Lancio della campagna Libera di Abortire

Pervenuti benvenuti a tutti a questa conferenza stampa
Una conferenza stampa di lance di presentazione della campagna nazionale libera di abortire il secondo appuntamento dopo Pescara siamo a Roma nella sede di radicali italiani
Una nuova campagna in materia di aborto oggi promossa lanciata dai radicali italiani dall'un guarda non è un veleno da o o abortite sto benissimo dei giovani democratici dell'Abruzzo e di Milano
Una campagna quindi trasversale che ha oggi vede una nuova tappa qui a Roma
Perché oggi è necessario e urgente importante mobilitarsi per garantire per la garanzia del diritto alla Bortone al nostro Paese sono giorni in cui celebriamo il quarantatré anni di vita della legge centonovantaquattro una con questa importante
Che però oggi si trova a fare a dire che questa legge nel nostro Paese risulta largamente non applicata quando non apertamente osteggiata e contrastata si può parlare oggi di libertà e diritto per le donne per le persone ad accedere all'interruzione volontaria di gravidanza secondo noi ed è quello che abbiamo voluto porre secondo noi ci sono ancora dei grandissimi delle enormi no
Dovuti a cosa dovuti come dicevo al contrasto da parte troppo spesso anche delle istituzioni stesse delle amministrazioni locali regionali e comunali
Anti abortiste
Un ma ha dovuto ai numeri elevatissimi preoccupanti in materia di obiezione di coscienza
All'assenza di informazioni chiare precise su come e dove ciascuna e ciascuno di noi può accedere al servizio di interruzione volontaria di gravidanza su questo che è un punto per noi centrale giusto poche settimane fa il Comitato europeo per i diritti sociali un organismo fondamentale del Consiglio d'Europa a rilevato la violazione del diritto alla salute nel nostro Paese proprio in materia di centonovantaquattro e quindi di diritto alla porto tra le altre cose ha dichiarato come le informazioni presenti nel nostro Paese che dovrebbero essere fornite garantite dalle nostre istituzioni dal Ministero della Salute anzitutto dopo diversi anni di monitoraggio ancora non dimostrano che le disparità esistenti oggi a livello locale e regionale siano venute meno
Che il personale che il numero del personale sanitario dedicato alla garanzia di questo diritto sia adeguato
E che
E non viene fornito ancora nonostante le richieste appunto le valutazioni fatte anche in sede europea alcune informazione rispetto al numero o alla percentuale di richieste di interruzioni volontarie di gravidanza che non possono essere eseguite in un determinato ospedale
Ho all'interno delle nostre regioni a causa dell'insufficiente disponibilità
Dei medici non obiettori del personale di supporto
Ancora questo mai rappresentato dal silenzio
Su su un diritto sulla sulle scelte delle persone sulla garanzia della del diritto all'autodeterminazione di ciascuno ciascuno di noi
Dallo stigma e dalle violenze fisiche ma anche psicologiche che vengono inflitte a chi decide di richiedere il servizio interruzione volontaria di gravidanza crediamo che sia tempo
Di denunciare queste criticità
Di far conoscere
Gli ostacoli
Per proporre concretamente e con una certa urgenza dei cambiamenti il primo obiettivo di libera di abortire è quindi quello proprio quello di informare le cittadine e cittadini italiani
Riguardo al diritto all'aborto
E alla situazione italiana
Diffondendo in tutte le città d Italia a partire da quelle più penalizzate in materia di aborto dei manifesti
Appositamente creati dalla campagna manifesti che raccontino le storie di chi vive oggi la porto e richiede questo diritto gli ostacoli presenti e diffondere appunto anche dati e informazione e questo per eliminare ancora questo velo di senso di colpa e di Sting no che una certa retorica conservatrice vuole fare ricca far ricadere
Su tutti coloro che richiedono questo servizio
Un altro obiettivo
Centrale è quello che verrà descritta nel corso di questa conferenza stampa e che è racchiusa nel nostro appello che che rivolgiamo al governo
E al ministro della Salute anzitutto e che contiene alcune proposte molto concreto e molto puntuali
Per
Cambiare
La situazione nel nostro Paese in qualche modo sopperendo appunto a chi è tenuto a farlo sarebbe tenuta a farlo e cioè le nostre istituzioni la nostra politica la porto per noi non è una tragedia non è una vittoria è un diritto
Che per essere tale però non deve essere solo riconosciuto ma effettivamente garantito
Mammano andrò presentare le nostre ospiti i nostri ospiti oggi che ci si presenteranno e illustreranno la campagna nel dettaglio la prima qui passa la parola è Francescato Lino
Che ha voluto da tempo mesi fa raccontare la sua storia e farne iniziativa politica iniziative iniziativa civica
E quindi a te la parola Francesca
Sì buongiorno a tutti
è bellissimo stare qui ed è bellissimo essere numerosi
Io ringrazio dapprima la centonovantaquattro perché è innegabile che grazie ad essa anche gli ho potuto abortire al sesto mese in un ospedale pubblico in Italia
Ringrazio quindi mia madre e la sua generazione che ha adottato con tutte le forze per arrivare fino a dove siamo
E qualsiasi cosa si pensi di questa legge è grazie a loro che io ho potuto abortire oggi
Quindi ringrazio i medici non obiettori che ieri come oggi lavorano con grandissimo sforzo combattendo a testa alta contro tutto e tutti
Ringrazio per questo gruppo di lavoro che da mesi studia riflette si interroga sul da farsi
Parto da me il cuore di questa campagna sta nella pancia di presto Sicione ma ho scelto di abortire ma da cittadina mi sono sentita completamente abbandonata ho scelto di abortire ma non ho trovato informazioni chiare e non sapevo cosa fare domandare
Ho scelto di abortire ma in tutta la città non c'era un ginecologo non obiettore disponibile in quei giorni o c'era una scelta di abortire ma c'ho messo dieci giorni per farlo ho scelto di abortire ma il mio ginecologo ha detto vai a Londra
Ho scelto di abortire mi sono rifiutata di prendere un aereo e distante un sacco di soldi per andare in una clinica privata all'estero ho scelto di abortire ma in ospedale hanno provato in tutti i modi a farmi cambiare idea facendovi continuamente sentire il battito il viso della mia bambina
Ho molti Tozzi
Non sono stata adeguatamente informata sui farmaci e le modalità ho abortito ma in sala parto il personale mi insultava e sbeffeggiata
Ho abortito sì ma l'anestesista l'obiettore
Così come erano tutti gli altri e non mi hanno fatto la terapia del dolore ho abortito ma ho urlato terrore sofferto come un cane o abortito ma sono uscita così stravolta da questa esperienza che per poco non mi sono rovinata la vita non ha rovinato la vita la mia famiglia
Ho abortito e quella che era una scelta personale ben ragionata e consapevole hanno provato a fare a diventare una tragedia
Trauma profondo ho abortito e dopo un anno per caso ho trovato una tromba con una croce col mio nome cognome sopra
Ho deciso di raccontare
Non sono stata creduta ho deciso di raccontare ma mi hanno dato dei saggi rata ho deciso di raccontare ma hanno detto che il mio racconto non andava bene perché DT Mizzau la donna
Ho deciso di raccontare proprio coloro che negli anni Settanta si sono sbattuti per arrivare a questa legge
Per domandare per ascoltare per capire ma ho trovato un muro mi è stato disposto un bel ai abortita al sesto mese in Italia non ospedale pubblico anzi Rizzani fortunata
E ancora proprio ieri non sai cosa abbiamo dovuto fare oggi per permettersi attenti abortire non illegalmente in questo Paese
Benissimo poi raccontate giornali o raccontata L'Espresso la mia storia è nata una campagna in nome di tutti è tantissima hanno raccontato
Vorrei che per una volta si spostasse l'attenzione dal cosa ovvero dall'albo Opus Tito alcun Menzio crema come sono stata costretta a farlo
Quindi con questo gruppo di lavoro ci siamo a lungo interrogati sulla necessità di fare una campagna come questa oggi nel due mila e ventuno e essi serve serve informazione sarde prevenzione serve cura
E serve assolutamente fare un appello al ministro per migliorare la situazione esistente fare un appello a tutte le associazioni le parti politiche che vogliono darci una mano e unirsi a noi grazie
Grazia Francescato Lino o entriamo nel vivo delle proposte grazie alle associazioni promotrici
Partendo da vittoria Costanza lotti quel comitato nazionale di Radicali Italiani attivista della campagna libera di abortire
Grazie mille Giulia grazie a tutti e tutte
Ancora più difficile intervenire dopo dopo Francesca perché è sempre più emozionante la la sua storia e il fatto di aver lavorato con lei tutti questi mesi e che si sia rivolta a noi
Però la storia di Francesca in quello che ha dimostrato oggi è quello che continua a dimostrare tutte le volte che prende un microfono che reale è concreta chi fisicamente in Italia
Non è possibile dire ho abortito e sto benissimo come fa Federica
Con il suo progetto perché ancora non siamo libere e le persone che accedono al servizio di interruzione volontaria di gravidanza non sono libere di scegliere la propria narrazione
La narrazione della propria esperienza che non lo sono perché viene imposta una assolutizzazione e un'unica narrazione di quello che significa reclamare il proprio diritto
Dei decidere liberamente di abortire tramite e violenze psico fisiche tramite l'esercizio in regolato dell'obiezione di coscienza che ha garantito il diritto di tutti tranne che delle donne che vogliono accedere al servizio ecco
La campagna si chiama libera di abortire e noi rivendichiamo noi come promontori e promotrici rivendichiamo illiberale
Non per nulla siamo la parola diritto come slogan della campagna ma proprio libero Camp importantissimo per noi perché è libera
Perché l'esercizio dei propri diritti riproduttivi può essere autonomo e responsabile che sono due componenti fondamentali della cittadinanza attiva di materassi e si persona solo se libero
Come dicevo prima non siamo libere come persone che accedono a un servizio di interruzione volontaria di gravidanza perché ha continuano a verificarsi episodi di violenza psicofisica e l'inchiesta dell'Espresso in nome di tutti te la reso assolutamente chiaro
Perché ancora i nostri corpi vengono sfruttati come oggetto di dibattito continuo dalla politica la politica da una retorica con sé l'attrice ma non siamo ancora in grado a quarantatré anni dalla legge centonovantaquattro di reclamare il nostro diritto a essere soggetti
Attivi e avere una voce in questo dibattito e qua supercar
Perché l'obiezione di coscienza che ad oggi raggiunge in Italia il settanta per cento su tutto il territorio nazionale e varia poi da regione a regione raggiungendo anche percentuali
Peggiori
Viene tradotta nel fatto semplice che sa te ginecologi su dieci sono obiettori e questo significa anche sette volte su dieci una persona che cerca di accedere al servizio di interruzione volontaria di gravidanza a quarantatré anni dalla legge centonovantaquattro si sente rispondere no
A quarantatré anni una persona ancora deve girare per le giovani deve spostarsi dalla propria casa perché non viene considerata una normale pratica ginecologica
Perché ancora la narrazione lo stigma
Che avvolge la parola anche solo la parola Bortot sono così forti che ci impediscono di reclamare il nostro legittimo accesso e quindi come dicevo prima i ginecologi non obiettori diventano obiettori no nel per un principio
Di fede ma per autotutelarsi per autotutelarsi dal fatto che devono a avrebbero dovuto sennò svolge le esclusivamente i punti per colpa di un'obiezione di coscienza che non ha limiti e che a volte diventa anche di intere strutture
Ecco essere libera significa rivendicare anche chi ne vogliamo essere libera appunto dallo stigma pezzi meglio di Federica poi ve lo spiegherà e parliamo di libertà Annoni di diritto appunto perché vogliamo decidere autonomamente se e quando accedere a un i fucili e se esercitare la libertà con il corpo e non solo del corpo
Ci rivolgiamo quindi al Ministero della salute in quanto titolare delle competenze in materia
Presentando sette richieste ben precise e lavorando speriamo che diventino semplicissimo per riuscire ad avere sempre più risultati sempre più concreti
Ci rivolgiamo al Ministero della salute per chiedere prima di tutto che vengano assunti medici non obiettori
Sul modello della regione Lazio che nel due mila e quindici avviato un bando specifico per sopperire alle mancanze di un diritto che dovrebbe essere garantito
E quindi appunto chiediamo vengano assunti finalmente a in numero adeguato e distribuiti a livello regionale medici non obiettori
Chiediamo informazione
Chiediamo che ci siano le informazioni fondamentali sulla porto che oggi mancano come può una persona essere libera di decidere di deliberare se non conosce ecco oggi chi vuole interrompere una gravidanza
Non conosce il sito del ministero della Salute
Alla sezione interruzione volontaria di gravidanza non riporta informazioni adeguate si limita esclusivamente a informare che esiste la legge centonovantaquattro e che l'Italia tutela la maternità a cuore la maternità
Ma non in forma una donna dei suoi diritti di come accedere al servizio di Cosa deve fare chi si deve rivolgere una donna non sa nemmeno una persona che deve accedere un servizio di interruzione volontaria di gravidanza non sa nemmeno come accedere a quel certificato che la dovrebbe autorizzare
A ottenere Unibon G
Chiediamo che vengano svolte anche indagini conoscitive rispetto rispetto al tema dell'aborto clandestino perché il problema oggi è che le le istituzioni ad hoc l'Istat
Non tipizza i criteri corretti nel due mila e ventuno per capire un fenomeno in continua evoluzione
Chiediamo che le informazioni non riguardino solo il come ma riguardino anche il cosa non è lecito subire legalmente
Che ci spieghino e spieghino alle persone che vogliono accedere a unità oggi cosa non è legalmente giusto che subiscano
Ma anche che l'informazioni riguardi una mappatura delle strutture ospedaliere come dicevo prima d'oggi una persona che vuole accederà univoci deve pagare per regioni alla ricerca di un ginecologo non obiettore
è necessario che il ministero della Salute si occupi finalmente della centonovantaquattro e di mappare le strutture che offrono questo servizio e anche di agire quando le strutture non sono sufficienti a garantire questo servizio
Informazione è fondamentale abbiamo deciso di sopperire momentaneamente noi
Al Ministero della Salute elaborando un vademecum
E si chiama libera di sapere che è disponibile sul sito libera di abortire per riuscire a fornire quelle informazioni basiche per capire come agire e come muoversi chiediamo tra le altre cose che venga favorita la telemedicina esiste un accordo Stato Regioni
Nel due mila e venti che dovrebbe essere adeguatamente sfruttato come già fa la Onlus vita di donna per garantire che il certificato possa essere ottenuto in telemedicina ad oggi la la pandemia da copie diciannove ha dimostrato che serve ricercare delle modalità per facilitare l'usufrutto di un servizio e ad oggi i rifugi rimanere il mondo dei pochi servizi che è stato lasciato indietro rispetto alla pandemia è la telemedicina permetterebbe alle persone
Di ottenere questo certificato facilmente quanto meno più di quanto già oggi USA possibile
Chiediamo che vengano incentivati di concerto con il ministero dell'Istruzione Progetti continuativi obbligatori di informazione sessuale
Perché l'informazione è fondamentale per decidere ma fondamentale non solo per decidere se procedere o meno con un rifugi ma anche per decidere la nostra narrazione di questa cosa
Ad oggi non siamo libere perché non possiamo nemmeno narrare la portò come l'esperienza decisa e sofferta un comune esperienza non sofferta e da rivoluzionario già anche se non dovrebbe essere considerato tale poter dire che non è può non essere un esperienza sofferta e che dipende dalla singola autodeterminazione della persona
C'è molto altro ci sono molte altre richieste in realtà che però sono riassumibili nel diciamo nello slogan cura in ogni fase cura medica cure istituzionale cura sociale anti stigma
Informazioni e prevenzione e mai giudizi noi con libera di abortire vogliamo riappropriarci dei nostri corpi delle nostre storie
Della nostra voce per poter dire finalmente sì sono libera ho deciso e ho deciso anche come raccontare la mia storia
Vi ringrazio
Grazie a te grazie a vittoria Costanza l'offensiva altra realtà importantissimo promotrice di questa campagna è stata citata è quella portata avanti da Federica Di Martino con ipogeo vortice sto benissimo a cui il passo la parola
Buongiorno grazie mille tutti a tutti a tutto
Per essere qui oggi e per provare ad ascoltare quello che ho il nostro messaggio un messaggio anche abbastanza banale o almeno dovrebbe esserlo
Nel nostro paese non si parla mai di aborto oppure se ne parla all'interno di Pannella di dibattito pubblici i politici mediatici
E la cosa strana e che non ci sorprende incontrare quattro cinque sei sette
Uomini Kiss Gender Bianchi etero normati che raccontano come una donna debba sentirsi dopo il proprio rapporto prevedibilmente male con grande sofferenza traumatizzata
Se però io ho abortito e racconto di fare bene che quella per me è stata un'occasione una risorsa per la mia vita perché mi ha permesso di continuare a studiare lavorare e vivere la mia vita lì vengo giudicata viviamo in un Paese che ha una narrazione sull'aborto estremamente stigmatizzando e colpevolizzando te e stereotipata
Il problema è che parlano delle donne che hanno abortito ma con le donne che hanno abortito non si parlano mai
E il problema è che questo silenzio e imposto dalla nostra società e dalla nostra cultura
Quando abbiamo lanciato quasi quattro anni fa la pagina DVD ho abortito sto benissimo abbiamo fatto una cosa molto semplice creare uno spazio di parola in cui ci fosse circolazione di parola
E ci fosse la possibilità di rivivere la propria esperienza e raccontare la propria storia
Quello che voglio sempre ripetere che è un po'la frase che mi accompagna una donna qui ne sono seguite tante che mi ha scritto mi sono sempre sentita in colpa per non essermi mai sentita in colpa
Perché viviamo in un Paese in cui lo stigma interiorizzato nasce dallo stigma della società
La soglia la società ci giudica
E noi giudichiamo noi stessi sbagliate per la nostra vita le nostre scelte e quella violenza che subiamo e sentiamo sulle nostre vite a un certo punto cominciamo a considerarla lecita
Una volta ho accompagnato una donna al consultorio era la sua seconda interruzione di gravidanza
Lei è uscita un po'dispiaciuto e mi ha raccontato che l'ostetrica li ha detto il tuo Bortot e la è una vergogna per il nostro lavoro e poi mi ha guardato e mi ha detto in fondo però la capisco ha ragione
Questa parte finale ci racconta una storia di marginalizzazione ed emarginazione rispetto a quelli che sono i nostri vissuti che estrema
Parlare di revisione della centonovantaquattro parlare della necessità di poter rivedere tutto l'aspetto giuridico asseritamente necessariamente a che fare con la narrazione dell'aborto con la cultura dell'aborto in Italia
Dove fondamentalmente ci dicono
Quando partorire se partorire laddove non ci sia una condizione lavorativa che non si permetta di essere oltreché macchine riproduttive anche ingranaggi perfetti della macchina di produzione ci dice chi deve abortire
Devono essere donne CISL Gender tutto quello che ha a che fare con altre soggettività e con corpi difformi non viene considerato all'interno di questa logica di questa retorica
C'è spazio per tutte ma non c'è spazio per lui ed è per questo che libera di abortire è quella possibilità che ci permetta di fare delle rivendicazioni necessarie e ripartire dai nostri corpi dalle nostre soggettività
E dalle nostre storie storie di donne le stesse che quotidianamente vengono escluse marginalizzate e messe da parte all'interno di questo contesto chiediamo semplicemente che non ci sia più quella disgrazia evidente
Tra istituzioni e vita reale delle persone perché se il report nazionali che si ripete cadenzato stiamo aspettando adesso quello nel due mila diciannove che speriamo insomma arrivi presto ci raccontano di percentuali di obiettori che si aggirano tra il settanta e l'ottanta per cento come media
Dicendo sì che l'aborto in Italia è garantito forse c'è qualcosa che non va perché quello che noi raccogliamo come Osservatorio di Buggio abortito sto benissimo
è una quotidianità Satta di difficoltà di disperazione di quel ma di cui parlava prima Francesca e allora c'è qualcosa che non quadra perché se l'istituzione ci racconta una storia quella storia non è quella delle persone che ha che abortiscono perché ci contattano per chiederci un aiuto
Evidentemente c'è bisogno di riallineare questi due piani con i modi ho abortito sto benissimo abbiamo anche lanciato una campagna che continua ancora adesso che è insieme stiamo bene che a una campagna di mutualismo di accompagnamento
Quindi le donne che hanno abortito danno la propria disponibilità per poter sostenere e accompagnare le donne che hanno bisogno di abortire
Tra queste persone ci tengo a ringraziare Alice Merlo che è la protagonista della campagna Hour sull'aborto farmacologico
Che da tempo ci accompagna e accompagna le donne che hanno abortito e lo fa attraverso il suo corpo la sua storia la sua voce che è quello che cerchiamo di fare di rivendicare anche quotidianamente il problema non è soltanto relativo a una corretta informazione che è quella di una carta stampata che possiamo trovare su un volantino a caso o su un sito ben definito le informazioni devono essere trasmesse devono essere accompagnate devono essere interiorizzate
Perché se le donne ci ha colti e ci contattano ci chiedono come funziona il processo per l'interruzione volontaria di gravidanza perché o non gli è stato spiegato gli è stato spiegato parlando di sofferenze estreme per tutto quello che diranno
Anche in questo caso forse c'è qualcosa che non va e non è sull'aspetto meramente informativo mai sulla possibilità di trasmettere una cultura in cui non dobbiamo vergognarci dei nostri abortì anche perché il discorso è estremamente banale si è una donna viene sostenuta e accompagnata nel proprio Bortot quella donna starà bene
E non perché lo dico io o lui impongo ma perché ogni donna ha bisogno di sentirsi accompagnata in processi esperienziali e molti Id medici e sanitari come quello che riguarda la Bortot
Alla luce di questo quindi ringrazio tutte le persone che quotidianamente lavorano per per questa campagna e mi auguro attivamente che sempre più realtà sempre più voci emergano per sostenere libera di abortire
Nella possibilità che tutte quelle che sono le nostre rivendicazioni diventi in un una voce comune una voce fuori dal coro e soprattutto una boccetta
ACE non soltanto di porre domande che sono anni che continuiamo oppure ma finalmente per provare a ricevere risposte perché il tempo è oggi è in questo momento
E continuo a credere che domani sarà troppo tardi quindi è per questo che chiedo di sostenere questa campagna
E soprattutto di rilanciarla per ottenere attivamente delle risposte concrete grazie a tutti a tutti a tutto
Grazie a Federica Di Martino atto in quanto si avvolto farmacologico una campagna fondamentale svolta in questi soprattutto in questi mesi
Di pandemia da un lato e di attacco e attacchi concimi
Al al metodo della R U quattro otto sei un lavoro straordinario è stato svolto da non è un veleno chiedo a chiare al Colani di raggiungerci
Non è un veleno promotrice di questa campagna
Leone scusami
Allora siamo assolutamente Infelisi di aver aderito alla campagna libera di abortire come non è un veleno
E diciamo un punto fondamentale di libera di abortire è proprio quello sull'informazione cosa che non è di non è un veleno me come ricorda una campagna promossa la campagna di informazione e di comunicazione promossa
Dall'associazione ma guarda di Palermo
Proprio quello sull'informazione
Noi diciamo che nel mese di dicembre come molti di voi avrete visto abbiamo visto le nostre città tappezzate di manifesti riguardo la r.v. quattro otto sei
E ne parlavano come di un veleno come rappresentante appunto una donna che aveva appena a reso diciamo questa RV quattro otto sei
Sì con un simbolo della mela che cadeva a terra quindi che ricordava un po'al peccato originario
Ecco noi diciamo non non siamo riusciti a stare fermi in questo senso abbiamo voluto rispondere con un'azione concreta che è proprio quella dell'informazione e proprio quello su cui si batte libera di abortire
Abbiamo deciso di rispondere perché non vogliamo più che le nostre città siano tappezzate da manifesti del genere che sono manifesti di sì informativi che lasciano le donne sole e le terrorizzano e quindi abbiamo deciso di rispondere con un'informazione scientifica
E proprio per questo oggi noi ci ritroviamo ad aderire alla campagna libera di abortire
Perché siamo estremamente convinti che un primo ostacolo fondamentali per l'accesso alla Bortot e all'informazione fanno e l'informazione non c'era
O se c'è è sbagliata appunto si parla della R U quattro otto sei come di un veleno fattivo e non a caso chiamiamo non è un veleno provvede ribadire questo concetto che è estremamente importante
Come diceva prima anche vittoria il diritto passa per l'informazione e per noi è fondamentale che la donna siamo a conoscenza del proprio diritto sia a conoscenza
Di con me deve essere praticata un'interruzione volontaria di gravidanza
E non sia in balia del quelle che sono le informazioni non informazioni che ti vengono date quando tu devi chiedere un input sì farmacologica o chirurgica e tu sia pienamente coscienti di quelli che sono i tuoi diritti e di quello che tu puoi chiedere
Come come ma guarda appunto siamo estremamente contenti e contante di aderire a questa campagna perché speriamo appunto che questa volta ci siamo nato dalle attrazione diciamo di quella che è la legge centonovantaquattro
Quindi e non abbiamo un cartello con scritto appunto libera di abortire ma c'è questo grande ma infatti il diritto non sembra cioè il diritto di abortire non sembra essere tanto un diritto ma quanto più una concessione che ci viene fatta come diceva prima anche Francesca va be'intanto è abortito quindi qual è il tuo problema perché fare tanto rumore per nulla sì ma come ho abortito
Perché adesso Francesca oggi racconta la sua storia come tante donne come tanti ragazzi che ad esempio anche se non è un veleno si scrivono per raccontarci la loro esperienza perché anche l'atto di raccontare in questo senso serve per elaborare quello che è successo ma anche del capire cosa ho vissuto in quel momento perché i tempi sono estremamente bravi quando la donna deve affrontare l'interruzione volontaria di gravidanza
E forse non si riesce distillati gli ostacoli che ci sono non si riesce a rendere conto neanche di quello che trova e di quello che è veramente successo ma non tutti hanno il coraggio appunto di Francesca di raccontare quello che un è stata un'esperienza terribile che non sappiamo quelle che sono le conseguenze su una donna nel momento in cui incontra tutti questi ostacoli appunto a partire dall'informazione ma poi a cascata ce ne sono
Tantissimi tantissimi altri
E quindi appunto di nuovo ne siamo estremamente felici felice di appoggiare la campagna e di aver incontrato diciamo una squadra con cui combattere per uno stesso obiettivo grazie a tutti e a tutte
Grazie anche ad Ercolani
Un'altra associazione promotrice che non so quanto abbia bisogno di presentazioni a ha Eluana sono compagni e compagne di strada di tante iniziative anche di questa c'è qui peraltro proprio una bellissima retro
Che araba
Descrive la campagna di questi mesi del noir con la sua testimone dice Merlo e quindi passo la parola a a delle Orioli
Sì grazie grazie mille grazie anche a chi mi ha preceduto perché devo dire a
Già offerto un un e norme variegato ventaglio di motivi per il quali c'è sembrato fondamentale aderire a questa campagna
Come Unione degli atei e degli agnostici razionalisti tra l'altro ne abbiamo tra i nostri valori tre non si scoprì sociali proprio l'affermazione dell'autodeterminazione materia sessuale riproduttiva
Abbiamo tra i nostri obiettivi l'eliminazione a qualunque ostacolo per l'utilizzo dell'aereo quattrocentottantasei l'aborto farmacologico ringrazia chi appunto ha già citato ne approfitto anch'io per ringraziare Alice Merlo che da mesi è la nostra testimoniale a nostro avviso la nostra storia per poter portare avanti quella che appunto l'informazione scientifica
Libera libera di abortire la narrazione penso come sia già stato evidenziato prima sia un punto fondamentale
Di questo diritto che sembra si debba per forza pagare con un ticket di sofferenza
Di questa legge centonovantaquattro che ormai da quarantatré anni non solo manifesta sempre le stesse problematiche ma sembrano addirittura acquisirsi queste problematiche
Lo vediamo molto banalmente e si è parlato di quella campagna disinformati ma degli antincendi tax bene la stessa città Genova che si è appellata l'articolo ventuno della Costituzione per permettere questi manifesti assolutamente falsi assolutamente antiscientifico sia assolutamente pericolosi in quanto tali di essere affissi
E che ha ha provocato la nascita e o almeno una cosa positiva l'ha fatta la nascita appunto di e non è un veleno bene questa stessa città invece censura ci impedì di affiggere i manifesti di una nostra campagna che si chiamava non affidati al caso è che invitava semplicemente e le persone ad informarsi se il proprio medico fosse o meno obiettore di coscienza
Ecco questo tipo di narrazione che quella poi istituzionale e forse anche quella più pesante da superare prima di poter parlare effettivamente di una libertà sembra che ci siano libertà più uguali di altre quindi la libertà degli obiettori di coscienza
Che era assolutamente legittima e da tutelare per l'appunto quarantatré anni fa
Ha così tanti anni di distanza e quando nella fattispecie si traduce in quello che è una tipicità tutta italiana l'espressione del turismo abortivo
Piena evidenzia veramente solo in due parole la tragicità
Delle donne delle persone costrette a spostarsi di Città di chilometri di regione in regione è una tipicità tutte italiane bene quarantatré anni dopo il cosiddetto turismo abortivo non sono ancora purtroppo obbligatorio
Manzi e sembra sempre più obbligato da percentuali che sono settanta per cento nella media
Abbiamo realtà con il novantasei la civilissima Bolzano all'ottantasette
Aspra cosparse da da nord a sud sono queste piaghe di impossibilità di esercizio della propria libertà
Sempre questa narrazione la vediamo anche proprio nell'aborto farmacologico
Non solo non l'abbiamo introdotta nel due mila e nove esclusivamente per un obbligo comunitario per il principio del mutuo riconoscimento dell'Unione Europea o se non stavamo ancora ad aspettare
Ma vediamo anche per come dopo dieci anni finalmente si allineano le linee guida quelle che sono quelle utilizzate normalmente da trent'anni in tutto il sto d Europa e ci sono istituzioni Regioni che proprio polmone vanno avanti bloccando le stesse linee guida e contrastando le linee guida obbligando le donne addirittura un ricovero ospedaliero di tre giorni obbligando le
A un percorso molto più difficile per l'aborto farmacologico rispetto a quello riconosciuta tutte le altre persone europee proprio sempre sullo stesso
Principio queste la narrazione che ci ritroviamo ad affrontare ogni giorno che si ritrovano ad affrontare le persone che sulla pelle quotidianamente vivono questa situazione e non solo che si ritrova a no ad affrontare anche il personale ospedaliero
Perché quando noi parliamo di informazione e di deficit di informazione ci dobbiamo rendere conto che questo deficit infero P. informazione per me anche il personale ospedaliero nel Lazio
Le linee guida prevedono che ad esempio l'aereo quattrocentottantasei sia utilizzata anche per la morte intrauterina del feto e per l'aborto spontaneo non completo
Questi sono due interventi per i quali la legge non riconosce alcuna obiezione di coscienza
Perché mettono in pericolo la salute della donna quindi qualunque medico deve intervenire
E come può intervenire un medico se obiettore e se non ha nemmeno accesso non è né obbligatorio ne ha il diritto ad avere accesso a un'informativa in questo in questo senso
Sia coi che dovrebbe applicare le giuste procedure giusti protocolli
Quel sette quel sen una libertà che non esiste attualmente perché non è vero che siamo libere non siamo libere nella narrazione sullo stigma l'abbiamo visto solo per non aver fatto una campagna sulla Ru quattrocentottantasei che non mostra nessun dramma non mostra nessun nessuna tragedia esistenziale ma una una scoperta scientifica che permette di effettuare un un nell'esercizio del proprio diritto nella massima serenità si sono aperte le cateratte perché è impossibile
Poter pensare all'esercizio di un diritto
Semplicemente de plano e esce però da qualsivoglia senso di colpa i ticket il indirizzi non si pagano con i ticket di sofferenza diritti si esercitano e si devono esercitare nella piena libertà
Se la la campagna io sono libera di abortire a questi grossi a questi enormi ma da portare avanti proprio perché la situazione non è quella che dovrebbe essere anche semplicemente analizzando l'dato di fatto e cioè quella di una legge
Vecchia con un'impostazione che non è la migliore del mondo pensate i sette giorni di ripensamento solo solo per l'aborto si è l'unica procedura chirurgica l'unica procedura medica che prevede questi sette giorni di ripensamento
Per la vasectomia dell'intervento di sterilizzazioni reversibile non ci sono i sette giorni di di ripensamento come mai per un'interruzione volontaria di gravidanza non dovrei essere capace di prendere autonomamente una decisione senza farmi rimandare appunto
Queste queste tantissime altre problematiche che non sono adeguatamente riportate per il quale manca l'informazione e per i quali è bello bellissimo che ci siano tutte queste realtà
Oggi riunite e mi associo alla sta all'appello spero che ne arrivino altre altre soggettività altre individualità altre realtà
Per portare avanti questa battaglia
Ma solo il fatto che debbano essere associazioni realtà singole persone e che non siano le istituzioni a far rispettare una legge dello Stato è il segno che c'è qualcosa
Di grosso che non va e che si lavora veramente di invertire la rotta perché i tempi non sono maturi sono ormai marci non facciamone non facciamoci andare oltre anche perché le i venti di revisionismo sono purtroppo forti facciamoci trovare preparati e soprattutto propositivi per una effettiva e concreta libertà
E che non ci siano più la pelle di nessuno costretta a a opporsi come nel racconto
Per poter sottolineare quella che una verità che sulla ormai evidente e sull'appunto pelle di tutti non siamo libere è ora che ci si possa esserlo grazie
Grazie ad Adele Orioli o a una delle nostre proposte delle principali proposte è proprio quella di con il mare la disparità che oggi vede un diritto quello all'obiezione di coscienza individuale soffocare un altro e cioè quello all'autodeterminazione e e alla Bortot
Una proposta stia una delle nostre proposte tra le più importanti si muove proprio nel tentativo di riequilibrare questa disparità
Chiedendo che vengano chiedendo anzitutto al Ministero della salute che vengano date disposizioni alle regioni e quindi in qualche modo rivolgendoci anche alle regioni per assumere medici non obiettori attraverso bandi di concorso ad hoc e quello che fu fatto nel due mila e quindici proprio in Regione Lazio la Regione
Lazio fu in qualche modo tra le promotrici di questa best practices
E oggi siamo a Roma e quindi adesso con Alessandro capricci soli che consigliere in Regione Lazio del gruppo più Europa radicali affronteremo proprio anche la parte della proposizione a livello istituzionale con il suo contributo e con il suo lavoro portata avanti in questi mesi in questi anni
Grazie Giulia non colgo una mascherina causa di ipocondria non vide Bertolli perdere granché
è vero una un una delle una delle cose che vengono chieste con questa campagna è un provvedimento che fu fatto per la Regione Lazio qualche anno fa di assunzione dei medici non obiettori per tentare di ricomporre una proporzione che fosse più praticabile rispetto alla possibilità delle donne di accedere all'interruzione di gravidanza
E quindi come nostra abitudine dalle migliori pratiche cerchiamo di trarre spunti per proposte che possono valere anche al di fuori del dei luoghi in cui sono state concepite a livello generale senza ascoltando i perché molte cose sono state dette
Mi veniva da fare questa riflessione non so che ci avete fatto caso
Viviamo in un contesto in cui l'attacco alla possibilità della donna di vogliamo chiamano vogliamo chiamarlo diritto per una questione tecnica che attiene alla centonovantaquattro va bene ma possiamo parlare di possibilità di abortire liberamente un attacco identifica mente organizzato viene condotto su più fronti viene condotto con una strategia coordinata non siamo di fronte a delle forze che si muove in modo disordinato e siamo di fronte a forze che mettono in pericolo questa possibilità
Con una strategia devo dire dal punto di vista sono la guarda laicamente anche molto interessanti
Questa roba visto che veniamo dalla pandemia in cui abbiamo tutti visto un sacco di serie riforme noi ci siamo calati dentro ma corrisponde esattamente a quello che vediamo nelle serie tv e chiamiamo distopica
Noi siamo all'interno di una distopia cioè ci sono una serie di forze che si organizzano
All'interno degli ospedali
Nel mondo della comunicazione nel mondo dell'Accademia nel mondo dei giornali nel mondo della politica e che in ciascuna di queste postazioni hanno e i loro referenti che rispondono a una strategia complessiva
Che bisogna dire piuttosto efficace visto che ci troviamo oggi no a dover mettere in campo delle iniziative per garantire alle persone in questo caso le donne di accedere a uno strumento che la legge mette loro e a disposizione
E quindi fra fra i tanti complottismo Mino che noi abbiamo credo che abbiamo affrontato in questo periodo forse complottismo vero
Il complotto vero quello che c'è e quello che ha documentato e quello i cui risultati sono davanti agli occhi e proprio questo
Che diciamo si volta su una strada inclinata molto pericolosa
Molto pericolosa secondo me perché
Questa strategia sostanzialmente una specie di polizia delle intenzioni senza citare i Radiohead ma è quella roba là
Sì punisce si impedisce l'intenzione di una nascita quella che non è ancora una nascita macchine una premessa una come dire uno stadio precedente
E voi badate bene che questa strada scivolosa evidentemente si spinge anche ad altre intenzioni non vi sarà sfuggito il fatto che gli stessi soggetti che si dichiarano contro la Bortot sono quelli che oggi in Italia stanno e lavorando ormai da decenni in modo certosino per impedire la contraccezione
No sembra un controsenso sembra un paradosso sette sei contrario all'aborto dovresti essere sarà favorevole a tutte le condizioni che possono limitarlo prima di tutte cosa che viene in mente la contraccezione e invece no le stesse forze si oppongono all'uno e all'altro ed è il segnale
Del dell'impianto filosofico di questo attacco è un impianto filosofico che punisce l'intenzione l'atto sessuale un'intenzione di procreazione quindi la vita secondo loro e viene prodotto viene protetta non solo dal concepimento ma dall'intenzione del concepimento è una polizia del karma una polizia che si infila nella testa delle donne
E che giudicare loro intenzioni
Decidendo quali sono auspicabili e quali invece devono essere
Soffocate impedite con ogni mezzo
Non trovo e poi chiudo perché molte cose ripeto lo vedete voi non trovo che sia casuale non trovo che sia naturale è assolutamente non casuale il fatto che oggetto di queste
Di questa polizia delle intenzioni siano le donne
Sembra una fase fatta dire
Bene questi questi considerano le donne come dei contenitori vuoti incubatori come delle delle macchine che hanno lo scopo di fare figli però serve a mettere insieme i puntini ricollegate è proprio così
Questa è la condizione che viene realizzata da una strategia complessa organizzata strutturata su vari livelli
Che come esito unico esito possibile a quello di e quindi di equiparare le donne a una sorta di incubatrici che poi hanno lo scopo della riproduzione e questo ci porta di nuovo la distopia
Tutti o molti di voi hanno visto il racconto dell'ancella che ora è stato un grande romanzo e pare una serie di V molto vista negli ultimi anni in cui si raccontano un mondo e nel quale le donne sono questa cosa qua formalmente ufficialmente vengono usate per la riproduzione e vengono messe da parte nel momento in cui non sono più utili a fare a fare quella funzione ecco noi forse è bene che ci diciamo che dentro a quella distopia ci siamo già dentro
Non è una roba che bisogna abbia abbonarsi Amazon Prime per poterla vedere alla realtà che viviamo tutti i giorni
E quindi io penso che debba essere un'urgenza non soltanto nostra e di chi come le persone che oggi sono qua si occupano di questi temi da decenni no quella di far sentire la nostra voce quella di fare delle proposte che possano consentire alle donne di abortire Regione Lazio stiamo lavorando a una proposta e che per esempio metta a disposizione de il delle donne almeno nella regione tutte le informazioni quelle informazioni su spicciole ma vitali no che servono nel momento in cui uno si ritrova in una condizione e deve capire quello che deve fare
Ma questa dovrebbe essere una priorità che che è molto più larga di chi si occupa di questi temi
E quindi la la mia speranza il mio augurio è che questa campagna
Svolta a tutti i livelli naturalmente io dalla mia postazione del giornale farò tutto quello che è possibile no per proporre dei pezzi di queste cose laddove siano compatibili con con il nostro ordinamento regionale con le possibilità che ci sono eh magari fare in modo che la Regione Lazio diventa un'avanguardia rispetto altre cose che poi ne proponiamo anche per il resto del Paese
Ma credo che sia un'urgenza condividere questa proposta con tutti e tutte
Le persone che abbiano a cuore l'idea di vivere in un posto normale di vivere in un posto normale e quindi di non vivere in un romanzo distopico
Perché oggi questa la nostra realtà è sufficiente ascoltare le storie come quella di Francesca ma le storie delle donne che raccontano il loro percorso la questione dei feti abortiti è un altro capitolo della distopia
è UE è una è una situazione che a raccontarla uno che viene da un altro posto sembra incredibile
Le donne che adesso non so a che punto sono le varie legislazioni in in materia si battono da qualche decennio per poter valorizzare il loro cognome rispetta quello del marito in alla subirà Patriarcale in cui viviamo senza successo guarda caso nell'unico Monica situazione in cui e il nome che viene messo sulla croce quello della donna e quando c'è una Bortot per generare un senso di colpa
Ora a me sembra strano che tutto questo non risponda a un disegno complessivo molto raffinato molto sofisticato che ha il suo esercito che infiltra l'esercito dentro gli ospedali dentro i consultori dentro le scuole
Dentro i luoghi di aggregazione delle persone e che risponda una strategia quindi oltre ad annunciare che da oggi anch'io sono diventato e complottista perché finalmente una volta ogni tanto mi faceva piacere diventarlo segnalo anche che forse stiamo parlando
Dell'unico complotto del quale oggi abbiamo assolutamente le
Prove naturalmente ringrazio tutte le promotrici promotori di questa iniziativa
Quanto di più necessario non ci sia la delazione popolari era Grazia Francescato e la parola
Grazie Joule grazie a tutte le voci che mi hanno
Certo e mi hanno preceduto quando Francesca entrata qui dentro quella che è anche la sede di radicali Roma
Accompagnata D'Alessandro ha fatto con una uno spirito che era molto preciso era quello non parlava come nella fattispecie parlava
Anche con l'avvocato non era quello di cercare tutela o un risarcimento per un torto subito ma era quello di cercare di trovare insieme una leva una cosa da smuovere
E quelle stavo sempre il suo spirito e quello è stato tra l'altro sempre il mio approccio nella fattispecie noi siamo partiti a ritroso da quello che era il il momento conclusivo della sua della sua storia a quello in cui Francesca si è trovato darle di fronte alla sua crocifissione perché di questo parliamo quando troviamo una croce con il mio collo con mostro
Col nostro nome sopra
Ecco quella crociera un po'il il segno del le le il marchio di di tutto un percorso che lei che lei aveva vissuto che non era il suo percorso lei non entrava col suo percorso tra un percorso e poi abbiamo scoperto essere anche chi come me non era tanto dentro a questo tema il percorso di tantissime donne
Allora la la leva che a me ma immaginato di attivare è stata quella di fare una azione popolare in cui non si cercava di ottenere un risarcimento per Francesca ma ci si cercava di ottenere un è il risarcimento per la città
Nella quale Roma nella quale questo incredibile percorso diventava la regola per chi accedeva al servizio di interruzione della gravidanza qui dentro cerchiamo di combattere i disservizi quando poi i disservizi sono sporcati da una morale strisciante pelosa paternalista questa cosa ci fa arrabbiare ancora di più e quindi lo facciamo con ancora maggior forza l'idea in quel in quel caso un coro dall'azione popolare era di
Attivare delle leve e chiamare i decisori cioè chi governa i servizi a una posizione responsabili rispetto appunto quello che è un disservizio
Il tredici luglio ci sarà la prima udienza scopriremo in in quel momento se il cui Roma deciderà di intervenire al posto nostro al posto di Francesca
Al posto di Simone al posto mio que siamo assistiti anche da Giulia un po'le persone che hanno portato avanti questa questa iniziativa scopriremo se se ne farà portatore sessione a Fara portatore sarà una scelta politica avremo un soggetto pubblico che decide di perseguire pubblicamente una strada verso una direzione nuova ed è per me è una cosa molto importante
Quando vedo queste magliette ne vedo un'idea l'idea di proporre alle persone di vestire il corpo che non è il proprio
Diversi in un corpo diverso dall'altro questo riflesso poco pochi giorni fa delle ci proponeva una variante di questi corpi anche per come sono per come sono formati più magri più più formosi e mi ha dato ancora una volta quelle ideali cioè l'idea di capire e qua parliamo di libertà
Che certe cose le comprendiamo solo se invece di imporre il nostro punto di vista ci mettiamo nel corpo delle persone cerchiamo di capire il loro punto di vista e quindi rispettare non è un diritto ma ancora prima una libertà la libertà che a differenza del diritto pur essendo una posizione giuridica soggettiva positiva come il diritto ha una caratteristica si declina è negativo
Cioè tu mi devi turbare il mio spazio io uno spazio tra l'altro mi riconosciuto per legge dei fare in modo di rispettarlo
E questo è il senso credo alla fine di questa campagna che con un appello cerca di proporre partendo da un testo che non funziona delle soluzioni ma che in realtà propone di riaprire un dibattito sul tema della libertà sul tema della libertà delle persone di autodeterminarsi questo è lo scopo dell'appello questo è lo scopo dell'iniziativa legale a questa secondo me possono seguire con l'aiuto anche le altre
Associazione delle altre persone esperte di questo settore altre altre iniziative legali con Sempre quello che è lo scopo cioè quello di portare un cambiamento nei persone questa le le l'approccio alla Borsa la Bortone un reato
Ha cessato di essere reato non perché si sono attivati decisori come spesso succede ma perché sono attiva delle persone
Ci sono atti a delle persone che ha portavano dentro di sé una consapevolezza di una diritto di una libertà che non era quello che avrei decisori ecco in questo stesso modo questa roba può cambiare
Quindi questo è un appello che ha questa ambizione io ne sono diciamo fiero film a Dario come come tutte le persone che hanno parlato prima di me grazie
Grazie a Francesco Mingiano di in conclusione possiamo dire a tutti coloro che ci stanno seguendo dare molto di andare sul sito libera di abortire punto it sottoscrivere l'appello aiutarci per chi potrà con una piccola o grande donazione per far sì che le informazioni dati le storie attraverso i manifesti raggiungano più luoghi d'Italia possibile
Sono le ore in cui celebriamo i quarantatré anni di vita della legge centonovantaquattro quello che possiamo chiedere
Alle nostre istituzioni anzitutto al ministero e al ministro della salute
E di non utilizzare le parole per celebrare questa legge ma di utilizzare i fatti e di pubblicare al più presto una quella che la legge richiede di dover pubblicare entro il mese di febbraio di ogni anno no
Diamo appunto celebriamo i quarantatré anni in questo modo attraverso la pubblicazione della relazione sullo stato dell'interruzione volontaria di gravidanza nel nostro Paese uno strumento fondamentale non solo dovuto ma fondamentale per far conoscere attraverso il passaggio parlamentare atto tutti i cittadini e a tutte le cittadine lo Stato di questo servizio nel nostro Paese per migliorarlo celebre danno e quindi al ministero di celebrare questa data in questo modo con i fatti e non con le parole se non ci sono domande da parte dei giornalisti che ci seguono dei giornalisti presenti
Ringrazierei
Non ci sono
Ci sono non ci sono
Ringrazierei allora tutti quanti tutti coloro che hanno dato vita a questa conferenza e ha subito grazie a tutti