Critica e militanti

Buongiorno da critica e militanti
Si deve al lavoro di Francesca Sensini alla disponibilità dell'elegante editore Liotta
La riproposizione recente di due romanzi di Marisa Ferro la violenza del mille novecentosessantasette e la ragazza in giardino del settantasei
Una riproposizione e lo si rileva perché ormai si tratta di casi molto rari che non solo e accompagnata da ottimi saggi introduttivi della curatrice la Sensini appunto sempre puntuale quanto discreta
Ma anche da impeccabili risvolti di copertina nota al testo e biografia dell'autrice la Ferro nata a Ventimiglia nel mille novecentocinque morta nel mille novecentonovantuno a Sestri levante tra l'altro moglie di due intellettuali piuttosto ingombranti prima di Guido Piovene poi di Carlo Bo oltreché romanziera è stata giornalista e traduttrice seconda specie dal francese Balzac Proust Simenon Mauriac
E il suo modello sembra proprio quel romanzo psicologico francese che dopo aver regnato nell'Ottocento si prolunga in varie forme nel ventesimo secolo
Eppure quella che giustamente Francesca Sensini chiama la sua cruda razionalità una razionalità che convive con una sensualità coscienza fa pensare
Direi anche al secolo dei lumi alle sue
Geometrie peripezie piatte perverse tutte lucide e in luce la Ferro in effetti e scrittrice fredda quanto ossessiva il brutale quanto raffinata in qualche modo didascalica
Al fondo di ogni sua scelta c'è un'intuizione psicologicamente vera ma come un po'troppo squadernato a dilapidata per impazienza e per il gusto di sopraffare né col gioco
Un po'schematico dell'intelligenza un gioco avvolto però in una patina Liberti le vere esigenze di stratificazione temporale delle vicende raccontate e dell'evoluzione dei caratteri
E in queste sue sinossi romanzesca chiamiamole così ci troviamo di solito tra l'alta borghesia del Ponente ligure in un trionfo floreale che prolunga la Belle Époque nel tardo Novecento le cui tragedie
Politiche belliche sono appena citate come da un giornale lontano e ingialliti tocca i personaggi parlano colorazioni aforismi dibattono più che dialogare di intrecci non risparmiano colpi di scena bruschi e subito
Digeriti mentre tutto ciò che riguarda il vitale Barcaro cito mondo vegetale
Un mondo che con la sua carnosi Tani male cito ancora è un termine continuo di paragone
Ecco tutto quello che riguarda questo mondo è descritto con una sottigliezza indugiare ante screziata e voluttuosa Marisa Ferro mette sempre al centro il ruolo delle donne nella famiglia nella società in particolare
Citiamo ancora la curatrice il tema dell'amore come esperienza rivelatrice della dinamica alla base dei rapporti tra gli inquilini tra gli individui
Ora questo amore appare inevitabilmente legato alla violenza nodo certo autobiografico come ricorda la Ferro in un articolo del quarantanove dove scrive che cito io che odio la violenza nel mondo l'apporto in me
E la porta si direbbe con una sorta di orgogliosa ebbrezza il romanzo che appunto alla violenza intitolato funziona forse meglio se letto quasi come un diario è la storia dell'adolescente Antonio stretta tra la violenza passiva della madre
E quella cattiva del padre Piero maschio che una secolare cultura di dominio sessuale ed economico ormai non più percepito come tale
Ha reso pericolosamente disinibito e ottuso la ragazza sguscia via dalla famiglia per entrare ospite a casa dell'amante del padre Marina una donna
Insieme docile regale viene definito a un certo punto una parte della natura
Che sa arrendersi al maschio sa farlo arrendere accogliendo il male come il bene con grande scandalo della adolescente con Marina vive la cognata Augusta invece definita Angelo falso
Una donna che pure trasforma la sua mole trattenuto in violenza spinta ad agire dai sogni altrui
In Cina il CEO i suoi profumi le sue figure si chiudono poi a poco a poco come una morsa intorno a Piero che intanto rimasto vedovo è venuto
Pure lui ad abitarle qui
Si veda come resa bene la scissione di Marina il tema di un eros vissuto in imbarazzante contraddizione con le proprie convinzioni diciamo di urne
La cena crudeltà vista il cerchio thrilling che si stringe
Intorno alla vittima l'effetto domino delle dell'eliminazione fisica fanno venire in mente proprio Piovene magari il Piovene dei falsi redento Mori in la ragazza in giardino la violenza è diversa ma non minore e nemmeno direi meno sfacciata anche cui la protagonista è una ragazza che trova asilo lontano dai genitori in una casa limbo apparentemente al riparo dall'impietoso svolgersi delle generazioni stavolta è la villa di una nonna figura tratta dall'autobiografia la Ferro e ritorna anche altrove raffigura che sembra quasi un incrocio tra il padre e la madre dell'altro romanzo elegante avara resa ottuse reattiva insieme dalla ricchezza nonna Leo esercita una calma tirannia
Sulla nipote Laura limitandone la libertà al suo fastoso giardino ma sarà appunto in questo
E del così ambiguo che la nipote incontrerà il suo Adamo
Non è però il sesso vissuto assegnare per Laura una vita nuova ma un altro sesso quello soltanto visto in cui scopre la serenità della madre e del suo uomo in entrambi i romanzi come in fiabe nere
E poi un personaggio di femmina servile o comunque estranei al nucleo familiare più intimo che diventa la confidente l'aiutante della protagonista se augusta nella violenza
Realizza i pensieri omicidi della sua amata Amalia e poi Daria nella ragazza in giardino la iniziano I segreti dei sentimenti e della lettura
Ci troviamo davanti a due opere che forse vorrebbero descrivere la conquista della fierezza della libertà responsabile della scelta esistenziale seppure ad alto prezzo contro la schiavitù Frank familiare femminile ma che danno invece mi pare il senso soprattutto di un concatenarsi R. parapiglia e di eventi naturali o di un gioco di burattini macabri non c'è spazio per un mutamento che non sia tragico per una continuità che non sia fatale la vita umana come quella vegetale può aspettare sul sangue
E dimenticare i delitti agiti e subiti solo perché ha già questa vocazione nel seme cioè nello stesso sangue
Cui sta credo la più inquietante è più intensa anche verità del mondo di Marisa Ferro e forse a volte si può dire della letteratura cosiddetta femminile ovvero partecipe della sorta del della della sorte delle donne
E quel che si diceva a volte della letteratura anche agire sui proletari o sul popolo cioè che
A e che da più forza al suo pubblico
L'autore l'autrice
Che magari suo malgrado rappresenta un'oppressione senza reali vie di fuga e anzi capace di pervertita
Anche le sue vittime rispetto a chi invece fa in probabilmente trionfare queste vittime lasciandole innocenti e rendendosi così alla falsa angeli città delle buone intenzioni
A risentirci venerdì prossimo