Parlate di mafia... parlatene alla radio, in televisione, sui giornali, però parlatene

Ecco allora buona sera a tutti grazie
Grazie per la una presenza così numerosa in una giornata
Particolare da senta da trent'anni per la comunità politica che insomma organizzato questo evento fa dell'Italia
Una giornata trentennale di una una strage infame che ha privato la nazione di uno dei suoi figli migliori che Paolo Borsellino
Stasera prima del nostro dibattito ci sono alcuni interventi che non solo formali ma sono sostanziali e il primo sono molto ferisce di presentarlo perché proprio una una figlia della generazione
Dal novantadue Carolina Varchi
Che è fra le altre cose capogruppo di fare l'Italia in Commissione giustizia da oggi in un giorno in questa giornata particolare
è un segno e diventata vice sindaco di Palermo quindi l'accoglierei con un grande applauso
L'ente elettrico
Grazie grazie ad Antonio grazie a tutti voi per la presenza affettuosa in una giornata
Per fortuna costellata da tante iniziative ricordo di della strage di via D'Amelio
Quando si parla di ragazzi del novantadue probabilmente io non non appartengo proprio a quella generazione perché nel novantadue erano una bambina quindi non non scelti in piazza come fecero i militanti del Fronte della Gioventù dell'epoca scagliandosi a favore di un risveglio delle coscienze al grido di
Ma io un giorno da Borsellino che cento anni da Ciancimino uno slogan è che attraverso Stato decenni e decenni di commemorazioni per giungere oggi qui con tutta la sua tutta l'attuale ben mensa
Sono particolarmente felice che i gruppi parlamentari abbiano deciso di dedicare questa importante iniziativa a Palermo in questa giornata
Ringrazio tutti i presenti mi sia consentito un ringraziamento alle ai palermitani al l'onorevole Milazzo europarlamentare ha l'onorevole Cannella segretario regionale a Raoul Russo presidente provinciale Francesco Scarpinato che rappresenta la federazione ospitante è quella di quella di Palermo
Io considero un buon viatico il fatto che oggi saluto anche il presidente Musumeci che ci ha appena raggiunti
Saluto le autorità presenti anche in rappresentanza dell'avvocatura per il Consiglio dell'ordine vedo la collega avvocato Daniela Cascio per il Consiglio nazionale forense il dice presidente nazionale l'avvocato Francesco Greco e tanti dei nostri deputati regionali che ringrazio tutti l'assessore Messina quindi i miei colleghi parlamentari nazionali io considero un buon viatico considera un segnale importante aver prestato il mio giuramento a vicesindaco proprio oggi proprio il diciannove luglio che è una data
Che ha fortemente caratterizzato il mio impegno politico chi mi conosce sa che le manifestazioni e iniziative diciannove luglio sono quelle che tento maggiormente sono quelle che mi impegnano con maggiore tensione emotiva e questa tensione emotiva io ho cercato di portarla con me con me a Roma
L'ho fatto in aula nella battaglia per l'ergastolo ostativo perché ritengo che è la legislazione antimafia d'emergenza nata dopo la stagione delle stragi è quella nata prima ulteriormente rafforzata dopo la stagione delle stragi non sia un fatto storico da relegare a un determinato periodo ma sia una scelta precisa dello stato di reagire al momento di maggiore violenza da parte della mafia che è come insegnava Paolo Borsellino cambiato petto si camuffa non è più la mafia coppola e lupara si annidate nelle istituzioni ti anni Ida nell'economia perché è molto più veloce e molto più brava delle istituzioni a capire quali sono impedimenti di mercato in cui conviene investirà questo non lo dico io ma lo raccontano i report
Il report che ogni anno vengono vengono diffusi quindi o difeso con tutto Fratelli d'Italia l'all'istituto il Vergassola ostativo il nostro è stato l'unico voto dissonante rispetto alla maggioranza perché siamo convinti che è un mafioso che essa in carcere non si dissocia non rinuncia
Ai proventi dell'attività illecita non dimostra di avere tagliato ogni legame col mondo da cui proviene non può accedere ad alcun beneficio non mi sembra una vera identità abbiamo voluto ribadire con grande porta in Aula così come abbiamo dovuto ribadire con grande forza a alla all'ennesima attenta Enza
Che affinché a quel periodo il periodo delle stragi Possa definitivamente dirsi archiviato
Le istituzioni devono farsi carico dell'obbligo di ricercare la verità
Dopo che la magistratura non può arrivare o non è non vuole arrivare o laddove istituti giuridici come la prescrizione Penati quello che è accaduto a Caltanissetta qualche giorno fa impediscono un'attenta entità di di condanna e allora credo che sia necessario che la politica faccia la sua parte dunque è una commissione di inchiesta sulla strage di via D'Amelio
è un atto dovuto
Dovuto ai familiari delle vittime di quella strage che hanno saputo trasformare un dolore personale una tragedia personale
In un regalo alla comunità esercitando il diritto di un'intera nazione a conoscere la verità sui fatti del novantadue alloro ma la nostra gratitudine entrate l'Italia ha depositato una proposta di legge che purtroppo con estremo ritardo sta vedendo l'avvio del suo iter alla Camera dei deputati sono ovviamente soddisfatta di questo ma so che è un primo passo perché non basterà
Oggi intervengo anche per portare alla platea i saluti
Del sindaco di Palermo del professore Roberto Lagalla
Tra le belle che che ha voluto assegnarmi c'è anche quella sui beni confiscati a una delega importantissima perché restituire alla comunità ciò che era il la mala dita ciò che la criminalità organizzata le ha tolto è un gesto importantissimo è un gesto che ha una valenza culturale non indifferente e non è un caso che noi oggi siamo qui in un albergo che patrimonio dello Stato perché bene confiscato
E non è un caso che noi oggi stiamo qua a ribadire che faremo tutta la nostra parte affinché il malaffare resti ben fuori dalle porte del palazzo di città è un impegno che io mi sento di assumere oggi è un impegno che vede il
Totale appoggio del sindaco e di tutta l'amministrazione comunale che a un mese dal voto è pronta a mettere a regime il governo cittadino e correre verso le sfide che attendono Palermo nei prossimi anni
Io concludo per lasciare spazio agli interventi dandovi appuntamento in piazza alle ore venti per la tradizionale fiaccolata anche lì avrò l'onore di indossare la fascia tricolore in quella che è nata
A ridosso della strage di via D'Amelio come una intuizione
Della destra siciliana ed è diventata lo dico a beneficio dei tanti amici arrivano da fuori e che non lo fanno
La più partecipata manifestazione del diciannove luglio centinaia di persone hanno con
Le luci di tante fiaccole accetta e nel buio di una notte lunga trent'anni
Quindi ancora una volta ringrazio il presidente Lollobrigida il presidente Ciriani che hanno voluto onorare Palermo con questa pre tenta a ribadire un impegno concreto di Fratelli d'Italia per la tutela della legalità e la lotta a ogni macchia che non è per noi uno droga nel ma è la cifra di un impegno di militanza è la cifra di un impegno politico ed è quello che mettiamo nella sostanza della nostra attività politica grazie
Grazie
Vice Sindaco
Presidente Musumeci la poppa possiamo invitare sul sul palco per un gol per un breve saluto grazie
Sono con qualche minuto di ritardo di questo mi scuso ma non mi sottraggo al piacere di libri intanto benvenuti a Palermo lo ha fatto già Carolina e benvenuti in Sicilia per chi arriva da fuori dall'isola
è un appuntamento ormai consacrato al miglior calendario quello del diciannove luglio vissuto con è grande sobrietà come fanno le persone perbene
Vissuto con la consapevolezza che ogni anno questa data deve essere un momento di riflessione anche per rinnovare hanno gli stessi l'impegno l'impegno antimafia
Ed è importante che i vertici di Fratelli d'Italia abbiano deciso quest'anno in aggiunta alla tradizionale fiaccolata in occasione del trentennale
Un momento di confronto con autorevole rappresentante del mondo della politica e della informazione
L'antimafia si può fare in due modi
Si può fare parlando sempre di mafia
Ma in maniera strumentale
E parlando sempre di mafia
In termini propositivi
Noi in Sicilia abbiamo una fabbrica importante
E la fabbrica dell'Antimafia strumentale
è una fabbrica che non conosce crisi
Lavora da decenni sforna prodotti
Più o meno discutibili
Sono sempre stato diffidente nei confronti diretti
Dalla mattina alla sera si batte il pugno al petto parlando sempre di antimafia
Pericolosi
Pericolosi
Pericolosi perché non si limitano a parlare di antimafia
Pericolosi perché fanno la lista
Dei buoni e dei cattivi
Pericolosi perché si ergono ad essere dotati di superiorità genetica
Pericolosi
Perché fanno gli antimafiosi per mestiere
Pericolosi
Perché si autonomo auto accreditano una sorta di passaporto che consenta loro di superare le criticità della vita
E di essere accreditati in tutti gli ambienti
Questa parabola
Per molti dei professionisti dell'antimafia è durata poco
E si è conclusa nelle aule giudiziarie
Si è conclusa sulle pagine della cronaca giudiziaria o della cronaca nera
Perché erano mestieranti di antimafia
E poi il più il più pulito aveva la rogna
Pericolosi
Ne abbiamo conosciute
Ne abbiamo conosciuti
Alla Regione le abbiamo conosciute agli Enti locali li abbiamo conosciuti in un certo mondo dell'imprenditoria
Li abbiamo conosciuti
E poi c'è l'altra antimafia
Quella fatta da persone
Che ritengono di dover predicare ovunque soprattutto nelle scuole
Non soltanto rispetto per la legalità
Perché la politica non si divide fra legalità e illegalità
è un paradosso questo
Fra legalità e illegalità c'è di mezzo un Bondo
è un mondo
Che si chiama etica
Etica della responsabilità
Il mondo della opportunità
Lo stile
Ed è un mondo molto articolato
La Sicilia una terra complessa amiche amici molto complessa difficile spiegarla perché non civile
è una terra molto difficile
Molto
E però noi abbiamo il dovere noi di destra abbiamo il dovere e lo dico anche da uomo di parte oltre che da presidente di questa Regione
Di essere sempre vigili su questo fronte
Perché certa sinistra e non soltanto quella ma il mondo del populismo grillino
Attentato in questi ultimi anni
Di accreditarsi o un ruolo
Di mestieranti dell'antimafia per delegittimare gli avversari che non potevano apparire vulnerabili è fragile sul piano delle cose pratiche di ogni giorno
Li abbiamo smascherato
Gli abbiamo smascherato
Abbiamo dimostrato che l'antimafia del mestiere ormai in Sicilia non trova più terreno fertile per attecchire
L'abbiamo fatto con coraggio con determinazione
Non sappiamo cos'è l'Antimafia militante
Lo sappiamo quelli che abbiamo vissuto l'esperienza di amministratore io avevo trentanove anni quando la mafia mi condannò a morte trentanove anni
Una sentenza che non venne eseguita per due ore
Soltanto per la differenza di ore quando i servizi intercettarono la telefonata e sventare uno l'attentato dinamitardo davanti casa mia sabot lo ricorda
Nella piazza di Nesima
Colpevole
Di avere sottratto al controllo della mafia un appalto di cinquantadue miliardi di lire allora per un centro sportivo che doveva realizzarsi ai piedi letta
Da allora è cominciato il calvario
Macchine blindate e scorta notte e giorno non abbiamo mai fatto un mestiere
Anzi
Evitiamo di parlarne e ne abbiamo sempre evitato proprio perché per noi che veniamo da destra l'impegno antimafia
E persino un fatto legato al codice genetico non c'è bisogno di aggiungere nulla
Perché
L'impegno per la legalità e per l'etica della responsabilità è un prerequisito non è un obiettivo politico e programmatico
Non puoi essere cittadino se non poni nel tuo calendario dei doveri sempre meno osservati
A favore di diritti sempre più pretesi
Se non pone come priorità quello dell'impegno antimafia ecco
Noi abbiamo il dovere in questa giornata
Devo ricordare non soltanto Paolo Borsellino
Gli agenti della sua scorta
Prima chi lo ha preceduto in questo triste calvario Giovanni Falcone la consorte gli altri poliziotti
Abbiamo il dovere di ricordare tutti tutti coloro che sono caduti sotto il piombo della mafia
Perché
Volevano fare di eroismo perché volevano servire lo Stato
Nessuno vuole fare l'eroe credete me lo dico a chi viene da fuori nessuno
E tutti hanno avuto paura
Di combattere la mafia tutti l'importante è non farlo capire l'importante è non farlo vedere
L'importante non ammetterlo mai
Qual è il compito di una forza politica come la nostra che attinge ad una tradizione culturale assai solida e radicata intermedi pulizia morale
L'impegno è quello di vigilare
Ovunque siamo negli enti locali nelle regioni
Quando lo saremo torneremo ad esserlo a livello nazionale
Nella società negli ambienti di lavoro ovunque nelle fabbriche nei cantieri nelle officine e nelle scuole ovunque abbiamo il dovere del riproporre questo impegno che bassotto con sobrietà lasciatemelo dire
Che va sciolto che va assolto con grande senso di responsabilità senza ostentazione
Ecco perché è importante questo nostro incontro che precede la tradizionale fiaccolata come diceva rovinava
Ed ecco perché è importante che il presidente di questa Regione
Uomo che ha avuto
L'onore
Di essere ha colto
Spero ovunque e in ogni senso
In Fratelli d'Italia
Può e deve
Rivendicare
Un governo il nostro caro Mario
Che in cinque anni
Ha prodotto miliardi
è mai
Ha visto solo neo calarsi nei rapporti con gli esterni
Un palazzo rimasto impermeabile a qualunque pressione in una terra come la Sicilia che noi occidentali come Palermo no non è scontato su questo a fronte dell'morirà
Santagata o nulla da settant'anni Enzo Ingegneria il confine fra politica e mafia non è stato mai mettendo
Ma interferito
Come in questi ultimi cinque anni
Lo rivendichiamo
Avere fatto un'eccezione no
Per essere tornati alla normalità
Questo è l'obiettivo il quale abbiamo lavorato
E in questo senso e concludo
Io sono convinto che noi abbiamo il dovere di spiegare ai nostri ragazzi ai nostri giovani ai nostri militanti
Che essere impegnati sul fronte della lotta alla mafia o di ogni illegalità
O di ogni opacità perché l'etica di cui mi richiama o poco fa risponde appunto alla esigenza di riprendere opportuni e chiari anche quei rapporti che nulla hanno a che vedere con la legalità e colla illegalità
Il familismo
Lo spirito anarcoide il clientelismo l'assistenzialismo
Non hanno nulla di illegale
Ma fanno a pugni e con l'etica della responsabilità
Perché chi fa politica deve essere al di sopra di ogni sospetto
E noi siamo riusciti a dare nella sostanza e nella forma
L'immagine di persone perbene
Ecco questo è la garanzia che possiamo e l'omaggio che possiamo offrire alla memoria di Paolo Borsellino
Non perché avesse avuto un passato giovanile legato al nostro mondo non l'abbiamo mai detto in maniera ostentata perché sarebbe di pessimo gusto
Sarebbe una ignobile speculazione perché Borsellino fu uno di quei magistrati che ben ha lasciato da solo
Falcone fu uno di quei magistrati che venne lasciato da solo
A musiche sempre quelle dalla chiesa fu uno di quei servitori dello Stato che ben lasciato da solo
E c'è dubbio
E quando un bersaglio viene lasciato da solo
E si fa passare il messaggio che quelle bersaglio
Non è più protetto
Beh diventa facile
Diventa facile bersaglio
E così è stato
Qui non è il caso naturalmente di ripercorre perché si arrivo all'epilogo di Falcone e perché si arrivò all'epilogo di Borsellino che ha saputo soltanto in una sala d'attesa
Delle lo porto di Fiumicino che era arrivato il carico di tritolo per lui
Lo ha saputo soltanto per caso chiacchierando
Non è questo il luogo in cui bisogna indagare lo dicevi tu Carolina sulle i tanti punti oscuri
Che forse nessun'altra Commissione
Di inchiesta potrà potrà rivelare
Perché forse non sia troppo interesse a scavare su questo fronte
Ma certamente la storia di questa città la storia di questa Regione sul fronte antimafia e fatta da tante OP cita da tanti tradimenti da tante colpevoli distrazioni di chi invece avrebbe dovuto allungo e costantemente vigilare
Io vi ringrazio davvero per essere qui con noi
Un mio un saluto anche di condivisione sapendo che più tardi andremo a fare la marcia
E la fiaccolata una marcia molto
Come dire molto disinvolta perché appartiene al vissuto di ciascuno di noi quindi ognuno vive questa giornata nella consapevolezza dei propri sentimenti
Ma è importante uscendo da questa sala rinnovare l'impegno che per noi per ciascuno di noi
Perché sta destra l'impegno antimafia non è un obiettivo di programma
è una costante che deve accompagnare pur in qualunque circostanza ciascuno di noi e ve lo dice chi in questi anni con fatica ha dovuto tenere custodite le chiavi del Palazzo
Mentre qualcuno pensava di poterne ricevere anzitempo e qualche altro caro Presidente grazie di essere con noi
Presidente Grasso e qualcuno pensava di potere assediare il palazzo no i palazzi debbono restare presidio di legalità non soltanto i palazzi di giustizia
Ma anche e vorrei dire soprattutto perché il palazzo di giustizia lo è per un fatto congenito ma i palazzi della pubblica amministrazione i comuni i palazzi delle regioni palazzi delle Province
Debbono tornare ad essere se non lo sono stati o debbono restare sempre presidio di legalità perché la politica il primario della polis il primato della politica deve essere rivendicato da tutti
Nessuno escluso nel rispetto dell'autonomia della magistratura ma sono due poteri assolutamente
Distinti e autonomi e soltanto se rimangono distinti e autonomi ma tutti e due autorevoli e forti
Tutti e due autorevoli è forte
Perché quando la politica è diventata debole la magistratura a assorbito
Quasi nessuno dando quasi per necessità quasi per supplenze
La carenza della politica ecco tutti e due debbono restare indipendenti autonomia e autorevoli orgogliosi di essere al servizio di una democrazia
Che può essere tale soltanto se nessuno dei due abdica a favore dell'altro ancora auguri e buon lavoro per questo pomeriggio intenso riflessione
Facciamo perché telefonici adesso dovremmo avere un un un collegamento su Zoom con con Giovanni Donzelli Nora quei giorni Donzelli eccoci qua responsabile Lanza ambientazione fra d'Italia insomma anche lui
Uno dei ragazzi della generazione andrei insomma quindi ascoltiamo suo il suo intervento grazie
Grazie mille buon pomeriggio a tutti voi
Ringrazio ovviamente prima di tutto presidente merci per sino intervento che appena svolte anche e come diceva lui stesso per aver garantito in questi cinque anni e il chiaro e forte il confine tra legalità e illegalità non aver mai messo in condizioni la Sicilia in questi anni del suo governo abbia per avuto ombre dubbi poté avere alimentato e le voci di una regione in Bossi il da governare la legalità anzi ha dimostrato che si può governare bene nel rispetto della legalità tenendo estranee tutte quelle che possono essere le ombre
E quindi ringrazio il presidente sommersi mi permetto anche di fare l'in bocca al lupo Carolina Varchi che è diventata oggi vicesindaco a Palermo anche sicuramente porterà questi valori neanche nell'amministrare la città di Palermo
Ringrazio anche come fra peritale come come partito mi permetto anche di ringraziare i nostri capigruppo di Camera e Senato particolare Luca Ciriani che ha voluto fortemente questo convegno perché è importante legare anche la comunicazione e l'intelligenza di questo di questo appuntamento di oggi è quella di raccontare l'importanza e della comunicazione sul tema di parlarne come diceva lo stesso Corselli no perché poi ovviamente a parole tutti quando ci sono gli anniversari si battono il petto poi la la comunicazione la quotidianità fa la differenza
Chiudiamo spero presto ma comunque entro qualche mese la legislatura in cui comunque dalla politica sono arrivati dei messaggi
E messaggi positivi per questo ringrazio Giorgia Meloni cammina avanti e tutto il gruppo parlamentare alla Camera che abbiamo presentato la proposta della commissione di legge di Commissioni di inchiesta
Sulla strage di via D'Amelio perché è necessario fare chiarezza
Però non sono arrivati solo messaggi così nitidi purtroppo anche se involontariamente abbiamo visto nel degrado del continente anche il il Periodo
Della scarcerazione dei boss che comunque è stato un messaggio sbagliato da parte delle istituzioni senza una fede in cattiva fede comunque il messaggio sbagliato in passato
Come abbiamo visto anche purtroppo Fratelli d'Italia in solitaria a fare la battaglia per l'ergastolo stadi voterò una misura che non ha niente disumana ma tutto invece il della necessità di legalità e di giustizia
Quindi è importante la comunicazione nelle parole e nei fatti tutti i giorni noi che facciamo politica non dobbiamo essere orgogliosi come Fratelli d'Italia e del fatto di essere onesti diceva nel una precondizione è un prerequisito
Dobbiamo riuscire a far parlare di legalità di lotta a alla criminalità ogni atto che facciamo nelle istituzioni ci stiamo provando potremo fare di più ma non ci fermiamo certamente con il convegno di oggi
Mi dispiace non poter essere a Palermo quest'anno evidentemente e l'attualità politica mi ha impedito di prendere il volo oggi questa mattina in bocca al lupo e complimenti a tutti per il convegno scusatemi la brevità ma con i collegamenti non assenso prolungarsi troppo grazie grazie agli ospiti eccezionali che ci sono e ancora grazie
Milano
Grazie onorevole Donzelli
Il Senato Luca Ciriani grazie capogruppo e tredici taglia
Innanzitutto desidero ringraziarli per la vostra presenza davvero numerosa una bella sorpresa per noi
E ringraziò non solo chiede pervenuto che ha voluto partecipare con noi tutti i nostri ospiti gli amici la classe dirigente per Italia di Palermo della Sicilia naturalmente un ringraziamento particolare
A Carolina senza la quale tutto tutto quello che ho fatto oggi non poteva essere organizzato e un ringraziamento particolare i nostri ospiti che animeranno il dibattito e consentitemi un ringraziamento ancora più particolare presidente Grasso che accettato il nostro invito
Non era
è una presenza scoccata noi sappiamo riconoscere al gesto di cortesia e quindi lo ringrazio davvero per la sua presenza oggi qui con noi a questo convegno io non vi nascondo una certa emozione a parlare qui a Palermo io sono friulano emigrata cosa c'entra un friulano con Palermo invece c'entra moltissimo secondo me
Perché ritengo ne abbiamo discusso il gruppo io subito aderito con entusiasmo l'idea di fare qualcosa oggi diciannove luglio dopo trent'anni perché ritengo che fosse esattamente il nostro dovere nostro dovere di senatori di deputati essere oggi qui a ricordare Paolo Borsellino gli uomini della sua scorta
Insieme a loro tutti coloro che si sono sacrificati per la mafia perché quello che hanno fatto lo avevamo fatto per Palermo fatto per l'Italia intera
De un modo i motivi per cui mi sento italiano e anche perché sento italianissima la figura di un magistrato come Paolo Borsellino di tanti colleghi come Lori e quindi oggi noi esercitiamo il dovere per ricordo
Ma anche il dovere del ringraziamento nel ringraziamento che non può mai essere meglio stare spento
E devo dire che con una certa amarezza ancora in media Ibra l'indignazione per quello che è avvenuto dopo la strage di via D'Amelio ancora oggi ci interroghiamo sulle verità nascoste sulle pagine
Strappate sui tentativi di insabbiamento di depistaggio pagine amarissime della storia repubblicana
Io credo come voi che abbiamo dei momenti nella storia
Che abbiamo vissuto come persona in cui ci ricordiamo perfettamente dove eravamo in quel momento ad esempio capita non so con l'undici settembre secolo dove ero l'undici settembre ecco io mi ricordo perfettamente come se fosse adesso
Diciannove luglio del novantadue dove Rocco lo stavo facendo una e come perché è stata per me come una tragedia personale una tragedia nazionale
Ricordo il senso di sgomento come se l'Italia fosse precipitata nel baratro il senso di disperazione come se tutto fosse finito come se la mafia avesse vinto e lo Stato avesse perso esatta in quell'occasione
Vale anche per Giorgia Meloni che l'ha detto pubblicamente per tanti di noi che sono qui
Sicuramente vale per me è stato il motivo per cui ho deciso di impegnarmi ancora di più in politica perché non intendevo più lasciare campo una politica che la mafia tollerato
Che con la mafia convissuto che con la mafia aveva fatto a fare
E se oggi siamo qui e per dire che quel modo di fare politica esattamente l'opposto
Del modo in cui di fare politica per cui noi siamo nati è come detto presente Musumeci dove siamo
In politica contro la mafia non per una scelta ma perché e il nostro DNA perché noi siamo della cultura dello Stato e della legalità
E quindi ci tenevo ribadire oggi qui a Palermo insieme a voi insieme a tanti colleghi gruppo al Senato e alla Camera esattamente questo principio noi ribadiamo ancora una volta a Palermo a trent'anni era stato si vive meglio che era la politica di Fratelli d'Italia e la politica dell'onestà del rispetto delle regole e per rispetto delle leggi
E concludo con un perché il tempo ormai scorso abbiamo ancora da ascoltare il dibattito ed è giusto dedicare tempo possibile nostri
Illustri relatori c'è un'immagine fosse poco conosciuta una delle meno utilizzate forse che a me piace molto del del giudice Borsellino la foto in bianco e nero cui lui camminando in una strada di Palermo circondato dalla sua scorta da un'immagine come dire quasi disperata come se si rendesse conto di andare incontro al suo destino
Se
Noi usiamo spesso la parola eroe usiamo spesso la parola lo in codesto di retorica che lo rende quasi falso ma sei vero è colui che svolge fino in fondo il suo dovere
Lo svolge fino in fondo sapendo che la morte il traguardo ineludibile perché sa che è arrivato il tritolo per lui e nonostante tutto nonostante le avversità nonostante il destino già segnato
Nonostante gli amici che non sono amici nonostante i territori va avanti lo stesso fino in fondo per quello sicuramente è un errore
E Paolo Borsellino è un grande eroi della nostra storia è per quello che mi riguarda per quello che ci riguarda il suo esempio è quanto di meglio questo Paese abbia prodotto da trent'anni a questa parte
Grazie a tutti ancora
Grazie senatore Cipriani e prima d'iniziare mi preme Oriente oltre ringraziare personalmente sarei d'Italia per avermi fatto sonore di partecipare
A questo evento così importante presentiamo i nostri ospiti stasera a partire dalla mia destra il senatore presidente Piero Grasso già procuratore nazionale antimafia
Dall'altra il maxiprocesso amico amico nel vero senso della parola scritta Giovanni Falcone e Paolo Borsellino
Poi presento il mio direttore insomma tanti anni al tempo sono stati anni di grande formazione giornalistica professionale per me che Gian Marco che oggi direttore l'Adnkronos
Grande inviato il giudiziario vent'anni al giornale insomma stanare e a scovare e a contro narrare tanti fatti oscurità nostra della nostra nazione
Poi il piacere di presentare Giampaolo Rossi mio caro amico docente esperto di comunicazione già membro del CDA RAI insomma uno degli intellettuali veri dell'aria diciamo nella destra da destra italiana e infine uno dei padroni di casa senatore Alberto Balboni vicepresidente alla Commissione giustizia del Senato quale quello staremo anche poi cosa fattivamente Fratelli d'Italia ha fatto in questi anni in Parlamento sul tema del contrasto attivo alla mafia beh io sarò brevissimo oggi appunto in questa data
Così così importante tragica siamo rispondendo all'appello e al comandamento di di Paolo Borsellino ci ha chiesto di parlare di mafia e noi ancora oggi parleremo parleremo di mafia lo facciamo appunto con ospiti importanti qualificati
E lo facciamo però anche ospiti di una comunità che come abbiamo visto in questi interventi ha sviluppato anche prima del novantadue ovviamente ma partirà anche dal novantadue con maggior ragione
L'antimafia attiva l'antimafia sia nelle piazze ecco la frase meglio un giorno da Borsalino che cent'anni di Darwin di Ciancimino è una delle frasi che è diventata iconiche di una di un'intera generazione
Di cui anche io ho fatto parte ed è una comunitaria non ha mai smesso appunto di occuparsi del fenomeno mafioso sia nel nel contrastano nella pulite netta sia nel nelle Aule nelle Aule parlamentari
Perché c'è questa grande afflato e questa grande partecipazione rispetto alla vita di Paolo Borsellino perché quella di Borsellino è stata una vita piena avrebbe detto Seneca c'è una vita vissuta meramente alla sua nella sua nella sua interezza
E per questo è stato un modello è un'incarnazione di un certo modo di essere magistrato così diverso dalle cronache noti l'attore che oggi delle icone che negli ultimi anni no
Ecco contraltare totale Borsellino rispetto a quello che abbiamo visto
Qualcosa è detto sistema della magistratura italiana
Ed è stato anche un certo tipo di Tatiana italiano appunto che ha applicato adesso ne storica fino all'estrema conseguenza invero un vero patriota un conto un combattente e a proposito di eroe ho sentito qui chiaramente richiamate spesso questo questo termine perché sono convinto che al al di fuori della retorica
Sono convinto che Borsellino sarebbe stato descritto in maniera clamorosamente bella da Thomas Carlyle che sul concetto di Roma fondato grande poetica perché sia Paolo Borsellino che Giovanni Falcone
Sono stati ero nel senso perentorietà del termine hanno cambiato il senso della storia Piero Grasso per questo è una delle cose che le volevo chiedere su questo
Un certo modo
Di interpretare la lotta alla mafia ed è partendo proprio con con con lei da questo e la domanda le volevo fare c'è stato un prima è un dopo prima io le faccio racconto un aneddoto da da ex giovane che viene da Misterbianco che era uno di quei quelle comunità che è stata sciolta per mafia durante gli anni lei conosce perfettamente ecco da ragazzini
Quando sì raccontava ricordare a Catania ci fu guastatore dei cento morti ammazzati in un anno quindi era una era una un racconto quotidiane
Centotrenta presidente giustamente mi corregge e fra di noi ragazzini che giocavano nel cortile
Si parlava di ammazza Tina cioè come se fosse una
Una micidiale riguardava altri era una cosa che riguarda l'alterno riguardava la società la nostra società ecco il novantadue quelle due queste due episodi invece portano cioè alla fine diciamo la Sicilia pulita la comprende che invece è un problema da una ed è una vergogna per tutti no e quindi c'è un prima è un dopo nel racconto sulla mafia e nella nel modo di chiaramente di di affrontare il fenomeno e lei ha un libro che ho letto in questi giorni è molto bello che lo consiglio Borsellino Padé ragazzi punto di Piero Grasso
Lei che testimone attivo di questa di questa trasformazione di questa rivoluzione
Antropologia culturale e anche ovviamente giudiziario nell'affrontare il fenomeno mafioso un fenomeno che avete combattuto neanche del giudice a latere maxiprocesso procuratore nazionale antimafia confermano che non esiste ponte romano che è stato combattuto un fenomeno che ha purtroppo privato
In tutta l'Italia di magistrati importante anche da Rocco Chinnici ossa Falcone e Borsellino
Macché
Diciamo l'aspetto vittorioso emerge anche dalla testimonianza dalla prosecuzione di questa lotta
Che alla al canto mafioso ecco da questo punto di vista perché devo appunto e d'accordo con noi che c'è stato un prima e un dopo della stagione ha rotto la mafia grazie a Falcone e Borsellino
Grazie presidente
Certamente c'è stato un prima e un dopo io intanto però volevo ringraziare ringraziare per l'invito che
Senatore Barbolini mia porto
Ho accettato con entusiasmo spontaneo e immediato devo dire
Belle col ricordo di una eccezionale ospitalità e accoglienza che ho avuto una delle tante edizione di Atreju quand'ero presidente del senato e quindi mi fa piacere essere ancora fra di voi detto questo io sulla retorica dell'eroe e quando parlo coi ragazzi cerco un attimo di fare delle precisazioni perché perché i ragazzi sono abituati ai supereroi questi danni giochi videogiochi o i film con eroi che hanno poteri soprannaturali
Però voi che volano s'arrampicano sui muri come l'Uomo Ragno
Spiderman tutte queste si Iron man tutte e allora io cerco invece di riportargli un po'sulla realtà nel senso che
Paolo Borsellino Giovanni Falcone erano certamente delle persone che avevano un eccezionale professionalità un grande senso del dovere un grande senso dello Stato
E questo non deve poter significare essere degli eroi ma dobbiamo spingere tutti ad essere come loro quindi apportarle come simboli da imitare piuttosto che da eroi appoggio Toso che ero e a cui delegare la risoluzione dei mali
E quindi la soluzione dei problemi perché ognuno di noi deve poter partecipare dando il proprio contributo quindi sedi eroi dobbiamo parlare a me sembrano Fruttero parlando con i ragazzi gli Avengers cioè quelle squadre di eroi che fanno squadra
E allora il concetto di squadra ecco mi mi mi
Così mi piace molto di più perché fu una squadra quella del pool antimafia quella che chimici prima e Caponnetto dopo portarono avanti per cercare di fare le indagini una maniera diversa ecco il prima e il dopo
Io ho vissuto i miei primi anni da magistrato la Procura di Palermo in cui c'era una magistratura silente per dire un eufemismo
Ma che naturalmente non si spostava il il tempo in cui nei nei diari di Rocco Chinnici dopo la sua morte si trovo
Che il procuratore generale Pizzello diceva di riempire di processi e ti Giovanni Falcone perché stava mettendo in crisi l'economia siciliana perché era entrato dentro le banche faceva le indagini nelle banche incominciava a chiedere le distinte di cambio per cercare di attraverso il cambio dei dollari lire di trovare coloro che facevano il traffico di stupefacenti e quindi un nuovo metodo di indagine che poi si chiamerà metodo Falcone
Che riusciva a cogliere le relazioni fra le persone piuttosto che indagare su singolo delitto senza trovare poi magari responsabili lui cominciava attraverso le indagini bancarie
E le degli assegni che si scambiavano la distribuzione dei profitti ecco a riuscire accogliere queste relazioni fra persone perché doveva dimostrare l'associazione criminale che tutti negavano e guardate che terrificante se si passa in rassegna l'elenco dei morti eccellenti di quegli anni e incominciare degli anni della fine degli anni settanta dico già c'è il colonnello Russo diciamo del settantasette ma bario francese nel settantanove il giudice Cesare Terranova che stava per tornare
E poi il presidente della Regione siciliana pensate versanti Mattarella il fratello del nostro attuale presidente Sergio nell'Epifania del mille novecentottanta
E il capitano dei carabinieri Emanuele Basile che avere iniziale che aveva proseguito le indagini di Boris Giuliano a sua volta ucciso nel luglio del settantanove e poi ancora ancora il il capo della opposizione regionale siciliana Latorre Pio la Torre il prefetto Dalla Chiesa che era stato mandato per contrastare questo fenomeno lo stesso chimici che cornuto bombarda salta in aria pensate
Pensate questo clima in cui si rileva in questa in questa Palermo
Che clima di intimidazione pensate i cittadini che vedevano che persone potenti venivano impunemente uccise e non succedeva niente
E si negava l'esistenza di questo fenomeno erano bande criminali oppure erano così in realtà romanzesca silloge dell'il padrino ma è un romanzo
Invece Falcone e Borsellino il pool antimafia insieme a Di Lello Guarnotta la prima composizione del pool antimafia incominciano a mettere insieme le tessere di un mosaico che poi verrà diciamo magistralmente completato con la collaborazione di Buscetta che ci darà poi una possibilità di sa conosce i segreti dell'organizzazione le relazioni esterne con la politica con l'imprenditoria con l'Antimafia io ricordo ancora
Giovanni Falcone quando Buscetta i disse
Che era stato ospitato da latitante
In un villino dei cugini Salvo
E Falcone alla stentava chiederà ma come è possibile che delle persone così potenti degli imprenditori che sono la cerniera fra la politica la mafia l'imprenditoria
E possono fare una cosa del genere e allora si fece descrivere da Falcone tutti i particolari per poter riscontrare quello che lo diceva e ad un certo punto
Buscetta disse che in questa villa sul mare accanto a Zagaria è la c'era un caminetto Falcone diceva caminetto una villa sul mare bando Ninni Cassarà a controllare
Andò a controllare
E la telefonata indica sarà fu terrificante perché disse non c'è nessun caminetto Falcone si vide cadere tutta l'attendibilità perché un'accusa contro un potente che poteva essere un boomerang che ribaltava contro e quindi mettere in crisi tutto quand'è che era quella costruzione del maxiprocesso bene
La costanza di Ninni Cassarà e dei suoi uomini che incominciano a piede planimetria bussare
Lemure arriva ad un certo punto sentiamo un uomo ora in un muro vuoto
E telefonano a Falcone e che facciamo picconate picconate assunto il caminetto
E questo diciamo dette respiro e tranquillità serenità per proseguire le indagini su quella strada questo uno di quei tanti episodi io fra l'altro di Paolo Borsellino ricordo tante tante cose perché io sono qui come testimone
E quindi ricordo pensate che abbiamo frequentato lo stesso liceo io entravo riusciva e quando ci siamo conosciuti come magistrati io gli ricordavo che lui cominciava del giornalino del dell'istituto che si chiamava Agorà
Ah incominciava a lanciare gli strali contro il sistema scolastico già da allora
E lui poi lui mi ricordava dice io non sei tu io ho aderito al fu a me scazzottatura degli scontri con gli studenti di sinistra l'università e le mi raccontava le sue storie
E poi e io ho conosciuto un borsellino veramente diverso da quello che noi tutti siamo abituati a vedere nelle immagini stereotipate del dopo stragi di Falcone di incapaci perché quella è un borsellino
Che ha un'immagine dura piena di tensione di rabbia di dolore in quei suoi discorsi in questo interventi io ho conosciuto Borsellino
Che è una persona piacevole una specie di eterno fanciullo con spirito goliardico che faceva gli scherzi terrificanti
Perché per esempio a tutti i colleghi che magari lo più seriosi lui riprendeva li prendeva in giro e aveva quella mimica facciale così particolare
Per cui fra Bourgoin volgeva occhi baffetti e arricciano il naso prima di lanciare una di quelle sue battute aveva come posso dimenticare quel sorriso non può cadere l'oblio su quel sorriso eccezionale ebbene faceva delle cose una volta vi ricordo che in una scena sapete quelle scene che si fanno per Natale per scambiarsi gli auguri fra magistrati no e c'erano anche quindi i vertici della magistratura il procuratore generale il presidente la corte d'appello
Lui nell'intervallo fra un piatto e l'altro era incominciata lanciarle molli che contro i colleghi
Mollica di pane una di queste molli che va a colpire il procuratore generale che boh si si gira di scatto cercando di individuare chi devasta mandato che la politica ma lui tranquillamente indica il collega Dal Canto
Per dire come era scherzi proprio una persona che amava fare gli scherzi era poi uno che non usava in giacca e cravatta ma per rivale pollo in ufficio per stare più comodo per studiare lo potevate vedere con i piedi sul tavolo a leggere i documenti
Però sul piano di lavoro era una persona che io definire un cingolato che non si fermava mai macinava macinava perché l'ha spinto alle chiede documenti rapporti e a studiare le carte a fare attività istruttoria beh per la passione di grande senso del dovere ecco a me piace descrivere questo questo umanamente più vicino ai ragazzi come personaggio come persona che appunto a queste caratteristiche umane gran fumatore certe volte
Non riuscì usava i fiammiferi perché con la sigaretta che andava a finire accendeva quella successiva tanto per dire
Quindi una persona veramente umana un cercava addirittura alle volte di sfuggire alla scorta una volta lo incontrai come un ragazzino che se era stato preso in fallo era da solo uscito la casa e io ho detto ma che fai
E lui per giustificarsi dice sai dove andare a comprare le sigarette che fa dopo che aveva la scorta per andare a comprare sigarette dal tabaccaio qui vicino dice poi
Oh io anche dare la possibilità che se mi devono ammazzare mi ammazzino da solo senza coinvolgere questi meravigliosi ragazzi che stanno attorno a me ecco per dire l'umanità di questa persona poi si aggirava
Fra i banconi un supermercato per il proprio perdere tempo parlare con la gente gli piaceva proprio parlare con le persone addirittura una volta mi disse
Io vorrei fare il portiere di un condomino eccessiva che dice diceva in tono scherzoso il libertino satrapo e passano le persone io raccontano dei figli e della famiglia le loro le loro cose Em ecco gli piaceva questo rapporto con le persone
Quindi vedete una qualcosa di assolutamente diverso da quello che a me piace raccontare di questo Paolo
Che ho conosciuto io di questo Paolo pieno di forza di vivacità di entusiasmo
E invece voi il dopo il maxi processo per esempio ci fu l'UE nell'ottobre ottantasei andò a essere nominato procuratore di Marsala il dieci gennaio ottantasette quell'articolo il Corriere della Sera di Sciascia
I professionisti dell'antimafia una cosa che lo colpì
Tremendamente ma non fece nessuna polemica perché Sciascia per noi ragazzi era colui che per primo ci aveva fatto conoscere la mafia attraverso i suoi scritti
E lui poi dopo tempo riuscì ad avere un chiarimento e si capì
Che Sciascia era stato strumentalizzato per il suo spirito di legalità di rispetto delle regole diamo l'ho fatto vedere che un il criterio dell'anzianità che prima era alla base delle nomine dei magistrati per i posti direttivi era stato scavalcato sovvertito solo per per Paolo Borsellino
E guarda caso poi quel criterio venne ribaltato quando si trattò di nominare Falcone a giudice istruttore di Palermo perché dissero no deve andare là più anziano e quindi Meli
Quindi io i criteri che venivano utilizzati da questo Consiglio Superiore della Magistratura che mi mi fa specie che venga conosciuto soltanto adesso dopo qualche libro stampato per per le sue chi fa specie veramente
Ecco e pensate che Giovanni Falcone c'era pure creato una sua corrente per cercare di andare contro quelle correnti con la corrente a cui aveva aderito i così detti Verdi che l'unica e Louise si candidò ebbene essendo il leader della corrente
Riuscirono a non farlo eleggere perché per i meccanismi per i meccanismi particolari della l'accoppiamento dei collegi essendo stata copiata la Sicilia con Roma venne eletto il con il collega di Roma per pochi voti ma pensate
Alla corrente e
Non viene eletto per dire ma Paolo Borsellino Boy
Ebbene naturalmente quando il pool antimafia
Dopo la nomina di Meli venga smembrato e le indagini soprattutto quelle che venivano dopo le dichiarazioni di Calderone vennero tutte smembrata eh
Mandate per competenza vari uffici cioè per capovolgendo quello che era lo spirito del pool antimafia di me centralizzare tutte le indagini su Palermo in maniera da ricostruire l'organizzazione in tutti in tutti i suoi particolari anche sulle ramificazione delle varie province della Sicilia e anche a a Milano all'estero eccetera eccetera
Con Lippi traffici di stupefacenti
Bene
Borsellino sia il se come un in quell'elenco proprio uno scudiero contro l'ho il Consiglio superiore denunciando e dicendo che il pool antimafia non poteva morire nel silenzio senza che nessuno lo sapesse e denuncio
Fece un'intervista famosa ai giornalisti dell'unità e di Repubblica
Fu messo sotto processo dal dal dal CSM
Perché aveva usato calunniare il capo dell'ufficio perché avevo usato dei metodi non istituzionali come un'intervista ai giornali pensate
Ebbene poi il CSM riuscire a perché Falcone fece una lettera di dimissioni che fece comprendere come era veramente grave il momento e quindi si calò caro una coltre su tutto quanto e si fece pari e patta però Borsellino ebbe parecchie di queste
Dopo i risultati eccezionale del primo grado del maxiprocesso che si concluse con diciannove ergastoli
Due mila seicentosessantacinque anni di reclusione e con miliardi e miliardi di lire di multa bene dopo questo incominciò una deriva di attacco da parte di quello che può definirsi
Un diciamo quello sì un sistema quello sì un sistema di potere che non voleva farli andare avanti
E quando Borsellino e si trovava procuratore a Marsala fu accusato di avere scippato un'indagine a un collega di Trapani un'indagine su mafia e politica trapanese egli si disse dissi altri bui una frase che non aveva mai detto cioè che
Per lui
Chiedere voti alla mafia non è reato beh ebbe una una delusione terribile un'amarezza terribile ne parlava con Giovanni con me
E dissero che non è bastato che mi hanno accusato di eccessiva visibilità di protagonismo giudiziario mi hanno accusato di professionismo le dell'antimafia
Adesso pure di essere tenero coi potenti e questa è la cosa che più lo amareggia ma perché era una persona assolutamente autonoma indipendente
E quindi che non poteva assolutamente essere colpita da queste accuse calunniose poi ci fu il ventitré maggio la strage di Capaci
E io appresi dal suo volto quando uscì dal pronto soccorso dell'ospedale civico di Palermo
Che Falcone era deceduto
Perché di si leggeva nel volto ci abbracciamo e mi disse
Una parte della nostra vita non c'è più
E insieme
Piange monsignor Sando e da quel momento cambio Paolo Borsellino irriconoscibile rispetto a quello figura che vi ho raccontato
Incominciò la sua comunicazione ecologi parliamo di comunicazione incominciò con quella frase pari
L'Atene parlatene parlatene dappertutto in radio televisione perché capite
La importanza del momento
E capite i poteri forti che incominciavano a bloccarli
E capi anche che qualcosa c'era nella strage di Capaci
Che forse non era completamente
Cosa Nostra ma che c'era qualcos'altro
Ebbene e Luís incominciò a fare interviste prima non era così facile alle interviste mai incominciò a fare interventi uno dietro l'altro
Fece un'intervista anche a dei giornalisti francesi sulla su Vittorio Mangano i suoi rapporti con qualche imprenditore milanese
Fece anche un bellissimo discorso
Dopo un mese dalla strage di Capaci dopo la fiaccolata tocco i boy scout nella chiesa di San Domenico
Che ha egli ha detto delle parole veramente eccezionali un testamento morale che io invito tutti a leggere e a seguire e poi la Biblioteca comunale di Palermo il venticinque giugno in cui parla di quel Giuda che aveva tradito Falcone nella la mancata nomina al giudice istruttore di body di Palermo
E poi ancora tante tante tante momenti finché appunto come è già stato detto non ebbe la notizia che era arrivato l'esplosivo anche per lui
Lui
Mi ricordo quella frase che aveva detto davanti alle alla alla camera ardente
In cui c'era Falcone Francesca Morvillo i poliziotti aveva detto ai suoi colleghi giovani
Chi vuole andare vada via
Ma chi resta sappia che questo il destino che ci attende indicando le bare e quindi aveva già questa questa idea che si doveva andare avanti
E
L'incontro al ministero della Giustizia dove io ero perché chiamato da Falcone per fare quella legislazione antimafia che poi appunto è venuta fuori
E che tutto il mondo ci invidia Belem lo incontrai alcuni giorni prima dopo che ho avuto la notizia dell'esplosivo al ministero della giustizia e mi disse
Ma Piero che se le pare che ci sono amici
Che si reputano tali ma che mi invogliano a lasciare tutto abbandonare Palermo a come posso io
Tradire
I cittadini onesti che credono in me e quindi io ho avuto l'esatta consapevolezza se Cuba qualcuno avesse il dubbio che andava certamente incontravamo
E poi
Quel Apache aveva stretto amicizia con ricordate quel quel prete che sosteneva
La vedova Schifani in chiesa
E che quella donna che voleva volta dovesse spinte a perdonare i mafiosi ma non ci riusciva bene quel prete vi era il cugino
Della gente Vito Schifani che era morto nella strage di Capaci
E Falcone aveva creato un rapporto con lui
Alcuni giorni prima dell'assedio ma proprio due o tre giorni era andato a trovarlo in procura a Palermo
E Louis fece confessare nel suo ufficio tanto
Che cosa dice ma veramente io non ho mai confessato al di fuori della chiesa nordici non so se arrivo a domenica questo gli disse
Capite con quale diciamo forza con quale coraggio ecco affronto questo destino affronto
Questa morte che ecco ancora oggi e piena di misteri dopo trent'anni uno stato
Non vorrei dire lo Stato in senso così generico mani ci sono persone che sicuramente possono aiutare a ricostruire la verità e sono ancora vive
Ebbene l'appello ai che queste persone finalmente parlino sappiamo bene che c'è una prescrizione che può coprire
La fase giudiziaria
Però la verità storica si può sempre di costruire e i familiari delle vittime e il nostro Paese ha diritto alla libertà hai diritto alla verità diritto ai
Questa verità non può non può essere Happens ci sono delle cose veramente assurde perché ci fu l'accelerazione
Della strage lì
Borsellino
Io vorrei sapere chi sono quelle persone importanti che chiesero a Riina di fare al più presto la strage
Albarn donando i progetti di attentato già in fase di esecuzione nei confronti di politici e che poi non furono più fatti
Io vorrei sapere se per caso
Il fatto che potesse fare il procuratore nazionale antimafia come gli era stato prospettato dal ministro Scotti imprudentemente devo dire potesse essere una una minaccia un motivo per eliminarlo oppure perché il fatto che lui volesse lui riesumare le indagini su mafia appalti imprenditoria
Quelle indagini che avevano avuto una triste soluzione
E oppure perché si era opposto voleva opporsi al dialogo che partire le istituzioni avevano intrapreso con Cosa Nostra oppure infine
Se aveva scoperto le retroscena sulla strage di Capaci che aveva annotato in quell'agenda rossa che non si è mai più ritrovata
E badate che nella sua borsa e leggende erano due
Una di colore marrone e una rossa e quella di marrone color marrone è stato trovato ma quella Rosso dove si sapeva che dalla morte di Falconara incominciato ad annotare
Tutto quello che lui riteneva che potesse essere utile e che il giorno successivo alla sua morte lunedì doveva andare a testimoniare alla Procura di Caltanissetta guarda un po'il caso
E bene
Quell'agenda non è mai stata ritrovata ma non solo questo
Persone che sono state con la borsa in mano
Non solo sono state nemmeno capace di fornire un contributo alla verità
Ed è un po'strano ma certamente non produrrà null'altro di nuovo il fatto che a conclusione del di questo processo di primo grado dopo trent'anni allora io ho ho avuto il privilegio di dare una spallata al depistaggio su via D'Amelio Scarantino sul Popov vestito con convincendo Spatuzza a collaborare
Ebbene questo è successo nel due mila otto
Eh sì nel due mila dodici alla calunnia era già prescritta
Quindi diciamo purtroppo i tempi della giustizia non possono giustificare questa mancanza di responsabilità e quindi io sono veramente solidale con Fiammetta Borsellino
Che protesta per questi fatti
E dobbiamo anche se queste sue parole fanno male a chi ha servito lo Stato a chi fa parte delle istituzioni fanno male ve l'assicuro ma dobbiamo continuare io ho continuato finché lo magistrato continua con la Commissione parlamentare antimafia finché potrò cercherò di ritrovare questa verità perché la il patrimonio il testamento morale di Paolo Borsellino non si può assolutamente abbandonare
Ognuno di noi si deve impegnare a continuare e soprattutto i giovani adesso
Devono essere coloro che continuino questa storia perché non si può avere l'immagine di via D'Amelio oltre al fuoco Furet fuoco fiamme fumo
O la voragine di Capaci bisogna capire tutto quello che si è fatto dopo a quello che si deve continuare a fare perché riempie quella terra bellissima e disgraziata come l'ha definita Paolo in una suo intervento parlando della Sicilia
Non è più la terra degli infedeli questo sì però ancora non è quella terra così libera che noi sogniamo presidente e noi dobbiamo continuare per tenere fuori questa terra da questa influenza e i cittadini devono essere liberi di alzare finalmente la testa e potere di vendicare i loro diritti senza averli come favorito
Grazie presidente Grasso per l'intervento
C'è ecco come dire trecentosessanta gradi ha spaziato all'aspetto umano a quello giudiziario da d'dal ricordo
Al monitor io avevo preparato un intervento per per Gianmarco e che oggi tecnico ma se non facesse il cronista adesso tu mi prendere stia a sberle giustamente quindi stravolto un attimo perché chiaramente meriterebbe riflessioni
Del presidente Grasso necessitano adesso un diciamo un ragionamento anche da parte da parte tua c'è una maglietta che ho visto nel trentennale non trent'anni senza senza verità senza giustizia ecco
Il rapporto tra informazione e Magistro delle procure abbiamo visto come Paolo borsino lo ha affrontato va affrontato
Parlando perché era necessario raccontare il fenomeno ha una terra che era un po'svogliato da questo punto di vista parlato tanto nell'ultima fase della sua vita perché era necessario denunciare alcune alcune storture alcune cassette
E comunque parlava sempre Borsalino dritto sulla sulla capacità di volere essere trasparente di donare la trasparenza e c'era un'informazione che recepiva
Negli anni questo rapporto tra informazione e procure si è un po'è un po'un po'degenerato secondo me immagino anche secondo secondo te Palamara ha parlato con una frase parla di
Si sono usati a vicenda solo parlato di complicità professionale ecco tutto questo venendo punto alla alla denuncia del presidente Grasso quanto hanno ricevuto da una parte alla ricerca della giustizia dall'altra però anche al racconto sulla verità giudiziaria storica
Allora Antonio grazie grazie a tutti gli organizzatori intanto ridicoli io non volevo venire
Perché diciamo danni a me queste commemorazioni non piacciono ma non perché non bisogna ricordare Borsellino ma che perché purtroppo
Spesso vengono strumentalizzate sempre dall'ala quell'antimafia di cui parlava anche
Il presidente della Regione
Alla fine diciamo discutendo animatamente anche con
Dei miei vecchi colleghi di giudiziaria
Che sono lontani anni dammi anni luce per come la penso su tante cose ma che io stimo profondamente
Insomma si è acceso un po'il dibattito proprio su questo rapporto
Di cui parla Vito simbiotico tra la magistratura nel giornalismo e l'informazione
E alla fine di questo dibattito insomma mi sono deciso di accettavo decise di accettare di venire qua proprio per parlare di una cosa che da trent'anni
Nessuno ha mai parlato e ciò
Il rapporto della stampa del rapporto mediatico l'informazione e tutto ciò che è mafia e dintorni ora l'occasione
Diciamo viene propizia non solo per i trent'anni diciamo
La ricorrenza di Borsellino ha perché sono anche i trent'anni di Tangentopoli e questa operazione
Chiamiamola così
Di revisione da parte di alcuni giornalisti di quegli anni
Ha portato a rivedere molte posizioni mi spiego meglio tanti giornalisti di Mani pulite
Hanno deciso dopo trent'anni appunto di scrivere libri indiscrete articoli di mettersi a nudo e di ammettere quello che diceva
All'epoca Montanelli e cioè che non avevano seguito
Il proprio dovere fino in fondo
Che avevano abbracciato una causa che avevano seguito
L'afflato della piazza
Che erano stato in qualche modo ostaggio delle procure
E quindi tornando diciamo ad oggi
E insomma discutendo animatamente con questi colleghi
Ovviamente è una forzatura quella che dico ma la dico è che alcuni Dinoi della nostra categoria purtroppo per quello che è stato poi la parte finale peggiore
Il cosiddetto tipi Stange di Borsellino
E stato complice del silenzio ha chiuso gli occhi
E li ha chiusi in modo
Doloso io volevo leggervi
Un passaggio
Di quello che racconta
Che racconta Attilio Bolsoni Attilio Bolsoni è un giornalista
Un ex già essere pubblica
Un amico
La persona che io stimo molto
Ho praticamente Luís a un convegno ha ammesso
Di sapere
Che questo famoso pentito Scarantino che ha depistato
Per anni
A
Che lo sapeva dall'inizio che questo era un pentito falso che questo era un pentito come si dice in Sicilia vestito
Un po'vestito
E che tranne pochissime persone una ce l'abbiamo qua accanto procuratore Grasso ma tanti giornalisti hanno pensato bene di non dirlo perché
Perché dire questo voleva dire andare contro la tesi della magistratura e non si poteva in quel momento andare contro la tesi della magistratura
Ve lo voglio leggere perché
Perché merita
Lui dice
Ho commesso un furto di verità su via D'Amelio
A parte i sospetti e le sigle e le sollecitazioni arrivate dall'avvocato De Gregorio l'avvocato De Gregorio un avvocato molto particolare
Battagliero diciamo una militanza nel Partito radicale da giovane poi è stato avvocato di grandi boss ma poi anche avvocato
Di Fiammetta della famiglia Borsellino insomma mano mano che arrivavano negli anni le sollecitazioni degli avvocati di questa di rigore e di altri avvocati sui dubito Scarantino
Io sicuramente in quei primi anni novanta io e altri avevamo chiarissimo che era
In atto un depistaggio e parliamo degli anni novanta
Eppure non ho scritto
E non vorrei giustificarmi perché il mio giornale
Era esposto su tanti fronti in quegli anni io non volevo esporlo ecco io non ho avuto il coraggio di esporre M e il mio giornale in un'operazione che mi sembrava
Molto insidiosa andare contro tutti i pm contro tutti i gipponi contro tutti i presidenti delle Corti d'Assise delle corti d'assise d'appello ma avevo chiaro come diceva pure il procuratore Grasso
Che Scarantino era stato vestito
Attilio Bolsoni è il miglior giornalista di mafia in Sicilia
Un altro giornalista che mi ha dato il la per questo intervento
E Peter Gomez Peter Gomez direttore del fatto quotidiano on line
Giornalista che io stimo tantissimo di cui sono amico
E nella prefazione di un libro che ha scritto proprio quella giornalista quella quell'avvocato De Gregorio scrive
In quegli anni era difficile seguire le denunce sul borsellino Bisset
L'avvocato Di Gregorio di affrontava a viso aperto con onestà dirette a senza nascondersi mostrava verbali di udienza sottolineava incongruenze seminava dubbi fondati sull'inchiesta Scarantino su tutto il processo
Ma poi la penna
Colpevolmente restava nel taschino perché
Se solo fosse stato professionalmente più coscienzioso e non mi fossi fatto condizionare dalla campagna mediatica anti magistrati
Mediatico politicanti magistrati scatenata
Da Forza Italia e dalla Fininvest
Avrei dovuto occuparmi di tutto quel mistero e invece di quella storia non mi sono mai voluto occupare
Ecco perché oggi io sono qua ovviamente non faccio più Joyce giudiziaria
Però a me questa cosa rimasto sempre qua
Perché purtroppo
Ciò ma così anch'io ho fatto parte diciamo di questo sistema di cui parla Palamara anch'io mi sono ciba alto per anni
Dei vantaggi di un rapporto diretto
Con i procuratori notizia in anteprima carte sconto
Anche io ho fatto parte come e anche io forse non ho scritto che Borsellino per questo motivo
Ed è per questo che secondo me è giusto trent'anni dopo
Io sto cercando di organizzare un convegno con tanti colleghi non ci riesco ma è giusto trent'anni dopo che anche la categoria dei giornalisti
Si faccia un bell'esame di coscienza
Questo famoso perché abita a Palermo Inc procuratore Grasso la conosceva sicuramente avvocato Di Gregorio
Rosalba ha detto più volte
I giornalisti non mi chiamavano avvocato
Non mi hanno chiamato avvocato agli sono sono arrivati a chiamarvi avvocato mafioso
Quando chiesi la perizia psichiatrica per Scarantino per questo pentito
Sui generis arrivarono a dire in televisione che la mafia aveva chiesto la perizia non l'avvocato quando chiesi quando Scarantino a un certo punto disse incominciò a dire a ritrattare quello che aveva detto e cioè che lo avevano indotto qualcuno lo aveva indotto
A dire determinate cose
I telegiornali parlano di ritrattazioni false come si faceva dire che erano false
Addirittura Rosalba a volte
Ha puntato l'indice anche con gli stessi magistrati perché
Diciamo la etichetta mano in modo non ortodosso ecco ha raccontato tante altre cose negli anni tantissime cose telefonate nascoste
Intercettazioni sparite verbali di confronti fra pentiti scomparsi nel nulla né i famosi fascicoli indefiniti atti relativi dove ci finisce tutto tu non trovi nulla
Tutta roba che poi negli anni negli anni negli anni è tutto uscita fuori
Questo discorso va allargato non va allargato non va non è riferito solo a quello che è successo
Nel dopo Borsellino
Va riferito anche a quello che è successo a Falcone
Perché anche qui la stampa a delle grandissime colpe
Prego e dopo attentato
La stampa che si è ha dato voce megafono a dei movimenti diciamo politici neo nati che si appellavano ed erano i portatori delle verità dell'antimafia
Ha dato voce a personaggi improbabile a scritti articoli durissimi
Definendo Falcone una rivista
Ho
Legato un po'troppo la politica altri politici che hanno avuto i riflettori mediatici senza contraddittorio hanno raccontato di un falcone che nascondeva le carte
Che si era fatto da solo l'attentato all'Addaura
Che era colpevole di aver chiesto di aver fatto tanti riscontri su un uno dei primissimi pentiti che si chiamava Pellegrini
E Falcone disse dunque una cosa che torna al discorso dei giornali e delle televisioni e dei media
Ma possibile che per essere creduti bisogna essere ammazzati
E questa la purtroppo
Io non voglio aprire utente polemiche con nessuno ma insomma bisogna morire per essere creduti quando invece poi si crede ciecamente non con tutti quei riscontri di cui Falcone invece era
Diciamo un portatore
Quando invece a parlare sono pentiti che hanno ucciso centinaia di persone sciolti bambine L'Aquila e Colli vengono presi per oro colato
Bisognava
Farsi ammazzare apre ha detto in una un otto in un'intervista il generale Mori la mia colpa e di non essere morto
Perché
Da eroi che era che aveva con con il suo gruppo rossa catturato Totò Riina
Ha subito giustamente o ingiustamente li ha subiti tre processi da cui è stato assolto tre processi durati tantissimo tempo
Giustissimi da fare se le procure avevano elementi per farli Jeep che Anna colto ma alla narrazione di questi processi
Totti onirico uno in modo unidirezionale
A infangare l'onore infangare la carriera dell'uomo e dell'arma che rappresentava tre volte assolto per il covo di Riina per la mancata cattura di Provenzano in ultimo per questa famigerata trattativa e con Luigi altri uomini e le situazioni qui ancora di più i giornali hanno insistito tanto con il capitano Ultimo
Con un signore che nessuno conosce più
Che era il l'uomo più fidato più vicino a Borsellino il maresciallo Canale anche Lori sotto processo anche luglio umiliato anche Lupoi assolto con due righe sui giornali per non parlare poi
Del cognato il maresciallo Canale il maresciallo Lombardo che per delle campagne vergognose fatte dalla nostra categoria
L'investigatore che a detta di tutti era il mio uno dei migliori investigatori e Sicilia che si apprestava a riportare Badalamenti in Italia per il processo Pecorelli
Per testimoniare su Buscetta venne fatto oggetto di accuse gravissime andatevele a rivedere il suo su internet
E per queste accuse andrà in caserma e si sparò
Procuratore ha fatto riferimento l'agenda rossa e anche qui alcuni carabinieri
Sono stati negati sono stati prosciolti
E così il processo della trattativa vogliamo fare il processo a trattativa avete letto una narrazione diversa nei giornali e nelle televisioni no
Tutta la stessa identica narrazione e quando poi nel processo d'appello la trattativa è crollata
Poche righe
Come poche righe
Sono state riservate ad un altro oracolo Perrini
Diciamo per il nostro mondo che è stato che ci ha dato tanto da scrivere Julio tanto scritto perché ha aperto scenari meravigliosi fantasmagoriche che si chiamava Ciancimino il figlio
Del sindaco del Sacco di Palermo quanti ospitato in tv quante interviste tutto in un'unica direzione
E allora per tornare a Borsellino non mi dilungo oltre anche una strana
Diciamo campagna sempre parlo sempre del mio mondo
Perché è stato ucciso per la trattativa e basta ma qui procuratore ha fatto anche riferimento ad altra quel famoso dossier mafia appalti che ha creato quella rottura
Tra i carabinieri
E la procura e da lì è nato qualsiasi altre cose perché Borsellino voleva parla di questo abbiamo detto voglio andare l'indomani dell'attentato quaranta parla con pudore di Caltanissetta ma non si può parlare di trattativa in questo modo perché la trattativa è solo ed esclusivamente quella di una certa narrazione
E la scelta narrazione e potrei continuare ha colpito un altro personaggio massacrato sui giornali
Per quindici anni nove mesi ai agli arresti tredici ai domiciliari venticinque anni di processo quindici assoluzioni si chiama Calogero Mannino
Hanno detto di tutto su di lui
E quando diciamo provavo occhio i pochi come me che provavano a raccontare un'altra storia eravamo i giornalisti che affiancavamo la mafia
Allora
E concludo
Proprio l'altro ieri l'avvocato Trizzino che l'avvocato di parte civile nel processo Borsellino quater
La famiglia Borsellino
Ha detto
In questo processo non c'è stato interesse minimo della stampa molti i giornalisti mi hanno detto che non possono scrivere di certe cose
Perché si arriverà si arriverebbe a persone ad alti livelli
Gli unici che ho visto al processo di pestaggio sono
Il pirata Aranova che una mia giornalista non a caso e un altro giornalista il resto nulla
Mesi fa
No pluri citata l'avvocato Rosalba Di Gregorio
Quella che ha scoperto tutto praticamente
Quello che poi è emerso anni anni dopo se n'è uscita così
Nei nei processi in taluni processi di mafia e soprattutto del processo Borsellino c'è un totale asservimento dei giornalisti
Usa questa espressione veri Inari proprio alla procura un danno per il processo Borsellino e per l'immagine della giustizia generale
Un giorno dice lei
Incontro un giornalista che aveva seguito
Come il processo dove erano emerse cose pazzesche
L'indomani vado apre apro il giornale c'ha scritto tutta un'altra storia ma tuttalpiù a tutt'altre notizie la ciccia non c'era la cosa clamorosa che è uscito fuori non c'era
Ha detto dice lei gli ho detto ma ma tu hai un fratello gemello
Lui ha detto no no il Sutra del Gemelli
No perché tu ieri è di qua ma io ho letto un'altra cosa ecco
Secondo me procuratore tanti
I miei colleghi
Tanti esperti di mafia
Hanno avuto un collega un gemello in questi anni
Io credo che dopo trent'anni anche su questa storia di Borsellino bisognerebbe rimettere ordine lo stato di famiglia della nostra categoria grazie
Grazie
Grazie direttore che oggi ora cerco con estrema difficoltà perché la realtà purtroppo compleanno e incombe pure l'orario perché mi dicono che abbiamo l'ultima mezz'ora in cui sotto l'intervento
I giornali quindi chiedo insomma credo scusa gli altri ospiti ma vi chiederò la cortesia di di di mi dà un attimo di interventi al massimo però spostandoci dal racconto e qui della da racconto qui dalla dalla lotta per la verità o solo sulla verità
Andiamo all'immaginario fenomeno mafioso un catalizzatore clamoroso di suggestioni e di e di racconto
Anche qui lo spartiacque se vogliamo è ahi noi ma la stagione delle stragi
Certo punto
L'Italia si smette insomma di o si cerca di non raccontare più di non dare per immagine dell'italiano come dire aderente o succube no o affascinato dalla dalla c'è una suggestione mafiosa per dire il padrino no ecco cioè si passa qui dal racconto del dritte titolo americano gangster a punto raccontando con le fiction non su Falcone Borsellino soltanto eroe antimafia insomma c'erano i tale che non si piegava che ha reagito a questa cosa
Ecco poi negli ultimi anni invece accanto a
Delle comete molto brillanti appunto ne parla molto giorno Giampaolo non ha mai facile sono testate che è un un una commedia
Dolce amara molto bella ecco emerge però un racconto
Di da dal capo dei capi a Gomorra Suburra ecco l'antieroe il cattivo
Raccontato molto bene con capacità cinematografica da veramente da da da fiction americana comincia no ad appassionare ecco nonostante uno degli sceneggiatori del capo dei capi se Claudio Fava non è un po'un po'Rent bizzarra certe volte la la narrazione
Ecco volevo chiederti questo atteggiamento avevo cioè se se stiamo se è da un lato c'è Andrea Camilleri che ci dice che un mafioso non può essere il protagonista di un racconto perché obtorto collo oppure suscita fascino
Dall'altro se non sbaglio proprio lei tra il procuratore Grasso diceva no no la realtà è questa non può non non non possiamo figuriamoci censurarla ma nemmeno de de decretava la realtà è quella che va spiattellato a per come più o meno Intertoto quello che le ha detto mo'nero interpreto male
Ecco volevo chiederti questo cioè
Sta diventando poco di moda il racconto del bene dell'errore l'antieroe anche i nostri quartieri nove diamo la generazione trap
Insomma le suggestioni delle home dodici cioè c'è un rischio da questo punto di vista perché mancano forse oggi gli anticorpi
Grazie anzitutto devo dire che gli interventi che mi ha cercherò di essere brevissimo perché gli interventi mi hanno preceduto devo dire che ero così stimolanti ed evocativi che meritiamo di essere incorniciati anche come elementi di riflessione allora il tema dell'immaginario in realtà secondo me un po'il tema cardine su cui noi possiamo costruire un'idea di riscatto nei confronti del della mafia
La frase no parlate della radio in televisione sui giornali però parlatene il problema è come adesso c'ha dimostrato anche Gian Marco che OC e che non basta parlarne bisogna vedere come se ne parla
E se il tema del giornalismo e delle sue come dire compromissioni avvolte con una narrazione e quindi con una costruzione dell'immaginario
Non perfettamente coerente con la realtà
è un elemento vero su cui si riflette e che segna anche un punto di non ritorno sul nel senso di che cos'è in un Paese democratico il giornalismo
E l'informazione anche nella costruzione dell'immaginario c'è stato più o meno lo stesso lo stesso tema noi siamo passati dal dopoguerra a oggi
A narrare la mafia
Con un percorso con dei percorsi narrativi e simbolici che sono si sono evoluti nel tempo
Senatore Ciriani prima diceva quando e ha preso parola io sono friulano e sono qui e mi ricordava una frase molto interessante di un del primo film che è stato fatto in Italia sulla mafia che
Il secondo anzi Salvatore Giuliano di Rossi quando il giornalista va apprendere da un ambulante che vendeva l'aranciata il giornalista che era nel gruppo dei giornalisti che erano stati chiamati a fotografare e a fare gli articoli sul corpo di Salvatore Giuliano va a prendere questa aranciata al venditore denunciate e venditori dice ma lei dove vice di Roma e che ne sapete voi Graff della mafia a Roma
E gli affetti tutto il tema della narrazione cinematografica prima ancora che televisiva dei primi anni era esattamente questo cioè dipingere la mafia primo con un fatto esclusivamente siciliano
Quindi come se fosse un elemento esterno rispetto alla coscienza nazionale
E in qualche modo anche un mo'come dire un un fatto un po'didascalico rispetto al bisogno dell'intera nazione di affrontare un tema che rimaneva comunque circoscritto a questa terra
E a volte la narrazione di questa mafia era una narrazione quasi nobile quando germi fece il primo il primo film sui nomi della legge che era in realtà un western non era un film ambientato in Sicilia ma era di fatto costruito come un un western tradizionale e i mafiosi vengono dipinti con un tono quasi nobile
Il barone che si confronta con il giovane pretore che viene da Palermo gli dice noi non siamo delinquenti noi siamo uomini d'onore
E siccome lo Stato non c'è spetta a noi far rispettare la legalità secondo gli usi antichi cioè utilizza proprio un'immagine della mafia come sostituta dello stato e come una forma di legalità alternativa
Poi c'è quello che dicevi te Antonio
Gli anni settanta quando noi siamo invasi da un immaginario cinematografico negativo per certi versi ma fascinoso quello del che viene d'Oltreoceano negli anni settanta ottanta sono gli anni in cui Hollywood
Racconta tantissimo le storie degli italoamericani
E in modo particolare dall'inizio anni settanta il padrino rappresenta il punto di non ritorno nel racconto della mafia a livello globale l'Italia viene identificata con quel fenomeno
Ma è soprattutto l'elemento di fascinazione
Che viene trasmesso anche in Italia
Dalle figure di Marlon Brando di Al Pacino tra l'altro quella generazione cui ci sono i grandi registi italo-americani no Martin Scorsese Francis Ford Coppola i grandi attori italo-americani quindi Al Pacino Robert De Niro Marlon Brando eccetera
E ed è paradossale che in quegli anni e ho Likud ha raccontato tante storie belle di italoamericani anche per storie di riscatto noi siamo rimasti impressionati e abbiamo mitizzato il padrino
Ma noi abbiamo mitizzato meno Rocky Balboa il grande pugile italoamericano che in realtà fa una vita di riscatto negli Stati Uniti
In realtà il racconto della mafia fino agli anni diciamo novanta è stato un po'falsato da questo alto e basso di deformazione simbolica e narrativa
Dopo l'omicidio Dalla Chiesa ci fu la piovra che è stato una delle prime serie tv di grande importanza Damiano Damiani regista aveva già girato il film giornata civetta su romanzo di Sciascia quindi aveva un in un'impronta sul tema mafioso molto approfondita e quello è un tipo di narrazione che siede con molto all'lo sviluppo anche della cronaca giornalistica
Ma la cosa che sconvolge che dal momento dal novantadue in poi sono trent'anni di tante cose novantadue un anno fatidico un po'per tante altre cose non solo perché c'è stato Falcone Borsellino perché c'è stato
Tante cose cioè sono stati trattati di Maastricht c'è stato l'inizio di Tangentopoli cessa c'è spaccio sono tanti passaggi storici
Ma da quel momento in poi e come se il sacrificio di Falcone e Borsellino abbia trasformato la il senso del pericolo mafioso in una dimensione nazionale
Cioè nel fino a quel momento la mafia era un fattore quasi estraneo no quasi visto come un elemento di distacco del resto del Paese
E la morte di Falcone Borsellino segna la presa di coscienza della mafia come una grande ferita lacerante della nostra nazione come una malattia che non coinvolge solamente la Sicilia o la malavita organizzata la criminalità organizzata il sud Italia
Ma che un penso portante per tutta l'Italia
Ed è da quel momento che nascono poi una serie di narrazioni che cercano di rimettere in circolo appunto il fenomeno della mafia nella sua portata reale come un vero e proprio tumore come un cancro che inquina la coscienza del nostro Paese
Poi ci sono stati dei momenti secondo me profondamente rischiosi il ritorno di Gomorra Gomorra è stata una serie che ha avuto un successo spaventosa in termini anche internazionali ma lì entrato in gioco quello che dicevi tu Antonio
Un elemento di fascinazione del male che è stato ed è tuttora riprodotto moltissimo su anche le forme di comunicazione alternative
Sui soci alla sua musica alternativa
Il criminale visto come una sorta di eroe dai murare che che prende spazio soprattutto nelle zone più marginali non solo del Sud Italia anche del Nord
Su YouTube ci sono dei video
Che circolano con grande dire alita di ragazzi che si riconoscono negli eroi negativi di camorra e poi ci sono invece delle narrazioni che sono riuscite a tracciare il male della mafia con una limpidezza di racconto che incredibile una quella che tu hai citato prima la mafia uccide solo restare soprattutto la serie televisiva che è un capolavoro
Narrativo perché lì USA la commedia usa il grottesco usa l'ironia
Ma riesce a far distinguere perfettamente cosa è il bene e cos'è il male non c'è fraintendimento lì il modo anche grottesco burlesco con cui vengono raffigurati mafiosi non consente nessun tipo di giustificazione sociologica o culturale la mafia è il male e sbagliata tant'è vero che il ridicola nella sua narrazione brutta
Il bene sta da un'altra parte
Ecco credo che su questo il cinema la televisione hanno hanno fatto uno sforzo enorme in questi anni per fare evolvere il messaggio a tutto il paese di che cos'è questo male profondo e credo che il il nostro lavoro di comunicatori sia esattamente questo cioè quello di portare come dire il più possibile in evidenza le nuove generazioni che non c'è una via di mezzo tra il bene e il male si sta da una parte o si sta dall'altra
Volevo chiudere questa cosa con un richiamo perché volevo rifarmi un attimo a alle alle parole che ha detto il presidente tra Regione Musumeci sul senso del dell'eroismo
E sul senso del dell'etica della responsabilità nei vediamo da un mondo culturale che è cresciuto almeno la mia generazione con il mito
Di Tolkien e del Signore degli Anelli
In cui in quelle racconto che ha costruito una mito poi etica straordinari all'eroe non è il supereroe
Nella Compagnia dell'Anello ci sono gli Elfi ci sono i grandi guerrieri come Aragon ci sono i Machi come Gandalf ma il destino da l'anello all'ultimo Pitt cioè la persona più umile
Alla persona più semplice a quello che nessuno avrebbe mai pensato sì sarebbe dovuto fare carico di quel percorso e di quella missione
Ecco mi piace pensare forse che gli eroi e in fondo Falcone Borsellino in questo non erano proprio perché non erano supereroi era un Hobbit
C'è un destino che grava sulla vita delle persone a volte che li rende eroi rispetto alla coscienza di una nazione
Perché loro malgrado sono costretti a portare su di sé addosso l'anello che devono in qualche modo distruggere e quello che hanno fatto loro con il loro sacrificio esattamente questo probabilmente non volevano essere degli eroi
Lo sono stati perché hanno raggiunto il punto più alto dell'etica della responsabilità e questo rende loro onore
Grazie grazie a un palo intervento fantastico
Chiudiamo prima o poi chi lasciare la parola Giorgio Vanoni concorso sanatoria Balboni a proposito di narrazione no il luogo comune forse eccessivamente ipergarantista e quella che appunto la mafia è mutata la mafia appunto non uccidere me l'ha prestata insomma D'Amato a quanto pare non cede più o comunque è una è un fenomeno che ormai anch'e anche d'inverno ha cambiato un po'veste se messe al colletto bianco e quindi la legislazione che nasce dalle grandi intuizioni appunto di di Falcone e Borsellino anche dopo insomma quella reazione che ci fu questo tipo di Mazzone va rivista sentenze la Corte europea sentenza la Corte costituzionale
Quindi ecco quindi o ricasso lo sta attivo quarantuno bis insomma
Questa sto per quest'ultima stagione potrebbe dire dovrebbe mettere in discussione anche questo
Dall'altro c'è appunto per richiesta trent'anni senza giustizia di verità ecco sta cambiando qualcosa c'è bisogna attivare degli allarmi due ferita era sta facendo questo sta vigilando su questo
La mafia uccide quando si sente minacciata
Quando vede in pericolo il proprio dominio il fatto che la mafia oggi non uccida può anche significare che la mafia era abbia raggiunto un livello superiore di controllo attraverso la finanza
Attraverso le infiltrazioni nell'imprenditoria
Attraverso le infiltrazioni anche purtroppo nelle istituzioni
Quindi il fatto che la mafia non uccide non significa che sia meno pericolosa può anzi significare che più pericolosa
Può significare che ha raggiunto un livello superiore di evoluzione di internazionalizzazione
Una capacità maggiore di controllo e quindi anche una capacità maggiore di avvelenare la democrazia adempia sia politico la democrazia economica
Una capacità maggiore di rubare il futuro dei giovani di rubare la dignità perché la mafia come lo Stato ha bisogno di un territorio non si accontenta di come dire sfruttare tutte le attività illecite che può sfruttare dal traffico di stupefacenti tra un traffico di armi allo sfruttamento alla prostituzione alle estorsioni e quant'altro la mafia vuole molto di più vuole il controllo assoluto vuole il controllo anche delle attività lecite
Vuole trasformarsi in un surrogato dello Stato occupando tutti gli spazi che lo Stato lascia vuoti
Quindi abbassare la guardia in errore clamoroso
E i segnali che purtroppo stanno arrivando anche dal mondo politico sono segnali allarmanti per Fratelli d'Italia
Perché se vogliamo parlare di ergastolo ostativo
E credo che siamo tutti vittime di un grave equivoco
Di una lettura ideologicamente orientate all'articolo dell'articolo ventisette della Costituzione
Il quale dice sì che la pena non deve essere disumana e devi e in vere alla rieducazione del condannato deve tendere alla rieducazione del condannato
Ma questo non è un valore tiranno che annulla tutti gli altri
Perché la pena
Anche una funzione preventiva
Ha anche una funzione retributiva perché il cittadino rinuncia al diritto di farsi giustizia da solo
Perché lo Stato che si assume questo compito se poi lo Stato non adempie a questo compito viene meno la funzione stessa della pena quindi la funzione retributiva è importante
Ha una funzione di difesa sociale perché i cittadini perbene hanno diritto di non vedere quindi i delinquenti continuare a delinquere e ha che è una funzione rieducativa quando i costituenti hanno scritto che deve avere deve tendere alla rieducazione del condannato vuol dire che deve anche avere una funzione rieducativa che però non può annullare
Tutte le altre in questo senso Giorgia Meloni e tutto il gruppo di Fratta Italia la Camera ha presentato un disegno di riforma costituzionale dell'articolo ventisette della Costituzione proprio perché fosse sancito chiaramente questo principio
E se vogliamo quindi parlare dell'ergastolo ostativo è un grave errore
Ritenere che un mafioso condannato all'ergastolo possa usufruire della liberazione condizionale dopo ventisei anni come un qualsiasi altro criminale anche se non da anche se non ha dato prova di reale pentimento collaborando togliere questo vincolo significa come dire darla vinta a Totò Riina che come tutti sappiamo
Aveva individuato la lotta contro l'ergastolo ottativo e contro il quarantuno bis come la madre di tutte le battaglie
Oggi la mafia che ha perso questa lotta contro lo Stato grazie al sacrificio di grandi servitori dello Stato
Perché diceva prima il direttore che oggi citando una frase famosa un servitore dello Stato dice in Italia per essere creduti bisogna essere assassinati no c'è di peggio
In Italia per avere le riforme sono dovuti morire dei servitori dello Stato perché il quattrocentoquindici bis viene approvato dopo l'assassinio
Del prefetto dalla chiesa del generale Dalla Chiesa
E la legislazione antimafia si completa grazie e dopo il sacrificio di Falcone e Borsellino
E allora dice la Corte costituzionale non ci può essere una presunzione assoluta dicono i giuristi Yuri se de iure cioè non ci può essere riduzione assoluta che chi non collabora
Non si sia poi comunque pentito intanto noi diciamo quali sono le ragioni per cui non collabori perché se la collaborazione è impossibile o inutile questo lo prevede già la norma attuale
E quale può essere la ragione per cui ad esempio un boss mafioso non può offrire
Argomenti utili alle investigazioni può essere uno soltanto o che la sentenza venga fatto luce completamente su quelle vicende per cui la sua organizzazione è stata completamente smantellata
Oppure può essere che e non vuoi collaborare perché è impossibile che un boss mafioso non sia in grado di offrire spunti investigativi
E la mafia non è una associazione ricreativa da cui si esce e poi dopo quando si è stanchi si dà le dimissioni e se ne va quando se mafioso lo sei per tutta la vita e allora noi diciamo vogliamo eliminare le presunzioni assolute perché questo dice la Corte costituzionale
Attraverso una lettura orientata politicamente e ideologicamente dell'articolo ventisette della Costituzione va bene allora però ricorriamo a presunzioni semplici
Ricorriamo presunzioni che possono sia essere vinte
Con prova contraria ma a carico
Del condannato mafioso che vuole la liberazione condizionale o vuole usufruire degli altri benefici premiali previste l'ordinamento prendersi Ario e allora alla Camera e gli abbiamo riproposti
Al Senato tutti regolarmente bocciati abbiamo fatto una serie di emendamenti per dire ma conta o non conta ad esempio il tenore di vita che durante il tempo in cui il mafioso in carcere
Godono i i familiari del mafioso in carcere
Conta o non conta la disponibilità finanziaria in carcere del mafioso conta o non conta come il mafioso in carcere viene trattato da tutti i suoi fra virgolette colleghi detenuti
Conta o non conta il ruolo che aveva nell'organizzazione era un ruolo apicale era un semplice soldato semplice picciotto cioè tutti argomenti che a nostro boh modesto parere andrebbero considerati nella riforma dell'ergastolo ostativo eppure tutti questi emendamenti sono stati bocciati alla Camera e lo sa bene il presidente Grasso perché attualmente lo stiamo discutendo lo stiamo discutendo al Senato e presente Grasso che oggi tutti abbiamo ascoltato e di siamo i come dire estremamente grati della sua testimonianza perché è una stima testimonianza per noi di grandissimo valore è il presidente Grasso ha presentato a sua volta un disegno di legge
Per limitare il danno vogliamo dire così per limitare il danno di questa sentenza della Corte Costituzionale e ma che dai suoi stessi colleghi della maggioranza come dire è stato messo in disparte e paradossalmente ma non tanto perché quando si parla di legalità
Non c'è destra e di sinistra quando si parla di gravità Cecchi e da parte se chieda la parte sempre comunque dello Stato delle istituzioni e di chi invece per un ballo intese il malinteso garantismo
A volte anche inconsapevolmente si trova dalla parte sbagliata ecco il presidente Grasso e il sottoscritto in Commissione giustizia al Senato stanno facendo la stessa battaglia per limitare il più possibile i danni
De questa di questa sentenza che dalla mafia viene percepita come un'apertura di credito è inevitabile questo
Come apertura di credito viene percepita la visita autorizzata secondo me improvvidamente inopinatamente
Della settimana scorsa
Dell'associazione Nessuno tocchi Caino nelle carceri sarde dove sono stati ammessi anche all'interno del reparto dove si trovano i condannati al regime duro quarantuno bis regime duro dei mafiosi per intenderci sono stati ammessi senza regole senza prescrizioni senza alcuna misura addirittura avvocati
Che difendono mafiosi al quarantuno bis a discutere di ergastolo ostativo Toni detenuti al quarantuno bis
Addirittura invitati a iscriversi all'associazione
E quando il sottoscritto in Commissione Giustizia chiesto al dottor Renoldi che è venuto in audizione se non gli sembrava come dire un po'fuori luogo tutto questo in un momento così drammatico come quello che stiamo dicendo dottore no di sostenuto in questo anche dal governo dal sottosegretario sì stolto che in fondo non c'è nulla di male perché basta distinguere fra visita
Colloquio
Però il colloquio avvenuto ha tenuto anche se l'ha chiamato visita è venuto il collo come percepisce la mafia tutto questo al di là delle pur buone intenzioni di chi pone in essere azioni come queste è autorizzata
Fatti come questi io credo che e la mafia lo percepisca come un abbassamento della guardia ecco noi non siamo d'accordo con questo e quindi continuiamo abbatterci
Anche con l'incontro di oggi che non ha nulla di retorico
Che invece è stato un momento importante di approfondimento
Noi continuiamo a tenere alta la guardia su questi temi perché riteniamo che l'unico modo per rendere davvero onore al sacrificio di Falcone e di Borsellino sia quello di far sì che questa sarà più che quel sacrificio non sia stato inutile
E quindi l'unico modo di rendere loro veramente onore lavorare per portare a termine il loro progetto
Le loro idee e loro ideale perché quello che veramente colpisce di più in tutta la vicenda di Paolo Borsellino
Non è il fatto che sia stato eliminato dalla mafia Amati ha sempre fatto così contro chi la minaccia
Quello che veramente colpisce di più nella vicina di Paolo persino eh
Di Paolo Borsellino è l'isolamento in cui si è ritrovato
Il fatto che sia stato denigrato dei suoi stessi colleghi che sia stato osteggiato dai suoi stessi colleghi
Che sia stato ignorato dalle stesse istituzioni che non si sia riusciti nemmeno a mettere il divieto il divieto di sosta in via D'Amelio nonostante che fosse stato richiesto più volte dalla sua scorta queste sono le cose
Che sconcerta uno di più certo che Paolo Borsellino non voleva diventare un martire
A Paolo Borsellino amava la verità
Amava la giustizia
Amava la patria
E ha accettato il proprio destino in nome di questi valori e questa non è retorica
Questo sono i valori che danno il senso alla vita di ciascuno vino
Grazie fattore Borboni
Prima di lasciare la parola Giorgio Vanoni mi preme invitarvi alla fiaccolata a conclusione del nostro vento in piazza a piazza Vittorio Veneto e con questo io vi ringrazio il passo la parola al presente ferita da Giorgia Meloni grazie
Mi dispiace molto non essere fisicamente oggi a Palermo con voi purtroppo gli sviluppi della situazione politica mi costringono a rimanere
A Roma in queste ore non potevo però mancare a un'iniziativa così importante per questo voglio ringraziare i gruppi parlamentari di Fratelli d'Italia per averla organizzata e i relatori che sono intervenuti in questa importante giornata ricordo benissimo quella diciannove luglio di trent'anni fa
E lo saluta nel tinello di casa di mia madre in una giornata caldissima mentre in televisione scorrevano le immagini della devastazione Kass causata dall'esplosione in via D'Amelio percepisco percepisco ancora oggi la rabbia
Mista all'emozione fu una specie di interruttore che accese qualcosa dentro di me da quel giorno in poi tutto è cambiato e da lì è iniziata la lunga storia che ci ha portato fino a qui la lotta alla mafia e una delle ragioni per le quali abbiamo iniziato a fare politica
E una delle ragioni per le quali continuiamo a farla perché la battaglia contro la criminalità non è conclusa tutt'altro la mafia e multiforme si annidano i territori allunga le sue mani sporche nelle istituzioni si nutre delle energie migliori dello Stato
Un impegno che noi vogliamo declinare decliniamo tutti i giorni in Parlamento su provvedimenti cosciali penso ad esempio all'impegno per la conservazione dell'ergastolo ostativo istituto nato dagli anni
Negli anni delle stragi dall'intuizione di Falcone che ha permesso di infliggere colpi
Durissimi a Cosa Nostra in questi decenni uno strumento che impedendo ai condannati per mafia non collaboranti di ottenere qualsiasi beneficio di legge e qualsiasi sconto di pena
Permette di perseguire tue obiettivi da una parte incentivare i mafiosi a collaborare con la giustizia dall'altra impedire a coloro che non recidono dire i legami con il mondo mafioso di ritornare seppur parziale parzialmente in società
Per questo abbiamo presentato
In questi mesi due diverse proposte di legge una costituzionale e uno ordinaria per salvare i principi ispiratori dell'ergastolo ostativo per impedire che chi non ha dato prova effettiva di aver tagliato i propri ponti con la mafia posso tornare libero
Con la proposta di legge costituzionale chiediamo che la Costituzione sia una diga contro ogni interpretazione della legge che consenta
In virtù di una diciamo un'interpretazione distorta che il boss mafiosi possano continuare a confidare nell'erosione del carcere duro
L'esecuzione della pena deve avere il sì una funzione rieducativa ma anche dare una risposta all'esigenza di sicurezza
Dei cittadini e questo chiediamo che venga inserito nella Costituzione con la proposta di legge ordinaria invece diciamo una cosa molto semplice caro detenuto mafioso non vuoi collaborare con la giustizia e accedere ai benefici
Bene
Dimostra mi concretamente che non si è più mafioso che non è più legami con l'ambiente criminale dal quale proviene ENI che hai fatto tutto quello che poteri per risarcire le vittime e che non c'è nessun rischio
Che ripristinerà il qui legami non possiamo permettere che gli ergastolani ostativi possano uscire dalla galera solo vera vera eventualmente mantenuto una buona condotta o aver partecipato a programmi di rieducazione
Non possiamo darla vinta a Totò Riina che aveva messo proprio la cancellazione dell'ergastolo
Come uno dei punti tra della famoso papello di richieste allo Stato per fermare le stragi fra dell'Italia si sta battendo anche per il mantenimento del carcere duro il quarantuno bis che negli anni sta diventando sempre più un
Vola brodo il venti luglio del novantadue all'indomani della strage di via D'Amelio il Guardasigilli dell'epoca in mano
Un decreto che applicava le misure restrittive del carcere duro nei confronti di trentasette detenuti per reati di mafia
Questo servì a contenere la virulenza mafiosa in quella fase drammatica ma oggi il pericolo esiste ancora e la mafia continua a spingere per rendere più morbido il trattamento penitenziario dei detenuti lo abbiamo visto anche durante la pandemia
La criminalità organizzata ha fatto sentire la sua voce con le rivolte delle carceri purtroppo il governo ha scelto di cedere ed è la cosa più sbagliata
Che si possa fare con il famigerato articolo centoventitré del decreto cura Italia il ministro della Giustizia buona fede misura giustizia di allora
Ha introdotto il nesso tra detenzione e il rischio di contagio e le circolari del DAP che ne sono derivate hanno spalancato le porte a centinaia di mafiosi che hanno avuto accesso a benefici
E ha domiciliari
I mafiosi hanno lanciato un messaggio devastante comandiamo noi e possiamo tornare proprio in quei territori che consideriamo nostri
Siamo stati i primi all'ora a denunciare che dietro quelle rivolte ci fosse una regia della criminalità organizzata
E purtroppo l'atteggiamento che ha avuto lo Stato beh non aiutato a dare un segnale siamo stati i primi ad attaccare la scelta scellerata del ministro buona buona fede e avevamo ragione
Come dimostrano le indagini avviate da alcune procure quello che è successo in questi anni impone di non abbassare mai la guardia
Di continuare a difendere tutti gli strumenti utili a recidere il contatto tra il mafioso detenuto in carcere con il mondo esterno la lotta alla criminalità organizzata e un impegno che deve vederci tutti uniti
Anche e soprattutto dal punto di vista culturale
Esattamente come diceva Borsellino la lotta alla mafia deve essere un movimento culturale e morale
Capace di coinvolgere tutti e specialmente le giovani generazioni le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale
Per l'indifferenza della contiguità e quindi della complicità
E per questo che da ministra della gioventù decisi di parlare ai più giovani di distribuire per due anni in tutte le scuole superiori libro il profumo della libertà
Che era un libro con le testimonianze di chi aveva conosciuto di chi aveva lavorato con Falcone e Borsellino e la bellissima introduzione Di Pietro Grasso all'epoca procuratore nazionale antimafia dal punto di vista culturale
E dal punto di vista della comunicazione fu decisiva la scelta della Rai di seguire trasmettere il maxiprocesso di Palermo un grande esempio di servizio
Pubblico attraverso il quale gli italiani
Capirono e si strinsero ai protagonisti di quell'evento e maturarono la consapevolezza che l'onnipotente mafia poteva essere sconfitta
Ma ricordo anche l'impatto emotivo che ebbe la messa in onda in pieno maxiprocesso
Dell'ultima puntata
De la Piovra quattro oltre diciassette milioni di italiani record imbattuto per una serie guardano la morte del commissario Cattani
Nacque un mito capaci di insegnare che la mafia si deve e si può combattere e questo il compito più importante che ha che hanno oggi artisti intellettuali scrittori chiunque contribuisca a costruire il nostro immaginario fare del coraggio e della giustizia valori da difendere
Trent'anni dopo le stragi le cose sono cambiate
Purtroppo non sempre in meglio oggi troppo spesso protagonisti di libri film e serie tv sono criminali
Leoni non è più chi combatte per la giustizia ma chi è in cerca del potere o del denaro facile attraverso l'illegalità il male è diventato qualcosa di romantico di affascinante
In questo modo si crea un humus culturale nel quale la criminalità organizzata può prosperare può fare proseliti
Per questo credo che la RAI e ministero de la culture e la film Commission le film Commission regionali possono giocare un ruolo decisivo nella produzione promozione i prodotti culturali capaci di raccontare esempi positivi
Perché non vogliamo arrenderci all'idea che l'Italia possa ridursi al racconto di Gomorra o di Suburra
E poi l'impegno instancabile per cercare la verità e per illuminare pagine due buia della nostra storia che deve continuare ad andare avanti per questo Fratelli d'Italia presentato la proposta di legge per l'istituzione di una Commissione di inchiesta sulla strage
Di via D'Amelio il processo Borsellino quater a
Accertato alcune delle responsabilità per concorso nella strage riconosciuto anche ha riconosciuto che altri hanno mentito depistato le indagini contribuito a in tour Vire le acque siamo perfettamente consapevoli che a distanza di tanto tempo certa re la sussistenza di ulteriori responsabilità penali possa essere un lavoro molto difficile a tratti impossibile lo dimostra anche l'ultima sentenza sul depistaggio che ha riconosciuto la prescrizione per due
Degli agenti di polizia giudiziaria imputati di calunnia aggravata
Per aver indotto il falso pentito Vincenzo Scarantino a mentire nei processi sulla strage ma la famiglia Borsellino le famiglie della sua scorta i palermitani e tutti gli italiani hanno diritto di conoscere la verità
L'Italia ha diritto di conoscere la libertà e noi crediamo che l'istituzione di una commissione d'inchiesta possa essere determinante per fare emergere la verità storica su quello che accaduto per questo sono felice che l'esame della proposta di Fratelli d'Italia sia finalmente partito alla Camera
E che diversi autorevoli magistrati si siano espressi a favore di questo provvedimento
Non ultimo il presidente del tribunale di Palermo Antonio Balsamo in una recente intervista lo vogliamo ringraziare per questo abbiamo il dovere morale e materiale di contribuire alla ricostruzione storica di fatti che la mafia a volutamente insabbiato anche trovando ignobili sponde in pezzi deviati dello Stato
A trent'anni di distanza la strage di via D'Amelio resta una ferita aperta nel cuore dello Stato che tutti noi abbiamo l'obbligo morale di contribuire a rimarginare per questo mi auguro che tutta la classe politica senza distinzione alcuna dia un segnale forte compatto lo dobbiamo all'Italia agli eroi che hanno compiuto l'estremo sacrificio per combattere la mafia e a tutti gli italiani onesti e perbene che nell'esempio di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino si battono ogni giorno per ripetitive rare l'Italia dall'oppressione mafiosa