"Le antenne della metropoli" Mass media e società a Roma e nel Lazio

Riprendiamo i lavori del convegno
Giulia Rodano della segreteria della federazione comunista romana svolgerà una comunicazione sul tema l'informazione di fronte ai bisogni dei cittadini e al governo della città
Lo scopo di questa comunicazione era quello di cercare di individuare di capire
Se dal modo di vivere di organizzarsi di una grande città e di una metropoli come ormai possiamo considerare Roma Romani una domanda specifica e crescente di informazione rivolta agli strumenti della comunicazione di massa in sostanza anche perché io non sono un esperto di questioni della comunicazione
Si tratterà di porsi per così dire dalla parte del cittadino che a prescindere dalle sue posizioni politiche dalla sua collocazione sociale dei suoi interessi culturali
Vive nella città ci deve lavorare ne deve utilizzare i servizi e quindi la deve conoscere
Si può partire io credo da una constatazione di fatto
Credo si possa affermare cioè che in questi ultimi anni anche grazie alle azioni dell'amministrazione di sinistra sia cresciuta nella città una nuova domanda di comunicazione e di informazione
Sono varie le ragioni di questa crescita per la prima volta infatti è iniziato dal mille novecentosettantasei un processo di ricostruzione della comunità cittadina
E si è iniziato a ricostruire un rapporto tra gli abitanti di Roma e la loro città
Basti pensare allo sforzo di unificazione della città al nuovo rapporto tra centro e periferia alla grande esperienza dell'Estate Romana attinta Dio di restituire alla città progressivamente il proprio patrimonio storico e culturale a Fiorucci
Inoltre questo l'altro elemento in questi anni
Grandi fasce di cittadini privi nel passato di identità e anche come dire non oggetto di nessuna politica
Nella città sono diventati soggetto di diritto e hanno di diritti hanno con cui hanno acquisito una crescente consapevolezza di sé e proprio in rapporto al loro modo di vivere di stare nella città
Basti pensare per esempio che esperienza degli anziani che da una situazione di senza di politiche di partecipazione sono diventati appunto un soggetto di diritto cominciano ad esprimere alla città le proprie richieste
è venuto inoltre emergendo sempre più il problema del rapporto tra i cittadini e lo Stato
E in particolare il rapporto con quella parte dello Stato che più immediatamente viene in contatto con gli abitanti della città
E cioè la pubblica amministrazione le cui leggi interne e i cui comportamenti sono tanto spesso ignorati e non compresi dalla grande massa dei cittadini che lo utilizza
Questo processo dunque avrebbe dovuto brodo dovrebbe aver prodotto un forte allargamento della domanda di informazioni
E qui emerge una prima contraddizione
Roma è proprio perché grande città e peraltro capitale del Paese una città molto ricca di mezzi di comunicazione molte testate giornalistiche alcune molto radicate nella città
Il servizio pubblico un numero notevole di emittenti locali
Qui bisogna io credo porsi una domanda si può essere soddisfatti
Cioè si può dire che la realtà romana i cittadini loro bisogni loro movimenti la complessa articolazione della vita culturale associativa della città siano rappresentati trovino uno spazio una voce in cui riconoscersi riconoscersi e crescere
Mi sembra di no e non a caso io credo verifichiamo dal lato dell'offerta una sostanziale stagnazione della vendita di quotidiani e dalla diffusione dei quotidiani anche nella grande città
E dall'altra una difficoltà un mancato per decollo del mezzo radiotelevisivo locale sia pubblico che privato
è necessario don domandarsi il perché di una simile situazione sembrerebbe banale affermare che l'informazione può essere elemento indispensabile dello dello sviluppo nella città
Ed è la possibilità stessa di governare una metropoli dalla vita così complessa
Ma è stato considerato fino in fondo questo il primo punto questo del Reno quello cioè della informazione e della comunicazione locale come fattore decisivo del dello sviluppo del sistema delle comunicazioni
Al contrario è stata mi sembra una tendenza di immaginare le potenzialità aperti dalle nuove tecnologie
Essenzialmente come estensione dell'offerta diciamo così di spettacolo
E non come possibilità di allargare gli spazi di quella comunicazione che riguarda l'ambito locale e per quel che ci riguarda la vita delle grandi città la comunicazione di Natoli ieri mi pare che fosse molto chiara su questo punto
Non vi sono in Italia e anche questo è come dire un dato politico almeno a me non risultano ricerche sulla necessità di informazione delle grandi aree urbane
Ma ad alcune indagini svolte in Francia e riprese da un recente studio del comune di Bologna risulta che di fronte ad un aumento dell'offerta
Rimane una forte domanda di informazione insoddisfatte
Per quanto ciò possa sembrare paradossale gli abitanti delle grandi città cioè proprio dove la laddove dovrebbe esistere ed esiste la maggiore concentrazione di mezzi di capacità e così via
Si trovano in uno stato di sotto in formazione permanente
E in particolare per quanto attiene al contesto civile politico amministrativo in cui vivono
D'altra parte io credo che questo stato di cose lo abbiamo verificato quotidianamente
Ognuno di noi
Tutti noi ci siamo trovati in difficoltà nel conoscere nell'essere informati sulle questioni cittadine sulle quali peraltro si è chiamati sempre più a decidere a partecipare
E ad esprimersi basta pensare alla proposta del referendum sul traffico se è vero che si andrà referendum sui problemi del traffico insieme le elezioni amministrative
E pensiamo a quanta e quale mole di informazioni dati opinioni è necessario mettere a disposizione dei cittadini perché questi possano scegliere in modo consapevole e maturo
Ma non c'è solo questo c'è ormai una necessità assoluta per tutti i cittadini e non soltanto per i singoli per lecco teorie per le associazioni professionali per gli operatori economici per i movimenti di essere informati della complessità di problemi e di fatto in continua evoluzione
In una società che ormai richiede quasi una laurea in cittadinanza per conoscere i propri diritti e pochi doveri
Mettere il cui cittadino in condizione di essere informato dell'esistenza delle delle finalità del funzionamento dei servizi con di conoscere il funzionamento del sistema sanitario e delle sue leggi interne di comprendere perché non funziona o non funziona
Conoscere al tempo stesso quali sono i propri diritti quali prestazioni si possono richiedere si devono attenere tutto questo diventa non solo un servizio un beneficio concreto per risparmiare tempo risparmiare anche sprechi e costi per i singoli e per la collettività
Per scoprire diritti e obblighi e doveri prima ignorati ma anche elemento essenziale della crescita democratica di una comunità cittadina
Una siffatta opera di informazione costituisce un contributo decisivo a superare uno stato di minorità dell'utente
è uno strumento per la sua difesa ma diviene anche un mezzo per modificare i meccanismi concepiti spesso secondo logiche che tutto hanno come punto di riferimento meno che le necessità del cittadino
Meno che le necessità del cittadino a mio avviso insomma emergono due elementi di cui secondo me allo stato degli atti non si tiene conto a sufficienza
La necessità di un'informazione locale che sia funzionale a una maggiore conoscenza della società della società cittadina e consenta quindi una maggiore possibilità di partecipazione alle scelte e in secondo luogo un informazione di servizio Emmett agli utenti in condizione di conoscere ciò di cui hanno diritto le possibilità esistenti esistenti sul territorio e il modo di accedervi
Ma allora questa domanda di insoddisfatta di informazione non è un terreno possibile di sviluppo della comunicazione
Se è possibile rispondere in modo positivo a questo interrogativo se fosse vero cioè che la domanda insoddisfatta di informazione può offrire lo spazio per allargare sviluppare la comunicazione radiotelevisiva
E quindi c'è un potenziale mercato
Ancora non esplorato diciamo
Questo ci potrebbe permettere anche di riconsiderare il ruolo dell'informazione locale e la sua importanza per tutto il sistema delle comunicazioni di massa
Peraltro io credo che la dimensione locale quella che permette di cogliere in modo concreto come sia possibile fare insomma informazione nella dimensione locale in particolare
Non solo come proiezione della società politica
Ma come l'informazione stessa possa essere specchio e al tempo stesso soggetto attivo e dinamico della vita della città io credo che l'esperienza che riportava qui Venditti e la cooperativa dei giornalisti
A livelli di sia un'esperienza importante possa essere un segnale importante secondo me in questa direzione
Nella dimensione locale emerge con chiarezza che se si vuole più informazione la strada da battere quella di una maggiore ricchezza di analisi e di proposta di un maggior rapporto con tutta le complesse articolazioni in cui si esprime la società nello stesso tempo credo che sia ipotizzabile
Che risponderà la domanda insoddisfatta di comunicazione possa essere anche un terreno per reperire nuove risorse
E anche per dirla in parole povere un posto anche per un incremento possibile degli investimenti pubblicitari che oggi come sappiamo e come anche qui è stato detto sia rientri in gran parte verso altri canali
Si potrebbe prevedere in secondo luogo anche interventi pubblici che senza condizionare l'informazione possano USA però sostenerne l'opera attraverso per esempio cose che sono state già state poste nella relazione introduttiva e in altri punti quindi io non mi ci soffermo su
Anche il governo locale può svolgere un ruolo positivo per rispondere alla nuova domanda non solo nel senso di far meglio conoscere le proprie iniziative i propri programmi il che eppure compito cui un governo locale deve assolvere
Non nel senso però come si suol dire di costruire il consenso
Che ha è bene avere altre vie sue proprie di espressione ma per rispondere alla necessità oggi acutamente avvertito
Di rendere sempre più trasparente l'attività amministrativa i percorsi contenuti delle scelte che si compiono per sollecitare la partecipazione attiva della gente per metterla in condizione di scegliere con cognizione di causa
Nello stesso tempo lo si diceva prima è divenuto anche per l'ente locale condizione essenziale
Offrire un aiuto concreto agli utenti della metropoli per risolvere con meno fatica meno dispendio di tempo i propri problemi
Oggi quindi è necessario anche io credo nella politica dell'ente locale su questo fronte qualcosa di più qualcosa è stato fatto lo si diceva ieri la possiede Cicerone il video hotel nelle circoscrizioni e così via
Ma credo che sia necessario fare un passo in avanti e per farlo un passo in avanti sostanziale nera risposta la nuova domanda d'informazione
Occorre che i governi locali ma questo vale per tutte le istituzioni che forniscono servizi e anche per grandi organizzazioni di massa io penso per esempio i sindacati
Consiglieri noi fornire informazione come va uno dei propri compiti
E spesso siano consapevoli di avere delle informazioni da offrire cosa che spesso nella pubblica amministrazione non è presente l'idea di doverle offrire di possederla e di doverle mettere a disposizione
Per converso occorre anche però che gli operatori delle informazioni concepiscono l'informazione in modo più ampio di quanto a parte alcune eccezioni non venga generalmente fattori ci l'esempio io
I giornali danno gli annunci degli spettacoli e dei cinema ovunque cioè sono le pagine dei piccoli annunci ma non si informa mai sulle quel o quasi mai sul traffico sugli altri servizi sulle altre questioni tanto per fare un esempio un esempio concreto
Da tutto quanto si è detto visu risulta che vi può essere un reciproco interesse nell'aumentare le fonti mette i canali della comunicazione
Nell'avviare una possibilità nuova di collaborazione e di confronto con il sistema dell'informazione pubblico e privato anche in forme diverse da quelle tradizionali
Tanti possono essere gli strumenti tecnici che le proposte per rispondere alle esigenze sin qui ho tentato di delineare se ne parlava nell'introduzione Canale radio in modulazione per frequenza di valutazioni frequenza per Roma ne ha parlato il compagno Natoli nella sua introduzione
Io vorrei invece in conclusione porre un un problema politico
Se è vero che rispondere alla domanda di informazione
E oggi compito essenziale per per offrire un futuro di sviluppo la grande città se il mondo dell'informazione può essere lo sforzo di cambiare la vita della città di costruire nuove condizioni per lavorare e vivere meglio a Roma una risoluzione energie fondamentale tutto questo richiede delle scelte
Prima fra tutte che i mezzi di comunicazione non considerano l'informazione un peso invece che una risorsa
Non considerino la dimensione locale della dimensione della città della regione come residuale non produttiva senza futuro
In quale altro modo d'altra parte uno strumento di comunicazione può diventare fondandosi su una base oggettiva reale un elemento di crescita della partecipazione può ove sia necessario porre a chi governa problemi sempre nuovi esercitare ove lo ritenga un polo di opposizione
Più informazione più ricca più legata ai problemi della società
Credo che noi abbiamo nelle mani uno strumento per dare voce a chi oggi non riesce a farsi sentire
E a partire anche da questo che è possibile forse dare gambe
E costruire un movimento sviluppare una battaglia contro i processi monopolistici nell'emittenza privata
Proprio perché questi oggi non rispondono a bisogni a questi bisogni nuovi tendono a consolidare il il per il vecchio non sollecito né nel GE non promuovono nuova consapevolezza
E non è non è un caso credo che noi come partito abbiamo posto la questione del diritto all'informazione che è cosa diversa dalla libertà di opinione diciamo e di stampa che è sancito all'informazione ma del diritto all'informazione un po'come si parla di diritto alla salute cioè partendo dalla parte
Di chi usufruisce dell'informazione
è questo anche io credo il terreno principale per sfuggire combattere un tentativo di omologazione della comunicazione di occupazione dell'informazione considerata come mezzo upper parlare alla gente
Per in bonis e se mi permettete questo termine i cittadini e non per farli parlare
La grande città può essere io credo un laboratorio di questo tentativo di questa ricerca
Anche questa una grande parte della possibilità di affrontare quella che noi comunisti abbiamo chiamato in una parola la questione democratica
Prende ora la parola al dottor Angelo Guglielmi direttore della sede RAI di Roma e del Lazio
Vorrei dopo
Diamo la parola ad Alfio Borghese sulla comunicazione previsto nell'ordine dei nostri lavori
Dati gli spazi limitati destinati al decentramento occuparsi di informazione locale a Roma nell'ansia è una cosa che ci fa diventare isterico a Roma infatti succede di tutto gli avvenimenti sono quasi sempre nazionali
E nello stesso tempo non devi dimenticare di occupati di un'infinità di cose che sono essenziali per un'autentica informazione locale
è questa continua contraddizione in cui viviamo che spesso ci fa perdere il senso del nostro discorso e che ci fa diversi dagli altri telegiornali regionali
Ed è proprio su questa diversità è che dobbiamo impostare una vera e propria vertenza da sviluppare in chiave sindacale e politica e che ci fa chiedere una conferenza di produzione per una riesame del modello produttivo
Dei mezzi di produzione dell'organico del modo stesso di fare telegiornale regionali
è la più grande area metropolitana Italia grande dieci volte quella di Milano
Sede del Parlamento della Presidenza della Repubblica del Vaticano dei ministeri delle ambasciate delle banche delle sedi nazionali di ogni cosa tra cui e di non poco fastidio le testate nazionali dei giornali radio televisivi e la stessa direzione della RAI
Ogni cosa diviene più complessa ogni cosa viene scippata la gestione decentrata trattata direttamente da chi è più potere tra livello centrale rispetto a quello periferico
Accanto alla megalopoli al centro di attrazione naturale perché si occupa di cronaca
La realtà della provincia di Roma delle altre province del Lazio
Certo non si può e non si deve dimenticare di occuparsi dei grandi problemi della sanità delle disfunzioni degli ospedali che ogni giorno forniscono materiale per riempire da sole un intero giornale
Poi i problemi della casa del lavoro del traffico
A Roma ci sono un milione quattrocento mila vetture ottocento mila moto e motorini mettono in gioco la stessa qualità della vita
I problemi dell'ambiente il verde cittadino la pulizia della città non possono non ottenere sparsi in un giornale che deve rivolgersi ai suoi lettori e così al problema di un polo culturale problema recita televisiva Cinecittà problema recita giudiziaria
Ma se i problemi di Roma sono stati recentemente al centro del dibattito del Parlamento perché non è pensabile di risolverli senza una pianificazione cui non sia interessata l'amministrazione centrale dello Stato
Se Roma Capitale è una grande questione di interesse nazionale non possiamo dimenticare la realtà del resto della regione che ha problemi del tutto diversi spesso
Una recente indagine dell'Istituto di ricerche economiche e sociali Placido Martini ha preso in esame uno dei tanti Comuni del Lazio Civitavecchia
Per grandezza il secondo dei centodiciassette comuni della provincia di Roma il più distante dalla capitale con più di cinquanta mila abitanti e con un'autonomia economica tale da sfuggire le tendenze del massiccio trasferimento di abitanti a Roma
Del pendolarismo e tanto meno dunque del riflusso migratorio che negli ultimi dieci anni ha provocato il trasferimento di un gran numero di persone da Roma ai comuni che la circondano
Parliamo di Civitavecchia perché la ricerca fornito dei dati perché lavora alla RAI nelle televisioni private quanto meno allarmanti
In assenza di occasioni culturali a Civitavecchia come in altri comuni del Lazio il diciotto per cento della popolazione passa più di tre ore di seguito tutti i giorni davanti al televisore
A questo bisogna aggiungere un altro quarantasei virgola otto per cento che ci sta dalle due alle tre ore al giorno
Si tratta ovviamente di scelte quattro si sta davanti al video per mancanza di meglio
Per quanto riguarda il settore dell'informazione il TG tre è passato dallo zero virgola sei di indice di gradimento ad oltre due milioni di contatti e un milione duecento mila di ascolto nazionale secondo i dati Istat
Le punte di gradimento più alte sono raggiunte dalla popolazione tra i trentuno e i quarantacinque anni e l'ottantacinque per cento ha dichiarato di Pirlo molto va abbastanza
Oppure dai giovani tra i ventuno e i trent'anni quindi una scelta della tv consapevole motivata un ascolto stabile e continuo
Molto bassa invece la soglia di gradimento dei giovanissimi sono il venticinque per cento
Il commercianti con il trentatré virgola tre per cento rispetto all'ottantuno degli impiegati al sessantasei degli operai al sessanta per cento di casalinghe e pensionati confermano il loro disimpegno
Per quanto riguarda i generi Civitavecchia conferma la recente indagine dell'Istat che dà in aumento il numero di lettori
Mette al primo posto l'indagine nazionale proprio la cronaca locale con l'ottantuno virgola nove per cento seguita dalla politica con il sessantacinque virgola nove
Dallo sport come il cinquantanove virgola quattro dallo spettacolo con il cinquantadue virgola nove dalla cultura quarantaquattro virgola sei e dall'economia con il trentuno per cento
Un telegiornale regionale del Lazio deve dunque occuparsi di Roma e dei suoi grandi problemi ma non deve dimenticare le altre province e la vita dei tanti Comuni che sono altra cosa da Roma
Questa è la principale difficoltà che dobbiamo superare una difficoltà di impostazione di lavoro dimena boh dello stesso giornale che ci porterà speriamo al più presto ad una revisione del modo stesso di fare il TG tre Lazio
E non ci preoccuperemo di avere meno ascolto trasmettendo notizie che qualcuno definisce minori anche perché secondo me notizie minori sono spesso tali perché scritte male che senza impegno
Se queste sono le nostre difficoltà di impostazione e certo comunque che pensare di abolire i telegiornali locali nessuna realtà lo propone
E diventata oggi una follia nati dalla spinta del decentramento dal settanta in poi con il processo di rinnovamento aperto dall'istituzione delle Regioni
Rappresentano il momento più alto di unione tra la RAI e l'identità sociale politica e culturale per aver comunque stabilito un rapporto diretto con i problemi che investono la comunità nelle sue articolazioni
Perché forniscono una serie di informazioni più vicine alla gente forse meno emozionanti ma più utili più interessanti ogni giorno e tutti i giorni
Tornare indietro ormai impossibile e l'abolizione dei giornali locali radiofonici e televisivi da parte della RAI quante ASP oltre a scatenare le ire dei cittadini dei politici e delle associazioni culturali
E degli sportivi che non vogliono soltanto il grande la grande partita ma anche gli sport minori del calcio locale
Servirebbe soltanto a mettere a disposizione delle televisioni private un settore che ancora deve essere molto sviluppato e che nei Paesi arredo più alto come gli Stati Uniti detiene già il maggior indice di gradimento
Ma per tornare al TG tre dell'azionato per rispondere alle esigenze locali il decentramento è riuscito a metà
Il telegiornale fatto male e solo ora stiamo cambiando la scenografia che ci consenta di superare quell'immagine del mezzo busto che era molto cara al alla televisione di Bernabè
Non è risolto neanche il problema delle marchette
Quelle che la chiama Markette ciò inaugurazioni convegni manifestazioni minori
Di cui non frega niente a nessuno e la marchetta e come la calunnia nasce piano piano è diventato un ciclone
E ancora i mezzi sono scarsi la redazione formata da poche persone
Le truppe disposizione sono soltanto due con impegno dalle nove e trenta alle sedici e trenta
Il bacino d'utenza limitato al sessanta per cento dalla popolazione cioè almeno dell'Area metropolitana di Roma anche se il segnale o raggiunge anche latina parte di Frosinone e Rieti città
La carenza di mezzi condiziona gravemente la possibilità di servizi giornalistici di produrre davvero informazione che copra il territorio regionale e non soltanto a Roma
E c'è il pericolo che vengono abolite le due e mezzo ore settimanali assegnate le trasmissioni regionali del Lazio già insufficienti rispetto ai possibili contributi idee e di proposte provenienti dalla realtà viva della società
Come del resto non è stata accettata la proposta di trasformare in canale in servizio in modulazione di frequenza
Per le notizie utili
Quel canale istituito per l'Anno Santo in radiofonia
Che è vissuto male inutilmente per un anno perché doveva essere destinato ai pellegrini
Ma che sarebbe utile di e di tale se destinato ai romani in una continuo collegamento con le circoscrizioni gli enti locali pensiamo ai problemi del traffico referendum al turismo ai posti letto disponibili in ospedale ai farmaci agli spettacoli
Con una continua collaborazione con le associazioni e gli enti che hanno bisogno di fornire informazioni ma anche con le radio private quando all'università di Roma con le scuole con tutti i centri che distribuiscono cultura
Un decentramento attuata metà dunque con il pericolo inoltre di restare confinato nel ghetto della terza rete tv carente di Melzi e per diffusione
Sono questi i problemi da affrontare anche in questa fase di rinnovo del contratto dei giornalisti della RAI e della carta stampata puntando a sbloccare le resistenze condizionamenti con un'iniziativa di grande respiro ideale culturale che deve trovare come protagonisti i cittadini
C'è da modificare il palinsesto che vede il TG tre collocato alle diciannove un'ora in cui domani gli abitanti del Lazio hanno poche possibilità di fruire del servizio pubblico
è una replica che va in onda dopo i grandi telegiornale della sera con motivi sia vecchie di ore un assurdo professionale vero e proprio
Molte sono state le proposte avanzate il capo della redazione di Torino Federico Asciano ha suggerito di aggiungere a quello delle diciannove un TG tre collocato alle venti e trenta cioè al termine degli altri due TG della prima della seconda rete
E prima dell'inizio dei programmi serali delle due reti più importanti
Dalla Toscana in giù è stato proposto un giornale di venti minuti alle quattordici l'ora in cui ci si riunisce per il pranzo
Altri hanno indicato alle ventuno e trenta ed hanno suggerito notiziario radiofonico alle sette e trenta come con una grande successo già avviene in altre regioni quelle a statuto speciale
In aggiunta ai giornali radiofonici sul secondo canale delle dodici e dalle quattordici
C'è infine chi con forza chiede che il TG tre abbia due fratelli sulla Rete uno o sulla Rete due allora da scegliere nel palinsesto per avere finalmente un riscontro di pubblico e i canali che servano tutto il Paese
Tutte proposte interessanti e in particolare per la radiofonia facili da applicare senza notevoli spese e tutti conosciamo l'importanza e l'immediatezza della radio proposte che pure non hanno risposta
Il TG tre come sappiamo è nato per accorciare le distanze fra i luoghi e gli avvenimenti e visti e i destinatari dell'informazione cioè tra i fatti e le persone
Ma resta il dubbio è se tutti questi problemi di carenza di mezzi e di uomini non ci fossero davvero risponderebbe all'esigenza dei cittadini e queste non sono esigenze e di quali sono queste esigenze
Per lungo tempo si è detto che basta fare informazione ma le notizie ormai si bruciano rapidamente dopo le stragi terrorismo i delitti di mafia il mostro che uccide le mondane non sfugge dove al Tuscolano reggono le prime pagine soltanto per qualche giorno
Sono altri i problemi che bruciano sulla pelle della gente la cronaca nera lasciato sempre più spazio alla cronaca sociale ai grandi nodi irrisolti
Tra questi quello della casa in primo luogo e costringe a convivenze assurde a non sposarsi a vivere come bestie
Del lavoro che non si trova se non con clientelismi mortificanti e che si perde per licenziamenti chiusura di fabbriche cassa integrazione e le pensioni da fame che incidono nella vita di tanti anziani mortificando le doppie anni di lavoro dedicati al progresso del nostro Paese
E il taglio della scala mobile da una parte e grandi scioperi dei commercianti e degli artigiani contro il progetto Visentini che vuole fare l'ora finalmente pagare le tasse e il servizio sanitario gli ospedali che non funzionano le lunghe degenze per ottenere una cura che è stata pagata con trattenuta sullo stipendio in anni di lavoro
E il modo stesso di fare il giornale che è cambiato e il dovere del servizio pubblico è quello di avere molta attenzione al dibattito e alle tensioni esistenti nella nostra società
Fra le diverse culture le forze politiche i centri di potere i gruppi e i movimenti impedendo ad una parte di prevalere sulle altre impedendo che una cultura di parte venga contrabbandata come cultura della generalità
E la terza rete è nata proprio per dare voce a quelli che non hanno mai parlato perché non hanno trovato perché hanno trovato sempre qualcuno che ha parlato per loro vescovo il segretario del partito il prefetto il deputato segretario del sindacato il delegato in genere
Il TG tre è nato per essere il tentativo di decentramento dell'informazione e non per essere il giornale dei palazzi e dei palazzetti
E nato per differenziarsi dal TG uno e del TG due e non per esserne una brutta copia in pillole
E nato per essere realizzata sulla base della professionalità e non sul pluralismo attuato mettendo insieme un comunista un democristiano un socialista
Doveva essere insomma un giornale diverso dagli ottanta che attualmente si stampano nel nostro Paese
E che esclusi quelli di partito dovendo rispondere a sollecitazioni diversi editori privati non realizzano certamente la libertà di informazione
Quale gli obiettivi immediati allora la possibilità di servirsi della collaborazione del televisioni private di quelle che operano a Roma e nelle province del Lazio
Il collegamento con terminali con le grandi agenzie di stampa le banche dati e con gli enti come il il comune che si sono attrezzati con moderne tecnologie
Possibilità di apparecchiature basta un'antenna per le dirette dal Campidoglio e dalla Regione linee fisse radiofoniche per i collegamenti con i corrispondenti da Rieti latina Frosinone Viterbo
Il rinnovo degli informatori da dei vari paesi del Lazio che finora sono gestiti con criteri esclusivamente clientelari
Una macchina attrezzata con un'antenna trasmittente un piccolo ponte per far giungere all'immagine altro investitore di Monte Mario per le dirette entro Roma
Certo sono tutte piccole cose così difficili da ottenere pure così importanti per una corretta informazione
Una informazione comunque sempre dalla parte delle istituzioni
Una informazione per un maggior rapporto che attraverso la RAI ed enti locali vada incontro alle esigenze del cittadino
Altra cosa è certamente un rapporto diverso un rapporto diretto con a coloro che recepiscono l'informazione televisiva della carta stampata perché si propongono anche di modificarla di essere protagonisti dell'informazione stessa
In questo campo gli errori della sinistra sono enormi pur avendo la maggioranza in giunte come quelle del Comune di Roma della sua provincia in quella di Viterbo in tanti altri comuni del Lazio
Forse perché presi dal vortice di problemi a torto ritenuti più importanti hanno continuato a concepire l'informazione come una cosa di parte da utilizzare per la propria propaganda e non per la crescita culturale della popolazione
Così come l'opposizione sui giornali e sulle tv private la sinistra ha puntato per anni esclusivamente l'unità a Paese Sera e con la nascita del private video uno
Il giornale di partito solo elemento essenziale per la vita democratica del Paese
Ma i più moderni studiosi di comunicazione di massa tra cui Ivano Cipriani e Cesario alla più volte ricordato senza e senza la partecipazione dei cittadini non è possibile trasformare il vecchio giornale io nuovo strumento democratico di comunicazione
Dunque più spazio agli organismi di base alle mille organizzazioni culturali sportive ecologiche alle circoscrizioni e responsabili di informazione delle zone ai Consigli di fabbrica i delegati di reparto alle categorie come gli artigiani tassisti vigili urbani di studenti docenti dell'università perché sono loro che devono contribuire a una diversa informazione
Sono loro i fruitori della televisione sono loro i responsabili di questa linea di comunicazione
Se questa linea di comunicazione senza ritorno se non si compie la completezza del messaggio dalla Rai dei giornali al lettore ed all'ascoltatore alla RAI
Sta a loro che sono i protagonisti dell'informazione pretendere che questa informazione sia più rispondente alle loro esigenze
Maurizio Ferrara ha scritto recentemente l'informazioni regionali un articolo su regioni dai L'incontro mancato l'analisi è spietata
Ma bisognerebbe parlare anche del mancato incontro tra TG tre Lazio e università fra Terza Rete il mondo del cinema della letteratura dell'arte del mancato incontro cioè della RAI con i cittadini
Abbiamo la parola ora il dottor Guglielmi
Tra ieri sera e stamattina abbiamo ascoltato una serie di comunicazioni ciascuno con il suo grado di interesse alcune hanno affrontato in maniera più specifica il tema altre si sono tenuti ad un livello più alto di riflessione
Tuttavia anche le comunicazioni che hanno dedicato al tema al problema un approccio più specifico
Hanno privilegiato il tema delle necessità e della opportunità di creare a Roma un servizio pubblico di televisione di televisione locale
E i soffermandosi sul significato di servizio mi ha fatto Cipriani sulla la la l'articolazione auspicata
Ma omettendo di fare i conti e quindi di confrontarsi con le condizioni
Che occorre creare perché un tale corre obiettivamente gare nel concreto creare perché un tale servizio è possibilista
Io cercherò di colmare questa la una chiedendo comprensione per le semplificazioni nei quali sempre si incorre quando si cerca di mettere i puntini sulle i
Dunque volendo svolge lei una qualche riflessione non generica
Sul tema occorre partire dalla considerazione che Roma non è una qualsiasi città del nostro Paese pane la capitale e la metropoli più grande
Prima ancora Roma e il capoluogo del Lazio e cioè di una regione fortemente atipica sotto molteplici aspetti
A cominciare dagli abitanti
La popolazione dell'azione non è Lazzi non è solo laziale ma di origine varia radicata si nel Lazio in seguito la forte spinta centrifuga che si manifestò negli spostamenti della popolazione italiana a partire da unità del paese
Il fatto che il suo capoluogo e anche la capitale d'Italia ne ha fortemente determinato la storia negli ultimi cento anni
Il Lazio manca del sentimento della municipalità stenta sentirsi Regione prima dell'Unità il Lazio raccolto intorno a Roma si sentiva Regione in quanto si sentiva Stato
Quando ha finito di essere stato lo Stato autonomo e sovrano della chiesa ma una delle diciotto ore ventuno aree geografiche compongono il no il nuovo Stato italiano
Allora ha perduto la propria identità etnica in quanto dimensione culturalmente attiva conservando la come pure abitudine e atteggiamento sentimentale
D'altra parte Roma organizzandosi come capitale della nazione diveniva inevitabilmente sempre minore umana
Dovendosi Aprilia di insediamenti di varia provenienza
In relazione alle nuove funzioni cui doveva provvedere che per giunta non si caratterizzavano come stanziali e perché destinati a rinnovarsi continuamente e per una naturale resistenza psicologica dei soggetti stessi degli insediamenti si sa che a Roma si lavora ma si rimane milanesi siciliani Bolocco bolognesi e appena si può e si si può si cerca di tornare lidi dove si è partiti
In questo quadro né meraviglia che qui nel Lazio il senso della municipalità sia meno acuto che altrove
Non vi è l'orgoglio della regione come in Lombardia o in Emilia o in Sicilia non vi è competitività complesso d'inferiorità e spirito di rivalsa nei riguardi delle altre regioni
I suoi interessi sono quelli del Municipio non sono quelle municipio ma quindi la relazione di fronte ad essi quindi i suoi cittadini si esaltano e si disperano non come Romani ma come Italia si spiegano così le difficoltà che si incontrano a interessarmi ad iniziative locali anche tenuto conto che qui a Roma ogni iniziativa pur se nasce su spinte giustificazioni locali difficilmente non sfugge verso dimensioni più ampie
Così da Roma sei difficile governare l'Italia ancora più difficile e governare Roma
La disponibilità dei romani ad occuparsi della propria città e minore che quella dimostrata dei milanesi e dei bolognesi
E questo non perché il Romano e strafottente in finga do impiegato come il facile giornalino sociologico afferma ma per la particolare posizione in cui si è si è assestato nella dinamica dello sviluppo del Paese
è una posizione che presenta atteggiamenti aspetti che vanno francamente criticati
Certo ma anche vantaggi aspetti che vanno conservati
Giacché se la crisi del sentimento municipale non ci aiuta a trovare la nostra identità in quanto cittadini di una specifica regione e rende più difficile ogni progetto di costruzione organizzazione la realtà locale
è anche vero che questa sorta di indifferenza ci aiuti ad essere meno provinciale campanilistici e a sentirci più naturalmente integrati in uno stato che non è poco in un Paese in cui le spinte di piegatrici esistono ancora nonostante l'unità e forse proprio perché l'unità non è stato un processo reale ma piuttosto una riunione di pezzi la cui diversità per per non essere stata sapientemente mediata si è tramutata spesso in estraneità da questo punto di vista non sappiamo se l'obiettivo della gestione pubblica dei mezzi di comunicazione di massa debba essere quello di esaltare la diversità o quello di rintracciare una diversità i punti in comune
Anzi sappiamo che deve essere quello di fare l'una cosa e l'altra nella consapevolezza che esaltare la diversità significa liberare le energie creative di novità che in essa si nascondono e non certo di volare il processo qui ogni diversità esposto di chiudersi in se stesso
La gestione pubblica dei mezzi di comunicazione di massa deve fare i conti con questa situazione
Ovviamente a livello locale e io qui mi intratterrò soltanto sulla dimensione locale della comunicazione televisiva
E in un non farò alcun incendio la dimensione nazionale che naturalmente altri vicini e quindi governato da altre regole
Luca ovviamente a livello locale rimanendo fermo alla comuni spiegazione di base guarirà il tiro a seconda delle condizioni particolari che troverà nelle diverse regioni
Così a Roma sei giusto l'analisi che abbiamo più sopra abbozzato e auspicabile che diriga i suoi sforzi al fine di favorire la crescita e rafforzamento del sentimento della regione
Che significa la mobilitazione di un impegno solidale di tutti i cittadini intorno ad un progetto di costruzione della propria identità cioè della propria presenza autonoma seppure in un discorso unitario di sviluppo del Paese
A Milano tutto all'opposto dove esistono sentimento fin troppo geloso dell'autonomia è un orgoglio regionale smodato raccoglierà i suoi sforzi al fine di esaltare il silicato nazionale
Cioè gli obiettivi di interesse comune più generali che sono all'origine dell'impegno di valorizzazione delle realtà locali
E se invece decidono di sorbirsi in una visione gelosamente autonomistica rischia di impoverirsi è degenerata queste alcune riflessioni generali ora cerchiamo di immaginare come un ideale servizio pubblico di televisione locale possa calarsi nella realtà della nostra regione e di Roma che tanta parte di essa
E qui deve fare i conti con ogni sorta di carenze infrastrutturali che si sono andati accumulando nel corso degli ultimi cento anni e affliggono la città a Roma al di fuori dei partiti politici che peraltro ha funzionato ad un altro livello sono ancora fragili fragilissime le cinghie di trasmissione tra i cittadini e le singole realtà in cui operano vincoli
I romani o comunque i cittadini che abitano a Roma
Non conoscono o conoscono poco la città in cui vivono e la mancanza di questa conoscenza produce grandi danni considerevoli impedisce al cittadino di dar forma consapevole sui comportamenti
Impedisce al cittadino di azione determinante nelle decisioni che lo riguardano lo espone ad ogni sorta di arbitrio dal quale si difende ritirandosi in se stesso e quindi aggravando la non conoscenza reciproca
Impedisce insomma il cittadino di vivere come tale di fare valere le sue ragioni sui bisogni nell'organizzazione della collettività
Di fronte a lui peraltro le istituzioni operano in una situazione altrettanto grave di distacco e di separatezza
Il fatto è che in una grande metropoli come Roma sviluppatasi in modo così dis di disordinato imprevedibile
Ognuno dei tanti problemi da cui è afflitta si risolve in un muro di comprensione che si pone tra i cittadini e le istituzioni ingenerando l'ostilità del cittadino verso le istituzioni e la rassegnazione di queste ultime a non essere capite
Come anche in genere la protesta qualunquista la tendenza del cittadino dar voce la propria sofferenza con argomentazioni semplicistiche
Che non contengono quasi mai contestazioni oggettivamente verificabili limitandosi a esprimere un reale sentimento di disagio e di soddisfazione
Ma l'altra parte della risposta che viene restituzioni e quali sempre condannate ad essere in fatica e spesso proporzionata vulnerabile alla spinta di interessi particolari o comunque l'interesse non coordinati una visione d'insieme
Così la comunicazione che sviluppo di una città assume forme essenzialmente caricaturale s'impone allora il problema di dare vita ad un sistema articolato di comunicazione capace di mettere i cittadini nelle condizioni di conoscere in tutta la complessità dei suoi aspetti il luogo in cui devono vivere muoversi agire
Possiamo fare mille esempi di come una mancata conoscenza possa determinare comportamenti distorti e al contrario una presenza di conoscenza possa ridurre lo sforzo di vivere e ancora in tali comportamenti individuali
E qui allora che un servizio televisivo pubblico locale troverà un ruolo e cioè nel fondare le ragioni del decentramento quale strumento essenziale per abbattere le stranita e favorire un processo di interazione tra i vari fattori protagonisti cittadini istituzioni forze sociali prevengono lo sviluppo e la vita della città
La terza rete fu creata per rispondere a questo ruolo ora chiediamoci la terza rete televisiva e è stata all'altezza di questo impegno
Certo è facile rispondere di no ed elencare tutte le carenze le insufficienze di linea i fallimenti che hanno cosparso il suo esordio
E certo la città si aspettava ben altro fidando di poter diventare finalmente con la Terza Rete protagonista e non semplici beneficiaria di comunicazione
Tuttavia siamo sicuri di non aver commesso l'errore di caricare la Terza Rete di compiti che vanno molto al di là delle sue possibilità
Chiedere che il vuoto di comunicazione che si registra nella città e più esteso nel regione sia colmato dalla terza rete televisiva è una pretesa almeno ingenti molte altre forze realtà per dovere istituzionale o per interessi di attività sono chiamati alla soluzione del problema e se ritengono forse non ha torto che il mezzo televisivo può svolgere in questo campo e per questo scopo un ruolo essenziale
Ebbene non pensate che debbono rispondere a questi convincimenti con conseguenti atti di responsabilità
Permettetemi di sviluppare un breve ragionamento forse troppo rozzo rispetto al livello del convegno e pur tuttavia pesantemente concreto e reale
RAI una società privata concessionaria del servizio pubblico in quanto società impegnata anche per legge a preservare la propria salute economica opere in una logica che le impone di rendere compatibili compiti che le sono stati assegnati ai mezzi di cui dispone e i mezzi di cui dispone sono tutt'altro che illimitati in quanto prefissati come si sa da un canone stabilito per legge e da una quota di introiti pubblicitari definito anno per anno dal Parlamento
Ora l'articolazione regionale della Terza Rete comporta la creazione di ventuno televisioni locali quante appunto sono le regioni voi pensate che la RAI anche una volta azzerati gli sprechi di cui è colpevole posa se sostenere uno sforzo del genere
Invito a riflettere sulle dimensioni dello sforzo e sull'enormità delle difficoltà di ogni ordine e grado tecniche rigata natura del terrore no culturali legate la diversità di gravando tra le tre che Crema religioni presente no
Di formazione legata alla visita di approntare nuove risorse professionali in cui il mercato è mancante infine in cima di tutte finanziari per gli ingenti investimenti occorrenti
Dunque pensate che che il riconsegnare l'enormità che l'impegno di fare ventuno televisioni locali comporta
Spaventata dalle dimensioni di questo impegno e oggettivamente impotente a farvi fronte la RAI ha finito per dare una finta risposta
Ha infatti ha creato ventuno piccoli nuclei ciascuno dei quali produce e trasmette un breve telegiornale papavero di uomini e di mezzi
E due sparute mezze ore settimanali di programmi culturali questo è tutto anzi questo è niente cioè assolutamente insufficiente a fare esistere un servizio di del pubblico di televisione locale
Il quale per essere anche minimamente incisivo o comunque solo per segnare la sua presenza provvisoria di produrre di trasmettere per almeno per quasi per l'intera giornata fino almeno alle otto di sera quando mi pare opportuno che inizi inizi la diffusione e nazionale che
Ripeto essendo avendo altri fini legato a prego le sue proprie
La conclusione che il servizio di televisione locale offerto da terza rete e di fatto inesistente
E ma è anche da dire che le ragioni di questi desistenza e su questo bisogna riflettere
Non vanno al di là e superano le pur pesanti responsabilità della RAI il suo colpevole disinteresse le sue gravi deficienze se dunque vogliamo dotare la città vogliamo gradita disponga di un efficiente ed efficace servizio pubblico di televisioni locali lo cercare soluzioni nuove guardando con spregiudicatezza senza idee preconcette dentro al cuore del problema
A questo riguardo permettimi di un'altra domanda ancora e retorica nel senso che nasconde una risposta scontata
Se un servizio di televisione locale ha per obiettivo quello di integrare o comunque di fare la sua parte rispetto all'obiettivo di collegare ne diverrà i diversi pezzi le diverse realtà che formano quella singola comunità
Stabilendo tra di esse una fitta rete di informazione di conoscenze allora una programmazione che voglia rispondere a questi fini può fare a meno del contributo diretto da protagonisti di quelle stesse realtà pubblico-private che siano che per lo spazio di responsabilità che occupo non si ponga come soggetti stessi di comunicazione prima e come destinatari e beneficiari di esse
Mi pare difficile non consentire con quanto questa finta risposta nascondere domandano scoop e per questo allora che io penso che la Terza Rete a Roma come in quasi di altre città e regione
Debba essere il punto di raccordo di uno sforzo comune che vede impegnata in con pari responsabilità tutti i soggetti attivi che opera una comunità a cominciare da istituzioni regionali comunali e provinciali ai provveditorati scolastici ai centri diversi tagli agli enti di turismo e poi i gruppi di interesse privato
Alle forze sindacali e del lavoro tutti consapevoli che attivare un sistema di scambio di conoscenze e di informazione
è lo strumento che consente o meglio può fornire un contributo forse determinante allo sviluppo ordinato e razionale delle attività della città e della sua vita compro complessiva
Non credo che impostare così il problema sia un fuggire per la tangente non lo crede non lo spero perché se così fosse dovrei concludere che il problema non assoluzione
Non credo che sia un éscamotage furbesco escogitato per consentire alla RAI di sfuggire le proprie responsabilità questo di chiamare tutti i soggetti attivi che operi una comunità intendo tutti i soggetti possessori di un diritto dovere di comunicazione
Apportare un interesse più vivo e diretto al problema della gestione della comunicazione televisiva locale contribuendo a ricercare fare affluire le risorse produttive finanziarie occorrenti per consentire a Roma
Stizza sbattuto
Ricordo le trentatré missioni che la sede di Roma realizzato in collaborazione al con l'Assessorato alla cultura della Regione Lazio
Allora retto da Cancrini
Che le anche veritiero finanziate sui problemi della riforma sanitaria il mercato del lavoro e l'assetto artistico e geografica Regione ricordi Program in collaborazione con i densità sulla scelta della facoltà
E infine all'iniziativa che abbiamo in corso ancora con le Soracco l'Assessorato alla cultura della Regione Lazio di creare un archivio audiovisivo del nostro patrimonio artistico
Si tratta tuttavia di episodi troppo isolati per essere significativo episodi che si limita a indicare la giusta tendenza ma ben altro occorre fare
Lo sforzo di partecipazione di interesse che proponiamo alle istituzioni e più in generale ai centri di responsabilità pubblici e privati che operano tra città plettri misurato la considerazione appena sopra catena sopra abbiamo espresse secondo la quale perché è un servizio di televisioni locali dimostri la sua efficacia la sua incisività rispetto ai fini perseguiti qualunque esse siano non può TIR rimani reciso per l'intera giornata
Con questa proposta richiesta non voglio ripeto coprire lei mancante l'inadempienza di cui era il colpevole
Ma aprire l'unica prospettiva in cui a mio parere può essere portato a soluzione il problema dell'esistenza non fantomatica di un servizio pubblico di televisioni locali
O forse chissà questa proposta solo una una una richiesta di aiuto contro il piano di ristrutturazione del vertici della RAI approvato per la Terza Rete
A elaborato per la terza rete
Che che contiene evidenti il rischio di dare vita ad una setto in cui l'informazione locale sia ridotta alla semplice trasmissione di notizie ufficiali
Io come si suol dire notizie in arrivo dei vari partiti
Comunali e regionali con la seguente la soppressione di ogni altro sforzo di programmazione capaci di guardare oltre la componente e oscura realtà della città questo è il progetto che sarà sottoposto al nuovo consigliere trazione il quale badate bene in mancanza di una diversa impostazione del problema una impostazione concreta di un'indicazione concreta vivi e nuove che supera le difficoltà obiettive che che perché sopra indicato sarà costretto ad approdato e per questo che mi auguro che questa proposta forza biblica
Abbiamo il dottor Guglielmi ha ora la parola Ranieri del sindacato FILT-CGIL
Per cercare di un dall'intervento di portare un contributo specifico
Un tema che a me sembra non possa essere considerato secondario quando parliamo dei problemi sul come non sono che il suk aggiuntivo di informazione
Sui soggetti a cui dare l'informazione il problema che volevo sollevare gli oneri come con quali strumenti tecnici oggi questa informazione soprattutto domani d'informazione del futuro sia più o meno in grado di arrivare soprattutto nell'attuale situazione di Roma agli utenti a cui è destinata
Cioè voglio partire da un'affermazione che credo che molti di una situazione che molti conoscono ma che poi forse non tutti conoscono Filippo
Che cioè nella nostro paese a Roma in particolare il sistema di comunicazioni di base
E estremamente insufficiente
Illuso una parola che non rende ancora abbastanza è un sistema assolutamente non in grado inaffidabile rispetto alla necessità di assicurare il massimo di diffusione dell'informazione stessa
Non solo rispetto al presente ma soprattutto rispetto alle nuove ed ecologica che fanno Sempre più entrando all'interno del settore delle comunicazioni e delle telecomunicazioni
Per cui abbiamo una situazione di questo tipo
A Roma che appunto la capitale d'Italia
Il l'attuale sistema di comunicazione di base soprattutto facendo riferimento a quella che era l'idea delle fonica dove voi queste comunicazioni batte ancora oggi per molte delle delle informazioni debbono passare è un è una rete telefonica vecchia sorpassata che molto spesso entrati in tilt si blocca per sovraccarichi maltempo e via discorrendo
Cioè siamo di fronte in pratica una situazione che tra l'altro le aggravata proprio in nel centro storico di Roma cioè nel posto dove sono centralizzati i punti vitali non solo nella capitale ma anche della stessa nazione ebbene più volte appunto come come come dicevo l'attuale sistema di comunicazioni non permette la il passaggio delle informazioni necessarie rispetto avrà espletamento completo della vita democratica all'interno nel nostro Paese
Ora io credo che il problema che abbiamo di fronte non è quindi un problema
Di poco conto
Perché non sia pare se n'è resa conto alla stessa società che gestisce il servizio telefonico alla rete telefonica a Roma in Italia cioè la sette
Nel momento in cui all'interno del proprio piano decennale di sviluppo investimenti ha inserito una parte legata proprio al risanamento del centro storico di Roma aveva di Telefonica del sistema di comunicazione ribasso
Solo che il questi capitali tra l'altro più volte il ridimensionati modificati perché più volte i ritmi modifica ridimensionata è stato lo stesso piano decennale
E ha visto non né non sono stati ancora mai utilizzati a questo scopo sono immobilizzati e la situazione quindi rimane al momento attuale la stessa da parecchi anni a questa parte
Io credo che credo quindi che prima ancora di dover discutere che così come giustamente viene fatto in questo convegno sulle l'uso che si fa dell'informazione bisogna riuscire a fare in modo che l'informazione Bozza arrivare all'utente
Noi potremmo trovarci nella singolare situazione se non si interviene seriamente che rapidamente
Che l'introduzione di nuove tecnologie fino all'uso del satellite delle telecomunicazioni consente alla trasmissione della stessa informazione della comunicazione in genere
Di arrivare nel io non non nelle nel posto di ricezione ma che non possa poi per cause particolari entrare nelle case negli apparati pubblici nelle nel nel nelle utenze che poi queste informazioni debbono usare i trasmettere aria
E quindi secondo noi è necessario un intervento serio e straordinario diretto a questo divo alla risoluzione di questo tipo di problema
E per far questo a me sembra che sia necessario anche una modifica dell'attuale gestione delli dei programmi di sviluppo e di investimento all'interno della Sea
Cioè una e non sembra che sia possibile
Che un problema come quello della Risanamento nelle comunicazioni a Roma possa essere gestito da una situazione verticalizzata dall'IRI alla stecca alla Sipra
Senza che si tenga conto del luogo delle necessità delle definizioni delle dimensioni del sistema necessario che lo stesso Comune deve poterne richiedere all'azienda che poi deve realizzare questo tipo di e strumentazioni tecniche tecniche atte a soddisfare le la richiesta
Cioè a noi sembra che ho nel collegamento fra con un'équipe e comunque tutte le aziende interessate alle problema della trasmissione delle comunicazioni fino a un problema decisivo
E che quindi un decentramento anche dei programmi di investimento e di sviluppo della rete telefonica debbono vedere protagonista a nostro parere anche il comune le sue indicazioni le sue esigenze il il dimensionamento
Soprattutto il tipo di necessità che all'interno di un Progetto di Roma Capitale ricordare al la qualità e quantità di informazioni là dove trasmettere ai cittadini alle resto della nazione per quello che vi è il compito di questa città
Per far questo a noi sembra appunto che è possibile usare tutta una serie di strumenti a partire però è diverso da un nel cambiamento del modo di gestire queste cose all'interno della FIPE delle della stessa specie
Penso anche che sia il caso di cercare di accelerare uso ed abuso anche dire Ecologia e già applicate ma che sono attualmente molto limitate e solo avviato in fase sperimentale come per esempio il cavo in fibra ottica
Su cui da tempo lo stesso piano decennale già un indirizzo di sperimentazioni di cui Roma
Doveva essere protagonista ma ad oggi e tra l'altro in maniera neanche molto conosciuta l'unica esperienza che esiste è un cavo che c'è fra Roma e Ostia che e non non è certo quello che da solo può risolvere questo tipo di problemi
Crediamo che tra l'altro il problema del stessa posa dei cavi in fibre ottiche proprio per le grandissime potenzialità
Che questo tipo di tecnologia contiene cioè la capacità di trasmissione contemporanea di migliaia di comunicazione la non necessità di manutenzione credo che possa essere sicuramente uno delle vede dei modi non curati andare a cercare di affrontare in modo diverso
E vero e duraturo il problema della trasmissione tramite economica dei dati necessari credo anche
Che le problema ancora può essere affrontato utilizzando altri strumenti di oggi presenti all'interno della stessa avviandosi e che vengono usati attualmente a discrezione della Vienna
E qui in modo piuttosto estemporaneo senza nessun collegamento con quelle che possono essere le esigenze sociali della stessa
Vita dei cittadini e faccio riferimento ad esempio a una possibile uso diverso che a nostro parere chi potrebbe fare degli stessi centralinisti tanto per né se fare un esempio concreto il classico centodieci
Che oggi è accentrato in un'unica sala fu tutto il territorio romano che va ad oggi informazioni esclusivamente legate magari all'orario ferroviario o alla collocazione ed il resto dico
Ma che potrebbe svolgere oggi ma soprattutto sempre più in futuro poiché da ottobre in poi verranno realizzate su tutte e quattro le zone dei punti cardinali romani quattro sale quattro centralini diversi
E quindi andranno a decentrare sì
Sul territorio di di questa città
Noi pensiamo che un collegamento fra Comune circoscrizioni centralini possa consentire l'uso del centralino pere un accesso e una diffusione di informazioni che vadano molto al di là di quello che è l'uso che se ne fa oggi pensiamo per esempio all'uso del de de di ingressi
Di informazioni che riguardano per esempio la le necessità che oggi un cittadino molto spesso sedere trova magari a far la fila solo per conoscere le certificazioni occorrente per rilascio di un documento quando questo potrebbe essere ottenuto telefonicamente come formazione
Le informazioni riguardo a a settori come quello della sanità della scuola della stessa cultura della stessa ricreazione che a Roma ha ormai una tradizione venne consolidata io penso che debbano passare il più possibile debbano essere accessibili a tutti i cittadini a prescindere dal loro vicinanza almeno dal centro rimane a voi questo tipo di informazione o che prende determina di iniziative fare questo del condono il possibile anche in tempi brevi
Fa questo significa cominciare a dare alternative concrete a tutta la cittadinanza voglio infatti dire che per esempio strumenti anche nuovissimi che già son partiti a livello sperimentale come lo stesso televideo
Sono sicuramente strumenti importanti ma sono strumenti che secondo noi vanno considerati a supporto di un tipo di organizzazione come quella che noi immaginiamo perché ad oggi il televideo pur se gratuito come canone
C'è sibila e solo a chi riesce acquistare un televisore dotato di quel tipo di di servizio cosa che a me non sembra oggi sia già accessibile alla stragrande maggioranza veduti i cittadini
Quindi io penso che sia necessario un per ruolo completo è un uso anche di questo tipo di di azienda dei servizi organizzativi e tecnologici che essa ha come potenzialità e che in una città in cui il ruolo dei servizi assume un qualità determinante io credo che non possa essere più trascura credo anche che per quello
Che ci riguarda ricordo un accenno su un un altro punto di informazioni che noi vorremmo essere
è in grado di dare a tutta la cittadinanza a tutto il mondo del lavoro cioè nella comunicazione della compagnia che apriva la Mattila lavori nella mattinata i lavori veniva posto il problema del come le stesse informazioni sindacali possono andare all'utenza alle al mondo del lavoro ma io voglio solo fare l'esempio una citazione di una nostra esperienza che è andata avanti fino al novembre durante c'è una vertenza contrattuale con cui la nostra categoria portata avanti momenti denota anche dura che ha cercato in qualche modo di attenuare soprattutto per quello che erano i riflessi nei confronti dell'utenza cioè noi abbiamo messo in piedi un'iniziativa che era quello di cercare di comunicare preventivamente all'utenza quando sarebbero stadi aperti
Gli sportelli commerciali quando invece erano previsti scioperi per evitare che il cittadino magari si spostasse dalla propria abitazione arrivasse di fronte allo sportello del della SIP palo trovasse chiuso verso bene questo tipo di iniziativa nostra trovato grandissime difficoltà di realizzazione della non è individuazione degli strumenti tipo quello dei telegiornali che lo dei giornali era di tutti in grado e disponibili di dare questo tipo di informazione agli utenti abbiamo goduto in qualche modo arrangiarci utilizzando
I telefoni della Federazione consumatori ma poi sappiamo che questo è un canale ad oggi ancora molto limitato rispetto a cittadini che si rivolgono a questa a questa parte
Hanno e quindi sembra che anche l'informazione sindacale la situazione anche vertenze Ale presente in determinati servizi indeterminate realtà territoriale deve riuscire ad entrare nelle nei canali di informazione da comunicare ai cittadini
Proprio perché noi crediamo che questo obiettivo di una corretta e diffusa informazione debba veramente servire a vivere meglio ma debba anche servire a tutti per realizzare meglio il ruolo che ognuno di noi svolge all'interno di questa società grazie
Per l'ultima comunicazione prevista nel programma interviene ora Piero Pacetti sul tema emittenti locali a Roma e nel Lazio
Ma punto in cui è arrivato il dibattito credo sia giusto tanto che indicare qualificare la relazione come è stato fatto fin dall'inizio come traccia di intervento più che come completamento di un argomento
Ma anche dare per scontato tracce di cose che ormai sono state messi a fuoco discusse esaminate nel corso di interventi di ieri e di oggi
Io vorrei soffermarmi quindi brevemente su un aspetto della esperienza che abbiamo fatto sul piano professionale da alcuni anni a questa parte e sulle caratteristiche che a Roma l'informazione televisiva private pubblica sul locale
Ma intanto credo che sia giusto definire Roma
Può laboratorio di queste nostre esperienze
Nella comunicazione al meglio nella nella traccia negli appunti occhio io dattiloscritto tentavo di tento di ricostruire l'esperienza di quella che è stata di gioco aveva indicato come il primo network o tentativo di network abortito in Italia un network un po'casareccio di la verità chiara quello o messo in piedi
Da un'emittente romana da G. BR insieme ad altre realtà tosco Apruzzese
Anche perdendo e dimostrare che la realtà di Roma
è una realtà del tutto particolare dove cercare quello leader di fare quello che ha fatto coi con ben altri mezzi e con ben altra ottica Berlusconi e tentare quindi dimettersi in concorrenza con la la Rai
è una impresa suicida suicida perché Roma come qualcuno ricordava poco fa
Non è una città qualsiasi è una capita è la capitale d'Italia con le le sue caratteristiche anche allivella sua presenza a livello di informazione informazione RAI e di formazione nazionale dove è difficile definire il locale
Sono meglio difficile definire il confine che demarca il locale dal nazionale o il nazionale dal locale in cui per esempio la cronaca politica diventa locale in cui per esempio un fatto di cronaca nera di RAI Internazionale
Per cui è difficilmente prevedibile
Un tipo di informazione che possa come accade in altre regioni d'Italia come accade tanto per fare qualche esempio in Sardegna o in Alto Lario nel Trentino difficile prevedere un'informazione che tutta accorpata attorno a fenomenologie regionali e locali divenga concorrenziale immediatamente concorrenziale con l'informazione nazionale che spesso trascura
Le le le armi realtà le caratteristiche le cronache della vita quotidiana la regione una città
Partendo da questo presupposto e da questa realtà credo che anche altri episodi che si sono verificati a Roma siano da considerare contributo essenziale alla comprensione di un'informazione che può essere locale regionale mentre può essere contemporaneamente dicevo nazionale a Roma nella città laziale
Così
Nonostante questo fenomeno lo si trova
All'interno delle province del Lazio e a Roma stessa si trovano in realtà che fanno informazione che cercano di caratterizzarsi che cercano di dare un contributo ad un rapporto più stretto e più corretto fra amministratori e amministrati
Così ci sono a Roma episodi come quello che ha ricordato ieri Fabio Venditti della creazione della prima cooperativa di giornalisti
Che dovrebbe essere secondo me una spinta uno stimolo appare di questo di questa ad esempio una come dire una ripetizione radio televisiva di quella che è l'Ansa per i giornali per la carta stampata
Così gli è stata a Roma ma un patto che sarebbe
Se avete sbagliato considerare come è già avvenuto come superate e comunque di di di scarsa importanza ed è stata l'esperienza vissuta recentemente da tre emittenti romane
E sono state telero Mauro
Che sono state dettero a cinquantasei dire uno tre emittenti romane collocate anche culturalmente biologicamente in tre aree diverse
E quindi che hanno scarse come dire scarse attitudini di natura politico informativa per poter stare iniziative comune che pure si sono poste
Per una contingenza del tutto particolare insieme sono messe insieme hanno realizzato alcune cose insieme hanno dato dei segnali
La
L'occasione era un'occasione tutto particolare qual è quella di far sentire la voce delle televisioni locali all'interno del dibattito per la il decreto legge per la la legge di dire deregolamentazione delle lesioni ma a mio avviso ha fornito la dimostrazione
Di una esperiente di una possibilità che ancora tutta da percorrere che che quindi del tutto sperimentale ma che è ancora tutta pecore ma che potrebbe avere grosse e apre al TAR grosse possibilità di sviluppo quale quella di i particolari momenti in cui le realtà locali sono in grado di produrre informazione
Insieme informazione di grosso peso all'interno della città o all'interno la Regione tutto sta a superare gli egoismi tutto sta a superare
Barriere aziendalistiche che non esistono quelle bare aziendalistica e che finora non avevano consentito né a livello regionale a livello nazionale di far capire alle realtà private
Che la concorrenza per loro non era all'esterno non era la RAI era all'interno del mondo privato erano i Berlusconi erano i Mondadori per determinate cose era Berlusconi e che quindi ha impedito di creare quell'altipiano iniziative consortili unica
Punto di uno che a salvaguardia possibile nella conferma in un in un panorama concorrenziale estremamente spietato estremamente violento
Da qui un'altra riflessione ed è l'atteggiamento delle Ford e gli enti locali e l'atteggiamento delle forze politiche locale nei confronti di questa di queste lealtà
Cioè se c'è un elemento di autocritica ma anche di stimolo inventivo se mi passate il termine da ascoltare da mettere a fuoco da apportare alle estreme conseguenze all'interno delle esperienza privata c'è anche una necessità di metterà di disputare i per la fantasia di usare di più la fantasia da parte delle forze politiche del e amministrative perché queste queste esperienze vadano importo in modo felice non avverto in modo occasionale come accaduto fino ad oggi
Cioè quando si parla Roma se ne parla da anni di possibile collaborazione tra RAI emittenza privata
Per quanto riguarda per esempio il TG tre o quando si parla di supporti di apporti della delle amministrazioni locali e gli enti locali delle forze politiche locali a favore dell'informazione locale
Fino ad oggi non si è fatto
In modo estremamente astratto senza però poi riuscire a portare proposte che abbiamo a concretezza che abbiamo spessore di di pace realizzazione immediata
Così come per esempio non riesco a capire che cosa voglia dire covava ancora collaborazione tra le varie televisioni private se poi non si portano degli esempi
E se poi per esempio non si tempestano di trovare i punti d'incontro precisi uscire dal teorico andare nel pratico e allora in questo caso bisogna probabilmente riflettere non solo ai magazzini RAI
Non solo alla politica RAI per quanto riguarda l'acquisizione istruzione programmi anche
L'utilizzazione terminati strumenti penso all'alta frequenza
Penso alla cooperativa di giornalisti tipo quella chieste che tenta faticosamente ma con qualche soddisfazione di crearsi spazi all'interno di Roma e del Lazio cioè credo a cose in quel che potrebbero essere messe a disposizione con una gestione pubblica a disposizione la realtà televisiva
Di questa regione nella quale per esempio estremamente difficile anzi diventato praticamente impossibile utilizzare fare o nel nell'informazione drizzare quella che l'arma principale informazione televisiva dalla Directa
Non esistono più
In questa regione
Se mai sono esistite comunque per l'occasione del tutto particolari emittenti private né l'emittente pubblica Terza Rete
Che usano la diretta come punto di riferimento di collegamento quotidiano costante tra la collettività nella quale operano e l'emittenza televisiva
Cioè la circolarità del del messaggio di cui sento sempre parlare e tutte dibattiti ma che poi non arriva a dimostrarsi in qualche realtà televisiva
Uno uno degli esempi e quello che sta mettendo realizzando aprire uno ma non le voglio parlare perché non voglio fare interessi di bottega comunque e chi lo vuol vedere lo vede nebbia e dei suoi notiziari coglie la circolarità del dibattito se è mancato il supporto della diventa quale tipo di circolarità può avere e a come si può realizzare questo discorso che per una privata ha un costo è possibile fare ha diretto a oggi a Roma nel Lazio Italia costa al motivati che abbiamo di costi estremamente più bassi rispetto all'ente pubblico rispetta la RAI costa mediamente cinque milioni al giorno
Pare quindi gravare un'azienda di circa mille al giorno di spese per fare su supplementare per fare formazione significa il suicidio nel giro di un mese
E qui credo però che qua e voglio conclude su questa osservazione credo che potrebbe intervenire il potere pubblico l'amministrazione pubblica ai vari livelli che credo ma di aver acquisito acquisito il fatto che l'informazione un servizio ed è un servizio che l'amministrazione la mi sta dove il politico rende al cittadino è un diritto dovere del cittadino e della del bue e dell'amministrazione di riparare ricevere informazioni allora
Non è tanto il problema credo per risolvere questi questi questo argomento non è tanto il problema di pensare a contribuzione assistenziali attività di di vario genere che poi finiscono con accentuare fenomeni lottizzati lottizzatore per cui si dà se si riceve si propone il se in cambio cioè
Problema è di creare le strutture tecniche gestite pubblicamente ma a disposizione di chiunque voglia fare formazione
Le strutture di alta frequenza
Cioè pare uscire i nostri palazzi o palazzetti dal vecchiume
Che ancora nella nella nel modo di gestire gli uffici stampa nega in modo gestire il rapporto con gli organi d'informazione che ancora legato fermo al motociclista che porta il comunicato nella redazione del giornale o nella redazione del della televisione
Si tratta di stabilire un rapporto che consenta a all'emittente che vuol fare informazione e quindi accetta già un peso supplementare sul piano economico notevolissimo
Di consentire a questa realtà di poter fare formazione senza aggravarla di costi ulteriori lasciando naturalmente la libertà chiunque di poter utilizzare determinati argomenti
Determinati strumenti badate bene
Non sono cose nuove quello che io sto dicendo e sulla quale poi il dito alla riflessione non pur non avendo certamente la pretesa di concludere l'argomento solo cosa sulla quale stiamo discutendo da alcuni anni siano discusse a varie fasi in vari momenti
Con lo stesso con la stessa commissione regionale con lo stesso la stessa Presidenza la Regione Lazio con altri amministratore a diversi livelli
Sono cose però che stiamo ripropone proponente riproponendo senza poi mi pare ad alcuna risultato almeno per il momento mentre l'informazione nell'emittenza locale del Lazio sta scomparendo
Sta scomparendo perché i costi sono tali che a ventuno ingestibile scusate il brutto termine questo tipo di attività
Perché
Voglio trascurare poi se il discorso potrebbe già provati il rapporto e anche anche le le le responsabilità presidente del sindacato di cui pure sono sono parte i da molti da molti anni nel rapporto fra il
La televisione privata la piccola televisione o la grande azienda in cui il la la professionalità di era utilizzata agli stessi costi pur a livelli estremamente diversi voglio trascurare il fatto per esempio che tipo di collaborazione con la RAI non potrebbe non dovrebbe prescindere dal considerare le televisioni private come una possibile scuola di formazione professionale
Per cui si dovrebbero anche nella nel nel nel nel settore dell'accesso alla professione considerare le esperienze che si vanno acquisendo dell'emittenza privata e quindi questo consentirà l'emittenza privata di potere avvicendare quadri giornalistici e all'emittenza pubblica di poter disporre di quale giornalistici che vengono provati
Sulla sull'attività professionale quotidiana ma tanto per portare un esempio ecco che su questo ecco questo chiudere il rapporto fra la l'emittenza privata nel Lazio
E degli enti locali ai massimi livelli come quello come l'Ente Regione ed tale che dopo sei anni discussione non si è ancora stabilito su quali punti della regione Lazio collocare i trasmettitori delle delle antenne televisive
Nonostante come sapete
Le minacce incombenti distratto continua nonostante le minacce di interventi tra magistratura e la realizzazione di tre metri risaputa ma ancora non sappiamo su quali punti si debbono collocare i trasmettitori in questa indeterminatezza
De che è la situazione esistente per il dell'emittenza pubblica e privata un assoluto private del Lazio
E vi pare abbastanza come dire
Difficile
Riuscire a incoraggiare iniziative
Che portino l'informazione alla alla più alto livello e contemporaneità la maggiore diffusione se non c'è una svolta precisa molto decisa e tutto quello che rapporto fra emittenza tra aziende e
E ente locale amministrazione forze politiche e amministrative considerando sempre su questa battuta voglio chiudere che si tratta appunto di un rapporto con aziende che hanno delle esigenze dei bilanci da far quadrare e che posso chiudere da un momento all'altro oppure cedere il passo all'oligopolio come accaduto e come sta accadendo senza che si ricrei riesca a creare uno schieramento una barriera difensiva che non deve essere la arroccata sul principio che il pubblico investe il privato scruta perché deve essere allocata sul principio del servizio un servizio pubblico che deve essere de deve essere realizzato col contributo di tutte le forze grazie
Viene ora al nostro convegno il sindaco Vetere
L'ha detto il compagno Falomi e sulle esperienza della nostra amministrazione
La quali problemi della informazione locale sono com'è ovvio di importanza estrema
Vorrei anziché restare a dichiarazioni di principio attesi politiche semplicemente enunciate partire dal concreto e dalla quotidianità beh problemi specifici dei rapporti dell'ente locale con i cittadini
In questa città come ricordato peraltro nella relazione come è stato detto nel dibattito
Hanno sede diciassette giornali
Questo è un primato
In Italia sei o sette dei quali con ampia cronaca cittadina
Qui ci sono tre reti televisive vistato una delle quali con programmi locali
C'è pure insufficiente come abbiamo sentito
E così tre reti radiofoniche a quest'antenne pubblicazioni a fianco non molte decine di privati
Almeno cento radio credo una trentina di televisione
Più o meno fortunate
In città c'è già in otto non avete abbastanza estese di video tempo
Per non dire dell'ancora nascente televisione
Aggiungiamo i periodici alcune dei quali anche circoscrizionale modesti ma ci sono in buona sostanza una enorme ramificazione della comunicazione un sistema globale largamente riccamente articolato
Grazie al quale la città almeno questa città potrebbe e se davvero è il villaggio elettronico quale già parecchi anni addietro si garantiva
Sarebbe presto diventato il mondo cioè un sistema
Nel quale tutti dovrebbero sapere tutto dovrebbero saperlo subito ma non è così
Nella prosaica realtà le comunicazione solo sporadiche
Se non proprio casuale
Sono frammentarie
A cittadino arriva poco di quanto fa e dice l'amministrazione all'amministrazione al Comune
Non dirò che non arriva niente ma certo pochissimo di quanto vorrebbe Villoresi cittadino
E così mi spiego che tutte le volte cliccate toccato amministratore di partecipare a trasmissione dirette non mediate non filtrate
Con i cittadini che le domande siano continua si potrebbe rimanere lì per un'intera giornata sicuri delle telefonate che arriva e questo capita anche quanto si va alla radio di Stato per la verità in alcune delle trasmissioni
Ma la comunicazione potentemente disturbata distorte
Da interessi privato di gruppo dalla speculazione commerciale dal prevalere dell'interesse per lo spettacolo su quello per l'informazione
In buona sostanza queste grandi articolate strutture che dovrebbero garantire non solo i colloquio tra istituzione comunità cittadina ma anche essere vicolo mezzo di colloca all'interno della città di partecipazione di crescita culturale in una prova di democrazia risultano poco funzionale io non sono d'accordo con quanto poco fa diceva Guglielmi non dò
Di questa città la medesima interpretazione che mi parrebbe assai riduttiva dello sforzo che in questi dieci anni ma anche prima non abbiamo compiuto per un colloquio diretto se non ci fosse stato questo colloquio in Campidoglio continuerebbero a starci quelli che ci stavano prima ci sarà pure una ragione perché un mutamento intervenuto direi
Che fosse questa realtà romana bisognerebbe conosce la passo a passo meglio con i suoi difetti ma io non vedo una caratteristica del romano nelle indifferenza verso il Comune
E dopo avere letto l'altro giorno sul Corriere della Sera dell'indifferenza dei londinesi ha proposto l'amministrazione di Consolo e dopo avere visto le vicende nell'Italia del Nord ricovero ma probabilmente da questo punto di vista Bonato tanti demeriti in ogni modo non mi pare così sbrigativamente descrivibile
Ma torniamo
Al nostro discorso o tra le cause oggettive penso che ce ne siano di soggetti in questa difficoltà
C'è di una insufficiente capacità nostra un'ancora inadeguata cultura dell'informazione da parte nostra anche come ente locale intento anche come Comune
In quanto centro nodale di quel dibattito culturale nella città e non solo sulla città
Non è che non ci siano fatte alcune cose a titolo puramente esemplificativo volo ha detto Falomi ieri
Ve ne sono stati d'iniziativa anzi forse siamo uno dei pochissimi Comuni
Che ha avviato la realizzazione di una rete circoscrizionali videoteca capisco che per un'informazione che era il centro e non per un'affermazione che perviene al centro ma è comunque un inizio una sorta di televisione a circuito chiuso trecento tra il Palazzo e come si dice ancora un termine non è che mi piaccia molto e cittadini
Dapprima direzione unica ma che comunque consente al cittadino almeno di interrogare
Una rete che potrà un giorno dagli uffici delle circoscrizioni ancora pochi per ora allargarsi alle biblioteche ai centri anziani chissà magari in qualche barra della nostra città in alcuni punti strategici in cui ci tengo possano mandare e domandare non solo delle notizie sul tempo su cui avviene nel mondo ma domandare proprio sui fatti concreti dell'amministrazione perché poi la riforma delle riforme nell'amministrazione continua a essere il diritto di conoscere concreto
Come i procedimenti vanno avanti e in che modo si svolgono siamo sempre stata aperta le richieste le televisioni private ci mancherebbe disponibile Lanza desiderose di più intensi rapporti con la terza rete non è che a noi ci può attribuire una
Cattiva volontà in cui in questa direzione perché siamo ovviamente interessata rapporto quotidiano con la stampa
Ma direi in modo sempre occasionale reciprocamente occasionale
Non unilateralmente occasionale
Senza una strategia globale che erano appunto nella rete dell'informazione locale in tutte le sue espressioni
Una condizione della democrazia che ne faccio una condizione della democrazia uno strumento di fondo per la partecipazione non credo che abbiamo sufficientemente studiata ad esempio come il decentramento amministrativo che andiamo a quanto possa trovare espressione insieme sostegno in una più pace più vivace attività dell'informazione decentrati
Se la circoscrizione è una sorta di fortino nel deserto cui cittadina c'erano solo per pratiche amministrative e forse anche perché non riesce a parlare con la gente i soli mezzi disponibili per parlare
Ma con pochissimo spazio restano quelle regionale o televisione centrale pure vi sono realtà in questa nostra città che per loro conto
Hanno dimensioni straordinarie se si esclude un qualche tentativo non sempre poi molto ben centrato che riguarda il litorale Ostiense articolare ma per il resto mi pare che non ci sia abbiamo anche pensato per un certo periodo anzi abbiamo sperimentato una radio direi capitolina che da Campidoglio da comando operativo dirige Bessa almeno informazione sul traffico ma sorta di Onda verde per radio sulla quale sarebbe stato facile forse inserire anche altri informazione duttilità ma siamo stati sconfitti
Se poi l'esperienza non si è sviluppata e proprio perché isolata non inserita in quella pensa amento globale di tutto il problema ostacolata le norme che regolano l'attività del nostro Comune
Che non può
Naturalmente essere neanche ristretto al solo comune questo discorso ma che deve investire ovviamente l'insieme delle strutture pubbliche e dell'area metropolitana
Ecco io vorrei essere su questo chiaro c'è stato in un giornalista diceva ma nel periodo elettorale
Dare delle risposte in questo periodo che ormai ci avvicina soltanto a cinque giorni che richiama anche l'ottantasei a dodici maggio è facile
Nel promettere dire io credo che la gente abbia sufficiente capace ora di capire ciò che si dice che poi non si farà e anche di accettare che in questo periodo si dicono verità anche se non sono piacevoli o perché
Forse è il momento in cui bisogna dirle queste verità e non solo dopo
Ma possiamo dire che l'ente locale anche il più grande ente locale con il Comune di Roma e preparato
Ma quanto di comune dico tutti solo coloro che siedono in Campidoglio tutti forze politiche sociali intellettuali operatori nel campo dell'informazione naturalmente amministratori quelli prima degli altri se si vuole preparato effettivamente non solo tecnicamente
E culturalmente ma anche più semplicemente politica metta un Taricco
Ho detto prima che una formazione esista a livello degli enti locali
In generale ma queste informazioni spesso è soltanto una sorta di comunicazione e qualche volta è semplicemente una sorta di propaganda giusta su ciò che si è fatto più difficilmente su ciò che occorrerebbe fare guardato è sempre la stessa questione del referendum sul traffico dovrebbe essere un fatto normale e giusto
Assolutamente ovvio naturale
Convenire sul fatto che la città si consente sulle cose che ci sono da fare e soprattutto in un campo così straordinariamente importante eppure la polemica anche su queste vivaci
Cosicché un tempo ci si può rimproverare di ciò che si fa o non si fa e anche di ciò che si vuole fare
Ed è questo mi pare anche un limite proprio concettuale del modo di partecipazione dei cittadini non sempre questo viene incoraggiato a parte le parole pone nel modo più giusto
E non posso dire che non c'è dibattito sul Comune di Roma anzi questo dibattito e parte quotidiana sulla cronaca di tutte le componenti della stampa come della televisione che sono pure i tentativi che abbiamo messo in atto di colloquio con i cittadini attraverso il mezzo di una comunicazione detta non mediata in alcune trasmissioni televisive o radiofoniche sono presso uno sforzo di informazione e di coloro né complesso però io mantengo questa giudizio non c'è un'iniziativa coordinata e seria quale sarebbe necessario costruire pur avendo certamente di Novate di molto rispetto al tempo del passato
Basta pensare a proposito dell'umanità al rapporto diretto con il cittadino che tu sembri la comunicazione migliore più convincente
Anche se modesta
Nella sua ampiezza ma straordinaria ricca se è straordinariamente ricca nella sua il suo valore e anche se le faticose qualche volta anche difficile e spesso pure tormentato
Il comune conosce oggi in Italia forse il dovere di informare su quello che fa
Ma non è sufficientemente preparata ad esserlo organizzatori di un flusso di informazione che va al cittadino ma che da cittadino poi torna e si trasforma
In indicazione e indecisione abbiamo cercato in questo campo di costruire qualche cosa siamo riusciti a realizzare accordi per servizi per informazione spesso appagamento
E siamo riusciti anche a stabilire una frequenza di contatti attraverso il rapporto quotidiano con la stampa e la televisione ma da qui all'idea che mi pare importante suggestiva di costruire un modo di informazione che sia aperto alla città e libero
Da ipoteche ed è interesse ce ne corre e il cammino da intraprendere ancora lungo questo convegno era dimostrazione però che su questa strada stiamo lavorando comunque questa è una forza che su questa strada si muove
E non tutti si muovono in questa direzione con lo stesso intento
Ricordo che noi studiamo molto tempo fa all'inizio dalla nostra esperienza l'idea di realizzare uno strumento giornaliero di informazione di dibattito ma poi abbiamo resistere in sostanza per i costi che le difficoltà e gli impedimenti e la difficoltà di realizzazione ripiegare sui modi e le forme tradizionale delle pubblicazioni periodiche e della comunicazione attraverso gli organi di informazione che già esiste
Debbo dire che ogni giorno di più sentiamo il bisogno di un'informazione di un rapporto con la città che sia obiettivo anche quando evidentemente non può essere neutrale
Di Roma si discute e qualche volta si discute anche molto e non sempre forse a proposito ma questo è un giudizio da questo punto di vista seguire gli stessi dibattiti
Sulla stampa la televisione e diventata fatica Roma è una città che per il mille novecentottantaquattro ha discusso di se stessa e ha fatto discutere di sé da questo punto di vista credo che sia un fatto positivo ma come partecipe i cittadini
Come può diventare un protagonista nell'informazione nel dibattito se lo stesso ente Comune così fortemente condizionate nelle sue iniziative rivolte a dare l'idea la voce nei modi che la tecnica o ci consente quasi mai
Iniziative in questa direzione sono esenti dalla censura degli organi di controllo dai mille impedimenti che vi vengono poste dalla Filosofia poi questo è il punto che tuttora regna secondo la quale il Comune non è un organizzatore collettivo nel senso più ampio dalla parola ma un semplice
Erogatore di alcuni servizi e nell'ambito di una tradizione formale che difficile rompere
Di questo dobbiamo liberarci di questa visione politicamente e culturalmente anguste che papà ogni con lo sviluppo moderno nelle conoscenze e nelle tecniche dell'informazione
Ecco perché diamo un grande valore a questo convegno intanto
E non solo
Agli interventi del Comune in alcuni settori dove oggi ci siamo conquistati il diritto d'intervenire
E per esempio nel campo dello sviluppo economico cioè pur con molte incertezze sapore conquistando una posizione alla quale i Comuni son dovuti intervenire nonché siamo stati ma naturalmente invitate portati o a quelle che riguardano le contraddizione io nell'emarginazione che esiste in una società moderne di consumo
Sono due polli tra loro apparentemente assai distanti lo sviluppo economico ed emarginazione costruire una prospettiva per la città ma costruita anche una prospettiva della gente che vive in mezzo dovrebbe esserci
Dovrà pur esserci un modo di intervenire nella formazione della coscienza collettiva nel suo sviluppo e dello sviluppo della democrazia perché questo è diritto all'informazione
Un modo di sostenere quella visione pluralistica che la forza della nostra Costituzione ma non è certo il dato di fondo nella realtà odierna dell'informazione
Cosicché i denari pubblici possono sostenere senza che nessuno nel concreto lo impedisca stampa e televisione che fanno della unilateralità della faziosità la regola unica dalla loro condotta ma non si vuole che sostengano
Iniziative per esempio dallo stesso ente locale rivolta a costruire a sostenere una informazione oggettiva libera autonoma
La mozione approvata alla Camera indica l'importanza dell'industria della comunicazione e dopo un nuovo terreno di confronto e di iniziativa ma non certo e sarà cosa pacifica sarà senz'altro accordo attorno a questo tema di un'informazione che si costruisce nel senso che un pluralismo è durato nomi che si garantisce
Credo che su questo dovrà impegnarsi a fondo la prossima amministrazione perché troppi sono il segnale di una visione integralisti cade la società e dei rischi di una irrigidimenti azione anche se fortunatamente questo cozza contro una capacità della società è una profonda sua articolazione
Dobbiamo moltiplicare questi sforzi sostenere quelli che già hanno preso un qualche avvio sostenere intanto il diritto nostro che la televisione di Stato non sia al servizio unilaterale delle forze che sono al governo
Ma sì al servizio del pluralismo dalla morsa società di cui l'ente locale in ogni caso una sicura espressione
E concludo
Il fatto che se ne discute e che la polemica sia alte un bene
E chieda questa discussione anche
Da queste polemiche per questa discussione queste polemiche che possono prendere forza quelle iniziative capace nel concreto a Roma per la parte che ci compete di attribuire accumuli di Romolo ruolo di sostegno e non soltanto perché le antenne concentrandosi finiscono di fatto per diventare un utente che questa può e il rischio vero
Ma perché la stampa si moltiplica e perché l'informazione si è piena non solo perché sia possibile dire
Ma soprattutto perché sia possibile ascoltare e capire quello che la gente vuole o almeno quello che la gente dice
Grazie amo il sindaco è iscritto a parlare Ferrigno giornalista del TG tre
Noi preghiamo i compagni gli invitati gli amici che intervengono a cercare di concentrare al massimo i tempi dei loro interventi ci sono nove iscritti
Ancora parlare noi vorremmo concludere attorno alle tredici e trenta la nostra iniziativa
Se non io cercherò di attenere nei quarantacinque andiamo a pranzo allora
Cercherò di attenermi pensieri interni agli agricoltori
Sì
Ciò prova va be'c'ho provato Daniele
Compagni io penso che questo sia un convegno utilissimo intanto perché ci aiuta a capire a riflettere se penso solo al titolo del convegno allora pence solo anche a a mi pongo delle domande ossia quante sono queste antenne a Roma lo ricordava adesso il sindaco cosa producono quale messaggio indiano
Quali gruppi anche economici ideologici di potere nascondino
E soprattutto quale finalità si propongono a nei loro messaggi
Penso perciò che un'analisi approfondita su queste varie questioni vada fatta per capire anche come quest'insieme di fonti di comunicazione e di cultura di spettacolo si rapportino poi alla città
E quindi elementi per un'analisi fattiva ci sono i dieci anni di sperimentazione di occupazione delle delle più o meno selvaggia dei della legge di riforma mancata
Ecco il convegno però a mio avviso ecco ci riconduce a queste analisi però mi sembra che siano rimaste un po'in secondo piano le novità e che a mio avviso sono novità tutte politiche
Che proprio degli ultimi giorni in particolare mi riferisco alla questione del decreto legge sull'informazione e il Progetto
Di legge il disegno di legge Gava ossia che sia stata un po'messe in ombra anche se alcuni l'hanno toccato mi riferisco per esempio a Piero Bassetti incide in particolare i grandi interessi che si muovono ecco nel
Per il controllo dell'informazione
Mi sembra che almeno a sentire le relazioni dei compagni che ho apprezzato moltissimo che la preoccupa ci sia però siano emersa però queste preoccupazioni la preoccupazione intanto di dare un'informazione completa delle nuove tecnologie
Ciò che in futuro ci prepara nel campo dei mass media
Dall'altro una preoccupazione politica espressa dagli amministratori il sindaco Antonello Falomi in particolare di avere un rapporto più immediato con i cittadini far loro sentire tutto ciò che l'amministrazione fa e quindi i servizi che darà la gente
Ancora la preoccupazione espressa anche da noi giornalisti in particolare mi riferisco all'intervento di borghese
Di dare un'idea per esempio di ciò che il TG testa e quindi ciò che oggi un'informazione pubblica ma così come faceva anche nel suo intervento passiti che cos'è di informazione private
Mi sembra però che il respiro e qui intorno a questa mia nota un po'o critica sia stato un po'corto in questo convegno
E che ci siano dei dei dubbi si lasci quindi uno spazio aperto per determinati dubbi e perplessità
Io penso che ecco fare questo tipo di analisi e questo tipo di intervento sia stato giusto però ecco non mi sembra che si si debba rimanere soltanto acquisto
Perché perché perché intanto rispetto alle questioni alla lotta feroce per il controllo dell'informazione
E io pensa che sia stato utilissima illuminante l'analisi fatta dal compagno Macaluso sull'Unità di due giorni fa di ciò che sta avvenendo in questo in questo momento in Italia
Rispetto ecco non solo a questa concentrazione di potere
Ma anche al degrado al degrado vere proprio culturale che investe ormai tutto il settore dell'informazione sia pubblica che privata ecco l'analisi da questo convegno
Deve andare oltre deve essere allargata non possiamo limitarci soltanto a dare
Diciamo delle indicazioni razionali occorre
Essere più politici affrontare il no le questioni che abbiamo di fronte
E c'è una pericolo un pericolo grande di concentrazione degno d'informazioni nelle mani di pochi in particolare dei partiti che stanno adesso da un lato sono sono legati al potere dall'altro si stanno lacerando per una lotta politica feroce per chi poi deve gestire il potere
Nel incomplete quindi particolari radici e il Partito Socialista ai legami tra l'interesse del potere politico con quello dei grossi potentati economici e finanziari
E qui è la vecchia storia che si ripete e che rispecchia la formazione dei vari gruppi dominanti nel nostro Paese in un riferimento basta guardare come si sono formati questi gruppi di potere da cento anni a questa parte
Quindi pensare a quello che faceva la destra liberale Crispino ha prima e giolittiana dopo e quindi ai legami che aveva con le banche la nascente industria da allora gli agrari per prevedere che il Papa è cambiato rispetto ad oggi
E anche allora la lotta e per il potere passava per il controllo dell'informazione mirava ad acquisire consenso e quindi ad aumentare il consenso attorno alla propria linea politica penso a a ciò che rappresentava allora il Corriere della Sera giornali d'Italia il Messaggero che esprimevano senza ecco un legame stretto il loro in maniera e mi hai abbastanza del
Articolata il loro legame stretto con il potere politico
Ma non mancavano presente esempi illuminanti anche allora di questa lotta che si è sviluppato per il controllo e l'informazione mentre ecco c'era un pericolo che il Partito socialista nel mille novecentotredici allargamento del suffragio universale potesse espandere la propria influenza
Pare veramente c'era un accordo tra i liberali da allora almeno una parte dei liberali da allora con il mondo cattolico che per il non expedit non poteva votare e quindi il Patto Gentiloni l'accordo di pochi cattolici dei cattolici che
Non potendo votare riversavano i loro voti sulla parte di liberali che comunque garantivano certi interessi allora ecco è un esempio ma che cosa è cambiato rispetta questi aggregazioni di potere con la stampa per l'acquisizione del consenso rispetto ad oggi rispetto ad oggi a mio avviso è cambiato poco allora il rapporto col del potere
Qui il potere e politico amministrativo con la gente e con i cittadini era brutale anche perché brutale era il modo di vita della gente c'era la povertà spaventosa un'ignoranza e quindi era brutale non si sentiva nessun dovere civico nei confronti di questi cittadini aggira brutalità è rimasta e si manifesta sopra
Tutto nei confronti però dei cosce della coscienza della gente ingenerando intanto un'assuefazione alla cupezza ad accorpare da corro corruzione un qualunquismo una sfiducia
E nei riguardi della classe politica e l'accentramento del potere nelle mani di una vasta oligarchia politica economica culturale che manifesta disc prezzo anche se poi e la grande nei confronti della gran massa della gente della povera gente dei pensionati disoccupati dei giovani
E quindi vengono privati che vengono privati dei loro giudizi critici
E quindi attraverso che cosa attraverso il godrà stampa attraverso i programmi radiotelevisivi telegiornali in particolare ecco perché da questo convegno devo uscire un giudice
Sì a mio avviso è una proposta su ciò che si muove oggi nel Paese nel settore dei nei media in particolare un esame attento alla questione del decreto
Del decreto approvato pochi giorni fa che Tania avviso è un fatto sconvolgente a livello istituzionale è passato
C'è stata una una nostra grande opposizione rimane però che il potere assegnato esclusivamente ad un'unica persona privata Berlusconi sia stato attuato tramite un decreto questa è veramente a livello istituzionale un fatto sconvolgente
Ecco perché io dico che noi avremmo dovuto parlarne di più approfondire di più queste questioni
Ecco per quanto riguarda sempre questa questione decreto mi sembra che ci non si esca da dall'immobilismo per ciò che riguarda la RAI lo illustra in maniera abbastanza chiara la questione delle della non nomina del consiglio d'amministrazione legata al fatto che poi questo nuovo a se è un saggio debba essere dato come con
Enzo al Movimento Sociale chi dovrà dare e così via c'è comunque resta e rimane un grave immobilismo all'interno del consiglio di amministrazione della RAI eccetera
E quindi ecco come e quei sottili ti riporta poi a che cosa può avvenire
Resta intanto l'immagine che rischia anche di coinvolgere il partito e noi di una certa lottizzazione
Premono in questi giorni in queste ore notizie abbastanza vaste su nomine che debbono avvenire
Resta in secondo piano invece il progetto di ristrutturazione di rilancio dell'azienda l'unica cosa aggregante all'interno del della RAI
E cioè è poi la questione del disegno di legge che avvalora l'ipotesi che non sia più un sistema misto dove la il settore pubblico conservi la sua centralità a prevalere ma che sia invece una duplice un duplice sistema uno pubblicò sotto il controllo del Parlamento speriamo ma dico solo speriamo perché poi le cose possono avvenire a colpi di maggioranza all'interno della Commissione parlamentare e quindi tutto viene di nuovo affidato a chi gestisce in concreto la RAI alla dirigenza e così via quindi un settore pubblico nelle mani completamente nelle mani del parlamento speriamo del Parlamento l'alt io privato tutto controllato dall'esecutivo e quindi controllato dal governo ecco perché la questione dei mass media diventa ed assume in questi momenti a mio avviso il ruolo grandissimo di una questione istituzionale occorre intanto su questo muoverci maggiormente
Portare avanti un nostro Progetto far discutere la gente su questo progetto coinvolgere di più i cittadini sul pericolo grosso che attraversiamo
La parola Walter Veltroni responsabile della sezione per nazionale comunicazioni di massa dei pc
Fino a qualche anno fa
Sul Tevere si poteva dire che ci fosse Hollywood
Roma era infatti la capitale del cinema il centro fondamentale
Della nostra industria culturale
Migliaia di romani hanno lavorato nelle grandi produzioni americane
Attorno a Tolfa si giravano gli spaghetti western e noi avevamo così la possibilità di importare risorse da altri Paesi del mondo e di esportare ciò che produceva
Abbiamo prodotto Rossellini Visconti Fellini Antonioni ma abbiamo prodotto al tempo stesso anche un cinema di serie di qualità come è stata la commedia all'italiana o altri tipi di produzione cinematografica di quel genere
Oggi in realtà questo quadro si è invertito
E se invertito in maniera tale da Parr ad aprire una preoccupazione che io credo debba essere molto sentita
Non solo tra gli operatori del settore ma nel complesso delle forze politiche sociali istituzionali che devono guardare ai problemi dell'informazione dell'industria culturale
Fuori si produce fuori dai dai confini nazionali voglio dire
La produzione si è sostanzialmente organizzata attorno a pochi grandi poli
E l'Italia è diventata un gigantesco supermarket
Si acquistano per circa duecento milioni di dollari all'anno prodotti di importazione e questo ha comportato l'apertura il venire alla luce di una contraddizione molto forte tra il consumo di cultura e la produzione di cultura l'Italia si trova infatti nella singolare condizione di vedere emergere due contraddizioni
La prima è questa si è dilatato molto il consumo di spettacoli di cultura nel corso di questi anni ma si è fortemente ristretta la produzione
Si è dilatato il consumo ma si è fortemente omologata l'offerta di spettacolo e di cultura
Come ricomporre questa contraddizione come ricomporre in forma moderna
Non comprimendo il consumo che anzi io credo sia fatto importante segno di maturità di un paese come il nostro che per effettui tutto quello che è accaduto nel corso di questi anni o tra tutto quello che è accaduto ci vorrei mettere anche il ruolo attivo che hanno avuto in questo senso le iniziative culturali di molte amministrazioni locali la gente abbia sempre più voglia di sapere di conoscere di entrare in rapporto con i fatti degli eventi della cultura non si può quindi comprimere il consumo
E non si possono tantomeno nel campo tra culture elevare barriere autarchiche
E allora il problema qual è il problema è quello di darsi di scegliere va ne ha fatto riferimento a queste Mellone nella relazione che io condivido la dimensione industriale nel processo di produzione della cultura
Il che però significa al di là delle parole scegliere leggi impegnare risorse darsi una politica in questo campo
Altrimenti i rischi che sono qualcosa di un più di più di un rischio nel nostro Paese sono evidenti un rischio di colonizzazione
Di colonizzazione culturale che è forte già oggi ma che tenderà ad estendersi quando nuove tecnologie come quella del satellite comporteranno una riscrittura dei rapporti tra produzione nazionale produzioni di altri paesi
E questa colonizzazione devo dire che oggi si scrive in un quadro assai più inquietante preoccupante al quale dobbiamo guardare fin da oggi per evitare poi di essere in ritardo
Quando questi avvenimenti si porranno anche nel nostro Paese vorrei fare due esempi molto concreti perché poi le cose concrete sono sempre molto più chiare
Delle affermazioni generiche in Gran Bretagna la signora Thatcher ha messo in vendita la British Telecom e cioè l'azienda di telecomunicazioni
Che non è solo quella che si occupa come in una società di qualche anno fa della telefono della trasmissione delle lettere la casa a casa
No è quella che si occupa di ciò a cui ha fatto riferimento prima il compagno il sindacato e cioè della possibilità di veicolare attraverso i cavi
Le fibre ottiche eccetera di veicolare milioni di informazioni e cioè è la zona dell'intervento pubblico o non pubblico come nel caso che la Gran Bretagna e anche del Giappone a dimostrazione che la tendenza riguarda non solo il paese della signora Thatcher ma è una filosofia che la filosofia reaganiana che la filosofia la riscrittura del rapporto tra pubblico e privato nell'economia e in un settore fondamentale come quello dell'informazione
La British Telecom appunto sarà la realtà attraverso la quale passeranno queste informazioni nelle case dei cittadini inglesi
Il primo la prima decisione assunta la British Telecom una parte consistente delle azioni dalla quale è stata comprata dal da forze economiche degli Stati Uniti d'America è stata quella di trasmettere indiretta
Il telegiornale ventiquattrore su ventiquattro il canale della Cnn fatto da Ted Turner in America
E trasmetterlo senza nessuna mediazione per cui i cittadini inglesi avranno nelle loro case il telegiornale ventiquattro su ventiquattro degli Stati Uniti
è ovvio che questo io vado schematicamente anche prestare dentro i tempi che abbiamo stabilito è ovvio che tutto questo comporta sul piano di una cultura nazionale ripeto in una visione che noi dobbiamo anche avere che non è quella della costruzione di fili spinati e di cavalli di Frisia rispetto alla circolazione di informazioni Manzi al contrario l'apertura ma un'apertura che avvenga in condizioni nelle quali noi la nostra storia la nostra cultura i nostri uomini che producono cultura
Possano essere nelle condizioni per la struttura industriale del Paese di rispondere di essere competitivi cosa che oggi non è e questo comporta molti molte conseguenze anche sul piano proprio come dire dei fenomeni culturali dei linguaggi insomma ecco
Credo che il lo straordinario film di Wim Wenders ci dica quanto la combustione delle culture di questa parte del mondo con
Oltreoceano possa magari pensare qualcuno posso portare magari qualcuno a pensare che Parigi è più vicino al Texas di quanto non sia al Vecchio Continente
Il secondo rischio è quello della produzione
Il calo della produzione comporta per il Paese
Io credo conseguenze gravi sulle quali dobbiamo ragionare tutti insieme quante idee quante storie quante contraddizioni della storia italiana noi abbiamo avuto la possibilità di raccontare io faccio un esempio perché mi sembra l'esempio più chiaro
Se tra qualche anno le vorremmo rileggere sul piano della produzione cinematografico sul piano da produzione culturale che cosa state in questo Paese la stagione inquietante drammatica che incise sulla vita di ciascuno di noi del terrorismo
Noi potremo mostrare solamente i telegiornali e quei telegiornali
Non avremo nel campo della produzione culturale cinematografica e televisiva se non pochi isolati Issime esperienze che documentino questa parte della storia di questo Paese
E la stessa cosa si può dire per l'informazione
Noi abbiamo fatto un convegno su questo mesi fa abbiamo avanzato delle proposte abbiamo chiamato a raccolta gli operatori abbiamo sentito l'opinione ma abbiamo anche avanzato
Un'idea insomma una proposta è ancora possibile che l'informazione televisiva sia quello che oggi con la sua fredda formalità con la sua sequenza ininterrotta di convegni dichiarazioni eccetera e senza nessun rapporto reale con la storia di questo Paese
Con le contraddizioni con le vicende degli uomini poi magari ieri sera capita di accendere la televisione di sentire cosa che non si sentiva da tanto tempo parlare indiretta un indiretta parlare un ragazzo drogato e sentire una storia di un uomo qualcosa che il telegiornale
Nella sua appunto composizione fretta è un po'burocratica un po'glaciale non consente non consente di fare
Ma allora se questi rischi sono reali e se la risposta a questi rischi non è la vecchia risposta ma una risposta moderna appunto la scelta tra dimensione industriale e della competitività è evidente che le conseguenze della commercializzazione dell'abbassamento nella qualità
Della produzione culturale del restringimento degli spazi reali di intervento per le forze nella cultura di questo Paese non possono non determinare preoccupazioni preoccupazione che c'è anche in settori del mondo cattolico io ho assistito o partecipato alla conferenza stampa
Indetta da molte forze del mondo cattolico dalla lega democratica ed altri in cui forte era questa preoccupazione
E mi chiedo se non sia questo il terreno sul quale oggi si può determinare un'alleanza uno schieramento da parte di tutte le forze laiche della sinistra delle forze cattoliche
Se non sia questo un punto di programma
Per quella nuova alleanza riformatrice che deve sostanziarsi attraverso un movimento un movimento che metta in campo le forze degli utenti dei cittadini
I quali hanno diritto a conoscere i termini i confini entro i quali saranno informati entrerà nel rapporto con la cultura
Un movimento che scelga la linea di un governo unitario dello sviluppo del sistema dei media
Perché respinga quelle sollecitazioni questo il mio giudizio il giudizio che abbiamo dato quelle sollecitazioni che sul piano legislativo giungono in maniera molto arretrata attraverso il disegno di legge Gava noi diamo un giudizio molto negativo su quel disegno di legge
Crediamo che esso sia vecchio non prende in considerazione tutti gli aspetti del cavo e del satellite per fare un esempio
Abbia il difetto di fotografare puramente e semplicemente resistente ritagliato e sagomato attorno alla figura
Dei Berlusconi ed è un disegno di legge che ha l'ambizione di riportare sotto la sfera del controllo dell'esecutivo ciò che la Corte costituzionale in generale sentenza Corte costituzionale hanno hanno strappato acuto all'esecutivo ammesso invece sotto la sfera del controllo parlamentare
Da questo punto di vista io credo sia importante anche contrastare la campagna o di offensiva che c'è nei confronti del servizio pubblico
Perché la riscrittura del rapporto pubblico privato in Italia passa attraverso un processo di compressione della presenza della Rai nell'industria culturale nell'industria d'informazione
Compressione dalla presenza della RAI che può avvenire attraverso due leve di manovra da un lato come è accaduto in questi anni lasciare la RAI nella condizione di essere
La RAI e le le e le televisioni locali che sono diciamo le due sponde di un processo politico quale quello che abbiamo e sudore corsi questi anni di vivere una condizione di la nobili chiamo con un termine che è qualcosa di diverso da quello che è stato in Italia deregulation
Perché la deregulation si fa con le leggi e quindi anche le leggi per fare la deregulation si sono fatte
Con l'idea quindi di comprimere di attaccare il ruolo del servizio pubblico fino alle cose delle quali si sta discutendo oggi dalla commissione di vigilanza si cerca di ridurre la presenza pubblicitaria della RAI per determinare una condizione artificiale di mercato spostando risorse su chi evidentemente oggi è in condizione di difficoltà
Ma per fare questo bisogna che la RAI si modifichi si rinnovi noi difendiamo il servizio pubblico ma non lo difendiamo così come
La visione strategica che ci guida è quella di una presenza pubblica centrale forte del sistema ma a condizione che essa sia sottratta alle condizioni di lottizzazione di spartizione del potere e di banalizzazione
Di elementi di criteri diversi da quelli d'autonomia tra professionalità che hanno ingabbiato l'azienda io voglio fare due esempi rapidissimo il primo noi abbiamo lavorato e abbiamo ci siamo battuti in Parlamento perché la parte del decreto sulla RAI fosse modificata sostanzialmente abbiamo raggiunto risultati significativi sia sconfitta la cosa del presidente nominato dall'IRI che non era diciamo in nessun modo ragionevole si è stabilito un rapporto direttore generale e con ciò amministrazioni si sono introdotti nuovi poteri per i conti al ministro azione ma soprattutto sia abolito quell'articolo che la legge di riforma che prevedeva come doveva essere organizzata l'azienda oggi l'azienda è in condizione di decidere la sua organizzazione interno
E la mia opinione è che se la RAI vuole essere come deve essere ad un tempo azienda competitiva e servizio pubblico la RAI deve poter superare la contrapposizione delle reti e delle testate giornalistiche
Che è funzionale esclusivamente al disegno di ripartizione
Spartitoria e che invece non è ciò che può consentire alla RAI di riequilibrare produzione l'offerta tenendo conto di questi due compiti che ha di fronte a sé
E la seconda questione quella del decentramento un servizio pubblico ma vorrei dire anche un'azienda competitiva non può rinunciare alla Carta del decentramento
Ma anche qui non scegliendo la via vecchia della identificazione del decentramento con una rete e quella Rete dopo tanti anni non è arrivata neanche in tutto il territorio nazionale
E questa è questione che andrebbe vista perché ormai son passati diversi anni non si è fatto lo sforzo necessario perché la RAI potesse avere questa rete
In tutto il il territorio nazionale
Ma il decentramento deve essere una delle risorse del servizio pubblico
Deve attraversare la produzione di cultura da questo punto di vista io condivido le osservazioni che sono state fatte noi siamo dell'idea che si debba respingere la filosofia l'impostazione generale di un piano quale quello presentato da Agnes che ha l'obiettivo di ridimensionare
La presenza articolata della RAI nel territorio proprio nel momento invece in cui si tratta forse di rilanciare sia il decentramento sia l'informazione locale
Ma anche qui nel momento in cui tutti il fenomeno nuovo dell'editoria italiana è rappresentato dal dalla forza dell'informazione locale si può evitare di avere una presenza del servizio pubblico adeguata
Sul piano di telegiornali locali in rapporto con la realtà nella quale intervengono io credo che questi sono i compiti i primi attorno ai quali deve lavorare
Il nuovo consiglio di amministrazione prima ancora di discutere di chi sarà o non sarà direttore di questo o di quello il consiglio d'amministrazione e sa Mini i problemi di struttura interna dell'azienda e faccia le scelte strategiche in grado di definire il ruolo e la collocazione tra Rai nel corso di prossimi anni
Certo questo sarà più difficile se le scelte che si faranno nei prossimi giorni saranno ispirate alla vecchia filosofia se per esempio si riterrà di dover pagare il prezzo che si è concordato con il movimento sociale in occasione della approvazione della fiducia al Senato attraverso la presenza di un rappresentante del movimento sociale nel consiglio mi stazione la RAI che per il meccanismo elettorale che la nuova legge stabilisce comporterebbe che tutti gli uomini della maggioranza dovrebbero votare dire la
Candidato il movimento sociale e quindi si tratterebbe in sostanza di un allargamento da maggioranze di una partecipazione del movimento sociale alla maggioranza stessa
L'ultima cosa che voglio dire è questa noi credo che abbiamo bisogno appunto di rispondere alla linea della deregulation e del controllo con un'altra linea che sia quella del rilancio in un governo unitario lo sviluppo del pluralismo della produzione e dell'autonomia in una fase nella quale credo giustamente non abbiamo lanciato un allarme per la situazione della stampa e l'informazione
Vista anche la sfida di modernità che noi lanciamo io ho letto che in un convegno recentemente il prosindaco di Roma
Ci ha proposto questo tema ed è un tema sul quale vogliamo in campagna elettorale anche oltre la campagna elettorale sviluppare e rafforzare il confronto politico culturale anche con l'area socialista
Però partendo dal fatto che se a Roma c'è una crisi di quella che è stata per molti anni la terza industria di questa città e cioè l'industria cinematografica se succede come è successo che è una grande parte di sale cinematografiche era capitale sono state vendute
A settori e a potenza economica d'Oltreoceano se le emittenti locali televisive radiofoniche vivono una situazione di compressione delle possibilità obiettive della loro presenza nel mercato beh questo sarà perché si è scelta una linea di governo di questo settore che è l'esatto opposto della modernità
E che è cioè la rinuncia alla predicazione rispetto ai compiti di una visione unitario di un governo dello sviluppo ecco perché mi pare che facciamo bene a scegliere e questo convegno non riaffermato con molta forza va detto Dario Natoli hanno insistito su questo anche per quanto riguarda più direttamente i temi connessi all'organizzazione della città Giulia Rodano e e Antonello Falomi e lo ha detto anche mettere adesso insistere cioè sulla questione del rapporto tra informazione sviluppo l'informazione e idea di organizzazione di sviluppo dalla città
I media possono essere sicuramente strumenti di partecipazione ma anche strumenti di omologazione in questa ambiguità
Sta il loro fascino e anche la loro pericolosità intendere governare il nuovo però significa per noi per chi è dentro questa città e vuole avere la forza e l'ambizione di governare su sviluppo e credo che da questo punto di vista le riflessioni di Guglielmi possono essere molto utile o comunque possono sollecitare uno sviluppo e un ragionamento anche della nostra riflessione sul Roma oggi si tratta di avere coscienza della necessità di aprirsi anche rispetto a queste tematiche nuove e aprirsi ad Acampora brucia la cultura significa indicare quattro questioni io le dico rapidissimamente la questione della produzione Roma può essere un polo del recupero di un rapporto tra cinema e televisione
Perché non dare vita ad un esperimento che ha fatto riferimento Falomi ieri ad un esperimento SIP al comune di Roma servizio pubblico radiotelevisivo per fare come si è fatto a Columbus nell'Ohio come si è fatto abbellissi io come si è fatto in Giappone per cominciare a vedere che cosa può significare cablare una zona della città di Roma e vedere gli effetti che questo potrà avere
Perché lo sviluppare il rapporto disse di servizio degli strumenti di formazione devono avere nel campo della produzione di informazione perché non pensare anche ad una capacità nuova da parte della del comune di rapportarsi attraverso allestimento di servizi con l'emittenza locale io credo che questo nel momento in cui appunto noi vogliamo pensare al decennio che abbiamo di fronte alla Roma del due mila sei viene come una delle priorità la questione dell'informazione della comunicazione tra producendo la cultura sia concretamente dimostrare che per noi il governo e non il fine ma il mezzo attraverso il quale davvero si può dare una risposta moderna ai problemi che la società propone
Citto Maselli regista
Simile a quello di Veltroni e adesso non so quanti che cosa dire perché avevo fatto un taglio attorno mi sembrava stupendo strategico un discorso produzione allargamento di consulenza l'ha detto lui meglio oltretutto praticamente i temi centrali via tutti affrontate mi riduco allora
Con umiltà modestamente mi dovrò al discorso specifico cinema noi diamo sempre sostenuto
Sin da ottantuno dalla vertenza cultura che fu promossa dall'Associazione cinema democratico a cui aderirono però a tutte le forze sindacali professionali
Imprenditoriali del cinema italiano abbiamo sempre sostenuto che la questione cinema non si risolve in Italia soltanto con una legge di settore ed è il motivo per cui anche nei vari incontri avuti con il ministro Lagorio
A suo tempo e oggi di fronte alla alla discussione sul progetto di legge
Specifico del cinema abbiamo sempre chiarito guardate che il punto essenziale che senza una legge di regolamentazione
Del sistema televisivo in Italia qualunque problema qualunque legge la migliore delle leggi del mondo possibile sul cinema non risolve e non risolverebbe i nostri problemi i nostri dei i problemi del settore
Perché i motivi sono notissimi libri ieri assumo rapidissimamente sono sei punti che abbiamo sempre portato avanti chiarito primo e che finché si profili proietterà mille duecento firme al giorno la gente non va al cinema non esce di casa per andare secondo che il modo di una programmazione cinematografica immensa e indiscriminata massacrati dalle interruzioni pubblicitarie come eccetera disabituati il pubblico al racconto quindi è un incentivo culturale più propri psicologico più profondo per la per per per di allontanarsi dal cinema come siccome mezzo di di comunicazione e ed espressione per quello che è il di specifico il cinema
Terzo punto finché non i un film viene può essere poi programmate in televisione prima dei dei di due anni dalla sua uscita pubblica automaticamente si crea quel meccanismo psicologico tanto lo vediamo lo rivediamo tra un anno per cui la gente non esce non spende non va nelle sale perché tanto quel filo rivedere a tre tra un anno quindi si può più o meno rientrare ad aspettare per vederlo
Quarto punto la questione della Cina della dello udì uno uno oltre ottantacinque per cento di di diffusione di cinema americano che induce un busto un'attenzione è un'abitudine particolare a quel tipo di di alle case a quel tipo di cinema con precise e proprie sacrosante caratteristiche diverse dalle nostre
Quinto punto questo fatto della di questa invadenza e quasi totalizzante del cinema americano
Fa sì che il anche quel tipo di cespite che poteva provenire dalla vendita dei dei dei film ma alle al circuito televisivo infila fatti diciamo in vari magazzini è ridotto ente e naturalmente a livelli molto bassi economicamente qui non aiuta sostanzialmente il cinema di a livello economico ultimo punto a maggior ragione questa preminenza che arriva fino al novanta per cento di prodotti di programmazione di film americani porta alla elimina anche la possibilità di incentivo
La perché il voglio dire cioè che il sistema televisivo possa contribuire in a compensare in qualche modo il il vuoto la diminuzione il dei cespiti naturali dell'industria ci vorrà dire che sono quelli delle sale come voi sapete chiudono oggi in Italia due sale con i giudici togati ogni giorno lo quindi abbiamo impostato sempre il discorso cinema come un come discorso fortemente e strettamente legato alla questione del della regolamentazione della cisterna televisivo misto Italia all'italiana italiano ma che è diventato all'italiana abbiamo proposto questo in tutte le sedi abbiamo proposto questa tutti i partiti abbiamo proposto questo al ministro Gava
La conclusione è stato un decreto è un progetto di legge di cui vidi riassumo i punti essenziali riguardanti questo questi temi che la la Juan sita e la complessità di questi temi di cui avevamo proposto precisissime che adesso qui non vi riassumo precisissime soluzioni e possibilità di di di deregolamentazione
Bene il progetto di legge il il decreto e parla di di un venticinque per cento che deve essere
Di programmazione di film ma di lungo meglio corte lungo e il corto medio lungometraggio che deve essere affidato deve essere con costituito il costituirsi di cd filma
Della comunità europea e prodotti via dal dal dall'interno della CEE o italiani o nazionale
Dice il in corsivo un pezzo successivo del del del del decreto dice che questa questa percentuale potrebbe portarsi al quaranta per cento nel caso che la legge generale poi sostenga questa questa questa tesi ad partire dal luglio dell'ottantasei la legge generale invece non guarda caso non parla affatto di questo quaranta per cento e re
Ripropone esattamente la questione del venticinque per cento di programmazione
Ma il punto chiave che fosse pure il sessanta per cento voglio dire significativa questa piccolo giochetto tra Gava i il tra il decreto è la rigirava ma
Fosse pure il sessanta per cento di programmazione di film europei
Della CEE
Ho i nazionali non risolverebbe nulla se non viene affrontata come abbiamo sempre chiarito le in tutti i modi la questione delle fasce orarie
è del tutto evidente di colore senza una presa in giro questa questione del quaranta del venticinque o del cinquantuno del sessanta per cento nel reggino perché evidente e in qualunque emittente televisiva può a dalle sette di mattina o a partire dalle due di notte all'una e mezza di notte può programmare una firma inglese o francese o belga di di di di trent'anni fa e desse perfettamente a posto con la legge cioè dico è proprio una questione assolutamente ridicola tutto questo e non è fissato il discorso delle percentuali di programmazione nelle diverse fasce orarie questo è è solamente un bluff una presa in giro come abbiamo denunciato in tutti i modi la vertenza cultura può dirittura impostata specificamente sulla questione delle fasce orarie
D'altra parte il Progetto cava fa una c'ha un punto un articolo ventitré in cui parla in cui parla invece di una cosa che sembrerebbe rivoluzionaria cioè che dice
La limpidi quaranta per cento degli investimenti di una stazione televisiva per quanto riguarda la produzione di dal programmazione di fiction deve riguardare questo un idea vedere arrivare costituire quaranta per cento di avermi scusate riquadro difensive che deve deve essere riferito appunto a produzione d'acquisti produzioni elaborazioni
Nazionali o europee
Questa questione sembrerebbe una una cosa se questo sarebbe un risultato importante sembrerebbe senonché il concetto di elaborazione nazionale nel concetto di elaborazione nazionale c'è perfettamente la vendita dei tappeti all'asta
Perché il il e anche lì non essendo chiarita la questione delle fasce orarie qualunque emittente televisiva potrà proprio privata potrà trasmettere il una quota di autoproduzione che può essere ho finito può essere
Appunto un quiz dopo può essere una una come suo diritto i fili diretti che si fanno spese eccetera ecco ma e potrà programmarlo immettere piazzarlo in nelle ore del giorno e della notte che preferisce il costo industriale il costo industriale e di questo tipo di divieto di programmi e o cose gli occhiali molto difficilmente quasi impossibile a a a individuare perché quando parlo di costo industriale del quando ci metti da morti tutt'al più insomma tutta una serie di cose che contribuiscono a creare un costo industriale
In questo senso è una questi due progetti di legge rispetto a una campagna che abbiamo sollevato in in tanti in tanti anni ormai si può dire a tutti i livelli in tutti i modi è veramente una violenta brutale prese in giro che dimostra che dimostra quello che abbiamo ma da tempo sostenuto tutti insieme una volta tanto forze imprenditoriali sindacali professionali culturali intellettuali come vogliamo chiamare
E cioè che c'è proprio una violenta una violenta precisa strategia o comunque strategia della disattenzione e disinteresse
A che il cinema italiano muoia perché ci ha tagliato venga distrutta pesce italiano si venga infine ridotto in un'interpretazione riduttiva del concetto di di industrializzazione erede della del della produzione culturale venga ridotto possibilmente ha un grosso serbatoio clientelare in cui vengono fatti il soltanto alla fine dei dei delle femminili imitativi dicerie come qualcuno ha tentato anche di di mettere in cantiere recentemente il quindi la distruzione di tutto quello che è il sia industrialmente sia economicamente sia culturalmente Cina Dalian
Sì qualche volta Cerci sembrava ci ci vedevamo dopo queste riunioni pensando forse stiamo esagerando nei attribuire una volontà politica di questo genere ecco questi due decreto Progetto di legge legata testimoniano del fatto che non solo non esageriamo non esagerava amo ma e che proprio probabilmente abbiamo esagerato nel non denunciare con abbastanza violenza
Questo tipo di precisa strategia di distruzione dei valori e di significati e di quel tanto di elemento critico e democratico che il cinema italiano ha dimostrato e a interesse in tutto il mondo diciamo noto in tutto il mondo in questi ultimi quarant'anni grazie
No l'ovvio in e l'Associazione emittenti del Lazio io li no no no diciamo ai a coloro che devono intervenire si sia pure
A ridurre diciamo contiene i limiti dell'intervento con l'appello senz'altro ricevuto voglio dire iniziando che parla a nome dell'Associazione emittenti del Lazio la nostra presenza qui non è dovuta diciamo interessi di carattere accademico ma dovuta
Alla necessità che sentiamo di tenere aperto un canale di comunicazione con le realtà qui rappresentate un canale di comunicazione che abbiamo spesso cercato di aprire anche con nostre iniziative non sempre devo dire abbiamo avuto l'accento la sensazione di essere capiti perlomeno di essere capiti al centro al cento per cento
Io mi limito a indicare due terreni specifici e tutti e due molto concreti e precisi sui quali è necessario che ci sia una comunicazione tra la realtà dell'emittenza privata che noi rappresentiamo nel Lazio rappresentiamo in modo massiccio ma anche a livello nazionale con la creazione da noi promossa di un coordinamento delle utenze private quali sono questi il primo è il problema delle frequenza in modulazione di frequenza
Questa è parlato molto di fibre ottiche di satelliti di scintillanti novità tecnologiche sono tutti discorsi estremamente interessanti però non vive nelle non bisognerebbe dimenticare mentre si fanno questi discorsi è certamente utile interessanti che intanto si vuole chiudere la vecchia e scassata banda di modulazione di frequenza per quanto riguarda la radiofonia
Io ho sentito molte cose buone e giuste sull'i pericoli di decentramento sulla necessità di politici per di politicizzazione del discorsi per quanto riguarda i mass media
Sono tutte cose giustissime intanto questi accentramento di questi disegni autoritari passano anche per queste cose la chiusura della banda di modulazione di frequenza su questo però registriamo un silenzio abbastanza grave e preoccupante c'è un
Problema intanto di identificazione delle frequenze disponibili per trasmettere in modulazione di frequenza questo problema viene trattato per lo più come fosse una questione di carattere tecnico e non è una questione di carattere politico
Ribadiamo invece il fatto che una questione di carattere politico c'è stata una manovra la ricordo brevissimamente un piano presentato a Ginevra elaborato dalla RAI fatto dal ministero portata una trattativa internazionale tutto questo è avvenuto per cosa precostituire
Una situazione che lascerà ben poco spazio poi al legislatore al Parlamento per discutere effettivamente di come dovrebbe essere l'assetto della modulazione di frequenza perciò ribadiamo il fatto
Identificare numero qualità delle frequenze disponibili è un problema politico non può essere lasciato fuori dal campo della discussione politica ed è un terreno sul quale essenziale l'apporto che può lire dagli enti locali e dalle regioni perché si tratta di un fatto contrariamente a quanto viene fatto credere portando la cosa una trattativa internazionale di un fatto eminentemente locale perciò noi chiediamo insistentemente anche e in particolare per quanto riguarda il Lazio che ci sia su queste questioni un intervento del Comitato radiotelevisivo che ci siano interventi delle forze politiche
E in particolare che ci siano interventi iniziative di programmazione delle località dalle quali è possibile trasmettere perché questa programmazione rende possibile se affrontata giustamente correttamente rende possibile un uso di un numero enorme di frequenze uso che non è invece possibile né con la situazione attuale di deregulation
Ne con il tipo di regolamentazione che vorrebbe
Essere portato avanti dagli organi ministeriali e che comporta uno sterminio vero e proprio di un numero elevatissimo di stazioni quindi con
Effetti gravissimi secondo punto sul quale concludo su cui vorrei che fosse concentrata l'attenzione è il gravità del decreto che è stato approvato recentemente dai due rami del parlamento decreto Berlusconi verbis questo decreto che contiene un vero e proprio stravolgimento della sentenza duecentodue della corte costituzionale e che è un altro passo gigantesco in direzione dell'accentramento e della colonizzazione culturale in cui è stato parlato in precedenza meglio di cui posso di come cosa parecchio
Senza peraltro aver nel tempo
Ora io vorrei dire solo una cosa rispetto a questo fatto che è accaduto fatto gravissimo è necessario non dare per scontato diciamo il quello che è accaduto ma cercare con una battaglia convinta è forte di rovesciare questo risultato questa una battaglia da fare per la quale le emittenti
Private emittenti locali sono disponibili sono disponibili perché gli interessi delle emittenti locali non coincidono affatto con quelli delle grandi reti
Ma è una battaglia che richiede in primo luogo lucidità e convinzione rispetto a quelli che sono i reali interessi in gioco e le poste in gioco io mi permetto è scusatemi ma data la brevità non posso argomentare molto su questo ma mi permetto di esprimere qualche dubbio sull'effettiva esistenza di questa lucidità
E volontà di affrontare questa battaglia cito un fatto solo no perché molte delle cose che sono state dette non siano valide giuste e per noi
Estremamente accettabili ma per esempio
Pochi giorni prima poche settimane prima che si arrivi alla si arrivasse allo scontro parlamentare sul decreto Berlusconi bis con l'esito che sappiamo le modalità di discussione di votazione che sappiamo che conosciamo molto bene
Certo è stato adattato alla stampa un progetto di legge proprio da parte di Tele Roma Europa Tele Roma cinquantasei e video uno
Prima Bassetti ha parlato di questo raggruppamento di tre stazioni televisivi locali questo progetto di legge conteneva
In termini soltanto leggermente diversi dal decreto Berlusconi bis il riconoscimento delle reti nazionali come qual che cosa ha di diverso dall'emittenza locale quindi emittenti di serie A e di serie di e questo è un nodo sul quale da parte nostra non intendiamo
Tirare i remi in barca non intendiamo arrenderci al fatto compiuto intendiamo dare battaglia fino in fondo e vorremmo in questa battaglia essere non solite significherebbe la sconfitta ma invece appoggiati da un arco vastissimo di forze che effettivamente hanno a cuore la pluralità della dell'informazione
E la lotta contro l'accentramento mostruoso delle i mass media nelle mani di pochi con tutte le conseguenze manipolatoria che questo comporta ecco detto queste cose perché sono la rappresentazione della nostra disponibilità questa battaglia al tempo stesso anche il affermazione l'affermazione che questo dialogo questo dibattito deve essere però estremamente franco senza peli sulla lingua altrimenti ci illudiamo di avere posizioni
Simili mentre questo non avviene è avvenuto sulla questione delle frequente abbiamo trovato qualche sordità
Anche a via delle Botteghe Oscure mentre magari in Senato il senatore Urbani altri senatori del PC hanno presentato un'interpellanza che andava esattamente nel senso delle cose che dicevamo noi di attacco a questo piano di Ginevra però poi non è successo nulla su queste cose è necessaria una battaglia convinta una discussione convinta non ci si può accontentare dei discorsi fumosi e vaghi che poi inevitabilmente lasciano l'iniziativa all'avversario concludo soltanto un'ultima parola
Dicendo che alcune proposte concrete su queste cose che evidentemente sono molte e complesse sono contenute in un documento programmatico che abbiamo redatto e che lasciamo sul tavolo all'uscita per chiunque voglia conoscere meglio le posizioni che abbiamo rappresentato fino a questo momento in vista appunto di un dialogo e di un confronto che riteniamo estremamente necessario è utile
Ringrazio
E la città di Roma
Ma io devo dire che di televisione conosco ben poco sono semplicemente un utente
Qui sono venuto soprattutto per capire perché occupandomi di urbanistica e soprattutto cercando di individuare le coordinate per un progetto diciamo per la Roma del Duemila che è un po'il problema che oggi tocca
Diciamo l'urbanistica romana ma tocca le forze sociali e forze politiche
Io credo che c'è molto da imparare dalle capacità che può avere lo strumento radiotelevisivo soprattutto le prospettive di questo strumento offre nel prosieguo per darci una risposta rispetto a quanto lui ci poniamo
Io credo che Roma oggi si trovi a un bivio sostanzialmente perché convegno parla di metropoli
Definisce questo termine metropoli riporta l'idea di aria metropolitana eccetera e molti di noi qua hanno parlato hanno sentito parlare di modelli che sono modelli sostanzialmente di tipo urbano nel sentire vedere io sentivo l'esigenza di un discorso legato soprattutto al processo di partecipazione rapporto cittadino amministrazione che lo lega un'idea di città
Allora chiamiamo l'antenna della città se è questo l'obiettivo
Il problema è evidentemente che occorre definire oggi i termini di questa metropoli
Esattamente come lo dall'intervento di Guglielmi poneva un problema di rapporti statici nel formare una città come quella di oggi
In termini di contraddizione tra le condizioni di origine io devo dire che il processo di accelerazione che ha posto questa città dagli anni cinquanta agli anni Settanta di raddoppio de la propria popolazione di dimensioni di immigrazione sostanzialmente forte inusitata nel contesto italiano
Che quella poi che ha portato all'inversione anche la classe dirigente a Roma cioè il governo delle sinistre
E quello sul quale noi dovremmo poter riso oggi soffermarci per potere fare delle osservazioni in merito appunto all'utilità e le necessità che ci sono oggi per quello che riguarda il mezzo terribili
Non siamo di fronte a una città in questo momento siamo di fronte a unità urbana molto consistente che deve trovare i propri collocati in città
E allora deve capire se il suo comportamento ad essere quello di una struttura che tende a ricondurre tutti proprio atteggiamenti all'idea del Comune all'idea di informazioni cittadini soggetti oppure quella come propone il il documento recente approvato dalla dalla Camera ditta e livelli di convergenza che esistono su questa città cioè la città la città capoluogo
Di Regione la città capoluogo sta il problema è che noi abbiamo di fronte a questi due modelli delle condizioni ancora più complesse
Perché metropoli non significa soltanto l'esistenza di livelli esistenza di una consistente popolazione significa esistenza di interessi differenti in molti campi che e consentono e dovrebbero consentire a chi vive una città di utilizzare questa città rispetto alle proprie esigenze
Quindi la propria residenza esigenza di residenza nell'ambito di un ambito molto specifico che può essere quello reperì documenti si legge come circoscrizione come ambito di decentramento politico
Ma dev'essere in grado anche di far rileggere questa città rispetto ai vari sistemi di interesso sottosistemi interessi che vi sono e che portano la stessa Roma a collocarli ormai territorialmente in maniera abbastanza organizzata e in maniera abbastanza anomala rispetto al concetto tradizionale di città centro e periferia
Basta pensare che le difficoltà che ha avuto negli anni scorsi per esempio l'ipotesi di decentrare la RAI
Dal sistema via Cassia corso Mazzini che sembrava abbastanza naturale utilizzare attraverso Cinecittà che era la sede perché perché la la forza la resistenza di chi risiede in quell'aria rappresenta un dato di resistenza anche dal punto di vista perciò allora evidentemente o ci sono degli elementi e la progettazione della Città del Duemila che consentono di superare il blocco inerziale che è dato dalle localizzazioni
Oppure la città non fa dei passi avanti perché la città rimane un modello legata a questa doppia relazione residenza lavoro di tipo tradizionale che una metropoli non può avere
E allora a questo punto la ricerca gli urbanisti oggi quale e questo è l'aiuto che si chiede a un convegno come questo ad arte in urbanistica e quello sì di capire sì variabili diverse da quelle tradizionali dell'habitat cioè quelle la residenza della localizzazioni sono in grado di costruire un modello di città differenti
Io credo che questo discorso esistesse Roma riuscirà a trovare proprio per la prima volta nella sua storia attraverso a variabili di flusso le variabili dei propri progetti di intervento futura
E variabili incluso solo alcune quelle più elementari prendiamo per esempio per il traffico
La incapacità di muoverci da una parte all'altra e una di queste di questi errori previamente la costruzione della Roma del mille novecentottanta cioè aver costruito una città senza tener conto delle condizioni mobili
Però ce ne sono ben altre di queste io vivo la realtà universitaria per esempio sono materialmente paralizzato perché ho fatto una scelta di campo strana
Ho scelto di partecipare a un dipartimento che a via Cassia o una sede la facoltà di ingegneria che ha che ha avviato sia Radini colpì il corso di specializzazione che ha alla piazza della Chiesa Nuova io credo da tre anni di perdere più tempo nei movimenti e di non avere la possibilità di sapere dove ho una rivista quindi evidentemente il problema le variabili flusso e determinante questa città
E lo è per però per più motivi Equino bisogna evitare di cadere nella trappola di non saper utilizzare gli strumenti perché uno è che evidentemente serve un diverso sistema di gestione la città e quindi il sistema dell'informazione televisiva può essere utile per diventare il referente pubblico di quello che oggi non esiste non esiste a Roma un sistema informativo sulle diverse variabili che regolano la vita e la città
Certamente c'è un momento interno all'amministrazione che non va al cittadino
Però ce ne sono molti in questi momenti che vanno posti al cittadino a livello dell'intera città
C'è un sistema sempre legata alla residenza che deve dare corpo al modello che si sta ipotizzando che dal settantadue all'ottantaquattro non ha fatto grossi passi avanti e quello della circoscrizione
Noi oggi abbiamo le funzioni amministrative delega ma non abbiamo dei mondi decentrati entro i quali ci si commuove
E questo abbastanza comprensibile ma abbiamo una storia di questo abbiamo circoscrizioni che nascono da borgate abusive per esempio che si sono raccolte in questi ultimi anni e controllo collocato uno comma se si deve costruire questa seconda realtà per Roma io credo che la potenzialità del sistema televisivo è una delle variabili sulle quali occorre costruire non basta il monumento della circoscrizione occorre costruire relazioni tra circoscrizioni cittadine rispettati
Il terzo modello sul quale io invito appunto a fare attenzione per quello non posso entrare sugli strumenti se non li denuncia e quello dei sub sistemi complessi che costituiscono questa città
E che utilizzano questa città a vari livelli a me non interessa sto chiudendo meno interessa che Roma sia capitale sotto questo aspetto a me interessa che Roma in questo momento a un subsistema di direzione al quale occorre fare riferimento a quale occorre consentire a vivere all'interno
Se io riesco a trovare attraverso l'aiuto dello strumento televisivo e del mass media la televisione via cavo il cablaggio di alcune aree sperimentali sono uno dei momenti per farlo io credo che si può dare un contributo in questa direzione
Allora il problema qual è però è quello di evitare di solare il sistema organizzativo attraverso un sistema legislativo e normativo perché o il problema è tale allora pare fruttato all'origine
E allora vanno li affronta di termini di questo rapporto il rapporto tra e Comune Regione provincia per quello che riguarda la gestione la città determinazione di un sistema informativo e poi valutare quali strumenti poter determinare perché se non nelle maglie di tutto il sistema normativo non si arriva a dare una soluzione
Ma si sposta negli anni qualcosa che naturalmente inerziale perché le leggi non fanno altro che convenzionare qualcosa che già esiste
E qui invece per Roma a mio avviso occorre progettare qualche cosa che profondamente diverso cioè chiede invenzione possibilità di trovare delle strade dei domani e quindi di risolvere dei nodi che fanno diventare Roma da città a metropoli e la portò effettivamente a quel ruolo che noi oggi stiamo chiedendo io vi ringrazio e vi chiedo scusa di essere stato componente esterno rispetto dato delle visioni prestarmi era stato chiesto
Sandro sì o no la parola col direttore del TG tre
Telegrafico perché penso che è una prova di modernità si anche non ripetersi siccome condivido
Molto con con grande interesse anzi era però per questo volevo intervenire per sottolinearlo personalmente
E le relazioni che qui si sono svolte e anche le il dibattito
Era per ripetere una questione
Ripetere a me stesso e ripeterla se interessa voi
Cioè io sono convinto
Che quello che abbiamo fatto ieri sull'Unità
Quella apertura con quel grido un po'drammatico allarme stampa
E qualcosa di profondamente giusto serio
Che ritrova che trova nella situazione una spiegazione precisa ecco io lo ripeto qui a me a voi perché non vorrei che si sottovalutasse perché di Tempio di questo convegno io ne ho colto tutto il valore l'unico aspetto negativo vedo nell'assenza di alcuni quadri anche politici
Anche del nostro partito che forse ecco ancora seguito no a non comprendere che questo non è un problema specialistico un problema che interessa alcune persone alcuni addetti ai lavori ma è una grande questione nazionale
Questo convegno secondo me nelle azioni negli interventi rumori o almeno moltissimi degli interventi consentito
Da quello di ultimo riti di Maselli ovviamente quello di Walter Veltroni di Guglielmi io ho trovato
Ecco che noi ci poniamo di fronte a queste questioni
Nel mo'questa volta davvero nel modo giusto e questo salto di qualità l'avevamo fatto già nel precedente convegno nazionale sulle questioni dell'informazione svoltosi al Jolly Hotel cioè come grande questione nazionale
E grande questione nella quale noi cimento cc menti amo come partito di governo
Sarebbe stato facile venire fare questi convegni soprattutto in fase pre elettorale soltanto con la denuncia di quello che sta avvenendo e c'è stato qualche cosa di diverso in tutto questo dibattito e mi azioni presentate noi presentiamo un programma e proposte precise di governo su tutta la questione della comunicazione questo che anche fuori di questa di questa sala dobbiamo far sapere
E speriamo di essere capiti
Il problema lo facciamo non nell'interesse di parte
E questo significa essere forza di governo ma perché abbiamo capito che siamo arrivati su tutta la questione della comunicazione
A una svolta che può influire per un lungo periodo nella storia del nostro del nostro Paese
è chiaro che di fronte a questa se non ci poniamo di fronte a questo problema con questa ampiezza con questa visione
L'appello che credo che noi vogliamo fare anche con riunioni come queste e che forse dovremmo diffondere in tutto il il Paese
E quello di cercare di coinvolgere su questa questione
Il movimento in Piero
Democratico
Ripeto non mi soltanto gli specialisti
Perché i problemi sono arrivati a un punto tale che ho sindacati forze politiche movimento di cooperazione e così via capiscono che la posta in gioco ha queste dimensioni
Ho il pericolo della sconfitta
Molto molto serio
è stato già detto tutto in questo questo per esempio anche nell'intervento adesso un po'di poco fa di Walter per quanto ci richiamava Veltroni quando ci richiamava alla questione alla questione ad esempio del cinema
L'esempio che lui ha fatto è illuminante
E qui non è la difesa di qualche piccolo spazio di di maggiore o minore democrazia che il cinema italiano ha saputo affermare così via qui è in gioco
E e Maselli lo documentava e in gioco la cultura del nostro del nostro Paese
Se vogliamo Hondo manti della nostra
Precisa identità nazionale
O vogliamo arrenderci e diventare parte piccola della grande colonie io in queste finisco subito una cosa che mi apro con prontamente colpito in parte amareggiato come professionista
E vedere per esempio l'incapacità della stampa dell'informazione in Italia di cogliere di una notizia così grande così importante
Come quella più alla prossima celebrazione del quarantesimo
Della liberazione dell'Europa
Sia tenuta
Dal presidente degli Stati Uniti d'America
E tutta la vicenda che doveva anche interessarci anche come professionisti
Di quello che c'è dietro
Il modo a cui si è impedito come si è impedito che fosse il Presidente della Repubblica italiana uno dei capi della resistenza europee
A fare questa celebrazione
Beh e che tutto questo nei giornali
Nelle informazioni
Anche nel servizio pubblico
Non vi sia minima traccia
Secondo me è estremamente preoccupante
Perché non è
Che i giornalisti non hanno capito non è
Che la notizia non sia stata data in modo abbastanza abbastanza chiaro dalle fonti che ci arrivavano anche dall'estero
E che si è avuto paura di cimentarsi su una questione che mette in discussione molte cose importanti e seria e ultimo esempio
Questo lo voglio dire perché di cronaca riguarda ieri sera ma siccome Veltroni ci ricordava la nostra posizione sulla RAI io condivido ed è pienamente giusto la condivido come comunista e come professionista e come dirigente della RAI
Un'altra posizione di difesa del servizio pubblico ma con un discorso chiaro al servizio pubblico
Il salto di qualità deve essere fatto
Ieri sera abbiamo assistito pochi per fortuna penso perché Lula era molto tardi
A un telegiornale di fine serata
Che veniva subito dopo vigna dire
E voi sapete fra i giornalisti quante discussioni vi sono state sul ring a dire
Linea diretta era l'esempio
Di come si deve fare informazione
Presidente io vi era la questione della crisi
O della richiesta di crisi al comune di Bologna le posizioni come si esprimevano
I protagonisti principali che parlavano indiretta
Subito dopo seguiva un telegiornale
Dove tutto ciò che c'era di notizie di realtà nel paese scompariva completamente
Abbiamo perso vari minuti
Per cinque convegni consecutivi
Uno nel quale
Di livello provinciale a Napoli la DC di Napoli ma il telegiornale Ambrogioni nazionale
La DC di Napoli e parlava dei problemi delle informazioni con un lunga disquisizione di Bubbico
Un altro convegno su quello che diceva Zamberletti
E soprattutto quello che diceva il nostro collega Nuccio Fava che interveniva su quel convegno di Zambelli
L'altro ancora ci spiegava da Viterbo
Alcune cose e De Mita e soprattutto ci spiegava l'importanza eccesso soffermava allungo sul volto di Michelini
E il telegiornale così proseguire Michelini giornali
E a questo punto ecco colleghi io qui speravo che ci fossero più colleghi dei telegiornali per fare una riflessione abbiamo fatta già il jolly da ripeto qui o c'è un salto di qualità nel nostro professionale
Ho altrimenti la battaglia interessante che si sta svolgendo sulla questione RAI
Le cose importanti che qui sono state dette
Anche l'appassionata e intelligente e razionale difesa fatta da Guglielmi con la proposta di rimettere in discussione tutta una serie di questioni importantissime collegate
Alla vita dell'azienda tutto questo può essere messo seriamente in discussione per responsabilità questa volta non dei politici generici come spesso si usa dire fare
In RAI perché tante volte poi questo avversario diventa molto vago ma per responsabilità specifica nostra grazie
Il professor Benedetto Vertecchi nell'Università di Roma
Chiedo scusa se intervengo su un aspetto un po'marginale rispetto alla linea principale dei lavori
Ma credo che sia un aspetto che ha conseguenze abbastanza ampio nella nostra Regione e sappiamo che Roma e anche una grande città universitario la più grande della Repubblica
Ma sappiamo che questa università da molto tempo ha cambiato le sue caratteristiche oggi prospettica far fronte ai suoi impegni diciamo non da oggi
In questi ultimi anni ho l'impressione che la situazione si è ulteriormente conficcata anche perché vanno cambiando le richieste nei confronti del sistema universitario il decentramento che molto spiccano non avuto finora iscritti e di qualche rilievo e e ci troviamo attualmente di fronte a un quadro che è particolarmente negativo soprattutto da un punto di vista didattico
La alla quota di studenti che fluisce in effetti di un servizio universitario è piuttosto bassa per il grosso degli studenti che costituiscono poi quei grandi numeri che solitamente si citano quando si parla della Sapienza
L'università un luogo o amministrativo o di esame ma non è un luogo di didattica
Siamo gravemente in ritardo anche rispetto al quadro internazionale perché la didattica universitaria continua ad essere pensata e gestita secondo modelli che sono estremamente invecchiati
Il compito didattico dei professori continua la gran parte dei casi anzi direi almeno da un punto di vista normativo sempre a essere sviluppare entro attraverso la tenuta di corsi per quella piccola quota di studenti che frequenta
Non abbiamo ancora nulla nel nostro Paese che assomiglia ai grandi sistemi universitari che essi vanno realizzando nel mondo in cui oltre al figura consueta dello studente diciamo sequenziale e compaiono le altre figure di studenti che in moltissimi casi sono quantitativamente prevalenti
Qualche tentativo si sta avviando all'università di Roma è entrata in una convenzione insieme al Università di Calabria all'Università di Trento è quella di Sassari per costituire un Consorzio universitario nazionale per la formazione a distanza
Tuttavia
Sono iniziativa ancora molto sporadiche che iniziativa comunque che risentano di un grosso problema per quanto riguarda la loro efficacia la università non dispone ancora di quella capacità di stabilire contatti più possibile
Frequenti ma anche efficaci con le aree in cui gli studenti si trovano poi materialmente per diffondere la propria nazione didattica
L'università di Roma ha
Tentato in questi ultimi tempi di rendere più organica la sua presenza in questo settore costituendo diciamo rivitalizzando l'organismo che già esisteva ma che aveva in qualche modo lasciato cadere la sua attività che è il CATTID il centro per le applicazione della televisione
Al insegnamento a distanza
In questo momento dicevo sembra che vi sia una nuova attenzione che è emersa anche nella recente conferenza di ateneo tuttavia c'è anche un grande incertezza
Che deriva dal fatto che non è solo l'università che può impegnarsi in questo campo ma che occorre un stretta relazione di interventi fra l'università e le altre fonti di produzione culturale che possono concorrere a realizzare l'obiettivo di una comunicazione didattica efficace fra l'università e i suoi studenti a distanza
Il discorso va oltre perché in realtà e questo è un fenomeno che è estremamente interessante
Va sempre più in fitte indossi nella popolazione universitario la quota di studenti diciamo atipici rispetto a quelle tradizionale solo persone che Rictor no no agli studi dopo averle lasciati da tempo oppure li intraprendono ex novo ha un'età che non è quella consueta per la popolazioni del sicario
Ancora c'è una grande una grossa consistente domanda
Di informazione universitaria che si configura come formazione permanente o come aggiornarne tutto e che nelle formule consuete della didattica universitaria evidentemente non può essere soddisfatta
I tentativi che sono stati fatti finora dico subito che a mio parere non sono molto soddisfacenti non lo sono anche perché lei risorse che sono state utilizzate
Tendevano a riprodurre modalità di comunicazione che erano nate si erano sviluppate avevano raggiunto una loro diciamo dimensione non solo organizzativa ma anche di struttura
In riferimento ad altre necessità quello che finora non c'è stata ma su cui io credo sia importante impegnarsi di qui la necessità di collaborazione a cui accennavo prima
E invece insieme una ricerca sperimentazione di una specificità comunicativa collegata al didattica universitaria nelle varie direzioni a cui prima accennava e credo che se questo avviene
E vi sia per Roma se non altro per le dimensioni della sua popolazione universitaria una possibilità di ritornare nella produzione culturale da un versante in cui la nostra esposizione nei confronti di prodotti che ci vengono da fuori è fortissima
La produzione di materiale scientifico di comunicazione scientifica di materiale didattico di materiali interattivi di vario tipo l'uso di nuove tecnologie e così via che credo che ha possa venire nella didattico universitario una sede privilegiata e che poi da quella sede possa diventare una parte corrente della comunicazione culturale a livello sociale
L'ultimo intervento Lucio marcata io giornalista del TG tre
Sì Vietti dell'agenzia Ansa e Alba orti segretario ma del sindacato informazione spettacolo hanno rinunciato ai loro interventi noi li ringraziamo preghiamo di pure portare i loro interventi anche alla segreteria una pubblicazione di tutti gli atti di questo convegno
Be'anch'io brevemente cercherò di uniformare mia colleghi che mi hanno preceduto
E vorrei iniziare da una frase che ha detto Veltroni nel suo intervento ha definito i telegiornali glaciali
E in effetti chi vi parla assieme l'altra collega
Sattanino la conoscerete da cinque anni fa di questi telegiornali cruciale
Immaginati brividi di freddo
E veramente certe volte ci sembra di entrare una esterna perché
C'è
Perché queste perché evidentemente anche noi ci rendiamo perfettamente conto che determinate cose non funzionano che non è quella l'informazione che vorremmo dare che non è quello che la gente si aspetta di ascoltare
E allora
La raccolta è solo nostra la responsabilità è tutta nostra
Non dico l'ultima ruota del carro ma terminali di una serie
Di
Fatti persone che ci precede e ai quali dobbiamo dire spesso di sì
E allora vediamo un attimo
Di riflettere su questa nostra posizione noi giornalisti abbiamo le nostre colpe e ce n'è addossiamo per ventotto
Ma le colpe vanno divise equamente tra quadri dirigenti che ci precede
E soprattutto diciamolo una volta per tutte anche nella classe politica
E mi riferisco in generale ovviamente riscosso e assolutamente generale
E perché cosa succede qual è la dinamica un perché è una notizia che ne date un'altra non viene data perché arrivano le telefonate
Arrivano le sollecitazioni
Arrivano le preghiere le lettere le richieste di truppe e ci sono giornate in cui le truppe dovrebbero soltanto girare perenti aziende in mostra convegni di queste di quello o di quell'altro
Ed è chiaro che poi richiama quel risultato cui accennava porsi prima che nell'edizione di una notte di un TG uno che noi non abbiamo ne abbiamo una sola le sette poi un tale e quale alle ventuno e trenta ventidue ventitré venticinque ventiquattro secondo il lunedì addirittura all'una di notte cosa perfettamente inutile
Ci troviamo a dover infilare tutti questi convegni a infilare che ha parlato di Izzo addetto cari replicato Sempronio ha detto filano e così via
E questo perché e perché certe volte dice no non si può dire
Pare brutto ecco pare brutto e no bisogna pure saper dire di no quando determinate cose non hanno quei requisiti della professionalità e quando non hanno quei requisiti della utilità pubblica
Perché inutile che noi andiamo apportiamo telecamera uomini mezzi colleghi in un convegno dove poi lo vedono venti persone trenta personale capo lo capisco soltanto gli addetti ai lavori facciamo soltanto un favore personale che se facciamo una volta uno dobbiamo per equità per le misure e così via ripetere con tutti gli altri
E allora decidiamo Chabod una volta per tutte a vedere cercare dico quel tipo di informazione che prima veniva declamata da questa tribuna tra comuni istituzioni e servizio pubblico nel caso specifico perché per quanto riguarda l'emittente privata una brevissima parentesi il discorso mi sembra non si ponga perché oggi purtroppo nonostante gli sforzi l'emittenza privata secondo me è un mio la mia idea non mi pare che abbia sul piano informativo ha portato quel contributo di idee cui allargate ampliato il dibattito che tutti ci potevamo aspettare all'inizio emittenza privata purtroppo oggi ci offre cartomanti vendite a rate tappeti gioielli tutte cose sulle quali magari qualcuno di noi potrà interessare potrà comprare ma che indubbiamente non favoriscono assolutamente quel progresso e quello sviluppo
O il rapporto proprio come è il tema del convegno tra Baldini e società ecco può essere un aspetto benissimo trattiamo ma non si può vive non si può chiedere soltanto alla televisione privata e pensare che il suo ruolo si esaurisca soltanto in questa allora l'emittenza privata può avere un ruolo dal rapporto come è stato già qui accennato diretto con le istituzioni si possono trovare delle formule da sperare in prospettiva perché venga la città si informata su quello che succede sui problemi dei cittadini perché se no il servizio pubblico dobbiamo dare seguita tutti però e mi dei cittadini allora benissimo non facciamo informazione perché formazione affrontare i problemi sociali affrontare i problemi di tutti i giorni non sono soltanto i problemi delle istituzioni o quello che fanno le istituzioni
Sono problemi che ci riguardano direttamente problemi sui quali viviamo noi giorno per giorno la nostra realtà
Ed è solo qui
Ne faccio pubblica ammenda le nostre lacune cioè noi spesso non ci accorgiamo non pigliamo atto della realtà che ci circonda
Non affrontiamo i problemi non li ha non apriamo i dibattiti non cerchiamo proprio di entrare in quel famoso tra la gente come una volta si pensava che fosse questa benedetta terza rete e queste emittenza privata
Responsabilità nostra dicevamo dicevo responsabilità anche da parte politica deve mutare un attimo ad una riflessione questa che coinvolge tutti quanti a tutti i livelli deve cambiare il modo di intendere il rapporto con il mezzo con l'informazione
Non si possono assisterà interviste fiume non si possono assistere a dichiarazioni di quattro cinque pagine
Non si possono non si prese presumere che un qualsiasi emittente dia a cinque sei sette cartelle di un intervento fatto da Tizio da Caio al consiglio comunale consiglio provinciale al Consiglio regionale
Diventano se no delle esercitazioni personale su che assolutamente pur potendo essere importanti non hanno nessun valore
Ed è quello che noi vorremmo cercare di cambiare almeno mi è credo tutti i colleghi e tutti quelli che lavoriamo al TG tre alla RAI in particolare
Noi cerchiamo di assolvere dove possiamo al nostro compito ma le responsabilità non sono soltanto nostre perché certe cose diciamo pure ci vengono imposte e di fronte a queste cose possiamo fare ben poco non vi possiamo fare altro che tutte le sere alle
Cioè nove perché il nove nove diciannove ore ventidue ventitré quando si perché over a quell'ora darvi purtroppo quello che vi proprio proponiamo è quello che ci dicono vita ci dicono nel senso che abbiamo dei capi ci sono delle gerarchie ci sono
Delle persone alle quali sono che sono preposte proprio a questo qua
Non vanno benissimo allora entriamo in un patto di professionalità e torna ribadirla questa parola perché mi sembra fondamentale nel discorso di fondo di tutti professionalità nel settore politico professionalità nel settore giornalistico professionalità in senso in senso l'atto
Certo
Le risorse i problemi che ci affliggono ormai da anni sono li abbiamo sbandierati li conoscete non abbiamo top non abbiamo mezzi piangiamo sempre tutti i giorni
Però quello sì credo che a differenza di quanto non sono qui d'accordo con quanto diceva stamattina il collega borghese nella sua relazione
Nostro impegno e la nostra professionalità per cercare di fare un giornale decente che rispecchi
La retta non ci riusciamo spesso prime tiri che ho detto ma la colpa credeteci non è soltanto non è soltanto
Quindi cosato sa quali possono essere proposti
Le prospettive che si accennava lo sul futuro della dalla terza rete sul decentramento sulla funzione su quello che ci aspetta nei prossimi anni certo ma è un'esperienza quella che abbiamo fatto e che stiamo facendo in cinque anni
In quei risultati possono essere negativi per certi versi ma per altri positivi positivi perché adesso
La gente sa o per lo meno si sa che può esserci un punto di riferimento che può essere come un giornale qualunque come data da decenni il tempo il Messaggero assolvono un loro ruolo della stampa
Romana e locale in particolare o assieme alle altre pubblicazioni che di cui si accennava prima siano esse circoscrizionali o siano esse estremamente è un ambito più ristretto o di quartiere
Certo bisogna rivedere il modo di informazione ma non è la strada migliore quella delle istituzioni del rapporto istituzioni e servizio pubblico questo è un rapporto che oggi secondo me non funziona va rivisto pena
Gli sforzi che qualunque cosa possiamo fare qualunque anche altri mezzi nuovi qui potremmo avere anche in futuro rimarranno tali e quali perché saremo purtroppo
Dico purtroppo costretti a darvi sempre quella informazione glaciale di cui si parlava prima
Per quanto l'ultima considerazione e concludo riguarda il discorso delle mitezza dell'emittenza privata e voglio tornarci per una brevissima considerazione
L'emittenza privata come dicevo prima oggi non offre non offre alternative al al film non offre alternative al la vendita rate qua urgenti quindi diventa una società nominalmente una qualche cosa che sta più di commerciale che di informazione e allora mi pare che il discorso venga spostato completamente perché l'emittenza privata se oggi deve fare informazione svolgeva anche qui prima ha dei costi indubbiamente nonno non indifferenti che non pone anche sopportare ma se allora non posso portarlo vediamo di mutare il rapporto proprio con le istituzioni
Proprio con gli enti locali e fa sopra queste mete zebrato un ruolo che noi servizio pubblico lo possiamo assolvere per vari motivi
Ciò questo non significa che il servizio pubblico non deve dare notizia del pubblico servizio pubblico deve completamente dimenticate zio
Però in tutto c'è un limite e anche qui subentra la professionalità interno ciascuno se il caso di dare una notizia o di non da questo mi sembra fondamentale ed essenziale
Quindi
Ecco il ruolo dell'emittenza privata secondo me in future lo sbocco che pois bene
Diversamente anche per loro potrà essere un'occasione per non è neanche sufficiente
Ascoltare per ore un personaggio politico o una tavola rotonda vedere facce più o meno conosciute che per ore e ore stanno lì imperturbabili stringatezza chitarra contare e ha ognuno le proprie imprese
E perché benché quello mi sembra un servizio fatto alla collettività vicenda sopra un servizio fatto al tizio al partito del Caio che non effettivamente un servizio utile ai cittadini e allora troviamo anche lì le vite data attori quelle formule che possano a avviare questo dialogo tra il le istituzioni era gente
Ci hanno dato spazio però indubbiamente che sia fatto sempre con la solita con un minimo di professionalità e finiamola credo una volta per tutte di assistere sempre a queste vendite frazionate ai film che purtroppo mi pare che lo spazio di uno due anni non ci saranno poi più film da trasmette nell'arco delle ventiquattro ore e vediamo di tassi che anche i quei piccoli telegiornali notiziari che fanno l'emittenza privata uno non hanno accendendo una lite da qualunque non senta che cosa succederà debba adesso o che cosa succede dall'America Latina perché francamente sentire parlare di questi discorsi all'emittente privata locale mi sembra che sia un'informazione fuori luogo che si siano completamente sbagliati i ruoli di ciascuno
Grazie
Prendiamo la parola per le conclusioni al compagno Giovanni Berlinguer
Senta
Mi pare che l'impegno che c'è stato nel presentare relazioni e comunicazione non non le non le elenco tutte
E anche l'impegno di presenza sebbene i lavori siano stati fatti così
Dimostri che c'è una risposta molto positiva
All'invito che ha fatto la federazione romana il Comitato Regionale del Lazio ma oltre questo invito e rischi
E atti
E tendono attualmente a restringere sostanzialmente la democrazia
Pericoli di cui dobbiamo tutti prendere coscienza si è cominciato a dire il vero col decreto del quattordici febbraio ottantaquattro
Quello sulla scala mobile
Come sempre si comincia a colpire diritti dei lavoratori
E poi l'attacco la democrazia si allarga
E in fondo se ci sarà come è assai probabile referendum questo sarà uno dei temi fondamentali del referendum
La difesa all'espansione della democrazia non soltanto in quattro punti
Sì è proseguito su altri terreni cancellando ogni distinzione dei poteri
Calpestando i diritti del Parlamento e adesso questo attacco Cisco concentra su due punti
Il diritto all'informazione e il diritto all'amministrazione cioè il diritto dei cittadini a conoscere da un lato e a scegliere dall'altro i propri governanti blocca più diretti
In questo senso va la tendenza su cui De Mita insiste continuamente di omogeneizzare le giunte al pentapartito nazionale quanto mai disomogeneo e le aggravanti che su questo tema si concentrano su Roma io vorrei dare due risposte molto sommarie
Sul futuro delle giunte
E anche sul sulla su su a chi spetta scegliere il sindaco di Roma perché questo l'argomento che viene contestata se spetti o no ai cittadini romani
Non è stato finora smentito il discorso del cardinale Poletti
Che chiede un allineamento al partito di chiara ispirazione cristiana come unica nostra speranza
è un ponte in fondo una riedizione del famoso appello di Montanelli a votare Democrazia Cristiana turandosi il naso
Perché l'olezzo Romano ecco della DC del passato molto persistente non si è ancora allontana
E non è stata smentita la designazione di Michelini
Quale capolista ed eventualmente futuro sindaco di Roma avvenuta nell'incontro tra il segretario della DC e il Pontefice
Io vorrei ricordare con molta fermezza che non è più in vigore il Concordato del mille novecentoventinove
Dove il Regno d'Italia si impegnava a garantire in apparenza il carattere sacro di Roma
Che il Concordato
Firmato dalla Repubblica italiana
Si limita a prendere atto del particolare significato che a Roma per i credenti cattolici
E credo che mi abbiano preso atto prima ancora che la firma del Concordato le giunte di sinistra più di quanto facesse la Democrazia Cristiana
Che aveva firmato un semplice patto di potere non accordi di collaborazione nell'interesse dei cittadini e del prestigio spesso della religione e della chiesa
E quando ci si interroga come ha fatto politica sulle ragioni della scrisse stia iniziazione di Roma
Mi pare assurdo che si incolti quante coltelli si attribuiscono
Al povero Nicolini la politica dell'effimero su questo ha concentrato il suo ragionamento il vicario il cardinale vicario di Roma
Ma si guardi piuttosto
All'identificazione che c'è stata tra Chiesa e Democrazia Cristiana nel passato ormai abbastanza remoto e speriamo che non ritorni più e anche perché no le posizioni culturali e politiche di un passato recente da parte del Papa mi riferisco per esempio alla posizione assunta nel referendum sulla porto che è stata chiaramente smentita da oltre il settanta per cento
De Roma
Io mi auguro che il vertice della Chiesa rifiuta rifletta al fatto che Roma non è Varsavia e perché no che i comunisti romani non sono e comunisti polacchi
E mi auguro inoltre se questo non avverrà che la coscienza laica della capitale e la coscienza cattolica democratica che assai diffusa a Roma ed è presente anche o perfino nella Democrazia cristiana in alcuni settori
Reagiscano il nome della convivenza civile e della democrazia a queste minacce
E anche della convivenza religiosa
Un'altra risposta
Mi pare opportuno
Dare a chi propone l'ho fatto un sottosegretario socialista aspirante al sindaco pentapartito di Roma
Che la nomina del sindaco di Roma venga decisa in alto faccia parte di un pacchetto
Di decisioni che dovrebbero essere assunte
Alla fine di giugno in rapporto alla Presidenza della Repubblica presenza del consiglio il sindaco di Roma e altre alte cariche dello Stato io vorrei ricordare
Questo che ho portato
La legislazione sul Comune di Roma dal mille ottocentosettanta al mille novecentocinquantacinque un libro pubblicato
Dal Comune con prefazione del sindaco Salvatore Rebecchini
Che un precedente di nomina dall'alto del sindaco di Roma già c'è e del regio decreto legge ventotto ottobre mille novecentoventicinque nel terzo anniversario dalla marcia su Roma
Intitolato Istituzione e ordinamento del governatorato di Roma
In cui si proclamato prima ancora bella decreto del ventisei che istituì in tutti i Comuni italiani il podestà
Che non ho mai retto da un governatore assistito da due vice governatori e coadiuvato da dieci rettori che sarebbero gli assessori precedenti
E odierni che al governatore ha tutti i poteri che le vigenti leggi concedono al sindaco alla giunta al consiglio comunale
E che ne sarà assistito da ottanta consultori
Suggeriti
Da vari organismi presentò due dal Collegio dei ragionieri uno dal Collegio dei veterinari ventotto dalle confederazioni sindacali fasciste uno dal Consiglio delle donne italiane e quindici dir sì
Devono essere scelti fra cittadini di di speciale competenza amministrativa o proprietari di fondi rustici o urbani
Per chiarire bene qual è il significato di classe ecco di questa
Successivamente per ovviare a una grave dimenticanza vi fu un altro regio decreto legge
Dieci dicembre mille novecentoventicinque
Intitolato uso delle uniformi del governatore e dei vice governatore in questi stabiliva con molta puntualità quale doveva essere l'uniforme del governatore che lo ricordo perché in questo periodo c'è una tendenza a dire quanto era moderno il fascismo
Il governatore ad avere un ambito di panno Turchino scuro contando a forma di marsina bavero diritto con a Botto natura sul davanti a sette Bottoni Noro portanti la rosa è un rilievo circondata da loro e Quercia
Una sottoveste di panno bianco non so perché concludo andava a frugare sotto la marsina forse prevedere
Pantaloni di panno Turchino scuro
E Luca con penne di struzzo e spadino dorato con Elsa di madreperla con Coccia portante uno scudo con lo sport con lo stemma del Comune de Roma
Non so se posso immaginarmi l'onorevole Santarelli in questa uniforme
Insieme al diritto all'amministrazione rispetto al diritto dei cittadini di eleggere i propri rappresentanti
E d'Italia autonomie locali alla diversità che esiste nelle regioni nel nelle cento città e nei dieci mila paesi che
A parte
Alla partecipazione informata cioè a considerando l'informazione come una base fondamentale per decidere e credo anch'
Che
Noi non abbiamo associato a basta fra questi due concetti partecipazione informazione nelle battaglie che abbiamo fatto per la partecipazione del passato non sempre abbiamo insistito sul fatto che la partecipazione
Funziona se c'è una base di informazione e se c'è una base di
Vicenza nelle amministrazioni altrimenti si riduce a partecipare alle chiacchiere più che esercitare un diritto democratico
Reale
Anziché
Verso l'estensione del diritto alla partecipazione informata il governo di governi i questo Governo e in particolare i poteri finanziari alcuni settori della magistratura si muovono attualmente in senso opposto che giusto per ciò l'allarme è stato
Fa il precedente allarme radio televisione che era stato lanciato l'allarme stampa di cui ho parlato con panno Macaluso nell'articolo dell'Unità di ieri si possono discutere nel le singole espressioni le singole valutazioni ma la sostanza di quel ragionamento è validissima ed è giusta l'esigenza di un'ampia protesta di un'articolata proposta che riguarda non so il contratto dei giornalisti ai quali esprimiamo la nostra solidarietà ma anche la rivendicazione dell'autonomia della professionalità di questa funzione
è vero che ancora il diritto all'informazione poco sentito
E io mi domando perché
E vedo che mentre ci sono organizzazioni che tutelano tradizionalmente a altri diritti dei cittadini il sindacato il diritto al lavoro del il Sunia o l'Unione borgate il diritto alla Ca'
Essa
A
Che vi evitino
Ogni la Legambiente il WWF Italia Nostra il diritto all'ambiente al patrimonio artistico alla natura eccetera non esiste un orco l'azione che tuteli il diritto all'informazione probabilmente deriva dal fatto
Che l'informazione è un bisogno nuda
Dopo bisogno superiore ecco che si è affermato recentemente e ancora di fronte bisogni
Più impellenti dei cittadini non si comprende il rapporto tra questi bisogni impellenti e il diritto all'informazione senza del quale neanche quei bisogni possono essere pienamente soddisfatti proba
Il mento esiste anche
Una sottovalutazione delle possibilità della democrazia cioè sono state molte sconfitte su questo terreno ma credo che bisogna comprendere che si possono ottenere anche delle Vito
Gli dei successi sostanziali comunque dobbiamo impegnarci a correggere insensibilità strumentalità e unilateralità che vi sono in questo campo anche nelle organizzazioni sin
Cani culturali e politiche della sinistra dobbiamo preoccuparci certamente che vengano diffuse le nostre notizie
Anche perché ci sono ancora molte discriminazioni in questo caso e molte prepotenze a cui dobbiamo reagire
Ma dobbiamo anche garantire che tutte le notizie vengano diffuse che dobbiamo fare qualche autocritica sul
Sui metodi di cui parlava Mercatali nel ciò che mi stupisce non è soltanto che degli umori politici pretendano che la radio televisione pubblichi comandi o giornali stampino loro discorsi di dodici cartelle me mi stupisce anche che li facciano ecco come mi colpisce il linguaggio molto spesso incomunicabilità è ecco della politica nei confronti degli interessi recita
Dini io non ho mai sentito un uomo politico dire sedano o cipolla dice sempre il problema ortofrutticolo ecco
E molti altri esempi si potrebbero fare ecco dobbiamo preoccuparci sicuramente dei nostri strumenti non siamo un partito
Che risponde a un terzo delle lettorato italiano che ha una grande organizzazione
L'Unità e altri canali diritti di informazione del Partito comunista sono uno strumento di di democrazia per tutti però dobbiamo anche lavorare a tutto
Un po'
In nome del diritto di tutti a un'informazione che rifletta me
Figlio la vita della gente e in modo tale che si diano Boccieri
E
Capacità di intervento a coloro che finora sono rimasti muti che non han no canali di comunicazione e di informazione altro scusi esprimermi la loro realtà quotidiana e le loro aspirazione
Noi dobbiamo perciò
Correggere queste U insensibilità Strub
In parità e unilateralità e chiede a coloro che lavorano in questo campo che accrescano la loro funzione professionale e politica in quanto essi non sono soltanto strumenti e cane ali come si chiamano talvolta ma sono soggettivi stimolo e di raccordo Lulic l'unidirezionale ben vengano quindi tutte le sollecitazioni perché a altri soggetti di informazione e di comunicazione tra cui anche le amministrazioni locali entrino in maggiore sin
Sia con le esigenze della gente come ha fatto qui Guglielmi pur non condividendo tutte le sue
Affermazioni e forse un eccessivo pessimismo ma lo stimolo che gli ha portato mi pare validissimo perché questo avvenga con i mezzi più moderni e col concorso dei cittadini
Io non intendo infine riassumere le proposte che sono state qui presentate assai ricche fra queste ricordo quella di come dice il documento programmatico presentato dalla Federazione
Romana del partito di creare un polo dell'industria delle comunicazione in Europa a Roma che è possibile opportuno e necessari come combinazione produttiva nei campi della televisione cinematografie
E dell'elettronica la mozione della Camera sulla capitale riprende questo tema purtroppo la tendenza si muove in direzione opposta e bisogna invertire la rapidamente un'altra proposta è quella di di un sistema articolato di comunicazioni nella regione e nella città anche per accrescere la fisionomia di queste per consolidare la fisionomia di questa città e di questa regione fisionomia aperta non fisionomia esclusiva o fisionomia mono Centrica come
Si potrebbe rischiare regione centrale che
Completamente immersa e capita nel nella vita nazionale capitale di uno stato policentrico ecco
Ci sono tentativi di demolizione di quello che già esiste ma ci sono anche aggregazioni e ci si possono essere degli stimoli tecnologici come quello che la possibilità di cablare Roma che potrebbe assumere perciò un ruolo di avanguardia in Italia e anche per certi aspetti in Europa
E infine alla proposta di costituire pare che questo sia molto semplice tecnicamente
Deve esserci una volontà questo canale mette disservizio quotidiano però Roma cioè sistema di comunicazioni informazioni eccetera che potrebbe costituire è stato fatto questo accenno di nomignolo
Una specie di Cicerone elettronico ecco
Può darsi che
Questa prospettiva piace anche al presidente dell'Istituto di studi ciceroniana che come noto è l'onorevole Giulio Andreotti non riassumo le altre proposte ricchissime che sono state presentate
Concludo dicendo che
Tenendo conto anche delle osservazioni degli stimoli che sono quelle in
Daremo pieno sostegno a tutti coloro che vogliono informare e produrre cultura spettacolo notizie e perciò democrazia in modo da estendere il diritto di cerca
Ariel ricevere e fornire informazioni che è uno dei nuovi diritti che noi vogliamo proporre come modifica dell'articolo ventuno dalla Costituzione ma che prima ancora che si arrivi a una revisione costituzionale che non pare
Imminente vogliamo affermare nella realtà della vita romana e parziali
Va bene