Registrazione audio di "Piano delle frequenze per l'emittenza radiofonica privata", registrato venerdì 26 ottobre 1984 alle 00:00.
Sono intervenuti: Paolo Pioppi.
Sono stati discussi i seguenti argomenti: Frequenze, Privato, Radio, Radio Radio.
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Quindici e quindici minuti con un quarto d'ora di ritardo l'appuntamento con lo spazio dedicato alle iniziative delle radio con trovi il piano delle frequenze
Lo spazio Radio radio e questo oggi parliamo della manifestazione
Che si terrà domani a Roma una manifestazione nazionale
Indetta dall'Associazione emittenti nazionali a questa manifestazione ha aderito anche i Comitato delle associazioni emittenti private
E ne parliamo con Paolo pioppi che dell'associazione delle emittenti nazionali e dunque uno dei promotori della manifestazione innanzitutto diamo l'appuntamento
Ecco l'appuntamento domani mattina a Roma al ministero delle Poste il ministero delle Poste non si trova in centro come altri ministeri ma si trova all'Eur è comunque facilmente raggiungibile ecco la metropolitana linea B partendo dalla stazione ferroviaria centrale oppure anche con molti altri mezzi ma non ci diffondiamo comunque l'Eur è un luogo che chiunque a Roma in grado facilmente di indicare l'appuntamento alle dieci e trenta sotto al ministero delle Poste
Che si trova ripetiamo proprio alla fermata EUR Marconi della metropolitana linea B questo l'appuntamento
E vediamo anche gli obiettivi di queste di questa iniziativa che voi avete convocato
Con gli obiettivi sono da un lato quelli che l'erario si sono date direi quasi spontaneamente non appena si è avuta la notizia della preparazione da parte del ministero delle Poste
Di un piano di assegnazione delle frequenze che significa la cancellazione di dieci anni di esperienza radiofonica la pratica cancellazione anche se subito dopo il ministro Gava ha rilasciato dichiarazioni che cercavano di calmare gli animi sostenendo che ci sarebbe stato uno spazio adeguato per i privati però l'analisi del piano
Che era già stato scritto dettagliatamente consentiva subito di formarsi un'opinione abbastanza chiara il piano prevede la cancellazione di qualche cosa come il novanta per cento delle radio libere in Italia quindi l'obiettivo che le radio si sono date in me certamente è stato quello del ritiro del di questo piano o quanto meno della sua completa neutralizzati pone si sa che i ministri non sono sempre propensi facilmente a ritirare i piani da loro formulati
Però si trovano sempre anche dei modi quando venne la necessità per fare in modo che un piano non diventi assolutamente operativo questo è il caso forse di questo piano di assegnazione delle frequenze con questo non vogliamo dare un'immagine di falso ottimismo siamo anzi molto preoccupati della situazione
In effetti il ritiro anche formale del piano sarebbe sicuramente la migliore delle notizie che potrebbe essere data domani dalle radio libere nel quadro dell'incontro che ci sarà al ministero non ci crediamo molto molto probabilmente il piano sarà ugualmente consegnato a Ginevra ma non per questo la battaglia per la sua completa neutralizzazione del finisce con il giorno ventinove data prevista appunto per questa consente quindi il ritiro del piano questo l'obiettivo immediato subito dopo il ritiro del piano naturalmente vengono anche altre considerazioni considerazioni in positivo la necessità di una regolamentazione della modulazione di frequenza viene sentita da moltissimo tempo
Ma la necessità ovviamente di una regolamentazione che parta innanzitutto da l'esistenza delle radio libere dal significato delle radio libere in questi dieci anni e quindi dalla necessità di garantire al massimo le
Si spense a delle radio che sono state impiantate a prezzo di grandi sacrifici in questi anni
Una storia ormai decennale che spesso hanno avuto ruoli anche piuttosto importanti nel situazioni sociali e politiche
E sono comunque canali di comunicazione essenziali del società comunque canali di dialogo di partecipazione popolare di possibilità di espressione diretta
Della gente quale non si conosceva prima dell'avvento di questo fenomeno quindi un bene prezioso da conservare
Da impedire che venga disperso distrutto
Ecco un'altra considerazione ha mosso l'azione delle radio in particolare della nostra associazione in queste settimane cioè la considerazione della necessità di un rapido processo di organizzazione delle radio spesso disperse polverizzate o addirittura in concorrenza l'una e con le altre
Radio di tipo spesso assai diverso che esprimono esigenze contenuti diversi e quindi anche forse meno propense a coalizzarsi
Radio che però si vedono costrette in qualche modo a far fronte comune di fronte a una minaccia che riguarda tutte quindi per quanto riguarda la nostra Regione abbiamo promosso questo processo di organizzazione già da tempo
Rispetto ad altre questioni anche in anni precedenti che facevano comunque presagire
Non era difficile profezia facevano presagire un attacco a fondo alle emittenti libere questo processo d'organizzazione se poi è andato sviluppando con particolare intensità nelle settimane successive al tredici settembre quando radio radicale anzi denunciato l'esistenza di questo piante se arrivati anzi a una manifestazione piuttosto grossa Roma molto partecipata alla quale hanno aderito ottanta radio libere e da qui facendo un po'al processo storico si è arrivati alla convocazione della manifestazione nazionale a un appello che è stato inviato in in tutta Italia e che ha prodotto la mobilitazione
Di domani quindi un po'sulla stessa falsariga sia per quanto riguarda gli obiettivi sia per quanto riguarda la necessità di organizzazione
Ecco vediamo approfondiamo un attimo il discorso degli obiettivi già sul piano tu mi pare sia stato molto chiaro e molto preciso anche sulla situazione in cui a questo punto le le radio si trovano rispetto ad una serie di cose che il ministro pur detto ma che però o vengono contraddette da alcuni esperti delle radio private e poi non trovano o ancora una a quantificazione per cinese il ministro dice questa cosa riguarderà solo la la presentazione del piano la conferenza di Ginevra riguarderà solo il problema dei confini
Non riguarderà invece l'interno e quindi non c'è il problema del caduta degli utili di molte delle radio però d'altro canto è anche vero che acquisto non si è arrivati con certezza questa affermazione non è corroborata con certezza dai dati che pure erano stati chiesti al ministero perché voi avete chiesto il comitato anche delle associazioni dello nazionale ha chiesto al ministro d'Nissim allora diteci quante secondo voi radio restano in piedi con questo piano non saranno sbagliati i nostri dati però allora dateci i vostri in va si è a trasmettitori e bacini d'udienza che questo invece non è stato ancora possibile per le questioni dato inquietante che tu sei adesso rimarcato l'altra l'altro aspetto però pure importante mi pare quello della regolamentazione tu stesso dicevi quando non c'è posizione seria che possa prescindere dal problema della regolamentati una di una regolamentazione fatte salve le cose che dice
Da questo punto di vista finora
A attenere in mano le carte era la RAI sostanzialmente questo piano nasce da lì è una delle due parti in causa
La RAI
Tenta di predeterminare la possibilità di regolamentare poi il settore radiofonico già però con una precisa preregolamento azione attraverso il piano adesso però l'iniziativa delle radio il Comitato delle associazioni dei delle radio private
Est e altre iniziative hanno ottenuto la commissione paritetica tra RAI e privati sul tema proprio dell'erario ce ne sarà una per le televisioni una per l'erario tutti hanno detto
Tutti voi avete detto una cosa positiva almeno scindere i due aspetti perché sono diversi e perché
In una precedente esperienza il dibattito in Commissione periferica tutto schiacciato sulle televisioni e le radio non avevano spazio questo è un risultato significativo secondo tempo questo comitato che si è formato molti hanno detto che in effetti era una
Una prima di successo ma secondo me si è un risultato positivo ce ne sono diversi ecco non è che in questo mese e mezzo ormai che è trascorso dal tredici settembre non sia accaduto nulla
Si potrebbe a che affermare che in un certo senso il ministero è stato messo sulla difensiva rispetto a questo piano comunque ha avuto parecchia difficoltà a difenderlo
Però bisogna subito stemperare questa affermazione
Anche
Sottolineando il fatto che già menzionati tu che in ogni caso le assicurazioni che sono state date fino a questo momento appaiono quanto mai fragili in effetti c'è una reticenza si potrebbe dire da parte del ministero ad essere
Effettivamente esplicito
Su sulla traduzione pratica di questo piano o meglio alcune cifre sono state date ma sono state date dalle radio libere e sono quelle del novanta per so di eliminazione delle radio a questo punto il ministero se trincerato in un assoluto silenzio che vedremo se sarà rotto nei prossimi giorni ci auguriamo che lo sia ma non è ancora stato rotto
Probabilmente il silenzio dovuto dall'imbarazzo all'imbarazzo nel difendere questo piano all'imbarazzo nell'affermare fu orse che le radio da eliminare non sono novanta ma sono l'ottantacinque per cento che evidentemente non è che e cambierebbe molto
All'imbarazzo anche per quanto riguarda la questione della RAI che tu Minari ecco è stato subito notato che questo piano attribuiva un numero spropositato di frequenze alla RAI addirittura superiore al numero che la RAI
Detiene attualmente un numero che non ha giustificazioni di carattere tecnico cioè non serve a garantire al servizio pubblico la possibilità di essere udì so bene tutte le località del paese questo potrebbe benissimo essere attenti ottenuto anche con una dislocazione degli impianti e delle frequenze di altro genere quindi un piano di di netta matrice RAI da questo punto di vista un piano che contrasta in modo sismico con modo evidentissimo
Con altri orientamenti che sono emersi anche dal ministero in quest'ultima fase in particolare con la vicenda dell'ormai famoso decreto Berlusconi decreto che dopotutto porta la firma di e Gava oltre che
Dini Craxi
E del presidente della Repubblica decreto che è stato fatto su misura Berlusconi per garantire un vero per che un monopolio televisivo che si è formato in questi anni grazie alla latitanza degli organi dello Stato in materia di regolamentazione
Tra l'altro ecco mi scuso se apro una parentesi nel discorso ma
C'è stata oggi la ieri ancora la notizia
Del del voto parlamentare da un lato ma anche di una sentenza importante del tribunale della libertà
Che a rinviato
La questione del decreto Berlusconi alla Corte costituzionale mentre il Parlamento una maggioranza che comprende l'MSI il a maggioranza governativa con però parecchi transfughi
A invece dato parere di costituzionalità su questo decreto uno stridore anche questo abbastanza evidente ecco qui chiudo la parentesi soltanto
Sottolineando il fatto che ci siamo mossi in tutte queste settimane continuamente nel tentativo di fare la massima chiarezza circa
Il fatto che esiste una opposizione di interessi e di vedute tra coloro all'interno dell'emittenza privata che rappresentano i grandi network che da un lato invece le radio locali le televisioni locali le e piccole o medie radio che rappresentano una esperienza completamente diversa e che sono proprio quelle che sono più indifese più in pericolo quindi di fronte a le misure che possono essere prese a livello amministrativo di ministero o anche in sede di legge di regolamentazione a meno che non sia fatta una battaglia di chiarezza nel paese sul valore sull'importanza dell'emittenza
Locale
E quindi sulla necessità che questa venga preservata discesa in tutti i modi una battaglia che è tutta da condurre tutta aperta nella quale siamo impegnati
A fondo
Sì non c'è dubbio del resto che la situazione
Nell'ambito la di o fuori così nettamente diversa da quella televisiva di fatto e diciamo anche di diritto perché le possibilità ecco di un monopolio da Berlusconi nel campo delle radio
In non si danno oggi a meno che ecco non si non si debba dare una lettura ma in questo caso la la peggiore possibile che pure però fino ad ora non è da escludere di questo Piano delle frequenze perché allora sì potremmo io mi è venuta l'ora e lo abbiamo da
Atto anche se evidente che c'è una diversità tra i due settori monopolio televisivo sicuramente quello che ha interessato di più certi gruppi di potere e sul quale si sono condensati quindi gli interessi maggiori in questi anni non caso il settore radiofonico è stato sempre considerato un po'lascerei la Cenerentola della situazione anche nel dibattito politico su queste cose imposte solo accennati
Però anche nel campo radiofonico dei fenomeni di costituzione di reti nazionali che sono dei potenziali accaparratore di frequenze esistono
Esistono più o meno pronunciati più o meno maturati sono fenomeni che noi riteniamo preoccupanti perché si potrebbero saldare con una volontà del ministero di restringere drasticamente
Il numero delle frequenze disponibile quindi determinare una situazione di pericolo e anzi proprio questa preoccupazione che c'ha determinato nel chiamare il più possibile in queste settimane le radio ad organizzarsi in coordinamenti regionali organizzarsi
In forme di rappresentanza che assicurassero il peso delle piccole radio la capacità appunto di presentarsi di fronte al ministero delle Poste di fronte ai per i politici con richieste chiare e precise che fossero di tutto il settore radiofonico e che puntassero appunto alla garanzia di esistenza di questo settore
Se mi pare anche che peraltro anche le reti nazionali in questa fase abbiano un rapporto di marcia comune anche con le radio più piccole quindi forse questo è un problema abbastanza superati volevo però ecco in conclusione parlare non solo di questa manifestazione di domani ma anche di un'iniziativa che associazione emittenti laziali sta tenendo ancora in piedi radio tende ecco parliamone
Dunque era Dio tende ma una iniziativa di preparazione della mobilitazione di domani da mercoledì dalla notte tra mercoledì e giovedì partito un dibattito radiofonico in ponte con molte radio della capitale anche del Lazio
Un ponte radio in cui se ha centrato il dibattito appunto sul situazione sul piano di attribuzione delle frequenze sulla iniziativa delle radio libere
Per ottenere il ritiro la neutralizzazione di questo piano il dibattito in corso mentre andiamo in onda ci sono molte radio sintonizzate abbiamo appena fatto una verifica delle adesioni ce ne risultano perlomeno un'ottantina e con la situazione del mondo radiofonico sempre un po'frantumata e confusa per questo diciamo perlomeno perché ci sono effettivamente c'è una una polverizzazione di piccole radio per cui è difficile fare anche solo il conto delle adesioni comunque le adesioni sono notevoli c'è un susseguirsi di telefonate a Radio tenda che sono sia di telefonate di ascoltatori che esprimono la loro protesta o anche soltanto il loro affetto per questa o quella radio sia anche telefonate che approfondiscono maggiormente
La questione si addentrano anche su un terreni nonché lo si voglia o no è comunque un terreno di dibattito politico in quanto la questione riguarda riguarda uno spazio di libertà uno spazio anzi abbastanza importante molta gente devo dire coglie questo dato anche gente che non ha rapporti diretti con l'emittenza libera
Che non fa parte degli staff redazionali uno degli speaker delle radio libere o magari non è affezionata a una radio in particolare come avviene per parecchia gente
Soprattutto nelle grandi realtà urbane come Roma sembra che sia un fatto importante la radio come strumento di comunicazione di compagnia di socializzazione con fenomeno che segnaliamo i sociologi perché lo studino lo prendano in considerazione
Ma anche gente che non avete rapporti diretti con le radio però si rende conto che effettivamente uno spazio di comunicazione un canale importante quello che viene minacciato dal piano ministeriale e quindi a una reazione di tipo politico rispetto a questo e noi fidiamo molto nel fatto che questa reazione si sviluppi determini un movimento effettivo di solidarietà intorno alle la all'ira di una capacità delle radio libere di
Difendersi in modo estremamente efficace
Bene credo che a questo punto convenga di nuovo ricordare in chiusura l'appuntamento per domenica
Sì l'appuntamento dunque domani mattina tutte le delegazioni che giungeranno da tutte le parti d'Italia per Roma al ministero delle Poste che si trova all'Eur ripetiamo che il modo più facile per raggiungerlo rapidamente e usufruire della metropolitana linea B
Dalla stazione Termini
Questo è il riferimento centrale la fermata la stazione EUR Marconi la fermata cui scendere che si trova proprio sotto il ministero delle posta quindi noi ci auguriamo che domani mattina
Gava suo sottosegretario Boggi degli alti funzionari del ministero delle Poste possano avere sotto gli occhi una rappresentazione di ma è reale del mondo delle radio in Italia che un mondo che non ha nessuna intenzione di essere calpestato di farsi estromettere a colpi di decreto
Benissimo ringraziamo pioppi dell'associazione i mittenti nazionali vi diamo appuntamento a domani sempre questa ora e sempre su queste frequenze
E e domani avremo modo di parlarne ancora probabilmente di questa manifestazione
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Poi
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Io
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Però
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Gruppo io
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Però
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Mi auguro
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