"La sinistra tra crisi del Welfare e crisi dello sviluppo" Festa dell'Unità

Laddove negli schieramenti non
Punto primo
Punto primo può
Il sistema capitalistico guidato nel modo scusate
Non
La risposta dovrebbe darla voi io non voglio non dico quale non solo Bettiza
Casa tutto
L'altra il vostro queste il vostro dibattito io mi limito a chiedere se questa è una domanda rilevante per il vostro dibattito non avanzo rispose
Allora la prima domanda è nel vostro congresso nella vostra discussione interna c'è questa questione
Può questo sistema di autonomia prevalentemente privata ma con una guida pubblica
è una guida politica accorta generare la preoccupazione e risolvere i problemi del Mezzogiorno
Scusate
No
Io posso dire che io ricordo ancora gli iscritti
Dell'unità e di rinascita dopo la crisi petrolifera del settantatré settantaquattro
Che in qualche caso sembravano essere sembrava essere interpretato come il segno dà il manifestarsi della crisi definitiva del capitalismo
Ricordo il discorso dell'onorevole Berlinguer a Genova
Che segnò nel mille novecentosettantotto rispetta un'elaborazione che a noi era sembrata e se ne andava molto avanti e che aveva trovato il suo punto
Di espressione per esempio le quel documento che si chiamava progetto a medio termine che il Partito comunista aveva prodotto nel settantasette se non ricordo male ci sembra un momento di arretramento rispetto a quella
A quella posizione
La seconda domanda
Può il sistema capitalistico e a quali condizioni generare lo stato del benessere
Napolitano ha detto noi abbiamo strappato le conquista dello stato del bene
La domanda è che probabilmente nel modo nel quale le forze della sinistra italiana di ispirazione socialista comunisti
Hanno combattuto per ottenere le riforme dello Stato del benessere è stata tanta della crisi poi a un certo punto ha invertito i livelli dell'accumulazione e dello sviluppo economico italiano in un certo senso la crisi dello sviluppo economico italiano è l'altra faccia del successi stampati sul terreno del benessere tanto è vero che
Molto spesso oggi nella sinistra e favori
L'onorevole RAI Piero diceva qui l'altro giorno comincia a emergere l'idea che la cassa integrazione per un certo senso è una conquista dello Stato deve essere sarebbe sbagliato non considerarla tale è in un certo senso alternativa alla crescita dei nuovi posti di lavoro
Quindi erano se non spesso della sinistra meno a me pare di cuoio
Ed è il vostro partito che comincia una riflessione
Se la spinta verso lo stato del benessere nel corso di questi anni non abbia introdotto delle contraddizioni rispetto al meccanismo della coagulazione cioè rispetto all'altro obiettivo che non può essere facilmente tutto a posto la questione dello stato delle
Vendola ultima scusate poco l'ultimo punto
A me pare che nel corso degli anni Settanta io lo voglio dire perché a mio avviso
L'articolo di fondo del Corriere della Sera di questa mattina di Bettiza
Non proprio otto avere una risposta anche dal punto di vista di qualcuno che non faccia parte del Partito comunista a me pare che la ricostruzione di Betty da da chi sa di questa mattina sia con la ricostruzione falsa e inaccettabile
Nel corso degli anni
Attesi di Bettiza che nel corso degli anni settanta la politica della solidarietà nazionale
è una politica pasticciona che generava le basi di un socialismo confuso
Bettiza si dimentica di ricordare
E di scrivere soprattutto
Che nel corso degli anni settanta
Uno su una base che io considero ideologicamente insufficiente
Il Partito Comunista esercitato uno sporco di contribuire alla soluzione dei problemi italiani maggiore delle forze cui l'onorevole Bettiza faceva e fa tuttora clienti
Io non ho fatto dimenticare che quando lo Luciano lama andavo all'università di Roma
Rendendosi le pietre degli studenti romani gli studenti romani avevo la solidarietà di buona parte della sinistra democristiana e di larga parte se non di tutto il partito socialista italiano
Questo questi a me paiono a questo a me paiono le questioni che devono essere che per lo meno da un osservatore esterno
Noi dobbiamo porre al Partito Comunista
Io non sono d'accordo con l'amico Napolitano quando egli fa riferimento
All'esperienza delle socialdemocrazie dell'Europa settentrionale
E alla loro ricerca dell'uomo
La socialdemocrazia tedesca
A mio avviso costituiva un modello ieri della sinistra italiana
Quando esprimeva forza e capacità di governo della società tedesca
Non esprime un punto di riferimento per la sinistra italiana oggi che è nella poi in preda alle convulsioni della politica
Nelle politiche sul terreno delle questioni internazionali delle questioni economiche non credo che per il Partito Comunista Italiano
Il riferimento a forza di come solo oggi speriamo non domani i laburisti inglesi o i socialdemocratici tedeschi possa costituire quando riferimento fermo in presenza delle difficoltà di definizione di una politica che sono quelle che ho cercato di dire io trovo ho finito
Che il dibattito che in cui il partito comunista si è impegnato in un dibattito di enorme valore peso nella vita italiana ed è un atto di coraggio un partito porti al suo all'esterno la discussione di questa portata
Credo e tuttavia non possa evitare il partito comunista di toccare nelle sedi politiche che esso riterrà opportuno le questioni ideologica di fondo perché senza toccare quelle questioni ideologiche di fondo di una revisione dai fondamenti di riflessione di pensiero su che cosa sono le società industriali dell'Occidente che cos'è il meccanismo economico e così via non credo che non riusciremo a trovarci attorno al tavolo
Per fare qualche cosa che politicamente sia di più che non dibattere civilmente fra di noi così come è stato grazie
Vorrei
Vorrei riprendere
Un'osservazione iniziale di Stefano Rodotà
Sui pericoli di una definizione troppo restrittiva della crisi
Dello stato del benessere
Sui pericoli che questa definizione divenga fuorviante per un giudizio su ciò che lo stato del benessere è stato in Europa e su ciò che ancora è soprattutto in Europa e soprattutto in alcuni Paesi nei quali le sue esperienze sono state svolte con maggiore rigore e completezza
Leggevo recentemente un saggio di un economista svedese Lundberg
Sull'esperienza del tramonto dello stato del benessere in Svezia
E mi veniva fatto di pensare
Ma che del tramonto durato quarantaquattro anni
Durante i quali
Questo Paese è passato da una situazione di conflittualità sociale e di disoccupazione di massa a una delle condizioni civili più elevate non solo in Europa ma in tutto il mondo
E nel quale dopo quarantaquattro anni e dopo una parentesi
Dicono erano conservatore liberale
I socialdemocratici sono stati riportati al potere si accingono oggi a combattere un'altra io spero
Credo vittoriosa battaglia ma che strano tramonto per un Paese che si permette di avere una basso tasso d'inflazione e una disoccupazione del tre per cento
Ecco vorrei che un tramonto del genere lo potessimo sperimentare anche noi in Italia
Dove
Come è stato osservato lo stato del benessere è stato applicato un po'all'italiana certo con grandi realizzazioni senza le quali questo Paese non sarebbe
Nei primi ranghi
Tra i Paesi industriali del mondo ma anche con un larga messe di specchi e di esistenzialismo
E tuttavia accerto che una crisi dello stato del benessere c'è non la si potrebbe negare è vero che quello che definiamo compromesso keynesiano il socialdemocratico Kurt adesso contro limiti della crescita e dello sviluppo che rendono una politica di espansione molto vulnerabile all'inflazione
E una politica di redistribuzione sempre più difficile
è sempre più costosa in termini di spesa pubblica e di disavanzo della pubblica amministrazione questo in quasi tutti i Paesi e certo massimamente in Italia dove questa politica sociale è stata applicata da uno Stato che non funziona
Da uno stato che è al di sotto del minimo di funzionalità per potere assolvere a compiti così elevati e così impegnativi
Ma qual è la risposta che alla crisi dello stato del benessere
Sì è suggerita
Dalla nuova destra economica la risposta della rima decapitazione la crisi deriverebbe dal fatto che abbiamo troppo Stato dunque cerchiamo di avere meno Stato e cerchiamo di avere più un mercato io sono d'accordo con Stefano Rodotà con Giorgio Napolitano
Non si tratta di avere più o meno Stato più o meno mercato
Si tratta di riconsiderare le cause profonde di questa crisi che non stanno nella contrapposizione tra la gestione pubblica e la gestione privata dei servizi sociali
Stanno nel fatto che sia Terrassa
Durante la crescita la sensazione la chiarezza dei compiti che lo Stato deve svolgere stanno nella crisi di quella che avrebbe dovuto essere la programmazione della condotta pubblica e quindi nella trasformazione dell'intervento pubblico da un intervento programmato a determinati fini specifici di guida dell'economia
Di controllo dell'economia a uno Stato invadente pasticcione a uno Stato che interviene dappertutto e con sempre minore efficacia e rendimento
Si tratta quindi di rispondere alla crisi dello stato del benessere
Laddove funziona
Dello stato del benessere laddove funziona molto meno che da noi
Con una riconsiderazione profonda dei compiti che lo Stato deve svolgere non si tratta di sapere quanto stato ma quale è stato quali compiti deve assolvere lo Stato
E io credo che lo Stato debba assolvere meno compiti ma con più forza
Che occorra più stato nella condotta programmatica dell'economia e meno Stato nell'invadente gestione di una serie di servizi di conti di riproduzione che possono essere affidati al mercato sotto un rigoroso controllo programmatico pubblico questo è il problema in altri termini
Si ripropone ancora una volta il problema
Della ineludibile né dell'ineludibile nesso tra le riforme
Che lo Stato deve potere introdurre nella gestione dell'economia specialmente in una fase nella quale non è più possibile
Conciliare crescita del reddito e redistribuzione senza forti costi economici e sociali con una capacità di guida programmatica del mercato e della economia questo nesso programmazione e riforme
Vede una volta ancora costituire il punto di riferimento a mio modo di vedere ineludibile della sinistra se vorrà dare una sua risposta alla crisi dello stato del benessere
Che a dire la verità le risposte che ci vengono suggerite da alcune parti anche in Italia e da alcuni adoratori dell'esperienza reaganiana
Non credo siano convincenti soprattutto perché esse mancano persino del rigore che le formule del neo liberismo reaganiano comunque rivestono noi dobbiamo essere molto attenti all'offensiva della nuova destra perché essa si basa su premesse nessun motivazioni serie e sulle quali dobbiamo riflettere
Dobbiamo essere credo meno attenti agli slogan di moda come quelli che si suggeriscono da qualche parte dalla parte dei sostenitori del vitalismo neurovegetativo del liberismo all'amatriciana italiano
Quello di misurarsi come è stato scritto in questa estate sul noto quotidiano il prestigioso quotidiano da parte di un prestigioso
Sociologo misurarsi sulle punte alte dell'esperienza americana e giapponese anziché su quelle della esperienza dei Paesi europei abbandonare l'Europa e seguire l'esempio di Reagan o della Giappone ecco io credo che questi suggeritori
Ci ingannano profondamente
Nella misura in cui non ricordano che la risposta liberista reaganiana giapponese
è una risposta che basata in termini ideologici molto rigorosi su un programma di diseguaglianza sociale da una parte e di profondo autoritarismo dall'altro
Non è credo
Misurando non è credo misurandosi con il programma di ristabilimento delle diseguaglianze negli Stati Uniti
Non è attraverso l'imitazione
Della fabbrica totalitaria giapponese
Che si può ricostruire e ristrutturare uno stato del benessere adeguato alle nuove condizioni della crescita di con nuove condizioni perché noi siamo in una fase nella quale non possiamo contare più su una crescita quantitativa
Come quella degli anni Sessanta
Perché la crescita incontra oggi i limiti limiti ecologici limiti ambientali limiti sociali limiti internazionali
Cary suscitano i vecchi conflitti di ripartizione dobbiamo misurarci dunque con riforme che obbediscano a due ordini di problemi
Quello del tipo di sviluppo nuovo un tipo di sviluppo meno ricco in beni materiali e più ricco in servizi
In beni materiali informazione piuttosto che in sviluppo della ricchezza economicamente mercificata
E una nuova ristrutturazione delle istituzioni dello Stato e del mercato più differenziata ai più programmata al tempo stesso ecco devo tuttavia rilevare
Non siamo qui per fare delle polemiche siamo qui per
Parlare dello stato del benessere e non del malessere che serpeggia nelle file della coalizione del pentapartito ma devo purtroppo
Ribattere
A due punte polemiche che mi paiono francamente fuori posto dell'amico Giorgio la Malfa io appartengo ad un partito libero nel quale dato anche a persone modeste come media esprimere la loro opinione anche in contrasto con gli indirizzi del partito quando ne sento l'esigenza e la responsabilità
Ma non mi pare
In nessun modo e credo di potere
Ribattere con forza e con qualche indignazione se me lo consentite l'identificazione che è stata fatta della politica del mio partito con quella della signora Thatcher io credo che
Se
Mai
Un appartenente alla coalizione del pentapartito dovesse ravvisare questa situazione non dovrebbe restare un minuto di più e non dovrebbe votare le il suo consenso e la sua fiducia al coalizione alla quale appartiene per parte mia in un partito del genere non ci starei un minuto di più per primo io stesso
E penso poiché
Ugualmente di dovere reagire scusatemi questa parentesi polemica all'accusa che è stata fatta ad una grande parte del mio partito di avere in qualche modo colluso con le forze eversive dello Pseudo terrorismo
Io appartengo ancora una volta lo devo dire ad un partito che ha pagato duramente
La sua battaglia e che contro il terrorismo in una situazione di grave e difficile responsabilità
Detto questo
Credo che problemi come quelli che Giorgio la Malfa posto e che sono poste in io credo correttamente
Quelli ai quali ha chiesto che voi comunisti deste una risposta ma ai quali credo che tutti noi della sinistra dobbiamo dare una risposta a cominciare dal partito repubblicano naturalmente
Io credo che problemi del genere debbano essere affrontati non con discorsi ideologici
Con discorsi che permettetemelo di dire
Rischiano di essere nominalistici io non si non so da dove si debba fuoriuscire
O dove si debba entrare e non credo che ci porti molto lontano il sapere il rispondere semplicemente alla domanda che Giorgio la Malfa posto è possibile a vere io lo dico con le mie parole mi scuso un compromesso con il capitalismo che posso assicurare nello stesso tempo la funzionalità del mercato e la piena occupazione
Io penso che sia inutile rispondere a queste domande con un no reciso è categorico senza porsi nello stesso tempo il problema di che cosa sostituire ad un compromesso del genere vorrei capirlo
Socialismo reale io credo che l'unica forma di socialismo reale realizzata effettivamente sia proprio quella dell'esperienza e socialdemocratiche dei grandi partiti socialisti e socialdemocratici dell'Europa occidentale
Credo che quel compromesso socialdemocratico l'ho detto non possa reggere più perché è il suo segreto della sua base è stata proprio nella possibilità di una crescita il limite con Omnitel illimitata
Che non è più dato a vere e sperare e che non è più
Neanche
Desiderabile in condizioni di crescente congestione e inquinamento dell'ambiente io credo che in condizioni di questo genere si ponga effettivamente il problema di quale sia
Di quali siano le caratteristiche concrete del nuovo compromesso con il capitalismo tra la sinistra e il capitalismo questo è il problema
Non si tratta di fuoriuscire da qualche cosa si tratta di fare i patti con una realtà che può essere controllata guidata governata
Per non farla lunga perché già l'ho fatta lunga abbastanza in questo mio intervento voglio semplicemente schematicamente scusatemi della schematicità
Indicare concretamente cinque o sei problemi sui quali credo che un compromesso del genere potrebbe e dovrebbe essere tentato sperimentato e progettato dalla sinistra e sui quali credo che sarebbe opportuno orientare il dibattito più che sulle formule più o meno ideologiche più o meno rassicuranti
Il primo è quello di un compromesso tra una politica macroeconomica di tipo keynesiano ed una politica dei redditi
Che dovrebbe essere accettata dalle parti sociali se si vuole conciliare la stabilità con la piena occupazione
Il secondo è quello di uno Stato del benessere che si rivolga io qui non ho capito bene quelle osservazioni critiche che Stefano Rodotà ma credo
Che certamente potrà
Chiarirle
Lui in modo molto preciso non ho capito
In che senso egli non sarebbe d'accordo sulla necessità di riservare la protezione sociale alle categorie e ai bisogni fondamentali
Lasciando che i cittadini partecipino responsabilmente individualmente al finanziamento della spesa sociale che va oltre questi minimi
Io credo che da questo punto di vista un nuovo compromesso tra stato e mercato possa essere sperimentato e tentato ed è in questo senso che ho parlato di welfare market di mercato del benessere
Di un mercato non selvaggio nel quale lo Stato detta le condizioni del servizio sociale e lascia che esso possa essere svolto in competizione da aziende da imprese che sono soggette al suo controllo di qualità e di scopo terzo mi pare che il problema fiscale il problema di quale sia
L'equità fiscale da assicurare in uno stato del benessere debba poter essere risolto in un compromesso con le forze produttive del capitalismo nel senso di premere meno sui lavoratori e sulle imprese produttive e più sulle rendite finanziarie parassitaria credo che un quarto aspetto concreto del nuovo compromesso tra capitalismo di Stato e sinistra debba ritrovarsi debba potersi configurare nel mercato del lavoro
Un compromesso nel quale alla necessaria flessibilità e mobilità cui la sinistra deve potere aderire come una propria esigenza e non come un costo che essa è costretta a subire a queste esigenze di mobilità e di flessibilità si accompagni una garanzia alla piena occupazione che deve essere scritta non soltanto nel primo articolo della Costituzione ma che deve poi essere garantita da grandi programmi di sviluppo collettivo in un'Italia che va in malora nella quale i boschi
E
Bruciano per la impaurita per l'assenza di mezzi di personale di impegni seri io non vedo perché non debbano essere mobilitati quei giovani le cui forze degradano dell'inazione non vedo perché il nuovo stato sociale non dovrebbe dare attraverso una grande politica dei servizi collettivi una garanzia di occupazione di ultima istanza
è da ultimo un compromesso con il capitalismo sul terreno suo proprio dell'industria e del mercato dovrebbe essere ricercato
Non nel puntellare determinate situazioni con puntelli e stampelle
Non nel senso di ribadire i lacci e i lacciuoli di Cavriana memoria ma nel senso di permettere una maggiore
Articolazione e libertà del mercato sulla base di certe regole di comportamento e sulla base soprattutto di una politica industriale che si prefigge non di distribuire sussidi contributi a fondo perduto i crediti agevolati ma di scorgere una politica di innovazione tecnologica e una politica di formazione delle leve del lavoro
Ecco a me sembrano questi e soprattutto l'ultimo non da ultimo quello evocato da Stefano Rodotà
Della riforma della pubblica amministrazione senza la quale ogni programma è realmente scritto sull'acqua i termini concreti con i quali la sinistra tutta la sinistra si deve misurare deve misurarsi concretamente deve misurarsi senza rancori deve misurarsi senza ne Schina e polemiche
Dell'Edisu darsi all'altezza della sua responsabilità perché solo se essa saprà dare una risposta una risposta sugli obiettivi e soprattutto sui vincoli e un progetto di rinnovamento dello stato sociale pone essa potrà aspirare a costituire domani
Una convergenza di forze alternative riformatrici
Faremo adesso un secondo giro molto rapido di repliche rapido sia per l'ora sia perché le condizioni di fatica credo di con cui moltissimi dei presenti hanno seguito questo dibattito credo che di queste condizioni noi dobbiamo tener conto comincio io
Dando anzitutto un chiarimento non una risposta a un'osservazione Di Giorgio Ruffolo quando io mi riferivo al problema delle fasce di popolazione che hanno bisogno di un mantenimento di una particolare protezione per ciò che riguarda i servizi sociali volevo dire una cosa molto seria
Oggi si cerca di ridurre la socialità tra virgolette a quello che era lassù a quella che era la soglia già raggiunta
Dal vecchio Stato liberale della protezione o dell'assistenza a chi aveva scarse risorse patrimoniali il passo avanti
Rappresentato dallo stato sociale il passo avanti che secondo me deve essere salvaguardato era rappresentato proprio dal passaggio dalla cura tutela di categorie
Sotto protette a istituti generali di libertà certo che poi danno diversamente strutturati macchine cioè e faccio un esempio concreto
Tracciò che costa la università privata americana e ciò che non costa l'università pubblica italiana c'è sicuramente una via che può essere segnata
Le categorie meno abbienti come si usa dire o i capaci e meritevoli
Di cui parla la Costituzione
Possono rimanere alle centocinquanta mila lire di tasse universitarie o forse non paga nulla perché oggi amministrare quelle centocinquanta mila lire a un tale carico per cui nelle casse delle povere università poi arrivano somme molto modesto ma io ritengo che sia possibile senza intaccare questo è un terreno sul quale ci possiamo muovere senza intaccare il diritto al lo studio nella università
A pagare una cifra diventa la logica è c'è uno scarto tra lui il milione e il milione e mezzo al mese del servizio
E l'ha reagito fornito da un'università private alle centocinquanta mila lire
E qui entra il discorso delle diverse fasce di reddito economico ma ciò che io non posso in questa prospettiva il per certi servizi accettare di usare il mercato e il costo del servizio come il parametro di riferimento questo è un punto che dobbiamo tenere molto fermo perché altrimenti c'è un rischio di equivoco molto grande
Il problema posto
Capisco in termini piuttosto decisi da Giorgio la Malfa può piacere o non piacere ma è un problema che è nelle cose
Oggi noi ci troviamo di fronte alla necessità di ridefinire i rapporti pubblico-privato nel nostro e in altri sistemi ma l'accettazione di una economista mista sia dal punto di vista formale cioè averla sancita in una Costituzione in cui badate soprattutto per la parte dei rapporti economici il contributo del Partito comunista e di Togliatti in particolare è stato determinante ma la pratica negli anni successivi
Ha confermato l'adesione a questo sistema dell'economia mista dunque a una compresenza una convivenza di pubblico e perita è una parte della risposta però già la data
Giorgio Ruffolo dita
Quando ha detto
Quale Stato quale direzione pubblica quest'oggi mi sembra il vero problema perché l'impresa ha fatto la sua parte e io non mi sentirei però medie saltarla né di demonizzare la l'impresa fa il suo mestiere
Io rifiuto in questo momento un rischioso passo che alcuni tendono appare riconoscendo solo nell'impresa capacità innovativa solo bella impresa cultura da seguire questo è un errore
Dal nostro punto di di
Ma che l'impresa faccia la sua parte ecco io non mi sentirei di vederlo come un fatto demoniaco il problema per noi non per vocazione statalista ma per attenzione ai problemi politici reali è vasta perché se noi siamo d'accordo come mi pare siamo d'accordo
Che a respingere i ritorni a critici e permettetemi di dirlo
Anche il frutto di molta superficialità o ignoranza alla formula mercato che detta così francamente non vuol dire nulla il problema dello Stato e delle modalità di direzione pubblica diventa profondamente su questo ha già detto cose che io condivido
Giorgio Ruffolo richiamando il tema della programmazione che tornai ex dopo una parentesi uno dei temi fondamentali della nostra riflessione ma attenzione
E una riflessione che noi abbiamo ma è una riflessione che non riguarda soltanto le forze di governo oggi dovrebbero sentire con altrettanta urgenza
Tutto questo tipo di problemi unità nei termini rapidi unità aggiunta alle cose che possono apparire ovvie o banali
Oggi il problema della del governo dell'economia e riducibile allo schema tradizionale pubblico-private che è stato poi lo schema che è la stessa sinistra adottate la politica delle nazionalizzazioni
La socializzazione o la statalizzazione dei mezzi di produzione che altro erra se non il cambiamento dinamico del titolo formale di proprietà di questi mezzi ci siamo accorti che questo non basta
Non basta per due ordini di ragioni perché possono riprodursi sul versante della gestione pubblica dei mezzi
Di produzione indizi di appropriazione privata o di gestione burocrati e per una seconda raggio perché oggi la logica di puramente proprietaria sul versante pubblico su quella privata non funziona più perché sono emersi una serie di valori non proprietari
Che tengono il campo con molta forza che altrove
La suggestione esercitata dai temi ecologici se non vedere un limite dello sviluppo non risolubile
In chiave proprietaria perché anche se passa nelle mani pubbliche quel problema rimane se voi leggete il Codice civile della Repubblica democratica tedesca si fa un'affermazione di tutela dell'ambiente
Ma poi si dice compatibilmente con le esigenze della produzione che badate
Può sembrare una forzatura esattamente la logica che c'è nei sistemi capitalisti l'ambiente l'ambiente lo tuteliamo fino a che non entra in conflitto con le esigenze dello sviluppo industriale tradizionale allora il mix pubblico-privato non basta più
Se volessi fare una battuta si parla di ingegneri costituzionali ci sono dei Geo smettere istituzionali
Praticano sono la Geometria gli Annaba due dimensioni pubblico privato oggi c'è una geometria istituzionale a tre dimensioni dove c'è una dimensione collettiva che badate non è quella delle collettivizzazione o di un certo partecipa azionismo facile
Ma è un problema di per ripulire
No determinati è un problema di redistribuzione di potere all'interno del nostro sistema
Quando si dice deve contare di più la società civile si dice una cosa sacrosanta badate anche se lo dice Comunione e Liberazione Comunione e Liberazione lo la lo hanno detto
Molto prima altri e il problema qual è se questa società civile deve essere il veicolo per privatizzare risorse pubbliche e gestirle in maniera ancora meno controllabile di oggi se questa società civile deve essere una società di corporazioni o di Chieti o se deve essere una società capace di controllare anche lo sviluppo economico io vita largo uno o due esempi da un Paese che in questo senso non è sospetto
Cioè gli Stati Uniti
E nelle mani del Movimento dei consumatori ci sono strumenti che possono imporre non a una piccola parte
Ma la General Motors vi modificare le condizioni di sicurezza
Belli autoveicoli cosa che non era riuscita alle potentissime agenzie federali cioè c'è un tipo di controllo pubblico burocratico che non basta più a questo e devono essere messi più strumenti nelle mani dei cittadini ma non cittadini appunto
Separati in ghetti il cattolico che si gestisce il proprio servizio e l'altro che si gestisce qualche altra cosa sempre finanziata con denaro pubblico ma ci troviamo di fronte alla necessità di costruire un sistema di governo dell'economia
Diversificate
Oltre la dicotomia
Pubblico privato e introducendo
Questi elementi di non proprietari come logica all'interno della valutazione spessa dello sviluppo che abbiamo di fronte
Queste mi sembrano degli elementi e dobbiamo tener presente per rispondere non alla domanda di Giorgio la Malfa ma i problemi che abbiamo di fronte
E adesso a Giorgio la Malfa di nuovo la parola
Io
Vorrei prendere questi pochi minuti per a toccare le questioni dell'attualità del dibattito sulla legge finanziaria sulla situazione economica a cui ha fatto riferimento il collega Napolitano
Prima di questo però io debbo in un certo senso precisare al collega e amico Cuffaro
Di non voler bene per quello che io ho detto nella polemica che c'è c'è stata e che si sviluppa la discussione anche fra i nostri partiti
Negli anni settanta Ruffolo
C'è stato lo sbandamento profondo delle forze politiche e delle forze culturali
Soprattutto in un certo senso di quelle che gravitavano attorno alla sinistra cattolica al movimento socialista
In rapporto ai fenomeni della lotta politica estrema non dico del terrorismo non l'ho detto
Va be'la lotta politica estrema non è un caso che oggi il i solerti redattore del giornale perdere come le porte siano gli uomini di Lotta continua
Che abbiano finito per approdare in uno dei partiti della sinistra non è non posso dire che nel corso degli anni settanta
Rispetto ai problemi non mi non
Debbo farlo per la verità non è sul problema dell'atteggiamento da tenere rispetto all'onorevole mondatura pigmento tutte le forze politiche democratica abbiamo avuto le gambe nell'acqua
Non è che tutte le forze politiche democratiche volessero chiudere il cantiere della finale a deliberare il magistrato brutto
Quaranta dipinti di grande profonda differenza che hanno diviso i partiti democratico e il partito del quale do I nove di appartenere avuto posizioni profondamente diverso da quello al quale ho avuto io possiamo sperare che
Le questioni del terrorismo siano nel nostro passato enorme lo produca continuare a collaborare ma quella differenza chi sono state e sarà differente la bellissima che io non posso dimenticare quindi Secondo la questione delle mega Lismore del thatcherismo io ho detto
E guardo con grande rispetto a questa svolta
Dico però
Che ha già uno sbandamento ideologico
Faccio l'esempio di una filosofo che vicino a le posizioni che tu respiri che il filosofo Colli Lucio Colletti
Scritto un articolo sull'Espresso di questa settimana molti dei presenti avranno vinto
Nel quale dice che il collettivismo
Il socialismo reale collettivi non solo figli di tante cose fra le quali il pensiero di Key
Ora quando
Non
Voglio dire ma quando una un uomo ha colto intelligente e colto che ha militato in una buona parte dei movimenti democratici del nostro Paese quindi riconosce dall'interno tutti
Confonde
Il socialismo reale del tempo di reni le cornee il pensiero modestamente liberale o liberale socialdemocratica di Kate vuol dire che siamo e dice che bisogna abolire lo Stato
Per ritornare al mercato vuol dire che qui c'è qualche cosa che uno sbandamento ideologico cioè c'è una perdita di lucidità anche nelle persone di intelligenti questo libretto
Adesso
Vengo a a Eduardo alle due questioni sui ma contempla la situazione economica contingente finisca
La questione Goria eccetera
La mia valutazione della situazione economica del Paese
Come spesso è capitato in questi anni una situazione che guarda con preoccupazione
All'evoluzione di questa situazione
Io per esempio temo che alla fine dell'anno la bilancia dei pagamenti correnti del nostro Paese avrà un disavanzo sufficientemente serio
Da poco è un problema di restrizione o del credito di qualche altra cosa e quindi di interrompere quel tanto di ripresa economica che sia determinato
Temo e lo dico senza autocritico facendo parte di questa maggioranza
Ma forse su questo siamo d'accordo Ruffolo io temo
Che non si stia facendo abbastanza per prevenire questi episodi
Questo peggioramento al termine della situazione
Ieri l'onorevole Craxi parlando alla Fiera del Levante ha detto
I catastrofisti credo di essere un'altra volta mi ha detto che sono uno dei catastrofisti
Dice che i catastrofisti vorrebbero si lamentano
Perché un giorno è andato male il diciannove luglio senza di ricordarsi negli altri trecentosessantaquattro giorni
Sono andati benissimo
Io dico
A me e questo mi fa pensare come un medico che per consolare omologa un morto in casa dice guarda che trecentosessantaquattro giorni era sano taglia basata centrale
Oppure le rende evidente la storiella che si raccontava in America
Di quel tale che stava cadendo da un grattacielo la cinquantesimo piano del grattacielo
E mentre passava a questa velocità davanti al ventesimo piano uno diabetici a Novara diede l'arresto non c'è male
Io pregherei non dover cadere dalla finestra naturalmente credo che anche voi come vere
Io ho una preoccupazione in questa polemica che Rodotà e anche Napolitano fa nei confronti di gloria
A me pare che la questione che Goria postosi alla questione
Vera del resto lo ha detto Rodotà
Ma quello che mi ha sorpreso
è che si ponga una questione così generale due settimane prima di dovere scrivere la legge finanziaria
Perché noi possiamo discutere a che livello bisogna pagare le tasse universitarie se a livello americano a livello italiano
Ma se ci mettiamo a discutere oggi di questa problema noi per il trenta settembre la legge finanziaria non l'avevo
No con lei cioè che
L'onorevole Gloria avesse posto una questione molto fondamentale
Per suscitare delle risposte negative molto aspri come quelle che si profilano nelle parole di prodotto Audi Napolitano
Per poi dire io ho tentato ma l'onorevole Piccoli non vuole l'onorevole Napolitano non vuole qualche altro non vuole nelle posso dare niente e a fine anno ci troveremmo
Senza aver affrontato neanche in parte i problemi del bilancio dello Stato e con i problemi della bilancia dei pagamenti che imporrebbero una drastica restrizione del credito e quindi un guaio maggiore
Se passa quindi esprimere una una cautela è di non prendere
Troppo dal lato ideologico le discussioni che riguardano la legge finanziaria
E cercare di mantenere il dibattito tra loro in Parlamento sulla legge finanziaria sulle cifre
Di quanto possiamo e in quali campi possiamo limitandole la distruzione delle conquiste se sono conquiste che abbiamo avuto in questi anni di quanto possiamo e dobbiamo tornare indietro rispetto al disavanzo pubblico
Perché se il dibattito parlamentare dovesse mettere per alcune settimane sulla questione astratta senza che il governo faccia
Nemmeno qualche dettaglio di quelli che può essere riservato il rischio è che a fine anno Italia debba fare la Banca d'Italia attraverso le politiche legge questo l'avvertimento
Che a metà evitare a tutti noi questo sindacato
Abbiamo
Ma io non credo che risponderò ancora in chiave polemica
Abbiamo avuto una battuta una contro battute mi pare che basti non siamo qui per questo io credo che siamo qui per cercare con serietà e con responsabilità le ragioni di una convergenza della sinistra e non per ribattere picche e ripicche su problemi del passato e del presente
Quanto alla
Alla situazione economica anch'io vorrei dire una parola io non so non non credo che sia molto utile essere classificati o classificarsi tra gli ottimisti e i catastrofisti
Tra i miglioristi o i fuorusciti visti anche qui credo che bisogna stare ai fatti
E infatti mi pare che suggeriscano due ordini di considerazioni
Il primo e che indubitabilmente questo Paese in questi ultimi due anni registrato dei miglioramenti economici importanti che hanno fatto oggetto anche di riconoscimenti
Anche da parte dell'opposizione almeno nelle sue sedi e nelle sue manifestazioni più responsabili
E quindi io non vedo perché si dovrebbe passare oltre e dipingere come continuamente peggiorativo quella caduta dal sesto piano che mi pare se dovesse continuare a cadere così
Da un tasso di inflazione che superava le due cifre a un tasso di inflazione che ha abbondantemente sotto questa livello potrebbe tranquillamente cadere senza dover resuscitare delle
Senza soci sosta dovere societarie gli allarmismi che
Il mio collega e amico Giorgio la Malfa ha voluto riproporre
E del resto voi sapete questo è un punto che sul quale
Ci siamo crudelmente disuniti e sul quale ci siamo affrontati io non so con quanto
Io non so con quanto vantaggio della collettività nazionale
Io non so con quanto vantaggio dell'economia nazionale io no
Di
Ritardi Giorgio la Malfa e in giro aspettiamo mentre io vi devo
Le scuse di Martinazzoli che ha avuto problemi di salute veri sarebbe stato molto lieto di essere qui ha parlato stamattina con Giorgio Napolitano
Comincio io
Manifestando vi è anzitutto una mia vecchia diffidenza nei confronti di questa formula
Crisi del Welfare
Non perché non colga una realtà effettiva ma per gli usi che di questa formula sono stati fra che a mio giudizio oggi oggi in generale specificamente in Italia
Me la fanno apparire come una formula per un verso ambigua e per un altro anche fuorviante che non ci aiuta in altri termini a cogliere la realtà che abbiamo di fronte
E quindi a delineare una strategia di interventi di riforme se vogliamo usare questo termine adeguata alla complessità dei problemi che devono essere affrontate perché dico che ambigua questa fu perché in sostanza così come viene adoperata finisce con il ridurre ho Colli identificare il welfare lo stato del benessere lo stato sociale lo Stato assistenziale chiamatelo come volete con la politica dei servizi
E diventa una sorta di grimaldello ideologico per cercare di scardinare questo sistema quasi ecco dove l'ambiguità
Che è l'intero problema degli sprechi che è un problema reale e ci tornerò tra un momento che lo stesso problema della spesa pubblica che lo stesso problema del deficit potesse essere tutto risolto
Nella crescita degli impegni finanziari legati appunto alla politica dei servizi che si è enormemente sviluppata con il quale ma per esempio ieri in un articolo apparso su Repubblica
Con un tanto di non voglio dire di malizia ma quasi che si dovesse toccare un tabù Giorgio Ruffolo concludeva un suo articolo
Proprio sui problemi delle riforme chiedendosi perché mai la spessa militare non posso entrare nel conto dei risparmi lo dico perché anche nel corpo della sinistra
In questi anni è venuto nascendo una sorta di timore di toccare il tema della spesa militare
E come se questa non costituisse un pezzo molto grosso del bilancio dello Stato nel quale gli sprechi le inefficienze il parassitismo non è meno visibile basta scorrere il bilancio della difesa per quel tanto che se ne capisce
Del settore dei servizi sociali quindi ambiguità di questa forma e perché è fuorviante
Perché è una serie di gravi problemi di oggi abbiamo di fronte vengono identificati con i limiti anche qui indubbi
Di questa esperienza dello stato del benessere mentre invece sono il portato di trasformazione di carattere più generale
Se è vero come si sottolinea continuamente che noi ci troviamo di fronte a un cambiamento d'epoca
Transizione da un equilibrio tecnologico all'altro una rivoluzione di portata pari a quella che è stata la rivoluzione industriale e qui che va cercata la ragione profonda delle crisi diverse che si intrecciano e che abbiamo di fronte ed è qui rispetto a questo tipo di problema che va delineata una nuova strategia sono due quindi i punti di riferimento che la sinistra deve aver presente nel momento in cui vuole ridefinire una sua strategia sul terreno economico e istituzionale
Una specifica
E quindi che riguarda certamente anche il problema dei servizi ma dobbiamo domandarci veramente se formule come quelle che in questi giorni trovano forte eco sulla stampa nei discorsi di alcuni autorevoli ministri meno Stato e più mercato ci aiutano a capire la situazione che abbiamo di fronte io francamente no un timore
Forse sarà una deformazione professionale ma se quando nasceva la rivoluzione industriale invece di inventare istituzioni nuove di fronte alla crisi che si determinava
Si fosse andato a cercare nell'armamentario del diritto feudale che era l'eredità del passato probabilmente non si sarebbero avuti una serie di risultati
Che la rivoluzione industriale su diversi terreni portò con sé
Questo appello acritico questo riferirsi a una formula più che a una realtà il mercato
Ne abbiamo più bisogno lo Stato deve ritirare assi che sono problemi lo dirò tra un momento per certi versi anche corretti ma impiegati in questa maniera mi pare che sia nient'altro che la manifestazione di una incapacità di inventare di creare gli istituti di cui abbiamo bisogno rifugiandosi invece
In ciò che il passato la memoria le ideologie ieri tornanti
Mettono a disposizione
Oggi quando si dice per esempio
Che bisogna limitare i servizi soltanto ai meno abbienti si torna nient'altro che alla logica e alle formule del vecchio Stato liberale
Che sosteneva che appunto l'assistenza fosse dovuta soltanto agli strati della popolazione
Patrimonialmente meno provveduto questo è uno dei discorsi che sentiamo fare più correntemente
è un un'altra preoccupazione
Che come abbiamo avuto un welfare all'italiana
Caratterizzato più da sprechi da parassitismo Ida clientelismi e non da una nascita reale di un sistema diffuso di sicurezza sociale corsi rischiamo di avere anche una deregulation all'italiana
In altri termini non ci porteremo dietro
Il
Lo stato fatiscente
Che abbiamo dietro le spalle continueremo a farlo marcire all'interno di questa società e rimarrà un fattore profondo di corruzione e ci limiteremo
Almeno questi sono i tentativi che si fanno io mi auguro che non vadano in porto evidentemente a trasferire nel settore privato risorse pubbliche perché su questo bisogna poi anche riflettere
Lasciando no né in uno stato ma altrettanto stato di prima come prima
Sempre meno efficiente Sempre più corrotto sempre meno in grado di fornire alla collettività un servizio adeguate
In realtà quando oggi si adopera rozzamente questa formula meno Stato e più mercato c'è una forte aggressività
E non è un caso che ciò che è citato e l'insieme di tagli che dovrebbero colpire sanità previdenza e istruzione
C'è una forte aggressività ma anche una palese manifestazione di impotenza
Non c'è una proposta politica di riforma delle istituzioni pubbliche perché se noi che abbiamo avuto come abbiamo avuto e come abbiamo ancora un welfare all'italiana
Una politica di riforme è la politica che elimina questa deformazione
Dello stato sociale così come lo abbiamo conosciuto in questo Paese
Io arrivo a chiedermi
Se poi questo sia soltanto un fatto di ignoranza una strategia deliberata in questo mondo
Se ciò è non Brenta non venga fatta ancora una volta e non sarebbe la prima nella storia della repubblica
La scelta di mantenere il vecchio Stato inefficiente e di trasferire il tentativo di innovazione alterò
In passato è stato fatto qualche volta perfino con qualche bontà di intenti quando si sono create negli anni cinquanta e sessanta
Non avevamo già detto che eri in giro non ai piedi inadempiente
Ci sono delle critiche all'organizzazione del Festival a Giorgio la Malfa imputa il suo ritardo al allora io torno a te è più arrivare rapidamente a chiudere la mia parte
In passato si fece qualche tentativo le cosiddette amministrazioni parallele quando in Italia per esempio si cerca di si vogliono fare le autostrade
Non si riforma ogni il ministero dei lavori pubblici si crea qualcosa di nuovo perché si riteneva che le vecchie strutture non sarebbero state in grado di gestire questa grossa novità
Questa riforma che ci si cercava di massa
Il risultato lo abbiamo di fronte alle vecchie strutture sono rimaste sempre più inefficienti e non sono stante le nuove
Portare una ventata di innovazione
Si inserisce nel vivo diceva il diritto feudale avvenuto proprio queste
La corruzione delle vecchie strutture l'inefficienza si è trasmessa alle nuove questo nel settore pubblico oggi continuavo
Che si lasci marchi dire volontariamente
La struttura inefficiente dello star
Non per poter compiere un'operazione politicamente o ideologicamente molto più pesante è quella del trasferimento ai privati dirò subito intermedie
Devo dire che la via da seguire e in primo luogo quella della riqualificazione dell'insieme dei servizi per ciò che riguarda la spesa
E però in termini percentuali nel nostro Paese per esempio per ciò che riguarda la sanità non è che sia eccessiva se noi facciamo dei confronti
Per quanto avviene in altri Paesi eccessiva rispetto alla qualità dei servizi forniti certamente ma c'è un problema di riqualificare la spessa di riformare le amministrazioni chiamate a gestire e non è possibile soltanto seguire la vecchia logica burocratico amministrativa per ciò che riguarda la gestione di queste riforme
Qui c'è un uovo c'è un uomo dei privati ma attenzione i privati intesi come cittadini non soltanto come soggetti che operano sul mercato
Dirò qualcosa di più su questo punto ma e tornata
In questo periodo un'altra parola che sembrava cancellata dal vocabolario politico uno dei primi che tornata pronunciano con molta chiarezza criticando la politica di questo governo e i rischi
E lo dico
Non per un omaggio formale credo che sia un caso che Giorgio la Malfa sia questo Pavarotti al convegno economico del Partito repubblicano e con scritti che poi in vari luoghi ha ribadito il problema della programmazione come il problema non è eludibile
Da uno stato che oggi ai problemi dello Stato italiano e e poi che qui c'è anche Giorgio Ruffolo io vorrei dire
Un'altra cosa ci sono grandi responsabilità della cultura politica e grandi responsabilità di una cultura giuridica presuntuosa
E quando in Italia si fece il primo tentativo di programmazione bollò quel piano qual è l'espressione spread già attivati libero dei sogni
Perché badate che cosa si chiedeva tra l'altro in quel PA quel testo
Che si riformasse l'amministrazione
Che si free facessero i codici esattamente le cose che a distanza il meditano gli anni appaiono i passaggi fondamentali gli sprechi
Sono legati alla mancata comprensione di quali sono le indire attraverso le quali in uno stato moderno passate voi
Una politica effettiva di riforme una politica di programmazione una politica di coordinamento dell'azione pura
Oggi la parola torna a essere pronuncia
L'alternativa è attenzione diamo però maggior spazio ai privati creiamo un nuovo quindi sosterà pubblicò e privati giusto
Io dico mi domando però bollendo concludere nei massimo di quindici minuti mi scuso se da questo momento in poi è stato di una semplificazione
Eccessiva e forse brutale quale mix e quale volontariato imita
Ci sono quello dei corsi professionali gestiti con i fondi CEE che hanno dato quell'eccellente prova di sé in regioni come la Puglia la Calabria e la Liguria con imprenditori e politici che son finiti in galleria quale mix o quale no no no vi prego io sono così schematico non per sollecitare consenso ma per chiudere rapidamente quindi quale grida quello emblematicamente riassunto dalla Libera Università degli Studi sociali di Roma tesi dice privata ed è finanziata dagli enti pubblici e pedine pare anzi variamente attraverso una inammissibile il meccanismo
Di utilizzazione dei professori delle università
Di stato quando interi volontariato quello di Comunione e Liberazione che vuole introdurre la tipizzazione reciproca
Dei diversi segmenti della società con i cattolici nelle scuole cattoliche i comunisti nelle scuole comunista e gli altri non ho idea di dove debbano andare a finire
Quando sono grossi problemi sono il problema perché il discorso del volontariato è un discorso molto serio
Ma anche quando è stato affrontato in un testo che ha per esempio dei pareggi quello il decreto sulla droga è stato a poi alla fine impostato inumana maniera tale per cui abbiamo un puro
Trasferimento di risorse dal pubblico altri dato fuori di ogni controllo saltando i meccanismi più vicini alle realtà di volontariato come le regioni tanto che quattro regioni
E non solo regioni rosse perché CEE addirittura il Veneto e la Lombardia hanno impugnato questo decreto davanti alla Corte costituzionale
Dunque
Quando passiamo dalle parole ai fatti in questo Paese la questione del nuovo mix è molto difficile la pubblico e privati
E abbiamo bisogno allora certamente di razionalizzare l'amministrazione certamente anche di ridurre le spese laddove queste spese rappresenta hanno spetti sussidi al parassitismo canali clientelari
Ci sono io conosco bene la situazione calabrese ci sono ospedali in alcune amare
Dove non entra normale
Dati ma entrano assunti dai capi clientela locali
Se in quei casi si proponesse concretamente la chiusura di una struttura non credo che nessuno a cominciare dai cittadini del luogo avrebbe nulla Pierri di
Terzo punto
Intervento diretto dei cittadini certamente forse su queste cose Giorgio Ruffolo che di un mercato del welfare ha parlato di raccolse più precise ma certo non la partecipazione scorretta degli anni passati in molti settori
Ma il controllo dei cittadini è una via che deve essere perseguito
Ma dobbiamo e chiudo ricordare altri due
Il welfare non è stato soltanto l'attribuzione ai cittadini di più servizi volley da essere qualcosa di più sottrarre taluni servizi alla logica del mercato per dare ai cittadini non solo più sicurezza ma più libertà
Questo è un punto ricorrere di nuovo al mercato in talune aree l'istruzione o la sanità o rincorrere prego in maniera preponderante
Significa di nuovo può diminuire non solo condizioni di Ugo di eguaglianza ma condizioni di libertà
C'è un altro punto poi se noi vogliamo andare un momento più avanti e non limitarci come dicevo prima la questione dei servizi
Il problema
Che stava dentro
La vecchia idea di stato sociale e che si ripropone oggi se non vogliamo che tutta l'innovazione tecnologica venga gestita attraverso la logica sacrosanta ma unilaterale dell'impresa
Abbiamo un problema che con vecchia espressione ma in questo momento non ne trovo un'altra e quella della democrazia economica vogliamo rifarci ai modelli socialdemocratici benissimo
Tra una settimana si svolta in Svezia è il tema centrale della campagna elettorale e quello dei fondi dei salariati una legge dell'ottantatré che consente un parziale trasferimento della proprietà delle imprese ai dipendenti e c'è un fronte degli industriali che è sceso in campo con molta decisione contro questa legge
Vogliamo guardare al lavoro del partito laburista inglese che si sta ponendo il problema della proprietà comune ma non c'è stata
Cioè di fronte a qual è il problema ci troviamo come vengono gestite le risorse in questa fase molto delicata accerto lo Stato spesso vuol dire solo più burocrazia
I fallimenti della politica Mitterand Diana sul terreno delle nazionalizzazioni che è un vecchio mondo cambiamo soltanto di un anno alla proprietà
Mettiamo un mini Nana GR formalmente pubblico opposto di quello privato non ha dato tutti i risultati che ci si aspetta ma questo ci autorizza soltanto a tornare indietro
Ma non abbiamo di fronte a noi di nuovo questo nodo della proprietà e della gestione e quindi della distribuzione di poteri all'interno della società ecco questo mi sembra questo della District uscendo
Dallo stato sociale
In crisi dobbiamo preoccuparci però per un equilibrio di poteri non venga compromesso
Giorgio Napolitano
Stefano Rodotà
Spetta a loro volta a
L'amico e compagno Stefano Rodotà ha introdotto efficacemente il tema di questo dibattito
E voglio sottolineare subito come si tratti di problemi di cui si dà discutendo da diversi anni non solo in Italia ma in tutta l'Europa occidentale
E
Noi abbiamo scelto anche un soggetto per questo dibattito
Cioè di questi problemi vogliamo discutere dal punto di vista della sinistra della sinistra di ispirazione marxista e non
Della sinistra italiana ed europea dal punto di vista di tutte le forze riformatrici queste sono dunque il soggetto del nostro dibattito ora in tutti i Paesi o in gran parte dei paesi dell'Europa occidentale dagli anni cinquanta e gli anni Settanta
C'è stata una forte crescita della spesa sociale del cosiddetto Stato del benessere e cresciuta la spesa per le pensioni per l'assistenza sanitaria per l'assistenza in generale per la sicurezza sociale per la istruzione sono stati
Sanciti dei diritti sono state sancite delle garanzie
Si è trattato di modificazioni importanti nell'assetto sociale e statale si è trattato di conquiste rilevanti il cui merito ma in alcuni paesi dell'Europa occidentale a forze di sinistra
Che hanno governato in Italia a forze di sinistra
Che in gran parte hanno combattuto dall'opposizione socialisti e comunisti fino all'inizio degli anni sessanta poi i comunisti dall'opposizione altre forze di sinistra
Come il partito socialista e il Partito repubblicano
Dal Governo
Ebbene però la crescita della spesa sociale dello stato sociale poi a partire dalla metà degli anni settanta ha cozzato contro limiti
Sempre più pesanti
Tra questi il più evidente il deficit crescente
Del bilancio dello Stato nel nostro Paese e autonome e comunque una crisi del sistema fiscale e delle politiche di bilancio e ciò ha coinciso con una pesante
Battuta d'arresto nello sviluppo economico e sociale nella crescita dell'occupazione ha coinciso in sostanza prima con una prolungata recessione e poi con un sostanziale rallentamento della crescita economica e Noemi forze di sinistra forze riformatrici dobbiamo fare i conti con questi problemi con questa duplice crisi
E non ritorno su cose dette assai bene da Stefano Rodotà la crisi del cosiddetto Stato sociale del cosiddetto Stato del benessere è stata anche una crisi di gestione
Nel senso che i servizi solitaria affidati allo Stato sì solo in troppo larga misura burocratizzati gli stessi beneficiari di questi servizi si sono sentiti estraniato i si sono avute a delle vere e proprie reazioni di rigetto e su tutto cibo si è potuta innestare con un successo una offensiva delle forze di destra delle forze conservatrici in tutta Europa un'offensiva politica e sociale ideologica e culturale
Contro quelle conquiste e con l'obiettivo di smantellare mare quelle conquiste d'insicurezza sociale di giustizia sociale che si erano in varia misura e in diversi contesti realizzata e dei paesi dell'Europa occidentale nei decenni precedenti
Ebbene noi adesso dobbiamo riuscire come forze riformatrici e di sinistra
A salvaguardare le conquiste essenziali dello stato del benessere e nello stesso tempo a soddisfare esigenze
Dei rilancio del processo di accumulazione e di sviluppo che sono oggi esigenze prioritarie e io credo che noi dobbiamo dire con molta chiarezza
Che al centro delle nostre preoccupazioni va collocato il rischio della perdita di competitività e del vero e proprio declino tecnologico e produttivo del nostro Paese di tutta l'Europa rischio a cui si accompagna l'altro che purtroppo non è soltanto un rischio ma è già un fatto pesante e grave sotto gli occhi di tutti della crescita della disoccupazione soprattutto giovanile il rischio di una disoccupazione cronica di massa intollerabile nei nostri Paesi vedete ho letto l'altro giorno
Sulla Repubblica il titolo di un articolo che suonava così
Riuscirà il PCB nata a prendere
A prendere l'ultimo boss che sarebbe quello della rivoluzione tecnologica io credo che dovrebbe essere cambiato il titolo bisognerebbe dire riuscirà Alitalia a prendere il bus nell'ultimo quaranta della rivoluzione tecnologica
E si tratta di vedere allora quale parte
Valga come sappiamo fare le sinistre da un lato e altre forze politiche sociali dall'altro perché l'Italia e l'Europa non perdano questo bussa e non siano condannate al declino noi reagiamo all'idea
Che si tratti di tagliare di ridurre allacci ieri ma in modo indiscriminato le conquiste sociali dei decenni passati del conquiste dello stato del benessere si tratta invece di operare una selezione e questa non è parola Vacca non è concetto astratte ambiguo in Italia se si vuole scegliere la strada giusta perché qui poi in Italia badate lo ha già accennato
Stefano Rodotà abbiamo avuto una versione molto particolare di stato sociale di Stato del benessere da un lato c'è stata la spinta del movimento operaio delle lotte dei lavoratori
Il contributo delle forze di sinistra delle forze riformatrici all'opposizione dal governo ebbe dall'altro però
Questo processo di estensione dello stato sociale si è svolto
Nel segno della Democrazia Cristiana
Sotto l'egida della Democrazia cristiana e quindi abbiamo avuto l'intrecciarsi di conquiste senza alcun dubbio
Positive e avanzate e di applicazioni invece perversi
Se
Dei principi dello Stato dei dei principi dello stato sociale dello Stato assistenziale e già faceva cenno Stefano Rodotà
Ai fenomeni di parassitismo IP cliente divise in che si sono quindi introdotti in questo edificio che si sono introdotti in questo processo e l'hanno in misura non trascurabile caratterizzato in Italia
E allora si tratta di vedere davvero dove bisogna colpire e che tipo di selezione
Si debba fare quando io sento che ancora una volta non si sa proporre anche dopo che un aumento dei ticket sui medicinali ebbene dico è la strada più ingiusta più sbagliata più inaccettabile che si possa immaginare
Il fatto che il fatto che invece non si vogliano introdurre far rispettare determinati standard di assistenza sanitaria che non si vogliano ridurre elementi di speculazione di spreco di parassitismo che sia di Milano per esempio nei rapporti tra servizio sanitario pubblico
E settore private che opera per conto del sistema sanitario pubblico non si vogliono per fare soltanto un esempio pratico far rispettare determinati vincoli determinati criteri nelle conclusioni tra unità sanitarie locali tra sistema sanitario pubblico e laboratori privati di analisi e così continuando oppure quando si tratta di pensioni ho dato al momento si annunciano propositi di tagli indiscriminati siano poi propagandistici o velleitari adesso non starò qui a osservare mentre noi abbiamo visto come c'erano dei meccanismi tipo quello delle pensioni di invalidità che in parte erano il surrogato di una pura e semplice assistenza contro la povertà
E nello stesso tempo però invece si preparano a pelle dilatazioni Apelle estensioni abusive a favore di non bisogno
Così nel quadro di una politica clientelare ed elettorale della Democrazia Cristiana in tante zone del paese
Porre dunque
Occorre dunque verificare in quali settori per quali prestazioni per quali fasce sociali arresta come noi diciamo
Indispensabile l'intervento pubblico e nello stesso tempo bisogna fare in modo che questo intervento pubblico o in finanziamento pubblico raggamuffin a dello stato dia luogo a delle forme di gestione nemmeno pratica
Più decentrata più partecipata che veda anche lo sviluppo informe
Corrette realmente disinteressate del volontariato nello stesso tempo bisogna evitare schematismi perché dando la priorità grande obiettivo dell'occupazione che implica un rilancio dello sviluppo della cui violazione dello sviluppo
Tuttavia bisogna anche saper vedere
Che
Lo sviluppo di determinati servizi sociali o civili pensiamo ai servizi di protezione dell'ambiente di valorizzazione del patrimonio artistico e così continuando a ebbene possono dare un contributo importante all'aumento dell'occupazione
In un periodo che si presenta così critico e carico di incognite per quanto riguarda appunto le politiche del lavoro io voglio dire compagne e compagni
Che attorno a questi problemi
Ruota
Anche la ridefinizione di valori gli obiettivi irrinunciabili per la sinistra
Quelli di equità sociale
Di giustizia distributiva di uguaglianza
Noi dobbiamo noi dobbiamo verificare a che punto siamo in Italia e anche in altri paesi dell'Europa occidentale vari limiti si sono incontrati nel perseguire questi obiettivi anche quali distorsioni
Si sono determinate quali discorsi per esempio voi oggi constatiamo tutti gli studi che sono stati fatti a questo proposito costata allo ebbene che a un oltre che oltre un certo limite anche quelle politiche
Dello stato del Benessere non hanno più contribuito a redistribuire secondo giustizia il reddito
Nei diversi paesi dell'Europa occidentale oppure io voglio fare un esempio concreto se n'è occupato su Rinascita Honda sociologo
Di di di grande valore come Massimo Paci noi partendo da dal cosiddetto modello universalistico di benessere di sicurezza sociale o progresso sociale abbiamo pensato di dover garantire certamente a tutti uguali diritti nel campo dello studio dell'istruzione beh con la conseguenza
E che tutti pagano coloro che mandano i figli all'università centocinquanta mila lire di tasse all'anno
Ma uno studente che arrivi alla laurea costa quaranta milioni allo Stato otto e trentanove milioni
Oppi
Ebbene ci rimettono i contribuenti si dice i contribuenti da poi in realtà e ce li mettono i contribuenti che pagano le tasse fino all'ultimo centesimo e magari famiglie di lavoratori o di pensionati che non mandano i figli all'università pagavo le tasse anche per famiglia Botto più abbienti che manda dei figli questo è ebbene questo è e B e questo è un questo è una
Paradossale un paradossale rovesciamento del principio di uguaglianza o del principe una palese violazione del principio di giustizia ecco io credo che noi dobbiamo
Riflettere
Su questi valori su questi obiettivi riformularlo di ridefinire lì credo che dobbiamo dare su questi punti con congresso del Partito comunista risposte
Non sempre più concrete nel quadro di un dialogo intenso ed aperto con altre forze della sinistra italiana ed europea
Abbiamo questioni copioni da affrontare
E si sono compiute
Esperienze riversa in i decenni passati come già detto esperienze sono state compiute da forze socialiste e socialdemocratiche che hanno avuto funzioni di governo in Europa
Esperienze importanti per obiettivi analoghi viva lotta per obiettivi analoghi sono state compiute da forze comuniste come la vostra dall'opposizione
Ebbene oggi queste esperienze si confrontano su un piede di parità al di fuori di ogni contrapposizione ideologica sapendo che tutte le componenti della sinistra europea
Debbono dare risposte nuove a problemi nuovi risposte che non possiamo trovare nell'esperienze che abbiamo compiuto nel passato
E siamo però convinti e lo dico anche con un pizzico di orgoglio
Di poter dare noi Comunisti italiani a questa ricerca comune un apporto originale incisivo anche perché noi non ci siamo mai limitati soltanto a perseguire l'obiettivo di riforme
Valide per redistribuire il reddito secondo maggiore giustizia noi ci siamo sempre fortemente impegnate sulle questioni dello sviluppo del governo del processo di accumulazione per la programmazione economica democratica
Nessuno Dinoi dirigenti del Partito comunista pensa che ci si debba appiattire sulle vecchie esperienze socialdemocratiche per la verità non ci pensano nemmeno
I gruppi dirigenti più aperti
Di partiti socialisti e socialdemocratici come quello tedesco come quello svedese come quello inglese che stanno riflettendo essi stessi sul passato e cercando vie nuove
E da molti anni
Che tra questi partiti e il Partito comunista si va determinando un progressivo avvicinamento nel riconoscimento e nel rispetto dell'autonomia e della diversità
Di ciascuna delle forze della sinistra europea credo che nelle nostre file nessuno se ne possano era rinviare o se ne possa accorgere soltanto adesso
E su questa via dobbiamo procedere con grande serietà considerandoci ormai parte integrante della sinistra europea e non è soltanto
Ripetendo solo Calori lanciando slogan ma entrando nel merito di problemi attuali e scottanti come quelli dello sviluppo economico e del progresso sociale
Nella difficile fase apertasi per le nostre economie nelle nostre società e soltanto così e facendolo con tutta la nostra intelligenza la vostra passione attingendo al nostro patrimonio ideale e culturale e noi possiamo far rivivere sul serio e concretamente affermare i valori del socialismo
Giorgio Armani
A me sembra che la
Questione posto
Al centro di questo nostro dibattito
Sia una delle questioni centrali fosse la questione centrale
Del dibattito
Relativo alla possibilità di
Costituire
E definire le posizioni di una grande forza riformatrice
Di sinistra nel nostro Paese
E sia quindi una delle questioni sulle quali le forze
Riformatrici di diverso orientamento quale che sia la loro diversa storia politica debbono misurarsi
Impiego
Al di là delle questioni che pure ha toccato
Il collega Rodotà è anche Giorgio Napolitano che riguardano l'attualità la discussione
Sulla legge finanziaria nell'idea del ministro Goria pure meriterebbe un approfondimento
Io vorrei in questo primo intervento pedone alcune questi più alcune questioni più di fondo che a mio avviso solo centrale a questa discussione
A me pare che il punto di il punto dal quale bisogna su cui bisogna approfondire
La discussione
è un punto ideologico
Preliminare
Ed è possibile che il movimento comunista del Partito Comunista Italiano
Consiglieri la riproposizione di questa domanda
Come qualche cosa che in un certo senso tende a fermarlo a dei dibattiti un po'tradizionali che il Partito comunista vorrebbe superare
Tuttavia è mia opinione mio
Meditato giudizio è che il punto fondamentale riguarda il giudizio che le forze di sinistra in Europa nell'Europa occidentale
E in Italia
Danno tutt'oggi
Della possibilità che il sistema capitalistico
Lo sistema fondato su una prevalente è proprietà privata dei mezzi di produzione è una prevalente libertà d'impresa
Accompagnata da maggiori o minori in grado di intervento statale di programmazione economica il punto centrale se un sistema così definito
Possa rispondere se politicamente ben guidato alle due questioni che ha posto Giorgio Napolitano le questioni dello sviluppo e della piena occupazione
E le questioni di una equa distribuzione del reddito e quindi di una garanzia
Di assicurare condizioni minime di equilibrio sociale in un sistema di questo genere
Non possiamo dimenticare che il dibattito fra le nostre forze politiche io parlo come repubblicano in un ambiente di comunisti
Che è stato il bis un dibattito che si è svolto per oltre venti anni in questo Paese e che è stato caratterizzato dal massimo del dispetto politico e intellettuale per le posizioni del CIPE sono state posizioni tra loro profondamente diverso
La posizione dei repubblicani una forza che si ritiene che ritiene se stessa una forza riformatrice
Delle società dell'Occidente industriale ma non di origine socialista e non di formazione marxista
La posizione dei repubblicani è che il sistema capitalistico
Guarda
A condizione di essere governato da forze politiche che ne siano opportunamente consapevoli
Può darmi il figlio
Condizioni di sviluppo adeguato che conducano alla piena occupazione
Finora
Condizioni di migliore distribuzione del reddito che assicurino
Un minimo di equilibrio nella assegnazione delle risorse a tutti i cittadini indipendentemente dalle loro condizioni familiari
Questa valutazione di fondo
Non vuol dire
Che il sistema capitalistico lasciato a se stessi
Possa dare una risposta né all'uno né all'altro di questi problemi
è vero come veicolo oggi tutti e come del resto dice il collega Napolitano è vero
Che nella maggior parte dei Paesi occidentali le conquiste dello stato del benessere
Hanno finito per costare troppo rispetto alle possibilità di questi Paesi nelle nuove condizioni della vita economica internazionale
Ma io non ho mai pensato e continuo a non pensare
Con
Con pur sapendo che questo può non piacere né all'onorevole Craxi dall'onorevole Martelli che forze riformatrici non possono confondersi con l'ideologia della signora Thatcher
Ritengo che sia un'automobile
Io
Il massimo del rispetto per i conservatori inglesi
Ma il Consiglio forze conservatrici dell'equilibrio sociale del loro Paese
Così come ho il massimo rispetto le concezioni politiche
Della amministrazione americana
Sul terreno economico ma considero
Che lungo quella strada forse son problemi di un Paese
E noi non conosciamo a fondo fosse possono esser risolto i problemi degli Stati Uniti non saranno risolti o non sarebbe risolto con quelle impostazione di politica economica i problemi nostri che sono i problemi della piena occupazione del Mezzogiorno della condizione femminile
Ci vuole una dimensione politica del sistema capitalistico che sia consapevole
E non dico questo
E questa non è un'acquisizione nemmeno per così dire del pensiero socialdemocratico cui faceva riferimento
Il collega Napolitano perché espressione del pensiero del maggiore economista non socialista dell'Occidente di questo secolo che John Maynard Keynes
Credo che il loro uno sviluppo che porti alla piena occupazione in un sistema industriale dell'Occidente presupponga
Una notevole capacità dello Stato e delle forze politiche che lo dirigono
Di guidare nel quadro di un processo di programmazione economica le forze produttive dell'impresa leader avverto la soluzione dei problemi della piena occupazione e dell'equilibrio dello sviluppo
E credo che sia necessario un uso accorto della spesa pubblica del sistema fiscale per creare condizioni di equità sociale all'interno di un sistema che in ogni caso per potere determinare l'equità sociale deve essere in condizione dire per guidare la piena occupazione
Ciò che ha già lontana dalle dallo stato sociale in Italia non è soltanto l'uso parassitario l'inefficienza della macchina amministrativa
Cui faceva riferimento giustamente nota ciabatte allontana dallo Stato a lasciare è l'assenza della piena occupazione nel nostro Paese cioè il non aver saputo metteva Piero futuro le energie che nel Paese le rivoltelle
Questa questa in estrema sintesi
La posizione di una forza che non è di ispirazione socialista nel massimo lei ritiene di essere una forza che vuole migliorare le condizioni di di sociali del proprio Paese
Perché ritiene insoddisfacente delle condizioni sociali del proprio Paese
Cercasi batte dall'interno dello schieramento politico che ritiene possibile si batte in condizioni di notevole difficoltà perché
Davo per dieci anni ho venti anni dovuto polemizzare
Forza politica della maggioranza che tutti i giorni ci spiegavano come noi fossimo troppo conservatori perché non volevamo le cose che si chiedeva al e oggi scopriamo che siamo troppo poco
Conservatorio che secondo il punto di vista o i criteri di valutazione dell'onorevole piova
Ho detto molte volte che le idee politiche non sono le mode che possono essere doccia indossata secondo le stagioni la fortuna degli uomini politici non può essere la futura di Armani o diversa la lasciamo ai
Quarta il nostro punto di vista io voglio fare delle domande che riguarda lo voglio
Qual è il punto di vista del Partito comunista rispetto a questa domanda
Può il capitalismo se guidato in modo politicamente adeguato esprimere la piena occupazione
Non sono pessimisti sa al punto da pensare che tutto ciò che è stato fatto è stato fatto male penso che tutto ciò che sta molta parte di ciò che è stato fatto è stato fatto bene soprattutto nell'alloggio ma di una politica economica di breve periodo di una politica economica dell'emergenza di una politica economica congiunturale ciò che credo e dopodiché non ho mancato di dire come credo sia responsabilità di tutti dire ciò che si pensa e fare ciò che si dice e che questa politica congiunturale d'emergenza non basta non è il fatto di quanto sia riguadagna nato rispetto agli altri Governi della lotta contro l'inflazione io credo che da questo punto di vista nessuno poi avrebbe grandi titoli per sventolare delle bandiere io credo o che il problema fondamentale e come si esce da una politica economica di corto Periodo di emergenza da una politica economica che congiunturale per affrontare quei problemi fondamentali che io continua a credere sono uno il banco di prova della sinistra in Italia e non soltanto in Italia e quindi sulla considerazione che questi sono i veri problemi non le etichette non le polemiche sul passa do e sul presente
No le picche e ripicche che ognuno di noi potrebbe fare all'infinito su problemi che non hanno bisogno di essere etichettati con delle grandi paroloni ideologici ma sui quali dobbiamo riflettere tutti con
Modestia senza pensare ognuno di noi di essere di avere in tasca ricette che nessuno Dinoia né voi né noi e chiedendoci veramente se
Mente di cioè fine a quel duello insensato esteri le nella sinistra che non porta da nessuna parte e convergere sulla base di un reale progetto concreto
A me pare
Compagne e compagni che il dibattito non c'è bisogno di dirlo sia stato molto ricco molto vivace naturalmente non privo di punte polemiche sarebbe stato strana uno che il dibattito corresse liscio dal principio alla fine io non voglio ritornare su tante questioni che sono state toccate e tanto meno supposizioni che Condivi idolo posizioni espresse dagli altri amici intervenuti sono invece intenzionato a dare rapidamente qualche risposta finché non si dica che poi voi sfuggiamo ai quesiti più spinosi che sia pure amichevolmente ci vengono proposti e io voglio dire innanzitutto questo a Giorgio la Malfa ma insomma non dimentichiamo che per ciò che concerne in particolare il sistema economico il sistema economico verso lui vere dal nostro punto di vista ebbene abbiamo come Comunisti italiani dato delle risposte importanti già molti anni fa e io voglio fare le precisazioni e
Proprio ieri innovazioni che anche sul piano ideologico e vennero con le dichiarazioni del mille novecentosettantacinque le dichiarazioni
Ogni del Partito comunista italiano del Partito comunista francese del partito comunista italiano e del Partito comunista spagnolo prescindiamo adesso dalle vicende travagliate e di questi altri due partiti comunisti nel corso degli ultimi dieci anni dichiarazioni di cui porta il me però indiscutibile storicamente Enrico Berlinguer
Perché
E che pur definite come dichiarazioni fondatrici dell'euro comunismo o dei principi dell'euro comunismo e tu Giorgio ricordi molto bene che in quelle dichiarazioni non primo esplicitamente di volere
A un sistema che vedesse la cui esistenza di proprietà privata di proprietà pubblica e di proprietà cooperativa Stefan
Rodotà ha ricordato che noi in sostanza a quei principi avevamo aderito quei principi avevamo concorso a formulare scrivendo la Costituzione repubblicana ma non c'è dubbio che con quelle dichiarazioni del mille novecentosettantacinque che erano dichiarazioni sulle nostre prospettive sulla
Campo partiti di lotta per il socialismo ebbene noi demmo un respiro nuove anche alla tesi
Ne a quei principi e in sostanza che cosa dice Mimmo dicemmo di essere arrivati alla materia
Nata convinzione che per perseguire i primi e i valori
Del socialismo non è necessaria e non è desiderabile la statizzazione integrale dei mezzi di produzione e lo dicemmo e lo dicemmo alla luce dell'esperienza dei
Dall'estero su cui
Posta idealmente e appassionatamente abbiamo discusso per tutte le controindicazioni e da un punto di vista democratico ed dallo stesso punto di vista della gestione dello sviluppo della economia di qua le esperienze basate appunto sulla statizzazione integrale dei mezzi di produzione io credo che noi quindi abbiamo dato da tempo delle risposte essenziali dicendo che invece è necessario no
è un l'asta di trazione integrale dei mezzi di produzione ma è necessario dare e questa era un'espressione assai cara già Palmiro Togliatti contenuti
Ma di alla democrazia speciale una ente soprattutto nella sfera della direzione dell'economia e su questo terreno io constato oggi ancora una volta non è certo la prima volta che l'acqua è stato che è possibile una con
Senza con le posizioni qui illustrate sia da Giorgio la Malfa sia la Giorgio Ruffolo quando Giorgio la Malfa dice scelto e fondamentale anche per noi repubblicani la capacità dello Stato di guidare attraverso la programmazione lo sviluppo economico e sociale e bene fa un affirmative
Non è che noi condividiamo e che si collega strettamente con quelle enunciazioni di principio che io prima richiamavo
Però ecco il però grande quanto una casa è un dato di fatto amici e compagni
In modo particolare amici Ruffolo e la mamma fa è un dato di fatto e non è un caso che queste posizioni in Italia non siano finora passato e un dato di fatto e non è un caso che questa capacità devo star
Nato mirare lo sviluppo economico e sociale non si sia realizzata che la programmazione sia stato affatto dopata svuotata buttata via
E anche da ciò è derivato il fallimento oggi più che mai evidente dell'obiettivo della piena occupazione che io concordo nel considerare l'obiettivo numero uno che è stato un esponente beh della socialdemocrazia svedese che proprio nel corso di questo dibattito sulla crisi dello stato sociale e così via ha detto mi pare giustissimo sia chiaro che anche per quello che riguarda le quali sterili
Sezione del reddito il miglior contributo a un'equa distribuzione consiste nel ristabilire la piena occupazione siamo assolutamente siamo assolutamente d'accordo su questo
E ma
Questo punto si innesta la domanda
Di Giorgio la Malfa buoni capitalismo se guidato questo poi un piccolo inciso se guidato se guidato e abbiamo visto che fino ad un
Ora in Italia le forze riformatrici non sono riuscite a guidarlo se guidato oppure il capitalismo no ma badate che ci metto dentro ci metto dentro anch'
Che tutta l'amarezza e e la necessaria dose di autocritica per una grande forza riformatrice come la vostra che insieme alle altre norme
Sita a guidare il capitalismo ma ecco dice Giorgio la Malfa ma poi il capitalismo seguitato a garantire la piena occupazione c'è questa domanda nel vostro dibattito ora io conosco ho Giorgio la Malfa per la verità conoscitivo rispettavo e credo di avere avuto un rapporto di amicizie indimenticabile con suo padre con Ugo la Malfa
Ma conosco conosco Giorgio Amato a voi l'avete visto anche stasera è molto bravo e molto abile a patto che la domande voi ci siete cascati dai compagni ecco e io no no eh io io voglio dire io voglio dire questo nel nostro dibattito ci sono molte domande certamente ma non ci sono scommesse non ci sono scommesse voi noi ci mettiamo a scommettere
E d'altra parte come partito al di là diciamo dei contributi individuare i nostri studiosi come partito non ci impegniamo neppure in ipotesi e speculazioni di carattere puramente teorico che pure sono state fatte nel passato su questo punto elettori corde RAI per esempio che un grande
L'economia grande studio uso contemporaneo il contemporaneo di Kenzo e per tanti aspetti affine a Keynes economista marxista polacco mai per Cavezzo chi per esempio lo sviluppo la tesi secondo cui era inconciliabile il capitalismo con la pièce occupazione ma voi lasciamo agli studiosi questo dibattito guardi facciamo altro come partito politico e fine o in primo luogo accostati diamo costati diamo che in alcuni Paesi non c'è dubbio in modo particolare in alcuni paesi dell'Europa occidentale Svezia Germania Gran Bretagna per un periodo e per un periodo non breve
Dopo la seconda guerra mondiale si si è realizzata la piena occupazione esistono senza dubbio prodotte delle modificazioni si
Niki cattive nel capitalismo che noi comunisti abbiamo cercato di studiare vi ricordate i convegni proposti da Giorgio Amendola sulle pendenze due nome del capitalismo italiano e del capitalismo europeo già negli anni Sessanta però voi però poi a partire dagli anni settanta è un dato di fatto che la piena occupazione non si è più realizzata che la condizione
Di Piero occupazione che pure si era determinata in una serie di Paesi per un periodo non breve è finita noi non ci impegniamo in delle scommesse ma ci impegniamo in un'azione allora ci impegniamo in una lotta politica per introdurre tutte le ulteriori modificazioni che sono necessarie al fine di realizzare piena occupazione ed equità sociale e vedremo via via quali modificazioni riuscì
Remo davvero a determinare perché non pasta povero alle e non basta neppure proporle con serietà ma bisogna riuscire a farle passare come non è passata ma ripeto la programmazione democratica e occorrerà una eccezionale coesione mobilitazione di tutte le forze riformatrici di cui il Partito comunista
Stabile
E e quindi è quindi verificheremo e quindi verificheremo quanto del capitalismo stessi se si riuscirà a dei per e quelle modificazioni nuove quanto del capitalismo di oggi sarà rimasto nel sistema e vari elementi di socialismo per adoperare un altro concetto di Enrico Berlinguer si sarà riusciti a introdurre nel
Sistema economico e sociale del nostro Paese e di altri Paesi perché queste questioni oramai che dobbiamo vedere in stretto collegamento
Ciò con le forze che operano con le forze di sinistra che operano in altri paesi dell'Europa occidentale dobbiamo oramai riuscire a dare una dimensione euro
Lei ha alla nostra strategia riformatrice e qui vorrei e precisare anche a me all'amico Giorgio la Malfa io
Ho parlato di una ricerca in cui siamo impegnati al la pari come Comunisti Italiani e come socialisti e socialdemocratici dell'Europa occidentale non ho parlato di punti di riferimento e tanto meno di moda il i io capisco può sembrare un po'eccessivo Giorgio la Malfa si preoccupa quando parliamo del partito socialdemocratico tedesco di oggi o del partito laburista inglese di oggi perché a suo avviso sono diventati però o di sinistra o addirittura estremisti ebbene noi mi pare che abbiamo sufficiente saggezza e maturità anche per non far nostre posizioni massimalisti che che fossero presenti in questo o quel partito stesa
Viste socialdemocratico e d'altronde storicamente nel nostro confronti anche nella vostra polemica con i partiti socialisti e s'
Richie un fronte è stato sempre quello anche della lotta contro il massimalismo però noi vogliamo senza dubbio seguire David girò l'elaborazione di questi partiti siano essi oggi opposizione o siamo al governo come il partito socialdemocratico lo svedese in conclusione io ritengo che siano emersi da questa discussione bene dei terreni comuni molto importanti nella denuncia seria nella denuncia seria al di là della polemica interno interno alla coalizione di governo che voi avete ascoltato nella denuncia seria fare
Del thatcherismo della lega Nismo nella riflessione se via
La necessità sul modo di combattere con successo l'offensiva ideologica e politica della destra e credo è
Però che si possano delineare gli elementi di uno sforzo per giungere ad una piattaforma comune
La delle forze riformatrici cento poi ciascuno dà il suo contributo dà un suo contributo anche personale Giorgio la Malfa dà un suo contributo anche personale sulla questione anzi direi su tutti gli aspetti della grande questione della lotta delle riforme Giorgio Ruffolo e nello stesso tempo certo molti confronti amo con questi partiti nel loro complesso
E ci confronteremo con questi partiti che sono partiti di governo le loro complesso anche in occasione della discussione sulla legge finanziaria non abbiamo un atteggiamento puramente negativo distruttivo ma non abbiamo mai avuto e tantomeno lo abbiamo
Ora io sono arrivato ad affermare che il problema del debito pubblico costituisce oramai un'emergenza nazionale e che attorno ad esso dovrebbe verificarsi la possibilità di convergenze tra forze di maggioranza e forze di opposizione
Comunque in questo confronto col partito repubblicano col Partito Socialista noi non nascondiamo i dissensi i dissensi anche gravi che ci sono stati nel passato e nel passato recente i dissensi che permangono e tuttavia
Amiamo l'accento su una esigenza di un confronto costruttivo compagne e compagni e di un confronto costruttivo su problemi di fondo come quelli di
Cui abbiamo discusso stasera ma chi è che viene a raccontare che noi comunisti o qualcuno di noi cerca via della diplomazia la diplomazia del sorriso le belle parole ove non dare troppo addosso a Craxi lo al Partito Socialista nata non cerchiamo il confronto sui problemi vogliamo tra
Le soluzioni vogliamo creare voglio
Vale davvero le condizioni per una nuova unità di forze di sinistra
Senza la quale non è possibile un'alternativa di governo e non è possibile la soluzione dei problemi del Paese secondo linee di Jones
Dice di progresso
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