Presentazione virtuale dell'Indice globale della fame "Fame e conflitti: un legame a doppio filo"

Giorno buongiorno a tutti sono Francesca Romana Elisei Guido il benvenuto a questo appuntamento di fondazione incendi per presentare la sedicesima edizione italiana dell'indice globale della fame ovvero la misurazione degli indici di fame nel mondo i progressi che si fanno le difficoltà che si incontrano lo vedremo sono difficoltà
Molto serio molto importanti soprattutto quest'anno l'appuntamento che molti di voi già conoscono bene perché cade tutti gli anni in prossimità a pochi giorni dal sedici ottobre che è la giornata mondiale del cibo quest'anno siamo indiretta sulla pagina Facebook di Rai Radio uno e per questo ringraziamo
Tre per il sociale che ha deciso di sostenere di dare visibilità questo
Progetto questo rapporto molto importante perché è uno dei più importanti al mondo sulla misurazione della fame siamo purtroppo lo vedremo bravi con i nostri relatori di fronte ad una battuta dal resto
Siamo anche piuttosto indietro sull'obiettivo fame zero l'obiettivo che sarebbe potuto raggiungere entro il due mila e trenta sempre più difficile immaginare di poter concretizzare
Questo obiettivo la denutrizione per decenni aveva conosciuto un'altra and in calo ma ultimamente sarà drammaticamente tornando ad essere un problema sta tornando a salire le aree più colpite nel mondo sono l'Africa subsahariana l'ansia
Centrale e quest'anno un focus della rapporto sull'indice globale della fame dedicato al legame a doppio filo fra conflitti e
Charmet
Non so se molti di voi sappiano che oggi nel mondo sono atti di centosessantanove conflitti quindi credo che non si abbia contezza che non tutti abbiano la percezione della vastità del fenomeno e questo probabilmente e anche molto responsabilità nostra intendo dire nostra degli giornalisti che difficilmente riusciamo a fare luce su aree che sono avvertite come molto lontani da noi ma che poi in realtà non impatto decisivo un impatto forte anche sulla nostra vita quotidiana sulle nostre società pensiamo ad esempio a fenomeni migratori che non riusciamo a comprendere fino in fondo non riusciamo a gestire nella maniera più dignitosa
Possibile io le migrazioni sono frutto ovviamente prima di tutto
Di fame e di conflitti dunque il legame a doppio filo tra fame conflitti questo è il cuore della rapporto di cui parleremo oggi senza trascurare altri due elementi importantissimi che hanno avuto e che stanno avendo un effetto devastante sul problema della denutrizione e cioè i cambiamenti climatici e ovviamente il codice io presento gli ospiti di oggi di questa sessione che sono cloni Zavattari presidente della Fondazione
Chairs de quella qui Maurizio Martina vicedirettore generale della no e ci eccolo qua Buongiorno marines Martina provarono a lei
Roberto Natale di rendere il sociale che ci ospita
Furono Buongiorno magari anni responsabile attività istituzionali incendi Buongiorno Buongiorno Valeria e Loredana D'Ayala Valva responsabilità le diverso c'è
Buongiorno belli del tutti insieme una luce allora comincerei subito alcuni dare la parola a l'Arizona Presidente Fondazione Cervi per introdurci verso questo viaggio che faremo nel l'indice della fame globale
Buongiorno a tutti oggi presentiamo la sedicesima edizione delle invece globale della fame
Edizione due mila ventuno ci stiamo avvicinando al due mila e trenta ma come diceva prima Francesca siamo ancora molto lontani dal traguardo fame zero
è stato stabilito dall'agenda venti-trenta delle Nazioni Unite e vediamo tra poco con la presentazione dei dati dell'indice globale della fame come l'aggravamento dovuto alle
A tredici che possiamo identificare come la nostra criticità proprie conflitti il cambiamento climatico e corvidi diciannove che aggrava una situazione ormai critica da molti anni le fa per ripercussioni di tutte queste crisi stanno rapidamente incrementando la fame e la manutenzione di milioni di persone soprattutto in quelle regioni più vulnerabili e colpendo ovviamente il project i le persone i soggetti più fragili gli obiettivi che abbiamo sono porre fine alla povertà e alla fame come indicato appunto dagli obiettivi per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite a salvare il pianeta dalle conseguenze del riscaldamento globale che sta impattando tutti noi a operare per la pace e sembrano oggi difficilmente raggiungibili ma questa è la rotta che è già obbligatoria deve essere appunto invertita il pianeta ha fame di cambiamenti noi dice SDI siamo impegnati proprio per promuovere questi cambiamenti il nostro impegno in questo senso mi cos'stante e crescente nel due mila venti abbiamo assistito con oltre un milione settecento mila persone attraverso novantasette Progetti in ventitré Paesi di quattro continenti
E ci occupiamo dalla fondazione di sviluppo sostenibile di lotta alla fame di protezione dell'ambiente nei paesi appunto più poveri e nei contesti di forte fragilità afflitti dai conflitti come anche in Iraq in una negli ultimi o in particolare nella regione autonoma del Kurdistan di indirettamente fortemente colpita
Dai conflitti lungo periodo in quella tormentata area del mondo da oltre trentacinque anni Fondazione c'era Sven promuove la gestione sostenibile delle risorse sia quelle naturali che quelle contenute ad esempio nei rifiuti opera per migliorare la capacità di residenza della comunità interviene nei contesti colpiti da catastrofi naturali garantendo acqua pulita e nutrizione
Alloggio sicuro e protezione servizi igienici e accesso a servizi igienici di base
Opera anche per migliorare le condizioni di vita delle comunità e per farle ripartire far essere residenti e ripartire per ritornare a essere autonome e per conservare gli ecosistemi e i loro ricchezza
Promuoviamo punto un'agricoltura sostenibile talvolta proprio a rendere le comunità autonome e residenti
Perché questo indice dalla fame alla sua sedicesimo edizione perché l'indice globale presenta una misurazione originale multidimensionale della fame a livello punto globale
Regionale e nazionali e può evidenziare anche quest'anno la drammaticità della situazione con l'Abi combinazione delle tre e dei tre elementi critici più crisi climatica pandemia confida e conflitti violenti sempre più bravi e prolungati
Che lì invece ci pone davanti a una tra le più grandi urgenti sfide di questo secolo
Che dobbiamo tutti cogliere affrontare con urgenza dai rappresentanti istituzionali ai decisori politici dall'impresa privata e la società civile e anche i singoli cittadini e cittadina nel due mila venti abbiamo centocinquantacinque milioni verso di persone in situazione di grave e sicurezza alimentare
Quasi venti milioni in più rispetto all'anno precedente e nel due mila ventuno avremo ancora una situazione probabilmente peggiorata e nonostante la devastante pandemia i conflitti violenti
Andiamo punto ho dato che ci riporta alla alla causa principale della fame nel mondo
Nell'ottica di costruire una contesto di pace è necessario quindi che si pensino Diversi elementi della nostra comunità internazionale dalla trasformazione dei sistemi di produzione alimentare ai nostri modelli di consumo
Quindi dobbiamo agire in questo momento e non c'è più tempo ce lo stiamo dicendo da molte edizioni l'hanno ribadito nelle sale scorse settimane anche i giovani riuniti
A Milano per l'intento presto probatorio della Coop ventisei perché appunto mette in evidenza tutte queste criticità
Passo a ringraziare ieri persone che hanno hanno permesso questa giornata innanzitutto un saluto particolare carovana Maurizio Martina il vicedirettore FAO che ci accompagnerà nelle riff missioni che faremo oggi portando l'esperienza e gli impegni che la fanno intende perseguire per contribuire all'obiettivo fame zero e alla costruzione della pace
Ringrazio i colleghi licenziati in primis Valeria M. che ci illustrerà i dati del globali Index di quest'anno e e Lorena tagli alla malva che la nostra appunto responsabile dell'Unità emergenza incendi che oggi qui con noi e ci porterà preziose testimonianze del nostro impegno a livello globale
Un grazie particolare anche a Francesca Romana Elisei che ci appunto ci sta guidando in questa in questa mattinata e auguro hanno a tutti ordina o una un ascolto
Buon ascolto e buonissime riflessioni e soprattutto una buona azione successiva
A presto grazie
Grazie allora l'indice globale della fame ha ottenuto il patrocinio di RAI per il sociale che ha siglato una partnership editoriale concessi per questo vogliamo ringraziare c'era Roberto Natale di carattere sociale e di fare un saluto
Grazie allora a alle amiche e gli amici di cesti per questo invito
Grazie per come sapete stare a Bergamo nel mondo grazie perché ci aiutate alzare lo sguardo sapete essere vicine a alle emergenze drammatiche della pandemia che ha investito la zona nella quale siete nati sapete per ottenere lo sguardo sul mondo cogliendo il nesso che c'è
Tra chi qui e il mondo appunto lo diceva molto bene la collega Elisei introducendo questo nostro incontro i temi di cui parliamo oggi chiamano in causa anche le responsabilità dell'informazione perché
Il legame che c'è tra Kuchiki infame
Parla anche delle nostre assenze non abbiamo a sufficienza dico in generale come informazione e un poco in parte anche come servizio pubblico lo sguardo aperto sul mondo c'è un lo studio quale partecipiamo ogni anno i non luoghi dell'informazione nello studio e illuminare le periferie lo realizza ogni anno coste d'intesa con l'Osservatorio di Pavia con la patrocinio di Parisi che ci siamo di tranquillo direi sociale un solo dato
Nell'agenda dei nostri la nostra agenda degli esteri qui si parla di ITC di prima serata i sette principali TG molto molto molto concentrica le notizie sull'applicazione del cinque per cento
E scopriamo all'improvviso certi Paesi certi problemi penso al caso drammatico tragico c'ha riguardato da vicino come italiani
L'uccisione del l'ambasciatore Attanasio e del carabinieri Iacovacci
Ci ha fatto scoprire la Repubblica Democratica del Congo e un conflitto che esiste lì grave da tanto tempo ricordava Francesca Romana centosessanta nuovi conflitti in tutto il mondo Einaudi questo non parliamo
A sufficienza o talvolta quasi mai certi paesi non sono mai citati nei nostri notiziari
Così come lo ricordava anche questo Francesca Romana c'è un legame per conflitti fame emigrazioni immigrazioni partiamo da continuiamo a parlare sbarchi invasioni Lampedusa uno quasi mai ci chiediamo ma perché da dove vengono
Domenica mattina ero alla Perugia-Assisi Elli rescue
L'organizzazione nata di recente la nave
Che fa salvataggi in mare ha dato con felicità notizia del salvataggio di cinquantanove persone alcune venivano dallo Yemen dallo Yemen erano partite dalla Libia ci chiediamo
Che incidono abbiano fatto e lo sappiamo che vengono dallo Yemen perché nello Yemen c'è una guerra che dura da anni di cui noi pochissimo ci occupiamo allora le nostre responsabilità come informazione sono queste e come servizio pubblico reperiti sociale è ben volentieri qui al nome di servizio pubblico dice e ricorda che l'Agenda due mila trenta
Non è un lusso informativo che possiamo talvolta permetterci è un obbligo del servizio pubblico come dice il contratto di servizio in vigore cioè il testo in regola impegno del servizio pubblico
Siamo tenuti ad alzare lo sguardo sul mondo e oggi qui sentiremo purtroppo che l'obiettivo due dei diciassette corso dell'Agenda due mila trenta
Non solo sapere se ha raggiunto una si allontana
Come servizio pubblico però qualcosa
Mi sento di dire stiamo facendo il nostro bilancio sociale cioè il documento che annualmente viene presentato quest'anno da quest'anno viene sempre più organizzato su diciassette obiettivi dell'Agenda due mila trenta chiara la Corte si era andare sul sito Rai vedrà che c'è una parte cospicua di questo bilancio di sostenibilità
Che ha organizzato mostrando quali parti del nostro palinsesto sono messe in onda guardando a questo quell'obiettivo di diciassette che ci ricorda l'agenda dello sviluppo sostenibile così come c'è un tema del quale come informazione non ci stiamo occupando abbastanza capitano le scorse settimane di sentir rilanciare dal o NT italiane dall'associazionismo italiano la campagna per lo zero settanta cioè dove come il Paese siamo impegnati da tanto tempo a raggiungere una quota dello zero settanta del nostro PIL come aiuti pubblici allo sviluppo dei paesi che siamo soliti definire in via di sviluppo con l'obiettivo è lontanissimo non solo stiamo lo zero settanta ma stiamo allo zero venti due stiamo retrocedendo come al Paese in questi impegni sono temi che nella nostra informazione punto Rocco non riescono a a farsi largo come dovrebbero responsabilità sono sono sono responsabili ampiamente politico-istituzionali cospicue male come informazione dovremmo assolvere maggiormente a un volo di stimolo nei confronti di chi deve decidere assumere decisioni per questo il patrocinio che molto volentieri come Ranieri sociale diamo Emilia fa piena di uno è una parte dell'impegno come servizio pubblico vogliamo esprimere ricordo anche in chiusura che in vista della giornata dell'alimentazione che dopodomani verrà celebrata in tutto il mondo
C'è un palinsesto del servizio pubblico tv radio e on line piuttosto ricco non so qui a sciorinare la mercanzia RAI potere verificarla così come da qualche giorno sta andando in onda e andrà in onda fino al sedici lo spot della FAO che ci ricorda quanto vitale sia la questione dell'informazione della dell'alimentazione ancora una cosa fatemi dire sull'informazione
Piccolo accenno di RAI Pride di orgoglio RAI e il ministro l'ex ministro Martina
Vicedirettore generale ora della FAO a lavorato attivamente al prelati che Roma ospitato a fine luglio
Proprio sui temi dell'alimentazione
Ha cominciato il ventisei luglio la mattina del ventisette luglio mi sono voluto io una curiosità vedere quanti giornali quotidiani italiani avessero dato quell'evento di importanza davvero storica mondiale
Il risalto che meritava ce l'aveva in prima pagina avvenire Osservatore Romano e un richiamo da parte della stampa
La stampa intesa come un quotidiano di Torino
Tutti gli altri non l'hanno messo in prima pagina occupata dai nostri problemi nazionali talvolta locali mi sento di dire il servizio pubblico libri in quei giorni la coperto né siamo stati media partner convinti e e io per dire che ci ricordiamo talvolta di i nostri doveri ma anche il richiamo che viene oggi da voi
Sergej magari riportare nella nostra redazione le nostre strutture editoriali il fatto che vogliamo e dobbiamo essere misurati sulla capacità di alzare lo sguardo sul mondo altrimenti non ci sarà
Nessuno sviluppo sostenibile grazie può
Grazie a Roberto Natale mi fa piacere che abbia ricordato l'importanza quanto è difficile illuminare le periferie quanto importante domina nelle periferie soprattutto quanto questo sia compito soprattutto nostra del servizio pubblico illuminare il lavoro che fanno realtà come come Cervi mi fa piacere che abbia ricordato la Perugia-Assisi perché io in questo momento sono ad Assisi perché sono di Assisi e credo molto che questa città abbia debba giocare un ruolo determinante su queste questioni quindi è bella questa connessione triangolazione fra Assisi Roma Milano Bergamo e Ciardi che da Bergamo riesce a guardare al mondo è impegnarsi attivamente nel mondo allora andiamo a Valeria Ernica la responsabile attività istituzionali vicende che ci racconta per filo e per segno il l'indice globale della fame e atti e Valerio
Grazie Francesca e un benvenuto anche da parte mia i nostri ospiti relatore nella grigi di questo lancio in anteprima nazionale per Nova Alan Turing ex altrimenti detto di due mila ventuno è un benvenuto chiaramente anche a chi ci sta seguendo in diretta streaming
Cioè ad entrare nel merito dei dati vorrei innanzitutto sottolineare un elemento anzi direi l'elemento che emerge in maniera tanto chiara quanto allarmante dall'analisi di quest'anno
La lotta contro la fame e pericolosamente fuoristrada
Perché diciamo questo attualmente siamo registrando una battuta d'arresto in alcuni casi anche un'inversione di tendenza
Rispetto a quei progressi che poi sono stati anche timidi ma costanti nella lotta alla fame e che si sono registrati dal due mila ad oggi dopo decenni di declino è stato accennato in apertura la prevalenza mondiale della denutrizione che vedremo è uno dei quattro indicatori usati per al polare punteggi degli sta aumentando e con un incremento ancora
Più pronunciato proprio nel due mila venti
Allora entriamo innanzitutto nel merito della composizione di questo indice perché questo ci aiuta a capire cosa andiamo a misurare l'indice ci restituisce una misurazione multidimensionale della fame sono le tre e le dimensioni prese in considerazione a livello globale regionale e nazionale e si basa su quattro indicatori ora la prima dimensione è insufficiente assunzione canonica
Misurata attraverso la denutrizione limite l'indicatore che accennavo poc'anzi un indicatore importante del livello di fame che attenzione si riferisce alla popolazione Deperdussin questi cantori tre quattro che si riferisce ad adulti e bambini e si basa su particolarmente su i risultati l'analisi della Sophie l'importante rapporto che viene redatto annualmente da diverse agenzie delle Nazioni Unite tra cui la Paolo in primis
La seconda dimensione analizzata e là sotto nutrizione infantile che attraverso due indicatori il deperimento e l'arresto della crescita dei bambini e delle bambine al di sotto di cinque anni
Riflette invece rispettivamente la dimensione acuta e cronica della fame
E poi abbiamo la mortalità infantile quindi dei bambini sotto i cinque anni che possiamo dire l'esito più grave e drammatico della fame e malnutrizione
Ecco sulla base dei valori di questi quattro indicatori il di assegna attraverso la standardizzazione dei dati a ciascun Paese una valore da zero a cento
Dove zero e risultato migliore cioè l'assenza di fame e cento il peggiore naturalmente questi due estremi non vengono mai raggiunti
E in questo senso il livello di fame poi di ogni Paese viene classificato su una scala di gravità che quella che vedete adesso avanti o che va appunto da valori bassi a estremamente allarmante
Ogni anno il numero dei Paesi che vengono presi in considerazione dalla di cambia perché molto dipende dalla disponibilità dei dati e quindi quest'anno nel due mila ventuno sono centosedici i Paesi per i quali è stato possibile calcolare il cosiddetto Ponte giudichi
Ovvero quelli di cui abbiamo dati a sufficienza
Per altri diciannove invece seppure con dati insufficienti è stata attribuita una designazione provvisoria per gravità
La fame avete qui già indicati alcuni numeri la fame rimane grave e allarmante ottimamente allarmante in quasi cinquanta paesi se andiamo a vedere la mappa ci rendiamo conto attraverso la definizione del dei dei colori dei dei Paesi secondo la scala di gravità
Vediamo la Somalia nel Corno d'Africa l'unico Paese che registra un livello estremamente allarmante
E caso abbastanza sui generis perché la Somalia fino alle precedenti edizioni del di nonna aveva sempre un assegnazione per gravità provvisoria non avendo tutti giacché a sufficienza
Quest'anno invece siamo riusciti ad ottenere tutti i dati che quattro indicatori e il risultato è che in questa questo paese registra un livello estremamente allarmante di fame ed è anche facilmente inteso il perché
E proprio in quel paese che si concentra la maggior parte dei tre attori le treccine che sono state già menzionate conflitti ai conflitti interni cambiamento è climatico e spogli anche l'impatto della pandemia i nove paesi di vedete in arancione e giallo più scuro la fame allarmante di questi quattro sono stati provvisoriamente classificati come allarmanti ve ne cito alcuni sono stati già ripresi
Repubblica Centrafricana Repubblica Democratica del Congo il Sud Sudan gioielli era stato menzionato in apertura e anche Cossiga
La fame è stata invece identificata come grave Baldini quest'anno in una trentasette Agnesi
Ora se guardiamo i dati regionali mi dicevano all'inizio che i dati sono globali e regionali e nazionali guardando ai dati regionali se possiamo andare avanti con la presentazione vediamo
Che l'Africa subsahariana a le percentuali più alte di denutrizione arresto della crescita e mortalità infantile le più alte di qualsiasi altra regione del mondo con un punteggio complessivo di di ventisette virgola uno considerate che appunto vedete
Dagli istogrammi nel mondo il punteggio globale e di diciassette punto nove ovviamente frutto di una media ma ciò che desta maggiore preoccupazione lealtà e che l'Africa & unica Regione del mondo
Per la quale si prevede un aumento delle persone denutrite da qui al due mila e trenta allora considerate che quarantasette Paesi non riusciranno a raggiungere neanche un livello basso di fame entro il due mila e trenta ventotto di questi si trovano in Africa subsahariana
Lande meridionale l'altra regione con livelli di fame più alti al mondo un punteggio complessivo di ventisei punto uno il tasso di deperimento Infant mille qui questa Regione registrato nel due mila venti con una percentuale del quattordici virgola sette è il più alto di tutte le regioni ci sono variazioni chiaramente anche dentro i confini dei paesi sono variazioni significative
E che non riusciamo a rilevare esattamente ma sicuramente quello che sappiamo anche che i nostri interventi diretti è che le restrizioni di movimento quell'Inter l'se ne dei servizi che sono state imposte con la pandemia come diciannove hanno affluito con delle conseguenze asimmetriche anche stile difficoltà per i più vulnerabili
E infine e concludo riprendendo il tema iniziale la fame stava vivendo una battuta d'arresto e anche un'inversione di tendenza
Da questa matrice che vedete a video vedete i Paesi analizzati dalla dal dieci secondo le fasce di gravità mandando da sinistra verso destra
C'è una sempre minore riduzione della fame poi addirittura un aumento della fame stessa ecco già vedere visivamente come tutti i Paesi analizzati siano concentrati nella fascia diciamo più verso destra di questa matrice ci dà l'idea di quanto la riduzione della ammessi ancora assolutamente fuori rotta quanto sia allarmante la la Ugento della fame molti paesi di quanto sia urgente intervenire
I immaginare Conte di avere una sorta di telecamera una macchina fotografica e andai a nessun mare sul no ULSS della rapporto cioè il legame tra fame conflitti entrare nello specifico in questa sì spirale in questo circolo vizioso perché la fame di menta i conflitti la fame alimenta poi un bell'ossimoro i concetti concreti generano nuova fame la fame riproduce conflitti andrà
Vorrei capire quali criticità emergono se andiamo a guardare il proprio rapporto tra fame
E aree in cui ci sono in questo momento conflitti armati
è i conflitti sono sicuramente la causa principale della fame sono peraltro in aumento stanno diventando sempre più GRA oggi persistenti è possiamo dire che è la metà delle persone denutrite vivono in paesi colpiti da conflitti violenza o fragilità deve quindi una mappa innanzitutto un dato nel due mila venti le crisi alimentari sono state provocate
Più dai conflitti che già qualsiasi altro fattore inclusi agli effetti della cambiamento climatico le crisi economiche per esempio generate dalla pandemia di copie diciannove
E con questa connessione bidirezionale tra fame e conflitto che si autoalimenta in un circolo vizioso sono evidenti anche in questa versione evidente anche dai dati del di in otto nove dieci Paesi con un livello di pane allarmante estremamente allarmante che vedete
Qui a video il conflitto risulta essere la principale causa di questo livello di gravità insicurezza alimentare e nutrizionale
Inoltre in Africa i paesi con alti livelli di conflittualità hanno dei punteggi di G. ai più alti risultati peggiori ciascuno degli indicatori rispetto ai Paesi con bassi livelli di conflittualità
Allora questo legame a doppio filo K mette in conflitto sono anche evidenti dall'impatto devastante che i conflitti generano sui sistemi alimentari
Perché pregiudicano di fatto tutti in e i passaggi del sistema alimentare dalla produzione alla raccolta al consumo
Quindi tracce principali eredità di una guerra abbiamo un'insicurezza alimentare duratura e allo stesso tempo l'aumento dell'insicurezza alimentare può contribuire ai conflitti violenti
Cosa fare
A caro leader Gargani svendere sono gli autori del saggio di quest'anno dell'Istituto internazionale di ricerca sulla fascia di Stoccolma vincono i conflitti e la fame vanno affrontati simultaneamente
Come con un approccio flessibile agile rafforzando i partenariati rispondendo anche la compartimentazione dei finanziamenti che caratterizzano generalmente l'aiuto umanitario se non risolviamo il problema dell'insicurezza alimentare
Sarà difficile costruire una pace duratura e senza pace abbiamo invece scarse scarsissime probabilità di mettere fine alla fame nel mondo abbiamo bisogno di un'azione urgente decisa e prolungata
Chiaro grazie grazie Valeria lo ricordiamo la lotta alla fame l'hai detto tu apro virgolette pericolosamente fuori non è questo che dobbiamo tenere
A mente leggo che una recente proiezione della FAO
Dice che per effetto della pandemia del comico diciannove si prevede che nel due mila trenta ci saranno seicentocinquantasette milioni di persone denutrite praticamente l'otto per cento quasi l'otto per cento della popolazione mondiale ma quello che in Brasile di più che si tratta di trenta milioni in più
Rispetto a uno scenario in cui non non si fosse verificata la pandemia quindi la pandemia prodotto trenta milioni di persone in più che da qui a breve
Andranno a sperimentare vivere sulla propria pelle Inna dramma della denutrizione
Chiama in causa su questo ovviamente a Maurizio Martina vicedirettore generale della FAO per chiedere
Che cosa si può fare e cosa sta facendo effettivamente fa su questo fronte
Intanto grazie di cuore per l'invito un caro saluto a tutti grazie accesi
Per il lavoro che fa ogni giorno quotidianamente ormai da anni per quello che sta facendo per quello che ha fatto anche nel periodo complicatissimo della della pandemia
I dati essenziali credo che siano stati ampiamente ricordati e l'indice che viene presentato oggi è molto utile perché si inserisce dentro un quadro di analisi che noi dobbiamo assolutamente avere chiaro davanti quando ragioniamo di quello che sta accadendo delle tendenze di fondo
Che noi stiamo vivendo quando ragioniamo di fame e di fame
In relazione agli scenari internazionali è stato detto bene noi abbiamo un incremento sostanziale
Delle persone coinvolte nell'area della malnutrizione della povertà
Grazie anche per avere ricordato una questione fondamentale che spesso in questo tempo è passato sotto traccia e cioè che i conflitti sono la prima vera ragione anime della fame nel mondo che i conflitti oggi sono la prima vera condizione che determina l'aria della malnutrizione dalla fame
In tante parti del mondo
Ha fatto bene a Cervia rimettere a fuoco questo argomento perché in un tempo complicato come questo dove giustamente ragioniamo anche di grandi altre traiettoria di cambiamento e cambiamenti climatici naturalmente nel dramma della pandemia
Rischiava di passare un po'sottotraccia invece quest'argomento fondamentale che noi invece dobbiamo tenere molto presente
La favola calcolato che per riuscire a raggiungere l'obiettivo fame zero due mila e trenta obiettivo oggi
Più lontano di ieri come avete giustamente detto
Sono necessari tra i quaranta e i cinquanta miliardi di dollari all'anno di investimenti mirati su progetti che vanno proprio punto appunto
Ma
Lavorare in quelle aree problematiche che abbiamo giustamente visto prima nella descrizione del rapporto
Serve una mobilitazione straordinaria di risorse economiche prima di tutto è inutile girarci attorno
Con gli appelli non si risolto il problema
Bisogna essere conseguenti nelle politiche
E la prima politica non può che essere una politica di serio investimento economico da parte in particolare ovviamente delle istituzioni in primis da parte dei governi per affrontare questo questo grande tema nella sua interconnessione con quello che avete giustamente detto prima gli affetti dalla pandemia che hanno strappato
Ulteriormente la condizione e un cambiamento climatico che se voi sopra apponeste in termini Riccardi i cartina diciamo geografica globale
Alla come dire alla cartina fondamentale che abbiamo visto prima tutti noteremmo una drammatica sovrapposizione laddove ci sono i più radicali cambiamenti climatici in atto
Ci sono anche le condizioni più difficili
Nella lotta alla fame e bisogna fare questa operazione otto anni sono un soffio otto anni sono veramente pochi
Non ha detto che ce la si faccia ma noi dobbiamo provarci e l'impegno dell'affare quella in particolare in questo momento
Di mettersi al centro di questi impegno per le cose che ne sappiamo fare noi sappiamo accompagnare i progetti di sviluppo rurale
Ne sappiamo analizzare i dati accompagnare con progetti operativi le politiche di sviluppo rurale che sono centrali
Nella lotta alla fame nel ripristino delle condizioni minime essenziali di riferimento e facciamo cerchiamo di fare questo suo ovviamente a tutte le latitudini perché questa è la casa di centonovantaquattro Paesi che lavorano insieme
E anche qui forse bisogna riscoprire il valore e la necessità di un multilateralismo cooperativo internazionale dove nessuno ce la può fare da solo ma tutti devono unirsi per lo sa per lo stesso obiettivo
Abbiamo detto che la cosa principale della problema fame denutrizione sono guerre l'al di là dei paesi che vivono un'arretratezza economica che vivono e soffrono e calamità
Naturali siccità carestie inondazioni eccetera sono state in conflitti conflitti armati allora
Le chiedo Martina che cosa si può fare esattamente che cosa si fa cosa passare saldamente nelle aree di conflitto dove quindi non c'è soltanto non ci sono soltanto diciamo condizioni difficoltà ambientali dettate al punto da cambiamenti climatici le calamità
Ma ci sono crisi politiche
Umanitari molto più difficili da gestire cerchiamo ovviamente di essere in tutti gli scenari anche quelli drammatici dei conflitti e in generale delle condizioni socio economiche delicate ora il caso drammatico di queste settimane naturalmente si riferisce all'Afghanistan noi continuiamo ad essere in Afghanistan anzi una gravissima siccità che ha colpito il paese proprio in questo periodo
Ha ulteriormente esacerbato la condizione stiamo cercando attraverso una raccolta straordinaria di finanziamenti da parte di tutti i grandi soggetti internazionali istituzionali e non di mobilitare risorse per accompagnare il periodo che ora delle semine fondamentali per la stagione che abbiamo davanti se fargli amo questo obiettivo in Afghanistan e non aiutiamo le comunità rurali afgane a seminare
E noi rischiamo di avere un aggravamento della situazione della sicurezza alimentare in quel quadrante
Mi viene in mente ad esempio il lavoro che fa o fa con UNHCR in Turchia nella formazione agricola qualificata
Di tanti siriani circa un migliaio di i siriani in collaborazione con il Governo turco noi formiamo un migliaio di persone e cerchiamo di accompagnarle verso una condizione anche professionale più forte in particolare
Attivando percorsi che aiutino queste persone
A riprendere in mano un po'un pezzo fondamentale della propria vita con professioni agricole nelle comunità in cui vivono mi viene in mente il SEL
Dove da tempo stiamo lavorando a un grande Progetto un milione di cisterne Paris nel per trovare anche lì a fare un lavoro complicato ma necessario di tenuta di un bene essenziale come come l'acqua e come dire di infrastrutturazione irriguo in un contesto compri tre complicatissimo come quello siamo praticamente ovunque vorrei raccontarvi quello che facciamo i DM hanno in Sudan
Siamo nelle aree più delicate anche dei conflitti e cerchiamo di di di fare il nostro lavoro di agenzia sotto egida ONU
E quindi anche di agenzia che in qualche modo con il suo lavoro può aiutare la pace aiutare la stabilizzazione
Di questi scenari favorire in qualche modo il recupero di un clima più più un più sereno in qualche modo più sicuro non è facile
Ma non vedo altra via che non quella di continuare ostinatamente a perseguire questi obiettivi di pace e di cooperazione anche attraverso il lavoro sui sistemi agricoli e alimentari l'accompagnamento delle comunità rurali
Allora volevo richiamare in caso Valeria anni perché l'indice globale nella fame fra una fotografia no delle sente ogni anno si preoccupa di fotografare l'esistente però non si limita soltanto a questo indica anche delle strategie da seguire
Quali sono questi strategia allora quest'anno dal rapporto di questa
Grazie Francesca alcune raccomandazioni realtà che poniamo anche a Maurizio Martina in quanto rappresentante di FAO i nostri governi alle agenzie delle Nazioni Unite grossi temi donatori
Innanzitutto l'abbiamo già detto la precarietà dei sistemi alimentari e il conseguente aumento nella fame sono tra le questioni più urgenti della nostra epoca
Cosa fare quindi rafforzare i sistemi alimentari risulta essere il primo la prima raccomandazione che vogliamo porre ai nostri interlocutori
Per contrastare simultaneamente come ci siamo detti prima gli effetti delle crisi interconnesse quindi conflitti cambiamenti climatici sicurezza alimentare nutrizionale
I governi donatori devono promuovere peraltro interventi che insistono su questo collegamento molto sottile ma efficace è necessario tra le necessità di sostentamento immediate gli interventi a lungo termine e la costruzione della pace parliamo di People me stessa
Promuovendo proprio delle pratiche agricole diversificate resi gli enti ai cambiamenti climatici e rafforzando i loro mercati locali balzare agli interventi su una comprensione delle cause profonde delle crisi e un'altra raccomandazione che facciamo quindi in un determinato contesto bisogna comprendere esattamente i rapporti di potere esistenti mettendo al centro le vittime con trasparenza responsabilità una partecipazione inclusiva
Questo significa anche garantire una partecipazione inclusiva delle donne in tutte le attività anche nella costruzione che processi di pace
Impegnarsi ad una pianificazione è un finanziamento flessibili a intersettoriale pluriennale agile e e si basa soprattutto su uno bisognosi reali non sulle agende politiche o sulla sicurezza è il nodo centrale affrontare i conflitti a livello politico di specie diffuse violazioni del diritto al cibo nel corso dei conflitti
Buso ricorrente della fame per esempio come metodo di guerra il frequente rifiuto di concedere l'accesso agli aiuti umanitari è di vitale importanza che agenzie come la Paolo le Nazioni Unite sono stati membri
Rafforzino il diritto umanitario internazionale
Soprattutto perseguendo e sanzionando rigorosamente la fame come crimine di guerra
E infine aprire la strada per un cambiamento radicale dei nostri sistemi alimentari
Roberto Natale ha citato in apertura l'importanza del press anni sui sistemi alimentari si è tenuto poi a settembre
Il summit sui sistemi alimentari appunto la FAO ha giocato chiaramente un ruolo centrale questo i governi secondo lui per dare seguito efficace al vertice del delle Nazioni Unite sui sistemi alimentari debbono
Anche
Assumersi gli impegni presi e sfruttare anche le prossime occasioni importanti che che abbiamo proprio da qui a poche settimane abbiamo la Coop ventisei quindi la conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico si terrà i primi di novembre abbiamo incidenti a presidenza italiana dove chiediamo un impegno degli Stati a rafforzare il sistema multi laterale abbiamo il vertice Nutrition for Growth il vertice sulla nutrizione che si terrà a fine anno è contro
Qui è necessario rafforzare questo impegno per raggiungere l'obiettivo fame zero invertire quella rotta
Che abbiamo detto che ci stanno dipanando da questo obiettivo entro il due mila e trenta e investire nella nutrizione nella residenza in contesti tragiche di conflitto
Sono cinque i punti che letti così raccomandazioni uno due tre quattro cinque sembrano molto semplici molto schematici ma sono cinque grandissimi immensi temi sono cinque grandissime sine Maurizio Martina
Sono delle raccomandazioni diciamo che esaustive secondo lei c'è altro da aggiungere benché siano molto molto Pensacola riunito contribuito queste raccomandazione mi sembrano fondamentali
Tutte e cinque insisto su un punto sistemi alimentari vuol dire a una determinata cosa
O questo è un tema che ne mettiamo al centro del della riflessione anche in vista del del World Food Day sistemi alimentari vuol dire avere una piena comprensione della complessità della catena
Che ogni giorno alimenta
L'esperienza agricola e alimentare
Perdonate il bisticcio di parole cioè rendersi conto che tutti gli anelli di questo percorso
Hanno una relazione fra loro perché ci sono anelli più deboli anelli più forti e allora ricalibrare anche gli equilibri dentro i sistemi alimentari tra i più deboli e più forti
è uno dei grandi temi penso ad esempio al fatto che dentro questo scenario di raccomandazioni
Ecco io aggiungerei il bisogno di legare anche una riforma delle regole del gioco del commercio globale a questi temi
Perché le regole del gioco del commercio globale post pandemia non possono essere quelle che noi abbiamo vissuto prima della pandemia
E noi avremo davanti negli appuntamenti importanti tanti di voi lo sanno la riforma dal dub Trio non è un pezzo di rilevante di questa questione
Perché noi sappiamo che è una parte essenziale del destino anche di diversi sistemi alimentaristi determinata a regole più forti i mercati aperti
Dove si possono costo Conte contrastare anche le derive sopranista e anche del cibo che sono quelle che immaginano che un paese ce la faccia da solo
Senza lavoro con gli altri abbiam bisogno di regole giuste in mercati aperti è un pezzo della questione
Che ovviamente abbiamo davanti le altre Rocco raccomandazioni delle nel davvero le condivido dice vorrei sottolineare il quando giustamente affrontare anche politicamente i conflitti non disgiungere la il lavoro
Che facciamo a a ante ma divisione complessiva anche delle delle principali questioni politico diplomatiche che invece sono il cuore il cuore
Di di tanta parte dei dei dei trova avranno anche in chiave alimentare ecco credo che siano raccomandazioni giuste
E qui il tema è davvero andare oltre gli eventi lo dico anche per per noi
Oltre gli eventi vuol dire fare politiche costruire politiche che reggano nel quotidiano e che sappiano fare quel salto di qualità che giustamente anche centri ci sta proponendo
Grazie grazie mille Maurizio Martina vicedirettore generale di fare né buon lavoro vuole grazie ad un rigore
Vorrei sentire adesso verranno ad Ayala Valva che la responsabile dell'Unità emergenza Cesi perché certi stili da anni il tè
Io avevo detto prima Roberto Natale da Bergamo è impegnata però nel mondo vi piace molto questa dimensione Glocal cioè si parte da una
Cita tutto sommato
Di medie dimensioni per poi andare seminare nel mondo e questo è molto molto bello e certi impigliata danni anche nei con tassi di conflitto e grazie alla sua azione umanitarie vorrei capire allora
Date allora e non in che modo certi svolge il suo operato in quest'area così delicato
Ma si innanzi
Lo ringrazio anche sono in in blu preceduto perché sono stati interventi sicuramente molto rilevanti e interessanti rispetto tutto quello che è il punto c questa sta facendo vedere all'ambizione poi di portare avanti con i nostri progetti
In realtà accesi ha come obiettivo quello di costruire resilienza
In in tutti i Paesi in cui opera ma anche in particolare in contesti di estrema vulnerabilità
E se parliamo di sicurezza alimentare notoriamente la sicurezza alimentare vulnerabile è vulnerabile per tutte le cose che ci siamo detti fino ad ora per periscopio ed è per quello che è successo quel Covili come ultimo diciamo in in in ordine cronologico
Elemento di disturbo della della la stabilità della sicurezza alimentari per i conflitti per i conflitti che non sono soli conflitti armati sono anche i conflitti socio economici
Dobbiamo come dire ampliare la questione del compito a trecentosessanta gradi i cambiamenti climatici
Inevitabilmente inerente il di mente influenza noti i i sistemi alimentari
E il nostro il nostro scopo il nostro obiettivo in questo campo è quello di rendere meno vulnerabili sistemi bancari quindi si agisce su tanti piani su tanti piani diversi la protezione del suolo la cosa prioritaria quindi la prevenzione la prevenzione dei disastri la mitigazione di quelli che sono i disastri che possano influenzare appunto la tutela della nel suolo
La la il rafforzamento dei sistemi agricoli ne lavoriamo nella maggior parte dei casi in aree rurali che sono quelle maggiormente poi colpite tutte queste situazioni per cui la formazione è sicuramente l'input fondamentale
Evitare però la perdita delle competenze le persone che si spostano l'estrazione che si spostano perché sono rifugiati perché sono sfollati anche all'interno del suo Paese provengono nella maggior parte dei casi da queste aree rurali e hanno già delle competenze che importanti importantissimi
Cercare di la facilità e la logistica delle nostre ambizioni no dei prodotti alimentari in ultimo aiutare e supportare le persone nella commercializzazione quindi supportare l'inserimento lavorativo di persone che possano poi lavorare per la produzione agricola e trarre un beneficio anche l'acquisto come lavoriamo diversi a diversi livelli da lei ha citato prima il Nexus noi lavoriamo come articoli ma il Kalimantan come attori gruppo lavoriamo con la quelli che sono gli attori gli costruiscono cercano di costruire faticosamente anche situazioni di pace questo il Nexus si lavora insieme
Si lavora in maniera coordinata con una grande flessibilità natura quelli partnership al quale partecipa anche sul terreno quindi gli attori che non sono internazionali
Come le grandi organizzazioni non governative le nazioni unite unione europea i grandi donatori ma sono organizzazioni che sono nate sul terreno e quindi hanno una conoscenza anche molto approfondita di quello che succede sul terreno ha una conoscenza approfondita che però deve essere intestata anche con una conoscenza più allargata a livello internazionale e quindi anche quella di trasferire delle conoscenze che arrivano anche da altri Paesi ma che possono essere modulabili anche nella in Paesi dove poi di nuova nuova apertura dove stiamo operando
Attualizzati anche dati certe innovazioni quindi la collaborazione che noi cerchiamo che stiamo e anche quella con lei con le grandi università con i centri di ricerca
Attraverso crescono elaboriamo tutta una serie di analisi
Che vanno a rilevare quelli che sono i bisogni maggiori a livello di di terreno per trovai la strategia migliore insieme questi altri attori terrà intervenire e per sopperire a quelle che sono le cause di maggior disagio è importantissimo il rapporto anche con quelli che sono i donatori istituzionali abbiamo parlato di FAO ma censimenti altrimenti europea alle Nazioni Unite
Nostro compito credo sia anche quello di interagire con loro per portare una voce ancora una volta più legata a quello che succede sul terreno il nostro approccio è non solo nazionale quindi non solo nel paese dove in termini a nome anche regionali questo importantissimo perché poi soprattutto in in contesti di di conflitto
Pensiamo al Medioriente in contesti di di grandi cambiamenti climatici è importante anche seguire quelli che sono gli spostamenti di popolazione solo verso l'Europa ma anche nei paesi limitrofi
L'attenzione estrema è sempre appunto legata a quelli che sono le categorie più vulnerabili per cui noi lavoriamo buona sicuramente rifugiati con sfollati interni ma anche le comunità ospitanti che a volte hanno le stesse criticità delle persone che si spostano che arrivano in questi nuovi territori
E e e ed è importantissimo lavorare con loro proprio in un'ottica di prevenzione i conflitti di conflitti soprattutto in da questo punto di vista socioeconomici
Avrei avuto il mondo riconoscere l'attività che fa Cesvi sul campo perché ho seguito una missione la missione in particolare quella nella Kurdistan iracheno era la fine del due mila diciannove proprio prima
Della dell'inizio della pandemia tra l'altro John Costanzo piuttosto difficile non è esattamente il Kurdistan iracheno un contesto di conflitto dove c'è una guerra in atto ma sicuramente è una è molto critica perché è un'area che subisce le conseguenze di conflitti di altri conflitti che ci sono stati che perdurano conflitti intermittenza come in Iraq e quindi o in Siria e quindi ha un'aria che ha coglie profughi interni dall'Iraq i profughi che vengono dall'esterno dalla Siria popolazione io e Zidane sua popolazioni che sono smistate minacciate per anni dall'Ischia un problema che permane un pensiamo certo che le cellule Isis sul territorio siano scomparsi non facciamo le stesse proprio abbiamo fatto in Afghanistan quando pensavamo che i talebani erano scomparsi per improvvisamente invece fa ci siamo accorti che non erano affatto scompare sì e che anzi addirittura si sono ripresi un Paese li avviso con i neanche quanto è importante l'attività che state facendo c'era a voi raccontare Lorena la vostra attività proprio sul campo del Kurdistan iracheno
Sì chiedo di lavoriamo in Kurdistan dal due mila e diciotto appunto lavoriamo in ottica soprattutto di prevenzione dei conflitti di natura socio economica
Lavoriamo nel governatorato di rapire l'editore Luca fondamentalmente ci siamo concentrati in attività di sostegno al reddito di sicurezza alimentare e di mezzi di sussistenza lavoriamo appunto con le categorie che citavo poc'anzi quindi con i rifugiati quindi le persone che arrivano dalla dalla Siria sfollati interni quindi persone che arrivano da dall'arresto dell'Iraq e la comunità ospitante
Abbiamo una grande attenzione in questo momento soprattutto per le dinamiche di genere e di fragilità quindi sono donne sono persone con disabilità
Il nostro obiettivo è quello di rafforzare la resilienza di rifugiati comunità ospitanti promuovendo lo spot non lo sviluppo di attività economiche
Come
Nel un po'quello che dicevo prima quindi lavoriamo in ambito agricolo per appunto
Sollecitare sia da un punto di vista proprio anche di formazione
Quelli che sono le autorità anche del curi Santa ne abbiamo lavorato in realtà con il dipartimento che te cultura il Dipartimento di ritmi di lavoro per attività di capacity building
Ma lavoriamo poi appunto nella formazione delle persone che poi dovrà occuparsi in coltivazioni coltivazioni distribuiti pone poi vendita e abbiamo stretto anche tutta una serie di partnership con degli attori privati l'acquisto di questa produzione proprio per garantire il supporto al reddito e alla dignità di lavoro punto di categorie particolarmente fragili come in questo momento sumo
Le le donne le persone disabili
Grazie grazie mille vorrei riportare un po'la mia esperienza con voi a questo vengono fin qui mi intravedo con lo staff di cervi eravamo proprio in una serra qui una serra dove donne rifugiate interni ai profughi Herne ma anche danni siriane ma anche donne Yazid
Lavorano insieme cercano di recuperare anche la loro autonomia indipendenza perché non dimentichiamo quanto è importante per queste donne lavorare cioè
Rende a un
Diciamo conquistare la consapevolezza che possano essere utili possono dare un contributo alla società non è semplice non è scontato la differenza fra uomini e donne soprattutto in questo tipo di contesto e quindi il prodotto il frutto della loro lavoro per finisce sulla tavole di ristorantini giovani imprenditori curdi che quindi stringono una sorta di partnership con queste signora una collaborazione con queste signore e questa è una forma di sostegno al lavoro femminile in una forma di sostegno al reddito quindi comunità che si trovano a vivere in un altro Paese diverso dal loro
Riescono a collaborare di integrare piccole comunità Hospital di queste fondamentale perché va nella stessa missione
Ricordo che siamo nati visitare anche un campo profughi dove finivano purtroppo ragazzi ex combattenti Sissa ragazzi giovanissimi che erano stati arruolati dagli Isis che finivano poi in una sorta di riformatorio
In questo riformatore attualità curde circoli fare loro possibile per in qualche modo convertire diciamo così questi ragazzi e metterli sulla strada di un riscatto su una strada di una miglioramento anche personali per farli uscire dalla spirale di violenza che hanno respirato per anni questi ragazzi molto spesso appunto finito il percorso all'interno del riformatorio vanno semplicemente a finire in un campo profughi allora che cosa succede che se nessuno si occupa di loro se nessuno l'esempio come certi semina dei progetti per continuare tenere questi persone attive per continuare le a per continuare ad impegnarmi in progetti positivi
Per questi ragazzi finiranno nuovamente nella nella spirale della violenza però non solamente arruolati da cellule terroristiche interviene in un'altra volta saranno una potenziale pericolo non soltanto per i paesi in cui si trovano ma anche per noi occidentali da altri Paesi e ok ma gli annunci Mai che tutto ciò che succede lontano da casa nostra prima degli insetti anche in casa nostra e lì
In qualche modo bisogna andare assegnare esattamente il lavoro che sta facendo certi di cercare di creare connessioni fra le comunità in fuga e le comunità ospitanti maniacale da Abass ma il potenziale di tensione sociale il potenziale di violenza e poter costruire una società che sappia convivere sono questa è la strada poi per una pacificazione normalizzazione dei paesi
Allora grazie a tutti voi grazie soprattutto al ragazzi Richard che ci hanno spiegato esattamente il loro impegno ovviamente grazie anche a cantava perché la presidente di Fondazione grazie a voi grazie a Torino fino a che alzata come vicedirettore generale di farlo Roberto Natale che ci ha ospitato grazie grazie assai grazie a RAI per il sociale siamo sicuri che fa parte il sociale continuerà ad impegnarsi andare visibilità e illuminare deve riferire un abbiamo detto e quindi grazie ma negli anni e allora è nata Ayala baluba buon lavoro voi ma tutti noi
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