Le parole e le cose - Conversazione con Roberta Covelli, autrice del libro "Potere forte. Attualità della nonviolenza" (Effequ)

Radio radicale ben trovati ad un nuovo appuntamento delle parole e le cose e siamo questo Gimme compagnia di Roberta Covelli benvenuta ben trovato sulle nostre frequenze innanzitutto Gracciano entrava
Siamo qui per parlare del libro di Roberta Covelli dal titolo potere forte attualità della non violenza edito da F. GU un volume molto interessanti interessante per due motivi primo perché è antico seppur nella giovane età il lavoro di Roberta intorno alle questioni non violenti alla storia della non violenza e soprattutto questo libro va a colmare una serie di vuoti nella saggistica e nella appunto nella pubblicistica italiana intorno a questo tema abbiamo sempre diciamo trovato delle pubblicazione regala volte Cina raccontavano dei percorsi
Differenti sulla non violenza questa pubblicazione a tra le sue caratteristiche fondamentali quella di essere riuscita a tenere dentro appunto
Tutta quanta una serie di diciamo di storia figure all'interno di questo percorso allora Roberta proprio in apertura raccontarci la genesi di questo libro che non nasce per un approccio nelle librerie nasce per qualcos'altro
Sì è un è un libro che nasce innanzitutto da da un'esperienza personale quindi dalla fortuna paura di incontrare Pietro Pinna che diciamo era il primo obiettore di coscienza
Per ragioni puramente non violente quindi non per ragioni confessionali diciamo così e nasce da quell'incontro e nasce dall'incontro anche chi diciamo intellettuale con e altre figure che vanno da Capitini a dolci a moltissime figure spesso dimenticate nella storia italiana e che invece hanno dato un un apporto fortissimo alla crescita della cultura e alla alla consapevolezza della democrazia in Italia e l'idea del libro
Nasce fin dal dal titolo
Dalla concezione di non violenta non come una realtà debole passiva ma come è una filosofia pratica IVA I come un metodo politico che non è assolutamente debole Gandhi stesso diceva che non si può insegnare la non violenza è un vile l'idea è proprio quella di attualizzare il metodo non violento e proporlo in un panorama politico che personalmente credo mi abbia sempre più bisogno
Esatto perché la non violenza ovviamente forse la grande assente possiamo dire del dibattito
Il politico italiano ovviamente da queste frequenze dall'azione politica di Marco Pannella e del partito radicale nell'arco della sua storia insomma diciamo abbiamo visto come c'è stato sempre un tentativo il tentativo che però è sempre stato il tentativo minoritario dal punto di vista dell'acquisizione di questa pratica da parte delle grandi famiglie politiche in ultimo insomma
Forse l'episodio che più è sintesi di questo Roberta non so che ne pensi quando qualche settimana fa Matteo Salvini ha lanciato uno sciopero della fame sulla la sua vicenda relativa alla nave alla nave appunto di cui era stato rinviato insomma il il voto all'interno
Del commissione del Senato della commissione delle autorizzazioni a come spesso
Diciamo alla non violenza assumere contorni il bel tragicomici anche nel nostro Paese in verità e e figlia di una tradizione antichissima e di questo potere che chiaramente
Diciamo la vulgata vorrebbe debole e invece come tu scrivi è un potere forte il potere di spostare diciamo la le cause e di attuare delle risoluzioni in modo molto forte adorato viso come mai a un certo punto ci sono questo problema di decodifica possiamo chiamarlo così all'interno del nostro panorama politico intorno a questi temi
Diciamo che Lala non violenta per quanto sia implicito per quanto antica e probabilmente incita anche in ognuno di noi cavando molto a fondo è un un metodo contro intuitivo non è semplice cogliere la porta che c'è nel opporsi al male non facendolo anche rispetto al alla alle reazioni
E l'altro motivo è che spesso la la violenza si annida anche nel nel diciamo in un equivoco di non violenta l'esempio che il fatto di Di Matteo Salvini dello sciopero della fame dell'utilizzo stesso di Pietro ritempra le Sentinelle in piedi le Sentinelle in piedi
In teoria applicano un metodo non violento stanno in piedi e non non fanno violenta il punto è che perpetuano una uno stile un dei fini che sono al ma a loro modo violenti la porta della non violenza sta anche nel nel concentrarsi sui mezzi quindi il mezzo è un fine nello stesso tempo però che noi utilizziamo mezzo non violento per un fine violento la violenta c'è comunque quindi in realtà è un'attenzione FIAT quello che è l'obiettivo sia quello che ha il metodo attraverso cui loro l'unico andiamo a raggiungere
Diciamo che in Italia come nel mondo la non violenta a un
Una sua efficacia nelle mobilitazioni per la libertà quindi storicamente pensiamo a Mandela pensiamo a a Gandhi pensiamo anche a Martin Luther King I diritti civili negli Stati Uniti pensiamo adesso all'Italia al al momento attuale quindi alla alle mobilitazioni rispetto al testamento biologico e vediamo come la disobbedienza civile pazientemente e con tutte le difficoltà del caso possa essere efficace per quanto molto molto lentamente
E però è molto efficace nel momento in cui ci si oppone a un male tifi di le ha un'autorità lo Stato in questo caso che commette una violenta e quindi vuole comminare una pena ingiusta o attua una discriminazione la partita è quella di attuare i diritti sociali in cui viene richiesto nazione dello Stato e s'personalmente trovo che questa sia la la sfida della società contemporanea e in questo la non violenza soprattutto con l'idea Capitignano dei poteri di tutti
è per me l'unica scelta possibile ed efficace
Ecco anche qui è interessante vedere diciamo un'analisi lessicale della nonviolenza tu lo fai nel capitolo che si inaugura una sola parola e scrisse una parola antica che si ritrova Lindley in nell'induismo quanto nel buddismo il termine sanscrito
Amici sacche indica la volontà di non nuocere o meglio l'assenza del desiderio di infliggere male
C'è una condizione spirituale un precetto religioso una disposizione dell'animo che quando si trasforma in azione politica si evolve in saggi Agra
Ecco c'è questa diciamo grande peculiarità
Dell'azione non violenta che chiaramente più di altri razioni se vuol dire politiche esterne nasce chiaramente da un molto interiore da un percorso interiore forse anche questa eccessiva
Possiamo dire cristallizzazione
Delle nostre posizioni interiori
Riprende
La appunto la non violenza un un assioma da difficile di appunto di tutto quanto queste opere insomma perché credo che Bologna una un tema importante quanto la prassi interiore diventa prassi politica soprattutto in una politiche a diciamo come quella odierna
Diciamo che è c'è questa difficoltà nel nell'essere prima che nel fare quindi la la necessità di interrogati e di porre se stessi come come un un impegno in discussione nello stesso tempo c'è anche una un'apertura in questo vorrei mostrare la non violenza come una scelta difficile nell'attuazione ma ma non così tanto
La non violenza è aperta proprio perché chiunque con la sua creatività
Può metterla in pratica quando parliamo di fatti a caccia di questo neologismo mi coniato da Gandhi attraverso un concorso al all'inizio della sua opera politica ne stiamo parlando di quella che lui in molte interviste definisce come una pratica non esiste una teoria non violenta spinta la pratica e quindi il consiglio che si può dare a a chiunque anche a chi caratterialmente e meno incline a questa tenta di di violenta che attenzione lo ribadisco non è un attento di conflitto non è una città di di polemica
Però anche chi caratterialmente e meno portato all'accettazione il al rifiuto della violenza
Può iniziare anche da un punto di vista strategico da un punto di vista di attuazione delle pratiche e Mammano si renderà conto che
Appunto questo metodo è è efficace esportare meglio anche chi chi lo mette in pratica non solo chi non subisce la violenza
Ecco questo è un è un tratto molto molto importante per definire poi un
Recinto ed è soprattutto mi verrebbe da dire che la ha diciamo che la non violenza potrebbe essere anche definita la politica della mitezza ovvero la mitezza non intesa come rassegnazione ma si salda poi con diciamo l'insegnamento e la parabola cristiana appunto rispetto alla allarmi alla mitezza e perché la mitezza è una pratica attiva non è passività azione dell'attuale ecco in questo senso diciamo la politica verte anche attualmente l'Italia mamma ha sempre avuto questa inclinazione rispetto diciamo a ad una ad una finalità ad un essere muscoloso ad un essere chiaramente pratiche oggettivazione del potere che
In questo senso diciamo chapeau voi allontanato dalla cultura non violenta di massa
E e quindi diciamo c'è questa capacità appunto di avere una grande
Diciamo un grande vuoto della politica italiana io rispetto a questo allora
Un altro capitolo s'intitola la rivoluzione aperta e questa rivoluzione quanto tu avviso nel nostro Paese può diventare una prassi consolidata
Può diventarlo come può diventarlo in in qualunque Paese
Nel momento in cui è un po'come il bambino che che urla che il re è nudo ci si rende conto che questa Ferrari tali cui parli della della politica italiana altro non è che una debolezza di contenuti
Quando qualcuno ha bisogno di di egli direi i i muscoli quando qualcuno ha bisogno di fare la foto con le braccia conserte i porti chiudi o prendersela con i professori
O in generale rifiutare il conflitto in realtà evidenziando la sua incapacità di affrontare in maniera matura il conflitto conflitto che ha portato in Italia e non solo alle alle migliori realtà politiche che abbiamo la nostra Costituzione nasce da un conflitto e nasce da costa costante confronto il costante tentativo di compromesso
All'interno all'assemblea costituente che ha portato a quella che è
Una un una delle costituzioni migliori che che potessimo avere la la rivoluzione aperta ed è attuale ed è possibile nel momento in cui ci rendiamo conto che la politica italiana non è solo composta da chi chi era in Parlamento
Il nostro articolo tre della Costituzione l'articolo quattro
Ci ricordano Piero il il cittadino la persona è è un elemento attivo della società ha dei diritti e anche il dovere però di concorrere al progresso della della società
Con quelle che sono le le sue peculiarità
La rivoluzione aperta appunto nel momento in cui ci rendiamo conto che dobbiamo pretendere i diritti che abbiamo
E li possiamo pretendere anche nel momento in cui mettiamo a disposizione le nostre forze le nostre capacità dei nostri aspirazioni per la crescita collettiva di tutti quanti di conseguenza qualche la riforma dell'inizio di quindi questa rivoluzione aperta e anche guardare alla negatività della politica italiana che è purtroppo innegabile ma rendersi conto che è politico anche qualunque atto che decidiamo di fare anche nel privato
La rivoluzione forse in parte proprio da da noi ecco
Ecco come è stata rotte aperte Roberta non solo scriverlo questo libro ma in qualche modo da entrare all'interno di questa storia politica
Così così importante che ha che ha tanti nomi a tanti diciamo a tanti fautori Danilo Dolci
Va bene lo stesso Gandhi Pannella Johnson so sono tantissimi diciamo lei sondaggisti delle personalità con le quali fare i conti e diciamo e attualizzarla e anche all'interno
Del conflitto attuale che vediamo che un conflitto sociale differente rispetto al passato che pone tra l'altro
Diciamo l'essere senziente mezzo stimoli anche differenti e questo ovviamente ha una impostazione anche sulla pratica sulla prassi politica viene voi
Svolta sulle singole battaglie oggi c'è un attivismo che va bene ambiente digitale
Ad esempio ecco come è stato diciamo alla diciamo al che e perché si era portati dal punto di vista di studio che poi trasformare questo studio in un'analisi
Pratica delle delle delle conseguenze
Credo in parte lo dica beni Matteo parco letti nel nella sua introduzione alla sua prefazione al libro
è è un continuo ma è una continua altalena tra l'altro la necessaria umiltà il il il tentativo di mettere a disposizione quello che che scopre la
Le le personalità che ho incontrato nello studioso sono delle personalità che è come se fossero una una ricchezza
Ho scoperto Pinna nel due mila e dodici dopo ho scoperto Danilo Dolci ma mi sono ricordata che forse ne avevo parlato prima che l'avevo già scoperto al liceo è è una realtà
Estremamente
Parmiggiani di spuntini vitalissimo limato e c'è una caratteristica i comuni a a tutti per l'appunto l'umiltà
Quando nel due mila e dodici ho incontrato Pinna e da da ragazza da ventenne che ero gli avevo chiesto che cosa avete trovato il perché aspettava un impatto così grosso dalla dalla sua azione di obiettori di coscienza
Lui mi aveva risposto ma io non ho fatto niente io hanno hanno fatto tutto gli altri Pina è una persona relativamente sconosciuta al talmente in italiano ma colui al quale dobbiamo
Al quale dobbiamo veramente tantissimo dalla dalla Scip sua scelta personale di obiezione di coscienza che ha quindi portato avanti il dibattito sulla necessità di di prevedere il servizio civile in alternativa al servizio militare a tutte le azioni tra cui la fondazione del movimento non violento italiano
Eppure nonostante questa enorme questo enorme contributo oltre lui mi aveva risposto che non aveva fatto nient'altro che seguire la sua coscienza e questo lo trovo un un insegnamento che ho provato e cerco di di applicare motivo per cui ad esempio le le ricerche le mie ricerche sono andate avanti anni senza uno sbocco perché non non mi sentivo all'altezza di di scriverne nel momento in cui chi fa il passo di mettere a disposizione
Eh sì finita cercando di di formare collettivamente un sapere sul sulla materia che io sappia un qualcosa nel mio privato non serve
Serve che io possa mettere a disposizione quello che ho scoperto io che tu e io ne possiamo discutere e che come diceva Capitini da un centro chi posta aprire
Quest'azione non violenta rispetto a tutti
Bene allora non siamo in conclusione di questa nostra conversazione io ringrazio molto rodata Covelli per essere stata con noi e per aver dialogato su Radio Radicale intorno al suo libero potere forte attualità della non violenza è edito da F. con grazia da vera quello per essere stata con noi Roberta grazie a voi grazie a voi che ci avete ascoltato il seguito sino a questo momento rimarrete con perché continuano le trasmissioni su Radio Radicale