Il discorso sull'Unione di Ursula Von der Leyen, Green Deal, Cina, allargamento e trattato: intervista a Nicola Danti

L'onorevole tanti deputato europeo iscritto al gruppo di Rovigno con lui vogliamo parlare del discorso sullo Stato dell'Unione di Ursula
Darla è un innanzitutto il giudizio generale alcuni dicono discorso per ricandidarsi ma al contempo molto
Mesto in qualche modo lei cosa ne pensa
Discorso al di sotto delle aspettative certamente rispetto anche altri discorsi e uso affondarla e ha tenuto negli anni precedenti certamente molto molto al di sotto dei ditemi di qualità di anche di contenuti e di anche emozionali perché ricordo l'altra volta abbiamo avuto momenti importanti durante il covered berrettino ricorda altri momenti
è stato un discorso che aveva due finalità la prima riposizionarsi come candidata del PPE ha avuto una sterzata decisa sul green di il archiviando di fatto Tim Herman Hesse
E mettendo induce tutta quella parte della gestione della transizione per le e quindi il supporto alle imprese alle imprese europee per la transizione
Dall'altra parte ha strizzato l'occhio verdi su alcuni temi importanti molto sensibile sullo stato del fondo lettura sul restauro Scholl o che era stato uno degli oggetti il contendere qualche settimana fa
E allo stesso tempo di fatto accluso alla destra alle Cr
A mio avviso è un discorso che mira alla ricandidatura e alla riconfermate un'alleanza politica tra Ppr you e socialisti con la speranza di magari ottenere anche il beneplacito divieti dopo le elezioni
Questa nuova fase del green deal
è una pausa lo stop una marcia indietro soprattutto sarebbe è positivo questo maggiore attenzione sia l'industria sia il mondo dall'agricoltura
Noi abbiamo avuto una fase in cui Greenville non era un progetto di cambiamento ma era una fede
E il Parlamento si è considerato e bisognava fare terminate cose al di là del gestione di una transizione la cosa più complicata
I questa fase fideistica a mio avviso è finita e l'ha dichiarato oggi Ursula von der la il si apre una fase nella quale sappiamo che gli obiettivi abbiamo da raggiungere sono ambiziosi
Alla fine nelle negoziazioni con il Consiglio gli ambizioni del Parlamento sono sempre state
Come dire un po'abbassate
Però si apre la fase di come gestire questa transizione
In questo senso io penso che che il
Il tema vero sul green deal sarà chi paga e dove si trovano i soldi perché il vero punto è che questa transizione costa costa tanti soldi
E doveroso farla ma senza l'Europa e non affinanze proprie che non è in grado di dare uno strumenti finanziari tutto e quindi le avrà grandi difficoltà o impatterà molto sui pezzi soprattutto sussistano prodotti
Nel nel discorso c'è stato anche un un annuncio che ha però sta facendo molto discutere quello di di un'inchiesta anti sovvenzioni nel settore delle auto elettriche cinesi che potrebbe portare fra l'altro in poco tempo nove mesi a potenziali dazi antisovvenzione da parte dell'Unione Europea
Lei come come giudica questo annuncio e alla fine non comporterà un costo ancora più alto della deve quindi
Ma può essere di costo che ne sia un maggiore però noi abbiamo anche l'obiettivo di fare una transizione che industriale e quindi di portare tutti quelli che sono i di portare in Europa una serie di produzioni o comunque sviluppare in Europa
Una serie di produzioni però il punto vero è noi siamo per il commercio libero ma che abbia determinate regole e che queste regole siano a livello internazionali riconosciute è chiaro che nel momento in cui una una è un'azione importante la più grande manifattura del mondo
Utilizza risorse statali per sovvenzionare propria impresa ed esternazioni di dumping e abbiamo sempre comportato ricordo che delle circa cinquanta azioni anti dumping e l'Europa
Una quarantina son tutte con la Cina quindi non solo in questo settore in molti settori negli anni passati si è parlato molto dell'acciaio e di altri settori strategici
è evidente che queste a questa analisi dovrà essere Rallidi scientifica e quindi vedrà misurerà quanto la scimmia investe e sovvenziona queste aziende però è una un'analisi giusta perché noi non possiamo combattere con armi diverse se crediamo e libero mercato arriviamo nella concorrenza che non può vedere qualcuno sovvenziona
Aziende statali per avere prezzi come è capitato in passato più bassi d'Europa rispetto alle stesso materiale e ventuno in Cina
L'industria dell'auto tedesca però ha reagito male a questa questa questa a questo annuncio di fondarla M sottolineando il rischio di misure di rappresaglia da parte
Da parte cinese
Lei lei cosa cosa cosa dice ecco come risponde la Francia per esempio ha sospeso fatto molte pressioni sulla Commissione per questa inchiesta
Sono giustificati i timori i timori tedeschi quando si ha a che fare con la Cina e quando si ha a che fare con le relazioni commerciali con la Cina e con il dumping cinese ci sono sempre delle rappresaglie
Non c'è mai qualcosa che in qualche maniera
Priva di una reazione talvolta forte talvolta molto forte è chiaro che ci sta ci ci si può aspettare una reazione ma è anche vero che la Cina è ancora è il più grande produttore globale ma ne siamo sempre da qui il venticinque per cento del PIL globale è un mercato necessariamente appetibile da parte della Cina che peraltro negli ultimi anni nell'ultimo anno negli anni non cresce così tanto come
Ha fatto negli ultimi anni con problemi interni notevole quindi io penso che la rappresaglia in qualche modo ci sarai come sempre poi bisognerà trovare un punto di compromesso ma l'inerzia è peggiore di una eventuale rappresaglia
Un'ultima domanda se mi consente a proposito della visione di Ursula von der lie and sul tema allargamento riforme istituzionali riforma del Trattato
è stata molto prudente non ha
Una sostenuto l'idea di fissare una data per l'Unione europea e i Paesi membri pronti all'allargamento sulla riforma del trattato ha detto se necessario
Quando e se necessario ma comunque funzioniamo bene anche in questo modo
Il suo giudizio
Sulla parte della che riguarda la data fissare delle scadenze mi pare
Oggettivamente prematuro oggi dire quando questo avverrà è chiaro che c'è un fatto oggi oggettivo che e la guerra in Ucraina affinché in un avverrà meno e ci sarà una situazione stabile e che cosa vuol dire l'Ucraina vuol dire a quel punto la Moldavia vuol dire poi di altri Paesi candidati Albania e Macedonia del Nord
Diciamo sulla data io penso che non sia ancora giunto il momento di dare delle scadenze penso e nel momento in cui sarà finita la guerra il processo di accelerazione sola enorme per arrivare alla al
Alla visione di questi questi stati di questi Stati all'Unione Europea
Sulla parte che attende la riforma io l'ho sentita molto debole e l'ho detto anche l'intervento in plenaria
è chiaro che un'Unione Europea funziona già male a ventisette un queste regole funzionerebbe ancora peggio
Con un aumento una di degli Stati membri a trenta trentuno trentadue vedremo quante saranno al momento opportuno e quindi a mio avviso la riforma dei trattati e delle regole europee è una delle priorità da porre
Per la prossima legislatura
Al il credo prima comunque dell'allargamento perché già adesso in cui così come l'istituzione europea così come sono
Non funziona
Grazie a Nicola Danti grazie