Critica e militanti

Buongiorno da critica militanti mezzo secolo fa nel giugno del mille novecento settantuno moriva il grande filosofo marxista in giro organi Lucca certo all'inizio della Grande Guerra appena trentenne Luca c'aveva già scritto due capolavori come l'anima e le forme del mille novecentoundici e Teoria del romanzo edito del venti
Intanto con la Rivoluzione d'ottobre si precisava suo marxismo che nel mille novecentodiciannove lo porto a partecipare al governo di Béla Kun e il primo frutto teorico di questa militanza fu Storia e coscienza di classe
Uscito nel mille novecento ventitré
E fin qui la vicenda
De Luca ci giovane l'unico sembra di cui si abbia ancora notizia
Perché ormai da decenni quando si parla di questo filosofo ci si ferma addirittura la Teoria del romanzo crollato il mastodontico edificio marxista sul resto della sua storia
è caduto il silenzio pesa direi sul Luca ci maturo una damnatio memoriae che non è toccata nel nostro secolo a nessuno pensatore della sua statura
E che è stata favorita senz'altro dalla stessa genialità con cui Luca ci ha legato la propria cultura sterminata al grigiore sovietico
Ieri e oggi massima è la seduzione esercitata dalla Mitteleuropa austroungarica e quindi appunto dei molti Lukács e hanno attraversato il Novecento fino alla soglia degli anni settanta sembra salvarsi solo il giovane cittadino dell'Impero
Che dice puntava sul destino anima in forme ed è un'ottica
Esattamente rovesciata rispetto a quella degli intellettuali italiani del secondo dopoguerra che conobbero il pensatore ungherese proprio a partire dai suoi trattati tardi dove il marxismo e molto più disadorno di quello è un fuori quei dialettico sul quale si fonda Storia e coscienza di classe poi Luca cioè rinnego
D'altra parte la moda anche per Luca ci maturo sovietico o quasi sovietico durò poco durante la crisi ideologica degli anni Sessanta col dilagare delle scienze umane Ivo luoghi della sua estetica sembravano già quasi lo scheletro di un dinosauro e dunque ripartiamo dall'inizio dall'anima e le forme che si regge come una bilancia su due piatti la lettera Leo Popper che apre il libro e la metafisica della tragedia che lo chiude da una parte la la tragedia il consistere la la la l'esistenzialismo tragico che fu di tanti giovani di quel primo Novecento pensiamo a Carlo Michelstaedter dall'altra contro le vertigini del suicidio
Tragico il saggio la forma del saggio come forma che tende a come forma
Incompiuta
Poiché in Storia e coscienza di classe l'ultimo grande libro del look giovane
C'è una rilettura quasi paradossalmente idealista del marxismo dove l'Autore arriva perfino a identificare l'alienazione colleghi inevitabile oggettivazione che ogni conoscenza e ogni prassi impongono
Ed è proprio una tale radicalità che eserciterà un'influenza decisiva
Sui filosofi novecenteschi che stigmatizzando la moderna ragione calcolare anche il nome di un sapere più integrò integrale da Sartre al detestato fare Integer fino a quei filosofi Francoforte Jesi
Il cui aristocratico pessimismo sarà definito da Lukács che quando voleva era un ottimo epigrammi sta come una filosofia del hotel abisso somma di un grande hotel di lusso in cui ci si permette di sentirsi sopra la voragine
è fuori dalla storia
Luca c'ha fatto invece il suo sacrificio dell'intelletto è voluto uscire da quello tra l'abisso con tutti gli inconvenienti del caso quando internazionale ha condannato il suo libro come la mistificazione idealistica del marxismo ha imboccato la via delle autocritiche
E poi i nel periodo di Mosca nel dopoguerra di Budapest fino adesso gli ultimi anni si è sforzato di tenersi sulla strada sempre più stretta
Che ha da una parte l'eresia e dall'altra la volgare propaganda stanno Viana esitano vista
Certo è che una tale scelta è costata al calcio intanto una continua lotta per la sopravvivenza anche fisiche poi l'uso di una lingua spesso generico cifrata isotopica appunto per sopravvivere
E malgrado ciò la sua grandezza sta anche nel fatto che da pochi concetti schematici è riuscito a spremere un succo critico di primo ordine
E e in particolare nelle sue teorie estetiche del Periodo maturo in cui come noto propaganda con realismo che prendiamo belli balza e Toy Story
Inaccettabili sono per Luca sull'arte che chiama decadente le avanguardie che assolutizza hanno per lui in modo arbitrario quella deformazione angosciosa della realtà che è solo un aspetto del tardo capitalismo così come allo stesso modo sul piano teoretico fanno le filosofie il razionalisti che che dall'ultimo Schelling ai fiancheggiatori del nazismo offrono una copertura ideologica i timori della classe borghese classe secondo Lukács non più progressiva come è stata fino al mille ottocentoquarantotto ma Roma impegnata solo a contrastare l'avanzata del proletariato ora questo schema pone senz'altro un problema può il realismo ottocentesco restare un modello buono per il Novecento e in effetti quando deve fare esempi di arte realista contemporanea Luca cioè è in chiara difficoltà o città epigoni dell'ottocento un po'improbabili per essere autori di prima fila o si aggrappa all'olimpica eccezione di Thomas Mann per luglio ultimo grande frutto di una letteratura borghese che passerà linearmente in eredità realismo socialista solo che questo realismo frutti non sembra davvero darne molti
Nella rivolta ungherese della cinquantasei rivedremo Luca ci ministro nel governo dim rende omaggio
E questa funzione gli costerà una deportazione in Romania c'è una battuta attribuita Luca c'era
Appena uscito dalle carceri romene là dentro pare abbia capito che Kafka autore grande autore per lui decadente era invece proprio e integralmente uno scrittore realista
A risentirci venerdì prossimo