Un'agenda per la salute

Buongiorno
Ci siamo benvenuti al primo dei Forum curati dagli economisti della voce punto info
Una un format tradizionale ormai direi per il Festival del Trento una vera e propria ancora dove si confrontano
Le opinioni diverso e passiamo da e partiamo scusate dalla salute la salute diciamo tema centrale che forse di racchiude tutti non a caso ieri Festival come sapete è stato aperto da una lectio del premio Nobel Kremer che ha detto un sacco di cose interessanti e una che in particolare
Proporremo ai nostri ospiti perché a che fare diciamo con il tema complessiva del Festival cioè il rapporto tra lo stato e il mercato in particolare il ritorno dello è stato nella vita dei cittadini e sappiamo che nella vita sanitaria cioè dei temi che attengono alla salute
La presenza pubblica importantissime decisiva infatti Kremer cosa ha detto ha detto che la velocità straordinaria il miracolo lo ha chiamato
Ieri professore Boeri direttore scientifico del Festival il miracolo della produzione in tempi record di vaccini è dovuto anche al l'intervento massiccio delle finanziamenti cioè delle garanzie sui finanziamenti pubblici offerti dallo Stato cioè questo ha permesso alle a tutta diciamo la il sistema produttivo di assumere dei rischi
Dell'iscrizione perché anche lo Stato che altrimenti non sarebbe stato possibile
Prendersi perché all'inizio della
Di tutta la vicenda vaccini niente poteva esser dato per scontato
Saluto subito i nostri ospiti e vi dico anche come siamo organizzati allora parliamo il professor Turati frutti insegna Buongiorno scienza delle finanze alla Cattolica di Roma
E a al professor Turati è affidato un intervento introduttivo che poi sarà discusso nel nel forum salutiamo la professoressa Ilaria Capua non so se l'abbiamo già in linea
Ilaria Capua va be'è un volto molto noto non abita in via molte presentazioni tra dirige il centro di eccellenza Juan F. della dell'università della Florida
Ha molte cose da dire sul tema del rapporto tappa pubblico privato perché
Diciamo a lei è la scienziata che a promosso diciamo il cosiddetto open access cioè ha aperto la scienza con uno strappo diciamo più ignorare il pionieristico che per il quale è stata anche premiata questa settimana
Ha avuto riconoscimento internazionale molto prestigiosi premi pazzia a Barcellona
Quindi diciamo a reso pubblicò ciò che veniva c'è un prima e tipicamente tenuto molto segreto cioè i i dati della ricerca poi salutiamo Sabina Nuti la Caretta dice abbiamo sacco di donne molto competenti oggi sa dire noti Buongiorno la riferisce della Scuola Sant'Anna di forse non c'è bisogno che io mi giri affetti perché della Scuola Sant'Anna dipinta pubblicato moltissimo
Sul tema dell'organizzazione dei sistemi sanitari sulle misurazioni no che si possono fare
Sulla appunto sulla sulla sui sistemi sanitari Walter Ricciardi l'abbiamo collegato anche voi un volto molto noto buongiorno professore come sapete fa parte infine anche lui alla Cattolica di Roma qua abbiamo una una quarta cattolica di Roma importante oggi
Sapete è consulente del ministro della salute speranza ed è fa parte del famigerato CTS
Stamattina del Fermín viene in mente una cosa così di Adr in velocità speranza a chiesto a era Oxford cioè pochi minuti fa realtà a Oxford e ha chiesto all'Europa l'adozione del Green passa
C'era c'è una riunione dei ministri del della sanità del G7 e
Diciamo a lanciato questa proposta che insieme ad altre proposte italiane sull'Europa potrebbero contribuire a
Diciamo a creare quella quello quell'unione già rafforzare la stessa Unione Europea Marco Vecchietti
Ce l'abbiamo perché sapevo che c'era buongiorno tutto bene sappiamo che c'era qualche
Tema di collegamenti e tutto è stato risolto mi sembra la vedo bene attento bene allora Marco Vecchietti amministratore delegato DR DM
Della compagnia d'assicurazione RDN che fa parte del gruppo Intesa San Paolo e che è la prima assicurazione italiana per dimensioni
Nel settore della salute quindi diciamo tema cosa quale sarà il ruolo dei dei privati mi sembra molto indicato a sviluppare adesso io lascio a lei la parola a
Altra festa strati per la sua introduzione prego grazie grazie Paola grazie per per l'invito
Cercherò di restare nei tempi quindi chiedo anche a Paola vive guidare lui su cui è stampato eredità esatto
Io credo che ci siano almeno quattro temi che ci ha lasciato sulla sul tappeto la la pandemia qualcuno ovvio qualcheduno meno ovvio il tra quelli meno ovvi
Anche tutto il tema che riguarda esattamente questo questo festival cioè il ritorno dello stato e tra poco ci ci diremo qualcosa su questo primo che è il più ovvio
E chi debba prendere le decisioni nell'ambito della della tutela della salute che è tutto il dibattito tra a chi vuole soluzione accentrato e chi vuole invece soluzioni decentrate
Il secondo grande tema quali servizi
Dobbiamo prepararci ad offrire ai cittadini che stanno invecchiando e che quindi avranno delle esigenze dal punto di vista appunto della tutela della della loro salute
E poi i i due temi che riguardano il ruolo del privato accanto alla al pubblico a e qui tenderei a distinguere la questione che riguarda la produzione dei servizi sanitari
Direi socio sanitaria che su questo appunto vale la pena poi soffermarsi un attimo
E il tema che riguarda invece il finanziamento pubblico privato dei servizi e qui invece intervengono tutti i temi che riguardano le le assicurazioni
Fatemi partire dal dal dal primo tema il primo tema che riguarda appunto
Una domanda che abbiamo sentito spesso ritornare durante i i tempi della della pandemia che qual è il livello di governo migliore per prendere le decisioni per tutelare la salute dei dei cittadini
Ora nel nostro Paese per ragioni politiche questo tema è stato declinato con un confronto scontro tra stato centrale governo centrale e e regioni
Però il tema è molto più nobile e molto più ampio rispetto a questa prospettiva a diciamo casalinga riguarda per esempio il ruolo dell'Unione Europea che adesso si sta a sviluppando e che va verso appunto questa unione europea della salute sulla quale varrebbe la pena avere le idee chiare rispetto alla prospettiva che si apre per per il Paese
E che riguarda anche l'Organizzazione mondiale alla sanità perché ricordiamoci che il tema della della pandemia è un tema sicuramente globale
Ora né come dovrebbe come un economista imposte ebbe una discussione su questi temi sicuramente guardando alle diverse funzioni svolte dai dai sistemi sanitari da questo punto di vista
è chiaro che al di là delle interpretazioni giuridiche che ne ha dato la la Corte costituzionale che ha richiamato appunto l'idea della profilassi internazionale ex articolo centodiciassette della Costituzione per dire che la gestione dalla pandemia dovesse essere accentrata però è chiaro che siccome la pandemia non si ferma ai confini regionali nemmeno si ferma in realtà i confini nazionali beh allora chi la catena di comando abbiamo discusso l'anno scorso con Walter Ricciardi proprio qui al al Festival di Trento e dovrebbe essere il più possibile centralizzata addirittura se se riusciamo a portarla al di sopra dello Stato centrale portava all'Unione Europea e poi ancora
Più su al al livello della dell'OMS quindi sì alla pandemia e tra l'altro un esempio ovvio da questo da questo punto di vista cioè una delle cose che ci scordiamo per esempio sono le le vaccinazioni pediatriche piuttosto che le vaccinazioni antinfluenzali anche in questi casi ci sono degli ovini spillover come come li chiamiamo cioè queste esternalità per cui la politica adottata in una determinato nate terminata giurisdizione ha effetti anche sulle giurisdizioni che sono che sono lì vicino e non è un caso che il decreto vaccini se non ricordo male due mila diciassette Ministro Lorenzin e fu un decreto nazionale che imponeva una sede di vaccinazioni pediatriche a tutte le regioni non è che le regioni potessero scegliere quali vaccinazioni appunto appunto fare
Poi si può discutere come si arriva a questo coordinamento a livello più elevato dal punto di vista del del Governo dal punto di vista della governance per esempio
Il piano pandemico era esattamente il modo attraverso il quale ci potesse essere un coordinamento di tipo nazionale se vogliamo di tipo sovranazionale no
La stessa cosa vale per il Piano sanitario ci dovrebbe dare le indicazioni globali per globali
Inteso in senso nazionale per stabilire come ci si muove come si programmano i servizi sanitari dentro la nazione ecco ieri venendo sua Trento sono andato a controllare quale fosse l'ultima versione del del Piano sanitario nazionale lasciando perdere i patti per la salute
Che sono qualcosa di simile
Mi pare d'aver capito che siamo fermi al due mila sei due mila otto quindi questo strumento di programmazione sembra essere stato un po'a scordato dal dal Governo
Tra l'altro per questa
Una delle cose sulle quali tengo ho sentito parlare anche ieri ad un incontro con Cottarelli sempre qui a a a Trento
Noi diamo per scontato che se lo Stato prende la decisione allora immediatamente avremo politiche uguali dappertutto in realtà questa una Chiara finzione perché dipende dalle
Capacità amministrative che avranno le diverse da diverse regioni cioè lo Stato può dire
Devi fare la vaccinazione devi farla con questo ordine poi però spetterà al governo regionale di stabilire come sono fatti gli Abba come è fatta la la piattaforma con la quale si prenota la vaccinazione così viene questo immediatamente
Da la sensazione al cittadino di aprire come dire performances diverse da parte di diverse regioni basti pensare alla Regione Lombardia che si è trovata in difficoltà no all'inizio la pandemia perché non riusciva a gestire tramite aria
Queste come dire prenotazioni delle delle vaccinazioni quindi
Centrali Zago e non vuol dire poi vere a Occam uguali dovunque e non vuol dire nemmeno che il centro opposta sempre prendere la decisione migliore
Perché in situazioni molto incerte come quelle determinate dalla pandemia è chiaro che il ceto posso anche sbagliate apprendere aprendo la decisione e se il centro in balia sbaglia ovviamente per tutti
Inevitabilmente
L'idea di del fatto che ci siano degli spillover che ci siano delle esternalità è chiaramente una delle prime dei primi argomenti a favore dell'accentramento delle delle politiche precede sono altri se si pensa all'esistenza di economie di scala la possibilità che a far dal centro si possa fare meglio risparmiando qualcosa o ottenendo maggiori benefici per di nuovo meglio come dire che queste politiche siano lasciate al al centro
E ho in mente tutta la questione del procurement
E i Faccini di nuovo sono sono nuovi esempi no la la l'acquisto dei vaccini l'abbiamo fatto tramite continuiamo farlo peraltro tramite l'Unione europea
Certo all'inizio probabilmente abbiamo discusso se avessimo fatto contratti in modo corretto sì o no e di nuovo torno al tema del centro che possa che posso sbagliare
Probabilmente c'era un una questione di capacità produttiva ieri Kremer
Ha detto qualcosa a proposito del mantenimento della della capacità produttiva dal punto di vista dei vaccini per poter essere pronti nelle nelle nuove pandemie ma una volta che abbiamo risolto il problema la capacità produttiva
Come dire l'acquisto dei vaccini l'acquisto di ventilatori l'acquisto di farmaci lo possiamo spostare a un livello di governo più alto
Che possano come dire favorire tutti i cittadini appartenenti appunto alla all'Unione Europea
Se noi guardiamo a alla stragrande maggioranza della della spesa che è spesa curativo spesa per curare malattie non trasmissibili e allora come dire lì sono meno ovvie le ragioni per per centralizzare
E quindi altere soluzioni decentrate potrebbe fare emergere delle buone pratiche a livello locale che ci consentano in qualche modo di imparare come fare a organizzare i a produzione di servizi sanitari Lina in altri contesti
Vengono avidamente alla al al secondo dei temi perché visto che guardava la
E che il cronometro né Robin Hood e allora Allois difficilmente
Come del di di uno degli altri degli altri due temi no dispute quali servizi no la seconda questione era quali servizi ma a di quali servizi avremo bisogno quali sono le malattie che dovremo curare quelle chiaramente una domanda alla quale devono rispondere
Chi si occupa di di Epidemiologia sono loro che ci dicono in qualche maniera come si diffondono le malattie quali saranno le le malattie appunto del del futuro
Qui all'inizio la pandemia tra l'altro si è molto discusso sul fatto se fossimo meno pronti rispetto alla alla pandemia chiaramente lì il tema del del piano pandemico ritorna ritorna di nuovo un'opera una delle discussioni se lo fate
Non abbiamo sufficienti posti letto in in terapia in terapia intensiva peraltro visto che si parla delle notizie di oggi proprio oggi ho letto che degli uno virgola quattro miliardi che sono stati già stanziati dal decreto rilancio per aumentare le dotazioni posti letto in terapia intensiva e subintensiva pare siano stati realizzati solo il venticinque per cento dei dei posti letto
E quindi il lo facciamo passati attraverso la seconda ondata dovevamo essere pronti perché c'è stato un intermezzo l'anno scorso alla fine di dell'estate e però siamo ancora lì a ad aspetta
Fra la la la discussione sui sui posti letto in realtà io credo che fosse che fosse sbagliata ed ho anche provato a scrivere forse sulla sulla voce no
Per per due ragioni la prima è perché a si è parlato di dettagli mentre in realtà c'era un consenso unanime a ridurre lo spazio di produzione di servizi dell'ospedale
E questo perché avevamo in mente che le malattie da curare fossero le malattie croniche
E malattie croniche le curi sul territorio
Quello che si è fatto effettivamente ridurre lo spazio di produzione dell'ospedale la capacità produttiva dell'ospedale quello che non si è fatto costruire il territorio
Quindi lì il problema non è tanto nella politica che avevamo messo in piedi che poteva anche essere corretta quanto nel fatto che l'abbiamo fatto solo metà qua più facile no e rimane da costruire il territorio la seconda questione che che mi lascia perplesso su su questa idea del del mancano i posti letto e che le pandemie le vinci fuori dall'ospedale
O almeno questa è l'impressione di uno che certamente non fa l'epidemiologo e non si occupa di di sanità pubblica cioè nessun sistema sanitario per quanto possa essere inefficiente per quanto possa avere posti letto in in eccesso
è in grado di curare le persone una volta che queste si ammalano che il numero di di persone tende a crescere in maniera in maniera esponenziale
Quindi bisogna in qualche maniera e lo abbiamo fatto peraltro perché poi appunto abbiamo capito che per curare le persone bisogna intervenire in maniera preventiva bisogna cercare di evitare che le persone si ammalino in modo tale da portava dentro l'ospedale e questo ci ha consentito di gestire l'acqua secondo un Papa con meno patemi d'animo certamente con meno difficoltà rispetto a quello che è successo nella prima e ribadisco senza che avessimo fatto quell'investimento di cui di cui sopra
E di qua secondo me le questioni che si aprono per il futuro sono sono due la prima sulla quale si dibatte veramente poco è come ristrutturare la la rete ospedaliera
Perché abbiamo
Siamo andati avanti con quel processo di ospedalizzazione c'è un decreto ministeriale che il settantadue mila quindici che fissa degli standard per gli ospedali
E però sembra che non interessi a nessuno e in quel decreto lì ci sono scritte delle cose importanti relativamente quali sono i bacini d'utenza quale il tipo di ospedale che che vorremmo aver
Qui di questo durante la pandemia in questi ultimi momenti non si è non sia affatto parlato
La seconda cosa è ovviamente come si fa la famosa presa in carico
Acquista e palla da vent'anni di costruire il territorio da quando abbiamo cominciato a dire che dovevamo ridurre gli spazi per l'ospedale
Siamo tornati a parlare delle case della comunità che erano peraltro una delle idee che c'erano in quel piano sanitario di cui sopra quello del due mila sei due mila e otto l'abbiamo ritirata fuori questa cosa
Ma mi sembra che di nuovo il rischio e che si possano continuare a denominare delle cose degli oggetti che poi non si riescono a realizzare e uno degli attori in campo il su su questo aspetto
Che va necessariamente considerato sono i medici di medicina generale
E i medici di medicina generale se continuiamo a formarli come li stiamo formando ora secondo me c'è il rischio che di nuovo questa riforma si blocchi
Che non riusciamo ad avere davvero quell'équipe multidisciplinari
Di cui avremmo bisogno per costruire questo questo nuovo passaggio che serve per guidare il cittadino sul territorio che estremamente complesso dal punto di vista dei servizi perché vuol dire che c'è la farmacia
Che tra l'altro si trasforma i farmaci e dei servizi vuol dire che ci sono le RSA ha vuol dire lungodegenze riabilitazioni c'è tutta una serie di servizi che stanno fuori dall'ospedale ad alta intensità e che stanno dentro in queste altre strutture a più bassa intensità
Chiudo rapidamente con due suggestioni su ruolo del privato come ho detto prima
Bisogna distinguere pro del privato dal punto di vista la produzione euro del privato dal punto di vista della del finanziamento
Dal punto di vista della della produzione di servizi vuol dire quali sono le strutture private che tipicamente sono finanziate con soldi pubblici peraltro che producono servizi per per i cittadini
E qui si fa o non drammi spione a tra l'ospedale diciamo dove la quota di mercato ho controllato ieri siamo intorno al sedici per cento dei posti letto a livello nazionale
E invece tutta quella serie di servizi sociosanitari che riguardano le RSA riguardo avallando degenza la riabilitazione dove invece un posto letto su due è fatto da gestito da strutture private
E allora lì si tratta di chiedersi questo privato qui
Ci piace
è quello che vogliamo tenga conto che teniamo conto appunto che una delle lamentele del privato dal punto di vista la produzione il fatto che ci sono spesso ritardi da parte del pubblico nel remunerare la qualità e l'innovazione dei servizi che vengono prodotti dalle strutture private
Il nuovo si tratta di capire se sono quelli i servizi che vogliamo magari a a ad alta innovazione oppure essi pensiamo che il pubblico possa sopperire anche su questo
Ultima suggestione davvero sul a finanziamento cala questione diversa dalla dalla produzione sappiamo che circa il venticinque per cento
Per la spesa sanitaria totale in Italia finanziata dai cittadini c'è una grande anomalia italiana rispetto ad altri Paesi che è il fatto che i cittadini pagano come dicono i tecnici out of pocket
Cioè tolgono i soldi dal portafoglio per pagarsi che cosa fisicamente servizi odontoiatrici servizi di diagnostica e farmaci
Il ticket fa Musocco payment finisce dentro nella nella spesa privata
Ora perché è grave anomalia perché in altri Paesi parte di questa spesa e intermediata da assicurazioni
Che
Lì si tratta di capire se abbiamo dal punto di vista degli assicuratori una qualche innovazione che consenta di Intermediate pasti questa spesa che cittadini oggi sostengono
I loro quattrini
Il gruppo grazie io videocassetta di partire da vecchietti perché di passare la palla direttamente con questa domanda cioè quale lo vediamo e collega
Che si sono è stata
E quale allora c'è nel privato diciamo un'adeguata strutturazione su questo tema assicurativo e qual è il modello che avete anche sperimentato della pandemia perché sono uscite delle cose
Interessanti che Def nella leggi due parole che abbiamo fatto prima di questo incontro
Io non non conoscevo prego
Sì gli sconti anche del ovviamente dell'intervento introduttivo mi mi portano anzitutto a parlare del degli elementi quantitativi che definiscono il nostro settore dell'assicurazione
Per dare così delle misure che sono forse poco note consideriamo che in Italia l'assicurazione ha un perimetro complessivo di centoquaranta miliardi di euro di premio
Ma il primo dato che rende molto particolare il nostro Paese nel contesto europeo e anche nel contesto dei Paesi OCSE che di questi centoquaranta miliardi
Solo trentatré sono legati all'assicurazione danni cos'è l'assicurazione danni e quell'assicurazione che non è collegata ai risparmi o alla sopravvivenza dell'individuo
Ma è quell'assicurazione che si occupa dei beni della responsabilità delle persone dell'auto come tutti noi ben sappiamo e della salute
Già questo è un elemento assolutamente caratteristico perché l'Italia da questo punto di vista ventiduesimo primo posto tra i Paesi OCSE in termini di copertura dei rami danni
Benché sia all'ottavo posto nella copertura dei rami vita quindi il primo dato che il nostro Paese in generale è un paese poco propenso
A tutelarci rispetta i rischi che riguardano responsabilità beni e salute il dato in realtà è ancora più critico se si pensa alla salute perché di questi trentatré miliardi solo tre miliardi riguardano le assicurazioni sanitarie una quota molto molto piccola
Quelle del mondo che parliamo dell'uno virgola nove per cento circa del PIL con riferimento all'assicurazione danni e quindi una quota se vogliamo ancor più il piccolo ancora più contenuta per quanto riguarda l'assicurazione sanitaria perché nel nostro paese non c'è un sistema sviluppato di assicurazione sanitaria
Non certo perché non ci sia una disponibilità di offerta da questo punto di vista i principali operatori del mercato sono presenti con delle offerte ovviamente differenziate con caratteristiche che valorizzano anche le specificità di ciascuna compagnia ma sicuramente ben presto si diano questa filiera
C'è però un framework legale e una anche conoscenza di questi meccanismi che non è ad oggi a mio avviso sufficientemente adeguata da un lato perché differentemente da quanto avviene negli altri Paesi europei l'assicurazione sanitaria non è parte integrante del sistema sanitario e quindi non è per così dire istituzionalizzata all'interno del sistema di tutela della salute dei cittadini ma esclusivamente un prodotto per così dire considerata un prodotto di natura di natura finanziaria piuttosto che nell'ambito delle coperture collettive è uno strumento di welfare contrattuale
Ma non c'è una cultura specifica di di affinamento della propria salute in affiancamento al pilastro di base servizio sanitario nazionale anche ad una copertura aggiuntiva
Che può essere attuata attraverso l'assicurazione
Questo lo si vede anche da un punto di vista fiscale dove non esistono incentivi per le famiglie e per i singoli individui in caso di attivazione di polizze sanitarie quindi diciamo c'è un contesto non favorevole da questo punto di vista e poi c'è un secondo elemento il secondo elemento e quello della mancata integrazione del mancato raccordo tra il mondo dell'assicurazione e quello del servizio sanitario nazionale in termini di livelli di copertura
Perché il fatto di non avere un sistema istituzionalizzato differentemente da quanto avviene ad esempio nel Regno Unito piuttosto che in Francia
Dove in realtà i livelli tra Pubblico e privato e all'interno del privato i livelli assicurabili sono ben identificati nel nostro paese questo framework e non c'è e quindi non esiste una effettiva integrazione dell'assicurazione sanitaria in termini di ambiti di operatività e di tutela di tutela la del cittadino
Quindi questo è sicuramente un elemento che fa sì che buona parte della nostra spesa privata come ho poi da voi ricordato sia una spesa out of pocket quindi sulla quale per dirla in altre parole il cittadino scommette improprio
Diversamente da quanto avviene in altri Paesi in cui questa stesa identificata come spesa al di fuori dei compiti o comunque dell'ambito di operatività del sistema sanitario di base
Viene affidata o comunque viene indicata chiaramente come stesa da gestire attraverso gli strumenti assicurativi che ovviamente tutela non l'individuo sia rispetto ai grandi eventi catastrofali come quello che lei mi ancora stiamo vivendo ma anche rispetto ai migranti e piccoli problemi del quotidiano si parlava della cronicità
Qui voglio recuperare un secondo punto dell'intervento o appena ascoltato si parlava netta separazione tra sistemi di produzione e sistemi di finanziamento
Il che ovviamente concordo è assolutamente corretta come chiave di lettura
Ma al tempo stesso volevo aggiungere una suggestione in più nei paesi in cui l'assicurazione sanitaria ha un ruolo importante di tutela del cittadino
Questi due anni di in realtà dialogano tra loro
Perché che cosa fa l'assicurazione e il soggetto che in realtà abilità l'utilizzo anche del circuito privato
Quindi il come dire l'evoluzione necessaria a mio avviso creare dei modelli nei quali di fatto lo strumento assicurativo l'assicurazione sanitaria consente al cittadino di gestire quell'Out of pocket all'interno delle strutture sanitarie private non più pagandolo con le proprie risorse
E quindi trovandosi il rischio di insostenibilità di queste stese
Ma potendo beneficiare della mutualità e quindi della ripartizione del rischio che tipico dell'assicurazione
Per intenderci la differenza sostanziale la supporre assumere in numeri consentitemi estremamente semplificati possiamo poi approfondire il dato a livello tecnico
A differenza che c'è tra la vera e un costo medio individuale di spesa sanitaria privata di quasi settecento euro
Quello che in realtà capita oggi agli italiani
Rispetto a pagare un premio di centocinquanta duecento euro
Per proteggersi contro il rischio di dover utilizzare e le strutture sanitarie private per affrontare delle specie che non possono essere erogate in un dato momento all'interno del servizio sanitario nazionale quindi è chiaro che la leva fondamentale e la mutualizzazione del rischio
Permanente no il principale la lascio chiudere con una cosa che ma appunto che mi aveva colpito c'è questo fatto che Fitto che il privato può stipulare una polizza per esempio per avere un posto in terapia intensiva
Nelle strutture presenti arrivato infatti proprio alle come dire a che cosa ha portato la pandemia
Ha nel nostro settore anche in termini di cambiamento del percepito degli assicurati c'è stato un cambiamento se vogliamo epocale fondamentale da sempre il percepito medio della dei cittadini come dimostra il livello di sotto assicurazione a cui facevo riferimento partiva dal presupposto che le disponibilità economiche consentano di utilizzare la sanità privata un po'come un bancomat al bisogno
Quindi quando ne ho bisogno accedo tanto il mio risparmio da parte non ho bisogno di assicurarmi ecco il dato che la pandemia messo fortemente in crisi è proprio questo perché durante la pandemia anche la disponibilità di risorse economiche
A causa del contingentamento dell'accesso in molte strutture sanitarie non consentiva la libertà di utilizzo
Di tutta una serie di servizi o di soluzioni sanitaria che solitamente all'interno delle strutture ospedaliere sia in regime di intramoenia che strutture private
Sono disponibili per cui la richiesta degli assicurati è cambiata e andata nell'ordine di mettere a disposizione non più tanto un risarcimento economico
Sì Sone diciamo tipica dell'assicurazione sanitaria tradizionale quanto di andare in quella direzione che richiamava e poi tipica nei paesi in cui l'assicurazione sanitaria invece sviluppata
Di garantire indirettamente il servizio il percorso di cura e quindi soprattutto nella fase iniziale della pandemia quando c'era una scarsa disponibilità di posti in terapia intensiva piuttosto che c'era tutta la tematica degli approvvigionamenti che è stata verrà ricordata prima del mio intervento in realtà la richiesta era proprio di questa natura quindi andare a costruire un nuovo framework di polizza sanitaria che garantisse il percorso di cura piuttosto e l'accessibilità
Alle terapie intensive senza correre il rischio di avere un accesso contingentato è chiaro che una risposta di questo tipo
Che in parte è stata già implementata all'interno dei prodotti che negli ultimi Nesi dire nell'ultimo anno e mezzo la nostra compagnia messo a disposizione della propria clientela richiede necessariamente una forte partnership con le strutture private
Perché richiede in realtà un collegamento diretto tra finanziamento e soluzione di erogazione del servizio sanitario quindi ecco quello che noi abbiamo cercato di fare in fase iniziale per quanto riguardava i ricoveri poi per quanto riguarda otto la tematica dei tamponi e devo dire con vicende forse meno
Mono meno fortunate per quanto riguarda la tematica Linda Cini e cercare di valorizzare anche un ruolo organizzativo
Dell'assicurazione come coordinatore quindi come loro Crest trattore dell'accesso alle strutture sanitarie private cercando di offrire una risposta parallela a quella ovviamente
Già fornita molto bene dal servizio sanitario nazionale e molto impegnato come tutti noi sappiamo nella tutela dei cittadini rispetto alla diffusione della pandemia grazie pagherete allora la parola però a secondo nel girone di
Confronto vada Ricciardi a questo punto professore
Stiamo qua
Allora qual è quell'ospedale che vogliamo aveva una serie di domande personali venuta un'altra quella ospedale che vogliamo come si sa così buttate lì
In altre economie sta Turati
Ma è un ospedale appropriato è un ospedale innovativo dal punto di vista tecnologico è un ospedale che coi alla fine del percorso di cura e raccordato con il territorio
è un ospedale che riesce a integrare gli aspetti sanitari con gli aspetti sociali
Un ospedale gestito bene in cui le risorse pubbliche non vengono buttate non vengono sprecate
Se un ospedale privato è un ospedale che in qualche modo alle stesse caratteristiche qualitative organizzative del pubblico
è un ospedale che non esiste nel senso che esiste soltanto raramente per cui in Italia chiaramente abbiamo tanti gli esempi di buoni ospedali di ospedali
Eccellenti però non è non è comune non è dappertutto ci sono parti del Paese sono prive di ospedali di questo tipo soprattutto c'è un gatto nord-sud che evidenti addirittura in certe parti del Paese pur avendo i soldi questi ospedali non si riesce neanche a costruirli voliera Calabria ad esempio eclatante sono decenni che sono stati stanziati fondi importanti e non si riesce a utilizzarli per costruire ospedali ex novo e insomma un ospedale che dal che la scienza mette a disposizione della sua concezione che le tecnologie le ha disposizione però diciamo sostanzialmente fatica a decollare in un Paese estremamente frammentato in paese il Paese estremamente eterogeneo e poi per quanto riguarda il futuro è una ospedale digitali diciamo all'ospedale che sostanzialmente ha tutte le informazioni scambiabili e anche questo è il nostro Paese
Problematico perché addirittura nel nostro Paese ci sono ventuno sistemi informativi differenti basti vedere in questo momento quello che sta succedendo con la vaccinazione
Se uno si vaccina in una regione ammesso che con la Regione abbia un sistema informativo
Elettronico quello non comunica con la regione vicina per cui se una persona si sposta da una regione all'altra
Perde la continuità della vaccinazione mentre un'anagrafe vaccinare nazionale era stata finanziata nel due mila e diciassette attraverso a leggere insieme non è mai decollata
Quindi sostanzialmente ancora una volta la sfida della gestione e la sfida della governance è la sfida del rapporto tra Stato Regioni e la sfida del rapporto tra pubblico e privato
E poi anche la sfida di un ospedale che deve essere in grado di prevenire essere preparato perché di fatto per esempio delle pandemie
Quando si va in ospedale troppo tardi quindi sostanzialmente dev'essere un ospedale che risponde a queste logiche di appropriatezza spero di aver dato quadro ci sicuramente non esaustivo di quello che dovrebbe essere ha spiegato
Il nel Pnr RC sono sette miliardi se non sbaglio sulla costruzione o ricostruzione della medicina di prossimità chiamiamola così cioè un insieme di c'è l'ospedale ospedale che vogliamo l'ospedale
Quei big data lo stile ma anche diciamo punti di accesso
Più facili per per il cittadino per i pazienti lei è tra quelli che mi ha detto qua si è aperta dato se ci conferma che decolla resti aperta cioè già in corso lei era cosiddetta pandemica cioè che ci dovremo abituare a choc sempre più frequenti
Forse per questo anche un po'più gestibili ravvicinati nel tempo
Ma quello non lo dico io lo dice Peter più che l'ex direttore dello scolo pagine Tropical Medicine che lo scopritore di Ebola il che in questo momento il massimo consulente della Commissione europea lui ha proprio detto questa è l'epoca delle pandemie perché perché di fatto noi abbiamo creato le condizioni ideali perché si determinano sostanzialmente questi passaggi la povertà l'affollamento il cambiamento climatico la vicinanza e la promiscuità tra uomini
E animali e poi la rapidità degli spostamenti che nel passato voglio dire precludeva questa rapida trasmissione di di soprattutto dei virus perché di fatto per spostarsi
Non c'erano gli aerei che da un giorno all'altro porta una persona e quindi il virus che questa persona trasportano una parte all'altra del mondo quindi piolo dice l'ha detto nel due mila tre il suo libro si chiamava non c'è tempo da perdere non tanto in USA
Ma non la filato nessuno diciamo sostanze eucalipto non c'è tempo da perdere denso passato perso sostanzialmente calcolate un po'due mila dodici sono stati persi nove anni vedete come l'aveva scritto nel due mila tredici spillover
Meno dannosa defilato nessuno se vuole andate a rileggere esattamente la descrizione dell'attuale pandemia con il Corano avviene c'è una frase
L'ultima di un capitolo che sembra un thriller sembra proprio dice e se questo qui avesse avuto un coronavirus che si imbarcava
E trasportava diciamo il dire sono parte all'altra altro che le mascherine che queste persone già portavano perché si riferiva a un asiatico che aveva già avuto la salsa quindi e all'epoca delle pandemie naturalmente anche questa storia
Non è finita ci dobbiamo preparare perché se ci prepariamo se vaccini amorose elaboriamo vaccini in forma in quantità adeguata se ci organizziamo meglio
E poi soprattutto siamo al Festival dell'Economia se riduciamo la povertà la povertà
Si è ridotta è uno degli elementi principali di prevenzione nei confronti delle pandemie quindi dobbiamo fare tutte queste cose insieme
Lo faremo ho i miei dubbi la memoria dell'uomo è labile la memoria degli italiani è particolarmente labile per cui negli occhi tendo a credere a quello che dice Bill Gates non è questa pandemia che ci darà una botta sarà la prossima
Che sarà più diciamo pesante di queste capiremo finalmente che dobbiamo cambiare perché invece con questa come vedete non stiamo cambiando cioè sostanzialmente stiamo cercando di ritornare ora vecchia normalità che purtroppo non può esistere
Sennò ci prepariamo adeguatamente allora se ci dobbiamo adeguatamente questa normalità la possiamo limitare
Stato e regioni c'è stato centrale e Regioni chi chi deve guidare le danze chi comanda chi Dini
Deve dotarsi di di scelte Houghton cioè come come può funzionare il modello che qua al quale sicuramente immagino state pensando cioè una delle grandi riforme che potrebbero far ripartire
Il tema dell'epoca delle pandemie cominciamo dalle in organizzazioni internazionali è chiaro che se tu hai una una organizzazione mondiale della sanità
Che finanziata come il l'ospedale di Toronto è chiaro che non è perché questo è stato recentemente quello che in qualche modo è emerso dalla discussione cioè che nell'ospedale di Toronto allo stesso finanziamento dall'OMS Toronto in Canada e quindi è chiaro che non ha la possibilità di gestire prontamente quindi se non rafforziamo mai messe le organizzazioni internazionali se non concediamo e questo è l'avvio della discussione di questo trattato manda Enrico globale cioè di una nuova legge che consenta nel momento in cui c'è una pandemia di intervenire prontamente quindi trattato poi i finanziamenti all'OMS poi ci fu una qualche forma soprattutto nelle pandemie di cessione di sovranità dei Paesi membri lei prima ha citato il green passa in Italia e nella pattuglia di testa come lo è stata nei vaccini insieme a Francia e Germania Olanda a cercare di di promuovere questo strumento è però ci sono alcuni Paesi hanno le vogliono sentire parlare quindi chiaro che come nelle regioni in Italia se c'è una Regione che si impunta in Europa c'è un Paese membro che si impunta questo discorso non decolla
Per questo dico che in qualche modo è proprio la mente umana che deve cambiare e deve adattare il proprio modello decisionale alla alzando un sistema per quanto riguarda l'Italia io sono d'accordo con l'analisi del professor Turati devo però segnalare che in questo momento la sanità italiana è governata come se fosse un condominio
Nel senso che sosta non so se avete mai partecipato a termine di condominio è impossibile mettere d'accordo tutti figuriamoci quando si tratta di distribuire centoventi miliardi di euro di prendere decisioni importanti ma vi sembrerà strano ma mi è stato detto che per esempio nella Conferenza Stato-Regioni
Non c'è neanche la pubblicità delle discussioni cioè i cittadini non possono accedere perché non essendo normato quell'organismo
è un organismo che non accede al Freedom Information Act per cui si decide sulla locazione si decide sulla salute sulla vita dei cittadini in una condizione condominiale capite bene che non può non può funzionare per cui c'è bisogno non dico di ricentralizzare tutto perché nessuno penserebbe lo Stato non è capace
Però di poter e elaborare una governance che ha dei vantaggi di un coordinamento nazionale soprattutto che possa intervenire
Quando le i livelli essenziali senza non vengono garantiti e naturalmente la capacità delle regioni di essere vicino ai cittadini è possibile sì ma è molto difficile
Grazie elettrice Andrei chiamerei la professoressa Nuti
Ecco la la la fare partire da qui cioè da questo osservazione
Del professor Ricciardi e e chiedo a lei che si è occupata tanto allungo di questi temi e possibile misurare la resilienza uso una parola che forse un po'abusata dei sistemi sanitari come come lo fate come lo state facendo come che cosa che cosa emerge da questa ricerca
Allora magari riprendendo un po'quello che fisiche le ultime parole di di Walter sul problema Nobel rapporto tra stato centrale Regioni vorrei prima di parlare di resilienza e magari voi affrontarlo subito bene la resilienza pure per raggiungere un elemento molto importante e noi siamo soliti liquidare il problema del rapporto tra centro
E legioni partendo dal presupposto che le Regioni sono tutte uguali invece penso che sia tema su cui dobbiamo riflettere le nostre ventuno regioni sono davvero molto diverse in primo luogo in termini di dimensioni e questo per la dei servizi sanitaria un grande peso perché non può essere non ci può confortare una regione che ha centodieci mila abitanti più o meno come la Valle d'Aosta con con la Lombardia
E per l'organizzazione dei servizi sanitari le dimensioni contano perché ci sono delle dimensioni ottimo minima quindi secondo me c'è un problema nel problema cioè se le nostre Regioni hanno le dimensioni e le capacità per poter svolgere il ruolo che sono chiamate a scorgere quando sappiamo che garantire determinati esiti è fondamentale avere anche determinata dimensione del territorio
Sono d'accordo con l'idea possiamo pensare che il centro sia capace di arrivare dove non arrivano le regioni perché attenzione la conoscenza delle caratteristiche del territorio l'elemento fondamentale per essere in grado di rispondere ai bisogni quindi non posso pensare che il ministero largo una colossale definire quali sono i bisogni
Delle aree interne dell'isola d'Elba o delle aree di montagna perché questo sarebbe veramente molto improbabile comunque ricordo che nel caso delle regioni piano di rientro la responsabilità e la centrale non mi sembra che i risultati siano stati voi ottimali il centro
Ha ha aggiunto indiano in cui molte regioni sono stati il piano di rientro
Certo abbiamo necessità di di un governo centrale soprattutto quando abbiamo situazioni pandemie da gestire questa è stata la la richiesta tra l'altro che abbiamo anche rilevato da parte della popolazione italiana cioè la voglia di avere un punto di riferimento chiaro a livello nazionale e a livello europeo
Questo emerge tantissime indagine che sono che sono state fatte sul pensiero dei nostri cittadini
Questa necessità di avere un punto di riferimento chiaro pubblico capace di prendere decisioni con tempestività con competenza
A cui si chiede anche alle regioni di di attenersi questo è un piccolo commento per riprende un po'il tema di Walter poi parliamo di resilienza
Presidenza termine abusato lei è assolutamente sono d'accordo con lei lo utilizziamo ormai un po'in tutte le salse quando si pensa ai sistemi sanitari vogliamo ragionare sulla capacità di adattamento sulla capacità di riorganizzazione di in qualche modo di essere capaci di rispondere al tempo stesso fare in modo di non tagliare i servizi per tutti i pazienti non corrette perché in qualche modo la la resistenza di un sistema sanitario si vede molto anche questo il lavoro che della Scuola Sant'Anna portata avanti in collaborazione con Angela
Appena è stato possibile farlo è stato proprio quello di andare a monitorare quanto avevano terzo di tutto ciò che non è corrente con una misura di capacità di resistenze di resilienza dei sistemi sanitari è chiaro che su un ambito su alcune tipologie di servizi a idee fondamentale fare nemmeno un passo indietro pensiamo alla patologie oncologiche no è chiaro che non siamo in grado di continuare con le nostre attività di prevenzione e di stili se non siamo in grado di garantire la tempestività nella risposta una volta accertato il problema
Se non siamo in grado di mancare anti-gay relativi al bollo auto e nel nel percorso oncologico sappiamo che non abbiamo semplicemente rimandato un appuntamento ma appunto avremmo un impatto negativo
Sul livello degli esiti di di queste patologie quindi queste sono quelle che vengono definiti i servizi non procrastinabili sono i servizi che dovrebbero essere sempre sempre garantiti
E su questo nella prima ondata pandemica abbiamo avuto un tracollo anche anche in questa tipologia di servizi tra l'altro vorrei segnalare sia in quelle regioni che sono stati particolarmente toccate
Data dal raccontato ma anche in Regione che in realtà avrà avuto una contato molto basso e questo fa capire uno dei problemi secondo me del nostro sistema sanitario regionale e a livello nazionale
E cioè questa scarsa flessibilità e capacità di adattamento penso sia uno dei nostri grandi problemi a livello nazionale no molte rigidità una grande difficoltà muovere le risorse che abbiamo a disposizione laddove servono il sistema sanitario italiano si è presentato all'appuntamento della pandemia
In condizioni
Molto tirate la Turati ricordava all'inizio il famoso decreto trasformati in legge che ha portato a rivedere tutti gli standard ospedalieri a ridurre laddove era possibile posti letto del caso di posti letto superiori agli standard previsti dal dal decreto questo lavoro è stato fatto
Più o meno in tutte le regioni più nemmeno in modo forzato ha permesso nella maggior parte dei casi va detto di recuperare certi livelli di appropriatezza
Come diceva Walter è abbastanza importante che comunque l'ospedale molto oneroso e serve soltanto in determinati casi per molte patologie soprattutto le patologie croniche come è stato detto in tantissimi
In tantissimi momenti durante quest'anno è molto più efficace un trattamento fuori dall'ospedale percorso di cura che veda coinvolta la la fatidica Raineri che e strumenti certamente che non che non sono i famosi posti letto
Quindi diciamo questo lavoro è stato fatto è mancato quello che possiamo definire come un certo livello di ridondanza cioè cosa succede se ci troviamo improvvisamente davanti a un'emergenza abbiamo delle riserve che possiamo in qualche modo mettere a disposizione abbiamo dei posti letto che possiamo aprire in aggiunta a quelli che normalmente utilizziamo e su questo eravamo completamente in qualche modo sprovvisti non avevamo proprio ipotizzato di poter aver bisogno di questa ridondanza quindi credo che questo si assegna un elemento assolutamente da recuperare sapendo però che questo tipo di possa o non si fa dall'oggi al domani camicie abbiamo un sacco di risorse che sono state messe in campo per capire dei nuovi posti letto in terapia intensiva
Ma assente nel sistema pubblico non è ricette per qualsiasi provvedimento soprattutto se dobbiamo fare anche delle opere edilizie molte volte per altri posti letto in terapia intensiva bisogna riaprire un reparto bisogna magari anche a costruirlo
è il veniamo in un ginepraio che dato dal nostro Codice appalti che impedisce tempestivamente un intervento ne sono diventate il proprio impossibile poter agire rapidamente come richiesto in quell'anno un po'la interrompo un attimo per per per dire che poi faremo un secondo giallo ormai telegrafico perché il suo è un po'
Stretti quei tempi però che ne pagavamo proprio stamattina alla trasmissione Radio anch'io che non è affatto scorgendo esso evviva evviva arriva arrivano i fondi per la fallita per queste ore quello dei ricoveri ma non è affatto scontato poi il processo di ristrutturazione c'è di distesa di realizzazione delle opere di di attuazione di tutti di tutti i provvedimenti
Grazie allora poi i avrei ancora una domanda per lei che magari le le le le do dopo la risposta cioè lì dove dopo la partita di rispondere che ma il il costo delle servizi non erogati al ai pazienti non covi d'campa complica
L'abbiamo stimato cioè abbiamo un numero
Detto che questo dispiegherà i suoi effetti negli anni probabilmente il diciamo il le cure mancate pazienti non collide però sapere se c'è un numero che rappresenta questo costo indotto della pandemia
Torno a lei dopo
Professoressa Capua ecco essi
Buongiorno buongiorno
Non è leggero unico non le chiederò del patto del tavolino cioè se è bene chiedersi in quattro in sei ore Nottola ristorante non glielo chiedo
Però vorrei commentare una bellissima ridotto il tentativo subdolo uno a quell'anima a noi interessa davanti a lei non posso dire ma il cervello il dottor l'alternativa adesso no cioè se non abbiamo capito STET quattro regole che bisogna sempre ha un minimo di distanza perché ancora la popolazione
Non è messa in sicurezza una buona parte lo è ma non tutta dai su ai facciamo per una ancora bella stagione o le con intelligenza bisogna andare dentro la pizzeria quando la bella stagione
Ma invece le chiedo di commentare una notizia di oggi che che è stata che rame ma commosso c'è l'assalto dei dei ragazzi ai centri vaccinali
Che so chiese anche un tema che la appassiona molto
Sì diciamo che i ragazzi hanno capito hanno capito che per cavarsi da questa rottura di scatole di genitori che non fanno altro che di lì di fare cose che loro non vogliono fare il modo diciamo per venirne fuori è vaccinarsi hanno anche capito
Perché insomma i ragazzi di oggi hanno per fortuna un livello di scolarizzazione di alfabetizzazione di comprensione di alcuni fenomeni che sono maggiori a quelli delle generazioni che li hanno preceduti in alcuni casi e quindi giustamente si vaccinano per la salute loro e per la salute della loro famiglia quindi e dei dei loro amici quindi evviva i ragazzi
E e diamo di diamogli credito no a questi ragazzi poi certo
Accade che i ragazzi si vogliono incontrare
è naturale fisiologico adesso che sono vaccinati chiesi che si comincino a vaccinare vuol dire che potranno incontrarsi almeno nei confronti di questa malattia perché pace né delle altre ma ne parliamo magari un'altra volta ecco trasmesse in altra maniera
Ma almeno contro queste saranno saranno protetti loro e protetta
La loro famiglia diciamo che questa credo
Un passaggio che tocca un po'gli argomenti che hanno menzionato il professor Ricciardi la lettrice inutili e dottor vecchietti cioè noi
Allora intanto io non sono d'accordo con Bill Gates e vorrei che e riflettessimo su quello che ha detto il professor Ricciardi cioè noi
Non cambieremo questa cambieremo la prossima allora io vi posso dire una cosa io le pandemie le le seguo da da molti anni un passato tanto tempo della mia vita a cercare di capire
Il fenomeno per pandemico dal punto di vista del virus dal punto di vista dell'ospite e dal punto di vista della società non è i io perlomeno o due certezze
Che sono la prima che un'altra pandemia arriverà perché finché c'è vita c'è il virus e finché c'è homo sapiens c'è virus di homo sapiens e siccome homo sapiens sta nella stessa casella con gli animali non con le piante non con le pietre con lì animali il passaggio di virus animali hanno all'uomo è un fenomeno naturale non è un fenomeno che ci deve fare saltare sulla sedia
Il problema è che il virus fa il virus elevando il miele fanno gli esseri umani perché fosse stato per inverosimili sbaglio se ne stava dentro un pipistrello
Quindi i i meccanismi e i fenomeni di globalizzazione di cui abbiamo parlato eccetera eccetera hanno fatto sì che è un fenomeno del genere esplodesse con diciamo le caratteristiche che abbiamo visto
La mia seconda certezza e che è un'altra pandemia così non ce lo possiamo permettere nel senso che forse bisogna si Manolino
E quindi noi dobbiamo usare la potente energia trasformazione male che la pandemia porta con sé per trovarci in una situazione migliore quindi Torno ai discorsi che sono stati fatti di flessibilità di resilienza che è una parola invece che va usata perché già un significato ben preciso
E e e noi abbiamo proprio bisogno di resilienza perché c'è solo pandemia già non è che la usiamo così la parola resilienza la usiamo perché a un significato e qui il significato a mio avviso estremamente importante in questo momento
Concludo
Dicendo che noi oggi dobbiamo essere coraggiosi perché altrimenti ce ne dobbiamo occupare fra vent'anni quando la situazione sarà molto più grave di adesso no se non aggiustiamo determinati sistemi allora io mi voglio dire questo siamo coraggiosi e guardiamo avanti
Abbiamo adesso le orecchie di tutto il mondo che che di punto in bianco hanno capito tutti salute sostenibilità vanno insieme hanno capito determinate cose che prima volevano diciamo spingere nel futuro allora io vi propongo e vi chiedo di ascoltare di ascoltarmi e di guardare al futuro spinto
Va bene futuro spinto che cosa dobbiamo fare noi come operazione prima unitaria
Per avere un futuro spinto che ci metta al riparo da problemi del genere B una delle cose che possiamo fare e iniziare a investire oggi nella tecnologia che ci permetterà di a vere vaccini che sono sanabili a temperatura ambiente
Noi nel due mila ventuno facciamo ancora i vaccini come li faceva Pasteur più o meno
Noi dobbiamo fare in modo che i e potere della vaccinazione che mi pare abbastanza chiaro no l'abbiamo visto che cosa sa fare il vaccino che cosa può fare cosa possono fare i vaccini di nuova generazione
Fanno che i morti crollano l'Inghilterra son passati da mille cinquecento morti a poco a ancora meno di cento con come se fosse stato un miracolo
Perché sono andati con il vaccino vaccinato le popolazioni giuste hanno rischiato macinando con una dose solo ma gli è andata bene però almeno per ora
Per quel mondo Periodo che era un periodo un momento estremamente critico ma voi che noi parliamo di vaccinare tutto il mondo e dobbiamo tenere vaccini ancora in frigorifero per non parlare del meno settanta
Allora io vi invito a riflettere su questo sia dal punto di vista dell'assicurazione sia dal punto di vista dell'impatto sui servizi sanitari ma sia dal punto di vista dell'equità delle vaccinazioni dell'equità della salute pubblica
Allora ora è il momento più investire in vaccini che fra vent'anni noi potremmo spedire da in tutto il mondo e che non c'era bisogno di frigoriferi
Che non hanno bisogno di un'infrastruttura di catena del freddo che costa quasi quanto i vaccini
Allora
E la pandemia è un evento trasformazione Ale chiaro va bene è chiaro
La pandemia lascia un solco il solco questo solco pandemico
Cd cifra parlare delle cose come questo era prima della pandemia questo è avvenuto dopo la pandemia
Allora usiamo
Quello che la pandemia ci sarà urlando in faccia
Che noi facciamo parte di una specie che si chiama homo sapiens che è una specie vulnerabile a questi patogeni e per questo noi come homo sapiens e mi viene da dire in paesi sviluppati
Dobbiamo fare in modo che impone agli homo sapiens che purtroppo non vivono in paesi sviluppati non vivono dove arriva la corrente
O dove arriva la corrente continua possono avere accesso anche loro ai vaccini e aggiungo aggiungo guardati che vaccini non si usano mica solo nelle persone
I vaccini si usano anche negli animali
E lo sapete che sono le malattie degli animali degli animali da cortile degli animali come le capre le pecore
Il polli piccioni da chimiche i conigli che tengono le le famiglie e le comunità rurali attaccate alla povertà
Allora se noi produce si muove ci riterremo stabili sull'onda
Della necessità di farlo per i ricordi
Potremmo usare questa tecnologia perché tutte le altre malattie prevenibili che vanno dal morbillo lavatrice la la tutte le altre malattie comprese quelle degli animali allora
Non non subiamo questa catastrofe e basta
Usiamo questa catastrofe per guardare al futuro spinto perché ci vuole coraggio ci vuole coraggio ma noi non possiamo affrontare un'altra pandemia come congelatori almeno settanta
Non possiamo non possiamo per noi non possiamo per l'ambiente perché congelatori
Inquinano e trasportare tutto quel materiale più corretto imperativo di refrigerazione ha dei costi ambientali ed energetici e non lo possiamo fare dal punto di vista dell'equità perché non è giusto
Grazie ci resta pochissimo tempo io proporrei un girò un altro giro proprio telegrafico
Senta un istante Fratini vuole ha una domanda da fare in Austria ospiti una cosa che è rimasta l'ultima cosa che aperto alla professoressa capo mi pare che richiami il ruolo dalla ricerca è chiaro che la ricerca è un altro di quelli grandi temi sui quali uno che lavora in università non può che essere d'accordo e che sicuramente va portata a livelli di governo superiore quella cosa che dire che si diceva prima anche in termini di di governance somma quel siamo giudichi chi la finanzia il futuro spinta no tesa cioè qui forse torniamo al tema in ruolo dello Stato c'è il finanziamento pubblico che si assume il rischio che quella cosa lì non si vada a buon fine
Il dato io chiederei chiederei a Ricciardi Ricciardi
Diciamo le le prima accennato anche alla governance
Il il ruolo dello Stato come alleato diciamo della salute dei suoi cittadini sempre più importante cioè sempre più
Il Siena ieri sera fittizia segni nell'area neoliberismo perché ha fallita fallirà perché ha creato anche dei
Grossissimi problemi di di salute dice anche presenza capace la povertà legata alla
Al problema delle della della salute delle malattie delle
Popolazioni più fragili
Una che una frase sulla governance sta Stato e privati nella no sino agli eredi lo lo stato sicuramente però diciamo cambiamento climatico pandemie sono oggi responsabilità degli stati quindi c'è bisogno che gli stati trovino una modalità in qualche modo di coordinamento a livello globale sicuramente la l'Unione Europea sta facendo passi da gigante veramente semplice c'è un'organizzazione
Che ha fatto in quest'anno passi da gigante sugli stanziamenti sulla consapevolezza sull'attivazione di nuove agenzie sul rafforzamento delle vecchie pensiamo al centro europeo per il controllo delle malattie pensiamo all'Ema
E la Commissione europea cioè una sede in cui gli Stati membri hanno ceduto ancora secondo me non abbastanza una parte della loro sovranità per avere dei risultati importanti in cambio pensiamo che Horizon un Europe è il più grande
Progetto di ricerca mai finanziato a memoria umana voglio dire in questo momento c'è
Da parte della uno l'europea uno stanziamento sulla ricerca e sul futuro enorme voglio dire sono soldi veramente importanti che i Paesi membri devono in qualche modo vado opera e per quanto riguarda l'Italia c'è questo
Allora benedetto maledetto rapporto tra Stato e regioni perché complica tutto perché è chiaro che se al nostro interno e siamo come dice la professoressa Nuti spaccati
Tra ventuno realtà che sono una quanto un quartiere di Roma e l'altra quanto un Paese membro è chiaro che dobbiamo trovare un equilibrio ci dobbiamo dare in qualche modo una regolata se noi se non novità questo discorso
Siamo siamo automatici auto automaticamente Autodesk Cudia insomma ecco quindi è un è una riflessione che io spero ci porti sulla memoria umana io sono pessimista insomma si sta parla io la l'anno scorso ho
Cercato di far capire che le discoteche non sono compatibili con l'ambiente le discoteche al chiuso non sono compatibili adesso si parlava travolta
Di riaprire le discoteche al chiuso per questo io sono dalla parte ottimista d'altra parte però metto in guardia contro la labilità della memoria umana
Grazie
Vecchietti telegrafico una proposta per il futuro ha spinto dal mondo assicurativo
Ma credo si possa si possa ripartire dalla ma creazione di un bilanciamento adeguato tra tra pubblico e il privato io credo che il il nuovo sistema sanitario queste esigenze legate anche all'emergenza della pandemia questo cambio di framework crea che ci è stato imposto in realtà dagli eventi come anche la tematica della gestione di tutte quelle figure che inevitabilmente sono state rinviate riprogrammate trascurate che già in questi mesi devo dire stanno esplodendo in modo importante nel privato solo per dare qualche numero
Al sull'area specialistica abbiamo avuto un incremento sulle nostre gestioni quasi di uno a tre rispetto all'utilizzo del privato rispetto al pubblico
Di uno a due rispetto all'utilizzo della dell'area della diagnostica quindi a testimonianza che ovviamente nelle riprendere la vita ordinario un dunque legno normal poi naturalmente i cittadini riprendono anche le loro abitudini ecco l'auspicio è che nel riorganizzare questo sistema
Si tenga anche conto in questo momento dell'importanza di creare una integrazione strutturale tra pubblico e privato
Che immetta al centro la tematica dell'accessibilità io credo che il grande valore aggiunto che l'assicurazione sanitaria può mettere a disposizione e rendere più accessibile
Un percorso di utilizzo della sanità privata che sia realmente integrato di di supporto
Al al ruolo importante di tutela svolto dal servizio sanitario nazionale tanto più questo ruolo è integrato e programmato per così dire istituzionale tanto più il settore assicurativo
Può svolgere anche un ruolo maggiore con riferimento al mondo della ricerca del farmaco dell'innovazione penso in particolare alla chirurgica robotica piuttosto che al mondo della protesica che sono tutti scenari o piuttosto che ovviamente della della vaccinazione naturalmente tutti scenari molto avanzati in cui a mio avviso affiancare al ruolo importante e centrale
Svolto dagli stati anche il ruolo del del privato di un privato ingaggiato la tutela della salute dei cittadini possano solo che garantire maggiori risorse e quindi migliori risultati per
Grazie retto dice torna lei con allora nel futuro nel futuro spinta c'è anche la all'adeguata cura pazienti
Non condivide tutte le cose che ci siamo detti prima
Questo aspetto interessante perché è stato molto trascurato nemesi della pandemia
Abbiamo un un'idea di quello che ci è costato veramente fin qui allora sappiano come non si deve calcolare questo costo
Sappiamo che non è dato dal valore a tariffa diciamo direi al PRG arterie sarà de ieri ricovero moltiplicato per i volumi del non erogato rispetto all'anno passato ok questo è il modo con cui non si può calcolare questo costo perché perché chiaramente la sanità è caratterizzata da alti costi fissi gli stipendi li paghiamo anche se le persone magari in quel momento lo stanno erogato stanno svolgendo attività chirurgica perché magari abbiamo bloccato le sale operatorie
E così come io negli ospedali sono aperti energia e quindi l'unica cosa che si può magari pensa di aver risparmiato su alcuni farmaci
Sono alcuni risorse così non si può nemmeno pensare che una volta rientrati superati tra fase di emergenza
Il sistema sanitario sia in grado di recuperare donne perché comunque come può recuperare per fare delle prestazioni aggiuntive ecco chiedere al personale di fare gli straordinari ma non è che si può pensare e stiamo parlando di produzioni di pezzi stiamo parlando di cura alle persone con un determinato assente otto che si può moltiplicare i medici sono quelli che sono se ne può assumere gli altri ma sappiamo che sono tra l'altro molto pochi
Quindi da questo punto di vista possiamo recuperare gradualmente cercando di Bellisario soprattutto all'assetto organizzativo con quello che viene definito il tasso di abbiano arginare severamente
Come abbiamo organizzato il percorso di curarsi nel miglior modo possibile che non ci siano delle attività che per esempio potrebbero non paga i medici fare altre figure professionali
Per garantire più disposta al bisogno organizzando meglio le cure estese il percorso assistenziale
Grazie
Grazie mille e chiederei o ancora una battuta professoressa Ca'qua lei che ha lavorato tanto con l'Europa come le istituzioni comunitarie ci crede a un'Europa della salute cioè che queste ottava
Questo sarà l'Europa a che arriva prima anche del bilancio comune
Ma allora io sì ci ho lavorato tanto sono una di quella generazione del trolley che ha fatto avanti e indietro fra diciamo dove si trovava Elbrus appunto perché ci abbiamo creduto abbiamo creduto in un'Europa
Che lavorasse insieme per la più la salute in particolare pensate voi non pensate voi che cosa assurda che in Europa noi che io lavoravo in un soffrirne all'Istituto zooprofilattico mi occupavo appunto di malattie trasmissibili l'animale all'uomo
E per diciamo questo tipo di competenze ci sono stati anni e anni e anni di armonizzazione perché paradossalmente il commercio di prodotti di origine animale
E normato perché ci sono interessi economici mentre il diciamo lo spot
L'armonizzazione di alcune cose come abbiamo visto tragicamente durante la pandemia
Non c'erano non c'era un sistema pronto a reagire in questo modo io
Spero proprio proprio di sì anche perché l'Europa rappresenta secondo me una una forza creativa una forza di valori
Che si contrappone a diciamo altre forze no che si trovano a rispettivamente a destra sinistra o a Est e a Ovest del dell'Europa quindi io questo me lo auguro per farlo però ci vuole coraggio e ci vuole il coraggio di cui parlavo prima Walter Ricciardi cioè qui ci vuole una struttura sovranazionale che almeno quando si tratta di catastrofi di questo tipo possa avere diciamo mano libera nel senso
La responsabilità e anche la potenzialità di intervenire io vorrei però direi una cosa che forse sfuggita a vorrei mettere lì una parola
E la parola negazionismo ma non il negazionismo di quelli che non ci credono tipo che che dicono che mio Ricciardi ed altri siamo dei pazzi no io parlo del negazionismo
Istituzionale o il negazionismo di alcuni governi allora
E Walter Ricciardi questo lo sa piani pandemia ce ne sono stati fatti nazionali e internazionali
Ma nessun piano pandemico avrebbe mai previsto che i presidenti delle coi primi ministri delle democrazie più importanti più aperti più più diciamo sviluppate del mondo
Che i i presidenti non ci avrebbero creduto
Cioè come è possibile gestire una emergenza planetaria quando quelli che bevono convincere i propri cittadini di come proteggersi
Sono i primi a ignorare o accumulo contestare quello che dicono le organizzazioni internazionali quello che dicono i licenziati allora
Questa è una cosa gravissima perché vi garantisco che se lista distanti sovrani
E diciamo non sono tutti d'accordo nel applicare determinate diciamo misure ecco cosa succede ma succederà anche fra vent'anni
Quindi non ci dimentichiamo mai che questa è la pandemia
Che gli italiani credevano che fosse solo in Cina
Che i tedeschi credevano che fosse solo un po'in Italia in Cina e ci guardavano invece non ama gli italiani guarda non son capaci che gli inglesi dicevano oltremanica c'è la pandemia ma noi no
Che gli americani
Dicevano questo è un problema dell'Europa cioè ma vi rendete conto
Questo è stato il vulnus più grande il fatto che non c'era creduto nessuno allora per favore
Adesso almeno come consapevolezza generale crediamoci al fatto che le pandemie avvengono e facciamo in modo che
Quando si parla di organizzazione si parla di organizzazione sovranazionale
Si tenga anche presente che può esistere questo piccolo problema che secondo me è stato il vero punto di caduta purtroppo
E di schianto di alcuni degli errori grandissimi che sono stati fatti nel gestire questa emergenza sanitaria
Grazie grazie di averlo ricordato e io vi ringrazio di quanto è stato bellissimo a rivedermi al Teatro Sociale rivedere il pubblico non abbiamo purtroppo tempo per le domande
Ma vi diamo appuntamento al prossimo Forum che farà oggi stesso alle diciassette sulla mobilità sostenibile ringrazio il professor Frati
Ringrazio ed economisti tutti de la voce punto info e la la coordinatrice del sito che Alessandra Casarico che credo che sia qua con noi e arrivederci