La guerra cognitiva - una forma di guerra in cui la mente umana rappresenta il campo di battaglia - è destinata ad assumere una crescente importanza negli scenari di conflittualità interstatale del XXI secolo.
Essa si combatte con armi quali la disinformazione, la propaganda e le operazioni psicologiche (psyops) e si avvale delle più avanzate tecnologie cibernetiche e della comunicazione.
Uno degli … attori geopolitici che praticano la guerra cognitiva con maggiore intensità e sistematicità a livello globale è la Russia di Vladimir Putin.
Il Cremlino ha costruito una potente macchina propagandistica e di disinformazione sia interna (per controllare la propria popolazione) che esterna (per condizionare e indebolire altri Stati).
Il regime putiniano ha infatti resuscitato e modernizzato la tradizione sovietica della dezinformacija e delle misure attive, adattandola alle tecnologie del XXI secolo.
Nel 2014, durante la prima aggressione russa all'Ucraina (l'annessione della Crimea e la destabilizzazione dell'Ucraina orientale con le armi della "guerra ibrida"), la macchina della propaganda interna e internazionale del regime putiniano ha diffuso un numero crescente di narrazioni strategiche false o fuorvianti sulla crisi Ucraina.
Tra queste ricordiamo: il presunto genocidio perpetrato dal governo ucraino nei confronti dei residenti russofoni del Donbass; l'idea che l'Ucraina è governata da nazisti; la tesi secondo cui non esiste una vera e propria nazione ucraina distinta da popolo russo; la teoria secondo cui la rivoluzione di Euromaidan sia stata un colpo di Stato orchestrato da governi occidentali come atto per spingere l'Ucraina nella NATO e usare il paese come "cavallo di Troia" per disgregare la Russia.
Queste narrative poi verranno aggiornate e utilizzate dal Cremlino per giustificare l'invasione dell'Ucraina iniziata il 24 febbraio 2022.
La conferenza approfondirà le narrazioni strategiche filo-Cremlino sulla guerra in Ucraina e l'influenza che esse esercitano sui dibattiti politici, mediatici e culturali italiani.
In occasione della conferenza verrà presentato un rapporto analitico dell'Istituto Gino Germani su questo tema, che sarà poi distribuito e pubblicamente reso disponibile dall’Istituto nei suoi canali ufficiali.
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