Presentazione del libro di Lucia Ceci "La fede armata. Cattolici e violenza politica nel Novecento" (Il Mulino)

Buona sera grazie
Di essere intervenuti a questa presentazione del libro di Lucia Ceci la fede armata
Io ringrazio Miguel Gotor Michela Ponzani a te non ti ringrazio perché dove difficile e ringrazio voi tutti allora io trovo questo un libro coraggioso e poi un libro scritto in un momento
Molto molto particolare
Questo momento di guerra questo momento in cui facciamo i conti con la violenza
Questo libro non narra una storia ma pone un problema che attraversa tutta la vicenda del cristianesimo dall'epoca costantiniana
Fino ad oggi
La chiesa e la violenza la fede e la violenza tema affrontato nei modi più diversi violenza utilizzata battezzata contrastata imbrigliata
Fare esempi di questa vicenda
Risulterebbe ridicolo e giustamente Lucia Ceci a collocato il problema
Al Novecento il secolo delle due guerre mondiali ma anche il secco delle rivoluzioni
Della diffusione di massa delle armi dei tanti protagonisti politici
E sceglie con molta intelligenza alcuni capitoli
Di questo rapporto Fidia violenza avvicenda latinoamericana quella spagnola irlandese
Il rapporto con la Resistenza con il comunismo il Ruanda
Il Novecento il secolo delle rivoluzioni le introduzione città la voce di un personaggio ormai dimenticato il rosminiano moralista Giuseppe bozzetti che nel dizionario di teologia morale scrive la voce rivoluzione
Il dizionario pubblicato nel sessantotto bozzetti era morto prima per lui non si tratta più di dibattere sul tirannicidio il tirannicidio del ventesimo secolo è la rivoluzione quindi la liceità della rivoluzione
è la domanda
Che si pongono i vescovi e i moralisti per cui messicani vescovi irlandesi ma già il porsi questa domanda nel Novecento segnala un cambiamento rispetto al secolo precedente
Pensiamo alla vicenda di cattolici polacchi quando Gregorio sedicesimo comunque un primo un nel nel mille ottocentotrentadue e più o no no pur difendendo i cattolici polacchi raccomandano sostanzialmente l'obbedienza all'autorità costituita
E qui anche uno dei grandi problemi dei polacchi dei cattolici polacchi con Roma
Che in fondo non si sentono mai capiti in quella che l'esigenza sorgiva di indipendenza che si radica nel loro stesso cattolicesimo nella loro identità cattolica
E poi si continua su questa linea anche con leone tredicesimo immortale
Dai ma non è solo lo sconosciuto padre bozzetti che ha i suoi anni era una certa autorità ma Lucia Ceci sottolinea la centralità della Populorum Progressio
In cui Paolo sesto un Papa riformista riformista politicamente riformiste che inizialmente la sua fibra è quella di essere un principe riformatore
Però dedica un capitoletto alla rivoluzione un capitoletto in cui in un certo senso ammette la rivoluzione pur tra molti caveat cioè
L'insurrezione rivoluzionaria
Salvo nel caso in stile anni evidente prolungata che attenti gravemente
Ai diritti fondamentali della persona e nuoce in qualche in modo pericoloso al bene comune è fonte di nuove ingiustizie introduce nuovi squilibri
Non si può combattere un male reale apprezzo di un male più grande
Molti inizierà sempre convocata collocato nell'alveo riformista era stato ostile ai cattolici comunisti quei cattolici comunisti
Che al Sant'Uffizio per esempio avevano goduto dell'attenzione di alcuni personaggi conservatori quelli che io chiamo del partito romano
Eppure Montini da papà
Nonostante l'esperienza di umanità che sconsiglia rivoluzione apparecchio una finestra cui si appelleranno tu lo dici in questo libro i rivoluzionari
Una finestra
Che apre
La storia di Camillo Torres
Precedente però è emblematica di questo emblematico come storia di coscienza perché qui c'è un punto che forse poi tu susciterà ai per esempio sui cattolici delle BR Camilo Torres eh
Veramente l'espressione di un cristianesimo che ci fa rivoluzionario e che si fa rivoluzione non basta essere stati battezzati o essere stati al catechismo o essere stati scout
Per poi dire che cattolicesimo o cattolicesimo comunista
Conscia
Interessante ma ancora tutta da conto ornare bene
Dicevo
Paolo sesto chiude perché già un anno dopo in Colombia parlando a questa massa sconfinata di campesinos dice lasciate che vi esortiamo a non mettere la vostra fiducia nella violenza e nella rivoluzione e contrario lo spirito cristiano e può dice un po'democristiana mente
Ritardare la vostra legittima elevazione
E stringe
Ma se questa finestra c'è nella Populorum Progressio non la spieghiamo solamente per i gravi squilibri della Società latino americana
Ma la spieghiamo con il libro di Lucia perché a metà secco nel cattolicesimo
Ha fatto l'esperienza di percorrere la via della violenza o addirittura sviluppato una mistica della violenza in talune situazioni particolari leggiamo il primo capitolo sul Messico
Lì quello sull'Irlanda paragrafi sulle Vanda la Spagna
E troveremo che ci sono stati casi di tirannia
Almeno casi considerati di tirannia che attenta gravemente al bene comune
Almeno così sono vissuti recepiti
Io non voglio parlare troppo
Ma per esempio cito un documento molto bello ok pare ire dei teologi da gregoriana che viene trasmesso ai vescovi messicani
Diciamo
Nella legittimazione di Cristea rosso
Tre domande e lecito le persone riconquistare la propria libertà i propri diritti con le armi posto che sia lecito si dall'obbligo e quale dovrebbe essere il modo di agire dei vescovi
è lecito si risponde sì alla prima domanda
Non mi soffermo sull'insurrezione sacra Lizza tra del generalissimo Franco che non fa all'unanimità soprattutto all'inizio né a Roma né in Spagna
Ma che è un tipico esempio di mistica della guerra santa che trasforma il caudillo nelle gesta dei per Franco Orsi io ho un libro o un una serie di libri a cui sono molto affezionato
Si chiama Historia de la Crusade spagnola che spiega tutta la storia di Spagna come una crociata
Dalla lotta contro gli arabo mussulmani
Alla conquista dell'America
Alla lotta di Franco
E qui secondo me c'è tanto da capire della continuità di una cultura spagnola del sito cultura cattolica spagnola del sangue e della violenza
Con la cultura il Spano americana
E il tema della crociata
C'è un bel rimbombo
Meno sia scritto su questo tema della crociata io mi ricordo solo in una biografia di Bourguiba
La storia di lui ragazzo
A Tunisi
Quando sfila una processione con i ragazzini francesi o italiani cattolici vestiti da crociati in processione
è un impatto emotivo quello della crociata che va al di là del secco
Credo che dopo parlerete del tema
Violenza
E resistenza quel bellissimo articolo di voce operaia e mi ricordo ancora non ton tantissimi anni fa come ossicini ne discuteva
E le cose che scrive Marisa Cinciarini quelle bellissime enormi memorie ma bellissime memorie
Io vorrei soffermarmi però solo su altri due a sospetti
Il tema della guerra fredda
Innanzitutto
C'è una violenza
Ho una resistenza
Cattolica al dominio sovietico in Galizia e proprio oggi il caso di dirlo
In particolare sono i greco-cattolici che nutrono l'armata di resistenza i sovietici che aveva anche combattuto i tedeschi in quelle posizioni un po'ambigue tipo i cetnici in Jugoslavia bene questa resistenza dura fino al mille novecentocinquantaquattro cinquantasei e ne sappiamo pochissimo
Sappiamo solo che i sovietici per fare terra bruciata chiudono la Chiesa greco-cattolica la incorporano nel patriarcato di Mosca spostano la popolazione
Ma il tema vero grosso
E l'Ungheria
Io sono stato estremamente soddisfatto
Sono quelle cose che uno notte prova a discutere poi restano di vent'anni nessuno se ne accorge tu dici ma forse era una fesseria ma io sono rimasto molto molto colpito studiando vaticano e Mosca ormai
Su quello studiato alla fine degli anni ottanta non lo sono non so più e che più dodici di fronte all'Ungheria
Di fronte alla repressione in Ungheria
Dica
Avremmo plurale maiestatis potuto chiamare la cristianità a una crociata ma capiamo che dove la religione vivo retaggio degli antenati gli uomini concepiscono la lotta che viene loro dal nemico giustamente imposta comunale bruciata
Cioè è una legittimazione della Resistenza all'invasione diciamo sovietica è una legittimazione come crociata
Questo e anche dall'altra è una risposta a quanti spingevano per un intervento per perché l'equilibrio della guerra fredda scoppiasse e via dicendo
Questo Lucia lo cogliere
è legato all'Ungheria
Ungheria in cui più dodici era stato a cui era legato Ungheria in cui era intervenuto
Anche forte per gli ebrei era intervenuto presso il reggente o orti e via dicendo che poi era protestanti chissà poi perché tutti i leader Ungheria o protestanti
Anche Orban però protestanti difendendo l'identità cattolica del Paese
Come fa a San
Ebbene
C'è la figura di Mezzetti
Mi Zenti chiesta arato per esempio da Ingrao ritratto come un un fascista un filo nazista non è mi Zenti era stato messo in prigione dai nazisti
Ma aveva un'idea tradizionale dell'Ungheria tanto che fece uscire dal Paese la corona di Santo Stefano e la mandò all'estero mi pare in Vaticano
E vigenti
è la figura di processo Mizzi senti precede la scomunica del quarantanove
Ed è una fesseria dire che la scomunica del quarantanove è stata fatta per le elezioni in Occidente la scomunica il quarantanove è un atto di chiusura e vorrei dire di lotta contro il controllo comunista sulle chiese dell'Est
E allora qui mi sembra più luce accorda molto bene questo poi non c'è resistenza
Anche perché la Chiesa cattolica non sceglie non sceglie mai in fondo per forme di Chiesa clandestina
Per forme di resistenza in questo tipo nell'Est e via dicendo però che distanza dalle posizioni di più no no
Io non parlerò di un altro capitolo molto bello Provaglio accennare quello sul Ruanda perché originale
Perché la vicenda ruandese e molto spesso evocata ma poco capita diciamo in Italia poco conosciuta a questo Paese al novanta per cento cattolico
Io ho visitato il Museo del genocidio e uscendo dal Museo del genocidio mi sono chiesto come potranno questi ancora vivere insieme dopo tutto quello che è successo
E questo genocidio ruandese
Rappresenta la grande crisi del cattolicesimo africano perché quando c'è il genocidio ruandese si tiene in quel periodo a Roma il sinodo dell'Africa
Ed è una storia che Lucia ricostruisce bene molto bene
Che mi piacerebbe una volta discutere isolando la perché è un un problema tutto particolare ma arrivo alla conclusione
Luci alla cena
A un certo punto è superato il dilemma fede violenza
La transizione delle Filippine da Marco Salatino
Che era una grande un grande personaggio democratico ma anche una grande signora filippina
E il ruolo delle masse
Filippine cattoliche
Sei dei di al cardinal sì in questa rivoluzione non violenta questa transizione non violenta
Segna il superamento dell'esigenza della violenza segna la chiusura della finestra
Io vorrei aggiungere una questione
Una questione di cui si parla molto poco
Si è parlato tantissimo ma in fondo
è stato poco studiata
La questione dell'Est europeo e la questione polacca dell'ottantanove
Perché
Sono convinto che Giovanni Paolo secondo
In Polonia pratica una teologia della liberazione accerto non quella teologia della liberazione che non vuole perché apparentata con il marxismo
Ma pratica una teologia della liberazione
Con una strategia di animazione del popolo di pressione di un passo avanti come dice Brzezinski e di un passo indietro onde evitare l'intervento sovietico molto molto aprile e poi andrebbe valutato tutto il ruolo della Polonia nell'estate europeo ma questo è un altro discorso che non ci interessa
L'IST c'è un altro modello c'è un modello di rivoluzione non violenta capace di unire Geremek ammicca Nick e physis che carica di scisti persone diversissime
Ma in fondo espressione di quell'ansia di liberazione della Polonia degli anni ottanta
Allora mi sembra che tu proprio ti poni la domanda adesso non mi ricordo esattamente
Tu parli proprio di fine della rivoluzione
Col punto interrogativo io bene un punto interrogativo giusto di uno storico perché non si sa mai non si sa mai cosa viene fuori la prudenza il punto della prudenza e della scienza
Però io vorrei vorrei aggiungere
In capitoletto da parte mia su questo perché secondo me la vicenda polacca dal settantotto all'ottantanove è un processo di transizione non violenta
In cui la Chiesa cattolica questa volta con la direzione del suo vertice
E anche qualche perplessità dell'episcopato polacco di Vishinsky perché vi si rischi si chiedeva
Se non si rischiava troppo con Solidarność e poi vicini schiave Eva una identificazione Lu stesso nel popolo polacco
Si considerava l'unico grande cattolico polacco si dice che durante il conclave gli andarono a dire si potrebbe fare un Papa polacco e lui rispose no io ho troppo da fare in Polonia di sola ma c'è Wojtyla a
Io credo che però questo è un aspetto interessante su cui discutere per arrivare a dire a Michele
Non è che il mille novecento ottantanove in un certo modo ha seppellito il mille settecentottantanove mi fermo qui
La parola Annichiarico storica molte cose ma è qui
E qui come uno studioso
Che vede la storia contemporanea con la competenza e l'acribia del modernista Scholz gravosi setting grazie grazie a voi per quest'invito
Ringrazio il professor Riccardi naturalmente l'autrice del del libro Lucia Ceci che e anche e anche una amica è una collega amica da tanto tempo
Perché insomma quando quando
Se eravamo entrambi più giovani
Studiavamo e frequentavamo luoghi di studio
E stessi collega da poco tempo Tor Vergata e mi fa
Particolare particolare piacere perché è un'università che ho raggiunto
Che ho raggiunto da qualche mese e devo subito accoglie la provocazione
Di professor Riccardi rispetto al tema della teorizzazione
Essendo anche si somma o scritto manuale quindi necessariamente costretto a essere sensibile al tema
Effettivamente
Credo che questa relazione tra il mille settecentottantanove mille novecentottantanove
C'è e ci sarà nel senso che
Inizia una cosa e probabilmente con l'ottantanove
Quella cosa iniziato nell'ottantanove del Settecento
Finisce
Non ne abbiamo una piena consapevolezza perché siamo ancora dentro questo processo
Di dissoluzione di quei quindi un paradigma molto importante il paradigma
Bisecolare che ha definito
La vita la morte l'amore la violenza i desideri
Di generazioni e generazioni di di donne e di uomini
E e ed è quello per l'iniziazione che non scaturisce soltanto dall'assonanza ottantanove ottantanove
Ma effettivamente eh qualcosa c'è stato e ripeto c'è una difficoltà a comprenderlo pienamente perché dentro dalla transizione la trasformazione noi ci siamo ancora e io devo scusarmi con voi perché farò il maleducato ma credo di essere giustificato nel senso che veramente Massimo alle diciotto e trenta quindi significa tra venti minuti mi dovevo alzare quindi mi scuso con con loro che parleranno e l'ho capito adesso che devo proprio farlo mi è arrivato un messaggino perché alle diciotto e quarantacinque
E dovrà essere al Gianicolo perché è prevista l'accensione del falò del Gianicolo
Perché oggi è il ventiquattro marzo e ed è anche il ventiquattro marzo del settantasei il giorno in cui dittatore Videla
Instaura la sua dittatura in Argentina
E questa sera a Roma ricorderà questo anniversario con l'accensione del falò cos'è che ho scoperto adesso che mi è stato detto che devo arrivare proprio ai quarantacinque perché l'accensione automatica
E sì allora volevi arrivava RAI cinquantacinque Laronzana largamente però ai quarantacinque debba essere in elevate quaranta Innovation presenti faccio vedere resta un miraggio
Ma alla romana si vede che stanno già lì il tecnico gli ha detto che accresce cinque parte se la se si arriva a quarantasei potrete stare qui fino alle sette di sera o le otto grosso piacere
Allora quindi mi scuso veramente e allora di questo libro e la fede armata
E si possono cogliere tanti aspetti c'è una linea che a me è interessata non perché sia un esperto ma proprio perché non lo sono e quindi ho appreso delle cose che diciamo il tema il filo
Perciò logico dottrinale
Del rapporto del cattolicesimo della cultura cattolica trilogia cattolica la dottrina cattolica con la violenza con la violenza politica con la sua
Legittimità azione in determinate condizioni
E è un tema noto è il tema della
Lecita di uccidere il tiranno
Che ha un suo primo teorico in Giovanni di Salisbury
Se è pur vero che ogni sovrano
è ministro di Dio d'altra parte
Lo stesso Dio che manda sulla terra i tiranni può allora armare la mano dei suoi uccisori allora questo primo punto è un punto che poi verrà analiticamente sviluppato dalla in particolare cultura gesuitica sia quella francese sia quella spagnola
Di fronte
Alla alla questione della appunto dell'uccisione del sovrano dell'uccisione del re che si può commettere nella misura in cui costruì
Giudicato un tiranno allora è importante Bellarmino in Suarez in Molina è importante questa distinzione tra usurpatore e despota
Che è sottile l'usurpatore diviene sovrano a seguito di un appresa illegale del potere
E nel momento in cui questo potere preso in maniera illegale colui può essere giudicato usurpatore e in questo caso e illecita una resistenza attiva
Del popolo o di privati anche con facoltà di ucciderlo
Questa diciamo è una sistemazione che consente tra fine Cinquecento è un pezzo del Seicento a tanti gesuiti quota alcuni gesuiti ad alcuni domenicani di attentare alla vita del del
Del monarca
Il despota invece
E esercita legalmente il potere non l'ha preso in modo illegale
E però lo fa contro contro il bene comune
Allora la deduzione che se ne trae da questa differenza
è che solo i migliori possono davvero rappresentare con giustizia il la nazione è occuparsi del del bene comune
Ora a partire da questa diciamo stratificazione e dottrinaria teologica leggendo il libro emerge che ci sono
Due momenti che hanno riguardato direttamente
Lo sviluppo dottrinale dei papi uno inizio quindi dal secondo ci ha se già soffermato Paolo se pace cecena salvato Andrea Riccardi
Paolo sesto
La popolare un Progressio
E è interessante sentire Riccardi raccontare questi passaggi perché sono sicuro che sono passaggi che dia più graficamente vissuto geograficamente ascoltato
Ed è veramente diverso si misura la distanza
Della freddezza con la quale con la quale uno si può confrontare
Appunto su un testo di Paolo sesto che da studioso io sì ho compreso che fece da studioso diciamo il movimento degli anni settanta e somma fu un passaggio molto importante
Ce l'ha ricordato
Bisognerebbe fare un'analisi
Parola per parola con la dovuta attenzione
C'è però la giustificazione
Di un ente di una insurrezione di tipo rivoluzionario
Nel caso di una tirannia evidente prolunga
Quindi abbiamo la distinzione usurpatore aggiustatore usurpatore ed esporrà tirannia evidente prolungata esercitata contro i diritti delle persone torna il concetto fondamentale di bene comune è contro il bene comune
Allora lasciando dopo diciamo la questione
Della cosiddetta teologia liberazione ma e ciò è del tutto evidente che se un Papa ne abbiamo centosessantasette
Affronta un tema del genere e lo risolve in questo modo
Ci sono state delle interpretazioni che hanno
Poi
Divenuto praticamente dei fatti
Che hanno ritenuto che nel momento che determinate dittature erano
Tiranni che evidenti e prolungate
Era giustificata resistenza armata
Allora insomma in qualche misura siccome la possiamo in Argentina siamo dentro un Paese cattolico nel momento in cui nel settantasei
I militari prendono il potere e questi poteri oggi noi ricordiamo i desaparecidos insomma aprivano i portelloni delle arterie buttavano dei cristiani in mare
Sì che diventassero cibo per pescecani
Incidente
In Argentina scomparivano delle persone
Che le loro madri Di Maggio e non di maggio non hanno più ritrovato
è legittimo ritenere che siamo di fronte a un tipo di tirannia legittima cioè evidente prolungata e di conseguenza all'ora è stato il Papa a dirci che
Possibile resistere anche modo armato
Ma nel trentasette compiono con la firmi sì ma Costanzi a scusa
Io ho solo detto però sull'arrivo di circoscrivere certo Pio undicesimo nella primissima Costanzi a sempre a questo proposito della della della della violenza della possibile violenza armata
Insomma sostenne la liceità dei cattolici contro
I poteri pubblici
La resistenza dei cattolici contro i poteri pubblici
Ove ci si avvaleva del potere pubblico per rovinare la nazione quindi siamo sempre detto dunque delle sottigliezze che specificano
E in questo caso più undicesimo aveva di fronte la necessità di difendere
La persecuzione subita dai cattolici
In Spagna dalla parte repubblicana
E quanto per quanto avveniva in in Messico
Come sapete non mi soffermo non è questa diciamo
La Spagna per anche le regioni che sono state ha avuto una forma di
Anticlericalismo che noi veramente non siamo come i italiani presente capace di comprendere
Sono stati sono state sono avvenute cose terribili in Spagna
E durante la guerra civile spagnola sul crinale che non era soltanto il crinale fascismo antifascismo repubblicani era il crinale appunto anticlericalismo e clericalismo
Perché far la Spagna un clericalismo che non è il giudica lirismo
Del cattolicesimo e del cattolicesimo del cattolicesimo italiano
Allora questo filo che diciamo teologico dottrinario poi cade cade nella dell'esperienza storica
E nell'esperienza storica ce ne importa poco secondo me
Sono poche le persone che quando ritengono che se necessario resistere con le armi
Prima di farlo
Fanno un'analisi che ha dei ferimenti tipo dottrinale teologico e si chiedono Suárez cosa dici
Boh Bellarmino come ha detto cosa ha detto all'anno in Italia abbiamo avuto un'esperienza come la resistenza
E qui come dire mi permetto di ricordare come è giusto che sia
Che oggi il ventiquattro marzo l'anniversario il settantottesimo del massacro delle forze Ardeatine delle Fosse Ardeatine
Fosse che prima di essere forse erano delle case
E che diventano fosse perché chi compie quel massacro consapevole era barbarie ha che ha compiuto della ignominia che deve nascondere
E noi oggi a Roma ricordiamo quel trauma
Che ci riporta
Proprio al tema del rapporto tra violenza armata e resistenza
E allora è inutile riflettere su delle fonti
Spesso sono dei diari
O delle memorie diari in presenza degli avvenimenti che accadono o delle memorie successive
Di cattolici italiani
Che hanno fatto dell'esistenza
E si scopre che si sono posti il problema
Di prendere le armi se prenderle e in che misura questo prendere le armi
Significa mettere in conto di essere ucciso ma anche di uccidere
Potesse mettere in crisi degli precetti cardine del proprio credo
Allora io mi limito a ricordare delle pagine molto intense molte belle del Catto dell'esistenza ligure
Di Paolo Emilio Taviani
Che
è stato il capo militare esistenza di cure
Non è non ecco le situazioni no mai cattolicissimo hanno avuto un ruolo sì certe dobbiamo ricordarlo Perotti no no era lui e la e Genova si è consegnata si è consegnata Luís
E lo in questo suo testo che è molto bello di politica memoria uomo proprio racconta
Racconta irrisolte
Racconta e risolvere ed è veramente un libro che io vidi
Vi consiglio di di leggere riprendere del Mulino peraltro quindi viene viene viene a fagiolo e i insomma
Lui dice io ho scelto la lotta armata
Mi ha creato dei problemi dentro la mia coscienza
No
Quindi fa impressione no no perché perché devo difendere la mia patria
E
Poi non si sofferma su cosa ha fatto concretamente ma possiamo immaginare se diventi il capo militare della resistenza armata in Liguria
Determinati atti gli hai compiuti e perché difende la mia patria
Mi riportava pensate voi che al Mazzini
Della mia dice Bruni della mia
La formazione che ci aveva insegnato
A diffidare della libertà ricevuta in dono
Di circa Paolo Emilio Taviani
L'unica libertà vera di un popolo è la libertà che si conquista e e questo significa in concreto delle azioni insomma Taliani nascondeva sotto l'altare le armi dentro la chiesa aveva trasformato gli altari una parte di questi altari delle chiese a Genova come luogo di nascondiglio
Ti armi bombe e mitragliette che erano funzionali a lotta armata in Liguria
E aveva fatto questo convinto che lì i nazisti fascisti
Non avessero immaginato che poteva non essere trovate
E è interessante almeno a me ha colpito poi non voglio dire che se interessante ha colpito perché la testimonianza vivida e anche meditata perché costruita a distanza di decenni
Di come lo rivendica questa scelta cioè lui dice sì è vero ho avuto per un ma per qualche giorno un problema di coscienza ma poi
La mia coscienza ha prevalso la necessità insiste su questo tema
Patriottico
Di difesa della propria casa
Vi era proprio a casa invasa
Nazisti e tradita dai fascisti
E e allora siccome nessuno può dubitare momento tutta la storia di con Emilio Taviani
E già non è un cattocomunista che se qualcosa grazie uno dei consumi non periodicamente vedo giovani non ci mettiamo a fare quei vecchi
A stiamo parlando
Proprio è un un venga fatta senza invece abbiamo trovato questo interessante
Una quantità di antifascismo e una quantità di anticomunismo
Non so se equivalenti ma comunque presenti in
Dose massiccia
E questo poi ha fatto sì che uomini come Paolo Emilio Taviani sono stati molto importanti nel sistema politico e di potere nazionale
Negli anni cinquanta sessanta e settanta
E proprio perché
Al massimo della loro energia che era un Energia notevole lo avevano questa questa duplice matrice e finisco sul secondo passaggio è una seconda questione
Che che che mi attratto immediatamente per i miei studi che è quella relativa dove la Cenci e molto sicure molto netta e questo è bello no quando uno studioso al nostro uno che ha studiato e prende posizione che significa anche prendere parola rispetto al tema della
Delle possibili radici
Anche cattoliche
All'interno delle delle Brigate Rosse in particolare e in generale del partito armato negli anni settanta
La questione nasce come oggetto di studio al riguardo c'è un libro di Guido Panvini che si è posto proprio il problema
Appunto
Di di Dean che in quale misura e in che misura
Questa matrice cattolica potesse essere presente allora le forme
Che che da Cecily contesta nella sua analisi
E sono quelle della formazione possono essere
Ad esempio c'è il caso di Mara Cagol
Degli studi che vengono fatti Mario Moretti
è uno che frequenta la Cattolica di Milano e a dei passaggi
Nel
Nel movimento di don Giussani primissima primissima maniera
E
Renato Curcio
Che cresce perché aveva cresce in un ambiente in realtà Val desiano
Protestante
Non cattolico ma cristiano
E allora questi esempi biografici hanno indotto degli studiosi a dire guardate che c'è stato anche questo non c'è stato soltanto il gruppo di Reggio Emilia dell'appartamento
Dei tre quattro che poi anche lì guardate che siamo quattro cinque nel senso che c'hai Franceschini Ognibene Gallinari
E non mi viene in mente è già un quarto che in questa ed è uno che venivano dalla FIGC che avevano lasciato la FIGC caro comunisti
Il guardate che
Allora questo è un tema interessante è un tema interessante
Che secondo me non deve a
Che
Che però non è non è ricco diciamo di approfondimento dal punto di vista ideologico non è una strada perché poi veramente le le formazioni delle persone a sedici al sette diciotto anni banchieri cioè non è che se Moretti ha frequentato la Cattolica
Vuol dire
Volete Africa alla Cattolica ma che per ragioni sociologiche perché veniva dalle Marche era ma famiglia molto povera e una famiglia aristocratica milanese dove lavorava
Dove lavorava
Credo uno dei suoi genitori insomma forno comunque li paga la retta la Cattolica perché faceto questa è la realtà non è che c'è
Quindi io penso e chiudo che sia sempre importante sciogliere gli approcci di tipo ideologico poi attraverso attraverso le pratiche però interessante questo dibattito che un po'c'è tra Piceno tra tra di diverse posizioni proprio che ci sono di una generazione di studiosi siamo pensiamo che siamo in in campo su questi temi a me sembra ecco come suggerimento mi sembra utile
Terminata poi la polemica insomma cercare di capire
Cercare di capire
In che misura si è formato in Italia un tipo di cultura integralista
Che ha e può avere diverse origini diverse matrici
Azioniste
Comuniste in diverse varianti
Perché le varianti del comunismo non solo quello italiano sono
Varie
E anche del cattolicesimo perché si forma un grumo
In tra idealista che fa che trasforma un avversario in nemico e che porta alla scelta lotta armata
E che porta poi quindi alla tragedia che abbiamo vissuto alla soppressione di quel nemico della sua vita
E quindi questa un contributo che è molto interessante io ringrazio ringrazio
Scusate medio sole trentadue speriamo che in tredici minuti riesco arrivare in tempo furono
L'attrice glielo dico
Scusa
Grazie Michele costoro ci auguriamo di farcela entri questo tema interessantissimo perché ci sarebbe per esempio a parlare laccata
è uscito un libro odierne allora l'installatore treno favelas generale ritrovo preparato
Su questo credo che Michela Ponzani storica giornalista autrice rari avrà molto da dirci
Allora grazie anzitutto per l'invito grazie Andrea Riccardi grazie alla Società Dante Alighieri che c'è ospite grazie soprattutto a Lucia Ceci per aver scritto questo saggio così importante devo dire io letto con grande attenzione
E anche mi sono appassionata ad alcune vicende perché la capacità dell'autrice
è quella veramente di riuscire a dar conto di un poderoso lavoro storiografico c'è qui una grande ricerca una ricerca che è durata anni e si vede si sente ci sono tante fonti d'archivio c'è una poderosa ricerca storiografica c'è anche però l'attenzione a quelle che sono le vicende umane personali esistenziali di tanti cattolici che hanno dovuto affrontare questo nodo del rapporto dell'uso della violenza della della violenza armata
Nel corso del del Novecento
Riprendo questo questo nodo che è stato già affrontato da Miguel Gotor e anticipato dal professor Andrea Riccardi
è giusto e lecito a un certo punto uccidere il tiranno è giusto usare l'arma della violenza attraversando delle profonde crisi di coscienza
Attraversare i tubi tormenti interiori
Per un bene più alto per un un un obiettivo più alto che è quello di riconquistare la libertà che è quello di abbatterle tirannia
Beh io ho letto con grande attenzione questo libro devo dire che mi ha molto impressionato
L'attualità di questo studio perché noi oggi poco distante da noi c'è una guerra un conflitto un'aggressione che è stata scatenata contro un paese l'Ucraina da parte di un esercito che le suore
Che ci pone di fronte a questo tema
Un popolo che aggredito che cerca di resistere come può con le poche armi che ha a disposizione
Tanto che diversi studiosi c'è un dibattito insomma in questi giorni sul concetto di guerra giusta è giusto usare le armi giusto ribellarsi quando un esercito ti aggredisce e ti porta la guerra in casa
Tra le tante parole che stanno circolando in questi giorni io credo che come sempre quelle di papa Francesco ci riporti un po'la dimensione complessa e articolata di quello che sta accadendo perché qualche giorno fa in occasione della festa di San Giuseppe Papa Francesco si è recato in visita all'ospedale pediatrico Bambin Gesù ha visitato i bambini ucraini che sono scappati dal conflitto dalla guerra
E a parlato di un qualcosa che noi nella storia del Novecento pensavamo di avere archiviato la guerra ai civili
Quella che l'Ucraina sta vivendo in questo periodo e la guerra ai civili una guerra che fa delle donne e dei bambini il bersaglio strategico di un nuovo conflitto armato
E dunque necessario ribellarsi in triciclo ribellarsi attraversando anche delle profonde crisi di coscienza di fronte ad una fatto così grave di fronte ad una nuova guerra nel cuore dell'Europa questa è una domanda che resta resta aperta
E io ho trovato davvero molto attuali le pagine che l'autrice Perdicca
Alla resistenza dei cattolici nella Roma occupata prima lo ricordava Miguel Gotor oggi il ventiquattro marzo ventiquattro marzo di settantotto anni fa qui a Roma
è stata perpetrata una delle stragi più efferate che l'Europa occupata potesse conoscere
L'unica strage perpetrata dentro una città tra quelle occupate dall'esercito nazista trecentotrentacinque persone massacrate in alcune cave di pozzolana abbandonate sulla via Ardeatina
Che nel dopoguerra sono diventati il simbolo del martirio del sacrificio anche per la vicinanza non solo simbolica ma proprio di fatto con le catacombe dei dei primi cristiani
Questi Bonomini massacrati innocenti che non avevano alcuna colpa se non quella di essersi ribellati all'esercito occupante e di aver tentato di liberare il Paese dalla presenza del fascismo della tirannia fascista
Vengono massacrati impunemente
E quel luogo diventa un luogo della memoria ma è anche un luogo della storia il resta una ferita aperta nel cuore della della città di Roma
Ecco sono straordinarie le pagine che Lucia dedica la resistenza dei cattolici quel movimento dei giovani comunisti cattolici che si riunisce intorno Adriano ossicini
A Franco Rodano Marisa Cinciarini Di Giovanni ribelli che sento nascere questo sentimento di opposizione antifascista
Al di là delle rigide parole d'ordine dei partiti riuniti nel CLN anzitutto come atto di disubbidienza radicale
Un atto di disobbedienza radicale che solo con l'irrompere della guerra in casa con la presenza dell'occupante nazista si trasforma in un'assunzione di responsabilità
Noi lottiamo perché siamo responsabili di dell'Italia che verrà del futuro e sono davvero meravigliosi questi due documenti che Lucia città e che vorrei soltanto accennare perché mi paiono mi paiono straordinari quando a un certo punto ci si pone appunto il il dramma
Del dover agire in armi del dovere imbracciare le armi e sparare contro il nemico e usare la violenza contro chi la violenza la sta usando che le volte di più
Esponendo le popolazioni civili alcuna guerra terroristica come mai forse era accaduto nella storia del Novecento
Che è una guerra come quella scatenata dalle truppe occupanti tedeschi sul suolo italiano è una guerra fatta di stragi di rastrellamenti di saccheggi e distruzioni di case di raccolti
Di violenze contro le donne di violenze contro i civili questo Paese è costellato da stragi
E queste stragi sono rimaste per tanto tempo solo nella memoria delle comunità locali ma oggi noi possiamo ricordarne dobbiamo ricordarle fanno parte della nostra memoria nazionale
E allora a un certo punto questi giovani che sono forse un po'idealisti sono giovani animati da un sentimento di ribellione
Si sono formati
Con delle vetture di Croce di Mazzini con le letture del Risorgimento
Se non fosse appunto un po'idealisti ma fortemente convinti della necessità di dover dare uno scossone alla Società italiana di quegli anni e di doversi schierare per necessità e non per odio perché mi si dice
Molto negli scritti che lasciano e in questo mi hanno ricordato molto le parole di Piero Calamandrei un patto giurato tra uomini liberi che si unirono per scelta per necessità e non per odio decisi a riscattare la vergogna e l'orrore del mondo
Questi ragazzi
Decidono che è giunto il momento di dare uno scossone alla Società italiana di quegli anni
E e di farlo anche contro il Vaticano che va che sostiene di dover comunque garantire l'obbedienza all'autorità in quel momento è rappresentata dalle truppe occupanti tedesche
E che e superano anche un certo attendismo che fino ad allora era stato della prima generazione delle da antifascisti dei popolari in questo caso che per loro rappresentavano un esempio questa generazione non è un caso guardati dissi alla generazione dei più giovani
A fare questa scelta la scelta delle armi perché questa generazione quella nata e cresciuta durante il fascismo è nata e cresciuta nell'Italia fascista si è formata nell'Italia fascista
Ed è vi fondò un po'distante dalla generazione dei primi antifascisti
Che se ne sono andati dall'Italia che sono lontani da tanto tempo dal nostro Paese che non riescono a riconoscere tutte le contraddizioni e le articolazioni che il paese vive sono fuoriusciti in Francia sono persone che hanno vissuto la guerra di Spagna
Hanno vissuto l'esilio all'estero ma proprio per questo sono distanti e lontani dalla dall'Italia di quegli anni e non a un certo punto cito qui questo documento
Che è documento tratto dal voce Voce operaia
Si dice dal punto di vista cattolico a nessuno che non sia impigliato nei vecchi comodi pregiudizi potrà sfuggire come questa guerra partigiana sia più che mai la nostra guerra
Appunto nella liberazione della persona umana
è salvo errore il senso più profondo del messaggio cristiano
E chi come noi crede fermissimamente che l'oppressione sociale e politica lasci un ben misero retaggio di libertà interiore alle sue innumerevoli vittime non può non riconoscere la causa della religione
In quella di questa guerra
I partigiani cattolici hanno inteso che l'appello alla liberazione dalla tirannia d'una mistica pagano ed una reazioni politiche sociali implacabile si incontra con le radici più autentiche della loro coscienza religiosa
Hanno inteso che il tempo delle invocazioni generiche delle mezze misure delle riserve mentali è passato
Hanno un programma preciso
Quello di andare con le armi in mano
Ma si ripete e Lucia questo lo lo dice più volte nel corso del di questo capitolo ma lo dice anche lo dice anche altrove
A un certo punto parlando della questione della responsabilità
Nella Resistenza che è un tema su cui Claudio Pavone ha lasciato lo sappiamo pagine memorabili questi giovani che decidono di entrare nelle formazioni partigiane seguendo l'etica della responsabilità l'etica della convinzione
Responsabilità pur essendo attraversati da crisi di coscienza nei confronti delle persone
In che possono subire i contraccolpi violenti della presenza dei partigiani che operano sul territorio giovani che perseguono l'etica della responsabilità
E che lottano senza odiare il nemico
E in questo forse ritroviamo un po'anche le pagine che ci ha lasciato Cesare Pavese quando dice che in fondo ogni caduto somiglia a chi resta gliene chiede ragione
Usare la violenza per liberare la patria per restituire libertà
All'Italia il paese in cui il fascismo aveva avuto origine non significa odiare l'altro significa riconoscere l'umanità dell'altro però arriva un momento in cui si avverte la necessità di andare oltre
E allora a un certo punto si parla delle responsabilità che invece alcuni hanno avuto nel sostenere la Repubblica sociale italiana
E se i cattolici del movimento di ossicini sono ribelli per amore non per odio a un certo punto il libro passa a raccontare incitamento all'odio verso il nemico che viene scatenato
Tipico della pedagogia fascista da un gruppo di chierici che si schiera con la Repubblica sociale italiana come Tullio Calcagno questo personaggio che si descrive cui si dà una descrizione punto rispetto alla propaganda leader l'idea di un cattolicesimo fascista antisemita
Che fa a reclutare ex cappellani delusi dal comportamento del re dopo l'otto settembre insomma un personaggio che ha delle responsabilità in quel periodo
Però si ricorda anche a un certo punto quanto questa
Componenti si è stata esigua nel clero perché la maggior parte lo dice l'autrice la maggior parte dei sacerdoti fu uccisa da reparti armati della Repubblica sociale italiana
Tra questi non ricorda don Giuseppe Morosini
Fucilato a Forte Bravetta nell'aprile del mille novecentoquarantaquattro che era stato attivo nell'organizzazione logistica partigiana
Che aveva nascosto armi che va fabbricato in documenti falsi che aveva supportato una rissa istanza in maniera efficace
E ancora Dossetti che aveva addirittura riconosciuto la necessità delle azioni che piste Don Primo Mazzolari insomma la maggior parte dei parroci che consiglia ai giovani contrariamente a quello che fanno i bandi Graziani in quel periodo di aderire alla resistenza di aderire al movimento partigiano
Ecco io e concludo questo questo intervento credo che questo sia un libro davvero
Utile per capire il tempo in cui noi viviamo perché appunto
Sentiamo parlare molto di guerra in questo in questo tempo anche a sproposito sentiamo fare paragoni anche con un passato che non hanno niente di scientifico niente di storico
Sentiamo tante voci dei talk show in televisione
E forse a quo leggere un libro come questo ci può aiutare a districare noti del nostro passato che sono però anche nodi che fanno presa anche fanno parte del del nostro presente quindi ringrazio davvero l'autrice per averlo scritto e questo lavoro ovviamente la casa eccetera Pirlo pubblicata
Grazie molto Michela Ponzani per questo intervento appassionato ma anche molto critico che ci fa penetrare all'interno della
Che la problematica così profondo di questo volume c'è un volume originale e allo stesso tempo è un volume
Che rivela la capacità dell'autrice di dominare tante e diverse tematiche e anche di contenersi perché ogni capitolo potrebbe essere un libero no e e si vede dietro che c'è ci sono letture ci sono problemi io penso che tutti vogliamo sentire cosa ha da dire Lucia Ceci però io mi permetto di dire due corse in linea
Una sulla questione che Michela Ponzani suscitava su Roma
Io ho trovato nel diario del comando d'occupazione di Roma del quarantatré si dice noi abbiamo fatto con la chiesa un concordato i preti tengono buoni l'agente e noi rispettiamo la chiesa
è vero sì ma non è vero perché poi Marchetti Selvaggiani carine al vicario dava come si chiama Trastevere adesso mi sfugge e quel luogo dove si sa dove c'è un ospizio per anziani come spazio per nascondere le armi cioè la realtà della Chiesa che come dice la Lumen Gentium è complessa reali tasse poi alla fine nei momenti drammatici e la coscienza della gente che decide e quindi c'è Calcagno cioè l'altro discorso e questo su due discorsi che giro Lucia e quello che insomma la limitata a tre azione verso la lotta armata
Da parte di cattolici e quindi la grande differenza con l'America Latina
Perché ma anche un passaggio ma anche un passaggio non in fondo i cattolici non entra in quel grande movimento cristiani o Cristiani per il Socialismo dall'uso un'altra cosa
Ho quei movimenti tra i rivoluzionari tipici dell'America Latina i preti del terzo mondo e via dicendo
C'è qualcosa che manca sono al massimo itinerari individuali scusate se mi sono impadronito de la parola ma l'ho fatto per porre qualche questione
Alla nostra autrice per ringraziare ancora Michela Ponzani perché sarebbe molto molto interessante proprio oggi riprendere queste temi perché in fondo sull'Ucraina ritornano tante queste cose grazie
Grazie grazie Andrea buona sera a tutti a tutti e prima di reagire no da alcune alle molte sollecitazioni che sono emersi Mercer lasciatemi estendere un ringraziamento così molto sentito
E oltreché presenti a ad Andrea nelle varie vesti che lo vedono protagonista questo in questo consesso nella
Veste di presidente della Dante Alighieri che ringrazio anche per l'ospitalità ma poiché fondatore animatore della mondiale di Sant'Egidio che mai come in momenti come questo mostra la la nata a attività mangia innervosita un impegno e l'intelligenza nei luoghi più drammatici della crisi mi piace anche ricordare che le spie sono fiera
Di essere qui al suo fianco che è stato dichiarato tra i trentasei gli eroi moderni d'Europa ecco no in questo momento in cui
Anch'esso aumento in cui l'Europa attraversa una crisi così e drammatiche profonda ecco davvero e che
Sull'onorata di essere a questo tavolo H cantante però coi Andrea storico del dell'età contemporanea del cattolicesimo contemporaneo
Io mi sono formata e anche questo libro insomma deve molto a al le all'alba lettura di diversi suoi studi
Il vista segue non c'era mica Luthor lo lo ringrazio per gli stessi motivi che lo IED Nacci già citato collega studioso amico
E Michela Ponzani una bravissima aggiorna mista una bravissima autrice ed è difficile poi trovare
Autrice giornaliste che siano anche storiche e quindi grazie la casa editrice il Mulino cioè la Francesca Bertuzzi Alessia Soverini Marco Gobetti che non so se ci sta ascoltando on line da qualche parte
Ci sono diverse persone che si sono sono collegate amiche e colleghe ma anche studenti studenti del mio corso Racconigi in questi studenti sono presenti la nostra Università di periferia e quindi il loro impegno accade a venire qua mi
Mi fa molto piacere Sant'circolo di di lettura di Villa Verde con la Libia De Pietro e insomma grazie a tutti
Confessore che è faticoso e doloroso in questo momento storico in queste in queste settimane
Tornare ha ragionare su questi temi su temi che hanno a che vedere con la legittimazione insomma della violenza della violenza in questo caso politica ma comunque è molto faticoso in una giornata come quella odierna
è stato detto anni per
Tanto settantottesimo anniversario della strage delle Fosse Ardeatine ma anche universali o della morte
Di Oscar Romero non sapevo della mi era sfuggita la vicenda anche Argentina però ecco questi questi aspetti sulla situazione di di di guerra alla la situazione anche dell'anniversario di di di di oggetti perdendo molte rende difficile no anche tornare a ragionare su questi temi qui anche per questo e vi ringrazio
Ecco io partirei da un da una questione cioè da da quale da Pale domandata trenta è nata questa mia ricerca
E da un lato questo libero Oreja hanno da altre sia interessi culturali di ricerca che mi avevano spinto degli anni novanta studiare il rapporto tra cristianesimo e marxismo in America Latina la teologia della liberazione la teologia della rivoluzione
E e poi successivamente altre questioni il terrorismo Miller la nell'Irlanda del Nord
C'è una traccia credo no elimina interessi di ricerca che a un certo punto ha trovato anche si espresse all'esigenza di per riannodare
Un tante questioni
Però ecco è stata anche la volontà di fare il punto punto provvisorio necessariamente approssimativo
E a ridere rispetto a un filone di studi che soprattutto un filone di studi che viene dal mondo anglosassoni quel cosiddetto dei terrorismi Studies non degli degli studi sul terrorismo che filone che è esploso dopo il l'attende l'attento
Dato le Torri Gemelle no all'undici settembre
E e si espresse in in volumi corsi universitari pubblicazioni riviste in cui si è iniziato a ragionare soprattutto sul nesso tra Islam e violenza islamico terrorismo e con un protagonismo di sociologi e scienziati politici
E in quel contesto che nel contesto del posto novantuno quello che Secondo la nota definizione di atti intorno ad essa Dante ripresa in questi giorni no dopo la fine della guerra fredda le religioni tornano ad occupare uno spazio no nella definizione del
Stelle di influenza non di spazi
Paradigmi identitari no ecco in quel contesto nel con testo diciamo del del e dalla la fine del secolo scorso
E non studioso statunitense Rivers Meier scrive un libro terrore in the Mind accordo cella il terrore nella mente ingressi dice perché e si pone anche un interrogativo perché la religione ha bisogno della violenza perché la violenza ha bisogno della religione no
E dal da questo libro coi come dire questo libro apre un filone in cui all'interno del quale inserita anche una riflessione sulla nesso tra cristianesimo e violenza
Con non poche semplificazioni perché in alcuni di questi di di questi saggi spesso sono opera di uno antropologico scienziati politici o sociologi e finisce come insomma normale è una religione che si fondava su un simbolo la croce che uno strumento di messa a morte di messa a morte capitale e al nostro in questi poi da sulla lastra un po'semplificandola
Diciamo e le prospettive del martirio le prospettive le i simboli del sangue del fuoco sono funzionali all'esercizio della violenza o no quindi molte semplificazioni grande categorie con scarsi riscontri documentari no poi ecco se anche questo filone di studi si dice insomma c'è una lunga tradizione non dalla Storia del cristianesimo
Che passa attraverso visconte di tra cristiani
No e tra cristiani e e credenti di altre religioni
E nel sostegno missionario no che hanno offerti missionario l'espansione coloniale e così via cioè si parla di una lega si come si dice adesso ad un eredità Nordio di una di strutture profonde o no nella storia dell'Occidente
Ecco però con una disc non senza riscontri documentari senza riscontri sulle fonti
E appunto che già interno studioso medievista anche più per e dice è che arriva ad attribuire prospettive di crociata anche non so a Robespierre a Stalin cioè a individui no che non l'hanno mai utilizzato da questo sintagma ecco dicevo questo quadro non è nata in media la l'esigenza di insomma a portare avanti condurre una ricostruzione ragionare in chiave storica su questi temi però a partire da riscontri documentari o da uno studio sulle fonti
Che in alcuni casi sono stati sono state anche fonti d'archivio
E cioè non prima verifica che mi è sembrato in più fa necessario fare come storica
E andare al Sant'Uffizio all'archivio del Santo Uffizio per verificare se quale fosse stata e se c'era stata ma una posizione una censura
Di confine confronti di testi io individui che avevano legittimato in modo in nome della fede il ricorso alla lotta armata no
E mi aspettavo ad esempio di trovare umani intervento di un qualche tipo sull'opera di Castro Dial Baran elidere ciò darebbe il via del mio novecentotrentaquattro che diventa non so bestseller no nella guerra nel corso la guerra civile spagnola
Invece trovo poche cose e viceversa trovo due fascicoli no e qui mi aggancio a quanto si è stata è stato detto a procedere resistenza due fascicoli che che arrivano sul tavolo del Sant'Uffizio
Più o meno nelle stesse settimane quando riguarda il gruppo dei comunisti cattolici no tra cui un posticipo ossicini si diceva Comunardo chiesta ed è una che muore alle Fosse Ardeatine Franco Rodano
E un altro che riguarda don Tullio Calcagno no questo sacerdote della RSI insomma anche che nel suo volume
La radice della scure alla radice della Roja Lucca teorizza il dovere cristiano di un di odiare il nemico anche il nemico in guerra
Ora e con questo mi ha stupito è alla fine di questo processo inquisitoriale di questo processo di di tribunale come sappiamo un ago dell'Inquisizione
La posizione della del Sant'Uffizio che poi eccede naturalmente la che che per essere approvata all'approvazione del Pontefice di che decidessimo è quella di soprassedere bonariamente Noris Sperto i comunisti cattolici già si conviene chiamare ossicini delle insomma di stare un po'più attento parliamoci invece e don Tullio Calcagno Diagne scomunicato Est viene scoop sospetti molto spesso a a divinis e poi alla fine scomunicato no e c'è un quando si è enorme sul don Tullio Calcagno
La pagina particolarmente complessa perché nella Romania quarantatré quarantacinque insomma c'è una guerra di liberazione c'è una guerra civile hanno cioè la può la presenza della Santa Sede quindi a una situazione particolarmente complessa però mi è sembrato molto significativo che in nelle stesse settimane la linea della tende la linea di Roma fosse
Molto vista dal punto di vista documentario molto molto chiara
E per uno storico a proposito delle fonti Arcuri agisco subito la sulla questione delle BR mi spiace che il sia andato via di calibro Torre a Magdi agisco subito no
E ora la la tesi Artusi faceva riferimento non la tesi del della Radice Catto comunista del partito armato in Italia
è una tesi che viene e di proposta già all'indomani del sequestro Moro per primo grado da Giorgio Bocca in cui dice insomma ci sarà qualcosa da domandarsi Tetris degli arresti is perché cattolici e brigatisti
Condivido un una concezione totalizzante della vita
E un bisogno di solidarismo di Chiesa di dogma che avrebbe consentito agli uni di passare da una parte all'altra cioè dalla parrocchia alla lotta armata
Ora diciamo no questa è una tesi poi fortunata giornalisticamente questa espressione Catto comunismo interna non linguaggio ogni tanto anzi spesso neanche
Così ripresa utilizzata
E e ma ha portato alcuni anche studiosi innanzi alcuni anche se in tempi recenti ad interrogare interrogarsi sull'altro album di famiglia no dice oltre all'album di famiglia
E che viene dalla dizione marxista comunista c'è un album di famiglia cattolico no ecco io su questo questo questo punto
Dico cose diverse dico cose diverse per due motivi
Allora in primo luogo e prima si citavano no personaggi garante il più noto è la marca gol lascia la moglie di Renato Guttuso Curcio Marco ogni bene
Che e quindi esiste nelle loro biografie si dice quesito metà ha fatto parte non so in che stato in parrocchia fatto parte di di CL a persa dopo
Suonava la chitarra si dice no ad esempio di Mara Cagol
E e e quello che io sottolineo neri i giovani cioè coloro che negli anni all'inizio degli anni settanta hanno venticinque triremi Piso ventisette anni
Che sono cresciuti no in un'Italia che aveva ancora i tratti no di una società per certi aspetti rurale in cui andare in parrocchia andare a tappare fare il catechismo o prendere i sacramenti apparteneva ad un vissuto comune
Quando poi entrano in contesti metropolitani sì già dono alle spalle quella quella quel quella visione noci quell'esperienza e diciamo se n'è non troviamo un riscontro documentario nei testi e documenti de di chi nel partito la lotta armata giustifica quell'azione sulla base di principi religiosi non possiamo dedurre che perché era era andato in parrocchia tanto più che all'inizio degli anni settanta e c'era già una tradizione molto dell'andava una riflessione molto elaborata per giustificare Simona avesse voluto no da un punto di vista cristiano
Il dovere come scriveva Camillo Torres
Del non non è di ma il dovere della rivoluzione no come forma per rendere concreta la carità
Quindi diciamo estremizzando questa ragionamento sull'album di famiglia significherebbe questo scrivo insomma e di questo sono piuttosto convinta e significherebbe mettere sul conto del cattolicesimo qualsiasi cultura politica che si forma in Italia qualsiasi corpo
Acché a compreso non so l'ateismo nove perché Enzo zero sei sei che risulta sei cresciuto in Italia e nella cultura da ecco io su questo sono abbastanza sono a abbastanza alto convinta fermo restando che e diciamo del tasso di un'organizzazione clandestina ricorre lotta armata certo il tema delle fonti
Non è facilissimo da scandagliare e inoltre non possiamo basarci sulle memorie postume di Franceschini che racconta che insomma nove frequentavano la insomma quindi però ecco volevo voglio sottolineare questo che chi all'inizio degli anni Settanta avesse voluto trovare una legittimazione di sulla base di un di un principio cristiano poteva farlo
Poteva farlo scusate quanto ultime non mi voglio dilungare troppo non vi voglio oggi ecco no
E io un
Ma va bene ecco e
è questa ancora che sempre sul campo del metodo no quindi diciamo per me era stato importante deve fare una ricerca e no evitare queste generalizzazioni spero di esserci riuscita e e poiché la ricostruzione ha cercato anche di fare un gioco di scala e quindi da un lato le opposizioni del e l'episcopato del magistero o laddove è stato possibile no della Congregazione per la dottrina della fede e dall'altro lato
E delle vicende che agganciate in alcuni casi ha dei profili biografici no devo delle vite di di di di uomini qui soprattutto uomini realtà no
E
Con un gioco di scaletta che penso sia indetti necessario ma quando si adottò una periodizzazione così così ampia una periodizzazione e anche uno sguardo uno sguardo globale
E e ed è su questo punto visto che è presente responsabile anche abilità è stato anche Adriano Roccuzzo perché indirettamente perché egli già ha urtato umili libro no su cui abbiamo avuto modo no di ragionare insieme anche sul sul mestiere di storico
Questo li questo libro di librai assale ecco vuoi perché si annidi che è una un primo tentativo di fare una storia della del Cristianesimo a livello con uno sguardo globale no
E bravissimo un bel tentativo però ecco magari non ha non ha nota in alcuni casi a quando le competenze dello storico di uno studioso del cattolicesimo contemporaneo possono ho pensato che potessero essere utili per avere uno sguardo a livello appunto globale su che criterio no ho scelto di casi di studio io parto nell'Irlanda l'Italia la Spagna il Messico l'Ungheria
E poi delle BR abbiamo detto il Ruanda le Filippine la Polonia con un cenno le letta il no letta ancora in Spagna
E un accenno poi agli attacchi alle cliniche abortiste negli Stati Uniti
Ora il criterio è stato quello di selezionare dei casi di studi in cui era riconoscibile quello no possiamo definire il fattore cattolico cioè non ha legittimazione dal punto di vista cattolico del ricorso alla alla lotta armata
E e
E una
Un tema che una prospettiva che mi pare ritornino anche nella diversità di quei di questi casi
E la e la continuità della della prospettiva nazionale no dove si parlava prima di mille mi insetti difficile per me da pronunciare
E quando lui pure dice insomma da quando parlano della rivolta dice non è una rivoluzione alla battaglia per la libertà
No
è una battaglia per la libertà nel caso dell'Irlanda nel caso dell'età non c'è una forte continuità di questa prospettiva
Della nazione di direi che non non sempre di nazionalismo
Che e anche anche anche su questo piano diciamo le vicende nodini di questi giorni letterale nel confine udienze orientale ampia e ci tornano a far riflettere
Io voglio soltanto concludere con una così una piccola considerazione
Che facevo proprio oggi tra ieri e oggi e cioè l'eccesso di violenza e a cui e assistiamo
In queste settimane Baggio anche un mese dall'inizio della guerra
E ecco in questa situazione in una prescritto questo libro non ce l'avrei fatta non ce l'avrei fatta e quindi ecco mi auguro no che possa essere utile a malaria così comprendere
O meglio quindi il passato perché insomma non possiamo attribuire
Purtroppo alla storia il ruolo di Magiste perdite
Grazie
Grazie riuscire a grazie Michela Ponzani io credo che
L'ho già dobbiamo ringraziare non solo per i vivi però ma per l'occasione di questa presentazione in questo momento
Perché come mica era annotato come tu hai notato
Il tema del libro si interseca con troppe tematiche che ci fanno pensare che ci sconvolgono
Che non avremmo mai creduto di vedere uscire dai libri entrare nella vita avremmo pensato essere fantasmi e realtà del passato
Però io su questo vorrei fare due rapidissime osservazioni questa nostra discussione mostra il valore della cultura come un'Alfa Beta un linguaggio che va al di là dei muri della guerra questo può sembrare ridicolo con tutto quello che succede noi qui stiamo a discutere di Christian Gross non è vero non è vero costa un valore e poi copie una frase di Adriano Rock Cucci
Che ho sentito alla CGIL che
Per negoziare con gli altri bisogna mettersi nella testa degli altri e questo la storia non è magistrati bene però storia sei
Però la storia serve e coltivare la storia vuol dire coltivare la complessità della conoscenza dell'altro che ci permette anche di trovare un itinerario di pace o almeno non disperare per ringrazio tutti è stato bellissimo incontro
Il nostro segretario generale
Il vice segretario generale pure bene grazie grazie a tutti che siete stati