L'andamento del prezzo dei cereali, il costo dell'energia, la guerra, le prospettive per l'Italia. Intervista a Luigi Scordamaglia, Filiera Italia

Radio radicale torniamo parlare del tema dell'inflazione dell'aumento dei prezzi e dell'andamento dei prezzi soprattutto su materie importanti si parla molto del prezzo del grano e del mais
Che sarebbero tornati in questi ultimi giorni
Ai livelli pre guerra è il lupo Ucraina la flessione del fertilizzante in coincidenza con i primi colloqui
Terrazza Putin Giovanna e con la la nuova apertura dimmi ipotesi di ripresa dell'export dei cereali dall'Ucraina sappiamo anche dello
Dello sbocco
Nei trasporti marittimi davo DS in questo primo Carlo questa prima navi che appunto ossia approvvigionata ed è partita per diciamo il Lorient e il sud
Del mondo di tutto questo parliamo dando ovviamente anche un'occhiata a quello che accade in Italia con Luigi Scordamaglia consigliere delegato di filiera Italia bentornato qui sulla nostra emittente
Buonasera buonasera a voi agli ascoltatori e allora che cosa accade lo dicevamo il costo il costo dei principali cereali è tornato ai livelli pre immagine nell'Ucraina dopo le impennate del gol Cossu del del grande l'ho visto
Nelle scorse settimane negli scorsi mesi sfiorare addirittura quota mille trecento dollari al nascente l'unità di misura insomma con cui appunto Sinisi conteggia comunemente sembra insomma cambiare un po'segno questa situazione nelle materie prime alimentari
Oggi questo cereale scambiato Hassine seicentottanta dollari circa una votazione non si vedeva
Appunto da metà febbraio prima e tutto il disastro che conosciamo avesse avesse in qualche modo
Inizio ecco come come leggere questi questi dati che sono sua congiunturali sono da tenere doppio però sicuramente
Beh innanzitutto salutiamo con straordinario favore il raggiungimento di un accordo che speriamo regga possibilità un po'perché è il primo momento di dialogo su un valore così importante a livello globale come la sicurezza alimentare perché
Soprattutto consentirà ancora prima di parlare dei nostri prezzi di tirare un sospiro di sollievo da oltre cinquantatré Paesi africani indegni dell'East che da questo grano dipendevano e che a seguito
Nella interruzione di queste forniture avevano già avviato
Sei fenomeni tensioni sociali di i sordi mi per non parlare poi della ovviamente accentuazione accelerazione dei fenomeni migratori legati alla insicurezza alimentare
Questa apertura se si consoliderà ora consoliderà quindi la situazione
Globale temporaneamente ma non costituisce una risposta a quelli che sono gli incrementi dei prezzi dei beni alimentari di prima necessità ricordiamo che ancora prima della guerra come avete detto i prezzi
Dei beni alimentari di prima necessità di cui i cereali sono una parte fondamentale uno schizzato in alto
La siccità il calo produttivo che avevano colpito diverse aree del mondo di produzione per le difficoltà logistiche tutti i fenomeni che rimangono a prescindere
Dal fenomeno della guerra certamente la riduzione oggi che ci è stata importante soprattutto perché con un effetto domino riduce gli effetti speculativi ci avevano con le varie diciamo investimenti nelle varie borse avevano fatto ulteriormente innalzare il prezzo dei cereali
Se questo però riguarda strutturalmente un dieci per cento circa l'incremento di prezzo
Questo raffreddamento dei prezzi è purtroppo solo temporanea soprattutto se guardiamo al nostro Paese noi abbiamo un problema ancora più grave ancora più strutturale da affrontare che quelli classici siccità provocherà
Un Cavallo delle rese produttive José il trenta quaranta per cento a seconda delle colture quindi chiaro che venendo meno il prodotto di prezzi continueranno
A rimanere alti certamente l'apertura ripeto dell'Ucraina non è da sottovalutare
Anche per il nostro Paese se importa
In termini di grano tenero esclusivamente il due tre per cento per quelle zone però fortemente dipendente per il prezzo del mais e il mais
Lo importiamo per oltre il tredici per cento parlare uterina colpite dalla guerra e quindi una riapertura con porterà a una riduzione di questo prezzo Occhetto e l'ingrediente fondamentale ricordiamo il Moïse anche per l'alimentazione delle nostre filiere Zamperlin quindi dei nostri formaggi e dei nostri salumi in estrema sintesi
Riprendiamo fiato con una temporaneo congelamento degli incrementi dei prezzi ma prepariamoci ad una autunno dove le gravi conseguenze della siccità calo delle rese produttive lasceranno questi prezzi avvenire il miracolo che non si erano mai
Ecco le faccio l'ultima domanda questo ovviamente si aggiunge in previsione appunto come lei diceva dell'autunno anche tema dell'energia che ovviamente e nel corso di regia che ovviamente un tema importante per tutti ma non è e a maggior ragione perse
Mezza dei italiane già su questo da tempo lamentavano Giano condizioni virgolette normale
Del del de dei grossi costi sproporzionati rispetto non paghi europea figurarsi adesso ecco su questo ha qualcosa da aggiungere
Beh purtroppo questa questa coincidenza da un lato l'aumento delle materie prime dall'altro i fenomeni di siccità anche lui riducono la ressa
E quindi l'efficienza produttiva e dall'altro soprattutto le energie anche ricordiamo al di là dei toni rassicuranti che qualcuno vuole usare ha superato il record assoluto di cinquecentocinquanta euro per megawattora i duecento uno per megawattora
Per quanto riguarda il la gas
Ma mettono in seria difficoltà le imprese agricole ed agroalimentari e quindi per quanto il prodotto
Finale possa aumentare non compensa assolutamente l'aumento dei costi produttivi che salgono oltre il trentacinque per cento che stanno provocando oggi soprattutto tra i nati dal costo energetico pensiamo il carburante agricolo l'SR pensiamo quanto energivora sia nel settore agroalimentare
E quindi stanno provocando la chiusura di uno su dieci imprese agricole di uno su quattro imprese PMI agroalimentare che non riescono a compensare i costi di produzione e quindi senza un intervento deciso
Da parte del governo ora purtroppo la situazione assolutamente insostenibile
Ecco ultimo uno spaccato visto che anche un attento osservatore di quello che succede a Roma per economico in Italia pochi giorni fa il presidente del Consiglio Mario Draghi ancora presidente carica
In una conferenza stampa raccontava di un Paese in in realtà che ha avuto delle buone performances economico non pile che addirittura avrebbe superato quello della di Francia Germania e Stati Uniti
Punto scorgeva queste nubi pesanti importante all'orizzonte nei prossimi prossime settimane lei come come vede il quadro economico del nostro Paese e ricordiamo anche a chi ci ascolta quanto conta la filiera alimentare in termini anche di il
Per i nostri eroi comunque annusare disegna stare attenti ai facili entusiasmi così come facili disfattisti non c'è mai un interpretazione purtroppo unica ed ero cresciamo come PIL molto più di altri paesi
Ma ma non ci vede molto consolare il fatto che la Germania cresca meno di noi si avvicina allo zero perché noi abbiamo una serie di catene del valore che poi riforniscono autonomamente la macchina produttiva tedesca quindi è chiaro che per inerzia
A settembre pagheremo il rallentamento della locomotiva tedesca
Per quanto riguarda l'agroalimentare
Nella sua interezza quindi dalla produzione agricola alla distribuzione alla ristorazione
Vale oltre cinquecentoquaranta miliardi quindi oltre il venticinque per cento del PIL sicuramente la macchina portante se da un lato abbiamo un PIL che apparentemente tiene
Seppur condizionato poi come ricorda Bankitalia
Dalla tenuta della fornitura energetica perché se la politica energetica si interrompesse immediatamente la nostra macchina si ferma d'altro canto però è un Billé legato molto alla ripresa del turismo alla ripresa della circolazione turistica internazionale mentre il nostro settore manufatturiero
A queste condizioni energetiche ricordiamo noi alla fine siamo il secondo la seconda manifattura d'Europa e la settima al mondo per cui se si ferma il manifatturiero accesso agroalimentare del vincolo si ferma il paese e per la prima volta i dati evidenziano un rallentamento e una stasi nella produzione industriale un fenomeno che non va sicuramente bene quindi un autunno
Dal guardare con grande cautela in cui il pericolo maggiore che si accentui come da sempre dichiariamo quel fenomeno anche aggravato dall'inflazione che la tassa più ingiusta che esista leader sociale indifferenza sociale tra chi può e chi non poco che forse il pericolo maggiore che il nostro Paese correrà
Grazie davvero Luigi Scordamaglia di filiera Italia buon lavoro buon proseguimento con i nostri azionisti sovrani operativa Ras