Presentazione delle anticipazioni del Rapporto Svimez 2023 sull'economia e la società

Piazze col microfono
Forse sì forse no
Mi sembra
Ecco c'è buona sì buongiorno a tutti
Benvenuti
Per questa breve conferenza stampa in cui come tutti gli anni da Sri mezza anticipa alcuni delle informazioni e soprattutto dei numeri che saranno contenuti nel rapporto annuale
Che presenteremo come di conservo come di consueto intorno alla nei sei novembre rapporto Svimez appunto e principale documento che fotografa un po'l'andamento dell'economia dal Mezzogiorno quest'anno per anno peraltro un anno particolare perché sarà la cinquantesima edizione
Del rapporto Svimez peraltro lo stesso anno in cui abbiamo anche poche settimane fa ricordato in centoventi anni a nascere Pasquale Saraceno quindi per noi è un momento diciamo importante di riflessione sul contributo della Svimez ha dato in tutto questo lunga stagione del dopoguerra sulla crescita del mezzogiorno la appunto al come gli altri anni le anticipazioni del rapporto soprattutto non tendono feste soprattutto Benno ad offrire un
Una fotografia dell'andamento economica delle diverse regioni del Paese con la particolare riguardo ovviamente alle dinamica nord-sud qui la prima parte di questa rete diciamo Breve
Conferenza stampa sarà legata soprattutto all'analisi del quadro del quadro magari economico quali sono le principali
Evidenze che risultò dalla dinamica degli ultimi anni all'ala diciamo il la notizia tra virgolette più rilevante
E che nella dinamica post scorie d'il Mezzogiorno a agganciato la ripresa nazionale facendo segnare complessivamente i tassi di crescita sostanzialmente in linea con il resto del Paese
Le stive Svimez appunto contenute nel rapporto relativo al due mila ventidue per regione poi troverete appunto nel comunicato stampa anche le dinamiche per ciascuna Regione italiana
Fanno registrare appunto sostanzialmente questa buona performances del mezzogiorno come vedete nella nel due mila ventidue il PIL del Mezzogiorno dovrebbe è cresciuto del tre virgola cinque per cento che è molto simile al tre virgola sette per cento della media nazionale
E potrei sottolineare che esattamente il dato medio di crescita europea
Cioè il Sud cresce come la media europea se noi confrontiamo con le dinamiche degli ultimi anni è ovviamente un cambiamento nel soprattutto se lo vede nella nella nella figura accanto dove abbiamo vediamo un po'nel lungo periodo
Le dinamiche del P del Mezzogiorno nel centro nord della media europea
Il dato Chomet noi secondo noi più rilevante
E soprattutto nella capacità di reazione post crisi post Crisi COVIP d'dopo rete quel picco negativo sulla destra la capra di reazione del Mezzogiorno e sarà sostanzialmente allineata a quella del centro nord e anche leggermente più forte
Che quello è la media europea se lo confrontiamo su cotto al con ciò che era accaduto
Dopo le due crisi due mila otto due mila tredici vediamo che la risposta è molto diverso dall'élite subire alta dopo le precedenti Risari ha avuto un andamento sostanzialmente piatto che non gli aveva consentito
Di recuperare questa diciamo ripresa
Post comodità addirittura direi che se noi sommiamo la perdita del due mila venti con la ripresa ventuno ventidue nel triennio il Sud è andato leggermente meglio del Centro-Nord
Perché era creerà calata un po'meno nel nel due mila venti lei contenuti della crescita per ovviamente poi non c'è tempo da qui per molto sinteticamente possiamo dire che è stato un contributo a molto forte soprattutto dal punto di vista degli Investimenti mentre dal punto di vista nei consumi abbiamo un andamento sostanzialmente allineato tra mezzogiorno
E centro nord anzi direi
Nel corso soprattutto del due mila ventidue va segnalato un rallentamento nella dinamica dei consumi in particolare nel Mezzogiorno e questo è dovuto prevalentemente a diciamo alla dinamica inflazionistica l'abbia nel rapporto già un approfondimento su questo una u questo tipo di infrazione concentrata soprattutto su beni energetici nella prima parte con una il forte impatto sulla dinamica della spesa alimentare quelle dei beni addirittura sui costi dei per i beni alimentari
Chiaramente ha fatto sì che si concentrassero gli effetti dell'inflazione sulle famiglie più deboli quelle all'interno delle quali diciamo il le beni alimentari
E spese alimentari e spese energetiche pesano di più nel loro pacchetto dispensa questo lo vediamo già e questo è un primo elemento di allerta nella dinamica già nel ventidue delle dei consumi alimentari come vedete fanno segnare una riduzione del meno tre virgola cinque per cento nel Mezzogiorno e meno tre per cento
Nel Centro-Nord per quanto riguarda gli investimenti invece è evidente il traino molto forte fatto registrare fino al due mila ventidue dal settore delle costruzioni
Gli investimenti in costruzioni ad esempio nel due mila ventidue sono cresciuti del più tredici per cento nel Mezzogiorno affronta più undici per cento nel Centro-Nord
Nel rapporto pretende rappresentiamo anche una linea una un'analisi dei contributi alle Grecia dei vari settori come vedete nelle due torte
Bene evidenti il grosso del contributo alla crescita chiaramente concentrato nel settore dei servizi in particolare nel Mezzogiorno dove il settantuno per cento e la crescita
è dovuto al comparto dei servizi chiaramente l'elemento di differenziati differenza diciamo di carattere strutturale quello del minor contributo dell'industria in senso stretto
Che chiaramente contribuisce in maniera più significativa alla crescita del centro nord va segnalato a destra che la crescita dei settore terziario nel Mezzogiorno essi dovuto
In anche in parte significativa alla crescita diciamo con le alle attività connesse al settore del turismo ma non è il solo turismo
Cioè nella crescita del settore terziario nel Mezzogiorno se vediamo sia in termini poi raggiunto sia in termini di occupazione abbiamo anche un contributo significativo di comparti ad esempio dell'informazione comunicazione servizi professionali
Trasporti magazzinaggio cioè sono due sono alcuni comparti del settore privato dei servizi che cominciano a muoversi nel Mezzogiorno
Tema rilevante perché anche connesso con gli investimenti e il pm RR che è vero che sono sembra prevalentemente opere pubbliche ma non solo però hanno inevitabilmente un effetto di diciamo di trasferimento e l'arresto sull'intero comparto i servizi privati da cui dipenderà il tasso di Rachel prossimi anni
Nella fila dei Mets come di ogni anno prevedono il suo modello econometrico
A elabora anche delle previsioni di andamento per il De per il prossimo triennio ventitré ventiquattro e venticinque
Cui allora il quadro che emerge è quello allora per di una
La ripresa che
Tende in parte a riaprire il divario Nord Sud
Però in maniera molto più contenuta rispetto alle precedenti fasi di ripresa cosa vuol dire all'al ventitré ovviamente abbiamo un tasso di Grecia abbastanza allineato Mezzogiorno centro nord quindi zero nove il Mezzogiorno contro l'uno della media nazionale
è e questo ovviamente su questo
Abbiamo un affetto da una parte negativa della dinamica industriale che riguarda tutto il Paese e dall'alto appunto il contributo ancora positivo ricostruzioni e servizi
Dal due mila ventitré ventiquattro e venticinque in presenza di una ripresa complessiva dell'economia italiana
Trainata anche alla un avvallo prevediamo una ripresa dell'export dell'industria questi due elementi tendenzialmente tendono a riaprire la forbice tra nord e sud
In questo caso diciamo in parte questa dinamica viene compensata dalla scontare nell'ardore nostre previsioni
Almeno una parte degli investimenti del Pnr R. perché queste previsioni prevedono appunto un po'come fa il Mef un teniamo conto anche della stesa del PM RR sulla base diciamo di ipotesi cautelari
Sull'impatto sull'economia
Il la ovviamente sul dive differenziale soprattutto ventitré anche
Impatta una dinamica inflazionistica che era stata nel corso di questa bolla inflazionistica più forte del Mezzogiorno che nel centro nord
Pensare che nel due mila venti del ventidue abbiamo un divario di circa di otto decimi di punto della dinamica inflazionistica tra Mezzogiorno e Centro Nord altre sette contro sette nove e quello è il sentiero di Ripa diciamo di riduzione che non è così accelerato diciamo dell'inflazione dei prossimi anni e questo chiaramente è un tema che condiziona che condizionale ripresa non entro nel merito dei singoli settori
è interessante tu mamma altro elemento di spunto che
Offriamo
è è relativo all'impatto nord sud che ha avuto l'incremento del tasso ufficiale di sconto cioè di fatto del degli ed impellente elemento degli interessi e riserve le scelte diciamo alla Banca centrale europea la sostanziale stretta monetaria il nostro modello ci restituisce ad esempio di formazione sono interessante che quello che il incrementi del Adeptus del tasso ufficiale di sconto
Hanno un impatto diciamo recessivo sulla crescita più forte nelle regioni del Mezzogiorno rispetto al Centro Nord le nostre stime appunto ci dicono che con un tutto al quattro virgola venticinque abbiamo un impatto negativo sulla crescita
Del Sud di sei decimi di punto contro circa cinque nel centro nord è un ulteriore simulazione che abbiamo fatto
è che attenzione perché politiche di ulteriore stretta monetaria qui un ulteriore incremento di circa mezzo punto diciamo di zero punto cinque
Punti-base del del tasso di riferimento comporterebbe un ulteriore impatto nel recessivo sull'economia italiana di circa vent'complessivo di circa zero sette per cento che diventa zero otto nel Mezzogiorno quindi attenzione che questi che politiche ristrettezza di stretta monetaria potrebbero comportare appunto un ulteriore leggero incremento del divario
L'altra notizia diciamo del corso e del diciamo dell'ultimo biennio ventuno ventidue riguarda l'occupazione
Qui come al solito il quadro che emerge è un quadro sostanzialmente in quali in in chiaroscuro quali sono gli elementi positivi elemento principale positivo
è la ripresa occupazionale
Nel corso del ventuno e soprattutto del ventidue abbiamo avuto una crescita dell'occupazione che acconsentivo di recuperare di più che recuperare i posti persi nella fase nella fase covered complessivamente tra gennaio ventitré gennaio ventuno che era il momento più basso di trama della della dell'occupazione abbiamo abbiamo visto una Grecia ricerca quattrocentoquarantadue mila posti di lavoro nel Mezzogiorno del più sette virgola sette per cento anche leggermente più alta di quello del Centro-Nord che più sei virgola uno per cioè per la prima volta dopo molti anni torna a crescere anche lavoro stabile perché dopo punto una lunga fase di ricomposizione diciamo
Qualitativa a favore del tempo determinato
Verso se il tempo indeterminato nella ripresa abbiamo avuto una crescita di circa il nove per cento il lavoro a tempo indeterminato soprattutto dovuto al traino del comparto delle costruzioni e dei servizi
Segnalo che per la prima volta dopo molti anni comincia a crescere anche l'occupazione la pubblica amministrazione
Questo riguarda prima Intel mentre Intel Mezzogiorno dove complessivamente se consideriamo amministrazioni pubbliche e anche istruzione sanità compresa la con il comparto diciamo privato di minibus di istruzione e sanità
Abbiamo avuto abbiamo visto una crescita di circa novanta mila posti di lavoro contro una riduzione del Centro-Nord da questo potrebbe essere un elemento importante in parte connesso con lo stesso pm R. perché dico che è un quadro in chiaroscuro perché ovviamente questo non modifica i fattori strutturali divario
Di divario Nord Sud
Che riguardano da un lato la precarietà e dall'altro il tema della questione salariale in particolare questo sì come un dato su cui dovremmo riflettere con grandissima attenzione è quello relativo alla dinamica dei salari reali
Gli ultimi dati OCSE
Diffuse le scorse settimane facevano evidenziavano come l'Italia era il Paese che aveva perso di più interni potere d'acquisto dei salari meno sette virgola cinque per cento
Tra il diciamo al Precorvi del due mila diciannove due mila ventidue questo almeno sette riguardo per cento idriche di calo dei salari reali applicato al Mezzogiorno perfetto di quella maggiore dinamica inflattiva di cui parlavo prima porta una riduzione dei salari reali
Di oltre l'otto per cento
No la fase prego vede Lavazza e post Covi d'dato che questo si inserisce in una dinamica di medio perdita e di medio-lungo periodo di riduzione riduzioni reali che vedere grafico accanto e che ha portato sostanzialmente a una riduzione complessiva di oltre dodici punti delle retribuzioni per ha detto in termini reali al Mezzogiorno
Chiaramente pone un tema molto molto Complesso che è quello appunto di come sostenere una dinamica salariale che peraltro è condizione condiziona anche le previsioni complessive perché impatto ovviamente
Sulla dinamica dei consumi quindi questo è il primo tema di allerta su cui va posto grande attenzione l'altro tema è senz'altro quello della della precarietà perché no
No stante quelli modesti miglioramenti
Si conferma un mezzo giorno in cui la percentuale di part-time involontario sia pur sceso di poli di poco nel corso degli ultimi anni rappresenta circa il tre quarti dei contratti part-time contro il venti per cento media UE rue in cui la percentuale dipendente a termine ancora circa il ventitré per cento e soprattutto in cui la trappola precarietà
è più rilevante perché quasi il ventitré per cento degli occupati a termine lo è da più di cinque anni è uno dei su quattro dei lavoratori a termine sono in quella condizione da oltre cinque anni quindi quella si determina una vera e propria trappola pratica
Queste dinamiche di precarietà e bassi salari ovviamente
Abbiamo provato a fare una stiva relativa al numero di lavoratori che sono al momento
Percepiscono meno di nove euro l'ora tema che potrebbe essere nell'ampio dibattito attualmente in atto sulla sul salario minimo
Considerando anche tredicesima
E altre componenti della retribuzione abbiamo circa tre milioni di occupati in Italia
Al di sotto i nove euro di cui circa un milione nel Mezzogiorno che vorrebbe dire venticinque per cento complessivo dell'occupazione dipendente quindi sono elementi che dovrebbero far riflettere poi nel corpo della nell'ambito del rapporto come tutti gli anni
Dedicata un'ampia approfondimento al tema dell'industria nel Mezzogiorno non c'è appunto punto ricordavamo prima Saraceno i centoventi anni non ci può essere sviluppo del Mezzogiorno sento rafforzamento
Della sua industria anche su questo fronte noi abbiamo ci siamo dedicati ad approfondire
Alcuni temi relativi alcune specializzazioni già presenti nel Mezzogiorno segnalo questo come un dato molto interessante ripartire pur all'interno di una riduzione complessiva nel corso degli ultimi anni
Diciamo del comparto industriale del Mezzogiorno
Ci sono i cui elementi qualitativi molto interessanti non abbiamo fatto una stima sulle esperienze S tre e cioè l'impresa di specializzazione intelligente che ama definizione diciamo di livello europeo che caratterizza alcune in prese
Che hanno caratteristiche qualitative opportunista e l'innovazione
E importanti questo tipo di imprese riguarda circa un terzo delle imprese del Mezzogiorno
E e circa il quarantaquattro per cento e gli addetti sono le stesse imprese che fanno l'ottantatré per cento del complesso delle ecco alcuni c'è all'interno un nucleo di imprese con predire al Mezzogiorno che ovviamente dovrebbero essere il target privilegiato
Delle politiche pubbliche sono impresa ad esempio che hanno una produttività media
Di più il venti per cento rispetto alla media del mezzogiorno e sono intense collocate in alcune filiere strategiche importanti filiere strategiche nazionali e che qua
Non c'è il tempo che nel rapporto c'è un pronto a un un ampio approfondimento
Sul tema è la partecipazione del Sud alle filiere strategie anti questo in un in un ottica di orientare le politiche pubbliche e quindi energia ambiente aerospazio chimica verde dei sagne made in Italy agroalimentare sono settori in cui
Abbiamo una specializzazione
Di alcuni pezzi dell'industria meridionale importante che potrebbero rappresentare un importante volano per la crescita
E quindi diciamo questo dovrebbe orientare la gran parte degli investimenti su quanto riguarda gli strumenti l'analisi di Svimez si concentra sostanzialmente su due strumenti di
Va be'dovete politica industriale all'interno di un quadro di debolezza diciamo non certo di questi ultimi anni di disegno di politica industriale del Paese uno sono sotto attrezzato evidenziato i contratti di sviluppo
Rispetto alle quali noi chiediamo affermiamo che serve un maggiore Gualdo di policy più organico di quanto accaduto fino adesso perché
Finito soltanto alcuni dati nel corso del periodo ventuno ventidue abbiamo presentato fate presentare domande per circa ventisette miliardi di euro
E concesso agevolazioni per quattro virgola cinque miliardi
In sostanza
C'è un potenziale di ulteriori cinquanta miliardi potenziali di investimento di domande
Pervenute per contratti di sviluppo ancora non attivate
Cioè esiste lì dentro un potenziale di crescita soprattutto se lo vediamo in termini di scomposizione settoriale è vero che c'è una concentrazione
Ad esempio nel settore turismo però vediamo che ci sono domande che provengono anche da settori molto legati a quelle filiere Staderini parlavo delle prima quindi una selettività nella Melinte a una maggiore selettività nella scelta definanziamento i contratti di sviluppo secondo noi potrebbe riattivare un potenziale d'investimento già presente nel Mezzogiorno a cui non si riesce a dare disco
In termini rapidi l'altro strumento sono le zone economiche speciali sul quale ovviamente abbiamo letto delle novità nei contenuti ma settimane che rappresentano un modello
In volto interessante su cui l'avvio Mazza ha lavorato a molto tempo abbiamo e le abbiamo evidenziato cui alcuni elementi di successo potenziale elementi di fallimento il modello dello Zezza
Se Torino soltanto il cui gli elementi insuccesso cioè il forte commitment politico delle amministrazioni efficienti un accompagnamento con interventi di carattere infrastrutturale e sociali e soprattutto sulla formazione
Identificando e accompagnando leva ovalizzazione vocazioni industriali a mezzogiorno segnalo solo un tema di evitare di fallimento evitare quello che chiamano gli inglesi chiamassero ma prodigio
Cioè quella parcellizzazione degli interventi sul territorio in questo senso che loro un maggior coordinamento nazionale a cui credo che risponda anche la proposta del ministro sì è un elemento un elemento importante l'ultima parte del rapporto dedicato al pm RR ho esaurito il mio tempo quindi vado molto molto rapidamente
E qual è le analisi che abbiamo fatto primo elemento riguarda la redistribuzione delle risorse fino ad oggi qui ribadiamo un tema che già nell'alto rapporto avevamo segnalato con forza attenzione il modello dei bandi spesso non funziona
Cioè il modello del bandito comporta una réclame di ripartizione delle risorse che non segue effettivamente la i veri il fabbisogno della popolazione
L'analisi che abbiamo fatto tutto il comparto e l'istruzione ci conferma quella nuvola che veda sinistra quella una sostanziale e la redistribuzione delle risorse
Sul atterrito le varie province italiane in cui da un lato abbiamo messo i fabbisogni provinciali e dall'altro le risorse come vedete non c'è una forte correlazione tra chi sta più indietro e chi ha avuto fu perché la redistribuzione territoriale è stata più condizionata regolarità amministrativa che dall'effettivo fabbisogno questo comporterebbe ovviamente alla fine
Del PM RR ed in via di riuscire a non riuscire a colmare quei divari sociali che c'eravamo impegnati quindi su quello degli elementi di correzione sulla ripartizione delle risorse rappresenta per me un elemento essenziale
L'altro elemento riguarda tutto il tema riprogrammazione qui lo dico soltanto con un titolo abbiamo provato
A partendo dalla relazione del ministro Fitto che evidenzia circa ottantatré interventi con elementi di forte debolezza per un totale di novantacinque miliardi
Che noi crediamo che il tema delle coordinamento tra gli interventi tra le varie fonti di finanziamento
Delle politiche sia un elemento fondamentale e il lavorava abbiamo fatte provare ad identificare su questi singoli progetti identificati quali sono attualmente già trasferibili su stress per e Fse Plas
Con al con gli attuali programmi che vorrebbe dire circa ventinove euro interventi e otto miliardi un'operazione che potrebbe essere fatta semplicemente tra virgolette
Con una concertazione diciamo i vari attori la programmazione ulteriore diciassette interventi potrebbero essere trasferiti sud il polimeri questione per circa ventidue miliardi attraverso una modifica degli della D.P. e dei programmi
Credo che anche questa sia una sfida da cogliere
Per evitare che appunto si disperdono alcune capacità progettuali che non sono coerenti con i tempi d'attuazione del Mezzogiorno credo che su questo cantiere PM RR ci sia bisogno appunto di una massima attenzione su questo confermiamo la disponibilità e la Svimez e chiudo con questa rappresentazione che credo che sia la chiara identificazione la sfida che abbiamo davanti
Noi abbiamo gli abbiamo fatto vedere le previsioni dei prossimi anni che era appunto zero nove ventitré nel Sud uno ventiquattro Cuneo uno venticinque
Con un leggero divario nel centro nord quella previsione era stata fatta appunto in coerenza con il con il Dance
Con una stima prudenziale di impatto del PNR R. qui diciamo imputando solo una quota realizzata del PM RR che e il Paese riesce nel appieno nell'attuazione dell'utilizzo di tutte le risorse disponibili in sostanzialmente in linea con i tempi previsti dalla Commissione europea
Riuscendo in quell'operazione di sostituzione ove possibile
Di fondi europei di fondi di coesione corre il pm RR avremo un contributo alla crescita più superiore il PIL del Mezzogiorno potrebbe arrivare al due virgola sette del due mila ventiquattro
E sosta e all'uno virgola nove due mila venticinque sostanzialmente chiudendo il divario di Grecia con il Centro-Nord
Che farebbe il due per cento
Quindi di fatto teme questa slide rappresenta chiaramente quali sono le due ipotesi che abbiamo davanti c'è un tasso di crescita sia abbastanza buono ma che non riduce i fattori di debolezza strutturale del Mezzogiorno è invece una vera svolta da di attuazione del piano RR quindi un incremento del tasso di crescita
E una Grecia soprattutto più coesa tra le varie aree del
Grazie
Dopo questa ampia carrellata di dati
Ringrazio tutti per la pazienza in particolare per il ministero ha avuto appunto ascoltare tutti questi dati passare la parola al presidente Giannola ovviamente per alcune considerazioni
Su sui dati che abbiamo presentato e poi lasciare la conclusione al ministro Flick
Molto rapidamente né a lavorare vorrei fare semplicemente alcune notazioni e raccomandazioni perché poppa interessante a questo scenario credo che
Emergono
E problemi aperti risultati ottenuti
Come proseguire per arrivare quello scenario ideale indicandoli
Il cui si riesca a organizzare le risorse
Prima cosa direi che se guardiamo al periodo
Iniziamo dal dal drammatico due mila venti al ventidue il Mezzogiorno
Va meglio terrestre d'Italia
Tranne che per il Nord Est
Che invece giunto molto più rapidamente ma va meglio del Nord-Ovest
Sostanzialmente nel crimine
Gli ultimi due anni fa
Fra fa meglio come performances nord-ovest
E va molto meglio del centro che continua a essere ancora nel due mila ventidue indebito rispetto a quello che aveva
Nel due mila quindici abbiamo un'area del Paese
Il centro molto zavorrata
Io Mezzogiorno
Diciamo meno penalizzate del nord in qualche misura tra l'otto qualcosa rispetto al nove qualcosa che però recupera meglio
Poi quando andiamo al due mila ventitré e vediamo che
Comunque i divari che di crescita seppure per centesimi riprendono e nonostante che ci sia una dinamica negativamente significativa non dobbiamo dimenticarci c'è quel grafico abbastanza evidente della figura due
In cui essi far vedere anche rispetto al resto d'Europa vero per l'Europa
Fa peggio degli italiani certo momento
Ma è anche vero che nel Duemila ventidue rispetto al due mila otto aveva centoquindici
Il Centro-Nord e accento e Mezzogiorno è molto lontano dal centro
Quindi noi stiamo ancora arrancando per recuperare
Dopo due anni e l'intervento molto forte
I livelli del due mila otto dopo aver recuperato diciamo in un anno abbastanza rapidamente in quella del disastro del due mila venti
Un disastro annunciato insomma
Allora possiamo dire che rispetto al Pnr siamo in linea be'come resilienza sì l'Alitalia non serve la resilienza
Queste il problema resilienza udire riprendere le forme del passato ecco stiamo riprendendo rapidamente una sono forme che non vanno bene per il Paese
E come si vedeva mettere in evidenza c'è un problema di riprogrammare propriamente le risorse perché perché non c'è stato un disegno programmatore su quelle risorse coerente con bisogni del Paese questa linea impressione queste anche la valutazione che
Con cui
Penso si debba guardare con favore a una riorganizzazione nel piede
Avere in un'ottica
Programmatoria più diciamo più seria sostanzialmente e questo è un invito diavolo
E anche a discussione e un confronto per capire questa non sia l'Italia non può riprendere
Non può essere resi vieni e che rinasce
Con un PM e qui veniamo a un discorso molto molto più chiaro
E se date le circostanze signori anche un merito è diventato di grande moda il Mediterraneo dopo dieci anni che fa Oricchio se scopriamo che veramente così di moda e così utile
Ebbene allora dobbiamo valorizzare molto il Mezzogiorno perché a mezzogiorno era complemento essenziale per far sì che l'Italia almeno nel Mediterraneo giochi un ruolo fondamentale quindi
Le zero
I porti diretta opportunità logistica le infrastrutture sono fondamentali cosa che in questi anni
Di di viene sono state dormienti di fatto come
Basta semplicemente pensare che ne tranne Brindisi che già dall'Appia per fatti suoi non c'è una Zenson crea una zona doganale interclusa e se non c'è quella la Zehst non serve a niente
Perché è quella che ti dà in esenzione d'imposta di a vere
Diciamo insediamenti di produrre di esportare poi se porte nel tuo Paese pagare anche le tasse ma per il resto è fortemente attrattivo proprio per quello se non ce n'è neanche un
E dire Zehst fondamentali
Che poi sono i porti fondamentali d'ingresso in Europa del sud
Augusta e Gioia Tauro e tuttora quello che comporterebbe l'infrastrutturazione della Sicilia
E del Mezzogiorno per il famoso quadrilatero Napoli Bari Taranto e Gioia Tauro
Beh se non c'è questa come obiettivo fondamentale e credo che la resilienza servirà a poco quindi la raccomandazione è programmazione
Razionale avendo evidenti degli obiettivi raggiungibili raggiungibili in due anni
E qui renderne entrare qualcosa la transizione energetica questa tradizione primari noi abbiamo dei vantaggi tali che non stiamo neanche programmando
Ho molto debolmente programmando che se sfruttati
Quei punti cruciale di cui dicevo renderanno
Diciamo metta accendono il motore del Mezzogiorno si accende il motore Mezzogiorno accende i motori italiano fin qui non è in questione nord-sud
E quindi Guido qui vengo o se invece si poneva una domanda
La programmazione di una zona economica speciale mezzogiorno
è un tema importante nella misura in cui una impegno di programma di modello di diciamo definirlo nelle sue priorità e nei suoi modi di realizzazione
E quindi questo è un impegno
In qualche misura
Mi complimento con il ministro che ha
Per così dire aperto una provocazione firmata credo di
Una già un'organizzazione
La nazionale di come proseguire e su questo credo che la Svimez sì in primis
Interessata e disponibile e molto
Attenta a
Ordire per così dire a discutere a che si apre un confronto un confronto che comporta e chiudo molto rapidamente ho riscosso molto semplice in un rapporto tra centro e periferia
Non stiamo parlando di autonomia nel momento in cui ci vorrebbe un centro per così dire
Regista molto capace come lo fu in passato
Con tutte le garanzie delle periferiche che vogliamo ma che le periferie da sole per quanto ricche e blasonate
Non riescono a essere
Molto di
Cose molto di più che residenti come dimostrano i dati che ci troviamo di fronte noi dovremmo avere la capacità
Di appunto attivare questo famoso muratore
Definendo quali sono i punti focali i punti focali fare cosa comportano intermedi prioritari su queste priorità riprogrammare quello che
A mio avviso fino a questo momento come pm nell'esperienza
Passata
Di grande programmazione non ha dato segni basta discorso sui bandi per capire come vittime al centro a
I rinunciato col coscientemente ad assumersi la responsabilità di gestire le risorse
E sono risorse importanti indizi quelli sono risorse nel caso specifico su diritti di cittadinanza
Non si possono mettere al bando i diritti di cittadinanza occorre assumersi la responsabilità di soddisfare di perequare eccetera eccetera
A maggior ragione non si può
Come dire
Spalmare
è un una enorme quantità di risorse con le difficoltà che sappiamo
Senza invece
Diciamo evitando di assumersi la responsabilità di dire quali sono le priorità le priorità sono hanno stabilito molto chiare molto precise e allora una zona economica speciale mezzogiorno interpretata
Articolatamente
Governata
E non
Diciamo lasciata al dibattito tra le periferie è una soluzione interessante che non è allora la replica
Per e il rovesciamento di quello che fu ricordate l'accordo
Van Miert Pagliarini
Perché quello è caso mai è l'Unione europea che è stato finalmente cambiando idea su qualche cosa che anche notti commissari italiani e la concorrenza avevano teorizzato
Facendo sì che i risultati dal punto di vista della questione fossero nulli come sono state
Quindi credo che sia molto lavoro da fare il dialogo
Il ministro con il ministro si possa avere
Franca interlocuzione perché
Si sono aperte nuove strade rispetto a quello che
Storia di questo PNR poco brillante colpite in termini di dibattiti
Strategie invece è il momento di esplicitare con molta chiarezza e anche con molto impegno
Grazie
Grazie a tutti a questo punto darei la parola ringraziandola veramente ministro Fitto ringraziandolo per l'ospitalità Perrella continuo confronto che abbiamo avuto in questi mesi il palco frutto lo abbiamo da quando era presidente della regione Puglia ieri associa è ovviamente socia della Svimez seguita
è da molti anni e quindi ringraziandolo ancora di passo la parola per le conclusioni grazie grazie a Luca Bianchi grazie al presidente Giannola mi fa molto piacere ospitare questo momento di presentazione dell'anticipazione del rapporto Svimez ma anche utilizzare questa occasione per condividere e confrontarsi su alcuni elementi che emergono all'interno di questo di queste anticipazioni che sicuramente sono molto importante rispetto al percorso che il governo sta portando avanti io partirei da un elemento da citare e da non ripetere i dati gli avete analizzati sviluppati in modo dettagliato quindi non mi soffermo su questo dico solo che lasciano intendere delle grandi potenzialità e al tempo stesso come giustamente ricordato anche dei rischi perché evidentemente le luci e le ombre rappresentano un'occasione importante per prendere atto del fatto che questa grande potenzialità vanno accompagnate che i rischi vanno evitati rispetto anche ad alcuni elementi di carattere programmatorio generale che devono essere oggetto di interventi che noi dobbiamo rizzare in questa fase lo dico con ribadendo la piena disponibilità al confronto e al lavoro comune che stiamo mettendo in campo anzi mi permetto di anticipare che tra il ministero del Svimez ci sarà un protocollo d'intesa per poter lavorare insieme nei prossimi nei giorni e nei prossimi mesi rispetto a questa impostazione le tematiche sono state sollevate possiamo dettagliando definendolo che in queste ore mi permetto di anticipare questa come una valutazione anche da dal punto di vista operativo della collaborazione
Ora io vorrei fare solo delle
Considerazione di contesto anche rispetto alle scelte che devono essere fatte soprattutto rispetto al lavoro che il governo sta mettendo in campo giustamente è stato ricordato sono stati ricordati elementi di criticità sul perché ne perde anche la necessità di una programmazione coordinata io non voglio qui rivendicare delle scelte lungimiranti ma penso che sia doveroso sottolinearle da parte del governo del presidente del Consiglio in modo particolare perché quando all'inizio della legislatura il governo ha individuato nelle deleghe che poi sono state attribuite
Al sottoscritto un ministero che mette insieme gli affari europei
Le politiche di coesione il piano nazionale di riprese resilienza del sud al sostanzialmente tracciato quella visione quella programmazione necessarie per affrontare in modo coordinato questi delle questioni delle abbiamo di fronte in questo senso
è importante il lavoro che sta facendo sul piene perde io devo devo dire che
Spesso leggiamo e ascoltiamo posizione sul che nel verde che ci allontanano
Dal dalla reale lavoro che sta portando avanti non semplice è molto complesso con uno spirito che è assolutamente costruttivo non penso a immaginare elementi di contrasto di polemica ma spesso purtroppo questo accade di questo devo dire
Tra un po'mi dispiace perché potrebbe essere dovrebbe essere l'occasione di un confronto serio
Non tanto rispetto
A all'acqua quello che il dato di partenza è il più nel verde ma la necessità di prendere atto al netto delle polemiche di come poter rimodulare una serie di interventi adeguandoli a lo scenario che abbiamo di fronte che nel frattempo semplicemente al di là delle valutazioni su cosa è stato fatto il presidente Giannola stato molto
Preciso su questo anche abbastanza chiaramente critico c'è un tema che tiene dentro tutto che quello del cambio totale di scenario rispetto a quando il pianeta ed è stato immaginare già questo basterebbe per avere un elemento oggettivo su quello che c'è da fare non solamente in termini di sesto del dell'assetto del Cnel vede rispetto alla sua organizzazione a quelle che sono delle difficoltà di oggettive
Necessari cambiamenti voi sapete che abbiamo messo in campo
Dieci modifiche sulla agli obiettivi della quarta rata che stiamo lavorando a definire anche altri aspetti collegati a questo
Che sono inevitabili indispensabili perché il programma possa procedere in modo
Efficace ma lo dico questo soprattutto perché non abbiamo oggi la necessità all'interno dell'attuazione dei piani avere di avere questo coordinamento con gli altri programmi di intervento Luca Bianchi ha fatto un riferimento all'accordo di partenariato della politica di coesione
Anche quello vogliamo ricordare
Gli elementi di contesto dal quale è scaturito quell'accordo sono addirittura preconizza
Son dati oggettivi poi
Possiamo anche su questo
Polemizzare ma sono io penso che mettendo in fila dei fatti con delle date ci sia poco da discutere sulla necessità di comprendere che il piano nazionale di riprese resilienza è stato programmato prima dell'invasione dell'Ucraina
Il l'accordo di partenariato appoggiato su dati
Socio economici Precorvi d'io penso che ci sia abbastanza per capire dire che molto ragionevolmente responsabilmente bisogna intervenire uno per far dialogare due programmi
Cosa che non c'era e che rischiava addirittura di mettere in campo delle sovrapposizioni
A me fa piacere che nelle raccomandazioni non l'ho letto molto questo fatto sui giornali italiani però le raccomandazioni alla Commissione europea dove si delineava un presunto ritardo che invece è un rigo e mezzo stato inserito per tutti i Paesi europei e quindi anche per l'Italia
Rispetto al piano azione di riprese residenza che più che un sottolinea il ritardo dello stimolo comunque fatto per tutti i Paesi e non certo per l'Italia ma di quello abbiamo letto invece si parlava all'interno delle raccomandazioni un altro elemento molto importante che era quello del coordinamento delle politiche di coesione poiché nel verde una linea di azione che il governo ha messo in campo come dicevo dal primo giorno e che sta rappresentando rappresenterà un elemento fondamentale non solamente con la questione ma anche col fondo di sviluppo e questo è un altro tema di discussione
Sul quale noi stiamo completando
Un lavoro di verifica dello stato di attuazione della programmazione due mila quattordici due mila venti ora anche su questo ne abbiamo ascoltate tante no però
Noi sappiamo che i dati della Ragioneria generale quando ne abbiamo completato quel lavoro nei mesi scorsi oggi stanno sicuramente un po'Omen Tati ma ahimè non di molto
Davano il trentaquattro per cento della spesa su centoventisei miliardi complessivi ora io capisco che può essere facile dire ma noi siamo a percentuali alte perché ci si concentra sulla quota di risorse esclusivamente europea
Ma non è che noi possiamo ipotizzare una programmazione che poggia sostanzialmente anche sull'aggiuntività addizionalità delle risorse
E quindi sul cofinanziamento più l'F sedici e non porsi il problema che una percentuale ridotta Souls esclusivamente sulle risorse europee non può essere l'obiettivo al quale ambire rispetto all'ossario generale se non ci sarebbe bisogno di utilizzare delle
Forse le FS ci né tanto meno quello del Po del cofinanziamento nazionale regionale e quindi è chiaro che abbiamo bisogno di questa visione siamo lavorando abbiamo con qualche eccezione per carità va benissimo così abbiamo avviato anche con in Conferenza Stato-Regioni un lavoro con le regioni rispetto alle modalità di definizione di questo percorso
E puntiamo ad avere una linea mento dei diversi programmi delle diverse scelte con una programmazione unità
A partire dai prossimi due-tre mesi questo il tema dentro questo tema dentro questa cornice ci sono poi le soluzioni Descent perché sono da una parte oltre alla riorganizzazione la rimodulazione delle scelte sul piano azionario diverse residenza
Così come sulla politica di coesione così come anche sulla scelta del fondo di sviluppo e coesione io penso che non si possa continuare questo lo voglio dire con molta franchezza a utilizzare le risorse europee nazionali comunque le risorse destinate alla questione in modo particolare al Mezzogiorno d'Italia con l'idea della proliferazione degli interni l'abbiamo decine e decine di migliaia di interventi ora e un modello che risponde all'analisi e alle conclusioni auspicabile l'ordine
Io penso di no
E quindi oggi abbiamo la necessità di immaginare delle soluzioni che possono puntare a pochi obiettivi programmatici Calì e siano in grado di incidere strutturalmente sulle condizioni dello sviluppo del Mezzogiorno d'Italia
Allora il tema Della Zoppa zona economica speciale unità e diciamo innanzitutto e un importante risultato di questo lo voglio rivendicare che non è frutto di una mattina di un comunicato stampa ma di un lavoro molto complesso che per molti mesi è stato proprio davanti con la Commissione europea e il via libera rappresenta una grande o ora che dentro quella dimensione ci sia no le questioni collegate al ruolo strategico del Mezzogiorno d'Italia nel contesto delle del del Mediterraneo così come anche con un'azione di rapporti internazionali molto rilevante che pure in queste ore comincia ad anche dei risultati Presidente del Consiglio Meloni sta portando avanti nell'ambito di una dimensione appunto internazionale di un dialogo nuovo con i Paesi africani anche sul fronte sul tema
Delle risorse strategiche che rappresentano una grande opportunità in questo senso è anche per cogliere delle è brutto dirlo lo dico fra virgolette le opportunità
De derivanti da una crisi gravissima che quella geopolitica dell'invasione dell'Ucraina e una crisi drammatica
Dalla quale però potrebbe scaturire una opportunità di centralità dell'Italia del Mezzogiorno d'Italia nel contesto del Mediterraneo va perseguita ma non va perseguita solamente con una racconto con una narrazione va perseguita con degli interventi che per esempio dal punto di vista strategico e strutturale mettere in condizione sul fronte infrastrutturale del Mezzogiorno d'Italia
Di essere un punto di riferimento di attuazione una Zeiss unica per il Mezzogiorno evidente
Che parte da alcuni elementi e uno di quelli fondamentali e una realizzazione infrastrutturale in questa direzione
Non non non ci sarebbe una logica in un'impostazione differente non abbiamo il tema infrastrutturale che la vera grande carenza se io chiedessi ad una realtà così attrezzata come lo Svimez indicarmi qualche intervento realizzato negli ultimi dieci anni superiori ai venticinque trenta milioni di euro nel Mezzogiorno d'Italia
Termine se aveste invitare qualcuno a me non me ne viene nessuno magari girando e rigirando forse dovevo qualcuno c'è un tema vero che è quello di avere una incapacità di realizzazione sul fronte infrastrutturale
Di una mancanza di strategia rispetto alla scelta infrastrutturale
E poi di una serie di misure di intervento che sono previste all'interno delle zone sulle quali dobbiamo costruire con l'idea della zona unità a livello di zona economica speciale nel Mezzogiorno un sistema di competizione Inter esattamente il contrario dei rischi che possono essere ventilati perché non vedo come logico un meccanismo per il quale si possa decidere non so con quale criterio quale aria inserire in una zia Elsa anziché in un'altra a me sfugge alla mia comprensione ma sarà un mio limite pensare che si possa individuare un territorio da inserire nonsense scavalcando cento duecento chilometri dalla appartenenza della Zeiss qual è il criterio non non lo so oramai entreremo le condizioni per avere un sistema invece nel quale ci sia l'elemento della programmazione come fondamentale perché questo può rappresentare una grandissima opportunità per il Mezzogiorno d'Italia a condizione che tutte le politiche alle quali abbiamo fatto riferimento vadano in quella direzione a partire dallo sforzo mimico minimo previsto per esempio dentro il PNR con seicentocinquanta milioni di infrastrutture che erano previste all'interno le leggesse ma inserendole in una logica di qua coordinamento con le risorse la coesione dell'F sedici magari accompagnando
Una scelta sulla Zetsu unità con un piano infrastrutturale il sia coordinato e coerente con gli obiettivi della Zeiss questo rappresenta certamente una grande opportunità in questo senso così come mi piace anche sottolineare che gli elementi collegati ai contratti di sviluppo le questioni che sono stati indicati sono tutti strumenti utili che devono essere parte integrante della diciamo idea di mettere insieme interventi strategici fondamentali
Qui dobbiamo anche fare una considerazione collegata al a ad alcune questioni per esempio così come è stato dato un via libera di fatto alla zona economica speciale che adesso dovremo tradurre poi una proposta legislativa evidentemente
Le faremo rapidamente abbiamo e diciamo proseguito un'interlocuzione molto articolata con la Commissione europea che vedeva in passato una proroga di sei mesi in sei mesi sulla decontribuzione
Che a novembre scorso siamo riusciti ad ottenere in via stringiamo annuale perché non è quest'anno l'abbiamo avuta per l'intero due mila ventitré ma che oggi abbiamo aperto un confronto su questo io penso che si debba lavorare sul testo debba diventare strutturale
Perché un conto è dire alle al ad un'impresa io ti do la opportunità di sei mesi in sei mesi di un anno e poi dopo si pensa un conto è dire per un periodo che va da tre a cinque anni vedremo c'è strutturalmente questa misura e quindi c'è chi può
Organizzare una strategia in questo senso che incide molto
Sui dati occupazionali e su quella precarietà alla quale si fa riferimento perché può dare una stabilità forte dal punto di vista occupazionale
E può introdurre e sono anche le scelte in termini programmatori che devono essere fatti può introdurre l'elemento delle competenze
Perché anche questo è un elemento importante
Non abbiamo costruirà segni interventi che possano sviluppare le competenze reali che a di cui ha bisogno
Il nostro Paese non il sole di mezzogiorno ma che può tu posso trovare nel Mezzogiorno d'Italia la possibilità di investimenti per attrarre anche un destino perché anche le considerazioni se mettiamo insieme tutti questi pezzi noi possiamo avere l'ambizione di costruire una risposta adeguata nel Mezzogiorno d'Italia in generale il nostro paese che sia in grado anche di diciamo da essere in grado di resistere o comunque di dare un'alternativa a quella che è stata la misura interventi clamorosa da parte degli Stati Uniti no lei lei impressione da Acciona rappresenta una un investimento enorme clamoroso al quale noi dobbiamo essere in grado di poter dimostrare che c'è un'alternativa peraltro e torno ad un altro elemento concreto e fa parte di questa strategia quando il Presidente del Consiglio Meloni ha ottenuto in sede di discussione del Consiglio europeo di conclusioni a febbraio
Il risultato oltre al tema dell'immigrazione della flessibilità nell'utilizzo delle risorse del PNR R.
E della coesione a inserito un elemento di discussione molto importante perché in quel Consiglio europeo si diede il via libera all'allentamento delle regole sul regime degli ultimi la sappiamo che abbiamo delle condizioni diverse in Europa che possono non solo non essere in grado di dare una risposta adeguata
A livello internazionale ma che addirittura rischiano di mettere in grande difficoltà creando una sperequazione nella stessa Europa mettendo in discussione il mercato unico europeo
Perché se c'è un Paese che può mettere utilizzando l'allentamento sul regime degli aiuti di Stato duecento miliardi di euro sul tavolo e c'è un Paese che non ne può mettere quasi nemmeno uno perché non ce li ha
è chiaro che ne stiamo creando un sistema di sperequazione se invece noi in quella scelta sull'allentamento delle regole regime di aiuti in seguiamo la flex in verità
Sul piene rende presso il la posizione cioè sulle risorse esistenti siamo nelle condizioni di poter costruire un sistema di interventi che si inserisce pienamente in modo coordinato su questa dimensione e questo lo voglio rivendicare perché la proposta fatta io e inserita nelle conclusioni del Consiglio europeo di febbraio che appariva una proposta così scritta sull'acqua
Ha trovato una risposta concreta nella proposta della Commissione europea aste
Nella quale ha presentata pochi giorni fa nella quale ci sono una richiesta c'è una richiesta di dieci miliardi di euro per la possibilità di avviare un percorso sul fondo sovrano sicuramente si poteva fare di più in questo senso ma c'è una seconda parte
Molto rilevante che quella dove si sostanzialmente da il via libera al tema della flessibilità sulle risorse esistenti e questo per noi è una grande opportunità perché
Modificare un accordo di partenariato modificare il piano ed erbe non è semplice avere un supporto è una linea guida a livello europeo che ci indica questo come esponente decisivo e in questo contesto mi permetto di sé di sottolineare un altro elemento rilevante la rimodulazione che verrebbe che quello nel capitolo aggiuntivo re paura
Che sostanzialmente Cini dita una grande opportunità sulla quale dobbiamo lavorare e anche qui è bene ricordare e sottolineare che avendo l'Italia impegnato utilizzato al cento per cento
Le risorse a debito del PNR il nostro né paura del parte da un finanziamento di due virgola sette miliardi come può perché se affondo perduto
A differenza di quello che hanno fatto saggiamente quasi tutti gli altri Paesi tranne appunto Italia Romania e Grecia io uso molto
La comparazione a livello europeo perché spesso l'Italia guardiamo dal buco della serratura nazionale pensiamo che in piene Rebecca utile strumenti siano nazionali leche confrontiamo con quello che accade nel resto d'Europa
Italia Romania e Grecia sono gli unici tre Paesi che hanno utilizzato al cento per cento l'esatta del debito cosa hanno fatto gli altri Paesi hanno ad ho chiesto di risorse a debito collegandole per esempio al capitolo aggiuntivo di paura e quando noi parliamo della rimodulazione che nel verde delle scelte da fare dobbiamo anche qui tenere un livello di comparazione importante
Sarà la stessa cosa modificare un piano di duecentoventi miliardi rispetto a un piano di sessanta quaranta venticinque miliardi direi proprio di no
E se oggi noi pensiamo che il secondo piano nazionale deve poveri e quello spagnolo che parte da sessantanove miliardi a fondo perduto che solo adesso il governo spagnolo ha chiesto di risorse a debito capiamo anche che differenza c'è perché c'è un rapporto di uno a tre dal punto di vista dimensione siccome non parliamo
Le poche risorse a parliamo di risorse importanti evidentemente tutto questo rappresenta degli diciamo rappresenta degli elementi sui quali concentrare il lavoro che stiamo cercando di mettere in campo lo dico perché ha anche qui senza nessun intento polemico l'articolo ventuno che consentiva la modifica del PNR lo scorso anno fu oggetto di un dibattito perché ci fu chi propose utilizziamo subito all'indomani di quel ventiquattro febbraio con l'invasione dell'Ucraina
La l'articolo ventuno per rimodulare il che ne deve iniziare a rimodulare il CNEL verde non si è fatto nulla
All'epoca parlare di rimodulazione di voli pretendere da come bestemmiare in chiesa sembrava una cosa impossibile da poter solo accennare oggi tutti parliamo di di modi cioè tenere siamo contenti va bene
E però diciamo evitiamo che chi diceva
Con forza non vi permettete di cambiare che ne verrebbe che immodificabile oggi dica è quando il villino vi state sbagliando a fare questa rimodulazione pienezza secondo me gli eccessi poi rischiano di insomma di non stare insieme quindi lo dico
Proprio veramente senza intento polemico ma come contributo a un dibattito io mi auguro possa essere più sereno in questa contesto ma questo non fatti riferimento sai bene che non è a voi ecco questo è il quadro che qua e là ci stiamo muovendo ed è evidente che in questo contesto è rilevante è necessario un coordinamento un coinvolgimento abbiamo una grande opportunità oggi che è quella di costruire uscendo da una logica di assistenzialismo delle misure di intervento strutturali che possono accompagnare cogliendo gli elementi positivi Mezzogiorno verso una prospettiva seria e questo è il lavoro che noi metteremo insieme lo faremo con una coerenza che accompagnerà i vari passaggi
Siamo in un momento e decisivo e fondamentale perché al di là dei del lavoro che si sta facendo sul tema delle rate e degli obiettivi
Anche qui no vorrei dire qualcosa ma non la dico sul prezzo del medesimo rischiamo di spostare l'attenzione roviniamo
Oggetto del del del vostro incontro perché rischiamo mediaticamente di guardare gli altri vedo tutti molto attenti su questo tema quindi parliamo solo del della della rimodulazione che ne delle che stiamo facendo e che sarà oggetto di una individuazione
Assolutamente quorum corretta e coordinata delle questioni che abbiamo indicato io penso che ci sia un una buona traccia di lavoro anche sulle prospettive che fanno parte delle conclusioni di queste anticipazioni per il semplice fatto che la strategia che il Governo sta cercando di mettere in campo ci siamo confrontati moltissime volte
Come sai abbiamo più volte condivise
Lo le scelte da da da da da portare avanti oggi abbiamo una grande opportunità che per mettere insieme il le risorse per la prima volta che sono non sono pochi e sono tante rispetta però a scelte coerenti ed efficaci queste la sfida che abbiamo di fronte io sono convinto che
Non per fare annunci perché non non mi piace fare questo ma nel giro veramente di due tre mesi forse potremo avere un quadro organico di differimento per poter avviare una fase di attuazione concreta che possa non solo risolvere nobili
Organizzativi dei programmi in questione ma anche cercare di mettere in campo una nuova strategia perché il dibattito a livello
Europeo non è solamente un dibattito sulla riuscita o meno del Kenya Verga questo è un aspetto importante
Che che ne rende è frutto di un'azione che potrebbe rappresentare un fallimento o una opportunità e quindi spiegare che il tema dell'indebitamento comune a livello europeo può rappresentare una occasione da ripetere oppure una occasione unica da non ripetere quindi c'è più a questo tema
Seconda questione a livello europeo
Cosa di cui c'è molta poca consapevolezza in Italia si è aperto da tempo un dibattito sulla efficacia e sulla possibilità o meno di prosecuzione delle politiche di coesione
Invece in Italia non siamo convinti che era politico ce ne sono per sempre non è così
Nel dibattito all'interno dei poli di coesione
Ci sono dei paesi che anche leggendo i rapporti basta leggere ottavo rapporto sulla questione della Commissione europea per toccare con mano
Ahimè quello che dico la inefficacia dell'utilizzo di queste risorse comincia a costituire un problema che molti Paesi pongono come tema per il futuro da mettere in discussione quindi qui si tratta di o difendere lo Stato scuola senza cambiare nulla continua ad avere risultati negativi e trovarsi di fronte a qualche brutta sorpresa nei prossimi tre quattro anni oppure immaginare di comprendere quello che sta accadendo costruire una modifica strutturale che sia un anticipo del dibattito anche di riforma della politica di coesione di metodo questo secondo obiettivo quello che ne porteremo avanti su questo sono certo che possiamo lavorare insieme molto positivamente grazie
Grazie a tutti abbiamo terminato con questo serve messaggio forte che ecco questo della della dimensione europea della questione meridionale dove questo tema tra meridionalismo europeismo come due temi strettamente collegati siano la diciamo il il filo conduttore anche dell'intervento del ministro ed è molto dell'analisi della Svimez grazie a tutti a prossima occasione