Rassegna di Geopolitica. Pandemie, terrorismo, e la politica della paura

Bentrovati all'ascolto di radio radicale la rassegna di geopolitica di martedì ventuno aprile due mila venti ieri abbiamo presentato l'ultimo numero della rivista di geopolitica Limes intitolato il mondo virato e l'editore è una in particolare che introduce quest'ultimo numero della rivista diretta da Lucio Caracciolo la questione relativa alla paura della pandemia più che la pandemia stesse di come essa venga alimentata anche a Dante
Dai leaders politici dalle che invita allora ci è venuto in mente un libro che è stato pubblicato anche in Italia nel maggio due mila cinque
E libera proprio intitolato paura sottotitolo la politica del dominio
Autore con lui Robin professore alla università di New York il libro diritto dal
Università Bocconi Editore sì avvaleva addirittura di una prefazione del filosofo Giacomo Marramao scomparso qualche tempo fa
Allora vediamo che cosa scriveva fuori Robin il professor Robin nella introduzione al suo libro pubblicato come detto nel due mila cinque poco tempo dopo
L'undici settembre due mila uno e da poco da queste considerazioni si parte
Credo che sia ricordato ma la paura è la prima e mozione approvata nella Bibbia non il desiderio non la vergogna malato
Dopo l'undici settembre due mila uno è stato scritto che un genere completamente diverso di paura
Ha determinato un analogo passaggio dalla passività al sinti mento che all'azione
Prima dell'undici settembre si credeva che gli americani vivessero nell'ente oziosamente immersi nel tiepido Vannino del Autismo sociale
Ma l'undici settembre è stato un incubo che c'ha risvegliato da un sogno lungo un decennio un sogno frivolo se non decadente
La paura CIA restituito l'illuminante di certezza dell'esistenza del male rendendo nuovamente possibile l'azione morale deliberata
Non si dorme a temere tanto un nuovo undici settembre ma un ritorno alla normalità che lo aveva preceduto
L'undici settembre non è stato la fine della storia è stata solamente l'inizio argomento di questo libro dunque scriveva al professor Robin è la paura in particolare la paura nella politica moderna
Per la paura politica intendo l'apprensione e il timore che la gente ha diversi infliggere un vulnus al proprio benessere collettivo
Si tratti dalla paura del terrorismo del panico per la criminalità oppure dell'ansia della decadenza morale nonché l'intimidazione esercitata dai governi o da altri gruppi strutturati nei confronti di uomini e donne
La ragione per cui questi due tipi di paura hanno un carattere politico invece che privato sta nel fatto che emanano dalla società qua no conseguenze su di essa
Le paure personali sono un prodotto della nostra Psicologia delle nostre esperienze che hanno scarso l'impatto al di fuori di noi stessi
La paura politica invece nasce dai conflitti all'interno di una società tra società diverse
Per esempio tra paura americana del terrorismo è una dichiarazione agli attacchi dell'undici settembre che allo scontro tra Stati Uniti islam radicale
Il timore che i neri americani hanno dato della polizia o un tempo la paura che i dissidenti che avevano dello Stato sovietico che gli attivisti anti apartheid dello Stato sudafricano provocata da attriti presenti nella società
La paura politica polvere ripercussione più vaste può determinare le politiche di un governo portare nuovi gruppi al potere ed escluderne altri può creare leggi oppure abrogarle
Avanzo tre tesi a proposito della paura politica la prima tesi riguarda il modo in cui la concepiamo
La seconda tesi spiega come che perché siamo giunti a concepirla così la terza tesi vedi che possibilità abbiamo di concepirla in un altro modo
Queste considerazioni scrive al professor Robin prese insieme ci dicono quanto segue
Che ben chi la paura abbia una sua politica spesso ma ignoriamo con la rappresentiamo in modo distorto così che diventi difficile capire come e perché la paura venga utilizzata e manipolata
Convinti del fatto che non abbiamo più principi morali e politici a tenerci uniti chiamo valore l'esperienza della paura come fecero molti commentatori dopo l'undici settembre
Perché crediamo che soltanto la paura possa trasformare uomini e donne isolati in un popolo unito ma guardando la paura come al fondamento della nostra vita pubblica ci rifiutiamo di vedere i torti di conflitti che ne sono alla base ci rifiutiamo di vedere i conflitti del mondo reale che rendono la paura uno strumento di dominio ed espansione
Ci priviamo degli strumenti che potrebbero mitigare quei conflitti e in definitiva ci comportiamo in modo da rimanere ostaggio della paura e forse è proprio questo ciò che alcuni della nostra società dei sfidano
E cioè quella di restare perpetuamente ostaggi della paura
Tuttavia poche di rado la paura offre nel lungo periodo L'Unità e la forza che in tanti sperano di ottenere dovremmo ricercare quei beni altrove che consiglierei la paura per quel che è un sintomo di conflittualità pervasiva e di infelicità politica invece di quello che non è
L'introduzione a cura dell'Autore cori Robinho professore all'università di New York nel presentare il suo volume pubblicato lo ricordiamo nel due mila cinque e intitolato paura sottotitolo la politica del dominio
Pubblicato sempre nel due mila cinque in Italia da Università Bocconi editore che con la prefazione del filosofo Giacomo Marramao
Si chiude qui la puntata di oggi della rassegna di più politica di martedì ventuno aprile due mila venti ricordiamo che questa rassegna tutte le precedenti
Potete ritrovarle sul nostro sito internet radio radicale punto detti slash con rubriche la rassegna di geopolitica la mail per chi volesse scrivermi trendy chiocciola radio radicale punto i t
Un saluto e ringraziamento per l'ascolto da Lorenzo Orengo