Presentazione dell'VIII Indagine dell'ADI (Associazione Dottorandi e Dottori di Ricerca in Italia) sul precariato nell'Università

Buongiorno a tutti grazie per essere qui in questa situazione diciamo precarie di queste settimane
Oggi diciamo recuperiamo una presentazione che avevamo preparato per la due settimane la settimana prima dello da un e che non abbiamo potuto fare poi giustamente perché le occasioni di incontro erano saltate le gli spazi
In camera e senato erano non erano più disponibili per il confronto recuperiamo con una presentazione della Nona indagine
Adi di solito la facciamo sul dottorato sul precariato questa ne abbiam pensato di dare un taglio esclusivo visto che quella del lottava l'anno scorso era molto andava molto in profondità sul tema del dottorato dello stato dell'arte quest'anno abbiam pensato invece di fare una indagine con un questionario e gli assegnisti di ricerca di cui oggi presentiamo i risultati diciamo i risultati i più rilevanti e che speriamo possano essere utili al confronto politico della sicuramente interno alla maggioranza ma anche allo scopo di confronto dentro l'Accademia
Tra le diverse componenti noi rappresentiamo Maggi i dottorandi e dottori di ricerca in sala ci sono
Studenti e professori
Rappresentanti delle altre categorie precaria dell'ateneo degli atenei e niente mettiamo a disposizione diciamo del del dibattito degli elementi su cui crediamo sia sia utile riflettere
In particolare riflettere sull'utilità dell'assegno di ricerca come strumento oggi per contrattualizzare la prima fase di ricerca diciamo dei ricercatori quindi lascio la parola degli USA costante che ha lavorato insieme a molte altre persone a questa a questa indagine presenta e la presidenta
Dopo lasciamo spazio a degli interventi e lasciano spazio a un un piccolo dibattito dal pubblico dopo la presentazione grazie
Infatti grazie a un piano per l'introduzione allora appunto in ogni di a.d. come dice anche il nome dell'associazione ci occupiamo i dottorandi ma anche di dottori di ricerca e quindi abbiamo deciso di dedicare la nostra non è indagine
Agli assegnisti di ricerca infatti questa è una delle forme contrattuali con cui si incontrano i dottori di ricerca che decidono di proseguire il proprio percorso del nella carriera accademica
Parte dicendo di cos'è un assegno di ricerca innanzitutto è stato istituito nel novantasette ed è stato poi confermato scollato quarantadue mila dieci ed a tutti gli effetti una forma di collaborazione ad attività di ricerca
Attualmente in Italia ci sono circa quattordici mila assegnisti di ricerca
Questo contratto ha una durata che può essere estremamente variabile ma solitamente molto breve tipicamente uno due o tre anni una cosa che ha molto importante notare è come il dottorato non sia un requisito legale per accedere a questa tipologia di contratto
E quindi nonostante sia prassi diffusa l'assegno non è e non deve essere il naturale contatto con cui vengono impiegati i ricercatori post hoc nei nostri attenenti
Allora alla nostra indagine che come dicevamo è stata condotta era al tavolo nel tra novembre e dicembre del due mila diciannove quindi pre legnatico vi diciannove
Abbiamo tenuto più di due mila risposte da assegnisti di ricerca da tutta Italia raggiungendo quindi una copertura di circa il quindici per cento del totale degli assegnisti allo innanzi tutto l'età media dei nostri rispondenti trentaquattro anni
E ha come vedete dal grafico il quaranta per cento dei rispondenti al primo assegno
Quindi più della metà veri dei rispondenti aveva già fatto più di un assegno e potete vedere che ha ci sono anche una percentuale di a rispondenti che hanno accumulato un numero elevato di gli assegni di ricerca
Siamo quindi se andati indagare le condizioni che questa forma di contratto a sia dal punto di vista del lavoro che dal punto di vista della vita personale degli assegnisti di ricerca
Dal punto di vista lavorativo emerge un quadro in cui questo contratto è totalizzante infatti ha alla Doha nostra domanda quanti ore a settimana dedichi la tua attività di ricerca più della metà degli intervistati riporta di lavorare più di quaranta ore settimanali
E ha il sessantadue per cento di loro dichiara di lavorare spesso o a basso costo spesso o sempre addirittura anche nei fine settimana
E c'è anche una preoccupante percentuale di assegnisti che segnala di aver ricevuto pressioni per lavorare anche in giorni festivi fuori orario e ha per rinunciare a ferie assenza in genere
In tutto qui a tutto questo si aggiunge che nel settantasette per cento dei casi agli estremisti oltre a dedicarsi alla loro attività di ricerca a si occupano anche di attività di docenza anche a titolo gratuito
Inoltre abbiamo rilevato che ha questa tipologia
I gli assegni il nell'assegno in genere è caratterizzato anche da un'elevata intermittenza cosa intendiamo che ha tra un assegno e l'altro o tra il dottorato e il primo assegno di ricerca segue nel ventisette per cento dei casi una periodo di disoccupazione
Ovviamente è diverso in base al settore scientifico disciplinare che andiamo a vedere ci sono casi in cui la percentuale è molto superiore a quel ventisette per cento e è molto importante notare che questi periodi di in disoccupazione a sono c'è una forte sperequazione territoriale quando andiamo a corporale questo dato su base regionale come potete vedere al sud e nelle isole la percentuale passa addirittura il trentacinque per cento quindi più di un terzo a di questi contratti termina con un periodo di disoccupazione prima dell'inizio di un altro contratto e chiaramente questo in linea anche con il trend della distribuzione in genere delle risorse nel nostro Paese
Inoltre questi periodi di intermittenza sono anche a volte estremamente lunghi in particolare spesso nella maggior parte dei casi sono più lunghi disegni fino e cosa molto importante perché l'unico strumento di welfare a cui hanno accesso gli assegnisti di ricerca e l'indennità di disoccupazione disco al che ha una durata massima di appunto sei mesi quindi se il compito di disoccupazione senza alcuna sussidio alcuna supporto economico nei casi in cui appunto questo periodo sia super per essere misi questa evidenza come l'indennità di disoccupazione disco il sebbene importantissime necessaria non sia sufficiente visto il quadro che emerge dalla nostra indagine
Inoltre molti degli intervistati si sottolineano come anche nei periodi di disoccupazione proseguono a con le proprie attività accademica infatti da tutto questo emerge come l'assegno di ricerca che ha una durata media secondo la nostra indagine poco superiore all'anno è del tutto inadeguato e era alta per il tipo di attività che agli assegnisti di ricerca devono svolgere infatti ha e quindi con i tempi di un tipico Progetto di ricerca
Che sono molto più lunghi ma stimiamo circa tre anni considerando che bisogna anche partecipare a convegni da ascrivere a e pubblicare articoli scientifici e spesso anche come abbiamo visto oggi ore attività didattica quindi appunto sebbene stia l'attività completamente della degli artisti completamente totalizzante in quanto a tempi a è tutto l'assegno INPS completamente inadeguato con i tempi della ricerca spesso
Inoltre a tutto questo anche un forte impatto sulla vita personale degli assegnisti di ricerca infatti ha molti dei rispondenti a ci dicono che ha le condizioni lavorative quindi l'assegno impatta molto sulla loro vita familiare infatti questo chiaramente dovuto sia alla durata che è molto breve e anche al fatto che anche in quei casi in cui l'assegno viene rinnovato un terzo il preavviso è molto molto breve addirittura inferiore a un mese quindi questo chiaramente impedisce una pianificazione è una programmazione anche dei propri tempi di vita nella propria vita personale e infatti riscontriamo come a per esempio moltissimi degli assegni si fanno hanno molta fatica nell'ottenere mutui e anche prestiti per all'acquisto di beni
E che quando questi vengono concessi è grazie all'intervento di un garante esterno che può essere un genitore oppure un partner con un lavoro più stabile
A tutto questo è in linea era alta anche quest'ultimo dato con la la precarietà en del nostro Paese in cui per esempio sappiamo che ai giovani lasciano il nucleo familiare quindi escono di casa per la prima volta oltre i trent'anni un e pacchetti molto superiore rispetto alla media europea
Inoltre appunto dicevo il tutto questo impatta anche sulle scelte di vita degli assegnisti di ricerca infatti tra i nostri rispondenti senza figli ben il novantadue per cento riporta di volerne
Ma il sessantasette per cento di questi dichiara che sospenderà al proprio progetto di genitorialità inattesa di avere di condizioni di vita meno precaria
E invece tra gli assegnisti che hanno figli di questi più della metà a un partner che ha un lavoro più stabile del loro quindi chiaramente anche questo la la scelta dipende anche da dalla dal lavoro del partner
In linea con questo è il fatto che mentre il congedo di maternità e paternità obbligatorio viene ampiamente utilizzato quello facoltativo il ti cade il trentotto per cento non viene impiegato sia per ragioni economiche ma anche per paura di ripercussioni sul proprio luogo di lavoro
E inoltre riscontriamo come una percentuale preoccupante di assegnisti non fa non era nemmeno a conoscenza di avere il diritto di accedere a queste forme di conciato quindi sicuramente anche questo è in linea con il quadro per cui è difficile pianificare
La propria di Trump
E tutte queste tutta la nostra indagine è stata condotta come dicevamo all'inizio prima della dello Danone prima della pandemia ricordi diciannove ma chiaramente il quadro non può anche essere peggiorato durante questo periodo infatti numerosi studi internazionali hanno rilevato come illo che da un avuto effetti negativi sulla produttività scientifica dei ricercatori
Ed in particolare delle ricercatrici donne e infatti come vedete dal grafico l'Italia sicuramente sì piazza tra i peggiori Paesi in quanto al calo della produttività delle ricercatrici donne rispetto ai agli ai ricercatori uomini
Cioè la parola morte
Chiudere con le ultime tre slide vorrei fare un piccolo commento a quanto abbiamo appena visto
Chiudere con tre slide sulla classica analisi sulle possibilità di entrare in carriera per i precari della ricerca italiani e lasciare poi aperto il
Gli interventi
Dunque mi i tre temi che abbiamo estrapolato sono non sono i tre temi rilevanti che richiedono un'attenzione generale non solo di riflessione
Precarietà lavorativa precarietà familiare ma diciamo pure che in realtà la precarietà esistenziale cioè l'impossibilità di emanciparsi dal proprio nucleo ed è l'assegno esattamente lo strumento che ripresenta nell'università ciò che noi vediamo nella società in termini più generali con la precarietà
Dei venti-trentenni con le loro impossibilità ormai da vent'anni e loro fatica ad uscire del nucleo familiare ad avere un lavoro stabile
Quindi per quanto riguarda l'università queste lo strumento con cui viene mantenuta diciamo quella condizione ed evidente perché è uno strumento che non risponde più alle esigenze non risponde forse non ha mai re risposta alle esigenze delle persone verosimilmente non risponde neanche più i bisogni del sistema
Nel momento in cui è uno strumento che ingabbia le persone in fatiche psicologiche in fatiche fisiche in fatiche lavorative che alla fine portano molto spesso gli assegnisti e dice va be
è finita qui è andato a me la sono giocata fino a questo punto ma adesso ma adesso anche basta
E qui già c'è una tensione mi sembra all'interno diciamo delle discussioni che possiamo fare nell'Accademia sul fatto che questo strumento possa essere sostenibile in altre condizioni magari in altre condizioni economiche noi pensiamo che questa questa affermazione non sia vera
Sì anzi assolutamente falsa dunque tra l'altro per chiudere il commento vuol dire che noi adesso ci si è concentrati sugli assegnisti di ricerca tralasciando la lettura di figure che si affiancano Andersen la sinistra il cerca un collaboratore di fatto come se fosse un collaboratore esterno all'università poi ci sono le borse di ricerca ci sono i contratti di docenza che si affiancano e un ogni singola persona somma
Diverse di queste alternanze nel tempo pure contemporaneamente ci sono poi forme anche contrattuali diverse tipo coloro che vincono le Borse Iazzi io Marie Curie per cui sono in grado di lavora e non vengono rilevati ovviamente dal Cineca in questo in questo modo
E poi ci sono tutte le persone che decidono di andare all'estero vivendo il posto appena maniera differente per poi tornare successivamente io credo che nei non leggiamo adesso questa fase
Cioè questi numeri è difficile leggerli perché il Cineca non li fornisce quelli del o già l'assegno è difficile averlo
Storicizzata possibile averlo solo per singolo hanno però ecco servirebbe anche un po'lo scorso da parte dei sistemi che che utilizziamo per tracciare dare dignità tutte le figure precarie che sono nell'università quindi per chiudere in questa slide vedete l'andamento dal due mila tredici della linea rossa che sono gli arresti di banditi ogni anno e la linea blu gli reti dia giusto per dare l'impressione che soltanto recentemente soltanto
Nel due mila diciotto al trentuno dodici due mila diciotto abbiamo osservato il sorpasso
Vi posso dire una cosa e dopo ci sono i differenziali però potete osservare che la linea rossa quella degli Earth di di sale scalini molto costa tanti sale tanto tra il due mila quindici due mila sedici e il diciassette diciotto in virtù di investimenti negli anni successivi però nel momento in cui si andava a regime veniva meno la spinta propulsiva si producevano i numeri sono si producevano circa cinquecento recidivi in più in tutto il sistema italiano contro i mille precedenti un elemento abbastanza rilevante che dimostra l'insufficienza di
Qui si in questo caso l'insufficienza di risorse e di apporto appunto numerico di soldi all'università di punti organico per per poter fare reclutamento mentre gli RT DIA tendenzialmente a parte una una fase iniziale son sempre cresciuti in maniera costante un ritmo di duecentottanta unità all'anno più o meno
Quindi per fare un backup delle situazioni diciamo contrattualizzate precarie le più evidenti nel nostro sistema ogni anno sia dotto erano circa nove mila persone
Ci sono un numero variabile di assegnisti di ricerca che oscilla tra i tredici mila tredici mila sette in nei nei loro estremi ma la media è quella riportata qui tredici mila sei ed è appunto dicevo impossibile però stimare per come son costruiti anche i dati di Cineca quanti di questi assegni siano dei rinnovi
Quanti siano degli assegni pluriennali e quanti siano invece assegni di un anno
Ho di più anni banditi diciamo ex novo quindi come dire al di fuori
Diciamo così contendibili
Per i novemila di cui prima e in questa difficoltà ci aggiungiamo che ogni anno nella media degli ultimi quattro sono stati banditi circa trecentoquaranta ricercatori tipo a a tempo determinato di tipo ma ottocentosessanta di tipo B
Ripartiti in maniera particolare nel Paese la
La cartina che abbiamo fatto vedere prima
Qui indicata esattamente molto vicino alla ripartizione di queste figure all'interno del Paese e allora abbiamo calcolata semplicemente la probabilità essendo un assegnista di ricerca quindi senza contare tutti quelli che sono nelle altre condizioni qual è la probabilità di diventare unirti diede molto bassa due mezzo per cento perché ce ne sono pochissimi è un po'più alta se si considerano gli atti di bis sei virgola tre ma dobbiamo fare due ragionamenti qua il primo
Non contando altre figure per esempio che arriva dall'estero per esempio chiama Bossi Marie Curie diversi
Queste percentuali realtà si abbassano perché tendenzialmente
Riconosciuto il vincitore di un di una borsa prestigiosa
Probabilmente è più in grado di arrivare avanti nella carriera chi arriva dall'estero anche perché le i percorsi all'estero sono valorizzati in questo momento la nostra università in particolar modo
Quindi queste sono stime tendenzialmente ottimista
Come anche quelle degli altri anni la seconda riflessione da fare è che è impossibile farlo per una questione di diciamo fatica numerica era difficile farlo nel breve tempo ma si può fare vedere la ripartizione territoriale
Di queste probabilità e scopriremo vista la ripartizione dei punti organico di questi anni
Che di fatto avremmo una concentrazione nei negli atenei del Nord nei grandi atenei una poca disponibilità di possibilità di carriera diciamo gli atenei del Sud anche qui bisognerebbe fare una riflessione sul fatto che ormai
Ormai che gli atenei grossi che si sono ingranditi si stanno anche ingrandendo ancora in virtù delle ripartizioni specifiche
I punti organico in piani in altre situazioni stiano tendendo forse all'ipertrofia siano tendendo all'essere Trapp ho grandi ma ormai a non poter più accogliere anche per un limite di struttura altre persone quindi serve una riflessione sul fatto che
Non va bene questo è invece il sistema universitario dovrebbe essere più diffuso nel nostro Paese per finire vorrei rilanciare con diciamo un
Con la necessità politica che secondo noi questa presentazione questa breve presentazione rilancia ed è quella
Per cui l'assegno di ricerca ma sostituito va abolite va riformato il per ora va sostituito da un contratto diverso un contratto
Che nella nel percorso ricercatori determinati che abbiamo fatto insieme ad felici insieme
Anche all'Inter
è dicevo il una forma
Una forma contrattuale differente non più una collaborazione ma un contratto punto un contratto subordinato di post rock che abbiano durata specifica nel tempo che non sia quella annuale che abbia delle specifiche che permette di entrare
All'interno poi di una tenure track vera fatta quindi
Da un percorso di professore Junior oppure di professore di una scusate una per così professore Giulio che due dei tre anni e che poi porti
Al superamento come oggi d'altronde di criteri di selezione per cui poi il percorso entrare direttamente
Nella nella nella classe docente dove noi ci immaginiamo e pensiamo che che sia un elemento qualificante importante della riflessione e pensiamo che non ci debbano più essere distinzioni tra professori associati professore ordinario
Perché nell'impostazione che rappresentiamo quei nell'impostazione che verrà presentata in questi anni che ha visto la partecipazione di molte persone il non è più utile una volte sia la tenure track
Avere una distinzione di ruoli ma è utile a Verona casomai una distinzione di prosecuzione
Economica diciamo di di carriera bene
Questa è la necessità e va accompagnata ovviamente a un intervento economico ma le due cose
Non possono essere distinte e separate e l'intervento economico non può pensare di risolvere la precarietà dei giovani ricercatori italiani perché contratti abbiam visto comunque restano
Terribilmente parcellizzati
E altalenanti nonostante ce ne possano essere di più ma fuori dall'accademia c'è un sacco di gente magari brava che ha smesso di fare l'accademica può entrare lavorarci quindi non è quella la soluzione le due cose devono andare assieme come anche deve andare assieme il fatto
Che qualsiasi intervento di questo tipo deve tenere a mente sempre e comunque le persone che sono già all'interno del sistema che hanno avuto dei percorsi che sono stati riformati con la due quaranta per esempio dei percorsi di precarietà che sono stati modificati nel tempo e per cui quindi bisogna prevedere dei percorsi specifici
Di avanzamento di carriera che siano scritti più o meno qui il dibattito ad aprire a proposito di dibattito da aprire io lascerei che i nostri
Ospiti chi ha voglia di di intervenire possono usufruire del del pulpito per fare un intervento
Senza mascherina io partirei
Con Lorenzo di link
Poi Enrico per uno poi Tito ti voglio di di fare un intervento per Lecce grazie Mauro anche dopo grazie e chiudere con con Francesco che intanto ci ha permesso senatore Francesco Verducci ci ha permesso di prenotare l'aula oggi
Ci segue da un po'di tempo in in queste iniziative in queste battaglie e inoltre diciamo abbiam collaborato poi anche nella nella riflessione rispetto a questo tipo di temi negli anni negli anni passati quindi non sottraggo altro tempo al alla discussione
Grazie
Grazie Matteo grazie a a a dadi per averci invitato a a questa conferenza stampa e è chiaro che da questa da questa indagine emerga quadro molto chiaro su quello che già era il precariato nella diciamo nell'università nel nel periodo del per ruolo
Con particolare riferimento gli assegnisti ma evidentemente appunto come veniva ricordato
Tutte le figure precarie del del pre ruolo sono vivono una condizione di difficoltà
Che non non si sta risolvendo negli anni e probabilmente appunto la condizione anche di stress che stanno vivendo gli atenei in questo momento è sicuramente non non aiuta la situazione
Come studenti come lingua niente universitario abbiamo diciamo sempre
Ragionato in termini di battaglie e rivendicazioni condivise anche con le altre componenti del dell'Accademia
E tanto per quanto riguarda il dottorato ma appunto quando si parla di tutta la fascia del per ruolo della ricerca ricordiamo che nei nostri atenei ancora oggi come dire utilizzano le figure precarie Händel per ruolo
Per coprire tutte le carenze didattica che esistono nei nostri corsi laurea e quindi la carenza di organico strutturato rimasta The nei passi che oltre a diciamo già un carico di lavoro non indifferente sulla ricerca molto spesso aggravato ulteriormente anche da oneri amministrativi perché anche lì ricordiamolo i nostri atenei sotto finanziati non non riescono a garantire nemmeno diciamo delle nel dei servizi delle strutture amministrative che consentano poi a ricercatori ma ed anche di accenti di svolge diciamo il loro stile doloroso chiaramente evidentemente l'aggravio già pesante della ricerca come veniva anche presentato interni proprio di ore lavorative settimanali la grave appunto del lei adempienza amministrative e l'agrario
Spesso diciamo anche volontario da parte del dei dei precari della ricerca sulla didattica evidentemente appunto fa emergere in modo estremamente chiaro costo questo quadro sulla gli atti che ha tra l'altro anche perché evidentemente anche la diciamo la la componente Poirier retributiva economica di degli assegni di ricerca
Spesso non è in grado di garantire serenità appunto a a chi a chi poi si dà questo tipo a questo tipo di di di di di di di ricerca di contratto quindi di è chiaro che in questo momento
Non c'è ancora non si intravede ancora appunto un una risoluzione di di questa situazione però appunto ci sono c'era una una uno strumento che in questo momento appunto offre un grande una grande opportunità in questo senso che appunto è quello del del Recovery Fund
A ricordiamo appunto che ricoprì Fund è chiaramente uno strumento limitato uno strumento che ha una durata limitata negli anni e che chiaramente diciamo
Non da sono nella se vuole lo dice anche Matteo rispetto al tema delle risorse si vuole un è chiaro Nacchia la riforma di proprio a livello normativo rivissuto oltre il ruolo e pensano che appunto cioè come studenti sicuramente appoggiamo e condividiamo questa questa battaglia
Tanto appunto sul lato diciamo appunto della della riforma del per ruolo e del percorso che i i ricercatori
Fanno appunto dopo il gennaio nel post doc tanto appunto per quanta per quanto riguarda i dottorandi adesso stiamo appunto condividendo insieme una battaglia quella sul sull'istruzione gratuita veniva ricordato giusto ieri Dada Giuseppe Aglieri quanto ancora i dottorandi ci esista dottorandi senza borsa che pagano le tasse all'università
Una contraddizione è veramente enorme e quindi se nel senso anche la rivendicazione più generale di abbatte i costi dell'istruzione anche per la componente dei dottorandi e intenta una battaglia che portiamo avanti insieme quindi ringrazio ancora
Per l'invito sicuramente ci saranno tante occasioni
Già in questo autunno verso registrabilità verso appunto la discussione sul recovery storico per il clan per mette in pratica quelli che sono questi obiettivi e quindi ringrazio ancora auguro un buon lavoro
Intanto grazie alla di per per l'invito e anche per diciamo il il lavoro che che ha presentato che io credo che rappresenti un po'non solo diciamo nell'ambito del degli assegnisti di ricerca ma nell'ambito generale
Lo Stato diciamo di precarietà che viviamo all'interno dove si dà da diciamo un bel po'di anni parliamo di dieci ma io direi anche quindici perché diciamo andiamo sempre come punto diciamo di rottura la legge Gelmini ma vorrei ricordare che anche prima della legge Gelmini in quanto a fondi investiti nel sistema d'istruzione non eravamo esattamente uno dei paesi che brillava all'interno dell'Unione Europea per cui il rapporto dà una rappresentazione io credo molto completa
Del panorama universitario che si esemplifica anche nelle diseguaglianze che ci sono a livello territoriale che sono tanto per gli assegnisti di ricerca ma che poi sono più o meno uguali anche per i punti organico come ricordava Matteo che di fatto purtroppo sono stati pubblicati qualche settimana fa e hanno ancor di più accentuato alla diciamo la suddivisione dei fondi che vanno verso un certo tipo di università e lasciano invece scoperte
Altre università ma tanto anche nei fondi ordinari che come sappiamo tutti ormai da un decennio perdono appunto questa discrasia e questo aumento delle diseguaglianze diceva anche prima bene Matteo che questa diciamo concezione anche di spartizione dei fondi porterà a un certo punto alla saturazione di un certo sistema universitario purtroppo anche in qualche modo alla anni viene da dire
Passatemi il termine morte di altre università che invece meriterebbero un grande uno spazio molto più ampio al tanto nella ripartizione dei fondi ma anche perché in particolare gli atenei del Sud hanno un ruolo sociale non indifferente anche nello sviluppo del territorio per cui quando si parla e adesso se ne sta parlando molto vista la pandemia
A che tutti noi diciamo stiamo tuttora vivendo di rilancio del Paese si dobbiamo partire dalla riduzione delle diseguaglianze
E la riduzione delle diseguaglianze deve necessariamente partire dalla riduzione di quelle che sono le le diseguaglianze nell'uno che nell'istruzione perché per l'idea che abbiamo noi come in qualche modo organizzazioni istituzioni che hanno a che fare con i luoghi dell'istruzione
Il rilancio del Paese deve necessariamente partire alla per cui io credo e lo dicevamo anche ieri come ricordava bene Lorenzo nel lancio della campagna che tutti insieme abbiamo fatto per rivendicare l'istruzione gratuita adesso siamo in qualche modo ad un bivio perché il rapporto veniva come veniva spiegato è fatto
Prima della pandemia però probabilmente queste difficoltà che anche umanamente hanno veniva ricordato prima uno non un ricercatore assegnista di ricerca ma anche tutte le altre figure precarie non si riesce ad immaginare come dire un progetto di vita perché vive una condizione
Diciamo di insicurezza costante
Io credo che siamo ad un bivio per immaginarci in qualche modo anche tutto il funzionamento del sistema Paese
E una prospettiva di sistema Paese che non sia solo per i prossimi due o tre anni ma che sia per i prossimi venti o trent'anni e dobbiamo dal mio punto di vista dal nostro punto di vista farlo necessariamente a partire dai luoghi dell'istruzione perché i fondi che l'Europa sta mettendo a disposizione non si chiamano Recovery Fund come erroneamente viene detto diciamo dai media e ormai comunque nella società e passato questo derma si chiamano Next Generation e anche perché e qui che vuol dire generazioni future e anche perché questi fondi sono debito pubblico che può ricadere ricadrà sulle futura generazione per cui io credo che sia dicevo anche ieri e lo ripeto ora un dovere ma anche diciamo un in qualche modo un diritto delle nuove generazioni dare il proprio parere sulla ripartizione dei fondi per cui io credo che siamo a questo punto quale per tornare in qualche modo al tema a che veniva diciamo espresso nella nella ricerca noi abbiamo una cosa che appunto si accentrare che io credo con la crisi che abbiamo affrontato e molto più evidente che e forse anche un modo di fare didattica negli atenei che è errato perché noi siamo nota quando dai primi da questi diciamo prime settimane di rientro nelle Aule che molti studenti preferiscono rimanere a casa piuttosto che ritornare nelle Aule a seguire l'azione in presenza e questo io credo che sia un problema innanzitutto nostro che ci poniamo questo tipo di temi
Di immaginare in qualche modo l'erogazione della didattica in modo che possa essere un di più che gli studenti hanno per formarsi perché se uno studente preferisce stare a casa a seguire il professore da uno schermo piuttosto che andare in alle credo che diciamo la colpa non sia da dare allo studente che preferisce restare a casa ma sia diciamo bisogna porsi la domanda
Su come effettivamente viene dato da Tiga erogata la didattica nei nostri atenei e sul perché
Gli studenti decidono di seguirla davanti a uno schermo piuttosto che andare negli atenei perché è vero che gli atenei sono ritornati diciamo in in maniera molto povera mi viene da dire in presenza ma è anche vero che noi stiamo notando che c'è diciamo una prenotazione dei posti molto minore a quelli disponibili per cui io credo che questo sia un problema che deriva anche dalla precarietà universitaria che negli ultimi decenni abbiamo subito perché i ricercatori tutti precari dell'università hanno sostituito
In qualche modo la carenza di organico all'interno delle università e questo per forza di cose ma non perché i ricercatori non sanno diciamo erogare la didattica perché per forza di cose con delle Aule più grandi una didattica erogata ad una massa più grande
E è una carenza di organico che si fa sempre più crescente viene anche meno un po'la qualità della didattica per cui io credo che ci sono una serie di temi vecchi e nuovi che la pandemia ci ha lasciato che noi in questo momento abbiamo il dovere di affrontare tanto insomma con la campagna istituzionale veda tanto con questo dossier ma io credo a partire da questo autunno ma con una prospettiva che guardi non solo ai prossimi due o tre anni ma che guardi
Alla Società del futuro a una società a venti trent'anni
E dobbiamo farlo adesso perché io credo che appunto siamo a questo bivio qua la pandemia ci consegna dei problemi nuovi che prima non avevamo mai problemi vecchi non sono spariti per cui insomma ringrazio ancora lati per questa diciamo bella presentazione credo che abbiamo tutti noi il dovere di prosegue dire questo percorso per far sì che insomma il cambiamento della società possa avvenire appunto come dicevo di prima a partire dai luoghi dell'istruzione siamo in questo caso tutti coinvolti quanto organizzazione quanto istituzioni
Grazie
Tito
Va bene io mi unisco ai ringraziamenti a Matteo all'Adi per l'invito questi pochi ce ne sarebbe tanto da dire ma naturalmente abbiamo dei tempi contingentati per cui partire da quello che è l'elemento sindacale
Da organizzazioni sindacali più rilevante è quello dell'orario di lavoro nel senso che a me
Nel vedere quel cinquantatré per cento rapportando quel dato al fatto che l'indagine inizia impedirlo pre Loch da un considerando tutti gli affetti che lo da un stesso della chiusura delle necessità hanno avuto sui carichi di lavoro e l'orario di lavoro dei ricercatori e degli assegnisti di tutta la filiera del precariato
Didattiche di ricerca nelle università credo che se scendessimo quel campo del quindici per cento per arrivare anche a solo alla metà credo che quella fetta del quindici per cento di più di cinquanta ore a settimana crescerebbe
Vertiginosamente non foss'altro perché l'occhio da un
Ha avuto è la gestione anche post pandemie che stiamo vivendo anche in questi giorni come richiamavano gli studenti non ha fatto che introdurre un elemento che era presente prima ma che sta diventando preponderante che l'elemento della connettività
Nel senso che la distanza ti porta oggi nell'attività di indagine ricerca approfondimento erogazione della didattica e quant'altro
Ad essere costantemente interconnessi e anche quello qui Kendo si allunga in qualche modo penso che questo sia la questione uno sarà viale due contrattuale tre quel fare Istica nel senso che noi ci muoviamo all'interno di un meccanismo di superamento dell'assegno di ricerca affrontando il tema da queste tre direttrici
Perché nel momento in cui i dati dell'indagine lo dimostrano parliamo di maternità e paternità come un bisogno accantonato
Perché io attendo in qualche modo di capire lo scenario il contesto e i criteri con cui eventualmente verrò selezionato o meno nell'andare ad avere quello che poi mi son guadagnato durante il mio percorso con enorme sacrificio
Ci dice che una riforma e urgenti
è urgente e necessario da un punto di vista di pensiero progressista di sistema accademico perché io non credo che la flessibilità ad oggi non lo era prima
Ma ancorché oggi nella pandemia dentro la pandemia il tema del concetto della flessibilità e dunque di contratti di livello flessibile sia la soluzione o comunque un elemento essenziale per la tenuta del sistema accademico
Cioè noi oggi abbiamo tremendamente bisogno di rendere abile il sistema accademico e rendere stabile la dignità professionale contrattuale e salariale e di accesso alle prestazioni di welfare
Di questa larga fetta di ricercatori far sì che quella diciamo uscita Dimas dal sistema venga posta fine perché quei nove mila di media all'anno che finiscono il dottorato dal due mila diciassette ad oggi se noi andassimo anche a andare nel più profondo del vissuto umano delle incidenze di Scelta se permanere con contratti ancor più flessibile o comunque prendere altro nelle evoluzioni anche di quello che è stato il sistema delle graduatorie della scuola e l'attuale ci pesche bien vissuto noi vediamo come quell'uscita ancor più aumenta il numero perché naturalmente essendo due sistemi differenti di reclutamento dove naturalmente sulla scuola è chiaro che ci sono regole sicuramente più
Libere meno comma
Polo urgente perché per ruolo
Do che avete analizzato del tre virgola cinque che diventerà e ti dia e del sei virgola cinque diventa eretti dB chiaramente ci dice un altro dato e chiudo che il pre ruolo debba andare in parallelo con un sistema di finanziamento strutturale al sistema
Perché anche il superamento del punto organico come elemento di e anche la quota premiale naturalmente che ancor di più crea disparità di natura delle due reali come diceva Matteo sono gli elementi di base per poter garantire la tenuta del sistema altrimenti
Si prosegue con questo impianto qui il sistema di fatto ancorché ad oggi che abbiamo le enormi difficoltà a riaprire l'università
Prenderà piano piano a normalizzarsi e ha in alcuni casi gli atenei piccoli e medi che non hanno la disponibilità di fabbisogno economico che hanno invece atenei medio-grandi rischiano di collassare ecco penso che da questo punto di vista il Governo insomma la rappresentanza la Maggia debba in qualche modo intervenire quanto più possibile naturalmente il nostro ruolo è far sì che ciò avvenga e quindi naturalmente da domani insieme saremo in campo per per questo ivi compresa la campagna sul rischio