Editoria: l'audizione del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giuseppe Moles alla Camera. Intervista a Raffaele Lorusso

Radio radicale siamo in collegamento con Raffaele Russo segretario generale della Federazione nazionale della stampa italiana per la chiedergli un commento sull'audizione del sottosegretario
Alla Presidenza del Consiglio con delega all'editoria Giuseppe Moles che ieri è stato ascoltato dalla Camera dei deputati sul suo mandato
Ieri tra l'altro la sms io ha incontrato anche il sottosegretario alla Giustizia Francesco Paolo Sisto che chiede di riprendere lite alcun provvedimento
Importante che è quello per le Querelle ai giornalisti e per che coi determinano anche il carcere dai giornalisti allora quali sono le sue valutazioni sulla undici anni di modesto visto che ieri avete fatto un un comunicato definendo le parole in modo assai come incoraggianti avete sottolineato lanciati molti aspetti della sua audizione qual è il suo giudizio
A sicuramente va riconosciuto che pelle dei concetti espressi dal sottosegretario all'editoria
Giuseppe Moles se ci sono degli sconti interessanti innanzitutto è fondamentale il riconoscimento della necessità in una fase come questa come quello che siamo tutti attraversando ma non soltanto in una fase come quella che attraversiamo di riconosce uno su sostegni alla settore dell'editoria e alla formazione in in generale questo rappresenta sicuramente un punto fermo dal quale ripartire era stato un punto fermo anche del precedente governo il Conte due che aveva fortunatamente superato quella che era stata un'impostazione che si era cercato di affermare in precedenza ossia che qualsiasi forma di sostegno pubblico alla stampa l'informazione andasse cancellato le nelle ultime settimane è anche arrivata con la conversione
Del decreto mille proroghe la conferma la la la diciamo millenni di ulteriore nel tardivo ai contributi
Per diciamo nell'editoria in cooperativa per radio radicale per i giornali di ispirazione religiosa quindi questo è sicuramente un passo in avanti che ci auguriamo il nuovo sottosegretario voglia rendere strutturale
Dunque vi siete soffermati anche solo il sulla situazione degli impicci e sulla questione del dell'equo compenso in che termini e perché queste vicende in qualche modo sono correlate
Ma le vicende sono assolutamente correlate
Perché noi riteniamo che non si possa parlare di sostegno alla all'informazione alla stampa settore dell'editoria a prescindere
Dalla occupazione se si facesse questo Rossi tornerebbe a ombra
Ad una stagione che diciamo nessuno fortunatamente rimpiange o forse qualcuno rimpiange ma sicuramente nomino e cioè la stagione dei finanziamenti a pioggia
Ma non stiamo chiedendo questo noi chiediamo che i sostegni alla stampa siano correlati alla informata la qualità dell'informazione che viene prodotta e che e quindi alla buona occupazione perché non si può pretendere quindi formazione di qualità dove non c'è buona informazione
Non si può pretendere l'intervento dello Stato in aziende dove il lavoro viene precarizzato cannibalizzato dove non vengono riconosciuti i diritti età a giornalistiche
Sono sul campo ventiquattro ore al giorno
Quindi questo non si può assolutamente fare e quindi ecco perché è necessario definire riprendere il tavolo sulle con compenso vorrei ricordare che il precedente sottosegretario Andrea Martella
Si era dato come deadline il quindici febbraio del due mila ventuno proprio per indicando quella data come la data entro la quale trovare una composizione delle varie dei vari interessi in campo e quindi fissare un punto fermo che rappresentasse anche il punto di partenza per un'azione di contrasto al precariato
Precariato che nel settore dell'informazione
Sta assumendo diciamo ormai livelli di non più accettabili siamo ormai a un livello di di indecenza che non può più essere essere tollerato quindi perché quindi affrontare questo tema perché affrontare il tema del lavoro significa direttamente andare anche ente ad incidere sulla previdenza e vuole ricordare a tutti una banalità
Non c'è previdenza senza lavoro
Cosa succede un sistema previdenziale se sussistono schiene se c'è lavoro quindi lei Impregilo oggi Jamie Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani
Paga che cosa paga chiudi un decennio un Ugo De Ceglie e più di stati di crisi non sempre diciamo fondati su dati di bilancio che appunto confermavano quella crisi nei quali appunto si sono utilizzate risorse pubbliche
Per incentivare l'uscita dal mondo del lavoro numerosi colleghi quindi libici ha visto da una parte venir meno un monte contributivo
Importante dall'altra ha dovuto pagare un numero sempre più alto di pensioni e quindi si ritrova oggi ad affrontare un disavanzo e e figlio di un sistema che evidentemente si diciamo si è avvitato su se stesso quindi è necessario a questo punto riprendere anche il tavolo
Per la messa in sicurezza dei libici per la salvaguardia dell'Impregilo partendo da da due dati di fatto che uno è necessario come dire
Allargare anche la platea di chi di chi contribuisce a questo istituto due che non può o questo settore a essere governato così come è stato governato fino ad oggi c'è non si può pensare che si debbano utilizzare e centinaia di milioni di Euro perché di questo stiamo parlando per incentivare l'uscita dal mondo del lavoro senza che a questa poi Calastri corrisponda una non soltanto l'entrata di di nuovi giornalisti ma anche un riconoscimento un minimo di diritti a chi esercita la professione
Che erano deve svolgersi al ministero del lavoro in questo secondo suo modo di vedere e cosa fanno gli ispettori dell'ITGI
Allora il il ministero del lavoro a diciamo è il principale attore del tavolo sulla previdenza che era stato avviato nell'arco diciamo durante il periodo di del di di di cui era in carica il precedente governo è il principale attore perché lì pregi diciamo il lavoro la previdenza fanno capo appunto
Al ministero del lavoro naturalmente in quel tavolo c'erano anche le Panciera Limp G.C. era Federazione nazionale della stampa ma c'erano anche dal Dipartimento per l'editoria
E la presidenza del consiglio e c'era il ministero della il ministero dell'Economia perché è chiaro che tutto che tutto deve deve tenersi
Era stato avviato una dico una confronto sulla necessità di allargare la platea
A diciamo a chi oggi di fatto fa informazione in senso in senso lato pensiamo per esempio ai comunicatori i comunicatori pubblici in primis così come si era discusso di fare tutta un'altra serie di interventi di natura strutturale proprio per correggere quelle che sono le storture che sono state registrate nel corso di questi anni nel mercato del lavoro
Il lavoro degli ispettori che Lin PG è un altro lavoro ispettori dell'Impregilo demmo noi diciamo per per Regolamento
Devono come dire verificare nell'ambito di quelle che sono le loro prerogative anche quelli che sono diciamo i programmi che loro poi mettono a punto insieme con con l'Istituto devono verificare a campione indeterminati aziende la come dire
Effettiva regolarità contributiva parametrata su quella che pulire diciamo la la la la l'inquadramento contrattuale che comunque le aziende tenuta e questa è un'attività che va avanti perché è andata avanti anche negli anni passati e si è concentrata per esempio a fare emergere lavoro giornalistico
I nella realtà dove molto spesso hanno veniva neppure censito mi riferisco per esempio avvolti uffici stampa
Ibridi di enti privati di questo lavoro è venuto fuori è chiaro che adesso bisogna concentrarsi bisognerà concentrarsi ma questo non lo può decidere il sindacato Iddio
è soltanto un un auspicio che ci si concentra ci si concentri nella diciamo nell'anno almeno un'azione di
Di ricerca di tutta una serie di situazioni nei quali il lavoro dipendente esisteva viene mascherato sotto altre forme che possono essere la collaborazione coordinata e continuativa piuttosto che la partita IVA
Senta ci vuole spiegare dell'incontro che e c'è stato con il sottosegretario alla Giustizia
Assistito sul l'iter del provvedimento per impedire che i giornalisti possano finire in carcere devono sapere se ritiene possibile un provvedimento del genere in base al al principio dell'articolo tre della Costituzione
Se questo poi teme che possa creare qualche polemica ecco
Allora il tema del carcere per i giornalisti un tema che lo dico senza come dire senza ironia perché è vero ma che diciamo è uno dei temi sui quali diciamo nacque la fonda la Federazione nazionale della stampa nel mille novecento Tuccia già già nel mille novecentootto
Ci si pose il problema del fatto che per il il reato di diffamazione a mezzo stampa fosse prevista la pena carceraria e già allora diciamo fu avviata un'intensa interlocuzione con il governo allora in carica proprio per cercare di di di diciamo superare quella quella norma siamo arrivati lì non ventuno è la situazione non è sostanzialmente cambiata non è sosta
Non è sostanzialmente cambiata per quanto ovviamente una evoluzione di quella che è la alla giurisprudenza anche e soprattutto la giurisprudenza europea cui recepita
Dalla giurisprudenza a livello nazionale e chiaro che si tende a ad applicare sempre meno la pena carceraria
In la pena detentiva quindi in caso di reato di formazione a mezzo stampa tuttavia l'articolo cinquecentonovantacinque del codice penale e ancora lì
è rappresenta alla luce di picnic ripeto anche di quella che la giurisprudenza consolidata in sede europea la Corte europea dei diritti dell'uomo rappresenta evidentemente un deterrente per il libero esercizio
Della libertà di espressione quindi anguillarese sfiziosa
Del diritto di cronaca quindi più volte gli organismi europei hanno auspicato che in Italia si possa superare quella norma si possa superare la pena detentiva che alla luce ripeto anche di quella che è l'impostazione della giurisprudenza europea sarebbe giustificata
Non soltanto nel caso in cui ci fosse urne ci fossero creati commessi colata colmo con l'asta attraverso la stampa di incide incitamento all'odio e alla violenza quindi con tutti gli altri casi diciamo il carcere non viene ritenuto incompatibile con la libertà di stampa e con il diritto di cronaca
Da questo punto di vista noi abbiamo ritenuto ci sono già state interlocuzioni con i precedenti governi abbiamo ritenuto entra intraprendere un'interlocuzione anche con questo governo con il governo in carica e ringraziamo questo l'onorevole Francesco Paolo Sisto sottosegretario alla giustizia perché adesso c'è un elemento in più è un elemento nuovo a giugno del due mila venti sulla legittimità costituzionale della pena detentiva
Si è pronunciata la Corte costituzionale lo dico per inciso era l'allora presidente della Consulta era l'attuale ministra della della giustizia
E la Corte decise in quell'occasione di decise con un'ordinanza in cui lui metteva al Parlamento la diciamo necessità di adottare un provvedimento entro un anno quindi entro dodici mesi quindi voi entro giugno del due mila ventuno e dobbiamo capire se è volontà del Parlamento attenersi a quella che è stata la ordinanza della Ford della corte costituzionale o se pure o se si ritiene di dover diciamo soprassedere da questo punto di vista noi abbiamo registrato favorevolmente positivamente la la volontà espresse dal sottosegretario Francesco Paolo Sisto di come dire tenere conto non soltanto di questa scadenza ma di fare in modo che si arrivi a questa scadenza con una provvedimento anche grazie all'impulso del del governo quindi noi ci auguriamo che questa possa essere la volta buona
Va bene senta io la la ringrazio molto della anche la sua disponibilità averci un po'aggiornato su quello che accadrà su questa su questa iter parlamentare del provvedimento che riguarda il carcere ai giornalisti ricordando anche questo particolare che a me sinceramente era sfuggito
Del della tua sull'attuale ministro della della giustizia Cartabia
Ringrazio ora stelle lusso segretario generale delle FS Fnsi col quale abbiamo parlato anche dell'audizione del sottosegretario varesino legale editoria ieri in Commissione cultura alla Camera grazie
Grazie grazie ai colleghi agli amici di radicalità