Educare, non punire, è la strada maestra

Pensa
Il titolo è educare non punire le comunità non sono carcerari
Interverranno la presidente del CNCA Caterina Pozzi Riccardo De Facci consigliere nazionale con delega alle dipendenze
Dottor Stefano Anastasia coordinatore dei garanti dei diritti delle persone private della libertà floreale
L'onorevole Anna Rossomando Susanna Marietti per l'associazione Antigone ONLUS Denise Amerini della CGIL nazionale Stefano vecchio presidente di Forum droghe l'onorevole la senatrice Ilaria Cucchi e l'onorevole Riccardo Magi che ho il piacere ringraziare con una seconda volta non perdo molto tempo visto che abbiamo un programma molto lungo e la sala come sapete
Ci ha concesso soltanto per un'ora lascio la parola Caterina Bozzi presidente nazionale nel Coordinamento nazionale comunità d'accoglienza
Grazie a Sant'buongiorno a tutti a tutte
Come ce ne ce l'abbiamo
Deciso di fare questo questo momento perché il dibattito di nato in queste ultime settimane ci preoccupa davvero molto il CNCA a più di trecento
Struttura comunità che accolgono persone con problematiche di dipendenza e raccoglie più o meno quattro mila persone
L'incontro di oggi per noi è importante per sottolineare due tematiche la prima da una parte ribadire sempre danni che lo facciamo l'importanza dei percorsi alternative al carcere esistono esiste già una normativa ma non vengono assolutamente sostenuti questi percorsi e dall'altra
Sottolineare con forza che le comunità terapeutiche
Non devono non possono diventare dei surrogati dei carcere delle carceri private
La loro mission è completamente diverso e questo non significa che nelle nostre comunità non vengono accoltella e le persone in misure alternative proveniente dal carcere ma il modello è l'impostazione assolutamente diversa
Sappiamo tutti oggi che quanto il carcere sia inadeguato ce ne generatore di a recidive e quanta invece le misure alternative siano efficaci efficaci nel ridurre fortemente la ripetizione di dei reati e le recidive stesse
Esistono come dicevo prima già degli strumenti normativi che permettono di scontare la propria pena fuori dal carcere ma c'è ancora tanta strada da fare se pensate che
Su circa quindici mila persone detenute tossicodipendenti solo tre mila questi sono i dati del due mila e ventuno hanno avuto accesso all'affidamento
Esterno al carcere quindi la prima cosa fondamentale a investire economicamente nelle nel rispetto ai percorsi alternativi costruire dei protocolli di intesa che veda una insieme la magistratura di sorveglianza Weather
IGP sta da una parte l'azienda o SL SerT dall'altra il privato sociale del terzo settore partire anche da della sperimentazione per poi far diventare diffusa una pratica davvero efficace
è importante fare cultura in tal senso perché spesso
La platea degli aventi diritto al alle misure alternative a ristretta per una scarsa conoscenza di queste misure e
E un la dei pregiudizi rispetto all'attività delle misure stesse per cui investire economicamente fare delle sperimentazioni creare delle delle linee guida e
Crescere nella cultura diffusa delle misure alternative
Le nostre comunità che accolgono persone provenienti dal carcere sanno benissimo quanto sia fondamentale la centralità della persona è la scelta che la persona stessa fa nel momento in cui entra in comunità quindi diventa assolutamente inefficace pensare a un modello che obblighi le persone comunque a entrare in comunità le persone che entrano in comunità sono persone
Dal carcere che scelgono di entrare e qua c'è tutto un percorso all'interno delle nostre comunità che sono comunità aperte e non chiuse
Di consapevolezza si negli ultimi anni stiamo abbiamo investito molto anche sul tema della giustizia riparativa con percorso in comunità e fuori dalla comunità sul tema della giustizia riparativa che ha coinvolto i nostri operatori alle nostre operatrici e quindi la consapevolezza dell'autodeterminazione della persona rispetto a un proprio percorso questa autodeterminazione esso è possibile solo all'interno di un percorso di scelta e non un percorso obbligato
Il
Il le
Per come è voluto il sistema dei servizi negli ultimi trent'anni le nostre comunità non sono comunità chiuse
Messe su un cucuzzolo di una montagna ma sono comunità inserite nel territorio all'interno del sistema dei servizi
Lavorano sull'inserimento sociale lavorativo delle persone ecco che quindi è impensabile chiedere i nostri educatore nostre educatrici che scelgono questo lavoro non perché hanno voglia di
Fare dei dei
Come dei finti poliziotti o presunti tali ma attraverso la relazione di che costruiscono tutti i giorni con queste persone costruiscono dei percorsi insieme al accompagnano le persone ai dei percorsi di emancipazione
Gli educatori educatrici scelgono questo lavoro insieme ai professionisti
Del pubblico che altrettanta hanno scelto questo valore per un questo lavoro per un valore etico che vedono all'interno di questo lavoro che può essere all'interno delle comunità come fuori nel sostegno a
A a percorsi alternative al carcere alternativi alla comunità stesse
Pensare con le parole del master che questo
Che che il
Grosso problema del sovraffollamento delle carceri possano essere risolto spostando la detenzione da un'altra parte per noi assolutamente inaccettabile
Ecco perché oggi qua siamo con amici amiche della della Rete con la quale abbiamo lavorato e politicamente affrontato queste questioni in questi anni perché non vogliamo tornare a trent'anni fa crediamo che questo paternalismo ideologico no no non possa esistere nel due mila ventitré grazie
Grazie mille
Sulla parola Riccardo De Facci
Poi giù
Allora primo intanto permettetemi oltre agli amici citati di ringraziare alcuni degli operatori delle comunità che sono qui presenti villa Maraini famiglia nuova
Il cammino Miragliano ottanta parsec che hanno scelto di condividere e questo ci dà il segnale dell'importanza che questo tipo di elemento al di là dell'ideologia a per le vere comunità terapeutiche e per chi ha davvero un pensiero terapeutico nell'affrontare il tema della tossicodipendenza dell'abuso e delle problematiche connesse io sono molto diretto viso che solo pochi minuti allora la proposta ci riporta indietro di quarant'anni ci riportano discussione che ricorda la costruzione della legge trecentonove
è un modello è una proposta trasformare comunità terapeutiche in carcere il private e vecchia concettualmente inadeguata inutile rispetto alle problematiche vuole risolvere
Per questo siamo assolutamente qui e in maniera molto decisa lo diremo anche a un incontro che avremo insieme le altre comunità terapeutica tra dieci giorni col ministro della giustizia organizzato dal DPR
Perché il problema apre una serie di nodi che sono molto più ampi della pura dichiarazione ideologica un primo elemento l'autodichiarazione di tossicodipendenza apre alla possibilità di accesso nelle comunità a mafiosi e a persone coinvolte nella situazione perché è già successo
Noi abbiamo avuto situazioni in cui la la dichiarazione di tossicodipendenza in carcere è diventata la porta girevole per situazioni assolutamente di legalità
E questo ha portato ad alcune delle nostre realtà a rifiutare e a fare disobbedienza civile a dispetto all'obiettivo all'invio diretto della magistratura è successo negli anni novanta
Per fortuna è stato sospeso con la riorganizzazione del titolo quinto non permetteremo assolutamente che questo rientri nella la nei rientri col dalla porta di servizio con la scusa di liberare le carceri la proposta nasce da un concetto vendicativo punitivo e deresponsabilizzante del tossicodipendente
E non tiene invece conto delle reali situazioni di difficoltà in cui carceri in questo momento ci sono hanno anche rispetto alla persona tossicodipendente ma non solo
Il cielo è già eterea vere realtà terapeutiche in questo senso parlo con gli Amici di villa Maraini con cui abbiamo condiviso una marea di percorsi rifiutano come sempre un mandato puramente contenitivo e di controllo
La cura e la presa in carico delle persone con dipendenza e abuso ha avuto nelle nostre realtà quarant'anni di esperienza di presa in carico noi abbiamo su quattro cinque mila persone che passano nelle nostre situazioni abbiamo avuto almeno un quarto delle persone tossicodipendenti poiché esiste un problema
Però la vera presa in carico delle persone in carcere con problematiche legate all'abuso passa attraverso un ripensamento del sistema che vuol dire ad esempio dell'équipe sanitaria in carcere che abbiam complementarietà medica ed educativa
Altrimenti il problema è che questo non permette la certificazione e avviene troppo tardi il rischio dell'invio da parte del magistrato in comunità senza certificazione e quindi con la situazione precedente quindi forte rischia di ritrovarsi persone
In cui le misure alternative diventano una scusa
Per poter costruire e trasformare le comunità non solo in carcere ma anche con organizzazioni di tipo carcerario legate a tutta una serie di Bossi internet
E questo è un problema reale
Non è un problema fittizio di cui un secondo e la mente elemento come diceva Caterina vanno costruiti l'avvio di percorsi veri di responsabilità
E di Scelta che coinvolga le persone tra servizio pubblico e realtà del privato sociale anche all'interno del carcere
Avere spazi di lavoro con le persone tossicodipendenti individuali di gruppo sparsi motivazionali per spazi che costruiscano la motivazione a una possibile scelta alternativa
Il problema in questo senso vuol dire anche un problema reale attuale lo chiediamo al ministero della giustizia
Allora chiediamo però tempi certi nell'invio in comunità
Percorsi verdi di presa in carico perché uno dei problemi reali che le nostre comunità hanno ma i vini gli attuali politici non non ne parlano è ad esempio la non chiarezza nelle nei tempi di invio da parte della comunità
La comunità davo la disunita fa il colloquio in carcere e poi i magistrati di sorveglianza analizza la pratica dopo sei mesi otto mesi un anno e la persona in carcere continua a rimanere
Allora questo tipo di situazione vuol dire la ripresa quindi la costruzione dei tempi certi di percorsi veri alternativi e che non prevede non solo la comunità
Perché le nostre strutture sono anche strutture di territorio in cui la messa alla prova il tema della giustizia riparativa il ricongiungimento familiare una serie di elementi motivazionali fanno molto di più di qualsiasi ovvio obbligatorio
Quindi quello che vogliamo portare qui ai politici e le organizzazioni è prima di tutto un rifiuto deciso una trasformazione delle comunità in carceri private
Sappiamo che qualcuno e lo dico in maniera molto chiara qualche realtà probabilmente deve riempire dei posti
Ha tentato di costruire autorizzazione per quattrocento posti
Qualche anno fa in Emilia Romagna gliene è stata data solo cento di autorizzazione probabilmente i posti vuoti stanno pressando i con continui incontri che noi sappiamo esserci rispetta le ciglia alla realtà citate
Non abbiamo citato eroina citato il ministero della giustizia San Patrignano non ci rappresenta
Non rappresenta il modello di comunità terapeutica non l'ha rappresentato negli anni ottanta e non lo rappresenta oggi per il tipo di rapporto che non ha col pubblico che non ha con le persone che non ha con le motivazioni delle persone che non ha col territorio
Noi siamo un'altra cosa e lo vogliamo riaffermare questo ci porta quindi a recuperare uno slogan non usavamo da un po'ma purtroppo si ritorna a trent'anni fa educare non punire non abbiamo se vendicative non abbiamo ansie punitive il problema potrebbe portare anche lo dico in maniera forte come ce ne cita a una disobbedienza civile rispetto a delle situazioni che potrebbero avere invita parte della magistratura
Senza certificazione direttamente legato a un'alternativa alla pena e quindi non tanto terapeutiche ma semplicemente in una logica contenitiva
In questo balletto invece io credo che tutte le comunità l'hanno detto da sempre
Perché lo fanno già sono disponibile a costruire percorsi interni ed esterni rispetto al carcere faccio solo una citazione poi davvero mi fermo
Nella trecentonove esiste persino mai attualizzato ormai da anni la possibilità di costruire misure alternative tre carceri cioè persone fermate com'era Rea
Atti
Fino a un certo livello posso potrebbero costruire nel giro di quarantotto ore
Dei percorsi alternativi e di invio imprese strutture terapeutiche questo tipo di situazione è stata fatta una sola tentativo a Milano per c'è un libro bellissimo
Su questo il problema è che però tutto questo quindi modello lavoro Inter con la loro tre un lavoro interno è un lavoro esterno rispetto ai territori in cui la comunità i servizi pubblici ai territori però siano direttamente
Quindi andiamo verso sì
La revisione dell'ATER centonove ma non nella direzione che ci stanno dicendo vuol dire il potenziamento dei servizi terapeutici in carcere fuori che stanno riducendo i numeri addirittura rispetto a quelli previsti nella legge novanta
Ce ne andiamo a verificare nel novanta con quel numero noi abbiamo numeri di operatori minori cliniche pre quelli previsti dalla legge
Vuol dire quindi un potenziamento delle comunità terapeutiche qui lo dico non lo diremo al Ministero della sanità giovedì in un incontro che di piatto proposto non possiamo avere venti sistemi diverse di presa in carico
In cui io posso avere quattordici realtà diverse in Lombardia e due sole esperienze in in modo Mom modelli in Sicilia il problema i servizi territoriali diventano decisivi anche nella costruzione alternativa
E allora per noi
Di ridiscutiamo ma parliamo di Scelta della persona Scelta della realtà accompagnamento e responsabilità delle persone per quanto Ray grazie intanto
Stefano sta sia per favore
Coordinatore dei garanti territoriale
Bene io ringrazio innanzitutto il il coordinamento nazionale delle cui tra d'accoglienza per questa iniziativa quest'occasione perché credo che ce ne sia molto bisogno
Ha fatto diciamo un discreto rumore la proposta del sottosegretario Del Mastro ieri per chi si appassiona e si appassiona delle questioni penitenziari c'è stata un'altra sul lavoro penitenziario si tratta di ovviamente ci fa piacere che il sottosegretario giustizia scoprono che il problema del penitenziario è un problema
Che lì c'è il problema dei tossicodipendenti in carcere che c'è il problema del lavoro e nella la proposta di ieri
Del lavoro per le persone detenute come strumento di riferimento quindi del lavoro
Qualificato dove che non si può ignorare la storia cioè i trent'anni che abbiamo alle spalle il fatto che esiste come giustamente diceva Riccardo De Facci un attimo fa esiste una normativa che prevede già ora l'affidamento in prova
Terapeutico per le pene fino a sei anni e che pochissimo utilizzato in modo particolare pochissimo utilizzato dalla libertà
I le persone compresi pendenza che riescono ad accedere al terapie ci accedono ormai in gran parte dal carcere perché sono tendenzialmente giudicati inaffidabile infine in fase di prima valutazione dai magistrati che pure potrebbero appunto concedere la l'affidamento in prova acceso cioè dalla libertà per pene fino a sei anni
Si tratta peraltro diciamo ricordiamolo della carota che accompagnava il bastone della Fini-Giovanardi
Di questo si tratta
Per cui c'era l'aggravamento delle pene e c'era la possibilità dell'affidamento in prova al servizio sociale fino a sei anni del fine pena
Ora speriamo che nella proposta di Del Mastro resti soltanto la parte della carota e non compaia un certo punto da parte del bastone CIPE
Non compaia diciamo su una maggiore severità penale per chi evidentemente non incontra queste possibilità dall'intervista che
Che ha fatto già qualcosa riguardo
Alle conseguenze penali che possa vedere diciamo si l'infrangere le la previsione che viene la possibilità che viene offerta già diciamo sì qualcosa in questo senso sembra sembra emerge quindi il il le critiche che qui vengono mosse mi sembra un diciamo sì critiche fondamentali insuperabili riguardo ai percorsi di scelte che vanno fatte per appunto la costruzione di alternative al al carcere noi tutti vogliamo che le persone con prove dipendenza non stiano in carcere
Per diciamo sì accompagnarli a delle alternative che siano efficaci ovviamente servano
Progetti e programmi di reinserimento innanzitutto serve quella certificazione di cui diceva prima dicevano prima sia cattivi anche Riccardo e ma poi serve e quello che manca e quello che qui non si vede in questa proposta
Un investimento sul sistema dei servizi
Non un investimento diretto alle comunità che sono disponibili a venire informa recluso Oria con un progetto di nera ricordiamo la di mera disintossicazione
Ricordiamo che le le principali criticità riguardo alle condizioni di tendenza in carcere nascono proprio dai tentativi che tuttora vengono fatte in carcere
Di nera disintossicazione le persone detenute
Che comportano la diffusione la circolazione e l'abuso di sostanze illegali dentro le carceri che comportano le overdose dentro le carceri che comportano le overdose alla fine della pena quando si esce dal carcere
Questo sono tutte conseguenze di strategie fondate esclusivamente sul principio della disintossicazione
E non della presa in carico della persona e della complessità dei problemi
Per cui il servizio ovviamente hanno imparato negli ultimi trent'anni a prendere in carico la persona e anche diciamo sia ad accompagnare dentro il percorso in cui ci può essere la e come viene naturalmente fatto anche all'esterno anche diciamo
L'accompagnamento attraverso lusso lo controllato di sostanze no sostitutive rispetto alle alle sostanze principali usate tutto questo da questa proposta sparisce
Torniamo è vero come dice Riccardo De Facci torniamo diciamo agli anni agli anni Ottanta alla discussione del che portò alla legge Jervolino passaggi e poi al DPR trecentonove
Al allo slogan carcere e terapie coattive per i tossicodipendenti è stata diciamo sì nella mia esperienza esatta da me nella mia esperienza dice non facile lì la prima forse iniziativa che feci su queste cose nel centro studi dove lavoravo trentacinque quarant'anni fa ormai e fu proprio il titolo era carcere terapie tocca ecco
Cortile per i tossicodipendenti perché era esattamente la questione di cui si discute avessi arrivo al DPR trecentonove quindi torniamo lì questa cosa
Lo diciamo non per ragioni ideologiche a questa cosa non funziona
Non funzionerà
Non ha funzionato con la legge Jervolino Vassalli non ha funzionato con la legge Fini-Giovanardi e quindi se si vuole lavorare su questo e ben venga diciamo sì il governo se vuole lavora su questo devi investire su insieme sul sistema di servizi il sistema di servizi pubblici e la capacità delle comunità di prendere in carico le persone diciamo anche attraverso il sistema di servizi pubblici
E che significa investire sui sistemi sui server dentro le carceri e significa investire sui server fuori dalle carceri perché se c'è il deserto la disintossicazione non porta a nulla
Porterà diciamo sì appunto all'alternativa al carcere in strutture private
Di questo si tratterà con tutti i rischi connessi al momento successivo cioè a quando queste persone finiranno la pena
E si troveranno sulla strada senza alcun rapporto con i servizi pubblici e senza aver maturato un percorso di come dire emancipazione dalla condizione di dipendenza patologica
Questo è il rischio che abbiamo di fronte rispetto a questo rischio speriamo che il governo voglia rifletterci un po'meglio sulle proposte che ho avanzato
Grazie
Indichiamo la vicepresidente avevano sommando che ringraziamo
Pare aver trovato forse sia assolutamente anzi grazie ho scelto verso setting
Grazie grazie per l'invito anche per l'iniziativa che ci dà l'occasione di riflettere con chi opera
Sul campo adesso io mi scuso in anticipo se non posso rimanere fino alla fine ma una di quelle in giornate in cui si danno appuntamento tutti gli impegni e quindi lo fanno apposta
Allora diciamo questo
Positivo però mi fermo a questo punto primo punto positivo
Che il sottosegretario dalmata si sia accorto che il carcere così come cioè non va bene per il recupero cioè per chi come te reati perché in un circuito di tossicodipendenza perché all'esordio di questa legislatura
Aveva esordito dicendo che lui voleva essere garantista nella fase delle indagini e giustizialista nella fase dell'esecuzione della pena tralasciò
Che io non non riconosco questa contrapposizione tra garantismo cioè è una è una facile modo per eludere i problemi e per poi non essere in realtà per eludere la cultura che garantista a tutto campo ma non è questa diciamo la sede ma non voglio mai perdere l'occasione di sottolinearlo
Ora qual è il punto che è sicuramente appunto non possiamo in c'è così come è stata presentata
è evidente che una diversa forma c'è semplicemente il trasferimento in un'altra struttura
Che in un qualche modo e e carceraria mai fatta apposta diciamo così per i tossicodipendenti ora con un approccio per quello che capiamo perché in realtà come in altre proposte del del governo sono su questo tema dalla giustizia sono sempre piuttosto fumose
Mentre invece se guardiamo i provvedimenti che sono stati presi sono finora tutti in direzione contraria perché le ma avuto la creazione di reati di straordinario allarme sociale come quello Degrelle in cui ci sono più più carcere più intercettazioni e quant'altro
Abbiamo avuto il l'anno la la revoca di quel provvedimento che ha varato un'ottima prova di sé durante la pandemia cioè per i semiliberi
Che aveva dato prova del fatto che non tornando in carcere non insomma era veramente un percorso di recupero e nonostante le rinnovate richieste da parte dell'opposizione
Di appunto confermare questa misura non è è stata confermata quindi fino adesso e ne cito solo alcune
Le diciamo i provvedimenti quelli con cui il governo ha parlato sono tutti provvedimenti di più carcere senza se e senza ma
Io son d'accordo sul fatto che la disintossicazione coatta
Prima ancora che dare un giudizio semplicemente sappiamo che non funziona quando parliamo di problemi di tossicodipendenza che come dire incontrano anche la commissione
Di reati sappiamo che parliamo di persone che hanno bisogno di avere un percorso
Qui mi permetto cioè
Ho anche una esperienza personale non tanto come operatrice come appunto questa platea rispetti ma come avvocata penalista quindi
Con lo conosco molto bene quali sono i percorsi e quanto sia importante avere un approccio di sostegno tutto campo c'è tutta una questione diciamo di fragilità psicologica di fragilità
Sociale o lo affronti completamente con una responsabilizzazione o altrimenti non non funziona il percorso
L'altra cosa che voglio dire e che noi oggi già abbiamo comunque la possibilità che già nella fase del processo e non dell'esecuzione della pena si possono scegliere dei percorsi alternativi anche diciamo così tra virgolette in una forma diversa
Di detenzione naturale che perché con la riforma Cartabia ricordiamoci che già oggi il dubbio il giudice può dare appunto misure alternative tra le quali c'è anche la detenzione domiciliare che queste fatta quello
Su cui bisognerebbe molto diciamo così investire sia dal punto di vista organizzativo sia contese broccoli e sia dal punto di vista delle risorse perché quello che ancora non
Manca totalmente cioè se una serie di misure anche quelle che già esistevano nell'ordinamento e quindi il misure alternative alla detenzione la fase dell'esecuzione avete citato il sei anni per l'affidamento terapeutico ma ce n'è ovviamente
Un un buon ventaglio
E perché e ancora diciamo molto debole la come dire l'insieme di strutture che dovrebbero sostenere questi percorsi di noce esperienza anche dirette da questo punto di vista c'è qualità ai fatica a trovare perché mancano risorse diciamo di di sostegno per chiarimenti ci sono dei costi anche queste comunità e comunque tutto quello che deve stare attorno insomma quindi i servizi sociali servizi sanitari
Politiche diciamo così di inserimento lavorativo ma anche di
Apprendimento insomma sul quale appunto occorre
Molto molto investire quindi bisognerebbe quindi già esista e la possibilità che però non funzionerà con particolare riferimento
Alla la queste la tossicodipendenza se non si investirà molto sui servizi che la devono accompagnare e sostenere primo tra tutti UEPE cioè io non ho ancora sentito parlare da parte di questo Fo
Ministero della giustizia come intende sostenere l'UEPE che già era sovraccarico prima della riforma ma oggi è un perno fondamentale della riforma in
Tutta la parte che riguarda misure alternative al carcere sia diciamo prima non non non in non entrarci diciamo e sia per quanto riguarda quello che poi nasce da un percorso dentro la struttura carceraria e giustamente avete citato il sette anche dentro al calcio e sappiamo quanto è ancora faticoso e lungo questo tipo di contatto di rapporto che viene stabilito tra il detenuto e questo tipo di servizio perché perché ovviamente c'è una drammatica
Assenza di operatori e di strutture quindi bisognerebbe molto lavorare su questo sapendo che parliamo di presa in carico e di percorsi fatti quindi molti molti fattori primo tra tutti un sostegno psicologico perché come ho detto c'è sempre e comunque una una frattura da da quel punto di vista e per chiudere quindi tutto questo è una direzione
Diversa da quella del immaginare una diversa forma
Di carciofo o forse come dire una forma una specializzazione diciamo ecco Santissimi specializzò in detenzione
Dei tossico dei tossicodipendenti senza dire tra l'altro con quali strutture con quali risorse quindi diciamo che aver già scoperto che forse il carcere di per sé la struttura come la conosciamo non è il luogo dove si affronta il tema della tossicodipendente eccetera è un timidissimo
Passo rispetto alla fase iniziale abbiamo un'altra legislatura io sono sempre diciamo da questo punto di vista ottimi nella nella nella ragione però
Non toglie ovviamente fare la facile ironia su questo chiudo io credo che sia molto importante fare sentire la voce
Di chi appunto opera su questi temi e di chi porta dei dei dati perché appunto
Anche rileggendo le le varie cose che avete gli stessi scritta eccetera abbiamo
Dei dati inconfutabili cioè dove ci sono dei percorsi c'è un abbattimento della recidiva cioè sono misurabili questi dati quindi non non stiamo parlando di opinioni e di posizione ideologiche sono
Assolutamente miserabile e importante non c'era un come dire una sfida sul piano delle delle proposte e delle degli investimenti e tra l'altro davvero concludo
Segnalo che siccome sempre molto scomodo parlare dedicarsi soprattutto per la politica è un qualcosa di di molto di molto scomodo
E noi diciamo ci stiamo scomodati anche nella fase del PNR perché caparbiamente abbiamo voluto inserire proprio in in quella parte che che riguardava appunto tutta la questione sociale anche la questione
Del carcere del pioniere nelle risoluzioni crediamo approvato qui in Parlamento assegnare appunto non soltanto un punto ma una una una questione insomma quindi bisogna che la politica si scomodi che affronti questi questi temi scomodi e naturalmente speriamo confidiamo sempre sul fatto che
Quando si sbandiera molto garantismo questo garantismo non si fermi fuori dai cancelli del delle carceri ma ci entri con la Costituzione in mano tra
Grazie mille con la versione del programma inviterei l'onorevole Riccardo Magi a intervenire Kuffour
Grazie
Ma tanto grazie davvero per la vostra presenza stamattina alla Camera dei deputati perché
Credo che sia
Un momento importante che aiuta un momento di disperazione
Un momento di chiarimento io spero che riusciremo anche a dare
L'adeguata come di Attilia quello che voi state dicendo qui perché questa questione
Ha rischiato di essere un po'come dire fra intesa e Letta in una luce diversa per il modo in cui è stata comunicata e anche perché ovviamente
Anche la banalità di certi ragionamenti di certe insomma fanno fanno faceva potevano far presupporre che ci fossero delle buone intenzioni è
Invece
Chi ha esperienza quotidiana di comunità e chi costruisce e vive le comunità di un certo tipo nel nostro Paese è necessario che dia un giudizio molto chiaro e molto netto come voi avete fatto questa mattina da un giudizio che io condivido che noi condividiamo
Cioè la preoccupazione
Che si stia andando in una direzione che ci porti molto indietro negli anni noi tutti sappiamo che c'è un lavoro enorme da fare di riforma del carcere
Di apertura del carcere se qui Stefano Anastasia che ha un lavoro
All'interno delle carceri ma anche un lavoro normativo ma è un lavoro amministrativo ma è un lavoro di presenza dei servizi all'interno delle degli istituti invece in questa proposta io vedo il rischio che una vecchia idea di carceri esca dal carcere e vada a condizionare a trasformare anche il mondo delle comunità
Questo è il punto
E
E poi si dice no però il ministro nord d'accordo perché ovviamente un giurista liberale
Io mi sono subito preoccupato quando ho letto questa proposta perché ho pensato che viene dalle stesse persone che vogliono modificare il terzo comma dell'articolo ventisette della Costituzione sulla finalità della pena
E ho detto qua o si sono completamente
No svegliati e scoperti delle persone nuove oppure come fanno a portare avanti le due cose insieme
Perché forse allora la finalità è diversamente punitiva
Non è quella finalità che la finalità di recupero di risocializzazione di riscoperta di una personalità di una volontà di una responsabilità così come avviene in un certo tipo di comunità che sono le comunità
Democratiche mi mi viene da dire come dobbiamo io insomma forse o nel linguaggio
E però allora
Ecco no ma è ma è ma è ma credo qui questa questa perché ho letto anche tante opinioni tante e tanti giudizi che vengono anche dal mio mondo
Che mi hanno un po'sorpreso di immediata positività di immediato riscontro positivo a questa proposta
E allora credo che ci sia un equivoco che va chiarito ed è importante che voi ci aiutiate a chiarirlo anche nel mondo politico con i vostri argomenti con la vostra esperienza con la forza della vostra esperienza perché altrimenti noi qui rischiamo di fare passi indietro veramente e danni grossi
Perché non discutere allora se si vuole discutere
Della presenza DDA dipendenze in carcere
è delle depenalizzazioni
Cioè c'abbiamo ancora questa questa legge qui è pessima
E nella scorsa legislatura siamo riusciti ad arrivare in Aula la settimana prima che poi cadesse il governo Draghi e finisse la legislatura con una nostra al legge costruita anche col vostro contributo Grassani in particolare
Che andava almeno almeno a modificare e a depenalizzare i reati di lieve entità perché non la si vuole prendere da quel lato se davvero si vuole essere dei giuristi liberali
Come ci ripropongono i ci dicono di essere tutti i giorni ecco queste sono questi sono i motivi per cui è importante che voi siete qui e ripeto è importante
Da un punto di vista della politica e di chi ha di chi segue facendo politica attività politica le vostre i vostri temi la vostra attività aiutarli ma è anche importante che voi ci
Continuamente decidiate questo tipo di giudizio con la nettezza con cui l'avete espresso oggi
Perché
Il il rischio che davvero da una misura di questo tipo si vadano a riversare direttamente risorse pubbliche
Affermando un determinato modello di comunità
Senza s'bypassando qualsiasi altro tipo di misura diciamo sociale già prevista dalla legge qualsiasi altro tipo di misura alternativa cioè si crea un altro tipo di carcere un surrogato di carcere per un surrogato di persone che sono le persone con dipendenti questo rischio va lanciato questo allarme va lanciato con tutta la forza con cui l'avete fatto stamattina e ovviamente non lo faremo a livello parlamentare se servirà grazie
Grazie mille allora siccome queste cose vanno sempre molto veloci liberiamo due posti per avere subito anche invito la Susanna Marietti dell'associazione Antigone ONLUS Denise Amerini per la CGIL nazionale il presidente di Forum droghe Stefano vecchio che ringrazio
Ovviamente della loro presenza nome del CNCA
Prendere la parola in questo ordine
Susanna diciamo perlomeno insomma si confessa soluzioni condivise poi Stefano grazie a San grazie a tutti
Rapidissima non non sono totalmente d'accordo con tutto quanto è stato detto da chi mi ha preceduto da Stefano Anastasia sul carcere quindi non vado a ripetere niente di tutto questo la mia presenza qua e per testimoniare l'assoluta contrarietà di Antigone a questa follia della creazione di un circuito penitenziario privato che vada a raddoppiare ad affiancarsi a quello pubblico
Che ci sia un tema del sovraffollamento carcerario non c'è dubbio ce lo dicono i numeri siamo a cinque mila posti sopra ufficiali poi noi che le carceri le visitiamo incontriamo continuamente
Sezioni chiuse il cui non le posti sono conteggiati nella capienza ufficiale
Ma diciamo salvo una strana modalità questo governo come dicevo pure la senatrice prima per dimostrare la propria sensibilità sul tema dell'affollamento
Carcerario quello che ha fatto Alvau ha detto fino adesso è sempre andato nella direzione o di aumentare l'affollamento oppure proclami deflattivi con poco senso poi una evidente dimostrazione di non comprensione della complessità
Del sistema nonché del dei diritti delle persone che questo sistema abitano l'ultimo di del la dichiarazione di Del Mastro vanno esattamente in questa direzione credo dell'unica cosa sincera che ha detto in quell'intervista
è stato che lui rappresenta l'uomo della strada è che così si prendono i voti
Va faccio solo una carrellata puntuale mi taccio dal primo discorso dei dei dei Giorgia Meloni e le la fiducia alla Camera dove ha ribadito il tema della certezza della pena che va affrontato con un piano di edilizia penitenziaria quindi il carcere in modo che intoccabile non esiste altro non ci dà una misura alternativa eccetera
E piano il piano carceri che chiunque nei decenni passati ci abbia provato ha sbattuto contro l'impossibilità quando contro la Corte dei conti
Poi la relata di una volta che si è riunito il Consiglio dei ministri ha introdotto un nuovo reato con pene fino a sei anni e lo ricordava
La senatrice poche settimane dopo sempre Delmastro ha detto che lui avrebbe risolto il problema dell'affollamento delle carceri mandando a casa loro gli stranieri
Anche questa violazione della partita ISI che magari usando due detenuti in Italia voglio vedere gli altri chi è che si riprende persone che hanno fatto il reato nel nostro Paese
Alla fine dell'anno hanno lasciato che settecento persone che stavano danni sul territorio e non creavano problemi a nessuno rientrasse ed in carcere appunto i semiliberi e quindi bisognasse trovare i settecento posti letto
Poi ha l'ultima cosa ora sembra una cosa numericamente piccola la legge quella sui bambini in carcere non ex si anni etc
Che comunque non riguarda solo le poche mamme con i bambini in carcere che riguarda le donne che hanno figli fino a dieci anni e che fuori e che possono chiedere la detenzione domiciliare speciale quinto almeno di valore deflattivo cioè la ma ma bloccarla facendo riferimento al concetto della recidiva
Significa che proprio sulla quale indaga Tenca nelle nostre carceri sono duttili il la recidiva sappiamo debba cosa e data è data dai piccoli e piccolissimi reati spesso legati alle tossicodipendenze
Quindi c'è proprio un problema culturale il carcere non ha bisogno di questo Antigone di proposte ne ha fatte tante ma ben sappiamo che non sarà l'epoca storica che l vedrà prese in carico grazie
Grazie mille Susanna Denis per la CGIL nazionale grazie
Io condivido molto
Le preoccupazioni che qui tutti gli interventi che mi hanno preceduto hanno espresso per la direzione che stanno prendendo in generale le politiche sul carcere
Sull'ordinamento penitenziario ma in generale direi sul tema droghe sostanze dipende perché
E non è e e il fatto secondo me si lega a Vienna nei giorni scorsi si è tenuta la sessantaseiesima edizione sessione della Commissione stupefacenti e Nazioni Unite è lì il sottosegretario di Stato mantovano responsabile del dipartimento delle Politiche antidroga oltre ad essersi opposta a qualsiasi ipotesi di legalizzazione
Ha detto che la droga non è solo una minaccia per la salute delle persone ma per la sicurezza delle nostre comunità questo lo trovo un fatto estremamente gran
Altre perché ripropone il tema e la visione delle persone che usano sostanze come minacce alla sicurezza nostra di dei cittadini e delle città e ha riproposto la logica che pensavamo almeno in parte in piccola parte non appartenesse più ai nostri ragionamenti
Della tolleranza zero e del consumo zero
In barba a decenni di studi di ricerche di lavoro sul campo degli operatori lavoro sul quale poi voglio tornare perché a mio parere le affermazioni non solo di Mantovano ma sopra anche quelle di Del Mastro riguardo alle comunità e al ruolo delle comunità
Offendono profondamente gli operatori che in queste comunità da ogni lavorano si impegnano e studiano sulle modalità per offrire un servizio migliore alla comunità le risposte più adeguate alle persone che sono appunto in cerca di risposte ai loro bisogni
Quindi rischiamo davvero un salto indietro estremamente preoccupante per cui ringrazio molto davvero il CNCA di questa prima conferenza stampa di tutte le iniziative che vorremmo insieme prendere per opporsi a questa deriva pericolosissima comunque la guardiamo è stato detto
I tossicodipendenti in carcere non ci devono stare ma di fatto con questa proposta non si pensa nessuna alternativa ma solo a un luogo diverso di contenimento contenimento che nei fatti resta uguale
Mentre e proprio sono proprio gli operatori che ce lo dimostrano con i risultati importanti anche conseguiti in questi anni c'è bisogno di percorsi alternativi che non siano solo detentivi tutta c'è bisogno di percorsi terapeutici riabilitativi lavorativi di inclusioni
E le comunità non sono e non possono e non devono essere carceri private perché non sono istituzioni totali separate dal resto della società e della comunità
Fra l'altro e chiudo con questa riflessione Del Mastro dimostra anche nelle sue affermazioni nelle interviste rilasciate di non sapere neanche come funziona il sistema
Perché esistono già oggi norme importanti che richiederebbero di essere correttamente applicate a partire dalla tre otto uno del novantuno che norma la cooperazione sociale
Fino al codice alla riforma del terzo settore
Che parlando di coprogettazione coprogrammazione età modo alle realtà del privato sociale insieme al servizio pubblico
Di ragionare su qual è il modo migliore per organizzare i servizi e fornire appunto le risposte
Ai cittadini che ne hanno bisogno
Quindi non c'è bisogno di andare a pensare come dice nella sua intervista per esempio a nuovi rapporti a studiare
Chissà quali rapporti con il privato sociale o con la cooperazione sociale perché altrimenti quello che Riccardo a come dire di cuore con passione esposto nella sua introduzione non non è è qualcosa di più
Di un sospetto io penso che se vogliamo davvero dare in servizio
Che sia quello rispondente ai bisogni dei cittadini delle persone che usano sostanze e che sia al passo con i tempi con le ricerche scientifiche con le esperienze maturate nel campo la prima voce da ascoltare quella degli operatori che in questi anni tanto hanno fatto per ragionare di sostanze di dipendenze fuori da Stieg mappato l'eccitazione criminalizzazione riportare invece il ragionamento dentro una logica davvero di inclusione e di risposte di salute alle persone che ne hanno bisogno
Grazie mille Stefano Vecchi presidente Ford prove grazie buongiorno per intanto io credo che sia particolarmente importante che è il più importante circuito diciamocelo
Di comunità di accoglienza forse meglio difendibile in questi tempi piuttosto che terapeutiche
Italiano sia sceso in campo su questa intervista diciamo che probabilmente qui a un'intervista Drive sottosegretario
Io però vorrei fa una piccola premessa
Ad perché diciamo delle cose che dice sottosegretario sembra che il sovraffollamento
No terminal di persone sono le persone che usano droghe preferisco diciamo definizione no etichettate come tossicodipendenti per le quali creano questo socchiuso l'affollamento come se una discarica sociale come il carcere non tolleri questo rifiuto sociale che nemmeno in carcere pulsare che qui diversi pulso
E quello che non si dice che il motivo per cui un terzo dei detenuti
è safari fra insomma costituito da persone che usano droghe e perché c'è una legge che istituisce un reato specifico
E non perché cioè è questa la cosa importante lo diceva Riccardo Magi è chiaro che la soluzione a questo problema
E che una soluzione che non riguarda il sovraffollamento ma riguarda il problema dei diritti alla salute dei diritti civili di queste persone questo dev'essere chiaro no era depenalizzazione c'è un cambio della legge anche diciamo nelle varie forme no come
Se ne parlava prima
Io credo che però ciò nonostante
E opportuno opportuno e utile no promuovere sperimentazioni per rendere quegli spazi anche limitati che la legge attuale tutta fondata sul sistema penale o Sabina sulla criminalizzazione represso nordico usano droghe
Diciamo offre
Naturalmente il primo problema è questo io credo che alcune delle cose che dice Del Mastro sono anche al di fuori o per lo meno in contrasto con le leggi perché l'ho intanto propone dei percorsi arte diciamo non alternativi paralleli ci pare di alternative si era misure alternative alternativa tu non puoi creare un percorso parallelo al carcere
Perché quell'altra cosa dovessi in qualche modo a mio parere a modificare addirittura la legge attuale peggiorarla
Il secondo punto amore cosa insomma faccio riferimento a quanto diceva Stefano Anastasia condivido il suo punto di vista però io mi domando non c'è oggi
Quasi nessun Sir d Italia
Con tutti i problemi anche di esigenze di innovazione di questi servizi che si è che disintossicare pone al centro ma Dida terapeutico la disintossicazione se la legge
Di riforma diciamo della
Tutela la salute del carcere prevede che che i detenuti Deborah vedi se gli stessi diritti dei cittadini i libri non si capisce perché se sono liberi
Ardevano fa fanno programmi complessi sms Anica Agis devo disintossicare e questo è un altro elemento che in contrasto con le stesse norme attuali quindi non lo so se tornassi posso deve sì devi studiare un po'o le leggi ok opportuno forse ricordargli ha detto questo però io chiedo che c'è una contraddizione che forse va accolta
E che il sottosegretario dice e certo per fare un mette in atto un programma del genere bisogna coinvolgere tutto il terzo settore
Bene io penso che è una sfida che a cui si può anche non rispondere nel senso che vediamo se
La gran parte delle delle organizzazioni più importante del terzo settore io direi anche della società civile di organizzazione delle persone che usano droghe perché poi i diretti interessati dovrebbe essere coinvolti non questi
Nelle offerte che vengono fatte di cambiamenti e vediamo allora quali sono le proposte che vengono fatte quali sono i confronti possibili se poi si rimangia tutto o se invece è possibile no
Ragionare su queste contraddizioni in questo senso io vorrei ricordare che nel corso della conferenza nazionale sulle droghe Entella la discussione sul piano nazionale sulla droga due e venti che sembra non sono non sono mai accaduti diciamo nel nostro Paese
Pur essendo abbastanza recenti
Noi come Rete Italiana delle Associazioni che essi per un cambio della legge sulle droghe vuole Rete la quale fa parte formulò il CNCA Antigone
Insomma Dalila insomma diverse alla CGIL diverse altre organizzazioni abbiamo fatto una proposta
In questo senso
Perché non ci sto troviamo dalla possibilità che inattese cambino le leggi si possono promuovere delle riorganizzazioni delle come delle amplificazioni no della legge le indicazioni da leggi regole più flessibili alcune norme chiare accordi come diceva Caterina Pozzi con tra magistratura ordinaria e si sorveglianza direi
Con gli operatori io direi anche con le persone che usano droghe
Per cercare non solo di fare uscire le persone velocemente dal ma per evitare perché agli corto circuito ad evitare che ci entravano in carcere questo significa che naturalmente i Circuiti terapeutici sono stretti
Non possiamo pensare che tutto si risolve e che tutte queste persone hanno bisogno di diciamo percorsi Soter averli percorsi circuito presso molto più ampio percorsi di accoglienza di di inclusione sociale housing Fares c'è un colpevole l'abitazione per aver letto cedevolezza percorsi molto anche che vanno al di là discorso questo sulla su questo un discorso del genere si potrebbe ragionare io credo che
Noi come vedete in questo senso c'è invece la ritengo che abbia sollecitato un po'tutti quanti noi no prove proveremo a valutare la possibilità no di aprire un'interlocuzione in questo senso e credo che
E insomma sarà non sarà facile che il sottosegretario positivi indietro
Perché è vero che le proposte sono quelle ma se vuole confrontarsi con tutto il terzo settore beh non potrà tirarsi indietro in questo confronto che allora vedremo loro condivido quando dice Riccardo e concludo che se hanno andrà avanti un discorso del genere
Essere opportuno estendere una disobbedienza diciamo civile uno uno uno un un ampio discorso durante come dire aria di iniziative e non so se questo non sarà anche un po'magica è una specie di ritorno negativo e forse non ci si aspettava
Ritengo che però noi dovremo
Come gli agi e le contraddizioni perché questo è una delle questioni intorno quelli delle degli delle strategie intorno le quali noi dobbiamo esprimerci proporci a agire in investire grazie
Grazie grazie mille allora i tempi diciamo sono finiti però forse la sala ce la possiamo tenere ancora dieci minuti penso no
Perché classico cinque minuti quindi non so se Gianluca Peciola perché la senatrice Cucchi ci ha mandato un messaggio
Allora inviterei poi non so se ci sono c'è qualche domanda teniamo tre minuti richiamerei magari Caterina Pozzi qua
Alta
No ringrazio ce ne ce a nome del del del gruppo Alleanza delle sinistre
Per presente tramite la senatrice Cucchi un'auto un contrattempo la ringrazio soprattutto perché ha aperto uno spazio di dialogo con parlamentari ma anche con la società civile che è quello che forse avremmo intensificare in questa stagione uno spazio di dialogo e forse avrebbe anche però diventare altrove cioè opposizione all'interno di questo Paese rispetto a quello che il Governo sta facendo sui temi della Welsh Farra o del disimpegno sulle politiche di welfare perché è evidente che noi dobbiamo cogliere lo spazio a Pertol da Del Mastro Johnson ha alzato la palla
Io temo che a schiacciare e non saremo noi non sarà il sistema delle delle comunità di accoglienza dei servizi sul territorio degli operatori delle operatrici ma sarà quello che il massimo della rappresentanza dalla cultura securitaria perché da questo da quando si è insediato questo governo laddove non arriva il Welsh far arriva la pena Riva al carcere arriva la detenzione
Sono stati aggiunti almeno altri tre reati se non se non mi sbaglio insomma l'ultima quello che riguarda l'aumento delle pene per gli scafisti che come sappiamo
Anche questi andranno a di incidere sul sistema carcerario italiano per non parlare del dei permessi per motivi umanitari permessi speciali per motivi umanitari quindi significa ulteriore inserimento della stella dell'illegalità di migliaia di persone quindi ancora carcere quindi ancora
Detenzione io penso che noi dobbiamo avere la capacità di mettere in Rete le realtà che sono presenti aumentarne anche di intensità e di qualità su un tema progettuale magari laddove non è non riusciamo a interloquire con il governo potremmo far dialogare gli enti locali perché molte delle misure di cui stiamo parlando sono di competenza degli enti locali in termini di però cattive che risorse forse bisognerebbe mettere insieme regioni comuni municipi laddove e non riusciamo ad arrivare in termini di affinità di cultura politica metterle a confronto sui temi che stiamo discutendo sul potenziamento delle misure alternative al carcere per chi sta dentro la situazione di tossicodipendenza nei termini che ovviamente stanno più a cuore al al nostro punto di vista c'era quello di evitare il carcere dare opportunità a fare una battaglia anche secondo me sul tema delle risorse perché vedo che ci sono le opportunità
Esterne al carcere c'è il sistema normativo ma mancano operatori sociali educatori e psicologi assistenti sociali e quindi su questo forse dovremmo aprire una campagna che a partire dalle prossime leggi di bilancio grazie
Grazie mille
Sul Prosperini microfono non so se è stata minore chiudere comunque come grazie Caterino Pozzi presidente ce ne ce l'ha
Ma intanto ringrazia davvero tutti e tutte per essere venute qua è stata
Bene ma
Intensa e soprattutto abbiamo le idee molto chiare
Dobbiamo io mi sento come CNCA sentiamo
Di aver la responsabilità insieme ad altri di come ci ha chiesto anche
L'onorevole Maggi di fare chiarezza rispetto a una comunicazione che a mio avviso molto pericolosa
Se uno facesse la parafrasi dell'articolo uscito
Di Dalmastro
A ogni frase ci possono essere delle interroga delle interpretazioni che fanno
Davvero paura per cui attenti disponibili assolutamente riprendo quello che ha detto anche Stefano alla fine disponibile a costruire davvero delle alternative grazie a tutti
Grazie ci sono domande una crisi no sono chiudiamo grazie a tutti