10 minuti con Cesare Damiano. Dall'assistenzialismo alla crescita, proroga della Cig e taglio del cuneo fiscale

Bentrovati e dieci minuti con Cesarea Damiano ben trovato presidente Damiano vuole allora presidente una una settimana intensa ci sono stati gli stati generali e ovviamente il tema della crescita al centro del dibattito politico e però poi come come arrivare alla crescita bensì insomma su quello le opinioni sono ovviamente le più disparate
Comincerà esserle d'accordo da una dichiarazione del Presidente del Consiglio
Che propone
Che tanto anche un po'il presidente dell'INPS Tridico dice meno tasse a chi rinuncia alla cassa integrazione
Ma questa cosa poi dove porta
Ma intanto giusto immaginare che non possiamo vivere in eterno di assistenzialismo eccoci lì bisogna spingere nella direzione della crescita però come sempre da una situazione precedente illo da ma alla fase della riapertura la cosiddetta fase due si arriva poi alla fase tre bisogna farlo
Con una certa gradualità una certa prudenza una certa lungimiranza allora quello che io dico e facciamo attenzione perché il tema della cassa integrazione dell'assistenzialismo che andrà gradatamente superato ce lo porteremo dietro ancora per parecchio tempo
Noi non possiamo ignorare i tratti di realtà perché io avrei immaginato abbiamo studiato l'argomento che il mese di maggio avrebbe diciamo così redatto uno risulta a tutti diminuzione nell'utilizzo della cassa integrazione invece c'è stato addirittura un aumento abbiamo superato in un solo mese gli ottocento milioni di ore autorizzate quindi bisogna monitorare vedere quali Trend perché quando parliamo di ripartenza
Noi possiamo avere atteggiamenti diversificati dalle imprese
C'è l'impresa che decide di riaprire richiamare perché immagine chiedere nuovamente mercato di richiamare i propri dipendente dalla cassa integrazione la maggior parte di quelli che hanno riaperto hanno utilizzato una strada intermedia richiamo di una parte dei dipendenti in cassa integrazione per saggiare il terreno però c'è
Una moltitudine tantissime imprese soprattutto le piccole e le micro
Le dimensioni medie che non hanno ancora riaperto
E quindi la tutela ci vuole io sono abbastanza contrario all'ITEA ad esempio di selezionare i settori ad un settore continua a dare la cassa integrazione ad un altro settore
Non lato più io penso che ci sia un'auto selezione fra chi ritiene di potercela fare con la riapertura e chi invece ritiene di non potercela fare e va cospetto perché guardi c'è anche un altro problema noi abbiamo fino al diciassette agosto il blocco dei licenziamenti e poi che cosa succede quindi la mia proposta è molto semplice con gradualità
Garantiamo una copertura di cassa integrazione come avvenuto in questi mesi fino alla fine dell'anno e parallelo parallelamente impediamo che ci sia
La possibilità di licenziare al che in questo caso fino alla fine dell'anno però si possono essere ancora scusi però per riuscire a fare questo
E bisogna stanziare il suo centro studi ne abbiamo parlato anche la settimana scorsa insomma la cifra stanziata è bassissima
La cifra stanziata non è bassissima dipende da molti fattori intanto con il cuore il taglio del decreto rilancio il Governo ha già stanziato ventun miliardi solamente per la cassa integrazione
Da un calcolo approssimativo ma non può che essere approssimativo perché non sappiamo bene quale sarà l'andamento per l'utilizzo di questo strumento avremmo bisogno di cui alla fine l'anno di altri cinque miliardi che non è una cifra impossibile ma dipenderà anche dall'utilizzo vero al cosiddetto tiraggio delle ore che sono già state assicurato dal governo con il ventun miliardi quindi secondo me la necessità di un rifinanziamento c'è tutta ma non è così straordinaria non mettiamo in allarme le imprese i lavoratori la cassa integrazione va garantita
Sicuramente quest'anno è un anno di passaggio vedremo quello che succede nell'autunno
E va ripristinato il blocco dei licenziamenti spostando dal diciassette agosto il trentuno
Dicembre due misure debbono essere parallele contemporanei altrimenti si può creare una condizione in base alla quale non posso licenziare
Ma non riapro non ho più la cassintegrazione allora chiudo l'attività questo sarebbe veramente il nostro poi
Premier Conte parla di incentivi incentivo li riduco una pressione fiscale se tu fai rientrare
I lavoratori dalla cassa integrazione non so se questa misura sia praticabile io anche sentito Renzi dire
Dobbiamo dirottare i soldi dalla cassa integrazione agli incentivi io penso che sia assolutamente sbagliato privo di realismo questo ragionamento noi dobbiamo da una parte garantire ancora una continuità per quanto riguarda gli ammortizzatori e dall'altra mettere in cantiere
Una diminuzione di pressione fiscale che cosa fare evviva
E la decontribuzione e il costo del lavoro il cosiddetto cuneo fiscale personalmente propendo per il cuneo fiscale perché secondo me è la misura migliore in che senso
Nel senso che c'è un doppio vantaggio
Il lavoratore che vede diminuire la pressione fiscale della sua busta paga avrà più soldi freschi quindi a fine mese avrà più da spendere al tempo stesso il datore di lavoro
Avrà il vantaggio di vedere la busta paga più ricca del suo dipendente senza che lui abbia messo un solo euro quindi a costo zero
Non c'è un beneficio per l'impresa ma c'è un beneficio indiretto per l'impresa motivazionale per i dipendenti e per l'economia in generale avendo più risorse a disposizione si spera in una ripresa dei consumi
Ecco quindi diciamo lei non non vede questa ipotesi ritaglio diva adatta alla rilancio dei consumi stessi
Ma il taglio dell'Iva come sappiamo si distribuisce in modo uniforme nel senso che l'IVA all'atto di chiamò quello che Nicola quello che un ceto medio a quello che e più povero quindi non va
A vantaggio di chi ne ha maggiormente bisogno è un vantaggio generale sicuramente ha una carica psicologica abbastanza importante ma io preferirei mirare gli interventi verso coloro che ne hanno maggiormente bisogno e oggi come sappiamo che difficoltà a rinnovare i contratti nei settori pubblici e privati proprio Perillo no per la situazione emergenziale straordinaria e per tanti altri
Motivi
Attuale indisponibilità di fronte una crisi che viene valutata con un meno dodici tredici per cento
Il prodotto interno lordo per quanto riguarda l'Italia è molto difficile immaginare una normalità Merli al rinnovo di un contratto allora agiamo per un'altra via
I Minuetto attraverso la leva fiscale il cuneo
E quindi quella differenza fra salario lordo il salario netto che può essere uno dei motori che rimette in pista l'economia altrimenti noi corriamo il rischio di avvitarci negativamente verso il basso
Ecco appunto lei ricordava questo questa discesa il Fondo monetario internazionale
Ha detto che in Italia nell'a fine due mila venti pile in picchiata e poi da un altro ha dato anche un altro dato fai molti significativi che nel mondo si sono perse oltre trecento milioni di posti di lavoro
Guardi per quanto riguarda i posti di lavoro io ricordo che l'analisi inizio quando il copy cominciava diciamo a manifestarsi era già apparso l'organizzazione internazionale del lavoro
Aveva previsto una perdita di posti di lavoro che oscillava tra i cinque e i venticinque milioni di laboratori siamo a trecento milioni vogliamo renderci conto che siamo di fronte al più straordinaria crisi economica e cupo occupazionale e sociale
Mai vista al mondo non dico più nell'Occidente capitalistico perché noi abbiamo anche da includere che gli altri Paesi quelli che sono emersi dalla Cina all'India è una crisi globale
E se non viene governata con attenzione e lungimiranza se viene piegata semplicemente alla propaganda politica corre il rischio di far saltare Ilaria la situazione
I dieci minuti con Cesare Damiano tornano la prossima settimana grazie al presidente di lavoro welfare grazie a Cesare Damiano che rimanete in ascolto perché i programmi di radio radicale prosegua
Grazie e buona giornata