La politica ha voltato le spalle all'informazione

Bisogna cominciare
Buonasera grazie per avere essere intervenuti
Abbiamo voluto fare questa iniziativa
Insieme con i colleghi
Negli enti della categoria perché riteniamo che questo sia il momento riproporre all'attenzione Chissi sazi e candidato a governare il Paese quelli sono temi
Che non sanno soltanto particolarmente a cuore ai giornalisti e operatori dell'informazione agli operatori del settore ma sono temi che dovrebbero stare a cuore a tutti i cittadini di questo Paese perché riguardano la democrazia di questo Paese
Io ringrazio chi come ci sono Carlo Bartoli presidente dell'Ordine dei giornalisti avesse Mariani presidente del fondo pensione complementare giornalisti
Gianfranco Giuliani presidente della Casagit saluto Marina Macelloni presidente dei Limp ricevitorie lui va Fondazione
Muri alti consentito neanche di salutare Giulia guida nella segreteria confederale desiderata SLC-CGIL perché diciamo non narra la sua presenza qui non è una presenza casuale stiamo parlando appunto come quando parliamo di informazione parliamo di un settore che è una filiera e nella filiera ci sono anche lavoratori
Altri lavoratori non soltanto i giornalisti che esattamente come noi in questo momento si stanno battendo per come dire cercare di restituire centralità
A questo settore avere attenzione da parte delle istituzioni saluto anche Elisa Marin con la portavoce dell'associazione articolo
Articolo ventuno
E noi abbiamo immaginato oggi di riproporre quindi di rivolgere nuovamente delle delle domande insieme con delle considerazioni
A alle forze politiche che sono in questo momento in campagna elettorale partendo da un presupposto da un presupposto il che è un dato di fatto ossia il dato di fatto è quello che in questa campagna elettorale nella quale tra l'altro diciamo si parla molto dei ceci per slogan si ma non di contenuti però anche andando a guardare i programmi dei partiti il tema informazione
Non mi Boncea da nessuna parte
Per l'informazione è completamente assente come se l'informazione
Non fosse un settore strategico se se mi consentite anche secondo me
Indispensabile per consentire a questo Paese di mantenere quello che la sua stabilità democratica e quindi all'istituzione di questo paese di diciamo di essere di essere salvati essere salvaguardate
Noi oggi purtroppo in Italia abbiamo una emergenza informazione guardate non lo dicono soltanto i rappresentanti dei giornalisti non più tardi di due mesi fa
Lo ha detto la commissione europea nel rapporto sullo stato di diritto
Laddove ha evidenziato le condizioni sempre più precarie del lavoro giornalistico nel nostro Paese purtroppo se vogliamo
Possiamo allargare il tema anche al al lavoro più in generale perché e tutto il lavoro il tutto il lavoro in questo Paese che è passato in secondo piano
E purtroppo diciamo di a lanciare l'allarme oltre che le forze sociali
E il Papa diciamo disinteresse dei lavoratori in questo momento il Papa basti ricordare quello che ha detto l'altro giorno
Agli imprenditori di Confindustria qui abbiamo un'emergenza lavoro nel nostro settore insieme a tanti altre questioni
Che magari in questa legislatura si sarebbe potuto affrontare ed evidentemente anche per mancanza di volontà politica
Poi e trasversale questa mancanza di volontà politica non è stato fatto
Mi riferisco al fatto che per esempio anche in questa legislatura ossia nella legislatura che si è
Da poco conclusa o si sta concludendo che il Parlamento sta ancora lavorando
Almeno per le così urgente agli affari urgenti
è stato fatto in modo che
Il disegno di legge la proposta di legge il contrasto alle cosiddette querele bavaglio liti temerarie che dir si voglia
Non arrivasse neanche alla discussione in commissione ancora una volta mentre la passata legislatura si era fermato in quarta lettura al Senato questa volta non è andato non è non è arrivato non è arrivato neanche in in Commissione
Quindi questo è un tema così come un tema del fatto che in questo Paese per esempio
Siano sempre più sotto attacco sia sempre più sotto attacco il segreto professionale dei giornalisti e venga sempre più messa in discussione la tutela delle fonti dei giornalisti ormai assistiamo anche di frequente purtroppo ad azioni come dire anche un po'spettacolo altarino
Della magistratura che manda alle forze dell'ordine a casa del collega
Per perquisire non soltanto l'abitazione ma anche per sequestrare gli strumenti di lavoro quindi bruciare in sostanza il suo lavoro bruciare le sue fonti è successo recentemente alla alla trasmissione Report
Vincere le sue fonti per cercare appunto di risalire a chi appunto fatto ha fatto ha dato le notizie ho fatto uscire ha fatto uscire notizie non siamo però anche preoccupati anche diciamo da nuove forme di bavaglio che stanno avanzando in questo Paese
L'ha
Nel decreto di recepimento della direttiva europea sulla presunzione di innocenza così come appunto è stato messo appunto in Italia non ha niente a che vedere con la tutela del principio di non colpevolezza tra l'altro già previsto nel nostro ordinamento l'articolo ventisette della Costituzione è soltanto è diventato soltanto una sorta di resa dei conti con pasta con i cronisti di giudiziaria esentato un modo per impedire che vengano fuori determinate notizie in base a quale principio non si sa
Quindi si dice che si deve tutelare la presunzione di non colpevolezza cui l'articolo ventisette della Costituzione però nel nel frattempo si colpisce l'articolo ventuno della Costituzione
Si colpisce la libertà di espressione dei magistrati ai quali viene posto evidentemente un bavaglio perché possono comunicare viene detto soltanto in determinate circostanze
C'è un bavaglio evidentemente al diritto di cronaca ma c'è soprattutto viene colpito soprattutto il diritto dei cittadini ad essere informati ormai l'attuazione pratica di quella decreto sta determinando anche conto sta determinando anche situazioni assurde
Come quella di notizie anche di incidenti stradali
Che non vengono più neanche comunicate alla stampa non si sa in base a quale principio perché che cosa c'entri la presunzione di non colpevolezza con una seconda o comunque un incidente stradale che si può essere che può aver causato dei morti non si sa non si capisce
Quindi avrei ragione di tutto questo è considerato che molte sono le questioni che si potrebbero che si devono affrontare noi riteniamo di chiedere
Al parlamento e un governo che verranno uno se considerano ancora alla stampa in questo Paese un pilastro della democrazia o se invece ritengano che la stampa debba essere come dire
Vissuta o percepite come un fastidio piuttosto che come un male necessario quindi questo è importante un'importante discrimine così come noi riteniamo che di fronte a quello che in di fronte a quella che è la crisi di un sistema industriale
Che è una crisi globale
Non si possa però non pensare di mettere in campo del misure che debbano essere però boutique di carattere nazionale e che devono andare a a coinvolgere e salvaguardare tutta la filiera dell'informazione
Quindi noi riteniamo che sia necessario siano necessari provvedimenti strutturali per carità
Questi ultimi anni anche durante il periodo la pandemia non è che si è non siano mancati come dire anche i sostegni di carattere economico ma erano interventi di natura estemporanea
Questo è il momento di pensare a regole
Misure di natura strutturale qui non ci auguriamo che il nuovo Parlamento voglia aprire una fase di interlocuzione di confronto
Con tutti gli attori del settore
Per arrivare a una nuova legge sull'editoria l'attuale legge
Che fu una legge avanzata anche anche anche molto l'avanguardia per il periodo in cui venne approvata
Mille novecentottantuno
Non può governare
La transizione digitale accompagnare questo settore verso quello che diciamo è già il futuro nel quale ci stiamo ci stiamo emergendo quindi esistono tutte queste non queste queste emergenze così come esiste anche la necessità di mettere mano finalmente alla riforma del sistema radiotelevisivo
Perché noi continuiamo a credere e ad auspicare che in questo Paese si possa finalmente avere una governance servizio pubblico nativi visivo che sia completamente sganciata
Da da quella che da quello da quello che il governo di turno qual è su quale esso sia ecco io non vorrei che questi temi tornassero attuali soltanto tra qualche settimana quando diciamo come un rito che si ripete sempre uguale come in un rito che si ripete sempre uguale ci sarà evidentemente chi ha vinto che andrà a fare delle nomine in RAI e poi ci sarà chi ha perso che griderà allo scandalo e dirà che è stato occupato il servizio pubblico noi di questo balletto ne farebbe volentieri a meno e vorremmo che si parlasse invece più compiutamente di riforma lo si facesse lo ci facesse seriamente quindi noi ci auguriamo che facciamo i temi sono poi anche a altri su questi temi si possa già in questi giorni che precedono il voto riceverebbero alla meno qualche risposto qualche impegno da data da dalle forze politico da chi vorrà appunto darci delle risposte sperando che coi questi impegni non si rivelino come purtroppo è stato in molti casi fino ad oggi delle promesse
Da marinaio grazie a tutti
Grazie mille buongiorno come in quanto vorrei sottolineare l'importanza di questo momento perché credo fossero anni che tutti gli organismi di categoria dei giornalisti non si presentavano lo stesso tavolo parlando la stessa lingua dicendo le stesse cose
Sottolineando gli stessi aspetti io detto questo vorrei segnalare porre una domanda se vi risulta che a parte che le norme che regolano l'attività degli amanuensi o di qualche altra
Attività di diciamo desueta c'è un solo sistema in Italia forse anche nel mondo che è regolato da una legge del mille centoquarantotto da una del mille novecentosessantatré
Perché questo è
L'informazione in Italia
Poi come ricordava segretario non ripeto le cose su cui concordo totalmente nell'ottantuno è stata fatta un'altra legge che poi si è rivelata sostanzialmente valigie sostegno alle crisi aziendali e a una però il l'architettura fondamentale della informazione si basa su queste due leggi quarantotto sessantatré sono passati alcuni anni
Io credo che il disinteresse che viene dimostrato che continua a manifestarsi da parte della politica delle istituzioni
Purtroppo Tania molto trasversale celi una evidente ostilità
Ma e questa è una visione molto miope
Molto mio che anche perché noi viviamo una fase storica forse sarà ancora più accentuata nei decenni prossimi nelle quali fonti di inquinamento dell'unico l'opinione pubblica lavorano su scala industriale
E quindi c'è necessità di garantire un'informazione pluralista autonoma indipendente e non gestita da meccanismi automatici di generazioni di contenuti di odio di diffamazione
Per venire a esempi molto pratici perché poi detti enunciati principi bisogna anche far capire così terra terra
I giornalisti da vota omettono degli errori bene allora a chi rimprovera parte all'ordine di non intervenire
Amiamo ricordare che questo settore è regolato caso unico nell'universo mondo
Da ben cinque gradi di giudizio a cui si può aggiungere un sesto sede di
Corte europea dei diritti dell'uomo
Allora se noi pensiamo che la come dire difesa diritti l'individuo che non devono essere lesi dalle ha diritto di informazione che un altro diritto che va bilanciato col diritto
Con rispetto alla persona dobbiamo fare in modo che questa di la disciplina possa essere amministrata
E allora
Se la corsetta chi arriva prima tra l'ufficiale giudiziario e notifica l'ultimo passaggio
Della dell'iter sanzionatorio oppure Nostro Signore che arriva il parroco è arrivata restiamo al Signore
Al giornalista messo sotto indagine ecco cioè questa è la rappresentazione come dire pratica e chiara di quello che in Italia quindi voi chiamo veramente contrastare anche fenomeni di Errori via o di malcostume regionalisti dateci gli strumenti è il Parlamento che non ci ha dato negli anni nei decenni strumenti noi chiediamo è una proposta vecchia ma a volte le proposte vecchie hanno anche ci hanno del buono chiediamo che venga silloge di un'informazione che oggi non è immaginabile non è immaginabile pensare di intervenire solo con la disciplina che arriva sette otto dieci dodici anni dopo
Non è immaginabile e allora non abbiamo
Cacciato morde la sfida o ce l'ho fatta lamento ce lo facciamo noi
Vediamo un attimo
Noi chiediamo da da decenni una riforma dell'accesso un adeguamento ai nuovi canali di formazione nuovi linguaggi è una è una sfida essenziale
Ma io alla fine sono brevi cipresso è sintetico la voglio dire così
Ai nostri passati e futuri interlocutori politici e istituzionali se non lo volete fare per la democrazia che posso capire che poi contro possa essere un tema che non vi riscalda dedicato farlo per il business oggi nel mondo si fa ricchezza si crea valore aggiunto le nazioni
Crescono e diventano Prosperi non con il commercio né di gas
Né del petrolio né di altre materie prime ma dal commercio dei dati e delle informazioni chi non ha capito può prendersi quattro bilanci si fa un'idea chiara della cosa
Mi chiedo
Perché questo disinteresse se non è per garantire il diritto dei cittadini a essere informati per cortesia muovetevi per garantire un futuro in questo settore nevralgico alla nazione per non diventare una colonia
Di grandi piattaforme che ormai dettano legge solo a Roma ma anche a Bruxelles grazie
Grazie Carlo nel frattempo consentitemi di salutare Daniele Manca segretario dell'Usigrai che voi se vuole può Aquila neanche intervenire così come tutti tutti gli altri colleghi che lo vorranno
Alessia Marani presidente del fondo pensione complementare dei giornalisti
Ringrazio tutti coloro che sono intervenuti e ringrazio anche il segretario per averci dato questa possibilità di essere qui uniti come diceva
Bartoli dopo molti anni ed è un segnale importante perché significa che i giornalisti italiani ci sono e mai come oggi hanno bisogno dell'apporto del parlamento neanche de anche del della popolazione perché noi siamo un po'una prima linea rispetto alla tutela della democrazia prima il collega parlava di disinteresse miope io direi anche pericoloso da parte delle istituzioni
Nei confronti del giornalismo italiano o perché da una parte innanzitutto impoverisce una categoria impoverisce le famiglie impoverisce i lavoratori che fanno informazione e taglia le gambe
A i giovani che vogliono o immettersi in questo difficile e complicato mondo del lavoro che ha delle regole
Sia pratiche de deontologico è molto diverso da qualsiasi altro mestiere quindi si interessa è pericoloso e anche un po'biacco perché d'altronde contro giornalisti si è sempre pronti a scagliare qualsiasi pietra neanche una prima ben guardandosi dal dire
E da riconoscere il lavoro che c'è dietro a questa professione io rappresento in questo momento un ente di categoria
Che parla di previdenza e che per forza di cose deve guardare al futuro e deve guardare al futuro in un momento presento e che non è assolutamente Arosio non la per nessuno in questo momento anche a livello poi diciamo dice fattori e macro economici sociali mondiali
Ma a maggior ragione non lo vediamo un po'se non altro perché ci dobbiamo informare prima di altri tutto quanto ci abbiano intorno e parliamo anche sulla nostra pelle e lo viviamo anche in modo diverso perché dipende anche dal settore in cui ciascun giornalista lavora un po'quindi il fatto che ci sia questo disinteresse a questa mancanza di impegno e questa mancanza di tavoli aperti
Questa mancanza di consultazione anche di che si occupa della categoria dei giornalisti d'Italia
Preoccupante non ci fa stare tranquilli non fa stare tranquilla punto due tante famiglie di giornalisti italiani Cattaneo per risposte da tempo e attendono anche una visione complessiva del nostro lavoro o e di ciò che sarà il giornalista
Di domani e noi viviamo momenti in un momento storico particolare che ha dovuto innanzitutto anche da una rivoluzione industriale in essere in corso per la nostra categoria che ha questa dimensione
E diete di globale che ha una può portare a portare anche dei benefici come diceva anche Bartoli ma che dobbiamo in qualche modo governare nel buonsenso nell'interesse dei cittadini e dei nostri elettori telespettatori
Insomma dei cittadini e prima per esempio o il segretario ha fatto uno ha parlato anche di questo di di queste non norme che entrano in vigore quasi fossero entrate dalla finestra come se non se ne accorgesse nessuno che vengono recepite interpretate male
Non è un caso che ha fatto l'esempio della presunzione di innocenza di non colpevolezza
Che è solo la punta di un iceberg perché sta creando degli ostacoli reali pratici all'informazione italiana
Per cui non si tratta solo di procure e non si tratta solo di magistrati ma si tratta
A di migliaia e migliaia di operatori delle forze dell'ordine o che comunque contribuiscono l'attività di indagine giudiziaria a cui volenti o nolenti
Si sta mettendo un bavaglio comunque si sta alzando lo spettro di un bavaglio quindi una sorta di censura
Preventiva a che ci troviamo di fronte ed è molto discrezionale a seconda delle persone a seconda delle procure seconda delle questure a seconda di come i singoli si sentano questa responsabilità per cui sta diventando sempre più difficile verificare le fonti e questo ha di per sé un attacco alla democrazia non solo ai giornalisti perché ciò che che si vede dall'altra parte
E Chicchi legge una notizia che veda un TG e chi di chi è insomma investirono l'informazione qualsiasi non sacche all'origine c'è un giornalista così dovrebbe essere
Che verifica a una fonte e questo sta diventando molto difficile per cui i credo che il Parlamento debba porre una seria attenzione a questo fattore debbano esserci delle linee guida e anche da
Né ai ministeri competenti a partire dall'interno dalla giustizia
Perché si sia lasciato fare al giornalista e ai singoli operatori della giustizia il loro lavoro con tutto il rispetto dell'articolo ventuno ed è la possibilità informare con la massima trasparenza correttezza sempre nell'ambito dei ruoli in Val inficiano l'indagine di un investigatore ovviamente
Ma a ciò che è essenziale come avveniva una volta venga comunque veicolato appunto non si può arrivare all'assurdo che non si possono dare informazioni di massima su un incidente piuttosto che su un'altra cosa
Perché poi i della la persona meno avveduta può dire no io non sono autorizzato non non debba non deve esserci un'autorizzazione in questo senso scusate se mi sono prolungata anche su questo ma perché è un po'la cartina al tornasole di un disinteresse e che poi può provocare dei danni reali e noi giornalisti siamo lavoratori che abbiamo bisogno di avere la stessa attenzione che hanno anche altri lavoratori da parte delle istituzioni
Grazie ad essi a Gianfranco Giuliani se
Grazie due sottolineature la prima anch'io rimarco il fatto che tutti i gli enti di categoria quindi tutti i soggetti che costituiscono il sistema dell'informazione
In Italia meno per banda dalla parte del giornalismo professionale oggi sono sono uniti insieme parlano con una sola voce questo già
Un primo un primo elemento che dovrebbe fare riflettere gli interlocutori a cui ci stiamo rivolgendo oggi che sono le forze politiche i protagonisti di questa campagna elettorale ma che saranno tra poche settimane i volti delle nostre istituzioni e lì
Sì dovrà poi avviare un confronto vero e costruttivo
Io rappresento Casagit che la società di mutuo soccorso che da cinquant'anni si occupa di tutelare la salute dei giornalisti ma sono Casalicchio è uno degli strumenti
Che il giornalismo visionare nella storia di questo Paese ha creato per costituire una rete di protezione sociale
Che ha garantito da un lato l'indipendenza
Di chi operano in prima linea sul settore informazione ma anche generato benefici per la comunità per la collettività
Benefici attraverso un sistema che i giornalisti hanno potuto costruire e sostenere nel tempo attraverso un'unica leva la stabilità del lavoro
Percorsi professionali regolari ai quali oggi si è sostituita una sistematica precarietà alla quale non ha fatto riscontro un adeguamento delle norme che possono interpretare questa queste queste novità dell'informazione
Allora se da Casati possono arrivare due richieste ovviamente anch'io condivido tutto quanto
Detto Fini finora le due richieste sono queste sia abbia il coraggio servono ragione Raffaele Lo Russo servono provvedimenti di natura strutturale ma questi strumenti di natura strutturale dovranno sostenere e favorire chi investendo nel futuro riconoscerà la dignità del lavoro e investita nella sua stabilità
Perché solo questa è la leva che ci può consentire di costruire un futuro non solo per i giornalisti ma per il sistema di questo Paese e poi occupandomi di sanità consentito in una piccolissima aggiunta
Che non è su questo spesso sarei banale sia chiedessi alle istituzioni di non ha non arretrare sul fronte della sanità il tema di strettissima perché lo sappiamo chiediamo di più chiediamo il coraggio di aprirsi e di coinvolgere quei soggetti e senza presunzione Casagit e uno di questi che hanno da portare al sistema sanitario
Esperienze e idee credo che le istituzioni dovranno avere il coraggio la voglia aprirsi in un coinvolgimento trasparente leale e duraturo nel tempo perché il nuovo sistema dovrà essere costruito insieme altrimenti
Ci troveremo sempre a rincorrere i problemi invece di elaborare soluzioni
Grazie Gianfranco
So di dire una cosa che non va più di moda ma ci sono domande
Anche interventi puntualizzazioni
Daniela abbiamo fatto un accenno alla a alla necessità di anche una legge per di riforma del servizio pubblico radiotelevisivo perché insomma fra fra qualche settimana si staremo al solito balletto no di qualcuno che fa le nomine di qualche nota di qualche altro che gridava al allo scandalo quindi se vuoi poi puntualizzare meglio
Chiedo a che era e segretario dell'Usigrai
Della legge di riforma l'Usigrai credo ormai inascoltata da anni ripete che insieme la federazione dell'altro quindi Benati fatta ricordando che serva assolutamente leggeri forma dei criteri di nomina dei vertici della RAI come sigari abbiamo ricordato meno sentita gestione ricordare quando con nomina di questi vertici
Che nella pessima legge che comunque
Mi nomina s'era fatto un ulteriore valore un ulteriore grave passo che non avrebbe aiutato il il futuro di il del dei dei vertici della RAI che era quello di non aver dato nemmeno un posto all'opposizione
E io non debbo dirvi io cosa questo significa essendo rimasta immutata la legge e essendo alla vigilia del nuovo di una nuova tornata elettorale
La prosa volevo dire questa la politica è assente e invece la politica debba essere molto presente su questo tema l'informazione perché e nella politica
E nei partiti e nel racconto che è stato fatto l'informazione che è nata questa idea del disintermediazione che ancora come dire la scia che ci portiamo dietro
Che ha investito in pieno e due capisaldi dell'intermediazione democratica cioè la i giornalisti del sindacato
Chi media tra le aziende e lavoratori chi media tra il potere ai cittadini l'idea che la disintermediazione fosse la soluzione per la democrazia diretto altri
Idea di questo gene forse dovrebbe dire qualcosa dovrebbe dare finalmente un taglio a questa racconto capo deve non interviene da nessuna parte su questo tema purtroppo non è un bel segnale grazie
Grazie Daniele
Se c'è qualche altro alcun altro che vuole
Devo portare il debutto
Se non c'è non c'è nessuno fosse a cioè con prego Giulia guida della SLC-CGIL anche come che come dicevo prima i problemi di cui siamo di cui stiamo parlando riguardano tutta la filiera e quindi tutti i lavoratori dell'informazione la Slc da tempo
Sostegno comune che ci siamo sempre dati nel corso del del nostro lavoro e spesso noi abbiamo trovato la Federazione della stampa come nel sindacato giornalisti sempre al nostro fianco sui nostri temi condividiamo in pieno le cose che avete lanciato e crediamo che questa è una battaglia che si vince insieme
Tutte le forze sociali in questo momento devono essere dalla stessa parte per portare avanti i temi fondamentali che avete poc'anzi rammentato innanzitutto ne abbiamo realmente un attacco un diritto che la libertà di informazione alla trasparenza e alla qualità del gruppo non è che passa ormai attraverso un attacco del come avviene ormai una produzione dei contenuti e lì c'è il Rispetto realmente di quello che è un diritto costituzionale c'è una questione che riguarda le condizioni
Del lavoro per che bene le dinamiche ormai delle piattaforme sono ingovernabili e non c'è nessuna forza finché non c'è non ci sarà una legge ormai che deve essere varata nuovamente dove il tema delle regole deve essere un tema comune
Perché solo attraverso un sistema di regole è un sistema di
Qualità e di rispetto delle condizioni lavoro né crediamo che possiamo continuare a fare il nostro lavoro garantire la libertà dell'informazione la qualità
E credo che è un'industria che vada salvaguardata in tutto perché questo è l'industria fondamentale che non può essere messa sotto attacco da quello che un ormai un campo in cui operano tutt'e dove invece la qualità lo diceva poc'anzi scusami ti do del tu all'estero insomma l'ha ricordato ora
E lo diceva il segretario Raffaele non è possibile che si metta realmente un bavaglio al lavoro del giornalista e di chi produce il contenuto dei giornalisti per cui noi vi sosteniamo anche ne siamo partiti con un progetto sull'editoria digitale dove vogliamo realmente fare emergere il lavoro che c'è dietro la produzione di contenuti
E quindi credo che insomma l'appello lo facciamo anche noi alle nuove forze politiche al Parlamento che dovrà necessariamente intervenire a salvaguardia di
Grazie
Io ringrazio
Coloro che sull'intero naturalmente questa secondo me è una battaglia che
Come è stato detto da tutti
Deve mettere insieme
Guardate compresi anche con
L'informazione italiana che naturalmente forme fortunatamente ancora
Pluralista deve Espace salvaguardata in tutte quelle che sono oggi le sue piattaforme anche quelle che sono più in crisi la carta
L'emittenza nazionale e locale perché non non non non dimentichiamo il ruolo nella la forza della emittente dell'emittenza locale soprattutto la anche la necessità dell'emittenza locale in alcuni territori fermo restando il lavoro che che svolge il il servizio pubblico radiotelevisivo e poi anche quelli che sono i nuovi così da i cosiddetti nuovi media che però non possono essere lasciati come dire
A se stessi hanno anch'essi bisogno ha bisogno di regole dicevamo prima che cominciasse la conferenza stampa no in Italia c'è formalmente ancora la legge sulla par condicio
E ma alle di è una legge che viene naturalmente aggirata facilmente aggirata perché la campagna elettorale si sta facendo sui socio
E sui sociale diciamo poi ognuno occupa gli spazi che più ritiene ed aggiunge chi è più bravo a Krieger raggiunge più persone che è più bravo di utilizzarli o ce l'hai come degli ingegneri informatici capaci di capaci di farlo
In questo Paese oggi si vendono
Ogni giorno in media poco più di un milione di quotidiani
All'inizio di questo secolo cioè vent'anni fa in sostanza
Se ne vendevano venti volte di più
Ecco io credo che
Se una crisi di queste dimensioni avesse riguardato qualsiasi altro settore della vita di questo Paese
Si sarebbero già moltiplicati i tavoli
Le mobilitazioni le forze politiche avrebbero in qualche mo'se ne sarebbe in qualche modo occupate invece quanto riguarda la stampa per quanto riguarda le informazioni nulla
E guardate l'ulteriore paradosso sapete qual è ulteriore paradosso che in questa campagna elettorale esattamente come avvenuto durante il periodo della pandemia c'è chi continua a denunciare il rischio che ci siano delle centrali di disinformazione straniere magari come dire pilotate dai russi che vadano a infiltrarsi nella nella nella Rete quindi a in qualche modo a disinformare l'opinione pubblica italiana e però chi denuncia questo non si pone il problema di come sostenere chi può essere e chi è oggi argine a quell'attività di disinformazione perché pensate un attimo che cosa sarebbe successo in questo Paese se durante il Periodo la pandemia non ci fosse stata la stampa professionale all'informazione professionale
Televisione carta manca anche siti on line professionali che avessero non avessero fatto da argine
A tutto quello che che si è cercato di dire sulla pandemia le varie che Orietta Uto e tutto con le varie teorie campate per aria naturalmente e tutto quanto il resto allora quell'esperienza dovrebbe avere insegnato a qualcuno
Perché la stampa in questo Paese forse è ancora importante è un ruolo
Deve continuarlo deve continuava ad avere però purtroppo diciamo a questo poi non sono seguiti tempo vedo che continua a non seguire momenti di di attenzione dedicata a questo settore e questo diciamo anche alla luce ripeto di quel quel di quello che ha denunciato
A a luglio il la Commissione europea a proposito dello stato di diritto in Italia tutto questo crea in noi
Non poca non poca preoccupazione questo naturalmente non significa che ci rassegniamo ma significa anziché nel momento in cui ci sarà un nuovo governo quale esso sia
Noi ci proponiamo tutti quanti insieme di continuare a rompere le scatole esattamente come abbiamo fatto
Siamo anche nel corso di questi anni a prescindere da diciamo dal colore dei governi a prescindere dall'orientamento dei dei governi non ci siamo fermati
Quando ci hanno chiamati infinite sciacalli eccetera eccetera non ci fermeremo e non non nonostante non resteremo in silenzio secco alcuno dovesse pensare di introdurre in questo Paese atti che in qualche modo vadano a colpire il pluralismo e la libertà dei media
Grazie a tutti
Grazie davvero grazie