Cinema&cinema: "Bombay rose" di Gitanjali Rao
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9:30 Durata: 4 min 30 sec
Un saluto agli ascoltatori di radio radicale
Assistendo a un cartone animato come Bombay o usati si tratta di un film indiano diretto dal bilancio di Roma
Presentato al Festival di Venezia la sezione della Settimana della critica io ero uscito su Netflix ci si può chiedere perché la regista abbia deciso di raccontare la sua storia utilizzando il mezzo dei disegni animati va detto che il tema del film non è di quelli tradizionalmente sono affidati a tali strumento di narrazione che convenzionalmente associato alle tavole o comunque ai racconti di genere fantastico
Qui invece la storia è realistica persino alcuni passaggi e messa a confronto con le tavole o con i film commerciali più consolatori
è per evidenziare quanto la realtà prese in esame dal film sia drammatica irta di problemi tale che difficilmente può sciogliersi in un lieto fine
Non vedo USA racconta i casi la ragazza di famiglia povera affidata insieme alla sorella minore alle cure del mondo il quale ora gestisce una bancarella dove viva orologi
Lei stessa di giugno vende Kirtland di fiori mentre la notte e costretta da un po'Scifo chi la sfrutta
A ballare in un locale equivoco inattesa di raggranellare i soldi per trasferirsi a Dubai dove però si accenna sarà ancora più dura vinte sfruttata
Se la vita fosse una favola un musical di Bonivento il riscatto per lei sarebbe costituito da un ragazzo forte il bello e di animo gentile
Che si innamora di lei e la corteccia e certo vorrebbe liberarla dal suo stato di costrizione
Ma la realtà è che quel giovane e ancora più povero e derelitto di lei per guadagnarsi da vivere vende ai passanti dei fiori fiori che ruba da un cimitero
E in pratica insomma per lei può fare ben poco
Altri ancora sono i problemi sociali che il film affronta o che lascia intravedere come il lavoro minorile i matrimoni combinati con le spose bambine o un'anacronistica censura cinematografica
E tuttavia il sentimento che accompagna il racconto non è soltanto uno soprattutto quello di una malinconia invidiabile
Anzi il film infonde allo spettatore un misterioso buonumore si segue a volte con il sorriso sulle labbra
E non soltanto perché la vicenda si conclude solo in parte i positivamente la ragazza troverà i mezzi per liberarsi dalla tirannia del protettore della sorellina troverà un finanziamento per frequentare la scuola
Se così fosse ci si potrebbe darle grande soltanto per il finale del film che insperato anche un po'improbabile e anche in parte tragico
Ciò che rallegra indice è proprio la traduzione della realtà quotidiana in disegni animati che siano le strade affiancate ai da poveri bancarelle variopinte
Un piccolo cimitero cittadino pulito e ordinato come uno assist della fatiscenza di Bombay e dove si immagina che la notte i versanti in assenza di visitatori i morti escano dalle tube per prendere una boccata d'aria
O che sia il retrobottega disadorno di un locale dove un ragazzo dorme sul tavolo risvegliandosi un bagno di sudore
O che sia una scuola immersa tra gli alberi in fiore dalle mura coperti da chiamarsi di luce primaverile
Che siano insomma luoghi belli o brutti simboli di povertà e di degrado oppure di civiltà e di riscatto
Ciò che comunque l'allegra e la capacità di un disegno artigianale una più rifinito ora più sfocato impressionistico la capacità di cogliere l'aspetto e l'atmosfera dell'uomo
E insomma la felicità dell'arte di contemplare poi rappresentare la realtà
Una felicità quasi mistica che resta la stilista di fronte alle miserie gli agli splendori del mondo
Per questa ragione il più formale che di contenuto credo che Pompei dirò usassimo fin da vedere
Dunque Pompei José di chi danneggia rigoroso su Netflix un saluto da Gianfranco Cercone
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