Presentazione del libro di Camillo Brezzi «L'ultimo viaggio. Dalle leggi razziste alla Shoah» (Il Mulino, 2021)

Buona sera benvenute benvenuti a questo incontro che l'archivio di diari di Pieve Santo Stefano
A promosso in occasione della ricorrenza del Giorno della memoria io non vorrei soltanto ricordare che sono passati venti anni da quando questa data è entrata nel calendario civile dell'Italia
E dal due mila cinque anche nel calendario dell'Europa
E com'è noto non sono mancate polemiche così come ci sono le strutture organico cartello opinioni diverso se e talvolta anche venne argomentate
Argomentati in maniera articolata profonda circa l'opportunità di tali scelta
Ecco sebbene io non neghi il rischio di cadere in qualche caso la possibilità di incorrere qualche rischio mi riferisco soprattutto ad una caduta nell'aneddotica o o peggio ancora nel sentimentalismo
Personalmente ritengo che questa giornata questo giorno della memoria il ventisette gennaio sia stata una sollecitazione all'approfondimento e una occasioni di riflessioni anche sul piano storiografico sul tema della Shoah così come è stata occasioni per la raccolta delle memorie sulla shoah divulgazione dicevo attraverso forme i canali differenziati
Oggi andiamo una importante e significativa occasioni di i approfondimento un'occasione per riflettere per dialogare
Proprio in questa occasione ce la dà la presentazione e delle volume di Camillo Brezzi Camillo Brezzi docente di storia contemporanea all'università di Siena e direttore scientifico dell'archivio dei diari
Presentiamo oggi mille volume l'ultimo viaggio dalle leggi razziste alla Shoah la storiografia le memorie edito dal Mulino e in libreria da pochissimi giorni
Insieme a Camillo sono presenti Umberto Gentiloni docente di Storia contemporanea all'Università diploma la sapienza lo ringraziamo lo ringraziamo di cuore per aver raccolto questo invito e grazie ad Andrea Biagiotti
Regista e attore che come già in tanti altri occasioni e incontri promossi dall'archivio dei diari accompagnerà il filo dei nostri discorsi anche oggi con delle little dicevo questa incontro di oggi si propone come un'occasione di approfondimento di scambio di dialogo in archivio di diari voleva essere risente in questa giornata
E voglio ricordare ci tengo molto a ricordare che l'incontro è stato fortemente voluto da Natalia Cangini direttrice dell'Archivio diaristico di Pieve Santo Stefano è con lei che ho promosso l'incontro organizzato un incontro e per questo la ringrazio molti
Ricordo ok questa presentazione del volume di Camillo Brezzi è stata inserita quindi iniziative per il Giorno della memoria curate dal regioni Toscana e il tennis sarà trasmessa da Telit Nuria così come ci sono stati altri servizi cito soltanto quello di granchio Fly e per questo noi li ringraziamo
Anna-Lena nuovamente quindi quelli della casa editrice il Mulino ci ha e informati
E il Salone del Libro di Torino ha segnalato il volume di Camillo l'ultimo viaggio quali lettura ed il giorno della memoria siamo molto felici di questo e ci rallegriamo con l'autore
Ora saranno Umberto Gentiloni ad offrirci una lettura articolata senz'altro di questo volume da parte mia vorrei soltanto dire e che si tratta di una ricerca originale che ho molto apprezzato che ho letto con grande piacere
Con grande interesse Camillo focalizzare l'attenzione sulla dimensione del villaggio
Il viaggio verso i campi di sterminio e questa prospettiva di analisi uno induce ad un prima all'inseguimento tutt'altro che secondario nella Storia della Shoah
è il momento dell'Opus Dei radicamento
Questo segmento viene analizzato da Camillo Brezzi con grande sensibilità Illy riesce a restituire alle lettrici e ai lettori un racconto corale
Quindi quindi Camillo guarda anche al prima prima di arrivare ai campi di sterminio a questo pratico doloroso viaggio e ancor prima in un primato in termini lo indica anche il su tutti il tono del volume
Dalle venti razziste alla Shoah
E dunque il riferimento è alle leggi del mille novecentotrentotto alle leggi razziste i commi al punto tre milioni li definisce in questa maniera a me pare il PCI induca a riflettere e ancora una volta ma credo sia necessario sulle responsabilità del regime fascista esibirla Corona troppo spesso si affronta la Shoah
Concentrando l'attenzione su Birkenau o su altri vizio su tanti sugli altri campi di concentramento la questa prospettiva portarci incorrere in un rischio in un gravoso rischia cioè escludere l'Italia dalle proprie responsabilità mentre Camillo Brezzi conduce un'attenta disamina storica e storiografica sulle leggi del mille novecentotrentotto proprio in apertura
Del v m
Ho fatto riferimento poc'anzi a un racconto corale sono ottanta numerose le memorie diverse tra di loro cui Camillo fa ufficio
Ed egli è capace di ascoltare le voci delle dei testimoni senza però sottrarsi al suo compito e a quello che io definisco il dovere di uno storico
Le memorie sono sempre collocate nel contesto questo culmine rispetto delle singole soggettività dei testimoni
E dunque c'è sempre sempre decurtata con grande puntualità la cornice storica li coordinati così come ampi i riferimenti al dibattito spieghiamo
Ecco io ho già preso multato tempo
E ora vorremmo passerei la parola Amanda Andrea Biagiotti che ancora ringrazio Andrea cinque leggera un brano tratto da Samui Giuliano un brano che come tutti quelli sì quindi verranno letti sono stati scelti da Camillo e sono pubblicati nel suo volume ovvero sono state le fonti la documentazione all'attuale Camillo Brezzi ha fatto riferimento per questa sua ricerca
Ed ora ascoltiamo la voce dieci Andrea Biagiotti mille e novecento trentotto le leggi razziste del fascismo Sandri Modiano
Avevo otto anni e mezzo
Quel giorno
L'anno scolastico era appena iniziato quando una mattina il maestro mi chiamò
Ero contento perché mi ero preparato per l'interrogazione ero convinto che mi avessero chiamato per questo
Invece il maestro mi dissero
Samorì Modiano sei espulso dalla scuola
Io non capisco
Rimasi senza parole
Il bambino non individuano possibile colpa di gravità tale da meritare una simile punizione essere espulso dalla scuola
E la cosa più brutta che può capitare a un bambino che studia e si comporta bene
Il particolare tormentato stato d'animo di sani e colto dal maestro il quale con un gesto affettuoso mettendomi una mano sulla testa
Lo invita ad andare a casa dove il padre gli avrebbe spiegato
Lui mi parla no
Della Razzano
Della razza ebraica e di Mussolini che aveva fatto delle leggi in nome di questa razza
Io gli dicevo di non vedere differenze con i miei compagni di classe
Io ero uguale al loro non mi sentivo diverso
Si parlava di razze di cani razze di gatti
Ma ero troppo piccolo per capire
Lui mi rispose che crescendo avrei compreso il piano
Ho capito davvero è stato dispiacere enorme
Il mio primo impatto con la realtà fino a quel momento ero contento libero sereno non mi sentivo diverso ora
Era finita la mia infanzia non poteva più andare a scuola per la sola ragione di essere colpevole di essere nato ebreo
Era troppo dura non te la puoi dimenticare come una macchina che hai addosso e non lo puoi cogliere non va via costretto a interrompere i suoi studi alla terza elementare per cui tutto quello che ha imparato l'ho raccolto dall'esperienza della vita
Ma la mia cultura è una cosa da niente
Pertanto quella data è rimasta impressa nella memoria molto più dell'interruzione degli studi
Quel giorno ho perso la mia innocenza quella mattina mi ero svegliato come un bambino
La notte
Mi addormentati come un ebreo
Grazie Andrea Biagiotti ora passo la parola a Umberto Gentiloni storico dell'età contemporanea Umberto autori di in numerose monografie sia sulla politica nazionale sia internazionale
E cito soltanto l'ultima storia dell'Italia contemporanea mille novecentoquarantatré due mila diciannove edita dal Mulino uscita mille Duemila diciannove ma Umberto tra le sue pubblicazioni annovera anche la cura di molte memorie sulla Shoah
Quella di rischio muove inezia Sami Modiano delle sorelle Bucci e so che stanche lavorando a un volume proprio come l'Archivio dei diari magari dopo e ce ne parlerà perlomeno spero dunque a Umberto la parola
Grazie
Grazie della presentazione a Patrizia Gabrielli e ovviamente parliamo del volume di Camillo Camillo presi principalmente quest'oggi
Credo che sia un un'occasione giusta importante condivido molto le cose che sono state dette all'inizio sulla giornata della memoria che certamente a tanti rischi come tutte le ricorrenze le celebrazioni
Però è anche un'occasione per discutere ecco io credo che ne abbiamo bisogno nonostante questa maledetta pandemia ci obblighi a farlo in questo strano modo però riusciamo a farlo questo mi sembra comunque un dato importante trovare a ragionare a riflettere qualche tempo fa un uno dei sopravvissuti di cui Camillo si occupa Piero Terracina scomparso poco più di un anno fa diceva appunto una frase celebrare per conoscere non celebrare anche le cose più difficili per conoscere cioè per trasmettere a chi non c'era o Achilli magari per varie vicende che l'ha vinta
Comporta non ha avuto la possibilità di approfondire questi temi ecco il libro di Camillo si aggiunge a una produzione basta di che ormai è fatta di studi di riflessioni di memorie
E a io credo alcune peculiarità io proverò a ragionare di questo che cosa mi sembra importante
Sottolineare prendendo in mano questo libro intanto la dimensione del viaggio anche quel qualcosa è stato dettano voglio aggiungere qualcos'altro perché credo sia importante ogni museo della Shoah
Perché sia Washington che sia a Parigi che sia l'Ungheria o Londra che sia Yad Vashem a Gerusalemme il viaggio in particolare il treno ha una sua centralità vale a dire gli espositori di questa terribile storia hanno concentrato l'attenzione sul treno come spazio della fine di una vita
E quindi essere cara avuta catapultati in qualcosa
Che non ha ancora un contorno che lascia spazio all'immaginazione che già difficile da sopportare perché come sappiamo tante e tanti purtroppo morirono durante il viaggio
Quindi il treno come condizione dell'osso
Della mobilità dello spazio del trasferimento ma anche qualcosa in più direi il treno come dimensione di un perimetro definito no di un perimetro definito dove tante vite che fino a un minuto prima
Avevano le loro diversità ogni vita come sappiamo per fortuna mai riducibile unica e irripetibile riversa eccetera eccetera improvvisamente vengono tutti è schiacciante in uno spazio ristretto
Come se fossero tutte uguali
Come se si potesse appunto nel treno annullare la differenza nelle vite di ognuno e in questo la scelta anche nel dal titolo dell'ultimo viaggio nel viaggio dello spostamento è io credo una scelta felice poi tornerò su questo aspetto del resto il più grande storico io credo lo dico assumendomene ovviamente il peso cioè il primo che su che ha tirato fuori negli anni sessanta del secolo scorso
Il lavoro fondamentale senza il quale non saremmo qui a discutere
Stasera è senza il quale non sarebbero venuti dopo di lui tante tantissime altre cose mi riferisco al lavoro rinvia il verde la distruzione degli ebrei d'Europa il belga ha studiato principalmente il sistema dei trasporti
Cioè ha capito prima di tanti altri il il trasporto era una condizione fondamentale per definire lo spazio e il tempo di questa tragedia
Quindi per avere una cronologia di riferimento per avere una mobilità di sparsi nell'Europa ai quali fare riferimento per collocare le vite evitante tanti all'interno dei movimenti dei trasporti allora
Non era così chiaro le cifre non erano così consolidate
Anche sulle storie di tanti si sapeva poco rispetto adesso mal Laurent già la questione della della mobilità e del viaggio aveva una sua importante centralità e credo che sia stato punto di svolta negli studi della Shoah sia per la centralità che i trasporti hanno avuto nel corso degli anni e dei decenni successivi sia per cominciare a introdurre più una differenziazione tra
I diversi campi all'interno del sistema concentrazionario nazista i campi di concentramento i campi di lavoro i campi di sterminio qui
Camillo si occupa di Auschwitz quindi si occupa del destino degli ebrei italiani del destino degli ebrei dell'Europa
Occidentale in gran parte possiamo dire dentro questo spazio che appunto definito dal dal viaggio più dal viaggio dalla mobilità
Dal trasporto in fondo rovesciando
Un paradigma al quale eravamo abituati soprattutto prima del con Reed associando al viaggio una
Una spinta positiva ecco un desiderio di conoscenza di tranquillità di scoperta di vacanza no cosa effettivamente unisce linguaggi diversi delle vite di tanti ecco questa vicenda
Ha invece posto al centro la dimensione dei trasporti il sistema dei trasporti su in quei musei fu feroce cui facevo riferimento danno centralità al treno al vagone
Lo smontano e rimontano producono all'interno del vagone la riproduzione di voci e quant'altro neanche fanno vedere il reticolato dell'Europa
Nella quale i trasporti confluiscono in questo punto di una città semi sconosciuta allora
In un territorio che avviene annesso al Reich nell'attuale territorio polacco come sapete e che il punto di arrivo dei trasporti che vengono da mezza Europa quindi questa è la prima io credo importante questione da sottolinea la seconda
Che è un po'la cosa per cui mi sono ritrovato dentro questo libro anche ritrovando ormai pagine di studio e di lavoro di anni fa
E Camillo scegliesse e se seguite
Sette protagonisti mi verrebbe da dire sette storie nelle quali si specchia cercando di di scomporre e ricomporre li assecondò delle parti del volume
No
Ed è molto bello io credo accostare queste storie è il contrario di quello che i nazisti fanno dei trasporti o di quello che i nazisti fanno stanno scrivendo dei numeri vita quando nei numeri sugli avambracci no le storie sono delle storie diverse in fondo
Cosa c'è di più bello di accostare appunto la storia di un grandissimo intellettuale scrittore e mi riferisco a Primo levi la storia di una persona come Liliana Segre che è diventata senatrice a vita
Con la storia di persone che invece erano come tanti immersi in quell'universo Piero Terracina che era un commerciante di bottoni
Shlomo Venezia preso a Salonicco Sami Modiano preso su un'isoletta vicino alla costa turca
E ancora le due bambine di quattro di sei anni prese a Fiume no storie diverse che hanno appunto attraversato questa vicenda è che nel libro vengono utilizzate come fonti principali nella struttura del volume assume no che diciamo così da una parte in una prima parte
Tematizzare
La rottura che questa storia nella vicenda italiana quindi le leggi giustamente richiamava il trentotto la questione diciamo dell'antisemitismo
Diventato in una certa misura un vulnus irrefrenabile
Poi c'è la questione il nel capitolo dedicato agli arresti quindi l'interruzione della vita del prima il viaggio con me dimensione sospesa verso qualcosa che ancora non si definisce non si sa definire non si può l'immaginare e poi l'arrivo a Bihac
Alla Juve andrà qui
O all'interno del campo cioè questa scansione cronologica accompagna nel volume di Camillo le vite delle persone e ci permette di offrire io credo ad ognuno dei protagonisti
Uno spazio l'uno spazio dentro questa narrazione purtroppo e mi dispiace tanto alcuni di loro non potranno leggero questo libro perché non ci sono più
Però in fondo tante di quelle storie andranno in mano a a lettori a ragazzi a studenti a chi non avrà letto le memorie dell'uno o dell'altro ma qui muovere diciamo un condensato di passarvi significativi di queste storie e questo in fondo
La costruzione coraggiosa che l'autore fa smontare il nelle vicende ricostruirle lungo un asse cronologico che quello delle storie individuali
Di quella tragedia che ben conosciamo e poi essendo Camillo chi lo conosce ormai da tempo che ha avuto la fortuna di incontrarlo potrà dirlo un le attore attento
E intelligente queste storie smontate e rimontate lungo l'asse non logico dialogano con tutta una serie di riflessioni di studiosi e anche di noi giornalisti che hanno raccolto le memorie di storici del Novecento e non solo che su questi temi continuano a ragionare da tempo quindi io se dovessi valorizzare scegliere la costruzione e la struttura di questo volume direi il viaggio
In primis
Come primo tassello di una ricostruzione possibile l'individuazione di sette diversi Virgilio chiamiamoli così che ci accompagnano dentro questo a questo su questo viaggio ulteriore che il viaggio nelle che il lettore fa e poi Camillo che mentre smonta e rimonta le voci dei prosa dei sopravvissuti
Di salvarmi cioè molto Primo levi venti nelle pagine di questo libro come è giusto che sia oltre ALDE a De Gregori in cui che Camillo ringrazia la fine ma c'è molto Primo levi come dal mio punto di vista come interrogativo inesauribile inevaso cioè secondo
I sopravvissuti hanno raccontato le loro storie gli storici hanno cercato di capire che cosa potesse funzionare e che cosa no Primo levi continua ad essere il punto di riferimento per tutti
Il punto di riferimento per tutti perché poi quei suoi interrogativi su come è stato possibile perché proprio la Germania è un Paese così moderno sviluppato
La partita dell'idealismo della Filosofia della musica classica come possibile no che in fondo gli uomini riescano a produrre qualcosa del genere in fondo ecco da questo punto di vista io credo che l'operazione del volume sia particolarmente efficace per due ragioni e poi proverò a dire un'ultima cosa finale per non prendere troppo tempo per due ragioni la prima ragione è quella che ci permette di avere concentrato
Un concentrato di sette diverse vicende di sette diverse
Esperienze in questo anche in questo ventisette gennaio sono ferite anti libri è uscito un lunga intervista Piero Terracina postuma sono usciti altri libri di ricostruzione in questo
A me sembra unico nel suo genere cioè mettiamo insieme delle storie diverse e mi verrebbe da pensare che chi non ha avuto il tempo la fortuna di consigli per immergersi
Nelle memorie
Complete di uno dei sette protagonisti scelti da Camillo può qui intanto aveva è un primo livello di conoscenza potrà decidere poi se leggete il libro di Shlomo Venezia quello di Sami Modiano le memorie della stele
E l'intervista che ha rilasciato coi così via cioè potrà incanalare dentro le vicende
Legate alle testimonianze con un'ottica già preparata a capire quali sono le apprensioni le vicende importati secondo motivo per per il quale l'ultimo viaggio è una proposta
Davvero
Utile e e qualificata
Camillo non nasconde i problemi controversi
Fra le questioni difficili e sono poi l'altra faccia delle memorie no le memorie talvolta semplificano è è normale che sia così
è inevitabile le memorie semplifico non riducono sono talvolta un modo per guardare indietro e dire alcune cose che uno non ha avuto il coraggio di dire non ha avuto la forza di guardare sul momento no
Ecco presentare le testimonianze mi ricordo quando ne parlammo con Camillo la prima volta il rischio più grande secondo me sarebbe stato quello di offrirne una lettura rassicurante e semplificata invece tutto sommato riprendendolo sin dalle prime pagine anche la scelta di partire proprio dalla storia e dal suo dalla Storia e le storie è un modo per dare a queste memorie
Una loro forza e una loro leggibilità in fondo
Il libro si ispira ad un principio che quello sul quale tanti che studiano questa vicenda cercano non sempre ascoltati devo dire di non esiste in tante zone diverse del Mundo in tanti confronti anche storiografici e non solo che è quello di declinare il termine memoria al plurale
La storiografia le memorie un sottotitolo perché le memorie saranno sempre tante saranno sempre irriconoscibili
Saranno sempre diverse tra loro non esiste non può esistere una memoria condivisa di questa vicenda come si può condividere un'unica memoria ma di chi è partito da un'isola che era italiana da una zona greca
Che era tedesca da una città come la città di Roma e se allargassimo il campo degli esempi sarebbe infinito questo discorso però la storia può contenere
Le memorie diverse anzi dovrebbe contenere le memorie diverse no anche le memorie di chi oggi chiede scusa per le leggi razziali nelle sue memorie personali
Di un album di famiglia non sono e non devono essere un giudizio storico giudizio storico rimane
Più giudizio di condanna ferma inappellabile di fronte a quello che siamo e hanno fatto nel trentotto l'otto settembre del quarantatré e si potrebbe continuare le memorie
Sono diciamo così strumenti e fonti per poter raccontare una storia e allora
Se la storia di questa vicenda attraverso il sette protagonisti che ha con che accompagnano candido nel Camillo nel suo viaggio cioè nel viaggio di oggi
è una storia che può essere raccontata allora avremmo dato io credo un piccolo-grande contributo su un aspetto importante del nostro tempo che quello il restituire alla storia il suo ruolo prioritario quindi di poter essere un punto di osservazione di sintesi
E di racconto ma anche di poter valorizzare non disperdere queste singole memorie che altrimenti
Rischierebbero di diventare anche le più importanti soltanto un contributo individuare ecco questo libro aiuta io credo in una importante un importante sforzo che sicuramente controcorrente va contro il senso comune le semplificazioni le banalizzazione alle quali purtroppo siamo sottoposti tutti i giorni ma proprio per questo credo che abbia impreziosito la giornata della memoria di quest'anno con una importante contributo che per questo l'autore merita di essere ringraziato e salutato purtroppo a distanza grazie
Grazie grazie a Umberto Gentiloni per questa intervento che per una lettura così competente e anche partecipata di delle pagine di Camillo Brezzi pagine che con Umberto ha sottolineato non soltanto dimostrano un gusto diciamo coperto una metodologia corretta rispetta all'uso di delle fonti diciamo dei diari divenuti ellenistica cioè delle testimonianze e soprattutto Umberto a che richiamato un dato che un volume che si fonda su una diciamo ricerca scientifica appunto che ha un suo valore scientifico ma a e è in sono indubbiamente pagine che possono essere e diciamo di grande aiuto anche alla divulgazione ad una divulgazione alta e ora Andrea Biagiotti legge il viaggio in treno Piero Terracina
Il quindici maggio ci comunicarono che il giorno successivo saremmo partiti ci dissero di raccogliere le nostre cose di fare rifornimento d'acqua
Ognuno di noi ricevette un pane da un chilo del formaggio
Nel primo pomeriggio del giorno sedici arrivarono gli autobus scortati dai carabinieri italiani fummo portati alla stazione di Carpi dove ci attendeva un treno con vagoni merci
Per il trasporto del bestiame
Montali su un vagone con mio padre non
Il vagone fu chiuso dall'esterno una volta pieno
I vagoni
Si riscaldano sotto il sole del sedici maggio il treno rimase a lungo fermo nella stazione l'acqua che avevamo portato finì presto ed iniziò il dramma della sete
In tutte le stazioni quando finalmente erano partiti ed emolinfa anno che ci dessero un po'd'acqua dopo due tre soste a Verona ora Monaco il treno riprese il suo cammino ancora due giorni di viaggio
Ed arrivammo alla stazione di asfissia
Ancora fermi
Chiusi nei vagoni
Fino al pomeriggio del ventitré maggio
Dalle feritoie ai lati del vagone si vedeva in lontananza da ciminiera dalla quale usciva fumo scintille
Forse lo stabilimento in cui avremmo dovuto lavorare pensavano mi sembra di ricordare che per tutto il tempo in cui il treno rimase fermo in stazione si fece
Un assoluto
Silenzio
Non ricordo neppure il pianto dei bambini
Che pure ci aveva accompagnato per tutto il ghiaccio
Nel pomeriggio del ventitré maggio il treno si mosse e dentro all'interno dell'hangar di Birkenau
Vedremo dai carri che le SS erano schierate tutte con un bastone in mano e un cane al guinzaglio
Aprirono tutti i carri contemporaneamente le SS iniziarono a dare ordini gridando alcuni prigionieri facevano da interpreti gli ordini urlati non venivano compresi e i pochi interpreti cercavano di trasmetterci avete volevano che lasciassimo i bagagli sulla banchina
Volevano
Che forma Simo due file
Una di uomini una di donne
Grazie Andrea li abbiamo avuti ora ascoltiamo Camilla ha già detto che Camillo è stato docente di storia contemporanea all'Università di Siena in questa università ha avuto diversi incarichi è stato direttori di dipartimento più mandati preside e pro rettore
Vorrei citare soltanto le sue due più recenti i pubblicazioni
Uscite entrambi con la entrambi con la casa editrice e il Mulino Laici cattolici Chiesa pescato dall'Unità d'Italia alla Grande Guerra del due mila undici la cura del volume né eroismi martiri soltanto soldati la divisione a qui a Cefalonia e a Corfù settembre mille novecentoquarantatré delle il due mila quattordici e ora la parola a Camillo Brezzi
De anzi Patrizia grazie all'archivio di Pieve mi fa piacere essere anche quest'anno il ventisette gennaio se non Pieve per lo meno con l'Archivio dei diari
E proprio in questi giorni riflettevo sul fatto che io
Motivi anche detta
Per vent'anni ho partecipato alle cerimonie del Giorno della memoria
Sia come professore di Storia contemporanea sia come assessore alla provincia di Arezzo nel due mila e uno la la prima edizione del Giorno della memoria
Come assessore al comune di Arezzo poi come direttore scientifico di Pieve Santo Stefano diede l'archivio di dei e questo mi ha consentito di approfondire la storiografia sulla Shoah
E soprattutto mi ha offerto la possibilità di leggere tante testimonianze
Ho avuto anche la fortuna di incontrare alcuni testimoni mi ricordo in occasione del giornata della memoria del due mila e otto qui ad Arezzo grazie proprio a Umberto Gentiloni abbiamo dialogato con Shlomo Venezia
Una persona di eccezionale
Un'altra persona eccezionale l'ho incontrata nel settembre del due mila e diciotto e cioè Piero Terracina proprio a Pieve Santo Stefano in occasione del premio Pieve
Quell'anno era l'ottantesimo anniversario leggi razziste del fascismo
Come King come archivio abbiamo voluto ricordare le vittime di quelle leggi
E Piero Terracina Parolo applauditissimo nella piazza di pietra
Non solo in proprio cogliendo la specificità del nostro archivio e ricordando anche il suo impegno di testimone
E nelle scuole in viaggi della memoria ad Auschwitz
Piero Terracina ci fece dono di un suo testo la memoria e la speranza Piero Terracina si racconta
Che oggi è in archivio insieme agli oltre nove mila fra diari memorie epistolari e questa testimonianza da un potuta utilizzare in questo lì
Un nemesi passati
Anche a causa della pandemia a casa
L'ho passata rileggendo molti molti interisti
Riguardando che hanno rappresentato delle a tappe molto importante per far conoscere la Shoah prima Umberto ricordava in fondamentale voto un volume di il bene dire
Faccio presente che questo volume uscì nel mille novecentosessantuno cioè quando io entravo come studente alla facoltà di Scienze politiche
Era uscito in America
Nessuno ne sapeva niente cioè in quegli anni mi negli anni sessanta e i settanta non si parlava di Shoah
Tant'è vero che il libro di Berg per essere pubblicato in Italia bisogna aspettare il mille novecentonovantatré ed Einaudi
Questo per dire il livello del dibattito ecco io sono ripartito però in particolare dicevo dalle memorie
Per tornare alla viva Bush di chi una volta
Sfuggito dal campo di sterminio
Poco dopo o a distanza di tanti decenni ha avuto la forza di raccontare di testimoniare
Di far sapere hanno e che cosa era accaduto
E mi sono soffermato ad analizzare a approfondire questo aspetto
Che il passaggio iniziale della soluzione finale in viaggio
Per in più come ben sappiamo fu un viaggio senza ritorno
Il viaggio può apparire
Un'immagine sempre uguale
Quasi una reiterata azione un a ripetizione continua sta il treno innanzitutto
I vagoni usati solitamente per il trasporto di animali i prigionieri stretti pressati uno all'altro
Un bidone al centro da utilizzare per i bisogni corporali di giorni e le notti che si susseguono la fame la sete le urla dei comandi che quasi sempre non si comprendono perché sono dente inserisco
Ecco in questo tragico contesto
La narrazione uguale soltanto apparentemente
Le impressioni le sensazioni le percezioni che i selvatici hanno offerto sono un un una ricchezza non solo per gli studiosi non solo una preziosa di spunti per i costruire per cui l'indicibile tragedia ma una grande pagina di letteratura civile
Oggi Primo levi è considerato a livello internazionale uno scrittore ecco ma anche queste testimonianze cioè voglio far delle classifiche incendi sono delle testimonianze sono d'parte di questa letteratura civile e che dovrebbero essere maggiormente conosciuti e quindi mi fa piacere che Umberto ha colto
Questo mio primo livello che ho voluto con un utilizzando i sette i miei testimoni proprio per invogliare a leggere
Le originali testimonianze e noi tutti dobbiamo essere grati a Quistini selvatiche hanno testimoniato l'orrore di questo tragico momento storico
Da queste testimonianze
Si coglie molte cose ovviamente ma con chiarezza già nella fasi iniziale cioè nel viaggio punto e a maggior ragione nell'inizio del percorso nel campo di sterminio come in confronti degli ebrei così come per tutti in prigionieri avviati ai campi di sterminio
Da parte della macchina nazista si voglia esercitare una forma di umiliazione
è un verbo umiliare che spesso ritroviamo nelle testimonianze proprio per evidenziare le azioni che caratterizzano gli aguzzini
Tutte le umiliazioni tanti modi tante umiliazioni in tanti modi Perelli espropriare i i prigionieri della propria soggettività
Un esempio
Che ma con l'aiuto di Andrea Biagiotti lo possiamo averi
Dalle sorelle Bucci
Arrestate a Fiume con la madre la nonna Trizzino il cuginetto Sergio di sei anni e mezzo
Ecco pensare il quando arrivano a Birkenau
Tatiana a sei anni e mezzo
Andrà Alessandra neppure cinque
Settant'anni dopo quando scrivono la loro testimonianza
Le sorelle ancora si domandano per quale motivo siano sfuggite alla camera a gas
In più dei bambini piccoli venivano mandati magari con le madri Roncone anziane persone direttamente alla camera a gas
Cosa che succede appunto dalla nonna Rosa vincita tiene anno gara dalla zia sogna
è un una risposta univoca non ce l'hanno loro e ancora forse non c'è
Però a me piace sottolineare anche perché ho cercato di di dare un una parte della mia trattazione anche a questo aspetto
Sulla storiografia di genere l'influenza di Patrizia Gabrielli come si fa sentire e al ruolo della Madonna mira
Fu essenziale sin dal momento dell'arresto nel treno sulla rampa
Lei li tiene stretti assegni anzi inviate loro usano proprio questo
Termine
E così rimangono anche nelle prime umilianti e dolorose tappe di quel percorso all'interno del campo lascio la parola all'eccellente Andrea
Siamo nude
Noi
Come le persone adulte
Noi due bambine tra sulle donne
Che ci appaiono tutte bianche che cercano di coprirsi con le mani
è una situazione incredibile
La paura si mescola lo stupore l'imbarazzo
Di vedere la mamma nuda di fronte a noi
Laici sempre accanto ci precede in ogni passaggio come per
Proteggerci
Non c'era mai capitato prima
Ci fanno camminare in fila in una stanzetta le donne vengono rasate
La mamma perde i suoi capelli
A mano diciamo così terrorizzate bloccate dalla paura e non ce ne rendiamo nemmeno bene conto
Hanno invece rilasciano
Subito dopo ci portano tutte in un'altra stanza dove CD si infetta
Le persone urlano perché il disinfettante brucia sulle ferite dell'era satura è un vero inferno di i rumori di
O duri la paura
Si respira nell'aria
Dopo la disinfezione ci portano tutte in un'altra stanza molto grande da fare la doccia
Anche qui tutto insieme anche qui con la vergogna addosso di essere nude
Dopo aver consegnato dei vestiti non sono i nostri troppo grandi e leggerissimi non ci rifaremo mai descritto
Sono spinte non vasto stanzone dove in fondo c'è un tavolino
Come lei scrive miti scuola di un tempo
Con un uomo è una donna seduti
Hanno hanno
Una specie di Pennino come una vecchia pene di una volta che impingono nell'inchiostro la mamma e davanti a noi con la testa rasata e lei la prima ad essere tessere
Tatuata
Vuole istintivamente proteggerci ancora capire lei per prima se sarà doloroso il suo numero due sette
Quattro otto due
Poi è la volta delle bambine
Andrà è il numero settantasei quattro otto tre Tatiana il settantasei quattro otto quattro
Piccole punture di un ago che si infila nelle nostre braccia
Non provano dolore nel ricordo
Uscite dalla sauna ultimato il tatuaggio vestite con abiti che non ci appartengono con scarpe troppo grandi per cui
Tatiana e Andra sono separate dalla mamma
Sì Andrea non so se Camillo voleva
Aggiungere qualcosa ancora
Andiamo avanti se non l'avevano ingerito allenava Crilin grazie a un'idea ti ringraziamo per questo tuo intervento che ci permette di integrare nei ancora in maniera più approfondita diciamo inconsapevole mille pagine delle tu vuoi ma appunto un ultimo viaggio io sono qui è stato già introdotto dall'intervento di Camillo Brezzi per certi versi quando ha fatto riferimento al diario di Piero Piero Terracina che è citando appunto nel suo volume abbiamo ascoltato la lettura loro svolta da Andrea Biagiotti Magdi Allam di nell'Archivio di Pieve raccoglie anche altri diari di sopravvissuti e allora vi chiederei sì di intervenire su questo punto cioè se potete dirci qualcosa di questi di anch'
Ma
Ora invece si direi che
è una primizia sul
No pr
Come sappiamo perché lo conosce perché qui lo frequenta Pechino apprezza è una miniera è una miniera di di risorse e di possibilità di sguardi di memorie quindi certamente tra quelle migliaia di diari che sono conservati lì io cominciato ormai da tempo forse da troppo tempo spero di riuscire davvero a
Ad accelerare un po'questo lavoro a mettere in ordine riemergere a sistemare diari che attraversano le vicende di cui parli di cui ci parla anche il libro di Camillo
Quindici anni raccontano una condizione quella di essere dentro il Novecento colpiti direttamente o indirettamente dalla
Dalle politiche di deportazione ecco di discriminazione di deportazione talvolta anche di viaggio e poi il ritorno a casa in una certa misura
Il bello io penso
Cercavo dirlo anche prima
Insomma la cosa più interessante e più ricca che sono delle storie noi dietro ogni pagina ogni parola ogni racconto si nascondono
E le persone che in un certo punto a un certo punto della propria vita decidono di scrivere
Mi scrive di raccontare quello che gli ha quello che loro che hanno visto quello che magari hanno cercato di ricostruire di una vicenda lontana di un genitore di un nonno c'è anche questo insomma dentro
Il patrimonio diaristico di Pieve Santo Stefano mettere insieme i diari su questa vicenda significa raccontare persone che ne sono stati direttamente coinvolti ma come i sette le sette guide del libro di Camillo sono anche persone che ne sono state in una certa misura toccati sfiorate compagni di classe
Amici nel quartiere
Fidanzate o fidanzate
Componenti di famiglie più o meno larghe quindi insomma il indiani saranno poi un'occasione
Per io spero anche fare emergere quanto la scrittura sia stata in in alcuni contesti una una forma di sopravvivenza ecco di partecipazione ma anche di aggrapparmi intorno a vita
Alle sue possibilità alla sua forza insomma mi unisco anch'io ai ringraziamenti ovviamente ha una struttura come quella di Vieri che permette non solo di conservare ma anche di poter consultare io credo che dal libro di Camillo soprattutto dalle ultime pagine
E dall'insieme dei diari che che sono
Una trentina circa ecco adesso sto proprio in fase diciamo di organizzazione per verificare se altri
Altre fonti potrebbero aggiungersi a questo piccolo a questa piccola banca di memorie da queste via mare in luce oltre che dalle storie del dell'ultimo viaggio c'è un segnale è un segno anche di di fortissimo attaccamento alla vita ecco io credo che
Studiamo e riflettiamo su queste cose anche perché io uscito da quelle tra da quella tragedia ha poi avuto la forza di raccontarla di condividere anche di indicare
Tutto sommato quanto la capacità di uscire in di farcela per alcuni sia stato una uno sforzo quotidiano e spero che Quezzi altri diari di Pieve possano poi contribuire a ad arricchire queste riflessioni che riguardano ventuno a pagina di passato ma riguardano più in generale io credo anche il modo con cui si formano poi le consapevolezze le conoscenze nel nostro tempo
Allora io sì posso intervenire
Nella qualità di direttore scientifico dell'archivio per quanto ha detto Umberto in questo momento quello che lui ha detto ha fatto felici due ragazze
Una la direttrice Natalia garantisce Cuccia
Da tempo aspetta questo volume di Umberto ed altre Annalena momenti che vede così arricchita la collana Storie italiane della Cirio Di Pietro
Come diceva Umberto insomma nei novemila di ieri c'è di tutto e e anche su questo tema ci sono diverse pubblicazioni io neo U utilizzate anche altre sono quello di Dora Klein alcuni sono diventati Lippi fra l'altro gli uomini come archivio abbiamo già nella collana storie italiane pubblicato un su con l'epistolario fra Ettore Finzi e Adelina Foa quei Laura errori trasparenti diari e lettere al trentanove e quarantacinque che aveva vinto lune qui riduzione delle del premio del premier oggi
E e cioè fra i tanti di Ari c'è anche un'anticipazione di quello che l'importante libro di Shlomo Venezia choro Shlomo Venezia
Dente al all'Arciliuto GP eventi una parte oggi prima ancora di poi
Fare il libro che uscì in prima inizia francese poi in edizioni Italia e allora anche per ricordare questo altro nostro ieri sembra anche qui lascio la parola a ad Andrea dei giochi Shlomo Venezia lo dico
Magari per ricordare il la sua particolare esperienza un ragazzo appunto di Salonicco
Viene a arrestato portato ad Auschwitz e e dopo pochi giorni
Un capo ogni diceva Luís al fratello
Volete avere la possibilità di mangiare un po'di più che si trattava di una fetta di pane in più di una brodaglia è dice benissimo venire con me e vengono assoldati nei cosiddetti Sander commando
San del comando a a in quelle in gruppo di persone ebrei
Un commando ebreo che aveva il compito di andare a recuperare i cadaveri
Dopo che erano stati incassati e portarli al crematorio o bruciarli nello spiazzo antistante poi raccogliere la scene la cenere con delle carriole portarle a un camion né che lei trasportava altro
è una situazione lo dice Shlomo Venezia nella sua testimonianza
Dalla quale non si esce mai
Nemmeno a distanza di di decenni
E Shlomo Venezia
A chi spetta un altro aspetto che nel giorno della memoria spessori ricordiamo l'abbiamo detto Primo levi è stato il primo a parlare
Quasi l'unico diciamo quasi l'unico
Umberto
Ricorda ricorda Piero Terracina in in un suo pezzo di Umberto
Mi sembra improprio Piero Terracina dieci noi non abbiamo parlato perché parlava Primo levi ICI riconoscevamo illusi
C'era bastato
E non è un caso che all'indomani della morte di Primo levi nell'ottantasette
Inizia una nuova generazione di testimoni
Inizia in questo sarebbe troppo lungo da affrontare perché la situazione in Europa
E non solo ricominciano delle forme di antisemitismo volevo molto gravi e quindi si avverte la necessità in questi testimonianza
Dicevo Shlomo Venezia è uno invece che quando un tour buona contarne la sua esperienza perché è stata per lui una cosa tragica
Andare a raccogliere le i corpi dei dei dei dei suoi amici
E e incomincia a a avvicinare le persone incominciava a parlare nel
Un giorno mentre sta parlando con una persona che di fronte si vede che questo qui guardava dietro di lui
Si gira e vede che questo dietro di lui stava facendo segno al suo interlocutore
Quello lì è matto no con il gesto chiaro
Promossi in mente di di parlare
Per decenni poi anche lui come Piero Terracina andrà nelle scuole accompagnerà alle scolaresche romani ad Auschwitz
E ci ha lasciato voi in questa testimonianza molto molto importante
La parola andrebbe giù
Ospite
Quando arrivava un nuovo convoglio la gente entrava dal cancello del crematorio veniva indirizzata verso la Scala sotterranea che portava lo spogliatoio
I primi a entrare erano le donne i bambini e i vecchi che erano sfuggiti alla prima selezione della gli Underoath rampe
Nello spogliatoio c'erano degli attaccapanni lungo il muro ognuno con un numero e delle panchine in legno su cui ci si poteva sedere per svestirsi
Per ingannare dei meglio i tedeschi raccomandavano di fare attenzione ai numeri in modo da ritrovare più facilmente le proprie cose uscendo dalla
Duccio
Per accelerare il cammino e tranquillizzare le numerose persone evitando possibili resistenze veniva promesso un pass dopo la disinfestazione
Molte donne si affrettavano per arrivare tra i primi farla al più presto finita con tutto questo mentre i bambini terrorizzati rimanevano incollati alle proprie madri
Per loro
Più ancora che per gli altri doveva sembrare tutto strano inquietante
Buio trentanove
La vista dei rubinetti in alto confermava i più di trovarsi in un locale
L'ha detto all'ingresso si divertiva a far soffrire un po'di più queste persone in punto di morte accendendo e spegnendo la luce creando ulteriore angoscia quando andava via la luce e sospiri di sollievo come se le persone pensassero che l'operazione era stata annullata
L'ultima operazione avveniva all'esterno con l'arrivo del tedesco con il gas chiamava due prigionieri del Sander commando per sollevare un pesante coperchio di cemento
Non si sarebbe mai preso la briga di sollevato da solo e introduceva Allocca Ciclobby un'operazione rapidissima dopo dieci dodici minuti non si sentiva più un rumore
Le grida
E pianti
Però Fini
Potevamo entrare che comincerà a portare i cadaveri fuori dalla camera a gas
Stasera in faccia da un odore terribile
Aspre difficile distinguere tra il fetore del grasso quello dei cadaveri e del liquame umano
Per gli uomini del quel Sonderkommando erano se l'atroce impossibile facilmente un'idea trovavamo persone fu gli occhi fuori dalle orbite altri sanguinavano dappertutto si erano sporcati con i loro escrementi o quelli degli altri
Il trovavamo aggrappati gli uni agli altri ognuno alla ricerca disperata di un po'd'aria erano talmente pigiati tra loro che i più piccoli più deboli veniva immancabilmente soffocati
Sotto la pressione l'angoscia si diventa egoiste
E non si pensa che è una cosa sola
Salvarsi
Questo
Questo è l'effetto del gas
Io uscivo ringrazio
Presuppone condendo nulla di nuovo
Così chiudiamo coi dopo col figliola parole chiudi in manteniamo i tempi che ci siamo detti
Euro per cosa che uno storico non dovrebbe far male mai ma queste pagine di Shlomo Venezia mano
Fatto sottolineare che e nel primo suo libro se questo è un uomo Primo Levi non parla e dei Sonderkommando ricorda soltanto un po'per sentito dire la rivolta del Sonderkommando dell'ottobre del quarantaquattro
Al quale fra l'altro Shlomo dedica punto delle indagini molto interessanti quando voi scrive e I sommersi e i salvati nell'ottantasei esce nell'ottantasei Primo levi dedica ben nove pagine
Ai saluti al comando
Ecco l'idea folle no che mi è passata esasperato quel di dire
Se il primo può avesse potuto leggere
Cosa che esce nel due mila e sette il libro di Shlomo Venezia son sicuro che egli avrebbe offerto spunti interessanti di riflessione di come e i sommersi e i salvati secondo me un libro eccezionale proprio per le analisi che vengono fatte e anche su questo tema del Sonderkommando sarebbe stato molto molto utile e Weber per ultimo vorrei tornare un attimo all'Archivio dei diari
E ricordare un diario
è un po'una delle memorie simbolo dell'archivio alla quale sono molto affezionato in cioè i trentanove foglietti in via anzi dalla cella di Via Tasso
Da Orlando Orlandi cose siamo nella Roma all'inizio del quarantaquattro la Roma occupata dai nazisti c'è già stato la retata nelle ghetto
Nell'ottobre il sedici ottobre del quarantatré
E si si fanno prigioniero questo giovane nemmeno diciottenne compiere a diciott'anni a via Tasso faceva assidui faceva il partigiano diciamo no il Partito d'Azione
Ecco il nostro amico Marco Pellegrini l'altro giorno cioè in Giamaica
Sentito sì
Dicevo Marco Pellegrini e giorni fa ci ha informato
Che nel quartiere di Monte Sacro davanti alla casa di Orlando è stata collocata una pietra d'inciampo col suo norme
Pietre d'inciampo un'altra forma importante di memoria che dovremmo ricorda
Ecco anche forse anche le nostre piccole iniziative se non le vuole delle pietre d'inciampo
Nostro sforzo però è appunto quello di continuare a contribuire ricordo delle vittime del genocidio a partecipare alla trasmissione della conoscenza della storia
Devo dire in un contesto italiano ed europeo
Che mostra segnali di razzismo e antisemitismo e in in forse di solito le note finali dovrebbero essere ispirata all'ottimismo ecco io non avverto un grande ottimismo da questo punto di vista
E quindi mi fa piacere che l'Arciliuto e di tutti gli amici ringrazio molto Patrizia Gabrielli per aver organizzato questa iniziativa
Ringrazio Umberto Gentiloni per tutte le cose che
Che ci ha detto e lui ricordava
Mi sembra ancora Piero Terracina diceva come Bossi Pica ecco questo
Nell'angosciante inquisito che ci poniamo ogni anno
Shlomo Venezia si nel momento del viaggio
Sì si dà forza dice ma ma non è possibile
Che no Sami Modiano scusa non è possibile che mi fanno viaggiare per un mese intero per poi uccidermi ecco c'erano mille aggancino per quella voglia di vivere che ricordava Umberto nel suo intimo intervento in regime invece come sappiamo per i più è stata la Fini
Grazie
Grazie di Camillo anche per quest'ultimo intervento e di Umberto Gentiloni
è stato abbiamo ascoltato credo io che ho ascoltato con molto interesse anche nella seconda parte ed in questo nostro incontro quando ci avete dato alcuni alcuni ricevimenti alcuni dati anche sull'archivio di diari su quello che è il grande patrimonio dell'Archivio diaristico nazionale di Pieve di Santo Stefano e come sia possibile svolge di ricerca anche su un tema come la Shoah proprio perché
Questo giallo conserviamo alcuni minorile
Io vorrei ringraziare nuovamente Andrea peggio anti
Sì prende sempre disponibile ad accompagnarci in questi nostri incontri poi ci sono delle presenze in meno irridenti direi
Domenica Este
E una quella diffusa Comas impegno che avevo il nostro regista lo ringrazio davvero di cuore credo a nome di tutti i presenti l'altra è quella della direttrice dell'archivio Natalia
E anche c'è un bel c'è un vento che voci ha chiesto la parola no terminerà ci sono ancora a Roma
Grazie cammino volevo aggiungere una un input come dire un scrigno perché oggi punto ventisette gennaio del ventuno ho letto non mi ricordo su quale un peggio di un quotidiano importante un intervento è una lettera della nipote di Shlomo Venezia
Io ho mi ricordo quand'era piccolino appunto in quelle occasioni in cui Camillo faceva riferimento
E credo che anche questo sia un segno importante da ricordare oggi no che parla del nonno della sua di come venuta a conoscenza di questa storia
Su un famiglia di quanto sia stato difficile parlarne ma anche in una certa misura di quanto lei sia orgogliosa di portare nella sua vita la storia di un nonno che è uscito in quel modo da una vicenda così difficile come sembrava un piccolo gesto anche questo importante per prima di salutarci
Grazie grazie UNESCO molto importanti io vorrei ricordare ancora e il titolo del volume e di Camillo Brezzi l'ultimo viaggio dalle leggi razziste alla Shoah
La storiografia le memorie pinguino due mila ventuno e di chiedere ai è ancora di restare e collegati un momento se vi è possibile per ascoltare un'altra la lettura di chiusura di questo incontro sempre e da parte di Andrea Biagiotti una lettura che ci introduce un tema presente nelle pagine di Camillo che Camillo ha voluto trattare di quello dell'amicizia
Ovvero Camillo si domanda tutti non ci domandiamo
è possibile in una condizioni estrema quale quella del campo potere manifestare un sentimento di solidarietà sentimento di amicizia
E la lettura che e Camillo Camillo ha scelto
è un brano di Sami Modiano che raccontava un'altra il suo incontro con me Piero Terracina
Da quelle momento il legame non si è mai spezzato fino all'otto dicembre due mila diciannove con la morte di Piero
Andrea Biagiotti legge è impossibile fare amicizia nel campo di sterminio di sani Modiano
Dopo la morte del padre la scomparsa della sorella scusami è sempre più solo
Non avevo più avuto la possibilità di confrontarmi con una persona cara e mi sentivo un forte bisogno
Prega Dio perché questa situazione cambiasse in qualche modo e la risposta le mie preghiere fu l'incontro con Piero Terracina
Piero era un ebreo romano di due anni più grande di me
Non eravamo nella stessa baracca ma spesso capitava che lavorassimo insieme e poi la sera ci incontravamo per scambiare due parole ci tenevamo compagnia
I miei rapporti con lui sono stati veramente fantastici
Con Piero potevo parlare finalmente una lingua di casa l'italiano
E cercavamo di farci coraggio a vicenda
Tra di noi si era creato quel contatto umano
Che era l'unico ci dicevamo parole di speranza anche se poi quando ci guardavamo in faccia vedevamo che pian piano ci stavamo consumando come si consumano le candele
Spesso i due amici erano impegnati in uno dei lavori più angoscianti che vi siano capitati al campo togliere i cadaveri dai fili spinati
La mattina i tedeschi staccavano la corrente per un po'e sceglievano tre o quattro persone che dovevano recuperare i cadaveri
Aveva già via terra denudarsi prenderli per la teste per i piedi metterli su un carretto portarli via
Ogni giorno
Erano circa venti le persone che facevano quella fine
Quasi tutte ridotte a scheletri
Poi su questi carretti si aggiungevano quelli che erano morti di morte naturale
E si portavano davanti all'entrata dei crematori
Mi lasciava Mola
La stessa