Cinema&cinema: "Tardo autunno" di Ozu Yasujiro

Un saluto agli ascoltatori di radio radicale
Quand'è che un film diventa un classico
Si tratta di una promozione che come si sa avviene dopo qualche decennio per quei film che possono essere visti con emozione incombusto da spettatori di generazioni successive a quella per cui quei film furono concepiti
Ma qual è il fattore che determina tale resistenza al tempo
Forse al di là dei cambiamenti della mentalità e dei costumi ciò che chiudi ogni altro elemento permette agli spettatori di oggi immedesimarsi in personaggi i medici immaginati in epoche passate
E la resa dei loro sentimenti quando palesa sia limpida precisa priva di artifici retorici
Se è così si capisce bene perché i film di un maestro del cinema giapponese o zucchina sul sito
Siano oggi considerati dei classici
Prendiamo per esempio un suo film del mille novecentosessanta intitolato tardo autunno
Uscito in DVD in una versione restaurata dalla Tucker Film pedana Cecchi Gori Entertainment ma il film è disponibile anche su piattaforme digitali come acute NTV e chili
La società che anche qui oggi uccide scrive allo spettatore di oggi potrà risultare repressiva soprattutto nei confronti delle donne
Una delle sue regole è che per una ragazza l'unico modo per emanciparsi dalla famiglia di origine è il matrimonio
E poi si è tenuta la riservatezza a mascherare i propri sentimenti specie sede WBE sono sentimenti d'amore per un uomo
è preferibile a quanto pare che quel matrimonio sia combinato dai genitori magari con la collaborazione di amici di famiglia
Ora tale sistema familiare e sociale evidentemente avvertito ad hoc su così naturale
Che la sua descrizione e deprivata del senso di oppressione che può indurre in noi anzi quella descrizione quasi si impone di essere sempre leggera e umoristica
E se in qualche momento le ragazze e le donne si fanno sentire cominciano a imporre la propria volontà contro le pretese degli uomini di stabilire i loro destini privati
Non sembra che per il momento la loro voce sia davvero in grado di sgretolare una tradizione secolare
Del resto il centro focale del film non è quel sistema che forma soltanto il contesto del racconto di cui il film registra la crisi ma che non intende mettere in questione
è piuttosto una piccola anomalia che si genera al suo interno e che il sistema provvede a risolvere capita che una ragazza figlia unica sia così affezionata alla madre rimasta vedova ancora giovane che non vuole saperne di sposarsi nemmeno con un buon partito che amici di famiglia hanno trovato per lei e che sarebbe anche di suo gradimento
Troppo grave per lei è la pena per sua madre che se lei si sposasse resterebbe sola priva del suo unico conforto
Quegli stessi amici cerca la dura di provvedere un marito anche alla vedova
Ma lei ancora affettivamente così unita all'uomo che ha perduto che non se la sente di ricominciare una nuova relazione
Si può presto intuire che la figlia finirà per sposare il ragazzo che in fondo mi piace e che la madre si rassegnerà a vivere senza di lei
Ma più che il fatto in sé stesso il fin di Iozzo racconta il conflitto di sentimenti che la circostanza genera dei suoi protagonisti
Se la ragazza in un primo tempo e da ben intenzionata a prolungare la relazione con la madre
I pranzi al ristorante i viaggi montagna sola con lei
Quell'intenzione perfino appassionata si scontra però con la disperazione perché troppo doloroso mortifero sacrificare per sua madre lavori coniugale
E se la madre in un primo tempo vorrebbe illudersi che quella con la convivenza con la figlia possa continuare indefinitamente
Comprende poi chi è più saggio e amorevole lasciare che lei si sposi di accettare il destino di essere messa in disparte
Sono sentimenti nel film facilmente leggibili
In quella specie di palcoscenici gli spogli in cui si svolgono i finti Ōtsu dove i paramenti di legni orridi tira che arredano tanti interni giapponesi sono disposti nelle inquadrature come le quindi un teatro
E in cui risaltano le minime espressioni i gesti sempre misurati dei personaggi ecco quei sentimenti sono espressi con tale semplicità e immediatezza che li percepiamo in voi stessi i ci avvincono e ci commuovono
Dunque un invito a riscoprire i classici di Home subì particolare tardo autunno magari in occasione della festa della mamma o sulla differenza del suo personaggio visse fino alla morte insieme a sua madre e non si sposò mai
Un saluto da Gianfranco Fini