Il Maggio dei Libri 2023 - Parole, Libri, Poesie

Bene ben trovati allora questo è ovviamente un'occasione interessante che propone Treccani come spesso accade Fondazione Treccani cultura per le scuole quindi io ringrazio ovviamente gli insegnanti e le insegnanti che hanno aderito nello specifico c'è una rappresentanza di studenti del Talete del Pinker le se non sbaglio dell'Einstein Bacelle e del Convitto Vittorio Emanuele detto bene c'è qualcuno che non o no evocato
A parte poi qualche adulto sparuto nella sala appunto in questa bellissima biblioteca e o accanto a me per parlare appunto di poesia di letteratura della forza dell'importanza delle parole due importanti studiose Valeria Della Valle che una linguista ma storica
Della lingua italiana che collabora moltissimo con questo istituto e che in tante avventure ci troviamo come sodali e Gabriella Palli Baroni che è una importante studiosa di letteratura italiana ed europea ed è la persona in assoluto più autorevole anche solo nello specifico su Attilio Bertolucci l'opera di Attilio Bertolucci ma non solo perché naturalmente i suoi campi di interesse di indagine
Nell'arco diciamo così del del suo lavoro sono stati tantissimi e ha incrociato anche le traiettorie di grandi protagonisti della cultura italiana della cultura letteraria italiana e non solo
Allora senza altri indugi direi che non ci daremo la palla in questa oretta insieme proveremo a portare la vostra attenzione proprio sulla importanza delle parole quello quello c'è stato chiesto anche da Loredana Lucchetti e cominciamo quindi dal fronte proprio della la storia della lingua con Valeria Della Valle
Non è acceso ancora
Grazie
Ma e no ai ritocchi sprint
Ma scusi sì bene grazie grazie della presentazione da parte di Paolo Di Paolo grazie a voi di essere qui non farò altri ringraziamenti tanto meno alla all'Istituto dell'Enciclopedia italiana visto che sono qua
Quasi ogni giorno a partire dagli anni settanta iscritti ormai passo forse più tempo Quiché che in casa allora partiamo subito per parlare della forza delle parole cercherò di scegliere qualche parola qualche parola che vinse mi è sembrata per l'incontro di oggi particolarmente forti e mi fa molto piacere farlo qui all'interno della dell'Istituto dell'enciclopedia italiana che in fondo possiamo considerare una sorta di miniera oppure la possiamo definire una cassaforte uno scrigno che da quasi cent'anni raccoglie analizza elenca studia le parole e mi diffonde la conoscenza e al tra partiremo da qualche parola
Che lo avvisa a mio avviso da molto tempo serve a sostenerci ho usato questo verbo il verbo sostenere non a caso l'ho fatto
Volutamente ricordando che oggi una delle parole in assoluto più pronunciate tanto da che qualcuno qualche studioso a anche segnalato un un senso di stanchezza perché una parola un po'troppo di moda ecco questa parola è sostenibilità
Ora però la parola ricordo è una parola che nella lingua italiana è arrivata
Tardi abbastanza recentemente arrivata nella prima metà dell'Ottocento ed è arrivata dalla lingua inglese però detto questo per ricordare un po'i connotati della parola detto questo vorrei trasferirmi su un altro piano per ricordare che il primo vero e proprio inno diciamo così
Al sostenibilità anche se quella parola non viene citata
Ecco il primo in no
è un inno antichissimo è un Ingo qua è un inno che appartiene alla lingua italiana e nominò all'altro in Italia nato ad Assisi ed è stato scritto da San Francesco
Tutti ricordate sicuramente dai tempi di scuola o perché poi si continua a citare per la sua bellezza ricordate certamente i primi versi altissimo onnipotente Bonsignore
Lauda otto sì mi Signore con tutte le due creature specialmente Messer lo Frate Sole Lou quale io torno quindi che giorno e ha lumini noi per lui
Ora perché parto dalla forte parlando della forza delle parole parto proprio da qui ma perché il questo testo
Non è solo un testo poetico di argomento
Religioso ricordo che fu composto nel mille duecento ventiquattro
Un testo scritto in volgare un testo scritto tra l'altro per essere cantato tenete conto che San Francesco San Francesco aveva scritto anche la musica che purtroppo è andata
Perso allora pensate alla ecco torniamo alla forza alla novità di queste parole di queste parole scritte usando il volgare aggiungo perché che questo è un volgare un libro il volgare
Parlato
Ad Assisi e il suo autore San Francesco ecco che torniamo sempre alla forza delle parole ha scritto scegliendo questa lingua non il latino mai volgare proprio perché il suo inno un inno addio ma un inno alla natura alla bellezza della natura noi diremmo anche alla necessaria sostenibili capo ecco dico l'ha scritto in volgare e non il sino proprio perché fosse diffuso tra una popolazione larga basta ma la forza di quel componimento e tale veniamo ai giorni nostri che lingotti San Francesco e Francesco Sessa
è presente in un testo molto più recente ci spostiamo su un altro piano
E compare addirittura nel titolo dell'enciclica di un altro Francesco cioè di papà Francesco Bergoglio ecco nel due mila e quindici l'enciclica di papa Bergoglio
Fu intitolata fatto strepitoso nella storia
Della chiesa un'enciclica che ha un titolo che corrisponde al titolo di un testo poetico non era mai non era mai successa una cosa del genere
E ecco dove voglio arrivare quell'enciclica e tutta centrata su un tema il tema della sostenibilità della difesa necessaria della natura del clima e di quello che stava succedendo alla nostra Catilina
Vado avanti ma passo immediatamente a un altro nome parlando di forza delle parole non posso non citare il padre della lingua italiana e quindi Dante ricordandogli o ricordare che la forza delle parole di Dante è stata tale non solo verso l'alto cioè la quando Dante deve esprimibile esprimere raccontare descrivere l'indicibile ma anche verso il basso
E quindi ecco che lì nella Divina Commedia la grande capacità di Dante e di usare i vari livelli i vari registri della lingua anche quelli più bassi e più volgari pensate che nella Divina Commedia
Naturalmente nell'inferno per descrivere quella realtà però c'è ci sono quelle che oggi definiamo vere e proprie parolacce no non ce l'aspetteremmo il testo poetico ora ne nomino qualcuna quella nomina labile piacere sono anche alcune che più difficili da pronunciare in una situazione del genere
Sterco oppure privato oggi non lo siamo più ma voleva dire latrina appunto sa tutta panna bordello e potrei continuare con parole
Comprerò le peggiori ecco Dante che cosa ha fatto quindi ha proprio di una definizione che non è mia ma è dell'amico e collega
Giuseppe Patota perché ha scritto in un suo testo Dante chi la le parole come elastici
Li tira verso l'altra che li tira verso il basso e quindi poi fa la stessa cosa quando nel Paradiso deve descrivere qualcosa di molto difficile da descrivere allora che cosa fa
Lo fa nel paradiso ma lo faceva anche negli altri parte nel negli altri nelle altre cantiche ecco che quando non ha a disposizione
Le parole già esistenti parole forti le crea se le inventa questo lo dico anche per un motivo quante volte
Per magari qualcuno o qualcuna di voi oppure ha detto che brutta questa parola nuova no c'è sempre l'opposizione nei confronti dei cosiddetti neologismi ben grande creatore inventore di parole è stato tanto incerto mi potesse dire Dante Nepal sapeva inventare di bellissime allora ecco che anche qui faccio solo un esempio quando Dante ne vuole vuole descrivere nel paradiso
La luce che si racchiude con che si presenta all'uniche come se fosse in un unico libro dice che lo spettacolo
Del tutto che è l'universo si si quaterna cioè si squaderna e inventa quel verbo che noi usiamo ancora lui poi bello che lui non l'ha mai chiusa Caluso solo una volta
E invece vedete la forza delle parole
Quella parola entrata nella lingua italiana e noi oggi ancora non siamo non siamo il verbo
Squaderna squadernare non solo in senso concreto mamma in senso figurato quando diciamo male io Squad Arlas squadernato davanti la verità dei fatti fino a qui Elio
Proprio gli ho fatto ho fatto vedere ho aperto
Ho aperto questa realtà
Devo andare devo andare di fretta ma non posso non nominare
La fa andando così forse anche per simpatie esce la forza di alcune parole di Leonardo da Vinci Leonardo da vinci viene sempre ricordato come è grande pittore e architetto scultore
Studioso di edera Idraulica di ingegneria e potremmo ancora continuare
Porse viene un po'meno ricordato per incanto per aver scritto un testo sulla pittura che si intitolato il Libro di pittura ma per un altro motivo che parlando di parole mi fa piacere ricordare da Leonardo aveva la consapevolezza della di non avere una culla non è che non avesse una cultura però la libera cultura classica perché non aveva studiato latino
Allora questo lo portava una grande umiltà e mentre nei codici faceva i propri progetti propri disegni ecco che sul margine annotava
Le parole che non conosceva quello che dovremmo fare un po'tutti mi rivolgo però soprattutto ai ragazzi e le ragazze delle scuole hanno qua dove la parola ci colpisce non l'abbiamo mai sentita vorremmo sapere cosa significa
Ho semplicemente ci piace Pelé perché non ce l'hanno chiamano in un quadernetto a proposito di squadernare ecco allora abbiamo oltre che scusate Leonardo che cosa ha fatto a annotato no un dieci venti trenta parole mia annotate
Sette mila e trecento e quindi immaginate davvero con quale interesse prevedendo nota di queste parole ma dove voglio arrivare a proposito di parole nuove al fatto
E lo sappiamo proprio da quel Libro di pittura che vi ho appena citato al fatto che in Leonardo troviamo per la prima volta parole è il primo ad averle usate per quanto sappiamo fino ad oggi parole
Che nessuno aveva alzato mai comunque il significato vi cito queste tre parole che fanno parte della nostra lingua ancora oggi la prima e la parola ritratto
Fino a Leonardo ritratto era era un participio passato di ritrarre ma non si usava per definire la raffigurazione di una persona ma per per definire la raffigurazione di una persona in un quadro in un affresco l'inattesa si si usavano altre parole si usava spesso per esempio
Immagine Imago descrizione Amnon ritratto
Per noi sarebbe inconcepibile perché per noi non sapranno sapremmo più fare a meno di questa parola oppure altra parola chiaroscuro
Ecco è Leonardo ad usarlo prima e pensate che oggi chiaroscuro indica la tecnica pittorica da pensate a quanto siamo questa parola anche questa in senso figurato per indicare qualcosa di graduale che passa da da una situazione più definita a un'abitudine meno definita non mi soffermo
Su prospettiva altra parola leonardesca perché la definizione degli ordini prospettiva mi porterebbe via troppo tempo e so che devo andare veloce Paolo pregiudizi
Cioè nell'atrio di quando ancora c'è qualche qualche minuto allora pensiamo qualche minuti poco mi soffermo non posso non soffermarmi su un no qualche minuto allora salto Galileo Galilei di cui però volevo almeno dire una cosa la forza delle parole sono passato a parlare di un grande fisico fisico non solo italiano fisico
Per il mondo per la scienza per tutto quello che ha fatto bene la forza delle parole quando Galileo Galilei dove l'husky veri e propri trattati come lo ha fatto
E qui nel Seicento tutti in Europa
Tutti gli scienziati scrivevano il sino Galileo Galilei ha cominciato a scrivere il lettino e poi è passato prima a fare lezione all'università
In volgare in italiano
E e poi a scrivere i propri trattati usando il volgare proprio per una volontà di divulgazione perché le persone che non conoscevano il latino
Cominciavano ad aumentare quindi vedete anche da parte di di Galileo quali l'attenzione ci fosse e le parole scelte da da Galilei nei propri trattati scientifici qua ieri hanno e non le parole comuni facili che tutti potevano capire pensate a parole come ancora candore un momento Bilancia
Pensate al fatto e chiudo qui su Galileo Galilei che galilei non usava la parola microscopio che pure già che pure già esisteva ma usava quest'altra definizione che mi pare
Piacevolissima l'occhiali no per vedere le cose da vicino questo lo capiamo tutti e lo capivano tutti
Microscopio bisognava vere e ancora oggi ancora oggi una persona sì magari sa che cos'è il microscopio ma chi non ha studiato al greco non riesce a a scindere le due parti e a capire perché cos'è composta
Quella quella parola
Arrivo alla fine per citare un testo ancora più vicino a noi che è la costituzione della lingua italiana perché lo cito ma perché che ha scritto la Costituzione e cioè i padri costituenti
Aggiungo e le madri costituenti anche se certamente il loro numero era molto inferiore a quello dei dei aderì hanno messo una attenzione una cura estrema proprio all'aspetto linguistico della Costituzione
La costituzione doveva essere come come ha scritto Piero Calamandrei un documento chiaro lui ha detto ci deve essere chiarezza nella Costituzione e allora mi portò per fare veloce un solo esempio
Ci sono per fortuna rimasti i verbali che sono stati studiati con la non solo la scelta delle parole ma le discussioni sulle parole bene ti porto solo un esempio quello del verbo
Per ripudiare nell'articolo undici i padri costituenti dovevano decidere qua le quale verbo usare e abbiamo la testimonianza che c'erano discussioni tra condannare
Eliminare insomma una serie di non sinonimi va derby col che hanno un significato affine e alla fine si scelse ecco dove voglio arrivare per chiudere la parola più forte
Vi leggo l'articolo undici l'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa
Alla libertà abbia altri popoli e come mezzo di risoluzione
Delle controversie internazionali allora ripudiata e è davvero un verbo più forte ci trasmette grande forza e per fortuna è rimasto a testimoniare nella costituzione l'attenzione alle parole e la scelta di alcune parole proprio perché più forti più forti
Di altri
Di altre io mi fermo qui perché so di non dover forse ha già oltrepassato ma allora concedibili mezzo minuto perché vorrei chiudere e lo faccio per per i docenti le docenti e i ragazzi
Vorrei chiudere
Con una citazione
Da don Lorenzo Mila ni e la lettera a a una professoressa libro del mille novecentosessantasette che ha formato migliaia forse spero milioni di professori e professoresse e indirettamente di studenti e studentesse di ecco i in quel famoso libero i ragazzi di Barbiana e quindi indirettamente don Mila ni ha scritto una frase che mi sembra giusta per concludere la l'incontro di oggi l'Unione contro ma adesso abbiamo gli altri è solo la lingua che fa uguali quindi al centro di tutto l parola
Più parole conosciamo tutte le parole quelle che sono comprese in tutti i libri che ci circondano e altrove
E meglio aggiungo meglio vivremo meglio ci sapremo difendere meglio migliori saranno i rapporti col mondo che ci circonda grazie
Grazie a Valeria Della Valle nonno e di perfettamente in tempo e volevo ricordare che parole libri poesie è dentro il contesto del Maggio dei libri che come sapete da tanti anni è un mese speciale il Maggio dei libri perché da tante direzioni arrivano i venti appunto proposta di incontro nelle scuole che partono ovviamente dalla collaborazione col Chapel col ministero
Dell'istruzione Gabriella Palli Baroni vi dicevo sta sulla lemma Poesie e quindi poi mezzo saranno i libri ma alla fine ci arriviamo e chiaramente la sua sarà anche un po'una traversata sul senso delle Gene poesia
Qui però
Grazie assente
Va bene perché spesso intanto grazie per la presentazione di Ottawa che conosco da quando il giovane scrittore ha esordito con il suo primo romanzo e poi ancora
Continuato naturalmente con altri romanzi sempre molto importanti e molto vicini alla nostra vita alla nostra cultura civile anche quindi ringrazio molto anche per questo invito qui che mi è stato fatto con grande cortesia
E quindi sono molto grata anche di tutto quelle parole che sono state dette per me
Dunque la polizia parlare di polizia è una cosa a mio avviso bellissima
Straordinaria perché
Voto bando questa espressione a fagiolini una poesia un bene prezioso che ci accompagna lungo la nostra esistenza e
Con l'armonia della e la musica del verso l'armonia nelle parole la bellezza o anche la crudezza talvolta dell'immagine abbiamo sentito che il nostro Dante Resta molto nel realismo anche più profondo nel suo inferno
E la polizia a queste due caratteristiche da un lato la bonifica l'armonia che delle rime che vede il verso che creata da tutte quelle figure che noi conosciamo che spesso sono le figure di parola raddoppia minuti ripetizioni al dittero azioni ragazzi della scuola
Credo sappiano almeno sono spesso guidati a cogliere queste successioni di suoni che chiamavamo allitterazioni
Poi anafora EP Fauré assonanze ridendo caddero bambina oggi subito avevo quattro cinque anni aveva una zia proietta che mi recitava dei versi è uno dei gli autori che mi recitava che chiudeva D'Annunzio perché lei aveva studiato in età dannunziana a Firenze e una delle Poesie dalla pioggia nel Pineto
E quindi questi dati delibere meravigliosi anafora e che ripeto no questa nel creano questa onda musicali dissi ma della pioggia perché d'Annunzio è stato anche un po'
Il bistrattato come autore ma certamente avevo una musicalità straordinaria una sapienza nell'uso della del verso e della parola che che pochi altri hanno avuto soprattutto il D'Annunzio Versiliana
Poi naturalmente nella poesia ci sono tutte le figure di pensiero e cioè nella consona le corrispondenze le metafore
Analogie gli ossimori sono su questo voci che si contraddicono tra di loro queste parole ma che hanno un forte significato poi anafora
Les Belles Sinestesia e per esempio questi
Raccordi colmo che spesso nascono tra i vari sensi e il mondo
Del dei vari Sensi che sono una parola che si riferisce ha un profumo una parola che invece si riferisce a mancare un gusto insomma la poesia è molto complessa e molto ricca e beh una
Rollo qualcosa che
Soprattutto si torna a Bellezza e a mio avviso ci dona verità verità dell'esistenza
Perché qual è il linguaggio della poesia il Maggior Consiglio è un linguaggio che crea oggi con un termine che viene usato un po'nell'insegnamento della scuola si parla di linguaggio performativo c'è un linguaggio che rappresenta e crea per cui un evento che può essere la pioggia
Temporale che può aver ispirato un poeta
Diviene ed è un fatto magari ne Pinto senza particolare valore invece attraverso una parola del Po vita diventa un'altra cosa acquista un altro valore dico mistico
E diventa una realtà in qualche modo di Bersani intensificata e talvolta arricchita perché la parole del poeta spesso crea arricchisce e appunto per formazione ci dà ci rappresenta
Dalla polizia a dicevo un legame strettissimo con l'esistenza
Godette avvenga ha detto prima di cantare prima di fare silenzio il poeta deve vincere
Cioè l'esistenza e il vivere da una parte
Legata strettamente l'una e la nostra esistenza legata strettamente con esisti con la poesia l'esistenza di individuare l'esistenza collettiva liste Inter sociale storica tutto quello che si vive il poeta civile in qualche modo può entrare mente si può diventare poesia e questo una è qualcosa che mi ha sempre molto colpito perché io in particolare Ospol ho studiato dei poeti esistenziali che sono Attilio Bertolucci e Vittorio Sereni in particolar
Oltre a altri poeti Pino questa questi poeti hanno sempre sentito con grande forza il bisogno di trasferire nella parola politica il il luogo sentimento sul loro esito scusate per poi mi rimproverano che non si sente
Il il il loro fine loro vissuto ora ci sono due modi per trasferire il proprio vissuto c'era un modo confessionale
Molto autobiografico ma non è questo che ieri della grande pulizia in realtà il vissuto che si trasferisce nella poesia
è qualcosa che fa e oltre va in una dimensione
Più alta
Che che può arrivare ad essere quello che Proust diceva il tempo senza tempo cioè verso un tempo assoluto verso un altrove
Che non è questo qui e ora ma vale per noi anch'esso ma vale poi per gli uomini che verranno poi studentesse che siete molti molto giovani ragazzi quindi frequentate la scuola avete una grande fortuna che quello di attraversare la storia della Tunisia per trattare la polizia
è una star del mercato Bertolotti diceva ma ciò non più di due mila Winnie che noi leggiamo Poesia perché lui sosteneva che bisognava leggeremo Ultore bisogna leggere molto
E quindi voi e io penso sempre che una delle fortune di di
Di chi studia nella scuola e proprio questo di attraversare fin dai tempi più antichi delle opere meravigliose certo poi ci sono magari anche opere un po'caduche che magari annoiano che il professore mettono in disparte ma poi pensate quando si parte dell'intesa
La poesia lirica greca o i grandi poemi epici si arriva al nostro Virgilio e poi si prosegue ci sono i poemi cavallereschi e poi c'è il grande lirica naturalmente di Dante quindi Peter arcaici soldi quindi resto sul tema della poesia perché potrei anche parlare della prosa che
E che incrocia la poesia
Cioè la scuola a questo permanente di turno per secondo me è un grande privilegio che e che i ragazzi che possono frequentarla il che hanno i professori anche sensibili in a a questo hanno cioè di di di seguire questa storia straordinaria Nicomede
Gli uomini hanno Vodun
Sto
Da dal creare delle opere che ancora oggi ci parlano io avevo portato e volevo proiettarlo ma poi durante il tempo ma Leo con dei versi di Bertolucci del resto un attimo su Bertolucci
E che voi ricordate che Dante è stato un poeta Spino vista
è uno dei difensori più quei sonetti e tanto gentile e tanto onesta pare la donna mia quand'è il torni saluta
Con le lingue dell'intervento muta e gli occhi non acquisiscono guardare ella sembra assente indossi laudate no degnamente dubita distrutte
Non vedo che cito tutto perché forse ce l'avete un po'nell'orecchio ecco questa figura femminile
Ha distrutto santi i
Dal mille trecento arriviamo al mille novecento settanta quando Bertolucci scrivi quei versi
E in terra di ispirerà dei versi e un'immagine femminile in questo poeta
Che innesta nei suoi versi dalla camera da letto sono pochi versi però c'è una figura la figura dell'amata che si è allontanata da lui illumina sogna e lussuria
Che come se egli comunicasse la salute che per i ciclisti li ho visti era il saluto che portava anche la salute no aveva questo Dupré significato ecco voi pensate che a distanza di tanti anni da dove veniva questa ispirazione a Bertolucci per Bertolucci l'amata è una creatura che se si allontana avrà
Rompe l'equilibrio della sua vitale del suo amore e quindi è come se perdesse qualcosa di imporre di di importantissimo insomma
Ecco da dove arrivavano questi versi di questa donna che fanciulla giovane che si allontana mandarla Bologna studiare quindi non è che ci allontana se poi molto da Parma
Però nella dell'immagine del poeta e nel sogno del poeta e nella sua visione nella sua allontanarsi era una perdita
Era qualcosa che poteva traumatizzati uno ecco perché spesso poi dalla poi da poesia nasce nette del tram
E allora ecco che ti salta fuori tante risalta fuori questa immagine femminile che il listino visti hanno rappresentato e questo è qualcosa che
E rende molto importante la memoria poetica la memoria della scuola anche tanto perché si imparano dei versi che poi restano nella memoria lo diceva sempre Calvino
Calvino alla diceva bisogna andare a mandare a memoria ma soprattutto perché
Studiando accostando leggendo noi conserviamo tento di lui tante immagini tante parole che sono parole poi intensificate che hanno un valore creativo molto alto
Che poi restano ventinove che possono a distanza
Riemergere e pagare ispirarci la parola disperazione oggi la si usa molto poco noi è un po'desueta dico al professoressa dell'allarme può mi piace molto usato da perché secondo me
è una parola molto vera che ed è quindi
E allora pesto volevo dirvi che era parlando soprattutto a voi ragazze che la scuola vi può dare questa educazione alla poi sia anche un'educazione al linguaggio politico che non è un linguaggio cubiste e non è il linguaggio che noi utilizziamo per descrivere che so appunto torniamo alla pioggia nel Pineto per descrivere un temporale
Oggi piove
è vero che Moretti dice no al GP nove sono a Cesena c'è un pezzo di Moretti molto bello molto prosa Astico ma molto molto molto importante che appunto era molto piaciuto arrivare impoveriti insomma
E quindi la la la studiare la poesia leggere la poesia focalizzarla ecco mi abbinato un libro
Lettera a un giovane poeta intitolato un libro di Cardini e lui dice simili dissi boccali troppo poco con la poesia Siri città indizi
La parola delle città don mi piace tanto perché in genere gli attori non sanno recitare la poesia al centro
La la la
Sono abbastanza
Non solo sempre il medio migliore ecco però ecco diceva leggevo catene diceva si legge troppo poco non si sono laboratori di lettura politica
E forse ha ragione perché la linguaggio della poesia in un linguaggio che bassi intitola pacca Rezzato
Per la sua armonia per il suono per il ritmo per la disposizione delle parole quindi bisognerebbe e di e poi perché
Spesso la parola politica a un'accentuazione così forte che non può essere scardinata con un'altra
Sempre caro mi fu quest'arma occorre dice
Leopardi no e questa sì dei
Ti dà tanta parte il guardo esclude
Proviamo a cambiare un po'l'ordine delle parole
Nel primo pezzo per esempio sempre caro mi fu questo occorre robot e già è un'altra cosa cioè la parola politica è una parola che trova la sua connotazione spesso perché inserita all'interno di un e più di un di una sequenza di parole che ma accentuano e la rendono pregnante ne danno un particolare valore molto importante molto forte
Certo ci sono anche parole che intende quater talvolta il poeta fatica a trovare la parola giusta
Per questo vi cito un poeta molto caro a me che il grande Vittorio Sereni
Il quale avevano composto una cinque poi si che sono uniti in un'unica parte in un poemetto
Dedicato alla a Bocca di Magra intanto già la poesia spesso identifica dei luoghi e questi nuovi e
Restano restano nella nostra mente arrestato nel nostro immaginario per cui la la Bocca di Magra di Vittorio Sereni per me almeno è quella a io posso non averla vista no
So che esiste ma esiste nella polizia a proposito della difficoltà che può avere il poeta a trovare le parole
Davanti alla alla parola che chi si rifiuta
O all'uopo che si rifiuta di comunicare perché c'è questo passaggio molto intensi sono tra luogo magari o la figura femminile con la figura maschile che tu stai
Per rappresentare e Caprarola che non riesce a esprimere quello che tu provi
Allora in questo posto di vacanza Vittorio Sereni si interrogava così
Chissà Quentin limiterà guardando non si allarga Sindrom a commossa la poesia sul posto di chi vacanza cioè ecco la parola politica che deve allacciarsi deve esprimere talvolta non riesce ad esprimere noi sentiamo che è inerte che che non suona che non esprime ciò che sentiamo ed ecco che giunge in versi che ce lo ha messo non vedervi chiusi
Dice sentire cosa ne dicono le rive
La sfilata delle rincari le rive vedete questo raddoppiamento per dire come ha poi il la la parola poetica dei verso suonare in un certo modo le rive come proposte fraterni
Ma mi avevano previsto sono mute non inventa niente per me
Pare che non ci sia altro il mio mutismo e il loro
Gli ecco ecco il poeta che davanti a queste
Meraviglioso fiume che entra nel mare che Bocca di Magra queste canne che suonano musica d'organo già acquisito mantide abilissima secondo me
Non trova le parole adeguate
Per far per esprimere il suo sentire la sua emozione perché Carlo del poi il poeta usa le parole ed è USA perché è fortemente emozionato davanti a qualcosa
Eppure io devo dire che quel paesaggio quella musica d'organo delle canne è rimasto vero nella memoria del lettore per il lettore
E se sarà e poi questa musica è lì n immersi poi anche non sentirla quando vai in un posto di canne o sentirlo e non essere
Emozionata da queste e invece la polizia neanche che è questo è soprattutto questo che ti porta qualcosa in affanno esistere e ne fa esistere in un altro modo che poi rimane dentro l'animo dentro il cuore dentro la mente
L'ora cos'è il luogo della poesia che si esprime attraverso le parole del gioco del due mila tre minuti e minuti ecco il luogo più un ferro Gelfi vero perché
Da la il luogo della poesia
Per molti poeti rimane appunto come dicevo nell'immaginario un poeta che non è più Alberto Tonetto andando a Ferrara ricordava dei versi di Bassani su Ferrara
E diceva quel paesaggio che io confido che è molto mutato il pino di fabbriche pieno di altre cose
Però Hiei se se ripensa al paesaggio dei versi
Quel paesaggio insiste esisteva nell'infinito perché ne è entrato nel raggio della mia immaginazione e Pasolini che non vedo perché se appena celebrato il suo centenario anzi alcune mosse che sono ancora in corso Pratolini è diventato poeta sette anni come Bertolucci lo è diventato a a sette anche lui eressero netta
Il dubbio che Bertolucci raccontava questo piccolo mito di Lumumba Ambin Occhiuto nel collegio di Parma
Molto infelice che scriveva dei versi sono i suoi primi versi su dei foglietti di quaderno li portava sul davanzale della Camera del maestro
Per cercare conforto dice che mezzo non le aveva mai detto niente questi versi questi foglietti sparivano e a distanza di anni il figlio Bernardo in Io ballo da sola ripete questa stessa militavo che è un mito Gentile è un mito
Delizioso se vogliamo no di un bambino che porta questi suoi scoop piccoli riversi sulla finestra del maestro dove dice forse per cercare conforto perché la poesia può essere anche questo
Da confortare e aiutare nei momenti difficili viene tornando a Pasolini diceva Pasolini cioè che è stato un bambino anche l'ultimo Rita di sette anni
Dice la mia disposizione alla poesia la mia felicità politica
E nei momenti in cui pensando alla polizia di penso come un'altra sostanza a un altro luogo infinitamente più vero
Ma reale e concreto come questa sostanza e questo luogo
E dice la poesia non è una tecnica però la poesia anche una tecnica perché tutto quello che vi ho detto sulle ieri
Bene il lavoro che il poeta fa e anche un lavoro molto tecnico del te a monte una conoscenza per poter fare che soli arringa il mezzo per poter fare il verso nelle successione le strofe insomma c'è tutto un armamentario tecnico che il poeta deve conoscere per essere poeta
Ecco però abbastanza vero questo che dice Casarini la polizia lui dice non è una tecnica più o meno ispirata qui non sono d'accordo con lui ma una panetteria
E
E allora a me è venuto in mente di chiudere bestemmia
Serie di riflessioni sulla polizia e sulla parola politica
Bertelli con queste parole che Vittorio Sereni ha scritto a Bertolucci quando è uscito il viaggio d'inverno di Bertolucci una una raccolta molto importante e molto molto traumatica per tanti aspetti di altissima poesia
Che Severini che conosceva Bertolucci fin da quando nel trentotto un professore che insegnava a Parma ed era un filosofo
Pensa Enzo Paci
L'importo i berretti ti Bertolucci che erano stati pubblicati a Parma nel ventinove nel trentaquattro e sereni pensate
Ragazzi previdente aveva preso il treno ed era accorso a Parma per conoscere il poeta che
Giovanna M. poeta Bertolucci
Che non si mosse inadatta alla ribalta
L'ateneo di dovere ed è corso per conoscerlo perché questo messaggio di poesia era uno Stato messaggio che l'aveva profondamente commosso bene a distanza di tanti anni mi quando esce questa importante opera di di polizia Sereni scrive
Si pensa a quella mia vecchia immagine di che ne hai fatta disperata
E soprattutto installano indotti in un paesaggio sempre più stabilmente questo dice quanto importante a fare un proprio luogo politico no che può essere da Roma se un romano che può essere Parma com'era per Bertolucci operante
Installando di in un paesaggio sempre più stabilmente hai finito col sovrappormi ed è un altro chi che Igica intreccia sul precedente
Il cari che altrove e il paesaggio della polizia che diventato al gigantesco rispetta al paesaggio tutto sommato nobile ma anche modesto che reale no di della targa del poeta avrete una par
Altri a politica essere il sovrano non per connotazione geografica e doloroso lavoro di anni ma è anche il massimo risultato
Da questo concetto evitate le politica è un concetto a mio avviso ovvero molto bello perché ci dice che la poesia la parola della poesia
E capace di trasfigurare l'elemento comune reale quello che noi viviamo e portarlo in un'altra dimensione che tempo senza il tempo lo diceva Proust ed è vero che c'era il tempo assoluto che l'operazione che il poeta
Riesce a fare talvolta come esprimeva sereni e i suoi versi la pure la parola poetica è insufficiente non ci risponde esso della non riusciamo e muta talvolta invece noi riusciamo cogliere quello senso for fortissimo che qui abbiamo definito la forza della parola insomma questo lo possiamo anche poi trasferire nella prosa perché anche questi valori hanno anche la prosa però insomma la poesia è questo ed è questo che che che rilievi Fassi che ne voi la la la la coltiviamo la comunque un grande con grande piacere con grande gioia
Pensando che unisca sempre belle comune chissà bellezza ipocrita bellezza e verità questo binomio
Della Poesia di chissà è molto molto molto nostro lo facciamo nostro perché presto effettivamente il senso il significato e il valore della pulizia
Credo davvero non superato un quarto d'ora grazie grazie a Gabriella Palli Baroni andare Valeria Della Valle tra il momento deve
Deve andare che siamo anche un po'fuori in completo complessivamente credo coi tempi perché siamo partiti un po'in ritardo no però cercherò di stare i prossimi dieci minuti solo per in fondo fare da da collettore di alcune delle riflessioni che ho sentito quindi sarò molto rapido però al centro di questa trittico questa triade di parole c'erano appunto i libri in fondo
Le parole dei libri sono le parole della poesia le parole della prosa le parole della lingua che argomenta la proprio dalla parola che sfida la parola che provoca la parola che salva ecco volevo provare a proporvi in pochissimi minuti un percorso su questa parola che può salvare perché in un tempo come questo ma forse qualunque epoca
Fanno volare le parole spesso ci dà la sensazione ci restituisce la sensazione certo tempo storico un certo clima che le parole siano tutte ingannevoli o in gran parte ingannevoli che siano parole e qualche volta proprio cariche di ombra cariche di storture di di inganno ecco c'è una possibilità che la parola invece ci salvi ed è probabilmente spesso una parola da un lato trasparente e dall'altro una parola che stabilisce una relazione oltre una parola che resta e che come diceva Gabriella Palli Baroni fa esistere
E ho scelto mentre esempi naturalmente diversi tra loro anche lontani nel tempo il primo non potevo non fare questo riferimento visto che è imminente il centocinquantesimo della morte di Manzoni il prossimo ventidue maggio
Appunto era il mille ottocentosettantatré quando Manzoni
Moriva se ne è parlato se ne sta parlando molto devo dire che anche in libreria ci sono cose interessanti e meno prevedibili vi suggerisco per esempio perché secondo me è una bellissima lettura il libro di Eleonora Mazzoni che si chiama il cuore un guazzabuglio
Ed è una bellissima lettura su Manzoni un Manzoni meno convenzionale meno fumoso meno paludato
Ma voglio dire soprattutto che essendo un libro che tutti gli italiani tutte le italiane incrociano un certo momento della loro vita anzi proprio un momento specifico rispetto al programma di studi e ne hanno un ricordo
Voglio stare qua nel cliché ma insomma avvantaggia Moshiri anche del facili cliché ne hanno un ricordo spesso non proprio positivo
Che viene corretto per fortuna da riletture da ritorni ho l'impressione che a ricordo non sempre positivo si aggiunga anche l'impressione la sensazione di una parola che in quel romanzo è una parola appunto oscura e ingannevole cioè l'immagine che Manzoni a della parola e che Possa la parola tulle opinare possa essere ostacolo intralcio possa essere una parola che condanna in un salva e Umberto Eco
In un saggio molto acuto ma secondo me parziale che si chiamava l'avventura della parola ne I promessi sposi
Dimostrava come la parola
La parola quasi incarnata non dico solo evangelica mente dico proprio la parola che si incarnano i gesti né i fatti umani
è una parola sostanzialmente negativa così ecco effettivamente aveva molte tessere
Per poterlo dimostrare se pensate a quelle parole o positive oscure che vengono appunto proposte dall'azzeccagarbugli di turno
Dai lati Nucci di don Abbondio le grida tutto sembrerebbe concorrere a un'idea di parola che si stacca dalla realtà che ci stacca dalle cose che ci rende addirittura impenetrabile la realtà stessa
è una parola appunto che porta fuori strada è una parola che umilia è una parola che spesso mortifica ecco faceva questa volata dentro a Romanzo d'effettivamente tornava ma ho sempre avuto l'impressione dalla prima volta
Che lessi quel saggio credo addirittura in epoca liceale che mancava un pezzo che c'è una parola che salva e forse con la guardava con meno attenzione per ragioni probabilmente ad una sua laicità illuminista che quindi non non era sensibile diciamo così alla proposta per esempio della parola provvidenziale o della parola evangelica
Ma anche se ci atteniamo alla dimensione laica del parlare ci sono momenti in cui hai l'impressione invece che la parola post salvare ed è una parola che detta in un certo modo stabilendo una relazione consente di salvarsi vi faccio
Due esempi molto rapidi primo viene in un momento in cui Lucia siamo nel capitolo ventuno Lucia e prigioniera del Castello dell'Innominato e molto atterrita molto spaventata e ovviamente invoca Dio
Ora naturalmente questa sua invocazione inoffensiva né i fatti è semplicemente una donna che quasi portandosi le mani per proteggersi ha timore d'essere violata o appunto punita noi allora
La la la la serva la vecchia che sta lì insomma presiedere in qualche modo al suo sequestro
Ha paura che l'abbiano Malta maltrattata quindi le chiede parlate parlate e Lucia rispondevo maltrattata mano presa tradimento per forza perché perché mi hanno presa perché son qui dove sono sono una povera creatura
Cosa le ho fatto sembra rivolgersi all'innominato poi dice
In nome di Dio
Ora in nome di Dio potrebbe essere semplicemente la parola come dire convenzionale o la locuzione convenzionale che dice una donna di fede
A quella parola agisce in un modo abbastanza spiazzante sulle nominato che sta maturando evidentemente la sua conversione ma vorrei che steste attenti Hack tre righe che seguono questo in nome di Dio perché l'innominato interviene non direttamente convocato dio Dio interruppe l'innominato sempre Dio coloro che non possono difendersi da essi che non hanno la forza sempre ancora studio da mettere in campo come se gli avessero parlato
Cosa pretendete con codesta vostra parola di farmi
E la sola frase a mezzo teme queste tre righe sono impressionanti rispetta la possibilità che una parola su muova il reale il nostro rapporto Correale lo modifichi e modifiche soprattutto una relazione
Quella parola detta da Lucia in modo innocente non armato appunto disarmato è una parola che modifica letteralmente lo statuto una relazione mette l'innominato in una posizione di subalternità o di diffidenza in qualche misura e di paura
Ed è una parola che rinominato non pronuncia perché le parole nel momento in cui le pronunci cambiano la relazione con la realtà di farmi
Non lo dice perché se dicesse che ha paura la paura esiste
La paura viene appunto battezzata dal nome no e quindi in qualche modo si difende da questo battesimo del verbo ma ancora più affascinante sempre lo stesso capitolo in chiusura
è e quindi ancora più laico forse sfugge a ecco questo aspetto sto giocando ovviamente non sfugge niente non sfuggiva niente a Umberto Eco ma in una dialettica così spiritosa
E che c'è un momento in cui spaventata atterrita Lucia viene su confortata addirittura dall'innominato per interposta persona come segni Luís fosse scattato qualcosa noi allora continuo l'innominato falle coraggio
Il bello qui e che l'innominato non ha il coraggio di fare coraggio a Lucia chiede alla vecchia come la chiama Manzoni di farle coraggio cosa le devo dire
Chiede la vecchia e questo io trovo che siano veramente quattro righe altrettanto belli quelli che vi ho letto prima forse di più e chiudono il capitolo cosa li devi dire
Dice l'innominato falle coraggio ti dico tu sei venuta a codesta ITA senza sapere come si fa coraggio una creatura quando si vuole hai tu mai sentito affanno di cuore hai tu mai avuto paura non sai le parole che fanno piacere in quei momenti di Lille di quelle parole prova le alla malora va e imperioso ma sta dicendo tutto quello che tu puoi fare lo puoi fare con le parole
Puoi agire con le parole io non agisco l'innominato non agisce in quel momento la sua notte ancora e da venire non la notte di tormento di trasformazione però qui sta dicendo una cosa sofisticatissimi a sta dicendo se tu sai fare coraggio a qualcuno
Poi salvarlo dalla paura
Infatti gli le fa una sorta di elenco no di possibilità possibile che tu vecchia non hai mai sentito affanno di cuore non è né avuto paura io sì sta dicendo ma non lo dice esplicitamente allora non le sai le parole che fanno piacere in quei momenti ecco la parola che salpa a parola che stabilisce una relazione diversa che che rompe uno schema in qualche misura che rende probabilmente disarmato
Ma non umiliato appunto no chi chi è destinatario di quella parola allora
In questo senso nel momento in cui noi proviamo a immaginare le parole dei libri come qualcosa che cambia letteralmente rapporto col mondo perché ci offre in qualche misura una fu un'armatura
Non bellicosa non bellicistica uno spazio di difesa uno spazio di trattativa uno spazio di alleanza strategica sentiamo che i libri di questa biblioteca in fondo potrebbero esserci amici
Nel momento in cui ne caviamo le parole che ci servono anche a farci coraggio anche da soli qualche volta non soltanto a fare coraggio a qualcuno e d'altra parte per Valeria credo che tu devi andare perché sono fai tardi all'altra presentazione dire grave che segna un passo però insomma non voglio farti far tardi
No dicevo che il sugo della storia questo ve lo dico perché è fondamentale secondo me per mettere a fuoco l'intero romanzo in una chiave un po'meno paludata per l'appunto non è quello che Manzoni rivendica come tale qua voglio essere addirittura un po'blasfemo
Manzoni dice che il sugo della storia quando tu sei arrivato dopo quelle centinaia di pagine alla fine della traversata è che i guai arrivano che la Provvidenza Rita addolcisce ma è sempre sembrato un sugo un po'blando ecco adesso non voglio essere offensivo però è chiaro che in ottica religiosa spirituale fidei sta perfino può anche funzionare ma non credo che sia quello il punto il sugo della storia e semmai ai miei occhi proprio una consapevolezza del potere della parola
Di un potere benefico salvifico della parola perché un attimo prima di rivelarci il sugo della storia Manzoni ci dà la notizia che dopo tutte quelle traversie Renzo ha deciso una cosa
Ha deciso di insegnare ai suoi figli alleggerirà scrive
E guardate che dice la che c'era da che c'era quella birre Beria
Tanto valeva che se ne impadronì stessero anche loro allora la chiama Beer Beria perché effettivamente avuto la sensazione che le parole per uno rozzo ignorante come lui perché appunto il famoso latinorum tutto quello contro cui ha sbattuto letteralmente un po'la testa ecco quella parola per lui è umiliante e mortificante e la assimila una birreria
Ma allora dice però che vale la pena leggere scrivere perché allora sarà sapranno difendersi evidentemente no allora il sugo della storia potrebbe essere che l'avventura della parole anche l'avventura
Della parola in noi di una parola che in qualche modo finalmente governiamo e dormiamo
E siamo più difesi rispetto a parole che possono Turpin Arci umili arcigna Narciso ecco in questo senso che quando poi nelle scuole anche durante il Maggio dei libri si va a un po'retoricamente a difendere i libri io dico sempre c'è un vantaggio che anche di natura molto pratica
Nella vita ti servono le parole proprio letteralmente hanno una funzione e se tu ne disponibili malamente o ne dispone il siamo un numero insufficiente un numero insufficiente è probabilmente uno svantaggio
Cioè da un certo punto di vista appunto la ricchezza di parole essere Rizzi a parole
Non è qualcosa che ha a che fare con un eloquio o con la forma delle appunto dell'eleganza espressiva ecco che tu non ti fai stanare diciamo così
Da chi le usa male da chi le usa anche in qualche modo per punire stia appunto permetterti spalle al muro
E lì appunto credo congedando Valeria perché c'ho l'ansia che tu non arrivi alla presentazione di Alessio Torino ce l'ho più io che deteriori ho sempre ritardo quindi in qualche modo capito conosco
Non è vero insomma comunque in ogni caso quasi finito noi grazie a valere la Valeri facciamo un altro applauso
Ecco volevo chiudere con questi altri due esempi ma molto rapidamente che sono invece nella letteratura contemporanea che ci portano a un'idea che queste parole laddove stabiliscono una relazione se volete sana e trasparente sono parole che in qualche modo salvano
Uno scrittore del degli anni nostri che purtroppo scomparso già vent'anni fa che era Giuseppe Pontiggia
Uno scrittore molto lucido molto illuministe molto manzoniano mi verrebbe da dire non solo per ragioni di anagrafe comasca e poi di di residenza milanese
è uno scrittore che vi consiglio di scoprire soprattutto a partire dall'ultimo libro che si chiama Nati due volte ed è un libro secondo me uno dei piccoli capolavori dell'inizio della del ventunesimo secolo in Italia
è un libro in cui lui racconta una relazione la relazione difficile con un figlio disabile
Nati due volte fa riferimento a un a una dimensione di una nascita seconda la nascita di chi appunto nato una prima volta in modo un po'storto un po'incompleto viene rimesso al mondo da chi se ne prende cura no quindi è un'idea di handicappati diciamo così che in realtà è solo un'incompletezza un guai
Sto probabilmente della della biologia che però viene colmato dall'affetto di chi appunto si incarica di prendersi cura
Di un bambino nato con una disabilità
Suo figlio era appunto un disabile con la disabilità anche abbastanza grave e naturalmente né punti già parte proprio dalle parole cioè dall'idea tenete conto che un libro del Duemila oggi siamo più avvertiti su questi temi anche da un punto di vista lessicale
Beh insomma la parola normale poteva diventare una parola piuttosto offensiva no che cosa è normale se tu sei handicappato portatore di handicap come avremo imparata a dire o persona con disabilità come oggi si tende a dire con più congruenza
Con disabilità persona non disabile che sembra niente sembra lana caprina ma se sei una persona con una disabilità non sei Kung disabile o un handicappato
Non voglio come dire investire troppa
Fiducia nelle siccome credo che comunque possano che talvolta essere opportuno ripensare il modo di formulare certe espressioni comunque il tema era la dialettica normale non normale no e allora Pontiggia dice che cosa è normale
Niente che normale nessuno
Quando si è feriti dalla diversità la prima reazione non è di accettarla ma di negarla
E lo si fa cominciando a negare la normalità la normalità non esiste il lessico che la riguarda diventa un tratto reticente ammiccanti normali tra virgolette oppure i cosiddetti normali
Ma la normalità rivela sempre incrinature crepe deficienze ritardi funzionali intermittenze anomalie tutto diventa eccezione il bisogno della norma allontanato dalla porta si affaccia ancora più temibile dalla finestra non è negando le differenze anche lo si combatte
Ma modificando l'immagine della norma quando ha instabile
Alla domanda del passaporto risponde razza umana
Non ignora le differenze Leo mette in un orizzonte più ampio che include e le supera
E questo il paesaggio che si deve aprire dice Pontiggia
E lo le spese l'esperimento diciamo che fa da un punto di vista proprio linguistico e quello relativo a una frase per dire le frasi che nei libri possono cambiare proprio il nostro rapporto con la realtà
Una frase che suo figlio o il figlio del diciamo di questo romanzo è chiaro che c'è un elemento di camuffamento ma insomma non ha mai negato che fosse un libro autobiografico è una frase che questo ragazzo un pezzo che mi commuove molto
Per l'asciuttezza e per come questo libro non sfiora mai la retorica la combatte non c'è una pulizia un credibile veramente c'è un film che tra l'altro Gianni Amelio attratto da questo
Romanzo che si chiama le chiavi di casa
Con Kim Rossi Stewart e devo dire con un'interpretazione del ragazzo di tre al mente con disabilità che interpreta il protagonista che è abbastanza impressionante e potete ritrovarlo facilmente sulle piattaforme
La frase che questo figlio dice
Non te l'aspettavi
Per qualche anno dice rivolgendosi parlando del figlio mi ha detto questa frase
Quando riusciva a salire da solo mentre io premevo il tasto dell'ascensore tre gradini che lo separavano dal piano rialzato quando riempire il bicchiere senza versare una goccia quando buttava il pallone di gomma dentro un grande cesto quando prenotava al telefono due posti per uno spettacolo di musiche popolari
Spesso scambiano la sua voce lenta strascicata per uno scherzo riattaccavo
In altri casi gli chiedono di ripetere la frase con lo stesso esito non si arrende
Vorrei intervenire al telefono gridare chi sta dall'altra parte di essere più attento e concentrato di non ricorrere subito a quel non capisco di cui molti anziché rammaricarsi si compiacciono
Questo è appunto dicevo suscita leggendo una commozione forte no perché ci mette anche nella condizione di riconoscere il nostro difetto di comprensione per l'appunto no che qualche volta è un difetto che come dire non non non osserviamo fino in fondo quando non capiamo gli altri c'è comunque un problema anche noi soltanto nell'altro evidentemente ma è una anche questa una trattativa che dura tutta la vita non cercare di capirsi
Non me l'aspettavo dice il padre non gli rispondevo preso dall'entusiasmo eccessivo per la mia sincerità finché mi sono accorto che gli causava dispiacere
Finché mi sono accorto che gli causava dispiacere quindi vedete che in questo senso il controcanto a quella parola che fa coraggio qui c'è un personaggio che si accorge che una parola ferisce
è una parola che tu pensi possa essere balsamica una frase che tu possa essere balsamica invece diventa una fase che ferisce era come serie presso una ferita che lo voleva richiudere
E sedevamo tutti e due il modo sbagliato arrossiva di una malinconia retrospettiva che gli intossicare il piacere aveva nelle pupille un lampo di presentimento inquieto
Come la conferma di una paura inestinguibile io cercavo di valorizzare il presente ma questo per lui rendeva il passato più insopportabile vedersi negata la fiducia questo vale per tutti
Dalle persone a cui teniamo di più è un'esperienza atroce che tutti abbiamo attraversato
C'ha fortificato contro le ricadute ma l'abbiamo pagata a prezzo della durezza che ci regala felicità dell'abbandono hanno gli stessi e agli altri e quindi questo ragazzo Paolo dice non voleva che mi confermasse la sfiducia con cui troppi genitori accompagnano la crescita di un figlio
Vale anche per i cosiddetti normali
Se tu dici a qualcuno non me l'aspettavo credendo di fargli piacere
In realtà lo metti in una condizione di subalternità come se in qualche modo l'avessi sfiduciato a monte non me l'aspettavo ce l'hai fatta ma perché non te lo aspettavi perché non te lo aspettavi
Nella sua ingenuità ripetitiva sperava che il presente getta su una luce liberatoria sul passato che la condanna inappellabile pronunciata sul suo futuro venisse modificata da una sentenza retroattiva finché una sera avevo ripensato una frase che mi aveva riservato quando ero ragazzo un professore italiano tu non saprai mai scrivere
In un eccesso furioso di stupidità e crudeltà una frase mai dimenticate che mi perseguita la sua ingiustizia da allora
E avevo capito che con Paolo dovevo modificare il passato per renderlo accettabile a luglio così gli avevo detto parlando di con gravità con quella verità che scopriamo quando la stiamo alterando vedi non è che io non crede si intende
Io speravo che tu ce la facessi ma non volevo illudermi sapevo che se mi fossi l'uso sarei diventato insofferente al mito sbaglio perciò contro mio presentimento preferivo disperare capisci
Non so se lui avesse capito quello che gli dicevo spesso gli altri capiscono solo che siamo turbati e che vogliamo aiutarli e ci restituiscono ciò di cui abbiamo bisogno del loro aiuto da quella volta Paolo non ma più chiesto se me lo aspettavo
Ecco qui Nati due volte voi vedete come la definizione la ridefinizione di una relazione passa attraverso una frase
Una frase che per chi la pronuncia un valore per chi la riceve ne ha un altro e nel momento in cui però entrambi mettono a fuoco come dire questa ah sincronia questa impossibilità davvero di intendersi è come se recepissero da una pronuncia che rende quel quella relazione con più complicata proprio in virtù delle parole perché le parole non sempre semplificano
Le parole anche complicano evidentemente ecco questo dico che per arrivare verso la conclusione è un modo di pensare i libri
Come fornitori non dico di parole giuste forse no ma di parole precise
I libici abituano sempre a essere più precisi a fare lo sforzo di essere più precisi
Il che vuol dire che talvolta ci accorgiamo d'aver detto una cosa nel modo impreciso e dunque possiamo correggerla perché nella ricerca della precisione non c'è soltanto un vezzo stilistico
Ma c'è l'intensità del nostro sentire no e fino a che quella coincidenza sentiamo impossibile possiamo tentare ancora ecco perché il poeta a quel dono della rivelazione della parola esatta di cui parlava Gabriella Palli Baroni perché come se gli si manifestasse la parola esatta la parola precisa
Voglio chiudere
Davvero il mondo in tre minuti con un'altra scrittrice che Natalia Ginzburg che nel momento in cui Gabriella te lo ricorderai fa la parlamentare va a tra l'altro io questo l'avevo studiata questa cosa l'ho scoperta devo dire anche di recente che per una legislatura è stata parlamentare siamo la metà degli anni ottanta
E pare che si ricordassero di lei gli stenografi voi forse che siete così giovani non sapere cosa uno stenografo
Era gente che aveva capacità di stenografato ovvero attraverso una grafia
Molto semplificati realtà apparentemente molto scura ma semplificata riassumevano lunghe frasi per poi trascriverle oggi la stenografia in senso stretto è sempre meno usata diciamo che l'interprete soprattutto gli interpreti di conferenza
Abbia sono abituati a fare dei segni che in qualche modo rimandano la stenografia ma insomma gli stenografi del parlamento erano solo sul sorpresi ogni volta da quanto fossero asciutti gli interventi della Ginzburg forse addirittura è più corti mai pronunciati in Parlamento
E ce n'è uno nell'ottantaquattro in cui lei parla del prezzo del pane questa cosa ma sempre impressionato perché lei si preoccupa dell'aumento dei prezzi i ragazzi che stanno in queste ore come sapete un po'più grandi di voi
Manifestando attraverso una tenda contro il caro affitti
E lo stanno facendo per proporre forse alla classe politica una visione una visione molto concreta che rimanda un problema molto pratico come colui pagarsi un affitto da studenti
Allora lei dice qua il punto è che la politica deve parlare anche di cose molto molto concrete per esempio l'aumento dei prezzi nello specifico il prezzo del pane
Ma misteriosamente mentre parla dell'aumento dei prezzi arriva a parlare dell'oscurità del linguaggio e dice e qua di nuovo turno alla parola precisa la propria spaventa è la prova che stabilisce una relazione che c'è una possibilità
Di opporsi all'oscurità del linguaggio soprattutto quando si combatte un rinculo ingaggio ricattatorio e intimidatorio e dice questo io credo che la vita del nostro Paese diventerebbe migliore più limpida se ognuno di voi si studiasse di vincere almeno intanto l'oscurità del linguaggio
Se si studiasse di indirizzarsi al prossimo con ogni parola di non perdere mai di vista la realtà del prossimo di non il Reader lo non può farlo non umiliarlo non calpestarli lo mai allora immaginate da un Parlamento siamo nell'aprile dal nostro Parlamento nella prima nell'ottantaquattro una scrittrice
Che dice che si può provare a a a rivolgersi a indirizzarsi al prossimo con ogni parola e non perdere mai di vista la sua realtà ecco pensato quando anche con Loredana
Discutevamo no anche pure della difficoltà rapidamente di stare sulle parole dei libri senza dire qualcosa che fosse retorico ecco che credo che lo sforzo di uno scrittore se si interpreta come uno sforzo responsabile
E quello di immaginare anche parole che si rivolgano al prossimo
Senza il il Reader lo e tu farlo senza calpestarli loro perché sono parole che stabiliscono una relazione innanzitutto collettore evidentemente no quindi c'è una dialettica che tu stabilisci in virtù di parole che nel momento in cui non sono oscure solo la poesia può permettersi in qualche modo di essere oscuro oscura però non senso bambini paradossalmente luminoso se non fosse una una sorta di ossimoro no perché la la e la poesia pensata la poesia dis di autori come Luzi
A del primo Luzi in particolare di quelli che abbiamo chiamato ermetici è chiaro che sono poesie che hanno dei versi oscuri ma è un'oscurità che rivela
E quando invece la poesia cioè usciamo dal campo da poiché stiamo nel campo come dire della prosa quotidiana credo che questo sia un punto allora ho finito davvero vi invito
Recuperare questo piccolo libro di Natalia Ginzburg che si trovano i tascabili che si chiama le piccole virtù
Perché è un libro che io amo molto infatti questa l'edizione che ho letto poi riletto per anni e dentro mi sembra che ci sia una sfida una scommessa sulla semplicità del linguaggio lei era quasi ossessionata da questo no
E c'è un passaggio di pochissime righe che davvero è l'ultima citazione che voglio fare poi ci interrompiamo che viene da un suo testo che s'intitola il mio mestiere
Ed è il mestiere di scrivere per l'appunto c'è un momento in cui le dice ho scritto un primo racconto e qua sentì Gabriella se non ti pare che stia dicendo delle parole che fanno esistere no
E e dice che non non aveva mai sentito questa non era mai provato questa sensazione di vedere esistere qualcosa mentre la raccontava allora dice così
Pagina ottanta ottantuno e qua sia dice così
Che stava scrivendo un raccontino
Che dice questa volta l'ho inventato delle persone con dei nomi che non mi sarebbe stato possibile cambiare niente di loro avrei potuto cambiare sapevo una quantità di particolari sul loro conto
Sapevo com'era stata la loro vita fino al giorno del mio racconto anche se nel racconto non avevo parlato e sapevo tutto della casa e del ponte della luna e del fiume
Avevo diciassette anni ed ero stata bocciata in latino greco e matematica avevo pianto molto quando l'ho saputo
Ma adesso che avevo scritto il racconto sentivo un po'meno vergogna restate un'altra estate la finestra aperta sul giardino e farfalle scure volava intorno alla lampada lo scritto mio racconto su carta a quadretti mi ero sentita felice
Come non era mai successo nella mia vita è ricca di pensieri e di parole l'uomo si chiamava Maurizio e la donna si chiamava Anna il bambino si chiamava villi e c'era anche il ponte la luna il fiume queste cose esistevano in me
E l'uomo e la donna non erano né buoni né cattivi ma comincio un po'miserevoli e mi pareva allora di scoprire che così dovesse essere sempre la gente nei libri
Comica
E miserevole insieme quel racconto mi sembrava bello da qualunque parte io lo guardavo non c'era nessuno sbaglio tutto succedeva tempo adesso mi sembrava che avrei potuto scrivere milioni di racconti ecco quella felicità e quella grazia che supera la vergogna mi sembra che tenga insieme
Appunto come c'eravamo un po'proposti di dirvi la parola che salva la parola che cambia è la parola che resta e fa esistere
Allora penso che abbiamo esaurito e poi lei ha mantenuto fede a questo mix che c'è una scrittrice trasparente piena di di verità e trovare il telescopio Natalia viene proprio Natalia Ginzburg dicono ed è una scrittrice che mantenuto no questa
Questo è il suo
Rigore nella nel rappresentare e poi mi piace molto questa idea che significa Poesia fra un po'esistere un luogo un tempo uno spazio ma anche la prosa può farlo lo stesso modo che ci possono essere delle cose meravigliose lo tornare un attimo un possono non Zurich
Che peraltro a ad ha rivelato la l'ambiguità e la sottigliezza del della della parola che che inganna
No pare che in questo è stato un autore di grandissimo spessore perché promosso azzeccagarbugli ma poi anche tutto quel mondo
Politico è vero velenosi e noi siamo in un'età in cui la parola di Galla molto pare attraverso i famosi sociale e quindi bisogna un po'guardarsi deve essere molto sicuri di
Pensare che poi Manzoni quando ma nel rapporto con una figlia è stato un po'crudele perché poi in fondo
Non era era uno l'autore può essere molto complesso anche il poeta però poi
Ci sono dei momenti in cui i binari il meglio di sé o nello scrivere insomma c'è grande romanzo
Che noi amiamo molto però so che molti non so se si debba ancora sì credo che sia un quasi obbligato se non gli ATO le ragazze del convitto
Leggete il Manzoni parametri sono altri credo non possono esentasse
è obbligatorio in qualche anno leggete per intero ma io non credo però di quella realtà leone col poi il motore qualche capitolo del treno leggevamo tutto Duraccio utente eroici facevamo compiti e sopra compiti assolutamente
L'avevo detto ai due ragazzi che fanno la seconda liceo
è stato in studio non li vedo però
A qualche capitolo scritto
Sarebbe interessante però parlare del confronto coi comunisti come viene europea viene letta oggi è che
E che cosa è la sua visione la sua parola così bisognerebbe fare qualche seminario vero magari nel corso dell'anno ci riusciamo dobbiamo chiudere credo veloce suonato manda voleva
Sì
Cioè Novello è anche se è una prosa che ha appunto una sua asciuttezza e molte una prosa molto para tattica quella della di pur non tipo tattica come uno potrebbe pensare cioè non fatta di subordinate ma sostanzialmente di coordinate quindi una prosa molto
Critica è cadenzata ma di un'asciuttezza estrema ed è vero però che in molti testi suoi ci accomuna componente lirico elegiaca cioè quindi effettivamente sembra una prosa poetica ma
Misteriosamente meno dare e di quanto la prosa poetica nella tradizione sia stata quindi trova la poesia
Passando da un appunto da una dimensione iper prosa Asti Ka per certi versi tra l'altro proprio Gabriella Palli Baroni tu avevi curato quel volume che si chiama rubato due versi due zero sei due versi a Baudelaire
è un volume di scritti di Bertolucci in Ho rubato due versi a Baudelaire che ha un titolo tra l'altro nera ordinario cioè vale libro io avere in casa un libro che si chiama ho rubato
Che due versi a Baudelaire tra l'altro e e soprattutto dentro c'è una riflessione che tu hai portato avanti a lungo ma solo per chiudere qua insomma riapre Barry aprendo altrove
Sul fatto che Bertolucci diceva che la prosa e la poesia potevano lavarsi tra loro reciprocamente come due amanti cari magia molto sensuale che dà però la misura di come la prosa e la poesia Sissi Lalla questo lavarsi tramandare molto erotico no
Ma in qualche modo però sta ai a indicare una possibilità della prosa che diventa poesia assumendo diciamo così
La dimensione del politico no Ginzburg lo fa invece stranamente per una via prosa Istica prosa astici Issey macché che però diventa incredibilmente poetica anche un po'lancinanti grazie
Poi diceva la prosa Bertolucci dice perché io l'ho definita la prosa alata quelle della luce perché diceva che doveva avere leali no ed è per
Prendendo lo spunto dalla sembra dove che diceva una prosa McCormack compleanni quindi questa mi piace molto questo ricordo perché poi ricordo di un prosatore c'è il solito
Ecco lì non so se si può parlare di prosa poetica secondo il vecchio cannone no e
Abbiamo tutti un po'conosciuto e studiato c'era stata quella stagione della poi della prosa poetica
Italiana e non solo ecco però certamente piena di poesia risorse perché poi dice questi amanti che si incontrano e che sono la poesia e la prosa
Danno poi un risultato straordinario infatti
è un'opera cose molto importante meglio grazie grazie a tutti voi all'insegnante l'insegnante si è anche a
Alternati fra