l'Europa perché un conto è cosa vediamo noi è un conto eccome siamo visti sono due dimensioni assolutamente strategiche diverso
Al professor Antonio Padoa Schioppa che ringrazio di essere qui giurista e storico famoso ricordo
Un suo impegnativo un libro molto importante per me la storia del diritto in Europa pubblicato nel due mila sette se non ricordo male
Dal Mulino quadro assolutamente superbo insomma assai diritto
Ho chiesto mi ha chiesto di affrontare il tema dell'Europa di alcuni termini fondamentali che attengono anche alla costruzione l'edificazione del dell'unione europea in particolare il tema della democrazia della libertà della solidarietà sapendo che qui ci muoviamo
Fra i desiderata e i realizzata ma che sono due dimensioni molto diverse e chiedo
Chiedo anche a luglio e naturalmente di rimanere un po'dei nostri tempi questa mattina siamo abbastanza come dire
Messi in una un po'non ha stretto e anche perché la domenica
Mattina anche ingiuste il giorno della celebrazione poi l'attesa del cardinale Parolini che fra una decina di minuti sa un quarto d'ora sarà qui con voi lo ringrazio molto
Grazie sono io ad essere grato per questo invito prestigioso in una sede nobile che in tanti anni di vita non aveva ancora avuto la fortuna di conoscere ospite di una impresa che ammiro quale la rivista del regno del dottor Brunelli c'è che ammiro da molto tempo vorrei iniziare
Il titolo è impegnativo impegnativo l'Europa come democrazia come libertà come solidarietà
Uno modello possibile c'è un bel punto di domanda e io Armes forse noi nel breve tempo a disposizione di dare qualche tentativo di risposta vorrei iniziare leggendo poche parole di quello storico brillante
In anche discutibile per certi aspetti ma certo
Di alto profilo che Franco Cardini il quale nel libro recentissimo alla deriva dell'Occidente
Se alla fine
Dice
Io credo nella resurrezione dell'Europa resurrezione addirittura usano maiuscola
Qui a impossibile presto
Qui è impossibile resti e poi dice l'Europa come la luce di Dio evocato dal Corano né orientale ne occidentale l'Europa o di San Benedetto delle cattedrali delle università
L'Europa che ha scelto come suo inno lode
Alla gioia di Schiller l'Europa il libera e unita la mia la nostra dolce carissima Europa ma prima aveva già precisato che è impossibile
Allora brevemente bisogna prima di tutto
Dire una parola su quello che l'Unione europea
Ha dato fino ad oggi perché ormai sono settant'anni settanta anni soprattutto in un nel momento in una fase della storia così drammaticamente accelerato
è un era intesa e allora almeno
Considerare
Che cosa è stata l'Unione europea in questi settant'anni e in particolare negli ultimi decenni ma non solo
Basta fare alcuni nominare alcune alcune caratteristiche settanta anni di pace in Europa
Adesso purtroppo abbiamo la guerra ai confini ma in Europa
Non vedo grazie a Dio la prospettiva di contrasti violenti
Tra Stati
Uno sviluppo senza precedenti che conosciamo bene noi italiani
Nel nel nei negli ultimi decenni ed esce la seconda parte del Novecento erano dediti italiano pro-capite dopo la guerra si è moltiplicato per cinque in termini reali e questo non è dovuto solamente alla Comunità economica europea ma certamente ha contribuito moltissimo
Alla creazione di una di un mercato comune poi diventato mercato unico
La
Aumentato un rapporto grazie prima Magni insistito tra cittadini di diversi Paesi in particolare i giovani sappiamo benissimo che oggi i giovani si sentono a casa loro viaggiando in Europa nella stessa giornata anche in più Paesi
E è un un risultato un investimento straordinariamente fecondo
La solidarietà
Sì la solidarietà poi ne parleremo meglio ma c'è già nell'Unione Europea quando si è introdotta la coesione quando fin dall'inizio cioè istituito nel manico Bilancio
Del di quella che era la comunità e poi diventato all'Unione un fondo sociale c'è stata subito fin da subito chi dice che l'Europa è solo un progetto mercantile
Sbaglia sbaglia fin dall'origine sbaglia certamente adesso ma sbaglia anche considerando il passato c'è stata la stabilità pensiamo cosa ha voluto dire Neuro e cosa sarebbe stato la situazione monetaria di un Paese per esempio come il nostro se non ci fosse stata la stabilità garantita dalla moneta unica
E si potrebbe continuare per l'Italia orlo Loggia accennato tutte queste cose valgono ma c'è anche qualcosa di più perché la comunità prima e l'unione poi
CIA spinto talvolta con successo
A superare alcune strettoie che ci portiamo dietro mondo sempre ma ma certamente da decenni e decenni
E
Anche ora che siamo nel periodo di realizzazione del Pnr sappiamo che l'ha scelto dell'Europa è stato una scelta estremamente intelligente cioè di legare una quantità di contributi che l'Italia non aveva mai visto
E non vedrà mai più venne venire dall'Europa allegarla alla realizzazione di una serie di riforme a a dei contenuti a dei modi di attuazione ci riuscirà
Punto interrogativo doppio ma certamente questo obiettivo c'è e qualcosa ha già con il contatto
Ecco
Non è stato quello che ho riassunto in poche parole anche per l'Italia non è stato un risultato scontato perché non dobbiamo dimenticare che la stessa moneta unica avuto degli avversari sociali perfetta buona fede che ritenevano che fosse pericoloso per l'Italia riapre legarsi accomuna stabilità monetaria che avrebbe implicita patto undici si diceva allora anche in perfetta buona fede
La ladina Annika la necessità di di Investimenti anche a costo di aumentare il debito pubblico però ci sono state delle forze
Invece in senso contrario che hanno prevalso
Del resto aveva cominciato negli aspri il quale era quasi riuscito la cinquantaquattro a far raggiungere l'Europa un obiettivo che oggi a è più che mai indispensabile ma che da allora dal cinquantaquattro al passato qualche semestre non c'è cioè una certa autonomia strategica quando è caduta l'accende cioè il tentativo di esercito europeo
Allora detto questo
Vediamo
Democrazia ieri Panebianco
A lucidamente indicato quali sono le aporie e delle democrazie laddove ci sono democrazia ovviamente agli altri paesi ci sono altra Corriere che conosciamo bene
Mi pare dodici punti mi sono segnato li li condivido tutti e e e quindi
Non solo i singoli i nostri paesi conoscono tutti e non solo noi delle difficoltà di funzionamento delle democrazie parlamentari o presi o presidenziali ci Germania Francia Inghilterra tutti anche i Paesi scandinavi naturalmente noi con un grattando del termometro sempre
Dico al meno un punto più più su per per perché questo è il nostro
No non dico il nostro destino ma insomma la nostra caratteristica
Ci sono difetti generali del delle democrazie moderne su cui esistono biblioteche intere
E non nostro certo qui a discutere come si superano come si possono superare ma ma certamente e vanno tenuti presenti anche per l'Europa
Per quel che riguarda poi dico quali sono i rimedi per l'Europa
L'Europa come libertà
L'Europa ha segnato molto in questo senso ma tutto scusate tornando ancora un attimo sulla democrazia non dobbiamo dimenticare che tra i più grandi risultati che l'Unione ha conseguito
è quello di di essersi trasformata da un'associazione di governi sostanzialmente com'era dal dal cinquantasette in poi in una struttura
Non sono tendenzialmente mangiare realmente di democrazia
Di tipo parlamentare una una perché ma perché quando al momento in cui nel settantanove abbiamo cominciato ogni cinque anni a eleggere il Parlamento europeo i nostri rappresentanti noi come cittadini europei noi siamo cittadini italiani e ma siamo anche cittadini europei come tali cc rappresenta sono i parlamentari europei per di più anni più tardi altre riforme hanno negato la carica di presidente della Commissione e anche dei singoli commissari che sono il Governo dell'euro imperfetto parziale ma e il governo dell'Europa anche se i governi non per non amano molto che e che la Commissione prenderà il nome di governo commissario che dovrebbero essere che sono ministri non devono chiamarsi ministri
Va be'la storia è piena di ipocrisie ma questo non mi scandalizza il punto è che il meccanismo che si è instaurato in quei settori laddove le decisioni dell'Unione sono assunte nella forma di di rettile
O di regolamenti o di atti che vengono assunte
Con la code decisione del Parlamento europeo quindi nostra rappresentanza del Consiglio dei ministri che vota in questi casi a maggioranza e la commissione a sua volta del
Presidenza al voto del Parlamento perché senza
La maggioranza parlamentare non si elegge il presidente dalla commissione non si eleggono i commissari
Anzi il Parlamento su questo è più severo dei parlamenti nazionali pacca già capitato che abbia bocciato quanto candidatura commissario questo meccanismo è un meccanismo burocratico lo si può chiamarlo diversamente
Il cittadino la rappresentanza parlamentare il Governo le leggi che sono decise congiuntamente
Dalla rappresentanza dei cittadini del Parlamento e dalla rappresentanza degli Stati il Consiglio
Quindi chi dice che la Commissione di Bruxelles da una commissione di funzionari
Non ha studiato l'abc del del costituzionalismo
I direttori generali sono i funzionari ma non i commissari perché hanno la loro legittimazione perfettamente democratica qui però tocchiamo
Una carenza grave
E cioè che ci sono settori
Non molti ma fondamentali nei quali questo questa geometria costituzionale non c'è e quali sono sono i settori che i trattati Luca Trattato di Lisbona Riserva
A decisione all'unanimità
Tra l'altro il Consiglio europeo che
Come sapete quello che rappresenta il livello più alto degli Stati decide in base al trattato per consenso quindi in linea di principio ma non solo l'idea di principio
Dire consenso era era un termine lo vogliamo chiamare ipocrita anche questo
Significa che
Se c'è una proposta che debba eccezioni formali il braccio alzato quindici io no
Prego dente l'ha fatto la fa passare senza votare ma questo non sappiamo che in ogni collegio e così si vota una volta su venti sui trenta però altrove
Una meccanismo istituzionale in cui se c'è necessità si vota
Altro meccanismo istituzionale in cui non si può votare come il caso del del Consiglio europeo perché lì si prescrive il consenso si può astenersi ma se un un uno un capo di Stato o di governo cioè di governo alza la mano per Milano la la misura non passa questo però non riguarda tutte le decisioni che guarda settori importantissimi come l'armonizzazione fiscale
Come come lei e il bilancio pluriennale come la politica estera come da e la difesa
E gli l'Europa l'Unione non è ancora una democrazia e quindi il passo da fare è quello e nello stesso tempo il passo aiuta non solo a dare legittimazione democratica alle decisioni in questi settori sono fondamentali e tra l'altro in tutti i casi in cui si chiede l'unanimità
Dei governi del consiglio
Il Parlamento non vota
Sono gli stessi una quarantina di e situazioni e quindi la democrazia viene meno duplicemente quindi questa è una grande lacuna forse la maggiore che ancora conosce l'unione europea via e sulla
Come si fa a superarla
Si può fare in due modi che sono in un certo senso complementari c'è una serie di misure
Che possono essere presenti senza modificare i trattati
Per esempio con la cosiddetta cooperazione rafforzata c'è un gruppo di Paesi che doveva essere almeno nove decide che su certi settori loro vogliono andare avanti Paesi cioè di governi
E allora se questa misura viene adottata
Questi Paesi sono in grado non non certo di di cambiare i trattati ma di prendere delle decisioni che non passerebbero se si votasse a ventisette perché si sa che ci prova sempre prima di arrivarci ma si sa che non ci sarebbe l'unanimità
Questo è uno strumento di grandissima importanza intendiamoci che in parte è già stato anche seguito e c'era anche la la l'opzione diverso complementare che è quella dell'opting auto e che è quella che stop seguita per l'euro
Sì è riuscito ad avere il sì è inglese a Maastricht
Perché si è detto
Poi volete resta fuori benissimo restate fuori iscritto nei Trattati ma non bloccate circa è un'altra delle strategie che possono consentire di superare il potere divieto
E e tra l'altro nei recenti e recentissimi progetti di riforma dell'Unione europea al Parlamento europeo ha raccolto l'indicazione della conferenza per il futuro dell'Europa che è quella che si è chiusa
La l'anno scorso che invoca una convenzione cioè un un tentativo di riforma dei trattati perché l'altra via che è la via maestra modificare i Trattati quei tre su quei tre quattro punti che sono quelli che impediscono all'Unione Europea di diventare una villa federazione ci dice che gli Unione europea oggi non ha niente di federale che a una confederazione a mio modesto avviso ma per fortuna non lo sostengo solo io
Sbaglia perché la nei settori di cui ho detto prima in cui si decide a maggioranza in cui vota il Parlamento questo è un meccanismo federale no non è una federazione laddove questo meccanismo è vietato bisogna arrivarci tra l'altro non solo per ragioni in democrazia ma per ragioni di efficacia perché il collegio in cui si stabilisse questa carta accaduto più volte
Che ci vuole l'unanimità arrivi al momento in cui ci si blocca questo vale a maggior ragione anche per l'Europa
Sulla libertà
Beh la libertà in Europa certamente c'è c'è nel senso diciamo sia delle libertà economiche di e non è l'ultima la la ragione del successo dall'economia quello di avere ammesso largamente forse perfino troppo largamente diciamo oggi la concorrenza il il successo italiano dell'economia si lega si deve anche a questo
Alla possibili che sul cemento a migliori condizioni tra
Il benessere in parte si deve a questo
Però c'è qualcosa di più perché oggi Apollo di grande
Autorità sottoterra Stiglitz ma ce ne sono molti altri si è accorto perché si è accorta perché i fatti hanno costretto a rendersi conto che un eccesso di liberismo
Non monitorato non disciplinato non non certo abolito ma non disciplinato né i suoi limiti
Può portare fuori strada
La tesi per cui i mercati si auto tout court valgono che è la tesi di egli ha prodotto lordo liberisti un un martedì della scuola di Chicago
Che i mercati si auto correggano dal mio due mila otto non è più sostenibile non lo era neanche prima ma la storia si è incaricata di dimostrare che non è sostenibile allora ci vuole un equilibrio sapiente
Tra la la concorrenza e una serie di paletti ti che tra l'altro e non riguardano solo gli abusi interni all'Europa ma riguardano anche i rapporti con l'ex Europa
Perché qui si incrocia il problema della sicurezza
Sì quando una un eccesso di liberismo
Consente di scambiare
Liberamente anche tecnologie che hanno delle implicazioni militari di sicurezza questo presenta in in modo in fasi pericolose
Come l'altra come l'attuale e dei rischi di fatti gli Stati Uniti sono corsi ai ripari con misura che sono anche in parte discutibili l'Europa
Non ancora non ancora però l'Europa dalla sua e che è un'altra carta a favore il tentativo che ha compiuto per Prisma
Di
Controllare un altro o a rischio e cioè lo strapotere di alcune grandi corporation tutti sappiamo quali sono i giganti di internet che hanno assunto dimensioni tali
Quantitative
Di diffusione da potere attraverso il meccanismo subdolo della pubblicità del criterio quello delle priorità con cui Suburbs pubblicano
Il in ordine si sa che non si va mai oltre la seconda o la terza pagina di Google e questo non è un un un esercizio innocente
Tutt'altro perché ci sono delle contropartite
Il rischio è enorme per non parlare dei rischi dell'intelligenza artificiale e dalla circolazione dei dei dei modelli che sono inquisito rinviamo la democrazia
Ma è stato detto ieri da Panebianco
Ci sono almeno venticinque libri
Sul mercato italiano di autori internazionali sulle crisi della democrazia e anche su questo il rischio è che attraverso queste fra potenti corporazioni di di diffusione su internet si va a falsare
Nientemeno che la sovranità popolare ricchezza Scalea hanno delle convinzioni
Da date dall'ordine con cui si presentano i fatti dal modo in cui si presentano infatti nell'interesse di chi ha interesse a sostenere certe tesi per cui l'elettore quella metà degli elettori che ancorava votare questo sarebbe un altro gigantesco tema da trattare
Perché gli elettori ma ma questo non solo in italiano sul e in tutto il mondo perché nelle democrazie c'è il cinquanta per cento di assenteismo io credo che una parte delle spiegazioni sia che l'elettore
Non sa e comunque ritiene che il suo voto non conti
E in parte questa questo meccanismo e anche falsato proprio da questo circuito circuito sbagliato delle e determinato dai grandi Circuiti internazionali ecco allora la solidarietà
Beh sì ed ho detto che in realtà cioè c'è stata fin dall'inizio ma pensiamo cosa è successo dopo la prova la pandemia
La solidarietà ha mostrato la sua efficacia in Europa nella ricerca nella nell'acquisizione dei vaccini
E il Pnr
Che cos'è se no una doppia valenza di stimolo per superare la crisi ma anche di solidarietà per gli stati che sono stati più colpiti a cominciare dal nostro quindi la solidarietà c'è
Allora quello che manca sono i punti che ho accennato
E che vanno risolti ma non si può aspettare il tempo di una revisione dei Trattati che molto problematica perché sapete che ci vogliono le notifiche di ognuno dei ventisette paesi sano non passano
Nel due mila e cinque la Francia l'Olanda hanno bloccato la convenzione
Poi dopo lo si è superata con il Trattato di Lisbona che ha lo stesso contenuto ma ma non si chiama più costituzione e la cosa non è completamente innocente dicevo
Bisogna capire cosa va fatto subito e cosa bisogna cominciare a preparare di riforma dei trattati e il Parlamento europeo se ne sta occupando
Perché dico cosa va fatto subito ma perché noi non possiamo aspettare anche nel caso migliore di cinque sei sette anni che ci vogliono per per una riforma a dire di una clausole dei trattati
Non ce lo possiamo permettere come europei come cittadini la situazione attuale è talmente drammatica che occorre una serie di interventi a breve con quegli strumenti che io ho accennato ma tra il diffondere ma non lo posso fare che consentono di muoversi anche prima di una riforma dei trattati
E allora
Voglio concludere dicendo che in realtà quello che è in gioco
Far dispetto all'evoluzione dell'unione europea
Non è solo l'Europa
è il pianeta
Non per la forza quantitativa dell'Europa che al sette per cento la popolazione mondiale tra qualche anno fa la il quattro per cento ma per una ragione diversa
Perché io credo che si possa dire che l'Europa delle carte
Culturali
Frutto anche dalla propria storia delle proprie cicatrici delle proprie tragedie dei propri errori
Sappiamo abbiamo molto da farci perdonare come europee nel passato
E anche le cento
L'Europa ha delle carte da giocare fuori d'Europa
A condizione
Di raggiungere
Un una configurazione a regime di parlare con una voce sola di decidere quando la sicurezza e a rischio ma non una dichiarazione del cancelliere tedesco e cinque giorni dopo una dichiarazione diversa del parere del del presidente francese bisogna decidere
Insieme con una sola voce cosa che è possibile
In parte è già successa ma in parte non è successo ma solo a questa condizione l'Europa come un peso nel gioco dei rapporti internazionali per esempio nel multilateralismo che è la via obbligata
Noi europei siamo più più disponibili più aperti a capire che non ci deve essere ne è una potenza dominante nei due potenze dominanti come come ognuna delle quali aspira aspira a diventare l'unica come sappiamo che oggi esiste
Nei rapporti la concezioni sia dagli Stati Uniti sia della Cina all'Europa su questo e più avanti potenzialmente si capisce che il mondo attuale non può essere fatto di di regimi uguali
Perché perché il le crisi mondiali climatiche biodiversità sono critiche o si risolvono insieme o la partita è perduta e lo sarà
Tra dieci anni non tra dieci secoli
Oppure non si va avanti allora l'Europa se parla con una voce sola se completa prima senza toccare i trattati anche toccando lì quelle lacune che ancora ci sono può avere un ruolo nel mondo di domani
Importante non di dominio non Mai più di dominio questo ci abbiamo già provato e ci siamo anche purtroppo riusciti
No nel senso di indicare una strada che unifica le le scelte del genere umano anche nell'enciclica ultimo dal Papa questo diritto
Devo dire con estrema chiarezza
Mi sono meravigliato di sentir dire
Da qualcuno che non sa non c'è niente di cristiano in questo modo dunque non si vedono c'è c'è eccome se c'è così come c'è nella struttura dell'Unione europea e allora per concludere io direi che si può rispondere alla domanda finale di Franco Cardini
Europa qui sì
Cuper qui all'impossibile io mi permetto di dire no l'Europa è possibile
Non è affatto scontato che ci arriviamo ma è possibile ed è un obiettivo di importanza enorme non solo per noi ma per i piani
Grazie
Allora la mattina ti organizzata e così abbiamo
Venticinque minuti mezz'ora per un po'di dibattito
Poi alle dieci e mezza in punto faremmo una sostanza faremo e alle undici meno dieci vi pregherei di essere puntuali cardinale segretario di Stato parolina è già arrivato che ascolteremo
Il suo il suo intervento
Chi vuole intervenire chi ha qualche domanda
Adesso si
Domande veri raccomando perché così diamo i nostri relatori la possibilità di argomentare la risposta le domande devono essere corrisposti cercherà insomma non ho dubbi
Sì nel sono Franco appunti per la dottoressa Santino
Riguardo alle turbolenze del Sahel e l'Africa subsahariana in generale
Come veri ruolo il peso della Unione Africana edili organizzazioni regionali tipo Ecopass grazie
Raccogliamo un piccolo gruppo di non esami Mirko da Catania tanto grazie l'interesse che subito alla prova Santini volevo porre diciamo una questione che il tema della crescita demografica africana e dell'impatto e questo può determinare anzi determinerà sicuramente negli equilibri europei riferisco per esempio i dati che l'Unione tre nazioni unite danno rispetto alle proiezioni demografiche
Leggo che entro il due mila trenta
Il quarantadue per cento dell'umanità sotto i trent'anni vivrà in Africa oggi stesso gli africani sono il doppio degli europei a metà del secolo saranno che
Nel triplo
Alla fine del del secolo circa il setto pro solo la Nigeria tenderà a superare sicuramente la popolazione europea ecco questo sicuramente ha degli impatti on non so che tipo di ragionamenti
A livello europeo si stanno facendo quale all'interno di questi eventuali ragionamenti
Può essere individuato come interesse strategico per l'Italia chiesta al centro del Mediterraneo dove la frontiera sotto tanti punti di vista ma anche
La punta di diamante qualora civici se si decidesse di vederla così altro non so Schioppa Padoa Schioppa volevo invece chiedere questo considerando del PNR R. è stata un'operazione magistrale perché
Impossessata possibile grazie al debito pubblico europeo prima volta nella storia garantito però dalla tripla del debito sovrano tedesco questo anche detto quindi è chiaro che le regole su cui si basa il PNR sono sembra di quello stampo
E sono molto restrittive anche molto poco coerenti con la nostra cultura che è diversa e con i chiedo secondo lei queste è uno è stato un caso unico o potrebbe pensassi
Ha soltanto come precedente da cui ne seguiranno altri grazie
Buongiorno Stefano da Rimini domande istantanea per la dottoressa Santini che ringrazio per la chiarezza e per il numero di informazioni che ci ha dato
Non so se e senza nulla togliere l'altro relatore non so se rientra la sua competenza mia prova a chiedere se lei condivide o a qualche rilievo da fare
Sulle modalità con le quali viene individuato e classificato come Paese sicuro uno dei paesi di cui si occupa perché guardando la cartina mi vien da dire di no però magari ci sono altri criteri
Tipo presente la Nigeria era Paese sicura la Tunisia e tuttora Paesi sicuro eccetera eccetera però sulla base appunto delle sua ricerca non sono distanti grazie
Buongiorno Totti sono Federico Pazzagli al segretario provinciale di ancora dei giovani democratici volevo porre una domanda sul tema in particolare dell'integrazione europea e della politica estera comune di cui si diceva particolare rivolgendo questa domanda al professor Padoa Schioppa
E da questo punto di vista secondo le quali sono le tappe che possono portare ad avere una politica estera comune e anche un sistema di difesa comune
Cioè noi oggi abbiamo un sistema che comunque come dire come ricordava lei passa attraverso i governi passa attraverso ma non è diciamo non ha raggiunto ancora a quello stadio integrativo tale da consentire appunto un meccanismo anche più democratico alla base di assunzione delle decisioni noi Giada voglio dire da anni da partire dalla sorella Comunità europea abbiamo né sviluppato via via un sistema di politica monetaria comune che pure un portante
Diciamo settore non nella direzione di un federalismo europeo abbiamo già integrato il sistema giudiziario che vede una corte ingiustizia e l'Unione europea altro stadio proprio io credo finale per poter conseguire appunto
Un assetto più federale sarebbe proprio quello della politica estera
Lei accennava prima la cooperazione rafforzata potrebbe essere quindi un passaggio intermedio una cooperazione rafforzata sul piano di quella che una volta veniva chiamata pesco sia politica
Essere di sicurezza comune per poi giungere invece a un vero e proprio impianto anche riforma dei trattati che consenta una effettiva appunto difesa comune grazie
Ci sono altre domande
Sì ricordiamo ancora non fare ore
Fuori consentono agli ambiti in cui l'Unione europea nonna
Competenze
Quello dell'educazione della scuola
Sappiamo che i ministeri della Pubblica istruzione nazionali
Hanno piena competenza sul proprio territorio sui propri sistemi scolastici e l'Europa non
Le l'Europa di Brussel dei con l'Unione europea non ha competenze però se
A Strasburgo
Un consiglio d'Europa da distinguere appunto dal Consiglio europeo il quale consiglio d'Europa che ad una quarantotto Paesi tra cui anche alcuni fuori d'Europa come il il Canada
Ecco questo Consiglio di Strasburgo a molte competenze tant'è vero che ha diramato in questi anni in questi decenni parecchi documenti
Di Indirizzo non certo dei regolamenti perché non ne può avere
Ma documenti di indirizzo sulla questione dell'educazione per esempio sull'educazione al dialogo alla cittadinanza molto chiaro fenomeno delle lesioni grazie
C'era un'altra domanda qui poi dopo vorrei dare dieci minuti a testa i nostri ospiti per rispondere una
Schioppa cioè
Lei dice il futuro è quello di parlare per loro
Va di parlare una sola voce ma se l'Europa nasce con sei Paesi poi dodici oggi ventisette
E domani ancora più come si può parlare una sola voce problema difficile grazie prima di dare la parola ai nostri ospiti per rispondere vorrei aggiungere io dottoressa rutto
Una domanda quanto incide su quello che sta succedendo in questi giorni l'accordo fra Israele e l'Arabia Saudita opera allora fa
Però resta poi dopo
Professor Padoa Schioppa
Allora molto rapidamente ottime domande intanto su alcune non non ha risposto come quella della demografia però adesso dirà perché allora vado in ordine proprio in come le ho ricevute organizzazioni regionali ecco da questo è un punto che a me interessa molto perché una delle cose anche che in segno a un corso di governance regionale e globale
E guardo proprio al ruolo che organizzazioni regionali Medioriente Nordafrica africano nella risoluzione dei conflitti o in generale che tipo di altro ruolo possono aderenza soltanto cooperazione economica si sono dei forum
Di dialogo ed è vero che come appunto lei diceva c'è stata anche una proliferazione di questa organizzazione regionale e hanno anche aumentato di status ce ne sentiamo molto più parlare e sono aumentati le aspettative nei loro confronti
Che sia l'Unione africana che sia e corse che sia i guard
I capi ne abbiamo sentito parlare è un paese perché non abbiamo oggi pensionato
Ma rispetto alla guerra tremenda che a è cominciata in Sudan lo scorso quindici aprile
Che ha prodotto ormai milioni di sfollati interni e una crisi alimentare senza precedenti con tredici milioni passa di persone che sono a rischio carestia i guard si è attivato a fare l'Unione africana si è attivata purtroppo l'hanno fatto tutti in maniera sconnessa non coordinata e anzi quasi a volte in competizione tra di loro l'Egitto si è attivato con i suoi fornito iniziativa l'Arabia Saudita insieme agli Stati Uniti questo per me è stata una dimostrazione
Di come la proliferazione di organizzazioni regionali nella mancanza di una visione invece strategica dei quali siano gli obiettivi di quell'organizzazione possa produrre dei risultati controproducenti perché in quella frammentazione di iniziative diplomatiche poi si offrono delle dei tre testi delle scuse per non risolvere la realtà conflitti
E nel caso del Sahel lei faceva riferimento ai corsi e ricorsi proprio l'organizzazione sotto regionale che dovrebbe occuparsi non soltanto come dire di buone relazioni tra i Paesi del Sella ma anche proprio della risoluzione di conflitti della creazione di sistemi politici democratici anche degli Obiettivi normativi e corsa
E infatti cosa è successo che con il colpo di Stato in Burkina e poi ancora di più con il colpo di Stato in Niger
Ecopass aveva già sanzionato il male con i due colpi di Stato degli anni precedenti
Ma aveva chiuso le frontiere per un po'
Ma in realtà in particolare il Niger è stato come dire l'evento che ha maggiormente destabilizzato sia è corsa ma ha destabilizzato anche noi ma destabilizzato la Francia destabilizzato l'Italia non è un caso ne abbiamo un'importante missione militare in Niger
E e c'è ancora un presidente della Repubblica democraticamente eletto confinato a casa sua non sappiamo neanche più in quali condizioni
E corsa a adottato un approccio molto coercitivo minacciandolo soltanto sanzioni ma addirittura un intervento militare quell'approccio purtroppo è stato completamente controproducente com'era immaginabile
Perché non erano in grado realtà di fare nessun intervento militare
Perché tre Paesi principali del Sahel ormai sono tutte giunte militari che anzi addirittura in risposta a quella minaccia hanno creato una nuova alleanza difensiva tra di loro
E quindi ora abbiamo una sotto alleanza regionale tra Mali Burkina in Niger
Che serve a difendere le giunte militari al potere quindi purtroppo anche qui un po'il tentativo di svolgerà un ruolo ma senza ragionamenti strategici un po'più ampia portato
A adesso anche alla diminuzione della legittimità di Ecopass nella regione
Ecco sulla demografia africana
Io forse o soltanto dei come dire delle annotazioni a margine sugli aspetti demografici
Non perché non siano assolutamente rilevanti anzi ne ho scritto anche d'estate Israele Palestina perché considero che anche in quel contesto il fattore demografico sia chiave il secondo ragiona in termini di futuro di medio lungo periodo
Ma perché la demografia da sola sono uno strumento che e poi in mano o può essere strumentalizzato confini diverse modalità diverse quindi da un lato c'era come viene usato l'elemento demografico come viene politicizzato
Per fare che cosa
Cioè appunto può essere utilizzato per trasformare lo strumento democratico in minaccia di flussi migratori
Questo l'abbiamo già visto no quella che si è viene è stata chiamata in inglese UE PlayStation ormai Creation cioè rendere una normale migrazioni rendere una arma gli esseri umani l'abbiamo visto anche negli ultimi anni in Europa da parte della Bielorussia l'abbiamo visto da parte della Turchia questo sarà un fenomeno sempre più frequente che molti stati utilizzeranno per avere in cambio
Da accordi commerciali piuttosto che invece semplicemente aiuti diretti Alba aggettano a seconda delle loro priorità e poi esiste però un altro aspetto cioè ma il secondo me è sempre importante stare attenti è stato visione deterministica si parlava di boom demografico per il Nordafrica venticinque anni fa
Quel boom demografico la realtà poi a partire dagli anni due mila non c'è stato anzi la natalità in Nord Africa e progressivamente calata e ha raggiunto più o meno i valori adesso non voglio dire una pay
Però diciamo assolutamente molto più bassi rispetto al resto del continente africano per una serie di ragioni socio economiche culturali quindi anche qui certo la Nigeria è una è una paura House si dice cioè è proprio eh il Paese a cui tutti guardano in termini demografici detto questo non c'è niente di reversibile c'è anche qui
Per quanto riguarda i Paesi sicuri così mi ricollego appunto la Nigeria e alla Tunisia allora se è difficile dire che la Tunisia non sia un Paese sicuro perché sarebbe difficile argomentarlo
Sulla Nigeria invece sappiamo molto bene che ci sono delle aree del Paese appunto penso al Nordovest ma anche al Nord Est
Dove ha c'è un'instabilità ormai un in sicurezza assolutamente crescente dove addirittura ci sono dei problemi di accesso unitario per organizzazioni internazionali che non riescono a svolgere neanche operazioni umanitaria minime
Allora qui come dire definire un paese sicuro perché esistono determinati accordi politici perché ci sono perché quel Paese magari a livello internazionale classificata così perché la sua capitale sicura
E perché una certa percentuale del paese è sicura e quindi il rimpatrio magari non avviene appunto nella zona nord-ovest del Paese ma nella parte centrale
Però io sono d'accordo con lei considero queste categorizzazione molto problematiche perché peraltro vengono fatte come nel caso italiano
In maniera bilaterale non all'interno di un quadro chiaro anche condiviso a livello europeo quindi sono anche molto collegata dinamiche politiche bilaterali che l'Italia a quel singolo Paese per creare poi gli accordi di rimpatrio perché l'obiettivo è puramente quello se non c'è una definizione di un paese come sicuro non è possibile avere un accordo di rimpatrio con quel Paese
Grazie nella sua domanda non c'è quello che è successo e che sta succedendo adesso a Gaza
Sì è una delle domande che mi faccio anche ieri sera si avrà oppure no un impatto sugli accordi di Abramo e in generale sulla normalizzazione tra Israele Arabia Saudita allora diciamo probabilmente fino a una cinque sei sette anni fa predetto assolutamente sì e gran parte dei media internazionali pensano che avrà degli affetti
Nel senso di rallentare
Agli accordi di normalizzazione di raffreddare
L'atteggiamento saudita nei confronti di Israele in realtà penso che questa sarà una fase molto breve cioè in cui ovviamente la principe Mohammed Bin Salman sarà costretto per ragioni di politica interna e di consenso
A aveva un profilo molto basso per quanto riguarda Israele per qualche settimana qualche mese e così faranno Demi Razzini ma questo non avrà nessun impatto poi sulla normalizzazione con Israele che ormai è già avviata peraltro quello che noi abbiamo visto nell'ultimo anno e mezzo
Quegli accordi di Abramo e adesso quegli accordi israelo sauditi non è una novità ci ha semplicemente sono diventate palesi o all'ordine del giorno
Rapporti che c'erano già in particolare tra il settore dell'Intelligence tra il settore della sicurezza e alcuni settori con
Personali erano tutte tutti i rapporti consolidati nell'ultimo decennio che semplicemente venivano tenuti un po'all'oscuro dell'opinione pubblica perché la parte sunnita temi tra un effetto contrario della propria opinione pubblica
Ma come dicevo un po'per ragioni generazionali della nuova leadership sunnita
Possono preoccuparsi molto meno della questione palestinese è sempre meno rilevante nel Golfo la questione palestinese
C'è stata proprio una sorta di Di Campli invece di scollegamento tra questione palestinese come riferimento normativo per tutto la regione araba
E invece quello che i sunniti nel Golfo ricchi benestanti internazionalizzati pensano sia il loro futuro nello scenario completamente scollegato dai palestinesi e dalla loro fatto
E quindi questa realtà renderà molto più facile
A Salman piuttosto che a Bin Zayed in negli Emirati a sincere che ovviamente ci sia un raffreddamento lasciar passare qualche mese e una volta che ha inviato sarà stata completamente distrutta rioccupata militarmente da Israele
E non ci sarà per altro neanche corridoi umanitari proposti dalle potenze del Golfo per raccogliere due milioni e quattrocento mila palestinesi disperati rigata quindi come dire mi aspetto che non cambia assolutamente niente di strutturale
E che semplicemente ci sarà un silenzio imbarazzato finché la situazione non assumerà un contorno chiaro
Grazie risposte professor Padoa Schioppa
Quattro domande ognuna delle quali meriterebbe una conferenza
Allora sulla difesa comune
Poche cose non è che non si sa è un'esigenza
è una diligenza che non è assolutamente in contrasto col parte con la partecipazione ad alleanze prima di tutto la NATO non c'è contraddizione semplicemente si tratta di capire
Non è difficile capirlo ma si tratta soprattutto di fare in modo che l'Europa abbia una sua identità visibile entro entro la NATO quando la NATO è è coinvolta
Una sua autonomia strategica come si è detto non bisogna mai dimenticare che la storia qualcosa insegna insegna che paesi o comunità che non sono in grado di difendersi da sé di difendere il proprio territorio prima o dopo perdono la propria libertà
Ce lo insegnano storia no non non non occorre scomodare Tucidide per saperlo ma si può benissimo scomodare uno ed è tuttora attuale
Allora
Come si fa
Qualcosa di importante si sta facendo
Proprio grazie alla alla guerra all'Ucraina mai come negli ultimi un anno e mezzo l'Europa a l'Europa cioè Francia Germania ma anche altri Paesi anche l'Italia anche e la Spagna
Hanno deciso su determinati comparti strategici dalla difesa per esempio un aereo comune per per esempio i carri armati di fare una cosa elementare e cioè di e di standardizzare i sistemi di armamento perché voi forse sapete che l'Europa spende il triplo della Russia
Per la propria difesa cioè si si sommano i bilanci dello difesa dei ventisette Paesi è tre volte quello che spende la Russia però l'Europa non è in grado di difendersi per i ciondoli sprechi enormi allo su questo si sta facendo
Qualcosa di importante
Però non basta bisognerà che a un certo momento una forza di intervento europeo piccola e media sia in grado di io entrare in funzione se occorre intervenire
E naturalmente il comando dell'Est europeo non è che l'Europa si può fare di se fa un'operazione improprio si fa dice se avete gli affida il comando generale americano con tutto il rispetto
La NATO e la NATO alle sue regole Europa deve avere una dentro dica pure dentro un'auto una sua autonomia strategica ripeto che su questo qualcosa si sta facendo
Bisogna però che i fondi perché le le risorse perché non è che si si risparmierà ma bisogna anche investire e bisogna investire a livello europeo non innanzi alla Germania se la Francia aumentato i propri bilanci militari ma non bisogna dimenticarsi che si vuole una difesa europea bisogna investire a livello europeo deve decidere il Parlamento europeo
Non semplicemente un collare di interventi nazionali
Quanto al bilancio
Però comunque il pollame cruciale in realtà qualcosa si sta muovendo nel come non era accaduto prima quanto al bilancio solo molto semplice
Invita il PNR è stato una una manovra l'illuminata illuminata e dettata dal dal dall'urgenza
E ma si è deciso se no non sarebbe passato che deve essere una tantum
Questa una tantum deve essere cancellato e del resto molti il giallo dicono e cioè bisogna che ci sia tra gli strumenti che devono potenziare il bilancio europeo che oggi è arrivato con il Pnr circa
Al
Il modo imperfetto non mi soffermo al due per cento del PIL
Europea opprime la l'uno per cento pochissimo centotrenta centoquaranta miliardi all'anno per tutta l'Europa adesso il due per cento bisogna almeno arrivare al tre se non al quattro per cento
Per gli investimenti che sono necessari per tutte le cose che vanno fatte e quindi su questo si comincia a discutere e però bisogna che dei un'altra cosa che il credo questa misura diventi strutturale e che e e che queste risorse entrino ufficialmente nel bilancio europeo
è una priorità assoluta perché se l'Europa vuole contare come ho detto alla fine del del Real mia esposizione deve avere una potestà disinvestimento molto superiore a quello attuale
Di centinaia di miliardi
Di in pochi anni soprattutto in Africa
Dove potrebbe tra l'altro investendo per esempio sul Sahara risolvere in gran parte il problema energetico è stato calcolato questo però ci vogliono risorse la Cina LEA e ce la mette gli Stati Uniti
Anche loro e l'Europa
Ecco è questione di bilancio e quindi questa è una priorità assoluta
Terzo l'allargamento è giusto a domanda nel riso chiedersi come farà
L'Europa quando si sono paesi in lista d'attesa da da più di dieci anni e e l'Europa anche ha promesso all'Ucraina di che che entrerà ci vorranno anni e ci vorranno
Come si può pensare che forse e infatti alcune delle riforme come quella del dell'abolizione del diritto di veto vanno fatte prima
Altrimenti tutto il meccanismo si inceppa questo lo dicono e lo sanno tutti e lo dicono perfino coloro cioè i governi che sono stati sempre
L'unico vero ostacolo al principio maggioritario i governi e ahimè mi non piace di non poter alzare la mano
Fermare tutto non gli piace niente di Lovere gli piace di poterlo fare
Vorrebbero continuare a farlo
Però sia il cancelliere tedesco sia il premier sia il presidente francese l'hanno detto più volte il siccome essenze non c'è un accordo tra Francia e Germania non si fa niente
Non basta ma senza questo la macchina si ferma quindi qualche speranza di superamento in questo senso c'è però va fatto prima dell'allargamento prima dell'allenamento perché altrimenti sia già oggi la macchina si inceppa in molti casi non potrebbe più funzionale io ricordo se mi permettete questa questa battuta da storico del diritto che la Chiesa che è maestra di istituzioni nel match nell'anno di grazia mille centosettantanove
Ha deciso che il il vescovo di Roma viene eletto dai due terzi dei cardinali prima ed è il sistema era era totalmente diverso non solo ma circa ci sono stati alcuni teologi
Che hanno detto che attraverso il voto dei due terzi si esprime nientemeno con lo Spirito Santo
Non tutti sono d'accordo su questo ma alcuni l'hanno teorizzato allora la mia domanda
Come due terzi due
Due terzi ah no no no lo Spirito Santo indivisibile
è una delle persone della Trinità ai quindi una non non è questione delle altre due comunque voglio dire se lo Spirito Santo si accontenta
Perché per decidere l'armonizzazione fiscale in Europa non siamo più esigenti dello Spirito Santo qualcuno me lo deve spiegare e finora no questo qualcuno non l'ho trovato
Quindi per l'allargamento bisogna intervenire tra l'altro una delle ipotesi è anche di fare un allargamento
Cioè
Prevedere due cerchi anzi tre o anche quattro
Chi non vuole amante vuole andare avanti in un certo modo si colloca in Europa ma non la cerchia stretta
E quel su questo il discorso sarebbe lungo non mi ci soffermo in parte la cooperazione Saffo alla forzate questo ma in parte anche lei ora questo perché non non ci stanno tutti anche se l'euro la moneta dell'Europa ultimo punto l'educazione
Sì lei ha ragione
Lei ha ragione
Il punto dell'educazione a mio avviso talmente importante che è la la vera ragione la vera
Dia maestra
Per superare i difetti dello democrazia che sono allargato enormemente dai dai da delle falsificazioni del circuito informatico dalla pubblicità da tutto quello che sappiamo e che addirittura colpisce la sovranità popolare l'educazione
Sì
Però l'Europa giustamente su questo non è intervenuta perché perché una delle ragioni fondamentali del Duce del sogno europeo che non è più solo un sogno
è la struttura tela delle diversità delle specificità culturali quelli che pensano che l'Europa voglio dire rinunciare all'identità nazionale non hanno capito nulla
Del federalismo e neanche dello spirito dall'Europa anzi una struttura federale tutela alle specificità
E che sono nostra ricchezza storica
Allora va bene che non ci siano nei trattati delle norme su come si deve impostare l'educazione però attenzione
E ci sono i principi generali
I principi generali che giocano anche su questo perché il giorno che ci fosse un Paese che dice che che Darwin non si insegna più questo è lo avevano fatto alcuni stati americani noi noi per un anno grazie al cielo
Si può intervenire dice no voi non non potete impedire la libertà di insegnamento e e il rispetto della verità scientifica questo si può fare e tra l'altro ultimamente all'ultima cosa che dico
Un importante documento non ufficiale ma ordinato dai governi di Francia e Germania un re porta
Detto dedica tutto una serie di pagine a quello che si può fare adesso quello sì sì richiede una riforma dei Trattati ma su un punto è intransigente
L'allargamento
Non può transigere su un rispetto della quello che loro chiamano a lungo sullo e del rispetto dei diritti cioè la la struttura di uno Stato costituzionale moderno l'articolo due dei trattati su questo bisogna essere intransigenti e perché perché ormai ci sono alcuni Paesi d'Europa che tendono a violarlo
Questo articolo la la la Polonia e l'Ungheria e tendono a discutere che alla corte di giustizia europea abbiano l'ultima parola e questo è è assolutamente sarebbe esiziale dal momento in cui non non ci fosse più
La una corte europea che decide in ultima istanza su come vanno applicati trattati
Non voglio dire che l'Unione è finita ma è è in gravissimo pericolo e quindi bisogna essere intransigenti nel difendere queste da caratteristica e la conseguente tutela dei diritti fondamentali grazie grazie ai video
Grazie per la competenza per la ricchezza per la precisione e anche in crea per il tempo un record mondiale abbia sforato i due minuti ma cosa unica
Io vi voglio qui alle undici meno dieci
Rinvia otto
Poco