Presentazione del libro "I nemici della giustizia. Magistratura, politica, economia: chi non vuole una giustizia uguale per tutti" di Nino Di Matteo e Saverio Lodato

Grazie di essere qui Nino Di Matteo Saverio lodato
Sono gli autori di questo libro che questa sera presentiamo che si intitola nemici della giustizia
Edito da da Rizzoli
è un
è un libro
Particolarmente attuale intanto io adesso cerco di dare un po'una cornice a questa chiacchierata che faremo questa sera
Intanto non ci dimentichiamo che siamo a sei giorni dal primo scrutinio per l'elezione della del Capo dello Stato
Il quale chiunque esso sia sarà anche presidente del Consiglio superiore della magistratura
E diciamo
Si fa fatica anzi non non bisogna scindere queste questi due ruoli
Che sono
Fondamentali perché
Capo dello Stato in quanto presidente del Consiglio Superiore della Magistratura che è l'organo di di autocontrollo della della magistratura in qualche modo è il garante anzi non in qualche modo è il garante
Di di uno dei tre pilastri del del nostro ordinamento democratico del nostro Stato
Magistratura che ormai da tre anni vile una condizione
Diciamo di tempesta una condizione di grande difficoltà con una caduta di credibilità su cui dobbiamo tutti quanti riflettere
Ora
Che sia stato
Un magistrato come Nino Di Matteo a voler fare questa riflessione è particolarmente importante
Perché
Nino Di Matteo e tutto meno che un magistrato politico tra virgolette
è un magistrato che da venticinque anni vive sotto scorta che ha condotto le inchieste più complicate e complesse
Sulle questioni di mafia che non riguardano solo la Cis la Sicilia ma riguardano il nostro Paese
Questioni che
Hanno messo in luce ma parleremo anche di questo
Intrecci tra il potere mafioso il potere politico il potere finanziario
E stiamo parlando di intrecci che in qualche modo possono essere speculari
A quello scandalo che ha dato origine alla tempesta di cui parlavo prima che è stato lo scandalo Palamara
Quindi diciamo che la riflessione che facciamo questa sera che
All'interno di questo libro
Focalizzata sulla sulla questione della presente e del futuro della magistratura è anche una questione che non può non toccare
Temi come quello della mafia e non soltanto perché Nino Di Matteo di questo si occupa tantissimo da tantissimi anni è stato magistrato Caltanissetta è stato magistrato a Palermo
A seguito il processo sulla trattativa che come sapete in primo grado si è concluso con delle condanne molto pesanti e in appello con delle assoluzioni che hanno fatto molto discutere e anche di questo parleremo
Dopo essere stato a Palermo è stato alla procura nazionale antimafia e dalla procura nazionale antimafia
Andato al Consiglio superiore dalla magistratura quindi ha vissuto dall'interno questo momento di grave crisi e siccome il titolo di questo libro I nemici della giustizia io non posso che cominciare
Chiedendo a Nino Di Matteo chi sono
Dal suo punto di vista i nemici della giustizia se sono all'interno dalla magistratura se sono all'esterno o se sono da una parte e dall'altra
Per i nemici del della giustizia sono tanti non sono soltanto certamente coloro i quali fanno parte di organizzazioni criminali sono
Anche all'interno della politica sono anche all'interno delle istituzioni
Sono lo dico con grande dolore anche all'interno della della magistratura
è indubbio che noi dobbiamo approcciarci al momento particolare che stiamo vivendo con uno spirito
Di verità
E dobbiamo riconoscere che la magistratura sta vivendo un momento molto particolare di perdita di credibilità a tutti i livelli
Gli scandali di cui si è parlato di più negli ultimi anni non non ci devono sorprendere
Ma devono continuare a indignarci
Non ci devono sorprendere perché sono l'epilogo quasi scontato
Del dilagare nel corpo della magistratura di metastasi vere e proprie
Che lo hanno guastato
Il correntismo esasperato carrierismo la burocratizzazione del ruolo la gerarchizzazione
Degli uffici di procura di acque costituiscono il cuore pulsante dell'attività giudiziaria
Non possiamo fingere di stupirci
Non dobbiamo soprattutto in questo momento indulgere alla tentazione di minimizzare
Oppure
Di far credere che
Sanzionato disciplinarmente il dottor Palamara
Qualcun altro protagonista di quegli eventi che sono noti a tutti il problema sia risolto
Quelli che sono stati già giudicati
Erano comunque pedine
Anche importanti ma pedine di un sistema molto più complesso
Quindi nemici e la magistratura stanno anche all'interno della magistratura
Lo stesso Consiglio superiore della magistratura questa è la mia opinione
Si dibatte
Tra una spinta al cambiamento che indubbiamente c'è
è una controspinta
Coloro i quali sono ancora incapaci di liberarsi da certi retaggi
Che hanno condizionato in passato e per molto tempo il Consiglio
Il criterio dell'appartenenza alle correnti il criterio della vicinanza ad alcune cordate anche strane le correnti
Il criterio della logica della spartizione del potere della spartizione
Degli incarichi direttivi e semidirettivi
Però una cosa vuoi dire rispondendo a questa prima domanda
In questo libro
C'è una forte componente molto se mi permettete deluse angosciata da chi ha sempre creduto nella bellezza del ruolo del magistrato c'è una forte componente
Autocritica
Però c'è anche una una denuncia di una situazione di cui pochi parlano
Cioè di questo momento di crisi della magistratura
Di questa perdita di credibilità meritata
C'è chi si vuole avvalere
Per avviare un vero e proprio regolamento di conti
Contro la magistratura anzi contro quella parte della magistratura
Che si è dimostrata in passato capace veramente intendere il proprio ruolo a trecentosessanta gradi di estendere il controllo di legalità anche all'esercizio del potere da parte di altri c'è una grande voglia di regolamento di conti
Ed è una Volja dettata dalla vendetta nei confronti di quei magistrati che non hanno guardato in faccia nessuno
è una Vollard dettata da scopi preventivi per evitare che in futuro
Ci possa essere una magistratura veramente libera di indagare a trecentosessanta gradi c'è una grande voglia diffusa trasversale anche ai diversi schieramenti politici a mio avviso
Di ricondurre come in ogni ridurre l'autonomia e l'indipendenza della magistratura c'è una grande voliera
Di
Portare la magistratura diventare portare l'ordine giudiziario di vantare un ordine collaterale servente rispetto
Agli altri poteri
C'è una grande voglia di
Approfittare di questo momento per evitare che la magistratura possa in futuro fare il suo il suo dovere
C'è una grande voglia di dimenticare c'è una grande voi anche purtroppo lo lo devo dire con amarezza poi magari non so se ci torneremo
Di ricondurre la lotta al sistema mafioso a a dei livelli più bassi cioè alla repressione soltanto del livello
Militare delle organizzazioni
E invece
Ad una sostanziale svalutazione di quelli che sono stati comunque strumenti decisivi e fondamentali per innalzare il livello delle indagini antimafia lo strumento del pentitismo
Lo strumento
Delle Castoro ostativo
Lo strumento del quarantuno bis
Adesso leggo che in questi giorni forse proprio domani
Verranno adottate delle iniziative politiche per presentare anche delle inizia leggi di riforma del sistema delle misure di prevenzione patrimoniali
Certe volte
O quasi il timore
Che veramente
Alcuni dei punti
Del cosiddetto papello di Riina
Cioè dei delle richieste che in quel momento le teste pensanti di Cosa Nostra
Ponevano affondamento della strategia stragista
Si possono realizzare
Ce lo dicono tutti i collaboratori di giustizia più vicini a Riina in quel momento la strategia delle bombe venne concepita per indurre le istituzioni avvenire a patti con Cosa Nostra e a trovare delle soluzioni a questi problemi
Riina voleva una abolizione della legge sui pentiti una modifica della legge sui pentiti una modifica in senso favorevole a Cosa Nostra
Di quella legge che era costata la vita più la Torre
Quella sulle misure patrimoniali di prevenzione
Voleva la chiusura delle super carcere di Pianosa dell'Asinara
Voleva una alleggerimento nel sistema del quarantuno bis
Voleva soprattutto eliminare quello che era concepito come il vero unico grande problema
Dei capi di Cosa Nostra l'ergastolo
Anche di questi di queste
Vicende si parla nel mille nel libro un'ultima considerazione
Molte delle riforme che di cui si parla in questo momento
Anche tra
La cosiddetta riforma Cartabia
A mio avviso si muovono su un crinale molto pericoloso
Ci sono degli aspetti che secondo me sono molto significativi evidenzio tre intanto
Il primo è quello della previsione di un sistema di che porta alla improcedibilità
Di un
Giudizio penale in grado di appello in Cassazione per l'eccessiva durata di quelle fasi del giudizio
Rete improcedibilità
Significa che a un certo punto del giudizio il processo va in fumo
Significa vanificare non soltanto gli sforzi di inquirenti magistrati di giudici di avvocati
Significa mortificare le aspettative del degli eventuali denuncianti delle parti offese
L'Europa ci chiede di fare i processi più velocemente
Non ci chiede però di mandarli in fu
E poi un altro aspetto che mi preoccupa particolarmente e quello della previsione dell'attribuzione al parlamento quindi alle varie maggioranze parlamentari che di volta in volta prevarranno in Parlamento
Nella individuazione dei criteri generali per l'esercizio dell'azione penale
Cioè sarà il Parlamento che detterà sia pure a livello generale
L'agenda alle procure della Repubblica dirà quali processi si devono fare prima e quali processi si faranno dopo ammesso che nel residui
La forza e il tempo
A me questa pare una violazione intanto il principio fondamentale della separazione dei poteri
E all'obbligo regola costituzionale della obbligatorietà dell'azione penale un'ultima cosa sul punto
A me fa specie lo dico da magistrato che si è sempre occupato di mafia
Che anche questa volta anche questa volta si è verificato
Un fatto particolare
La prima stesura della riforma
Cartabia
Prevedeva non prevedeva per la improcedibilità dei giudizi di appello e di cassazione
Eccezioni nemmeno per i processi di mafia
Anche questa volta è stato necessario che alcuni magistrati antimafia quelli che forse ancora hanno il coraggio di parlare ne sono rimasti pochi
Prendessero la parola est esponendosi direttamente dicendo guardate che così
Diventeranno a rischio molti processi
Importanti per delitti di mafia
Importante
C'è voluta ancora una volta l'esposizione diretta di quei magistrati che ogni volta vengono percepiti dall'opinione pubblica come gli ultimi giapponesi che combattono una guerra che ormai è finita
Per fare diciamo rientrare questa prima proposta la stessa cosa si era verificata lo scoprimmo poi nel percorso del processo trattativa quando nel mille novecentonovantaquattro il primo governo Berlusconi appena insediato si varò cosiddetto decreto Biondi noto come decreto salva ladri in realtà quel decreto
Conteneva delle norme che oltre a salvare i ladri i corrotti salvavano anche i mafiosi perché imponeva o prevedeva che dopo tre mesi dalla iscrizione del
Del nome di un mafioso nel registro degli indagati quel dato dovesse diventare pubblico ostensibile fu allora il procuratore Caselli con un'intervista a diciamo
Denunciare quel grave pericolo
E il ministro Maroni a sollevare il problema in Consiglio dei ministri
Ogni volta ci dicono che sono i magistrati che in questo modo fanno politica
Però devo dire che in questo e in altri casi la politica si dimostra molto disattenta rispetto ai problemi seri per contrasto alla mafia non è una priorità
Non è una priorità
Probabilmente in Italia non lo è da molto tempo
Allora andiamo avanti e io non posso non andare avanti
Visto che è stato evocato
Senza
Sottolineare da una parte quello che abbiamo visto negli ultimi mesi ovvero
Un presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ovunque si è recato
E stato pregato con applausi con affetto e con Grande
Testimonianza di
Anche ringraziamento per come ha svolto il suo ruolo di Presidente della Repubblica
Gli è stato chiesto a più riprese di rimanere ed è stato anche se lui ha a più riprese ha detto che questo non non lo farà perché ritiene
Debba essere rispettato diciamo il in un ruolo che viene assegnato al presidente a Repubblica
Nella nel settennato nel mandato dei sette anni che gli sono affidati
Però in in quello e voi l'avete visto senz'altro alla Scala Maggio Fiorentino cioè in in quella manifestazione d'affetto nei confronti di questo presidente Repubblica
C'era anche la fotografia dello scollamento tra il Paese e giochi che ai partiti stanno facendo per portare un presidente che dovrà succederà Mattarella
E io credo anche avendo fatto molte presentazioni di libri in questa galleria che il fatto che diciamo ci sia tutto questo pubblico testimonia
Che c'è qualcosa che forse nei Palazzi non è stato ancora compreso fino in fondo
Noi ci troviamo in questo momento di fronte a un dibattito sui possibili candidati ce ne sta uno e Silvio Berlusconi non possiamo non ricordare che è indagato in alcuni indagini per stragi Firenze
Se non sbaglio e lo chiedo a Saverio lodato
Che per trent'anni è stato corrispondente dell'Unità da Palermo e che con Nino Di Matteo ha scritto non solo questo libro ma anche
Altri altri tra cui il patto sporco che
è il racconto del processo sulla trattativa
Allora io chiedo raspa Saverio siccome Nino Di Matteo ha affrontato il tema
Diciamo della regolamento di conti lo ha definito no nei confronti dei magistrati che si sono permessi o si permettono ancora di fare un salto di qualità per cercare di svelare quali possono essere e quali sono i rapporti tra i poteri criminali
I poteri politici ti chiedo all'interno di questa riflessione che è stata fatta e anche sulla base dell'esperienza che tu hai
Nel racconto di tanti decenni di mafia ti chiedo di fotografare la crisi della magistratura
Avendo come punto di riferimento quello che io sto dicendo ovvero il rapporto tra i poteri criminali il potere politico e il potere giudiziario tenendo presente appunto quello che diceva Nino Di Matteo
Buonasera grazie a tutti per essere intervenuti e anche alle tante autorità che sono presenti questa sera sotto la mascherina
Qualcuno delle quali sono riuscito ad intravedere ma non le nomine rotto il rispetto per la privacy
Io per rispondere alla domanda di Andrea partirei innanzitutto da un flash back di grosso modo quarant'anni fa un nome a tutti noto Giovanni Falcone
Il quale lei Brevi intensi difficili tormentati e che si conclusero poi con la sua morte anni di carriera insieme al pool antimafia
Di Palermo guidato da Antonino Caponnetto Paolo Borsellino
Ebbe a che fare duramente con la questione dei rapporti tra i poteri criminali e la politica
Nella Sicilia di allora che quarant'anni fa vedeva uno strapotere di un partito che si chiamava la Democrazia Cristiana
Che aveva rapporti di ottimo vicinato con le organizzazioni mafiose di allora
Molti di voi conoscono la carriera di Giovanni Falcone quello che era Giovanni Falcone dovette attraversare tutte le sconfitte istituzionali che dovette subire all'interno del Consiglio superiore della magistratura all'interno dalla procura nazionale antimafia che ancora non si era costituita all'interno della sua stessa corrente in magistratura che riuscì nel capolavoro di non portarlo e tutto questo con l'accusa che Giovanni Falcone portando avanti quella gigantesca inchiesta che poi insieme al pool antimafia di Palermo sarebbe poi culminata nelle maxiprocesso in realtà sprizzava l'occhiolino a questo o a quel potere politico io ricordo uno sfogo di Giovanni Falcone
Che un giorno io ero allora corrispondente dell'Unità in Sicilia mi disse non ne posso più un giorno mi attaccano perché sostengono che sono comunista
Un giorno mi attaccano perché sostengono che sono socialista un giorno dicono che sono fascista un giorno dicono che sono cattolico un giorno dicono che sono Atteone
I chiesi conclusione
Conclusione non vogliono capire che la magistratura
Se in Italia vuole fare il suo dovere deve combattere la mafia senza distinzioni politiche di alcun tipo indipendentemente da quelli che saranno gli ostacoli che dovrà trovare sul suo cammino perché io l'ho appresa così allontanano
L'ho appresa così da lontano
Perché portando memoria delle cose di quaranta di trent'anni fa anche io ormai ho una una certa età
Trovo stucchevole questa discussione attuale sulla riforma della giustizia
Basata sul fatto che ci sarebbero le porte girevoli tra politica e magistratura poi con il dottor Di Matteo scrivendo questo libro abbiamo detto ma andiamo un po'a vedere
Quanti sono questi magistrati presenti in Parlamento che li abbiamo scoperto che i magistrati presenti nell'attuale Parlamento sono tre a fronte di cento ventitré apocalittico tra Camera in Senato
Presenti tutti all'interno delle Commissioni giustizia
Della Camera e del Senato nelle quali si occupano degli stessi reati di cui sono accusati i loro clienti la mattina e per i quali nel pomeriggio si occupano per vedere se quei reati
Possono essere ritoccati
Allora allora
Noi non non abbiamo la pretesa di scoprire l'acqua calda io credo che gli italiani hanno capito abbastanza bene quanto sia ipocrita e retorica questa discussione sulla giustizia italiana
E che si e ipocrita ce lo dicono due dati di fatto incontrovertibili e che nessuno però vuole mai dire scrivere sui giornali or ripetere in televisione
Che noi siamo l'unico Paese europeo che dal dopoguerra a oggi ha avuto ventotto magistrati assassinati dai diversi poteri criminali mafia 'ndrangheta terrorismo e quant'altro che siamo il Paese in Europa in cui sono rappresentate le mafie Pegu organizzate più potenti più feroci e più miliardari che esistono in tutta Europa
Non viene detto come non viene detto che la nostra classe politica italiana e la classe politica più compromessa con i poteri criminali
E con la corruzione di qualunque paese europeo cosa voglio dire con questo
Voglio dire che una riforma della giustizia se qualcuno ci volesse davvero mettere mano sappiamo è anche nel libro
Di Matteo La ripercorre puntigliosamente il tentativo disperato per ogni governo di rimettere mano a questa storia infinita che non si riesce mai a risolvere quella della riforma dalla giustizia
Dove dovremmo partire da un solo principio ispiratore la riforma della giustizia in Italia
Deve puntare alla sconfitta dei poteri criminali della corruzione e a una bonifica della classe politica italiana tutto il resto sono chiacchiere e queste chiacchiere
O no
Da un sogno che qualcuno in questi ultimi mesi sta facendo ad occhi aperti qual è questo sogno è che una domanda così un gioco di società che possiamo fare insieme poniamoci il problema se per un attimo riuscissimo a cancellare dall'Italia l'esistenza delle mafie e della corruzione e delle della classe politica vi chiedo a quel punto la magistratura acché cosa servirebbe non servirebbe anni niente servirebbe esclusivamente a punire qualcuno che non paga le contravvenzioni o per mancanza di mascherina cosa voglio dire con questo
Che nell'impossibilità nell'incapacità e nell'Ama anche Ansa di bontà da parte di questa classe politica di cimentarsi davvero con quella che una volta qualcuno in Italia parliamo anche qui di trent'anni fa aveva chiamato la questione me e e morale della quale oggi non si parla più perché argomento tabù risse considerato che dovremmo discutere di un'immoralità
Diffusa il tentativo disperato e quello per incanto di fare scomparire mafia
Corruzione e che coinvolgimento della politica in in tutto in tutto questo
Ecco allora che però per ridurre realizzare questo sogno impossibile
Occorreva un mago
Qualcuno che riuscissi a dire da oggi in Italia la mafia non c'è più la corruzione non c'è più
Il mago non l'hanno trovato
Hanno forse
Trovato una mancanza che a colpi di bacchetta magica
Vorrebbe fare scomparire quelli che sono gli ultimi baluardi che in Italia si registrano su questo fronte
Un colpo di bacchetta magica scompare l'orca solo se attivo contro i mafiosi un colpo bacchetta magica e scompaiono i processi troppo lunghi perché troppo complicati e troppo difficili da fare per la lunghezza delle indagini
Un altro colpo di bacchetta magica e scompaiono i diritti delle vittime nei processi
E alla fine cosa resta
Lei è strano gli imputati restano gli avvocati di tutto il resto non si parla e vorrei concludere questo intervento che in qualche modo è una risposta alla domanda generale che imponeva Andrea
Farvi notare che recentemente una grossa emittente televisiva che settimanalmente
Propina ai suoi spettatori i sondaggi di ogni tipo alcune settimane fa ha fatto un sondaggio molto analitico perché edere agli italiani una ventina di cose come giudicate la politica scolastica del governo come giudicate la politica sanitaria del Governo come ritenete che il Governo si sta muovendo in Europa pene
Non c'era una sola domanda
Perché viene agli italiani cosa pensassero dell'attuale proposta di riforma della giustizia
Perché tutti hanno capito che un tentativo che puntando quasi per incanto al fare scomparire
Quelle che sono le ferite aperte dal nostro Paese
Con me la giustificazione credo assai bislacca che tutto questo ce lo chiede l'Europa io non credo che l'Europa ci abbia chiese sto questo non credo che esistano dei protocolli segreti in cui alla ministra Cartabia sia stato detto fai una riforma della giustizia in cui scompaia per incanto la lotta alla mafia la mafia
La corruzione e va a riprova di questo ce l'ho nel fatto che pure spendono il Paese con le più grandi marche organizzante siamo anche il Paese che ha inevitabilmente i magistrati di eccellenza su questo fronte
Sono esattamente quei magistrati antimafia
Che segno sa a mente
La Cartabia non ha potuto ricevere in queste settimane ieri foto il tentativo di riforma della giustizia se ebbene proprio da quei magistrati venissero le critiche più dure nei confronti di questo Progetto di riforma
E allora voglio dire che rispetto ai tempi di Giovanni Falcone non è cambiato Cranchi e forse ha ragione il dottor Di Matteo quando parla di un disperato tentativo
Da parte della classe politica
Di dare una spericolata definitiva acquista magistratura perché una magistratura con queste caratteristiche in Italia non servirebbe a niente
Di Matteo la crisi che che sta attraversando la magistratura è una crisi che continua no e di questi giorni
è stata la notizia che il Consiglio di Stato aveva
Annullato la nomina primo presidente di Cassazione poi adesso il Consiglio superiore ripropone quella stessa nomina che dovrà essere votata dalla dal plenum sta di fatto che diciamo questa malattia di cui soffre il Consiglio superiore della magistratura non sembra affatto guarito
All'interno di questo libro
C'è una considerazione che mi sembra molto interessante su cui vorrei sentire di più ovvero si è parlato molto delle cordate cioè si è parlato molto delle correnti
Che diciamo hanno favorito carriere hanno favorito nomine e quant'altro ma nella nella nel mi in questo libro Di Matteo dice secondo me più che le correnti a fare paura e a creare problemi sono le cordate no sono quelle diciamo un un vero punto critico sul quale bisognerebbe intervenire
Perché
Perché privilegiare
Nell'attività
In un organo di rilevanza costituzionale come il consiglio superiore della magistratura
Il criterio dell'appartenenza
Dirige un termine forte ma l'utilizzo con piena consapevolezza
è eversivo
E quindi quando questo criterio dell'appartenenza come avviene non soltanto per le attività del Consiglio superiore della magistratura o nella magistratura ma purtroppo in tanti settori della vita istituzionale diventa criterio guida
Per promuovere le carriere di qualcuno a scapito di altri per decidere le nomine importanti
Quel criterio deve essere
Combattuto
Sia che derivi dalla da una appartenenza in qualche modo dichiarata ad una delle correnti della magistratura io non faccio parte di di nessuna corrente ma non le voglio criminalizzare
Soprattutto per il loro
Trascorso per il loro passato che è stato anche un passato di grande arricchimento del dibattito culturale
Sia quando queste appartenenze invece non siano dichiarate e non riguardino indica un gruppo associativo all'interno della magistratura
Ma riguardi un gruppo di persone particolarmente spesso autorevoli
Nel loro rispettivo incarico nel loro rispettivo ruolo
Che riescono ad influenzare
Le nomine
Per certi incarichi direttivi nella magistratura
Ma perfino nomine di natura politica cuori possono essere quella quelle
Dei vertici delle forze di polizia o dei servizi di sicurezza
La mentalità
Se tu stai con me io
Faccio di tutto per portarti avanti
Se tu non stai con me non conti nulla
Peggio ancora la mentalità se qualcuno si accorge e denuncia questi fenomeni deve essere
Messi ai margini osteggiato combattuto delegittimato
è una mentalità utilizzò una metafora è ovvio anche per circa certi versi è molto simile
A quella che seguono le organizzazioni mafiose
E l'antitesi del del concetto
Di trasparenza
Nel funzionamento
Dei pubblici poteri per questo va combattuta
Tante volte mi permetta di dire queste cose si è parlato a mio avviso
In termini impropri
Ribadendo lì quasi all'infinito
I due concetti il primo
La guerra si dice dei trent'anni tra politica e magistratura
Non è così per me
Non c'è stato una guerra della politica contro la magistratura non c'è una politica tutta infette una magistratura tutta o buona non c'è stata una guerra
Del ceto politico della classe politica nei confronti della magistratura no la guerra è stata diversa
Una guerra
Ad armi
Impari
è stata la guerra
Di una parte della politica
Coadiuvata da una parte della magistratura
Contro quella parte della magistratura
Che ha sognato e ha preteso di applicare il principio costituzionale della legge uguale per tutti
Non è guerra tra politica e magistratura è guerra tra chi fa parte di un sistema di potere ci sta bene e lo sfrutta e chi invece riconosce come unico sistema di potere quello sancito descritto dalla Costituzione
La seconda
Secondo concetto che viene ripetuto all'infinito è quello della contrapposizione tra magistrati garantisti magistrati giustizialisti
Tra magistrati di destra magistrati di sinistra
Anche questa è una semplificazione secondo me inaccettabile
Io vi dico personalmente che se per giustizialista si intende colui il quale pensa
Che tutti i reati debbano essere perseguiti che tutti i processi quando viene esercitata l'azione penale debbono essere conclusi con una sentenza nel merito di assoluzione di colpevolezza ma con una sentenza che arrivi ad un giudizio di merito
Se per giustizialista si intende colui il quale
Ritiene che le pene definitive quando appunto le sentenze acquistano autorità di cosa giudicata debbano essere seguite effettivamente io mi sento il primo dei giustizialisti
Ma mi sento e mi sentivo sempre il primo dei garantisti perché ritengo che a quei giudizi definitivi si debba arrivare rispettando ma effettivamente le garanzie di ogni indagato e di ogni imputato garanzie alla piena esplicazione del diritto di difesa e al contraddittorio dibattimentale
La guerra non è tra giustizialisti e garantisti anche qui all'interno della magistratura la grande differenza è tra i magistrati che inseguono la carriera e il potere
è i magistrati che invece sono in sensibile a questi temi
Noi ancora abbiamo
Purtroppo
Registrato un fenomeno che non è imputabile al Consiglio superiore della magistratura nemmeno ai vertici delle cosiddette correnti dell'Associazione nazionale magistrati
E per questo mi preoccupa di più è un fenomeno che ci fa registrare come anche negli ultimi anni
Molti magistrati
Che quindi appartengono alla base della magistratura non ricoprono incarichi all'interno del Consiglio superiore o o dell'Associazione nazionale magistrati
Pur di ottenere pur di ottenere
Un avanzamento in carriera una nomina importante
Non esitano a rivolgersi non solo ai consiglieri
Del Consiglio superiore della magistratura
Ma perfino ad esponenti politici
Che si prestano o fanno finta di prestarsi ad una mediazione con il Consiglio superiore della magistratura
Non ci sarà non ci potrà essere nessuna riforma che potrà risollevare la magistratura se come più volte ha detto lo stesso presidente Mattarella non ci sarà da parte di ciascuno dei magistrati un forte risveglio del senso etico
Che deve appartenere a ciascun magistrato
Quel senso etico che ci deve ricordare sempre che la bellezza del nostro lavoro non è quella Dini potere fare carriera di diventare il procuratore capo presidente del tribunale o Presidente della Cassazione ma sta nel lavoro quotidiano
Di chi indaga di chi si sforza per accertare la verità di chi come giudice si sforza poi per
Per applicare la legge in modo uguale per tutti
Senza lesinare ogni sforzo per la ricerca della verità nella piena garanzia di tutte le parti processuali
Vedete
Mi mi piace ricordare ma questo è un concetto che mi viene in mente in questo momento anche perché
Vedo in prima fila il mio collega ed amico Sebastiano Ardita che del mio concorso
Le siamo entrati magistratura nel novantuno abbiamo vissuto negli uffici siciliani un momento particolare
Quando indossa e per la prima volta la la toga che aveva appena acquistato è stato la notte tra il ventiquattro e venticinque maggio del mille novecentonovantadue
A Palermo alle quattro del mattino
Nell'atrio del palazzo di giustizia accanto alle bare di Giovanni Falcone Francesca Morvillo
Vito Schifani Rocco Di Cillo
E Montinari
In quel periodo
La magistratura ebbe un sussulto di Orgon soprattutto
Lo dico con orgoglio scusate la magistratura siciliana prima tra tutte
Che portò ad una splendida reazione
Che non significa vendetta nei confronti di qualcuno
Ma significa consapevolezza di dovere rendere giustizia
Anche su fatti particolarmente gravi come le stragi
La procura di Palermo sì avvio in quel periodo anche dopo
L'arrivo del procuratore Caselli ad una fase in cui venne alzato il tiro delle inchieste
La gente percepiva la Procura della Repubblica come un punto di riferimento anche sociale e culturale per la prima volta
Per la prima volta fenomeno parallelo ab si verificò anche a Milano con l'indagine su Tangentopoli la gente aveva la sensazione che veramente i magistrati volessero applicare in modo uguale per tutti legge
Guardate che da da quella da quella discenda da da quelle indagini
Sono venute fuori delle verità processuali che oggi tutti
Ignorano o fingono di ignorare
Dal processo Andreotti se uno legge attentamente la sentenza
Della corte d'appello coi
Passata in giudicato si legge che quell'uomo politico è stato sette volte presidente del Consiglio ventuno volte ministro
Ebbe dei rapporti molto significativi con esponenti della mafia palermitana
In vista prima e poi in esito all'omicidio di Piersanti Mattarella il sei gennaio mille novecentottanta Palermo
Parlarono prima Andreotti ai mafiosi dei danni che Piersanti Mattarella stava provocando Cosa Nostra con la sua azione moralizzatrice del presidente alla Regione
Parlarono dopo dei motivi per cui Cosa Nostra aveva ucciso il presidente della Regione
Questo c'è scritto in una sentenza definitiva
E questo non ha impedito in questo Paese una sorta di beatificazione del presidente Andreotti
Passata attraverso
La finta propagazione per fatto che fosse stato assolto perché completamente scagionato tutte le accuse
Così come
Un altro processo istruito da quella procura della Repubblica di Palermo
Il processo Dell'Utri
è arrivato ad una sentenza definitiva in cui si afferma che uno dei fondatori di quel partito politico
Ideato e organizzato tra gli altri appunto da Dell'Utri
Era un concorrente
Esterno di Cosa Nostra
Si afferma che fu l'intermediario
Di un patto rispettato da entrambe le parti in vigore tra il mille novecentosettantaquattro quando questo patto fu stipulato a Milano nel mille novecentonovantadue questo dice la sentenza definitiva
Tra i capi delle famiglie mafiose palermitane e la loro imprenditore Silvio Berlusconi
Che questo patto si concretizzò anche si concretizzò anche nel versamento continuo periodico di somme ingenti di denaro in quel periodo dal settantaquattro novantadue quando i morti di Cosa Nostra in Cosa Nostra
Lasciava a terra erano centinaia e molti di loro appartenevano alle istituzioni
Ma tutto questo in questo momento non impedisce
In questo paese di considerare possibile
Che quell'imprenditore di allora Silvio Berlusconi possa diventare Presidente della Repubblica
Questo
E faccio un'ultima considerazione
Perché non c'è più
Questo è il mio modesto avviso
Sono rimasti veramente pochi
Gli esempi contrari
Non c'è più una politica che sappia condurre in prima persona la lotta alla mafia
Io mi sono letteralmente è un concetto che ripeto sempre quindi qualcuno di voi lavora sentito da me sì porre mi sono sempre emozionato
Nel leggere e rileggere
La relazione di minoranza della Commissione parlamentare antimafia del mille novecentosettantasei primo firmatario Pio la Torre secondo firmatario cessare Terranova
Quegli esponenti politici entrambi poi uccisi quegli esponenti politici del vecchio Pci
Erano la dimostrazione di come certi partiti politici o comunque certi politici
Sapevano condurre in primo
In prima battuta la lotta alla mafia perché
Denunciavano con nomi e cognomi fatti prove circostanze quello che ancora non c'era nemmeno non solo nelle sentenze la magistratura ma nemmeno nei rapporti di polizia e carabinieri
C'erano già allora i nomi dei politici e dei notabili democristiani di allora
Che con lo devono con i corleonesi di Totò Riina
Quello era un esempio di politica che non aveva bisogno di delegare soltanto al sulle spalle della magistratura la lotta alla mafia anzi da combattere in prima linea
Oggi qual è la cosa che mi fa pensare al grosso passo indietro che si è fatto
Quando c'è un'inchiesta particolare soprattutto quando queste inchieste riguardino eventuali collusioni tra la mafia e la politica
Vengono interpellati gli esponenti politici o del partito a cui appartiene indagato di turno o di partiti contrapposti
Ma nella migliore delle ipotesi si raccoglie la risposta aspettiamo la sentenza definitiva della magistratura
E questa la grande tragedia italiana
Questo
Confondere questo confondere la responsabilità penale
Che essa costantemente deve essere accertata soltanto da sentenze definitive della magistratura
Con una responsabilità politica che dovrebbe derivare dall'accertamento comunque di determinate condotte se io
Politico
Dovessi scientemente rivolgermi per ottenere il consenso al capomafia
Del mio territorio
Dovresti farmi semplicemente una passeggiata mettendolo a braccetto nel corso del Paese
Il corso principale del paese
Una domenica a mezzogiorno io
Non avrei commesso un reato
Nessuna nessun magistrato potrebbe incriminare mi per avere cercato
Semplicemente l'appoggio il consenso senza promettere nulla senza dare nulla in cambio
Ma determinati comportamenti dovrebbero conseguire
Delle
Previsioni di responsabilità politica noi siamo arrivati oggi al punto che invece la responsabilità politica in questo Paese non viene più fatta valere neppure di fronte a sentenze definitive della magistratura
Vedete no questo non è un discorso contro la politica questo è un discorso di un cittadino che riconosce alla politica la nobiltà e la primazia
Dell'attività
E che quindi non può accettare che
Quel tipo di contrasto
Alla illegalità mafiose non solo mafiosa venga delegato esclusivamente sulle spalle della magistratura
Non c'è dubbio
Non c'è dubbio ma non soltanto per quanto riguarda
I processi di mafia per quanto riguarda che la magistratura si era diventata un alibi
Un alibi facile utilissimo per evitare di prendere una posizione politica rispetto ai comportamenti
Ma
Io vorrei continuare
Su questa riflessione cosa va ricordato
Perché
Quando c'è stata la sentenza d'appello nel processo sulla trattativa
Con le assoluzioni degli imputati ad eccezione dei mafiosi
Quella sentenza invece di essere valutata per quello che era anche
Diciamo
Facendo una riflessione nel merito di cosa poteva significare è stata salutata come la sconfitta della magistratura
Cioè ci si è dimenticati che Marcello Dell'Utri assolto in appello per il processo sulla trattativa era stato però condannato con sentenza passata in giudicato per concorso esterno in associazione mafiosa cioè un azzeramento un azzeramento
Non soltanto di un lavoro che durato anni e anni ma un azzeramento di quelle che sono le responsabilità ormai accertate e di quelle che sono ancora in corso di accertamento
Perché comunque quel processo è legato ad altre indagini che sono tuttora aperti e quindi questa è
Diciamo la prova provata del fatto che la politica
Non aspetta altro che utilizzare per esempio una sentenza come quella per poter dire ecco i magistrati che fanno questo tipo di indagini non solo non le devono fare ma vengono puniti
Sì possiamo leggere la reazione dei media a quella sentenza di assoluzione
Proprio in questo modo
Con un'avvertenza però che in quel caso non ne venne portata sotto processo la magistratura che era stata sconfitta la quella sentenza
Ma quei magistrati antimafia si contano e si contavano sulle dita di poche mani
Che avevano usato
Puntare ai livelli alti delle complicità mafiose
La risposta l'abbiamo nel fatto tu parlavi di Dell'Utri condannato che stati in carcere sentenza definitiva
E Dell'Utri in questi giorni da casa sua insieme al pregiudicato Verdini mandano i pizzini
Ai loro attenti ai loro attaché politici per dire come bisogna votare
Silvio Berlusconi per evitare che ci siano i franchi tiratori
E i giornali italiani dedicano foto a Verdini
E a Dell'Utri insieme come se fosse un gruppo misto al Senato
Costituito da pregiudicati ex delinquenti o delinquenti in carriera che fanno me loro proposte per il Quirinale noi siamo ben oltre siamo pelle oltre il respiro di sollievo che hanno tirato alcuni sepolcri imbiancati pronta la sentenza di secondo grado parlati trattativa Stato-mafia
Perché quella poteva essere una questione di tifoseria come partite di calcio all'andata hanno vinto quelli una zero
E un noto giornalista dal foglio lo scrisse ci sarà la partita di ritorno
Poi c'è stata la partita di ritorno e qualcuno a giudizio di qualcun altro abbinato la Coppa del garantismo ma noi qui siamo ben oltre siamo al fatto che i giornali non si indignano più e non trovano neanche scandaloso che uomini politici di tal fatta siano in questo momento parte in causa
Maggioritaria minoritaria lo vedremo vedremo quello che accadrà io mi auguro spero da personale come dire con un minimo di di disse
Sennò comune non di senso comune
Dissente senno comune che tutto questo non porti poi all'elezione di Berlusconi a capo dello Stato rispetto alla quale forse non ci crede neanche Luigi però si è concesso una battuta carina
Dobbiamo ricordarlo riconoscerlo quando ha detto certo a me piacerebbe diventare capo dello Stato e vedere poi tutti i pm dei loro uffici avere alle spalle il calendario con la mia faccia di Capo dello Stato ebbe in questo lui è irresistibile perché esattamente questo quello che voleva ottenere ottenere per un mese che la situazione politica restasse bloccata
Attorno a questa che in qualunque paese non d'Europa del mondo sarebbe considerata una candidatura al di fuori per la grazia il podio però caro Andrea
Io voglio rispondere alla tua domanda anche perché facciamo lo stesso mestiere
Che dobbiamo riconoscere che forse delle responsabilità le abbiamo avuto anche noi giornalisti negli anni passati
Perché non li ci siamo prestati alla favoletta
Che Cosa Nostra era una cosa e la politica era un'altra cosa e che però poi crescendo la mafia avrebbe stretto i suoi rapporti con la politica e pensiamo per esempio negli anni sessanta settanta ottanta
Alle relazioni che le Commissioni parlamentari d'inchiesta tenevano sul tema di mafia e politica con l'occasione noi credo che abbiamo la diciottesima commissione parlamentare d'inchiesta in Italia sul fenomeno mafioso la prima venne costituita all'inizio degli anni sessanta cioè sessant'anni fa
In prossimità in coincidenza subito prima o subito dopo la strage di Ciaculli in cui vennero ammazzati appare stragi di mafia dell'ammazzati a Palermo sette tra carabinieri e rappresentanti dell'esercito
Non esiste al mondo nessun Paese che studia un fenomeno criminale da sessant'anni con diciotto parlamentari
Diciotto commissioni parlamentari d'inchiesta senza avete capito che ormai non c'è più niente da capire bisognerebbe soltanto agibile ed intervenire ma noi abbiamo raccontato questa favoletta e forse se fossimo partiti
Dal primo delitto eccellente che si ebbe a Palermo nel mille ottocentonovantatré pensate bene la mafia già c'era il diritto di Manuela Notarbartolo direttore del Banco di Sicilia assassinato dalla mafia perché poneva sin da allora pensate bene cento vent'anni fa non esisteva ancora la Repubblica italiana voleva bonificare il Banco di Sicilia per i suoi inquinamenti con la mafia e i prestiti a perdere che faceva nei confronti dei mafiosi venne al Senato commenti sette coltellate
Mandante di quel delitto venne considerato un senatore delle senatore i più di allora Palazzolo
Ma per ottenerne la sua assoluzione
Sì dove il per ottenere quattordici anni di processi fin quando Palazzolo tende finalmente assolto e rientro a Palermo dalle dalle carcere che stava scontando a Firenze accolto da un manifestazione oceanica al grido di Piva a Firenze viva la giustizia
Attiva il senatore Palazzolo già allora la mafia aveva nel suo DNA i rapporti con la politica
In questi per cenni noi siamo caduti anche noi forse grossolanamente nella favoletta
Per giungere oggi alla considerazione che forse è diventato davvero difficile distinguerei in Tura dove finisce il mafioso e dove comincia il politico dove finisce il politico e dove finisce il mafioso
E non misi pick-up perché lo so benissimo che ci sono uomini politici perbene ma sono gli uomini politici che in Italia contano di meno perché quelli che contano di più sono gli altri
Vorrei chiedere a Di Matteo per
Diciamo dare dare un senso anche di rotondità questa riflessione stiamo facendo abbiamo parlato di tante cose
Cioè questo libro poiché ha una sua proposta rispetto alla a quella malattia quel virus che ha colpito la magistratura è una proposta diciamo di cura no come si può recuperare la credibilità perduta come si può restituire alla magistratura quel ruolo di garante
Della legge senza che continuamente ci sia questa questo sospetto di collusione con con altri poteri che cosa si può fare perché la magistratura esca da questo momento così difficile e anche terribile
In parte ho già anticipato da solo le riforme non basteranno
La magistratura non deve cadere nell'errore di minimizzare di
Nascondere la polvere sotto il tappeto di dimenticare
E c'è una gran voi io purtroppo all'interno di una certa magistratura di considerare
Questi scandali che diciamo sono venuti alla ribalta negli ultimi anni come
Dei momenti circoscritti che in fondo
Sono stati il frutto dal comportamento soltanto di pochi
C'è un altro pericolo che la magistratura secondo me in questo momento occorre non siamo
L'ordine giudiziario in questo momento in certi momenti mi appare in maniera molto triste un pugile alla corte siamo quasi come se volessimo soltanto difenderci preparare i colpi
Come se fossimo
Chiusi in una logica corporativa di evitare il danno
Noi dobbiamo parlare
Dobbiamo dire le cose come stanno
Questo è anche il senso del libro dobbiamo dire le cose come stanno al nostro interno
Dobbiamo dire anche
Come e chi vuole approfittare di questo momento
Per ridurre l'autonomia e l'indipendenza vera nella magistratura
Alcune riforme possono essere utili
Nel libro io espongo le mie idee utili ma da sole non decisive
Per esempio una riguarda il sistema di elezione dei membri
Delle togati del Consiglio superiore della magistratura allora io ritengo che in questo momento
A fronte di quello che è venuto fuori ci poi una reazione forte
Anche
Non definitiva ma in questo momento un rimedio forte
Che crei diciamo un momento di rottura rispetto ad una prassi consolidata
Che ha portato alla espropriazione da parte delle correnti dell'attività del Consiglio superiore della magistratura ha portato a delle carriere precostituite per cui il magistrato che comincia a fare attività se non la sua corrente comincia a ricoprire prima incarichi in sede locale pone la Giunta Nazionale poi
Inevitabilmente arrivi al CSM
Per evitare questa influenza impropria delle correnti nei confronti del Consiglio superiore la magistratura io credo che il rimedio e la previsione di un sistema elettorale che preveda
Un sorteggio
Il cosiddetto sorteggio temperato
Il sorteggio cioè di una platea di candidabili magari in numero multiplo quattro cinque volte superiore rispetto a coloro i quali dovranno essere eletti
E nell'ambito di questa platea poi i magistrati
Potranno eleggere coloro i quali ritengono più meritevoli
Questo sistema spezzerebbe il vincolo in origine tra il le le candidato al Consiglio superiore alla magistratura la corrente quello esprime
Poi si parla tanto Saverio lodato già ne ha anticipato di porte girevoli
Tra politica e magistratura io vado controcorrente
A parte il fatto che
Attualmente sono presenti tra magistrati ex magistrati solo tre
Magistrati o ex magistrati in Parlamento
è finita l'epoca in cui tutti i partiti non soltanto di sinistra anzi forse principalmente di centrodestra
Correvano a candidare
Magistrati
A parte il dato è la presenza di centotrentadue avvocati in Parlamento per me è un dato positivo in sé perse
Ma è assolutamente inaccettabile
Il fatto che
Si faccia finta di ignorare un potenziale conflitto di interessi
L'avvocato deve sedere in Parlamento se eletto è un bene che che faccia parte del Parlamento contribuisca con la sua cultura di diritto di garanzie di libertà
Al dibattito parlamentare ma l'avvocato che fa il parlamentare deve smettere di esercitare almeno per la durata del suo mandato
La professione di avvocato per evitare proprio quello che saperi diceva cioè che ha che contribuisca a formare le leggi
Chi quelle leggi poi o da quelle leggi o da quelle norme deve difendere un suo assistito in tribunale
Però io dico
Dico questo
Lei mi chiedeva
Si fa un gran parlare di
Di di porte girevoli io sono convinto che
Il il magistrato come ogni cittadino ai sensi del comunque
Proprio per disposto l'articolo cinquantuno della Costituzione
Posso solo voi a concorrere
Alle elezioni
Soprattutto
Quindi ad incarichi politici di natura elettiva a due condizioni questo il mio visto la mia opinione
Che qui incarichi politici non vengano
Spencer citati nello stesso territorio dove il magistrato negli ultimi anni a svolto la sua funzione
è seconda condizione forse ancora più dura e che la scelta sia irreversibile
E cioè che dopo dopo la l'incarico
Per esempio parlamentare
Il magistrato non torni a svolgerle il suo ruolo di magistrato perché anche se fosse è stato il migliore dei politici e fosse il migliore il più imparziale dei magistrati avrebbe perso nei confronti
Della opinione pubblica dei cittadini l'apparenza dell'imparzialità
Ma al di fuori di queste condizioni il contributo che un magistrato può dare al dibattito parlamentare certamente non lo vedo inferiore
O comunque diverso rispetto a quello che può dare un avvocato
La commistione tra impropria tra magistratura e politica non si realizza attraverso questi passaggi che avvengono alla luce del sole
Ma si realizza in altri ambienti Siria e in altri contesti si realizza attraverso un collateralismo di alcuni magistrati alla politica
Attraverso la ricerca dell'appoggio politico si realizza attraverso
La moltiplicazione di quegli incarichi fuori ruolo che per esempio prevedono il collocamento di magistrati
Presso i ministeri questi dovrebbero essere l'eccezione
Dovrebbero essere previsti questi incarichi per i magistrati soltanto dei casi in cui
Doverosamente
Il magistrato deve contribuire all'elaborazione delle politiche ministeriali e alla loro applicazione
Penso ad alcuni incarichi al tatto penso a pochi altri incarichi invece c'è una proliferazione
Di incarichi che i ministri o di consulenze che attribuiscono a magistrati in servizio
E su questo fenomeno non si fa niente
Mentre si punta il dito su quei pochi magistrati che mettendoci la faccia a un certo punto
Abbandonano la toga
Si candidano per cariche elettivi
I rimedi i rimedi
Ripeto non possono non passare da un
Consapevolezza nel singolo magistrato
Dell'importanza del suo ruolo della necessità di conservare l'autonomia e l'indipendenza non solo nei confronti degli altri poteri ma anche all'interno dell'ordine giudiziario
Perché vedete noi stiamo marciando in una maniera sempre più a mio avviso pericolosa verso una forma
Di magistratura
Molto gerarchizzata
In cui per esempio nelle nelle procure stabilisce tutto il procuratore capo i sostituti procuratore
Diventa non soltanto alla stregua di oscuri funzionari che preparano il il lavoro che poi sul quale poi il procuratore capo deve prendere le decisioni
Questi assenti questi assenti sono contrari
Alla previsione costituzionale
Che vuole che i magistrati si distinguono soltanto per funzione e non per gerarchia
Che vuole i giudici sottoposti soltanto alla legge
Ma questi assetti gerarchizzati convengono a coloro i quali vogliono controllare la magistratura perché è chiaro che in un assetto estremamente gerarchizzata o delle procure
Chi vuole controllare l'attività giurisdizionale
Avrà vita più facile se deve controllare cinque otto-dieci procuratori delle procure più importanti rispetto alla possibilità o meglio alla impossibilità pratica di controllare due mila pubblici ministeri
Raccontiamo nel nel libro racconto anche quello che ho ho vissuto il fatto sempre il Pubblico ministero
Prima c'era una consapevolezza diversa del ruolo del sostituto procuratore anche giovane
Io ricordo quando nel novantacinque novantasei io o un altro magistrato all'epoca in servizio a Caltanissetta
Nonostante il parere contrario fortemente contrario del procuratore capo i scrivemmo alcuni esponenti
Importanti della politica e dei servizi nel registro degli indagati per concorsi stracci
Il procuratore disse io non sono d'accordo noi non avremmo nessun dubbio
E andammo avanti lo stesso
Oggi certe volte ho notato nei giovani colleghi l'accettazione di un un ruolo di gregario
Qualsiasi cosa qualsiasi decisione rispetto ad un procedimento assegnato al magistrato viene adottato soltanto se gradito al procuratore o all'aggiunto anzi parlano il capo il vice capo come se noi fossimo
Inseriti in una struttura gerarchica
Anche questo mi mi preoccupa
Tanto anche per questo credo che i magistrati in questo momento di difficoltà non debbano stare in silenzio
Non debbano stare in silenzio
Devono parlare
Devono spiegare
Senza violare mai il segreto delle investigazioni devono spiegare all'opinione pubblica anche
Quello che fanno
Oggi un altro aspetto delle riforme che non condivido assolutamente
E quello che con mi permette il termine con la scusa di rafforzare la presunzione di innocenza che non c'entra nulla sacrosanta la presunzione di innocenza si vieta ai magistrati di parlare commi i giornalisti perfino delle inchieste e dei processi non più coperti dal segreto
Se non in casi eccezionali per comunicato stampa o per conferenza stampa
Ma lei cosa avremmo saputo della stagione
Delle grandi stragi di terrorismo
Dei grandi misteri italiani della stagione delle stragi se anche i magistrati non avessero contribuito quando gli atti non erano più coperti dal segreto a spiegare la loro attività a spiegare i risultati della loro attività
C'è un una necessità di trasparenza che deve prevalere su ogni altra considerazione
E che invece si sacrifica sempre sull'altare
Di questo ormai
Periodico riferimento al fatto che determinate riforme ce le chiede l'Europa
Saverio lodato in una domanda che ha fatto e ricordo quando nel
Nei cinquanta grafiche nel periodo di agosto in cui abbiamo scritto il il libro si accese
Quando lo fece questa considerazione
In una domanda scrive ma tutte le riforme vengono fatte perché ce le chiede l'Europa
L'Europa e quella che non riconosce almeno la maggior parte se non tutti gli altri sistemi europei non riconosce il reato di associazione mafiosa
L'Europa è quella che con le pronunce della Corte europea
Ha creato il presupposto per l'abrogazione dell'ergastolo ostativo
L'Europa è quella che non non riesce nemmeno a comprendere la specificità del fenomeno mafioso
E quindi pronuncia anche delle sentenze con le sue corti come quella sul caso Contrada
L'Europa mentre le mafie stanno invadendo l'economia degli altri Stati non fanno nulla
Per copiare quel sistema
Processuale
Sostanziale italiano che fu concepito negli anni ottanta e novanta che tutto il mondo ci dovrebbe invidiare
Il sistema che prevedere misure di prevenzione il sistema che prevede il quattrocentosedici bis il sistema che prevede anche un doppio binario processuale in alcuni casi in alcuni momenti del processo
Giustamente severi ora di una sua domanda diceva e ospitale ci fosse una volta che noi Oropa si dicesse adottiamo questa riforma perché ce lo chiede l'Italia
Ci fosse una volta che noi italiani tentassero di esportare le esperienze migliori
In termini di azione politica nella lotta alla mafia
E questo quello che
Noi dobbiamo denunciare
Non dico nemmeno continuare a denunciare perché
Ormai ci stiamo abituando
Ad un sistema nel quale
Un magistrato che che
Che esprima la sua opinione
O che semplicemente racconta
Fatti processuali non più coperti dal segreto viene subito segnalato per le eventuali iniziative disciplinari
Non si può più parlare e possono parlare solo determinati condizioni procuratori capo
Non è questo
L'esigenza
Di libertà e di democrazia che possiamo perseguire in questo modo
Bene se
Se posso sintetizzare in conclusione quello che ha detto Di Matteo io
Immagino tre parole che sono tre parole chiave
Che sono etica indipendenza e coraggio credo che siano tre parole tre qualità assolutamente fondamentali non soltanto per la magistratura ma perché questo Paese si rimette in piedi
In maniera seria con la schiena dritta guardando al futuro senza vere paura
Di tutto quello che ha passato e cercando davvero di cambiare le cose per come l'abbiamo vissuta fino adesso molte delle quali sono state davvero brutte
E bisogna e andiamo avanti grazie a Saverio lodato grazie Nino Di Matteo
Grazie a voi i nemici della giustizia
Credo che se il per la propria
Grazie avvocato
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